ORGANO DI INFORMAZIONE DEL COLLEGIO SALESIANO ASTORI
Anno 31° - MARZO/APRILE 2011 - n. 03
La speranza affidabile
della PASQUA
Il Vangelo di Pasqua ci parla di una donna, Maria Maddalena, che piange, ripiegata su se stessa e schiacciata dallo
smarrimento, come se la morte di Gesù avesse sancito il fallimento di ogni sua speranza. Tuttavia, mentre gli apostoli di
Gesù, in preda alla paura, si nascondono, lei si reca alla tomba di buon mattino. Questo gesto rende leggibile non solo
il suo lutto, ma anche quella pungente attesa che, se pur confusa, occupa interamente i suoi pensieri. È l’attesa di un
amore, che anche la crocifiggente sofferenza non aveva potuto cancellare. Ed ecco che Gesù, il Risorto, le viene incontro con delicata discrezione e non certo in modo trionfale. E’ un incontro celebrato in modo così umile che lei stessa non
riconosce l’amore che attende e scambia Gesù con il giardiniere.
Gesù la chiama per nome, «Maria», e questo capovolge come un uragano tutti i suoi pensieri. Maria subito riconosce
nel suo cuore la voce di Gesù. Si volta verso di lui e lo chiama con immensa tenerezza: « Rabbuni, mio dolce Signore. »
Una vita nuova nasce in lei; comprende in quel momento, avvolta nello stupore, che Gesù è il Risorto. Egli senza indugio
la invia: « Vai dai miei fratelli, dì loro che io sono risorto! »
In quel momento anche la sua vita risorge, esce dalla non-speranza ed è abitata da un senso nuovo: ora ha una
missione da compiere.
Anche noi siamo come Maria Maddalena vicino alla tomba. Come in lei, anche
in noi c’è un’attesa, spesso generata da domande a cui non abbiamo saputo
dare una risposta. Ripercorrendo le ultime cronache locali, nazionali, planetarie si
impongono le domande che da sempre abitano l’uomo pensante ma che oggi
chiedono con violenza all’uomo disperato una risposta: Dove andiamo? Che senso ha tutto questo soffrire? Chi siamo?
Oggi stiamo vivendo la post-modernità che si pone anzitutto come tempo postideologico. Se per la ragione adulta del secolo scorso tutto aveva senso, per il
pensiero debole della condizione post-moderna nulla sembra più avere un senso.
È tempo di naufragio, siamo nel non-spazio ed esuli. Ci abita l’inquietudine, l’indifferenza, la rinuncia a porsi la domanda sulla significatività della nostra esistenza. Si
è smarrito il gusto a cercare le ragioni ultime del vivere e del morire umano. «Non
essendovi nulla di durevole, vien meno il fondamento della vita storica, cioè la
fiducia, in tutte le sue forme. E poiché non si ha fiducia nella verità, la si sostituisce
con i sofismi della propaganda. Mancando la fiducia nella giustizia, si dichiara
giusto ciò che conviene... Tale è la situazione del nostro tempo, che è un tempo
di vera e propria decadenza» (D. Bonhoeffer, Etica).
L’ indifferenza priva l’uomo della passione per la verità, gli toglie il gusto di combattere per una ragione più alta, lo spoglia di quelle motivazioni forti che l’ideologia ancora sembrava offrirgli. Dove muoiono le speranze vere, trionfa il calcolo
di bassa lega: alle ragioni del vivere e del vivere insieme, si sostituisce la rivendicazione dell’immediatamente utile e conveniente, la protesta fondata nell’interesse
dall’ottica miope, spesso ottusa e velleitaria sulla lunga portata.
Per la fede cristiana continua a farsi udire il grido di Gesù in croce - rischiarato dall’annuncio gioioso di Pasqua - che trafigge la
chiusura totalizzante di ogni ideologia, che dopo il suo naturale fallimento ci ha lasciato nella disperazione del non-senso. L’incontro con la Parola della Croce libera e cambia il cuore e la vita. Cristo davanti a Pilato ci ricorda che la verità non è qualcosa
che si esibisce come un sistema logico o come un castello di parole ben costruite. La verità è l’Innocente, che - resuscitato dal
Padre - ci raggiunge con la discrezione della sua presenza d’amore: la Verità non è qualcosa che si possiede, ma Qualcuno che
ci possiede. Questo significa che il cristianesimo non è la religione del negativo vittorioso, ma è e resta, nonostante tutto e contro
tutto, la religione della speranza.
Carità è non soltanto la condivisione della libertà che ama o della croce che paga di persona per questo amore, ma è anche
l’annuncio gioioso e irradiante di un orizzonte di speranza che motivi la fatica di vivere.
Don Maurizio Tisato
BUONA PASQUA!
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“E per quella letteratura che tanto ha contribuito a “fare gli italiani”, cioè a dare loro il
senso dell’appartenenza alla nuova comunità politica che il processo risorgimentale
veniva plasmando, come non ricordare… san Giovanni Bosco, spinto dalla preoccupazione pedagogica a comporre manuali di storia Patria, che modellò l’appartenenza
all’istituto da lui fondato su un paradigma coerente con una sana concezione liberale:
“cittadini di fronte allo Stato e religiosi di fronte alla Chiesa” (dal messaggio di Benedetto
XVI per il 150° dell’unificazione politica dell’Italia).
verso il Bicentenario
della nascita di don Bosco
(16 agosto 2015)
“conoscenza della storia di don Bosco e del suo contesto”
Don Bosco
e l’Identità italiana (2)
Don Bosco non attese il 1861 per iniziare a “fare gli italiani”. Conosciamo la sua inclinazione prima e poi la scelta definitiva verso l’assistenza e l’educazione dei giovani per farli “buoni cittadini”. Una scelta non chiusa in se stessa che si
inserirà in una più generale passione per aiutare il ceto popolare da cui provenivano i giovani da lui assistiti.
Tra i tanti esempi ne proponiamo uno che ci fa capire come don Bosco vivesse delle cose quotidiane della gente e
cercasse di aiutarla a risolvere i problemi del vivere di ogni giorno. E’ il caso del “sistema metrico decimale”.
In Piemonte fino alla metà dell’800, in ogni città si usavano pesi e misure diverse. Con Regio Editto (in vigore dal gennaio 1850) il Governo abolì tutti i vecchi pesi e le vecchie misure per sostituirle in tutto il Regno con il nuovo “sistema
metrico decimale”. Pensiamo alla confusione della povera gente per lo più analfabeta. Don Bosco ne approfitta
subito e con l’intento di insegnare ai suoi giovani questa novità scrive un libretto intitolato: “il sistema metrico decimale ridotto a semplicità, preceduto dalle prime quattro operazioni dell’aritmetica, ad uso degli artigiani e
della gente di campagna”. Il fascicolo, contenuto in 80 pagine, procedeva per domande e risposte. All’inizio una
Avvertenza spiegava lo scopo della pubblicazione: “…mio scopo è di giovare ai figli del popolo… in quante maniere
si può andare soggetti ad errore, a frode, e talvolta a non lieve danno in un pressoché tale cangiamento di pesi e misure...(ho voluto) ridurre il sistema metrico alla massima semplicità per modo che una persona mediocremente colta
lo possa capire leggendo, anche senza l’aiuto del maestro”. Ebbe varie ristampe con aggiunte e tavole di confronto
per conoscere le proporzioni di peso e misure antiche con le nuove. Non mancavano confronti fra le monete dei
vari stati d’Europa e di quelli di tutta Italia con la lira nuova o il franco. L’opuscolo ebbe fortuna per la sua semplicità e
precisione. Fu stampato in migliaia di copie dai “torchi tipografici della bottega libraria Paravia a soli 10 centesimi la
copia”. Ebbe elogi ed encomi da molti insegnanti che lo adottarono nelle loro scuole.
Non pago di tanto successo, don Bosco immaginò un mezzo efficace per far capire meglio il sistema. Scrisse una
commedia brillante in 3 atti intitolato appunto: il sistema metrico decimale. Seguiamo le Memorie Biografiche: “…
variava sempre l’aspetto delle scene, ora rappresentando una bottega, ora un’officina, ora un’osteria, ora un’aperta
campagna o la casa di un fattore. Erano recati in vista, e adoperati i nuovi pesi, le vecchie e le nuove misure… gli
scolari erano vestiti chi da contadino, chi da brentatore, chi da cuoco, chi da signorotto di campagna e altri in altre
fogge. Un mugnaio era tutto bianco per la farina, un fabbro tutto nero per la polvere e il fumo del carbone. Gli spettatori godevano un mondo di queste scene e ancor più i giovanetti”. Dialoghi semplici aiutavano a capire la differenza
tra le vecchie e le nuove misure lineari e di capacità. Talvolta finti diverbi arguti per gli imbrogli ricevuti nel confondere
le misure. In tal modo una materia arida si trasformava in spassoso divertimento. A una di queste scene assistette anche il pedagogista Ferrante Aporti che disse: “don Bosco non poteva immaginare un mezzo più efficace per rendere
popolare il sistema metrico decimale; qui lo si impara ridendo”.
Recensendo l’opuscolo di cui sopra, un giornale del tempo, “il Conciliatore Torinese”, scriveva che don Bosco “era
intento ognora al bene della classe del popolo”, ed invitava “a calcare le orme del sig. D.Bosco coloro a cui sta veramente a cuore il progresso morale e civile del popolo”. Era il modo suo di “fare gli italiani”.
o.p.
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QUARESIMA DI FRATERNITA’ QUARESIMA DI FRATERNITA’
Mogliano V.to, 9 marzo 2011
Mercoledì delle Ceneri
Carissimi Genitori e Allievi,
il tempo quaresimale che oggi ha inizio ci interpella come cristiani, uomini e donne di buona
volontà, chiamati a testimoniare la carità di Dio nel mondo. Anche in questo anno scolastico desideriamo proseguire una tradizione preziosa che tanto bene ha fatto a persone lontane e vicine nel passato
(raccolte a favore della Bolivia, del Ciad,
di ragazze madri, di famiglie povere attraverso la Caritas Diocesana, del CUAM
di Padova, del Madagascar, etc…). Si
tratta della QUARESIMA di Fraternità. È
un’occasione per spalancare gli occhi
nei confronti del prossimo e ‘mettere in
moto’ quella solidarietà che cristianamente chiamiamo appunto Fraternità.
Vogliamo, durante questa quaresima,
unirci alle iniziative di altre opere di don
Bosco del Triveneto e far convergere la
nostra attenzione verso le realtà giovanili
salesiane (oratorio + centro professionale + comunità alloggio) di Chisinau,
capitale della Moldavia. Da 3/4 anni una
piccola comunità di salesiani del Triveneto, su esplicita richiesta del Rettor Maggiore IX successore di San Giovanni Bosco, sta facendo nascere il carisma del santo torinese in Moldavia.
Per dedicarsi ai giovani di Chisnau occorre attrezzare alcuni ambienti. Ai giovani dell’Astori è stato chiesto
di poter raccogliere materiale a favore delle attività formative dell’oratorio e dei corsi professionali che si
stanno avviando in loco. Nella tabella riportata di seguito trovate indicati i materiali che intendiamo raccogliere da lunedì 14 marzo fino a mercoledì 20 aprile 2011.
RACCOLTA MISSIONARIA – QUARESIMA 2011 Chisnau (Moldavia)
ELEMENTARI
Gomme
Matite
Matite colorate
Palloncini
Pennarelli
Penne
Temperini
Scotch
Racchette da ping-pong
Scotch
MEDIE
Block-notes
Colori a tempera
Fogli di carta per cartelloni
Palloni (calcio, volley, basket)
Palline da calcetto
Palline da ping-pong
Pennarelli
Penne
Scotch
Taglierini
SUPERIORI
Block-notes
Cartelloni
Fogli colorati
Forbici
Palloni (calcio, volley, basket)
Pennarelli indelebili
Penne
Risme di carta bianca o colorata
Il materiale sarà raccolto in tre diversi punti del Collegio (scuola primaria, media e superiore) e
sarà consegnato ai salesiani di Chisnau a fine aprile.
Vi ringraziamo per quanto riusciremo a fare e soprattutto per l’attenzione che avremo
a favore dei giovani più poveri.
Per informazioni non esitate a contattarci.
Monica Righetto, vice-coord. Scuola Primaria
Don David Facchinello, Coor. Pastorale Scuola Media
Don Carlo Beorchia, Coor. Pastorale Scuola Superiore
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SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA
La Primaria festeggia in Carnevale…
Giovedì 3 marzo il ciclo della Primaria ha festeggiato il periodo di Carnevale: il clima festoso e colorato è stato reso
tale dalle maschere dei bambini che fin dalla mattina sono arrivati gioiosi e orgogliosi dei loro costumi. Perfino le maestre hanno ceduto alla tentazione di trasformarsi per un giorno in personaggi fiabeschi tratti da “Biancaneve e i sette
nani”! Alla mattina di lezione è seguito un pomeriggio di
giochi didattici in cui i bambini si sono cimentati mostrando coinvolgimento e spirito di squadra.
… e intraprende il percorso della Quaresima
Concluso questo lungo periodo di scherzi, giochi e grandi abbuffate con due giorni di meritato riposo, i bambini
sono rientrati a scuola con il giusto spirito per intraprendere
il percorso della Quaresima. Iniziato con la celebrazione
delle Ceneri, è un momento in cui tutti siamo chiamati a
testimoniare la carità di Dio. Anche quest’anno, quindi, si è
scelto di dare risalto ad un momento di tradizione preziosa
della realtà salesiana: la Quaresima di Fraternità. La nostra attenzione è, ora, rivolta alle realtà giovanili salesiane
di Chisinau in Moldavia: i bambini hanno conosciuto Don
Livio che ha illustrato le finalità dell’iniziativa, che ci vede
coinvolti nella raccolta di materiale che andrà a favore
delle attività formative dell’oratorio e dei corsi professionali
che si stanno avviando in loco.
La raccolta del materiale, iniziata lo scorso 14 marzo, continuerà per tutta la Quaresima, fino a mercoledì 20 aprile 2011.
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“Avevo fame…
e mi avete dato da mangiare”
Venerdì 18 marzo 2011 noi classe 3^D ci siamo recati a
Mestre dai Frati Cappuccini, per il ritiro spirituale di quaresima. Abbiamo avuto l’occasione di vivere in prima persona
una significativa esperienza: servire le persone meno fortunate alla mensa dei poveri. A volte non ci rendiamo conto
di quanto siamo fortunati e diamo per scontato le cose essenziali che abbiamo: casa, cibo, vestiti, possibilità di lavarsi,
… Con questa esperienza abbiamo imparato che non tutti
hanno queste possibilità.
Quel giorno abbiamo preso il treno alla stazione di Mogliano
e siamo arrivati a Mestre, dove a piedi siamo giunti al convento dei Cappuccini. Abbiamo ascoltato le parole di Fra’
Leopoldo che ci ha spiegato come è nata la mensa dei
poveri e ci ha suddivisi per svolgere i diversi compiti. Successivamente abbiamo fatto ricreazione. Verso le 10 abbiamo
iniziato il nostro servizio che consisteva nella preparazione
del cibo e delle tavole per il pranzo. Verso le 11 sono arrivate
le prime persone, molte delle quali straniere. Noi avevamo il
compito di accogliere i poveri, gestire il loro intrattenimento
con delle conversazioni e distribuire il cibo. Circa alle 12 quando tutti avevano finito di
mangiare ed erano andati via, abbiamo cominciato a liberare e pulire
le tavole e i pavimenti.
Alle 13 siamo andati a Ca’ Letizia, un’altra casa di aiuto nella quale si
offrivano anche altri servizi tra cui la distribuzione dei vestiti e la possibilità
delle docce. Abbiamo ascoltato la testimonianza di Stefano, presidente
della associazione caritativa “San Vincenzo”. Finita questa attività verso le 15 ci siamo incamminati verso la stazione di Mestre per ritornare
all’Astori. Questa è stata un’esperienza formativa perché ci ha fatto conoscere realtà difficili e capire quanto noi siamo fortunati perché molte
persone vivono in condizioni peggiori delle nostre. L’aver vissuto questa
esperienza ci ha fatto capire che per migliorare queste situazioni basta
veramente poco; ad esempio offrendo un piccolo aiuto come abbiamo fatto noi. Abbiamo sperimentato che facendo del bene ci si sente meglio perché si migliora interiormente. Bisogna ammirare anche i
volontari che impiegano il loro tempo a servizio di queste persone più
sfortunate facendo loro del bene affinché abbiano anche loro una vita
dignitosa. Concludendo posso dire che il racconto di questa esperienza
trasmette solo in minima parte la gratificazione e la soddisfazione provata in un gesto a servizio dei meno fortunati.
Valentina Manfrin
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Alla scoperta delle invenzioni
di Leonardo Da Vinci
A Rovereto
Il 1° febbraio le classi 2A e 2E sono andate in gita a Jesolo,
con le professoresse Lugato e Pamio.
Siamo andati a vedere le “Macchine da lavoro di Leonardo
Da Vinci”. È stata un’esperienza interessantissima! Abbiamo
visto moltissime riproduzioni di invenzioni e disegni di Leonardo Da Vinci. Inoltre il responsabile del laboratorio del museo
ci ha fatto fare una riproduzione con la carta di una macchina per volare, come quelle progettate da Leonardo.
Questo laboratorio è servito per capire meglio come Da
Vinci progettasse e costruisse le sue invenzioni. La visita al
museo è stata molto apprezzata soprattutto dai nostri compagni maschi perché si è parlato delle macchine da guerra
inventate da Leonardo. Finita la visita al museo abbiamo
approfittato della bella giornata di sole e del posto ideale,
per fare il nostro pranzo al sacco in riva al mare. Questo momento ci ha permesso di giocare insieme e per qualcuno
di bagnarsi i piedi. Insomma un’esperienza stupenda sicuramente da rifare, che oltre ad insegnarci cose nuove ci ha
permesso di passare del tempo divertendoci e scherzando
tra noi e anche con le professoresse.
Ilaria, Elena e Mariasole
per un’immersione nell’arte
Il 4 marzo 2011, le classi 3A e 3B si sono ritrovate nel cortile della scuola per recarsi in visita al Museo d’Arte Moderna
di Rovereto (Trento). In autobus ci siamo divertiti, anche se il viaggio è stato abbastanza stancante; c’era chi giocava
a carte, chi tentava di dormire, chi ascoltava la musica, chi parlava e chi intonava cori rumorosi disturbando chi cercava di riposare…
Arrivati a Rovereto eravamo molto affamati, ma l’ora di pranzo era lontana, così siamo entrati nel museo e ci siamo
divisi per classi: iniziava la nostra esperienza.
Una responsabile del museo ci ha accolto e ci ha fatto vedere un power-point sull’attività della giornata: ”osservare,
vedere, guardare, percepire”. Attraverso un video abbiamo scoperto che ci sono molte cose che sfuggono all’occhio
umano e che molte volte l’uomo non riesce a percepire certi elementi. Dopo questo laboratorio ci siamo recati in un
bar dove abbiamo mangiato e successivamente ci siamo riposati in un parco. Mentre le prof. si rilassavano sulle panchine del giardino noi giocavamo con le attrazioni del parco e scattavamo foto. Finita la pausa ci siamo incamminati
nuovamente verso il museo per vedere la mostra sulle sculture di Amedeo Modigliani e altri artisti.
E’ iniziata così la seconda parte della nostra gita. La nostra guida ci ha spiegato per prima cosa la vita dell’artista. Per
la forma della faccia delle statue Modigliani aveva preso ispirazione dalle maschere africane. Lo stile era molto bello
e affascinate e abbiamo scoperto che ogni statua aveva una sua storia.
Anna, Emma e Francesca
Ruba Bandiera Medioevale di Gianantonio e Luca al prossimo numero
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SCUOLA SUPERIORE SCUOLA SUPERIORE SCUOLA SUPERIORE SCUOLA SUPERIORE
Il perché di una competenza
informatica: ECDL
1ª PARTE
Ad inizio corso rivolgo ai miei alunni sempre la stessa domanda e cioè “sapete usare il computer?”. Ciò suscita una grande ilarità generale. Le risposte sempre affermative anche se
purtroppo corrispondono ad un approccio pratico che dimostra esattamente il contrario.
Questa generazione di nativi digitali cresce in un ambiente che indubbiamente favorisce l’approccio ai mezzi multimediali. Li predispone fin da piccoli alla gestione di risorse informatiche perché respirano la tecnologia e la sua evoluzione continua. La vivono
come un’esigenza e come uno status symbol ma la conoscenza legata alla multimedialità è precaria se non addirittura nulla. Per loro saper usare il computer è andare su
Facebook, scaricare download musicali e video, navigare senza criterio tra le pagine web
in balia della tecnologia, spesso senza sapere esattamente come gestirla e come sfruttarne appieno le potenzialità. La pericolosità che ne deriva da tutto questo non è solo di creare
una generazione di improvvisatori, affatto preparati nella gestione delle risorse informatiche quindi
fondamentalmente incapaci, ma è qualcosa di ancora più grave. Il pericolo maggiore è dar loro la possibilità di gestire senza alcuna competenza un mezzo potentissimo che può destrutturarli come persone. Pensiamo per un attimo
a tutto il materiale pubblicato nel web e alla gestione dei relativi contenuti. Limitarsi a bloccarne gli accessi con una
password, come alcuni genitori un po’ più esperti saltuariamente fanno, non significa strutturare una competenza. Può
essere utile per un primo approccio ma deve essere necessariamente seguito da un percorso didattico educativo
all’utilizzo del mezzo informatico, attraverso conoscenze puntuali di hardware e software, lo studio dei contenuti, spaziando dalla tecnologia ad un minimo di conoscenza giuridica. I ragazzi infatti non sanno che il web, pur essendo
una società virtuale, soggiace alle regole del nostro ordinamento giuridico. Perché non sanno che una ricerca
web va strutturata per ottenere i migliori risultati e non limitarsi alla lettura di un primo sito visualizzato copiandone pedissequamente i contenuti e incorrendo non solo nelle ire del professore ma, ancor più grave, rischiando il reato di
plagio per aver divulgato come proprio un contenuto intellettuale prodotto da altri? Perché i ragazzi non sanno che
la pubblicazione della loro immagine è tutelata dalla legge, e che non devono abusarne e allo stesso tempo
non subire abusi di identità in rete? La spiegazione è semplice: perché non sono stati educati a tutto questo. Esistono
genitori che delegano esclusivamente al computer conoscenze ed intrattenimenti dei loro ragazzi. A volte si pensa
che avere a casa un figlio, nella propria camera davanti ad un monitor sia più rassicurante che saperlo in giro con
gli amici. Si potrebbe smentire con migliaia di esempi e altrettante sentenze delle procure minorili questa certezza. Mi
limito a dire che un ragazzo consapevole e preparato è una sicurezza, soprattutto per se stesso e per il proprio futuro.
La realtà virtuale è pericolosa, si sovrappone alla vita reale alterandone valori ed emozioni, arrivando a concepire un
gruppo di amici senza averci mai parlato, senza aver condiviso un momento reale di aggregazione. Non è possibile
colpevolizzarli per tutto questo. Più interessante è stimolare la loro curiosità e la loro innata predisposizione per sanare
quell’ignoranza informatica nella quale noi adulti li abbiamo collocati.
I ragazzi in realtà vogliono conoscere, approfondire. I giovani apprendono con interesse tanti contenuti sconosciuti
che dovrebbero invece essere più che acquisiti prima di arrivare a premere il pulsante di accensione di un qualunque
personal. Ecco perché ritengo che la Patente Europea del Computer ECDL o anche ICDL International/European
Computer Driving Licence sia una competenza indispensabile. Il punto di partenza è conoscere, sapere ciò che stanno usando. Attraverso il percorso dei sette moduli previsti per questa certificazione, si sviluppano delle competenze
puntuali sul sistema digitale, conoscenza sul funzionamento del proprio computer, questa realtà di memorie strutturate per supportare e dialogare con la memoria umana. Competenze sui sistemi di archiviazione dei dati, come si
possono strutturare degli archivi di dati programmandone la gestione. Utilizzo puntuale dei programmi diffusi anche
nel mondo del lavoro, sviluppando contestualmente un’autonomia procedurale che dia la possibilità ai ragazzi di affrontare senza alcun problema evoluzioni della stessa tecnologia. Il computer ed i programmi oggi in uso tra un anno
saranno già obsoleti e verranno sostituiti e loro devono essere in grado di gestire autonomamente questa evoluzione
attraverso una conoscenza di base degli strumenti informatici. L’insegnamento non deve essere ancorato all’attuale,
unicamente attraverso la didattica dei pacchetti software in uso, ma proiettata verso l’evoluzione, e questo lo si può
fare arrivando a conoscere i fondamenti che sono alla base dei sistemi. L’ECDL è anche questo.
Strutturare una navigazione corretta, capire le sostanziali differenze tra le tecnologie quindi fare delle scelte più consapevoli e non affidarsi al caso o al consiglio compiacente ed interessato di qualche negoziante. Proteggere i propri dati
da visitazioni non gradite e durante la pubblicazione di propri contenuti, prendere coscienza di una identità virtuale
più pubblica di quanto si possa immaginare e valutarne le conseguenze che ne derivano.
Questa competenza di base la si realizza con il superamento di 7 esami, corrispondenti ai 7 moduli di studio, esami
che si possono sostenere anche all’interno del Collegio Salesiano Astori che dal 2007 è diventato TEST CENTER associato ad AICA ente certificatore. Si ottiene così una certificazione informatica riconosciuta a livello nazionale ed internazionale (150 paesi nel mondo) quale competenza spendibile all’università e nel mondo del lavoro.
Al prossimo numero una breve informativa utile per capire meglio i contenuti e la rilevanza della certificazioni informatiche che noi promuoviamo all’interno della nostra scuola. (continua)
Francesca Antenucci
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SCUOLA SUPERIORE SCUOLA SUPERIORE SCUOLA SUPERIORE SCUOLA SUPERIORE
Martedì 15 febbraio 2011
Rassegna culturale
“Incontro con l’autore”
Prof. Roberto Filippetti
“IL VANGELO SECONDO GIOTTO”
Alla scoperta dei segreti e delle meraviglie nascoste della cappella degli Scrovegni a Padova
C’era un filosofo nel passato che diceva: “Per essere felici bisogna essere almeno in due…” il suo nome era Aristotele. Quando qualcuno scopre, vive, riceve un “qualcosa” di bello non può tenerlo per sé… tanto più grande
è la sua gioia, tanto maggiore sarà il suo desiderio di renderne partecipi gli altri. Nel primo pomeriggio di martedì 15 febbraio presso la sala Triennio del nostro Istituto c’erano
due persone che avevano più di un “qualcosa” di bello da dire
e comunicare alla numerosa assemblea di studenti, insegnanti e
curiosi riunitasi per l’occasione.
La prima persona che abbiamo incontrato è stato l’entusiasta
prof. Filippetti, insegnate, appassionato della storia dell’arte e di
Giotto. Con il supporto della più moderna tecnologia multimediale ha permesso a tutto il pubblico di ammirare le bellezze
della cappella degli Scrovegni così come non è possibile fare
nemmeno dal vivo nella cappella stessa. Le immagini ad altissima risoluzione hanno permesso di poter ammirare dettagli e
particolari che forse nemmeno lo stesso artista avrebbe mai pensato che qualcuno un giorno avrebbe osservato. L’abilità del professore è stata quella di saperne leggere il significato dandone
un’interpretazione cristiana ed artistica molto vicina a quella che
ha spinto lo stesso Giotto a realizzare un’opera tanto maestosa
ed imponente. L’intervento ha tenuto ipnotizzati i giovani presenti in sala. Si è passati con estrema semplicità e
naturalezza da nozioni di tipo matematico-geometrico
a concetti tipicamente artistici, dal contesto sociale di
Giotto a verità della fede cristiana.
Ma il secondo vero protagonista dell’incontro è stato
Giotto stesso. Si, proprio lui! Un artista la cui genialità ha
ancora da parlare e comunicare oggi, a secoli di distanza. Un’artista cristiano che ha incontrato Gesù e a
saputo modellare la sua vita in modo speciale grazie
all’incontro con Lui. Giotto aveva davvero una bella notizia da dare: è la lieta notizia del Vangelo, della risurrezione di quel Gesù in cui credeva! Una notizia bella, una
notizia d’amore vero… e quando qualcuno ha qualcosa di bello da dire cerca di comunicare nel modo
migliore la sua scoperta. Questo è quello che Giotto è
riuscito a fare: il prof. Filippetti ha saputo ridare voce ad un messaggio sempre bello e sempre nuovo. Un messaggio d’amore che ha fatto battere il cuore di tutti coloro che sono stati disposti ad accoglierne il contenuto.
L’incontro con Filippetti non solo ha risvegliato il desiderio di visitare la cappella di Padova ma anche quello di lasciarsi provocare nell’intimo del proprio cuore dalle meraviglie che essa racchiude.
(M.M.)
LOURDES 2011 -­ PELLEGRINAGGIO UNITALSI
15-21 MAGGIO
La sezione Aziendale di Marghera (Ve)
dell’UNITALSI ci comunica che vi sono ancora alcuni posti liberi per pellegrini
ed ammalati per il Pellegrinaggio a Lourdes in programma per il 15-21 MAGGIO 2011.
Per informazioni e/o iscrizioni è possibile rivolgersi a don Carlo Beorchia (346.2347815) o
ad Anna Pasqualini (340.2217854) presso la Scuola Superiore dell’Astori.
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SCUOLA SUPERIORE SCUOLA SUPERIORE SCUOLA SUPERIORE SCUOLA SUPERIORE
CERTAMEN CLUSONENSE
ALL’ASTORI
Il giorno 11 marzo 2011 si è svolta nel nostro Istituto la decima
edizione del Certamen Clusonense.
Si tratta di una gara nazionale di traduzione dal latino finalizzata a valorizzare il patrimonio linguistico e culturale della civiltà
romana antica. Questa prova, alla quale da diversi anni aderisce anche la nostra scuola, spesso con ottimi risultati, è organizzata dall’Istituto Superiore “A.Fantoni” di Clusone (Bergamo).
Si suddivide in due sezioni: la minus (riservata agli studenti fino
al terzo anno di scuola superiore) e la maius (per gli studenti
del penultimo e dell’ultimo anno).
Per quanto riguarda la sezione minus (l’unica a cui aderiscono i nostri licei), i partecipanti sono stati ancora più numerosi
dell’anno scorso.
Nelle classi prime, si è classificato al primo posto Andrea Zanchetta (1° Cl.), al secondo posto Tommaso Scolaro (1° Cl.), mentre al terzo
posto a pari merito si sono classificati: Melanie Bertolin (1° Cl.), Sebastiano Marsili (1° Sc.) e
Mattia Montagner (1° Sc.).
Nelle classi seconde, invece, ha raggiunto il
primo posto Matteo Santoro (2° Cl.), seguito al
secondo posto da Giovanni Facco (2°A Sc.) e,
al terzo posto, a pari merito, Cristiano Trevisin
(2°B Sc.) e Nicolò Missaglia (2° Cl.).
Infine, nelle classi terze, Erika Spironello (3° Cl.) si è classificata prima, Silvia Gazzina (3° Cl.) e Sandy Volpato
(3° Cl.) seconde a pari merito, seguite, al terzo posto, da Francesco Bovo (3°B Sc.).
Alvise Taranto (2° Sc. A)
CALENDARIO RITIRI
QUARESIMA 2011
CLASSI
DATA
LUOGO
1 Sc
7 aprile
Aquileia (UD)
1 ITE +
1 ITT
14 aprile
Aquileia (UD)
1 Cls +
1 Lin
13 aprile
Aquileia (UD)
2e
15 aprile
Camposampiero - Padova
3e
8-9 aprile
Assisi (PG)
3e bis
8 aprile
Mogliano V.to – Oratorio
4e
8 aprile
Albarè e Bardolino (VR)
LE CLASSI 5E SVOLGERANNO IL LORO MOMENTO FORMATIVO
IN PROSSIMITÀ DELLA CONCLUSIONE DELL’ANNO SCOLASTICO;
LA ‘GIORNATA DELLE 5E’ È INFATTI IN PROGRAMMA PER IL PROSSIMO
LUNEDÌ 30 MAGGIO 2011 C/O I CARMELITANI DI TREVISO.
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PELLEGRINAGGIO IN TERRASANTA
DAL 23 AL 30 LUGLIO 2011
Abbiamo chiesto alla guida don Mario Guariento
Perché un pellegrinaggio in Terrasanta?
Così ci ha risposto:
Una volta in vita è necessario andare in Terra Santa!
Assieme alla bellezza e alla sorpresa quotidiana di paesaggi sconvol¬genti, di incontri con mondi e popolazioni interessanti, con religioni diverse, assieme al fascino culturale d’uno spessore storico che si scopre
ad ogni luogo archeologico visitato, per il cristiano costituisce un’ avventura esigente ma indimenticabile
questa di ripercorrere strade e luoghi “dove Gesù Cristo è passato”.
Nella “terra d’Israele” si va anzitutto per leggere quel “quinto vangelo” costituito dalla terra, dalla storia,
dall’archeologia; per radicare quindi in coordinate storico-geografiche precise quei FATTI che costituiscono
il fondamento della nostra religione.
Interprete di quei fatti, perché siano colti come eventi di salvezza, è la BIBBIA, che fa di quella storia di popolo una Storia di Salvezza per tutti i popoli.
Nel paese della Bibbia si va per leggere la Bibbia e innamorarsene! Ne deriverà - nella FEDE - la scoperta
o la riscoperta di un progetto d’umanità ricco e affascinante, degno delle speranze che stanno in fondo al
cuore di ogni uomo serio e preoccupato del senso della sua vita.
SALESIANI COOPERATORI
Domenica 20 marzo presso l’Istituto Don Bosco di VERONA si è svolta la Giornata del Cooperatore dal tema
“EDUCARE NEL QUOTIDIAMO COME DON BOSCO”.
Sappiamo quanto oggi sia in crisi l’atto dell’educare.
Il riferimento a don Bosco, ci richiama alla memoria alcuna connotazioni:
- l’educazione è cosa di cuore
- ho promesso a Dio che fin l’ultimo respiro sarà per i miei giovani
- in ogni giovane, anche il più disgraziato, c’è un punto accessibile al bene
- non basta che amiate ma occorre che i giovani sentano di essere amati
Il richiamo al quotidiano esprime ferialità, continuità, vicinanza, accompagnamento. Come Don Bosco
significa, cercando di intuire quello che Don Bosco farebbe oggi, qui, in questa situazione. Cosa ci invita
don Bosco oggi? L’ atteggiamento dovrà essere quello dell’umiltà, cioè della consapevolezza della nostra
misura e della disponibilità a crescere.
I Salesiani Cooperatori di Mogliano ricordano la salesiana cooperatrice Fedora De Prà in Girardi deceduta a 99 anni. Donna forte, piena di vita, mente lucida fino agli ultimi giorni, sempre disponibile col sorriso
aperto. Dalla battuta pronta ed arguta, godeva nel recitare allietando gli incontri del gruppo. Alcuni anni
fa aveva partecipato ad un concorso in una trasmissione televisiva giungendo in finale. Era cooperatrice
con promessa dal dicembre del 1994. L’Associazione la ricorda con affetto e nella preghiera di suffragio.
Le nostre offerte: Sono state donate 1.000,00 euro a suor Elisa Tonello FMA missionaria in Etiopia;
500,00 euro a don Filippo Perin missionario in Etiopia; 300,00 Radio Maria e 300,00 Telefono azzurro.
SERVIZIO ORIENTAMENTO COSPES
L’attività di orientamento svolta nell’attuale A.S.
2010-2011 si è caratterizzata per una maggiore attenzione al dialogo con i genitori, attraverso colloqui da parte degli operatori del
COSPES e del coordinatore di classe. Ecco gli
indici di gradimento per il servizio svolto:
I genitori hanno apprezzato in particolare l’attenzione rivolta agli interessi, alle attitudini e
alle potenzialità dei figli rispetto la loro crescita
personale e scolastica. Abbiamo rilevato un’efficace comunicazione tra allievi, scuola, genitori e operatori del COSPES. In particolare i genitori si sono dimostrati partecipi, interessati al confronto e attenti anche all’orientamento specialistico che il COSPES offre
alla scuola dell’Astori.
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CI SEGNALANO CHE…
IN RICORDO DI DON LUIGI BAROSCO
A sei mesi dalla scomparsa, alle ore 18,00 di sabato 19 marzo u.s. c’è stata una santa Messa nella chiesa parrocchiale B.V. del Carmelo alla Favorita di Mestre. Presiedeva la celebrazione don Severino De Pieri con accanto il parroco
Don Gianpiero Lauro, l’emerito Don Vittorio Foffano, il nostro direttore Don Maurizio Tisato, il Maestro Don Sandro Vanzin
ed altri sacerdoti salesiani. Ad animare la celebrazione erano i “suoi”cantori che per tanti anni l’avevano apprezzato e
stimato: il coro “A.Luciani” della Favorita, fondato e diretto per decenni da Don Luigi, quello della Parrocchia di S. Pietro
Orseolo e i cantori della Parrocchia di Carpenedo. Dirigeva il M° Mario Carraro allievo del defunto.I canti della messa
erano tratti dal vastissimo repertorio lasciato da Don Luigi. Al termine della celebrazione sono stati eseguiti alcuni brani,
particolarmente significativi ed apprezzati, composti dallo stesso don Barosco.
GRUPPO RICERCA STORICA ASTORI
17 marzo 2011: 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Il Gruppo di Ricerca Storica Astori si fa promotore di alcune manifestazioni in Mogliano. Dopo l’alzabandiera in piazza con sindaco e numeroso
popolo, viene posta una corona d’alloro ai Caduti moglianesi del
22.03.1849 Antonio Pilon e Luigi Vanin (breve spiegazione di don
Polo). Commemorazione in Municipio e di seguito l’inaugurazione
della Mostra su “Il Risorgimento a Mogliano” esposta in città nella
Galleria Avogadro, con presentazione ancora di don Polo e taglio
del nastro.
UN EX ALLIEVO DELL’ASTORI “GIUSTO TRA LE NAZIONI”
Mons. Oddo Stocco (1892-1958) a 53 anni dalla sua morte, è stato proclamato “Giusto tra le Nazioni”dallo Yad
Vashem di Gerusalemme, l’Ente nazionale israeliano per la Memoria della Shoah e il ricordo delle persone che rischiarono la loro vita per aiutare gli ebrei. Mons. Stocco negli anni 1943-45, da parroco di San Zenone degli Ezzelini, con la
collaborazione di 22 famiglie della sua Comunità, diede ospitalità, salvando la loro vita a 53 persone di fede ebraica.
Da giovane, Oddo prima di frequentare il seminario diocesano di Treviso era stato allievo del Collegio dei Salesiani
“Astori” di Mogliano Veneto. (da “Vita del popolo” 20.3.2011).
UNA GIORNATA A LANCIANO – MANOPPELLO – LORETO : SABATO 14 MAGGIO 2011
Lanciano: provincia di Pescara: MIRACOLO EUCARISTICO: nella chiesa dei cappuccini si conservano ancora dopo
1300 anni la particola diventata carne e il vino diventato sangue
Manoppello: la veronica, cioè la vera icona/immagine del solo volto di Cristo, impressa in un velo di donna soprannominata appunto Veronica (Dante e Petrarca videro l’immagine nella basilica di s. Pietro là dove ora c’è la PIETÀ di
Michelangelo) la potremo contemplare nella Basilica del SANTO VOLTO.
Vi è annessa anche una mostra che illustra la sua straordinarietà e lo stretto rapporto con il volto dell’uomo della Sindone di Torino.
Loreto: potremo contemplare con grande emozione i 3 muri perimetrali della casa della Madonna dove avvenne
l’annunciazione. Nella preparazione (venerdì 29 aprile 20.45 sala sopra il teatro) sarà spiegata la storia e il rapporto
che quei 3 muri hanno con la casa/grotta di Nazareth.
PREPARAZIONE: venerdì 29 aprile, ore 20.45, sala sopra il teatro.
CELEBRAZIONI PASQUALI NELLA CHIESA DEL COLLEGIO ASTORI
Giovedì Santo ore 18.00: Santa Messa “in Coena Domini”
Venerdì Santo ore 18.00: “Actio Liturgica”
Sabato Santo Servizio Confessioni dalle ore 9.00-12.00 e dalle 15.00-19.00
ore 20.30 Veglia Pasquale
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Don Pascual Chávez Villanueva è messicano, nato a Real de
Catorce (San Luis de Potosì), zona mineraria nel cuore del nord
del Messico, il 20 dicembre del 1947. Frequenta la scuola salesiana a Saltillo (stato di Coahuila): qui nasce la sua vocazione
e matura l’intenzione di seguire Don Bosco. Emette la sua prima professione nell’agosto del 1964 ed è ordinato sacerdote
a Guadalajara l’8 dicembre del 1973. Studia a Roma all’Istitituto Biblico dove ottiene la licenza in Sacra Scrittura e consegue il dottorato in Teologia Biblica alla Università Pontificia di
Salamanca (Spagna). Oltre che in possesso di titoli ecclesiastici, don Chávez ha ottenuto il titolo di insegnamento basilare di
discipline scientifiche. L’una e l’altra formazione lo hanno reso
un uomo concretamente spirituale. La lingua madre del Rettor
Maggiore è lo spagnolo, ma parla correttamente l’inglese e l’italiano. Comprende anche il tedesco, il francese e l’ebraico.
É una persona di dialogo che affronta i problemi immediatamente senza rimandarli ad altro tempo. Capace di captare le
problematiche e affrontarle alla radice con tenacia e costanza,
coinvolgendo le parti in causa e indirizzandosi alle soluzioni intraviste. Persona preparata di profonda cultura, è notevole in lui
il senso delle cose che lo rende uomo pratico e concreto, figlio
di quella sensibilità latino-americana che imposta la sua lettura
cristiana della vita sull’uomo e la sua realtà quotidiana. L’aggiornamento costante sui fatti della vita e della storia, lo ha reso
particolarmente attento ai segni dei tempi. E’ Rettor Maggiore
dei Salesiani dal 2002 ed è stato riconfermato nel 2008.
all’ASTORI il 19-20 APRILE 2011
PROGRAMMA DELLA VISITA
martedì 19 APRILE
ORE 20,45 - SERATA ORGANIZZATA DA EX ALLIEVI E ORATORIANI
Spettacolo “Tracce di Cielo”:
si esibisce la compagnia teatrale dell’oratorio di Chioggia
“Buona notte” del Rettor Maggiore ai giovani presenti
Invitati alunni e loro famiglie, docenti e amici dell’Astori
mercoledì 20 aprile
mattinata: incontro con gli alunni dell’Astori
pomeriggio: il Rettor Maggiore predica il Ritiro Spirituale
alla Comunità Educativa e Pastorale dell’Astori.
ORE 17,00
S.MESSA CONCLUSIVA
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Astori Notizie - Aprile 2011