N. 11/2004 Anno IV - L’OCCHIO PARLANTE - Quindicinale di informazione e attualità - Aut. Trib. Ta n. 568 - (Spedizione in A.P. - 70% Aut. DC/DCI/TA/566 del 13/12/2001) - € 1 FACCIA A FACCIA TRA GIANNI FLORIDO E MICHELE TUCCI SOCIETA’ E... TECNOLOGIA In casa, in ufficio, ovunque... LA VOCE DELLA GENTE Acqua e “Acquedotto” EXTRA Aumento di alcool e droghe tra i giovani TUTTO PER LA FOTOGRAFIA anche vetrina dell’USATO USATO grandi occasioni Taranto - Via Dante, 406 - Tel./Fax 0997353158 S O M M A R I O Faccia a faccia tra Gianni Florido e Michele Tucci 6 - SOCIETA’ E... TECNOLOGIA In casa, in ufficio, ovunque... 8 - LA VOCE DELLA GENTE Acqua e “Acquedotto” 11 - EXTRA Aumento del consumo di alcool e droghe tra i giovani 12 - IL CONDOMINIO 13 - ARTE E CULTURA Rosalba Todaro 14 - FLASH Notizie in breve TRA GIANNI FLORIDO E MICHELE TUCCI SOCIETA’ E... TECNOLOGIA In casa, in ufficio, ovunque... LA VOCE DELLA GENTE Acqua e “Acquedotto” EXTRA Aumento di alcool e droghe tra i giovani Foto Uff. Sta. Candidati N. 11/2004 Anno IV - L’OCCHIO PARLANTE - Quindicinale di informazione e attualità - Aut. Trib. Ta n. 568 - (Spedizione in A.P. - 70% Aut. DC/DCI/TA/566 del 13/12/2001) - € 1 15 - L’OROSCOPO DI PICIUS FACCIA A FACCIA L’OCCHIO PARLANTE 11/2004 Quindicinale di attualità e informazione Reg. Trib. Taranto n. 568/2000 Direzione, Redazione, Amministrazione Taranto -Via Catania, 1 - Tel./Fax 0997362759 E-mail Direttore: [email protected] Amministrazione: [email protected] Pubblicità: [email protected] Direttore Editoriale Vito Conversano Direttore Responsabile Alessandra Carpino Editore Folder Immagine srl Stampa Industrie Grafiche Brizio Associato Unione Stampa Periodica Italiana Editoriale Siamo ormai alle battute finali. 4 - ATTUALITA’ Le Elezioni 2004 sono ormai prossime e, quindi, prepariamoci, con coscienza, ad esercitare il nostro diritto-dovere di elettori. Le battaglie elettorali sono state più o meno civili, anche se si è avuta l’impressione del déjà vu. Certo che ci siamo resi conto che la politica ha battuto il calcio! Cosa vogiamo dire con questa affermazione? Semplice... A pochi giorni dall’inizio del Campionato Europeo di Calcio si parla più di politica che della squadra italiana... e per una nazione basata sul “pallone” è tutto dire. A meno che il Calcio non è più nel cuore e nella testa degli Italiani. Mah! Dando un in bocca al lupo agli Azzurri (accidenti... ho fatto propaganda elettorale!...), ritorniamo all’argomento della politica. E’ sempre bellissimo sentire, ad esempio, che, se si mangia il merito è del buon lavoro del Governo (da una parte) e la colpa è del Governo che crea l’obesità (dall’altra parte)... se non si mangia la colpa è del cattivo lavoro del Governo (da una parte) ed il merito è del Governo che così riesce a sconfiggere l’obesità (dall’altra parte)... Chiaramente sono delle estremizzazioni di ciò che si ascolta, ma, forse servono a rendere l’idea che, comunque, è sempre questione di punti di vista. Sono proprio poche le volte che si guarda e si discute la realtà con oggettività e non con strumentalizzazione politica. Per quanto riguarda noi, abbiamo cercato di fare un faccia a faccia, come se fossero entrambi presenti in contemporanea, tra i due Candidati più accreditati a giocarsi la “fascia” di Presidente della Provincia e cioè Gianni Florido e Michele Tucci. Molto interessante il risultato. Gli elettori potrebbero anche prendere spunto dalle risposte per confermare la propria scelta (o cambiarla) prima di andare alle urne i prossimi 12 e 13 Giugno. Per quanto riguarda gli altri Candidati, non ce ne vogliano... pur rispettando la loro opinione ed il loro modo di vedere la politica, riteniamo che sia finito (ammesso che ci sia mai stato) il tempo dei tiratori liberi, cioè di coloro che fanno l’uno contro tutti. La storia e l’esperienza (positiva o negativa, ai posteri) di qualcuno che l’ha fatto, dovrebbe far intendere che per correggere qualcosa che magari non va, è meglio essere dentro il sistema che non contro il sistema stesso, perchè altrimenti si rischia di non poter fare davvero niente, e quindi di fare il male dei cittadini. Certo è che, se si deve tentare di correggere, modificare o eliminare qualcosa che non va, si deve comunque raggiungere un buon consenso in termini numerici e non solo, vale a dire che, purtroppo, non serve avere solo un gran numero di elettori, ma anche un numero di elettori poco influenzabili dal “vento che tira”, e con questo vorrei chiudere questo discorso. Chi ha orecchie per intendere, intenda! Finito il delirio di un povero idealista ma con l’occhio calato sulla realtà, non possiamo che augurare a tutti coloro che vanno a votare (noi compresi) di scegliere bene: far proseguire un lavoro iniziato o cambiare può essere davvero importante: ne va del futuro del nostro territorio! A coloro che andranno a gestire, chiunque essi siano, vogliamo dire: amate il nostro territorio, almeno alla pari del potere! (VitoC) FACCIA A FACCIA tra Gianni Florido e Michele Tucci M ichele Tucci e Gianni Florido: estrazione politicosociale diversa, schieramento diverso, poli opposti, un unico obiettivo: la poltrona di futuro Presidente della Provincia di Taranto. Dieci domande rapide, senza fronzoli, corredate dalle risposte, altrettanto frizzanti, perentorie, partorite ad effetto, sia come pensiero, sia come arte dialettica. Una sorta di intervista a due voci ed a distanza, un simbolico faccia a faccia fra i due candidati principali, un viaggio scorrevole attraverso le loro impressioni, fra battute, ricordi intimistici e filosofie di mestiere. Michele Tucci e Gianni Florido, pochi anni di distanza fra i due, entrambi nati a Taranto, in primavera inoltrata il primo (31/05/48), in inverno dal sapore natalizio il secondo (1/12/52); in comune lo stesso percorso di studi universitari, GIANNI FLORIDO 4 L’Occhio parlante Facoltà di Scienze Politiche all’Università di Bari. Michele Tucci opta per l’indirizzo politico amministrativo, conseguendo la laurea con il massimo dei voti; Gianni Florido si specializza in Diritto della Previdenza Sociale, dedicando la sua tesi all’argomento sulla riforma del sistema pensionistico nostrano. Ambedue i candidati alla Presidenza della Provincia sono coniugati, con due figli a testa. Trascorsi differenti per Michele Tucci e Gianni Florido: il primo possiede un ampio curriculum nel quale i compiti istituzionali si inanellano dagli anni ottanta, il secondo, scevro dalla parte attiva della politica, immola la propria carriera essenzialmente al sindacato. Michele Tucci, leader della coalizione di centrodestra, Dirigente dell’Ente Pubblico APT di Taranto (in aspettativa, da quando riveste il ruolo di parlamentare), traccia il suo cammino politico più complesso a partire dallo scorso decennio, ricoprendo incarichi di Consigliere comunale, poi vari Assessorati (Politiche Sociali, Politiche Comunitarie). E’ attuale Vicesindaco di Taranto, con deleghe alle Politiche Comunitarie, di P.M., alle Finanze. Sempre militante nelle fila del CCD, ne ha ricoperto l’incarico di Segretario provinciale nel ’94: fedele alla linea, Michele Tucci è orgoglioso dell’impennata nazionale ottenuta dal suo partito, tramutato in UDC. Non a caso, è lui l’attuale Presidente Provinciale dello stesso. La carrellata di impegni prestigiosi prosegue con il titolo di Onorevole. Gianni Florido aspira, invece, al suo primo grande incarico sull’abbagliante proscenio politico. Una sfida nuova, per il protagonista della Cisl. Eletto nel giugno ’98 come, appunto, Segretario Generale della Cisl territoriale di Taranto, Gianni Florido diventa Presidente del Consiglio di Amministrazione della “Società Servizi Cisl Taranto s.r.l.” nel gennaio della stagione seguente. Il capostipite del polo di centrosinistra, creatore di una lista autonoma che porta proprio il suo cognome, dal luglio 2002 ricopre il ruolo di componente di Giunta Camerale e del Consiglio di Amministrazione della Camera di Commercio di Taranto. Entrambi i pretendenti alla vittoria hanno a cuore il tenore di vita del territorio jonico, del cittadino e della sua stima nei loro confronti. La politica è una passione? Quando e come, è nata in lei? FLORIDO: Innanzitutto è nato l’impegno sociale, più che quello politico. In me è nato in giovane età, ho iniziato con l’oratorio, poi con la Gioventù Aclista. In seguito c’è stato il sindacato, ed adesso la politica. Il mio è un impegno coerente ed è sorto tanti anni fa, circa trentacinque. Non sono mai stato iscritto ad alcun partito. Le mie uniche tessere sono quelle di Gioventù Aclista e della Cisl. TUCCI: E’ nata in maniera del tutto casuale. Io ero funzionario e sono dirigente dell’Ente per il Turismo di Taranto, un organismo che ha sempre avuto un ruolo centrale nella vita della città, non solo perché fa semplice promozione turistica. Il ruolo che tale Ente ha sempre avuto, sin dai tempi in cui era una diramazione dell’Industria del Turismo, tendeva a porlo al centro dell’interesse della città: operatori turistici, operatori sociali, fornitori, agenti di viaggio. Venivano valorizzati i contatti con la gente, con il pubblico, la capacità di relazioni umane, sociali, professionali. Questo mi ha portato a frequentare molti uomini del settore politico, e tale condizione ha inciso notevolmente sul mio naturale trasferimento dalla professione alla politica. Cosa pensa della famiglia? FLORIDO: Credo che sia la cosa più importante. Fondamento essenziale di qualsiasi forma di società ordinata. La famiglia rappresenta la prima fonte di diritto. TUCCI: E’ un bene insostituibile, da tenere riparato dai clamori della politica, e da tutte quelle degenerazioni che la politica generalmente opera nei riguardi degli uomini. Lei ritiene di vincere? Perché? FLORIDO: Credo che ci siano buone possibilità. Questo mi pare l’orientamento che vedo fra la gente, e soprattutto perché registro una voglia di cambiamento, che credo la mia persona possa intercettare. TUCCI: Io combatto. Non ho detto che competo: combatto. Combatto, come ho sempre fatto. E’un impegno che mi è stato richiesto, non l’ho cercato io, non l’ho rifiutato, perché un uomo politico non può scegliersi gli obiettivi personali. Se possiede cultura politica, se ha amore di partito, deve comunque dire sempre “obbedisco”, e sentirsi gratificato. Anche quando gli chiedono di svolgere un ruolo come quello che mi hanno chiesto di svolgere oggi, il quale potrebbe apparire una diminutio rispetto al compito istituzionale di Parlamentare nazionale e di quello di Vicesindaco di una città capoluogo che io rivesto. E’ una situazione complessa ma esaltante nello stesso tempo. Un aspetto positivo del suo avversario. FLORIDO: E’ un grande lavoratore. E’ una persona a cui piace lavorare molto, che lavora intensamente. TUCCI: Io non ho mai giudicato il mio avversario. Un aspetto negativo del suo avversario. FLORIDO: E’ troppo veloce. TUCCI: Ancor meno mi permetto di giudicare. Qual è il miglior politico del nostro territorio? FLORIDO: Rispetto al passato io vedo pochi politici bravi.Vedo amministratori in gamba, ma non politici intesi come tali per il loro spessore. Sicuramente, dal punto di vista della rappresentanza parlamentare, Battafarano ed Ostillio sono due persone di qualità. TUCCI: Secondo me Mario Mazzarino. Un uomo che ha fatto tanto per questo Paese e per questo territorio. Un uomo di cui si rimpiangono le qualità politiche, umane, professionali, si rimpiange la lucidità politica con la quale ha saputo coniugare le esigenze del territorio, molto complesse, molto difficili, con il ruolo di politico a tutto campo in favore di Taranto. Questo nel passato. Attualmente? Chieda alla gente... Qual è il peggior politico del nostro territorio? FLORIDO: E’ una domanda a cui preferisco non rispondere. TUCCI: Chieda alla gente. Il peggior politico è colui che non riesce a trasferire sul territorio il prodotto del suo lavoro. La politica sta finendo o sta ricominciando? Perché? FLORIDO: Purtroppo qualcuno vorrebbe far ricominciare una politica nella quale i partiti abbiano in mano la regia di tutto e del tutto. Io spero che stia riprendendo invece un’attenzione alla MICHELE TUCCI politica intesa come sostegno ai problemi della gente. Mi pare che questo tipo di politica stia ricominciando. TUCCI: Sta ricominciando. C’è stato un lungo, lunghissimo periodo in cui la politica è stata emarginata, accantonata, quasi scientificamente evitata. Intendo quella politica fatta di clamori, fatta attraverso i media, la politica scritta da altri, suggerita da altri. La politica è quello che nasce dalla gente, con la gente, fra la gente. Questa è la politica. Destra, sinistra o centro: di cosa c’è voglia politicamente in Italia? FLORIDO: Secondo me di centro. Il centro rappresenta il luogo verso il quale tutti tendono: lo intendiamo come il luogo della mediazione. Vi tendono anche le forze di sinistra. Se per destra si intende, invece, la vecchia destra storica, secondo me non ce n’è più bisogno. Se per sinistra si intende giustizia sociale, distribuzione della ricchezza ed equità, c’è bisogno anche della sinistra, che io spero sempre riformista. Comunque credo che la grande attesa di futuro si proietti verso un centro, inteso non come luogo fisico, quanto come politica della mediazione, dell’arte di condurre tutto all’unità. TUCCI: Di mettere al centro dell’impegno politico il bene del territorio. Il ritratto del suo elettore tipo. FLORIDO: Il mio elettore tipo è lavoratore, uomo o donna, imprenditore, operaio o impiegato, commerciante. Una persona che apprezzi l’importanza del lavoro e sappia trarre dallo stesso lavoro gli insegnamenti che esso dà. Il lavoro è forma di elevazione sociale, di dignità, per cui io credo che bisogna spingere perché questo sia garantito per tutti. TUCCI: Più che un elettore amico, un cittadino amico. (AleC) L’Occhio parlante 5 SVILUPPO TECNOLOGICO ... che l’occhio della ragione rimanga sempre vigile, poiché é facile che gli oggetti che noi riteniamo essere indispensabili nel quotidiano, possano diventare i padroni della nostra esistenza!... S iamo nell’era del digitale. La vita dell’uomo è strettamente connessa alle modificazioni correnti di sistemi tecnologicamente avanzati che hanno il fine di migliorare le condizioni d’esistenza e influenzare a ritmo serrato abitudini acquisite da anni. Sono i giovani del nostro tempo i figli della nuova tecnologia, quando già all’età di dieci anni sono capaci di considerare il loro personal computer come fedele compagno di giochi. Il computer ha rivoluzionato il nostro modo di intendere la vita. In ufficio ha regalato senso dell’ordine e sicura efficienza facendo scomparire schedari impolverati e migliorando il ritmo di lavoro. La pausa tra l’ampliamento di una banca dati e la lettura della posta elettronica è scandita dai colori conturbanti di un suggestivo screen-saver che conduce la mente a trastullare tra paesaggi esotici e ghiacciai innevati. E mentre si sorseggia un caffè c’è anche il tempo per un solitario veloce con il nostro “personal compagno di lavoro” che evita di portarsi appresso le carte e di mescolarle all’occorrenza. Il rischio però è quello di rimanere otto ore con gli occhi abbarbicati allo schermo di un portale. Anche il relax di casa è tutto affidato all’avanguardia tecnologica. Il nuovo lettore dvd ha ormai soppiantato il caro vecchio videoregistratore e lo schermo a cristalli liquidi permette una migliore qualità di visione ed occupa minore spazio. L’architettura della casa si adegua ai nuovi spazi, diventa più confortevole e superaccessoriata consentendo maggiore praticità ed autonomia di gestione. La donna non è più soltanto la padrona del focolare domestico, inteso come il luogo dove adempiere i servizi della casa. Oltre a coordinare sapientemente con la destrezza che le è propria, il rumore fracassante dell’aspirapolvere con quello ancor più martoriante del robot da cucina, si trova ora a dover far i conti con la consolle dei videogiochi e i giochi supertecnologici del proprio bambino. Il salotto di casa si pregia ora di tutto ciò che il mercato offre in termini di svago. E proprio in questa stanza troneggiano televisori, computer, play station, stereo, lettore dvd, decoder e ultimo arrivato il digitale terrestre. Basta adagiarsi comodamente in poltrona, munirsi di una serie 6 L’Occhio parlante di telecomandi e lo sfavillio di luci e suoni crea l’atmosfera giusta per il meritato relax. E se il riposo pomeridiano permette qualche ora di silenzio, ecco che uno dei tre o quattro cellulari presenti in casa schernirà il nostro sonno sulle note polifoniche di una hit del momento! Ed è proprio il cellulare che oggi scippa l’intimità e la quiete. Non molti anni fa era considerato ancora uno status symbol seppure fosse solo un lontano e rudimentale parente del piccolo e accessoriato oggetto che oggi pavoneggia cover e sportellini e immortala paesaggi e persone. I ragazzini sono i più agguerriti fruitori del telefonino d’ultima generazione. E la loro comunicazione si spezza, diventa frammentata, racchiusa in un massimo di 160 caratteri possibili per inviare un sms. Il cellulare, è vero, può essere d’aiuto in certi casi ma è pur vero che soltanto il buon senso può evitare che diventi un elemento disturbante in altre situazioni. Anche una conversazione seria tra due persone può essere interrotta dall’improvviso squillo di un telefonino, per non parlare di momenti e luoghi in cui può diventare a dir poco imbarazzante, quali una sala cinematografica, una chiesa o una lezione universitaria. Anche una veglia funebre è straordinariamente interrotta da una melodia festosa! L’informatica poi continua a fare passi da gigante. Cresce il bisogno di informatizzarsi per avere più opportunità da spendere nel mondo del lavoro e per usufruire dei più moderni sistemi di comunicazione. La posta elettronica è un mezzo rapido e sicuro che ha rimpiazzato busta e carta da lettera. Il cartaceo ha vita difficile ora che anche la cultura preferisce la produzione in cd e dvd piuttosto che volumi ingombranti e poco pratici da consultare. I ragazzi non sfogliano più le vecchie enciclopedie per sviluppare una ricerca ma si affidano al più veloce mezzo di connessione che avventura loro in un mondo interattivo e virtuale. L’interrogativo è d’obbligo, dunque. La tecnologia ha il solo fine di migliorare l’esistenza dell’uomo o porta con sè anche il logorio snervante prodotto dall’uso smisurato di accessori e componenti che invadono tutti i nostri spazi? L’uomo deve acquistare consapevolezza e controllo del mezzo di cui si serve, evitando di farlo diventare indispensabile ed eccessivamente invasivo. Questo permetterà un utilizzo più coscienzioso e sicuro in vista del futuro e prospetterà nuovi modelli educativi e culturali. Sarà opportuno rivolgere particolare attenzione alla didattica, al telelavoro e al miglioramento dei servizi di pubblica amministrazione per il cittadino. Per quel che concerne i modelli educativi vediamo, già oggi, quanti mezzi sono a disposizione dei giovani per studiare, e quanti altri sono a disposizione degli insegnanti, dei professori, per poter arricchire il modo di insegnare. In questo momento, le possibilità che sono offerte dalla tecnologia sono enormi rispetto alla capacità di sfruttamento effettivo e quindi rispetto alla domanda. Lo squilibrio che c’è ancora tra offerta tecnologica e domanda culturale dovrà essere superato mediante lo sforzo comune delle industrie, dei centri in cui si fa cultura, delle amministrazioni pubbliche. C’è un’offerta grandissima, per esempio, di tecnologie per canali di tipo diffusivo. Basti pensare a quello che sta succedendo negli Stati Uniti con la televisione via cavo, con la diffusione diretta via satellite che rende disponibili centinaia di canali; oppure alle possibilità che si sono già aperte con Internet di accedere a una quantità enorme di dati, di informazioni. La tecnologia, ci metterà a disposizione molte possibilità nel prossimo futuro, tanto che spesso, viene quasi il dubbio se non sia meglio porre qualche freno. Qualcuno parla a proposito del ritmo della tecnologia, troppo veloce rispetto alla domanda. Ma probabilmente basterà creare le condizioni affinché la domanda si sviluppi adeguatamente anche nel nostro paese, come si sta sviluppando in altri paesi e, in secondo luogo, affinché ci sia una produzione di tutti quei servizi necessari a supportare la domanda per mostrare come la tecnologia, se usata adeguatamente, è al servizio di ognuno di noi. Questa possibilità è prospettata dal rapporto solido e proficuo tra le industrie che producono tecnologie e rendono disponibili delle applicazioni e le università, i centri di ricerca, le quali producono, in un certo senso, idee per il futuro; e poi i Comuni, gli Enti Locali, le Istituzioni, le Amministrazioni centrali: tutte quelle realtà che vivono il mondo della cultura e che sviluppano la cultura. Tutto questo crea la condizione ideale per uno sviluppo che non coinvolge soltanto l’area consumistica o del divertimento, ma anche quella dei servizi, per un miglioramento globale del nostro modo di vivere. Uno dei settori sui quali sembra puntare maggiormente la tecnologia è quello della formazione, della didattica. L’intento è proprio introdurre la multimedialità nelle scuole di ogni ordine e grado attraverso sperimentazioni che possano interessare tutti gli istituti scolastici. Sicuramente quello della didattica è un settore nel quale il valore d’uso delle nuove tecnologie è fondamentale e può cambiare in termini positivi il nostro modo di vivere. Un altro campo su cui si sta da poco investendo è quello del telelavoro. Questa nuova metodologia di lavoro rappresenta certamente una sfida per il futuro. E’ fuori di dubbio quanto il telelavoro possa aiutare da un lato le aziende a migliorare in termini di efficienza e, dall’altro, ciascuno di noi a migliorare il rapporto con il lavoro e con la vita quotidiana. Telelavoro può significare opportunità di occupazione nuove, diverse per il nostro territorio, per i giovani del Mezzogiorno, e soprattutto per le donne, che hanno più problemi oggettivamente di quanti non ne abbiano gli uomini a partecipare con continuità al mondo del lavoro. Questo offrirebbe alle donne l’opportunità di lavorare comodamente da casa riuscendo così a conciliare l’esigenza del lavoro con la priorità per i figli. Attraverso lo sviluppo tecnologico è inoltre possibile migliorare e rendere più diretto il rapporto con i Comuni, con gli Enti Locali. In alcune città è già presente questo intento con l’obiettivo di sviluppare e sperimentare assieme servizi per i cittadini, per vedere come le nuove tecnologie dell’informatica e delle telecomunicazioni possono servire a migliorare il rapporto tra gli Enti Locali, i Comuni e il cittadino con reciproco beneficio. Tutto questo può significare progresso, sviluppo delle tecniche a sostegno dei nostri bisogni, sempre nuovi e crescenti. Ben venga dunque la tecnologia come strumento di puro divertimento che assecondi i nostri capricci e ci lasci crogiolare nella beatitudine dell’ozio. E ancora meglio sarà investire le nuove tecniche in cultura e conoscenza. Ma è bene in entrambi i casi che l’occhio della ragione rimanga sempre vigile, poiché è facile che gli oggetti che noi riteniamo essere indispensabili nel quotidiano possano diventare i padroni della nostra esistenza. (Rosa Menza) L’Occhio parlante 7 ACQUEDOTTO PUGLIESE e ACQUA Bisogna pagare altrimenti si resta a secco! S vegliarsi la mattina con il desiderio di una bella doccia rinfrancante e scoprire che dai rubinetti non esce una sola goccia d’acqua. E’ quanto è successo ad alcuni tarantini che, nei giorni scorsi, hanno scoperto che l’erogazione era stata tagliata a tutto il condominio. Non si è trattato della riproposizione in chiave idrica del black out che quest’estate ha lasciato al buio tutta l’Italia. In questo caso non si è giocato a scaricabarile con le colpe, dall’Enel ai paesi esteri sino ad arrivare all’albero che cadendo sul filo giusto ha creato l’effetto domino. Stavolta le responsabilità erano chiare: se l’intero palazzo era a secco, la colpa era... del vicino. L’Acquedotto Pugliese ha avviato una campagna per il recupero crediti. Per far fronte ai mancati e ritardati pagamenti il gestore del servizio ha, infatti, scelto di ricorrere alle maniere forti spedendo delle lettere che comunicano la determinazione dell’interruzione dell’erogazione e la data in cui verrà effettuata. Nel caso l’avviso rimanga lettera morta i rubinetti vengono chiusi. Fin qui niente di nuovo sotto il cielo. Lo fanno già altre aziende: se non paghi non puoi più usufruire dei servizi. Il problema è che i contratti con l’Acquedotto sono condominiali. Questo significa che se si vuole chiudere l’acqua ad uno, la si deve chiudere a tutti. Un palazzo di quattro piani o un grattacielo con 50 famiglie non fa differenza, e non conta nemmeno che i pagamenti di tutti gli altri inquilini siano sempre stati regolari. Se si vuole evitare di tornare ad attingere dal pozzo sotto casa le quote vanno pagate. In seguito i condomini potranno rivalersi sul moroso per quanto dovuto. I contorni di questa vicenda sfiorano l’assurdo. Ne avevo letto sui giornali ma credevo si fosse trattato solo di un errore. Forse qualcuno dovrebbe ricordare all’azienda che gestisce l’acquedotto che abbiamo i nostri diritti. Già! Tutti hanno il diritto ad avere l’acqua ma le aziende devono anche tenere in pari i bilanci. Secondo me è giusto, l’Acquedotto non può sostenersi con l’aria. Io faccio l’impiegata per un’impresa che eroga servizi e conosco bene la questione. Mi pare normale che l’ente, pubblico o privato che sia, agisca nei confronti dei morosi anche in modo deciso. La cosa che mi stupisce è che i condomini siano arrivati al punto di farsi tagliare l’acqua. Mi risulta che tutti abbiano una cassa 8 L’Occhio parlante condominiale dalla quale attingere per eventuali spese urgenti. Questo poteva essere il caso, potevano coprire con quei fondi quanto mancava. Gli inquilini avrebbero potuto agire in seguito sull’inadempiente. Sul tavolo c’è anche la questione della qualità dei servizi. Non possiamo continuare a demonizzare le aziende, ognuno deve fare il proprio lavoro. Il problema non è l’Acquedotto che taglia l’acqua, il problema sono i morosi. Se tutti pagassimo con regolarità, i servizi sarebbero migliori e soprattutto i costi diminuirebbero. Se i conti non tornano bisogna agire e il modo più immediato è ritoccare i prezzi. Iniziamo a chiederci, allora, chi sta veramente dalla parte sbagliata. Tagliare l’acqua ad un intero condominio può danneggiare decine di famiglie. Non pagare la propria quota, invece, danneggia l’intera collettività. Sulla questione costi, però, non tutti sono così tolleranti. Viste le tariffe sembra che dai nostri rubinetti da qualche tempo non esca più acqua ma petrolio! Un tempo c’era la spettanza, 35 metri cubi per tutti e si pagavano solo le eccedenze. Oggi tutto questo è stato abolito, le tasse sono aumentate vertiginosamente e dobbiamo corrispondere anche quanto consumiamo per gli scarichi della fogna. In pratica la bolletta è raddoppiata e ci vengono ancora a parlare di crisi. Ora c’è questa novità dell’interruzione dell’erogazione. Sembra di essere tornati al Medioevo, quando i signorotti facevano il bello e il cattivo tempo con i loro esosi balzelli e gli odiosi pedaggi. A questo punto, per rimanere in metafora, possiamo solo sperare che arrivi un Robin Hood del nuovo millennio e che rimetta lui le cose in ordine. Sullo sfondo un fatto: siamo un popolo sprecone in una terra povera d’acqua. Consumiamo troppo e male. Siamo schiavi di abitudini sbagliate che qui in Puglia sono dei veri e propri lussi. I nostri bacini non sono molto ampi ma la maggior parte di noi adopera l’acqua con grande disinvoltura. Eppure negli anni precedenti abbiamo visto che basta poco perché si verifichi un’emergenza. Un inverno poco piovoso e già si parla di siccità e di difficoltà di approvvigionamento. Bisognerebbe diffondere una cultura del risparmio. Le ultime scelte operate dall’Acquedotto, invece, sono troppo drastiche. Prima di fare questa campagna di recupero crediti avrebbero dovuto garantire i clienti che sono sempre stati rispettosi delle scadenze. In questo modo non si fa che alimentare una percezione negativa del gestore. Credo ci fosse il dovere di cambiare prima i contratti, da condominiale a individuale. Solo dopo sarebbe stato giusto procedere. Loro in ogni caso hanno tutti i numeri per continuare a farlo. Dura lex sed lex, direbbero i latini. (Gianluca Blasi) Mr. EYES L Ottico TARANTO Via Calabria, 51 - Tel. 0997352261 - Cell. 334/3567797 PER LA PUBBLICITA’ SU Folder Immagine srl TARANTO - Via Catania, 1 - Tel./Fax 0997362759 - Cell. 3355242404 MULTISERVICE Giuseppe Petruzzi SERVIZI INTEGRATI TOTALI per Condomini e Privati TARANTO - Via Umbria, 83c - Tel. 3394778242 Coop.va Sociale TARANTO - Corso Italia, 339 - Tel. 0997723785 Fax 0997723673 Le cattive abitudini dei giovani moderni: uso e abuso di alcool e droghe U niverso giovanile: un target di popolazione estremamente vulnerabile ai rischi legati al consumo di bevande alcooliche e all’assunzione di sostanze stupefacenti. Cattive abitudini e vizi “incorporati” ad un’età la cui soglia scende sempre di più. Secondo un’indagine compiuta dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in Italia il primo bicchiere viene sorseggiato in media a 11-12 anni, in Europa a 14. La bevanda preferita è la birra, seguita da vino, aperitivi alcoolici e amari. Dati interessanti riguardano il sesso femminile: il numero di ragazze che fa abitualmente uso di alcolici è passato dal 35,7% del 1998 al 41,6% del 2001. E sono sempre le ragazze a preferire bere lontano dai pasti. Nell’ambiente maschile l’aumento verificatosi è dal 46,2% al 51,6%. L’alcool, a differenza degli altri principali fattori di rischio, gode di un’accettazione sociale e di una familiarità e popolarità legate alla cultura italiana del bere, una cultura mediterranea che poneva, sino a un decennio fa, il consumo di vino come componente inseparabile dell’alimentazione. Ma oggi la situazione è totalmente diversa: le abitudini e i modelli di consumo sono cambiati e la disponibilità di bevande alcoliche è più ampia. La conseguenza è che i giovani hanno trasformato il significato originale del bere, separandolo dalla ritualità dei pasti e valutandolo soltanto in funzione degli effetti che l’alcool è in grado di esercitare sulle performance personali. L’alcool è usato per sentirsi più sicuri, più loquaci, per facilitare relazioni interpersonali, per apparire più emancipati e più “trendy”, per essere più facilmente accettati dal gruppo o, in alcuni casi, per conquistare un ruolo di presunta leadership tra i pari. Del resto, bere è “normale”: lo si vede nella vita quotidiana come nella fiction televisiva. Attraverso un monitoraggio compiuto dall’OssFAD (Osservatorio su fumo, alcool e droga) su circa tremila ore di film e telefilm trasmessi sul piccolo schermo dalle principali reti nazionali, è emerso che le bevande alcoliche fanno la loro comparsa in tv ogni 13 minuti, il doppio delle sigarette. I media e le pubblicità propongono così individui che bevono e hanno successo nella vita, nella coppia, nel lavoro. Un messaggio che mostra solo un lato della medaglia ma che ha un impatto notevole soprattutto sui ragazzi. Alla loro età, poi, è più facile che un vizio ne attiri un altro e al consumo di alcool non di rado è legato anche quello di droghe. Secondo un’indagine condotta dall’ Unione Europea su 7600 ragazzi tra i 15 e i 24 anni, 1 su 3 ha fumato uno spinello almeno una volta. Tra tutti, gli italiani sono quelli che fanno meno uso di droghe: solo il 17% ha provato la cannabis e il 2,7% in totale ha fatto uso di cocaina, eroina, ecstasy e anfetamine. Il luogo in cui è più facile recuperarla è la discoteca (80%), seguita dalle feste (68%), da posti vicini all’abitazione (54%) e dalle scuole (50%). La causa principale è rappresentata dai problemi familiari, ma spesso si prova per curiosità. E’ uno spettacolo che si vede spesso e ovunque, anche nei luoghi che dovrebbero invece restare lontani da ogni forma di pericolo per i giovani, come le scuole. Ragazzi che hanno sostituito la sigaretta con lo spinello, ritenendo che i danni non siano poi così gravi, se paragonati a quelli delle droghe pesanti. Ragazzi che durante le lezioni si concedono una pausa per “sballarsi” un po’, stanchi come sono di ascoltare le noiosissime parole dei professori, per rientrare in aula totalmente persi nei loro pensieri e con uno sguardo che parla da sé. La curiosità di provare sensazioni “diverse” spinge molti ad assumere pasticche in discoteca, dove l’ambiente complessivo non fa altro che allontanare i ragazzi dal controllo razionale sui loro comportamenti: luci abbaglianti, musica ad altissimo volume, un buon numero di bicchieri di superalcolici e tanta voglia di divertirsi. E il giorno successivo giornali e telegiornali ci informano delle conseguenze che i nuovi e dannosi stili di vita della nuova generazione hanno sulla vita dei giovani stessi: l’Organizzazione Mondiale della Sanità indica che in Italia su 170 mila incidenti stradali che si verificano annualmente sulle nostre strade, 50 mila sono attribuibili all’elevato tasso di alcool presente nell’organismo, mentre circa la metà delle 6 mila morti causate da tali incidenti riguardano individui giovani. Ascoltando i ragazzi è sempre più frequente rilevare il ricorso al bere o alle droghe come ad una ritualità connotata da un preciso valore comportamentale: una scorciatoia per affrontare le situazioni percepite come difficili, ma altamente dannosa per la salute. Spesso è una soluzione adottata per rispondere al disagio o a problemi personali e relazionali che andrebbero identificati o, ancor meglio anticipati, attraverso il dialogo e la comunicazione soprattutto da parte dei genitori. Un discorso in più va fatto per le adolescenti. E’ sempre più frequente, infatti, riscontrare giovani ragazze che si ubriacano o che eccedono nel bere. Il fenomeno è piuttosto recente, dal momento che in passato era considerato “sconveniente” per una donna bere e soprattutto in pubblico; il gesto era considerato socialmente deprecabile e, per certi versi, categorizzava la donna in maniera negativa. Del resto, il sistema di smaltimento dell’alcool è differente per i due sessi, essendo l’organismo femminile capace di eliminare la metà dell’alcool ingerito rispetto a quanto avviene per i maschi. Ecco perché le donne sperimentano prima degli uomini gli effetti negativi che anche pochi bicchieri di bevande alcoliche possono determinare. Non così per le sostanze stupefacenti. I disturbi psicofisici causati dalle droghe sono visibili in ugual maniera su ragazzi e ragazze ed è estremamente importante evitare che si arrivi all’assuefazione. La prevenzione deve essere la prima arma da utilizzare in questo campo, attraverso campagne sociali di sensibilizzazione e informazione dei giovani, impegnando strumenti di comunicazione validi (cartelloni, depliant, opuscoli, questionari, siti Internet) che possano raggiungere tutti i luoghi di ritrovo giovanile (scuole, pub, discoteche, concerti) e incidere efficacemente a modificare stili di vita dannosi. (Roberta Poggi) L’Occhio parlante 11 a cura del Geom. Pasquale Valente Amministratore di Condominio (associato ANACI) Come bisogna comportarsi per il recupero delle spese condominiali di un condomino fallito? Non capita tutti i giorni, ma può succedere che un condomino, titolare di una ditta individuale o di una società di persone, fallisca. In quest’ultima ipotesi, com’è noto, di regola fallisce la società, ma anche il socio illimitatamente responsabile in proprio. Ed allora la “grana” per l’Amministratore è di primissimo ordine. Come dovrà comportarsi per il recupero delle spese condominiali? E a chi dovrà richiederle: al fallito o alla curatela fallimentare? Per inquadrare la questione, è bene ricordare l’art. 47, secondo comma della legge fallimentare, secondo cui “la casa di proprietà del fallito, nei limiti in cui è necessaria all’abitazione di lui e la sua famiglia, non può essere distratta da tale uso fino alla liquidiazione delle attività”. Ciò significa che da un lato il condomino-fallito ha di regola diritto all’abitazione nell’unità condominiale fino a quando questa venga venduta all’asta, dall’altro che lo stesso ha un diritto di abitazione nei soli limiti in cui è necessario. Ma chi paga le spese condominiali? Il fallito o la curatela? Occorre stabilire alcuni punti fermi. In primo luogo, il condomino fallito non perde, per effetto del fallimento, la proprietà della cosa (art. 46 Legge fallimentare), anche se quest’ultima, di regola, finisce nella disponibilità della curatela fallimentare. In secondo luogo, ai sensi del già richiamato art. 47, primo comma, “se al fallito vengono a mancare i mezzi di sussistenza, il Giudice delegato, sentiti il Curatore e il Comitato dei creditori, se è stato nominato, può concedergli un sussidio a titolo di alimenti per lui e per la famiglia”. Ciò significa che se il condomino fallito, che ha il diritto di abitazione sull’appartamento in condominio, è nell’assoluta indigenza e non è in grado di pagare le spese condominiali, sarà la stessa curatela fallimentare a dovervi provvedere. In questo caso, l’Amministratore, per il recupero delle spese condominiali, dovrà PT PULIDOR rivalersi verso la curatela fallimentare. Nel caso in cui la curatela fallimentare non vi provveda, a parte la possibilità di costituire un fondo speciale per le spese condomiiali del fallito, soccorre l’art. 46 della Legge fallimentare, secondo cui sono comunque sottratti all’attività fallimentare “gli stipendi, pensioni, salari e ciò che il fallito guadagna con la sua attività, entro i limiti di quanto occorre per il mantenimento suo e della sua famiglia”. Alla stessa stregua non appartengono all’attività fallimentare i frutti derivanti da beni costituiti in patrimonio familiare e i frutti dei beni costituiti in dote. Dunque, se tutti tali introiti del fallito sono personali e come tali sottratti all’attivo fallimentare, ne deriva che l’Amministratore può rivolgersi direttamente al condomino fallito per il recupero delle spese condominiali relative alla gestione di un bene personale, quale è l’abitazione condominiale. Deve tenersi presente, in proposito, che come il diritto di abitazione è legato non solo alla persona del fallito, ma anche alla di lui famiglia, così come i redditi familiari sono personali e possono concorrere al pagamento delle spese condominiali, conseguentemente, i redditi del figlio e della moglie possono essere oggetto di pignoramento, nei limiti di legge. Certo è che, se al pagamento delle spese condominiali non provvede a titolo di sussidi la curatela fallimentare o il fallito o la di lui famiglia con i beni personali, all’amministratore non rimane altro che dare attuazione al disposto di cui all’art. 63, ultimo comma, disp. att. c.c. Per sottoporre le vostre domande all’Amministratore potete scrivere a L’Occhio parlante - Via Catania n. 1 - 74100 Taranto, telefonare o inviare un fax al numero 0997362759, mandare una e-mail a [email protected] La redazione si riserva di pubblicare le richieste pervenute in base alla disponibilità dello spazio. www.edilalfieri.too.it di Pagano Teodora di Angelo Smiraglia Impresa di Pulizie TARANTO - Via Benevento, 2 347/5492667 - 347/3227143 s.r.l. Costruzioni Ristrutturazioni Restauri Ponteggi Assistenza Autoclavi Riscaldamento Impianti elettrici Impianti gas Idraulica Impermeabilizzazioni terrazzi Manutenzione - Riparazione - Installazione Taranto - Via Veneto, 72 Tel. 0997323034 - Cell. 333/8962488 Via Dante, 422 - Tel./Fax 0997325246 - Cell. 349/1407114 TARANTO ROSALBA TODARO: AMORE PER LA VITA... osalba Todaro vive e opera a San Marzano di San Giuseppe (TA). Laureata in Scienze Biologiche, Impiegata in attività sociali (in particolare laboratorio artistico per bambini disagiati), si è avvicinata all’arte da oltre tre anni, pur avendo sempre disegnato per passione. Nelle sue opere si intravede, a nostro parere, la ricerca, nella memoria, della bellezza delle cose semplici della vita, cioè di tutto ciò che dà gioia ed amore per la vita stessa. Le sue opere si trovano in diverse collezioni pubbliche e private. Da ricordare fra le principali mostre alle quali ha partecipato: 2002 - Gran Galà della Pittura, San Marzano (TA); 2003 - Prima Edizione Fiera di San Giuseppe, San Marzano (TA); Giugno savese, Sava (TA); 38^ Rassegna internazionale di Pittura Città di Mottola “Artisti a confronto”, Mottola (TA); 2004 - Sguardi di Donna, Carosino (TA); Sguardi di Donna, San Marzano (TA); Prima Edizione Premio Maria Santoro, San Marzano (TA); 2^ Collettiva di Pittura “Pasquale Gigante”, Palagianello (TA); I Segni della Pasqua, San Michele in Triglia-Statte (TA); Sacralità nell’Arte e nella Storia, Taranto; Aria di Maggio, Taranto; Dall’alba al tramonto il rifiuto ti smonto, Taranto. Rosalba Todaro ha il suo studio d’Arte in San Marzano di San Giuseppe (TA) alla Via Magellano n. 22. (-) R Nelle foto: alcune opere dell’artista e alcune mostre L’Occhio parlante 13 FLASH Notizie in breve TARANTO Taranto premia i tarantini illustri. Il 31 maggio l’Amministrazione comunale, su impulso della Comunità della Cultura, ha consegnato due importanti riconoscimenti. Una targa è andata al prof. Paolo De Stefano per il suo impegno letterario. E’ stata poi presentata una lapide in ricordo di Piero Mandrillo, giornalista e operatore culturale. La lapide verrà apposta sulla sua casa appena verranno ultimate le procedure burocratiche. La serata è stata aperta dal Sindaco di Taranto Rossana Di Bello che ha manifestato il proprio orgoglio per essere concittadina di due personaggi che hanno fatto e continuano a rendere grande la nostra città. Hanno partecipato alla cerimonia: Carlo Marchese, Presidente della Comunità della Cultura; il prof. Alberto Altamura, docente del Liceo Quinto Ennio e il prof. Ruggero Stefanelli anch’egli docente del Liceo Quinto Ennio. ASSINDUSTRIA Nuovo Presidente della Sezione Agroalimentare dell’Associazione Industriali di Taranto. L’Assemblea degli iscritti, riunitasi nei giorni scorsi, ha proceduto infatti al rinnovo delle cariche all’interno della sezione, che risulta così composta: alla presidenza, Nicola Di Troia (Girani Srl); consiglieri: Oronzo Angelini (della ditta omonima), Maria Teresa Basile (Vigne e Vini), Antonio Borsci (Borsci Liquori), Stefano Caroli (Puglia Alimentare), Francesco Di Marco (Cantine Di Marco) e Luca Giordano (Heineken Italia); i rappresentanti generali che faranno parte della costituenda giunta sono Maria Teresa Basile e Luca Giordano; Oronzo Angelini è invece stato indicato quale rappresentante in seno al Comitato Piccola Industria. MOTTOLA E’ cominciato il lungo “peregrinare” dei tour operator russi lungo i sentieri dell’affascinante paesaggio rupestre della cittadina mottolese. Infatti, grazie ad un ambizioso progetto turistico, che ha visto all’opera il Comune di Mottola, l’Ascom Confcommercio locale e quella provinciale di Viale Magna Grecia a Taranto, la locale Agenzia Viaggi Dea MarisTurismo & Cultura, con il coinvolgimento della Seap, è stato predisposto l’arrivo a Mottola, di due gruppi di tour operator, da Mosca e Pietrobugo, affinché, prendendo visione e consapevolezza del grande valore artistico, storico, religioso e culturale delle cripte rupestri locali, potessero farle diventare meta obbligatoria del turismo ortodosso. (foto sotto: conferenza stampa di presentazione) 14 L’Occhio parlante ASSINDUSTRIA L’Assemblea degli iscritti ha proceduto al rinnovo delle cariche all’interno della Sezione Marittimi, Portuali e Trasporti, designando alla presidenza Giuliano Mallito (Anchor Shipping Spa), che prende il posto, retto per due legislature, di Vincenzo Caffio, titolare della omonima società. Questi i componenti del nuovo consiglio direttivo: Vincenzo Caffio, Pasquale Cippone (Carmed Italia Srl), Tommaso De Marzo (Ferrovie dello Stato Spa), Luciano Elpiano (Peyrani Sud Marittimi Spa), Maurizio Gennarini (Gennarini Valentino Srl), Giovanni Puglisi (Gruppo Ormeggiatori del Porto di Taranto) e Carlo Russo (Taranto Container Terminal Spa). Caffio ed Elpiano sono stati designati quali rappresentanti generali che faranno parte della costituenda giunta; Giovanni Puglisi è invece stato indicato quale rappresentante in seno al Comitato Piccola Industria. COMUNE DI TARANTO Il Servizio elettorale ricorda che è indispensabile, nei giorni della consultazione, recarsi al seggio muniti della Tessera Elettorale: ciascun elettore dovrebbe verificare il possesso della Tessera e controllarne lo stato di conservazione. In caso di smarrimento della Tessera, o nel caso in cui sia in condizioni tali da suggerirne la sostituzione, gli elettori possono recarsi agli sportelli del Servizio Elettorale (alla Beni Stabili) per chiederne il rilascio o la sostituzione. MOTTOLA LIZZANO E’ stato presentato nei giorni scorsi, durante una conferenza stampa (foto a sinistra), il servizio gratuito di assistenza domiciliare oncologica, che l’Assessorato comunale alle Politiche Sociali, retto dal dott. Angelo Lattarulo, ha istituito per i cittadini con malattie croniche evolutive e per i pazienti oncologici, in collaborazione con l’ANT (Associazione Nazionale Tumori). Si tratta di un servizio, che oltre a garantire ai malati cronici o terminali un’assistenza medica, attraverso l’operato di medici ed infermieri, assicura agli stessi un supporto umano e morale anche attraverso l’ausilio di psicologi. Questo servizio, che vede Mottola inserirsi nella “rosa dei venti” dei pochissimi Comuni della Provincia, che lo hanno attivato e che, nella sua approvazione, ha visto l’intero Consiglio Comunale unanime, a testimonianza della sua utilità sociale, va a completare la sfera assistenziale resa ai cittadini. Serenamente ed in buone condizioni fisiche, Nonna Cosima ha festeggiato i suoi 103 anni (foto sopra). La Sig.ra Cosima Lomartire, vedova Urso, ha infatti, insieme alla sua famiglia ed alla presenza del Sindaco di Lizzano, Antonio Cavallo, brindato con l’augurio di festeggiare ancora altri compleanni. Nata nel 1901, la Sig.ra Lomartire ha potuto assistere agli avvenimenti più importanti dell’era contemporanea, vivendoli ed in qualche momento subendoli, come entrambe le guerre mondiali, tanto che al Sindaco piace definirla simpaticamente “la nonna dei due secoli”. PROVINCIA DI TARANTO Siglata il 28 Maggio 2004 tra la Provincia di Taranto e il CONAI (Consorzio nazionale imballaggi), una convenzione per migliorare e aumentare la raccolta differenziata di carta, plastica, vetro, metalli ferrosi e non ferrosi, legno e della frazione dei rifiuti solidi urbani. A porre la firma sull’accordo il Vicepresidente della Provincia, Martino Tamburrano e il Vicedirettore generale della Conai, Walter Faciotto. Il Conai, per il raggiungimento degli obiettivi globali di recupero e di riciclaggio e per garantire il necessario raccordo con l’attività di raccolta effettuata dalle pubbliche amministrazioni, fornirà alla Provincia le informazioni utili e dati in suo possesso relativi alla raccolta, al recupero ed al riciclo dei rifiuti di imballaggio della provincia ionica. Diversi gli impegni previsti nella convenzione da entrambi i firmatari. La Provincia, infatti, s’impegna a promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio supportando la dotazione delle attrezzature necessarie a adeguare i sistemi di raccolta differenziata agli standard medi nazionali; promuovere la stipula delle convenzioni previste dall’Accordo Quadro ANCI CONAI dando modo al CONAI, per il tramite dei Consorzi di Filiera di cui all’articolo 40 D. Lgs 22/97, di assicurare il ritiro dei rifiuti di imballaggio; promuovere, in coordinamento con il Commissario Delegato, il conferimento presso soggetti autorizzati: compresi i centri indicati nell’allegato 1 della Convenzione stipulata a Roma il giorno 7 ottobre 1999 tra CONAI e il Commissario Delegato per l’emergenza rifiuti nella Regione Puglia, o comunque concordati tra le parti, degli imballaggi secondari e terziari raccolti su superficie privata; promuove l'utilizzo a livello comunale di piattaforme, riciclerie, isole ecologiche, ovvero la realizzazione laddove mancanti, quali punti di ripresa dei rifiuti di imballaggi secondari e terziari non conferiti al servizio pubblico. Il CONAI, invece, per il tramite dei Consorzi di Filiera di cui all’articolo 40 D.Lgs 22/97, assicura il ritiro dei rifiuti di imballaggio nonché delle frazioni merceologiche similari provenienti dalla raccolta differenziata nel quadro delle condizioni previste dall’Accordo Quadro ANCI CONAI. Al fine di agevolare il recupero dei rifiuti di imballaggi da superficie privata, le parti, si impegnano a promuovere forme di cooperazione tra CONAI, i Consorzi di filiera di cui all’articolo 40 D. Lgs 22/97 e soggetti istituzionali ed economici; agevolare l’attivazione e l’attività degli operatori secondo quanto previsto dalla Convenzione. CONAI, in collaborazione con le Provincia e con i Consorzi di cui all’articolo 40 D.Lgs 22/97, si rende disponibile a realizzare corsi di formazione e di aggiornamento per tecnici ambientali del settore della raccolta, riciclo e recupero dei rifiuti. La Provincia, inoltre, si impegna a individuare i soggetti che si avvarranno dei corsi previsti, mentre, al fine di sviluppare e garantire la corretta sensibilizzazione dei cittadini nei confronti delle raccolte differenziate, il CONAI si rende disponibile ad organizzare, in collaborazione con le Provincia e con i Consorzi di cui all’articolo 40 D.Lgs 22/97, campagne mirate di informazione ed eventi o manifestazioni specifiche sul territorio provinciale. Si porrà particolare attenzione a progetti per le scuole di ogni ordine e grado. Provincia e Conai con la collaborazione dei Consorzi di filiera previsti dall’articolo 40 D. Lgs 22/97, si attiveranno per individuare specifiche aree di intervento sul territorio provinciale, per l’attivazione di sperimentazioni e progetti pilota di raccolta differenziata, da estendere eventualmente a tutto il territorio. LA SOLIDARIETA’ II Società Cooperativa Sociale a r.l. Coniugare Impresa e Sociale non è impossibile!!! AMMINISTRAZIONE Taranto - Corso Italia 339 - Tel. 0997723785 Fax 0997723673 PRODUZIONE Statte - C.da La Felice s.s. Taranto Statte - Tel. 0994707507 Fax 0994709886 www.lasolidarieta2.it - [email protected] L'Oroscopo dal 21 Giugno al 5 Luglio 2004 ARIETE (21 marzo - 20 aprile) LEONE Bisogno di rinnovamento e vivacità in amore. Circostanze stimolanti appagano. Fidarsi delle intuizioni: si sbloccano le indecisioni nel lavoro. In famiglia chiarire le idee. TORO (21 aprile - 20 maggio) VERGINE Buone energie vitali per intraprendere cose nuove. Stimolata la creatività. Situazione sentimentale intensa: conquiste, conferme ed emozioni. Diversivi e voglia di libertà. GEMELLI (21 maggio - 21 giugno) Facilitata la comunicazione, problemi coi familiari. Coltivare un interesse e frequentare gente nuova. Il partner apre un dialogo stimolante: attenti alle sue necessità. CANCRO (22 giugno - 22 luglio) Iniziative vincenti nel lavoro e nella vita di relazione. Stare lontani da una situazione che innervosisce. Chiudere i conti con il passato. Non trascurare gli affetti: si ha bisogno di emozioni. BILANCIA di Picius Segno favorito del periodo (23 luglio - 23 agosto) SAGITTARIO (23 novembre - 21 dicembre) Esternare i sentimenti con chi è meno espansivo. Situazioni positive e spontanee. Ambiente amico nel lavoro. Nodi da sciogliere in famiglia. Stress emotivo. In famiglia la fretta è cattiva consigliera: meglio aspettare gli sviluppi naturali delle cose. Coltivare ambizioni nella professione anticipando le mosse altrui. Bellissima intesa con il partner. (24 agosto - 22 settembre) CAPRICORNO (22 dicembre - 20 gennaio) Affrontare i problemi senza spendere energie inutilmente. Ottimo feeling con il partner che appoggia anche in campo pratico. Nel lavoro cercare alleati. Bisogno di concentrazione. Ottima carica e facilità di recupero fanno sentire in forma. Incoraggiati i viaggi e i progetti. Nuovi interessi e orizzonti. Aggiornarsi nel lavoro. Mettersi in gioco: voglia di vincere. (23 settembre - 22 ottobre) ACQUARIO (21 gennaio - 19 febbraio) Magnetismo e fascino nei rapporti. In amore prendere l’iniziativa: gioie a chi osa. Nel lavoro correggere un’errata valutazione. Voglia di realizzare concretamente. No all’impazienza in famiglia. Aumenta la sicurezza in sé stessi e l’ottimismo. Favoriti i viaggi: ritmo e spirito d’avventura. Agilità e inventiva si armonizzano col bisogno di ancorarsi al concreto. SCORPIONE (23 ottobre - 22 novembre) In primo piano le amicizie e i rapporti sociali. Ampliare la sfera d’azione e osservazione. Creatività e bisogno di movimento. Favoriti i viaggi. In amore seguire l’istinto. PESCI (20 febbraio - 20 marzo) Audacia, ardore e combattività. Aprirsi verso l’esterno. Finalizzare i contatti sociali e d’amicizia verso interessi condivisi dal partner. Arriva una proposta interessante di collaborazione. dei S gni APERTO LA DOMENICA MATTINA il Mercatin 1.000 MQ DI ESPOSIZIONE l’usato di qualità