Spedizione in abb. postale art. 20 lett. C - Legge 662/96 Filiale di Perugia - Periodico di comunicazione interna dei Collegi IP.AS.VI. di Perugia e Terni
anno IX n.1/07
GIORNATA
INTERNAZIONALE
DELL’INFERMIERE
12 MAGGIO 2007
IPASVI
Federazione
Nazionale
Collegi Infermieri
V
sommario
1 editoriale
PALMIRO RIGANELLI
3 ilcollegioinforma
IL SOLE 24ORE-SANITÀ
NOTIZIE IN CORSIA
A CURA DI SERENELLA BERTINI
4 COMMISIONI ANNO 2007
I GRUPPI DI LAVORO
A CURA DEL COLLEGIO DI PERUGIA
7 BOLLETTINO UFFICIALE 2006-2007
A CURA DI ANDREA GAGGIOTTI
IPASVI
Federazione Nazionale Collegi Infermieri
Periodico di comunicazione
interna dei Collegi IP.AS.VI.
di Perugia e Terni
anno IX n. 1/07
Editore:
Coordinamento Regionale
dei Collegi IP.AS.VI.
di Perugia e Terni
Direttore Responsabile:
Renata Buono
Responsabile di Redazione:
Nora Marinelli
Segreteria di Redazione:
Francesco Cardoni
Serenella Bertini
8 BILANCI DEI COLLEGI
A CURA DEI COLLEGI DI PERUGIA E TERNI
12 ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI ISCRITTI
INCONTRO DI STUDIO 9 MAGGIO 2007
A CURA DEL COLLEGIO DI TERNI
16 lerubriche
16 DISPENS@TORE
DI STIMOLI INFERMIERISTICI
BLOCKNOTES
DI GIAN DOMENICO GIUSTI
18 PREVENIRE GLI ERRORI,
IMPARARE DAGLI ERRORI
STOP ALLE CADUTE
DI GIOVANNA CASCIARRI
23 ilcontributodeinuoviinfermieri
23 UNA RICERCA DI INTERVENTO
SUL LUOGO DI LAVORO
PREVENZIONE ICTUS
DI KARIN ROTONI
Comitato di Redazione:
Palmiro Riganelli
Ambra Proietti
Andrea Gaggiotti
Giusti Gian Domenico
Grafica:
Punto Editoriale Assisi (Pg)
[email protected]
Stampa:
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Spello (Pg)
Questo numero
è stato chiuso in tipografia:
il 5/3/2007
Autorizzazione:
Registrato presso
il Tribunale di Perugia
n. 45 del 24/11/1997
26 gliinfermieriraccontano
26 GLI INFERMIERI RACCONTANO
“89 A 5” IN 4 ORE
DI PAOLA MARCHINO
27 PROROGA ECM
I CREDITI FORMATIVI PER L’ANNO 2007
29 MOBILITÀ
31 lasegreteriainforma
31 FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO
GLI APPUNTAMENTI
A CURA DEL COLLEGIO DI TERNI
• ISTRUZIONI PER LE PROPOSTE
DI PUBBLICAZIONI
1
EDITORIALE
Alla ogni fine di ogni anno, cosi come all’inizio di uno
nuovo, è tempo di bilanci sull’attività svolta e di impegni
rispetto a nuovi obiettivi da perseguire.
La professione infermieristica in questo anno appena
terminato ha vissuto momenti di grande soddisfazione
per l’approvazione legge n. 43/06, alternati a momenti di
massima apprensione per non dire di vera e propria delusione, come per la mancata approvazione dei decreti attuativi per la riforma degli ordini professionali. Tanto che,
nonostante il1 dicembre 2006 il Consiglio dei Ministri
abbia varato il disegno di legge delega di riforma degli ordini professionali, ancora ad oggi questo stenta a venire
alla luce in forma definitiva rappresentando un po’ il tormentone di tutte le professioni sanitarie. Nonostante tutto questo, il periodo, è stato come sempre caratterizzato dal
solito impegno serio e corretto di una professione che ha preso piena coscienza delle proprie potenzialità, degli obiettivi
e dei traguardi professionali che intende perseguire.
Siamo scesi in piazza a distanza di dodici anni per testimoniare ancora una volta come gli infermieri intendono portare avanti le proprie istanze, democraticamente, in modo
chiaro, trasparente e propositivo e soprattutto con la solita
correttezza professionale che da sempre ci distingue. Eravano in tanti anche stavolta, sicuramente i più numerosi tra
tutte le professioni, a dimostrare la grande volontà professionale nella quale tutti gli infermieri si riconoscono quando
è il momento di perseguire obiettivi strategici importanti.
Abbiamo fatto anche questo non per tutelare interessi di
parte ma per ribadire ancora una volta la nostra convinzione che la migliore garanzia a tutela della salute dei cittadini passa attraverso le prestazioni di professionisti regolamentati, verificati e valutati da un ordine professionale orientato su valori deontologici e di alta competenza professionale. I perché di questa battaglia professionale che gli infermieri stanno portando avanti, con forza in tutti i luoghi
istituzionali e che va nella direzione di vedersi riconosciuti
definitivamente come una professione intellettuale sono a
tutti ormai noti. Altro elemento su cui la professione si è trovata ha dovere fare “quadrato” nel 2006 è stato quello di
contrastare il tentativo di alcune Università di istituire corsi di laurea di base per infermiere e percorsi formativi post
base, soprattutto master di I livello in management, con
modalità didattica di tipo on line.
Percorsi formativi che non potevano non trovare l’assoluta contrarietà di tutta la professione in quanto avrebbero
messo a rischio non solo il livello qualitativo delle risposte
assistenziali ma avrebbero screditato un percorso formativo ormai tra i migliori in Europa, nonché la professionalità
stessa di una intera categoria.
Gli infermieri oggi sono convinti della necessità di rendere evidente, attraverso azioni concrete di sviluppo, tutela e
salvaguardia, la qualità della professionalità acquisita che
ogni giorno viene spesa a favore della salute dei cittadini e
a sostegno del sistema socio sanitario italiano.
La professione tutta, rivendica e ribadisce ancora una volta il diritto di avere un solo percorso formativo, quello stabilito dalla normativa vigente nazionale ed europea, che garantisce l’acquisizione delle competenze necessarie ai professionisti infermieri per essere pronti a fare fronte ai sempre maggiori bisogni assistenziali della persone assistite.
Tutta la professione auspica inoltre che si superi velocemente anche la proroga della fase sperimentale E.C.M. stabilita in sede di conferenza Stato-Regioni e che tutto il sistema possa definitivamente andare a regime, rispettando
i criteri definiti dalla professione e creando le condizioni necessarie per aggiornare e sviluppare le competenze dei professionisti infermieri in maniera tale da renderle adeguate
ed appropriate allo sviluppo scientifico e alla complessità
della domanda assistenziale espressa ogni giorno dai cittadini. Gli infermieri rappresentano ormai una professione matura e cosciente della necessità di rendere evidente il proprio
impegno nelle organizzazioni sociali e sanitarie, di affermare il livello qualitativo dell’attività svolta come elemento fondante della risposta assistenziale ai cittadini in qualunque
luogo questa viene prodotta, sia in regime di dipendenza
che di libera professione.
Anche in questo nuovo anno non ci potremo permettere
di abbassare la guardia, sarà invece necessario rinnovare e
aumentare l’impegno per la definitiva istituzione degli ordini, per consolidare i percorsi formativi e per migliorare la
visibilità e la credibilità della professione infermieristica.
Sarà necessario continuare ad investire sui giovani, trovare modalità e strategie per avvicinarli sempre più ad una
professione che nei prossimi anni potrebbe vivere una vera
e propria grande crisi anche in termini numerici, rendere
evidenti le potenzialità di una professione che ormai ha tutti gli elementi per considerarsi tale. Proprio in questo periodo è stato avviato un progetto dalla Federazione Nazionale
che si pone come obiettivi principali quello di aumentare il
numero delle iscrizioni ai corsi di laurea per infermieri, di abbassare l’età media delle matricole, di migliorare le modalità di selezione dei candidati, di aumentare il numero di posti disponibili e la loro distribuzione nel territorio nazionale.
Oggi gli infermieri si propongono come professionisti pronti a governare processi di assistenza complessi, processi e percorsi formativi ma anche strutture organizzative semplici e
complesse e perché no, anche aziende sanitarie.
Obiettivi ambiziosi che necessitano di ulteriori, importanti e continui sforzi professionali, dell’impegno di tutti, ogni giorno, nei luoghi di lavoro così come nelle sedi istituzionali dove
continuamente cerchiamo di portare avanti le nostre istanze.
Si sta avviando una nuova stagione di impegni, è necessario
che ognuno di noi faccia la propria parte contribuendo alla
grande causa comune di tutta la professione infermieristica.
ilcollegioinforma
PA L M I R O R I G A N E L L I
2
ilcollegioinforma
A CURA DI SERENELLA BERTINI
IL SOLE 24 ORE-SANITÀ
NOTIZIE IN CORSIA
Vi proponiamo le notizie più interessanti tratte dal “Il Sole 24 Ore- Sanità”.
Per la visione completa degli articoli ci si può rivolgere
alla segreteria del proprio collegio di appartenenza.
vuto integrare le prestazioni
fornite con altri servizi a pagamento, mentre il 23% è ricorso ad una badante.
TROPPI BUCHI
NELLA RETE ADI
Indagine di
Cittadinanzattiva-Tdm:
l’assistenza domiciliare
integrata promossa
con riserva
Adi c’è ma, ancora troppo spesso, non si vede. È
questo lo slogan che potrebbe incorniciare la fotografia
dei servizi di assistenza domiciliare integrata, scattata
da un’indagine condotta da
“Cittadinanzattiva” attraverso il Tdm su Asl, Regioni, medici e famiglie.
Buona la valutazione delle equipe, dove Mmg e infermieri acquistano un ruolo di
primo piano, mentre è ancora “latitante” la presenza continua dello psicologo, parte
integrante solo nel 3% dei casi. È forte il problema continuità: ben il 65% delle famiglie non ha potuto contare
sulla reperibilità h24. Dato
confermato dalle stesse Asl
che nel 92% dei casi non garantiscono la disponibilità
continua. Eccessivo turn-over
tra gli operatori, che spesso
(Da “Il Sole 24 Ore-Sanità”, Anno IX n. 44 novembre 2006)
L’
IGIENE...
MANI PULITE
IN CORSIA
Medici e infermieri
sotto esame:
pochi lavaggi prima
di visite e interventi
impedisce alle famiglie di
avere una figura di riferimento per tutta la durata del trattamento. Va meglio la continuità ospedale-territorio: il
94,7% delle Asl dichiara di
aver attivato protocolli di dimissioni programmate.
La terapia del dolore registra forti “gap”: il 40 % dei
pazienti che affermano di
aver provato sofferenza fisica non ha ricevuto una cura
specifica. Ma tra le criticità
maggiori figura senz’altro il
costo dell’assistenza: ben il
48,6% delle famiglie ha do-
a regione Toscana ha sondato le abitudini di medici e infermieri in 24 reparti di
sette ospedali.
Si è controllato in diverse
fasce orarie otto occasioni di
lavaggio delle mani: prima o
dopo una visita o specifiche
procedure, dopo il contatto con
la cute del paziente, prima della manipolazione di campioni
di sangue o liquidi biologici o
dopo la rimozione dei guanti.
I risultati nascondono qualche
sorpresa. In vista di una visita
ben il 79% dei medici ammette di non lavarsi le mani, una
soglia che sale al 100% prima
di procedure invasive. Anche
L
3
(Da “Il Sole 24 Ore-Sanità”, Anno X n. 2 gennaio 2007)
TESTAMENTO
BIOLOGICO
SI PARTE
Il primo nodo:
l’obbligatorietà
per i medici
l Senato e alla Camera
sfilano giuristi, bioeticisti, medici di rianimazione e
delle cure palliative. La Commissione Igiene e Sanità dovrà esaminare 8 Ddl da cui i
senatori tenteranno di ricavare le norme che dovranno
regolare l’attesissimo “testamento biologico”.
L’obbiettivo è quello di
portare il testo in aula al Senato in primavera.
A
professioneinfermiereumbria1/07
Già alle prime audizioni di
esperti e addetti ai lavori la
discussione è andata in tilt
per la contrapposizione tra
chi mette la tutela della vita
davanti alla libertà del paziente e chi invece antepone
quella libertà alle decisioni
del medico. Altri nodi da sbrigliare sono quelli dell’idratazione e alimentazione artificiali e quello dell’obbligo o
Un’assurda
condanna
l Consiglio Direttivo dei
Collegi IP.AS.VI di Perugia
e Terni, a nome dei loro
iscritti, hanno sottoscritto
l’azione democratica e civile
di cui si è fatta promotrice
la Federazione dei Collegi
IP.AS.VI unitamente alla
FNOMCeO, per l’intervento
del Governo Italiano presso
il Governo Libico allo scopo
d’impedire che si perpetri
un’assurda condanna
per la quale cinque operatori
sanitari sono stati condannati
a morte con l’accusa di aver
intenzionalmente inoculato
il virus dell’AIDS nei bambini
dell’ospedale di Bengasi.
Tale sottoscrizione nasce
dalla assoluta
consapevolezza che nessun
operatore sanitario, medico
o infermiere, potrebbe mai
determinare volontariamente
quello di cui sono stati
accusati i sei operatori
in Libia per cui ci si auspica
che il governo intenda
prontamente far propria
la mozione in oggetto.
I
meno per il medico di eseguire la volontà del paziente.
(Da “Il Sole 24 Ore-Sanità”, Anno X n. 3 gennaio 2007)
CASSAZIONE
Se il licenziamento
in corsia ha valore
“esemplare”
egligenza, disattenzione
nella somministrazione
delle terapie e maleducazione nei confronti dei pazienti
e familiari possono costare il
posto di lavoro in corsia.
La sezione Lavoro della
Cassazione ha confermato il
licenziamento di una infermiera dell’Est europeo, dipendente di una casa di cura di
Rovigo, attribuendo alla risoluzione del rapporto di lavoro
una finalità di “esempio” per
tutti i lavoratori della Sanità.
L’infermiera è stata ritenuta responsabile di atti dal
“disvalore ambientale”: in
particolare si era fermata da
un collega mentre stava per
iniettare insulina a un paziente non diabetico, senza neanche controllare la sua cartella clinica. Inoltre l’infermiera
aveva tenuto comportamenti irriguardosi e offensivi nei
confronti dei pazienti e dei loro familiari. Il licenziamento,
si legge nella sentenza, ha una
finalità esemplare dal momento che simili comportamenti possono assurgere per
gli altri dipendenti a modello
diseducativo e disincentivante dal rispetto degli obblighi
di diligenza e fedeltà. ✑
N
(Da “Il Sole 24 Ore-Sanità”, Anno IX n. 43 novembre 2006)
ilcollegioinforma
tra gli infermieri, però non
mancano le bocciature: il 68%
confida di non badare troppo
alle mani prima di una visita.
Per passare al 75% e al 70%
in procinto di pratiche non invasive o dopo il contatto con
la cute. La Regione ha tentato di suggerire una efficace alternativa: il ricorso al gel idroalcolico, da portare sempre con
sé o da usare anche muovendosi da una corsia all’altra, grazie ad appositi dispenser distribuiti negli ospedali. Si è ottenuto un significativo incremento nel lavaggio delle mani tra il 5,2% (dopo la rimozione dei guanti) e il 25,6% (a
seguito del contatto con la cute) con un impatto molto significativo sulla categoria medica ma anche in ambito infermieristico e tecnico l’incremento è risultato rilevante.
4
ilcollegioinforma
A CURA DEL COLLEGIO DI PERUGIA
COMMISSIONI ANNO 2007
I GRUPPI DI LAVORO
l consiglio direttivo del collegio si è dato un’organizzazione interna (come già comunicato agli iscritti) per
la quale si sono costituite alcune commissioni,
gruppi di lavoro ai quali è stato dato mandato
di sviluppare aspetti specifici dell’attività del Collegio
in favore dei suoi iscritti.
I
1 - COMMISSIONE:
COMUNICAZIONE
E INFORMAZIONE
❯ MARINELLI NORA
❙
❙
Referente Commissione
CARDONI FRANCESCO
GIUSTI GIAN DOMENICO
La commissione per la comunicazione e l’informazione si è occupata prevalentemente: del sito web del Collegio, della rivista e del sistema d’informazione tramite
affissione nei luoghi di lavoro. Si è quindi pianificato e in
buona parte applicato, un
piano di rivisitazione grafica
e contenutistica del sito. Gli
obiettivi che ci si era prefissati consistevano nel tentare
di aggiornare il sito conferendogli maggiore dinamicità ed
interattività. Si è modificata
la modalità d’inserimento in
rete della rivista “Professione Infermiere Umbria” consentendo a coloro i quali ne
vorranno usufruire, di scaricare l’intero numero o anche
solo gli articoli originali pubblicati e facilmente individuabili nella specifica pagina web
dove appaiono elencati e richiamabili singolarmente.
Si è inoltre attivato un servizio di news letter per fornire a chi lo desiderasse, le informazioni a maggior rilievo
per la professione; per usu-
fruire di questa modalità di
servizio è necessario iscriversi e fornire il proprio indirizzo e-mail.
Si sta proseguendo
nel processo di miglioramento della rivista
applicando alcuni precisi criteri di selezione degli
articoli da pubblicare, per
fornire un prodotto di buona qualità e al contempo per
dare ai colleghi, che riterranno di volersi cimentare nella produzione di lavori scientifici, l’opportunità di ottenere la pubblicazione dei propri lavori.
Abbiamo inserito due rubriche fisse ritenendo di fare
cosa gradita ai lettori, affrontando alcuni aspetti di moderna cultura professionale:
l’informazione mediata da internet, le modalità editoriali
di divulgazione di contenuti
professionali, le grandi ed attualissime tematiche del rischio clinico e soprattutto
dell’apprendimento che deriva dalla comprensione dell’errore e del quasi errore.
L’attività di questa commissione si esprime prevalentemente nel cercare collabo-
5
2 - COMMISSIONE:
ESERCIZIO
PROFESSIONALE
LIBERA PROFESSIONE
E ASSICURAZIONE
❯ RANIERI CARLA
❙
❙
❙
❙
Referente Commissione
FONTETROSCIANI LAURA
Referente Assicurazione
GIOVANNONI MASSIMO
MARCHEGGIANI
GIANCARLO
MARGARITELLI NADIA
Referente Libera Professione
Referente Biblioteca
Attività svolta nel 2006
Nell’anno appena trascorso la commissione ha preso in
esame alcune problematiche,
attinenti al proprio mandato,
ritenendole di prioritaria importanza e più dettagliatamente per ciò che riguarda:
professioneinfermiereumbria1/07
Libera Professione
• Acquisizione della documentazione in materia di
Libera Professione.
• Elaborazione dei dati raccolti da poter mettere a disposizione dei colleghi.
• Individuazione di un referente, la collega Nadia Margaritelli, per l’attività d’informazione riguardo alla libera professione.
Assicurazione Professionale
bisogni formativi e le esigenze dei professionisti, e
di conseguenza, per meglio
formulare le risposte che
questa Istituzione intende
offrire ai propri Iscritti.
• Impostazione di una giornata formativa di presentazione dei dati che emergeranno dalla somministrazione dei questionari.
Commissione e lavoro
e libera Professione
• Nuovo contratto assicurativo.
• Individuazione di un referente, la collega Laura Fontetrosciani, per l’attività
d’informazione relativa all’argomento Assicurazione
professionale.
Previsione attivitàanno 2007
Monitoraggio
delibera regionale
standard assistenziali
Libera Professione
• Acquisizione da parte della commissione della delibera regionale n°1972 del
15/12/2004.
Indagine nella Provincia
di Perugia sullo “status
della Professione
infermieristica”
• Si è elaborato un questionario al fine di rilevare lo
status della professione infermieristica nella nostra
provincia. Tale esigenza è
scaturita dal bisogno conoscitivo di stabilire un punto di partenza dal quale
partire per comprendere i
Nel nuovo anno sono previste attività di sviluppo e approfondimento degli argomenti precedentemente individuati, e più nello specifico, si pensa di compiere le seguenti attività:
• Istituzione d’un osservatorio sulla Libera Professione con la realizzazione di
un’anagrafe degli iscritti impegnati in questo settore.
• Monitoraggio delle società
di servizi e delle cooperative che utilizzano personale
infermieristico presso Aziende pubbliche e private.
Definizione di un modello
di accreditamento
professionale
• Produzione di consigli e raccomandazioni per il miglioramento della professione
attraverso l’audit e la revisione fra pari da mettere a
disposizione dei colleghi.
ilcollegioinforma
razioni e contributi dai colleghi per stimolarne la crescita
professionale e la capacità di
esprimere l’ambito esperienziale in chiave scientifica e di
continuo raffronto alle prove
di miglior efficacia clinica.
Speriamo di riuscire ad ottenere una partecipazione
sempre più attiva da parte degli iscritti ai quali offriamo la
nostra disponibilità ad un
eventuale sostegno metodologico teorico e pratico anche
mediante l’impiego delle risorse a disposizione presso la
sede del Collegio di Perugia,
così come già preannunciato
nel precedente numero della
rivista (n. 4 del 2006).
6
ilcollegioinforma
Indagine provincia di Perugia sullo status della professione infermieristica
• Somministrazione questionari ai colleghi della provincia di Perugia.
• Elaborazione dati raccolti
• Costruzione di una giornata formativa sulla base dei
dati posti in evidenza dal
questionario.
3 - COMMISSIONE:
REVISIONE DEI REQUISITI
DEGLI ISCRITTI
❯ BERNARDINI MARIO
Referente Commissione
❙ FIORUCCI MICHELE
❙ PICCHIO LUISA
La Commissione, organo
tecnico del Consiglio Direttivo, ha come funzione peculiare lo studio della Legislazione per mantenere costantemente aggiornata la conoscenza delle Leggi e Regolamenti per l’iscrizione all’Albo,
sia di Cittadini Italiani, che Extracomunitari e Comunitari.
Sulla base di ciò, la Commissione si è prefissata i seguenti obiettivi:
• revisione costante, sulla
base dei documenti che
via, via si avvicendano, delle caratteristiche necessarie per l’iscrizione all’Albo
per gli Infermieri italiani,
per i quali viene curato anche l’aggiornamento della
modulistica per l’iscrizione, sulla base degli elementi relativi all’autocer-
tificazione, alla privacy, alle leggi sul bollo;
• garantire, relativamente ai
cittadini extracomunitari e
comunitari l’adeguamento
delle risposte e l’efficienza
delle modalità relative per
quanto riguarda le domande e le richieste che da loro provengono;
• fornire supporto per determinare il corretto espletamento degli esami precedenti l’iscrizione all’Albo dei
cittadini extracomunitari e
comunitari;
• essere esaustivi nelle risposte riguardanti le problematiche relative all’iscrizione, particolarmente ai cittadini non italiani.
Nell’ambito di ciò sono
state attivate n° 11 commissioni di esame per appurare e
certificare la conoscenza da
parte di cittadini extracomunitari delle specifiche norme
etico-deontologiche e professionali che regolano l’attività
infermieristica in Italia, come richiesto dalle leggi vigenti in materia. I componenti
della commissione hanno fatto proprio il principio secondo cui la disponibilità al colloquio e al contatto, deve essere un punto fermo nei rapporti con gli iscritti.
4 - COMMISSIONE:
ASSOCIAZIONI
❯ FONTETROSCIANI LAURA
Referente Commissione
❙ COCCOLI TULLIO
Il programma per il 2007
prevede incontri con i referenti regionali delle varie associazioni professionali, (primo trimestre 2007). L’obiettivo è quello di confrontarsi,
interagire e pianificare percorsi formativi condivisi, costruire relazioni sinergiche di
sostegno e strategie al fine
di contribuire allo sviluppo
della disciplina infermieristica e al miglioramento della
qualità dell’assistenza. L’intenzione per il 2° semestre
2007 è quella di riuscire ad
organizzare un evento con il
contributo delle varie associazioni, da realizzare entro
la fine dell’anno o inizi 2008.
5 - COMMISSIONE:
AGGIORNAMENTO
E RICERCA
❯ CASTELLANI ANGELA
❙
❙
❙
❙
Referente Commissione
BARDELLONI LUIGINA
CEPPI SILVIA
Referente Ricerca
NUSDORFI ANNA
PICCHIO LUISA
La commissione per l’aggiornamento e la ricerca ha
organizzato per l’anno 2006,
tre convegni dei quali due
sotto l’egida del coordinamento dei collegi IP.AS.VI.
di Perugia e Terni, ed uno,
espressione della specifica
iniziativa del collegio di Perugia in concomitante all’obbligo istituzionale dell’assemblea dei soci.
A CURA DI ANDREA GAGGIOTTI
i proponiamo una recensione delle leggi
e decreti più interessanti rilevati
dal Bollettino Ufficiale Regionale.
Per ragioni di spazio verranno pubblicati
i riferimenti attraverso cui risalire sia al numero
del Bollettino, che all’articolo di riferimento.
V
Supplemento ordinario n. 1 al B.U.R.
del 20 Dicembre 2006 n. 58
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
22 novembre 2006, n. 1994
Progetto per promozione della salute dei minori affetti
da autismo e sperimentazione dei trattamenti educativo
comportamentali nella cura dei bambini autistici.
B.U.R.
del 27 dicembre 2006 n. 59
REGOLAMENTO REGIONALE
21 dicembre 2006, n. 14
Modificazioni ed integrazioni al regolamento regionale
4 marzo 2003, n. 4 - Modalità per l’acquisizione
della qualifica di Operatore Socio Sanitario (Pag. 2671).
B.U.R.
del 27 dicembre 2006 n . 59
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE
5 dicembre 2006, n. 107
Ordine del giorno- Precariato presso il sistema sanitario
regionale. Adozione di iniziative finalizzate alla
stabilizzazione dei rapporti di lavoro (Pag. 2677).
Supplemento ordinario n. 2 al B.U.R.
del 27 dicembre 2006 n. 59
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
22 novembre 2006, n. 1996
Nuovo protocollo diagnostico terapeutico dello screening
per la prevenzione del cervicocarcinoma uterino in Umbria.
Supplemento ordinario n. 1 al B.U.R.
del 3 gennaio 2007 n. 2019
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
22 novembre 2006, n. 2019
Revisione tariffario base per prestazioni di assistenza
ospedaliera di cui alla D.R.G. n. 1950
del 9 dicembre 2004.
ilcollegioinforma
7
professioneinfermiereumbria1/07
bollettino ufficiale 2006-2007
regione umbria
Ciascun convegno del coordinamento è stato accreditato ECM e realizzato in due
diverse edizioni: una a Perugia e l’altra a Terni. Le tematiche che sono state affrontate sono le seguenti: “La gestione degli eventi avversi nell’infermieristica clinica” e “La
professione infermieristica in
Umbria; formazione; modelli
organizzativi, strumenti”.
I convegni si sono tenuti,
rispettivamente, nel mese di
febbraio e di novembre. I crediti acquisiti dagli iscritti con
la partecipazione, non sono
ancora pervenuti causa differimento dell’organismo d’accreditamento regionale.
L’evento realizzato in occasione dell’assemblea degli
iscritti per l’anno 2006, ha
avuto come tema di trattazione, il seguente: “Collegio
addio; approvata le legge sugli ordini professionali (legge 43/2006)”. Per l’anno 2007,
la commissione ha pianificato, in concerto con il consiglio direttivo, due eventi formativi tipo convegno ed uno
informativo collegato all’assemblea degli iscritti del quale i lettori hanno già ricevuto notizia tramite posta.
Si sta valutando la possibilità di organizzare eventi in
collaborazione con collegi di
altre regioni e con le associazioni cliniche per presentare ai colleghi prospettive
più ampie ed aggiornamenti su tematiche di riferimento per l’operatività degli Infermieri.
✑
8
ilcollegioinforma
BILANCIO CONSUNTIVO - COLLEGIO DI PERUGIA
BILANCIO CONSUNTIVO ENTRATE 2006
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
1
2
3
4
5
6
PREVISIONI
QUOTE ISCRITTI ANNO 2006
CERTIFICATI
ADESIVI E DISTINTIVI
INCASSI VARI
INTERESSI ESERCIZIO ANNO 2005
ENTRATE PASSIVE ANTERIORI
TOTALE ENTRATE CORRENTI
RISCOSSE
207.485,00
150,00
60,00
1.751,80
370,82
9.648,30
201.188,50
112,01
64,50
2.474,69
427,82
3.410,53
219.465,92
207.678,05
ENTRATE PER PARTITE DI GIRO
=======
17.831,30
RESIDUI ATTIVI RISCOSSI ANNO 2006
=======
1.406,54
TOTALE GENERALE
FONDO CASSA INIZIALE AL 01.01.2006
TOTALE
BILANCIO CONSUNTIVO USCITE 2006
219.465,92
226.915,89
98.838,72
98.838,72
318.304,64
325.754,61
PREVISIONI
SEZIONE 1 • ATTIVITÀ C.D. – C.R.C.
PAGATE
48.000,00
33.190,58
25.159,65
10.000,00
6.000,00
2.990,35
3.850,00
19.756,79
5.650,09
2.295,81
2.095,69
3.392,20
105.000,00
67.269,99
35.000,00
5.100,00
1.000,00
3.000,00
18.000,00
2.200,00
40.700,00
34.315,09
3.559,53
351,54
103,54
9.391,30
2.096,29
17.452,70
65.000,00
46.610,05
25.000,00
13.000,00
1.000,00
10.500,00
6.000,00
6.000,00
3.500,00
19.773,64
11.915,03
195,07
7.505,24
4.878,79
2.342,28
=======
SEZIONE 4 • PERSONALE DIPENDENTE
39.000,00
37.911,96
SEZIONE 5 • ACCANTONAMENTI – SPESE IMPREVISTE
61.304,64
7.494,38
318.304,64
192.476,96
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
1
2
3
4
5
Attività istituzionale Consiglieri e Revisori
Consigli nazionali, convegni, seminari
Attività Commissioni
Attività Coordinamento regionale
Polizza assicurativa anno 2006-2007
SEZIONE 2 • ATTIVITÀ ISCRITTI
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
1
2
3
4
5
6
7
Quote iscritti esercizio anno 2006
Sistema riscossione
Tesserini – adesivi – bollini – distintivi
Assemblea iscritti anno 2006
Rivista Infermieristica anno 2006
Elezioni rinnovo C.D. e C.R.C.
Attività aggiornamento iscritti anno 2006
SEZIONE 3 • GESTIONE UFFICIO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
1
2
3
4
5
6
7
Spese gestione “Sede”
Costituzione patrimonio immobiliare
Assistenza – manutenzione macchine/impianti
Spese amministrazione – consulenza amministrativa
Oneri finanziari
Consulenza informatica - Internet
Abbonamenti – acquisito libri
TOTALE USCITE CORRENTI
=======
USCITE PER PARTITE DI GIRO
=======
RESIDUI PASSIVI PAGATI
TOTALE PAGAMENTI
318.304,64
17.831,30
1.377,54
211.685,80
CONSISTENZA DI CASSA INIZIO ESERCIZIO
98.838,72 +
RISCOSSIONI ANNO 2006
226.915,89 –
PAGAMENTI
211.685,80 =
CONSISTENZA DI CASSA FINE ESERCIZIO ANNO 2006
114.068,81
APPROVATO DAL CONSIGLIO DIRETTIVO IL 21.02.2007. APPROVATO DAL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI IL 7.03.2007
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
1
2
3
4
5
6
COMPETENZA
QUOTE ISCRITTI ANNO 2007
CERTIFICATI
ADESIVI E DISTINTIVI
INCASSI VARI
INTERESSI ESERCIZIO ANNO 2006
ENTRATE PASSIVE ANTERIORI
TOTALE ENTRATE CORRENTI
CASSA
210.000,00
100,00
60,00
3.000,00
381,00
9.863,00
187.000,00
100,00
60,00
3.000,00
381,00
4.284,54
223.404,00
194.825,54
AVANZO DI CASSA INIZIALE 1-01-2007
114.068,81
Cap. 1 = C.C Postale n° 14501068
80.613,37
Cap. 2 = C.C. Bancario n° 15574/30
33.356,95
Cap. 3 = Liquidi
98,49
TOTALE GENERALE
BILANCIO PREVENTIVO USCITE 2007
COMPETENZA
SEZIONE 1 • ATTIVITÀ C.D. – C.R.C.
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
1
2
3
4
5
Attività istituzionale Consiglieri e Revisori
Consigli nazionali, convegni, seminari
Attività Commissioni
Attività Coordinamento regionale
Polizza assicurativa anno 2006-2007
SEZIONE 2 • ATTIVITÀ ISCRITTI
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
1
2
3
4
5
6
Quote iscritti esercizio anno 2007
Sistema riscossione
Tesserini – adesivi – bollini – distintivi
Assemblea iscritti anno 2007
Rivista Infermieristica anno 2007
Attività aggiornamento iscritti anno 2007
SEZIONE 3 • GESTIONE UFFICIO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
1
2
3
4
5
6
7
337.472,81
Spese gestione “Sede”
Costituzione patrimonio immobiliare
Assistenza – manutenzione macchine/impianti
Spese amministrazione – consulenza amministrativa
Oneri finanziari
Consulenza informatica - Internet
Abbonamenti – acquisito libri
SEZIONE 4 • PERSONALE DIPENDENTE
SEZIONE 5 • SPESE IMPREVISTE
308.894,35
CASSA
48.000,00
48.000,00
25.002,09
10.000,00
6.000,00
2.997,91
4.000,00
25.002,09
10.000,00
6.000,00
2.997,91
4.000,00
108.230,00
88.230,00
34.530,00
5.000,00
1.000,00
2.000,00
25.000,00
40.700,00
34.530,00
5.000,00
1.000,00
2.000,00
15.000,00
30.700,00
65.000,00
65.000,00
28.000,00
6.500,00
1.000,00
11.500,00
10.000,00
4.500,00
3.500,00
28.000,00
6.500,00
1.000,00
11.500,00
10.000,00
4.500,00
3.500,00
41.000,00
41.000,00
35.242,80
26.664,35
TOTALE USCITE
297.472,81
268.894,35
PARTE VINCOLATA
40.000,00
40.000,00
TOTALE USCITE
297.472,81
268.894,35
TOTALE PARTE VINCOLATA
40.000,00
40.000,00
TOTALE GENERALE
337.472,81
308.894,35
APPROVATO DAL CONSIGLIO DIRETTIVO IL 21-02-2007. APPROVATO DAL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI IL 7-03-2007
professioneinfermiereumbria1/07
ilcollegioinforma
BILANCIO PREVENTIVO ENTRATE 2007
9
BILANCIO PREVENTIVO - COLLEGIO DI PERUGIA
10
ilcollegioinforma
BILANCIO CONSUNTIVO - COLLEGIO DI TERNI
BILANCIO CONSUNTIVO ENTRATE 2006
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
1
2
3
4
5
PREVISIONI
ENTRATE CONTRIBUTIVE A CARICO ISCRITTI
CERTIFICATI D’ISCRIZIONE - DISTINTIVI - BOLLI AUTO
INTERESSI ATTIVI C.C.P.-C.C.B.
MOROSI
RIMBORSI
A • TOTALE ENTRATE CORRENTI
TITOLO 6
RISCOSSE
68.380,00
115,00
50,00
7.500,00
=======
60.150,95
135,00
51,74
6.261,04
39,55
76.045,00
66.638,28
ENTRATE IN CONTO CAPITALE
B • TOTALE ENTRATE C/C CAPITALE
=======
=======
TITOLO 7
RITENUTE ERARIALI
2.898,13
TITOLO 8
RITENUTE PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI
1.712,46
TITOLO 9
RITENUTE FISCALI AUTONOMI
535,31
TITOLO 10 RITENUTE DIVERSE
160,15
C • TOTALE ENTRATE PARTITE DI GIRO
5.306,05
(A+B+C) TOTALE ENTRATE COMPLESSIVE
Utilizzo dell’avanzo di amministrazione iniziale
TOTALE GENERALE
BILANCIO CONSUNTIVO USCITE 2006
TITOLO 1
TITOLO 2
TITOLO 3
TITOLO 4
TITOLO 5
TITOLO 6
71.944,33
14.310,75
14.310,75
90.355,75
86.255,08
PREVISIONI
SPESE GENERALI FUNZIONAMENTO SEDE
SPESE DEL PERSONALE E CONSULENTI
SPESE ATTIVITA’ COLLEGIO
(Rivista Infermieristica- Iniziative formative – Seminari E.C.M.)
SPESE ORGANI COLLEGIO
QUOTE FEDERAZIONE – AGIO ESATTORIALE
ACCANTONAMENTI – T.F.R.
A1 • TOTALE USCITE CORRENTI
TITOLO 7
76.045,00
USCITE IN CONTO CAPITALE
B1 • TOTALE USCITE C/C CAPITALE
PAGATE
9.830,00
25.700,00
50,00
9.884,00
5.700,00
16.951,11
20.090,64
9.059,32
28.105,21
51,74
9.073,07
5.191,79
12.839,11
77,30
88.155,75
64.345,80
2.200,00
1.000,80
2.200,00
1.000,80
TITOLO 8
RITENUTE ERARIALI
3.029,35
TITOLO 9
RITENUTE PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI
1.686,47
TITOLO 10 RITENUTE FISCALI AUTONOMI
210,00
TITOLO 11 RITENUTE DIVERSE
174,02
C1 • TOTALE ENTRATE PARTITE DI GIRO
5.099,84
(A1+B1+C1) TOTALE USCITE COMPLESSIVE
90.355,75
70.446,44
CASSA
Così ripartito:
TOTALE ENTRATE COMPLESSIVE
71.944,33 –
TOTALE USCITE COMPLESSIVE
70.446,44 +
AVANZO AMMINISTRAZIONE INIZIALE
14.310,75
TOTALE AVANZO DI AMMINISTRAZIONE ANNO 2006
15.808,64
CASSA CONTANTI
493,01
CONTO CORRENTE BANCARIO
11.420,53
CONTO CORRENTE POSTALE
3.895,10
TOTALE AVANZO DI CASSA
APPROVATO DAL CONSIGLIO DIRETTIVO IL 27.02.2007. APPROVATO DAL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI IL 27.02.2007
15.808,64
BILANCIO PREVENTIVO ENTRATE 2007
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
TITOLO
1
2
3
4
5
11
COMPETENZA
ENTRATE CONTRIBUTIVE A CARICO ISCRITTI
CERTIFICATI D’ISCRIZIONE - DISTINTIVI - BOLLI AUTO
INTERESSI ATTIVI C.C.P.-C.C.B.
MOROSI
RIMBORSI
A • TOTALE ENTRATE CORRENTI
TITOLO 6
CASSA
69.680,00
115,00
50,00
6.500,00
=======
63.500,00
115,00
9,48
5.500,00
=======
76.345,00
69.124,48
76.345,00
69.124,48
15.808,64
15.808,64
92.153,64
84.933,12
ENTRATE IN CONTO CAPITALE
B • TOTALE ENTRATE C/C CAPITALE
TITOLO 7
ENTRATE AVENTI NATURA DI PARTITE DI GIRO
C • TOTALE ENTRATE PARTITE DI GIRO
(A+B+C) TOTALE ENTRATE COMPLESSIVE
Utilizzo dell’avanzo di amministrazione al 31-12-2006
TOTALE A PAREGGIO
BILANCIO PREVENTIVO USCITE 2007
TITOLO 1
TITOLO 2
TITOLO 3
TITOLO 4
TITOLO 5
TITOLO 6
COMPETENZA
SPESE GENERALI FUNZIONAMENTO SEDE
SPESE DEL PERSONALE E CONSULENTI
SPESE ATTIVITA’ COLLEGIO
(Rivista Infermieristica- Iniziative formative – Seminari E.C.M.)
SPESE ORGANI COLLEGIO
QUOTE FEDERAZIONE – AGIO ESATTORIALE
ACCANTONAMENTI – T.F.R.
A1 • TOTALE USCITE CORRENTI
TITOLO 7
USCITE IN CONTO CAPITALE – REALIZZAZIONE SITO WEB
B1 • TOTALE USCITE C/C CAPITALE
TITOLO 8
CASSA
10.650,00
27.700,00
10.650,00
27.700,00
10.497,00
4.200,00
16.951,11
19.934,44
10.497,00
4.200,00
16.722,20
12.713,92
89.703,64
82.483,12
2.450,00
2.450,00
2.450,00
2.450,00
92.153,64
84.933,12
92.153,64
84.933,12
USCITE AVENTI NATURA DI PARTITE DI GIRO
C1 • TOTALE USCITE PARTITE DI GIRO
(A1+B1+C1) TOTALE USCITE COMPLESSIVE
TOTALE A PAREGGIO
APPROVATO DAL CONSIGLIO DIRETTIVO IL 27-02-2007. APPROVATO DAL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI IL 27-02-2007
professioneinfermiereumbria1/07
ilcollegioinforma
BILANCIO PREVENTIVO - COLLEGIO DI TERNI
12
ilcollegioinforma
A CURA DEL COLLEGIO DI TERNI
ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI ISCRITTI
INCONTRO DI STUDIO
ESERCIZIO LIBERO PROFESSIONALE E PREVIDENZA:
COMPATIBILITÀ ED OPPORTUNITÀ
Asseblea Ordinaria
arissimi colleghi,
Vi comunico che la prima convocazione dell’Assemblea degli Iscritti è fissata
alle ore 21,00 del 1 Maggio
2007, presso la sede del Collegio in Via Galvani, 11.
Qualora non si raggiungesse, ai fini della sua validità, il numero legale dei presenti, è indetta, in 2° convocazione per il giorno 9
Maggio 2007, alle ore 14,30,
presso la Sala Conferenze dell’Azienda Ospedaliera “S. Maria” di Terni.
Programma
C
Incontro di Studio
Al termine dell’assemblea è con piacere che Vi
annuncio un incontro ECM
dal titolo “EE s e r c i z i o l i b e ro professionale e previdenza: compatibilità ed
o p p o r t u n i t à ”.
Ad aiutarci in questa riflessione abbiamo invitato rispettivamente:
❙ Sig. GIOVANNI VALERIO
Consigliere del Comitato
ORE 15.30
❙ Registrazione
dei partecipanti.
❙ Apertura dei lavori.
❙ Saluto della Dott.ssa
AMBRA PROIETTI
❙ Sig. GIOVANNI VALERIO
Lo sviluppo
della libera professione
Centrale della Federazione
Nazionale Collegi IP.AS.VI.
❙ Dott. SERGIO CECCOTTI
Dottore Commercialista
Componente il Collegio dei
Sindaci di ENPAPI.
❙ Sig. FABIO FIORETTO
Direttore Generale ENPAPI,
❙ Sig. MARIO SCHIAVON
Presidente dell’ENPAPI.
(Dott.ssa AMBRA PROIETTI, Presidente Collegio IP.AS.VI. di Terni)
❙ Dott. SERGIO CECCOTTI
Aspetti fiscali
dell’attività svolta
in regime
libero-professionale
❙ Sig. FABIO FIORETTO
Previdenza obbligatoria
e previdenza
complementare
❙ Sig. MARIO SCHIAVON
L’azione di ENPAPI
a favore della professione
infermieristica
13
PROGRAMMA
❙ Dibattito.
COLLEGIO IP.AS.VI. TERNI
ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI ISCRITTI
ORE 19.00
Sala Conferenze Azienda Ospedaliera “S. Maria”
TERNI – 9 MAGGIO 2007
❙ Chiusura dei lavori.
❙ Verifica Finale.
ilcollegioinforma
ORE 18.00
❙
❙ Consegna.
14.30 • Registrazione dei partecipanti
• Consegna bollini anno 2007.
• Inizio dei lavori con il seguente ordine del giorno:
– Relazione annuale della Presidente
(presentazione programma attività 2007);
❙ Attestato
di Partecipazione.
• Approvazione Conto Consuntivo anno 2006;
• Approvazione Bilancio Preventivo anno 2007;
• Varie ed eventuali.
Informazioni generali
• Infermieri,
• Assistenti Sanitari,
• Infermieri Pediatrici
del Collegio IP.AS.VI. di Terni,
in regola con i pagamenti relativi alle quote d’iscrizione all’Albo Professionale.
❙
15.30 • Incontro sul tema: Esercizio libero professionale
e previdenza: compatibilità ed opportunità
DELEGA
Il/la Sottoscritto/a:
..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
❏ I.P. ............. ❏ A.S. ............. ❏ V.I. .............
(BARRARE QUELLA DI APPARTENENZA)
Crediti ECM
Convegno accreditato
ECM. Il conseguimento, da
parte dei partecipanti, dei
crediti attribuiti all’evento
è subordinato alla frequenza del 90% delle ore previste dell’evento e al superamento della verifica di apprendimento (livello di sufficienza 80%).
Gli attestati ECM potranno essere ritirati presso la segreteria del Collegio IP.AS.VI.
negli orari di apertura.
professioneinfermiereumbria1/07
impossibilitato/a ad intervenire all’Assemblea ordinaria
del 9 Maggio 2007 per motivi:
..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
DELEGA IL/LA SIG.:
..................................................................................................................................
C.A.P.: .....................
Città:
...............................................
Prov.: ............
per tutti gli atti all’ordine del giorno.
.........................................
........................................................................
DATA
FIRMA
✃ RITAGLIA E SPEDISCI IN SEGRETERIA O VIA FAX (0744.420.215)
Possono iscriversi al Convegno:
14
ilcollegioinforma
SCHEDA DI ISCRIZIONE
Evento gratuito
❙ Modalità di iscrizione
COLLEGIO IP.AS.VI. TERNI
INCONTRO DI STUDIO
ESERCIZIO LIBERO PROFESSIONALE E
PREVIDENZA: COMPATIBILITÀ ED OPPORTUNITÀ
Sala Conferenze Azienda Ospedaliera “S. Maria”
TERNI – 9 MAGGIO 2007
Cognome: ............................................................................................................
Nome: ....................................................................................................................
Nato/a: .............................................. Prov. (…....) il: ..................................
Codice Fiscale (obbligatorio):
..................................................................................................................................
QUALIFICA:
Per iscriversi è necessario portare o inviare via fax
(Tel. 0744/420.215) alla segreteria del Collegio IP.AS.VI.
della provincia di Terni la
scheda di iscrizione debitamente compilata e sottoscritta (n. 2 firme) entro e non oltre il 4 Maggio 2007.
Il numero massimo di
iscritti è di 150.
L’iscrizione in sede congressuale verrà accettata solo nel caso siano ancora disponibili i posti.
❏ I.P. ............. ❏ A.S. ............. ❏ V.I. ............. ❏ I. Pediatrico .............
(BARRARE QUELLA DI APPARTENENZA)
Importante
❏ ISCRITTO AL COLLEGIO IP.AS.VI. DI TERNI
INDIRIZZO PRIVATO:
RITAGLIA E SPEDISCI IN SEGRETERIA O VIA FAX (0744.420.215)
..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
C.A.P.: .....................
Città:
...............................................
Prov.: ............
Tel. abit.: ..................... Tel. ufficio ....................... Tel. Cell.: ..................
Consapevole delle sanzioni penali, nel caso di dichiarazioni non
veritiere ai sensi del D.P.R. 28.12.2000 N. 445 dichiaro di essere
in regola con i pagamenti relativi alle quote d’iscrizione all’Albo
Professionale presso il Collegio IP.AS.VI. della provincia di
..............................................................
❙ Il completamento dei posti disponibili avverrà in
base alla data di invio della scheda di iscrizione al
Convegno.
❙ Chiunque inviasse l’iscrizione entro il termine previsto ma in mancanza di
disponibilità di posti non
ha diritto all’iscrizione e
riceverà comunicazione
telefonica.
n. Albo: ............................................
.........................................
........................................................................
DATA
FIRMA
Si autorizza a trattare, comunicare e diffondere i dati indicati nella
presente scheda solo per finalità inerenti il Convegno e, ove ricorre,
per l’accreditamento E.C.M. (ai sensi dell’ART. 10 della L. 675/96)
✃
.........................................
........................................................................
DATA
FIRMA
❙ Si consiglia, per verificare
l’avvenuta iscrizione o meno, di telefonare alla Segreteria del Collegio IP.AS.VI.
(Tel. 0744/420.215)
❙ Non saranno accettate
schede di iscrizione in-
15
❙ partecipazione lavori:
❙ kit congressuale;
❙ attestato di partecipazione;
❙ attestato di assegnazione
crediti formativi ECM (a seguito di verifica questionario di apprendimento e valutazione).
Recesso
È possibile rinunciare all’iscrizione entro il 7 Maggio
2007 comunicando il recesso via fax (Tel. 0744/420.215),
in tal caso verrà data la possibilità ad un altro collega di
partecipare.
Segreteria organizzativa
Collegio IP.AS.VI.
Via Galvani, 11
05100 Terni
Tel-fax 0744.420215
[email protected]
Sede del convegno
Sala Conferenze
Azienda Ospedaliera
“S. Maria”
Viale T. di Joannuccio
Terni (Tr)
✑
professioneinfermiereumbria1/07
Codice deontologico
i rende noto che ai sensi dell’art. 2 della Legge 4
agosto 2006 n. 248 sulla Conversione
in legge, con modificazione del D.L. 4-7-2006 n° 223
recante Disposizioni urgenti per il rilancio economico
e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione
della spesa pubblica, nonché interventi in materia
di entrate e di contrasto all’evasione fiscale
(cosiddetto Decreto Bersani) «in conformità al principio
comunitario di libera concorrenza ed a quello di libertà
di circolazione delle persone e dei servizi, nonché al fine
di assicurare agli utenti un’effettiva facoltà di scelta
nell’esercizio delle prestazioni offerte sul mercato,
dalla data di entrata in vigore del presente decreto
sono abrogate le disposizioni legislative e regolamentari
che prevedono con riferimento alle attività
libero-professionali e intellettuali:
a) l’obbligatorietà di tariffe fisse o minime ovvero il divieto
di pattuire compensi parametrati al raggiungimento
degli obiettivi perseguiti».
S
Il Comma 3 dello stesso articolo prescrive che
«Le disposizioni deontologiche e patrizie e i codici
di autodisciplina che contengono le prescrizioni
di cui al comma 1 sono adeguate, anche con l’adozione
di misure a garanzia della qualità delle prestazioni
professionali, entro il 1° gennaio 2007.
In caso di mancato adeguamento, a decorrere
dalla medesima data le norme in contrasto con quanto
previsto dal comma 1 sono in ogni caso nulle».
Premesso quanto sopra il Comitato Centrale
della Federazione IP.AS.VI., visto l’obbligo nascente
dalla norma, ha deliberato l’adeguamento
del Codice Deontologico dell’Infermiere.
Di conseguenza l’art. 5.4 del Codice Deontologico
dell’Infermiere risulta così riformulato:
Nell’esercizio autonomo della professione l’Infermiere
si attiene alle norme di comportamento emanate
dai Collegi IP.AS.VI.
ilcollegioinforma
L’iscrizione dà diritto a:
newsnewsnews
stop
alle cadute
prevenire gli errori, imparare
newsnewsnews
dagli errori
complete o inviate ad altro numero di Fax.
16
lerubriche
DI GIAN DOMENICO GIUSTI
DISPENS@TORE DI STIMOLI INFERMIERISTICI
BLOCKNOTES
a Sanità è sempre più presente nella ribalta mediatica, dipinta nei suoi colori
peggiori ed etichettata troppo spesso con il termine “malasanità”; nemmeno gli infermieri sfuggono a questa, anche se troppo spesso l’informazione viene fatta in modo
scorretto trascurando i reali
motivi che hanno provocato
determinate situazioni.
L
la frase
Ogni individuo
ha il diritto ad accedere
a tutti i tipi
di informazione relativi
al suo stato di salute,
ai servizi sanitari,
e a tutto ciò
che la ricerca scientifica
e l’innovazione
tecnologica
endono disponibili
(Art. 3 Carta Europea
dei Diritti del Malato)
Sotto l’occhio di tutti
La nostra professione, sempre sotto l’occhio attento dei
media, viene però troppo
spesso nominata solo quando si parla di carenza di organici (come se le problematiche fossero da imputare ai
professionisti che già cercano di sopperire ai vari disservizi che si creano), o quando
si evidenziano carenze strutturali e deficienze nei servizi
che solo in parte sono da attribuire ai vari operatori.
La Federazione dei Collegi IP.AS.VI., da sempre molto attenta agli aspetti comunicativi, trova grandi difficoltà nel far comprendere ai non
“addetti ai lavori” il percor-
so formativo, la crescita professionale e quella culturale
della professione. Il continuo,
ed inesorabile sviluppo ha
creato “grandi squilibri” anche all’interno degli stessi infermieri, che però lentamente cercano di riacquistare una
propria identità professionale ed un nuovo (e meritato)
status sociale.
I guai che vive il Nursing
nascono anche dalla veloce
e rapida crescita che, dal punto di vista normativo, ha superato di molto quello della
pratica professionale.
La situazione, che vive la
professione in Italia, è in linea con quello che succede
nel resto del mondo, è per
questo motivo che gli infermieri iniziano a reclamare i
giusti spazi anche in settori
marginali della vita di tutti i
giorni.
Il sito internet
www.nurseadvocy.org è
un sito internet, nato negli
Stati Uniti d’America ma diventato patrimonio della collettività infermieristica mondiale, che si occupa di dare
piena dignità alla professione infermieristica, controllando come viene rappresentata nei mezzi di comunicazione di massa.
Un danno di immagine
Numerose sono le campagne che hanno coinvolto
migliaia di colleghi, soprattutto per far presente che,
la continua manipolazione
della realtà a favore di altre
professioni, crea un danno di
immagine che difficilmente
può essere riparato in poco
tempo. Le televisioni che tra-
17
I blog
Ma una professione intellettuale si caratterizza anche per come affronta temi
e tematiche di natura non
prettamente professionale;
all’interno del sito internet si
può trovare una sezione che
si occupa di raccogliere la letteratura infermieristica (libri
che parlano di infermieri e sanità, libri scritti da infermieri, sceneggiature da proporre su temi sanitari per eventuali serie cinematografiche
o televisive), creando una biblioteca informatica che evidenzi come il Nursing sia anche culturalmente “fertile”;
gli aspetti narrativi si trovano sempre più spesso in internet con il dilagante fenomeno dei blog (che non sono altro che i “cari e vecchi
diari” adesso non più segreti
ma offerti all’attenzione del
pubblico più vasto grazie al
palcoscenico di internet),
questi scritti anche in italiano sono però troppo spesso
uno specchio negativo dell’essere infermiere, tralasciando tutto il buono e bello alla base dello specifico infermieristico.
professioneinfermiereumbria1/07
COLLEGIO DI PERUGIA
Riscossione quote
anno duemilasette
el mese di febbraio
2007 è stato inviato
il bollettino postale
precompilato per il
pagamento della quota anno
2007 con la scadenza
del 28.03.2007.
Nel caso in cui non riceva
il bollettino postale o si sia
accidentamente smarrito,
vengono di seguito riportate
le coordinate di Conto
Corrente Postale su cui
effettuare il versamento:
c/c postale n° 14501068
intestato a:
N
Collegio IP.AS.VI. di Perugia
Via Manzoni, 82
Ponte San Giovanni
06087 Perugia
causale: quota associativa
anno 2007
importo: E 55,00.
Entro il mese di giugno 2007
verranno spedite le
raccomandate di sollecito
della quota anno 2007
per coloro che non avessero
ancora provveduto
al pagamento: si ricorda
che le spese relative
al sollecito saranno
a totale carico dell’iscritto
moroso.
Un’altra sezione del sito
statunitense si occupa di giochi, pubblicità, marketing in
generale, che denigrano la
professione rinchiudendola
nei “classici” stereotipi volgari, campagne sono state tenute contro artisti e musicisti vari che per propria ignoranza hanno cercato un facile umorismo nel dipingere
gli infermieri come quello che
non sono. Internet, viene utilizzato come strategia di
pressing nel tentativo di dare piena dignità alla figura
dell’infermiere, smettendo di
ricalcare ciò che ne offende
il decoro.
Credenza popolare
Sicuramente, tralasciando i toni a volte anche troppo polemici, è importante registrare la sensibilità verso
alcuni aspetti che emergono dalla rete telematica;
questi troppo spesso vengono considerati marginali dagli stessi interessati, ma rivestono una grande importanza nel prestigio di una
professione e danno la possibilità di catturare quelle
persone che vogliono svolgere una professione sanitaria e che vengono dirottate
sia dai mass media che dalla credenza popolare verso
altre specialità.
✑
(Indirizzo e-mail dell’autore a cui
potersi rivolgere per informazioni:
[email protected])
lerubriche
La strategia del pressing
smettono le principali serie
televisive che si occupano
di temi sanitari (E.R. Medici in prima linea, Dr House,
Grey’s anatomy…) vengono
continuamente contattate
per rendere evidenti gli errori che distorgono la natura professionale.
18
lerubriche
D I G I O VA N N A C A S C I A R R I
PREVENIRE GLI ERRORI, IMPARARE DAGLI ERRORI
STOP ALLE CADUTE
el 1930 un infermiere effettuò una “puntura” che
causò, per lesione del nervo
sciatico, non pochi problemi
allo sfortunato paziente. Quest’ultimo, collegando i suoi
problemi all’incapacità professionale dell’infermiere, lo
denunciò e chiese un risarcimento per il danno subito. Il
Tribunale di Pavia assolse l’infermiere dal reato di lesioni
colpose perché “a causa dello
scarso contenuto formativo,
basato più che altro sulla pratica, l’infermiere non è tenuto
a conoscere l’anatomia topografica del corpo umano”. Oggi, con i primi dottorati di ricerca avviati e con alcuni nostri colleghi che già da anni
ricoprono il ruolo di professori universitari, questa sentenza fa sorridere, ma quello che
non fa sorridere è che, purtroppo, eventi come quello citato
accadono ancora. E si tende a
punire sempre chi ha sbagliato, senza chiedersi perché ha
sbagliato.
La frase sopra citata metaforicamente sintetizza ciò
che non deve essere il Risk Management. Anzi, devono essere privilegiate tutte quelle si-
N
la frase
A udire che facevamo
eseguire le nostre leggi
solo mediante
la comminazione
del castigo e senza
mai far menzione
di ricompensa,
i Lillipuziani
ci stimarono
prodigiosamente
deficienti nell’arte
di governare”.
(Jonathan Swift,
I viaggi di Gulliver)
tuazioni in cui l’infermiere, apprendendo dagli errori, evita
che gli stessi possano tornare
ad essere commessi. Soltanto
una gestione integrata del rischio clinico, attraverso l’educazione, la formazione continua ed il coinvolgimento di
tutti gli operatori, può diminuire il rischio stesso. Ma, perché tutto questo possa avvenire, è necessario analizzare
ogni singolo fenomeno, ogni
singolo episodio ed ogni dato
possibile. In questo numero,
grazie al prezioso contributo
della collega Giovanna Ca-
sciarri, affronteremo il problema delle cadute del paziente,
che tocca fortemente la nostra operatività quotidiana.
Marco Zucconi
Prevenire le cadute
dei pazienti in ospedale
La Jont Commission on
Accreditation of Healtcare
Organizations (JCAHO), nel
2005 ha stilato una lista di
eventi sentinella che risulta
sostanzialmente sovrapponibile a quella redatta dal Ministero della Salute, comprendendo in più, tra questi, il verificarsi di cadute accidentali in pazienti ricoverati. L’evento caduta, sia a domicilio sia
durante il ricovero in ospedale, rappresenta un grave problema per la persona coinvolta, per la famiglia e per la società; infatti gli esiti (dalle
semplici contusioni ed escoriazioni fino alla morte, anche
se fortunatamente in casi
molto rari) correlati all’evento caduta rappresentano per
le strutture ospedaliere e residenziali una causa di maggiorazione dei costi, dovuti
al prolungarsi della degenza
19
❙ LE CADUTE PREVEDIBILI
sono quelle che accadono
in pazienti già classificati
ad alto rischio e, generalmente, si accompagnano a
situazioni di disorientamento, difficoltà alla deambulazione, modifiche della
marcia dovute ad alterazioni neurologiche;
❙ LE CADUTE NON PREVEDIBILI sono quelle che non
possono essere ipotizzate a
priori e, generalmente, accadono in pazienti orientati ma che possono presentare episodi di drop attack,
sincopi, vertigini, reazioni a
farmaci, tra cui ricordiamo
sedativi, cardiovascolari,
professioneinfermiereumbria1/07
lassativi e, comunque, tutti i medicamenti che potrebbero diminuire l’attenzione o causare ipotensione ortostatica;
❙ LE CADUTE ACCIDENTALI,
come spiega il termine stesso, sono dovute a fatalità e
possono dipendere da fattori ambientali o legati al
paziente.
Anche se l’incidenza delle cadute è maggiore nella popolazione anziana, tale evenienza può manifestarsi anche in soggetti più giovani,
per cause dovute a patologie
(es. persone affette da malattie che provocano gravi stati
astenici) o da situazioni fisiologiche che la favoriscono
(es. donne in avanzato stato
di gravidanza con un assetto
posturale sbilanciato, episodi
lipotimici ecc.).
Soprattutto se le cadute
riguardano pazienti anziani,
incapaci o non autosufficienti, il soggetto sviluppa, a seguito dell’evento, un forte
senso di insicurezza che lo
induce a limitare l’attività fisica, compromettendo la
propria autonomia e la qualità di vita. L’evento assume
valenza fortemente negativa anche per gli operatori,
prima di tutto in termini di
qualità dell’assistenza, poi
per le ripercussioni di ordine
etico e, talvolta, per le possibili conseguenze medicolegali. Si giustifica così la necessità di focalizzare l’atten-
zione sul fenomeno, infatti
l’elaborazione e l’implementazione di strategie di prevenzione, sia in regime di ricovero sia a domicilio, sono
in tutto il mondo argomento di discussione e materia
per l’elaborazione di protocolli, linee guida, revisioni sistematiche e metanalisi.
I dati ISTAT del 1999 segnalano che le cadute in generale procurano una limitazione delle attività quotidiane di circa il 64%, con permanenza media a letto di circa 14 giorni. In diverse regioni italiane sono state condotte indagini sulle cadute:
uno studio effettuato presso
l’U.L.S.S. 22 della regione Veneto nel 2000 ha riportato
un’incidenza, per le cadute
accidentali, pari allo 0,86%
di tutti i ricoveri; uno studio
del 2002 all’A.O. S.OrsolaMalpighi, effettuato sui pazienti ricoverati nel 2000 e
2001, ha rilevato un’incidenza pari al 5% in reparti selezionati e dell’1% circa sul totale dei ricoverati; uno studio del 2004 effettuato dalla
Regione Lombardia, riguardante 1000 ricoveri in tutti gli
ospedali della regione, ha riscontrato un’incidenza intorno al 4%. Inoltre un’analisi
della casistica effettuata dalla Regione Toscana evidenzia
che questi eventi avversi rappresentano una delle cause di
sinistri più denunciate, contribuendo in misura notevole all’aumento dell’entità del
contenzioso.
lerubriche
e alle procedure diagnostiche
e terapeutiche necessarie,
nonché ulteriori problematiche di salute per il paziente.
La letteratura internazionale definisce le cadute accidentali come “un improvviso, non intenzionale, inaspettato spostamento verso il
basso dalla posizione ortostatica, o assisa, o clinostatica”; in questa definizione
vengono comprese tutte le
circostanze in cui il paziente
cade: ad esempio se cade
mentre dorme, dal letto o dalla sedia, se viene trovato sdraiato sul pavimento o anche
se la caduta avviene nonostante sia stati messi in atto
i supporti per prevenirla.
Possiamo classificare le
cadute in prevedibili, non prevedibili ed accidentali:
20
lerubriche
Le linee guida internazionali sono concordi nel ritenere che l’intervento primario per prevenire le cadute accidentali consiste nella valutazione della persona al momento del ricovero in ospedale, nell’individuazione dei
pazienti a rischio e nella messa in atto di misure di prevenzione. La messa in pratica di quanto definito nel profilo professionale dell’infermiere comporta la costante e
strutturata individuazione e
compensazione dei bisogni di
assistenza infermieristica, attraverso una sistematica raccolta dati. Tra gli strumenti
per la valutazione della persona si ritrovano le scale di
valutazione del rischio di caduta. Esistono diverse scale
che possono essere utilizzare
per monitorare il paziente durante il ricovero ospedaliero
(Morse, Conley, Tinetti, Stratify) ma nessuna è stata sufficientemente studiata per
rendere generalizzabili i risultati ottenuti dagli studi sulla
loro efficacia. In diversi contesti ospedalieri sono state
condotte sperimentazioni con
l’ausilio della scala di valutazione di Conley e della scala
di valutazione Stratify.
La scala di Conley
La scala di Conley (vvedi
schema a fianco) classifica il
rischio di caduta prendendo in
considerazione sei fattori: i
primi tre vengono ricavati dal
rilevatore tramite un’intervi-
sta al paziente o ai familiari,
gli altri tre provengono dalla
osservazione diretta del paziente. Ad ogni risposta è assegnato un punteggio, il cui
calcolo complessivo misurerà
il rischio di caduta.
La scala di Stratify
La scala di valutazione
Stratify (vvedi schema a fianco) è stata proposta da Oliver
et al. e prende in esame 5 fattori che concorrono ad stabilire il rischio di caduta del paziente. Tutte le domande, ad
eccezione della prima, la cui
risposta si desume dalla documentazione clinica, vengono rivolte all’infermiere che
ha in carico il paziente.
Nell’anno 2000 è stata
condotta, presso il Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna, una ricerca volta a verificare i livelli di sensibilità,
specificità e predittività della Scala di Conley e della Scala Stratify, al fine di scegliere quale utilizzare routinariamente in ospedale, per tentare di prevedere il rischio di
cadute nei pazienti ricoverati e per poter applicare protocolli di prevenzione. Al termine della sperimentazione
si è osservato che entrambe
le scale mostrano incertezze
nell’utilizzo giornaliero della
pratica clinica. La Scala Conley è maggiormente sensibile, ciò consente di individuare molti pazienti a rischio di
caduta che poi cadranno (veri positivi), per contro si rile-
va un basso livello di specificità, classificando a rischio
molti pazienti che non cadranno (falsi positivi). La Scala Stratify, al contrario, mostra bassa sensibilità ma alta specificità. La conclusione
della ricerca è stata l’affermazione che nessuna delle
due scale risulta più predittiva dell’altra nella valutazione del rischio cadute, ma, per
quanto concerne il loro valore clinico, l’utilizzo della
Scala Conley è da preferire,
per il più alto valore di sensibilità. Tuttavia, la decisione
di scegliere se e quali misure preventive mettere in atto va presa tenendo conto dei
risultati della rilevazione e,
parallelamente, della valutazione clinica del singolo paziente, essendo questi provvedimenti impegnativi per
l’attuazione pratica durante
l’assistenza infermieristica
routinaria, come vedremo qui
di seguito.
Raccomandazioni per la
prevenzione delle cadute
Una volta stabilita la possibilità che si possano verificare cadute è buona prassi
informare i familiari e, nei limiti del possibile, il paziente stesso del problema. Gli interventi di educazione/informazione dovrebbero essere
rivolti a:
• illustrare i fattori di rischio
possibili e le strategie preventive che si intendono
attuare;
• collocare il paziente il più
vicino possibile al servizio
infermieristico;
• favorire la presenza di familiari, anche continuativamente nell’arco della
giornata;
• evitare le urgenze evacuative, accompagnando in bagno, ad intervalli, il paziente in trattamento farmacologico con diuretici e/o lassativi;
• controllare che il paziente
indossi scarpe o ciabatte
della giusta misura, con
suola non scivolosa;
• considerare l’utilizzo di ausili tipo cinture di sicurezza o cuscini antiscivolamento, se il paziente è costretto in carrozzina;
• favorire il riposo, evitando, se possibile, di infondere liquidi durante la notte e limitando al minimo i
rumori.
professioneinfermiereumbria1/07
Scala di Conley
Istruzioni: Le prime tre domande devono essere rivolte solo paziente:
possono essere rivolte ad un familiare o al caregiver o all’infermiere
solo se il paziente ha gravi deficit cognitivi o fisici che gli impediscono
di rispondere: • Barrare il valore corrispondente alla risposta fornita.
• Sommare i valori positivi. • La risposta non so’ è da considerare
come risposta negativa.
PRECEDENTI CADUTE
(domande al paziente/caregiver/infermiere)
C1 È caduto nel corso degli ultimi mesi?
C2 Ha mai avuto vertigini o capogiri? (negli ultimi 3 mesi)
C3 Le è mai capitato di perdere urine o feci
mentre si recava in bagno? (negli ultimi 3 mesi)
DETERIORAMENTO COGNITIVO
(osservazione infermieristica)
C4 Compromissione della marcia, passo strisciante
ampia base d’appoggio, marcia instabile
C5 Agitato (Definizione: eccessiva attività motoria,
solitamente non finalizzata ed associata ad agitazione
interiore. Es: incapacità di stare seduto fermo,
si muove con irrequietezza, si tira i vestiti ecc.
C5 Deterioramento della capacità di giudizio/mancanza
del senso di pericolo
TOTALE
SI
2
1
NO
0
0
1
0
SI
NO
1
0
2
0
3
0
======
Scala di Stratify
Istruzioni: tutte le domande ad eccezione della prima, devono essere
rivolte all’infermiere responsabile: • Barrare il valore corrispondente
alla risposta fornita. • Sommare i valori positivi.
S1 Il paziente è stato ricoverato in seguito ad una
caduta, oppure è caduto durante la degenza?
(esame della documentazione)
SI
NO
1
0
Ritieni che il paziente:
S2 Sia agitato? (Definizione: eccessiva attività motoria,
solitamente non finalizzata ed associato ad
agitazione interiore. Es: incapacità a star seduto
fermo, si muove con irrequietezza, si tira i vestiti, ecc.) 1
0
S3 Abbia un calo della vista tale da compromettere tutte
le altre funzioni quotidiane?
1
0
S4 Necessiti di andare in bagno con particolare
frequenza? (< 3 ore)
1
0
S5 Il paziente ha un punteggio di mobilità corrispondente
a 3 o a 4? (vedi schema di calcolo sottostante)
1
0
TOTALE
======
Schema per il calcolo del punteggio di mobilità
No
Con aiuto Con aiuto Indip.
maggiore maggiore
Punteggio
Il paziente è in grado di:
1) Spostarsi dalla sedia
e ritornare
(include il sedersi sul letto)
0
1
2
3
––––––––
2) Camminare sul piano
(spingere la sedia a rotelle
se non deambula)
0
1
2
3
––––––––
TOTALE
======
lerubriche
21
Al di là dell’assistenza infermieristica mirata ai bisogni specifici del paziente, se
ci trova di fronte a soggetti a
rischio caduta, vanno prese in
considerazione strategie organizzative mirate. In particolare si deve cercare di:
le
stop
scale
alledicadute
valutazione
prevenire gli errori, imparare
il rischio
dagli
caduta
errori
• spiegare al paziente l’importanza di non effettuare da solo movimenti spostamenti potenzialmente
critici;
• insegnare le manovre più
adatte ai cambiamenti posturali, specie in presenza di
determinate patologie o terapie in atto.
22
lerubriche
Per prevenire le cadute occorre identificare i rischi che
sussistono a livello ambientale: pavimenti scivolosi, assenza di corrimano, illuminazione carente. La realizzazione di interventi ambientali,
atti a gestire in sicurezza l’assistenza al paziente a rischio
cadute, potrebbe comportare notevole dispendio economico per l’ospedale, quindi la
valutazione della entità di accadimento di tali eventi è fondamentale per approntare un
programma impegnativo di
modifiche strutturali. Comunque, è possibile attuare semplici interventi di scarso impatto economico ma di alta
resa, ad esempio:
• garantire un’adeguata illuminazione, specie nei bagni o vicino al letto;
• facilitare l’accesso ai campanelli;
• garantire che i pavimenti
siano sempre asciutti e puliti;
• assicurare l’ordine, non lasciando sul pavimento oggetti che possano costituire intralcio;
• allontanare dal paziente
il mobilio non fermo o comunque non fissabile;
• procurare letti ad altezza
variabile per i pazienti a rischio cadute.
Se, nonostante le precauzioni prese, si dovesse verificare una caduta del paziente
queste sono le azioni da porre in essere:
• eseguire una attenta valutazione testa-piedi del paziente a terra, prima di eseguire qualunque mobilizzazione, ricercando lesioni e
fratture;
• in caso di sospetto (anche
minimo) di lesioni, mobilizzare il paziente solo con
gli appositi presidi (collare
• cervicale, steccobende, barella a cucchiaio);
• controllare i parametri vitali, registrandoli in cartella;
• documentare in cartella le
circostanze della caduta
(luogo, orario, attività
svolta);
• comunicare immediatamente l’evento al medico di
guardia, per consentire una
rapida valutazione clinico/strumentale;
• informare i familiari del paziente dell’accaduto;
• osservare nel tempo il paziente, alla ricerca di eventuali complicanze tardive
associate alla caduta;
• stilare una completa relazione dell’accaduto da inoltrare alla Direzione Sanitaria (alcune Aziende hanno
adottato della modulistica
ad hoc);
• non dimenticare che il paziente caduto è a forte rischio di ulteriore caduta.
Attualmente, nelle pratiche assistenziali sono numerosi gli incidenti non accettati dal paziente/cliente (e
dai suoi familiari), che provvede al reclamo e alla denuncia, con conseguente richie-
sta di rimborso per il danno
sofferto, e le cadute possono rientrare tra questi. Pertanto il professionista infermiere, come membro del team multidisciplinare, deve
attivarsi al massimo per la
prevenzione di questi incidenti, al fine di promuovere
e salvaguardare gli interessi
di salute di ogni paziente, anche analizzando criticamente gli strumenti a disposizione, al fine di migliorarli, nonché segnalando possibili situazioni che ne possano minare la sua sicurezza. ✑
(Di GIOVANNA CASCIARRI, CPSE,
Azienda Ospedaliera di Perugia,
a cura di MARCO ZUCCONI)
Bibliografia
Centro Studi EBN Policlinico S.OrsolaMalpighi, Schede informative per
il miglioramento dell’assistenza
infermieristica, riabilitativa, ostetrica, Stop alla caduta libera!,
Bologna.
Centro Studi EBN Policlinico S.OrsolaMalpighi, Suggerimenti di pratica
clinica per la prevenzione delle cadute di pazienti in ospedale, Bologna 2004.
CHIARI P., MOSCI D., FONTANA S., Valutazione di due strumenti di misura
del rischio di cadute dei pazienti,
Assistenza Infermieristica e Ricerca, 3, 2002.
IP.AS.VI., I quaderni dell’infermiere. Le
scale di valutazione, Supplemento de L’infermiere, 6, 2003.
Joanna Briggs Institute, Falls in Hospital, traduzione a cura di D. MOSCI,
vol. 2 (2), 1998.
DESTREBECQ A., FERRARA P., Valutazione di
uno strumento di misura per la
prevenzione delle cadute dei pazienti, Nursing Oggi, 3, 2005.
23
UNA RICERCA INTERVENTO SUL LUOGO DI LAVORO
PREVENZIONE ICTUS
La Carta di Ottawa
a Carta di Ottawa, approvata al termine della
1° Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute nel novembre
1986 dichiarò solennemente che la salute è una risorsa della vita quotidiana, e
non l’obiettivo del vivere. Da
allora l’intervento di prevenzione sanitaria si è spostato verso la promozione
della salute, un processo che
metta in grado le persone di
aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarlo (WHO 1986).
Tale compito non è esclusivo del sistema sanitario e
delle sue strutture, benché
prefiguri azioni finalizzate a
fare acquisire alle persone
conoscenze adeguate per
promuovere la propria salute e mantenerla seguendo
stili di vita sani e apprendendo ad affrontare nel migliore dei modi malattie croniche e lesioni.
Seconda la Carta di Ottawa, infatti, “la promozione della salute sostiene lo
sviluppo individuale e socia-
L
professioneinfermiereumbria1/07
LA NOVITÀ
DA QUESTO NUMERO
si avvia un percorso
di valorizzazione dei lavori
elaborati dai nostri colleghi
neo-laureati per le loro tesi
di laurea triennale.
Cominciamo con il proporre
una breve sintesi della tesi
della collega Karin Rotoni
la quale ha ritenuto di proporre
un interessante argomento
di ricerca infermieristica
applicata alla prevenzione
dell’ictus in ambiente di lavoro.
le fornendo l’informazione
e l’educazione alla salute, e
migliorando le abilità per la
vita quotidiana. In questo
modo, si aumentano le possibilità delle persone di esercitare un maggior controllo
sulla propria salute e sui propri ambienti, e di fare scelte favorevoli alla salute. È essenziale mettere in grado le
persone di imparare durante tutta la vita, di prepararsi ad affrontare le sue diverse tappe e di saper fronteggiare le lesioni e le malattie
croniche. Ciò deve essere reso possibile a scuola, in famiglia, nei luoghi di lavoro e
in tutti gli ambienti organizzativi della comunità. È necessaria un’azione che coinvolga gli organismi educativi, professionali, commerciali e del volontariato, ma anche le stesse istituzioni“
(WHO 1986). Quest’affermazione evidenzia l’importanza dell’educazione sanitaria
nei vari ambienti sociali, tra
cui i luoghi di lavoro, che
spesso rappresentano un fattore di rischio per le persone che vi lavorano.
Il cambiamento
Il cambiamento provocato dalla Carta di Ottawa ha
coinvolto anche le professioni sanitarie, come appare evidente sia nel Profilo
Professionale dell’Infermiere (DM n° 739/94), che nel
Codice Deontologico approvato nel maggio 1999.
Su questi presupposti si è
svolta la nostra ricerca-intervento sulla prevenzione dell’ictus presso un’azienda tessile perugina.
La malattia ogni anno
miete numerose vittime tanto da rappresentare la prima
ilcontributodeinuoviinfermieri
DI KARIN ROTONI
24
ilcontributodeinuoviinfermieri
causa di invalidità permanente e la terza causa di morte al mondo Come è noto, i
fattori di rischio dell’ictus sono numerosi ed alcuni sono
strettamente legati al tipo
di lavoro, come ad esempio
lo stress, che può essere causato dalle responsabilità elevate all’interno del luogo di
lavoro, ma anche da ritmi di
lavoro troppo intensi; oppure da fattori ergonomici come la sedentarietà che spesso si riscontra, ad esempio,
nei lavori d’ufficio o la prolungata postura in piedi cui
alcune figure professionali
sono costrette.
La letteratura scientifica
da più parti evidenzia come
la leva per ridurre gli eventi
cerebrovascolari, sia rappresentata dal controllo dei fattori di rischio modificabili
(SPREAD 2005; Tommasetti
2005). Inoltre, poiché l’intervento precoce (entro circa 3
ore) può sensibilmente limitare i danni dell’ictus appare
decisivo insegnare, oltre ai
fattori di rischio e agli stili di
vita sani, il riconoscimento
di sintomi precoci di questa
patologia in modo tale da ridurre i danni al cervello e l’invalidità permanente,
Scopo della ricerca era,
quindi, sperimentare empiricamente un intervento di prevenzione primaria relativo ai
fattori di rischio e sintomi
precoci dell’ictus effettuato
sul luogo di lavoro su un gruppo di lavoratori di un noto
gruppo tessile. Si ritiene, in-
fatti, che come la scuola rappresenti il luogo privilegiato
per la promozione della salute in età infantile ed adolescenziale, non diversamente possano esserlo le organizzazioni aziendali e del lavoro per l’età adulta.
La ricerca bibliografica internazionale preliminare ha
peraltro evidenziato la scarsità di ricerche e di esperienze in materia e praticamente inesistenti anche quelle relative al ruolo del personale
infermieristico in tale campo.
La ricerca
La ricerca, effettuata quale tesi di laurea in Infermieristica presso l’Università degli Studi di Perugia (Rotoni
2006), ha coinvolto 50 lavoratori cui è stato consegnato un opuscolo informativo
sula prevenzione dell’ictus,
redatto da un’associazione
locale di volontariato (Gruppo A). Successivamente un
questionario d’intervista di 17
items, appositamente costruito, mirato a indagare le
conoscenze in tema di ictus
e a conoscere le abitudini di
vita e atteggiamenti verso il
servizi sanitari, è stato somministrato al gruppo e ad un
gruppo di controllo, costituito da altri 50 lavoratori della stessa fabbrica con caratteristiche similari al primo,
ma che non aveva ricevuto
alcun intervento di educazione sanitaria (Gruppo B).
Le risposte dei due gruppi hanno registrato significative differenze. Il gruppo sperimentale si è mostrato più
competente nelle risposte relative al riconoscimento precoce dei sintomi e all’identificazione dei fattori di rischio,
pur evidenziando un analogo atteggiamento verso i servizi sanitari e analoghe abitudini di vita.
Infatti, i lavoratori che
avevano ricevuto il depliant
informativo, hanno mostrato maggiore accuratezza e
dettaglio nel rispondere alla
domanda sui sintomi dell’ictus, a differenza delle risposte provenienti dai lavoratori del secondo gruppo. Nel primo caso, infatti, solo il 10%
degli intervistati non da alcuna risposta, mentre nel secondo gruppo la percentuale di non rispondenti sale a
ben il 56%. Indicativo anche
il fatto che nel Gruppo A i
soggetti che forniscono tre risposte rappresentano il 58%
del gruppo, mentre scendono al 24% nel Gruppo B. Le
risposte del Gruppo A si sono principalmente concentrate intorno ai tre sintomi
più frequenti:
• emiparesi,
• bocca storta,
• emicrania
ben esposte anche nell’opuscolo, mentre le risposte del
gruppo di controllo sono state più dispersive, ed in vari ca-
25
professioneinfermiereumbria1/07
È vero, tuttavia, che questo fenomeno, data la breve
distanza trascorsa tra la consegna degli opuscoli e la
somministrazione del questionario (due settimane)
può rivelarsi meno duraturo
nel tempo, e perciò potrebbero ipotizzarsi successive
indagini, ma ci sembra per
le finalità della ricerca, che
i risultati mostrino con sufficiente evidenza che l’intervento di educazione sanitaria ha raggiunto buoni livelli di efficacia, risultando lo
stimolo offerto semplice e
comprensibile e gradito dai
soggetti.
Ciò può aver favorito un
rapido apprendimento delle
informazioni contenute nell’opuscolo.
Dalla ricerca è inoltre
emerso come siano facilmente realizzabili semplici interventi di educazione sanitaria sul posto di lavoro e come, attraverso agili strumenti di indagine, come un questionario, possano essere acquisiti elementi di grande
utilità per impostare interventi di prevenzione mirati.
In questo caso, i lavoratori
intervistati oltre a far parte
di una popolazione a rischio
per il tipo di lavoro sedentario svolto, presentano ulteriori fattori di rischio legato
a caratteristiche individuali
o soggettive come la percezione dello stress, il consumo di tabacco, la diffusa sedentarietà e la familiarità per
diabete ed ictus.
Conclusioni
Il luogo di lavoro può rappresentare un luogo appropriato e privilegiato per interventi di natura educativa
e preventiva nei confronti degli adulti che appaiono, in
questo caso, poco influenzati dai consulti con il MMG o
dalle esperienze concrete di
familiari affetti da ictus.
Tali interventi possono essere, ben condotti, da personale infermieristico sia nell’ambito dei servizi sanitari
aziendali che della sanità territoriale, rientrando a pieno
tra le competenze proprie
dell’infermiere, come si evidenzia sia nel codice deontologico sia nel profilo professionale.
✑
(KARIN ROTONI, Infermiera neo laureata)
Bibliografia
ROTONI K., Educazione sanitaria e prevenzione dell’ictus sul luogo di lavoro. Una ricerca intervento, Un.
Studi di Perugia Facoltà di Medicina e Chirurgia, Corso di Laurea
in Infermieristica, A.A. 2005-06,
Relatore F. Cocchi, Tesi non pubblicata.
SPREAD (Stroke Prevention and Educational Awareness Diffusion), Ictus cerebrale: linee guida italiane di prevenzione e trattamento, Milano 2005.
TOMMASETTI R., Europa contro l’ictus.
Giornale Italiano di Scienze Infermieristiche, 2005, 1(1), pp. 5.
WHO (World Health Organization),
Ottawa Charter for Health Promotion An International Conference on Health Promotion The
move towards a new public health. Ottawa, Canada. November 17-21, 1986, Ginevra 1986.
ilcontributodeinuoviinfermieri
si errate confondendo i sintomi con esiti o fattori di rischio.
Un’ulteriore risultato che
conferma l’ipotesi iniziale della ricerca, si può trovare anche nella differenza del numero di risposte aperte, riguardanti i sintomi precoci
dell’ictus, date da ogni gruppo, dove appare evidente che
il gruppo A possiede maggiori competenze e conoscenze.
La differenza di risposte tra i
due gruppi, non sembra sia
dovuta alla frequenza del
consumo di servizi sanitari,
che avrebbe dovuto favorire
il Gruppo B che in genere fa
maggiore ricorso al proprio
medico e ad indagini cliniche,
né appare significativa la differenza per quanto concerne
il fattore familiarità più frequente nel Gruppo A, in quanto questo fattore non sembra
produrre maggiori conoscenze. Infatti, fra le 16 persone
del Gruppo B che hanno affermato di avere in famiglia
persone colpite da ictus, 10
non hanno comunque saputo rispondere alla domanda
aperta sui sintomi precoci.
Si deve perciò ipotizzare
che la lettura dell’opuscolo
informativo consegnato al
Gruppo A, abbia prodotto nei
componenti di questo Gruppo una maggiore competenza e conoscenza, incrementando potenzialmente le difese dall’ictus, data l’importanza che hanno in questa
malattia gli stili di vita e il
riconoscimento precoce dei
sintomi.
26
gliinfermieriraccontano
D I PA O L A M A R C H I N O
GLI INFERMIERI RACCONTANO
“89 A 5” IN 4 ORE
unedì mattina ore 7, la sveglia. È già l’ora, no ancora cinque minuti tanto suonerà di nuovo, mi dico. Dopo dieci minuti la
sveglia suona ancora e lentamente mi alzo e lentamente vado verso il bagno e altrettanto lentamente mi preparo la colazione.
Faccio tutto con calma, è
l’unico momento della giornata
dove il cervello e il corpo sono lenti, meravigliosamente lenti!
Ascolto le notizie sul terzo canale della TV, poi vado a farmi la
doccia e mi rendo conto che devo
sbrigarmi perché alle nove si aprono le porte e devo essere pronta
ad accogliere 70-80 persone, con
il sorriso, in maniera efficiente,
senza commettere errori di somministrazione e di scarico stupefacenti, attenta all’autenticità dei
controlli tossicologici, attenta che
i dati vengano inseriti correttamente in computer, attenta che
altri colleghi non facciano errori
e/o che non dimentichino dei passaggi di segreteria che richiedono particolare attenzione e precisione causa l’annullamento del
programma terapeutico, attenta
a messaggi dati a voce (perché è
troppo scrivere in agenda!). Rispondere al telefono che squilla e
ai colleghi che aprono in continuazione quella maledetta porta
e che ti guardano senza quasi parlare ma sai già cosa vogliono dir-
L
LA NOVITÀ
DA QUESTO NUMERO
vi proponiamo brani
di vario contenuto uniti
dal comune denominatore
dell’appartenenza degli autori
alla professione infermieristica.
Si è ritenuto importante
dare voce e spazio al sentire
degli Infermieri, per porre
all’attenzione dei lettori,
ambiti d’esperienza comuni
per operatività tradizionali,
e non comuni riferiti
ad esperienze particolari,
episodiche, in qualche
modo eccezionali.
Vorremmo scoprire insieme
gli elementi che caratterizzano
il sentire degli infermieri
e le specifiche modalità
di lettura del quotidiano,
anche quando questi
appaia imprevedibile
come un evento originale
che interviene in un dato
momento nella vita
della persona modificandone
un po’ il destino.
ti “Allora? Quanto hai ancora? C’è
fila fuori!” E tu, che vorresti mandarli affanculo, provi a sorridere
e rispondi “Un attimo, chiamo appena ho terminato con lui!”
Esco dalla doccia, mi asciugo
i capelli, mi metto la crema e i
gesti sono quasi meccanici perché continuo a pensare a come
organizzarmi al meglio perché il
lunedì mattina è infernale per tutti, gli utenti premono hanno fret-
ta e tutto sembra prioritario e urgente. Devo solo sperare che i colleghi, quattro o cinque se siamo
fortunati, abbiamo la tirocinante psicologa che risponde al telefono, siano rilassati in un clima
che sia di collaborazione e non di
stanchezza, di frustrazione, di aggressività.
Mi vesto, finisco di truccarmi
e scappo via, sono le 8.30, dopo
dieci minuti sono al lavoro e incontro Giacinta che legge i messaggi lasciati dal turno festivo.
Dal “buon giorno Paola“ sembra abbastanza rilassata, rispondo con altrettanta energia e mi
metto all’opera. Controllo che
tutto sia in ordine e che ci sia una
scorta sufficiente di farmaci nel
cassetto e di stupefacenti in cassaforte. Facendo i conti impreco
perché mancano due compresse
di buprenorfina da 8 mg e mi dico: “…cominciamo bene il lunedì!”. Tempo per verificare eventuali errori non c’è perché sono
le ore 9 e la porta si apre, metto
il notes sotto il telefono e rimando il problema a fin mattinata.
Utente: “Buon giorno, ho ottanta di metadone.”
“ Ciao” rispondo, e intanto
cerco di ricordarmi il cognome
scorrendo la lista, “qui c’è scritto
novanta milligrammi”.
Utente: “Sì lo so, ma io voglio
ottanta, il dottore si è dimentica-
27
professioneinfermiereumbria1/07
PROROGA ECM
I Crediti Formativi
per l’anno 2007
n data 14 dicembre 2006
la Conferenza Permanente
per lo Stato, le Regioni e le
Province Autonome di Trento
e Bolzano hanno deliberato,
fino alla costituzione del
nuovo assetto istituzionale
e comunque per un periodo
non superiore a sei mesi,
la proroga del vigente
programma sperimentale
di Educazione Continua
in Medicina (ECM), avviato
con l’Accordo Stato Regioni
del 20 dicembre 2001.
Per l’anno 2007, il debito
formativo per gli operatori
sanitari è fissato in 30 (trenta)
crediti formativi (m
minimo 15
massimo 60 crediti formativi).
Ciascun operatore può
acquisire il numero di crediti
formativi a completo
adempimento del debito
formativo, fissato nel numero
globale di 150 crediti,
per il periodo sperimentale
2002-2007. I crediti formativi
già acquisiti dagli operatori
sanitari in numero eccedente
rispetto a quello stabilito
per il predetto periodo
2002-2006, possono valere
ai fini del debito formativo
stabilito per l’anno 2007.
I
mente le sue richieste non sono
giustificabili, lei continua a dirmi
tutti i suoi malanni e a puntualizzare che ha bisogno subito della terapia perché sta già male. C’è
intanto viavai di colleghi che parlano ad alta voce e il ragazzo che
stava seduto davanti a me approfitta per uscire e ne entra subito
un altro. Continuo ad ascoltare
le richieste di G. e cerco di tranquillizzarla sul fatto che non rischia nessun’astinenza da metadone. Continua a chiedermi di andare subito ma rispondo che non
posso, che sono in farmacia, ma
che riferirò della chiamata il gruppo che entrerà in servizio nel pomeriggio e che la chiamerà sicuramente. Sembro abbastanza
convincente e chiudo la telefonata. Nel frattempo il ragazzo mostra segni d’insofferenza e i colleghi continuano a parlare tra loro ad alta voce; la porta si apre per
vedere a che punto sono.
Guardo il ragazzo, lo conosco
abbastanza bene, è seguito dal
mio gruppo, ha la faccia un po’
tirata, gli occhi spillati. Gli chiedo come va ma non ha voglia di
parlare (penso intanto alle persone che aspettano fuori e alla
porta che si apre in continuazione), lui mi chiede il metadone e poi
se ne va senza quasi salutarmi.
Arriva la collega Elena scusandosi per il ritardo (non avevo
realizzato ciò!) e continua a chiedere chi è il prossimo.
Adesso siamo in due e il lavoro dovrebbe essere più scorrevole ma non so bene per quale
motivo non è così.
La farmacia non è molto grande e soprattutto è strutturata affinché gli utenti rimangano all’inizio della stanza, ma in alcuni
momenti ci sono due o addirittura tre utenti che parlano ognuno
gliinfermieriraccontano
to di scrivere. Sempre la solita storia!” (aggressivo).
“ Hai un attimo di tempo, così verifichiamo?”
Utente: “Devo andare a lavorare e poi non ho tempo da
perdere”.
“ Ok, se vuoi prendi ottanta, ma
è bene che parli con i tuoi referenti per concordare il dosaggio.”
La porta si apre e la collega
mi dice di accelerare. Annuisco e
la porta si chiude. Non faccio altre domande e procedo.
“Avanti il prossimo”, dico.
“Ciao Paola, come stai?” (si
siede).
“ Io bene e tu?” (rispondo mentre scrivo e non lo guardo neanche in faccia).
“ Abbastanza bene. Senti, oggi devo prendere per due giorni”.
“ Bene, devi fare anche le
urine?”
“ Ti pareva che non mi facevi questa domanda?”
“ È il mio lavoro, ti faccio un
favore a ricordartelo fin dal lunedì, perché ti dimentichi sempre!”
“ Sì lo so, ma oggi no, non mi
viene di fare la pipì”.
“ Va bene, intanto prendi queste” e gli passo le pastiglie.
“ Grazie (si mette le pastiglie
sotto la lingua), vado ciao.”
“No aspetta! Sai che devi
aspettare un po’ e poi…”
“ Ma fuori c’è gente”.
“ Certo, ma fin tanto che scarico non posso far entrare un’altra persona, tanto vale che rimani, così nessuno entra. Inoltre devo verificare che assumi la terapia e le pastiglie hanno bisogno
di tempo per sciogliersi, lo sai
meglio di me”.
Squilla il telefono, rispondo:
è G. che chiede il metadone a domicilio perché ha la febbre, cerco
di capire meglio perché ultima-
28
gliinfermieriraccontano
con un operatore diverso delle
proprie situazioni personali.
Arriva E. che mi sembra non
stia bene, contemporaneamente
Elena ha coinvolto il medico per
cercare di risolvere una situazione con un utente, cerco di ascoltare la richiesta della ragazza ma
mi rendo conto da subito che la
situazione non si può risolvere in
tre minuti, mi scuso con un timido sorriso e mi rendo disponibile
per parlare in un momento successivo, la ragazza mi risponde: “
Va bene ti telefono”, penso che
non lo farà e mentre penso questo sono interrotta da una collega che, entrata in farmacia come se nessuno stesse facendo
null’altro che aspettare il suo arrivo, chiede la terapia per un altro utente che è in attesa in una
stanza “…che così sveltiamo il lavoro”. La ragazza con cui stavo
parlando approfitta e se ne va.
Realizzo, facendo un controllo, che non sono stati scaricate
numerose somministrazioni dai
colleghi quindi guardo Elena che
a sua volta mi guarda interrogativa e aggiunge “non si può lavorare così, per me è inconcepibile
un ritmo del genere”.
Non rispondo, so benissimo
che ha ragione, ma cosa possiamo fare in questo momento?
Mentalmente cerco di ricordarmi le persone che ho visto entrare e verifico se sono i nomi nel registro, risolvo solo parzialmente
il problema e dico: “Elena, andiamo avanti con le tre persone che
sono fuori e poi ci concentriamo
sui registri”.
Entra un operatore e dice: “
Cazzo, non c’è neanche una macchina libera! Devo andare con L.
al Maggiore, dove posso trovare
le chiavi di un’auto?”.
“ In bacheca” rispondo.
“Non ci sono” dice lui.
“Prova a vedere in stanza
quattro che fanno pomeriggio” e
mi giro verso un nuovo utente che
deve ritirare un referto e fare le
urine ed è già pronto per andare
in bagno, con lui faccio veloce e
mentre Elena si occupa del terzo
utente rimasto m’immergo nei
conteggi sperando che non arrivi nessuno ad interromperci.
Rientra imprecando il collega che
cercava le chiavi dell’auto, non ha
risolto il suo problema. Lo guardo e con tono seccato rispondo
“Non posso farci niente, o vuoi le
chiavi della mia auto?”.
Sorride e forse pensa che sono su cinque fronti contemporaneamente.
La porta si apre e una voce:
“Possiamo far passare T”. Senza
alzare la testa dal registro rispondo con tono deciso “No, non
ci siamo con i conti, chiamo appena ho fatto”.”Va bene!” dice la
voce e la porta si richiude.
Finito di registrare, entra il
prossimo.
“Ciao, devo fare le urine per
il medico di base e ritirare le risposte”.
“Ciao, mi ricordi a quale
gruppo appartieni? Chi è il tuo
referente?”.
“La dottoressa Tania”.
“Il terzo gruppo”.
Intanto Elena comunica al
medico Gianni le richieste d’affidi da parte di suoi utenti, lui risponde alzando il tono di voce
come se parlasse con dei sordi
che “…non posso fare tutto io! i
miei Infermieri, nonché vostri
colleghi, non hanno preparato
niente e adesso devo fare io. Con
calma!... con calma!... perché sto
facendo altre cose altrettanto
importanti!”.
Mentre compilo la richiesta
per questo ragazzo penso che I
suoi Infermieri non possono fare tutto e sapere tutto quello che
gli passa per la testa e che può
farlo anche lui senza urlare tanto! Il ragazzo che mi sta aspettando osserva la scena e sorride, dobbiamo sembrargli tutti un
poco matti, lo invito ad andare
verso il bagno. Odore d’urina,
qualcuno che non ha scaricato
l’acqua e qualcun altro che non
ha affatto centrato (controlli urinari a vista, che spettacolo! Per
non sbagliare nel bagno degli
uomini c’è anche uno specchio
come quello usato negli incroci
stradali con poca visibilità).
Il ragazzo mi dice con tono di
chi si beve un caffè (è uno di quelli abituato ad essere controllato
e non è in difficoltà per la mia presenza): “Tanta gente vero?”
“Sì, tanta” rispondo con tono quasi indifferente.
“Come mai?”
“È lunedì mattina, tanti controlli urinari e tanti appuntamenti quindi tutti si concentrano qui. Tu come stai?”
“Abbastanza bene, ogni tanto qualche ricaduta, ma è tutto
sotto controllo”.
Il tutto si svolge con lui davanti al gabinetto che prova a fare pipì nel bicchiere e io che sono a due
metri dietro di lui e cerco di non
guardare lo specchio ma di prestare attenzione al rumore delle
urine che cadono nel bicchiere.
“Con il tuo bambino come va?”
“Bene, cresce bene, è vivace,
va all’asilo… Scusa cerco di concentrarmi, altrimenti non riesco
a pisciare”.
Poco dopo sento l’inconfondibile rumore, lui allunga il braccio dietro di sè e dice: “ecco fatto” continuando a fare quello che
29
professioneinfermiereumbria1/07
Mobilità
Rosati Francesco
[email protected]
Spoleto
da ASL 7 Siena
a Azienda Perugia
Azienda Terni ASL 1-2-3-4
Mangialardo Massimo
mmax22email.it
da Milano S. Paolo
a Azienda Perugia ASL 1-2-3
Grassini Valeriana
Via Assisi, 115 Perugia
da Azienda Perugia
a ASL 2
Taddei Annalisa
[email protected]
Via Galvani, 12 San Giustino
da Bologna S. Orsola Malpighi
a Azienda Perugia ASL 1-2
Fontanelli Barbara
[email protected]
Via B. Buozzi, 56
San Sepolcro
da Bologna
Ospedale Maggiore
a Azienda Perugia ASL 2
Patassini Ivana
[email protected]
0744-73.56.33
Str. Massa, 22 - Narni
da ASL Viterbo
a ASL 4
Azienda Ospedaliera Terni
“Dici ogni volta così. Oggi
però voglio crederti, puoi andare in bagno che arriva Alessandro con te”.
Alessandro, il medico che lavora con noi, non è molto contento del coinvolgimento forzato
ma non m’importa perché sono
proprio stufa di fare la donna delle urine e lui, il candido dottore
che non ha voglia di fare il lavoro “di controllore”, prende l’occorrente e segue Andrea in bagno.
È l’una passata da dieci minuti e continua ad arrivare gente,
esco dalla farmacia ricordando
ai miei colleghi che il servizio è
chiuso. C’è sempre qualche ritardatario o qualche colloquio terminato più tardi o qualche collega che chiede gentilmente “potresti fare tu che sei ancora lì con
questa persona che io ho da fare...” e rispondo sgarbatamente:
“oggi si dà il caso che la sottoscritta non ha voglia di essere gentile
e che anche la sottoscritta ha da
fare delle cose e vorrebbe terminare in orario umano il suo lavoro oltre che con serenità!”
La collega, sorpresa per la mia
reazione, borbotta un “scusa, faccio io”.
Con Elena cerchiamo di far ordine nelle nostre teste perché ovviamente non c’è corrispondenza
tra lo scritto e la giacenza reale
del metadone e cominciamo a
scorrere le varie liste. Non riesco
a concentrarmi, sono irritabile, dico “adesso vado in bagno, bevo un
bicchiere d’acqua, poi torno e forse riuscirò a ragionare più serenamente”. Elena fa altrettanto.
Uscendo dalla farmacia guardo in faccia i colleghi che erano
tutta la mattina fuori e chiedo
quante persone sono passate al
servizio, mi risponde Giacinta “
totale 89!”
gliinfermieriraccontano
aveva appena iniziato. Prelevo il
campione e chiudo la porta salutandolo, poi esco dall’antibagno
e i pensieri non riescono neanche a nascere perché mi trovo di
fronte lo sguardo già stufo di tre
o quattro persone che aspettano
da cinque minuti. Entro in farmacia e con me la prossima utente
e all’improvviso ci giungono rumori d’urla e porte che sbattono.
Qualcuno che non sta bene o che
non ha ottenuto quello che chiede, sento la voce di alcuni operatori che cercano di rispondere e
di riportare la calma, l’utente continua a rispondere alterato, Elena ed io ci guardiamo interrogative sul da farsi, siamo pronte per
uscire, i toni si abbassano e la calma sembra rientrata.
Pensiamo “meno male; ci
manca solo che qualcuno inizi a
spaccare tutto o ad aggredire e
che arrivi il 113”. Procediamo a
questi ritmi senza renderci conto del tempo che passa, senza un
attimo di tregua, senza bere un
caffè o un bicchiere d’acqua, senza andare in bagno. Mi rendo
conto che sono le 13 quando entra A. che arriva sempre dopo aver
chiuso il negozio e dico “È già
l’una! Meno male, c’è altra gente fuori?”
“Ancora due persone”.
“Grazie, tu mi capisci vero?
Visto il lavoro che fai!”.
“Si capisco, ma c’è sempre
qualche ritardatario… come me
ad esempio”.
“Ma tu sei giustificato! Solito dosaggio?”
”Si”, risponde lui e oggi vorrei anche fare le urine”.
“Miracolo! E… come saranno?”
“Negative agli oppiacei, e sono sicuro perché non uso da più
di una settimana”.
30
gliinfermieriraccontano
“Bingo!” rispondo e vado a bere.
Quando mi siedo, dopo cinque minuti, davanti ai registri mi
sento più serena oltre che più leggera. Riprendiamo da dove eravamo rimasti e troviamo alcuni
errori, poi Elena mi fa notare che
deve andare perché il suo orario
è finito (è part-time) e che le dispiace lasciarmi in tale pasticcio.
La rassicuro dicendo che con un
poco di calma sistemerò tutto.
Finalmente sono sola in farmacia e mi concentro sulla ricerca degli errori ma dopo un paio di
minuti intorno sono circondata da
altri operatori, chi rientra dalla postazione esterna e vuole i registri,
chi cerca delle carte e non le trova e chiede a tutti se le abbiamo
viste, chi parla al telefono, chi arriva da casa per iniziare il turno.
Sto per esplodere in urla, sono sull’orlo di una crisi di nervi.
Per fortuna qualcuno arriva
in mio soccorso e si siede accanto a me a lavorare.
Finiamo di sistemare il lavoro della mattina con appena due
ore e mezza di ritardo, sono le
quattro del pomeriggio.
Sono stufa, stremata, amareggiata, frustrata da un lavoro
a catena di montaggio dove non
c’è il tempo di parlare con nessun utente, dove non viene fatta
accoglienza a nessuno. La tanto
decantata accoglienza che tutti
mi hanno descritto quando sono
arrivata a lavorare qui. Ho lavorato tutta la mattina con l’adrenalina a mille, con il rischio di
commettere un errore di somministrazione, di affido di risposta
ogni minuto. Senza il tempo di
valutare seriamente se una terapia è adeguata oppure no. Quante persone hanno manifestato
problemi, disagi, inadeguatezza
in queste quattro ore? Molte.
Quante volte ho risposto adeguatamente? Mai. Mi correggo,
ho sempre cercato di rispondere
ad una richiesta, ma la modalità
non è stata mai corretta.
Non ho ascoltato nessuno con
il tempo necessario, non ho accompagnato la persona ad affrontare il problema nella maniera dovuta bensì ho dato una risposta
apparentemente risolutiva del
problema, non ho risposto con il
tono giusto ma sempre piuttosto
di fretta e in maniera sommaria.
Mi sono rapportata più con un
tossico che con una persona, con
un utente/cliente. Ho cioè adottato la modalità più rapida che
avevo, ma ho riprodotto un modello, quello di trattare la persona più come un numero che come un essere umano. Non ho
ascoltato la persona nelle sue richieste più intime, ho solo risposto ad un bisogno del momento
che per lo più era un falso bisogno: terapia sì terapia no, più o
meno metadone, urine sì urine no,
urine positive urine negative eccetera, e soprattutto ho lavorato
in condizioni non professionali.
Dovrei pretendere di lavorare
da professionista con riconoscimento del lavoro svolto e con il
tempo necessario per pensare a
quello che sto facendo.
Dovrei pretendere di lavorare
bene e di uscire dal posto di lavoro con la sensazione che ho dato
un prodotto qualitativamente alto e non quantitativamente alto.
Questa certezza, o meglio incertezza della quotidianità, mi demotiva e vado a lavorare con meno carica, con meno entusiasmo,
sapendo quello che mi aspetta.
Altra certezza è che siamo tutti presi in un vortice dove ognuno
cerca di fare il minimo indispensabile e soprattutto noi infermieri ci nascondiamo dietro alla fo-
glia di pino dicendoci che il problema è ai vertici, senza renderci
conto che i vertici sì hanno le loro
responsabilità, ma noi gli permettiamo continuamente di non vedere e di non affrontare il problema. Questo sistema malato ci porta verso la malattia e prima o poi
pagheremo a livello personale per
tutto ciò. Pagheremo per non aver
voluto guardare in faccia dov’è il
problema, per non aver affrontato lo scazzo, per aver subito la forza schiacciante di un sistema eccessivamente burocratico, per non
aver preso coscienza della violenza del sistema e della sua alta carica aggressiva da contrastare.
Sono le sette di sera, finalmente a casa. Mi guardo intorno,
dovrei fare tante cose: lavare, stirare, cucinare, telefonare ad Alessandra per sapere come va con lei
e con i suoi ragazzi, telefonare a
Bruna perché è da tempo che non
ho sue notizie, telefonare a Cris
per fissare un appuntamento per
un caffè e raccontarci gli ultimi
mesi delle nostre vite! Vorrei invitare a cena quegli amici che non
vedo da tempo. Vorrei fare la lista
dei regali di Natale. Vorrei leggermi un bel libro.
Vorrei, vorrei, vorrei, ma sono
talmente sfinita, svuotata che non
faccio nulla e l’unico lusso che mi
concedo è cucinarmi una cena alquanto veloce e sdraiarmi sul divano con la TV accesa e sintonizzata su un programma o meglio
un film possibilmente non impegnativo (in questo periodo non è
difficile la scelta). Forse è meglio
un film, che metta a riposo i miei
neuroni e che mi accompagni al
sonno ristoratore, sonno che solitamente arriva prima della fine
dello stupido film che mi sono
scelta (il finale di solito è fin troppo prevedibile).
✑
31
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO
GLI APPUNTAMENTI
■ MILANO
2 APRILE 2007
Autonomia e responsabilità
giuridica dell’Infermiere
■ PERUGIA
8 MAGGIO 2007
VIII Corso di Formazione
teorico esperenziale
in psiconcologia
CREDITI ECM 8
Lauri - Tel.02/531014
Fax 02/531067
www.lauriedizioni.com
CREDITI ECM 6
A.I.O.M.
Tel. 075/59794301
Fax 075/59794305
■ VICENZA
13 APRILE 2007
Modelli di Cura i diversi
approcci: ambulatoriale,
day hospital e residenziale
■ PADOVA
8-9 MAGGIO 2007
ACCERTAMENTO
INFERMIERISTICO
Infermiere e processo
di assistenza
IN FASE DI ACCREDITAMENTO
Studio QI – Vicenza
Tel. 0444/1800266
Fax 0444/1800867
[email protected]
■ ROMA
17-18 APRILE 2007
UNIVERSITA’ CATTOLICA
DEL SACRO CUORE
Dolore acuto post-operatorio:
teoria, pratica e protocolli
di trattamento
CREDITI ECM 15
IN FASE DI ACCREDITAMENTO
■ BAGNI DI TIVOLI (RM)
27-28 APRILE 2007
IV CORSO
DI CARDIOGERATRIA
La sindrome
cardiometabolica
ESRA European Society
por Regional Anastehena
Italian Charter
Tel. 02/21591024
Fax 02/21598788
[email protected]
S.I.G.O. Società italiana
Geriatri ospedalieri
Tel. 06/44290783
Fax 06/44241598
[email protected]
■ ROMA
24 APRILE 2007
Workshop per infermieri:
assistenza integrata
al paziente portatore
di stomie
■ PERUGIA
7-10 MAGGIO 2007
UNIVERSITÀ DEGLI
STUDI DI PERUGIA
Il counseling
e il colloquio motivazionale
IN FASE DI ACCREDITAMENTO
IN FASE DI ACCREDITAMENTO
CREDITI ECM 25
Societ&Agrave
Italiana Chirurgia colon retto
Tel. 049/651699
Fax 049/651320
[email protected]
Centro Sperimentale
per l’Educazione Sanitaria,
Sig.ra Codini Loretta
Tel. 075/5857354
[email protected]
professioneinfermiereumbria1/07
Formazione in Agorà
Tel. e Fax 049/8703457
[email protected]
■ ROMA
14 MAGGIO 2007
Costruire ed applicare
la cartella infermieristica
IN FASE DI ACCREDITAMENTO
Agenzia FAD
Tel. 051/454408
[email protected]
■ IMOLA (BO)
18-19 MAGGIO 2007
SEMINARIO 2007
VIII Giornata
dell’Allattamento al Seno
La Leche League Italia
Lega per l’allattamento Materno
IN FASE DI ACCREDITAMENTO
Daltours s.r.l.
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26-27 MAGGIO 2007
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32
prevenire gli errori, imparare
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dagli errori
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alle cadute
Le mani pulite...
Fondazione Maruzza Lefebvre
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29-30 Maggio 2007
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per infermieri
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n Italia il 5-8% dei pazienti che si ricoverano in ospedale
sviluppa un’infezione correlata alle procedure sanitarie;
di questi uno su cento ne muore, in base a questi dati
si stima che nel nostro paese si verifichino annualmente
450.000 – 700.000 infezioni e 4.500 – 7.000 decessi
legati ad esse. L’igiene delle mani è, fra le misure
di prevenzione, la più semplice e una delle più efficaci
per ridurre le infezioni ospedaliere. Ciò malgrado,
una valutazione di 34 studi pubblicati sulla adesione
alla pratica del lavaggio delle mani tra gli operatori sanitari
ha messo in evidenza che l’adesione varia dal 5% al 81%
con un valore medio che si attesta al 40%.
La prima Regione a dichiarare guerra alle infezioni in corsia
è la Toscana, che è partita dal lavaggio delle mani degli
operatori, tentando di suggerire una efficace alternativa:
il ricorso a preparati idroalcolici. Il tutto attraverso un piano
dal titolo accattivante “Le mani pulite” iniziato circa un anno
e mezzo fa. A essere passate al setaccio, in diverse fasce
orarie nei vari ospedali toscani, otto occasioni di lavaggio
delle mani: prima e dopo una visita o specifiche procedure,
dopo il contatto con la cute del paziente, prima della
manipolazione di campioni di sangue o liquidi biologici
o dopo la rimozione dei guanti, o ancora in prossimità
dell’assunzione di alimenti o bevande. E i risultati
nascondono più di qualche sorpresa. Soprattutto quando
si scopre che, in vista di una visita, ben il 79% dei medici
ammette di non lavarsi le mani. Una soglia che sale al 100
per cento prima di procedure non invasive. E la situazione
non migliora nemmeno in presenza di pratiche più delicate
con un tetto pari al 59 per cento Anche tra gli infermieri
però, non mancano le bocciature. Perché il 68% confida
di non badare troppo alle mani prima di una visita.
Per passare al 75% e al 70% quando si è alle prese,
rispettivamente, con pratiche non invasive o dopo il
contatto con la cute che l’introduzione del gel idroalcolico
produce un significativo incremento nel lavaggio delle
mani, tra il 5,2% (dopo la rimozione dei guanti) e il 25,6%
(a seguito del contatto con la cute) «con un impatto
maggiormente significativo – si legge nelle valutazioni
conclusive del progetto – sulla categoria medica,
la quale partiva da una situazione maggiormente
allarmante rispetto a quella infermieristica,
ma anche in ambito infermieristico e tecnico,
l’incremento della buona pratica è risultato rilevante».
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L’INFERMIERE 2007
rofessione Infermiere Umbria pubblica le seguenti tipologie di articoli:
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❙ Recensione: di libro e/o materiale audiovisivo inerente
le tematiche trattate dalla
rivista.
❙ Estratto di tesidi laurea/ master.
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LA REDAZIONE
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A CURA DELLA SEGRETERIA DEL COLLEGIO DI PERUGIA
12 MAGGIO 2007
INFERMIERE
ieri, oggi, sempre dalla parte del cittadino
Il 12 maggio è diventato l’occasione per far sì
che la professione infermieristica
“parli un po’ di sé” con i ricoverati negli ospedali,
con gli utenti dei servizi territoriali, con gli anziani,
con gli altri professionisti della sanità,
con i giovani che devono scegliere un lavoro,
con tutti coloro – insomma – che nel corso
della propria vita hanno incontrato o incontreranno
“un infermiere”.
(Federazione Nazionale Collegi Infermieri)
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12 maggio 2007 - Ipasvi Perugia