Home * Link Delle Rinnovabili * Energie Rinnovabili: Notizie * Notizie Fino Al 08.11.2006 * Archivio Al 31/12/2006 * Archivio Al 19/03/2007 * Fotovoltaico * Tariffe E Stoccaggi * Scaroni E L'ENI * Fondo Di Garanzia * Convegno Eolico - Viareggio * Il Bello Dell'eolico * Fondo Garanzia - Convegno Siena * Energie Rinnovabili: Servizi * INCENTIVAZIONI ALLE FER Home > energie > notizie fino al 08.11.2006 NOTIZIE, INIZIATIVE, INTERVENTI Energie Alternative una notizia al giorno Gnl, chiusura reattori spinge consumi in Est Asia - 09/08/2007 dalla STAFFETTA QUOTIDIANA ATTENZIONE: la concessione alla pubblicazione di notizie prodotte dalla Staffetta Quotidiana non implica in alcun modo, da parte di questa, condivisione delle opinioni espresse sul presente sito Immagine del giorno IL BELLO DELL'EOLICO ! Splendidi monumenti all'ingegno dell'uomo applicato alla sostenibilità della nostra civiltà GAMESA Energia Italia, Gruppo leader mondiale degli impianti eolici ACCORDO VERDI - GAMESA PER LO SVILUPPO DELLE FONTI RINNOVABILI - 24/07/2006 [email protected] Mercoledì 26 luglio 2006 - Ore 11:30 - Sala Conferenze Fondazione Basso - Via della Dogana Vecchia, 5 - Roma FIRMA DEL PROTOCOLLO D’INTESA TRA IL PARTITO DEI VERDI E GAMESA ENERGIA ITALIA PER LA PROMOZIONE E LO SVILUPPO DELLE FONTI RINNOVABILI IN ITALIA Motore di ricerca Web www.ecquologia.it Ricerca Il Gruppo Gamesa, attivo esclusivamente nel settore delle energie rinnovabili, e il partito dei Verdi, che in Italia si è sempre occupato delle tematiche ambientali e dello sviluppo sostenibile, condividendo gli obiettivi di tutela dell’ambiente e di partecipazione dei cittadini alle scelte in materia di politica energetica, sottoscrivono un protocollo d’intesa per diffondere nel nostro Paese la cultura della conoscenza e dell’utilizzo delle fonti rinnovabili, attraverso una campagna di informazione sulle grandi potenzialità e sugli obiettivi di sviluppo di tali fonti. Partecipano: Fabio Roggiolani - Responsabile nazionale energia e innovazione dei Verdi Diego Tommasi - Coordinatore nazionale ufficio di presidenza dei Verdi Jose Donoso - Responsabile Europa Gamesa Energia SA Carmelo Scalone - Direttore Generale Gamesa Energia Italia SpA Ufficio Stampa Gruppo Verdi - Toscana Democratica Contatto: 3398554860 e.mail: [email protected] www.ecquologia.it Stefano Barbieri - Gamesa Energia Italia SpA Contatto: Fabrizio Tortora - 0651531036 e.mail: [email protected] www.gamesa.it Scarica il volantino di annuncio della conferenza stampa (PDF): www.ecquologia.it/sito/energie/Verdi-Gamesa.pdf Scarica il protocollo di intesa tra GAMESA Energia Italia S.p.A. e il Partito dei Verdi: www.ecquologia.it/sito/energie/ProtocolloIntesaVerdi-GAMESA.pdf scarica il comunicato stampa di Fabio Roggiolani www.ecquologia.it/sito/energie/Gamesacomstampa.pdf UN PASSO AVANTI IMPORTANTISSIMO CAPITALISMO NATURALE!!! SULLA (PDF): STRADA link per maggiori informazioni [Indice] Le notizie di Ecquologia sulla fonte FOTOVOLTAICA Le ultime notizie sull'energia da AGI - Agenzia Giornalistica Italia DEL PROTOCOLLO D’INTESA TRA GAMESA ENERGIA ITALIA SpA E PARTITO DEI VERDI Protocollo di intesa tra Gamesa Energia Italia Spa e Partito dei Verdi La società GAMESA ENERGIA ITALIA SpA (di seguito denominata “GAMESA ITALIA”), con sede legale a Roma in Via Pio Emanuelli n. 1 (CAP 00143), in persona del Direttore Generale e legale rappresentante pro-tempore, ing. Carmelo Scalone e il PARTITO DEI VERDI (di seguito denominato “VERDI”), con sede legale a Roma in Via Salandra n. 6 (CAP 00187), in persona del Responsabile Nazionale Innovazione Industriale ed Energie Rinnovabili, sig. Fabio Roggiolani, CONSIDERATO CHE 1. GAMESA ITALIA e VERDI (che insieme costituiscono le “PARTI” del presente Protocollo d’Intesa) riconoscono e considerano acquisita la realtà del cambiamento climatico, la relativa origine antropica, gli effetti che da lungo tempo si manifestano anche in Italia e in generale nei Paesi Mediterranei, in Europa e nel mondo, i rischi catastrofici cui il pianeta intero sta andando incontro, i relativi costi economici e sociali sempre più insostenibili sia dalle comunità locali che dagli Stati; 2. Le PARTI individuano nei sistemi di produzione dell’energia alimentati da fonti fossili nonché nella inefficienza energetica dei sistemi produttivi e di trasporto le cause fondamentali scatenanti del cambiamento climatico corrente; 3. Le PARTI riconoscono nel Protocollo di Kyoto, la Convenzione Internazionale intesa a ridurre le emissioni di gas clima-alteranti, entrato in vigore il 16 febbraio 2005, uno strumento efficace e importante per conseguire gli obiettivi di contenimento del cambiamento climatico con misure strutturali e attraverso strumenti di mercato e nondimeno riconoscono il gravissimo ritardo di numerosi Paesi Europei, tra cui l’Italia, rispetto agli obiettivi vincolanti, all’approssimarsi delle prime scadenze formali; 4. Le PARTI prendono atto di un’altra grande emergenza di questi anni, rappresentata dal costo e dalla sicurezza degli approvvigionamenti delle fonti fossili, legata alla diminuzione delle riserve e al peggioramento della qualità di queste ultime e conseguentemente all’aumento dei costi di estrazione e raffinazione; 5. Le PARTI riconosco gli ampi margini di intervento nel settore della produzione di energia elettrica (il cui fabbisogno è superiore a un terzo dell’energia primaria totale) soprattutto mediante un sempre più diffuso impiego delle fonti rinnovabili, come del resto stabilito dalla Direttiva Europea 2001/77/CE relativa alla “promozione dell' energia elettrica prodotta da fonti 2 di 7 Protocollo di intesa tra Gamesa Energia Italia Spa e Partito dei Verdi energetiche rinnovabili nel mercato interno dell' elettricità”, a sua volta recepita nell’ordinamento italiano con il decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 e successivi decreti attuativi; 6. Le PARTI individuano la fonte eolica come la più matura ed efficiente in senso tecnologico, energetico ed economico tra quelle rinnovabili per la produzione di energia elettrica e ne riconoscono le vastissime potenzialità, largamente sottoutilizzate, di impiego sul territorio nazionale italiano; 7. Le PARTI riconoscono, l’opportunità di sviluppare armonicamente e ampiamente tutte le possibili fonti rinnovabili e dunque, oltre alla fonte eolica, quella solare fotovoltaica, le biomasse, i biocombustibili, il mini-idroelettrico ad acqua fluente, ecc. secondo la vocazione specifica di ogni territorio e con l’obiettivo di sostenere il prevedibile ulteriore incremento della domanda di elettricità, anche in relazione all’auspicata “elettrificazione” di settori molto inefficienti quale quello dei trasporti privati; 8. Le PARTI concordano sulla necessità di coinvolgere attivamente e concretamente le comunità e le Amministrazioni Locali in tutte le fasi di realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, sia per aspetti inerenti la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, che ritengono perfettamente compatibile con l’efficacia e l’efficienza degli interventi, sia per i benefici in termini economici e/o di qualità della vita; PRESO ATTO CHE - Il Gruppo industriale GAMESA (di seguito denominato “GRUPPO”), cui appartiene GAMESA ITALIA, realizza e fornisce prodotti, installazioni e servizi nel settore della generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili e in particolare nello sviluppo, nella realizzazione e nella gestione di parchi eolici nonché nella progettazione e costruzione di aerogeneratori; - Il GRUPPO è il secondo costruttore mondiale di turbine eoliche e può contare su una grande capacità interna nell' area della Ricerca e dello Sviluppo tecnologico; dispone inoltre della più estesa capacità integrale di produzione (di pale, mozzi, stampi per la realizzazione delle pale, moltiplicatori di giri, generatori elettrici e torri); infine, cura direttamente l' assemblaggio degli aerogeneratori (in 21 centri di produzione) ed è in grado di offrire un’ampia gamma di prodotti; - Il GRUPPO è presente, nel settore eolico, in numerosi Paesi del mondo, tra cui Spagna, Italia, Francia, Grecia, Portogallo, Regno Unito, Polonia e Germania e ha avviato attività produttive anche in Cina e negli Stati Uniti con l’obiettivo di sviluppare tecnologie, applicazioni e 3 di 7 Protocollo di intesa tra Gamesa Energia Italia Spa e Partito dei Verdi installazioni di impianti di produzione alimentati da altre fonti rinnovabili quali il miniidroelettrico, il solare fotovoltaico, le biomasse; - GAMESA ITALIA è una società per azioni, interamente controllata dal GRUPPO, costituita nel 2000 con la missione di sviluppare, realizzare e gestire parchi eolici in Italia; le sue attività coprono l' intero territorio nazionale ma si concentrano principalmente sulle regioni appenniniche e sulle due isole maggiori dove da tempo ha installato e gestisce una fitta rete di stazioni anemometriche che raccolgono senza soluzione di continuità informazioni sul potenziale eolico di numerosi siti ritenuti interessanti; - GAMESA ITALIA ha già realizzato tre parchi eolici, nelle Regioni Sardegna, Abruzzo e Campania e sta completando la realizzazione di altri parchi in Basilicata, Calabria e Toscana; condivide inoltre con il GRUPPO gli obiettivi di sviluppo delle altre fonti rinnovabili; - I VERDI rappresentano una forza politica democratica, che pone al centro dei propri obiettivi e della propria azione un nuovo modello di sviluppo, basato sulla sostenibilità ambientale, la qualità della vita e l’equità sociale, sostenuto da forze produttive e di mercato orientate alla produzione diffusa e decentralizzata di energia da fonti rinnovabili, all’efficienza energetica dei processi produttivi, all’innovazione di processo e di prodotto, alla ricerca di base e industriale; - I VERDI si propongono quindi quale sponda politica, riferimento e soggetto in grado di elaborare proposte innovative e praticabili, per un vastissimo insieme di imprese, associazioni, soggetti professionali e scientifici, che si riconoscono per la propria natura, aspirazioni e obiettivi in un grande progetto denominato “Capitalismo Naturale”; - I VERDI, che hanno assunto responsabilità di Governo Nazionale anche in Italia, da tempo operano nelle Istituzioni e nelle Amministrazioni a tutti i livelli, perseguendo gli obiettivi sopra menzionati; in questo quadro, la Regione Toscana, in cui da molti anni assumono responsabilità dirette nel settore della programmazione energetica, può rappresentare un esempio particolarmente virtuoso nel panorama italiano, sia per l’introduzione di una legislazione e di norme favorevoli dal punto di vista autorizzativo e di sostegno ai progetti innovativi nel settore delle fonti rinnovabili (come stabilito con la Legge Regionale 39/2005) sia per gli obiettivi ambiziosi stabiliti nel Piano di Indirizzo Energetico Regionale (PIER) e sia infine per l’adozione di strumenti finanziari innovativi, quale il fondo di garanzia, a sostegno dell’installazione di sistemi di produzione di energia alimentati da fonti rinnovabili; CONCORDANO QUANTO SEGUE 4 di 7 Protocollo di intesa tra Gamesa Energia Italia Spa e Partito dei Verdi Art. 1 - Strumenti del Protocollo d’Intesa GAMESA ITALIA e VERDI si avvarranno delle attività svolte e delle iniziative intraprese istituzionalmente, dei mezzi e delle risorse umane e finanziarie, reciprocamente e conformemente a questo accordo nonché agli atti applicativi dello stesso, sottoscritti dai rispettivi rappresentanti legali. Art. 2 - Scopo e ambito del Protocollo d’Intesa GAMESA ITALIA e VERDI definiscono i seguenti ambiti di collaborazione: - Campagna di convegni pubblici a livello nazionale e regionale per la promozione degli obiettivi stabiliti nel progetto di “Capitalismo Naturale”, in particolare afferenti alle fonti rinnovabili di energia, sostenuta da GAMESA ITALIA e patrocinata dai VERDI; - Sostegno allo sviluppo di installazioni di produzione di energia dalla fonte eolica, finalizzato sia all’ampliamento del contributo delle fonti rinnovabili al fabbisogno complessivo che al miglior inserimento ambientale e paesaggistico; - Analisi congiunta per individuare azioni che facilitino lo sviluppo integrato della fonte eolica, combinata con altre risorse rinnovabili (tra cui biomassa, fotovoltaico, miniidroelettrico); - Elaborazione congiunta di forme e strumenti avanzati e innovativi per il coinvolgimento pieno, diretto e consapevole delle comunità e delle Amministrazioni Locali nelle iniziative volte alla realizzazione di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili. Art. 3 - Oggetto del Protocollo d’Intesa L’attività collaborativa concerne le iniziative e le azioni rivolte al conseguimento degli obiettivi di cui al precedente articolo 2. Art. 4 - Obblighi delle PARTI Nell’ambito del Protocollo d’Intesa, sono definiti gli obblighi reciproci elencati di seguito. Per GAMESA ITALIA: - Sostegno economico ai convegni organizzati congiuntamente, fino a un massimo di euro 20 000,00 (ventimila/00) all’anno; - Attenzione particolare alla progettazione ambientale, attraverso la riduzione degli impatti determinati in fase di costruzione e in fase di esercizio, analizzando le specificità di ciascun impianto e contribuendo alla predisposizione di “linee guida” concordate con i VERDI; 5 di 7 Protocollo di intesa tra Gamesa Energia Italia Spa e Partito dei Verdi - Coinvolgimento pieno, diretto, attivo e consapevole delle realtà locali in tutte le fasi di ogni iniziativa; - Attenzioni specifiche a: o Utilizzo di macchine a bassa velocità di rotazione; o Utilizzo di vernici a basso impatto paesaggistico (colorazioni neutre); o Esclusione di determinate aree di particolare pregio e sensibilità (come le zone A dei parchi nazionali, le aree archeologiche, le aree di nidificazione dei rapaci, ecc.); o Utilizzo di specifici sistemi di gestione ambientale in fase di costruzione e di esercizio. Per i VERDI: - Sostenere nelle sedi appropriate i progetti, a livello nazionale, che rispondono ai requisiti di cui sopra; - Coadiuvare le azioni di “lobbying positivo” per lo sviluppo delle energie rinnovabili a tutti i livelli; - Organizzare convegni a sostegno delle energie rinnovabili e del modello di “Capitalismo Naturale”, finalizzati in particolare a fornire maggiori informazioni sulle potenzialità della fonte eolica; - Utilizzare la propria struttura, distribuita sul territorio nazionale, per pubblicizzare e rendere più efficaci le azioni di informazione e formazione sulle energie rinnovabili. Art. 5 - Disposizioni procedimentali GAMESA ITALIA e VERDI provvederanno periodicamente a programmare le iniziative comuni ed eventualmente a redigere ulteriori accordi di massima, sottoscritti dai rispettivi rappresentanti legali; l’oggetto, il contenuto e gli strumenti da utilizzare per portare avanti le iniziative comuni saranno concordati mediante appositi atti congiunti che individueranno tra gli altri scopi, finalità, aspetti logistici, personale da impiegare, responsabili delle varie attività, ecc.. Art. 6 - Durata e partecipazione al Protocollo d’Intesa La durata del presente Protocollo d’Intesa è concordata in 36 mesi dalla data della sua sottoscrizione; essa potrà essere rinnovata per periodi uguali o diversi dal primo mediante appositi accordi sottoscritti dalla PARTI. Art. 7 - Programmazione delle iniziative 6 di 7 Protocollo di intesa tra Gamesa Energia Italia Spa e Partito dei Verdi Le iniziative congiunte dovranno essere programmate tramite gli accordi previsti all’art. 5, anche con riferimento alla definizione dei ruoli e delle responsabilità di ciascuna PARTE. GAMESA ITALIA e VERDI mantengono comunque la piena facoltà di intraprendere iniziative autonome, anche nei settori o nelle materie oggetto del presente Protocollo d’Intesa, possibilmente dandone comunicazione e visibilità all’altra PARTE. Art. 8 - Utilizzo dei documenti e dei risultati GAMESA ITALIA e VERDI hanno entrambi pieno diritto d’uso dei materiali e dei dati raccolti e prodotti in occasione delle iniziative congiunte; ogni diffusione e impiego dei risultati acquisiti dovrà espressamente evidenziare l’origine derivante dall’attività svolta in collaborazione fra GAMESA ITALIA e VERDI. Art. 9 - Esenzione da responsabilità GAMESA ITALIA e VERDI si esimono reciprocamente da qualsiasi danno e responsabilità che, a qualsiasi titolo, dovessero derivare a persone o cose per effetto dell’esecuzione delle attività congiunte previste in questo Protocollo d’Intesa, svolte da personale proprio allo scopo di realizzare quanto da entrambi concordato e sottoscritto. Art. 10 - Recesso GAMESA ITALIA e VERDI potranno recedere dal presente Protocollo d’intesa prima della sua naturale scadenza. In tal caso, la PARTE che ne abbia interesse comunicherà all’altra i motivi del proprio recesso. Firme Gamesa Energia Italia SpA Partito dei Verdi 7 di 7 OGGI DOMANI min. max. min. max. 22° 28° 18° 28° FM 98.2 - 98.7 - 103.8 www.ilsecoloxix.it SABATO 4 AGOSTO 2007 GENOVA ¤ 1,30 FONDATO NEL 1886 ANNO CXXI NUMERO 183,COMMA 20/B. Spedizione abb. post. GR. 50 GUIDI? NON BERE Oggi: GENTE + Il Secolo XIX a 1,30 euro (solo a Genova) La super mamma d’agosto è Barbara Berlusconi NEL GIORNO PIÙ CALDO DELL’ESODO, LE NUOVE SANZIONI SI RISCHIA FINO A 6.000 EURO DI MULTA, 6 MESI DI CARCERE E DUE ANNI DI SOSPENSIONE DELLA PATENTE. IN CASO DI INCIDENTE LE SANZIONI RADDOPPIANO In omaggio “Italia Oggi” DE CAROLIS a pagina 5 PROPOSTA DI LEGGE DELL’ITALIA DEI VALORI IL DOCUMENTO «Altri 25 milioni per i portaborse» Soldi ai Verdi dal colosso delle centrali eoliche E in Liguria Ronzitti promette: taglieremo gli stipendi Luna Rossa all’America’s cup COPPA AMERICA Luna Rossa non sarà a Valencia >> SÌ CON RISERVA ROMA. Duemila euro al mese in più per ogni parlamentare, 25 milioni l’anno di maggiori costi della politica. Sarebbe questa la conse guenza di una proposta di legge firmata da esponenti dell’Italia dei Valori e di altri partiti. L’obiettivo è creare cooperative di parlamen tari per regolarizzare i rispettivi portaborse. Ma per la costituzione delle coop servono soldi e i deputati chiedono che siano aumentati del 50% i rimborsi già previsti per gli assistenti. Anche in Liguria è polemica sui costi della politica. Il presidente del consiglio regionale, Mino Ronzitti, chiede che siano congelati gli stipendideiconsiglieri,ridotteleAsl,eliminate le Comunità montane e la Provincia di Genova. WELFARE, FIRMA ANCHE LA CONFINDUSTRIA LOMBARDI >> 3 >> ANTITRUST MULTA A TELECOM E WIND «POSIZIONE DOMINANTE» SERVIZIO >> 11 LENZI e MARI >> 3 Il partito di Pecoraro Scanio ha firmato un anno fa con la Gamesa (che ha realizzato le discusse pale di Scansano, in Toscana) un protocollo d’intesa per il reciproco sostegno MARCO MENDUNI ROMA. C’è la vicenda delle pale eoliche, i dieci tra licci sormontati dalle eliche della multinazionale Ga mesa, che hanno trasformato (secondo molti detur pandolo) uno dei paesaggi più belli del mondo: le col line di Scansano, in Toscana. Ma nella contesa spunta un documento. È un “protocollo d’intesa” firmato il 26 luglio 2006 a Roma tra la stessa “Gamesa Energia Italia”eilpartitodeiVerdi,cheprevedeancheun“so stegno economico” come obbligo dell’azienda. SEGUE >> 2 IN SICILIA SPERONATA NAVE OCEANOGRAFICA, UN DISPERSO Il prete antidroga accusato da cinque ex ospiti della comunità. «Li avevo allontanati, forse è una vendetta» CIMBRICO >> 39 IL SORTEGGIO La Sampdoria pesca l’Hajduk Coppa Uefa subito in salita Dall’urna esce uno dei nomi più temuti dalla squadra di Mazzarri. Gara di andata il 16 agosto a Spalato. Fra i croati l’ex juventino Tudor CASACCIA >> 37 APERTI PER FERIE S C O N T I La nave oceanografica “Thetis”, del Consiglio nazionale delle ricerche, è stata speronata e affondata dal mercantile panamense “Msc Eleni” al largo di Mazara del Vallo, in Sicilia. Un ricercatore russo è disperso, tredici persone sono state salvate. Nella foto l’arrivo a terra di Marino Muntas, uno dei naufraghi NICASTRO >> 4 MISSIONE (QUASI) IMPOSSIBILE. COSÌ L’OCCIDENTE RISCOPRE L’ONU GE - VOLTRI Via Acquasanta Tel 010 6121676 APERTO DOMENICA POMERIGGIO INDICE in primo piano...2 cronache............4 dal mondo.........8 liguria...............9 economia..........11 marittimo.........13 cultura e spettacoli17 lettere e rubriche20 commenti.........21 genova............23 lettere e città...28 album..............31 agenda............32 spettacoli .........33 cinema & teatri ..34 televisione.......36 sport................37 genova sport...40 affari...............42 meteo lotto...43 IL SACERDOTE INDAGATO Don Gelmini «Mai abusato dei ragazzi» Prada non parteciperà alla Coppa America del 2009. Il patron di Luna Rossa, Patrizio Bertelli: «Si è concluso un ciclo» A G O S T O con GENTE e ITALIA OGGI, a Genova € 1,00 in altre zone L’ AFRICA vive sui mass media un eterno blackout spezzato epi sodicamente da flash che accendono improvvise e circo scritte passioni. Oggi, ma il tempo già scorre inesorabilmente, è la volta del Darfur, la regione martoriata del Sudan occidentale, grande come la Francia. Il Darfur informano i gior nali, preferibilmente nelle pagine in terne è sconvolto dalla più grave cata strofe umanitaria degli ultimi anni, te stimoniata anche dai disegni sconvol genti indirizzati dai piccoli profughi di un campo d’accoglienza del Ciad alla Corte penale internazionale. I sei milioni di neri che abitano il Darfur da più di quattro anni sono pro tagonisti e vittime di in un’insurre zione contro il governo centrale re pressa tra orrori mozzafiato: stupri e L’IRRILEVANTE ORRORE DEL DARFUR GIORGIO RINALDI stragi di massa, villaggi dati alle fiamme, esodi forzati. A tacitare le co scienze, illuminate dall’accendersi di questo flash, ma anche a tentare un ri lancio della propria immagine, oggi ci prova l’Onu. Occhio all’acronimo, lungo, ma ve race: Unamid, cioè United Nations African Union mission in Darfur. È il nome della forza militare ibrida, che vede associate Nazioni Unite e Unione africana. Con uno stanziamento ini ziale di oltre 2,5 miliardi di dollari e 26 mila uomini, l’Unamid è forse la mis sione più ambiziosa mai varata dal Pa lazzo di vetro. Il padrone di casa, il se gretario Ban Kimoon, non pecca di re torica definendola «storica». La risolu zione 1.769, che le ha dato vita, fa un riferimento circoscritto al temuto ca pitolo VII della Carta dell’Onu (quello che legittima l’uso della forza) e auto rizza l’adozione delle misure necessa rie per «proteggere i civili». La forza di pace dovrà bloccare quella pulizia etnica costata al Darfur oltre 2 milioni di sfollati e 200mila vit time. Una pulizia etnica, ai confini del genocidio, con la quale gli arabi, mino ritarinelSudan,cercanodimanipolare il tracciato frontaliero NordSud che situalamaggiorpartedelpetrolionelle regioni meridionali, tentate dalla pro clamazione dell’indipendenza. SEGUE >> 21 TERNI. Don Pierino Gelmini, fon datore della Comunità Incontro ad Amelia, è indagato dalla procura di Terni per abusi sessuali. Ad accu sarlo sono cinque ex ospiti della co munità che hanno avuto e hanno ancora a che fare con droga e delin quenza. «I fatti che sono stati ipo tizzati sono destituiti di ogni fonda mento», afferma l’avvocato Lan franco Frezza, uno dei legali del sa cerdote. Secondo il legale le accuse potrebbero essere frutto di una «ri torsione o vendetta». E don Gel mini conferma: «Io ho allontanato quei ragazzi e loro mi hanno detto che me l’avrebbero fatta pagare. «Soffro,masonomoltosereno,per ché 44 anni di lavoro non si cancel lano con insinuazioni». Solidarietà dal mondo politico. SERVIZIO >> 7 Dall’autore di Il quinto giorno una spirale di enigmi, intrighi e misteri medievali Premio Bancarella 2007 5 EDIZIONI 2 SABATO 4 AGOSTO 2007 in primo piano INTERNI La strana coppia dell’eolico Ecco l’accordo tra i Verdi e una delle società leader nella produzione di energia attraverso le “pale” dalla prima pagina La vicenda si dipana tra le colline del Morellino,unodeivinipiùapprezzatie noti al mondo dell’intera produzione nazionale. Le pale della Gamesa vorti canoamenodiunchilometrodaunca stello del Mille, incidendo profonda mentesuunpaesaggiounicoalmondo. La contesa sta contrapponendo le as sociazioni ambientaliste. Verdi e Le gambiente da una parte (favorevoli ai “mulini”), Wwf e Italia Nostra dall’altra. E’ finita anche per vie legali, davanti al Tar. Ora spunta il “proto collo d’intesa” firmato tra la “Gamesa Energia Italia” e i Verdi. Stipulato tra il direttore generale dell’azienda Car melo Scalone e il responsabile nazio nale energie rinnovabili dei Verdi Fabio Roggiolani. Che è anche consi gliere regionale proprio in Toscana (massimo sostenitore dell’eolico) ol treché numero uno della commissione Sanità. Protocollo che, riemerso nel cuore della polemica, crea imbarazzi fuori ma anche dentro al partito. Che cosa spiega il documento? Ecco i passi che hanno suscitato le maggiori discussioni. «Le parti concordano sulla necessità di coinvolgere attivamente e concretamente le comunità e le ammini strazioni locali in tutte le fasi di realiz zazione di un impianto di produzione». Dopo una descrizione dell’attività di Gamesa,siparlaanchedeiVerdi,ricor dando che «hanno assunto responsabi lità di governo nazionale, da tempo ope rano nelle istituzioni e nelle ammini strazioniatuttiilivelli».Poiarrivailca pitolo “Obblighi delle parti”. Gamesa offre, tra le altre cose, «sostegno econo mico ai convegni organizzati congiun tamente fino a un massimo di euro 20.000 all’anno». Gamesa di impegna anche ad «attenzioni specifiche» sulla costruzione delle macchine. I Verdi si impegnano a «sostenere nelle sedi ap propriate i progetti, a livello nazionale, che rispondono ai requisiti di cui sopra»; «coadiuvare le azioni di “lob bying positivo” per lo sviluppo delle energie rinnovabili a tutti i livelli». Apriti cielo. La polemica deflagra, anche all’interno del partito, con uno scambio di accuse piuttosto velenose. C’è chi contesta a Roggiolani la titola rità di poter firmare un accordo di tal fatta a nome dei Verdi. Chi trova in quella forma di sponsorizzazione una violazione delle leggi sul finanzia mento dei partiti. Chi ritiene sconve nientefirmareunaccordoconunasola aziendaproduttriceenonconun’asso ciazioni che le rappresenti tutte. Equilastoriasiricollegaallavicenda toscana. Perché Gamesa è l’azienda che ha installato le “torri” a Scansano. Impianto ora stoppato dal Tar, mentre Protocollo di intesa tra Gamesa Energia Italia Spa e Partito dei Verdi installazioni di impianti di produzione alimentati da altre fonti rinnovabili quali il miniidroelettrico, il solare fotovoltaico, le biomasse; - GAMESA ITALIA è una società per azioni, interamente controllata dal GRUPPO, costituita nel 2000 con la missione di sviluppare, realizzare e gestire parchi eolici in Italia; le sue attività coprono l'intero territorio nazionale ma si concentrano principalmente sulle regioni PROTOCOLLO D’INTESA appenniniche e sulle due isole maggiori dove da tempo ha installato e gestisce una fitta rete di stazioni anemometriche che raccolgono senza soluzione di continuità informazioni sul potenziale eolico di numerosi siti ritenuti interessanti; TRA - GAMESA ITALIA ha già realizzato tre parchi eolici, nelle Regioni Sardegna, Abruzzo e Campania e sta completando la realizzazione di altri parchi in Basilicata, Calabria e Toscana; GAMESA ENERGIA ITALIA SpA condivide inoltre con il GRUPPO gli obiettivi di sviluppo delle altre fonti rinnovabili; - I VERDI rappresentano una forza politica democratica, che pone al centro dei propri obiettivi e della propria azione un nuovo modello di sviluppo, basato sulla sostenibilità ambientale, la qualità della vita e l’equità sociale, sostenuto da forze produttive e di mercato orientate alla produzione diffusa e decentralizzata di energia da fonti rinnovabili, all’efficienza energetica dei processi produttivi, all’innovazione di processo e di prodotto, alla ricerca di base e industriale; - I VERDI si propongono quindi quale sponda politica, riferimento e soggetto in grado di elaborare proposte innovative e praticabili, per un vastissimo insieme di imprese, associazioni, E soggetti professionali e scientifici, che si riconoscono per la propria natura, aspirazioni e obiettivi in un grande progetto denominato “Capitalismo Naturale”; PARTITO DEI VERDI - I VERDI, che hanno assunto responsabilità di Governo Nazionale anche in Italia, da tempo operano nelle Istituzioni e nelle Amministrazioni a tutti i livelli, perseguendo gli obiettivi sopra menzionati; in questo quadro, la Regione Toscana, in cui da molti anni assumono responsabilità dirette nel settore della programmazione energetica, può rappresentare un esempio particolarmente virtuoso nel panorama italiano, sia per l’introduzione di una legislazione e di norme favorevoli dal punto di vista autorizzativo e di sostegno ai progetti innovativi nel settore delle fonti rinnovabili (come stabilito con la Legge Regionale 39/2005) sia per gli obiettivi ambiziosi stabiliti nel Piano di Indirizzo Energetico Regionale (PIER) e sia infine per l’adozione di strumenti finanziari innovativi, quale il fondo di garanzia, a sostegno dell’installazione di sistemi di produzione di energia alimentati da fonti rinnovabili; CONCORDANO QUANTO SEGUE 4 di 7 «I Verdi si impegnano a sostenere nelle sedi appropriate i progetti, a livello nazionale» «Si impegnano a coadiuvare le azioni di “lobbying positivo” per lo sviluppo delle energie rinnovabili a tutti i livelli» giorno dopo giorno il caso è divenuto nazionale. Deflagrato anche, inutile nasconderlo, per la notorietà dei pro tagonisti. A schierarsi contro le pale è anche Jacopo Biondi Santi, uno dei più conosciuti e apprezzati produttori di vino d’Italia. Vicino a Scansano c’è il CastellodiMontepo’,unCastellolacui base risale appunto all’anno Mille. L’haacquistato,BiondiSanti,eneha fattoilquartiergeneraledelMorellino, dopo aver giocato alla grande per anni la partita del Brunello di Montalcino. «Hanno fatto tutto di nascosto è l’ac cusadiBiondiSantiequandoqualche voce è trapelata, ho scritto a tutti, dal sindaco alla Regione. Nemmeno un cenno di risposta». Poi è arrivato lo stop del tribunale amministrativo. «Ma più la sentenza del Tar si avvici nava più i lavori acceleravano. E anche dopo il Tar, che ha imposto lo stop agli impianti, le pale continuano a girare: è l’arroganza di questi signori, che non si ferma davanti a nulla». Non c’è solo la posizione di Biondi Santi. Ma quella di molti abitanti del posto. E di tanti to scani che vedono con una certa ap prensione il progetto della Regione: 93 installazioni eoliche. Ora c’è anche il protocollo firmato da Gamesa e Verdi a dar corpo alle pro teste. Creando imbarazzi che giun gono fino alle soglie dei vertici nazio nali del partito. Anche perché Roggio lani non è certo l’ultimo arrivato. E anche se lui, interpellato dal Secolo XIX, ribatte duramente: «Rivendico il diritto a forme di lobbying trasparente e dichiarato. Questo accordo è stato presentato pubblicamente (c’è l’an nuncio di una conferenza stampa il 26 luglio 2006 nella sala conferenze Fon dazione Basso, via della Dogana Vec chia a Roma, ndr) e non è stato nasco sto». Anche se alcuni esponenti dei Verdi, interpellati dal nostro quoti diano, spiegano di non averne mai sen tito parlare. «Comunque aggiunge Roggiolanituttiipartitifannocosìelo nascondono, noi l’abbiamo fatto alla luce del sole. Avete mai visto quanta pubblicità c’è su giornali di partito dalle tirature improbabili? O quanto vengono pagati gli stand alle feste dei partiti, anche quelli piccoli?». Di Roggiolani diremo ancora. Il Se colo XIX ha poi tentato di mettersi in contatto con Gamesa. E’ tra i principali costruttori mondiali di turbine eoli che; nel 2006 occupava la seconda po sizione per fabbricazione, vendita e in stallazione di aerogeneratori, con una quotaparial15.6percentodelmercato globale. A giugno Gamesa e il gruppo Daniel Alonso hanno creato un leader mondiale nella procuzione di torri eo liche. In Italia ha iniziato ad operare nel 2000 e, come spiega l’azienda sul suo sito, «si è occupata di censire le aree a maggior potenziale, avviando unacampagnadiricercachehaportato alla caratterizzazione di oltre 5000 siti sul territorio nazionale». Il primo con tatto è con una segretaria: «Il nostro costume con la stampa è che si ri sponde solo per posta elettronica. Non le posso passare nessuno». Parte quindi il primo messaggio, con la spie gazione delle finalità dei nostri quesiti. La risposta: «Saremo lieti di rispon dere alle sue domande via email. Cor diali saluti». Nuova missiva con le do mande. A tarda sera nessuna risposta. Così la parola torna all’impetuoso Roggiolani. «Non ho nascosto nulla. E comunque quel progetto è rimasto let tera morta proprio per la difficoltà di molti di comprendere la trasparenza del lobbyismo positivo». Gamesa, in re altà, ha sponsorizzato alcuni appunta menti, uno a Viareggio, uno a Genova. «Non è esatto puntualizza Roggiolani aGenovaerasolotralesocietàesposi trici, come tante altre». Il convegno s’intitolava “Economia è Ecologia” e si è svolto il 4 e 5 maggio scorso a Palazzo Ducale, intervenuti anche i ministri Alfonso Pecoraro Sca nio e Fabio Mussi. A Roggiolani fa capo il sito www.ecquologia.it, (il cui sim bolo compare anche nel manifesto del convegnogenovese,primodopoquello dei Verdi) che all’avvenimento ha de dicato molto spazio. Nella pagina in ternet ampio spazio a “Gamesa Italia Gruppo leader mondiale degli im pianti eolici!” e lunga intervista “all’ing. Fabrizio Tortora Direttore ge nerale di Gamesa Energia Italia, leader mondiale dell’energia eolica” che, evi dentemente, con Equologia ha deciso invece di parlare. «Iorivendicoquesticontattiinsiste Roggiolani l’eolico è pulito e piace e tutte queste polemiche mi lasciano perplesso.Ancheinpassato,sullevette dei monti, si erigevano della croci, al tissime». Sì, ma il significato... «Allora si celebrava una forma di religiosità, oggi le pale celebrano la possibilità che dall’aria, dal vento, nasca energia e quindi nuova vita». Ma l’impatto... «Io dico che le pale non vanno installate dove ci sono paesaggi unici e irripeti bili. Le colline di Scansano non lo sono. Sono uguali a tantissime altre colline in tutta la Toscana». Ma quello con Ga mesa appare davvero un rapporto pri vilegiato...«No,hocontatticontutti.Se i Verdi si fanno stritolare tra un Partito democratico che non dà spazio e l’iso lamento industriale, non hanno fu turo.NoirifiutiamoEneledEni.Noiri fiutiamolecentraliinquinanti.Manon vedo perché non stringere una sorta di patto con chi produce energia pulita». MARCO MENDUNI Divampa la polemica sul business delle pale eoliche SALDI - 50% : 24 RATE SCONTI FINO AL 50% IN 24 RATE SENZA ACCONTO SENZA INTERESSI Validità e scadenza saldi, secondo disposizioni regionali Questo mese nei negozi Chateau d’Ax non perdete i grandi saldi, su divani, mobili living, complementi d’arredo, letti e armadi,troverete la vostra occasione fra le tante proposte in pronta consegna, prezzi scontati su alcuni prodotti fino al 50% con pagamento in 24 rate senza acconto, senza interessi e senza spese (tan e taeg 0%). 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GR. 50 UBRIACHI AL VOLANTE, NIENTE ARRESTO PRIMA MULTA A IMPERIA: SCATTA SOLO LA SANZIONE LA POLIZIA: IL CARCERE E’ A DISCREZIONE DEL GIUDICE BARBERA a pagina 5 IL BILANCIO 2006 DELL’ASSEMBLEA REGIONALE L’INCHIESTA Liguria, alle stelle il costo del Consiglio Per ogni eletto spesi 350 mila euro. Tre mesi per i tagli GENOVA. Approvato il bilancio definitivo del consiglio regionale della Liguria per il 2006: è costato 26 milioni e 453 mila euro. Circa la metà di questa cifra è spesa diretta mente per i quaranta consiglieri, per le loro attività e per i loro segretari. La statistica san cisce che, in totale, ogni consigliere costa alle casse pubbliche 350 mila euro all’anno. Solo come termine di paragone, i 120 dipendenti (impiegati e dirigenti) pubblici a disposizione dell’ente costano 4,8 milioni l’anno: 40 mila euro a testa. Altra contraddizione: i due or gani esistenti (Corecom e difensore civico) costano più di stipendi (240 mila euro) che per la loro effettiva attività (230 mila euro). Il timido risparmio rispetto ai conti del Benzina meno cara all’Agip CAROPIENO Benzina abbassati i listini Eni Da oggi due centesimi in meno nei distributori Agip. I petrolieri al governo che li ha convocati: «Non c’è nessuna speculazione» SERVIZIO >> 6 L’INTERVISTA Grimaldi: no a monopoli privati sulla Tirrenia L’armatore: «Genova mi dia spazio per le autostrade del mare, o trasferisco tutto a Vado. O si rilancia il porto o è finita» CAROZZI >> 6 A G O S T O APERTI PER FERIE S C O N T I APERTO DOMENICA POMERIGGIO INDICE in primo piano...2 dal mondo.........4 cronache............5 economia...........6 cultura e spettacoli 7 spettacoli...........8 televisione.........9 nati ieri............10 meteo lotto....13 lettere e rubriche 14 commenti.........15 genova.............17 album..............20 cinema & teatri ..22 sport................23 genova sport....27 serie d.............28 calcio regionale30 MARI >> 3 Il sacerdote indagato per presunti abusi sessuali aveva accusato la “lobby ebraicoradical chic”. Ora attacca i massoni. Rettifica anche Mastella: «Non intendevo interferire» ROMA.MontanolepolemicheattornoadonPierino Gelmini,indagatoperabusisessualidopoladenuncia di cinque ex ospiti della sua Comunità. Il sacerdote si scusa con gli ebrei per la frase («lobby ebraicoradical chic») riguardo al presunto complotto contro di lui «mirato a indebolire la Chiesa» e sposta il tiro sui massoni. Ma la vicenda divide anche i preti delle co munità per tossicodipendenti, che si contendono co spicui fondi pubblici. Il Guardasigilli Clemente Ma stella, dopo aver adombrato manovre anticlericali, ha precisato: «Non volevo interferire nell’inchiesta». ALBANESE >> 2 DOPO LE CRITICHE DELLA FARNESINA IL CASO Forche, Iran contro Italia Verdi e eolico matrimonio d’interesse Dura replica di Teheran: «No a interferenze». Intini: «È solo un’iniziativa nella lotta dell’Italia contro la pena di morte nel mondo» Il partito di Pecoraro assicura di aver bocciato l’intesa firmata da un suo esponente con Gamesa. Ma il patto esiste TEHERAN. «Ogni Paese indipen dente combatte il crimine secondo le sue leggi, e ogni interferenza in questo campoèun’interferenzanegliaffariin ternidiunPaese».Cosìilportavocedel ministero degli Esteri iraniano, Mohammad Ali Hosseini, ha reagito alle «forti inquietudini» espresse gio vedìdallaFarnesinaperl’ondatadiim piccagioni molte delle quali pubbli che delle ultime settimane nella Re pubblica islamica. «Nessuna interferenza», gli ha ri sposto il viceministro degli Esteri, Ugo Intini.Sitrattasoltantodiun’iniziativa che rientra nella lotta alla pena di morte di cui l’Italia ha fatto «una ban diera in campo internazionale». Nella suanota,laFarnesinachiedevaaTehe randisospendereleesecuzionieespri meva preoccupazione per la condanna a morte di due giornalisti curdi. SERVIZIO e un commento di DAVID BIDUSSA >> 4 e 15 ROMA. Un patto per avere finan ziamenti dalla Gamesa, la multina zionale delle centrali eoliche? I Verdi sostengono di non aver mai incassato un euro e disconoscono il protocollo firmato l’anno scorso (una sorta di accordo di reciproco sostegno con un contributo di 20 mila euro per le spese del movi mento) e pubblicato dal Secolo XIX: «Quella proposta fu bocciata dall’esecutivo nazionale». Il docu mento fu però presentato e sotto scritto pubblicamente. E i rapporti traGamesae l’associazioneEcquo logia (il sito Internet del gruppo dei Verdi in Regione Toscana) non si sono interrotti. Il titolare del sito è Fabio Roggiolani, che sottoscrisse per conto dei Verdi l’accordo con la multinazionale spagnola. Due giovani prima dell’esecuzione in Iran in una foto del 18 luglio 2005. L’Italia ha espresso «forte inquietudine» RICERCA SUI TOPI: NEL NASO L’ORGANO CHE DISTINGUE COMPORTAMENTI MASCHILI E FEMMINILI GE - VOLTRI Via Acquasanta Tel 010 6121676 2005 (1,25%) sarà vanificato quest’anno per la costituzione di tre nuovi organi consiliari (voluti dalla legge nazionale: il consiglio per le autonomie, il consiglio per l’economia e la consulta statutaria) e per i lavori di ristruttu razione dell’aula del parlamentino. In somma, i costi del 2007 stanno galoppando oltre quota 28 milioni. Sulterrenodeirisparmi,ilpresidenteMino Ronzitti ha istituito una commissione bipar tisan con il compito di «tagliare il tagliabile» in tre mesi. Quasi certo che a fine anno non scatterà l’aumento delle indennità per i con siglieri. Ma Gianni Plinio (capogruppo di An) incalza: «Tagliamo subito il 30 per cento». Don Gelmini chiede scusa agli ebrei, ma è bufera G LI UOMINI non sono topi. Lo dimostra il fatto che i primi fanno esperimenti sui secondi, ma non vice versa. Si potrebbe discutere su chi sia il piùfortunatofraidueanimali,fattosta che le differenze ci sono e si vedono, anche se in realtà le loro cellule si asso migliano molto. Ed è per questo che il Mus Musculus è una cavia ideale. Fatta questa piccola ma doverosa premessa, dobbiamo ora rendicon tarvidiunaimportantescopertascien tifica: i comportamenti sessuali sono indipendenti dal sesso. Ovvero il cer vello dei maschi e delle femmine (dei topi) è identico; contiene cioè sia i cir cuiti nervosi “maschili” che quelli “femminili” ed è un interruttore esterno che, azionando gli uni o gli altri asecondadelsessodell’animale,nede cide i comportamenti sessuali. A rag IL SESSO È QUESTIONE DI FIUTO GIULIANO GALLETTA giungere questa conclusione è stata una ricerca diretta da Catherine Dulac della Harvard University di Boston, la quale ha inoltre scoperto che l’inter ruttoredituttoilsistemaèl’organovo meronasale (detto Ovn), un circuito neurosensoriale situato nel naso. Se condo l’articolo pubblicato dalla rivi sta Nature, le topoline cui viene “sabo tato” l’organo vomeronasale assu mono comportamenti maschili. Gli scienziati hanno prima osservato to poline che, per un difetto genetico, hanno l’Ovn non funzionante. Queste femmine, secondo i ricercatori, si comportano come maschi, sono ag gressive, fanno gesti sessuali maschili, non curano i cuccioli, corteggiano come fossero maschi. Gli stessi com portamenti si sono registrati nelle to poline in cui l’Ovn è stato disattivato artificialmente. La femmina ha perciò nel proprio cervello circuiti neurali maschili di per sé perfettamente fun zionanti, solo tenuti spenti dall’Ovn. «Ciò significa ha spiegato Dulac che almeno nei topi c’è un unico cervello che è maschile e femminile insieme, al contrariodiquellochesièpensatofino a oggi». Sebbene l’Ovn negli esseri umani non abbia funzioni importanti come negli altri mammiferi, la scoperta po trebbe aprire filoni di ricerca anche sui nostri comportamenti sessuali. MENDUNI >> 3 Dall’autore di Il quinto giorno una spirale di enigmi, intrighi e misteri medievali Premio Bancarella 2007 5 EDIZIONI in primo piano LUNEDÌ 6 AGOSTO 2007 3 I COSTI DELLA POLITICA LE SPESE DEL CONSIGLIO REGIONALE (CIFRE IN EURO) 26.453.858,92 Spese per i 40 consiglieri regionali Indennità Rimborsi spese Esercizi mandato Gruppi consiliari Spese di rappresentanza Convegni e seminari Consulenze e studi Quote associative Vitalizi degli ex consiglieri 5.261.144 3.798.442 103.292 2.299.544 155.917 323.059 28.460 38.571 386.958 POLEMICA SUL LEADER UDC Spese istituzionali, per il personale, per il funzionamento, per l’infomatizzazione, informazione e comunicazione Tributi CORECOM (a) 154.000 Funzioni delegate 50.552 Funzionamento Strutture di supporto Spese per il personale* Spese di funzionamento Informatizzazione DIFENSORE CIVICO (b) Informazione e comunicazione 75.000 Indennità di carica (a)+(b) Casini: «Larghe intese» e gli alleati lo attaccano Spese amministrative Organi consiliari 239.556 Spese per personale: informazione e comunicazione 787.175 289.614 4.841.529 2.773.475 956.441 324.770 200.000 BILANCIO CONSUNTIVO 2006 Regione, 350 mila euro a consigliere Tutti i conti del parlamentino ligure. Plinio (An): «Tagliamo il 30%» GENOVA. Il consiglio regionale ligure è costato nel 2006, dati finali, 26 mi lioni e 453 mila euro. Di questa cifra, quasi 17 euro a testa per ogni residente (compresi i neonati), circa la metà serve per pagare direttamente gli sti pendi, i segretari e le missioni dei qua ranta consiglieri regionali. E’ pur vero che, addirittura per tradizione tren tennale (e quindi bipartisan), quello li gure è tra i consigli meno spendaccioni d’Italia. E che il bilancio del 2006 ha portatoauntagliodell’1,27%rispettoa quello del 2005 (risparmio dovuto al taglio del 7% dei costi vivi della poli tica). Il trend al risparmio sarebbe stato confermato, sempre in percen tuali basse e attorno al punto percen tuale, anche nell’anno in corso: ma la costituzioneditrenuoviorgani(ilcon siglio per le autonomie, il consiglio per l’economia e la Consulta statutatia) nonché i vasti lavori per la ristruttura zione dell’aula parlamentare, compor teranno invece a un aumento fino a 28 milioni (salvo risparmi in corso). La miglior performance rispetto agli altri, però, non cancella le altissime voci che ancora caratterizzano il costo della politica ligure: ai consiglieri vanno 9 milioni di euro tra indennità e rimborsi spese (che in realtà è un for fait mensile che non necessita di pezze giustificative), quindi beneficiano di 2.500 euro al mese per «l’esercizio del mandato» (questa voce, è invece da di mostrare) e garantiscono ai loro gruppi di appartenenza 2,3 milioni di euro l’anno per il personale e le inzia tive politiche. Se vale la statistica, cia La nuova sala del consiglio regionale come prevista dopo la ristrutturazione scun consigliere comporta spese totali per 325 mila euro all’anno. Un para gone: i 120 dipendenti (impiegati e quadri) del parlamentino ligure co stano in tutto 4,8 milioni: 40 mila euro all’anno. E, in base a determinati re quisiti, i consiglieri, quando termi nano il mandato, hanno diritto a un vi talizio, che nel 2006 è costato all’ente quasi 400 mila euro. Imperniati sulle scelte dei politici, inoltre, i due organi consigliari già esi stenti: il Corecom e il Difensore civico. Due entità per lo più assenti dalla vita pubblica ligure, raramente al centro dell’iniziativa, che costano più per pa gare gli otto dirigenti (nominati dal consiglio: per loro 240 mila euro l’anno) che per le spese di funziona mento (230 mila euro l’anno). rebbe un grosso favore per il go verno». Ci vuole piuttosto un con frontodimeritoinParlamento:«Noi – afferma Casini vogliamo aumen tare gli elementi di riformismo di quel protocollo e soprattutto evitare che vengano soppressi gli aspetti più ROMA. Freddezza e ostilità. Pier innovativi». Ce n’è abbastanza per Ferdinando Casini rilancia la propo farsi molti nemici nel centrodestra sta di «un governo di unità» nazio senza ottenere un sufficiente con nale per «mandare a casa» Romano senso nell’Unione. Se i ragionamenti Prodi ma non trova alleati disposti a di Casini possono farsi strada fra i seguirlo. Porte chiuse nell’Unione moderati e i centristi della maggio ma anche e soprattutto nel centro ranza, è chiaro a tutti (e lo ha sottoli destra. «È tardi per un governo di neato lo stesso Prodi) che «non ci unità nazionale. Si doveva fare sono i numeri» per spostare l’asse quando Prodi si è accorto di non del governo al centro. «I voti avere i numeri», sostiene il leader dell’Udc? Solo aggiuntivi. Il proto della Lega Umberto Bossi. collo deve essere approvato da que Il centrodestra non apprezza. Nè sta maggioranza», di il Dl Enrico l’idea delle lar Letta. ghe intese né la «Ben venga la tentazione collaborazione dell’Udc di valu sulwelfare.Mala tare nel merito il proposta di un protocollo sul governo di unità welfare. «Quel nazionale è da protocollo è un respingere al cattivo accordo, mittente», in fumo negli calza Renzo Lu occhi. Chi ha a setti, anche lui cuore l’interesse della Marghe del Paese deve rita. «La mate votare contro», matica non è taglia corto un’opinione. I Osvaldo Napoli, numeri dell’Udc di Fi. «Nessun non sono suffi aiuto per chi cienti per mag smantella la gioranze di legge Biagi», rin nuovo conio», ri cara Maurizio badisce il Verde Gasparri, di An. Angelo Bonelli. Reazioni Nell’Unione, ostili, che non le grandi mano piacciono ai fe vre di Casini sul delissimi di Ca welfare vengono sini. «La Cdl non seguite con cre è la riserva di scente sospetto caccia di qual dallasinistra,che cuno. L’Udc po teme una even trebbe far sal tuale una salda tare il banco, se tura tra i disegni gli alleati si osti delleaderUdceil neranno in nascentePd.Ma Pierferdinando Casini (Udc) e, un’opposizione nuela Palermi, di trincea, che sotto, Maurizio Gasparri (An) capogruppo Pdci non disturba al Senato, si Prodi, anzi lo rafforza», ribatte Mau spingepiùinlà:«C’èiltentativodifar rizio Ronconi, vicepresidente del incontrare il futuro Pd con Fi, fa gruppo Udc alla Camera. Il dopo cendo cadere il governo Prodi da si Prodi è solo un aspetto della pole nistra.Casini si proponecomeilsen mica estiva. Non c’è soltanto la pro sale di questa operazione», dice. «È posta di un governo di «responsabi un disegno che sta camminando ma lità nazionale» ad agitare le acque. In non riuscirà», aggiunge la Palermi. attesa di mandare a casa il Profes Sia come sia, le proposte di Casini sore, Casini tende la mano al go non trovano grande seguito. E c’è verno su un terreno a rischio: il pro chi, anche a sinistra, punta a raffred tocollo sul welfare, osteggiato dalla dare un autunno che si annuncia sinistra radicale. L’Udc non darà caldo: «Il governo gode di ottima sa «alcun appoggio a Prodi». Ma Casini lute. Nessun rischio», dice il mini chiedeaglialleatidinonfarele«belle stro Alessandro Bianchi. I dissensi statuine» e di non rifugiarsi sul welfare? Poca cosa. sull’Aventino perché questo «sa MICHELE LOMBARDI Bossi: «È troppo tardi». I sospetti della sinistra: «Si fa strada un’alleanza fra Partito democratico e Forza Italia» Nonostante le voci in discesa, poi, sono cresciute quelle per l’informa zione e la comunicazione: 200 mila euro per il personale e 325 mila euro per la produzione di servizi. Al conto bisogna aggiungere poi quasi un mi lione per la dotazione di impianti e si stemi informatici, 2,7 milioni per utenze e spese di amministrazione, un altro milione tra imposte e strutture di supporto.Sututtequestevocidovràla vorare la commissione bipartisan va rata dal presidente del consiglio Mino Ronzitti, che ha il compito di «tagliare il tagliabile» al fine di minimizzare i costi dell’ente (Ronzitti, tra l’altro, avrebbe dato mandato agli uffici di in cassare e “blindare” ogni economia nelle spese di quest’anno rispetto alle previsioni fatte nel 2006). Ma è Gianni Plinio, capogruppo di An,adalzaresubitoiltiro:«Hoscrittoa Ronzitti, che aveva parlato dell’aboli zione delle Province e delle Comunità montane nonché delle Asl. Bè, gli dico che intanto potremmo approvare la mia proposta di legge che vieta au menti dei nostri stipendi e impedisce agli ex consiglieri diventati parlamen tari di accumulare i vitalizi. Vado avanti attacca Plinio e faccio appello a quei consiglieri che vorranno prepa rare con me una proposta di legge per tagliare del 30% ogni voce del bilancio per le spese dell’ufficio di presidenza, delconsiglioedeigruppipolitici.Basta una riga su un foglio e la pressione sul pulsantedelvoto.Edeccochesirispar miano quasi cinque milioni di euro». GIOVANNI MARI POLITICA E AMBIENTE: L’INCHIESTA DEL SECOLO XIX I Verdi: «Solo falsità». Ma l’accordo con Gamesa esiste Il portavoce del partito nega l’esistenza di intese con la multinazionale dell’energia eolica. In Rete la prova dei legami ROMA. La polemica è nata per le in stallazioni eoliche, le alte pale indu striali, installate dalla multinazionale Gamesa sulle colline di Scansano in Toscana: uno dei luoghi più belli del mondo. E oggi anche i Verdi, che in quella regione le sostengono, ammet tono: «Il Sole che ride ritiene l’eolico una fonte energetica pulita ma che ha provocato negativi impatti ambientali dove è stata utilizzata al di fuori di una seria e rigorosa pianificazione». Poi la scoperta che tra i Verdi e la stessa Gamesa esisteva, da un anno, una sorta di protocollo che li vincolava a un rapporto di collaborazione, con una sponsorizzazione (20 mila euro) di iniziative del partito. Alla notizia, pubblicata dal Secolo XIX venerdì 6, ri battono ora i Verdi. «La notizia è falsa sostiene Andrea Alicandro, capouffi ciostampadellaFederazionedeiVerdi la proposta di quell’accordo fu boc ciata dall’Esecutivo nazionale del par tito. Si valutò infatti, per quanto limi tato alla copertura di spese per conve gni e per cifre assolutamente irrisorie, di non dare seguito alla proposta affin ché nessun dubbio potesse sorgere sulla totale indipendenza di giudizio dei Verdi. La Federazione dei Verdi non ha quindi ricevuto un solo euro da Gamesa energia Spa. Quanto all’asso ciazione Equologia, è evidente che si trattadiunsoggettodiversodaiVerdie dalla quale, per essere chiari, i Verdi non hanno mai ricevuto contributi». Vale allora la pena di ricostruire la storia di quell’accordo. Fu presentato in un’occasione pubblica mercoledì 26 luglio 2006 alle 11,30, nella sala confe renze della Fondazione Basso, in via della Dogana Vecchia a Roma. Il titolo: “Firma del protocollo d’intesa tra il partito dei Verdi e Gamesa Energia Italia per la promozione e lo sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia”. Parte ciparono Fabio Roggiolani, come “re sponsabile nazionale energia e inno vazione dei Verdi”; Diego Tommasi, coordinatore nazionale dell’ufficio di presidenza dei Verdi; Jose Donoso, re sponsabile Europa Gamesa Energia Sa; Carmelo Scalone, direttore gene rale Gamesa Energia Italia Spa. Il pro tocollo, sparito da internet ma di cui il Secolo XIX ha una copia, è firmato da Scalone e da Roggiolani per il “Partito dei Verdi con sede legale a Roma in via Salandra 6”. È l’indirizzo della Federa zione nazionale dei Verdi. Non dev’esser stata una conferenza affollatissima, ma qualche riscontro di stampa esiste. Un lancio dell’agenzia Dire spiega: «È matrimonio d’inte resse tra i Verdi e Gamesa, il colosso spagnolo dell’eolico». Ma soprattutto c’è un articolo pubblicato da L’Unità il 30 luglio successivo: “Energia eolica: SU INTERNET LA PROVA DEI LEGAMI FRA VERDI E GAMESA http://www.ecquologia.it/sito/pag1132.map#scena_1 http://www.whois.net/whois_new.cgi?d=ecquologia&tld=it http://www.consiglio.regione.toscana.it/Politica/gruppi-politici/Gruppo_VIII/verdi8.asp unprotocollotraVerdieGamesa”.Ini zia così: «Un vero e proprio protocollo d’intesatraunpartitopoliticoeun’im presaspecializzatanellaproduzionedi energia elettrica è stato sottoscritto nei giorni scorsi a Roma tra Gamesa Italia e il partito dei Verdi». L’ufficio stampa dei Verdi, che definisce «falso» l’articolo del Secolo XIX, doveva essere in quei giorni distratto. I Verdi sostengono ora (ma l’ufficio stampa non ne ha dato notizia, a quel che risulta) che quell’accordo in realtà non esisteva. Che era solo una bozza, un preliminare, poi bocciato dall’ese cutivo nazionale. Traducendo, si po trebbe dire: una sceneggiata per i media. Solo questo? I rapporti tra Ga mesa e i Verdi, dopo quella bocciatura, si sono allentati? Un passo avanti. Il 12 dicembre viene organizzato a Viareg gio un convegno, intitolato “Allearsi conimuliniavento”.Vienepresentato ampiamente sul sito Ecquologia (www.ecquologia.it). Che cos’è Ecquo logia? Consultando il sito del consiglio regionale della Toscana, nella pagina “l’elenco di tutti i Gruppi politici e i loro siti internet” compare la dicitura “Verdi per l’Unione”. Più avanti: “Ec quologia,ilsitowebdelGruppo”eilre lativo link. Digitando “ecquologia” sul motore di ricerca Google compare la dicitura: «Sito nazionale dei rappre sentanti istituzionali Verdi e delle re altà locali». Una ricerca sulla registra zione del sito dà questo risultato. Regi strant (titolare): Roggiolani Fabio. AdminContact:RoggiolaniFabio.Rog giolani, consigliere regionale Verde, è il firmatario del protocollo con Ga mesa per conto dei Verdi nazionali. Torniamo al convegno di Viareggio. SempresulsitodelGruppoVerdedella Toscana compare il simbolo del par tito“VerdiperlaPace”esubitosottola foto di una pala eolica. Il nome del fab bricante è leggibile, ma per togliere ogni dubbio lo stesso sito dà la possibi lità di ingrandirla. È un apparecchio di Gamesa Eolica. C’è poi il manifesto che pubblicizza l’evento. L’organizza zione è di Ecquologia. Sullo sfondo dellabrochureunafoto.Lepaleeoliche di Gamesa. Non è l’unica iniziativa di spicco nel panorama delle energie rin novabili. Una seconda si svolge a Ge nova, nel maggio di quest’anno. Il con vegno “Ecologia è economia” è a Pa lazzo Ducale, il 4 e il 5. Due i ministri: Alfonso Pecoraro Scanio (Ambiente) e Fabio Mussi (Università). Il simbolo di Ecquologia appare su bito sotto quello principale, “Verdi per la pace.”. I siti internet di riferimento, sul manifesto, sono www.verdi.it e www.ecquologia.it. Roggiolani parla il secondo giorno come “coresponsa bile Ufficio di Programma dei Verdi”. Gamesa partecipa tra gli espositori. Sul sito di Ecquologia compare un ampio spazio dedicato a Gamesa Italia e una lunga “intervista di Ecquologia all’ing. Fabrizio Tortora, direttore ge nerale di Gamesa Energia Italia”. MARCO MENDUNI 2 politica MARTEDÌ 7 AGOSTO 2007 I COSTI DELLA POLITICA LE REGIONI A CONFRONTO (importi netti mensili in euro, anno 2006) ABRUZZO Indennità 1 Presidente Consiglio e Giunta Componenti Giunta Vice Presidente Consiglio Vice Presidente Giunta *Presidente Commissione Consiliare **Vice Presidenti Comm. permamenti Capigruppo Gruppi Consiliari Consigliere Regionale 10.631,35 9.512,26 9.512,26 9.512,26 8.952,71 7.833,62 8.952,71 7.274,08 BASILICATA Rimborsi2 min. max. 3.213,60 3.213,60 3.213,60 3.213,60 3.213,60 3.213,60 3.213,60 3.213,60 3.213,60 3.213,60 3.213,60 3.213,60 6.084,96 6.084,96 6.084,96 6.084,96 LIGURIA Indennità 1 Presidente Consiglio e Giunta Componenti Giunta Vice Presidente Consiglio Vice Presidente Giunta *Presidente Commissione Consiliare **Vice Presidenti Comm. permamenti Capigruppo Gruppi Consiliari Consigliere Regionale 5.760,02 5.226,33 4.878,38 5.110,80 4.353,19 4.019,64 4.353,19 3.485,95 5.279,74 4.279,07 4.279,07 4.412,50 3.945,52 3.611,97 3.945,52 3.278,42 Presidente Consiglio e Giunta Componenti Giunta Vice Presidente Consiglio Vice Presidente Giunta *Presidente Commissione Consiliare **Vice Presidenti Comm. permamenti Capigruppo Gruppi Consiliari Consigliere Regionale 3.738,73 3.251,07 3.251,07 3.251,07 3.251,07 3.251,07 3.251,07 3.251,07 5.851,82 5.851,82 5.851,82 5.851,82 5.851,82 5.851,82 5.851,82 5.851,82 Indennità 1 5.937,62 4.936,96 4.936,96 4.936,96 4.269,85 3.936,30 4.269,85 3.602,75 4.226,39 3.251,07 4.371,07 3.251,07 5.490,45 5.349,51 5.365,17 3.751,07 Indennità 1 9.842,26 9.508,71 9.508,71 9.508,71 9.308,58 9.040,75 8.508,05 8.508,05 6.127,20 6.127,20 6.362,64 6.127,20 6.362,64 6.362,64 6.362,64 6.362,64 Rimborsi2 min. max. 9.226,78 5.102,76 5.102,76 7.928,84 5.448,59 5.448,59 6.828,41 5.925,92 5.448,59 5.448,59 5.448,59 5.448,59 5.498,31 5.448,59 5.448,59 Indennità 1 4.890,00 4.222,89 4.222,89 4.222,89 3.889,33 3.555,78 3.889,33 3.222,23 6.127,20 6.127,20 8.952,48 6.127,20 8.952,48 8.952,48 8.952,48 8.952,48 3.511,09 3.335,54 3.335,54 3.335,54 3.230,20 3.089,76 2.808,07 2.808,07 3.511,09 3.335,54 3.335,54 3.335,54 3.230,20 3.089,76 2.808,07 2.808,07 Indennità 1 6.123,00 11.261,38 5.455,00 11.261,38 5.455,00 4.950,00 0 4.500,00 Indennità 1 2.608,34 2.421,82 4.597,87 2.421,82 4.535,70 4.473,53 4.535,70 4.411,36 EMILIA ROMAGNA Rimborsi2 min. max. 6.265,00 6.265,00 6.265,00 6.265,00 6.265,00 6.317,00 0 6.317,00 6.265,00 6.472,00 0 6.472,00 Indennità 1 2.992,32 2.992,32 2.992,32 2.992,32 2.992,32 2.992,32 3.682,61 3.682,61 3.682,61 3.682,61 3.682,61 3.682,61 7.245,11 6.244,45 6.244,45 4.793,02 4.793,02 5.066,50 4.793,02 4.793,02 5.066,50 5.577,34 4.793,02 5.345,15 3.127,45 2.992,32 3.682,61 4.910,24 4.793,02 5.345,15 7.180,45 7.404,09 6.550,34 6.550,34 6.550,34 5.866,24 5.357,93 5.866,24 5.011,87 Rimborsi2 min. max. 2.602,02 2.679,02 2.679,02 2.679,02 2.679,02 2.679,02 2.679,02 2.679,02 3.326,97 5.233,75 3.326,97 3.287,04 3.326,97 3.287,04 3.287,04 3.326,97 3.326,97 Indennità 1 8.788,34 7.787,68 7.787,68 8.454,78 7.120,57 6.573,13 7.454,13 6.453,46 UMBRIA Indennità 1 3.499,78 3.499,78 3.499,78 3.499,78 3.499,78 3.499,78 3.499,78 3.499,78 2.602,02 6.042,02 6.042,02 6.042,02 6.042,02 6.042,02 6.042,02 6.042,02 FRIULI VENEZIA GIULIA Indennità 1 486,19 486,19 943,42 486,19 943,42 486,19 486,19 3.259,98 486,19 3.259,98 5.152,59 4.416,55 943,42 943,42 3.259,98 3.259,98 3.602,80 3.002,33 3.098,11 3.002,33 3.098,11 3.098,11 3.098,11 3.098,11 Indennità 1 10.043,65 8.609,37 7.141,74 8.609,37 6.591,37 6.089,21 LAZIO Indennità 1 8.545,12 5.738,33 5.738,33 6.035,52 5.143,93 4.846,74 5.143,93 4.330,38 PUGLIA Rimborsi2 min. max. 2.482,56 2.482,56 2.482,56 2.482,56 2.482,56 2.482,56 2.482,56 2.482,56 Rimborsi2 min. max. 7.552,07 6.167,49 5.420,67 6.778,22 5.152,59 10.176,64 10.176,64 10.176,64 10.176,64 Indennità 1 6.799,73 6.799,73 6.799,73 6.799,73 6.799,73 6.799,73 6.799,73 6.799,73 VAL D’AOSTA Rimborsi2 min. max. 3.602,80 3.002,33 2.602,02 3.002,33 2.602,02 2.602,02 2.602,02 2.602,02 Rimborsi2 min. max. PIEMONTE Rimborsi2 min. max. 4.795,22 4.156,52 4.156,52 4.508,49 3.794,56 3.461,00 Indennità 1 Indennità 1 MOLISE Rimborsi2 min. max. TRENTINO ALTO ADIGE Rimborsi2 min. max. 2.608,34 2.421,82 2.252,69 2.421,82 2.190,52 2.128,35 2.190,52 2.066,18 CAMPANIA Rimborsi2 min. max. MARCHE Rimborsi2 min. max. TOSCANA SICILIA Indennità 1 CALABRIA Rimborsi2 min. max. LOMBARDIA Rimborsi2 min. max. 4.681,46 4.681,46 4.681,46 4.681,46 4.681,46 4.681,46 4.681,46 4.681,46 Indennità 1 12.086,17 7.385,99 7.385,99 7.833,63 7.926,16 7.030,89 7.926,16 7.030,89 VENETO Rimborsi2 min. max. 518,08 518,08 518,08 518,08 518,08 518,08 Indennità 1 5.624,12 4.623,46 4.957,02 4.957,02 4.289,91 3.704,72 4.289,91 3.289,25 Rimborsi2 min. max. 4.715,14 4.715,14 4.715,14 4.715,14 4.715,14 4.715,14 4.715,14 4.715,14 Rimborsi2 max. 0 0 0 0 4.140,84 4.140,84 4.140,84 4.140,84 4.003,11 4.003,11 4.003,11 4.003,11 5.627,97 5.627,97 5.627,97 5.627,97 SARDEGNA Rimborsi2 min. max. 8.952,78 7.385,99 7.385,99 7.833,63 7.926,16 7.030,89 7.926,16 7.030,89 min. 6.991,22 6.991,22 6.991,22 6.991,22 6.991,22 6.991,22 6.991,22 6.991,20 «Macchésuperbuste troppa inefficienza» Indennità 1 min. Rimborsi2 max. 7.289,31 7.355,11 6.221,90 7.355,11 5.603,57 4.454,22 4.062,23 4.062,23 7.355,11 7.355,11 7.355,11 7.355,11 * Trattamento analogo, tranne nel caso della Lombardia, viene riservato al Presidente di Commissioni Speciali e al Consigliere Segretario e Segretario Questore. ** Trattamento analogo, tranne nel caso della Lombardia, viene riservato ai Vicepresidenti di Commissioni Speciali Nota: 1 Indennità netta mensile con esclusione dei rimborsi a pié di lista e dei rimborsi di cui alla lettera b dell’art. 52 del T.U.I.R. (Testo unico imposte sui redditi); 2 Rimborsi di cui all’art. 52 del T.U.I.R. GENOVA.Quindicigiornidilavoro,al ritmo di una riunione al giorno, per guadagnarsilostipendiodiconsigliere regionale. Che in Liguria e nelle altre regioni italiane è composto da due voci, l’indennità base (calcolata su trend di quella dei parlamentari) e dal rimborso spese. Variabile. Ma non in base alle presenze e, soprattutto, al lavoro svolto, alle proposte di legge presentate. La variabile, che in Liguria ad esempio va da un minimo di 4.681,46 ad un massimo di 5.851,46 (sommando quest’ultima cifra all’indennità si ha un netto di 9.337,77 euro al mese), è dovuta semplicemente alla presenzainconsiglioregionalepiuttosto che alle riunioni di commissione. Le Regioni, anche se senza troppo sprint, stanno cercando di tagliare qua e là. Prendiamo la Liguria e il Piemonte, presto unite nel nome di Limonte, macro-regione economica e sociale. Il presidente del consiglio regionale ligure Mino Ronzitti ha affidatoadunacommissioneilcompitodi trovare le sacche di spreco e di sforbiciare: se ne parlerà a settembre. Nello stesso mese il collega piemontese, DavideGariglio,presenteràundisegnodi legge per riformare lo statuto: meno assessori esterni nella futura legislatura, da 14 a 10. Autocriticadeiconsiglieriregionaliliguri.Summitpertagliareil30%dispese «Icostisonosottocontrollo,mauna forma di razionalizzazione a questo punto è necessaria. Il vero problema non è l’indennità, ma il rimborso spese. In Piemonte ci sono consiglieri regionali che, venendo a Torino dalle parti più lontane e disagiate, potrebbero anche intascare 10 mila euro di rimborso. É chiaro che le somme sono eccezionalmente alte, stiamo cercando di trovare il consenso per ritoccarle, ma non è facile». Roba da masochisti, da gente capace di prendere in manoibilanci,lespese,icostidellapolitica e tirarci una riga sopra senza pensare che, quei soldi, finiscono anche nelle proprie tasche. Compito che in Liguria Ronzitti ha affidato a cinque consiglieri: tre di maggioranza - Claudio Gustavino (Ulivo), Patrizia Muratore (Idv) e Marco Nesci (Prc) - e due di opposizione: Nicola Abbundo (Udc) e Luigi Morgillo (FI). Obiettivo: dopo i risparmi dello scorso anno (10%) riuscire a tagliare ancora il 30% di spese. Con le forbici in mano i consiglieri regionali non sono a loro agio. Tanto che una persona mite ed equilibrata come Claudio Gustavino, capogruppo dell’Ulivo, riesce a perdere il suo aplomb: «Mi sono francamente un po’ stufato di questa campagna. É una ventata demagogica e quando finirà avrà esiti risibili». Perché? «Semplice, perché il problema non è che i politici guadagnano troppo, ma che non meritano quello che portano a casa. Come sulla stessa linea d’onda. «D’accordo, cercheremo,piùchetagliare,dirisparmiare il più possibile - premette - ma detto ciò i costi della politica non sono gli stipendi dei consiglieri regionali, ma l’inefficienza della politica». Riprende paro paro le parole del suo leader, Pier Ferdinando Casini, che, proprio a Genova in primavera aveva affrontato il tema dei costi della politica e dell’inadeguatezza delle sue risposte. «Togliere diritti acquisiti si sa che non è facile, ma non è neppure giusto fare come Plinio che, se vuole, può sempre devolvere parte del suo stipendio ad una delle mille onlus di Genova».L’attaccodiAbbundo èalcapogruppo di Alleanza nazionale Gianni ALESSANDRA COSTANTE IL MINISTRO FERRERO BOCCIA LE LARGHE INTESE POLITICA E AMBIENTE Verdi-Gamesa, top secret il no all’intesa Al partito ribadiscono: il patto fu bocciato dai vertici nazionali. Ma nessuno fa uscire dai cassetti quel documento GENOVA. I Verdi non forniscono al Secolo XIX il verbale dell’esecutivo nazionale durante il quale fu bocciato il protocollo con la multinazionale spagnola dell’eolico Gamesa, più precisamente con Gamesa Energia Italia. Almeno per ora. Questo è il risultato di un’estenuante “due giorni” di contatti con l’ufficio stampa del partito dopo le prime puntate dell’inchiesta del nostro quotidiano sugli impianti che trasformano il vento in energia. Inchiesta partita con la vicenda di Scansano, in Toscana. SullecollinedelMorellino,unodei più bei paesaggi del mondo, sono state installate pale eoliche che, secondo molte opinioni, hanno deturpato irrimediabilmente quegli scorci. Poi la scoperta di un protocollo d’intesa firmato l’anno scorso tra il partito dei Verdi e la stessa Gamesa. Una sorta di accordo di reciproco sostegno che prevedeva anche una forma di contributo dall’azienda: 20 mila euro l’anno. I Verdi ribadiscono ancora una volta la loro posizione: «Quell’accordo fu poi bocciato dall’esecutivo. Rimase lettera morta. Non abbiamo mai preso un euro da Gamesa». Nessuno mette in dubbio la bontà di quest’affermazione. Ma, per spirito di trasparenza anche nei confronti degli stessi simpatizzanti Verdi, il Secolo XIX ha chiesto il verbale dell’esecutivo che stoppò un’iniziativa, ricordiamo, presen- mai se faccio il medico merito quello che guadagno e se faccio il politico no? Questa è una pericolosa avanzata demagogica. Anche perché quando guardo la mia dichiarazione dei redditi da medico, mi rendo conto che da politico guadagno molto meno». Gustavino lo va ripetendo da tempo: «In politicac’èoggettivamenteunacrisidi competenze, serietà e credibilità. É una politica che non dà il segno di occuparsidellecosechecontanoefinché non si guarda questo, finché le storie dei politici saranno di gente che si fa piste di coca, la gente non può riacquistare fiducia». In consiglio regionale Gustavino e Abbundo siedono su banchi opposti, eppure anche l’esponente dell’Udc è Plinio, primo firmatario di una proposta di legge che vieta l’aumento degli stipendi dei consiglieri regionali e impedisceagliexconsiglieridiventatideputati di accumulare vitalizi. «C’è una grande confusione. Si pensa che i consiglieri regionali stabiliscano chissà in che modo il proprio stipendio invece è direttamente collegato a quello della magistratura e dei parlamentari. Bisognerebbe risparmiare in tutto il paese, non solo in Liguria» conclude Abbundo. Sembra una catena di Sant’Antonio: lo stipendio di consigliere regionale è calibrato su quello del parlamentare e la “busta” di quest’ultimo su quanto incassa un magistrato di corte costituzionale. «É tutto collegato, non è mica una scoperta di adesso» arringa AlbertoGagliardi (ForzaItalia)exsottosegretarioagliAffariregionalieattualmente vicepresidente del consiglio comunale. «Quando ero al governo dissi che bisognava razionalizzare partendo dall’abolizione delle province, delle comunità montane e delle circoscrizioni: sono moltiplicatori di consenso e di posti, un’inutile sovrapposizione di potere e hanno costi altissimi, mentre al cittadino provocano solo paranoie». Fabio Roggiolani, consigliere regionale toscano dei Verdi tata pubblicamente nel luglio del 2006 ai media come “cosa fatta”, tanto da essere ripresa anche dalle agenzie di stampa e dal quotidiano L’Unità. L’ultima risposta dell’ufficio stampa: «Il nostro compito si esaurisce qua. Gireremo la vostra richiesta al presidente e agli organi del partito e decideranno che cosa fare». Il protocollo fu firmato a Roma e presentato ai media come un patto già sancito tra Verdi e Gamesa. L’ufficio stampa era a conoscenza di questa circostanza? «Qui non è in gioco il ruolo dell’ufficio stampa». Ilprotocollofufirmato,anomedel partito dei Verdi, da Fabio Roggiolani, uno dei componenti dell’ufficio del programma del partito. Era titolato a farlo? «Gli unici atti vincolanti per un partito sono quelli firmati dal segretario e dal tesoriere». Roggiolani quindi non poteva farlo? «Gli unici atti vincolanti per un partito sono quelli firmati dal segretario e dal tesoriere». Sostenete che l’associazione Ecquologia, che fa capo a Fabio Roggiolani,ècosadiversadaiVerdi.Eppure, sul sito del consiglio regionale della Toscana, Ecquologia è indicato come sito internet dei Verdi per l’Unione. «Ecquologia è il sito personale di un consigliere toscano». Assai più precise le risposte che, in spirito di trasparenza, sono state offerte ai nostri quesiti da Fabrizio Tortora, direttore generale di Gamesa Energia Italia. «Il protocollo di intesa, presentato lo scorso luglio durante una seduta pubblica, non è stato ratificato dall’esecutivo nazionale del partito dei Verdi. Quindi, ad esso non è stato dato alcun seguito né da parte della società né dei Verdi. Nessun contributo diretto od indiretto, anche tramite sponsorizzazioni ad iniziative e convegni, è stato mai concesso dalla nostra società al partito dei Verdi». Per quanto riguarda Ecquologia? «La nostra società ha fornito un supporto all’organizzazione del convegno tenutosi a Viareggio sul tema dell’energie rinnovabili, fornendo i contatti con alcuni dei relatori nazionali ed internazionali. Ha, inoltre, contribuito alle spese di organizzazione del convegno, corrispondendo all’associazione Ecquologia una sommadi7.500euro.Nessuncontributo è stato mai concesso dalla nostra società al sito internet di Ecquologia né direttamente al consigliere regionale Roggiolani». MARCO MENDUNI ROMA. Se il governo cade, si torna a votare. Mentre l’ipotesi di un governo di unità nazionale targata Pier Ferdinando Casini affonda, si fanno avanti i fautori del voto anticipato se RomanoProdinonsuperal’autunno caldo del welfare. «Questo governo va avanti oppure si va alle elezioni», taglia corto il ministro del Prc, Paolo Ferrero. È uno sbocco che piace molto anche al Cavaliere: «L’unica soluzione? È dare la risposta agli elettori», dice Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi. Nel tentativo di smarcarsi al centro, Casini riesce solo a mettere d’accordo Rifondazione e Fi, la sinistra radicale dell’Unione e i più berlusconiani del centrodestra. Ferrero e gli altri vedono con il fumo le grandi manovre Udc e non accettano il soccorsooffertodaCasinialgovernosul welfare quando il protocollo del 23 luglio sbarcherà in Parlamento. «Prodi non ha detto no alle modifiche», dice Ferrero. La sinistra è convinta che, in autunno, riuscirà spostare l’asse del governo dalla sua parte e si prepara a darebattagliaanchenellepiazze,nonostante il rischio di scavalcare i sindacati. «Siamo in uno stato democratico. Non è che le parti sociali si mettono d’accordo e il Parlamento registra», afferma l’uomo forte del Prc nell’esecutivo. Il quale, diversamente dal passato, non esclude di manifestare il 20 ottobre per sollecitare la modifica dell’accordo di luglio. È difficile che Prodi, questa volta, riesca a chiudere dentro casa i ministri della sinistra casa. «È un’iniziativa molto opportuna. Serve a far sì che la coalizione non abbandoni il programma dell’Unione. Ritengo «SE PRODI CADE SI VOTA» Il ministro Paolo Ferrero opportuno andarci come esponente del governo», spiega Ferrero. Le larghe intese di Casini sono un’eco lontana. La sinistra è sicura che strapperà agli alleati le modifiche del protocollo e intanto agita lo spettro del voto anticipato. Su questo, Ferrero è netto: «Tutte le cose intermedie sarebbero solo un capitolo del trasformismo delle classi dirigenti italiani». Del resto, non ci sono grandi margini, anche volendo, per cominciare a spostare labarralacentroapprofittandodello scontro sul welfare. I numeri non ci sono. E di questo è convinta anche una liberale come Emma Bonino, che è l’opposto di Ferrero. Punto primo, secondo il ministro radicale:«L’Udcnonbasta,conisuoi voti». Punto secondo: «I governi di unità nazionale sono formule già viste, poco rispettose delle scelte degli elettori». È un ragionamento che mette in crisi le prove generali di larghe intese, che avrebbe in mente Casini sul welfare. Se dunque le cose stanno così, Prodi non potrà in autunno che cercare un compromesso a sinistra o farsi da parte, con la prospettiva di un governo tecnico per la Finanziaria e di voto anticipato a primavera. Berlusconi tifa per questa soluzione. E con lui la Lega. Meno convinta è An,cheintantoorganizzaperil13ottobre a Roma una grande manifestazione nazionale contro il governo. Alle elezioni pensa Bonaiuti, che illustra così i calcolo del Cavaliere e i sondaggi che li sorreggono: «Questo governositrovacontrotreitalianisu quattro. Il 76,5 per cento degli italiani non ha fiducia in questo esecutivo»,dicel’esponentediFi.Equindi perché soccorrere il governo come intende fare Casini e perché mai rispolverare le larghe intese? «Le offerte di Casini sono utili solo a Prodi, che le può usare per tenere bada i contestatori della sinistra», spiega Maurizio Gasparri, di An. Ma la sinistra radicale non si pone troppi problemi e procede dritta per la sua strada. «Non ci sono margini per l’operazione che propone Casini», è la tesi del numero due del Pdci, Orazio Licandro. Il quale promette. «Non faremo cadere il governo». Una tesi che trova di nuovo d’accordoFiconOsvaldoNapoli:«In autunno non ci sarà nessuna crisi. Il compromesso sul welfare c’è e sarà pagatodallecassedelloStato»,diceil deputato azzurro. MICHELE LOMBARDI Home * Com.Stampa Del Gruppo Regionale * Mozioni * Proposte Di Legge * Interrogazioni Gruppo Dei Verdi * Fabio Roggiolani * Mario Lupi * Marco Betti * Gruppo Verdi - PRIMO PIANO Home > Gruppi Locali > TOSCANA > Gruppo in Consiglio Regionale > Fabio Roggiolani > notizie e comunicati stampa COMUNICATI STAMPA Fabio Roggiolani: "le pale eoliche sono belle" - 07/08/2007 "L'eolico nelle ZPS non è da bocciare per legge, l'eolico può essere messo anche nei parchi nazionali, contano il luogo e le condizioni paesaggistiche e non semplicemente la tutela. Siamo d'accordo che l'eolico, come ogni altra nuova energia rinnovabile, vada fatto con criterio. E con criterio insisto che le Valutazioni di Impatto Ambientale su Monte Ginezzo e la bocciatura al TAR di Scansano sono appunto scriteriate. Monte Ginezzo è un sito eolico praticamente perfetto e se si esclude un sito come quello è evidente che l'eolico in Toscana ce lo scordiamo. Ma perchè una comunità locale che desidera un impianto di questo tipo se ne dovrebbe privare? Per le rotte migratorie? Ma sulle rotte migratorie sapete che ci incidono anche i cacciatori e che la devastazione che portano è certo molto superiore a LA COSTRUZIONE DI UN quella delle pale eoliche la cui velocità massima di esercizio rende la PROGRAMMA ECOLOGISTA, collisione davvero difficle a meno che non si creda agli uccelli stupidi e voi PRATICABILE, CONDIVISO, sapete bene che così non è. ALL'ALTEZZA DEI COMPITI E DELLE SFIDE DEL PRESENTE E DEL Gli esseri umani e gli altri animali oltrechè gli ecosistemi e la biodiversità ci saranno grati se sapremo assumerci la responsabilità di un futuro ad energia FUTURO !!! tutta rinnovabile, cambiando anche le nostre abitudini mentali e i simboli di riferimento. Scopriremo allora che le pale sono invadenti ma positive, L'UFFICIO DEL PROGRAMMA >> filiformi e allungate, nel cielo sono belle e amiche. E i nostri amici animali che non hanno mai imparato a non rimanere vittime di veleni e di pesticidi IL PRESIDENTE, FABIO o a salvarsi di fronte ad una fucilata - sapranno imparare ad evitarle nei ROGGIOLANI >> loro flussi migratori". UFFICIO NAZIONALE DEL PROGRAMMA DEI VERDI Fabio Roggiolani e@mail notizie e comunicati stampa in primo piano Fabio Roggiolani Presidente della Commissione Sanità al Consiglio Regionale della Toscana Responsabile Ufficio Nazionale del Programma dei Verdi [Indice] iniziative in toscana IN PRIMO PIANO Dal gruppo in Regione Toscana Seleziona dal territorio toscano Seleziona GRANDISSIMO SUCCESSO DEL CONCERTO SOTTO L'EOLICO Loc. Secchieta, Montemignaio (AR), venerdì 3 agosto 2007 Tante persone venute fin lassù, ai 1400 metri della Secchieta, al vento (ovviamente!) e al freddo (12 gradi!), per gustare, sotto le silenziose torri del primo parco eolico della Toscana, emozionanti brani di musica classica rivisitata in chiave moderna, arrangiata e suonata dal “Trio Fattori”, uno straordinario buffet fatto di prodotti locali, ascoltare brevi ma intensi discorsi del Cavaliere... delle fonti rinnovabili, Fabio Roggiolani, del super-esperto di energia, ex Sindaco di Montemignaio Angiolino Sabatini, del neo-Assessore Verde alla Regione Toscana Marco Betti, che con l'occasione si è presentato al pubblico, del Capogruppo dei Verdi al Consiglio Regionale della Toscana Mario Lupi, il tutto mentre gli amplificatori venivano alimentati da batterie caricate da pannelli fotovoltaici. GALLERIA FOTOGRAFICA Ultima modifica: 09/08/2007 webmaster OGGI DOMANI min. max. min. max. FM 98.2 - 98.7 - 103.8 www.ilsecoloxix.it 20° 25° MERCOLEDÌ 8 AGOSTO 2007 GENOVA 21° 27° ¤ 1,00 FONDATO NEL 1886 - ANNO CXXI - NUMERO 186,COMMA 20/B. Spedizione abb. post.- GR. 50 SPIAGGE PROIBITE: DIVIETI E SUPERMULTE A DIANO MARINA 6 SANZIONI DA 1.032 EURO CIASCUNA PER I TELI LASCIATI SULLA SABBIA AD OCCUPARE IL POSTO. E CHIAVARI CHIUDE L’OASI DEI NUDISTI: “SPETTACOLI INTOLLERABILI” FAMÀ e GALEOTTI a pagina 6 VACANZE NEL CAOS SHIPPING I tedeschi su Costa Container La compagnia Hamburg Süd tratta l’acquisto della Costa Container Lines controllata da Gf group della famiglia Orsero CAROZZI >> 11 LA SENTENZA Via Rasella «fu atto legittimo» Benzina, altri ribassi Task force sui bagagli ROMA. A colpi di 2 cen- SIENA. «Ho parlato chiaro, al congresso regionale, contro la politica degli accordi tra Verdi e aziende, che mi è sembrata quantomeno pressapochista. Sono diventato il nemico numero uno all’interno del mio partito, in Toscana». Marino Artusa da un paio di settimane non è più l’assessore all’Ambiente nella giunta della sua Regione, presieduta da Claudio Martini. Ha dato le dimissioni, è seguito un rimpasto. «L’aria era diventata irrespirabile, non c’erano più le condizioni. Ma resto nei Verdi per la mia battaglia». SEGUE >> 2 SOSPETTI SUI GENITORI «MADDIE È MORTA» I COSTI DELLA POLITICA «Pensioni private per i consiglieri liguri» Autocritica di Mazzarello: «Basta con le doppie rendite da consigliere e deputato. E i vitalizi non pesino più sui bilanci» La Samp pensa a Cassano ma Mazzarri lo boccia GENOVA. L’età pensionabile dei consiglieri regionali non è uguale in tutta Italia. Baby pensionati sono i ricchissimi consiglieri regionali del Lazio, che possono riscuotere l’assegno vitalizio a 55 anni. A 60 anni si ritengono in pensione i liguri, i friulani, i lombardi, i marchigiani, i molisani, i pugliesi, i toscani, gli umbri e i veneti. Devono aver compiuto i 65 anni gli altri. In ogni caso, bastano pochi anni di lavoro, generalmente un paio di legislature, per avere il famoso “vitalizio”. Ilclimadiausterityfafiorirel’autocritica. Come quella del diessino Graziano Mazzarello, ex consigliere regionale, ex vice presidente della giunta ligure e ora al secondo mandato in Parlamento. Quando andràinpensioneavràdirittoaben La società è disposta a investire un milione. Il tecnico frena: «In attacco siamo a posto. E poi deve lavorare e dimagrire» GIAMPIERI >> 34 GAVI: FINGE UN’AGGRESSIONE PER RICONQUISTARE LA MOGLIE. DENUNCIATO APERTO DOMENICA POMERIGGIO INDICE in primo piano...2 cronache............5 dal mondo.........8 liguria..............10 economia..........11 marittimo & borsa12 cultura e spettacoli15 lettere e rubriche18 commenti.........19 genova.............21 lettere e città....27 album..............29 agenda ...........30 spettacoli..........31 cinema & teatri ..32 televisione.......33 sport...............34 genova sport....37 affari...............38 meteo - lotto...39 ALESSANDRIA. L’amore è cieco. Figuriamoci se si sofferma a guardare la carta d’identità di due sposi, che hanno la bellezza di 70 anni di differenza. Giammai, verrebbe da dire di fronte al caso dell’arzillo novantunenne di Gavi che, un anno fa all’incirca, ha portato all’altare (letteralmente) una bionda ucraina di ventuno. Tra i mormorii (tanti) di paese e le benedizioni (poche) di chi conosceva la coppia, il matrimonio è stato celebrato nel paese d’originedell’uomo,Mornese.Direttamente dal sindaco Marco Mazzarello, che prima di officiare il rito ha persino voluto vederci chiaro, fatto accertamenti e parlato a lungo con il suo concittadino. «È lucido e convinto di quel che fa», ha ammesso alla fine. L’epilogo è arrivato prima che scadessero i 12 mesi di convivenza, scontato ma non troppo: lui è finito denun- LUI 91 ANNI, LEI 21, L’AMORE È UNA BUGIA MARINA MONTI ciatodaicarabinieripersimulazionedi reato. Lei, mormora il paese, pare abbia spiccato il volo per altri lidi. A nulla è servito infatti il tentativo del novantenne di impietosire la moglie (che per due anni è stata la badante) simulando un’aggressione. Disperato comepuòessereunuomoinnamorato, con qualche acciacco e senza un parente,sièpresentatoaicarabinieriraccontando che mentre si trovava nel cortile della sua casa a Mornese dove era andato per «una temporanea sepa- razione causa continui litigi», ha sorpreso dei ladri. Il racconto ai carabinieri va avanti con il suo tentativo, fallito, di metterli in fuga. Risultato: picchiato e derubato di 7.500 euro. Non tornano due particolari, di poco conto per lo sposo che pensa solo al ritorno della sua giovane sposa: la descrizione degli aggressori e i segni delle botte prese. I militari intuiscono, il buon uomo confessa: «Mi sono inventato tutto». Voleva insomma che la mogliettina, che mai ha mancato di andargli a prendere le medicine, tornasse a casa. Un pensiero deve essergli balenato: se alla salute la bella ucraina continuava a badare, a maggior ragione si sarebbe ricongiunta a lui davanti a un’aggressionecontantodibotte.Arovinare il lieto fine, i carabinieri che hanno capito l’antifona e denunciato il povero marito. due vitalizi, quello maturato in Regione a Genova e quello di Montecitorio: «Sono firmatario di una proposta di legge che impedisca di sommare le due pensioni. Quando sarà il momento i deputati dovranno scegliere se mantenere uno o l’altro vitalizio». A spanne una rinuncia di circa 3 mila euro al mese. E quale sarà il risparmio per le casse dello Stato? «Dipende da quanti colleghi saranno in queste condizioni». L’idea che Mazzarello sottoporrà al suo gruppo alla ripresa dei lavori è il ricorso alle pensioni private. «Il vitalizio viene versato versando contributi obbligatori, trattenuti dall’indennità base. Sono tra gli800ei1000euroalmesechepotrebbero essere destinati ad un fondoprivato,cosìilvitaliziocesserebbe di pesare sul bilancio dei consigli regionali e del Parlamento e non ci sarebbe più lo scandalo di chi ha versato un paio di anni di contributi e può andare in pensione». COSTANTE >> 2 GENOVA SALERNO OLBIA PALAU shakeup.it Kate McCann ritratta davanti a un poster della figlia Madeleine, 4 anni, scomparsa il 3 maggio durante una vacanza in Portogallo. La polizia sospetta che la piccola sia morta subito e interrogherà di nuovo i genitori DEL VECCHIO >> 5 GE - VOLTRI Via Acquasanta Tel 010 6121676 MARCO MENDUNI problema italiano - atRICCARDO MASSA tesimi al litro (il primo ritacca il sottosegretario - è basso domenica, il seche esiste un «oligopolio OTTANTA FACCHINI condo annunciato ieri) petrolifero» che fa lieviPER METTERSI l’Agip guida la ritirata dei tare i prezzi. Sono tamprezzi della benzina dopo buri di guerra in vista IL CUORE IN PACE le denunce del governo. dell’incontro di venerdì al A PAGINA 19 Ma la polemica non si ministero dello Sviluppo placa, anzi se possibile si economico per fare il fa ancora più dura: ai pepunto. trolieri che lamentano l’eccessivo peso fiscale sui L’altra emergenza di questa caotica estate, prezzi ha replicato il sottosegretario al Tesoro e quella dei bagagli dispersi negli aeroporti, è stata finanze, Alfiero Grandi: «L'Italia non è certo il invece affrontata con l’invio a Fiumicino di una Paese europeo dove la tassazione è più alta - so- “taskforce”di80addettidirinforzo.Lecosesono stiene - visto che si colloca al decimo posto in Eu- andate meglio, ma restano i problemi strutturali. ropa sulla benzina e all'ottavo per il gasolio». Il DE CAROLIS e LOMBARDI >> 3 MERCATO APERTI PER FERIE Parla l’ex assessore toscano all’Ambiente. Il partito: l’accordo con Gamesa fu bocciato subito, ecco il verbale il commento PESCHIERA >> 8 S C O N T I «Ho pagato il no al patto dei Verdi» Agip taglia ancora 2 cent. Il governo attacca l’“oligopolio” La Cassazione condanna Il Giornale per diffamazione dei partigiani che nel 1944 attaccarono una colonna di SS. I nazisti risposero con la strage delle Ardeatine A G O S T O IL CASO EOLICO CALL CENTER 848.15.18.18 Lasciati trasportare. te inu tM t Las n i Sco o Fin % 0 al 5 www.dimaiolines.it 2 MERCOLEDÌ 8 AGOSTO 2007 in primo piano I COSTI DELLA POLITICA Baby-pensioni regionali L’autocritica di Mazzarello (Ds): basta con il cumulo dei vitalizi, utilizziamo i fondi privati GENOVA. Mediamente vanno in pensione tra i 60 e i 65 anni, come i comuni mortali che per il vitaliazio di anzianità devono affrontare gli “scalini” di Prodi. Però rispetto a chi ha dovuto lavorare 35 anni per andare in posta a ritirare l’assegno, i consiglieriregionaliitalianiselapassano notevolmente meglio. A loro bastano pochi anni di lavoro, generalmente un paio di legislature e se non vengono rieletti c’è sempre lo strumento della contribuzione volontaria, per avere il famoso “vitalizio”. Che pesa parecchio sui bilanci del consigli regionali e sui costi della politica. Il clima di austerity fa fiorire l’autocritica. Come quella del diessino Graziano Mazzarello, ex consigliere regionale, ex vice presidente della giunta ligure e ora al secondo mandato in Parlamento. Quando andrà in pensione avrà diritto a ben due vitalizi, quello maturato in Regione a Genova e quello di Montecitorio: «Sono firmatario di una proposta di legge che impedisca di sommare le due pensioni. Quando sarà il momento i deputati dovranno scegliere se mantenere uno o l’altro vitalizio». A spanne una rinuncia di circa 3 mila euro al mese. E quale sarà il risparmio per le casse dello Stato? «Dipende da quanti colleghi saranno in queste condizioni». Mazzarello ha uno slancio. Oltre alla proposta portata all’attenzione del gruppo dell’Ulivo insieme al collega Morando (l’altro firmatario) pensa che il sistema dei vitalizi, delle pensioni sia dei consiglieri regionali sia dei parlamentari, vada profondamente rivisto. «Parliamoci chiaro quando sono stati creati i vitalizi rispondevano all’esigenza di dare la possibilità di fare politica anche ai poveri che, altrimenti, avrebbero dovuto rinunciare al lavoro. A gente come me, insomma». Perché Mazza- GLI ASSEGNI VITALIZI REGIONE PER REGIONE Regione Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Indennità base per il calcolo dell’assegno vitalizio (% sull’indennità parlamentare) Età per il diritto all’assegno 85 75 80 65 1001 802 65 81 65 654 85 90 80 100 60 65 60 60 60 60 55 60 60 60 60 65 60 65 65 Contributi obbligatori in % 24 su indennità di carica al netto delle trattenute per indennità di fine mandato e fiscali 23 su indennità di carica lorda 17 su indennità di funzione al netto delle trattenute per indennità di fine mandato e fiscali 22 su indennità di carica lorda 25 su indennità di carica al netto delle ritenute IRPEF e degli add. reg.li e comunali 17 su indennità di presenza lorda 27 su indennità di carica al netto delle trattenute fiscali3 27 su indennità di funzione al netto delle trattenute per indennità di fine mandato e fiscali 25 su indennità di funzione 20 su indennità di carica lorda 22 su indennità di funzione al netto delle ritenute IRPEF 20 su indennità di carica lorda 18 su indennità di mandato al netto delle ritenute per indennità di fine mandato e fiscali 15 8,60 su indennità parlamentare lorda 17 su indennità di carica lorda calcolata senza riduzione del 10% dell’indennità mensile di 5 Toscana 65 60 carica dei consiglieri di cui all’art. 1, comma 54, L. 266/2005 6 Trentino Alto Adige 65 25 su indennità consiliare lorda; 30 dal 2008 Umbria 80 60 27 su indennità di carica al neto delle ritenute fiscali Valle d’Aosta -7 65 21 a carico consigliere Veneto 658 60 30 su indennità di carica lorda al netto delle ritenute fiscali erariali NOTE: 1- La base di calcolo è l’importo lordo dell’indennità parlamentare di cui all’art. 1 della legge 1261/1965; 2- Più il 100% della Diaria corrisposta al Consigliere in carica; 3- Oltre i 15 anni di mandato (3 legislature) il vitalizio rimane invariato. Pertanto non si effettua la relativa trattenuta dei contributi ai Consiglieri; 4- Vitalizi congelati sino al riassorbimento del 10% della riduzione delle indennità dei consiglieri regionali (L.R. n. 8/2006); 5- Sull’indennità di carica calcolata senza tenere conto della riduzione del 10% dell’indennità mensile di carica dei consiglieri, di cui all’art. 1, comma 54, della L. 266/2005; 6- Indennità Parlamentare al 1° gennaio ultimo anno di carica e rivalutazione ISTAT dal 31/12 dell’ultimo anno di carica al 1° gennaio anno godimento dell’assegno; 7- L’assegno vitalizio è calcolato con il metodo contributivo; 8- Per i consiglieri eletti per la prima volta a partire dalla VI legislatura. Quelli eletti per la prima volta prima della VI legislatura l’età è 55 anni e la percentuale è del 35% per cinque anni di anzianita contributiva, più 5 punti percentuali per ogni anno aggiuntivo fino al limite del 70% rello alla politica è davvero arrivato con fatica, partendo dai cantieri navali di Sestri, gli Italcantieri. «Per otto anni ho fatto il montatore di bordo, ma prima avevo fatto altri mestieri in porto. Oggi non ce ne sono quasi più parlamentari che hanno un passato da operai: in Senato nessuno, alla Camera forse due otre.Insommaquellochevogliodire è che il sistema dei vitalizi va ripensato, cambiato profondamente». L’idea che frulla in testa a Mazzarello e che alla ripresa dei lavori sottoporrà al suo gruppo è il ricorso alle pensioni private «visto che esistono».«Ilvitaliziovieneversatocon contributi obbligatori, trattenuti dall’indennità base. Sono tra gli 800 e i 1000 euro al mese che potrebbero essere destinati ad un fondo privato, così il vitalizio cesserebbe di pesare sul bilancio dei consigli regionali e del Parlamento e non ci sarebbe più lo scandalo di chi ha versato un paio di anni di contributi e può andare in pensione». La contribuzione obbligatoria per il vitalizio dei consiglieri regionali è un altro affare di lana caprina. Quella dei liguri, ad esempio, è calcolata sulle indennità di funzione al netto delle trattenute per indennità di fine mandato e fiscali, ma altre regioni come Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Sicilia, Trentino Alto Adige,Basilicata, Campagna le calcolano sulla cifra lorda. Anche l’età pensionabile non è uguale per tutte le regioni. Baby pensionati sono i ricchissimi consiglieri regionali del Lazio che possono riscuotere l’assegno vitalizio a 55 anni. A 60 anni si ritengono in pensione i liguri, i friulani, i lombardi, i marchi- « DA SEMPRE MI SONO BATTUTO PER IMPORRE CONTRIBUTI CONSISTENTI» GIANCARLO MORI ex presidente Regione Liguria giani, i molisani, i pugliesi, i toscani, gli umbri e i veneti. Devono aver compiutoi65anniglialtri,tracuiisiciliani che aspettano un po’ più della media per ritirare la pensione, ma dopo aver versato veramente pochi pochi contributi, appena l’8,60% sull’idennità parlamentare lorda, un po’ meno di 9 mila euro all’anno a fronte di uno stipendio che veleggia oltre i 130 mila euro all’anno. Tra i pensionati liguri c’è l’ex presidente della giunta Giancarlo Mori, 3 mandati regionali alle spalle e l’anagrafe oltre i 60 anni. «Certo che prendo il vitalizio, ho l’età e i mandati necessari. In Regione sono sempre stato tra coloro che hanno battagliato per imporre contributi consistenti e a volte, dopo lunghe discussioni, mi sono ritrovato da solo ad alzare la mano». Oggi i consiglieri regionali liguri per la loro pensione versano il 27% dell’indennità di funzione. Cifra che li equipara ai laziali e agli umbri. Le percentuali più basse restano quelle della Sicilia (8,6%), della Sardegna (15), della Calabria e del Friuli Venezia Giulia (17). Questo mentre il Trentino Alto Adige ha già annunciato che i contributi dei suoi consiglieri, nel 1008, saliranno al 30% calcolati sul lordo dell’indennità consigliare. ALESSANDRA COSTANTE CASO MELE «LA COCAINA? ERA IN HOTEL» ROMA. «La cocaina eralìebasta,eratanta, era troppa». Lo sostiene, in una intervista al settimanale «Oggi», in edicola questa mattina, Francesca Zenobi, 29 anni, la ragazza protagonista della notte a base di sesso e cocaina all’hotel Flora in via Veneto che ha messo nei guai il deputato Cosimo Mele. Secondo quanto riportato nell’intervista, la ragazza ha «una madre molto religiosa, un passato di anoressia e depressione, un presentefattodi`requentazionidipersone importanti e danarose». Senza entrare nei risvolti giudiziari della vicenda, che vede l’onorevole indagato per omissione di soccorso e cessione di sostanze stupefacenti («la cocaina era lì e basta, era tanta, era troppa»), Francesca conferma di essersi sentita male e di essere stata «lasciata lì, nuda, sdraiata sulla moquette, potevo morire». E racconta, sempre al settimanale «Oggi» che «ovunque vai, trovi piste di cocaina, se capita la prendo. Serate come quelle dell’Hotel Flora possono capitare, ma quel venerdì notte è stata un incubo». La ragazza rivela, inoltre, come ha conosciuto l’onorevole, l’invito, le chiacchiere, i drink, la richiesta di far arrivare anche un’amica. Poi il malore, l’imbarazzo, la fuga da casa. «Non sono una santa - conclude - ma una che ha reagito a una vita grama cercando di tirarsene fuori, e sognando un futuro ricco e felice. Volevo soldi, volevo successo, volevo una vita migliore». La notizia dell’intervista al settimanale ha provocato ieri sera le prime reazioni della politica. Secondo Stefano Pedica, capo della segreteria politica dell’Italia dei Valori, «l’uscita della rivista “Oggi” va bloccata, perché può contenere elementi per le indagini in corso. Mi pare inopportuno che dichiarazioni di una testimone chiave per l’inchiesta Mele escano in edicola, come è inopportuno spettacolarizzare un fatto gravissimo». IL CASO EOLICO IN TOSCANA «Io, Verde, mi vergognai del patto con Gamesa» Marino Artusa, ex assessore toscano all’Ambiente: «Volevo andare a fondo, mi dissero di lasciar perdere» dalla prima pagina Dei motivi della sua decisione, Artusa fino a oggi non ha parlato. «Ho pensato che queste cose dovessero essere affrontate all’interno del partito. Ma poi è esplosa la questione mediatica sollevata dal Secolo XIX. Lei mi ha cercato, ho deciso di rispondere». E’ la vicenda del protocollo d’intesa tra il partito e la multinazionale dell’eolico Gamesa, firmato e presentato pubblicamente nel luglio dello scorso anno. I Verdi sostengono oggi che fu l’iniziativa privata di un consigliere, Fabio Roggiolani, e che fu poi bocciata dall’esecutivo nazionale (vedi articolo a fianco, ndr). Artusa, medico, sta trascorrendo un periodo di ferie nel suo podere sull’Amiata, «dove finalmente sono riuscito a venire, in questo posto che mi apre il cuore». Che cosa è accaduto, Artusa? «Per due anni ho fatto l’assessore all’Ambiente in Regione, Con scrupolo e passione. Mi dicono che sono un tipo donchisciottesco. Ebbene, lo sono. Anche se mi rimprovero di non essermi accorto di alcune cose». Che cosa in particolare? «Lavorando giorno e notte, mi erano sfuggiti alcuni dettagli. Poi, un giorno, tengo un incontro con un comitato anti-eolico, tra i tanti sorti in Marino Artusa Alfonso Pecoraro Scanio Toscana negli ultimi mesi. Loro mi dicono: ma che credibilità possono avere i Verdi, se firmano cose come questa? E mi hanno fatto vedere l’accordo con Gamesa». E lei? «Sono caduto dalle nuvole. Ho balbettato, ho detto: non è possibile, i Verdi non fanno queste cose. Ancora oggi penso che chi ha firmato quel patto, ne avesse o meno l’autorità, ha fatto il maledelpartitoedituttigliambientalisti italiani». Artusa chiede spiegazioni. E lo fa anche dalla platea più consona: l’assise regionale del suo partito. «Ho detto che non mi piaceva per nulla la conduzione del movimento, paternalistica, che tagliava fuori ogni voce dissonante. Ho detto che i Verdi possono diventare una grande realtà politica se accolgono tutte le opinioni, non se si arroccano a piccoli gruppi dirigenti conpercentuali,alvoto,decimali.Eho sparato su questa politica degli accordi con le aziende». Qualcuno le ha fatto notare che quel protocollo era rimasto lettera morta? Che era stato bocciato dall’esecutivo nazionale? «No. Anzi, mi hanno risposto che patti del genere sono “normali”. A me non sembra normale per niente che un partito, e un partito ambientalista, faccia degli accordi del genere con le multinazionali. E l’ho ribadito». A quel punto? «A quel punto sono diventato il nemico numero uno di quel gruppo di persone. Anche se, lo scriva, io penso che il partito “nazionale” non c’entri in questa storia». Ma non ha mai avuto sospetto che qualcosa non andasse per il verso giusto?«Guardi,qualcosaèsuccesso.Il12 dicembre dello scorso anno è stato organizzatoaViareggiounconvegno,intitolato “Allearsi con i mulini a vento” (organizzato da Ecquologia, l’associazione che fa capo a Roggiolani, ndr, e sponsorizzato da Gamesa). Io ero invitato. Ci mancherebbe altro, ero l’assessore all’Ambiente della Regione. Però nei giorni precedenti mi sono arrivate delle telefonate di dirigenti nazionali dei Verdi. Telefonate private, in cui mi suggerivano: lascia perdere, non ci andare, c’è qualcosa che non quadra, qualcosa di strano». Segno evidente che, anche all’internodelpartito,leiniziativedeiVerdi toscani (sul sito del consiglio regionale Ecquologia appare come riferimento internet del gruppo “Verdi per l’Unione”) stavano già destando qualche imbarazzo. Artusa, ha gettato la spugna? «Guardi, io, all’inizio del mio mandato, avevo detto al presidente Martini che sarei stato disponibile “a tempo”.Iovogliofarpolitica,hounbel lavoro, non volevo incollarmi alla poltrona di assessore. Ho resistito più temposoloperchévolevoche,comunque, il mio posto andasse comunque a un Verde, a un ambientalista. Però...». Però? «Non c’erano più le condizioni. Lo ammetto: soprattutto all’interno del partito. Le mie posizioni sui rapporti pressapochisti e imbarazzanti con le aziende mi avevano costruito un muro di ostilità. Me ne sono andato». E i Verdi? «Dai Verdi non me ne vado. Combatto la mia battaglia. Donchisciottesca? Sarà, ma la combatto». >> DAL PARTITO «ECCO IL VERBALE DELL’INTESA BOCCIATA» ••• ROMA. Da tre giorni il Secolo XIX chiede il verbale dell’esecutivo nazionale dei Verdi in cui, secondo una nota di smentita inviata dal partito, fu bocciato un accordo firmato dal suo esponente Fabio Roggiolani ela società Gamesa Energia Italia. Patto sottoscritto e presentato pubblicamente il 26 luglio 2006 a Roma. L’ufficio stampa non ha ancora aderito alla richiesta del nostro giornale. L’ha fatto, invece, il deputato Verde Roberto Poletti, che ci ha contattato. Il documento inviato da Poletti non è la fotocopia del verbale, non riporta protocolli e firme, ma è una trascrizione curata, da come si legge nella firma della comunicazione, dalla “segreteria tecnica Federazione dei Verdi”. Un “estratto del verbale dell’Esecutivo nazionale della Federazione dei Verdi del 29 luglio 2006”. Lo riportiamo. «L’Esecutivo esamina la bozza di protocollo d’intesa proposta dal Consigliere regionale Fabio Roggiolani con la società Gamesa Energia spa. Dopo un breve dibattito, valutate le motivazioni del Consigliere regionale di voler applicare il modello tedesco di cosiddetta “lobby positiva” per spingere le aziende verso una maggiore sensibilità ambientale, l’Esecutivo ri- badisce all’unanimità la linea tradizionale della Federazione dei Verdi contraria ad accordi con singole aziende anche al fine di evitare ogni strumentalizzazione sulla totale indipendenza dei Verdi. Si incarica quindi il componente dell’Esecutivo Diego Tommasi di comunicare anche all’azienda la contrarietà dell’Esecutivo alla bozza d’intesa cui non potrà essere dato alcun seguito. Il Presidente ricorda anche che qualunque intesa non può avere alcun valore se non sottoscritta dai legali rappresentanti della Federazione dei Verdi e pertanto è stata assolutamente inopportuna la conferenza stampa su una bozza non ancora valutata nelle sedi decisionali della Federazione». Diego Tommasi era tra i partecipanti alla presentazione dell’accordo secondo il volantino di presentazione, come “coordinatore nazionale ufficio di presidenza dei Verdi”. In realtà, secondo una precisazione inviata dal direttore generale di Gamesa Energia Italia spa Fabrizio Tortora, «in merito alla presentazione del protocollo, precisiamo che alla seduta pubblica non era presente l’esponente dei Verdi Diego Tommasi», che è anche assessore all’Ambiente della Regione Calabria. MARCO MENDUNI MARGHERITA IN FIBRILLAZIONE Pd: Letta chiede autonomia per le Regioni, Rutelli pensa a lista senza ex-popolari Il sottosegretario: «Deve essere una competizione basata sulla stima dell’avversario». Ma le tensioni non mancano ROMA. «Roma lasci scegliere le regioni». Enrico Letta torna a dire no a presunti accordi degli apparati per spartirsi posti nell'Assemblea costituente e nelle segreterie regionali del Partito democratico. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio cerca però di abbassare i toni delle polemiche e invita tutti a una competizione tra persone che si stimano. E mentre Goffredo Bettini (Ds), braccio destro di Walter Veltroni, tuona contro le accuse di verticismo e di spartizione piovute sul sindaco di Roma, il clima nella Margherita è sempre più teso. I rutelliani accusano gli ex Popolari di Beppe Fioroni e Dario Franceschini di esclu- derli dalle scelte e stanno pensando a una propria lista a sostegno di Veltroni: non è detto che nasca, ma una decisione sarà presa a fine mese. Letta presenta la sede del suo comitato elettorale, 75 metri quadri nel centro di Roma, a due passi dal Pantheon e cita San Paolo: «Sullo stipite della porta ci sarà un passaggio della lettera ai Romani: “Gareggiate nello stimarvi a vicenda”. Dobbiamo evitare l'unanimismodifacciata,macrediamo in una competizione tra persone che si stimano». Insomma, sembra un invito ad abbassare i toni delle polemiche di questo inizio di campagna elettorale. E tuttavia lo stesso sottosegretario alla presidenza del Consiglio torna sui temi del verticismo e delle logiche di spartizione che hanno dominato il dibattito negli ultimi giorni: «Quello di Bersani e Chiti è un appello giusto che condivido.Ogniregionedevescegliersi il segretario regionale sulla base delle esigenze di quella regione. Non sulla base di schemi romani». E cita l'esempio della candidatura del sindaco di Bari Michele Emiliano per la Puglia. Le polemiche però non sembrano accantonate. Se infatti Fioroni accusa Letta e Rosy Bindi di essere l'espressione della vera nomenklatura, Bettini, in un'intervista, avverte che Veltroni non firmerà liste che non nascano sotto il segno del rinnovamento. Enrico Letta VENERDÌ 24 AGOSTO 2007 Stampato da SAN BIAGIO STAMPA SpA Via al Santuario N.S. della Guardia, 43P43Q tel. 010.7231711 Fax 010.7231740 Registrazione Tribunale di Genova N. 7424 del 17061924 Ac c e r t a me nt i Dif Certificato N.6024 del 04122006 St ampa - *membri del Comitato Esecutivo Editrice Proprietaria S.E.P. Sede Legale 16121 Genova Piazza Piccapietra, 21 Il responsabile del trattamento dei dati di uso re dazionale è il Direttore Responsabile (D. Lgs. 30/ 06/2003 n.196) Direzione Generale, Amministrazione, Tipografia 16121 Genova Piazza Piccapietra, 21 Tel: 010.53881 s i o ne AMMINISTRATORE DELEGATO FRANCO CAPPARELLI* JACQUES JOFFE GUGLIELMO MAISTO FREDERIK NICOLAI ATTILIO OLIVA LANFRANCO VACCARI fu CONSIGLIERI CESARE BRIVIO SFORZA ALBERICA BRIVIO SFORZA VITTORIO BO* MARCO FORMENTO PRESIDENTE CARLO PERRONE* 23 commenti&opinioni La carica dei baroni verdi non serve a salvare il mare dalla prima pagina L’ex ragazzo della via Gluck, dopo aver denunciato in una lettera spedita al Secolo XIX la sporcizia del nostro mare, ha accu sato la nave paladina dei litorali italiani di preoccuparsi solo dei batteri. Celentano ha colto nel segno: Goletta verde accerta se vengono superati i limiti previsti per i coli formi fecali e l’Escherichia Coli, ma non considera la sporcizia alla deriva né la pre senza di sostanze deleterie per l’habitat del mare (e per il turismo), anche se non peri coloseperl’uomo.Cosìcihaspiegatoilpre sidente emerito di Legambiente Ermete Realacci e così abbiamo titolato: “Goletta verde risponde a Celentano: mare sporco ma balneabile”. La reazione di Legam biente, attraverso il portavoce Alberto Fio rillo,èstataunarafficadiinsultitelefonicie offesepersonalisenzapossibilitàdireplica. Dato che una risposta molto simile era giunta al Secolo XIX dal partito dei Verdi dopo l’inchiesta sul protocollo d’intesa con la multinazionale eolica Gamesa, c’è da chiedersi se questo modo di fare non na sconda un senso di infallibilità che non fa onore a un mondo di idealisti animati dal dubbio ed esercitati alla civile polemica. IltemasollevatodaCelentano,cheque sto giornale sta affrontando con un’inchie sta e soprattutto con il sostegno e le de nunce dei lettori attraverso il sito online www.ilsecoloxix.it,ècosìimportanteperla vita e lo sviluppo di questa terra da oscu rare il risentimento di qualche ecologista con i nervi scoperti. La verità è che la Ligu ria, una delle regioni italiane più gratificate dalla natura, sta vivendo la sua peggiore stagione turistica negli ultimi cinque anni. Di questa crisi, prima o poi, pagheremo tutti il conto. I responsabili sono molti e ne faremo nomi e cognomi nella nostra in chiesta. Le loro colpe sono la politica smo datadeiprezzi,lacattivaaccoglienzadeivi sitatori,ladubbiatuteladelterritorioel’in differenza per un mare che dovrebbe es sere “smacchiato” ogni giorno e invece diventa importante solo una volta l’anno per la consegna dei vessilli di qualità. Cominciamo, appunto, dalle bandiere blu e dalle vele verdi. In breve: le prime fanno la felicità delle agenzie immobiliari che rincarano subito affitti e quotazioni al metroquadro,manongarantisconoaffatto la reale balneabilità delle acque nella sta gioneincorso.IprelievidellaGolettaverde sono un doppione di quelli effettuati dalle agenzie regionali per l’ambiente. Intorno a questo incrocio di medaglieri, che spesso premia o boccia le stesse località, si muove il piccolo grande circo politicoaffaristico locale, senza che questo possa giovare in alcun modo né ai pesci né ai bagnanti. Ognuno è libero di consegnare i premi che vuole, ma altrettanto lo siamo noi di non darvi troppo peso. Ha ragione Fulco Pra tesi quando dice che è ora di non prendere più sul serio tutto questo caravanserraglio, utile soltanto a garantirsi una volta l’anno i titoli dei tigì. Se poi l’acqua è sporca, il turi sta se ne va lo stesso. Il movimento ambientalista italiano non è solo questo. Ci auguriamo che nei prossimi nove mesi, prima di una nuova stagione turistica al ribasso, lo sforzo per garantire il mare pulito sia comune a tutti quelli che lo hanno a cuore. Il ministero dell’Ambiente può farsene carico, si può pensareaunacollaborazioneconlaMarina militare per tenere d’occhio ed eliminare prontamente le chiazze di sporco che non hanno confini o padrini politici e disgu stano ugualmente turisti di destra e di sini stra. Ma come non basta mettere un paio di alberetti su un vecchio rimorchiatore nero per farne una goletta verde, non serve stracciarsi le vesti a fine stagione per averne una migliore l’anno prossimo. ALESSANDRO CASSINIS [email protected] La lezione delle zanzare finlandesi: mai fidarsi delle “verità” personali CARLO ROGNONI ue o tre cose che ho im parato dal caso delle zanzare finlandesi. Po trebbe essere il tema per una lezione estiva sul giornalismo. Intanto, le zanzare ci sono o non ci sono in Finlandia?NandoDallaChiesaciraccontadiun suo viaggio nella terra dei laghi, dei salmoni e delle renne e giura e spergiura che ne ha incon trata una, dico una sola, che ha punto per di più sua moglie e neppure lui! E dire che gli amici mi lanesi lo avevano terrorizzato. Portati Autan, Fargan,copriti,sta’inguardia.Insomma,lezan zare stando all’esperienza diretta di Dalla Chiesa, a quello che lui ha visto e toccato con mano sono una leggenda metropolitana. Forse per di più si potrebbe dire solo “metropoli tana milanese”! Visto che gli amici romani, in formati del suo viaggio, mai gli hanno ricordato la presenza di questo fastidioso e pericoloso in setto. Non passa un giorno da quando Dalla Chiesa ha scritto il suo articolo per l’Unità, che arriva la smentita. Ne scrive Adriano Sofri sul Foglio. Anche lui è stato in Finlandia e non ha «mai mancato l’incontro con le zanzare. I laghi e i fiordi (qui, penso che Sofri si riferisca alla Nor vegia) sono il loro paradiso, quasi come il Ti cino». Ancora più secca e dura la replica di Ste fano Rossi, un lettore dell’Unità: «Sono stato in Finlandia due mesi. In buona parte del Paese, dallaLapponiaaRovaniemi,lezanzaresononu merosissime e molto aggressive, famigerate al punto da essere tema ricorrente sulle tshirt in D Una zanzara. In Finlandia vengono chiamate “hyttynen”, sono moltissime e aggressive Dubitare sempre e comunque è la buona regola che dovrebbe seguire chi legge vendita per i turisti». Sposato a una finlandese, con un figlio nato a Helsinki, posso aggiungere anch’io la mia testi monianza. Basta forse un episodio. Camminavo in un bosco vicino a un lago dalle parti di Rova niemi. Sulle spalle portavo il mio piccolo figlio. Improvvisamente vengo assalito da una nuvola di zanzare. E’ un attacco aereo devastante. Non sono zanzare normali, sono elicotteri. Preso dal panico getto a terra il pargolo, che ancora non me lo perdona. E scappo buttandomi vestito come ero nel laghetto vicino. Ma allora chi ha ragione? Non c’è dubbio che ognuno di noi vive esperienze diverse e ne trae verità personali. Ma ecco la prima lezione per chi legge i giornali: le verità personali non sono necessariamente la verità. Sembra banale, ma coltivare sempre e comunque il dubbio do vrebbe essere una buona regola per chi legge, giustoperdifendersidaglieccessidellasoggetti vità di chi scrive. Ma perché mai Dalla Chiesa, sottosegretario al ministero dell’Università, ulivista serio, e che considero un amico, s’è infilato in una diatriba sulle zanzare finlandesi? Sicuramente convinto che quello che ha visto è diverso da quello che gli hanno raccontato, ha usato la favola delle zan zareperunariflessionesociologicaepoliticapiù ambiziosa. Ha scritto: «Perché una città intera ha descritto per mesi la Finlandia come la terra delle zanzare? Non è forse questa una parabola formidabile dello stato culturale di Milano? La città che fu capitale dell’Illuminismo è la città in cui tutto può diventare, senza dimostrazione, verità conclamata». A Milano, una cosa «basta dirla e ridirla» perché diventi vera… come «il pe ricolo comunista o i diari del Duce». Forse la risposta più pungente è proprio il caso di dirlo l’ha data quel lettore, Stefano Rossi, che è vissuto due mesi in Finlandia. «Non sono un sociologo, quindi non allargherò il tiro con considerazioni su una classe intellettuale e dirigente che svaluta l’esperienza degli altri, per fare della propria, nella sua limitatezza, e una volta di più sbagliando, la misura di tutte le cose». E poi un po’ di feroce ironia:«Aspetto con cu riosità il giorno in cui Dalla Chiesa annuncerà unviaggioinAustralia.Meloimmaginoinbarca su un fiume del Queensland, mentre deride gli amici che gli suggerivano di stare attento ai coc codrilli: “Ma quali coccodrilli, c’è solo qualche tronco di albero galleggiante”. Non gli consiglio di allungare la mano». SuldegradodellaculturadelNordequindidi Milano che del Nord è la capitale, penso che Dalla Chiesa abbia una qualche ragione. Ma per dar forza alle proprie idee forse sarebbe meglio non appoggiarle sulla presenza controversa di fastidiosi insetti. CARLO ROGNONI, giornalista, ex direttore del Secolo XIX e di Panorama, è consigliere d’amministrazione della Rai. Siamo un popolo di buongustai 88% degli italiani mangia pane, pasta o riso 82% degli italiani mangia carni bianche 78% degli italiani mangia frutta 56% degli italiani mangia pesce 49% degli italiani mangia verdura 1 2 1 3 1 (1) almeno una volta al girono - (2) almeno qualche volta a settimana - (3) almeno una volta a settimana Fonte: ISTAT "Stili di vita e condizioni di salute", indagine multiscopo annuale sulle famiglie "Aspetti della vita quotidiana", anno 2001. Quale acqua è molto utile per la buona digestione? Uliveto acqua della salute aiuta a digerire meglio grazie alla sua composizione unica di preziosi minerali DIGERISCI MEGLIO E VIVI IN FORMA l'inchiesta «Volete l’appoggio di Legambiente? Questo è il conto» Impianti eolici, ecco come è riesplosa la polemica sulla “sponsorizzazione” chiesta dall’associazione I GENERATORI EOLICI IN ITALIA 7 Liguria 15 243 20 altre regioni La lettera di Francesco De Leo Abruzzo Toscana 97 Molise 15 Lazio 554 179 Basilicata Campania 356 544 Puglia Sardegna 9 Calabria LA PRODUZIONE IN MW Puglia Sicilia Campania Sardegna Abruzzo 156,32 Basilicata 153,36 Molise 70,02 Toscana 27,75 Lazio 9 Calabria 6,59 Liguria 6,5 Emilia 3,5 Trentino 2,55 Umbria 1,5 468,43 450,62 420,57 346,66 525 Sicilia LEGAMBIENTE E IL MARE SPORCO vincerle che, alla fin fine, eolico è co munque bello, bello comunque. Per meglio comprendere che cosa sia ac caduto, il Secolo XIX ha rintracciato Gianfranco De Leo. La sua biografia, pubblicata sul sito dell’Asvi (Agenzia per lo sviluppo del non profit) lo defi nisce «sociologo, presidente per 13 anni di Legambiente Basilicata, at tualmente nel direttivo di Legam biente e nel comitato tecnico della Margherita, esperto e consulente di sviluppo locale». Dà anche qualche altrainformazionenonessenzialema comunque degna di nota: «Vanta ori gini normanne e discendenze da Fe derico II». Oggi De Leo è consulente dell’Ato, l’agenzia territoriale che si occupa dello smaltimento dei rifiuti. «Su quella carta spiega Ripa di Meana ha costruito una polemica inutile e strumentale. Legambiente aveva firmato protocolli con l’Anev, l’associazione che raggruppa i pro duttori eolici. A FriEl, così come anche ad altre aziende, fu chiesta una normale sponsorizzazione». In che senso? «La Regione aveva già deciso il via libera agli impianti. Noi, che ave vamo e abbiamo a cuore lo sviluppo dell’eolico, abbiamo proposto una serie di iniziative per sensibilizzare le popolazioni locali. Perché non na scessero resistenze determinate da unacattivainformazione».Ilprezzo... «Quella cifra fu calcolata da me. Pen savo a attività educative, convegni, opuscoli... Alla fine stimai quel prezzo». Ci fu una discussione all’in terno di Legambiente? «Sì, ma per di fendermi. Per spiegare a questi si gnori che il territorio non è immuta bile. Che l’ambiente va preservato, ma che se non si sceglie la via dell’energia pulita, non c’è comunque scampo. Non si salva più nulla». La scelta eolica è comunque conte stataperilfortissimoimpattopaesag gistico. «Sono d’accordo anch’io. Ma selepalesiinserisconoinuncontesto chenonhaparticolaripregi,nonsica pisce che danno possano fare. Anzi, sa cosa dico? Che a volte rendono inte ressanti e mossi territori assoluta mente brulli e anonimi». Opere d’arte? «In Basilicata, unica regione in Italia, abbiamo anche lanciato un concorso tra designer, perché pos sano offrire la loro fantasia per ren dere le pale sempre più attraenti». E i “sospetti” di Ripa di Meana? «Fatto sempre tutto alla luce del sole. E solo per diffondere l’eolico. Se non lo fac ciamoconchihalatecnologia,conchi altri?». MARCO MENDUNI TOTALE ITALIA 2.123.37 LIGURIA TOSCANA CAMPANIA BASILICATA CALABRIA Ci sono due soli piccoli parchi eolici, uno a Stella (Savona), uno a Varese Ligure (La Spezia), che non paiono sollevare particolari proteste tra i residenti I comitati antieolico sono riusciti a far stoppare dal Tar alcune installazioni nei paesaggi più belli del mondo, come a Scansano, la terra del Morellino Una fonte rivela al Secolo XIX che la guardia di Finanza sta conducendo un’indagine sulle massicce inflitrazioni camorristiche nel business dell’eolico Anche qui è esplosa la polemica sul proliferare delle pale. La Lipu ha stimato che ne stiano per entrare in funzione altre 814 oltre alle 179 esistenti E’ per vie legali la querelle tra l’assessore all’ambiente Tommasi (Verdi) e l’associazione Fare Verde, che l’accusa di aver favorito la multinazionale Gamesa I CONTRIBUTI PUBBLICI ALLE REALTÀ AMBIENTALISTE Business “verde”, ma quanto costi Sono 72 le organizzazioni riconosciute. Nel 2002, quando erano solo 35, incassavano contributi per circa 2,3 milioni di euro ROMA. La Posidonia Oceanica, pre ziosa alga marina, va salvata, ci man cherebbe, ma per farlo servono soldi. Sarà per questo che l’associazione che la protegge e le centinaia di orga nizzazioni ambientaliste italiane negli ultimi trequattro anni hanno mirato soprattutto ad una cosa, farsi riconoscere dal Ministero dell’Am biente. Laragioneèpraticaepercompren derla basta dare un’occhiata al qua dro tracciato nel 2002 dall’allora mi nistro Altero Matteoli, quando quelle riconosciute erano 35 (oggi sono 72, più del doppio), in risposta ad un’in terrogazione di Tommaso Foti, de putato di An, che chiedeva di cono scere i contributi economici sborsati dal Ministero alle associazioni. Bi lancio, 2.257.881 gli euro erogati per quelle riconosciute e poco meno di 90 mila euro a quelle non ricono sciute: facendo le debite proporzioni, ogni 25 mila euro sborsati per le asso ciazioni che hanno il riconoscimento ne escono mille per le altre. Spul ciando le voci dei finanziamenti mi nisteriali contenute nella relazione di Matteoli, non mancano le curio sità. L’Associazione Ekoclub inter 7 >> LA LETTERA IL DOCUMENTO ROMA. Siete un’azienda che sta per installare un impianto eolico? Serve la collaborazione di Legambiente «per un ampio programma di azioni mirate, indipensabili per orientare i cittadini»? Fanno 57 mila euro. Più Iva. Non è un documento nuovo. Ri sale al gennaio 2003. Ma chi l’ha sot toscritto, Gianfranco (ma il vero nomeèFrancesco)DeLeo,allorapre sidente di Legambiente Basilicata («ma conservo ancora oggi un posto nel direttivo nazionale»), non lo rin nega. Anzi, spiega che «era perfetta mente in linea con il modus operandi dell’associazione. D’altronde, se si spingono le energie pulite, con chi re alizzarle se non con chi permette di farlo?». La lettera di De Leo era indirizzata all’amministratore delegato della FriEl, azienda di Bolzano specializ zata in installazioni eoliche che oggi produce energia in dieci parchi, tutti nell’Italia meridionale e insulare. DueinBasilicata,unoinSardegna,tre in Campania, quattro in Puglia. Tor nata improvvisamente d’attualità per due motivi. Il primo: nell’intervista concessa dal presidente di Italia No straRoma al Secolo XIX l’8 agosto scorso, Carlo Ripa di Meana ha spa ratosupropriodi«accordiincuiasso cizioni ambientaliste scambiano, con gli imprenditori, oltre al proprio fer vore, condizioni molto favorevoli. Le intese economiche ci sono, a volte in dicate nei protocolli, a volte no, ma ci sono». E indicava il caso lucano come esempio, in negativo, di questo an dazzo. La polemica è riesplosa nelle ul time settimane, quando il Quotidiano della Basilicata ha pubblicato un’in tera pagina sul business dell’eolico nella Regione. E Giuseppe Vene ziano, del Comitato per la difesa dell’Appennino lucano, ha attaccato l’invasione delle pale eoliche e ha ri carato la dose: «Molto forti sono le zioni di lobbying indirizzate anche ad associazioni ambientaliste». La carta firmata da De Leo fu scovata dal radi cale Maurizio Bolognetti, oggi nel di rettivo nazionale della Rosa nel Pugno, che la denunciò insieme a Ripa di Meana ed altre associazioni ambientaliste assai meno propense alle politiche delle lobby e degli ac cordi con i gruppi industriali. Bolo gnetti la definisce ancor oggi «un esempio deprecabile». Insomma: quella lettera pareva proprio, come la definisce Ripa di Meana, «il prezzo dei servigi». O il modo per indorare la pillolaallepopolazionilocali,percon SABATO 25 AGOSTO 2007 national Onlus si becca 206.582 euro espicciper«losvolgimentodiattività di monitoraggio e prevenzione in cendi»; la Marevivo se ne prende 123.949 per le «analisi e le indagini sulle banquettes di foglie morte piag giate di Posidonia Oceanica» e un im pegno di 200 mila per il «programma di individuazione della Posidonia». Un altro impegno da 200 mila euro circa va a Mareamico per il «Progetto della III edizione del filmato Oltre il blu, viaggio nelle riserve marine ita liane». A Legambiente toccano 31 mila euro per l’organizzazione e la diffusione del concorso di idee «Pae saggi nel vento» e 59.392 euro per il proseguimentodelleattivitàdi«avvi stamento e prevenzione incendi». Questo ai tempi di Matteoli ma oggi, qualche anno dopo, come stanno le cose? Tommaso Foti, che della trasparenza sul business dell’ambientalismo ha fatto una sua battaglia politica, a settembre pre senterà un’interrogazione al mini stro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio «per sapere a chi, nel 2006, sono andati i contributi del Dica stero. L’interrogazione – spiega – è l’unico modo per avere una risposta immediata e chiara visto che i contri buti alle associazioni rientrano in un insieme di voci diverse, difficili da stornare». Un ginepraio, come il numero e la varietà delle associazioni ricono sciute dal Ministero. Sono 72 e den tro, accanto a quelle più note come Wwf, Legambiente, Italia Nostra e Fai, ci troviamo di tutto e di più. C’è l’Associazione Italiana Wilderness (Aiw) che ha lo scopo di diffondere la filosofiawilderness,delselvaggio,nel nostroPaese;c’èl’AccademiaKronos che ha indetto tra i Comuni il con corso autocertificato “Un bosco per Kyoto 2007”. Si tratta di un premio al quale i Comuni possono candidarsi riempiendo un apposito modulo dove,traletantedomande,unaèpar ticolarmente diretta: «Il Comune sa rebbedispostoarealizzareunpiccolo bosco per Kyoto?». Risposte possi bile prestampate: sì, non lo sa,forse in futuro, no. Scorrendo l’elenco, dal boschetto arriviamo all’Associazione nazionale Rangers d’Italia, con tanto di logo in stile “americano a Roma”. Questa associazione, tra le altre cose, promuove il progetto Lifegate con tanto di jeans ecologico. Sul sito tro viamo pure la pubblicità: “Acquista i primi capi d’abbigliamento persona lizzatiRangers”,consoprafotodiuna bella ragazza in maglietta bianca e jeans, distesa su un fianco. DellungoelencodelleAssociazioni riconosciute ( lo pubblichiamo qui a fianco) fanno parte anche la Lega per l’abolizione della caccia, in prima fila per proibire le stagioni venatorie in Italia, e l’Urca, l’Associazione nazio nale dei cacciatori dell’Appennino, ovvero il suo contrario. MASSIMILIANO LENZI >> ECCO L’ELENCO DI CHI RICEVE I FONDI ••• ECCO L’ELENCO delle associa zioni riconosciute dal Ministero dell’Ambiente. Accademia Kronos; Acli Anni Verdi; Agriambiente (difesa dell’ambiente rurale); Agriturist (agriturismo); As sociazione Italiana Insegnanti di Ge ografia; Associazione Italiana per la Wilderness; Ambiente e Lavoro; Ambiente e/o lavoro; Amici della Terra; Anev Associazione Nazio nale Energia del Vento; Anis Asso ciazione Nazionale Istruttori Subac quei; Anpana Associazione Nazio nale Protezione Animali, Natura, Ambiente; Anta Associazione Na zionale per la Tutela dell’Ambiente; Asi Alleanza Sportiva Italiana; As sociazione Culturale Greenaccord; Associazione Nazionale dei Rangers d’Italia; Astrambiente Associa zione Scientifica per la Tutela delle Risorse dell’Ambiente; Cai Club Al pino Italiano; Centro per la Conser vazione della Natura; Codacons;Cts Centro Turistico studentesco e Gio vanile; Ekoclub International; Endas Ente Nazionale Democratico di Azione Sociale; Engea Ente Nazio nale Guide Equestri Ambientali; Enpa Ente Nazionale per la Prote zione degli Animali; Fai Fondo per l’Ambiente Italiano; Fare Verde ; Fede Federazione Europea Difesa Ecologica; Federgev Italia Federa zione Nazionale Guardie Ecologiche Volontarie; FederProprietà Fede razione Nazionale della Proprietà Edilizia; Federazione Nazionale Pro Natura; Fiab Federazione Italiana Amici della Bicicletta; Fie Federa zione Italiana Escursionismo; Fipsas Federazione Italiana Pesca Spor tiva ed Attività Subacquee;Foi Fe derazione Ornicoltori Italiani; Fon dazione Sorella Natura; Forum Am bientalista: Movimento Rosso Verde; GreenAccord Associazione Culturale; Green Cross Italia; Gre enPeace Italia; Gruppi di Ricerca Ecologica; Guardia Costiera Ausilia ria; Inu Istituto Nazionale di Urba nistica; Italia Nostra; Kronos; Lac Lega per l’Abolizione della Caccia; L’AltraItalia Ambiente; Lav Lega Anti Vivisezione; LegAmbiente; Lega Navale Italiana; Lida Lega Ita liana per i Diritti dell’Animale; Lipu Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli; L’Umana Dimora; Man As sociazione Mediterranea per la Na tura; MareAmico; MareVivo; Moige Movimento Italiano Genitori; Moun tain Wilderness Italia; Movimento Azzurro; Movimento Ecosportivo Sportchallengers; Msp Italia Movi mento Sport Azzurro; Nimpha As sociazione Nazionale Ecologica Am bientale Scientifica Culturale; Sigea Società di Geologia Ambientale; Società Geografica Italiana; Società Speleologica Italiana; Touring Club Italiano; TerraNostra; The Jane Goo dall Institute Roots & Shootsi;Ugai Unione Nazionale Garden Clubs; Urca Associazione Nazionale Cac ciatori dell’Appennino; Vas Verdi Ambiente e Società; WWF Italia. ••• BENE. Alessandro Cassinis ha scoperto che la Liguria ha il mare sporco e che la costa è piena di cemento. E quindi ha avviato una sua battaglia per sonale contro uno dei respon sabili o dei complici di questo scempio: la Goletta Verde di Legambiente. E’ stata Goletta Verde a provocare l’incidente della Haven, è stata Goletta Verde a riempire di rifiuti tos sici la discarica di Pitelli, è stata Goletta Verde ad appro vare piani regolatori che hanno gonfiato la Regione di mattoni e cemento, è oggi Goletta Verde che vuole la re alizzazione del Porto della Margonara o la cementifica zione del progetto Marinella nello spezzino. E natural mente è colpa di Goletta Verde se la legge italiana (anzi addirittura quella dell’Unione Europea) prevede che il mare sia balneabile anche se è sporco. C’è un po’ di confusione, è evidente. Passi se nella sua denuncia – assai utile va sot tolineato – Adriano Celentano pasticci un po’ dicendo che è assurdo definire “il mare blu quando non ci sono batteri, anche se poi è pieno di merda”. I batteri fecali sono la merda. Non è a uno showman che si può chiedere compe tenza e precisione. Non è quello il suo compito e, piut tosto, Celentano va ringra ziato per aver richiamato l’at tenzione di tutti sulle tante fe rite aperte della Liguria. Da un giornalista, invece, queste qualità te le aspetti, anzi do vrebbero essere la dote prin cipale di chi scrive. Questa campagna personale di Alessandro Cassinis fa torto prima ancora che a Legam biente e a Goletta Verde alla qualità e alla grande tradi zione del Secolo XIX. E i lettori, al contrario di quanto scrive Cassinis, sanno bene che Legambiente sta da anni lottando per abbattere lo scheletrone abusivo di Palma ria, ha schierato le sue forze migliori per ottenere che la Haven pagasse un giusto ri sarcimento per il danno pro vocato alla Liguria, che è me rito nostro se oggi il mare al meno dal punto di vista mi crobiologico è controllato e che è la nostra associazione a chiedere a gran voce una mo difica della normativa sulla balneazione che inserisca tra i parametri da controllare tutti gli inquinanti. E’ inoltre principalmente me rito di Legambiente se tanti progetti speculativi sono stati bloccati e diversi ecomostri abbattuti (il Fuenti in Costiera Amalfitana o i palazzoni di Punta Perotti a Bari). E sono di Legambiente i volontari che puliscono le spiagge (gratis e senza riflettori o microfoni a fargli pubblicità), sono di Le gambiente molti volontari che non passano le vacanze nelle ville di Bordighera, ma a spe gnere incendi. E tra questi vo lontari ci sono sicuramente anche tanti lettori del Secolo XIX. ROBERTO DELLA SETA presidente nazionale Legam biente ERMETE REALACCI presidente onorario Legam biente STEFANO SARTI presidente Legambiente Li guria ••• PER I LETTORI del Secolo XIX questa lettera apparirà quanto meno oscura: chi ha letto il giornale sa benissimo che non abbiamo accusato Le gambiente di nessuna delle cose che qui vengono elen cate.Stiamo facendo un’inchie sta sulla crisi del turismo in Li guria e abbiamo parlato del mare sporco, un problema che non si risolve certo con le ban diere della Fee o le vele della Goletta verde. Legambiente ha molti meriti e li abbiamo sem pre riconosciuti. Dire che questa è una campagna personale è ri dicolo: non facciamo campagne personali, ma inchieste alle quali partecipano i giornalisti del Se colo XIX, i lettori e, in questo caso, molti veri ambientalisti. al. c.