Num 3.
Mercoledì 19 Gennajo 1876
DIREZIONE
Via eftatollatt) N.. 2, P••ino "ano,
I manoscritti che s'inviano alla DirocioAe
non si restituiscono, nò si rende ragione
ANNO IV
IL RISORGIMENTO
010FtNTA.L.H della CaI"; --rs'a. e F> FICYVINCT.A.
stamparli: 000 si accettsno
scritti a — Le lottare non francate
delta ricusa di
AMMINISTRATIVO - POLITICO - SCIENTIFICO - LETTERARIO
non si ricevono.
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DI CIASCUNA
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AMMINISTRAZIONE
(s'al-Libreria 5bn:n setto Borgo loggertli.l.
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Le assoolassioni hanno il principio •1
-''' il I.° ed fi 16 d'ogni nise, con pagamenti" lialat
-ti anticipato di Ilrià 5 per un anno i di liro
per sei mesi.
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Un Numero separato •entesimi 10,
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favoriti di ricchezze dalla fortuna. !datti
l'art. 17 dello Statuto dice:
« Coloro che vorranno essere iscritti come nume, dovranno pagare alla Società
a titolo di contribuzione:
iii
di
L 200 aia'
€ Per ammissione
."
V~"1144;
anno-dit'stuttf:'
« Per ogni
Molto ai è parlato in questi giorni della
100
« Per ottenere l'attestato cc.
Scuola di Scienze sociali istituitasi in FiL'articolo 18 poi dice che per essere
renze per cura di dotte e ragguardevoli
iscritto come frequentatore è necessario
persone, e di cui è presidente l'onorovole
pagare lire 50 per ogni corso di lezioni
senatore marchese Carlo . Alfieri di Sostemantenuto dalla Società.
gno. Alcuni giornali trovarono da ridire
< Qta sti due articoli non mi feeero
su questa &Mola, che tacciarono perfino
cpte buona impressione . Infatti , nello I
di essersi costituita per i ricchi e per i
nobili; accusando il Comitato promotore scrivere al marchese Alfieri per ringraziarlo
degli opuscoli inviatimi, non gli nascosi
di voler fare una specie di monopolio aril'impressione ricevuta; ei egli mi tolse
stocratico della istruzione che in quella
ogni dubbio, con una sua cortesissima, letScuola viene impartita. Ma quanto essi
tera, che qui trascrivo e che ti prego di
fossero lungi dal vero lo provano i docuaa
pubblicare.
menti seguenti:
« Ringraziandoti anticipatamente di tale
« Carissimo Direttore.
favore, mi confermo
« Rieti, 11 gennaio 1876.
Tico tiffezionatissimo
< Pochi giorni or 59110, il marchese
« L. CAPPELLETTL »
Carlo Ai deri, senatore del Regno, inviavami il bellissimo discorso da lui pronun« Egregio sig. Professore. .
ziato in occasione dell' apertura della,
« Firenze, 9 gennaio 1876.
scuola, di Saienze sociali in Firenze. Uni « Già da altre persone di animo benetamente al discorso fecevami eziaudio pervolo e di provata esperienza nelle cose
venire ua opuscolo intitolato: La Società
pedagogiche mi era stata fatta l'avveritaliana di educazione liberale; Esposiziotenza che a molti paresse poco opportune a cura del Presidente senatore Alfieri.
no d'indirizzare l'opera della Scuola di
In questo opuscolo, oltre Io Statuto e i
Scienze sociali ad imprimere i pensieri
Documenti della Società, trovansi parecdella
Società Italiana di educazione libechie relazioni della massima importanza,
nei
giovani di condizione agiata e
rale
quasi tutte tendenti a far conoscere la
facoltosa.
necessità della scuola summentovata, ove
« Mi duole che tante pubblicazioni fatte
l'educazioue liberale deve essere il cardine
per
cura dei promotori prima, e poi dei
precipuo di tutto quanto l'insegnamento.
a Però, nel leggere lo Statuto, io pure direttori di quella Associazione non abcaddi nell'errore comune, ( dirò comune, biano ancora posto abbastanza in chiaro
perchè a diversi giornali, avvenne lo stes- come il rivolgerci a cotesta classe di alunni non sia per una Società affatto libera
so) di credere cioè che da quella Scuola
e privata, non argomento di elezione ma
si volessero tenere lontani i giovani non
F'isa 18 Greamaica
sa
SUL VERO SCOPO
della scuola Scicaze sociali Firollzo
5APPENDICE
IL BOZZOLO DI ROSA
6.04,,aie
Non invano io insisteva, 'forse troppo
pnerilmente, sugli studi sociali che Osvaldo
era uso fare per natural sna tendenza, o
per peculiare esercizio.
Come scenderemmo ora nel suo cuore a
leggervi la sorte della fanciulla che incomincia ad aver un certo predominio
sulla nostra curiosità? Ci è forza ricorrere indiscretamente alle sue cartelle d'autore; ingiusta cosa, è vero, forse turpe;
ma quando veggiamo riprodurre tuttodì le
più private lettere di tal o tal altro
estinto personaggio, sol perchè essi hanno
avuto fama di grandi, e conculcare così
fin la discretezza del suggello, troviatu o
forse una qualche scusa del nostro procedere. Mettiamoci all'ombra di que st'esempio, ma profittando dell' ombra non
dichiariamo il riconoscer l'esempio: si potrà, pubblicare il più tenue argomento postumo quand'esso debba accrescer fama
all'autore o arrecar utile all'universale,
ma il frugar in privati portafogli di famiglia, il far saltare il suggello d'una
lettera affettuosa sol perché sottoscritta
da un nome celebre, ed abbandonarla all'avidità insaziabile della stampa non avrà
mai scusa che giunga a facoltarlo.
Soprattutto per Osvaldo, il quale registrava la diversa indole delle donne che
incontrava; nè salvava la primavera dell'età, le angiolette del terzo lustro, che
egli chiamava prefazioni di altrettanti romanzi. Nel silenzio della notte egli lasciava
cadere sulle sue pagina, freddamente e
con egual leggerezza, quelle giovani impressioni, come i virginei fiocchi di neve che cadono sulle balze dell'Alpe.
Adunque togliain pure una pagina da
cotai suoi portafogli, e diamo uno sguardo curioso a questi soliloquii scritti. Sarà
come udir un brano della sua confessione.
X
< — 18 dicembre 40 — Sono le due
del mattino. La mia giornata è stata
turbata come molte che l'hanno preceduta.
Un fastidio di me stesso, una noia mi ha
vinto, e mi aggrava tuttora. La noia —
quest'asma dell'anima — mi ha invaso
anche qui. Lady Cecilia diviene di dì in di
più esigente; io non so, nè posso amarla
quant'ella vorrebbe essere amata. Non è
così che io intendo l'amore; ella non sa
essere che schiava o tiranna; condizioni
ITI
consegaenza logica del proprio istituto.
L'indule degli stilli nostri, la vigente
legislazionti. scola.stica, i principii pedagogica professati dalla Società di Educazione, liberale, tutto concorre ad allontanare
dalla Scuola i giovaui che mirano sorra.
ogui altro scopo ad abilitarsi nel miuor
tempo e colla minore spesa possibile ad
una professione lucrosa, o ad uua, carriera
per la quale le potestà pubbliche coderiecono o richiedouo diplomi autenticati
dalla legge. I !N! 1 4/,
richiedendo dagli alunni il giusto compenso iu danaro ed il tempo occorrenti
per quegli insegnamenti. Io sono anzi:
persuaso che il nostro Istituto non potrà
avere il pieno suo effetto se non Portando
da_ tre -a quattro auni il periodo dell' iuttero co'rso, ed ivalzaudo per lo meno a
2000 lire tra iscrizione ed annualità le
tasse totali di ciascun alunno, mentre ora
non ascendono che a lire 200.
€ Anche sotto I' aapetto economico e
finanziario io vedo la immensa difficoltà
che incontra la nostra impresa. Ma se il
La Società italiana di educasione liberale profeesa la massima opposta, e co- resultato deve rispondere al concetto che
me l'inculcherà, con tutti i mezzi di pro- la inspirò. conviene vincere quella e tanto'
paganda di cui patrà disporre, ai padri altre difficoltà.
< S9 iu'a.ccorgessi clia i nostri sforzi
di fatniglia, così indir;zz I tutti gl'insegna:a
non
pos ouo condurre che alla creazione
menti da essa eretti o favoriti ad insegnare e ad educare non per gli esami ma di una nuova officina ai mediocrità indigenti e presuntuose, sarei il primo a
per la vita!
« I programmi della Scuola di Scienze sconfortare i miei soci. Troppe già ve ne
sono in Italia!.
sociali sono ordinati esclusivaraente col
« La mancanza di tempo nai fa tronconcetto di mettere il tempo nec ssario
care questa lettera, litaciand >mi solo campo
per imparare bene quello che si studia, e
di ripetermi con rasiti considerazicine il
di adoperare nell'insegnamento il metodo
< Suo devotissimo
che sviluppa maggiormente le facoltà inD.
hja
e
« C. ALFIERI. »
tellettuali dei giovani, li addestra meglio
a ragionare e risolvere da sè, li fornisce
di più abbondanti nozioni pratiche ed apALLA RINFUSA
plicazioni della scienza alla vita reale.
CIIIACCRIERE DI QUID.A.M
< Per quanto io conosca la tendenza al
monopolio e lo spirito poco liberale che
All'amico
prevalgono in certe regioni dello Stato
in Italia, non posso dubitare che non apLascio da parte per un momento la
pena i risultati degl' insegnamenti nostri lettura del nuovo volume del Prati per
siano fatti palesi dall'esperienza, il loro scriverti questa lettera.
valore non sia riconosciuto con equità e
E la dirigo proprio a te perchè voglio
giustizia dal Governo.
parlarti del nostro povero Prega che am< Potranno allora ed i privati, e le pro- bedue abbiamo conosciuto e al quale, tutti
vincie, ed i comuni istituire delle borse e due abbiamo voluto bene.
><
presso la Scuola di scienze sociali. A noi
Hai veduto l'ultimo numero del Corspetta di fondare la scuola e di dirigerla,
-
-
.
-
entrambi che io detesto: si umilia fino alla
viltà, o pretende imperare orgogliosamente. Oltracciò, falsa come una commediante:
entusiasmo, pietà, amicizia, amore, malinconia, non v'è sentimento o passione
ch'ella non mentisca; non già che sia incapace di sentirli, o che non li senta; ma
non li prova mai nel momento in cui li
manifesta. È la sua cortesia immensa che
l'ha educata a cangiar di maschera ad
ogni istante; io l'ho veduta sorridere come gaissitna,, innanzi a chi anuoiavala
mortalmente; e ravvicinar le sue dilicate
palme ad un plauso totalmente macchinale
per tal mediocrità che appena le ispirava
compassione. Il suo cuore nel fondo non è
cattivo, ma non mai abbandonato a sè
stesso; è come una donna che sa d'essere
osservata e si atteggia; ecco il suo cuore.
No, io non posso amarla; oltracciò non
so perdonarle la prigionia morale che fa
soffrire alla povera Luoy; oh! l'amor materno è soffogato in lei dall'arnor di sè.
Questa mattina stessa, innanzi alla duchessa di***, ella parlava di cose assai
innocue allo spirito d' una giovinetta ed
ha detto crudelmente a Lucy: — Carina,
andate e trastullarvi col piccolo Edinondo sul verziere; noi favelliamo di faccende alle quali voi v'annoiereste senza in-
tenderle, andate. — E quell'insoleutuccio
d'Edmondo se l'ha quasi strascivata come
una bimba di nove a dieci anni. Lucy
passando mi ha lanciato un' occhiata che
mi ha stretto il cuore; povera Lacy! possibile mai che quella fanciulla ami?... Ed
in vero, perchè noi dovrebbe?... dotata di
forte sentire, di sì beh' ingegno, sviluppato altresì da tanto studio ma già,
bastava il solo sentire per poter amare,
l'ingegno non serve talora che a saper
amare; e d'altra parte all'età sua, e con
quella forza repellente che tutti preme i
suoi sentimenti!... È come l'acqua calcata;
è la ragione che obbliga la sorgente a
sgorgare in getti.... E da ultimo, non è
ella un fenomeno? se fosse anche un fenomeno morale, so sentisse l'amore assai
più forte di tutte le altre? Certo che le
sue fibre son più delicate, e però più
sensitive. Coi miei principi, escluderei io
la possente relazione tra il fisico e lo spia
rituale? Povera Lucy! ma amarmi! amar
me' Ieri stesso, come la sua mano tremava nella mia! Ella era al viale ad aspettar me chiaro stato tante ore alla caccia
imuaetuore di tutto! ella soffriva; e tue lo
nascondeva con taut'arte. Quand'io accompagnava nel canto la duchessa di***, ella
arrossiva, e pareva convulsa; sorprendeva
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nere dell'Arno? L'elegante il blasé, il Don
Giovanni — Pietrino, quel Pietrino che
ei potrebbe chiamare Satana dei mariti e
Messia delle mogli, per tagliarmi — come dice lui — le braccia, pubblica in a.ppendice l'articolo Un altro bohème 'che fu
stampato nientemeno che la bellezza di
22 giorni fà e precisamente nel Sole di
Milano. Vedi che se l'avessi voluto riportare io nel Risorgimento non mi sarebbe
mancato il tempo!
Per cui stia quieto e contento il mio
Pietrino; pubblicando queil'appendide non mi ha proprio tagliate le braccití; perchè se non l' ho riprodotta io è
appunto per la ragione che volevo aggiungere qualcosa a quanto scriveva egregiamente il Cameroni.
.
•
><
La prima volta che incontrai
Praga fu cinque anni fa.
Mi' trovava a Milano e un giorno ch'ero
insieme a Cletto Arrighi lo imbattemmo
in via Monforte dove allora egli etava di
casa.' L'Arrighi mi presentò, ci lasciò soli
e il Prega mi fece salire a un quarto
piano male ammobiliato e non sò neanche
se con mobili cuoi, il quale sul di dietro
data Sopra uno splendido giardino. La
giornata era bella, il solo batteva i suoi
raggi più caldi e gli uccelli sotto l'ombra
degli alberi intonavano le loro gaie canzoni di cui, chi sa quante il povero Emilio avrà riprodotte nei suoi versi. In
quel Canzoniere del bimbo, specialmente,
la più dolce, più gentile, più affettuosa
serre' di versi che mai sieno stati immaginati da un padre in occasione della nascita d'u* figlio.
><
Entrando in casa il 'primo oggetto che
mi colpì fu il vedere sopra una tavola
un foglio di carta bollata. Io pensai, e
non a torto, che per di là fosse passato
un usciere. Emilio guardò appena il foglio, non ci badò più che tanto e mi fece passare nel suo studio; una stanzetta
piccina piccina, tutta ingombra di carte,
di libri, di scartafacci sul banco, sulle
seggiole, per terra. Alle pareti alcuni ritratti e diversi quadri di paese dipinti da
lui, perchè il Prega — e nei suoi versi si
vede — era anche pittore.
Quel giorno — come sempre, del resto—
egli aveva sacrificato alla decima verde
musa, alla musa dei bohèms, la quale ecgli sguardi avidissimi ch'io lanciava alla
crudele duchessa! oh! questa donna, questa donna mi affascina, turba tutta la
mia ragione — Strana coudizione delle
nostre cose! La sola, cui io crederei poco'
l'amare, e che adoro, non si lascia vincere dal 'mio culto o non in' intende.
Ed intanto Lady Cecilia che io non amerò mai, mi opprime con le sue omelie
sentimentali; e Lucy....Lucy che è pur la
sola a sentir l'amore com'io lo sento, a
quell'alta espressione che ad esso si addice, è per me una specie d' ideale non
ancora ben vestito di forme. Ed io son
vile abbastanza, ed abbastanza falso per
mentire con lei un amore che non provo,
che la sola idea d'averlo potuto sentire
mi ha fatto sorridere di pietà, e trovare
in tue stesso la perfezione del ridicolo!
Io dunque non fo che a Lucy un'eleinosina del mio amore! Ah! se la poverina
lo sospettasse soltanto, ne morrebbe; oh!
ne morrebbe sicuramente!... Dunque? debbo sempre lusingarla coaì, debbo simularle amore, e spandere su quell' anitra'
torturata il balsamo dell'amore, come ai
porrebbe una moneta in mano ad un'orflanella mendicante. Che vale che questa
moneta sia falsa? — Questo fo io, ed anche peggio, perchè l'orfanella può forse
cita loro l'immaginazione per poi uccider
loro l'intelligenza, l'ispirazione e finalmente il corpo.
Ma che importa? l'assenzio fa dimenticare i mali della terra, le guerre vigliacche e sleali, le critiche inurbane • villane!
Il Praga invece di passar desto la vita, la
vedeva passare sognando...
><
Era eccitato, ma ragionava bene e dirittamente.
Mi lesse rina sua pOesia intitolata, ere
do, Gesù e la bottiglia, che mi sembrò
un capolavoro di stravaganza e che non
ho veduto mai pubblicata; alcuni frammenti di un suo calendario poetico che
dovevo prendere l'incarico di far stampare dai fratelli Nistri e che il Praga non
ha mai terminato; poche pagine di un romanzo da lui cominciato in collaborazione
con Ugo Tarchetti e, quasi per intero, la
novella Due Destini che l' editore Treves
deve stampare prossiruamente.
Poi si uscì, si andò a fare una visita
nello studio del pittore Tranquillo Cremoua, si desinò insieme e la sera si andò
alla Scala.
Da allora non l'ho veduto più mai.
La fu una bella giornata per me, della
quale mi ricorderò sempre. E non avrei
immaginato davvero che così presto mi
sarebbe toccato di rammaricare di non poterne passare altre così liete insieme a lui.
><
Se era la prima volta che ci vedevamo, ci
si conosceva già per corrispondenza e più
d'una lettera gli avevo scritto e più d'una
lui me ne aveva risposto.
Anzi, pochi mesi avauti, quando a me
ed a P. G. iMolmenti — di cui a quel
tempo ero amico — prese l' insigne fantasia di pubblicare una rivista col titolo
Ore Letterarie, scrissi al Praga per avere
qualcosa di suo, ed egli mi mandò la poesia
Il bimbo ammalato nella quale era una
strofa affettuoeameute stupenda che cominciava:
« Bimbo, non tossir più e.
><
E a proposito delle Ore Letterarie tu
mi domanderai che ne fu di quella rivista
Ti rispondo subito: per fortuna, il Molmenti ed io si capì la sciocchezza che si
stava per commettere e delle Ore Letterarie non è comparso che un programma
col relativo sommario, stampato su beltrovar un'altra mano che le si stende, e
Lucy senza il mio amore tornerebbe diserta ed avvilita!... Ah! no, no, io fremo
in sol pensarvi. No, io non posso restare
più qui, e mi accornmiaterò da Lady Cecilia.... Un pretesto!...... m' annoia di far
sospettare il mio ozio più a lungo. Ed
intanto? Lucy? Continuerò così malvagiamente a simulare; e frugherò a due mani, e coll'avidità d'uno scrutatore, in
quell'angelico cuore, per trovarvi delle
stranezze e del fenomenale?... Ah! la mia
fronte brucia!...
X
Mi sono alzato ed il mio sguardo
si è macchinalmente incontrato in uno
specchio; il mio volto è pallidissimo, e
pure io credo esser agitato da febbre;
ho avuto paura di guardarmi per timor
d'invenir sul mio volto una traccia della
malvagità del mio interno; ho temuto di
sentir errore di me stesso; sono andato
alla finestra e l'ho spalancata, per bisogno di aria. Quella di Lucy era ancora
illuminata: che forse ella leggeva? Quella
fanciulla morrà presto: la vita in lei si
è riassunta per dir così come il suo fisico! Ed io dovrò infrangere crudelmente la sfera cristallina nella quale ella
può vivere come un silfo nella sua ima
lissi ma carta ed a caratteri elzeviriani
rossi e neri.
Tanti furono gli associati che ci piovvero da ogni parte d'Italia, che non potemmo pubblicare neppure il fascicolo.
Del resto fu ventura.
><
Gli scritti di Emilio Praga sono questi:
Tavolozza volume riccamente stampato dal
Brigola nel 1862; Penombre; Fiabe e Leggende; Fantasma scena drammatica; Altri
tempi, commedia ;Le madri galanti commedia in collaborazione con Arrigo Boito;
senza contar la traduzione del Passant di
Coppée, una lunga serie d'articoli di letteratura e d'arte pubblicati quasi tutti sul
Pungolo di Milano e le cose che ha lasciate inedite e di cui ha parlato il Pessimista.
Anche a me piace riportare alcuni dei
versi scritti dal poeta che odiava il mestiero d'imitar Manzoni e li riporto non
per te — che li conosci — ma per quelli
dei lettori del Risorgimento che non li conoi cessero.
Nelle Fiabe e Leggende c' è un uomo
innamorato che non volendo chieder nulla
perchè ha la certezza di nulla ottenere,
fa la seguente dichiarazione alla sua donna.
L'uomo ignoto che segue, come un povero can«
Le corse onde intrecciate le vostre corse strane,
Che per baciar la terra dove l'orme ponete
Salirebbe una croce e vi morda di sete,
Che toglierebbe il serto di fronte alla doghessa
Per deporvelo ai piedi quando siete alla messa
E un timido poeta, nè vuol nè chiede nulla.
La Musa e la Sventura che l'han raccolto in culla
Gli fur madri operose: giovane ancor: vent'anni!
Gli *m compagni i dubbi. le noie e i disinganni...
Oh, i suoi canti: Caligini cosparse di fayille,
Raggi erranti nel buio come fatue scintille,
So voi le conosceste'
Bella, pura, felice
Gli appariste una sera, inconscia ammaliatrice,
E rinnegò dolori e disinganni e noie,
E la vita gli apparve tutta piena di gioie:
Oh, come attese il sole, quella notte, vegliando!
Come accolse il suo primo raggio soave e blando!
><
Vorrei continuare a scrivere e finir
tutto questa volta ma lo spazio mi manca. La continuazione e la fine della lettera, se non ti dispiace, alla prossima
settimana. Credimi
aff. tuo
Q Mani.
baleamata atmosfera. Ah! no, ne: io non
posso disingannarla.— Povera Lucy....»
X
Avete ben ragione, o donne, di diffidare sempte — quando amate — di diffidar degli amici di colui che sceglieste
per vostro; perocchè essi, sia per una
strana ed assurda gelosia, sia per imprudenza, sia infine per quella natural dose
di cattiveria che tutti abbíaito in noi,
cercano deviare dal vostro dolce richiamo
il loro ed insieme vostro amico, e per far
ciò gli mettono in vista tutti i vostri difetti, gli cacciano tra le mani l'armo omicida dell'esagerazione, ed osano financo
di gettar su voi il ridicolo — i mostri!
Osvaldo aveva ta amico di questo genere: uno di quei balzani cervelli più
buffoni che arguti, che sono richiesti dappertutto, ma piacciono a pochi e per poco: che si credono padroni e son servi;
che hanno un cronico motteggio sul labbro; e che nelle discussioni trovano sempre più comodo di prender lo spediente
della sciabolata data sull'asse gordiano:
che se non sempre d'un umore, (nè il
variarlo tornerebbe a loro prò) si è perchè sono insuscettibili di variarlo; mentre
le pene della vita e le forti impreesioni
sdrucciolano sul loro cuore, come l'acqua
Società toscana delle SCITIZ8 Naturali
RNSIDRICTE tal'IS•
Adunanza del 10 gennaio 1876.
Presenti i soci Meneghini, Richiardi,
Studiati, Major, D'Achiarcli, Baraldi, Bosniaski, Bornemann, De Stefani, Castelli,
Finzi, Mori, Palau, Peruzzi, Pardo-Roquez,
Monselles e Cuturi.
Aperta la seduta dal presidente professor G. Meneghini, questi pronunzia affettuose parole alla memoria del defunto
prof. Orosi, uno dei soci fondatori della
nostra Società, facendone notare insieme
agli alti meriti scientifici l'integrità e bontà dell'animo. Indi il segretario professor
A. D'Achiardi comunica agli adunati la
nota seguente delle pubblicazioni ricevute
in cambio e. in dono dalla Società dal
15 novembre ' 1875 al giorno dell'attuale'
seduta.
.
Pubblicazioni ricevute In cambio.
1. Transastions of the North of England
Istituto of miaig arti meehanieal Engineers, vol. 24, an. 1874-75.
2. Buliettino della Società malaeologica,
vol. I. N. 2.
3. Rivista scientifica pubblicata per cura
dell'Accademia dei Fisiocritiei di Siena,
an. VII. vol. fase. 8.
4. Jahrbficher dee na.ssauischen Verein fúr
Naturkunde. An. 1873-74.
5. Jahresbericht des Verenis fúr Naturkunde
zn Zwikau. Ann. 1871-74, volumi 4.
6. Bulletin de la Societé d' histoire naturel le de Toulose. Ami. 1874-75, fase. 1, 2,3.
7. The Transactions of the Academy of
Science of St. Louis (Unit. St.) Vol. III.
N. 1, 2, a.un. 1873-75.
8. Anduario della Società dei Naturalisti '.11
Modena. Ser. 2, an. IX, fase. 3 e 4, 1875.
9. AtIÚ della 'Società Italiana di Scienze Naturali, vol. XVIII, fase. 3. Milano 1875.
10. Bulletin do la Società imperiale des
Naturalistes de Moscou. An. 1875, N. I.
11. Rendiconti del R. Istituto lombardo di
Scienze e Lettere, Sin- 2, vol. VIII., fa•cio. 1-18, 1875.
12. Verhandlungen dor K. K. geologischen
Reichsanstalt. Wien 1875, N. 13, 14, 15.
13. Rendiconti della Regia Accademia delle
Scienze in Napoli. An. 1875, fase. 8,9, 10.
Libri ricevuti In dono.
Desideri Carlo — Guida popolare al piccolo
gabinetto di fisica e storia naturale annesso alle scuole tecniche di Poseia. ?e.ieis 1875.
Catalogo della Biblioteca
Riccardi Paolo
della Società dei Naturalisti in Modena.
Modena 1875.
sulla tela incerata, e non vi lasciano impronta: senza cuore, perchè il cuore in
essi si evapora in giuochetti di parole:
utilissimi solo alle donne che hanno paura di compromettersi a perchè innocenti:
stravaganti per elezione: spensierati per
indole: imprudenti per abito: che sono
invitati per egoismo, ricerchi per divertire
un crocchio: che per ultimo, nel teatro
della società assumono lo stesso carattere
sostenuto in quello di Goldoni dall'Arlecchino; solamente, in essi è viso e non
maschera: Arlecchini sociali che nuoce
sempre d'aver nemici, perchè un loro
motto satirico può — ben di rado, per
fortuna! — può cadervi addosso come una
goccia d'acido corrosivo; e l' offendervene
richiamerebbe su voi il ridicolo; tal quale
divertono le impertinenze dell' Arlecchino
più quando l'insultato se ne aduggia.
Ognuno ha il suo — Quello d'Osvaldo
chiamavasi Leone.
Se Lucy avesse saputo odiare, avrebbe
odiato Leone — Ma ella non sapeva che
amare o sprezzare.
(Continua).
•••••~••"'"•••••••-
Mielosch Hermann — Die Ernet Julius
ter - Stifbung mineralogisch - geologische
Sammlung der Stadt Zwickau. Zwickau
1875.
Oeservazioni sopra ad una
Laroleg Roberto
mascella fossile del genere .Sphaerodus
rinvenuta nel pliocene volterrano Pis•
1875.
Le Rage en poInt de
Belleville E.
phrsiologique. Toulonee 1873.
Partecipa una lettera del sig. Scender
Levi, che ringrazia la Società di averlo
accolto ft* i suoi membri, e partecipa pure un telegramma del sig. R. Lawley che
si scusa di non potere intervenire all'adunanza.
Il socio Carlo De Stefani presenta l'illuitrazione dei vari fossili del calcare ceroide liassico inferiore del Monte Pisano,
facendo notare come i suoi studi vengano a confermare le opinioni già manifestate da Savi e Meneghini sull' età di
quella roccia.
Diecorre poi dei suoi viaggi in Tunisia e Corsica e delle sue escursioni per la
Toscana.
Per le sue osservazioni fatte nella parte occidentale di Tunisi ritiene che talune
rocce nella valle della Medjerdah sieno
cretacee, corrispondenti probabilmente a
qu'elle già osservate dai geologi francesi
nell'Algeria, la qual determinazione uou
contradice gli studi fatti dal prof. Bellucci, che ritrovò presso Tunisi terreni
terziari.
Circa alla Corsica IV notare come i terreni della parte settentrionale che finora
furono dai geologi francesi attribuiti alla
creta siano molto più antichi e probabilmente non più recenti del trias. Nella
loro parte superiore si rassomigliano a
quelli dell' Elba e d' altri lembi della
Catena Matallifera; per cui è di parere
che l' isola di Corsica sia con questa in
strette correlazioni geologiche ed orografiche.
Rispetto poi alle sue escursioni per la
Toscana, cominciando a parlare delle Alpi
Apuaue avverte la grande estensione di taluue rocce non distinte fin quì, superiori al
lias medio e appartenenti con ogni veroaimiglianza al lias superiore, titouiano e
ueocomiano, come le rocce consimili tanto
estese nell'Appennino centrale. Quanto alle
argille scagliose e rocce calcari superiori
dopo aver fatto la storia delle varie opinioni emesse intorno alla origine loro,
ritiene che si debbano, insieme con la
maggior parte dei geologi, attribuire definitivamente al cretaceo superiore, consi-derandole tutte come veri e propri terreni
sedimentari. Egli soggiunge di aver trovato delle Foranainifere fossili in quei
calcari, che talora formano dei grandi
ed estesi banchi di per se stessi; nella
nidssa medeeima delle argille poi annunzia
-di aver ritrovate numerose impronte di
fucoidi, zoophycos ec.
—
—
Dopo aver fatto rilevare l'equivalenza
delle argille scagliose coi nostri schisti
galestrini, nome quest'ultimo da preferirsi
all'altro come più antico, passa a di3correre dei terreni pliocenici del senese, a proposito dei quali combatte l'opinione di coloro, che attribuiscono l'alternanza ivi tanto
frequente e ripetuta di terreni marini e di
acqua dolce a ripetute e alternanti oscillazioni di suolo, mentre a spiegare quell' apparenza basta ricorrere alla natura
litorana e lacunare dei paraggi, in cui quei
sedimenti si formavano.
Termina il suo dire citando un recente
scritto del prof. Capelliui sulla presenza
dell'uomo durante il pliocene nel seuese,
esponendo dei dubbi sul fatto.
Il prof. D'Achiardi fa notare che le osservazioni fatte dal socio De Stefani sulla
parte orientale-settentrionale della Corsi-
ea hanno tanto maggiore importanza in
quantochè confermano pienamente le deduzioni manifestate dal Suess sui legami
fra le varie &nella della catena metallifera italiana.
Il prof. Meueghiui fa notare sulla comuuicazione del De Stefani che il Sani
aveva già distinto nei Monti Piselli dei
terreni dal medesimo attribuiti al Neoconiano.
Il socio d'Achiardi presentando il suo
lavoro già pupblicato sui Coralli eocenici
del Friuli coglie l'occasione per presentare altro lavoro da lui stesso intrapreso e
concernente i Coralli dell' oolite dell' Italia
settentrionale. Mostrando gli esemplari che
formano soggetto di questo studio fa notare l'importanza di istituire un paragone
per questi terreni italiani appartenenti
alle varie età. — Così come nell'eocene la
stessa fauna madreporica popolava i mari
del Friuli, del Vicentino e Veronese e di
Nizza, pure una sola fauna benchè da
quella diversa ornava di atolli e scogliere i mari oolitici di queste stesse regioni.
I coralli raccolti nel Friuli nel comune di
Moncenigo, quelli di monte Pastello su
quel di Veroua e quelli finalmente di
Mentone presso Nizza ne porgono ampia
testimonianza.
Il socio Mori trattiene la Società sopra
alcune osservazioni istologiche da lui fatte
studiando diverse specie appartenenti alla
famiglia delle Crassulacee, di cui ha impresa
una monografia istologica. Fa notare come
l'accrescimento del cilindro legnoso delle'
Crassulacee sia lento, ma dontinuo, non
ritrovandosi in esse pel solito indizio di
zone legnose concentriche, come ritrovansi
nelle dicotiledoni che vegetano ne' nostri
climi; che esternamente al cilindro legnoso trovasi uno strato corticale
patissimo, e come nella Rocchea perfoliata,
racchiusi in questo strato si trovino dei
fasci fibro-vascolari chiusi, perfettamente
simili a quelli che normalmente si trovano nelle monocotiledoni. Presenta i disegni di glandole, che riscoutransi alla superficie del fusto e foglie del Sempervivum glutinosuni, che secretano una sostanza vischiosa, che ha i caratteri della
blastocolla di Hanstein.
Finite le comunicazioni sono proposti
soci i signori Giorgio Bornernann di Lipsia e Enrico Ott. di Livorno. Indi si
passa alla rinnovazione del seggio presidenziale. Il sig. C. Major dichiara che
avendo trasferito la sua dimora a Firenze
non potrebbe, anche se rieletto, conservare il posto di vice-segretario.
Indi vengono eletti a
Presidente, prof. G. Meneghini.
Vice-presidente, prof. S. Richiardi.
Segretario, prof. A. D' Achiardi.
Vice-segretario, G. Bornemann.
Cassiere, R. Lawley.
Dopodichè l'adunanza è sciolta.
Nostre Corrispondenze
•■-•••■■■•411..-■.
FITTO DI CECINA,
16.
L'egregio sindaco di questo paese sig.
avv. Luigi Fabbri ha rinunziato a favore
del Comune ciò che gli spettava per titolo di rappresentanza; tale fatto, mentre
non ha bisogno di commenti, se torna ad
onore di chi lo compie, fa sperare che
possa essere imitato da altri.. Dopo ciò
vengo subito a replicare alla lettera del
signor dott. Giuseppe Marchionueschi di
Guardistallo inserita in cotesto giornale
nel numero di mercoledì 12 corrente riguardante la mia corrispondenza del 22
decernbre ultimo scorso la quale vi confermo in ogni sua parte. E per dire la
•
verità anche il sig. Marchionneschi si è
guardato beue dal smentire i fatti raccontati in detta mia. Egli dice nella sua lettera che l' ha scritta per fare conoscere i
suoi principi politici, e riguardo a ciò ha
oprato benissimo poichè a tutto il 7 gennaio nessuno avrebbe saputo dirveli; difetti, senza occuparsi d' altro, come si fa
a conciliare il regalo della stola, fatto non
smentito dal sig. Marchionneschi colla dichiarazione di liberalismo che viene oggi
a farci? E proseguo, facendo osservare al
sig. Marchionneschi che lo scrivere come
faccio senza firmare la corrispondenza, dipende dal prevalermi io dell'uso invalso
nel giornalismo, uso che viene da un diritto conferito dell' attuale legge della
stampa.
allora in maggioranza effettivamente liberali. Riguardo poi a quello individuo
appartenente alla Banda attuale che si
permise di insultare la sacra persona del
Re, se il sig. Marchionneschi si fosse informato non si sarebbe azzardato a smentirmi Relativamente poi al Consiglio comunale se il sig. Marchionneschi avesse
letto con più attenzione la mia corrispondenza si sarebbe avveduto che io parlava
non di tutto il Consiglio tua della maggioranza del medesimo. Infatti vi è una
minoranza liberale a capo della quale sta
il Sindaco e dietro lui vengono i signori
Bartoli Angiolo, Marchionneschi Virgilio,
e qualche altro che per brevità non rammento. Tuttociò prova la verità della mia
corrispondenza che m'interessava di sostenere per il decoro mio e per la dignità
del giornale nel quale scrivo. Per mostrarmi poi gentilissimo col signor Marchionneschi non aggiungo altro, soltanto
gli dico che se veramente egli si è oggi
convertito al liberalismo accetti un mio
consiglio: incominci la sua nuova carriera
coll'occuparsi affinchè sorga in quel paese
qualche istituzione di mutuo soccorso fra
quegli abitanti, cosa che gli riuscirà facile giacché essendo provvisto di un largo
censo non gli può mancare il tempo per
potersene occupare. Quando egli avrà fatto
qualchecosa per utile di quella popolazione,
non solo alla sua dichiarazione avrà corrisposto il fatto, ma di più troverà in me
non più un velenoso scrittore come gli è
piaciuto qualificarmi, ma un uomo pronto
a rendere di pubblica ragione quanto egli
avrà di bene operato.
Forse questo il signor Marchionneschi
ignorava, perchè, liberale da poco tempo,
non conoscerà le leggi che formano la
base delle nostre libertà ci vili, e politiche
le quali forse fino ad oggi non gli andavano a genio. Detto ciò, non è da meravigliarsi se dopo molta incertezza egli
viene oggi a schierarsi nelle file del nostro partito senza avere mai fatto nulla
di bene. Quindi la differenza che passa
fra me e lui in materia di liberalismo è
questa, che il mio è vecchissimo e provato; il suo è giovanissimo e da provarsi.
Non è poi vero che io abbia detto male
di tutti, poichè il paese di Guardistallo si compone di bene altri, oltre quelli
da me attaccati nella mia corrispondenza, e se nella medesima elogiai l'egregio
Sindaco di quel Comune lo feci perché
forti ragioni mi ci spinsero. Invero
senza occuparsi (I' altro, si deve al medesimo se all' epoca della restaurazione
7
leopoldina, sfidando qualunque pericolo,
—« 1 0«»—
non si occupò ohe d'accompagnare in sicuro, e precisamente nella Villa del comIl signor Di Lupo Parra ha inviato la
pianto cav. Napoleone Ginsteschi di que- seguente lettera al presidente della Società
sto paese i pochissimi liberali che a Guar- Filarmonica dei Concordi:
distallo allora trovavansi, e che in quel
Signore riveritissimo.
momento erano minacciati da una turba
di reazionari istigati e diretti da chi il
Per mezzo del prof. Sebastiano Vanelli,
signor Giuseppe Marchionneschi ha cono- mi piglio la libertà di inviarle il ritratto
sciuto me _dio di me. Riguardo allo zio il di uno dei più grandi artisti del nostro
sig. Marchionneschi mi permetta in pro- tempo: del portentoso Ernesto Cavallini,
mancato all' arte or fa un anno.
posito due osservazioni: la prima che non
E una testimonianza di compiacenza granl'ho calunniato, perché la fede politica dissima che sento il bisogno di dare al
del medesimo è pienamente descritta nel nascente Istituto musicale dei Concordi
giornale La Chiacchiera del 1862, e pre- da lei, Signore, nieritaruente presieduto.
È un esempio di operosità, di persevecisamente nei numeri 11 e 18 ed è poi
ranza, di tenace volontà che vorrei offrire
confermata dallo stesso signor Giuseppe a tutti li allievi di cotesta scuola, perché
Marchionneschi nella sua lettera. Del re- pigliassero animo nel difficile tirocinio,
sto non è mio sistema occuparmi dei morti, amore all'arte bellissima, fiducia nel proe non io, dopo la di lui morte, mi sono prio volere.
Agli allievi, poi, della scuola di Claripermesso di parlarne a carico nelle farmacie e in tutti i luoghi pubblici di Gruar- netto, la immagine di cotesto grand'uomo
ricordi come per lui questo bello strumento
distano, COPI» hanno fatto alcuni che il
potesse uscire dalle umili panche dell'orsig. Marchionueschi non ha certo bisogno chestra ed elevarsi alle eleganze e alle
che gli sieuo indicati. La seconda osser- arditezze dei più fortunati e studiati struvazione poi è questa: che non è vero che menti del Violoncello, del Violino, e del
lo zio l'abbia dimenticato nel suo testa- Pianoforte.
Nelle opere dell'immortale esecutore e
mento per differenza di opinioni politiche,
compositore, Essi potranno non solo rinpoiché non credo a tutta cotesta diffe- venire tutti li insegnamenti di cui possonó
renza e perchè suo zio nel testare si ispirò abbisognare per arrivare a quella eccelal concetto di riunire nei maschi della lenza a cui Egli seppe giungere; ma vi
sua famiglia il suo vistoso patrimonio; troveranno ancora la storia dell'arte sua
come ne è prova il testamento del mede- e dell'arte contemporanea, nelle modificasimo nel quale ha dimenticato tutti i ni- zioni che Egli diede alla forma, studiatissipoti ed ha lasciato eredi soltanto i figli ma sempre, delle sue composizioni.
Io sarò lieto, Signore, se Ella vorrà
maschi dei nipoti stessi. Non venga quindi compiacersi di accettare questa mia offerta.
il sig. Marchionneschi a parlare di sacriGradisca frattanto i sensi della mia alta
fizi in materia di libertà quando essi non considerazione, e mi tenga in suo
esistono!
Li 7 gennaio 1876.
Il signor Marchionneschi non contento
Devotissimo
di essersi dato una patente di liberalismo
ha creduto di doverle dare anche alla
DOTT. ANTONIO Di LUPO PARRA.
Banda, e per fare ciò ha confuso il pasIllmo. Sig. Cav. Felice Tribolati
sato col presente, poiché mentre io par- Presidente della Società Filarmonica
lavo della Banda attuale, egli invece con dei Concordi
PISA
arte finissima parla di quella del 1860 che
oggi più non esiste, e i cui elementi erano
1 :' i s
Il sig. Luigi Petrini assessore al nostro
Municipio, è stato insignito della Croce
di cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia con decreto Reale del 6 corrente, in
seguito a proposta del Ministero dell' Interno.
•
*
Ieri, martedì, in una dello sa'e della R.
Univereità, l'avv. D. Sanino tenne l'annunziata sua prolusione di Diritto Commeiciale.
Il pubblico era assai numeraso e tra il pubblico mi notavano molti fra i più egregi professori dell'Univeraita pisana. Il giovane professore fu inerítamnte applau la°. Sappiamo
che parecchi sono gli studenti che seguiranno
il corso dell'avv. Supino.
Del resto quando la lettera sarà modificata e porterà la firma dell' autore noi
non ci rifiutiamo di pubblicarla nel prossimo numero.
E profittiamo dell'occasione per dichiarare che effettuata questa pubblicazione
intendiamo chiusa la polemica sul troppo
lungo argomento.
LIBRI E GIORNALI
Il tesoro delle giovani madri, dell' editore Politti giornale illustrato delle spose
e delle famiglie, sotto la direzione delle
protettrici delPiefa.nzia; propugnatore del
morale materiale benessere delle famiglie.
Si pubblica iu Milano ai primi d'ogni
mese con figurini grandi colorati eseguiti
dai migliori artisti Italian!.
Quest'importantissimo giornale è destinato non solo alla edueazione ma ben
anche alla sapiente conversazione dei bambini, sarà l'amico sincero delle signore per
tutte le circostanze della vita.
Indice delle materie che saranno trattate lungo il corso dell'anno.
Religione, morale, igiene delle madri,
primi doveri d'una sposa, regole di famiglia, prime previdenze necessarie poi corredo d'un bambino, igiene dei fanciulli
ed importauza dell'educazione fisica in rapporto coll'educazione morale, malattie e
precauzioni utili a prevenirle, ricette semplici, consigli alle madri per le nutrici
mercenarie. Ogni madre potrà essere iu
continua corrispondenza colla direiione
del giornale per qualunque consiglio secondo il bisogno ed il caso. Del nutrimento, vestimento, passeggiate, vaccinazione del bambino, cura speciale della
dentificazione, doveri morali e materiali,
di madre e di nutrice, maniera di contenersi collo sposo, col marito ed in società, articoli sull'educazione dei figli, regole per ben formare e dirigere una famiglia sulle vere basi civili, morali e materiali, economia domestica di famiglia. Il
giornale conterrà giuocatoli ed illustrazioni. Articoli che all' utile associno il
diletto. Racconti e novelle morali; consigli intorno ai libri di lettura. Giuochi di
ricreazione pei fanciulli, consigli per conservare colla salute il materiale dono della
bellezza.
Condizioni d' abbuonarnento: Il tesoro
delle giovani madri si pubblica ai primi
d'ogni mese. — Per un anno lire 12 —
Semestre lire 6, 50.
DONO E PREMIO. Chi si abbonerà per un
anno avrà diritto ai seguenti 3 regali:
1. Un quadro Olegrafico — 2. Calendario
di Gabinetto — 3. Un foglio di carta preparata per poter ricopiare sulla tela i disegni delle tavole di ricamo.
Gli abbonati d'un semestre riceveranno
il secondo ed i! terzo regalo.
** *
Mercoledì 12 corrente , circa le ore
10 pomer., in via S. Margherita, Attilio B.,
Alessandro S. e Pietro G. vennero a contesa
per causa di donne. Inacerbitasi la questione,
e dalle parole venuti ai fatti, Alessandro S.
estratto un coltello vibrò con esso un colpa
a Pietro G. che ne riportò una grave ferita
al basso ventre, per cui fu portato allo apedale. — I feritori si dettero alla fuga rendendosi latitanti, ma invano, perchè la sera
SOCCE98iVR venivano arrestati ai Bagni San
Giuliano dall'Arma dei RR. Carabinieri d'ordine della P. S.
*'16 *
Tre cacciatori di contrabbando, due dei
quali con fucile, ed uno con panie, furono
sorpresi dai RR. Carabinieri che contestarono
loro la contravvenzione, sequestrando i fucili
e le panie ridette.
* *
La mattina del 9 corrente, circa le ore
2 e mezzo, sviluppavasi l'incendio in un pagliaio di Pellegrini Ferdinando di Asciano,
che ne risentì un danno di lire 130.
** *
Nella decorsa settimana furono eseguiti
i seguenti arresti: Per disordini 7; per forimenti 2; per oziosità, vagabondaggio e mancanza di carte 7; per coutravvenzioue alla
sorveglianza 1; per mandato dell' autorità
giudiziaria 1; per questua 1; per furto 1;
per resistenza alla forza 1.
*
Il Volterra scrive che nella settimana scorsa la croneca della provincia volterrana non
ha che rapporti della polizia. In Campiglia
accaddero dei piccoli furti, essendosi fatto
man bassa, in una casetta di campagna, su
alcuni fiaschi di vino, polli ed un fucile. Al
Fitto di Cecina e nella vicinanza di Montecatini furono arrestati due vagabondi. In
Guardistallo, Montescudaio e Piombino vennero contestate delle contravvenzioni sui pesi
e misure, in materia di caccia e per detenzione d'arme.
* *
Al Teatro Persici Fiacco di Volterra ha
incominciato le sue rappresentazioni la compagnia 11 Risorgimento tutta composta di
giovinetti e giovinette e diretta dal M. Pascucci allievo del R. Conservatorio di Napoli.
Auguriamo prosperi affari alla compagnia
che ha il nome stesso del nostro giornale.
** *
Un signore che non abbiamo l' onore
di conoscere ci ha inviato, per mezzo di
un suo amico che conosciamo benissimo,
una lettera violenta contro una corrispondenza di Guardistallo pubblicata nel Risorginzento, contro la quale aveva già scritto
il sig. Marchionneschi e alla cui risposta,
replica oggi il nostro corrispondente del
Fitto di Cecina.
Al signore che ci portò la lettera rispondemmo senza leggerla che, per debito
d' imparzialità l' avremmo pubblicata.
Al momento di mettere insieme il giornale abbiamo trovato che la pubblicazione
della lettera non era possibile per due ragioni: perchè non portava in calce la
firma dello scrittore e perchè le ingiurie
che vi si contengono sono troppo forti e
troppo poco parlamentari.
A
00
,
La maestra di ricamo, dello stess o
editore piccolo giornale, dei lavori femminili. Questo giornale di famiglia oltre a 4 pagine di testo, conterrà l'esatta descrizione dei lavori indicati sull'annessa tavola di ricamo, vi sarà una
estesa rivista dei lavori più in voga
non che chiare spiegazioni circa al modo
di eseguire ogui genere di lavori, sia sul
panno, sulla seta, biancheria, velluto, lavor i
al cauevaccio, ricamo in biancheria, velluto,
ricamo in bianco a colori, come borse da
viaggio, pantofole, porta ritratti, portamonete, portasigari, cuscinetti, porta biglietti di visita, ee. Inoltre conterrà consigli alle maestre circa il modo di ben
istruire la gioventù nei lavori di cucito.
Le associate inoltre potranno chiedere
disegni di ciò che loro abbisogna, che i
tosto saranno contentate nel prossimo numero. Si pubblica un numero al mese.
Prezzo d'abbonamento annuo lire 8.
DONO. — Tutte le associate riceveranuo
in dono un foglio di carta preparata per
ricavare qualsiasi disegno delle annesse
tavole di ricamo potendo così disegnare
loro stesse quanto gli abbisogna.
Le associazioni si ricevono presso la
Direzione del nostro giornale essendo autorizzati.
00
È stato pubblicato il fascicolo XV (dicembre 1875 ) lei periodico measile L'Agricoltura Italiana, diretto lal professor Girolamo
-
,
Caruso, Direttore della Scuola Superiore di
Agraria nella R. Università di Pisa, e compilato da autorevoli agronomi e agricoltori
d' ogni parto d' Italia, il quale contiene i seguenti lavori:
G. Caruso. L'ordinamento della Rappresentanza legale dell'agricoltura, in Italia.
A. Dei. Considerazioni sul metodo per combattere la Philloxera, proposto dal chimico Pornpilio Agnolesi.
L. Petrini. Sto ho sulla rendita dPgli t1 ivi
in Toscana, sulle spese di raccolta e sulla
manifattura dell'olio.
G. Rosa. La coltivazione economica del riso.
G. Bianca. Monografia agraria del territorio di Avola in Sicilia.
G. B. Cerletti. Congresso vinicolo internazionale di Colinar.
G. Vignali. Censide•azeini intoni.) ali' architettura rura'e.
s. Cremonesi e G. Bellinzona. Il caseiticio
nel a bassa Lainbardia irrigua.
La Direzione. Relaziane del Mi nistero d'agricoltura in Austria su quanto è stato fatto
nel periodo dal 1.° gennaio 1869 al 30 giugno 1874.
L. Staibano. Gli agrumi nella provincia di
Salerno.
G. Fogliata. Rassegna di zootecnia e di polizia, sanitaria: ricerche sperimentali sal
vello dei inerinos precoci e sul loro valore come produttori di carne.
A. Vicenza. Corrisponlenza della 'massa Italia adriatica (Chieti).
A. Dei. Il. di Toscana (Sieua).
G. M. ilfolfino I L di Liguria (Genova).
D. Mirabelli. Id. di Piemonte (Novara).
L. Pellini. Id. del Veneto (Vicenza).
G. Cartiso. Bullettino Agrario.
Sabato ha avuto luogo la prima rappresentazione del Nabucco del maestro Ver-
di. Il teatro, così nella platea come nei
palchi era affollato e l'opera ha avuto un
successo bello e meritato.
I cantanti sono gli stessi dell' altra
opera I Promessi Sposi, ma mentre in
quella si trovavano come a disagio, nel
Nabucco hanno potuto tutti far mostra
dei buoni mezzi artistici di cui vanno forniti.
Il baritono signor Masi che era già un
buon Don Rodrigo è addirittura un Halacco eccellente, così per la sua maniera
di cant tre, come per l'azione felicissima.
Dicasi lo stesso per gli altri, per la siguora Marzi che, sotto la spoglie di Abigaille, il pubblico applaudisce spesso e
volentieri; per la signora Scarlatti (Fenena) che ha una bella voce e cauta con
buon metodo, per il signor Colombana
(Ismaele); e per il sig. Mancini (Zaccaria).
I cori vanno piuttosto bene e tanto
che il pubblico chiese e ottenne la replica
del coro dei gran sacerdoti.
La messa in scena è decorosa e, in certi
punti, anche splendida.
L'orchestra sotto la direzione del giovane maestro sig. Marcucci lascia poco a
desiderare e meglio auderà coli' andare
avanti delle rappresentazioni.
Domenica sera il pubblico era più numeroso del giorno innanzi e il successo
anche migliore.
Nell'insieme --dicano quel che vogliono
i pessimisti — quest'anno i pisani non
hanno nessuna ragione di lamentarsi dell'Impresario, tanto più quando si pensi
che abbiamo già avuto un opera nuova;
che ora ci danno il Nabucco; che nel corso del carnevale ci daranno un'altra opera
e che in Quasesima avremo l'Aida per la
quale sono già state scritturate le due brave prime donne signore Destin e Tabacchi.
.
Fortunato Poli Gerente Respons.
••■••• ama.>
LINGUA TOSCINA
Sommario del Bullettino Agrario.
I. Riproduzioni.— IE. Apparizione della Phgllosera nella Spagna e nel Portogallo. —
III. I trattati di commercio e la tariffa dei
vini e degli olii. — IV. Apparecchio per
isturtiare la nutrizione e la respirazione
degli animali, ed esperienze relative. —
V. Statistica del bestiame. — VI. Erratacorrige.
- e•
NOTIZIE TEATRALI
.
Lessons in Italian are given sby
a professor, a graduate of the Universits
of Bologna, teacher in ste superior schools
of Pisa and Leghorn and well acquainted
hit freneh and english la,nguages.
ghest references. Apply to the editor of
tis jourual, and to M." Nistri and GiauDalli, booksellers.
OD
Si è pubblicato il num. 1 (Anno III,
Roma, 12 gennaio 1876) del GIORNALE DEI
LAVORI PUBLLICI E DELLE STRADE FERRATE
che contiene:
'
Sommario. — Il Gottardo. — Tunnel
della Manica. — L'Impero Germanico
e le Strade Ferrate. — I parafulmini.
— Il porto di Genova. — Nostre corrispondenze. — Rivista economica. —
Notizie ferroviarie. — Notizie e progetti di lavori. — Appalti. — Nostre
informazioni.
00
Il numero 2 contiene:
I lavori pubblici in Italia nell'anno 1875.
— La sistemazione del Tevere, lettera
del comin. A. Baccarini. — Il Tunnel
sotto la 3fanica. — Corrispondenza da
Londra. — Notizie Ferroviarie. — Notizie e progetti di Lavori. — Notizie
diverse. — Appalti. — Nostre informazioni. — Prodotti delle ferrovie. —
Annunzi.
17n Tedesco (Prussiano),
che ha fatto i suoi studi ali.' Università di Berlino, dà lezioni di tedesco e di greco antico. Domandare in Piazza San
Niccola 6, secondo piano.
Ai F1111COS1 od 1' It11lli
Lezioni di lingua inglese, date da un
inglese che è avvezzo a insegnare. Dirigersi al sig. M. A. C., Livorno. Ferma in
posta (affrancare).
Fuori Porta alle Piaggie, nella via
detta del Sacco,
VEIVIDESI
una palazzina con stalla, rimessa, giar-
dino e altri comodi. --- Per le trattative
rivolgersi al caffè della Stella, Sotto
Borgo, Pisa.
Pisa, Tip. Nistri 1876,
dì
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SUL VERO SCOPO dellascuola di Scicaze sociali iii Firollzo