Preparazione all’intervento e fattori di rischio Prof. F.Boccardo AA 2012-2013 Preparazione all’intervento e fattori di rischio - Pt. Ambulatoriale - Pt. Ricoverato - Pt. osservato in urgenza Preparazione all’intervento e fattori di rischio - Natura della malattia - Intervento proposto - Condizioni cliniche del pt. - Valutazione dei fattori di rischio - Risultati delle procedure diagnostiche e terapeutiche atte a migliorare le condizioni generali del pt. - Stato di preparazione all’intervento Stabilire la necessità dell’intervento - Il pt. giunge normalmente con una sospetta patologia chirurgica e indagini a supporto di tale sospetto - Valutare i segni clinici più rilevanti, rivisitare la storia clinica, valutare le indagini di laboratorio e strumentali. - Valutare la necessità dell’intervento - Prescrizione di eventuali ulteriori indagini diagnostiche - Considerare possibili opzioni terapeutiche alternative - Spiegazione al paziente e ad eventuali famigliari Pianificazione peri-operatoria - Timing chirurgico - Sede dell’intervento - Tipo di anestesia - Preparazione pre-operatoria - La valutazione del rischio chirurgico nella fase peri-operatoria: Intra-operatoria → sino a 48h dopo Post-operatoria → sino a 30 gg dopo Valutazione pre-operatoria Identificare eventuali co-morbilità che possono influenzare il risultato dell’intervento (anamnesi, e.o., fattori correlati all’età, sesso, progressione della malattia) In caso di co-morbilità rilevanti o di patologie associate non ben compensate, utile rivolgersi a internisti o specialisti di riferimento. rischio cardiologico rischio di insufficienza respiratoria pt. immunodepresso rischio di insufficienza renale pt. diabetico VALUTAZIONE DEL RISCHIO pt. anemico pt. con coagulopatia pt. con insufficienza epatica pt. con alterazioni ematologiche pt. con disfunzione endocrina a. Valutazione del rischio cardiologico 1. Rischio anestesiologico, ASA classification I 0% pt. sano II 0.17% malattia sistemica di bassa gravità III 4,3% malattia sistemica grave con limitazione funzionale ma non disabilitante IV 10.0% pt. moribondo con prospettiva di sopravvivenza di 24 h con o senza intervento a. Valutazione del rischio cardiologico 2. Criteri di Goldman Anamnesi (età, pregresso IMA) Esame clinico (aritmie, stenosi valvolare aortica) ECG Stato generale (PO2, PCO2, ioni creatinina, ecc.) Tipo di intervento (addominale, toracico, d’urgenza) 4 classi, a seconda del punteggio: I 0.9% II 7.1% III 16.0% IV 63.6% a. Valutazione del rischio cardiologico 3. Revised Cardiac Risk Index: Tipo di chirurgia ad alto rischio Storia di patologia cardiaca ischemica Storia di insufficienza cardiaca congestizia Storia di patologia cerebrovascolare Trattamento pre-operatorio con insulina Valore pre-op di creatinina superiore a 2.0 mg/dl a. Valutazione del rischio cardiologico Valutare rapporto tra rischio/beneficio e opportunità di trattamento peri-operatorio per ridurre il rischio: tipo di anestesia trattamento della patologia cardiaca attento monitoraggio peroperatorio Timing chirurgico dopo IMA Quanto tempo è passato dall’evento cardiaco Valutazione del rischio ischemico (valutazione clinica e indagini diagnostiche) Qualunque pt. può essere valutato ai fini chirurgici dopo un IMA (entro 7 giorni) o dopo IM recente (tra 7 e 30 giorni) Il rischio di re-infarto è generalmente considerato basso in assenza di rischio ischemico Generalmente, è raccomandata un’attesa di 4-6 settimane dopo IMA per la chirurgia di elezione Trattamento post-operatorio Ridurre il carico adrenergico correlato all’intervento chirurgico (Beta-bloccanti) Blocco dell’attivazione piastrinica e prevenzione della trombosi microvascolare (antiaggreganti) b. Valutazione del rischio di insufficienza respiratoria Sia in chirurgia toracica che in chirurgia generale Meno rischi in chirurgia dell’estremità e neurochirurgia Pt. > 60 aa., candidati ad interventi di chirurgia toracica o addominale maggiore Pt. con associate patologie internistiche, fumatori o con sintomatologia polmonare manifesta. b. Valutazione del rischio di insufficienza respiratoria FEV1 (volume espiratorio massimo nel I secondo) FEV1 < 0.8L / sec or 30%, alto rischio FVC (capacità vitale forzata) DLCO (capacità di diffusione del monossido di carbonio) Interventi che possono ridurre le complicanze respiratorie Sospensione del fumo Terapia con broncodilatatori Terapia antibiotica per infezioni pre-esistenti Trattamento di pt. asmatici con steroidi c. Valutazione del rischio di insufficienza renale Circa 5% della popolazione adulta soffre si un certo grado di insufficienza renale Opportuno identificare in questi pts. eventuali alterazioni cardiovascolari, circolatorie, ematologiche e metaboliche secondarie alla disfunzione renale Attenta anamnesi ed e.o. pregresso IM o sintomi di ischemia cardiaca sovraccarico di liquidi tolleranza all’attività fisica Valutazione del rischio di insufficienza renale 1 2 3 4 5 6 7 8 ECG Profilo biochimico Esame emocromocitometrico completo In caso di sospetta cardiopatia, Rx Torace Esame urine completo ed elettroliti urinari, più utili per identificare un’insufficienza renale intercorsa Anemia (eritropoietina, per ridurre la necessità di trasfusioni) Alterazioni emocoagulative (PT, APTT) Alterazioni del numero e della funzionalità piastrinica. Periodo peri-operatorio in pts. con IR -K - Ca -P - Ph - Na - Pt. in dialisi (controllo del volume circolante e del K) - Evitare farmaci nefrotossici - Mantenere un’adeguata volemia - Attenzione al dosaggio dei farmaci ! d. Valutazione del rischio pre-operatorio nel pt. con insufficienza epatica Valutazione del rischio pre-operatorio nel pt. con insufficienza epatica Child-Pugh Scoring System Encefalopatia Ascite Bilirubinemia Albuminemia PT INR Class A, B, C e. Valutazione del rischio pre-operatorio nel pt. con disfunzione endocrina Monitoraggio attento per l’identificazione dei segni di stress metabolico correlato all’inadeguato controllo endocrino durante l’intervento e nel decorso post-operatorio. Diabete mellito Ipertiroidismo Ipotiroidismo Insufficienza surrenalica Feocromocitoma f. Valutazione del rischio pre-operatorio nel pt. diabetico 1. Controllo glicemico adeguato 2. Presenza o meno di complicanze diabetiche patologia cardiaca circolatoria retinopatia neuropatia (cardiopatia autonomica cardiaca con possibile scompenso cardio-respiratorio) nefropatia 3. Frequenti controlli della glicemia nel periodo post-operatorio g. Valutazione del rischio pre-operatorio nel pt. immunodepresso Immunodepressione da chemioterapia terapia immunosoppressiva immunodeficienza acquisita fistola linfatica ad alta portata Goal : migliorare la funzione immunitaria prima dell’intervento, minimizzare il rischio d’infezione e di deiscenza della ferita chirurgica. h. Valutazione del rischio pre-operatorio nel pt. con alterazioni ematologiche - Anemia - Coagulopatie congenite o acquisite - Stato di ipercoagulabilità Profilassi antitrombotica (modalità di esecuzione secondo l’EBM) Valutazione del rischio pre-operatorio nel pt. anemico Decisione di trasfondere il pt. in fase preoperatoria - fattori di rischio per ischemia miocardica - previsione di sanguinamento durante l’intervento - valore di Hb tollerati 6-7 g/dl Valutazione del rischio pre-operatorio nel pt. con coagulopatia - Alterazioni della coagulazione su base congenita, farmacologica, da insufficienza d’organo - Pt. in TAO - Pt. con tromboembolia polmonare o arteriosa - TVP ed embolia polmonare FILTRO CAVALE Indice di Wells Fattori di rischio di tromboembolismo venoso - Età Neoplasia Varici Obesità Storia di TEV Ipercoagulabilità Stato settico Dopo TEV, rischio di recidiva alto nelle prime 20 settimane Profilassi anti-trombotica Livelli di rischio Basso rischio Chirurgia minore Pt. < 40 aa. senza fattori di rischio Rischio moderato Chirurgia minore in pt. con fattori di rischio Chirurgia in pt. fra 40 e 60 aa., senza fattori di rischio Alto rischio Chirurgia in pt. > 60 aa. o tra 40 e 60 aa. con fattori di rischio Altissimo rischio Chirurgia in pt. con fattori di rischio multipli Profilassi anti-trombotica → Eparina a bpm, 4.000 U.I. 12 h prima dell’intervento, sino a 2 ore prima oppure, 6-12 ore dopo. → Bendaggi, calze elastiche, mobilizzazione precoce, compressione pneumatica intermittente Indicazioni al filtro cavale - Controindicazione agli anticoagulanti - Complicanze della terapia anticoagulante - Recidiva delle embolie durante la terapia anticoagulante - Interventi chirurgici Cateterizzazione giugulare interna o attraverso vene femorali, appena al di sotto delle vene renali RISCHIO CHIRURGICO NELL’ANZIANO Aspettativa di vita Impero romano: 28 anni Inizio ‘900: 45 anni Progresso tecnologico e medico + migliore qualità di vita XXI secolo: sopravvivenza > 80 anni Popolazione di soggetti operati sempre piu’ in eta’ geriatrica ↓ Patologie concomitanti ↓ Rischio operatorio aumentato Fattori di rischio 1) CORRELATI ALL’ETA > funzione polmonare > funzione cardiovascolare > funzione renale > funzione SNC > funzioni nutrizionali 2) CORRELATI ALLA CHIRURGIA E AI FARMACI > allettamento > analgesia post-operatoria > effetti delle infusioni > somministrazione di farmaci > effetti della terapia intensiva FATTORI DI RISCHIO CORRELATI ALL’ETÀ Funzione polmonare Riduzione di pO2 e FEV1/FVC riflesso tosse clearance mucociliare + dolore e costrizione da bendaggio PREVENZIONE • Analgesia • Fisioterapia • Allettamento breve Atelettasie infezioni polmonari ipossiemia Funzione SNC FATTORI DI RISCHIO CORRELATI ALL’ETÀ Riduzione neurotrasmettitori (acetilcolina) Confusione mentale e disorientamento Ipotensione ortostatica da allettamento Incapacità di reagire al freddo Ipotermia Riduzione funzione renale Acidosi lattica Aritmie e ridotta clearance farmaci Delirio PREVENZIONE Mantenere oggetti familiari vicno al pz Stimoli orientativi (calendario, orologio) Fonte luminosa notturna Rassicurare ed orientare il pz Ridurre la somministrazione e dosaggio farmaci Trattare l’ ipotermia Funzione renale FATTORI DI RISCHIO CORRELATI ALL’ETÀ Riduzione della funzione renale Riduzione della eliminazione dei farmaci Rischio sovradosaggio Funzioni nutrizionali Prevalenza malnutrizione tra 70 e 80 aa = 5% Riduzione difese immunitarie Aumento di morbilità e mortalità post-operatoria Indicatori Dosaggio albumina sierica Transferrina Tireoglobulina Prealbumina legante tiroxina Conta linfociti PREVENZIONE Nutrizione parenterale totale (TPN) apporto proteico da 0.9 -1.0 a 1.3 -1.5 g/kg/die + integrazione oligoelementi e vitamine FATTORI DI RISCHIO CORRELATI ALLA CHIRURGIA Allettamento Perdita mobilità autonoma Diminuzione grasso sottocutaneo Aumento lassità cutanea Piaghe da decubito PREVENZIONE - Programma riabilitativo - Riduzione pressione : rotazione paziente materassi e velli antidecubito) FATTORI DI RISCHIO CORRELATI ALLA CHIRURGIA Analgesia post-operatoria Il pz anziano è più suscettibile agli eventi avversi dei narcotici: confusione mentale, ileo, ipoventilazione PREVENZIONE Analgesia epidurale → Simpaticolisi Ipotensione Blocco intercostale FANS → emorragie GI, disfunzioni renali FATTORI DI RISCHIO CORRELATI ALLA CHIRURGIA Effetti delle infusioni Sovraccarico dell’apparato circolatorio Anasarca, Edema polmonare Scompenso cardiaco congestizio Iperinfusione di soluzioni saline Iperidratazione ipertonica Riduzione ht (da emodiluizione) Scompenso cardiaco Coma iperosmolare PREVENZIONE → CVC FATTORI DI RISCHIO CORRELATI ALLA CHIRURGIA Somministrazione di farmaci Riduzione massa corporea Riduzione acqua corporea totale Distribuzione dei farmaci in volume minore Riduzione funzione renale Riduzione clearance dei farmaci Riduzione performance delle strutture sensitive Maggiore e più duratura azione di narcotici e sedativi PREVENZIONE → Monitoraggio dosaggio farmaci FATTORI DI RISCHIO CORRELATI ALLA CHIRURGIA Effetti della terapia intensiva “Sindrome da terapia intensiva” - diminuzione di visus udito percezione tattile - disorientamento spazio-temporale - agitazione psicomotoria - confusione mentale - disturbi percettivi (allucinazioni) Prevenzione delle complicanze nella chirurgia dell’anziano Screening dei deficit cognitivi ed affettivi Eliminare farmaci : disfunzioni cognitive ritardo riconoscimento complicanze Accertare stato nutrizionale Profilassi tromboembolie ed emorragie intestinali Profilassi antibiotica Precoce fisioterapia (deambulazione) : evitare complicanze respiratorie e cardiovascolari Precoce dimissione Adeguata assistenza domiciliare