Distretto Scolastico N° 53 – Nocera Inferiore (SA)
SCUOLA MEDIA STATALE “ Fresa- Pascoli”
Viale Europa ~ 84015 NOCERA SUPERIORE (SA)
Tel. 081 933111 -081 931395- fax: 081 936230 C.F.: 94041550651 Cod: Mecc.: SAMM28800N
[email protected]
Prot. n. 1569
Nocera Superiore, _05/10/212
AL PERSONALE DOCENTE E NON DOCENTE
All’attenzione del RLS
Al RSPP ing. Nicola Iannuzzi
Alla drssa Anna Milone
Al DSGA
Sul sito web della scuola
Atti
OGGETTO: VALUTAZIONE E PREVENZIONE PSICOLOGICA DELLO STRESS
LAVORO-CORRELATO – SCUOLA MEDIA FRESA-PASCOLI – Avvio delle operazioni
propedeutiche e modus operandi.
Dal 31/12/2010 decorre l’obbligo della valutazione stress lavoro-correlato, infatti ai sensi del comma 1
bis art.28 D.lgs 81/2008 (modificato dall’articolo 18 del D.lgs. n.106 del 2009) la valutazione dei
rischi nei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi
compresi rischi particolari, tra cui anche i rischi collegati allo stress lavoro-correlato. Il rischio da
stress può potenzialmente colpire in qualunque luogo di lavoro e qualsiasi lavoratore, e la sua
valutazione è volta ad individuare le fonti che possono comportare infortuni o danni diretti alla salute
nonché a cogliere i segnali che possono indicare la presenza di stress.
Prevenire , ridurre o eliminare il problema può voler dire più efficienza e , soprattutto, consente di
apportare miglioramenti nelle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro.
L’osservazione dei sintomi dello stress lavoro-correlato nell’ambiente di lavoro.
Ogni scuola, eseguendo l’analisi di tutti gli elementi della sua organizzazione, deve stilare un
documento per la prevenzione del rischio stress lavoro-correlato, al fine di ottenere il miglioramento
dell’autostima e della concentrazione dei lavoratori e di prevenire anche il burnout, l’irritabilità,
l’iperattività, il mobbing, l’assenteismo, a tutto vantaggio dei dipendenti e dell’aumento della
produttività.
Lo scrivente, in sintonia con lo psicologo e il RLS, ha organizzato:
la realizzazione di interviste strutturate, mirate, colloqui informali con i dipendenti per individuare e/o
prevenire eventuali cause di stress lavoro-correlato.
A tal fine, secondo il calendario sarà aperto, a scuola, uno sportello di valutazione stress lavorocorrelato, gestito dalla Dr.ssa Anna Milone, psicologa, dove ogni docente,collaboratore e personale di
segreteria si recherà, nelle ore libere, per rilevare fattori di contenuto e di contesto scolastico che
determinano fattori di rischio stress lavoro-correlato.
Materiale informativo
VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO
DA STRESS DA LAVORO CORRELATO
Lo stress come rischio emergente
Che lo stress legato al lavoro rappresenti un rischio, non è certo una novità. Novità preoccupante è, invece, come tale tipologia di rischio
stia sempre più emergendo ed incidendo sulla qualità della vita professionale e privata dell’individuo, senza tener conto della sua ricaduta
economica sulle Aziende prima, e sull’economia nazionale poi. Secondo una ricerca europea, nel 2005, lo stress da lavoro colpiva il 22%
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dei lavoratori europei; questa percentuale, in Italia, saliva al 27%, ben al di sopra della media europea, e questo,ben cinque anni fa.
Secondo gli esperti questi dati sono destinati a peggiorare, è molto probabile, infatti, che il fenomeno aumenti in futuro, a causa dei
cambiamenti in atto nel mondo del lavoro. Probabilmente, però, le reali cause di stress non sono dovute alla riorganizzazione del mondo
del lavoro in sé, quanto piuttosto alle modalità e alle caratteristiche che si vanno delineando, variabili quali
● l’impiego di nuove forme di contratto di lavoro, ( contratti precari), l’incertezza e l’insicurezza del lavoro stesso, ( precarietà
contrattuale, scarsità di lavoro);
● la mancanza di una adeguata forma di turn-over, e quindi, con una forza lavoro sempre più vecchia e poco flessibile, che difficilmente
e
malamente
si
adatta
al
cambiamento.
● alti carichi di lavoro, con conseguenti pressioni sui lavoratori da parte del managment.
● tensione emotiva elevata ( molestie, soprusi. mobbing… )
● interferenze e squilibri tra lavoro e vita privata
● inadeguatezza delle retribuzioni
Se questi sono gli elementi principali che producono stress, appare evidente che per fronteggiare e cercare di ridurre il rischio stress, è
necessario che le aziende rivedano il loro modello organizzativo, tenendo in maggiore considerazione le variabili indicate, forse questo
non risolverà del tutto il problema, ma, sicuramente, consentirà di individuare misure correttive che siano le più appropriate ed efficaci
possibile.
Nella valutazione dei rischi da stress da lavoro correlato non bisogna sottovalutare l’incidenza dei fattori ambientali, siano essi fisici,
chimici, climatici…..
In linea generale, lo stress si identifica in una condizione in cui l’individuo non si sente in grado di corrispondere alle richieste o alle
aspettative dell’ambiente. Nell’ambito del lavoro tale squilibrio si può verificare quando il lavoratore non si sente in grado di
corrispondere alle richieste lavorative. Lo stress lavoro-correlato è causato da fattori diversi come il contenuto del lavoro, l’inadeguata
gestione del lavoro e dell’ambiente di lavoro, le carenze nella comunicazione. Bisogna poi tener conto che la risposta individuale può
essere molto variabile rispetto a situazioni stressanti simili. Allo stesso modo, lo stress lavoro-correlato varia secondo l’ambiente e
tipologia di lavoro. Le misure per prevenire, ridurre o eliminare lo stress lavoro-correlato possono essere sia collettive che individuali, e
possono riguardare:
◊ chiarezza nella comunicazione di obiettivi e ruoli
◊ adeguato sostegno dalla dirigenza
◊ adeguati livelli di responsabilità e controllo sul lavoro
◊ miglioramenti nella gestione e nell’organizzazione dei processi di lavoro
◊ miglioramenti delle condizioni e degli ambienti di lavoro
◊ adeguata formazione sulle cause dello stress lavoro-correlato e le misure per affrontarlo
◊ informazione consultazione dei lavoratori, anche attraverso i rappresentanti per la sicurezza.
Lo stress da lavoro-correlato è anche di natura psicologica, che si manifesta quando il lavoratore si sente sottovalutato da un capo
ingiusto, egoista e incompetente; tale stress psicologico comporta e favorisce la depressione delle motivazioni che sfocia nella vita
sedentaria ed in comportamenti antigienici che si accompagnano all’abuso di alimenti ipercalorici, alcol e fumo. Alcune persone
più deboli e fragili o le persone con un’aggressività repressa, per effetto di componenti ed aspetti caratteriologici ed intellettivi
individuali, risultano più sensibili, insofferenti, impazienti e reattive alle condizioni avverse che si determinano sul posto di lavoro e
quindi si ammalano maggiormente per lo stress. L’aumento della pressione sanguigna (protratto nel tempo) riscontrato nei dipendenti
esposti allo stress, sarebbe uno dei principali fattori di rischio-infarto. È evidente che,mettendo a norma l’azienda attraverso
l’applicazione delle nuove disposizioni di legge sulla sicurezza del lavoro (prevenzione dello stress lavoro-correlato) l’ impresa
conseguirà dei vantaggi economici e gestionali. Ma cosa vuol dire “ mettere un’azienda a norma” nei confronti del rischio stress da
lavoro-correlato?
Ogni azienda, esegue l’analisi di tutti gli elementi della sua organizzazione, stila un protocollo per la prevenzione del rischio stress
lavoro-correlato, al fine di ottenere il miglioramento dell’autostima psicologica e della concentrazione dei lavoratori e di prevenire anche
il morbo di burnout, l’irritabilità, l’eccitazione, l’iperattività comportamentale, il mobbing, l’assenteismo e quant’altro, a tutto vantaggio
dei dipendenti e dell’aumento della produttività. Il datore dei lavoro in sintonia col medico competente (medico del lavoro) lo psicologo,
i lavoratori e l’ RSPP provvede a:
o
o
o
o
o
o
comunicare e spiegare diffusamente gli obiettivi salutari, benefici e condivisibili delle iniziative, utilizzando avvisi,
manifesti, opuscoli, dischetti e vignette sull’avvio della valutazione e prevenzione dello stress lavoro-correlato,
recepire tutte le informazioni utili alla sicurezza ed al miglioramento delle condizioni lavorative,
delegare il medico competente e lo psicologo a proseguire per tutto l’anno con controlli, verifiche, diagnosi e
prescrizioni, cadenzati nel tempo, al fine di individuare ed eliminare il cosiddetto “rischio residuo”. Il datore dei
lavoro in sintonia col medico competente (medico del lavoro) lo psicologo aziendale, i lavoratori e l’ RSPP, dispone:
la realizzazione di interviste strutturate mirate, l’applicazione di questionari e colloqui informali con i dipendenti,
l’effettuazione (previa adesione volontaria) di controlli e visite mediche,
l’esame di statistiche, conteggi, valutazioni, confronti (rivendicazioni, proteste, assenteismo, incidenti, abbassamento
del rendimento e della qualità della lavorazione) Il datore di lavoro dà mandato, alla commissione tecnica antirischio
interna dell’azienda, integrata da medico competente (medico del lavoro) e dallo psicologo, di preparare il
documento annuale sullo stress lavoro-correlato e in sintonia con l’ RSPP ed i lavoratori.
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Il Documento Valutazione Rischi (DVR), corredato da una checklist, diventa strumento protocollare di guida dell’attività antirischio
e di verifica del processo, teso ad assicurare la correttezza delle procedure e a controllare e verificare gli obiettivi raggiunti, avendo nella
lista di controllo (checklist) un elenco esaustivo delle cose da fare e da verificare per ottimizzare la prevenzione del rischio:
o
o
o
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o
o
o
o
o
tutte le norme e le prescrizioni di legge sullo stress lavoro-correlato,
l’elenco (checklist) di tutti i rischi fissi analizzati dettagliatamente,
l’elenco (checklist) di tutti i rischi legati agli errori possibili, analizzati dettagliatamente,
l’elenco dei sintomi più comuni indicanti l’insorgenza di problemi di stress da lavoro, (ansia, disattenzione,
dimenticanza, irrequietezza, irritabilità, sonnolenza, sete, patologie gastrointestinali, senso di oppressione, asfissia,
aumento della pressione sanguigna, irregolarità del ritmo cardiaco, abbagliamento della vista, crampi agli arti,
patologie muscoloscheletriche, perdita della mira e dell’equilibrio),
l’elenco e descrizione (checklist) di tutte le misure e le azioni interne già predisposte per eliminare o ridurre al
minimo il rischio stress lavoro-correlato;
tutti gli avvertimenti tecnici diretti al personale, intesi a prevenire lo stress lavoro-correlato,
tutti gli avvertimenti intesi a migliorare ulteriormente le condizioni lavorative, (tenendo presente i dati emersi dalle
precedenti osservazioni effettuale, con questionari, interviste, colloqui e studi di settore),
la descrizione delle procedure da effettuare in caso di manifestazioni, segni o sintomi di stress,
la descrizione di tutti gli strumenti utilizzati per la stesura del documento per la prevenzione del rischio e di tutti i
risultati registrati.
Da quanto finora esposto emergono alcune evidenze:
a)
b)
la necessità di un gruppo di lavoro, di una commissione che effettui l’indagine, ne valuti i risultati ed elabori interventi e
proposte.
La presenza, nel “gruppo di lavoro”, di figure specialistiche quali lo psicologo e il medico competente.
Non si può non notare come, l’intervento di queste figure, unitamente al RSPP, richieda, da parte dell’azienda,( leggi scuola ) un
impegno economico e, questo potrebbe essere paventato come impedimento al rispetto della norma, o anche come motivazione per una
attività meramente formale o superficiale che, per questo, risulterebbe inefficace se non addirittura inutile. Tuttavia resta fuor di dubbio,
come detto, che la prevenzione dello stress da lavoro abbia risvolti assolutamente positivi tanto per il singolo lavoratore che per l’azienda
nel suo complesso. È evidente che ogni azienda, eseguendo l’analisi di tutti gli elementi della sua organizzazione, deve stilare un
protocollo per la prevenzione del rischio stress lavoro-correlato, al fine di ottenere il miglioramento dell’autostima psicologica e della
concentrazione dei lavoratori e di prevenire anche il morbo di burnout, l’irritabilità, l’eccitazione, l’iperattività comportamentale, il
mobbing, l’assenteismo, a tutto vantaggio dei dipendenti e dell’aumento della produttività.
Resta da chiedersi quali siano i fattori di rischio psicosociali da lavoro correlato.
Volendo analizzare più approfonditamente i fattori di rischio psicosociale da lavoro correlato, genericamente indicati in precedenza, si
potrebbe, sintetizzare come nello schema che segue:
RISCHI PSICOSOCIALI LAVORO CORRELATO
Mancanza di varietà nel lavoro o cicli lavorativi brevi, frammentati, o lavoro senza
significato, sottoutilizzazione delle capacità, grande incertezza, lavoro che richiede
una continua interfaccia con altre persone
Sovraccarico di lavoro o lavoro sotto carico, ritmo delle macchine, alti livelli di
Carico e ritmo di lavoro
pressione con scadenze temporali continue,
Lavoro a turni, turni di notte,orari di lavoro non flessibili, orari lunghi, orari non
orari di lavoro
previsti.
Scarsa partecipazione ai processi decisionali, mancanza di controllo sul carico di
controllo
lavoro, ritmo, lavoro a turni, ecc…
Scarsa disponibilità delle attrezzature, loro inadeguatezza e scarsa manutenzione,
Ambiente e attrezzature
condizioni ambientali insufficienti come, ad esempio, mancanza di spazio, scarsa
illuminazione, rumorosità, microclima inadeguato
Scarsa comunicazione, modesto supporto ai processi decisionali e allo sviluppo
Cultura e funzioni organizzative
personale, mancanza di una definizione precisa o di consenso sugli obiettivi
organizzativi.
Isolamento sociale o fisico, scarse relazioni con i superiori o i collaboratori, conflitti
Relazioni interpersonali sul lavoro
interpersonali, mancanza di supporto sociale.
Ruolo
nell’ambito Ambiguità di ruolo, conflitto di ruolo e responsabilità verso le persone, abusi di
ruolo.
dell’organizzazione
Stagnazione della carriera e incertezza, promozione immeritata o mancanza di
Sviluppo della carriera
promozione, stipendio inadeguato, incertezze lavorative, basso valore sociale
attribuito al lavoro.
Esigenze conflittuali tra casa e lavoro, scarso supporto ricevuto in casa, problema di
Interfaccia casa-lavoro
Tipo di lavoro
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doppia carriera.
I rischi psicosociali comprendono anche la violenza, il mobbing e le molestie sul luogo di lavoro.
Si è definito lo stress da lavoro correlato come una malattia, come tutte le malattie anche questa presenta una causa, dei sintomi e ha
delle ricadute. Nel caso dello stress da lavoro correlato potremmo parlare di fonti di stress, sintomi di stress e di conseguenti malattie da
stress.
Fonti di stress
Ruolo nell’organizzazione
Sintomi
di
stress
individuali
Aumento
pressione
sanguigna
Sintomi
organizzativi
Rapporti sul lavoro
Malattie somatiche
Malattie organizzative
Disturbi cardiocircolatori
Scioperi prolungati
Salute mentale
Infortuni
Patologie
muscoloscheletriche
Scarsa performance
Stato di depressione
Evoluzione della carriera
Bere
in
eccessivo,
modo
Patologie gastrointestinali
insoddisfazione
professionale
aspirazioni ridotte
Evoluzione della carriera
Clima
e
organizzativa
Alto assenteismo /
presenzialismo
struttura
Interfaccia casa-lavoro
Elevato turn over
Difficoltà relazioni
aziendali
Scarsi
qualità
controlli
Alta conflittualità
Il Dirigente Scolastico
Prof. Michele Cirino
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