UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “G. d’ANNUNZIO” CHIETI
SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA
Direttore: Prof. Ferdinando Romano
INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
Valutazioni, Effetti, Rischi, Metodologie e Legislazione
CAMPI ELETTROMAGNETICI E AMBIENTE
OSPEDALIERO
Specializzando
Dott. Gianfranco CARAMANICO
Relatore
Prof. Francesco SCHIOPPA
Anno Accademico 2002 - 2003
INTRODUZIONE
I campi elettrici e magnetici (CEM) rientrano nella categoria
delle radiazioni non ionizzanti “Non Ionizing Radiation”
(NIR),che formano una parte dello spettro elettromagnetico
 Un corpo elettricamente carico è in grado di generare
nello spazio circostante un campo elettrico.
 Il movimento di una carica elettrica, produrrà oltre al
campo elettrico anche un campo magnetico (se la corrente
è stazionaria il campo è statico).
 Un campo elettromagnetico (EM) è composto da campi
elettrici e magnetici variabili nel tempo. Laddove vi è un
passaggio di corrente alternata vi sarà quindi anche
presenza di un campo elettromagnetico
CONCETTI GENERALI DI FISICA
Dal punto di vista fisico bisogna osservare che l’Energia del
fotone (il quanto di energia ed impulso associato al CEM) è
proporzionale alla frequenza: Eγ = hν = hc/λ . Ciò assicura
che fintanto che λ>>d (dimensione delle strutture molecolari o
cellulari) non ci sono criticità per esposizioni di breve durata
(per le Ionizing Radiation λ≈d e basta anche una breve
esposizione per danneggiare parzialmente le strutture).
Apparecchi di comune e diffuso utilizzo hanno assunto
l’aspetto di sorgenti potenzialmente nocive per il fatto di
emettere campi elettromagnetici sia a frequenza bassa (50Hz
per gli elettrodomestici) sia a frequenza elevata (900MHz per
i telefonini cellulari).
In una abitazione il valore medio dell’intensità del campo
elettrico varia da qualche volt a circa 15 v/m, il campo
magnetico da circa 0.1µT a circa 100µT.
In ambienti di vita: i campi elettrici e magnetici
immediatamente al disotto delle linee di trasmissione possono
raggiungere rispettivamente 12kV/m e 30µT. Attorno agli
impianti di produzione e alle sottostazioni si possono trovare
campi elettrici fino a 16kV/m e campi magnetici fino a 270µT.
In ambienti di lavoro: i lavoratori addetti ai forni di
induzione, le celle elettrolitiche industriali, quelli addetti alla
manutenzione delle linee di trasmissione e di distribuzione, i
saldatori possono essere esposti a campi magnetici fino a
130mT, sono esposti a campi decisamente molto più bassi i
lavoratori negli uffici a contatto con fotocopiatrici e
videoterminali
Radiazioni non ionizzanti “Non Ionizing Radiation”
(NIR)
Tuttavia è noto oggi che per lunghe esposizioni a NIR di
apprezzabili intensità non si possono escludere danni a
soggetti biologici. Infatti dal punto di vista biologicocellulare va osservato che la cellula ha il nucleo caricato
a dominanza positiva, mentre la membrana cellulare è
carica a dominanza negativa. Poiché la cellula si nutre
per “osmosi elettromagnetica”, se subisce l’aggressione
di una forte influenza negativa dall’esterno si verifica
un’inversione di carica fra nucleo e membrana e la
cellula “impazzisce”.
EFFETTI DOVUTI ALL’ESPOSIZIONE A
CAMPI ELF
 Effetti indiretti
 Effetti a lungo termine
 Cancerogenesi
Il solo modo in cui i campi ELF interagiscono, in
pratica, con i tessuti viventi è mediante l’induzione di
campi elettrici e correnti.
Gli Studi Epidemiologici
 Uno studio epidemiologico può dire che probabilmente,
ma non certamente, la causa A produce la malattia A' .
 Le associazioni create fra campi elettromagnetici e
alcuni tipi di malattie sono deboli quindi occorre
aggiungere a tali associazioni anche delle conferme di
carattere biologico per capire bene cosa accade.
Gli studi epidemiologici
 Il principale ostacolo di uno studio epidemiologico è
l’esistenza di fattori (a volte non noti) che hanno
agito contemporaneamente alla causa primaria
(cofattori).
 Esempio: nella ricerca della relazione tra campi
magnetici da elettrosmog e leucemia un cofattore è la
radioattività.
 I risultati a cui uno studio epidemiologico giunge sono
rappresentati in termini di rischio relativo
SAR (SPECIFIC ABSORBITION RATE)
L’energia assorbita è detta tasso di assorbimento specifico e
viene indicata con il parametro dosimetrico SAR definito
come la quantità di potenza trasferita ad un’unità di massa
del corpo: SAR = AW / Am = AV / ρV
AW: è la potenza trasferita ad una massa unità Am.
AV: è il volume contenente la massa Am.
ρ: è la densità della massa Am (d= massa per volume)
Nel caso del volume intermedio del corpo possiamo ottenere
il così detto SAR medio (average SAR)
SAR medio = W / M = Potenza assorbita dal volume V
Massa del volume
SAR MEDIO (AVERAGE SAR)
Il SAR medio esprime la potenza media assorbita dall’intero
volume, condizionato da variabili:
Fisiche: frequenza, polarizzazione, modulazione, densità di
potenza, caratteristiche del campo, tecniche di misura ecc.
Biologiche: proprietà dielettriche del corpo, dimensione,
orientamento rispetto alle linee di forza, ecc.. questi si
modificano in funzione di diversi fattori quali vestiti, peli,
spessore della cute, sesso, età ecc.
Ecco perché la dosimetria delle radiazioni e. m. presenti molti
problemi.
EFFETTI DOVUTI ALL’ESPOSIZIONE A
CAMPI A RF E MO (MW)
 Effetti termici: I campi RF inducono un riscaldamento
dei tessuti. L’eventuale danneggiamento dei tessuti
biologici è dovuto al fatto che tale riscaldamento risulta
localizzato e di difficile smaltimento da parte
dell’organismo
 Effetti non termici: quelli derivanti da una lunga
esposizione a campi RF di bassa intensità : le
modificazioni comportamentali, problemi riproduttivi,
cambiamenti ormonali, mal di testa, affaticamento ed
effetti cardiovascolari.
L’AMBIENTE OSPEDALIERO E I CAMPI
ELETTROMAGNETICI






Operatori sanitari
Degenti
Personale amministrativo
Personale ausiliario
Utenti esterni
Visitatori
 FATTORI DI RISCHIO
FISICI
• Laser
• Microclima
• Radiazioni ionizzanti
• Radiazioni non
ionizzanti
• Rumore
• Ultrasuoni
• Illuminazione
• Videoterminali
• Movimentazione
manuale dei carichi
CHIMICI
• Acidi e basi forti
• Alcoli, eteri, esteri
idrocarburi alogenati
• Aldeidi e chetoni
• Anestetici
• Antiblastici
• Composti marcati
• Detergenti
• Formaldeide
• Mezzi di contrasto
 FATTORI DI RISCHIO
BIOLOGICI
•
•
•
•
•
•
Mycobacterium tuberculosi
Rischi nei Laboratori di analisi
Virus dell’epatite B
Virus dell’epatite C
Virus dell’immunodeficienza acquisita
Agenti allergizzanti
RISCHIO DA RADIAZIONE (NIR) NELLA
STRUTTURA OSPEDALIERA
Il rischio da radiazioni non ionizzanti, negli ospedali, è
presente in tutti quei luoghi in cui siano in uso macchine
elettriche in genere
 Laboratori (chimici, biologici, microbiologici, di fisica e
chimico fisica):
 Ambulatori, centri e servizi di diagnosi, sale operatorie,
sale settorie e camere mortuarie:
 Centri e servizi tecnologici
APPLICAZIONE DEI CAMPI E.M. NELLE
STRUTTURE SANITARIE
• La Marconiterapia: frequenze di emissioni tra 27,12 e
40,68 MHz, la potenza emessa fino a circa 500W,valori
di campo elettrico di 1000V/m, in vicinanza della
consolle di comando i valori sono circa 100V/m
• La Radarterapia: esposizione ad un campo e.m. con f.
di 433,- 915,- 2450 MHz. con densità di potenza tra
10mW/cmq e 100mWcmq
• L’ipertermia: i tessuti biologici sottoposti a
temperature tra 40°C e 45°C con f. 13,56,- 433,92,2450MHz.
• La risonanza magnetica nucleare (RMN)
APPARATI A RISONANZA MAGNETICA
NUCLEARE (RMN)
 Risultano fondamentali: l’idonea scelta del sito di
istallazione e l’assicurazione di opportune schermature
della sorgente, di solito il sistema è racchiuso in una gabbia
di Faraday.
 Nelle strutture dovranno essere affissi:
 Zone ad accesso controllato
 Zone di rispetto
CONTROLLO FISICO DELL’AMBIENTE
E DELLE ATTREZZATURE
 La sorveglianza fisica comprende essenzialmente un
controllo adeguato della sorgente, la misura del campo
e.m. e la messa in atto delle necessarie procedure di
bonifica ambientale.
 Il controllo della sorgente prevede in primo luogo
l’accertamento della regolare copertura delle norme di
omologazione, nonché la dotazione delle prescrizioni di
sicurezza indicate dal costruttore.
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
 In merito alle conoscenze biologiche disponibili
 Si parla frequentemente di “leucemia”, come effetto di
esposizioni ai campi elettrici e magnetici. La parola
aggrega numerose entità cliniche che si differenziano
sostanzialmente per meccanismo patogenetico e per
target di popolazione, tanto che appare improvvida la
generalizzazione in un’unica categoria dei fattori di
rischio etiologici.
 In merito alle conoscenze biologiche disponibili
 Nelle leucemie infantili c’è
una convincente evidenza
sull’esistenza di un
processo leucemogeno che
inizia già nella vita fetale:
questo dovrebbe porre
grande attenzione su
fattori di rischio genetici,
comportamentali ed
ambientali delle madri.
 Gli innumerevoli studi su
animali, linee cellulari ed
altri modelli biologici,
testimoniano un’assenza di
effetti biologici significativi
dei campi elettromagnetici
a radio frequenza (a
esposizione brevi “acute”)
tali da configurare un
rischio di salute trasferibile
all’uomo
 Per quanto concerne lo stato delle conoscenze su
campi elettromagnetici a radiofrequenza (RF)
 Sulla base di un’approfondita revisione della letteratura
scientifica l’OMS ha concluso che le attuali evidenze non
depongono per effetti negativi imminenti sulla salute
dell’esposizione a tali campi.
 Tuttavia, esistono ancora alcuni gap conoscitivi sugli effetti
biologici (da esposizione a lungo termine “cronica”) da
colmare mediante ulteriori ricerche.

Per quanto concerne gli studi epidemiologici
finora pubblicati sull’associazione tra salute e
campi elettromagnetici
 Essi hanno generalmente incluso scarse misure di
esposizione o in alcuni casi nessuna misura così che
resta incerto il livello di esposizione ai campi
elettromagnetici a radiofrequenza (RF) dei soggetti in
studio e talvolta addirittura non è certo che i soggetti
studiati abbiano avuto una qualsiasi esposizione.
 Per questo motivo, gli studi futuri dovranno
migliorare la dosimetria ed in particolare dovranno
includere misure di esposizione individuale, non solo
misure di esposizione di gruppi di soggetti, o almeno
delle buone stime
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Un campo elettromagnetico