Notiziario on line del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” - Gorizia
SEDE SOCIALE:
VIA ASCOLI, 7
A N N O
34170 GORIZIA
[email protected]
http//:www.seppenhofer.it
Aprile … non è tempo
per dormire.
1
Si è concluso il 3° Corso
di introduzione alla
Speleologia.
2
Mini album fotografico
del 3° corso.
3
La nostra presenza a
“AnciEXPO 2015”.
4
Ad AnciEXPO anche la
Terska dolina.
6
Rinnovata la convenzione con le Grotte di
Villanova.
6
La palestra di roccia
come primo approccio.
7
Natura km 0 (o poco
più).
8
èStoria 2014. Festival
internazionale della
storia.
10
Progetto ASTIS, incontro di apertura.
11
Scuola di Speleologia ...
14
Achille Tellini: per gli ...
16
Tutti assieme a Pasquet- 17
ta.
17
Sopra e sotto il (povero) 18
Carso.
Incontro con la delegazione tedesca.
A P R I L E
2 0 1 4
Aprile … non è tempo per dormire
A cura di Maurizio Tavagnutti
SOMMARIO:
Le nuove felpe del Seppenhofer.
I I I — N ° 4
20
Incidente speleologico in 21
Carso
Ancora sul Monte Sabotino.
22
Valle dello Judrio.
23
I francobolli nella speleologia.
24
I prossimi appuntamenti.
38
Novità editoriali.
39
Chi siamo.
40
Aprile, mese ricco di impegni ma anche di soddisfazioni. Innanzitutto la conclusione del
3° corso di introduzione alla speleologia con un numero di partecipanti davvero notevole ma soprattutto di giovani veramente motivati. In tempi non facili per la speleologia in
cui si riscontra un trend di interesse in netta discesa, constatare che qui a Gorizia ci possa essere un’inversione di tendenza fa ben sperare. In questo mese molti sono stati anche gli impegni istituzionali riunioni preparatorie e di rappresentanza ci hanno impegnato non poco. In questo numero del notiziario troverete solamente una parte di tutto il
lavoro svolto in questo periodo. Purtroppo manca la parte del lavoro svolto in campagna, non perché non sia stato fatto ma solamente perché i giovani, coloro che maggiormente contribuiscono a questa attività, non sono molto avvezzi a riportare su carta la
descrizione delle loro avventure. Sono ancora giovani! La nostra partecipazione poi
all’edizione di AnciEXPO 2015 ha contribuito notevolmente (come riportiamo a pag. 4)
a farci conoscere in città. In una serata davvero magica, per la prima volta abbiamo fatto
conoscere alla cittadinanza il rito del “Gran Pampel”; era tutta la città ad assistere alla
manifestazione magistralmente condotta dagli amici Franco Gherlizza ed Ernesto Giurgevich del Club Alpinistico Triestino. Insomma una giornata storica per la storia della
nostra associazione che assieme alla bella mostra fotografica, presentata sempre in questa occasione, è stata un po’ la vera novità di questa manifestazione. Importante anche
la nostra partecipazione al progetto ASTIS come “stakeholder” (portatori di interesse)
invitati direttamente dall’Autorità di Bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico e quindi come
interlocutori qualificati. Un riconoscimento che ci rende senz’altro orgogliosi e consapevoli di dover dare il nostro massimo impegno per questo progetto. Molto lavoro inoltre è stato fatto per la targhettatura degli ingressi delle grotte. Questo lavoro è proseguito lungo la valle dello Judrio (vedi pag. 23) dove
tra l’altro sono stati riscoperti degli ambienti
naturali davvero unici e degni di una maggiore
valorizzazione. Roberto Ferrari invece prosegue
magistralmente con le sue ricerche naturalistiche
sul nostro Carso (vedi pag. 8 e pag. 18) segnalando alcuni esempi di risorse faunistiche adattate in ambiente carsico e poi riprendendo la rubrica “Sopra e sotto il (povero) Carso” dove segnala con grande disappunto un caso di cattivo intervento antropico sulla natura. Conclude questo Il prof. Franco Cucchi all’apertura del
numero del notiziario un lungo articolo (pag. 24) progetto ASTIS.
dedicato agli amanti del collezionismo filatelico.
Dedicato al tema specifico della speleologia potrebbe essere un utile spunto per dare
l’avvio a qualcuno per iniziare una collezione tematica molto particolare.
Il notiziario Sopra e sotto il Carso esce ogni fine mese e viene distribuito esclusivamente on
line. Può essere scaricato nel formato PDF attraverso il sito del Centro Ricerche Carsiche “C.
Seppenhofer” - www.seppenhofer.it
Hanno collaborato a questo numero: Roberto Ferrari, Maurizio Tavagnutti, Gabriella Graziuso.
PAGINA
2
13.4.2014 - in marcia
verso l’ingresso della
Grotta Doviza.
Si è concluso il 3° Corso di introduzione
alla Speleologia
Si è conclusa anche questa terza edizione del Corso di introduzione alla speleologia organizzata dal Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” assieme al Punto
Giovani del Comune di Gorizia. Mai come questa volta gli allievi hanno costituito
un gruppo unito ed affiatato, nonché motivato e interessato all’argomento che di
volta in volta veniva trattato. La soddisfazione dunque degli organizzatori è stata
molta. Nell’ultima uscita c’è stata poi la festa, fatta presso il rifugio speleologico
di Taipana, che ha concluso degnamente un ciclo di lezioni ed escursioni in grotta
veramente apprezzato da tutti i partecipanti. La visita della Grotta Doviza, che
concludeva il ciclo di escursioni, ha messo gli allievi di fronte ad una cavità diversa dalle prime due grotte visitate sul Carso triestino. Le gallerie, i meandri e le
strettoie hanno fatto vedere un diverso tipo di carsismo che è stato molto apprezzato. C’è stata magari qualche difficoltà nel passaggio dei meandri ma alla fine tutti
si sono divertiti e soprattutto si sono arricchiti di nuove esperienze e nuove conoscenze. All’esterno della grotta poi, un grande pentolone di “Gran Pampel”, residuo della serata precedente, attendeva gli entusiasti allievi che hanno gustato con
gioia l’intruglio. Da Villanova delle Grotte a Taipana il percorso è stato breve e al
rifugio attendeva già una ricca spaghettata e tanto vino. Insomma quella di domenica 13 aprile è stata la più bella conclusione di un corso di speleologia, da ripetersi senz’altro per il prossimo anno.
13 aprile 2014 - Grotta Doviza, il gruppo nel
Salone Bertarelli durante una sosta.
13 aprile 2014 - Grotta Doviza, gli allievi alle
prese con alcuni passaggi in meandro.
13 aprile 2014 - Villanova delle Grotte, il gruppo alle prese con il pentolone del “Gran Pampel”.
13 aprile 2014 - Taipana, l’accogliente clima
del rifugio speleologico è stata la degna conclusione di una giornata trascorsa in allegria.
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
ANNO
III—N°4
PAGINA
Mini album fotografico del 3° Corso
3 aprile 2014 - Giacomo, lezione di biospeleologia
6 aprile 2014 - Grotta del Paranco, il gruppo
6 aprile 2014 - Grotta del Paranco, l’entrata
6 aprile 2014 - Grotta del Paranco, il gruppo
6 aprile 2014 - Grotta del Paranco
6 aprile 2014 - Grotta del Dio Mitra
13 aprile 2014 - Rio Gorgons
13 aprile 2014 - Sentiero del Rio Gorgons
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
3
PAGINA
4
Il momento magico
più atteso del Gran
Pampel.
Alcuni momenti della
preparazione del Gran
Pampel di fronte al
pubblico goriziano.
La nostra presenza a “AnciEXPO 2015”
Gorizia ha vinto la concorrenza (temibile) di Udine e Pordenone. E ha avuto
l’onore di ospitare l’evento regionale legato a Expo 2015, nel più ampio contesto
del percorso di avvicinamento all’importante appuntamento che avrà come fulcro
Milano. Il comitato di indirizzo, formato da Padiglione Italia, Expo 2015 e Anci,
pur esprimendo apprezzamento per tutti i progetti indirizzati, ha optato per il Comune di Gorizia come sede
dell’evento regionale, in considerazione della sua natura di città
di frontiera e dell’auspicato coinvolgimento della vicina città slovena di Nova Gorica. Gorizia è
stata scelta, dunque, dall’Anci
(Associazione Nazionale Comuni
Italiani) come prima tappa del
tour di avvicinamento che fa da
apripista all’EXPO milanese del
2015. La tre giorni che si è aperta
venerdì 11 aprile oltre a proporre
le eccellenze enogastronomiche
del territorio, tra cui la famosa
“Rosa di Gorizia”, ha visto il
Centro Ricerche Carsiche “C.
Seppenhofer” impegnato in prima persona in alcune manifestazioni. “E’ la prima volta che
l’area del Goriziano, al di qua e
al di là del confine, propone unitariamente a livello nazionale le
proprie eccellenze - ha sottolineato il sindaco di Gorizia in apertura della manifestazione - e può
essere il punto di partenza per
una nuova campagna turistica.
Anche Piero Fassino, presidente
nazionale dell’associazione dei
Comuni italiani, presente per
l’occasione ha ribadito lo stesso La mostra fotografica allestita presso l’ex negozio “Larise”
di Corso Verdi a Gorizia ha avuto grande successo.
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
ANNO
III—N°4
PAGINA
concetto. Insomma la tre giorni goriziana di AnciEXPO 2015 è stata, per la nostra associazione, una passerella
internazionale che ci ha visti impegnati con una mostra fotografica all’interno dell’ex negozio “Larise” di Corso
Verdi, ormai assunto a punto di ritrovo di avvenimenti culturali ed enogastronomici goriziani. Sabato 12 aprile
invece il “Seppenhofer” assieme agli amici triestini del Club Alpinistico Triestino: Franco Gherlizza e Ernesto
Giurgevich, nelle vesti dei vecchi “Druidi” hanno dato vita ad un seguitissimo “Gran Pampel” la mitica bevanda
speleologica. L’ambientazione cittadina di questa cerimonia, eseguita per la prima volta a Gorizia, si è svolta in
una cornice davvero indimenticabile e unica, un pubblico incredibilmente numeroso ha seguito estasiato le fiamme che si innalzavano dal pentolone che il Grande Druido (Franco Gherlizza) sapientemente faceva roteare
nell’aria. E’ stata una serata davvero eccezionale quella di sabato, Gorizia ha avuto modo di apprezzare e conoscere anche questo particolare risvolto della speleologia locale. Poi all’interno dell’ex negozio “Larise” i goriziani hanno potuto ammirare la rassegna fotografica che attraverso alcune significative immagini hanno un po’
ricostruito la storia della nostra associazione. Un successo, come dicevamo, che ha ottenuto la “benedizione”
anche da parte del presidente nazionale dell’Anci, il sindaco di Torino Piero Fassino. “Gorizia rappresenta appieno lo spirito di Expo. Uno spirito universale, vista la presenza degli espositori Sloveni accanto a quelli italiani, che è la vera forza della fiera e di questo territorio”. “L’Italia - ha proseguito Fassino - è tra i primi quattro
paesi agricoli d’Europa, salvaguardare prodotti come la Rosa di Gorizia ed il suo territorio carsico è nostro dovere”. Ma il successo di Anci Expo è stato capace di coinvolgere anche i più giovani, protagonisti a centinaia in
mattinata al teatro Verdi, compresi i ragazzi del polo liceale, saliti sul palco per uno spettacolo di danza.
Piero Fassino in
visita a Gorizia
L’ex negozio
“Larise” in Corso Verdi a Gorizia, sede di mostre e esposizioni
enogastronomiche.
Il teatro Verdi a
Gorizia gremito
da centinaia di
giovani in occasione di AnciExpo.
Nel cortile
dell’ex negozio
“Larise”.
“Questa sera a
Gorizia …. “
Il Gran Pampel
in Corso Verdi a
Gorizia.
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
5
ANNO
III—N°4
PAGINA
Ad AnciEXPO anche la Terska dolina
Alla prima tappa di avvicinamento aExpo 2015 svoltasi a
Gorizia dall’11 al 13 aprile c’era anche la Valle del Torre
(Terska dolina). Il Comune di Lusevera, in collaborazione
con l’associazione Città delle Grotte, ha allestito in Corso
Verdi uno stand per presentare le bellezze naturalistiche
delle Valli del Torre, tra cui la Grotta di Villanova. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Guido Marchiol, presente all’inaugurazione dell’evento, che ha sottolineato
l’importanza di queste iniziative per far conoscere a un
pubblico più vasto le peculiarità di un territorio bellissimo, ma ancora poco battuto dai turisti. Oltre ai numerosi
curiosi, hanno visitato lo stand del Comune di Lusevera anche Piero Fassino, presidente dell’Anci e sindaco di
Torino, e Franco Iacop, presidente dell’Assemblea Legislativa del Friuli Venezia Giulia che sono rimasti affascinati dalle sculture di legno del Terjan
Valeriano Lendaro. A disposizione del
pubblico le nuove brochure con le principali informazioni inerenti la valle, libri sul territorio nonché dèpliant informativi sul Parco naturale Prealpi Giulie
e le Grotte di Villanova (Zavarh).
Una raffigurazione, piuttosto fantasiosa,
della Valle del Torre con il paese di Villanova da cui si dirama il fantastico mondo
delle sue grotte.
Rinnovata la convenzione con le Grotte di Villanova
E’ stata rinnovata la convenzione tra il rifugio speleologico di Taipana “C. Seppenhofer” con le Grotte di Villanova. Come già negli anni scorsi è stipulato l’accordo in cui si è convenuto che gli eventuali ospiti del rifugio
potranno usufruire di uno sconto sul biglietto d’ingresso della vicina grotta turistica. I gestori del rifugio dunque
rilasceranno ad ogni ospite che avrà
pernottato nel rifugio, un ticket valido
per la riduzione del biglietto d’entrata
alle grotte. E’ questa un’iniziativa volta
ad agevolare e favorire la conoscenza
del territorio, sia di Taipana sia del vicino comune di Lusevera. Inoltre i gestori del rifugio speleologico, su richiesta
organizzano delle escursioni su sentieri e grotte di particolare bellezza situate nel territorio di Taipana e dei comuni
limitrofi. Alcuni suggerimenti su possibili itinerari si possono trovare sul sito del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” (http://www.seppenhofer.it).
Il rifugio speleologico “C. Seppenhofer” di
Taipana è un ottimo punto di partenza per
escursioni di ogni tipo.
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
6
ANNO
III—N°4
PAGINA
La palestra di roccia come primo approccio
Sempre più spesso ci sentiamo chiedere dai giovani e … anche dai meno
giovani, di poter apprendere i primi rudimenti delle tecniche di progressione in grotta, partendo dalla classica palestra di roccia. Proprio recentemente
la domanda mi è stata rivolta da un nostro vecchio socio, Paolo. Detto fatto,
ci siamo ritrovati una mattina in una splendida giornata di aprile, risparmiata dalla consueta pioggia, nella palestra di roccia di Doberdò armati di corde, moschettoni e tanta buona volontà. La piccola parete ricavata da una ex
cava della Solvey si presta benissimo allo scopo, purtroppo le scarse dimensioni ne limitano alcune manovre e non sempre si riesce a dare l’idea
reale di una risalita (o discesa) in grotta. Optare per un’altra palestra, sempre sul Carso,
ma molto più
lontano non è
molto
conveniente soprattutto in ordine al
tempo impiegato
Doberdò, selfing di Paolo in parete.
per l’avvicinamento. Che fare? E’ per questo che improvvisamente mi sono ricordato di una vecchia palestra, che
molti anni fa avevo allestito nella zona di Albana
alle porte dell’alta valle dello Judrio. Assieme a Paolo, Franco e Mattia abbiamo fatto un rapido sopralluogo. La grande parete che ci si è offerta ai nostri
occhi, quasi non me la ricordavo più, i bei momenti
però passati a chiodare quelli si avevano un sapore L’imponente parete situata presso Albana (Valle dello Judi nostalgia e avventura assieme. Ben presto ci sia- drio).
mo resi conto che ormai i vecchi chiodi erano quasi Qui sotto: esercitazioni in palestra di roccia a Doberdò.
inservibili;
placchette auto
costruite, chiodi a pressione
Cassin e altre
amenità posizionate anni fa,
assieme
all’amico Fulvio, allo scopo
di fare un preallenamento in
vista di affrontare la grande
parete del Bila
Pec in Canin, ormai avevano fatto il loro tempo. Ad ogni modo la parete è
bella, l’enorme concavità laterale rispecchia in pieno le caratteristiche di
una grotta, le dimensioni sono più che rispettabili, inoltre la valle dello
Judrio non è molto lontana da Gorizia e … soprattutto nel vicino paese di
Prepotto ci sono tante osterie con del buon vino! Dal pensare a cosa fare
Mattia al lavoro per allestire la nuo- al realizzare il progetto di una nuova palestra di roccia è passato davvero
va palestra.
poco tempo così in men che non si dica ci siamo ritrovati con trapano,
chiodi e staffe a lavorare in parete.
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
7
PAGINA
Natura km 0 (o poco più)
8
di Roberto Ferrari e Gabriella Graziuso
CARSISMO SUPERFICIALE A BORGO GROTTA GIGANTE.
TRITO, RITRITO… TRITONE.
27 aprile 2014 - Roberto Ferrari nei pressi di
Borgo Grotta Gigante
(Carso Triestino).
(Foto R. Ferrari)
27 aprile 2014 - Nei
pressi di Borgo Grotta
Gigante (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari)
Ci sono luoghi dove si ritorna sempre con piacere.
Luoghi di cui non ci si stanca mai di esplorare i più
minuti anfratti. Luoghi che riservano sempre qualche cosa di nuovo e di diverso. Può dipendere dalla
luce, dall’ora, dalla stagione, dallo stato d’animo
dell’osservatore. Uno di questi luoghi è rappresentato dall’affioramento calcareo nei pressi di Borgo
Grotta Gigante, sul Carso Triestino. Grazie alla particolare purezza dei litotipi presenti, il fenomeno
corrosivo tipico è particolarmente accentuato e si
manifesta in tutte le sue forme caratteristiche in infinite variazioni. Su una superficie relativamente limitata si susseguono senza soluzione di continuità ed
interagendo tra loro karren, solchi, crepacci, fori di
dissoluzione, hum, ponti di roccia, alveoli di corrosione, Rillenkarren, Rinnenkarren, kamenitze. Queste ultime sono forse le manifestazioni più caratteristiche dell’affioramento: mentre in altre località sono comunque
presenti, ma di dimensioni modeste, qui assumono una frequenza con dimensioni
considerevoli, raggiungendo profondità superiori al metro ed estensioni di alcuni
metri quadrati. Alcune sono in comunicazione l’una con l’altra mediante solchi a
meandro (mäanderkarren) che permettono lo scorrimento delle acque superficiali su
diversi livelli topografici. Presentano generalmente forma subcircolare od ellittica,
pareti subverticali e fondo subpianeggiante. Per le loro dimensioni alcune vaschette
di corrosione sono state catastate come stagni veri e propri:in molte di esse
l’acqua permane per tutto l’anno e questo consente la presenza di forme di vita
che possono svolgere i loro cicli vitali senza incorrere in rischiosi periodi di secca. Tra le forme più comuni e rappresentative le alghe verdi (cloroficee) con i
generi Zygnema e Spirogyra, le cianoficee con il genere Nostoc, insetti con emitteri e coleotteri, crostacei con
cladoceri, copepodi ed ostracodi,
anfibi con il rospo comune (Bufo
bufo), l’ululone dal ventre giallo
(Bombina variegata), il tritone
punteggiato meridionale
(Lissotriton vulgaris meridionalis) e rettili con la natrice dal collare (Natrix natrix). Nei mesi primaverili è possibile ammirare
questa ricchezza di vita in un ambiente all’apparenza così ostile,
costituito esclusivamente da rocce
27 aprile 2014 - Nei pressi di Borgo Grotta Gigante
aride e corrose dagli agenti atmosferi- (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari)
ci. Ci si può rendere conto e meditare
su microambienti così delicati, gli uni dipendenti dagli altri e tutti dipendenti e minacciati dalla presenza umana che anche qui non dà tregua: l’area infatti è recintata
ed adibita a pascolo e le kamenitze adibite ad abbeveratoi (talune addirittura modificate morfologicamente mediante piccoli sbarramenti in cemento per consentire una
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
ANNO
III—N°4
PAGINA
9
maggiore ritenzione), i bordi prospicenti alle zone erbose, sconnessi e sconvolti dal continuo calpestio animale,
ridotti a pantano fangoso misto ad escrementi. Almeno la scossa che abbiamo preso per entrare, scavalcando il
recinto elettrificato, in questo piccolo paradiso terrestre, catalogato geosito del Friuli Venezia Giulia con grado
di interesse sovranazionale, è stata abbastanza lieve!
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE:
- Dolce S., STOCH F. & PALMA M., 1991 - Stagni carsici. Storia - Flora - Fauna. Comune di Trieste, Edizioni Lint, Trieste.
- AA.VV., 2007 - Salvaguardia dell’erpetofauna nel territorio di Alpe-Adria /
Schutz der Herpetofauna im Alpen-Adria-Raum.Direzione centrale risorse
agricole, naturali, forestali e montagna - Ufficio studi faunistici, Udine
- Cucchi F., Finocchiaro F. & Muscio G., 2009 - Geositi del Friuli Venezia
Giulia. Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici - Servizio Geologico, 2009, Trieste
27 aprile 2014 - Nei pressi di Borgo Grotta Gigante (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari)
27 aprile 2014 - Nei pressi di Borgo Grotta Gigante
(Carso Triestino). (Foto R. Ferrari)
27 aprile 2014 - Lissotriton vulgaris meridionalis ♂ .
Pressi di Borgo Grotta Gigante (Carso Triestino).
(Foto R. Ferrari)
27 aprile 2014 - Nei pressi di Borgo Grotta Gigante
(Carso Triestino). (Foto R. Ferrari)
27 aprile 2014 - Lissotriton vulgaris meridionalis ♂ ♀.
Nei pressi di Borgo Grotta Gigante (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari)
27 aprile 2014 - Lissotriton vulgaris meridionalis ♀. Pressi di Borgo Grotta Gigante (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari)
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
PAGINA
10
Il logo di “èStoria”
2014 quest’anno è stato dedicato alle
“Trincee”.
Il ponte di Salcano
distrutto.
èStoria 2014
Festival internazionale della storia
Gorizia dal 22 al 25 maggio 2014
Trincee è il titolo scelto per l'edizione 2014 di èStoria - Festival internazionale
della storia, in programma a Gorizia dal 22 al 25 maggio 2014. Giunto quest'anno
alla decima edizione, il Festival sarà dedicato al centenario della Grande Guerra, e
vedrà riuniti a Gorizia i maggiori studiosi del settore provenienti da tutto il mondo.
Il fecondo intreccio tra storia e narrazione unisce “èStoria” a “Pordenonelegge”, in
una collaborazione che ha visto nascere, grazie all’ispirazione e all’aiuto di Banca
Popolare FriulAdria-Crédit Agricole, il premio Friuladria suddiviso in tre sezioni
strettamente collegate. Per l’occasione, èStoria ha riunito un Comitato storico internazionale, composto da undici specialisti di fama internazionale. Presieduto da
Paolo Mieli, il Comitato sarà composto da Gerhard Hirschfeld (Germania), Erwin
Schmidl (Austria), Petra Svoljšak (Slovenia), Nicolas Offenstadt (Francia), Boris
Kolonitskii (Russia), Mile Bjelajac(Serbia), Mustafa Aksakal (Turchia), Graydon
A. Tunstall (U.S.A.), Hew Strachan (Gran Bretagna), e Virgilio Ilari (Italia). Il
Comitato sarà protagonista il 22 maggio di un Convegno Internazionale dal titolo
“La Grande guerra: le origini e il mito”. In concomitanza con il festival è si svolgerà, come già annunciato, la Borsa Europea del Turismo della Grande Guerra
(www.turismograndeguerra.it), ideata e promossa da Nordest Comunicazione &
Eventi. La Borsa Europea del Turismo della Grande Guerra sarà una manifestazione fieristica che metterà a disposizione spazi commerciali su una superficie di circa 2.000 mq, nell’area adiacente al Festival èStoria (Piazza Cesare Battisti).
“èStoria 2014, Festival internazionale della Storia” toccherà dunque le tematiche
legate alle origini e alla nascita del mito della Grande Guerra: diversi eventi in
programma esploreranno il legame tra storia e letteratura, tra storia e cinema e teatro, per finire con la musica e la storia dell’alimentazione; saranno organizzati spazi espositivi, spettacoli e reading, laboratori per bambini e ragazzi, oltre i consueti
viaggi di carattere storico-turistico attraverso gli èStoriabus: un percorso guidato attraverso i luoghi-simbolo della Grande Guerra,
corredato dai racconti degli storici che guideranno i visitatori dove la storia ha lasciato
un segno indelebile. In tutto questo contesto
ben si iserisce l’intervento del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” in una
delle conferenze denominate “Aperitivo con
la storia” programmata per il giorno 23
maggio alle ore 11.30 intitolata: “L’Isonzo,
barriera difensiva naturale nella Grande
Guerra”. Durante la conferenza verranno
illustrati i luoghi delle gallerie e delle opere
di difesa presenti lungo l’Isonzo per la valorizzazione storica e paesaggistica del fiume
a favore del progetto di presentazione della
candidatura dell’Isonzo come sito UNESCO. Interveranno nella conversazione con il pubblico i nostri soci Roberto Ferrari, Maurizio Tavagnutti e l’arch. Elisa Trani di Italia Nostra assieme a Giancarlo
Martina dell’ISIS Bonaldo Stringher di Udine.
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
PAGINA
11
Progetto finanziato
nell’ambito del Programma per la Cooperazione
Transfrontaliera ItaliaSlovenia 2007-2013,
dal Fondo europeo
di sviluppo regionale e dai fondi nazionali .
-*Projekt sofinanciran
v okviru Programa
čezmejnega sodelovanja
SlovenijaItalija 2007-2013 iz
sredstev Evropskega sklada za regionalni razvoj in nacionalnih sredstev.
Una vecchia
cartolina,
Repubblica
Italiana
risalente alla
seconda
Ministero
dell’Ecometàedel
1800,
in cui si
nomia
delle
Finanvede
la
valle
di
Planinze.
sko polje allagata.
Republika Slovenija
Služba vlade Republike Slovenije za
razvoj in evropsko
kohezijsko politiko.
Progetto ASTIS, incontro di apertura
Promosso dall’Autorità di Bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico (ADBVE);
dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS);
dall’Università di Trieste (UNITS), dall’Università di Ferrara (UNIFE) e dal Geološki zavod (GeoZS), si è svolto il giorno 29 aprile presso il Palazzo Attems Petzenztein il primo incontro tra i gruppi portatori di interesse. Il “Workpackage
5.1”, così denominato, era infatti il primo di cinque incontri programmati per
quest’anno dall’Autorità di Bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico per coinvolgere
gli stakeholder e la popolazione locale nell’implementazione della Direttiva quadro delle acque. Alla presentazione del Progetto ASTIS, fatta dalla dott.sa Monia
Guarino, di fronte ad una sala gremita di interessati, hanno fatto seguito gli interventi dell’ing. Gabrielcig della Provincia di Gorizia che ha sottolineato
l’importanza della tutela delle risorse idriche, quindi è stata la volta del ing. sig.a
Jervolino e del prof. Franco Cucchi. E’ stato proprio Cucchi a inquadrare i risultati
ottenuti dall’Università di Trieste nella ricerca e studio delle acque sotterranee illustrando quanto fatto sino ad ora in campo geologico assieme alla vicina Repubblica Slovena con il Progetto HidroKarst. Infine ha parlato il prof. Conchetto che
ha riportato le esperienze fatte nello studio dell’inquinamento delle acque sotterranee nella zona di Treviso.
COSA È IL PROGETTO ASTIS?
Il progetto ASTIS propone l’analisi qualitativa-quantitativa e la raccolta dei dati
necessari per una gestione sostenibile ed integrata a scala transfrontaliera delle
risorse idriche sotterranee dell’Isonzo-Soča. E’ un progetto finanziato nell’ambito
del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013,
dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali.
OBIETTIVI OPERATIVI

Rafforzare le cooperazione scientifica e territoriale e sviluppare un sistema
transnazionale di monitoraggio e gestione delle risorse idriche.

Riorganizzare le reti di monitoraggio in un’unica rete transfrontaliera con
riduzione dei costi attraverso una migliore distribuzione dei punti analisi
che saranno più densi nelle aree in cui si individuano scambi fra acque superficiali e sotterranee o aree in cui vi sono evidenze di contaminazione dovute alle attività antropiche.
Tra i vari obiettivi operativi vi è anche

Identificare eventuali strutture
quello di redigere le LINEE GUIDA per
tettoniche sepolte che possono
modificare le geometrie dei la salvaguardia e la gestione integrata
corpi acquiferi e rendere più degli acquiferi transfrontalieri approvulnerabili le risorse idriche. fondendo le tematiche riguardanti la defini
Definire nell’area montana e zione delle aree di salvaguardia dei punti
nell’area di pianura le proce- di prelievo idropotabili e la progettazione
dure per l’analisi e localizza- di una rete di monitoraggio delle acque
zione della fitta rete carsica sotterranee italo-slovene.
sotterranea, che permetterà la
descrizione del sistema multi acquifero e delle relazioni fra tettonica e sistema idrico sotterraneo.

Individuare le modalità di ricerca e l’impatto di eventi meteorologici ed idrologici estremi sulle risorse idriche sotterranee, valutando le ricadute sulle
realtà socio-economiche sia nell’area montana che nella pianura alluvionale.

Organizzare una banca dati informatizzata e un sistema condiviso di valutazione dello stato quali-quantitativo delle risorse idriche sotterranee che tenga conto della vulnerabilità e delle fragilità della rete idrografica e delle geometrie dei corpi idrici sotterranei.

Identificare le lacune conoscitive e delle problematiche dovute ad una conoSOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
ANNO









III—N°4
PAGINA
12
scenza parcellizzata e non integrata delle risorse idriche sotterranee e formulazione delle strategie utili a
colmare tali lacune.
Identificare le pressioni esercitate sui corpi idrici sotterranei dagli insediamenti urbani, settori produttivi
ed estrattivi responsabili di prelievi non compatibili e/o immissioni di inquinanti nei corpi idrici e definizione della metodologia con cui stimare il peso che questa pressione esercita a livello locale e transfrontaliero sui sistemi idrici sotterranei.
Formulare possibili strategie che possono essere adottate per migliorare lo stato qualitativo o per ridurre
le pressioni e gli impatti negativi determinati dall’uomo e coinvolgimento della popolazione e dei portatori di interesse alla condivisione delle metodologie proposte.
Sensibilizzare la popolazione transfrontaliera verso il rispetto delle risorse idriche e formare giovani ricercatori in grado di valorizzare il patrimonio idrico dell’area transfrontaliera italo-slovena.
Promuovere l’inserimento dell’area delle Alpi Giulie fra le aree di alta qualità delle fonti idriche secondo
la direttiva acque WFD attraverso il censimento delle sorgenti, descrizione del sistema idrico sotterraneo
e degli ecosistemi ad esse associate.
Creare un elevato livello di cooperazione all’interno del par- ELENCO DEGLI STAKEHOLDERS
tnerariato (sviluppo congiunto della scheda e di tutte le attivi- INDIVIDUATI DALL’AUTORITA’ DI
tà del progetto in linea con il piano finanziario e nel rispetto BACINO DEI FIUMI DELL’ALTO
ADRIATICO
delle pari opportunità).
Promuovere la ricerca e lo sviluppo e l’innovazione della rete
di partnerariato, un team transfrontaliero multidisciplinare Regione FVG
che metta in rete le proprie competenze e facilitazioni analiti- Direz. Centrale ambiente ed energia
che e strumentali per l’analisi dei corpi idrici e tutela delle Protezione civile
ARPA
risorse idriche.
Ottimizzare l’integrazione dei diversi stakeholders in materia Gestori di servizi
di acque (dalle aziende di servizi pubblici di gestione delle IRIS Acqua
acque urbane, autorità amministrative, istituti di ricerca e
Consorzi di Bonifica
popolazione).
Promuovere la cooperazione transnazionale ed interregionale Pianura isontina
per l’individuazione ed applicazione di strategie di gestione Comitato d’Ambito territoriale
delle risorse idriche sotterranee efficienti per un uso sosteni- CATO Orientale Goriziano
bile della risorsa idrica e di mitigazione dei conflitti socioComuni della Provincia di GO
economici.
Promuovere un permanente partnerariato che possa proseguiAssociazioni di categoria
re le attività riguardanti la gestione delle acque sotterranee
Coldiretti
relativamente alla gestione sostenibile delle risorse idriche e
Confagricoltura
raggiungimento degli obiettivi comunitari (pianificazione dei
CIA
rischi naturali e antropici, tutela delle falde acquifere tranConfindustria
sfrontaliere.
Confartigianato
RISULTATI ATTESI
Data base e GIS transfrontaliero comune integrato dalle acquifere sotterranee transfrontaliere.

Individuazione degli indicatori sensibili e delle metodologie
ottimali in termine di rapporti risultati/costi di caratterizzazione dei corpi idrici sotterranei a scala di bacino transfrontaliero, monitoraggio delle problematiche di degrado ed individuazione ove possibile delle cause (naturali e/o antropiche).

Definizione dei costi e benefici sia economici che ambientali
dovuti al passaggio da un monitoraggio e gestione parcellizzata delle risorse idriche sotterranee a una gestione transfrontaliera e quali azioni possono mitigare i cambiamenti climatici in atto.

Linee guida per un miglioramento dello stato qualitativo e
quantitativo delle acque transfrontaliere sotterranee e per un
comune sistema di gestione integrata delle acque sotterranee transfrontaliere.

SOPRA
E
SOTTO
IL
Ordini professionali
Ingegneri
Architetti Paesaggisti Pianificatori
Geologi
Associazioni
Legambiente
WWF
Italia Nostra
Ambiente 2000
Centri di ricerca
Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer”
CARSO
ANNO

III—N°4
PAGINA
Proposta di vincoli e inserimento
dell’area delle Alpi Giulie fra le aree
di alta qualità delle fonti idriche se
condo la diretti va acque WFD.
La dott.sa Monia
Guarino introduce il
tema dell’incontro
inerente il progetto
ASTIS.
Gorizia. Palazzo Attems Petzenstein, la tavola
dei relatori.
Il dott. Cisotto riassume il tema dei lavori prima di
presentare i singoli relatori.
Gorizia. Palazzo Attems Petzenstein, la sala con i partecipanti ai lavori del primo incontro di apertura.
Contemporraneamente ad un breve rinfresco i
partecipanti svolgono delle osservazioni e alcune
proposte scritte.
SOPRA
E
Il prof. Franco Cucchi illustra i risultati del progetto HidroKarst relativo alle acque sotterranee.
Al termine dei lavori la dott.sa Guarino riassume le conclusioni di questo primo incontro.
SOTTO
IL
CARSO
13
PAGINA
14
Scuola di Speleologia Isontina
Corso di 1° livello
Come ogni anno la Scuola di Speleologia Isontina, aderente alla Commissione Nazionale Scuole di Speleologia della Società Speleologica Italiana, organizza il Corso di
Speleologia di 1° livello. Il corso avrà inizio il giorno 8 maggio per terminare il 5 giugno. La quota di partecipazione è di 100€. Come si sa la Scuola di Speleologia Isontina nasce nel 2010 dalla fusione della Scuola di Speleologia “Igor Kociancic” di Gorizia del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer”, quella di Monfalcone del Gruppo
Speleologico Monfalconese A.d.F. e con la collaborazione del Gruppo Speleologico
“Talpe del Carso” di Doberdò del Lago. L’esperienza maturata dalle singole associazioni in campo speleologico è decennale ed è riconosciuta sia in ambito locale che
nazionale.
Per saperne di più consulta i seguenti link:
http://www.scuolaspeleoisontina.it/
http://scuole.speleo.fvg.it/index.htm
La struttura didattica isontina, aderente alla Commissione Nazionale Scuole di Speleologia della Società Speleologica Italiana, si pone l’obiettivo di promuovere e divulgare
lo studio del carsismo e dei fenomeni ad esso collegati tramite l’organizzazione di corsi di speleologia di primo livello indirizzati a coloro che per la prima volta si avvicinano al mondo ipogeo. La Scuola inoltre si propone di curare e aggiornare la preparazione tecnica e didattica dei propri Istruttori di Tecnica (IT), Aiuto-Istruttori (AI) di speleologia. La Scuola può contare su un organico di 5 Istruttori (IT) e 8 Aiuto-Istruttori
(AI) della CNSS-SSI per l’accompagnamento degli allievi in grotta. Per la parte teorica si avvale delle collaborazioni di numerosi docenti e studiosi competenti nelle specifiche materie inerenti la speleologia (carsismo e geologia, cartografia, biologia, ecc.).
I loghi delle tre associazioni che compongono la Scuola di Speleologia Isontina.
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
ANNO
III—N°4
PAGINA
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
15
PAGINA
16
Achille Tellini: per gli italiani una spia
“Voi sul Friûl”, ovvero “Sguardi sul Friuli”, Pogledi na Furlanijo, è il titolo della rubrica nata
dalla collaborazione tra il Novi Matajur e La Patrie dal Friûl (http://www.lapatriedalfriul.org), due
testate che raccontano la nostra terra, utilizzando
le lingue proprie di questa terra ormai, per fortuna, non più luogo di confine, ma cuore d’Europa.
Un modo per raccontarsi e conoscersi meglio e
ridurre le distanze tra due lingue che, seppur vicine, hanno ancora molto da scoprire una dell’altra.
Achille Tellini fu un profondo conoscitore del
Friuli. Noi lo ricordiamo
anche per i suoi studi
sulle grotte del nostro
territorio.
13 febbraio 2014, Monte Quarin, Prealpi Giulie . (foto R. Ferrari)
Continuiamo nel viaggio alla scoperta dei personaggi che hanno fatto la storia del Friuli, pur rischiando di essere dimenticati dalla storiografia
“ufficiale”. Accade spesso, purtroppo, che i libri di
storia siano scritti dai “vincitori” e personalità che
si sono distinte per il loro impegno a favore della
popolazione locale non sempre vengono ricordate
come meritano. In occasione del 3 aprile, Fieste dal
Friûl in cui si celebra la ricorrenza della nascita
dello Stato patriarcale di Aquileia istituito nel 1077 dall’imperatore Enrico IV, presentiamo Achille Tellini, friulani sta e ideatore del concetto di nazione ladina, con
un articolo pubblicato a firma di Lidia Testoni, nipote di Giobatta e di Achille Tellini sul numero 5 di maggio 2009 de “La Patrie dal Friûl”. Figlio di Giovanni Battista
tellini e di Vittoria Pasini Vianello, destinato dal padre agli studi, si laureò molto
giovane a Torino. Insegnò nella Regia Università “La Sapienza” di Roma e nel Regio Istituto Tecnico “A. Zanon” di Udine. Oltre agli studi geologici, speleologici,
paleontologici, geografici e naturalistici - per molta parte dedicati al Friuli - si impegnò nella linguistica, nella glottologia e nell’etnografia. E’ stato autore di molte
pubblicazioni, spesso pubblicate in proprio. Dopo essersi trasferito a Bologna fu
tenuto d’occhio dalla polizia almeno fino al 1915.
L’ACCUSA DI SPIONAGGIO
Nel 1916 fu accusato di essere una spia a favore dell’Austria, vista una lettera circolare che aveva spedito ai preti e ai segretari comunali del Friuli per raccogliere informazioni sull’uso corrente del friulano e per scrivere un “Calendario dei Friulani”.
Si attivarono le prefetture di Udine e Bologna e Tellini fu inquisito e denunciato al
tribunale della Guerra. Lo misero sotto stretto controllo e la sua opera venne censurata, anche se non abbandonerà mai alcuno dei suoi interessi, delle sue passioni, dei
suoi studi. Nel novembre del 1917 scrisse a don Giacomo Bianchini che, per i suoi
ideali, ovvero la friulanità, la unità e la nazione ladina - pensata come un paese privilegiato proprio al centro dell’Europa, anzi il vero parco internazionale di questa
parte del mondo - era disposto a patire “l’indifferenza, la derisione e … anche peggio”.
ESPERANTISTA
Prese parte fin dai primi del Novecento al movimento esperantista, perché una lingua universale avrebbe garantito la pace, tutelato gli scambi culturali, il turismo e il
commercio. Per i Ladini friulani pensò a una grafia particolare, mediata
dall’esperanto (la sua prima opera in quella grafia, pubblicata nel 1903, pare sia andata perduta). Sergio Salvi, nel libro “Le lingue tagliate” (Milano, 1975) chiarisce il
fatto che la serie di opuscoli de “La Patria Ladina” (1921) uscì inizialmente come
supplemento a “L’esperanto”, periodico della cattedra Italiana di Esperanto, che lui
(Tellini) aveva fondato a Bologna e che aveva diretto per molti anni. Fu scrittore e
camminatore instancabile: studiava il terrtorio e portava le sue idee nei piccoli paesi.
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
ANNO
III—N°4
PAGINA
17
Tutti assieme a Pasquetta
Come ogni anno anche in questa Pasquetta ci siamo ritrovati tutti assieme, presso il rifugio speleologico di Taipana, per la tradizionale grigliata di primavera. Giornata splendida anche se un po’ incerta sotto il profilo meteorologico ma tutto sommato la pioggia ci ha risparmiato, almeno fintanto che la carne era sulla griglia. Come
sempre il rifugio è un luogo ideale per questo tipo di ritrovi, un buon riparo in caso di pioggia ed uno spazio verde in caso di bel tempo non guastano mai. Il ritrovarsi tutti assieme è stata l’occasione per formulare nuovi progetti e fare il punto della situazione esplorativa nella zona di Taipana e valli del Natisone. Come sempre la giornata si è conclusa con un brindisi e mille promesse per ritrovarci ad esplorare chilometri di nuove grotte! Alla
prossima!
21 aprile 2014 - Rifugio
speleologico di Taipana, alcuni momenti
della tradizionale grigliata di inizio primavera.
Le nuove felpe del Seppenhofer
Finalmente sono state realizzate le nuove felpe di gruppo. Su disegno e progetto di Davide Bresigar, dopo lunga
gestazione, alla fine sono state realizzate con la piena soddisfazione dei soci visto che sono già andate a ruba.
Simpatico ed accattivante il logo del gruppo, ricamato nella parte anteriore, con il tradizionale pipistrello secondo simbolo del Seppenhofer. Le felpe in color nero con interno grigio e scritte e disegni in azzurro sono ormai
rimaste poche, per chi le volesse esse sono in vendita al prezzo di 35 €.
Il modello di felpa con la prima bozza del disegno realizzato sul davanti e sul retro. Disegni e scritte poi, sono stati colorati in azzurro come
si può vedere nella felpa già realizzata nella foto a destra. Il nome del
gruppo compare, per esteso, anche sulla manica destra.
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
PAGINA
18
Sopra e sotto il (povero) Carso
di Roberto Ferrari
UN SASSO NELLO STAGNO (DI GROPADA)
13 aprile 2014 - Nei
pressi di Gropada
(Carso Triestino).
(Foto R. Ferrari)
Tra i più cari ricordi dell’infanzia resteranno sempre indelebili nella
mente e nel cuore le domeniche passate in Carso, con papà.Prati, grotte,
campi solcati, cave, fossili, fiori, insetti, pesci, anfibi, … Ogni domenica
c’era solamente l’imbarazzo della scelta; gli ambienti di ricerca non
mancavano, gli oggetti naturalistici erano molteplici ed abbondanti, i
“curiosi di Natura” erano pochi, sporadici e non arrecavano nessun danno all’ambiente: raccogliere un fiore che avrebbe ricordato quel giorno
per un’intera settimana o portare a casa una pietra da una cava preservandola da una distruzione sicura non rappresentava un delitto e tantomeno
un’offesa ed un’infrazione al patrimonio collettivo. Forse queste piccole
innocue “manie” hanno anzi contribuito alla formazione culturale di
molti naturalisti triestini che poi hanno contribuito e tuttora contribuiscono a far conoscere ed amare questo lembo di terra così unico e vulnerabile. La primavera rappresentava il periodo migliore per esplorare uno degli ambienti più particolari del Carso: quello degli stagni. Raccolte
d’acqua artificiali, create per poter provvedere al fabbisogno di acqua in
un ambiente che per caratteristiche geologiche non riesce a trattenerla in
superficie, venivano utilizzate sia per l’allevamento del bestiame che per
usi domestici, non ultimo quello della produzione di ghiaccio: per tale
motivo i luoghi, le metodologie costruttive e le morfologie di tali piccoli
bacini di raccolta possono essere diversi e rispecchiano la destinazione
d’uso. Quelli che attraevano maggiormente la mia attenzione erano i piccoli bacini destinati all’abbeveramento del bestiame: situati in depressioni naturali, il
loro aspetto era perfettamente inserito nell’ambiente, tale da renderne quasi impercettibile l’origine artificiale, realizzata mediante l’impermeabilizzazione del fondo con
argilla costipata sia manualmente sia costringendo per qualche tempo il bestiame ad
un continuo calpestio. Queste nuove realtà offrivano da subito habitat ideale per flora
e fauna tipiche di ambienti palustri, favorendo la continuità ed il mantenimento di specie altrimenti precluse in ambienti poveri di acque superficiali, ma avevano al contempo necessità di periodiche manutenzioni atte a mantenere il bacino di raccolta nelle
condizioni ideali per esserein grado di assolvere alle necessità per le quali era stato
realizzato: operazioni che venivano rigorosamente effettuate manualmente dalle comunità locali, mediante rimozione di parte dei detriti accumulatisi sul fondo e sfoltimento della vegetazione acquatica e ripariale.
Gli elementi floristici potevano rappresentare una serie continua dalle sponde alle profondità maggiori, comprendendo specie quali Typha latifolia, Eleocharis palustris,
Alismaplantago-aquatica, Nymphaea alba, Potamogeton crispus, P.natans, Ceratophyllum demersum, Myriophyllum spicatum, Elodea canadensis, Lemna minor, Lemna
gibba, ed alghe verdi quali Spyrogira sp. Zygnema sp., Ulothrix sp., Microspora sp.,
Volvox sp., Chara sp., Nostc sp.. La componente faunistica poteva essere rappresentata da organismi unicellulari, Idrozoi, Turbellari (Planarie), Rotiferi, Anellidi, Molluschi (Bivalvi (Pisidium sp.), Gasteropodi (Lymnaea truncatula, L. peregra, Physa sp.),
Aracnidi, Crostacei, Insetti [Efemerotteri, Odonati, Tricotteri, Eterotteri, Coleotteri
(Dytiscus marginalis, Agabius bipustulatus, Acilius sulcatus, Gyrinus caspius, Haliplus lineaticollis, Peltodytes caesus, Hygrobia tarda, Hydrophilus caraboides), Ditteri], vertebrati [Pesci (Carassius auratus, Tinca tinca, Cyprinus carpio, Ictalurus melas, Lepomis gibbosus, Gambusia holbrooki), Anfibi (Rana dalmatina, R. lessonae, R.
ridibunda, R. esculenta, Hyla arborea, Bufo bufo, B.viridis, Bombina variegata, Lissotriton vulgaris meridionalis, Triturus carnifex, Salamandra salamandra salamanSOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
ANNO
III—N°4
PAGINA
dra), Rettili (Natrix natrix, alcune specie alloctone quali Crysemys sp. pl.)]. Mi è capitato di voler rivedere,
qualche giorno fa, lo stagno di Gropada: da adolescente ci andavo con papà, da più grande con Stelvio, compagno di tante esplorazioni speleologiche, dove al ritorno dalle nostre scorribande lì trovavamo i suoi familiari
con i quali si concludeva degnamente un’altra intensa giornata, anni dopo con Annalisa, alla quale trasmettevo, da papà a mia volta, le mie passioni per farle conoscere ed amare il Carso ed i suoi molteplici aspetti naturalistici. Mi appare uno scenario lunare, un ambiente cancellato da qualche colpo di ruspa, completamente sterile, freddo, ostile. Sassi, cemento, fango. A Gabriella, che è con me ed alla quale volevo svelare un angolo di
Natura per me caro e ricco di ricordi, non riesco a giustificare e spiegare nulla. Ma probabilmente non c’è nulla da giustificare e spiegare: mi chiedo solo che fine abbia fatto tutta quella ricchezza biologica, annientata
proprio nel momento più delicato ed importante per la sua continuità, quello dell’inizio della primavera, il periodo delle riproduzioni. Probabilmente tra qualche anno il bacino sarà nuovamente popolato: ma da quali specie? Potremo ancora ritrovare Physa, piccolo gasteropode endemico dello stagno di Gropada?
Ogni bene.
13 aprile 2014 - Nei pressi di Gropada (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari)
13 aprile 2014 - Nei pressi di Gropada (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari)
13 aprile 2014 - Nei pressi di Gropada (Carso Triestino), cos’è, una presa in giro? (Foto R. Ferrari)
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
19
PAGINA
20
Il logo del Verein zur
Erhaltung, Befahrung
& Erforschung von
Höhlen, uno dei gruppi rappresentati.
Incontro con la delegazione tedesca
Già da alcuni anni la Verband deutscher Höhlen - und Karstforscher (VdHK)
(Federazione dei gruppi speleologici tedeschi), organizza il proprio raduno nella nostra regione e negli ultimi anni una sua delegazione ha chiesto l’appoggio della Federazione Speleologica Isontina per un supporto logistico. Per questo motivo la FSI si è
subito attivata per ospitare gli amici tedeschi nel migliore modo possibile. Il Gruppo
Speleologico “Talpe del Carso” si è reso subito disponibile per accompagnare il gruppo tedesco a visitare la bella “Grotta Alex”. Quindi, sabato 19 aprile presso la “Baita
delle Talpe” sul Carso di S. Michele, alla vigilia di una Pasqua piuttosto piovigginosa,
il folto gruppo tedesco si è ritrovato, assieme ai rappresentanti della Federazione Speleologica Isontina, in un clima di splendida amicizia e cameratismo. Dopo i primi convenevoli, il presidente della Federazione Speleologica Isontina ha consegnato,
all’omologo rappresentante tedesco, il gagliardetto ufficiale della FSI unitamente alla
sua ultima pubblicazione edita in occasione della tavola rotonda sulle leggende legate
alle grotte, svoltasi a Gorizia. Da subito il gruppo tedesco ha familiarizzato con il
gruppo ospitante e anche se la lingua tedesca risultava un po’ ostica, ugualmente
l’intendimento era perfetto. Subito dopo ha fatto seguito la visita della vicina “Grotta
Alex”. Una grotta davvero splendida e ricca di concrezioni. L’entusiasmo degli amici
tedeschi è stato notevole sia per l’ospitalità fornita dagli amici delle “Talpe” sia per gli
splendidi ambienti della grotta visitata, sia per lo splendido ambiente carsico in cui si
sono trovati a festeggiare questo loro incontro annuale.
19 aprile 2014 - Baita del Gruppo Speleologico “Talpe del Carso”. Il presidente della Federazione Speleologica Isontina consegna il
gagliardetto al rappresentante tedesco.
19 aprile 2014 - Il gruppo degli amici tedeschi
pronto per andare in grotta.
SOPRA
E
SOTTO
IL
19 aprile 2014 - La “Grotta Alex”
CARSO
ANNO
III—N°4
PAGINA
Incidente speleologico in Carso
Sempre il giorno 19 aprile, mentre la delegazione tedesca era ospite della Federazione Speleologica Isontina,
uno speleologo tedesco, Christoph Riegel, di 33 anni, è rimasto ferito, attorno alle ore 13, mentre stava scendendo nella “Grotta dell’Elmo - 542/2696 VG”, una cavità carsica che raggiunge i 100 metri di profondità e il
cui accesso si trova nei pressi della strada che da Fernetti conduce a Monrupino (Trieste). Impossibilitato a
risalire in superficie in maniera autonoma, a causa di alcune ferite alle mani rimediate nel tentativo di frenare
la caduta, l’infortunato è stato riportato in superficie, verso le ore 17, dagli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e subito sottoposto alle cure del personale del 118. Lo speleologo sarebbe precipitato per
alcuni metri mentre si trovava a circa 80 metri di profondità. Per fortuna non si è fatto nulla di grave: ha riportato solo delle contusioni e varie ustioni alle mani provocate dall’attrito sulla corda mentre stava scendendo.
Evidentemente ha perso il controllo del discensore ormai quando mancavano pochi metri dal fondo del grande
pozzo. A dare l’allarme sono stati gli amici che si trovavano con lui. L’uomo è stato trasportato, per gli opportuni accertamenti, all’ospedale di Cattinara (Trieste), ma avrebbe riportato nella caduta solo alcune contusioni
guaribili in pochi giorni.
19 aprile 2014 - “Grotta dell’Elmo”, la barella
con il ferito mentre sta uscendo dal pozzo aiutata dai soccorritori.
19 aprile 2014 - “Grotta dell’Elmo”, alcune fasi
del recupero del ferito ormai all’esterno del
grande pozzo (80 m).
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
21
PAGINA
22
La cresta del Sabotino con l’Isonzo ai
suoi piedi.
Ancora sul Monte Sabotino
Avevamo promesso ai nostri corsisti di effettuare
una bella escursione di fine corso e quindi, domenica 27 aprile, ben volentieri siamo ritornati sul
Monte Sabotino. Il monte sacro alla Patria e simbolo di Gorizia. Con nostra grande sorpresa ci siamo accorti che molti dei nostri amici (anche goriziani doc) non conoscevano affatto il monte!! Tantomeno la storia delle gallerie cannoniere ivi esistenti. Quindi, accompagnati dalle previsioni meteorologiche non proprio buone, abbiamo raggiunto
il rifugio sloveno situato verso la cresta del monte
da dove siamo partiti per intraprendere sia la visita
delle gallerie sia l’escursione fino ai ruderi della
chiesetta del San Valentino. Sorprendentemente i metereologi questa volta si sono sbagliati di brutto e la giornata è stata magnifica permettendoci così di percorrere per intero la lunga cresta del monte. La vista dell’Isonzo sul fondo valle da
sola ripagava la fatica del percorso. Lungo il percorso in cresta i partecipanti
all’escursione hanno potuto apprendere anche alcuni dettagli riguardanti il fenomeno carsico, molto evidente e presente in tutta l’area del Sabotino. Interessante
anche la visita delle principali gallerie cannoniere che ultimamente il gestore del
rifugio sloveno ha pazientemente ripulito e in parte ha ricostruito gli allestimenti
del 1915-18. Insomma è stata una bella giornata ricca di spunti interessanti e utili
per la conoscenza di un monte particolarmente caro ai goriziani.
Sfoggio di felpe e t-shirt con il logo del gruppo
in un magnifico prato di iris sulla sommità del
Sabotino.
Sulla cima del
Monte Sabotino
(m 604 slm)
Dal San Valentino una splendida vista di
Nova Gorica e Gorizia.
SOPRA
E
SOTTO
La sosta presso il rifugio sloveno è d’obbligo per
assaggiare dell’ottima “jota”.
IL
CARSO
ANNO
III—N°4
PAGINA
23
Valle dello Judrio
Continua con il massimo entusiasmo il nostro impegno per la targhettatura delle grotte del Friuli Venezia Giulia
nell’ambito del progetto regionale promosso dal Catasto Grotte Regionale. Il dover percorrere le valli alla ricerca di cavità ormai nascoste dal tempo e dalla natura ha avuto un risvolto estremamente positivo. Infatti, nel ripercorrere queste valli, in particolare quella dello Judrio, che ormai avevamo
dimenticato, perché impegnati nella zona di Taipana, è stata una vera riscoperta
di un mondo nuovo e affascinante. La ricerca di alcune cavità nella zona di Miscecco, infatti, ci ha fatto scoprire che alcune piccole valli laterali alla principale, conservano un fascino tutto particolare. Tortuosi corsi d’acqua seguiti da
laghetti color verde smeraldo spesso immersi in una natura incontaminata, perché qui il turismo non ha mai attecchito, ti lasciano nell’animo un qualcosa di
veramente unico. Le grotte poi si aprono all’improvviso, in mezzo al bosco dove meno te l’aspetti senza un
minimo di preavviso: un avvallamento, una roccia sporgente
… niente! te le trovi improvvisamente sotto i piedi; dietro un
cespuglio; ai piedi di un albero.
Sono grotte e pozzi strani, tipici
del Flysch, il terreno in cui si Valle dello Judrio - Pozzo 1° di
aprono, alle volte l’ingresso si Miscecco, l’ingresso si apre ai
piedi di un vecchio albero.
sprofonda nel terreno ed i bordi
Il rio, proveniente da Marcolino e che scorre tra del pozzo sono sostenuti solo da un intrico di radici che sembrarocce marnose, spesso forma dei bei laghetti.
no lì, lì per cedere e travolgere il tutto da
un
momento
all’altro.
L’acqua cristallina e trasparente di questo bel
laghetto è impreziosita da alcune primule.
La targhetta infissa nelle vicinanze dell’ingresso
del Pozzo 1° di Miscecco.
Una panoramica dell’ingresso del Pozzo 1° di Miscecco con a sinistra la targhetta appena infissa.
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
PAGINA
24
I francobolli nella speleologia
di Maurizio Tavagnutti
Da anni ormai mi considero un “collezionista seriale” di cartoline e francobolli a
soggetto speleologico, per questo motivo quando mi sono imbattuto in un sito dedicato a questo argomento (http://www.giresgrup.es/espele/espeleofilatelia/) sono
rimasto affascinato e ho voluto approfondire la mia ricerca. Dopo un estenuante
lavoro di traduzione e aggiustamenti vari ho voluto proporvi questo interessante
articolo.
Maurizio Tavagnutti
FILATELIA SPELEOLOGICA
Poiché sembra che il primo francobollo risalga alla prima metà del XIX secolo,
l'uomo già da allora ha sentito il desiderio di raccogliere queste piccole opere d'arte. Nelle immagini dei primi francobolli venivano raffigurati solitamente i personaggi tra i più rappresentativi di ciascun paese: presidenti, re e persone famose.
Nel corso del tempo sui francobolli, hanno iniziato a comparire anche immagini di
monumenti, paesaggi, opere d'arte o semplicemente figure per ricordare un anniversario o evento particolare. Il mondo sotterraneo e tutto ciò che lo circonda, non
è passato inosservato ai creatori di queste piccole opere d'arte. Oggi possiamo vedere, quindi, in molti francobolli i paesaggi carsici, cavità sotterranee, gli animali
che vivono in questo ambiente sotterraneo, come pure le rappresentazioni degli
animali ed degli esseri umani preistorici che occuparono queste cavità. Tutto questo ha dato origine ad una miriade di immagini apparse sui francobolli unitamente
ad altre applicazioni che hanno fatto la gioia dei filatelici: francobolli, timbri postali, cartoline, annulli speciali,
ecc.
(1)
(2)
(3)
(4)
IL PAESAGGIO CARSICO
Il mondo sotterraneo si è svilup
pato principalmente in rocce
carbonatiche, ma si possono
trovare anche cavità, molto
importanti, in rocce diverse
come il gesso, il sale e il ghiaccio. A causa di meccanismi di
erosione diversificati ed in alcuni climi particolari, allo stesso modo, possiamo trovare
forme carsiche modellate in
litotipi praticamente insolubili
come quarziti. Diversi paesi
hanno rappresentato sui francobolli le immagini di questi
splendidi paesaggi carsici. Così
abbiamo molti esempi tra cui:
un francobollo della Malesia,
che riporta le spettacolari guglie carsiche di Mulu (1 - 2);
Cina, diverse viste sui famosi
(5)
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
ANNO
III—N°4
PAGINA
25
paesaggi carsici a torri (6); Spagna, il Picos de Europa dove si può vedere l’immagine in cartolina del Naranjo
de Bulnes (5) e diversi soggetti tipici dei Parchi Nazionali (Ordesa) (3), Picos de Europa (4); Venezuela, il famoso Salto Angel dove precipita l'acqua proveniente dalla parte superiore di un Tepui (10) e gli abissi Major
e
(8)
(7)
(6)
(9)
(10)
Sarisariñama (9) ambedue scavati nelle quarziti; Turchia, vari francobolli e annulli del spettacolare paesaggio di Pamukkale (7), con le sue formazioni di travertino bianco all'aperto; paesaggio simile nelle Filippine, ma
formato in salgemma (8). Questi esempi citati, sono solo una parte dei numerosi paesaggi carsici che si possono
trovare rappresentati nel vasto mondo filatelico.
LE CAVITÀ
L'acqua attraverso meccanismi di dissoluzione allarga le discontinuità delle rocce solubili, creando così canali e
gallerie nel sottosuolo: le cavità carsiche. Canali attraverso i quali l'acqua scorre per raggiungere le sorgenti naturali o a formare dei grandi acquiferi carsici. Molti francobolli illustrano le acque sotterranee nel loro aspetto
più spettacolare, fiumi e laghi sotterranei alcuni dei quali perfettamente navigabili. Alcuni paesi rappresentati,
(11)
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
ANNO
III—N°4
PAGINA
26
ne e francobolli dedicati a cavità con acqua, tra cui la Grotta Couvin (l), Remouchamps (m) e la Grotta de Han
(n), attraversata dal fiume Lesse; in Venezuela, la Cueva del Guácharo (o - p); Italia Grotta di Frasassi (q); in
Spagna, la Grotta del Drach (r) su questa linea anche molti altri paesi hanno voluto raffigurare i fenomeni carsici.
(12)
(16)
(13)
(15)
(14)
(17)
Spesso sono raffigurate acque tumultuose che scorrono attraverso le gallerie o pre(18)
cipitano fuori da grandi caverne: nella Polinesia Francese, con l'ingresso di una
grotta (19); Libano, diversi francobolli mostrano la Fonte Afka (20), le cui acque emergono da una grande cavità; in Spagna la Cueva del Gato (21), un francobollo locale del Benaoján (Malaga); in Slovenia, una busta di
primo giorno raffigura uno dei più grandi fiumi sotterranei conosciuti, il Timavo che entra nella Skocjanske Jame (o Grotta di San Canziano) (28). Inoltre, sono rappresentate alcune cascate: nelle Barbados, la Cueva dei
Harrison (22), o in Ungheria, la grotta Anna (27). Nell’anno 1922 è stato stampato in Armenia il primo francobollo dedicato alla speleologia. In esso si possono vedere le rovine della città di Ani vista da dentro una cavità
(20)
(22)
(19)
(21)
(24)
(23)
(25)
SOPRA
E
(26)
SOTTO
IL
CARSO
(27)
ANNO
III—N°4
PAGINA
(25). Altre entrate di cavità si trovano su francobolli dell'Ecuador (Gruta de Rumichaca) (26) o Cecoslovacchia (Abisso Macocha) (23), e molti altri.
(28)
L'UOMO E LE GROTTE
Le cavità naturali hanno sempre attirato l’uomo fin dai tempi antichi. In passato l’uomo preistorico ha utilizzato le grotte come rifugio e persino le ha esplorate in profondità, per decorare le pareti con rappresentazioni di
animali di singolare bellezza. Molti di questi siti sono di grande interesse scientifico e archeologico visto che in
esse sono state rinvenute sepolture o in alcuni casi sono stati individuati luoghi di culto. In Grecia troviamo un
francobollo con un teschio umano rinvenuto nella Grotta Petralona (29). Per quanto riguarda l’arte rupestre,
molti paesi hanno stampato francobolli che raffigurano disegni e scene di caccia scoperte all’interno di grotte
situate nei propri confini di stato.
(30)
(31)
(29)
(32)
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
27
ANNO
III—N°4
PAGINA
28
Perlopiù queste rappresentazioni predominano in ripari sottoroccia o grandi caverne. Esse si trovano in paesi
come la Repubblica del Ciad (30), l’Algeria (32), la Mauritania (31) e molti altri ancora anche se molte di queste rappresentazioni in realtà non possono essere considerate come appartenenti rigorosamente al mondo sotterraneo. Altre rappresentazioni però sono dei dipinti effettivamente trovati all'interno delle cavità; quasi tutti associati alla presenza dell'uomo paleolitico. Tra queste possiamo citare: la Spagna che ha eseguito diverse copie di
francobolli con figure scoperte nella Cueva del Castell, Altamira, Tito Bustillo (33), e altri. La Francia fa lo
stesso con le grotte di Lascaux (34) e Niaux (35), che sono gli esempi tra i più famosi.
(35)
(34)
(33)
A Cuba, una serie di francobolli dedicata al 30° anniversario della Societat Espeleològica de Cuba, mostra diverse viste dei dipinti presenti all'interno delle cavità, comprese la Cueva d’Ambrosio, García Robiou i Pichardo (36). Anche in Cina vengono rappresentati molti affreschi che si trovano in cavità (37). Ci sono anche altri
paesi che stampano francobolli con dipinti appartenenti a luoghi extranazionali, come ad esempio: Monaco, che
mostra un francobollo dedicato alla Grotta di Massabielle a Lourdes (Francia) (39); e un altro francobollo che
raffigura un dipinto con cavalli rinvenuto nella Grotta di Lascaux (anche in Francia) (38). Un altro aspetto puramente antropologico è rappresentato dall’uomo e i suoi rituali, leggende, miti e fantasie associate al mondo sotterraneo. Molte rappresentazioni filateliche simboleggiano la nascita di Cristo in una cavità (Antille olandesi)
(40) ; altri francobolli mostrano apparizioni religiose nelle grotte (Monaco, dove si può vedere l'apparizione della Vergine di Lourdes); luoghi di pellegrinaggio in cavità (Lourdes, in Francia, la Cueva de San Ignacio
“Coveta” a Manresa (41), per esempio).
(36)
(37)
(39)
(38)
(40)
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
ANNO
III—N°4
PAGINA
(41)
Anche storie fantastiche tratte dal mondo di Jules Verne, Viaggio al centro della Terra, sono state raccolte nei
francobolli di Monaco (42), Nicaragua (43) e Repubblica di Guinea (44-45). Anche il Pifferaio di Hamelin in
alcune immagini di Wald Disney (Grenada) rappresentano alcuni esempi. Il mondo sotterraneo rappresentato
(42)
(43)
(44)
(45)
(s)
(46)
come un oggetto d'arte, o attraverso dipinti che mostrano una bellezza più o meno artistica della cavità, un
buon esempio lo possiamo trovare raffigurato su due francobolli italiani, in cui si vede la Grotta di Frasassi
(vedi pag.26 (18) ) le Grotte di Castellana (47) su dipinti di E. Vangelli. O come sede di concerti e festival musicali in cavità (Spagna, con immagini della Grotta di Nerja (48), e la Romania, con cartoline annulli speciali
raffiguranti concerti sinfonici). Si può trovare anche numeroso materiale filatelico, che sotto un punto di vista
puramente sportivo e di esplorazione, raffigura materiale speleologico: casco e corda su un francobollo
dell’Ungheria (50); o tecniche di progressione ed esplorazione come la discesa in corda doppia su
francobolli della Turchia (54) , Nuova Zelanda (55), Romania (52) e Indonesia (53). Non pochi
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
29
ANNO
III—N°4
PAGINA
30
sono i francobolli commemorativi che ricordano spedizioni speleologiche come si può vedere su dei francobolli
riferiti a una spedizione polacca (49) in terra cubana. Anche le esplorazioni fatte sott'acqua vengono rappresentate in un mini foglio in cui si ricorda il programma televisi-
(47)
(48)
(49)
(50)
(51)
vo "Al Filo de lo Imposible” (51). Per non parlare degli esploratori stessi, che spesso sono stati
inclusi su effigi filateliche a cominciare dalla
Romania con E. Racoviţă, considerato il padre
della biospeleologia in tutta Europa (57); Martel
(60) e Casteret (61), per la Francia; Herman Otto
fondatore della Società Ungherese di Speleologia
(52)
(53)
(54)
(55)
(58); Humboldt esploratore di molte grotte in
Venezuela (59); e molti altri. Allo stesso modo, vengono rappresentate le varie attività svolte dalla speleologia,
rilievi topografici di cavità per capire meglio il mondo sotterraneo. Francobolli di questo tipo si trovano in Etiopia, con una mappa parziale della grotta di Sof Omar (62), uno dei più grandi del continente africano e una
busta di primo
(57)
(58)
(56)
(60)
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
(59)
ANNO
III—N°4
PAGINA
(61)
(62)
giorno della Slovacchia, con il rilievo di una cavità (64). E, infine, l'uomo come un semplice protagonista o
turista del mondo sotterraneo: a questo proposito ci sono molti annulli postali dedicati alle grotte turistiche. La
Francia è senza dubbio il paese con più timbri postali dedicati al turismo sotterraneo; in ogni città in cui si trova una grotta turistica generalmente vi è un timbro di uso continuato e generico che invita a visitare la cavità di
cui sopra(63).
Allo
stesso
modo
in
Giappone,
con
molte
cartoline
e
(63
buste di primo giorno.
E quasi tutti i
paesi dove ci
(64)
sono cavità aperte al turismo: Spagna, Belgio, Italia, Germa
nia, Australia, Stati Uniti, tra gli altri paesi.
GLI SPELEOTEMI
Sotto questo termine scientifico vengono chiamate
le concrezioni cristalline che si trovano all'interno
di grotte: stalattiti e stalagmiti dalle forme più sofisticate e stravaganti (colonne, gours, eccentriche,
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
31
ANNO
III—N°4
PAGINA
32
drappi, ecc.). Indubbiamente questo aspetto è il più diffuso nel mondo della filatelia speleologica per la spettacolare bellezza e la varietà delle forme. Il primo francobollo dedicato a questo tema è uscito a Cuba nel 1936, e
riporta l’immagine della Cueva Montemar (65). Esso, stampato in color seppia, mostra delle bellissime stalattiti.
Nel 1955, il Libano stampa una serie di cinque unità, con una vista di una grande e
bella colonna stalattitica (vedi pag. 25) in cui varia solo il valore. Tutti sono dedicati
alla grotta Jeita. Da allora, non è raro che un Paese non rilasci almeno un francobollo
dedicato ad un ambiente ipogeo. Tuttavia, è curioso che la Francia, un paese con una
tradizione secolare di speleologia e in cui molte grotte sono aperte al turismo, ad oggi
non abbia ancora emesso un francobollo dedicato al mondo sotterraneo; anche se vi
(65)
si possono trovare numerosi annulli speciali dedicati a tutte le attività speleologiche
(turismo (66-67), conferenze, incontri (68), ecc.) come pure francobolli dedicati
(66)
(67)
(68)
all’arte rupestre. Vi sono anche menzionati alcuni particolari aspetti delle cavità,
che a causa delle loro caratteristiche speciali o rarità meritano un francobollo speciale. Così abbiamo: in Brasile,
un foglietto dedicato alle caverne come patrimonio nazionale (69); in Israele, con due bei esempi dedicati alla
Grotta Sorek (70-71); Barbados, con una bella serie di quattro valori sulla Harrison Cave (riportato anche a pag.
26 (22) ) (73); Venezuela con un bel francobollo dedicato alla Guácharo Cave (15-16); l’Australia, ha recentemente pubblicato un bel francobollo con una splendida vista della Naracoorte Cave (72). In Grecia, due francobolli che mostrano varie viste di cavità (75); è interessante notare un altro francobollo, uscito nel 1992, in cui
l’immagine del gruppo di stalagmiti è messo all’incontrario (74).
(72)
(70)
(71)
(69)
(74)
(73)
SOPRA
E
SOTTO
(75)
IL
CARSO
ANNO
III—N°4
PAGINA
33
La Romania, senza dubbio, è il paese che ha più francobolli dedicati all’ambiente sotterraneo, con belle serie
(79), cartoline e annulli che trattano questo argomento (88-89-112); in Botswana, possiamo vedere uno splendido gruppo di concrezioni nella caverna Cwihaba (77); la Corea del Sud, con diversi esempi di bellissime stalattiti e gruppi di colonne (81-83); anche la Corea del Nord mostra un mini foglietto con le immagini spettacolari
di una delle sue grotte (87); in Austria, un francobollo che mostra formazioni di ghiaccio nella Lurgrotte Peggau
(85), motivo ripreso in una busta di primo giorno (86); in Vietnam, un francobollo mostra un gruppo di stalagmiti nella grotta Hang PAC (84); in Giappone, un bel esemplare mostra una grande colonna nella Akiyoshi Cave (80); in Slovenia, in un francobollo si possono vedere le famose gours della Škocjanske Jame dichiarata Patrimonio Mondiale dell'Umanità (78); la Spagna, a Mallorca in un francobollo viene rappresentata la Grotta
(76)
(80)
(77)
(79)
(81)
del
(78)
(84)
(83)
(82)
Drago (riportato a pag. 26 (17) ) e a Malaga, in una emissione locale, si può ve
dere la figura dedicata alla Cueva de la Dileta (82).
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
(85)
ANNO
III—N°4
PAGINA
(86)
34
(87)
ANIMALI NEL MONDO SOTTERRANEO
Come accennato in precedenza, il mondo sotterraneo raccoglie innumerevoli specie di animali
(insetti, pesci, mammiferi, anfibi e altri gruppi
tassonomici) per tale motivo alcune grotte sono
protette. Nel corso delle esplorazioni scientifiche
sono state scoperte molte specie di animali endemici generalmente classificarli in gruppi e a seconda del grado di dipendenza e di adattamento
all'ambiente sotterraneo. Tra i pionieri di questi
studi, troviamo Emil Racoviţă (1868-1947). Egli
è considerato il fondatore della Biospeleologia.
La Romania, il suo paese natale, ha pubblicato
(88)
diversi annulli filatelici al riguardo (alcuni dei
quali già visti a pag. 30 (57) ) (91). Il gruppo di
animali ipogei più rappresentato nella filatelia è
senz’altro quello degli insetti cavernicoli. Mentre
l'animale troglobio più famoso è rappresentato
dal Proteus anguinus, tipico delle grotte situate in
Slovenia; diversi francobolli e un annulli speciali
sono dedicati a questo spettacolare anfibio, completamente depigmentato e perfettamente adattato alla vita acquatica sotterranea (97). Un'altra
serie filatelica della Romania mostra alcuni insetti cavernicoli (98). Allo stesso modo, la Slovenia
ha recentemente creato una serie di quattro valori
(89)
dedicati agli animali troglobi, il Proteus anguinus
tra gli altri (94). La Romania, seguendo una lunga tradizione ha pubblicato spesso serie di francobolli dedicati
alla fauna cavernicola (92). Il gruppo di animali, forse il più rappresentato su diversi francobolli, è quello dei
pipistrelli. Questo mammifero compare in filatelia in molti paesi, in quanto ci sono centinaia di specie presenti in tutto il pianeta. La sua effige stata anche utilizzata come su alcuni loghi delle varie associazioni speleologiche Associati con il mondo sotterraneo si trovano su alcuni francobolli
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
ANNO
III—N°4
PAGINA
35
(90)
in Polonia, nel 1976, dove si può vedere una specie di pipistrelli Plecotus sp.
In una cavità (99) e nel 1997 troviamo un'altra emissione con il Plecotus e
(91)
disegni in cui ci sono alcuni pipistrelli che pendono dalla volta di una cavità
(100); la Bulgaria ha stampato due francobolli con l’immagine di Rhinolophus ferrumequinum (101), una specie
molto comune in ambiente sotterraneo. In filatelia ci sono molti annulli postali che rappresentano l’ambiente
sotterraneo; così abbiamo in Italia, per commemorare la "Speleo Raduno Nazionale Apuane 2007", un timbro
che mostra la figura di un pipistrello (106); in Francia, timbri e affrancature differenti associate ai pipistrelli.
Anche la Federazione Francese di Speleologia (FFS)
ha dedicato annulli ad alcune conferenze nazionali
(103). Negli Stati Uniti, non è raro trovare qualche
timbro postale dedicato alle grotte, qui abbiamo un bel
esempio (102). La Macedonia, ha anche stampato una
(92)
(93)
(94)
(95)
(96)
(97)
(98)
(99)
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
ANNO
III—N°4
PAGINA
(100)
36
(101)
(102)
(103)
(104)
cartolina dedicata a questo argomento con uno speciale timbro postale (105). Come il pipistrello, anche molti uccelli utilizzano le cavità per il riparo. Il
più famoso è il Guácharo, il cui nome scientifico è
Esteatornis caripensis e può essere posizionato dal
(105)
Messico al Venezuela. E proprio a quest'ultimo è
stato dedicato
un francobollo
con l'immagine,
appunto del Guá
-charo, all'interno di una cavità
(107). Sotto il
punto di vista
(107)
paleontologico,
la filatelia ha dedicato anche spazio ai grandi animali che vivevano all'interno delle cavità per ripa(106)
rarsi dalle intemperie. Gli speleologi, nel corso delle loro esplorazioni in grotta, hanno trovato all'interno di esse, importantissimi giacimenti di resti di animali fossili. Tra questi si distingue l'orso delle caverne ormai estinto, l’Ursus Speleaeus, serie filateliche si
trovano in Romania (111); in Italia, c'è un timbro postale che mostra lo scheletro di questo animale
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
ANNO
III—N°4
PAGINA
(110); la Romania ha anche fatto un annullo con lo scheletro completo di questo orso (108). Altri animali come
il Myotragus balearicus, un bovide di piccole dimensioni localizzato nella Cueva de Muleta, che la Spagna ha
prodotto un francobollo personalizzato per Cofiba Filatelia dove si può vedere lo scheletro di questo animale
(109).
(109)
(110)
(108)
CONSULTAZIONE BIBLIOGRAFICA
In conclusione, riportiamo un breve elenco di riviste dove si possono consultare e vedere molti degli esempi riportati in questo articolo e i relativi annulli
filatelici dedicati alla Speleologia. La rivista più importante è senza dubbio
quella nata in Olanda nel giugno 1981 dal titolo "Speleo Stamps Collector",
che ha pubblicato ben 41 numeri. Nel numero 42-1994 ha cambiato il suo nome in “Speleophilately International”, che ha già raggiunto i 59 numeri.
(111)
L’editore è l’amico olandese Jan Paul van der Pas il cui indirizzo è il seguente:
Vauwerhofweg, 3. Schimmert CB 6333 (Olanda). Sotto il nome generico di "Geologie", una rivista pubblicata
in Germania, troviamo diversi articoli che includono l’argomento filatelico relativo alla Mineralogia, Paleontologia, Speleologia e altri argomenti correlati. Nel 2000 la rivista ha pubblicato il suo numero 91. Negli Stati
Uniti, sulla rivista “Underground Post”, è apparso nel 1990, un articolo che riporta le emissioni filateliche legate alle cavità ed al mondo sotterraneo.
Le immagini dei francobolli qui rappresentati sono state prese dalle seguenti cataloghi e pubblicazioni:
1) Scott Publishing Co. Anni: 2004, 2005 e 2006.
2) Boletín del Museo de la Espeleología n° 16, Manuel J. Gonzalez Rios.
3) Subterránea n° 11, F.E.E. Autore: Manuel J. Gonzalez Rios.
4) Catalogo Edifil España 2007.
(112)
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
37
PAGINA
38
Delicate stalagmiti
sembrano protendersi verso l’alto per
raggiunger il soffitto
della grotta.
Anche le stalattiti
vogliono ammirare la
loro bellezza specchiandosi nell’acqua.
I prossimi appuntamenti
Aperitivi con la storia - il 23 maggio nell’ambito della manifestazione di
“èStoria” a Gorizia, il Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” assieme a
Italia Nostra e al Club Unesco, organizzano una conferenza sull’Isonzo. (vedi
programma a pag. 10)
—————————————————
Corso di Speleologia di 1° livello- dall’8 maggio al 5 giugno 2014 la Scuola di
Speleologia Isontina organizza un corso di 1° livello. Sede del carso presso la
sede del Gruppo Speleologico Monfalconese A.d.F. (vedi programma a pag. 1415)
—————————————————
Carso Senza Confini - dall’11 al 15 giugno 2014 si svolgerà nel cuore del Carso Dinarico la International Conference ‘Karst Without Boundaries’. C’è ancora
qualche settimana di tempo per inviare il proprio materiale. La conferenza principale si svolgerà a Trebinje in Bosnia – Herzegovina. Un seminario sul campo
a Dubrovnik in Croazia e poi le escursioni nella famosa baia di Boka Kotorska –
Bocche di Cattaro in Montenegro.
—————————————————
Viaggio nella terra Khmer - Udine 10 maggio 2014 ore 18.30 presso la Casa
dell’Immacolata in via Chisimaio 40, presentazione del filmato sulla spedizione speleologica
in Cambogia.
—————————————————
Tavolo della Speleologia - lunedì 12 maggio
2014 alle ore 18.30 presso la sede del Forum
Giovani della Provincia di Gorizia, al piano
terra di Palazzo Alvarez, via Diaz, 5 è convocato il Tavolo della Speleologia. All’ordine
del giorno: - Idee e proposte nell’ambito del
Progetto Europeo “Europe for Citizen”;
- varie ed eventuali.
—————————————————
Riunione di coordinamento Grande Guerra - Gorizia 13 maggio 2014 ore
12.00 presso la sala riunioni del Comune.
—————————————————
Puglia Underground 2014 – Acqua, pietra e vertigini… - Grottaglie (TA), dal
30 maggio al 2 giugno 2014. Il raduno nazionale degli speleologi italiani,
organizzato dalla Società Speleologica Italiana (SSI) attraverso la propria
affiliata “Asd Gruppo Grotte Grottaglie”, si svolgerà nelle citta’ di Grottaglie
(TA) e Villa Castelli (BR).
—————————————————
Congresso Internazionale di Speleologia in Cavità Artificiali
HYPOGEA2015 - dal 15 al 17 maggio 2015 si svolgerà a Roma.
Principale obiettivo del congresso è la condivisione delle esperienze
maturate in ambito nazionale ed internazionale nel campo delle indagini speleologiche e speleo-subacquee in ipogei artificiali (opere di
origine antropica ed interesse storico – archeologico). nella divulgazione del patrimonio storico, culturale e ambientale sotterraneo e nella
sua tutela.
—————————–————————
XXII Congresso Nazionale di Speleologia - dal 30 maggio al 2 giugno 2015 è promosso da: SSI, Fed. Spel. Campana, Gruppo Speleo
Alpinistico Vallo di Diano si terrà a Pertosa-Auletta (SA).
—————————–————————
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
ANNO
III—N°4
PAGINA
Novità editoriali
39
Tutti i libri recensiti sono a disposizione presso
la libreria del C.R.C. “C. Seppenhofer”
“Tecniche di soccorso in grotta”. Questo manuale, frutto del lavoro degli
Istruttori Nazionali della Scuola Nazionale Tecnici di Soccorso Speleologico (SNaTSS), descrive lo stato dell'arte nelle tecniche di soccorso speleologico con particolare riferimento all’autosoccorso su corda. Il manuale
è diviso in 3 capitoli e copre tutte le tecniche utilizzate dal soccorso speleologico. Ampia sezione iniziale sui nodi base e sulla catena di sicurezza
adatta anche a chi non è tecnico del CNSAS. La parte che descrive
l’autosoccorso è estremamente utile per tutti gli speleologi che vogliono
avere un chiaro riferimento sulle manovre fondamentali di soccorso.
“Sant Llorenç del Munt, l’Obac i Montserrat”. Il nuovo libro di Victor
Ferrer Rico è dedicato a queste cavità nel conglomerato calcareo, il libro,
come sempre, è ricco di numerose e belle fotografie del team spagnolo
(www.espeleofoto.com), Sergio Laburu (Ugarte Elkartea Felix) e Roberto
F. García, foto che mostrano tra l’altro la bellezza unica della grotta di
Fuentemolinos a Burgos.
“Questa volta
molti sono i
volumi e riviste
straniere
“Bollettino n° 37”. Sempre puntuale la rivista della Società Naturalisti
“Silvia Zennari” di Pordenone. Bello e interessante questo numero, molti
gli articoli dedicati alla fauna locale, in particolare segnaliamo quello di
Tiziano Fiorenza riguardante “Su un nucleo demografico di Rhinolophus
hipposideros nelle Prealpi Carniche sud occidentali”. Un’indagine fatta su
una specie insediata in un’area militare dismessa in comune di Pinzano al
Tagliamento (PN).
“Bilten”. Straordinaria e bella la nuova rivista slovena che nelle sue pagine 51, 52 e 53, include un dettagliato articolo riguardante "L’incontro internazionale di fotografi in grotta", tenutosi a
Trieste (Italia), nell’agosto 2013 e a cui ha
preso parte anche il team spagnolo di
“espeleofoto”.
Sul sito http://www.espeleofoto.com si può
vedere una ricca e bella galleria di foto.
“Jamar”. Bella e patinata rivista slovena al
suo interno troviamo un interessante articolo
sull’Incontro internazionale di fotografia in
grotta, tenutosi a Trieste (Italia) in agosto del
2013 e una relazione sui nuovi rami scoperti
nella grotta della Grande Paradana in Slovenia.
SOPRA
E
SOTTO
IL
CARSO
apparse
recentemente
nell’editoria
speleologica”
SOPRA E SOTTO IL CARSO
Notiziario on line del
C.R.C. “C. Seppenhofer”
via Ascoli, 7
34170 GORIZIA
Tel.: 3407197701
E-mail: [email protected]
Sito web: http//:www.seppenhofer.it
“ il Centro Ricerche Carsiche “C.
Seppenhofer” è un’associazione senza fini
di lucro”
Chi siamo
Il Centro Ricerche Carsiche "C. Seppenhofer" (www.seppenhofer.it) è un'associazione senza fini di
lucro, ufficialmente fondato a Gorizia il 25 novembre 1978. Si interessa di speleologia, nelle sue molteplici forme: dall'esplorazione di una grotta, fino alla protezione dell'ambiente carsico e alla sua valorizzazione naturalistica. E’ socio fondatore della Federazione Speleologica Isontina, collabora attivamente con diverse associazioni speleologiche e naturalistiche del Friuli Venezia Giulia. Ha svolto il
ruolo di socio fondatore anche della Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia, ed
è iscritto alla Società Speleologica Italiana. La nostra sede si trova a Gorizia in via Ascoli, 7.
Il C.R.C. “C. Seppenhofer” ha edito numerose pubblicazioni, fra cui
alcuni numeri monografici fra i
quali “Le gallerie cannoniere di
Monte Fortin”, “La valle dello Judrio”, “ALCADI 2002”, “Il territorio carsico di Taipana” cura inoltre
il presente notiziario “Sopra e sotto
il Carso”. Dal 2003 gestisce il rifugio speleologico “C. Seppenhofer”
di Taipana, unica struttura del genere in Friuli Venezia Giulia.
Scarica

Sopra e sotto il Carso