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BULLETTINO DELLA SOCIETÀ BOTANICA I T A L I A N A
Dal prof. G. Arcangeli : Arcangeli. Ulteriori osservazioni sull' JEuryale ferox. Pisa 1888.
Il Socio M A R T E L L I terminato 1' elenco dei doni, fa osservare come
l'opuscolo del Socio Napoleone Passerini Sulla quantità di olio contenuto nelle olive delle più comuni varietà delle campagne fiorentine, sia
lavoro pieno d'interesse agricolo ; loda quanto il Passerini ha fatto
e propone alla Società di emettere un voto d'incoraggiamento al
soprannominato Socio, affinchè intraprenda un altro lavoro utilissimo alla agricoltura, il quale abbia per iscopo lo studio accurato
delle varietà di ulivo pia resistenti ai freddi invernali, tenendo conto
della quantità di produzione, nonché del suolo in cui meglio vegetano. Il Presidente osserva che tale questione fu già presentata
alla Società, quando il dott. Tanfani lesse una sua nota. Il Socio
M A R T E L L I risponde, che il lavoro che egli intende suggerire al
conte Passerini è d'indole differente; inquantochè il conte Passerini
dovrebbe tener d'occhio le diverse varietà di ulivo coltivate, più
produttive e nello stesso tempo più resistenti ai freddi ; mentre
le lacune cui altravolta aveva accennato il Presidente, e che sarebbe
a desiderare venissero ricolmate, si riferivano alla distribuzione altimetrica di questa pianta in generale. Il Presidente dopo di ciò pone
a partito la proposta del Socio Martelli per un voto d'incoraggiamento al Socio Passerini, la quale è approvata all'unanimità.
Il Presidente mostra un fungo conservato nell' alcool, inviato
dal Socio Massalongo. È il Polyporus sulfureus ; dimanda se i Soci
presenti, che più si occupano di micologia, abbiano da dare alla
Società qualche notizia riguardane questa specie. Prende la parola
il Socio MARTELLI il quale dice che vari anni addietro ha raccolto nel
Mugello, sopra una quercia, questo stesso Polyporus di dimensioni
assai più erandi, quantunque quelle dell'esemplare presentato non
sieno piccole. Non crede che sia una specie rara. Il Socio ARCANGELI
conferma quanto ha detto il Socio Martelli per la rarità ed aggiunge
che frequentemente lo ha veduto nel Pisano.
Il Presidente presenta un altro fungo conservato in alcool ed
inviato esso pure dal prof. Massalongo, cioè VAgaricus olearius DC.
Aggiunge che in Toscana è comune nell'autunno, ai piedi degli ulivi,
e ne rammenta la proprietà di essere fosforescente. Dà lettura in
proposito di una lettera del prof. Massalongo, il quale dice di avere
osservato che il fungo tenuto al buio doventava fosforescente solo la
sera. Su di che il Socio MARTELLI chieda la parola e si esprime nei seguenti termini : « Il fatto della fosforescenza di questo fungo è stato
soggetto di alcuni miei studi negli anni scoz'si. Non ho mai pubblicato
le mie osservazioni in proposito, perchè mai le terminai. La prima
menzione della fosfórese mza di questo fango trovasi in Battarra.
Il Micheli non ne fa parola. Il fenomeno singolare mi dette curiosità di studiarlo e pensando che occorrerebbero molte esperienze
essenzialmente fisiche, ricorsi per aiuti al chiarissimo fisico prof.
Filippo Cecchi delle Scuole Pie, altra volta mio maestro. Anche
questi si interessò del fatto, che studiammo insieme, ripetendo tutte
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