ANNO XIV - N.1
GENNAIO 2013
VARESEFOCUS
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Editoriale
Le attese dalle urne
Q
Giovanni Brugnoli
uando uscirà il prossimo numero di Varesefocus si saranno già svolte le elezioni politiche
di fine febbraio. L'Unione degli Industriali della Provincia di Varese, che mi onoro di
presiedere, non ha mai dato e non darà mai indicazioni politiche. Nel suo statuto è previsto il
principio dell'equidistanza dai partiti e del rifiuto di ogni forma di collateralismo. E' un principio
sacrosanto per ogni organizzazione di rappresentanza di interessi della società civile. L'Unione
Industriali è una di quel tipo, quelle che Giuseppe De Rita ha definito le "società di mezzo", che
stanno a metà strada tra la sfera della politica e, per l'appunto, la società, delle cui componenti
esse si fanno portavoce. Queste ultime devono essere libere di dialogare con chiunque sia al
governo. Diversamente, verrebbe meno la loro finalità prioritaria. Ma proprio perché hanno il
compito di essere portavoce delle istanze della propria compagine associativa, esse hanno anche
il dovere di dire la loro in ordine alle rispettive aspettative. Nel mio caso, quelle
dell'imprenditoria industriale di questo territorio.
Eccomi dunque. Non per fare un elenco di richieste o di cose da fare. Sarebbe troppo lungo. Ma
solo per dare qualche indicazione di massima. O, se si preferisce, di metodo.
La prima indicazione è che mi auguro possa uscire dalle urne un quadro di certezze per quanto
riguarda la governabilità. Che ci sia bisogno di importanti riforme, è risaputo. Per fare le riforme
e farle bene, ben meditate e ponderate, occorre una prospettiva di tempo e di stabilità lunga.
La seconda è che, come afferma da tempo Massimo Cacciari, le categorie di Destra e Sinistra
sono superate dopo la caduta del Muro di Berlino. Le contrapposizioni ideologiche devono
lasciare il posto ad un confronto pragmatico che abbia sempre presente l'interesse generale. E
l'augurio, a questo proposito, è che la campagna elettorale sia improntata a ragionamenti sereni
bandendo litigiosità e promesse populiste.
La terza e ultima indicazione è che si sappia conciliare il necessario rigore nei conti pubblici con
la necessità di rianimare il sistema economico per ricreare occupazione e maggior reddito. Ciò
che è stato fatto sul piano del risanamento della finanza pubblica è solo un inizio. Guai a
pensare di abbandonare quella strada virtuosa o, peggio, di rinnegarla. I nostri figli, sui quali
pesa già, neonati compresi, un onere di debito pari a 30.000 euro ciascuno, ci guardano e ci
chiedono di cambiare passo rispetto al passato. Non si tratta di rinnegare giuste conquiste
sociali, ma di garantire il necessario equilibrio dei relativi costi.
Per riavviare il ciclo economico, con l'obiettivo di riportare occupazione e redditi su soglie più
elevate, occorre rimettere l'impresa al centro. Occorre cioè intervenire su tutti quei fattori che
determinano la competitività del sistema produttivo: dalle semplificazioni amministrative, al costo
dell'energia, al costo del denaro, ma non solo. Contano anche la riduzione della spesa pubblica
corrente e l'eliminazione degli sprechi per tornare a fare investimenti nella modernizzazione del
paese, oltre a una maggiore equità fiscale, ivi compresa la lotta all'evasione.
Tutte, appunto, quelle importanti riforme alle quali alludevo prima e dalle quali ci attendiamo di
tornare ad avere un ambiente favorevole al migliore dispiegamento dell'impresa.
Anno XIV - n.1/2013
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Questo numero di “Varesefocus” è stato chiuso il giorno 18
gennaio 2013. Il prossimo numero di “Varesefocus” sarà in
edicola con “Il Sole 24 Ore” di lunedì 11 marzo 2013.
“Varesefocus” ospita articoli e opinioni che possono anche non coincidere con le posizioni
ufficiali dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Valore di abbonamento annuo
Euro 20,00 (nell’ambito dei servizi istituzionali dell’editore)
Interventi e contributi di: Luigi Bignami, Giornalista; Roberto Bottarini; Adelia Brigo, Giornalista; Maria Carla Cebrelli,
Giornalista; Stefania Cernuto; Isabella Dalla Gasperina, Giornalista; Andrea Della Bella, Giornalista; Maria Grazia Gasparini,
Giornalista; Margherita Giromini, Pedagogista; Alberto Grampa; Paola Margnini;Massimo Milano; Luisa Negri, Giornalista; Riccardo
Prando, Giornalista; Paola Provenzano, Giornalista; Sergio Redaelli, Giornalista; Verena Vanetti.
In redazione: Cristina Cannarozzo; Davide Cionfrini, Silvia Giovannini, Mauro Luoni.
Fotografi: Simone Carcano; Foto Blitz, Mauro Luoni; Andrea Monachello; Archivio SEA Spa; Archivio del Cinema Industriale
LIUC; Archivio Reuters; www.clusterobservatory.eu.
Segreteria di redazione: Viviana Maccecchini, Maria Postiglione.
Si ringrazia Parlamondo Srl di Gallarate per le traduzioni in inglese.
Errata corrige - Nell'articolo sui depuratori idrici in provincia di Varese, pubblicata su Varesefocus n. 8/2012, per un errore è
stato pubblicato incompleto l'elenco degli impianti. A quelli indicati vanno aggiunti i seguenti: Olgiate Olona, Origgio, Porto
Valtravaglia, Varese, Viggiù.
M
A
R
Economia
Vita associativa
13
Dai Distretti ai Clusters: la nuova
via della competitività in Europa
38
17
Enel, da monopolista a player
multi-nazionale
Cloud Computing: tutti sulla
nuvola!
Scienza
25
38
Università
27
Università Cattaneo
Liuc partner di Travel
40
Malpensa, inaugurato il terzo
satellite
45
Riattivata la ferrovia
Saronno-Seregno
Formazione
32
A scuola edifici sicuri
35
Una scuola per la comunità
locale: il Collegio Castelli
37
Scuola o centro di ricerche per
le aziende?
47
Cento anni e non sentirli
49
In gara con Piero Chiara
53
Rifiuti. Una mappa contro
l’abbandono
54
Brindisi ai 20 anni
56
La nostra (grande) famiglia
“Velate mi aiuta a vivere”
Provincia da scoprire
San Giorgio a Brissago
Valtravaglia
Storia
72
Isotta Fraschini, gloria saronnese
74
Riapre il Museo Archeologico di
Villa Mirabello a Varese
77
Rosina Ferrario donna con le ali
Arte
79
Silvio e Leo Spaventa Filippi al
Castello di Masnago
82
Mostre e appuntamenti
Di moda
Foto dal mondo
60
63
68
Territorio
Arriva la ricarica veloce
27
72
Gita a...
Il curriculum? Ora si fa in video
High Tech
23
O
La “terza via” della
competitività: Lean Production
Lavoro
21
I
Un uomo spinge un auto-risciò
carico di sfere di plastica.
Parivartan Sharma/Reuters
85
Musica
87
60
Tutti pazzi per il cake design
Musica senza frontiere
Sport
90
Sannino, Maran, Castori: tris
d’assi biancorosso
In libreria
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Anno XIV - n.1/2013
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Focus
FOCUS
Monti SI
Monti NO
L'esperienza del governo tecnico giudicata da
due economisti.
I
n poco più di un anno di Governo Monti la cronaca
si è spesso riempita di termini come spread, deficit,
debito, rigore e austerità: dietro queste parole c’è
molto più di quanto appare ai profani delle scienze
economiche. Per capire un po’ meglio cosa è
successo, quali sono stati pro e contro, ma anche
eredità e occasioni perdute, abbiamo interpellato due
esperti. Alle nostre domande hanno risposto Alberto
Quadrio Curzio (Professore Emerito di Economia
politica all'Università Cattolica, Vice-Presidente e
Presidente della Classe di Scienze Morali della
Accademia Nazionale dei Lincei) e Giorgio Arfaras
(membro del Comitato direttivo del Centro di Ricerca
e Documentazione Luigi Einaudi e direttore della
testata Lettera Economica edita dal Centro Einaudi).
Quali sono i pro e i contro delle politiche
messe in atto dal Governo Monti: è
possibile conciliare politiche di rigore
con la crescita?
Alberto Quadrio Curzio:
“Rigore e crescita vanno
conciliati anche se è difficile
individuare le modalità
concrete per attuare questo
obbiettivo. L’Italia ha fatto
molto per mettere in
sicurezza i conti pubblici.
Inizialmente con un rigore
fiscale necessario per
scongiurare l’acuirsi di una situazione complessa
che avrebbe avuto conseguenze disastrose.
I “compiti a casa” sono stati fatti. Lo dimostra il
fatto che lo spread è stato più che dimezzato dal
picco di 574 punti base. Sicuramente questa
discesa è stata favorita anche dall’altro noto
Mario, Draghi, che come Presidente della BCE ha
dato un contributo fondamentale anche alla tenuta
dell’euro.
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 7
FOCUS
Focus
Quadrio Curzio: “Visto che i anche indebolito la crescita al punto che
La riduzione dello spread e più
sacrifici sono stati fatti
concretamente dei tassi di interesse
per il 2012 si stima un calo del Pil tra il
sui nostri titoli di Stato è tassello
2% e il 2,4%.
compostamente dagli
fondamentale perché significa ridurre
Comunque, visto che i sacrifici sono stati
italiani, adesso non vanno
i costi di finanziamento per Stato,
fatti compostamente dagli italiani,
sprecati continuando con
imprese e cittadini, anche se il
l’aumento delle tasse e con il adesso non vanno sprecati continuando
cambiamento non si manifesta da un
con l’aumento delle tasse e con il calo
calo della crescita”.
giorno all’altro.
della crescita.
Adesso che questo esito c’è stato
Si sono messe in cantiere fin troppe
bisogna rimodulare alcune imposte
riforme. I tempi erano stretti e
che sono state davvero molto pesanti come l’IMU che è
l’appoggio delle parti politiche non si è dimostrato così
stata applicata un po’ troppo sbrigativamente. La
solido. Però lo slancio di rinnovamento ha disperso le
pressione fiscale è aumentata in un anno più di 2 punti
energie. Secondo Il Sole 24 Ore l’attuazione delle
e adesso siamo al 45%. Troppo se si considera che la
riforme è completa solo al 25%. Il Governo ritiene
spesa pubblica corrente si è ridotta ben poco. E questo
invece che l’80% delle riforme sia già esecutivo. Per la
è indubbiamente un limite del Governo Monti che ha
crescita molto dipenderà anche dal prossimo governo”.
8 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
Giorgio Arfaras: “Le critiche
il liberalismo sociale di cui mi sono ampiamente
all'austerità cominciano a
occupato, che si fonda sul paradigma delle 3S
emergere un pò ovunque e
(sussidiarietà, solidarietà e sviluppo), ma che non è la
dunque non abbiamo a che fare
replica della economia sociale di mercato”.
Giorgio Arfaras: “Il modello di
con una grande
economia sociale di mercato è in
novità. C’è chi
sostanza il modello tedesco e Monti,
sostiene che, se si Arfaras: “Il maggior debito
andrebbe sotto controllo solo se fosse in Germania, apparterrebbe
riducono le
imposte, torna la
se per ogni euro di maggior alla Cdu ossia è un cattolico liberale
che aderisce a tale modello. In Italia,
fiducia e dunque tornano i consumi e
deficit si avesse più di un
rispetto a un simile assetto, manca
gli investimenti, anche se aumenta il
euro di crescita del PIL”.
qualcosa. Direi che la grande
deficit pubblico. Le minori imposte
differenza la fa il mercato del lavoro
generano però un maggior deficit, che,
e non l’assetto sociale (sanità, scuola, pensioni). In
a sua volta, alimenta un maggior debito. Il maggior
Italia manca ancora un mercato del lavoro duttile. Per
debito andrebbe sotto controllo, ossia il suo peso sul
quanto riguarda lo stato sociale, con la riforma
PIL si ridurrebbe, solo se il ritorno della fiducia - frutto
Fornero - che ha ripreso quanto fatto in passato dalla
delle imposte ridotte - avesse un moltiplicatore
riforma Dini in poi - il sistema pensionistico è a posto,
maggiore di uno. Ossia, se per ogni euro di maggior
mentre bisogna ancora sistemare il sistema sanitario e
deficit e debito si avesse più di un euro di crescita del
scolastico”.
PIL. Il PIL accresciuto prima frena la crescita
(percentuale) del debito, e poi genera un maggior
Nello scenario che si è creato, quale è in
gettito fiscale con aliquote ridotte. Ma la domanda da
prospettiva la maggiore eredità che ci
porsi sarebbe: è questo un rischio - le minori imposte
lascia questo governo e quali possono
che non portino al controllo effettivo del debito - che si
essere invece additate come occasioni
può correre? Ognuno dia la propria risposta, la mia è
perse?
che questo è un rischio troppo alto. Gli indicatori
anche a livello internazionale ci dicono che il futuro
Alberto Quadrio Curzio: “L’Italia ha conseguito risultati
dell’economia è quaresimale e, in queste condizioni,
importanti sul fronte dei conti pubblici. Italia e
non è possibile abbandonare l’austerità”.
Germania, tra tutti i Paesi dell’Unione Europea, sono
Quanto e in che modo le soluzioni
gli unici due che raggiungeranno il pareggio strutturale
proposte possono essere ricondotte a un
(cioè al netto del ciclo economico) nel 2013.
modello di economia sociale di mercato?
A questo aggiungiamo che il Governo Monti ha ridato
credibilità all’Italia in Europa (e non solo). Un punto
Alberto Quadrio Curzio: “Le misure attuate e proposte
fondamentale per riavviare la crescita, poiché il
dal Governo Monti si inquadrano in un più ampio
rilancio può avvenire solo in una logica europea.
tentativo di ricomporre le urgenze dettate dalla difficile
Tuttavia il Governo Monti ha avviato troppe riforme,
congiuntura da un lato, e di promuovere un
molte delle quali sono rimaste ai blocchi di partenza.
cambiamento per ammodernare il nostro Paese
Possiamo auspicare che uno dei punti di forza su cui
attraverso le riforme dall’altro.
dovrebbe fare leva il prossimo governo, qualunque
Tuttavia è ben difficile ricondurre organicamente tutte
esso sia, consista proprio nel ridare slancio alla
le misure del Governo al citato modello di economia
crescita con un forte impulso alla domanda aggregata
sociale di mercato. Direi che il modello Monti è più
su scala europea. È necessario quindi concretizzare le
incline alle liberalizzazioni nella convinzione che loro
tante iniziative europee e concentrarsi sugli investimenti
tramite si promuova la crescita, la meritocrazia e
in infrastrutture e industria con l’emissione degli
l’equità. Il sociale, come momento della solidarietà
EuroUnionBond su cui Romano Prodi ed io abbiamo
creativa, mi pare sia stato considerato meno
elaborato un progetto presentato su Il Sole 24 ore nel
importante.
2011 e riproposto nel 2012.
Non si tratta dunque propriamente dell’economia
In forma ridotta si potrebbero emettere Project bond
sociale di mercato che ha visto in Germania prima la
(obbligazioni emesse da società per finanziare un
sua nascita intellettuale e poi la sua applicazione nel
progetto infrastrutturale) che in Italia possono decollare
dopoguerra.
in misura significativa solo dando una delega piena
Personalmente ritengo che in Italia andrebbe promosso
alla Cassa Depositi e Prestiti”.
Anno XIV - n.1/2013
FOCUS
Focus
- VARESEFOCUS 9
FOCUS
Focus
Giorgio Arfaras: “L'Agenda Monti era dettata dal buon
senso, ha mostrato dei limiti per la parte messa in
opera, mentre deve ancora essere in gran parte
attuata. Essa era composta dalla parte detta “salva
Italia” e da quella detta “cresci Italia”. La prima serviva
a mettere subito al sicuro i conti pubblici, la seconda a
far crescere nel tempo l'Italia. Nel blocco “salva Italia”
abbiamo la riforma delle pensioni (nota come riforma
Fornero), il taglio della spesa (trainata dalla spending
review che cerca le inefficienze e il taglio dei
trasferimenti alle imprese trainata dall'agenda
Giavazzi), nonché l'incremento delle imposte (beni di
lusso, IVA, IMU). Nel blocco “cresci Italia” abbiamo la
riforma del mercato del lavoro (ancora nota come
riforma Fornero), la semplificazione amministrativa, e
le deduzioni fiscali per i giovani e la ricerca. Ciascuna
decisione presa singolarmente è difficilmente
contestabile, ma si sono poi riscontrati dei limiti
nell'attuazione, come la scoperta degli “esodati”, ossia
quelli che avevano maturato la pensione con il vecchio
10 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
sistema che hanno improvvisamente scoperto di poter
andare in pensione solo più tardi, il maggior peso
finale del sistema giudiziario nella soluzione dei
conflitti di lavoro, e via dicendo. Si deve inoltre tenere
presente che un conto sono i progetti, un conto
l'attuazione degli stessi. Si devono, infatti, varare i
decreti attuativi, che coinvolgono il voto parlamentare e
l'alta burocrazia. Secondo dei conti, solamente il 20%
dei progetti ha avuto i decreti per attuarli, mentre ben
l'80% non li ha ancora avuti. Al di là di ogni facile
demagogia possiamo dire che quello che è mancato è
una più incisiva riforma del mercato del lavoro. Si
tratta di un punto delicato, perché sarebbe
realizzabile solo a patto di creare un sistema di
previdenza sociale universale (sull’esempio Scandinavo
o Olandese): solo così si otterrebbe un mercato del
lavoro più duttile bilanciato da sussidi di
disoccupazione. Ma per realizzare tutto ciò, in un
paese come il nostro, occorrerebbero molti anni”.
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Dai Distretti
ai Clusters: la
nuova via della
competitività
in Europa
Mentre in Italia la questione dei distretti, e più
recentemente dei clusters, è principalmente fonte di
dibattito e di contraddittorio, altrove è stata affrontata
con grande pragmatismo. Non si esagera affermando
che, mentre noi ci siamo concentrati per decenni
sull’esame del modello dei distretti, inteso come
fenomeno spontaneamente generatosi nel nostro paese,
meritevole di studio, altrove invece non solo è stato
studiato il modello, ma sono stati applicati meccanismi
migliorativi derivanti dai suggerimenti dei guru del
management, è stato migliorato e, soprattutto,
standardizzato ed applicato in maniera industriale.
Creando ex-novo
distretti “artificiali”, non In altri paesi si è tracciata
nel senso che non
la strada per poter
esistano competenze o
arrivare a selezionare
specializzazioni sul
quei clusters eccellenti che
territorio, ma nel senso
saranno in futuro
che sono assai meno
meritevoli di poter
frutto di spontaneismo,
accedere ai finanziamenti
ed assai più di precise
europei.
scelte strategiche
ECONOMIA
Economia
Mentre in Italia la questione dei distretti, e più
recentemente dei clusters, è principalmente fonte di
dibattito e di contraddittorio, altrove è stata
affrontata con grande
pragmatismo.
La mappa dei clusters industriali in Europa
(tratta da: www.clusterobservatory.eu)
C’
era un volta il distretto. Ora non
solo. Ora non più. Quella dei
distretti può sembrare ai più una
disputa sterile, ristretta al circolo degli
economisti. Ma non lo è.
Il distretto nella sua evoluzione di
cluster sta invece diventando un nuovo
modello per competere su base
europea. Come è sempre più evidente
a coloro che partecipano a gruppi di
lavoro internazionali, in sede
comunitaria si sta disegnando una
nuova mappa distrettuale delle
eccellenze europee da cui l’Italia
rischia di rimanere esclusa.
E’ un campanello d’allarme quello che
va lanciato al nostro paese. Un
campanello impossibile da ignorare
per chi avesse partecipato al convegno
Clusters italiani e competitività
internazionale, organizzato dall'ICE
(Agenzia per la promozione all'estero
e l'internazionalizzazione delle imprese
italiane) lo scorso novembre a Roma, al
quale sono intervenuti alcuni dei
maggiori esperti della questione a
livello europeo.
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 13
ECONOMIA
Economia
ragionate a tavolino.
Il Parco Tecnologico Padano per le
L’abitudine tutta italiana a
tecnologie verdi
dibattere a lungo e raffinare
la teoria - chi non ricorda ad
esempio il dibattito sulla
morte dei distretti, sul
concetto di distretto
“esploso”, sul concetto di
metadistretto - rischia di
distrarci da quanto accade
vicino a noi, oltre confine. In
Francia, ad esempio, dove il
distretto, evoluto in cluster, si
è strettamente legato ad una
scelta di politica industriale
rivolta a far sorgere Pôle de
Competitivité. In Danimarca
e in Svezia, dove in
collegamento con le
Università si è creato un polo
di studio delle dinamiche dei
cluster europei che ne sta dettando gli
sia nazionale, possa aiutare a colmare
standard. Caratterizzati da molto
Quella dei clusters non è una questo gap e fare in modo che la
dinamismo risultano essere anche
politica industriale e tecnologica dei
battaglia astratta, è sempre
Spagna e Polonia, che già da qualche
territori possa mettere le imprese nelle
più una via stretta per
anno partecipano a progetti
competere nel futuro quando condizioni di competere ad armi pari in
internazionali dedicati ai clusters.
Europa. Quella dei clusters non è una
le politiche economiche
Per non dire della Germania, dove si
europee saranno sempre più battaglia astratta, non è una questione
sono sviluppate e sono molto attive
nominalistica. E' sempre più una via
selettive e dirette ai cluster di stretta per competere nel futuro quando
alcune organizzazioni che promuovono
eccellenza.
progetti di formazione dei cluster
le politiche economiche europee
manager e dove, con molta
saranno sempre più selettive e dirette ai
preveggenza, si è creato, grazie ad un progetto europeo,
cluster di eccellenza, individuati come focal point per
l’European Secretariat for Cluster Analysis - ESCA, il cui
strategie di sviluppo economico su base territoriale.
compito è attribuire certificati di eccellenza ai diversi
L’Italia, patria dei distretti, ha il dovere di esserci.
Paola Margnini
cluster con gold, silver e bronze label. Insomma, si è
tracciata la strada per poter arrivare a selezionare quei
cluster eccellenti che saranno in futuro meritevoli di poter
accedere ai finanziamenti europei.
FROM DISTRICTS TO CLUSTERS: THE NEW DRIVERS
In questo scenario in rapida, rapidissima evoluzione,
OF COMPETITIVENESS IN EUROPE
nonostante l'Italia sia la naturale culla dei distretti, essa è
ancora troppo poco presente.
Although in Italy districts, and more recently clusters, are the subject
Nelle classifiche dei cluster eccellenti stilate dall’ESCA ad
of much debate and scrutiny elsewhere this matter has experienced
agosto 2012, su 19 paesi partecipanti la Francia è
a much more pragmatic approach. Indeed, other countries have
presente con 78 cluster di diversi settori, la Germania
already paved the way for the selection of outstanding clusters
con 75, la Danimarca con 30 e la Polonia con 20. Per
which will, in the future to come, be eligible for European funding.
l’Italia non figura alcun cluster. Solo recentemente, nel
The topic of clusters is neither an abstract battle nor a nominalistic
mese di novembre scorso, si sono avute le prime due
matter. It will increasingly become the only way to compete in an
bronze label del nostro paese: una all’Energy Cluster
environment where European economic policies are more and
(presente anche sul nostro territorio) e l’altra ad un cluster
more selective and aimed at outstanding clusters which are seen as
piemontese.
the focal point of territorial economic development strategies.
Ci si augura allora che una neonata sensibilità sui cluster
europei, che si vede venire avanti in sede sia regionale,
14 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
ECONOMIA
Economia
SAPERE MINIMO
Le definizioni degli economisti
Distretto industriale: entità socio-territoriale, caratterizzata da una compresenza attiva, in un’area territoriale
circoscritta, naturalisticamente e storicamente determinata, di una comunità di persone e di una popolazione
di imprese industriali (G. Becattini - Il distretto Industriale marshalliano come concetto socioeconomico).
Clusters: l’unità elementare di analisi per capire il vantaggio nazionale è il settore industriale. Le nazioni
hanno successo non in settori industriali isolati, ma in aggregati o cluster di settori industriali, connessi da
relazioni verticali (cliente/fornitore) e orizzontali (clienti comuni, tecnologia, canali). (M.Porter - Il vantaggio
competitivo delle nazioni).
Triple helix cluster: cluster che vede la cooperazione di imprese, università ed istituzioni per lo sviluppo delle
innovazioni e del sistema produttivo territoriale.
Le definizioni dell’Europa
Clusters: possono essere definiti come un gruppo di aziende, di soggetti economici correlati e di istituzioni
ubicati in prossimità l'uno degli altri e che hanno conseguito una dimensione sufficiente a sviluppare
competenze, servizi, risorse e fornitori specializzati.
L’Unione Europea ha adottato nel 2006 un’ampia strategia dell’innovazione definendo il rafforzamento dei
cluster come una delle nove priorità strategiche per l’innovazione. Nel 2008 ha emesso una comunicazione
ed ha previsto un’agenda politica a favore dei cluster di livello mondiale nella UE e promosso iniziative
pilota per l’eccellenza dei clusters.
Le definizioni dell’Italia
Cluster tecnologico nazionale: clusters sono aggregazioni organizzate di imprese ed università, altre
istituzioni pubbliche o private di ricerca, altri soggetti anche finanziari attivi nel campo dell’innovazione,
articolate in più aggregazioni pubblico o private, ivi compresi i distretti tecnologici già esistenti, presenti su
diversi ambiti territoriali, guidate da uno specifico organo di coordinamento e gestione, focalizzate su uno
specifico ambito tecnologico ed applicativo, idonee a contribuire alla competitività internazionale sia dei
territori di riferimento, sia del sistema economico nazionale. (MIUR- avviso 30 maggio 2012)
Distretto industriale: i distretti industriali sono aree territoriali caratterizzate da un’elevata concentrazione di
piccole imprese specializzate nello stesso settore produttivo. La possibilità di riconoscere distretti industriali è
affidata alle Regioni. (Legge 317/1991 - art. 36)
Meta-distretti: sono caratterizzati da una consolidata multisettorialità nei rapporti di filiera tra imprese,
università e centri di ricerca; una territorialità estesa e non legata a una specifica area geografica; una forte
presenza industriale e una leadership imprenditoriale in grado di rappresentare il sistema produttivo.
Il concetto di meta-distretto è stato introdotto per la prima volta da Regione Lombardia nel 2001.
Successivamente ha operato per l'emersione dei sistemi produttivi (Dafne 2009) e la creazione di
aggregazioni (Avviso 2012).
Sitografia:
www.clusterobsevatory.eu
www.europarlamento24.eu
www.cluster-analysis.org
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 15
ECONOMIA
Economia
Enel, da
monopolista
a player
multi
nazionale
L’istituzione nel 1962 dell’Enel, a
conclusione di un acceso dibattito
politico e in coincidenza con la
formazione del primo governo di
centro-sinistra, è stata considerata la
più importante riforma di struttura della
prima Repubblica. La
nazionalizzazione dell’industria
elettrica ebbe infatti come risultato di
spostare il baricentro dell’assetto
economico verso la‘mano pubblica’.
I
l 6 dicembre 1962, diventava legge - dopo
un lungo dibattito parlamentare - il
provvedimento di nazionalizzazione del
sistema elettrico; un provvedimento che ha
accorpato circa 1.300 aziende, con
l’obiettivo di istituire un grande attore
nazionale, in grado di soddisfare la
crescente domanda di energia di un Paese in
piena fase di sviluppo economico. Un
provvedimento che rappresenta una delle più
significative riforme economiche del
dopoguerra. La nascita di Enel, a
cinquant'anni di distanza, è stata ricordata
nel corso di un convegno svoltosi a Milano.
A fare da padroni di casa il presidente
Paolo Andrea Colombo e l'amministratore
delegato Fulvio Conti, i quali hanno
tratteggiato la storia dell'azienda,
Negli anni ‘60 l’Italia è in trasformatosi nel tempo da monopolista nel
mercato dell'energia elettrica in Italia a uno
pieno boom economico,
dei maggiori attori mondiali.
ma 1.700.000 persone
vivono ancora in case
GLI INIZI
prive di energia.
Dalla nazionalizzazione, Enel ha
L’obiettivo fu istituire un
accompagnato il paese in alcune tra le più
grande attore nazionale, importanti sfide che hanno caratterizzato la
in grado di soddisfare la sua crescita economica e sociale.
crescente domanda di
Negli anni ‘60 l’Italia è in pieno boom
energia di un paese in
economico, ma 1.700.000 persone vivono
ancora in case prive di energia; la
piena fase di sviluppo
realizzazione del parco di generazione
economico.
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 17
ECONOMIA
Economia
Negli anni '90, completata Rio consacrerà nell’agenda politica
termoelettrica e lo sviluppo della rete di
la privatizzazione, Enel
internazionale la necessità di coniugare la
distribuzione diventano l’obiettivo
crescita economica con la sostenibilità
prioritario dell’azienda elettrica nazionale reagisce alle sfide imposte
ambientale, cambiando per sempre il
per consentire lo sviluppo industriale del
dal nuovo contesto
corso dello sviluppo energetico mondiale.
paese ed il miglioramento delle condizioni regolatorio guardando
Da qui la diffusione delle energie
di vita dei cittadini. Negli anni ’70, la
fuori dai propri confini.
rinnovabili, forma embrionale di quella che
crisi petrolifera e la conseguente fase
oggi chiamiamo green economy.
dell’austerity hanno reso evidente la
necessità di razionalizzare i consumi energetici e di
LA PRIVATIZZAZIONE
individuare le modalità per diversificare le fonti. Enel in
Negli anni ‘90, ispirato dalle direttive europee, prende
quegli anni ha accolto queste nuove sfide, promuovendo
avvio in Italia il processo che porta all’apertura del
una maggiore attenzione al risparmio energetico e
mercato dell’energia, segnando una svolta per il settore
ridefinendo la propria strategia con la realizzazione di
elettrico e per Enel. Viene introdotta legislativamente la
nuovi impianti nucleari e idroelettrici e con uno
liberalizzazione del settore elettrico, che prevede per il
sfruttamento più intenso delle fonti rinnovabili
monopolista Enel l'obbligo di cedere una parte rilevante di
geotermiche. Un cenno a questo punto merita la questione
capacità produttiva, alcune reti di distribuzione e la rete di
del nucleare, tecnologia nella quale negli anni 60 l’Italia
trasmissione confluita in Terna. Enel si deve dunque
era all’avanguardia nel panorama internazionale. E
misurare con un importante ridimensionamento del suo
proprio mentre si stavano per avviare nuovi programmi di
core business e con la necessità di essere competitiva in un
investimento, sull’onda emotiva della tragedia di
mercato aperto alla concorrenza. Il tutto in concomitanza
Chernobyl il referendum del 1987 ne ha sancito
con un altro evento di rilievo, il processo di
l’interruzione. Come sappiamo, la storia si ripeterà e,
privatizzazione, che ha trasformato Enel da impresa
circa 20 anni dopo, un altro referendum, tenuto anch'esso
statale in società quotata che oggi conta, oltre al Ministero
dopo un grave incidente (quello di Fukushima), impedirà
dell’Economia, circa 1 milione 300 mila azionisti,
ancora un volta la possibilità di riprendere nel paese lo
istituzionali e retail, italiani ed esteri.
sviluppo di questa tecnologia, che invece a livello europeo
Completata la privatizzazione Enel reagisce alle sfide
ha un peso significativo nel mix di generazione elettrica.
imposte dal nuovo contesto regolatorio guardando fuori
Gli anni ’80 sono caratterizzati dall’avvio del dibattito sul
dai propri confini, prima attraverso la diversificazione (ad
tema della difesa dell’ambiente. Il Summit della Terra di
10 TAPPE STORICHE DI ENEL
6 dicembre 1962 - nasce Enel, Ente Nazionale per l’energia Elettrica, che assorbe 1.270 aziende locali;
1969 - interconnessione della rete Enel con la rete elettrica europea;
29 maggio 1981 - Enel inaugura ad Adrano, in Sicilia, la prima grande centrale solare a concentrazione connessa alla
rete elettrica;
1984 - inaugurazione del primo campo eolico italiano ad Alta Nurra, in Sardegna;
18 ottobre 1994 - inaugurazione della centrale solare fotovoltaica più grande al mondo a Serre Persano, in provincia di
Salerno;
2 novembre 1999 - quotazione delle azioni Enel alla Borsa Italiana e al New York Stock Exchange. Avviata cessione ai
concorrenti di impianti e reti di distribuzione;
20 luglio 2001 - installato il primo contatore elettronico che porterà alla sostituzione di 32milioni di vecchi contatori
elettromeccanici in Italia. Avvio del processo di internazionalizzazione;
5 luglio 2007 - completata l’acquisizione di Endesa, leader in Spagna e in molti paesi dell’America Latina e avviata
acquisizione di OGK-5, che gestisce 4 centrali termoelettriche in Russia;
1 dicembre 2008 - nasce Enel Green Power, società leader mondiale nel settore della produzione elettrica da fonti
rinnovabili, che dal 2012-2016 prevede un piano di investimenti di 6,1 miliardi di euro;
6 dicembre 2012 - Enel compie 50 anni. Dal 1999 al 2011 i ricavi sono passati da 20.960 milioni di euro a 79.514
milioni (+279%) e il margine operativo lordo è cresciuto da 8.976 milioni a 17.717 (+97%). Oggi più della metà dei
ricavi di Enel sono generati all’estero.
18 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
esempio la telefonia), nel tentativo di trasformarsi in una
multiutility, poi con la rifocalizzazione nel core business
elettrico e con l’internazionalizzazione, che l'ha portata ad
essere presente in 40 paesi e 4 continenti.
Questi dati evidenziano la portata di questo cambiamento.
Meno di 15 anni fa Enel era un‘impresa statale, domestica
e monopolista: oggi, dopo una metamorfosi straordinaria,
è una multinazionale privatizzata, quotata e protagonista
nell’arena competitiva del settore energetico.
IL FUTURO
Gli obiettivi per il futuro sono la riduzione del gap di costo
dell’energia rispetto ai principali Paesi europei, il
raggiungimento degli obiettivi ambientali definiti dal
Pacchetto europeo Clima-Energia 2020, il miglioramento
della sicurezza degli approvvigionamenti, la crescita
economica sostenibile attraverso lo sviluppo del settore
energetico. Obiettivi che, per essere concretamente
conseguiti, dovranno tenere conto di una dimensione
imprescindibile: una dimensione europea. In questi ultimi
anni è parso infatti evidente come non esista sfida
economica a cui si possa rispondere senza strumenti e
politiche sovranazionali, che valorizzino il ruolo
dell’Unione.
E forse proprio qui emerge un parallelo tra quanto
avvenuto 50 anni fa con la nazionalizzazione, e quanto si
deve avere il coraggio di fare oggi per il futuro
dell’energia. Vi è infatti un elemento di attualità nella
nazionalizzazione del ’62: ed è il tentativo di riportare ad
unità un complesso frammentato; quello di adottare una
politica industriale lungimirante e di ampio respiro.
Allora l’ampio respiro era quello nazionale. Oggi non può
che essere quello continentale; il panorama energetico
mondiale è attualmente dominato da grandi Paesi o
blocchi (gli USA, la Cina, i Paesi Opec, la Russia) le cui
decisioni influenzano lo scenario globale del settore
energetico, in continua evoluzione.
In tale contesto l’Unione Europea - se vuole esercitare il
ruolo da protagonista che le spetta - deve muoversi come
un'unica entità, promuovendo in un‘ottica di integrazione
sia lo sviluppo, l’interconnessione e la gestione delle
infrastrutture di trasporto di gas e di elettricità, che
l’ottimizzazione del parco di generazione, in un quadro
normativo e regolatorio armonizzato ed omogeneo.
Questo approccio rappresenta la base per la creazione di
una vera e propria politica energetica europea, che dovrà
passare anche attraverso la rinuncia dei Paesi membri ad
una parte della loro sovranità, a favore di una dimensione
sovranazionale che la globalizzazione ci impone. (M.L.)
ECONOMIA
Economia
Per saperne di più
Valerio Castronovo - Giovanni Paoloni
I cinquant'anni di Enel
Editori Laterza
Massimo Bergami,
Pierluigi Celli,
Giuseppe Soda
Enel - Da monopolista nazionale a
leader globale
Egea
Un anniversario ricordato anche dall'Archivio del Cinema Industriale della LIUC
La storia dell’energia, attraverso i filmati dell’Archivio Storico di Enel, sono stati oggetto della Giornata del Cinema
Industriale 2012 organizzata dall’Archivio del Cinema Industriale e della Comunicazione d’Impresa operante alla LIUCUniversità Cattaneo. Un’occasione per riflettere sul ruolo che l’energia elettrica riveste per lo sviluppo e per la qualità
della vita delle generazioni passate e future, dalle prime fasi dell’industrializzazione ed elettrificazione fino alle prossime
evoluzioni dell’energia. Il prof. Valerio Castronovo, presidente dell’Archivio del Cinema, ha illustrato le tappe che hanno
portato alla nazionalizzazione dell’industria elettrica nel ‘62: “Un traguardo - ha detto a cui si è arrivati tramite un serrato dibattito non solo sul terreno economico ma anche
su quello politico perché l’avocazione allo Stato degli impianti di produzione e
distribuzione dell’energia coincise con l’apertura a sinistra, ovvero con l’ingresso nella
maggioranza parlamentare del partito socialista e con l’avvento del primo governo di
centro sinistra in Italia. Gli obiettivi della nazionalizzazione sono stati in primis la
copertura totale del fabbisogno elettrico nazionale, ma anche la riduzione dei costi
dell’energia rispetto ai prezzi praticati dalle compagnie private e la riduzione del
divario nord-sud attraverso la fornitura di luce ed energia a più di 2.000 cittadini
residenti in alcune località più disperse del Mezzogiorno, che ne erano del tutto prive.
Tuttavia, Enel nacque senza un fondo iniziale di dotazione e dovette quindi indebitarsi
per far fronte ai compiti assegnati dal legislatore”.
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 19
Il curriculum?
Ora si fa
in video
Una promozione che passa dal web, da contenuti
multimediali come foto e video e da molto altro
ancora.
B
asta un curriculum per presentare tutte le proprie
potenzialità? Nell'era di internet e dei social
network, anche la ricerca del lavoro assume un volto
completamente nuovo. Alcuni esperti parlano di
personal branding, un termine tecnico per indicare tutte
le attività di promozione delle capacità di una persona
verso l’esterno. Una promozione che passa dal web, da
contenuti multimediali come foto e video e da molto
altro ancora. Sull'onda di quanto già avviene
oltreoceano, anche in Italia sono state avviate delle
iniziative di selezione del
personale innovative
rispetto ai canali
tradizionali. È il caso di
Openjobmetis, agenzia di
lavoro interinale, che alcuni
mesi fa ha promosso la
campagna “That's me”,
sintetizzata dallo slogan
che recita: “L’occasione che
aspettavi per dare libero
sfogo alla tua creatività e
far vedere a tutti di che
stoffa sei fatto". Ma come si
può trasmettere il valore
della propria creatività a
chi non si conosce e magari in pochissimo tempo?
"Immagina di essere un brand - questo il punto di
partenza del concorso - come ti promuoveresti? Quali
strumenti di marketing o di comunicazione useresti?".
I promotori di “That’s me” hanno richiesto ai
partecipanti l'invio di una presentazione, sull’idea del
curriculum vitae, ma senza schemi prefissati, né nei
contenuti né tantomeno nella forma: quindi via libera a
fotografie, video, progetti grafici e ogni tipo di idea. Il
comitato interno di Openjobmetis ha poi valutato tutti i
lavori ricevuti e individuato tre vincitori. Chi ha
proposto le migliori idee ha avuto la possibilità di veder
trasformato il proprio
profilo personale in una
Attualmente in Italia
vera campagna
circa il 40 per cento
pubblicitaria. Il premio
infatti prevedeva uno spazio delle aziende utilizza
riservato sul sito
Facebook e gli altri
www.openjob.it, l’invio della social network per
presentazione e del progetto selezionare il
alle aziende più prestigiose
proprio organico.
tra i contatti dell’agenzia e
un lancio stampa dedicato
al candidato. I vincitori
hanno inoltre la possibilità di partecipare a una
sessione di coaching esclusiva. Iniziative articolate
come quella di Openjobmetis rivelano anche quanto
LAVORO
Lavoro
Sull'onda di quanto già
avviene oltreoceano,
anche in Italia sono state
avviate delle iniziative di
selezione del personale
innovative rispetto ai
canali tradizionali.
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 21
LAVORO
Lavoro
stia crescendo l’attenzione a “come ci si muove” sul
web. Alla fine del 2010 la multinazionale Whrilpool
aveva dichiarato di utilizzare, oltre ai classici strumenti,
anche Facebook come canale strategico per il
reclutamento dei laureati destinati a posizioni
manageriali. Un recente
studio del gruppo Hays,
Immagina di essere un
specializzato nella ricerca
brand: come ti
di middle e top
promuoveresti? Quali
management, rivela che
strumenti di marketing
attualmente in Italia circa
o di comunicazione
il 40 per cento delle
aziende utilizzerebbe
useresti?
Facebook e gli altri social
network per selezionare il
proprio organico. Il sito Studenti.it, dedicato al mondo
della scuola e dell’università, ricorda ai giovani che
cercano un lavoro, magari per la prima volta, alcuni
semplici e preziosi consigli: partendo dal cosidetto ego
surfing, vale a dire la ricerca di quello che internet
rivela di se stessi. “Inserire il tuo nome su Google - si
legge tra le raccomandazioni del portale - sarà una
delle prime cose che faranno i tuoi futuri datori di
lavoro per farsi un’idea di te, quindi tanto vale sapere
quale immagine riflette il motore di ricerca più usato
del web”. Altri consigli utili riguardano la creazione di
un profilo su Linkedin, il social network orientato al
mondo del lavoro, la gestione accurata di tutto ciò che
viene pubblicato su Facebook e Twitter (ricordando che
si tratta di vetrine pubbliche e quindi potenzialmente
visibili anche dai futuri datori di lavoro), la promozione
di siti, blog o di altri strumenti (come Pinterest o
YouTube) per raccontare passioni e mostrare in rete il
proprio talento. Infine è consigliato il controllo
periodico della propria reputazione on line. Su
quest’ultimo aspetto molto è stato scritto dagli esperti
del web. Le stesse agenzie di lavoro interinale ne
hanno fatto oggetto di studi specifici. Adecco, ad
esempio, ha avviato diverse iniziative dedicate alla
Digital Reputation e Social Recruiting e sul sito
l’agenzia propone un sondaggio dal titolo “Chi sei sul
web?” ossia, una serie di domande specifiche: “In che
modo utilizzi i social network per la ricerca di lavoro?
Come monitori la tua reputazione digitale e quello che
si dice di te sul web? Hai mai utilizzato la rete per
interagire con le aziende? E quali sono le mosse di un
selezionatore on line per trovare i candidati ideali?”.
L’iniziativa è dedicata ai candidati alla ricerca di
lavoro ma anche ai recruiter che ogni giorno utilizzano
il web durante i processi di ricerca e selezione.
Facebook è, per altre agenzie come Gi Group o
Manpower, uno strumento prezioso per la diffusione
degli annunci. Una vera bacheca virtuale dove ogni
giorno vengono pubblicate offerte e proposte di lavoro.
Una bacheca che non si limita alla lettura ma che
permette di interagire, commentare e condividere
contenuti, nello stile del web 2.0.
Mara Carla Cebrelli
PREPARING YOUR CV? NOW IT'S DONE IN
VIDEO FORMAT
Following the trend which has already taken off overseas, Italy
too has started to use innovative ways of recruiting staff. This
new format uses the web and its multimedia content such as
photos, videos and much more. Imagine you were a brand:
how would you promote yourself? Which marketing or
communication tools would you use? Currently in Italy 40
percent of companies use Facebook and other social networks
for staff selection.
22 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
High Tech
gni giorno
inviamo e-mail,
ascoltiamo musica,
consultiamo dati,
scarichiamo e
modifichiamo
immagini, utilizzando
questa tecnologia. Chi
di noi non ha mai
usato servizi come
Gmail, Facebook,
YouTube, Flickr,
Dropbox o Hotmail?
E le potenzialità della
Nuvola vanno ben
oltre queste attività.
Il Cloud Computing è
ormai definito come la
più grande rivoluzione
informatica degli ultimi
decenni. Sia ben
chiaro, il Cloud non è
un trend, non è una
moda come le 50
sfumature di grigio,
nero e rosso di E. L.
James o il colore blu
cobalto nelle collezioni
invernali 2013. Il
Cloud Computing non
ci abbandonerà alla
fine della stagione,
Cloud Computing. Tanta è la confusione. Tutti ne parlano ma molti non sanno
anzi.
bene cosa sia.
Ma cos’è questa
Niente panico però! Il Cloud è già entrato nella vita di tutti. Non lo sapevate?
“tecnologia” così
innovativa e perché è
considerata come
un’opportunità per
ridurre i costi e migliorare il lavoro di tutti?
la disponibilità di una buona connessione a Internet.
Andiamo con ordine, il Cloud Computing può essere
Con il Cloud Computing un universo nuovo si apre alle
definito come un nuovo modo di erogare i servizi IT: le
aziende, grazie a servizi business a valore aggiunto. Il
risorse e le applicazioni sono messe a disposizione in
mercato propone ad esempio soluzioni di Server Virtuali
remoto e, tramite Internet, sono accessibili in
(la virtualizzazione dei server permette di
ogni momento e da qualsiasi luogo.
alleggerire e rendere flessibile
Cloud Computing: un
Ma cosa significa in parole povere? Significa nuovo modo di erogare
l’infrastruttura e di ridurre drasticamente i
che sfruttando il Cloud Computing potrete
costi legati all’IT); Cloud Storage
i servizi IT. Risorse e
accedere a programmi e applicativi "as a
(salvataggio dei dati aziendali su server
applicazioni sono messe virtuali disponibili sul Cloud); Sicurezza
Service" (come servizi), quindi senza doverli
a disposizione in remoto (misure di Backup remoto e Disaster
acquistare, e utilizzarli ovunque vi troviate,
e, tramite Internet, sono Recovery as a Service garantiscono la
usando qualunque dispositivo connesso a
Internet che abbiate a disposizione (computer, accessibili in ogni
tutela e il recupero dei vostri dati in caso di
momento e da qualsiasi emergenza o evento disastroso non
tablet o smartphone). Requisito fondamentale
luogo.
per l’utilizzo di servizi sulla Nuvola è quindi
prevedibile); Software as a Service
Cloud Computing:
tutti sulla nuvola!
Anno XIV - n.1/2013
HIGH TECH
O
- VARESEFOCUS 23
HIGH TECH
High Tech
Per le aziende ci sarà
sempre più la
possibilità di utilizzare
software, servizi e
soluzioni senza doverli
acquistare, ma “as a
service”.
(software e applicativi sono
non c’è niente da imparare per utilizzarla. È
messi a disposizione in
semplicemente un nuovo modo di usufruire delle risorse di
remoto e accessibili sempre
cui si ha bisogno, un nuovo modello in grado di
e ovunque, agevolando
ottimizzare l'attività lavorativa, a cui ci si può avvicinare
dinamismo aziendale e
gradualmente, verificandone subito benefici e risparmi
praticità di utilizzo); Ufficio
economici.
Virtuale (ambienti di lavoro
Per non commettere errori nel passaggio verso il Cloud il
completi configurati su
consiglio è quello di affidarsi a un partner professionale
misura in base alle
sul territorio, a un team di esperti capace di consigliare e
specifiche esigenze: Microsoft Office, i vostri documenti,
accompagnare in questo processo facendovi testare e
dati e applicazioni disponibili sempre e ovunque, tramite
verificare le soluzioni proposte, in grado di offrire dei
qualsiasi dispositivo connesso alla rete), ecc.
servizi di qualità garantiti contrattualmente, che disponga
Per le aziende ci sarà quindi sempre più la possibilità di
di Data Center
utilizzare software, servizi e soluzioni senza doverli
all’avanguardia
Per non commettere
acquistare, ma “as a service”. Spesso il software vincolava
(infrastruttura moderna,
errori nel passaggio
anche alla predisposizione di nuovo Hardware (con relativi
ridondata e costantemente
verso il Cloud il
canoni di Assistenza), e l’insieme dei costi che ne
monitorata, dotata di
consiglio è quello di
derivava rendeva difficile, soprattutto per le PMI,
sistemi anti incendio e anti
affidarsi a un partner
l’adeguamento tecnologico.
intrusione, con servizi di
professionale sul
Dopo tante parole una domanda sorge spontanea, quali
assistenza e supporto H24,
territorio.
sono i principali vantaggi della Nuvola di cui tutti parlano?
con climatizzazione,
Flessibilità, mobilità e interoperatività sono sia le necessità
alimentazione e connettività
della società moderna che le principali caratteristiche del
ridondate) che possa
Cloud Computing.
garantire la costante disponibilità dei servizi (SLA 99,9%)
Diremmo però una bugia se affermassimo che l’esigenza
e quindi la sicura custodia e tutela dei vostri dati.
primaria non è quella di ridurre i costi. In testa alla lista
Aziende, privati, liberi professionisti, studenti, famiglie,
delle priorità delle aziende che optano per soluzioni on the
ecc. Chi non fa parte di almeno una di queste categorie?
Cloud, ci sono il risparmio economico e la focalizzazione
Tutti possiamo beneficiare del Cloud. Anche l’Agenda
sul business. Il Cloud consente la riduzione generale dei
Digitale Italiana riconosce le nuove tecnologie come uno
costi operativi, l’eliminazione dei costi iniziali (nessun
dei fattori in grado di favorire l’innovazione e il rilancio
investimento in hardware), l’abbattimento dei costi di
economico del nostro paese.
gestione dell’infrastruttura IT (nessun acquisto di hardware
Lasciamoci contagiare. La Nuvola è già entrata nelle
e licenze, nessun costo per gli aggiornamenti, la
nostre vite e non ne uscirà molto facilmente.
Massimo Milano
manutenzione e il supporto).
I servizi sono inoltre normalmente erogati con il modello
Pay Per Use, che permette di pagare solo
le risorse effettivamente utilizzate. La
Cloud Computing: quali vantaggi?
riduzione dei costi consentirà di investire
altrove buona parte del budget
- Riduzione dei costi operativi associati ai servizi IT
normalmente dedicato all’IT,
- razionalizzazione dell'infrastruttura IT
permettendo di concentrarsi
- mobilità: accesso ai servizi in ogni momento e in ogni luogo
maggiormente sul processo produttivo.
- snellimento delle attività
Viaggi di lavoro, conferenze, meeting,
- modello di spesa per servizi IT elastico
ecc non saranno più un ostacolo: i
- riduzione dei costi di gestione dello storage
servizi Cloud favoriscono la mobilità, il
- estrema flessibilità e scalabilità
dinamismo lavorativo e il telelavoro.
- riduzione dei costi di manutenzione e aggiornamento dell'hardware
Non da ultimo è utile citare il risparmio
- riduzione dei disservizi derivanti dai problemi hardware e software
energetico possibile grazie alla Nuvola:
- riduzione dell'investimento tecnologico iniziale
con il Cloud è possibile ridurre
- riduzione dei rischi connessi all’implementazione di nuove applicazioni
notevolmente i consumi energetici
- riduzione nei tempi di attivazione di nuovi servizi
aziendali.
- risparmio energetico
Il Cloud non deve fare paura. Non si
- possibilità di testare in anticipo servizi e soluzioni
tratta di una tecnologia complicata e
24 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
Arriva la
ricarica veloce
SCIENZA
superamento di PM10 nell’aria C’è anche una via di
mezzo. Posizionare
raggiunge i suoi limiti di 35
delle batterie che si
giorni nei primi due o tre mesi
dell’anno, l’avere un parco
possano togliere e
macchine di tal genere in
mettere velocemente.
circolazione diventa quasi
indispensabile per la salute di
tutti e quindi un impegno politico nello spingere in questa
direzione.
“I numeri però non danno ragione ai desideri”, ed è vero.
I progressi della scienza e della tecnica
Secondo alcuni sondaggi infatti (realizzati dalla Deloitte),
consentiranno tra non molto di effettuare la ricarica
l’italiano vorrebbe un’auto che con un “pieno di energia”
possa percorrere almeno 320 km (attualmente non si
delle batterie dei veicoli elettrici in tempi molto brevi.
superano i 150 km), la vorrebbe che si ricaricasse in non
più di un paio di ore (oggi ce ne vogliono circa 8) e non
artiamo dai numeri. In Italia circolano poco più di
sono disposti a pagarla più di 15.000 euro (oggi costano
1.500 auto elettriche che, rispetto ai 2.300.000 auto
non meno di 25.000 euro). Insomma il desiderio è ancora
concorrenti a basso impatto ambientale, quelle a metano e
lontano dalla macchina elettrica ideale. Ma sono
GPL, sono davvero poca cosa. Per non fare poi un
caratteristiche irraggiungibili? Sembrerebbe proprio di no.
confronto con i veicoli a benzina o diesel che sono arrivati
Si pensi ad esempio che ricercatori dell’Università di Ulsan
a 48 milioni. Ma questo raffronto potrebbe essere stravolto
in Corea del Sud hanno messo a punto una
nell’arco di pochi anni, perché il desiderio di
batteria che, con le caratteristiche attuali, è
avere un auto elettrica sta aumentando nel
possibile ricaricare in meno di 5 minuti. Ci
Ricercatori
cuore degli italiani. Sarà una maggiore
vorrà qualche anno prima di posizionarla
dell’Università di Ulsan
disponibilità a non inquinare, oppure più
in Corea del Sud hanno su un’auto elettrica, ma l’inizio c’è. Per
semplicemente il costo inarrestabile del
quanto riguarda l’autonomia ancora molto
messo a punto una
carburante di derivazione petrolifera, sta di
si potrà fare, ma gli italiani che usano
batteria che, con le
fatto che sempre più persone quando devono
caratteristiche attuali, è abitualmente l’auto tutti i giorni per
cambiare auto, soprattutto se la “seconda” di
questioni di lavoro non compiono più di 80
possibile ricaricare in
famiglia, pensano a quella elettrica. E
km, quindi ben al di sotto delle possibilità
meno di 5 minuti.
quando si scopre che in molte città il
attuali delle auto elettriche. In questo caso
Scienza
P
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 25
SCIENZA
Scienza
forse, buona cosa sarebbe un
averne una carica con un costo
Parlando su base chilometrica,
cambiamento di mentalità da parte
estremamente modico.
una vettura elettrica ha un costo
dell’acquirente. Ma c’è un elemento
Ma davvero le auto elettriche sono poco
per manutenzione che è
che può far pensare agli
contenuto in soli 0,058 euro/km. inquinanti? Stando ad uno studio
automobilisti dove indirizzarsi nei
realizzato da Alberto Minetti del
prossimi anni quando vorranno
Laboratorio di Fisiomeccanica della
comprare un’auto nuova. Utilizzare un'auto elettrica fa
locomozione dell’Università Statale di Milano, un’auto
bene non solo all’ambiente, ma anche al portafogli anche
elettrica produce meno anidride carbonica di 4 persone
quando si deve fare manutenzione. Ad affermarlo è una
che corrono o camminano. Siamo dunque ad un bivio?
ricerca dell'Institut fuer Automobilwirtschaft (IFA) che,
Siamo davvero all’auto pulita che tutti desideriamo a costi
analizzando diversi casi pratici, ha confrontato le spese di
contenuti? Non è da escludere se le marche
manutenzione delle auto con motore termico con quelle
automobilistiche avranno interesse a sviluppare
delle 100% elettriche. Parlando su base chilometrica, una
ulteriormente tali mezzi. Sono giusto 181 anni da che nel
vettura elettrica ha un costo per manutenzione che è
1832 lo scozzese Robert Anderson mise a punto la prima
contenuto in soli 0,058 euro/km. Secondo i calcoli
auto che si muoveva con un motore elettrico e purtroppo lo
dell’IFA, un veicolo con propulsore a benzina o diesel
sviluppo è sempre andato a rilento. Ma negli ultimi anni
costa in media per la manutenzione, su una percorrenza
sembra esserci stato un vero e proprio boom e forse nel
di 8.000 km/anno e su un periodo di 8 anni, 3.650 euro,
giro di un ventennio, sia per l’aumento del costo del
mentre un'auto a trazione elettrica costa 2.350 euro,
petrolio, sia perché non è lontanissimo il suo esaurimento
quindi il 35% in meno. La manutenzione dell’auto elettrica
e soprattutto per l’inquinamento prodotto dalle auto
costa meno dal momento che nei veicoli elettrici mancano
“classiche”, c’è da augurarsi che possano almeno
alcune parti che sono presenti nelle auto a trazione
raggiungere il numero di quelle in circolazione a
tradizionale, come l'impianto di scarico e il sistema di
combustibili convenzionali. E a far pensare che ciò
lubrificazione.
potrebbe realmente concretizzarsi vi è il fatto che ad oggi
Ma come soddisfare la ricarica veloce? Due sono le strade:
in Norvegia, ad esempio, Paese particolarmente “verde”,
un maggior numero di colonnine lungo le strade, che è
30 veicoli su 1.000 venduti sono a propulsione elettrica.
Luigi Bignami
ancora insignificante in quanto sono poco meno di 650, o
un sistema casalingo di facile approccio. In quest’ultimo
caso però, bisogna stare molto attenti ai surriscaldamenti
QUICK CHARGING IS ON ITS WAY
perché la potenza in gioco è elevata e se l’impianto non è
più che a norma si potrebbero avere problemi di non poco
Scientific and technological advances will soon allow us to charge
conto. La ricarica casalinga richiede ancora diverse ore,
the batteries of electric vehicles really quickly. Researchers at the
mentre fare il pieno con alcune colonnine può richiedere
University of Ulsan in South Korea have developed a battery
non più di un’ora per le auto di nuova generazione che
which can currently be charged in 5 minutes. Another option is to
permettono la ricarica in corrente alternata. C’è anche una
use batteries which can be easily inserted and removed. In terms
via di mezzo. Posizionare delle batterie che si possano
of maintenance, an electric vehicle costs just 0.058 euros per
togliere e mettere velocemente. Arrivando ad un
kilometre. In fact, an electric car produces less carbon dioxide
distributore si potrebbe lasciare la batteria scarica e
than 4 people who are running or walking.
Nuova generazione anche di connettori
In periodi economici difficili come questo non è facile per un’azienda investire in qualcosa
che potrà avere diffusione in un futuro forse non tanto vicino, ma è quello che ha scelto di
fare la società Lati di Vedano Olona che, insieme alla Scame Parre, un’altra società
lombarda, hanno messo a punto una nuova famiglia di connettori, chiamata Libera, che
hanno il compito di caricare l’autovettura elettrica collegandola alla stazione di rifornimento.
Date le energie in gioco un connettore del genere deve essere estremamente sicuro e
robusto. Deve cioè impedire che l’utente possa venire a contatto con gli elementi in
tensione o di introdurre corpi estranei nella presa, esattamente come avviene oggi con le
prese domestiche. Un obiettivo per nulla facile per un oggetto che dovrà essere usato in
continuazione, ma che è stato perfettamente raggiunto. (L.B.)
26 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
UNIVERSITA’
La passeggiata del Sole
ad Agra, sopra il Lago
Maggiore
Università Cattaneo
LIUC
partner di Travel
Nuove informazioni in tempo reale sull’andamento del turismo in
Lombardia: flussi turistici e posizionamento di mercato degli
operatori e dei territori. Grazie al progetto Travel - Tourism
Reporting And Volumes Evaluation in Lombardy.
Un vero e proprio barometro rappresenta l’evoluzione innovativa dei
nato dalla collaborazione tra il
sistema delle Camere di Commercio in tempo reale che elabora le tradizionali osservatori turistici locali, in
lombarde e la LIUC - UniversitàCattaneo, informazioni per gli
chiave di servizio per il territorio e per i
attraverso il CeRST - Centro di Ricerca per operatori in un dialogo
suoi processi di sviluppo. Un vero e
lo Sviluppo del Territorio, attivo
costruttivo e continuo con le proprio barometro in tempo reale che
nell’ambito della Scuola di Economia e
imprese, gli operatori turistici elabora le informazioni per gli operatori
Management, il progetto TRAVEL (Tourism
in un dialogo costruttivo e continuo con
e gli stessi visitatori.
Reporting And Volumes Evaluation in
le imprese, gli operatori turistici e gli
Lombardy) per sperimentare un nuovo
stessi visitatori per misurare e valutare in
sistema di rilevazione congiunturale - direttamente on
modo efficace il posizionamento di mercato. Grazie
line - delle dinamiche turistiche in Lombardia.
all’evoluzione tecnologica, si potranno definire su basi
Il sistema Travel (condiviso con Regione Lombardia
oggettive le migliori strategie di offerta per intercettare
nell’Accordo di Programma per la Competitività)
le opportunità che il mercato turistico offre.
E’
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 27
UNIVERSITA’
Università Cattaneo
Travel si articola in due indagini telematiche
e campionarie dedicate alle strutture ricettive
(oltre 1.100 esercizi sono coinvolti nella
sperimentazione) e ai turisti di tutto il
mondo, su base trimestrale. Aziende e
visitatori possono già compilare on line i
Si potranno definire le
migliori strategie di
offerta per intercettare
le opportunità che il
mercato turistico offre.
questionari loro dedicati, sulla base dei
quali il CeRST elaborerà report di sintesi per
diffonderne i risultati ai decisori e alle
imprese stesse, sviluppando indicatori
statistici di servizio al territorio per un
confronto continuo.
Il primo report sulla stagione turistica estiva 2012
Una stagione estiva 2012 con luci ed ombre per gli operatori turistici lombardi: questi i risultati in sintesi della prima
indagine Travel dalla quale emerge che il turismo in Lombardia ha sostanzialmente “tenuto”, recitando un ruolo
importante di tipo anti-ciclico di settore e ammortizzatore rispetto alla diffusa crisi economica. I risultati dell’indagine
rivelano che la capacità attrattiva del settore alberghiero in regione è ancora solida e che l’andamento complessivo del
turismo in Lombardia, rilevato nel periodo giugno-agosto 2012, è stato solo leggermente negativo, a conferma
dell’interesse suscitato dalla diversificata offerta lombarda nel segmento leisure come in quello business.
Gli esiti della rilevazione trimestrale - che copre il periodo estivo con una segmentazione stagionale innovativa e più in
linea con le esigenze delle imprese - confermano la presenza di alcune criticità, evidenziando risultati disomogenei a
seconda delle province e dei segmenti turistici considerati tra cui:
• la sostanziale stabilità degli arrivi rispetto allo stesso periodo del 2011(circa 3.700.000);
• una ulteriore riduzione dei - già brevi - tempi di permanenza media del turista, confermando la diffusione anche in
Lombardia del turismo “smart” con veloci tempi di prenotazione, fruizione e rientro, che si diffondono in tutto il mondo
mediante le tecnologie web;
• un moderato calo complessivo delle presenze alberghiere, mentre è più critica la situazione dell’extra-alberghiero;
• una sostanzialmente immutata dimensione internazionale del turismo in Lombardia.
L’indagine evidenzia inoltre che:
- è molto positivo il quadro del “turismo di lago” con importanti incrementi dei flussi sul Garda, ma anche nel comasco e
nel lecchese, con lieve avanzamento nei territori in provincia di Varese
- il turismo d’affari è polarizzato e registra risultati positivi nelle aree business di Bergamo, Varese, Lecco, Milano città e
Milano nord mentre “stenta” a Brescia, Como, Lodi e Monza Brianza
- il comportamento delle località di montagna è contraddittorio: premiate soprattutto l’alta Valle Camonica e le località di
medio-alta quota della provincia di Sondrio; meno brillanti (ma senza situazioni di criticità) le località situate a quote
più basse
- Decisamente in difficoltà le aree vocate ai prodotti “natura”, wellness ed enogastronomia.
I flussi turistici premiano i territori che:
- hanno un brand consolidato e godono di un “effetto posizionale” sui mercati.
- esibiscono un’offerta turistica diversificata e non monotematica.
- hanno spiccata vocazione internazionale con particolare riferimento ai mercati emergenti europei (Turchia e paesi
Centro-Est Europei) e asiatici (soprattutto Cina).
Le Dinamiche Territoriali:
- Brescia appare divisa tra segnali molto positivi che provengono dalle aree di lago, a fronte di qualche criticità nel resto
del territorio; anche Sondrio ha un comportamento dicotomico con una avanzata delle località in quota e un
arretramento delle quote basse e del fondovalle
- A Cremona e Mantova la performance è migliore nelle aree a sud della provincia rispetto ai capoluoghi. Mantova tra
giugno e luglio ha negativamente risentito dell’effetto terremoto, ma segnali di risveglio si sono segnalati nella seconda
parte di agosto
- A Milano città sembra essersi accentuato il fenomeno del turismo “mordi e fuggi”
- A Varese il trend di crescita decennale sembra avere rallentato - i risultati all’insegna della stabilità vanno tuttavia
valutati positivamente perché consolidano un 2011 già risultato più entusiasmante che nel resto della Lombardia.
Tutti i risultati su www.liuc.it nella sezione Ricerca (vedi la pagina del CeRST)
28 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
L’infrastruttura statistica del sistema Travel
permetterà inoltre elaborazioni innovative
su aggregati di “area vasta” in un contesto
di rapida evoluzione dei sistemi territoriali
e dei loro riferimenti istituzionali. La
piattaforma di analisi condivisa Travel si
Indagini telematiche e
campionarie dedicate alle
strutture ricettive. Oltre
1.100 esercizi sono coinvolti
nella sperimentazione.
mette così al servizio dei programmi di
sviluppo turistico e di marketing
territoriale del sistema regionale, per
favorire un uso ottimale delle risorse
pubbliche e private.
(M.L.)
UNIVERSITA’
Università Cattaneo
Un Osservatorio Private Banking tra la LIUC e la Banca Cesare Ponti
Nello scorso mese di settembre, Banca Cesare Ponti e LIUC-Università Cattaneo hanno avviato l’iniziativa di un
Osservatorio permanente finalizzato al monitoraggio del settore del Private Banking.
Il Private Banking costituisce l’insieme dei servizi finanziari e consulenziali personalizzati dedicati alla gestione del
patrimonio del cliente, intendendo in tale accezione i soggetti privati caratterizzati da patrimoni di dimensioni
significative (high net-worth individuals), anche con esigenze complesse ed in continua evoluzione. È necessaria, in
tal senso, la definizione di un modello di business, di servizio e di organizzazione strutturato ed adeguato all’offerta,
che presenta certamente livelli di complessità e di esigenze superiori alla media. Il momento storico attuale impone
una seria riflessione sul modello di offerta e di strutturazione del
rapporto con la clientela: appare, dunque, interessante
approfondire i drivers in grado di spiegare i cambiamenti in corso
nel settore.
Tra i primi obiettivi dell’Osservatorio, è interessante segnalare
proprio uno studio sul rapporto tra la banca di “matrice private” ed
il sistema imprenditoriale, nell’intento di indagare in modo
approfondito tale relazione, sia nell’ottica dell’istituzione finanziaria
(cosa è in grado di offrire, attraverso quali canali, con quali
modalità), sia nell’ottica del soggetto privato (quale tipo di servizio
ricerca, quali canali predilige, che tipo
Obiettivo: offrire una
di rapporto intende strutturare).
visione integrata delle
L’analisi sarà finalizzata a comprendere
percezioni e delle attese nel dettaglio le esigenze degli
del sistema
imprenditori tramite un questionario,
imprenditoriale nei
che verrà veicolato alle imprese
associate all'Unione Industriali varesina,
confronti della Banca.
coinvolta quale partner di ricerca per le
attività dell’Osservatorio. L’obiettivo finale sarà quello di offrire una
visione integrata ed aggregata delle percezioni e delle attese del
sistema imprenditoriale nei confronti del settore del Private
Banking. In un secondo momento, saranno effettuate alcune
interviste qualitative ad un campione di imprenditori, al fine di
avvalorare i risultati raggiunti con il questionario somministrato.
Le attività dell’Osservatorio saranno dirette e coordinate da un
Comitato Scientifico, al quale partecipano Anna Gervasoni,
Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese; Francesco Bollazzi,
Coordinatore Responsabile dell’Osservatorio; Andrea Enrico Ragaini,
amministratore delegato di Banca Cesare Ponti; Maria Grazia
Portera, responsabile della Sede di Varese della banca medesima;
Marco Crespi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese;
Bruno Zanaboni, segretario generale di AIPB, l’Associazione Italiana
degli operatori di Private Banking.
Francesco Bollazzi
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 29
UNIVERSITA’
Università Cattaneo
Il 5 marzo Luigi Abete ospite della LIUC
L'iniziativa “Il Circolo delle idee”, ideata
dall'Università Cattaneo con la duplice finalità di fund
raising e di stimolazione culturale, dopo l'incontro
con Luca Cordero di Montezemolo (v. foto) ne ha
organizzato un secondo, il prossimo 5 marzo, con
Luigi Abete, ex-presidente di Confindustria e attuale
presidente di Banca Nazionale del Lavoro, nonché
amministratore delegato dell'Azienda Beneventana
Tipografia Editoriale spa.
Abete sarà protagonista di un duplice incontro: nel
pomeriggio, con gli studenti; la sera, a cena, con gli
esponenti della business community locale.
Il ciclo degli incontri “Il Circolo delle idee” proseguirà
successivamente con altri ospiti. Hanno già
confermato la propria disponibilità: Paolo Scaroni,
amministratore delegato di Eni spa e Paolo Zegna,
presidente del gruppo tessile Ermenegildo Zegna e
presidente del Comitato tecnico per
l'Internazionalizzazione di Confindustria.
EATApagTermo.psd 1 22/10/2012 10.09.45
PREPARATI
AL FUTURO
Test di ammissione
lunedì 15 e martedì 16 aprile 2013
in 30 città italiane
venerdì 19 aprile 2013
alla LIUC - Università Cattaneo
www.liuc.it
[email protected]
T +39 0331 572.300
FORMAZIONE
Formazione
A scuola
edifici sicuri
L'assessore all'edilizia provinciale, Gianfranco
Bottini, fa un bilancio rassicurante degli interventi
realizzati per migliorare la dotazione
infrastrutturale delle scuole del territorio.
S
ono state completamente bonificate dall'amianto, sono
a prova di terremoto e i sistemi di videosorveglianza
che le proteggono sono i più avanzati: tutte queste
caratteristiche assicurano alle scuole superiori di
Varese una qualità e una solidità che spiccano in
un panorama di ambienti educativi spesso
fatiscenti e dispersivi. E così, in Lombardia quella
dei sette laghi è l'unica provincia, Milano esclusa,
"invasa" anche dai cosiddetti "frontalieri".
Spieghiamoci meglio: le superiori, 44 istituti in
Gianfranco
tutto a cui vanno aggiunte 36 strutture sportive
Bottini
tra palestre e palazzetti utilizzati per le attività
motorie, ospitano su una superficie totale di 367mila metri
quadrati una popolazione studentesca di 34.538 ragazzi.
Isis Parma a Saronno
Tra loro, oltre 4mila
Completamente
provengono da province
bonificate dall'amianto,
limitrofe. E, se nel computo
a prova di terremoto e
ci sono anche 200 varesotti
dotate di sistemi di
che migrano verso le realtà
videosorveglianza
fuori provincia, la
all'avanguardia contro
“bilancia” finale è tutto a
le intrusioni.
favore di Varese, con un
saldo finale che è positivo
per un totale di 3.873 studenti. “Un segnale importante,
per noi molto gratificante”, sottolinea Gianfranco Bottini,
assessore all’Edilizia provinciale e al patrimonio alla
Provincia di Varese. “Questo significa evidentemente che le
nostre scuole funzionano e piacciono. Ma c’è anche il
rovescio della medaglia: un numero più alto di studenti
significa che ci sono più costi da sostenere. Secondo i
calcoli che abbiamo fatto, la spesa che ci accolliamo per i
cosiddetti frontalieri è di circa un milione e 200mila euro
l’anno, considerando solo i costi di gestione”. E in tempi di
crisi come quello che stiamo vivendo…
SICUREZZA E SOLIDITA’
Certo che, a considerare la situazione delle strutture che
ospitano i quasi 35mila giovani nelle superiori di Varese e
provincia, sembra proprio che il motivo di questa
preferenza accordata anche dagli “stranieri” sia fondato.
“Negli ultimi anni ci siamo dedicati a rimuovere dagli
edifici frequentati dai nostri ragazzi qualsiasi traccia di
amianto”, spiega ancora Bottini. “Buona parte dei lavori di
bonifica sono stati inseriti nei progetti di rifacimento dei
Isis Newton a Varese
Isis Volontè a Luino
32 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
Sta per chiudersi
tetti. Abbiamo infatti voluto dotare molte
assicurano che le aule delle nostre scuole
l’epoca degli istituti
scuole di impianti per l’energia fotovoltaica. E
possono resistere anche in caso di un
nello stesso tempo ci siamo attrezzati perché le sparsi in diverse sedi
improvviso, e imprevedibile, evento sismico”.
Infine, 32 edifici sono oggi dotate di un
aziende provvedessero alle operazioni
della città e dei
sistema di prevenzione incendi: per gli altri i
necessarie alla rimozione del pericolosissimo
laboratori dislocati in
cantieri sono aperti e i lavori in corso
eternit”. Dopo questa campagna di bonifica e
spazi differenti, con i
modernizzazione di strutture e impianti, oggi
affinché tutto sia perfettamente a norma
professori che corrono
32 scuole possono contare sull’energia
sull’intera rete provinciale. Tutto sarà concluso
da una parte all’altra
fotovoltaica e per altre sette sono in corso le
entro l’estate 2013.
per fare lezione.
gare di appalto. I rimanenti istituti
A PROVA DI LADRI
continueranno invece a utilizzare le fonti di
A Varese e dintorni insomma le scuole sono solide e sicure.
energia tradizionale o perché la loro conformazione
E sono ben difese anche dagli ospiti indesiderati. “Tutti i
architettonica rende impossibile l’installazione dei pannelli,
nostri istituti” precisa l’assessore “hanno impianti antioppure perché l’esposizione non è tale da permettere un
intrusione e di videosorveglianza. Le aule sono collegate
utilizzo dell’energia del sole davvero conveniente. Tutti gli
con le forze dell’ordine sia negli orari scolastici, sia in quelli
interventi eseguiti in questi anni per puntare sulle energie
notturni. Grazie a questi sistemi abbiamo pressoché
alternative, pulite ed economiche, consentono oggi a Villa
eliminato anche i piccoli furti che prima erano decisamente
Recalcati di risparmiare 850mila euro. “Una cifra che
corrisponde a un minor esborso del 65% rispetto alla nostra
più frequenti: finalmente non ci sono più i ladruncoli che, a
bolletta energetica”. Un bel regalo che va ad alleggerire le
scuole chiuse, rompono una finestra e svuotano le
spese delle casse pubbliche. Contemporaneamente, sono
macchinette di bibite e merendine”.
stati eseguiti tutti i collaudi statici sulla effettiva solidità delle
FINE DELL’ERA DELLE DOPPIE E TRIPLE SEDI
strutture. E le scuole risultano così in regola con tutte le
“Oggi le nostre scuole sono inoltre più razionali e meglio
disposizioni di legge. “Abbiamo voluto sottoporre i singoli
edifici ai test di idoneità previsti per misurare la loro
organizzate”, continua Bottini. “Sta per chiudersi l’epoca
degli istituti sparsi in diverse sedi della città e dei laboratori
resistenza a eventuali scosse sismiche”, riprende Bottini. “In
tempi in cui le aree a rischio terremoto si stanno
dislocati in spazi differenti, con i professori che corrono da
pericolosamente estendendo, abbiamo ritenuto nostro
una parte all’altra per fare lezione. Andando nel dettaglio,
preciso dovere prendere tutte le precauzioni per evitare
l’istituto alberghiero-turistico ‘Giovanni Falcone’ di
qualsiasi pericolo in tal senso. Le prove effettuate ci
Gallarate, in precedenza dislocato in cinque aree, è
FORMAZIONE
Formazione
Ipc Falcone a Gallarate
Liceo Candiani a Busto Arsizio
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 33
FORMAZIONE
Formazione
completamente riunito in una nuova sede. E questo
significa una didattica meglio organizzata, ma anche un
bel risparmio in costi di gestione: circa 200mila euro
l’anno”. Riuniti in una sola sede (erano tre) anche il Liceo
artistico di Busto Arsizio (con un risparmio di 100mila
euro) e l’istituto tecnico ‘Vittorio Sereni’ di Luino (da due
sedi a una, per una spesa di 30mila euro in meno). I lavori
sono ancora da ultimare per riunificare poi l’istituto Einaudi
di Varese”, che sarà pronto entro l’anno prossimo. Infine,
sempre in città sono in corso le operazioni per unire il
‘Casula’ e il ‘Daverio’. “A progetto ultimato, non solo
avremo fatto un favore ai professori facilitando lezioni e
spostamenti”, precisa l’assessore, “ma avremo anche un
immobile di nostra proprietà che potremo mettere a
disposizione per attività diverse da quelle scolastiche. O
che potrà essere messo in vendita per monetizzare e avere
più fondi in cassa”.
Isabella Dalla Gasperina
Nelle scuole circa il 40% del bilancio della Provincia di Varese
A scadenza di mandato ormai vicina, la Provincia di Varese fa i conti di quanto è stato speso, e investito, in questi
cinque anni di attività per uno dei capitoli di amministrazione più importanti a Villa Recalcati. Per sistemare,
ristrutturare, migliorare gli istituti e la qualità di vita degli studenti, si sono utilizzati 73 milioni di euro, che vanno
aggiunti ai 12 milioni circa di spesa corrente all’anno. Una voce di bilancio notevole per la Provincia di Varese, che alle
scuole dedica circa il 40% dei fondi a sua disposizione. L’area di Busto Arsizio è stata quella più “esigente”, con i suoi
18,7 milioni. Subito dopo viene quella di Varese (18), seguita da Gallarate (14,5), Saronno (7,4), Tradate (5,5), Luino
(4), Gavirate (2,7), Sesto Calende (2). I lavori principali? La ristrutturazione e l’ampliamento del ‘Daverio’ a Varese
hanno richiesto 6 milioni, per ammodernamento e accorpamento del ‘Falcone’ a Gallarate ne sono serviti dieci,
mentre l’ampliamento del Liceo artistico di Busto è costato 8 milioni. “Tutte opere, ci tengo a dirlo”, commenta con
orgoglio Bottini, “progettate dai nostri professionisti. Negli uffici della Provincia lavorano eccellenze che ci sono state
preziosissime per eseguire tante migliorie, senza dover ricorrere a consulenze esterne”. E senza appesantire le voci di
bilancio. (I.D.G.)
FORMAZIONE
Formazione
Una scuola per la comunità
locale: il Collegio Castelli
Fondato nel 1896 da un gruppo di notabili
saronnesi che si prefiggevano di promuovere
l’educazione dei propri figli in un ambiente
protetto e garantito dalla Diocesi di Milano.
piuttosto elevato.
L’orario si svolge a tempo pieno, con possibilità di
doposcuola e di supporto in orari supplementari, e
proposte di vacanze estive, anche all’estero, supervisionate
dai docenti.
l Collegio Arcivescovile di Saronno è una realtà
SPAZIO ANCHE ALLA MUSICA
Sorge all’interno del Collegio ma è aperta alla
scolastica con una lunga presenza nel contesto
cittadinanza. È intitolata a fra’ Reina, saronnese e
saronnese. Comprensivo dei diversi livelli di istruzione,
musicista di talento del XVII secolo. Si propone con un
dalla primaria alle superiori con ben tre indirizzi, fu
ampio ventaglio di attività musicali: inclusi lo studio e il
fondato nel 1896 da un gruppo di notabili della città che
sostegno alla pratica di diversi strumenti in orario
si prefiggevano di promuovere l’educazione dei propri figli
pomeridiano, corsi di avviamento al canto individuale e
in un ambiente protetto e garantito dalla Diocesi di
corale. Le lezioni si svolgono al pomeriggio e sono rivolte
Milano. Da quell’anno, in cui presero il via una scuola
ad adulti e ragazzi che vogliano intraprendere un
elementare e una tecnica, con 86 alunni
percorso di avvicinamento alla
in tutto, il Collegio Castelli è giunto oggi a
musica. In determinati periodi
quota 740 alunni, guidati da 63
Classi equilibrate nella
dell’anno vengono organizzati
insegnanti.
composizione, docenti stabili,
concerti e rappresentazioni di
La scuola primaria e la scuola
uscite didattiche ed esperienze
buon livello, come avvenuto,ad
secondaria propongono un’offerta
extrascolastiche sia di carattere
esempio, nella recente esibizione
formativa strutturata e consolidata che
culturale, sia ambientalistico,
dei “Solisti dell’Accademia
consente un percorso di base completo e
supporto psicologico ai ragazzi in musicale di Brera” con brani di
sperimentato: classi equilibrate nella
crescita, corsi di affiancamento
Mozart e Boccherini.
composizione, docenti stabili, uscite
parentale per le famiglie.
La scuola superiore del Collegio
didattiche ed esperienze extrascolastiche
sia di carattere culturale, sia
ambientalistico, supporto psicologico ai
ragazzi in crescita, corsi di affiancamento parentale per
le famiglie. In programma serate di incontro con
psicologi e sociologi e momenti di confronto sull’uso
delle nuove tecnologie. I risultati degli studenti, stanti i
dati pubblicizzati anche in rete, sono più che
soddisfacenti e si collocano sopra la media regionale.
I questionari sulla “customer satisfaction” mostrano
l’esistenza di un forte rapporto fiduciario tra scuola e
famiglie: i genitori esprimono giudizi positivi sia sulla
relazione educativa che si instaura in classe, sia sugli
esiti dei processi di istruzione. Accettano le valutazioni
sui figli con maggiore disponibilità rispetto agli standard
della scuola statale, sentendosi garantiti anche dalla
comunanza di scelte culturali e ideologiche di matrice
comune. Vale a dire che, trattandosi di scuola fondata
su basi religiose e su un patto formativo liberamente
scelto dalle famiglie, il livello di condivisione risulta
I
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 35
FORMAZIONE
Formazione
Arcivescovile “Castelli” di Saronno si articola in tre
indirizzi di studio.
Il Liceo Scientifico: è un percorso che privilegia l’area delle
discipline scientifiche appunto, ma che non tralascia
l’aspetto della tradizione umanistica recuperata tramite la
conoscenza della lingua latina. Il piano di studi favorisce
l’acquisizione delle conoscenze e
dei metodi propri della
Una scuola di
matematica, della fisica, delle
musica all’interno scienze naturali, per portare lo
del Collegio ma
studente a individuare le
aperta alla
interazioni tra le diverse forme
cittadinanza.
del sapere, con una buona
padronanza delle metodologie e
delle tecniche dell’indagine scientifica. Il piano di studi
tradizionale si arricchisce con il potenziamento della
matematica nel triennio e della lingua inglese nel biennio,
con l’introduzione delle scienze spiegate in lingua,
tendenza questa che si sta diffondendo in molte scuole
superiori come valore aggiunto agli studi.
L’Istituto Tecnico delle Costruzioni, dell’Ambiente e del
Territorio
Questo percorso, il “vecchio” Istituto per Geometri,
prepara i tecnici che operano nella progettazione e nella
gestione di attività collegate al settore dell’edilizia, con la
doppia possibilità, alla fine del corso, di proseguire gli
studi in ambito universitario o di avviarsi alla pratica
professionale.
La scuola è dotata di un attrezzato laboratorio di computer
che consente l’acquisizione dei programmi di autocad per
l’elaborazione grafica dei progetti dell’area professionale.
Fondamentale in questo percorso è, dalla classe quarta,
l’esperienza di stage in realtà aziendali o professionali del
settore. Non è secondario neppure il fatto che i docenti
delle discipline specifiche siano quasi tutti professionisti del
settore.
L’Istituto Professionale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità
Alberghiera, attivo dal 2002, si articola in un biennio
propedeutico e in due indirizzi successivi:
1 L’ enogastronomia nel quale si consegue la capacità di
produrre, trasformare e presentare prodotti
enogastronomici in ambienti della ristorazione classica
o anche in realtà produttive di maggior impegno
imprenditoriale;
2 I servizi di sala e di vendita, che consentono al
diplomato di svolgere attività operative e gestionali,
incluse la presentazione e la commercializzazione di
filiere enogastronomiche. In entrambi gli indirizzi si
cura la valorizzazione di produzioni tipiche della
tradizione locale.
ALLA RICERCA DELLE TRADIZIONI CULINARIE
PERDUTE: OL MARMOT
Era un dolce tipico di Saronno, dismesso dalla fine degli
anni ‘70 a causa della lunga lavorazione richiesta. Ora è
rinato per volontà della scuola e di due panificatori
saronnesi, i signori De Micheli che hanno sostenuto l’idea
di rimettere in circolazione del “nonno” del panettone.
Una mano l’ha data anche la Società Storica Saronnese,
per gli aspetti che riguardano la nascita e le vicende del
marmot nel tessuto urbano e culturale. Gli studenti della
scuola lo hanno riprodotto sotto la guida dello chef
Daniele Scanziani e presentato alla cittadinanza
saronnese lo scorso 28 ottobre. Ovvio dire che è
letteralmente andato a ruba.
Margherita Giromini
www.collegiocastelli.it
La ricetta del marmot
prevede: farina gialla di mais, farina di segale integrale,
farina bianca di frumento, fichi secchi chiari tagliati a
strisce, noci a gherigli sminuzzati grossolanamente,
mele grosse sbucciate e affettate, zucchero e burro.
Alcuni nomi di studenti illustri
dell’Arcivescovile di Saronno
Giuseppe Beretta, il religioso che attuò il
completamento dell'edificio com'è oggi. Angelo
Caloia, già presidente di Medio Credito, di IOR
Vaticano, attualmente presidente della Veneranda
Fabbrica del Duomo di Milano. Armando Torno,
giornalista Corriere della Sera e di Radio 24.
Luca Volonté, deputato Camera dei deputati alla terza
legislatura.
36 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
FORMAZIONE
Formazione
Scuola o centro
di ricerche
per le aziende?
Le partnership strette con le industrie del territorio, tra cui il recente memorandum firmato con Alenia
Aermacchi, i numerosi laboratori, la realizzazione di un misuratore di temperatura finito poi su un
satellite: il racconto dell’Istituto Superiore “Geymonat” di Tradate.
U
n accordo con Alenia Aermacchi per lo sviluppo, nei
professoressa Olgiati - i retaggi del passato devono essere
prossimi due anni, di, citiamo testualmente, un
superati, e in parte i dati ci dicono che ciò sta avvenendo.
“decommutatore PCM finalizzato all’estrazione di dati GPS
I ragazzi e i loro genitori stanno comprendendo che, oggi
da utilizzare per il puntamento automatico delle antenne di
ancor più di ieri, nel mercato del lavoro più del pezzo di
ricezione telemetria”. Il progetto, in collaborazione con
carta, valgono le competenze”. Che l’Istituto Tecnico
tradatese è in grado di fornire ai giovani anche con lo
l’Università di Roma Tor Vergata, che qualche anno fa ha
stretto rapporto coltivato con le imprese del territorio. Ne è
permesso la realizzazione di un misuratore di temperatura
un esempio l’ultimo accordo stretto con l’Alenia Aermacchi
installato poi su un satellite lanciato nello spazio. La
che prevede lo sviluppo di un decommutatore, con il
collaborazione con le più importanti imprese manifatturiere
coinvolgimento per un biennio di due classi quarte. A loro
meccaniche della zona attraverso il Progetto Generazione
il compito di, si legge nel memorandum, “realizzare un
d’Industria dell’Unione degli Industriali della Provincia di
hardware capace di gestire ed asservire il puntamento
Varese. La presenza di una decina di laboratori di fisica,
dell’antenna di ricezione alla posizione nello spazio del
chimica, di informatica, sistemi, elettronica,
veivolo”. Sempre attraverso la partnership con Alenia
telecomunicazioni, audiovisivi, disegno e, ultimo gioiello,
Aeracchi è previsto il coinvolgimento di due studenti di
un nuovissimo laboratorio di biologia. La fotografia
quinta per portare avanti un progetto da presentare poi in
sembra quella di un centro di ricerche a tutti gli effetti. E
sede di esame di maturità. “Ben più di una semplice
invece stiamo parlando di una scuola: l’Istituto Superiore
tesina, sia per le competenze sia per l’impegno
Statale “L. Geymonat” di Tradate. Una realtà
richiesti”, precisa il dirigente scolastico.
composta da 800 studenti e un corpo docente
In questo anno
Ma il Geymonat non collabora solo con
di 80 professori, la cui offerta formativa è
scolastico, per la
l’industria del settore aerospaziale. Diversi i
divisa in due grandi filoni. Da una parte
prima volta le classi progetti di stage e alternanza scuola-lavoro
l’istituto tecnico con gli indirizzi in elettronicaportati avanti con le aziende della zona.
elettrotecnica e in informaticaprime dell’istituto
L’anno scorso sono stati una quarantina gli
telecomunicazioni. Dall’altra il liceo di scienze
tecnico hanno
applicate. Quello, per intenderci, che si
superato quelle del studenti coinvolti in periodi di stage di 5
settimane divise tra febbraio e giugno. Un
distingue dal tradizionale liceo scientifico per
liceo delle scienze
numero destinato a salire in quest’anno
l’assenza, tra le materie di studio, del latino,
applicate.
scolastico con l’allargamento a una sessantina
ma con una più incisiva concentrazione sui
di ragazzi.
libri di fisica o biologia.
“Quest’anno - spiega il dirigente scolastico Adele Olgiati Progetti che portano a risultati tangibili al termine degli
abbiamo per la prima volta registrato il sorpasso
studi. Mediamente, racconta Olgiati, “i diplomati del
dell’istruzione tecnica sul liceo tra i nuovi iscritti, con la
nostro istituto tecnico trovano un impiego in un periodo di
composizione di un maggior numero di classi prime
tempo che va dai 6 mesi a un anno”. Con miglioramenti
significativi, rispetto alla posizione di partenza, già dei
all’Itis”. Segno che qualcosa sta cambiando nelle famiglie
che consideravano fino a ieri gli istituti tecnici una seconda
primi quattro anni di lavoro.
Davide Cionfrini
scelta per i propri figli. “Non è così - assicura la
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 37
VITA ASSOCIATIVA
Vita associativa
La “terza via” della competitività:
Lean Production
Le iniziative del Club dei 15 di Confindustria, il
Lean Club dell’Università LIUC, il crescente
interesse delle Pmi: è in aumento il numero di
imprese che si accostano ai principi della
“produzione snella”, sulla scia dell’esperienza
dell’industria automobilistica giapponese.
Belluno, Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Mantova,
Modena, Monza-Brianza, Novara, Pordenone, Prato,
Reggio Emilia, Treviso, Varese, Vicenza).
È proprio con questo scopo che il Club dei 15 ha chiuso
le proprie iniziative del 2012 con il roadshow nazionale
denominato “Settimana lean”, un ciclo di incontri
itineranti, organizzato in collaborazione con la Piccola
Industria di Confindustria, durante i quali sono stati
presentati esempi concreti di aziende che hanno già
è chi, come Arnaldo Camuffo (Professore
adottato al loro interno i principi della lean production.
“Con il racconto dei protagonisti del lean thinking
Ordinario di Organizzazione Aziendale
italiano e la presentazione di esempi di successo dell’Università Bocconi), l’ha definita, in un recente studio,
racconta il coordinatore del Club dei 15, Alberto Ribolla
“la terza via” a disposizione della competitività del
- sono stati spiegati i potenziali vantaggi per le Pmi. Due
sistema produttivo. Come un percorso alternativo alla
su tutti: da una parte, rendere più
soluzione del lavorare di più e più
efficiente la propria struttura
intensamente, all’aspettare
Lean Production: filosofia
produttiva; dall’altra, acquisire
l’adeguamento infrastrutturale e dei
produttiva che aiuta le imprese a maggiori opportunità di legare
servizi del Paese, allo sperare in uno
focalizzarsi sulle attività a
rapporti con i più importanti
spostamento dell’industria italiana
maggiore valore aggiunto,
contractors nazionali e
verso settori a più alta concentrazione
internazionali che già applicano al
tecnologica. Rispetto a queste strade di eliminando gli sprechi e
loro interno la lean production e che
sistema che poco dipendono dai
permettendo di recuperare
sempre di più chiedono alla propria
singoli imprenditori, la lean production produttività attraverso un’opera
catena di fornitura di adattarsi agli
rappresenta una reale alternativa che
di riorganizzazione interna.
stessi principi”.
riporta le aziende al centro del proprio
In tutto si sono tenuti tre incontri (uno
destino, con l’opportunità di rimettersi
nel Nord-Ovest, uno del Nord-Est, uno nel Centro Italia)
in discussione, puntando su una via endogena di
che hanno rappresentato la seconda edizione della
cambiamento: “Quella dell’innovazione dei modelli
produttivi e di management”, per citare ancora il
Settimana Lean, dopo il debutto del 2011. “Un bis che professor Camuffo.
fa un bilancio Alberto Ribolla - ha coinvolto oltre 300
imprese a cui dobbiamo sommare le 200 dell’anno
Dunque, lean production. Tradotto: produzione snella.
prima”.
Ossia quella filosofia produttiva che aiuta le imprese a
Ma i conti dell’interesse delle imprese per la lean
focalizzarsi sulle attività e sui progetti a maggiore valore
production si possono fare anche nel Varesotto dove
aggiunto, eliminando così gli sprechi e permettendo di
opera il Lean Club, creato dalla LIUC - Università
recuperare competitività, produttività e risorse attraverso
Cattaneo e dall’Unione degli Industriali della Provincia di
un’opera di riorganizzazione interna aziendale. Nata
Varese insieme ad alcune importanti aziende del
nell’industria automobilistica giapponese, la Lean
territorio come BTicino, AgustaWestland, Alenia
Production è da anni una realtà anche in molte grandi
Aermacchi, Sices e Slimpa. Soci fondatori a cui si sono
aziende italiane. Ma ora la sfida è quella di diffonderne i
aggiunte aziende di varie dimensioni e taglia, per un
principi e l’applicazione anche tra le piccole e medie
totale di una cinquantina di attuali aderenti in
imprese. A porsi la meta è il Club dei 15, il
rappresentanza dei più disparati comparti manifatturieri:
raggruppamento delle associazioni industriali territoriali
il termotecnico, il termico, la stampa industriale, il
del Sistema Confindustria dove più alta è la vocazione
packaging, il metalmeccanico, i macchinari, il
manifatturiera dell’economia locale (Ancona, Biella,
C’
38 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
VITA ASSOCIATIVA
Vita associativa
biomedicale, il
farmaceutico,
l’aerospaziale,
l’elettromeccanico.
Lo scopo del Lean
Club è quello di
aggregare tutte le
imprese della
provincia di Varese
(anche se la
localizzazione
geografica non
costituisce comunque un vincolo all’adesione al progetto)
interessate al tema "lean" o perché desiderino
conoscerne e applicarne i concetti, oppure perché,
avendo iniziato ad implementarla con successo,
ritengano utile mettere la propria esperienza a
disposizione di altre realtà. Una messa a fattor comune
del proprio know how che, nella generale corsa solitaria
tipica del nostro sistema imprenditoriale, è già un
elemento di innovazione.
Fin qui i progetti che puntano ad una diffusione del
pensiero snello tra le Pmi. Ma qual è lo stato dell’arte
della lean production nell’industria italiana? A rispondere
alla domanda è la ricerca “Made in LeanItaly” curata
proprio da Arnaldo Camuffo: “Al momento attuale scrive il professore nello studio - esiste una maggiore
consapevolezza nelle imprese italiane circa il potenziale
del lean thinking”. Il problema, però, è che tale presa
d’atto “non si è ancora tradotta in una maggiore diffusa
sperimentazione e tale inerzia si spiega solo
parzialmente con la durezza della crisi, ma è invece
riconducibile anche a una certa inerzia imprenditoriale,
all’assenza di meccanismi specifici di incentivazione alla
sperimentazione, all’opacità del mercato della
consulenza e della formazione”. Eppure la lean
production può portare un miglioramento misurabile delle
performance economico-finanziarie. Non subito forse,
ma risultati importanti sono riscontrabili nella maggior
parte dei casi già nel breve periodo.
I segreti delle imprese che ce l’hanno fatta?
Essenzialmente cinque, secondo la ricerca condotta da
Camuffo: il totale coinvolgimento dell’imprenditore;
l’investimento nella conoscenza tramite la formazione; il
contributo di esperti esterni che facciano da guida alle
risorse interne; un “buon management” finalizzato alla
generazione di valore e non alla semplice riduzione dei
costi; la leadership aziendale caratterizzata da una
miscela di umiltà, ascolto, rigore e determinazione.
Davide Cionfrini
Alberto Ribolla,
Coordinatore Club dei 15:
“Sempre di più i grandi
contractors che già
applicano la lean
production chiedono alla
catena di fornitura di Pmi di
adattarsi agli stessi
principi”.
www.liuc.it
www.leanclub15.it
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 39
TERRITORIO
Territorio
Malpensa,
inaugurato il
terzo satellite
Il Terminal 1 è in grado ora di servire, in
prospettiva, un traffico fino a 30 milioni
passeggeri.
40 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
TERRITORIO
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 41
TERRITORIO
Territorio
C
resce l’aeroporto di Malpensa. Il nuovo terzo satellite
(cioè la piattaforma di attracco degli aeromobili, da
cui si dipartono i corridoi
percorsi dai passeggeri in
La capacità del
arrivo per raggiungere
Terminal aumenta del
l'aerostazione o viceversa
per quelli in partenza), è
50%. Il satellite porta
stato inaugurato il 13
Malpensa ad avere 41
gennaio scorso con il
pontili mobili.
Malpensa Party Day che ha
svelato la bellezza di una
struttura moderna, elegante e luminosa, pronta ad
accogliere nuovi aeromobili e passeggeri. Viene così a
completarsi il progetto iniziale di Malpensa 2000, che
nel 1998 venne inaugurata con solo due dei tre satelliti
previsti, con lungimiranza, fin dall'inizio dal piano
regolatore.
Con l’apertura del nuovo satellite, che ha una superficie
42 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
complessiva di 35.000 mq (più ampia di tutta la
superficie coperta di Linate), 3.000 dei quali dedicati
alle VIP lounges, la capacità del terminal aumenterà del
50%. Il satellite porta Malpensa ad avere 41 pontili
mobili (loading bridges) e, novità assoluta per gli
aeroporti italiani, può accogliere contemporaneamente 2
Airbus A380, imbarcando i passeggeri attraverso 3
pontili (uno per il ponte superiore e due per il ponte
principale). Di questi, uno collega direttamente la sala
VIP della compagnia con l’aeromobile senza dover
passare dal gate.
I nuovi loading bridges dispongono di una tecnologia
all’avanguardia, che si basa su un meccanismo mobile
che permette di regolare l’altezza degli stessi, in modo
da poter servire a seconda delle esigenze due diversi
piani del satellite massimizzandone la flessibilità
d’utilizzo. Una struttura simile è presente solo
all’aeroporto JFK di New York.
TERRITORIO
Territorio
Con l’entrata in funzione
del terzo satellite, tutti i
voli extra-Schengen
passano alla nuova
struttura, mentre al
satellite B verranno
operati sia i voli
dell’area Schengen sia
quelli extra-Schengen. Al
Completato il
progetto iniziale di
Malpensa 2000, che
nel 1998 venne
inaugurata con solo
due dei tre satelliti
previsti.
satellite A restano i voli
Schengen.
Per i rivestimenti esterni della
nuova struttura sono stati
usati zinco-titanio, GRC
(Calcestruzzo con fibra di
vetro) e acciaio porcellanato.
Le pareti interne in acciaio
borchiato e vetro, sono
modulari per una migliore
gestione del loro utilizzo
(pubblicità, informativa al
pubblico, ecc.). L’area
ampliata presenta isole di
banchi check-in di nuova
concezione realizzati con
pannelli in acciaio borchiato
e una copertura a struttura
curvilinea, i pavimenti del
salone sono in marmo.
Il progetto architettonico sia
degli interni che degli esterni
è stato realizzato da
Con l’entrata in
funzione del terzo
satellite, tutti i voli
extra-Schengen
passano alla nuova
struttura.
Gregorio Caccia Dominioni. Il progetto esecutivo è stato
realizzato direttamente da SEA col Consorzio Malpensa
Construction.
I lavori del nuovo satellite sono iniziati nel 2009, tutta la
struttura sarà operativa per l'Expo 2015 con una
superficie complessiva pari a 120.000 mq, che porterà il
Terminal 1 a servire un traffico fino a 30 milioni
passeggeri.
L’investimento complessivo per il completamento del
Terminal 1 ammonta a circa 300 milioni di euro ed è
stato interamente finanziato da SEA, la società di
gestione dei servizi a terra in aeroporto (senza cioè
alcuno contributo pubblico). Si tratta del più importante
investimento in infrastrutture aeroportuali fatto in Italia,
dal 1998 - cioè da quando venne inaugurato il nuovo
Terminal 1 di Malpensa - ad oggi. (M.L.)
Le quantità di materiali usati per il
nuovo Satellite:
• 2.000 tonn. di acciaio per le strutture
• 1.000 tonn. di marmo (granito Montorfano, Serizzo,
Nero d’Africa) per i pavimenti (2 ettari)
• 10.000 m2 di zinco titanio per le coperture
• 5.000 m2 di vetrate fonoassorbenti
(spessore 4centimetri)
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 43
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Assicurazioni? Quanto mi costano!
Mi faccio una Captive?
I costi assicurativi spesso rappresentano per le aziende un capitolo di spesa rilevante ma indispensabile. Come ridurli?
Lo abbiamo domandato a Giuseppe Eramo, presidente di Eramo & associati srl, broker di assicurazioni e associato UNIVA.
Giuseppe Eramo, presidente di Eramo & associati srl.
D Moltissime aziende hanno appena
rinnovato le polizze per il 2013, spesso senza possibilità di rinegoziazione.
Esiste un’alternativa al braccio di ferro
con le Compagnie per pagare premi
equi e ragionevoli?
R Certamente, la captive broker. Si tratta
di uno strumento al quale ricorrono gruppi industriali con un budget assicurativo di
qualche milione di euro. La captive è una
vera e propria società di brokeraggio controllata interamente da un’azienda manifatturiera, commerciale o di servizi.
D Quali sono i vantaggi di possedere
una captive broker?
R Numerosi. Un broker, pur rappresentando i Clienti e non le Compagnie di assicurazioni, ottiene i propri ricavi proprio
da queste come compenso per il servizio
prestato al Cliente. In qualche caso il broker ottiene il compenso (anche?) dal proprio Cliente. Pertanto un’azienda che si
avvalesse di una captive ridurrebbe i costi
assicurativi di un importo pari all’utile prodotto dalla captive broker.
D Davvero interessante. Altri vantaggi?
R Cito il più evidente: la esternalizzazione
a uno specialista di tutta la gestione assicurativa, specialmente la parte riguardan-
te i sinistri, porta alla riduzione dei costi
amministrativi riferibili ai piani assicurativi
aziendali. Da non trascurare, poi, un importante vantaggio di natura psicologica.
Tra cliente e fornitore c’è sempre una contrapposizione d’interessi. In questo caso
gli interessi coincidono realizzando una
invidiabile situazione d’equilibrio. Inoltre,
il potere contrattuale derivante da una ingente mole di premi negoziati dai gestori
della captive consentirà all’azienda di ottenere dagli Assicuratori condizioni contrattuali che, senza lo schermo della captive,
DIFÚCILMENTEŸPOTREBBEŸCONSEGUIRE
R Nel settore del brokeraggio assicurativo la concorrenza è agguerrita. Conosce
già la storia di Davide e Golia. La Eramo
& associati è un broker di nicchia al quale
i Clienti riconoscono da sempre grande
determinazione e attenzione maniacale
alla qualità del servizio: se mi passa l’espressione, noi stiamo sempre sul pezzo.
D Non comprendo, però, come un’azienda possa costituire o possedere una
captive broker se non ha un budget di
premi milionario.
R Un’azienda da sola certamente no, ma
un pool di aziende certamente sì, e senza
DOVERŸCOSTITUIREŸŸOŸPARTECIPARVIŸÚNANZIARIAmente - una società di brokeraggio: a ciò
può provvedere la Eramo & associati che
potrà avvalersi, oltre alle risorse interne, di
ALTREŸ ÚGUREŸ PROFESSIONALIŸ DIŸ GRANDEŸ ESPErienza per la realizzazione, ad esempio, di
programmi internazionali in partnership
con uno dei tre big del brokeraggio assicurativo mondiale.
D Quanto tempo ci vorrà per completarla?
R I primi mesi del 2013 saranno occupati a incontrare i vertici delle aziende
SELEZIONATEŸ PERŸ VERIÚCARNEŸ LINTERESSEŸ
ma anche per coglierne i suggerimenti.
Una volta raggiunta una potenziale massa
critica di premi disponibili, affronteremo
il mercato assicurativo alla ricerca delle
migliori condizioni che verranno sottoposte, poi, al vaglio delle aziende aderenti
AFÚNCHŸPOSSANOŸCONFRONTARLEŸCONŸQUELLEŸ
a loro praticate. Quest’ultimo passaggio
consentirà di sciogliere le riserve sulla
partecipazione al progetto che sarà deÚNITIVAMENTEŸ OPERATIVOŸ CONŸ IŸ RINNOVIŸ DEIŸ
programmi assicurativi aziendali nel corso
del 2013.
D Come pensa di realizzare questo interessante progetto?
R In una prima fase andranno individuate
aziende di adeguate dimensioni o portatrici di brand rinomati in modo da stimolare l’interesse delle Compagnie. Pertanto,
nei giorni a venire ricercheremo un contatto con i vertici delle aziende per illustrare
il progetto e ottenere una manifestazione
d’interesse o un’adesione condizionata al
raggiungimento degli obiettivi dichiarati.
D Ma, di solito, questo tipo di aziende
ha già un broker di riferimento.
D E nella seconda fase?
R L’offerta verrà estesa man mano ad
altre aziende che accresceranno il nucleo
ORIGINARIOŸ RENDENDOŸ PIԟ PROÚTTEVOLEŸ EŸ
quindi più vantaggiosa, l’operazione.
D É un’operazione importante che La
terrá impegnata per i prossimi anni.
Ce la fará?
R Sono tali e tanti i vantaggi per le
aziende aderenti, da costituire un’occasione da non perdere. Per me sarà, inveCEŸUNAŸLUNGAŸSÚDAŸDAŸÚNEŸCARRIERA
#HIŸ FOSSEŸ INTERESSATOŸ ÚNŸ DORAŸ EŸ VOLESSEŸ
saperne di più, può prendere contatto
attraverso i riferimenti a piè di pagina o
telefonarmi al numero 335 6845612.
Via Albuzzi 2/b, 21100 Varese - tel 0332 283123 (4 linee r.a.) - fax 0332 830868 - www.eramoassociati.it - [email protected]
Associato
Associato
A member of
TERRITORIO
Territorio
Riattivata
la ferrovia
Saronno-Seregno
Migliorano i collegamenti nella
cosiddetta Gronda Nord di Milano,
anche nella prospettiva del maggior
traffico che sarà indotto dal traforo di
base del Gottardo.
L
a “Gronda Nord” ha rispettato tempi e finanziamenti.
comunque un importante centro di riferimento poiché
Un record considerando che nell’arco dei due anni di
sarà la prima fermata dopo il capolinea. Il tempo di
lavori, non ci sono stati scioperi, non interruzioni di
percorrenza sarà di 22 minuti, cosa inimmaginabile alla
lavoro e il saldo finale era uguale al preventivo. Il 9
guida di un’auto, percorrendo la Saronno/Monza,
dicembre del 2012 è quindi entrata in servizio effettivo la
soprattutto nelle ore di punta. Potrebbe prefigurarsi il
linea ferroviaria Saronno-Seregno: 75,5 milioni di euro
problema dei parcheggi perchè già oggi, nell’area
per 68 kilometri di linea ferrata.
dedicata davanti alla stazione Sud, i
Tutta l’infrastruttura preesistente è
270 posti auto sono già
Da Saronno a Seregno,
stata completamente rifatta
completamente occupati.
proseguendo per Lissone, Monza, Se effettivamente questo percorso
elettrificando la linea e raddoppiando
Sesto San Giovanni, Milano
i binari su quasi tutto il tragitto che
dovesse attrarre molti nuovi
Lambrate e proseguire fino ad
sarà utilizzato, si spera, da molti
pendolari, questo problema
Albairate, con collegamenti con la diventerà concreto a breve termine. I
pendolari.
Svizzera permettendo così un
Da Saronno potranno arrivare a
lavori di riattivazione erano stati
collegamento sull’asse est-ovest.
Seregno, proseguendo per Lissone,
avviati nel dicembre 2010 dopo
Monza, Sesto San Giovanni, Milano
molti progetti e ripensamenti fino ad
Lambrate e proseguire fino ad
arrivare alla decisione di modificare
Albairate, con collegamenti con la Svizzera permettendo
l’ultimo tratto della vecchia linea, (quasi del tutto
così un collegamento sull’asse est-ovest.
inutilizzata perché priva di elettrificazione) senza
La stazione di partenza e arrivo, è ancora Saronno
attraversare la città. Il vecchio percorso, infatti, tagliava
centro e la stazione secondaria di Saronno Sud sarà
nettamente Saronno in due e ora l’ex rotaia dovrebbe
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 45
TERRITORIO
Territorio
diventare, secondo i progetti, una
territorio lombardo un’opera così
La riattivazione della Saronnopista pedo-ciclabile che arriverebbe
importante. E’ un’infrastruttura
Seregno, insieme al tunnel di
strategica per la mobilità regionale e
alla stazione Cadorna nel centro
Castellanza e al prossimo
cittadino.
creerà nuove opportunità per l’intero
potenziamento della tratta
Per ora di questo progetto non se ne
Castano-Turbigo, rappresenta un territorio lombardo”. Secondo i
vuole parlare, si presume che
altro tassello della Gronda Nord. programmi ci saranno 68 corse
giornaliere, festivi inclusi e ci saranno
manchino i finanziamenti.
34 corse nelle due direzioni con un
Di fatto, la stazione secondaria di
treno ogni mezz’ora dalle 6 della mattina alle 23.
Saronno Sud, assumerà in futuro una nuova rilevanza
Presente all’inaugurazione c’era anche l’ex assessore
essendo un importante punto di interscambio.
regionale alle infrastrutture Raffaele Cattaneo, il quale si
E’ curioso ritrovare vecchi giornali del 2004 quando si
è tolto qualche sassolino dalla scarpa dichiarando:
ipotizzava che i lavori sarebbero dovuti partire l’anno
“Stiamo dimostrando che abbiamo completato un’opera
successivo, con il tracciato modificato e una spesa di
rispettando costi e tempi previsti. Siamo qui a dire che
circa 25 milioni di euro, com’era stato annunciato
un'opera é finita e di questo ringrazio i dirigenti e le
dall’allora Ministro Lunardi. La spesa è triplicata in 3
maestranze. Non ci sto ad una rappresentazione
anni ma sicuramente ne sarà valsa la pena.
ingiusta e caricaturale della Regione Lombardia descritta
La riattivazione della Saronno-Seregno, insieme al tunnel
come un covo di malfattori corrotti e dediti alle vacanze
di Castellanza e al prossimo potenziamento della tratta
caraibiche, anche se sono consapevole dei gravi fatti
Castano-Turbigo, rappresenta un altro tassello della
accaduti che ci hanno costretto alle elezioni. Queste
Gronda Nord, così da rendere effettiva la possibilità di
opere sono le migliori conferme che non c’è stata né
muoversi su queste tratte decongestionando il traffico
corruzione, né mafia. Questo è un esempio della politica
stradale e facilitando la mobilità dei pendolari e delle
che abbiamo fatto in Lombardia. Pensiamo a quello che
merci. Il collegamento con la Saronno-Seregno renderà
la gente ha bisogno e abbiamo mantenuto le promesse.
anche più agevole raggiungere Saronno centro dove
Oggi sono qui anche per una ragione affettiva perché,
ferma il Malpensa Express per l’aeroporto. Il viaggio
pur non essendo più assessore, rimango particolarmente
inaugurale, effettuato il 29 novembre, ha, di fatto,
decretato l’avvio del nuovo percorso, gran parte del
legato alle opere che stiamo portando a termine e la
quale in trincea e il resto seguendo la vecchia strada
Saronno-Seregno è anche vicina alla mia storia
ferrata, con soli 6 passaggi a livello contro i 18
personale. Questo é il simbolo del nostro operato, di
precedenti. Anche le stazioni di fermata sono state
una Regione che lavora per i suoi cittadini e consegna
ristrutturate. Nella stazione di Saronno Sud, alla cascina
risultati concreti”.
Il volto delle ferrovie Lombarde negli ultimi dieci anni è
Colombara, per accedere al nuovo percorso si scende in
cambiato in favore del pendolarismo anche se gli utenti
trincea, otto metri sotto il livello stradale dove si apre una
del servizio si lamentano per il troppo affollamento nelle
banchina di oltre un centinaio di metri per far transitare
carrozze e ancora spiacevoli ritardi nelle ore di punta.
anche i convogli più lunghi.
Maria Grazia Gasparini
Il presidente delle Ferrovie Nord Carlo Malugani ha
dichiarato: “Siamo orgogliosi di poter consegnare al
Migliorato anche il collegamento con Malpensa
Con la messa in funzione della nuova linea ferroviaria SaronnoSeregno il beneficio per raggiungere l’aeroporto di Malpensa sarà di
grande rilevanza. Per questa parte della Lombardia finalmente si
potrà viaggiare non più solo sull’asse Nord-Sud ma anche sull’altro
versante costituendo quindi l’unico collegamento su ferro dell’area
Bianza Est-Ovest che verrà quindi direttamente connessa con
Malpensa e avrà inoltre la potenzialità di poter diventare parte di un
futuro collegamento Orio al Serio-Malpensa. Un altro tassello,
dunque, nel superare l'isolazionismo di cui Malpensa ha sofferto in
passato.
46 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
TERRITORIO
Territorio
CENTO
ANNI
e non sentirli
PALACENTO: un anno di appuntamenti
per celebrarne cento. Il Palace Grand
Hotel Varese festeggia nel 2013 lo
storico compleanno con una serie di
eventi culturali, enogastronomici, turistici
e ludici, tutti rigorosamente a tema
Liberty e ‘900.
I
l Palace Grand Hotel sorge sul Colle Campigli della
Palace Grand Hotel Varese venne raggiunto anche
città di Varese e fu progettato e costruito
grazie al Cavaliere Severo Lonati,
da Giuseppe Sommaruga nell’arco di un
Direttore della struttura fino ai primi anni
Il Palace Grand Hotel
anno e mezzo circa. Il complesso sorge sul Colle Campigli a della Guerra.
inizialmente collegato alla città da una
Il Palace continuò a svolgere il suo ruolo
Varese e fu progettato e
funicolare- comprendeva il Kursaal (con
di protagonista anche nel secondo
costruito da Giuseppe
casinò, teatro, ristorante e sala da ballo)
conflitto mondiale quando venne
Sommaruga in piena
un tiro al piattello e campi da tennis ed
trasformato in ospedale militare.
epoca Liberty.
era punto di riferimento per il turismo di
Il complesso venne irreparabilmente
un’elevata aristocrazia che a Varese
mutilato nell’aprile 1944 quando alcune
decideva di trascorrere i propri soggiorni. Il successo del
bombe destinate alla vicina Aermacchi, distrussero il
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 47
TERRITORIO
Territorio
Kursaal e la funicolare, ma risparmiarono l’edificio
dell’Hotel.
Nel periodo post bellico - anni ’50 - il Palace Grand
Hotel riprese la sua funzione originaria quale punto di
riferimento per l’accoglienza di lusso della Città. Negli
Gli eventi: si comincia
anni l’albergo ha saputo
con il Premio "Caccia ai
rinnovarsi (le ultime
ristrutturazioni risalgono
tesori Liberty" per le
al 2000 e al 2005),
scuole e le visite
animato da una grande
guidate gratuite.
voglia di fare, nonostante
la ‘veneranda’ età.
Il Palace è ancora oggi meta di incontri, soggiorni,
meeting e vacanze romantiche o segrete. Senza alcun
segreto i soggiorni invece della Regina d’Olanda,
Puccini, Eleonora Duse, Sofia Loren, Bob Dylan, Roberto
Benigni, Dario Fo… e poi artisti, scrittori, attori, politici,
scienziati, moltissimi gli sportivi e gli uomini di
spettacolo. Le mura del Palace potrebbero raccontare
numerosi aneddoti come le lussuriose cene di Re Farouk
d’Egitto, sempre accompagnate da danze e champagne;
le partite di “scopa” di Francesco Tamagno, Giacomo
Puccini e Pietro Mascagni, il meritato riposo di Louis
Armstrong dopo il Festival di Sanremo e i capricci del
grande ballerino e coreografo Rudolf Nureyev.
(M.L.)
Per informazioni, prenotazioni ed approfondimenti
www.palacento.com - tel. 0332 327100
Un compleanno ricco di eventi
Si parte con la ‘Caccia ai tesori liberty’, da dicembre infatti i maturandi potranno dare inizio ad una vera e propria
sfida per recuperare materiali, oggetti, ricordi risalenti al periodo 1890-1915. In palio per la classe vincitrice,
selezionata da una giuria esperta, un ‘apericena’ di fine anno offerto dal Palace Grand Hotel.
Sempre per le scuole - di ogni ordine e grado - visite guidate gratuite all’Hotel su prenotazione per conoscerne la
storia e il Liberty che ancora vive e si riconosce nella struttura.
Questi sono solo i primi dei numerosi appuntamenti ideati da Palace per scoprire, riassaporare, raccontare e giocare
con il tema Liberty e le sue declinazioni.
In calendario, dal 2013, ‘Spiriti e Storie del ‘900’ il ciclo di degustazioni gratuite per scoprire sapori antichi e storie
del ‘900. Il primo appuntamento è previsto per il 18 gennaio con un evento firmato da Palace in collaborazione con
Rossi d’Angera e Associazione Italiana Sommeliers. Seguiranno, dalla primavera, altri incontri con i prodotti dello
storico Birrificio Angelo Poretti.
Si prosegue poi con il ‘San Valentino in Costume’ (giovedì 14 febbraio) con foto d’epoca in una scenografia
d’eccezione, menù, musica a tema ed un premio per la migliore coppia in stile ‘900; inoltre ‘visite guidate Liberty’
gratuite nei luoghi simbolo del territorio a partire dalla primavera 2013 e ‘Il Gran Ballo del Centenario’ (venerdì 10
maggio) con danze storiche per un vero e proprio tuffo nel 1913.
Il periodo dell’Art Nouveau sarà protagonista anche nella seconda metà dell’anno con incontri, conferenze, mostre,
eventi...
“Si tratta di un traguardo importante di cui andiamo particolarmente fieri” - sottolinea il presidente di Palace Grand
Hotel Varese Claudio Maria Castiglioni - “Il Palace è l’unica struttura centenaria in provincia di Varese ad aver
mantenuto la sua attività originaria e ad avere la forza e l’energia, dopo cento anni, di essere menzionato tra i più
grandi e storici alberghi italiani” - e conclude - “Lo sforzo per mantenere un complesso del genere è grande, e
grandi vogliamo che siano i festeggiamenti per celebrare questo compleanno.”
48 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
TERRITORIO
Territorio
In gara con
Piero Chiara
Nel 2013 il centenario della nascita delIo scrittore.
I concorrenti del Premio Chiara Giovani 2013
dovranno misurarsi con l’incipit di un racconto del
Maestro e svilupparlo a modo proprio. Molte le
novità. Un nuovo accordo triennale con la
Provincia?
L
a prossima edizione del Premio
Chiara Giovani sarà una vera e
propria sfida al Maestro. Per i cento
anni dalla nascita dello scrittore, i
concorrenti dovranno sviluppare in un
racconto l’incipit di un inedito
dell’autore: “Continua tu…” Il Premio è
Per i cento anni dalla
nascita dello scrittore, i
concorrenti dovranno
sviluppare in un racconto
l’incipit di un inedito
dell’autore.
Piero Chiara
aperto a giovani dai 15 ai 25 anni italiani e
del Canton Ticino, il bando sarà consultabile
sul sito www.premiochiara.it da febbraio. E’
una delle novità della prossima edizione del
Premio Chiara, una bella e originale idea di
Federico Roncoroni per festeggiare il
centesimo anniversario dalla nascita
“La sera in cui lo scrittore mi fece una corte serrata”
Bambi Lazzati, tre figli, nipote del critico d’arte Guido Ballo, vive a Varese nel
quartiere di S.Ambrogio e ha un lungo curriculum d’arte alle spalle. Non è
giunta per caso ai vertici del Premio Chiara. “Sono nata a Milano lo stesso
giorno di Edoardo Testori, il 14 febbraio 1948 - spiega -. Ho studiato
all’Accademia di Brera e insegnato disegno e storia dell’arte all’istituto per
geometri Cattaneo, ho svolto supplenze al Leonardo da Vinci e avuto la
nomina in un quartiere difficile come Quarto Oggiaro, spostandomi poi con
cattedra di ruolo nella provincia di Varese dopo il matrimonio. Mio marito,
Mariano, è cugino di secondo grado di Giuseppe Lazzati che fu rettore
dell’Università Cattolica dal 1968 al 1983. Mi piace molto la definizione che
Lina Sotis diede di me in un articolo sul Corriere della Sera, “passionaria
della cultura”.
Bambi Lazzati
Ha lavorato con le Gallerie milanesi Marconi e Mazzotta, con la Permanente,
tenuto le “pierre” di numerosi eventi d’arte e ha diretto Villa Panza per il FAI. A Induno Olona, ai tempi della
giunta Fontana, ha collaborato a organizzare importanti convegni a Villa Bianchi sullo scapigliato Carlo Dossi,
su Guido Piovene e Guido Morselli, con la collaborazione di Dante Isella.
Di Piero Chiara ha un gustoso ricordo personale. “Era un grande affabulatore, a suo agio nel contatto con la
gente e si considerava un infallibile tombeur de femmes - racconta -. Lo conobbi a una cena con tanta gente
a Ticinallo, sul lago Maggiore, in una casa privata. Avevo diciotto anni e arrivai con il mio futuro marito, dopo
cena alle nove e mezzo. Indossavo un’audace minigonna che valorizzava un mio punto di forza, le gambe e
Chiara m’invitò a sedermi accanto a lui. Mi corteggiò tutta la sera, prodigo di sorrisi e complimenti.
Diventammo buoni amici”. (S.R.)
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 49
TERRITORIO
Territorio
dell’autore, che coincide con quella dell’amico e poeta
luinese Vittorio Sereni. Cadrà nel 2013 anche il quarto di
secolo del Premio Chiara, che fu fondato nel 1988 dagli
eredi, sviluppando un’idea di due giornalisti della
Prealpina, Pierfausto Vedani e Massimo Lodi.
Bambi Lazzati, spumeggiante regista del Premio Chiara
con Romano Oldrini, ha in serbo molte altre novità. “La
casa editrice Mondadori sta ristampando i romanzi e i
racconti dello scrittore nella collana Oscar. Sabato 23
marzo 2013, giorno in cui cade l’anniversario della
nascita di Chiara, le ultime uscite saranno presentate da
Mauro Novelli in una libreria di Milano, con le vetrine
dedicate alla ricorrenza, mentre domenica 24 marzo avrà
luogo il Galà del Premio Chiara alla Carriera al Teatro
Sociale di Luino. Terremo inoltre un convegno
internazionale il 27 e il 28 settembre, due giorni tra
Varese e Luino. Ci piacerebbe stampare un audio-libro de
“La Spartizione”, con Andrea Vitali nei panni di lettore. Lo
desiderava molto Marco, il figlio dello scrittore, scomparso
nel 2011. Avrebbe voluto ascoltarlo in auto durante i suoi
viaggi, come molti italiani che amano le vicende di
Temistocle Orimbelli, del monsignore Alemanno Berlusconi
e le pagine popolate di giocatori di carte e playboy di
provincia, di bottegai, profughi, contrabbandieri e ladri
del nostro impareggiabile romanziere”.
DA UN’IDEA DI VEDANI E LODI
Non è finita qui. “Allo studio - annuncia l’organizzatrice
- c’è una mostra fotografica alla Galleria Ghiggini e
vorremmo fare qualcosa come sempre anche a Lugano,
invitando alcuni scrittori a raccontare la provincia.
Potrebbero essere Paolo Nori, Pino Cacucci, lo stesso
Vitali e altri. Magari con una tavola rotonda. La
Svizzera è un’avida consumatrice di letteratura
italiana. Le scuole elvetiche ci tengono moltissimo e il
Canton Ticino è un supporter storico del Premio
Chiara. Del resto, lo scrittore sposò a Zurigo, in prime
nozze, Jula Scherb nel 1936 da cui ebbe l’unico figlio,
Marco”.
Bambi Lazzati ricorda gli esordi del Premio. “Allora
lavoravo con De Feo, Bortoluzzi, Baj e Ortelli. Il figlio
di Chiara, erede testamentario con Federico Roncoroni,
mi coinvolse nell’idea di Vedani e Lodi. “Benissimo”,
risposi e mi buttai con tutta l’energia del mio carattere.
Non solo bella scrittura, un occhio alla società
Tra i numerosi eventi realizzati nell'ambito della XXIV edizione del Premio Chiara c'è stata la presentazione al
pubblico, per la prima volta, a Villa Mirabello di Varese, del prezioso cartone originale a carboncino della celebre
"Fuga in Egitto" che Renato Guttuso realizzò in prossimità della teza Cappella del Sacro Monte, confrontandolo con
gli schizzi, le bozze e la sequenza fotografica dell'artista al lavoro al Sacro Monte. La mostra, inaugurata il 24
novembre scorso da Rolando Bellini e Paolo Zanzi, resterà aperta fino al 7 aprile 2013 (da martedì a domenica 9.3012.30 e 14-18, ingresso libero). L’assessore alla cultura, Simone Longhini, sta
studiando la possibilità di mantenere allestito il grande cartone di 6 x 5 metri,
preparatorio dell’acrilico. La sede probabile è il salone dell’ex Liceo Musicale in
Piazza della Motta, vicino alla strada intestata a Guttuso.
Il bilancio dell’ultima edizione nelle sue diverse declinazioni Premio Chiara Editi,
Giovani, Inediti, alla Carriera, Premio le Parole della Musica, con le sue
contaminazioni tra letteratura, cinema e musica e gli spostamenti geografici da
Santa Caterina del Sasso a Voltorre, da Luino ad Azzate, da Gallarate a Lugano e
Milano, è più che lusinghiero. Trentanove incontri, centoventi ospiti. Un pubblico
vario, eterogeneo, cambiava secondo gli appuntamenti e ha ripetutamente
sfiorato le mille presenze.
La giuria popolare composta da 150 lettori ha decretato vincitore del Premio
Chiara 2012 Pino Cacucci con “Nessuno può
portarti un fiore” (Feltrinelli) che si è imposto
Fino al 7 aprile visitabile
sugli altri due finalisti Niccolò Ammaniti con “Il
a Villa Mirabello di
momento è delicato” (Einaudi) e Sandro
Varese il cartone
Veronesi con “Baci Scagliati Altrove” (Fandango).
originale a carboncino
Ricco il parterre degli ospiti, dal filosofo Carlo
della celebre “Fuga in
Sini a Gianni Mura firma storica della Gazzetta
Egitto” di Renato Guttuso.
dello Sport che hanno attratto pubblici diversi; e
50 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
Tanti giovani che hanno
“Io vengo dall’insegnamento, disegno
“Se l’amministrazione provinciale si salva è
e storia dell’arte, mi piace lavorare
una buona notizia per noi - ammette la
vinto il Premio Chiara a
con i ragazzi, proporre loro di
loro riservato regalano il bionda anima del Premio -. Finora la
Provincia ci ha aiutato firmando ogni tre
cimentarsi con il racconto fuori
racconto pubblicato alle
dell’aula, lontano dalla cattedra. Tanti prof che dubitavano delle anni una convenzione che chiediamo di
giovani che hanno vinto il Premio
loro capacità di scrittura. rinnovare. Questa richiesta vale anche per i
Chiara a loro riservato regalano il
Comuni che da sempre ci sostengono, ma
che non hanno mai siglato convenzioni. E’
racconto pubblicato alle prof che
difficile programmare vivendo alla giornata. Speriamo
dubitavano delle loro capacità di scrittura. Siamo una
nell’aiuto di una banca e di sponsor, abbiamo
scuola di cultura. Curiosi di storie da raccontare. Il
soprattutto bisogno di persone che credano nel
nostro messaggio è invogliare a scrivere”.
Premio”.
SERVE UN ACCORDO TRIENNALE
Buono è il rapporto con l’industria varesina.
Dal 1988, anno di nascita del Premio Chiara, è ormai
“Nell’edizione 2012 abbiamo ricordato Giovanni
trascorso un quarto di secolo e ora che le scuole e i
Borghi attraverso l’anteprima del film per la tv tratto
ragazzi hanno imparato a conoscerlo, Bambi Lazzati
dal libro di Gianni Spartà, Mister Ignis, e raccontato le
chiede un supporto maggiore alle istituzioni.
imprese di Toto Bulgheroni. L’anno scorso abbiamo
Organizzare eventi d’alto livello costa e non mancano i
celebrato i Missoni, due anni fa l’azienda Agusta. Ho
problemi. Scongiurato il pericolo che la Provincia
nel cassetto un progetto sul museo della scarpa e il
debba chiudere i battenti, Villa Recalcati dovrebbe
Calzaturificio di Varese. Siamo aperti a tutte le buone
regolarmente erogare il suo basilare finanziamento per
idee”.
Sergio Redaelli
l’edizione 2013.
TERRITORIO
Territorio
Il cartone di Guttuso (particolare) per l’affresco “Fuga in Egitto”
al Sacro Monte di Varese (a sinistra)
poi la presidentessa del FAI Ilaria Borletti Buitoni
che ha parlato della bellezza e dei problemi
ambientali dell’Italia, Alessandro D’Avenia, Sveva
Casati Modignani, Andrea Vitali, Gianni Biondillo,
Luca Crovi, il texano Jeffery Deaver, il giovane
direttore d’orchestra Andrea Battistoni, l’autorevole
voce di Goffredo Fofi sull’attualità nei racconti di
Lev Tolstoj.
Il Premio ha omaggiato l’attrice teatrale Valentina
Cortese, la stilista spagnola Agatha Ruiz de la
Prada, il giornalista Luca Telese, Giorgio Gaber con
uno spettacolo con Andrea Scanzi, Guido Morselli
con Valentina Fortichiari e Giulio Giorello. Ha
conferito il Premio Falcone-Borsellino a Michele
Cucuzza, alla Carriera a Paolo Villaggio e al
cantautore Luciano Ligabue per le Parole della
Musica.
“Il nome del Premio Chiara è ormai sinonimo di bella scrittura - conclude Bambi Lazzati - ma non facciamo solo
cultura astratta, ci interessa anche il sociale. Sono usciti due libri sulla disabilità, di Fulvio Ervas e di Massimiliano
Verga. Due punti di vista diversi, uno duro, l’altro sognante, li abbiamo messi insieme e hanno generato un
dibattito con la partecipazione di Cesarina del Vecchio dell’Anffas di Varese. Ligabue non è venuto banalmente a
suonare ma a parlare dei suoi testi, delle sue parole, presentato da Enrico De Angelis e Antonio Silva del Premio
Tenco, che da tre anni si unisce al Chiara; abbiamo premiato Francesco Guccini e Paolo Conte. Il Liga attraverso i
suoi tweet, grato del Premio ricevuto, ci ha fatto conoscere a un pubblico che normalmente non è coinvolto in
questo genere di eventi culturali”. (S.R.)
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 51
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TERRITORIO
Territorio
Rifiuti. Una
mappa contro
l’abbandono
Gettare rifiuti dove capita senza curarsi
dell’ambiente rappresenta un fenomeno in
crescita, legato a uno stile di vita improntato
all’usa e getta sempre più diffuso.
I
l 29 novembre 2012, nel corso di un convegno tenutosi
a Mendrisio, è stato presentato il progetto “Insubria
Pulizia Sconfinata”, per combattere il crescente malcostume
che vede i rifiuti gettati o abbandonati ovunque con
noncuranza. Il progetto, che fa parte di un più ampio
programma di cooperazione transfrontaliera tra Italia e
Svizzera, approvato dalla Regione Lombardia e promosso
dalla Provincia di Varese in accordo con il Canton Ticino
con la collaborazione anche di soggetti privati, ha visto,
come primo passo, la mappatura delle aree comprese tra
Italia e Svizzera che si presentano degradate a causa di
tale fenomeno. Mappa ad oggi realizzata con i dati forniti
dai Comuni attraverso un questionario, unitamente ai dati
raccolti da specifiche segnalazioni effettuate da vari
soggetti preposti al controllo del territorio.
In futuro, invece, avvalendosi di un’innovativa tecnologia
web, con l’ausilio di un semplice telefonino multimediale
(smartphone), anche ogni cittadino potrà fattivamente
contribuire al monitoraggio e alla tutela dell’ambiente,
supportando l’attività di presidio di quei luoghi
maggiormente colpiti dall’abbandono dei rifiuti (info sul
progetto: www.puliziasconfinata.it).
Giorgio Ghiringhelli, titolare e presidente di ARS Ambiente
Srl di Gallarate, collaborando all’attuazione dello stesso
programma, con la pubblicazione di “L’abbandono di
rifiuti e il littering”, ha voluto raccogliere tutti gli elementi
che definiscono questo fenomeno.
In particolare, nell’ambito della stessa opera, si dà
evidenza dei costi complessivi annuali imputabili alla
pulizia di luoghi oggetto di abbandono di rifiuti che,
mediamente, in Provincia di Varese possono incidere dal 5
sino al 15% sui costi di igiene urbana.
Anche la Cassazione, con una sentenza del 26 marzo
2012, se ne è occupata, chiarendo che il reato di
abbandono di rifiuti è punibile con la pena amministrativa
e con quella penale a seconda del soggetto che lo
commette: se si tratta infatti di un privato, la sanzione è
amministrativa; se si tratta di un soggetto qualificato
(titolare di imprese o responsabile di enti) la sanzione è
penale.
Inoltre, in caso di reato commesso da un soggetto
qualificato e qualora la gestione illecita abbia riguardato
rifiuti non pericolosi, sarà applicabile la pena dell'arresto
o dell'ammenda, qualora si sia trattato di rifiuti pericolosi
si applicheranno entrambe le pene.
Roberto Bottarini
COSTI
COSTI STIMATI
STIMATI PER
PER LA
LA PULIZIA
PULIZIA DEI
DEI LUOGHI
LUOGHI DI
DI ABBANDONO
ABBANDONO IN
IN PROVINCIA
PROVINCIA DI
DI VARESE
VARESE (2008-2011)
(2008-2011)
Spesa massima (stimata) per la rimozione
di rifiuti abbandonati in Provincia di Varese
Incidenza su spese di igiene urbana
Spesa media (stimata) per la rimozione
di rifiuti abbandonati in Provincia di Varese
Incidenza su spese di igiene urbana
2008
2010
2011
12,2
Meuro/anno
7,4
Meuro/anno
7,5
Meuro/anno
15,1%
9,0%
8,3%
2,4 - 3,9
Meuro/anno
1,8 - 4,0
Meuro/anno
1,5 - 3,9
Meuro/anno
5 - 15%
5 - 9%
4 - 8%
Fonte: Osservatorio Provinciale Rifiuti, 2012.
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 53
TERRITORIO
Panorama dal Monte San Martino in Valcuvia
Territorio
Brindisi
ai 20 anni
“D
Terra e gente. E’ il compleanno della rivista
culturale della Comunità Montana delle Valli del
Verbano, diretta da Serena Contini, che punta
a rendere la storia dell’Alto Varesotto
accessibile a tutti.
ite a quel vostro e mio
consolidata vocazione industriale.
giovane amico, che mi
Il ventesimo numero è stato presentato venerdi 4
congratulo sinceramente con lui…”.
dicembre dal prefetto Giorgio Zanzi nella sede della
CosÏ Alessandro Manzoni si rivolse
Comunità Montana, a Cassano Valcuvia, presenti lo
al conte Tullio Dandolo dopo aver
storico Robertino Ghiringhelli autore di un articolo su
letto i versi di “Memorie e fantasie
Piero Chiara, la curatrice Serena Contini e il presidente
giovanili” di Pasquale Contini, il
Marco Magrini, soddisfatto “per la riuscita di
un’operazione culturale che non è semplice da sostenere
poeta di Varese (1829-1909) che
in questi momenti di crisi economica”.
l’omonima Serena Contini,
bibliologa e storica presso i Musei
OSSA UMANE E LIUTPRANDO
Civici di Varese, rievoca in Terra e
Il numero contiene gli atti del convegno tenutosi a
Gente, la rivista della Comunità
Cassano Valcuvia il 17 novembre 2012 ed è dedicato
Montana delle Valli del Verbano
allo storico Giancarlo Peregalli, nel decennale della
che è giunta al ventesimo numero.
scomparsa. Peregalli era il responsabile dell’archivio
Contini era all’epoca un poeta
della allora Comunità Montana della Valcuvia. Diresse il
rinomato, in contatto con Garibaldi, Verdi e i Savoia e un
Consorzio di Laveno Mombello, la prima associazione
cantore della modernità e dell’imprenditoria varesina.
“Egli, infatti - spiega la biografa - scrisse nel 1871 l’inno
archivistica tra i Comuni e punto di riferimento di
per l’inaugurazione dell’Esposizione Agricola Industriale
numerose amministrazioni. Pubblicò, fra l’altro, le
di Varese in cui cantava “il lavoro d’industre mano, il
Pergamene di San Lorenzo, la chiesa plebana di Cuvio e
concetto d’ardito ingegno…” e tesseva le lodi del
il Liber Mensorarum della Chiesa di Como, un testo
territorio: “… qui ti dan festa le piante, i
medievale di notevole interesse.
fiori, i frutti, i grani, la vite, il vino, qui
Terra e Gente si rivolge a “Terra e Gente - spiega la Contini - si
rivolge a chi non legge abitualmente di
l’umil bruco co’ suoi tesori, l’arnie, le reti,
chi non legge
storia, ha un taglio divulgativo semplice e
la torba, il lino, il ferro, il legno, gli arazzi,
abitualmente di storia,
accessibile a tutti e riguarda la storia e le
l’armi, le carte, i libri, le squille, i marmi”.
ha un taglio divulgativo
E’ un messaggio più che mai d’attualità
storie dell’Alto Varesotto. In questo numero,
e riguarda la storia e le
oggi che Varese rilancia il suo appeal
un articolo di Giuseppe Armocida illustra,
storie dell’Alto Varesotto. con l’ausilio di materiale fotografico, i
turistico e ambientale accanto alla
54 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
ritrovamenti di ossa umane fatti negli
ultimi anni in Valcuvia, ad Azzio,
Cittiglio e Caravate. Pierangelo
Frigerio ha scritto un articolo sulla
visione anticlericale di Marco
Formentini che contrastava le figure
dei due Borromeo, Carlo e Federigo.
Serena Contini
Gianni Pozzi parla dei primi
cinematografi a Varese e di quando il
nome della città apparve per le prime volte nei
documentari. Francesca Boldrini si occupa di una curiosa
caratteristica architettonica delle strade, le rughe, dette
da noi anche strecie, spazi piccoli tra una casa e l’altra
che hanno una storia non casuale, legata al re
longobardo Liutprando. Questi spazi si dicono, infatti,
piliprand e misurano quanto l’orma del piede di
Liutprando che si trova sulla porta del battistero di San
Giovanni a Firenze. Stefania Peregalli parla, infine, delle
più antiche biblioteche pubbliche dell’Alto Varesotto che,
nel censimento del 1861 in occasione dell’Unità d’Italia,
erano quattro e si trovavano a Varese, Malnate, Laveno
Mombello e Comabbio”.
storia della medicina in Italia, di Ezio Vaccari ordinario di
storia della scienza e delle tecniche all’università
dell’Insubria e di Luigi Zanzi, docente di lettere e filosofia
all’ateneo di Pavia”. Interamente dedicato alla storia
risorgimentale dell’Alto Varesotto è stato il numero del
2011 per il 150° dell’Unità d’Italia.
Ricca la varietà di argomenti trattati, dalla culinaria con
Pierre Ley dell’Accademia Italiana della Cucina alla storia
della musica con gli organi Mascioni, fino alla storia della
ceramica con la designer valtellinese Antonia Campi,
prima donna art-director nella Società Ceramica Italiana
di Laveno, che la assunse come operaia nel 1947.
TERRITORIO
Territorio
PIERO CHIARA E INNOCENTE SALVINI
“Spesso ci siamo occupati di artisti legati al territorio,
come il pittore Luciano Ferriani che visse a Caldana e
morì in un incidente di caccia a Cittiglio nel 1968. Come
Piero Chiara, Maria Volpi Nanipieri, in arte Mura, la
scrittrice rosa di Gavirate che fu maestra di Liala e penna
di punta della casa editrice Sonzogno, autrice di bestseller da 50 mila copie. Del futurista Luigi Russolo che
visse a Cerro di Laveno, dello scultore Luigi Broggini nato
a Cittiglio, di Guido Piovene che abitò a Induno Olona”.
PRIMA DONNA ART-DIRECTOR
Un album fotografico illustra di anno in anno argomenti
Da vent’anni la rivista ha il merito di non disperdere il
diversi, valorizzando archivi del territorio (Luigi Sangalli,
patrimonio di storie locali. Si è occupata di medicina,
Grafiche Reggiori, Antonio Albertini, Vivi Papi).
Documentano le prime cartoline, i lavatoi della Valcuvia,
economia, politica, letteratura e geografia, ha indagato
scatti di personaggi famosi o di semplici volti, la vitalità
la vita di personaggi anche non famosi, ha pubblicato
con precisa scelta editoriale le più interessanti tesi di
d’Arcumeggia con i suoi tanti visitatori famosi negli anni
‘50 e ‘60, l’inaugurazione del sacrario del San Martino,
laurea per dare visibilità agli studenti e farli camminare
con le proprie gambe.
la tramvia della Valcuvia e la trasmissione
“Tra i più significativi - spiega la direttrice - Poche sono le riviste
televisiva Campanile Sera, di Mike
ricordo l’articolo, apparso sul primo
rimaste di questo genere. Buongiorno, a Laveno Mombello e
numero, su Guido Morselli di Aurelio
immagini di Luino e Maccagno.
Terra e Gente è curiosa
Grimaldi, l’autore “luinese” del romanzo
Poche sono le riviste rimaste di questo
del territorio, coinvolge
Mery per Sempre. Per noi hanno scritto il
genere. C’era una volta Tracce, ma ha
firme famose e ciascuna
poeta Romano Oldrini che presiede il
chiuso. Terra e Gente è curiosa del
copertina ha una storia.
Premio Chiara, Roberto Perelli Cippo che
territorio, coinvolge firme famose e
insegna storia medievale alla Statale di
ciascuna copertina ha una storia, da Aligi
Milano e Sergio Zaninelli, rettore dell’Università Cattolica
Sassu ad Antonio Pedretti, Luca Lischetti, Albino Reggiori,
dal 1998 al 2002, diversi storici del territorio come il
Giancarlo Ossola e Floriano Bodini, l’autore della
già ricordato Armocida, Pierangelo Frigerio, Paola
copertina più recente.
“L’ho voluta io - spiega la Contini, che ricordiamo brava
Viotto, Marco Tamborini, Gianni Pozzi, le archeologhe
studiosa di fondi rari di Piero Chiara e di Innocente
della Soprintendenza Adelaide Binaghi e Jolanda
Salvini, autrice di libri sulla linea Cadorna e sul lapidario
Lorenzi con Roberto Mella, il giudice-scrittore Giuseppe
di Palazzo Estense -. La copertina raffigura una
Bettarino, lo studioso Luigi Stadera, i giornalisti Mario
meridiana che segna il tempo che passa e sottolinea i
Chiodetti, Riccardo Prando, Annalisa Motta, Mauro
vent’anni trascorsi dal primo numero”. Le meridiane
Della Porta Raffo. La rivista ha pubblicato gli atti del
caratterizzano il nostro territorio e questa è stata
convegno sulla storia della medicina e il tempio di Duno
disegnata da Floriano Bodini, un’eccellenza artistica
in Valcuvia che si tenne nel 2006 con il contributo di don
varesina. La rivista si trova nella sede della Comunità
Luca Violoni e quelli dedicati alla figura di Leopoldo
Montana delle Valli del Verbano ed è gratuita.
Maggi, naturalista eclettico della Lombardia del secondo
Sergio Redaelli
Ottocento, con articoli di Bruno Zanobio padre della
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 55
TERRITORIO
Territorio
La nostra (grande)
famiglia
Come una famiglia vera, con un progetto e obiettivi
comuni, ma soprattutto tanto entusiasmo, voglia di fare e,
persino, spontaneità: è l'associazione La Nostra Famiglia,
presenza attiva sul territorio e nel mondo.
L
a Nostra Famiglia. Un nome noto ai varesini, con le tre sedi
in provincia a Vedano, Castiglione Olona e Cislago: non
tutti, però, conoscono l'affascinante storia di questa istituzione
e le molteplici facce di un un progetto nato, oltre 60 anni fa,
con l'ambizione di “fare del bene” nei confronti delle persone
svantaggiate, appassionata ma forse
un po' generica, e poi diventato un
Realtà strutturata
punto di riferimento unico nel campo
con 35 sedi in Italia
della disabilità. Ente Ecclesiastico
civilmente riconosciuto, deve la nascita - 3 in provincia di
Varese - e accordi
all'idea del Beato don Luigi Monza,
cislaghese, fondatore dell'Istituto
di cooperazione
secolare delle Piccole Apostole della
internazionale.
Carità, e all'energia di Zaira
Spreafico, laica consacrata, una sorta
di “capitano d'impresa” alla guida dell'associazione fin dai
primi anni.
“Tutelare la dignità e migliorare la qualità della vita delle
persone con disabilità, specie in età evolutiva”: questa è la
mission dichiarata. In pratica, oggi, La Nostra Famiglia è una
realtà strutturata e complessa con accordi di cooperazione nel
mondo e 35 sedi in Italia, ciascuna con una propria
caratterizzazione: ci sono strutture di assoluta eccellenza
ospedaliera e nella ricerca, come quella di Bosisio Parini, enti
dedicati alla riabilitazione, case di accoglienza. Altissima è la
qualità del personale impiegato nei centri, caratterizzato da una
formazione accademica ad hoc, anche grazie ad una
convenzione con l'Università Statale di Milano.
Basta uno sguardo alle sedi della provincia di Varese per
rendersi conto del “multiforme ingegno” e della bontà dell'idea.
Visitiamo il centro di Vedano, a poche ore dal Natale, proprio
nel giorno della recita dei bambini: l'impressione è quella di
essere in una scuola tradizionale, se non fosse perché il contesto
è di una pulizia e di un ordine che poco ricorda alcune strutture
pubbliche. Complice la festa, l'atmosfera è gioiosa e questo
introduce al meglio a comprendere le due anime del progetto:
qui, infatti, si svolge - attualmente per un'ottantina tra bambini e
56 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
A Vedano Olona,
accanto all'attività
socio sanitaria, una
vera e propria
struttura scolastica.
ragazzi - un percorso
educativo riconosciuto, con la
Scuola dell'Infanzia Paritaria e
la Scuola Primaria Statale
presenti nel Centro. Inoltre
esiste un’importante
collaborazione con i ragazzi
più grandi dell’Istituto Comprensivo di Vedano Olona. Tale
attività rientra nel progetto riabilitativo sanitario che
garantisce la presa in carico giornaliera, cui si affianca,
per altri 400 bambini e ragazzi, una prestigiosa struttura
ambulatoriale che si fa carico delle disabilità sia fisiche
che psichiche. A questo proposito, non si pensi solo alle
disabilità importanti: per un day hospital o per un iter
strutturato, vengono portati qui anche bambini con disturbi
dell'apprendimento o dislessia. Dunque - sebbene la sintesi
non dia l'idea della ricchezza delle proposte - un percorso
più terapeutico e uno educativo che accompagna i ragazzi
fino ai 14 anni.
E dopo? La risposta di per se' ben rappresenta il “sistema”
La Nostra Famiglia”, in cui ogni realtà è indipendente, ma
in cui si collabora, al punto che le tre sedi varesine stanno
sperimentando una sorta di organizzazione sotto forma di
Distretto. A dieci minuti dalla struttura vedanese, c'è,
infatti, quella di Castiglione, che oltre ad essere destinata
alla diagnostica, alla
riabilitazione e al trattamento
Competenze
dei disturbi specifici
trasversali acquisite
dell'apprendimento, è un un
nel Cfp di Castiglione
Centro di Formazione
Olona, grazie a
Professionale a tutti gli effetti.
percorsi spendibili in
Qui, vengono indirizzati i
ogni settore.
ragazzi, che accedono ad un
iter tri o quadriennale, a
seconda delle esigenze. Qui,
apprendono competenze trasversali, professionali e
relazionali, spendibili in qualsiasi contesto lavorativo,
tramite percorsi personalizzati caratterizzati dal fil rouge
dell'artigianato artistico. Grazie alla disponibilità delle
imprese del territorio e con la presenza di Tutor
dell'associazione, si realizzano degli stage in azienda, una
sorta di palestra per i ragazzi. A fine percorso, laddove è
possibile, i giovani vengono “accompagnati” al lavoro
tramite Collocamento Mirato Disabili o inseriti in realtà
adatte, come le cooperative sociali.
Molte sedi, dunque, per La Nostra Famiglia, ma non di
monadi parliamo. Lo stile, lo dice il nome stesso, è quello
di una comunità: dalla formazione agli insegnanti, ai
progetti di psicomotricità nelle scuole, alla rete con aziende
e istituzioni ospedaliere o con le imprese, fino alle attività
di comunicazione, i valori praticati qui escono dai confini
architettonici per allargarsi al territorio.
Caratteristico è il metodo che connota le singole sedi:
Anno XIV - n.1/2013
TERRITORIO
Territorio
- VARESEFOCUS 57
TERRITORIO
anche in questo, il nome non
mente. Al centro dell'attività
viene posta la famiglia
intera, di cui ci si fa carico
interamente. Lo testimonia
bene anche la cura della
struttura che appare - ci
ripetiamo - familiare. Come,
per dimensioni, lo è il centro Ambulatoriale di Cislago,
che serve anche i paesi e le famiglie dell’Altomilanese ed
è impegnato in progetti innovativi con le scuole
dell’infanzia del territorio.
La sensibilizzazione del territorio e, non ultime, le
donazioni dei privati, possono essere linfa vitale per
un'istituzione come La Nostra Famiglia. Piace ricordare
iniziative di visibilità, che ricalcano
“Apri il Cuore”, quello spirito comunitario di cui
parlavamo. Simboleggia in
cd di esordio
maniera originale l'attenzione da
della Tic Tac
parte del territorio, l'idea di “fare
band.
squadra” del Gorla Minore calcio,
che ha adottato come sponsor
proprio l’associazione no profit: sulle maglie gialloblu
delle squadre giovanili ne campeggia, infatti, il logo.
Altra curiosa iniziativa, questa volta dall'interno verso il
territorio, è quella di “Apri il Cuore”, cd di esordio della
Tic tac band, risultato di un percorso musicale sui generis
(si suona con gli strumenti più strani, ma soprattutto con
il cuore...) con un gruppo classe della scuola primaria
del centro di Vedano e realizzato nella sala di incisione
Pongo di Locate Varesino. Evoluzione del progetto, un
Tic tac bus per portare la musica fuori dalle mura
scolastiche.
Sulle maglie delle
giovanili del Gorla
Minore calcio
campeggia il logo de
La Nostra Famiglia.
58 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
La Nostra Famiglia in Lombardia
CARATE BRIANZA (MI) Centro di Riabilitazione
Ambulatoriale
SESTO S. GIOVANNI (MI) Centro di Riabilitazione
Ambulatoriale
PONTE LAMBRO (CO) Centro di Riabilitazione
Ambulatoriale e Diurno (CDC)
COMO Comunità di Accoglienza Residenziale e Centro
Diurno per Persone con Disabilità (CDD) - Centro di
Riabilitazione Ambulatoriale
MANDELLO LARIO (LC) Residenza Sanitario
Assistenziale per Persone con Disabilità (RSD) - Centro
di Riabilitazione Ambulatoriale, Diurno (CDC) e
Domiciliare
LECCO Centro di Riabilitazione Ambulatoriale, Diurno
(CDC) e Domiciliare
BOSISIO PARINI (LC) Ospedale di Neuroriabilitazione,
Psicopatologia e Riabilitazione Funzionale, Servizi
Specialistici Ambulatoriali - Polo IRCCS “E. Medea” Centro di Riabilitazione Ambulatoriale, Diurno (CDC) e
Residenziale. Centro di Qualificazione Professionale
(CFP)
ENDINE (BG) Residenza Sanitario Assistenziale per
Persone con Disabilità (RSD) e Centro Diurno per
Persone con Disabilità (CDD)
VEDANO OLONA (VA) Centro di Riabilitazione
Ambulatoriale, Diurno (CDC) e Day Hospital
CASTIGLIONE OLONA (VA) Centro di Riabilitazione
Ambulatoriale e Diurno (CDC). Centro di Qualificazione
Professionale (CFP)
CISLAGO (VA) Centro di Riabilitazione Ambulatoriale
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FOTO DAL MONDO
60 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
FOTO DAL MONDO
Un uomo spinge un auto-risciò carico di sfere
di plastica da vendere all’ingrosso del mercato
a New Delhi. Parivartan Sharma / Reuters
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 61
Gita a …
“Velate
mi aiuta a
vivere”
RUBRICHE
La Torre di Velate, ora di
proprietà del Fai
Renato Guttuso ed il borgo
nobile di Varese. Alla ricerca di
un’atmosfera appartata che
Roma o Palermo non sanno più
dare.
“I
o ci sto benissimo. Come lavoro a
Velate non lavoro in nessun posto,
neppure a Palermo. E’ la mia città che
amo, il mio paesaggio dove sono nato,
però ha sempre avuto questo potere su di
me…”. Invece, “in quest’aria tutt’altro che
anonima posso essere eccitato nei miei
pensieri, senza portarmi fuori di me”.
Velate, un nido di case
medioevali e di ville della
belle époque, nel verde
cangiante incanalato tra il
fianco del monte di Santa
Maria sopra Varese e
quello di San Francesco.
Renato Guttuso a Varese. Anzi, in
quell’angolo appartato, ma vivo ch’è
proprio Velate, “un nido di case
medioevali e di ville della belle époque,
nel verde cangiante incanalato tra il
fianco del monte di Santa Maria sopra
Varese e quello di San Francesco, dove
si raccolgono le acque bizzarre e vaghe
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 63
RUBRICHE
Gita a...
Scorci di ville e giardini
nel centro di Velate
Velate, un’oasi bucolica
alle porte di Varese
Sacro Monte, quasi a dire che il senso
religioso di Guttuso anelava a salite, ma
infine restava ancorato ad un laico,
laicissimo pensiero. Di lui si narra,
auspice forse l’amico monsignor Pasquale
Macchi, una conversione arrivata negli
ultimi mesi di vita proprio a Velate, ma è
discorso che ci porterebbe troppo lontano
dai nostri sentieri, che rimangono quelli di
una passeggiata fra boschi e case che
raccontano storie sprofondate nel tempo.
LA VUCCIRIA AI PIEDI DEL
SACRO MONTE
del Vellone”, come ebbe a scrivere Silvano
Colombo in occasione della mostra che la Città
Giardino dedicò al Maestro di Bagheria nel 1984.
Forse l’evento culturalmente più “alto” che Varese
ha realizzato dal dopoguerra.
Siciliano di nascita, europeo di formazione,
romano per residenza e, infine, per morte. In
mezzo, però, oltre mezzo secolo di permanenza
saltuaria (ma via via più intensa) ai piedi del
64 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
Guttuso vi capitò
quasi per caso nel
1953 per aiutare la
moglie Mimise a
vendere una villa
ereditata dal nonno.
Il Maestro vi capitò quasi per caso nel
1953 per aiutare la moglie Mimise a
vendere una villa ereditata dal nonno.
Doveva essere l’occasione di un viaggio
soltanto, una breve escursione fra la
dolcezza montana delle Prealpi. Invece
fu colpo di fulmine, amore a prima vista:
non solo Villa Dotti rimase di proprietà,
ma nel suo giardino venne costruito un
padiglione tutto a vetri, affacciato sul
lago, che divenne atelier e silenzioso
testimone d’una lunga serie di dipinti.
Dal più famoso, La Vuccirìa, 1974, che
mette in luce con incredibile vivezza di
colori il caleidoscopico frastuono del
mercato alimentare di Palermo, ad
almeno una cinquantina di altre opere
che l’attendismo tutto varesino non ha
saputo trattenere in loco (ma anche
questo è tutt’altro discorso: le godiamo
RUBRICHE
Gita a...
La piazzetta
almeno attraverso il catalogo Lativa pubblicato
in occasione della citata esposizione a Villa
Mirabello). ”Tramonto sul lago” è un pastello
del 1954, “Volo di colombe a Velate” è un
olio del ’56, “Autunno a Velate” è un acrilico
del ’65…, colori autentici, forti, decisi, che
recano l’inconfondibile calore mediterraneo,
fiorito però nelle sfumate atmosfere prealpine.
GRANDI NOMI DELLA CULTURA
ITALIANA
nella stagione invernale le Prealpi regalano
l’intensità dei propri colori e chissà che
Guttuso se ne sarebbe potuto innamorare,
se solo avesse trascorso quassù anche
qualche settimana fra vecchio e nuovo
anno anziché soltanto i mesi estivi.
Fra Anni Sessanta e Ottanta, da queste
parti passarono nomi altisonanti dell’arte
italiana del secondo Novecento (non solo
pittorica: citiamo, per tutti, il grande Totò) e
belle donne di cui Guttuso s’innamorò
prima e dopo avere posato per lui come modelle
(da Giovanna Ralli a Marta Marzotto). Varese città
era distante, lontana, come inesistente, tanto da
accorgersi del Maestro sono più avanti, molto più
avanti…
Una stradetta
privata che si
diparte dall’abside
di Santo Stefano, la
parrocchiale di
Velate, conduce in
pochi passi all’exvilla del Maestro.
Una stradetta privata che si diparte dall’abside di Santo
Stefano, la parrocchiale di Velate, conduce in pochi
passi all’ex-villa del Maestro, oggi acquisita a nuova
proprietà. Verde, silenzio e quel cielo azzurro “di
Lombardia” che ricorda tanto Manzoni e che finisce col
toccare, là in fondo, l’altro azzurro del lago. Mai come
Siciliano di nascita, varesino d’adozione
Renato Guttuso nasce a Bagheria il 26 dicembre 1911, ma viene registrato all’anagrafe solo il 2 gennaio successivo. Il
padre, Gioacchino, si divide tra la professione di agrimensore e la passione per la pittura, soprattutto ad acquarello; la
madre, Giuseppina, si diletta alla scrittura in prosa e in versi. A 17 anni espone per la prima volta, dopo i 20 gira
l’Europa, approda a Milano, risiede a Roma, inizia a conosce i “grandi” del tempo, da Pisolini a Sciascia, da Neruda a
Picasso. Nel 1950 sposa Mimise Dotti e conosce la villa di Velate, che diventa la sua residenza estiva e luogo di lavoro
prediletto. Muore a Roma il 18 gennaio 1987. “A Velate - scrisse Giovanni Testori, suo grande ammiratore - Guttuso ha
trovato la necessaria calma, tranquillità, concentrazione e luce per progettare alcuni grandi teleri che fan da pilastri alla
sua carriera”.
Varese e l’Associazione Amici di Piero Chiara offrono alla città fino al 7 aprile un’occasione eccezionale: l’esposizione a
Villa Mirabello (chiuso lunedì, gli altri giorni mattina e pomeriggio con pausa pranzo) del “cartone” preparatorio alla Fuga
in Egitto (vedi a pag. 50-51) che Guttuso dipinse alla Terza Cappella del Sacro Monte. (R.P.)
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 65
RUBRICHE
Gita a...
La casa di Guttuso
IL MONTE DE VELLATE
Per il resto, il nobile borgo di Velate è un intrico di
viuzze delimitate da alte mura oltre le quali s’innalzano
splendide ville storiche, e poi parchi, giardini, sentieri
che conducono al Sacro Monte o che aggirano torno
torno la montagna, in genere ben tenuti dal Parco
Regionale Campo dei Fiori. Perdersi senza una meta
precisa, lasciandosi trasportare dai propri passi,
significa fare un tuffo indietro di mille anni, ai tempi del
“Monte de Vellate”, dei signorotti locali, dell’autonomia
comunale che comprendeva anche l’abitato della Rasa
Piatti rustici con vista d’autore
Tra le innumerevoli proposte della zona ve ne
segnaliamo due caratteristiche per atmosfera e
rapporto qualità/prezzo. Nel centro storico di
Sant’Ambrogio, frazione di Varese lungo la strada
per Velate, a pochi passi dall’antica parrocchiale di
cui si ammira il bel campanile, è la Vecchia Osteria
di Casa Lory, in piazza Milite Ignoto. Locale raccolto
e piatti della tradizione locale: bollito misto, stinco
di vitello, brasato con polenta; risponde tutti i giorni
(anche come B&B) allo 0332-226121.
Al Sacro Monte, in via del Santuario, troviamo il
ristorante Montorfano, locale storico del luogo,
conosciuto ed apprezzato dai varesini e dai
pellegrini in visita, che propone pasta e gnocchi fatti
in casa, selvaggina e dolci genuini conditi con…
vista laghi e monti. Sempre aperto allo 0332227027. (R.P.)
66 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
L’interno della chiesa di S. Stefano
a controllo della tortuosa via di comunicazione fra
Varese ed il Lago Maggiore. I secoli sono passati, ma
qualcosa di allora è rimasto imprigionato nei muri,
negli scorci, negli slarghi, nell’alta torre di guardia
medioevale oggi di proprietà del Fai. Bene lo sapeva
Guttuso: “Velate mi aiuta a vivere e a lavorare come
una grande città non può far più”.
Riccardo Prando
“VELATE MAKES ME FEEL ALIVE”
Renato Guttuso and the noble hamlet of Varese in search of a
secluded environment which neither Rome nor Palermo could
offer. Velate is a cluster of medieval houses and villas from
the Belle Époque immersed in luxurious green vegetation
between Mount Santa Maria above Varese and Mount San
Francesco. Guttuso happened upon this place purely by
chance when he was helping his wife Mimise to sell a villa
she had inherited from her grandfather in 1953. A narrow
road which starts with the apse of Santo Stefano, the parish
church of Velate, is just a stone's throw from the maestro's
former villa.
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IL BUSINESS PLAN:
LINEE GUIDA PER LA STRATEGIA AZIENDALE
Creare prodotti di eccellenza ed innovativi per rispondere ad una domanda specifica del consumatore, utilizzare tutte le leve del
marketing strategico per presidiare i mercati globali, agire secondo solidi principi etici e morali sono le condizioni principali per
affermarsi in qualsiasi settore di business. Quello che tuttavia differenzia un’impresa realmente solida ed avveduta è la presenza di
una chiara e definita strategia finanziaria, ovvero una serie di azioni che la rendono stabile nei confronti della concorrenza e di fronte
agli istituti bancari, spesso partner importanti ed oggi imprescindibili per lo sviluppo aziendale.
La strategia finanziaria è caratterizzata da un lato dalla componente tecnica e formale, maggiormente legata all’analisi finanziaria,
alle previsioni economico finanziarie, alla pianificazione ed al controllo, alla gestione della tesoreria; dall’altro dalla componente
relazionale e di comunicazione verso l’esterno, per una corretta, chiara e trasparente gestione dei rapporti con tutti i portatori di
interesse, principalmente gli istituti di credito e la comunità sociale e finanziaria.
FIM Credit opera a fianco delle imprese focalizzandosi sulla consulenza finanziaria approfondita e personalizzata per i vertici di ogni
azienda. Nel motto di FIM Credit “Strategia per ogni business” è riassunta la missione della Società: studiare la migliore soluzione a
seconda delle esigenze finanziarie di ciascuna impresa, unica e originale nel suo assetto, dalla pianificazione all’azione: molte aziende
hanno scelto nel tempo e continuano a scegliere FIM Credit per migliorare la propria strategia finanziaria.
In tale contesto il Piano di Business rappresenta un documento indispensabile per ambire consapevolmente alla crescita aziendale e
accedere alle fonti di finanziamento pubblico e privato. Corredato da tutti gli elementi di supporto, e formalizzato in un documento di
presentazione efficace, rappresenta un importante strumento di comunicazione finanziaria nella relazione con i portatori di
interesse, esistenti o potenziali. Redatto sia in ottica di breve che di medio/lungo periodo, è fondamentale la sua continua
rivisitazione, monitorando l’evoluzione dell’ambiente competitivo in cui l’azienda opera e il relativo posizionamento, verificando
coerenza e
raggiungibilità degli obiettivi che il piano si prefigge e facendo leva sui fattori critici di successo, contenendo al tempo
stesso il più possibile le minacce derivanti dai competitor.
FIM Credit si occupa, per conto dei propri clienti, della redazione e dell’aggiornamento periodico del Piano Industriale e/o Finanziario,
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modelli e prospetti che permettano l'analisi di simulazione delle performance e che rappresentino, al contempo, uno strumento di
comunicazione professionale ed efficace.
L’attività di Business Planning si sviluppa in 5 fasi: incontro preliminare col
management per condividere gli obiettivi del processo di pianificazione e
familiarizzare con la realtà aziendale; raccolta delle informazioni strategiche,
economiche e finanziarie aziendali; redazione del piano economico-finanziario e
verifica di ipotesi e risultati con il management; redazione, discussione e
consegna del report conclusivo di presentazione; monitoraggio e revisione
periodici del Piano, con aggiornamento del documento e della reportistica su
richiesta.
Obiettivi primari dell’attività sono: formalizzare e illustrare le strategie
dell’azienda, con particolare riguardo alle ipotesi industriali; sintetizzare le
previsioni dei risultati economico-finanziari, determinando l’ammontare di
risorse necessarie per l’attuazione delle strategie e monitorando la redditività
obiettivo; fornire all’azienda un valido strumento di comunicazione strategica e
finanziaria, sia come guida operativa interna, sia come strumento di
presentazione per la comunità finanziaria, incluse banche, partner operativi e
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RUBRICHE
conserva pregevoli affreschi del
XV-XVI secolo, venuti alla luce
all’inizio del Novecento.
La sobrietà dell’architettura esterna
rispecchia la semplicità
dell’ambiente interno. Dopo aver
oltrepassato una piccola loggia
con colonne in pietra, e varcato
l’ingresso, che presenta sopra il
portone un affresco restaurato con
la visita di Maria ad Elisabetta, il
visitatore si trova in un’aula unica,
San Giorgio, pretoriano della
Cappadocia, fu martire sotto
Diocleziano. Secondo la
leggenda avrebbe
coraggiosamente ucciso il
drago feroce di cui era
prigioniera una principessa. È
patrono di Inghilterra, Russia
e della città di Genova.
coperta a volta e con pavimento in
cotto e pietra, composta da quattro
cappelle, due per lato, e dal
presbiterio con l’altare.
Percorrendo la navata, sul lato
destro, si apre la prima cappella
con la statua del patrono, San
Giorgio che sconfigge il drago,
affiancato da San Sebastiano e
San Rocco, santi ai quali tale
cappella venne dedicata nel 1683.
Nella seconda, quella più vicina al
presbiterio, si trova l’altare della
Madonna del Rosario con una
bella Madonna con Bambino,
Dopo gli affreschi di Viconago, Varesefocus propone una splendida
entrambi incoronati. Al suo
Crocifissione attribuita a Guglielmo da Montegrino, questa volta nella
esterno, entro una piccola nicchia,
la statua di San Giuseppe che
chiesa di San Giorgio a Brissago Valtravaglia.
tiene in braccio il piccolo Gesù.
Sul lato sinistro, subito dopo
l’ingresso, è presente il Battistero,
LA CHIESA
una vasca in pietra rinascimentale, e la terza cappella,
La chiesa di San Giorgio sorge sopra il paese abitato di
dedicata all’Addolorata con una Pietà molto
Brissago ed è stata costruita nel 1500, incorporando resti
commovente; infine, la cappella che apparteneva
di una precedente chiesa romanica. Nel corso dei secoli
all’antica chiesa, affrescata con una Crocifissione, alcuni
l’edificio sacro ha subito diverse modifiche: la più
santi, un Cristo in mandorla con i simboli degli
significativa è stata la trasformazione in cappella laterale
Evangelisti.
di un oratorio con coro quadrato e volta a botte, che
Le volte, sia della navata che del presbiterio, sono
Provincia da scoprire
San Giorgio a
Brissago
Valtravaglia
68 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
Nel 1617 il Cardinal
decorate con finte
architetture, abbellite
Federico Borromeo decise
da medaglioni ed
di dividere la Parrocchia
elementi floreali, di più di Brissago con Roggiano
recente fattura; per
creandone due distinte ed
quanto riguarda
autonome, la parrocchia
l’altare maggiore, esso
di San Giorgio a Brissago
è in stile barocco ed è
e quella di San Donnino a
stato realizzato a fine
Roggiano.
Settecento, in marmi
policromi, sul quale
poggiano due candide statue di angeli. Sulle pareti
laterali sono collocati un affresco strappato con San
Rocco e San Sebastiano che ammirano il Padre Eterno e
due tele ad olio che rappresentano l’Incoronazione della
Vergine ed una Madonna con Bambino e Santi. Sotto
l’altare si trovano alcune tracce molto belle di affreschi,
purtroppo solo allo stato di disegno preparatorio, con la
figura di Cristo deposto nel sepolcro da due angeli.
LA STORIA DEGLI AFFRESCHI
Gli affreschi della Cappella della Crocifissione in San
Giorgio furono scoperti nel dicembre del 1919.
Il parroco di allora, Don Giuseppe Calati, nel Chronicon
scrisse che, mentre si costruiva, nella cappella a fianco
del pulpito, la nicchia per collocare la grande statua di
S. Antonio da Padova, "si scoprì per puro caso il
frammento di una antichissima cappella con buone
pitture risalenti al 1200-1400".
Circa l’origine di questa cappella, Don Calati congetturò
in questo modo, senza tuttavia citare alcuna fonte e
testimonianza che ne documentasse la veridicità: "pare
trattasi di una antica cappella annessa al distrutto
castello di difesa, oppure anche officiata dai Frati
Umiliati che avevano un convento sul monte S. Martino e
che, come lessi in una antica memoria della Valtravaglia,
furono soppressi dal vescovo di Como nell’anno 1185,
mentre prima della soppressione tali Frati nella stagione
fredda in parte svernavano a Duno (Valcuvia) ed in
parte a Brissago, alla frazione Novello dove esiste
ancora un’antica casa detta Cà dei Frati”.
L’unica certezza furono gli affreschi venuti alla luce, che
il parroco descrisse come "pitture dichiarate ottime dal
pittore Italo Cenni di Milano, ritoccate e sfregiate in
parte verso il 1500 o il 1600. Ad ogni modo tale
frammento di cappella è stato dichiarato “monumento
nazionale".
Molto interessante fu la ricerca svolta dal pittore Cenni,
nella quale parlò di "una interessante opera di arte
sacra medioevale: si tratta di una cappella preesistente
Anno XIV - n.1/2013
RUBRICHE
Provincia da scoprire
- VARESEFOCUS 69
RUBRICHE
Provincia da scoprire
all’attuale chiesa,
La Crocifissione affrescata
affrescata sia nelle
nella chiesa di S. Antonio
pareti che nella volta.
Abate a Viconago è stata
Nella parete di fondo
messa dagli studiosi in
è dipinta la
relazione con questa,
Crocefissione,
presente in San Giorgio: è
composizione assai
probabile che anche la
ricca di figure, alcune
delle quali hanno tratti prima sia opera di
Guglielmo da Montegrino.
molto caratteristici da
sembrare quasi dei
ritratti; sotto, quattro specchi contenenti figure di
carattere ed attitudini campestri. Negli avanzi delle
pareti laterali vi sono figure di apostoli con nastri
svolazzanti adorni di iscrizioni gotiche. Nella volta, della
figura centrale non si vedono che i piedi ed i lembi
inferiori delle vesti: ai due angoli stanno il leone ed il
toro con nastri ed iscrizioni abbastanza decifrabili".
L’autore di quest’opera venne identificato
successivamente con Guglielmo da Montegrino, dopo la
scoperta del contratto che fu stipulato tra l’artista e la
comunità di Brissago in data 2 gennaio 1522. In tale
documento egli era nominato come l’esecutore di un
ciclo di affreschi che avrebbe compreso l’Annunciazione,
Dio Padre, gli Evangelisti, i dodici mesi, la Crocefissione,
70 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
un Ecce Homo, i santi Bernardo, Deliberata e Cristoforo
all’esterno del campanile.
Le figure che Italo Cenni identificò, quindi, come agresti
sono alcuni dei dodici mesi dell’anno e precisamente i
mesi di maggio, giugno, luglio ed agosto.
LA CAPPELLA DELLA CROCIFISSIONE
Il piccolo ambiente è dominato dalla scena sulla parete
di fondo che dà il nome alla cappella e che rappresenta
iconograficamente il supplizio, l’agonia e la morte in
croce di Gesù Cristo. Egli è affiancato dai due ladroni
legati con grosse corde a due croci più basse. Tra il sole
e la luna, volano angioletti che tengono in mano coppe
colme di sangue raccolto dalle ferite di Gesù. Maria
Maddalena è ai piedi della croce, mentre a sinistra,
distanti e quasi appartati, si trovano la Madonna e San
Giovanni.
Lo spazio è popolato da tanti personaggi, una folla di
gente che assiste all’evento, anche se, per lo più, sono
soldati a cavallo e a piedi, armati di lance, aste e
stendardi che svettano alti nel cielo. Rappresentazioni dei
mesi dell’anno incorniciano la scena e la base delle
pareti laterali, le quali raffigurano immagini parziali di
santi con i propri attributi iconografici e cartigli scritti di
cui ora non si legge più nulla. Sulla volta, Cristo in
Provincia da scoprire
RUBRICHE
mandorla con il leone di San
Marco ed il bue di San Luca.
IL PITTORE GUGLIELMO DA
MONTEGRINO
Nativo di Montegrino Valtravaglia,
Guglielmo visse e lavorò in varie
località del Varesotto, tra Quattro e
Cinquecento. Del pittore non si ha
una biografia certa ma solamente le
sue opere: la più antica, che reca
la firma dell’artista, è datata 1488,
mentre l’ultima è del 1522. La
consuetudine di Gugliemo di firmare
e datare i suoi affreschi è indicativa
dell’importanza che egli ebbe come
artista e del successo che riscosse
come frescante.
Guglielmo da Montegrino si distingue dai pittori a lui
contemporanei perché dipinge i volti e i corpi dei suoi
personaggi con grande espressività, a volte quasi al limite del
grottesco. In San Giorgio è evidente la sua tendenza ad
inserire tocchi popolareschi ed influenze del mondo nordico.
Decora con gusto raffinato la parete attraverso fasce
ornamentali ed utilizza colori vivissimi, come il giallo ed il
rosso. Guglielmo ama molto inserire nell’immagine
figurata l’elemento scritto, in latino e vergate con grafia
gotica, per mezzo di nastri, cartigli, cartelli.
Montegrino, Ligurno e Brissago sono tre dei luoghi in cui
ha lasciato alcune testimonianze significative della sua
produzione. La prima opera si trova a Montegrino,
nell`oratorio di San Martino: è un ritratto a mezzo busto di
San Bernardino, recante la firma dell`artista. Al 1517
risale la Madonna col Bambino nella chiesa di Ligurno
dedicata alla Madonna della Neve. Si è poco sopra
parlato del contratto tra la comunità di Brissago e l’artista,
steso il 2 gennaio 1522, per la realizzazione degli
affreschi nella chiesa di San Giorgio. Nell’ambito della
pittura rinascimentale lombarda, la figura di Guglielmo da
Montegrino potrebbe diventare sicuramente più
significativa, qualora fosse possibile attribuire con assoluta
certezza all’artista gli affreschi della Collegiata di Brezzo
di Bedero e la Crocifissione di S. Antonio Abate a
Viconago.
Verena Vanetti
SAINT GEORGE'S CHURCH IN BRISSAGO
VALTRAVAGLIA
After the frescoes of Viconago, Varesefocus recommends the
splendid Crucifixion by Guglielmo da Montegrino in St.
George's Church in Brissago Valtravaglia. The frescoes in the
Chapel of Crucifixion in St. George's Church were discovered in
December 1919. Experts have associated the Crucifixion fresco
in the St. Anthony the Abbot Church in Viconago with the one
in St. George's Church: it is thought that this too is the work of
Guglielmo da Montegrino.
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 71
RUBRICHE
Storia
Isotta Fraschini, gloria saronnese
Isotta Fraschini
Tipo 8A001
In un libro, scritto da ex dipendenti della celebre
fabbrica di automobili lussuose, rievocata la storia di un'azienda
che contribuì ad affermare il Made in Italy fin dai primi del Novecento.
“T
quando il ministro per le partecipazioni statali Bisaglia
utto ebbe inizio il 27 gennaio 1900 quando
presenta un piano per concentrare tutte le aziende a
Cesare Isotta e Oreste Fraschini…”. Così comincia
il libro edito dal Museo delle Industrie e del lavoro
partecipazione statale di produzione motoristica in
Saronnese, scritto a “6 mani” da alcuni appartenenti al
un’unica realtà: l’IRI Fincantieri, l’IRI Finmeccanica,
Gruppo Anziani ed ex dipendenti della gloriosa fabbrica
l’Isotta Fraschini e la Ducati. Dal progetto esce Fincantieri
che per molti decenni è stata il vanto del Saronnese e che
e l’Isotta entra nel gruppo Finmeccanica cambiando
ora continua la produzione solo a Bari.
denominazione sociale (la cambierà ancora diverse
Maurizio Cicardini, Giulio Lenzi, Romano
volte). In quell’anno, c’erano circa 650
Canazza sono tre dei sei autori che
dipendenti a Saronno e 300 nello
Agli inizi del ‘900 nasce la
ricordano e descrivono la loro vita in
stabilimento di Bari. Nel 1985 nuova
prima automobile firmata
fabbrica. Cicardini entrò come apprendista
ristrutturazione con la diminuzione del
FIAT e nel 1908 la segue
a 15 anni (nel 1963) facendo, come molti
personale di Saronno di oltre il 50%,
l’Isotta Fraschini che
altri, il percorso da operaio a impiegato.
Le proteste e le iniziative per
realizzò una vettura
Era una delle caratteristiche della Isotta
scongiurare questa catastrofe non
incredibile con la quale si
Fraschini poiché la dirigenza riteneva che
portarono a nulla. Tutto era già stato
riuscì a stabilire il record di deciso a tavolino qualche anno prima
un percorso formativo all’interno fosse un
velocità media a 105 Km/h. e l’intenzione era quella di portare a
valore aggiunto poiché la persona
diventava in grado di “assorbire” le
termine l’infausto progetto, secondo gli
peculiarità dell’azienda e di capirne la filosofia. Dopo 90
schemi stabiliti. La produzione saronnese fu spostata a
anni di gloriosa produzione, pre bellica, bellica e post
Trieste, zona che in quel momento era considerata da
bellica, il sogno finisce almeno nella sua parte saronnese.
implementare a discapito del territorio varesino,
Perché tutto questo?
ovviamente per questioni legate alla politica nazionale.
Raccontano gli autori che la débacle comincia nel 1978
Si giunge al 1990 quando a Saronno resta solo il centro
72 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
Imprese storiche legate a eventi bellici
dell’ultima guerra videro protagonista
l’Isotta Fraschini come nella vicenda
conosciuta come la Beffa di Buccari,
dove i MAS montavano 2 motori IFL250.
dove i MAS montavano 2 motori IFL250. Altro
“successo” bellico fu l’affondamento della corazzata
austriaca Santo Stefano e, anche qui, tra i protagonisti
c’erano i potenti motori della Isotta. Montava un IF anche
il velivolo di Gabriele D’Annunzio quando sorvolò
Vienna e lo volle pure Italo Balbo quando nel luglio del
’33 decollò da Orbetello per la trasvolata oceanica con
25 idrovolanti S55 muniti di motori Isotta da 930 HP. Gli
aerei sorvolarono le Alpi in formazione serrata e già
questo fu un formidabile successo considerando il tipo di
velivoli. Dopo la seconda guerra ci furono altri tentativi
di riconvertire la produzione costruendo auto ma senza i
contributi statali, come invece avevano ottenuto altre
fabbriche di auto italiane, la gloriosa Isotta dovette
dichiarare forfait.
Finita la grande storia dell'azienda, restava l’amaro in
bocca per le centinaia di
lavoratori che si erano
Dopo 22 anni dalla
dovuti ricollocare, ma non
chiusura il Gruppo
era finito l’amore per il
Anziani ha ancora
marchio e per le amicizie
circa 100 soci tra gli
che si erano create. Per
ex dipendenti.
non dimenticare il passato,
essi hanno continuato
l’attività del “Gruppo
Anziani ed ex dipendenti” e nel Museo delle Industrie e
del lavoro di Saronno, hanno collocato alcuni grandi
motori Isotta Fraschini e portato molti cimeli e documenti
storici. Sempre per non dimenticare, hanno pubblicato
un libro dal titolo “Isotta Fraschini la storia e la
memoria”, nel quale la storia si trasforma anche in
immagini d’epoca diventando, insieme al racconto, un
documento prezioso. Dopo 22 anni dalla chiusura il
Gruppo Anziani ha ancora circa 100 soci sotto la
presidenza dell’ex dipendente Giulio Lenzi che afferma:
“La Isotta Fraschini ci ha lasciato nella mente e nel cuore
valori importanti”.
Maria Grazia Gasparini
RUBRICHE
Storia
ricerche e un centro direzionale che
impiegava in tutto 34 persone, tutte licenziate
nel marzo del 1991. A Bari, dopo varie
vicissitudine aziendali con cedimenti ad altre
compartecipate, restano attualmente 160
dipendenti. La storia non ha avuto un epilogo
felice considerando che la Isotta Fraschini era
un mito e una leggenda che duravano da
quasi un secolo.
I motori sono stati sempre il cavallo di
battaglia di questo marchio ma anche la
scocca di una delle prime auto in Italia porta
questa firma. La storia racconta che agli inizi
del ‘900 nasce la prima automobile firmata
FIAT e nel 1908 la segue l’Isotta Fraschini che
realizzò una vettura incredibile con la quale
si riuscì a stabilire il record di velocità media
a 105 Km/h. La produzione si arricchì di
un’altra auto, la Tipo EE e poi l’auto sportiva
Tipo KM equipaggiata con un motore di ben
10.618 cm3. Fu anche la prima nel mondo
ad inserire i suoi freni nelle ruote anteriori.
I successi sono veramente troppo lunghi da
elencare. Il nome e il marchio italiani giravano per il
mondo facendo strabiliare le persone. La guerra del 1518 trovò pronta la fabbrica a cambiare produzione con
la progettazione di autocarri e rimorchi per il trasporto
delle truppe al fronte. Nonostante il periodo bellico, si
progettò un’altra nuova auto, la Tipo 8 (1919) che fu la
prima, costruita in serie, ad avere un motore ad 8
cilindri. Fu considerata come status symbol e la più
desiderata al mondo. Costava circa 250.000 lire e
per gli Stati Uniti rappresentava il sogno. Nei primi
L’ex stabilimento
anni ’20 questa fantastica vettura fu acquistata da
Isotta Fraschini
personalità come Rodolfo Valentino e Gabriele
d'Annunzio e inserita nel film “Viale del tramonto”.
La guerra finì e con determinazione si ricominciò a
progettare nuove auto benché l’azienda fosse
entrata in crisi. Le ordinazioni aeronautiche erano
diventate inesistenti e, anche se i motori erano
all’avanguardia, non c’erano finanziamenti per la
nuova progettazione della nuova vettura 8C
Monterosa, che fu costruita solo come prototipo.
Imprese storiche legate a eventi bellici dell’ultima
guerra vedono protagonista l’Isotta Fraschini come
nella vicenda conosciuta come la Beffa di Buccari,
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 73
RUBRICHE
Storia
Riapre il Museo Archeologico
di Villa Mirabello a Varese
Completate le sezioni preistoriche e protostoriche.
E’
a una nuova svolta la laboriosa, più recente
storia del museo archeologico varesino,
prosecuzione del Museo Patrio fondato dopo l’Unità
d’Italia e di cui fu primo conservatore il buon Luigi
Borri, cultore di storia locale. A novembre il museo di
Villa Mirabello, nella
Giunti al completamento bella sede che fu
lungimirante
della sezione preistorica acquisizione comunale
e protostorica, accanto a dell’immediato
quella romana, già
dopoguerra, ha riaperto
riaperta nel 2006.
i battenti, dopo lunghi
lavori non scevri da
vicissitudini di ordine burocratico. Si è finalmente
giunti al completamento della sezione preistorica e
protostorica, accanto a quella romana, già riaperta nel
2006, e che diviene ora parte terminale del percorso
museale. Se la ricca sezione romana è
documentazione dell’importanza degli insediamenti
74 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
locali e di traffici floridi e
Accompagna il
intensi in un crocevia che
percorso tra le sale,
dalla pianura padana
accanto ai reperti,
conduceva al nord, le due
un ricco e curioso
sezioni appena riordinate e
corredo di
visibili al pubblico
informazioni su come
definiscono l’interesse di un
si viveva nella
territorio palafitticolo che
aveva nell’isolino Virginia e preistoria.
nel lago di Varese il suo
più rilevante sito, tanto da essere stata riconosciuta la
piccola isola, precedentemente chiamata Camilla dai
Litta Modignani, suoi antichi proprietari, come
patrimonio tra i più antichi dall’Unesco. I reperti
archeologici del territorio, lame, armi, punte di lancia,
la dicono lunga sulla preminenza delle attività di
caccia e pesca, più fiorenti rispetto all’attività agricola,
data l’abbondante presenza di acque e di fauna. Tutta
da esplorare è la raffinatezza di pur modesti oggetti
quotidiani usati per la consumazione o conservazione
dei cibi o per fissare gli abiti o, come diremmo oggi,
come bigiotteria. Come sa chi conosce il museo, tra i
RUBRICHE
Storia
Da visitare anche la sezione risorgimentale,
rinnovata di recente a sua volta e al centro
della quale spicca la restaurata, nota opera di
Eleuterio Pagliano, raffigurante lo sbarco dei
Cacciatori delle Alpi a Sesto Calende.
reperti più noti e importanti della raccolta museale
preistorica è il grande lastrone di Golasecca con
incisioni a forma di piede, accanto alla stele di
Vergiate e alla Seconda Tomba del Guerriero da
Sesto Calende (la prima e gemella di questa si trova
nel museo dedicato alla Civiltà di Golasecca). Una
sala apposita è riservata alla mummia di bambino,
scoperta relativamente recente, esposta per la prima
volta al pubblico nel 1991 per volontà di Daria
Banchieri, ricercatrice appassionata nei siti
archeologici varesini, in particolare dell’Isolino e del
Pizzo di Bodio, e da anni conservatore del museo di
Villa Mirabello. Non si conosce la provenienza della
mummia, ma le indagini effettuate la datano tra il
1594 e il 1646.
Accompagna il percorso tra le sale, accanto ai
reperti, un ricco e curioso corredo di informazioni su
come si viveva nella preistoria.
Per chi accede a Villa Mirabello è da visitare anche
la sezione risorgimentale, rinnovata di recente a sua
volta e al centro della quale spicca la restaurata,
nota opera di Eleuterio Pagliano, raffigurante lo
sbarco dei Cacciatori delle Alpi a Sesto Calende.
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 75
RUBRICHE
Storia
È questa, collocata nell’appassionata
vicenda risorgimentale, una tra le pagine
più ricche e belle della storia del territorio
varesino. Non sono pochi i varesini
immolatisi per la causa risorgimentale, dai
Cairoli, a Francesco Daverio, al
giovanissimo Emilio Morosini, e dunque
anche questa sezione tanto più merita la
giusta considerazione.
Non sono pochi i
varesini immolatisi per
la causa risorgimentale,
dai Cairoli, a Francesco
Daverio, al
giovanissimo Emilio
Morosini.
E non ci si dimentichi infine di visionare
il disegno preparatorio di Renato
Guttuso, esposto nella Villa, e
realizzato in occasione della
realizzazione dell’acrilico dedicato alla
Fuga in Egitto per la terza Cappella del
Sacro Monte.
Un altro nome di artista, quello di
Guttuso, innamorato di Varese, che qui
ebbe studio, nella casa di Velate. E,
guarda un po’, anche lui, il maestro
siciliano nato a Bagheria, nipote di un
garibaldino. Quando si dice le
coincidenze della storia.
Luisa Negri
Civico Museo Archeologico
di Villa Mirabello
Piazza della Motta, 4
Varese
Orari: martedì a domenica 9.3012.30\14.00-18.00
Info:
Centro Studi Preistorici Archeologici
di Varese
http://www.cspa-va.it
76 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
RUBRICHE
Storia
Rosina Ferrario
donna
con le ali
Nasceva cent'anni or sono la prima donna
italiana ad aver ottenuto nel 1913 il brevetto
di volo.
E’
venerdì 3 gennaio 1913 e il quotidiano “Cronaca
Prealpina” così informa i propri lettori: “Oggi alla
Scuola di Aviazione di Vizzola Ticino degli ingg.
Caproni e Faccanoni ha preso il Brevetto di Pilota la
prima aviatrice italiana, la signorina Rosina Ferrario di
distinta famiglia milanese. Ha ottenuto il brevetto su
apparecchio italiano Caproni in modo brillante, dopo
aver frequentato i suoi studi sotto la guida dei maestri
piloti Maggiora e Borgotti. Fungevano da commissari il
sig. tenente di vascello Rossi capo-pilota militare,
l’aviatore Piero Cavadini e l’allievo pilota Colonna di
Napoli”. Un folto pubblico si è radunato appositamente
sulla linea di volo della scuola di pilotaggio Caproni di
Vizzola Ticino per assistere “a questo speciale e raro
avvenimento”, esso tributa un caloroso ed appassionato
saluto all’aviatrice a conclusione della prova di brevetto
che prevede un volo senza scalo (tre circuiti di 5 km
ciascuno) e l’atterraggio in un raggio di 150 metri in
un punto designato dall’aviatore prima della partenza.
Ma chi è Rosina Ferarrio? Figlia della borghesia
milanese, nasce a Milano il 28 luglio 1888.
Intraprendente e anticonformista, appassionata per le
però Rosina Ferrario, che dal luglio 1912 prosegue le
escursioni in montagna e ciclista, riesce, con la sua
lezioni di volo presso la scuola istituita dall’ing. Gianni
determinazione a vincere sia i preconcetti del tempo
Caproni a Vizzola Ticino.
che vedevano la donna confinata tra le mura
La determinazione e la passione consentono a questa
domestiche, che la ritrosia dei familiari e degli “addetti
giovane di superare le conseguenze prima di una
ai lavori” che affermavano che una donna non aveva
rovinosa caduta dalla bicicletta, mentre sta ritornando
né la forza fisica, né le capacità di poter
dal campo di Vizzola Ticino (si rompe il
pilotare un apparecchio.
La prima donna italiana a braccio sinistro costringendola ad
Al mondo del volo si avvicina dopo aver
interrompere forzatamente per un mese
conseguire il brevetto di
assistito ai primi esperimenti aviatori
la scuola di volo) e poi di un incidente
pilota di aeroplani
svoltisi a Milano nel settembre 1910.
che avviene durante la fase di decollo
(numero 203) e l’ottava al con “scassata” dell’apparecchio, dal
Una passione che la porterà a
mondo. La prima era stata quale esce fortunatamente illesa
frequentare, nel corso del 1911, la
nel 1909 la baronessa
scuola di pilotaggio di Milano-Taliedo.
affermando (con un pizzico di
La chiusura di quest’ultima non scoraggia francese Elise de La Roche. baldanza) che questa “era la prima
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 77
RUBRICHE
Storia
forte emozione che mi dava l’aviazione!”.
La notizia del conseguimento del brevetto di Rosina
Ferrario viene ripresa e pubblicizzata dalla stampa
nazionale, trovando larghi consensi e simpatie da parte
sia del mondo femminile che di quello maschile pur con
qualche eccezione. Famosa è la cartolina inviatagli da
un noto aviatore del tempo che così le scrive:
”Signorina Ferrario, tutte le mie più vive
congratulazioni, ma la preferirei saperla più mamma
che aviatrice”. Un biglietto che solleva un coro di
Un altro piccolo primato spetta ancora alla
“Provincia con le Ali”: dopo Carlo Maria Piazza
che il 1° agosto 1911 ha conseguito il brevetto di
pilota militare italiano N°1, Rosina Ferrario è la
prima aviatrice italiana a conquistare il brevetto,
a conferma ancora una volta della vocazione
aviatoria della provincia di Varese.
78 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
proteste soprattutto tra l’ambiente femminile, poi
rientrate grazie ai consensi e alle manifestazioni di
stima che riceve dagli ambienti aeronautici italiani.
Questi la invitano a cerimonie e conferenze dove, come
relatrice, descrive i suoi voli, le emozioni e le
sensazioni che prova, incitando e invitando le donne
ad imitarla “non per spavalderia, ma unicamente per
proprio istinto e per passione del volo in se stesso”.
Da sottolineare che Rosina Ferrario è la prima donna
italiana a conseguire il brevetto di pilota di aeroplani
(numero 203) e l’ottava al mondo (la prima era stata
nel 1909 la baronessa francese Elise de La Roche).
Dal conseguimento del brevetto e fino allo scoppio del
1° Conflitto Mondiale, la neo aviatrice è invitata, in
qualità di ospite d’onore, a molte manifestazioni aeree
e voli dimostrativi. Le cronache del tempo relazionano
di suoi voli su Como, Bergamo, Busseto, Cameri. A
Napoli, dove è in svolgimento un importante meeting
aviatorio, a conclusione della sua esibizione, lascia
cadere sul pubblico una pioggia di fiori dal suo
apparecchio. E’ poi invitata in Sud America per
effettuare dei voli di propaganda turistica ma
deve rinunciare per l'approssimarsi della
guerra. Rosina Ferrario avrebbe voluto dare il
proprio contributo al conflitto come pilota per il
trasporto di feriti per conto della Croce Rossa,
ma ciò non fu possibile dal momento che: ”non
è previsto l'arruolamento di signorine nel Regio
Esercito”, come sottolinea la lettera inviatagli
dal Ministero della Guerra in risposta alla sua
domanda. Nel dopoguerra e negli anni
seguenti la passione per il volo viene un po’
meno. Nel 1921 si sposa infatti con Enrico
Grugnola dal quale avrà due figli e dedica il
suo tempo alla famiglia, alla musica e alle
ascensioni in alta montagna. Continua
comunque a partecipare agli incontri
dell’associazione “Pionieri dell'Aeronautica”
che raccoglie quei piloti che, come lei, per
primi hanno conseguito in Italia il brevetto di
pilota, fino alla sua morte che avviene nel
1959.
Un altro piccolo primato spetta ancora alla
“Provincia con le Ali”: dopo il pilota bustocco
Carlo Maria Piazza che il 1° agosto 1911 ha
conseguito il brevetto di pilota militare italiano
N°1, Rosina Ferrario è la prima aviatrice
italiana a conquistare il brevetto a Vizzola
Ticino, a conferma ancora una volta della
vocazione aviatoria della provincia di Varese.
Alberto Grampa
Silvio e Leo
Spaventa Filippi
al Castello
di Masnago
Nella mostra si indaga anche sul papà del
“Corriere dei Piccoli”.
RUBRICHE
Arte
Leo Spaventa Filippi,
La Madre, 1959
P
Leo Spaventa Filippi,
oche opere d’arte, ma dal forte sapore simbolico. Il
Natura morta, 1989
fil rouge del Civico Museo d’arte del Castello di
Masnago di Varese, comune a quello del percorso
museale cittadino - dalla Sala Veratti a Villa Mirabello
- è di valorizzare nomi e opere di artisti noti e amati
sul territorio, continuando a indagare in ambiti in cui
c’è ancora tanto da scoprire. È il caso di una mostra
“minore”, piccolo ma sentito omaggio all’artista Leo
Spaventa Filippi, varesino di adozione, nato a Milano
con legami familiari solidi nel mondo artistico e
culturale milanese del Novecento, del quale ricorre
proprio nell’anno che si chiude il centenario dalla
nascita. Il padre Silvio (1871-1931), fondatore nel
1908 del ‘Corriere dei Piccoli’, scrittore e ottimo
traduttore e divulgatore di letteratura per l’infanzia (da
Swift a Dickens e Kipling) era in amicizia con la
famiglia Albertini. E la casa paterna di residenza era
un villino-chalet nel “Villaggio dei Giornalisti”,
fondamentale punto di riferimento per artisti e letterati.
Leo si trasferirà solo nel ‘31 a Morazzone e nel 1951
a Varese. Qui ebbe studio nell’allora via Del Cairo e
Cassinelli ci ha ricordato al proposito le rassegne recenti
poi dimora in via Speroni, nella sua amata “casa
dedicate dai Musei Civici varesini a Montanari e a Teresa
artistica”, l’ultima di una vita dedicata all’arte e alla
Grassi, interessante artista di pittura crepuscolare. “Di
Montanari molto già si sa e ancora si
famiglia.
potrebbe scrivere e dire, ma di pittura
La penuria di mezzi e di aiuti che
Silvio Spaventa Filippi,
crepuscolare si parla poco. Eppure è una
affligge da qualche anno il settore
fondatore nel 1908 del
realtà interessante, tutta da esplorare”.
della cultura nega di fatto
‘Corriere dei Piccoli’, scrittore Scelte di nicchia, dunque, da sostenere.
l’importanza e il ruolo primario che
e ottimo traduttore e
Per tornare a Spaventa Filippi, artista
le si dovrebbe riservare in un Paese
apprezzato anche da Borgese e De
come il nostro, ricco di testimonianze divulgatore di letteratura per
Grada, è possibile visitare l’allestimento,
artistiche. Ma a volte sortisce
l’infanzia.
nelle sale al piano superiore del Castello,
l’effetto, come sottolinea per noi il
di un percorso espositivo caratterizzato da due momenti
conservatore del Museo di Masnago Daniele Cassinelli,
fondamentali. Il primo ripropone una ventina di opere dal
di spingere a valorizzare quanto proprio i musei del
1980 al 1997, appartenenti alla famiglia o a collezionisti
territorio, o i collezionisti locali, hanno in casa.
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 79
RUBRICHE
Arte
privati. Si tratta di lavori tipici di un artista legato a un
affezionato milieu borghese di collezionisti ed
estimatori del secolo scorso. I quali soprattutto
apprezzavano in lui l’ammiratore dichiarato di
Cézanne (si vedano alcune belle nature morte degli
anni Ottanta - con alzate di frutta e drappi bianchi - o
certi paesaggi ispirati all’artista). Alcune opere, come il
bell’interno con armadio, ombrello e sedia, un olio su
Leo Spaventa Filippi,
Autoritratto, 1994
tela applicata su tavola, di sapore intimistico, o la
curiosa natura morta con le brioches della panetteria
Ghezzi si sono viste di recente nel corso di una
collettiva dedicata ad artisti del Novecento alla Sala
Veratti. In mostra anche alcuni autoritratti d’impronta
accademica e il ritratto della madre, di proprietà dei
Musei Civici, opera dove non mancano ancora
allusioni alla storia della pittura (un piccolo quadro nel
quadro rimanda a Picasso) e ad un analogo soggetto
femminile di James Abbott Mc Neill Whistler del 1871.
80 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
Leo Spaventa Filippi: lavori
L’altra parte della
mostra, la prima in
tipici di un artista legato a
ordine cronologico,
un affezionato milieu
è dedicata a papà
borghese di collezionisti ed
Silvio, fondatore e
estimatori del secolo scorso.
direttore del
“Corriere dei
Piccoli”, scrittore, studioso e divulgatore e traduttore di
letteratura per l’infanzia. Accanto a copie del
Corrierino, come veniva da tutti chiamato l’inserto del
Corsera diretto da Luigi Albertini, sono presenti volumi
originali di letteratura per ragazzi e vari documenti.
L’aspetto più curioso della mostra sta proprio nella
ricerca su papà Silvio, l’indagine di Daniele Cassinelli
sviluppata anche nell’opuscolo dedicato alla rassegna
nel capitoletto “Una traccia bibliografica e alcune
questioni aperte per Silvio e Leo Spaventa Filippi” in
cui lo stesso indaga, oltre che sull’arte di Leo, che lo
porterà sino alla Biennale Veneziana, anche sulla
famiglia. Interessante la presenza in mostra del ritratto
di Silvio Spaventa realizzato da Carlo Bisi, noto artista
e illustratore del “Corriere dei Piccoli”, nonché
inventore del Sor Pampurio, personaggio che è
rappresentazione ironica dell’italiano medio in epoca
fascista. Il Bisi intrattenne rapporti di stretta amicizia e
familiarità con Spaventa. Proprio lui, insieme con il
pittore milanese Donato Frisia, molto apprezzato dalla
borghesia milanese, e con Carlo Carrà, contribuì ad
avviare il figlio dell’amico al piacere della pittura.
Dell’amicizia tra Carlo e Silvio è testimonianza il
carteggio custodito dalla famiglia di Leo, e
un’illustrazione presente in mostra. Fu ideata dallo
stesso Bisi, con molti dei personaggi del “Corriere dei
Piccoli” all’inseguimento del direttore, raffigurato in
sella a una motocicletta trainata da minuscoli cavalli di
legno. “Corre ormai da far paura”, dice Bonaventura.
“Come si fa a fermarlo” e "Più di così si vola” gli fanno
coro tutti gli altri. L’allusione è al successo enorme di
tirature conseguito dal giornale milanese dedicato ai
piccoli. Forse erano altri tempi? O chissà qual era mai
il segreto del direttore Silvio Spaventa Filippi…
Luisa Negri
SPAVENTA FILIPPI: UNA FAMIGLIA DI ARTISTI
dal Corriere dei Piccoli alla Biennale di Venezia
13 dicembre 2012-3 marzo 2013
Civico museo d’arte moderna e contemporanea di
Masnago - Via Cola di Rienzo,49
Orari: da martedì a domenica 9.30/12.30-14.00/18.00
www.comune.varese.it
RUBRICHE
Arte
M O S T R E
E
A P P U N TA M E N T I
Francesco Murano. “Impressioni ad alta quota”
Alighiero Boetti. Mostra Personale
Mostra organizzata da Comune di Varese e CAI Varese
L’esposizione presenta 36 opere realizzate dall’artista negli ultimi trent’anni
di attività, nelle quali il tratto, il disegno e il colore sono diventati la
materia essenziale della sua ricerca e che spaziano tra una pluralità di
tecniche e di materiali che vanno dai disegni ai ricami, dai collage alle
matite su carta, ai grandi acquarelli del Cielo, dai lavori postali alle biro,
agli arazzi che rappresentano la sua icona più riconoscibile.
Sino al 3 febbraio 2013
Villa Recalcati - Varese - via Albuzzi, 17
- Varese
Sino al 22 marzo 2013
Orari: da Martedì a Sabato 10,00-12,30/14,3018,30. Domenica: 10,00-12,00/15,00-18,00
“Esplorazioni /1. Lawrence Weiner, opere 1969-71
dalla Collezione Panza”
Questa “mostra gioiello” è volta a realizzare un lucido e preciso
progetto espositivo lasciato in eredità da Giuseppe Panza al FAI ed
eseguito sotto la super visione del maestro newyorkese.
Dal 24 gennaio al 22 febbraio 2013
Villa e Collezione Panza - Varese - P.zza Litta 1
Orari: 10.00-18.00; ultimo ingresso ore 17.30. Ingresso manifestazione:
Intero: 9 € (visita mostra, parco e collezione permanente); Studenti: 5 €; Iscritti
FAI: 2 €. Per informazioni: Tel. 0332 283960
Mostra fotografica personale di Maurizio Gabbana
Dalle fotografie, grazie a quel sapore onirico e magico di un paesaggio colto
d'improvviso, quasi di sottecchi, affiora una realtà ai più sconosciuta. Dalle fotografie
emerge una visione intima, priva del rumore del giorno. Maurizio Gabbana è il
protagonista di una rassegna personale aperta in Villa Morotti a Daverio.
Mostra a cura di Rolando Bellini
Sino al 28 febbraio 2013
Galleria Villa Morotti - Daverio - Piazza Monte
Grappa 9
Orari: da martedì a sabato, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle
19.00, domenica dalle 15.00 alle 19.00
I tessuti di Eliscus
Elisabetta Cusato inaugura, con una sua antologica, il nuovo anno delle
esposizioni alla Farmagallery di Malpensa. Artista con una visione
astratta ove la materia intrinseca del tessuto si trasforma in vibrazioni
cromatiche e particolari suggestioni.
Sino al 31 gennaio 2013
Farmagallery Malpensa T1
Milano, Studio Giangaleazzo Visconti (Corso Monforte, 23)
Per informazioni: Tel. 02.795251 [email protected]
www.studiovisconti.net
Orari: da lunedì a venerdì 11:00 - 19:00. Ingresso libero
Le fotografie di Stefano Zardini
L’iniziativa presenterà le immagini di uno dei fotoreporter italiani
più apprezzati e conosciuti a livello internazionale. La mostra fa
luce sull’aspetto Fine Art dell’artista attraverso le foto del progetto
M.I.N.E. (Multiple Infringing Nature Expression), nel quale Zardini,
partendo da uno scatto, isola un dettaglio del soggetto, lo
moltiplica e lo modifica, amplificandone l’effetto e creando nuovi
orizzonti espressivi.
Dal 24 gennaio al 23 febbraio 2013
Milano, GAMManzoni (via A. Manzoni, 45 - 20121 Milano) tel e fax 02.62695107 - [email protected]
www.gammanzoni.com
Orari: da martedì a sabato 10-13 e 15-19. Ingresso libero
PERCORSI DI LUCE - Tendenze della fotografia
contemporanea
Una iniziativa ricca di spunti di riflessione, che
traccia un confine tra fotografia d’arte, ricerca
personale e progettualità. Un progetto ideato
dall’Archivio Fotografico Italiano con il
patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del
Comune di Castellanza.
Dal 10 febbraio
al 3 marzo 2013
Villa Pomini - Via Don Luigi Testori, 14 - Castellanza (Va) - Per
informazioni: Claudio Argentiero
[email protected] - [email protected]
www.archiviofotografico.org
Orari: da venerdì e sabato 15.00/19.00 - domenica 10.00/12,30 15.00/19.00. Ingresso libero
Orari: tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00
A cura di Maria Postiglione
82 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
RUBRICHE
Arte
FAMILIA OPUS CAEMENTICIUM:
ARTE, CULTURA, TECNICA, SCIENZA E SOCIETÀ
Il museo della ceramica di Laveno Mombello allarga i suoi orizzonti alla scena artistica contemporanea con una mostra che chiama a
raccolta artisti dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Il titolo di questa mostra, vuole proprio evidenziare l’importanza della famiglia come
nucleo fondamentale e naturale della società, nonché come struttura di solida e stabile aggregazione dei suoi componenti.
Sino al 10 febbraio 2013
MIDeC - Museo Internazionale Design Ceramico - via Lungolago Perabò, 5 - Cerro di Laveno Mombello - VA
Orari: martedì 10.00 12.30, da mercoledì a domenica 10.00-12.30 / 14.30-17.30. Chiuso il lunedì. Ingresso a pagamento
Per informazioni: MIDeC - Museo Internazionale Design Ceramico - tel +39 0332625551 - fax +39 0332666530 - [email protected]
www.midec.org
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 83
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L’ESTERO TI PESA?
PROVEX TI SOLLEVA!
Dal 1975 al fianco delle imprese che pensano che i confini
non siano il traguardo ma l’inizio della propria attività
CHIAMA IL NUMERO 0331 774377 OPPURE VISITA IL SITO WWW.PROVEX.IT
Tutti pazzi
per il
cake design
Tra romantici fiori di zucchero e vere e proprie
sculture, la cake design mania è anche a Varese.
S
e il nome di Buddy Valastro, meglio noto come The
Cake Boss, evoca in voi immagini di torte bouquet
multipiano, sculture di pasta di zucchero dalle forme più
curiose, persino di auto a misura naturale o modellini di
isole vulcaniche che eruttano cioccolato, siete sicuramente
fan del pasticcere italo-americano, più famoso in tutto il
mondo, anche grazie all'omonimo reality.
Con una strizzata d'occhio alla creatività tutta
americana, con radici anglosassoni, e al sapore made in
Italy che - difficile smentirci - resta ancora inarrivabile, la
passione per il cake design sta spopolando anche da
noi, ormai da qualche anno. Il cake designer è diventato
una figura professionale riconosciuta e anche piuttosto
ricercata, almeno a sentire gli interessati e fioccano le
proposte di corsi ludici o di formazione vera e propria e
le manifestazioni dedicate richiamano un vasto pubblico.
Nel 2011, a Verona, nasce addirittura l'Associazione
Italiana Cake Designers “come espressione del libero
associazionismo di persone accomunate dall'interesse per
il cake design e la sugar art.”
Moda passeggera o disciplina (come definita proprio
dall'associazione) destinata a durare nel tempo, la
decorazione di torte e dolci esercita un fascino senza
pari. Tra ricchezza di colori e forme, spesso si può
parlare di vere opere d'arte, che
spiace intaccare... Il successo sta
Creatività
nel talento di chi riesce a
anglosassone e
coniugare fantasia e manualità in
sapore made in
maniera inedita, ma anche nel
Italy: il cake
fatto che, con estro e creatività, si
design spopola
può stupire, emozionare e
anche da noi.
soddisfare un pubblico di tutte le
età. Basta “googlare” per farsi
un'idea delle curiosità realizzate
dai migliori cake designer internazionali: da una buffa
espressione di Spongebob a Peppa Pig, star del
momento, è molto facile accontentare i più piccoli.
Ma nel campo fashion, le proposte non sono da meno,
con commestibili Vuitton a grandezza naturale, fino a
trucchi di ogni tipo e forma. E per i signori? Provate a
dare un'occhiata alla quantità di torte Apple e Samsung,
senza contare la varietà infinita di social media cupcake.
Per non parlare del settore del wedding o di cerimonie
varie.
La domanda, però, sorge spontanea e legittima: l'occhio
è meravigliosamente appagato, ma il gusto? Se siete fan
del nostro Buddy, sarete rimasti perplessi di fronte ai chili
di pasta di cereali simil cartonato, usati come struttura di
torte ricoperte di pasta di
zucchero, glasse e
Spongebob e Peppa Pig
cioccolati, la cui
per i bimbi. Vuitton per le
lavorazione può durare
madri. E per i papà, total
anche parecchie
hi tech. Di zucchero e
giornate. Lasciamo a chi
RUBRICHE
Di moda
glassa, ovviamente.
potrà la prova assaggio del Boss, ma vi sveliamo che “a
casa nostra”, la cultura del palato ha la meglio su
materiali che indubbiamente garantiscono più solidità e
resistenza.
Insomma, si concilia arte e sapore e si punta sulla
qualità degli ingredienti e sulla genuinità di pan di
Spagna preparati alla maniera tradizionale. Difficilmente
troverete in Italia la Bumblebee Camaro dei Transformers
a grandezza naturale, ma sicuramente assaggerete una
torta bella e anche buona.
Come si diventa Cake designer? Le occasioni per
imparare l'arte sono molte e, sicuramente, in aumento. Il
curriculum di Stefania Cernuto di Laveno, da solo, è un
esempio di come ci si possa inventare un mestiere con
talento, impegno e un pizzico di coraggio. Stefania
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 85
RUBRICHE
Di moda
(autrice delle “opere” fotografate in questo
articolo) sta, infatti, per realizzare il suo grande
sogno, aprire una american bakery con il suo
nome: Le Torte di Stefania. Occupata in tutt'altro
settore, qualche anno fa decide di mettersi alla
prova in una di quelle imprese che, da fuori
sembrano semplici, ma per una mamma,
La torta è reale; il
marketing virtuale.
La vetrina di
professionisti o
aspiranti tali è on
line, dai blog a
facebook.
86 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
Niente Camaro
dei Transformers
a grandezza
naturale, ma da
noi la torta è
bella e...buona.
possono essere davvero
ardite: preparare la torta di
compleanno del figlio. La
manualità e la fantasia non le
mancano e, per gioco, si
lancia alla scoperta dei
tutorial sul web. Dalla
curiosità, alla passione il passo è breve. Un
po' meno quello da mamma autodidatta, a
professionista del settore: i risultati, però,
arrivano e la cake designer delle Valli, riesce
ad aprire il suo primo laboratorio di successo
a Rancio Valcuvia.
A giorni, l'attività si trasferirà a Ponte Tresa,
alla prova anche dei palati transfrontalieri:
qui, accanto al laboratorio, sorgerà finalmente un
negozio vero e proprio, omaggio all'America, dove
trovare anche i classici bicchieroni da bevanda o i
coloratissimi cupcake. Con una chicca: corsi di
pasticceria per bambini e, in futuro, chissà, per adulti.
Una storia comune a molte star del cake design, che
sottolinea anche un altro aspetto di questo mestiere: il
prodotto è reale, ma il marketing è virtuale. La vetrina di
Stefania, di professionisti vari o aspiranti tali è tutta on
line, dai blog a facebook.
L'arte oggi si impara anche a scuola, sia che ci si voglia
semplicemente dilettare o che si ambisca ad imparare un
mestiere. Agli aspiranti corsisti, va però detto che la
figura del cake designer non
è ancora formalmente
Nella cornice dello
riconosciuta dalla legge, il
Sheraton di
che spiega, oltre al resto, la
Malpensa, a
varietà dell'offerta formativa.
maggio, il terzo
Sul territorio varesino
l'entusiasmo non manca.
Cake Design Italian
Tanto che qui si tiene una
Festival.
delle più prestigiose
manifestazioni dedicate al
tema nella elegantissima e strategica cornice dello
Sheraton di Malpensa: il Cake Design Italian Festival.
Ormai alla terza edizione, è un punto di riferimento
assoluto per gli appassionati.
Quest'anno l'appuntamento, che si terrà a fine maggio,
promette grandi sorprese e novità, con una sezione
dedicata tutta ai bambini. Anche a Varese nascono idee
originali, come la benefica gara di torte organizzata al
Bar La Cupola o imprese creative.
Unica è l'idea della Casa di Massy che nasce dal
progetto di cinque donne di conciliare esigenze di
famiglia e ambizioni lavorative.
Sempre per quanto riguarda i corsi, non manca
nemmeno la fantasia organizzativa. Solo per farvi degli
esempio e stimolare il vostro appetito, vi suggeriamo, di
visitare il sito di Sweet Cakes che organizza corsi per i
vari livelli di preparazione presso il Centro Convegni Luxury Hotel MO.OM Olgiate Olona o di curiosare
nell'affascinante programma della Sweet Sins Bakery di
Gazzada Schianno.
Silvia Giovannini
RUBRICHE
Musica
Musica senza
frontiere
La musica come percorso di
crescita dai 2 ai 15 anni.
“T
re cose sono necessarie per un
Il linguaggio delle note diventa
L’associazione ImmaginArte,
esecutore: l'intelligenza, il cuore,
linguaggio comune e divertimento.
nata nel 2004 a Tradate, è
le dita”. A dirlo era Wolfgang Amadeus
L’impegno e la costanza sono elementi
oggi punto di riferimento per fondamentali, così come la
Mozart, uno dei più grandi compositori
chi vede nell’approccio con la partecipazione attiva della famiglia
di tutti i tempi. Una definizione delle
musica, non solo l’imparare a nello studio dei figli”.
musica che ancora oggi, a distanza di
leggere uno spartito, ma
Un metodo, quello adottato dagli
anni, può essere considerata vera e
insegnanti dell’associazione
attuale. Che si parli di musica classica,
qualcosa di più.
ImmaginArte, che si basa sugli studi di
di rock, di punk o di hip-hop sembra che
Shinichi Suzuki, violinista giapponese
il buon musicista nasca dall’intreccio della
che nelle prima metà del ventesimo secolo fonda un
passione e dello studio. E per questo non c’è età. La
nuovo approccio alla musica per i giovani compositori. Il
musica infatti può essere un viaggio di emozioni ma
tutto si basa sul concetto di “imitazione”: ovvero il
anche di educazione, socializzazione e crescita,
bambino imita ciò che gli viene mostrato e può
soprattutto per coloro che decidono di affrontare un
apprendere ritmica ed elementi della musica. “Il
percorso di studio fin da bambini. A confermarlo è Carlo
bambino piccolo possiede delle potenzialità enormi
Taffuri, direttore dell’associazione ImmaginArte, nata nel
perché il suo cervello è in formazione e la sua
2004 a Tradate e oggi punto di riferimento per chi vede
evoluzione, lo sviluppo del talento (che non è innato) e
nell’approccio con la musica, non solo l’imparare a
delle abilità dipendono essenzialmente dagli stimoli che
leggere uno spartito, ma qualcosa di più. “Partiamo dal
concetto che suonare è come parlare quindi, a qualsiasi
vengono forniti in età precoce, precocissima. - continua
Taffuri -. Qualunque predisposizione genetica può essere
età, l’approccio con la musica è possibile. Per il
potenziata, sviluppata o inibita da un ambiente ricco o
bambino la musica, insegnata con la giusta
povero di stimoli specifici”.
metodologia, diventa fin da subito qualcosa di naturale.
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 87
RUBRICHE
Musica
quindi l’asse in cui si svolgerà questo progetto, dando
Lo studio del violino, viola, violoncello e pianoforte
vita ad un messaggio di cultura e di umanità a livello
all’associazione ImmaginArte diventano quindi un
internazionale. Sarà invece “compito” della
percorso per imparare la musica, ma soprattutto un
VaresEnsemble (naturale evoluzione della già esistente “I
percorso di crescita. “Il metodo fornisce al bambino degli
strumenti che gli permettono di avere capacità di
Musicisti Estensi”) , l’orchestra composta da
attenzione maggiore in tutti i settori
professionisti, quello di diffondere e
della vita, ma anche più facilità nel
avvicinare sempre più persone alla
Lo studio del violino, viola,
rispetto delle regole e nel rapporto
musica classica con un tour
violoncello e pianoforte
con le autorità e con gli altri”.
internazionale. “Abbattere le 'frontiere'
all’associazione ImmaginArte
All’associazione ImmaginArte
significa anche questo - spiega il
diventano un percorso per
quindi, si può imparare la musica
direttore di ImmaginArte - eliminare
imparare la musica, ma
quei preconcetti che vedono la classica
fin dai 9 mesi con il corso “Music
soprattutto un percorso di crescita. come un genere lontano e difficile”.
Lullaby” dove Mozart e Bach
Infine, e non meno importante, è il
diventano il sottofondo di una
progetto di solidarietà che ha preso il
lezione che insegna al bambino a
nome di “Una Primavera per…”, altro esempio concreto
riconoscere il ritmo. Più avanti, si cresce con i sonetti di
della capacità delle musica di abbattere le frontiere.
Vivaldi in un percorso singolo o in gruppo. Alla
ImmaginArte infatti, ha sviluppato una rete di solidarietà
conclusione del percorso, verso i 15 anni, c’è poi chi
che vede alcuni conservatori italiani impegnarsi nel
decide di intraprendere la carriera di musicista e chi
raccogliere fondi da destinare a situazioni culturalmente
invece continua a seguire la musica come una passione.
difficili. I concerti infatti, diventano il mezzo per la
Ma non è tutto. L’Associazione ImmaginArte infatti, negli
costruzione di un salone della musica in Monzambico,
anni ha sviluppato anche il concetto di musica come
ad esempio, o il mezzo per sostenere il progetto “Music
mezzo di aggregazione e di conoscenza e ha così
for live” dell’associazione Anpil Onlus che istituisce borse
pensato ad un progetto dal titolo “Musica senza
di studio musicali per alcuni allievi di Haiti, dopo che la
frontiere”. Nel 2013 infatti, la UKOM - United Kinds Of
loro terra è stata colpita dal terremoto come è successo
Music, l’orchestra composta dalle giovani voci della
nel 2010. Impegno che continuerà anche nel 2013.
scuola, sarà chiamata a suonare con tanti bambini di
Esempi che fanno pensare ad una frase del violoncellista
tutto il mondo. “Il progetto si basa sull’idea di aprire le
“frontiere” tra i popoli attraverso la musica. - continua
Pablo Casals: ”La musica salverà il mondo”.
Taffuri - Questi “gemellaggi” vogliono essere un
Adelia Brigo
occasione di crescita, a livello umano e musicale, per
ogni piccolo musicista”. Roma, Parigi e New York sarà
88 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
Musica
RUBRICHE
BLUE CARPET
I Concerti di Villa Bossi a Bodio Lomnago.
Prosegue nel 2013 la collaudata rassegna concertistica organizzata dall'Associazione Musicale villa Bossi di
Bodio Lomnago. Si tratta di concerti eseguiti da giovani artisti e dai professori d'orchestra dell'Accademia Villa
Bossi che promuove, con un intenso programma di alto perfezionamento, la carriera di giovani talenti
musicali. Per sostenere l'Accademia è previsto che il pubblico possa lasciare, al
termine dei concerti, un liberalità. Ulteriori informazioni: Associazione Musicale
Villa Bossi - via Bossi, 33 - 21020 Bodio Lomnago (Varese)
tel. 39 0332 969059 - www.accademiavillabossi.it - [email protected]
Sabato 2 Febbraio 2013
Nonchalance
Alex Bioli Quartet
Standard 50&60, swing, bossanova,
blues, ballads, bebop, hard bop
Sax tenore, pianoforte, batteria,
contrabbasso
Sabato 9 Febbraio 2013
L’altro Violoncello
Sigiswald Kuijken
J.S. Bach
Violoncello da spalla
Sabato 16 Febbraio 2013
Chopin e il suo Pianoforte
Gianmaria Bonino
F. Chopin
Pianoforte originale Pleyel 1844
Sabato 2 Marzo 2013
Serenata
Varvara Manukyan e Marjorie Pfister
Fr.X. Mozart, Fr.A. Hoffmeister, L. van
Beethoven
Clavicembalo Zell e flauto traversiere
Sabato 16 Marzo 2013
L’Europa al Cembalo
Bruno Procopio
G. Picchi, J.P. Rameau, C.P.E. Bach
Clavicembali Grimaldi e Ruckers
W.A. Mozart
Violino violoncello e fortepiano
Walter
Sabato 20 Aprile 2013
(Santuario del S.Crocifisso)
L’Universo del Clavicordo
Michele Chiaramida
J. Pachelbel, J.S. Bach, G.
Frescobaldi
Clavicordi Anonymous e Hubert
Sabato 4 Maggio 2013
Il Corno naturale nella Sonata
Fossheim e Steinar Granmo
Nilsen
N.v. Krufft, F. Ries, F.I. Danzi
Fortepiano e corno
Sabato 18 Maggio2013
(Chiesa di S. Maria Nascente)
La Serenata “Gran Partita”
Lorenzo Coppola (direttore)
W.A. Mozart
Orchestra di fiati
Sabato 1 Giugno 2013
(Chiesa di S Maria Nascente)
Recital
Ottavio Dantone
J.S. Bach, G.B. Platti, D. Scarlatti,
G.F. Handel
Clavicembalo Goermans-Taskin
Sabato 6 Aprile 2013
Trii di Mozart
Olivia Centurioni, Marco Ceccato e
Giorgio Tabacco
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 89
RUBRICHE
Sport
Sannino, Maran, Castori:
tris d’assi biancorosso
Come vedono il Varese Calcio i suoi tre ultimi
allenatori.
T
re allenatori, ma un'unica panchina. Tre storie
diverse, che gli dei del pallone si sono divertiti a
intrecciare alle pendici del Sacro Monte al punto da far
diventare Varese un luogo del cuore, oltre che di calcio.
Giuseppe Sannino, Rolando Maran e Fabrizio Castori,
allenatori così diversi eppure uguali, sono stati gli ultimi
tre allenatori di questo Varese, ormai da molto tempo
sulla cresta dell’onda, tanto che parlare di miracolo,
anziché di capacità di far lievitare un progetto, sarebbe
un affronto per la società e gli uomini che
dall’Eccellenza a oggi, l’hanno costruito. I “tre
moschettieri” biancorossi lì abbiamo intervistati in
momenti, città e situazioni differenti e nelle loro risposte
sono emerse una visone del calcio e un modalità di
vivere città, società e squadra, molto simili. Ed è forse
proprio questa unità d’intenti condivisa da condottieri
diversi per formazione e carriera calcistica, uno dei
segreti dell’alchimia vincente biancorossa.
GIUSEPPE SANNINO
Soffre. Soffre come un dannato perché non può
sfamarsi con quello che è il suo pane quotidiano. E
questa sua sofferenza la
percepisci quasi fisica in
chiusura d’intervista quando
rivela "di sentirsi fortunato
anche in questo momento per
me difficile. Mi mancano tanto
l’odore dell’erba di un campo
di calcio e 11 ragazzi che
hanno voglia di imparare e
giocare a calcio". Giuseppe
Sannino è un leone in gabbia.
Ma basta la parola magica
Sannino: “In questi anni il
Varese ha avuto un suo
Dna tattico: il 4-4-2 e
questa continuità mi fa dire
che lì è nata una scuola”.
“Varese” per farlo tornare di
colpo a bordo campo, maniche
di camicia arrotolate e corde
vocali straziate all’impossibile
da grinta e urla che in quel
corpo proprio non vogliono
stare.
Ultima serie del calcio
professionista e classifica che
90 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
RUBRICHE
Sport
piange. Mister Sannino, partiamo dal fondo?
Carmignani aveva lavorato bene, ma purtroppo
raccolto poco. Sogliano mi chiamò e mi propose un
contratto che, a detta di tutti, solo un pazzo avrebbe
potuto accettare: 35 mila euro fino a fine anno.
Accettai, perché non ce la facevo più a stare senza
panchina, però feci mettere l’opzione del raddoppio di
quanto pattuito se fossi arrivato primo. Lì nacque il
sogno. E pensare che solo sette giorni prima avevo
visto dalla tribuna Como-Varese. Ero lì per osservare
entrambi, perché anche i lariani mi avevano pre
allertato.
Cosa ricorda, ancor oggi, di quell’esordio a
Masnago?
Le curve del Franco Ossola chiuse e il grigio del
cemento delle tribune: a vederci venivano in pochi.
Quando me ne sono andato da Varese allo stadio
c’erano 10 mila persone, ovvero più che al palazzetto.
Quando accade una cosa del genere in una città come
Varese significa che hai mosso il cuore di una città
intera. E io quel cuore gigante biancorosso lo sentivo
ogni domenica che giocavamo in casa. Mi piaceva
arrivare allo stadio in macchina, vedere la gente che
come noi si preparava alla partita. Quel contatto mi
trasformava, anzi ci trasformava.
A Varese cambiano i mister, ma ci si continua a
divertire. Qual è il segreto?
La società. Luca Sogliano prima e Rosati poi. Silvio
Papini e tutti gli altri, fino al magazziniere. Tutti
condividono questo progetto che ha radici solide. Poi
c’è la città, la gente che qui vive il calcio in maniera
genuina e la domenica scende in campo con i ragazzi.
E poi credo che in questi anni il Varese abbia un suo
Dna tattico: il 4-4-2 e questa continuità mi fa dire che lì
è nata una scuola.
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 91
RUBRICHE
Sport
ROLANDO MARAN
FABRIZIO CASTORI
Alla faccia di chi pensa che i trentini siano freddi.
Rolando Maran da Trento ci ha messo davvero poco a
“sbertucciare” quel luogo
comune che disegna chi viene
Maran: “Di lavoro
da quella regione come
ne abbiamo fatto
tanto in quei mesi e persone gelide quasi fossero
pupazzi di neve. "Ma il merito
tutti hanno dato il
- rivela l’ex tecnico
massimo.”
biancorosso che oggi siede,
vince e stupisce sulla panchina
del Catania - è anche di Varese, città che mi ha accolto
e ha tirato fuori quell’aspetto espansivo del mio
carattere, che in parte neppure io conoscevo fino in
fondo".
Chiusa la parentesi Carbone, il regno biancorosso di
Maran si apre con il Vicenza, proprio la sua ex
squadra. Ricorda?
E come faccio a dimenticarlo? Esordio sulla panchina e
vittoria. Il massimo per un allenatore. Diciamo che quei
tre punti ci fecero capire che avevamo preso la strada
giusta.
Mister, come Sannino arriva a Varese per via di un
esonero e sfiora la seria A. Questioni di corsi e ricorsi
vichiani, di coincidenze, fatalità, o cos’altro?
Direi merito del lavoro. Ne abbiamo fatto tanto in quei
mesi e tutti hanno dato il massimo. Non è stata una
stagione tutta in discesa e dopo un bello spunto inziale
è arrivata una piccola crisi. E’ lì che abbiamo cambiato
marcia, che abbiamo reagito.
Mai avvertito il rischio che tutto poteva finire?
No, perché qui ho subito sentito la solidità della
società. Nel Varese c’è gente che sa scegliere gli uomini
e gli allenatori, aldilà di quello che ognuno ci mette,
avvertono questo spirito di gruppo e possono lavorare
in pace. Quella che nel calcio tutti chiamano
“tranquillità”, nel Varese te la trasmettono Rosati,
Milanese, Montemurro. Non c’è dirigente che non sia in
sintonia.
Insomma una bellissima storia, ma senza lieto fine…
La promozione ce l’hanno tolta un paio di episodi. La
grande amarezza però non può cancellare tutto quello
che abbiamo costruito.
Cosa si è portato a Catania da Varese?
Al Varese e a Varese ho dato, ma anche ricevuto
molto. Da Varese sono venuto via più ricco sotto
l’aspetto umano. Ho costruito legami che in nessun altro
posto in cui ho allenato, anche per più tempo, ero mai
riuscito a costruire. Scelsi di abitare in centro perché
volevo sentirmi parte della città e se quest’anno la
squadra riuscisse a fare meglio dell’anno scorso per me
sarebbe una gioia. Anzi, sarei il primo a festeggiare.
Vincere non è mai facile, ripetersi è sempre complicato,
ribadire concetti e risultati per il terzo anno consecutivo
è impossibile quasi ovunque, ma non a Varese.
Fabrizio Castori è il terzo “moschettiere” della
panchina biancorossa e non è per niente schizzinoso
sull’arma da usare per infilzare l’avversario di turno:
sciabola, spada o fioretto, tutto va bene, perché
l’importante è che l’affondo lasci il segno.
Arrivare dopo Sannino e Maran si rischia di restare
ustionati. Chi gliel’ha fatto fare?
Chi mi ha preceduto ha fatto cose straordinarie e per
me questa continua a essere
una bella sfida. Diciamo che
Castori: “Oggi il
sono stato scelto. Oggi il
Varese ha una
Varese ha una struttura
struttura societaria e
societaria e tecnica ben
tecnica ben
consolidate. I dirigenti sanno
consolidate.”
molto bene quali
caratteristiche deve avere
l’allenatore del Varese. E per
quanto mi riguarda interpreto il calcio come Sannino,
ma anche come Maran, con grinta e in modo
sanguigno.
Il cammino è ancora lungo e nella prima parte di
stagione avete vissuto una piccola crisi risolta alla
grande. Il peggio è passato?
Le insidie in questo campionato non mancano mai.
L’importante è saper ribaltare le negatività. Andare in
difficoltà ci può stare, ma quel che conta è riuscire,
proprio in quel momento, a guardarsi negli occhi. E’ lì
che vengono fuori gli uomini veri e noi l’abbiamo fatto.
Abbiamo fatto della crisi un’opportunità per fare
chiarezza, crescere e diventare più forti.
Ora questo Varese lo sente più suo?
Io il Varese lo sento mio fin dal primo giorno. Sono
arrivato e non ho voluto stravolgere nulla, poiché
l’ottimo lavoro fatto si è basato sui principi che
condivido.
Sannino e Maran hanno vinto, convinto e sono saliti
in seria A dopo averla sfiorata proprio col Varese.
Tutti e due poi sono pronti per festeggiare con lei
qualora…
Calma, calma. Qui c’è ancora tanto da fare. Stimo
Sannino e Maran e li ringrazio per l’augurio che mi
hanno inviato. Diciamo che li aspetto e che la mia
speranza è andare in A, ma senza cambiare città,
provincia e regione.
Andrea Della Bella
92 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
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alla tradizione, volge lo sguardo alle nuove tecnologie.
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RUBRICHE
In libreria
riferimento ai giorni nostri:
tra baci-etilometro e lettigheauto blu, un interessante, a
volte divertente, confronto
con i tempi nostri.
Alberi & amore
“Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti
insegneranno cose che nessun maestro ti dirà”. (Bernardo di Chiaravalle)
Proviamo a smentirlo? Con un po' d'Amore.
Carlo Meazza, Daniele
Zanzi
ALBERI & VARESE
Quirici Ed. 2012
Alberto Angela
AMORE E SESSO
NELL'ANTICA ROMA
Mondadori, 2012
Daniele Pozzi
UNA SFIDA AL
CAPITALISMO ITALIANO:
GIUSEPPE LURAGHI
Marsilio, 2012
ALBERI
&
VARESE
“Lo stretto
legame che
unisce una
città ai suoi
alberi”. Ci
piace aprire
questa
rubrica, a
pochi giorni da San Valentino, con un
volume che tratta d'Amore. Questo
prezioso lavoro, con un raffinato
progetto grafico dello studio Dal Verme
Tenti e una copertina dedicata al mitico
Piantone - oggetto di un sondaggio sul
web -, è dedicato interamente all'Amore,
per la natura, ma anche per la Città.
Quanti varesini si perderanno, commossi,
tra pagine che parlano di storia e di
comunità? Emozioni e suggestioni:
omaggio agli alberi, silenziosi compagni
della nostra vita.
AMORE E SESSO
NELL'ANTICA ROMA
Federico Del Tredici
Edoardo Rossetti
PERCORSI CASTELLANI DA
MILANO A BELLINZONA
Nexo, 2012
94 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
Ingredienti saporiti per una ricetta dalla
sicura riuscita: la penna è quella di un
personaggio ben noto al grande
pubblico, che attraversando un periodo
della storia già affascinante, affronta un
tema che attirerà la curiosità di molti. Il
titolo non inganni: più di sesso, che
d'amore si parla. Niente di scabroso,
comunque, ma abitudini, e persino
regole, che fanno sorridere e un continuo
UNA SFIDA AL
CAPITALISMO
ITALIANO: GIUSEPPE
LURAGHI
Un saggio ricco di spunti
interessanti e che
rappresenta sicuramente un
prezioso esempio di
documentata storiografia
economica, ma che può
essere letto anche con la
piacevolezza di un romanzo.
La vita e le opere di un
personaggio eclettico,
manager, ma anche
giornalista e scrittore, il cui
nome si associa
nell'immaginario collettivo,
soprattutto, al marchio Alfa
Romeo. Interessante excursus
di storia d'impresa, e non
solo, attraverso la biografia di un uomo fuori dal
comune, ripercorre il nostro Novecento, mettendo in luce
le anomalie del sistema tra vizi e virtù, talenti dei singoli
e condizionamenti derivanti da interessi politici e
personalismi.
PERCORSI CASTELLANI DA MILANO A
BELLINZONA
“Questo volume non è l'ennesima guida della
Lombardia: si tratta invece di uno strumento che
consente di trasformare una gita turistica (e sia pure di
turismo intelligente) in un momento di conoscenza.”
Condividiamo dalla prefazione un pensiero che ben
descrive un lavoro molto ben organizzato e di facile
consultazione. Imperdibile per chi è affascinato dal tema
dei castelli e vuole approfondire il contesto dello storico
ducato di Milano. Naturalmente, c'è molta varesinità
(Somma Lombardo è comune capofila del progetto
transfrontaliero Castelli del Ducato, in parte italiana).
Cultura, storia, arte suddivisi in dieci percorsi tematici.
Un bel lavoro che stimola la curiositas.
FESTA IN FAMIGLIA
“Un anno di occasioni felici da celebrare con chi
amiamo”. Difficile non lasciarsi incuriosire da un titolo
ben più che furbetto, che strizza l'occhio ai patiti della
manualistica, con una predilezione per i
temi enogastronomici, ai talenti creativi
ma anche ai... gossipari. Il volume è
piacevole e ben illustrato. Non sfugge
l'operazione commerciale. Nemmeno
all'autrice che così introduce: “Stupisce
un po' ritrovarsi famosa a neppure
trent'anni (se “famosa” è la parola
giusta), per
merito di tua
sorella, tuo
cognato e del
tuo sedere”.
Noblesse
oblige e
Pippa ne
approfitta per
costruirsi un
mestiere. Se
non l'avete
regalato a
Natale,
un'idea per la festa degli Innamorati.
GALLARATE LUCI DELLA CITTA'
Un lavoro sui
generis,
inserito nella
Collana
Galerate e
arricchito dai
testi di
Beniamino
Bordoni, che
letteralmente
mette in luce
angoli nascosti
della Città e ne accende, in maniera
inedita, altri noti. Luci e ombre (una,
quella dell'autore), una città che dorme,
accanto ad un'altra ben sveglia, il
fascino della storia accanto all'energia
del centro commerciale. Un lavoro che sa
di passione: da sfogliare, lasciandosi
guidare dalle emozioni, per scoprire che,
a volte, basta cambiare punto di vista
per cogliere qualcosa di nuovo. Agli
appassionati di fotografia, una nota sul
metodo, tra modernità hi tech e
tradizione. La scelta? Noi non ve la
sveliamo, come non vi sveliamo in quali
foto gli autori compaiono. Un libello
dalle molte sorprese.
L'AVVENTURA DELLA FAMIGLIA
Storia di una coppia e, poi, di una famiglia. Volti, e
firme, note della società
varesina, lui docente, lei
insegnante e conduttrice
radiofonica, sposati da ben
37 anni. Il libro affronta il
tema del matrimonio,
dall'innamoramento alla
maturità, passando per i figli
e con il punto di vista
dell'appartenenza alla
comunità cristiana. Storia di
una famiglia normale? Più
che altro, un'avventura.
Dalla vita privata all'incontro
con i fidanzati e con le coppie in difficoltà,
un'esperienza d'esempio per molti. Con un filo rosso: la
riconoscenza per una felicità che non è solo frutto di
amore, impegno e buona volontà, ma anche, e
soprattutto, di una Grazia
ricevuta.
Pippa Middleton
FESTA IN FAMIGLIA
Tea, 2012
RUBRICHE
In libreria
Giampaolo e Angela
Cottini
L'AVVENTURA
DELLA FAMIGLIA
Ares, 2012
Salvatore Benvenga
GALLARATE LUCI DELLA
CITTA'
Prodigi, 2012
TUTTI COLPEVOLI
IL RESPIRO DEL LAGO
Due segnalazioni per gli
appassionati dei generi “ad alta
tensione”, entrambi romanzi di
lago, palcoscenico perfetto per
atmosfere noir. Il primo, edito
nel 2011, è ambientato in un
paese immaginario
tra Varese e Luino. Il
ritrovamento di un cadavere,
una misteriosa morte bianca, un
commissario scontroso e i suoi
colleghi sono gli ingredienti di
partenza della storia. Il
secondo, opera dell'eclettico
bustocco Armiraglio, è un
thriller psicologico, di recente
uscita. Un uomo, una donna,
inattese confidenze e l'epilogo a
sorpresa.
Sergio Cova
TUTTI COLPEVOLI
Pietro Macchione editore
Elio Armiraglio
IL RESPIRO DEL LAGO
Pietro Macchione editore
C'ERA UNA VOLTA
Fiabe e leggende nella terra
dei laghi. Una suggestione del Salvini, in copertina,
introduce quest'omaggio alla tradizione popolare.
Sapori e saperi di piccolo mondo antico nostrano.
Curiosamente, il lavoro di Stadera segue quello
dedicato ai proverbi, citato anche in queste pagine:
Luigi Stadera
C'ERA UNA VOLTA
Menta e Rosmarino, 2012
Anno XIV - n.1/2013
- VARESEFOCUS 95
In libreria
RUBRICHE
una sorta di percorso nella storia e
nella cultura locale, da un punto di
vista popolare e genuino. Favole di
casa nostra che, insieme, fanno
sorridere ed educano. Piaceranno
anche ai bambini.
IL QUADRATO DEL
CERCHIO
Giancarla Giorgetti
IL QUADRATO
DEL CERCHIO
Nuova Editrice Magenta,
2012
“In fondo, c'è sempre un'altra
possibilità, l'importante è
crederci veramente”. Al suo
primo lavoro, segnalato al
Premio Guido Morselli 2012,
l'autrice varesina propone,
come da titolo, una storia
ricca di enigmi e nodi da
sciogliere. Ad affrontarli,
Chiara, ragazza comune ma dal non comune intuito estranea al mondo di poliziotti e
investigatori. Fluido, ben scritto e
ricco di sorprese, piacerà agli amanti
del genere.
Silvia Giovannini
(in collaborazione con la LIBRERIA del Corso
di Varese)
MUSICA
IMPRESSIONS OF LOVE
Romanticismo a go go: per chi ancora non conoscesse il
suo lavoro, Chris Botti è compositore e trombettista
americano. Talentuoso e affascinante, vincitore di un
Grammy, Botti collabora con musicisti e cantanti da
generi più disparati, come Andrea Bocelli, Steven Tyler o
Michael Bublé. Noi vi suggeriamo Impressions, in cui, tra
le altre rivisitazioni, c'è una splendida versione di Over
the rainbow, con la voce inimitabile di Mark Knopfler.
Non solo San Valentino, in questo periodo, ma anche la
musica di Sanremo: nell'attesa di vederla sul palco
dell'Ariston, se siete fan di Xfactor e di Chiara Galiazzo,
la vincitrice della sesta edizione, potete ascoltarla nel
singolo Due Respiri, firmato da Eros Ramazzotti.
Chris Botti
IMPRESSIONS
Universal, 2012
Chiara
DUE RESPIRI
RCA/Sony, 2012
IL LAVORACCIO
“Non si può certo dire che l’artigianato non sia un lavoraccio”, afferma Davide Ielmini
nella prefazione al volume di Mario Braga, titolare di una piccola impresa gallaratese
del tessile per la casa, autore di un volume denso di riflessioni positive non solo sul
ruolo sociale dell’impresa ma anche sulla dimensione esistenziale dell’imprenditore.
“L’impresa - afferma Braga - non è una corsa a circuito, ma a tappe ed è l’imprevisto
a rendere l’avventura unica. E il valore dell’impresa non è quello del profitto ma
quello della scoperta umana, che è, in fin dei conti, continua sorpresa di fronte a ciò
che non si conosceva. E sarebbe bello - aggiunge - che i giovani si lasciassero
catturare da questo formicolio della curiosità: chiedere, approfondire, incalzare”.
Il lavoraccio diviene allora un vezzeggiativo, un complimento, una definizione della
passione. Lavoraccio è ciò che si vive quotidianamente, ma non lo si subisce. Non c’è
nulla di più eccitante di un lavoro che permette a colui che lo compie di decidere,
praticamente, ciò che fare e non fare della sua azienda. (M.L.)
Mario Braga - IL LAVORACCIO
Pietro Macchione Editore
96 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013
Unione degli Industriali
della Provincia di Varese
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Sosteniamo le Imprese
partendo dalle più piccole.
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la società di servizi dell’Unione degli Industriali
della Provincia di Varese, offre servizi di consulenza
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SPI - Servizi & Promozioni Industriali s.r.l. - Società Unipersonale
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t. +39 0331 774345 fax +39 0331 771701 - [email protected]
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Centro Porsche Varese
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