ANNO XIV - N.1 GENNAIO 2013 VARESEFOCUS Cake design che passione! Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB (VARESE) INTERNET WIRELESS VELOCE EOLO è la rete wireless, veloce e indipendente che porta Internet a banda larga anche dove l’ADSL non arriva. EOLO viaggia nell’aria attraverso onde radio, senza bisogno di cavi e permette di connetterti senza fili né contratto telefonico, ovunque. Vuoi navigare veloce, senza limiti di tempo, a un prezzo mozzafiato? Scopri EOLO10. Velocità in download: fino a 10Mb/s* Velocità upload: fino a 1Mb/s* EOLO Voce Flat, per fare tutte le chiamate nazionali che vuoi, senza costi aggiuntivi. Canone mensile: 19,50 € + IVA E, se ti serve più banda, EOLO offre connessioni pensate per le aziende, da 10 a 200 Mb/s simmetrici. Verifica la copertura EOLO su www.eolo.it Per informazioni: [email protected] o 800 900 677. *Fino a 1GB di traffico giornaliero. Superata questa soglia, continui a navigare senza costi aggiuntivi ma la velocità si riduce a 512 Kb/s. EOLO è un marchio registrato di proprietà di NGI Spa. Editoriale Le attese dalle urne Q Giovanni Brugnoli uando uscirà il prossimo numero di Varesefocus si saranno già svolte le elezioni politiche di fine febbraio. L'Unione degli Industriali della Provincia di Varese, che mi onoro di presiedere, non ha mai dato e non darà mai indicazioni politiche. Nel suo statuto è previsto il principio dell'equidistanza dai partiti e del rifiuto di ogni forma di collateralismo. E' un principio sacrosanto per ogni organizzazione di rappresentanza di interessi della società civile. L'Unione Industriali è una di quel tipo, quelle che Giuseppe De Rita ha definito le "società di mezzo", che stanno a metà strada tra la sfera della politica e, per l'appunto, la società, delle cui componenti esse si fanno portavoce. Queste ultime devono essere libere di dialogare con chiunque sia al governo. Diversamente, verrebbe meno la loro finalità prioritaria. Ma proprio perché hanno il compito di essere portavoce delle istanze della propria compagine associativa, esse hanno anche il dovere di dire la loro in ordine alle rispettive aspettative. Nel mio caso, quelle dell'imprenditoria industriale di questo territorio. Eccomi dunque. Non per fare un elenco di richieste o di cose da fare. Sarebbe troppo lungo. Ma solo per dare qualche indicazione di massima. O, se si preferisce, di metodo. La prima indicazione è che mi auguro possa uscire dalle urne un quadro di certezze per quanto riguarda la governabilità. Che ci sia bisogno di importanti riforme, è risaputo. Per fare le riforme e farle bene, ben meditate e ponderate, occorre una prospettiva di tempo e di stabilità lunga. La seconda è che, come afferma da tempo Massimo Cacciari, le categorie di Destra e Sinistra sono superate dopo la caduta del Muro di Berlino. Le contrapposizioni ideologiche devono lasciare il posto ad un confronto pragmatico che abbia sempre presente l'interesse generale. E l'augurio, a questo proposito, è che la campagna elettorale sia improntata a ragionamenti sereni bandendo litigiosità e promesse populiste. La terza e ultima indicazione è che si sappia conciliare il necessario rigore nei conti pubblici con la necessità di rianimare il sistema economico per ricreare occupazione e maggior reddito. Ciò che è stato fatto sul piano del risanamento della finanza pubblica è solo un inizio. Guai a pensare di abbandonare quella strada virtuosa o, peggio, di rinnegarla. I nostri figli, sui quali pesa già, neonati compresi, un onere di debito pari a 30.000 euro ciascuno, ci guardano e ci chiedono di cambiare passo rispetto al passato. Non si tratta di rinnegare giuste conquiste sociali, ma di garantire il necessario equilibrio dei relativi costi. Per riavviare il ciclo economico, con l'obiettivo di riportare occupazione e redditi su soglie più elevate, occorre rimettere l'impresa al centro. Occorre cioè intervenire su tutti quei fattori che determinano la competitività del sistema produttivo: dalle semplificazioni amministrative, al costo dell'energia, al costo del denaro, ma non solo. Contano anche la riduzione della spesa pubblica corrente e l'eliminazione degli sprechi per tornare a fare investimenti nella modernizzazione del paese, oltre a una maggiore equità fiscale, ivi compresa la lotta all'evasione. Tutte, appunto, quelle importanti riforme alle quali alludevo prima e dalle quali ci attendiamo di tornare ad avere un ambiente favorevole al migliore dispiegamento dell'impresa. Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 1 FIM Credit S.p.A. Via Bizzozero, 11 21100 - Varese info@fimcredit.eu T. 0332 235113/4 Comunicazione finanziaria S O M VARESEFOCUS Periodico di economia, politica, società, costume, arte e natura in provincia di Varese. Presidente Giovanni Brugnoli Direttore editoriale Vittorio Gandini Direttore responsabile Mauro Luoni Direzione, redazione, amministrazione Piazza Monte Grappa, 5 - 21100 Varese Tel. 0332 251000 - Fax 0332 285565 [email protected] Reg. n. 618 del 16/11/1991 - Trib. Varese 7 Richiedi il tuo abbonamento gratuito online collegandoti al sito Focus www.varesefocus.it 7 Impaginazione Olga Moia - Gavirate (Va) Tel. 0332 742552 Monti SI Monti NO Fotolito e stampa Litografica S.r.l. Via L. Da Vinci, 9 - 20012 Cuggiono (Mi) Tel. 0331 889601 Gestione editoriale Servizi & Promozioni Industriali Srl Via Vittorio Veneto, 8/E 21013 Gallarate (Va) - Tel. 0331 774345 Pubblicità Servizi & Promozioni Industriali Srl [email protected] Tel. 0331 774345 - Fax 0331 771701 Questo numero di “Varesefocus” è stato chiuso il giorno 18 gennaio 2013. Il prossimo numero di “Varesefocus” sarà in edicola con “Il Sole 24 Ore” di lunedì 11 marzo 2013. “Varesefocus” ospita articoli e opinioni che possono anche non coincidere con le posizioni ufficiali dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Valore di abbonamento annuo Euro 20,00 (nell’ambito dei servizi istituzionali dell’editore) Interventi e contributi di: Luigi Bignami, Giornalista; Roberto Bottarini; Adelia Brigo, Giornalista; Maria Carla Cebrelli, Giornalista; Stefania Cernuto; Isabella Dalla Gasperina, Giornalista; Andrea Della Bella, Giornalista; Maria Grazia Gasparini, Giornalista; Margherita Giromini, Pedagogista; Alberto Grampa; Paola Margnini;Massimo Milano; Luisa Negri, Giornalista; Riccardo Prando, Giornalista; Paola Provenzano, Giornalista; Sergio Redaelli, Giornalista; Verena Vanetti. In redazione: Cristina Cannarozzo; Davide Cionfrini, Silvia Giovannini, Mauro Luoni. Fotografi: Simone Carcano; Foto Blitz, Mauro Luoni; Andrea Monachello; Archivio SEA Spa; Archivio del Cinema Industriale LIUC; Archivio Reuters; www.clusterobservatory.eu. Segreteria di redazione: Viviana Maccecchini, Maria Postiglione. Si ringrazia Parlamondo Srl di Gallarate per le traduzioni in inglese. Errata corrige - Nell'articolo sui depuratori idrici in provincia di Varese, pubblicata su Varesefocus n. 8/2012, per un errore è stato pubblicato incompleto l'elenco degli impianti. A quelli indicati vanno aggiunti i seguenti: Olgiate Olona, Origgio, Porto Valtravaglia, Varese, Viggiù. M A R Economia Vita associativa 13 Dai Distretti ai Clusters: la nuova via della competitività in Europa 38 17 Enel, da monopolista a player multi-nazionale Cloud Computing: tutti sulla nuvola! Scienza 25 38 Università 27 Università Cattaneo Liuc partner di Travel 40 Malpensa, inaugurato il terzo satellite 45 Riattivata la ferrovia Saronno-Seregno Formazione 32 A scuola edifici sicuri 35 Una scuola per la comunità locale: il Collegio Castelli 37 Scuola o centro di ricerche per le aziende? 47 Cento anni e non sentirli 49 In gara con Piero Chiara 53 Rifiuti. Una mappa contro l’abbandono 54 Brindisi ai 20 anni 56 La nostra (grande) famiglia “Velate mi aiuta a vivere” Provincia da scoprire San Giorgio a Brissago Valtravaglia Storia 72 Isotta Fraschini, gloria saronnese 74 Riapre il Museo Archeologico di Villa Mirabello a Varese 77 Rosina Ferrario donna con le ali Arte 79 Silvio e Leo Spaventa Filippi al Castello di Masnago 82 Mostre e appuntamenti Di moda Foto dal mondo 60 63 68 Territorio Arriva la ricarica veloce 27 72 Gita a... Il curriculum? Ora si fa in video High Tech 23 O La “terza via” della competitività: Lean Production Lavoro 21 I Un uomo spinge un auto-risciò carico di sfere di plastica. Parivartan Sharma/Reuters 85 Musica 87 60 Tutti pazzi per il cake design Musica senza frontiere Sport 90 Sannino, Maran, Castori: tris d’assi biancorosso In libreria 94 Alberi & amore Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 5 BL Il Leasing della Banca di Legnano BL La crescita programmata della vostra azienda Offriamo formule di leasing particolarmente vantaggiose e su misura con un notevole contenimento dei costi. www.bancadilegnano.it Focus FOCUS Monti SI Monti NO L'esperienza del governo tecnico giudicata da due economisti. I n poco più di un anno di Governo Monti la cronaca si è spesso riempita di termini come spread, deficit, debito, rigore e austerità: dietro queste parole c’è molto più di quanto appare ai profani delle scienze economiche. Per capire un po’ meglio cosa è successo, quali sono stati pro e contro, ma anche eredità e occasioni perdute, abbiamo interpellato due esperti. Alle nostre domande hanno risposto Alberto Quadrio Curzio (Professore Emerito di Economia politica all'Università Cattolica, Vice-Presidente e Presidente della Classe di Scienze Morali della Accademia Nazionale dei Lincei) e Giorgio Arfaras (membro del Comitato direttivo del Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi e direttore della testata Lettera Economica edita dal Centro Einaudi). Quali sono i pro e i contro delle politiche messe in atto dal Governo Monti: è possibile conciliare politiche di rigore con la crescita? Alberto Quadrio Curzio: “Rigore e crescita vanno conciliati anche se è difficile individuare le modalità concrete per attuare questo obbiettivo. L’Italia ha fatto molto per mettere in sicurezza i conti pubblici. Inizialmente con un rigore fiscale necessario per scongiurare l’acuirsi di una situazione complessa che avrebbe avuto conseguenze disastrose. I “compiti a casa” sono stati fatti. Lo dimostra il fatto che lo spread è stato più che dimezzato dal picco di 574 punti base. Sicuramente questa discesa è stata favorita anche dall’altro noto Mario, Draghi, che come Presidente della BCE ha dato un contributo fondamentale anche alla tenuta dell’euro. Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 7 FOCUS Focus Quadrio Curzio: “Visto che i anche indebolito la crescita al punto che La riduzione dello spread e più sacrifici sono stati fatti concretamente dei tassi di interesse per il 2012 si stima un calo del Pil tra il sui nostri titoli di Stato è tassello 2% e il 2,4%. compostamente dagli fondamentale perché significa ridurre Comunque, visto che i sacrifici sono stati italiani, adesso non vanno i costi di finanziamento per Stato, fatti compostamente dagli italiani, sprecati continuando con imprese e cittadini, anche se il l’aumento delle tasse e con il adesso non vanno sprecati continuando cambiamento non si manifesta da un con l’aumento delle tasse e con il calo calo della crescita”. giorno all’altro. della crescita. Adesso che questo esito c’è stato Si sono messe in cantiere fin troppe bisogna rimodulare alcune imposte riforme. I tempi erano stretti e che sono state davvero molto pesanti come l’IMU che è l’appoggio delle parti politiche non si è dimostrato così stata applicata un po’ troppo sbrigativamente. La solido. Però lo slancio di rinnovamento ha disperso le pressione fiscale è aumentata in un anno più di 2 punti energie. Secondo Il Sole 24 Ore l’attuazione delle e adesso siamo al 45%. Troppo se si considera che la riforme è completa solo al 25%. Il Governo ritiene spesa pubblica corrente si è ridotta ben poco. E questo invece che l’80% delle riforme sia già esecutivo. Per la è indubbiamente un limite del Governo Monti che ha crescita molto dipenderà anche dal prossimo governo”. 8 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 Giorgio Arfaras: “Le critiche il liberalismo sociale di cui mi sono ampiamente all'austerità cominciano a occupato, che si fonda sul paradigma delle 3S emergere un pò ovunque e (sussidiarietà, solidarietà e sviluppo), ma che non è la dunque non abbiamo a che fare replica della economia sociale di mercato”. Giorgio Arfaras: “Il modello di con una grande economia sociale di mercato è in novità. C’è chi sostanza il modello tedesco e Monti, sostiene che, se si Arfaras: “Il maggior debito andrebbe sotto controllo solo se fosse in Germania, apparterrebbe riducono le imposte, torna la se per ogni euro di maggior alla Cdu ossia è un cattolico liberale che aderisce a tale modello. In Italia, fiducia e dunque tornano i consumi e deficit si avesse più di un rispetto a un simile assetto, manca gli investimenti, anche se aumenta il euro di crescita del PIL”. qualcosa. Direi che la grande deficit pubblico. Le minori imposte differenza la fa il mercato del lavoro generano però un maggior deficit, che, e non l’assetto sociale (sanità, scuola, pensioni). In a sua volta, alimenta un maggior debito. Il maggior Italia manca ancora un mercato del lavoro duttile. Per debito andrebbe sotto controllo, ossia il suo peso sul quanto riguarda lo stato sociale, con la riforma PIL si ridurrebbe, solo se il ritorno della fiducia - frutto Fornero - che ha ripreso quanto fatto in passato dalla delle imposte ridotte - avesse un moltiplicatore riforma Dini in poi - il sistema pensionistico è a posto, maggiore di uno. Ossia, se per ogni euro di maggior mentre bisogna ancora sistemare il sistema sanitario e deficit e debito si avesse più di un euro di crescita del scolastico”. PIL. Il PIL accresciuto prima frena la crescita (percentuale) del debito, e poi genera un maggior Nello scenario che si è creato, quale è in gettito fiscale con aliquote ridotte. Ma la domanda da prospettiva la maggiore eredità che ci porsi sarebbe: è questo un rischio - le minori imposte lascia questo governo e quali possono che non portino al controllo effettivo del debito - che si essere invece additate come occasioni può correre? Ognuno dia la propria risposta, la mia è perse? che questo è un rischio troppo alto. Gli indicatori anche a livello internazionale ci dicono che il futuro Alberto Quadrio Curzio: “L’Italia ha conseguito risultati dell’economia è quaresimale e, in queste condizioni, importanti sul fronte dei conti pubblici. Italia e non è possibile abbandonare l’austerità”. Germania, tra tutti i Paesi dell’Unione Europea, sono Quanto e in che modo le soluzioni gli unici due che raggiungeranno il pareggio strutturale proposte possono essere ricondotte a un (cioè al netto del ciclo economico) nel 2013. modello di economia sociale di mercato? A questo aggiungiamo che il Governo Monti ha ridato credibilità all’Italia in Europa (e non solo). Un punto Alberto Quadrio Curzio: “Le misure attuate e proposte fondamentale per riavviare la crescita, poiché il dal Governo Monti si inquadrano in un più ampio rilancio può avvenire solo in una logica europea. tentativo di ricomporre le urgenze dettate dalla difficile Tuttavia il Governo Monti ha avviato troppe riforme, congiuntura da un lato, e di promuovere un molte delle quali sono rimaste ai blocchi di partenza. cambiamento per ammodernare il nostro Paese Possiamo auspicare che uno dei punti di forza su cui attraverso le riforme dall’altro. dovrebbe fare leva il prossimo governo, qualunque Tuttavia è ben difficile ricondurre organicamente tutte esso sia, consista proprio nel ridare slancio alla le misure del Governo al citato modello di economia crescita con un forte impulso alla domanda aggregata sociale di mercato. Direi che il modello Monti è più su scala europea. È necessario quindi concretizzare le incline alle liberalizzazioni nella convinzione che loro tante iniziative europee e concentrarsi sugli investimenti tramite si promuova la crescita, la meritocrazia e in infrastrutture e industria con l’emissione degli l’equità. Il sociale, come momento della solidarietà EuroUnionBond su cui Romano Prodi ed io abbiamo creativa, mi pare sia stato considerato meno elaborato un progetto presentato su Il Sole 24 ore nel importante. 2011 e riproposto nel 2012. Non si tratta dunque propriamente dell’economia In forma ridotta si potrebbero emettere Project bond sociale di mercato che ha visto in Germania prima la (obbligazioni emesse da società per finanziare un sua nascita intellettuale e poi la sua applicazione nel progetto infrastrutturale) che in Italia possono decollare dopoguerra. in misura significativa solo dando una delega piena Personalmente ritengo che in Italia andrebbe promosso alla Cassa Depositi e Prestiti”. Anno XIV - n.1/2013 FOCUS Focus - VARESEFOCUS 9 FOCUS Focus Giorgio Arfaras: “L'Agenda Monti era dettata dal buon senso, ha mostrato dei limiti per la parte messa in opera, mentre deve ancora essere in gran parte attuata. Essa era composta dalla parte detta “salva Italia” e da quella detta “cresci Italia”. La prima serviva a mettere subito al sicuro i conti pubblici, la seconda a far crescere nel tempo l'Italia. Nel blocco “salva Italia” abbiamo la riforma delle pensioni (nota come riforma Fornero), il taglio della spesa (trainata dalla spending review che cerca le inefficienze e il taglio dei trasferimenti alle imprese trainata dall'agenda Giavazzi), nonché l'incremento delle imposte (beni di lusso, IVA, IMU). Nel blocco “cresci Italia” abbiamo la riforma del mercato del lavoro (ancora nota come riforma Fornero), la semplificazione amministrativa, e le deduzioni fiscali per i giovani e la ricerca. Ciascuna decisione presa singolarmente è difficilmente contestabile, ma si sono poi riscontrati dei limiti nell'attuazione, come la scoperta degli “esodati”, ossia quelli che avevano maturato la pensione con il vecchio 10 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 sistema che hanno improvvisamente scoperto di poter andare in pensione solo più tardi, il maggior peso finale del sistema giudiziario nella soluzione dei conflitti di lavoro, e via dicendo. Si deve inoltre tenere presente che un conto sono i progetti, un conto l'attuazione degli stessi. Si devono, infatti, varare i decreti attuativi, che coinvolgono il voto parlamentare e l'alta burocrazia. Secondo dei conti, solamente il 20% dei progetti ha avuto i decreti per attuarli, mentre ben l'80% non li ha ancora avuti. Al di là di ogni facile demagogia possiamo dire che quello che è mancato è una più incisiva riforma del mercato del lavoro. Si tratta di un punto delicato, perché sarebbe realizzabile solo a patto di creare un sistema di previdenza sociale universale (sull’esempio Scandinavo o Olandese): solo così si otterrebbe un mercato del lavoro più duttile bilanciato da sussidi di disoccupazione. Ma per realizzare tutto ciò, in un paese come il nostro, occorrerebbero molti anni”. Paola Provenzano M i ITS u r NOI PREPARIAMO TECNICI SUPERIORI! ALLA TUA AZIENDA INTERESSA? Contattaci per ricevere informazioni sulle opportunità d’inserimento in azienda dei nostri studenti, ad esempio con le attività di stage. L’ITS Lombardo Mobilità Sostenibile realizza percorsi per il conseguimento di un diploma ministeriale di specializzazione tecnica superiore I Percorsi Formativi: Tecnico Superiore di Linea di Montaggio per le Costruzioni Aeronautiche Tecnico Superiore per la Manutenzione degli Aeromobili. 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Prefettura di Varese nr. 284 Via Leonardo Da Vinci, 5 - Case Nuove di Somma Lombardo (Va) Tel. +39.0331.1820100 - Fax +39.0331.1820101 www.itslombardomobilita.it Dai Distretti ai Clusters: la nuova via della competitività in Europa Mentre in Italia la questione dei distretti, e più recentemente dei clusters, è principalmente fonte di dibattito e di contraddittorio, altrove è stata affrontata con grande pragmatismo. Non si esagera affermando che, mentre noi ci siamo concentrati per decenni sull’esame del modello dei distretti, inteso come fenomeno spontaneamente generatosi nel nostro paese, meritevole di studio, altrove invece non solo è stato studiato il modello, ma sono stati applicati meccanismi migliorativi derivanti dai suggerimenti dei guru del management, è stato migliorato e, soprattutto, standardizzato ed applicato in maniera industriale. Creando ex-novo distretti “artificiali”, non In altri paesi si è tracciata nel senso che non la strada per poter esistano competenze o arrivare a selezionare specializzazioni sul quei clusters eccellenti che territorio, ma nel senso saranno in futuro che sono assai meno meritevoli di poter frutto di spontaneismo, accedere ai finanziamenti ed assai più di precise europei. scelte strategiche ECONOMIA Economia Mentre in Italia la questione dei distretti, e più recentemente dei clusters, è principalmente fonte di dibattito e di contraddittorio, altrove è stata affrontata con grande pragmatismo. La mappa dei clusters industriali in Europa (tratta da: www.clusterobservatory.eu) C’ era un volta il distretto. Ora non solo. Ora non più. Quella dei distretti può sembrare ai più una disputa sterile, ristretta al circolo degli economisti. Ma non lo è. Il distretto nella sua evoluzione di cluster sta invece diventando un nuovo modello per competere su base europea. Come è sempre più evidente a coloro che partecipano a gruppi di lavoro internazionali, in sede comunitaria si sta disegnando una nuova mappa distrettuale delle eccellenze europee da cui l’Italia rischia di rimanere esclusa. E’ un campanello d’allarme quello che va lanciato al nostro paese. Un campanello impossibile da ignorare per chi avesse partecipato al convegno Clusters italiani e competitività internazionale, organizzato dall'ICE (Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane) lo scorso novembre a Roma, al quale sono intervenuti alcuni dei maggiori esperti della questione a livello europeo. Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 13 ECONOMIA Economia ragionate a tavolino. Il Parco Tecnologico Padano per le L’abitudine tutta italiana a tecnologie verdi dibattere a lungo e raffinare la teoria - chi non ricorda ad esempio il dibattito sulla morte dei distretti, sul concetto di distretto “esploso”, sul concetto di metadistretto - rischia di distrarci da quanto accade vicino a noi, oltre confine. In Francia, ad esempio, dove il distretto, evoluto in cluster, si è strettamente legato ad una scelta di politica industriale rivolta a far sorgere Pôle de Competitivité. In Danimarca e in Svezia, dove in collegamento con le Università si è creato un polo di studio delle dinamiche dei cluster europei che ne sta dettando gli sia nazionale, possa aiutare a colmare standard. Caratterizzati da molto Quella dei clusters non è una questo gap e fare in modo che la dinamismo risultano essere anche politica industriale e tecnologica dei battaglia astratta, è sempre Spagna e Polonia, che già da qualche territori possa mettere le imprese nelle più una via stretta per anno partecipano a progetti competere nel futuro quando condizioni di competere ad armi pari in internazionali dedicati ai clusters. Europa. Quella dei clusters non è una le politiche economiche Per non dire della Germania, dove si europee saranno sempre più battaglia astratta, non è una questione sono sviluppate e sono molto attive nominalistica. E' sempre più una via selettive e dirette ai cluster di stretta per competere nel futuro quando alcune organizzazioni che promuovono eccellenza. progetti di formazione dei cluster le politiche economiche europee manager e dove, con molta saranno sempre più selettive e dirette ai preveggenza, si è creato, grazie ad un progetto europeo, cluster di eccellenza, individuati come focal point per l’European Secretariat for Cluster Analysis - ESCA, il cui strategie di sviluppo economico su base territoriale. compito è attribuire certificati di eccellenza ai diversi L’Italia, patria dei distretti, ha il dovere di esserci. Paola Margnini cluster con gold, silver e bronze label. Insomma, si è tracciata la strada per poter arrivare a selezionare quei cluster eccellenti che saranno in futuro meritevoli di poter accedere ai finanziamenti europei. FROM DISTRICTS TO CLUSTERS: THE NEW DRIVERS In questo scenario in rapida, rapidissima evoluzione, OF COMPETITIVENESS IN EUROPE nonostante l'Italia sia la naturale culla dei distretti, essa è ancora troppo poco presente. Although in Italy districts, and more recently clusters, are the subject Nelle classifiche dei cluster eccellenti stilate dall’ESCA ad of much debate and scrutiny elsewhere this matter has experienced agosto 2012, su 19 paesi partecipanti la Francia è a much more pragmatic approach. Indeed, other countries have presente con 78 cluster di diversi settori, la Germania already paved the way for the selection of outstanding clusters con 75, la Danimarca con 30 e la Polonia con 20. Per which will, in the future to come, be eligible for European funding. l’Italia non figura alcun cluster. Solo recentemente, nel The topic of clusters is neither an abstract battle nor a nominalistic mese di novembre scorso, si sono avute le prime due matter. It will increasingly become the only way to compete in an bronze label del nostro paese: una all’Energy Cluster environment where European economic policies are more and (presente anche sul nostro territorio) e l’altra ad un cluster more selective and aimed at outstanding clusters which are seen as piemontese. the focal point of territorial economic development strategies. Ci si augura allora che una neonata sensibilità sui cluster europei, che si vede venire avanti in sede sia regionale, 14 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 ECONOMIA Economia SAPERE MINIMO Le definizioni degli economisti Distretto industriale: entità socio-territoriale, caratterizzata da una compresenza attiva, in un’area territoriale circoscritta, naturalisticamente e storicamente determinata, di una comunità di persone e di una popolazione di imprese industriali (G. Becattini - Il distretto Industriale marshalliano come concetto socioeconomico). Clusters: l’unità elementare di analisi per capire il vantaggio nazionale è il settore industriale. Le nazioni hanno successo non in settori industriali isolati, ma in aggregati o cluster di settori industriali, connessi da relazioni verticali (cliente/fornitore) e orizzontali (clienti comuni, tecnologia, canali). (M.Porter - Il vantaggio competitivo delle nazioni). Triple helix cluster: cluster che vede la cooperazione di imprese, università ed istituzioni per lo sviluppo delle innovazioni e del sistema produttivo territoriale. Le definizioni dell’Europa Clusters: possono essere definiti come un gruppo di aziende, di soggetti economici correlati e di istituzioni ubicati in prossimità l'uno degli altri e che hanno conseguito una dimensione sufficiente a sviluppare competenze, servizi, risorse e fornitori specializzati. L’Unione Europea ha adottato nel 2006 un’ampia strategia dell’innovazione definendo il rafforzamento dei cluster come una delle nove priorità strategiche per l’innovazione. Nel 2008 ha emesso una comunicazione ed ha previsto un’agenda politica a favore dei cluster di livello mondiale nella UE e promosso iniziative pilota per l’eccellenza dei clusters. Le definizioni dell’Italia Cluster tecnologico nazionale: clusters sono aggregazioni organizzate di imprese ed università, altre istituzioni pubbliche o private di ricerca, altri soggetti anche finanziari attivi nel campo dell’innovazione, articolate in più aggregazioni pubblico o private, ivi compresi i distretti tecnologici già esistenti, presenti su diversi ambiti territoriali, guidate da uno specifico organo di coordinamento e gestione, focalizzate su uno specifico ambito tecnologico ed applicativo, idonee a contribuire alla competitività internazionale sia dei territori di riferimento, sia del sistema economico nazionale. (MIUR- avviso 30 maggio 2012) Distretto industriale: i distretti industriali sono aree territoriali caratterizzate da un’elevata concentrazione di piccole imprese specializzate nello stesso settore produttivo. La possibilità di riconoscere distretti industriali è affidata alle Regioni. (Legge 317/1991 - art. 36) Meta-distretti: sono caratterizzati da una consolidata multisettorialità nei rapporti di filiera tra imprese, università e centri di ricerca; una territorialità estesa e non legata a una specifica area geografica; una forte presenza industriale e una leadership imprenditoriale in grado di rappresentare il sistema produttivo. Il concetto di meta-distretto è stato introdotto per la prima volta da Regione Lombardia nel 2001. Successivamente ha operato per l'emersione dei sistemi produttivi (Dafne 2009) e la creazione di aggregazioni (Avviso 2012). Sitografia: www.clusterobsevatory.eu www.europarlamento24.eu www.cluster-analysis.org Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 15 ECONOMIA Economia Enel, da monopolista a player multi nazionale L’istituzione nel 1962 dell’Enel, a conclusione di un acceso dibattito politico e in coincidenza con la formazione del primo governo di centro-sinistra, è stata considerata la più importante riforma di struttura della prima Repubblica. La nazionalizzazione dell’industria elettrica ebbe infatti come risultato di spostare il baricentro dell’assetto economico verso la‘mano pubblica’. I l 6 dicembre 1962, diventava legge - dopo un lungo dibattito parlamentare - il provvedimento di nazionalizzazione del sistema elettrico; un provvedimento che ha accorpato circa 1.300 aziende, con l’obiettivo di istituire un grande attore nazionale, in grado di soddisfare la crescente domanda di energia di un Paese in piena fase di sviluppo economico. Un provvedimento che rappresenta una delle più significative riforme economiche del dopoguerra. La nascita di Enel, a cinquant'anni di distanza, è stata ricordata nel corso di un convegno svoltosi a Milano. A fare da padroni di casa il presidente Paolo Andrea Colombo e l'amministratore delegato Fulvio Conti, i quali hanno tratteggiato la storia dell'azienda, Negli anni ‘60 l’Italia è in trasformatosi nel tempo da monopolista nel mercato dell'energia elettrica in Italia a uno pieno boom economico, dei maggiori attori mondiali. ma 1.700.000 persone vivono ancora in case GLI INIZI prive di energia. Dalla nazionalizzazione, Enel ha L’obiettivo fu istituire un accompagnato il paese in alcune tra le più grande attore nazionale, importanti sfide che hanno caratterizzato la in grado di soddisfare la sua crescita economica e sociale. crescente domanda di Negli anni ‘60 l’Italia è in pieno boom energia di un paese in economico, ma 1.700.000 persone vivono ancora in case prive di energia; la piena fase di sviluppo realizzazione del parco di generazione economico. Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 17 ECONOMIA Economia Negli anni '90, completata Rio consacrerà nell’agenda politica termoelettrica e lo sviluppo della rete di la privatizzazione, Enel internazionale la necessità di coniugare la distribuzione diventano l’obiettivo crescita economica con la sostenibilità prioritario dell’azienda elettrica nazionale reagisce alle sfide imposte ambientale, cambiando per sempre il per consentire lo sviluppo industriale del dal nuovo contesto corso dello sviluppo energetico mondiale. paese ed il miglioramento delle condizioni regolatorio guardando Da qui la diffusione delle energie di vita dei cittadini. Negli anni ’70, la fuori dai propri confini. rinnovabili, forma embrionale di quella che crisi petrolifera e la conseguente fase oggi chiamiamo green economy. dell’austerity hanno reso evidente la necessità di razionalizzare i consumi energetici e di LA PRIVATIZZAZIONE individuare le modalità per diversificare le fonti. Enel in Negli anni ‘90, ispirato dalle direttive europee, prende quegli anni ha accolto queste nuove sfide, promuovendo avvio in Italia il processo che porta all’apertura del una maggiore attenzione al risparmio energetico e mercato dell’energia, segnando una svolta per il settore ridefinendo la propria strategia con la realizzazione di elettrico e per Enel. Viene introdotta legislativamente la nuovi impianti nucleari e idroelettrici e con uno liberalizzazione del settore elettrico, che prevede per il sfruttamento più intenso delle fonti rinnovabili monopolista Enel l'obbligo di cedere una parte rilevante di geotermiche. Un cenno a questo punto merita la questione capacità produttiva, alcune reti di distribuzione e la rete di del nucleare, tecnologia nella quale negli anni 60 l’Italia trasmissione confluita in Terna. Enel si deve dunque era all’avanguardia nel panorama internazionale. E misurare con un importante ridimensionamento del suo proprio mentre si stavano per avviare nuovi programmi di core business e con la necessità di essere competitiva in un investimento, sull’onda emotiva della tragedia di mercato aperto alla concorrenza. Il tutto in concomitanza Chernobyl il referendum del 1987 ne ha sancito con un altro evento di rilievo, il processo di l’interruzione. Come sappiamo, la storia si ripeterà e, privatizzazione, che ha trasformato Enel da impresa circa 20 anni dopo, un altro referendum, tenuto anch'esso statale in società quotata che oggi conta, oltre al Ministero dopo un grave incidente (quello di Fukushima), impedirà dell’Economia, circa 1 milione 300 mila azionisti, ancora un volta la possibilità di riprendere nel paese lo istituzionali e retail, italiani ed esteri. sviluppo di questa tecnologia, che invece a livello europeo Completata la privatizzazione Enel reagisce alle sfide ha un peso significativo nel mix di generazione elettrica. imposte dal nuovo contesto regolatorio guardando fuori Gli anni ’80 sono caratterizzati dall’avvio del dibattito sul dai propri confini, prima attraverso la diversificazione (ad tema della difesa dell’ambiente. Il Summit della Terra di 10 TAPPE STORICHE DI ENEL 6 dicembre 1962 - nasce Enel, Ente Nazionale per l’energia Elettrica, che assorbe 1.270 aziende locali; 1969 - interconnessione della rete Enel con la rete elettrica europea; 29 maggio 1981 - Enel inaugura ad Adrano, in Sicilia, la prima grande centrale solare a concentrazione connessa alla rete elettrica; 1984 - inaugurazione del primo campo eolico italiano ad Alta Nurra, in Sardegna; 18 ottobre 1994 - inaugurazione della centrale solare fotovoltaica più grande al mondo a Serre Persano, in provincia di Salerno; 2 novembre 1999 - quotazione delle azioni Enel alla Borsa Italiana e al New York Stock Exchange. Avviata cessione ai concorrenti di impianti e reti di distribuzione; 20 luglio 2001 - installato il primo contatore elettronico che porterà alla sostituzione di 32milioni di vecchi contatori elettromeccanici in Italia. Avvio del processo di internazionalizzazione; 5 luglio 2007 - completata l’acquisizione di Endesa, leader in Spagna e in molti paesi dell’America Latina e avviata acquisizione di OGK-5, che gestisce 4 centrali termoelettriche in Russia; 1 dicembre 2008 - nasce Enel Green Power, società leader mondiale nel settore della produzione elettrica da fonti rinnovabili, che dal 2012-2016 prevede un piano di investimenti di 6,1 miliardi di euro; 6 dicembre 2012 - Enel compie 50 anni. Dal 1999 al 2011 i ricavi sono passati da 20.960 milioni di euro a 79.514 milioni (+279%) e il margine operativo lordo è cresciuto da 8.976 milioni a 17.717 (+97%). Oggi più della metà dei ricavi di Enel sono generati all’estero. 18 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 esempio la telefonia), nel tentativo di trasformarsi in una multiutility, poi con la rifocalizzazione nel core business elettrico e con l’internazionalizzazione, che l'ha portata ad essere presente in 40 paesi e 4 continenti. Questi dati evidenziano la portata di questo cambiamento. Meno di 15 anni fa Enel era un‘impresa statale, domestica e monopolista: oggi, dopo una metamorfosi straordinaria, è una multinazionale privatizzata, quotata e protagonista nell’arena competitiva del settore energetico. IL FUTURO Gli obiettivi per il futuro sono la riduzione del gap di costo dell’energia rispetto ai principali Paesi europei, il raggiungimento degli obiettivi ambientali definiti dal Pacchetto europeo Clima-Energia 2020, il miglioramento della sicurezza degli approvvigionamenti, la crescita economica sostenibile attraverso lo sviluppo del settore energetico. Obiettivi che, per essere concretamente conseguiti, dovranno tenere conto di una dimensione imprescindibile: una dimensione europea. In questi ultimi anni è parso infatti evidente come non esista sfida economica a cui si possa rispondere senza strumenti e politiche sovranazionali, che valorizzino il ruolo dell’Unione. E forse proprio qui emerge un parallelo tra quanto avvenuto 50 anni fa con la nazionalizzazione, e quanto si deve avere il coraggio di fare oggi per il futuro dell’energia. Vi è infatti un elemento di attualità nella nazionalizzazione del ’62: ed è il tentativo di riportare ad unità un complesso frammentato; quello di adottare una politica industriale lungimirante e di ampio respiro. Allora l’ampio respiro era quello nazionale. Oggi non può che essere quello continentale; il panorama energetico mondiale è attualmente dominato da grandi Paesi o blocchi (gli USA, la Cina, i Paesi Opec, la Russia) le cui decisioni influenzano lo scenario globale del settore energetico, in continua evoluzione. In tale contesto l’Unione Europea - se vuole esercitare il ruolo da protagonista che le spetta - deve muoversi come un'unica entità, promuovendo in un‘ottica di integrazione sia lo sviluppo, l’interconnessione e la gestione delle infrastrutture di trasporto di gas e di elettricità, che l’ottimizzazione del parco di generazione, in un quadro normativo e regolatorio armonizzato ed omogeneo. Questo approccio rappresenta la base per la creazione di una vera e propria politica energetica europea, che dovrà passare anche attraverso la rinuncia dei Paesi membri ad una parte della loro sovranità, a favore di una dimensione sovranazionale che la globalizzazione ci impone. (M.L.) ECONOMIA Economia Per saperne di più Valerio Castronovo - Giovanni Paoloni I cinquant'anni di Enel Editori Laterza Massimo Bergami, Pierluigi Celli, Giuseppe Soda Enel - Da monopolista nazionale a leader globale Egea Un anniversario ricordato anche dall'Archivio del Cinema Industriale della LIUC La storia dell’energia, attraverso i filmati dell’Archivio Storico di Enel, sono stati oggetto della Giornata del Cinema Industriale 2012 organizzata dall’Archivio del Cinema Industriale e della Comunicazione d’Impresa operante alla LIUCUniversità Cattaneo. Un’occasione per riflettere sul ruolo che l’energia elettrica riveste per lo sviluppo e per la qualità della vita delle generazioni passate e future, dalle prime fasi dell’industrializzazione ed elettrificazione fino alle prossime evoluzioni dell’energia. Il prof. Valerio Castronovo, presidente dell’Archivio del Cinema, ha illustrato le tappe che hanno portato alla nazionalizzazione dell’industria elettrica nel ‘62: “Un traguardo - ha detto a cui si è arrivati tramite un serrato dibattito non solo sul terreno economico ma anche su quello politico perché l’avocazione allo Stato degli impianti di produzione e distribuzione dell’energia coincise con l’apertura a sinistra, ovvero con l’ingresso nella maggioranza parlamentare del partito socialista e con l’avvento del primo governo di centro sinistra in Italia. Gli obiettivi della nazionalizzazione sono stati in primis la copertura totale del fabbisogno elettrico nazionale, ma anche la riduzione dei costi dell’energia rispetto ai prezzi praticati dalle compagnie private e la riduzione del divario nord-sud attraverso la fornitura di luce ed energia a più di 2.000 cittadini residenti in alcune località più disperse del Mezzogiorno, che ne erano del tutto prive. Tuttavia, Enel nacque senza un fondo iniziale di dotazione e dovette quindi indebitarsi per far fronte ai compiti assegnati dal legislatore”. Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 19 Il curriculum? Ora si fa in video Una promozione che passa dal web, da contenuti multimediali come foto e video e da molto altro ancora. B asta un curriculum per presentare tutte le proprie potenzialità? Nell'era di internet e dei social network, anche la ricerca del lavoro assume un volto completamente nuovo. Alcuni esperti parlano di personal branding, un termine tecnico per indicare tutte le attività di promozione delle capacità di una persona verso l’esterno. Una promozione che passa dal web, da contenuti multimediali come foto e video e da molto altro ancora. Sull'onda di quanto già avviene oltreoceano, anche in Italia sono state avviate delle iniziative di selezione del personale innovative rispetto ai canali tradizionali. È il caso di Openjobmetis, agenzia di lavoro interinale, che alcuni mesi fa ha promosso la campagna “That's me”, sintetizzata dallo slogan che recita: “L’occasione che aspettavi per dare libero sfogo alla tua creatività e far vedere a tutti di che stoffa sei fatto". Ma come si può trasmettere il valore della propria creatività a chi non si conosce e magari in pochissimo tempo? "Immagina di essere un brand - questo il punto di partenza del concorso - come ti promuoveresti? Quali strumenti di marketing o di comunicazione useresti?". I promotori di “That’s me” hanno richiesto ai partecipanti l'invio di una presentazione, sull’idea del curriculum vitae, ma senza schemi prefissati, né nei contenuti né tantomeno nella forma: quindi via libera a fotografie, video, progetti grafici e ogni tipo di idea. Il comitato interno di Openjobmetis ha poi valutato tutti i lavori ricevuti e individuato tre vincitori. Chi ha proposto le migliori idee ha avuto la possibilità di veder trasformato il proprio profilo personale in una Attualmente in Italia vera campagna circa il 40 per cento pubblicitaria. Il premio infatti prevedeva uno spazio delle aziende utilizza riservato sul sito Facebook e gli altri www.openjob.it, l’invio della social network per presentazione e del progetto selezionare il alle aziende più prestigiose proprio organico. tra i contatti dell’agenzia e un lancio stampa dedicato al candidato. I vincitori hanno inoltre la possibilità di partecipare a una sessione di coaching esclusiva. Iniziative articolate come quella di Openjobmetis rivelano anche quanto LAVORO Lavoro Sull'onda di quanto già avviene oltreoceano, anche in Italia sono state avviate delle iniziative di selezione del personale innovative rispetto ai canali tradizionali. Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 21 LAVORO Lavoro stia crescendo l’attenzione a “come ci si muove” sul web. Alla fine del 2010 la multinazionale Whrilpool aveva dichiarato di utilizzare, oltre ai classici strumenti, anche Facebook come canale strategico per il reclutamento dei laureati destinati a posizioni manageriali. Un recente studio del gruppo Hays, Immagina di essere un specializzato nella ricerca brand: come ti di middle e top promuoveresti? Quali management, rivela che strumenti di marketing attualmente in Italia circa o di comunicazione il 40 per cento delle aziende utilizzerebbe useresti? Facebook e gli altri social network per selezionare il proprio organico. Il sito Studenti.it, dedicato al mondo della scuola e dell’università, ricorda ai giovani che cercano un lavoro, magari per la prima volta, alcuni semplici e preziosi consigli: partendo dal cosidetto ego surfing, vale a dire la ricerca di quello che internet rivela di se stessi. “Inserire il tuo nome su Google - si legge tra le raccomandazioni del portale - sarà una delle prime cose che faranno i tuoi futuri datori di lavoro per farsi un’idea di te, quindi tanto vale sapere quale immagine riflette il motore di ricerca più usato del web”. Altri consigli utili riguardano la creazione di un profilo su Linkedin, il social network orientato al mondo del lavoro, la gestione accurata di tutto ciò che viene pubblicato su Facebook e Twitter (ricordando che si tratta di vetrine pubbliche e quindi potenzialmente visibili anche dai futuri datori di lavoro), la promozione di siti, blog o di altri strumenti (come Pinterest o YouTube) per raccontare passioni e mostrare in rete il proprio talento. Infine è consigliato il controllo periodico della propria reputazione on line. Su quest’ultimo aspetto molto è stato scritto dagli esperti del web. Le stesse agenzie di lavoro interinale ne hanno fatto oggetto di studi specifici. Adecco, ad esempio, ha avviato diverse iniziative dedicate alla Digital Reputation e Social Recruiting e sul sito l’agenzia propone un sondaggio dal titolo “Chi sei sul web?” ossia, una serie di domande specifiche: “In che modo utilizzi i social network per la ricerca di lavoro? Come monitori la tua reputazione digitale e quello che si dice di te sul web? Hai mai utilizzato la rete per interagire con le aziende? E quali sono le mosse di un selezionatore on line per trovare i candidati ideali?”. L’iniziativa è dedicata ai candidati alla ricerca di lavoro ma anche ai recruiter che ogni giorno utilizzano il web durante i processi di ricerca e selezione. Facebook è, per altre agenzie come Gi Group o Manpower, uno strumento prezioso per la diffusione degli annunci. Una vera bacheca virtuale dove ogni giorno vengono pubblicate offerte e proposte di lavoro. Una bacheca che non si limita alla lettura ma che permette di interagire, commentare e condividere contenuti, nello stile del web 2.0. Mara Carla Cebrelli PREPARING YOUR CV? NOW IT'S DONE IN VIDEO FORMAT Following the trend which has already taken off overseas, Italy too has started to use innovative ways of recruiting staff. This new format uses the web and its multimedia content such as photos, videos and much more. Imagine you were a brand: how would you promote yourself? Which marketing or communication tools would you use? Currently in Italy 40 percent of companies use Facebook and other social networks for staff selection. 22 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 High Tech gni giorno inviamo e-mail, ascoltiamo musica, consultiamo dati, scarichiamo e modifichiamo immagini, utilizzando questa tecnologia. Chi di noi non ha mai usato servizi come Gmail, Facebook, YouTube, Flickr, Dropbox o Hotmail? E le potenzialità della Nuvola vanno ben oltre queste attività. Il Cloud Computing è ormai definito come la più grande rivoluzione informatica degli ultimi decenni. Sia ben chiaro, il Cloud non è un trend, non è una moda come le 50 sfumature di grigio, nero e rosso di E. L. James o il colore blu cobalto nelle collezioni invernali 2013. Il Cloud Computing non ci abbandonerà alla fine della stagione, Cloud Computing. Tanta è la confusione. Tutti ne parlano ma molti non sanno anzi. bene cosa sia. Ma cos’è questa Niente panico però! Il Cloud è già entrato nella vita di tutti. Non lo sapevate? “tecnologia” così innovativa e perché è considerata come un’opportunità per ridurre i costi e migliorare il lavoro di tutti? la disponibilità di una buona connessione a Internet. Andiamo con ordine, il Cloud Computing può essere Con il Cloud Computing un universo nuovo si apre alle definito come un nuovo modo di erogare i servizi IT: le aziende, grazie a servizi business a valore aggiunto. Il risorse e le applicazioni sono messe a disposizione in mercato propone ad esempio soluzioni di Server Virtuali remoto e, tramite Internet, sono accessibili in (la virtualizzazione dei server permette di ogni momento e da qualsiasi luogo. alleggerire e rendere flessibile Cloud Computing: un Ma cosa significa in parole povere? Significa nuovo modo di erogare l’infrastruttura e di ridurre drasticamente i che sfruttando il Cloud Computing potrete costi legati all’IT); Cloud Storage i servizi IT. Risorse e accedere a programmi e applicativi "as a (salvataggio dei dati aziendali su server applicazioni sono messe virtuali disponibili sul Cloud); Sicurezza Service" (come servizi), quindi senza doverli a disposizione in remoto (misure di Backup remoto e Disaster acquistare, e utilizzarli ovunque vi troviate, e, tramite Internet, sono Recovery as a Service garantiscono la usando qualunque dispositivo connesso a Internet che abbiate a disposizione (computer, accessibili in ogni tutela e il recupero dei vostri dati in caso di momento e da qualsiasi emergenza o evento disastroso non tablet o smartphone). Requisito fondamentale luogo. per l’utilizzo di servizi sulla Nuvola è quindi prevedibile); Software as a Service Cloud Computing: tutti sulla nuvola! Anno XIV - n.1/2013 HIGH TECH O - VARESEFOCUS 23 HIGH TECH High Tech Per le aziende ci sarà sempre più la possibilità di utilizzare software, servizi e soluzioni senza doverli acquistare, ma “as a service”. (software e applicativi sono non c’è niente da imparare per utilizzarla. È messi a disposizione in semplicemente un nuovo modo di usufruire delle risorse di remoto e accessibili sempre cui si ha bisogno, un nuovo modello in grado di e ovunque, agevolando ottimizzare l'attività lavorativa, a cui ci si può avvicinare dinamismo aziendale e gradualmente, verificandone subito benefici e risparmi praticità di utilizzo); Ufficio economici. Virtuale (ambienti di lavoro Per non commettere errori nel passaggio verso il Cloud il completi configurati su consiglio è quello di affidarsi a un partner professionale misura in base alle sul territorio, a un team di esperti capace di consigliare e specifiche esigenze: Microsoft Office, i vostri documenti, accompagnare in questo processo facendovi testare e dati e applicazioni disponibili sempre e ovunque, tramite verificare le soluzioni proposte, in grado di offrire dei qualsiasi dispositivo connesso alla rete), ecc. servizi di qualità garantiti contrattualmente, che disponga Per le aziende ci sarà quindi sempre più la possibilità di di Data Center utilizzare software, servizi e soluzioni senza doverli all’avanguardia Per non commettere acquistare, ma “as a service”. Spesso il software vincolava (infrastruttura moderna, errori nel passaggio anche alla predisposizione di nuovo Hardware (con relativi ridondata e costantemente verso il Cloud il canoni di Assistenza), e l’insieme dei costi che ne monitorata, dotata di consiglio è quello di derivava rendeva difficile, soprattutto per le PMI, sistemi anti incendio e anti affidarsi a un partner l’adeguamento tecnologico. intrusione, con servizi di professionale sul Dopo tante parole una domanda sorge spontanea, quali assistenza e supporto H24, territorio. sono i principali vantaggi della Nuvola di cui tutti parlano? con climatizzazione, Flessibilità, mobilità e interoperatività sono sia le necessità alimentazione e connettività della società moderna che le principali caratteristiche del ridondate) che possa Cloud Computing. garantire la costante disponibilità dei servizi (SLA 99,9%) Diremmo però una bugia se affermassimo che l’esigenza e quindi la sicura custodia e tutela dei vostri dati. primaria non è quella di ridurre i costi. In testa alla lista Aziende, privati, liberi professionisti, studenti, famiglie, delle priorità delle aziende che optano per soluzioni on the ecc. Chi non fa parte di almeno una di queste categorie? Cloud, ci sono il risparmio economico e la focalizzazione Tutti possiamo beneficiare del Cloud. Anche l’Agenda sul business. Il Cloud consente la riduzione generale dei Digitale Italiana riconosce le nuove tecnologie come uno costi operativi, l’eliminazione dei costi iniziali (nessun dei fattori in grado di favorire l’innovazione e il rilancio investimento in hardware), l’abbattimento dei costi di economico del nostro paese. gestione dell’infrastruttura IT (nessun acquisto di hardware Lasciamoci contagiare. La Nuvola è già entrata nelle e licenze, nessun costo per gli aggiornamenti, la nostre vite e non ne uscirà molto facilmente. Massimo Milano manutenzione e il supporto). I servizi sono inoltre normalmente erogati con il modello Pay Per Use, che permette di pagare solo le risorse effettivamente utilizzate. La Cloud Computing: quali vantaggi? riduzione dei costi consentirà di investire altrove buona parte del budget - Riduzione dei costi operativi associati ai servizi IT normalmente dedicato all’IT, - razionalizzazione dell'infrastruttura IT permettendo di concentrarsi - mobilità: accesso ai servizi in ogni momento e in ogni luogo maggiormente sul processo produttivo. - snellimento delle attività Viaggi di lavoro, conferenze, meeting, - modello di spesa per servizi IT elastico ecc non saranno più un ostacolo: i - riduzione dei costi di gestione dello storage servizi Cloud favoriscono la mobilità, il - estrema flessibilità e scalabilità dinamismo lavorativo e il telelavoro. - riduzione dei costi di manutenzione e aggiornamento dell'hardware Non da ultimo è utile citare il risparmio - riduzione dei disservizi derivanti dai problemi hardware e software energetico possibile grazie alla Nuvola: - riduzione dell'investimento tecnologico iniziale con il Cloud è possibile ridurre - riduzione dei rischi connessi all’implementazione di nuove applicazioni notevolmente i consumi energetici - riduzione nei tempi di attivazione di nuovi servizi aziendali. - risparmio energetico Il Cloud non deve fare paura. Non si - possibilità di testare in anticipo servizi e soluzioni tratta di una tecnologia complicata e 24 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 Arriva la ricarica veloce SCIENZA superamento di PM10 nell’aria C’è anche una via di mezzo. Posizionare raggiunge i suoi limiti di 35 delle batterie che si giorni nei primi due o tre mesi dell’anno, l’avere un parco possano togliere e macchine di tal genere in mettere velocemente. circolazione diventa quasi indispensabile per la salute di tutti e quindi un impegno politico nello spingere in questa direzione. “I numeri però non danno ragione ai desideri”, ed è vero. I progressi della scienza e della tecnica Secondo alcuni sondaggi infatti (realizzati dalla Deloitte), consentiranno tra non molto di effettuare la ricarica l’italiano vorrebbe un’auto che con un “pieno di energia” possa percorrere almeno 320 km (attualmente non si delle batterie dei veicoli elettrici in tempi molto brevi. superano i 150 km), la vorrebbe che si ricaricasse in non più di un paio di ore (oggi ce ne vogliono circa 8) e non artiamo dai numeri. In Italia circolano poco più di sono disposti a pagarla più di 15.000 euro (oggi costano 1.500 auto elettriche che, rispetto ai 2.300.000 auto non meno di 25.000 euro). Insomma il desiderio è ancora concorrenti a basso impatto ambientale, quelle a metano e lontano dalla macchina elettrica ideale. Ma sono GPL, sono davvero poca cosa. Per non fare poi un caratteristiche irraggiungibili? Sembrerebbe proprio di no. confronto con i veicoli a benzina o diesel che sono arrivati Si pensi ad esempio che ricercatori dell’Università di Ulsan a 48 milioni. Ma questo raffronto potrebbe essere stravolto in Corea del Sud hanno messo a punto una nell’arco di pochi anni, perché il desiderio di batteria che, con le caratteristiche attuali, è avere un auto elettrica sta aumentando nel possibile ricaricare in meno di 5 minuti. Ci Ricercatori cuore degli italiani. Sarà una maggiore vorrà qualche anno prima di posizionarla dell’Università di Ulsan disponibilità a non inquinare, oppure più in Corea del Sud hanno su un’auto elettrica, ma l’inizio c’è. Per semplicemente il costo inarrestabile del quanto riguarda l’autonomia ancora molto messo a punto una carburante di derivazione petrolifera, sta di si potrà fare, ma gli italiani che usano batteria che, con le fatto che sempre più persone quando devono caratteristiche attuali, è abitualmente l’auto tutti i giorni per cambiare auto, soprattutto se la “seconda” di questioni di lavoro non compiono più di 80 possibile ricaricare in famiglia, pensano a quella elettrica. E km, quindi ben al di sotto delle possibilità meno di 5 minuti. quando si scopre che in molte città il attuali delle auto elettriche. In questo caso Scienza P Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 25 SCIENZA Scienza forse, buona cosa sarebbe un averne una carica con un costo Parlando su base chilometrica, cambiamento di mentalità da parte estremamente modico. una vettura elettrica ha un costo dell’acquirente. Ma c’è un elemento Ma davvero le auto elettriche sono poco per manutenzione che è che può far pensare agli contenuto in soli 0,058 euro/km. inquinanti? Stando ad uno studio automobilisti dove indirizzarsi nei realizzato da Alberto Minetti del prossimi anni quando vorranno Laboratorio di Fisiomeccanica della comprare un’auto nuova. Utilizzare un'auto elettrica fa locomozione dell’Università Statale di Milano, un’auto bene non solo all’ambiente, ma anche al portafogli anche elettrica produce meno anidride carbonica di 4 persone quando si deve fare manutenzione. Ad affermarlo è una che corrono o camminano. Siamo dunque ad un bivio? ricerca dell'Institut fuer Automobilwirtschaft (IFA) che, Siamo davvero all’auto pulita che tutti desideriamo a costi analizzando diversi casi pratici, ha confrontato le spese di contenuti? Non è da escludere se le marche manutenzione delle auto con motore termico con quelle automobilistiche avranno interesse a sviluppare delle 100% elettriche. Parlando su base chilometrica, una ulteriormente tali mezzi. Sono giusto 181 anni da che nel vettura elettrica ha un costo per manutenzione che è 1832 lo scozzese Robert Anderson mise a punto la prima contenuto in soli 0,058 euro/km. Secondo i calcoli auto che si muoveva con un motore elettrico e purtroppo lo dell’IFA, un veicolo con propulsore a benzina o diesel sviluppo è sempre andato a rilento. Ma negli ultimi anni costa in media per la manutenzione, su una percorrenza sembra esserci stato un vero e proprio boom e forse nel di 8.000 km/anno e su un periodo di 8 anni, 3.650 euro, giro di un ventennio, sia per l’aumento del costo del mentre un'auto a trazione elettrica costa 2.350 euro, petrolio, sia perché non è lontanissimo il suo esaurimento quindi il 35% in meno. La manutenzione dell’auto elettrica e soprattutto per l’inquinamento prodotto dalle auto costa meno dal momento che nei veicoli elettrici mancano “classiche”, c’è da augurarsi che possano almeno alcune parti che sono presenti nelle auto a trazione raggiungere il numero di quelle in circolazione a tradizionale, come l'impianto di scarico e il sistema di combustibili convenzionali. E a far pensare che ciò lubrificazione. potrebbe realmente concretizzarsi vi è il fatto che ad oggi Ma come soddisfare la ricarica veloce? Due sono le strade: in Norvegia, ad esempio, Paese particolarmente “verde”, un maggior numero di colonnine lungo le strade, che è 30 veicoli su 1.000 venduti sono a propulsione elettrica. Luigi Bignami ancora insignificante in quanto sono poco meno di 650, o un sistema casalingo di facile approccio. In quest’ultimo caso però, bisogna stare molto attenti ai surriscaldamenti QUICK CHARGING IS ON ITS WAY perché la potenza in gioco è elevata e se l’impianto non è più che a norma si potrebbero avere problemi di non poco Scientific and technological advances will soon allow us to charge conto. La ricarica casalinga richiede ancora diverse ore, the batteries of electric vehicles really quickly. Researchers at the mentre fare il pieno con alcune colonnine può richiedere University of Ulsan in South Korea have developed a battery non più di un’ora per le auto di nuova generazione che which can currently be charged in 5 minutes. Another option is to permettono la ricarica in corrente alternata. C’è anche una use batteries which can be easily inserted and removed. In terms via di mezzo. Posizionare delle batterie che si possano of maintenance, an electric vehicle costs just 0.058 euros per togliere e mettere velocemente. Arrivando ad un kilometre. In fact, an electric car produces less carbon dioxide distributore si potrebbe lasciare la batteria scarica e than 4 people who are running or walking. Nuova generazione anche di connettori In periodi economici difficili come questo non è facile per un’azienda investire in qualcosa che potrà avere diffusione in un futuro forse non tanto vicino, ma è quello che ha scelto di fare la società Lati di Vedano Olona che, insieme alla Scame Parre, un’altra società lombarda, hanno messo a punto una nuova famiglia di connettori, chiamata Libera, che hanno il compito di caricare l’autovettura elettrica collegandola alla stazione di rifornimento. Date le energie in gioco un connettore del genere deve essere estremamente sicuro e robusto. Deve cioè impedire che l’utente possa venire a contatto con gli elementi in tensione o di introdurre corpi estranei nella presa, esattamente come avviene oggi con le prese domestiche. Un obiettivo per nulla facile per un oggetto che dovrà essere usato in continuazione, ma che è stato perfettamente raggiunto. (L.B.) 26 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 UNIVERSITA’ La passeggiata del Sole ad Agra, sopra il Lago Maggiore Università Cattaneo LIUC partner di Travel Nuove informazioni in tempo reale sull’andamento del turismo in Lombardia: flussi turistici e posizionamento di mercato degli operatori e dei territori. Grazie al progetto Travel - Tourism Reporting And Volumes Evaluation in Lombardy. Un vero e proprio barometro rappresenta l’evoluzione innovativa dei nato dalla collaborazione tra il sistema delle Camere di Commercio in tempo reale che elabora le tradizionali osservatori turistici locali, in lombarde e la LIUC - UniversitàCattaneo, informazioni per gli chiave di servizio per il territorio e per i attraverso il CeRST - Centro di Ricerca per operatori in un dialogo suoi processi di sviluppo. Un vero e lo Sviluppo del Territorio, attivo costruttivo e continuo con le proprio barometro in tempo reale che nell’ambito della Scuola di Economia e imprese, gli operatori turistici elabora le informazioni per gli operatori Management, il progetto TRAVEL (Tourism in un dialogo costruttivo e continuo con e gli stessi visitatori. Reporting And Volumes Evaluation in le imprese, gli operatori turistici e gli Lombardy) per sperimentare un nuovo stessi visitatori per misurare e valutare in sistema di rilevazione congiunturale - direttamente on modo efficace il posizionamento di mercato. Grazie line - delle dinamiche turistiche in Lombardia. all’evoluzione tecnologica, si potranno definire su basi Il sistema Travel (condiviso con Regione Lombardia oggettive le migliori strategie di offerta per intercettare nell’Accordo di Programma per la Competitività) le opportunità che il mercato turistico offre. E’ Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 27 UNIVERSITA’ Università Cattaneo Travel si articola in due indagini telematiche e campionarie dedicate alle strutture ricettive (oltre 1.100 esercizi sono coinvolti nella sperimentazione) e ai turisti di tutto il mondo, su base trimestrale. Aziende e visitatori possono già compilare on line i Si potranno definire le migliori strategie di offerta per intercettare le opportunità che il mercato turistico offre. questionari loro dedicati, sulla base dei quali il CeRST elaborerà report di sintesi per diffonderne i risultati ai decisori e alle imprese stesse, sviluppando indicatori statistici di servizio al territorio per un confronto continuo. Il primo report sulla stagione turistica estiva 2012 Una stagione estiva 2012 con luci ed ombre per gli operatori turistici lombardi: questi i risultati in sintesi della prima indagine Travel dalla quale emerge che il turismo in Lombardia ha sostanzialmente “tenuto”, recitando un ruolo importante di tipo anti-ciclico di settore e ammortizzatore rispetto alla diffusa crisi economica. I risultati dell’indagine rivelano che la capacità attrattiva del settore alberghiero in regione è ancora solida e che l’andamento complessivo del turismo in Lombardia, rilevato nel periodo giugno-agosto 2012, è stato solo leggermente negativo, a conferma dell’interesse suscitato dalla diversificata offerta lombarda nel segmento leisure come in quello business. Gli esiti della rilevazione trimestrale - che copre il periodo estivo con una segmentazione stagionale innovativa e più in linea con le esigenze delle imprese - confermano la presenza di alcune criticità, evidenziando risultati disomogenei a seconda delle province e dei segmenti turistici considerati tra cui: • la sostanziale stabilità degli arrivi rispetto allo stesso periodo del 2011(circa 3.700.000); • una ulteriore riduzione dei - già brevi - tempi di permanenza media del turista, confermando la diffusione anche in Lombardia del turismo “smart” con veloci tempi di prenotazione, fruizione e rientro, che si diffondono in tutto il mondo mediante le tecnologie web; • un moderato calo complessivo delle presenze alberghiere, mentre è più critica la situazione dell’extra-alberghiero; • una sostanzialmente immutata dimensione internazionale del turismo in Lombardia. L’indagine evidenzia inoltre che: - è molto positivo il quadro del “turismo di lago” con importanti incrementi dei flussi sul Garda, ma anche nel comasco e nel lecchese, con lieve avanzamento nei territori in provincia di Varese - il turismo d’affari è polarizzato e registra risultati positivi nelle aree business di Bergamo, Varese, Lecco, Milano città e Milano nord mentre “stenta” a Brescia, Como, Lodi e Monza Brianza - il comportamento delle località di montagna è contraddittorio: premiate soprattutto l’alta Valle Camonica e le località di medio-alta quota della provincia di Sondrio; meno brillanti (ma senza situazioni di criticità) le località situate a quote più basse - Decisamente in difficoltà le aree vocate ai prodotti “natura”, wellness ed enogastronomia. I flussi turistici premiano i territori che: - hanno un brand consolidato e godono di un “effetto posizionale” sui mercati. - esibiscono un’offerta turistica diversificata e non monotematica. - hanno spiccata vocazione internazionale con particolare riferimento ai mercati emergenti europei (Turchia e paesi Centro-Est Europei) e asiatici (soprattutto Cina). Le Dinamiche Territoriali: - Brescia appare divisa tra segnali molto positivi che provengono dalle aree di lago, a fronte di qualche criticità nel resto del territorio; anche Sondrio ha un comportamento dicotomico con una avanzata delle località in quota e un arretramento delle quote basse e del fondovalle - A Cremona e Mantova la performance è migliore nelle aree a sud della provincia rispetto ai capoluoghi. Mantova tra giugno e luglio ha negativamente risentito dell’effetto terremoto, ma segnali di risveglio si sono segnalati nella seconda parte di agosto - A Milano città sembra essersi accentuato il fenomeno del turismo “mordi e fuggi” - A Varese il trend di crescita decennale sembra avere rallentato - i risultati all’insegna della stabilità vanno tuttavia valutati positivamente perché consolidano un 2011 già risultato più entusiasmante che nel resto della Lombardia. Tutti i risultati su www.liuc.it nella sezione Ricerca (vedi la pagina del CeRST) 28 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 L’infrastruttura statistica del sistema Travel permetterà inoltre elaborazioni innovative su aggregati di “area vasta” in un contesto di rapida evoluzione dei sistemi territoriali e dei loro riferimenti istituzionali. La piattaforma di analisi condivisa Travel si Indagini telematiche e campionarie dedicate alle strutture ricettive. Oltre 1.100 esercizi sono coinvolti nella sperimentazione. mette così al servizio dei programmi di sviluppo turistico e di marketing territoriale del sistema regionale, per favorire un uso ottimale delle risorse pubbliche e private. (M.L.) UNIVERSITA’ Università Cattaneo Un Osservatorio Private Banking tra la LIUC e la Banca Cesare Ponti Nello scorso mese di settembre, Banca Cesare Ponti e LIUC-Università Cattaneo hanno avviato l’iniziativa di un Osservatorio permanente finalizzato al monitoraggio del settore del Private Banking. Il Private Banking costituisce l’insieme dei servizi finanziari e consulenziali personalizzati dedicati alla gestione del patrimonio del cliente, intendendo in tale accezione i soggetti privati caratterizzati da patrimoni di dimensioni significative (high net-worth individuals), anche con esigenze complesse ed in continua evoluzione. È necessaria, in tal senso, la definizione di un modello di business, di servizio e di organizzazione strutturato ed adeguato all’offerta, che presenta certamente livelli di complessità e di esigenze superiori alla media. Il momento storico attuale impone una seria riflessione sul modello di offerta e di strutturazione del rapporto con la clientela: appare, dunque, interessante approfondire i drivers in grado di spiegare i cambiamenti in corso nel settore. Tra i primi obiettivi dell’Osservatorio, è interessante segnalare proprio uno studio sul rapporto tra la banca di “matrice private” ed il sistema imprenditoriale, nell’intento di indagare in modo approfondito tale relazione, sia nell’ottica dell’istituzione finanziaria (cosa è in grado di offrire, attraverso quali canali, con quali modalità), sia nell’ottica del soggetto privato (quale tipo di servizio ricerca, quali canali predilige, che tipo Obiettivo: offrire una di rapporto intende strutturare). visione integrata delle L’analisi sarà finalizzata a comprendere percezioni e delle attese nel dettaglio le esigenze degli del sistema imprenditori tramite un questionario, imprenditoriale nei che verrà veicolato alle imprese associate all'Unione Industriali varesina, confronti della Banca. coinvolta quale partner di ricerca per le attività dell’Osservatorio. L’obiettivo finale sarà quello di offrire una visione integrata ed aggregata delle percezioni e delle attese del sistema imprenditoriale nei confronti del settore del Private Banking. In un secondo momento, saranno effettuate alcune interviste qualitative ad un campione di imprenditori, al fine di avvalorare i risultati raggiunti con il questionario somministrato. Le attività dell’Osservatorio saranno dirette e coordinate da un Comitato Scientifico, al quale partecipano Anna Gervasoni, Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese; Francesco Bollazzi, Coordinatore Responsabile dell’Osservatorio; Andrea Enrico Ragaini, amministratore delegato di Banca Cesare Ponti; Maria Grazia Portera, responsabile della Sede di Varese della banca medesima; Marco Crespi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese; Bruno Zanaboni, segretario generale di AIPB, l’Associazione Italiana degli operatori di Private Banking. Francesco Bollazzi Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 29 UNIVERSITA’ Università Cattaneo Il 5 marzo Luigi Abete ospite della LIUC L'iniziativa “Il Circolo delle idee”, ideata dall'Università Cattaneo con la duplice finalità di fund raising e di stimolazione culturale, dopo l'incontro con Luca Cordero di Montezemolo (v. foto) ne ha organizzato un secondo, il prossimo 5 marzo, con Luigi Abete, ex-presidente di Confindustria e attuale presidente di Banca Nazionale del Lavoro, nonché amministratore delegato dell'Azienda Beneventana Tipografia Editoriale spa. Abete sarà protagonista di un duplice incontro: nel pomeriggio, con gli studenti; la sera, a cena, con gli esponenti della business community locale. Il ciclo degli incontri “Il Circolo delle idee” proseguirà successivamente con altri ospiti. Hanno già confermato la propria disponibilità: Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni spa e Paolo Zegna, presidente del gruppo tessile Ermenegildo Zegna e presidente del Comitato tecnico per l'Internazionalizzazione di Confindustria. EATApagTermo.psd 1 22/10/2012 10.09.45 PREPARATI AL FUTURO Test di ammissione lunedì 15 e martedì 16 aprile 2013 in 30 città italiane venerdì 19 aprile 2013 alla LIUC - Università Cattaneo www.liuc.it [email protected] T +39 0331 572.300 FORMAZIONE Formazione A scuola edifici sicuri L'assessore all'edilizia provinciale, Gianfranco Bottini, fa un bilancio rassicurante degli interventi realizzati per migliorare la dotazione infrastrutturale delle scuole del territorio. S ono state completamente bonificate dall'amianto, sono a prova di terremoto e i sistemi di videosorveglianza che le proteggono sono i più avanzati: tutte queste caratteristiche assicurano alle scuole superiori di Varese una qualità e una solidità che spiccano in un panorama di ambienti educativi spesso fatiscenti e dispersivi. E così, in Lombardia quella dei sette laghi è l'unica provincia, Milano esclusa, "invasa" anche dai cosiddetti "frontalieri". Spieghiamoci meglio: le superiori, 44 istituti in Gianfranco tutto a cui vanno aggiunte 36 strutture sportive Bottini tra palestre e palazzetti utilizzati per le attività motorie, ospitano su una superficie totale di 367mila metri quadrati una popolazione studentesca di 34.538 ragazzi. Isis Parma a Saronno Tra loro, oltre 4mila Completamente provengono da province bonificate dall'amianto, limitrofe. E, se nel computo a prova di terremoto e ci sono anche 200 varesotti dotate di sistemi di che migrano verso le realtà videosorveglianza fuori provincia, la all'avanguardia contro “bilancia” finale è tutto a le intrusioni. favore di Varese, con un saldo finale che è positivo per un totale di 3.873 studenti. “Un segnale importante, per noi molto gratificante”, sottolinea Gianfranco Bottini, assessore all’Edilizia provinciale e al patrimonio alla Provincia di Varese. “Questo significa evidentemente che le nostre scuole funzionano e piacciono. Ma c’è anche il rovescio della medaglia: un numero più alto di studenti significa che ci sono più costi da sostenere. Secondo i calcoli che abbiamo fatto, la spesa che ci accolliamo per i cosiddetti frontalieri è di circa un milione e 200mila euro l’anno, considerando solo i costi di gestione”. E in tempi di crisi come quello che stiamo vivendo… SICUREZZA E SOLIDITA’ Certo che, a considerare la situazione delle strutture che ospitano i quasi 35mila giovani nelle superiori di Varese e provincia, sembra proprio che il motivo di questa preferenza accordata anche dagli “stranieri” sia fondato. “Negli ultimi anni ci siamo dedicati a rimuovere dagli edifici frequentati dai nostri ragazzi qualsiasi traccia di amianto”, spiega ancora Bottini. “Buona parte dei lavori di bonifica sono stati inseriti nei progetti di rifacimento dei Isis Newton a Varese Isis Volontè a Luino 32 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 Sta per chiudersi tetti. Abbiamo infatti voluto dotare molte assicurano che le aule delle nostre scuole l’epoca degli istituti scuole di impianti per l’energia fotovoltaica. E possono resistere anche in caso di un nello stesso tempo ci siamo attrezzati perché le sparsi in diverse sedi improvviso, e imprevedibile, evento sismico”. Infine, 32 edifici sono oggi dotate di un aziende provvedessero alle operazioni della città e dei sistema di prevenzione incendi: per gli altri i necessarie alla rimozione del pericolosissimo laboratori dislocati in cantieri sono aperti e i lavori in corso eternit”. Dopo questa campagna di bonifica e spazi differenti, con i modernizzazione di strutture e impianti, oggi affinché tutto sia perfettamente a norma professori che corrono 32 scuole possono contare sull’energia sull’intera rete provinciale. Tutto sarà concluso da una parte all’altra fotovoltaica e per altre sette sono in corso le entro l’estate 2013. per fare lezione. gare di appalto. I rimanenti istituti A PROVA DI LADRI continueranno invece a utilizzare le fonti di A Varese e dintorni insomma le scuole sono solide e sicure. energia tradizionale o perché la loro conformazione E sono ben difese anche dagli ospiti indesiderati. “Tutti i architettonica rende impossibile l’installazione dei pannelli, nostri istituti” precisa l’assessore “hanno impianti antioppure perché l’esposizione non è tale da permettere un intrusione e di videosorveglianza. Le aule sono collegate utilizzo dell’energia del sole davvero conveniente. Tutti gli con le forze dell’ordine sia negli orari scolastici, sia in quelli interventi eseguiti in questi anni per puntare sulle energie notturni. Grazie a questi sistemi abbiamo pressoché alternative, pulite ed economiche, consentono oggi a Villa eliminato anche i piccoli furti che prima erano decisamente Recalcati di risparmiare 850mila euro. “Una cifra che corrisponde a un minor esborso del 65% rispetto alla nostra più frequenti: finalmente non ci sono più i ladruncoli che, a bolletta energetica”. Un bel regalo che va ad alleggerire le scuole chiuse, rompono una finestra e svuotano le spese delle casse pubbliche. Contemporaneamente, sono macchinette di bibite e merendine”. stati eseguiti tutti i collaudi statici sulla effettiva solidità delle FINE DELL’ERA DELLE DOPPIE E TRIPLE SEDI strutture. E le scuole risultano così in regola con tutte le “Oggi le nostre scuole sono inoltre più razionali e meglio disposizioni di legge. “Abbiamo voluto sottoporre i singoli edifici ai test di idoneità previsti per misurare la loro organizzate”, continua Bottini. “Sta per chiudersi l’epoca degli istituti sparsi in diverse sedi della città e dei laboratori resistenza a eventuali scosse sismiche”, riprende Bottini. “In tempi in cui le aree a rischio terremoto si stanno dislocati in spazi differenti, con i professori che corrono da pericolosamente estendendo, abbiamo ritenuto nostro una parte all’altra per fare lezione. Andando nel dettaglio, preciso dovere prendere tutte le precauzioni per evitare l’istituto alberghiero-turistico ‘Giovanni Falcone’ di qualsiasi pericolo in tal senso. Le prove effettuate ci Gallarate, in precedenza dislocato in cinque aree, è FORMAZIONE Formazione Ipc Falcone a Gallarate Liceo Candiani a Busto Arsizio Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 33 FORMAZIONE Formazione completamente riunito in una nuova sede. E questo significa una didattica meglio organizzata, ma anche un bel risparmio in costi di gestione: circa 200mila euro l’anno”. Riuniti in una sola sede (erano tre) anche il Liceo artistico di Busto Arsizio (con un risparmio di 100mila euro) e l’istituto tecnico ‘Vittorio Sereni’ di Luino (da due sedi a una, per una spesa di 30mila euro in meno). I lavori sono ancora da ultimare per riunificare poi l’istituto Einaudi di Varese”, che sarà pronto entro l’anno prossimo. Infine, sempre in città sono in corso le operazioni per unire il ‘Casula’ e il ‘Daverio’. “A progetto ultimato, non solo avremo fatto un favore ai professori facilitando lezioni e spostamenti”, precisa l’assessore, “ma avremo anche un immobile di nostra proprietà che potremo mettere a disposizione per attività diverse da quelle scolastiche. O che potrà essere messo in vendita per monetizzare e avere più fondi in cassa”. Isabella Dalla Gasperina Nelle scuole circa il 40% del bilancio della Provincia di Varese A scadenza di mandato ormai vicina, la Provincia di Varese fa i conti di quanto è stato speso, e investito, in questi cinque anni di attività per uno dei capitoli di amministrazione più importanti a Villa Recalcati. Per sistemare, ristrutturare, migliorare gli istituti e la qualità di vita degli studenti, si sono utilizzati 73 milioni di euro, che vanno aggiunti ai 12 milioni circa di spesa corrente all’anno. Una voce di bilancio notevole per la Provincia di Varese, che alle scuole dedica circa il 40% dei fondi a sua disposizione. L’area di Busto Arsizio è stata quella più “esigente”, con i suoi 18,7 milioni. Subito dopo viene quella di Varese (18), seguita da Gallarate (14,5), Saronno (7,4), Tradate (5,5), Luino (4), Gavirate (2,7), Sesto Calende (2). I lavori principali? La ristrutturazione e l’ampliamento del ‘Daverio’ a Varese hanno richiesto 6 milioni, per ammodernamento e accorpamento del ‘Falcone’ a Gallarate ne sono serviti dieci, mentre l’ampliamento del Liceo artistico di Busto è costato 8 milioni. “Tutte opere, ci tengo a dirlo”, commenta con orgoglio Bottini, “progettate dai nostri professionisti. Negli uffici della Provincia lavorano eccellenze che ci sono state preziosissime per eseguire tante migliorie, senza dover ricorrere a consulenze esterne”. E senza appesantire le voci di bilancio. (I.D.G.) FORMAZIONE Formazione Una scuola per la comunità locale: il Collegio Castelli Fondato nel 1896 da un gruppo di notabili saronnesi che si prefiggevano di promuovere l’educazione dei propri figli in un ambiente protetto e garantito dalla Diocesi di Milano. piuttosto elevato. L’orario si svolge a tempo pieno, con possibilità di doposcuola e di supporto in orari supplementari, e proposte di vacanze estive, anche all’estero, supervisionate dai docenti. l Collegio Arcivescovile di Saronno è una realtà SPAZIO ANCHE ALLA MUSICA Sorge all’interno del Collegio ma è aperta alla scolastica con una lunga presenza nel contesto cittadinanza. È intitolata a fra’ Reina, saronnese e saronnese. Comprensivo dei diversi livelli di istruzione, musicista di talento del XVII secolo. Si propone con un dalla primaria alle superiori con ben tre indirizzi, fu ampio ventaglio di attività musicali: inclusi lo studio e il fondato nel 1896 da un gruppo di notabili della città che sostegno alla pratica di diversi strumenti in orario si prefiggevano di promuovere l’educazione dei propri figli pomeridiano, corsi di avviamento al canto individuale e in un ambiente protetto e garantito dalla Diocesi di corale. Le lezioni si svolgono al pomeriggio e sono rivolte Milano. Da quell’anno, in cui presero il via una scuola ad adulti e ragazzi che vogliano intraprendere un elementare e una tecnica, con 86 alunni percorso di avvicinamento alla in tutto, il Collegio Castelli è giunto oggi a musica. In determinati periodi quota 740 alunni, guidati da 63 Classi equilibrate nella dell’anno vengono organizzati insegnanti. composizione, docenti stabili, concerti e rappresentazioni di La scuola primaria e la scuola uscite didattiche ed esperienze buon livello, come avvenuto,ad secondaria propongono un’offerta extrascolastiche sia di carattere esempio, nella recente esibizione formativa strutturata e consolidata che culturale, sia ambientalistico, dei “Solisti dell’Accademia consente un percorso di base completo e supporto psicologico ai ragazzi in musicale di Brera” con brani di sperimentato: classi equilibrate nella crescita, corsi di affiancamento Mozart e Boccherini. composizione, docenti stabili, uscite parentale per le famiglie. La scuola superiore del Collegio didattiche ed esperienze extrascolastiche sia di carattere culturale, sia ambientalistico, supporto psicologico ai ragazzi in crescita, corsi di affiancamento parentale per le famiglie. In programma serate di incontro con psicologi e sociologi e momenti di confronto sull’uso delle nuove tecnologie. I risultati degli studenti, stanti i dati pubblicizzati anche in rete, sono più che soddisfacenti e si collocano sopra la media regionale. I questionari sulla “customer satisfaction” mostrano l’esistenza di un forte rapporto fiduciario tra scuola e famiglie: i genitori esprimono giudizi positivi sia sulla relazione educativa che si instaura in classe, sia sugli esiti dei processi di istruzione. Accettano le valutazioni sui figli con maggiore disponibilità rispetto agli standard della scuola statale, sentendosi garantiti anche dalla comunanza di scelte culturali e ideologiche di matrice comune. Vale a dire che, trattandosi di scuola fondata su basi religiose e su un patto formativo liberamente scelto dalle famiglie, il livello di condivisione risulta I Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 35 FORMAZIONE Formazione Arcivescovile “Castelli” di Saronno si articola in tre indirizzi di studio. Il Liceo Scientifico: è un percorso che privilegia l’area delle discipline scientifiche appunto, ma che non tralascia l’aspetto della tradizione umanistica recuperata tramite la conoscenza della lingua latina. Il piano di studi favorisce l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri della Una scuola di matematica, della fisica, delle musica all’interno scienze naturali, per portare lo del Collegio ma studente a individuare le aperta alla interazioni tra le diverse forme cittadinanza. del sapere, con una buona padronanza delle metodologie e delle tecniche dell’indagine scientifica. Il piano di studi tradizionale si arricchisce con il potenziamento della matematica nel triennio e della lingua inglese nel biennio, con l’introduzione delle scienze spiegate in lingua, tendenza questa che si sta diffondendo in molte scuole superiori come valore aggiunto agli studi. L’Istituto Tecnico delle Costruzioni, dell’Ambiente e del Territorio Questo percorso, il “vecchio” Istituto per Geometri, prepara i tecnici che operano nella progettazione e nella gestione di attività collegate al settore dell’edilizia, con la doppia possibilità, alla fine del corso, di proseguire gli studi in ambito universitario o di avviarsi alla pratica professionale. La scuola è dotata di un attrezzato laboratorio di computer che consente l’acquisizione dei programmi di autocad per l’elaborazione grafica dei progetti dell’area professionale. Fondamentale in questo percorso è, dalla classe quarta, l’esperienza di stage in realtà aziendali o professionali del settore. Non è secondario neppure il fatto che i docenti delle discipline specifiche siano quasi tutti professionisti del settore. L’Istituto Professionale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera, attivo dal 2002, si articola in un biennio propedeutico e in due indirizzi successivi: 1 L’ enogastronomia nel quale si consegue la capacità di produrre, trasformare e presentare prodotti enogastronomici in ambienti della ristorazione classica o anche in realtà produttive di maggior impegno imprenditoriale; 2 I servizi di sala e di vendita, che consentono al diplomato di svolgere attività operative e gestionali, incluse la presentazione e la commercializzazione di filiere enogastronomiche. In entrambi gli indirizzi si cura la valorizzazione di produzioni tipiche della tradizione locale. ALLA RICERCA DELLE TRADIZIONI CULINARIE PERDUTE: OL MARMOT Era un dolce tipico di Saronno, dismesso dalla fine degli anni ‘70 a causa della lunga lavorazione richiesta. Ora è rinato per volontà della scuola e di due panificatori saronnesi, i signori De Micheli che hanno sostenuto l’idea di rimettere in circolazione del “nonno” del panettone. Una mano l’ha data anche la Società Storica Saronnese, per gli aspetti che riguardano la nascita e le vicende del marmot nel tessuto urbano e culturale. Gli studenti della scuola lo hanno riprodotto sotto la guida dello chef Daniele Scanziani e presentato alla cittadinanza saronnese lo scorso 28 ottobre. Ovvio dire che è letteralmente andato a ruba. Margherita Giromini www.collegiocastelli.it La ricetta del marmot prevede: farina gialla di mais, farina di segale integrale, farina bianca di frumento, fichi secchi chiari tagliati a strisce, noci a gherigli sminuzzati grossolanamente, mele grosse sbucciate e affettate, zucchero e burro. Alcuni nomi di studenti illustri dell’Arcivescovile di Saronno Giuseppe Beretta, il religioso che attuò il completamento dell'edificio com'è oggi. Angelo Caloia, già presidente di Medio Credito, di IOR Vaticano, attualmente presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. Armando Torno, giornalista Corriere della Sera e di Radio 24. Luca Volonté, deputato Camera dei deputati alla terza legislatura. 36 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 FORMAZIONE Formazione Scuola o centro di ricerche per le aziende? Le partnership strette con le industrie del territorio, tra cui il recente memorandum firmato con Alenia Aermacchi, i numerosi laboratori, la realizzazione di un misuratore di temperatura finito poi su un satellite: il racconto dell’Istituto Superiore “Geymonat” di Tradate. U n accordo con Alenia Aermacchi per lo sviluppo, nei professoressa Olgiati - i retaggi del passato devono essere prossimi due anni, di, citiamo testualmente, un superati, e in parte i dati ci dicono che ciò sta avvenendo. “decommutatore PCM finalizzato all’estrazione di dati GPS I ragazzi e i loro genitori stanno comprendendo che, oggi da utilizzare per il puntamento automatico delle antenne di ancor più di ieri, nel mercato del lavoro più del pezzo di ricezione telemetria”. Il progetto, in collaborazione con carta, valgono le competenze”. Che l’Istituto Tecnico tradatese è in grado di fornire ai giovani anche con lo l’Università di Roma Tor Vergata, che qualche anno fa ha stretto rapporto coltivato con le imprese del territorio. Ne è permesso la realizzazione di un misuratore di temperatura un esempio l’ultimo accordo stretto con l’Alenia Aermacchi installato poi su un satellite lanciato nello spazio. La che prevede lo sviluppo di un decommutatore, con il collaborazione con le più importanti imprese manifatturiere coinvolgimento per un biennio di due classi quarte. A loro meccaniche della zona attraverso il Progetto Generazione il compito di, si legge nel memorandum, “realizzare un d’Industria dell’Unione degli Industriali della Provincia di hardware capace di gestire ed asservire il puntamento Varese. La presenza di una decina di laboratori di fisica, dell’antenna di ricezione alla posizione nello spazio del chimica, di informatica, sistemi, elettronica, veivolo”. Sempre attraverso la partnership con Alenia telecomunicazioni, audiovisivi, disegno e, ultimo gioiello, Aeracchi è previsto il coinvolgimento di due studenti di un nuovissimo laboratorio di biologia. La fotografia quinta per portare avanti un progetto da presentare poi in sembra quella di un centro di ricerche a tutti gli effetti. E sede di esame di maturità. “Ben più di una semplice invece stiamo parlando di una scuola: l’Istituto Superiore tesina, sia per le competenze sia per l’impegno Statale “L. Geymonat” di Tradate. Una realtà richiesti”, precisa il dirigente scolastico. composta da 800 studenti e un corpo docente In questo anno Ma il Geymonat non collabora solo con di 80 professori, la cui offerta formativa è scolastico, per la l’industria del settore aerospaziale. Diversi i divisa in due grandi filoni. Da una parte prima volta le classi progetti di stage e alternanza scuola-lavoro l’istituto tecnico con gli indirizzi in elettronicaportati avanti con le aziende della zona. elettrotecnica e in informaticaprime dell’istituto L’anno scorso sono stati una quarantina gli telecomunicazioni. Dall’altra il liceo di scienze tecnico hanno applicate. Quello, per intenderci, che si superato quelle del studenti coinvolti in periodi di stage di 5 settimane divise tra febbraio e giugno. Un distingue dal tradizionale liceo scientifico per liceo delle scienze numero destinato a salire in quest’anno l’assenza, tra le materie di studio, del latino, applicate. scolastico con l’allargamento a una sessantina ma con una più incisiva concentrazione sui di ragazzi. libri di fisica o biologia. “Quest’anno - spiega il dirigente scolastico Adele Olgiati Progetti che portano a risultati tangibili al termine degli abbiamo per la prima volta registrato il sorpasso studi. Mediamente, racconta Olgiati, “i diplomati del dell’istruzione tecnica sul liceo tra i nuovi iscritti, con la nostro istituto tecnico trovano un impiego in un periodo di composizione di un maggior numero di classi prime tempo che va dai 6 mesi a un anno”. Con miglioramenti significativi, rispetto alla posizione di partenza, già dei all’Itis”. Segno che qualcosa sta cambiando nelle famiglie che consideravano fino a ieri gli istituti tecnici una seconda primi quattro anni di lavoro. Davide Cionfrini scelta per i propri figli. “Non è così - assicura la Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 37 VITA ASSOCIATIVA Vita associativa La “terza via” della competitività: Lean Production Le iniziative del Club dei 15 di Confindustria, il Lean Club dell’Università LIUC, il crescente interesse delle Pmi: è in aumento il numero di imprese che si accostano ai principi della “produzione snella”, sulla scia dell’esperienza dell’industria automobilistica giapponese. Belluno, Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Mantova, Modena, Monza-Brianza, Novara, Pordenone, Prato, Reggio Emilia, Treviso, Varese, Vicenza). È proprio con questo scopo che il Club dei 15 ha chiuso le proprie iniziative del 2012 con il roadshow nazionale denominato “Settimana lean”, un ciclo di incontri itineranti, organizzato in collaborazione con la Piccola Industria di Confindustria, durante i quali sono stati presentati esempi concreti di aziende che hanno già è chi, come Arnaldo Camuffo (Professore adottato al loro interno i principi della lean production. “Con il racconto dei protagonisti del lean thinking Ordinario di Organizzazione Aziendale italiano e la presentazione di esempi di successo dell’Università Bocconi), l’ha definita, in un recente studio, racconta il coordinatore del Club dei 15, Alberto Ribolla “la terza via” a disposizione della competitività del - sono stati spiegati i potenziali vantaggi per le Pmi. Due sistema produttivo. Come un percorso alternativo alla su tutti: da una parte, rendere più soluzione del lavorare di più e più efficiente la propria struttura intensamente, all’aspettare Lean Production: filosofia produttiva; dall’altra, acquisire l’adeguamento infrastrutturale e dei produttiva che aiuta le imprese a maggiori opportunità di legare servizi del Paese, allo sperare in uno focalizzarsi sulle attività a rapporti con i più importanti spostamento dell’industria italiana maggiore valore aggiunto, contractors nazionali e verso settori a più alta concentrazione internazionali che già applicano al tecnologica. Rispetto a queste strade di eliminando gli sprechi e loro interno la lean production e che sistema che poco dipendono dai permettendo di recuperare sempre di più chiedono alla propria singoli imprenditori, la lean production produttività attraverso un’opera catena di fornitura di adattarsi agli rappresenta una reale alternativa che di riorganizzazione interna. stessi principi”. riporta le aziende al centro del proprio In tutto si sono tenuti tre incontri (uno destino, con l’opportunità di rimettersi nel Nord-Ovest, uno del Nord-Est, uno nel Centro Italia) in discussione, puntando su una via endogena di che hanno rappresentato la seconda edizione della cambiamento: “Quella dell’innovazione dei modelli produttivi e di management”, per citare ancora il Settimana Lean, dopo il debutto del 2011. “Un bis che professor Camuffo. fa un bilancio Alberto Ribolla - ha coinvolto oltre 300 imprese a cui dobbiamo sommare le 200 dell’anno Dunque, lean production. Tradotto: produzione snella. prima”. Ossia quella filosofia produttiva che aiuta le imprese a Ma i conti dell’interesse delle imprese per la lean focalizzarsi sulle attività e sui progetti a maggiore valore production si possono fare anche nel Varesotto dove aggiunto, eliminando così gli sprechi e permettendo di opera il Lean Club, creato dalla LIUC - Università recuperare competitività, produttività e risorse attraverso Cattaneo e dall’Unione degli Industriali della Provincia di un’opera di riorganizzazione interna aziendale. Nata Varese insieme ad alcune importanti aziende del nell’industria automobilistica giapponese, la Lean territorio come BTicino, AgustaWestland, Alenia Production è da anni una realtà anche in molte grandi Aermacchi, Sices e Slimpa. Soci fondatori a cui si sono aziende italiane. Ma ora la sfida è quella di diffonderne i aggiunte aziende di varie dimensioni e taglia, per un principi e l’applicazione anche tra le piccole e medie totale di una cinquantina di attuali aderenti in imprese. A porsi la meta è il Club dei 15, il rappresentanza dei più disparati comparti manifatturieri: raggruppamento delle associazioni industriali territoriali il termotecnico, il termico, la stampa industriale, il del Sistema Confindustria dove più alta è la vocazione packaging, il metalmeccanico, i macchinari, il manifatturiera dell’economia locale (Ancona, Biella, C’ 38 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 VITA ASSOCIATIVA Vita associativa biomedicale, il farmaceutico, l’aerospaziale, l’elettromeccanico. Lo scopo del Lean Club è quello di aggregare tutte le imprese della provincia di Varese (anche se la localizzazione geografica non costituisce comunque un vincolo all’adesione al progetto) interessate al tema "lean" o perché desiderino conoscerne e applicarne i concetti, oppure perché, avendo iniziato ad implementarla con successo, ritengano utile mettere la propria esperienza a disposizione di altre realtà. Una messa a fattor comune del proprio know how che, nella generale corsa solitaria tipica del nostro sistema imprenditoriale, è già un elemento di innovazione. Fin qui i progetti che puntano ad una diffusione del pensiero snello tra le Pmi. Ma qual è lo stato dell’arte della lean production nell’industria italiana? A rispondere alla domanda è la ricerca “Made in LeanItaly” curata proprio da Arnaldo Camuffo: “Al momento attuale scrive il professore nello studio - esiste una maggiore consapevolezza nelle imprese italiane circa il potenziale del lean thinking”. Il problema, però, è che tale presa d’atto “non si è ancora tradotta in una maggiore diffusa sperimentazione e tale inerzia si spiega solo parzialmente con la durezza della crisi, ma è invece riconducibile anche a una certa inerzia imprenditoriale, all’assenza di meccanismi specifici di incentivazione alla sperimentazione, all’opacità del mercato della consulenza e della formazione”. Eppure la lean production può portare un miglioramento misurabile delle performance economico-finanziarie. Non subito forse, ma risultati importanti sono riscontrabili nella maggior parte dei casi già nel breve periodo. I segreti delle imprese che ce l’hanno fatta? Essenzialmente cinque, secondo la ricerca condotta da Camuffo: il totale coinvolgimento dell’imprenditore; l’investimento nella conoscenza tramite la formazione; il contributo di esperti esterni che facciano da guida alle risorse interne; un “buon management” finalizzato alla generazione di valore e non alla semplice riduzione dei costi; la leadership aziendale caratterizzata da una miscela di umiltà, ascolto, rigore e determinazione. Davide Cionfrini Alberto Ribolla, Coordinatore Club dei 15: “Sempre di più i grandi contractors che già applicano la lean production chiedono alla catena di fornitura di Pmi di adattarsi agli stessi principi”. www.liuc.it www.leanclub15.it Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 39 TERRITORIO Territorio Malpensa, inaugurato il terzo satellite Il Terminal 1 è in grado ora di servire, in prospettiva, un traffico fino a 30 milioni passeggeri. 40 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 TERRITORIO Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 41 TERRITORIO Territorio C resce l’aeroporto di Malpensa. Il nuovo terzo satellite (cioè la piattaforma di attracco degli aeromobili, da cui si dipartono i corridoi percorsi dai passeggeri in La capacità del arrivo per raggiungere Terminal aumenta del l'aerostazione o viceversa per quelli in partenza), è 50%. Il satellite porta stato inaugurato il 13 Malpensa ad avere 41 gennaio scorso con il pontili mobili. Malpensa Party Day che ha svelato la bellezza di una struttura moderna, elegante e luminosa, pronta ad accogliere nuovi aeromobili e passeggeri. Viene così a completarsi il progetto iniziale di Malpensa 2000, che nel 1998 venne inaugurata con solo due dei tre satelliti previsti, con lungimiranza, fin dall'inizio dal piano regolatore. Con l’apertura del nuovo satellite, che ha una superficie 42 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 complessiva di 35.000 mq (più ampia di tutta la superficie coperta di Linate), 3.000 dei quali dedicati alle VIP lounges, la capacità del terminal aumenterà del 50%. Il satellite porta Malpensa ad avere 41 pontili mobili (loading bridges) e, novità assoluta per gli aeroporti italiani, può accogliere contemporaneamente 2 Airbus A380, imbarcando i passeggeri attraverso 3 pontili (uno per il ponte superiore e due per il ponte principale). Di questi, uno collega direttamente la sala VIP della compagnia con l’aeromobile senza dover passare dal gate. I nuovi loading bridges dispongono di una tecnologia all’avanguardia, che si basa su un meccanismo mobile che permette di regolare l’altezza degli stessi, in modo da poter servire a seconda delle esigenze due diversi piani del satellite massimizzandone la flessibilità d’utilizzo. Una struttura simile è presente solo all’aeroporto JFK di New York. TERRITORIO Territorio Con l’entrata in funzione del terzo satellite, tutti i voli extra-Schengen passano alla nuova struttura, mentre al satellite B verranno operati sia i voli dell’area Schengen sia quelli extra-Schengen. Al Completato il progetto iniziale di Malpensa 2000, che nel 1998 venne inaugurata con solo due dei tre satelliti previsti. satellite A restano i voli Schengen. Per i rivestimenti esterni della nuova struttura sono stati usati zinco-titanio, GRC (Calcestruzzo con fibra di vetro) e acciaio porcellanato. Le pareti interne in acciaio borchiato e vetro, sono modulari per una migliore gestione del loro utilizzo (pubblicità, informativa al pubblico, ecc.). L’area ampliata presenta isole di banchi check-in di nuova concezione realizzati con pannelli in acciaio borchiato e una copertura a struttura curvilinea, i pavimenti del salone sono in marmo. Il progetto architettonico sia degli interni che degli esterni è stato realizzato da Con l’entrata in funzione del terzo satellite, tutti i voli extra-Schengen passano alla nuova struttura. Gregorio Caccia Dominioni. Il progetto esecutivo è stato realizzato direttamente da SEA col Consorzio Malpensa Construction. I lavori del nuovo satellite sono iniziati nel 2009, tutta la struttura sarà operativa per l'Expo 2015 con una superficie complessiva pari a 120.000 mq, che porterà il Terminal 1 a servire un traffico fino a 30 milioni passeggeri. L’investimento complessivo per il completamento del Terminal 1 ammonta a circa 300 milioni di euro ed è stato interamente finanziato da SEA, la società di gestione dei servizi a terra in aeroporto (senza cioè alcuno contributo pubblico). Si tratta del più importante investimento in infrastrutture aeroportuali fatto in Italia, dal 1998 - cioè da quando venne inaugurato il nuovo Terminal 1 di Malpensa - ad oggi. (M.L.) Le quantità di materiali usati per il nuovo Satellite: • 2.000 tonn. di acciaio per le strutture • 1.000 tonn. di marmo (granito Montorfano, Serizzo, Nero d’Africa) per i pavimenti (2 ettari) • 10.000 m2 di zinco titanio per le coperture • 5.000 m2 di vetrate fonoassorbenti (spessore 4centimetri) Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 43 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Assicurazioni? Quanto mi costano! Mi faccio una Captive? I costi assicurativi spesso rappresentano per le aziende un capitolo di spesa rilevante ma indispensabile. Come ridurli? Lo abbiamo domandato a Giuseppe Eramo, presidente di Eramo & associati srl, broker di assicurazioni e associato UNIVA. Giuseppe Eramo, presidente di Eramo & associati srl. D Moltissime aziende hanno appena rinnovato le polizze per il 2013, spesso senza possibilità di rinegoziazione. Esiste un’alternativa al braccio di ferro con le Compagnie per pagare premi equi e ragionevoli? R Certamente, la captive broker. Si tratta di uno strumento al quale ricorrono gruppi industriali con un budget assicurativo di qualche milione di euro. La captive è una vera e propria società di brokeraggio controllata interamente da un’azienda manifatturiera, commerciale o di servizi. D Quali sono i vantaggi di possedere una captive broker? R Numerosi. Un broker, pur rappresentando i Clienti e non le Compagnie di assicurazioni, ottiene i propri ricavi proprio da queste come compenso per il servizio prestato al Cliente. In qualche caso il broker ottiene il compenso (anche?) dal proprio Cliente. Pertanto un’azienda che si avvalesse di una captive ridurrebbe i costi assicurativi di un importo pari all’utile prodotto dalla captive broker. D Davvero interessante. Altri vantaggi? R Cito il più evidente: la esternalizzazione a uno specialista di tutta la gestione assicurativa, specialmente la parte riguardan- te i sinistri, porta alla riduzione dei costi amministrativi riferibili ai piani assicurativi aziendali. Da non trascurare, poi, un importante vantaggio di natura psicologica. Tra cliente e fornitore c’è sempre una contrapposizione d’interessi. In questo caso gli interessi coincidono realizzando una invidiabile situazione d’equilibrio. Inoltre, il potere contrattuale derivante da una ingente mole di premi negoziati dai gestori della captive consentirà all’azienda di ottenere dagli Assicuratori condizioni contrattuali che, senza lo schermo della captive, DIFÚCILMENTEPOTREBBECONSEGUIRE R Nel settore del brokeraggio assicurativo la concorrenza è agguerrita. Conosce già la storia di Davide e Golia. La Eramo & associati è un broker di nicchia al quale i Clienti riconoscono da sempre grande determinazione e attenzione maniacale alla qualità del servizio: se mi passa l’espressione, noi stiamo sempre sul pezzo. D Non comprendo, però, come un’azienda possa costituire o possedere una captive broker se non ha un budget di premi milionario. R Un’azienda da sola certamente no, ma un pool di aziende certamente sì, e senza DOVERCOSTITUIREOPARTECIPARVIÚNANZIARIAmente - una società di brokeraggio: a ciò può provvedere la Eramo & associati che potrà avvalersi, oltre alle risorse interne, di ALTRE ÚGURE PROFESSIONALI DI GRANDE ESPErienza per la realizzazione, ad esempio, di programmi internazionali in partnership con uno dei tre big del brokeraggio assicurativo mondiale. D Quanto tempo ci vorrà per completarla? R I primi mesi del 2013 saranno occupati a incontrare i vertici delle aziende SELEZIONATE PER VERIÚCARNE LINTERESSE ma anche per coglierne i suggerimenti. Una volta raggiunta una potenziale massa critica di premi disponibili, affronteremo il mercato assicurativo alla ricerca delle migliori condizioni che verranno sottoposte, poi, al vaglio delle aziende aderenti AFÚNCHÂPOSSANOCONFRONTARLECONQUELLE a loro praticate. Quest’ultimo passaggio consentirà di sciogliere le riserve sulla partecipazione al progetto che sarà deÚNITIVAMENTE OPERATIVO CON I RINNOVI DEI programmi assicurativi aziendali nel corso del 2013. D Come pensa di realizzare questo interessante progetto? R In una prima fase andranno individuate aziende di adeguate dimensioni o portatrici di brand rinomati in modo da stimolare l’interesse delle Compagnie. Pertanto, nei giorni a venire ricercheremo un contatto con i vertici delle aziende per illustrare il progetto e ottenere una manifestazione d’interesse o un’adesione condizionata al raggiungimento degli obiettivi dichiarati. D Ma, di solito, questo tipo di aziende ha già un broker di riferimento. D E nella seconda fase? R L’offerta verrà estesa man mano ad altre aziende che accresceranno il nucleo ORIGINARIO RENDENDO PIÔ PROÚTTEVOLE E quindi più vantaggiosa, l’operazione. D É un’operazione importante che La terrá impegnata per i prossimi anni. Ce la fará? R Sono tali e tanti i vantaggi per le aziende aderenti, da costituire un’occasione da non perdere. Per me sarà, inveCEUNALUNGASÚDADAÚNECARRIERA #HI FOSSE INTERESSATO ÚN DORA E VOLESSE saperne di più, può prendere contatto attraverso i riferimenti a piè di pagina o telefonarmi al numero 335 6845612. Via Albuzzi 2/b, 21100 Varese - tel 0332 283123 (4 linee r.a.) - fax 0332 830868 - www.eramoassociati.it - [email protected] Associato Associato A member of TERRITORIO Territorio Riattivata la ferrovia Saronno-Seregno Migliorano i collegamenti nella cosiddetta Gronda Nord di Milano, anche nella prospettiva del maggior traffico che sarà indotto dal traforo di base del Gottardo. L a “Gronda Nord” ha rispettato tempi e finanziamenti. comunque un importante centro di riferimento poiché Un record considerando che nell’arco dei due anni di sarà la prima fermata dopo il capolinea. Il tempo di lavori, non ci sono stati scioperi, non interruzioni di percorrenza sarà di 22 minuti, cosa inimmaginabile alla lavoro e il saldo finale era uguale al preventivo. Il 9 guida di un’auto, percorrendo la Saronno/Monza, dicembre del 2012 è quindi entrata in servizio effettivo la soprattutto nelle ore di punta. Potrebbe prefigurarsi il linea ferroviaria Saronno-Seregno: 75,5 milioni di euro problema dei parcheggi perchè già oggi, nell’area per 68 kilometri di linea ferrata. dedicata davanti alla stazione Sud, i Tutta l’infrastruttura preesistente è 270 posti auto sono già Da Saronno a Seregno, stata completamente rifatta completamente occupati. proseguendo per Lissone, Monza, Se effettivamente questo percorso elettrificando la linea e raddoppiando Sesto San Giovanni, Milano i binari su quasi tutto il tragitto che dovesse attrarre molti nuovi Lambrate e proseguire fino ad sarà utilizzato, si spera, da molti pendolari, questo problema Albairate, con collegamenti con la diventerà concreto a breve termine. I pendolari. Svizzera permettendo così un Da Saronno potranno arrivare a lavori di riattivazione erano stati collegamento sull’asse est-ovest. Seregno, proseguendo per Lissone, avviati nel dicembre 2010 dopo Monza, Sesto San Giovanni, Milano molti progetti e ripensamenti fino ad Lambrate e proseguire fino ad arrivare alla decisione di modificare Albairate, con collegamenti con la Svizzera permettendo l’ultimo tratto della vecchia linea, (quasi del tutto così un collegamento sull’asse est-ovest. inutilizzata perché priva di elettrificazione) senza La stazione di partenza e arrivo, è ancora Saronno attraversare la città. Il vecchio percorso, infatti, tagliava centro e la stazione secondaria di Saronno Sud sarà nettamente Saronno in due e ora l’ex rotaia dovrebbe Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 45 TERRITORIO Territorio diventare, secondo i progetti, una territorio lombardo un’opera così La riattivazione della Saronnopista pedo-ciclabile che arriverebbe importante. E’ un’infrastruttura Seregno, insieme al tunnel di strategica per la mobilità regionale e alla stazione Cadorna nel centro Castellanza e al prossimo cittadino. creerà nuove opportunità per l’intero potenziamento della tratta Per ora di questo progetto non se ne Castano-Turbigo, rappresenta un territorio lombardo”. Secondo i vuole parlare, si presume che altro tassello della Gronda Nord. programmi ci saranno 68 corse giornaliere, festivi inclusi e ci saranno manchino i finanziamenti. 34 corse nelle due direzioni con un Di fatto, la stazione secondaria di treno ogni mezz’ora dalle 6 della mattina alle 23. Saronno Sud, assumerà in futuro una nuova rilevanza Presente all’inaugurazione c’era anche l’ex assessore essendo un importante punto di interscambio. regionale alle infrastrutture Raffaele Cattaneo, il quale si E’ curioso ritrovare vecchi giornali del 2004 quando si è tolto qualche sassolino dalla scarpa dichiarando: ipotizzava che i lavori sarebbero dovuti partire l’anno “Stiamo dimostrando che abbiamo completato un’opera successivo, con il tracciato modificato e una spesa di rispettando costi e tempi previsti. Siamo qui a dire che circa 25 milioni di euro, com’era stato annunciato un'opera é finita e di questo ringrazio i dirigenti e le dall’allora Ministro Lunardi. La spesa è triplicata in 3 maestranze. Non ci sto ad una rappresentazione anni ma sicuramente ne sarà valsa la pena. ingiusta e caricaturale della Regione Lombardia descritta La riattivazione della Saronno-Seregno, insieme al tunnel come un covo di malfattori corrotti e dediti alle vacanze di Castellanza e al prossimo potenziamento della tratta caraibiche, anche se sono consapevole dei gravi fatti Castano-Turbigo, rappresenta un altro tassello della accaduti che ci hanno costretto alle elezioni. Queste Gronda Nord, così da rendere effettiva la possibilità di opere sono le migliori conferme che non c’è stata né muoversi su queste tratte decongestionando il traffico corruzione, né mafia. Questo è un esempio della politica stradale e facilitando la mobilità dei pendolari e delle che abbiamo fatto in Lombardia. Pensiamo a quello che merci. Il collegamento con la Saronno-Seregno renderà la gente ha bisogno e abbiamo mantenuto le promesse. anche più agevole raggiungere Saronno centro dove Oggi sono qui anche per una ragione affettiva perché, ferma il Malpensa Express per l’aeroporto. Il viaggio pur non essendo più assessore, rimango particolarmente inaugurale, effettuato il 29 novembre, ha, di fatto, decretato l’avvio del nuovo percorso, gran parte del legato alle opere che stiamo portando a termine e la quale in trincea e il resto seguendo la vecchia strada Saronno-Seregno è anche vicina alla mia storia ferrata, con soli 6 passaggi a livello contro i 18 personale. Questo é il simbolo del nostro operato, di precedenti. Anche le stazioni di fermata sono state una Regione che lavora per i suoi cittadini e consegna ristrutturate. Nella stazione di Saronno Sud, alla cascina risultati concreti”. Il volto delle ferrovie Lombarde negli ultimi dieci anni è Colombara, per accedere al nuovo percorso si scende in cambiato in favore del pendolarismo anche se gli utenti trincea, otto metri sotto il livello stradale dove si apre una del servizio si lamentano per il troppo affollamento nelle banchina di oltre un centinaio di metri per far transitare carrozze e ancora spiacevoli ritardi nelle ore di punta. anche i convogli più lunghi. Maria Grazia Gasparini Il presidente delle Ferrovie Nord Carlo Malugani ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di poter consegnare al Migliorato anche il collegamento con Malpensa Con la messa in funzione della nuova linea ferroviaria SaronnoSeregno il beneficio per raggiungere l’aeroporto di Malpensa sarà di grande rilevanza. Per questa parte della Lombardia finalmente si potrà viaggiare non più solo sull’asse Nord-Sud ma anche sull’altro versante costituendo quindi l’unico collegamento su ferro dell’area Bianza Est-Ovest che verrà quindi direttamente connessa con Malpensa e avrà inoltre la potenzialità di poter diventare parte di un futuro collegamento Orio al Serio-Malpensa. Un altro tassello, dunque, nel superare l'isolazionismo di cui Malpensa ha sofferto in passato. 46 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 TERRITORIO Territorio CENTO ANNI e non sentirli PALACENTO: un anno di appuntamenti per celebrarne cento. Il Palace Grand Hotel Varese festeggia nel 2013 lo storico compleanno con una serie di eventi culturali, enogastronomici, turistici e ludici, tutti rigorosamente a tema Liberty e ‘900. I l Palace Grand Hotel sorge sul Colle Campigli della Palace Grand Hotel Varese venne raggiunto anche città di Varese e fu progettato e costruito grazie al Cavaliere Severo Lonati, da Giuseppe Sommaruga nell’arco di un Direttore della struttura fino ai primi anni Il Palace Grand Hotel anno e mezzo circa. Il complesso sorge sul Colle Campigli a della Guerra. inizialmente collegato alla città da una Il Palace continuò a svolgere il suo ruolo Varese e fu progettato e funicolare- comprendeva il Kursaal (con di protagonista anche nel secondo costruito da Giuseppe casinò, teatro, ristorante e sala da ballo) conflitto mondiale quando venne Sommaruga in piena un tiro al piattello e campi da tennis ed trasformato in ospedale militare. epoca Liberty. era punto di riferimento per il turismo di Il complesso venne irreparabilmente un’elevata aristocrazia che a Varese mutilato nell’aprile 1944 quando alcune decideva di trascorrere i propri soggiorni. Il successo del bombe destinate alla vicina Aermacchi, distrussero il Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 47 TERRITORIO Territorio Kursaal e la funicolare, ma risparmiarono l’edificio dell’Hotel. Nel periodo post bellico - anni ’50 - il Palace Grand Hotel riprese la sua funzione originaria quale punto di riferimento per l’accoglienza di lusso della Città. Negli Gli eventi: si comincia anni l’albergo ha saputo con il Premio "Caccia ai rinnovarsi (le ultime ristrutturazioni risalgono tesori Liberty" per le al 2000 e al 2005), scuole e le visite animato da una grande guidate gratuite. voglia di fare, nonostante la ‘veneranda’ età. Il Palace è ancora oggi meta di incontri, soggiorni, meeting e vacanze romantiche o segrete. Senza alcun segreto i soggiorni invece della Regina d’Olanda, Puccini, Eleonora Duse, Sofia Loren, Bob Dylan, Roberto Benigni, Dario Fo… e poi artisti, scrittori, attori, politici, scienziati, moltissimi gli sportivi e gli uomini di spettacolo. Le mura del Palace potrebbero raccontare numerosi aneddoti come le lussuriose cene di Re Farouk d’Egitto, sempre accompagnate da danze e champagne; le partite di “scopa” di Francesco Tamagno, Giacomo Puccini e Pietro Mascagni, il meritato riposo di Louis Armstrong dopo il Festival di Sanremo e i capricci del grande ballerino e coreografo Rudolf Nureyev. (M.L.) Per informazioni, prenotazioni ed approfondimenti www.palacento.com - tel. 0332 327100 Un compleanno ricco di eventi Si parte con la ‘Caccia ai tesori liberty’, da dicembre infatti i maturandi potranno dare inizio ad una vera e propria sfida per recuperare materiali, oggetti, ricordi risalenti al periodo 1890-1915. In palio per la classe vincitrice, selezionata da una giuria esperta, un ‘apericena’ di fine anno offerto dal Palace Grand Hotel. Sempre per le scuole - di ogni ordine e grado - visite guidate gratuite all’Hotel su prenotazione per conoscerne la storia e il Liberty che ancora vive e si riconosce nella struttura. Questi sono solo i primi dei numerosi appuntamenti ideati da Palace per scoprire, riassaporare, raccontare e giocare con il tema Liberty e le sue declinazioni. In calendario, dal 2013, ‘Spiriti e Storie del ‘900’ il ciclo di degustazioni gratuite per scoprire sapori antichi e storie del ‘900. Il primo appuntamento è previsto per il 18 gennaio con un evento firmato da Palace in collaborazione con Rossi d’Angera e Associazione Italiana Sommeliers. Seguiranno, dalla primavera, altri incontri con i prodotti dello storico Birrificio Angelo Poretti. Si prosegue poi con il ‘San Valentino in Costume’ (giovedì 14 febbraio) con foto d’epoca in una scenografia d’eccezione, menù, musica a tema ed un premio per la migliore coppia in stile ‘900; inoltre ‘visite guidate Liberty’ gratuite nei luoghi simbolo del territorio a partire dalla primavera 2013 e ‘Il Gran Ballo del Centenario’ (venerdì 10 maggio) con danze storiche per un vero e proprio tuffo nel 1913. Il periodo dell’Art Nouveau sarà protagonista anche nella seconda metà dell’anno con incontri, conferenze, mostre, eventi... “Si tratta di un traguardo importante di cui andiamo particolarmente fieri” - sottolinea il presidente di Palace Grand Hotel Varese Claudio Maria Castiglioni - “Il Palace è l’unica struttura centenaria in provincia di Varese ad aver mantenuto la sua attività originaria e ad avere la forza e l’energia, dopo cento anni, di essere menzionato tra i più grandi e storici alberghi italiani” - e conclude - “Lo sforzo per mantenere un complesso del genere è grande, e grandi vogliamo che siano i festeggiamenti per celebrare questo compleanno.” 48 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 TERRITORIO Territorio In gara con Piero Chiara Nel 2013 il centenario della nascita delIo scrittore. I concorrenti del Premio Chiara Giovani 2013 dovranno misurarsi con l’incipit di un racconto del Maestro e svilupparlo a modo proprio. Molte le novità. Un nuovo accordo triennale con la Provincia? L a prossima edizione del Premio Chiara Giovani sarà una vera e propria sfida al Maestro. Per i cento anni dalla nascita dello scrittore, i concorrenti dovranno sviluppare in un racconto l’incipit di un inedito dell’autore: “Continua tu…” Il Premio è Per i cento anni dalla nascita dello scrittore, i concorrenti dovranno sviluppare in un racconto l’incipit di un inedito dell’autore. Piero Chiara aperto a giovani dai 15 ai 25 anni italiani e del Canton Ticino, il bando sarà consultabile sul sito www.premiochiara.it da febbraio. E’ una delle novità della prossima edizione del Premio Chiara, una bella e originale idea di Federico Roncoroni per festeggiare il centesimo anniversario dalla nascita “La sera in cui lo scrittore mi fece una corte serrata” Bambi Lazzati, tre figli, nipote del critico d’arte Guido Ballo, vive a Varese nel quartiere di S.Ambrogio e ha un lungo curriculum d’arte alle spalle. Non è giunta per caso ai vertici del Premio Chiara. “Sono nata a Milano lo stesso giorno di Edoardo Testori, il 14 febbraio 1948 - spiega -. Ho studiato all’Accademia di Brera e insegnato disegno e storia dell’arte all’istituto per geometri Cattaneo, ho svolto supplenze al Leonardo da Vinci e avuto la nomina in un quartiere difficile come Quarto Oggiaro, spostandomi poi con cattedra di ruolo nella provincia di Varese dopo il matrimonio. Mio marito, Mariano, è cugino di secondo grado di Giuseppe Lazzati che fu rettore dell’Università Cattolica dal 1968 al 1983. Mi piace molto la definizione che Lina Sotis diede di me in un articolo sul Corriere della Sera, “passionaria della cultura”. Bambi Lazzati Ha lavorato con le Gallerie milanesi Marconi e Mazzotta, con la Permanente, tenuto le “pierre” di numerosi eventi d’arte e ha diretto Villa Panza per il FAI. A Induno Olona, ai tempi della giunta Fontana, ha collaborato a organizzare importanti convegni a Villa Bianchi sullo scapigliato Carlo Dossi, su Guido Piovene e Guido Morselli, con la collaborazione di Dante Isella. Di Piero Chiara ha un gustoso ricordo personale. “Era un grande affabulatore, a suo agio nel contatto con la gente e si considerava un infallibile tombeur de femmes - racconta -. Lo conobbi a una cena con tanta gente a Ticinallo, sul lago Maggiore, in una casa privata. Avevo diciotto anni e arrivai con il mio futuro marito, dopo cena alle nove e mezzo. Indossavo un’audace minigonna che valorizzava un mio punto di forza, le gambe e Chiara m’invitò a sedermi accanto a lui. Mi corteggiò tutta la sera, prodigo di sorrisi e complimenti. Diventammo buoni amici”. (S.R.) Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 49 TERRITORIO Territorio dell’autore, che coincide con quella dell’amico e poeta luinese Vittorio Sereni. Cadrà nel 2013 anche il quarto di secolo del Premio Chiara, che fu fondato nel 1988 dagli eredi, sviluppando un’idea di due giornalisti della Prealpina, Pierfausto Vedani e Massimo Lodi. Bambi Lazzati, spumeggiante regista del Premio Chiara con Romano Oldrini, ha in serbo molte altre novità. “La casa editrice Mondadori sta ristampando i romanzi e i racconti dello scrittore nella collana Oscar. Sabato 23 marzo 2013, giorno in cui cade l’anniversario della nascita di Chiara, le ultime uscite saranno presentate da Mauro Novelli in una libreria di Milano, con le vetrine dedicate alla ricorrenza, mentre domenica 24 marzo avrà luogo il Galà del Premio Chiara alla Carriera al Teatro Sociale di Luino. Terremo inoltre un convegno internazionale il 27 e il 28 settembre, due giorni tra Varese e Luino. Ci piacerebbe stampare un audio-libro de “La Spartizione”, con Andrea Vitali nei panni di lettore. Lo desiderava molto Marco, il figlio dello scrittore, scomparso nel 2011. Avrebbe voluto ascoltarlo in auto durante i suoi viaggi, come molti italiani che amano le vicende di Temistocle Orimbelli, del monsignore Alemanno Berlusconi e le pagine popolate di giocatori di carte e playboy di provincia, di bottegai, profughi, contrabbandieri e ladri del nostro impareggiabile romanziere”. DA UN’IDEA DI VEDANI E LODI Non è finita qui. “Allo studio - annuncia l’organizzatrice - c’è una mostra fotografica alla Galleria Ghiggini e vorremmo fare qualcosa come sempre anche a Lugano, invitando alcuni scrittori a raccontare la provincia. Potrebbero essere Paolo Nori, Pino Cacucci, lo stesso Vitali e altri. Magari con una tavola rotonda. La Svizzera è un’avida consumatrice di letteratura italiana. Le scuole elvetiche ci tengono moltissimo e il Canton Ticino è un supporter storico del Premio Chiara. Del resto, lo scrittore sposò a Zurigo, in prime nozze, Jula Scherb nel 1936 da cui ebbe l’unico figlio, Marco”. Bambi Lazzati ricorda gli esordi del Premio. “Allora lavoravo con De Feo, Bortoluzzi, Baj e Ortelli. Il figlio di Chiara, erede testamentario con Federico Roncoroni, mi coinvolse nell’idea di Vedani e Lodi. “Benissimo”, risposi e mi buttai con tutta l’energia del mio carattere. Non solo bella scrittura, un occhio alla società Tra i numerosi eventi realizzati nell'ambito della XXIV edizione del Premio Chiara c'è stata la presentazione al pubblico, per la prima volta, a Villa Mirabello di Varese, del prezioso cartone originale a carboncino della celebre "Fuga in Egitto" che Renato Guttuso realizzò in prossimità della teza Cappella del Sacro Monte, confrontandolo con gli schizzi, le bozze e la sequenza fotografica dell'artista al lavoro al Sacro Monte. La mostra, inaugurata il 24 novembre scorso da Rolando Bellini e Paolo Zanzi, resterà aperta fino al 7 aprile 2013 (da martedì a domenica 9.3012.30 e 14-18, ingresso libero). L’assessore alla cultura, Simone Longhini, sta studiando la possibilità di mantenere allestito il grande cartone di 6 x 5 metri, preparatorio dell’acrilico. La sede probabile è il salone dell’ex Liceo Musicale in Piazza della Motta, vicino alla strada intestata a Guttuso. Il bilancio dell’ultima edizione nelle sue diverse declinazioni Premio Chiara Editi, Giovani, Inediti, alla Carriera, Premio le Parole della Musica, con le sue contaminazioni tra letteratura, cinema e musica e gli spostamenti geografici da Santa Caterina del Sasso a Voltorre, da Luino ad Azzate, da Gallarate a Lugano e Milano, è più che lusinghiero. Trentanove incontri, centoventi ospiti. Un pubblico vario, eterogeneo, cambiava secondo gli appuntamenti e ha ripetutamente sfiorato le mille presenze. La giuria popolare composta da 150 lettori ha decretato vincitore del Premio Chiara 2012 Pino Cacucci con “Nessuno può portarti un fiore” (Feltrinelli) che si è imposto Fino al 7 aprile visitabile sugli altri due finalisti Niccolò Ammaniti con “Il a Villa Mirabello di momento è delicato” (Einaudi) e Sandro Varese il cartone Veronesi con “Baci Scagliati Altrove” (Fandango). originale a carboncino Ricco il parterre degli ospiti, dal filosofo Carlo della celebre “Fuga in Sini a Gianni Mura firma storica della Gazzetta Egitto” di Renato Guttuso. dello Sport che hanno attratto pubblici diversi; e 50 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 Tanti giovani che hanno “Io vengo dall’insegnamento, disegno “Se l’amministrazione provinciale si salva è e storia dell’arte, mi piace lavorare una buona notizia per noi - ammette la vinto il Premio Chiara a con i ragazzi, proporre loro di loro riservato regalano il bionda anima del Premio -. Finora la Provincia ci ha aiutato firmando ogni tre cimentarsi con il racconto fuori racconto pubblicato alle dell’aula, lontano dalla cattedra. Tanti prof che dubitavano delle anni una convenzione che chiediamo di giovani che hanno vinto il Premio loro capacità di scrittura. rinnovare. Questa richiesta vale anche per i Chiara a loro riservato regalano il Comuni che da sempre ci sostengono, ma che non hanno mai siglato convenzioni. E’ racconto pubblicato alle prof che difficile programmare vivendo alla giornata. Speriamo dubitavano delle loro capacità di scrittura. Siamo una nell’aiuto di una banca e di sponsor, abbiamo scuola di cultura. Curiosi di storie da raccontare. Il soprattutto bisogno di persone che credano nel nostro messaggio è invogliare a scrivere”. Premio”. SERVE UN ACCORDO TRIENNALE Buono è il rapporto con l’industria varesina. Dal 1988, anno di nascita del Premio Chiara, è ormai “Nell’edizione 2012 abbiamo ricordato Giovanni trascorso un quarto di secolo e ora che le scuole e i Borghi attraverso l’anteprima del film per la tv tratto ragazzi hanno imparato a conoscerlo, Bambi Lazzati dal libro di Gianni Spartà, Mister Ignis, e raccontato le chiede un supporto maggiore alle istituzioni. imprese di Toto Bulgheroni. L’anno scorso abbiamo Organizzare eventi d’alto livello costa e non mancano i celebrato i Missoni, due anni fa l’azienda Agusta. Ho problemi. Scongiurato il pericolo che la Provincia nel cassetto un progetto sul museo della scarpa e il debba chiudere i battenti, Villa Recalcati dovrebbe Calzaturificio di Varese. Siamo aperti a tutte le buone regolarmente erogare il suo basilare finanziamento per idee”. Sergio Redaelli l’edizione 2013. TERRITORIO Territorio Il cartone di Guttuso (particolare) per l’affresco “Fuga in Egitto” al Sacro Monte di Varese (a sinistra) poi la presidentessa del FAI Ilaria Borletti Buitoni che ha parlato della bellezza e dei problemi ambientali dell’Italia, Alessandro D’Avenia, Sveva Casati Modignani, Andrea Vitali, Gianni Biondillo, Luca Crovi, il texano Jeffery Deaver, il giovane direttore d’orchestra Andrea Battistoni, l’autorevole voce di Goffredo Fofi sull’attualità nei racconti di Lev Tolstoj. Il Premio ha omaggiato l’attrice teatrale Valentina Cortese, la stilista spagnola Agatha Ruiz de la Prada, il giornalista Luca Telese, Giorgio Gaber con uno spettacolo con Andrea Scanzi, Guido Morselli con Valentina Fortichiari e Giulio Giorello. Ha conferito il Premio Falcone-Borsellino a Michele Cucuzza, alla Carriera a Paolo Villaggio e al cantautore Luciano Ligabue per le Parole della Musica. “Il nome del Premio Chiara è ormai sinonimo di bella scrittura - conclude Bambi Lazzati - ma non facciamo solo cultura astratta, ci interessa anche il sociale. Sono usciti due libri sulla disabilità, di Fulvio Ervas e di Massimiliano Verga. Due punti di vista diversi, uno duro, l’altro sognante, li abbiamo messi insieme e hanno generato un dibattito con la partecipazione di Cesarina del Vecchio dell’Anffas di Varese. Ligabue non è venuto banalmente a suonare ma a parlare dei suoi testi, delle sue parole, presentato da Enrico De Angelis e Antonio Silva del Premio Tenco, che da tre anni si unisce al Chiara; abbiamo premiato Francesco Guccini e Paolo Conte. Il Liga attraverso i suoi tweet, grato del Premio ricevuto, ci ha fatto conoscere a un pubblico che normalmente non è coinvolto in questo genere di eventi culturali”. (S.R.) Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 51 www.studiogirasole.com Progetti di crescita? CONFIDI Lombardia ti sostiene. Da quasi mezzo secolo il Consorzio di garanzia collettiva dei Fidi dell’Unione degli Industriali della provincia di Varese opera a fianco delle piccole e medie imprese rendendo più agevole ed economico l’accesso al credito. Con oltre 1300 imprese consorziate in provincia di Varese e 120 milioni di euro di finanziamenti garantiti erogati attraverso 13 istituti convenzionati, CONFIDI Lombardia è il partner ideale della tua impresa. Piazza Monte Grappa, 5 - 21100 Varese Tel. 0332 251000 - Fax 0332 285565 - [email protected] TERRITORIO Territorio Rifiuti. Una mappa contro l’abbandono Gettare rifiuti dove capita senza curarsi dell’ambiente rappresenta un fenomeno in crescita, legato a uno stile di vita improntato all’usa e getta sempre più diffuso. I l 29 novembre 2012, nel corso di un convegno tenutosi a Mendrisio, è stato presentato il progetto “Insubria Pulizia Sconfinata”, per combattere il crescente malcostume che vede i rifiuti gettati o abbandonati ovunque con noncuranza. Il progetto, che fa parte di un più ampio programma di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Svizzera, approvato dalla Regione Lombardia e promosso dalla Provincia di Varese in accordo con il Canton Ticino con la collaborazione anche di soggetti privati, ha visto, come primo passo, la mappatura delle aree comprese tra Italia e Svizzera che si presentano degradate a causa di tale fenomeno. Mappa ad oggi realizzata con i dati forniti dai Comuni attraverso un questionario, unitamente ai dati raccolti da specifiche segnalazioni effettuate da vari soggetti preposti al controllo del territorio. In futuro, invece, avvalendosi di un’innovativa tecnologia web, con l’ausilio di un semplice telefonino multimediale (smartphone), anche ogni cittadino potrà fattivamente contribuire al monitoraggio e alla tutela dell’ambiente, supportando l’attività di presidio di quei luoghi maggiormente colpiti dall’abbandono dei rifiuti (info sul progetto: www.puliziasconfinata.it). Giorgio Ghiringhelli, titolare e presidente di ARS Ambiente Srl di Gallarate, collaborando all’attuazione dello stesso programma, con la pubblicazione di “L’abbandono di rifiuti e il littering”, ha voluto raccogliere tutti gli elementi che definiscono questo fenomeno. In particolare, nell’ambito della stessa opera, si dà evidenza dei costi complessivi annuali imputabili alla pulizia di luoghi oggetto di abbandono di rifiuti che, mediamente, in Provincia di Varese possono incidere dal 5 sino al 15% sui costi di igiene urbana. Anche la Cassazione, con una sentenza del 26 marzo 2012, se ne è occupata, chiarendo che il reato di abbandono di rifiuti è punibile con la pena amministrativa e con quella penale a seconda del soggetto che lo commette: se si tratta infatti di un privato, la sanzione è amministrativa; se si tratta di un soggetto qualificato (titolare di imprese o responsabile di enti) la sanzione è penale. Inoltre, in caso di reato commesso da un soggetto qualificato e qualora la gestione illecita abbia riguardato rifiuti non pericolosi, sarà applicabile la pena dell'arresto o dell'ammenda, qualora si sia trattato di rifiuti pericolosi si applicheranno entrambe le pene. Roberto Bottarini COSTI COSTI STIMATI STIMATI PER PER LA LA PULIZIA PULIZIA DEI DEI LUOGHI LUOGHI DI DI ABBANDONO ABBANDONO IN IN PROVINCIA PROVINCIA DI DI VARESE VARESE (2008-2011) (2008-2011) Spesa massima (stimata) per la rimozione di rifiuti abbandonati in Provincia di Varese Incidenza su spese di igiene urbana Spesa media (stimata) per la rimozione di rifiuti abbandonati in Provincia di Varese Incidenza su spese di igiene urbana 2008 2010 2011 12,2 Meuro/anno 7,4 Meuro/anno 7,5 Meuro/anno 15,1% 9,0% 8,3% 2,4 - 3,9 Meuro/anno 1,8 - 4,0 Meuro/anno 1,5 - 3,9 Meuro/anno 5 - 15% 5 - 9% 4 - 8% Fonte: Osservatorio Provinciale Rifiuti, 2012. Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 53 TERRITORIO Panorama dal Monte San Martino in Valcuvia Territorio Brindisi ai 20 anni “D Terra e gente. E’ il compleanno della rivista culturale della Comunità Montana delle Valli del Verbano, diretta da Serena Contini, che punta a rendere la storia dell’Alto Varesotto accessibile a tutti. ite a quel vostro e mio consolidata vocazione industriale. giovane amico, che mi Il ventesimo numero è stato presentato venerdi 4 congratulo sinceramente con lui…”. dicembre dal prefetto Giorgio Zanzi nella sede della CosÏ Alessandro Manzoni si rivolse Comunità Montana, a Cassano Valcuvia, presenti lo al conte Tullio Dandolo dopo aver storico Robertino Ghiringhelli autore di un articolo su letto i versi di “Memorie e fantasie Piero Chiara, la curatrice Serena Contini e il presidente giovanili” di Pasquale Contini, il Marco Magrini, soddisfatto “per la riuscita di un’operazione culturale che non è semplice da sostenere poeta di Varese (1829-1909) che in questi momenti di crisi economica”. l’omonima Serena Contini, bibliologa e storica presso i Musei OSSA UMANE E LIUTPRANDO Civici di Varese, rievoca in Terra e Il numero contiene gli atti del convegno tenutosi a Gente, la rivista della Comunità Cassano Valcuvia il 17 novembre 2012 ed è dedicato Montana delle Valli del Verbano allo storico Giancarlo Peregalli, nel decennale della che è giunta al ventesimo numero. scomparsa. Peregalli era il responsabile dell’archivio Contini era all’epoca un poeta della allora Comunità Montana della Valcuvia. Diresse il rinomato, in contatto con Garibaldi, Verdi e i Savoia e un Consorzio di Laveno Mombello, la prima associazione cantore della modernità e dell’imprenditoria varesina. “Egli, infatti - spiega la biografa - scrisse nel 1871 l’inno archivistica tra i Comuni e punto di riferimento di per l’inaugurazione dell’Esposizione Agricola Industriale numerose amministrazioni. Pubblicò, fra l’altro, le di Varese in cui cantava “il lavoro d’industre mano, il Pergamene di San Lorenzo, la chiesa plebana di Cuvio e concetto d’ardito ingegno…” e tesseva le lodi del il Liber Mensorarum della Chiesa di Como, un testo territorio: “… qui ti dan festa le piante, i medievale di notevole interesse. fiori, i frutti, i grani, la vite, il vino, qui Terra e Gente si rivolge a “Terra e Gente - spiega la Contini - si rivolge a chi non legge abitualmente di l’umil bruco co’ suoi tesori, l’arnie, le reti, chi non legge storia, ha un taglio divulgativo semplice e la torba, il lino, il ferro, il legno, gli arazzi, abitualmente di storia, accessibile a tutti e riguarda la storia e le l’armi, le carte, i libri, le squille, i marmi”. ha un taglio divulgativo E’ un messaggio più che mai d’attualità storie dell’Alto Varesotto. In questo numero, e riguarda la storia e le oggi che Varese rilancia il suo appeal un articolo di Giuseppe Armocida illustra, storie dell’Alto Varesotto. con l’ausilio di materiale fotografico, i turistico e ambientale accanto alla 54 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 ritrovamenti di ossa umane fatti negli ultimi anni in Valcuvia, ad Azzio, Cittiglio e Caravate. Pierangelo Frigerio ha scritto un articolo sulla visione anticlericale di Marco Formentini che contrastava le figure dei due Borromeo, Carlo e Federigo. Serena Contini Gianni Pozzi parla dei primi cinematografi a Varese e di quando il nome della città apparve per le prime volte nei documentari. Francesca Boldrini si occupa di una curiosa caratteristica architettonica delle strade, le rughe, dette da noi anche strecie, spazi piccoli tra una casa e l’altra che hanno una storia non casuale, legata al re longobardo Liutprando. Questi spazi si dicono, infatti, piliprand e misurano quanto l’orma del piede di Liutprando che si trova sulla porta del battistero di San Giovanni a Firenze. Stefania Peregalli parla, infine, delle più antiche biblioteche pubbliche dell’Alto Varesotto che, nel censimento del 1861 in occasione dell’Unità d’Italia, erano quattro e si trovavano a Varese, Malnate, Laveno Mombello e Comabbio”. storia della medicina in Italia, di Ezio Vaccari ordinario di storia della scienza e delle tecniche all’università dell’Insubria e di Luigi Zanzi, docente di lettere e filosofia all’ateneo di Pavia”. Interamente dedicato alla storia risorgimentale dell’Alto Varesotto è stato il numero del 2011 per il 150° dell’Unità d’Italia. Ricca la varietà di argomenti trattati, dalla culinaria con Pierre Ley dell’Accademia Italiana della Cucina alla storia della musica con gli organi Mascioni, fino alla storia della ceramica con la designer valtellinese Antonia Campi, prima donna art-director nella Società Ceramica Italiana di Laveno, che la assunse come operaia nel 1947. TERRITORIO Territorio PIERO CHIARA E INNOCENTE SALVINI “Spesso ci siamo occupati di artisti legati al territorio, come il pittore Luciano Ferriani che visse a Caldana e morì in un incidente di caccia a Cittiglio nel 1968. Come Piero Chiara, Maria Volpi Nanipieri, in arte Mura, la scrittrice rosa di Gavirate che fu maestra di Liala e penna di punta della casa editrice Sonzogno, autrice di bestseller da 50 mila copie. Del futurista Luigi Russolo che visse a Cerro di Laveno, dello scultore Luigi Broggini nato a Cittiglio, di Guido Piovene che abitò a Induno Olona”. PRIMA DONNA ART-DIRECTOR Un album fotografico illustra di anno in anno argomenti Da vent’anni la rivista ha il merito di non disperdere il diversi, valorizzando archivi del territorio (Luigi Sangalli, patrimonio di storie locali. Si è occupata di medicina, Grafiche Reggiori, Antonio Albertini, Vivi Papi). Documentano le prime cartoline, i lavatoi della Valcuvia, economia, politica, letteratura e geografia, ha indagato scatti di personaggi famosi o di semplici volti, la vitalità la vita di personaggi anche non famosi, ha pubblicato con precisa scelta editoriale le più interessanti tesi di d’Arcumeggia con i suoi tanti visitatori famosi negli anni ‘50 e ‘60, l’inaugurazione del sacrario del San Martino, laurea per dare visibilità agli studenti e farli camminare con le proprie gambe. la tramvia della Valcuvia e la trasmissione “Tra i più significativi - spiega la direttrice - Poche sono le riviste televisiva Campanile Sera, di Mike ricordo l’articolo, apparso sul primo rimaste di questo genere. Buongiorno, a Laveno Mombello e numero, su Guido Morselli di Aurelio immagini di Luino e Maccagno. Terra e Gente è curiosa Grimaldi, l’autore “luinese” del romanzo Poche sono le riviste rimaste di questo del territorio, coinvolge Mery per Sempre. Per noi hanno scritto il genere. C’era una volta Tracce, ma ha firme famose e ciascuna poeta Romano Oldrini che presiede il chiuso. Terra e Gente è curiosa del copertina ha una storia. Premio Chiara, Roberto Perelli Cippo che territorio, coinvolge firme famose e insegna storia medievale alla Statale di ciascuna copertina ha una storia, da Aligi Milano e Sergio Zaninelli, rettore dell’Università Cattolica Sassu ad Antonio Pedretti, Luca Lischetti, Albino Reggiori, dal 1998 al 2002, diversi storici del territorio come il Giancarlo Ossola e Floriano Bodini, l’autore della già ricordato Armocida, Pierangelo Frigerio, Paola copertina più recente. “L’ho voluta io - spiega la Contini, che ricordiamo brava Viotto, Marco Tamborini, Gianni Pozzi, le archeologhe studiosa di fondi rari di Piero Chiara e di Innocente della Soprintendenza Adelaide Binaghi e Jolanda Salvini, autrice di libri sulla linea Cadorna e sul lapidario Lorenzi con Roberto Mella, il giudice-scrittore Giuseppe di Palazzo Estense -. La copertina raffigura una Bettarino, lo studioso Luigi Stadera, i giornalisti Mario meridiana che segna il tempo che passa e sottolinea i Chiodetti, Riccardo Prando, Annalisa Motta, Mauro vent’anni trascorsi dal primo numero”. Le meridiane Della Porta Raffo. La rivista ha pubblicato gli atti del caratterizzano il nostro territorio e questa è stata convegno sulla storia della medicina e il tempio di Duno disegnata da Floriano Bodini, un’eccellenza artistica in Valcuvia che si tenne nel 2006 con il contributo di don varesina. La rivista si trova nella sede della Comunità Luca Violoni e quelli dedicati alla figura di Leopoldo Montana delle Valli del Verbano ed è gratuita. Maggi, naturalista eclettico della Lombardia del secondo Sergio Redaelli Ottocento, con articoli di Bruno Zanobio padre della Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 55 TERRITORIO Territorio La nostra (grande) famiglia Come una famiglia vera, con un progetto e obiettivi comuni, ma soprattutto tanto entusiasmo, voglia di fare e, persino, spontaneità: è l'associazione La Nostra Famiglia, presenza attiva sul territorio e nel mondo. L a Nostra Famiglia. Un nome noto ai varesini, con le tre sedi in provincia a Vedano, Castiglione Olona e Cislago: non tutti, però, conoscono l'affascinante storia di questa istituzione e le molteplici facce di un un progetto nato, oltre 60 anni fa, con l'ambizione di “fare del bene” nei confronti delle persone svantaggiate, appassionata ma forse un po' generica, e poi diventato un Realtà strutturata punto di riferimento unico nel campo con 35 sedi in Italia della disabilità. Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto, deve la nascita - 3 in provincia di Varese - e accordi all'idea del Beato don Luigi Monza, cislaghese, fondatore dell'Istituto di cooperazione secolare delle Piccole Apostole della internazionale. Carità, e all'energia di Zaira Spreafico, laica consacrata, una sorta di “capitano d'impresa” alla guida dell'associazione fin dai primi anni. “Tutelare la dignità e migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, specie in età evolutiva”: questa è la mission dichiarata. In pratica, oggi, La Nostra Famiglia è una realtà strutturata e complessa con accordi di cooperazione nel mondo e 35 sedi in Italia, ciascuna con una propria caratterizzazione: ci sono strutture di assoluta eccellenza ospedaliera e nella ricerca, come quella di Bosisio Parini, enti dedicati alla riabilitazione, case di accoglienza. Altissima è la qualità del personale impiegato nei centri, caratterizzato da una formazione accademica ad hoc, anche grazie ad una convenzione con l'Università Statale di Milano. Basta uno sguardo alle sedi della provincia di Varese per rendersi conto del “multiforme ingegno” e della bontà dell'idea. Visitiamo il centro di Vedano, a poche ore dal Natale, proprio nel giorno della recita dei bambini: l'impressione è quella di essere in una scuola tradizionale, se non fosse perché il contesto è di una pulizia e di un ordine che poco ricorda alcune strutture pubbliche. Complice la festa, l'atmosfera è gioiosa e questo introduce al meglio a comprendere le due anime del progetto: qui, infatti, si svolge - attualmente per un'ottantina tra bambini e 56 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 A Vedano Olona, accanto all'attività socio sanitaria, una vera e propria struttura scolastica. ragazzi - un percorso educativo riconosciuto, con la Scuola dell'Infanzia Paritaria e la Scuola Primaria Statale presenti nel Centro. Inoltre esiste un’importante collaborazione con i ragazzi più grandi dell’Istituto Comprensivo di Vedano Olona. Tale attività rientra nel progetto riabilitativo sanitario che garantisce la presa in carico giornaliera, cui si affianca, per altri 400 bambini e ragazzi, una prestigiosa struttura ambulatoriale che si fa carico delle disabilità sia fisiche che psichiche. A questo proposito, non si pensi solo alle disabilità importanti: per un day hospital o per un iter strutturato, vengono portati qui anche bambini con disturbi dell'apprendimento o dislessia. Dunque - sebbene la sintesi non dia l'idea della ricchezza delle proposte - un percorso più terapeutico e uno educativo che accompagna i ragazzi fino ai 14 anni. E dopo? La risposta di per se' ben rappresenta il “sistema” La Nostra Famiglia”, in cui ogni realtà è indipendente, ma in cui si collabora, al punto che le tre sedi varesine stanno sperimentando una sorta di organizzazione sotto forma di Distretto. A dieci minuti dalla struttura vedanese, c'è, infatti, quella di Castiglione, che oltre ad essere destinata alla diagnostica, alla riabilitazione e al trattamento Competenze dei disturbi specifici trasversali acquisite dell'apprendimento, è un un nel Cfp di Castiglione Centro di Formazione Olona, grazie a Professionale a tutti gli effetti. percorsi spendibili in Qui, vengono indirizzati i ogni settore. ragazzi, che accedono ad un iter tri o quadriennale, a seconda delle esigenze. Qui, apprendono competenze trasversali, professionali e relazionali, spendibili in qualsiasi contesto lavorativo, tramite percorsi personalizzati caratterizzati dal fil rouge dell'artigianato artistico. Grazie alla disponibilità delle imprese del territorio e con la presenza di Tutor dell'associazione, si realizzano degli stage in azienda, una sorta di palestra per i ragazzi. A fine percorso, laddove è possibile, i giovani vengono “accompagnati” al lavoro tramite Collocamento Mirato Disabili o inseriti in realtà adatte, come le cooperative sociali. Molte sedi, dunque, per La Nostra Famiglia, ma non di monadi parliamo. Lo stile, lo dice il nome stesso, è quello di una comunità: dalla formazione agli insegnanti, ai progetti di psicomotricità nelle scuole, alla rete con aziende e istituzioni ospedaliere o con le imprese, fino alle attività di comunicazione, i valori praticati qui escono dai confini architettonici per allargarsi al territorio. Caratteristico è il metodo che connota le singole sedi: Anno XIV - n.1/2013 TERRITORIO Territorio - VARESEFOCUS 57 TERRITORIO anche in questo, il nome non mente. Al centro dell'attività viene posta la famiglia intera, di cui ci si fa carico interamente. Lo testimonia bene anche la cura della struttura che appare - ci ripetiamo - familiare. Come, per dimensioni, lo è il centro Ambulatoriale di Cislago, che serve anche i paesi e le famiglie dell’Altomilanese ed è impegnato in progetti innovativi con le scuole dell’infanzia del territorio. La sensibilizzazione del territorio e, non ultime, le donazioni dei privati, possono essere linfa vitale per un'istituzione come La Nostra Famiglia. Piace ricordare iniziative di visibilità, che ricalcano “Apri il Cuore”, quello spirito comunitario di cui parlavamo. Simboleggia in cd di esordio maniera originale l'attenzione da della Tic Tac parte del territorio, l'idea di “fare band. squadra” del Gorla Minore calcio, che ha adottato come sponsor proprio l’associazione no profit: sulle maglie gialloblu delle squadre giovanili ne campeggia, infatti, il logo. Altra curiosa iniziativa, questa volta dall'interno verso il territorio, è quella di “Apri il Cuore”, cd di esordio della Tic tac band, risultato di un percorso musicale sui generis (si suona con gli strumenti più strani, ma soprattutto con il cuore...) con un gruppo classe della scuola primaria del centro di Vedano e realizzato nella sala di incisione Pongo di Locate Varesino. Evoluzione del progetto, un Tic tac bus per portare la musica fuori dalle mura scolastiche. Sulle maglie delle giovanili del Gorla Minore calcio campeggia il logo de La Nostra Famiglia. 58 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 La Nostra Famiglia in Lombardia CARATE BRIANZA (MI) Centro di Riabilitazione Ambulatoriale SESTO S. GIOVANNI (MI) Centro di Riabilitazione Ambulatoriale PONTE LAMBRO (CO) Centro di Riabilitazione Ambulatoriale e Diurno (CDC) COMO Comunità di Accoglienza Residenziale e Centro Diurno per Persone con Disabilità (CDD) - Centro di Riabilitazione Ambulatoriale MANDELLO LARIO (LC) Residenza Sanitario Assistenziale per Persone con Disabilità (RSD) - Centro di Riabilitazione Ambulatoriale, Diurno (CDC) e Domiciliare LECCO Centro di Riabilitazione Ambulatoriale, Diurno (CDC) e Domiciliare BOSISIO PARINI (LC) Ospedale di Neuroriabilitazione, Psicopatologia e Riabilitazione Funzionale, Servizi Specialistici Ambulatoriali - Polo IRCCS “E. Medea” Centro di Riabilitazione Ambulatoriale, Diurno (CDC) e Residenziale. Centro di Qualificazione Professionale (CFP) ENDINE (BG) Residenza Sanitario Assistenziale per Persone con Disabilità (RSD) e Centro Diurno per Persone con Disabilità (CDD) VEDANO OLONA (VA) Centro di Riabilitazione Ambulatoriale, Diurno (CDC) e Day Hospital CASTIGLIONE OLONA (VA) Centro di Riabilitazione Ambulatoriale e Diurno (CDC). Centro di Qualificazione Professionale (CFP) CISLAGO (VA) Centro di Riabilitazione Ambulatoriale www.studiogirasole.com Klkk`g\ilef% <E<I>@%M8g\iklkk`% Gifdfjjfe\c(000[XccËLe`fe\[\^c`@e[ljki`Xc`[\ccXGifm`eZ`X[`MXi\j\#<e\i^`%MX f^^`lef[\`dX^^`fi`Zfejfiq` [`XZhl`jkf[`]fek`\e\i^\k`Z_\`kXc`Xe\%Fcki\(,'`dgi\j\#Z_\ZfejldXefhlXj`,''d`c`fe`[`bN_XccËXeef# gfjjfefZfekXi\jlgi\qq`\jki\dXd\ek\Zfdg\k`k`m`\jllej\im`q`f[`XjjfclkXhlXc`k~%KiXd`k\`cZfejfiq`fc\ `dgi\j\XZhl`jkXef`efcki\Z`iZX/'d`c`fe`[`d*[`^Xjd\kXef% G<ICË<E<I>@8;<CC8KL8@DGI<J8#@C:FEJFIQ@F<E<I>@%M8ßC8I@JGFJK8G@êJ@:LI8<:FEM<E@<EK< <E<I>@%M8 :fejfiq`fg\icË<e\i^`XMXi\j\$G`XqqXDfek\>iXggX,$)((''MXi\j\$K\c%'**)),(''' FOTO DAL MONDO 60 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 FOTO DAL MONDO Un uomo spinge un auto-risciò carico di sfere di plastica da vendere all’ingrosso del mercato a New Delhi. Parivartan Sharma / Reuters Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 61 Gita a … “Velate mi aiuta a vivere” RUBRICHE La Torre di Velate, ora di proprietà del Fai Renato Guttuso ed il borgo nobile di Varese. Alla ricerca di un’atmosfera appartata che Roma o Palermo non sanno più dare. “I o ci sto benissimo. Come lavoro a Velate non lavoro in nessun posto, neppure a Palermo. E’ la mia città che amo, il mio paesaggio dove sono nato, però ha sempre avuto questo potere su di me…”. Invece, “in quest’aria tutt’altro che anonima posso essere eccitato nei miei pensieri, senza portarmi fuori di me”. Velate, un nido di case medioevali e di ville della belle époque, nel verde cangiante incanalato tra il fianco del monte di Santa Maria sopra Varese e quello di San Francesco. Renato Guttuso a Varese. Anzi, in quell’angolo appartato, ma vivo ch’è proprio Velate, “un nido di case medioevali e di ville della belle époque, nel verde cangiante incanalato tra il fianco del monte di Santa Maria sopra Varese e quello di San Francesco, dove si raccolgono le acque bizzarre e vaghe Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 63 RUBRICHE Gita a... Scorci di ville e giardini nel centro di Velate Velate, un’oasi bucolica alle porte di Varese Sacro Monte, quasi a dire che il senso religioso di Guttuso anelava a salite, ma infine restava ancorato ad un laico, laicissimo pensiero. Di lui si narra, auspice forse l’amico monsignor Pasquale Macchi, una conversione arrivata negli ultimi mesi di vita proprio a Velate, ma è discorso che ci porterebbe troppo lontano dai nostri sentieri, che rimangono quelli di una passeggiata fra boschi e case che raccontano storie sprofondate nel tempo. LA VUCCIRIA AI PIEDI DEL SACRO MONTE del Vellone”, come ebbe a scrivere Silvano Colombo in occasione della mostra che la Città Giardino dedicò al Maestro di Bagheria nel 1984. Forse l’evento culturalmente più “alto” che Varese ha realizzato dal dopoguerra. Siciliano di nascita, europeo di formazione, romano per residenza e, infine, per morte. In mezzo, però, oltre mezzo secolo di permanenza saltuaria (ma via via più intensa) ai piedi del 64 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 Guttuso vi capitò quasi per caso nel 1953 per aiutare la moglie Mimise a vendere una villa ereditata dal nonno. Il Maestro vi capitò quasi per caso nel 1953 per aiutare la moglie Mimise a vendere una villa ereditata dal nonno. Doveva essere l’occasione di un viaggio soltanto, una breve escursione fra la dolcezza montana delle Prealpi. Invece fu colpo di fulmine, amore a prima vista: non solo Villa Dotti rimase di proprietà, ma nel suo giardino venne costruito un padiglione tutto a vetri, affacciato sul lago, che divenne atelier e silenzioso testimone d’una lunga serie di dipinti. Dal più famoso, La Vuccirìa, 1974, che mette in luce con incredibile vivezza di colori il caleidoscopico frastuono del mercato alimentare di Palermo, ad almeno una cinquantina di altre opere che l’attendismo tutto varesino non ha saputo trattenere in loco (ma anche questo è tutt’altro discorso: le godiamo RUBRICHE Gita a... La piazzetta almeno attraverso il catalogo Lativa pubblicato in occasione della citata esposizione a Villa Mirabello). ”Tramonto sul lago” è un pastello del 1954, “Volo di colombe a Velate” è un olio del ’56, “Autunno a Velate” è un acrilico del ’65…, colori autentici, forti, decisi, che recano l’inconfondibile calore mediterraneo, fiorito però nelle sfumate atmosfere prealpine. GRANDI NOMI DELLA CULTURA ITALIANA nella stagione invernale le Prealpi regalano l’intensità dei propri colori e chissà che Guttuso se ne sarebbe potuto innamorare, se solo avesse trascorso quassù anche qualche settimana fra vecchio e nuovo anno anziché soltanto i mesi estivi. Fra Anni Sessanta e Ottanta, da queste parti passarono nomi altisonanti dell’arte italiana del secondo Novecento (non solo pittorica: citiamo, per tutti, il grande Totò) e belle donne di cui Guttuso s’innamorò prima e dopo avere posato per lui come modelle (da Giovanna Ralli a Marta Marzotto). Varese città era distante, lontana, come inesistente, tanto da accorgersi del Maestro sono più avanti, molto più avanti… Una stradetta privata che si diparte dall’abside di Santo Stefano, la parrocchiale di Velate, conduce in pochi passi all’exvilla del Maestro. Una stradetta privata che si diparte dall’abside di Santo Stefano, la parrocchiale di Velate, conduce in pochi passi all’ex-villa del Maestro, oggi acquisita a nuova proprietà. Verde, silenzio e quel cielo azzurro “di Lombardia” che ricorda tanto Manzoni e che finisce col toccare, là in fondo, l’altro azzurro del lago. Mai come Siciliano di nascita, varesino d’adozione Renato Guttuso nasce a Bagheria il 26 dicembre 1911, ma viene registrato all’anagrafe solo il 2 gennaio successivo. Il padre, Gioacchino, si divide tra la professione di agrimensore e la passione per la pittura, soprattutto ad acquarello; la madre, Giuseppina, si diletta alla scrittura in prosa e in versi. A 17 anni espone per la prima volta, dopo i 20 gira l’Europa, approda a Milano, risiede a Roma, inizia a conosce i “grandi” del tempo, da Pisolini a Sciascia, da Neruda a Picasso. Nel 1950 sposa Mimise Dotti e conosce la villa di Velate, che diventa la sua residenza estiva e luogo di lavoro prediletto. Muore a Roma il 18 gennaio 1987. “A Velate - scrisse Giovanni Testori, suo grande ammiratore - Guttuso ha trovato la necessaria calma, tranquillità, concentrazione e luce per progettare alcuni grandi teleri che fan da pilastri alla sua carriera”. Varese e l’Associazione Amici di Piero Chiara offrono alla città fino al 7 aprile un’occasione eccezionale: l’esposizione a Villa Mirabello (chiuso lunedì, gli altri giorni mattina e pomeriggio con pausa pranzo) del “cartone” preparatorio alla Fuga in Egitto (vedi a pag. 50-51) che Guttuso dipinse alla Terza Cappella del Sacro Monte. (R.P.) Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 65 RUBRICHE Gita a... La casa di Guttuso IL MONTE DE VELLATE Per il resto, il nobile borgo di Velate è un intrico di viuzze delimitate da alte mura oltre le quali s’innalzano splendide ville storiche, e poi parchi, giardini, sentieri che conducono al Sacro Monte o che aggirano torno torno la montagna, in genere ben tenuti dal Parco Regionale Campo dei Fiori. Perdersi senza una meta precisa, lasciandosi trasportare dai propri passi, significa fare un tuffo indietro di mille anni, ai tempi del “Monte de Vellate”, dei signorotti locali, dell’autonomia comunale che comprendeva anche l’abitato della Rasa Piatti rustici con vista d’autore Tra le innumerevoli proposte della zona ve ne segnaliamo due caratteristiche per atmosfera e rapporto qualità/prezzo. Nel centro storico di Sant’Ambrogio, frazione di Varese lungo la strada per Velate, a pochi passi dall’antica parrocchiale di cui si ammira il bel campanile, è la Vecchia Osteria di Casa Lory, in piazza Milite Ignoto. Locale raccolto e piatti della tradizione locale: bollito misto, stinco di vitello, brasato con polenta; risponde tutti i giorni (anche come B&B) allo 0332-226121. Al Sacro Monte, in via del Santuario, troviamo il ristorante Montorfano, locale storico del luogo, conosciuto ed apprezzato dai varesini e dai pellegrini in visita, che propone pasta e gnocchi fatti in casa, selvaggina e dolci genuini conditi con… vista laghi e monti. Sempre aperto allo 0332227027. (R.P.) 66 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 L’interno della chiesa di S. Stefano a controllo della tortuosa via di comunicazione fra Varese ed il Lago Maggiore. I secoli sono passati, ma qualcosa di allora è rimasto imprigionato nei muri, negli scorci, negli slarghi, nell’alta torre di guardia medioevale oggi di proprietà del Fai. Bene lo sapeva Guttuso: “Velate mi aiuta a vivere e a lavorare come una grande città non può far più”. Riccardo Prando “VELATE MAKES ME FEEL ALIVE” Renato Guttuso and the noble hamlet of Varese in search of a secluded environment which neither Rome nor Palermo could offer. Velate is a cluster of medieval houses and villas from the Belle Époque immersed in luxurious green vegetation between Mount Santa Maria above Varese and Mount San Francesco. Guttuso happened upon this place purely by chance when he was helping his wife Mimise to sell a villa she had inherited from her grandfather in 1953. A narrow road which starts with the apse of Santo Stefano, the parish church of Velate, is just a stone's throw from the maestro's former villa. Informazione Pubblicitaria IL BUSINESS PLAN: LINEE GUIDA PER LA STRATEGIA AZIENDALE Creare prodotti di eccellenza ed innovativi per rispondere ad una domanda specifica del consumatore, utilizzare tutte le leve del marketing strategico per presidiare i mercati globali, agire secondo solidi principi etici e morali sono le condizioni principali per affermarsi in qualsiasi settore di business. Quello che tuttavia differenzia un’impresa realmente solida ed avveduta è la presenza di una chiara e definita strategia finanziaria, ovvero una serie di azioni che la rendono stabile nei confronti della concorrenza e di fronte agli istituti bancari, spesso partner importanti ed oggi imprescindibili per lo sviluppo aziendale. La strategia finanziaria è caratterizzata da un lato dalla componente tecnica e formale, maggiormente legata all’analisi finanziaria, alle previsioni economico finanziarie, alla pianificazione ed al controllo, alla gestione della tesoreria; dall’altro dalla componente relazionale e di comunicazione verso l’esterno, per una corretta, chiara e trasparente gestione dei rapporti con tutti i portatori di interesse, principalmente gli istituti di credito e la comunità sociale e finanziaria. FIM Credit opera a fianco delle imprese focalizzandosi sulla consulenza finanziaria approfondita e personalizzata per i vertici di ogni azienda. Nel motto di FIM Credit “Strategia per ogni business” è riassunta la missione della Società: studiare la migliore soluzione a seconda delle esigenze finanziarie di ciascuna impresa, unica e originale nel suo assetto, dalla pianificazione all’azione: molte aziende hanno scelto nel tempo e continuano a scegliere FIM Credit per migliorare la propria strategia finanziaria. In tale contesto il Piano di Business rappresenta un documento indispensabile per ambire consapevolmente alla crescita aziendale e accedere alle fonti di finanziamento pubblico e privato. Corredato da tutti gli elementi di supporto, e formalizzato in un documento di presentazione efficace, rappresenta un importante strumento di comunicazione finanziaria nella relazione con i portatori di interesse, esistenti o potenziali. Redatto sia in ottica di breve che di medio/lungo periodo, è fondamentale la sua continua rivisitazione, monitorando l’evoluzione dell’ambiente competitivo in cui l’azienda opera e il relativo posizionamento, verificando coerenza e raggiungibilità degli obiettivi che il piano si prefigge e facendo leva sui fattori critici di successo, contenendo al tempo stesso il più possibile le minacce derivanti dai competitor. FIM Credit si occupa, per conto dei propri clienti, della redazione e dell’aggiornamento periodico del Piano Industriale e/o Finanziario, a seconda degli obiettivi, e di altri documenti di presentazione societaria legati a specifiche necessità, tramite impostazione di modelli e prospetti che permettano l'analisi di simulazione delle performance e che rappresentino, al contempo, uno strumento di comunicazione professionale ed efficace. L’attività di Business Planning si sviluppa in 5 fasi: incontro preliminare col management per condividere gli obiettivi del processo di pianificazione e familiarizzare con la realtà aziendale; raccolta delle informazioni strategiche, economiche e finanziarie aziendali; redazione del piano economico-finanziario e verifica di ipotesi e risultati con il management; redazione, discussione e consegna del report conclusivo di presentazione; monitoraggio e revisione periodici del Piano, con aggiornamento del documento e della reportistica su richiesta. Obiettivi primari dell’attività sono: formalizzare e illustrare le strategie dell’azienda, con particolare riguardo alle ipotesi industriali; sintetizzare le previsioni dei risultati economico-finanziari, determinando l’ammontare di risorse necessarie per l’attuazione delle strategie e monitorando la redditività obiettivo; fornire all’azienda un valido strumento di comunicazione strategica e finanziaria, sia come guida operativa interna, sia come strumento di presentazione per la comunità finanziaria, incluse banche, partner operativi e potenziali investitori/finanziatori di progetti. FIM CREDIT S.p.A. - Via Bizzozero, 11 - 21100 Varese Tel. 0332/235113 int. 4 - Fax 0332/1642006 - [email protected] - www.fimcredit.eu RUBRICHE conserva pregevoli affreschi del XV-XVI secolo, venuti alla luce all’inizio del Novecento. La sobrietà dell’architettura esterna rispecchia la semplicità dell’ambiente interno. Dopo aver oltrepassato una piccola loggia con colonne in pietra, e varcato l’ingresso, che presenta sopra il portone un affresco restaurato con la visita di Maria ad Elisabetta, il visitatore si trova in un’aula unica, San Giorgio, pretoriano della Cappadocia, fu martire sotto Diocleziano. Secondo la leggenda avrebbe coraggiosamente ucciso il drago feroce di cui era prigioniera una principessa. È patrono di Inghilterra, Russia e della città di Genova. coperta a volta e con pavimento in cotto e pietra, composta da quattro cappelle, due per lato, e dal presbiterio con l’altare. Percorrendo la navata, sul lato destro, si apre la prima cappella con la statua del patrono, San Giorgio che sconfigge il drago, affiancato da San Sebastiano e San Rocco, santi ai quali tale cappella venne dedicata nel 1683. Nella seconda, quella più vicina al presbiterio, si trova l’altare della Madonna del Rosario con una bella Madonna con Bambino, Dopo gli affreschi di Viconago, Varesefocus propone una splendida entrambi incoronati. Al suo Crocifissione attribuita a Guglielmo da Montegrino, questa volta nella esterno, entro una piccola nicchia, la statua di San Giuseppe che chiesa di San Giorgio a Brissago Valtravaglia. tiene in braccio il piccolo Gesù. Sul lato sinistro, subito dopo l’ingresso, è presente il Battistero, LA CHIESA una vasca in pietra rinascimentale, e la terza cappella, La chiesa di San Giorgio sorge sopra il paese abitato di dedicata all’Addolorata con una Pietà molto Brissago ed è stata costruita nel 1500, incorporando resti commovente; infine, la cappella che apparteneva di una precedente chiesa romanica. Nel corso dei secoli all’antica chiesa, affrescata con una Crocifissione, alcuni l’edificio sacro ha subito diverse modifiche: la più santi, un Cristo in mandorla con i simboli degli significativa è stata la trasformazione in cappella laterale Evangelisti. di un oratorio con coro quadrato e volta a botte, che Le volte, sia della navata che del presbiterio, sono Provincia da scoprire San Giorgio a Brissago Valtravaglia 68 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 Nel 1617 il Cardinal decorate con finte architetture, abbellite Federico Borromeo decise da medaglioni ed di dividere la Parrocchia elementi floreali, di più di Brissago con Roggiano recente fattura; per creandone due distinte ed quanto riguarda autonome, la parrocchia l’altare maggiore, esso di San Giorgio a Brissago è in stile barocco ed è e quella di San Donnino a stato realizzato a fine Roggiano. Settecento, in marmi policromi, sul quale poggiano due candide statue di angeli. Sulle pareti laterali sono collocati un affresco strappato con San Rocco e San Sebastiano che ammirano il Padre Eterno e due tele ad olio che rappresentano l’Incoronazione della Vergine ed una Madonna con Bambino e Santi. Sotto l’altare si trovano alcune tracce molto belle di affreschi, purtroppo solo allo stato di disegno preparatorio, con la figura di Cristo deposto nel sepolcro da due angeli. LA STORIA DEGLI AFFRESCHI Gli affreschi della Cappella della Crocifissione in San Giorgio furono scoperti nel dicembre del 1919. Il parroco di allora, Don Giuseppe Calati, nel Chronicon scrisse che, mentre si costruiva, nella cappella a fianco del pulpito, la nicchia per collocare la grande statua di S. Antonio da Padova, "si scoprì per puro caso il frammento di una antichissima cappella con buone pitture risalenti al 1200-1400". Circa l’origine di questa cappella, Don Calati congetturò in questo modo, senza tuttavia citare alcuna fonte e testimonianza che ne documentasse la veridicità: "pare trattasi di una antica cappella annessa al distrutto castello di difesa, oppure anche officiata dai Frati Umiliati che avevano un convento sul monte S. Martino e che, come lessi in una antica memoria della Valtravaglia, furono soppressi dal vescovo di Como nell’anno 1185, mentre prima della soppressione tali Frati nella stagione fredda in parte svernavano a Duno (Valcuvia) ed in parte a Brissago, alla frazione Novello dove esiste ancora un’antica casa detta Cà dei Frati”. L’unica certezza furono gli affreschi venuti alla luce, che il parroco descrisse come "pitture dichiarate ottime dal pittore Italo Cenni di Milano, ritoccate e sfregiate in parte verso il 1500 o il 1600. Ad ogni modo tale frammento di cappella è stato dichiarato “monumento nazionale". Molto interessante fu la ricerca svolta dal pittore Cenni, nella quale parlò di "una interessante opera di arte sacra medioevale: si tratta di una cappella preesistente Anno XIV - n.1/2013 RUBRICHE Provincia da scoprire - VARESEFOCUS 69 RUBRICHE Provincia da scoprire all’attuale chiesa, La Crocifissione affrescata affrescata sia nelle nella chiesa di S. Antonio pareti che nella volta. Abate a Viconago è stata Nella parete di fondo messa dagli studiosi in è dipinta la relazione con questa, Crocefissione, presente in San Giorgio: è composizione assai probabile che anche la ricca di figure, alcune delle quali hanno tratti prima sia opera di Guglielmo da Montegrino. molto caratteristici da sembrare quasi dei ritratti; sotto, quattro specchi contenenti figure di carattere ed attitudini campestri. Negli avanzi delle pareti laterali vi sono figure di apostoli con nastri svolazzanti adorni di iscrizioni gotiche. Nella volta, della figura centrale non si vedono che i piedi ed i lembi inferiori delle vesti: ai due angoli stanno il leone ed il toro con nastri ed iscrizioni abbastanza decifrabili". L’autore di quest’opera venne identificato successivamente con Guglielmo da Montegrino, dopo la scoperta del contratto che fu stipulato tra l’artista e la comunità di Brissago in data 2 gennaio 1522. In tale documento egli era nominato come l’esecutore di un ciclo di affreschi che avrebbe compreso l’Annunciazione, Dio Padre, gli Evangelisti, i dodici mesi, la Crocefissione, 70 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 un Ecce Homo, i santi Bernardo, Deliberata e Cristoforo all’esterno del campanile. Le figure che Italo Cenni identificò, quindi, come agresti sono alcuni dei dodici mesi dell’anno e precisamente i mesi di maggio, giugno, luglio ed agosto. LA CAPPELLA DELLA CROCIFISSIONE Il piccolo ambiente è dominato dalla scena sulla parete di fondo che dà il nome alla cappella e che rappresenta iconograficamente il supplizio, l’agonia e la morte in croce di Gesù Cristo. Egli è affiancato dai due ladroni legati con grosse corde a due croci più basse. Tra il sole e la luna, volano angioletti che tengono in mano coppe colme di sangue raccolto dalle ferite di Gesù. Maria Maddalena è ai piedi della croce, mentre a sinistra, distanti e quasi appartati, si trovano la Madonna e San Giovanni. Lo spazio è popolato da tanti personaggi, una folla di gente che assiste all’evento, anche se, per lo più, sono soldati a cavallo e a piedi, armati di lance, aste e stendardi che svettano alti nel cielo. Rappresentazioni dei mesi dell’anno incorniciano la scena e la base delle pareti laterali, le quali raffigurano immagini parziali di santi con i propri attributi iconografici e cartigli scritti di cui ora non si legge più nulla. Sulla volta, Cristo in Provincia da scoprire RUBRICHE mandorla con il leone di San Marco ed il bue di San Luca. IL PITTORE GUGLIELMO DA MONTEGRINO Nativo di Montegrino Valtravaglia, Guglielmo visse e lavorò in varie località del Varesotto, tra Quattro e Cinquecento. Del pittore non si ha una biografia certa ma solamente le sue opere: la più antica, che reca la firma dell’artista, è datata 1488, mentre l’ultima è del 1522. La consuetudine di Gugliemo di firmare e datare i suoi affreschi è indicativa dell’importanza che egli ebbe come artista e del successo che riscosse come frescante. Guglielmo da Montegrino si distingue dai pittori a lui contemporanei perché dipinge i volti e i corpi dei suoi personaggi con grande espressività, a volte quasi al limite del grottesco. In San Giorgio è evidente la sua tendenza ad inserire tocchi popolareschi ed influenze del mondo nordico. Decora con gusto raffinato la parete attraverso fasce ornamentali ed utilizza colori vivissimi, come il giallo ed il rosso. Guglielmo ama molto inserire nell’immagine figurata l’elemento scritto, in latino e vergate con grafia gotica, per mezzo di nastri, cartigli, cartelli. Montegrino, Ligurno e Brissago sono tre dei luoghi in cui ha lasciato alcune testimonianze significative della sua produzione. La prima opera si trova a Montegrino, nell`oratorio di San Martino: è un ritratto a mezzo busto di San Bernardino, recante la firma dell`artista. Al 1517 risale la Madonna col Bambino nella chiesa di Ligurno dedicata alla Madonna della Neve. Si è poco sopra parlato del contratto tra la comunità di Brissago e l’artista, steso il 2 gennaio 1522, per la realizzazione degli affreschi nella chiesa di San Giorgio. Nell’ambito della pittura rinascimentale lombarda, la figura di Guglielmo da Montegrino potrebbe diventare sicuramente più significativa, qualora fosse possibile attribuire con assoluta certezza all’artista gli affreschi della Collegiata di Brezzo di Bedero e la Crocifissione di S. Antonio Abate a Viconago. Verena Vanetti SAINT GEORGE'S CHURCH IN BRISSAGO VALTRAVAGLIA After the frescoes of Viconago, Varesefocus recommends the splendid Crucifixion by Guglielmo da Montegrino in St. George's Church in Brissago Valtravaglia. The frescoes in the Chapel of Crucifixion in St. George's Church were discovered in December 1919. Experts have associated the Crucifixion fresco in the St. Anthony the Abbot Church in Viconago with the one in St. George's Church: it is thought that this too is the work of Guglielmo da Montegrino. Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 71 RUBRICHE Storia Isotta Fraschini, gloria saronnese Isotta Fraschini Tipo 8A001 In un libro, scritto da ex dipendenti della celebre fabbrica di automobili lussuose, rievocata la storia di un'azienda che contribuì ad affermare il Made in Italy fin dai primi del Novecento. “T quando il ministro per le partecipazioni statali Bisaglia utto ebbe inizio il 27 gennaio 1900 quando presenta un piano per concentrare tutte le aziende a Cesare Isotta e Oreste Fraschini…”. Così comincia il libro edito dal Museo delle Industrie e del lavoro partecipazione statale di produzione motoristica in Saronnese, scritto a “6 mani” da alcuni appartenenti al un’unica realtà: l’IRI Fincantieri, l’IRI Finmeccanica, Gruppo Anziani ed ex dipendenti della gloriosa fabbrica l’Isotta Fraschini e la Ducati. Dal progetto esce Fincantieri che per molti decenni è stata il vanto del Saronnese e che e l’Isotta entra nel gruppo Finmeccanica cambiando ora continua la produzione solo a Bari. denominazione sociale (la cambierà ancora diverse Maurizio Cicardini, Giulio Lenzi, Romano volte). In quell’anno, c’erano circa 650 Canazza sono tre dei sei autori che dipendenti a Saronno e 300 nello Agli inizi del ‘900 nasce la ricordano e descrivono la loro vita in stabilimento di Bari. Nel 1985 nuova prima automobile firmata fabbrica. Cicardini entrò come apprendista ristrutturazione con la diminuzione del FIAT e nel 1908 la segue a 15 anni (nel 1963) facendo, come molti personale di Saronno di oltre il 50%, l’Isotta Fraschini che altri, il percorso da operaio a impiegato. Le proteste e le iniziative per realizzò una vettura Era una delle caratteristiche della Isotta scongiurare questa catastrofe non incredibile con la quale si Fraschini poiché la dirigenza riteneva che portarono a nulla. Tutto era già stato riuscì a stabilire il record di deciso a tavolino qualche anno prima un percorso formativo all’interno fosse un velocità media a 105 Km/h. e l’intenzione era quella di portare a valore aggiunto poiché la persona diventava in grado di “assorbire” le termine l’infausto progetto, secondo gli peculiarità dell’azienda e di capirne la filosofia. Dopo 90 schemi stabiliti. La produzione saronnese fu spostata a anni di gloriosa produzione, pre bellica, bellica e post Trieste, zona che in quel momento era considerata da bellica, il sogno finisce almeno nella sua parte saronnese. implementare a discapito del territorio varesino, Perché tutto questo? ovviamente per questioni legate alla politica nazionale. Raccontano gli autori che la débacle comincia nel 1978 Si giunge al 1990 quando a Saronno resta solo il centro 72 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 Imprese storiche legate a eventi bellici dell’ultima guerra videro protagonista l’Isotta Fraschini come nella vicenda conosciuta come la Beffa di Buccari, dove i MAS montavano 2 motori IFL250. dove i MAS montavano 2 motori IFL250. Altro “successo” bellico fu l’affondamento della corazzata austriaca Santo Stefano e, anche qui, tra i protagonisti c’erano i potenti motori della Isotta. Montava un IF anche il velivolo di Gabriele D’Annunzio quando sorvolò Vienna e lo volle pure Italo Balbo quando nel luglio del ’33 decollò da Orbetello per la trasvolata oceanica con 25 idrovolanti S55 muniti di motori Isotta da 930 HP. Gli aerei sorvolarono le Alpi in formazione serrata e già questo fu un formidabile successo considerando il tipo di velivoli. Dopo la seconda guerra ci furono altri tentativi di riconvertire la produzione costruendo auto ma senza i contributi statali, come invece avevano ottenuto altre fabbriche di auto italiane, la gloriosa Isotta dovette dichiarare forfait. Finita la grande storia dell'azienda, restava l’amaro in bocca per le centinaia di lavoratori che si erano Dopo 22 anni dalla dovuti ricollocare, ma non chiusura il Gruppo era finito l’amore per il Anziani ha ancora marchio e per le amicizie circa 100 soci tra gli che si erano create. Per ex dipendenti. non dimenticare il passato, essi hanno continuato l’attività del “Gruppo Anziani ed ex dipendenti” e nel Museo delle Industrie e del lavoro di Saronno, hanno collocato alcuni grandi motori Isotta Fraschini e portato molti cimeli e documenti storici. Sempre per non dimenticare, hanno pubblicato un libro dal titolo “Isotta Fraschini la storia e la memoria”, nel quale la storia si trasforma anche in immagini d’epoca diventando, insieme al racconto, un documento prezioso. Dopo 22 anni dalla chiusura il Gruppo Anziani ha ancora circa 100 soci sotto la presidenza dell’ex dipendente Giulio Lenzi che afferma: “La Isotta Fraschini ci ha lasciato nella mente e nel cuore valori importanti”. Maria Grazia Gasparini RUBRICHE Storia ricerche e un centro direzionale che impiegava in tutto 34 persone, tutte licenziate nel marzo del 1991. A Bari, dopo varie vicissitudine aziendali con cedimenti ad altre compartecipate, restano attualmente 160 dipendenti. La storia non ha avuto un epilogo felice considerando che la Isotta Fraschini era un mito e una leggenda che duravano da quasi un secolo. I motori sono stati sempre il cavallo di battaglia di questo marchio ma anche la scocca di una delle prime auto in Italia porta questa firma. La storia racconta che agli inizi del ‘900 nasce la prima automobile firmata FIAT e nel 1908 la segue l’Isotta Fraschini che realizzò una vettura incredibile con la quale si riuscì a stabilire il record di velocità media a 105 Km/h. La produzione si arricchì di un’altra auto, la Tipo EE e poi l’auto sportiva Tipo KM equipaggiata con un motore di ben 10.618 cm3. Fu anche la prima nel mondo ad inserire i suoi freni nelle ruote anteriori. I successi sono veramente troppo lunghi da elencare. Il nome e il marchio italiani giravano per il mondo facendo strabiliare le persone. La guerra del 1518 trovò pronta la fabbrica a cambiare produzione con la progettazione di autocarri e rimorchi per il trasporto delle truppe al fronte. Nonostante il periodo bellico, si progettò un’altra nuova auto, la Tipo 8 (1919) che fu la prima, costruita in serie, ad avere un motore ad 8 cilindri. Fu considerata come status symbol e la più desiderata al mondo. Costava circa 250.000 lire e per gli Stati Uniti rappresentava il sogno. Nei primi L’ex stabilimento anni ’20 questa fantastica vettura fu acquistata da Isotta Fraschini personalità come Rodolfo Valentino e Gabriele d'Annunzio e inserita nel film “Viale del tramonto”. La guerra finì e con determinazione si ricominciò a progettare nuove auto benché l’azienda fosse entrata in crisi. Le ordinazioni aeronautiche erano diventate inesistenti e, anche se i motori erano all’avanguardia, non c’erano finanziamenti per la nuova progettazione della nuova vettura 8C Monterosa, che fu costruita solo come prototipo. Imprese storiche legate a eventi bellici dell’ultima guerra vedono protagonista l’Isotta Fraschini come nella vicenda conosciuta come la Beffa di Buccari, Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 73 RUBRICHE Storia Riapre il Museo Archeologico di Villa Mirabello a Varese Completate le sezioni preistoriche e protostoriche. E’ a una nuova svolta la laboriosa, più recente storia del museo archeologico varesino, prosecuzione del Museo Patrio fondato dopo l’Unità d’Italia e di cui fu primo conservatore il buon Luigi Borri, cultore di storia locale. A novembre il museo di Villa Mirabello, nella Giunti al completamento bella sede che fu lungimirante della sezione preistorica acquisizione comunale e protostorica, accanto a dell’immediato quella romana, già dopoguerra, ha riaperto riaperta nel 2006. i battenti, dopo lunghi lavori non scevri da vicissitudini di ordine burocratico. Si è finalmente giunti al completamento della sezione preistorica e protostorica, accanto a quella romana, già riaperta nel 2006, e che diviene ora parte terminale del percorso museale. Se la ricca sezione romana è documentazione dell’importanza degli insediamenti 74 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 locali e di traffici floridi e Accompagna il intensi in un crocevia che percorso tra le sale, dalla pianura padana accanto ai reperti, conduceva al nord, le due un ricco e curioso sezioni appena riordinate e corredo di visibili al pubblico informazioni su come definiscono l’interesse di un si viveva nella territorio palafitticolo che aveva nell’isolino Virginia e preistoria. nel lago di Varese il suo più rilevante sito, tanto da essere stata riconosciuta la piccola isola, precedentemente chiamata Camilla dai Litta Modignani, suoi antichi proprietari, come patrimonio tra i più antichi dall’Unesco. I reperti archeologici del territorio, lame, armi, punte di lancia, la dicono lunga sulla preminenza delle attività di caccia e pesca, più fiorenti rispetto all’attività agricola, data l’abbondante presenza di acque e di fauna. Tutta da esplorare è la raffinatezza di pur modesti oggetti quotidiani usati per la consumazione o conservazione dei cibi o per fissare gli abiti o, come diremmo oggi, come bigiotteria. Come sa chi conosce il museo, tra i RUBRICHE Storia Da visitare anche la sezione risorgimentale, rinnovata di recente a sua volta e al centro della quale spicca la restaurata, nota opera di Eleuterio Pagliano, raffigurante lo sbarco dei Cacciatori delle Alpi a Sesto Calende. reperti più noti e importanti della raccolta museale preistorica è il grande lastrone di Golasecca con incisioni a forma di piede, accanto alla stele di Vergiate e alla Seconda Tomba del Guerriero da Sesto Calende (la prima e gemella di questa si trova nel museo dedicato alla Civiltà di Golasecca). Una sala apposita è riservata alla mummia di bambino, scoperta relativamente recente, esposta per la prima volta al pubblico nel 1991 per volontà di Daria Banchieri, ricercatrice appassionata nei siti archeologici varesini, in particolare dell’Isolino e del Pizzo di Bodio, e da anni conservatore del museo di Villa Mirabello. Non si conosce la provenienza della mummia, ma le indagini effettuate la datano tra il 1594 e il 1646. Accompagna il percorso tra le sale, accanto ai reperti, un ricco e curioso corredo di informazioni su come si viveva nella preistoria. Per chi accede a Villa Mirabello è da visitare anche la sezione risorgimentale, rinnovata di recente a sua volta e al centro della quale spicca la restaurata, nota opera di Eleuterio Pagliano, raffigurante lo sbarco dei Cacciatori delle Alpi a Sesto Calende. Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 75 RUBRICHE Storia È questa, collocata nell’appassionata vicenda risorgimentale, una tra le pagine più ricche e belle della storia del territorio varesino. Non sono pochi i varesini immolatisi per la causa risorgimentale, dai Cairoli, a Francesco Daverio, al giovanissimo Emilio Morosini, e dunque anche questa sezione tanto più merita la giusta considerazione. Non sono pochi i varesini immolatisi per la causa risorgimentale, dai Cairoli, a Francesco Daverio, al giovanissimo Emilio Morosini. E non ci si dimentichi infine di visionare il disegno preparatorio di Renato Guttuso, esposto nella Villa, e realizzato in occasione della realizzazione dell’acrilico dedicato alla Fuga in Egitto per la terza Cappella del Sacro Monte. Un altro nome di artista, quello di Guttuso, innamorato di Varese, che qui ebbe studio, nella casa di Velate. E, guarda un po’, anche lui, il maestro siciliano nato a Bagheria, nipote di un garibaldino. Quando si dice le coincidenze della storia. Luisa Negri Civico Museo Archeologico di Villa Mirabello Piazza della Motta, 4 Varese Orari: martedì a domenica 9.3012.30\14.00-18.00 Info: Centro Studi Preistorici Archeologici di Varese http://www.cspa-va.it 76 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 RUBRICHE Storia Rosina Ferrario donna con le ali Nasceva cent'anni or sono la prima donna italiana ad aver ottenuto nel 1913 il brevetto di volo. E’ venerdì 3 gennaio 1913 e il quotidiano “Cronaca Prealpina” così informa i propri lettori: “Oggi alla Scuola di Aviazione di Vizzola Ticino degli ingg. Caproni e Faccanoni ha preso il Brevetto di Pilota la prima aviatrice italiana, la signorina Rosina Ferrario di distinta famiglia milanese. Ha ottenuto il brevetto su apparecchio italiano Caproni in modo brillante, dopo aver frequentato i suoi studi sotto la guida dei maestri piloti Maggiora e Borgotti. Fungevano da commissari il sig. tenente di vascello Rossi capo-pilota militare, l’aviatore Piero Cavadini e l’allievo pilota Colonna di Napoli”. Un folto pubblico si è radunato appositamente sulla linea di volo della scuola di pilotaggio Caproni di Vizzola Ticino per assistere “a questo speciale e raro avvenimento”, esso tributa un caloroso ed appassionato saluto all’aviatrice a conclusione della prova di brevetto che prevede un volo senza scalo (tre circuiti di 5 km ciascuno) e l’atterraggio in un raggio di 150 metri in un punto designato dall’aviatore prima della partenza. Ma chi è Rosina Ferarrio? Figlia della borghesia milanese, nasce a Milano il 28 luglio 1888. Intraprendente e anticonformista, appassionata per le però Rosina Ferrario, che dal luglio 1912 prosegue le escursioni in montagna e ciclista, riesce, con la sua lezioni di volo presso la scuola istituita dall’ing. Gianni determinazione a vincere sia i preconcetti del tempo Caproni a Vizzola Ticino. che vedevano la donna confinata tra le mura La determinazione e la passione consentono a questa domestiche, che la ritrosia dei familiari e degli “addetti giovane di superare le conseguenze prima di una ai lavori” che affermavano che una donna non aveva rovinosa caduta dalla bicicletta, mentre sta ritornando né la forza fisica, né le capacità di poter dal campo di Vizzola Ticino (si rompe il pilotare un apparecchio. La prima donna italiana a braccio sinistro costringendola ad Al mondo del volo si avvicina dopo aver interrompere forzatamente per un mese conseguire il brevetto di assistito ai primi esperimenti aviatori la scuola di volo) e poi di un incidente pilota di aeroplani svoltisi a Milano nel settembre 1910. che avviene durante la fase di decollo (numero 203) e l’ottava al con “scassata” dell’apparecchio, dal Una passione che la porterà a mondo. La prima era stata quale esce fortunatamente illesa frequentare, nel corso del 1911, la nel 1909 la baronessa scuola di pilotaggio di Milano-Taliedo. affermando (con un pizzico di La chiusura di quest’ultima non scoraggia francese Elise de La Roche. baldanza) che questa “era la prima Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 77 RUBRICHE Storia forte emozione che mi dava l’aviazione!”. La notizia del conseguimento del brevetto di Rosina Ferrario viene ripresa e pubblicizzata dalla stampa nazionale, trovando larghi consensi e simpatie da parte sia del mondo femminile che di quello maschile pur con qualche eccezione. Famosa è la cartolina inviatagli da un noto aviatore del tempo che così le scrive: ”Signorina Ferrario, tutte le mie più vive congratulazioni, ma la preferirei saperla più mamma che aviatrice”. Un biglietto che solleva un coro di Un altro piccolo primato spetta ancora alla “Provincia con le Ali”: dopo Carlo Maria Piazza che il 1° agosto 1911 ha conseguito il brevetto di pilota militare italiano N°1, Rosina Ferrario è la prima aviatrice italiana a conquistare il brevetto, a conferma ancora una volta della vocazione aviatoria della provincia di Varese. 78 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 proteste soprattutto tra l’ambiente femminile, poi rientrate grazie ai consensi e alle manifestazioni di stima che riceve dagli ambienti aeronautici italiani. Questi la invitano a cerimonie e conferenze dove, come relatrice, descrive i suoi voli, le emozioni e le sensazioni che prova, incitando e invitando le donne ad imitarla “non per spavalderia, ma unicamente per proprio istinto e per passione del volo in se stesso”. Da sottolineare che Rosina Ferrario è la prima donna italiana a conseguire il brevetto di pilota di aeroplani (numero 203) e l’ottava al mondo (la prima era stata nel 1909 la baronessa francese Elise de La Roche). Dal conseguimento del brevetto e fino allo scoppio del 1° Conflitto Mondiale, la neo aviatrice è invitata, in qualità di ospite d’onore, a molte manifestazioni aeree e voli dimostrativi. Le cronache del tempo relazionano di suoi voli su Como, Bergamo, Busseto, Cameri. A Napoli, dove è in svolgimento un importante meeting aviatorio, a conclusione della sua esibizione, lascia cadere sul pubblico una pioggia di fiori dal suo apparecchio. E’ poi invitata in Sud America per effettuare dei voli di propaganda turistica ma deve rinunciare per l'approssimarsi della guerra. Rosina Ferrario avrebbe voluto dare il proprio contributo al conflitto come pilota per il trasporto di feriti per conto della Croce Rossa, ma ciò non fu possibile dal momento che: ”non è previsto l'arruolamento di signorine nel Regio Esercito”, come sottolinea la lettera inviatagli dal Ministero della Guerra in risposta alla sua domanda. Nel dopoguerra e negli anni seguenti la passione per il volo viene un po’ meno. Nel 1921 si sposa infatti con Enrico Grugnola dal quale avrà due figli e dedica il suo tempo alla famiglia, alla musica e alle ascensioni in alta montagna. Continua comunque a partecipare agli incontri dell’associazione “Pionieri dell'Aeronautica” che raccoglie quei piloti che, come lei, per primi hanno conseguito in Italia il brevetto di pilota, fino alla sua morte che avviene nel 1959. Un altro piccolo primato spetta ancora alla “Provincia con le Ali”: dopo il pilota bustocco Carlo Maria Piazza che il 1° agosto 1911 ha conseguito il brevetto di pilota militare italiano N°1, Rosina Ferrario è la prima aviatrice italiana a conquistare il brevetto a Vizzola Ticino, a conferma ancora una volta della vocazione aviatoria della provincia di Varese. Alberto Grampa Silvio e Leo Spaventa Filippi al Castello di Masnago Nella mostra si indaga anche sul papà del “Corriere dei Piccoli”. RUBRICHE Arte Leo Spaventa Filippi, La Madre, 1959 P Leo Spaventa Filippi, oche opere d’arte, ma dal forte sapore simbolico. Il Natura morta, 1989 fil rouge del Civico Museo d’arte del Castello di Masnago di Varese, comune a quello del percorso museale cittadino - dalla Sala Veratti a Villa Mirabello - è di valorizzare nomi e opere di artisti noti e amati sul territorio, continuando a indagare in ambiti in cui c’è ancora tanto da scoprire. È il caso di una mostra “minore”, piccolo ma sentito omaggio all’artista Leo Spaventa Filippi, varesino di adozione, nato a Milano con legami familiari solidi nel mondo artistico e culturale milanese del Novecento, del quale ricorre proprio nell’anno che si chiude il centenario dalla nascita. Il padre Silvio (1871-1931), fondatore nel 1908 del ‘Corriere dei Piccoli’, scrittore e ottimo traduttore e divulgatore di letteratura per l’infanzia (da Swift a Dickens e Kipling) era in amicizia con la famiglia Albertini. E la casa paterna di residenza era un villino-chalet nel “Villaggio dei Giornalisti”, fondamentale punto di riferimento per artisti e letterati. Leo si trasferirà solo nel ‘31 a Morazzone e nel 1951 a Varese. Qui ebbe studio nell’allora via Del Cairo e Cassinelli ci ha ricordato al proposito le rassegne recenti poi dimora in via Speroni, nella sua amata “casa dedicate dai Musei Civici varesini a Montanari e a Teresa artistica”, l’ultima di una vita dedicata all’arte e alla Grassi, interessante artista di pittura crepuscolare. “Di Montanari molto già si sa e ancora si famiglia. potrebbe scrivere e dire, ma di pittura La penuria di mezzi e di aiuti che Silvio Spaventa Filippi, crepuscolare si parla poco. Eppure è una affligge da qualche anno il settore fondatore nel 1908 del realtà interessante, tutta da esplorare”. della cultura nega di fatto ‘Corriere dei Piccoli’, scrittore Scelte di nicchia, dunque, da sostenere. l’importanza e il ruolo primario che e ottimo traduttore e Per tornare a Spaventa Filippi, artista le si dovrebbe riservare in un Paese apprezzato anche da Borgese e De come il nostro, ricco di testimonianze divulgatore di letteratura per Grada, è possibile visitare l’allestimento, artistiche. Ma a volte sortisce l’infanzia. nelle sale al piano superiore del Castello, l’effetto, come sottolinea per noi il di un percorso espositivo caratterizzato da due momenti conservatore del Museo di Masnago Daniele Cassinelli, fondamentali. Il primo ripropone una ventina di opere dal di spingere a valorizzare quanto proprio i musei del 1980 al 1997, appartenenti alla famiglia o a collezionisti territorio, o i collezionisti locali, hanno in casa. Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 79 RUBRICHE Arte privati. Si tratta di lavori tipici di un artista legato a un affezionato milieu borghese di collezionisti ed estimatori del secolo scorso. I quali soprattutto apprezzavano in lui l’ammiratore dichiarato di Cézanne (si vedano alcune belle nature morte degli anni Ottanta - con alzate di frutta e drappi bianchi - o certi paesaggi ispirati all’artista). Alcune opere, come il bell’interno con armadio, ombrello e sedia, un olio su Leo Spaventa Filippi, Autoritratto, 1994 tela applicata su tavola, di sapore intimistico, o la curiosa natura morta con le brioches della panetteria Ghezzi si sono viste di recente nel corso di una collettiva dedicata ad artisti del Novecento alla Sala Veratti. In mostra anche alcuni autoritratti d’impronta accademica e il ritratto della madre, di proprietà dei Musei Civici, opera dove non mancano ancora allusioni alla storia della pittura (un piccolo quadro nel quadro rimanda a Picasso) e ad un analogo soggetto femminile di James Abbott Mc Neill Whistler del 1871. 80 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 Leo Spaventa Filippi: lavori L’altra parte della mostra, la prima in tipici di un artista legato a ordine cronologico, un affezionato milieu è dedicata a papà borghese di collezionisti ed Silvio, fondatore e estimatori del secolo scorso. direttore del “Corriere dei Piccoli”, scrittore, studioso e divulgatore e traduttore di letteratura per l’infanzia. Accanto a copie del Corrierino, come veniva da tutti chiamato l’inserto del Corsera diretto da Luigi Albertini, sono presenti volumi originali di letteratura per ragazzi e vari documenti. L’aspetto più curioso della mostra sta proprio nella ricerca su papà Silvio, l’indagine di Daniele Cassinelli sviluppata anche nell’opuscolo dedicato alla rassegna nel capitoletto “Una traccia bibliografica e alcune questioni aperte per Silvio e Leo Spaventa Filippi” in cui lo stesso indaga, oltre che sull’arte di Leo, che lo porterà sino alla Biennale Veneziana, anche sulla famiglia. Interessante la presenza in mostra del ritratto di Silvio Spaventa realizzato da Carlo Bisi, noto artista e illustratore del “Corriere dei Piccoli”, nonché inventore del Sor Pampurio, personaggio che è rappresentazione ironica dell’italiano medio in epoca fascista. Il Bisi intrattenne rapporti di stretta amicizia e familiarità con Spaventa. Proprio lui, insieme con il pittore milanese Donato Frisia, molto apprezzato dalla borghesia milanese, e con Carlo Carrà, contribuì ad avviare il figlio dell’amico al piacere della pittura. Dell’amicizia tra Carlo e Silvio è testimonianza il carteggio custodito dalla famiglia di Leo, e un’illustrazione presente in mostra. Fu ideata dallo stesso Bisi, con molti dei personaggi del “Corriere dei Piccoli” all’inseguimento del direttore, raffigurato in sella a una motocicletta trainata da minuscoli cavalli di legno. “Corre ormai da far paura”, dice Bonaventura. “Come si fa a fermarlo” e "Più di così si vola” gli fanno coro tutti gli altri. L’allusione è al successo enorme di tirature conseguito dal giornale milanese dedicato ai piccoli. Forse erano altri tempi? O chissà qual era mai il segreto del direttore Silvio Spaventa Filippi… Luisa Negri SPAVENTA FILIPPI: UNA FAMIGLIA DI ARTISTI dal Corriere dei Piccoli alla Biennale di Venezia 13 dicembre 2012-3 marzo 2013 Civico museo d’arte moderna e contemporanea di Masnago - Via Cola di Rienzo,49 Orari: da martedì a domenica 9.30/12.30-14.00/18.00 www.comune.varese.it RUBRICHE Arte M O S T R E E A P P U N TA M E N T I Francesco Murano. “Impressioni ad alta quota” Alighiero Boetti. Mostra Personale Mostra organizzata da Comune di Varese e CAI Varese L’esposizione presenta 36 opere realizzate dall’artista negli ultimi trent’anni di attività, nelle quali il tratto, il disegno e il colore sono diventati la materia essenziale della sua ricerca e che spaziano tra una pluralità di tecniche e di materiali che vanno dai disegni ai ricami, dai collage alle matite su carta, ai grandi acquarelli del Cielo, dai lavori postali alle biro, agli arazzi che rappresentano la sua icona più riconoscibile. Sino al 3 febbraio 2013 Villa Recalcati - Varese - via Albuzzi, 17 - Varese Sino al 22 marzo 2013 Orari: da Martedì a Sabato 10,00-12,30/14,3018,30. Domenica: 10,00-12,00/15,00-18,00 “Esplorazioni /1. Lawrence Weiner, opere 1969-71 dalla Collezione Panza” Questa “mostra gioiello” è volta a realizzare un lucido e preciso progetto espositivo lasciato in eredità da Giuseppe Panza al FAI ed eseguito sotto la super visione del maestro newyorkese. Dal 24 gennaio al 22 febbraio 2013 Villa e Collezione Panza - Varese - P.zza Litta 1 Orari: 10.00-18.00; ultimo ingresso ore 17.30. Ingresso manifestazione: Intero: 9 € (visita mostra, parco e collezione permanente); Studenti: 5 €; Iscritti FAI: 2 €. Per informazioni: Tel. 0332 283960 Mostra fotografica personale di Maurizio Gabbana Dalle fotografie, grazie a quel sapore onirico e magico di un paesaggio colto d'improvviso, quasi di sottecchi, affiora una realtà ai più sconosciuta. Dalle fotografie emerge una visione intima, priva del rumore del giorno. Maurizio Gabbana è il protagonista di una rassegna personale aperta in Villa Morotti a Daverio. Mostra a cura di Rolando Bellini Sino al 28 febbraio 2013 Galleria Villa Morotti - Daverio - Piazza Monte Grappa 9 Orari: da martedì a sabato, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00, domenica dalle 15.00 alle 19.00 I tessuti di Eliscus Elisabetta Cusato inaugura, con una sua antologica, il nuovo anno delle esposizioni alla Farmagallery di Malpensa. Artista con una visione astratta ove la materia intrinseca del tessuto si trasforma in vibrazioni cromatiche e particolari suggestioni. Sino al 31 gennaio 2013 Farmagallery Malpensa T1 Milano, Studio Giangaleazzo Visconti (Corso Monforte, 23) Per informazioni: Tel. 02.795251 [email protected] www.studiovisconti.net Orari: da lunedì a venerdì 11:00 - 19:00. Ingresso libero Le fotografie di Stefano Zardini L’iniziativa presenterà le immagini di uno dei fotoreporter italiani più apprezzati e conosciuti a livello internazionale. La mostra fa luce sull’aspetto Fine Art dell’artista attraverso le foto del progetto M.I.N.E. (Multiple Infringing Nature Expression), nel quale Zardini, partendo da uno scatto, isola un dettaglio del soggetto, lo moltiplica e lo modifica, amplificandone l’effetto e creando nuovi orizzonti espressivi. Dal 24 gennaio al 23 febbraio 2013 Milano, GAMManzoni (via A. Manzoni, 45 - 20121 Milano) tel e fax 02.62695107 - [email protected] www.gammanzoni.com Orari: da martedì a sabato 10-13 e 15-19. Ingresso libero PERCORSI DI LUCE - Tendenze della fotografia contemporanea Una iniziativa ricca di spunti di riflessione, che traccia un confine tra fotografia d’arte, ricerca personale e progettualità. Un progetto ideato dall’Archivio Fotografico Italiano con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Castellanza. Dal 10 febbraio al 3 marzo 2013 Villa Pomini - Via Don Luigi Testori, 14 - Castellanza (Va) - Per informazioni: Claudio Argentiero [email protected] - [email protected] www.archiviofotografico.org Orari: da venerdì e sabato 15.00/19.00 - domenica 10.00/12,30 15.00/19.00. Ingresso libero Orari: tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00 A cura di Maria Postiglione 82 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 RUBRICHE Arte FAMILIA OPUS CAEMENTICIUM: ARTE, CULTURA, TECNICA, SCIENZA E SOCIETÀ Il museo della ceramica di Laveno Mombello allarga i suoi orizzonti alla scena artistica contemporanea con una mostra che chiama a raccolta artisti dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Il titolo di questa mostra, vuole proprio evidenziare l’importanza della famiglia come nucleo fondamentale e naturale della società, nonché come struttura di solida e stabile aggregazione dei suoi componenti. Sino al 10 febbraio 2013 MIDeC - Museo Internazionale Design Ceramico - via Lungolago Perabò, 5 - Cerro di Laveno Mombello - VA Orari: martedì 10.00 12.30, da mercoledì a domenica 10.00-12.30 / 14.30-17.30. Chiuso il lunedì. Ingresso a pagamento Per informazioni: MIDeC - Museo Internazionale Design Ceramico - tel +39 0332625551 - fax +39 0332666530 - [email protected] www.midec.org Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 83 lll#hijY^d\^gVhdaZ#Xdb L’ESTERO TI PESA? PROVEX TI SOLLEVA! Dal 1975 al fianco delle imprese che pensano che i confini non siano il traguardo ma l’inizio della propria attività CHIAMA IL NUMERO 0331 774377 OPPURE VISITA IL SITO WWW.PROVEX.IT Tutti pazzi per il cake design Tra romantici fiori di zucchero e vere e proprie sculture, la cake design mania è anche a Varese. S e il nome di Buddy Valastro, meglio noto come The Cake Boss, evoca in voi immagini di torte bouquet multipiano, sculture di pasta di zucchero dalle forme più curiose, persino di auto a misura naturale o modellini di isole vulcaniche che eruttano cioccolato, siete sicuramente fan del pasticcere italo-americano, più famoso in tutto il mondo, anche grazie all'omonimo reality. Con una strizzata d'occhio alla creatività tutta americana, con radici anglosassoni, e al sapore made in Italy che - difficile smentirci - resta ancora inarrivabile, la passione per il cake design sta spopolando anche da noi, ormai da qualche anno. Il cake designer è diventato una figura professionale riconosciuta e anche piuttosto ricercata, almeno a sentire gli interessati e fioccano le proposte di corsi ludici o di formazione vera e propria e le manifestazioni dedicate richiamano un vasto pubblico. Nel 2011, a Verona, nasce addirittura l'Associazione Italiana Cake Designers “come espressione del libero associazionismo di persone accomunate dall'interesse per il cake design e la sugar art.” Moda passeggera o disciplina (come definita proprio dall'associazione) destinata a durare nel tempo, la decorazione di torte e dolci esercita un fascino senza pari. Tra ricchezza di colori e forme, spesso si può parlare di vere opere d'arte, che spiace intaccare... Il successo sta Creatività nel talento di chi riesce a anglosassone e coniugare fantasia e manualità in sapore made in maniera inedita, ma anche nel Italy: il cake fatto che, con estro e creatività, si design spopola può stupire, emozionare e anche da noi. soddisfare un pubblico di tutte le età. Basta “googlare” per farsi un'idea delle curiosità realizzate dai migliori cake designer internazionali: da una buffa espressione di Spongebob a Peppa Pig, star del momento, è molto facile accontentare i più piccoli. Ma nel campo fashion, le proposte non sono da meno, con commestibili Vuitton a grandezza naturale, fino a trucchi di ogni tipo e forma. E per i signori? Provate a dare un'occhiata alla quantità di torte Apple e Samsung, senza contare la varietà infinita di social media cupcake. Per non parlare del settore del wedding o di cerimonie varie. La domanda, però, sorge spontanea e legittima: l'occhio è meravigliosamente appagato, ma il gusto? Se siete fan del nostro Buddy, sarete rimasti perplessi di fronte ai chili di pasta di cereali simil cartonato, usati come struttura di torte ricoperte di pasta di zucchero, glasse e Spongebob e Peppa Pig cioccolati, la cui per i bimbi. Vuitton per le lavorazione può durare madri. E per i papà, total anche parecchie hi tech. Di zucchero e giornate. Lasciamo a chi RUBRICHE Di moda glassa, ovviamente. potrà la prova assaggio del Boss, ma vi sveliamo che “a casa nostra”, la cultura del palato ha la meglio su materiali che indubbiamente garantiscono più solidità e resistenza. Insomma, si concilia arte e sapore e si punta sulla qualità degli ingredienti e sulla genuinità di pan di Spagna preparati alla maniera tradizionale. Difficilmente troverete in Italia la Bumblebee Camaro dei Transformers a grandezza naturale, ma sicuramente assaggerete una torta bella e anche buona. Come si diventa Cake designer? Le occasioni per imparare l'arte sono molte e, sicuramente, in aumento. Il curriculum di Stefania Cernuto di Laveno, da solo, è un esempio di come ci si possa inventare un mestiere con talento, impegno e un pizzico di coraggio. Stefania Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 85 RUBRICHE Di moda (autrice delle “opere” fotografate in questo articolo) sta, infatti, per realizzare il suo grande sogno, aprire una american bakery con il suo nome: Le Torte di Stefania. Occupata in tutt'altro settore, qualche anno fa decide di mettersi alla prova in una di quelle imprese che, da fuori sembrano semplici, ma per una mamma, La torta è reale; il marketing virtuale. La vetrina di professionisti o aspiranti tali è on line, dai blog a facebook. 86 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 Niente Camaro dei Transformers a grandezza naturale, ma da noi la torta è bella e...buona. possono essere davvero ardite: preparare la torta di compleanno del figlio. La manualità e la fantasia non le mancano e, per gioco, si lancia alla scoperta dei tutorial sul web. Dalla curiosità, alla passione il passo è breve. Un po' meno quello da mamma autodidatta, a professionista del settore: i risultati, però, arrivano e la cake designer delle Valli, riesce ad aprire il suo primo laboratorio di successo a Rancio Valcuvia. A giorni, l'attività si trasferirà a Ponte Tresa, alla prova anche dei palati transfrontalieri: qui, accanto al laboratorio, sorgerà finalmente un negozio vero e proprio, omaggio all'America, dove trovare anche i classici bicchieroni da bevanda o i coloratissimi cupcake. Con una chicca: corsi di pasticceria per bambini e, in futuro, chissà, per adulti. Una storia comune a molte star del cake design, che sottolinea anche un altro aspetto di questo mestiere: il prodotto è reale, ma il marketing è virtuale. La vetrina di Stefania, di professionisti vari o aspiranti tali è tutta on line, dai blog a facebook. L'arte oggi si impara anche a scuola, sia che ci si voglia semplicemente dilettare o che si ambisca ad imparare un mestiere. Agli aspiranti corsisti, va però detto che la figura del cake designer non è ancora formalmente Nella cornice dello riconosciuta dalla legge, il Sheraton di che spiega, oltre al resto, la Malpensa, a varietà dell'offerta formativa. maggio, il terzo Sul territorio varesino l'entusiasmo non manca. Cake Design Italian Tanto che qui si tiene una Festival. delle più prestigiose manifestazioni dedicate al tema nella elegantissima e strategica cornice dello Sheraton di Malpensa: il Cake Design Italian Festival. Ormai alla terza edizione, è un punto di riferimento assoluto per gli appassionati. Quest'anno l'appuntamento, che si terrà a fine maggio, promette grandi sorprese e novità, con una sezione dedicata tutta ai bambini. Anche a Varese nascono idee originali, come la benefica gara di torte organizzata al Bar La Cupola o imprese creative. Unica è l'idea della Casa di Massy che nasce dal progetto di cinque donne di conciliare esigenze di famiglia e ambizioni lavorative. Sempre per quanto riguarda i corsi, non manca nemmeno la fantasia organizzativa. Solo per farvi degli esempio e stimolare il vostro appetito, vi suggeriamo, di visitare il sito di Sweet Cakes che organizza corsi per i vari livelli di preparazione presso il Centro Convegni Luxury Hotel MO.OM Olgiate Olona o di curiosare nell'affascinante programma della Sweet Sins Bakery di Gazzada Schianno. Silvia Giovannini RUBRICHE Musica Musica senza frontiere La musica come percorso di crescita dai 2 ai 15 anni. “T re cose sono necessarie per un Il linguaggio delle note diventa L’associazione ImmaginArte, esecutore: l'intelligenza, il cuore, linguaggio comune e divertimento. nata nel 2004 a Tradate, è le dita”. A dirlo era Wolfgang Amadeus L’impegno e la costanza sono elementi oggi punto di riferimento per fondamentali, così come la Mozart, uno dei più grandi compositori chi vede nell’approccio con la partecipazione attiva della famiglia di tutti i tempi. Una definizione delle musica, non solo l’imparare a nello studio dei figli”. musica che ancora oggi, a distanza di leggere uno spartito, ma Un metodo, quello adottato dagli anni, può essere considerata vera e insegnanti dell’associazione attuale. Che si parli di musica classica, qualcosa di più. ImmaginArte, che si basa sugli studi di di rock, di punk o di hip-hop sembra che Shinichi Suzuki, violinista giapponese il buon musicista nasca dall’intreccio della che nelle prima metà del ventesimo secolo fonda un passione e dello studio. E per questo non c’è età. La nuovo approccio alla musica per i giovani compositori. Il musica infatti può essere un viaggio di emozioni ma tutto si basa sul concetto di “imitazione”: ovvero il anche di educazione, socializzazione e crescita, bambino imita ciò che gli viene mostrato e può soprattutto per coloro che decidono di affrontare un apprendere ritmica ed elementi della musica. “Il percorso di studio fin da bambini. A confermarlo è Carlo bambino piccolo possiede delle potenzialità enormi Taffuri, direttore dell’associazione ImmaginArte, nata nel perché il suo cervello è in formazione e la sua 2004 a Tradate e oggi punto di riferimento per chi vede evoluzione, lo sviluppo del talento (che non è innato) e nell’approccio con la musica, non solo l’imparare a delle abilità dipendono essenzialmente dagli stimoli che leggere uno spartito, ma qualcosa di più. “Partiamo dal concetto che suonare è come parlare quindi, a qualsiasi vengono forniti in età precoce, precocissima. - continua Taffuri -. Qualunque predisposizione genetica può essere età, l’approccio con la musica è possibile. Per il potenziata, sviluppata o inibita da un ambiente ricco o bambino la musica, insegnata con la giusta povero di stimoli specifici”. metodologia, diventa fin da subito qualcosa di naturale. Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 87 RUBRICHE Musica quindi l’asse in cui si svolgerà questo progetto, dando Lo studio del violino, viola, violoncello e pianoforte vita ad un messaggio di cultura e di umanità a livello all’associazione ImmaginArte diventano quindi un internazionale. Sarà invece “compito” della percorso per imparare la musica, ma soprattutto un VaresEnsemble (naturale evoluzione della già esistente “I percorso di crescita. “Il metodo fornisce al bambino degli strumenti che gli permettono di avere capacità di Musicisti Estensi”) , l’orchestra composta da attenzione maggiore in tutti i settori professionisti, quello di diffondere e della vita, ma anche più facilità nel avvicinare sempre più persone alla Lo studio del violino, viola, rispetto delle regole e nel rapporto musica classica con un tour violoncello e pianoforte con le autorità e con gli altri”. internazionale. “Abbattere le 'frontiere' all’associazione ImmaginArte All’associazione ImmaginArte significa anche questo - spiega il diventano un percorso per quindi, si può imparare la musica direttore di ImmaginArte - eliminare imparare la musica, ma quei preconcetti che vedono la classica fin dai 9 mesi con il corso “Music soprattutto un percorso di crescita. come un genere lontano e difficile”. Lullaby” dove Mozart e Bach Infine, e non meno importante, è il diventano il sottofondo di una progetto di solidarietà che ha preso il lezione che insegna al bambino a nome di “Una Primavera per…”, altro esempio concreto riconoscere il ritmo. Più avanti, si cresce con i sonetti di della capacità delle musica di abbattere le frontiere. Vivaldi in un percorso singolo o in gruppo. Alla ImmaginArte infatti, ha sviluppato una rete di solidarietà conclusione del percorso, verso i 15 anni, c’è poi chi che vede alcuni conservatori italiani impegnarsi nel decide di intraprendere la carriera di musicista e chi raccogliere fondi da destinare a situazioni culturalmente invece continua a seguire la musica come una passione. difficili. I concerti infatti, diventano il mezzo per la Ma non è tutto. L’Associazione ImmaginArte infatti, negli costruzione di un salone della musica in Monzambico, anni ha sviluppato anche il concetto di musica come ad esempio, o il mezzo per sostenere il progetto “Music mezzo di aggregazione e di conoscenza e ha così for live” dell’associazione Anpil Onlus che istituisce borse pensato ad un progetto dal titolo “Musica senza di studio musicali per alcuni allievi di Haiti, dopo che la frontiere”. Nel 2013 infatti, la UKOM - United Kinds Of loro terra è stata colpita dal terremoto come è successo Music, l’orchestra composta dalle giovani voci della nel 2010. Impegno che continuerà anche nel 2013. scuola, sarà chiamata a suonare con tanti bambini di Esempi che fanno pensare ad una frase del violoncellista tutto il mondo. “Il progetto si basa sull’idea di aprire le “frontiere” tra i popoli attraverso la musica. - continua Pablo Casals: ”La musica salverà il mondo”. Taffuri - Questi “gemellaggi” vogliono essere un Adelia Brigo occasione di crescita, a livello umano e musicale, per ogni piccolo musicista”. Roma, Parigi e New York sarà 88 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 Musica RUBRICHE BLUE CARPET I Concerti di Villa Bossi a Bodio Lomnago. Prosegue nel 2013 la collaudata rassegna concertistica organizzata dall'Associazione Musicale villa Bossi di Bodio Lomnago. Si tratta di concerti eseguiti da giovani artisti e dai professori d'orchestra dell'Accademia Villa Bossi che promuove, con un intenso programma di alto perfezionamento, la carriera di giovani talenti musicali. Per sostenere l'Accademia è previsto che il pubblico possa lasciare, al termine dei concerti, un liberalità. Ulteriori informazioni: Associazione Musicale Villa Bossi - via Bossi, 33 - 21020 Bodio Lomnago (Varese) tel. 39 0332 969059 - www.accademiavillabossi.it - [email protected] Sabato 2 Febbraio 2013 Nonchalance Alex Bioli Quartet Standard 50&60, swing, bossanova, blues, ballads, bebop, hard bop Sax tenore, pianoforte, batteria, contrabbasso Sabato 9 Febbraio 2013 L’altro Violoncello Sigiswald Kuijken J.S. Bach Violoncello da spalla Sabato 16 Febbraio 2013 Chopin e il suo Pianoforte Gianmaria Bonino F. Chopin Pianoforte originale Pleyel 1844 Sabato 2 Marzo 2013 Serenata Varvara Manukyan e Marjorie Pfister Fr.X. Mozart, Fr.A. Hoffmeister, L. van Beethoven Clavicembalo Zell e flauto traversiere Sabato 16 Marzo 2013 L’Europa al Cembalo Bruno Procopio G. Picchi, J.P. Rameau, C.P.E. Bach Clavicembali Grimaldi e Ruckers W.A. Mozart Violino violoncello e fortepiano Walter Sabato 20 Aprile 2013 (Santuario del S.Crocifisso) L’Universo del Clavicordo Michele Chiaramida J. Pachelbel, J.S. Bach, G. Frescobaldi Clavicordi Anonymous e Hubert Sabato 4 Maggio 2013 Il Corno naturale nella Sonata Fossheim e Steinar Granmo Nilsen N.v. Krufft, F. Ries, F.I. Danzi Fortepiano e corno Sabato 18 Maggio2013 (Chiesa di S. Maria Nascente) La Serenata “Gran Partita” Lorenzo Coppola (direttore) W.A. Mozart Orchestra di fiati Sabato 1 Giugno 2013 (Chiesa di S Maria Nascente) Recital Ottavio Dantone J.S. Bach, G.B. Platti, D. Scarlatti, G.F. Handel Clavicembalo Goermans-Taskin Sabato 6 Aprile 2013 Trii di Mozart Olivia Centurioni, Marco Ceccato e Giorgio Tabacco Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 89 RUBRICHE Sport Sannino, Maran, Castori: tris d’assi biancorosso Come vedono il Varese Calcio i suoi tre ultimi allenatori. T re allenatori, ma un'unica panchina. Tre storie diverse, che gli dei del pallone si sono divertiti a intrecciare alle pendici del Sacro Monte al punto da far diventare Varese un luogo del cuore, oltre che di calcio. Giuseppe Sannino, Rolando Maran e Fabrizio Castori, allenatori così diversi eppure uguali, sono stati gli ultimi tre allenatori di questo Varese, ormai da molto tempo sulla cresta dell’onda, tanto che parlare di miracolo, anziché di capacità di far lievitare un progetto, sarebbe un affronto per la società e gli uomini che dall’Eccellenza a oggi, l’hanno costruito. I “tre moschettieri” biancorossi lì abbiamo intervistati in momenti, città e situazioni differenti e nelle loro risposte sono emerse una visone del calcio e un modalità di vivere città, società e squadra, molto simili. Ed è forse proprio questa unità d’intenti condivisa da condottieri diversi per formazione e carriera calcistica, uno dei segreti dell’alchimia vincente biancorossa. GIUSEPPE SANNINO Soffre. Soffre come un dannato perché non può sfamarsi con quello che è il suo pane quotidiano. E questa sua sofferenza la percepisci quasi fisica in chiusura d’intervista quando rivela "di sentirsi fortunato anche in questo momento per me difficile. Mi mancano tanto l’odore dell’erba di un campo di calcio e 11 ragazzi che hanno voglia di imparare e giocare a calcio". Giuseppe Sannino è un leone in gabbia. Ma basta la parola magica Sannino: “In questi anni il Varese ha avuto un suo Dna tattico: il 4-4-2 e questa continuità mi fa dire che lì è nata una scuola”. “Varese” per farlo tornare di colpo a bordo campo, maniche di camicia arrotolate e corde vocali straziate all’impossibile da grinta e urla che in quel corpo proprio non vogliono stare. Ultima serie del calcio professionista e classifica che 90 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 RUBRICHE Sport piange. Mister Sannino, partiamo dal fondo? Carmignani aveva lavorato bene, ma purtroppo raccolto poco. Sogliano mi chiamò e mi propose un contratto che, a detta di tutti, solo un pazzo avrebbe potuto accettare: 35 mila euro fino a fine anno. Accettai, perché non ce la facevo più a stare senza panchina, però feci mettere l’opzione del raddoppio di quanto pattuito se fossi arrivato primo. Lì nacque il sogno. E pensare che solo sette giorni prima avevo visto dalla tribuna Como-Varese. Ero lì per osservare entrambi, perché anche i lariani mi avevano pre allertato. Cosa ricorda, ancor oggi, di quell’esordio a Masnago? Le curve del Franco Ossola chiuse e il grigio del cemento delle tribune: a vederci venivano in pochi. Quando me ne sono andato da Varese allo stadio c’erano 10 mila persone, ovvero più che al palazzetto. Quando accade una cosa del genere in una città come Varese significa che hai mosso il cuore di una città intera. E io quel cuore gigante biancorosso lo sentivo ogni domenica che giocavamo in casa. Mi piaceva arrivare allo stadio in macchina, vedere la gente che come noi si preparava alla partita. Quel contatto mi trasformava, anzi ci trasformava. A Varese cambiano i mister, ma ci si continua a divertire. Qual è il segreto? La società. Luca Sogliano prima e Rosati poi. Silvio Papini e tutti gli altri, fino al magazziniere. Tutti condividono questo progetto che ha radici solide. Poi c’è la città, la gente che qui vive il calcio in maniera genuina e la domenica scende in campo con i ragazzi. E poi credo che in questi anni il Varese abbia un suo Dna tattico: il 4-4-2 e questa continuità mi fa dire che lì è nata una scuola. Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 91 RUBRICHE Sport ROLANDO MARAN FABRIZIO CASTORI Alla faccia di chi pensa che i trentini siano freddi. Rolando Maran da Trento ci ha messo davvero poco a “sbertucciare” quel luogo comune che disegna chi viene Maran: “Di lavoro da quella regione come ne abbiamo fatto tanto in quei mesi e persone gelide quasi fossero pupazzi di neve. "Ma il merito tutti hanno dato il - rivela l’ex tecnico massimo.” biancorosso che oggi siede, vince e stupisce sulla panchina del Catania - è anche di Varese, città che mi ha accolto e ha tirato fuori quell’aspetto espansivo del mio carattere, che in parte neppure io conoscevo fino in fondo". Chiusa la parentesi Carbone, il regno biancorosso di Maran si apre con il Vicenza, proprio la sua ex squadra. Ricorda? E come faccio a dimenticarlo? Esordio sulla panchina e vittoria. Il massimo per un allenatore. Diciamo che quei tre punti ci fecero capire che avevamo preso la strada giusta. Mister, come Sannino arriva a Varese per via di un esonero e sfiora la seria A. Questioni di corsi e ricorsi vichiani, di coincidenze, fatalità, o cos’altro? Direi merito del lavoro. Ne abbiamo fatto tanto in quei mesi e tutti hanno dato il massimo. Non è stata una stagione tutta in discesa e dopo un bello spunto inziale è arrivata una piccola crisi. E’ lì che abbiamo cambiato marcia, che abbiamo reagito. Mai avvertito il rischio che tutto poteva finire? No, perché qui ho subito sentito la solidità della società. Nel Varese c’è gente che sa scegliere gli uomini e gli allenatori, aldilà di quello che ognuno ci mette, avvertono questo spirito di gruppo e possono lavorare in pace. Quella che nel calcio tutti chiamano “tranquillità”, nel Varese te la trasmettono Rosati, Milanese, Montemurro. Non c’è dirigente che non sia in sintonia. Insomma una bellissima storia, ma senza lieto fine… La promozione ce l’hanno tolta un paio di episodi. La grande amarezza però non può cancellare tutto quello che abbiamo costruito. Cosa si è portato a Catania da Varese? Al Varese e a Varese ho dato, ma anche ricevuto molto. Da Varese sono venuto via più ricco sotto l’aspetto umano. Ho costruito legami che in nessun altro posto in cui ho allenato, anche per più tempo, ero mai riuscito a costruire. Scelsi di abitare in centro perché volevo sentirmi parte della città e se quest’anno la squadra riuscisse a fare meglio dell’anno scorso per me sarebbe una gioia. Anzi, sarei il primo a festeggiare. Vincere non è mai facile, ripetersi è sempre complicato, ribadire concetti e risultati per il terzo anno consecutivo è impossibile quasi ovunque, ma non a Varese. Fabrizio Castori è il terzo “moschettiere” della panchina biancorossa e non è per niente schizzinoso sull’arma da usare per infilzare l’avversario di turno: sciabola, spada o fioretto, tutto va bene, perché l’importante è che l’affondo lasci il segno. Arrivare dopo Sannino e Maran si rischia di restare ustionati. Chi gliel’ha fatto fare? Chi mi ha preceduto ha fatto cose straordinarie e per me questa continua a essere una bella sfida. Diciamo che Castori: “Oggi il sono stato scelto. Oggi il Varese ha una Varese ha una struttura struttura societaria e societaria e tecnica ben tecnica ben consolidate. I dirigenti sanno consolidate.” molto bene quali caratteristiche deve avere l’allenatore del Varese. E per quanto mi riguarda interpreto il calcio come Sannino, ma anche come Maran, con grinta e in modo sanguigno. Il cammino è ancora lungo e nella prima parte di stagione avete vissuto una piccola crisi risolta alla grande. Il peggio è passato? Le insidie in questo campionato non mancano mai. L’importante è saper ribaltare le negatività. Andare in difficoltà ci può stare, ma quel che conta è riuscire, proprio in quel momento, a guardarsi negli occhi. E’ lì che vengono fuori gli uomini veri e noi l’abbiamo fatto. Abbiamo fatto della crisi un’opportunità per fare chiarezza, crescere e diventare più forti. Ora questo Varese lo sente più suo? Io il Varese lo sento mio fin dal primo giorno. Sono arrivato e non ho voluto stravolgere nulla, poiché l’ottimo lavoro fatto si è basato sui principi che condivido. Sannino e Maran hanno vinto, convinto e sono saliti in seria A dopo averla sfiorata proprio col Varese. Tutti e due poi sono pronti per festeggiare con lei qualora… Calma, calma. Qui c’è ancora tanto da fare. Stimo Sannino e Maran e li ringrazio per l’augurio che mi hanno inviato. Diciamo che li aspetto e che la mia speranza è andare in A, ma senza cambiare città, provincia e regione. Andrea Della Bella 92 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 Varesefocus. Ovunque con te Diffuso in 17.000 copie cartacee, disponibile in versione sfogliabile sul sito varesefocus.it e con un App dedicata, su iPad, iPhone e piattaforma Android, Varesefocus rappresenta un apprezzato strumento di informazione che, pur mantenendo intatta l’attenzione alla tradizione, volge lo sguardo alle nuove tecnologie. A disposizione degli inserzionisti accanto agli spazi tradizionali sulle copie cartacee, filmati, link e pubblicità dinamica nelle versioni elettroniche. Ovunque tu sei, Varesefocus è con te. w w w. v a r e s e f o c u s . i t Per informazioni: SPI Srl - [email protected] - tel. 0331 774345 - fax 0331 771701 Apple ed il logo Apple sono marchi di Apple Inc., registrati negli Stati Uniti ed in altre Nazioni. iPad è un marchio di Apple Inc.. App Store è un service mark di Apple Inc. Android is a trademark of Google Inc. RUBRICHE In libreria riferimento ai giorni nostri: tra baci-etilometro e lettigheauto blu, un interessante, a volte divertente, confronto con i tempi nostri. Alberi & amore “Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà”. (Bernardo di Chiaravalle) Proviamo a smentirlo? Con un po' d'Amore. Carlo Meazza, Daniele Zanzi ALBERI & VARESE Quirici Ed. 2012 Alberto Angela AMORE E SESSO NELL'ANTICA ROMA Mondadori, 2012 Daniele Pozzi UNA SFIDA AL CAPITALISMO ITALIANO: GIUSEPPE LURAGHI Marsilio, 2012 ALBERI & VARESE “Lo stretto legame che unisce una città ai suoi alberi”. Ci piace aprire questa rubrica, a pochi giorni da San Valentino, con un volume che tratta d'Amore. Questo prezioso lavoro, con un raffinato progetto grafico dello studio Dal Verme Tenti e una copertina dedicata al mitico Piantone - oggetto di un sondaggio sul web -, è dedicato interamente all'Amore, per la natura, ma anche per la Città. Quanti varesini si perderanno, commossi, tra pagine che parlano di storia e di comunità? Emozioni e suggestioni: omaggio agli alberi, silenziosi compagni della nostra vita. AMORE E SESSO NELL'ANTICA ROMA Federico Del Tredici Edoardo Rossetti PERCORSI CASTELLANI DA MILANO A BELLINZONA Nexo, 2012 94 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 Ingredienti saporiti per una ricetta dalla sicura riuscita: la penna è quella di un personaggio ben noto al grande pubblico, che attraversando un periodo della storia già affascinante, affronta un tema che attirerà la curiosità di molti. Il titolo non inganni: più di sesso, che d'amore si parla. Niente di scabroso, comunque, ma abitudini, e persino regole, che fanno sorridere e un continuo UNA SFIDA AL CAPITALISMO ITALIANO: GIUSEPPE LURAGHI Un saggio ricco di spunti interessanti e che rappresenta sicuramente un prezioso esempio di documentata storiografia economica, ma che può essere letto anche con la piacevolezza di un romanzo. La vita e le opere di un personaggio eclettico, manager, ma anche giornalista e scrittore, il cui nome si associa nell'immaginario collettivo, soprattutto, al marchio Alfa Romeo. Interessante excursus di storia d'impresa, e non solo, attraverso la biografia di un uomo fuori dal comune, ripercorre il nostro Novecento, mettendo in luce le anomalie del sistema tra vizi e virtù, talenti dei singoli e condizionamenti derivanti da interessi politici e personalismi. PERCORSI CASTELLANI DA MILANO A BELLINZONA “Questo volume non è l'ennesima guida della Lombardia: si tratta invece di uno strumento che consente di trasformare una gita turistica (e sia pure di turismo intelligente) in un momento di conoscenza.” Condividiamo dalla prefazione un pensiero che ben descrive un lavoro molto ben organizzato e di facile consultazione. Imperdibile per chi è affascinato dal tema dei castelli e vuole approfondire il contesto dello storico ducato di Milano. Naturalmente, c'è molta varesinità (Somma Lombardo è comune capofila del progetto transfrontaliero Castelli del Ducato, in parte italiana). Cultura, storia, arte suddivisi in dieci percorsi tematici. Un bel lavoro che stimola la curiositas. FESTA IN FAMIGLIA “Un anno di occasioni felici da celebrare con chi amiamo”. Difficile non lasciarsi incuriosire da un titolo ben più che furbetto, che strizza l'occhio ai patiti della manualistica, con una predilezione per i temi enogastronomici, ai talenti creativi ma anche ai... gossipari. Il volume è piacevole e ben illustrato. Non sfugge l'operazione commerciale. Nemmeno all'autrice che così introduce: “Stupisce un po' ritrovarsi famosa a neppure trent'anni (se “famosa” è la parola giusta), per merito di tua sorella, tuo cognato e del tuo sedere”. Noblesse oblige e Pippa ne approfitta per costruirsi un mestiere. Se non l'avete regalato a Natale, un'idea per la festa degli Innamorati. GALLARATE LUCI DELLA CITTA' Un lavoro sui generis, inserito nella Collana Galerate e arricchito dai testi di Beniamino Bordoni, che letteralmente mette in luce angoli nascosti della Città e ne accende, in maniera inedita, altri noti. Luci e ombre (una, quella dell'autore), una città che dorme, accanto ad un'altra ben sveglia, il fascino della storia accanto all'energia del centro commerciale. Un lavoro che sa di passione: da sfogliare, lasciandosi guidare dalle emozioni, per scoprire che, a volte, basta cambiare punto di vista per cogliere qualcosa di nuovo. Agli appassionati di fotografia, una nota sul metodo, tra modernità hi tech e tradizione. La scelta? Noi non ve la sveliamo, come non vi sveliamo in quali foto gli autori compaiono. Un libello dalle molte sorprese. L'AVVENTURA DELLA FAMIGLIA Storia di una coppia e, poi, di una famiglia. Volti, e firme, note della società varesina, lui docente, lei insegnante e conduttrice radiofonica, sposati da ben 37 anni. Il libro affronta il tema del matrimonio, dall'innamoramento alla maturità, passando per i figli e con il punto di vista dell'appartenenza alla comunità cristiana. Storia di una famiglia normale? Più che altro, un'avventura. Dalla vita privata all'incontro con i fidanzati e con le coppie in difficoltà, un'esperienza d'esempio per molti. Con un filo rosso: la riconoscenza per una felicità che non è solo frutto di amore, impegno e buona volontà, ma anche, e soprattutto, di una Grazia ricevuta. Pippa Middleton FESTA IN FAMIGLIA Tea, 2012 RUBRICHE In libreria Giampaolo e Angela Cottini L'AVVENTURA DELLA FAMIGLIA Ares, 2012 Salvatore Benvenga GALLARATE LUCI DELLA CITTA' Prodigi, 2012 TUTTI COLPEVOLI IL RESPIRO DEL LAGO Due segnalazioni per gli appassionati dei generi “ad alta tensione”, entrambi romanzi di lago, palcoscenico perfetto per atmosfere noir. Il primo, edito nel 2011, è ambientato in un paese immaginario tra Varese e Luino. Il ritrovamento di un cadavere, una misteriosa morte bianca, un commissario scontroso e i suoi colleghi sono gli ingredienti di partenza della storia. Il secondo, opera dell'eclettico bustocco Armiraglio, è un thriller psicologico, di recente uscita. Un uomo, una donna, inattese confidenze e l'epilogo a sorpresa. Sergio Cova TUTTI COLPEVOLI Pietro Macchione editore Elio Armiraglio IL RESPIRO DEL LAGO Pietro Macchione editore C'ERA UNA VOLTA Fiabe e leggende nella terra dei laghi. Una suggestione del Salvini, in copertina, introduce quest'omaggio alla tradizione popolare. Sapori e saperi di piccolo mondo antico nostrano. Curiosamente, il lavoro di Stadera segue quello dedicato ai proverbi, citato anche in queste pagine: Luigi Stadera C'ERA UNA VOLTA Menta e Rosmarino, 2012 Anno XIV - n.1/2013 - VARESEFOCUS 95 In libreria RUBRICHE una sorta di percorso nella storia e nella cultura locale, da un punto di vista popolare e genuino. Favole di casa nostra che, insieme, fanno sorridere ed educano. Piaceranno anche ai bambini. IL QUADRATO DEL CERCHIO Giancarla Giorgetti IL QUADRATO DEL CERCHIO Nuova Editrice Magenta, 2012 “In fondo, c'è sempre un'altra possibilità, l'importante è crederci veramente”. Al suo primo lavoro, segnalato al Premio Guido Morselli 2012, l'autrice varesina propone, come da titolo, una storia ricca di enigmi e nodi da sciogliere. Ad affrontarli, Chiara, ragazza comune ma dal non comune intuito estranea al mondo di poliziotti e investigatori. Fluido, ben scritto e ricco di sorprese, piacerà agli amanti del genere. Silvia Giovannini (in collaborazione con la LIBRERIA del Corso di Varese) MUSICA IMPRESSIONS OF LOVE Romanticismo a go go: per chi ancora non conoscesse il suo lavoro, Chris Botti è compositore e trombettista americano. Talentuoso e affascinante, vincitore di un Grammy, Botti collabora con musicisti e cantanti da generi più disparati, come Andrea Bocelli, Steven Tyler o Michael Bublé. Noi vi suggeriamo Impressions, in cui, tra le altre rivisitazioni, c'è una splendida versione di Over the rainbow, con la voce inimitabile di Mark Knopfler. Non solo San Valentino, in questo periodo, ma anche la musica di Sanremo: nell'attesa di vederla sul palco dell'Ariston, se siete fan di Xfactor e di Chiara Galiazzo, la vincitrice della sesta edizione, potete ascoltarla nel singolo Due Respiri, firmato da Eros Ramazzotti. Chris Botti IMPRESSIONS Universal, 2012 Chiara DUE RESPIRI RCA/Sony, 2012 IL LAVORACCIO “Non si può certo dire che l’artigianato non sia un lavoraccio”, afferma Davide Ielmini nella prefazione al volume di Mario Braga, titolare di una piccola impresa gallaratese del tessile per la casa, autore di un volume denso di riflessioni positive non solo sul ruolo sociale dell’impresa ma anche sulla dimensione esistenziale dell’imprenditore. “L’impresa - afferma Braga - non è una corsa a circuito, ma a tappe ed è l’imprevisto a rendere l’avventura unica. E il valore dell’impresa non è quello del profitto ma quello della scoperta umana, che è, in fin dei conti, continua sorpresa di fronte a ciò che non si conosceva. E sarebbe bello - aggiunge - che i giovani si lasciassero catturare da questo formicolio della curiosità: chiedere, approfondire, incalzare”. Il lavoraccio diviene allora un vezzeggiativo, un complimento, una definizione della passione. Lavoraccio è ciò che si vive quotidianamente, ma non lo si subisce. Non c’è nulla di più eccitante di un lavoro che permette a colui che lo compie di decidere, praticamente, ciò che fare e non fare della sua azienda. (M.L.) Mario Braga - IL LAVORACCIO Pietro Macchione Editore 96 VARESEFOCUS - Anno XIV - n.1/2013 Unione degli Industriali della Provincia di Varese teamwork-eu.it Sosteniamo le Imprese partendo dalle più piccole. Concentrata sull’attenzione al cliente SPI, la società di servizi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, offre servizi di consulenza su formazione, qualità, ambiente, sicurezza, finanza e modelli organizzativi ex D.Lgs. 231/01 SPI - Servizi & Promozioni Industriali s.r.l. - Società Unipersonale I - 21013 Gallarate VA - Via Vittorio Veneto 8/D t. +39 0331 774345 fax +39 0331 771701 - [email protected] www.percorsi-spi.it Centro Porsche Varese