Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - DL 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Trento - Contiene IP e IR
Giugno 2007
Periodico bimestrale del
Club Interassociativo Tuttapovo
COMMERCIALISTI ASSOCIATI
Rag. Eugenio Cortellini
Rag. Giorgio Fracalossi
Rag. Carmela Valentini
Viale Venezia 50 - C.P. 170 - 38057 Pergine Valsugana (TN)
Telefono 0461 534044 - Fax 0461 534760
E-mail: [email protected]
SERVICES GROUP s.r.l.
Servizio di elaborazione contabilità
per aziende e professionisti
Viale Venezia 50 - C.P. 170 - 38057 Pergine Valsugana (TN)
Telefono 0461 534044 - Fax 0461 534760
E-mail: [email protected]
i centri Caaf-Cgil
aperti tutto l’anno
TRENTO
via Giusti, 49 • tel. 0461 924988
TRENTO CENTRO
via Roma, 35 • tel. 0461 221768
TRENTO NORD
via Lunelli, 9 • tel. 0461 428588
MEZZOLOMBARDO
via Roma, 6 • tel. 0461 604466
ROVERETO
via Maioliche, 57/h • tel. 0464 421327
ALA
via C. Battisti, 4 • tel. 0464 674234
RIVA
viale Canella, 3 • tel. 0464 557773
ARCO
viale delle Palme, 3 • tel. 0464 518111
Cortesia
Co mpetenza
Convenienza
Comodità
CAVALESE
via Pasquai, 20 • tel. 0462 230507
TIONE
via Roma, 17 • tel. 0465 324942
STORO
via S. Floriano, 55 • tel. 0465 686701
PERGINE
via Pennella, 92 • tel. 0461 533025
per appuntamenti ed informazioni:
BORGO
via per Telve, 2/b • tel. 0461 753450
LEVICO
via Marconi, 52 • tel. 0461 706712
Tel.
CLES
via Degasperi, 10 • tel. 0463 421088
848.00.16.08
al costo di una telefonata urbana, escluso cellulari
oppure
MALE’
c/o Municipio • tel. 0463 901796
Centri di Raccolta a Transaqua e Pozza di Fassa
.... è tempo di ICEF:
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199.24.30.30
mail:
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costo della telefonata 14 centesimi al minuto
trasporto studenti, assegno al nucleo familiare, contributi edilizia abitativa,
buoni di servizio, certificazioni ITEA, tasse universitarie, cure odontoiatriche,
assegni e borse di studio, buoni formativi, prolungamento orario scuola per l’infanzia,
servizio MuoverSi, eliminazione barriere architettoniche, borse FSE, ...
servizi fiscali di qualità, sotto casa, aperti a tutti
800 730 740
www.caaf.it
www.cgil.tn.it
In questo numero
Club interassociativo Tuttapovo
Concentus Clivi
Circolo Culturale Arci Paho
Avis sezione di Povo
È il momento di finanziare Tuttapovo.............5
Due serate a Caldonazzo e a Trento.............32
7 nazioni alla Festa multietnica.....................6
L’abbazia di Nonantola ed il delta del Po........7
Torneo Par Condicio 13.................................8
Avis chiama, qualcuno risponde?.................33
Comitato gemellaggio
Spazio Circoscrizione
Viaggio a Znojmo..........................................8
Ana e Gsa
Prima edizione di Alpini di Povo in festa........9
Comitato valorizzazione Gabbiolo
Gabiol Spiazarol... pronti per l’abbuffata?....10
Comitato Chiesa Oltrecastello
Il 27 luglio inizia la festa a Oltrecastello......11
GS Marzola
Un primo e tre secondi posti........................13
Atletica Trento
Rosalia Zanoner vince gli Europei................14
Atletica Trento
I tanti perché di un allenatore......................16
Filo concordia ‘74
Un viaggio in Polonia carico di emozioni.....18
CTG - Casa dell’arcobaleno
Un’altra stagione è passata..........................20
Casa di riposo Povo
Grazie dagli ospiti.......................................21
Centro turistico giovanile
Giò Madonnari “racconta un sogno”............22
Povo, ieri ed oggi
L’area del nuovo centro polifunzionale.........23
Casa Riposo M. Grazioli
Scuole elementari Povo
Un presepe vivente pieno di solidarietà........34
Notizie dal Consiglio...................................36
Povo e la sua storia
La desolata vita d’un disertore....................40
6
Le ricette di Matilde
Ricette e consigli per l’estate.......................42
Il racconto
Il passaggio................................................43
Il Disco
Francesco Guccini - Stagioni.......................45
L’angolo della poesia dialettale
Il dialetto nelle scuole (1ªparte)...................46
Libri
Sól e nùgole ‘n riva al lach..........................48
Auguri a...
Annalisa Zanuso.........................................49
14
L’angolo della poesia
Santuari nei cuori di nonna Renata..............49
Le poesie di Riccardo Gasparoli...................50
Club interassociativo Tuttapovo
Sergio Nichelatti riconfermato presidente....52
In ricordo di...
Renato Carlin..............................................53
Adriana ed Erino Tomasi.............................54
Giancarlo Ciurletti.......................................54
Adesso si cambia veramente.......................24
20
Povo e la sua storia
“Il paese ospitale”.......................................26
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Giovani e anziani per un futuro migliore......29
Circolo pensionati ed anziani
Rinnovate le cariche....................................29
Sat Sezione di Povo
Montagne da leggere...................................30
U.C.T. intervista Franco Giacomoni..............31
Tuttapovo
Bimestrale di informazione a diffusione gratuita
sito: www.tuttapovo.it e-mail: [email protected]
Editore proprietario “Club Interassociato Tuttapovo”
Associazione di Promozione Sociale
Redazione, amministrazione e recapito postale
c/o Sergio Nichelatti, via Madonnina 22,
38050 Povo (TN), tel. 0461.811026
Iscriz. Trib. di Trento n. 817 del 19.04.1994
Direttore Responsabile: Paolo Giacomoni
Via Borino, 39 - 38050 Povo (TN) - [email protected]
Presidente: Sergio Nichelatti
Stampa: Publistampa s.n.c. Pergine Valsugana
p. - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
32
Anno XIV - N. 2 - Giugno 2007
Redazione:
Paolo Giacomoni, Giancarlo Ianes, Sergio Nichelatti, Stefano Ricci,
Aldo Giongo, Alessandro Gretter, Antonio Bernabè, Renzo Dori
Hanno collaborato a questo numero:
Casa di Riposo M. Grazioli, Circoscrizione di Povo,
Guido Leonelli, Matilde Padroni, Nonna Renata, Roberto
Bortolotti, Davide Lorenzato, Ugo Lucin, Claudio Palermo,
C.T.G., Franco Giacomoni, Manuela Stablum, Scuole
elementari Povo, Riccardo Gasperoli, Bruno Dorigatti.
In copertina:
Salè. La “via onta”.
foto di Sergio Nichelatti
Club interassociativo Tuttapovo
Con la tua prossima dichiarazione dei redditi potrai aiutare il Club Tuttapovo
È il momento di finanziare Tuttapovo
Puoi farlo con il 5 per mille
I
l 5 per mille è la nuova forma
di finanziamento per le associazioni di volontariato senza scopo di lucro. Questa norma, entrata in vigore l’anno scorso, consente al
contribuente di devolvere, tramite la denuncia dei redditi, il 5 per mille dell’IRPEF a favore dell’associazione prescelta.
Non è una tassa in più, ma l’importo viene detratto direttamente dall’IRPEF. Tuttapovo ha aderito anche quest’anno a questa possibilità ed invita i
propri lettori, al momento della compilazione del Mod. 730/2007, del Cud 2007
o dell’Unico 2007 di compilare l’apposito spazio riservato alla donazione. Perciò
il contribuente può effettuare la scelta in
base alle disposizioni previste per il tipo
di dichiarazione dei redditi che è tenuto a presentare scrivendo il codice fiscale
di Tuttapovo: 01445470220, seguendo le
indicazioni riportate di seguito.
• Cud 2007: attraverso il particolare modello “Scheda per la scelta della destinazione del 5 per mille dell’IRPEF” in busta chiusa presso uno
sportello di una banca o di un ufficio
postale;
• Mod. 730/2007: il contribuente deve
presentare al proprio sostituto d’imposta (datore di lavoro) al CAF o al
professionista abilitato la “Scheda per
la scelta della destinazione del 5 per
mille dell’IRPEF”;
• Unico 2007: effettuando la propria scelta direttamente negli appositi spazi predisposti nel modello di
dichiarazione.
Anche i contribuenti esonerati dalla
presentazione delle dichiarazioni di cui
sopra possono effettuare la propria scelta
mediante consegna di una normale busta
contenente la “Scheda per la scelta della
destinazione del 5 per mille dell’IRPEF”
ad uno sportello di una banca o di un ufficio postale o direttamente al CAF o ad
un professionista abilitato alla trasmissione telematica.
Il contribuente effettua la sua scelta apponendo la propria firma in uno degli appositi riquadri che figurano nella
Scheda o nel modello Unico 2007 e destinare il 5 per mille al Club Intrassociativo Tuttapovo riportando il codice fiscale 01445470220 indicato nel fac simile riportato sotto.
N.B. La scelta di destinazione del 5
per mille non è alternativa a quella dell’8
per mille di cui alla legge 20 maggio
1985 n. 222.

Utilizza questo tagliando al momento di compilare la tua dichiarazione dei redditi, aiuterai Tuttapovo e a te non costerà nulla!
Nome Cognome
01445470220
LATTONIERE
Cagol F.lli & Figli s.n.c.
di Giorgio e Roberto Cagol
Officina e sede:
Via della Cooperazione, 59
38060 Mattarello (TN)
Tel. e Fax 0461 944150
e-mail: [email protected]
Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. Circolo Culturale Arci Paho
Il 30 giugno presso il centro civico, un momento per socializzare ed integrarsi
7 nazioni alla Festa multietnica
di Aldo Giongo
V
ista la cancellazione della festa di “Tuttapovo” il
circolo ARCI/PAHO e il comitato gemellaggio Povo
- Znojmo hanno deciso di mantenere nelle date
previste la festa multietnica e la mostra d’arte presso il centro civico di Povo. Come potete vedere nel programma in queste pagine, abbiamo resa più ricca ed interessante la
festa multietnica grazie alla collaborazione di Spazio Aperto di
Kaleidoscopio e della Pizza Rio di Cristian Andreatta nonché
al contributo della Circoscrizione. Si comincerà alle 17.00 con
un programma di giochi per bambini a carattere internazionale a cura di Kaleidoscopio e dei bambini polacchi guidati dalla signora Bozena Czarzasta, contemporaneamente si darà inizio alla degustazione dei piatti tipici delle nazionalità partecipanti: Polonia, Italia, rep. Ceca, Paraguai, Argentina, Colombia
e Brasile accompagnati da cochtail brasiliani, birra di Znojmo
e vino italiano.
Durante tutto il pomeriggio e la serata si alterneranno
Il circolo culturale Arci Paho e i comitati
gemellaggio di Povo e Villazzano
vi invitano alla
FESTA MULTIETNICA
gastronomia - arte - folclore
presso il Centro civico di Povo
Povo - via Salè 1
Sabato 30 giugno - inizio ore 17.00
Nazionalità partecipanti:
Polonia - Repubblica Ceca - Italia - ParaguaiArgentina - Colombia - Brasile
dalle 17.00 cocktail brasiliani, birra ceka, vino italiano,
pizza al taglio e fino ad esurimento scorte sarà
possibile gustare piatti tipici delle varie nazionalità
Tutti sono invitati - ingresso libero
Con la collaborazione di: Comune di Trento - Circoscrizione
di Povo - Spazio Aperto - Kaleidoscopio e Pizza Rio
Programma
Venerdì 29 giugno 2007
 Ore 18.30 Presso il Centro Civico
nei locali della scuola elementare (ex
ambulatori) ci sarà l’inaugurazione
della mostra artistica “Povo e l’arte” a
cura del circolo Arci - Paho e comitato
gemellaggio Znojmo, allietati dalla
bravura del gruppo musicale di Znojmo.
Sabato 30 giugno
 Dalle ore 9,00 alle ore 22,00
Mostra d’arte “Povo e l’arte”
 Dalle ore 17,00 alle ore 23,00 FESTA
MULTIETNICA Presso il salone
del Centro Civico ci saranno gli
stand con assaggi dei piatti tipici di:
Repubblica Ceca, Polonia, Brasile,
Paraguai/Argentina, Colombia ed
Italia. Non mancheranno spettacoli
folcloristici e tradizionali dei vari
paesi,(balletti,musica, poesia, ecc.)
Domenica 1 luglio
 Dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e
dalle ore 16,00 alle ore 22,00
Apertura mostra “Povo e l’arte”
Pollo allo spiedo
sabato al mercato di Povo
p. - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
spettacoli, canti e balli di tutte le nazionalità, tra cui un gruppo rock e il gruppo Tersicore danze popolari di Povo.
Questa iniziativa si propone l’incontro e
la conoscenza reciproca con i concittadini provenienti da tutto il mondo che
vivono e lavorano nella nostra comunità, valorizzare e rispettare le loro tradizioni e la loro cultura favorendo l’integrazione nel paese che gli ha ospitati
e del quale sono ormai parte integrante con gli stessi diritti e doveri degli altri cittadini.
Nei locali della scuola (ex ambulatori) sempre in collaborazione con il comitato gemellaggio Povo - Znojmo il circolo culturale allestirà anche quest’anno
una mostra pittorica internazionale, valorizzando artisti locali poco conosciuti dal punto di vista artistico e alcuni artisti della città gemellata. Espongono oltre alla pittrice e maestra elementare
Renata di Palma, Carla Brombin, Genti-
le Polo, Chiara Poppi, Umberto Rigotti, Maria Teresa Trabaldo e per Znojmo
lo scultore e pittore Zdenek Maixner e
qualche altro pittore.
Ricordiamo a tutti che siete ancora in tempo fino alla conclusione della mostra, ad iscrivervi al concorso “Le
arti a Povo” curato da Sara Albertini e
Renata di Palma, che prevede la presentazione di fotografie inedite, pitture,
sculture ed altre espressioni figurative e
poesie composte dal concorrente, troverete i moduli di iscrizione, oltre che all’edicola di Maria Tiziana Pegoretti presso le mostre dell’ARCI. Le opere saranno
valutate e premiate alla festa della Madonna del Rosario in ottobre.
Circolo Culturale ARCI PAHO
Gite a carattere culturale e gastronomico che si sono svolte a marzo e a maggio
L’abbazia di Nonantola ed il delta del Po
C
ome è ormai tradizione il nostro circolo organizza delle gite a carattere culturale solitamente di una giornata in posti non lontani ma spesso poco
conosciuti.
Il 17 marzo, in collaborazione con
l’agenzia CEA STAR i cui titolari sono
iscritti al circolo, siamo andati a Nonantola ed al castello di Spezzano in provincia di Modena. Al mattino abbiamo visitato l’abbazia di Nonantola fondata dai
longobardi nel dodicesimo secolo una
costruzione ricca di storia con un origi-
nale cripta sorretta da 64 colonne, dopo
un pranzo tipico modenese abbiamo
raggiunto il castello di Spezzano dove
abbiamo potuto ammirare una sala affrescata risalente al 1500. Un ciclo di panoramiche dei vari paesi della zona con
castelli e scene di vita quotidiana, di seguito abbiamo potuto vedere la storia
della ceramica dai primi forni preistorici, attraverso i secoli con lo sviluppo della tecnologia fino ai moderni stabilimenti di Fiorano Modenese e Sassuolo.
Il 19 maggio abbiamo visitato il Delta del Po e la città di Comacchio, 2 ore
di navigazione dal porto di Gorino tra
coltivazioni di cozze e vongole, abbiamo
costeggiato l’isola dei Gabbiani e l’isola dell’Amore. Nel pomeriggio abbiamo
visitato la città di Comacchio, un antica cittadina con palazzi settecenteschi,
la fabbrica conserviera delle anguille ed
il museo della nave Romana, una nave
trovata nel fango della laguna perfettamente conservata con tutti gli arredi di
bordo.
Prossime gite sono rimandate al
prossimo autunno, tutti sono invitati ad
iscriversi, non ve ne pentirete. (ag)
Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. Il circolo culturale Arci Paho e la Circoscrizione di Povo
in collaborazione con:
Pizza Rio, famiglia cooperativa di Povo, Cassa
rurale di Trento, Finstral, Orempuller Ingross Cart
organizzano il torneo di calcio e pallavolo misto
Par Condicio 13
al parco del passo Cimirlo - Povo
Sabato 4 agosto 2007
(in caso di maltempo domenica 5 agosto)
Dalle ore 14.00 alle ore 19.30 circa
Calcetto - Partite di un tempo da 20 minuti.
Pallavolo - Partite di un set da 25 punti.
Regolamento:
- possono partecipare squadre miste
(massimo sei), composte ciascuna:
> da 7 a 10 giocatori/trici di cui almeno 3 dell’altro sesso;
> età non inferiore ai 13-14 anni, esperti o non esperti.
> i giocatori possono giocare in entrambe le
discipline od in una sola, la squadra deve in ogni
caso giocare sia a pallavolo che a calcetto.
> il regolamento applicato per il calcetto, sarà
quello FGCI calcio a cinque: con cambi volanti, i
falli laterali saranno battuti con i piedi, il portiere
non può rilanciare la palla oltre la metà campo.
- Premiazioni alle ore 19.30 circa
> tutti gli iscritti riceveranno la maglia di gioco
e un premio individuale e ogni squadra un
premio collettivo, PIZZA AL TAGLIO “PIZZA RIO”
per tutti e rinfresco dopo la premiazione.
- Tenuta di gioco: T-shirt fornita dall’organizzazione,
pantaloncini e scarpe ginniche.
Le modalità di gioco saranno concordate
con le squadre iscritte.
Comitati del gemellaggio Povo Znojmo Villazzano
viaggio a Znojmo e
al castello di Pernštejn
Repubblica Ceca
Dal 13 al 16 settembre 2007
in occasione della Festa dell’Uva
Programma
Giovedì 13 settembre
Arrivo circa alle ore 18,00
- all’alloggio presso il
collegio delle infermiere,
ore 19.00 - cena al
ristorante Diana.
Venerdì 14 settembre
Colazione alle ore
8,00 al Diana, partenza
per Nedvêdice e castello
di Pernštejn, pranzo in
Ristorante e visita guidata.
Ritorno a Znojmo; cena al ristorante Diana.
Sabato 15 settembre
Colazione ore 8.30, mattinata libera - pranzo
Festa dell’uva - cena al ristorante Diana.
Domenica 16 settembre
Colazione e partenza.
Quota di partecipazione
euro 180,00 da versare anticipatamente sul conto N°
10307172 - ABI 08304 - CAB 01910. Comprende; Viaggio
in pullman - assicurazione, Pernottamenti e Pasti citati.
Prenotazioni presso la circoscrizione di
Povo - via Salè 1 - presentando la ricevuta di
versamento. Fino ad esaurimento dei posti.
Informazioni
Aldo Giongo - tel. 0461 819947 [email protected].
Iscrizione giocatori/trici e sorteggio squadre
venerdì 27 luglio ore 20,30 presso la sede ARCIPAHO a Povo in Piazza Manci 5 - primo piano
Per informazioni, rivolgersi a:
Aldo Giongo, passo Cimirlo 20, Povo
tel. e fax 0461 819947. [email protected]
Per preiscrizioni delle squadre o dei singoli rivolgersi a:
Pizza Rio - Cristian Andreatta
via Resistenza 9/A Povo, tel. 0461 811555
Pizza al taglio
e d’asporto
p. - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
Castello di Pernštejn. In alto Znojmo.
di Cristian Andreatta
via della Resistenza, 9/A
38050 Povo
[email protected] - www.pizzario.it
tel. 0461 811555
Ana e Gsa
Sabato 23 e domenica 24 giugno presso la baita Moronar
Prima edizione di Alpini di Povo in festa
Q
uesta prima edizione di
“Alpini in festa” non ha
l’ambizione, secondo il
presidente della locale
Sezione Ana Claudio Palermo, di
sostituirsi a “Tuttapovo in festa”,
ma “… vuole essere un momento di incontro e di allegria proposto dalle due associazioni e rivolto all’intera comunità…”. Un’occasione unica quindi per chi non
conoscesse ancora il Moronar con
la sua struttura immersa nel verde, realizzata dagli Alpini di Povo
con il contributo dei volontari che hanno messo a disposizione il proprio tempo, degli artigiani locali che hanno offerto il materiale e di quanti, come Tuttapovo, hanno contribuito anche
finanziariamente alla realizzazione dell’edificio.
Programma
Sabato 23 giugno
 Ore 9.00 apertura festa
 Ore 12.30 pranzo riservato ai soci
della Cassa Rurale di Trento
 Ore 14.30 intrattenimento musicale
 Ore 19.00 apertura cucina con grigliata
 Ore 20.30 serata danzante con
il gruppo “Vigilio Pisoni”
 Ore 24 00 chiusura della festa
Domenica 24 giugno
 Ore 9.00 apertura festa
 Ore 12.30 pranzo comunitario
con menù tipico
 Ore 14.30 concerto del Coro
Alpino di Trento
 Ore 19.00 apertura cucina con grigliata
 Ore 20.30 serata danzante con
il gruppo “Revolution”
Durante la festa è aperto un fornitissimo bar
Sopra il concerto in occasione
dell’inaugurazione della baita al
Moronar. A destra la baita appena
finito di i lavori di costruzione.
OFFICINA ELETTRAUTO GOMMISTA
SERVIZIO AUTORIZZATO
di Zordan Romeo
RICARICA CONDIZIONATORI
REVISIONI
Via Sommarive 2, 38050 POVO (TN), tel. 0461 810667
Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. Comitato valorizzazione Gabbiolo
Un percorso gastronomico in 10 punti per il centro storico il 7 e l’8 luglio
Gabiol Spiazarol... pronti per l’abbuffata?
di Paolo Giacomoni
N
on è uno dei soliti scherzi
a cui ci ha abituato il solito “gabiolan” (o gabiolot?), ma pare che questa
volta la notizia sia vera! Nel sobborgo sta
per nascere una nuova festa organizzata da un neonato e fantomatico gruppo
chiamato pomposamente “Comitato valorizzazione centro storico di Gabbiolo”.
La festa che vuole mutuare, ovviamente
con le dovute proporzioni, le varie feste
che si svolgono nei portici di molti paesi trentini e altoatesini è stata chiamata
goliardicamente “Gabiol spiazarol” ovvero la festa delle Caneve! Ed è proprio
nelle cantine, nei portici, nelle ville e nei
“spiazi” di Gabbiolo che è stata distribuita la festa e che c’è da scommettere avrà
un grande riscontro di pubblico. Anche
per questo sono già stati predisposti al-
Incendio a Gabbiolo, 1953
cuni grandi parcheggi a monte del campo sportivo di Gabbiolo ed eventualmente nel piazzale delle scuole medie. La
La piazza di Gabbiolo
manifestazione si svolgerà nei giorni 7 e
8 luglio e qui sotto riportiamo il percorso completo con i relativi menù offerti.
Punto 1 “La Caneva del Bepi Longo” - Polenta e spezzatino alla trentina (dela Ines)
Punto 2 “La Caneva del Caoreta” - Trippe in brodo (ricetta dela Maria)
Punto 3 Villa Grande Baron Salvadori Coro e manifestazioni principali
Punto 4 Villa Piccola Baron Salvadori - Degustazione vino tipico e filò sotto la Tuia secolare
Punto 5 Piazza storica Bar e musica
Punto 6 “La Caneva del Bepi Pedrolli” - Carne
salada, wurtsel e fasòi (dela Carmela)
Punto 7 “La Caneva del Fonso e dela Catina” - Fortaie ‘nrudolade farcite (con dent de tut)
Punto 8 “Ort dele Zanele” - Assaggi delle “sgnape” della collina
Punto 9 “La Caneva del Minico” - Polenta e sguazet (dela Mariota)
Punto 10 “La Caneva del Cencio” - Canederli en brodo e col ragù (dela Rina)
EMME ELETTRONICA di Molinarolli Michele
Via Campanelle, 36 - Cognola (Tn)
Tel. 0461-261531
DA MARTEDI’ A SABATO 09:00/12:00 - 15:00/19:00
p. 10 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
RIPARAZIONE DI TUTTE LE MARCHE:
m RADIO - AUTORADIO (anche montaggio) - HI-FI
m TV - VIDEOREGISTRATORI
m PICCOLI ELETTRODOMESTICI
m GRANDI ELETTRODOMESTICI A DOMICILIO
Comitato Chiesa Oltrecastello
Eccoci! in un batti baleno... la festa di San Pantaleone a Oltrecastello
Il 27 luglio inizia la festa a Oltrecastello
di Manuela Stablum
I
l tempo è davvero volato. Eppure sembra ieri
che abbiamo salutato Santa Lucia e disfatto
l’albero di Natale per fare spazio ai lavori della piazza; sembra ieri che il parco giochi di
Oltrecastello si è animato di maschere e profumi di “polenta e luganeghe”; sembra ieri che abbiamo festeggiato
la Pasqua ascoltando il vangelo e le voci del coro “Dolci
Note” amplificate dal nuovo impianto di microfonia installato per l’occasione.
Ed invece tutti questi momenti si sono susseguiti
senza lasciare molto respiro al Comitato che tra l’altro,
già da tempo, è impegnato nell’organizzazione della
“sagra” di San Pantaleone. Ogni anno il Comitato vuole
cercare nuove iniziative per essere il più vicino e coinvolgente possibile alla comunità. Quest’anno ha pensato di dare più spazio ai giovani ed è per questo che la serata di venerdì 27 luglio, sarà animata dalla Band trentina “Articolo 3ntino”, una serata attesissima del gruppo rock demenziale più famoso della regione. Durante
la serata, oltre ad una fornitissima cucina, vi sarà un
punto vendita di bibite analcooliche organizzata dalla Cooperativa Kaleidoscopio. Sabato 28 luglio partirà
con il pranzo per i soci della Cassa Rurale e nel pomeriggio tanta allegria e divertimento con i nuovi giochi
gonfiabili per i più piccini, l’arrampicata su palestra di
roccia in collaborazione con la guida alpina Mauro Giovanazzi, e alcuni componenti della S.A.T. di Povo, intrattenimenti per gli ospiti della Casa di riposo che per
l’occasione esporranno alcuni lavori fatti da loro oltre ovviamente al classico torneo di briscola, il tutto accompagnato dalla musica del fisarmonicista Martin e le
iniziative dell’associazione “Accoglienza in Famiglia”,
che sarà presente durante tutta la manifestazione. La
serata si concluderà con l’immancabile “Porchetta del
Secco”, musica e balli con gli Happy Days. La domenica, giornata conclusiva della festa, inizierà con una breve processione dalla chiesetta di San Pantaleone e la
Santa Messa. Poi la comunità si potrà incontrare davanti alla mostra fotografica degli anni ’70 allestita dai ragazzi di Oltrecastello con la preziosa collaborazione
del materiale fotografico di don Renato Scoz. Il pranzo sarà preparato in collaborazione con la “Confraternita del Sguazet” di Albiano e vi assicuriamo che ... ci
sarà da leccarsi i baffi. Nel pomeriggio vi sarà la 2^ edizione della “Oltrerampegada”, la gara di arrampicata su
parete di roccia aperta a tutti bimbi e ragazzi, diretta da
Mauro Giovanazzi ed a seguire la premiazione e l’estrazione dei premi della ricca lotteria (si coglie l’occasione per comunicare che i biglietti stanno già andando
a ruba). La serata e la festa si concluderà con musica e
ballo dei Di & Di.
Foto di repertorio della festa di San Pataleone
Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 11
Cooperativa Kaleidoscopio
Proposte di attività all’aria aperta rivolte a tutti bambini
E...STATE CON...NOI a Povo
Dedicate a tutti i bambini dall’ultimo anno della scuola materna alla
quinta elementare dall’ 11 giugno al 12 settembre (inizio scuola).
Come ormai tradizione da anni, anche per l’ estate che si avvicina Kaleidoscopio organizza attività di
animazione per i bambini. Di seguito presentiamo in breve le attività per la zona di Povo. Si ricorda che
alle attività si può accedere sia con i Buoni Servizio della Provincia che con iscrizione tradizionale.
E... STATE CON... NOI
dall’11 al 29 giugno dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00 con possibilità di
iscrizione a fasce orarie (8.00/17.00, 8.00/12.00, 8.00/14.00, 12.00/17.00), la proposta
consiste in momenti di gioco itinerante e di laboratori presso i parchi di Povo.
Ogni settimana sarà caratterizzata da un tema guida che sarà il filo
conduttore di tutte le attività (laboratori, giochi cooperativi...)
La sede per l’accoglienza dei bambini sarà presso la Scuola Elementare
di Povo. (ex Scuola Materna in Via Salè 1 Povo)
SETTIMANE IN CIMIRLO
dal 2 luglio al 3 agosto dalle 8.00 alle 17.00.
La proposta consiste in attività di animazione presso il Passo del Cimirlo, con appoggio alla
baita ACLI. L’accoglienza dei bambini al mattino sarà presso la Scuola Elementare di Povo,
verso le 8.30 insieme agli educatori, con i mezzi di Trentino Trasporti saliranno al Passo.
E...STATE CON...NOI
dal 6 agosto al 13 settembre (inizio scuola) dal lunedì al venerdì dalle
8.00 alle 17.00 (con possibilità fasce orarie come in giugno).
La proposta vuole essere un momento di incontro fra bambini giocando, partecipando a laboratori e
imparando a stare insieme accompagnati da animatori esperti utilizzando le strutture del territorio.
Le iscrizioni sono aperte. Per prenotazioni telefoniche chiamare l’ufficio di
Kaleidoscopio 0461/816047 oppure il 329/9060108 Marialucia Armanini dalle 8.30
alle 15.00 o il 320/4781018 Elisa Bommassar dalle 15.00 alle 19.00.
SNC
PAVIMENTI
TRENTO - Via Verdi 17 - Tel. 0461 238898 - Fax 0461 266077
p. 12 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
GS Marzola
Finita la stagione della pallavolo con una serie di risultati di prestigio
Un primo e tre secondi posti
di Roberto Bortolotti
C
he il Marzola goda ottima salute all’interno della pallavolo
femminile regionale e occupi i
massimi livelli, è cosa risaputa
ed anche nella stagione 2006/07, appena
terminata, i risultati hanno confermato
questa tradizione.
Raggiungere ogni tanto e in qualche singolo campionato un buon risultato è cosa che succede, prima o poi, a tutte le società sportive, ma il sapersi, anno
dopo anno, riconfermare in risultati di
vertice dimostra che una società ha delle basi solide e che lavora bene con tutte
le sue squadre.
I risultati di questa lunga stagione
agonistica, iniziata ad ottobre e terminata a fine maggio, sono sotto gli occhi
di tutti noi e non possono che riempire
di soddisfazione tutte le componenti che
formano il Marzola: dirigenza, allenatori, atlete, tifosi.
La nostra squadra maggiore, che partecipa al massimo campionato regionale di Serie C, ha colto un bellissimo secondo posto alle spalle del San Giacomo di Bolzano e quello che più ci rende
felici è che questo risultato è stato ottenuto con l’apporto di alcune atlete di
esperienza, ma anche grazie al contributo di molte giovani dai 18 ai 16 anni
che hanno messo in campo la loro voglia
d’imparare e crescere tecnicamente ed
agonisticamente.
Voglia di crescere di queste nostre
giovani atlete che si è concretizzata an-
che con la conquista del titolo provinciale nel torneo Under 18 che alla fine di
un campionato lunghissimo (24 giornate) ha visto le nostre giovani marzoline
trionfare con 22 vittorie e solo 2 sconfitte, giunte solo al tie break.
Il nostro settore giovanile non si è limitato a questo bel risultato, ma ha confermato la bontà dei nostri tecnici e la
bravura delle nostre atlete con la conquista del secondo posto assoluto sia
con l’Under 15 che con l’Under 14 e con
un bel quinto posto assoluto con l’Under 13.
Come si può ben vedere, in tutti i tornei giovanili in cui erano presenti le nostre squadre, queste hanno saputo raggiungere risultati di alta classifi-
ca che confermano, per l’ennesima volta, il valore e la qualità delle atlete del
Marzola.
In quasi 30 anni di attività pallavolistica, svolta sempre ad alto livello, sono
state centinaia le ragazze e i ragazzi che
hanno calcato i campi di pallavolo con i
colori del Marzola e che hanno ottenuto risultati lusinghieri sia a livello locale
sia a livello nazionale.
La nostra volontà, come Società, è
quella di proseguire su questo filone
d’impegno: lavorare al meglio per ottenere risultati, sapendo che è con il lavoro che si migliora e si ottengono risultati e sapendo anche che lo sport è un
insieme di sacrifici, gioie, delusioni e
divertimento.
La squadra di serie C seconda classificata nel campionato regionale
Pizzeria Ristorante
POVO - Tel. 0461.816073
Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 13
Atletica Trento
Oltre alla mammina volante ottime anche le prestazioni degli altri atleti nostrani
Rosalia Zanoner vince gli Europei
di Ugo Lucin
R
osalia Zanoner campione d’Europa è questa la
notizia che tutta l’Atletica Trento CMB aspettava e
soprattutto attendevo io personalmente
per poter scrivere quest’articolo. La vittoria di Rosalia nei campionati europei
master nella mezza maratona di Regensburg in Germania (mt 21.097) è arrivata domenica 20 maggio nel pomeriggio
all’ultimo momento buono per essere
registrata in questo numero di Tuttapovo (e per la pazienza ringraziamo la redazione del giornale). Dicevamo della
mammina volante che alla non più tenera età di 55 anni ha conquistato con
il tempo di 1h28’40” la medaglia d’oro
dei campionati europei. L’atleta di Moena allenata da Stefano Bazzanella oltre
ad essere una campionessa delle lunghe
distanze è anche mamma di un grande maratoneta cresciuto nell’atletica
Trento, parliamo ovviamente di Massimo Leopardi. Positiva per la società tutta la trasferta in terra tedesca che ha visto ben figurare molti dei nostri “senatori”. Tra tutti don Franco Torresani che
con il suo ottimo settimo posto ha permesso all’Italia di vincere il campionato
Bonardi Veronica
Rosalia Zanoner
Europeo a squadre.
Nel fine settimana appena trascorso a Pergine Valsugana si sono tenuti i
campionati di società assoluti su pista.
Con il terzo posto femminile ed il quarto
maschile l’atletica Trento ha migliorato
Elektra Bonvecchio
Staffetta 4x100 femminile
p. 14 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
le prestazioni dell’anno passato e sembra
sempre più vicino l’obiettivo di portare entrambe le squadre assolute sul podio regionale.
Sempre in questo week end Andrea Debiasi allievo della nostra società ha concluso con un lusinghiero ottavo posto i campionati Italiani di corsa in
montagna. L’atleta allenato da Gianni
Benedetti al primo anno di categoria ha
dimostrato ancora una volta la sua predisposizione per la fatica concludendo in
maniera veramente brillante l’impegnativo percorso di Serle.
A livello giovanile è arrivata per Ve-
ronica Bonardi la prima convocazione in
un raduno nazionale. In quel di Riva degli Etruschi nei giorni del ponte del venticinque aprile sono state convocate le
migliori speranze azzurre tra le quali,
ovviamente, c’era anche Veronica forte
Debiasi Andrea e compagni
dell’attuale migliore prestazione nazionale nei metri 800. Esperienza importante per la ragazza di Bondo, che le ha
permesso di confrontarsi con le migliori in Italia e di farsi conoscere meglio dai
tecnici della nazionale.
San Vigilio:
arrivederci Povo
Q
uest’anno, quella che era
diventata una simpatica consuetudine, la gara
di San Vigilio a Povo
in occasione delle festa del patrono, non si terrà poiché, come noto
a tutti, la festa delle associazioni di
Povo quest’anno non avrà luogo.
La gara è tornata alle antiche origini a Trento sabato 30 giugno, nell’occasione ci sarà una camminata non competitiva “camminando
per la salute” con la Associazione
Prevenzione Salute Tutela Diabete e Associazione Emofilici Trentini (il regolamento lo si può trovare
nel sito www.atleticatrento.it sotto
le manifestazioni).
È speranza della società che la
manifestazione possa tornare nel
nostro sobborgo al più presto in
concomitanza di una rinnovata festa di Povo.
Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 15
Atletica Trento
Investire tanto tempo e denaro in un’attività che spesso riserva più delusioni che gioie
I tanti perché di un allenatore
di Ugo Lucin
P
erché un allenatore decide di allenare?
Questa che sembra una domanda con delle facili risposte è in realtà un quesito che tutti gli allenatori si fanno e se non se lo chiedono da soli ci sarà
qualcun’ altro mogli, fidanzate, figli, che solleciterà una risposta. Ripeto più spesso di quanto si può pensare un allenatore si
chiede perché investire così tanto tempo e anche, diciamolo,
denaro in un’attività che spesso riserva più delusioni che gioie,
più rammarichi che soddisfazioni. Un’attività dove i successi non dipendono solo dal nostro impegno, ma anche da quello
degli atleti e da un po’ di fortuna. Un’attività che, inutile dirlo,
ci occupa del tempo che leviamo ai nostri affetti. Un’attività,
quella dell’allenatore, dove inevitabilmente si è soli con i propri dubbi e le proprie ansie. Un’attività dove spesso si è parafulmini di situazioni che a noi non competono.
Perché si sceglie di diventare allenatori?
La domanda così è forse mal posta, perché molti di noi non
hanno scelto di diventare allenatori, ma gli è stato “imposto”
dalle richieste che provenivano dall’esterno. Abbiamo iniziato
alla chetichella per poi innamorarci di questo modo di “fare”
atletica. Eh sì, anche allenare è un modo di “fare” atletica un
passaggio per molti di noi quasi obbligato, una normale appendice della vita d’atleta che nasce dalle ceneri di questa per poi,
come l’araba fenice, prendere forma autonoma.
Perché un allenatore allena?
Scritto quello che ho scritto sorge spontaneo domandarsi,
ma l’allenatore è un pazzo furioso che impegna il proprio tempo in forma quasi masochistica? La risposta è ovviamente no,
se non altro perché non ci vedo così tanti masochisti in giro.
Un allenatore allena a dispetto delle delusioni per tanti motivi;
sicuramente le soddisfazioni cancellano quasi d’incanto gran
parte delle difficoltà passate, basta vedere alcune scene di giubilo dopo qualche ottimo risultato. Senz’altro la riconoscenza
degli atleti, ormai merce sempre più rara, fa la sua parte come
anche la possibilità d’espressione che ha l’allenatore attraverso l’allenamento. Per qualcuno è appetibile e interessante dirigere un gruppo di persone, per altri le vittorie degli atleti sono
“suoi” trionfi personali, non capendo per altro che i veri protagonisti dell’atletica sono gli atleti. Ecco forse questo tipo d’al-
p. 16 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
lenatore è il più pericoloso; è colui che fa dell’allenamento una
sfida personale per dimostrare che lui è il migliore e gli altri
hanno solo da imparare, che per questo è anche disposto a distribuire fango, forse per toglierlo da casa propria, a destra e a
manca come fa un postino che deve distribuire la posta. Non
abbiamo bisogno di gente così. Io credo che il buon allenatore, e il Trentino n’è pieno zeppo, non abbia sete di rivalsa, non
abbia solo voglia di primeggiare, non sia solo portatore d’input
agonistici, ma sia soprattutto una persona che crede che anche
attraverso il proprio agire si possa migliorare il nostro mondo.
Io personalmente ho avuto discussioni con una mia atleta che
pensa tuttora che per fare qualcosa per gli altri bisogna varcare oceani e andare lontani. No, non è così. L’allenatore ha una
responsabilità nei confronti dei propri atleti enorme non solo
dal punto di vista tecnico e sanitario, ma soprattutto dal punto di vista etico. Si deve insegnare ai ragazzi inseriti in un ambiente sociale sempre più difficile che, è bello stare insieme, è
bello condividere con gli amici il proprio impegno, è bello rispettare e modellare il nostro corpo, è bello costruire e dare un
senso alla nostra vita. Ecco forse l’allenatore è un piccolo tassello nella società non fondamentale, prima c’è la famiglia, ma
importante per tracciare una linea da percorrere possibilmente di corsa. La consapevolezza di tutto ciò rende l’allenatore
ancor più solo ed anche in una posizione più scomoda, perché
spesso si fa carico di compiti che non ha, d’impegni che non
deve avere, ma che li fa suoi lo stesso. È più facile dimenticarsi dell’aspetto etico e umano del nostro operare. Ragionare in
termini i miei atleti hanno vinto tot gare e quindi sono bravo è più appagante nel breve. Avere la riconoscenza futura di
chi ci sta attorno però non ha prezzo. È ovvio che l’aspetto tecnico ha il suo peso, perché l’allenatore deve sapere che l’atleta più o meno consapevolmente gli consegna i suoi sogni e le
sue aspettative, le sue debolezze e la sua forza, il suo impegno
e il suo lavoro e questo non è poco. E lui non può tradire la fiducia degli atleti soprattutto nei momenti più difficili e questo
non è sempre facile.
Agli atleti chiedo di lasciare un po’ meno soli gli allenatori, di dirgli quello che pensano, quello che sognano, quello che
vogliono, ma soprattutto quello che pensano di loro, per poi
non arrivare ad un momento in cui si sarebbe voluto dire ciò
che oggi non si può più dire.
Filo concordia ‘74
Un tour di circa 3000 km visitando luoghi di storia passata e recente
Un viaggio in Polonia carico di emozioni
di Antonio Bernabè
S
i è svolta nella seconda metà di
maggio la gita che ha portato
una comitiva di Poèri e di loro
amici nel sud-ovest della Polonia. Gestito dall’ormai collaudata esperienza di Carlo Giacomoni - Presidente della “Filo Concordia ‘74” di Povo - il
tour si è snodato per circa tremila chilometri attraverso Slovacchia, Polonia,
Austria e Germania.
Varcata la frontiera polacca e imbarcata sul pullman Caterina, simpatica e
brava guida locale, i 37 gitanti hanno attraversato i panoramici monti Tatra per
arrivare a Cracovia, la città più visitata
della Polonia. La leggenda della sua fondazione narra che proprio in questo luogo, sulla collina Krakus dominante una
piccola ansa della Vistola, il leggendario
Krak, principe e capo di una tribù slava, uccise con uno stratagemma il terribile drago che imperversava nel villaggio
poco distante. Tale villaggio si sviluppò
successivamente fino a diventare la terza città polacca. Sulla collina di Wawel si
trovano il palazzo reale e la cattedrale di
San Venceslao, nella quale avvenivano le
incoronazioni, i matrimoni e i funerali
delle casate reali polacche.
È seguita la visita alla medioevale
Piazza del Mercato, una delle più grandi
d’Europa con i suoi 200 metri per lato,
piazza sulla quale si trova la gotica chiesa dell’Assunzione di Santa Maria: al suo
interno, fra gli altri tesori, l’altare di Veit
Il Municipio di Breslavia
p. 18 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
Cracovia: la facciata della chiesa
di Santa Maria Assunta
La cappella della Madonna Nera
al centro della piazza di Altoetting
Stoss, capolavoro in legno della scultura
tardo gotica.
A poca distanza da Cracovia, nel paese di Wieliczka, si trova la miniera di
sale più antica d’Europa; sono circa 300
chilometri di gallerie distribuite su nove
livelli, che arrivano ad una profondità di
quasi 400 metri. Oggi la ricchezza della
miniera non è data
più dal sale, ma dai
milioni di turisti
che ogni anno la
visitano. Dopo aver
sceso i 380 gradini, l’itinerario turistico si snoda per
circa tre chilometri, lungo i quali si
incontrano grandi
sale decorate con
statue, bassorilievi,
nicchie e cappelle
scolpite nel sale.
Nei pressi di
Czestochowa: l’interno della
cappella della Madonna Nera
Cracovia si trova anche la cittadina di
Wadowice, ormai conosciuta in tutto il
mondo perché è il paese natale di Karol
Wojtyla (Papa Giovanni Paolo II).
La giornata si è conclusa con la visita ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau, le “fabbriche della morte” non solo per gli ebrei, ma per
migliaia di persone che abitavano nei
territori occupati dai nazisti.
Qui non servono parole, persino la
voce della guida sembra superflua... qui
si riflette su quanto è avvenuto più di
Wieliczka: i 37 Poèri e la guida Caterina nella sala principale della miniera,
dedicata a Santa Kinga, figlia del re d’Ungheria e moglie del principe di Cracovia
sessant’anni fa,...su quanto accade ancora di così atroce in altre parti del mondo.
Il viaggio prosegue con la visita al
cuore della Polonia cattolica, nella città
di Czestochowa, il più grande centro di
pellegrinaggio della nazione ed uno dei
maggiori santuari mariani d’Europa. Sul
colle di Jasna Gòra, in una cappella laterale della chiesa, è conservato il quadro della “Madonna Nera” visitato ogni
anno da milioni di pellegrini e anche noi
abbiamo faticato a sostare per qualche
istante davanti alla sacra icona.
L’ultima città visitata in Polonia è
stata Breslavia, grande centro industriale, scientifico e culturale e capoluogo
della Bassa Slesia. La città ci ha incantato con le sue luci nella rapida visita notturna e ci ha meravigliato coi suoi pa-
Il campo di concentramento
di Auschwitz-Birkenau
Cracovia: il colle di Wawel con il palazzo reale e la cattedrale
lazzi variopinti della Piazza del Mercato Grande. Gli affluenti e le diramazioni del fiume Oder formano una fitta rete
di canali che, assieme alle torri gotiche
delle chiese, creano un paesaggio molto pittoresco, grazie al quale la città viene anche chiamata la “piccola Venezia
del Nord”.
Sulla via del ritorno, breve sosta di
una giornata a Vienna per visitare il Palazzo imperiale (l’Hofburg), la Cattedrale
di Santo Stefano e il Belvedere costruito
per il principe Eugenio di Savoia.
Prima di rientrare a Trento il signor
Lorenzo (valente autista, speacker e coffeeman, che accompagna le gite della Filo Concordia da quasi vent’anni),
scorazza la comitiva per la Bassa Baviera fino a Marktl am Inn, paese natale di
Papa Ratzinger, per fermarsi poi ad Altoetting, meta di pellegrinaggio fra i più
noti in Germania. In una piccola cappella al centro della piazza circondata da
chiese e conventi è venerata una statua
della “Madonna nera” realizzata in tiglio,
così chiamata perché annerita dal tempo
e dal fumo delle candele.
In conclusione una gita piacevole, benché impegnativa, che si è avvalsa
di un’organizzazione perfetta, durante
la quale l’affiatamento dei partecipanti ha fatto si che i lunghi trasferimenti diventassero momenti di serenità e
di relax.
Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 19
CTG - Casa dell’arcobaleno
Un bilancio dell’attività svolta con i bambini alla vigilia della chiusura estiva
Un’altra stagione è passata
C
on l’arrivo della bella stagione, l’aria
calda e i pomeriggi soleggiati, alla Casa
dell’Arcobaleno è tempo di rassettare e
riordinare per la chiusura estiva. Ed è
tempo di bilanci.
La stagione di apertura appena trascorsa è
stata densa di attività, soddisfazioni, visi e sorrisi
nuovi che hanno popolato gli spazi di gioco. Anzitutto il trasloco, in tardo autunno, per preparare le nuove sale concesse in uso dalla Circoscrizione presso il Centro Polifunzionale. Il giorno
dell’inaugurazione ufficiale da parte delle autorità, il 2 dicembre scorso, è stata proprio una festa, con tanto di spettacolo teatrale della compagnia Ebaif!
Grazie alla disponibilità di nuovi genitori volontari, da quest’anno le porte dell’Arcobaleno
sono rimaste aperte non solo il mercoledì pomeriggio (la “storica” giornata di apertura), ma anche il giovedì pomeriggio e il lunedì mattina (parentesi più tranquilla dedicata ai bambini più piccoli e alle loro mamme e nonne).
Sull’onda dell’entusiasmo, sono stati anche
organizzati pomeriggi di apertura straordinaria,
strutturati in attività creative, seguite da persone esperte. Nel periodo pre-natalizio, durante tre
affollati pomeriggi, abbiamo preparato insieme
addobbi e lanterne colorate. A gennaio, i bambini hanno sperimentato come i materiali di riciclo
più disparati possano essere utilizzati per la creazione di giochi ecologici e divertenti. A febbraio,
per la festa di carnevale del martedì grasso, si è
giocato a creare costumi e maschere. A marzo, i
bambini hanno potuto seguire un percorso di avvicinamento creativo alla lavorazione della creta.
p. 20 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
Aprile è stato invece dedicato alla carta, con la creazione di fiori e farfalle ed un affascinante pomeriggio con un maestro di
origami. E, come da tradizione, a maggio non poteva mancare l’appuntamento della Festa dei Colori, in combinazione con
la manifestazione dei Giò Madonnari, dedicata invece ai bambini più grandicelli. Quest’anno, il tempo è stato generoso e ci
ha regalato uno splendido pomeriggio soleggiato: il parco del
Centro Polifunzionale brulicava di bambini grandi e piccoli,
che correvano da un banchetto all’altro per sperimentare tutte le varie attività “sporchevoli” e divertenti che erano state organizzate per loro. Dopo essersi fatti decorare il viso ed essersi messi in testa una corona personalizzata, hanno giocato con
il didò preparato con ingredienti naturali dalle mamme dell’Arcobaleno, hanno colorato sassi e cornici, costruito serpenti a sonagli e dipinto capolavori con le tempere. Per poi buttarsi giù a capicollo dalle collinette del parco ed andare ad ammirare i disegni dei novelli madonnari. Si è respirata un’aria di
vera allegria!
A conclusione di questa prima stagione presso il Centro Polifunzionale,
vogliamo rivolgere un doveroso ringraziamento alla Circoscrizione di Povo,
per l’appoggio e la fiducia dimostrati e il solerte aiuto per la messa in sicurezza dei nuovi locali della Casa
dell’Arcobaleno.
A testimonianza della felice ubicazione della nuova sede, ci piace ricordare qui come più di qualche volta gli
ospiti della RSA Margherita Grazioli hanno fatto capolino, a volte per partecipare alle attività creative o semplicemente per fare un saluto, attirati dalla
gioiosità dei bambini.
E per finire: non ci stancheremo mai
di rinnovare l’invito a passare di qua,
a quanti ancora non conoscono questa estroversa realtà di Povo! La Casa
dell’Arcobaleno, che è una felice sezione del C.T.G., è uno spazio di gioco e incontro per bambini da 0 a 8 anni e i loro
genitori. Dal dicembre scorso, la nuova sede è situata all’interno di ambienti concessi in uso dalla Circoscrizione
presso il Centro Polifunzionale di Povo (sotto gli ambulatori
medici, non potete sbagliare: e’ quello con le vetrine colorate!!)
e viene aperto settimanalmente, da autunno a primavera inoltrata, da un gruppo di genitori volontari. Dopo la pausa estiva, riapriremo a ottobre, annunciando, come al solito con i nostri volantini colorati, le varie attività organizzate per i bambini. Estendiamo l’invito a visitare la Casa dell’Arcobaleno anche
alle maestre e alle sezioni delle scuole materne di Povo.
Casa di riposo Povo
Grazie dagli ospiti
Q
uesta mattina, guardando dalle finestre del corridoio panoramico che porta agli alloggi protetti, verso il parco si notano ancora le variopinte pitture che sabato sono state realizzate dai bambini protagonisti dell’ormai tradizionale “Festa
dei colori”, curata da CTG e Casa Arcobaleno. Ancora oggi
quindi gli anziani residenti negli alloggi possono godere
delle tracce lasciate dai bambini; passando di porta in porta abbiamo raccolto anche alcuni pensieri sulla festa che
non hanno bisogno di alcun commento perché esprimono
molto bene il benessere che queste iniziative arrecano alle
persone anziane:
Natalia: Quella di sabato è stata una bellissima festa, con tanti bambini... ci ha
portato un po’ di vita.
Celina: Nella festa sono
state coinvolte anche le persone anziane e questo è stato un bel segno perché noi
anziani abbiamo bisogno di
stare con i giovani e vedere il loro interesse per noi. In
un gazebo realizzavano delle coroncine con cartoncino e stoffa, ne hanno confezionata una anche per me...
l’ho portata in testa tutto il
pomeriggio.
Luciano: Sono stato contento... era tutto bellissimo.
Elio: I bambini hanno lavorato bene e noi abbiamo
visto le loro opere e li abbiamo applauditi. Mancava un
po’ di spazio per noi anziani per poter vedere i lavori da
vicino
Nives: Ho molto apprezzato i disegni dei ragazzi e tutta la gente che era cordiale
e gentile, sono stata proprio bene in compagnia
Ringraziamo le associazioni per il bel pomeriggio che
in un clima più che mai festoso, hanno donato gioia, allegria e movimento agli anziani della Casa di Riposo e agli
anziani residenti negli alloggi.
FALEGNAMERIA
GIACOMONI
DI LORENZO E FRANCESCO S.N.C.
POVO (TN)
Via Sabbioni, 3
Tel. e Fax 0461 810093
Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 21
Centro turistico giovanile
Un pomeriggio di entusiasmo, immaginazione, creatività e... premi
Giò Madonnari “racconta un sogno”
U
na giornata meravigliosa. Quella che è stata la festa dei Giò Madonnari, svoltasi sabato 19 maggio
nel parco del centro polifunzionale organizzata
dal Centro Turistico Giovanile di Povo.
L’evento, aperto a tutti i bambini delle scuole elementari,
ha visto la presenza di un’ottantina di partecipanti.
Tutti gli iscritti in coppia o singoli avevano a disposizione un riquadro sul viale asfaltato del parco e poco meno di due
ore di tempo per dare sfogo a tutta la loro fantasia con i gessetti colorati.
Tema di quest’anno scelto dal C.T.G. nazionale: “Racconta un sogno”.
Grande entusiasmo, immaginazione, creatività ed estro artistico hanno caratterizzato il pomeriggio.
Non solo bambini ma anche molti adulti (genitori, nonni,
zii e amici) ad assistere all’evento, pronti a dare qualche consiglio (anche troppi). E molti anziani del centro diurno e della
casa di riposo, accompagnati dai volontari per poter partecipare a questa giornata.
Terminato il tempo a disposizione e consegnati i gessetti, i
bambini hanno dato gli ultimi ritocchi prima della foto ricordo
con i propri capolavori.
Poi spazio ad un’attenta giuria; su e giù più volte nel viale per vedere, rivedere e osservare nuovamente ogni singolo disegno. Alla fine dopo aver scelto i primi tre classificati di ogni
anno si è proceduto alla consegna dei premi. Per tutti quanti
un attestato di partecipazione e una meritatissima merenda.
La giornata è andata così concludendosi e come associazione vogliamo ringraziare tutte le persone volontarie che hanno
dato una mano per rendere possibile questa giornata.
A chi ci ha aiutato a montare e smontare i gazebo e allestire il parco. Alla giuria composta da Silvio Margoni e Fabrizia
Rigorighi. All’intramontabile Antonio Maule: commentatore
instancabile. Alla casa di risposo Margherita Grazioli.
Un grazie sincero a tutti quanti per la collaborazione.
Ci vediamo l’anno prossimo. Buona estate e buone vacanze a tutti.
OLTRE BAR
di Ciola Luca e C.
Piazza Oltrecastello 2, 38050 Povo TN
p. 22 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
Povo, ieri ed oggi
1979
2006
Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 23
Casa Riposo M. Grazioli
Approvato il nuovo statuto dell’azienda pubblica di servizi alla persona
Adesso si cambia veramente
di Renzo Dori, Presidente della casa di riposo
I
l 23 maggio scorso, dopo un’ampia consultazione
interna (personale e rappresentanti dei familiari della RSA) ed esterna (Consiglio Circoscrizionale, consigliere comunale, associazioni territoriali, consiglio
pastorale e assessore alle politiche sociali del Comune di Trento), il Consiglio di amministrazione ha approvato il nuovo statuto dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Margherita Grazioli”. Si è così chiusa in via definitiva una pagina importante dell’Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza
- Casa di Riposo Margherita Grazioli per aprirne una nuova in
parte ancora tutta da scrivere. Il passaggio da Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza ad Azienda Pubblica di Servizi alla Persona, frutto della legge regionale n. 7 del 21 settembre 2005, risulta particolarmente significativo non solo perché cambia l’assetto istituzionale, ma ancor più perché cambia
l’orizzonte di riferimento dell’attività che questa nuova Azienda potrà attuare a favore delle fasce più deboli della società. Ma
vediamone brevemente le differenze attraverso un confronto
dei due acronimi.
Da “I” di Istituzione ad “A” di Azienda: qui le novità non
sono poche infatti si introduce il principio della imprenditorialità e della gestione secondo criteri di efficienza, di efficacia e di economicità. Si supera la contabilità finanziaria, tanto
cara al sistema pubblico tradizionale, per passare alla contabilità economica e quindi alla possibilità di dotarsi di bilanci pluriennali, di budget annuale e del controllo di gestione similarmente alle aziende private. Si stabilisce la distinzione dei poteri fra Consiglio di Amministrazione a cui spettano compiti di
indirizzo, di programmazione e di controllo e quelli spettanti al dirigente-direttore a cui sono affidati compiti di gestione
amministrativa, tecnica, economica, finanziaria e socio-assistenziale. Vengono ribaditi e rafforzati i principi di autonomia
statutaria, regolamentare, patrimoniale, contabile, gestionale
e tecnica. All’Azienda è inoltre riconosciuta la possibilità di stipulare atti e negozi giuridici anche di diritto privato e la possibilità di costituire società o fondazioni per lo svolgimento delle proprie attività.
L’Istituzione, nata da una legislazione della fine ottocento, viene quindi sostituita da un’Azienda che meglio sappia rispondere alle esigenze di una società moderna.
Da “P” di Istituzione Pubblica a “P” di Azienda Pubblica: su
questo fronte i segni di cambiamento sono meno significativi. L’Azienda rimane nel solco del sistema pubblico. Il contratto del personale dipendente rimarrà quello delle autonomie locali; l’Azienda rimarrà nel settore del non profit con l’obbligo
del pareggio di bilancio e manterrà gli stessi referenti ed interlocutori per quanto riguarda il sistema di finanziamento pubblico. La novità più importante è che potrà partecipare alla definizione delle scelte programmatiche operate dagli enti locali
in materia di servizi alla persona.
Da “A” e “B” di Assistenza e Beneficenza a “S” e “P” di Serp. 24 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
vizi alla Persona: Qui le novità ritornano consistenti perché si
supera in via definitiva il principio di assistenza legato alla beneficenza per delineare un quadro di riferimento notevolmente più ampio in cui si richiamano nuovi principi e modalità di
approccio alla persona in difficoltà. Nell’organizzare e gestire
la propria attività l’Azienda di Servizi alla Persona dovrà operare in modo da avere come riferimento permanente la centralità della persona intesa nella sua completezza esistenziale dalla nascita alla morte. Non necessariamente quindi dovrà occuparsi solo di anziani non autosufficienti o parzialmente non
autosufficienti, ma potrà estendere la sua attività al mondo dei
bambini, degli adolescenti o degli adulti in difficoltà sul piano
socio-relazionale o su quello psico-fisico.
L’Azienda dovrà garantire la produzione di utilità sociale
attraverso la solidarietà sociale e realizzando servizi per il superamento di tutte le forme di isolamento ed emarginazione
sociale con particolare attenzione per quelle fasce di popolazione socialmente più debole e meno tutelata. Per raggiungere
questi obiettivi, non disgiunti da un impegno per un progressivo e costante miglioramento delle prestazioni, dovrà sapersi integrare con la rete dei servizi territoriali pubblici e privati
per garantire al cittadino in stato di bisogno la continuità assistenziale. Per fare questo dovrà dotarsi di forme organizzative
e gestionali flessibili capaci di meglio adeguarsi al mutare delle
esigenze dei cittadini.
Nello statuto dell’Azienda si è voluto rafforzare e dare maggiore visibilità e importanza al ruolo del volontariato e della
solidarietà sociale impegnando l’Azienda ad intraprendere iniziative per valorizzarlo, promuoverlo, sostenerlo e qualificarlo in ogni sua espressione. Si sono individuate le modalità attraverso le quali rafforzare i rapporti con i portatori di interessi (utenti, familiari, volontari, fornitori, ecc) impegnando
l’Azienda a dotarsi di alcuni strumenti capaci di favorire tali
rapporti come le carte dei servizi, la rendicontazione sociale attraverso il bilancio sociale, la partecipazione degli utenti,
“la festa dei 50 anni”
Cari nonni
Vorrei offrirvi un lieto dono
tutto di stelle ricco di fior
per dirvi anch’io la gioia
che e’ grande in questo dì.
Un giorno di gennaio
di un anno lontano lontano,
all’altare di Dio
avete detto quel… si…
Si… cinquant’anni
si… cinquant’anni
un sogno un attimo parrà
ma diletti miei nonnini
è proprio questa la realtà
Guidati d’amor sorretti da pace
fu erta la strada, che avete
percorso e insieme sofferto e
goduto gioie e dolor
Or qui tutti uniti in festa
diciamo grazie a dio
chiediamo a lui supremo
di benedir ancor gli anni che verranno.
Giuseppina Bonvecchio
ospite della casa di riposo M. Grazioli
la definizione di sistemi e metodi di miglioramento continuo della qualità dei
servizi resi al cittadino. Questo grande rinnovamento non poteva essere disgiunto da un’attenta valutazione della
storia della nostra Istituzione, delle volontà espresse nel testamento della benefattrice Margherita Grazioli e dei contenuti dei vari statuti che hanno regolato l’attività dell’Ospitale prima e della Casa di Riposo poi. Anche in questo
statuto si sono salvaguardate e possibilmente rafforzate le peculiarità storico-sociali dell’Istituzione che pur trasformandosi in Azienda mantiene forti le radici col proprio territorio d’origine. Vengono quindi mantenute intatte
le specificità e titolarità delle designazioni dei componenti il Consiglio di Amministrazione con la sola novità che nella
composizione del Consiglio deve essere
assicurata pari dignità fra uomo e donna
e quindi deve essere garantita una adeguata presenza di entrambi i sessi. Approvato lo statuto ci aspettano ancora
diversi adempimenti prima che l’Azienda possa dirsi definitivamente costituita e operante.
L’iter di tali adempimenti dovrebbe
concludersi, salvo intoppi burocraticoamministrativi entro la fine dell’anno in
modo da consentire all’Azienda di partire nel gennaio 2008.
Maffioletti
“Il pane con il sorriso”
Sede
Località Sille di Civezzano
tel. 0461 858464
Punti vendita:
Povo - via don Dallafior
Martignano - via Bellavista 2
Villazzano - via Villa 36
Piedicastello - via Brescia
Civezzano - via Telvana
Trento - via Gramsci
Pergine - via Pennella
Salorno - via Trento 9
Civezzano - loc. Sille
c/o Centro Europa
Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 25
Povo e la sua storia
Un libro di Antonio Bernabè che racconta la storia della casa di riposo di Povo
“Il paese ospitale”
G
iovedì 7 giugno u.s., nell’ambito del programma
d’inaugurazione della Casa di Riposo “M. Grazioli”
di Povo è stato presentato il nuovo libro di Antonio
Bernabè “Il Paese Ospitale”.
Si tratta di una ricerca storica che copre un arco temporale
di un secolo ed un quarto, delineata in circa 400 pagine e corredata di 280 immagini, principalmente incentrata sulla nascita e sullo sviluppo della nostra Casa di Riposo. Ma, nelle intenzioni dell’Autore, il libro è, almeno in parte, la continuazione della precedente ricerca, edita con il titolo di “Quando Povo
era Comune”, che si interrompeva con la perdita dell’autonomia del nostro sobborgo, quindi nell’anno 1926.
Per presentare questo lavoro, stralciamo alcuni passi dalla “Prefazione” al libro fattane dal nostro compaesano, il prof.
Piergiorgio Rauzi.
«Il titolo - “Il Paese Ospitale” anzitutto gioca abilmente con l’aggettivo che, sostantivato, connota nella sua prima
fase - dalla fondazione fino alle modificazioni imposte dal fascismo - la nostra “Casa di Riposo”. Quella di “Ospitale” infatti è la prima denominazione assunta dalla villa lasciata in
eredità dalla generosa fondatrice Margherita Grazioli all’allora Comune di Povo, “per i poveri del paese”. Un paese - Povo che in tutte le fasi successive cercherà gelosamente di gestire
in proprio questa “ospitalità” ereditata, pur adattandola progressivamente alle esigenze dei tempi e del loro mutare.
In questo ormai ultrasecolare percorso, che il libro documenta con dovizia di riferimenti, l’aspetto più singolare mi è
sembrata la possibilità che esso offre (pur restando fedele al
punto di vista per certi versi restrittivo di questa piccola realtà benefica) di seguire non solo l’evolvere degli eventi della storia e della storia locale, ma anche, da questo osservatorio particolare, di cogliere l’evoluzione complessiva del nostro Trentino nel passaggio da una situazione sociale, politi-
p. 26 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
ca, culturale, economica, religiosa, che per sbrigatività si usa
definire pre-moderna caratterizzata da un’economia di sussistenza, fino alla modernità più matura dei nostri giorni caratterizzata da un’economia di mercato.
Ovviamente l’Autore si sofferma con particolare attenzione sulla categoria della “terza età”: una categoria, con venature di eufemismo, introdotta negli ultimi decenni che costringe a ragionare sui mutamenti che il processo di modernizzazione porta con sé sia per quel che riguarda la struttura
della famiglia sia per quel che riguarda i rapporti di gerarchia e di genere all’interno della stessa e che la storia della
Casa di Riposo è costretta a registrare per adeguarvisi.
Mutamenti molto profondi nella struttura della
famiglia sono alla base della categoria della terza età
inedita nel passato premoderno. Una categoria che
deve fare i conti con nuclei famigliari (che tendono a
crescere di numero) composti da una sola persona o
da una sola coppia, che l’avanzare dell’età (un’età che
mediamente va verso un costante prolungamento)
rende progressivamente meno autosufficienti e che, di
conseguenza, richiede una collocazione protetta e accudita per un numero sempre maggiore di persone.
Protezione e accudimento a cui la struttura nucleare
della famiglia dei figli, quando ci sono, non è in grado
di provvedere. Gli scompensi di genere poi nella terza età, con una durata media delle femmine assai più
accentuata rispetto a quella dei maschi, si rispecchiano nel numero di presenze femminili percentualmente più elevato. Anche se in termini di autosufficienza
le femmine hanno spesso risorse maggiori e più collaudate che non siano quelle dei maschi.
Ma questa benedetta categoria della terza età comporta anche
una revisione del concetto di salute come è venuto evolvendo nel nostro mondo contemporaneo del benessere. Ci
troviamo oggi infatti in
una società che pensa di
favorire e di proteggere un concetto di salute
che non sia tanto o soltanto assenza di malattia, ma che sia soprattutto un “benessere” prevalentemente edonistico
che contempla l’esaltazione dell’efficienza fisica come valore primario e quasi condizioLa copertina del libro
ne preliminare per rendersi presentabili e per essere accettati
quanto la si cerchi di guardare con il
nella società stessa. Un giovanilismo a
binocolo alla rovescia, è comunque obogni costo esibito e ostentato fino ad
bligata. (E si tratta di un’uscita già da
allargare il concetto di malattia estentempo collocata nell’ambito del rimosdendolo dal patologico all’indesiderato. so sociale).
E quando si entra nell’ambito indeciInfine “Il Paese Ospitale”, per tornafrabile e non delimitabile del desiderio
re all’abile gioco di parole del titolo, inla situazione si complica fino a risulveste Povo - a cui il libro (che mi augutare difficilmente gestibile. Quando poi
ro arrivi in tutte le famiglie) principall’”indesiderabile” investe un’inevitabile
mente è dedicato e rivolto quasi a corostagione della vita l’effetto può diventa- namento degli ultimi sviluppi della sua
re devastante.
Casa di Riposo - di una responsabiliTutto questo porta il lettore attento
tà che non può ridursi al solo fatto ama riflettere, sempre sulla scorta di queministrativo, né alla gelosa difesa delsta stimolante storia della nostra Casa
la sua appartenenza territoriale. (Difedi Riposo “poera”, sulla fase conclusisa argomentata che il libro registra in
va della vita. Una fase auspicata per un
tutti i passaggi anche istituzionali in
verso (basti pensare alla diffusa ostilità
cui questa appartenenza è stata mese alle contrapposizioni a ogni tentativo
sa in discussione e in pericolo). Si tratdi procrastinare l’età della pensione) e
ta infatti di una responsabilità - nello
insieme temuta fino alla rimozione, in
spirito di questa significativa pubblicaquanto segna pur sempre l’entrata nel
zione - che investe tutto il paese e tuttunnel della terza età, la cui uscita, per
ti i suoi abitanti vecchi e nuovi. Una re-
Servizio montacarichi
Copertura assicurativa
sponsabilità collettiva che l’inaugurazione delle nuove strutture, e di quelle
storiche ristrutturate, carica di contenuti e di prospettive. Esse infatti guardano lontano e chiamano tutti a una
partecipazione che sappia farsi carico
dell’impresa di reinterpretare lo spirito primigenio di chi questa Casa ha voluto. E si tratta di un’impresa che non
può essere affidata solo agli addetti ai
lavori, ma che dovrebbe veder coinvolto
chiunque, tra i lettori attenti e pensosi
di questo libro, voglia contribuire a fare
anche della fase terminale della vita un
percorso che porti a una conclusione
dignitosa della stessa senza esclusione e
senza reclusione.»
Per parte sua l’Autore, tramite la rivista “Tuttapovo” esprime un sentito
ringraziamento a tutti coloro che hanno
collaborato alla stesura del libro, al reperimento delle immagini e ne hanno finanziato la pubblicazione.
Esperienza pluriennale
Personale qualificato
dal 1960
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Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 27
REDAZIONALE DELLA FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO
Assemblea annuale 2007, bilancio 2006
L’
assemblea del 19 maggio 2007, sicuramente la più partecipata con ben
478 soci presenti, pone il problema di
dove farla il prossimo anno, visto che
il teatro Concordia non è più in grado di contenere tutti. Quest’anno si è ricorsi alla soluzione
del maxi schermo nel tendone appositamente
allestito nel piazzale, ma il prossimo anno?
Credo che questa assemblea, vista la grande
partecipazione dei soci debba far riflettere tutto
il consiglio d’amministrazione e lo stimoli a far
sempre meglio.
Gli eletti alle cariche sociali sono risultati i seguenti: Trentini Renzo, Annapaola Rovigo, Paolo Calliari e Grisenti Tullio.
Da queste pagine voglio rigraziare a nome di
tutto il C.D.A. il signor Condini Davide, consigliere uscente, che non ha inteso ricandidare
e tutti gli altri candidati che non sono risultati
eletti.
Un rigraziamento particolare va alla Dottoressa
Alessandra Cascioli nostro revisore esterno ma
per molti anni capo sindaco del collegio sindacale, grazie Alessandra per tutti questi anni
di grande impegno nei confronti della nostra
famiglia cooperativa e che solo una discotibile
legge regionale ha impedito di continuare questo rapporto tanto prezzioso.
Un grazie a tutti i soci che hanno partecipato
all’assemblea e l’hanno resa ancora piu’ importante con il loro contributo di interventi.
Anche quest’anno prosegue l’iniziativa “estate anziani” che grande successo ha avuto nel
passato,prevede il 5% di sconto al giovedì e
la consegna gratuita per spese superiori a 30
euro a partire dal 15 giugno fino al 15 ottobre.
Il presidente Merz Roberto
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Aumento di prezzi e diminuzione del valore delle pensioni: cosa si chiede al governo
Giovani e anziani per un futuro migliore
di Bruno Dorigatti, Segretario Spi Cgil
I
l Presidente del consie nell’innovazione. Chiediamo, altreta con la fiscalità generale, non con i
glio, Romano Prodi, giudisì, che il governo continui la lotta alfondi previdenziali. Occorre riaggiuca preoccupante la situaziol’evasione fiscale e previdenziale perstare il sistema e armonizzare le rene di disagio economico dei
ché i risultati raggiunti sono molto
gole sul versante delle aliquote (oggi
pensionati italiani. Negli ultimi anni,
incoraggianti.
i lavoratori autonomi pagano il 20%
a causa degli aumenti dei prezzi e delPensiamo che l’entrata di nuove
e i dipendenti il 33%). Dovremmo
le tariffe, il valore reale delle pensioni
risorse potrà essere destinate ai salagarantire a tutti un unico sistema di
si è ridotto di circa il 30%. Nel nostro
ri, alle pensioni e agli ammortizzatrattamenti economici e riconoscepaese il 50% dei pensionati riceve una tori sociali. Gli interventi sul sistere i lavori usuranti per l’accesso alla
pensione inferiore ai 1000 euro. Perma previdenziale dovranno prevedere pensione.
tanto, lo Spi Cgil si pone l’obiettivo
la cancellazione dello “scalone” e iniVogliamo promuovere una politica
di frenare la perdita del potere d’acziare a separare la previdenza dall’asattiva dell’invecchiamento e trovare le
quisto delle pensioni che sta portando
sistenza, giacché questa va sostenurisorse per la copertura contributiva
alla progressiva emarginazioper i congedi parentali e il lavone degli anziani e dei pensionaro di cura. Infine, dobbiamo gati del nostro Paese.
rantire alle pensioni il potere
Circolo pensionati ed anziani
Purtroppo, la finanziaria
d’acquisto attraverso una rivanon ha risposto alle nostre rilutazione monetaria e delle rivendicazioni. Infatti, sono induzioni del carico fiscale. Attorsufficienti le risorse destinate ai
no a queste proposte si registra
pensionati che vivono una vera
l giorno 24 marzo 2007, presso il Cenil tentativo di contrapporre gli
emergenza causata dall’impovetro Civico di Povo si è tenuta l’assemanziani ai giovani. Si pensa di
rimento delle pensioni e molti
blea ordinaria e straordinaria del Cirrilanciare l’economia togliendo
pensionati sono entrati nella facolo Sociale Pensionati ed Anziani di
a questa fascia di popolazione
scia di povertà. Su questi temi
Povo. Alla presenza di un buon numero di soci
risorse per destinarle ai giovani.
abbiamo organizzato una mail Presidente Guido Grisenti ha iniziato i lavori
Così non si sviluppa il Paese, si
nifestazione di protesta prescosì come previsto dall’ordine del giorno.
creano soltanto precarietà e miso il Commissariato del goverIl primo punto prevedeva l’elezione del seseria per tutti.
no consegnando al Vicario del
gretario e di due revisori è seguita poi la relazioQuesti tentativi di contrapCommissario una lettera che
ne del presidente e la relazione dei revisori dei
posizione di parti della società
riassume le preoccupazioni dei
conti.
puntano a rompere la coesione
pensionati. La lettera è stata inSi è poi passati alla elezione del nuovo diretsociale e il patto generazionaviata al Presidente del consiglio
tivo; 75 i votanti, 74 voti validi ed 1 nullo. Hanle che fino ad oggi ha consenRomano Prodi, affinché prenno ottenuto voti: Carsaniga Umberto (54), Giatito di sostenere il sistema preda atto della grave situazione
comoni Ines (62), Furlani Nadia (62), Grisenti
videnziale. Un sistema che grae avvii il confronto con le parGuido (51), Grisenti Lino (41) Bragagna E. (41),
zie alla riforma introdotta nel
ti sociali sui temi dello svilupTrainotti F. (30), Sartori E. (41), Lorandi C. (32),
1995 è considerato da tutti capo, della previdenza, del merGretter M.R. (54), Bianchini A. (34), Lazzeri Giopace di avere un proprio equilicato del lavoro e dello stato sovanna (48), Angeli (43) e Mattivi (12).
brio contabile.
ciale. Per richiamare il governo
Successivamente sono state distribuite le caNoi pensiamo che lo svilupagli impegni assunti a Roma, si
riche per il nuovo direttivo è stato riconfermapo del welfare possa essere conè svolta una grande assemblea
to alla carica di presidente Grisenti Guido, vicesiderato una grande opportudi delegati che ha riaffermato i
presidente e segretario Carsaniga Umberto, vinità di crescita per il paese, per
punti della nostra piattaforma.
cepresidente Giacomoni Ines, Revisore dei conmigliorare l’occupazione e la
La piattaforma prevede di avti, Furlani Nadia; turismo - archivio - stampa
qualità delle prestazioni socio
viare il risanamento del paese,
Grisenti Guido; cassiere Bianchini A.; responsanitarie ed assistenziali.
di imprimere una più equa disabile Bar, Lorandi C.; aiuto bar: Grisenti Lino;
Vogliamo che gli anziani
stribuzione delle risorse e rilanconsiglieri Bragagna E., Trainotti F., Sartori E.,
non siano considerati solo dei
ciare l’economia e l’occupazioLazzeri Giovanna, Angeli Flavia e Gretter Maconsumatori, ma degli attori
ne attraverso maggiori investiria Rosa.
della vita sociale e ricchezza per
menti nella ricerca, nei saperi
il Paese.
Rinnovate le cariche
I
Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 29
Sat Sezione di Povo
In sede c’è una piccola biblioteca con guide e libri di montagna
Montagne da leggere
di Franco Giacomoni
F
in dalla sua fondazione, nel
1872, la SAT, nel suo statuto
ha inserito, assieme alla frequentazione, lo studio e la conoscenza delle montagne.
Da allora il sodalizio ha sempre assicurato questo impegno con la stampa
degli annuari e, successivamente con la
Biblioteca della Montagna.
Attualmente la Biblioteca, sita in via
Manci, 57, è composta dal seguente Patrimonio librario:
volumi ed opuscoli: moderni 39.000,
antichi 200, cinquecentine 4; carte geografiche: 5.000; periodici 500 (correnti
380); microfilm 1; videocassette 500; cdrom 90; registrazioni sonore 100; pellicole cinematografiche 10; plastici 5.
Molte Sezioni SAT posseggono una
biblioteca, di diverse dimensioni. È il
caso della Sezione di Povo, con una piccola biblioteca, divisa in due Sezioni:
Guide alpinistiche ed escursionistiche e
libri di montagna.
Nella prima sono comprese praticamente tutte le prestigiose Guide Monti d’Italia CAI - TCI (quelle con la copertina grigia) nonché altre di più recente
pubblicazione.
Si tratta di opere che riguardano l’arrampicata classica e sportiva, escursio-
p. 30 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
ni, vie ferrate. In definitiva un settore
da dove è possibile prendere spunto per
una vasta gamma di uscite, più o meno
impegnative.
Il secondo settore è composto da libri sulla storia delle montagne, dei suoi
protagonisti, dalle grandi imprese. In
particolare quest’anno la biblioteca si è
arricchita di diversi volumi del Premio
ITAS 2007.
Le modalità per la consultazione, da
parte di soci e simpatizzanti sono molto semplici: per le Guide e i Manuali è
prevista la sola consultazione in sede
mentre per i libri di montagna è possibile il prestito (max 15 gg.) con il versamento di un contributo simbolico. Consultazione e prestiti si eseguono durante l’apertura della sede, il giovedì dalle
20,45 alle 23.
Nel mentre forniamo un primo elenco dei libri disponibili, ci permettiamo di
presentare una breve recensione di “Due
cordate per una parete” - Cardo d’argento al Premio ITAS 2007.
Titoli disponibili
 Heckmair Anderl - Gli ultimi tre problemi delle Alpi. Le tre grandi pareti Nord, Cervino, Jorasses, Eigher raccontate da chi sarà il vero artefice della salita alla nord dell’Orco. Riveduta e aggiornata rispetto alla prima
edizione.
 Dougal Haston - La diretta dell’Eigher - foto di Chris Bonington. Ideale conclusione dei due libri precedenti, pressoché introvabile nelle librerie rappresenta un documento storico
indispensabile.
 Heinrich Harrer - Ragno Bianco. La
salita alla Nord dell’Eigher raccontata
da uno dei quattro protagonisti della
salita (e nemmeno il più forte).Alcune
“bugie” sono finalmente smascherate
da “Due cordate per una parete” e da
“Gli ultimi tre problemi delle Alpi” di
cui si consiglia caldamente la lettura.
 Marco Furlani - Ampio respiro -- La
vita in salita di un alpinista trentino.
Marco, “poero doc” racconta la pro-
pria esperienza che lo ha portato ad
essere uno dei più forti alpinisti italiani non perdendo mai il legame con
la sua terra.
 Henderson Bruce - Vero Nord. Chi arrivò per primo al Polo Nord, Frederick Cook o Robert Peary? E, soprattutto, ci arrivarono? Nel libro l’epopea di
due uomini incredibili.
 Jelincic Dusan - Le notti stellate del
Karakorum. La salita del suo primo
8000 da parte di un alpinista italo sloveno, completato da un bellissimo
spaccato sull’alpinismo sloveno da
parte di Erik Švab,
 Giorgio Spreafico - Enigma Cerro
Torre. Indispensabile per conoscere, anche per chi non ama le polemiche, la storia alpinistica completa della montagna che, nel bene e nel male,
è nel cuore dei Trentini.
 Mirella Tenderini - Vita di un esploratore gentiluomo - il duca degli Abruzzi. Il Libro ci restituisce vita e imprese di uno dei pochi Savoia che abbia portato con onore questo cognome, nella sua vita, nelle opere e nella
sua morte.
 Weihenmayer Erik - In vetta ad occhi
chiusi. La storia del primo cieco in
cima all’Everest. Forse la parte della salita alla cima è meno interessante del percorso di Erik, dal momento in cui si rende conto della sua cecità alle sue salite, da
capocordata, in Yosemite.
 Paul Pritchard - Deep Play. La storia di un alpinista “sopra i limiti” ci fa scoprire mondi alpinisticamente a noi sconosciuti, imprese incredibili. Se il suo curriculum è impressionante, altrettanto lo è la capacità di scrittura di Paul, accompagnato da un inconfondibile humor anglosassone.
 “Lingere” cura di Daniele Bertolini, Alberto Depero, Felice Longhi. Racconta la
storia, per nulla romantica ed eroica, dei minatori impegnati nella costruzione dei cantieri idroelettrici della Val di Pejo. Storie di silicosi, di orfani, di spregio della salute operaia, di assenza di solidarietà. Di grande interesse la riflessione sulla raccolta delle testimonianze
orali così come le interviste.
Ultimi arrivi nel settore guide
alpinistiche ed escursionistiche
 Christian Ladurner: Vie ferrate per principianti
 Piermarco Soregheroli: Adamello Vol. 1°
 Samuele Scalet: Camminare - Valle di Primiero, S, Martino, Pale di S. Martino, Rolle e Vanoi.
 Barbara Goio e Ugo Merlo - Trekking con Bambini.
Giovanni Capra
Due cordate per una parete
1962, la prima italiana sulla Nord dell’Eigher
Corbaccio Editore - Milano
È
la ricostruzione della prima ripetizione italiana della Nord
dell’Eigher, ingiustamente dimenticata. Offre la rievocazione
di un alpinismo d’altri tempi di cui sono
protagonisti uomini comuni, di origine
contadina e operaia, che realizzano con
umiltà un grande sogno.
Ne esce un quadro storico che oltre
ai fatti alpinistico mette a fuoco aspetti di società e di costume. La ricostruzione rigorosa delle prime salite, l’aver finalmente reso giustizia all’impresa di
Bruno Detassis e soprattutto, l’aver smascherato le falsità di Harrer (autentico
nazista) nei confronti di Corti assieme
al bellissimo racconto della salita di Armando Aste e Franco Solina ne fanno un
libro da leggere.
B
ALDESSARI
ATTONERIE
U.C.T. intervista
Franco Giacomoni
I
l numero di aprile della
prestigiosa rivista U.C.T.
(Uomo Città Territorio),
pubblica una lunga intervista a cura del
suo direttore Sergio Bernardi, al
nostro compaesano e presidente provinciale della S.A.T. (Società
Alpinisti Trentini)
Franco Giacomoni. Nelle quattro pagine, corredate da numerose fotografie, compresa la copertina,
l’intervista affronta un argomento
molto caro e molto sentito all’interno della SAT,
non solo la tutela dei sentieri e
dei rifugi ma l’ambiente montano nel suo complesso. L’ambiente non solo come valorizzazione del territorio, ma anche la sua difesa dalle speculazioni edilizie e di impatto ambientale,
come la costruzione di nuove piste
da sci e impianti di risalita o strade di montagna come quella verso il
lago d’Erdemolo in Val dei Mocheni, costruite in territori che vanno
tutelati per le loro bellezze naturali (ad esempio la Val Rendena, una
magnifica valle che è considerata
ambiente da tutelare anche a livello europeo). Un impegno non solo
personale ma di tutto l’ambiente alpinistico della SAT. Un’intervista
che rimarca l’impegno della SAT e
del suo presidente nella difesa dell’ambiente e del territorio montano
della nostra provincia. (sn)
www.lattoneriebaldessari.com
[email protected]
Loc. Ciré
Tel. 0461 509055
Via degli Artigiani, 3
Fax 0461 515697
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Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 31
Concentus Clivi
Prosegue con successo il primo Festival Corale Internazionale
Due serate a Caldonazzo e a Trento
di Davide Lorenzato
N
ell’ambito del Primo Festival Corale Internazionale 2006-2007, il Gruppo Vocale Concentus Clivi
ha proposto due straordinari ed importanti concerti sinfonico corali: a Caldonazzo nella chiesa di S.Sisto domenica
29 aprile in collaborazione con la Civica Società Musicale di Caldonazzo, e lunedì 30 aprile a Trento nella chiesa di
S. Francesco Saverio. Protagonisti dei
due concerti sono stati il Gruppo Vocale Concentus Clivi e l’Orchestra dell’Università di Mannheim (Germania).
p. 32 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
Il gruppo vocale, che si presenta con un
organico variabile a seconda del repertorio proposto (dalle otto persone per il rinascimento alle sessanta per grossi lavori romantici o del ‘900) è sicuramente
fra i più attivi in regione per quanto riguarda proposte concertistiche e didattiche: basti ricordare ad esempio a dicembre scorso il concerto con musiche
di Britten, il Weihnachtsoratorium di
Bach con strumenti antichi, il concerto natalizio di canti tradizionali, o il programma rinascimentale profano a febbraio, quello contemporaneo sacro a ini-
zio marzo, quello sul romanticismo tedesco a fine marzo. Ritornando alle
ultime esecuzioni del 29-30 aprile scorso, il Concentus Clivi si è presentato con
un organico di trentacinque elementi ed
ha eseguito il secondo salmo per doppio coro di Mendelssohn ed il mottetto
Op.74 N. 1 di Brahms, opere impegnative e fondamentali del repertorio corale
romantico tedesco basate su testi biblici (Salmi, Giobbe, Lamentazioni, Epistole). Assieme all’orchestra di Mannheim
il coro ha eseguito la messa K220 ‘Brevis et Solemnis’ di Mozart, detta ‘Messa dei Passeri’, opera fresca e frizzante, tra le più note composizioni sacre
del compositore salisburghese. Le parti solistiche sono state eseguite dal basso Clayton Bowman (Connecticut), dal
tenore Ilja Werger (Tscheliabinsk, Russia) dalla contralto Rachel Kugel (Mosbach, Germania) e dalla soprano Veronica Ciurletti (Trento). Dopo la parte
corale, l’orchestra composta da 54 elementi, ha eseguito a Caldonazzo la celebre sinfonia incompiuta di Schubert e
quattro lieder orchestrali di Mahler (in
versione strumentale), mentre a Trento ha presentato la sinfonia scozzese di
Mendelsshon. Hanno diretto i due eventi Davide Lorenzato (Trento) e Manus
O’Donnel (Dublino,Irlanda). Ad entrambi i concerti la partecipazione del pubblico si è rivelata molto nutrita attenta e intensamente partecipe alle emozioni trasmesse.
Avis sezione di Povo
Diventare donatore è semplice e può veramente aiutare il prossimo
Avis chiama, qualcuno risponde?
T
utti sanno che gli incendi vengono domati dai vigili del fuoco; molti sanno che in caso di incidente
in montagna scatta il soccorso alpino; pochi si rendono conto che, anche senza catastrofi o gravi incidenti, tutti i giorni servono 60-80 donazioni di sangue e spesso molte di più.
Perché pensarci? Ci sono sempre gli altri ma gli “altri” invecchiano, si ammalano, cessano tutti prima o poi di donare
sangue.
Nonostante l’apparente abbondanza, mensilmente, anche
più volte, le Associazioni sono costrette a numerose chiamate
in emergenza per specifici gruppi sanguigni, diventati improvvisamente carenti, anche dopo un solo grave incidente stradale, ed è necessario poter contare su un più vasto bacino di donatori in grado di rendersi rapidamente disponibili alla donazione, liberandosi dagli eventuali impegni di lavoro o di studio.
Aiutaci a farti capire che c’è bisogno anche di te!
Motivazioni, donatore, volontario
Puoi venire così, occasionalmente, tanto per provare; puoi
ricercare una gr’atificazione personale, un miglioramento della Tua autostima per il comportamento generoso; puoi avere il
bisogno / desiderio di restituire un dono di cui hai direttamene o indirettamente goduto o di cui potresti godere in futuro;
puoi identificarTi nei contenuti ideali e valoriali dell’Associazione e riconoscere il dono del sangue coma azione concreta
di aiuto.
Il dono del sangue è un’azione semplice ed a basso coinvolgimento emotivo, anche se per alcuni rappresenta un’azione
talmente gratificante che “fa stare bene”, soprattutto quando
sa che il sangue fa parte del generale atteggiamento di responsabilità sociale che deve guidare le azioni di ogni uomo e donna della società civile moderna.
La figura del donatore non va rappresentata come un concentrato di qualità fisiche e morali, è una “persona normale”, può essere chiunque, anche se spesso è ottimista, positivo
e quindi felice, sereno e soddisfatto, perché ha individuato un
preciso stile di vita, valori, aspirazioni ed ideali propri che, anche attraverso la donazione, riesce a realizzare.
Il donatore non è solo un “produttore” di sangue, ma un
portatore di valori, perché solo dopo un processo di maturazione nell’ambito di una cultura della solidarietà, intesa come impegno sociale e civile si può pervenire alla donazione “consapevole e responsabile” che sa di essere l’unica fonte di sangue
disponibile alla nuove metodiche trasfusionali, perché informato sull’uso degli emocomponenti, disponibile ad uno stile di
vita adeguato nei comportamenti e nella alimentazione, a tutela della sua salute e di quella del ricevente.
Diventare donatore presenta inoltre dei “vantaggi” quali il
monitoraggio delle condizioni fisiche, dei valori ematici, della pressione arteriosa. Fattori non indifferenti che dovrebbero
dare maggior peso all’opera di convincimento.
(Tratto da “Avis, il sangue, i donatori”
a cura del dott. Fabrizio Zappaterra)
Per informazioni su come diventare donatore e sull’attività
di Avis Povo puoi inviare una mail a [email protected]
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Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 33
Scuole elementari Povo
Raccolti dei fondi per aiutare i bambini di strada delle favelas brasiliane
Un presepe vivente pieno di solidarietà
C
ari lettori, vogliamo illustrarvi l’ iniziativa realizzata dalle
classi quinte della scuola primaria di Povo “U. Moggioli” in
occasione del Natale 2006. Il nostro obbiettivo era quello di aiutare i bambini
di strada delle favelas brasiliane.
Due rappresentanti dell’associazione Edus ci hanno sensibilizzato a queste problematiche raccontandoci le condizioni di vita di questi bambini. I bambini brasiliani passano tutta la giornata in strada, perché non possono andare
a scuola.
Non hanno i genitori o hanno solamente una madre molto giovane, e spesso vanno con ragazzi più grandi di loro,
spacciatori di droga, con cui si dedicano
ad attività illegali. Per fortuna, l’associazione Edus costruisce per loro dei centri
ricreativi ed educativi. In questi centri
i bambini possono stare con i loro coetanei e divertirsi in modo sano. Per aiutarli, a Natale, abbiamo organizzato un
presepe vivente,travestendoci da pastori,
angeli, ecc..
Siamo andati per il centro storico di
Povo, cantando e recitando poesie.
Alla fine ci siamo radunati nel parco vicino alla ex Cassa Rurale, davanti alla Natività. Ci hanno aiutato anche i
genitori costruendo la capanna, i ripari
dei pastori e degli artigiani e occupandosi del suono.
Abbiamo raccolto offerte per circa 200 euro che, aggiunti ai 500 che ci
sono stati donati, a scopo di solidarietà, dalla Cooperativa Sociale Insercoop
di Povo, ci hanno permesso di devolvere una discreta somma all’EDUS per
costruire luoghi ricreativi ed educativi in favore dei nostri coetanei brasiliani. Inoltre, sapendo che attraverso l’adozione a distanza, con 30 euro una famiglia brasiliana riesce a mantenersi un
mese, abbiamo cercato di sensibilizzare in tal senso le nostre famiglie. Questo
tipo di iniziativa non ci è nuovo perché
anche lo scorso anno abbiamo collaborato con l’A.C.A.V. per aiutare i bambini dell’Uganda che, se non hanno il materiale scolastico, non possono andare a
p. 34 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
Verrà un giorno
Verrà un giorno più puro degli altri:
scoppierà la pace sulla terra
come un sole di cristallo.
Una luce nuova
avvolgerà le cose.
Gli uomini canteranno per le strade
ormai liberi dalla morte
menzognera.
Il frumento crescerà sui resti
delle armi distrutte
e nessuno verserà
il sangue del fratello.
Il mondo apparterrà alle fonti
e alle spighe che imporranno il loro
impero
di abbondanza e freschezza senza
frontiere.
Jorge Carrera Andrade
Il tuo sorriso
Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l’aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d’aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Pablo Neruda
Non vivere su questa terra come un estraneo o come un turista nella natura.
Vivi in questo mondo come nella casa di tuo padre;
Credi al grano, alla terra, al mare, ma prima di tutto credi all’uomo.
Ama le nuvole, le macchine, i libri, ma prima di tutto ama l’uomo.
Senti la tristezza del ramo che secca, dell’astro che si spegne, dell’animale ferito
che rantola, ma prima di tutto senti la tristezza e il dolore dell’uomo.
Ti diano gioia tutti i beni della terra: l’ombra e la luce ti diano gioia, le quattro
stagioni ti diano gioia, ma soprattutto a piene mani ti dia gioia l’uomo.
Nazim Nilkme (ultima lettera al figlio)
scuola; quindi, grazie ai prodotti venduti nei nostri mercatini,
abbiamo procurato loro matite e quaderni...
Siamo molto fieri delle nostre attività di solidarietà e pensiamo che sia importante dedicarsi agli altri.
Stefania, Elena, Lorenzo, Riccardo, Alessia, Lorenzo, Samuel, Filippo, Federico, Matteo, Noemi, Alessandro, Andrea,
Stefano, Francesco, Laura, Marisa, Sonia, Tommaso, Debora.
Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 35
Spazio Circoscrizione
Notizie dal Consiglio
di Paola Moser, presidente Circoscrizione Povo
Seduta del 27 marzo 2007
Regolamento per la disciplina del sistema dei servizi
socio educativi per la prima infanzia - parere ai sensi
dell’art. 27 del regolamento del decentramento.
Con nota 06 marzo 2007 del Servizio Servizi all’Infanzia,
Istruzione, Sport pervenuta in data 14 marzo 2007 tramite i
Servizi Demografici e Decentramento è stato richiesto al Consiglio circoscrizionale di esprimere il proprio parere in merito al Regolamento per la disciplina del sistema dei servizi socio
educativi per la prima infanzia;
Il Consiglio Circoscrizionale ha ritenuto di esprimere parere favorevole al Regolamento per la disciplina del sistema
dei servizi socio educativi per la prima infanzia con le seguenti osservazioni;
• informare in sede di prima iscrizione dell’applicazione di
una penale, precedentemente stabilita e quantificata, nel
caso di rinuncia alla disponibilità nella graduatoria;
• prevedere una riduzione della quota mensile nel caso di assenza per malattia che si protragga per sette giorni o multipli di sette.
Documento sull’ inquinamento atmosferico
e risparmio energetico
Premesso che in data 28-02-07 il Consigliere Aldo Giongo
ha presentato un documento sull’inquinamento atmosferico e
risparmio energetico, presa visione del documento in questione e sentiti gli interventi dei Consiglieri che propongono alcune integrazioni viene presentato il documento così elaborato.
Le informazioni scientifiche sull’effetto serra, permettevano già dieci anni fa di prevedere un innalzamento della temperatura globale che si è puntualmente verificato e continuerà nei prossimi decenni ma poco o
niente si è fatto di concreto considerando fantasie catastrofiche gli allarmi lanciati dagli scienziati e dagli ambientalisti. Questo innalzamento di temperatura sta già
provocando e provocherà sconvolgimenti tali da stravolgere oltre che l’ambiente, la struttura economico sociale della nazione e della nostra provincia. I provvedimenti atti a ritardare l’effetto serra, previsti dal protocollo di
Kioto, sono nelle possibilità tecnologiche attuali ed i costi di tali provvedimenti sono modesti in confronto ad altri costi affrontati dalla comunità per far fronte alle prevedibili catastrofi future. Questi interventi conducono ad
una minore dipendenza energetica dall’estero, riducono l’inquinamento a tutti i livelli e ci renderebbero meno
esposti a fattori di instabilità esterni quali l’aumento del
prezzo del petrolio e la fornitura di gas metano.
Ciò premesso il Consiglio Circoscrizionale di Povo
propone al Sindaco ed alla Giunta Comunale, in forza
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p. 36 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
di quanto previsto dall’articolo 26 del regolamento del
decentramento:
a) Di predisporre in tempi stretti un programma pluriennale per la riduzione dei gas serra (Anidride Carbonica, Freon, Metano e ossidi di Azoto) nel comune
di Trento.
b) Di attuare con urgenza un primo gruppo di provvedimenti elencati di seguito;
1)Studiare, promuovere e realizzare una intensa
campagna di informazione dell’opinione pubblica sui rischi che in futuro potrà comportare il riscaldamento da effetto serra; sui possibili rimedi;
sui provvedimenti che è necessario prendere a livello comunale ed individuale. In modo particolare nelle strutture comunali e nelle scuole di tutti i
livelli.
2)Predisporre ed attuare una campagna di informazione del cittadino sulle fonti energetiche alternative e rinnovabili (solare,eolico), prescrizioni, detrazioni fiscali ed incentivi.
3)Far rispettare il divieto di preriscaldamento dei
motori (quando non indispensabile) a macchina ferma e qualsiasi sosta prolungata a motore acceso oltre i 3
minuti.
4)Controllare che venga applicato rigorosamente il piano d’azione per il contenimento delle polveri sottili dove
prevede che la temperatura (riscaldamento nella stagione fredda) in tutti gli uffici e locali sotto il controllo del
comune, non sia superiore ai 19 - 20 gradi centigradi. Le
deroghe per ospedali scuole materne, case di riposo dovranno essere studiate e mantenute al minimo.
5)Controllare che venga applicato rigorosamente il piano d’azione per il contenimento delle polveri sottili dove
prevede che la temperatura (riscaldamento nella stagione fredda) di locali di abitazione, di commercio e di lavoro, supermercati e negozi alimentari, non sia superiore
ai 19 - 20 gradi centigradi.
6)Studiare le modalità per un controllo del raffreddamento ad uso civile nella stagione calda.
7)Incaricare gli uffici comunali competenti di predisporre un piano per arrivare gradualmente ad un controllo
dell’efficienza energetica di tutti gli impianti di riscaldamento, pubblici e privati.
8)Disincentivare e rendere non economico l’uso, l’acquisto ed il commercio di materiali contenenti clorofluoro-
carburi (CFC - ad esempio il polistirolo espanso).
9)Impegnare la Trentino Servizi a verificare la presenza di
perdite di metano su tutta la rete di distribuzione comunale ed eventualmente eliminarle, inoltre ricomprendere nel controllo tutta la rete idrica.
10) Ridurre il consumo di elettricità dell’illuminazione
pubblica, riducendo la potenza dove non necessaria ed
il numero di lampade accese dovunque possibile. Introdurre fasce orarie notturne con illuminazione ridotta.
11) Spegnere le lampade per l’illuminazione dei monumenti e quelle non indispensabili dalla mezzanotte al
giorno successivo.
12) Studiare una mappatura dell’illuminazione pubblica
che renda possibile lo spegnimento di metà delle lampade dopo la mezzanotte. Rendere operativo questo studio.
13) Promuovere ed incentivare la riduzione degli imballaggi e la diffusione di prodotti facilmente riciclabili, nelle industrie e nelle aziende commerciali e la raccolta differenziata spinta dei rifiuti, nelle aziende e nelle
abitazioni.
14) Promuovere e rendere obbligatori l’uso, nelle iniziative pubbliche o sostenute dall’ente pubblico, di stoviglie
lavabili o dei materiali in cellulosa accoppiata con Mater-Bi completamente compostabile e biodegradabile
Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 37
15) Disincentivare l’uso delle automobili private e rendere più economico e veloce l’uso della mobilità alternativa, autobus, metropolitana, ecc. investendo in parcheggi di attestamento periferici gratuiti
ed in efficienti e rapidi collegamenti tramite mezzi pubblici con la città.
Seduta del 16 aprile 2007
Documento ai sensi dell’art. 26 del
regolamento del decentramento
sull’ipotesi di tangenziale est
Il Consiglio Circoscrizionale ha approvato il
documento di sintesi sulla Tangenziale Est elaborato dalle Commissioni Territorio delle tre Circoscrizioni della Collina: Povo, Villazzano, Argentario, così come proposto di seguito.
trare e per i quali un nuovo percorso esterno di penetrazione
altro effetto non avrebbe che incentivarne i flussi di accesso.
Riteniamo quindi che una nuova tangenziale avrebbe benefici effimeri sul traffico cittadino a fronte di costi concreti enormi (economici ed ambientali) per la realizzazione e il mantenimento, posto che l’unica ipotesi percorribile ed accettabile dai
cittadini sarebbe quella del tracciato lungo in galleria.
Consapevoli che il problema vada affrontato con urgenza, ed unità di intenti, la condivisione di questo documento da
parte di tutte e tre le Circoscrizioni della collina Est, riafferma
la necessità che vada fatta una pianificazione coraggiosa della mobilità che punti sul trasporto pubblico e che tenga conto,
dei seguenti punti:
1. Si deve evitare che la viabilità attuale della collina est possa
trasformarsi di fatto in tangenziale in seguito all’apertura
del nuovo svincolo di Ponte Alto. Tale viabilità è inadeguata a sopportare un qualsiasi incremento di traffico che deve
invece essere limitato ed in taluni casi ostacolato.
2. La riduzione del transito di attraversamento di S. Donà (divieto svolta a dx per chi viaggia da Pergine verso Trento)
3. Regolamentare il transito su via alla Cascata da Povo verso Ponte Alto (senso unico a scendere nel tratto terminale,
zona ponte)
4. Introduzione di elementi di moderazione del traffico tra
Povo e Villazzano (dividere la carreggiata in zona cimitero
a Villazzano, rotatoria presso incrocio campo sportivo Gabbiolo) così da ridurre la velocità dei veicoli su quel tratto di
lungo rettilineo su cui si affacciano molti impianti sportivi
Documento di sintesi sulla mobilità, il
traffico e l’ipotesi tangenziale est.
Il problema della mobilità è sicuramente uno degli aspetti
più critici del nostro vivere quotidiano, e come tale va affrontato con determinazione ed in tempi brevi.
Innanzitutto si deve considerare il traffico come un elemento che va dominato, controllato, e non un qualcosa di ineluttabile, in costante aumento, che ci costringe ad un continuo ed affannoso quanto inutile inseguimento con soluzioni
tampone, che condizionano pesantemente la vita nelle nostre
comunità.
L’enorme flusso di veicoli che giornalmente entrano in città creano seri problemi alla vivibilità, sicurezza e salute della
popolazione.
Il problema del traffico non si risolve spostando le macchine da una strada, anche se intasata, ad un’altra, nuova, più
fluida, in quanto spostare il traffico dei veicoli, trasferisce solamente il problema da un punto ad un altro. Siamo convinti che si debbano cercare soluzioni con un’ottica diversa, più
coraggiosa, ovvero puntare alla riduzione degli automezzi entranti in città, studiando tutti i possibili interventi per scoraggiare l’uso del mezzo privato a favore di quello pubblico,
in modo che quest’ultimo diventi più conveniente per tempi di percorrenza e costi, introducendo le corsie preferenziali
per i mezzi pubblici, in una rete di servizio estesa a tutto il territorio urbano. L’enorme massa di veicoli che intasa la città è
composta in grande misura da utenti che in città vogliono en-
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scano alcun risultato positivo, sia da considerarsi
come eventuale soluzione di lunghissimo periodo, e qualora fosse ritenuta realmente necessaria, venga supportata da un’ approfondito studio,
di impatto ambientale e di analisi tecnico economia. L’ipotesi di una tangenziale Est, ad oggi non
è la risposta all’emergenza traffico, la sua realizzazione ed inserimento in un ambiente già provato ed al limite, i numerosi elementi geologici critici sul territorio collinare, ci fanno ritenere
che questa sia un’ipotesi difficilmente percorribile, facendoci presagire degli scenari non molto
rassicuranti.
e servizi intensamente frequentati dai giovani.
Le ulteriori azioni per affrontare nel suo complesso tale situazione sono:
1. Attivare da subito un puntuale monitoraggio del traffico
sui principali assi di traffico della collina Est e di proseguire sino ad almeno 1 anno dopo l’apertura delle gallerie di
Martignano, analizzando come si svilupperanno i flussi di
traffico a seguito dell’apertura della variante.
2. Prevedere da subito una serie di interventi di ulteriore
messa in sicurezza e di potenziamento della attuale tangenziale (A22 gratis tra Tn Nord e Sud o 3° corsia della tangenziale Ovest), che già oggi mostra segnali di saturazione
e che in futuro arriverà al probabile blocco con l’apertura
della nuova Trento Nord-Rocchetta.
3. Studio per realizzare nuovi parcheggi di attestamento a
Nord e a Sud della città, sollecitando interventi analoghi
sul territorio dei comuni limitrofi, localizzandoli vicino a
punti di interscambio con il trasporto pubblico su gomma
e rotaia esistenti.
4. Studiare il trasporto pubblico dalla collina verso la città, anche con sistemi innovativi quali il trasporto a fune, o
monorotaia, e prevedere un collegamento trasversale diretto lungo la collina Est da e per Trento Nord e Trento Sud.
5. Prevederne una ulteriore estensione dei parcheggi a pagamento, anche in aree centrali delle Circoscrizioni
periferiche.
6. Analizzare seriamente ipotesi di differenziare i tempi della
città, come la scuola, il lavoro, ecc..
7. Verificare in maniera puntuale, con un’analisi costi-benefici, l’opportunità di realizzare un nuovo asse stradale di collegamento Nord Est Sud che interessi i territori della collina Est.
Nomina presidente della commissione territorio,
ambiente ed attività economiche a seguito
delle dimissioni dell’attuale presidente
Preso atto che l’attuale Presidente ing. Nicola Alessandrini con nota del 03 marzo 2007 rassegnava le dimissioni da Presidente della Commissione in parola, confermando la disponibilità a far parte della commissione stessa, sentiti gli interventi dei Consiglieri, preso atto delle indicazioni e proposte di nomina da Presidente della Commissione di lavoro Territorio,
Ambiente, attività economiche, il Consiglio circoscrizionale ha
nominato Presidente della commissione di lavoro Territorio,
Ambiente e Attività Economiche il Consigliere Ianes Franco.
domenica 26 agosto
si svolgerà la
Festa della montagna
al parco del Cimirlo
Vi aspettiamo numerosi!
In conclusione riteniamo che tale ultima ipotesi, e nella
mal augurata evenienza che tutti gli altri interventi non sorti-
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Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 39
Povo e la sua storia
Un poèro racconta il periodo militare durante l’Impero austriaco
La desolata vita d’un disertore
C
i hanno fatto pervenire uno scritto firmato B... relativo al periodo militare, sotto l’Impero Austriaco, di
un anonimo cittadino “Poèro”, un certo B.B. La data
del racconto ha inizio nel 1910 con la sua partenza da Povo per il servizio militare con destinazione Innsbruck.
Di questo anonimo militare vengono descritte le sue avventure in modo semplice ma ricche di particolari. È un racconto
che lascia intravedere come sia stata vissuta avventurosamente
la vita militare e l’impatto psicologico che ha avuto su di lui. Il
testo scritto a mano è stato ricopiato fedelmente. (s.n.)
Un bel giorno dell’anno 1910, un giovanotto
se ne partiva dal paese di
Povo, per andare a consegnarsi alla Guarnigione
d’Innsbruck nelle grandiose caserme dell’Imperial 1° Reggimento 14ma
compagnia dei Tirolesi Imp. Cacciatori. Passato poi ch’ebbe la difficile
e dura vita della recluta,
viene trasferito a Merano alla terza Compagnia
dello stesso Reggimento e
tutto contento se n’è partito da questa bella città
soltanto per poter avvicinarsi un po’ alla sua cara
famiglia. Arrivato a questa Compagnia lo misero
a fare il sartore, ed essendo una bellissima città,
tutta allegra e di grandissimo divertimento, i giorni si succedevano ai giorni, che pareva un vero sogno. Arrivato il 4 marzo
del 1911, gli venne un fortissimo male alle gambe,
e non essendoci in questa
Prima guerra mondiale
città il modo di poter guarire, questo povero giovane con 60 centesimi nelle tasche se ne
mento è ben vero che è una bellezza e
partì per Vienna, per andare ai bagni e
divertimento che si passa coi compagni
così si passò due mesi felici e in questo
e colla famiglia, soprattutto nel vedertempo guarì il suo male e poi dovette di
si libero; ma aimè dove se ne sono andanuovo far ritorno a Merano alla Compa- ti? Pare un sogno e come un fulmine argnia ed incominciare le lunghe veglie e
riva l’ultimo giorno e tutto lagrimando
pene del servizio. Avvicinandosi le feste
poveretto saluta ed abbraccia i suoi genatalizie egli domandò licenza per poter nitori e và e prende al Comune la carta
passarsi un po’ d’allegria che dopo un si
del permesso e se ne invia per quella rilungo tempo non ne aveva avuto e per
pida strada che conduce a Trento tutto
poter infine abbracciare i cari genitori
commosso nel pianto e maledicendo il
ed i fratelli. Ma questi giorni di licenziasuo pessimo destino. Arrivato alla città
p. 40 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
di Trento e vedendosi così
a mal passo al doversi
consegnare sotto a quelle mani, la sua testa si capovolse alla disperazione e la stette alcun tempo
pensando, non sapendo a
quale partito appigliarsi,
dentro di sé dice ad andar
in fuori è la schiavitù la
mia rovina e in giù è la libertà, è questa che voglio
e senza tanti preamboli
prese la strada erariale e
senza voltarsi neppur una
sol volta indietro arrivò
cosi solo alla stazione di
Calliano e la bevendo una
sorsata di vino cava un biglietto per Avio e in poco
più di un’ora arrivò a questa stazione tutto contento di essere presto arrivato alla mèta. Era il 4 gennaio 1912 alle quattro di
sera in punto quando a
piè questo povero giovane scavalcava i confini e
verso le sei di sera arriva
nel paese di Caprino tutto
stanco ed assudato e passò il suo alloggio in un albergo di prima qualità,
cioè in una stalla dove ci sono le mucche e porci e questi eran la sua compagnia fino alla mattina. Alzatosi dunque ancora in mal arnese và dal capo
del Comune e assieme a questi e suo figlio rifà ancora la strada del giorno dietro fino a Peri dai carabinieri italiani e
riceveva del vino e da rifornire il suo povero stomaco e restando tutto il giorno con questi signori annunzioli la sua
vita privata. Arrivata poi la notte anche
del 6 gennaio, lo chiusero in una prigio-
ne poveretto! Per la prima volta in vita
sua che entrava in queste parti e la mattina del sette lo svegliarono e insieme a
questi monta in ferrovia e va a Ceraino
e la dovette andar da un Capitano a raccontarli la sua diserzione e poi di nuovo
torna alla stazione e parte ancora con
questi carabinieri per la città di Verona.
Arrivato a questa città uscito dalla
stazione come un galeotto framezzo a
due Carabinieri di ricambio lo fan salire
in una carrozza e lo condussero davanti al comandante della Questura e questi li dimanda il perché a disertato ed
egli gli rispose perché era stanco e stomacato di fare questa vita militare perché non si riceve neppure da mangiare
e dopo queste e altre tante ciarle viene
condannato a 13 giorni d’arresto vivendo come fan i cani sulle porte egli compì il suo castigo. Dopo questi giorni che
furon passati con una guardia civile va
alla stazione e va diretto alla città di Milano. A Milano arrivato di nuovo vien
condotto senza tanti preamboli e senza
un boccone da mangiare nella prigione
e la dovette restare per quarantotto ore.
Alla per fine si rivede poi libero dopo
tante dimande e questi giorni d’arre-
sto la ricevuti per la cagione che vèra la
guerra e colla guerra come si vede non
c’è da fidarsi di nessuno. Dunque gira di
qua e di là vagabondo in cerca di lavoro, ma lavoro non si trova e i soldi le tasche son rotte cosa poteva fare? E sempre cosi continuando per sette giorni e
girando per più anche i d’intorni per la
carità poiché lavoro non riceveva. Decise alfine d’andar in cerca della stazione perché non arrivava più perché per
lui questa città era sconosciuta essendo la prima volta che entrava e alla fine
dopo quattro buone ore la trovata. Dunque questo povero disgraziato trovandosi senza un bollo, stracciato come Lazzaro cominciava a venirli nella mente il
suo malfatto al disertare e maledicendo
la sua mala fortuna e la terra che calcava e al veder la ferrovia che va veloce e
non poter entrare prese la strada a piedi colle scarpe che li mancavano la colla e la sera ancora arrivava a Treviglio e
passò una notte con un freddo insopportabile in un fienile. Levatosi la mattina di buon ora andò alla stazione e trovandosi con le tasche rotte, di nascosto
montò dalla parte opposta e fatto appena quattro chilometri, cioè avanti arri-
vare ad Ospitaletto, a rischio di precipitare con un salto giù dal treno, si trovò framezzo ad acaci con tutto fracassato la faccia dalle spine. Non per questo
non si fermava e continuò tutto il giorno e tutta la notte e verso le cinque la
mattina arrivava a Verona. Ma haimè!
Non arriva nemmeno a mezzo di questa
città che vien fermato da un poliziotto
e così tornava a pigliare altri sei giorni
d’arresto. Terminati questi giorni si avvia di bel nuovo a piedi e verso le cinque
il giorno dietro tutto sfinito arriva finalmente al confine e dopo che si fu insegnato vien condotto alla Compagnia e
veniva condannato a sette settimane di
carcere. Finiti questi giorni ritorna alla
Compagnia e tuttora si ritrova ancora
con 160 giorni, ma si feniranno che sarà
finita anche questa misera vita.
Vi mandiamo i più cari saluti da vostro caro figlio e da mé. Noi ci troviamo
di perfetta salute come speriamo che
sia così di voi tutta la famiglia. Appenna
che verrà qualche cosa vi prega vostro
figlio di farglielo subito sapere. E augurandovi la prospera salute e la felicità e
mill’anni felici siamo il vostro caro figlio B.B. e l’amico B.
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Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 41
Le ricette di Matilde
Dal primo al dolce passando dalle insalate e concludendo con alcuni suggerimenti
Ricette e consigli per l’estate
a cura di Matilde Padroni
Sugo agli aromi
In una padella larga e bassa fate soffriggere in olio d’oliva 1 cippollotto tritato. Aggiungete quindi un trito di salvia
(6 foglie), rosmarino (1 rametto), timo
(1 rametto), alloro (1 foglia). Aggiungete
una tazza di passata di pomodoro e fate
insaporire il tutto con sale e pepe, cuocendo in forno per 8/10 minuti. Aggiungete infine 2/3 cucchiai di panna da cucina mescolando per poco tempo. Questo sughetto è indicato per pasta corta
rigata che lo assorbe meglio (pennette,
ditaloni, mezze maniche, ecc.)
Roastbeef “Express”
Ingredienti: 4 etti roastbeef, 4 cucchiai di olio ed il succo filtrato di mezzo limone.
Acquistate del roastbeef già cotto, tagliato a fettine sottili (si trova alla Famiglia Cooperativa). Disponetelo su un
piatto di portata e conditelo con una salsina preparata con olio, succo di limone, sale e pepe. Guarnite il piatto con dei
sottaceti misti (giardiniera) sgocciolati bene.
Filetti di nasello alle zucchine
Ingredienti: 8 filetti di nasello, 4 zucchine, 2 grossi pomodori, olio extravergine di oliva, sale, pepe.
Sbollentate i pomodori, pelateli e riduceteli a dadini; riducete a nella stessa
maniera anche le zucchine. In una padella larga e bassa cuocete nell’olio le
zucchine per circa 4 minuti, unite i pomodori, salate, pepate e cuocete per altri
2/3 minuti. Nel frattempo avrete cotto in
forno i filetti di nasello (disposti in una
pirofila, irrorati con olio, sale e pepe), a
180 gradi per circa 30/40 minuti. Disponete le verdure sul pesce ancora in forno e completate la cottura per altri 10
minuti. L’ideale sarebbe servire questo
piatto con del purè di patate.
Macedonia “Grand ‘Etè”
Con l’apposito scavino, ricavate da
circa 2 kg di polpa di anguria (pulita dai
semi), delle palline che disporrete in una
capiente coppa. Aggiungete, tutta tagliata a dadini, la polpa di: 4 pesche, 4 kiwi,
2 mele, fette di ananas in scatola tagliato
a pezzetti (1 scatola media). Spolverizzate con zucchero, succo di limone filtrato
e servite dopo aver lasciato macerare il
tutto al fresco per circa un’ora.
Ed infine: che cosa NON cucino oggi.
Piatti all’indice. Non fateli mai! (dal
libro di Martino Ragusa “Giovedì gnocchi, sabato trippa” – Ed. Sperling e
Kupfer) – Un libro che a me è risultato e
risulta tutt’ora molto utile e che, quindi,
consiglio ai lettori di Tuttapovo.
“Simpatica insalatona”
In estate si materializza il fantasma
gastronomico più ostinatamente invadente: una “Simpatica insalatona” .La
sentenza con cui si viene condannati al
supplizio della simpatica insalatona è codificata e, tranne poche varianti, sempre
Continua a pagina 44
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p. 42 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
Il racconto
Il passaggio
di Stefano Ricci
L
’avevo conosciuto a Granada,
durante un Erasmus alla loro
università. Ricordo con particolare gioia quel periodo e
quella città. Granada, anche per un forestiero, appare subito come un luogo familiare. Sembra di essere a casa. Le abitazioni confinano con la strada, come se
fosse un continuum: la calle, una prosecuzione della cucina; la piazza, un salotto allargato. La vita scorre vivace ad
ogni ora del giorno e, soprattutto, della
notte. Mai frenetica. C’è tempo per tutto. No se preocupe. Lui era un writer, di
quelli che imbrattano i muri delle città
con scritte senza significato (almeno per
gli altri!), disegni astrusi, scarabocchi
che per molti rasentano l’atto vandalico, graffiti che gridano in faccia al mondo: eccomi, son qua, provate a prendermi! Ma lui era davvero bravo, in molti
lo consideravano un vero artista e la città andalusa non soltanto tollerava quell’espressione di libera creatività, ma in
qualche modo la incoraggiava. Nei nostri giri turistici, tra tapas e cerveza, mi
fece scoprire una vera e propria galleria
d’arte moderna a cielo aperto. Profili che
sbucavano da un muro, epiche gesta a
decorare una scalinata, danze di colori e
prospettive in rilievo capaci di dare profondità infinite a delle anonime mura.
Quando me ne tornai a casa perdemmo i contatti, finché un amico comune mi raccontò che el niño vagabondo
se n’era andato all’improvviso, senza sa-
lutare nessuno, come attratto da un richiamo antico verso vaghe e improbabili
radici. Lui ci teneva molto alla sua razza
bastarda, a quel crogiuolo di geni ancor
oggi così evidente in molte località dell’Europa mediterranea. Arabi e Normanni, Gitani ed Ebrei, Greci, Latini, Saraceni... Andalusi capaci di vivere non solo
nella tolleranza, ma nella ricchezza dell’incontro, dello scambio, della contaminazione. Forse l’aspetto più coinvolgente di quella città è proprio in questa sua
fisionomia genuinamente cosmopolita, radicata in secoli di storia e convivenza. Così el niño, mi fu detto, aveva preso
al contrario la rotta delle grandi migrazioni e, attraversato lo stretto di Gibil-
terra, aveva percorso tutta la costa mediterranea del Nord-Africa: rasta, sandali e
pennelli. Era giunto in Palestina: crocevia di passioni e sentimenti, ponte interrotto tra il Cielo e la Terra, culla di civiltà e di profeti eppure tomba dell’amore
e della ragione. Lì si mangia pane e precarietà tra calcinacci e rovine, dove pure
l’anima è a brandelli. I vecchi hanno
paura del passato, i ragazzi non riescono ad immaginare il futuro e vengono
falciati, sempre più piccoli, come spighe
acerbe di grano. E c’è un muro, in quella striscia di terra, che demarca i confini, separa due mondi ugualmente disperati. È un muro alto e grigio, che taglia
gli ulivi e offende la vista; che taglia in
due i campi e le case ed offende la dignità umana; che dice, digrignando i denti: tu stai di là, che questa è casa mia! Un
muro che el niño sente pesargli sul cuore. Ma anche un muro che per lui diventa un fantastico spazio espositivo. Non
c’è da scherzare. Lì non ci sono quattro
pizzardoni col manganello e il culo pesante. Lì c’è la guerra e la vita d’un niño
non vale il prezzo d’una pallottola! Lì,
sul muro, ci sono ragazzi vestiti da soldato con l’ordine di non far avvicinare nessuno e la faccia di chi gli ordini è
abituato a rispettarli; occhi che hanno
guardato in faccia la morte. Ma lui è agile come un gatto e la paura è solo un’altra grande emozione. E quando la Luna
si fa grande e gli ulivi profumano di più,
Continua a pagina 44
Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 43
segue da pagina 43
el niño scivola verso il muro e si mette
a dipingere. È bravo, la sua mano danza
volando col pennello. Deve completare
tutto in una notte, perché non se ne accorgano. La sua mano ora è come d’acciaio ed il pennello una punta di vidia.
Ed il muro si sgretola, s’apre pian piano
un passaggio. Di là, si vede una strada in
terra battuta che scende verso la piana,
costeggiata da ulivi. Sul muro sbrecciato s’arrampicano piante grasse fiorite ed
in fondo s’intravede un pastore che raduna il suo gregge; mancano invece del
tutto i neri carri armati. All’alba, qualcuno sul muro s’accorge di qualcosa e
spara una raffica in aria, gridando un
ordine secco. Il ragazzo è scuro di pelle ed ha i capelli color dell’ebano, ma è a
torso nudo e non ha pietre né armi, soltanto un pennello e le braccia alzate. Le
braccia sono sporche di sangue, ma forse è colore: “Non sparare - dice al solda-
to - voglio solo passare di là.” Il ragazzo
in divisa, incuriosito, si sporge dall’alto per scorgere, alla tenue luce del primo sole, il passaggio. Dapprima è tratto
in inganno: sembra proprio una breccia,
ma il paesaggio che s’intravede non può
essere reale. Di qua c’è solo deserto e le
tende del campo! “Ah, ah - ride - se riesci a passare ti offro da bere.” Il ragazzo col pennello non se lo fa ripetere due
volte e si slancia verso l’apertura con
tanta determinazione che il ragazzo in
divisa viene colto dal dubbio: “Non sarà
mica un passaggio vero?!”. No, non è un
vero passaggio ed il writer si schianta
sul muro, finendo a terra sanguinante e
malconcio. Il ragazzo in divisa scoppia
a ridere, ma il suo scherno dura poco,
il tempo di vedere l’altro ragazzo tirarsi in piedi vacillando e lanciarsi di nuovo contro quel muro dipinto per spaccarsi ancora la bocca ed il naso e stramazzare al suolo più morto che vivo. Il
segue da pagina 42
uguale. Recita: “Vieni a cena da me stasera. No nessun disturbo. Con questo caldo chi ha voglia di cucinare? Stiamo leggeri.
Ti faccio una “Simpatica insalatona” con tutto! Il “tutto” purtroppo è proprio “di tutto”: cuori di palma, cetrioli, riso, buste di wurstel e scatole di granchio, di tonno e di Spuntì, caprini e formini, mele e avocado, quanto stia vagando per la cucina
e tutti gli sbandati tra i ripiani del frigo. Proprio così, perché
una delle mansioni della “Simpatica insalatona” è di funzionare da discarica degli avanzi!
Penne alla Vodka
È un misfatto della cucina da ristorante ormai entrato nel
ghota dei classici. La vodka calda è pessima e sa di purga, per
questo la si beve in bicchieri congelati. Sulle penne è caldissima con ovvi risultati.
Petti di pollo
Comunque li cucinate ricorderanno sempre la cucina
dell’ospedale.
Ranocchi
Molti dei vostri ospiti ci giocavano da bambini. Qualcuna
particolarmente romantica e speranzosa, potrebbe anche averne baciato uno.
Cavallo
Avete mai avuto un cavallo per amico?
Farfalle al salmone
I banchetti di nozze sono i maggiori responsabili dell’infiltrazione nelle case di un particolare assassino della pasta: il
salmone affumicato! Ottimo col pane, sminuzzato e riscaldato
si trasforma nel killer di farfalle e tagliatelle.
Coniglio
Non cucinatelo se avete ospiti inglesi: per loro è un pet,
cioè un animale da compagnia. Sarebbe come per noi mangiare un gatto!
NICHELATTI
ALDO
IDRAULICO
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ragazzo in divisa non ride più e guarda in basso il dramma che si sta consumando: “Ma sei pazzo davvero - gli grida - ma dove credi di andare...” Con un
briciolo di forza residua, quell’ammasso
di stracci e di sangue, alza lentamente
un braccio per indicare: “Di là...” Il suo
respiro è sempre più affannoso, non ce
la può fare se qualcuno non gli dà una
mano. Subito dopo il muro c’è un ospedale da campo, potrebbero medicarlo,
salvarlo, ma il varco più vicino è tre miglia più a nord e non si farebbe a tempo. Il ragazzo in divisa appoggia il fucile
e si sfila l’elmetto: ora è soltanto un ragazzo che si cala dal muro ed abbraccia
quel pittore spagnolo, lo solleva da terra e gli offre l’acqua della sua borraccia.
Guarda a destra, a sinistra, ma il varco è
troppo lontano.
C’è solo quel passaggio, lì davanti a
loro, che soltanto INSIEME potranno
varcare. Ed il muro crollò.
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Il Disco
Un omaggio doveroso a questo grande cantautore italiano
Francesco Guccini - Stagioni
a cura di Paolo Giacomoni
S
pulciando tra i dischi recensiti in questi 13 anni da
Tuttapovo, ci siamo accorti di non mai aver mai dedicato una sola riga a Francesco Guccini. Eppure
stiamo parlando dell’ultimo grande cantautore italiano, (gli altri della sua generazione son tutti morti o si son persi), ne è uscito qualche altro, certo, più giovane e oggi più di
tendenza, ma certamente pochi col suo rigore e insieme la sua
poesia nei testi. Uno dei pochi capaci di scrivere in rima e secondo una metrica rigorosa, come spesso neppure più i poeti di professione ci riescono. Insomma, sicuramente uno dei
grandi della nostra musica. “Stagioni” è del 2000 ma appartiene di diritto al repertorio classico di Guccini come Radici o Via
Paolo Fabbri 43, sembra un disco scritto in quella stessa epoca
ma, a parte il pezzo che da il titolo all’album dedicato alla morte di Ernesto “Che” Guevara, iniziato da Francesco nel 1967
subito dopo l’assassinio del “Che”, gli altri pezzi sono nuovi ed
inediti. Troviamo ad esempio un brano scritto insieme a Luciano Ligabue “Ho ancora la forza”, un po’ atipico rispetto al repertorio classico di Guccini ma il resto del disco è uno dei tanti bilanci esistenziali che ripropone musicalmente strutture e
tematiche classicamente “gucciniane”, legate anche al filone di
opposizione politico-sociale (“Don Chisciotte” su tutte). Il “ri-
torno al passato” di Francesco Guccini con quest’album è evidente non soltanto in alcuni titoli (“Inverno ‘60”, “Primavera ‘59”), ma gli stessi testi non fanno che rincorrere il passato. Un’operazione che trova vigore soprattutto nel pezzo “E un
giorno”, dedicato alla figlia Teresa che forse costituisce il picco di un disco che vola comunque sempre alto anche grazie al
crepuscolarismo di “Autunno” e alla balera song “Inverno ‘60”.
La canzone conclusiva “Addio” è invece un’invettiva contro la
pochezza e le robacce della televisione e lo sputtanamento degli ex colleghi cantautori. Un buon disco che può servire alla
scoperta o riscoperta di Francesco Guccini che ha anche avuto
un buon riscontro di vendita.
Addio
di Francesco Guccini (estratto)
... io dico addio a tutte le vostre cazzate infinite,
riflettori e paillettes delle televisioni,
alle urla scomposte di politicanti professionisti,
a quelle vostre glorie vuote da coglioni...
E dico addio al mondo inventato del villaggio globale,
alle diete per mantenersi in forma smagliante
a chi parla sempre di un futuro trionfale
e ad ogni impresa di questo secolo trionfante,
alle magie di moda delle religioni orientali
che da noi nascondono soltanto vuoti di pensiero,
ai personaggi cicaleggianti dei talk-show
che squittiscono ad ogni ora un nuovo “vero”
alle futilità pettegole sui calciatori miliardari,
alle loro modelle senza umanità
alle sempiterne belle in gara sui calendari,
a chi dimentica o ignora l’umiltà...
Io, figlio d’una casalinga e di un impiegato,
cresciuto fra i saggi ignoranti di montagna
che sapevano Dante a memoria e improvvisavano di poesia,
io, tirato su a castagne ed ad erba spagna,
io, sempre un momento fa campagnolo inurbato,
due soldi d’elementari ed uno d’università,
ma sempre il pensiero a quel paese mai scordato
dove ritrovo anche oggi quattro soldi di civiltà...
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Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 45
L’angolo della poesia dialettale
Un tentativo per risvegliare l’interesse per le tradizioni della nostra terra
Il dialetto nelle scuole (1ªparte)
a cura di Guido Leonelli
C
he il dialetto parlato dai nostri avi sia in serio pericole soltanto di nostalgici dei vecchi tempi o di più “moderni” lelo di estinzione è una realtà che sta sotto gli occhi di
ghisti dell’ultima ora.
tutti e che trova la più evidente conferma nell’assenPurtroppo però è ancora molto poco quel che si fa e la senza, a volte totale, di espressioni dialettali nel linguag- sibilità di chi dovrebbe avere a cuore questi problemi, dai rapgio corrente dei giovani e meno giovani. Le cause sono moltepresentanti delle Istituzioni della nostra Autonomia ai dirigenplici e la più diffusa sta forse
ti scolastici ed agli stessi innell’errata convinzione che il
segnanti, lascia troppo speslinguaggio dialettale andrebbe
Dialetto perché? Certamente non soltanto perché also molto a desiderare. E, in
a detrimento della lingua sotrimenti, come spesso si dice, il dialetto avrebbe ancora
questo senso, le eccezioni, fra
prattutto in età scolare.
vita molto breve, sarebbe cioè destinato a scomparire di
le quali spicca il compianto
Per tentare di mettere in
fronte alla sempre maggior diffusione della “lingua” maprof. Salvatore Forenza, stoqualche modo riparo a quedre e per il diffondersi di un “linguaggio globalizzato”,
rico di valore riconosciuto, da
sta situazione, negli ultimi
appiattito, fatto di pochi essenziali vocaboli, spesso ripepoco scomparso e per anni dianni è possibile assistere, non
titivi, usati da tutti e buoni in tutte le occasioni. (NB: la
rigente scolastico dell’Istitusolo nelle province del veneprogressiva scomparsa del dialetto è una conseguenza dito Comprensivo di Roncegno,
te e lombarde bensì anche in
retta dei mutamenti sociali, da società rurale a società
non fanno purtroppo che conTrentino, Friuli, Emilia-Roindustriale, e dei diversi insediamenti abitativi).
fermare la regola.
magna, Marche, ed in altre
Usare il dialetto, nella propria parlata, scrivere il diaprovince anche del Meridioletto significa anche contribuire a recuperare parte del
Il rapporto lingua-dialetto
ne, alla nascita ed alla moltinostro passato, della vita dei nostri genitori, nonni, avi,
In apertura della “Piccoplicazione di premi letterari di
significa anche capire meglio la storia della nostra gente,
la Antologia Dialettale”, Arti
poesia e prosa dialettale con
attraverso le sue diverse tappe. Ma non deve trattarsi di
Grafiche 1957, Lionello Groff
specifiche sezioni riservate ai
un sentimento sterile di “nostalgia del passato” bensì del(1880-1970), sotto il titogiovani.
l’intenzione di recuperare quanto di buono è andato perlo “Utile necessaria la conoQueste ed altre forme culso, con il trascorrere degli anni, nel passaggio da una soscenza del dialetto nell’inseturali che, a livello popolacietà e da una cultura rurale, basata essenzialmente su
gnamento della lingua scritre, tentano di risvegliare l’inprincipi di reciproca solidarietà, ad una civiltà “postinduta”, parla del rapporto lingua
teresse per le tradizioni delstriale” dei consumi, dove predominano i disvalori quali
e dialetto nell’insegnamenla civiltà contadina, tipica
l’egoismo, l’arrivismo, l’arricchimento personale da ragto scolastico che chi scrive ridelle nostre valli e delle nogiungere con ogni mezzo.
tiene tutt’ora di grande attuastre montagne, rappresentalità. Ne riporto, di seguito, alno la testimonianza del risvecuni passi.
glio, in alcuni amministratori ed operatori culturali, della conÈ convinzione assai diffusa che la parlata dialettale sia un
sapevolezza che il dialetto è un patrimonio culturale prezioso
modo di esprimersi deteriore e quindi da ripudiare... Eppure la
che non può essere disperso ma che va invece tramandato anlingua affonda le sue radici nel gergo volgare delle singole reche alle nuove generazioni. Che non è un patrimonio culturagioni, che nella sua evoluzione ha condotto attraverso i seco-
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p. 46 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
Per quanto riguarda la necessità della conoscenza del
dialetto nell’insegnamento delle scuole, vogliamo risalire
nuovamente al 1924 per trovare un giudizio nell’ampia
recensione del libro scolastico “Limpida Fonte” compilato da Abramo Betta e pubblicata sul “Nuovo Trentino”
del 3 luglio di quell’anno da Padre Chiocchetti. “Recentemente una commissione esaminatrice ha rimproverato al
Betta di aver usato in “Limpida Fonte” dei venezianismi
cioè frasi e parole che risentono del dialetto veneto. Ebbene, o m’inganno, o questo è un altro pregio di libri destinati soprattutto a fanciulli trentini e veneti. La vera lingua del bambino è il dialetto, perché pensa in dialetto. Le
sue idee, i suoi sentimenti sono incarnati in parole dialettali, sentite dalla nutrice, dalla mamma, dai compagni. Il
primo tesoro di impressioni è dettato, per così dire, nelle
forme del dialetto. E’ il primo stadio, dal quale il fanciullo deve un po’ alla volta uscire. Egli non è soltanto figlio
del suo villaggio natio e della sua Regione, ma anche della Nazione, dell’Italia. deve dunque imparare l’italiano.
Ma il maestro che gli fa apprendere l’italiano non deve
mai perdere di vista la legge dello sviluppo.
li all’armoniosa fusione di una lingua che dai tempi di dante
Alighieri in poi è comune patrimonio di tutti gli italiani.... Interessa conoscere in quale misura scrittori e insegnanti hanno
sviscerato il problema fra lingua e dialetto dal punto di vista
didattico. Molti anni addietro erano in uso nelle nostre scuole elementari dei sussidiari (1924), tre manualetti di esercizi per la traduzione del dialetto trentino compilati dal nostro
conterraneo prof. Angelico Prati. Il prof. Prati fa osservare che
il dialetto trentino, come gli altri dialetti parlati in Italia, non
ha le fondamenta nella lingua, ma nel latino popolare, il volgare, usato dal popolo e parlato fino al 600...
Durante lo svolgimento del Corso di aggiornamento didattico nazionale, svoltosi all’Università Cattolica della Mendola
nell’agosto 1955, il prof. Devoto, ordinario di grammatica italiana all’Università di Firenze, ha sostenuto la tesi della coesistenza poiché il dialetto rappresenta il patrimonio linguistico
del fanciullo ed ha oltretutto un valore affettivo e quindi educativo integro nelle sue stesse radici. “Nella scuola deve quindi essere applicato come unità di misura di confronto e come
termine di paragone che permette di rispettare il dialetto
come fonte di valori tradizionali e unica possibilità di realizzare il rapporto maestro-scolaro in una scuola di lingua”.
Col proposito di tornare sull’argomento, propongo alla lettura degli amanti del dialetto, una poesia di Giuseppe Mor
(poeta sul quale tornerò più diffusamente in uno dei prossimi
numeri di Tuttapovo) tratta da Angelico Prati, “Libro per gli
esercizi di traduzione del dialetto trentino”; volume terzo per
la quinta classe; Trevisini Editore, 1924. Si tratta di una simpatica raccolta di proverbi, cantilene, dialoghi, fiabe, poesie e
con un ricco dizionarietto per alcuni dialetti della provincia:
dal trentino, al giudicariese, al solandro.
(seguirà 2ª parte)
Le iscrizion
For per paesi a volte, bisogn creder,
scontrè qualche pilastro o capitel,
che ‘l ve ferma, el vardè e ve par stravéder
per le iscrizion che l’è qualcòs de bel.
Lì presempi sora a Arco, en te ‘n paesel,
endó i dis che mai nef no se fea véder,
n’an ghe n’è capità ‘n sìmil flagel
da far che ‘n pez i se ‘n podés provéder.
El sior capocomune (en gian qualunque)
a ‘n caso sì for d’orden, malendret,
l’ha pensà far memoria, e come dunque?
Fa scolpir su ‘n te ‘n sas sta iscrizion stramba,
voltada ‘n “ceciliano” dal dialet:
“L’an tal dei tali qui fiocò una gamba”!
Giuseppe Mor
Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 47
Libri
Presentazione dell’ultima raccolta di poesie dialettali di Guido Leonelli
Sól e nùgole ‘n riva al lach
“S
ól e nùgole ‘n riva al
lach” è il titolo dell’ultima raccolta di poesie dialettali di Guido
Leonelli, poeta dialettale ormai affermato con numerosi riconoscimenti collezionati in concorsi triveneti e nazionali
e da oltre cinque anni nostro collaboratore per la rubrica della poesia dialettale. Stampato da Nuovi Arti Grafiche per
la Casa Editrice Edizioni31, il volumetto
di un’ottantina di pagine ha visto la luce
nel maggio scorso ed è ora nelle librerie
di Trento e delle valli.
Va opportunamente detto che la pubblicazione dell’opera è stata promossa
dall’Amministrazione comunale di Calceranica al Lago che l’ha voluta distribuire in omaggio a tutte le famiglie del
paese, accompagnata da una breve presentazione del sindaco e dell’assessore alla cultura, dove viene detto che “È
con piacere che l’Amministrazione comunale di Calceranica al Lago ha promosso l’iniziativa di pubblicare una nuova raccolta di poesie di Guido Leonelli,
un’opera che andrà ad arricchire il patrimonio culturale della comunità di Calceranica e che contribuirà a rimarcare
e a far rivivere in ciascuno di noi la propria identità e le proprie origini... convinti che il dialetto può essere una risorsa, una forma di cultura persino elevata
da trasmettere ai nostri figli perché, fra
l’altro, come scriveva il nostro concittadino don Carlo Martinelli, il dialetto “...
sa di greco, di latino e altre lingue, e ti
dice chi è passato e si è fermato da queste parti”.
Giorgio Ragucci Brugger, che ne ha
curato la presentazione, così si esprime: “Si tratta di un omaggio appassionato e sincero di notevole spessore culturale. Difficilmente un vero poeta indul-
ge in adulazioni o vuote celebrazioni nei
confronti di chicchessia, la cosa che gli
preme di più è manifestarsi nella sua autenticità di uomo e di artista. Leonelli lo
fa lucidamente e con profondo senso di
responsabilità. Innanzitutto, il rapporto che ha con il paese. Non ci è nato e
La poesia dialettale di Guido
Leonelli è andata all’estero
Un importante riconoscimento ha ottenuto il nostro collaboratore poeta Guido Leonelli con la
sua poesia dialettale che, per l’organizzazione dell’Associazione Trentini nel Mondo e dell’Euroregione,
nel mese di maggio scorso ha tenuto due serate di recitazione per i nostri emigrati rispettivamente a Bruxelles presso la Sala dell’Euregio ed
a Liegi presso la sede del Centro Sociale Trentino.
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p. 48 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
come altri che non sono indigeni, rimane sempre ‘n forèst, una posizione che,
sulle prime, sembrerebbe spiacevole, ma
che per il poeta diventa privilegiata, perché la solitudine gli è propria, una estraneità ideale dal “gruppo” che gli consente una possibilità oggettiva di osservazione critica nei confronti dell’ambiente
e della comunità... ed è forse meglio certe volte prendere esempio dal poeta, dal
suo modo di cogliere le cose con filosofia per sdrammatizzare situazioni e progetti ambiziosi da parte dell’autorità comunale. Le poesie che riguardano questo tema ricorrono ad una ironia gradevole e sottile. Meglio ridere su situazioni
amplificate ad arte come spesso succede in politica. L’ironia si serve di un linguaggio grazie al quale si nasconde la
profondità di un’idea in superficie e dalla
contraddizione che ne deriva, scaturisce
il senso del comico...
Altrimenti, la poesia è amore. Bisogno di sicurezza e di abbandono... ‘ntél
silènzio grant/ dei to òci/ mi me pèrdo... e si vorrebbe avere la forza, le radici profonde di quelle case che si tengono
strette attorno al loro campanile. Ecco,
il poeta, la sua anima, il suo sentire quotidiano, le piccole cose che diventano
grandi appena vengono toccate dalla purezza della parola, perché non c’è una
misura prestabilita delle cose.
L’ordine della propria vita. La fine.
Si riceve una forte impressione a leggere Testamént... làsseme lì/ ‘nté na busàta fónda/ picenìna ‘ntrà i sassi/ metùdi a botafàs/ fòr dai gazzèri/ fòr dal rafanàs/ de ‘n móndo/ che no l’è pu ‘l mè...
E d’altra parte, si viene coinvolti nella
magica sospensione del tempo nella delicata poesia San Stèfen che fa pensare
ad un quadretto stilizzato di certa antica
pittura cinese.
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Auguri a...
Complimenti
alla dottoressa
Annalisa Zanuso
L
a redazione di Tuttapovo esprime i più
sinceri complimenti ed auguri ad Annalisa Zanuso che domenica 13 maggio ha completato nella magnifica cornice del Coliseum di Morgantown, nello Stato della West
Virginia, degli Stati Uniti d’America, il Master in Linguistica e
nell’Insegnamento delle lingue
straniere.
Annalisa, laureatasi nel 2004
in Lingua e Letteratura Stranie-
Annalisa con i genitori Nicoletta e Franco
ra presso la Facoltà di Lettere dell’Università di
Trento, ha così aggiunto al proprio curriculum
un ulteriore importante Master ottenuto, con il
massimo dei voti, dopo aver frequentato un corso biennale presso l’Eberly College of Arts and
Sciences della West Virginia University.
Un momento della cerimonia nel Coliseum di Morgantown
L’angolo della poesia
Santuari nei cuori
di Nonna Renata
Una figura eterea, luminosa,
si aggira di san Pietro sul sacrato.
Guarda ogni bellezza favolosa:
la Cattedrale, le fonti, il colonnato.
La Cittadella dietro al Monumento
è straordinaria, ricca ed opulenta
ed il monarca che ci vive dentro
che cosa mai al mondo rappresenta?
Duemila anni da allora son passati
e certo, il tempo, molto travisò.....
A quei due viandanti impolverati
nessuno, a loro, asilo procurò.
Nel mondo mille e mille son le chiese,
per onorarlo, dicon, con splendore.
Non era certo quello che Lui chiese,
sperava solamente nell’amore!
Una capanna fredda e disadorna
fu l’albergo che li accolse a sera.
Lei partorì così, come ogni donna
ed il suo volto diventò di cera.
Il Santuario che Lui avea sperato,
nel cuore dei fratelli lo voleva.
E se ora si aggira sconsolato
è perché, sulla croce, lo credeva!!
Quella figura che ora sosta affranto
nacque nella più grande povertà.
Chi dice d’esser Lui ha un ricco manto
ed oltraggiose, immense proprietà.
Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 49
Nell’angolo della poesia
Inizia con questo numero la collaborazione di un ragazzo di Oltrecastello
Le poesie di Riccardo Gasparoli
I
n questo numero vi proponiamo alcune poesie di Riccardo Gasparoli, un nostro giovane concittadino di soli 24 anni
residente in via Marchesoni ad Oltrecastello, precedute da una sua breve presentazione. Riccardo ha frequentato le
scuole elementari di Povo, le scuole medie presso il conservatorio F.A. Bomporti, il liceo scientifico Arcivescovile e la
maturità al liceo da Vinci. Ora frequenta
la facoltà di filosofia a Trento (I° anno).
Ci ha inviato un certo numero di
poesie, alcune le pubblichiamo in questo numero, le altre nei prossimi numeri. (s.n.)
Come tutti i giovani ha molti interessi che lui stesso ci descrive in questa
breve nota autobiografica.
“Mio primo interesse è di sicuro la
poesia che coltivo da molto tempo come
ricerca dell’io profondo e dialogo interiore, ho scelto la facoltà di filosofia
proprio per approfondire questo dialogo e averne gli strumenti adeguati. Oltre a ciò mi piace leggere, dipingere, ho
fatto molti anni di karate presso la palestra centro sport punto zero. Amo la
montagna e la terra in cui vivo, vorrei
viaggiare ma il tempo, tra lavoro e studio non è molto quindi cerco di gestire
al meglio la mia vita qua. Credo sia importante costruirsi un futuro sicuro e
sereno sia nell’aspetto materiale ma soprattutto all’interno di sé stessi, continuando a cercarsi, questo mi interessa
davvero. Frequento un gruppo di amici la cui passione in comune sono i war
games da tavolo. Adoro stare molte ore
solo a riflettere su come organizzare la
mia scrittura perché scrivere è il mio
sogno da sempre, l’unico problema è
che mi sento un po’ troppo solo. Infatti
non ho mai trovato molte persone che si
dedichino in maniera approfondita alla
scrittura e alla poesia e le uniche che
ho trovato sono molto lontane. Un altro mio interesse è il mondo del silenzio
e di ciò che esso ci racconta, come noi
dovremmo ascoltare le pause che la natura ci offre nella sua riflessione e che
stiamo perdendo nella frenesia del rumore. Credo che il silenzio sia un lusso,
come il tempo. Amo riflettere su molte cose, sono un riflessivo frequentatore
di me stesso, pur amando la compagnia
degli altri, cerco di ritagliare il mio tempo solo per me. Mi piace la buona cucina ed il vino pregiato. Ho dei difetti che
mi rendono me stesso al massimo, quali
l’incostanza, il sonno, l’eccessiva euforia
a tratti, e attimi di profondissima autocritica. In fine, sono una persona particolare, ma gentile e sempre ben disposta alle nuove iniziative, basta che siano
stimolanti.”
Le urla del silenzio
Rabbia
Questo fetore
che s’insinua tra
le fessure di un muro
assetato di giugno,
al sole caldo stagnante,
lascia un immagine
color lucertola guizzante.
Negli sterpi s’ode altro
che il cartocciare delle
serpi sulle foglie bruciate
per terra.
Non senti le urla di
questi luoghi che sotto il
bruciore parlano a
gran voce e testimoniano
anche la loro esistenza figurativa?
Cieco di fronte ad un bagliore vivo
di metallo; nella testa come un
colpo di spada trafigge gli altri
pensieri, li fende uccidendoli.
E’ come un raggio di sole, soffio
di vento, che apre le nuvole del
noioso pensare d’ogni istante;
spezza la regolarità, tagliente.
Spade feroci, ma giuste, mai sporche
del sangue sbagliato; violenza
inaudita
remota da qualunque altro senso.
Rosso coraggioso senza paura
è il colore di forza selvaggia
che mi s’inietta ogni giorno negli
occhi.
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p. 50 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
Stracci
Bresimo
Abbandonate sopra la ferrosa
sparangola, nei pensieri d’ognuno,
ci si sente come tali, quando vede
l’occhio un fantoccio per la nera
strada.
Ed è il dolore indescrivibile di
un animo che vive per soffrire,
abbandonato come un cencio sporco
quasi a mendicare una frecciata
di bene; testimonianza osservata
di sfuggita, ma colta all’improvviso,
di uno straccio lercio appeso ad un
ferro
su lingua scura lontano da casa.
Piove; si sentono
campanacci di vacca
che riporto su carta
in parole di valle.
Umori come tempo
che varia in un attimo;
frecciate con gl’occhi
rivelano sentieri
tortuosi come nubi
dei nuovi sentimenti
E tutto si inebria in
questa umida altezza.
Tuenno
Infine il cielo cade abbassando
le sue palpebre di nuvole grigie;
spolvera i nostri pensieri di male
donandovi una luce propria ed
esaltandone le sfumature più
simili alla realtà del controsenso.
La penombra è simile al mio torpore
e viaggio in paesi spora il limite
dei miei occhi e vivo nell’incanto
della soffocante dolcezza
che secerne il cuore, malinconia.
Profumo di casa vissuta
strade battute come da
bestie i sentieri del bosco;
legami, rivalità, odori colorati
di stagioni lontane dalla
vanità della frenesia. Qui
è il regno delle polveri negli
angoli delle vite, e del muschio
incrostato sui muri dimenticati,
come promesse sbiadite.
Infiniti accordi tra se stessi
e gli altri per trovare equilibrio
con la realtà degli infiniti paesi
tra le vallate del nostro percorso.
Malinconia
Iniziativa
E’ un battito d’ali, improvviso.
Senza coscienza un attimo eterno
fa volare via ogni paura,
istantaneamente; e del poi
non ci s’interroga per non soffrire.
Trascinata da forza interiore, la
realtà così fa l’amore coi sogni.
Cantano le mie mani,
purtroppo fatte,
cercando via d’uscita
dal corpo e dall’inchiostro;
provando ad esprimere
mi ricreo a piena mente
e la carne non esiste.
Solo stilizzato in un abbozzo
di vita passo come fantasma
nel numero del tempo
calcolato da noi stessi.
Nuvole
Nuvole; e stati d’animo persi
tra infinita varietà di forme
assunte dal bianco impalpabile.
coloro pastelle significano
i desideri accesi e mutevoli,
che cambiano con lo sbatter di
ciglia.
Non v’è senso, ma è la forma senza
briglia delle figure che scorrono
nel vento che non danno sicurezza.
Baciarsi nell’erba alta
fino a sentirsi sazi,
come api cariche
di polline raccolto,
mi abbracci e sento
tra boccoli di rame
un cielo sereno,
la calma del tramonto.
Si, esisti;
e dal profondo dei
pensieri irrompe la tua
figura; e riporta i miei il
blu dei tuoi occhi, sconfinato.
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Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 51
Club interassociativo Tuttapovo
Eletto il nuovo consiglio direttivo. Approvato il bilancio 2006
Sergio Nichelatti riconfermato presidente
G
iovedì 19 aprile 2007 presso la sala riunioni della Circoscrizione si è svolta l’assemblea ordinaria del Club
Interassociativo Tuttapovo con all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio consuntivo 2006 e preventivo 2007,
ed il rinnovo del Consiglio direttivo così
come previsto dallo statuto.
Il presidente ha illustrato il bilancio
consuntivo (vedere relazione a parte) e
dopo ampia discussione e dopo la rela-
zione dei revisori dei conti è stato approvato all’unanimità.
Si è poi passati alla nomina del nuovo consiglio direttivo che è risultato rinnovato per otto quindicesimi, mentre
il nuovo Collegio dei Revisori dei Conti è stato rinnovato per tre quinti. Questi i componenti del C.D. Nichelatti Sergio, Presidente; Giacomoni Paolo, vicepresidente; Ricci Stefano, segretario;
Franca Giovannini (SAT), Giancarlo Ianes (AVIS), Paolo Sperotto (CTG), Ange-
Relazione al bilancio consuntivo 2006
Capitolo attività
Il 2006 si è chiuso continuando, dal punto di vista dell’andamento dei conti, nel trend degli anni precedenti in quanto a
fronte di un sensibile calo delle entrate si è avuto anche un sostanzioso calo delle uscite. Abbiamo avuto entrate per complessivi 57.143, 07 (nel 2005 erano stati 69.441,97 euro, con
una differenza inferiore di ben 12.298,9 euro). Il calo delle entrate si sono avute nei seguenti capitoli: fatturato per pubblicità da 39.719,40 nel 2005 a 37.273,20 nel 2006 con una differenza negativa di 2.146,20 euro. Questo calo deriva dalla sempre maggiore difficoltà nella raccolta pubblicitaria. Alla voce
sostenitori siamo passati da 2.057,00 a 2.617,49. In questa voce
ci sono anche parte delle offerte raccolte a Tuttapovo in festa
alle quali vanno aggiunte 3.600,00 euro come contributo ricevuto dalla Cassa Rurale di Trento per il pranzo del socio; le entrate (al netto delle offerte e del contributo della C.R.) per la
manifestazione di Tuttapovo in festa sono state di 11.462,01
euro (nel 2005 - 23.177,64). Minori entrate dalle quote associative di 400,00 euro (5 adesioni in meno che nel 2005). Le altre
voci delle entrate sono insignificanti.
Capitolo passività
Le voci maggiori riguardo alle spese sono quelle relative alla
manifestazione di Tuttapovo in festa che nel 2005 ammontavano a 21.954,40 mentre nel 2006 sono state di 17.596,49 con
un differenza in meno di 4.357,91 e quelle della stampa che abbiamo speso 16.836,14 euro 2.715,11 in meno che nel 2005.
Per collaboratori abbiamo avuto una spesa di 240,00 euro, così
come l’IVA per le fatture è stata inferiore di 203,85 euro. Nell’anno 2006 abbiamo dato come contributi 1.670,00 euro così
suddivisi: 840 agli alpini per l’illuminazione esterna della baita al Moronar, 500,00 al gruppo vocale Concentus Clivi per manifestazione internazionale e 330 euro per la festa multietnica.
p. 52 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
lo Orlandi (G.S. MARZOLA), Renzo Dori
(Casa di Riposo), Cristina Boldrin (ARCI
- PAHO), Claudio Palermo (ANA), Umberto Carzaniga, (Pensionati), Maurizio
Forti (Karamoja Group), Bort Pio (Circolo Ricreativo Grazioli), Bonomi Giuseppe (Filo Concordia 74), Franco Zanuso
(GSA). Revisori dei conti sono stati eletti:
Giovannini Stefano (Caposindaco), Giuseppe Ciurletti e Giovannini Enzo, (effettivi); Antonio Bernabè e Giorgio Betti (supplenti).
Anche le spese di gestione (postali, cancelleria, rimborsi spese
ecc) hanno avuto una diminuzione rispetto al 2005 di 2.345,86
euro. (6.634.04 nel 2005 e 4.288,18 nel 2006).
Riepilogando
Nel 2006 abbiamo avuto complessivamente entrate per
57.143.07 mentre nel 2005 erano state di euro 69.441,97 con
una differenza in meno di 12.298,90 euro. Questo calo è dovuto soprattutto dalle minori entrate per pubblicità e dalla festa di tuttapovo. In conclusione abbiamo chiuso il 2006 con
un saldo attivo di 12.247,55 euro. (entrate 57.143,07, uscite
44.895,52).
Bilancio Tuttapovo anno 2006
ATTIVITÀ
Fatturato................................................................37.273,20
Associazioni.............................................................1.440,00
Sostenitori...............................................................2.617,49
Contributi................................................................4.100,00
Interessi Bancari.........................................................250,37
Entrate da Manifestazione....................................11.462,01
Totale attività................................................ 57.143,07
PASSIVITÀ
Costo stampa.........................................................16.836,14
Collaboratori...............................................................240,00
IVA . .........................................................................3.106,10
SIAE per manifestazioni.............................................702,81
Tasse............................................................................388,20
Ritenute su interessi banca..........................................67,60
Spese Gestione (posta, cancelleria, eccetera).........4.288,18
Contributi ad Associazioni.......................................1670,00
Spese per manifestazione......................................17.596,49
Totale passività.............................................. 44.895,52
UTILE ANNO 2006.......................................... 12.247,55
In ricordo di...
Renato Carlin
Giovedì 19 aprile Renato Carlin se ne è andato per sempre.
Dopo due anni di cure non ce l’ha fatta, la malattia ha avuto il sopravvento, ciao Renato, sarai sempre nei miei ricordi. Renato Carlin era oltre che un amico anche una collaboratore di Tuttapovo. Quando circa una decina di anni fa iniziò
la sua collaborazione con noi, diede subito prova della sua disponibilità e della sua serietà nello svolgimento dell’incarico
affidatogli riguardante la raccolta pubblicitaria, assicurando
così le entrate necessarie per la pubblicazione del nostro giornale. È successo quasi per caso. Mi trovavo presso la tipografia dove allora si stampava Tuttapovo e parlando con il titolare sulle difficoltà di reperire nuovi sponsor e curare i rapporti
con essi, mi indicò Renato come la persona che poteva aiutarci a risolvere questo problema. Lo contattai e quando ci incontrammo capii che di lui ci si poteva fidare, dimostrò subito con i fatti che si era preso con cura e serietà questa sua collaborazione. Aumentarono in breve tempo le entrate pubblicitarie assicurando così al giornale le risorse necessarie per un
salto di qualità, siamo passati in breve tempo da un giornale di 50/60 pagine in bianconero ad un giornale di 80 pagine
tutte a colori e la pubblicazione di inserti, supplementi e libri. Eravamo diventati amici, quando veniva a casa mia con un
nuovo sponsor seguiva lui personalmente
il lavoro del grafico per la realizzazione al
computer del logo e del testo della pubblicità, perché voleva essere certo che corrispondesse all’accordo fatto con l’inserzionista. Ma la sua collaborazione la dava anche ad altre associazioni e tra queste l’associazione Prodigio Onlus, (Progetto di
Giornale) associazione che pubblica un bimestrale rivolto al mondo del disagio e
dell’handicap. Avevamo in comune anche
la passione per il volley ed era un assiduo
frequentatore del Palatrento ad assistere
alle partite dell’Itas Diatec Trentino (nella
foto con Diego Mosna presidente dell’Itas
- Diatec in occasione dell’inaugurazione
della sede di Prodigio).
Dopo l’entrata in vigore della legge
Biagi voluta dal governo precedente, che
modificava in peggio le norme fiscali riguardo la collaborazione occasionale, smise il suo impegno
con noi e l’insorgere della malattia contribuì a cessare definitivamente questo rapporto. Ultimamente ci sentivamo sol-
tanto per telefono. Addio Renato, se Tuttapovo è diventato,
come sostengono i nostri lettori, un bel giornale, è stato anche per merito tuo e per questo ti saremo sempre riconoscenti. Sergio Nichelatti
RESTAURI LIGNEI D’ARTE
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A POVO, DAL 1900
TELEFONO 0461 810015
RESIDENZA
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Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007 - p. 53
In ricordo di...
Adriana ed
Erino Tomasi
Gli ultimi 12 mesi due dolorosi eventi hanno messo a dura
prova la mia famiglia che in
un breve lasso di tempo ha dovuto affrontare il dolore per la
perdita di due persone molto
importanti.
Nel giugno 2006 è venuto a mancare il caro papà Erino
che però vista la longeva età ha
reso meno dura la sua perdita e
ringrazio il Signore per avermi
dato la possibilità di trascorre
con lui tanti anni sereni e pieni
di amore.
Ad agosto, purtroppo, è venuta a mancare anche la mia
amata sorella Adriana. Questa
grave perdita mi ha segnato profondamente lasciandomi interiormente un grande vuoto. Adriana manca a tutti anche perché aveva ancora tanto da dare, alla sua famiglia e a tutte le
persone che le erano vicine.
Mi sento in dovere di ringraziare, anche a nome di mamma
Bruna, Maurizio e della famiglia di Adriana, tutte le persone
che hanno partecipato ai nostri dolorosi lutti sostenendoci con
la preghiera e con parole di conforto. Grazie!
Roberta Tomasi e famiglia
P.S. La Redazione si scusa per il ritardo della pubblicazione
dovuto a cause tecniche.
Giancarlo Ciurletti
L’Associazione Sportiva “Arcieri del Moronar”
di Povo, vuole ricordare con immenso affetto un
caro amico mancato recentemente. Giancarlo era
una persona squisita, sempre disponibile e pronto ad aiutare chiunque. Aveva un sorriso sempre
pronto per tutti, era una persona solare che riusciva a mettere noi tutti di buon umore. Ciao Giancarlo! Che le tue frecce volino ancora in cielo.
p. 54 - Tuttapovo - n. 2 - Giugno 2007
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Tuttapovo giugno 2007