Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)
art. 1, comma 2, DCB Rovigo - Trimestrale
Periodico
del centro maria bolognesi
attore della causa
di canonizzazione
della serva di dio
maria bolognesi
anno XX n. 3
luglio - agosto - settembre 2011
internet: www.mariabolognesi.itE-mail: [email protected]
Solo nella fede possiamo trovare
la “soluzione”ai nostri problemi
In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente che si impegna a pagare la tassa dovuta.
1
7
G E S ù
2
A
3
5
M A D O N N A
13
16
8
A
9
11
R
I
I
I
O
R T O
14
C
D
C
10
6
12
O
18
20
R O
U N O
R
E
N
27
28
A V E
U M
25
26
I
I
N
T E S T A
A C
L E
P R E G O
N O E
I
23
24
G
15
E
21
E
L
S
19
E D
B
P A R O L A
P A C E
22
4
C
A M O R E
17
E
Editoriale
“Coloro che commettono il peccato e l’ingiustizia...
UNICUIQUE SUUM,
A CIASCUNO IL SUO
...sono nemici della propria vita”. (Tb 12,10)
Non c’è giustizia!
Quante volte ci è capitato di esclamare questa frase con
il cuore gonfio e la fronte crucciata.
Quante volte abbiamo sentito dentro di noi montare la
tentazione di farci giustizia da soli.
La giustizia è una di quelle parole che si trova sulle
labbra di tutti, non soltanto con piccole differenze di significato, che i francesi chiamano “nuances”, ma con significati addirittura opposti, tanto che ci si può chiedere se è
possibile un concetto di giustizia comune a tutti i sistemi e
a tutti gli uomini.
Pensiamo ai fatti degli ultimi mesi: la strage di giovani in Norvegia per mano di Anders Behring Breivik; gli
undici milioni di persone nel Corno d’Africa che sono in
pericolo di vita a causa della più grande secca degli ultimi
sessant’anni; i calciatori italiani che si lamentano per la
“tassa solidarietà”.
Per Breivik era giusto uccidere, per l’opinione pubblica
sarebbe giusto condannarlo all’ergastolo.
Pensiamo sia un’ingiustizia
che milioni di persone muoiano
a causa della siccità ma, per chi
soffre di fame e di sete, la nostra
tendenza allo spreco non può che
sembrare una grande ingiustizia.
Per tutti gli Italiani medi la
proposta di una “tassa solidarietà”,
che dovrebbero pagare i Paperoni
del pallone, sembra una novità che porterebbe un po’ di
giustizia nella disparità economica, ma per i calciatori, non
lo sarebbe altrettanto.
Di fronte a queste semplici osservazioni, si è portati a
pensare che l’andamento negativo del Mondo sia dovuto
proprio a questa estrema soggettività del concetto di giustizia.
In quale vocabolario, dunque, possiamo attingere per
riscoprire il vero significato della Giustizia?
La nostra fede – come propone la copertina di questo
numero – resta l’abecedario più efficace per risolvere le
questioni della vita e dare un ordine al caos che spopola
fuori e dentro di noi.
La Giustizia, una virtù
Quando il Vangelo di Matteo (3,13-17) ci racconta il
Battesimo di Gesù, possiamo scorgere un certo disappunto
2
da parte di Giovanni Battista, il quale non trova giusto che
il Signore vada a farsi Battezzare da lui.
Giovanni, infatti, dice a Gesù: «Io ho bisogno di essere
battezzato da te e tu vieni da me?».
Allora Gesù gli risponde: «Lascia fare per ora, poiché
conviene che così adempiamo ogni giustizia».
Quante volte ci ribelliamo davanti a cose, eventi, reazioni, che feriscono il nostro senso di giustizia!
Dio invece con Gesù di Nazaret induce nel nostro
mondo un altro senso della realtà, una giustizia che sconvolge la nostra, ma che si rivela essere quella vera, quella
necessaria per instaurare il Regno di Dio.
Ecco, che attraverso gli insegnamenti di Cristo, possiamo scoprire il significato più profondo della giustizia e
imparare ad esercitarla per ciò che è: una virtù.
Già nello scorso numero di “Finestre Aperte” abbiamo
avuto modo di riflettere sulla Temperanza, un’altra delle
quattro virtù cardinali, con Prudenza, Fortezza e – appunto – Giustizia, che il cristiano può
acquisire, sostenuto dallo Spirito
Santo, per volontà personale.
Lecito domandarsi perché insisto nel parlare delle Virtù.
Sono fermamente convinta che
“lavorare” sulla propria interiorità
sia il primo passo indispensabile per un miglioramento morale
generale.
Se ogni cristiano si comportasse con più equità, inevitabilmente, la nostra società sarebbe
meno ingiusta.
Infatti, attraverso questo nostro piccolo “abbaino” aperto sulle problematiche del vivere la fede ai nostri giorni,
non desidero analizzare la Legge, quella Giudiziaria, che
tanto fa discutere.
Preferisco proporre una visione di “uomo giusto” apparentemente utopistica, ma che cerca nutrimento nell’esempio lasciato dai Santi.
La legge della giungla
Un vecchio adagio recita che piove sia sull’uomo giusto che sull’ingiusto, ma che molto più spesso si bagna il
primo, perché il secondo, in un modo o nell’altro, gli ruba
l’ombrello.
Appare evidente che spesso il nostro sentirci trattati
ingiustamente abbia una sua ragione.
Finestre Aperte
Siamo circondati da ambienti sociali in cui vige la legge
della giungla.
In questa prospettiva, che i sociologi definiscono “società verticale”, l’essere umano non progredisce secondo la
sua volontà, ma per selezione “naturale”.
Così il pesce piccolo sarà sempre divorato dal pesce
grande e l’uccello con l’ala spezzata sarà costretto a soccombere.
Perciò il prepotente si prende la libertà di rubare l’ombrello a chi ha sposato la scelta del “porgere l’altra guancia”.
A suo opposto, nella “società orizzontale”, non ci sono
discriminati, ad ogni individuo vengono riconosciuti i diritti fondamentali per realizzare il suo progetto di vita.
Questo modello di società, in cui c’è posto anche per i
“diversamente abili”, ha però bisogno di coscienze forgiate
alla scuola del Bene.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma al numero
1807: “La giustizia è la virtù morale che consiste nella
costante e ferma volontà di dare a Dio e al prossimo ciò
che è loro dovuto. La giustizia verso Dio è chiamata «virtù
di religione». La giustizia verso gli uomini dispone a
rispettare i diritti di ciascuno e a stabilire nelle relazioni
umane l’armonia che promuove l’equità nei confronti delle
persone e del bene comune. L’uomo giusto, di cui spesso si
fa parola nei Libri Sacri, si distingue per l’abituale dirittura
dei propri pensieri e per la rettitudine della propria condotta
verso il prossimo. «Non tratterai con parzialità il povero,
né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuo
prossimo con giustizia» (Lv 19,15). «Voi, padroni, date ai
vostri servi ciò che è giusto ed equo, sapendo che anche voi
avete un padrone in cielo» (Col 4,1)”.
Chiaro e illuminante.
Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia...
Sicuramente questo argomento si presta ad un approfondimento molto più sostanzioso, ma spero che, dopo le
mie umili riflessioni, la Giustizia, appaia prima come un
dovere e poi come un diritto conseguente.
Anche nelle Beatitudini Gesù non dimentica i giusti e i
perseguitati ingiustamente.
Egli stesso ha vissuto l’iniquità della condanna a morte,
perché l’ingiustizia è frutto del peccato che cerca sempre di
tentare il cuore umano.
Nel Discorso della Montagna Gesù ammonisce i discepoli: se la loro giustizia non sarà più grande di quella dei
farisei, non potranno entrare nel regno dei cieli e aggiunge
che se faranno la loro giustizia per essere ammirati dagli
uomini, non avranno alcuna ricompensa dal Padre celeste.
“Io non ho che far nulla con la giustizia” dichiara il
Renzo dei “Promessi Sposi”. Noi non possiamo comportarci da “sentinelle addormentate”.
Regoliamo, dunque, i pesi della nostra coscienza, gettiamo la zavorra dell’egoismo e proviamo a sintonizzare
il nostro senso di giustizia sulle frequenze dell’amore di
Gesù.
continua a pag. 4
Finestre Aperte
so m m a r io
Editoriale
Unicuique suum, a ciascuno il suo........... pag. 2
Il Diario
Quando la Giustizia incontra la Carità..... »
4
Settembre: si torna a scuola!.................... »
5
Fondazione “Maria Bolognesi”:
non tutte le mele sono ancora mature....... »
5
Pregare con la Serva di Dio . ................... »
6
Riflessioni a “libro” aperto....................... »
7
Quando l’arte ci parla di Dio.................... »
8
Adotta un quadro di Maria....................... »
8
Sulle ali della Poesia
Una poesia per il quadro........................... »
9
Oltre lo spazio e il tempo
Silvia, luce d’amore.................................. » 13
La meta del pellegrino
Una lode al Creato . ................................. » 14
Briciole di saggezza
Parola d’ordine: risparmiare
dalle “piccole” cose.................................. » 15
Missâo Belém
Un’estate dedicata agli altri . ................... » 16
Il volto di Maria Bolognesi
Il volto dell’altruismo............................... » 17
La Posta di Maria . ...................................... » 18
Il francobollo della Carità ...................... » 19
Appuntamenti ............................................ » 20
In ossequio al decreto di Urbano
VIII, si dichiara di non voler attribuire
a quanto di straordinario è narrato
in questo giornale altra fede se non
umana e di non voler prevenire il
giudizio definitivo della Chiesa, al
quale la Redazione intende sottomettere in tutto il suo.
Il Consiglio Direttivo
del Centro ringrazia per le offerte
pervenute per la Causa
e le opere di Maria.
Per offerte:
Conto Corrente Postale 26145458
finestre aperte
[email protected]
Direttore Responsabile:
Mons. Daniele Peretto
Direttore:
Giuseppe Tesi
Vicedirettore:
Ludovica Mazzuccato
Sede e Redazione:
Centro Maria Bolognesi
Via G. Tasso, 49 - 45100 Rovigo
Telefax: 0425.27931
Aut. Trib.: Rovigo n. 8/92
del 30/07/1992
Stampa:
Papergraf S.p.A.
Piazzola sul Brenta (Pd)
3
continua da pag. 3
Il Diario
Non è sufficiente rispettare controvoglia un “codice”
per essere uomini giusti! Deve partire tutto dal cuore.
Chiediamo, più spesso e prima di tutto, che cos’è giusto
per Dio Padre e per il nostro prossimo!
Così recita Giobbe al capitolo 11: “Se tu a Dio dirigerai
il cuore e tenderai a lui le tue palme, se allontanerai l’iniquità che è nella tua mano e non farai abitare l’ingiustizia
nelle tue tende, allora potrai alzare la faccia senza macchia
e sarai saldo e non avrai timori, perché dimenticherai l’affanno e te ne ricorderai come di acqua passata; più del sole
meridiano splenderà la tua vita, l’oscurità sarà per te come
l’aurora. Ti terrai sicuro per ciò che ti attende e, guardandoti attorno, riposerai tranquillo. Ti coricherai e nessuno ti
disturberà, molti anzi cercheranno i tuoi favori”.
Maria Bolognesi durante il suo cammino terreno ha
subito tante ingiustizie – tra cui un umiliante processo che
l’ha poi vista pienamente assolta – che ha saputo affrontare
da anima eletta.
Nella vita della Serva di Dio possiamo ammirare come
la Virtù cardinale della Giustizia sia accompagnata dalla
Virtù teologale della Carità.
Un passo che appare un po’ troppo lungo per le nostre
esili gambe, ma che ci deve ispirare all’essere cristiani di
nome e di fatto.
Sì, la vita quotidiana è piena di soprusi, ma non dimentichiamo mai che Dio è buono e giusto: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città, per riguardo a
loro perdonerò a tutta la città» (Gen 18,26).
Ludovica Mazzuccato
Curiosità
Nel dipinto “Ragazza con
una bilancia” anche detto
“La pesatrice di perle” di
Jan Vermeer, possiamo
ammirare una sublime
allegoria della Giustizia.
La ragazza tiene in mano
una bilancina in equilibrio
perfetto a simboleggiare
l’imparzialità di giudizio
e la capacità di soppesare
ogni cosa.
Sulla tavola sono presenti dei gioielli, metafore della
purezza della Madonna; sullo sfondo capeggia – in una
sorta di quadro dentro al quadro – “Il Giudizio universale”.
La giovane ha il ventre rigonfio per alludere alla Vergine
Maria, Madre del Salvatore e Signora dell’Apocalisse,
che intercederà per la salvezza degli uomini nel giorno
del Giudizio.
L’opera del 1660 è conservata alla National Gallery di
Washington.
4
Quando la Giustizia
incontra la Carità
Per far comprendere che nel cuore di Maria Bolognesi
regnava tanta giustizia quanta carità, narriamo un episodio
risalente al 1948.
Grazie al suo intervento decisivo, ella riesce a salvare dalla
prigione, tre padri di famiglia “pescati” a rubare, di notte,
dagli stessi carabinieri.
Riproponiamo il fatto così come Maria lo racconta:
“Con una signora sono stata in Caserma a Crespino. I
ladri le hanno portato via diversa roba in corte. I carabinieri di
notte li hanno pescati. Siamo davanti ai ladri. Mio Dio, erano
uomini sposati che venivano a scuola in Crespino anche loro
con me. La Signora dice: «Maria, io faccio causa».
«Senta Signora, lasci stare tutto, si faccia portare la sua
roba e li perdoni, hanno dei bambini piccoli».
Il brigadiere dice: «Noi dobbiamo presentarli a Rovigo».
Maria prosegue: «Date una buona rimproverata, signor brigadiere, e lasciate stare per la pietà di quei piccini, poverini!». Il
brigadiere lascia in libertà i ladri dando ordine di restituire alla
Signora quello che le avevano rubato”.
Si deduce quindi come non venga esposta alcuna denuncia.
Maria ha saputo con forza invocare pietà per i colpevoli.
Il 18 febbraio 1948, Maria scrive nel suo Diario:
“Mi sono incontrata con i ladri. «Grazie, Maria, siamo
usciti dalle carceri proprio perché c’eri tu». «Ditemi ancora di
male, che sono la strega. Se posso vi favorirei lo stesso».
«No, no Maria, grazie, se non c’eri tu avremmo fatto la prigione perché ci hanno trovato altre due volte di notte, questa
volta è stato un miracolo uscirne».
«Andateci ancora adesso, se vi pescano, la pagate per tutte
le altre volte»”.
Maria porta i doni ai bambini della
Scuola materna di Crespino (RO)
Finestre Aperte
SETTEMBRE:
SI TORNA A SCUOLA
Maria Bolognesi in questo periodo dell’anno sarebbe
stata indaffaratissima a preparare con le sue mani il materiale scolastico – e anche i
grembiulini – per i bambini
del suo asilo privato.
Ci sembra, dunque, doveroso rivolgere un pensiero a tutti i giovani di ogni età
che, con il mese di settembre, ritorneranno sui banchi di
scuola.
Auguriamo a tutti loro di assaporare il piacere
dell’apprendere,”Radicati e fondati in Cristo, saldi nella
fede” (S. Paolo), come incitava lo slogan della Giornata
Mondiale della Gioventù 2011.
Possa la seguente preghiera di S. Tommaso d’Aquino
accompagnarli e sostenerli:
Ineffabile Creatore, dai tesori della tua sapienza traesti
le tre gerarchie degli Angeli e in ordine mirabile le collocasti nel cielo e con splendida armonia disponesti le parti
dell’universo. Tu sei la vera sorgente della luce e della
sapienza e il Principio dal quale tutto dipende; degnati
di infondere nella mia oscura intelligenza un raggio del
tuo splendore che allontani da me le tenebre del peccato e
dell’ignoranza.
Tu che sciogli e fai parlare la lingua dei bimbi, ingentilisci la mia parola e da’ alle mie labbra la grazia della tua
benedizione. Dammi acutezza per intendere, capacità per
ritenere, misura e facilità d’imparare, penetrazione di ciò
che leggo, grazia di parola. Dammi forza per incominciare
bene il mio studio; guidami lungo il corso della mia fatica;
dammi felice compimento. Tu che sei vero Dio e vero uomo,
Gesù mio Salvatore, che vivi e regni per sempre. Amen.
FONDAZIONE
“MARIA BOLOGNESI”:
NON TUTTE LE MELE
SONO ancora MATURE!
Cari amici di Maria e cari lettori di “Finestre Aperte”,
alcune delle cinquanta mele, che penzolano dall’albero rappresentato in questa pagina, sono già rosse, perché la vostra carità,
come un caldo raggio di sole, ha permesso loro di maturarsi.
Contatele bene queste mele rosse: sono venti! Voi avrete sicuramente capito che per arrivare in porto con il progetto “Fondazione” bisognerà raggiungere quota cinquanta.
Il cammino, pertanto, è ancora lungo, ma non dobbiamo aver
paura: ce la faremo di sicuro!
L’aiuto della Provvidenza non mancherà, così come non mancheranno gli aiuti necessari attraverso le forme più disparate
della liberalità fraterna.
Fin d’ora – a motivo di rassicurazione per tutti coloro che già
hanno aiutato la Fondazione – ci permettiamo dire che quando
tutte le cinquanta mele saranno diventate “mature”, proseguiremo con la pratica già avviata ed anche ben impostata sia sotto
il profilo burocratico, sia dal punto di vista legale.
Infatti, al raggiungimento della quota stabilita di 50.000 Euro
per far decollare la Fondazione, consegneremo la pratica
in Prefettura per ottenere l’iscrizione all’albo delle persone
giuridiche; non solo, ci porteremo nuovamente dal notaio per
l’avallo dello statuto, che è stato preventivamente consegnato
nelle mani del Prefetto stesso di Rovigo.
Intanto – in vista del Natale 2011 – invitiamo tutti i lettori e
gli amici a farsi sostenitori di questa iniziativa, tesa a difendere, o meglio, tutelare legalmente il “patrimonio” (spiritualeartistico-materiale) presente a Rovigo, in via Giovanni Tasso,
49, nella casa in cui la Serva di Dio visse gli ultimi nove anni
della sua vita terrena.
Giuseppina Giacomini
CONGRATULAZIONI
A LUCA RIGOBELLO!
Desideriamo porgere le nostre congratulazioni a Luca
Rigobello per aver conseguito la Laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con il voto di 110.
Infatti, il 29 luglio
2011, Luca si è laureato a Roma con la tesi
“La Politica estera dei
governi Craxi”, relatore: Chiar.mo Prof.
Giuliano Caroli.
Vive felicitazioni a tutta la famiglia
Rigobello di Rovigo,
amica senza tempo di
Maria Bolognesi!
Finestre Aperte
5
Confraternita del Sacratissimo Rosario “Maria Bolognesi”
PREGARE CON LA SERVA DI DIO
Condividiamo con i nostri lettori questa bella iniziativa, nata a Bosaro (RO), dove riposano le spoglie di Maria Bolognesi.
Accogliamo, dunque, con piacere e riconoscenza l’invito del Parroco, don Camillo Magarotto, a divulgare il “regolamento”
della Confraternita affinché possano aderire tutti coloro che lo desiderassero.
Dedicare tempo alla recita del Rosario, proprio come faceva la Serva di Dio, è sicuramente un modo sublime per dimostrare
il nostro amore a Gesù.
CONFRATERNITA DEL SACRATISSIMO ROSARIO “MARIA BOLOGNESI”
PREAMBOLO
Accogliendo l’accorato invito alla preghiera della Santissima Vergine Maria che ha indicato nella recita del
Rosario l’efficace antidoto a tanti mali che affliggono
l’umanità;
riconoscendo al Santo Rosario sia una grande forza che
realmente contrasta quella sferrata da satana per la perdita
di tante anime, sia un autentico sollievo per coloro che
soffrono in Purgatorio;
per la maggior gloria di Dio, per diffondere e accrescere
la devozione a Maria Santissima Mediatrice di tutte le grazie, e per l’esaltazione di Santa Madre Chiesa,
è costituita
presso la Parrocchia San Sebastiano martire in Bosaro
(RO) la
CONFRATERNITA DEL SACRATISSIMO ROSARIO.
FINALITÁ e MODALITÁ
1.I membri della Confraternita vengono comunemente
denominati “confratelli”.
2. Ogni confratello si impegna a recitare quotidianamente
il Santo Rosario.
3.I confratelli, dopo la Santissima Vergine Maria, riconoscono come loro patrona e protettrice la serva di Dio
Maria Bolognesi della quale, ottemperati i doveri che
comporta l’appartenenza alla Confraternita, si impegnano a diffonderne la devozione e il culto secondo le
norme stabilite dalla Chiesa. I confratelli riconoscono
la spiritualità profondamente mariana di Maria Bolognesi.
4. Uno degli scopi principali della Confraternita è la
preghiera di suffragio per i defunti. Per questo motivo
i confratelli offrono almeno la recita di un Rosario al
mese per le anime purganti.
5. Ogni confratello partecipa alle necessità della Confraternita (spese postali, cancelleria, ecc.) con la quota
annuale che corrisponde all’offerta corrente per la
celebrazione di una santa Messa. A fine esercizio di
ogni anno il disavanzo deve essere devoluto per la celebrazione di sante Messe per le Anime del Purgatorio.
6
Speciale precedenza avranno i suffragi per i confratelli
defunti.
6. La Confraternita è governata da un Priore. Il Priore (o
la Priora) viene eletto dall’assemblea di tutti i confratelli con scrutinio segreto e rimane in carica tre anni.
Il Priore può essere rieletto dopo il primo mandato.
Per successivi incarichi deve essere trascorso almeno
un triennio dall’ultimo mandato. È compito del Priore
convocare la Confraternita, curare i rapporti tra gli aderenti e, d’intesa con l’Assistente Spirituale, promuovere iniziative conformi alle finalità della Confraternita.
7.Il Priore è aiutato nell’esercizio delle sue funzioni da
un Segretario.
8.Il Parroco pro tempore di Bosaro, in quanto tale, è
anche l’Assistente Spirituale della Confraternita.
9.I confratelli, compatibilmente con i propri impegni
e le personali situazioni, si riuniscono ogni mese. La
riunione mensile ha luogo ordinariamente la sera del
primo venerdì di ogni mese e prevede: l’esposizione
del Santissimo Sacramento, la recita del santo Rosario,
meditazione dettata dall’Assistente, benedizione eucaristica. Particolare risalto e solennità saranno riconosciute a tutte le feste mariane, specialmente alla festa
della Madonna del Rosario.
10. Alla Confraternita possono aderire tutti coloro che lo
desiderano, anche se provenienti da altre parrocchie.
Finestre Aperte
RIFLESSIONI A “Libro” APERTO
Aspettando il 10° anniversario di attività di EDIZIONI MB
Nella rivista bimestrale delle Mona- za” della Santità di Dio, che traspare
Nella sua veste priva di ornamenti, si
che Agostiniane “DALLE API ALLE nel quotidiano della vita di Maria Bolo- è deciso – fin dall’inizio – di pubblicare
ROSE” (n. 4/2011), ho avuto modo di gnesi; non solo, anche la “Bellezza” non più di due libri all’anno, che vengoleggere alcuni pensieri di KUANTSEU, nel senso più alto del termine, ovvero no “diffusi” – grazie alla collaborazione
poeta cinese del VII s.a.C. che qui sotto quella che affonda le radici nella Poe- del Centro Maria Bolognesi – tra gli
sia, la quale trae linfa vitale nell’Amore amici più sensibili della Serva di Dio.
riporto:
Mi pare utile, a questo punto, elen“Se tu progetti per un anno, semina divino.
care, solo con il titolo, i vari
grano: Se per dieci, pianta
libri editi a partire dal 2002,
un albero. Se per cento, difper rendere più gioiosa l’atfondi bellezza.
“Grande cosa è l’amore. Un bene grande, veramente. Un bene
tesa del 10° anniversario:
Seminando grano, raccoche, solo, rende leggera ogni cosa pesante e sopporta tranquil“Lampada sul lucernieglierai una volta. Piantando
lamente ogni cosa difficile; porta il peso, senza fatica, e rende
re” – “Ho creduto all’amoun albero, raccoglierai dieci
dolce e gustosa ogni cosa amara. Il nobile amore di Gesù spinre” – “I doni di Maria”
volte. Diffondendo bellezza,
ge ad operare grandi cose e suscita desideri di sempre maggior
– “Ricette di poesie” –
raccoglierai cento volte”.
perfezione.
“Maria Bolognesi: Vita
Lì per lì, sono rimasta
L’amore aspira a salire in alto, senza essere trattenuto da al- Esperienze Mistiche – Spiperplessa, forse incapace di
cunché di terreno. Esige di essere libero e staccato da ogni
ritualità” – “Maria Bolocapire fino in fondo questo
affetto umano, cosicché non abbia ostacoli a scrutare nell’ingnesi: Serva di Dio”
“messaggio”, che ho colletimo, non subisca impacci per interessi temporali, non sia so“Il volto trasfigurato di
gato alla Serva di Dio Maria
praffatto da alcuna difficoltà.
Cristo nell’esperienza mistiBolognesi e, contemporaneaNiente è più dolce dell’amore; niente è più forte, più alto o più
ca di Maria Bolognesi” – “Il
mente, non solo al Centro a lei
grande: niente, né in cielo né in terra, è più colmo di gioia, più
sogno di Marco” - “Maria
dedicato, ma anche alla Casa
completo o più buono: perché l’amore nasce da Dio e soltanto
la Rosa” – “Trenta poesie
Editrice “Edizioni MB”.
in Dio, al di sopra di tutte le cose create, può trovare riposo.
ed una favola per Maria
Poiché i lettori di FineChi ama vola, corre lietamente: è libero, e non trattenuto da
Bolognesi” – “Maria Bolostre Aperte conoscono bene
nulla; dà ogni cosa per il tutto, e ha il tutto in ogni cosa, perché
gnesi – Il fascino dell’umiquanto è stato proposto loro
trova la sua pace in quell’uno supremo, dal quale discende e
le” – “Maria Bolognesi –
nel corso di un ventennio
proviene tutto ciò che è buono; non guarda a ciò che gli viene
Sorgente di poesia”.
attraverso il trimestrale,
donato, ma, al di là dei doni, guarda a colui che dona.
Altri progetti stanno
ho pensato di soffermarmi
Spesso l’amore non conosce misura, in un fervore che oltreprendendo piede, coinvolsull’attività della Casa Edipassa ogni confine. L’amore non sente gravezza, non tiene
gendo i mille e più poeti che
trice, nata in sordina, nel
conto della fatica, anela a più di quanto possa raggiungere,
da cinque anni sono vicini
2002! Festeggeremo quindi,
non adduce scusa la sua insufficienza, perché ritiene che ogni
al Centro Maria Bolognesi,
a breve, un decennale e lo
cosa gli sia possibile e facile.
con tanta delicatezza: di trifaremo ancora una volta in
Colui che ama può fare ogni cosa, e molte cose compie e manmestre in trimestre, infatti,
punta di piedi, in umiltà,
da ad effetto; mentre colui che non ama viene meno e cade.
essi condividono le propoconsapevoli di essere dei
L’amore vigila; anche nel sonno, non s’abbandona; affaticato,
ste poetiche presentate nella
semplici strumenti nelle
non è prostrato; legato, non si lascia costringere; atterrito, non
Rubrica “Sulle ali della Poemani di Dio, che solo a tratti
si turba: erompe verso l’alto e procede sicuro, come fiamma
sia” del nostro Periodico
e in lontananza ci fa scorgeviva, come fiaccola ardente”.
“Finestre Aperte”.
re il suo progetto per quanC’è di che rallegrarsi! Non
to riguarda la Serva di Dio
Maria Bolognesi.
In questo cammino non privo di c’è motivo per essere angustiati. “RalMi sono chiesta e mi chiedo: in que- difficoltà, ci ha sempre sostenuto il legriamoci sempre nel Signore, non nel
sti ultimi dieci anni, abbiamo seminato Dio della Speranza, quel Dio Provvido, mondo: in Lui viviamo” (S. Agostino).
Infine – avendo fatto un breve cenno
solo del grano? Siamo riusciti a piantare che ci permette di “sopravvivere” pur
almeno un alberello? Abbiamo conti- in mezzo alle tante bufere, causate da all’Amore divino – mi pare bello connuato a progettare qualcosa di più largo un mondo caotico ed egoista, che non cludere la mia riflessione, riportando nel
respiro?
sa decidersi di scegliere, per la propria riquadro (al centro) le parole dell’autore
Penso di poter dare una sola risposta, salvezza e per la salvezza del Creato la de “L’imitazione di Cristo”: in questa
descrizione di Tommaso da Kempis,
che ingloba le tre domande: Sì!
“strada stretta”.
La Casa Editrice, anno dopo anno,
La Casa Editrice ha scelto di essere si può agevolmente cogliere l’identikit
ha avviato dei progetti semplici, chiari, trasparente e libera, svincolata dal gua- della Serva di Dio.
Giuseppina Giacomini
tesi a diffondere nel mondo la “bellez- dagno a tutti i costi!
IDENTIKIT DI MARIA BOLOGNESI
Finestre Aperte
7
Quando l’arte
ci parla di Dio
Come potrete vedere a pag. 20 – nello
spazio dedicato ai prossimi appuntamenti – e
nel promemoria a fondo pagina, il 1° ottobre
2011, alle ore 16.00, avremo la grazia di
vivere l’inaugurazione della mostra permanente dei quadri dipinti dalla Serva di Dio.
L’allestimento della mostra ha preso
forma grazie alla buona volontà di anime
laboriose che la Provvidenza ha messo sul
nostro cammino.
Crediamo che questa “permanente” sia
un modo specialissimo per far conoscere
Maria Bolognesi attraverso la sua straordinaria capacità artistica.
Il Beato Giovanni Paolo II, nella sua
lettera del 1999 indirizzata a tutti gli artisti, ha lasciato scritto: “Per trasmettere il
messaggio affidatole da Cristo, la Chiesa ha
bisogno dell’arte. Essa deve, infatti, rendere
percepibile e, anzi, per quanto possibile,
affascinante il mondo dello spirito, dell’invisibile, di Dio. Deve dunque trasferire in
formule significative ciò che è in se stesso
ineffabile. Ora, l’arte ha una capacità tutta
sua di cogliere l’uno o l’altro aspetto del
messaggio traducendolo in colori, forme,
suoni che assecondano l’intuizione di chi
guarda o ascolta. E questo senza privare il
messaggio stesso del suo valore trascendente e del suo alone di mistero”.
La Serva di Dio, nella semplicità delle
sue pennellate, è riuscita da autodidatta a
trasmettere un messaggio d’amore che non
può essere ignorato da chi ammira i suoi
quadri.
Estendiamo l’invito a tutti i nostri lettori
a visitare questa mostra perché è un po’
come entrare nel cuore di Maria Bolognesi
e dissetarsi alla fonte della sua “ispirata”
fantasia.
L’iniziativa
ADOTTA UN QUADRO DI MARIA
Già nello scorso numero di Finestre
Aperte si è ampiamente dato riscontro di
una novità inerente la “nascita” di una
mostra permanente di quadri “olio su
tela” e di “dipinti a tempera” della Serva
di Dio Maria Bolognesi.
Collocati dignitosamente, parte in
una sala sita al primo piano dell’edificio di Via G. Tasso 49 e parte nella
soffitta, essi ci accolgono con la luminosità dei loro caldi colori e con la gioia
prorompente dei temi trattati: bambini,
fiori, piante, uccellini, animali acquatici,
ruscelli, pianure, montagne, paesaggi
innevati...
Il visitatore si troverà di fronte ad
una serie imponente di “opere” che
nell’insieme raggiungono e superano il
centinaio.
Come la Serva di Dio abbia potuto,
nello spazio di pochi anni, arrivare a
tanto, è motivo di stupore sia per la
quantità sia per la bellezza dei dipinti.
Prima di organizzare questa PERMANENTE si era pensato di “collocarne” una piccola parte in casa di parenti e
amici, pronti a ricambiare il “dono” con
una “liberalità” finalizzata a potenziare
il fondo della erigenda FONDAZIONE
MARIA BOLOGNESI.
Poiché i risultati di questa proposta
partita in sordina sono stati “modesti”nel
senso che abbiamo raggiunto solo il 40%
di quanto occorre per far decollare la
Fondazione, abbiamo deciso di avviare
questa iniziativa denominata: “ADOTTA UN QUADRO DI MARIA” .
Ora non vogliamo aggiungere una
parola di più!
Siamo pronti, invece, a recepire i
tanti consigli che i nostri lettori e visitatori della mostra ci vorranno donare.
Valuteremo ogni proposta e insieme
troveremo la strada affinché i dipinti
della Serva di Dio possano diventare
“proprietà del singolo” e contemporaneamente “affidati” alla Fondazione
che avrà cura, di tutelarli nel tempo nel
migliore dei modi pur diffondendoli
attraverso mostre itineranti.
All’interno di questo sodalizio e dei
concetti sopra esposti, possono nascere
tante iniziative tese a far conoscere
sempre di più e meglio la Serva di Dio
in Italia e all’estero.
Colui che “adotterà” un quadro, avrà
così la gioia di vedere il proprio nome
collocato nello spazio riservato all’identificazione dell’opera stessa.
Adottare un quadro è soprattutto un
gesto d’amore verso la Serva di Dio e
un grande aiuto alla realizzazione di un
progetto (Fondazione), che ha le sue
radici in cielo.
Termino questo scritto ricordando
le parole di Don Luciano Candiollo in
una testimonianza degli anni 80: “Spero
che Maria dal cielo non abbia perso
il “vizio” di “dare”; non solo questo
perché è giusto ricordare che Maria ha
sempre auspicato per i suoi benefattori
l’evangelico “centuplo” assieme a pace
e serenità.
G.G.
In occasione della Giornata Mondiale della
Gioventù, che si è tenuta a Madrid dal 16 al 21
agosto 2011, i Musei Vaticani hanno “prestato” La
Deposizione di Caravaggio al Museo del Prado.
8
Finestre Aperte
Rubrica a cura di Ludovica Mazzuccato
una poesia PER il quadro
Le poesie premiate
A
d ogni nuova iniziativa si rinnova lo stupore della nostra Redazione: è veramente straordinaria la “fedeltà” dei nostri poeti e,
contemporaneamente, la partecipazione di tante penne inedite per il nostro trimestrale.
Oltre cento le poesie giunte da tutte le parti di Italia e anche dall’estero (Perù, Germania, ecc.); in grande crescita la partecipazione
dei poeti veneti.
Alta la qualità e soprattutto stupefacente la capacità di andare “oltre” il quadro proposto; ciò ha reso arduo il compito della “giuria”.
Gli autori delle liriche qui pubblicate saranno premiati ufficialmente in occasione degli eventi organizzati per la Giornata Mondiale
della Poesia (21 marzo 2012).
Permetteteci di essere orgogliosi: la rubrica “Sulle ali della Poesia”, in cinque anni di attività, è riuscita a creare un “giardino” di oltre
mille poeti che, con i loro colori e i loro profumi, deliziano l’animo umano.
VERDE ETÀ
Salvatore Grieco
di Prato (PO)
DEDICATO A
MARIA BOLOGNESI
SERVA DI DIO
Clementina Lazzari
di Rovigo
Contemplo!
Privilegio di stelle,
a pargoli lieti,
in dono dato
nel sereno svago.
Pensare e non obliare,
chiedo a me solo:
“Da loro può nascere
qualcosa di bello?”
La felice impressione,
a prediligere m’induce
il sì assoluto:
le vite in erba,
sono anime speciali!
Una poesia che si fa invito alla meditazione e accoglie l’insegnamento evangelico di amare i bambini proprio
come fece durante tutta la sua vita
Maria Bolognesi.
Tre alberi belli, cosa mi ispirate?
Mi ispirate la Santissima Trinità.
O Beata!!! O Soave!!!
O Dolce Luce Divina che brilli
sul mondo intero, noi tutti
con le braccia alzate verso di Te,
ti chiediamo Misericordia e Amore.
O Gesù, Tu ci insegni che
dobbiamo diventare come bambini
gioiosi e innocenti,
per comprendere la Tua Verità,
la Tua Via e far parte della Tua Vita.
O Spirito Santo, Ospite Dolce dell’anima,
giardino profumato, insegnaci ed aiutaci
a comprendere le Parole del Padre,
facendoci entrare nella Sua Casa,
dimorandone per l’Eternità.
IL POTERE
DELLA SEMPLICITÀ
Federica Ambroso (18 anni)
di Oppeano (VR)
Dalla finestra mi giungono
pennellate di vivacità,
tanta pace e una verde frescura
che profuman di serenità.
Fra alberi dai tronchi sinuosi
giocano allegri fanciulli festosi,
l’eco delle care voci si diffonde
e la natura ridente risponde.
In quelle corse fanciulle mi perdo,
riscopro il potere della semplicità
che, nell’altalena della nostra vita,
sa donare grande felicità.
Questi versi, ben costruiti, riescono
ad esprime con limpidezza il potere
infinito della semplicità, preziosa dote
della stessa Maria Bolognesi.
L’autrice è riuscita a trasformare il
quadro in un’accorata preghiera che si
ispira agli insegnamenti di Gesù. Poesia
e pittura si abbracciano per amore di
Dio.
Finestre Aperte
9
Sulle ali della Poesia
IL VIAGGIO DEI COLORI
Enrico Rossi
di Ravenna (RA)
LA BAMBINA
DIETRO LA TENDA
d. Daniele Donegà
di Canda (RO)
La casa dei colori
è il tuo cuore, Maria.
Lì si incontrano
e ascoltano la tua voce
dolce mentre assegna a ciascuno
le rispettive forme.
E da lì, dal tuo cuore
grande di fede,
partono portando con sé
la luce della tua gioia.
Passano dalla mano
al pennello
e sulla tela poi
ognuno
trova il proprio posto.
E cosa è ora la tela?
È la vita che ride, Maria,
nei tuoi occhi
che l’hanno sognata
come nei giochi
di piccoli angeli
che corrono felici
tra gli alberi.
Nel verde del prato
avvolto da un blu di cielo
corrono e giocano i bambini
tra i fiori e tra gli alberi.
Stefano Caranti
di S. M. Maddalena (RO)
Una fine trama
tessuta tra cielo e terra
da indossare con l’eleganza di un sorriso
ad ogni battito di vita.
Vola l’altalena oltre la finestra
da dove sbircia con l’occhio
una fanciulla tra la tenda
e sul davanzale un uccellino becchetta.
Ti ho cercata nella notte
custodendo in me la speranza
di vedere un mondo migliore
e vagando tra foreste sconosciute
ti ho trovata!
Sembra preclusa a quella fanciulla
la bellezza dei giochi
dell’infanzia spensierata
occupata dai lavori nelle stanze di casa.
Ho visto i tuoi semi germogliare
e giocose perle di rugiada
nutrire le tue radici possenti
tra la terra arsa.
Ma lei ormai adulta
non dimentica gli anni lontani
se li porta sognandoli nel cuore
e li accarezza con amore.
Ti ho assaporata
tra le urla mute
nel giardino di cuori,
e in silenzio mi hai deliziato
delle tue parole senza tempo.
Guarda ancora quei bambini
e fioriscono altri giardini
tra le sue mani piene di atti generosi
che profumano come quei prati.
Chi a lei si avvicina
vede in quegli occhi grandi
lo stupore dell’infinito
che sa abbassarsi su ogni sospiro.
Toccante lo stile del poeta che si rivolge direttamente a Maria Bolognesi,
autrice del quadro. Così al lettore
sembra quasi di vedere la tela bianca
che lentamente si riempi di colore.
LA TUA VOCE
Il poeta, acuto osservatore, coglie un
particolare del quadro e da esso tesse
abilmente una storia che ci racconta
di una spiritualità che ha il profumo di
quella di Maria Bolognesi.
Poi ti ho colto,
inebriandomi della tua penetrante essenza,
e respirato quell’umanità dimenticata
che in noi ancora vive.
Il colore diventa suono: una voce. La
voce di Maria Bolognesi che le orecchie
sensibili dell’autore sanno ascoltare e
comprendere in un viaggio sensoriale
che tocca l’anima.
Le nostre iniziative “poetiche”
sono sempre gratuite,
ma se all’atto della tua partecipazione
hai la possibilità di inviarci
almeno qualche francobollo
ci aiuterai a continuare il nostro cammino!
10
Finestre Aperte
Sulle ali della Poesia
NUOVE SPERANZE
IL QUADRO DI MARIA
UN DIPINTO UNA CAREZZA
Rosanna Ruffo
di San Martino B. A. (VR)
Bruno Tiberio
di Concadirame (RO)
Arnaldo Pavarin
di Rovigo
Bisbigliano le foglie
quando si raccontano
i segreti custoditi
nei vecchi tronchi.
Spensierati fanciulli
si rincorrono
tra gli alberi,
ascoltando attenti
il brusio dei racconti.
Senza un perché,
i segreti si attorcigliano
in lunghe trecce d’amore
che…
appese ai rami
giovani della vita
si dondolano
in novelle altalene.
Piano, piano
esaudiscono i desideri
sciogliendo negli animi
freschi di rugiada
nuove speranze.
Bimbi tra i rami dondolanti
e mamme vigilanti, sedute
all’ombra sotto gli alberi
ed altre – tenere fanciulle –
all’altalena tra i rami appesa.
Chi corre nel prato
e batte le mani, chi canta,
chi ride; si gioca e si vive
sotto un cielo di Paradiso
in un prato verde e di fiori.
La finestra spalancata, riceve
ed emana il profumo della vita.
Gioia intensa ed aria pura
respira l’armonia del Creato.
Dalle pennellate del Suo Cuore,
una dolce musica ci parla
e molto, molto in alto sale.
In un dipinto parlante
la natura si risveglia
come sul viso
efficace una carezza
tra pigolii d’uccelli
alla prima nota.
Su prati più verdi
tra gioco e meraviglia
si spiegano ali
di bimbi in festa
che alzando giulivi
le mani al cielo
liberano la fantasia.
Sono loro
la nostra parte migliore
dono celeste
inatteso e insperato
Una descrizione attenta e poetica del
quadro che conduce per mano il lettore
a scoprire il Creato e la straordinaria
sensibilità della Serva di Dio.
Il testo poetico non delude le aspettative suscitate dal titolo e al lettore
giunge quella carezza colorata che
invita a custodire quella fanciullezza
che è in ognuno di noi.
Metafore che si intrecciano per raccontarci con parole nuove ciò che le foglie,
dipinte nel quadro, “bisbigliano”. L’inchiostro diventa speranza che zampilla.
“UNA POESIA PER un angelo”
Nuovo numero, nuova tematica.
Inviateci entro il 14 novembre 2011, le poesie ispirate alla parola ANGELO – pensieri, emozioni, speranze, ecc. legati alla figura di un angelo –
che non superino i 30 versi, in un’unica copia, corredata delle proprie generalità e dell’autorizzazione al trattamento dei dati personali.
Per spedire le opere (per posta, per fax o per e-mail in file .doc), per richiedere Finestre
Aperte e ricevere informazioni, rivolgersi a:
Centro Maria Bolognesi - Via G. Tasso, 49 - 45100 Rovigo
Telefono e fax: 0425.27931
e-mail [email protected] - www.mariabolognesi.it
Un invito particolare a partecipare rivolto ai bambini e ai ragazzi!
Finestre Aperte
11
Sulle ali della Poesia
IL MONDO SI FA BAMBINO
Segnalazione Speciale
Segnalazione speciale
al Gruppo “Mille Volti”
Enzo Cardone
di Pinerolo (TO)
LA CASA DI MARIA
ALBERI BELLI …
MA QUANTO SIETE UTILI!!
È lieve il passo della vita
dove ogni giovane creatura
gioca spensierata.
I bambini rincorrono il futuro,
in un continuo fremito di mani
e sorrisi colmi d’attesa.
Un cielo azzurro
smarginato di speranza
custodisce il ricamo ordito della gioia;
la stessa gioia che l’Iddio ha porto
nel cuore del mondo.
Alberi d’incantevole bellezza indicano
“la via della felicità”,
dove tutto è incontaminato.
Una finestra sul mondo
si spalanca oltre l’ignoto.
Sorge l’incanto, dietro l’alito
di un imposta verdeggiante.
Dietro l’altalena su cui danza
una tenera bimba,
l’orizzonte sublima l’infinito…
Il mondo si fa bambino.
L’insieme è un richiamo di pace
mai pago del vociare fanciullesco.
Il poeta trasforma il quadro in una
finestra aperta sulla speranza. Un
mondo che si fa bambino per riscoprire la semplicità e l’innocenza.
Giuseppe Gentili
di Terni
Polline vivo e vitale,
l’amore che muove
giochi di bimbi
su giacigli di verde.
Un sigillo di tenerezza,
giovani sterpi
che appiccano lingue
sul tronco;
antica gerarchia
di valori
il tetto rosso
che guarda fuori
come una statua
di fronte all’Eterno.
Segnaletica di futuro
per ottenere salvezza,
la casa di Maria.
Dalle finestre
spalancate, voci
di chi non ha presagi
vanterie o un altro
sogno stupido. È
rendimento di grazie
continuo
casa di Maria.
Tra profumi
che risanano
ogni atmosfera
e il vento che bisbiglia
per non svegliare
il silenzio.
La poesia sposando uno stile un po’
naïf come quello del quadro, riesce
a farci entrare nella casa dipinta da
Maria Bolognesi per scoprire un mondo
d’amore e di pace.
Hai una raccolta di
poesie nel cassetto?
Inviala a:
[email protected]
12
Fiorenza Bonfili
di Milano
Tre alberi, numero perfetto;
sullo sfondo un gran prato
ci giocano cinque bambini
e una ragazza si dondola lieve
sull’altalena, come un fiocco di neve.
L’albero a sinistra
chinando le sue frasche,
volendo entrare nella casa
attraverso la finestra,
sembra dirci:
“Ci sono molte foreste
che stanno scomparendo;
ma anche altri boschi
cresciuti in dieci anni
e distrutti in dieci minuti.
Ammirateci, come sempre
ha fatto la Serva di Dio!!”
...E Ora Rifletto...
Gli alberi sono belli
in ogni stagione
ci regalano fiori e frutti,
utili perché producono ossigeno
e senza di esso non vivremmo.
La loro grandezza ci mostra la loro età,
ma noi raramente di loro ci curiamo...
Anni fa, un ippocastano secolare
è stato abbattuto per sempre!
Non potrà più sentire
il cinguettio degli uccelli
e neanche il fresco
che prima si creava in cortile.
Grazie, Maria Bolognesi, per il dono
a noi di un quadro come il Tuo...
Una poesia che con efficace semplicità
ci conduce dalla contemplazione del
quadro ad una riflessione ambientalista. L’autrice ci racconta che mondo
triste sarebbe senza gli alberi.
Finestre Aperte
Oltre lo spazio e il tempo
SILVIA, LUCE D’AMORE
L’articolo a mia firma “Silvia, la
forza di una fragile creatura”, pubblicato su Finestre Aperte (pag. 13
-2011/II), terminava con un versetto
del Profeta Aggeo: “Salite sul monte,
portate legname, ricostruite la mia
casa: in essa mi compiacerò e manifesterò la mia gloria”.
Tutti i Profeti, amici di Dio, si sono
fatti voce di una nuova speranza: ricostruire nel nostro cuore e nella nostra
storia la casa di Dio.
Perché questo invito alla speranza?
Perché seguendo questo cammino
si arriva ad avere l’intima certezza che
dove Dio è di casa, lì cresce e fiorisce
la nostra gioia: di là, la nostra pace
germoglia, si diffonde e si dilata fino
agli estremi confini della terra.
Si tratta di una gioia, contenuta,
ma non nascosta, perché di una speciale e visibile trasparenza, tale da
essere colta anche come atto di fiducia
in quel Padre Celeste, che è buono,
misericordioso e che ci ama con una
tenerezza infinita.
La parola “chiave” su cui riflettere
è quindi la seguente: CASA.
Pensavo di parlarvi, cari amici lettori, della casa natale di Silvia Maren-
da, ma mi sono accorta, nello stendere
questo pensiero, che non è questa la
casa di cui vi parlerò.
Lasciandomi allora guidare
dall’ispirazione, amo riprendere in
mano una poesia degli anni ’80, intitolata “Luce d’Amore”, che così canta:
Ho dipinto stasera
nel cielo
la mia casa.
Ora non vedo più
i muri di pietra
rossi.
Non posso salire
su scale immense
all’ultimo piano.
Non posso toccare
nei mobili scelti
l’antico o il moderno.
Con le mie mani
non voglio accendere
il fuoco nel caminetto.
Perché ? Perché
la mia casa è
trasparenza limpida
calore profondo:
è luce d’amore.
A questo punto potrebbe forse
nascere nei lettori una perplessità,
Finestre Aperte
un dubbio; prevedo possibile anche
un’obiezione o, forse, una domanda
simile a questa: Giuseppina, ma dove
ci stai portando?
A riflettere sull’abbinamento casatrasparenza-luce d’amore.
Quando la nostra vita terrena – se
vissuta bene ed in sintonia con la
volontà di Dio – si chiuderà, avremo
la gioia di capire se abbiamo raggiunto l’obbiettivo: avere una casa in
cielo!
Infatti il cielo – lo dice bene San
Paolo quando afferma che “la nostra
patria è nei cieli” – è la meta a cui
bisogna tendere nel cammino terreno.
Questa meta è sempre stata ben
presente nella mente e nel cuore di
Silvia.
Tutto ha accettato dalle mani provvide di quel Padre, che ha messo sulle
sue fragili spalle di bambina la Croce
Santa del Figlio Suo.
“Novello Cireneo” la nostra Silvia,
che è arrivata “santa e immacolata”
al termine della corsa, mi piace ricordarla come fiore non colto né contaminato dal peccato! Sono più che
mai convinta che in quel 17 novembre
2008, poche ore prima della sua nascita al Cielo, Gesù le abbia detto: “Oggi
sarai con me in Paradiso”.
Silvia ha sempre volato alto, non si
è mai abbattuta davanti alle innumerevoli difficoltà causatele dalla malattia,
trovando forza e coraggio per non
cedere, così da presentarsi davanti a
Dio con la veste candida di una sposa.
Silvia, per me, è un capolavoro
della grazia, un miracolo che la TUTTA SANTA - ha potuto compiere
perché Silvia è stata affidata a Lei da
mamma Assunta fin dal concepimento
nel suo grembo.
Giuseppina Giacomini
13
La meta del Pellegrino
UNA LODE AL CREATO
Il Convento di San Francesco - Vico Equense (NA)
Lungo la strada gli ulivi dorati si alternano ai limoni dalle
chiome rigonfie di frutti, adagiati alle rocce trapuntate di fichi
d’India. Arrivati sulla collina, la natura prorompe con i suoi
elementi in un’armonia corale, sfumando il verde degli alberi, le
tonalità dell’immenso mare incantato e l’azzurro sfavillante del
cielo.
È una lode al Creato lo spettacolo incantevole che si mostra
alla vista del visitatore che spazia lo sguardo nell’infinito, osservando il Vesuvio, il Golfo di Napoli, uno scorcio della Penisola
Sorrentina e, se la foschia si è dileguata, le isole di Capri, Ischia
e Procida.
Ma non è tutto perché, da qui lo sguardo si spinge fino alle
Terme dello Scrajo ed al porticciolo di Vico Equense.
È in questo paradiso che sorge il Convento di San Francesco.
Se si percorre l’intero viale del giardino, lungo il quale sono
incastonate le raffigurazioni della Via Crucis ed immagini sacre, si
giunge nel punto più alto del complesso, il belvedere, dove un’immensa statua di San Francesco domina l’orizzonte immenso.
Dai documenti si evince che il Convento, che oggi è anche
sede di una pregevole biblioteca, fu ultimato nel 1668. La sua
storia è collegata al rinvenimento, dopo l’anno 1000, di un’icona
della Madonna nell’uliveto adiacente, da parte dei frati della Confraternita di Massaquano.
Questi ultimi istituirono il culto di recarsi quotidianamente
sul luogo del ritrovamento per la visita e l’omaggio alla Vergine.
Nel corso degli anni, la pia pratica diventò faticosa per i frati che
decisero di cedere il culto ed anche l’uliveto ai fratelli di Vico
Equense, con il permesso del re di Napoli.
La sacra immagine fu collocata nella chiesa non ancora ultimata e, solo in seguito, fu costruita la navata.
Il tempio, nel corso dei secoli, è stato interessato da interventi
di ampliamento e di sistemazione; la prima chiesa fu trasformata
in refettorio nel 1636. Di questa data si ha certezza per la presenza, in questo ambiente, di un affresco di Aldovico Spagnolo,
artista di quell’epoca. Le maioliche che rivestono il refettorio, del
1740, furono un dono del re Ferdinando di Napoli.
La chiesa è impreziosita da un monumentale organo del 1750,
opera di un certo “Maurus a Posillipo”, come è scritto su di una
targa rinvenuta negli anni ’60 in occasione dei lavori di restauro.
Il Convento di San Francesco rientra tra gli itinerari campani
di grande suggestione per l’incomparabile richiamo paesaggistico
ma anche per l’atmosfera mistica che vi si respira e per i tesori di
arte e di cultura che rappresentano un patrimonio di inestimabile
valore della Regione Campania.
Anna Manzi
Cari lettori, aspettiamo il vostro contributo per questa Rubrica:
raccontateci i luoghi sacri che più vi stanno a cuore!
14
Finestre Aperte
Briciole di saggezza di Giuseppina Giacomini
saggezz
a
Parola d’ordine: risparmiare
dalle “piccole” cose
In ordine di tempo, la Rubrica “Briciole di saggezza” è l’ultima nata.
Come un bambino, per crescere, ha
bisogno del sostegno materno e del suo
nutrimento, allo stesso modo, la nostra
nuova “creatura” ha urgente bisogno
della collaborazione dei nostri lettori per
diventare “adulta” e “credibile”.
Frutto di un pensiero, concepito
sull’onda della recente recessione economica mondiale, l’idea è esplosa in
modo gioioso come un “ramo fiorito”,
per portare un annuncio di solidarietà e
di speranza.
Alla luce di quanto è pervenuto in
redazione da parte dei lettori, mi pare di
capire che abbiamo fatto centro! Si può
e si deve andare avanti, senza fretta, per
gradi quindi, in sintonia con il progetto
base: dare solidarietà, dividere e condividere, sempre.
Le forti speculazioni di quest’agitato
periodo storico, infatti, stanno mettendo
il panico in vari settori, creando confusione e profonda sfiducia, non solo per il
nostro futuro, ma anche per l’immediato
domani: questo, infatti, si presenta pieno
di ombre e, forse, anche di tenebre.
Personalmente vorrei invitare tutti
alla calma e alla speranza, confidando
nelle parole di Gesù che non solo ci
ricorda come “ad ogni giorno basta la
sua pena”, ma che c’invita pure a “cercare le cose del cielo e che il resto ci
sarà dato in sovrappiù”.
Mi corre l’obbligo, ora, di ringraziare ADELIANA per il suo lungo scritto,
pieno di molteplici indicazioni, utili
per raccogliere “tante, tante briciole di
bontà, che sicuramente Maria Bolognesi
apprezzerà”.
Le briciole di Adeliana sono tutte
finalizzate a dare “ossigeno” al nostro
Centro! Si tratta, infatti, di una serie
d’iniziative, da programmare per tempo
e da realizzare in proprio, per aumentare
le entrate della nostra Associazione, la
quale – nel corso del 2011 – ha visto un
calo molto sensibile delle offerte, rispetto a quelle pervenute nel 2010.
Non vorrei deludere Adeliana dicendole che le sue “proposte” pensiamo
di poterle realizzare nel medio e lungo
termine, ovvero dopo la Beatificazione
della Serva di Dio, quando sicuramente tante persone – giovani e non più
giovani – potrebbero spontaneamente
venire in Via Giovanni Tasso, al n. 49
per offrirci le loro mani, le loro braccia
e i loro piedi, così da far vivere e moltiplicare la solidarietà. Saranno questi i
“nuovi volontari della carità”, chiamati
dal Signore ad operare nella sua vigna,
nel nome e nel ricordo amoroso di
Maria Bolognesi.
Ed ora una puntualizzazione necessaria.
Nel precedente numero di Finestre
Aperte, la sottoscritta sottolineava la
parola: RISPARMIARE. Ci sono tanti
modi per risparmiare, ma non sempre si
ha la capacità di stabilire quando è bene
risparmiare. Sicuramente per l’acquisto
di beni superflui! Bello sarebbe - anzi,
dovrebbe essere un dovere per tutti - fermarsi e riflettere ogni volta che apriamo
il portafoglio per pagare qualcosa.
Dico questo, perché – proprio di
recente – sono stata sensibilmente colpita dalla spesa sostenuta da una nostra
carissima poetessa, desiderosa di farci
pervenire, entro il 20 agosto, una sua
nuova poesia dedicata al quadro di
Maria Bolognesi.
Timorosa di non arrivare a tempo,
Paola – questo il nome della nostra
amica – non ha esitato un secondo,
facendo partire una Raccomandata 1,
per poi consegnare all’impiegato delle
Poste ben 9 Euro (vedi ricevuta!).
Quello di Paola è il caso più eclatante, ma confermo che tanti altri poeti,
pur avendo la posta elettronica, non ne
fanno uso, preferendo spedire le loro
“opere” per posta! Diverse le raccomandate semplici, di cui alcune con ricevuta
di ritorno! Non solo: molti poeti, per
non piegare il foglio in cui è riportata
Finestre Aperte
la loro poesia, lo spediscono in busta
formato A4, andando incontro ad una
spesa maggiore di almeno 80 centesimi
di euro, rispetto ai 60 centesimi del formato classico.
Cari amici poeti, noi vi consideriamo
tutti come appartenenti alla famiglia di
Maria Bolognesi. Siate semplici, umili,
come lo fu, sempre, la Serva di Dio.
Non diventiamo schiavi della burocrazia
dei vecchi concorsi con la C maiuscola!
Il nostro è un “concorso” atipico: è,
infatti, un’iniziativa poetica tesa a far
conoscere Maria, questa nostra candidata alla Santità, per la quale si profila il
traguardo della Beatificazione.
Maria Bolognesi, angelo consolatore
– così ella è stata mirabilmente definita
da Dina Borgia di Torino in una sua lettera del 1960 – vi invita a entrare nella
sua casa, a portarvi il profumo dei vostri
cuori, a consegnarle i vostri guai, i vostri
malanni, tutte le vostre aspettative e i
vostri desideri.
Siatene certi: Maria non vi deluderà!
Questo pensiero finale lo indirizzo
anche a tutti coloro che avranno avuto
la bontà di soffermarsi su questa pagina
e di leggerla fino in fondo.
Termino questo scritto, riportando
in un riquadro, la seguente preghiera di
Raoul Follereau:
CRISTO NON HA MANI
Cristo non ha mani
Ha soltanto le nostre mani
Per fare il suo lavoro oggi.
Cristo non ha piedi
Ha soltanto i nostri piedi
Per guidare gli uomini
Sui suoi sentieri.
Cristo non ha labbra
Ha soltanto le nostre labbra
Per raccontare di sé agli uomini d’oggi.
Cristo non ha mezzi
Ha soltanto il nostro aiuto
Per condurre gli uomini a sé.
Noi siamo l’unica Bibbia
Che i popoli leggono ancora.
Siamo l’ultimo messaggio di Dio
scritto in opere e parole.
15
Missâo Belém chiama Maria Bolognesi UN’ESTATE DEDICATA AGLI ALTRI
Carissimi amici di Finestre Aperte, l’estate 2011 è ormai
alle nostre spalle.
La stagione appena trascorsa ha visto un costante e continuo fiorire di opere per la nostra “Missâo Belém” su cui
sicuramente ha vigilato anche la nostra Maria Bolognesi.
Partiamo con alcune informazioni: a Sao Paulo, la più
importante città del Brasile, dal 1° al 25 luglio, la missione di
strada ha visto partecipi ben 150 missionari e volontari. Grazie a Dio, al termine di questa intensa evangelizzazione, ben
230 persone – i più poveri tra i poveri – hanno potuto entrare
nelle “case” del Fondatore Padre Gianpietro Carraro, anche
se ormai stracolme per i molteplici coordinamenti presenti
nella megalopoli paulista.
Trenta di queste persone sono uscite dalla “crackolandia”,
il famigerato quartiere paulista dove il crack e altre droghe
imperano, portando gli accaniti consumatori prima alla morte
spirituale e poi a quella fisica, tra dolori e sofferenze impari.
Sua Eminenza Don Odilo Pedro Scherer, Cardinale di
Sao Paulo ha voluto offrire la propria solidarietà, sostenendo
l’azione dei missionari in questo modo: ha personalmente
concelebrato ben tre sante messe, andando ad unirsi a padre
Gianpietro Carraro, davanti ad un altare sistemato sotto i
ponti o negli angoli più malfamati.
Ringraziamo quindi il Signore per aver illuminato sapientemente il Cardinale e il fondatore di Missâo Belém, su come
operare con le pastorali di strada e aiutare concretamente
quei fratelli bisognosi di “conversione” così da corrispondere
adeguatamente alla grazia di Dio, perché siamo tutti chiamati
alla santità.
A Sao Paulo “il lavoro” non mancava, figuriamoci ad
Haiti, dove – nell’indigenza più totale, tipica della zona di
Waf Jeremy – nove missionari con quattro volontari italiani e
mia cugina Fernanda si sono adoperati per ultimare la costruzione della scuola voluta da Missâo Belém, per poi iniziare
quella di una Chiesa: in questo modo si potrà e si può portare
la presenza di Cristo tra tante persone che vivono la loro
“fede” tra un insieme di esperienze wodoo e credenze varie.
Durante il mese di luglio, è stato durissimo per i missionari esercitare la missione di strada a Sao Paulo, a causa di
una temperatura che toccava zero gradi; altrettanto difficile,
anzi quasi impossibile a Port au Prince, dove le temperature
raggiungevano i 40° con un’umidità pari al 90-100%.
Nugoli di zanzare impedivano anche il riposo notturno!
E poi: lamenti continui, qualche rivolta popolare, mancanza
totale di cibo ed acqua... La vita qui è al limite della sopravvivenza: infatti, ben “sette cloache” si annidano a Waf Jeremy
rendendo da una parte l’aria irrespirabile e, dall’altra, l’ambiente malsano che favorisce la proliferazione e la diffusione
di malattie pericolosamente aggressive.
Parlando al telefono con Fernanda, ho compreso che in
questo ambiente i missionari stanno dando veramente se stessi e la loro vita! Magrissimi come grissini, nonostante siano
spesso costretti a fermarsi perché il fisico cede e si ammala,
sono sempre in continuo movimento, sia di giorno che di
notte pur di portare e diffondere la parola di Dio ed anche per
costruire materialmente – con i pochi mezzi a loro disposizione – le opere necessarie all’evangelizzazione, perché Dio
è sempre il faro della loro e nostra meta e Gesù il modello di
ogni progetto.
Sono convinto che solo una grande fiducia in Dio e
nell’intercessione di Maria Bolognesi, sostenute da una
preghiera confidente, possono permettere ai missionari e ai
volontari di trovare sempre in tutto ciò che fanno la forza, la
calma ed il conforto necessari per non crollare.
Infatti, amo ripetere anche a me stesso quanto ho letto
di recente in un opuscolo: “La forza [di Dio] sostiene chi
è debole, la calma placa chi è agitato, il conforto ristora lo
sconfortato”.
Come la nostra Serva di Dio si è sempre adoperata per lenire le sofferenze altrui, dimentica di se
stessa, così anche i nostri giovanissimi consacrati
cercano di essere presenti dappertutto e provvedere
a questi poverissimi e disperati abitanti della favela
haitiana.
Mi sia consentito, ora, fare un breve cenno anche
alla prima missione di strada, che è stata organizzata
e che si è svolta in tempi diversi sia a Padova sia a
Medjugorje.
Per l’occasione, a Padova sono confluiti tre
missionari provenienti da Lamezia Terme: Paulinho,
Maria Cidinha e André e due missionari di Medjugorje: i giovanissimi Tamires e Daniel.
A loro si sono uniti anche i nostri volontari italiani, portando a termine una missione durata dieci
Momento di preghiera “in strada” giorni.
16
Finestre Aperte
di Luigi Ambrosini
La realizzazione di questo progetto,
preceduto da una preparazione-formazione di due giorni, è stata accompagnata e sostenuta da preghiere, sante
messe e adorazioni eucaristiche.
Così il 1° agosto missionari e volontari hanno potuto scendere in strada
a Padova, nelle zone off-limit, quali
quelle intorno all’Arcella, alla stazione
ferroviaria e alla “zona banche”.
Il tutto si è concluso il giorno 6
agosto, con una grande processione
notturna in Corso Stati Uniti, strada
dove giorno e notte giovanissime ragazze sono costrette a vendersi per pochi
euro.
Dopo questa forte esperienza italiana, dal 22 al 27 agosto ci siamo trasferiti a Medjugorje, per uno dei nostri
consueti ritiri, sotto la guida di Padre
Gianpietro Carraro.
In questo posto – dove la Madonna
continua ad apparire e a donare i suoi
messaggi – abbiamo visto la presenza
di tante persone sante, che operano per
il bene della realtà bosniaca e dell’umanità sofferente.
Questo santo pellegrinaggio ha
visto partecipi, con padre Gianpietro,
ben 1000 persone! Una sorta di “carovana” è partita da varie località italiane:
una ventina di pullman, seguiti da 6
sacerdoti, tantissimi volontari e un’ambulanza della croce bianca di Adria
(RO), sempre disponibile. L’efficienza
di questa organizzazione ha consentito
ai pellegrini di stare tranquilli e sereni
durante tutto il viaggio.
Quanta grazia Gesù... Quanta protezione Maria... che ringraziamo insieme
al buon Dio per quanto ha permesso in
così poco tempo.
Come dice Padre Gianpietro Carraro: “l’inedia è satanica, mentre il movimento è divino”.
È proprio vero, come ricordava il
Cardinale Paulista, la Missâo Belém è
ormai un’opera della Chiesa da cui tutta
la Chiesa deve attingere per imparare a
“curare” i nostri fratelli poveri in spirito
e in materia”.
Tutto questo però è possibile solo
con l’uso quotidiano della preghiera,
del diario spirituale e del lavoro.
Semper Jesus.
Il volto di Maria di Padre Stanislao Avanzo
IL VOLTO
dell’alTRuIsmo
QUINTA PUNTATA
Continua il nostro viaggio, guidato da Padre
Stanislao Avanzo, per conoscere meglio Maria
Bolognesi attraverso l’osservazione del suo
bel viso. In questa tappa scopriremo un volto
di giovane donna votato al servizio del suo
prossimo; un’espressione amorevole che sarà
sempre incastonata nel viso della Serva di Dio
come una pietra preziosa.
Maria accanto ai bambini Bellato
MARIA, UNA “BADANTE” ECCEZIONALE
C’è una foto che ritrae Maria mentre prepara il pranzo ai fratellini Bellato,
donando aiuto alla loro mamma malata che li osserva. Intorno al tavolo di cucina
sul quale sta lavorando, ci sono diverse bambine, un bambino piccolo accanto a
Maria. Questa foto mi piace tantissimo. A volte mi fermo lungamente a contemplarla e mi metto a pensare.
Maria che lavora e sorride è al centro della scena. Tutti gli sguardi sono fissi
su di lei, anche quello del bimbo che, sorretto da una giovane, in piedi sul tavolo,
sembra molto divertito della scena.
Mi chiedo il perché di un’attenzione così intensa.
I più piccoli guardano Maria che sta preparando un dolce (forse). La guardano
con l’acquolina in bocca. Ma non è solo questo. Mi sembra che guardino anche il
modo di Maria di fare le cose più comuni, più semplici, il suo atteggiamento tra
assorto e presente, al medesimo tempo, alle persone che la circondano.
È la serenità del suo volto che attira l’attenzione. È la pace che traspare dalla
sua persona. È la dignità dei suoi gesti, la sicurezza nel lavoro di una donna che
se ne intende di lavoro… Ma è anche l’espressione indefinibile di un’anima che
vive in un mondo di silenzio interiore, di preghiera, di contemplazione.
Una donna che lavora, sicura del suo lavoro. Una donna che lavora e prega,
perché la sua preghiera è incessante.
Maria ha sempre lavorato, anche se ammalata, a meno che l’infermità non
fosse tale da renderla completamente inabile. Essa è vissuta quasi sempre nella
casa degli altri, ma dandosi da fare; giammai oziosa, disposta a qualsiasi lavoro
che le sue forze le permettessero.
Sì, come una “badante”, donna servizievole, a imitazione di Cristo che è
venuto non per essere servito, ma per servire. Una badante eccezionale.
Maria è vissuta per molto tempo con la famiglia di Angela e Ferdinando Piva.
Aiutava a sbrigare le faccende di casa, si dedicava a qualsiasi lavoro richiesto
dalla famiglia: casa, orto, campagna. Dava anche una mano ad Angela nel difficile compito di preparare le figlie per la vita. E un giorno…
Un giorno, all’occorrenza (ma anche su invito del Signore) divenne anche
educatrice e maestra d’asilo, lì, nel cortile dei signori Piva. Lei dirà di se stessa:
“Io non sono maestra. Cerco di sollevare le mamme, custodendo i loro bambini.
Io insegno ai bambini a pregare, insegno loro il catechismo della dottrina cristiana e a leggere e scrivere”.
Ma quanto non dovrà soffrire la nostra povera Maria con le implicazioni della
legge. Essa infatti non era una vera maestra (era necessario esserlo a quel tempo in
un asilo?). E allora, perché questa specie di inquisizione nel caso della Bolognesi,
quando in altri casi le autorità neppure s’accorgevano del fatto? Ma le intenzioni
dei malevoli, come abbiamo già detto, erano altre. Ma Dio venne in soccorso di
Maria e tutto svanì come una nuvola di fumo che si disperde nel vento.
Finestre Aperte
17
la posta
di maria
Avete accolto il nostro invito:
ecco alcune delle vostre cartoline!
A Ma
r
c/o C ia Bologne
e
si
Via G ntro Maria
. Tass
Bolog
o
4510
nesi
0 RO , 49
VIGO
Cattedrale di St. Joh
n, Valletta, Malta
“Donna di tutti i Popoli”
all’osso per capire
“Ci si deve scottare fino
n fede”.
Co
cos’è la passione vera!
Salvatore Marsiglia
“Caro saluto”. Anto
nietta
Piazze – Altopiano di Piné
“Cari saluti pugliesi”.
Marco Ferrari e famiglia
“A Maria Bolognesi. Ecco il mio saluto
ed augurio estivo: la Signora di tutti i
Popoli, con la tua intercessione, venga
conosciuta, amata e pregata da tutti i tuoi
amici e dagli ammiratori della tua intensa
vita d’amore verso Dio e il prossimo”.
Adriana
con affetto”.
“Vi pensiamo
dana, Anna
a, Filippo, Lore
ill
am
C
a,
lin
Ugo
18
“Ho sfiorato col cuore la tua bellezza
e ho esultato, smarrita, nel tuo amore.
Con grande affetto”. Ines Scarparolo
“Saluti e un caro ricordo”.
Guido Serpetti e Anna Ma
ria
Finestre Aperte
Ci facciamo promotori di un invito
che estendiamo a tutti e, in modo
particolare, alle famiglie: prendere
la buona abitudine di dire una preghiera prima dei pasti.
Non dobbiamo mai dare per scontato il “ben di Dio” che imbandisce
le nostre tavole.
Pregare è un segno di ringraziamento al Signore e di attenzione nei
confronti di chi è meno fortunato di
noi.
PRIMA DEI PASTI
Dio, amante della vita,
che nutri gli uccelli del cielo
e vesti i gigli dei campi,
ti benediciamo per tutte le creature
e per il cibo che stiamo
per prendere.
Non permettere che ad alcuno
manchi il necessario alimento.
Fa’ che il nostro nutrimento
ci serva per compiere meglio
la tua volontà
e per costruire il tuo regno.
Signore, che ci doni la gioia
di stare attorno a questa tavola,
radunaci tutti un giorno
al banchetto del cielo.
Benedici, Signore,
questa mensa e tutti coloro
che l’hanno preparata
e aiutaci a condividere
il nostro pane
con coloro che non ne hanno.
IL FRANCOBOLLO DELLA CARITÀ
Cari Lettori,
è doveroso per noi dare un riscontro dell’iniziativa “Il francobollo della Carità”.
Qui di seguito riportiamo il prospetto riassuntivo dei primi nove mesi del 2011, di
quanto è stato raccolto e della destinazione delle offerte relative ad ogni trimestre.
Potrebbero sembrare traguardi irrisori, ma in realtà sono cifre che, almeno per
due motivi, hanno un grande valore.
Il primo motivo è che le persone che hanno donato uno o più francobolli, hanno
rinunciato a qualcosa pur di aiutare il loro prossimo; il secondo è che c’è tanta
miseria nel mondo perciò anche 0,60 E possono fare la differenza.
Pensate che opera meravigliosa è la carità: rinunciamo ad un caffé e con i nostri
60 centesimi qualcuno può placare la fame con pane e latte.
Vi siamo grati per come avete accolto l’iniziativa.
Maria Bolognesi ha inviato tante lettere per aiutare i poveri e per consolare le
persone che con lei si confidavano; oggi, in suo nome, i francobolli diventano un
aiuto “diretto” a quegli ultimi da lei tanto amati.
I trimestre
Ricevuto in dono francobolli per un totale di E 120
che sono stati destinati ai poveri che hanno bussato alla porta del Centro Maria
Bolognesi.
II trimestre
Ricevuto in dono francobolli per un totale di E 311
che sono stati destinati ai poveri che hanno chiesto aiuto a Padre Gianpietro Carraro della Missione Belém.
III trimestre
Da quantificare in seguito, perché ancora in corso. Quanto ci perverrà sarà
destinato ai poveri che busseranno alla porta dell’Associazione A.I.T.Sa.M. di
Rovigo.
Vi rivolgiamo pertanto un caldo invito affinché la vosta collaborazione non venga
meno, così da poter proseguire con un’iniziativa di solidarietà che porterà altri
frutti di bene.
È nostro desiderio “offrire i francobolli” del IV trimestre a Don Gastone Coulibaly, sacerdote del Mali, che abbiamo conosciuto nel periodo del suo soggiorno
in Italia, in cui ha conseguito il dottorato in Teologia Biblica, preceduto dal conseguimento della licenza in Sacra Scrittura.
Comunicazione per chi riceve Finestre Aperte
TUTELA DATI PERSONALI
Benedici Signore questo cibo
che per la tua bontà
stiamo per prendere.
Provvedine anche a coloro
che non ne hanno
e rendici partecipi
alla tua benedizione.
Per Cristo Nostro Signore. Amen.
Nel rispetto di quanto disposto dal D. Lgs 196/2003 Le comunichiamo che i suoi dati fanno parte
dell’archivio elettronico del Centro Maria Bolognesi e saranno usati esclusivamente per comunicarLe
le nostre iniziative.
In qualsiasi momento e gratuitamente Lei potrà richiedere modifiche, aggiornamenti, integrazione o
cancellazione degli stessi attraverso richiesta scritta da inviare a:
CENTRO MARIA BOLOGNESI - via G. Tasso, 49 - 45100 ROVIGO
In caso di cancellazione del nominativo non potremmo più spedirLe alcuna informazione.
Non ricevendo nessuna comunicazione in merito, ci consideriamo autorizzati a conservare nel nostro
archivio elettronico i Suoi dati personali nel rispetto del D. Lgs 196/2003.
La ringraziamo per l’attenzione e cogliamo l’occasione per augurare pace e serenità a Lei e a tutti i
suoi cari, con un ricordo nella preghiera.
Centro Maria Bolognesi
Finestre Aperte
19
Appuntamenti
Sabato 1° ottobre 2011 - ore 16.00
presso il Centro Maria Bolognesi
Rovigo - Via Giovanni Tasso, 49
Inaugurazione della Mostra permanente
dei dipinti della Serva di Dio
Venerdì 21 ottobre 2011 - ore 10.30
presso la Chiesa Parrocchiale
di S. Sebastiano Martire
Bosaro (RO)
87° Anniversario della nascita
della Serva di Dio Maria Bolognesi
S. Messa
a
t
t
e
n
z
i
o
n
e
Compila e spedisci questo tagliando per ricevere il materiale desiderato
riguardante Maria Bolognesi e per segnalare eventuali variazioni di indirizzo.
Anche il tuo contributo ci permette di far conoscere Maria Bolognesi.
Verranno prese in considerazioni solo le richieste accompagnate da un
contributo base di E 1,50 – anche in francobolli – per le spese di spedizione.
Cognome
q Finestre Aperte
Nome
q Biografia
Via
q Breve profilo
Cap. Città
q Preghiera
q Variazione Indirizzo
Spedire a: Centro Maria Bolognesi - Via G. Tasso, 49 - 45100 Rovigo
Ogni mese, il giorno 30, alle ore 9.00
(se festivo ore 10.30),
viene celebrata una S. Messa
per la Serva di Dio Maria Bolognesi
presso il Tempio “La Rotonda” di Rovigo
Fotografa il Qr code e potrai vedere sul
cellulare il sito del Centro Maria Bolognesi.
(Il servizio funziona solo su cellulari abilitati alla lettura Qr code)
Scarica

Finestre Aperte 3/2011 - Centro Beata Maria Bolognesi