ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE 5
Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di I grado
Via Rovetta, 35 – 58100 GROSSETO (GR) Tel.0564.490961 Fax 0564 490961 - Email
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C.F. 80001520537 - Cod Mecc. GRIC83300L
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
ANNO SCOLASTICO 2014-2015
Presentazione del POF a.s. 2014-2015
A cura del
Dirigente Scolastico
Dott. Roberto Mugnai
1
PREMESSA
Il profilo della nuova scuola di base esige la consapevolezza del “fare scuola”, sia nelle
scelte culturali, sia negli orientamenti pedagogico-didattici, dai quali dipende il successo
formativo degli alunni.
Dallo scorso anno siamo tutti impegnati in un percorso, che ha previsto la nascita di un
nuovo soggetto: quello dell'Istituto Comprensivo. Ciò richiede una maggiore responsabilità
e la collaborazione di tutti: insegnanti, personale ATA, genitori...
É un processo di cambiamento e di rinnovamento che è iniziato, ma che non può esaurirsi
in un solo anno scolastico. Per questo motivo, anche la scrittura del Piano dell'Offerta
Formativa vuole avvenire con uno stile di apertura e di flessibilità, proprio perché
documento “ponte” tra le esperienze precedenti della Scuola Primaria e dell'Infanzia e della
Scuola Secondaria di primo grado ed espressione di un work in progress.
La scuola esiste e realizza la sua ragione di vita all’interno delle aule, ma anche all'interno
dei suoi uffici, dove l’aspetto psicopedagogico e relazionale si fondono con l’aspetto
organizzativo e con tutto ciò che questo comporta.
La scuola deve coniugare inclusione, equità, eccellenza, deve realizzare il “successo
formativo”, cioè la piena formazione della personalità dei singoli alunni e, quindi, non solo
sul piano cognitivo, ma anche su quello affettivo ed etico-sociale,perché tutti possano
costruire il proprio progetto di vita e affrontare positivamente l’incertezza degli scenari
sociali e professionali, presenti e futuri.
Il POF, quale documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale
dell’istituzione scolastica esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare e
organizzativa che questo Istituto intende adottare nell’ambito della propria autonomia,
esprimendo un disegno pedagogico che riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed
economico del territorio.
Il processo di insegnamento – apprendimento pone al centro dell’azione educativa l’alunno
in quanto persona, con i suoi bisogni educativi e mira ad arricchirne la complessiva
esperienza formativa, personalizzando gli itinerari educativi, nel rispetto delle diversità e
delle differenze e ponendo la massima attenzione all’inclusione di tutti e di ciascuno.
2
Attraverso la definizione e la realizzazione di un progetto comune (fondato su un curricolo
verticale ed integrato che si intende costruire quale vero momento di condivisione),
cercando una interazione sinergica con il territorio e la piena collaborazione degli EE.LL.,
le famiglie, le diverse realtà istituzionali, sociali, culturali ed economiche operanti su di
esso, si mira a fare di questa scuola una reale “comunità educante” nella quale crescere e
maturare insieme.
Ciò non solo per raggiungere traguardi di qualità, efficacia, efficienza propri di un sistema
scolastico rinnovato e attento allo sviluppo integrale della persona, ma soprattutto per dar
vita ad una scuola che “educhi istruendo”, insegnando ad apprendere, ma soprattutto ad
“essere” cittadini consapevoli e competenti.
Il presente documento contiene il Piano dell'Offerta Formativa, predisposto sulla base delle
linee guida approvate dal Collegio Docenti unificato e integrato con le modifiche resesi
necessarie dal processo di dimensionamento, che ha dato luogo al nuovo soggetto
educativo dell'Istituto Comprensivo Statale 5 di Grosseto e con le varie decisioni che il
Collegio sta via via assumendo, in un percorso di costruzione “passo dopo passo”... .
Presentazione del POF
Il Piano dell'Offerta Formativa è la carta d'identità della scuola: in esso vengono illustrate
le scelte educative dell'Istituto, l'ispirazione culturale-pedagogica che lo muove, la
progettazione curricolare, extracurricolare, didattica ed organizzativa delle sue attività.
Pertanto, come documento di Istituto:

è elaborato annualmente, approvato dal Collegio dei Docenti, adottato dal Consiglio di
Istituto;

determina le scelte educative, didattiche e organizzative adottate, in coerenza con il
principio di autonomia delle istituzioni scolastiche e nel quadro dei documenti attuativi
della riforma della scuola;

si impegna nell’ampliamento e nel miglioramento del servizio offerto in vista del
successo formativo;

valorizza l’apertura nei confronti delle altre agenzie formative del territorio;

rende trasparenti le regole del funzionamento e della gestione.
3
INDICE
Premessa……………………………………………………………………………...pag. 2
Presentazione del POF………………………………………………………………..pag. 5
Linee guida……………………………………………………………………………pag. 7
Area organizzativa……………………………………………………………………pag. 8
Area educativa e didattica…………………………………………………………….pag. 26
Area dei progetti……………………………………………………………………...pag. 34
Area del curricolo…………………………………………………………………….pag. 44
Area continuità e orientamento………………………………………………………pag. 47
Area inclusione………………………………………………………………………pag.49
Area valutazione……………………………………………………………………..pag. 89
Area formazione…………..………………………………………………………...pag.103
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5
6
7
AREA ORGANIZZATIVA
Il nostro Istituto Comprensivo
L' Istituto Comprensivo Statale Grosseto 5 si è formato nell'anno scolastico 2012/2013 dall'unione
del 5 Circolo Didattico Statale di Grosseto ( 3 Scuole dell’Infanzia e 3 Scuole
Primarie) con la Scuola Secondaria Statale di 1° grado "G.B. Vico" sotto un unico centro amministrativo
e gestionale.
Il nostro Istituto pone al centro dell’attenzione educativa la persona che apprende, tenendo conto
dell’individualità di ciascuno, accompagnandola nelle varie forme di sviluppo che vanno dall’infanzia
alla pre-adolescenza.
Ciò sottintende come obiettivi prioritari:
1) l’attenzione alle questioni relative all'inserimento ed alla partecipazione di tutti, facendo proprio il
principio dello "star bene a scuola";
2) lo sviluppo delle capacità e delle potenzialità di ognuno nelle varie componenti: cognitivo, socioaffettivo, psico-motorio;
3) il rispetto dei tempi di apprendimento di ciascun alunno;
4) il raggiungimento degli obiettivi programmati in relazione alle effettive possibilità di ognuno.
La nostra Utenza
L'Istituto Comprensivo Statale 5 accoglie alunni con realtà complesse e articolate.
In particolare si rileva una composizione eterogenea degli alunni relativamente all’estrazione e al
profilo socio-culturale ed economico.
L’incremento demografico è legato principalmente al processo di immigrazione che porta ad una
maggiore presenza di alunni stranieri. Questi studenti spesso non conoscono la lingua italiana ma, grazie
ad una attenta progettazione e ad una adeguata organizzazione del tempo scuola, che pone in primo
piano il “diritto al successo scolastico” per tutti, si è sempre verificato un buon inserimento degli alunni
nell’Istituto e nel tessuto sociale.
8
Le nostre scuole: orari di funzionamento
SCUOLE DELL' INFANZIA
Infanzia Pollino
Ingresso ore 8-9 uscita ore 11.45-12 e 15.30-16.
Infanzia Via De Amicis
Ingresso ore 8-9 uscita ore 12.00-12.15 e 14.00-1410 ; 15.30-16.
Infanzia Braccagni
Ingresso ore 8-8.45 uscita ore 12.00-12.15 e 15.30-16.
SCUOLE PRIMARIE
Primaria Rovetta
 27 ore settimanali con un rientro pomeridiano (servizio mensa) e
sabato festivo.
 30 ore settimanali con due rientri pomeridiani (servizio mensa) e
sabato festivo.
 40 ore settimanali tempo pieno (incluso servizio mensa) e sabato
festivo.
Primaria Barbanella
 40 ore settimanali tempo pieno (servizio mensa) e sabato festivo.
Primaria Braccagni
 40 ore settimanali tempo pieno (incluso servizio mensa) e sabato
festivo.
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Secondaria 1° grado G.B.Vico
 Tempo normale 30 ore dal lunedì al sabato con orario 8.00-13.00
 Settimana corta 30 ore dal lunedì al venerdì con orario 8.00-14.00
 Tempo prolungato 36 ore (incluso servizio mensa) dal lunedì al
venerdì con due rientri pomeridiani.
Tab. 1 Orari di funzionamento delle Scuole dell'Istituto Comprensivo Statale Grosseto 5
Le nostre scuole: i servizi offerti e gli spazi per la didattica
9
SCUOLE DELL'INFANZIA
Scuola Infanzia
Via De Amicis
telefono - 0564 450617
Servizi- Mensa
Spazi esterni - Giardino
Struttura edificio - 7 aule didattiche al piano terreno
Aula di religione
Aula biblioteca
Palestra
Scuola Infanzia Braccagni
Via dei Garibaldini
telefono- 0564 - 324939
Servizi - Mensa
Spazi esterni - Giardino
Struttura edificio - 2 aule didattiche
Palestra
Tutti gli spazi sono al piano terra
Scuola Infanzia Pollino
telefono -0564-467001
Servizi - Mensa - Scuolabus
Spazi esterni - Giardino
Struttura edificio - 2 aule didattiche fabbricato situato nella prima periferia in villetta autonoma
Tab. 2 I servizi offerti e gli spazi per la didattica-Scuole dell'Infanzia
10
SCUOLE PRIMARIE
Scuola Primaria “P.Pascucci”
V. Rovetta, 35
telefono - 0564 490961
Servizi - Mensa
Spazi esterni - Giardino
Struttura edificio -13 aule didattiche su tre plessi –
Laboratorio Informatico - Aula Lavagna Interattiva Multimediale (LIM) Aula polifunzionale - Aula Sostegno Aula biblioteca - Spazi laboratoriali Palestra (si usufruisce di quella della S.M. Vico)
Scuola Primaria Via De Amicis
telefono - 0564 -450617
Servizi - Mensa
Spazi esterni - Giardino
Struttura edificio - 6 aule didattiche
Al primo piano dell'edificio:
Laboratorio Informatico
Aula biblioteca Palestra
Scuola Primaria “A.Concialini" Braccagni
telefono - 0564 - 329217
Servizi -Mensa
Spazi esterni - Giardino
Struttura edificio - 5 aule didattiche
Al primo piano dell'edificio:
Laboratorio Informatico
Aula biblioteca Palestra
Tab. 3 I servizi offerti e gli spazi per la didattica-Scuole Primaria
11
Scuola Secondaria di 1° grado “G. B. Vico”
Viale Uranio, 38
telefono - Tel.0564/491203
Servizi - Mensa
Spazi esterni - Giardino
Struttura edificio:
Aule didattiche al primo e al secondo piano dell'edificio
Laboratorio informatico, aula biblioteca con PC
Due palestre, due aule da disegno
Aule attrezzate con Lavagna Interattiva Multimediale (LIM)
Aula multimediale di inglese
Aula di scienze
Aula polifunzionale
Aula “ a cielo aperto”
Tab. 4 I servizi offerti e gli spazi per la didattica-Scuola secondaria 1 grado
12
Istituto Comprensivo Statale Grosseto 5
Numero di alunni per ordine di scuola
Infanzia Barbanella
Maschi
Femmine
Totale
84
102
186
26
26
52
6
10
16
116
138
254
178
172
350
64
67
131
37
27
64
279
266
545
260
223
483
Infanzia Braccagni
Infanzia Pollino
Totale Infanzia
Primaria Rovetta
Primaria Barbanella
Primaria Braccagni
Totale Primaria
Secondaria 1° grado
Tab.5 Numero di alunni per ordine di scuola, a.s. 2014-2015, marzo 2015.
13
NUMERO DI ALUNNI STRANIERI PER ORDINE DI SCUOLA
Infanzia Barbanella
15
Infanzia Braccagni
5
Infanzia Pollino
0
Totale Infanzia
20
Primaria Rovetta
21
Primaria Barbanella
26
Primaria Braccagni
3
Totale Primaria
50
Secondaria 1° grado
54
Totale
124
Tab.6 Numero di alunni stranieri per ordine di scuola, a.s. 2014-2015, marzo 2015.
14
Tempo scuola per ordine di scuola
Tab.7 Numero di classi per ordine di scuola, a.s. 2014-2015, marzo 2015.
Scuole
Infanzia Barbanella
Infanzia Braccagni
Infanzia Pollino
TOTALE INFANZIA
Primaria Rovetta
Primaria Barbanella
Primaria Braccagni
TOTALE PRIMARIA
TOTALE SECONDARIA VICO
TOTALE
Tempo normale
0
0
0
0
13
0
0
13
3
16
15
Tempo pieno/prolungato
7
2
1
10
2
6
5
13
17
30
Numero di docenti per ordine di scuola
Infanzia
Barbanella
Infanzia
Braccagni
Infanzia Pollino
TOTALE
INFANZIA
Primaria Rovetta
Primaria
Barbanella
Primaria
Braccagni
TOTALE
PRIMARIA
TOTALE
SECONDARIA
VICO
TOTALE
Insegnanti
Religione
primaria infanzia
posto comune
Insegnanti scuola
sec. non di
sostegno
14
1
Inglese
Sostegno
TOTALE
/
1
16
4
/
/
/
4
2
20
1
2
/
/
/
1
3
23
21
12
1
1
1
/
6
2
29
15
8
2
1
1
12
41
4
2
9
56
40
1
4
8
53
101
7
6
18
132
Tab.9 Numero di docenti per ordine di scuola, a.s. 2014-2015, marzo 2015.
16
Numero collaboratori scolastici per ordine di scuola
Infanzia/Primaria Barbanella
6
Infanzia/Primaria Braccagni
3
Infanzia Pollino
1
Primaria Rovetta
5
TOTALE INFANZIA/PRIMARIA
15
TOTALE SECONDARIA VICO
6
TOTALE
21
Tab.10 Totale collaboratori scolastici, a.s. 2014-2015, marzo 2015.
Totale Personale Docente e ATA
Personale
totale
DOCENTI
132
AMMINISTRATIVI
8
COLLABORATORI SCOLASTICI
21
Tab.11 Totale personale docente e ATA, a.s. 2014-2015, marzo 2015.
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Discipline di insegnamento e numero docenti Scuola Secondaria 1 grado
Discipline di insegnamento Scuola Secondaria di
Numero docenti Scuola Secondaria 1 grado per
1 grado
disciplina
Lettere
16
Scienze matematiche
8
Lingua straniera
8
Arte
3
Musica
3
Scienze Motorie
3
Tecnologia
3
Religione
1
Sostegno
8
Tab.12 Discipline di insegnamento e Numero docenti Scuola Secondaria di 1 grado, a.s. 2014-2015, marzo 2015.
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Organigramma e Funzionigramma
L’Istituto Comprensivo, in quanto luogo in cui molti soggetti interagiscono per realizzare un progetto formativo,
rappresenta un sistema organizzativo complesso. Per questo è necessario che il modello organizzativo scolastico
sia coerente con la specificità del servizio: da un lato si caratterizzi come aperto, flessibile, e adattabile a
situazioni differenziate, dall’altro sia regolato da principi e modalità operative (quali il coordinamento delle
risorse umane e l’interazione) che consentano di assicurare il perseguimento dell’efficacia, in tutto l’Istituto delle
attività effettuate e dei servizi erogati. L’Organigramma e il Funzionigramma consentono di descrivere
l’organizzazione complessa del nostro Istituto e di rappresentare una mappa delle competenze e responsabilità
dei soggetti e delle loro funzioni.
Il Dirigente Scolastico, gli organismi gestionali (Consiglio d’Istituto, Collegio docenti, Consigli di
Intersezione, Interclasse, Consigli di Classe), le figure gestionali intermedie (vicario, collaborator, funzioni
strumentali, fiduciari e DSGA), i singoli docenti, operano in modo collaborativo e si impegnano nell’obiettivo di
offrire all’alunno un servizio scolastico di qualità; questo richiede modalità di collegamento atte a favorire uno
stile di lavoro fondato sulla collegialità e sulla condivisione, sull’impegno al rispetto delle intese raggiunte, pur
nel riconoscimento dei differenti ruoli e livelli di responsabilità gestionale, nonché della diversità di opinioni e
valori mirata ad individuare un terreno e scopi comuni di lavoro.
Nell'area sottostante, Grafico1, si riporta l'organigramma relativo ai processi decisionali e operativi:
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ORGANIGRAMMA E FUNZIONIGRAMMA
PERSONALE DOCENTE INCARICHI RICOPERTI
Collaboratori ds:
prof.ssa Scollo Abeti Elisabetta(Vicaria).
ins. Moscatelli Elena.
Ins. fiduciari sc.infanzia:
Braccagni: ins.Ceselli Maria Grazia
De Amicis: ins.Bizzarri Loredana
Pollino: ins.Ghiara Cinzia.
Ins. fiduciari sc.primaria:
Braccagni: ins. Sargentoni Roberta
De Amicis: ins. Persia Raffaella
Rovetta: ins. Stompanato Maddalena.
Coordinatori sc. Sec. 1^ :
Ins.:Baffigo,Cartocci,Mencagli,Marini,Balbo,Palumbo,Moscatelli,Supino,Magnani,Martini,
Meocci,Calabria,Maestrini,Rusconi,Cangiano,LaRosa,Lazzerini,Dojmi di Delupis,Scarpata,
Montesarchio
Ins. Collaboratore banca ore sostituzioni (Sc. Sec.1^): Cangiano Sabrina.
Formazione sezioni infanzia: insegnanti dell’ultimo anno
Formazioni classi prime: insegnanti classi 5,
F.S. inclusione: Nesti Caterina, Govigli Francesca
F.S. Continuità Orientamento Curricoli: Calabria Margaret
F.S. Gestione P.O.F. e Progetti: Mencagli Fabiola, Moscatelli Mariella
20
.
F.S. Autovalutazione di Istituto: Lazzerini Monica
F.S. Informatica: Fontani Elisabetta
F.S. Lingua Straniera (Inglese-Certificazione-Madrelingua-Continuità per Sperimentazione in
Verticale: Mazzetti Maria Grazia
Laboratorio e biblioteca:
Braccagni:
De Amicis:
Rovetta:
Referente Istituto mensa/sicurezza/ambiente/sport/ sc.infanzia e primaria:
Ins Elena Moscatelli.
Referente mensa d’Istituto:
Braccagni:
Scuola infanzia De Amicis :
Via Rovetta: Elena Moscatelli
Referenti sc.sec.1^ :
Asse umanistico: Calabria Margaret.
Asse scientifico: Martini Enrica
Ed. salute,ambiente e sport: Giannini Manuela.
Mensa: Calabria Margaret.
Sicurezza: Migliorini Claudia.
Progetto classi 2.0: Calabria Margaret, Cangiano Sabrina.
Sportello d'ascolto: Baffigo Eleonora, Cartocci Claudia, Mancini Anna Rita
Gruppo sportivo: Biagioni Laura.
Recupero e Potenziamento: Rusconi Raffaela
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Gruppo di lavoro Correzione Invalsi:
Sc. primaria: ins. Paone Letizia, Vegni Alessandra.
Tab.13 Assegnazione incarichi-Istituto Comprensivo Grosseto 5 a.s. 2014-2015, marzo 2015.
Organi collegiali della scuola
Costituiscono l’organo di governo e di gestione della scuola, sia per ciascun istituto sia a livello territoriale. Gli
organi collegiali, ad eccezione del Collegio dei docenti, costituito dai soli insegnanti, sono aperti alla
partecipazione di una rappresentanza di genitori e studenti (questi ultimi soltanto alla Scuola Secondaria di 2°
grado), allo scopo di garantire il libero confronto fra tutte le componenti scolastiche e il raccordo tra scuola e
territorio, in un contatto significativo con le dinamiche sociali.
Tutti gli organi collegiali della scuola si riuniscono in orari non coincidenti con quello delle lezioni.
DOCENTI
PERSONALE A.T.A.
1.MOSCATELLI ELENA
1.CULTRERA SABRINA
2. CIONI ELENA
2. ZICCA MANOLA
3. BARBETTI CRISTINA
GENITORI
1. RENZETTI AMELIA
2. TEODOSIO ELISABETTA
Presidente
3. MAIETTA FRANCESCO
4. TACCONI PATRIZIA
4. FRANCESCHETTI SARA
5. BALBO TIZIANA
5. GUARRACINO ISABELLA
6. MARTINI ENRICA
6. D'ONOFRIO GIACOMO
7. BAFFIGO ELEONORA
7. CIRILLO FRANCESCA
8. MACHETTI DANIELA
8. BONI STEFANO
Tab. 15 Organi Collegiali della Scuola Incarichi elettivi 2014-2015 a.s. 2014-2015, marzo 2015.
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Servizi amministrativi
I servizi amministrativi sono erogati all’insegna dell’efficienza e della trasparenza, nell’ottica dell’attenzione al
“cliente-utente” e ai miglioramenti degli standard di qualità relativi sia alle procedure che ai risultati conseguiti.
Il Personale Amministrativo e quello Ausiliario svolgono le proprie funzioni e compiti assegnati in sintonia con
le norme vigenti e le indicazioni del CCNL, in un rapporto di collaborazione con il Capo di Istituto e con il
Personale Docente.
L’Ufficio di Segreteria garantisce lo svolgimento di tutte le procedure inerenti le iscrizioni, il rilascio di atti
amministrativi e di certificati, l’organizzazione e la gestione del personale, la contabilità ecc, con trasparenza ma
anche nel rispetto della privacy.
Collabora con l’Ufficio di Dirigenza e con il Collegio dei Docenti per la predisposizione della modulistica sia
didattica che amministrativa e, in rapporto alle proprie specifiche competenze, per la progettazione, la
realizzazione ed il monitoraggio degli interventi
La Segreteria assicura all’utente la tempestività del contatto telefonico, stabilendo al proprio interno, modalità di
risposta che comprendono: il nome dell’Istituto, il nome e la qualifica di chi risponde.
Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi organizza i servizi amministrativi secondo le direttive impartite
dal Dirigente Scolastico, nel rispetto della Carta dei servizi e del egolamento di Istituto, tenendo presente il
profilo professionale degli Assistenti Amministrativi e secondo il dettato dei contratti di lavoro del comparto
scuola e della vigente normativa.
I Collaboratori Scolastici, oltre ai compiti specifici assegnati dal proprio profilo professionale, partecipano alla
realizzazione del progetto educativo con puntualità, impegno e professionalità, a supporto della didattica e del
funzionamento dei laboratori.
Il piano dell’offerta formativa diviene concreta azione educativo-didattica col contributo, la collaborazione e
l’interazione di un insieme di interlocutori che, ciascuno col proprio ruolo e responsabilità, contribuiscono
all’attuazione delle sue finalità ed obiettivi.
Ciascun interlocutore assume un ruolo preciso per la realizzazione di una piena e significativa offerta formativa:
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Dirigente Scolastico e POF
Assicura le gestione unitaria dell’Istituto; assume la responsabilità dei risultati del servizio; valorizza le risorse
umane; promuove la qualità dei processi formativi; gestisce le risorse culturali, professionali, sociali ed
economiche; tutela la libertà di insegnamento e il diritto all’apprendimento; crea le condizioni organizzative per
l’innovazione ed il miglioramento.
Docenti e POF
Esprimono, nel POF autonomia culturale, competenza tecnica e professionalità, con lo scopo di rispondere
adeguatamente ai bisogni formativi degli studenti, delle famiglie e del territorio.
Studenti e POF
Attraverso la partecipazione diretta alle attività della comunità scolastica, il rispetto dei principi enunciati nel POF
e l’impegno personale, divengono i protagonisti del percorso volto alla promozione del successo scolastico ed allo
sviluppo delle competenze specifiche che ne fanno persone “formate”.
Genitori e POF
Hanno la corresponsabilità educativa che esprimono attraverso il confronto, il dialogo e la condivisione delle
scelte educative ed organizzative.
DSGA e POF
Coordina il lavoro del personale amministrativo e dei collaboratori scolastici con autonomia operativa.
Segue le direttive del Dirigente Scolastico, col quale collabora per la stesura del Programma Annuale, curandone
la parte contabile.
ATA e POF
Sono coinvolti in tutte le scelte organizzative della scuola. Hanno un ruolo di supporto molto significativo sia per la
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realizzazione delle attività didattiche che per la vigilanza dei ragazzi.
Territorio e POF
Istituto e territorio, attenti alle istanze educative, culturali e socio-economiche,
interagiscono per offrire servizi adeguati ed efficaci, qualitativamente validi, con la comune finalità di formare
cittadini consapevoli, capaci di convivere civilmente in una comunità democratica e matura.
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AREA EDUCATIVA E DIDATTICA
La nostra scuola pone al centro della sua azione educativa l'alunno visto come persona, punto di partenza
e di arrivo di ogni scelta pedagogica e “oggetto” di attenzione, progettazione e realizzazione degli
interventi personalizzati.
Le finalità educative (= ciò che ci prefiggiamo di raggiungere nel lungo periodo) e le relative strategie
di intervento, si propongono di:
favorire la continuità orizzontale e verticale;
offrire occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base;
favorire l’acquisizione degli strumenti di pensiero necessari per selezionare ed apprendere le
informazioni;
migliorare le capacità relazionali-comunicative;
recuperare la memoria storica attraverso le tradizioni, gli usi, i costumi e le attività locali;
promuovere l’apprendimento delle lingue comunitarie;
promuovere una più piena coscienza di sé e una adeguata capacità critica;
promuovere l’orientamento sia educativo, sia professionale, attraverso la consegna di un metodo che
favorisca l’evidenziarsi di inclinazioni, interessi e capacità dell’alunno;
promuovere la crescita della persona, attraverso la graduale acquisizione di conoscenze, abilità e
competenze, per poter operare scelte adeguate e consapevoli, per sapersi rapportare agli altri in maniera
collaborativa, per saper rispettare gli altri.
Partendo da questi presupposti l'Istituto Comprensivo Statale Grosseto 5 si impegna a :
1) educare istruendo
2) promuovere l’interdisciplinarietà
3) incentivare l’uso delle nuove tecnologie
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4) stimolare la ricerca e la sperimentazione didattiche
5) promuovere la attività motorie e sportive
6) promuovere le attività musicali
7) promuovere e partecipare alle iniziative culturali locali, integrate con il territorio
8) promuovere l’insegnamento delle lingue comunitarie
9) potenziare le strategie per l’inserimento degli alunni diversamente abili
10) partecipare a progetti in rete con altre istituzioni scolastiche.
L’offerta formativa dell’Istituto Comprensivo Statale 5 tiene conto delle Nuove Indicazioni Nazionali per
il Curricolo della Scuola dell'Infanzia e del Primo ciclo di istruzione.
Infatti, a partire dal corrente a.s. 2013-2014, le scuole dell'Infanzia e del Primo ciclo di istruzione
procedono all'elaborazione dell'offerta formativa avendo a riferimento in prima attuazione e con
gradualità, queste nuove Indicazioni nazionali.
Pertanto, limitatamente all' a.s. 2013-2014, si utilizzeranno le parti delle predette Indicazioni compatibili
e coerenti con il piano dell'offerta formativa adottato, con le esperienze maturate nell'ambito del contesto
scolastico, con le esigenze del territorio e con le condizioni di fattibilità in cui la scuola opera.
Le finalità educative della Scuola dell’Infanzia
La scuola dell’Infanzia è una scuola:
.1 aperta alla molteplicità delle culture e dei valori
.2 partecipata dai genitori
.3 progettata e condotta collegialmente dalle insegnanti
.4 disponibile all’inserimento e all’integrazione delle diversità
.5 articolata in percorsi didattici di sezione e di intersezione.
È un fondamentale contesto di apprendimento per le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età.
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Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia,
della competenza e li avvia alla cittadinanza.
1) Identità= vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, sperimentando diversi ruoli e
forme di identità.
2) Autonomia=avere fiducia in sé e fidarsi degli altri, provare soddisfazione nel fare da sé, imparare
ad operare scelte e ad assumere comportamenti sempre più consapevoli.
3) Competenza=acquisire competenze: giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a
riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto, ascoltare,
comprendere, raccontare, rievocare, descrivere, rappresentare, immaginare.
4) Cittadinanza=vivere esperienze di cittadinanza per scoprire l’altro e attribuire progressivamente
importanza agli altri e ai loro bisogni.
Nella scuola dell’Infanzia le insegnanti predispongono occasioni di apprendimento orientate attraverso i
cinque campi di esperienza indicati dalle indicazioni ministeriali:
1) IL SÉ E L’ALTRO
2) IL CORPO E IL MOVIMENTO
3) IMMAGINI, SUONI, COLORI
4) I DISCORSI E LE PAROLE
5) LA CONOSCENZA DEL MONDO
6) NUMERO E SPAZIO
Per quanto riguarda gli obiettivi didattici (= ciò che le insegnanti si prefiggono di raggiungere al termine
di un intervento didattico circoscritto nel tempo), si fa riferimento alla programmazione di plesso e delle
sezioni.
Le finalità educative della Scuola del primo ciclo
Il primo ciclo d’istruzione comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. In questo
arco di tempo fondamentale, che va dai sei ai quattordici anni, si pongono le basi per apprendere a scuola
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e lungo tutto l’arco della vita.
La finalità del primo ciclo è l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le
competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona.
Il compito specifico del primo ciclo è quello di promuovere l’alfabetizzazione culturale di base attraverso
l’acquisizione dei linguaggi e dei codici che costituiscono la struttura della nostra cultura, in un orizzonte
allargato alle altre culture con cui conviviamo e all’uso dei nuovi media.
La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base. Si pone come scuola formativa
che, attraverso gli alfabeti caratteristici di ogni disciplina, permette di esercitare differenti stili cognitivi,
ponendo così le premesse del pensiero riflessivo e critico.
La scuola secondaria di primo grado realizza l’accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e
come modalità di conoscenza, interpretazione e rappresentazione del mondo.
La valorizzazione delle discipline avviene pienamente quando si evitano due rischi: sul piano culturale,
quello della frammentazione dei saperi, sul piano didattico quello dell’impostazione trasmissiva.
Le competenze sviluppate nell’ambito delle singole discipline concorrono a loro volta alla promozione di
competenze più ampie e trasversali, che rappresentano una condizione essenziale per la piena
realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale, orientate ai valori della convivenza
civile e del bene comune.
È compito peculiare di questo ciclo scolastico porre le basi per l’esercizio della “cittadinanza attiva” e di
una prima conoscenza della “costituzione della repubblica italiana”.
Obiettivi irrinunciabili dell’educazione alla cittadinanza sono la costruzione del senso di legalità e lo
sviluppo di un’etica della responsabilità, che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in modo
consapevole e che implicano l’impegno a elaborare idee e a promuovere azioni finalizzate al
miglioramento continuo del proprio contesto di vita.
Una buona scuola primaria e secondaria di primo grado si costituisce come un contesto idoneo a
promuovere apprendimento significativi e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni.
L’acquisizione dei saperi richiede ambienti di apprendimento adeguati, un uso flessibile degli spazi, la
disponibilità di luoghi attrezzati: la biblioteca scolastica, anche in prospettiva multimediale, luoghi
predisposti a favorire approcci operativi alla conoscenza delle scienze, della tecnologia, delle lingue
comunitarie, della produzione musicale, del teatro, di attività pittoriche, della motricità.
1) Valorizzare l'esperienza e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi nuovi contenuti;
29
2) Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che non diventino
disuguaglianze
3) Favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere il gusto per la ricerca di nuove
conoscenze
4) Incoraggiare l’apprendimento collaborativo, in una dimensione sociale dell’apprendimento
5)
Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di “imparare ad
apprendere”
6) Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio, per favorire l’operatività e allo stesso tempo
il dialogo e la riflessione su quello che si fa.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado,
vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di esperienza ed alle
discipline.
Essi rappresentano dei segnali ineludibili per gli insegnanti, indicano piste culturali e didattiche da percorrere
e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’allievo.
Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese e,
nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzioni scolastiche affinché ogni
alunno possa conseguirli, a garanzia dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio. Le
scuole hanno la libertà e la responsabilità di organizzare e di scegliere l’itinerario più opportuno per
consentire agli alunni il miglior conseguimento dei risultati.
Sono segnali indicatori collocati in luoghi cruciali del percorso segnalano gli elementi essenziali
necessari all’acquisizione della competenza e hanno un valore strategico di orientamento per una
progettazione coerente con gli obiettivi.
Obiettivi di apprendimento
Gli obiettivi di apprendimento individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili
al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze. Essi sono utilizzati dalle scuole e dai
docenti nella loro attività di progettazione didattica, con attenzione alle condizioni di contesto, didattiche
e organizzative mirando ad un insegnamento ricco ed efficace.
Gli obiettivi sono organizzati in nuclei tematici e definiti in relazione a periodi didattici lunghi: l’intero
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quinquennio della scuola primaria, l’intero triennio della scuola secondaria di pr imo grado.
Per garantire una più efficace progressione degli apprendimenti nella scuola primaria gli obiettivi di
italiano, lingua inglese e seconda lingua comunitaria, storia, geografia, matematica e scienze sono
indicati anche al termine della terza classe.
La costruzione dell'Istituto Comprensivo
L'Istituto Comprensivo rappresenta la struttura educativa che meglio consente di far dialogare fra loro le
scuole dei tre ordini: infanzia, primaria, secondaria di 1 grado.
Questo aspetto, tuttavia, non può essere dato per scontato, ma è invece un obiettivo da conseguire
attraverso alcune azioni concrete.
In particolare riteniamo che il dialogo si esplichi attraverso:
1) l'elaborazione di un curricolo continuo;
2) la conoscenza del percorso formativo del bambino;
3) l'armonizzazione delle metodologie e delle strategie;
4) la realizzazione di una comunità professionale di pratiche educative;
5) nuovi rapporti con il territorio.
Elaborare un curricolo continuo significa dare uno sviluppo evolutivo ai processi di apprendimento dei
bambini, gestendo con consapevolezza i momenti di passaggio, evitando brusche cesure, ma anche inutili
continuismi.
La scuola dell'infanzia, la scuola primaria e quella secondaria di primo grado possono inserire ogni
obiettivo educativo e didattico all'interno di una linea evolutiva che, partendo dai momenti iniziali della
scuola dell'infanzia, consenta di considerare tutti i possibili sviluppi fino alla conclusione del ciclo
primario, che diventa base e ponte per la secondaria di secondo grado.
In sostanza la prossima elaborazione del curricolo dovrà verificare come le varie competenze linguistiche
o matematiche o storiche, ecc., da una prima implementazione nella scuola dell'infanzia, possano trovare
uno sviluppo coerente nei diversi ordini di scuola, per poi scriverle nel documento del curricolo verticale
e metterle in atto.
Spesso, infatti, il passaggio dell'alunno da un grado scolastico all'altro avviene in modo improvvisato e
senza particolari attenzioni. L'Istituto Comprensivo può, invece, elaborare un disegno consapevole di
31
passaggio di informazioni, anche attraverso forme di raccolta dati che siano comuni alle diverse scuole.
Siamo convinti, inoltre, che anche la discontinuità sia un valore che, insieme alla continuità, vada
esercitato e tradotto in azioni concrete. L'alunno deve infatti misurarsi con nuove sfide ed imparare ad
affrontare l'imprevisto, che deriva soprattutto da situazioni nuove. Ma anche la discontinuità deve essere
gestita in modo razionale da parte dei docenti, affinché sia sostenibile e si traduca in elemento positivo di
maturazione e di crescita per gli alunni.
Armonizzare le metodologie e le strategie non significa far coincidere la didattica dei diversi ordini di
scuola. Riteniamo, tuttavia, che vi siano elementi di fondo che possono essere condivisi all'interno del
corpo docente. Il riferimento va, in particolare, a quelle strategie che coinvolgono direttamente i bambini
nei processi di apprendimento, come ad esempio, le strategie euristiche, o di problem solving, che non si
apprendono nella scuola secondaria di primo grado, ma che vanno introdotte e sperimentate fin dalla
scuola dell'infanzia e man mano affinate e perfezionate nei diversi gradi scolastici.
La realizzazione di una comunità professionale di pratica implica il riconoscersi come membri di
un'unica realtà. Anche questo aspetto non va dato per scontato. Implica disponibilità al confronto e
rispetto dell'altro.
Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo si legge “Al suo interno (della scuola) assume particolare
rilievo la 'comunità professionale dei docenti' che, valorizzando la libertà, l’iniziativa,e la collaborazione
di tutti, si impegna e riconoscere al proprio interno le differenti capacità, sensibilità e competenze, a farle
agire in sinergia, a negoziare in modo proficuo le diversità e gli eventuali conflitti per costruire un
progetto di scuola partendo dalle Indicazioni nazionali”.
Questo implica avere valori condivisi, impegnarsi da subito, per uscire dal curriculum script (copione di
strumenti didattici), acquisire riflessività, consapevolezza ed arricchimento, disponibilità ad auto
interrogarsi, per avere un accesso facilitato ad altre strategie dalla partecipazione sociale, al sostegno
reciproco, al passaggio all’azione e al cambiamento.
Indispensabili sono a questo riguardo 3 dimensioni:
1)
2)
impegno reciproco (lavoro di “mantenimento” della comunità, con attenzione alle
diversità e alla parzialità del punto di vista, nonché a tutte le ambivalenze della vita
reale);
impresa comune (risultato di un processo collettivo di negoziazione, con conseguente
responsabilizzazione reciproca);
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3)
repertorio comune (routines, parole, strumenti, modi di operare, storie, gesti, simboli,
ecc.
I punti di forza sono:
1) pratica: grande valore attribuito al fare che struttura e dà significato all’esperienza;
2) partecipazione sociale: apprendimento condiviso e negoziazione di nuovi significati;
3) competenza: riflessione sull’esperienza (es. apprendistato cognitivo);
4) appartenenza e reciprocità.
Le condizioni per sviluppare una comunità di pratica professionale sono:
1) un clima connotato da: fiducia, sicurezza, apertura (per poter affrontare limiti e debolezze);
2) rispetto e collaborazione (sentire di essere valorizzati come persone e non usati per quel che
serviamo).
Il confronto è “fermentativo” e diventa presidio alla motivazione alla padronanza (e non solo alla
prestazione). Nel confronto bisogna cercare anche di esplicitare le conoscenze “tacite ” che costituiscono
una parte importante della pratica professionale, accumulate attraverso l’esperienza
(metariflessione).
Infine il territorio. L'Istituto Comprensivo può proporsi nel territorio come un soggetto forte nei rapporti
con le altre istituzioni ed agenzie. Ma per fare questo è necessario che l'offerta formativa sia
effettivamente espressione di un'istituzione scolastica unitaria e che ricerchi forme di collegamento e di
dialogo con le altre agenzie del territorio, pur facendo un'azione di filtro. Infatti non tutto deve e può
entrare a scuola.
33
AREA PROGETTI
ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI E PRESUPPOSTI DELLA PROGETTUALITÁ
L’individuazione dei bisogni formativi è un processo difficile e delicato, in quanto, spesso, i bisogni
comunicati dai soggetti possono essere molto diversificati tra loro o addirittura non corrispondere
effettivamente a ciò di cui si necessita in realtà.
Nell’anno scolastico scorso il nostro Istituto è partito da un'osservazione a tutto campo nella rilevazione
dei bisogni della nostra utenza
L'intero progetto formativo si pone come un documento aperto al contributo di tutti gli addetti ai lavori.
Tuttavia è possibile definire fin da ora quale sarà la metodologia che il gruppo di studio sui progetti
intende utilizzare nel corso di questo anno scolastico, al fine di monitorare ed aggiornare costantemente
l'offerta formativa, attraverso alcuni strumenti specifici, adeguandola alle mutate esigenze formative. In
particolare potranno essere utilizzati a questo scopo: l'osservazione partecipativa, l’intervista, il
questionario, le storie di vita, ecc.
Ciò permetterà di giungere ad una rilevazione puntuale dei reali bisogni dei portatori di interesse nei
confronti della nostra istituzione scolastica.
Da un’analisi delle caratteristiche socio-territoriali, emerge la necessità di privilegiare alcuni ambiti di
intervento educativo-didattico, al fine di offrire un percorso formativo che renda gli alunni consapevoli e
preparati ad affrontare le difficoltà che incontreranno nella vita.
Analizzando le progettualità presentate, è possibile sistematizzarle in cinque Macro Aree, che
definiscono orientamenti di intervento da preferire, in rapporto alle esigenze degli utenti e del territorio.
Questa scelta coinvolge i vari ordini di scuola, al momento separatamente, ma il nostro obiettivo è quello
di costruire una progettualità condivisa tra i tre ordini di scuola, infanzia, primaria
e secondaria di secondo grado, al fine di creare un percorso formativo unitario e trasversale, che utilizzi e
prediliga le attività curricolari, in particolare di tipo laboratoriale ed operativo.
Proprio per rispondere a queste esigenze si prevede fin da ora di strutturare per il prossimo anno
scolastico un'offerta formativa più omogenea, che possa rispondere meglio alle finalità formative
dell'istituto comprensivo.
34
A questo scopo potranno essere introdotti dei criteri valutativi e metodologici per il finanziamento dei
progetti scolastici, nella comune consapevolezza che la progettazione debba rispondere alla rilevazione
di un bisogno (analisi), alla formulazione di una risposta (progetto), al controllo dei risultati (verifica).
Valutare un progetto scolastico significa valutare la sua utilità per la comunità scolastica in rapporto ai
costi (rapporto costi-benefici) e un progetto è utile se offre una risposta coerente a un problema/bisogno,
che non necessariamente esprimerà una “mancanza”, ma può esprimere anche il “potenziamento” di
abilità-conoscenze, o l’ampliamento di un servizio.
Un progetto, quindi, è tanto utile quanto più risponde a bisogni importanti per la comunità ed è con
questi presupposti che intendiamo rinnovare l'offerta formativa.
Si tratterà allora di analizzare i bisogni della comunità scolastica con particolare attenzione.
La valutazione di un progetto si baserà sull’importanza dei bisogni a cui il progetto risponde.
A questo scopo si è istituita una Commissione di Valutazione dei progetti che ha utilizzato strumenti
efficaci e trasparenti:
1) un nuovo modello unico per la presentazione dei progetti;
2) criteri valutativi stabiliti dal Collegio dei docenti.
Tutti i progetti verranno così analizzati e valutati con gli stessi criteri.
É comunque possibile fin da ora mettere in evidenza, raccogliendo alcune osservazioni espresse in
continuità durante questi anni anche dalla componente genitori all'interno degli Organi Collegiali,
l'importanza di preferire progetti che possano interessare più alunni, di classi e/o moduli diversi, o anche
riguardanti l'intero Istituto, con l'intento di coinvolgere verticalmente tutte le scuole dell'Istituto e progetti
specifici che possano anche valorizzare le caratteristiche dei singoli ordini di scuola.
In particolare può essere prevedibile un contributo volontario dei genitori, al fine di contribuire a
finanziare l'ampliamento reale dell'offerta formativa curricolare estesa a tutti gli alunni, che possa
privilegiare alcune esperienze formative ritenute fondamentali per i ragazzi (ad esempio laboratori con
madrelingua inglese, laboratori teatrali, laboratori corali-strumentali, laboratori attività sportive). Dovrà
però essere attentamente valutata la collocazione oraria (curricolare e non). In tal senso una ulteriore
osservazione di tali progetti riguarda gli esperti esterni che, oltre a rispondere ai requisiti di comprovata
professionalità chiaramente richiesti ed indicati nella modulistica del nostro ufficio di segreteria,
meritano una ulteriore riflessione e precisazione sul piano pedagogico. Infatti se è vero che esistono
settori tradizionalmente deboli dell'offerta formativa, quali la musica, il teatro, l'arte, il movimento, le
scienze sperimentali, è anche vero che possono sorgere problemi con l'ingresso di esperti esterni nella
gestione continuativa di attività curricolari, la cui responsabilità educativa e formativa riguarda
35
specificamente la professionalità del docente titolare della classe.
Il ruolo dell'esperto esterno va ripensato e ridefinito, anche alla luce della normativa, che prevede una
preliminare ricognizione delle competenze relative a risorse professionali interne che siano disponibili a
fornire tali prestazioni. É quindi auspicabile che il Collegio dei Docenti e il Consiglio di Istituto
procedano ad individuare possibili criteri per l'intervento eventuale di esperti esterni in orario curricolare.
Le attività extracurricolari
Sono attività offerte dalla scuola, finanziate con il contributo dei genitori, che permettono di soddisfare
particolari esigenze formative degli alunni, organizzate secondo un calendario, indipendentemente dalle
classi di provenienza degli alunni.
Oltre ad ampliare l' offerta formativa con attività mirate e ad innalzare il successo formativo per gli
alunni, sono finalizzate a rinforzare la loro scelta per l'orientamento scolastico e professionale.
Queste attività potranno prevedere la partecipazione anche di altri utenti esterni, con la finalità di
soddisfare specifiche esigenze di educazione degli adulti.
Le Macro Aree in cui vengono inseriti i Progetti del nostro Istituto sono:
AREA 1 - Star bene a scuola
AREA 2 – Conoscenza di sé e sviluppo delle potenzialità
AREA 3 – Il disagio e la disabilità
AREA 4 – Le lingue straniere: apprendimento e potenziamento
AREA 5 – Le scienze, la tecnica e l’ambiente
Ciascun Consiglio di Intersezione, di Interclasse e di Classe, decide di ampliare l’offerta
formativa con progetti e attività approvati dal Collegio dei Docenti, da svolgere sia in ore curricolari
che aggiuntive e con l’intervento o meno di esperti esterni.
La programmazione di tali interventi avviene considerando numerose variabili quali:
1)
2)
3)
4)
necessità ed esigenze degli alunni
competenze dei singoli insegnanti
risorse finanziare
risorse e proposte provenienti dal territorio.
36
ANALISI E DEFINIZIONE DELLE MACROAREE
Macro area 1: star bene a scuola
Accogliere ogni alunno in modo che il
tempo scuola sia stare bene a scuola,
superando ogni disagio, sia esso linguistico,
fisico o culturale.
Macro area 2:conoscenza di sé e sviluppo Sviluppare, attraverso vari tipi di linguaggio,
delle potenzialità
le capacità e le potenzialità di ciascun
alunno, in rapporto alla sua età, alle sue
attitudini, ai suoi interessi, per giungere ad
una maggiore consapevolezza e padronanza
di sé.
Macro area 3:disabilità e prevenzione del Raggiungere un’effettiva integrazione di
disagio
tutti gli alunni, oltre ogni disabilità o forma
di disagio e nel rispetto delle potenzialità.
Macro area 4:le lingue straniere:
Porre le basi per una educazione
apprendimento e potenziamento
interculturale attraverso l’insegnamentoapprendimento delle lingue straniere.
Macro area 5:le scienze, la tecnica e
Scoprire e conoscere l’ambiente che ci
l’ambiente
circonda e le sue risorse; acquisire
competenze tecnico-scientifiche ed il loro
uso consapevole.
37
38
MacroArea 1
STAR BENE A SCUOLA
Accogliere ogni alunno in modo che il tempo scuola sia stare bene a scuola, superando ogni
disagio, sia esso linguistico, fisico o culturale.
DESCRIZIONE DELL'AREA PROGETTUALE
Riunisce i progetti e i laboratori col fine comune di accogliere ogni alunno, a prescindere dalla sua
età, dalla sua provenienza o dalle sue capacità, in modo che il tempo scuola sia “stare bene a
scuola”.
Le attività mirano a sviluppare la creatività, potenziando allo stesso tempo l’apertura e la
comprensione di stili di vita e culture diverse, aiutando inoltre gli alunni nelle loro scelte.
Molte delle attività hanno inoltre lo scopo di sviluppare un senso di appartenenza alla scuola, che
diventa luogo di condivisione e di esperienza.
MacroArea 2
CONOSCENZA DI SÉ E SVILUPPO DELLE POTENZIALITÀ
Sviluppare, attraverso vari tipi di linguaggio, le capacità e le potenzialità di ciascun alunno, in
rapporto alla sua età, alle sue attitudini, ai suoi interessi, per giungere ad una maggiore
consapevolezza e padronanza di sé.
DESCRIZIONE DELL'AREA PROGETTUALE
Attività e laboratori che approfondiscono materie e percorsi, curriculari e non, attraverso
vari tipi di linguaggio (mimico-gestuale, fonico-sonoro, linguistico-espressivo, logico matematico),
per sviluppare le capacità e le potenzialità di ciascun alunno in rapporto alla sua età, alle sue
attitudini, ai suoi interessi per giungere a una maggiore coscienza e consapevolezza di sé.
39
MacroArea 3
DISABILITÀ E PREVENZIONE DEL DISAGIO
Raggiungere un’effettiva integrazione di tutti gli alunni, oltre ogni disabilità o forma di
disagio e nel rispetto delle potenzialità.
DESCRIZIONE DELL'AREA PROGETTUALE
Nasce dalla volontà di raggiungere un’effettiva integrazione degli alunni sia attraverso lo sviluppo
delle potenzialità individuali relative all’apprendimento, alla comunicazione e alla socializzazione,
sia attraverso un percorso di sensibilizzazione che investa l’intera comunità scolastica. Si
individuano i seguenti obiettivi:
1) favorire la fiducia nelle proprie capacità;
2) promuovere lo sviluppo delle capacità espressive, comunicative e motorie;
3) favorire la socializzazione e le capacità relazionali per un miglior inserimento nel mondo
della scuola e della società.
MacroArea 4
LE LINGUE STRANIERE: APPRENDIMENTO E POTENZIAMENTO
Porre le basi per una educazione interculturale attraverso l’insegnamento-apprendimento
delle lingue straniere.
DESCRIZIONE DELL'AREA PROGETTUALE
L’insegnamento-apprendimento delle lingue straniere ha lo scopo di far acquisire agli alunni
gli strumenti fondamentali per estendere le proprie competenze comunicative e porre le basi di
un’educazione interculturale. Tale apprendimento contribuisce ad arricchire il bagaglio cognitivo
degli alunni ampliando i loro orizzonti mentali e culturali.
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MacroArea 5
LE SCIENZE, LA TECNICA E L’AMBIENTE
Scoprire e conoscere l’ambiente che ci circonda e le sue risorse; acquisire competenze tecnicoscientifiche ed il loro uso consapevole.
DESCRIZIONE DELL'AREA PROGETTUALE 5
Laboratori che spaziano in vari ambiti tecnici e scientifici, permettendo ai ragazzi di approfondire gli
aspetti di questi saperi, avvicinandosi in modo consapevole alle nuove tecnologie.
CRITERI PER INSERIMENTO PROGETTAZIONI NEL P.O.F.
Le progettazioni dovranno essere:
- coerenti con il POF
- coerenti, se con costi per la Scuola, con le disponibilità finanziarie programmate.
A tali condizioni, per l'inserimento nel P.O.F. dovranno essere riscontrabili i seguenti requisiti :
1) Progetti con costi per l'Amministrazione scolastica.
2) Progetti di durata plurisettimanale che coinvolgono più Classi (con o senza costi, con o
senza “esperti”).
3) Progetti di durata plurisettimanale in collaborazione con Ministero- Enti – Associazioni ( con
o senza costi, con o senza “esperti”).
4) Progetti di durata plurisettimanale che, pur rivolti alla sola classe, hanno la caratteristica di
“best practice” riproponibili in altre classi*(con o senza costi, con o senza “esperti”).
* Le "migliori pratiche" possono essere definite come il metodo migliore per raggiungere il risultato.
Procedure dunque ripetibili, che nel tempo si sono dimostrate migliori sia per la loro efficienza, sia per
la loro efficacia: la best practice garantisce il raggiungimento degli obiettivi nel massimo dell'economia
e della qualità
I Progetti saranno compilati sull'apposita scheda (già nota) per la successiva analisi e sistematizzazione
della Commissione.
41
Progetti a.s. 2014 -2015 approvati dalla commissione POF
N
Area P.O.F.
TIPOLOGIA CORSO: (specificare scegliendo
tra le seguenti voci)
Corsi pomeridiani per alunni a pagamento;
Altri Progetti;
Attività gratuite di recupero e potenziamento
1
2- conoscenza di sé
Altri progetti
2
2- conoscenza di sé
Art. 7
3
4
5
2- conoscenza di sé
2- conoscenza di sé
1-star bene a scuola
Corsi pomeridiani per alunni a pagamento
6
1-star bene a scuola
7
1-star bene a scuola
8
9
1-star bene a scuola
5- scienze, tecnica
10
1-star bene a scuola
11
5- scienze, tecnica
12
Titolo
Scuola
“Creare un opera è creare un
mondo”
Infanzia Pollino
“Creiamo insieme”
Media Vico
Corsi per alunni a pagamento
“Tarocchiamo?”
“Educazione alla creatività”
“Musiche e canti dal mondo”
Prim. Barbanella
Media Vico
Prim. Barbanella
Altri progetti
“Donare la gioia dell'incontro”
Prim. Barbanella – V.
Rovetta
Corsi pomeridiani per alunni a pagamento
Attività gratuite di recupero e potenziamento “Canta maggio”
Prim. Barbanella
“La mia terra”
“L'appetito vien mangiando”
Prim. Barbanella
inf. Barbanella
Laboratorio musicale
inf. Barbanella
Altri progetti
“Il nostro fiume: studio e
pratiche sull'Ombrone”
Media Vico
5- scienze, tecnica
Altri progetti
Cambiamenti climatici “Rotte
migratorie...”
Media Vico
13
14
5- scienze, tecnica
4- lingue straniere
Corsi pomeridiani per alunni a pagamento
15
4- lingue straniere
Altri progetti
“Let's speak english”
Scuole Primarie IC5
16
17
18
19
4- lingue straniere
2- conoscenza di sé
5- scienze, tecnica
5- scienze, tecnica
Altri progetti
Altri progetti
“Playing and learning English
“Ali di carta”
“Diamoci una mossa”
“Cibo e sostenibilità”
Inf. Barbanella
Inf. Barbanella
Prim. Barbanella
Prim. Barbanella
20
5- scienze, tecnica
Altri progetti
“I sapori della nostra terra”
Prim. Barbanella
21
22
1-star bene a scuola
2- conoscenza di sé
Altri progetti
Altri progetti
“Biblioteca”
“Tutti al museo”
Prim. Barbanella
Prim. Barbanella
23
4- lingue straniere
Altri progetti
Progetto inglese
Inf. Barbanella
24
25
26
5- scienze, tecnica
5- scienze, tecnica
2- conoscenza di sé
Altri progetti
Altri progetti
”Piccoli esploratori crescono”
“Alla scoperta del mare”
“Giochi sportivi studenteschi”
Inf. Barbanella
inf. Barbanella
Scuole Primarie IC5
27
2- conoscenza di sé
Altri progetti
“Giocosport CONI”
Scuole Primarie IC5
28
2- conoscenza di sé
Altri progetti
“Corriamo a meta”
Scuole Primarie IC5
29
2- conoscenza di sé
Altri progetti
“Alla scoperta della vita: i
fantastici quattro”
Prim. Via Rovetta
30
2- conoscenza di sé
Altri progetti
“Minibasket a scuola”
prim. Barbanella
Corsi pomeridiani per alunni a pagamento
Attività di recupero e potenziamento
Altri progetti
Altri progetti
Altri progetti
42
“Girotondo di colori”
Inf. Barbanella
“Corsi Cambridge – Esame Yle Scuole Primarie IC5
31
2- conoscenza di sé
Altri progetti
“Ceramica”
32
5- scienze, tecnica
Altri progetti
“Il mare nella scuola “ Sessione S.M. Vico
autunnale + sessione estive
33
5- scienze, tecnica
Altri progetti
Cambiamenti climatici
S.M. Vico
34
35
5- scienze, tecnica
5- scienze, tecnica
Altri progetti
Altri progetti
Equo e solidale
Progetto continuità “Invito alla
scienza”
prim. Barbanella
V. Rovetta + Media
Vico
36
1-star bene a scuola
Altri progetti
Progetto “Star bene a scuola”
Vico
37
2- conoscenza di sé
Altri progetti
“Colori ed emozioni”
infanzia Braccagni
38
2- conoscenza di sé
Altri progetti
“Mantica: scuola di circo”
prim. Braccagni
39
2- conoscenza di sé
Altri progetti
Campionato di giornalismo
S.M. Vico
40
4- lingue straniere
Corsi pomeridiani per alunni a pagamento
“English is fun”
S.M. Vico
41
4- lingue straniere
Corsi pomeridiani per alunni a pagamento
“English speaking corner”
S.M. Vico
42
4- lingue straniere
Corsi pomeridiani per alunni a pagamento
“English for Cambridge”
S.M. Vico
43
2- conoscenza di sé
Corsi pomeridiani per alunni a pagamento
Laboratorio musicale
S.M. Vico
44
2- conoscenza di sé
Corsi pomeridiani
Sport a scuola
S.M. Vico
45
2- conoscenza di sé
Corsi per alunni a pagamento
“Reading” di g. Moscato
S.M. Vico
43
S.M. Vico
AREA CURRICOLO
Nel rispetto degli orientamenti e dei vincoli del quadro normativo di riferimento, tutti i docenti sono
impegnati nella realizzazione del Curricolo d’istituto, cioè del percorso formativo che ogni studente
compie, dalla scuola dell'infanzia, alla scuola secondaria di primo grado.
In questo percorso si intrecciano e si fondono i processi cognitivi e quelli relazionali, tenendo conto dei
diversi momenti evolutivi, che vedono un progressivo passaggio dall’imparare facendo, alla capacità
sempre maggiore di riflettere e formalizzare l’esperienza, attraverso la ri-costruzione degli strumenti
culturali e la capacità di utilizzarli consapevolmente come chiavi di lettura della realtà.
In questa prima fase dell’anno scolastico l’Istituto Comprensivo Statale di Grosseto 5 si è impegnato a
dare inizio ad un curricolo verticale che coinvolga i tre ordini di scuola, dell’infanzia, primaria e
Secondaria di primo grado in un percorso comune e condiviso.
L’impianto curricolare del nostro Istituto tiene conto prioritariamente:
1) della verticalità del curricolo tra i diversi ordini di scuola
2) della necessità di superare la separatezza culturale e pedagogica fra scuola primaria e secondaria
di primo grado
Saranno inoltre tenuti presenti criteri per la scelta dei contenuti curricolari:
SIGNIFICATIVITÀ rispetto ai nuclei fondanti delle discipline;
TRASFERIBILITÀ E GENERATIVITÀ rispetto ai nuovi apprendimenti;
FUNZIONALITÀ educativa e sociale;
RILEVANZA nel patrimonio culturale e generale;
ACCESSIBILITÀ per gli alunni e potenziale motivazionale.
La continuità educativa è di fondamentale importanza per il successo scolastico dell’alunno e per la
costruzione della sua identità e poiché l’azione educativa richiede un progetto formativo continuo, la
scuola, infatti, concretizza il suo intervento attraverso un curricolo verticale per competenze.
Le specifiche abilità e i tipi di esperienze da promuovere sono declinate in relazione all’età dei soggetti
cui sono rivolte e in riferimento ai traguardi da raggiungere in termini di risultati attesi.
Il curricolo verticale per competenze nasce dall’esigenza di costruire processi formativi flessibili e
personalizzati che garantiscano la formazione del soggetto nella sua integralità per metterlo in
44
condizione di acquisire le competenze chiave.
Si delinea quindi come un percorso di apprendimento essenziale e progressivo che, definendo le tappe
relative allo sviluppo formativo, accompagna l’alunno dalla scuola dell’infanzia alla conclusione
dell’intero ciclo scolastico attraverso i saperi essenziali.
A tal proposito si fa riferimento al decreto 22 agosto 2007 che introduce le otto competenze
chiave:
1) Imparare ad imparare
2) Progettare
3) Comunicare
4) Collaborare e partecipare
5) Agire in modo autonomo e responsabile
6) Risolvere problemi
7) Individuare collegamenti e relazioni
8) Acquisire ed interpretare l’informazione
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria, della scuola secondaria 1°, per le discipline
vengono individuati traguardi per lo sviluppo delle competenze. Tali traguardi rappresentano
riferimenti per gli insegnanti, indicano piste da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo
sviluppo integrale dell’alunno.
Obiettivi di apprendimento
Gli obiettivi di apprendimento, definiti per ciascuna disciplina, sono ritenuti strategici al fine di
raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze previsti dalle Indicazioni.
Da essi derivano le unità di lavoro che saranno strutturate nel corso dell’anno scolastico specificando i
contenuti, i metodi e le verifiche.
Nodi progettuali
Le attività dell’Istituto richiedono il coinvolgimento di tutte le componenti educative
(famiglia, scuola, associazioni, agenzie educative ed Enti Locali) e propongono un percorso formativo
che rappresenti una struttura dinamica in grado di raccogliere tutte le proposte progettuali interne ed
esterne alla scuola.
45
A questo proposito sono state individuate cinque aree tematiche comuni ai tre ordini di scuola, a cui si
riferiscono i progetti descritti ed organizzati nell’area progetti:
AREA 1 - Star bene a scuola
AREA 2 – Conoscenza di sé e sviluppo delle potenzialità
AREA 3 – Il disagio e la disabilità
AREA 4 – Le lingue straniere: apprendimento e potenziamento
AREA 5 – Le scienze, la tecnica e l’ambiente
46
AREA CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO
Le iniziative progettuali a favore del successo formativo degli alunni dell'Istituto Statale Comprensivo
di Grosseto 5, mirano anche a privilegiare i seguenti importanti aspetti:
1) accoglienza
2) continuità
3) orientamento
4) inserimento ed integrazione degli alunni in difficoltà: alunni diversamente abili , alunni con
disturbi specifici di apprendimento
5) integrazione alunni stranieri : protocollo di accoglienza
6) interventi per il recupero ed il potenziamento di abilità e competenze
7) utilizzo delle nuove tecnologie.
Accoglienza e continuità
La continuità all’interno dell’Istituto comprensivo è di fondamentale importanza. Cerca di avvicinare i
vari ordini di scuole che in questo contesto costituiscono un’unica realtà che opera con un intento
comune e condiviso: la formazione dell’alunno.
La continuità educativa si fonda sulla cooperazione, sulla reciprocità e sulla condivisione di obiettivi
comuni tra gli insegnanti; essa si realizza attraverso un percorso formativo graduale degli alunni tra i 6
e i 14 anni.
Tale attività ha lo scopo di favorire il passaggio tra i vari ordini di scuola e di garantire una linearità nel
progetto educativo.
Il raccordo tra le scuole si attua attraverso le seguenti azioni:
1) comunicazione dei dati e delle informazioni sull’alunno
2) coordinamento dei curricoli, soprattutto degli anni iniziali e terminali, tenendo in particolare
considerazione gli specifici obiettivi e gli stili educativi
3) Indicazioni relative ai criteri per la formazione delle classi.
4) Elaborazione di interventi mirati per la messa in atto di eventuali laboratori adeguati alle diverse
fasce di età che costituiscono momento di incontro.
47
Sono previsti, nel corso dell’anno scolastico, momenti di integrazione e di incontro, in particolare tra
gli alunni delle classi ponte.
La continuità, nei vari passaggi tra ordini diversi di scuole, prevede anche una fase di accoglienza in cui
gli alunni, per un periodo iniziale, si avvicinano alla nuova realtà scolastica.
In questo momento sono guidati e supportati dai docenti che propongono specifiche lezioni orientative.
A questo proposito tutti i docenti del Consiglio di Classe possono, potenziando il loro orario, cooperare
con specifiche attività che favoriscano l’inserimento e l’integrazione dell’alunno nel nuovo gruppo
classe.
Orientamento
L’orientamento, dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Secondaria di primo grado, vede coinvolti tutti
gli alunni in attività finalizzate al rispetto delle regole e alla comprensione del concetto di
regola/norma.
Durante il corso dell'anno scolastico, potranno essere progettate e sviluppate lezioni in cui, tramite
l’uso di specifici attività curriculari
ed extracurriculari congiunte tra scuola dell’ infanzia e primaria e tra scuola primaria e secondaria di
primo grado gli studenti possano conoscere la nuove realtà. Inoltre tramite l’uso di specifici questionari,
l’alunno potrà prendere consapevolezza dei propri interessi.
L'azione progettuale mira, nell'ambito dell'orientamento, a favorire:
1) la conoscenza di sé (attitudini, interessi, capacità)
2) il consolidamento della capacità di operare scelte
3) l'accesso alle informazioni nell'ambito della scuola e all'esterno di essa.
In tal senso, in particolare gli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado, potranno
conoscere direttamente i vari Istituti superiori della realtà grossetana, anche con specifici incontri che
avvengono a scuola durante l’orario curricolare o scegliere di partecipare agli open-days proposti dalle
scuole superiori.
Tramite questa progettualità l’Istituto accompagna il processo di crescita ed il percorso di maturazione
dello studente che sarà indirizzato verso il proseguimento degli studi superiori, in base alle attitudini e
alle predisposizioni evidenziate durante il corso del triennio .
48
AREA INCLUSIONE
COMPRENSIVO STATALE GROSSETO 5
Via Rovetta 35 – 58100 GROSSETO
e-mail [email protected] [email protected]
Tel. 0564490961 – Fax 0564497469
C.M. GRIC83300L C.F. 80001520537
Piano Annuale per l’Inclusione
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
Rilevazione dei BES presenti:
n°
disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
minorati vista
minorati udito
Psicofisici
disturbi evolutivi specifici
DSA
ADHD/DOP
Borderline cognitivo
Altro
svantaggio (indicare il disagio prevalente)
Socio-economico
Linguistico-culturale
Disagio comportamentale/relazionale
Altro
2
24
20
3
Totali
% su popolazione scolastica
N° PEI redatti dai GLHO
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria
Prevalentemente utilizzate in…
Insegnanti di sostegnoAttività individualizzate e di piccolo
gruppo
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
AEC Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
Assistenti alla comunicazioneAttività individualizzate e di piccolo
gruppo
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
Funzioni strumentali / coordinamento
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)
Psicopedagogisti e affini esterni/interni
Docenti tutor/mentor
Altro:educatori
Altro:assistenti alla persona
Risorse professionali specifiche
49
26
23
Sì / No
Si
Si
si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
si
si
Coinvolgimento docenti curricolari
Attraverso…
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Coordinatori di classe e simili
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro: creatività; sport-inclusione
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Docenti con specifica formazioneProgetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro: danza-terapia; teatro,
ditals, motoria, musicoterapia
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Altri docenti
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro: ………………………….
Assistenza alunni
disabili
Coinvolgimento Progetti di
personale ATA inclusione / laboratori
integrati
Altro:
Informazione
/formazione su
genitorialità e
psicopedagogia
dell’età evolutiva
Coinvolgimento Coinvolgimento in
progetti di inclusione
famiglie
Coinvolgimento in
attività di promozione
della comunità
educante
Altro:
Accordi di programma
Rapporti con
/ protocolli di intesa
servizi
formalizzati sulla
sociosanitari
disabilità
territoriali e
Accordi di programma
istituzioni
/ protocolli di intesa
formalizzati su disagio
deputate alla
e simili
sicurezza.
Procedure condivise
Rapporti con
di intervento sulla
CTS / CTI
disabilità
Procedure condivise
di intervento su
disagio e simili
Progetti territoriali
Si
Si
Si
Si
si
Si
Si
Si
Si
Si
50
Sì / No
Si
Si
Si
Si
si
Si
Si
Si
si
si
Si
Si
Si
si
Rapporti con
privato sociale
e volontariato
Formazione
docenti
integrati
Progetti integrati a
livello di singola
scuola
Rapporti con CTS /
CTI
Altro:tastiere in
comodato
Progetti territoriali
integrati
Progetti integrati a
livello di singola
scuola
Progetti a livello di
reti di scuole
Strategie e
metodologie
educativo-didattiche /
gestione della classe
Didattica speciale e
progetti educativodidattici a prevalente
tematica inclusiva
Didattica
interculturale /
italiano L2
Psicologia e
psicopatologia dell’età
evolutiva (compresi
DSA, ADHD, ecc.)
Progetti di formazione
su specifiche
disabilità (autismo,
ADHD, Dis.
Intellettive,
sensoriali…)
Si
Si
si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
si
si
Altro:
Sintesi dei
punti di forza e
di criticità
rilevati*:
0
1
2
Aspetti organizzativi e
gestionali coinvolti nel
cambiamento
inclusivo
Possibilità di
strutturare percorsi
specifici di formazione
e aggiornamento
degli insegnanti
Adozione di strategie
di valutazione
coerenti con prassi
inclusive;
Organizzazione dei
3
*
*
*
*
51
diversi tipi di
sostegno presenti
all’interno della
scuola
Organizzazione dei
diversi tipi di
sostegno presenti
all’esterno della
scuola, in rapporto ai
diversi servizi
esistenti;
Ruolo delle famiglie e
della comunità nel
dare supporto e nel
partecipare alle
decisioni che
riguardano
l’organizzazione delle
attività educative;
Sviluppo di un
curricolo attento alle
diversità e alla
promozione di
percorsi formativi
inclusivi;
Valorizzazione delle
risorse esistenti
Acquisizione e
distribuzione di
risorse aggiuntive
utilizzabili per la
realizzazione dei
progetti di inclusione
Attenzione dedicata
alle fasi di transizione
che scandiscono
l’ingresso nel sistema
scolastico, la
continuità tra i diversi
ordini di scuola e il
successivo
inserimento
lavorativo.
Altro: Soddisfazione
del corpo docente.
Durante gli incontri di
autovalutazione
(Dipartimenti) è
emerso tra i docenti
per il spstegno,
quanto sia sereno e
collaborativo,
l'ambiente scolastico.
Il team docente
condivide i piani
educativi e le
strategie opportune e
*
*
*
*
*
*
*
52
significative atte a
promuovere lo
sviluppo degli
apprendimenti in
situazione di disagio
e/o disabilità.
Altro: Successo
scolastico. Dagli
incontri di
accoglienza,
continuità e
orientamento, si è
rilevato che gli alunni
diversamente abili
frequentanti l'Istituto
Comprensivo, si sono
ben integrati nel
successivo ordine di
scuola superiore e
anche nel mondo
lavorativo.
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di
inclusività dei sistemi scolastici
*
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di
responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
LA SCUOLA
-Elabora, inserendola nel POF, una politica di promozione dell’integrazione e dell’inclusione condivisa tra il
personale (Piano annuale per l’Inclusione).
-Definisce al proprio interno una struttura di organizzazione e coordinamento degli interventi rivolti alla
disabilità e al disagio scolastico ( gruppo di lavoro per l’inclusione )
-Sensibilizza la famiglia a farsi carico del problema , elaborando un progetto educativo condiviso e invitandola a
farsi aiutare, attraverso l’accesso ai servizi ( ASL e/o servizi sociali )
IL DIRIGENTE
Convoca e presiede il GLI . Viene informato dalle Funzioni Strumentali rispetto agli sviluppi del caso
considerato Convoca e presiede il Consiglio di Classe/ Interclasse/Intersezione.
LA FUNZIONE STRUMENTALE
53
Collabora con il Dirigente Scolastico , raccorda le diverse realtà ( Scuola, ASL. Famiglie, enti territoriali…), attua
il monitoraggio di progetti, rendiconta al Collegio docenti, partecipa agli incontri scuola/Asl per alunni con
disabilità e riferisce ai singoli consigli.
I CONSIGLI DI CLASSE/INTERCLASSE/INTERSEZIONE
Informano il Dirigente e la famiglia della situazione/problema. Effettuano un primo incontro con i genitori.
Collaborano all’osservazione sistematica e alla raccolta dati. Analizzano i dati rilevati, prendono atto della
relazione clinica, definiscono, condividono ed attuano il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano Educativo
Individualizzato (PEI) od un Progetto Educativo Personalizzato (PDP) per l’alunno.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Attraverso i Dipartimenti i docenti si autoaggiornano sulle tematiche della disabilità e dello svantaggio e inoltre
analizzano l'utilizzo delle nuove tecnologie innovative. I docenti per il sostegno si formano anche tramite i corsi
di formazione organizzati con l'intesa tra comune, Asl ed enti esterni.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
Alunni con disabilità certificata
La valutazione degli alunni con disabilità avverrà sempre in base al loro Piano Educativo Individualizzato.
Alunni con disturbi evolutivi specifici (DSA, ADHA/DOP, Borderline cognitivo)
Gli alunni con disturbi evolutivi specifici affronteranno prove orali in sostituzione delle prove scritte di L2.
Utilizzeranno la calcolatrice durante lo svolgimento delle prove di verifica di matematica. Le prove scritte di
italiano saranno supportate da ausilii informatici quali lettore vocale di testi o software di riconoscimento vocale
(quest’ultimo traduce in testo scritto quanto l’alunno detta). Inoltre detti allievi potranno consultare mappe
concettuali durante l’esposizione orale di argomenti storico-geografico-scientifici e tecnologici.
Alunni con svantaggio linguistico culturale
Gli alunni con svantaggio linguistico saranno dispensati dalle prove scritte di lingua italiana fino al
raggiungimento del livello minimo di competenza linguistica; successivamente affronteranno prove di verifica
calibrate sul loro livello di acquisizione delle abilità di lettura e comprensione della lingua italiana scritta.
Alunni con svantaggio comportamentale/relazionale
Gli alunni con svantaggio comportamentale/relazionale affronteranno le prove di verifica in tempi congeniali al
loro stato emotivo. Saranno valutati i processi e i risultati dell’apprendimento anche in contesti
diversamentestrutturati: lavori di gruppo, attività di laboratorio, attività di ricerca-azione.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Per l’organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola si tiene conto:
- dell’organico di sostegno;
- della precedente esperienza scolastica dell’alunno;
- della documentazione medica (Diagnosi Funzionale, Certificazione di handicap della
commissione medica, altre certificazioni medico-specialistiche);
- delle indicazioni fornite dalla famiglia;
- del PEI.
Si prevede di lavorare: a classi aperte, per piccoli gruppi(omogenei ed eterogenei), per progetti.
54
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi
servizi esistenti
Per l’organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi
esistenti si tiene conto:
- del PEI che viene redatto con gli operatori dell'UFSMIA;
- del supporto fornito dal Co&So in relazione all' assegnazione di educatori professionali e operatori sociosanitari
- del supporto fornito dalla Regione e dal Comune attraverso il Piano Educativo Zonale
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative
La famiglia rappresenta infatti un punto di riferimento essenziale per la corretta inclusione
scolastica dell’alunno con disabilità, sia in quanto fonte di informazioni preziose sia in quanto
luogo in cui avviene la continuità fra educazione formale ed educazione informale.
Anche per tali motivi, la documentazione relativa all'alunno con disabilità deve essere sempre
disponibile per la famiglia e consegnata dall'istituzione scolastica quando richiesta.
La famiglia informa i docenti (o viene informata) della situazione/problema. Si attiva per portare il figlio da
uno specialista ove necessario. Partecipa agli incontri con la scuola e con i servizi del territorio, condivide il PDI
e collabora alla sua realizzazione, attivando il proprio ruolo e la propria funzione.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
Si individuano gli alunni con problematiche di inclusione, si programmano percorsi differenziati,si prevedono
strumenti compensativi o dispensativi, si definiscono modalità di impiego funzionale delle risorse umane,
strumentali e finanziarie.
Il PEI e il PDP rappresentano gli strumenti cardine nella proposta di un percorso educativo e formativo, che
risponde all’esigenza di assicurare lo sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi
formativi e inclusivi.
Valorizzazione delle risorse esistenti
L’Istituto persegue gli obiettivi di inclusione utilizzando prioritariamente le risorse già in essere anche se,
riflettendo sul fenomeno di crescita della complessità dei bisogni educativi dei propri studenti, ritiene
necessaria la presenza di risorse aggiuntive.
Attraverso il P.E.Z. ( piano educativo zonale) abbiamo incrementato le risorse esistenti.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di
inclusione
La molteplicità di risposte possibili richiede l’articolazione di un progetto che valorizzi prioritariamente le
risorse della comunità scolastica e definisca quindi la richiesta di risorse aggiuntive in termini di numero di ore
e competenze specifiche.
Pertanto il nostro Istituto per l'inclusione degli alunni con difficoltà ha attuato:
musicoterapia, teatro, ludico-motoria e ore aggiuntive di supporto e recupero.
progetto
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la
continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
La scuola prevede una serie di incontri tra i docenti,tra ordini di scuola, delle classi interessate per assicurare
l’inserimento e la continuità didattica nel sistema scolastico degli alunni con bisogni educativi speciali.
55
COMPRENSIVO STATALE GROSSETO 5
Via Rovetta 35 – 58100 GROSSETO
e-mail [email protected] [email protected]
Tel. 0564490961 – Fax 0564497469
C.M. GRIC83300L C.F. 80001520537
PROTOCOLLO ACCOGLIENZA
D.S.A.: Disturbi Specifici di Apprendimento
Riferimenti normativi
Legge 8/10/2010 n 170 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico)
DM 12/07/2011 (Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e studenti con DSA)
I seguenti suggerimenti operativi sono generici, ricordiamo che ogni caso di DSA è un caso a sé ed è
perciò chiaro che le modalità e le strategie didattico-educative dovranno modularsi sul singolo caso.
Problemi generali degli alunni DSA a scuola

Difficoltà ortografiche residue,

lentezza nei processi di lettura/scrittura,

difficoltà nella comprensione del testo,

difficoltà nell’uso di lettura e scrittura come strumenti di pensiero di apprendimento e di espressione di concetti,

automatizzazione di alcuni apprendimenti in tempi più lunghi,

difficoltà nello studio autonomo dal libro,

difficoltà nell’uso dei linguaggi specifici,

difficoltà nel controllo delle procedure e delle regole (matematica, analisi logica, chimica,…),

strumenti che per gli altri sono di aiuto costituiscono per lui un ostacolo all’apprendimento,

difficoltà mnemoniche,

difficoltà attentive e facile stancabilità,

difficoltà nelle lingue straniere,

frequente manifestazione di vissuti di inadeguatezza, riflessi negativi sull’autostima e in genere
sulla formazione della personalità,

possibile traduzione del proprio disagio in disturbi di comportamento, atteggiamenti di disinteresse per tutto ciò che può richiedere impegno, chiusura in se stesso, ecc…
56
Cosa fare in classe con un ragazzo con D.S.A.
Strategie didattiche

Potenziare la spiegazione in classe.

Posizionare lo studente vicino alla cattedra, alla lavagna lontano da suoni, materiali o oggetti
distraenti.

Aiutare, anche attraverso il tutoring, il ragazzo nella organizzazione del diario scolastico per
le consegne dei compiti da svolgere a casa.

Incoraggiare l’uso di calendari. Gli studenti possono usare calendari per registrare le date delle valutazioni, liste di attività collegate alla scuola e gli orari per le attività scolastiche.

Mantenere la routine giornaliera. Molti studenti con disturbo dell’apprendimento hanno bisogno di routine giornaliere per conoscere e fare ciò che ci si aspetta essi facciano.

Enfatizzare il ripasso quotidiano. Il ripasso quotidiano dei precedenti apprendimenti e delle
lezioni aiuta gli studenti a collegare le nuove informazioni con quelle precedenti. Risulta utile
riprendere sempre all’inizio di una lezione quanto spiegato in quella precedente.

Scrivere le parole chiave alla lavagna ed evidenziare i punti importanti. Prima di presentare
un argomento l’insegnante può scrivere un piccolo glossario con i termini nuovi sulla lavagna.

Evidenziare le informazioni principali utili alla comprensione di un argomento

Combinare simultaneamente informazioni verbali e visive. Le informazioni verbali possono
essere date con dimostrazioni visive (es: opuscoli, volantini, lavagna luminosa, LIM, ecc..)

Fornire un glossario per aree di contenuto. Gli studenti molto spesso traggono beneficio da
un glossario dei termini con le relative spiegazioni di significato.

Parcellizzare il lavoro. Ridurre tutto ciò che è ridondante.

Consegnare una copia degli appunti o uno schema della lezione.

Usare strategie di memoria. Dispositivi mnemonici possono essere usati per aiutare gli studenti a ricordare le informazioni chiave o le fasi in una strategia d’apprendimento. Ad esempio usare gli acronimi.

Favorire l’apprendimento cooperativo e la didattica laboratoriale, valorizzando le diverse
competenze.

Favorire l’utilizzo degli strumenti compensativi di cui l’alunno ha bisogno (computer con
programmi specifici, scanner, calcolatrice, registratore, ecc…), sia a casa che a scuola.

Incoraggiare l’uso di schemi, tracce, mappe concettuali o l’uso di parole chiave per favorire
l’apprendimento e sviluppare la comunicazione e l’ascolto.

Consentire l’uso di un registratore in modo che lo studente possa riascoltare la cassetta della
lezione o della consegna per chiarirsi, capire la consegna o il concetto.

Favorire l’uso di internet e delle enciclopedie multimediali per fare le ricerche.

Invitare alla lettura di libri, testi, articoli su argomenti di interesse, preferibilmente in formato
audio (libro di testo digitale/libro parlato).

Evitare di consegnare del materiale scritto a mano e prediligere quello stampato o digitale.

Scrivere alla lavagna in stampatello maiuscolo.

Controllare spesso con domande flash se quanto è stato spiegato o applicato è chiaro.

Ricorrere ad una didattica che faccia ricorso ad immagini e ad esperienze concrete.
57

Lavorare in classe producendo schemi e tabelle.

Preparare gli appunti e le lezioni insieme ai compagni.
Verifiche
Verifiche orali

Programmare le interrogazioni e circoscriverne gli argomenti.

Guidare le interrogazioni con domande esplicite.

Concedere tempi più lunghi per la risposta (permettendogli di recuperare dalla memoria le
informazioni), incoraggiando l’alunno senza essere eccessivamente incalzanti.

Non tenere conto degli errori di pronuncia (lingua straniera).
Verifiche scritte

Favorire l’uso del canale orale (ridurre le verifiche scritte).

Leggere più volte all’alunno il testo dei problemi, i quesiti e le risposte in caso di verifica con
risposte a scelta multipla, accertandosi che siano chiare.

Fornire una sola consegna alla volta.

Consentire l’uso, a scopo di consultazione, del proprio quaderno dei compiti, per permettere la rievocazione più rapida dell’apprendimento, in considerazione della difficoltà di automatizzare e quindi rendere immediatamente disponibile una conoscenza acquisita.

Concedere più tempo per lo svolgimento delle prove scritte (orientativamente il 30% in più)
o ridurre la “lunghezza” della prova (meno esercizi ma con obiettivi identici).

Proporre verifiche uguali a quelle della classe ma divise in due parti da svolgere in momenti
diversi.

Proporre verifiche uguali a quelle della classe ma con quesiti a difficoltà graduata.

Privilegiare le prove strutturate (esercizi a scelta multipla, vero o falso, a completamento).

Cambiare la modalità di risposta. Per gli studenti che hanno difficoltà nella risposta motoria
fine, come ad esempio nella calligrafia, la modalità di risposta può essere cambiata attraverso il
sottolineare, lo scegliere tra risposte multiple, il selezionare e il marcare la risposta corretta oppure dare una motivazione orale ad essa piuttosto che scritta.

Privilegiare le domande esplicite che richiedono risposte brevi, con eventuali descrizioni attraverso immagini.

Per lo svolgimento del “tema” fornire una scaletta o uno schema che permetta di gestire meglio la costruzione del testo.
Valutazione

Non tenere conto degli errori di trascrizione e di ortografia.

Valutare il contenuto e non la forma.

Compensare con l’orale le verifiche scritte: accompagnare o integrare la prova scritta con una
prova orale sugli stessi contenuti in tutte le discipline ma in particolare nella lingua straniera.

Tener conto dei risultati ottenuti rispetto al livello di partenza.
58

Valutare l’alunno assicurandosi di aver predisposto tutte le misure dispensative e compensative che il caso richiede e ricordandosi che i maggiori problemi che affliggono gli alunni con
DSA sono lentezza e affaticabilità.
Per le lingue straniere
L’apprendimento delle lingue straniere va perseguito attuando ogni strategia didattica, valorizzando le
modalità attraverso cui l’alunno meglio possa esprimere le proprie competenze, progettando,
presentando e valutando le prove di verifica secondo modalità compatibili con le difficoltà connesse al
DSA (ad esempio privilegiare la valutazione delle prove in forma orale o compensare con l’orale le
verifiche scritte) e ricorrendo agli strumenti compensativi e alle misure dispensative più opportune.
In caso di particolare gravità del disturbo si può dispensare l’alunno dalle prestazioni scritte in lingua
straniera in corso d’anno scolastico e in sede di esami di Stato, nel caso in cui ricorrano tutte le
condizioni di seguito elencate:
- certificazione di DSA attestante la gravità del disturbo e recante esplicita richiesta di dispensa dalle
prove scritte;
- richiesta di dispensa dalle prove scritte di lingua straniera presentata dalla famiglia o dall’allievo se
maggiorenne;
- approvazione da parte del consiglio di classe che confermi la dispensa in forma temporanea o
permanente.
(Cfr. art.6 comma 5 del D.M.12 luglio 2011)
Cosa non fare con un ragazzo con D.S.A.

evitare di farlo leggere ad alta voce;

non interrogarlo senza preavviso;

non programmare nello stesso giorno più verifiche, poiché il ragazzo con DSA ha bisogno di
più tempo per potersi preparare e spesso non riesce a preparare più cose contemporaneamente;

non correggere “tutti” gli errori nei testi scritti;

non dare liste di parole da imparare a memoria;

evitare di fargli rifare/ricopiare il lavoro svolto anche se errato;

evitare di fargli copiare, soprattutto dalla lavagna;

non assegnare troppe pagine da studiare autonomamente, soprattutto senza una preliminare spiegazione e senza indicazioni circa una schematizzazione e sintesi dei contenuti;

non paragonarlo agli altri;

evitare di definirlo lento o svogliato.
La scuola deve attuare per l’alunno una didattica e una valutazione personalizzata e redigere un Piano
Didattico Personalizzato entro il primo trimestre scolastico in collaborazione e in condivisione con la
famiglia, l’alunno e, possibilmente, lo specialista di riferimento indicando anche gli strumenti
compensativi e le misure dispensative adottate.
59
Strumenti compensativi
Permettono di compensare le difficoltà di esecuzione di compiti automatici mettendo il ragazzo in
condizione di operare più agevolmente.
Strumento
Difficoltà da compensare
Vantaggi/risultati
 Linea dei numeri, tavola pitagorica
 Difficoltà nel recupero rapido
 Possibilità di utilizzare tutte le energie
 Tabelle della memoria di ogni tipo.
(automatico) delle informazioni dalla
memoria a lungo termine
attentive, mnestiche e cognitive nello
svolgimento del compito
Incremento della consapevolezza e
dell’uso “strategico” delle informazioni
 Tabella delle misure, dei dati e/o delle  Non automatizzazione di procedure o  Esecuzione più rapida delle procedure e
formule, delle regole
difficoltà nel loro recupero rapido
 Calcolatrice
 Spiegazioni registrate dall’insegnante  Difficoltà nel prendere appunti (e
contemporaneamente ascoltare)
quindi possibilità di utilizzarle all’interno
di compiti più complessi
 Maggior attenzione alla spiegazione
 Possibilità di riascoltare la spiegazione
per compensare la difficoltà di lettura del
testo
 Cartine geografiche e storiche
 Mappe mentali e mappe concettuali
 Prospetti sintetici di lezioni
 Difficoltà nell’organizzare e
 Riduzione dell’apprendimento
riorganizzare le informazioni studiate
mnemonico a favore di una rielaborazione
personale
 Difficoltà nell’individuazione
rapida delle informazioni nel
testo scritto
 Difficoltà nel recupero di etichette
verbali specifiche
 Possibilità di “ripassare” gli argomenti
studiati senza dover rileggere l’intero testo
 Supporto al recupero delle informazioni
e all’organizzazione dell’esposizione nel
corso delle verifiche orali
 Cassette registrate o CD audio dei libri  Difficoltà nell’utilizzo del testo scritto  Possibilità di accedere a tutti i contenuti
di testo
quale unico canale di apprendimento
 Strumenti multimediali e sussidi
curricolari, indipendente- mente dal livello
di lettura raggiunto;
 Possibilità di lavorare “fisicamente” sul
audiovisivi
testo per renderlo più accessibile
 Sintesi vocale
 Testi scolastici in PDF aperto
Computer con programmi di
Difficoltà nella scrittura (disgrafia e
Possibilità di controllare maggiormente il
videoscrittura, correttore ortografico e
sintesi vocale.
disortografia) e nella pianificazione del
testo
testo scritto in termini di correttezza, ma
anche
di contenuti e forma linguistica
Dizionari computerizzati, traduttori
Difficoltà nel controllo della sequenza
Ricerca rapida e più accurata delle parole
alfabetica, lettura lenta
(soprattutto nelle
e scorretta (parole isolate dal contesto o
sconosciute)
lingue straniere) e maggior possibilità di
fruire delle informazioni
60
Misure dispensative
Evitano all’alunno di cimentarsi in forme di attività che sono destinate al sicuro fallimento,
indipendentemente dall’impegno del soggetto:

lettura ad alta voce,

scrittura veloce sotto dettatura,

uso del vocabolario tradizionale,

studio mnemonico delle tabelline e/o poesie,

dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta,

scrittura alla lavagna,

uso del corsivo,

ricopiare testi o espressioni matematiche,

prendere appunti,

assegnare una eccessiva quantità di compiti a casa.
Queste indicazioni operative non possono essere esaustive sulla didattica degli alunni con D.S.A.
Per approfondimenti normativi si segnala la sezione del sito Internet del MIUR http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa.
61
Via Rovetta 35 – 58100 GROSSETO
e-mail [email protected] [email protected]
Tel. 0564490961 – Fax 0564497469
C.M. GRIC83300L C.F. 80001520537
Protocollo di accoglienza per gli alunni con BES
Riferimenti normativi
Direttiva 27/12/12 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione
territoriale per l’inclusione scolastica” e C.M.n°8 del 6 marzo 2013
La recente Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e la Circolare Ministeriale n.8 del 6 marzo 2013
promuovono la politica dell’inclusione scolastica cercando di garantire il successo scolastico a tutti gli
alunni in difficoltà, in particolare a quelli che si trovano in una situazione di svantaggio socio-economico, linguistico o culturale. La Direttiva afferma infatti che “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”.
L’area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), comprende sostanzialmente tre categorie:

disabilità che rientrano nella legge 104/92

disturbi evolutivi specifici
DSA
DSA diagnosticato da una struttura privata
Disturbo del linguaggio
Disturbo delle abilità non verbali
Disturbo della coordinazione motoria
Disturbo dell’attenzione e dell’iperattività
(ADHD)
Disturbo dello spettro autistico lieve

svantaggio socio-economico, linguistico cul- difficoltà derivanti dalla non conoscenza della
cultura e della lingua italiana perché appartenenti
turale
a culture diverse;
svantaggio sociale e culturale.
A queste categorie va aggiunto il funzionamento intellettivo limite (QI compreso tra 70 e 85 punti) che
può essere considerato un caso di confine tra disabilità e disturbo specifico.
62
Tali tipologie di BES dovranno essere individuate dal CdC sulla base di elementi oggettivi:
- CONSIDERAZIONI PSICOPEDAGOGICHE E DIDATTICHE
- SEGNALAZIONE DEGLI OPERATORI DEI SERVIZI SOCIALI
Rimane invece l’obbligo della diagnosi nelle situazioni di handicap contemplate dalla legge 104/92 e di
DSA.
E’ necessario che il CdC, come per gli alunni con DSA, personalizzi la didattica anche per gli alunni
con BES adottando le strategie di intervento e i criteri di valutazione dell’apprendimento più idonei e
concordando con la famiglia un idoneo Piano Didattico Personalizzato per il tempo necessario.
FASI DEL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA
1. Procedura da seguire per l’individuazione di un alunno con BES.
2. Predisposizione del Piano Didattico Personalizzato.
3. Attuazione del Piano Didattico Personalizzato.
1. PROCEDURA DA SEGUIRE per l’individuazione di un alunno con BES.
Il GLI (gruppo di lavoro inclusione) riceve eventuali segnalazioni da parte della famiglia, della scuola
di provenienza o dei servizi sociali, situazioni riconducibili a disagio familiare o sociale ricavabili dalla
domanda d’iscrizione, eventuali diagnosi, certificazioni sanitarie e qualunque altra documentazione allo
scopo di individuare situazioni che potrebbero rientrare nell’area dei BES.
Il GLI segnala le informazioni raccolte al C.d C. tramite il coordinatore di classe.
Durante l’anno scolastico i docenti del C.d C. potranno individuare alunni che manifestano difficoltà
emozionali, relazionali, comportamentali o cognitive riconducibili all’area dei BES anche con l’aiuto di
altre figure operanti nell’Istituto come operatori dello Sportello di ascolto, Orientatori per la prevenzione della dispersione scolastica,…..
E’ compito del Consiglio di Classe indicare in quali altri casi, oltre a quelli di DSA, sia necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica e/o di misure compensative e dispensative.
Nei casi in cui non è presente una certificazione, il Consiglio di Classe motiverà opportunamente le decisioni assunte, verbalizzandole, sulla base di considerazioni esclusivamente pedagogiche e didattiche
Il C.d C. dopo aver analizzato tutte le informazioni disponibili sull’alunno e raccolto sufficienti elementi di osservazione, dovrà, attraverso il coordinatore di classe, contattare con discrezione la famiglia per
un confronto.
Obiettivi del colloquio con i genitori:

raccogliere informazioni sulla storia personale e scolastica dell’alunno;

chiedere informazioni sui cicli scolastici precedenti e su eventuali figure di riferimento;
63

dare informazioni sulla normativa attualmente in vigore e sulla possibilità di adottare una personalizzazione della didattica e possibili misure compensative o dispensative;

proporre condivisione di un Piano didattico personalizzato (PDP) che includa la progettazione
didattico-educativa calibrata sugli obiettivi minimi attesi per le competenze in uscita.
2. predisposizione del piano didattico personalizzato
E’ necessario che l’attivazione del percorso personalizzato per l’alunno con BES sia deliberata in Consiglio di classe dando luogo al Piano Didattico Personalizzato, sottoscritto dal DS, dai docenti e dalla
famiglia.
Il PDP deve esplicitare e formalizzare le modalità didattiche personalizzate, gli eventuali strumenti
compensativi, le misure dispensative adottate e le modalità di verifica e valutazione personalizzate.
Il coordinatore cura l’elaborazione del PDP raccogliendo informazioni ed osservazioni da tutti i componenti del C.d.C. Nella predisposizione del documento è fondamentale il raccordo con la famiglia. A tal
fine la famiglia dell’alunno con BES potrà essere convocata in occasione della riunione del Consiglio
di classe.
Il PDP, illustrato dal coordinatore alla famiglia per la condivisione e l’accettazione anche formale per
mezzo di firma di accettazione, viene approvato e sottoscritto dal CdC in occasione della prima riunione utile. Il PDP può essere anche temporaneo, limitato cioè al tempo strettamente necessario al raggiungimento degli obiettivi previsti e al superamento della situazione di difficoltà.
Una copia del PDP, una volta redatto, deve essere consegnata alla famiglia accompagnamento per consentire l’attivazione di indispensabili sinergie tra l’operato della scuola e l’azione della famiglia e dell’allievo.
3. ATTUAZIONE DEL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
La scuola si attiverà per personalizzare l’intervento didattico come sempre, nei limiti delle risorse e dei
finanziamenti disponibili, nell’attesa che, sul territorio, si attivi di una rete efficace di competenze di
supporto.
Il Consiglio di classe ha la responsabilità complessiva dell’integrazione scolastica dell’alunno con BES
e deve:
• prendere visione di eventuali certificazioni rilasciate dagli organismi preposti;
• acquisire informazioni su quanto emerso in occasione degli incontri del coordinatore con la famiglia;
• ricercare la collaborazione della famiglia e dei servizi socio-sanitari eventualmente coinvolti;
• prevedere eventuali incontri di continuità con i colleghi anche del precedente grado di scuola al fine di
condividere i percorsi educativi e didattici effettuati dall’alunno per non disperdere il lavoro svolto;
• attuare strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo;
• adottare idonee misure dispensative;
• realizzare modalità di verifica e valutazione adeguate e coerenti;
• procedere alla documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati attraverso la
condivisione con la famiglia del Piano Didattico Personalizzato;
• attuare i percorsi didattici individualizzati e personalizzati previsti.
64
Il docente coordinatore di classe:
- convoca e si confronta con i genitori dell’alunno e li coinvolge attivamente nel processo educativo;
- acquisisce informazioni riguardo alle strategie di intervento e ai criteri di valutazione degli apprendimenti adottati nel percorso scolastico pregresso;
- fornisce informazioni ai colleghi e si assicura che tutti gli insegnanti (comprese nuove nomine o supplenti) prendano atto del BES al fine di adottare, per quanto di propria competenza, la personalizzazione della didattica prevista dalla normativa;
- sentita la famiglia interessata, può attuare iniziative per condividere con i compagni di classe le ragioni della personalizzazione degli inteventi, che ai loro occhi potrebbe risultare incomprensibile facilitazioni;
- confrontandosi con i colleghi redige, su un apposito modello conforme a quello ministeriale, in collaborazione con la famiglia, il Piano Didattico Personalizzato per consentire all’alunno di seguire con
profitto le attività scolastiche;
- svolge incontri con la famiglia, a seconda delle opportunità e delle singole situazioni in esame, affinché l’operato dei docenti risulti conosciuto, condiviso e, ove necessario, coordinato con l’azione educativa della famiglia stessa;
- tiene contatti con le figure di riferimento e i servizi socio-sanitari;
- formula richieste motivate per il fabbisogno urgente (attrezzature particolari, sussidi scolastici).
Saranno svolti incontri con la famiglia a seconda delle opportunità e delle singole situazioni in esame
affinché l’operato dei docenti risulti conosciuto, condiviso e, ove necessario, coordinato con l’azione
educativa della famiglia stessa.
65
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
SCUOLA PRIMARIA
ISTITUZIONE SCOLASTICA: ……………………………………………
ANNO SCOLASTICO: ………………………………………………
ALUNNO: ………………………………………………….
DATI GENERALI
Nome e Cognome
Data di nascita
Classe
Insegnante referente
Diagnosi medico-specialistica
redatta in data…
da…
presso…
Interventi pregressi e/o
contemporanei al percorso
scolastico
effettuati da…
presso…
periodo e frequenza…..
modalità….
Scolarizzazione pregressa
Documentazione relativa alla scolarizzazione e alla didattica
nella scuola dell’infanzia
Rapporti scuola-famiglia
66
FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ
DI LETTURA, SCRITTURA E CALCOLO
Elementi desunti
dalla diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Elementi desunti
dalla diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Elementi desunti
dalla diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Lettura
Velocità
Correttezza
Comprensione
Scrittura
Grafia
Tipologia di errori
Produzione
Calcolo
Mentale
Per iscritto
Eventuali disturbi nell'area motorio-prassica:
Ulteriori disturbi associati:
Altro
Bilinguismo o italiano L2:
Livello di autonomia:
67
DIDATTICA PERSONALIZZATA
Strategie e metodi di insegnamento:
Macroarea linguistico-espressiva
Macroarea logico-matematica-scientifica
Macroarea storico-geografica-sociale
Misure dispensative/strumenti compensativi/tempi aggiuntivi:
Macroarea linguistico-espressiva
Macroarea logico-matematica-scientifica
Macroarea storico-geografica-sociale
VALUTAZIONE
L'alunno, nella valutazione delle diverse discipline, si avvarrà di:
Disciplina
Misure dispensative Strumenti compensativi Tempi aggiuntivi
Italiano
Matematica
Lingua Inglese
…..
…..
…..
…..
68
STRATEGIE E METODOLOGICHE E DIDATTICHE
 Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce
 Utilizzare schemi e mappe concettuali
 Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale
 Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento
 Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari
 Promuovere l’apprendimento collaborativo
MISURE DISPENSATIVE
All’alunno con DSA è garantito l’essere dispensato da alcune prestazioni non essenziali ai fini dei
concetti da apprendere. Esse possono essere, a seconda della disciplina e del caso:
 l’utilizzo contemporaneo dei quattro caratteri (stampatello maiuscolo, stampatello minuscolo,
corsivo minuscolo, corsivo maiuscolo)
 la lettura ad alta voce
 la scrittura sotto dettatura
 prendere appunti
 copiare dalla lavagna
 lo studio mnemonico delle tabelline
 lo studio della lingua straniera in forma scritta
 il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti
 la quantità dei compiti a casa
STRUMENTI COMPENSATIVI
Altresì l’alunno con DSA può usufruire di strumenti compensativi che gli consentono di compensare le
carenze funzionali determinate dal disturbo. Aiutandolo nella parte automatica della consegna,
permettono all’alunno di concentrarsi sui compiti cognitivi oltre che avere importanti ripercussioni
sulla velocità e sulla correttezza. A seconda della disciplina e del caso, possono essere:
 tabella dell’alfabeto
 retta ordinata dei numeri
 tavola pitagorica
 linea del tempo
 tabella delle misure e delle formule geometriche
 formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento

computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico e sintesi vocale; stampante e scanner
 calcolatrice
 registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali)
 software didattici specifici
VALUTAZIONE
 Predisporre verifiche scalari
 Programmare e concordare con l’alunno le verifiche
 Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera)
 Valutare tenendo conto maggiormente del contenuto più che della forma
 Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali
 Introdurre prove informatizzate
 Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove
69
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE GROSSETO 5
Via Rovetta 35 – 58100 GROSSETO
e-mail [email protected] [email protected]
Tel. 0564490961 – Fax 0564497469
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Piano Didattico-Personalizzato per Alunni con DSA
a.s. 2014-15
L’Istituto progetta e realizza percorsi didattici per rispondere ai bisogni educativi degli allievi.
Normativa di riferimento
2) DPR 275/99 “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni Scolastiche”
3) Nota MIUR 4099/A4del 5.10.04 “Iniziative relative alla dislessia”
4) Nota MIUR 26/A4 del 5.01.05 “Iniziative relative alla dislessia”
5) Nota MPI 4600 del 10 maggio 2007 “Circolare n.28 del 15 marzo 2007 sull’esame di Stato conclusivo del Primo
Ciclo di Istruzione nelle Scuole Statali e Paritarie per l’anno scolastico 2006-07–precisazioni”
6) Nota MPI 4674 del 10 maggio 2007 “Disturbi di apprendimento-Indicazioni operative”
7) Indicazioni per il curricolo per la Scuola dell’Infanzia e per il Primo Ciclo di Istruzione. D.M. 31/07/2007
8) CM n. 32 del 14.03.2008 “Scrutini ed esami di Stato a conclusione del Primo Ciclo di istruzione- a.s. 2007/2008”
9) CM n. 54 del 26.05.2008 “Esami di Stato Secondaria di Primo Grado a.s 2007/2008 prova scritta a carattere
nazionale”
10) CM n. 5744 del 28.05.2009 (Percorsi personalizzati)
11) DPR n.122 del 19.08.2009 art.10 Regolamento sulla valutazione
12) OM n.44 Prot. N. 3446
13) L.170 dell’8 ottobre 2010
14) D.M. 12/07/2011
Dati Relativi all’Alunno/a
Cognome e Nome__________________________________________________________________
Classe_____________________Scuola_________________________________________________
Diagnosi
____________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________
70
Istituto Comprensivo Grosseto 5
Descrizioni del funzionamento delle abilità strumentali
Lettura
Diagnosi
Osservazione
Diagnosi
Osservazione
Diagnosi
Osservazione
Diagnosi
Osservazione
Velocità
Correttezza
Comprensione
Scrittura
Tipologia errori dettato
Produzioni testi:
ᄋ ideazione
ᄋ stesura
ᄋ revisione
Grafia
Calcolo
A mente
Scritto
Altri disturbi associati
Note Diagnosi specialistica
Prove standardizzate e/o semistrutturate
-Osservazione libera o sistematica (lettura subvocalica, segue con il dito, tempo impiegato in relazione
alla media della classe nella lettura...)
-Schede di autovalutazione (come leggo... come scrivo... come studio...)
-Livelli di competenza nella lettura e nella scrittura
-Comprensione di messaggi orali e scritti
-Comprensione dei testi (comprensione letterale, inferenziale, interpretativa, analitica, valutativa)
-Competenza linguistica (fonologica, lessicale, morfologica e sintattica)
-Leggere e scrivere correttamente i numeri, imparare le tabelline, eseguire calcoli scritti...
71
Istituto Comprensivo Grosseto 5
ITALIANO
INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI MODIFICHE DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
PREVISTI DAI PIANI DI STUDIO:…………………………………………………………………………….
STRUMENTI COMPENSATIVI
MISURE DISPENSATIVE
 tabelle della memoria di ogni tipo: schede sulle forme ver bali, analisi grammaticale, logica, del periodo, ecc…
 lettura ad alta voce del testo da parte dell’insegnante anche
durante le verifiche.
 integrare dei libri di testo con appunti su supporto digitaliz zato o su supporto cartaceo stampato (preferibilmente Arial,
Comic, Verdana 12-14).
 libri digitali
 schemi, riassunti, mappe concettuali
 computer con videoscrittura e correttore ortografico
 computer con sintetizzatore vocale
 fotocopie di appunti delle lezioni
 risorse audio (registrazioni, sintesi vocale, audiolibri, libri
parlati, …)
 vocabolari multimediale
 scaletta degli argomenti (per le prove orali)
 altro…………………………………………............
…………………………………………………….
 lettura ad alta voce.
 memorizzazione di sequenze (poesie, verbi, forme gramma ticali, ecc.).
 copiare dalla lavagna e di ricopiare in bella copia.
 prendere appunti e di scrivere sotto dettatura, anche durante
le verifiche.
 scrivere in corsivo e stampatello minuscolo
 uso del dizionario.
 tempi standard (consegna delle prove scritte in tempi
maggiori di quelli previsti per gli alunni senza DSA o, in
alternativa, riduzione dei contenuti o degli esercizi per quantità
e non per qualità, sia nelle verifiche che nello studio
domestico)
 quando è possibile dispensare dal linguaggio scritto,
prediligendo quello orale o iconico
 effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati
 eccessivo carico di compiti a casa in previsione di tempi più
lunghi per lo studio domestico
 Altro………………………………………….…
METODOLOGIA
MODALITA’ DI VERIFICA
 Utilizzare testi ridotti non per contenuto, ma per lunghezza.
 Stimolare e supportare l’allievo, nelle verifiche orali, aiu tandolo a comunicare e ad argomentare.
 Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio
(titolo, paragrafi, immagini,…)
 Sostenere e promuovere un approccio strategico nello studio
utilizzando mediatori didattici facilitanti l’apprendimento
(immagini, mappe …).
 Incentivare la videoscrittura, soprattutto per la produzione
di testi.
 Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”
 Verificare la comprensione delle consegne orali e scritte dei
compiti per non comprometterne la corretta esecuzione.
 Aver cura che le richieste operative, in termini quantitativi,
siano adeguate ai tempi e alle personali specificità.
 Ridurre i compiti a casa.
 Favorire l’uso del carattere stampato maiuscolo.
 Evitare domande con doppia negazione e di difficile inter pretazione.
 Altro…………………………………………...
 Non sottolineare e non valutare gli errori ortografici e
grammaticali.
 Programmare e concordare con l’alunno le verifiche scritte e
orali (per evitare più di una verifica al giorno).
 Quando è possibile, adottare la tipologia di verifica orale.
 Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte
non ritenute adeguate.
 Far usare strumenti e mediatori didattici durante le prove
sia scritte che orali (mappe concettuali, mappe cognitive,
scaletta degli argomenti, immagini).
 Dispensare dallo studio mnemonico di sequenze.
 Dare valutazioni più attente alle conoscenze e alle compe tenze di analisi, sintesi e collegamento con eventuali elaborazioni personali piuttosto che alla correttezza formale.
 Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove
o, in alternativa, riduzione/selezione della quantità di esercizi
nelle verifiche scritte.
 Sottoporre testi segmentati in parti brevi con idee chiave
evidenziate (colori, evidenziazioni, sottolineature, figure, …).
 Particolare modalità di presentazione delle verifiche
(cartacea - digitale con carattere Arial, Comic, Verdana 12-14–
con software specifici):…………..
 Lettura del testo della verifica scritta da parte
dell’insegnante.
 Tra le tipologia di verifica scritta privilegiare le prove strut turate (completamento, Vero/Falso, Si/No, risposte multiple, risposte chiuse,...) rispetto alle risposte aperte.
 Eventuale adeguamento delle griglie di valutazione (es: eli minazione della voce “correttezza ortografica”)
 Utilizzare il carattere stampato maiuscolo.
 Privilegiare l’utilizzo corretto delle forme grammaticali ri spetto alle acquisizioni teoriche delle stesse.
 Utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure di spensative previste.
 Altro…………………………………………............
L’insegnante
------------------------------
72
Istituto Comprensivo Grosseto 5
STORIA/ GEOGRAFIA
INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI MODIFICHE DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO PREVISTI DAI PIANI DI STUDIO:……………………………………………
STRUMENTI COMPENSATIVI
MISURE DISPENSATIVE
 libri digitali
 schemi sintetici di studio, riassunti, mappe concettuali
 fotocopie di appunti delle lezioni
 risorse audio (registrazioni, sintesi vocale, audiolibri,
libri parlati, …)
 glossario dei termini
 tabelle della memoria di ogni genere
 linea del tempo
 cartine geografiche e storiche
 scaletta degli argomenti (per le prove orali)
 integrazione dei libri di testo con appunti su supporto
digitalizzato o su supporto cartaceo stampato (preferibilmente Arial, Comic, Verdana 12-14).
 uso di schemi, mappe concettuali, mappe cronologi che., carte geografiche e storiche
 Altro…………………………………………..............
……………………………………………………………
 lettura ad alta voce
 copiatura dalla lavagna
 scrittura sotto dettatura di testi/appunti
 prendere appunti durante le lezioni
 scrittura in corsivo e stampatello minuscolo
 studio mnemonico di tabelle, date, definizioni, ecc…
 dispensare dal linguaggio scritto, prediligendo quello
orale o iconico
 effettuazione di più prove valutative in tempi
ravvicinati
 eccessivo carico di compiti a casa in previsione di
tempi più lunghi per lo studio domestico
 evitare domande aperte in favore di richieste mirate e
circoscritte
 non pretendere lo studio mnemonico di date
 altro……………………………………………….
………………………………………………………...
MODALITA’ DI VERIFICA
METODOLOGIA
 Sintetizzare i concetti.

 Stimolare e supportare l’allievo, nelle verifiche orali
aiutandolo ad argomentare qualora si dimostrasse in difficoltà.
 Utilizzare LIM
 Favorire risposte concise nelle interrogazioni.
 Programmare le interrogazioni con l’alunno (in modo
da evitare più di una interrogazione o verifica al giorno).
 Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo
studio (titolo, paragrafi, immagini,…).
 Sostenere e promuovere un approccio strategico nello
studio utilizzando mediatori didattici facilitanti l’apprendimento (immagini, mappe …).
 Sollecitare collegamenti fra le nuove informazioni e
quelle già acquisite ogni volta che si inizia un nuovo
argomento di studio.
 Offrire anticipatamente, quando è possibile, schemi
grafici relativi all’argomento di studio, per orientare
l’alunno nella discriminazione delle informazioni
essenziali.
 Verificare la comprensione delle consegne per non
comprometterne la corretta esecuzione.
 Altro…………………………………………...
 Programmare e concordare con l’alunno le verifiche
(per farlo organizzare nello studio e per evitare più di una
verifica al giorno).
 Evitare la tipologia di verifica scritta.
 In caso di verifiche scritte, prevedere verifiche orali a
compensazione.
 Far usare strumenti e mediatori didattici durante le
prove (mappe concettuali, mappe cognitive, scaletta
degli argomenti, immagini).
 Dispensare dallo studio mnemonico di sequenze e
date.
 Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle
prove scritte, se necessarie, o, in alternativa,
riduzione/selezione della quantità di esercizi nelle
verifiche scritte.
 In caso di verifiche scritte, privilegiare le prove strut turate (esercizi di completamento, Vero/Falso, Si/No, abbinamento di risposte multiple, risposte chiuse,...) rispetto alle risposte aperte.
 Utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensa tive.
 Altro…………………………………………......
L’insegnante
___________________
73
Istituto Comprensivo Grosseto 5
LINGUE STRANIERE
INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI MODIFICHE DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
PREVISTI DAI PIANI DI STUDIO:……………………………………………………………………………
STRUMENTI COMPENSATIVI
MISURE DISPENSATIVE
 schemi sintetici di studio, mappe, schemi di regole
 computer con videoscrittura
 computer con sintetizzatore vocale
 fotocopie di appunti delle lezioni
 risorse audio (registrazioni, sintesi vocale, audiolibri, libri
parlati, …)
 software didattici specifici e CD
 glossario dei termini
tabelle della memoria di ogni genere: delle coniugazioni
verbali, dei verbi irregolari, ecc….
 scaletta degli argomenti (per le prove orali)
 lettura ad alta voce del testo da parte dell’insegnante anche
durante le verifiche
 fornire altresì appunti che supportino l’allievo nello studio (sli des, documenti informatici, ecc...)
 integrazione dei libri di testo con appunti su supporto digitaliz zato o su supporto cartaceo stampato (preferibilmente Arial, Comic, Verdana 12-14)
 approccio visivo e comunicativo alle Lingue
 altro…………………………………………..................
 lettura ad alta voce
 copiatura dalla lavagna e scrittura sotto dettatura
 prendere appunti durante le lezioni
 scrittura in corsivo e stampatello minuscolo
 scrittura alla lavagna
 uso del dizionario
 studio mnemonico di forme verbali, grammaticali, poesie, ecc.
 ricopiare in bella copia
 tempi standard (consegna delle prove scritte in tempi maggiori
di quelli previsti per gli alunni senza DSA o, in alternativa,
riduzione dei contenuti o degli esercizi per quantità e non per
qualità, sia nelle verifiche che nello studio domestico)
 quando è possibile dispensa dal linguaggio scritto,
prediligendo quello orale o iconico
 effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati
 eccessivo carico di compiti a casa in previsione di tempi più
lunghi per lo studio domestico.
 evitare di richiedere regole, traduzioni e applicazioni meccani che di strutture meccaniche grammaticali.
 evitare domande aperte in favore di verifiche strutturate.
 altro:…………………………………………………...........
METODOLOGIA
MODALITA’ DI VERIFICA
 Utilizzare testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di
 Favorire risposte concise nelle verifiche scritte.
 Ridurre il numero delle domande nelle consegne scritte o la
lunghezza del testo o garantire tempi più lunghi.
 Consentire l’uso del carattere stampato maiuscolo.
 Privilegiare l’utilizzo corretto delle forme grammaticali rispet to alle acquisizioni teoriche delle stesse.
 Non sottolineare e valutare errori ortografici e grammaticali.
 Programmare e concordare con l’alunno le verifiche scritte e
orali (per evitare più di una verifica al giorno).
 Quando è possibile scegliere, adottare la tipologia di verifica
orale.
 In mancanza di dispensa dalle prestazioni scritte prevedere
verifiche orali a compensazione di quelle scritte non ritenute
adeguate.
 Far usare strumenti e mediatori didattici durante le prove sia
scritte che orali (mappe concettuali, mappe cognitive, scaletta
degli argomenti, immagini).
 Dispensare dallo studio mnemonico di sequenze.
 Predisporre verifiche scalari: partire da esercizi più semplici e
gradualmente più complessi.
 In caso di verifiche scritte, privilegiare le prove strutturate
(completamento, Vero/Falso, risposte multiple, risposte chiuse,...)
rispetto alle risposte aperte.
 Eventuale adeguamento delle griglie di valutazione (es: elimi nazione della voce “correttezza ortografica”)
 Uso di strumenti compensativi e misure dispensative.
 Altro…………………
pagine.
 Evitare domande di difficile interpretazione.
 Favorire e consolidare l’apprendimento orale.
 Utilizzare preferibilmente i colori per distinguere le forme
grammaticali.
 Incentivare a casa e in classe l’utilizzo del p.c. e del vocabo lario elettronico.
 Stimolare e supportare l’allievo nelle verifiche orali, aiutan dolo ad argomentare qualora si dimostrasse in difficoltà per la
compromissione della memoria a breve termine e della sequenzialità e non per volontà propria.
 Effettuare interrogazioni programmate con l’alunno.
 Evitare la sovrapposizione di verifiche (una sola verifica al
giorno).
 Privilegiare la comunicazione orale con la valorizzazione di
eventuali esperienze pregresse.
 Utilizzare schemi sintetici di studio (mappe, tabelle, parole
chiave,……).
 Altro…………………………………………...
L’insegnante
___________________
74
Istituto Comprensivo Grosseto 5
MATEMATICA
INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI MODIFICHE DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
PREVISTI DAI PIANI DI STUDIO:……………………………………………………………………………
STRUMENTI COMPENSATIVI
MISURE DISPENSATIVE
 calcolatrice
 tabelle della memoria e formulari di ogni genere (formule ma tematiche, geometriche, algebriche, misure)
 tavola pitagorica
 software specifico
 proporre compiti ridotti non per contenuto, ma per quantità di
quesiti
 lettura da parte dell’insegnante o di un compagno del testo del
problema
 scrittura del testo di un problema in stampato maiuscolo su fo tocopia
 schemi sintetici di studio
 mappe concettuali
 fotocopie di appunti delle lezioni
 risorse audio (registrazioni, sintesi vocale, audiolibri, libri
parlati, …)
software didattici specifici
 facilitatori per incolonnamento dei numeri
 linea dei numeri
 altro…………………………………………...
 lettura ad alta voce
 copiatura di espressioni matematiche e testi dalla lavagna
 scrittura sotto dettatura di testi/appunti
 prendere appunti durante le lezioni
 scrittura in corsivo e stampatello minuscolo
 scrittura alla lavagna
 studio mnemonico di tabelle, tabelline, formule, definizioni,
ecc…
 ricopiare in bella copia
 ricopiare il testo della prova sia nelle verifiche che nei compiti
a casa
 tempi standard (sia nelle verifiche che nello studio domestico
tempi maggiori di quelli previsti per gli altri alunni o, in
alternativa, riduzione degli esercizi per quantità e non per
qualità,)
 quando è possibile dispensare dal linguaggio scritto,
prediligendo quello orale o iconico
 effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati
 copiatura del testo dei quesiti nelle verifiche scritte
 altro…………………………………………................
METODOLOGIA
 Evitare di copiare espressioni matematiche e testi dalla lava gna, ma fornire all’allievo la parte scritta alla lavagna su supporto cartaceo, da utilizzare al momento della spiegazione o dell’esercizio oppure spiegare in maniera aderente al libro di testo.
 Prevedere l’utilizzo di compiti ridotti non per contenuto, ma
per quantità di pagine.
 Fissare interrogazioni programmate.
 Semplificare gli esercizi senza modificare obiettivi e contenu ti.
 Incoraggiare l’apprendimento collaborativo favorendo le
attività in piccoli gruppi e il tutoraggio tra pari.
 Sostenere e promuovere un approccio strategico nello studio
utilizzando mediatori didattici facilitanti l’apprendimento
(immagini, mappe …).
 Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”.
 Utilizzare differenti modalità comunicative e attivare più
canali sensoriali nel momento delle spiegazioni.
 Privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale, per
favorire l’operatività e allo stesso tempo la riflessione su quello
che si fa.
 Verificare la comprensione delle consegne orali e scritte per
non comprometterne la corretta esecuzione.
 Altro…………………………………………...
MODALITA’ DI VERIFICA
 Escludere dalla valutazione gli errori di trascrizione e di calco lo.
 Programmare e concordare con l’alunno le verifiche scritte e
orali (onde evitare più di una verifica al giorno).
 Quando è possibile, adottare la tipologia di verifica orale.
 Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte non
ritenute adeguate.
 Far usare strumenti e mediatori didattici durante le prove sia
scritte che orali (mappe concettuali, mappe cognitive, scaletta
degli argomenti, immagini).
 Dispensare dallo studio mnemonico di tabelline e formule.
 Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove o,
in alternativa, riduzione/selezione della quantità di esercizi nelle
verifiche scritte.
 Predisporre verifiche scalari: partire da esercizi più semplici e
gradualmente più complessi.
 Dividere gli obiettivi del compito in “sotto obiettivi”.
 Spiegare a voce le consegne.
 Tra le tipologia di verifica scritta privilegiare le prove struttu rate (completamento, Vero/Falso, Si/No, risposte multiple, risposte chiuse,...) rispetto alle risposte aperte.
 Uso di strumenti compensativi e misure dispensative.
 Altro…………………………………………...
L’insegnante
___________________
75
Istituto Comprensivo Grosseto 5
ARTE
INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI MODIFICHE DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
PREVISTI DAI PIANI DI STUDIO:……………………………………………………………………………
STRUMENTI COMPENSATIVI
MISURE DISPENSATIVE
 libri digitali
 schemi sintetici di studio o riassunti
 mappe concettuali
 computer con videoscrittura e correttore ortografico
 computer con sintetizzatore vocale
 fotocopie di appunti delle lezioni
 risorse audio (registrazioni, sintesi vocale, audiolibri, libri
parlati, …)
 software didattico specifico
 glossario termini tecnici
 tabelle della memoria
 linea del tempo per storia dell’arte
 cartine storiche
 scaletta degli argomenti (per le prove orali)
 enciclopedia informatica multimediale su CD ROM
 testi in formato PDF – Biblioteca Digitale AID
 scanner OCR
 lettura ad alta voce del testo da parte del docente
 dispense di supporto all’allievo nello studio (slides,
documenti informatici, ecc...)
 altro………………………………………….....................
 lettura ad alta voce.
 copiatura dalla lavagna.
 scrittura sotto dettatura di testi/appunti.
 prendere appunti durante le lezioni.
 scrittura in corsivo e stampatello minuscolo.
 scrittura alla lavagna.
 uso del dizionario
 studio mnemonico di tabelle, sequenze, vocaboli, definizioni,
dati specifici
 ricopiare in bella copia
 ricopiare il testo della prova sia nelle verifiche che nei compiti
a casa
 tempi standard (sia nelle verifiche che nello studio domestico
tempi maggiori di quelli previsti per gli altri alunni o, in
alternativa, riduzione dei contenuti o degli esercizi per quantità e
non per qualità,)
 quando è possibile dispensare dal linguaggio scritto,
prediligendo quello orale o iconico
 effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati
 evitare, secondo i casi, le risposte V o F
 evitare domande aperte in favore di prove strutturate
 predisporre verifiche scalari: partire da esercizi più semplici e
gradualmente più complessi
 dividere gli obiettivi del compito in “sotto obiettivi”
 altro…………………………………………...
METODOLOGIA
MODALITA’ DI VERIFICA
 Incoraggiare l’apprendimento collaborativo.
 Evitare domande di difficile interpretazione.
 Stimolare e supportare l’allievo nelle verifiche orali, aiu -
tandolo ad argomentare qualora si dimostrasse in difficoltà per
la compromissione della memoria a breve termine e della se-
quenzialità e non per volontà propria.
 Effettuare interrogazioni programmate..
 Privilegiare nelle verifiche concetti e terminologie utilizzate
nelle spiegazioni.
 Sintetizzare i concetti.
Semplificare gli esercizi senza modificare gli obiettivi o ri durre i contenuti.
 Valorizzare nella didattica il linguaggio iconografico.
 Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio
come le immagini.
 Promuovere l’uso di mediatori didattici facilitanti l’ap prendimento (immagini, mappe …).
 Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”
 Offrire anticipatamente, quando è possibile, schemi grafici
relativi all’argomento di studio.
 Privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale.
 Verificare la comprensione delle consegne orali e scritte per
non comprometterne la corretta esecuzione.
 Altro………………………………………

 Non sottolineare e valutare errori ortografici e grammaticali.
 Evitare verifiche scritte nelle materie orali.
 Programmare con l’alunno le verifiche scritte e orali (onde
evitare più di una verifica al giorno).
 Se possibile adottare la tipologia di verifica orale.
 Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte non
ritenute adeguate
 Far usare strumenti e mediatori didattici durante le prove sia
scritte che orali (mappe concettuali, mappe cognitive, scaletta degli
argomenti, immagini).
 Dispensare dallo studio mnemonico di sequenze.
 Ridurre il numero delle domande nelle consegne scritte o la
lunghezza del testo o garantire tempi più lunghi.
 Predisporre verifiche scalari: partire da esercizi più semplici e
gradualmente più complessi.
 Dividere gli obiettivi del compito in “sotto obiettivi”.
 Sottoporre testi segmentati in parti brevi con idee chiave
evidenziate (colori, evidenziazioni, sottolineature, …).
 Lettura del testo della prova scritta da parte del docente
 In caso di verifiche scritte proporre possibilmente prove struttu rate (completamento, Vero/Falso, Si/No, risposte multiple, risposte
chiuse,...).
 Eventuale adeguamento delle griglie di valutazione.
 Favorire risposte concise nelle verifiche scritte.
 Privilegiare l’utilizzo corretto delle regole rispetto alle acquisi zioni teoriche delle stesse.
 Utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative.
 Altro…………………………………………...
L’insegnante
______________
Istituto Comprensivo Grosseto 5
76
TECNICA
INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI MODIFICHE DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
PREVISTI DAI PIANI DI STUDIO:…………………………………………….............................................
STRUMENTI COMPENSATIVI
MISURE DISPENSATIVE
 libri digitali
 schemi sintetici di studio o riassunti
 mappe concettuali
 fotocopie di appunti delle lezioni
 risorse audio (registrazioni, sintesi vocale, audiolibri, libri
parlati, …)
 software didattico specifico
 glossario termini tecnici
 tabelle della memoria e formulari di ogni genere
 tavole tecniche
 scaletta degli argomenti (per le prove orali)
 enciclopedia informatica multimediale su CD ROM
 testi in formato PDF – Biblioteca Digitale AID
 scanner OCR
 lettura ad alta voce del testo da parte del docente
 dispense di supporto all’allievo nello studio (slides,
documenti informatici, ecc...)
 altro………………………………………….....................
 lettura ad alta voce.
 copiatura dalla lavagna.
 scrittura sotto dettatura di testi/appunti.
 prendere appunti durante le lezioni.
 scrittura in corsivo e stampatello minuscolo.
 scrittura alla lavagna.
 uso del dizionario
 studio mnemonico di tabelle, sequenze, vocaboli, definizioni,
dati specifici
 ricopiare in bella copia
 ricopiare il testo della prova sia nelle verifiche che nei compiti
a casa
 tempi standard (sia nelle verifiche che nello studio domestico
tempi maggiori di quelli previsti per gli altri alunni o, in
alternativa, riduzione dei contenuti o degli esercizi per quantità e
non per qualità,)
 quando è possibile dispensare dal linguaggio scritto,
prediligendo quello orale o iconico
 effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati
 evitare, secondo i casi, le risposte V o F
 evitare domande aperte in favore di prove strutturate
 predisporre verifiche scalari: partire da esercizi più semplici e
gradualmente più complessi
 dividere gli obiettivi del compito in “sotto obiettivi”
 altro…………………………………………...
METODOLOGIA
MODALITA’ DI VERIFICA
 Incoraggiare l’apprendimento collaborativo.
 Evitare domande di difficile interpretazione.

 Incentivare a casa e in classe l’utilizzo del p.c. e del voca bolario elettronico.

 Stimolare e supportare l’allievo nelle verifiche orali, aiu tandolo ad argomentare qualora si dimostrasse in difficoltà per
la compromissione della memoria a breve termine e della sequenzialità e non per volontà propria.
 Effettuare interrogazioni programmate.
 Evitare la sovrapposizione di verifiche (una sola al
giorno).
 Privilegiare nelle verifiche concetti e terminologie utilizzate
nelle spiegazioni.
 Sintetizzare i concetti.
Semplificare gli esercizi senza modificare gli obiettivi o ri durre i contenuti.
 Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi diversi
dal codice scritto (linguaggio iconografico, grafico, orale,..).
 Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio
(titolo, paragrafi, immagini,…)
 Promuovere l’uso di mediatori didattici facilitanti l’ap prendimento (immagini, mappe …).

 Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”
 Offrire anticipatamente, quando è possibile, schemi grafici
relativi all’argomento di studio.
 Privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale.
 Verificare la comprensione delle consegne orali e scritte per
non comprometterne la corretta esecuzione.
 Altro………………………………………
 Evitare verifiche scritte nelle materie orali.
 Programmare con l’alunno le verifiche scritte e orali (onde
evitare più di una verifica al giorno).
 Se possibile adottare la tipologia di verifica orale.
 Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte non
ritenute adeguate
 Far usare strumenti e mediatori didattici durante le prove sia
scritte che orali (mappe concettuali, mappe cognitive, scaletta degli
argomenti, immagini).
 Ridurre il numero delle domande nelle consegne scritte o la
lunghezza del testo o garantire tempi più lunghi.
 Predisporre verifiche scalari: partire da esercizi più semplici e
gradualmente più complessi.
 Dividere gli obiettivi del compito in “sotto obiettivi”.
 Sottoporre testi segmentati in parti brevi con idee chiave
evidenziate (colori, evidenziazioni, sottolineature, …).
 Lettura del testo della prova scritta da parte del docente
 In caso di verifiche scritte proporre possibilmente prove struttu rate (completamento, Vero/Falso, Si/No, risposte multiple, risposte
chiuse,...).
 Eventuale adeguamento delle griglie di valutazione.
 Favorire risposte concise nelle verifiche scritte.
 Privilegiare l’utilizzo corretto delle regole/formule rispetto alle
acquisizioni teoriche delle stesse.
 Utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative.
 Altro…………………………………………...
L’insegnante
______________
77
Istituto Comprensivo Grosseto 5
SCIENZE MOTORIE
INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI MODIFICHE DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
PREVISTI DAI PIANI DI STUDIO:……………………………………………………………………………
STRUMENTI COMPENSATIVI
MISURE DISPENSATIVE
 lettura ad alta voce del testo da parte dell’insegnante anche
durante le verifiche.
 libri digitali
 schemi, riassunti, mappe concettuali
 utilizzo di immagini: parti del corpo, campi di gioco…
 computer con sintetizzatore vocale
 fotocopie di appunti delle lezioni
 risorse audio (registrazioni, sintesi vocale, audiolibri, libri
parlati, …)
 vocabolari multimediale
 scaletta degli argomenti (per le prove orali)
 altro…………………………………………............
…………………………………………………….
 lettura ad alta voce.
 memorizzazione di sequenze (poesie, verbi, forme gramma ticali, ecc.).
 copiare dalla lavagna e di ricopiare in bella copia.
 prendere appunti e di scrivere sotto dettatura, anche durante
le verifiche.
 scrivere in corsivo e stampatello minuscolo
 uso del dizionario.
 tempi standard (consegna delle prove scritte in tempi
maggiori di quelli previsti per gli alunni senza DSA o, in
alternativa, riduzione dei contenuti o degli esercizi per quantità
e non per qualità, sia nelle verifiche che nello studio
domestico)
 quando è possibile dispensare dal linguaggio scritto,
prediligendo quello motorio
 effettuazione di più prove valutative pratiche o teoriche in
tempi ravvicinati
 eccessivo carico di compiti a casa in previsione di tempi più
lunghi per lo studio domestico
 Altro………………………………………….…
METODOLOGIA
MODALITA’ DI VERIFICA
 Utilizzare testi ridotti non per contenuto, ma
per lunghezza.
 Stimolare e supportare l’allievo nelle verifi che pratiche.
 Incentivare la motricità per la consapevole
correttezza del gesto.
 Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto
obiettivi”
 Verificare la comprensione delle consegne
orali e scritte dei compiti per non
comprometterne la corretta esecuzione.
 Aver cura che le richieste operative, in
termini quantitativi, siano adeguate ai tempi e
alle personali specificità.
 Stimolare la collaborazione con i compagni.

Altro…………………………………………...
 Non sottolineare e non valutare gli errori ortografici e
grammaticali.
 Programmare e concordare con l’alunno le verifiche pratiche
e orali.
 Quando è possibile, adottare la tipologia di verifica pratica.
 Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte.
 Far usare strumenti e mediatori didattici durante le prove
sia scritte che orali (mappe concettuali, mappe cognitive,
scaletta degli argomenti, immagini).
 Dispensare dallo studio mnemonico di sequenze.
 Dare valutazioni più attente alle conoscenze e alle compe tenze di analisi, sintesi e collegamento con eventuali elaborazioni personali piuttosto che alla correttezza formale.
 Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove
o, in alternativa, riduzione/selezione della quantità di esercizi
nelle verifiche scritte.
 Sottoporre testi segmentati in parti brevi con idee chiave
evidenziate (colori, evidenziazioni, sottolineature, figure, …).
 Particolare modalità di presentazione delle verifiche
(cartacea - digitale con carattere Arial, Comic, Verdana 12-14–
con software specifici):…………..
 Lettura del testo della verifica scritta da parte
dell’insegnante.
 Tra le tipologia di verifica scritta privilegiare le prove strut turate (completamento, Vero/Falso, Si/No, risposte multiple, risposte chiuse,...) rispetto alle risposte aperte.
 Eventuale adeguamento delle griglie di valutazione (es: eli minazione della voce “correttezza ortografica”)
 Utilizzare il carattere stampato maiuscolo.
 Utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure di spensative previste.
 Altro…………………………………………............
L’insegnante
------------------------78
Istituto Comprensivo Grosseto 5
SCIENZE
INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI MODIFICHE DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO PREVISTI
DAI PIANI DI STUDIO:……………………………………………………………………………………………………….
STRUMENTI COMPENSATIVI
MISURE DISPENSATIVE
 tabelle della memoria di ogni tipo: schede sulle forme ver bali, analisi grammaticale, logica, del periodo, ecc…
 lettura ad alta voce del testo da parte dell’insegnante anche
durante le verifiche.
 integrare dei libri di testo con appunti su supporto digitaliz zato o su supporto cartaceo stampato (preferibilmente Arial,
Comic, Verdana 12-14).
 libri digitali
 schemi, riassunti, mappe concettuali
 computer con videoscrittura e correttore ortografico
 computer con sintetizzatore vocale
 fotocopie di appunti delle lezioni
 risorse audio (registrazioni, sintesi vocale, audiolibri, libri
parlati, …)
 vocabolari multimediale
 scaletta degli argomenti (per le prove orali)
 altro…………………………………………............
…………………………………………………….
 lettura ad alta voce.
 memorizzazione di sequenze (poesie, verbi, forme gramma ticali, ecc.).
 copiare dalla lavagna e di ricopiare in bella copia.
 prendere appunti e di scrivere sotto dettatura, anche durante
le verifiche.
 scrivere in corsivo e stampatello minuscolo
 uso del dizionario.
 tempi standard (consegna delle prove scritte in tempi
maggiori di quelli previsti per gli alunni senza DSA o, in
alternativa, riduzione dei contenuti o degli esercizi per quantità
e non per qualità, sia nelle verifiche che nello studio
domestico)
 quando è possibile dispensare dal linguaggio scritto,
prediligendo quello orale o iconico
 effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati
 eccessivo carico di compiti a casa in previsione di tempi più
lunghi per lo studio domestico
 Altro………………………………………….…
METODOLOGIA
MODALITA’ DI VERIFICA
 Utilizzare testi ridotti non per contenuto, ma per lun ghezza.
 Stimolare e supportare l’allievo, nelle verifiche orali,
aiutandolo a comunicare e ad argomentare.
 Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo
studio (titolo, paragrafi, immagini,…)
 Sostenere e promuovere un approccio strategico nello
studio utilizzando mediatori didattici facilitanti l’apprendimento (immagini, mappe …).
 Incentivare la videoscrittura, soprattutto per la
produzione di testi.
 Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto
obiettivi”
 Verificare la comprensione delle consegne orali e
scritte dei compiti per non comprometterne la corretta
esecuzione.
 Aver cura che le richieste operative, in termini
quantitativi, siano adeguate ai tempi e alle personali
specificità.
 Ridurre i compiti a casa.
 Favorire l’uso del carattere stampato maiuscolo.
 Evitare domande con doppia negazione e di difficile
interpretazione.
 Altro…………………………………………...
 Non sottolineare e non valutare gli errori ortografici e
grammaticali.
 Programmare e concordare con l’alunno le verifiche scritte e
orali (per evitare più di una verifica al giorno).
 Quando è possibile, adottare la tipologia di verifica orale.
 Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte
non ritenute adeguate.
 Far usare strumenti e mediatori didattici durante le prove
sia scritte che orali (mappe concettuali, mappe cognitive,
scaletta degli argomenti, immagini).
 Dispensare dallo studio mnemonico di sequenze.
 Dare valutazioni più attente alle conoscenze e alle compe tenze di analisi, sintesi e collegamento con eventuali elaborazioni personali piuttosto che alla correttezza formale.
 Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove
o, in alternativa, riduzione/selezione della quantità di esercizi
nelle verifiche scritte.
 Sottoporre testi segmentati in parti brevi con idee chiave
evidenziate (colori, evidenziazioni, sottolineature, figure, …).
 Particolare modalità di presentazione delle verifiche
(cartacea - digitale con carattere Arial, Comic, Verdana 12-14–
con software specifici):…………..
 Lettura del testo della verifica scritta da parte
dell’insegnante.
 Tra le tipologia di verifica scritta privilegiare le prove strut turate (completamento, Vero/Falso, Si/No, risposte multiple, risposte chiuse,...) rispetto alle risposte aperte.
 Utilizzare il carattere stampato maiuscolo.
 Privilegiare l’utilizzo corretto delle forme grammaticali ri spetto alle acquisizioni teoriche delle stesse.
 Utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure di spensative previste.
 Altro…………………………………………............
L’insegnante
-------------------------------
79
Istituto Comprensivo Grosseto 5
MUSICA
INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI MODIFICHE DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
PREVISTI DAI PIANI DI STUDIO:
…………………………………………………………………………………..................................................
…………………………………………………………………………………..................................................
STRUMENTI COMPENSATIVI
MISURE DISPENSATIVE
 lettura ad alta voce del testo da parte dell’insegnante anche
durante le verifiche.
 integrare dei libri di testo con appunti su supporto digitaliz zato o su supporto cartaceo stampato (preferibilmente Arial,
Comic, Verdana 12-14).
 schemi, riassunti, mappe concettuali
 fotocopie di appunti delle lezioni
 risorse audio (registrazioni, sintesi vocale, audiolibri, libri
parlati, …)
 vocabolari multimediale
 scaletta degli argomenti (per le prove orali)
 altro…………………………………………............
…………………………………………………….
 lettura ad alta voce.
 memorizzazione di sequenze (brani, canzoni…).
 copiare dalla lavagna e di ricopiare in bella copia.
 prendere appunti e di scrivere sotto dettatura, anche durante
le verifiche.
 scrivere in corsivo e stampatello minuscolo
 tempi standard (consegna delle prove scritte in tempi
maggiori di quelli previsti per gli alunni senza DSA o, in
alternativa, riduzione dei contenuti o degli esercizi per quantità
e non per qualità, sia nelle verifiche che nello studio
domestico)
 quando è possibile dispensare dal linguaggio scritto,
prediligendo quello orale o iconico
 effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati
 eccessivo carico di compiti a casa in previsione di tempi più
lunghi per lo studio domestico
 Altro………………………………………….…
METODOLOGIA
MODALITA’ DI VERIFICA
 Utilizzare testi ridotti non per contenuto, ma
per lunghezza.
 Stimolare e supportare l’allievo, nelle veri fiche orali, aiutandolo a comunicare e ad argomentare.
 Sostenere e promuovere un approccio strategico nello studio utilizzando mediatori didattici facilitanti l’apprendimento (immagini, mappe …).
 Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto
obiettivi”
 Verificare la comprensione delle consegne
orali e scritte dei compiti per non
comprometterne la corretta esecuzione.
 Aver cura che le richieste operative, in
termini quantitativi, siano adeguate ai tempi e
alle personali specificità.
 Ridurre i compiti a casa.
 Favorire l’uso del carattere stampato maiuscolo.
 Evitare domande con doppia negazione e di
difficile interpretazione.

Altro…………………………………………...
 Non sottolineare e non valutare gli errori ortografici e
grammaticali.
 Programmare e concordare con l’alunno le verifiche scritte e
orali (per evitare più di una verifica al giorno).
 Quando è possibile, adottare la tipologia di verifica orale.
 Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte
non ritenute adeguate.
 Far usare strumenti e mediatori didattici durante le prove
sia scritte che orali (mappe concettuali, mappe cognitive,
scaletta degli argomenti, immagini).
 Dispensare dallo studio mnemonico di sequenze.
 Dare valutazioni più attente alle conoscenze e alle compe tenze di analisi, sintesi e collegamento con eventuali elaborazioni personali piuttosto che alla correttezza formale.
 Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove
o, in alternativa, riduzione/selezione della quantità di esercizi
nelle verifiche scritte.
 Sottoporre testi segmentati in parti brevi con idee chiave
evidenziate (colori, evidenziazioni, sottolineature, figure, …).
 Particolare modalità di presentazione delle verifiche
(cartacea - digitale con carattere Arial, Comic, Verdana 12-14–
con software specifici):…………..
 Lettura del testo della verifica scritta da parte
dell’insegnante.
 Tra le tipologia di verifica scritta privilegiare le prove strut turate (completamento, Vero/Falso, Si/No, risposte multiple, risposte chiuse,...) rispetto alle risposte aperte.
 Utilizzare il carattere stampato maiuscolo.
 Utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure di spensative previste.
 Altro…………………………………………............
L’insegnante
--------------------------Istituto Comprensivo Grosseto 5
80
PATTO CON LA FAMIGLIA E CON L’ALUNNO
Gli insegnanti si impegnano:
1. a mettere l’alunno in condizione di seguire la stessa programmazione della classe attraverso un
atteggiamento di sensibile attenzione alla specifica difficoltà;
2. a stimolare l’autostima dell’alunno ed evitare frustrazioni attraverso l’attivazione di particolari
accorgimenti;
3. ad adeguare ed eventualmente dilatare i tempi a disposizione per le richieste che prevedono la
produzione scritta;
4. a ridurre il carico di studio individuale a casa;
5. a utilizzare le misure dispensative e gli strumenti compensativi laddove essi siano previsti;
6. a organizzare con l’alunno interrogazioni programmate (onde evitare più di una verifica al giorno);
La famiglia e l’alunno si impegnano a:
1. la famiglia ad informarsi circa l’andamento didattico-disciplinare del proprio figlio anche tramite visione quotidiana del diario e del registro elettronico e l’alunno a trasmettere in maniera
puntuale le comunicazioni scuola-famiglia;
2. concordare le modalità di aiuto: chi, come, per quanto tempo, per quali attività/discipline viene
seguito l’alunno nello studio;
3. utilizzare, nel lavoro domestico, un lettore (adulto o sintesi vocale) quale strumento compensativo che aiuti nell’apprendimento;
4. utilizzare a casa gli strumenti compensativi concordati: audio (registrazioni, audiolibri,…) e
strumenti informatici (videoscrittura con correttore ortografico, sintesi vocale, calcolatrice…);
5. organizzare un piano di studio settimanale con distribuzione giornaliera del carico di lavoro;
6. elaborare schemi, semplificazioni o adattamenti per una più facile comprensione di un argomento, qualora si rendano necessari;
7. organizzarsi per le interrogazioni programmate previste per le diverse discipline.
Grosseto, ………………………………….
Docenti del Consiglio di Classe
Dirigente Scolastico
____________________________________
____________________________________
____________________________________
____________________________________
____________________________________
____________________________________
Genitori
____________________________________
____________________________________
____________________________________
____________________________________
____________________________________
81
Via Rovetta 35 – 58100 GROSSETO
e-mail [email protected] [email protected]
Tel. 0564490961 – Fax 0564497469
C.M. GRIC83300L C.F. 80001520537
P.D.P.
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
per allievi con Bisogni Educativi Speciali
Dir. Min. 27/12/2012; C.M. n.8 del 06/03/2013
ALUNNO/A……………...................................classe……………..
luogo di nascita………………………………..data…../…./………
Lingua madre………………………………………………………..
Eventuale bilinguismo………………………………………………
Coordinatore di classe……………………………………………….
Coordinatore GLI…………………………………………………....
a.s. 2014/15
82
INDIVIDUAZIONE B.E.S.
 DISAGIO SOCIO-ECONOMICO
DISAGIO LINGUISTICO-CULTURALE
DISAGIO COMPORTAMENTALE/RELAZIONALE
diagnosi
Disagio
socio-economico
Disagio
linguistico-culturale
Disagio
comportamentale/
relazionale
………………………
………………………
…………………………
…………...............
……………………...
……………………..
………………………
………………………
………………………
………………………
…………
……………………...
………………………
………………………
………………………
………………………
………….
……………………..
………………………… ……………………… ………………………
documentazione ………………………… ……………………… ………………………
servizi sociali
………………………… ……………………… ………………………
………………………… …………...................... …………………..
………………………… ................
………………
…………
……………………
……………………
relazione del
CdC
( data)
*
percorso
individualizzato
temporaneo (data)
percorso
individualizzato
annuale
*
………………………
…………………… ……………………
………………………
…………………… ……………………
………………………
……………………. ……………………..
....................................
……………………
……………………
....................................
……………………
……………………
....................................
……………………
……………………
………………………… ………………………
………………………… ………………………
………………………… ………………………
………………………… ………………………
………………………… ………………………
……….
……..
………………………
………………………
………………………
………………………
………………………
……...
inserire o allegare relazione o estratto del verbale del Consiglio di Classe relativo alle
considerazioni psicopedagogiche e didattiche che hanno permesso di individuare il BES dell’alunno
Istituto Comprensivo Grosseto 5
B.)
GRIGLIA OSSERVATIVA PER ALUNNI CON B.E.S.
(Area svantaggio socio-economico, linguistico e culturale)
lieve medio grave
□ _□___□__
Manifesta difficoltà di espressione orale__________________ _____□ _□___□_
Manifesta difficoltà logico-matematiche__
_______________□ _□___□_
Manifesta difficoltà nel rispetto delle regole_________ ____________□ _□___□_
Manifesta difficoltà nel mantenere l’attenzione durante le lezioni_ __ _□ _□___□_
Non svolge regolarmente i compiti a casa ______________________□ _□___□_
Non esegue le consegne che gli vengono proposte in classe ______ __□ _□___□_
Fa domande non pertinenti _____________________
_____□ _□___□_
Disturba lo svolgimento delle lezioni (distrae i compagni ecc…) __ __□ _□___□_
Non presta attenzione ai richiami dell’insegnante _________________□ _□___□_
Manifesta difficoltà a stare fermo nel proprio banco _________ _____□ _□___□_
Si fa distrarre dai compagni ________________________
__□ _□___□_
Manifesta timidezza _________________
_________□ _□___□_
Viene escluso dai compagni dalle attività scolastiche _______ ______□ _□___□_
Viene escluso dai compagni nel gioco _____________________ ___□ _□___□_
Tende a escludersi dalle attività scolastiche _____________________□ _□___□_
Tende a escludersi da attività ricreative ________________________□ _□___□_
Non porta a scuola il materiale ____________________
______□ _□___□_
Ha scarsa cura del materiale scolastico _______________________ _ □ _□___□_
Dimostra scarsa fiducia nelle proprie possibilità __________________ □ _□___□_
Dimostra difficoltà nel memorizzare ________________________ _ □ _□___□_
Manifesta difficoltà di lettura-scrittura__________________________
legenda
lieve: evidenzia problematicità lieve e/o occasionale
medio:evidenzia problematicità
grave: evidenzia problematicità rilevanti e reiterate
C.) QUADRO RIASSUNTIVO DEGLI STRUMENTI COMPENSATIVI (C) E
DELLE MISURE DISPENSATIVE (D)
MISURE DISPENSATIVE ( LEGGE 170/10 E LINEE GUIDA 12/07/11)
E INTERVENTI DI INDIVIDUALIZZAZIONE
Dispensa dalla lettura ad alta voce in classe
Dispensa dalla scrittura sotto dettatura
Dispensa dal ricopiare testi o espressioni matematiche dalla lavagna
Dispensa dallo studio mnemonico delle tabelline, delle forme verbali, delle poesie
Dispensa dall’utilizzo dei tempi standard
Dispensa da un eccessivo carico di compiti: riadattamento e riduzione delle pagine da studiare
senza modificare gli obiettivi
Dispensa dalla sovrapposizione di compiti e interrogazioni di più materie
Dispensa parziale dallo studio della lingua straniera in forma scritta, che verrà valutata in
percentuale minore rispetto all’orale, non considerando errori ortografici e spelling
Integrazione mappe, schemi, formulari, sintesi vocale, audiolibri
Accordo sui tempi e sulle modalità delle interrogazioni
Accordo sui tempi e sulle modalità delle verifiche scritte e la possibilità di utilizzare supporti
multimediali
Verifiche scritte: riadattamento e riduzione degli esercizi senza modificare gli obiettivi,
privilegiare domande a risposta multipla (con possibilità di completamento con discussione
orale), riduzione al minimo di domande a risposta aperta
Controllo della gestione del diario
Valutazione del procedimento e non del calcolo nei problemi
Valutazione del contenuto e non degli errori ortografici nei testi
Altro………………………………………………………………………………
STRUMENTI COMPENSATIVI
(legge 170/10 e linee guida 12/07/11)
Utilizzo del computer e tablet
Utilizzo dei programmi di video-scrittura con correttore ortografico (possibilmente vocale) e
con tecnologie di sintesi vocale (anche per le lingue straniere)
Utilizzo di risorse audio
Utilizzo di ausili per il calcolo ( tavole pitagoriche, linee dei numeri, calcolatrice…)
Utilizzo di schemi, tabelle, mappe e diagrammi di flusso come supporto durante compiti e
verifiche
Utilizzo di schemi, mappe durante le interrogazioni, eventualmente anche supporto
digitalizzato per facilitare il recupero delle informazioni
Utilizzo di software didattici e compensativi (free o commerciali)
Altro…………………………………………………………………………..
Istituto Comprensivo Grosseto 5
INTERVENTI EDUCATIVI E DIDATTICI: strategie di personalizzazione e individualizzazione
MISURE DISPENSATIVE, STRUMENTI COMPENSATIVI, STRATEGIA DIDATTICHE
DISCIPLINA O
Misure
AMBITO
dispensative
DISCIPLINAR
E
MATERIA
Strumenti
compensativi
Strategie
didattiche
inclusive
Obiettivi
Indicazioni
disciplinari per la
personalizzati valutazione
……………….. ……………… ……………… ……………… ………………
...................
………….
…………... ……………
……………
………………
…………..
……………… ………………
……………
……………
DOCENTE
……………… ………………
……………… ……………
……………
…………
……………… ………………
…………….. …………...
………………
……………
………………
……………
………………
……………. ………………
……………
……………… ……………… ………………
……………
……………
……………
……………… ……………… ………………
……………
……………
……………
……………… ……………… ………………
……………
……………
……………
……………… ……………… ………………
……………
…………..
……………
……………… ……………… ………………
……………
…………
……………
.
MATERIA
……………… ……………… ……………… ……………… ………………
……………. ……………
…………
……………. …………….
………………
……………… ………………
………….
……………… ……………… ……………… ……………
……………
……………
……………
……………
DOCENTE
……………… ………………
……………… ……………… ……………… ……………
……………
……………… ……………
……………
……………
…………
……………… ………………
……………… ……………… ……………… ……………
……………
……………
……………
……………
……………… ………………
……………… ……………… ……………… ……………
……………
……………
……………. …………….
.
.
……………… ……………… ……………… ………………
……………… ……………
……………
……………
……………
……………
Le parti coinvolte si impegnano a rispettare quanto condiviso e concordato, nel presente
PDP, per il successo formativo dell’alunno.
COGNOME E NOME
DISCIPLINA
FIRMA
DATA__________________________
Il dirigente scolastico
____________________
FIRMA DEI GENITORI
________________________________
________________________________
Istituto Comprensivo Grosseto 5
AREA VALUTAZIONE
La valutazione ha una funzione formativa fondamentale e accompagna ogni fase dell’apprendimento.
Tra i suoi strumenti vi sono le osservazioni sistematiche e le verifiche, volte ad accertare
l’acquisizione di obiettivi degli apprendimenti, ritenuti indispensabili al raggiungimento dei traguardi
di competenze fissati dai documenti nazionali.
La Scuola valuta anche le competenze trasversali che attengono, oltre che agli obiettivi cognitivi, agli
obiettivi riferiti al comportamento sociale.
L’azione di valutazione si articola in:
1) Valutazione diagnostica o iniziale: serve ad individuare, attraverso la somministrazione di
prove d’ingresso, il livello di partenza degli alunni e ad accertare il possesso dei pre-requisiti.
2) Valutazione formativa o in itinere: è finalizzata a cogliere informazioni analitiche e continue
sul processo di apprendimento. Favorisce anche l’autovalutazione da parte degli studenti e
fornisce ai docenti indicazioni per attuare correttivi all’azione didattica.
3) Valutazione sommativa o finale: consente un giudizio/voto sulle competenze al termine
dell’anno scolastico.
La valutazione è un processo dinamico molto complesso, il cui fine principale deve essere quello di
favorire la promozione umana e sociale dell’alunno, la stima verso se stesso, la sua capacità di
autovalutarsi e di scoprire i punti di forza e di debolezza.
Strumenti di valutazione nella scuola dell’infanzia :
Osservazioni sistematiche individuali e di gruppo sul comportamento rispetto a:
89
1. comunicazione
2. relazione
3. esplorazione
4. produzione effettuate con cheklist.
Documentazione del processo di sviluppo per:
1) rendere visibile i traguardi, le competenze, i miglioramenti, gli stati d’animo
2) rendere visibile il progetto educativo
3) creare un’identità di gruppo
4) creare un’ immagine di sé
5) costruire un archivio della memoria
6) osservarsi nei progressi
effettuata con:
1) disegni
2) taccuino degli appunti
3) schede grafico-operative
4) macchina fotografica
5) videocamera
Strumenti di valutazione nella scuola primaria e secondaria di primo grado
Nelle scuole primaria e secondaria di I grado, le competenze e le capacità maturate vengono
verificate e comunicate agli alunni coinvolgendoli in un processo di autovalutazione e di
convinzione delle possibilità di crescita formativa che devono essere recuperate, consolidate e
potenziate.
90
Nel valutare l’alunno vengono tenuti presenti:
1)
2)
3)
4)
5)
capacità di inserimento attivo e propositivo dell’alunno nella vita comunitaria
interesse, partecipazione, collaborazione e cooperazione con compagni e docenti
stili, processi di apprendimento e di acquisizione di metodi e di abilità
senso di responsabilità e capacità di maturare autonomia e originalità
abilità e competenze acquisite in rapporto alle condizioni di partenza
6) situazioni socio-ambientali e difficoltà di natura personale o sociale che gli alunni hanno
incontrato e processi attivati per superarle.
L’atto valutativo si articola, ai fini procedurali, in due momenti fondamentali:
1) momento della misurazione
2) momento della valutazione.
Il momento della misurazione prevede:
1) la costruzione della prova
2) la determinazione del criterio di valutazione della prova
3) la registrazione dei risultati.
Le prove di valutazione sono sia tradizionali (prove scritte e/o grafiche, produzioni di varia tipologia,
questionari a risposta aperta, colloqui), sia oggettive; queste ultime sono da strutturare in base alle
competenze individuate dai docenti e fissate dalle Indicazioni nazionali.
Concorrono inoltre alla valutazione, in sede di giudizio finale, anche fattori aggiuntivi quali il
cammino individuale scolastico dell’alunno (impegno, partecipazione, serietà, attenzione,
autonomia e progressi nel processo di apprendimento, costruzione di un metodo di studio efficace,
raggiungimento dei minimi obiettivi dei saperi essenziali, realtà della classe).
91
I risultati raggiunti dagli alunni ed i processi attivati vengono comunicati alle famiglie nei colloqui
settimanali, negli incontri bimestrali ed in quelli di presa visione delle schede personali di valutazione
alla fine del 1° e del 2° quadrimestre.
Le competenze acquisite dagli alunni sono descritte e certificate al termine della Scuola Primaria e al
termine della Scuola Secondaria di primo grado.
Interventi per il recupero e il potenziamento di abilità e competenze
Il nostro Istituto mira al recupero e al consolidamento delle conoscenze e delle competenze per gli
alunni che manifestino difficoltà o svantaggio nei percorsi di apprendimento, coinvolgendoli in attività
specifiche che permettano loro di ottenere risultati positivi.
In questo contesto vengono rilevati i punti di debolezza; da tale consapevolezza gli alunni, supportati
dai docenti, iniziano un percorso volto al miglioramento delle loro fragilità per il raggiungimento di
specifici obiettivi personali.
Nella scuola primaria sono destinate di norma a questa attività parte delle ore di compresenza
settimanali per l’intero anno scolastico ( 2/3 come da delibera collegiale).
Alunni e docenti collaborano al recupero e al consolidamento di alcune strumentalità di base.
Nella scuola secondaria di primo grado, invece, sono destinate a tale attività un monte ore
complessivo ripartito in base alle necessità.
Sono stati presentati numerosi progetti per attività di recupero e potenziamento, visionabili.
92
Autovalutazione di Istituto
L’ attività di autoanalisi e autovalutazione si riconducono essenzialmente a questi due
aspetti:
1) il controllo dei percorsi attivati e dei risultati ottenuti, che sono la premessa per il
miglioramento dell'Istituzione Scolastica e servono a favorire la crescita del dialogo tra le varie
parti e ad orientare le iniziative da attuare per conseguire gli obiettivi prefissati
2) le innovazioni in campo didattico-educativo-organizzativo, che l’ Istituto Comprensivo Statale
Grosseto 5 intende perseguire, le quali esigono sistemi di monitoraggio e di valutazione dei risultati
ottenuti rispetto a quelli preventivati
Con il DPR n. 80/2013 è stato emanato il regolamento sul Sistema nazionale di Valutazione in materia
di istruzione e formazione. Per il prossimo triennio la valutazione del sistema educativo di istruzione
sarà caratterizzata dalla progressiva introduzione di un procedimento di valutazione finalizzata al
miglioramento della qualità formativa e degli apprendimenti e sarà particolarmente indirizzata alla
riduzione della dispersione scolastica, al rafforzamento delle competenze di base, alla valorizzazione
degli esiti a distanza degli studenti.
Tutte le istituzioni scolastiche stanno elaborando, attraverso un modello online, il Rapporto di
Autovalutazione dotato di una sezione appositamente dedicata all’individuazione delle priorità
strategiche e dei relativi obiettivi di miglioramento.
A tal fine le scuole formeranno una unità di autovalutazione costituita preferibilmente dal dirigente,
dal docente referente della valutazione e da uno o più docenti individuati dal Collegio dei docenti.
Il format del R.A.V., di competenza INVALSI, è stato elaborato da modelli sperimentali e presenta:
- Dati informativi e statistici della scuola ( messi a disposizione dal Ministero, dall’INVALSI e
dall’ISTAT)
-
Informazioni specifiche riguardanti la scuola e forniti dalla stessa istituzione.
Nel processo di autovalutazione trovano legittimo spazio anche elementi di valutazione esterna; il
confronto tra valutazione interna ed esterna può contribuire ad evitare il rischio dell'autoreferenzialità.
Valutazione esterna
È di competenza dell’INVALSI ( Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema
Educativo di Istruzione e Formazione) che procede, con metodo statistico, attraverso verifiche
periodiche, alla:
1) valutazione degli apprendimenti degli alunni nella seconda e quinta classe della scuola
primaria e della prima e terza classe della scuola secondaria di primo grado;
2) valutazione complessiva dell’ Offerta Formativa delle Istituzioni scolastiche.
93
Qualità
Il nostro Istituto promuove la diffusione tra tutto il personale della scuola di una cultura
della qualità, orientata a favorire un’attitudine operativa volta a rilevare e misurare gli obiettivi di
ogni procedura in funzione di un reale miglioramento dei servizi erogati.
Finalità:
 Valorizzazione ottimale di tutte le risorse professionali attraverso un percorso di formazione
permanente che abbia un effetto di ritorno sulle basi culturali degli alunni e dell’ intero sistema
scolastico.
Piano gestionale:
 Migliorare qualitativamente il servizio scolastico e le sue procedure interne attraverso la ricerca, l’
analisi e la realizzazione di azioni volte ad assicurare l’ efficacia dei servizi erogati.
Verifica sistematica degli obiettivi:
Indicatori
1) Misurazione di indicatori oggettivi riferiti al successo scolastico
2) Verifica annuale dei livelli di qualità raggiunta e pianificazione delle azioni correttive e di
miglioramento
3) Verifica e controllo sul processo di erogazione del servizio scolastico
4) Misurazione di risultati attesi e realizzati nell’ ambito dei processi, dei servizi e delle strutture
organizzative.
94
ALLEGATO ALL’AREA VALUTAZIONE
DOCUMENTO
della
VALUTAZIONE
DELIBERA Collegio docenti del 21/05/2013
95
CRITERI DI VALUTAZIONE A.S.2013/2014
DI VALUTAZIONE A.S.2013/2014
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE GROSSETO 5 CRITERI
Il Collegio dei Docenti dell’Istituto Comprensivo Grosseto 5 individua per la Scuola Primaria quali criteri generali di
riferimento i seguenti indicatori:
Attenzione al percorso individuale in un'ottica di flessibilità della proposta educativa;
livelli di partenza e progressi negli apprendimenti;
maturazione personale (interesse,impegno,partecipazione);
inserimento nel gruppo classe.
Nella tabella seguente, nello specifico i criteri definiti e riferiti alla valutazione nella scuola primaria
96
97

Per la Scuola Primaria del Comprensivo 5 Grosseto, viene ribadito che la valutazione del
team Docente:
1-
E’ un processo complesso, orientato alla formazione della “persona” dove risulta fondamentale l’interazione fra Docente, Alunno ,Famiglia, sia sul piano cognitivo che su quello
emotivo-relazionale;
2-
E’ una strategia metodologica legata al principio di reciprocità, fondamento del processo
di insegnamento- apprendimento
3-
E’ lo strumento che permette ad ogni alunno di saggiare le proprie potenzialità , in un percorso di apprendimento che valorizzi talenti e aiuti al superamento di svantaggi e difficoltà
attraverso il recupero ed il consolidamento delle conoscenze e delle competenze.
Rispetto alla Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo Grosseto 5 si ribadisce:
che la valutazione dello studente da parte del Consiglio di classe :
deve essere un momento delicato in cui si intrecciano elementi di diversa natura che coinvolgono conoscenze,
competenze, abilità e fattori relazionali;
possiede un importante ruolo di certificazione nei confronti dell’esterno;
deve tener conto, oltre che dei risultati raggiunti in termini di apprendimento, anche di altre componenti che
attengono alla personalità dell’alunno: impegno, serietà nello studio, progressione nell’apprendimento;
deve essere il più possibile formativa, in modo che ognuno possa superare le proprie difficoltà;
che l’individuazione dei criteri di valutazione deve corrispondere quanto più possibile all’esigenza di porre
punti di riferimento condivisi, volti a rendere omogenei gli standard utilizzati dai singoli Consigli di Classe;
che l’esplicitazione dei criteri deve facilitare l’attivazione del processo di autovalutazione degli studenti e
coinvolgere in modo più consapevole i genitori stessi.
POSTO CHE
il Collegio Docenti, attraverso l’individuazione di criteri generali omogenei per l’ammissione alla classe
successiva ed all’esame di licenza media, persegue l’obiettivo di assicurare pari trattamento a tutti gli alunni,
sia nell’ambito di uno stesso consiglio, sia nelle diverse classi dell’Istituto, attenendosi ai principi di una
valutazione trasparente
l’omogeneità si fonda sulla chiarezza nel far corrispondere ad un giudizio di merito una valutazione,
avvalendosi di una scala decimale di valutazione da 4 a 10, con voti espressi in unità intere.
_il VOTO non è il risultato della somma aritmetica derivante dall'addizione dei voti di ciascuna verifica in
quella disciplina, bensì il risultato derivante dalla VALUTAZIONE dei :
 VOTI meritati, assieme alla considerazione, dei
 PROGRESSI ottenuti o meno; delle
 DIFFICOLTA' incontrate non imputabili a cattiva volontà o mancanza d'impegno, ma a limitate capacità
intellettive, a situazioni di partenza svantaggiate, ad ambiente d'origine disagiato dal punta di vista socioeconomico o familiare, a periodi di assenza prolungati per cause di salute o di famiglia, o simili.
98
in presenza di una maggioranza di VOTI POSITIVI, sporadici VOTI NEGATIVI, considerati “incidenti di percorso”,
non inficiano più di tanto il VOTO CONCLUSIVO
Il Collegio dei Docenti delibera quanto di seguito indicato:
Criteri per la valutazione delle discipline
1) Per la Scuola Secondaria di 1° grado viene deciso di far partire la valutazione quadrimestrale dal
voto 4, corrispondente al livello delle insufficienze gravi.
2) Per quanto riguarda le singole verifiche di valutazione periodiche delle varie discipline, sia orali che
scritte, è possibile, in via eccezionale, per la Scuola Secondaria di 1° grado al di sotto del 4, quando
c'è, da parte dell'alunno, il rifiuto della verifica o l'assenza di risposte ai quesiti.
La valutazione del comportamento degli alunni, oltre alla funzione sanzionatoria , ha una importante valenza
formativa, considera atteggiamenti, correttezza e coerenza nell’esercizio dei diritti e nell’adempimento dei
doveri e modalità di partecipazione alla vita della scuola ; pertanto i docenti terranno conto dei seguenti
macroindicatori
 Relazione
 Responsabilità
 identità
 Cittadinanza
I descrittori del comportamento sono contenuti nella seguente griglia di misurazione
CRITERI
approvati
PER
dal
L'ATTRIBUZIONE
Collegio
dei
DEL
VOTO
docenti
il
DI
CONDOTTA
21/05/2013
Il voto di condotta viene attribuito dall'intero consiglio di classe in base alla seguente griglia di valutazione:
VOTO
4
5
6
7
8
COMPORTAMENTO
Sospensione per più di 15 giorni
*sospensione di uno o più giorni per comportamenti gravi
* richiami ripetuti verbali e scritti sul registro di classe e/o nel quaderno scuola famiglia
*atteggiamento non consono all’ambiente scolastico
*non rispetto delle regole previste dal regolamento di istituto
* ripetuti richiami verbali e scritti
*frequenti ritardi e frequenti richieste di entrata e uscita fuori orario
*frequenza non regolare e ripetuta mancanza di giustificazione delle assenze
*impegno minimo nello svolgimento dei lavori in classe e a casa, frequente mancanza del materiale necessario all’attività didattica
*mancanza di rispetto nei confronti delle persone e delle cose
*richiami verbali per stimolare l’attenzione
*non sempre puntuale nel presentarsi in classe
*frequenza abbastanza regolare ma talvolta deve essere richiamato per giustificare le assenze
*mancanza del materiale didattico in alcune occasioni
*eccessiva loquacità con i compagni
*assenza di note sul registro
*puntuale nel presentarsi in classe
*frequenza scolastica regolare e le assenze sono giustificate con tempestività
*diligente nei lavori scolastici solo raramente è sprovvisto del materiale
*discontinuo nell’autocontrollo personale
99
9
10
* rispettoso e corretto nei confronti dei compagni, dei docenti e del personale non docente
*possiede autocontrollo
*partecipa attivamente alle proposte didattiche con impegno costante
*sempre fornito del materiale didattico
*rispetta e usa in modo appropriato il materiale della scuola
*accettazione e interiorizzazione delle regole scolastiche: autocontrollo, organizzazione del materiale, partecipazione attiva alle proposte didattiche, impegno costante
*promotore di unità nel gruppo classe ,aiuta i compagni in difficoltà, promuove un clima collabora tivo utile all’attività didattica.
GRIGLIA DI CORRISPONDENZA TRA GLI INDICATORI DI VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI E VOTI ESPRESSI IN DECIMI




INDICATORI
1. rifiuto nello svolgimento delle prove o assenza di risposte ai quesiti
1) contenuti disciplinari appresi in modo frammentario e/o in minima parte.
2) produzione carente rispetto alle consegne
3) coglie difficilmente semplici relazioni logiche
4) non riesce ad organizzare contenuti e abilità anche se guidato
1) contenuti disciplinari appresi in modo parziale
2) produzione incerta ed incompleta rispetto alle consegne
3) coglie solo in parte semplici relazioni logiche
4) organizza contenuti ed abilità in modo elementare solo se guidato
contenuti disciplinari appresi in modo sostanziale
produzione semplice e globalmente rispondente alle consegne
capacità di cogliere relazioni logiche semplici
organizza contenuti ed abilità elementari in modo autonomo
1) contenuti disciplinari abbastanza completi
2) produzione rispondente alle consegne con discreta padronanza dei vari linguaggi
3) capacità di cogliere relazioni logiche più semplici e di crescente difficoltà
4) organizza contenuti articolati e abilità spesso in modo autonomo
1) contenuti disciplinari completi e abbastanza approfonditi
2) produzione accurata e buona padronanza dei vari linguaggi
3) capacità di cogliere la gerarchia delle informazioni
4) organizza in modo autonomo conoscenze e abilità
1) contenuti disciplinari completi ed approfonditi
2) produzione accurata con spunti di creatività e buona padronanza dei vari linguaggi
3) coglie la gerarchia delle informazioni ed i rapporti che tra esse intercorrono
4) organizza conoscenze e abilità in ambito complesso in modo autonomo
1) contenuti disciplinari completi ed approfonditi con spunti di originalità
2) produzione molto accurata e creativa con piena padronanza dei vari linguaggi
3) compie correlazioni esatte ed analisi approfondite
4) organizza conoscenze e abilità in ambito complesso in modo autonomo e critico
5)
VOTO
3
4
5
6
7
8
9
10
Criteri per l’ammissione alla classe successiva o all’esame di stato
Ferme restando
_ le disposizioni normative ministeriali sottolineano la valenza formativa della valutazione e l’importanza di un
percorso formativo unitario che favorisca l’interdisciplinarietà
100
Fermo restando che l’ammissione alla classe successiva è condizionata dal conseguimento di almeno 6/10 in
tutte le discipline ed nel comportamento, nel caso in cui, a parere del Consiglio di Classe, pur presentando
insufficienze nelle discipline o nelle aree disciplinari l’alunno/a, tenuto conto delle risposte che lo studente ha
dato alle proposte formative o di recupero, o ritenuto in grado di recuperare nel periodo estivo, anche
parzialmente, seguendo le indicazioni dei docenti, le carenze formative, viene ammesso alla classe successiva.
Il Consiglio di classe procederà alla valutazione dell’alunno solo se la sua frequenza alle lezioni ha coperto
almeno tre quarti dell’orario annuale. D. L.vo 19 febbraio 2004, n. 59 salvo motivi di salute documentati o
gravi comprovati motivi personali
Sono ammessi alla classe successiva e all’esame di stato gli alunni che hanno ottenuto un voto non inferiore a
sei decimi sia in ciascuna disciplina di studio che nel comportamento. (art. 2 della legge n. 169 del 2008)
A giudizio del Consiglio di Classe, con decisione assunta a maggioranza, pur presentando carenze
relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento ed insufficienze in alcune discipline, l’alunno
può essere ammesso se valutato complessivamente sufficiente per le conoscenze e competenze acquisite
nell’intero ciclo di studi, anche in considerazione delle sue capacità, o in considerazione degli sforzi compiuti
per colmare eventuali lacune e raggiungere una preparazione idonea a consentirgli di affrontare l’esame,
ovvero se l’alunno ha comunque manifestato un atteggiamento positivo verso l’apprendimento, che in parte
integra le conoscenze non ancora completamente acquisite.
Viene data comunicazione alle famiglie, tramite allegato alla scheda di valutazione finale, delle materie nelle
quali l’alunno non ha raggiunto la sufficienza, qualora l’ammissione alla classe successiva avvenga per voto di
Consiglio.
Nel caso di discipline con profitto negativo le valutazioni dovranno essere segnalate e motivate negli appositi
spazi del registro personale
Nel corso del 2 quadrimestre, in caso di andamento talmente negativo da compromettere il regolare
proseguimento del corso di studi, i genitori verranno avvisati per iscritto.
Documento di valutazione intermedio (scuola secondaria)
La scuola dispone un documento di valutazione interquadrimestrale per la valutazione del comportamento e
per segnalazione di carenze disciplinari. I documenti sono in allegato.
Documento di valutazione finale:
Ciascun insegnante propone una valutazione numerica per la propria disciplina. In sede di Consiglio di classe,
su proposta del coordinatore, si attribuiscono le valutazioni relative al comportamento
Il Consiglio è chiamato ad approvare tutte le valutazioni e in particolare ad esprimersi sui voti negativi, al fine
di decidere se portarli al 6 (in caso di promozione) o meno (in caso di non ammissione). È necessario registrare
nel verbale sia il voto di presentazione del docente, sia quello del Consiglio, nel caso differiscano.
Non è ammessa l’astensione in caso di votazioni.
Le proposte di voto di ogni docente in sede di scrutinio dovranno: essere riferite alla misurazione espressa dal
4 al 10 scaturite da un congruo numero di verifiche scritte e orali chiaramente espresse attraverso i voti.
Nella valutazione intermedia e finale e per l’ammissione all’esame di Stato non si procederà con media
aritmetica, ma si prenderanno in considerazione gli indicatori sotto elencati
PARTECIPAZIONE, PROCESSO DI APPRENDIMENTO E CRESCITA PERSONALE, PREPARAZIONE CULTURALE GLOBALE
Presenza di progressi a livello educativo e didattico
Presenza di progressi compiuti rispetto alla situazione di partenza, in relazione al vissuto
impegno ed interesse nel lavoro didattico ;
Recupero nelle discipline nelle quali sono stati programmati interventi compensativi
Presenza di progressi compiuti nella maggioranza delle discipline.
Particolari e documentate situazioni personali;
Progressi nel livello di maturazione personale
Valutazione di eventuali ripercussioni sulle classi destinate ad accogliere gli alunno non ammessi alla classe
successiva
101
Valutazione alunni in fascia debole
I Consigli di classe devono:
1)Predisporre obiettivi minimi;
2)Graduare le prove in modo da permettere la valutazione secondo gli obiettivi minimi prefissati;
3)Individuare specifici interventi compensativi;
4)Esprimere una valutazione riferita agli obiettivi minimi prefissati.
Esame di stato –licenza media
La valutazione finale, riferita al profitto di ogni alunno, sarà espressa all’unanimità o a maggioranza dal
Consiglio di classe.
"Il giudizio di idoneità (...) è espresso dal consiglio di classe in decimi, considerando il percorso scolastico
compiuto dall'allievo nella scuola secondaria di primo grado".( art.3 DPR 122/2009)
CRITERI VALUTAZIONE CURRICULUM DEL TRIENNIO (“percorso compiuto dall’allievo” ) per esprimere
giudizio idoneità
 Impegno
 Interesse
 Preparazione culturale
 Progressione nelle competenze
 Eccellenze in ambiti specifici (concorsi,gare,…)
La valutazione verrà sintetizzata e “visualizzata” con un voto in decimi.
Il consiglio di classe nello scrutinio finale deve motivare (a verbale) la decisione assunta di promuovere alla
classe successiva o di ammettere all’esame di stato alunni con difficoltà.
102
AREA DELLA FORMAZIONE
Considerata la priorità che riveste la formazione come elemento fondamentale della professionalità,
come strumento per il miglioramento delle competenze professionali e sostegno all’innovazione;
considerate le risultanze dei bisogni formativi del personale docente e ATA dell’Istituto Comprensivo
5, rilevate in sede di Collegio docenti ed in base ai bisogni formativi espressi; sottolineata l’esigenza
di favorire processi di crescita professionale e l’efficienza del servizio scolastico, si intende mettere in
atto, nel nostro Istituto, il seguente Piano triennale di formazione. Si ritiene comunque opportuno che
all’inizio di ogni anno scolastico, entro il 30 novembre, il Collegio dei Docenti, esprima nello
specifico la proposta di formazione annuale, anche con eventuali modifiche motivate di tali linee
guida.
La formazione in servizio riguarderà tutto il personale dell’Istituto Comprensivo 5, sia la componente
docenti, che la componente ATA. Infatti, nell'ambito dei processi di riforma e di innovazione della
scuola, la formazione costituisce una leva strategica fondamentale per lo sviluppo professionale dei
docenti e di tutto il personale, per il necessario sostegno ai processi di cambiamento, per un'efficace
politica delle risorse umane, per promuovere una comune azione educativa. Ciò anche al fine di creare
un clima sereno, che possa permettere un pieno sviluppo dei processi d’apprendimento e di
socializzazione, per far crescere rapporti di rispetto, di fiducia, di collaborazione, per favorire lo
sviluppo del senso di responsabilità e l’impegno personale, nel rispetto dei ruoli e delle competenze di
ciascuna componente.
La formazione del personale è uno strumento indispensabile per il miglioramento organizzativo, per lo
sviluppo professionale dei dipendenti ed il miglioramento della qualità dei servizi erogati ed è anche
una risposta alla richiesta, sempre più impellente da parte dei cittadini, di ottenere servizi efficienti,
che diano risposte rapide e non condizionate da un percorso troppo legato alle vecchie procedure
burocratiche.
Pertanto gli obiettivi prioritari che si intendono perseguire, attivando corsi di formazione per il
personale docente e A.T.A. del nostro istituto, sono i seguenti:
1) motivare/ rimotivare alla professione;
2) rafforzare le competenze progettuali, valutative, organizzative e relazionali in riferimento alla
103
qualità del servizio scolastico;
3) rafforzare le competenze psicopedagogiche;
4) saper affrontare i cambiamenti e le nuove esigenze che la società propone e che comportano
l'acquisizione di nuove strategie, soprattutto in campo socio-didattico;
5) attivare iniziative finalizzate al confronto con altri soggetti operanti nella società, da cui poter
trarre spunti e riflessioni che comportino una ricaduta didattica positiva nel lavoro quotidiano
svolto dal docente in classe;
6) adeguare la mediazione didattica alle richieste della nuova riforma.
Per realizzare tali obiettivi si agirà su due fondamentali linee:
1) organizzare corsi interni, sia predisposti dall'istituto che da scuole in rete, per favorire uno
sviluppo professionale proattivo; con particolare attenzione alla promozione di approcci e
culture nuove nei confronti del proprio ruolo e dei compiti ad esso connessi;
2) favorire la partecipazione a corsi esterni inerenti la didattica innovativa.
Si farà ricorso, volta per volta e secondo le esigenze, alle risorse sotto indicate:
1) personale docente interno alla scuola che abbia acquisito competenze in determinati settori
affini alle esigenze sopra evidenziate;
2) soggetti esterni che offrano la possibilità di mettere in opera un'attività di consulenza mediante
seminari e incontri-dibattito;
3) formazione a distanza e apprendimento in rete;
4) creazione di una rete di formazione tra scuole che operi con modalità di ricerca-azione e ponga
in relazione le esperienze formative vissute con le azioni didattiche svolte in classe e la
104
successiva riflessione attivata su di esse.
Le attività formative riguarderanno i seguenti ambiti:
1. Innovazione tecnologica.
Sviluppo delle competenze per un uso corretto delle tecnologie multimediali, nella didattica e nella
gestione della scuola.
2. Valutazione.
Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza alla
valutazione, nel rispetto della libertà di insegnamento.
La valutazione è un atto personale del docente, che ne è responsabile anche nei confronti delle
famiglie (la valutazione è un atto comunicativo), ma implica la condivisione dei criteri generali e del
senso della valutazione stessa da parte di tutti i docenti, come garanzia di qualità del processo
valutativo attuato.
Nel nostro Istituto la valutazione è considerata in primis come atto pedagogico che si esplica
all’interno della relazione educativa fra docente e allievo. Essa si configura come lettura attenta dei
processi di sviluppo e strumento di promozione di consapevolezza delle conoscenze, capacità e
competenze dello studente finalizzata al miglioramento; la sua funzione è principalmente quella di
valorizzare l’esperienza formativa per promuovere
l’autovalutazione, orientare il percorso e raggiungere il successo formativo (si tratta cioè di
una valutazione formativa).
La valutazione è un atto di responsabilità sociale.
Pertanto la formazione riguarderà:
.1 la valutazione degli apprendimenti.
Conseguentemente all’approvazione del Regolamento sul S.n.v. (Sistema nazionale
di valutazione), Decreto del Presidente della Repubblica (CdM, 8.3.13):
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l’autovalutazione dell’istituzione scolastica;
.1 la valutazione esterna;
.2 le azioni di miglioramento;
.3 la rendicontazione sociale.
2) Ambito relazionale-comunicativo.
Le relazioni e la comunicazione in un contesto come quello della scuola rivestono una particolare
delicatezza. Pertanto creare un rapporto relazionale corretto sul posto di lavoro, sia con i colleghi, che
con gli utenti interni e esterni e costruire un “clima” sereno di collaborazione, significa porre le
premesse per un servizio di qualità e per il successo formativo degli alunni.
La formazione, riferita anche a tutto il personale ATA, riguarderà:
i rapporti con gli utenti esterni e con la popolazione scolastica: inserimento di alunni; la relazione con le
famiglie; l’espletamento delle proprie competenze comunicative e relazionali, in modo
specifico con gli alunni italiani e stranieri, con il team docenti, il Dirigente Scolastico e con il resto del
personale scolastico.
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piano dell`offerta formativa