N. 11/2004 Anno IV - L’OCCHIO PARLANTE - Quindicinale di informazione e attualità - Aut. Trib. Ta n. 568 - (Spedizione in A.P. - 70% Aut. DC/DCI/TA/566 del 13/12/2001) - € 1
FACCIA
A
FACCIA
TRA
GIANNI FLORIDO
E
MICHELE TUCCI
SOCIETA’ E... TECNOLOGIA In casa, in ufficio, ovunque... LA VOCE DELLA GENTE Acqua e “Acquedotto” EXTRA Aumento di alcool e droghe tra i giovani
TUTTO
PER
LA
FOTOGRAFIA
anche vetrina
dell’USATO
USATO
grandi occasioni
Taranto - Via Dante, 406 - Tel./Fax 0997353158
S O M M A R I O
Faccia a faccia tra
Gianni Florido e Michele Tucci
6 - SOCIETA’ E... TECNOLOGIA
In casa, in ufficio, ovunque...
8 - LA VOCE DELLA GENTE
Acqua e “Acquedotto”
11 - EXTRA
Aumento del consumo di alcool e droghe tra i giovani
12 - IL CONDOMINIO
13 - ARTE E CULTURA
Rosalba Todaro
14 - FLASH
Notizie in breve
TRA
GIANNI FLORIDO
E
MICHELE TUCCI
SOCIETA’ E... TECNOLOGIA In casa, in ufficio, ovunque... LA VOCE DELLA GENTE Acqua e “Acquedotto” EXTRA Aumento di alcool e droghe tra i giovani
Foto Uff. Sta. Candidati
N. 11/2004 Anno IV - L’OCCHIO PARLANTE - Quindicinale di informazione e attualità - Aut. Trib. Ta n. 568 - (Spedizione in A.P. - 70% Aut. DC/DCI/TA/566 del 13/12/2001) - € 1
15 - L’OROSCOPO DI PICIUS
FACCIA
A
FACCIA
L’OCCHIO PARLANTE 11/2004
Quindicinale di attualità e informazione
Reg. Trib. Taranto n. 568/2000
Direzione, Redazione, Amministrazione
Taranto -Via Catania, 1 - Tel./Fax 0997362759
E-mail
Direttore: [email protected]
Amministrazione: [email protected]
Pubblicità: [email protected]
Direttore Editoriale
Vito Conversano
Direttore Responsabile
Alessandra Carpino
Editore
Folder Immagine srl
Stampa
Industrie Grafiche Brizio
Associato
Unione Stampa Periodica Italiana
Editoriale
Siamo ormai alle battute finali.
4 - ATTUALITA’
Le Elezioni 2004 sono ormai prossime e, quindi, prepariamoci, con coscienza, ad esercitare il nostro diritto-dovere
di elettori.
Le battaglie elettorali sono state più o meno civili, anche
se si è avuta l’impressione del déjà vu.
Certo che ci siamo resi conto che la politica ha battuto
il calcio!
Cosa vogiamo dire con questa affermazione? Semplice...
A pochi giorni dall’inizio del Campionato Europeo di
Calcio si parla più di politica che della squadra italiana...
e per una nazione basata sul “pallone” è tutto dire. A
meno che il Calcio non è più nel cuore e nella testa degli
Italiani. Mah!
Dando un in bocca al lupo agli Azzurri (accidenti... ho
fatto propaganda elettorale!...), ritorniamo all’argomento
della politica.
E’ sempre bellissimo sentire, ad esempio, che, se si mangia
il merito è del buon lavoro del Governo (da una parte) e
la colpa è del Governo che crea l’obesità (dall’altra
parte)... se non si mangia la colpa è del cattivo lavoro del
Governo (da una parte) ed il merito è del Governo che
così riesce a sconfiggere l’obesità (dall’altra parte)...
Chiaramente sono delle estremizzazioni di ciò che si
ascolta, ma, forse servono a rendere l’idea che, comunque,
è sempre questione di punti di vista. Sono proprio poche
le volte che si guarda e si discute la realtà con oggettività
e non con strumentalizzazione politica.
Per quanto riguarda noi, abbiamo cercato di fare un faccia
a faccia, come se fossero entrambi presenti in contemporanea, tra i due Candidati più accreditati a giocarsi la
“fascia” di Presidente della Provincia e cioè Gianni
Florido e Michele Tucci.
Molto interessante il risultato. Gli elettori potrebbero
anche prendere spunto dalle risposte per confermare la
propria scelta (o cambiarla) prima di andare alle urne i
prossimi 12 e 13 Giugno.
Per quanto riguarda gli altri Candidati, non ce ne vogliano... pur rispettando la loro opinione ed il loro modo di
vedere la politica, riteniamo che sia finito (ammesso che
ci sia mai stato) il tempo dei tiratori liberi, cioè di coloro
che fanno l’uno contro tutti.
La storia e l’esperienza (positiva o negativa, ai posteri)
di qualcuno che l’ha fatto, dovrebbe far intendere che per
correggere qualcosa che magari non va, è meglio essere
dentro il sistema che non contro il sistema stesso, perchè
altrimenti si rischia di non poter fare davvero niente, e
quindi di fare il male dei cittadini.
Certo è che, se si deve tentare di correggere, modificare
o eliminare qualcosa che non va, si deve comunque raggiungere un buon consenso in termini numerici e non
solo, vale a dire che, purtroppo, non serve avere solo un
gran numero di elettori, ma anche un numero di elettori
poco influenzabili dal “vento che tira”, e con questo vorrei
chiudere questo discorso. Chi ha orecchie per intendere,
intenda!
Finito il delirio di un povero idealista ma con l’occhio
calato sulla realtà, non possiamo che augurare a tutti
coloro che vanno a votare (noi compresi) di scegliere
bene: far proseguire un lavoro iniziato o cambiare può
essere davvero importante: ne va del futuro del nostro
territorio! A coloro che andranno a gestire, chiunque essi
siano, vogliamo dire: amate il nostro territorio, almeno
alla pari del potere! (VitoC)
FACCIA A FACCIA
tra
Gianni Florido e Michele Tucci
M
ichele Tucci e Gianni Florido: estrazione politicosociale diversa, schieramento diverso, poli opposti,
un unico obiettivo: la poltrona di futuro Presidente
della Provincia di Taranto. Dieci domande rapide, senza fronzoli,
corredate dalle risposte, altrettanto frizzanti, perentorie, partorite
ad effetto, sia come pensiero, sia come arte dialettica.
Una sorta di intervista a due voci ed a distanza, un simbolico
faccia a faccia fra i due candidati principali, un viaggio scorrevole
attraverso le loro impressioni, fra battute, ricordi intimistici e
filosofie di mestiere. Michele Tucci e Gianni Florido, pochi anni
di distanza fra i due, entrambi nati a Taranto, in primavera inoltrata
il primo (31/05/48), in inverno dal sapore natalizio il secondo
(1/12/52); in comune lo stesso percorso di studi universitari,
GIANNI FLORIDO
4 L’Occhio parlante
Facoltà di Scienze Politiche all’Università di Bari. Michele Tucci
opta per l’indirizzo politico amministrativo, conseguendo la laurea
con il massimo dei voti; Gianni Florido si specializza in Diritto
della Previdenza Sociale, dedicando la sua tesi all’argomento
sulla riforma del sistema pensionistico nostrano. Ambedue i
candidati alla Presidenza della Provincia sono coniugati, con due
figli a testa. Trascorsi differenti per Michele Tucci e Gianni
Florido: il primo possiede un ampio curriculum nel quale i compiti
istituzionali si inanellano dagli anni ottanta, il secondo, scevro
dalla parte attiva della politica, immola la propria carriera essenzialmente al sindacato. Michele Tucci, leader della coalizione di
centrodestra, Dirigente dell’Ente Pubblico APT di Taranto (in
aspettativa, da quando riveste il ruolo di parlamentare), traccia
il suo cammino politico più complesso a partire dallo scorso
decennio, ricoprendo incarichi di Consigliere comunale, poi vari
Assessorati (Politiche Sociali, Politiche Comunitarie). E’ attuale
Vicesindaco di Taranto, con deleghe alle Politiche Comunitarie,
di P.M., alle Finanze. Sempre militante nelle fila del CCD, ne ha
ricoperto l’incarico di Segretario provinciale nel ’94: fedele alla
linea, Michele Tucci è orgoglioso dell’impennata nazionale
ottenuta dal suo partito, tramutato in UDC. Non a caso, è lui
l’attuale Presidente Provinciale dello stesso. La carrellata di
impegni prestigiosi prosegue con il titolo di Onorevole. Gianni
Florido aspira, invece, al suo primo grande incarico sull’abbagliante proscenio politico. Una sfida nuova, per il protagonista
della Cisl. Eletto nel giugno ’98 come, appunto, Segretario
Generale della Cisl territoriale di Taranto, Gianni Florido diventa
Presidente del Consiglio di Amministrazione della “Società Servizi
Cisl Taranto s.r.l.” nel gennaio della stagione seguente. Il capostipite
del polo di centrosinistra, creatore di una lista autonoma che porta
proprio il suo cognome, dal luglio 2002 ricopre il ruolo di
componente di Giunta Camerale e del Consiglio di Amministrazione della Camera di Commercio di Taranto.
Entrambi i pretendenti alla vittoria hanno a cuore il tenore di vita
del territorio jonico, del cittadino e della sua stima nei loro
confronti.
La politica è una passione? Quando e come, è nata in lei?
FLORIDO: Innanzitutto è nato l’impegno sociale, più che quello
politico. In me è nato in giovane età, ho iniziato con l’oratorio,
poi con la Gioventù Aclista. In seguito c’è stato il sindacato, ed
adesso la politica. Il mio è un impegno coerente ed è sorto tanti
anni fa, circa trentacinque. Non sono mai stato iscritto ad alcun
partito. Le mie uniche tessere sono quelle di Gioventù Aclista e
della Cisl.
TUCCI: E’ nata in maniera del tutto casuale. Io ero funzionario
e sono dirigente dell’Ente per il Turismo di Taranto, un organismo
che ha sempre avuto un ruolo centrale nella vita della città, non
solo perché fa semplice promozione turistica. Il ruolo che tale
Ente ha sempre avuto, sin dai tempi in cui era una diramazione
dell’Industria del Turismo, tendeva a porlo al centro dell’interesse
della città: operatori turistici, operatori sociali, fornitori, agenti
di viaggio. Venivano valorizzati i contatti con la gente, con il
pubblico, la capacità di relazioni umane, sociali, professionali.
Questo mi ha portato a frequentare molti uomini del settore
politico, e tale condizione ha inciso notevolmente sul mio naturale
trasferimento dalla professione alla politica.
Cosa pensa della famiglia?
FLORIDO: Credo che sia la cosa più importante. Fondamento
essenziale di qualsiasi forma di società ordinata. La famiglia
rappresenta la prima fonte di diritto.
TUCCI: E’ un bene insostituibile, da tenere riparato dai clamori
della politica, e da tutte quelle degenerazioni che la politica
generalmente opera nei riguardi degli uomini.
Lei ritiene di vincere? Perché?
FLORIDO: Credo che ci siano buone possibilità. Questo mi pare
l’orientamento che vedo fra la gente, e soprattutto perché registro
una voglia di cambiamento, che credo la mia persona possa
intercettare.
TUCCI: Io combatto. Non ho detto che competo: combatto.
Combatto, come ho sempre fatto. E’un impegno che mi è stato
richiesto, non l’ho cercato io, non l’ho rifiutato, perché un uomo
politico non può scegliersi gli obiettivi personali. Se possiede
cultura politica, se ha amore di partito, deve comunque dire
sempre “obbedisco”, e sentirsi gratificato. Anche quando gli
chiedono di svolgere un ruolo come quello che mi hanno chiesto
di svolgere oggi, il quale potrebbe apparire una diminutio rispetto
al compito istituzionale di Parlamentare nazionale e di quello di
Vicesindaco di una città capoluogo che io rivesto. E’ una situazione
complessa ma esaltante nello stesso tempo.
Un aspetto positivo del suo avversario.
FLORIDO: E’ un grande lavoratore. E’ una persona a cui piace
lavorare molto, che lavora intensamente.
TUCCI: Io non ho mai giudicato il mio avversario.
Un aspetto negativo del suo avversario.
FLORIDO: E’ troppo veloce.
TUCCI: Ancor meno mi permetto di giudicare.
Qual è il miglior politico del nostro territorio?
FLORIDO: Rispetto al passato io vedo pochi politici bravi.Vedo
amministratori in gamba, ma non politici intesi come tali per il
loro spessore. Sicuramente, dal punto di vista della rappresentanza
parlamentare, Battafarano ed Ostillio sono due persone di qualità.
TUCCI: Secondo me Mario Mazzarino. Un uomo che ha fatto
tanto per questo Paese e per questo territorio. Un uomo di cui
si rimpiangono le qualità politiche, umane, professionali, si
rimpiange la lucidità politica con la quale ha saputo coniugare
le esigenze del territorio, molto complesse, molto difficili, con il
ruolo di politico a tutto campo in favore di Taranto. Questo nel
passato. Attualmente? Chieda alla gente...
Qual è il peggior politico del nostro territorio?
FLORIDO: E’ una domanda a cui preferisco non rispondere.
TUCCI: Chieda alla gente. Il peggior politico è colui che non
riesce a trasferire sul territorio il prodotto del suo lavoro.
La politica sta finendo o sta ricominciando? Perché?
FLORIDO: Purtroppo qualcuno vorrebbe far ricominciare una
politica nella quale i partiti abbiano in mano la regia di tutto e
del tutto. Io spero che stia riprendendo invece un’attenzione alla
MICHELE TUCCI
politica intesa come sostegno ai problemi della gente. Mi pare
che questo tipo di politica stia ricominciando.
TUCCI: Sta ricominciando. C’è stato un lungo, lunghissimo
periodo in cui la politica è stata emarginata, accantonata, quasi
scientificamente evitata. Intendo quella politica fatta di clamori,
fatta attraverso i media, la politica scritta da altri, suggerita da
altri. La politica è quello che nasce dalla gente, con la gente, fra
la gente. Questa è la politica.
Destra, sinistra o centro: di cosa c’è voglia politicamente in
Italia?
FLORIDO: Secondo me di centro. Il centro rappresenta il luogo
verso il quale tutti tendono: lo intendiamo come il luogo della
mediazione. Vi tendono anche le forze di sinistra. Se per destra
si intende, invece, la vecchia destra storica, secondo me non ce
n’è più bisogno. Se per sinistra si intende giustizia sociale,
distribuzione della ricchezza ed equità, c’è bisogno anche della
sinistra, che io spero sempre riformista. Comunque credo che la
grande attesa di futuro si proietti verso un centro, inteso non
come luogo fisico, quanto come politica della mediazione, dell’arte
di condurre tutto all’unità.
TUCCI: Di mettere al centro dell’impegno politico il bene del
territorio.
Il ritratto del suo elettore tipo.
FLORIDO: Il mio elettore tipo è lavoratore, uomo o donna,
imprenditore, operaio o impiegato, commerciante. Una persona
che apprezzi l’importanza del lavoro e sappia trarre dallo stesso
lavoro gli insegnamenti che esso dà. Il lavoro è forma di elevazione
sociale, di dignità, per cui io credo che bisogna spingere perché
questo sia garantito per tutti.
TUCCI: Più che un elettore amico, un cittadino amico. (AleC)
L’Occhio parlante 5
SVILUPPO TECNOLOGICO
... che l’occhio della ragione
rimanga sempre vigile,
poiché é facile che gli oggetti che noi riteniamo
essere indispensabili nel quotidiano,
possano diventare
i padroni della nostra esistenza!...
S
iamo nell’era del digitale.
La vita dell’uomo è strettamente connessa alle modificazioni
correnti di sistemi tecnologicamente avanzati che hanno
il fine di migliorare le condizioni d’esistenza e influenzare a ritmo
serrato abitudini acquisite da anni. Sono i giovani del nostro
tempo i figli della nuova tecnologia, quando già all’età di dieci
anni sono capaci di considerare il loro personal computer come
fedele compagno di giochi.
Il computer ha rivoluzionato il nostro modo di intendere la vita.
In ufficio ha regalato senso dell’ordine e sicura efficienza facendo
scomparire schedari impolverati e migliorando il ritmo di lavoro.
La pausa tra l’ampliamento di una banca dati e la lettura della
posta elettronica è scandita dai colori conturbanti di un suggestivo
screen-saver che conduce la mente a trastullare tra paesaggi esotici
e ghiacciai innevati.
E mentre si sorseggia un caffè c’è anche il tempo per un solitario
veloce con il nostro “personal compagno di lavoro” che evita di
portarsi appresso le carte e di mescolarle all’occorrenza. Il rischio
però è quello di rimanere otto ore con gli occhi abbarbicati allo
schermo di un portale.
Anche il relax di casa è tutto affidato all’avanguardia tecnologica.
Il nuovo lettore dvd ha ormai soppiantato il caro vecchio videoregistratore e lo schermo a cristalli liquidi permette una migliore
qualità di visione ed occupa minore spazio.
L’architettura della casa si adegua ai nuovi spazi, diventa più
confortevole e superaccessoriata consentendo maggiore praticità
ed autonomia di gestione. La donna non è più soltanto la padrona
del focolare domestico, inteso come il luogo dove adempiere i
servizi della casa.
Oltre a coordinare sapientemente con la destrezza che le è propria,
il rumore fracassante dell’aspirapolvere con quello ancor più
martoriante del robot da cucina, si trova ora a dover far i conti
con la consolle dei videogiochi e i giochi supertecnologici del
proprio bambino.
Il salotto di casa si pregia ora di tutto ciò che il mercato offre in
termini di svago.
E proprio in questa stanza troneggiano televisori, computer, play
station, stereo, lettore dvd, decoder e ultimo arrivato il digitale
terrestre.
Basta adagiarsi comodamente in poltrona, munirsi di una serie
6 L’Occhio parlante
di telecomandi e lo sfavillio di luci e suoni crea l’atmosfera giusta
per il meritato relax.
E se il riposo pomeridiano permette qualche ora di silenzio, ecco
che uno dei tre o quattro cellulari presenti in casa schernirà il
nostro sonno sulle note polifoniche di una hit del momento! Ed
è proprio il cellulare che oggi scippa l’intimità e la quiete. Non
molti anni fa era considerato ancora uno status symbol seppure
fosse solo un lontano e rudimentale parente del piccolo e accessoriato oggetto che oggi pavoneggia cover e sportellini e immortala
paesaggi e persone.
I ragazzini sono i più agguerriti fruitori del telefonino d’ultima
generazione.
E la loro comunicazione si spezza, diventa frammentata, racchiusa
in un massimo di 160 caratteri possibili per inviare un sms. Il
cellulare, è vero, può essere d’aiuto in certi casi ma è pur vero
che soltanto il buon senso può evitare che diventi un elemento
disturbante in altre situazioni.
Anche una conversazione seria tra due persone può essere interrotta
dall’improvviso squillo di un telefonino, per non parlare di
momenti e luoghi in cui può diventare a dir poco imbarazzante,
quali una sala cinematografica, una chiesa o una lezione universitaria.
Anche una veglia funebre è straordinariamente interrotta da una
melodia festosa!
L’informatica poi continua a fare passi da gigante. Cresce il
bisogno di informatizzarsi per avere più opportunità da spendere
nel mondo del lavoro e per usufruire dei più moderni sistemi di
comunicazione.
La posta elettronica è un mezzo rapido e sicuro che ha rimpiazzato
busta e carta da lettera.
Il cartaceo ha vita difficile ora che anche la cultura preferisce la
produzione in cd e dvd piuttosto che volumi ingombranti e poco
pratici da consultare.
I ragazzi non sfogliano più le vecchie enciclopedie per sviluppare
una ricerca ma si affidano al più veloce mezzo di connessione
che avventura loro in un mondo interattivo e virtuale. L’interrogativo è d’obbligo, dunque.
La tecnologia ha il solo fine di migliorare l’esistenza dell’uomo
o porta con sè anche il logorio snervante prodotto dall’uso
smisurato di accessori e componenti che invadono tutti i nostri
spazi? L’uomo deve acquistare consapevolezza e controllo del
mezzo di cui si serve, evitando di farlo diventare indispensabile
ed eccessivamente invasivo.
Questo permetterà un utilizzo più coscienzioso e sicuro in vista
del futuro e prospetterà nuovi modelli educativi e culturali. Sarà
opportuno rivolgere particolare attenzione alla didattica, al
telelavoro e al miglioramento dei servizi di pubblica amministrazione per il cittadino.
Per quel che concerne i modelli educativi vediamo, già oggi,
quanti mezzi sono a disposizione dei giovani per studiare, e quanti
altri sono a disposizione degli insegnanti, dei professori, per poter
arricchire il modo di insegnare.
In questo momento, le possibilità che sono offerte dalla tecnologia
sono enormi rispetto alla capacità di sfruttamento effettivo e
quindi rispetto alla domanda.
Lo squilibrio che c’è ancora tra offerta tecnologica e domanda
culturale dovrà essere superato mediante lo sforzo comune delle
industrie, dei centri in cui si fa cultura, delle amministrazioni
pubbliche.
C’è un’offerta grandissima, per esempio, di tecnologie per canali
di tipo diffusivo.
Basti pensare a quello che sta succedendo negli Stati Uniti con
la televisione via cavo, con la diffusione diretta via satellite che
rende disponibili centinaia di canali; oppure alle possibilità che
si sono già aperte con Internet di accedere a una quantità enorme
di dati, di informazioni.
La tecnologia, ci metterà a disposizione molte possibilità nel
prossimo futuro, tanto che spesso, viene quasi il dubbio se non
sia meglio porre qualche freno.
Qualcuno parla a proposito del ritmo della tecnologia, troppo
veloce rispetto alla domanda.
Ma probabilmente basterà creare le condizioni affinché la domanda
si sviluppi adeguatamente anche nel nostro paese, come si sta
sviluppando in altri paesi e, in secondo luogo, affinché ci sia una
produzione di tutti quei servizi necessari a supportare la domanda
per mostrare come la tecnologia, se usata adeguatamente, è al
servizio di ognuno di noi.
Questa possibilità è prospettata dal rapporto solido e proficuo tra
le industrie che producono tecnologie e rendono disponibili delle
applicazioni e le università, i centri di ricerca, le quali producono,
in un certo senso, idee per il futuro; e poi i Comuni, gli Enti
Locali, le Istituzioni, le Amministrazioni centrali: tutte quelle
realtà che vivono il mondo della cultura e che sviluppano la
cultura.
Tutto questo crea la condizione ideale per uno sviluppo che non
coinvolge soltanto l’area consumistica o del divertimento, ma
anche quella dei servizi, per un miglioramento globale del nostro
modo di vivere.
Uno dei settori sui quali sembra puntare maggiormente la tecnologia è quello della formazione, della didattica. L’intento è proprio
introdurre la multimedialità nelle scuole di ogni ordine e grado
attraverso sperimentazioni che possano interessare tutti gli istituti
scolastici.
Sicuramente quello della didattica è un settore nel quale il valore
d’uso delle nuove tecnologie è fondamentale e può cambiare in
termini positivi il nostro modo di vivere.
Un altro campo su cui si sta da poco investendo è quello del
telelavoro.
Questa nuova metodologia di lavoro rappresenta certamente una
sfida per il futuro.
E’ fuori di dubbio quanto il telelavoro possa aiutare da un lato le
aziende a migliorare in termini di efficienza e, dall’altro, ciascuno
di noi a migliorare il rapporto con il lavoro e con la vita quotidiana.
Telelavoro può significare opportunità di occupazione nuove,
diverse per il nostro territorio, per i giovani del Mezzogiorno, e
soprattutto per le donne, che hanno più problemi oggettivamente
di quanti non ne abbiano gli uomini a partecipare con continuità
al mondo del lavoro.
Questo offrirebbe alle donne l’opportunità di lavorare comodamente da casa riuscendo così a conciliare l’esigenza del lavoro
con la priorità per i figli.
Attraverso lo sviluppo tecnologico è inoltre possibile migliorare
e rendere più diretto il rapporto con i Comuni, con gli Enti Locali.
In alcune città è già presente questo intento con l’obiettivo di
sviluppare e sperimentare assieme servizi per i cittadini, per
vedere come le nuove tecnologie dell’informatica e delle telecomunicazioni possono servire a migliorare il rapporto tra gli Enti
Locali, i Comuni e il cittadino con reciproco beneficio. Tutto
questo può significare progresso, sviluppo delle tecniche a sostegno
dei nostri bisogni, sempre nuovi e crescenti.
Ben venga dunque la tecnologia come strumento di puro divertimento che assecondi i nostri capricci e ci lasci crogiolare nella
beatitudine dell’ozio.
E ancora meglio sarà investire le nuove tecniche in cultura e
conoscenza.
Ma è bene in entrambi i casi che l’occhio della ragione rimanga
sempre vigile, poiché è facile che gli oggetti che noi riteniamo
essere indispensabili nel quotidiano possano diventare i padroni
della nostra esistenza. (Rosa Menza)
L’Occhio parlante 7
ACQUEDOTTO PUGLIESE
e ACQUA
Bisogna pagare altrimenti
si resta a secco!
S
vegliarsi la mattina con il desiderio di una bella doccia
rinfrancante e scoprire che dai rubinetti non esce una sola
goccia d’acqua. E’ quanto è successo ad alcuni tarantini
che, nei giorni scorsi, hanno scoperto che l’erogazione era stata
tagliata a tutto il condominio.
Non si è trattato della riproposizione in chiave idrica del black
out che quest’estate ha lasciato al buio tutta l’Italia. In questo
caso non si è giocato a scaricabarile con le colpe, dall’Enel ai
paesi esteri sino ad arrivare all’albero che cadendo sul filo giusto
ha creato l’effetto domino.
Stavolta le responsabilità erano chiare: se l’intero palazzo era a
secco, la colpa era... del vicino.
L’Acquedotto Pugliese ha avviato una campagna per il recupero
crediti.
Per far fronte ai mancati e ritardati pagamenti il gestore del
servizio ha, infatti, scelto di ricorrere alle maniere forti spedendo
delle lettere che comunicano la determinazione dell’interruzione
dell’erogazione e la data in cui verrà effettuata.
Nel caso l’avviso rimanga lettera morta i rubinetti vengono chiusi.
Fin qui niente di nuovo sotto il cielo.
Lo fanno già altre aziende: se non paghi non puoi più usufruire
dei servizi.
Il problema è che i contratti con l’Acquedotto sono condominiali.
Questo significa che se si vuole chiudere l’acqua ad uno, la si
deve chiudere a tutti.
Un palazzo di quattro piani o un grattacielo con 50 famiglie non
fa differenza, e non conta nemmeno che i pagamenti di tutti gli
altri inquilini siano sempre stati regolari.
Se si vuole evitare di tornare ad attingere dal pozzo sotto casa le
quote vanno pagate.
In seguito i condomini potranno rivalersi sul moroso per quanto
dovuto.
I contorni di questa vicenda sfiorano l’assurdo. Ne avevo letto
sui giornali ma credevo si fosse trattato solo di un errore. Forse
qualcuno dovrebbe ricordare all’azienda che gestisce l’acquedotto
che abbiamo i nostri diritti.
Già! Tutti hanno il diritto ad avere l’acqua ma le aziende devono
anche tenere in pari i bilanci.
Secondo me è giusto, l’Acquedotto non può sostenersi con l’aria.
Io faccio l’impiegata per un’impresa che eroga servizi e conosco
bene la questione. Mi pare normale che l’ente, pubblico o privato
che sia, agisca nei confronti dei morosi anche in modo deciso.
La cosa che mi stupisce è che i condomini siano arrivati al punto
di farsi tagliare l’acqua. Mi risulta che tutti abbiano una cassa
8 L’Occhio parlante
condominiale dalla quale attingere per eventuali spese urgenti.
Questo poteva essere il caso, potevano coprire con quei fondi
quanto mancava. Gli inquilini avrebbero potuto agire in seguito
sull’inadempiente.
Sul tavolo c’è anche la questione della qualità dei servizi.
Non possiamo continuare a demonizzare le aziende, ognuno deve
fare il proprio lavoro. Il problema non è l’Acquedotto che taglia
l’acqua, il problema sono i morosi. Se tutti pagassimo con
regolarità, i servizi sarebbero migliori e soprattutto i costi
diminuirebbero. Se i conti non tornano bisogna agire e il modo
più immediato è ritoccare i prezzi. Iniziamo a chiederci, allora,
chi sta veramente dalla parte sbagliata. Tagliare l’acqua ad un
intero condominio può danneggiare decine di famiglie. Non
pagare la propria quota, invece, danneggia l’intera collettività.
Sulla questione costi, però, non tutti sono così tolleranti. Viste le
tariffe sembra che dai nostri rubinetti da qualche tempo non esca
più acqua ma petrolio! Un tempo c’era la spettanza, 35 metri
cubi per tutti e si pagavano solo le eccedenze. Oggi tutto questo
è stato abolito, le tasse sono aumentate vertiginosamente e
dobbiamo corrispondere anche quanto consumiamo per gli
scarichi della fogna. In pratica la bolletta è raddoppiata e ci
vengono ancora a parlare di crisi. Ora c’è questa novità dell’interruzione dell’erogazione. Sembra di essere tornati al Medioevo,
quando i signorotti facevano il bello e il cattivo tempo con i loro
esosi balzelli e gli odiosi pedaggi. A questo punto, per rimanere
in metafora, possiamo solo sperare che arrivi un Robin Hood del
nuovo millennio e che rimetta lui le cose in ordine. Sullo sfondo
un fatto: siamo un popolo sprecone in una terra povera d’acqua.
Consumiamo troppo e male. Siamo schiavi di abitudini sbagliate
che qui in Puglia sono dei veri e propri lussi. I nostri bacini non
sono molto ampi ma la maggior parte di noi adopera l’acqua
con grande disinvoltura. Eppure negli anni precedenti abbiamo
visto che basta poco perché si verifichi un’emergenza. Un inverno
poco piovoso e già si parla di siccità e di difficoltà di approvvigionamento. Bisognerebbe diffondere una cultura del risparmio.
Le ultime scelte operate dall’Acquedotto, invece, sono troppo
drastiche. Prima di fare questa campagna di recupero crediti
avrebbero dovuto garantire i clienti che sono sempre stati rispettosi
delle scadenze. In questo modo non si fa che alimentare una
percezione negativa del gestore. Credo ci fosse il dovere di
cambiare prima i contratti, da condominiale a individuale. Solo
dopo sarebbe stato giusto procedere. Loro in ogni caso hanno
tutti i numeri per continuare a farlo. Dura lex sed lex, direbbero
i latini. (Gianluca Blasi)
Mr. EYES
L Ottico
TARANTO
Via Calabria, 51 - Tel. 0997352261 - Cell. 334/3567797
PER LA
PUBBLICITA’ SU
Folder Immagine srl
TARANTO - Via Catania, 1 - Tel./Fax 0997362759 - Cell. 3355242404
MULTISERVICE
Giuseppe Petruzzi
SERVIZI INTEGRATI TOTALI
per Condomini e Privati
TARANTO - Via Umbria, 83c - Tel. 3394778242
Coop.va Sociale
TARANTO - Corso Italia, 339 - Tel. 0997723785 Fax 0997723673
Le cattive abitudini dei giovani moderni:
uso e abuso di alcool e droghe
U
niverso giovanile: un target di popolazione estremamente
vulnerabile ai rischi legati al consumo di bevande alcooliche e all’assunzione di sostanze stupefacenti. Cattive
abitudini e vizi “incorporati” ad un’età la cui soglia scende sempre
di più. Secondo un’indagine compiuta dall’Istituto Superiore di
Sanità (ISS), in Italia il primo bicchiere viene sorseggiato in
media a 11-12 anni, in Europa a 14.
La bevanda preferita è la birra, seguita da vino, aperitivi alcoolici
e amari. Dati interessanti riguardano il sesso femminile: il numero
di ragazze che fa abitualmente uso di alcolici è passato dal 35,7%
del 1998 al 41,6% del 2001. E sono sempre le ragazze a preferire
bere lontano dai pasti. Nell’ambiente maschile l’aumento verificatosi è dal 46,2% al 51,6%. L’alcool, a differenza degli altri
principali fattori di rischio, gode di un’accettazione sociale e di
una familiarità e popolarità legate alla cultura italiana del bere,
una cultura mediterranea che poneva, sino a un decennio fa, il
consumo di vino come componente inseparabile dell’alimentazione. Ma oggi la situazione è totalmente diversa: le abitudini e
i modelli di consumo sono cambiati e la disponibilità di bevande
alcoliche è più ampia.
La conseguenza è che i giovani hanno trasformato il significato
originale del bere, separandolo dalla ritualità dei pasti e valutandolo
soltanto in funzione degli effetti che l’alcool è in grado di esercitare
sulle performance personali.
L’alcool è usato per sentirsi più sicuri, più loquaci, per facilitare
relazioni interpersonali, per apparire più emancipati e più “trendy”,
per essere più facilmente accettati dal gruppo o, in alcuni casi,
per conquistare un ruolo di presunta leadership tra i pari. Del
resto, bere è “normale”: lo si vede nella vita quotidiana come
nella fiction televisiva.
Attraverso un monitoraggio compiuto dall’OssFAD (Osservatorio
su fumo, alcool e droga) su circa tremila ore di film e telefilm
trasmessi sul piccolo schermo dalle principali reti nazionali, è
emerso che le bevande alcoliche fanno la loro comparsa in tv
ogni 13 minuti, il doppio delle sigarette.
I media e le pubblicità propongono così individui che bevono e
hanno successo nella vita, nella coppia, nel lavoro. Un messaggio
che mostra solo un lato della medaglia ma che ha un impatto
notevole soprattutto sui ragazzi.
Alla loro età, poi, è più facile che un vizio ne attiri un altro e al
consumo di alcool non di rado è legato anche quello di droghe.
Secondo un’indagine condotta dall’ Unione Europea su 7600
ragazzi tra i 15 e i 24 anni, 1 su 3 ha fumato uno spinello almeno
una volta. Tra tutti, gli italiani sono quelli che fanno meno uso
di droghe: solo il 17% ha provato la cannabis e il 2,7% in totale
ha fatto uso di cocaina, eroina, ecstasy e anfetamine.
Il luogo in cui è più facile recuperarla è la discoteca (80%),
seguita dalle feste (68%), da posti vicini all’abitazione (54%) e
dalle scuole (50%).
La causa principale è rappresentata dai problemi familiari, ma
spesso si prova per curiosità.
E’ uno spettacolo che si vede spesso e ovunque, anche nei luoghi
che dovrebbero invece restare lontani da ogni forma di pericolo
per i giovani, come le scuole. Ragazzi che hanno sostituito la
sigaretta con lo spinello, ritenendo che i danni non siano poi così
gravi, se paragonati a quelli delle droghe pesanti. Ragazzi che
durante le lezioni si concedono una pausa per “sballarsi” un po’,
stanchi come sono di ascoltare le noiosissime parole dei professori,
per rientrare in aula totalmente persi nei loro pensieri e con uno
sguardo che parla da sé. La curiosità di provare sensazioni
“diverse” spinge molti ad assumere pasticche in discoteca, dove
l’ambiente complessivo non fa altro che allontanare i ragazzi dal
controllo razionale sui loro comportamenti: luci abbaglianti,
musica ad altissimo volume, un buon numero di bicchieri di
superalcolici e tanta voglia di divertirsi.
E il giorno successivo giornali e telegiornali ci informano delle
conseguenze che i nuovi e dannosi stili di vita della nuova
generazione hanno sulla vita dei giovani stessi: l’Organizzazione
Mondiale della Sanità indica che in Italia su 170 mila incidenti
stradali che si verificano annualmente sulle nostre strade, 50 mila
sono attribuibili all’elevato tasso di alcool presente nell’organismo,
mentre circa la metà delle 6 mila morti causate da tali incidenti
riguardano individui giovani.
Ascoltando i ragazzi è sempre più frequente rilevare il ricorso al
bere o alle droghe come ad una ritualità connotata da un preciso
valore comportamentale: una scorciatoia per affrontare le situazioni
percepite come difficili, ma altamente dannosa per la salute.
Spesso è una soluzione adottata per rispondere al disagio o a
problemi personali e relazionali che andrebbero identificati o,
ancor meglio anticipati, attraverso il dialogo e la comunicazione
soprattutto da parte dei genitori. Un discorso in più va fatto per
le adolescenti. E’ sempre più frequente, infatti, riscontrare giovani
ragazze che si ubriacano o che eccedono nel bere. Il fenomeno
è piuttosto recente, dal momento che in passato era considerato
“sconveniente” per una donna bere e soprattutto in pubblico; il
gesto era considerato socialmente deprecabile e, per certi versi,
categorizzava la donna in maniera negativa. Del resto, il sistema
di smaltimento dell’alcool è differente per i due sessi, essendo
l’organismo femminile capace di eliminare la metà dell’alcool
ingerito rispetto a quanto avviene per i maschi. Ecco perché le
donne sperimentano prima degli uomini gli effetti negativi che
anche pochi bicchieri di bevande alcoliche possono determinare.
Non così per le sostanze stupefacenti. I disturbi psicofisici causati
dalle droghe sono visibili in ugual maniera su ragazzi e ragazze
ed è estremamente importante evitare che si arrivi all’assuefazione.
La prevenzione deve essere la prima arma da utilizzare in questo
campo, attraverso campagne sociali di sensibilizzazione e informazione dei giovani, impegnando strumenti di comunicazione
validi (cartelloni, depliant, opuscoli, questionari, siti Internet) che
possano raggiungere tutti i luoghi di ritrovo giovanile (scuole,
pub, discoteche, concerti) e incidere efficacemente a modificare
stili di vita dannosi. (Roberta Poggi)
L’Occhio parlante 11
a cura del Geom. Pasquale Valente
Amministratore di Condominio (associato ANACI)
Come bisogna comportarsi per il recupero delle spese condominiali
di un condomino fallito?
Non capita tutti i giorni, ma può succedere che un condomino, titolare
di una ditta individuale o di una società di persone, fallisca. In
quest’ultima ipotesi, com’è noto, di regola fallisce la società, ma
anche il socio illimitatamente responsabile in proprio. Ed allora la
“grana” per l’Amministratore è di primissimo ordine. Come dovrà
comportarsi per il recupero delle spese condominiali? E a chi dovrà
richiederle: al fallito o alla curatela fallimentare? Per inquadrare
la questione, è bene ricordare l’art. 47, secondo comma della legge
fallimentare, secondo cui “la casa di proprietà del fallito, nei limiti
in cui è necessaria all’abitazione di lui e la sua famiglia, non può
essere distratta da tale uso fino alla liquidiazione delle attività”.
Ciò significa che da un lato il condomino-fallito ha di regola diritto
all’abitazione nell’unità condominiale fino a quando questa venga
venduta all’asta, dall’altro che lo stesso ha un diritto di abitazione
nei soli limiti in cui è necessario. Ma chi paga le spese condominiali?
Il fallito o la curatela? Occorre stabilire alcuni punti fermi. In primo
luogo, il condomino fallito non perde, per effetto del fallimento, la
proprietà della cosa (art. 46 Legge fallimentare), anche se quest’ultima, di regola, finisce nella disponibilità della curatela fallimentare.
In secondo luogo, ai sensi del già richiamato art. 47, primo comma,
“se al fallito vengono a mancare i mezzi di sussistenza, il Giudice
delegato, sentiti il Curatore e il Comitato dei creditori, se è stato
nominato, può concedergli un sussidio a titolo di alimenti per lui e
per la famiglia”. Ciò significa che se il condomino fallito, che ha il
diritto di abitazione sull’appartamento in condominio, è nell’assoluta
indigenza e non è in grado di pagare le spese condominiali, sarà la
stessa curatela fallimentare a dovervi provvedere. In questo caso,
l’Amministratore, per il recupero delle spese condominiali, dovrà
PT
PULIDOR
rivalersi verso la curatela fallimentare. Nel caso in cui la curatela
fallimentare non vi provveda, a parte la possibilità di costituire un
fondo speciale per le spese condomiiali del fallito, soccorre l’art.
46 della Legge fallimentare, secondo cui sono comunque sottratti
all’attività fallimentare “gli stipendi, pensioni, salari e ciò che il
fallito guadagna con la sua attività, entro i limiti di quanto occorre
per il mantenimento suo e della sua famiglia”. Alla stessa stregua
non appartengono all’attività fallimentare i frutti derivanti da beni
costituiti in patrimonio familiare e i frutti dei beni costituiti in dote.
Dunque, se tutti tali introiti del fallito sono personali e come tali
sottratti all’attivo fallimentare, ne deriva che l’Amministratore può
rivolgersi direttamente al condomino fallito per il recupero delle
spese condominiali relative alla gestione di un bene personale, quale
è l’abitazione condominiale. Deve tenersi presente, in proposito, che
come il diritto di abitazione è legato non solo alla persona del fallito,
ma anche alla di lui famiglia, così come i redditi familiari sono
personali e possono concorrere al pagamento delle spese condominiali,
conseguentemente, i redditi del figlio e della moglie possono essere
oggetto di pignoramento, nei limiti di legge. Certo è che, se al
pagamento delle spese condominiali non provvede a titolo di sussidi
la curatela fallimentare o il fallito o la di lui famiglia con i beni
personali, all’amministratore non rimane altro che dare attuazione
al disposto di cui all’art. 63, ultimo comma, disp. att. c.c.
Per sottoporre le vostre domande all’Amministratore potete scrivere
a L’Occhio parlante - Via Catania n. 1 - 74100 Taranto, telefonare
o inviare un fax al numero 0997362759, mandare una e-mail a
[email protected]
La redazione si riserva di pubblicare le richieste pervenute in base
alla disponibilità dello spazio.
www.edilalfieri.too.it
di Pagano Teodora
di Angelo Smiraglia
Impresa di Pulizie
TARANTO - Via Benevento, 2
347/5492667 - 347/3227143
s.r.l.
Costruzioni
Ristrutturazioni
Restauri
Ponteggi
Assistenza Autoclavi
Riscaldamento
Impianti elettrici
Impianti gas
Idraulica
Impermeabilizzazioni terrazzi
Manutenzione - Riparazione - Installazione
Taranto - Via Veneto, 72
Tel. 0997323034 - Cell. 333/8962488
Via Dante, 422 - Tel./Fax 0997325246 - Cell. 349/1407114
TARANTO
ROSALBA TODARO: AMORE PER LA VITA...
osalba Todaro vive e opera a San
Marzano di San Giuseppe (TA).
Laureata in Scienze Biologiche,
Impiegata in attività sociali (in particolare
laboratorio artistico per bambini disagiati), si è avvicinata all’arte da oltre tre
anni, pur avendo sempre disegnato per
passione.
Nelle sue opere si intravede, a nostro
parere, la ricerca, nella memoria, della
bellezza delle cose semplici della vita,
cioè di tutto ciò che dà gioia ed amore
per la vita stessa.
Le sue opere si trovano in diverse collezioni pubbliche e private.
Da ricordare fra le principali mostre alle
quali ha partecipato: 2002 - Gran Galà
della Pittura, San Marzano (TA); 2003
- Prima Edizione Fiera di San Giuseppe,
San Marzano (TA); Giugno savese, Sava
(TA); 38^ Rassegna internazionale di
Pittura Città di Mottola “Artisti a
confronto”, Mottola (TA); 2004 - Sguardi di Donna, Carosino (TA); Sguardi di
Donna, San Marzano (TA); Prima Edizione Premio Maria Santoro, San Marzano (TA); 2^ Collettiva di Pittura
“Pasquale Gigante”, Palagianello (TA);
I Segni della Pasqua, San Michele in
Triglia-Statte (TA); Sacralità nell’Arte
e nella Storia, Taranto; Aria di Maggio,
Taranto; Dall’alba al tramonto il rifiuto
ti smonto, Taranto.
Rosalba Todaro ha il suo studio d’Arte
in San Marzano di San Giuseppe (TA)
alla Via Magellano n. 22. (-)
R
Nelle foto: alcune opere dell’artista
e alcune mostre
L’Occhio parlante 13
FLASH
Notizie in breve
TARANTO
Taranto premia i tarantini illustri. Il 31
maggio l’Amministrazione comunale,
su impulso della Comunità della Cultura, ha consegnato due importanti
riconoscimenti. Una targa è andata al
prof. Paolo De Stefano per il suo impegno letterario. E’ stata poi presentata
una lapide in ricordo di Piero Mandrillo, giornalista e operatore culturale.
La lapide verrà apposta sulla sua casa
appena verranno ultimate le procedure
burocratiche. La serata è stata aperta
dal Sindaco di Taranto Rossana Di
Bello che ha manifestato il proprio
orgoglio per essere concittadina di due
personaggi che hanno fatto e continuano a rendere grande la nostra città.
Hanno partecipato alla cerimonia: Carlo Marchese, Presidente della Comunità della Cultura; il prof. Alberto Altamura, docente del Liceo Quinto
Ennio e il prof. Ruggero Stefanelli
anch’egli docente del Liceo Quinto
Ennio.
ASSINDUSTRIA
Nuovo Presidente della Sezione Agroalimentare dell’Associazione Industriali di Taranto. L’Assemblea degli
iscritti, riunitasi nei giorni scorsi, ha
proceduto infatti al rinnovo delle cariche all’interno della sezione, che risulta
così composta: alla presidenza, Nicola
Di Troia (Girani Srl); consiglieri: Oronzo Angelini (della ditta omonima),
Maria Teresa Basile (Vigne e Vini),
Antonio Borsci (Borsci Liquori), Stefano Caroli (Puglia Alimentare), Francesco Di Marco (Cantine Di Marco) e
Luca Giordano (Heineken Italia); i
rappresentanti generali che faranno
parte della costituenda giunta sono
Maria Teresa Basile e Luca Giordano;
Oronzo Angelini è invece stato indicato
quale rappresentante in seno al Comitato Piccola Industria.
MOTTOLA
E’ cominciato il lungo “peregrinare”
dei tour operator russi lungo i sentieri
dell’affascinante paesaggio rupestre
della cittadina mottolese. Infatti,
grazie ad un ambizioso progetto turistico, che ha visto all’opera il Comune di Mottola, l’Ascom Confcommercio locale e quella provinciale
di Viale Magna Grecia a Taranto, la
locale Agenzia Viaggi Dea MarisTurismo & Cultura, con il coinvolgimento della Seap, è stato predisposto l’arrivo a Mottola, di due gruppi
di tour operator, da Mosca e Pietrobugo, affinché, prendendo visione e
consapevolezza del grande valore
artistico, storico, religioso e culturale
delle cripte rupestri locali, potessero
farle diventare meta obbligatoria del
turismo ortodosso. (foto sotto: conferenza stampa di presentazione)
14 L’Occhio parlante
ASSINDUSTRIA
L’Assemblea degli iscritti ha proceduto al rinnovo delle
cariche all’interno della Sezione Marittimi, Portuali e Trasporti,
designando alla presidenza Giuliano Mallito (Anchor Shipping
Spa), che prende il posto, retto per due legislature, di Vincenzo
Caffio, titolare della omonima società. Questi i componenti
del nuovo consiglio direttivo: Vincenzo Caffio, Pasquale
Cippone (Carmed Italia Srl), Tommaso De Marzo (Ferrovie
dello Stato Spa), Luciano Elpiano (Peyrani Sud Marittimi
Spa), Maurizio Gennarini (Gennarini Valentino Srl), Giovanni
Puglisi (Gruppo Ormeggiatori del Porto di Taranto) e Carlo
Russo (Taranto Container Terminal Spa). Caffio ed Elpiano
sono stati designati quali rappresentanti generali che faranno
parte della costituenda giunta; Giovanni Puglisi è invece stato
indicato quale rappresentante in seno al Comitato Piccola
Industria.
COMUNE DI TARANTO
Il Servizio elettorale ricorda che è
indispensabile, nei giorni della consultazione, recarsi al seggio muniti della
Tessera Elettorale: ciascun elettore
dovrebbe verificare il possesso della
Tessera e controllarne lo stato di conservazione. In caso di smarrimento
della Tessera, o nel caso in cui sia in
condizioni tali da suggerirne la sostituzione, gli elettori possono recarsi
agli sportelli del Servizio Elettorale
(alla Beni Stabili) per chiederne il
rilascio o la sostituzione.
MOTTOLA
LIZZANO
E’ stato presentato nei giorni scorsi,
durante una conferenza stampa (foto
a sinistra), il servizio gratuito di assistenza domiciliare oncologica, che
l’Assessorato comunale alle Politiche
Sociali, retto dal dott. Angelo Lattarulo,
ha istituito per i cittadini con malattie
croniche evolutive e per i pazienti
oncologici, in collaborazione con
l’ANT (Associazione Nazionale Tumori). Si tratta di un servizio, che oltre a
garantire ai malati cronici o terminali
un’assistenza medica, attraverso l’operato di medici ed infermieri, assicura
agli stessi un supporto umano e morale
anche attraverso l’ausilio di psicologi.
Questo servizio, che vede Mottola
inserirsi nella “rosa dei venti” dei pochissimi Comuni della Provincia, che
lo hanno attivato e che, nella sua approvazione, ha visto l’intero Consiglio
Comunale unanime, a testimonianza
della sua utilità sociale, va a completare
la sfera assistenziale resa ai cittadini.
Serenamente ed in buone condizioni fisiche, Nonna Cosima ha
festeggiato i suoi 103 anni (foto
sopra). La Sig.ra Cosima Lomartire, vedova Urso, ha infatti, insieme alla sua famiglia ed alla
presenza del Sindaco di Lizzano,
Antonio Cavallo, brindato con
l’augurio di festeggiare ancora
altri compleanni. Nata nel 1901,
la Sig.ra Lomartire ha potuto
assistere agli avvenimenti più
importanti dell’era contemporanea, vivendoli ed in qualche momento subendoli, come entrambe
le guerre mondiali, tanto che al
Sindaco piace definirla simpaticamente “la nonna dei due
secoli”.
PROVINCIA DI TARANTO
Siglata il 28 Maggio 2004 tra la Provincia di Taranto e il CONAI (Consorzio nazionale imballaggi),
una convenzione per migliorare e aumentare la raccolta differenziata di carta, plastica, vetro, metalli
ferrosi e non ferrosi, legno e della frazione dei rifiuti solidi urbani. A porre la firma sull’accordo
il Vicepresidente della Provincia, Martino Tamburrano e il Vicedirettore generale della Conai,
Walter Faciotto. Il Conai, per il raggiungimento degli obiettivi globali di recupero e di riciclaggio
e per garantire il necessario raccordo con l’attività di raccolta effettuata dalle pubbliche amministrazioni,
fornirà alla Provincia le informazioni utili e dati in suo possesso relativi alla raccolta, al recupero
ed al riciclo dei rifiuti di imballaggio della provincia ionica. Diversi gli impegni previsti nella
convenzione da entrambi i firmatari. La Provincia, infatti, s’impegna a promuovere la raccolta
differenziata dei rifiuti di imballaggio supportando la dotazione delle attrezzature necessarie a
adeguare i sistemi di raccolta differenziata agli standard medi nazionali; promuovere la stipula
delle convenzioni previste dall’Accordo Quadro ANCI CONAI dando modo al CONAI, per il
tramite dei Consorzi di Filiera di cui all’articolo 40 D. Lgs 22/97, di assicurare il ritiro dei rifiuti
di imballaggio; promuovere, in coordinamento con il Commissario Delegato, il conferimento presso
soggetti autorizzati: compresi i centri indicati nell’allegato 1 della Convenzione stipulata a Roma
il giorno 7 ottobre 1999 tra CONAI e il Commissario Delegato per l’emergenza rifiuti nella Regione
Puglia, o comunque concordati tra le parti, degli imballaggi secondari e terziari raccolti su superficie
privata; promuove l'utilizzo a livello comunale di piattaforme, riciclerie, isole ecologiche, ovvero
la realizzazione laddove mancanti, quali punti di ripresa dei rifiuti di imballaggi secondari e terziari
non conferiti al servizio pubblico. Il CONAI, invece, per il tramite dei Consorzi di Filiera di cui
all’articolo 40 D.Lgs 22/97, assicura il ritiro dei rifiuti di imballaggio nonché delle frazioni
merceologiche similari provenienti dalla raccolta differenziata nel quadro delle condizioni previste
dall’Accordo Quadro ANCI CONAI. Al fine di agevolare il recupero dei rifiuti di imballaggi da
superficie privata, le parti, si impegnano a promuovere forme di cooperazione tra CONAI, i Consorzi
di filiera di cui all’articolo 40 D. Lgs 22/97 e soggetti istituzionali ed economici; agevolare
l’attivazione e l’attività degli operatori secondo quanto previsto dalla Convenzione. CONAI, in
collaborazione con le Provincia e con i Consorzi di cui all’articolo 40 D.Lgs 22/97, si rende
disponibile a realizzare corsi di formazione e di aggiornamento per tecnici ambientali del settore
della raccolta, riciclo e recupero dei rifiuti. La Provincia, inoltre, si impegna a individuare i soggetti
che si avvarranno dei corsi previsti, mentre, al fine di sviluppare e garantire la corretta sensibilizzazione
dei cittadini nei confronti delle raccolte differenziate, il CONAI si rende disponibile ad organizzare,
in collaborazione con le Provincia e con i Consorzi di cui all’articolo 40 D.Lgs 22/97, campagne
mirate di informazione ed eventi o manifestazioni specifiche sul territorio provinciale. Si porrà
particolare attenzione a progetti per le scuole di ogni ordine e grado. Provincia e Conai con la
collaborazione dei Consorzi di filiera previsti dall’articolo 40 D. Lgs 22/97, si attiveranno per
individuare specifiche aree di intervento sul territorio provinciale, per l’attivazione di sperimentazioni
e progetti pilota di raccolta differenziata, da estendere eventualmente a tutto il territorio.
LA SOLIDARIETA’ II
Società Cooperativa Sociale a r.l.
Coniugare
Impresa e Sociale
non è impossibile!!!
AMMINISTRAZIONE Taranto - Corso Italia 339 - Tel. 0997723785 Fax 0997723673
PRODUZIONE Statte - C.da La Felice s.s. Taranto Statte - Tel. 0994707507 Fax 0994709886
www.lasolidarieta2.it - [email protected]
L'Oroscopo
dal 21 Giugno
al 5 Luglio 2004
ARIETE
(21 marzo - 20 aprile)
LEONE
Bisogno di rinnovamento e vivacità
in amore. Circostanze stimolanti appagano. Fidarsi delle intuizioni: si
sbloccano le indecisioni nel lavoro.
In famiglia chiarire le idee.
TORO
(21 aprile - 20 maggio)
VERGINE
Buone energie vitali per intraprendere
cose nuove. Stimolata la creatività.
Situazione sentimentale intensa: conquiste, conferme ed emozioni. Diversivi e voglia di libertà.
GEMELLI
(21 maggio - 21 giugno)
Facilitata la comunicazione, problemi
coi familiari. Coltivare un interesse e
frequentare gente nuova. Il partner
apre un dialogo stimolante: attenti alle
sue necessità.
CANCRO
(22 giugno - 22 luglio)
Iniziative vincenti nel lavoro e nella
vita di relazione. Stare lontani da una
situazione che innervosisce. Chiudere
i conti con il passato. Non trascurare
gli affetti: si ha bisogno di emozioni.
BILANCIA
di Picius
Segno favorito
del periodo
(23 luglio - 23 agosto)
SAGITTARIO (23 novembre - 21 dicembre)
Esternare i sentimenti con chi è meno
espansivo. Situazioni positive e spontanee. Ambiente amico nel lavoro.
Nodi da sciogliere in famiglia. Stress
emotivo.
In famiglia la fretta è cattiva consigliera:
meglio aspettare gli sviluppi naturali delle
cose. Coltivare ambizioni nella professione anticipando le mosse altrui.
Bellissima intesa con il partner.
(24 agosto - 22 settembre)
CAPRICORNO (22 dicembre - 20 gennaio)
Affrontare i problemi senza spendere
energie inutilmente. Ottimo feeling
con il partner che appoggia anche in
campo pratico. Nel lavoro cercare
alleati. Bisogno di concentrazione.
Ottima carica e facilità di recupero fanno
sentire in forma. Incoraggiati i viaggi e
i progetti. Nuovi interessi e orizzonti.
Aggiornarsi nel lavoro. Mettersi in gioco: voglia di vincere.
(23 settembre - 22 ottobre)
ACQUARIO (21 gennaio - 19 febbraio)
Magnetismo e fascino nei rapporti. In
amore prendere l’iniziativa: gioie a chi
osa. Nel lavoro correggere un’errata
valutazione. Voglia di realizzare concretamente. No all’impazienza in famiglia.
Aumenta la sicurezza in sé stessi e
l’ottimismo. Favoriti i viaggi: ritmo
e spirito d’avventura. Agilità e inventiva si armonizzano col bisogno di
ancorarsi al concreto.
SCORPIONE (23 ottobre - 22 novembre)
In primo piano le amicizie e i rapporti
sociali. Ampliare la sfera d’azione e
osservazione. Creatività e bisogno di
movimento. Favoriti i viaggi. In amore
seguire l’istinto.
PESCI
(20 febbraio - 20 marzo)
Audacia, ardore e combattività. Aprirsi
verso l’esterno. Finalizzare i contatti
sociali e d’amicizia verso interessi
condivisi dal partner. Arriva una proposta interessante di collaborazione.
dei S gni
APERTO LA DOMENICA MATTINA
il Mercatin
1.000 MQ DI ESPOSIZIONE
l’usato di qualità
Scarica

faccia a faccia - Occhioparlante.it