DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO
Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO)
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PREMESSA
Il Piano dell'offerta formativa si configura come il documento che definisce
l'identità culturale e progettuale del Circolo Didattico di Caluso.
Dall’anno scolastico 2011/2012 al Circolo Didattico di Caluso è stato conferito
l'accreditamento regionale MARCHIO SAPERI
per la Qualità e
l’Eccellenza della scuola da parte dell’ Ufficio Scolastico Regionale per il
Piemonte.
Il risultato positivo ottenuto dall’ Istituzione scolastica, a seguito di audit
valutativo di esperti, si basa sul conseguimento dei seguenti obiettivi:
 diffusione della cultura della Qualità;
 miglioramento continuo dei processi di apprendimento /insegnamento
e soddisfazione dell'utenza;
 valutazione ed autovalutazione secondo modelli d'eccellenza
europei(EFQM / CAF).
1
La politica scolastica improntata sulla qualità è connotata da una serie di
interventi mirati alla pianificazione delle attività, dei processi, dei servizi
secondo criteri di efficacia e di controllo.
Le finalità condivise con il collegio dei docenti ed il consiglio di circolo sono:
- diffusione tra tutto il personale docente e non docente di una “cultura della
qualità” orientata verso i risultati con attitudine operativa a rilevare e
misurare gli obiettivi di ogni procedura per un reale miglioramento dei
servizi erogati;
- applicazione delle procedure di qualità per migliorare gli interventi
metodologico-didattici;
- applicazione delle procedure di qualità per migliorare gli strumenti
organizzativi dell’intero sistema scuola;
- valorizzazione ottimale di tutte le risorse professionali attraverso la
suddivisione del Collegio dei docenti in commissioni di lavoro e attraverso
un percorso di formazione permanente che abbia un effetto di ritorno
sulle basi culturali degli alunni e dell’intero sistema scolastico.
Gli obiettivi annuali della Qualità per il corrente anno scolastico 2014-15,
coerentemente con il piano dell’offerta formativa, sono
sul piano formativo:
-
favorire la creazione di un clima di lavoro sereno e di un ambiente per
l’apprendimento stimolante
-
educare gli allievi ai più importanti valori individuali e sociali;
-
rendere i discenti autonomi e responsabili nel rispetto di sé, degli altri e
delle cose;
-
conseguire il successo degli allievi inteso come sviluppo integrale della
personalità attraverso il conseguimento di conoscenze, di competenze, di
maturità e senso di responsabilità.
sul piano gestionale:
- il miglioramento qualitativo del servizio scolastico e delle sue procedure
interne attraverso l’analisi della situazione , la progettazione e la
realizzazione di azioni volte ad assicurare l’efficacia dei servizi erogati.
Essi si attueranno attraverso la realizzazione di un Piano di Miglioramento che
si propone di:
- affinare la circolazione delle informazioni e la condivisione delle stesse;
- proseguire nella strumentazione
interventi e progetti ;
idonea
a
valutazioni
statistiche
di
2
- affinare i programmi per la de- materializzazione della documentazione e
la comunicazione efficace con le famiglie;
- proseguire con
la riflessione sui processi di apprendimento delle
competenze di base alla luce dei risultati Invalsi e delle attività di
miglioramento previste nel P.M. biennale.
- attivare percorsi formativi volti al miglioramento delle relazioni tra docenti
e tra docenti e genitori
Il P.O.F. è lo strumento attraverso il quale la nostra istituzione scolastica
esprime la propria intenzionalità formativa, la cui organizzazione e i cui
interventi educativo - didattici superano l'occasionalità e la frammentarietà e si
caratterizzano per la loro specifica finalizzazione formativa.
Pertanto il P.O.F. rappresenta l'offerta formativa che la scuola predispone
partendo dall'analisi dei bisogni del territorio, dei soggetti interessati, delle
risorse umane e materiali disponibili e reperibili.
Attraverso il P.O.F si mira a perseguire non soltanto obiettivi relativi
all'istruzione ma anche alla formazione degli atteggiamenti e delle competenze
che caratterizzano la persona umana, intesa come "un sistema integrato" di
tutte le sue dimensioni costitutive.
In particolare, ci si propone di coinvolgere gli alunni in percorsi che facilitino
e incrementino l’acquisizione di competenze, valorizzando nel contempo
comunicazione ed espressività nell’interazione individuo-contesto- cultura.
Si individuano alcuni criteri generali per delineare il Piano dell’Offerta
Formativa e l’organizzazione complessiva necessaria per la sua attuazione:
3
 promozione del successo formativo attraverso l’organizzazione
funzionale del curricolo di base e l’ampliamento dell’offerta formativa
(pluralità di linguaggi, di canali e di contesti di apprendimento);
 valorizzazione della diversità personale, culturale, linguistica e religiosa;
 personalizzazione dei percorsi formativi per la realizzazione di
un’effettiva uguaglianza di opportunità;
 accoglienza, integrazione e cura del “benessere” come presupposto


fondamentale per l’apprendimento;
valorizzazione delle risorse interne ed esterne alla scuola per la
qualificazione del sistema scolastico;
partecipazione, efficienza e trasparenza nell’organizzazione dei servizi;
 incremento dei livelli di informazione/comunicazione all’interno della
scuola (condivisione, decisionalità diffusa) e all’esterno (con l’utenza e gli
enti territoriali di riferimento).
Dal “RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE” 2014/15
4
5
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1. CONTESTO AMBIENTALE
DATI ANAGRAFICI del CIRCOLO
Il Circolo di Caluso si compone di sei plessi di Scuola Primaria e di quattro
plessi di Scuola dell’Infanzia.
SCUOLE PRIMARIE
Il plesso di Scuola Primaria di CALUSO, sito in Via Gnavi n. 1, conta 10
classi a Tempo Pieno e 1 classe a Tempo Pieno modulare con un totale di n.
222 alunni di cui 11 diversamente abili.
Il plesso di Scuola Primaria di ARÈ conta 4 classi a Tempo Pieno e 1 classe
a Tempo Pieno modulare con un totale di n. 67 alunni di cui 3 diversamente
abili.
Il plesso di Scuola Primaria di MAZZÈ conta 4 classi a Tempo Pieno e 1
classe a Tempo Pieno modulare con un totale di n. 84 alunni di cui 1
diversamente abile.
Il plesso di Scuola Primaria di TONENGO conta 5 classi a Tempo Pieno con
un totale di n. 83 alunni di cui 2 diversamente abili.
Il plesso di Scuola Primaria di VILLAREGGIA conta 3 classi organizzate a
tempo modulo di 30 ore (pluriclasse 1^-2^; 3^-4^; 5^) con un totale di n. 37
alunni.
Il plesso di Scuola Primaria di VISCHE conta 3 classi (n. 2 pluriclassi con
abbinamento 1^- 2^; 3^-5^; 4^) di cui 2 a Tempo Pieno e 1 organizzata a
Tempo Pieno modulare con un totale di n. 48 alunni di cui 4 diversamente abili.
SCUOLE DELL’INFANZIA
Il plesso della Scuola dell’Infanzia di CALUSO comprende n.3 sezioni
funzionanti a Tempo Pieno con n.75 alunni di cui 5 diversamente abili.
Il plesso della Scuola dell’Infanzia di RODALLO comprende n.2 sezioni
funzionanti a Tempo Pieno con n.51 alunni.
Il plesso della Scuola dell’Infanzia di MAZZÈ
comprende n.3 sezioni
funzionanti a Tempo Pieno con n.75 alunni di cui 1 diversamente abile.
Il plesso della Scuola dell’Infanzia di VISCHE comprende n.1 sezione
funzionante a Tempo Pieno con n. 22 alunni di cui 1 diversamente abile.
6
Popolazione Scolastica del Circolo di Caluso
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
SCUOLA PRIMARIA
PLESSO
MASCHI
FEMMINE TOTALE
CALUSO
101
121
222
ARÈ
45
22
67
MAZZÈ
46
38
84
TONENGO
37
46
83
VILLAREGGIA
18
19
37
VISCHE
25
23
48
272
269
541
TOTALE GENERALE
ORGANICO DI PLESSO
CALUSO
ARÈ
MAZZÈ
TONENGO
VILLAREGGIA
VISCHE
N°
N°
N°
N°
N°
N°
10
4
4
5
3
2
CLASSI
CLASSI
CLASSI
CLASSI
CLASSI
CLASSI
a
a
a
a
a
a
T.P. + 1 T.P. modulare
T.P. + 1 T.P. modulare
T.P. + 1 T.P. modulare
T.P.
Modulo
T.P. +1 T.P. modulare
SCUOLA DELL’INFANZIA
PLESSO
SEZ.
MASCHI
FEMMINE TOTALE
CALUSO
3
43
32
75
RODALLO
2
23
29
51
MAZZÈ
3
42
33
75
VISCHE
1
14
8
22
TOTALE GENERALE 102
111
223
TOTALE DEL CIRCOLO DIDATTICO: n° alunni 764
7
Popolazione Scolastica del Circolo Didattico di Caluso
A.S. 2015/2016 – SCUOLE PRIMARIE
CONSISTENZA NUMERICA DEGLI ALUNNI
140
120
100
80
60
40
20
0
C ALUSO
ARE'
MAZZE'
TONENGO
VILLAREGGI
A
VISC HE
Maschi
118
36
42
33
21
21
Femmine
117
34
26
36
23
24
PLESSI SCOLASTICI
Popolazione Scolastica del Circolo Didattico di Caluso
A.S. 2015/2016– SCUOLE DELL’INFANZIA
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UBICAZIONE DELLE SCUOLE
- Direzione
Didattica
- Primaria
- Dell’infanzia
-
Primaria
Dell’infanzia
- Dell’infanzia
- Primaria
- Primaria
-
- Primaria
- Primaria
- Dell’infanzia
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LETTURA DEL TERRITORIO
La popolazione scolastica presente nelle nostre scuole proviene
principalmente dai comuni che fanno parte del Circolo Didattico: Caluso,
Mazzè, Villareggia e Vische.
Caluso, in questi ultimi decenni, è diventato sede di Istituti di scuola
secondaria (Liceo “Martinetti”, Istituto Professionale per l’Agricoltura
“Ubertini”) e della Scuola Media “G. Gozzano” che raccoglie anche l’utenza dei
Comuni di circoli didattici viciniori.
Tutto ciò ha contribuito a fare di Caluso un polo scolastico territorialmente
collocato tra Chivasso ed Ivrea che finora erano i due maggiori centri su cui
gravitavano gli studenti della zona.
Nei Comuni di Caluso e Villareggia sono presenti scuole dell’infanzia
paritarie (G.Guala e B.Ferro).
A Caluso sono utilizzabili: una biblioteca, due teatri (Oratorio S. Andrea e
Istituto M. Ausiliatrice), un centro aperto , un parco (Spurgazzi), un centro
sportivo ad Arè con piscina coperta, campi da tennis e calcio, palestra.
Nei Comuni di Mazzè , Villareggia e Vische sono utilizzabili: una biblioteca
comunale, campi sportivi e da tennis, parchi gioco, sale pluriuso, palestre.
La popolazione del Circolo risulta caratterizzata da famiglie di operai,
artigiani, commercianti ed impiegati. La maggior parte dei genitori richiede la
scuola a tempo pieno perché entrambi impiegati nelle attività lavorative.
A Caluso e Mazzè si rileva una consistente richiesta di servizi scolastici
integrativi (pre e post-scuola) con orari prolungati sia nella scuola Primaria sia
nella scuola dell’Infanzia.
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2. PRINCIPI E FINALITÀ DELLA SCUOLA
La nostra comunità scolastica riconosce come propri i seguenti valori:
 Valore della persona
 Valore della scuola come comunità educante
 Valore della cultura
 Valore insito in una buona organizzazione scolastica.
Pertanto nelle scelte educative, negli orientamenti e nella concreta
organizzazione del servizio intende attenersi ai seguenti principi fondamentali:
 UGUAGLIANZA
La scuola si adopera affinché le diversità di sesso, etnia, lingua, religione,
opinioni politiche, condizioni psicofisiche e socioeconomiche non ostacolino
l’esercizio effettivo del diritto all’istruzione e siano garantite a tutti le stesse
opportunità di crescita culturale.
 IMPARZIALITÀ E REGOLARITÀ
A tutti gli utenti deve essere garantito un trattamento obiettivo ed
imparziale.
Viene garantita l’imparzialità:
 nella formazione delle classi e delle sezioni
 nella definizione dei tempi destinati agli incontri con le famiglie
 nell’assegnazione dei docenti
 nell’impostazione degli orari dei docenti
 ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE
La scuola garantisce l’impegno per l’inserimento e l’integrazione di tutti gli
alunni differenziando la proposta formativa per offrire a tutti la possibilità
di sviluppare pienamente le proprie potenzialità.
Nelle scuole del Circolo sono presenti e in costante aumento alunni stranieri
di diverse nazionalità. Per favorire l’integrazione si predispongono
situazioni, attività, mirate al riconoscimento, al rispetto ed alla
valorizzazione delle diverse identità, al confronto e allo scambio tra diverse
culture, alla conoscenza reciproca delle abitudini di vita, delle tradizioni, dei
11
costumi. La presenza di bambini di culture diverse può essere una risorsa
per il gruppo, sollecitando il confronto, le relazioni, l’integrazione tra
identità diverse e costituendo un’occasione per aprire vari percorsi.
Educare alla mondialità nella conoscenza e nel rispetto delle diverse
culture e religioni è uno degli obiettivi perseguiti dalla nostra scuola.
il processo di integrazione ha inizio quando gli insegnanti, gli alunni, i
genitori considerano la classe come una comunità che accoglie tutti; una
comunità a cui tutti appartengono, dove le esigenze di tutti i membri
vengono soddisfatte e dove le persone sono solidali le una con le altre e si
sostengono a vicenda.
Nelle scuole del Circolo la diversità è ritenuta un valore: l’incontro con
l’altro arricchisce ogni persona dandole l’opportunità di occuparsi dell’altro,
di imparare dall’altro, di conoscere l’altro, di acquisire abilità e valori, di
sviluppare la propria personalità in modo originale. Sono molte e diverse le
strategie che si possono adottare per rendere l’integrazione scolastica una
realtà. La prima, e forse la più importante, consiste nell’elaborare una
filosofia scolastica basata sui principi egualitari e democratici, tenedo
presente che l’integrazione è un valore da perseguire.
 DIRITTO DI SCELTA, OBBLIGO SCOLASTICO E FREQUENZA
Viene rispettata la libertà di scelta degli utenti tra le varie scuole; è
garantita l’osservanza dell’obbligo scolastico con interventi di prevenzione e
controllo dell’evasione e della dispersione.
 EFFICIENZA E TRASPARENZA
Gli Organi Collegiali favoriscono una gestione partecipata della scuola; gli
operatori si impegnano a semplificare le procedure e a dare informazioni
complete e trasparenti.
 LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE
La programmazione collegiale, in armonia con la libertà di attuazione degli
insegnanti, persegue la formazione completa dell’alunno, nel rispetto degli
obiettivi nazionali. Per migliorare le competenze degli operatori della scuola
vengono predisposti interventi regolari ed organici di aggiornamento.
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3. CENTRALITÀ DELL’ALUNNO NEL
PROCESSO EDUCATIVO E FORMATIVO
RISPETTO DEI DIRITTI DEL FANCIULLO
Il principio guida del Circolo di Caluso è il rispetto dei diritti del
fanciullo. La scuola sarà intesa come ambiente ricco di affettività positiva,
dove il bambino potrà sperimentare l'accettazione, la comprensione, la
gratificazione, l'incoraggiamento e dove il rispetto dei suoi diritti sarà
garantito.
Nelle programmazioni educative della scuola dell’infanzia e primaria si
terrà conto del diritto dell'alunno di ricevere un'informazione chiara e completa
sul funzionamento della scuola e una valutazione corretta e trasparente nei
criteri, nelle forme, nei tempi e nei modi.
Nella stesura delle programmazioni didattiche (una per ogni scuola
dell’infanzia e una per ogni interclasse di scuola primaria) si terrà conto delle
caratteristiche degli alunni sia dal punto di vista dell’ apprendimento
(esperienze, conoscenze, abilità e modi dell'apprendimento) sia del
comportamento relazionale (relazionalità e partecipazione, atteggiamento nei
confronti dell'esperienza scolastica)
CONOSCENZA DEGLI ALUNNI
Saranno curati in modo particolare i contatti con le famiglie negli incontri
programmati (vedi Regolamento di Circolo), durante i quali saranno date e
richieste informazioni utili anche a correggere eventuali
comportamenti
anomali, di disagio, di disadattamento. Per i casi più difficili ci si avvarrà della
consulenza dell’équipe psico-medica presente nel territorio.
In ogni caso la conoscenza degli alunni effettuata con metodi e strumenti
vari (osservazioni, colloqui, conversazioni, questionari, test, ecc.) costituirà il
punto di partenza delle programmazioni didattiche.
13
Tenuto conto che la famiglia ha la funzione primaria di educare e formare
il fanciullo e che la scuola non esaurisce tutte le funzioni educative, riteniamo
necessario ed indispensabile nell'ambito delle nostre competenze (autonomia
funzionale) favorire l’ interazione formativa tra le due istituzioni.
Uno dei mezzi utilizzabili a tale scopo è la partecipazione democratica,
prevista dalle norme sugli organi collegiali ai vari livelli.
Altro momento essenziale consiste nella valorizzazione delle risorse
culturali, ambientali e strumentali offerte dal territorio e dalle strutture in esso
operanti (visite di istruzione, rapporti con l’équipe psico-medica, Progetto
Genitori, Progetto continuità tra i vari ordini di scuola).
Particolare attenzione sarà rivolta a favore degli alunni in situazione di
svantaggio, per evitare che le diversità si trasformino in difficoltà di
apprendimento ed in problemi di comportamento, preludio all'insuccesso
scolastico.
Gli interventi operativi terranno conto delle esigenze di valorizzare le
capacità individuali, al fine di raggiungere il massimo dei risultati per ciascuno,
in relazione alla situazione di partenza.
A tale scopo sarà predisposto un itinerario operativo che dovrà prevedere:
a) un momento di conoscenza degli alunni, attraverso criteri oggettivi di
osservazione e di valutazione che mirino non a classificarli, ma ad
individuare possibilità e vincolo dell'azione;
b) l'individuazione di eventuali difficoltà e ritardi sulla base degli
accertamenti effettuati nella fase di accoglienza;
c) l'attivazione di specifici interventi che richiedano l'utilizzazione di tutti i
canali della comunicazione e della appropriata metodologia;
d) protocollo di accoglienza degli alunni stranieri.
L'intervento educativo deve cercare di corrispondere al maggior numero
possibile di aspetti della personalità dell'allievo; occorre una differenziazione di
stimoli, una attenzione che, senza perdere di vista il gruppo classe, riesca a
penetrare i casi particolari.
Sono auspicabili, al riguardo, attività di classi aperte attraverso
l'allestimento di laboratori di lettura, pittura, drammatizzazione, giardinaggio,
ecc.
Gli apprendimenti hanno bisogno di prerequisiti; di conseguenza, a favore
di chi non li possiede, saranno necessarie iniziative di sostegno.
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OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI
La scuola farà in modo che il principio della convivenza democratica non
venga vissuto con indifferenza passiva e solleciterà gli alunni alla
consapevolezza delle proprie idee e alla responsabilità delle proprie azioni. Si
terrà conto del patrimonio culturale di ogni alunno.
Si opererà affinché il fanciullo:
a) prenda consapevolezza tra l’assunzione di un’idea e la realizzazione;
b) abbia ampia occasione di iniziative, decisioni, responsabilità personale ed
autonomia e possa sperimentare progressivamente forme di lavoro di
gruppo;
c) abbia consapevolezza delle varie forme di diversità ed emarginazione;
d) sia progressivamente guidato ad ampliare l’orizzonte culturale e sociale
oltre la realtà ambientale più prossima in uno spirito di comprensione e
cooperazione internazionale.
Le scuole, dell’infanzia e primaria, concorreranno a sviluppare le potenzialità
creative del fanciullo, privilegiando in modo particolare le funzioni motorie,
cognitive, affettive prestando attenzione allo sviluppo psicologico dell’alunno.
Si promuoverà nell’alunno la consapevolezza delle proprie possibilità e del
proprio io come progressiva capacità di autonomia sul piano personale e
sociale.
La scuola contribuirà alla formazione di un costume
comprensione e di rispetto in materia di credo religioso.
di
reciproca
Dovrà essere curata la realizzazione di un clima sociale positivo nella vita
quotidiana della scuola, per raggiungere concretamente il giusto rapporto tra
istruzione ed educazione.
Sarà particolarmente garantito il diritto all’educazione di quei soggetti che
presentano difficoltà di apprendimento scolastico, sia legate a situazioni di
handicap sia dovute a carenze familiari e a disagio economico-sociale; a tal
fine la scuola si impegnerà ad evitare che le “diversità” degli alunni si
trasformino in difficoltà di apprendimento ed in problemi di comportamento.
Si favorirà la creazione di un clima atto a far sì che l’alunno impari a star
bene con se stesso, con gli altri e con il mondo che lo circonda.
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4. STRATEGIE E MEZZI PER
RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI
FORMATIVI GENERALI
ORGANIZZAZIONE GENERALE
Per poter realizzare in modo adeguato la propria proposta formativa il Circolo
si è dato una forma organizzativa basata su commissioni e gruppi di lavoro. I
gruppi hanno il compito di formulare proposte, elaborare progetti didattici e
verificarne l'efficacia, realizzare momenti di coordinamento anche con il
territorio. In questo contesto, vengono maggiormente valorizzate le risorse
umane presenti nella scuola e favoriti processi decisionali che coinvolgano tutti
i docenti.
Staff di direzione
E’ formato dai docenti incaricati di funzione strumentale, dai docenti
collaboratori del dirigente scolastico e dal Dirigente Scolastico.
Commissione Integrazione alunni diversamente abili
E' formata da tutti gli insegnanti coinvolti in esperienze di integrazione di
alunni in situazione di handicap.
Obiettivi:
Analizzare i casi degli alunni disabili, scambiarsi opinioni e informazioni
riguardanti gli stessi.
Individuare soluzioni per l’inserimento in classe e strategie didattiche per un
apprendimento mirato.
Formulare proposte da presentare al Collegio dei Docenti e all’ASL riguardo alla
disabilità.
Stabilire le modalità di utilizzo dei fondi e delle risorse.
Commissione Autonomia/Indicazioni per il curricolo
Obiettivi:
Raccogliere ed organizzare gli elementi costitutivi il POF (finalità, progetti,
attività, dati tecnici, …).
Coordinare le attività di progettazione didattico-educativa del Circolo
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Monitorare le attività di progettazione didattico-educativa del Circolo.
Divulgare presso i genitori i punti fondamentali del POF (depliant informativo).
Commissione continuità
Obiettivi:
Promuovere incontri tra insegnanti dei diversi ordini di scuola al fine di favorire
una continuità del percorso educativo-didattico.
Individuare ed elaborare strumenti per la raccolta di dati e informazioni sul
livello di maturazione raggiunto dai bambini al termine di un percorso
educativo-didattico.
Promuovere iniziative comuni.
Commissione mensa
Obiettivi:
Partecipare alle riunioni della commissione mista per il controllo e la verifica
della qualità del servizio di ristorazione scolastica erogato dal comune di
competenza.
Commissione sito internet
Obiettivi:
 Curare la redazione e l’aggiornamento del sito internet del Circolo,alla
luce della P.U.A.
Gruppo di progettazione L2
Obiettivi:
 Coordinare l’attività didattico-formativa dell’insegnamento della lingua
straniera nel Circolo.
Gruppo di lavoro progetto Competenz’ISS
Obiettivi
 Partecipare all’attività di ricerca-azione per la conoscenza e la diffusione
della scienza e della tecnica attraverso un innovativo approccio
metodologico.
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Gruppo progetto Bright Start
Obiettivi:
 Applicare il metodo Bright start al fine di trovare nuovi strumenti didattici
rispondenti ai bisogni dell’infanzia nell’ottica metacognitiva.
Gruppo HC
Costituito da rappresentanti dei docenti di sostegno e comuni, dei genitori,
degli Enti Locali, dell’ASL e delle Associazioni dei Genitori e presieduto dal
Dirigente Scolastico, formula proposte e organizza iniziative per favorire
l’integrazione degli alunni portatori di disabilità.
Commissione integrazione alunni stranieri
Obiettivi:
 promuovere attività di accoglienza
 favorire i processi di integrazione
 promuovere il sostegno linguistico
 divulgare le informazioni relative all’ambito di appartenenza.
Gruppo di lavoro GLI
Obiettivi:
 rilevare i BES presenti nella scuola
 raccogliere e documentare gli interventi
 offrire consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di
gestione delle classi
 rilevare, monitorare e valutare il livello di inclusività della scuola
Commissione verifica prove quadrimestrali
Obiettivi:
 rivedere le prove di verifica quadrimestrali apportando le opportune
modifiche alla luce delle “Nuove Indicazioni Nazionali”
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ACCORDI DI RETE
L’art. 7 DEL d.p.r. 275/99 (Regolamento Autonomia delle Istituzioni
Scolastiche), consente accordi e convenzioni tra le Istituzioni scolastiche per il
coordinamento di attività di comune interesse. L’accordo può avere per
oggetto:
1. attività didattiche, di ricerca, sperimentazione e sviluppo, di formazione e
aggiornamento;
2. attività di amministrazione e contabilità;
3. acquisto di beni e servizi, organizzazione e altre attività coerenti con le
finalità istituzionali delle scuole in rete.
L’accordo di rete dev’essere approvato dal Consiglio di Circolo e, nel primo dei
casi segnalati, anche dal collegio di Docenti delle singole scuole interessate per
la parte di propria competenza.
Il nostro Circolo Didattico aderisce ai seguenti accordi di rete:
Accordo di rete per Integrazione e inclusione degli alunni in
situazione di handicap
ACCORDO DI RETE TRA LE SEGUENTI ISTITUZIONI
SCOLASTICHE:
PAVONE- I. C.AZEGLIO- I. C.
CALUSO - CIRCOLO DIDATTICO
CALUSO- SC. SEC. I° GRADO
CASTELLAMONTE- CIRCOLO DIDATTICO
CASTELLAMONTE -IS "FACCIO"
CUORGNÈ - CIRCOLO DIDATTICO
CUORGNÈ – IIS XV APRILE
FAVRIA I.C.
FORNO - I.C.
IVREA I – I.C.
IVREA II - I. C.
RIVAROLO - I. C.
IVREA – IIS GRAMSCI
SAN GIORGIO CANAVESE - CIRCOLO DIDATTICO
SETTIMO VITTONE – I.C.
VISTRORIO – I.C.
STRAMBINO- I.C.
Visto
Visto
Vista
Vista
Vista
Vista
Vista
l’art. 21 della Legge n. 59 del 15 marzo 1997;
l’art. 7 del D.P.R. n. 275 del 8 marzo 1999;
la Lettera Circolare n.139 del 13 settembre 2001;
la Circ. Reg. N.63 del 5 novembre 2001;
la C.P. N. 694 del 19/12/2001;
la Circ. Reg. n.78 del 20 dicembre 2001;
la L.R.28/07 – Diritto allo studio
19
Vista la Direttiva Ministeriale 27-12-12 e C.M. 8 del 6-3-2013
Premesso che le istituzioni scolastiche firmatarie riconoscono:
· l’opportunità di operare per lo sviluppo della cultura dell’inclusione dei
soggetti con disabilità e per lo sviluppo e conseguente diffusione della
documentazione di buone prassi didattiche nell’ottica dell’inclusione di tutti gli
alunni
· la necessità di realizzare modalità di spesa efficienti ed efficaci per l’acquisto
di strumenti e tecnologie volti alla piena realizzazione di un progetto di vita per
gli alunni disabili
· la necessità di realizzare acquisti territoriali che favoriscano lo sviluppo di reti,
anche Interistituzionali, per creare modalità di lavoro condivise e favorire la
cultura dell’inclusione;
· la necessità di garantire la massima utilizzazione degli strumenti in dotazione
e disponibili e promuovere la formazione per il loro utilizzo migliore .
Si stipula il seguente accordo di rete tra le istituzioni scolastiche:
· La Scuola Polo: I.C. PAVONE rappresentata dal dirigente scolastico Dr.ssa
Marzia Giulia Niccoli
· le Direzioni Didattiche di cui all’allegato 1
· gli istituti comprensivi di cui all’allegato 2
· le scuole secondarie di I grado di cui all’allegato 3
· le scuole secondarie di II grado di cui all’allegato 4
Art.1
La premessa è parte integrante dell’accordo.
Art.2
Le istituzioni scolastiche aderenti alla rete collaborano per l’attuazione di azioni
mirate alla realizzazione di quanto riconosciuto in premessa che assume valore
di obiettivi a lungo e a medio termine.
Art.3
Le istituzioni scolastiche firmatarie si impegnano a:
· collaborare per definire i criteri da utilizzare per la gestione delle risorse,
consapevoli che le modalità di acquisto e di distribuzione non possono essere
soggette a parametri esclusivamenti economici o numerici;
· collaborare al fine di creare un sistema efficace per la diffusione delle buone
prassi e la loro documentazione
· cooperare con la scuola polo per tutti i casi in cui se ne ravvede la necessità
· versare annualmente alla scuola polo la somma di €103,00 per le spese di
gestione e di formazione della rete, che saranno rendicontate annualmente.
- collaborare per rendere la condivisione della piattaforma SUSSIDINRETE
efficace e diffusa sul territorio al fine anche di facilitare il lavoro di raccordo tra
le scuole polo
Art. 4
Per ciascuna rete viene costituto un comitato tecnico scientifico. Laddove il
numero delle scuole aderenti alla rete superi le 30 Istituzioni Scolastiche si
potranno istituire più comitati
tecnici scientifici suddividendo le competenze per ordine di scuola. Non si
possono comunque istituire più di tre CTS nella stessa scuola polo.
Ciascun comitato tecnico scientifico sarà così composto:
1. dirigente scolastico della scuola polo o suo delegato, che lo presiede.
2. n.1 docente referente della scuola polo
3. n. 4 docenti, ognuno in rappresentanza del proprio ordine
4. n. 1 rappresentante degli EE.LL. individuato dagli stessi
20
5. n. 1 genitore per ogni ordine di scuola afferente al singolo comitato tecnico
Con i seguenti compiti:
- stabilire le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi di cui
all’art.2;
- stabilire criteri per l’acquisto dei nuovi sussidi
- stabilire criteri per la distribuzione e la gestione delle risorse;
- verificare periodicamente l’aggiornamento dei dati sulla piattaforma
SUSSIDINRETE
- elaborare valutazioni e proposte per il miglioramento della piattaforma e il
suo utilizzo
- promuovere iniziative varie, sia in ordine alla formazione del personale, sia
rivolte ai genitori
- mettere a punto strategie per un sempre maggiore e più efficace
coinvolgimento dei soggetti esterni (ASL, EE.LL-. Associazioni di volontariato,
ecc.) per l'integrazione dei soggetti disabili, anche nell’ottica di accedere a
finanziamenti e/o ad opportunità progettuali, in coerenza con le finalità definite
in premessa.
Il comitato tecnico può avvalersi, nel caso lo giudichi necessario, di esperti
esterni, purché a titolo gratuito.
Il dirigente responsabile della rete promuove, con cadenza almeno annuale, un
incontro aperto con le scuole aderenti alla rete, finalizzato a presentare il
programma annuale e a raccogliere osservazioni e proposte.
I membri del comitato tecnico di cui ai punti 3 e 5 saranno designati
esclusivamente dalle singole scuole aderenti alle rete ed eletti nella prima
assemblea plenaria; il membro di cui al punto 4 è indicato dagli Enti , a seguito
di richiesta formale della scuola polo; il membro di cui al punto 2 è designato
dal Dirigente Scolastico della scuola polo.
Art. 5
La gestione delle risorse finanziarie e strumentali assegnate alla rete viene
affidata alla scuola polo. Il bilancio di tali risorse verrà pubblicato annualmente.
Art. 6
Le reti gestiscono le risorse per il prestito d’uso dei sussidi necessari agli alunni
disabili di tutte le scuole del territorio di pertinenza
Le comunicazione dei tempi e delle modalità con cui chiedere i sussidi sarà
rivolto a tutte le Istituzioni Scolastiche del territorio.
Art.7
La partecipazione alle attività di rete è aperta a tutte le istituzioni, enti,
associazioni interessate e disponibili a collaborare con la scuola per
l’integrazione dei soggetti con disabilità e per la diffusione della cultura
dell’inclusione.
La modalità di tali collaborazioni vengono definite via via dal comitato tecnico.
Le istituzioni, gli enti e le associazioni che aderiscono alla rete possono
prendere parte all’incontro annuale di cui all’art. 4.
Le scuole della rete hanno priorità nell’accesso ai corsi di formazione
organizzati dalla rete.
Art. 8
Ogni scuola individua un docente referente e ne dà comunicazione alla scuola
polo.
Art. 9
Il presente accordo ha durata biennale e si intende rinnovato, salvo disdetta di
una delle parti.
21
Art. 10
Il testo del presente accordo è depositato presso le segreterie delle scuole e
pubblicato sulla piattaforma SUSSIDINRETE da cui gli interessati possono
prenderne visione ed estrarne copia.
Art.11
L’accordo è approvato dai rispettivi Consigli di Istituto e Collegi Docenti per le
parti di propria competenza.
ACCORDO DI RETE TRA ISTITUZIONI SCOLASTICHE
della Provincia di TORINO
Competenz’ I.S.S. – INSEGNARE SCIENZE SPERIMENTALI
Il giorno 26 Gennaio 2008 presso i locali dell’Istituto di Istruzione Superiore
“Piero Martinetti” di Caluso si riuniscono i Dirigenti Scolastici delle seguenti
scuole che partecipano al Piano ISS:
-
Istituto di Istruzione Superiore “Piero Martinetti” di Caluso (scuola
presidio della Provincia di Torino)
-
Liceo Scientifico “Antonio Gramsci” di Ivrea (scuola del docente tutor)
-
Istituto Comprensivo Statale di Azeglio (scuola del docente tutor)
-
Direzione Didattica di Caluso
-
Direzione Didattica I CIRCOLO
-
Istituto Comprensivo Statale IVREA I
-
Istituto Comprensivo Statale IVREA II
-
Istituto Comprensivo di Strambino
-
Scuola Secondaria I grado “G.Gozzano “ di Caluso
-
Istituto Comprensivo Statale di Verolengo
-
Istituto Comprensivo Statale di Favria
di Chivasso
al fine di stipulare un accordo di rete per la realizzazione del Piano ISS
provinciale all’interno di un quadro di coordinamento da parte del Gruppo di
Pilotaggio Regionale.
PREMESSE
Visto il Piano Nazionale ISS del Ministero della Pubblica Istruzione (documento
di base del 20 febbraio 2006) promosso nel quadro del Protocollo di Intesa
sottoscritto con le Associazioni disciplinari AIF, ANISN, SCI-DDC, Fondazione
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano e Città della Scienza di
Napoli;
Visto il Protocollo di Intesa in data 12 ottobre 2006 tra l’USR Piemonte e le
Associazioni Disciplinari AIF, ANISN, SCI-DDC;
22
Vista la C.R. n. 343 del 5.09.2006 relativa all’attuazione del Piano ISS in
Piemonte;
Tenuto conto delle funzioni svolte dal Gruppo di Pilotaggio Nazionale, da
quelle svolte dal Comitato Scientifico Nazionale e dal Gruppo di Pilotaggio
Regionale costituito con Decreto n. 9306/P/A2 del 29.09.2006;
Visto l’art. 7, comma 2, del D.P.R. 275/99 che consente espressamente
l’adozione di accordi di rete fra diverse istituzioni scolastiche aventi per
oggetto il coordinamento e la collaborazione in attività di comune interesse per
il raggiungimento delle finalità
Dato atto che il Piano ISS è inserito come progetto nei POF delle scuole
sopraccitate
si conviene e stipula quanto segue
Art. 1 - Premesse
Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale dell’accordo.
Art. 2 – Costituzione e denominazione della rete
E’ istituita la rete delle scuole aderenti al Piano ISS denominata “Rete ISS
Provincia di Torino”d’ora in avanti denominata “RETE”.
Art. 3 – Finalità
La RETE ha per finalità generale l’applicazione del Piano Nazionale ISS secondo
le linee indicate dal Gruppo di Pilotaggio Regionale.
In particolare l’obiettivo della RETE è la collaborazione tra le istituzioni
scolastiche aderenti, al fine di dare concretezza ai diversi campi di intervento
del Piano ISS con l’apporto dei docenti tutor come indicato nell’opuscolo
nazionale di presentazione del 20 febbraio 2006
-
dare concretezza all’autonomia didattica, di sperimentazione e ricerca
attraverso il miglioramento della professionalità dei docenti, chiamati ad
elaborare piani di studio con sviluppo verticale nei quali le singole
esperienze scientifiche diventano tappe strutturate di percorsi didattici con
una coerente organizzazione del tempo scuola;
- indicare alle scuole in forma essenziale gli orizzonti didattici e gli spazi
organizzativi affinché si costruiscano offerte formative rispondenti alle
attese e capaci di promuovere un nuovo incontro tra i giovani e la cultura
scientifica, in entrambe le dimensioni di ricerca e di studio.”
Art. 4 – Durata
L’accordo ha durata annuale e si intende rinnovato salvo diverse indicazioni
provenienti dai competenti Organi nazionali e regionali e salvo disdetta
motivata da parte di ciascuna istituzione scolastica aderente che vale solo per
l’istituzione scolastica disdettante.
23
Art. 5 – Istituto scolastico aderente
Le istituzioni scolastiche firmatarie del presente accordo riconoscono
nell’Istituto di Istruzione Superiore “P.Martinetti “ individuato
dall’USR
Piemonte quale Presìdio territoriale per la provincia di Torino ,punto di
riferimento nell’attuazione locale del Piano ISS (come illustrato nell’art.6).
Esse si impegnano a individuare un referente del Progetto relativo al Piano ISS
interno all’istituto e a promuovere presso il gruppo di docenti partecipante
all’attività di formazione e ricerca-azione del Piano “l’approccio
metodologico innovativo connotato da:
- attenzione alla costruzione di conoscenza;
- riconoscimento del ruolo determinante dell’esperienza concreta nelle
situazioni strutturate e non: in laboratorio, sul campo, in classe,
nell’ambiente e nella tecnologia;
- uso appropriato dei diversi linguaggi (gestuale, orale, scritto, iconico,
formale,…) sia nella prima costruzione di conoscenza che nella sua
organizzazione progressiva;
- raccordi significativi con le radici dell’esperienza e della conoscenza
quotidiana;
- adozione progressiva dei punti di vista della diverse discipline
attraverso la scomposizione – “disintreccio” dei fenomeni osservati e
la loro ricomposizione – “reintreccio” secondo scopi espliciti;
- graduale acquisizione della consapevolezza che la conoscenza
scientifica cresce attraverso la costruzione di modelli;
- riflessione costante sull’apprendimento e sul significato di quanto si
apprende, a livello individuale e collettivo e con modalità adeguate
all’età.
e la raccolta, la valorizzazione e la produzione di materiali didattici,
anche multimediali, che possano essere adattati a diverse
esigenze e
successive trasformazioni e i
donei ad
assicurare l’implementazione
flessibile della proposta didattica complessiva.” (cfr. succitato opuscolo
ministeriale)
Art. 6 – Scuola capofila e gestione amministrativo-contabile
L’Istituto di Istruzione Superiore “P.Martinetti” assume il ruolo di
scuolacapofila del
presenteaccordo.Tale istituzione
scolastica svolge
compiti di supporto organizzativo, gestionale e documentale per la
promozione e la realizzazione degli interventi innovativi e formativi avvalendosi
della propria equìpe tutoriale e mettendo a disposizione i supporti
organizzativi e di segreteria necessari, come indicato e sottoscritto
nell’accordo di rete regionale tra le scuole presidio firmato il 4 luglio 2007.
Essa si impegna a realizzare il programma di attività di seguito allegato
rispondente ai bisogni delle scuole aderenti alla rete e al territorio, mettendo a
disposizione attrezzature, laboratori scientifici e tecnologici per lo svolgimento
delle attività programmate e la documentazione del lavoro svolto secondo le
linee generali indicate dal Piano ISS Nazionale e le indicazioni del Gruppo di
Pilotaggio Regionale.
24
Essa gestisce come compenso del lavoro di tutoraggio i fondi assegnati
dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, come stabilito nel
predetto accordo regionale. Gestisce inoltre al suo interno tutti gli
aspetti organizzativi, amministrativi ed economici necessari per la
realizzazione delle iniziative relative al proprio progetto approvato dal
Gruppo di Pilotaggio Regionale.
Periodicamente rendiconta il proprio operato al Gruppo di Pilotaggio
Regionale dal quale riceve supporto istituzionale, di risorse e
consulenza scientifico-organizzativa-didattica e rende disponibili le
rendicontazioni analitiche delle spese sostenute.
Art. 7 – Coordinamento all’interno della rete
E’ previsto un coordinamento tra le scuole presso cui sono in servizio i docenti
tutor e un coordinamento allargato tra le scuole appartenenti alla rete con la
partecipazione dei rispettivi Dirigenti Scolastici o di un loro delegato referente
del progetto interno alla singola istituzione.
Caluso, 26 Gennaio 2008
ACCORDO DI RETE SULLA SICUREZZA FRA ISTITUZIONI
SCOLASTICHE
LE SEGUENTI ISTITUZIONI SCOLASTICHE:
Direzione Didattica Statale di Caluso(TO)
Direzione Didattica Statale di San Giorgio (TO)
Istituto comprensivo di Strambino(TO)
Istituto comprensivo di Favria (TO)
Istituto di Istruzione Superiore “P. Martinetti di Caluso (To)
Per ottemperare al disposto del D.Leg.vo 81/08 in merito alla sorveglianza
sanitaria nei confronti del personale e per l’individuazione della figura di
Medico Competente per l’anno scolastico 2008/09
CONVENGONO E STIPULANO
quanto segue:
Impegni della Direzione Didattica Statale di Caluso:
richieste di preventivo a nome di tutte le istituzioni per i costi per il servizio di
sorveglianza sanitaria e di consulenza continuativa in medicina del lavoro,alla
luce della vigente normativa sulla sicurezza.
Impegni di tutte le istituzioni scolastiche :
25





Ogni istituzione si impegna a valutare le proposte giunte alla Direzione
Didattica di Caluso e a sottoporle al vaglio dei competenti organi
collegiali entro i termini di legge.
Le istituzioni,nelle figure del Dirigente Scolastico, si impegnano a
concordare la scelta di un unico medico competente.
Ogni istituzione provvede singolarmente alla stipula del contratto.
Ogni istituzione provvede singolarmente alla relativa liquidazione del
compenso entro i termini previsti.
Ogni istituzione ottempera alla normativa citata in premessa e mette a
disposizione i dati necessari per i sopraluoghi sanitari , per la stesura del
protocollo sanitario e ogni documentazione utile al processo di
valutazione dei rischi sanitari.
Il presente accordo ha validità annuale, rinnovabile, con decorrenza dal mese
di novembre 2010.
ACCORDO DI RETE “LA SCUOLA SI-CURA DI ME”
ACCORDO DI RETE TRA LE SEGUENTI ISTITUZIONI SCOLASTICHE
Circolo Didattico di Caluso
Circolo Didattico di San Giorgio
Scuola Secondaria di I grado di Caluso
I.C. di Strambino
I.C. Ivrea 1
Premesso che:
- l’art. 7 del D.P.R. 275/99 (Regolamento Autonomia delle Istituzioni
Scolastiche), consente accordi e convenzioni tra le Istituzioni Scolastiche per il
coordinamento di attività di comune interesse, ai sensi e per gli effetti dell’art.
15 L. 241/90;
- le istituzioni scolastiche intendono avvalersi della facoltà offerta dalla
normativa citata per meglio realizzare le proprie finalità istituzionali;
- l’adesione all’accordo di rete potrà essere inserita nel Piano dell’Offerta
Formativa delle Istituzioni Scolastiche;
-la presente Rete è stata costituita nell’a.s.2008/09 tra i Circoli Didattici di
Caluso, San Giorgio C.se e Strambino e viene integrata dalla Scuola Media
Statale “G.Gozzano” di Caluso dall’a.s.2011-2012. Il Circolo didattico di
Strambino è ora costituito in Istituto Comprensivo. Dall’a.s.2015/16 la Rete
accoglie al suo interno anche l’Istituto Comprensivo di Ivrea 1.
- l’adesione al presente accordo è stata decisa dai competenti organi collegiali
con specifiche Deliberazioni .
Considerato che:
il collegamento in Rete tra le scuole autonome è finalizzato alla realizzazione
di un sistema integrato, evitando così la frantumazione delle iniziative e la
dispersione delle risorse;
26
SI CONVIENE QUANTO SEGUE
Art. 1 Finalità e obiettivi dell’accordo
Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo istituiscono tra loro
un collegamento in rete ai sensi dell’art. 7 del DPR 275/99, che prende il nome
di “Rete La Scuola si-cura di me“ L’accordo di rete è finalizzato a creare le
condizioni di collaborazione tra le istituzioni scolastiche e con i possibili
referenti a livello locale,provinciale e regionale per promuovere la cultura della
sicurezza, della legalità, del benessere e della cittadinanza attiva .
In specifico ci si propone di:
• definire e realizzare progetti didattici relativi alle tematiche della sicurezza ed
alla promozione della cittadinanza attiva inseriti nei POF d'Istituto;
• sostenere e valorizzare il ruolo del SPP interno nell’azione di gestione della
sicurezza e nella didattica della sicurezza;
• assicurare un’azione di formazione continua del personale scolastico sui temi
della sicurezza, della legalità, della cittadinanza attiva e dell’educazione alla
salute con particolare riguardo alla ricaduta didattica;
• operare a livello organizzativo e strutturale, in sinergia con gli enti territoriali
per garantire un sicuro ambiente di lavoro e di studio.
Art. 2 Oggetto e durata
2.1. Gli obiettivi dell’accordo riguardano:
□ la promozione della cultura della sicurezza,della cittadinanza responsabile e
della salute tra i discenti, intesa come acquisizione della capacità di percepire i
rischi ambientali e comportamentali e di adottare e favorire comportamenti
sicuri e responsabili;
□ l’assunzione di un ruolo attivo sul fronte della sicurezza da parte degli allievi
e del personale scolastico;
□ la collaborazione tra le istituzioni che aderiscono alla Rete per la diffusione e
lo scambio di materiale didattico e informativo e la promozione delle buone
pratiche;
□ l'aggiornamento e la formazione del personale scolastico con compiti di
gestione della sicurezza secondo il D.Lgs. 81/08;
□ lo sviluppo di una strategia di collaborazione tra Scuola , Enti proprietari ed
Enti convenzionati per lo sviluppo e diffusione di progetti specifici;
□ la gestione pratica degli aspetti di cui ai punti precedenti compresa la
produzione di materiale divulgativo.
2.2 Le Istituzioni Scolastiche che aderiscono alla Rete si impegnano a:
a. individuare ognuna un proprio referente, con l'incarico di promuovere
iniziative didattiche e formative all'interno del proprio istituto e di svolgere
un'azione di collegamento con la Rete;
b. definire progetti didattici congiunti e/o afferenti alla rete inseriti nel Piano
dell'Offerta Formativa d'istituto e concretamente realizzati;
c. dare la propria disponibilità a scambiare materiale didattico e informativo;
d. collaborare in materia di formazione del personale;
e. mettere a disposizione materiale informativo (pubblicazioni, opuscoli,
procedure…) per gli studenti;
27
f. partecipare a gruppi di lavoro per la progettazione di iniziative e la
costruzione di strumenti didattici.
2.3.La durata dell’accordo,vigente dall’a.s.2008-09, è triennale a partire
dall’a.s.2015-16.
Art. 3 Organo responsabile della gestione
3. 1. Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo, individuano al
proprio interno una scuola capofila cui è affidata l’attività organizzativa,
istruttoria, negoziale, di gestione delle risorse finanziarie e di esecuzione delle
decisioni assunte dall’organo di cui al successivo punto 3.4.
3.2. L’istituto Circolo Didattico di Caluso (TO) assume il ruolo di scuola capofila
di cui al presente articolo, p. 1
3.3 Le istituzioni scolastiche della Rete conferiscono alla scuola capofila formale
mandato a rappresentarle nelle comunicazioni esterne concernenti l’attività
della Rete stessa.
3.4. L’organo responsabile dell’individuazione delle specifiche attività oggetto
della reciproca collaborazione all’ambito del presente accordo, viene
individuato nella “Conferenza di servizi”, così come disciplinata dall’art.14,
L.241/90. Nella Conferenza di servizi le singole scuole sono rappresentate dal
Dirigente Scolastico o suo delegato.
3.5. La convocazione della Conferenza di servizi è disposta dal Dirigente
scolastico della scuola capofila, che svolge anche la funzione di Presidente della
Conferenza, o suo delegato.
3.6. L’Istituzione capofila si impegna a :
-individuare un docente referente di rete;
-individuare una o più persone con il compito di coadiuvare il referente;
-predisporre un apposito capitolo di bilancio per la gestione finanziaria della
rete;
-mettere a disposizione un locale ad uso della rete;
-mettere a disposizione attrezzature e materiali adeguati per iniziative che
dovessero svolgersi al suo interno;
-garantire la custodia dei materiali;
-garantire la visibilità della rete anche attraverso il proprio sito web;
-sperimentare al proprio interno buone pratiche sulla sicurezza;
-garantire l’esecuzione delle decisioni assunte dalle istituzioni scolastiche
aderenti.
Art. 4 Recesso
I Rappresentanti legali delle Istituzioni Scolastiche possono recedere dagli
impegni assunti con il presente accordo con un preavviso di 60 giorni, fatti
salvi gli impegni assunti alla data di comunicazione del recesso. Si acquisiscono
agli atti della scuola capofila le rispettive delibere dei Collegi dei Docenti e dei
Consigli di Circolo e/o di Istituto delle istituzioni scolastiche aderenti alla rete.
28
ACCORDO DI RETE: Rete di formazione e ricerc-azione per
l’implementazione delle Indicazioni Nazionali 2012
ACCORDO DI RETE TRA LE SEGUENTI ISTITUZIONI SCOLASTICHE:
DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI SAN GIORGIO CANAVESE
DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO
DIREZIONE DIDATTICA DI VOLPIANO
I.C. AZEGLIO – I.C. FORNO – I.C. IVREA II
I.C. FAVRIA
SCUOLA MEDIA STATALE DI CALUSO
SCUOLA MEDIA STATALE DI VOLPIANO
Rete di formazione e Ricerc-azione per l’implementazione delle
Indicazioni Nazionali 2012.
VISTO il D.M. 254/2012 con il quale il MIUR ha predisposto, per le scuole
dell’infanzia e del primo ciclo, il Regolamento recante Indicazioni Nazionali per
il curricolo, a norma dell’articolo 1, comma 4 del DPR n. 89 del 20 marzo 2009,
che, a partire dall’a.s. 2012/13 costituiscono il quadro di riferimento per la
progettazione curriculare affidata alle scuole
VISTA la C.M. 22 del 26 agosto 2013, con la quale, considerata l’esigenza di
realizzare l’avvio della fase di prima attuazione delle misure di
accompagnamento alle Indicazioni Nazionali 2012, il MIUR ha predisposto un
preciso quadro organizzativo a livello nazionale e regionale
VISTA la nota n.8905/U/C23.i dell’USR Piemonte con la quale si chiarivano i
termini delle misure di accompagnamento alle Indicazioni a livello regionale e
si forniva una scheda progetto specifica per la presentazione dei progetti sulle
Indicazioni ribadendo l’esigenza di lavorare in reti di scuole
VISTA la nota n.9538 del 21/11/14 dell’USR Piemonte per la presentazione
delle candidature per progetti sulle Indicazioni
VISTA la C.M. 49 del 18/11/14 – Misure di accompagnamento per l’attuazione
delle IN 12
VISTO il documento del Comitato Tecnico Scientifico “Accompagnare le
Indicazioni”
VISTO
IL
D.M.
940
del
15/09/2015
–
Misure
di
accompagnamento/completamento per l’attuazione delle IN12 di cui al D.M.
254/2012 per iniziative di Formazione relative alla certificazione delle
competenze
29
VISTA la nota USR Piemonte n. 7929 del 2015;
CONSIDERATO che il collegamento in Rete tra le scuole autonome
è
finalizzato alla realizzazione di un sistema formativo integrato, evitando la
frantumazione delle iniziative e la dispersione delle risorse;
PREMESSO CHE :
- l’art. 7 del D.P.R. 275/99 (Regolamento Autonomia delle Istituzioni
Scolastiche), consente accordi e convenzioni tra le Istituzioni Scolastiche per il
coordinamento di attività di comune interesse,
- le istituzioni scolastiche intendono avvalersi della facoltà offerta dalla
normativa citata per meglio realizzare le proprie finalità istituzionali;
- che l’accordo di rete sarà inserito nel Piano dell’Offerta Formativa delle
Istituzioni Scolastiche;
- l’adesione al presente accordo è stata decisa dai competenti organi collegiali
con specifiche deliberazioni
SI CONVIENE QUANTO SEGUE
Art. 1
Finalità e obiettivi dell’accordo
Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo istituiscono tra loro
un collegamento in rete ai sensi dell’art. 7 del DPR 275/99, che prende il nome
di “Rete territoriale per la ricerca e l’innovazione pedagogica,
didattica-valutativa”.
L’accordo di rete è finalizzato a creare le condizioni di collaborazione tra le
istituzioni scolastiche e con i possibili referenti a livello locale e regionale per
l’implementazione delle Nuove indicazioni, per sviluppare percorsi di ricercazione sulle stesse e per condividere esperienze formative e buone pratiche e
per la costruzione di un curricolo verticale.
In specifico ci si propone di:
 promuovere e sperimentare percorsi di ricerc-azione che innovino le
metodologie didattiche
 realizzare azioni di informazione/formazione per il personale scolastico, i
genitori, il territorio
 costruire percorsi didattici per competenze;
 costruire strumenti valutativi per la certificazione delle competenze;
 mettere a disposizione della rete e diffondere nel territorio buone pratiche
didattiche e valutative
Art. 2
Contenuto dell’accordo
1. Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo, individuano al
proprio interno una scuola capofila cui è affidata l’attività organizzativa,
istruttoria, negoziale, di gestione delle risorse finanziarie e di esecuzione delle
decisioni assunte dall’organo di cui al successivo punto
2. L’istituto Circolo Didattico di San Giorgio Canavese assume il ruolo di scuola
capofila di cui al presente articolo, p. 1
3. Le istituzioni scolastiche della Rete conferiscono alla scuola capofila formale
mandato a rappresentarle nelle comunicazioni esterne concernenti l’attività
della Rete stessa, compresa la referenza per l’USR per il Piemonte.
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4. L’organo responsabile dell’individuazione delle specifiche attività oggetto
della reciproca collaborazione all’ambito del presente accordo, viene
individuato nella “Conferenza di servizi”, così come disciplinata dall’art.14,
L.241/90. Nella Conferenza di servizi le singole scuole sono rappresentate dal
Dirigente Scolastico o suo delegato.
5. La convocazione della Conferenza di servizi è disposta dal Dirigente
scolastico della scuola capofila, che svolge anche la funzione di Presidente della
Conferenza, o suo delegato.
6. La scuola capofila acquisirà nel proprio bilancio i finanziamenti per le attività
della rete e gestirà i fondi destinandoli in base alle decisioni che saranno
successivamente individuate dalla Conferenza di Servizi.
7. La rete s’impegna a collaborare strettamente affinché:
- le scelte progettuali e la destinazione delle risorse risultino funzionali al
raggiungimento degli obiettivi
- sia garantita la diffusione della documentazione
- sia garantito il coinvolgimento degli alunni, dei docenti, delle famiglie e del
territorio.
8. Ciascuna istituzione scolastica aderente alla rete si impegna ad attuare al
proprio interno un processo di formazione dei docenti con modalità ed obiettivi
condivisi.
9. Si costituisce un gruppo tecnico di lavoro con l’incarico di coordinare i
gruppi di lavoro presenti nelle scuole.
10. Il gruppo tecnico di lavoro è costituito da tutti i docenti referenti nominati
dai capi
d’istituto, con compiti di : referenza per la propria scuola, passaggio di
comunicazioni/informazioni, svolgimento delle azioni previste e stabilite
durante le riunioni, valutazione delle opportunità di revisione/integrazioni al
progetto, raccolta dati utili al monitoraggio e alla valutazione.
11. Il lavoro nelle singole scuole o gruppi di scuole potrà riferirsi ad una o più
discipline/aree disciplinari, secondo quanto stabilito dal gruppo tecnico.
12. I Dirigenti scolastici delle istituzioni aderenti alla rete si impegnano ad
attuare un comune percorso formativo sulla tematica delle Nuove Indicazioni.
Art. 3
Durata dell’ accordo
Il presente accordo ha la durata di un biennio, rinnovabile, a partire dalla data
della stipula.
Art. 4
Recesso
I Rappresentanti legali delle Istituzioni Scolastiche possono recedere dagli
impegni assunti con il presente accordo con un preavviso di 60 giorni, fatti
salvi gli impegni assunti alla data di comunicazione del recesso.
Si acquisiscono agli atti le rispettive delibere dei Collegi dei Docenti e
dei Consigli di Circolo e/o di Istituto delle istituzioni scolastiche
aderenti alla rete.
31
Rete di scuole per l’Autovalutazione di Istituto e il
Miglioramento dell’Efficacia della Scuola
LINEE GUIDA AZIONI AVIMES 2014-15
AVIMES (Autovalutazione di Istituto per il Miglioramento dell’Efficacia della
Scuola) è un network di scuole che si occupa di
- qualità educativa, progettazione didattica, valutazione e miglioramento dei
processi e dei risultati di insegnamento-apprendimento;
- auto-analisi e miglioramento dell’organizzazione dell’istituto scolastico,
leadership educativa allargata ai docenti;
- formazione degli insegnanti e dei dirigenti scolastici con modalità di
ricerca-azione e di interazione fra pari per la realizzazione di
sperimentazioni, approfondimenti, produzione di materiali utili alla
didattica e all’autovalutazione migliorativa;
- raccordo con il territorio, con i soggetti ed enti impegnati nella
qualificazione degli interventi educativi, nella valutazione e nella
formazione iniziale e in servizio, sia in ambito regionale e nazionale sia in
ambito internazionale.
La rete fa riferimento ai più qualificati esiti e aggiornamenti della ricerca sui
sistemi di istruzione, sulla didattica, sui fattori e indicatori che favoriscono lo
sviluppo delle potenzialità di tutti gli attori e delle scuole nel loro complesso. In
particolare, il framework fondamentale si basa sulla teoria delle scuole efficaci
e sui modelli di teorie delle organizzazioni secondo gli sviluppi attuali: cfr in
bibliografia gli autori J.Scheerens e Quinn e Rorbaugh e i numerosi materiali di
ricerca e resoconti di esperienza.
Dopo oltre quindici anni di attività, la Rete ha sviluppato competenze e
strumenti, via via messi a punto con applicazioni opportunamente revisionate,
ha condotto studi e interventi di formazione presso le scuole, l’Università,
l’Amministrazione scolastica e vari enti, avvalendosi di formatori propri e di
esperti esterni. Ha mantenuto al contempo il raccordo con i principali centri di
elaborazione e ha interpretato in modo critico e costruttivo le normative
ministeriali e le proposte del Sistema di Valutazione nazionale.
Come è noto, molte sono le innovazioni recenti sul fronte istituzionale, ad
esempio il Documento La Buona Scuola, che contiene, tra gli altri, elementi di
interesse in tema di Formazione degli insegnanti e di Qualità Educativa e la
Direttiva ministeriale n° 11 del 18 sett. u.s. in tema di Sistema Nazionale
di Valutazione.
Relativamente al primo esempio, verranno elaborate riflessioni e proposte in
collaborazione con i
Formatori e i dirigenti della Rete, al fine di redigere un documento critico e
propositivo da inviare ai responsabili della consultazione.
32
Relativamente al secondo esempio, è in corso la lettura approfondita della
Direttiva in funzione dell’allestimento di specifiche azioni, in ragione
dell’elevata coerenza tematica dei contenuti della direttiva stessa con il
framework AVIMES. Offrirà supporto il consistente e qualificato Gruppo di
esperti Valutatori di cui la rete dispone, a seguito delle sperimentazioni
nazionali V&M, VALES, INVALSI, TIMSS, OSCE PISA, in cui detti valutatori
hanno operato.
Molte sono anche le Attività AVIMES già prefigurate alla conclusione dello
scorso anno scolastico:
- Raccolta-redazione e pubblicazione dei Materiali prodotti dagli insegnanti
negli ultimi anni sia per la Didattica della Lingua italiana che per la Didattica
della Matematica;
- Sviluppo e applicazione delle proposte di Miglioramento contenute nel
Rapporto Gli allievi valutano la loro scuola;
- Raccolta – Redazione e pubblicazione dei Materiali elaborati dal Gruppo
Dirigenti scolastici in tema di Autovalutazione di Istituto;
- Valorizzazione e Diffusione , su richiesta, dei Materiali sulle Indicazioni per il
curricolo elaborati da varie scuole e reti di scuole con il supporto della Rete in
collaborazione con esperti del Gruppo di lavoro regionale dell’USR, del MIUR,
ecc).
Inoltre, sono previste azioni di:
-formazione continua dei docenti in servizio, mediante corsi centralizzati o
decentrati, anche con la struttura di moduli brevi e workshop, sulle tematiche
di Lingua italiana, Italiano L2 in collaborazione con l’UTS inserimento scolastico
alunni stranieri, Matematica, Valutazione degli apprendimenti;
-azioni di consulenza e supporto alle scuole per l’elaborazione del Rapporto di
autovalutazione di Istituto e per l’avvio, la realizzazione e il monitoraggio degli
interventi di miglioramento connessi ai nodi critici individuati nel rapporti di
autovalutazione.
Sul piano internazionale:
- la Rete è diventata Partner ufficiale di un ampio Progetto europeo, PETALL(
Pan European Task Activities for Language Learning), in tema di insegnamento
delle Lingue straniere secondo la metodologia dei Learning Task con il supporto
delle TIC: il sostegno scientifico è assicurato dall’Università di Torino,
professoressa Carla Marello con la collaborazione delle dottoresse Elisa Corino
e Cristina Onesti.
- l’Università Kansai del Giappone ha chiesto alla Rete di sviluppare un
Progetto di partenariato di Ricerca in tema di Formazione iniziale degli
insegnanti nei due paesi, in interazione con l’Università degli studi di Torino e
l’USCOT, con particolare riferimento alle modalità di Tirocinio nelle scuole.
Verranno coinvolti insegnanti supervisori e docenti di classe accoglienti, in
funzione di tutor degli studenti universitari futuri insegnanti.
33
Scuole X Canavese= Rete
Nessuno escluso
ACCORDO DI RETE FRA LE SEGUENTI ISTITUZIONI SCOLASTICHE:
IIS Moro di Rivarolo Canavese - TOIS00400V
LA Faccio di Castellamonte
IIS XXV Aprile di Cuorgnè
I Paritario SS.Annunziata di Rivarolo C.se
IC Gozzano di Rivarolo C.se
Sez. Medie Faccio di Castellamonte, Agliè
IC di Forno C.se
IC di Favria
Cena di Cuorgnè, Valperga
Alighieri di Volpiano,San Benigno
DD di San Giorgio
DD di Volpiano
DD di Caluso
Titolo del Progetto
Chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo.
(Fenomeni migratori di ieri e di oggi: accoglienza, integrazione,
comprensione).
PREMESSA
Il progetto si propone di approfondire il tema dell’incontro fra culture come
opportunità di arricchimento reciproco e di occasione per riflettere sulle forme
di solidarietà che una società progredita ed economicamente sviluppata deve
necessariamente essere in grado di mettere in atto; esso mira poi a contribuire
a diffondere una informazione in grado di offrire ai cittadini strumenti di analisi
e di comprensione di eventi come quelli relativi allo spostamento di popoli alla
ricerca del miglioramento delle proprie condizioni di vita.
Si intende cercare di operare a largo raggio individuando, accanto alle attività
curricolari e ai gruppi di lavoro, interventi che puntino all’ educazione alla
partecipazione civile e politica, alla valorizzazione delle differenze linguisticoculturali ed imperniati sui motivi della unità, della diversità e della loro
conciliazione dialettica.
Le azioni saranno modulate e adattate in base alle diverse fasce d’età
dell’utenza impiegando tecniche educative e strumenti specifici.
Formazione/informazione cittadinanza attiva
La comprensione di fenomeni così complessi necessita di cittadini prima di
tutto consapevoli della propria storia e fondati sulla propria identità e poi
informati e consci che la diffusione dei diritti è il primo passo per la pace e la
convivenza fra i popoli. Alle problematiche relative alle migrazioni è infatti
connessa l’intera problematica del traffico di esseri umani e del loro
sfruttamento sotto le forme del lavoro nero e del caporalato, da considerarsi 34
in senso ampio - come elementi che rischiano di indebolire le basi della nostra
stessa vita democratica.
Il progetto si propone dunque di favorire, attraverso una prima fase di studio,
l’acquisizione di un’informazione critica e consapevole; in una seconda fase, più
operativa, di promuovere e realizzare forme di cittadinanza attiva e di
protagonismo dei giovani nelle scelte delle istituzioni e degli enti operanti sul
territorio, nonché in quelle della loro vita.
Le scuole coinvolte nel progetto collaboreranno anche per l’avvio di una
sperimentazione metodologica nell’approccio al lavoro in termini di adozione di
forme di didattica innovative miranti all’autonomia degli studenti nel costruire
percorsi di studio e ricerca di informazioni (cooperative learning, flipped class,
didattica laboratoriale, ecc.)
Il progetto è frutto della azione coordinata e trasversale di diversi ordini di
scuole in rete e di Enti (Comuni) e Associazioni (Libera, Emergency, ecc.)
Descrizione sintetica della Rete e del relativo contesto territoriale ed operativo
Si è iniziato a lavorare per la costituzione della rete “Scuole x Canavese =
Rete” (di seguito SCR) a partire dallo scorso a.s. vista la necessità a livello
locale (zona circoscritta della Provincia di Torino) di condividere, come
esplicitato nell’Accordo:
1. attività di ricerca, di sperimentazione e di sviluppo;
2. risorse;
3. iniziative di formazione e aggiornamento;
4. laboratori didattici;
5. progettazione di attività comuni;
6. iniziative di documentazione, di ricerche, di esperienze e di informazione;
7. attrezzature, sussidi e materiale di facile consumo;
8. prestazioni di servizi e di assistenza tecnico-professionale;
9. attività di consulenza sui problemi amministrativi, giuridici e legislativi
comuni;
10. elaborazione e sottoscrizione di convenzioni e di accordi con Enti locali o
soggetti esterni alla Rete.
Tutto il vissuto della da poco costituita rete SCR che in pratica coinvolge quasi
tutte le Scuole del territorio canavesano è documentato sul sito:
http://scr.istitutomoro.it/
35
ACCORDO DI RETE:INSEGNANTI IN VIAGGIO
Promuovere il progetto CLIL
ACCORDO DI RETE FRA LE SEGUENTI ISTITUZIONI SCOLASTICHE:
Scuola secondaria di I° grado di Caluso
Scuola secondaria di I° grado di Volpiano
IC di Forno C.se
IC di Favria
IC Azeglio
DD di San Giorgio
DD di Caluso
Viste le delibere dei Consigli di Istituto e dei Collegi dei Docenti degli Istituti
partecipanti stipulano in data 1 ottobre 2015 presso la scuola Sec. Di I° grado
“GOZZANO” a Caluso il seguente accordo finalizzato alla partecipazione al
bando per i CLIL pormosso dal MIUR
Finalità e obiettivi
La rete che si intende costituire con la denominazione “INSEGNANTI IN
VIAGGIO” mira a promuovere il progetto CLIL con le seguenti finalità e
obiettivi:
Fare acquisire contenuti discplinari migliorando le competenze linguistiche nella
lingua veicolare (inglese e francese), utilizzata come strumento per
appprendere e sviluppare abilità linguistiche.
Obiettivi:
- far comprendere che la lingua è uno strumento di comunicazione,
acquisizione e trasmissione del sapere e non un insieme astratto di
regole grammaticali e parole
- progettare unità didattiche di apprendimento per l’acquisizione di specifici
contenuti disciplinari in lingua diversa da quella matrena
- sviluppare abilità e competenze trasversali, di tipo meta cognitivo (cogliere
i rapporti tra forme linguistiche, analizzare, sintetizzare, rielaborare ed
esprimere contenuti in modo personale) e culturale (consapevolezza
della diversità sviluppo e interessi plurilingue)
- utilizzare presentazioni multimodali e multimediali degli argomenti
- elaborare uno o più prodotti digitali per scuola, anche in continuità fra
scuole di diverso grado
- mettere in comune e divulgare processi e prodotti CLIL attraverso la
documentazione delle esperienze
Struttura della rete
La Rete è costituita dalle Istituzioni scolastiche sopra elencate. Si individua tra
le scuole partecipanti la Scuola Sec. Di I° grado “G.Gozzano” di Caluso come
Scuola Capofila, responsabile del raggiungimento delle finalità dell’accordo e
della gestione delle risorse
Il presente accordo ha durata fino al termine delle attività previste dal
progetto.
36
Linee guida per l'ammissione di sponsor
(Approvate dal Consiglio di Circolo del 24 ottobre 2008)
( Legge 27 dicembre 1997, n.449, art. 43 - legge 27/12/1997, n. 449art.41 del D.I. 44/2001)
IIl Dpr 8 marzo 1999 n° 275 sull'autonomia scolastica, richiede a ciascuno dei
protagonisti del ciclo educativo - docenti, responsabili degli istituti, personale
della scuola, alunni, famiglie - un rinnovato e più ampio impegno.
Sempre più forte si manifesta la necessità di offrire alle giovani generazioni
oltre al sapere anche una più articolata educazione che li renda consapevoli
della loro condizione di cittadini liberi ed eguali, responsabilmente partecipi
della vita sociale e soggettivamente membri di una collettività solidale.
Le attuali sfide educative comportano un impegno intellettuale e strumentale,
con necessità finanziarie che le risorse economiche attualmente messe a
disposizione dallo stato e dagli enti locali, non sempre sono in grado di
soddisfare.
Si rende quindi necessaria la ricerca di fonti di finanziamento, integrative di
quelle pubbliche, per poter costruire un'istituzione scolastica non solo più
attrezzata, non solo più dinamica, ma anche capace o almeno messa nelle
condizioni di poter sperimentare percorsi formativi nuovi, originali.
Fonti di finanziamento integrative significa, in altri termini, sostenitori,
sponsor, mecenati.
Prima di intraprendere la ricerca di queste figure, il Consiglio di Circolo indica
una serie di requisiti che saranno la griglia di selezione dei potenziali 'offerenti'
dell'Istituto, partendo dalla inderogabile condizione della scuola quale luogo
protetto per il bambino.
CRITERI DI SELEZIONE DEL SOSTENITORE
Premesso che qualsiasi forma di rapporto, fra l'Istituzione scolastica e
l'erogatore di finanziamenti, deve essere privo del coinvolgimento sia attivo
che passivo dei bambini, si dovranno escludere le seguenti tipologie
merceologiche:
• Beni voluttuari in genere (abbigliamento, bibite analcoliche ed alcoliche in
genere, giocattoli, profumi, preziosi, casalinghi, ecc.);
• Produzioni dove è più o meno evidente il rischio per l'essere umano o per la
natura (industrie chimiche o farmaceutiche, industrie belliche);
Inoltre aziende sulle quali grava la certezza o anche il solo sospetto di
comportamenti censurabili (sfruttamento del lavoro minorile, rapina delle
risorse nei paesi del terzo mondo, inquinamento del territorio, speculazione
finanziaria, condanne passate in giudicato, atti processuali in corso, ecc.).
OPPORTUNITA' PER IL SOSTENITORE
Le più diffuse forme di finanziamento privato alle scuole prevedono, la richiesta
di un ritorno di immagine dell'erogatore, mediante la comparizione del suo logo
e/o del suo nominativo, sul materiale informativo prodotto dalla scuola in
37
relazione all'evento che vede coinvolto il finanziatore.
Qualora il contributo non fosse legato ad una specifica iniziativa possono
essere proposte altre forme di contribuzione e conseguenti ritorni:
• divulgazione a mezzo stampa dell'iniziativa di finanziamento/donazione;
• apposizione del logo del/dei sostenitori sul materiale cartaceo prodotto dal
Circolo e sul sito web.
DEFINIZIONE DELL'OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE
Finalità determinata
Nel caso si abbia a disposizione l'esatto preventivo di una determinata attività
(progetto, manifestazione, acquisto di materiali ecc.) è possibile realizzare la
ricerca di finanziatori con finalità specifica.
A costoro si proporrà la formula del ritorno di immagine legata all'evento, con
un contributo minimo che dovrà essere definito di volta in volta a seconda della
importanza dell'evento proposto.
Finalità non predeterminata
Altri obiettivi possono essere determinati anche in momenti seguenti alla
raccolta di finanziamento.
In questi casi è possibile offrire al sostenitore forme di pubblicizzazione della
propria immagine mediante le elencate già ipotesi che devono trovare una
valutazione economica legata alla tipologia e ai tempi di visibilità del
sostenitore e che verranno stabilite , di volta in volta e a seconda dei casi,dal
Dirigente Scolastico,sentito il parere degli organi collegiali.
Tipologia

donazione di materiali per la didattica (anche riciclati):

sponsorizzazioni etiche
forniture di materiali per le attività scolastiche in cambio di
forme pubblicitarie non invasive e rispettose della missione educativa
della scuola.
contributo finanziario per attività o progetti della scuola che
intendi sostenere.

Presentazione
La ricerca di sponsorizzazioni si attuerà attraverso uno spazio sul sito del
Circolo e/o attraverso l’informazione cartacea .
38
DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO
Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO)
Tel. 011/9833253 - Fax 011/9891435
E –mail: [email protected]
.
SITO :www.circolodidatticocaluso gov.it
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
Il processo di valutazione degli alunni è strettamente
connesso con
l’attività di programmazione, non solo per il controllo degli apprendimenti ma
come verifica dell’intervento didattico al fine di apportare eventuali modifiche
al progetto educativo.
Le insegnanti di scuola primaria, durante la programmazione, stabiliscono
collegialmente a classi parallele, prove di verifica degli apprendimenti che
vengono utilizzate:
 in ingresso
 in itinere
 nel momento terminale.
Il documento ufficiale resta la scheda di valutazione, elaborata a livello di
Circolo didattico, in cui compaiono la valutazione periodica e annuale e il
giudizio globale che include aspetti relazionali e socio-affettivi degli alunni.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Ai sensi e per gli effetti dell’art.4,comma 4 del D.P.R. 275/1999 e dell’art.1,c.5
del D.P.R. 122/2009, la valutazione e l’attribuzione dei voti disciplinari verrà
effettuata sulla base dei criteri di seguito riportati.
1) La gamma dei voti decimali da 5 a 10 viene assegnata secondo la seguente
tabella:
SITUAZIONI DI APPRENDIMENTO
Carenza di attenzione e impegno tale da
compromettere l’apprendimento.
Inadeguate prestazioni per la maggior
parte degli indicatori
Prestazioni solo parzialmente adeguate
nella maggior parte degli indicatori usati.
Capacità di strutturare l’argomento in
VOTI
5
39
alcuni dei suoi aspetti,ma non in modo
completo.
Relativa autonomia nell’applicare le
procedure.
Adeguate prestazioni solo per alcuni
indicatori.
Capacità di strutturare l’argomento nei
suoi aspetti fondamentali.
Discreta autonomia nell’applicare le
procedure.
Adeguate prestazioni per tutti gli indicatori.
Adeguato possesso delle conoscenze
fondamentali di base.
Adeguata capacità nell’applicare le
fondamentali procedure.
Sicurezza di prestazioni per la maggior
parte degli indicatori disciplinari.
Sicuro possesso delle conoscenze oggetto
di insegnamento.
Sicurezza nell’applicare le fondamentali
procedure.
Capacità di servirsi degli apprendimenti in
contesti diversi.
Eccellenza delle prestazioni in tutti gli
indicatori considerati.
Sicuro ed articolato possesso delle
conoscenze oggetto di insegnamento.
Padronanza nell’applicare procedure.
Capacità di servirsi degli apprendimenti in
contesti diversi.
6
7
8
9
10
2) I voti disciplinari per gli alunni diversamente abili vengono determinati
secondo le specifiche procedure previste dal P.E.I. di cui all’art 12,comma 5
della L.104/92.
3) Per gli alunni non italofoni di nuovo e/o recente inserimento si fa riferimento
al protocollo di accoglienza deliberato dagli Organi Collegiali (prot. N°1208 del
22/05/09).
4) Per gli alunni diagnosticati con DSA la valutazione tiene conto delle
specifiche situazioni di tali alunni;sono adottati strumenti compensativi e
dispensativi ritenuti idonei nelle attività didattiche e nelle prove di verifica.
La valutazione nella scuola dell’infanzia precede, accompagna e segue i
percorsi curricolari assumendo una funzione formativa, di accompagnamento
dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento.
40
DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO
Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO)
Tel. 011/9833253 - Fax 011/9891435
E –mail: [email protected]
SITO :www.circolodidatticocaluso.gov.it
PROGRAMMAZIONI EDUCATIVE E DIDATTICHE
La scuola, nel rispetto degli obiettivi stabiliti dalle indicazioni ministeriali
e della libertà di insegnamento dei docenti, definisce i curricoli di base,
individuando gli obiettivi specifici dell’apprendimento, i contenuti, i metodi e gli
strumenti idonei a favorire il pieno sviluppo della personalità degli alunni, nel
rispetto dei ritmi e degli stili di apprendimento di ognuno.
Il curricolo di Circolo tiene in considerazione le aspettative, gli interessi,
le esigenze dei protagonisti del processo formativo (allievi, docenti, genitori) e
le caratteristiche del contesto in cui la scuola sorge e opera.
Esso è stato rielaborato alla luce delle Nuove Indicazioni Nazionali ed è
attuato attraverso periodici adattamenti di contesto.
Nel nostro Circolo le programmazioni specifiche sono concordate
settimanalmente dai team docenti per definire nel dettaglio le attività delle
diverse aree disciplinari.
Nella PROGRAMMAZIONE PERIODICA i docenti, esercitando la loro libertà di
insegnamento, riprendono in considerazione gli obiettivi specifici e progettano
le adeguate attività didattiche.
I gruppi di programmazione, organizzati per classi parallele, sono coordinati da
un insegnante referente.
Gli assi culturali di riferimento definiti nel Circolo sono:
 asse dei linguaggi
 asse matematico
 asse scientifico-tecnologico
 asse geo-storico-sociale
L’insegnamento della lingua straniera è svolto da insegnanti specialisti e
specializzati, così come quello della Religione Cattolica
Le suddivisioni orarie settimanali delle singole discipline fanno riferimento ai
rapporti minimi di cui al D.M. 10-09-91 e ai rapporti massimi individuati dal
Collegio dei Docenti.
41
DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO
Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO)
Tel. 011/9833253 - Fax 011/9891435
E –mail: [email protected]
SITO :www.circolodidatticocaluso.gov.it
INSERIMENTO ED INTEGRAZIONE DI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Compito primario della Scuola è quello di impartire l’istruzione, tale
obiettivo non può rimanere fine a se stesso, ma lo si deve inquadrare in una
“piena formazione della personalità degli alunni”.
Il diritto all’educazione e all’istruzione degli alunni in situazione di
handicap nelle sezioni e nelle classi comuni delle scuole di ogni ordine e grado
è disciplinato dalla cosiddetta Legge-Quadro sull’handicap, cioè dalla legge 5
febbraio 1992, n.104, che riprende e perfeziona quanto precedentemente
disposto da altre norme legislative.
L’integrazione è dunque un concetto ben più ampio di quello che
definisce il solo inserimento nelle classi comuni, condanna tutte le forme di
esclusione, di carità compassionevole, di assistenzialismo e promuove i diritti
alla persona: il diritto alla qualità della vita, allo studio, alla relazione, allo
sviluppo di tutte le potenzialità ed eccellenze, alla cura come rispetto e dignità,
all’autodeterminazione e alla non discriminazione. Tutto ciò attraverso un
impegno che coinvolge tutta la scuola e richiede piccoli o grandi cambiamenti.
La Legge Quadro prevede l’istituzione di un Gruppo di studio e di lavoro di
Circolo, con il compito di predisporre e seguire il percorso formativo degli
alunni portatori di handicap.
Il Gruppo ha il compito di:
- analizzare la situazione complessiva nell’ambito delle scuole di
competenza (numero alunni in situazione di handicap, tipologia
dell’handicap, classi coinvolte);
- coordinare l’attività di integrazione (corsi di formazione e
autoformazione
- predisporre le procedure di continuità;
- analizzare le difficoltà sorte ed attivare strategie organizzative
(confronto, invio a consulenti specifici, utilizzo di strumenti multimediali)
capaci di rispondere efficacemente alle problematiche;
- attivare il raccordo con gli Enti corresponsabili del processo di
integrazione;
- offrire agli Organi Collegiali consulenza per la formazione delle
classi;
- attivare possibilità di consulenza e sostegno alle insegnanti del
Circolo, riguardo problematiche relative alle difficoltà di apprendimento;
creare percorsi formativi, in collaborazione con le famiglie, volti a favorire e
migliorare lo sviluppo integrale del bambino.
Il Gruppo ha evidenziato tre aspetti prioritari che è necessario
sviluppare e migliorare per garantire una sempre più efficace integrazione,
nella scuola che accoglie il deficit e riduce l’handicap:
42
1. Dalla socializzazione alla piena realizzazione delle
potenzialità. L’obiettivo è quello di produrre il massimo di efficacia
formativa.
2. L’autonomia didattica e organizzativa. L’autonomia è un forte
volano di adattamento di curricoli, didattiche, tempi, organizzazione, spazi,
alle esigenze di ognuno.
3. L’integrazione dell’integrazione. L’integrazione tra i diversi
Servizi è strategica per ottimizzare gli interventi e realizzare pienamente il
progetto formativo.
I percorsi formativi prevedono lo sviluppo:
 dell’apprendimento
 della comunicazione
 delle relazioni
 della socializzazione
 dell’autonomia e della comunicazione personale.
Momento
significativo
nell’iter
formativo
riguarda,
come
precedentemente indicato, l’esigenza di una integrazione di tutte le
competenze e di tutte le professionalità che entrano in gioco:
-
la scuola, nelle sue diverse componenti;
gli operatori delle Aziende Sanitarie Locali;
assistenti per l’autonomia e la comunicazione;
la famiglia.
Il Gruppo infatti, mediante incontri sistematici, interagisce con modalità
costante e continuativa con i familiari, gli operatori ASL, gli educatori.
Come previsto dalla Legge-Quadro, il processo di integrazione passa
attraverso:
1.
l’individuazione dell’alunno come persona in situazione
di handicap;
2.
la definizione di una “diagnosi funzionale”;
3.
la predisposizione di un “profilo dinamico funzionale”;
4.
la formulazione di un “piano educativo individualizzato”;
5.
la stesura della Relazione Osservativa nell’accoglienza dei
bambini, sia all’ingresso alla scuola dell’infanzia, sia nel
passaggio alla scuola Primaria;
6.
le occasioni di verifica degli interventi realizzati e di
aggiornamento della documentazione.
Vengono inoltre definite le modalità di intervento, le caratteristiche
peculiari di tale documentazione e i limiti degli interventi stessi, avendo ben
presente le esigenze di sviluppo della personalità complessiva e non le singole
prestazioni.
43
Al momento dell’entrata a scuola il Gruppo, dopo una iniziale
osservazione mirata e sistematica, predispone il progetto di integrazione, in cui
si evidenziano gli strumenti, i materiali e gli ausili, che sono necessari per la
sua realizzazione.
In seguito verranno redatti tutti i documenti necessari alla
progettazione, cioè:
1. Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF). Dopo un primo
periodo di osservazione, i genitori, il referente del caso (ASL), gli
insegnanti, gli educatori, sulla base della conoscenza dell’alunno e del
contenuto della diagnosi funzionale, concordano gli obiettivi didattici ed
educativi e le proposte di attività dell’intero ciclo scolastico.
2. Il Piano Educativo Individualizzato (PEI). Il gruppo
tecnico propone interventi integrati ciascuno secondo le proprie
specificità, relativi all’educazione, all’istruzione ed all’integrazione
scolastica, stabilendo modalità e tempi di verifica per il raggiungimento
degli obiettivi prefissati..
A partire dall’anno in corso, verrà implementato l’utilizzo dell’ ICF
(International Classification of Functioning) sviluppato all’interno
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (ONU).
Obiettivo dell’ICF è:
- la definizione di uno schema di classificazione utilizzabile in tutto il
mondo, in ogni contesto culturale, per descrivere in modo coerente il
funzionamento della persona;
- fornire una base scientifica per la comprensione e lo studio della
salute, delle condizioni, conseguenze e cause ad essa correlate;
- fornire uno schema di codifica sistematico per i sistemi informativi
sanitari.
L’approccio viene chiamato bio-psico-sociale perché la salute viene
valutata complessivamente secondo tre dimensioni: biologica, individuale e
sociale.
La disabilità viene quindi intesa come una complessa relazione tra la
condizione di salute di un individuo, i fattori personali e i fattori ambientali,
ossia il contesto in cui egli vive.
44
PIANO PER L’INCLUSIONE- BES
Con la direttiva del 27 dicembre 2012 e della C.M n 8 del 6/3/2013
relativa ai Bisogni educativi speciali (BES) il MIUR ha accolto gli
orientamenti da tempo presenti in alcuni Paesi dell’Unione europea che
completano il quadro italiano dell’inclusione scolastica.
Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si basa su una
visione globale della persona con riferimento al modello ICF della
classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute
(International Classification of Functioning, disability and health) fondata sul
profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, come definito
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2002).
Rientrano nella più ampia definizione di BES tre grandi sotto-categorie:
quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici e quella
dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.
La circolare del 6 marzo 2013 tra le varie questioni esplicava che in
tema di BES si deve realizzare un Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (in
sigla GLI) il quale svolge le seguenti funzioni: rilevazione dei BES presenti nella
scuola; raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in
essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra
scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell’Amministrazione;
focus/confronto sui casi; consulenza e supporto ai colleghi sulle
strategie/metodologie di gestione delle classi; rilevazione, monitoraggio e
valutazione del livello di inclusività della scuola; raccolta e coordinamento delle
proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze,
ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di
definizione del PEI come stabilito dall'art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio
2010 n. 122; elaborazione di una proposta di Piano Annuale per
l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni
anno scolastico (entro il mese di Giugno)
La nostra Scuola, dopo aver verificato la prima attuazione del Piano
nello scorso anno Scolastico, ha elaborato il nuovo “Piano Annuale per
l’Inclusività” a.s.2014/15 (in sigla PAI) alla stesura del quale hanno collaborato
le F.S. e il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione di istituto (in sigla GLI) .
Il PAI è, per la nostra scuola, lo sfondo integratore, nonché la scelta
pedagogica che intende concretizzare le numerose e variegate istanze
provenienti dalla comunità educante, dalle famiglie e dall’intero territorio.
Il PAI è una scelta civile prima che pedagogica visto che l’Istruzione è
un diritto sancito dalla Costituzione garantito a tutti, anche attraverso azioni e
processi finalizzati a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono la piena
attuazione.
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INTERVENTI PER ALUNNI CON DSA /EES
In integrazione della normativa generale DPR 275/99 – Regolamento
dell’Autonomia e delle note del MIUR, con la L. 8/10/2010 n. 170 – Nuove
Norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento in ambito scolastico ,
sono stati definiti tali disturbi, identificati con le sigle DSA e EES.
DSA = Disturbi Specifici di Apprendimento
EES = Esigenze Educative Speciali
Per DSA si intendono alunni con un’alterazione delle modalità normali di
acquisizione di determinate abilità scolastiche, quali la lettura, la scrittura e il
calcolo. La loro caratteristica principale è la specificità: il disturbo riguarda uno
specifico dominio di abilità, in modo sugnificativo ma circoscritto, lasciando
intatto il funzionamento intellettivo generale. Altre caratteristiche sono
l’eterogeneità dei quadri funzionali e dei profili di sviluppo.
Rientrano nei Disturbi Specifici Evolutivi di Apprendimento:
- dislessia
- disgrafia
- disortografia
- discalculia
Gli alunni con Esigenze Educative Speciali sono soggetti che
necessitano di specifica programmazione educativa e che risultano così valutati
dai Servizi di Neuropsichiatria Infantile o da struttura Specialistica del SSN
entro il 31/12 dell’anno di riferimento:
PATOLOGIA CODIFICATA SECONDO CLASSIFICAZIONE ICD 10
DELL’OMS:
Sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico ( codici da F80 a F89)
F 80 – Disturbo evolutivo specifico dell’eloquio e del linguaggio
F 81 - Disturbo evolutivo specifico delle abilità scolastiche (D.S.A.)
(comprende dislessia, discalculia, ecc.)
F 82 - Disturbo evolutivo specifico delle abilità motorie
F 83 - Disturbi evolutivi specifici misti
F 88 – Altri sintomi e disturbi da alterato sviluppo psicologico
F 89 – Sindromi e disturbi non specificati da alterato sviluppo psicologico
Sindromi ipercinetiche ( comprende ADHD)
F 90.0 – Disturbo dell’attività e dell’attenzione
F 90.1 – Disturbo ipercinetico della condotta
F 90.8 – Sindromi ipercinetiche di altro tipo
F 90.9 – Sindrome ipercinetica non specificata
Deficit cognitivo
Livello intellettivo con QI compreso indicativamente tra i valori 70 e 84
(codificato nel sistema Npi.net con il codice QXX: capacità cognitive al limite QI
da 70 a 84).
Per gli alunni con DSA e EES si prevedono 4 tipi di intervento:
46
1.
Intervento di tipo preventivo attraverso programmi di
potenziamento dei pre-requisiti dell’apprendimento della letto-scrittura,
da attuarsi a partire dalla Scuola dell’Infanzia.
2.
Diagnosi precoce attraverso il riconoscimento dei sintomi,
l’attivazione di trattamenti tempestivi nelle prime fasi di apprendimento
della letto-scrittura e sensibilizzazione della famiglia al problema.
3.
Elaborazione di idonei piani didattici personalizzati di
intervento (in sigla PDP) da parte dei docenti, nelle cui classi sono
presenti alunni con diagnosi specifiche, che dovranno tenere conto delle
caratteristiche individuali dell’alunno, dei punti di forza e debolezza, delle
risorse a sua disposizione ed il rispetto dei suoi stili di apprendimento e
prevedere un percorso di apprendimento parallelo rispetto a quello
tradizionale.
4.
Intervento di tipo globale che coinvolga tutte le risorse
presenti: le persone (famiglia, alunno, docenti, tecnici, referenti ASL e
privati), le conoscenze (culturali, legislstive, didattiche, psicologiche,
pedagogiche), gli strumenti (tradizionali, compensativi, dispensativi), le
strategie (metodologiche, didattiche).
Il Gruppo ed i docenti concorderanno i criteri e le modalità di verifica e di
valutazione, prevedendo la compensazione di prove non ritenute adeguate e
valutazioni più attente ai contenuti.
Compiti del referente DSA
- Mettere a disposizione dei colleghi la normativa di riferimento e fornire
consulenza in merito;
- fornire informazioni e ricercare materiali didattici sulle difficoltà di
apprendimento;
- organizzare una mappatura degli allievi con disturbo specifico di
apprendimento;
- fornire la modulistica specifica ai colleghi che la richiedano;
- predisporre monitoraggi periodici per studiare l’evoluzione e l’efficacia
delle iniziative programmate;
- fornire supporto ai docenti nell’adozione di Piani Didattici Personalizzati
(PDP) e di criteri valutativi adeguati nel rispetto delle disposizioni
nazionali;
- organizzare, nell’ambito degli incontri di continuità, il passaggio delle
informazioni degli allievi che si iscrivono ad altra scuola;
- in caso di trasferimento dell’alunno, predisporre la documentazione
necessaria ed informare gli insegnanti della scuola che accoglie l’allievo;
- occuparsi delle comunicazioni con AID, ASL, MIUR/URS/UFFICI periferici,
Reti di Scuole;
- frequentare corsi di formazione e aggiornamento con successiva sessione
di ricaduta al collegio dei docenti.
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COME GESTIRE LO SVANTAGGIO CULTURALE
Nella scuola si può verificare la presenza di alunni in situazione di
svantaggio culturale dovuto a situazioni familiari, a scarsa scolarizzazione
pregressa, a provenienza culturale diversa.
Entrando nelle aule scolastiche lo svantaggio, che produce un
apprendimento difficoltoso, rischia di esaltarsi in un apprendimento ancora più
difficoltoso. Lo svantaggio è un fenomeno molto complesso, in cui
intervengono fattori che a volte sono difficili da controllare.
Un ruolo determinante lo riveste l’insegnante, che applicherà precise
metodologie didattiche, creerà rapporti interpersonali positivi che facilitino
l’adattamento scolastico, organizzerà attività in piccolo gruppo e predisporrà
interventi diversificati.
Sono inoltre attive convenzioni con operatori del volontariato sociale per
ampliare l’offerta di risorse umane e professionali in grado di operare con
alunni in particolare situazione di disagio.
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Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO)
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L'ACCOGLIENZA
La scuola si impegna a favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni.
NELLE SCUOLE DELL’INFANZIA l'inizio dell'attività didattica viene
preceduto da assemblee, a cui sono invitati soprattutto i genitori dei bambini
nuovi, per concordare un piano di inserimento degli alunni.
La presenza dei genitori in sezione, nei primi giorni di inserimento, viene
limitata a pochi momenti per dare spazio a giochi spontanei, giochi di gruppo,
conoscenza reciproca degli alunni, conoscenza dell'ambiente e delle persone
che vi lavorano, conoscenza dei contrassegni.
NELLA SCUOLA PRIMARIA si cerca di favorire un piacevole approccio con
la scuola organizzando visite degli alunni della scuola dell’infanzia alla primaria,
dove gli ex compagni dei più piccoli raccontano le loro esperienze rassicurando
e offrendo ai più piccoli stimoli e aspettative positive nei confronti della scuola.
Sono previsti inoltre scambi di materiali prodotti ed attività in comune tra
insegnanti ed alunni delle “classi ponte” (infanzia – primaria, primaria- scuola
secondaria di primo grado).
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CONTINUITA' EDUCATIVA
L'articolo 2 della legge 148 del 5-6-90 concretizza le forme e le modalità della
continuità.
Esse concernono:
1. la comunicazione dei dati sull'alunno;
2. la comunicazione di informazioni sull'alunno acquisite anche tramite la
collaborazione con la famiglia;
3. il coordinamento dei curricoli degli anni iniziali e terminali;
4. la formazione delle classi iniziali;
5. il sistema di valutazione degli alunni (insegnamento/apprendimento);
6. l'utilizzo dei servizi di competenza degli Enti Locali (impianti sportivi,
laboratori, parchi gioco, ludoteche, biblioteche...);
7. incontri tra i Capi di Istituto e Docenti per "favorire opportune
armonizzazioni della programmazione didattica".
Per ciò che concerne il sistema di valutazione, si identificano, si valutano e si
certificano i livelli di competenza raggiunti dagli alunni cinquenni e dagli alunni
delle
classi prime e quinte di scuola primaria.In merito alla continuità didattica
tra
scuola primaria e scuola secondaria di primo grado vengono attuati incontri
tra Capi di Istituto circa iscrizioni, notizie alunni, confronti di
programmazioni,
accordi per le feste di accoglienza, organizzazione di manifestazioni che
coinvolgano le classi quinte e prima secondaria,
(realizzazione di giornalini, concorsi grafico- pittorici, ...)
Alcune scuole, per ciò che concerne la continuità educativa, organizzano
momenti di incontro-festa in occasione di ricorrenze importanti, scambiandosi
reciproci inviti.
La continuità educativa si realizzerà tenendo conto della storia scolastica
precedente del bambino in modo attivo e proponendo elementi
curricolari e
organizzativi nuovi, che a quella storia si possono collegare. Sarà intesa anche
in senso bidirezionale, cioè come passaggio e assunzione di modalità
organizzative e di metodologie di conduzione, proprie del grado di
scuola inferiore da parte della scuola che segue.
50
In relazione anche alle esperienze pregresse si adotteranno iniziative
finalizzate al raccordo tra i diversi ordini di scuola. Un’ iniziativa concreta per
favorire il raccordo tra scuola dell’infanzia e scuola primaria potrà
consistere
nell’individuare in comune alcuni semplici obiettivi educativi e nel portare
avanti attività coordinate tra i due ordini di scuola, finalizzate al
raggiungimento ed al consolidamento degli obiettivi.
Verranno individuati momenti per la comunicazione di:
1. informazioni, dati scolastici e non, supporti offerti dagli enti
territoriali,
per quanto riguarda gli alunni;
2. modalità di lavoro degli insegnanti (programmazione didattica, sistema di
valutazione degli alunni, formazione delle classi iniziali).
Gli organi collegiali, previsti dal DPR 416/74, trovano la loro motivazione
anche nell'esigenza di garantire ed attuare forme di continuità
orizzontale.
Infatti tutti gli organi collegiali (Consigli d'Interclasse, Consigli di Circolo) sono
costituiti anche dalla componente genitori.
Sono inoltre attivi tavoli di concertazione interistituzionali su tematiche
inerenti il benessere dei minori con la presenza di rappresentanti degli
Enti Locali ,di altre associazioni operanti sul territorio, del CISS-AC , del
servizio di NPI e della Dirigenza Scolastica.
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LA LINGUA STRANIERA NEL CIRCOLO DIDATTICO DI
CALUSO
L’insegnamento della lingua straniera è stato avviato nel nostro circolo sin
dall’a.s.1992/1993. Partito come esperienza laboratoriale limitata ad alcune
classi, nel corso degli anni si è articolato come insegnamento curricolare esteso
a tutte le classi e si è arricchito di numerose esperienze extra curricolari:
attività di animazione teatrale, introduzione dell’intervento di un docente
lettore madrelingua, grazie al Progetto Socrates Assistentato Lingua Comenius,
l’interazione epistolare con coetanei anglofoni e la partecipazione a progetti
con scuole di diversi Paesi dell’Unione Europea (Progetti Socrates Comenius
Azione 1).
Dall’a.s.2011/2012, in tutte le scuole dell’infanzia del circolo è attivo per gli
alunni cinquenni un progetto di arricchimento dell’offerta formativa volto a
favorire un primo ludico incontro con la lingua inglese. Non ci si propone un
insegnamento precoce, ma una sensibilizzazione del bambino verso un codice
linguistico diverso dal proprio, utile per la sua crescita formativa.
Le risorse di organico a disposizione del circolo sono così utilizzate: le
insegnanti specializzate dei vari team insegnano l’inglese nella propria classe di
docenza e due insegnanti specialisti coprono le classi per le quali manca nel
team l’insegnante di L2.
L’offerta formativa si articola nel seguente modo:
1 ora di lezione nelle classi prime; 2 ore nelle seconde; 3 ore nelle classi terze,
quarte, quinte.
Nelle pluriclassi l’orario settimanale viene calcolato in base al monte ore
minimo della classe di grado superiore.
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5. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ
DIDATTICHE NELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA: IL CURRICOLO BASE
Alla luce delle "NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI" 2012, le attività didattiche
del Circolo sono organizzate al fine di favorire lo sviluppo dell’identità,
dell'autonomia, della competenza e del pensiero scientifico, allo scopo di
avviare gli alunni alle prime esperienze di cittadinanza.
Si articolano in:
 attività di laboratori e di sezioni aperte
 attività di gruppo in sezione
 attività di piccolo gruppo
 attività per gruppi di età omogenea.
Nei plessi del Circolo si allestiscono spazi-laboratorio, angoli di attività in cui i
bambini possono toccare, manipolare, costruire ed inventare.
Si usa materiale povero, di recupero, strutturato e non.
Per attuare i suoi compiti la scuola si organizza in modo funzionale rispetto agli
obiettivi educativi da perseguire, predisponendo un’adeguata organizzazione
didattica, che parta dalle effettive capacità ed esigenze degli alunni.
La Scuola dell’Infanzia è oggi un sistema pubblico integrato in evoluzione, che
rispetta le scelte educative delle famiglie e realizza il senso nazionale e
universale del diritto all’istruzione perseguendo la finalità dello sviluppo
dell’identità, dell’autonomia, della competenza e della cittadinanza.
Sviluppare l’identità significa diventare consapevoli del proprio corpo, della
propria personalità e del proprio stare con gli altri; vuol dire imparare a
conoscersi e a sentirsi riconosciuti dagli altri, in un ambiente sociale allargato.
Sviluppare l’autonomia significa saper fronteggiare le situazioni problematiche
attraverso strategie di soluzione, saper cooperare con gli altri e se è il caso
modificare il proprio convincimento, saper chiedere aiuto avendo la
consapevolezza del proprio limite.
53
Sviluppare la competenza significa promuovere nell’ambito dell’esperienza e
sotto forma di gioco le capacità di esplorare, osservare, confrontare e intuire;
implica inoltre sapere descrivere, tradurre, rievocare, narrare e rappresentare i
fatti significativi dell’esperienza stessa. Nella scuola dell’Infanzia le competenze
implicano il possesso di un insieme di abilità, di conoscenze e di atteggiamenti
affettivo-cognitivi.
Sviluppare il senso della cittadinanza significa scoprire l'altro da sé e
attribuire progressivamente importanza agli altri e ai loro bisogni;
comprendere l'importanza di regole condivise e il primo riconoscimento di
diritti e doveri uguali per tutti.
E’ previsto anche l’insegnamento della Religione Cattolica solo per i bambini
che se ne avvalgono.
Le competenze previste per i bambini in uscita dalla scuola dell’infanzia
sono intese come consolidamento delle abilità sensoriali, percettive, motorie,
linguistiche e intellettuali e come sviluppo di ulteriori capacità culturali e
cognitive, tipiche del pensiero adulto, che si articolano nei cinque campi di
esperienza.
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6. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ
DIDATTICHE NELLA SCUOLA PRIMARIA




Per favorire la formazione degli alunni, le attività didattiche della scuola
primaria, si articolano in diversi modi:
lezione collettiva (comunicazione di informazioni uguali per tutti,
eventualmente con utilizzo di mezzi audiovisivi)
attività di piccolo gruppo (attività di ricerca, di approfondimento, di
recupero)
attività a classe organizzata a laboratorio (consentono un diverso uso degli
spazi
e delle attrezzature; gli alunni possono beneficiare di maggiori
opportunità di apprendimento e di stimoli alla socializzazione)
interventi individualizzati (strategie adeguate alle esigenze dei soggetti).
UTILIZZO DELLE CONTEMPORANEITÀ DEI DOCENTI
L'Istituzione
scolastica,
nell'esercizio
dell'autonomia
didattica
e
organizzativa prevista dal Dpr 275/99, articola il tempo scuola in modo
flessibile, individuando le soluzioni più idonee al migliore impiego delle risorse.
Le ore di contemporaneità disponibili nell’organico di istituto vanno utilizzate
prioritariamente “per l’ampliamento del tempo pieno sulla base delle richieste
della famiglie e, in subordine, per la realizzazione di altre attività volte a
potenziare l’offerta formativa” (da Circ. MIUR n.38 del 2/4/09.)
Sulla base del disposto normativo, ferma restando la prioritaria esigenza di una
adeguata e funzionale organizzazione che favorisca lo sviluppo delle
competenze degli alunni e l’ampliamento delle opportunità formative,
si
usano le risorse a diposizione per:
1. la realizzazione di interventi individualizzati, cioè un adeguamento della
didattica alle possibilità dei singoli alunni che consenta loro di
raggiungere mete comuni attraverso percorsi diversificati;
2. l’impiego di metodologie rivolte al piccolo gruppo per attività di
laboratorio e di ricerca;
3. il recupero per gli alunni con difficoltà;
4. l’inserimento di alunni stranieri;
5. l’organizzazione delle attività formative delle pluriclassi;
55
6. l’alfabetizzazione informatica intesa non tanto come disciplina a se
stante, ma come attività trasversale a tutte le discipline;
7. la realizzazione dei progetti contenuti nel P.O.F.
Le finalità che la scuola persegue e che orientano le sue scelte educative e
didattiche vengono desunte dalle Nuove Indicazioni Nazionali 2012 per il
Curricolo e rapportate alle esigenze educative della comunità e dei singoli
allievi.
La scuola primaria accoglie e valorizza le diversità individuali, ivi comprese
quelle derivanti da disabilità, promuove il pieno sviluppo della persona,
concorre con le altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza e
contrasta la dispersione, persegue il miglioramento della qualità del sistema di
istruzione.
In questa prospettiva la scuola guida gli alunni ad elaborare il senso della
propria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza attiva e
l’acquisizione degli alfabeti di base della cultura.
Il senso dell’ esperienza
La scuola fornisce agli alunni le occasioni per capire se stessi e il mondo, per
prendere consapevolezza delle proprie potenzialità e risorse, per comprendere
che il proprio corpo è un bene di cui prendersi cura; favorisce lo sviluppo delle
capacità necessarie per imparare ad imparare, per leggere le proprie emozioni
e gestirle; promuove il senso di responsabilità attraverso il fare bene il proprio
lavoro, nel portarlo a termine, nell'avere cura di sé e della realtà circostante;
sollecita a una riflessione sui comportamenti al fine di imparrae a collaborare
con gli altri.
L’alfabetizzazione culturale di base
La scuola mira all’acquisizione degli apprendimenti di base come primo
esercizio dei diritti costituzionali. Si pone come scuola formativa che permette
di esercitare attraverso i linguaggi delle diverse discipline le differenti
potenzialità, ponendo le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e
critico.
Cittadinanza e Costituzione
L’educazione alla cittadinanza attiva viene promossa attraverso esperienze
significative che consentono di apprendere il concreto prendersi cura di sé,
56
degli altri e dell’ambiente e che favoriscono forme di cooperazione e
solidarietà.
Obiettivi irrinunciabili sono la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di
un’etica della responsabilità raggiungibili attraverso una prima conoscenza
della Costituzione.
L’ambiente di apprendimento
La scuola promuove apprendimenti significativi e garantisce il successo
formativo degli alunni. A tal fine è possibile individuare, nel rispetto della
libertà d’insegnamento, alcune impostazioni metodologiche di fondo:
· valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni
· attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità
· favorire l’esplorazione e la scoperta
· incoraggiare l’apprendimento collaborativo
· promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere
· realizzare percorsi in forma di laboratorio.
STRUTTURAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI
Al fine di realizzare gli obiettivi del processo formativo di ciascun alunno, la
scuola sta rielaborando il proprio curricolo di Istituto, messo a punto
collegialmente dal team docente e dallo stesso verificato, secondo le Nuove
Indicazioni Nazionali 2012. Gli obiettivi di competenza vengono scanditi in
annualità come tappe di avvicinamento alle competenze di uscita dalla scuola
primaria.
Al termine del percorso educativo-didattico l’alunno dovrà essere in grado di:
 Comunicare ed esprimersi attraverso vari tipi di linguaggio
 Risolvere situazioni problematiche utilizzando strumenti, strategie,
conoscenze e abilità acquisite
 Relazionarsi con gli altri nel rispetto reciproco e nello spirito di
collaborazione
 Riflettere con spirito critico su fatti ed eventi personali ed esterni
 Verbalizzare conoscenze acquisite con il lessico adeguato.
 Considerare le diversità un arricchimento e un valore irrinunciabile.
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7. LA SICUREZZA NELLA SCUOLA
Il D.Lgs. n. 81/08 prescrive misure di tutela della sicurezza dei lavoratori di
tutti i settori di attività pubblici e privati, compreso la scuola.
La sicurezza delle scuole richiede l’intervento sia delle Istituzioni scolastiche
che degli enti locali, entrambi con adempimenti e responsabilità precise e
stabilite per legge.
Per quanto riguarda le Scuole, esse devono :
Predisporre la valutazione dei rischi
Preparare il Piano di evacuazione degli edifici scolastici
Nominare il Responsabile della Sicurezza
Nominare il Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza
Provvedere alla formazione degli Addetti alla sicurezza.
Il Dirigente Scolastico adempie a questi obblighi di legge, facendo predisporre
da un tecnico specializzato il documento riguardante i rischi presenti negli
edifici
scolastici
ed
il
piano
di
evacuazione.
Copie di questi documenti sono inviate al Comune per gli adempimenti di
competenza.
Nomina, inoltre, il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.
In ogni edificio scolastico individua gli Addetti al Primo Soccorso,
all’Antincendio e all’Evacuazione tra il personale docente e non docente. Le
RSU designano
il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
In ogni edificio scolastico esiste l’Albo della Sicurezza con i nominativi del
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e degli Addetti.
Particolare risalto viene dato all’aspetto formativo nei riguardi dei lavoratori
della Scuola in quanto, a vario titolo, hanno un ruolo nell’assicurare condizione
di salute e sicurezza nell’ambiente scolastico, offrendo loro un’adeguata
formazione atta a garantire che ognuno svolga le proprie mansioni con una
giusta preparazione e conoscenza.
Il piano di evacuazione è uno strumento operativo, specifico per l’edificio di
58
ciascun plesso, attraverso il quale sono state studiate e pianificate le
operazioni da compiere in caso di emergenza, al fine di consentire un esodo
ordinato e sicuro di tutti gli occupanti dell’edificio.
Gli eventi che potrebbero richiedere l’evacuazione di un edificio sono
generalmente i seguenti:
incendi che si sviluppano all’interno dell’edifico scolastico;
incendi che si sviluppano nelle vicinanze della scuola;
un terremoto;
crolli dovuti a cedimenti strutturali della scuola o di edifici contigui;
inquinamenti
dovuti
a
cause
dell’allontanamento dalla zona
esterne,
che
implichino
l’obbligo
avviso o sospetto della presenza di ordigni esplosivi;
ogni altra causa che venga ritenuta pericolosa dal Dirigente Scolastico.
Il documento viene rivisto ogni qualvolta vengano introdotte nell’edificio delle
modifiche di carattere strutturale.
All’inizio di ogni anno scolastico gli insegnanti danno agli alunni adeguata
informazione sul piano di evacuazione.
In ogni edificio scolastico si effettuano quattro prove di evacuazione simulate
nell’arco dell’anno scolastico.
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8. OFFERTA FORMATIVA
a.s. 2015/2016
Costituisce l’ambito/contenitore comune che meglio si presta alla
creazione di una rete di collegamento tra le diverse realtà territoriali e le
strutture scolastiche che in esse operano.
E’ la scuola che mette in atto strumenti per favorire il benessere, che
costruisce adeguati progetti, che offre opportunità, che cresce e che fa
crescere il bambino, che risulta essere il protagonista del suo percorso di
maturazione in armonia con se stesso e con gli altri.
A tal fine sono stati individuati i seguenti Obiettivi da conseguire:

creare un clima affettivo atto a far sì che l’alunno impari a star
bene con se stesso, con gli altri e con il mondo che lo circonda;
 migliorare il livello di apprendimento;

consolidare la continuità didattica tra la scuola dell’Infanzia e la
scuola Primaria;

intensificare momenti di
Insegnanti;
confronto e collaborazione tra gli

favorire l’interdisciplinarietà a livello metodologico;

consolidare l’unitarietà del Circolo.
I docenti sono supportati nella conduzione dei Progetti, per la parte
economico- finanziaria, dal personale di segreteria.
Nello specifico il Progetto di motoria della Regione Piemonte, e
l’attività di Educazione Motoria sono seguiti dal D.S.G.A.
60
Il percorso di lavoro risulta così strutturato:
ARGOMENTO
MAPPE CONCETTUALI
(vedi allegato 1)
CONNESSIONI CURRICOLARI
INTERVENTI EXTRACURRICOLARI
TECNICHE DI PROCEDURA
REALIZZAZIONE
(ipertesti, libri, spettacoli, cartelloni …)
VALUTAZIONE
RIFORMULAZIONE DI NUOVI PERCORSI
RIFORMULAZIONE DI NUOVI PERCORSI
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STRUMENTI
Gli strumenti organizzativi con cui si intende operare per l’attuazione del
Piano dell’Offerta Formativa possono essere suddivisi in due grandi aree:
 Attività di laboratorio e progetti realizzati con risorse interne alla scuola.
 Attività di laboratorio e progetti realizzati con risorse esterne alla scuola.
1. ATTIVITÀ, LABORATORI E PROGETTI CON RISORSE INTERNE
 Laboratori e Progetti di Educazione Musicale
 Progetti di Multiculturalità
 Progetti di Multimedialità
 Progetti di Continuità
 Progetti per l’educazione alla cittadinanza
 Progetti di Lingua Straniera – Inglese (L2);
2. ATTIVITÀ, LABORATORI E PROGETTI CON RISORSE ESTERNE
 Laboratori e Progetti di Educazione Motoria
 Progetti di Prevenzione del Disagio e Promozione dell’Agio
 Progetti per l’integrazione degli alunni diversamente abili
 Laboratori e Progetti di Educazione Motoria
 Progetti di sensibilità verso le diversità
 Laboratori e Progetti di Educazione Musicale
62
LABORATORI E PROGETTI: SCUOLA PRIMARIA
Progetti di Circolo
Progetti di musica
“SCUOLA SICURA”
“UNA APP PER LA SCUOLA SICURA”
“UNA SCUOLA PER TUTTI:
MANTENIMENTO
DELL’AGIO E
INDIVIDUAZIONE
PRECOCE DEGLI STATI DI
DISAGIO”
“SCUOLA E TERRITORIO”
Progetti di informatica
“EDUCAZIONE ALLA
CITTADINANZA E ALLA
LEGALITÀ”
“CONOSCERSI,
CAPIRSI,
RISPETTARSI:
PROGETTO GLOBALE DI
INTEGRAZIONE”
“IL MONDO INTORNO A
NOI”
Integrazione e accoglienza
“INTERCULTURA: CULTURE ANGLOFONE A
CONFRONTO CON LA NOSTRA”
“INCONTRIAMO UN INGLESE MADRELINGUA ”
“SONGS, DANCES, RHYMES & NURSERY RHYMES”
« CAMBIO DI ROTTA »progetto CLIL
“SCUOLA FUORI DALLA
SCUOLA: ISTRUZIONE
DOMICILIARE”
“CHI SIAMO, DA DOVE
VENIAMO, DOVE
ANDIAMO”
“ATTIVITÀ MOTORIA
NELLE SCUOLE PRIMARIE
E DELL’INFANZIA”
“L’AMBIENTE VA A
SCUOLA”
“IL GUSTO DELLA
SALUTE”
“CHILDREN LOVE TO
LEARN”
Progetto di continuità
“AZIONI DI SISTEMA A
SOSTEGNO DELLE FASCE
DEBOLI DELLE ISTITUZIONI
STATALI SCOLASTICHE DEL
PIEMONTE”
“SPERIMENTAZIONE
NELLE SCUOLE
PRIMARIE DEL
METODO DI PFEIFFER
E JONES”
63
“ASCOLTA… SI
LEGGE! ANDIAMO IN
BIBLIOTECA”
“Competenz’ISS.(insegnare
scienze sperimentali)
PRESIDIO pr.TORINO”
“VIVERE INSIEME, VIVERE FELICI”
Progetto di educazione all’affettività
per la scuola primaria del Canavese
“EDUCAZIONE AL SUONO E ALLA
MUSICA”
MAZZÈ TONENGO VISCHE VILLAREGGIA
CALUSO
“CONOSCIAMOCI: LABORATORIO
INTERCULTURALE DI 1° LIVELLO DI
ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI
STRANIERI”
“APPROFONDIAMO L’ITALIANO.
laboratorio interculturale di 2° livello”
“INTERVENTI PER ALUNNI IN
DIFFICOLTÀ
“SAPERE, SAPER FARE, SAPER ESSERE...
Fare scuola per costruire competenze: focus
sulla valutazione e la certificazione”.
“@PPRENDERE IL CODING”
“DID@TTICA MULTIMEDIALE”
Progetti di informatica
LABORATORI E PROGETTI: SCUOLA DELL’INFANZIA
“SPERIMENTAZIONE NELLE SCUOLE
DELL’INFANZIA DEL BRIGHT START
METODO DI EDUCAZIONE COGNITIVA DI C.
HAYWOOD”
"SCUOLA E
TERRITORIO"
“PER NATALE
REALIZZA ANCHE TU
“ASCOLTA…SI LEGGE!
UNA PIGOTTA”
ANDIAMO IN
TONENGOBIBLIOTECA”
“SCUOLA SICURA”
« CHILDREN LOVE TO LEARN »
Approccio alla lingua inglese per
alunni cinquenni
Progetto di continuità
“UNA SCUOLA PER TUTTI:
MANTENIMENTO DELL’AGIO E
INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEGLI
STATI DI DISAGIO”
“EDUCAZIONE ALLA
CITTADINANZA E ALLA
LEGALITÀ”
“PROGETTI DI EDUCAZIONE
AMBIENTALE”
“CONOSCERSI, CAPIRSI,
RISPETTARSI: PROGETTO
GLOBALE DI INTEGRAZIONE”
“ATTIVITÀ MOTORIA
NELLE SCUOLE PRIMARIE
E DELL’INFANZIA”
“CONOSCIAMOCI: LABORATORIO
INTERCULTURALE DI 1° LIVELLO
DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI
STRANIERI”
PROGETTO INSEGNARE SCIENZE
SPERIMENTALI
“A CHE SUONO GIOCHIAMO?
Progetti di musica
64
“SPERIMENTAZIONE NELLE
SCUOLE DELL’INFANZIA DEL
METODO DI PFEIFFER E JONES”
“SPORTELLO DI ORIENTAMENTO E
PERCORSO FORMATIVO PER
GENITORI E DOCENTI”
LABORATORI E PROGETTI RIVOLTI ALLE INSEGNANTI
E AL PERSONALE ATA
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DOCENTI
1.
2.
Formazione per addetti ASPP - modulo A e B - (52 ore totali)
Corso di prima formazione/informazione per neo assunti – sicurezza
(12ore)
Corso di formazione/informazione sui rischi da stress-lavoro correlato.
Corso di formazione di PRIMO SOCCORSO - (12 ore)
Corso di aggiornamento per “figure sensibili”.
Corsi organizzati dalle reti di scuole, con particolare riferimento alla
DIDATTICA INCLUSIVA e per COMPETENZE.
3.
4.
5.
6.
Corsi di formazione istituzionali per neo assunti.
“FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO ATA”
“UNA SCUOLA PER TUTTI:
MANTENIMENTO DELL’AGIO E
INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEGLI
STATI DI DISAGIO”
1.
2.
3.
SPERIMENTAZIONE NELLE SCUOLE
DELL’INFANZIA DEL BRIGHT START
METODO DI EDUCAZIONE
COGNITIVA DI C. HAYWOOD”
65
SICUREZZA
RISCHI PSICO-SOCIALI NELLA SCUOLA
INNOVAZIONI NELLO SVOLGIMENTO DELLE
PROCEDURE AMMINISTRATIVE.
DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO
Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO)
Tel. 011/9833253 – Fax 011/9891435
E –mail: [email protected]
SITO :www.circolodidatticocaluso.gov.it
Attività, laboratori e progetti
Progetto 1: promozione dell’apprendimento della
lingua inglese
Denominazione del progetto
“SONGS, DANCES, RHYMES & NURSERY RHYMES”
“INTERCULTURA: CULTURE ANGLOFONE A CONFRONTO CON LA NOSTRA”
“INCONTRIAMO UN INGLESE MADRELINGUA”
Responsabile del progetto
Fisanotti Mirella, insegnante di scuola primaria, specializzata in lingua inglese.
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti di inglese del circolo.
Classi coinvolte
Tutte le classi del Circolo Didattico di Caluso
Tutte le classe quarte e quinte per il progetto “Incontriamo un inglese madrelingua”
Obiettivi
Obiettivi:
- mantenere viva la motivazione all’apprendimento dell’inglese attraverso attività
coinvolgenti;
- utilizzare filastrocche e canzoni popolari originali inglesi;
- favorire l’acquisizione di una corretta pronuncia;
- introdurre nuovi elementi linguistici;
- rinforzare l’acquisizione di strutture linguistiche di base attraverso il gioco, la
drammatizzazione e il canto;
- approfondire la conoscenza delle civiltà anglofone, ampliando gli orizzonti degli alunni e
favorendo la comprensione (e quindi il rispetto) tra popoli diversi;
- favorire un contatto con materiale autentico inglese;
- permettere un uso concreto della lingua studiata dandole il valore di reale strumento di
comunicazione;
- offrire occasioni di ascolto diretto della lingua inglese dal “vivo”, non veicolata da
strumenti audio-visivi.
66
Durata
Anno scolastico 2015/2016
Risorse umane
Insegnanti di lingua inglese specialiste e specializzate del circolo, insegnanti madrelingua
inglese.
Beni e servizi
Per il progetto “INCONTRIAMO UN INGLESE MADRELINGUA”: utilizzo di un residuo del
finanziamento proveniente dall’iniziativa di solidarietà “ADOTTA UNA SCUOLA CON COOP” a
sostegno delle scuole del territorio (edizione 2014/2015)
67
Denominazione del progetto
“CHILDREN LOVE TO LEARN”
Responsabile del progetto
Costa Antonio, Fisanotti Mirella, Ozella Maria Rita, Patti Elena, insegnanti di scuola primaria
specializzati nell’insegnamento della lingua inglese.
Insegnanti coinvolte
Gli insegnanti che attueranno il progetto e le insegnanti delle scuole dell’infanzia del circolo.
Classi coinvolte
Gli alunni cinquenni delle scuole dell’infanzia del circolo.
Obiettivi
Finalità:
-proporre un primo ludico incontro con la lingua inglese;
-suscitare l’interesse e il piacere dei bambini verso l’apprendimento di una lingua straniera;
-prendere coscienza di un codice linguistico diverso dal proprio, per favorire la
crescita formativa.
Obiettivi didattici:
-scoprire i suoni della lingua inglese;
-avviare il bambino all’ascolto di suoni e parole nuove pronunciati in una lingua diversa da
quella materna per potenziare le capacità di ascolto, di attenzione, di comprensione e di
memorizzazione.
Metodologia:
- story-telling
- ascolto di suoni e parole inglesi
- utilizzo di immagini
- riproduzione di suoni e semplici ritmi della lingua inglese
- giochi
- utilizzo di filastrocche e canzoni mimate
- total physical response
- attività individuali grafico-pittoriche a conclusione delle lezioni per favorire la
memorizzazione
Modalità di verifica:
- osservazione dell’insegnante
- giochi
- partecipazione ad attività di TOTAL
comprensione dei contenuti proposti
PHYSICAL
RESPONSE
per
dimostrare
la
Durata
5 incontri da un’ora ciascuno per ogni gruppo di alunni (2 gruppi per le scuole dell’infanzia di
Caluso e di Mazzè), nell’ultima parte dell’anno scolastico (mesi di aprile/maggio 2015), per
favorire le attività di continuità con la scuola primaria.
68
Risorse umane
Gli insegnanti Costa Antonio, Fisanotti Mirella, Ozella Maria Rita, Patti Elena e gli insegnanti
delle
scuole dell’infanzia
Beni e servizi
Fondi Fondo di Istituto
69
Denominazione del progetto
“CAMBIO DI ROTTA”
(approccio didattico-educativo CLIL)
Responsabile del progetto
Insegnanti coinvolte
Le insegnanti delle classi aderenti al progetto.
Classi coinvolte
Gli alunni delle classi aderenti al progetto.
Obiettivi
Finalità:
- Far acquisire contenuti disciplinari migliorando le competenze linguistiche nella liíngua
veicolare (inglese e francese) utilizzata come strumento per apprendere e sviluppare
abilità linguistiche.
Obiettivi:
- far comprendere che la lingua è uno strumento di comunicazione, acquisizione,
trasmissione del sapere e non un insieme astratto di regole grammaticali e parole
- progettare unità didattiche di apprendimento per l'acquisizione di specifici contenuti
disciplinari
- utilizzare una lingua diversa da quella materna;
- sviluppare abilità e competenze trasversali, di tipo metacognitivo (cogliere rapporti tra
forme linguistiche, analizzare, sintetizzare, rielaborare ed esprimere contenuti in modo
personale ) e culturale (consapevolezza della diversità, sviluppo di interessi e
atteggiamenti plurilingue)
- utilizzare presentazioni multimodali e multimediali
- elaborare uno o più prodotti digitali per la scuola anche in continuità tra scuole di diverso
grado
- mettere in comune e divulgare processi e prodotti CLIL attraverso la documentazlone
delle esperienze
É prevista un'organizzazione didattica che consenta Ia partecipazione linguistica e cognitiva
attiva e poichè si prevede la partecipazione di alunni piccoli sarà dato ampio spazio all'utitizzo
di codiciverbali a sostegno dell' apprendimento.
Saranno utilizzate strategie di scaffolding e insieme all’utilizzo del cooperative-learning, della
peer education e di tutte le strategie che permettono di superare la lezione trasmissiva,
si prevedono strategíe che rendano il contenuto comprensibile agli atunni: pre- listerning,
white listering, uso di startegie quali riformulazioni, semplificazioni e ripetizioni.
Saranno utilizzati tutti i mezzi informatici di cui dispongono le varie scuole con i vari software ,
saranno utilizzati dai docenti diari di bordo per le riflessioni collettive nei momenti di
progettazione e di programmazione.
Valutazione:
Si prevedono due verifiche: una a marzo e una finale a maggio
Pubblicazione dei prodotti elaborati su piattaforme internazionati.
70
Durata
Da gennaio a maggio 2016.
Risorse umane
Gli insegnanti dei diversi ordini di scuola coinvolti nel progetto.
Beni e servizi
Si utilizzeranno le Lim, le aule informatiche e le aule linguistiche.
71
Progetto 2: l’educazione motoria, fisica, sportiva,
orienta e unisce per crescere bene tra i banchi di
scuola.
Denominazione del progetto
“ATTIVITÀ MOTORIA NELLE SCUOLE PRIMARIE E DELL’INFANZIA”
Responsabile del progetto
Cignetti Margherita insegnante di scuola primaria incaricata della funzione strumentale al POF
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti delle scuole primarie di: Caluso, Arè, Mazzè, Tonengo, Vische.
Classi coinvolte
Tutte le classi di scuola primaria del Circolo.
Tutti gli alunni di scuola dell’infanzia del Circolo.
Obiettivi
Finalità:
- favorire ed incrementare l’attività motoria nella scuola.
Obiettivi:
- favorire le attività motorie nelle classi di scuola primaria e dell’infanzia mediante
l’organizzazione di attività motorie e sportive
- collaborare con associazioni sportive nel proporre agli alunni attività mirate al
raggiungimento degli obiettivi didattici presenti nella programmazione di Circolo di
educazione motoria, nonché nel POF
- accettare se stessi per accettare gli altri e la natura attraverso il gioco
- insegnare ai bambini,attraverso il gioco,il significato della segnaletica stradale al fine di
accrescere le proprie conoscenze e la propria sicurezza stradale
promuovere e favorire la partecipazione degli alunni all’attività natatoria e di acquaticità
favorire la partecipazione a manifestazioni sportive organizzate sia dalla scuola che da
enti esterni
- collaborare con i diversi ordini di scuola in ambito motorio, nell’ottica della continuità
educativa.
Tali obiettivi devono essere raggiunti dal coinvolgimento e gradimento almeno del >= 90%,
espressi tramite questionario di qualità somministrato agli alunni
-
Metodologia:
- attività didattiche condotte dagli insegnanti di classe
- attività didattiche condotte da insegnanti interne alla scuola
- attività didattiche condotte con la collaborazione di consulenti esterni alla scuola.
72
Durata
Tennis:
5/6 ore per le classi di scuola primaria che hanno aderito al progetto: “Il
Testimone ai Testimoni…”
Motoria
4 ore karate Budokan Caluso e di Arè per tutte le classi
4 ore di ginnastica- danza per le classi di Caluso e Arè
Risorse umane
Tennis
Karate
Motoria
Andrea Cecconello
Nico Primavera
Gianfranca Congiu
Beni e servizi
Risorse strumentali: palestre e relative attrezzature, spazi esterni alle scuole, attrezzature
messe a disposizione da società sportive.
73
Progetto 3: la multimedialità
Denominazione del progetto
“LA MULTIMEDIALITÀ”
Responsabile del progetto
Magrini Rossana insegnante di scuola primaria- plesso di Caluso capoluogo.
Insegnanti coinvolte
Il progetto è rivolto a tutte le classi del Circolo.
Classi coinvolte
Tutte le classi del Circolo.
Obiettivi
Finalità:
- valorizzare le risorse tecnologiche già esistenti mediante l’integrazione per favorire la
comunicazione, la circolarità, la diffusione di esperienze e informazioni di ordine
culturale, didattico e amministrativo, ma anche di immagine e promozione del territorio,
in collaborazione con l’ente locale
- migliorare la circolazione e la diffusione delle comunicazioni fra i vari plessi del Circolo
- “guardare fuori e dentro” attraverso il Web, finestra che si affaccia sulla realtà.
Obiettivi:
- potenziare le postazioni multimediali di tutti i plessi del Circolo in modo che possano
essere utilizzate da gruppi di alunni e dagli alunni diversamente abili per lo sviluppo
delle varie attività programmate
- promuovere e valorizzare gli aspetti culturali, storici, artistici e ambientali dei paesi
afferenti al Circolo Didattico
- stabilire rapporti con le istituzioni scolastiche del territorio
- conoscere e sviluppare le potenzialità della LIM
Si considerano raggiunti gli obiettivi se con il questionario di qualità rivolto ai docenti, si
raggiungerà il miglioramento del >=10% rispetto all’ultima rilevazione
Metodologia:
- attivare e organizzare le risorse umane e tecnologiche
- gestire e le relazioni interne tra scuola, allievi, genitori e docenti e quelle esterne tra la
scuola e altre istituzioni
- formare e aggiornare a vari livelli docenti, personale amministrativo, tecnico ed
ausiliario sull’utilizzo di programmi base (Word, Power Point e Front Page), di Internet e
sulla creazione e gestione di pagine Web e utilizzo LIM
- formare e consolidare l’interesse e le abilità degli studenti nell’uso delle nuove
tecnologie per approfondimenti e/o recupero, anche a sostegno di alunni in situazione di
handicap
- stabilire reti programmatiche.
Nel corrente a.s. i docenti utilizzeranno i registri on line: a tal fine è stato acquistato il software
Argo e sono stati attivati corsi di aggiornamento, per il relativo utilizzo, rivolti agli insegnanti.
Durata
Durata pluriennale: anno scolastico 2015/2016 e seguenti.
Con i fondi a disposizione si potenzieranno i sistemi informativi per l’organizzazione e la
didattica nella scuola.
Risorse umane
Docenti del Circolo, formatori esterni, tecnici esterni.
Beni e servizi
Prodotti di consumo(floppy, cd…)
Manutenzione hardware
Commesse esterne
Attrezzature
74
Denominazione del progetto
“@pprendere il coding”
Responsabile del progetto
Antonino Riggio docente di scuola primaria, plesso di Caluso.
Insegnanti coinvolti
Antonino Riggio, Sandro Eritreo, insegnanti plesso di Caluso
Paola Giovanna Canonica e Liborio Guzzo, insegnanti del plesso di Tonengo
Classi coinvolte
3° B e 4° B plesso di Caluso e 1° plesso di Tonengo
Obiettivi
Finalità:
- analizzare e organizzare i dati del problema in base a criteri logici
- sviluppare il pensiero computazionale
- affrontare e risolvere i problemi secondo i principi dell'informatica
- consentire all'alunno di passare dal ruolo di fruitore passivo della tecnologia al ruolo di
protagonista
- sviluppare competenze (life skills)
Obiettivi:
- analizzare e organizzare i dati del problema in base a criteri logici
- identificare, analizzare, implementare e verificare le possibili soluzioni con un’efficace ed
efficiente combinazione di passi e risorse (avendo come obiettivo la ricerca della soluzione
migliore secondo tali criteri)
- generalizzare il processo di risoluzione del problema per poterlo trasferire ad un ampio spettro
di altri problemi
- rappresentare i dati del problema tramite opportune astrazioni
- sviluppare la capacità di comunicare e lavorare con gli altri per il raggiungimento di una meta
comune o di una soluzione condivisa
- migliorare le capacità di osservazione e riflessione
- sviluppare la capacità degli alunni di trovare soluzioni alternative
- sviluppare capacità cognitive della previsione e della comunicazione attiva ed efficace tenendo
conto della varietà dei codici
Metodologia:
- l'attività prevede due momenti: un percorso base (con avvio al pensiero computazionale e
partecipazione all'Ora del codice) e un percorso avanzato (percorso per lo sviluppo del
pensiero computazionale)
- lezioni interattive sui siti: www.programmailfuturo.it https://code.org https://lightbot.com
- attività unplugged
- analizzare e organizzare i dati del problema in base a criteri logici
- rappresentare i dati del problema tramite opportune astrazioni
- formulare il problema in un formato che ci permetta di usare un “sistema di calcolo” (nel
senso più ampio del termine, ovvero una macchina, un essere umano, o una rete di umani
75
e macchine) per risolverlo
- automatizzare la risoluzione del problema definendo una soluzione algoritmica, consistente in
una sequenza accuratamente descritta di passi, ognuno dei quali appartenente ad un
catalogo ben definito di operazioni di base
- identificare, analizzare, implementare e verificare le possibili soluzioni con un’efficace ed
efficiente combinazione di passi e risorse (avendo come obiettivo la ricerca della soluzione
migliore secondo tali criteri);
- generalizzare il processo di risoluzione del problema per poterlo trasferire ad un ampio spettro
di altri problemi.
Durata
Percorso base: Ora del Codice dal 7 al 13 dicembre 2015
Percorso avanzato: dicembre 2015 - maggio 2016
Risorse umane
Gli insegnanti delle classi coinvolte.
Percorso di formazione Il Coding in Testa promosso dall'Associazione Magistrale Niccolò Tommaseo
in collaborazione con il Dipartimento di Informatica dell'Università di Torino.
Beni e servizi
Laboratorio di informatica, LIM, connessione internet, palestra.
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Denominazione del progetto
“Did@ttica multimediale”
Responsabile del progetto
Antonino Riggio, docente di scuola primaria, plesso di Caluso.
Insegnanti coinvolte
Antonino Riggio, Cristiana Praolini, Francesca Pia, Elena Patti, Miriam Vulcano, Ariagno Milena
Classi coinvolte
3° B Caluso, 5° Arè, 3° Mazzè, 4/5 Villareggia
Obiettivi
Finalità:
- potenziare la creatività
- potenziare il pensiero laterale
- sviluppare l'abilità di base sull'utilizzo del pc e di internet (computer literacy)
- sviluppare l'abilità di gestire le informazioni (information literacy)
- sviluppare l'abilità di comprendere e produrre contenuti digitali (multimedia literacy)
- sviluppare competenze (life skills)
Obiettivi:
- favorire l'apprendimento attivo
- co-costruire contenuti: insegnanti e alunni collaborano alla costruzione di conoscenze
- individualizzare l'apprendimento
- sostenere varie forme di apprendimento
- favorire un maggiore coinvolgimento educativo
- colmare il digital divide tra gli alunni.
Metodologia:
Si utilizzerà la metodologia dell'apprendimento misto (blended learning) e il modello
dell'apprendimento capovolto (flipped learning) in cui si ha un'inversione della didattica:
l'apprendimento inizia a casa e a scuola si realizza la classe capovolta (flipped classroom).
Ruolo dell'insegnante:
- individua i video e li trasforma da un contenuto passivo in un'esperienza attiva per gli alunni,
inserendo quesiti direttamente collegati al tempo del video (EduCanon)
- verifica i contenuti appresi in autonomia ed eventualmente rielabora le informazioni poco
chiare
- aumenta il controllo sulla didattica e utilizza in modo più efficiente il tempo scuola
- individua i feedback e predispone piani personali per attività di recupero o approfondimento
- supporta gli alunni nella creazione di prodotti originali che derivino dall'applicazione di quanto
appreso.
Ruolo dell'alunno:
- assume maggiore controllo sul proprio apprendimento
- visiona il materiale didattico a casa, una o più volte secondo il proprio ritmo di
apprendimento
- elabora singolarmente o in gruppo contenuti di vario tipo anche digitali.
77
Il materiale prodotto dall'insegnante e dagli alunni sarà inserito sul social network per
l'apprendimento Edmodo la cui grafica è simile a quella di Facebook. Il sito offre la possibilità di
comunicare e di interagire in modo corretto e soprattutto sicuro poiché tutto è gestito e può
essere filtrato dall'insegnante che ha creato la classe virtuale. Edmodo consente di creare forum
che il maestro può monitorare o cancellare se non ritiene adatti all’ambiente didattico. Gli studenti
possono comunicare direttamente solo con il docente o con tutti i compagni, i messaggi privati tra
studenti infatti non sono ammissibili, non sono ammessi commenti o messaggi anonimi.
Valutazione:
Valutazione formativa in itinere delle conoscenze e degli artefatti prodotti dagli alunni.
Durata
Intero anno scolastico
Risorse umane
Gli insegnanti delle classi coinvolte.
Beni e servizi
Laboratorio di informatica, LIM, web.
78
Progetto 4: insieme per conoscersi, capirsi,
rispettarsi: un progetto globale di integrazione
Denominazione del progetto
“CONOSCERSI, CAPIRSI, RISPETTARSI: PROGETTO GLOBALE DI INTEGRAZIONE”
Responsabile del progetto
Perotti Serena: insegnante di sostegno- scuola dell’infanzia –plesso scolastico di Caluso.
Insegnanti coinvolte
Insegnante di classe / sezione e di sostegno del Circolo (in cui siano inseriti alunni stranieri,
diversamente abili, con disabilità di apprendimento, in svantaggio culturale).
Classi coinvolte
Le classi in cui si renda necessario un intervento didattico educativo, specifico e mirato, nei
confronti di alunni inseriti.
Obiettivi
Finalità:
- sviluppare e consolidare le potenzialità di apprendimento, formazione, socializzazione,
per integrarsi in modo autonomo nella società
- migliorare l’offerta formativa ed offrire percorsi compensativi di intervento per tutti gli
alunni (stranieri, diversamente abili, in difficoltà sociali e culturali).
Obiettivi:
- favorire un’integrazione armoniosa attraverso una serie di opportunità formative tali da
garantire risposte consone alle diverse esigenze degli alunni
- favorire la creazione di un ambiente sereno e positivo nel gruppo classe per ottenere
una migliore integrazione
- promuovere la cultura dell’integrazione come risorsa di civiltà e di apprendimento per
tutti.
Tali obiettivi devono essere raggiunti dal >=30% degli alunni coinvolti che saranno valutati con
verifiche iniziali e finali.
Metodologia:
- articolazione flessibile del gruppo classe/sezione
- coinvolgimento di tutti gli insegnanti del team nel percorso compensativo (classi con
inserimenti)
- utilizzo della comunicazione come catena per la trasmissione di dati, conoscenze,
risultati
- diffusione (rete, mediateca Pavone)
Durata
Annuale: ore aggiuntive di insegnamento
ore aggiuntive di progettazione.
Risorse umane
Insegnanti del Circolo.
Beni e servizi
Fondi statali.
79
Denominazione del progetto
“CONOSCIAMOCI: LABORATORIO INTERCULTURALE DI 1° LIVELLO DI ACCOGLIENZA DEGLI
ALUNNI STRANIERI e Integrazione alunni stranieri”
“APPROFONDIAMO L’ITALIANO: LABORATORIO INTERCULTURALE DI 2° LIVELLO PER ALUNNI
STRANIERI GIÀ IN ITALIA DA TEMPO”
Insegnanti coinvolte
Team insegnanti con alunni stranieri di primo inserimento: ovvero in Italia da poco tempo e
che non conoscono l’italiano.
Team insegnanti con alunni stranieri che, pur avendo già frequentato da tempo la scuola,
necessitano di attività integrative.
Responsabile:insegnante Angeli Laura docente di scuola Primaria del plesso di Caluso
Classi coinvolte
Classi in cui sia inserito un alunno straniero di primo inserimento.
Sezioni di scuola dell’infanzia.
Classi in cui sia inserito un alunno straniero già frequentante.
Obiettivi
Finalità:
Poiché il DPR 394/1999 stabilisce che l’iscrizione di minori stranieri nelle scuole può essere
richiesto in qualunque periodo dell’anno scolastico, occorre predisporre un piano di intervento a
livello didattico- educativo- sociale atto a favorire nel migliore dei modi il loro inserimento e la
loro integrazione nella scuola e nella realtà sociale per :
-
favorire gradualmente l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri
nel contesto scolastico
migliorare le competenze linguistiche degli studenti stranieri
migliorare il successo di tutti gli alunni stranieri nei percorsi formativi
potenziare l’autostima attraverso un miglioramento del rendimento scolastico
Obiettivi:
- saper fare uso della lingua come strumento per imparare i contenuti delle discipline
(uso veicolare della lingua)
- realizzare percorsi di prima alfabetizzazione per l’apprendimento della lingua italiana
- comprendere la lingua parlata nelle situazioni di vita più comuni
- organizzare esperienze linguistiche per l'apprendimento intensivo della lingua italiana a
vari livelli, con attenzione
1. al linguaggio orale per
-
migliorare l'uso della lingua parlata per le esigenze della comunicazione quotidiana
arricchire il vocabolario di base dei singoli alunni
superare le difficoltà linguistiche, spesso legate alle differenze fonetiche fra la lingua
d'origine e la lingua italiana
2. al linguaggio scritto per
-
favorire il consolidamento del nuovo lessico via via acquisito
80
-
intervenire nel recupero delle difficoltà scolastiche.
Lingua dello studio
-
realizzare interventi per la facilitazione degli apprendimenti.
predisporre attività di recupero o di rinforzo dell'apprendimento a livello individuale o a
piccoli gruppi.
Tali obiettivi devono essere raggiunti dal >=30% degli alunni coinvolti che saranno valutati con
verifiche iniziali e finali.
Metodologia:
-
fondamentale è non separare l’apprendimento linguistico dal processo di
socializzazione. Per l’alunno straniero è di primaria importanza l’arricchimento sociale
all’interno della classe e della scuola, attraverso la qualità dei legami affettivi con i
compagni e gli insegnanti, presupposto necessario per la motivazione all’apprendimento
-
la comunicazione è il più importante tra i bisogni di un allievo non-italofono e neo
arrivato che ha l’esigenza di stabilire i primi contatti con compagni e insegnanti, reagire
a richieste e sollecitazioni ed esprimere le proprie necessità. Perché vi sia una corretta
acquisizione della nuova lingua che faccia leva su una memoria a lungo termine, è
necessario che l’allievo abbia i primi stimoli, relativi al quotidiano, in un’atmosfera
accogliente in cui venga facilitata la socializzazione; in tal modo si riduce il livello di
ansia, si favorisce l’autostima e si facilita il processo di acquisizione delle nuove
competenze linguistiche.
Utilizzo dei fondi erogati con la Circolare Regionale n° 195 del 3 Giugno 2008 fruibili in parte
per la retribuzione di prestazioni aggiuntive all’orario del personale docente, in parte per
l’acquisto di materiali o per l’intervento di esperti esterni, allo scopo di favorire
l’apprendimento della lingua italiana.
Durata
L’intero anno scolastico.
Risorse umane
Insegnanti delle classi.
Famiglie.
Sportello stranieri (Comune di Caluso).
CISSAC – mediatori culturali
Beni e servizi
Attuabile se ci saranno finanziamenti.
Se finanziato: risorse dell’U.S.R. e della regione Piemonte.
Materiale specifico di apprendimento, CD, testi operativi.
81
Denominazione del progetto
“INTERVENTI PER ALUNNI IN DIFFICOLTÀ”
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti del Circolo che ne faranno richiesta.
Plessi
Vische, Mazzé, Tonengo, Arè, Villareggia, Caluso.
Classe e numero di alunni a cui si rivolge il progetto
Gli alunni delle classi i cui insegnanti ne faranno richiesta.
Obiettivi
Finalità:
-
Condurre gli alunni al superamento delle difficoltà linguistiche e matematiche
Obiettivi:
-
Raggiungere gli obiettivi minimi nell’area linguistica e matematica previsti dalla
programmazione
Metodologia:
-
Attività individualizzata con ore aggiuntive di insegnamento
-
Verifiche previste:
Al termine dell’ apprendimento si verificherà il livello raggiunto che deve essere almeno
>=30% degli alunni coinvolti.
Durata
L’intero anno scolastico.
Numero previsto di ore
Progetto finanziato con il FIS
82
Denominazione del progetto
“SCUOLA FUORI DALLA SCUOLA: ISTRUZIONE DOMICILIARE”
Responsabile del progetto
Insegnanti eventualmente coinvolti nel progetto.
Insegnanti coinvolte
Le insegnanti di alunni cui è impedita la frequenza scolastica.
Classi coinvolte
Le classi in cui si renda necessaria l’attivazione del progetto.
Obiettivi
Finalità:
- garantire il diritto allo studio a studenti in un contesto differente dalla classe che può
essere il domicilio dello studente o un ambiente isolato all’interno della struttura
scolastica.
Obiettivi:
- evitare il più possibile la situazione di isolamento in cui si viene a trovare l’alunno
- annullare il più possibile il senso di distacco dalla realtà scolastica e dal gruppo classe
Metodologia:
- utilizzo combinato di strumenti multimediali per mantenere un collegamento con la
scuola e il gruppo dei pari
- adattamento della didattica tradizionale al contesto in cui si opera
- flessibilità didattica e relazionale
Durata
L’intero anno scolastico o il tempo necessario al rientro nella struttura scolastica.
Risorse umane
Disponibilità dei docenti delle classi interessate come prestazioni aggiuntive all’orario d’obbligo.
Beni e servizi
Se finanziato: fondi erogati, dietro presentazione ed approvazione di un progetto specifico,
dall’U.S.R.
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Progetto 5: scuola, enti locali e territorio
In questa area rientrano tutti i progetti preparati in collaborazione con gli Enti
Locali e le associazioni presenti sul territorio.
Denominazione del progetto
“SCUOLA ED ENTI LOCALI”
Responsabie del progetto
Sasso Anna: DSGA della Direzione Didattica.
Classi coinvolte
Tutte le classi del Circolo didattico.
Obiettivi
Finalità:
- favorire i rapporti con i Comuni su cui gravita la Direzione Didattica di Caluso.
Durata
L’intero anno scolastico.
Beni e servizi
Fondi dei Comuni per attività varie:
fondi per acquisto di materiale di pulizia per le scuole,
fondi per lo svolgimento delle funzioni miste,
borse di studio alle famiglie degli alunni,
iniziative rivolte alla scuola da parte dei Comuni.
Fondi ministeriali:
fondi ministeriali per rimborso ai comuni dei pasti agli insegnanti.
Non si fanno previsioni in quanto si farà variazione al momento dell’assegnazione delle cifre.
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Denominazione del progetto
“SCUOLA E TERRITORIO”
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti del Circolo didattico.
Classi coinvolte
Tutte le classi del Circolo didattico.
Obiettivi
Finalità:
-
aprire le porte della scuola a ogni tipo di collaborazione e di cooperazione
interagire con gli Enti locali, l’utenza e le associazioni presenti sul territorio
Attraverso:
- attività di sorveglianza da parte dei “Nonni Vigile” all’entrata e uscita degli alunni,
sugli scuolabus, durante le uscite didattiche sul territorio
- attività di sorveglianza, da parte dei “Nonni Vigili” di Mazzè, nella scuola primaria
- attività di volontariato a scuola da parte di ex insegnanti, educatori, genitori,
esperti
- attività con specialisti per l’ampliamento dell’offerta formativa, promosse e/o
sostenute dai Comuni
- manifestazioni ed eventi conclusivi e/o promossi da enti territoriali
- partecipazioni a mostre, spettacoli e/o premiazioni
- assistenza mensa e dopomensa comunale
- doposcuola comunale a Villareggia il martedì (12:30-16:30)
- attività di supporto alle insegnanti al momento dell’ingresso (8:30-9:00) da parte
dei volontari della Associazione di volontariato USG Rodallese nella Scuola
dell’Infanzia di Rodallo
Durata
L’intero anno scolastico
Risorse umane
Nonni vigile, esperti, genitori, volontari.
Beni e servizi
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Denominazione del progetto
“L’AMBIENTE VA A SCUOLA”
Responsabile del progetto
Carra Lidia, insegnante di scuola primaria, plesso di Mazzè.
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti del Circolo.
Classi coinvolte
Tutte le classi e le sezioni del Circolo che aderiscono al progetto
Obiettivi
Finalità:
- favorire comportamenti corretti di rispetto dell’ambiente
- stimolare negli adulti del domani la consapevolezza di ciò che dobbiamo difendere,
tutelare, proteggere e conservare.
Obiettivi:
- acquisire informazioni e conoscenze relative all’ambiente
- favorire la conoscenza della natura e dei problemi di tutela ambientale
- comprendere che con l’impegno di tutti è possibile avere un mondo migliore
Metodologia:
- utilizzo di cd Rom, schede, libri e tabelle
- produzione di cartelloni riassuntivi e di brani musicali
- incontri con le G.E.V.
- adesione alle iniziative promosse da LEGAMBIENTE (“Puliamo il mondo”, Festa
dell’albero”, “Notte dei rospi”, “M’illumino di meno”)
- contatti con la SCS per incontri sulla raccolta differenziata dei rifiuti
- collaborazione con la COOP
Durata
Da settembre 2015 a giugno 2016.
Risorse umane
Collaborazione con il personale del Comune, con le G.E.V. della provincia di Torino, con
LEGAMBIENTE, SCS e COOP e l’Associazione VIVERE I PARCHI.
Beni e servizi
Risorse interne.
Uso televisore, videoproiettore e LIM
Materiali forniti dalle G.E.V., da SCS, da LEGAMBIENTE, da COOP.
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Denominazione del progetto
“ASCOLTA… SI LEGGE! ANDIAMO IN BIBLIOTECA”
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti del Circolo.
Classi coinvolte
Tutti i bambini delle classi e delle sezioni interessate.
Obiettivi
Finalità:
- migliorare le capacità di ascoltare, di prestare attenzione, di comprendere e di
rielaborare
- stimolare i bambini all’ascolto di fiabe e racconti attraverso la lettura, attraverso la
musica, attraverso le attività grafico – pittoriche.
Obiettivi:
- favorire il piacere di leggere
- sensibilizzare i bambini alla fruizione di un servizio pubblico
- arricchire il linguaggio verbale
- conoscere e rispettare l’ ambiente
- stimolare l’attenzione e la concentrazione
- imparare nel gruppo a conoscere il silenzio per osservare e ascoltare.
Metodologia:
- visite guidate
- letture
- allestimento della biblioteca della nostra scuola
- esperienze di prestito d’uso
- rielaborazione collettiva dei contenuti.
Durata
Ottobre – maggio 2015/2016
Risorse umane
Le responsabili delle biblioteche comunali.
Beni e servizi
Risorse interne e Biblioteca Comunale.
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Denominazione del progetto
“IL GUSTO DELLA SALUTE”
“Piccoli semi crescono”
Progetto di educazione alimentare
Responsabile del progetto
Bertone Daniela, insegnante di scuola primaria, plesso di Mazzè
Insegnanti coinvolte
Le insegnanti delle classi di scuola primaria dei plessi di Caluso, Mazzè, Vische.
Le insegnanti della scuola dell’infanzia di Rodallo.
Classi coinvolte
Le classi dei plessi di Caluso, Mazzè, Vische.
Le sezioni del plesso di Rodallo.
Obiettivi
Finalità:
- rendere l’educazione alimentare argomento inter-disciplinare importante per l’educazione
e l’istruzione degli alunni.
- avvicinare gli alunni alla scoperta dei prodotti del proprio territorio
- comprendere l'importanza di un'alimentazione sana e consapevole
- apprezzare i cibi e la loro preparazione attraverso esperienze con gli alimenti e le loro
“trasformazioni”
Obiettivi:
-
conoscere i cinque sensi (saper apprezzare il profumo, il gusto, la consistenza, quali
componenti essenziali del gradimento di un cibo)
maturare la consapevolezza delle proprie capacità senso-percettive per l’esplorazione e
lo studio scientifico della realtà circostante
conoscere i principi di una sana e varia alimentazione ai fini di una crescita equilibrata
ed armonica
promuovere il consumo di frutta e verdura
migliorare la qualità della prima colazione
favorire e rafforzare la conoscenza delle filiere alimentari (dalla terra alla tavola)
avvicinare i ragazzi al mondo vegetale attraverso un contatto diretto e un approccio di
tipo operativo (coltivazione di un orto didattico)
far apprendere conoscenze in campo botanico e agrario, elementi di zoologia di
vertebrati ed invertebrati e conoscenze sulla natura del terreno attraverso esperienze
laboratoriali
guidare gli alunni alla conoscenza e al rispetto dei ritmi della natura e delle stagioni
approccio alla variabile “clima”
Metodologia:
-
valorizzazione delle conoscenze pregresse di ciascun alunno
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-
rispetto dei ritmi e delle modalità di apprendere
didattica laboratoriale attraverso il problem-solving: esplorazione, invenzione, scoperta
uso di materiale non strutturato e reperibile nell’ambiente di vita degli alunni
collaborazione con strutture presenti sul territorio
supporto degli alunni e degli insegnanti dell’Istituto Agrario Ubertini che, attraverso il
progetto laboratoriale “L’Ubertini coltiva piccoli frutti”, affiancano i piccoli della Primaria
come tutor (Caluso)
Attività:
- osservazioni della realtà circostante
- osservazione, descrizione e assaggio dei frutti e delle verdure prodotti nel nostro territorio
e/o coltivati negli orti didattici dei vari plessi
- attività con esperti
- esperenze laboratoriali di cucina in classe e nei ristoranti
- visite didattiche e orti, fattorie, vigneti, ecc..
- allestimento di cartelloni riassuntivi
- raccolta di materiali e fotografie che documentino il percorso didattico
Al termine dell’a.s. è previsto un evento conclusivo, inoltre tutte le attività e i percorsi sono
documentati sul sito internet della scuola.
Durata
Da settembre 2015 a giugno 2016
Risorse umane
Supporto degli alunni e degli insegnanti dell’Istituto agrario Ubertini, attraverso il
progetto laboratoriale “L’Ubertini coltiva piccoli frutti”
 Scuola secondaria di secondo grado: Istituto Professionale Di Stato Per L'Agricoltura Carlo
Ubertini
 Ente Parco Naturale del Lago di Candia “Vivere i Parchi A.P.S.”
 Dott. Ardizio Magda Dirigente Veterinario Responsabile SS Sanità animale A.S.L. VC
 Ristorante “Gardenia” di Caluso
 Hotel “Erbaluce” di Caluso
 “La bottega dei Bombi” di Vische
 Azienda Agribioturistica “A casa di Giò” di Mazzè
 Azienda agricola Actis Perinetto Danilo
 Azienda agricola “La Cascinassa” di Pavone
 “Pane Dolce e Caffè” di Marcella Simeone di Caluso
 Associazione “Verde didattico nel Canavese”
 Associazione “Gli amici del frutto antico”
 Comuni coinvolti Caluso, Mazzè, Vische
 Eventuali collaborazioni con altre realtà presenti sul territorio
Beni e servizi
Fondi erogati dalla Fondazione Banca di Alba e del Canavese.
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Denominazione del progetto
“VIVERE INSIEME, VIVERE FELICI”
Progetto di educazione all’affettività per la scuola primaria del Canavese
Responsabile del progetto
Insegnante collaboratrice del DS, Scapino Elisabetta, scuola primaria di Caluso.
Insegnanti coinvolte
Insegnanti delle classi quinte elementari del Circolo didattico.
Classi coinvolte
Classi quinte del Circolo didattico
Obiettivi
Finalità:
- favorire lo sviluppo armonico delle potenzialità di ogni bambino
- offrire ad ogni alunno stimoli culturali, affettivi, sociali adeguati, affinché ciascuno sviluppi
le proprie potenzialità
Obiettivi:
- alfabetizzare emotivamente i ragazzi
- stimolare l’intelligenza relazionale
- informare in modo chiaro e corretto sulla sessualità
- supportare le famiglie nella trattazione di tematiche complesse e “scomode”
- sensibilizzare le istituzioni scolastiche sull’argomento
- prevenire la violenza di genere
Argomenti trattati:
- Anatomia
o Cambiamenti del corpo umano
o Ciclo, concepimento, gravidanza
- Affettivita’ e sessualita’
o Conoscere meglio le emozioni
o Uomini e donne, similitudini e differenze
Durata
Febbraio/marzo 2016:
2 incontri per alunni di ogni classe quinta (quinta Villareggia e Vische: unico gruppo)
1 incontro rivolto a tutti i genitori delle classi coinvolte
Risorse umane
Dott. Fabrizio Florio, psicologo
Dott.ssa Rosangela Graziano, ostetrica
Ing. Maurizio Leone, Dott. ssa Cristina Arro’, responsabili del progetto.
Beni e servizi
Fondi della Fondazione della Banca di Alba e del Canavese
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Denominazione del progetto
“A CHE SUONO GIOCHIAMO”
Insegnanti coinvolte
Le insegnanti delle scuole dell’infanzia di Mazzè e Vische
Classi coinvolte
I bimbi di 3- 4- 5 anni dei plessi di Vische e di Mazzè.
Obiettivi
Finalità:
- avvicinare il bambino al mondo dei suoni e dei ritmi
- lavorare per un prodotto finale
- favorire l’interiorizzazione di concetti base di lingua e matematica.
Obiettivi:
- puntare sull’esperienza attiva in cui la musica è soggetto e contemporaneamente
oggetto educativo.
- sviluppare autocontrollo e attenzione
- imparare a orientarsi nello spazio mediante prospettiva sonora
- uso creativo della voce
- risposta fisica al suono
- sviluppare l’intonazione
- percezione di strutture sonore elementari
- interpretazione di eventi sonori
- collegamento suono- immagine
- sviluppo del pensiero creativo
Metodologia:
- esplorazione dell’ambiente sonoro
- riproduzione di suoni
- uso del gioco, del corpo, della voce
- strumentario didattico.
Durata
Tutto l’anno scolastico suddiviso in tranche per ciascun plesso.
Risorse umane
Simona Sallustio
Bruno Lampa
Beni e servizi
Fondi dei Comuni di Mazzè e di Vische.
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Denominazione del progetto
“EDUCAZIONE AL SUONO E ALLA MUSICA”
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti dei plessi di Tonengo, Mazzè, Vische, Villareggia, Caluso
Classi coinvolte
Tutte le classi della scuola primaria di Tonengo, Mazzè, Vische e Villareggia.
Obiettivi
Finalità:
- educare i bambini al suono e alla musica in un’ottica interdisciplinare, integrando
l’ascolto e l’educazione musicale con il gioco, la drammatizzazione, l’espressione
mimico- gestuale, il movimento, la danza, la poesia e l’espressione grafico- pittorica.
Obiettivi:
- sviluppo della capacità di ascolto, attenzione e concentrazione
- sviluppo della memoria musicale, della capacità di utilizzo della voce parlata e cantata e
di coordinazione motoria
- sviluppo della capacità di organizzare il proprio corpo nello spazio sia in maniera
personale che interagendo con i compagni, dell’autocontrollo e della capacità di
adattamento a nuove situazioni
- sviluppo delle capacità di cogliere differenze e somiglianze, di rapportare un suono ad
un segno e viceversa, di analisi, della creatività e del senso critico
- sviluppo del senso ritmico.
Metodologia:
- attività musicali intuitive (filastrocche, conte, giochi cantati,esecuzioni abbinate a
semplici ostinati, cori, piano vivente, canto a due voci, coreografie…)
- attività di alfabetizzazione musicale
- riproduzione di melodie eseguite con il flauto dolce e le percussioni
- canti inerenti a brani popolari, storici e di attualità.
Durata
Tutto l’anno scolastico suddiviso in tranche per ciascun plesso.
Risorse umane
Simona Sallustio
Anna Forloni
Lorenzo Vacca
Beni e servizi
Attività finanziate dai Comuni di Mazzè, Vische e Villareggia e contributo volontario dei
genitori.
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Progetto 6: scuola sicura
Denominazione del progetto
“SCUOLA SICURA”
“La scuola si –cura di me”
Responsabile del progetto
Ariagno Milena insegnante di scuola primaria plesso di Villareggia –referente commissione
sicurezza
Personale scolastico coinvolto
Progetto di rete tra le I.s. DDS Caluso, DDS San Giorgio, I.C. Strambino, SMS “G.Gozzano”
Caluso, I.C. Ivrea 1.
I Dirigenti Scolastici, la referente di rete e Addetta SPP, le addette SPP, le addette SPILA, tutte
le insegnanti del Circolo, i collaboratori scolastici, il personale amministrativo e il
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Classi coinvolte
Tutti gli alunni di scuola dell’infanzia, primaria e scuola secondaria di primo grado.
Obiettivi
Finalità:
- acquisire e diffondere la cultura della Sicurezza attraverso l’educazione
comportamento e l’addestramento all’autoprotezione, formazione degli alunni.
al
Obiettivi generali:
- preparare tutti coloro che occupano l’edificio scolastico a situazioni di pericolo:
aggiornamento e pubblicazione del Piano di Evacuazione
- prove guidate all’interno di ogni classe per un rapido abbandono dell’aula
- prove guidate all’interno della scuola e all’esterno per il rapido raggiungimento delle
aree di raccolta prestabilite
- compilazione delle schede aggiornate e corrispondenti in ogni momento alla situazione
di attività della scuola
- compilazione di schede e registri di controllo periodico dell’efficienza degli estintori e
idranti, del sistema di illuminazione di sostegno e di emergenza
- infondere fiducia verso il superamento dei pericoli
- potenziare l’autocontrollo e la collaborazione come reazione all’eccitazione collettiva
- abituare le persone alla prevenzione e alla protezione
- promuovere attività di sensibilizzazione al tema della sicurezza rivolte a docenti, alunni
e genitori anche in collaborazione con gli enti locali
- potenziare e favorire l’aggiornamento e la formazione del personale.
Obiettivi del progetto di rete:
- Promuovere la cultura della sicurezza fin dalla scuola dell’infanzia
- Saper individuare e riconoscere i fattori determinanti delle situazioni a rischio.
- Sentirsi rassicurato e responsabile.
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-
Accrescere le competenze sul piano della consapevolezza del proprio
e altrui
benessere.
In riferimento alla convenzione rep. 16298 del 26 luglio 2006,che regola la
collaborazione tra Regione Piemonte, INAIL e USR per le iniziative da attuare in tema di
promozione della cultura della sicurezza nelle scuole e tenendo conto della necessità di
ottemperare alla disciplina relativa alla formazione dei lavoratori prevista dall’art.37 del
D.lgs 81/08,la rete di scuole per la sicurezza aderisce al bando di concorso “Vito ScafidiLa sicurezza a fumetti” che prevede l’elaborazione di pacchetti formativi che consentano
di avvicinarsi in maniera efficace alla mentalità dei più giovani, offrendo,
contemporaneamente strumenti didattici e formativi per supportare la formazione degli
allievi della scuola primaria equiparati a lavoratori. Le scuole della rete prepareranno
moduli didattici a fumetti, con quiz e giochi di verifica dell’apprendimento, tenendo
conto dell’età degli allievi e dell’esposizione ai rischi scolastici.
OBIETTIVI COMPORTAMENTALI:
Prendere coscienza delle regole e delle norme che danno sicurezza al comportamento
autonomo.
Sviluppare un comportamento adeguato alle varie circostanze.
Essere consapevole delle situazioni di pericolo concreto e reale e
saper mantenere
comportamenti idonei a situazioni di pericolo.
Sviluppare comportamenti di solidarietà, collaborazione e autocontrollo.
OBIETTIVI STRUTTURALI ED ORGANIZZATIVI:
Prendere coscienza dell’importanza di adeguate strategie di prevenzione.
Migliorare e rendere più efficace l’intervento formativo in materia di prevenzione
Attuare strategie condivise.
Durata
L’intero anno scolastico.
Risorse umane
I Dirigenti Scolastici, la referente di rete e Addetta SPP, le addette SPP, le addette SPILA, tutte
le insegnanti del Circolo ,i collaboratori scolastici, il personale amministrativo e il
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Esperti esterni :
RSPP e Medico Competente di rete
Protezione civile
Beni e servizi
Contratto consulenza esterna D.L.g.s. 81/09 con lo Studio Tecnico Ing.Tini e con il Medico
competente Dr.L.Montanari.
Corsi di formazione in rete con i circoli viciniori tenuti dall’ing. Paolo Pieri.
Acquisto e fornitura dei D.P.I. (guanti, mascherine, ecc…)
Fondi ministeriali.
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Denominazione del progetto
“UNA APP PER LA SCUOLA SICURA"
Responsabile del progetto
Ins. MILENA ARIAGNO docente scuola primaria Circolo Didattico di Caluso
Insegnanti coinvolte
Gli insegnanti di scuola primaria e secondaria di I° grado coinvolti nel progetto.
Classi coinvolte
Alunni di scuola primaria e scuola secondaria di primo grado.
Obiettivi
Finalità:
- rispondere all’ esigenza della scuola di effettuare un percorso sia formativo che
divulgativo coinvolgente, interdisciplinare e di ampia valenza educativa
- generare buone pratiche esportabili ad altre realtà territoriali, attraverso la comunanza di
pratiche ed interventi
- incentivare la creazione di una moderna coscienza di protezione civile nei futuri cittadini
Obiettivi:
- promuovere la cultura della sicurezza
- saper individuare e riconoscere i fattori determinanti delle situazioni a rischio –
- sentirsi rassicurato e responsabile
- accrescere le competenze sul piano della consapevolezza del proprio e altrui benessere
- saper individuare praticare comportamenti sociali responsabili verso se stessi, gli altri e
l’ambiente
A queste esigenze si risponderà con una proposta volta a:
- conoscere e praticare comportamenti corretti
- promuovere e individuare interventi didattici per sensibilizzare alunni, insegnanti e
famiglie nei confronti delle buone pratiche in materia di salute e sicurezza
- coinvolgere il maggior numero di fruitori
- promuovere il benessere dello studente
- individuare i temi della sicurezza già presenti nella programmazione scolastica per
richiamarne la valenza affinché non siano trascurati, sminuiti o disattesi
- favorire l’utilizzo didattico delle nuove tecnologie con la consapevolezza dei rischi legati ad
un uso non corretto delle stesse
Metodologia:
La metodologia utilizzata per gli interventi di tipo didattico e formativo sarà quella del “learning
by doing”, vale a dire dell’apprendimento attraverso il fare, attraverso l’operare. In questo
modo gli obiettivi di apprendimento si configurano sotto forma di “sapere come fare a”,
piuttosto che di “conoscere che”; infatti in questo modo il soggetto prende coscienza del
perché sia importante conoscere qualcosa e come una certa conoscenza possa essere
utilizzata. La finalità del metodo è quella di migliorare la strategia per ottenere una vera
competenza.
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Cambiamenti attesi:
- miglioramento della conoscenza delle proprie capacità
- miglioramento della consapevolezza del rischio e della sua possibile prevenzione
- diffusione buone pratiche all’interno della scuola, dell’ambiente familiare,dell’ambiente
sociale e dei pari.
Durata
Da gennaio 2016 a settembre 2016.
Risorse umane
Interventi formativi ed informativi per il personale docente e ATA e formazione figure sensibili
da parte di esperti del settore per la creazione di percorsi didattici sulla prevenzione e la
conoscenza del rischio a scuola,a casa e sul territorio.
Beni e servizi
Realizzazione di una app per sperimentare con modalità digitale le proprie competenze in
materia di prevenzione del rischio.
Realizzazione di link dedicati sul sito dell’istituzione scolastica capofila con rimandi ai siti di
tutte le scuole della rete.
Utilizzo di strumentazioni multimediali.
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Denominazione del progetto
“PEDIBUS”
Responsabile del progetto
Cignetti Margherita
Insegnanti coinvolte
Il progetto, se attuato, è gestito dai Comuni di Mazzè e Caluso
Classi coinvolte
Tutte gli alunni interessati al progetto
Obiettivi
Finalità:
- acquisire l’importanza della sicurezza stradale e del rispetto delle regole
- favorire comportamenti corretti
Obiettivi:
- sviluppare e migliorare il senso di responsabilità e della sicurezza stradale
- promuovere all’interno delle classi la cultura del rispetto delle regole e la giusta
educazione alla cittadinanza
- promuovere l’uso corretto dell’automobile
Metodologia:
- utilizzo di schede didattiche suddivise per sottoprogetti
- uscite sul territorio
ADESIONE AL PROGETTO “ A SCUOLA CAMMINANDO” (se confermato)
Durata
Mese di Marzo e Aprile ( 1 giorno a settimana)
Risorse umane
Vigili urbani dei Comuni di Mazzè e Caluso
Genitori
Insegnanti a titolo volontario
Beni e servizi
Gestione dei Comuni di Caluso e Mazzè
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Progetto 7: documentazione ed informazione
Denominazione del progetto
“DOCUMENTAZIONE E INFORMAZIONE”
Responsabile del progetto
Magrini Rossana: insegnante di scuola primaria –plesso Caluso capoluogo.
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti coinvolte nel progetto.
Classi coinvolte
Tutte le classi delle insegnanti coinvolte.
Obiettivi
Finalità:
- favorire la circolarità dell’informazione all’interno dell’istituzione scolastica e la
comunicazione con l’esterno.
Obiettivi:
- migliorare la comunicazione interna facendo ricorso a strumenti informatici e alle
tecnologie della comunicazione a distanza
- aggiornare il sito Web della scuola
- incrementare le informazioni disponibili nel sito Web della scuola
- pubblicare elaborati didattici e diffondere le informazioni fra gli utenti del Web
- garantire la connessione alla rete Internet, alle postazioni informatiche ad uso
amministrativo ed ai laboratori didattici delle singole scuole
- implementare una rete intranet fra le scuole del Circolo.
Metodologia:
- questionari
- modulistica
- pagine web
- news letters
- mailing list.
Indicatori:
- pagine web realizzate nel sito Internet
- numero di accessi alle pagine stesse
- numero richieste di informazione provenienti dalle famiglie degli alunni
- numero articoli e servizi pubblicati sui mezzi di informazione locali.
Durata
Il progetto ha durata pluriennale.
Risorse umane
Docenti interni per la realizzazione di pagine Web – Consulente grafico esterno.
Fornitori di servizi Internet
Beni e servizi
Canone di abbonamento: Serverplan.
Contratto di consulenza grafica con esperto esterno.
Fondi del FIS.
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Progetto 8: mantenimento dell’agio e individuazione
precoce degli stati di disagio
“UNA SCUOLA PER TUTTI”
MANTENIMENTO DELL'AGIO E INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEGLI
STATI DI DISAGIO
(anno scolastico 2015-2016)
La nostra istituzione scolastica si è caratterizzata negli anni (più di dieci) per la particolare
attenzione alla problematica del disagio e alla sua prevenzione. Fino ad oggi siamo riusciti a
fornire un buon supporto agli alunni più vulnerabili, con bisogni speciali e/o provenienti da
famiglie in difficoltà attraverso interventi di tipo preventivo, diagnosi precoce, osservazioni
nelle classi, sportello orientativo rivolto a genitori e insegnanti, recupero individualizzato e/o in
piccolo gruppo, formazione per insegnanti e genitori...
Nel tempo le risorse economiche si sono progressivamente ridotte, rendendo sempre più
difficile reperire i fondi necessari per proseguire in modo adeguato ed efficace.
Il nostro intento è ancora, e sempre di più, poter continuare in questa direzione assicurando
attenzione ai soggetti in difficoltà, sempre più numerosi e problematici.
Destinatari
Le classi della scuola primaria e le sezioni dei cinquenni della scuola dell’infanzia della Direzione
Didattica, genitori e docenti del Circolo.
Sportello orientativo a cadenza mensile nella sede della Direzione Didattica.
Obiettivi e Finalità
Motivazioni e finalità:
a) fornire agli insegnanti gli strumenti atti a mantenere il benessere e a cogliere i segnali di
eventuali difficoltà attraverso la costruzione di adeguati progetti di intervento sia
educativo che didattico
b) fornire agli insegnanti gli strumenti atti a riconoscere ed intervenire in situazioni di disagio
comportamentale
c) collegare i diversi momenti di transizione tra gradi ed ordini diversi di scuola
d) creare occasioni di interazione ed integrazione all’interno del sistema formativo
e) promuovere e pubblicizzare le buone pratiche educative
f) coinvolgere le famiglie
Obiettivi:
1. soddisfare le necessità di spiegare e interpretare i segnali di eventuali difficoltà sia del
singolo che del gruppo classe
2. rispondere alle richieste di chiarimento da parte delle famiglie circa le modalità educative
da adottare con i propri figli
3. aprire canali di comunicazione e collaborazione tra famiglia e insegnanti per favorire
ricadute positive sull’andamento scolastico degli alunni
4. organizzare incontri congiunti insegnanti- famiglie che agevolino la realizzazione di un
percorso comune mirato a risolvere specifici problemi.
5. mantenere rapporti di collaborazione con il servizio di NPI e i Servizi Sociali del comune di
Caluso
Metodologia:
g) osservazioni per ogni classe prima aderente al progetto e per altre classi che lo richiedano
h) osservazioni per ogni sezione di cinquenni della scuola dell’infanzia
aderente al progetto
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i) incontri di sportello con insegnanti e genitori
j) incontri di raccordo con la psicologa dell’ASL
Risultati attesi:
k) coinvolgimento attivo delle famiglie
l) ampliamento e diffusione dei servizi di consulenza individualizzata già offerti dagli enti
presenti, integrandoli con le esperienze effettuate dalle scuole
m) attuazione di iniziative che facilitino i momenti di passaggio tra i diversi sistemi di
formazione/istruzione
n) produzione e diffusione di strumenti operativi utili alle osservazioni degli insegnanti
o) orientamento e riorientamento rivolto agli insegnanti e ai genitori degli alunni in difficoltà
Verifiche:
p) nell'attività di consulenza sono previsti incontri di verifica con gli insegnanti sulle
specifiche situazioni riportate e un questionario finale.
Durata
Tutto l’anno scolastico.
Risorse umane
Dott.ssa Princi Floriana dell’ associazione “Il Centro Girasole” di Torino.
Collaborazione con servizio di Neuropsichiatria dell'ASL TO4.
Interventi di supporto con educatori e OSS rivolti alle famiglie e alla scuola, concordati con il
CISSAC (Consorzio Intercomunale Servizi Socio-Assistenziali Caluso).
Finanziamento: fondi elargiti dalla Fondazione di Comunità del Canavese
Costi
Il costo orario è di € 61,00 ivato.
Sulla base del finanziamento ottenuto verrà quantificata la ripartizione tra ore di osservazione e
di sportello.
Ipotesi:
ore 16 per osservazioni sulle classi e sugli alunni cinquenni
ore 33 per lo sportello rivolto a genitori e insegnanti.
Totale costo: € 3000,00
100
Denominazione del progetto
“CHI SIAMO, DA DOVE VENIAMO, DOVE ANDIAMO”
(Fenomeni migratori di ieri e di oggi: accoglienza, integrazione, comprensione).
Responsabile del progetto
Patti Elena insegnante di scuola primaria del plesso di Arè.
Insegnanti coinvolte
Insegnanti delle classi quinte del Circolo
Classi coinvolte
Classi quinte del Circolo didatico
Obiettivi
Finalità:
- approfondire il tema dell’incontro fra culture come opportunità di arricchimento reciproco
e di occasione per riflettere sulle forme di solidarietà che una società progredita ed
economicamente sviluppata deve necessariamente essere in grado di mettere in atto
- favorire, attraverso una prima fase di studio, l’acquisizione di un’informazione critica e
consapevole; in una seconda fase, più operativa, di promuovere e realizzare forme di
cittadinanza attiva e di protagonismo dei giovani nelle scelte delle istituzioni e degli enti
operanti sul territorio, nonché in quelle della loro vita.
Obiettivi:
 Sviluppare nei bambini il senso della partecipazione alla costruzione di collettività più
ampie e composite siano esse quella nazionale, europea e mondiale.
 Sviluppare un'identità nazionale nel bambino che sia aperta ad altre identità in un
contesto di vita democratica.
 Sviluppare negli alunni l'empatia come presupposto per una solidarietà attiva per evitare
che venga offesa se non annullata, la dignità delle persone e dei popoli.
 Sviluppare un senso di difesa e tutela del patrimonio artistico, culturale e ambientale per
valorizzare l'unicità e la singolarità dell'identità propria e altrui.
 Sviluppare nei bambini la capacità di mettere in relazione le molteplici esperienze culturali
emerse nel proprio percorso sociale e scolastico.
 La scuola è un luogo in cui il presente è elaborato nell'intreccio tra passato e futuro, tra
memoria e progetto.
Metodologia:
- Indagine statistica condotta dagli allievi delle classi quinte intervistando se stessi e gli
allievi delle altre classi.
sulla provenienza delle famiglie di appartenenza fino alla seconda generazione con
costruzione di grafici e commenti che siano fruibili all’esterno (pubblicazioni, slide,
immagini, mostra itinerante)
sulle tradizioni dei paesi di origine relativamente a racconti popolari, giochi e piatti
tipici.
- Interviste ai giovani migranti ospiti sul territorio (costruzione di schede di raccolta dati)
- Interviste ad operatori e volontari
- Composizione di articoli di giornale e recensioni di libri e film
101
- Realizzazione di posters di promozione culturale (pubblicità progresso)
- Realizzazione di una piattaforma informatica sul tema
- Realizzazione di un evento pubblico con la presenza di esperti (mostra-convegno)
- Realizzazione di un evento-festa in cui presentare sul territorio l’esito dei laboratori
(musica, performance e reading teatrali)
Valutazione:
- Relazione sull’attività svolta a conclusione degli interventi programmati.
-
Materiali per la registrazione delle attività
Durata
Anno scolastico 2015/16
Risorse umane
Azione coordinata e trasversale di diversi ordini di scuole in rete e di Enti (Comuni) e
Associazioni (Libera, Emergency, ecc.)
Beni e servizi
Computer, LIM, libri, macchina fotografica, videocamera, programmi per lo studio della
geografia (google earth o altro).
102
“EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA E ALLA LEGALITÀ”
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti del Circolo Didattico interessate.
Classi coinvolte
Le classi di scuola primaria delle insegnanti interessate al progetto.
Obiettivi
Finalità:
- diffondere nelle scuole, soprattutto fra i più giovani, una cultura della legalità e far
maturare coscienza civile e partecipazione democratica
- far sì che le regole vengano rispettate, comprese, discusse e condivise, dagli adulti
come dai bambini
- ragionare sul quotidiano, sulle percezioni dei singoli bambini del senso delle regole e
della libertà, sul valore della convivenza.
Obiettivi:
promuovere all’interno delle scuole la cultura della legalità e della convivenza civile attraverso
la discussione sul senso e il valore delle regole all’interno e al di fuori dell’ambiente scolastico.
-
discutere e ragionare con i bambini sul senso e il valore delle regole, fondamento della
convivenza civile all’interno e al di fuori della scuola
ragionare sul significato del gruppo, a partire da esperienze vissute in prima persona
dai bambini
far emergere le dinamiche interne alla classe, capire le motivazioni alla base
dell’esclusione, dell’aggressività,o dell’isolamento di alcuni compagni
favorire la scelta di modalità di risoluzione dei conflitti interni alla classe basati sulla
comunicazione, sullo scambio e sul rispetto del punto di vista altrui
ragionare sul senso di cultura e atteggiamento mafioso, alla base di una cultura
dell’illegalità e della prepotenza, che conosciamo spesso nella nostra quotidianità
conoscere i valori e le riflessioni alla base della nostra Costituzione
ragionare su alcuni articoli particolarmente importanti, nel tentativo di comprenderli e
metterli in pratica in prima persona e come cittadino
comprendere , in modo semplificato, il processo che ha portato alla redazione del patto
costituente.
Metodologia:
il metodo principale è la discussione, il dialogo tra pari e guidato da un adulto: i bambini
esprimono le proprie idee e i propri dubbi senza la preoccupazione di essere giudicati o valutati
dagli insegnanti o dai propri compagni.
Il conduttore tenterà di guidare la discussione, riprendendo e sottolineando alcune riflessioni
emerse o ponendo nuovi interrogativi utili al ragionamento collettivo o tirando le fila di quanto
emerso.
Verranno proposte attività ludiche differenti che aiuteranno a riflettere sulle tematiche
presentate.
Adesione al progetto: “IL TESTIMONE AI TESTIMONI”
103
Il progetto è rivolto alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie e si configura come un
percorso educativo -sportivo per la legalità.
Propone momenti formativo- culturali e iniziative che coinvolgono le classi aderenti in modo
attivo.
Per l’anno scolastico 2015/16 il tema filo conduttore del progetto è “Sport, legalità, pace,
amicizia, collaborazione”
Durante l’anno scolastico gli studenti, attraverso il coinvolgimento diretto in attività ludicosportive, sono invitati a riflettere sull’argomento proposto e a realizzare elaborati grafici o
multimediali.
Durata
L’intero anno scolastico.
Risorse umane
Insegnanti di classe e esperti del GRUPPO ABELE e di LIBERA.
Istruttori di educazione motoria dell'Associazione ex allievi di Mario Belardinelli
Beni e servizi
Iniziative gratuite offerte dall'associazione "Il testimone ai testimoni" con la collaborazione del
Tennis Club di Ivrea e dell'associazione Libera
-
concorso multimediale a premi rivolto alle scuole dell’infanzia
-
settimana sportiva allo stadio G:Pistoni di Ivrea
attività motoria nelle scuole con tecnici specializzati
proiezione di film per l’infanzia
incontri con le classi quinte;argomento 1: l’educazione alla salute e al primo
soccorso- intervento di IVREA SOCCORSO
la staffetta dei diritti, della legalità e della pace ad Ivrea
104
Denominazione del progetto
“IL MONDO INTORNO A NOI”
Responsabile del progetto
Enrico Barbara, insegnante di IRC.
Insegnanti coinvolte
Gli insegnanti di IRC.
Classi coinvolte
Tutte le classi del Circolo didattico.
Obiettivi
Finalità:
- trasmettere conoscenze, tradizioni, usi e costumi diverso dal proprio.
Obiettivi:
- presa di consapevolezza da parte degli alunni, accettazione e conoscenza di ciò che è
diverso e sensibilizzazione nei confronti delle tematiche della società moderna.
Metodologia:
- utilizzo di materiale multimediale; interventi di esperti; lavoro in apprendimento
cooperativo e uscite sul territorio
Valutazione dei risultati: discussione e dibattito collettivo, attività ludico didattiche e
produzione di materiale inerente al progetto.
Durata
L’intero anno scolastico.
Risorse umane
Insegnanti ed esperti esterni
105
Denominazione del progetto
“SAPERE, SAPER FARE, SAPER ESSERE……Fare scuola per costruire competenze: focus sulla
valutazione e la certificazione”.
Responsabile del progetto
Per il Circolo didattico: Praolini Cristiana insegnante di scuola primaria del plesso di Caluso
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti del Circolo didattico interessate all’argomento.
Classi coinvolte
Tutte le classi del Circolo le cui insegnanti siano convolte dall’aggiornamento
Obiettivi
Finalità:
- affrontare nuclei tematici relativi ad aspetti specifici del modello sperimentale di
certificazione delle competenze, collegabili anche ad approfondimenti relativi alle
Indicazioni Nazionali del 2012
- realizzare, nella didattica quotidiana, una scuola che “insegni a vivere”(cfr. con J. Rosseau
ed E. Morin), che dia gli strumenti per governare la complessità e la fluidità del nostro
tempo
Obiettivi:
- implementare una didattica non trasmissiva e consegnativa ma attiva, costruttiva di
saperi, abilità e competenze, centrata sull’alunno, sulla ricerca e sulla rielaborazione
- attuare una didattica capace di costruire competenze
- implementare l’utilizzo della didattica laboratoriale e cooperativa
- riflettere sull’impianto valutativo nel suo complesso, mettendo in risalto le funzione
diagnostica, formativa e certificativa della valutazione
Metodologia:
Si intendono avviare 3 laboratori per la formazione
- DIDATTICA PER COMPETENZE: dalla teoria alla pratica: apprendistato cognitivo, famiglie
di situazioni, situazioni problema, progetti e compiti autentici per spostare il focus
dell’apprendimento dall’insegnante all’alunno, rimodellando il fare scuola.
- VALUTARE LE COMPETENZE: analisi della dimensione osservativa, di quella autovalutativa
e di quella analitica dei risultati ottenuti. Quali strumenti per un’equa e affidabile
valutazione delle competenze?
- ANALISI DEL NUOVO MODELLO DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE: punti di forza e
di debolezza per uno strumento funzionale ed efficace.
- attività di sperimentazione attraverso l’attuazione di percorsi formativi nelle classi/sezioni
basati su una didattica laboratoriale, cooperativa incentrata sull’esperienza pratica degli
alunni.
Valutazione:
osservazioni sistematiche, pratiche autovalutative, autoriflessive e metacognitive, atte a
valutare le competenze acquisite nel percorsi attuati e a certificarle secondo il nuovo modello
106
di certificazione
Durata
Attività attuate da febbraio a maggio 2016, accompagnate da un percorso formativo
attuarsi da gennaio 2016 a maggio 2016.
da
Risorse umane
Docenti appartenenti sia a scuole del nostro territorio sia ad altre scuole con cui si hanno
rapporti formativi e istituzionali.
Beni e servizi
La Raccolta e la diffusione dei materiali prodotti e dei percorsi attuati verrà effettuata su
supporto digitale attraverso presentazioni in power point, prezi e produzione di brevi video e
filmati reperibili sul sito della scuola capofila e sui siti scolastici delle scuole della rete.
107
Denominazione del progetto
“Competenz’ISS (insegnare scienze sperimentali) PRESIDIO provincia DI TORINO”
Insegnanti coinvolte
Le insegnanti delle classi coinvolte.
Classi coinvolte
Scuola dell’infanzia di Rodallo.
Le classi di scuola primaria delle insegnanti interessate al progetto.
Obiettivi
Finalità:
- collaborazione tra le istituzioni scolastiche aderenti al presidio
- dare concretezza all’autonomia didattica, di sperimentazione e di ricerca attraverso il
miglioramento della professionalità dei docenti chiamati ad elaborare piani di studio con
sviluppo verticale
- costruire offerte formative rispondenti alle attese e capaci di promuovere un nuovo
incontro tra i giovani e la cultura scientifica nelle dimensioni della ricerca e dello studio.
Obiettivi:
- costruzione di curricoli verticali su nodi concettuali delle scienze sperimentali
- progettare attività di didattica laboratoriale relative ai curricoli costruiti
- sperimentare nelle classi i percorsi progettati
- attivare delle comunità di pratiche che lavorino sulla metodologia delle scienze
sperimentali.
Gli obiettivi si considerano raggiunti con il >=90% di pareri favorevoli da parte delle insegnanti
aderenti al progetto.
I docenti che aderiscono al progetto partecipano ad incontri di formazione e di ricerca-azione
con i colleghi delle altre scuole coinvolte.
I materiali prodotti saranno raccolti,anche sotto forma multimediale, per essere adattati a
esigenze diverse e successive trasformazioni e presentati nel convegno previsto per il mese di
aprile.
Durata
L’intero anno scolastico.
Risorse umane
Le insegnanti di classe.
Beni e servizi
Fondi del Fondo di Istituto.
Fondi del programma annuale per la realizzazione di materiale informativo sul progetto (stimati
350 euro)
108
Progetto 9: formazione e aggiornamento
Responsabile del progetto
Canonica Paola Giovanna, insegnante di scuola primaria – plesso di Tonengo - docente
incaricata della funzione strumentale per l’area di SOSTEGNO AL LAVORO DEI DOCENTI.
Denominazione dei progetti
“FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO”
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Formazione per addetti ASPP - modulo A e B - (52 ore totali)
Corso di prima formazione/informazione per neo assunti – sicurezza (12ore)
Corso di formazione/informazione sui rischi da stress-lavoro correlato.
Corso di formazione di PRIMO SOCCORSO - (12 ore)
Corso di aggiornamento per “figure sensibili”.
Corsi organizzati dalle reti di scuole, con particolare riferimento alla DIDATTICA
INCLUSIVA e per COMPETENZE.
Corsi di formazione istituzionali per neo assunti.
Insegnanti coinvolte
Tutti gli insegnanti del Circolo.
Obiettivi
Finalità: i corsi hanno l’obiettivo di favorire la crescita professionale, la consapevolezza
delle norme e di aggiornare i docenti sulle buone pratiche.
Metodologia: lezione frontale, partecipazione a stages e convegni, gruppi di lavoro.
Valutazione
Al termine dei corsi verrà fatta compilare, a ciascun partecipante, una scheda di
valutazione. L’esito del corso sarà considerato positivo se almeno il 60% dei partecipanti
lo valuterà BUONO o OTTIMO (grado di soddisfazione complessiva).
Durata
Anno scolastico 2015/2016
Risorse umane
PB Consulting. Consulente tecnico: Ing. Paolo Pieri.
Ins. Ariagno Milena e Ing. Tini.
Medico competente: Dr. L.Montanari.
Medico competente: Dr. L.Montanari.
Risorse da reperire a livello provinciale.
Risorse di rete.
Risorse ministeriali.
Beni e servizi
MOF
109
Denominazione dei progetti
“Iniziative di formazione”
ai sensi dell’art.6 del CCNL/ 06-09
Personale ATA coinvolto
I collaboratori Scolastici e il personale di segreteria.
Obiettivi
L’aggiornamento professionale costituisce un elemento di qualità del servizio scolastico, per
affrontare in modo consapevole i problemi che, nell’attuale società, sono in continua
evoluzione.
Le iniziative di formazione si svolgeranno fuori dell’orario di lavoro.
Il personale ATA potrà partecipare, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico e in
relazione alle esigenze di funzionamento del servizio, ad iniziative di aggiornamento
organizzate dall’amministrazione o svolte da Enti accreditati.
La partecipazione alle iniziative di aggiornamento si intende nel limite delle ore necessarie
alla realizzazione del processo formativo e dell’eventuale raggiungimento della sede.
Sarà prioritaria la formazione relativa a :
a) Sicurezza
b) rischi psico-sociali nella scuola
c) Innovazioni nello svolgimento delle procedure amministrative.
Durata
Anno scolastico 2015/2016
110
Denominazione del progetto
“SPERIMENTAZIONE NELLE SCUOLE DELL’INFANZIA
DEL “BRIGHT START”
METODO DI EDUCAZIONE METACOGNITIVA DI C. HAYWOOD”
Insegnanti coinvolte
L’applicazione sperimentale del metodo di educazione cognitiva “Bright start” è rivolto
a tutti i plessi della scuola dell’infanzia del Circolo Didattico di Caluso.
L’esigenza di trovare nuovi strumenti didattici, per rispondere al crescente disagio
infantile, per creare una scuola multietnica, per condividere uno strumento metodologico
comune, per una crescita professionale e personale, è il motivo per cui le insegnanti hanno
deciso di conoscere il Bright start.
Classi coinvolte
La sperimentazione del metodo in specifici laboratori dall’anno scolastico 2007-2008
coinvolge le scuole dell’Infanzia di Caluso, Mazzè, Rodallo, Tonengo, ed è rivolto
ai bambini dell’ultimo anno, anche se l’ottica metacognitiva è la linea guida di tutta la
Programmazione didattica.
La metacognizione, che è alla base del metodo Haywood, si basa sul principio della
modificabilità cognitiva e sposta l’attenzione dal risultato al processo (imparare ad imparare)
Obiettivi
Finalità:
Nel Bright start non s’insegna nulla, ma i bambini imparano a riflettere su ciò che già
fanno, sulle procedure che già possiedono e mettono in atto spontaneamente.
L’attenzione è focalizzata sulle procedure e non sui contenuti.
In quest’ottica le finalità sono:
-
dedicare tempo ai processi del pensiero
favorire l’apprendimento attraverso il gioco e le esperienze
provocare la consapevolezza dei propri processi cognitivi (individuarli e imparare a
riconoscerli)
indurre una motivazione intrinseca (provo piacere ad imparare)
Obiettivi:
con questo metodo ci si propone di aiutare il bambino a :
- comprendere le domande
- rispondere in modo metacognitivo
- saper generalizzare
- trasporre analogicamente
- lavorare in gruppo, rispettando se stesso e gli altri (stimolare la capacità di
autoregolazione)
Metodologia e Strumenti didattici:
l’applicazione del metodo si struttura in laboratori settimanali di un’ora ciascuno con piccoli
gruppi (5-9 bambini) di età omogenea.
Un’unità didattica è suddivisa nelle seguenti parti:
- presentazione dell’attività principale
- descrizione del materiale
111
-
presentazione del compito
conversazione guidata su come procedere
realizzazione del compito
discussione sugli effetti ottenuti in rapporto a quelli attesi
autoriflessione sugli errori e sui successi
Gli strumenti usati sono:
- mediazione attraverso la conversazione guidata
- giochi-stimolo
- ausilio di audiovisivi
Durata
Novembre 2015- maggio 2016
Risorse umane
Tutte le insegnanti del Circolo interessate.
Beni e servizi
Fondi del F.I.S.
112
Progetto 10: visite d’istruzione
Denominazione del progetto
“VISITE DI ISTRUZIONE”
Responsabile del progetto
Sasso Anna, DSGA.
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti del Circolo Didattico.
Classi coinvolte
Tutte le classi del Circolo Didattico.
Obiettivi
Finalità:
- approfondire mediante il contatto diretto con luoghi e situazioni, alcuni aspetti degli
argomenti di studio inseriti nella programmazione didattica
- effettuare esperienze di apprendimento e di crescita della personalità, basate su
progetti articolati e coerenti con la programmazione didattica
Durata
L’intero anno scolastico
Risorse umane
Sasso Anna per l’organizzazione amministrativa.
Guide.
Ditta Rastel Bogin per il trasporto
Beni e servizi
Contributi volontari dei genitori.
113
VISITE D'ISTRUZIONE
DATA
ORARIO
20/11/’16
23/03/’16
9,30-11,30
8,30/17,00
31/3/’16
19/4/’16
8,30/16,30
7,30-12,30
circa
7,30-17,00
8,30-16,30
7,30-18,30
8,30/16,30
8,30-16,30
½ giornata
8,30/12,30
6/4/’16
7/4/’16
8/4/’16
28/04/’16
29/4/’16
Maggio
Fine maggio
Fine maggio
19/5/’16
9/6/’16
8:30/14:30
9,00/16,30
circa
½ giornata
9/6/’16
½ giornata
11o18/3/16
8,30-16,30
8/4/’16
8,30-16,00
14 o 18 maggio
8,30/16,30
2016
29/4/’16
8,30/16,30
29/4/’16
7,00/18,30
Fine giugno
9,00/12,30
CL.
PLESSO
2^A-2^B
3B+
3^
3^A e 3C
5^A e B
3^A-B-C
4^A-B
3^A-B-C
5^A-B
1^A-B
2^A-B
2^A
1^A-B
2^A-B
3^A-C
4^A-B
5^A-B
3^B
CALUSO
CALUSO+
MAZZE
CALUSO
CALUSO
5^A-B
1^A e B
3^A-C
3^B4^AB
5^A-B
3^
1^-2^
1^ e 2^
2^A—2^B
3^
3^
5^
5^
5^
1^- 2^3^
N.D
OC
5
5
TOT
DESTINAZIONE
47
39
CANDIA
CUORGNE’
5
11
38
98
PULLMAN
PULLMAN
5
6
7
5
5
2
16
52
56
44
51
47
23
221
CUORGNE’
TORINO
Teatro Nuovo per DIDEROT
TORINO M. EGIZIO
CANDIA
AOSTA
TORINO MUSEO DEL XKE’
CANDIA E BATTELLO
TORINO REGIO
IVREA GIORNATA DELLO SPORT
CALUSO
CALUSO
33
37
50
47
50
37
46
42
21
46
42
33
47
37
17
37
2
8
19
45
TRENO
PULLMAN
CALUSO
78
9
87
IVREA GIORNATA SPORT
CHIVASSO
chiese
IVREAMARCIA DELLA PACE
CALUSO
101
11
112
IVREA MARCIA DELLA PACE
TRENO
ARE’
ARE’
ARE’
CALUSO
15
33
33
42
15
14
11
16
23
67
2
6
11
17
39
86
PROVIBUS
PROVIBUS
PULLMAN
4
33
CANDIA E BATTELLO
CANDIA E BATTELLO
TORINO
Salone del libro
CUORGNE’ Museo archeologico
6
56
AOSTA/DONNAZ
PONDEL
PULLMAN
8
75
IVREA
PULLMAN
CALUSO
CALUSO
CALUSO
CALUSO
CALUSO
CALUSO
CALUSO
ARE’
TONENGO
ARE’
MAZZE’
TONENGO
ARE’
N.AL.
42
34
MEZZO
TRASPORTO
PROVIBUS
PULLMAN
PULLMAN
PIEDI
PULLMAN
PULLMAN
AUTONOMO
TRENO
PULLMAN
PULLMAN
PULLMAN
114
1/3/’16
11/3/’16
10,3016,30
8,30-13,00
1/4/’16
5/4/’16
6/4/’16
8/4/’16
9,00-14,30
9,00-16,00
9,30-14,30
7,45-16,30
12/4/’16
8,30-16,30
15/4/’16
20/4/’16
Maggio
Maggio
9,00-15,30
9,00-15,00
½ giornata
Giugno
11/3/’15
4/4/’16
14/4/’16
26/4/’16
Maggio
5/5/’16
8,30-16,30
9,00-15,00
8,15-16,40
9,00-15,30
8,45-16,30
9,15-14,30
28/4/’16
8,00/16,30
7/4/’16
14/4/’16
26/4/’16
5/5/2016
8,30-14,00
8,30-14,00
8,30-15,00
9,00/16,30
18/3/’16
9,00-16,30
4^- 5^
4^
MAZZE’
15
2
17
CANDIA E BATTELLO
SCUOLABUS
2^-3^
2^
3^
1^
2^
4^
4^
4^
5^
MAZZE’
TONENGO
MAZZE’
MAZZE’
MAZZE’
Mazzè
Tonengo
Arè
MAZZE
49
5
54
TORINO Museo della frutta
PULMANN
17
19
17
39
2
2
2
6
19
21
19
45
CANDIA
CANDIA E BATTELLO
CANDIA E BATTELLO
TORINO Museo Egizio
SCUOLABUS
SCUOLABUS
SCUOLABUS
PULMANN
16
2
18
CANDIA E BATTELLO
SCUOLABUS
2^
3^
4^
3^-5^
3B
3^-4^-5^
3^
2^
1^
2^
1^-4^-5^
1^
MAZZE’
MAZZE’
MAZZE’
MAZZE’
CALUSO
MAZZE’
TONENGO
TONENGO
TONENGO
TONENGO
TONENGO
TONENGO
17
17
15
50
2
2
2
6
19
19
17
56
Castello di Masino
PAVONE az. Agr. La Cascinassa
IVREA
IVREA
SCUOLABUS
SCUOLABUS
SCUOLABUS
TRENO
48
14
15
13
15
52
13
6
2
2
2
2
6
2
54
16
17
15
17
58
15
IVREA
CANDIA E BATTELLO
CANDIA E BATTELLO
TORINO
CASTELLO DI MASINO
IVREA
CANDIA E BATTELLO
TRENO
SCUOLABUS
SCUOLABUS
TRENO
SCUOLABUS
TRENO
SCUOLABUS
1^-2^3^-4^-5^
1^-2^3^-4^-5^
2^-3^
1^
4^
SEZIONE
A-B-CSEZIONE
A-B-C-
VILLAREG
GIA
VISCHE
37
4
95
POMBIA
PULLMAN
48
6
VISCHE
VISCHE
VISCHE
INFANZIA
CALUSO
INFANZIA
MAZZE’
20
8
10
75
3
2
2
11
23
10
12
86
TORINO
TORINO
TORINO
TAVAGNASCO CASCINA BARBASSA
TRENO
TRENO
TRENO
PULLMAN
75
8
83
CUMIANA PARCO ZOOM
BUS E INGRESSO
115
116
DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO
Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO)
Tel. 011/9833253 – Fax 011/9891435
E –mail: [email protected]
SITO :www.circolodidatticocaluso.gov.it
9. ORGANIZZAZIONE
SCUOLA DELL’INFANZIA
PLESSO
ORARIO
N° SEZIONI
SERVIZI
AGGIUNTIVI
PRESENZA
DI
OPERATORI
SÌ
SÌ
CALUSO
8.25/16.30
3
MENSA
PRE-POST
Scuola
RODALLO
8.25/16.30
2
MENSA
TRASPORTO
3
MENSA
PRE-POST
Scuola
1
MENSA
PRE-POST
Scuola
MAZZE’
VISCHE
8.25/16.30
8.25/16.30
SÌ
SÌ
117
SCUOLA PRIMARIA
PLESSO
ORARIO
FUNZION.
N°
Classi
11
CALUSO
8.25/16.30
ARÈ
8.25/16.30 5
TIPOLOGIA SERVIZI
ORGANIZ. AGGIUNTIVI
MENSA
10 T.P.
PRE-POST
1 T.P. mod. Scuola
TRASPORTO
MENSA
4T.P.
TRASPORTO
1T.P.mod
MAZZÈ
8.25/16.30 5
4T.P.
1T.P.mod.
TONENGO
8.25/16.30 5
T.P.
Lu-me-gio
VILLAREGGIA
8.15/16.30
Ma - ve
8.15/12.30
Ma
12:30/16:30
gestione
comunale
8.25/16.30
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
3
(di
cui 2
pluriclasse
con
abbinamen
to 1^-2^
3^ 4^)
5^
3
( di cui n° 2
VISCHE
MENSA
PRE-POST
Scuola
TRASPORTO
CON
SCUOLABUS
MENSA
PRE-POST
Scuola
TRASPORTO
CON
SCUOLABUS
PRESENZA
OPERATORI
pluriclasse
con
abbinamento
1^ - 2^
3^ - 5^)
MODULO
30 h.
MENSA
TRASPORTO
CON
SCUOLABUS
MENSA
PRE-POST
2 T.P.
Scuola
1 T.P. mod.
TRASPORTO
(40 h.)
CON
SCUOLABUS
SÌ
SÌ
4^
118
RISORSE IN TERMINI DI PERSONALE
Rete interna di figure e gruppi che collaborano per la realizzazione della proposta
formativa del Circolo.
 Il Dirigente Scolastico
 Lo Staff di Direzione
 I Docenti incaricati delle Funzioni Strumentali al POF
 I Coordinatori di plesso
 I Referenti dei Progetti e dei Laboratori
 Le Commissioni









Commissione Autonomia e Aggiornamento
Commissione Continuità
Commissione Integrazione alunni HC
Gruppo di Redazione Sito Internet
Commissione L2
Commissione Sicurezza
Gruppo “Competenz’ISS”
Commissione integrazione alunni stranieri
GLI gruppo di lavoro per l’integrazione
 Il Personale A.T.A.
119
Dirigente Scolastico
Scolastico
Direttore SGA
Collaboratrice Vicaria
Staff
Consiglio di Circolo
Giunta Esecutiva
Collaboratrice Scuole infanzia
Fiduciarie di plesso
Coordinatrice SPP
Funzioni strumentali al POF
Coordinatrici Programmazione
Collegio dei docenti
Referenti commissioni
Referenti area
Commissioni del CDD
Addette SPP
Docenti del Circolo
Personale ATA
ORGANIGRAMMA CIRCOLO DIDATTICO DI CALUSO
120
ORGANIGRAMMA SICUREZZA DEL CIRCOLO DIDATTICO DI CALUSO
Datore di lavoro
Dirigente scolastico
Dott.ssa Valeria Miotti
R.S.P.P. ( esterno)
Ing. D.Tini
Medico competente
Dott. Luigi Montanari
Rappresentante dei lavoratori per la
sicurezza: Barengo M. Rosa
(collaboratrice scolastica)
DIRIGENTI
DSGA:A.Sasso
Ins. E.SCAPINO (primaria)
Ins. M.TURLETTI
(infanzia)
Coordinatore della sicurezza nel
circolo: Insegnante Ariagno Milena
A.S.P.P
Insegnanti: Ariagno M., Ascheri A.
M.( scuole primarie del Circolo)
Insegnanti: Benedetti R.,Vesco P.
(scuole dell’infanzia del Circolo)
ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO
Coordinatrice: Bertello Bianca
Scuole dell’infanzia insegnanti:
Bertello B. e Giuliano Albo M.(Caluso),
Bergandi M. ( Rodallo), Monti F.
(Mazzè),Cordera E. (Vische).
Scuole Primarie insegnanti:
Ascheri A.M.e Valle A.M. (Caluso Cap.),
Gamerro M.G.e Chirillo M.(Arè),Grazio F. e
Carra M.(Mazzè),Carra R.R. e Ciliberti
C.(Tonengo), Ariagno M. (Villareggia),
Fortunelli C. e Mendicino S. (Vische).
PREPOSTI:
Scuole primarie:Ozella M.Giunipero R.-BussiL.-Giorgis L.Rossini A,.-Ariagno M.
Scuole dell’infanzia: Martano P.Bergandi M.- Cordera E.-Neirotti
M.
ADDETTI SPILA
Coordinatrice: Bergandi Maria
Scuole dell’infanzia insegnanti:
Bertello B. e Martano P.(Caluso Cap.),
Bergandi M. e Turletti M.C.(Rodallo),
Cordera C. e Bertone M.F.(Mazzè),
Cordera E. e Rege A.(Vische)
Scuole primarie insegnanti:Ascheri A.M. e
Valle A.M.(Caluso Cap.),Bretti O. e Chirillo
M.(Arè),Bussi L. e Bertone
D.(Mazzè),Margherio G. e De Marco C.
(Tonengo),Ariagno M. e Guarino G.
(Villareggia),Cappello F.- Cingari
S.(Vische).
ADDETTI SERVIZIO EVACUAZIONE E SALVATAGGIO
Scuole dell’Infanzia
Martano P. e Scigliano G. (Caluso),Bergandi M. e Boero
P.(Rodallo), Neirotti M. e Ferrari L. (Mazzè), Cordera E. e Inella
M.(Vische)
Scuole Primarie
Ozella M. e Barengo M.R.(Caluso),Giunipero R. e Massucco D.
(Arè),Bussi L. e Vigliocco F. (Mazzè),Giorgis L. e Salvetti M.
(Tonengo), Ariagno M. e Revel Chion E. (Villareggia), Rossini A.
e Inella M.Vische)
121
Rete esterna di figure, Enti e Associazioni, presenti sul territorio che
collaborano con le Scuole del Circolo.
 I Circoli Didattici e le Scuole del territorio circostante
 Enti Locali
 A.S.L. 9 e CISSAC
I rapporti fra l'Istituzione Scolastica, gli Enti Locali territoriali, le associazioni
culturali e sportive del territorio sono improntati alla massima collaborazione
allo scopo di:
promuovere un impiego efficace ed integrato delle risorse umane che gli EE.LL.
mettono a disposizione delle scuole
realizzare un impiego efficace ed integrato delle risorse finanziarie che gli
EE.LL. mettono a disposizione delle scuole
mettere a disposizione degli alunni proposte didattiche ed educative ampie e al
tempo stesso integrate e congruenti con le linee-guida indicate nel POF.
 Associazioni
 Associazione Culturale “F. Mondino” di Mazzè
 Associazione Ambientale “Natura e Paese” di
Vische
 Associazione Canavesana Tutela Ambiente
 Associazione Culturale ”G. Rodari” per la
promozione della lettura
 Fondazione “Levi-Montalcini” – Centro
Orientamento di Caluso
 Associazioni Sportive
 Associazione “Libera”
 ANPI Caluso
 Biblioteche Civiche dei Comuni di Caluso, Mazzè, Villareggia e Vische





Banda Musicale di Caluso
Legambiente
Comitato zonale dell’associazione “Libera”
G.E.V.
COOP
122
DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO
Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO)
Tel. 011/9833253 – Fax 011/9891435
E –mail: [email protected]
SITO :www.circolodidatticocaluso.gov.it
10. INIZIATIVE DI FORMAZIONE E
AGGIORNAMENTO
La programmazione delle attività di formazione e di aggiornamento tiene
conto delle risultanze dei questionari rivolti a tutti i docenti del Circolo , delle
esigenze emerse dalle nuove progettazioni e del piano annuale di
aggiornamento approvato dal Collegio dei Docenti.
Le attività formative dovranno tener conto dei seguenti criteri:
 Coinvolgere tutto il Circolo o referenti nominati dal Collegio dei docenti.
 Favorire la continuità con gli interventi già attuati.
 Rivolgersi ai docenti che necessitano di competenze specifiche.
L'aggiornamento dei docenti è di fondamentale importanza e grande utilità per




ampliare le competenze professionali e didattiche dei docenti;
migliorare la qualità dell'insegnamento;
creare sinergie tra i docenti e le agenzie educative coinvolte nei corsi;
adeguare le metodologie e i materiali didattici alle tecnologie
moderne.
Sono inoltre previsti corsi di formazione rivolti al personale ATA allo scopo
di migliorare la professionalità e la qualità del servizio.
123
DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO
Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO)
Tel. 011/9833253 - Fax 011/9891435
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11. GESTIONE DELL’UNITA’
SCOLASTICA
CARTA DEI SERVIZI
È stata rielaborata ed è depositata agli atti.
REGOLAMENTO DI CIRCOLO
Il Regolamento di Circolo è il documento che raccoglie le norme a cui tutta
l’attività scolastica è improntata.
SERVIZI AMMINISTRATIVI
FATTORI DI
QUALITÀ
STANDARD RAGGIUNTI
disponibilità
gli uffici di Segreteria della Direzione Didattica sono
aperti:
dal 1° settembre al 30 giugno dalle ore 7,45 alle ore
17,00 per 5 giorni settimanali;
dal 1° luglio al 31 agosto dalle ore 8,00 alle ore 14,00
per 5 giorni settimanali.
trasparenza
presso gli uffici di Segreteria sono disponibili:
 tabelle orarie delle attività
 elenchi dei componenti delle varie commissioni e
degli eventuali comitati
 piano visite guidate e viaggi di istruzione
 programma annuale e scritture contabili
 Regolamento di Circolo
 Programmazioni educative e didattiche
124
 Piano dell’Offerta Formativa.
celerità
Il rilascio di certificati e documentazioni avviene su
richiesta dei singoli interessati entro i limiti di tempo
strettamente necessari alla predisposizione degli
strumenti e alla successiva formazione dell’atto.
Le operazioni devono essere finalizzate, di norma, al
rispetto della seguente tempistica:
 Nulla-Osta al trasferimento: nello stesso giorno
 Utilizzo locali: autorizzazione entro 3 giorni dalla
riunione dell’Organo Collegiale competente
 Iscrizioni: nello stesso giorno
 Certificati di iscrizione e frequenza: nello stesso
giorno
 Attestati e documenti sostitutivi del diploma: entro
un termine massimo di 3 giorni lavorativi
 Documenti di valutazione: 5 giorni dallo scrutinio
 Autorizzazione assemblee di genitori: 5 giorni
 Certificati di servizio: entro un termine massimo di 5
gg.
I servizi amministrativi dell’istituzione scolastica sono
informatizzati.
FONDO
DI ISTITUTO
L’utilizzo del Fondo dell’Istituzione Scolastica è finalizzato a:
 valorizzare e sviluppare le numerose risorse umane presenti nella scuola;
 migliorare l’organizzazione complessiva del Circolo;
 favorire lo sviluppo delle attività delle commissioni e dei gruppi di lavoro;
 riconoscere i maggiori impegni individuali di docenti referenti e/o
responsabili di specifiche attività e iniziative di carattere generale;
 riconoscere il maggiore impegno e specializzazione richiesto al personale di
segreteria, in seguito all’avvento dell’autonomia;
 riconoscere il maggior carico di lavoro ai collaboratori scolastici dovuto alle
sempre crescenti esigenze scolastiche.
125
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12. DOCUMENTAZIONE E VALUTAZIONE
DOCUMENTAZIONE
Le documentazioni più significative vengono pubblicate nel sito della scuola.
AMBITI DELLA VALUTAZIONE
Il sistema di valutazione vuole essere formativo, gli ambiti della valutazione
saranno i seguenti:
PER I DOCENTI
 Formazione e aggiornamento
 Partecipazione alle iniziative previste
 Fruibilità dei temi trattati.
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA




Livello di condivisione
Problematiche emerse
Riscontro tra la proposta e il raggiungimento degli obiettivi
Livello di gradimento.
PER L’UTENZA
 Controllo degli esiti formativi affettivi e intellettuali
 Grado di coinvolgimento e partecipazione.
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13. PIANO ECONOMICO FINANZIARIO
L’Istituzione scolastica autonoma sarà dotata da parte del M.P.I. (Ministero
Pubblica Istruzione) di un finanziamento formato da un contributo ordinario
perequativo e di altre entrate provenienti dalle Regioni o da altri Enti pubblici e
privati che costituiscono la dotazione finanziaria d’Istituto.
Esse si distinguono in :
1. RISORSE ORDINARIE che provengono da:
- contributi dello Stato: ordinari perequativi e di natura specifica in quanto
diretti a finanziare determinate attività;
- contributi volontari dei genitori degli alunni;
- contributi di Enti dovuti per legge;
- contributi regionali;
- economie di reimpiego;
- possibilità di storni dal Fondo di Riserva.
2. RISORSE AGGIUNTIVE DA RICERCARE che provengono da:
- contributi di Enti Locali;
- finanziamenti per partecipazione a programmi locali di sviluppo;
- contratti di sponsorizzazione;
- risorse provenienti da donazioni e legati;
- proventi per contratti di gestione finanziaria.
Tale dotazione sarà utilizzata a norma della L.59/97 e del D.P.R.
n.233/98, senza alcun vincolo di destinazione se non quello prioritario diretto
allo svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento
proprie della scuola così come previsto nel POF (Piano dell’Offerta Formativa).
127
Il programma annuale sull’attività finanziaria che coincide con l’anno
solare viene deliberato dal Consiglio di Circolo su proposta presentata dal
Dirigente scolastico entro i termini di legge.
Nella relazione del Dirigente Scolastico sono individuati gli obiettivi da
realizzare e la destinazione delle Risorse in coerenza con il POF.
Le spese sono imputate tenendo conto dei costi sia del funzionamento
generale sia dei progetti nei limiti dell’effettiva disponibilità finanziaria.
Per ogni singolo progetto sarà tenuta aggiornata una scheda illustrativa e
finanziaria per le funzioni di controllo a cura del responsabile del Progetto e dal
DSGA con riferimento allo stato di attuazione, all’andamento e allo stato delle
spesa del Progetto stesso.
128
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14. INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
Per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano dell’Offerta
Formativa è necessario dotarsi di adeguati strumenti di comunicazione interna
e di informazione esterna.
Attraverso una valida rete interna di comunicazione (Collegio Docenti,
Consiglio di Circolo, Consigli di Interclasse e di Intersezione…) si portano tutti
gli operatori dell’Istituzione scolastica alla conoscenza, alla condivisione e
all’attuazione responsabile del Progetto comune.
Per garantire all’utenza il maggior grado di informazione possibile sulle
caratteristiche e sulle modalità del servizio scolastico offerto nell’ambito del
Circolo, vengono messe in atto le seguenti iniziative:
 Comunicati periodici per illustrare le varie iniziative intraprese nelle scuole
del Circolo.
 Mappe di Sintesi del “PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA” per tutti i genitori.
 Lettera di richiesta di consenso all’uso di Internet per i propri figli, rivolta a
tutti i genitori del Circolo, che vengono informati dell’esistenza del
documento di “regolamento della rete informatica di Circolo, Politica
di Uso Accettabile (PUA)” delle tecnologie informatiche.
 Sito INTERNET rivolto all’utenza e agli operatori scolastici per:
o condividere finalità e risorse
o garantire l’accesso all’informazione e alla documentazione educativa
e/o amministrativa
o divulgare materiali ed esperienze didattiche
o favorire scambi culturali fra scuole europee
o aggiornare gli utenti del web sulle iniziative promosse e sostenute
dalla scuola.
o
 Registro elettronico: in tutte le scuole Primarie si utilizza per le
comunicazioni Scuola-Famiglia.
129
PREMESSA
1.
INDICE
CONTESTO AMBIENTALE
 DATI ANAGRAFICI DEL CIRCOLO
 UBICAZIONE DELLE SCUOLE
pag.6
pag.9
pag.10
PRINCIPI E FINALITA’ DELLA SCUOLA
pag.11
 LETTURA DEL TERRITORIO
2.
pag.1
3.
CENTRALITA’ DELL’ALUNNO NEL PROCESSO
EDUCATIVO E FORMATIVO
 RISPETTO DEI DIRITTI DEL FANCIULLO
 CONOSCENZA DEGLI ALUNNI
 OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI
pag.13
pag.13
pag.15
4.
STRATEGIE E MEZZI PER RAGGIUNGERE
GLI OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI
 ORGANIZZAZIONE GENERALE
 ACCORDI DI RETE
 LINEE GUIDA PER L’AMMISSIONE DI SPONSOR
 VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
 PROGRAMMAZIONI EDUCATIVE E DIDATTICHE
 INSERIMENTO ED INTEGRAZIONE DI ALUNNI
DIVERSAMENTE ABILI
 PIANO PER L’INCLUSIONE- BES
 INTERVENTI PER ALUNNI CON DSA, EES
 COME GESTIRE LO SVANTAGGIO CULTURALE
 L’ACCOGLIENZA
 CONTINUITA’ EDUCATIVA
 LA LINGUA STRANIERA NEL CIRCOLO
DIDATTICO DI CALUSO
5.
ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’
DIDATTICHE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
pag.16
pag.19
pag.37
pag.39
pag.41
pag.42
pag.45
pag.46
pag.48
pag.49
pag.50
pag.52
pag.53
130
6.
ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’
DIDATTICHE NELLA SCUOLA PRIMARIA
Pag.55
7.
pag.58
LA SICUREZZA NELLA SCUOLA
8.
OFFERTA FORMATIVA - a. s. 2011/2012
“STARE BENE E CRESCERE INSIEME A SCUOLA”
pag.60
pag.62
STRUMENTI
LABORATORI E PROGETTI SCUOLA PRIMARIA
LABORATORI E PROGETTI SCUOLA DELL’INFANZIA
LABORATORI E PROGETTI RIVOLTI ALLE INSEGNANTI
E AL PERSONALE ATA
pag.63
pag.64
pag.65
ATTIVITA’, LABORATORI E PROGETTI
PROGETTO 1: PROMOZIONE DELL’APPRENDIMENTO
DELLA LINGUA INGLESE




“Intercultura: culture anglofone a confronto con la nostra”.
“Incontriamo un inglese madrelingua”
“Songs, rhymes & nursery rhymes”.
“Children love to learn”
“Cambio di rotta (approccio CLIL)”
pag.68
pag.70
PROGETTO 2: L’EDUCAZIONE MOTORIA, FISICA, SPORTIVA,
ORIENTA E UNISCE PER CRESCERE BENE TRA I BANCHI DI SCUOLA



pag.66
“Attività motorie nelle scuola primarie e dell’infanzia.
“PROGETTO 3: LA MULTIMEDIALITÀ
 “@pprendere il coding”
 “Did@ttica multimediale”
pag.72
pag.74
pag.75
pag.77
PROGETTO 4: INSIEME PER CONOSCERSI, CAPIRSI, RISPETTARSI:
UN PROGETTO GLOBALE DI INTEGRAZIONE



“Conoscersi, capirsi, rispettarsi: progetto globale di
integrazione”.
“Conosciamoci: laboratorio interculturale di 1° livello di
accoglienza degli alunni stranieri”
pag.79
pag.80
131
“Approfondiamo l’italiano: laboratorio interculturale di 2°
livello per alunni stranieri già da tempo in Italia
 “Interventi per alunni in difficoltà
pag.82

“Scuola fuori dalla scuola: istruzione domiciliare”.
pag.83








PROGETTO 5: SCUOLA, ENTI LOCALI E TERRITORIO
“Scuola ed enti locali”
“Scuola e territorio”
“L’ambiente va a scuola”!
“Ascolta si legge…Andiamo in biblioteca”
“Il gusto della salute.”
“Vivere insieme, vivere felici”
“A che suono giochiamo”?
“Educazione al suono e alla musica”
pag.84
pag.85
pag.86
pag.87
pag.88
pag.90
pag.91
PROGETTO 6: SCUOLA SICURA




“Scuola sicura”.
“Una APP per una scuola sicura”
“Pedibus”
pag.93
pag.95
pag.97

PROGETTO 7: DOCUMENTAZIONE ED INFORMAZIONE
pag.98

PROGETTO 8: MANTENIMENTO DELL’AGIO E INDIVIDUAZIONE
PRECOCE DEGLI STATI DI DISAGIO






“Una scuola per tutti: mantenimento dell’agio e individuazione
precoce degli stati di disagio”
“Chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo”
“Educazione alla cittadinanza e alla legalità
“Il mondo intorno a noi”
“Sapere, saper fare, saper essere”
“Competenz’I.S.S (insegnare scienze sperimentali)Presidio
pr. Torino”
pag.99
pag.101
pag.103
pag.105
pag.106
pag.108
PROGETTO 9: FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO



“Formazione e aggiornamento”.
“Iniziative di formazione”
pag.109
pag.110

“Sperimentazione nelle scuole dell’infanzia, del Brigth Start:
pag.111
132
metodo di educazione metacognitiva di C. Haywood”.

PROGETTO 10: VISITE DI ISTRUZIONE
9.
ORGANIZZAZIONE





SCUOLA DELL’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
RISORSE IN TERMINI DI PERSONALE
ORGANIGRAMMA CIRCOLO DIDATTICO CALUSO
ORGANIGRAMMA SICUREZZA CIRCOLO DIDATTICO CALUSO
pag.113
pag.116
pag.117
pag.118
pag.119
pag.120
10. INIZIATIVE DI FORMAZIONE E
pag.122
11. GESTIONE DELL’UNITA’ SCOLASTICA
pag.123
AGGIORNAMENTO




CARTA DEI SERVIZI
REGOLAMENTO DI CIRCOLO
SERVIZI AMMINISTRATIVI
FONDO D’ISTITUTO
pag.123
pag.123
pag.123
pag.124
12. DOCUMENTAZIONE E VALUTAZIONE
13. PIANO ECONOMICO E FINANZIARIO
14. INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
pag.125
INDICE
ALLEGATI
pag.129
pag.126
pag.128
 CARTA DEI SERVIZI
 REGOLAMENTO DI CIRCOLO
 PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ E DEGLI
IMPEGNI DEL PERSONALE DOCENTE
133
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