lavoro
Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese
2 ottobre 2014 - Anno LXXXIX - N.15 - CHF 1.00 - G.A.A. 6900 Lugano
pagina 2
 Prossimo numero: 16 ottobre 2014
Salari
minimi
Due nuovi CNL
e un rinnovo
pagina 3
Edilizia
Iniziate le trattative:
chiesto un aumento
pagina 7
Frontalieri
Aumento delle
imposte fiscali:
cosa cambierà?
pagine 12-13
Storia
A cent’anni
dall’inizio della
Grande Guerra
pagina 4
11
Flessibilità
e famiglia
Lugano introduce miglioramenti
Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano
Tel. 091 921 15 51 - Fax 091 924 24 71 - [email protected] - www.ocst.com
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Sindacato  Attualità
Salari minimi
AL VOLO
Due nuovi contratti normali
di lavoro e un rinnovo
L
a Commissione tripartita (CT) prosegue il suo impegno volto a contrastare il fenomeno del dumping salariale
attraverso l’importante strumento dei contratti
normali di lavoro (CNL). A seguito dei risultati
emersi dalle inchieste, la CT ha deciso di proporre al Consiglio di Stato l’introduzione di due
nuovi CNL per le ditte del settore orologiero
non firmatarie della Convenzione in vigore a
livello nazionale e per gli impiegati di commercio nelle fiduciarie. Inoltre, constatato il perdurare di abusi salariali nel settore dei saloni
di bellezza, è stato proposto il prolungamento, per ulteriori tre anni, del CNL già vigente e
prossimamente in scadenza.
Settore orologiero
L’inchiesta condotta nel settore orologiero
tra le ditte non firmatarie della Convenzione
in vigore a livello nazionale ha fatto emergere,
utilizzando quale salario di riferimento quello
previsto dalla Convenzione del settore, una
quota di «abusi salariali gravi» pari al 57.8%.
Gli abusi riguardavano 318 lavoratori assunti
nel corso degli ultimi due anni e attivi presso
19 aziende. La CT, preso atto dei dati emersi
nell’inchiesta, ha pertanto deciso di proporre
al Consiglio di Stato l’adozione di un CNL della durata di tre anni per le aziende del settore
orologiero. Il salario orario minimo proposto
è quello previsto dalla Convenzione di CHF
18.75 (tenendo conto che la stessa, dal 1. luglio 2014, prevede un salario mensile di CHF
3’000 per 40 ore settimanali, con pagamento
della tredicesima mensilità). Si prevede, inoltre, un adeguamento salariale legato all’evoluzione della Convenzione. I dipendenti delle
ditte non firmatarie della Convenzione sono
ca. 2’250, quelli delle ditte firmatarie 1’400.
CNL per gli impiegati di commercio nelle
fiduciarie
La CT già nella sua precedente riunione del 6
giugno 2014 – tenuto conto dei risultati emersi
dall’inchiesta – aveva ritenuto che vi fossero
gli estremi per chiedere al Consiglio di Stato
l’adozione di un CNL per i ca. 1’800 impiegati
2 ottobre 2014 il Lavoro
di commercio nelle società fiduciarie. Tuttavia,
prima di procedere a una proposta concreta,
la CT aveva incaricato il proprio Comitato direttivo di verificare la possibilità di modulare i
livelli salariali.
L’incontro
organizzato
dal Comitato
direttivo
della CT con la
Federazione
ticinese delle
associazioni di
fiduciari (FTAF)
e la Commissione paritetica
(CP) settoriale
non ha, tuttavia, permesso
di trovare un’intesa in tal senso. Per questo
motivo la CT ha deciso di confermare la richiesta scaturita dalla riunione di giugno, proponendo al Consiglio di Stato l’introduzione di
un CNL con un salario orario minimo unico
posto a CHF 19.35 (corrispondente al salario
attualmente previsto dal CCL per gli impiegati
di commercio nell’economia ticinese di CHF
3’250 per 13 mensilità e 42 ore settimanali).
Anche in questo caso è previsto un adeguamento salariale legato all’evoluzione del CCL.
CNL per i saloni di bellezza
Nel settore dei saloni di bellezza, in cui è già
in vigore un CNL, è stata condotta una nuova
inchiesta volta a verificare se i presupposti per
il rinnovo del CNL fossero adempiuti o meno.
Il livello di «abusi salariali gravi» si attesta
al 12.5% del totale dei lavoratori controllati,
dimostrando il perdurare della situazione di
dumping nel settore. La CT ha perciò ritenuto che vi fossero gli estremi per proporre al
Consiglio di Stato la proroga, per ulteriori tre
anni, del CNL in scadenza il 31 dicembre di
quest’anno. Tuttavia, prima di procedere al
rinnovo del CNL, la CT ha incaricato il proprio
Comitato direttivo di verificare con l’Associazione di categoria la possibilità di prevedere un
adeguamento salariale.
Professioni tecniche
Considerata la forte pressione riscontrata
nelle professioni tecniche, in particolare per le
professioni di architetto e di ingegnere, la CT
ha incaricato il Comitato direttivo di approfondire i diversi dati a disposizione per valutare la
possibilità di adottare delle misure.
Rinnovo presidenza della CT
La CT ha deciso di rinnovare il mandato
all’attuale Presidente, Stefano Rizzi, per un ulteriore periodo di due anni.
„„
Al via la scuola di Assistente di
polizia
Il Centro regionale Formazione di Polizia ha
elaborato d’intesa con le Polizie comunali la formazione destinata alla nuova figura
dell’assistente di polizia. Il Dipartimento delle istituzioni informa che lunedì 22 settembre
è iniziata la prima Scuola per assistenti di
polizia presso il Centro regionale Formazione di Polizia di Giubiasco. Il periodo formativo è strutturato sull’arco di 11 settimane e
suddiviso in moduli di base e moduli specialistici. Le materie trattate riguarderanno
la circolazione stradale, nozioni di polizia di
prossimità, cultura generale, diritto, psicologia ed altre competenze specifiche e sociali
necessarie per l’espletamento di questa
funzione. A conclusione della scuola, superati gli esami, i candidati otterranno l’attestato quale Assistente di Polizia specialista
nella circolazione stradale e nella polizia di
prossimità.
La celerità nell’introduzione delle nuove funzioni che permetteranno alle forze dell’ordine di disporre di personale con competenze
specifiche in ambiti ben definiti, costituisce
un ottimo esempio di collaborazione tra tutte le autorità competenti in favore della sicurezza dei cittadini.
„„
Carenza manodopera qualificata: il
Consiglio degli Stati fa un passo avanti
Travail.Suisse, è soddisfatta della decisione
del Consiglio degli Stati di accettare il postulato Graber che richiede una vera strategia in materia per il reintegro professionale.
Postulato: definire una strategia per promuovere il reintegro professionale.
Il postulato 14.3451 di Konrad Graber chiede al Consiglio federale di elaborare una
strategia valida per favorire il ritorno alla vita
attiva delle persone lontane dal mercato del
lavoro. Il Consigliere agli stati auspica inoltre che le associazioni economiche siano
coinvolte in modo di proporre misure concrete per promuovere il reintegro professionale, in particolare delle donne. Travail.
Suisse accoglie positivamente questa decisione. I tempi della concretizzazione delle dichiarazioni d’intenti sono ormai giunti,
specialmente in materia di lavoro flessibile e
formazione continua. Tuttavia, Travail.Suisse ricorda allo Stato che ha un ruolo fondamentale, specialmente mettendo a disposizione i mezzi alle persone.
Postulato: Conferenza nazionale sul tema
dei lavoratori anziani
Travail.Suisse si rallegra del voto positivo
del Consiglio degli Stati per organizzare una
conferenza nazionale sul tema dei lavoratori più anziani. I lavoratori anziani hanno
sempre più difficoltà sul mercato del lavoro.
Sono meno disoccupati di altre categorie,
per contro la durata della disoccupazione
degli più anziani è superiore alla media. Un
nuovo modo di pensare è urgente nelle imprese. Travail.Suisse chiede al Consiglio federale di agire rapidamente e di portare un
concreto contributo per assicurare il successo della conferenza.
Sindacato  Attualità
2 ottobre 2014 il Lavoro
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Progetto LINEA
Sostegno ai docenti in difficoltà
e promozione del benessere, le misure già attivate
I
l progetto «Linea: Sostegno ai docenti in
difficoltà e promozione del benessere»,
lanciato dal Consiglio di Stato su proposta del DECS nel giugno 2013, è in piena fase
di attuazione. Qui di seguito alcune delle undici misure adottate.
Migliorare l’accesso all’informazione
Nell’ambito della promozione del benessere
e della prevenzione del burnout fra i docenti si
ritiene importante promuovere l’informazione
sul tema. Ciò rappresenta uno degli elementi
fondamentali nell’ambito di una prevenzione
primaria. Per facilitare all’utenza l’accesso a informazioni, consigli, misure e figure di riferimento è stato perciò attivato il sito www.ti.ch/linea.
Indagine IUFFP – SUPSI
Due delle 11 misure del progetto LINEA (la
misura 2 «Realizzare un’analisi quantitativa e
qualitativa dei casi di disagio lavorativo di docenti con ripercussioni sullo stato di salute» e
la misura 9 «Sostenere la ricerca sulla resilienza in ambito scolastico») si stanno concretizzando in indagini condotte in collaborazione
dal Centro Innovazione e Ricerca Sistemi Educativi (CIRSE) del Dipartimento Formazione
e Apprendimento (DFA/SUPSI) e dall’Istituto
Universitario Federale per la Formazione Pro-
fessionale (IUFFP). Queste ricerche coinvolgono tutti i docenti e le docenti delle scuole cantonali e comunali e hanno lo scopo di indagare
gli aspetti di benessere, disagio, sfide e risorse
collegati alle esperienze lavorative degli insegnanti a scuola. Le attività di ricerca continueranno per tutto l’anno scolastico 2014-2015
dopo di che ne verranno diffusi gli esiti.
Tutor per neo-docenti
Per gli anni scolastici 2013-2015 è stata promossa a livello sperimentale in una decina di
scuole ticinesi l’introduzione della figura del
tutor per neo-docenti. In queste sedi pilota i
neo-docenti sono seguiti nei primi anni da
insegnanti-esperti (tutor) con una buona esperienza alle spalle, con l’obiettivo di facilitare
l’inizio della pratica professionale.
Servizio di sostegno psicologico per docenti
Il DECS, in collaborazione con il Laboratorio di psicopatologia del lavoro, ha istituito un
Servizio di sostegno psicologico a disposizione di tutti i docenti e le docenti. Il servizio
garantisce ascolto e supporto e può essere
contattato per:
 prendere le distanze e ricercare nuove soluzioni a temporanee difficoltà quotidiane;
 identificare e chiarire dei problemi partico-
lari legati agli allievi, ai genitori, alle autorità;
 fare un bilancio professionale.
Gli incontri hanno luogo su appuntamento
(Carlotta Vieceli, tel. no. 091 815 21 91).
Promuovere momenti formativi per funzionari dirigenti
Il Consorzio GeFo – Gestione della formazione per dirigenti d’istituzioni formative (www.
gefo.usi.ch) ha elaborato un Certificato in studi avanzati (CAS) in gestione della formazione
per dirigenti d’istituzioni formative. All’interno
di questo percorso, sono stati inseriti degli incontri dedicati alle relazioni positive e al benessere sul posto di lavoro.
Relplus: relazioni interpersonali positive
Relplus è una proposta di formazione continua per direttori e docenti di ogni ordine e
grado di scuola che ha l’obiettivo di sviluppare
competenze nella promozione del benessere e
nella capacità di affrontare e/o prevenire forme
di disagio e conflittualità nel proprio istituto.
La prima edizione del corso Relplus – che si
svolge nell’arco di due anni scolastici (gennaio
2014-giugno 2015) - coinvolge una ventina di
partecipanti (funzionari dirigenti e alcuni loro
collaboratori) provenienti da scuole comunali,
scuole medie e scuole professionali.
Edilizia principale
Granito
Chiesto un aumento di 150 franchi
Si riparte
PAOLO LOCATELLI
S
ono iniziate le trattative per gli adeguamenti salariali del settore principale dell’edilizia. In occasione dell’incontro del 22 settembre, le organizzazioni
sindacali OCST-Syna e Unia hanno chiesto di
aumentare tutti i salari di franchi 150.- mensili
(2,5 % degli stipendi reali). Il perchè di questa rivendicazione? L’ottima congiuntura di
cui gode il settore, l’indiscutible crescita della
produttività, la stabilità dei costi relativi al materiale edile utilizzato, gli aumenti costanti dei
premi di cassa malati e un recupero del potere
d’acquisto solo in minima parte riconosciuto
negli ultimi 4 anni.
L’edilizia, checché se ne dica, tira bene e,
dall’indice nazionale del settore (Bauindex)
emerge chiaramente come il miglioramento
negli ultimi 10 anni corrisponda a più del 40
%. Le domande di costruzione sono in costante aumento e i lavori di sottostruttura non
lamentano cali. Complessivamente quindi le
prospettive sono buone, così come ribadito
da uno studio del Credit Suisse e dalla stessa
SSIC-CH (Società Svizzera Impresari costruttori - Direzione) quando sostiene per lo meno
una stabilità nei prossimi 12 mesi. Un impulso
ai salari, sia in termini reali-individuali sia per i
minimi salariali appare quindi dovuto. Dalle prime discussioni, pare di capire che gli imprenditori svizzeri, al tavolo delle trattative, vogliono portare un’offerta di adeguamento salariale
tra «lo zero e il nulla». Il prossimo incontro di
trattativa avrà luogo il 7 ottobre 2014 a Berna
ed un ulteriore è in agenda il 22 ottobre 2014
a Olten. Dalle pagine di questo giornale vi terremo informati sull’andamento delle trattative.
Alcuni dati
La produttività tra il 2007 e il 2012 ha segnato
un aumento di oltre il 9 %. I premi di cassa
malati sono saliti negli ultimi sei anni di oltre il
20 % mentre gli affitti del 10 %. In compenso i
salari del settore hanno avuto un adeguamento di poco superiore al 5 %. Se guardiamo al
fatturato delle imprese, l’anno appena terminato ha fatto registrare una crescita del 4,9 %.
Questi dati giustificano ancora di più la rivendicazione salariale.
S
i è tenuto giovedì 18 settembre a
Bellinzona l’incontro di mediazione fra l’Associazione graniti ticinesi
(AIGT) e la rappresentanza sindacale (OCST e
Unia). Al termine dell’incontro AIGT e sindacati
hanno convenuto di ritrovarsi in tempi relativamente brevi allo scopo di giungere alla stipulazione di un contratto collettivo passerella che
permetta di gestire l’attuale vuoto contrattuale
sino al 31 dicembre 2015, data di scadenza del
contratto nazionale mantello (CNM) dell’edilizia. L’assoggettamento del settore dei graniti
all’attuale CNM rimane un punto di disaccordo giuridico fra le parti che può tuttavia essere
lasciato aperto e risolto di fatto dal contratto
collettivo passerella. Sarà infatti il nuovo CNM
a definire eventuali modifiche della situazione
giuridica del settore del granito a partire dal 1.
gennaio 2016. Il contratto passerella consente
dunque di riportare serenità in questo importante settore economico ticinese che ultimamente ha sofferto di una certa conflittualità. Le
parti hanno pure convenuto di mettere a punto un elenco comune di richieste indirizzate
all’autorità politica che, accanto alla soluzione
concordata, dovrebbe consentire di trovare risposte ad una serie di problemi aperti. Il prossimo appuntamento AIGT-OCST-Unia, avrà
luogo il 2 ottobre 2014. Vi terremo aggiornati.
4
Sindacato  Attualità
2 ottobre 2014 il Lavoro
Città di Lugano
Favorire flessibilità e famiglia
nell’amministrazione
Nella seduta del 15 settembre, il Consiglio
comunale di Lugano ha approvato due mozioni che porteranno novità molto positive
per il personale della città. Abbiamo intervistato Maddalena Ermotti Lepori sui contenuti della mozione «La Città diventi un
datore di lavoro pioniere nel campo della
conciliabilità lavoro-famiglia». Nel riquadro
Lorenzo Jelmini riferisce invece della mozione «Orario flessibile in tutta l’amministrazione».
un massimo di 9 mesi. Tale congedo può essere concesso alla madre o, in alternativa, può
essere concesso interamente o parzialmente
al padre.
Vi è inoltre la possibilità per la madre di sostituire le uitime due settimane di congedo
maternità, con 4 settimane di congedo a metà
tempo.
Gli stessi diritti sono stati concessi anche in
caso di adozione. È stata inoltre recepita la
normativa federale in materia di allattamento.
Perché è così importante che tutti si impegnino per la conciliazione del lavoro con la
vita familiare?
Penso che questo debba essere un compito della società tutta. Si tratta di una scelta di
civiltà. Anche le aziende ne sono consapevoli
e lo dimostra l'opuscolo «Genitori al lavoro: le
aziende rispondono», pubblicato recentemente dalla Commissione consultiva per le pari opportunità tra i sessi, e diffuso dalla Camera di
commercio. Del resto non possiamo pensare
ad un'economia in crescita se mancano gli acquirenti perché non nascono più bambini.
Quello demografico è un problema grave per
le aziende e per le assicurazioni sociali, ma
anche perché una società che invecchia ha
meno energie per affrontare le difficili sfide che
ci aspettano.
Gli studi documentano come le donne continuino ad avere un elevato desiderio di maternità, che però si scontra oggi con condizioni difficili. E le difficoltà riguardano sia motivazioni
legate ai costi, non solo monetari, dei figli, ma
anche la difficoltà per i genitori, in particolare
oggi per le donne, nel gestire il «doppio ruolo»,
di lavoratrice e di madre.
La presente mozione è stata sottoscritta da
tutte le donne del Consiglio comunale, di 6
partiti diversi. Anche se il tema certo riguarda
anche gli uomini, qui si voleva sottolineare una
unanimità al di là degli steccati ideologici.
L’impegno per la gestione della famiglia
prosegue ben oltre il puerperio. In questo
ambito il tempo parziale è uno strumento
prezioso. Quali sono le novità per i dipendenti della Città di Lugano?
Con la modifica del Rod, è stato introdotto un
impegno a favorire gli impieghi a tempo parziale e il job sharing. Molti genitori, mamme e
papà, lavorerebbero volentieri a tempo parziale, ad esempio al 70 o all’80 per cento, in particolare nei primi anni di vita dei bambini, ma ciò
si rivela nei fatti molto difficile da ottenere. In
particolare, nei lavori di responsabilità, si ritiene a torto che il dipendente che non lavora al
100 % sia poco produttivo, mentre in generale
è vero il contrario.
Lugano offre una serie di servizi di sostegno alla famiglia, ma qual è la politica all’interno dell’amministrazione?
Questa è proprio la preoccupazione che sta
al cuore della mozione che abbiamo presentato. Andando a vedere come è organizzata
l’amministrazione comunale, con mia grande
meraviglia ho scoperto che l’orario di lavoro è
in generale rigido, ad esempio gli impiegati lavorano, tutti, dalle 7.30 alle 12 e poi dalle 13.30
alle 17, il che rende la vita una corsa a ostacoli
se si hanno bambini in età scolare. Su questa
questione il Consiglio comunale ha approvato
una mozione apposita (vedi riquadro a lato).
Cosa prevede il nuovo Rod (Regolamento
organico dipendenti) per i novelli genitori?
Vi è la possibilità di ottenere, dopo il congedo
maternità, anche un congedo non pagato per
Quali vantaggi porta il tempo parziale?
I tempi parziali (chiesti dai dipendenti), è chiaro
che possono richiedere una più complessa organizzazione dei tempi di lavoro, ma in compenso
comportano una maggiore soddisfazione, una
migliore produttività e un minor assenteismo.
Quali forme alternative proponete e, secondo lei, ci sono ambiti nei quali si potrebbero
introdurre in maniera proficua?
Mi pare interessante anche la possibilità di
contratti di lavoro su base annua (per dipendenti che lavorino a tempo parziale, lavorare
il totale di ore annuo richiesto, ma ad esempio
riducendo la percentuale di lavoro in estate
e compensandolo con un aumento nel resto
dell’anno): si chiede al Municipio di valutarne
la possibilità dove ciò sia fattibile dal punto di
vista organizzativo.
Qual è la situazione dei dipendenti soggetti
ad un contratto con un tempo di lavoro inferiore al 50%?
Purtroppo il Consiglio comunale ha deciso
di mantenere la norma attuale che prevede la
nomina solo per che opera almeno al 50 per
cento. A me invece pare corretto concedere
la nomina anche a partire da un grado di occupazione di un terzo, quando le esigenze di
servizio lo permettono. L’alternativa dell’incarico per queste persone non pare convincente:
è giusto che il lavoratore o la lavoratrice venga
nominato, e non invece licenziato ogni anno.
Il proporsi di favorire l'introduzione del tem-
po parziale non
è di per sè sufficiente. Cosa
garantirà l'impegno dell'amministrazione in
questo senso?
È importante in questo senso la nomina di un
delegato alla maternità/paternità, da trovare
all’interno dell’amministrazione, che aiuti i/le
dipendenti a negoziare il proprio tempo di lavoro e altre tematiche in particolare legate alla
maternità.
«Orario flessibile
in tutta
l’amministrazione»
LORENZO JELMINI
Tra i differenti temi all’ordine del giorno
nel corso dell’ultimo Consiglio comunale di
Lugano, si è potuto dibattere anche di due
mozioni relative alla gestione del personale.
La seconda mozione, che ho presentato
assieme ad alcuni colleghi in rappresentanza
di tutti i gruppi politici presenti in consiglio
comunale, chiedeva d’introdurre l’orario
flessibile, già presente in quasi tutti i comuni
e nel Cantone, anche presso l’amministrazione cittadina. Questa semplice modalità di
gestione del tempo, con la quale si prevede
una fascia più flessibile anziché un orario
fisso di inizio e di fine attività lavorativa, è
un valido strumento di pianificazione e organizzazione del lavoro nelle aziende e nelle
amministrazioni.
L’orario flessibile serve a pianificare l’organizzazione del lavoro favorendo necessità ed
esigenze di singoli dipendenti che, nei limiti
stabiliti e compatibilmente all’organizzazione, possono appunto scegliere l’inizio e la
fine della giornata lavorativa.
All’unanimità la nostra proposta è stata
accolta dal Consiglio comunale. Un cambiamento che non stravolgerà l’amministrazione
cittadina e i suoi servizi ma che, oltre a
responsabilizzare il collaboratore stesso,
favorirà certamente la conciliabilità tra la
famiglia e il lavoro.
Insomma anche a Lugano, malgrado le note
difficoltà finanziarie, si cerca di migliorare le
condizioni lavorative dei collaboratori adeguandole alle mutate necessità delle famiglie
e della società, in attesa della revisione del
ROD che verrà presto discussa e sulla quale
certamente avremo occasione di aggiornarvi.
Sindacato  Attualità
2 ottobre 2014 il Lavoro
Assemblea case per anziani
Votazioni
Proposte di miglioramento del Ccl Roca
Due risultati
da prendere sul serio
L’Assemblea del personale delle case per anziani,
convocata lo scorso 16
settembre a Lamone, ha
deciso di chiedere ai direttori delle case per anziani
di discutere i seguenti miglioramenti del Ccl Roca.
RENATO RICCIARDI
 Diritto alle indennità notturne e festive durante le vacanze per chi lavora a turni in modo regolare e
durevole
Da molti anni l’OCST ha introdotto e difeso,
attraverso i contratti collettivi di lavoro aziendali del settore industriale, il principio che
durante le vacanze deve essere garantito lo
stesso stipendio che viene corrisposto quando il lavoratore presta normalmente la propria
attività. Il Tribunale federale ha confermato
questo diritto (per esempio nella cosiddetta
«sentenza Orange»). Una modifica dei CCL in
tal senso ha potuto essere concordata con l’EOC e le cliniche private.
Il sindacato OCST chiede ora che anche gli
altri enti sociosanitari interessati (in particolare, le case per anziani e gli istituti sociali) trovino con il sindacato una soluzione collettiva
applicabile a tutti i dipendenti che svolgono
lavoro a turni in modo regolare e durevole.
 Pensionamento anticipato
L’anno scorso al termine della trattativa per
il rinnovo del CCL ROCA case anziani e sindacati hanno deciso di costituire un gruppo di
lavoro della CPC con il mandato di approfondire la possibilità di armonizzare le condizioni
per la previdenza professionale dei dipendenti
delle case per anziani e per un pensionamento
anticipato (rendita-ponte).
Questa prestazione è prevista dagli istituti di previdenza dei dipendenti dello Stato e
dell’Ente ospedaliero cantonale e in altri settori
per professioni particolarmente logoranti.
La possibilità di un prepensionamento sostenibile (che preveda perciò una rendita-ponte
da 60/62 anni fino all’età di pensionamento ordinario) è un’esigenza sempre più importante
per il personale delle case per anziani. I motivi
sono evidenti e sono legati alla professione di
cura e di assistenza agli anziani. Compiti molto
impegnativi e fatica fisica richiedono che tutti i
lavoratori di questo settore possano beneficiare del pensionamento anticipato a condizioni
accessibili.
 Rivalutazione dei salari
È in corso una trattativa con il Consiglio di
Stato per una nuova scala salariale per gli impiegati dello Stato e i docenti. La nuova scala
prevede 20 classi nelle quali saranno collocate
le diverse funzioni dell’amministrazione canto-
nale, comprese le funzioni
sociosanitarie e dei servizi
generali. Le nuove retribuzioni prevedono l’aumento dei salari massimi.
Il CCL ROCA stabilisce
che le classi degli stipendi
dei dipendenti delle case
per anziani sono analoghe
a quelle dei dipendenti
dello Stato. Come avvenuto in passato, quando
entrerà in vigore la nuova
classificazione delle funzioni e le nuove retribuzioni degli impiegati
dello Stato, sindacati e case anziani, d’intesa
con gli enti sussidianti, discuteranno la rivalutazione dei salari del personale, che dovranno
rimanere attrattivi e assicurare condizioni di
lavoro adeguate per i dipendenti, in particolare
per i profili professionali qualificati (di cui i nostri istituti di cura lamentano la scarsità).
 Migliori condizioni per la maternità e la
paternità
Il settore sanitario esige anche che si introducano dei provvedimenti che portino ad aumentare la qualità di vita dei dipendenti e a progredire nell’armonizzare le esigenze della vita
professionale con quelle della vita famigliare.
In un ambito dove la presenza femminile è
elevata e dove si constata un abbandono precoce della professione, che si rivela una dispersione irrazionale di risorse, è sicuramente
nell’interesse di tutti individuare misure per attenuare questo fenomeno. Il sindacato OCST
chiede perciò che siano introdotte delle nuove
condizioni in favore della famiglia, in particolare nell’ambito lavorativo, per raggiungere una
maggiore compatibilità tra esigenze del lavoro
ed esigenze personali e familiari.
Ai datori di lavoro pubblici e privati chiediamo
pertanto di estendere il diritto delle lavoratrici
al congedo pagato di maternità, di favorire la
possibilità dei genitori di rimanere più a lungo
con il figlio dopo la nascita, di migliorare il rientro al lavoro dopo la maternità e di estendere
questi diritti anche ai figli adottati e in affido.
L’OCST proporrà ai direttori delle case per
anziani e degli altri istituti di cura alcune misure concrete per sostenere qualitativamente
e anche economicamente la famiglia dopo la
nascita di un figlio.
Info
http://sociosanitario.ocst.com
„„
Il popolo attende dalla politica
risposte concrete sulla scuola
Il Sindacato OCST-Docenti esprime la
sua soddisfazione per il risultato della votazione sull’iniziativa «Aiutiamo le scuole
comunali» che testimonia l’attenzione e
la sensibilità della popolazione verso la
scuola e le esigenze delle famiglie.
Il voto si è rivelato un’importante occasione di dibattito nel corso del quale
abbiamo raccolto importanti segnali di interesse da parte di molti partiti
nei confronti in particolare della scuola
dell’obbligo. Propositi che speriamo siano messo in atto con azioni concrete
che coinvolgano tutti gli attori e, per le
attività extrascolastiche, anche le associazioni di famiglie e operatori che già
sono attive in questo ambito.
Non siamo invece soddisfatti per la misura «paravento» del docente di appoggio facoltativo per le classi con più di
22 allievi. Questa misura non aggiunge
nulla alla situazione attuale dato che i
comuni hanno già la facoltà di impiegare
tale figura.
Gianluca D’Ettorre
„„
Un sistema imperfetto, ma
migliorabile
Il popolo svizzero, con una netta maggioranza di tutti i cantoni con l’eccezione di quattro romandi, ha confermato la
scelta dell’attuale sistema delle casse
malati, respingendo la proposta di una
cassa unica. Per quanti difetti presenta
l’attuale sistema, garantisce che prestazioni ospedaliere ottimali siano accessibili a tutta la popolazione.
Ciò non toglie che il rilevante interesse
suscitato dall’iniziativa messa in votazione impone di intervenire sui difetti della
LaMal. Anche grazie alla discussione,
sono stati messi in atto o sono in allestimento alcuni provvedimenti: perfezionamento del sistema di compensazione
dei rischi, disegno di legge sulla vigilanza
sull’assicurazione malattia, ecc. È necessario quindi procedere con una riforma
che vada nella direzione di una maggiore trasparenza, del miglioramento della
compensazione dei rischi e della limitazione alla concorrenza distorta sui buoni
rischi.
In ogni caso il nodo della questione che
affligge le famiglie rimane la riduzione
dell’entità del premio di assicurazione
malattia, cui concorrono nella misura del
95 per cento i costi sanitari. Vanno quindi esaminate diverse soluzioni per far
fronte all’aumento costante della spesa
sanitaria. Questa è la sfida reale con la
quale siamo confrontati.
Fausto Leidi
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Sindacato  Frontalieri
2 ottobre 2014 il Lavoro
Traffico
Dal 30 settembre sondaggi in dogana
ANDREA PUGLIA
I
l Direttore del Dipartimento del territorio,
Claudio Zali, ha annunciato che dal 30
settembre i frontalieri verranno fermati
a campione in dogana per essere sottoposti
ad un sondaggio relativo alla mobilità interna;
i lavoratori dovranno fornire informazioni circa
i propri spostamenti quotidiani (da dove partono, dove si dirigono, quali tratte percorrono
abitualmente per lavoro, che tipo di mezzo utilizzano).
L’obiettivo dichiarato è quello di monitorare i
flussi di traffico per arrivare, in un futuro prossimo, a nuove soluzioni che possano alleggerire il traffico ormai congestionato. A questo proposito lo stesso Zali ha già abbozzato
qualche idea in un recente convegno tenutosi
presso l’Università della Svizzera italiana. Sul
tavolo saranno posti nuovi piani per lo sviluppo del car pooling, con la creazione di aree
di parcheggio in Italia, il rafforzamento del sistema tranviario, e ancora importanti incentivi
finanziari alle imprese per l’utilizzo di navette
aziendali.
La preoccupazione espressa dal Dipartimento del territorio è specchio naturale della realtà
dei fatti. I frontalieri in Ticino hanno ormai superato la quota di 62’000 unità ed il numero
sembra destinato ad aumentare ancora. Le
nuove imprese sorgono spesso attorno a piccoli comuni, le cui strade non sono preparate
per accogliere un così vasto numero di veicoli.
Se da una parte il problema è reale e richiede interventi urgenti, dall’altra la proposta dei
sondaggi non può che suscitare alcune perplessità. Ogni frontaliere, quando si registra
presso l’Ufficio per gli stranieri, consegna
un modulo con i propri estremi anagrafici (ivi
compresa la residenza) e la copia del contratto
di lavoro. Ne consegue che il
Cantone dispone già dei dati
necessari alle proprie indagini. Le uniche informazioni
mancanti riguardano le tipologie di veicolo utilizzato; ci si
chiede tuttavia se non sia più
pratico distribuire presso le
aziende ad alto tasso di frontalieri un semplice modulo da
compilare.
Il sindacato non nasconde
dunque la propria preoccupazione che dietro i buo-
ni propositi si possa nascondere una nuova
pressione psicologica sul mondo frontaliero. I
sondaggi, se effettuati nelle ore di punta, non
faranno altro che allungare code già di per sé
massacranti. Creare maggiore traffico con l’intento di smaltirlo sarebbe una contraddizione
in termini.
Si invita pertanto il Dipartimento del territorio
a non effettuare i sondaggi nelle ore di punta
e a chiarire meglio l’utilità e gli scopi dei dati
raccolti.
Frontalieri con le ali
Riunione italo-svizzera
Parte a Verbania il servizio aliscafo
Imposizione dei frontalieri
LUCA CAMONA
L’
Amministrazione Comunale di
Verbania ha raggiunto un accordo
con la compagnia di Navigazione
del Lago Maggiore per l’allestimento di un servizio aliscafo per la tratta Verbania – Locarno
rivolto ai lavoratori frontalieri.
Per fare fronte all’emergenza traffico, il Comune ha indetto una sessione sperimentale
del nuovo servizio che verrà finanziato con i ristorni delle imposte alla fonte pagate dai frontalieri in Canton Ticino.
La tratta verrà percorsa via lago in un tempo
di poco superiore all’ora; i costi sono ancora
da definire ma – assicura il sindaco – saranno
abbordabili e comprensivi dell’eventuale parcheggio auto presso la stazione dell’aliscafo.
L’esperimento avrà inizio il 13 ottobre 2014 e
continuerà fino al 31 dicembre 2015.
Il servizio potrà entrare a pieno regime unicamente se vi saranno almeno 150 utenti registrati.
Il Comune di Verbania invita pertanto i frontalieri residenti in città (o nei paesi limitrofi)
a comunicare il proprio interesse per il servizio. È infatti possibile prenotarsi in uno dei
seguenti modi:
 Telefonando al numero verde della Navigazione Lago Maggiore: 800.551.801.
 Inviando una mail direttamente al Sindaco
Gianluca Zappoli: [email protected].
 Accedendo al sito www.frontalieriverbania.it.
Tramite il succitato sito internet sarà possibile fornire i propri suggerimenti per il perfezionamento del servizio (preferenze per gli orari di
partenza dall’Italia e dalla Svizzera, ecc.).
Il sindacato OCST, unitamente alla CISL con
la quale è in stretta collaborazione, ha deciso
di fornire il proprio appoggio a questa preziosa
iniziativa. Non ci illudiamo: sappiamo bene che
si tratta solo di un piccolo passo e che non
basterà di certo per risolvere il problema del
traffico su strada. Eppure, in questi tempi difficili dove l’Italia viene criticata dalla Svizzera di
non investire alcun euro nei servizi transfrontalieri e di non far nulla per alleviare la pressione
sulle strade cantonali, l’aliscafo di Verbania
appare come un piccolo faro nella nebbia. Un
segnale di luce che potrebbe generare altrove
soluzioni analoghe.
Sarà possibile avere maggiori informazioni
allo sportello OCST a Verbania, aperto presso la sede CISL il mercoledì dalle 16.00 alle
19.00.
I
n ossequio all’articolo 5 dell’Accordo
del 1974 relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri ed alla compensazione finanziaria a favore dei Comuni italiani di
confine, si è tenuta giovedì 25 settembre a
Poschiavo l’annuale riunione bilaterale tra le
Delegazioni italo-svizzere.
La Delegazione italiana era guidata dal dottor Paolo Puglisi. La Delegazione Svizzera
era coordinata dal Direttore della Divisione
delle contribuzioni Lino Ramelli.
La Delegazione italiana ha illustrato la ripartizione – tra gli enti locali interessati – delle
somme ristornate per l’anno 2011, informando in merito alle opere realizzate e in fase di
progettazione.
Da parte sua, la Delegazione svizzera ha
comunicato che l’importo della compensazione finanziaria sulle remunerazioni dei
frontalieri per l’anno 2013 ammonta a franchi
61’570’755.01 di cui è già stato effettuato il
relativo versamento ed ha, inoltre, fornito i
dati statistici relativi al numero dei frontalieri italiani che operano nei Cantoni interessati
dall’accordo.
2 ottobre 2014 il Lavoro
Sindacato  Frontalieri
7
Aumento delle imposte fiscali
Cosa cambierà esattamente?
ANDREA PUGLIA
N
ell’ultimo mese si è assistito al rincorrersi continuo di innumerevoli
voci su altrettanti cambiamenti che
dovrebbero interessare il panorama fiscale dei
frontalieri. I giornali – in particolar modo quelli
italiani – hanno condito le paure dei frontalieri
con titoli altisonanti se non talvolta terroristici.
Il risultato? Poca chiarezza e tanto panico.
L’Ufficio frontalieri OCST ha seguito la vicenda nel dettaglio, promettendo ai propri associati continui aggiornamenti. Poniamo quindi
ordine una volta per tutte analizzando a fondo
tutto ciò che è accaduto, distinguendo i cambiamenti certi da quelli ipotetici e dalle semplici voci di corridoio.
Partiamo dall’indiscrezione che ha spaventato di più i frontalieri, ovvero il postulato
Quadri: sembra che il Governo federale abbia approvato una nuova legge che cancellerà lo status di frontaliere e costringerà i
lavoratori a pagare le tasse seconde le aliquote italiane. È davvero così?
Assolutamente no. Purtroppo su questo punto i giornali italiani hanno fatto moltissima confusione storpiando le informazioni reali.
Ma allora cosa è accaduto esattamente?
Il 16 settembre il Consiglio Nazionale (ovvero
il Parlamento) ha approvato un postulato del
deputato leghista Lorenzo Quadri con il quale
si chiede che tutti i frontalieri paghino le tasse
in Svizzera secondo le aliquote italiane.
Tuttavia il postulato non ha implicazioni giuridiche dirette, ovvero non vincola il Governo
a formulare una legge. Il Governo avrà unicamente il compito di stendere un rapporto tecnico in cui analizzerà i pro e i contro che un
cambiamento simile potrebbe avere. Qualora
il rapporto fosse positivo, allora il Governo potrebbe decidere di studiare una nuova legge
in tal senso, procedimento che richiederebbe
comunque parecchio tempo.
Si tenga poi conto che dal canto suo il Governo ha già fornito una risposta negativa
per bocca del Ministro delle Finanze Eveline
Widmer-Schlumpf: il contenuto del postulato
non è applicabile perché richiederebbe nu-
merosissime modifiche nella legge del diritto
tributario svizzero, vincolerebbe la Svizzera
a violare il «principio di non discriminazione»
imposto dall’Accordo sulla Libera Circolazione
delle Persone e soprattutto troncherebbe i negoziati fiscali con l’Italia.
Che cosa sono questi negoziati fiscali?
Come potrebbero incidere sulla tassazione
dei frontalieri?
Tra l’Italia e la Svizzera è in vigore una Convenzione del 1974 che regola l’imposizione fiscale dei frontalieri. Essa sancisce, come tutti
sanno, che i frontalieri residenti in uno dei comuni della fascia di frontiera non sono tenuti a
dichiarare il reddito in Italia. Essi pagano soltanto l’imposta alla fonte in Svizzera. Quest’ultima dovrà poi girare all’Italia il 38% di quanto
versato dal frontaliere.
Da diversi anni questa Convenzione non piace più al Canton Ticino che vorrebbe trattenere nelle proprie casse tutta l’imposta versata
dai frontalieri, senza dover più ristornarne il
38% all’Italia. Per questo il Cantone ha chiesto al Governo federale di disdire l’Accordo del
1974.
E la Svizzera disdirà davvero la Convenzione?
No, non lo può fare se non raggiunge prima
un nuovo accordo con l’Italia. È infatti necessario che entrambi gli Stati siano d’accordo (si
scusi il gioco di parole) sul cancellare la Convenzione.
I due Governi sono al lavoro ormai da anni
per trovare un nuovo sistema di imposizione
fiscale dei frontalieri che vada bene a entrambi
gli Stati. I nuovi Accordi verranno firmati con
ogni probabilità nel 2015.
C’è chi dice che proprio i nuovi Accordi potrebbero sancire la doppia imposizione per
tutti i frontalieri. A quel punto i lavoratori saranno sì costretti a pagare le tasse secondo
le aliquote italiane. È corretto?
I due Stati potrebbero in linea teorica anche
raggiungere un accordo del genere. Tuttavia
non crediamo che si andrà realmente in questa
direzione essenzialmente per tre motivi: l’Italia sa bene che un aumento così improvviso
dell’imposta fiscale stroncherebbe ulteriormente i consumi, creerebbe nuova
disoccupazione (ad oggi lo «sfogo»
del Canton Ticino è per l’Italia irrinunciabile) e soprattutto porterebbe
alla rovina tutti i comuni della fascia
di frontiera che oggi vivono grazie
ai ristorni provenienti dalle tasse dei
frontalieri.
È molto più probabile che si tratti
un abbassamento dell’aliquota di
ristorno (il 38% è davvero elevato).
Altre voci provenienti da fonti non
ufficiali pensano che si andrà verso
il sistema dello «splitting» fiscale. In
tal caso la Svizzera tasserebbe una
grossa fetta del reddito annuale (circa il 65%)
senza dover più effettuare il ristorno, mentre
l’Italia tasserebbe con le proprie aliquote una
quota ridotta (ovvero il restante 35%) che finirebbe in buona parte ai comuni. Si tratterebbe
in effetti di una soluzione ottima, poiché non
aggraverebbe la situazione del frontaliere e
metterebbe tutti d’accordo.
Tuttavia lo ripetiamo: al giorno d’oggi non
esistono risposte certe. Le trattative sono segrete e si capirà qualcosa in più entro la primavera del 2015.
Arriviamo all’ultimo punto.
Si è parlato di «aumento del moltiplicatore
comunale per i frontalieri». Di cosa si tratta esattamente? È un cambiamento certo?
Quanto inciderà sulla tassazione complessiva dei frontalieri?
Questo è l’unico cambiamento certo. Spieghiamo bene di cosa si tratta.
Il Parlamento del Cantone Ticino ha aderito
ad un’iniziativa del partito UDC che chiede
l’aumento del moltiplicatore comunale nelle
imposte alla fonte. L’imposta alla fonte racchiude al suo interno tre componenti: federale, cantonale e comunale. Diversamente dalle
prime due, la parte comunale varia da Comune
a Comune. Ogni Comune decide il livello delle sue imposte, fissandolo ad una percentuale
dell’imposta cantonale (il cosiddetto moltiplicatore comunale).
Siccome i frontalieri non hanno la residenza
in un Comune ticinese, le loro imposte alla fonte sono sempre state calcolate sulla base di un
moltiplicatore comunale medio (pari nel 2013
al 78%).
Ponendosi nella linea della proposta menzionata, il Gran Consiglio ha ora accordato al governo cantonale la facoltà di scostarsi dal moltiplicatore medio aumentandolo fino al proprio
massimale (appunto il 100%). L’aumento entrerà in vigore dal 1° gennaio 2015. L’incremento delle imposte a carico del singolo lavoratore non sarà rilevante. Quantificarlo con
esattezza non è possibile poiché varia molto
in base al reddito lordo annuale e allo stato di
famiglia. Per osare delle cifre puramente generiche, possiamo dire che l’aumento medio
sull’imposta alla fonte complessiva sarà tra
l’1% e il 3%.
Ad amareggiare è piuttosto il clima del quale
è frutto. Nel mondo politico e nel tessuto sociale del Cantone è andata prendendo corpo
una diffusa insofferenza verso la libera circolazione, che è fonte di innegabili distorsioni e
abusi. I frontalieri ne sono l’incolpevole capro
espiatorio. La responsabilità ricade su coloro,
imprese e operatori economici, che utilizzano
la libera circolazione a fini speculativi, senza
considerare adeguatamente i bisogni e le attese del territorio. L’apporto decisivo fornito dai
frontalieri viene ad essere offuscato dalle pratiche abusive di chi sfrutta la libera circolazione
e la stessa manodopera frontaliera.
Sindacato  Formazione
8
2 ottobre 2014 il Lavoro
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Il calendario completo dei corsi è consultabile sul sito
internet del CFP-OCST e di FORMAT Lingua Sagl all’indirizzo www.cfp-ocst.ch e www.formatlingua.ch
PROGETTO MOSAICO
Tanto più fai un lavoro che non ti piace, tanto più devi farlo bene!
I
n questo numero della nostra rubrica
proponiamo alcune riflessioni dell’economista Luigino Bruni* sul rapporto
tra lavoro e gratuità espresse in un recente
incontro di studi delle ACLI a Cortona e approfondite nel libro «Fondati sul lavoro», ed.
Vita e Pensieri, 2014.
Per il suo essere un «come» e non primariamente un «che cosa» si fa, non si tratta di
contrapporre il dono al mercato, la gratuità
al doveroso, poiché esistono delle grandi
aree di complementarietà: il contratto può e
deve sussidiare la reciprocità del dono. Dire
gratuità significa riconoscere che un comportamento va tenuto perché è buono e non
per una sua possibile ricompensa o sanzione
esterne. Ecco perché non c’è lavoro ben fatto
senza gratuità, perché la gratuità ha bisogno
non di un’etica utilitaristica fondata sugli incentivi e sulle sanzioni, ma di un’etica del valore intrinseco delle cose. La pur necessaria
e molto importante ricompensa, monetaria o
di altro tipo, che si riceve in contraccambio
di quell’opera, non è la motivazione del lavoro ben fatto, ma solo una dimensione, certamente importante e altrettanto essenziale,
che si pone su di un altro piano: è, in un certo
senso, un atto di reciprocità, un premio o un
riconoscimento e una riconoscenza che quel
lavoro è stato fatto bene, e non il «perché»
del lavoro ben fatto. Per lavorare può bastare la buona motivazione del salario; ma per
il lavoro ben fatto occorre anche la gratuità.
In tempo di crisi, molte più persone sono
costrette a fare dei lavori che non amano pur
di vivere. La sofferenza di accettare questi
lavori non è tuttavia misurata da nessun PIL.
In realtà, tutti i lavori hanno componenti non
vocazionali, ma che danno serietà al lavoro.
È proprio quella parte un po’ noiosa che ci
fa persone serie. Il contratto non compra la
parte essenziale del lavoro e l’impresa non
ha né gli strumenti per comprare questa dimensione, né il linguaggio per riconoscerlo.
La cultura economica capitalistica dominante, con la sua teoria e prassi economica,
sta invece operando su questo fronte una rivoluzione silenziosa ma di portata epocale: il
denaro è diventato il principale o unico «perché» del lavorare, la motivazione dell’impegno nel lavoro, della sua qualità e quantità.
È, questa, la cultura che possiamo chiamare
dell’incentivo, che si sta sempre più estendendo anche ad ambiti tradizionalmente non
economici, come la sanità e la scuola, dove
è divenuto normale pensare che un insegnante o un medico si comportano da buoni
lavoratori solo e solo in quanto adeguatamente remunerati e controllati.
Dobbiamo cambiare lo sguardo sul lavoro
e uscire dall’idea che il lavoratore è un pigro
e un fannullone, che, se non lo controllo e lo
incentivo, lavora male. Il premio riconosce la
virtù e la rafforza, mentre l’incentivo crea i
comportamenti in maniera innaturale.
Bisogna ripartire da una nuova fiducia nelle
risorse morali e spirituali del lavoratore, che
quando lavora bene - prima di obbedire a incentivi e manager - obbedisce a se stesso,
mentre quando lavora male per otto ore al
giorno per quarant’anni, è l’intera vita, personale, familiare e sociale, che non funziona.
Ne va di mezzo la nostra felicità, una felicità
che non può cominciare quando torniamo a
casa alla sera o nel weekend, perché se non
siamo felici quando e mentre lavoriamo, non
possiamo esserlo veramente e pienamente neanche quando smettiamo di lavorare.
Non è sempre possibile, per tutti e per tutta
la vita, fare il lavoro che sentiamo come nostra vocazione, ma nessuno può impedirci di
vivere ogni lavoro come relazione e servizio
e così redimerlo e trasformarlo in crescita
umana.
Il disagio del mondo del lavoro è anche il
frutto dell’imperialismo incontrastato di questa cultura del lavoro, che non vede nel «bisogno del lavoro ben fatto» la vocazione più
radicale presente nelle persone, che, se possono, vogliono lavorare bene, perché nel lavoro mettono la parte migliore di essi. Tutto
questo è il vero significato del dovere etico
di riportare la gratuità al centro del mondo
del lavoro.
*professore ordinario di Economia politica
presso l’Università Lumsa di Roma
Info
Per info & commenti contattare il team Progetto
Mosaico:
Marina Bernardo Ciddio [email protected]
Emanuela Pigò [email protected]
Paolo Cicale [email protected]
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Sindacato  Formazione
2 ottobre 2014 il Lavoro
9
Gessatori
Complimenti ai nuovi diplomati
con attestato federale di capacità
A
ll’incontro di fine corso dello scorso
12 settembre erano presenti, insieme
agli organizzatori del corso e ai formatori, i partecipanti Buonavoglia Salvatore,
Cannura Marco, Canu Mauro, Carbone Francesco, Cavatorta Ivan, Curcio Ivan, De Masi
Pasquale, Filippi Giuseppe, Scumaci Antonio,
Zaccaria Michele che hanno superato l’esame per l’ottenimento dell’Attestato federale di
capacità (AFC) di gessatore, svoltosi in Ticino
nel mese di giugno. Anche Tino Michienzi e
Giuseppe Domenico, residenti oltre Gottardo,
hanno raggiunto il medesimo traguardo, partecipando al nostro corso organizzato sulla base
dell’art.33 della LFPr. Complessivamente hanno superato gli esami 12 gessatori su un totale
di 18 candidati.
Il segreto del successo della prima edizione
della formazione organizzata dal Centro di formazione professionale dell’OCST in collaborazione con ENAIP Svizzera e l’Associazione
Ticinese Mastri Gessatori (ATMG&P) è sicuramente il rispetto delle disposizioni federali in
materia, oltre che la flessibilità di tutti gli attori
coinvolti in questo innovativo progetto e all’elevato numero di ore di pratica. Oltre alle otto
materie teoriche (tecnica delle costruzioni, conoscenza dei materiali, calcolo e disegno professionale, chimica e fisica, prevenzione infortuni e cultura generale), sono state organizzate
4 settimane di pratica, effettuate in collaborazione con strutture qualificate quali il CFPSSIC di Gordola. Un grande contributo in tal
senso è stato fornito dall’Associazione Svizzera Imprenditori Pittori e Gessatori (ASIPG) di
Wallisellen, che ha organizzato i corsi pratici
per i candidati agli esami.
Ma è soprattutto grazie all’esperienza maturata da ENAIP a Lucerna, al continuo confronto con i partecipanti e i loro datori di lavoro,
con i formatori ticinesi e provenienti da oltre
Gottardo e con l’Associazione Ticinese Mastri
Gessatori (ATMG&P), che è stato possibile monitorare costantemente l’evoluzione del progetto e apportare modifiche in corso d’opera
per migliorare la nostra offerta formativa. In
questo senso, la preziosa collaborazione con
gli esperti della Divisione della formazione professionale ha permesso di recepire utili suggerimenti e indicazioni. Un particolare ringraziamento va alle aziende Knauf AG, Marmoran,
Rigips AG, Fixit AG e HG Commerciale che ci
hanno messo a disposizione a condizioni di
assoluto favore il materiale di consumo per i
corsi interaziendali. Un importante contributo
per organizzare questa formazione è giunta
anche dal Fondo Cantonale per la Formazione Professionale, dalla
Commissione paritetica
cantonale per i lavori in
Gesso e l’Intonacatura e
dai colleghi del servizio
esterno dell’OCST che
ci hanno aiutato a presentare questa iniziativa
sui luoghi di lavoro.
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due anni - su mandato
della Segreteria di Stato per la formazione, la
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dualmente tradotto dal tedesco in italiano il
materiale didattico della ASIPG per la formazione dei gessatori. Grazie alla disponibilità
delle aziende attive nel settore, Knauf AG,
Marmoran, Rigips AG e Fixit AG, che stanno
contribuendo alla revisione terminologica del
materiale tradotto sarà presto disponibile uno
strumento utile e aggiornato per questa formazione.
Cogliamo l’occasione per segnalare che
sono aperte le iscrizioni per la seconda edizione del corso di gessatore (art. 33 LFPr), il cui
inizio è previsto per gennaio 2015. Segnaliamo
inoltre che la stessa formazione in lingua italiana inizierà presso l’ENAIP di Lucerna a partire
dal mese di novembre 2014 (www.enaip.ch).
Per informazioni ci si può rivolgere al signor
Giuseppe Rauseo, responsabile del Centro
formazione professionale dell’OCST (www.
cfp-ocst.ch), al numero 091 921 15 51.
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10
Sindacato  Attualità
2 ottobre 2014 il Lavoro
Occupazione
Nel secondo trimestre
lieve aumento dei senza lavoro
S
econdo le rilevazioni dell’Ufficio federale di statistica (Ust), tra il secondo
trimestre 2013 e il secondo trimestre 2014 il numero di occupati in Svizzera è
aumentato dell’1,8%. Nello stesso periodo, il
tasso di disoccupazione secondo la definizione dell’Ufficio internazionale del lavoro (ILO) è
leggermente salito, passando dal 4,2 al 4,4%.
Nell’Unione europea è invece calato, passando dal 10,8 al 10,2%.
Persone occupate
Nel secondo trimestre 2014 gli occupati in
Svizzera erano 4,903 milioni, ovvero l’1,8%
in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno
precedente. Il numero degli uomini occupati è
salito dell’1,4%, quello delle donne del 2,3%.
Nello stesso periodo, in termini di equivalenti a
tempo pieno (ETP), l’evoluzione ha raggiunto il
+1,0% (uomini: +0,2%, donne: +2,3%).
Manodopera svizzera e straniera
Tra il secondo trimestre 2013 e il secondo trimestre 2014, il numero di lavoratori stranieri è
cresciuto maggiormente rispetto a quello dei
lavoratori svizzeri (stranieri: +5,0% a 1,467 milioni; svizzeri: +0,5% a 3,436 milioni). La manodopera straniera è aumentata allo stesso ritmo
tra i titolari di un permesso di domicilio (permesso C: +5,2%), tra i titolari di un permesso
di dimora (permesso B o permesso L in Svizzera da più di dodici mesi: +5,3%) e tra i titolari
di un’autorizzazione di breve durata (permesso
L in Svizzera da meno di dodici mesi: +5,1%).
Un aumento un po’ meno netto si osserva tra i
frontalieri (permesso G, +4,3%).
Disoccupazione ai sensi dell’ILO in Svizzera
e in Europa
Nel secondo trimestre 2014, in Svizzera
208’000 persone risultavano disoccupate
ai sensi dell’Ufficio internazionale del lavoro
(ILO), ovvero 16’000 in più rispetto all’anno
precedente. I disoccupati ai sensi dell’ILO rappresentavano il 4,4% della popolazione attiva,
mentre nello stesso trimestre dell’anno precedente erano il 4,2% Il tasso di disoccupazione
ai sensi dell’ILO è diminuito invece nell’Unione
europea (UE-28: dal 10,8 al 10,2%) come pure
nella zona Euro (ZE18: dall’11,9 all’11,4%).
Giovani disoccupati ai sensi dell’ILO
In Svizzera, fra il secondo trimestre 2013 e il secondo trimestre 2014, il tasso di disoccupazione
tra i giovani (dai 15 ai 24 anni) ai sensi dell’ILO
è aumentato, passando dal 7,0 al 7,7%. Nello
stesso arco di tempo, il tasso di disoccupati tra i
giovani ha registrato una contrazione sia nell’Unione europea (UE-28: dal 23,3 al 21,7%) sia nella zona Euro (ZE18: dal 23,7 al 22,8%).
Disoccupazione ai sensi dell’ILO in base a
varie caratteristiche
Fra il secondo trimestre 2013 e il secondo trimestre 2014, il tasso di disoccupazione ai sensi dell’ILO è rimasto stabile nella fascia di età
compresa tra i 25 e i 49 anni (4,1%), e si è attestato in aumento in quella tra i 50 e i 64 anni
(dal 3,3 al 3,9%). Il tasso è aumentato sia tra
gli uomini (dal 4,1 al 4,3%) sia tra le donne (dal
4,2 al 4,5%), ha registrato una progressione fra
gli svizzeri (dal 2,9 al 3,2%), mentre è rimasto
invariato fra le persone di nazionalità straniera
(7,9%). Tra queste ultime il tasso è cresciuto
solo tra le persone provenienti da Stati terzi
(dal 12,0 al 13,8%). Il tasso di disoccupazione ai sensi dell’ILO degli stranieri provenienti
dall’UE-28/AELS è diminuito dal 6,2 al 5,4%.
Durata della disoccupazione ai sensi dell’ILO
Tra il secondo trimestre 2013 e il secondo trimestre 2014, i disoccupati di lunga durata ai
sensi dell’ILO (1 anno o più) sono passati da
65’000 a 78’000. Nello stesso periodo, la quota di disoccupati di lunga durata è aumentata,
passando dal 33,9 al 37,2%. La durata mediana di disoccupazione è pertanto aumentata da
216 a 239 giorni.
Lavoro a tempo parziale e sottoccupazione
Nel secondo trimestre 2014, i lavoratori a
tempo parziale erano 1,656 milioni (+115’000
rispetto al secondo trimestre 2013). Di questi,
307’000 erano sottoccupati, ovvero avrebbero voluto lavorare di più ed erano disponibili a
farlo sul breve termine. Il tasso di sottoccupazione era del 6,5% nel secondo trimestre del
2014, in aumento rispetto a quello dello stesso
periodo dell’anno precedente (6,1%).
Travail.suisse
Un investimento per la famiglia ed il futuro
I
l Consiglio degli Stati si è pronunciato in
favore del proseguimento delle misure di
incentivo alla creazione di posti di accoglienza extrascolastica per i bambini. Questa
tappa è certamente urgente e necessaria, ma
non esaurisce le necessità in questo campo.
L’invecchiamento demografico e la carenza
di manodopera qualificata rendono sempre
più urgenti misure a sostegno delle famiglie
nella cura dei bambini.
Non si può più adagiarsi su soluzioni differenziate tre i cantoni e i comuni. Ora per le famiglie è una questione di fortuna, legata al comune di domicilio, ricevere il sostegno di strutture
di cura affidabili.
«L’insicurezza attuale è un veleno per un
coinvolgimento professionale più ampio dei
padri e delle madri.» secondo le parole di
Matthias Kuert Killer, responsabile della politica sociale a Travail.Suisse.
La situazione attuale è grottesca dal punto di vista economico: da un lato si investe del denaro pubblico nella formazione dei
giovani, dall’altro sussistono dei
grandi ostacoli affinché questi investimenti possano portare i loro
frutti, perché mancano dei posti
di accoglienza per i bambini.
La Svizzera non può più permettersi gli indugi e le esitazioni
della Confederazione. Travail.
Suisse si attende dal Consiglio
federale delle proposte concrete
e un ruolo attivo nei prossimi quattro anni alfine di migliorare la conciliazione tra la famiglia
e il lavoro.
La creazione di posti di cura è un elemento
importante in questo contesto. Molti studi mostrano che grazie all’aumento delle entrate fi-
scali e dei versamenti alle assicurazioni sociali,
il bilancio di questo investimento per le casse
pubbliche è positivo.
«La confederazione deve continuare ad investire su infrastrutture di accoglienza extrascolastica affidabili. Fa parte del servizio pubblico» aggiunge Kuert Killer.
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2 ottobre 2014 il Lavoro
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12
Storia
2 ottobre 2014 il Lavoro
La Grande Guerra
A cent’anni dall’inizio del conflitto
L’inizio
28 giugno 1914: a Sarajevo si festeggia la festa nazionale. L’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo-Este erede al trono d’AustriaUngheria e la moglie sono in visita ufficiale
nella città. Gavrilo Princip, militante nazionalista serbo-bosniaco, aiutato da 5 colleghi, durante il passaggio dell’automobile con a bordo
l’arciduca e la moglie compie l’attentato. I due
occupanti perirono in breve tempo. Fu la scintilla per un crisi diplomatica. Un mese più tardi, il 28 luglio 1914, l’Impero austro-ungarico
dichiarò guerra al Regno di Serbia. Ciò determinò l’irrimediabile aggravarsi della crisi e la
mobilitazione delle nazioni europee, spinte dal
fitto sistema di alleanze.
Pochi giorni dopo, il 4 agosto, le nazioni in
guerra erano già 5: Germania, Austria-Ungheria, Regno Unito, Francia e Russia. Altre potenze europee rimasero inizialmente neutrali.
Ogni nazione entrata in guerra era convinta
che il conflitto sarebbe durato poche settimane, nessuno era preparato a una guerra di
lunga durata. Queste convinzioni erano dettate dai deliri di onnipotenza: il nazionalismo era
esasperato in tutte le nazioni, tutti si sentivano
superiori e imbattibili, tutti avevano la certezza
di poter eliminare il nemico in breve tempo. Impossibile non citare la famosa frase del Kaiser
Guglielmo II rivolta alle truppe in partenza per il
fronte ad agosto: «Tornerete nelle vostre case
prima che siano cadute le foglie dagli alberi».
La storia ci insegna che non andò
proprio così. La Germania, il 2 agosto, occupò senza resistenza alcuna
il Lussemburgo. Pochi giorni dopo
ebbe inizio l’invasione del Belgio,
che si rivelò meno semplice del previsto. Proprio quest’ultima invasione
fu la goccia che fece traboccare il
vaso per gli inglesi, che dichiararono, in seguito, guerra alla Germania. Durante l’invasione tedesca, la
truppe francesi invasero l’AlsaziaLorena per riscattare la loro perdita
durante la guerra franco-prussiana
(1870). In seguito divenne il fronte
dei Vosgi.
Altra trincea tedesca a Vauquois con «vista» sulle buche causate dalle mine
Il fronte occidentale e l’Italia in guerra
Dopo l’invasione del Belgio toccò logicamente alla Francia. Sull’altro fronte la Germania
combatteva contro la Russia. Il tutto era previsto dal piano Schlieffen: la strategia tedesca
mirava a sconfiggere con una «guerra lampo»
la Francia e, confidando nella lenta e pesante
macchina bellica russa, rivolgere poi tutte le
proprie forze ad oriente. Con la battaglia della Marna i francesi riuscirono però a bloccare
l’offensiva tedesca. Nel 1915 è importante annoverare l’entrata in guerra dell’Italia a fianco
degli alleati (24 maggio), dopo la firma segreta del patto di Londra che sanciva così la fine
della Triplice alleanza. Nella vicina penisola si
pensava infatti che essere
dalla parte dei trionfatori al
termine del conflitto avrebbe portato indubbi compensi
territoriali. L’Italia formalmente dichiarò guerra unicamente all’Austria-Ungheria,
non alla Germania.
Trincea della prima linea tedesca a Vauquois, nei pressi di Verdun
Il fronte orientale
Gli scontri iniziarono nell’agosto del 1914. Su questo
fronte si scontrarono Germania, Austria-Ungheria e truppe ottomane di supporto da
una parte, a cui si affiancò la
Bulgaria nel 1915, e l’Impero
russo dall’altra, a cui si unì
per poco tempo la Romania. In questa zona del conflitto la guerra di movimento
non ebbe mai realmente termine, a causa anche della
conformazione
geografica
del territorio. Nonostante la
superiorità nelle tattiche e
negli armamenti delle potenze centrali, la Russia, avvantaggiata dal suo enorme
potenziale umano, non fu
mai completamente sconfitta
sul campo. La sconfitta della
Russia avvenne solamente a
seguito delle rivolte interne scaturite dal malcontento generalizzato della popolazione, che
scaturirono in una rivoluzione che destituì lo
zar Nicola II (febbraio 1917) e mise al potere un
governo provvisorio, sostituito in seguito della
rivoluzione d’ottobre guidata da Lenin. Il nuovo
stato rivoluzionario il 3 marzo 1918 firmò il trattato di Brest-Litovsk con le potenze centrali e
di fatto fece uscire la Russia dal conflitto.
La guerra di trincea sul fronte Occidentale
La guerra si trasformò ben presto (già nel
1914) da «guerra di movimento» (o di manovra)
a guerra di trincea. Tutte le fazioni non erano
ancora equipaggiate e preparate a questo tipo
di guerra. Le tattiche militari erano obsolete. Il
fronte occidentale fu probabilmente il più duro.
Le fazioni rafforzarono il fronte con casematte,
filo spinato, trincee e rifugi. La linea fortificata
partiva in pratica dal mare del Nord fino alla
frontiera svizzera nel Giura, dove si trovava il
famoso «chilometro zero». Tristemente famosa caratteristica della guerra di trincea era la
«terra di nessuno», zona martoriata dai bombardamenti continui e non occupata militarmente, appunto, da nessuno.
La vita nelle trincee era particolarmente difficile. Si viveva in mezzo a continui bombardamenti da parte dell’artiglieria nemica, all’acqua,
al fango, alla sporcizia, ratti, erano insomma
condizioni disumane mai vissute finora. La
guerra di trincea era un continuo avanzare e
ritirarsi, si guadagnavano magari qualche centinaio di metri di terreno, per poi perderli nei
giorni seguenti. Nessuno riusciva realmente ad
avvantaggiarsi. L’arrivo dell’inverno non fece
che peggiorare ulteriormente le cose.
La tregua di Natale: uno spiraglio di umanità
Solo in occasione del primo Natale di guerra
sui campi di battaglia si intravide un ricordo
della vita «normale», e alla vigilia, dopo cinque
mesi di aspri combattimenti, le armi tacquero lungo tutto il fronte, quando i combattenti
dei due schieramenti concordarono - senza
l’assenso degli alti comandi - una tregua di tre
giorni in cui seppellire i morti e festeggiare insieme il Natale: fu la cosiddetta «tregua di Natale», uno spiraglio di umanità che non si poté
Storia
2 ottobre 2014 il Lavoro
più ripetere durante tutta la guerra. Gli eventi
della tregua del 1914 non furono riportati dai
media per giorni, in una sorta di autocensura
non ufficiale rotta infine il 31 dicembre 1914
dal The New York Times statunitense (nazione
ancora neutrale); i giornali britannici ne parlarono nei primi giorni di gennaio del 1915, riportando numerosi resoconti in prima persona
degli stessi soldati. Le reazioni dei vertici militari non furono per niente positive e condannarono questi gesti di umanità. Nel 2005 Christian Carion diresse il film Joyeux Noël - Una
verità dimenticata dalla storia, film che narra
appunto di questi avvenimenti.
La guerra dei gas
La lunga fase di stallo del fronte occidentale
portò i tedeschi a provare soluzioni alternative, che avrebbero potuto portarli alla vittoria.
Ecco che allora, il 22 aprile 1915, sul fronte
di Ypres (Belgio) furono utilizzate le armi chimiche, in particolare il gas, chiamato «iprite»,
dal nome del luogo dove fu utilizzato, o «gas
mostarda». L’attacco sperimentale fu un successo. La Germania continuò dunque con lo
sviluppo di queste armi passando dalle bombole a vere e proprie granate contenenti il gas,
maggiormente precise. Svilupparono poi ulteriori strategie di attacco, costruendo granate
contenenti agenti irritanti che complicavano
l’utilizzo delle maschere anti gas; in seguito
veniva rilasciato il gas vero e proprio.
La guerra aerea e altre tecnologie
La Grande Guerra diede un impulso decisivo
allo sviluppo della neonata aviazione. I velivoli
furono utilizzati sia per attacchi a terra che per
duelli in volo. Non da ultimo, vennero utilizzati
per la ricognizione e lo studio delle postazioni
avversarie. Inoltre si ebbero i primi bombardamenti compiuti a volte con bombardieri (ancora rudimentali), altre con i dirigibili accompagnati da squadriglie di caccia messi a difesa.
Altra novità introdotta durante la Grande
Guerra furono i carro armati. Erano dei prototipi e non ancora ampiamente utilizzati, ma il
primo conflitto mondiale fece da trampolino di
lancio per lo sviluppo di queste «nuove armi»,
che divennero poi molto più efficaci e utilizzate
nel secondo conflitto mondiale.
Altro armamento da citare sono i sottomarini,
in particolar modo i temibili U-boot. Va però
detto che l’Inghilterra non perse mai realmente
il dominio dei mari e in questo ambito rimase
superiore alla Germania per tutta la durata del
conflitto
13
La medicina e la psicologia
Durante il primo conflitto mondiale
vi furono migliaia di amputazioni, in
quanto la medicina non era ancora
così all’avanguardia. Spesso i feriti più gravi, anche se curabili con
magari lunghe operazioni, venivano lasciati morire per «non perdere
tempo prezioso» in cui si potevano
curare feriti più leggeri. Si preferiva
curare i feriti leggeri in quantità più
numerose, in modo da poterli rimandare al fronte il prima possibile.
Cimitero americano «Meuse-Argonne»
La Grande Guerra vide anche il
sorgere di nuove patologie psichiaGuerra, il popolo svizzero subì comunque deltriche fino ad allora sconosciute.
Migliaia di soldati soffrirono di una inedita ti- le privazioni dovute al conflitto, ovviamente di
pologia di lesioni, studiata per la prima volta minor gravità rispetto ad altri paesi.
proprio nel primo dopoguerra, consistente in
una serie di traumatizzazioni psicologiche che Lo stallo e l’entrata in guerra americana
Nell’aprile del 1917 gli americani entrarono in
potevano portare a un completo collasso nervoso o mentale: designata come «trauma da guerra. L’affondamento del Lusitania, transatbombardamento» o «nevrosi di guerra», co- lantico americano carico di civili, da parte della
stituì la prima teorizzazione del disturbo post marina tedesca, e la scoperta di un telegramma tedesco che offriva di finanziare al Messitraumatico da stress.
co un’invasione verso gli USA, diedero l’input
decisivo a una nazione che in parte meditava
Le conseguenze in Svizzera
L’esercito fu mobilitato il 2 agosto 1914, Ul- già di affiancare gli alleati. Il loro apporto fu derich Wille venne eletto generale e la Svizzera cisivo, nel 1918, nel dare una svolta alla fase
dichiarò la sua neutralità. Benché non sia mai di stallo interminabile del fronte occidentale.
entrata in guerra la popolazione subì molte re- Seppur non vi furono grandi conquiste territoriali, si riuscì a respingere le offensive tedesche e farli arretrare. Importante fu soprattutto
il supporto materiale degli USA di Wilson.
Sciopero generale a Zurigo
Foto: Gretlers Panoptikum zur Sozialgeschichte
strizioni, con anche alcuni divieti stravaganti,
per esempio il divieto di balli nel canton Appenzello e San Gallo. Fu inoltre vietata la circolazione alle 5’410 vetture immatricolate nella
nostra nazione ai tempi. Come oggi, la Svizzera dipendeva molto dall’estero e possiamo
dunque immaginare i problemi di importazione
ed esportazione legati al conflitto (il 75 % del
grano arrivava da oltre oceano). Lo scoppio
della guerra accentuò la divisione tra i romandi
e i ticinesi da una parte e gli
svizzero tedeschi dall’altra,
Paesaggio «lunare» causato dai bombardamenti sul Forte di Vaux
con i primi che parteggiavano
per i francesi e i secondi per
la Germania. Il blocco delle
esportazioni fece crescere
la disoccupazione. Le dure
condizioni di vita portarono al
grande sciopero generale del
novembre 1918 (il maggior
sciopero mai svolto in Svizzera), che fu represso con l’aiuto dell’esercito, e alla fine della guerra una forte epidemia
di grippe fece migliaia di morti. Insomma, nonostante non
abbia combattuto la Grande
La resa
Il 3 novembre 1918 l’Austria-Ungheria firmò
l’armistizio di Villa Giusti con l’Italia (entrerà
in vigore alle 15.00 del giorno seguente). Solo
sul fronte occidentale si continuava a combattere. Gli Alleati avanzavano inesorabilmente
raggiungendo il confine belga. In Germania
il popolo, stufo della guerra e delle privazioni, era sull’orlo di una rivoluzione. Nonostante
tutto il Kaiser rifiutò di abdicare. La fine della
guerra era vicina tanto che la marina tedesca
annunciò che non avrebbe più obbedito agli
ordini. La Germania era al collasso: i rivoluzionari avevano in mano i principali nodi ferroviari
e alcune città, molti soldati avevano abbracciato la rivoluzione, e la superiorità militare
alleata stava schiacciando le truppe al fronte.
Il 10 novembre il governo tedesco accettò le
condizioni di resa, alle 5.30 del mattino dell’11
novembre venne firmato l’armistizio, su un vagone ferroviario, che sarebbe entrato in vigore
alle ore 11 del giorno stesso.
La pace era giunta, la guerra finita: si lasciò
alle spalle circa 10 milioni di morti tra i soldati
e circa 7 milioni tra i civili; 20 milioni di soldati
rimasero feriti, molti dei quali gravemente. In
più, in concomitanza con la fine del conflitto
arrivò in tutta l’Europa «l’influenza spagnola» a
tartassare ulteriormente la gente. Purtroppo, la
lezione non fu appresa: poco più di vent’anni
dopo, la pace veniva nuovamente interrotta da
un conflitto mondiale, in parte generato dalla
Grande Guerra e i suoi strascichi. Il Trattato
di pace di Versailles del 28 giugno 1919, infatti, non riuscì a proporre una sistemazione
territoriale adeguata e anzi inaugurò un nuovo periodo storico molto difficile, complesso e
tormentato.
14
Info Balcani
Pagina a cura di Slavko Bojanic
2 ottobre 2014 il Lavoro
Analiza
Najveća plaća u Sloveniji, najmanja u Makedoniji, BiH pri dnu
Najveća prosječna mjesečna plaća uposlenih na prostoru država bivše Jugoslavije, odnosno zemalja Zapadnog Balkana je u Sloveniji 1.002,75 eura, a najniža
u Makedoniji skoro tri puta manje - svega 352,47 eura, pokazuje analiza Anadolu Agency (AA) urađena na osnovu posljednjih podataka koje su prezentirale
državne agencije za statistiku.
Ilustracija/24sata.info
P
rosječna plaća uposlenih u Republici Sloveniji u julu ove godine, naime,
iznosila je 1.002,75 eura što je za
7,11 eura više nego mjesec ranije, juni kada je
bila 995,64 eura.
Prosječna plaća u Republici Sloveniji, inače,
varira u toku ove godine između 994,34 eura
kada je imala svoj minimum, u odnosu na januarski 1.005,75 eura kada je bila najveća u
2014. godini. Preko hiljadu eura prosječna
plaća u Sloveniji evidentirana je još u maju
kada je iznosila 1.000,69, te mjesec ranije,
aprilu kada je bila 1001,03 eura.
Istovremeno prosječna plaća u Republici
Hrvatskoj u junu ove godine iznosila je 5.558
kuna ili 728,92 eura. Hrvatska je tako osim Slovenije jedina država
bivše
Jugoslavije,
odnosno Zapadnog
Balkana koja ima
prosječnu plaću veću
od 500 eura.
Od država kandidata, odnosno potencijalnih kandidata
za Evropsku uniju sa
prostora bivše Jugoslavije - Zapadnog
Balkana
najbolje
rangirana po visini
prosječne plaće je
Republika Crna Gora.
U augustu ove godine
prosječna plaća u toj
državi iznosila je 473
eura.
Prosječnu plaću veću od 400 eura među
državama kandidatima, odnosno potencijalnih
kandidata za Evropsku uniju sa prostora bivše
Jugoslavije - Zapadnog Balkana ima još jedino
Bosna i Hercegovina. Prosječna plaća, naime,
u Bosni i Hercegovini u junu ove godine iznosila je 829 KM ili 423,87 eura i jedan posto je
manja u odnosu na decembar 2013. godine.
Zaposleni u Republici Srbiji u julu ove godine
imali su prosječnu plaću u iznosu od 45.216
dinara ili 381,26 eura.
Time je prosječna plaća u Srbiji za 10.024
ili 84,46 eura manja u odnosu na prosječnu
mjesečnu potrošnju koja je u prvom kvartalu tromjesečju ove godine iznosila 55.240 dinara
- 465,72 eura.
Prema statističkim podacima prosječna
plaća u Republici Albaniji u julu ove godine
iznosila je 52.700 leka ili 377,84 eura. To je za
3,94 eura više nego je iznosila 2013. godine
kada je prosječna plaća bila 52.150 leka ili
373,90 eura.
Republika Makedonija je ubjedljivo na dnu
država bivše Jugoslavije i Zapadnog Balkana,
ali i među kandidatima i potencijalnim kandidatima za EU sa tog prostora. Prosječna plaća
u Makedoniji u junu ove godine iznosila je svega 21.233 denara ili 352,47 eura.
Trading Economics pozivajući se na Agenciju
za statistiku Kosova navodi kako je prosječna
plaća 441 euro, ali takvog podatka na samoj
stranici te institucije nema. Za Kosovo postoji
jedino podatak da je u aprilu 2014. godine
prosječna plaća prema zajednici privrednika
iznosila 368 eura.
Istovremeno Kosovo je 2011. godine bilo evidentirano kako prostor u kojem je plaća u privatnom sektoru bila na minimumu - 170 eura,
piše Anadolu Agency.
B. A.
Anketa
Oslo najskuplji, a Beograd najjeftiniji grad za turiste
Prosečan turista za potrebe hrane,
ulaznica i sličnih turističkih «sitnica» u
Oslu trebalo da plati 153 evra, a u Beogradu 41 evro.
O
slo je najskuplji, a Beograd najjeftiniji grad za turiste, pokazalo je jedna
anketa nemačkog auto-moto sa-
veza ADAC, sprovedena u 20 evropskih gradova, prema kojoj bi prosečan turista za potrebe hrane, ulaznica i sličnih turističkih «sitnica»
u Oslu trebalo da plati 153 evra, a u Beogradu
41 evro.
Sprski glavni grad je
time najjeftiniji među
posmatranim metropolama, prenose nemački
mediji analizu ADAC,
navodeći da se poredilo,
između ostalog, koliko
košta dnevna karta u
javnom prevozu ili ulaznica u zoolosksi vrt, a pri
tom su analizirane i cene
piva, kapućina ili porcije
pomfrita.Osim toga, napravljeno je poređenje
cena tableta protiv glavobolje, paste za zube, flastera za rane...
Posebno skupe u evropskim gradovima su
turističke ponude.Tako ulaznica za londonski
zoološki vrt košta 29 evra, ulaznica u jedan
švajcarski muzej u Lucernu 25 evra, dok je
u Oslu, poseta glavnoj turističkoj atrakciji,
tvrđavi Akershus, besplatna.
Kada je reč o nemačkim gradovima turistička potrošačka korpa je tu 104 evra za
prestonicu Berlin i 98 za, na primer, glavni grad
ekonomski moćne Bavarske, Minhen.
Kada je reč o najskupljim gradovima, posle Osla dolaze Pariz, London, Kopenhagen i Madrid, dok su na drugoj strani, pored
najjeftinijeg Beograda, kao posebno povoljni
za turiste označeni Zagreb, Ljubljana, Prag i
Budimpešta.
Za ovu anketu, sprovedenu u maju ove godine, anketari su u 20 evropskih gradova kupili
20 tačno definisanih proizvoda, koji su, prema ADAC, tipični za jednog turistu prosečne
zarade.
Attualità
2 ottobre 2014 il Lavoro
15
Integrazione professionale
Una Capriola anche in Ticino
STEFANIA HUBMANN*
«A
vrò un diploma come i miei fratelli!». L’aspirazione all’integrazione di una ragazza disabile
passa anche dalla formazione. Il desiderio è
diventato realtà per lei e altri sette giovani al
termine del primo corso per camerieri organizzato dall’Associazione «Contate su di noi». L’iniziativa è partita da un gruppo di genitori che
si è avvalso della collaborazione del consulente alberghiero grigionese Domenico Saladino,
fondatore dei centri La Capriola. Quasi tutti già
impiegati nell’ambito della ristorazione in strutture protette, i giovani ticinesi hanno potuto
acquisire competenze specifiche che valorizzano le loro capacità e aprono nuove porte nel
mondo del lavoro. L’esperienza del corso per
camerieri è però innanzitutto una gratificazione
personale. Consapevoli delle proprie difficoltà,
i partecipanti sono fieri di aver potuto seguire una formazione professionale qualificante,
mettendo in pratica i nuovi insegnamenti sul
posto di lavoro, e di ricevere un attestato di
capacità a coronamento dei loro sforzi.
Le quattro famiglie da cui è partita l’iniziativa hanno agito con sollecitudine. In un anno
si è giunti all’organizzazione del corso, partito nel settembre 2013. «Abbiamo sollecitato
le strutture di ristorazione protetta attive nel
cantone in modo da formare un gruppo di otto
allievi, visitato il centro La Capriola a Lucerna,
cercato sponsor e instaurato i contatti con i
partner scolastici e professionali», spiegano le
famiglie. Nel frattempo c’è chi ha trovato una
nuova occupazione, chi svolge degli stage e
chi ha assunto nuove mansioni mantenendo il
medesimo impiego.
«Durante il corso la maggior parte dei partecipanti ha potuto esercitare e consolidare
gli insegnamenti sul rispettivo posto di lavoro.
Sono stati trattati vari settori d’attività, dalla
mise-en-place al servizio, alle questioni riguardanti l’igiene, la sicurezza e la gestione delle risorse. L’esame teorico (40 domande) e pratico
(pranzo servito al ristorante dell’albergo Ceresio di Lugano) ha concluso l’intenso percorso».
Quali le competenze richieste ai partecipanti?
«Il corso era destinato a giovani disabili motivati con un buon grado di autonomia. Erano
necessarie capacità di lettura e scrittura, come
pure indipendenza negli spostamenti».
Da rilevare, la collaborazione con la SPAI
(Scuola professionale e artigianale) di LuganoTrevano, che ha messo a disposizione le proprie strutture per lo svolgimento delle lezioni,
e la disponibilità dell’albergo Ceresio, che ha
permesso ai giovani di esercitarsi nel servizio ai tavoli e di svolgere l’esame finale. Per
le famiglie si tratta di offrire, dopo la scuola
speciale, la possibilità di una formazione mirata che potrebbe essere estesa anche ad altre
professioni. «Nel corso di questa esperienza
abbiamo appreso dell’esistenza di altre opportunità, come l’apprendistato integrato proposto dal cantone presso le scuole professionali,
ma abbiamo anche purtroppo constatato che
le famiglie sono ancora poco informate al riguardo».
Anche per Domenico Saladino, l’esperienza è stata gratificante. «Come il progetto La
Capriola, risalente all’inizio degli anni 2000, il
corso per camerieri è nato per rispondere a un
bisogno manifestatosi sul territorio. La nostra
è stata un’iniziativa pionieristica, perché a quei
tempi non esisteva nulla di simile in Svizzera.
L’obiettivo era di garantire una prima formazione ai giovani disabili fra i 17 e i 20 anni. Oggi
ne accogliamo 12 a Davos e 12 a Lucerna. Gli
allievi sono seguiti nella formazione in albergo
e nella struttura abitativa da professionisti ed
educatori per 2-3 anni».
La realtà della Svizzera italiana è però diversa da quella svizzero-tedesca, anche solo dal
punto di vista numerico. La Capriola rappresenta quindi un valido modello al quale ispirarsi, ma da adattare alla situazione ticinese.
L’associazione intende pertanto riflettere su
come proseguire l’attività senza comunque
fermarsi completamente.
*Azione, 22.09.2014
il libro
«La bicicletta rossa», una storia istriana dal 1939 al 1945
«L
a bicicletta rossa» è un libro che
nasce dallo sguardo di un padre
che, pur non riuscendo a raccontare, manifesta alla figlia la tragedia vissuta
negli anni della giovinezza. Da qui parte la ricerca dell’autrice che ricostruisce, da racconti
e documenti, la storia familiare e la colloca nella storia ufficiale, arricchendola.
In un attimo si è catapultati nella Parenzo del
1939, una cittadina solare, e nella vita spensierata di un bimbo che sta crescendo. Le persone, gli affetti e i luoghi la cui armonia viene d’improvviso sconvolta dall’inizio della guerra, e, più
tardi, dalla firma dell’armistizio da parte dell’Italia che getta la regione nello scompiglio, fra le
brutali azioni antifasciste e l’invasione tedesca.
La quotidianità viene stravolta. Alle tragedie
personali si aggiungono quelle delle altre famiglie: i conoscenti che non si incontrano più, le
strade e i luoghi così diversi da prima. La vita
spezzata di persone che prima erano figure
marginali si fa presenza imponente.
Il protagonista del romanzo, Silvano, dopo
una breve prigionia, muore nel Lager di Flossenbürg nel 1945.
Come ricorda, nella sua nota, il professor
Carlo Ossola, «è un libro raro perché la documentazione non soffoca gli affetti e questi passano con rispetto ai bordi della storia».
Un libro da divorare in breve tempo, che lascia una traccia indelebile.
Info
La bicicletta rossa.
Una storia istriana dal 1939 al 1945
di Manuela Balanzin Sayegh
Ulivo Edizioni, 2014
Collana «I pedigreed»
128 pagine, rilegato
ISBN: 9788898018185
25 franchi
Una presentazione avrà luogo
prossimamente a Lugano.
Manuela Balanzin Sayegh
La bicicletta rossa
Una storia istriana dal 1939 al 1945
Con una nota di Carlo Ossola
I pedigreed
Edizioni Ulivo
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2 ottobre 2014 il Lavoro
Una festa federale
foto: www.magicoveneto.it
...sul Monte Grappa
MARIA LUISA DELCÒ
C
hi scrive segue una tradizione tramandata da ragazza, di
passare la festa federale di
ringraziamento alla cappelletta posta
dietro la capanna del monte Tamaro.
Quest’anno, centenario della prima
guerra mondiale, l’orizzonte mi ha portato sul Monte Grappa, a 1775 metri
di altezza (al di sopra di Bassano del
Grappa, che appunto si chiama così
per il Monte e non… per la grappa Nardini, anche se apprezzata…).
Ti colpisce subito il sacrario militare,
uno dei principali ossari della prima
guerra mondiale, con una struttura a
cerchi che ricorda i cerchi danteschi
della Divina Commedia. Fu progettato
da Giovanni Greppi, iniziato nel 1932 e
inaugurato nel 1935 (Greppi progettò
pure Redipuglia, nei pressi di
Gorizia/Friuli-Venezia Giulia).
Sono sepolti circa 23mila caduti, poche centinaia con un
nome; tra questi 12mila italiani ignoti e 10mila militi austroungarici anch’essi senza
un nome.
Sulla cima del sacrario spicca la Madonna del monte Grappa, chiesetta
voluta da Giuseppe Sarto, poi diventato Papa Pio X nel 1903 e morto il 20
agosto del 1914.
Ai piedi del Grappa, il rifugio Bassano, un museo militare con un’infinità di
granate ed uno dei cunicoli di guerra,
che tentano di farti immaginare le condizioni inumane dei combattenti.
Di grande emozione il documentario
che si può visionare. Parte dal Piave
e descrive le diverse battaglie e la for-
za della gente comune che fa di tutto
per inviare viveri al fronte; si cita pure
Arturo Toscanini (grande direttore d’
orchestra che scelse l’esilio piuttosto
che «sopportare» il fascismo) che dava
concerti per ricavare denaro da inviare
al fronte.
Il filmato si conclude sulle note (marcia/canto) della «Canzone del Grappa», sette strofe di quattro righe ognuna, che termina con tanta speranza:
«Ed i giorni del nostro servaggio/che
scontammo mordendo nel freno,/in un
forte avvenire sereno,/noi ben presto
vedremo mutar».
Sezione Mendrisiotto
In Friuli tra storia, cultura e gastronomia
MARILENA MOALLI-POZZORINI*
U
na trentina di soci ha partecipato alla gita in terra friulana iniziata di buon mattino
con la lunga trasferta in pullman. Nei
pressi di San Daniele del Friuli, comune arroccato su un colle poco distante
dal Tagliamento, abbiamo visitato uno
stabilimento di lavorazione del «san
Daniele» e in seguito ne abbiamo assaggiato le peculiarità.
Dopo il pranzo trasferta verso Cividale -sito UNESCO dal 2011- territorio rinomato per la produzione dei vini,
definito «parco della vite e del vino»
dove i rilievi coperti di boschi e di vigne si inseguono lasciando spazio a
piccoli borghi, che si innalzano verso
le Prealpi Giulie.
La tradizione indica Cividale fondata da Giulio Cesare attorno al 50 a.c.
Venne istituito un municipio Forum Iulii che diede il nome al territorio che
dominava, divenendo la città per antonomasia: Civitas.
Abbondano i segni lasciati da popolazioni celtiche, dai romani, dai longobardi (ne fu capitale). Vi giunsero i
veneziani nel 1420, rimasti per quattro
secoli, sostituiti dagli austriaci (assegnazione da Napoleone), ma i moti risorgimentali scaturirono l’annessione
al Regno d’Italia nel 1866.
Con la brava guida Barbara, abbiamo visitato il centro storico, con case
a facciate dipinte che guardano su un
intrico di strade acciottolate. Ci ha fatto conoscere i luoghi più interessanti
quali la Piazza Paolo Diacono, il Duomo di Santa Maria Assunta, l’Oratorio
o Tempietto longobardo, capolavoro
di architettura, stucchi e affreschi, il
Palazzo dei Provveditori veneti (XVI
sec.) su un modello del Palladio, sede
del Museo archeologico che presenta
una raccolta rilevante di reperti, romani, paleocristiani, longobardi, il Ponte
del diavolo (presenta una leggenda
simile alla Schöllenen, con un cane
come protagonista).
Ai singoli partecipanti è stato lasciato
il tempo per visite individuali sia al museo cristiano con il battistero di Callisto, il tesoro del duomo, sia al museo
archeologico; particolari le sale con
reperti delle necropoli di Cividale.
Non potevano mancare gli approcci
gastronomici ai tipici prodotti vinicoli
e della cucina, gustati presso il ristorante Al Monastero dove Cristina ci ha
accolti con la sua schiettezza friulana.
L’ultimo giorno trasferta sul Garda, a
Lazise, testimone di un passato preistorico (età del bronzo) e, in epoca romana, privilegiata quale «via di comunicazione nord-sud». Venne fortificata
dagli Scaligeri e fu importante luogo
per lo scalo merci. La nostra sosta è
stata dedicata al Porto vecchio e dogana veneta oltre al pranzo gastronomico, aspetto sempre apprezzato da
tutti i partecipanti. *presidente sezionale
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2 ottobre 2014 il Lavoro
A2 a sud di Lugano
L’autostrada è morta… Viva l’autostrada!
Anziani (e non) usate la cantonale. Chi va piano…
GIACOMO FALCONI*
«T
ra Chiasso e Lugano
l’arteria ormai è al collasso, ma non aspettarti altro intervento, se non il divieto
di sorpasso ai mezzi pesanti. La terza
corsia non sarà realizzata (nelle gallerie non c’è spazio). Nuove gallerie costano troppo. Per Berna non è una priorità. Caro utente, l’unica cosa certa
è che si verificherà un peggioramento
della situazione».
Questo, in sintesi, il contenuto della risposta del Consiglio di Stato alla
mozione del Granconsigliere Giancarlo Seitz (GdP 18.7 / CdT 19.7.2014).
Una prospettiva per nulla soddisfacente. L’automobilista faccia una
grande riserva di pazienza e mantenga la calma. Nelle ore di punta è chiamato a guidare con una situazione di
grande disagio, d’insicurezza, di pericolo costante. Gli incidenti si verificano troppo sovente e le conseguenti
ore di veicoli incolonnati sono veleno
per l’ambiente e cancro per l’economia. La causa, nella quasi totalità dei
casi, sta nel modo di guida inadeguato alla situazione del traffico e al tempo meteorologico. In autostrada, oggi,
si sa quando si entra, ma non quando
si uscirà. È consigliabile avere sempre
con sé il pic-nic e tutto quanto possa
essere utile per trascorrere fino a tre
ore di sosta forzata.
Come comportarsi?
In questa situazione di persistente
pericolo, l’utente deve dimostrare responsabilità e disciplina nella guida. Il
sorpasso non porta alcun vantaggio
di tempo. Il cambiamento di corsia è
una manovra sconsiderata. In ambedue i casi, per qualche minuto, oltre
all’incolumità delle persone, si mette
a rischio il ritmo lavorativo di un’intera regione. Anche i veicoli che procedono lentamente sono un potenziale
pericolo. E allora? Tanto vale il divieto
assoluto di sorpasso
e la limitazione della
velocità.
L’utente della strada deve essere coerente, critico con se
stesso e auspicare,
anzi chiedere, che
vengano
imposte
quelle limitazioni atte
ad aumentare la propria sicurezza e la fluidità del traffico.
Proposte all’USTRA
Situazioni straordinarie richiedono
regolamentazioni altrettanto straordinarie.
Sulla tratta dell’A2 Chiasso/LuganoNord, nei momenti di punta e nella
direzione interessata (o Sud o Nord),
introdurre il divieto di sorpasso per
tutti i veicoli (non solo i mezzi pesanti)
e il limite di velocità a 80 km orari (velocità ideale secondo gli esperti). La
corsia di sorpasso diventerebbe normale, avremmo così due corsie con il
medesimo ruolo e a velocità 80.
Inoltre, sempre nei momenti di punta,
non sarebbe possibile vietare per un
breve periodo (es. 1 ora) il traffico pesante? Evidentemente compensando
il tempo con il periodo d’interruzione
notturno. In situazioni simili tutti devono fare la loro parte. Anche gli utenti
di veicoli lenti, in questi momenti, non
si troverebbero a loro agio. Per loro è
consigliabile usare la strada cantonale
o cambiare orario di spostamento.
Trasporto pubblico: maggiori fondi
Lo stato critico dell’arteria è confermato da uno studio preliminare, ma
i costi eccessivi di nuove gallerie e
l’impatto sul paesaggio per l’allargamento sono i motivi per cui l’autorità
federale non intende fare niente.
Una posizione realistica e comprensibile. Anche se apparentemente
negativa, presenta un lato positivo:
quello di spostare l’attenzione e, di
conseguenza, dovrebbero affluire anche gl’investimenti a favore del trasporto pubblico. In questo ambito è
stato fatto e si fa molto, ma l’evolvere
della situazione obbliga l’Ente pubblico a intensificare gli sforzi.
Corse dei treni a cadenze raccorciate (ogni 15/20 min.); collegamenti
più frequenti dai paesi verso i centri e
tutto fino a tarda sera. Prezzi concorrenziali (il continuo adeguamento delle
tariffe è contro producente).
Coincidenza e costo sono i fattori
che determinano la scelta dell’utente.
Non vi è alcun dubbio. Una politica
dei trasporti pubblici efficiente, che
risponda alle esigenze della popolazione, è una misura molto efficace per
favorire la mobilità e per il mantenimento della qualità di vita.
Occorre promuovere la consapevolezza dell’importanza del trasporto
pubblico. Gli investimenti in questo
ambito hanno un riscontro attivo per
tutta la società. L’Ente pubblico agisca di conseguenza, abbandoni il rigore finanziario ed elargisca maggiori
fondi.
Nell’attesa, un consiglio
«Ma la preoccupazione pare destinata a rimanere sulla carta». Così commenta un quotidiano.
Osiamo sperare che gli interventi
che verranno messi in atto abbiano a
generare effetti positivi sulla mobilità
viaria. Comunque, nell’attesa, cari anziani (e non) utilizziamo la strada cantonale. Chi va piano…
*Presidente cantonale GenerazionePiù
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2 ottobre 2014 il Lavoro
Sezione Luganese
Bella gita in Leventina
L’
imponente grigia e francamente un po’ bruttina
costruzione che visiteremo si intravvede all’uscita autostradale
di Biasca. La signora Ornella ZappaCaranchini ci accoglie e accompagna
nella sala riunioni AlpTransit. Anfitrione
e Cicerone è Marco Cattaneo, responsabile del personale FFS della Regione
Sud. Con dovizia di particolari ci illustra i quattro pilastri in cui le FFS sono
suddivise (Passeggeri, Cargo, Immobili
e infrastruttura) e anticipa la funzione
della struttura che visiteremo. L’imponente monolite intravvista a Biasca
è una delle quattro centrali per il controllo del traffico ferroviario in Svizzera.
Quella di Pollegio, inaugurata a maggio
di quest’anno e costata 29 millioni di
franchi, vigilerà sul traffico della tratta
da Chiasso ad Arth Goldau, dal 2016
anche sulla galleria di base (ErsfeldPollegio 57 chilometri) e dal 2019
galleria del Monte Ceneri compresa.
Terminata la parte introduttiva, dopo i
controlli di sicurezza, saliamo al sesto
piano dove si ha una visione d’assieme
della sala di controllo. Impressionante, ogni collaboratore opera su dieci
schermi e riesce a controllare traffico,
stazioni, segnali e scambi da Chiasso
ad Arth Goldau. Ricordiamo con nostalgia la figura del capo-stazione, che
nelle numerose stazioni della Svizzera
manovrava scambi e segnali tramite
leve, manovelle e pulsanti. Tutti i partecipanti sono stupiti e incuriositi e rivolgono domande ai due interlocutori.
A Giornico la signora Diana Tenconi,
curatrice del Museo di Leventina, ci
fa tornare nel passato dopo il tuffo nel
futuro. Il piccolo e interattivo gioiello,
incantevolmente restaurato, offre una
mostra temporanea su uno spaccato
di storia della Leventina, arte sacra,
abiti da sposa dell’ottocento, esempi
di industrializzazione (Monteforno), di
turismo alberghiero a Faido, i primi oggetti di uso comune alimentati dall’energia elettrica, tutto supportato da
sussidi multimediali che interagiscono
con i ricordi del passato.
Pranzo ad Airolo e visita al Caseificio e al piccolo museo dove la signora
Irma Fabbri ci svela i segreti della produzione di formaggio.
Grande soddisfazione di tutti per l’interessante giornata. Fabrizio Tami
Soggiorno
A San Vincenzo mare e divertimento
I partecipanti al piacevoIe soggiorno in Toscana
arricchito da belle giornate al mare, lunghe passeggiate, torneo di bocce, serata culturale sugli
etruschi, tombola, escursioni a Volterra, San Gimignano e Capalbio, al Giardino dei Tarocchi con le
sculture costruite in cemento armato e ricoperte da
un mosaico di specchi, vetri e ceramiche colorate
realizzate da Niki de Saint Phalle, sullo stile del Parco Güell di Antoni Gaudì di Barcellona.
Centro Diurno
Agenda Centro Diurno
¨¨ Film in compagnia, «Piccolo
Mondo antico» martedì 7 ottobre, ore
14.15. Seguirà spuntino offerto.
¨¨ «An parlum insema» ogni mercoledì dalle 10.30 alle 11.30 in un ambiente
familiare ci si ritrova per il gruppo di parola «quattro chiacchiere in compagnia».
¨¨ Pomeriggio... gioco delle carte
e altro... tutti i giorni ma in particolare
ogni mercoledì pomeriggio giochiamo
insieme, a partire dalle ore 14.00.
Il Centro accoglie chi desidera sfidarsi a
carte, dama, scacchi, memory e altro ancora. Materiale a disposizione.
¨¨ Atelier cucina e aperitivo: speciale dolci... e non solo. Siete abili in cucina e disponibili a condividere le vostre
preziose ricette? Vi aspettiamo venerdì 3
ottobre dalle 09.00 alle 11.00 al Centro
diurno per preparare deliziosi cake, torte,
biscotti, leccornie salate. E sempre ogni
primo venerdì del mese aperitivo dalle
11.00 alle 12.00.
¨¨ English time dal 9 ottobre
ogni giovedì dalle ore 14.00 alle 14.45.
Corso base (principianti)
Obiettivo è apprendere le basi della lingua
con particolare attenzione alle espressioni di uso quotidiano e nelle situazioni
(viaggi, ecc.)
Gruppo conversazione
Gli incontri si svolgono in inglese. Gli argomenti per la conversazione e le discussioni verranno concordati fra docente e
partecipanti. Partecipazione ai costi: franchi 5.- per lezione. Per entrambi i corsi una
lezione a settimana durante il periodo scolastico. Docente: Janet Harrison.
Se interessati a una delle attività proposte, tel. 091 910 20 21 Vitina o Marco.
Pomeriggio...in musica
I
l signor Firmino Edera, con la
sua fisarmonica, ci allieterà ogni
2° martedì del mese (dalle ore
14.00) suonandoci canzoni popolari
e tanto altro.
Vi aspettiamo
martedì 14 ottobre
per ballare,
per cantare
o anche solo
per ascoltare
della musica
in
compagnia.
Verrà servita
la merenda.
19
2 ottobre 2014 il Lavoro
Corsi di informatica 2014
Viaggi e soggiorni
¨¨ Bergamo Alta e Sotto il Monte
giovedì 16 ottobre, con visita al museo e
alla casa natale di Papa Giovanni XXIII.
Costo fr. 80.- (non soci fr. 100.-).
¨¨ Gita alle terme di Andeer fr. 60.- colazione compresa. Iscrizioni: tel. 079
327 93 24.
Ginnastica dolce
colazione compresa. Iscrizioni: tel. 079
327 93 24.
¨¨ Barcellona, 19-23 marzo 2015.
Prezzo per persona: CHF 1’540.00. Suppl. camera singola: CHF 300.00. Non
compreso: assicurazione annullamento
CHF 30.00.
¨¨ Gita cantonale a Torino, giovedì
28 maggio 2015.
in collaborazione con Pro Senectute
Per tutti gli «over 60» con esercizi di equilibrio, rinforzo muscolare, allenamento della
memoria, ecc. (in prevalenza da seduti).
ogni mercoledì
dalle 9.45 alle 10.45.
una lezione a settimana
durante il periodo scolastico
presso il
Centro diurno Lugano
Costo: fr. 50.- per l’attività regolare; gratis
per i beneficiari della PC all’AVS (presentare i documenti richiesti).
Monitrice: Rosa Minotti (iscrizioni sul posto).
Info e iscrizioni: segretariato cantonale Lugano, tel. 091 910 20 21.
Info: Segretariato di
Pro Senectute,
tel. 091 912 17 17.
¨¨ Mercatino natalizio a Bremgarten, giovedì 4 dicembre. Costo fr. 75.--
4° World Forum per la Pace
In cammino per la pace
Sabato 4 ottobre «In Cammino per la
Pace».
Ore 9.30 Partenza stazione FLP di Agno
(percorso svizzero) con fermate a Magliaso
e Caslano.
Ore 10.00 partenza da Cadegliano Viconago (percorso italiano).
Ore 12.00 Unione dei popoli del gruppo
italiano e svizzero sul piazzale della Doga-
na di Ponte
Tresa.
Ore 12.30
maccheronata di
solidarietà, sala Comunale Ponte Tresa,
animazioni, esibizioni coro «Kolping-Singers Lugano» e dei bambini della «Swiss
Percussion School di Massagno.
in collaborazione con
Corso Tablet per avanzati
Avete già qualche nozione su come utilizzare
i tablet e desiderate migliorarne l’impiego?
Allora iscrivetevi a questo corso che si
terrà venerdì 7, 14 e 21 novembre dalle
ore 14.00 alle 16.30 presso la sede di pro
Senectute in via Vanoni 8 a Lugano. Costo: fr.
75.- (+ 5.- per materiale)
Utilizzo dei tablet Corso base
Imparare cosa sono i tablet. Distinguere
i modelli presenti sul mercato (e le loro
differenze), le loro principali funzioni e
applicazioni per un utilizzo sicuro con la rete
internet. Insegnante: prof. Daniele Raffa.
Costo: fr. 75.- (+ 5.-- per materiale)
3 lezioni, giovedì 13, 20 e 27 novembre dalle
ore 9 alle 11.30 a Lugano.
Utilizzo del PC e basi di Word
fr. 180.-, 7 lezioni, mercoledì, 14.00-16.30
Obiettivi: sapersi destreggiare con mouse e
tastiera e gestire con proprietà l’ambiente
Windows, i file e le cartelle, essere in grado
di scrivere una semplice lettera.
Lugano mercoledì 5, 12, 19 e 26 novembre,
3, 10 e 17 dicembre
Corso Internet
fr. 150.-, 6 lezioni, martedì 14.00-16.30
Obiettivi: usare Internet quale fonte di informazioni e quale risorsa per interagire.
Lugano 4, 11, 18 e 25 novembre,
2 e 9 dicembre
iscrizioni: GenerazionePiù-Anziani OCST, Segr.
cantonale, Via B. Lambertenghi 1, 6901 Lugano.
Tel. 091 910 20 21 www.generazionepiu.ch
Agenda attività ricreative
Bellinzona
¨¨ Venerdì 10 ottobre, Coro, ore 14.00,
Centro Vita Serena a Giubiasco
 Venerdì 17 ottobre, visita redazione Corriere del Ticino a Muzzano. Segue
merenda al Centro diurno di Lugano. Ritrovo ore 13.15 piazzale Mercato Coperto
a Giubiasco. Iscrizioni entro il 12 ottobre
a Tatiana 091 829 20 05 o 079 756 55 00.
¨¨ Mercoledì 29 ottobre, animazione
Coro, ore 14.30 Casa Anziani Aranda,
Giubiasco.
¨¨ Venerdì 7 novembre, Tombola e castagnata, ore 14.00, ristorante San Giobbe, Giubiasco.
¨¨ Venerdì 21 novembre, Attività ricreative (bricolage per Natale), ore 14.30, al
Centro Diurno di Vita Serena, viale 1814,
n.3 a Giubiasco.
Locarno
¨¨ Martedì 21 ottobre, Castagnata e
Tombola, Centro Sant’Antonio a
Locarno. Riservazione entro venerdì 17.10, tel. 091 751 30 52.
¨¨ Martedì 11 novembre, S.
Messa per i soci defunti, Chiesa
Nuova, via Cittadella, Locarno.
¨¨ Martedì 25 novembre, Assemblea annuale, Centro parrocchiale Sant’Antonio a
Locarno.
Lugano
¨¨ Giovedì 23 ottobre, ore 11.00 Maccheronata gratuita nonni-nipotini, salone
Cosmo, Massagno (sotto il cinema Lux).
Ore 11.00 S. Messa chiesa parrocchiale
di Massagno, pranzo con gli allievi della Scuola dell’infanzia, Tombola, lotteria
e merenda. Iscrizioni: tel. 091 910 20 21
entro il 15 ottobre. Comunicare la disponibilità a offrire dolci (torte, biscotti o altro).
¨¨ Mercoledì 19 novembre, ore 14.15
Conferenza aperta a tutti: «San Giovanni
Bosco ieri, oggi e sempre». Salone OCST, via S. Balestra 19,
Lugano. Al termine merenda e
due giri di tombola.
Mendrisio
¨¨ Lunedì 6 Ottobre prova coro GenerazionePiù, ore 14.15, OCST Mendrisio.
¨¨ Mercoledì 15 ottobre, Coro, ore
14.30, Torriani 1 e 2 di Mendrisio.
¨¨ Giovedì 16 ottobre, ore 13.30 visita
all’azienda Chicco d’Oro di Balerna. Ritrovo direttamente allo stabilimento in via
Motta 2. Iscrizione obbligatoria: tel. 091
640 51 11 entro il 10 ottobre.
¨¨ Giovedì 6 novembre, ore 14.15 Assemblea e castagnata (castagne + panna)
Oratorio di Ligornetto.
Tre Valli
¨¨ Martedì 18 novembre, ore 14.30 Assemblea e castagnata, ristorante pizzeria
alla Birreria, Faido.
20
Sindacato Interprofessionale - Pagina a cura di Sabine Hunger
2 ottobre 2014 il Lavoro
Formazione / Ausbildung
Corsi d’informatica per anziani
Informatik Grundlagen für Senioren
Formazione
Obiettivi del corso:
Il corso è rivolto a tutti coloro i quali
hanno poca dimestichezza con l’uso
del Computer e vogliono imparare ad
usarlo in modo spedito e disinvolto.
Si apprenderanno i principi di base
del suo funzionamento al fine di poterlo adoperare in modo utile e intelligente.
Orari e frequenza:
2 volte a settimana (Lu/Mer), dalle
18.00 alle 19.30 (45 min. a lezione)
Ottobre:
06 - 08 - 13- 15- 20 - 22 - 27 - 29
Novembre:
03 - 05 - 10 - 12 - 17 - 19 - 24 - 26
Dicembre:
01 - 03 - 08 - 10
Luogo:
Syna, Albulastrasse 55, 8048 Zürich
Costo del corso:
CHF 240.- per i soci Syna,
CHF 540.- per i non soci
Programma del corso:
• Introduzione al PC, mouse e tastiera
Funzionalità di un PC / Utilizzo del mouse /
Pratica di scrittura con la tastiera
• E-Mail
Invio e ricezione di E-Mail
• Introduzione a Word
Creazione, progettazione e stampa di documenti
• Internet
Funzionamento del browsers
e competenze di base
• Masterizzazione CD
Primo approccio con il masterizzatore
e introduzione ai vari software di masterizzazione
Informazioni e iscrizioni:
Syna, Albulastrasse 55, 8048 Zürich
Tel. 044 307 10 70
E-mail: [email protected]
Ausbildung
Kursziele:
Der Kurs eignet sich für Teilnehmende, die noch keine oder wenig Erfahrung mit dem Computer haben. Sie
werden die Grundlagen der Bedienung
und der Anwendung eines Computers
kennenlernen. Am Ende des Kurses
werden sie in der Lage sein, den Computer als Hilfsmittel sinnvoll einzusetzen.
Unterrichtszeiten:
2 x in der Woche (Mo/Mi), 18.00 bis
19.30 Uhr (45 min. pro Lektion)
Oktober:
06 - 08 - 13- 15- 20 - 22 - 27 - 29
November:
03 - 05 - 10 - 12 - 17 - 19 - 24 - 26
Dezember: 01 - 03 - 08 - 10
Ort:
Syna, Albulastrasse 55, 8048 Zürich
Kurskosten:
CHF 240.- für Syna-Mitglieder, CHF
540.- für Nichtmitglieder
Kursprogramm:
• Umgang mit PC, Maus und Tastatur
Wie funktioniert ein PC /
Benutzung der Maus /
Sicherer Umgang mit der Tastatur
• E-Mail
Versenden & Empfangen von E-Mails
• Erste Schritte Word
Erstellen, Gestalten und Drucken von Dokumenten
• Internet
Basiswissen und sichere Bedienung des Browsers
• CD Brennen
Erst Umgang mit dem CD- Brenner und der Brennsoftware
Informationen und Anmeldungen:
Syna, Albulastrasse 55, 8048 Zürich
Tel. 044 307 10 70,
E-mail: [email protected]
2 ottobre 2014 il Lavoro
Sindacato Interprofessionale
- Pagina a cura di Rogério Sampaio
21
Formação Profissional
Curso de formadores espanhóis e portugueses
ROGÉRIO SAMPAIO
T
eve lugar na visita ao centro de formação em Sursse, o encontro a Sociedade Suiça de Empresários e às
delegações de Espanha, Portugal, sindicatos
Syna, Unia e representantes dos Empresários
construtores.
O encontro teve como finalidade à troca de
informações sobre à preparação do proximo
curso de formação continua que terá lugar nos
meses de Janeiro e Fevereiro de 2015 em Portugal e Espanha.
Por outro lado o encontro serviu também
para apreciar a evolução da formação continua dos formadores, que anualmente deslocam a Sursse a fim de aprefeiçoar os seus
conhecimentos.
Apesar da participação de muitos portugueses que benefeciam
deste projecto de formação que
existe há mais de 20 anos, o
desinteresse da Embaixada de
Portugal neste processo que benefecia muitos portugueses é
gritante e incompreensível. De
alguns anos a esta parte deixaram de participar nestes encontros demostrando total desinteresse pela situaçãos dos trabalhadores
imigrantes portugueses na Suiça. Nos últimos
anos na Suiça de expressão alemã desconhece-se a Embaixada têm Conselheiro Social ou
Embaixador, isso é inaceitável.
Como representante da formação do sindi-
cato Syna neste projeto, preocupa-me este
vazio dos nossos representantes, quado vejo
que a embaixada de Espanha que têm menor
numero de participantes estão profundamente empenhados no projeto e na formação dos
seus cidadãoes.
A nossa posição é de Avestruz quando nos
interrogam o porque da ausência da representação portuguesa.
Travail.Suisse
Iniciativa ECOPOP
MARTIN FLÜGEL*
Um beco sem saída para os funcionários
A iniciativa ECOPOP leva à uma restrição
totalmente inflexível da imigração. As consequências são mais sobre trabalhadores transfronteiriços e trabalhadores sazonais, aumentando a pressão sobre os salários e condições
de trabalho, mais estresse no trabalho e, provavelmente, na idade de reforma. Ameaça a
prosperidade e qualidade de vida. A iniciativa
ECOPOP «Stop Superpopulação - para fixar
as bases naturais da vida» exige uma garantia
da base natural da vida na Suíça. Este objetivo
é indiscutível, positivo porque também é procurado por Travail.Suisse. No entanto, esse
objetivo será alcançado apenas com uma restrição da imigração para 0,2 por cento. ECOPOP torna a imigração como a única causa da
poluição ambiental e perda de terras aráveis.
Mas isso, não é assim: o consumo per capita
de terra, energia, água, mobilidade, etc teve
um forte crescimento nos últimos anos superior a população. Os imigrantes são assim tornados bodes expiatórios para o nosso próprio
comportamento. Isso é injusto.
Mais dumping salarial e social
ECOPOP limitou o crescimento da população residente permanente. Após à aceitação
da iniciativa, à economia teria à mão de obra
necessária para cobrir ainda mais do que hoje
os fronteiriços e trabalhadores de curto prazo.
Isso pode, no entanto, levar com mais facilidade pressão dos empregadores e aceitarem
salários mais baixos, piores condições de
trabalho. O Dumping
salarial e social não
só é legalizado, mas
mesmo estimulada.
Mais tarde ou mais
cedo, as condições
de trabalho e salários
de todos os funcionários termina sob pressão.
A reivindicação sobre os trabalhadores transfronteiriços , residentes de curto prazo também não é útil, pois aumenta o risco de de aumento do trabalho não declarado.
Mais stress no trabalho
A imigração limite rígido também exacerbou
a escassez de trabalhadores qualificados.
Para os demais funcionários, isso leva a um
aumento na carga de trabalho. Em muitos lugares - no hospital, na polícia, na escola -o
trabalho terá que ser feito de qualquer forma,
apenas com menos funcionários. As cargas
estão no mundo do trabalho já elevada. Em
2011 os funcionários terão feito na Suíça 219
milhões de horas extras - o que corresponde
à 113 mil postos de trabalho em tempo integral. Cerca de um terço da população activa
na Suíça frequentemente ou muito frequentemente se sente estressado. Isto é 30 por cento
mais do que há 10 anos atrás. A Suva espera
que no futuro o aumento de horas de trabalho
seja responsável pelo estresse crônico.
Mais pressão sobre a idade de aposentadoria
A escassez de mão de obra qualificada também reforça a pressão para a idade da refor-
ma. Nos próximos 20 anos, os baby boomers
se aposentarão e não podem ser substituídos
sem imigração. Portanto, em termos estatisticos a Suiça precisa de mais de 65 anos, de
modo que a Suíça, na verdade possa vir a funcionar.
Hoje, os benefíciáros da AVS/ AHV,aproveitam
duas vezes da imigração. Por um lado, os imigrantes são significativamente mais jovens do
que a população residente, o que retarda o
processo de envelhecimento. Por outro lado,
esses imigrantes contribuem com seus impostos na folha de pagamento para um grande
financiamento à segurança social. Eles recebem significativamente menos benefícios do
que pagam, por isso, são contribuintes líquidos. Com a limitação rígida da imigração irá
faltar a AVS/ AHV até 2030 cerca de 3 bilhões
de francos por ano.
Assim, a iniciativa ECOPOP não fornece uma
solução para a proteção dos recursos naturais. Não seria necessário um melhor planejamento, maior proteção dos salários e das condições de trabalho, promoção de empregados
na Suíça, desenvolvimento de infra-estruturas,
de transporte ou nas escolas e hospitais. Com
a forte rígidez de limitação da imigração, a iniciativa é insuficiente e leva os funcionários na
Suíça, para um beco sem saída.
*Presidente travail.suisse
22
Società
2 ottobre 2014 il Lavoro
SwissSkills Berna 2014
VITA NOSTRA
Complimenti agli apprendisti ticinesi
T
ra i 1.000 giovani che dal 17 al
21 settembre negli spazi dell’area fieristica Bernexpo di Berna
hanno gareggiato in 130 professioni, ha
ben figurato la rappresentanza ticinese,
conquistando cinque medaglie.
La manifestazione ha riscontrato enorme successo di pubblico e tutti gli apprendisti hanno dato il meglio nelle nual centro Blerton Ahmeti,
merose competizioni.
the best of best (il miglior
Complimenti ai campioni che hanno risultato in assoluto)
conquistato
le medaglie:
in basso a destra
Kilian Fogliani
Martina Soldati
(1°) e Dorian Mattei (3°) nella categoria autisti veicoli
pesanti; Blerton
Ahmeti primo fra
gli impiegati di
Fogliani Kilian e Mattei Dorian commercio al det-
taglio; Davide Donati
primo fra i piastrellisti
e Martina Soldati terza
fra i creatori di abbigliamento.
al centro Davide Donati
A tutti i giovani
apprendisti tanti
auguri per carriere professionali...
da campioni.
Soccorso Svizzero d’Inverno
Azione nazionale di informazione
G
iovedì 16 ottobre dalle ore
11.00 alle ore 13.00 il Soccorso Svizzero d’inverno
sarà presente a livello nazionale,
in diversi Cantoni, per informare la
popolazione sulla propria attività e
sensibilizzare sul tema della povertà
ancora presente alle nostre latitudini. Con questa azione si vuole inoltre
mostrare solidarietà a questa categoria di popolazione che purtroppo è sempre
in continuo aumento.
Il Segretariato Ticinese sarà presente in piazza Dante a Lugano con una bancarella. Madrina dell’evento è Julie Arlin. La presidente,
Nadia Ghisolfi e la segretaria Manuela Nünlist,
saranno a disposizione del pubblico per ri-
spondere alle domande.
Diversi volontari distribuiranno
volantini informativi sull’attività del
Soccorso d’inverno e i presenti potranno inoltre partecipare a un concorso con ricchi premi messi in palio
da Globus Gateway, Media Markt,
Casa Farinato e teatro Pan.
Gli allievi di una classe di 4.a media
indosseranno i maglioni con la scritta «Soccorso d’inverno» ed accompagneranno il gruppo ZUMBA nella loro «performance».
Vi aspettiamo numerosi, anche un solo momento del vostro tempo dedicato ad approfondire la conoscenza dell’attività del Soccorso Svizzero d’Inverno per noi assume notevole
importanza.
„ „Fedeltà all’OCST
• felicitazioni a Dario Tettamanti per il traguardo
dei 35 anni di attività presso l’OCST. Le sue attitudini e doti comunicative, messe inizialmente a frutto
quale addetto al servizio esterno, gli hanno valso
la designazione dapprima a vice-segretario e successivamente a segretario regionale del Luganese.
Ha guidato questo importante segretariato contribuendo alla sua
costante crescita
in termini di rappresentatività. Ha
pure favorito una
fruttuosa integrazione nella struttura del Luganese
dell’allora segretariato della Magliasina. A fine 2011
ha ceduto le redini
del segretariato
al suo più diretto
collaboratore Giovanni Scolari per occuparsi, professionalizzandone
l’organizzazione e il funzionamento, della gestione
di alcune commissioni paritetiche, la cui funzione è
divenuta decisiva nella tutela di un funzionamento
corretto ed equilibrato del rispettivo ramo professionale.
• felicitazioni a Luca Camponovo che raggiunge
i 30 anni di attività all’OCST. Dopo avere operato a
Chiasso nel servizio della cassa disoccupazione e
successivamente come direttore della locale Azienda di pratica commerciale, è stato designato quale
responsabile cantonale della Cassa disoccupazione del sindacato. La sua solida conoscenza della
materia, abbinata ad una naturale disponibilità e
cortesia verso i colleghi e gli assicurati, ne fanno un
punto di riferimento
cruciale, apprezzato tanto all’interno
quanto all’esterno
dell’Organizzazione.
A Dario e a Luca
va la riconoscenza
della grande famiglia dell’OCST e
l’augurio di continuare il loro prezioso lavoro in favore
degli associati.
AL VOLO
„„
Inaugurazione Neurocentro della
Svizzera italiana, Ospedale Civico
Lugano
Sabato 11 ottobre dalle ore 10.00 alle ore
16.00.
Programma: 10.00-16.00 Workshop, atelier e
dimostrazioni pratiche
11.00-11.30 Benvenuto e conferenza pubblica: presentazione del nuovo Neurocentro
12.00-14.00 pranzo offerto a tutti i visitatori
Dalle ore 14.00 Conferenza pubblica:
L’evoluzione della Neurologia, Neuroradiologia, Neuroanestesia e terapia del dolore, Neurochirurgia e Neuroriabilitazione
A seguire spettacolo del noto mentalista Federico Soldati.
Spazio dedicato ai bambini con la sala della
magia.
Saranno presenti con aree dedicate: Rega,
Croce Verde Lugano, FCTSA e RETE UNO.
„„
Facoltà di teologia, aperte le iscrizioni anche per gli uditori
Alla Facoltà di teologia di Lugano sono iniziati
i corsi semestrali autunnali dell’anno accademico 2014-2015. Come di consueto i corsi
sono aperti al pubblico.
Per maggiori informazioni e iscrizioni è possibile consultare i siti www.teologialugano.ch
www.isfi.ch o contattare il segretariato allo
058 666 45 55.
Giornale Aperto
2 ottobre 2014 il Lavoro
23
Le domande dei Lettori
Il Patronato Inas Svizzera
ora è anche a Cannobio
Spettabile Patronato,
negli ultimi anni ho cambiato numerosi posti
di lavoro e mi hanno comunicato che i contributi Lpp secondo pilastro sono da raggruppare presso la fondazione del mio attuale datore
di lavoro. Il vostro ufficio si occupa anche di
questo? Devo per forza venire a Locarno o
posso passare a Cannobio quando è presente
il sindacato Ocst?
Osvaldo - Cannobio
Carissimo Osvaldo,
finalmente siamo in grado di poter soddisfare
la sua richiesta e quella dei numerosi frontalieri
che giornalmente salgono da Verbania per entrare a lavorare in Svizzera.
Dallo scorso 15 settembre, grazie alla colla-
borazione con il sindacato Ocst del Sopraceneri e all’ufficio Inas Cisl di Verbania, il lunedì
pomeriggio dalle ore 14.00 alle ore 19.00 può
contare sul nostro servizio nell’ufficio di Cannobio.
Questa nuova permanenza vuole raggiungere la maggior parte dei frontalieri che desiderano avere informazioni
• sulle normative pensionistiche svizzere
• per la verifica dei contributi Avs e Lpp.
• calcolo di quanto spettante come rendita di
vecchiaia Svizzera.
Per la sistemazione dei suoi averi di vecchiaia
2° pilastro l’attendiamo a Cannobio.
Voglia portare gli attestati Lpp dei precedenti
datori di lavoro, una copia di un documento
d’identità, il permesso di lavoro e la tessera
Avs.
In attesa di incontrarla a Cannobio cordialmente la salutiamo.
Stefano Rusca
Responsabile Patronato Inas Locarno
Patronato Inas
Ufficio Cannobio Tel. 0323/71086
Via Gallaroli 2 - 28822 Cannobio (Vb)
Lunedì dalle ore 14.00 alle ore 19.00.
Aperture per i prossimi mesi:
Ottobre: 20 - 27
Novembre: 10 - 17 - 24
Dicembre: 15 - 22
VITA NOSTRA
„ „Felicitazioni
• a Gianluca Ciccarelli socio settore Alberghi e a Barbara, per la nascita di Andrea, con l’augurio di un futuro
felice in compagnia della sorella Chiara e del fratellino
Domenico.
• a Michele Aloi, socio settore Gessatori, e a Laura, per
la nascita di Brando Francesco, con tanti auguri di ogni
bene accanto alla sorellina Emily.
• ad Andrea Salmi, socio settore Elettricisti, segretariato
Mendrisio, e a Chiara Rigo, per la nascita di Tommaso,
al quale auguriamo un futuro ricco di tante cose belle.
• a Betim Krasniqi e a Blerta, socia del Luganese, per
la nascita di Aron, al quale facciamo tanti auguri di ogni
bene accanto al fratello Edison.
„ „Auguri
• ad Andrea Puglia, responsabile ufficio Frontalieri
OCST, e a Letizia Cremonesi, che sabato 4 ottobre, nella
chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù a Limbiate,
attorniati da parenti e amici, celebreranno il sacramento
del matrimonio. Auguri perchè la vostra casa sia sempre
piena d’amore.
„ „Condoglianze
• alla moglie, ai figli e ai familiari di Waldo Barelli, che
con il suo decennale impegno nel movimento sindacale
Editore
Organizzazione cristiano-sociale ticinese
Redazione e amministrazione
Responsabile: Benedetta Rigotti
In redazione: Maurizia Conti e
Giorgio Donini
tel. 0919211551 ; fax 0919242471
via Balestra 19, 6900 Lugano
[email protected]
cristiano-sociale e in politica (è stato a lungo deputato
in Gran Consiglio) ha contribuito in modo tangibile alla
promozione del valore della solidarietà. La sua vita si è
snodata lungo una linea di servizio alla collettività, che
gli deve un tributo di sincera e profonda riconoscenza.
• alla moglie Alfonsina, al figlio Emanuele con Marilena,
ai nipoti Chiara, Lisa e Giordano, ai fratelli Mario, socio,
e Aldo, ai parenti tutti, per la scomparsa del loro caro
Domenico Vittori, socio GenerazionePiù, segretariato del
Luganese.
• alle cognate Elvezia, Noris e Mariangela, ai nipoti e
parenti tutti, per la scomparsa del loro caro don Ugo
Zucchetti, fedele abbonato.
• al marito Lorenzo, socio GenerazionePiù, al figlio Giovanni e familiari tutti, per la perdita della loro cara congiunta Argentina Nicoli di Balerna.
• alla moglie Jole, ai figli Mauro, socio Elettricisti, Daniela, Francesca, Massimo e Roberto, ai familiari e parenti
tutti, per la scomparsa del loro caro Danilo Marcon.
• alla mamma Italia, ai fratelli don Nicola, fedele abbonato, Maria Grazia, Franco e Aldo, ai familiari e parenti
tutti, per la scomparsa del loro caro Antonio Di Todaro.
• al marito Paolo, socio GenerazionePiù, ai figli Daniele,
socio Impiegati ufficio, Alberto e Fernanda, alla sorella
Martina, ai familiari e parenti tutti, per la scomparsa della loro cara Armida Albertolli.
Stampa
Centro Stampa Ticino SA
Via Industria, 6933 Muzzano
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Via Balestra 19, 6900 Lugano,
tel 0919211551
[email protected]
Tiratura confermata REMP
26’286 copie
• alla sorella Maria Chiara Berta Masina, ai nipoti Lucio,
Chino, Michele, Hanspeter, Franco e Flavia, ai parenti
tutti, per la scomparsa del loro caro don Giuseppe Masina, fedele abbonato.
„ „In memoria
• a ventiquattro anni dalla scomparsa (7 ottobre 1990)
ricordiamo con immutato affetto l’avv. Vittorio Torriani,
già apprezzato presidente OCST dal 1979 al 1987.
Simona Atzori presenta
il nuovo libro «Dopo di te»
(Mondadori, 2014)
e una Mostra personale
Sabato 11 ottobre, ore 17.30 Sala Comunale Ponte Tresa, presentazione libro.
Ore 18.30 Galleria Alter Ego, Ponte Tresa,
inaugurazione mostra personale di pittura
intitolata «In movimento».
La mostra, composta da dipinti su tela
e opere su carta sarà visitabile fino al 26
ottobre.
Via Balestra 19, 6900 Lugano
Consiglio esecutivo
- Presidente: Bruno Ongaro
- Presidente onorario: Romano Rossi
- Vicepresidente: Flavio Ugazzi
- Membri: Davide Adamoli, Luigi
Mattia Bernasconi, Fausto Leidi,
Gianfranco Poli, Roberto Poretti, Enrico Pusterla, Meinrado Robbiani
Segretario cantonale e copresidente
Meinrado Robbiani
Segretario amministrativo
Fausto Leidi
Vicesegretari cantonali
Renato Ricciardi, Paolo Locatelli
Segretari regionali
Lugano
Giovanni Scolari
Mendrisio
Alessandro Mecatti
Sopraceneri Marco Pellegrini
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parco giochi, piazzale e posteggi interni ed esterni
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e centri commerciali
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02 ottobre 2014