ERNESTO NATHAN
La Terza Italia
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FIGI.I() .
lJa quando ho scritto queste pagine, porte spalancate da
tutti i lati alle critiche dei dotti e dei saccenti, pagine non
a loro rivolte, che mi possono dare le:;ioni dall'A fino alla Z,
ma al popolo ecl alla gioventù, sono pnssati parecchi mesi e
1110/ti avvenimenti.
Quel tempo trascorso non ha recato in seno consolazioni.
tutt'altro. All'interno come ctll'estero, da ogni punto di vista.
e/al politico, dall'economico, a quello necessario al sostentamento, l'orizzonte invece di chiarire si rabbufo.
Sempre più nwl considerata, maltrattata clai suoi fidi " alleati "' che ad Essa devono la vittoria rijJortafct nella ca tastrofica guerra, l" Italia riceve quella degna ricompensa,
mrntre si bea nelle astrazioni cU una nuova legge elettorale,
foggiata coll'esito pratico cU avvantaggiare i partiti estremi,
ponenclo. al medesimo tempo, in niano alla finan:::;a. alle Banche i:l potere assolu,to e cliscrezionale d1: sooraneggiare sulle
liste elettorali, gli elettori arrolare a loro servi:;io. Tutto
ciò mentre la prospettiva di aver aJJpena a sufficienza, per
ma11g/are clivùne ogni giorno più problemaUca.
Hll!l. - Pl'atu, Tip. Giaohetti, I<'iglio
G C.
- ·1 (,'uleste ci1·r·osla11::e, grati da ogni punto di vista, prodo!lesi1
come dico, dopo aver posto in carta le co11sidera::io11i che se·
!JU0110.
al're.bbero ric/iim;te modifica:;io11i, aggiunte, forse, per
il .sentimento mome11tancv rh p1 o/onda triste:::;a da cui m1
sento i11vctso, soppressione pura e semplice di un ottimismo mi
nostri destini a cni j'ui semprP fedele· su lutto passo sopra,
f1torclu~
..
su q_uell'ottimis1110; l'ebbi giovane, mi rimarrà in c;uoro
i;ecchio, sino alla morte .
.Non asJ.<Jilrn,r;o ww, sillaba, 11011 cambio nna virgola; rima 11,qa
lai quale
quel!'~
Italia scu·à ,. come la penna /'ha dettata. e
gli lJei abbiano pietà de,qli Bdi!ori.
l'ort' Ercole, '.!1:1 Settemhn· Hll!!
Quando nubi ci anrolgono, tristi preoccupazioni ci perturbano, miserie ci affliggono; quando nell'ignoto sospesi sul no~t ro capo. spettri paurosi si parano innaor.i; 11 uando la nazione
può essei' chiamata da un moment:.o all'altro a gra\'i risoluzioni;
<1uanclo da mare tempestoso. ondate prncello<ie percuotono la
barca nostra, unitamente a quello delle nazioni consorelle. non
è male raccogliersi, rie>ocare la strada sin <]Ui percorsa. mettere in eyidonza le circostanze del presente, per affrontare con
se1·ena fiducia l'axvenire.
Non è uno storico che disserta auLore\ olmente. citando erucl1lamente testi, non è neppure il partigiano cli un determinato
ordine di idEle inteso ad avrnloraro la sua L08i 1 è uno spetta! ore~, memore degli avvenimenti srnltisi per lo pi[1 dinnanzi ai
suoi occhi, ai quali consacrò la modesta opera da ginnmtù a
vecchiaia.
***
Trnlasciamo i momentanei successi o sollenunemi del 18-t~
o del 1849 pe1· affrancare J'Halia dalla scn itt'.1 cli sette tir.mni<li, delle Cinque giornate di \Iilano, della eroica resistenza
della Hepubblica Homana, di quella Veneta; l'opera indefessa
d0i cospiratori dal 1820 sin a quei solle,·nmcnti generali don1ti
SO\J'aLut.Lo all'apostolato costante del \'ato ligure. cli Giuseppe
Mazzini: tralasciamo i molti cospiranti or qnn or lù, repressi
colla fo r ca, colle fucilazioni, co!la galera, o pme nel loro insuccesso mantenendo adente, in pett.o della eletta minoranza,
pioniera d'ogni progreRso umano, il f'ooco, la Yolontù, il !enace
-oproposito cli conquistare la lihcrt.'t - son·oliamo su quelle storie sul martirolo•rio dei generosi sacrificali pe1· la santa cau':la,
e 1~icordiamo la 1~rima permanente con(1uista pe1· l'unificazione
della 'Perza Italia.
Siamo nel 185$! j insieme ai li'ranc.:esi rompiamo guerra alL\nstria. Il primo nucleo Piemonte e J,igu1·ia, sotto lo scettro
di ViLLorio Emanuele Il, in Yirtù clol successo! richiama altre
sparse unitù della comnno madre, sanziona la pace cli \'illafranca, a noi imposta dal nostro piì1 potente allealo. A Kapo~
le ono Il I indebolire l' A nstria, inimicarsela de fini ti nnneute, pe1
mistici suoi disegni cli seguire il grande zio, aruitro o sovrano
in tutta Europa. non com·eni\'a; <'l'Oaro 11na Ilalietta, a lui subordinata, cla lui cli pendente sì; appro' are delle condiz;ioni
imposte al ''into perchè ~~ssa sorgesse balda, gionme, potente.
no: chi anebbe in seguito garantito della sua ossequiosa obbligatoria servitì1:.' Concesse appena la Lombardia e le provincie
centrali compresa l'Emilia.
Da r1ui cominciano le reminiscenze personali. Dopo la mol'te
di mio padre, per la cagionevole saluto cli mia sorella maggio1·e ed il clesiderio della mamma di trasferirci in Italia, eravamo a Pisa, ove, 11uallordicenne, m'inserissi, msieme al fratello Adolfo, uditore ai corsi dell' Universitù; per lo piìt i COl'Si
si tenevano in privato, lui ecl io, al bilial'clo vicino a Casa Bertacchi sul 1.Jtmgarno ove s'abita' a. Hirordo l' l.!ntusiasmo µor
il plehiscit.o climostrato da tutta In popolazione, la ri,·ista clelln
Uual'dia Nazionale passata clnl barone Hicasoli. e il capo della
C}uardia .::'{azionille il maggio1·e Toscanelli, pieno di buona ,·olontù e di loquela velocissima, in contrasto colla esperienz.1
cl'e<1u1tazione, chè pressoehè infilzava colla sciabola brandita
il rarnllo, mentre galoppava nelle marziali sue funzioni di
co111anclo.
Così in tutta la Toscana, così nelle l\farche, in Romagna1
Moclena, Parma e Piacenza, la popolazione sorse come un sol
uomo, salvo piccole minoranze cli interessati che nascondendosi tacquero, per chiedere ed acclatnnl'e la unione, associan;i
al patrio risorgimento. E, presenti i rappresentanti cli t.utte le
regioni, recando ognuno il risultato del paesano plebiscito, fu
a 'Po1·ino solennemente proclamata al Palazzo Carignano, presenti gli ambasciatori delle potenze estere, la costituzione clel
Regno cl' Italia, sotto lo scelt ro cli \~ittorio Emanuele IL trasferendone la Capitale p1:0Yvisoriamente a Firenze in attesa
della sede definitiva a Homa.
L'Italia è I Viene il 18GO. Da Quarto salpa Giuseppe Garibaldi
coi compagni volontari, l'Eroe leggendario, il leggendario ~Iille;
stipati in due vaporucci del Ruhattino, evitano tutte le so1·veglianze di navi nemiche, sbarcano a l\1arsala; sbarcano. s' avventano sulle forze del regnante Borbone, senza contarne il
numero, le sgominano, battaglia su battaglia, in Sicilia, su
terraferma, vilLoria su vittoria, fra popolazioni freneti che di
gioia e cli gratitudine 'erso i lol'O lilJel'atori dall'odiato giogo
hot·bonico, sino all'ingresso trionfale a Napoli del conquistaiol'e delle Due Sicilie, cl' esse il . pron"isorio Dittatore. Prnvnsorio, non pone tempo in mezzo; a Teano le consegna al re
Vittorio Emanuele II, perchè s' unifichi all'Italia il Regno meridionale dalla sua audace mirabile iniziatirn riscattato! e. qualo
sua parte delle opime spoglie, rifiutando ogni onorificenza o
guiderdone. si piglia un sacco cli fagiuoli e s'imbarca per goclorli monarca nel suo regno di Caprera l
N ~n a luncro. La Capitale della Terza Italia è Homa, l'aveva
proclamata l~ Camera, interprete della volontà nazionale; a Virenze si poteva sostare non rimanere: così ,~ . ~a poli po~eva
sostare non fermarsi, il Liberatore delle Due S1011te. Accordi furono p1~esi col partito d'aziono, volontari raccolti e la spedizione
partì dalle Calabria, per proseguire, ingrossnn~lo, sino alle p~o~
vinci e Pontificie. No, vi fu il diYieto, non volle il padrone: orc11m
fulminei da Parigi imposero al GoYerno Italiano cli respinge1·e a
forza armata la nuova audace iniziativa, cli cleporre il pensiero
cli Homa Italiana, di salvaguardare il Pontefice ed i suoi clominì eia ogni invasione . il mantello dell'Imperatore si stendeva
su la tiara del Pontefice perchè le pontificali veslimenta coprissero la persona sua in F1·~ncia e ~ra alt~·i ~iopoli cattolic~.
E nella ossequiosa deferenza eh subordmato, il (1overno ubh1cl1.
Ii'lorze armate dell'esercito ad .Aspromonle si posero di fronte
alla spedizione in marcia, ne imposero lo scioglimento; in seguito al diniego del capo, del capo ill~1stre~ s.u ~ui fu fatto f~~co,
lui !'orito ad un piede; Giuseppe Ganhalcl1 lento cla soldati italiani! ~\.spromonle in ,·ero, per chi lo clonà n1licare nella storia; per chi, dalle Tuilleries nella incosciente ,-unità, comandò,
8t.raendo in rodnu, sognatore insano, sè stesso, il nome illnstre,
la patria.
Ubbidì il servitore; uhlJidi ricalcitrante, dall'uh!Jidienza odiat...i
spinto a scuotere un giogo insollribile pili a lungo: fatale allo
pi1'1 accarezza Le aspirazioni: datosi attorno per tron1re una ,·ia cli
emancipazione, d'allora in poi lo sguardo incerto tende,·a a Yolgersi verso l'unico valido oppositore alla imperiale dominazione
franca, neutra la Gran I31'elagna, cordiale intesa l'ranco-russa,
• alla Ge1·manin.. :Ii]ssa pure 'olgern ,·olontù od aspirazioni ed
unitù, fortemente organizzata miliLarmcn Le, consigliata cl alle
circostanze ad assicurai·si la cooperazione italiana contro 1111
momentaneo nemico comune, I'. \.usLria.
Si maturano gli eventi; Yiene il 18GO, per ,·enLura Sadowa a
salrnrci dalla pl'Opria inefficienza mihtare. Il Veneto è acquisito
all'Italia più per forz!l cli cose, fatalilù cli dcstin o, che Yirtl1 nostra: ancorn un passo sulla Yia dell'1miUt.
La pace recò buon accordo, intesa fra Austria e Gerrnanitt,
qudla a r1uesta ossequiente; per l'Italia, oltre al più stretto
accordo coll'ultima, maggiore tensione di rappo1·ti colla Francia
per. l'ostinato sbarramento della \'ia su Homn; naturale, ine,·ilabile conseguenza la triplice alleanza Halo-Austl'o-Germanica
pc1· la interna difesa contro ogni esLera ag0'1·ession~ · assai o·i u~
s~ifìcata dinna~zi ~lle ~stinate repulsioni rr:ncesi, il '" jama~ I ~
<11 Houher e 1 mtima mtesa franco-russa. Nella osLinata oscillazione cli una Yacillante politica cli neutralit,ù. per parte della
Uran Bretagna, all'Italia non rimaneva alLro santo a cui votarsi . .Alleanza difensiva, lasoian<lo Jibe1·e le mani ai sinO'ofi
alleati in ogni caso di offensiva è bene sottolineare la naL~1ra
<lei patti stretli, pe1· giustificare a pieno la ,-ia seguita in appresso.
·
(~uale m.aggi~re giustificazione di .:Vlentana, le anti<iuate caralHne ganhaldrne in lotta coi cliassepots francesi, la finale loro
ripulsa, dopo eroico oombat Lirnento, in \TirLlL della superioritù
cl' armi e di numero'? La sorella Francia paladina e difensora
<lei potere temporale dei Papi, armata a Lutto punto per seminare sterminio su coloro che in nomo clell' Italia richiedevano
possesso di Roma, sua Capitale I 'Poltaci Niz:&a e Savoia. compen.so ~ler serYigi prestati, s' 1-wgeva orn, nemica, per chiuderci
in facC'1a le porte clella nostrn OapiLale. Vi può essere giusti-
-Dfìeazionc più ampia ed evidente per la triplice alleanza; la ::;ola
via upel'ta ali' Italia per non rimanere isolata, indifesa contro
qualsiasi aggressione; la sola che potesse sormontare gli ostacoli
per completarne l'unità i' Il motto sarcastico e ,·elenoso di Bismarck su di un' Itnlietta che fa i giri di rnlzer era altrettanto
applicabile alla Germania, essa a volte nemica. a ,·olte amica
clell' ~\.ust ria?
Dopo MenLana il 1870. La B.,rancia tratta in guerl'a eia Bismarck, la l~rancia, retta da un ImperaLore inconscio della
realtù, inconscio del disordine e della impreparnzione militare,
sognandosi onnipotente, rotola di disfatta in disfatta; r imperatore Guglielmo entra trioniatore a Parigi, della le condizioni
della paco; scompare dalla scena politica intemazionale, se;!,Tegalo in una villa a Chislehurst, chi smora Yi aveva passeggiato
dominatore, coll'eredità al Paese suo di vagare al conciuistatore
cinque miliardi, e cedere l'Alsazia e la Lorena!
Oarih<llcli, con poche cent.inuia di Yolontari, corre in aiuto
della Francia, nobile vendelta di ~IenLana; s'insedia a Digione,
unica città che offre valida difesa; unica vitt,oria quella riportata dal figlio H.icciotti, sbaraglianJo coh\ le trnppe pmssiane.
L'ultima tappa del contrastato Yiaggio è compiuta, entriamo
a Homn. Non per ,·irtù delle nostre armi contro poche migliaia
di soldati ponlifici incapaci di difendere la città clall' esercito
f1101·i le porte e dalla popolazione determinata ad aprirle; fu
per ,·irtù degli aYvenimenti che il generale Raffaele Oaclorna
entrò nella Gittà Eterna attra,·erso la Breccia cli Porta Pia il
20 settembre 1870.
Per le Yit torie prussiane, non le nostre, Vittorio Emanuele
vi enLrò solennemente consacrandola Capitale d'Italia. coronando nella regia ufficialitù, l'opera dei precursori, il Yaticinio
degli apostoli - da DanLe a .Mazzini.
Allora eletti i rappresentunLi della nazione, inaugurala la
sessione col discorso reale, continua, non al Palazzo Vecchio,
a ~Iontecitorio la vita rappresonLati ,.a del Paese.
I consueLi ondeggiamenti e conLrasli di parl iti, destra e sinistra, per arrivare al govemo; all'infuori di quei grossi gruppi,
piccoli nuclei, sulla estrema dcsLra clericaleggianti, capo d'Ondes
H.eggio, nll'esLrerna sinistra repubblicaneggio,nte, capitannli eia
Agostino Bertani, da c1nelln austera figura cli chirurgo cmi-
-
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nentc, intimo di .Jfazzini e di Garibaldi, amico di un Clemenceau,
dottore radicale, esordiente nella ,·ita pul>hlica, assai, ma assai
cli,·erso dal triste politicante d'oggi. capo del GoYerno francese; cla Agostino Bertani chu insieme ad Aurelio Silfb per
breYO traLto, ad Alessandrn Ii'ortis1 Adolfo Engel, Antona 'fra,·err-;i, Petrnccclli clelln Oat ti nn, Giorgio Asproni, Giuseppe
Mussi, Giuseppe Marcora, f1'elicc C'arnllotti, clcmnnzia,ya dall'alto <lolla Montagna a cospelto dcl Paese, il tardigrado avanzarsi ciel Governo sulle vie del progrcHso e clella libertù.
Frattanto in fatto cli politica estera) per le simpat,ie cli qua ad
occidente, di là a settentrione, I' l!alia rimaneya isolata. J>re,·alern nel Go,·erno conserYatore cli destra J'accorclo, accordo platonico eolla I1'rancia, tendendo lo Rguardo nLtraYerso la Manica alla
Oladstoniana tìran Brotagna1 del plaLonismo isolatore-· siam
buoni amici 1 mela ognuno per la sun st1·acla - ; preYale,·a e sussistette sino al 187G quando Yenne finalmente la Yolta della sinistra al potere. Sussistette pur oltre, colla bella patriottica
figura cli Benedetto Cairoli a capo del Go,·erno, inet.ta per quanto
raggiante di patriottica aureola, sin quao.clo agli esteri fu chiamato un \ero e grande uomo cli Stato, educalo alla scuola :Jiazziniana, dotato di quella penoLrazione lu c1wile alle emergenze
immecliate associa le i'uturo ed i problemi cli Oovorno n quella
stregua. contempla, F'rancesco Crispi, il quale por (1uel patriottismo de,·oto e previdente sta accanto, entrambi in alto, a Cam1llo Cavour. Fu lui a comprendere che gingillare in lusinghiere
complimentazioni con Pa1·igi e Londra a nulla ~pprod~wa, lui a
con\•incere sè ed il Governo cho per crescere in 'rnlore in!C'rnazionale, aver parte intrinseca nella determinazione delle vicende emopee, armonia d'interesse, uLilitù cl' intesa potenmo
conseguirsi a Berlino e Vienna, non altrove. 1-i,u da lui stretto
il trattato della triplice alleanza clifensi\'n che, pii1 v-olte rinnovatv, non cessò se non quanclo, in nome della civiltù, l'Italia
clovette sobbarcarsi ai crudeli sacrifici clolla guerra gloriosamente chiusa.
Intanto aLtraverso Lut,Li i contrasti cli go,·ernanli, cli tendenze
di partiti, cli esteri assestamenLi, il Paese lentamente si strin~
geni insieme, imparava a conoscersi; rapidamente. per sobrietù cli vita, lnboriositù. ecl int.elligenza. prospera,·a. Le ill(ft1st1·ie si moltiplicanino, l'agricoltura si estcnclevn in intensit.ù.
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di colt,urn. crescenrno le esportazioni, cresce,·a il commercio
int,emo cd estero, l'cmigrnzione Yersa,·a in patria i suoi risparmi
in oro e temperava raggio della carta emessa per far fronte
alle crescenti spese per i laY01·i pulililici, pe1· le strade ferrale,
per le Yie di comunicazione. per la creazione cli lutti i puhblici
serYizi inerenti all'unione di Stati Yissuli in una primitirn incuria. B mentre i .Ministri elci Tesoro si metternno le mani
nei capelli per pareggiare i bilanci o meglio per far fronte a
c1·escC'nli deficit a forza di nuo,·e imposizioni e miovi prestiti,
l'agiatezza privata cresce,·a, cresceva.no i depositi alle Ca::;se di
Hisparmio, c1·esceva rapidamente il totale delle transazioni. degli
affari d'ogni genere e con esse quello degli utili conseguiti. Xuove
socictù. industriali, nuoYi Istituti cli creclito si istituiYano; in
quelli di prirna Cl'esceYa la mole degli affari, eYidenlemente
capitali accumulati eia prin11i eran disponibili per alimentare
industrie e comme1·ci: la p1·osperità e la ricchezza nazionale
ascendernoo in soddisfacente progressi0ne, sebbene lamentele
personali e collettiYe da ogni parte echeggiassero col solito nostro metodo: gli uni gridanrno, Ri lagnarnno, accusaYano i poteri pubblici per non a,·er guadagnato, gli altri per aYer guaclngnato poco; il Lutto, passando i confini, acquistava credito
alt' estero, con!'erman1 in loro la tradizionale nostra fama cli
poveri cli<woli, cli pezzenti a\ \'Ozzi a stendere la mano, chieder
r elemosina da' prosperi laboriosi vicini. Quanto sia falso. sin
do,·e stoltamente siamo calunnia.lori cli noi stessi lo ha dimostralo la guerra, la resistenza mirabile delle forze economiche
del Paese, l'abnegazione spie~ala dalla grande maggioranza nel
Yenir innanzi a mettersi a cont1·ibuto. I/appello all'Italia non
fu fatto da,·yero invano! ,\nni parecchi don-anno passare per
sanare le ulceranti piaghe intli l te al p0Ye1·0 corpo economico
dnl Paese. ma le mirabili qualitt\ della popolazione, le sue attit,11dini per ricostituire i capitali profusi per sah·aguardare la
sua clignitù, il suo diritto. la sua posizione fra le grandi potenze. faranno sl cho il processo cli ricostituzione aYY_errà piì1
rapidamente che alLL'Ove, pur tenendo conto clelln nostra relnti\ra povertù all'altrui confronto.
P1·eso in sè c1uel processo cli ricosL1tt.1zione, il quo ante, sarebbe
rolaLivamente chiaro; l'offuscano altri problemi d'ordine politico,
eoonomico, sociale, sorti da lungo tompo. maturati dalla guena
- - 13 -
o dai suoi effetti: srnlutazione dei cnpilali di fronte al la\•oro,
nella prod~ione cFogni genere; malcontento fra le ulass1 laroratrici, alimentato e rinfocolato da ehi per teorica fede vede nella
anarchia o nel comunismo il conscguimcnLo ciel progresso so-·
ciale; rincaro d;ogni prodotto, traendo seco maggiore incapacità
cli risparmio: finalmente innahamonto dcl timore della ,·ita
- e: standard o/ l1fe ,, come dicono gli Inglesi - ossia incremento nei bisogni e negli appetiti che per ognuno oggi tm~forma
una parLe del sinorn suporflt10 nrl necPssario.
1. Svalutazione dei' rrrp1/ali in co11fronlo al la1 1oro nella
produ::ione.
Secondo ogni ragione\'ole previsione do\'l'ebbe cssPre fenomeno transitorio, quando l'enorme qunntitù di capitale distr11tto
in eguale ragione ha diminuito il disponibile, so\Tat11ito il disponihile e mobile. Se pochi 1 per accortezza. intrigo od onesta opernsità hanno tratto larghissimi mezzi dai molti miliardi
spesi dal Governo per soclclisl'a1·e alle esigenze della guel'rn.
sono altrettanti soLlratLi dal generale dispendio: caduto sulle
spalle di tuLti i contribuenti: potrunno essere l'ironsacrati a ln,·oro produttiYo od almeno quella parte che la , nnitiì. <lei nuoYi
arricchiti non pl'ofonde in speso <li lusso, in cons11mi ali' interesse generale dannosi; ma, pur sotlraenclo <J u elle somme. magari considerevoli, dall'enorme Lotale spesa, ingente con~u1110,
quindi diminuzione, di capitale 1·imanc: e Ju clisponihilitù t'• minore, mentl'e quella del lavoro rimane, se non inailorata, in nssui
minori proporzioni diminuita; e<l allora?
A li ora entra in ballo !'a talmente la legge della offerta e della
clomanda e se per un momento regna la convinzione fra le mnsse
della srnlutazione del capitale di fronte al la,·oi·o, i fatti in hreYe
l empo la disperderà.
Ricostituita, la massa di risparmio coll'anmenlo di produzione,
la sua eccedenza sul Cùnsumo, la questione allom ri tornerù per
pii1 definitiva e giusta soluzione, 0 l'avYenire più 0 meno pl'OSsimo la risolverà.
2. Malcontento fra le classi lavoratrici.
. He~na .i nel u bbi_amente, accalornto, srn:ici Lato a violente 111an.ilcstazion1 c:a. chi YOnebbe trarne profiUo. Gli scioperi su larga
scala, segmti da tmholenze, ol'gan izzall nei Yari Paesi d'E11ropn
ecl oltre oceano; le rnrie classi lavoratrici ognuna, con un certo
egoismo, s,·entolanclo la bandiera dei propri interessi, istigate
clal pensiero cli equipararsi alle classi pii1 agiate 1 godere di pii1
o lavorare <li meno; le arringhe infiammate dei loro i·appresentanti nol l'o1·0 poliLico ed amministrativo; il cozzo frequente e
crnenlo, n mano armata fra loro ed i difensori dell'ordine publihco, sono le indicazioni cli uno stato d'animo irrequieto, le ondate cli un mare in burrasca, sollevate dai venti spiranti da tutti
i punti del quadrante sociale; nò s'acqueleranno, nè le acque
torneranno in calma sin (1uanclo il sole della giustizia li temperen't coi suoi raggi. relegandoli nei loro di\ ersi antri.•\ncor
queste manifeslazioni, in parte fondate su ingiustizie sociali,
sono tali. da impensierire gli nomini di OoYerno dell'oggi, da
istigarli: quando sensibili alla previdenza sorgente da umana
solidarietù, a pre,·eniro, introdurre nelle leggi e nella sollecira
loro attuazione, tanta parte cli giustizia da sconsigliare ai lavoratori, nel loro innato buon senso e retto sentimento, ogni violenta manifestazione di malcontento. Finorn i reggenti le sorti
delle rnrie nazioni hanno gli occhi appena socchiusi; hanno a
spalancarli per giungere in tempo utile.
li rincaro d'ogni procloLto, Lrae seco maggiore incapacità di
risparmio. Preso nel suo complesso, qui siamo dinanzi ad una
. .
questione di parole, anzichù di fatto. Il rincaro di tutti 1 prodotti, per i maggiori compensi dati per prndurli, equivale al
minor valore del denaro adoperato a comperarli; ossia del medio
circolante, del segno convenuto nazionalmente od internazionalmente per rappresentarli: non è prodotto se non nella misura del costo, come per l'oro, r argento, il rame. della loro
produzione. E se, come altra materia pl'ima. il costo della lol'o
produzione cresce, il rincaro loro si comprende insieme a quello
delle altre. Trasformati in medio circolante, in moneta, in denaro, ne occorrerà di pii1 per pro,,·eclerli come per qualunque
altra derrata.
Qui poi interviene un alLro fenomeno: la moneta metallica
assai a.pprossinrnLiYamente rappresenta il costo della sua produzione, l'effettivo suo valore come una qualsiasi altra merce
nei mercati nazionali ed inLornazionali. Da un pezzo da Yenti
lire in oro squagliato si ritrae tanto oro grezzo da rivendere
per , enti lire, perchè il titolo suo di novecento millesimi d'oro
puro è superiore a quello dei diciotto ventiquattresimi dell'oro
..
- 14 comunemente commerc:ia!Jile; cosi in mi~ura di,·crsa per l'argento e per il rame. Gli Stati, per la comoclitù delle popolazioni
-- non era infatti comodo il portar in giro doi sacchi cli scucii
c1·a ..genlo, francesconi si chia111a rnno al tempo cl e i grancl 11chi di
Toscana- daYano facoltù alle loro massime Banche di erneLLere
higliett.i di rnrio taglio, maggioro e minore, rappresentanti tanlr' oro, a condizione di tenel'e una ri~cn·a aurea sufficiente a far
fronte ad ogn i clornanda di cambio. Le monete <l'oro doYernno
giace1·e nelle cantine delle Banche n disposizione cli chi ne facesse richiesta. Tale fu la comodità cl i 'luesto cartaceo strumento di cambio che alla Banca cl' lnghiltCl'ra bastava un dcposi1.o di quattordici o <1uinclici milioni cl' oro per far fronto
ampiamente alle richieste cli cambio su cli una emissione cli
einque o seicento milioni di cal'ta La banconota sua c ircolarn
in tutto il mondo in forza Jella certezza che ognuno a richiesta
pornsse riceYrre in cambio tante lire d'oro. Così in Francia. così
i1: l~ermania, così in Italia sin q uanclo IH~r· le condizioni finan~1an~ dello Stato, per le esigenze della nascénte unilù, quella
hd~1crn Yenne scossa; doYette un giorno, per pagare gli acquisti
ali cst~ro m oro, sospenclert> il cambio dei biglietti di banca, imJJOl'l'e il corso forzoso . ..Adelio fìclucial La gente titubante nell' interno ccl all'estero pag1) a chi Yolle assumere il rischio di lral tene 1·~' in portafoglio carta senza facoltà di cambiarla in o i·o llll
premio; slab~lì .l'aggio; poco a poco crebbe, sin quando l'effeL~ivo
Yalore del l~1ghelto non oltrepassaYa il sessanta per cento dcl
valo~·c non~1~ale. Conseguenza: generale rincaro di tutti i pro'. lotti P~~al! m ?ai:ta. Così avYenne allora in Italia, così avYcnne
111
tutti 1 J aes~ e~ Europa dopo la guena e la necessitù d1 far
fr:nte ~~n e1~1ss1one cop.iosa cli carta alle enormi spese per
P1 os~guu la. Sm do,-e arrrrnno le conseguenze di cotesta sYal.utaz10ne c_artacea s'ebbe caratteristica illustrazione molti ann i
la quan~o 10 ero consigliere alla Sede di H.oma della Banca Popolare. eh .Genova,
onorifico che mi· cosL'o pa1 .ecc h'10 a·1e. .
.ufficio
.
c'.ne cli nug~iaia di !tre per il deprezzamento subito dalle azioni
cli <1ucll'Ist1Lulo a cui 11
x '·associai
· · unicamente
·
·
per ragioni
del s u o
~"u.·att~ro popolare, qua-:ido, dopo un gonfiamento in borsa di Lu tti
1 1
,..t ~oli, s.uccess~ ~l suo atterramento a causa di un panico, il
giorn_o eh V~rie1 di nero, come lo chiamarono in I nghilte l'ra. A llora m segmto alla chiusura degli sportel li cli una riputatissima
-
15 -
13anca di quacqueri Overend and Uurney, a Londra, tenuta nel
massimo pregio per la sua nrntata sobria pietosa solidità, tutti
i )Jl'i"ati, corsero a precipizio a vendere tutti i titoli ac<1uistati
a ca1·0 prezzo, ritenendoli poco meno che carta straccia se ancl:wano in roYina stabilimenti indiscutibili per solidità e serietù come llttello rotolato. l i ciclone finanziario attraversò tutta
l'Europa, non tardò a giungere fra noi. tutto sYelse, tutto buttò
pe1· terra. Fin da prima per l'aggio inerente al corso forzoso
emno scomparsi i metalli preziosi dalla circolazione, fin l'argento
<li piccolo conio, e le StaLo aveva emesso, cavurrini si chiamarnno, biglietti da una e cla due lire. JJe Banche, fin le minori,
ognuna nella propria città, seguirono l'esempio dello Stato. emi- •
sero pur esse biglietti cli piecolo taglio, arrirnndo fino a <1uelli
cli cin<1nanta centesimi, e così sino il rame ritil'anclo dalla circolazione. Giunta la triste raffica tra noi, fu un pandemonio! Chiuse
le porle annunziando la sua sospensione In Banca del Piccolo
Commercio di Roma; apriti cielo I Tutti coloro che aYe,·ano biglietti d1 Istituti Bancari, operai, impiegati, sopratutto donne cli
casa, corsero ansanti per ottenere il cambio in specie metallico
o bigliclli cli Stato. L~ file, colla fisionomia alterata da duhhio,
da aspeltaz10ne timorosa, s' allungaYano, da mane a sera, dalla
strada sino agli sportell i, dove i cassieri conta,-ano, contanmo.
conlaYano biglietti incen:}iati e sporchi, per contraccambiarli con
a ltri non molto dissimili, ma portanti l'insegna statale. Per conto
nostro, alla Banca Popolare di Genova, ci spicciammo presto;
<prnndo la gente ·rndeva spalancaLi tutti gli sportelli, ,·ede' a
tutti gli impiegati addetti al cambio colla massima rapidità, la
fiducia subentrò e restarono biglietti in circolazione per non poche centinaia di migliaia cli lire, sin quando per clisposizione gove1wttiva non Yennero v-ietate e soppresse le circolazioni cli Istituti non approYat.i dallo Stato. In tutto quel putiferio s· anivò
a l punto che i macellai. i fornai) i pizzicagnoli omisero boni da
cambiarsi con merce; fra lo donne cli casa furono largamente
diffusi.
::VIi sono soffermato sull'aggio, sugli estremi effetti suoi lliffusmncnLe per meLtere in r ilievo come a l valore eUettiYo del bigl ietto, no n a l Yalor e nominalo s i conguagliano i prezzi delle
de rrate; r1nesLi s i elevano n e lla esatta misura dell'aggio. anzi
un tantino di pitl per calcolarvi il guadagno del!' esercente, e
- 1u co::;ì imio as:rnme un ,·nloro fittizio; se H'innalzano i salal'i, s'innalzano i compensi, s· innalzano i guadagni: d'altra parte per
l'elcrnto costo <lel ,.i\'er·c, sparisce il maggior· compenso ottenuto. i\on mancano eccezioni, la regola ali' ingrosso è cosi. di
guisa che, e finalmente torno a L.Jornlia. nttra,·el'SO tutte le perturbazioni, la potenzialitù dcl risparmio si mantiene qual' era
prima, e sarà essa, insieme ali' incremento della produzione che
le ~mrù minisLl'o, la l'onle per riparnl'e e l'ipa1·u1·e pit1 celermente
che altro,·c alla clisaslrosa siLuazione econo111ica creataci da una
gue1·1·a inLrapresa pel' pma iclealitù cli giustizia, men!re, semplicemente serbando neutralitù, l'epa nazionale piutL0sto costl'inta
e clamorosa pe1· ciho, si sarebbe copiosamente socldisf'atta co!!li
ali111enli pitt succulenti.
~
Sì. la finanza sar·ebbe [H'ospcra, non così lo sta lo ci ,-ile e morale
dcl Paese agli occhi nostri e di faccia alFeslero. La sorte dei
nos~ri fratelli imploranti unione alla madre-patria, sareube slata
decrna senza alcnn riguardo a loro ecl a noi I' Ilalia sarebbe rimast~ indifesa dal l~!o dell'.\.driat1eo cla (p:alsiasi aggressione
~li chi a,·esse voluto 111 an enire invaclerla: saremmo stati come
m passaLo, l'albergatrice umile cosLreLLa a ricevere urniimenle
inchinan:losi, c~1i ~1. fosse degnato cli rneL!ern pied~ fra noi, per
gu~ta.re 1 nostn c1b1, godere il nos!ro clim a, ammirare le n;stre
art1~t1che b~l~ezze. Mille YOllo meglio la fame ed i sacrifici tli
ogni 00111od1La che coLesLa abuietla servilità 1
Il Paese lo cornpi·ese, degnamente lo comprese ed a.ai.
Con
0
quale valore e spirito ùi sacrificio la :-itoria imparziaJe a :;uo
t,ern1~0 ~arrerà.' ~ntanl~ d.a~ glol'ioso. passato passiamo al presente,
che si lJarano 1·nn anz1· a~(Il'1
. . ar rnassum
.
. non. fac1l1 problemi
.
1
uomrn1 cluamati a. nsolverh; a noi come siamo, per determinare come saremo.
:j:
**
. Anni ~r ~ono. tu~ 11,rancese cl' ingegno sc1·isse un volume inL1tolaLo V10.gg10 mtorno alla mia came1·a ,,. OsserYava ad uno
ad uno, gli oggetti che l'ammobilia vano e l' adorna~·ano rirnon~ava alla loro origine, al Paese d'oncle i maLe1·iali eran tr~Lli
alle i~c~~s~rie richies.te p~1· la lor? fabbricazione, alle arti pe1'.
abbelln li, m quello strle chiaro, facile, affascinante, dei Francesi
-
Il -
pri,·ilegio. e ne trasse un'opera prezio::;a,. piena cl' interesse e
d'insegnamento per i lettori giornni e vecchi.
P1fro delle ,·eneri dello stile e dell'e::;pressione: dei rnnlagµ-i
della lingua parlata, ,-onei far nostro il proposito suo, allarµ-arlo, in breYi cenni: a ,·i aggio intorno al mio Paese. X on tant.o
per la materia inerte, quanto pe1· coloro chiamati a lrasfonnarla
in oggetti u!ili ali' uso dell'uomo. in alimenti atti al suo nutrimento.
Pei· un \'Ct·so la rngione è <1uestu: il s1mtimento cl' indiYidualtsmo ci spinge alla critica, al cleprezzarnenlo del nostro Yalore
come popolo; per l'altro le nazioni oonsorellc sono pronto ad
accettare il nostro estimo, g-mclicarci alla nostra stregua. tenerci nell'umile conto cla noi siessi bandito.
Oiornne nazione, destinata a grande ayyenire. è.· ora di finirla
con ei ueste confessioni cli i nferiorit ù, destituite cli fondamento o
di affermar la Yerit,'t in confronto altl'lli: dire a noi stessi. a tutto
i 1 mondo che nei rnri at t.eggiament i tiella dta e della azion(I
I' ilaliano è secondo a nessuno. forse hn diritto cli figurare capolista.
Nel momento attuale sonatutto. L'affermazione pu(> sembrare
boria. linguaggio cb ciarlatano che acc1·ecliln la sua po,-era
merce nella pubblica piaz;rn; non è così. è Yeritù; se non la
fosse, radicata nell'animo nostro, sarebbe inclegnitù metterla in
C•u·ta.
Passiamo a1l'esarne dei faili.
Pra i grandi Uomini d1 1-;tato contcmponmei, - lasciamo
andarn la preminenza nostra meclieYalc - lasciano la loro impronta tre, il tedesco Bismarck. I' inglese nlaclslone, I' ilaliano
Cin onr; nè cp1esti, davvero consiclerando cli c1uali povere riso1·se
disponeva cli fronte agli altri: si dimostra minore.
Il tedesco. disponendo cli una forza considere,-ole militare,
mirabilrnenLe preparata, riesce a federare la Germania sotto
la egemonia prussiana. L'inglese mantiene il predominio e la
potenza britannica: di fronte agli intrighi francesi per dettar
legge all'Europa, macchinando colla Hussia per minare il potere dell'Inghilterra sui due conlinenLi, giungo a separnre i
cospiratori. trarre a sò In Prancia; e nella finanza, nei « muscoli della guerra ,, si dimostra inarrirnbile: la G1·an Bretagna
passa di prosperità in p1·osperitù, cli sgravio ill sgraYio Ma
.)
I.
lH -
- rn -
\'Italiano, con piccolo nucleo di f'n1·za armala compie in gran
parte, non la fecle1·azione, l'uni t:1 dcl suo Paese, sotto la corona
di un He costituzionale e non solt.o lo scet.t ro i mpe1·iale ...\~­
so•ru·ettato ad enormi j)CSi, ordina o sistema le finanze della
"::>
nnoYa Italia; ripara a grossi deficit in modo tollerabile, computo pit1 difficile di concedere ::;grn,·i di fronte a crescenti
entrato. Quale fra i trr eme1·ge di piì1, pi1'1 sta in altri nelle
pagine della storia serPna ccl illlparzialcì' ·
E oggi? Non YOg-liamo detrnl're dni meriti altrui, nè i nostri
gonfiai·c. All'interno scioperi sono a\ 'ennli, grnvi sintomi di
malcontento si sono rnanifeslnli, per '1rtì1 di huon senso, non
per saggezza cli ministro, l'orclino ì.• manLenulo localmente, ciuJsi
senza effusione di sangue. possnn alLrcllnnlo affermare i no~tri
alleali americani, inglesi f' francesi') Se 1'> così si facciano an111li
colla dimostrazione; le notizie recate dai giornali e non smentite
sono di cli' erso tenore. N11ll 1 abbiamo da invidiare a lor0 per
i metodi adottati nel mantenimento <lell' ordine interno; tristi
,·icencle si sono s,·olle cla noi nome cla loro.
Se poi si rivolge lo sguardo alla politic;a eslern di ('a, 011r.
noi abbiamo un degno s11ccossore nella persona cli Sidne~ Sonnino. Come <1uegli, cogli scarsi mezzi materiali a sua clispo~i­
zione, nel profondo, previclenLo amor patrio seppe colla pace
cli Villafranca assicnrare la parziale unitù cl' Italia, così r1uesli,
dopo le Yittorie conseguite dai nostri valorosi solclaLi di terra e
di mare, seppe completarla entro i natlll'ali conrìni col lratl<tlo
di L1ondra. Sebbene la F'rancia si at.Lrihuisca 1'~\.lsazia e provincie Renane che masticano male il francese, e crei difficoltà all'Italia intorno allo plaghe dalmaLe invocanti in buon
italiano unione alla macli·e paLriu; sebbene l'Inghilterra si gio\'i
della ,·ittoria finale don1ta in gran pa1·te alle noslre armi per
ingrandire i suoi possessi colon.iati e serbarsi dominio in mare.
rilenendosi i fortilizi di Gibilterra e ~!alta dominanti l'egresso
o l'ingrosso dal :.\far ~Ieclil~rranco ali' Oceano; sebbene nel Pacifico l'America mantenga imperio su Cuha in omaggio al diritto nazionale enunciato dal suo Presidente, <1uanclo si pone
la posiziono internazionale presento in confronto del passaLo,
Sidney Sonnino fra[mezzo ai 1v1inislri delle altre Potenze, può
stare al lato cli Cavour e superarlo per ideulitù cli sentimento
patrio.
E q111 s'impone una riflessione di natura delicata. I nostri
Presidenti del Consiglio, i noslri ministri od in funzione 0
1·it~ratisi dal potere s'erano agiat.i son cli,enuti più po,·eri di
lH'lllrn; se non lo erano, tali e quali son rimasti. Vittorio Emanuele Orlando, Uio,·anni Uiolitli, Paolo Boselli. Sidney Sonnino. Leonida Bissolali, Luigi Luzzatti od altri ed altii. r~irnstri
lutti a c1ualsiasi parf,ito politico appartenessero: cessat~ le loro
funzioni si sono ritirati alla vita privata pit1 i;overi di }!l'ima·
alcuni non vollero assumere il p0Le1·e perchè anebbe impost~
sacrifici finanziari troppo graYi por le loro famiglie. Si può dir
la stessa casa del milionario Uoycl Cìco1·gc o del suo compagno
<tiorgio Clemoucoau ed altl'l, impeciati in affari che determin;no
il loro al teggiamento politico!'
E gli uomini cli gueri·a. i strateghi preparatori delle forze
milital'i'!
.\"on stiamo a fai· nomi; Yi sono Uomandanti in capo inglesi
~ francesi i c1uali per imperfetta preYiclenza o strategia esposero le loro nazioni a umilianti pericolose disfatte i il generale
Carlo C'nclorna non è un solitario) ha all'estero compagni pari
a lui degni cli condanna dinnanzi ai connazionali, dinnanzi alla
storia . .Jfa dopo Caporetto, im·aso eia molllentaneo semipanico
Paese cd Esercito, un uomo si è messo Lranc1nillnmenle a riordinare lo.sparse forze, a ridonar lorn senso cli fiducia e di cJo,·er
patrio, ad opporre sul PiaYe una diga insormontabile all'anmzala nemica; e ricostruito in tulle lo sue parti materiali e morali un perfetto strumento offensivo, a lanciarlo contro rinYasore1 a costringerlo dall' oITcsr. alla difesa, a sgominarlo e,
vinta la forza militare su cui si pogg'iaYa, disfare un Impe!'o
temuto cla tempo immemorahilo, per potenza militar"' secondo
solo nel mondo a quello germanico, clnr libertù ai popoli tenuli
in senitù sotto il suo giogo.
Ornnclc, grande assai è il mel'ilo del maresciallo B,och; seppe
arrestare l'n ,·anzata elci nemico, a mi cci o n mi cci o or qua or là sconfiggerlo, costringerlo alla ritirata sin c1uanclo, incapace cli resistere.
dovette deporre le armi; mn ricordiamo come egli avesse a disposizione Lulte le forze alleate ollrc alle paesane, le inglesi, le
americane, un contingente non sp1·egcvolc cl elle nostre; priYo
il nemico delle forze austriache trattenute dalla nostra offensint. Il generale Diaz invece, ali' infuori cli una trentina cli mila
•
-
-
:!O -
uo111ini, di:-:poncva clell'esrl'cilo nazional~. mili' ,litro. Egli eon
'luci mezzi limitati clisf'<'c~ un lmpero, l'altro costrinsL' ull.1 rPs:i
un ~sernito. Dalla storia imparziale e serena 'lllale delle duo
foi:ure SO\'('l'Chierù r alt l'a? Italiani. non i cmi amo il giudizio.
Contadini, operai d'ogni 11Hluslria~ uomini appal'lcnenti ad
ogni ceto ci,·ile, reclutati o ,·olontari, imbe1·hi, 'eternni per rti1
marciarono nelle file di q uell 'esorci to nostro ,.j t t 01 i oso; gli st< ssi
fugaci di Caporelto, per lo piit di loro spontanea ,~olontù. riL01·1rnrono fra i cornbnttonti. A paragone dei compagni alleati,
piit parsimoniosamente ri n~stiti. piit parcamente nutriti, peggio
pnµ:nt i~ per di~ciplina. per intelligente interpretazione <ledi ordini, per a(l'ez1one ai loro cornanclanli, per costante indomabile
resisLenza1 per ,-i,·ac.:itù d'allaceo, audac.:ia e ,·alore, furono secondi a nessuno; nel complesso di tp1cllo qualitù che costit uiscono In eccellenza clel soldato a l ut l'i superiore. C'oll'aggiuni.1.
per innata bontit d'animo. di sapon;i immediatamente nc1 1uistarc la fiducia e la simpa' ia <I Alle popolazioni dei luoo'hi conriuistati. le <]_Uali, f'ossel'o sJa,·e o teuloni, csprimenmo"" il ,·oto
di essere presidiate da soldati 1l;tliani ! Jlolli anni fa, mi ricordo,
a Lugano 0\'0 s'era rifugialo, a\·cr :->entito dire al oO'encrnlo
l~angicvich, Yet.erano polacco, cito la migliore :->loffa cli soldato
in tnt.(.a 8nropa ern quello Italiano; il gi1ulizio l~ stato pienamente convalidaLo nel 1mssato grganlesco c·imento, ove si ù
potuto istituire il pal'agonc f'rn tnlli gli. elementi militari di
I<Jnropa.
Degli scienziati ogni nazione m• ,·anta. e con ragione. una illusi re schiera; ,·in-anno ricordati nella storia. in ogni , campo
del pensiero e dinama a Lorn, nella inr:onscia santa emulazione
di addenLral'si nei misteri della ,·ila o della natura, possiamo
I u t ti cun·arci riverenti. Ci timno 1>ochi dei nostri cli o<rll'i
e cl i
00
1
ieri, quali Hiighi e Galileo l 'crra1·is nel campo dell' elet Lricitù,
Uuiclo ~uccelli in quello clfilla medicina, Castellani nella t>liologia della l'ebbre gialla, l\Iarchinf'ava, Cclii e Bignami in quello
della malaria, Graziaclio Ascoli nella gloltologia, Stanislao C'annizzaro nella chimica, Uolgi noli' Istiologia, C'iYita LcYi nella
matematica, e se Gladslone emerge maestro nella finanza aLLraverso un periodo di i naudiLa prosperi I<\ por la Umn Bretagna,
Magliani che magislralmente combina ecl abolisce il reo·no
della
o
carta, Quintino Sella che consegue l'ot1uilibrio del bilancio
1
:21 --
alt.ran~rso 1>eriodi nei c1uali le tra,·crsic politiche S<!Uilibrany:, le
c.;onrlizioni finanziarie ccl economiche del Paese. tuttora in Yia
cli formazione, possono stargli a lato senza scapÙ,are di statura.
li ~lenar? ci costa piì1 caro ( he negli altri Paesi industriali,
doblnamo importare a caro p1·ezzo rombuRtibile e materia prima.
col?ne, .iuta e lana fra i tessili, fel'l'o, rame, stagno fra i met,tll1; pul' nondimeno le nostre ofiìcine in gran pa1'te suppli~cono al consumo nazionale e riescono u prendere posto sui
rnC!rcati
esteri per non pochi manufatti tessili I 1)eT mobilia nl'•
t ist i ca, hwori in melallo, in ferro ba tLn to, in rame, in argento.
senza tener conto come per le sLoffo di velluto e cli seta. colla
mate1fa prima indigena, siamo a cnpo riYaleggiando con Li one.
S<' si potrù pii1 tardi sostenere la concorrenza del Giappone Ì.' a
veclersi; sarà certo, come comincia acl esserlo giù. formidn liile
l'Ìrnle per la vile rimunernzione della mano d'opera.
ln altri Paesi non difettano patrioti esemplari per i sacrifici
fatti, patimenti sofferti per il loro Paese; siamo lontani clall'arrngarci il monopolio 1 ugualmente lontani dal concederlo a ci1icchcssia. qunndo iln.l rnolo del manirologio nostro, oltre alla massa
spirata nelle carceri o per lo mani del boia ci\"ile o militare,
fìglll'ano Lnnti nomi noLi nella storia contempornnea. Gio,·anni
Nicolern e SilYio SpaYenLa galeotti a Favignana per cospirazione
contro il giogo Borbonico, e Oiuseppe Cnh·ino. in seguito uno
dei :Vlille. che, dopo aver sopportato Cl'Oicamente molti tormenti.
insieme a SilYio SpaYenta, potò serenamente gnnclagnnr·si la Yita
in:-;egnantlo matemaLica n Torino, malamente sbarcando il lunario pur ricusando cla Governo e Comitali un soldo cli sussidio.
Calvino, in seguilo, nel 187G, chiamato ùnll'amico e compagno
Uiornnrn .N'icotHra, .Jlinistro clcll' Interno. a capo di Gabinetto,
poi in seguito Prefetto, ci1·conclato cln occasioni per potersi arricchire, parsimonioso nelle speso personali,. a soldo a soldo mise
da parte una Ll'enlina di migliaia cli lire impiegale nell'acquisto
di alcuni campicelli a }forni, unico patrimonio lasciato alla YecJorn ed ai figli.
I~ Giuseppe Patroni, eminente a'' ocnto cfolla Hota l!UÌ in
Homa. soLto il Pontifìcnt,o di Pio IX, nnestnto per accnsa di cospirm~10110 nel 1853, rinchiuso nello carceri pontificie sino n
quando non ,·enne liberato nel 1870 per lingresso delle truppe
italiane a Homa: diciott'anni cli carcei·e I Gli fu offerta più volte
-
la scarcorazione, è \'ero, a pat tu che ,\,·esse domandato la grazia;
Lra la prigione e quell'atto di sottomissione optò per il carcero.
Mirabile a dirsi, Y.ual atto di eroica ,·irl t1, f'u in quella resislenza
incoraggiato dalla moglie, mentre per mancanza cli mezzi, essa
e la figlia. furono ridoLte ad abitare in un ahliaino, a cucire per
guadagnarsi la Yita1 sposso soffrendo la fame. Tuttociò gelosamente nascose al marito, lo sorresse colle pitt c:onforLanti rnssicmaz1oni sullo sLato loro, lo incili> alla 1·csistenza a qualsiasi
aLLo implicante sconf'esi:i1one del suo patrioUismo. Diciotto anni
di png1onia per lui, clic1otLo anni di patimenti per quolle due
donne; pochi esempi di pnLrioLtismo. è a ritenersi, possano superare, nemmeno rivaleggiare quello qui sobriamente l'icorclato.
li figlio cli rnuseppc Petrnni 1 educato a Bologna a spese di
<1uell' amministrazione cffica, divenuto un an ocato penule di
grido 11ui al foro romano, si mantenne fedele alle tradizioni paterne; militò sempre, insieme al com1)a<rno
di sludi ' Bttore Ciolfì,
o
nelle file del partito cli azione vcr sping-erc 1 mediante le agitazioni popolari, il Governo a legislazione pii1 liherulo, ad opet·a
piit energica per la costituzione della lLalia unila.
Fra i cimeli del risorgimento in mio possesso. Ye n'è uno di
singolare significato; è una lottern del 1853 scritta da Giuseppu
Patroni ca1·ce1·ato, sulle striscio della camicia, opportnnamentc
preparate per ricevere l'inchiostro, pel'rhò. consegnata. a<l un
comp_ngno usc~~te cla p~·igionia, cucita nel suo al.Hlo, sfuggisso
alle ncerche dihgenll dai Cal'Oerieri inflitto su chiunque per commutazione o termine di pena da c1uei cancelli uscisse.
Lorenzo Ruffini, gioYane ai primi al bori di una Yita sorri clent e.
compagno di Giuseppe :.\fazzini nelle aspirazioni, nei disegni,
nella 'olontà cli conseguire l'unità pat1'1a, cho arrestato, imprigionalo, con un frammento di Yelro si recide le arterie, esangue
muore e la mort.e spartanamente i11"ita nella tema di non resistere alle lortnre inflitte ad arrestali politici per costrino-erii a
s,·clare i disegni ed i nomi dei loro compao-ni
o-li arditi loro
0
0
piani; fra uomini tratti a far olocausto clella vi~a per la Patria.
non ha egli con(1uistato dinanzi alla storia il diritto cli fio·u
r·are
0
in pl'ima linea?
I fratelli Bancliern, giovani ufficiali delfa marina Borbonica
sono infiammali dagli ideali cli amor pat1·io: si mettono in con~
lalto cogli esuli cli Malta. ~icola Falll'izi ed altri, sebbene scon-
•
23 -
sigliati da .Mazzini ,·enuto a conoscenza dcl loro progetto. ConLando sull'appoggio tlella popolazione lungo il loro passaggio,
slrn.1·cano con pochi compagni nelle Calahrie. Come di consueto
traditi da una spia, infiltratasi fra di loro. si trovano circondati
dall'esercito napolitano, le popolazioni costrette all'immobilità
dalla l'orza militare; anestali, giudicali sommariamente. son fucilati là sul luogo col grido di \'iya I' llalia sulle labbra. Ancora
ossi, .Attilio ed Emilio Bandiera, uomini fatti, consapevoli dei
rischi a cui and:.wano incontro, non devono deO'namente
fìo-no
o
rure nella storia internazionale del martirologio per amor patl'io?
.N"iuola Fnbrizi, moclcne.se, fra i primi iscritti alla GioYane
llalia. insieme al suo concittadino illustre, (hovanni Grillanzoni.
Nato cospiratore, vissuto instancabile nella cospirazione, sin
quando nel 1870, unita Homa all'Italia: im·iato alla Camera
dai suoi concittadini, vi prese onorata parte ai suoi larnri, schierandosi all'estrema sinistra sino alla morte lamentata. Xicola
Fahrizi entro la Camera e appena uscitone: assalito e circondato da quanti onesti e farabutti nbusa,·ano della sua buona
l'ede per 111\ ocare soccorso allo miserie derinlte dal loro affermato mal ricompensato patriollismo.
Bgli senLi,·a, egli debolmente si clifenclent, poi clava; andarn
stracciato pur di dare, mangiava poco e pove1·amente pur di
dare; la bontù innata del suo carnttere, impervia alle frequenti
clolusioni, so,·erchiaYa ogni soddisfazione materiale, ogni cura
personale: villima dei meschini inganni altrui, fu Yiltima delle
propl'ie virL1\ e quella lunga, magra, dinoccolata persona, malamente YesLita, dalla fluente canuta barba, scende alla posterità
circondata. da una aureola imperitura cli sacrificio e di patrioti ismo, non facile a rifrovare oltre i confini.
Giornnni ì\icotera, piccolo cli statura, largo cli spalle, agile e
muscoloso come un leopardo, dai capelli neri, dal viso bronzeo,
dagli occhi cerulei, era il contrapposto fisico ed intellettuale del
Pabrizi; illnstrnzione degna delle sue f'ocose Calabrie, quale illustrazione nazionale va qui ricordato. D'umile condizione, incolto,
<la sè si educa; spinto da generosi sentimenti, da amore patrio
ispirato, si pone innanzi; ove è pericolo CO\ ante ecl eYidente
egli è il primo ad affrontarlo, a combatterlo con audacia temperata da astuzia. Non tale, cospirato re contro il regno Borbonico,
da sottrarlo alLtrresto. al giudizio, alla condanna, alle galere
-
-
:.!1
cl olla Fa,·ignana, o\·e ]JCr parecchi anni do,·et le espiare <luru,
immane pena, quale .: negazione di Dio ,, si sollazza,·ano ad infliggere i Borboni. In seguito rifugiato a IJondrn per bl'e,·e tempo.
sempre cospiratore, sempre in corl'isponclenza con ~fazzini. seguace di Garibaldi; dopo il 1870 clep11tato di Homa alla sinist1·a
tnSH:'me a Cri spi, poi l\finistro clell' Interno, IJ nanclo us<J YOI ont.'1,
energia, arcorgimen!o a nrnntene1·c l'ordine, a rafforzare il Ooverno e la sua politica, senza in"ero incrnclclirc contro coloro
i 11~ali rimanernno recleli a rp1el partito cl'oncle era usuiLo per
seh1erai·si tra gli uomini d'orclinc>. Bella figma. come molte nitro
le_ 11uali, bollenti cl'ent.usiasmo g10' ani le. infin111111ate <I' amor J><ltr10, enll'ano nell'arena. politica, fen idi per im1nediala battaglia
a fin cli conc111islal'e a un tratto il ,·aghc_i;·giato ideale e poeo ,1
p_oco col ~o~ravvenire degli anni f1 dell'esperienza, alla rivoluz'.onc sostituiscono la e,·oluzione. lah olla l' immobilitì1 0 la reazione quale l'Amedeo Melegari nell'un c,ic;o, :\fossimo J)'.A11 ecrlio
nell'altro: Giovanni )J1cotera no; camminare sempre, ma pian~. a
passo~ passo: <1uale uomo cli governo a~peltaro le opportunitù,
o~teg.giare, atlrn~'ersare 1 opporl'e la f'orz.1 a qualunque disegno
d1 affrettarn l'azione a suo a\•viso inopportuna.
Di hen
altro
taglio e carattere el'll il v « ltelli"nese
'1
· ·
.
.
·
· ~1 attl'IZIO
Quacl_r10. D1 carattere granitico corno le natiYe i·occe, seguì metorlo mverso, cla conservatore eso1'<lionte morì, e nella maO"o·ior
00
parte
,
, con pro forn1a
. della sua
. .vita, della sua aziono , •·ilJhmcciò
ra<l1cata connnz1one, la fecle repubblicana, mazziniana. modesto
<] nnnto audace e coraggioso, non volle mai parlare cl~lle mo 1te
an·en~rn·e occ~rsegli in paesi esteri, sino a quando, uomo matul'o) ntor~ato m Pa:·l'ia, opera, ingegno, cullura consacrò a prom11ov~re l·an·enlo cli CJ.Uella sua fede. Doti eccezionali possedeva;
oltrn il russo, conoscern. perfettamente il francese. bene ringlese e<l il tecle_sco, e nella '·asta s,·ariata cultura storica. geografìca, letteraria, comprende\ a un intuito di strategia mili taro
tale da supporlo nato Capo <li Stato J\Iaggiore.
Lo _conobbi ragazzo, quando, esule a 1.Jonclra, per sbarcni·e il
lunario, un poYero lunario attravcl'sato spesso da ore di fame
inse,gnò a 111~0 fratello ecl n. mc il latino ecl il francese 1 coscen~
zioso ed es_1gente quanto gentile precettore. Quando dopo la
morte cli 11110. padre, n:l _1850, rimpatriammo, cl al 1R61 quando
eravamo a ì\lilano. egh direttore clc>ll' Unità Italiana come in
0
25 -
:"t'µ-uito a Lugano. ove dovemmo rifugiarci per cospirazione
contro la sicurezza dello Stato, e pi1'1 tarcli a Roma dopo il 1870,
fu sompre con noi, sempre precettore di noi giovani. Piuttosto
hasso <li statura. largo cli spalle, atletica costruzione, baffi corti
ed ispidi, senza ocohiali 1 pitt che miopissimo. a tal punto eia
car:ciare la testa rasente alla carta, sul tavolino qnanclo scriYe,·a,
vc>stito alla buona, ricercatissimo riguardo alla ne!Lezza clella
persona e di quanto in fatto cli biancheria o maglieria lo ricopl'irn; rispetto della clignitù personale scrupoloso al punto cli
leYarsi il cappello davanti acl un mendicante quando gli dava
11n soldo, per togliere ogni oflesa al decoro per l'atto elemosiniel'01 sembrava un vecchio militare a riposo. ì\aLo col secolo.
quando piccino lo conobbi ave\ a pressochc\ cinquantacin.110
anni. Da allora sino alla morte. nel febbraio 187(), fui <1uasi
sempre insieme a lui, cooperatore. se si può dirlo per comhat tenti
cli tanto diverso valore. per la comunB fede.
Di quando in quando gli scappaYn un aneddoto sul passato;
1·o~ì si seppe che insieme ad altri nostri a•eYa combattuto in
S11acrna · che fu carcerato in Polonia sah-audosi soltanto e pon
'
tendo fuggire per la commiserazione cl ella figlia <lei carceriere;
cli 'ebbe il colera in H.ussia. Impossibile sempre l'includo a dare
una narrazione completa e consec11tiYa della vita e delle an·enturo passa.le; e: non l'rancare la sposa r, fu sempre la scappa! oia
adottatn. Durante la breve gloriosa. Hepul>blica Romana clel l~-JJ)
eg·li fu Segretario del Triumvirato. Smuo' erlo nello sue convinzioni una volta abbracciate 1 era come rimuo' ere una roccia. Era
,mzitutlo repubblicano, e nella Unità Italiana polemizz(> contro
1\Jazzini, per il r1uale avenl simpatia, devozione, biasimandolo
per a,·er incitato tulti i componenti il partilo d'azione ad unirsi
volontari all'esercito cbo sotto Vittorio Emanuele II muo,·ern
al risca! to del Vene lo.
li coraggio suo, l'assenza toLale di paura ora innata. (1uest ione cli temperamento. A Milano, non ricordo bene in t1uale
anno, parmi nel 1862, sorse un'acre polemica fra l' C'"nità Italiana e la Perseveranza che con mo1·denLe anagramma aveva
battezzato " Se1·ve e Pranza ,,. 8eguì una sfida. fra lo due redazioni e ooimplicato non mi ricordo pit1 come, il direttore del
Gcizzettino Rosa Achille Bizzoni. Brnsco Onrnis dO\'eYa batLer:>i con lJttesti, Quadrio col suo com pa.esnno Emilio \''i sconti
Vcmostn. drl giornale moclernLo. Pal'tirono; l'arma scelta, si
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:!G -
c:omprcncle, era la pistola. per la assoluta inespC'1·ienz ..1 di entrambi in fatto cli arma L1innca. I padrini si misero alla rit'erca
clel terreno adatto; fissatolo tornarono presso i cluellanl.i. ma
mancaYa Quadrio; dO\·· era. do\·· è'? i--ii mcl tono alla riCL'rCa,
finalmente lo trornno in uoa ustoria \·icina O\'C stani. paeiflcamenle mangiando una frittata di quattro UO\"a .•\ \'ent appetito e per non per"clere il tempo gli parern la cosa pii1 nalu1·ale
di •1uesto mondo utilizzal'lo così. Si capisce che il duello non
ebbe disasLrosa fine; una palla di rimbalzo da un albero vicino
colpi Brnsco, infliggendogli una contusione alla spalla; a venticinque metri dove andarono a finire le palio cli Quadrio miope
e di Visconti non si sa.
Così quand'ernrnmo a Homa. dopo il 1870, egli alla direziono
del giornale l'Emancipazione, c:apo del partito d'azione localo,
mi ricordo come n:nne a cli\ erbi<i t:on uno dei capi del partilo
radicale, uomo popolare, aitante della persona: di attitudini trilrnnizie as8.li apprezzate, Xapoleone Parhoni. Que:sti. accalorandosi la rliscussione, si lasciò sfuggire questa frase: " :-:.e non fr,-,:-;e
pe1· i snoi capelli bianchi !... " -- " Alto là, interruppe Quadrio,
io pe_r sua lrnona norma tingo i capelli in bianco, come lei 111
rosso; sono giovane come lei, per affrontare tutte le soluzioni,
clare tutLe le soddisfazioni ,,. E l'altro naturalmente clO\-olte ingoiarsi la pillola. o lacere.
~\Yeva delle convinzioni igieniche sue proprie, fondate sulla
sentenza cli Boorhave per mantenere la fisica sanità: u Piedi
caldi, fronte fresca, ventre aperto .,. Quando scriYeYa, tenen1
una pezza di tela bagnala cli acqua fredda sulla testa, i piedi
ravvolti in una coperta cli lana, del lhè allungalo in nna tazza
a portata cli mano. Vero è che una volta, assorto nell'argomento, macchinalmente stese la mano e prese e portò alla
bocca un huon sorso di inchiostro invece del lhè, per l'ahit udine <li volei· abbondanza cl'inchioslrn in un Yasetto di terraglia
bianca. Era un forle mangiato1·c; per ubbicliro ai precetti, ogni
clue o tre giorni inghiottiva un grns80 pezzo cli aloe, il più ()~·a­
sLico fra i purganti, e poi cli nuovo a. maneggiar coltello e forchetta, e dar sfogo al formicl abile appeLi to.
)lcnar una vita simile per lunghi anni, uscendo di rado. afflitto inoltre cli g iorno e cli notte da accessi cli tosse conv~tlsa
cronica, conlrntta nel pel'ioclo delle an·entme all'estero 1 mostra
-
21 -
(luale robustezza di fibra fisica, in completo accordo con 4nella.
morale ed intellettuale, a\·esse l'insigne patriotta che nato col
secolo si spense il 23 febbraio lSIG.
Attrn' erso non breYe esperienza cli uomini, un uomo come
.Maunzio Quadrio, associante alla \·irililù ed al coraggio la
dolcezza e l'afl'ettuosttc't, all' intelligenz,l ed alla rnsta cultura
la modestia, la renitenza. a pa\·oneggiars1 o<l emergere, alla integrilù. la tolleranza per i clifeW altrui, non ho incontrato, italo
od estero. Oltre all' inordinato fumare aveva un solo dzio.
L'ambizione cli sua vita, oltre al cambiare camicia tutti i giorni,
era cli cloLare l'Unità Italiana, il g101'1lale quotidiano del partito
pubblicato a Milano, dt una tipografia propria, riscattarlo dalla
I>itta Ci,·elli. A questo intento si affidarn al lotto, giuocanclo
ogni settimana tre lire su di una quaderna, sempre la mede·
sima: fu punito LIO\'e a\·e\·a peccalo: cloYette anelare a Napoli
e non eh be tempo ed occasione <li giuocare; in <1 uella settimana
sortì la <1uaùerna, così lungamente sospirata.
A qnei tempi. procuratore della Ditta Civelli, collaboratore
uell' Unità Italiana. e per lluelln. Yigile sulla sua amministrazione.
volontario con Ganbaldi, rra gli e10menti atti,·i del partito di
aziono. orn un uomo, iI quale, senza in nulla negal'6 i suoi
prl'\cc<le~ti è salito al pitt aUo ufficio rappresenLatiYO del Paese,
Presi cl ente della Came1·a, Ctiuseppe l'vfarcora. Derivato da schiatta
inlelloLtuale i)atrioLLioa inLeg-ra, ha. mostraLo in ogni fase della
'
'
~
.
sua vita t1 ·esserne degno discendente. In modestissime condizioni finanziarie esercitava ed ei:;el'cita l'aY\·ocat urn qual mezzo
di sussistenza, ma inoltre come minist.ero. Egli non accettò mai
scicntement e una causa ingiusta, nè pe1· i senigi resi accettò mai
retribuzioni eccedenti la misma del tempo e della fatica spesi:
le sue parcelle farebbero e fanno sorridere i principi del foro
oclierno. Essi sfruttano un mesLiere, poco scmpolosi intorno
ai mezzi pe1· l'itrarne il massimo lucro. sorridono con inclulgenlo compassione ali' ingenuo che, pnl' bisognoso, non si piega
al mestiere, Yuole innalzarlo a ministero. Pur nondimeno quando
nmiamo nl capitolo dei lucri morali, della stima pubblica, del
pl'est1gio conquistato. della .fiducia godnla, lingenuo si dimosl ra il pitt abile frn g li esercenti l'aYYOCalurn, quegli altri degni
di rompassione per la loro squallida ingenuiUt; essi hanno mal01·inlizznlo il godimento, egli lo ha moralizzato.
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~b -
Di quella schiera milanese lui, ed io. temo. siamo pres:-;ochè
gli ultimi supP.rstici; possa ogli ,·i\'cre ancora pe1· molti anni,
inse!..mamento alla giovent1\ rse111pio cli ,·iJ'tì1 pntrioltica e
civile!
Yi saranno stati prima, vi snninno o~rni, il l'alto si è <1he nella
generazione passala non scnrseggiarnno unmini eccelsi per
vini\ le cui vile erano specchin per Ieggen i il bello rd il
buono. Di parecchi si potrebbe parlare; mi limiterò a eitarc il
nobile e ,·irluoso forlivese, .\u1·elio Saifi.
E~Ii pure, cla gionme, innamorato <!egli studi, do\'OtO alla
patria, cla tendenze conse1·,·atrioi. 1w1· amore all'Italia tli,·cnne
credente nella fecle .Mazziniana. Di famiglia assai considcrat:i
nella città nativa, fu tra i primi rapprescnlanti della Homa!!Ila
a recarsi in Bologna per incontrare Massi1110 (L \zeglio ed ascoltare le sue proposte cli accordi per solleYarsi uniti al Piemontr.
contro l'Austria. Furono discorsi. prov,·cdimen!i, tentati,·i isolati: 11ua eh\ facilmente repressi o non ani vati al punto di tradursi in fatti.
Intanto lo file della Giovane lt,alia anela-vano spargendosi
nelle Romagne ed Alll'elio SafTi Yolontario vi si associò. D' allora in poi fra lni e :Mazzini, quale fra capo 0 fidato f uog·otenente,_ per comunione di fede, vi f'u inin!orrot.ta corrispon<10nza s~no a q_u~nclo l'Apostolo mod. D'allora il sno discepolo
ne conlmuò g11 _msegnameuti sin quando al di J:t lo ragg-iunse.
~ s0Jle,·am~nt1 del 1848 e ciel 1849 Io tro,·arono al suo pm;to
ali arn1~g~1ardia; dur~n~e la ltepub!Jlica Homana egli, insieme
a ~Iazzm1 ccl ArmeJlm1, sono i trium\'iri dcli' ultimo periodo
clell'asseclio'. il gioYine TrinmYiro lo chiama\"ano. :-,pesso quando
le hom_be_ piovevano e si desiclern,·a di consnltarlo. si ripesc,1va
nella h1bhoteca, ove si rifugi~wa a "OnRultnre libri e manoscritti,
cp1asi qu~i fenei volatili non potessero ani,·ai·e a scoppiargli
'.1ddos~o. m <1u?l luogo esposto al fuoco nemico. Da un lato era
msens1bile al l11noro fis'.co, clall'allrn l'amore allo studio predominava sulla pre~~CUpaz1one politica, qunncJo iJ doYere CJ' aziODO
p~·rson_ale ~on s 11~1pooesse. Scl'llpolosissimo nel compiere l'opera
'C l ufficio, m ogrn momento libero prndominava e s'imponeva
la tenclenza naLurale, la passione <li sapere.
J\.vYenuta la capit_ol~zione, insiclllo n .Mazzini e Quadrio esule
si recr'i a Londra. Di la por il potere esercitato dal suo capo,
-
~!) -
ùotr ottenere la nomi ua di professol'e ùi italiano a. Oxford,
cattrcira retta sino a quando potè far ritorno a Forlì.
I ricordi personali rimontano sino al 185() e '57. Di c1uando in
quando i miei genit0ri im·itarnno u pranzo. insieme ai più intimi
lor11 amici, Mazzini e taluni fra i distinti suoi compatriotti esnli 1
Sam. l~ampanella, Pistrucci, Bezzi: al dolce e alle frutta noi raga?.zi minori, che stavamo già appost,ati sulle scale per spiare il
pl'Ogl'<'sso del pasto nella snccessione elci piatti. eravamo chiama! i a. pal'leciµare. Come cli do,·ere in simili casi era,-amo festeggiati, la nostra bellezza loclatn, ma le discussioni inta\ olate
seg11iYnno la loro rotta, senza diminuire cl' intensità. E rimaneYamo attoniti ai tonenti cli parole inglesi ed italiane, ai gesti
dalle •ptali erano accompagnate. l'ra i non meno veementi; insieme allo scultore Bezzi1 era 8affi. Piutto:-;to parco di parole,
nei discorsi pensati di forma corrctia ecl elegante 1 quando si
eccita,·a intorno ad un argomento controverso le parole si
su~scg-niYano fluide, calde, con,·incenti; a~sorge,-a a grande
elo11uonza.
A Londra. fra gli amici pit1 doYoti àell' Italia era la famiglia
Ora wfurcl; egli in essa tro,-ò ed impalmò la fida degna compagn n della sua ,-ita. Giorgina Crnwfurcl. Quanto lui credente
nelln. fede maY.tziniana: piti di lui, iier <1nel sangue scoz·~ese puritano che le flni\a nelle ,-cne, rigida nel non ammettere che
si cli,·rrgesse cli una linea dalle scritte formole. dimentica come
chi lo aveya ,·ergate in Yita si era dichiaralo a pitt riprese
pronto ad allontanarsene per amore cli patria. di immediata
azione umtnria. Così a l1eno,·a 1 al Congresso delle Società Operaie Affratellate. sn non mi ricordo t}lrnle t1w~stione politica
so1·ta, si ,·icle .\nrelio Saffi schierarsi con .Alessandro Fortis,
f~doardo Pantano ecl altri per la. int crpretazione pii1 larga e
tollernntc. mentre Giorgina s'unin1 agli oppositori per una interpretazione pii1 ristrett.in1, fra i quali, gioYane allora. ero anch'io. Coll'anelare degli anni essa, come lo scriYente, accorgendosi che per conseguire il bene il fat t.o oltrepassa la parola 1 la
sostanza, la forma, fu assai piì1 indulgente coi figli di quello
cho non fosse stata ool marito.
@ntrambi, congiunti nel pensiero e nell'azione, insieme riposnnclo noi Cimitero civico di Porli. hanno posto eminente intorno all' Al Lare del Risorgimento 1tal inno.
-
:lU-
<'hiuclel'e
il rnolo glorioso senza c,·ocaro I.t fltrura
di l•'elice
:::>
Venezi.rn; a1JOStolo inslancaliile di italianitù in tutta r Istria.
di Ouglielmo Oberdan, cli Prlir.e Bali isti, espianti entrambi
sulla forca austriaca la l'Clligionc pat l'iottira. sa1·eb1Je imprnlonabilo ingratitudine; <lico f r>/ice Venczian, felice Baltisl i. felici
enlrnmbi per non ~H"er ,-issu to e po tu! o accertare <1uanl o fosse
minoro la statur.1 cli governanti o governali cli quelli che vollero rappresentarli penzolando sulla l'orca I
Unglielmo Oberdan, con mirn.liilo intuito datosi coscientemente, ,·olon!ariamcnte alla J'ol'ca pel' sca,·are una fossa invalicabile fra il tirannico oppressore della sua italica tena e la
Madre Patria, ricordiamolo: esempio di magnanimo sacl'ifìcio.
. L,'a~t.ro ~elice, lH~r e~li felice di essere fra i trapassati. 11'eJice \ e~ez1~~~1:_ per m.~e~no, pe1· elo1pienzn, per sapere fu nella
sua natn·a I neste quasi dominatore. I1a incaternwa alla italianitù faUiYa; la istrnda,·a in tutti gli aL!i della civica ammini~ti·~:zione ad ostinala rh endicaLrico della italica origine. Fn egli
1 ~1nra.tore della Lega ~azionale, creata per mantenere in t 11lt.l
l' lstna, nelle amministraz1oni comunali e nelle semole la educazione ed il sentimento della pt'<'Lla italianità; fu lui i<lcntore
e - - c~n alc.u.ni altri, che rarcolse intorno a se\ fra i propngancl_1sl_1 d ell_ 1rreclentismo (unici superstiti, creclo, Sah atore
Barzda1. Sohmbergo e chi scriYCJ - fondatore della Soc1et:ì
l~ante. ~lighieri, perchè la madre Patria mviasse la parola
Vl\'a di_ mcoraggiamento insieme n materiali soccorsi ai figli
g~rne_nL1 ecl oppressi dal g1 ogo slranicro. Incarnazione ciel patnott 1 ~m.o, all'apostolato tu tlo sacrificando, tempo, la, oro; mezzi
n~ateriah largmneme guaclagnat1 nel sno accreditatissimo stud10 e con maggiore larghezza spesi Ii'elice Yenczian è fra
i pochi la cui memoria non muore' perchè viYe nel!' opera
compiuta.
1
***
Alieni dr. ogni iclolat1·ia di fol'l1rn solo della sostanza sollecili, di l)t~anlo contrilJu1sce al ben~ nazionale, ò cl iflìci le 00111prenclere il valol'C attribuito alla convoca~ione di una Oostitu:nle da al.cu~1i, al fiero antagonismo mossole da alLri. Unntlita,
ellcttnata, I esito non sarebbe dubbio: 0 sarebbe riconformata
-
Hl -
l'attuale monJ.rchia costir..11zionale col re \'it.torio Emanuele III.
o sarebbe accettata la. forma repuhlilicana ed il Presidente.
per plebiscitario suffragio. il Ca1>0 dello C..t.1to: sarebbe parinwnle chi oggi vi siede; candidato pari a lui per dernzione,
coscenziositù, spirito cli sacrificio, di abnegazione, coltura. preparazione, della fiducia e dell'affetto nazionale padrone, non si
presenterebbe certamente in campo. E per quelle eminenti
qualitù, virLl1 cli uomo e di cittadino, impersonerebbe la affermazione della \'OlonUt nazionale. I-ii avrebbe in fondo un Re
CoRtituzionale riconfe1·rnabile a periodi fissi, a settennati, invece
<li una nomina a vita trasmissibile per eredità. Ed il figlio per
J'ammi1·evole ellncazione ricevuta in seno alla famiglia. seg-uirehbe i passi del pa.clre su). La Costituente. la rinno>ata conforma clPlla fiducia della Nazione nel suo Capo, è un contenente vuoto di nnorn contenuto per le qnalitù speciali di colui
su cui cadrebbe il suo sindacato. La :\Ionarchia Costituzionale
i• una forma cli reggimento transitoria, da conserntrsi fino a
quando chi n'è investito sappia tenere le eque bilance. frenal'e le passioni ed i contrasti frn i partili e gli interessi avidi
del potere in un sistema imperfetto di rappresentanza; ammissibile sino a <1uando In coscienza dei cittadini, degli elettori non
sia giunta ad un livello cli educazione tale da corazzarli contro
gli in,trighi, le corruzioni dci mestieranti nell'agone politico. per
Lramonlare d'allora in poi. e rilegarsi fra le forme storiche oltrepassate da unn. pit1 prog:redit.a civiltà. Oggi la Costituente
uscire bile vuota cli effetto rinno,·atore · potrebbe al pit'.t su di
un clorato seggio iscrirnre la parola Presidente, inYece ili Ro;
per ,·cntura. delle sorti patrie chi l'occuperebbe sarebbe quel di
pl'ima. V'è chi potl'0bhe meLtere in campo candidato in maggior posse))SO della fiducia e dell'alletto nazionale. tra>ersa.ndo
tutto l'agone politico, da. Turati. Tre' es, da Vit.torio Emanuele
Orlando. Ralnnclrn, ?\itti, Luzzntti) nl cardinale Gasparri od al
pontefice Benedetto X\~·?
Sarebbe spreco di tempo. cli me:;r,zi, di energie, ma come si
inviln. in Campidoglio il l'resiclente della .. Repubblica. Brasiliann. " così si convochino le Camere Legislative e si bandisca
la CostituenLe: gli uni scenderanno dagli scalini di Monlccitorio, come l'altro dal Saero Collo coll'istesso effetto utile.
Pitt matura considerazione suo·crerisce
forse il ponderare se
J:?n
- :3:2 --·
la C0sliluente richiesta e portala in nito cla schiamnzzo di
\"Od discordanti. mosse da di,·erni moti,·i, non potrebbe a qualcosa gicJ\·are. L~ oss,l del I onno, preparala la carne. si t ra:;f'urmano in fosforo per frrtiliz:r.are la terra, crescerne la fertilitì1;
le alJhc trasportate dalle <'ol'l'cnli ma1'Ìnc e gel tate sulle spiagge,
rnucolle e bruui.1le lasoi.rno un n·sicluo pI'ezioso cli pot,1.ssa
parimente soccorritl'lce allu fl'rlililti del suo lot le pelli de!!li
aninrnli, ca1·ug11e o no, sonnecchiano nelle conccrie1 escono
cuoin per passare nelle mani dei calzolai. difendere il piede
u111ano, ed i ritagli !'accolti, sepolti ai piedi degli uli,·i. gio,·:rno
a pilt Yigo1·osa l'rnttificazionc 11 in maggio!' copia si spreme
l'olio emolliente per blandire i woccssi cliges-tiYi; la Costit11entu
non potrebbe ~iornre csirn pme come emolliente'! <:li idohilri
della forma, accorgendosi corno sopraltullo la Yolont:ì nazionale
Y<llllla la sostan~a. non polrelilicro essere sco~si 1wi l'ùrmali
co11"incimenti, ahbanclonare inutili conati pel' suscitare pili
inopportuni rirnlgimcnti cli forma'? E coloro i quali, in hnon:-i
od in mula fede, per interessi indi,·icluali o partigiani. schiamazzando per la Costituente, In preconizzano aralcln. cli ri,·olu?:.ione sociale, dall'esito disastroso delle loro predizioni) per
resipiscenzcl o por 1rn.ura cli toccarne, non potrebbero os.:;cre
inclolti a cnmbiai· rolla~ Tal 11ualo come dnll' accoglienza solenne estesa al nuovo P residente della nuovissima H.epu!)blica
del Brnsile, è lecito augurare, se non sperare, per i Ìlostri
emigranti sparsi in quello Yasle regioni, una giustizia piì1 ben
dat.a. men sotLomessa, mon risen·ata, corno i posti ai teat ri,
ai paganti; o almeno spcrnre che rappresentanze a quell' cff'otlo, fra banchetti e solenni rice,·imenti, gli siano state insinuate <lolcemenLe nelle orecchie clal coloniale \,.ice-Presidente
del Consiglio.
Passiamo ad altro problema. piì1 assillante basalo su cli un
fondamento di vero, sul malcontento esistente in Paese, genoralo in parLo da sobillant,i pel' politici inloncl imenti, in parte,
e cotesta ò base cli facile propaganda, dalla ripartizione inequa
del ricavalo dei procloLti fra cnpiLalo e lavoro. N' ho toccato
in altro scrittarello da pooo clato alle sLampe, ma c1ui non ò
lecito ignorarlo a coslo di ripetere cose già el ette.
Scioperi succedono a scioperi per parte cli quant,i guadagnano la vit,n col lavoro; dagli impiegati dello Stato e elci Co-
-
3:3 -
muni ai maestri, ai camerieri, agli operai agricoli) agli spazzini: e I' antifona generale: « \' ogliam J l'aumento di paga » .
s 1 intona sul motiYo del caro Yiveri . Se il fatto che ollre al
supel'!luo, il necessario alla vita è raddoppiato da quando ~
scoppiata la guerra. raddoppiato, tnh·olta triplicato, pe_r alcum
generi, carne, zucchero, anche pili, Yera altresì assai spesso
la sprnporzione fra rincaro e pretese. Esempio, e se ne potrebbero raccoo-!1ere assai: i capilecnici noi riparti cli stabilimenti
irnlustriali ~{facciano In domanda tli una retribuzione uguale
nel un Ministro; essi forse ritengono di adempiere a funzioni
pitt d iffici li ed utili; del loro parere non doYrebbe essere la
Nazione se elegge i ~[i.nistri fra i suoi uomini pit'.1 eminenti. I
mietitori i falci;tori esigono un compenso cli Lrenra lire al giorno
per racc~gliere le messi, minacciando altrimenti d_i lasciarle
disseccare sui campi. Le cucitrici. richiedono una hra ali' ora'.
mentre prima erano retribuite con una giornata di quaranta soldi
per dieci ore di hworo, e Yia discorrendo. Impiega.ti ~el!o _fitato,
impiegati clelle amministrazioni comunali e proY1_nc1ah. 1111p1ega.ti privati, come ho eletto,, tutti si fanno a>ant1, decretando
anziLut.to lo sciopero, poi nYnnznndo l!uale ultirnatum per mel:te1Ti fine l'accettazione clolle loro richiliste.
Lo Rlato, tacitate le domande cli tnlLi, da quelle dei magistrali e professori sino a que:lle clegli uscieri, tro:·a ~a ~)~rt~
passiva del bilancio aumentata di parecchie centinai~ d1 n:il~on~
0 cle~·o a pareggio isc l'ivere nuo,·i cont1·ibuti, nuo>e 11npos1z10m
8 ui contribuenti per ugual somma; qui non siamo ai capitoli
clt spese straordinarie, sono ordinarie e permanent'. alle qu;:li I~
sana finanza impone cli far fronte con permanenti ed ordrnar1
introiti. Così le amministrazioni locali: in quanto ad esercenti
industrie, ai nuovi aggra \"Ì il rimedio è semplice, il rincaro corr ispondente clol prodotto, o Pantalone p~ga_ pili, _come paga in
tasse per l'aggTa>io a cui è sottoposto il b1lan010 dello Stato
o quello delle amministrazioni locali.
,
Ohe cosa succede o può succedere allora? E buon figliuolo,
Pantalone, ha molta pazienza, ordinato s1 molte le mani in sncooccia, ma non è minchione, t ntt' altro. Quando il peso è soYerc hio acruzza l'ingegno, un ingegno pronLo o sottile, per sfuggirlo
in p n;te. T roni. modo cli soLLrano alla cognizione del fisco
una pnrLe notevole delle sue risorse; piti p1·eme il fisco, più
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sottrae. In matel'ia poi rii produzione agric;ola od .indus.trial~
a.dotta uno di due metodi: ahbamlonare i proclott1 naz1ona.h
per gli esteri. ovYero. 1~uando ~on sono offerti sul mercato. diminuire o cessare il consumo. E cosa strana, Pantalone ha un
suo , 1z10. dalla voluttà del fumo è alJharnnato, per il fumo
abbandona l'arrosto; la . regia cresce spietatamente, a n~io aY.Yiso inconsnltamente. il prezzo clei suoi rnri prodotti ecl il
consnmo non diminuisce· non diminuisce, ma climinuirù nonostante i volontari del l'u;llo, fra donne e fanciulli, accorsi Tacl
aumentare il grosso esercito dei consumatori di Labacco. L na
legge è inflessibile: come fa la carne, il ,·ino, le stoffe, le scarpe,
cos'1 per il tabacco l'aumcnLo del prezzo diminuirà il consu1110.
Due vie rimangono aperte all'nss1llato consumatore per tentare la difesa delle oberate tasche, soggette og-ni giorno~ sotto
luna o l'altra forma a nuo,·i assalti: compr:ire all'estero la
merce ofterta a pit1 buon mercato; diminuire il consumo.
Parrebbe ovvio il rimedio nel primo caso; si chiudono le
porte di casa, dall'estero non si ammette l'ingresso delle mer!:i
prodotte in Paese: dalla frontiera non hanno passag?io ..
L'altra: diminuire il consnmo dei singoli prodotti smo al
punto cli equilibrare introiti e spese in ogni inclividunle bilancio.
.A parte l'adagiarsi a consumal'e merce inferiore a pi1'1 car~
prezzo, nel primo caso, argomento di pora soddisfazione a chi
è_· soggetto, poco adatto a tu.citare il generalo malcontento,
altre men liete conseguenze sono a prnspeltarsi.
Chiudiamo le frontiere alle merci altrni; ne deriva la chiusura delle frontiere altrni alle merci nostre. I prodotti agricoli
ccl industriai i che tro' a vano t'itntmerati ,·o mercato ali' estero,
temperavano il camhio, c1 nma1Tnnno in casa; se ne donù limitare e limitare cli molLo la pl'oduziono; giaceranno nel ammuffire nei magazzini sin a quando non finiranno buttali a fìume
per la limitala n•)Stra potonzialiLt\ di consumo. Si clo"rù forza~
tamente chminuire la produ1.1ione e centinaia cli migliaia d1
operai saranno privi di oocupazione I Essi non pensano a questo
fatale cammino degli eventi nello clamorose protese avanriato;
non comprendono come quegli eccessi ricadranno, spietata
gragnuola, sulle loro spallo per devastare i loro campi, seminar~
la squal lida miseria tra i loro focolari: aizzati, sobillati, quasi
- - 35 mutcl <li cani dalle lingue pendenti, corrono. abbaiano, inconsci
che la preda agognata sfugge sempre pi1'1 lontana dalle loro
zanne.
Sin qui le consegnenze economiche: le politiche son facili
n<l immaginare.
Ci alieniamo ad unn aù una le simpatie di tutte le nazioni,
t.:i segt·eghiamo dal conso1·zio delle nazioni per rimanere_. esumato 13uclda, in misLica contemplaz1011e del nostro ombelico;
<;osi rimari·ommo, quale una delle sue numerose imagini erette
nei Templi cl' 0l'iente; i fatti che coinrnlgono gli interessi collctt i\·i, <1uelli individuali, si s,·olgerebbern dinnanzi allo sguardo
nostro senz.t possibilità di al.Li va partecipazione nostra; ne clelnca ognuno le conseguenze pe1· l'avvenire patrio!
Spalancate le porte alla produzione estera. per non incorrere
in una micidiale segregazione politica ed economica, i prodotti
non indigeni, sorretti ora dalle grucce di un pnt.riottismo male
ideato e male applicato, in parte indust1·iali, in parte agricoli,
sarebbero destinati a soccombere, mauclanclo a spasso i loro
operai. Sarebbero invece sorrette mediante una iniezione di
mentata tariffa protezionista; Pantalone al solito sarebbe chiamato a sopportare la spesa, i snlal'i degli operai, grossi profitti
dei capi. Esempio: le travi di ferro, se franche cli dazio protezionista potrebbero acquistarsi a lire dieci il quintale; costano
irn·ece prosso i nostri stabilimenti metallurgici lire settanta, cli
guisn.chc\ i nostri costrutlori cli mwi, di case, di ponti, di altrettanto, oltre ad una percentuale di profitto, devono aumentare il
prezzo delle loro costruzioni. Ciò implica aumento negli atlìtti
degli appartamenti, nel nolo delle navi: pagano gli inquilini,
soffre lo scamhio delle merci importate dall'estero, e quelle da
noi esporLate.
. li lihero scambio è lideale nel rapporto economico, come la
Lega delle Nazioni enunciala cla Wilson dall'alto della cattedra
di diritto imernnzionale è l'ideale politico; anriarYisi. cercar di
effettuarlo nel campo della politica pratica è il compito dell'uomo cli Stato, arcadica utopia supporlo immediatamente attnabilo. Per non essere soggeLti alla sopraffazione di nazioni inclustl'i~lmente pit'1 ~)otenti, meglio equipaggiate, la politica nostra
<leye rivolgere ogm mezzo disponibile n sorreggere, incoraggiare,
fomonLal'6 quelle industrie, le quali, per le attitudini delle mae-
au-
-
Wi -
!3ri
difetto di un Go,·erno illuminato risoluto ad incamminare il Paese
. .. . .. l•t fueilità di ottunere le materie pri1ne.
ei permettano
::;t1,111zu,
,.
, .
di affrontare trionfalmente la concorremm ali rnterno ecl ali e:,tero
senza essere sorrette :rnlle grucuc per camminare tisiche e~tro
i confini del no::;tro Paese e sonzu le forze di oltrepn.ssarh. .
~un manoano - ricordiamo <.;he il senso estetico e da 1101
comune a Lutti, defie1enle all'estero. o tuLto il campo dell'~rt~
indttstriale ('i si sviluppa dinanzi. -- Inn~co di produrre trnn c~i
felTo in ferro in ottone )Jroduciamo s11 !urga scala i cancelli,
'
'
'
..
i letti, lo ringhiere ùi ferro IJatt.uto di cui dù esempio l'olhc11rn
del Frnnci di Siena; alt rollanto dicasi per gli ogg-ctti in rame,
insegnatici sin clui tempi pitt remoti dagli Etrw:ichi. In tulte l~
rnatc1·ie prime, nel legnarne por la costruzione dei 111ohili. nei
tes~uti cli lana, di cotono, tl1 seta non abbiamo che ad attinger~
al senso artistico, 1·igorosamente esigere che pl'esiecla in tulll
i nostri prodotti .•1rmonizzandolo colle esigenze dr>i \'ari mercati esteri per prenden·i poslo onoraLo, purchè al medesimo
tempo il Governo nomini a suoi Uonsoli e rnppresentanli uomini
i 11uali siano esperti nello disciplino industriali e commerciali,
non burocratici che 111nitino le loro attribuzioni a mettere lo
firme ai documenti presentati dai nostl'i eounazionali all'estero
col i:iaggiore possibile dispendio cli tempo o di denaro. 001110
op;µ:1 a ,·viene.
Che io mi sappia <1nnLt.ro soli nostri prodotti hanno preminenza nei mercati mondiali, i marmi di Carrarn, l'olio, il formaggio
parrnigiano, i macca1·011i, e si sofisticano eh' è un piacere:
quanta strncla da percorrere ~irinm <li insediare i nostri prodotti
doli' industria manifatturiera a loro accanto I I cappelli di feltro
di Borsalino Yanuo a centinaia cli miO'liaia
alliestero e rilornano.
r.
con nna etichetta ing'lose per essere YCnduti ai nostri gonzi
eleganti, 1p1alc ultima espressione della moda; i nostn tessuti
di. seta ~e ne vanno a Lione o li ricompriamo a prezzo decuplicato quali stoffe francesi; la set.a da ombrelli ya tu tea in Inghilterra per ritornare con una marca incrlese e così in certo
'
'lua1 moclo 1. tessuti cli Biella e d1 Schio leo bordatine
in cotone
d~ Pisa. tha1~10 d~i Yeri snobs: crit1chinm~ la roba nostra, la spreg1am? e poi con un'altra et.icheLtn coniamo acl acquistarla a
doppio proJ1zo, elogiandola, mngnificanclola perchè ha aYuto il
passaporto firmato da ~ua :'.\lnesLù la Moda 1
E potro; continuare per un pezzo. \"i"·iamo così inerti per
su cli una Yia cli progresso economico-industriale. soprattutto per
difel to di auto-illuminazione; il senso cli auto-critica distrugge
quello cl' iniziativa che altrimenti, nella coscienza della nostra
superioritù ci porterebbe lontani. Ai nostri fratelli di oltralpi
siamo legati da molti vincoli, non cla quello: la suffisance ci
manca dcl tutto mentre in loro non fn difetto.
*
* "'
Dopo la lunga clis11uisizionc, non del tuLto superflua, torniamo
a mettere in rilie,-o se attraxel'SO tutte le professioni, arti e mestieri alJhiamo ragione cli cun·are la testa, ammettere In inferiorità nostra cli frome agli altri popoli, che nella nostra esrimazirme vanno per la maggiore.
~ella chimica vi sono nomini ill11sLri in Germania, in .F1"ane1a,
in Inghillerra; accanto ad essi. al pari di essi siedono due c..11mici italiani. Canizzaro e Cinmicinn.
Nella fìsica chi può contrastare le palme ad Augusto lìighi 1
l'espositore cl elle correnti elettriche 1IorLziane. n F'rancesco )forconi applicaLore della radiotelewafia che at tra' erso I' a ere, cingendo ht !erra, pone in comunicazione tnl ta la umanità. dal Polo
Nord al Polo Sud I Galileo li'enaris cl elle leggi go,·ernanli l'elett rici tù climoslralore. Aldo Castellani, rhe, in,iato nei tropici, scopre
le origini clella malattia del sonno, 11nelle della l'ehbre g-inlln.
Camillo Golgi nella scienza della istiologia eminente. Grnziaùio
.\scoli, insuperato nella glottologia, pari a Pico della ~lirnuclola
nella conoscenza cli tutti gli idiomi, dal cinese all'inglese, pal'lnti
at tra \'Orso il globo. K elfo filosofia comparata e noli e scienze economiche Luigi Luzzatti, per coltura generale, per eloquenza
forse superabile, non superato fra noi et! all'estero. Il Padrn
.1\lfani nella sismografia E nella geografia prntica, quale esploratoro, scopritore di terre ignote, il D11ca degli Ahruzzi. Nella
statistica il .Messedaglia ed il girovago successo1·e il Bodio: nell'orientalismo il Pais; nell'nrchcnlogia una donna, colta riunntn
cl istin!a, la Ersilia Gaetani JJorntelli.
L'amrninistraziono della Giustizia è 1·eUn da Codici. in oO'l'!ln
parlo l'oggiati sn 11uelli francesi che pretendono contemplare
tutti i casi ove s'invade il diritto nlt.rui e clispome i leg-ittimi
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;{8 -
freni. La materiale imvo:;sihilitù di unn simile prelesa aµro la
ad infinite contostazioni, schiudo una carriera ad infiniti
av.ocaLi e legulei cho nella difesa del Yantato dil'itto clei loro
clienti attingono mezzi di sussistenza piìt o meno consiclerernli,
mentre s'infiltrano, essi ed i loro interessi, nelle rappresentanze
politiche amministn1Li,,e economiche ciel Paese. Essi dominano.
dominano qua come in fi'rancia, come cominciano a dominare
in Inghilterra; siamo sotto la loro tutela. I guardiani, a dir vero,
salvo le onorate eccezioni, antepougono a <1uelli dei loro pupilli
i loro interessi. poco scn1polos1 ad nssoggellare alle pressioni
illegittime della loro autot·itù gli amministratori della Giustizia.
Ohi sono essi'? llfogistmti, dai pii1 alti gradi di giurisdizione,
cominciando dalla Corte di Cassazione a scalare in eO'iì1 sino
ai pretori che localmente giuclicnno dei reati minori ed i maggiori rinviano ai rispeLlivi tribunali superiori. In Inghilterra un
pretore Police :\Iagistrato) ha uno stipendio di 800 lire sterline all'anno, equiYalenLi alla pari a 20,000 delle lire nostre:
il lord Ohancellor, capo della Corte cli Cassazione, riscuoto
10,000 lire sterline, ec1uivalenti a 250,000 dolle nostre. Chi presiede alla nostm Cassazione, soggetto a LulLe lo pressioni e n
tutte le tentazioni degli :.wvocat.i principi, ha 12,000 lire all'anno,
il p_retore lire 3000. Eppure (1nesLi uomini, circondati cla 9goi te11taz1?ne, 1~r~ssochè affamali, nolla grnndi_ssima maggioranza dei
casi amnumstrano onestamente e impm·zialmonte, secondo i loro
lumi.' la _Giustizi~. \~e ne sono cli quolli che raggiungono la loro
destmaz1one a piecl1 per risparmiare lo spese della >ettura, mangiano cli magr?, spesso patiscono la fame, vi,·ono poveramente,
ep_1Hu·~ la cos01enza del loro mandato li sonegge: affrontano ogni
pt·1>az10ne, loro e le 101·0 famiglie, anzi che adagiarsi a , ita pili
larga e comoda, lasciandosi fno1Tiare dalla rotta Yia nella scr11poloM osservanza del clovore cli ufficio. Onestà maggiore. onest:t
ugn~le sarebbe bene mr.tt.ere in luce se ve n'è esempio in altn
paesi! E leggermente si parla <1ui e pi[1 leggermente ancora all'estero: confortati da quanto sentono da noi stessi, della corruzione italiana I Che Don Basilio si spassi a calunniare sè stesso,
come noi caso presente, mostra almeno che al mes!iei·e del ere.
I
n
suita rn. ancora da principiare il ! irocinio.
-
na
3\J
***
!Jobhiamo !'orse parlare dell'Arte nelle rnrie sue esplic~lzioni,
nell 1 1Jusica melodrammatil'a ecl istn11nentale. nella Pittura:
nelht Sculluru, nella Poesia e nella Prosa'?
D1 ( huseppe Verdi, pitt grande di Hiccardo Wagn~r, perchè
riconoscendone il gonio, nel fondere melodia ed armomn, la Yoce
umana con 4 nella degli istr1unenti, la parola col suono: se1~P~
il alianamento conformur::ii a r1uelln geniale intuizione negh ultum
suoi la,·ori. dall'Aida alle Allegre Comari di nrindsor! E Arrig-o Bnito: nel .Mefistofele autore ciel massim~ '.nelodrarnma
dei tempi moderni. E :\Iascagni e Puccim lanc1att sulla pura
limpicl.1 onda della melocli 1 nostra. E dietro loro Leoncarnllo
e iand011ai. 1fossenet e Strauss compaiono con onore, per perdersi framezzo a 11uolla Pleincle.
.
. .
N' ella SC' ull urn saremo mediocri. come lo sono L compet1tor1_
esteri. ,\li' indubb10 talento di Hoclin ,.i è da opporre quello dt
Orsi, quello d1 Zanella. autore dei hassori~ievi ~el :ù1onume.~t?
di \"ittorio Emanuele. Cosl in pittura pnmegg1a Settemburn.
delle scene A lpine incomparn!Jile maestro,. e_ Giac_omo Balla,
elle pm smarrito nel laberinto di un a n·en11·1smo mcompren·
·
·
· · b.l
· · 1>1·ese11zn cli Saro-enL
s1·1 li·1 e, r1tratL1sLa
mai·n,ra
1 e p111 10
. o . "'d mar.
rirn.lo. Sernrn parlare di J>rencipe, cli Dell'Oca, eh M1chetl1. artisti e paesisti eia non temere confronti. Vi sarebbe ~la a~dare
pe1· le lunghe; nhhastanza è detto pe1· accertare eh~ 11 pn~uato
nell'arte, anche in 11 ueslo periodo cli decadenza, runane malte1 'llO.
f>e in l'at Lo cli Belle ..<\.rli scendiamo od ascendiamo ~ quello
d1 trasfondere il pensiero nello son·t.LO, ·m ' 'Orso come m 1>ros·1
•~
clue nomi· s1· aflermano. reggono t 11: 0 111'almeute il confronto coi
Swmburne. gli Anatole · l~ranco cli nhre nazionalità, di altr~ ~nen
melodiche lingue: li-iosue Carducci e Fer~linando :Jfartm1. Il
primo per la rohusLezza d'ispirazione ele''.a 11 suo Ye1.'so e In sua
prosa. nel un inno patrioWoo, una suhli1nuz10_ne della nta agreste;
l'alt1·0 per la perfezione nella elegante, clunru, corretta modellaLura di oo·ni sua aro·uLa frnso. AlLri non mancano, sfiorando
l'Annie Vi,·~nti cli clisc~tsso e discutibile merito, come il Pascoli,
il Hapisarcli, Alessnnclro ~fonr.oni, Henato F'ucini. X on è una
- wscuola, indubbiamente la prima fra i primi degli 1111101·1su .unerieani; non è esempio luminoso cli osserrntori e ritrattisti clellu
vita sociale, ·quale Charles Dic.:kens o William .\fakepeace Thneki>ray; è un prodotto nazionale dei melodici accenti nazionali,
accentuandone il ritmo, consolidando nella nostra Jet tera! ura
l'Unità Italiana, emancipandola <lai gonialc umorismo dialettale, in altri tempi cli sottomissione 0osì efficace sprone al sentimento d'italianità.
Si è parlato dei PreLori, della Oiustizia presidio, dello tdsti
loro condizioni economiche; unia1110Yi chi presidia alla istruzione ed alla educazione dei nostri figliuoli, a f'Oloro nelle cui
penmne si riassume l'an•cnire della Patria: dal!' \.silo infantile
ascenclenclo alle Seuole BI e lii on tari, alle Secondarie. ali' 1si ruzi.one Superiore Uni,·ersilaria, maestri e maestre ric~\·ono, fo!.!giano e passano i giornni scolitri dagli uni agli altri sino a
quando, ricen1to la scorta di col-{nizioni necessarie per affrontare le realtt\ della ,·ila inerenti alla loro posizioue srwialr,
non
scendono
armali nell' an-one
ove orrnuno
n seconda di>lla
•
.
o
:'.")
v1gona naturnle e <lai corredo d'armi emerge trionfante. o
carlo disfatto.
·
Ora\~al i <lella piì1 golosa fra le atLrilJuzioni gli insegnanti,
como 1 pretori, i magistrati godono un compen so per il loro
Ja,·0ro dal lutto inadeguat.o a supp lire allo esigenze mntcriali
della ,·~ta più parsimoniosa; segue cli conseguenza il languire
pei· la Jame con quale profìllo per l'utile disimpegno cieli' ufTicio
assunto è facile imaginarc, OY\'Cl'O, compiulo il J'atieoso ornrio
di s.cuola, tro,·a1·e lezioni priYate od nitro occupazioni per fare
l~olhr~ la pentola. E tal\ olta il dar lezioni pri, ale ai meno ::;,·eh i
fl'a gli scolari non ò senza eJficac;1,1 nel determinare e> far supp_orre una certa parzialità al momento degli esami talrnlta lesi va al ,-al ore ciel "oto o dei moti vi che pot e,·ano <lei tarlo.
. •\ tale proposito ecco l'aneddoto cli un l'a! tarello ,-ali rio a
dimostrare in qual modo nei comunelli rnrali taluni sin~laci apprezzano il valore di colol'O a cui affidano l' ist l'llzione e la
ccltrnazione dei loro figlinoli. I~~ un aneddoto di anni fa. llln,
nella
maggior· parte dei
casi I lHH) a 1111li f'arsi al Oo·iorno
cl'oo·<Yi.
('
•
,
· O"'
on un amico
medico,
espertissimo
dci
luoo-hi
della
re()'iono,
o
,..,
.
a,·evamo com Iimato cli !'ai· I' aseensione del MonLe Gimone. il
pi ti alto fra le giogaie clcll' .\ppennino; e, per oomincia1·e di
-41ll1attina prestissimo, pernolt.a11111Hi in mi comunello alle falde del
monto, retto da un 8indaco conosciuto dal mio amico. Uomo
alla !Juona, in mamche di camicia, ci inYitò a pranzo; pranzo
ottimo, succulento, servito da una magra estenuata umile clomesticn alla c1uale il nostro anfitrione non risparmiò rimbrotti e
male parole accolte con silenziosa rassegnazione. Dalla com·ersazione emerse che costei era la maestra della scuola elememare,
al medesimo tempo la comandata, la serva del Sindaco. 'Xon
a,·<'Ya scelta, povera donna; sollomettersi a quelle umilianti degradazioni o perdere il pane, essere licenziata senza speranza cli
tro' are un ult,ro posto, dinnanzi all'assai dubbio certificato cli
1'1!1·,·izio che il Sindaco le :wrebbe l'llasciato !
C1)lesto è un f'atLo raccontato senza retorica, senzn fran!!;e,
soliriament e. tal quale a n·enne ; san\ un caso estremo. forse
una eccezione alla regola, sebbene tante se ne potrebbero acl<lul'l'e intomo al Lirannecr<riamento
esercitato da Sindaci od asoo
sessori sulle maestre comunali, ::;oµrattutto se hanno la s,·enttu·a
di essere gionmi, belle o piacenti. Comunque è note,·ole argomento per sottrarre l' istrnzione elementare dalle mani dei Comuni (dcordiamoci cho sono ottomila i Comuni, nella enorme
maggiomnza rnrnli1 ed a."ocarla allo StaLo: "la indipendenza
dalla crassa ignoranza rum.le, qual' è in molti casi, permetterà
agli insegnanti di riordina.re la scuola su !)asi razionali. di impo1Te a tutti gli scolari la p1·esenza, e grandemente gio\·eril a
c he una della piaghe umilianti ciel nostro Paese, l'analfalieti::;mo;
in hre,·e termine sparisca. Oggi se nei grandi centri. H.oma msegni, listruzione elementare è l{U<mto possa desiderarsi. il
trattamento degli insegnanti llualo compete al loro stato l'd alle
gelose loro aLtribuzioni, quei centri sono la eccezione che pronmo la regola, regola Lriste ed indecorosa soprattutto per una
On1ncle Potenza .
La rogola è trnttamento di fame; o pnre quegli inseg·n.mti,
come i pretori, nella g rande maggioranza adempiono one.;;tament1' e scrnpolosamonLe al loro do' ern I
9nasi inutile ripetizione dagli insegnanti elementnri a::;cendere ai gradi superiori di Unive 1·sità. Negli ultimi casi 80110
maggiori i Litoli necessa1·i por oLtenero il sospirato posto. tali da
richiedere il tirocinio universitario ect il diploma. Il compenso'?
nallo lire 2000I per oO'[i insen-nanti
secondari sino ad un massirno
n
I:! -
di lire GOOO per i professoroni riesciti a :mlire sin in \"6tta alla
luminosa carriera . .A nanno alt.ri p1·ovenli per altro suda io lavol'o, ma il compenso governali\·o per il loro insegnamento ò
quello, mentre i professori delle L'niversitù inglesi percepiscono
dalle .500 alle 800 lire sterline, dalle 1~ 1 500 alle 20,000 lire nostre I
(Juanrlo iwverrà che un illuminaLo Uoverno comprenderà di
economizzare, di rispal'minre su l ulto le spose dei vari Ministeri, t.re soli eccettuati ovo la 111aggiol'c larghezza ò imposta
dal dovere nazionale, e cioè il Ministero cli Grazia o ( Vinstizia,
il Ministero della PulJulicn lstl'llzione, il 'Jiinistero clegli Gsteri '!
Sino ad oggi, par l'atto apposta, hanno figurato nei prc,·enti\'i
dei succ.;essi,·i .Minist1·i dcl Tesoro per le cifre pit1 modeste.
Non sono economie ali' o:;so, son qt1alcosa cli pit1: son econo1111e
rivolle n.cl intaccare. ferire, ottundere, ::;viare la coscienza 11azional~; sen·ono a danneggiare ogni utile rapporto. ogni feconda
coopenizione all'interno ed all' csloro, a completam0nte i~110ral'e gli strnmenti piì1 at.Li a foggiare la coscienza e la granclezz,t cli un paese.
Degli Inglesi e soprattutto delle Inglesi, rnnute in llalia per
goclrre le sue bellezze ecl avvm1tagg·iare le lol'O finnnile, rnlenclosi della notevole economia nel costo d0lla ,·ita, colla facoltà
di crit.ica assunta in f'o1·za della loro coscic11za di s11pel'iorihi,
esse Inglesi, su dei poveri dia\'Oli cl' f Laliani, non osit.ano a hiasirnare in termini ro\·enti la crncfeltù inumana usata dagli Italiani verso le bestie: le frusLate , le bastona Le: le lacerazioni di
l)()cca, per costringere il po,·ero animale eia soma a trnsc ntu·o
un carico superiore alle sue forze.
L' r)SStiL'\ azione ha fonclame11 to di veritù. soprat.l ut to nei g1·audi
centri urbani, non nelle campagne ove quelle evolute e coscienti
Signore critiche non hanno messo il piede; o,·e buoi o bestie
eia soma hanno trattamento gentile e riguardoso quanto in
Inghilterra; nè, se vorranno ossen·a1·0 nelle loro gite ai Cast e lii Homani, potranno estenclel'O le Joro amabili critiche ai c<1rrellieri che in interminabile fila trnsportano il vino a Roma o
s' addormen Lano per istrada, lasciando ai loro o ma ti e ben pasciuti mnli piena libertà cli scorrliersi
lunrro
la via la loro sll'ada.
b
b
Comunque quelle accuse cli cr.uclolLà biasimevole hanno snstrnto
di verità e nello conversazioni sull'argomonLo colle protettl'ici
degli ammali ammisi la gravità dolla eosa. il poco o ninno ri-
.j:~
-
spettu irnr esseri <1uanto noi :;cnzienti, soltanto m1 permisi di Ct)nsiderare che menlre loro Ingiesi sono tenere per i quadrnpedi,
noi Italiani lo siamo per i bipedi: picchiamo inumanamente
i ciwalli. non le mogli ed i figli come a,·,·iene nell'Inghilterrn:
non bastoniamo, non trasciniamo per i capelli, non accoppiamo
a forza di pugni le nostre lllogli; non picchiamo, non frustiamo,
non marLOrizziil.mo i nostri figli, come succerle. se dicono il Yero
la stampa ed i lribunali, nei gTancli centri urbani inglesi, cominciando dalla grande e civile metropoli, Lonclm. E dinnanzi
a c1uell'nrgomento di una ,·eritù incliscutibile le zoofile dovettero
a 111 m u tolire.
Il padre di famiglia italinno1 per all'etto ai :rnoi familian, per
rispetto e dernzione al focolare domestico è a niuno secondo;
lopera sua è acl esso consacrata, e quando le tristi circostanze
economiche lo costringono ad emigrare. nelle nuo' e ,·icissituclini non dimeni.ca nè Ja patria, nè la gente sua, come attestano le somme inYiate a casa, elemento non indifferente m'l
tcmpenu·e I' ucerbiti\ dei cambi.
Uli emigranti. Qui raclrebbe in acconcio esaminare un pru1Jle111a ntale per l' an·enire, dove due scuole opposte discutono,
si dilaniano, si osteggiano a vicenda. La prima, conscia di r1uale
note\'Ole parte di tenitorio nazionale è suscetlibile cli utili ht1nifiohe, vonobbe impedire a tutti i rosti la uscita della mano
cl' opera, 1·inohiuderla entro i confini patrii. concentrarlil sulll'
bonifiche interne a fine cli 1·apidamcnle accrescere la produzione agricola nazionale; r alLrn im·ece patrocina r assoluta lihc'.·tù, sia perchè i maggiori guadagni conseguiti dagli emigranti
ali csL~ro, sotto forma di risparmi, ritornano in patria, accn.i ~cono il totale dei capitali mobili metallici disponibili. sia pe1·chò
111 un paese c~ove la popolazione cresce più rnpitlamente che
altro,·e, eccezione fatta per la Germania e l'Inghilterra, l'emig:raz1one è m1 deriYatiYo naturale alla sovrahuondanza che allrimonLi renderebbe pii1 ace1·ba In lotta per I' esisLcnza. la lotta
fra IP classi, la lotta fra capitale e Ja,-oro. La veritù sta framezzo
ali' assolutismo di entrambe lo scuole: la emiO'razione Ya moderntamentc frenala nella sua tumultuaria, inco7i1 posta it'l'mr.ione;
\"a ~~prattullo diretta in g·uisa eia costituire una penetrnzionu
t~acdica laclcloYe le incluslri qualitù superiori dell'operaio ilaltano lro' ano un campo nrntaggioso per il :mo indidduale n1-
41 -
!Presse e pe1· tpiello collctli,·o della nazione. Quale Yitalc importanza nubia queRfo esel'f;ito pacifico nella conquista di nuovi
c10111inì, nuoYi mercati, nuove fonti di ricchezza per lItalia non
è stato certamente apprezzato da chi sta al go,·erno della cosa
pubblica. Vi è un Consiglio cli Emigruzione che si riunis0c a
lunghissimi inte1Talli, ,.i è un fondo considere,·ole esatlo dai
vettori speso più o meno oculatamente, \'i è una relazione parlamentare che nessuno legge, ,.i è un Diroltore generah' finora
nominato a fine cli costit;uil'e una ::;mccmn. <"ol conispctti,'o di
lire 10,000 all'anno per un IHmemerito funzionario eia collocnrsi n
riposo, Yi sono enti pri,·ati. come quello clt monsignor Bononwlli
e lUmanitaria che cercano di aiutare I' emigrnnte, d1fernlPrlo
da frodi. Non si capisce ~he le funzioni dell' u!Tì<;io di Emi~Ta­
zione sono altrettanto gelose, alt1·ettanto importanti. altrett.rnlo
vit:lli per gli interessi nazionali quanto IJllClie del ~finistero di
Agricoltura, ciel :Jlinistero <ii l nel ust ria e ('ommercio 1 cl i ~· an
lunga superiori a <1uellc rlel Ministero delle Poste e dei '1\>kgrafì. Guidare un grande esercito ali' acquisto di nuOYC terrn
all' estcl'O, a nnoYe ricchezze, a nuo,·i mercati per il 0ommel'cio
e per lo sfogo delle nostre industri<>, per l'utile collocamento
della noslrn mano d'opera sovml.Jl>o1Hlanle vale più che mandare innanzi r}l1ello che git't esiste o cammina colle sue gambe.
< Hi .\mericani, pitt cli noi oculati. oppongono tutte le rasistenze
all'immigrazione italiana; gli opel'ai feclel'ati, dure Samuel Uompers, vi ::ii solle,·ayano conlrn 111 armi, perchè temono Ja conconenza della mano d' opern nostrn, piìt intelligente, piì1 lahori<rna e meno costo~a.
l'er saggiare la 'erit,'t di 11uanto qui si dice non bisogn1t
trarre esempio da quel mezzo milione cl' Ital1ani brutalme11te
rine;hiuso nei 11uartieri più miserabili cli Nuont York e lù sfrnttalo <la camorrisLi plll'troppo conrrnz1onali che lo irreggiment<lllO
colle minacce a serYirc ai loro sorcl1cli internssi; bisogna perco1Tere gli Stati Uniti, visitare le colonie nostre a P1ttshurg-. <t
Filndelfia, a Boston, sopra! tut lo trarre insegnamento dalle colonie
nosLre nella California. Li't in •Jttell'immpnso tenitorio, così scarsamente popolato, O\"UIHJllf! tmo' si rerhi, da fian Francisco n
Los .\.ngelos, l'italiano t! rispettato, tenuto di conto, nelle
varie opere in cui si esplica la sua attiv1tù) dall'agrico ltura o la
pesca alla banca. spesso incaricato di pubblici uffici. E quando
·- 45
si pensa come la popolazione ùi tutta la immensa plag-a californiana non o•riunve
ai tre milioni, rnentre senza . sona . popola-.
o
mento po tre li be albergarne I rnnla: lo masse cle1 nosln operai
aa1·icoli lt't dirette, lù tu!elate, in !Jre,·o. quali affittaiuoli, 11uali
p;oprietnri 1 aiutati economica11wnte da una Fon<l_iaria ~ !al uopo
oculatamente istituita con capitali raccolti parte m Italia e parte
in Colonia. creerebbero in bre,·e ,·olgcr d'anni una nuoYa fiorente
glo1'Ìosa Itali a in quelle rerneissime l enc del N uo,·o ~fondo ove
clima e suolo si aclat luno monwiglioi:Hunente alla nostra razza ecl
ai nostri prodoLti.
Ì•: esempio eloquente di qu,mto l' suscettibile cli fare la nostr.1 0111igmzione in altri continenti. nell'Africa. nell'Asia; intende a ~rntt.ere in luce le superiori qualitù indi\•iduali e collcttirc dalla emigrazione italiana cli fronte a quella di altre
n.1zioni; prospett.a ti uale a n·énire lo ì.• destinato se, coll'amore
cli Patria radicato in cuon!, colla fbsa irrerno,·ibile YOlontà nelb
11rng!.1;ioranzu cli passare p~·usperi gli anni matmi clella Yit.l sul
suolo natio, cotesto pacifico grande esercito è intelligentemente,
amorevolmente an·iato e diretto dal proprio Cto,·erno. Come il
solùato, così l'emigrante italiano è supe1·iore a quello cli altre
nazioni.
Così l'opornio, sin egli minatore. sia bracciante agricolo otl
industriale. Vi è cn.i·estia cli carbone, carestia che mette in appren::iione per il servizio delle comunicazioni e per la industria
nazionale1 qui ed in Francia. I l•'rnncesi richiedono 150,000 operai
italiani per estrnrre il prezioso combustibile nelle miniere della
:-,lll'l'•~. struppate alla Germania e lasciale là pei' la loro impotenza a c;olti'·urle.
Oggi. <1uanclo ognuno cli\'aga sul!' assetto del.le nazi~nalitù .e
della loro interna costituzione, attrnYer:m, perfido, la muuag1nazionc dell'operaio italiano un quadro seducente dipinLo eia
polttwi intriganti: quello cli essere lui monarca assolmo nel
mondo economico confìscanclo il capitale e clett.anclo legge a
quanti alL1·i dalle 1 ~rnni non incallite cooperano alla produzione.
Dinnanzi alla durn realLù. elci fall.i e delle leggi economiche il
disinganno a n'errà atLrn \'erso , i cencio dolorose e danno per
tuLti. Il pollo nella pentola per lutti, bnml1to dall'ugonotto
811rico, sognato in Yirttt tli un salario sproporzionalo al la Yoro
prod u t ti \'O compiuto, ,-i poti·i'.t essere per cp1ella minoranza tli
-
4(i -
intriganti che dirige P prornott1', non per tutti: mancano i polli,
cd i nctocli adottati di scioperi, ore limitate di la,·01·0, sprop0r11ionati salari sono una barriera insormontabile per il loro allc,·amento. 11"'agiuoli sì, in quantità misuratissima. polli no. sino
a quando la cooperazione, l'a'>sociazione fra capitale e Ja,·orn,
fra il sapere ed il fare, scalino la partecipazione agli utili della
impres.1, non abbia rialzato il li,·ello morale ed intellettuale
clell'operaio e nQn l'abbia collocato nel posto destinatogli dal
progresso nella economia sociale. Allora. dinnanzi al mondo
intero emergernnno piì1 luminose le qualitù cl' intelligenza e cli
opel'Osité\ che lo collocano superiore ai compagni cli altre men
fa,·orite nazionalità.
Come si <l1sse, oggi, donwni sal't\ quel che sarà, siam retti
da una )1onarchia Cost1t11zional0, per essa a capo dello Hato
\rittorio 8rnanuele III. aceC'cluto al t1·ono nolla prima giO\ enll'1,
quando pe1· trista pazzesca delinquenza sobillala da lontan0. il
padre. Urnherto L venne assassinalo a Monza. D'allora in poi
sono scorsi moli.i anni; il biondo gio,·ine di ,tJlora ' oaai
inco00
~nincia ad incanutfre, è cli venuto nomo mal uro; ma mai durante
11 lungo periodo tl'ascorso la nazione ha avuto ragione tli rammaricarsi cli colui che, in v-irlìt clell'orrlinamenlo ac~etta!r>. ,-i sta
a capo. EccAzionalmente colto, eccezionalmente intelligente, dotato cli ferrea memoria, semplice noi modi e nella vita male.
.
'
nato cli scrupolosa coscienziosilù, <lcll'assolula inclifierenza al
pericolo che caratterizza Casa Savoia, in guerra solclalo f'rn i
solclati. lieto di diviclere i lorn rischi, i loro stenti, in pace ugual- '
mente accessibile ai cittadini cli ogni classe. dagli impegni
~crN!<tti liberamente di He Costituzionale non di>erge cli una
lmPa. Nè basta. In tm periodo di rilasciati costumi. di deficiente
castigate2za nella vita cli famiglia, quella sua è esempio a tutta
la nazione, esempio <li quella scrupolosa onesLù che integra e
sana quella vitale cellula dell'organismo sociale. Ed insieme alla
s.u~ virtuosa Compagna, per la vita vissuta·, pel' le abitudini quotHliane di ca.sa, i figli Cl'escono solidali coi sentimenti dci loro
nobi~i genitori. \Tivono semplicemente, quasi lJOYeramentc, pcrchè 1 fffOYcnti della lista civile rndano a beneficio della folln
clamorosa che vi fa ressa alLorno.
Guardiamoci attorno· fra He lm1)eratori P1·esidenti di Repub.
'
'
1
bl iche
vi è chi per virti'1, coltura ecl intcllello anfri alle spalle
- 41 -
rli quell'uomo, hasso di ::5lat ura, cosi alto pe r coscienza del dovere a!iSUnto? E allora·~ Allora atlra\'Crso tutte le classi. tutte
Jr, estrinseeazioni della 11tti,·it.'1 sociale, dal!' op e raio al He. la
Terza Italin pnù a ragione Yantarsi degna d olla sua illn:;trc>
tradizione: pioniera 1 anch'gssa, come quelle che La. precor:.ero,
e missionaria cli oivilt<'t fra le genti: m;serla quando, scacciato
il holsce\'ismo clegli aulocrilioi giungon\ a conoscei' sè ste;;sa.
g chiudano 'lLlesto scritto, questa enumernzione modesta e
sobria cli chi siamo, p1w il rnticinio di quel che saremo. due
nomi, clue figure, le 11uali. col t rnsconerc cl egli anni, cre~cono
progressi,·umente cli stntmn nel campo internazionale della
Storia, in guisa da rimpiceiolirc quelle dei contemporanei cro.gni
nazione: Gi11se1>pe ·Mazzini o Uiuseppc Ga1·ihaldi 1 le incarnazi~ni
piit vin". piìt luminose nelle Yieend e morali e materiali umane
ciel Pt-nsie1·0 e <lP.11'...\.zione.
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Verso la nuova democrazia ,
Traduzione del Sen. CARLO RASPONI autorizzata dall 1 Autore
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