BE I _ I N
F 0 _ 0 3 _ 1
9 8 0 _ 0 2 2 _ I T -
BEI Information
Année : 1980
Numéro : 022
Langue : IT
Banca Europea per g l i Investimenti
[]r^fìr^r^r^-^mr-rn/^-\r^n
UIJUÜ®UUUÜ(1]SD®ULID
. V^'^"" Den europaeiske Investeringsbank
^ 4 j r \" Europäische Investitionsbank
""
" European Investment Bank
:^-.—Italic
%^^if}p^
—
Europese Investeringsbank
N.22 · Luglio 1980
ISSN 0250-3905
Seduta annuale del Consiglio dei governatori
il Consiglio dei governatori della Banca Europea per gli
Investimenti, c o m p o s t o di un ministro per ciascun
Paese membro della Comunità Europea, ha t e n u t o la
sua s e d u t a annuale a Lussemburgo, il 9 giugno scorso,
s o t t o la presidenza di René Monory, governatore per la
Francia.
Il Consiglio tia approvato la relazione annuale della
Banca nonché 1 c o n t i economici per l'esercizio 1979,
nel c o r s o del quale le operazioni di finanziamento
sono
notevolmente
aumentate
raggiungendo
i
3 071,1 milioni di u.c. con un incremento del 4 0 %
Si riportano in appresso i punti salienti della dichiarazione del presidente della Banca, Yves Le Portz, dinanzi al Consiglio dei governatori:
L'anno scorso la Banca ha sensibilmente accresciuto il volume delle sue
operazioni nei Paesi membri. Quest'
incremento, che fa seguito ad una
forte progressione dei finanziamenti
nei due anni precedenti, risponde
all'invito del Consiglio Europeo a sviluppare l'attività della nostra istituzione per contribuire alla ripresa degli
investimenti, alla riduzione della disoccupazione e ad una migliore convergenza delle economie nazionali
dei Paesi della Comunità.
1 nuovi finanziamenti accordati su risorse proprie sono ammontati a
2 281 milioni di unità di conto: la
In questo numero
Seduta annuale del Consiglio dei
governatori
— Dichiarazione del Presidente
— Prospettive
dell'attività
finanziamento e di raccolta
di
— Previsto un nuovo aumento del
capitale
pp. 1-4
Come tenersi al corrente
a t t i v i t à della BEI
— alcune domande
sulla Banca
e
sulle
risposte
pp. 4-8
r i s p e t t o ai 2188,3 milioni del 1978 (v. riquadrato a
pag. 2).
Per q u a n t o concerne le p r o s p e t t i v e di attività a medio
termine, I governatori hanno preso nota di un r a p p o r t o ,
p r e s e n t a t o dal Consiglio dì amministrazione, in cui vengono esaminati i possibili sviluppi t a n t o all'interno
q u a n t o fuori della Comunità.
Tenuto c o n t o di q u e s t e p r o s p e t t i v e , il Consiglio di a m ministrazione presenterà al Consiglio dei governatori,
nel corso del 1981, delle p r o p o s t e circa un nuovo a u mento del capitale della Banca (').
Banca ha inoltre firmato, a titolo del
Nuovo Strumento Comunitario di Prestiti e Mutui, i primi contratti di mutuo
per conto della Comunità, elevatisi a
277 milioni di u.c.
Il totale dei finanziamenti nei Paesi
membri è aumentato, a prezzi correnti, del 3 0 % rispetto al 1978 e
delI'SS % rispetto al 1977.
I finanziamenti sono stati concentrati,
per oltre i due terzi, nelle regioni
meno favorite della Comunità, principalmente in Italia, nel Regno Unito ed
in Irlanda.
In Italia ed in Irlanda la maggior parte
dei mutui — per complessivamente
878 milioni di u.c. — ha fruito del contributo in conto interessi del 3 % istituito nel quadro del Sistema Monetario Europeo ('). La Banca ha cosi impegnato negli ultimi quattro mesi dell'esercizio, con i finanziamenti concessi in questi due Paesi, la quasi totalità dell'importo stanziato per l'intero anno, nel bilancio della Comunità, per detti contributi.
Delle operazioni della Banca vanno
segnalati, in particolare, altri tre
aspetti:
1. Il 4 5 % del totale dei finanziamenti nei Paesi membri, ossia 1 146
milioni di u.c., è stato destinato ad investimenti nel settore dell'energia,
principalmente per ridurre le importazioni di petrolio nella Comunità. L'insieme degli investimenti che la Banca
ha contribuito a finanziare negli ultimi
tre anni, cioè dal 1977 al 1979, in questo settore dovrebbe consentire di ri-
durre le Importazioni di petrolio nella
Comunità di circa 38 milioni di tonnellate all'anno, pari air8 % delle importazioni del 1979.
2. I crediti destinati allo sviluppo
della piccola e media industria, quelli
cioè che permettono di creare un
maggior numero di posti di lavoro,
sono quasi triplicati numericamente e
raddoppiati quanto all'importo, passando ad oltre 130 milioni di u.c.
(') Il capitale sottoscritto è attualmente di
7 087,5 milioni di u.c., di cui 911,25 effettivamente versati ο da versare, dopo l'ul­
timo aumento deliberato con decisione
del Consiglio dei governatori del 19 giu­
gno 1978. L'adesione della Grecia alla Co­
munità ed alla Banca a partire dal 1 gennaio prossimo porterà il capitale a 7 200
milioni di u.c.. di cui 925,71 milioni versati
ο da versare.
(') Con decisione del Consiglio delle Co­
munità Europee, un abbuono d'interesse
del 3 % a carico del bilancio della Comunità può essere accordato a favore di taluni finanziamenti concessi su risorse proprie delia BEI ο su quelle del Nuovo Stru­
mento Comunitario, dal 1979 al 1983, nei
Paesi membri meno prosperi della Comu­
nità che partecipano a pieno titolo al Sistema Monetario Europeo (sono cosi designate l'Irlanda e l'Italia). Tali mutui a
tasso agevolato devono essere concentrati sui progetti d'infrastruttura (compresi
quelli energetici) che contribuiscono a risolvere i principali problemi strutturali nei
Paesi interessati nonctié a ridurre le disparità regionali ed a migliorare la situazione occupazionale; la decisione di ammissibilità dei progetti all'abbuono viene
presa dalla Commissione.
3. L'insieme degli investimenti al
cui finanziamento la Banca ha contri­
buito nel 1979 dovrebbe assicurare
direttamente la creazione ο la salva­
guardia di circa 35 000 posti di lavoro
permanenti. D'altra parte, gli effetti
temporanei sull'occupazione prodotti
dai lavori e dalle forniture necessari
alla realizzazione di questi investi­
menti possono essere valutati a circa
500 000 persone/anno, ossia l'equiva­
lente di circa 145 000 posti di lavoro
nei primi due anni e un numero pro­
gressivamente decrescente negli
anni successivi; tenuto conto degli
effetti analoghi dei progetti finanziati
nel corso dei due esercizi precedenti,
probabilmente il numero di persone
alle quali è stato assicurato un lavoro
nel 1979 è di 360 000 circa.
Anche i finanziamenti fuori della Comunità sono considerevolmente aumentati, passando da 222 milioni di
u.c. nel 1978 a 513 milioni nel 1979,
cosi ripartiti:
— 86 milioni di u.c. per il proseguimento dell'attività nei Paesi d'Africa,
dei Caraibi e del Pacifico a titolo della
prima Convenzione di Lomé;
— 427 milioni di u.c. per la rapida
esecuzione dei Protocolli finanziari
concernenti la Grecia, il Portogallo, la
Turchia, i Paesi del Maghreb, del Mashral< e Malta, che sono entrati in vigore alla fine del 1978 ο all'inizio del
1979.
È da notare il sensibile aumento dei
finanziamenti volti a contribuire all'autonomia energetica dei Paesi beneficiari.
Gli interventi della Banca in questi
Paesi hanno offerto l'occasione di raifforzare, grazie a numerosi cofinanziamenti, la cooperazione con diversi organismi di aiuto allo sviluppo dei
Paesi membri nonché con la Banca
Mondiale, le banche regionali di sviluppo e i fondi arabi.
Beninteso, la Banca ha applicato
_nelja scelta dei progetti e^nell'istruttoria dei loro aspetti tecnici, economici
e finanziari, il rigore abituale.
1 prestiti della Banca sui mercati dei
capitali hanno raggiunto nel 1979 i
2 481 milioni di u.c., importo superiore del 27 % a quello del 1978 e del
114% a quello del 1977. Questi prestiti sono stati contratti per il 41 % in
dollari USA, il 22% in marchi tedeschi, Ι Ί 1 % in fiorini olandesi, Γ8 % in
franchi francesi e il 6 % in altre mo­
nete comunitarie, mentre la parte re­
stante è costituita da yen, franchi
svizzeri e scellini austriaci.
Il saldo attivo del conto profitti e perdite dell'esercizio si è elevato a 141,9
milioni di u.c., che rappresentano essenzialmente la rimunerazione dei
fondi propri della Banca (capitale e riserve) utilizzati nei finanziamenti ο
I finanziamenti accordati dalla Banca Europea per gli Investimenti nel
1979 hanno raggiunto complessivamente i 3 071,1 milioni di unità di
conto, contro 2 188,3 milioni nel 1978 e 1 571,5 milioni nel 1977.
Per investimenti nella Comunità sono stati accordati 2 558,2 milioni, di
cui
— 2 281,2 milioni su risorse proprie (cioè, per la maggior parte, sui proventi dei prestiti che la BEI emette sui mercati dei capitali), e
— 277 milioni su risorse del Nuovo Strumento Comunitario di Prestiti e
Mutui-Sportello Ortoli (v. in appresso).
I finanziamenti concessi fuori della Comunità, nei Paesi che hanno firmato con la CEE accordi di associazione ο di cooperazione, si sono ele­
vati a 512,9 milioni, di cui 420,9 su nsorse proprie e 92 su risorse di bi­
lancio gestite a nome della Comunità.
Al 31 dicembre 1979 il bilancio ammontava a 12 215 milioni di u.c., contro 9 645 milioni a fine 1978. 1 fondi propri della BEI (capitale versato, riserve ed accantonamenti) si elevavano alla stessa data a 1 342 milioni di
u.c., contro 1 162 milioni a fine 1978. Il debito consolidato era di 8 547
milioni (6 715 milioni a fine 1978), il totale dei mutui e delle garanzie in
essere di 10 326 milioni (contro 8 353).
Il Nuovo Strumento Comunitario di Prestiti e iVIutui
La Commissione delle Comunità Europee è stata autorizzata dal Consiglio delle Comunità Europee ad emettere prestiti sino a concorrenza di
un miliardo di unità di conto europee, a nome della CEE, per promuovere gii investimenti nella Comunità. La Commissione decide sull'ammissibilità dei progetti al finanziamento sulla base delie direttive fissate
dal Consiglio delle Comunità Europee. La BEI riceve le domande di finanziamento, le esamina secondo i criteri da essa abitualmente applicati, delibera sulla concessione del finanziamenti e sulle condizioni e
quindi li amministra a nome, per conto ed a rischio della Comunità. La
prima «tranche» di 500 milioni di u.c. è stata destinata a progetti nei settori delle infrastrutture e dell'energia.
nella tesoreria della nostra istituzione. Questo saldo attivo deve permettere sia di costituire gli accantonamenti richiesti che di dotare i fondi
di riserva degli importi necessari al
mantenimento in valore reale dei
fondi propri, la cui gestione è stata affidata alla Banca dagli Stati membri,
rispondendo cosi alle esigenze della
sana gestione di una istituzione
senza fini di lucro.
Tenuto conto delle diverse tendenze
registrate negli ultimi mesi sui mercati finanziari e delle incertezze che
incombono ancora sulla loro evoluzione, è difficile attualmente fare previsioni sullo sviluppo dell'attività della
Banca nel 1980; pertanto non posso
dare al Consiglio che delle indicazioni
frammentarie.
L'importo dei nuovi finanziamenti su
risorse proprie della Banca a favore
di mutuatari nella Comunità firmati a
fine maggio era superiore del 14% a
quello dello stesso periodo dell'anno
precedente. Si notano, come già nel
1979, una forte concentrazione dei finanziamenti nei Paesi membri nei
quali i problemi regionali sono più
gravi, un'elevata percentuale di interventi a favore di progetti energetici
ed una progressione, almeno numericamente, dei crediti a favore della
piccola e media industria.
Lo stato dei lavori del Consiglio delle
Comunità per quanto concerne la seconda «franche» di prestiti e di mutui
su risorse del Nuovo Strumento Comunitario non permette ancora di formulare un'ipotesi valida sull'importo
dei finanziamenti di questo tipo nel
1980.
Le operazioni fuori della Comunità
dovrebbero mantenersi almeno al livello elevato raggiunto l'anno scorso,
corrispondente all'esecuzione, concentrata in un periodo di circa tre
anni, dei protocolli relativi ai Paesi del
Bacino Mediterraneo ed all'impegno
della maggior parte degli importi previsti dalla prima Convenzione di Lomé
e non ancora utilizzati.
Sono state poi prese quest'anno le
misure necessarie affinché subito
dopo l'adesione della Grecia alla Co-
munita, prevista per il 1° gennaio
prossimo, questo nuovo Paese membro possa rapidamente beneficiare di
cospicui finanziamenti della BEI.
Le prospettive di attività della Banca
Europea per gli Investimenti nel
corso dei prossimi anni sono state
esaminate dal Consiglio di amministrazione sulla base del rapporto di
un gruppo di lavoro, costituito in
seno ad esso, le cui conclusioni possono essere, molto succintamente,
cosi riassunte:
1. — Tenuto conto dell'entità dei
fabbisogni di finanziamento, delle implicazioni del secondo «shock» petrolifero, delle prospettive di ampliamento della Comunità e del probabile
incremento dell'aiuto comunitario ai
Paesi terzi, le domande di finanziamento presentate alla Banca potrebbero continuare ad aumentare ad un
ritmo sostenuto, paragonabile a
quello registrato finora nella storia
della Banca.
2. — Lo sviluppo delle operazioni
fuori della Comunità non dovrebbe
compromettere il mantenimento e, se
possibile, l'incremento in termini reali
dell'importo dei finanziamenti della
Banca nei Paesi membri meno prosperi, né la priorità data alla concessione dei mutui a tasso agevolato nel
quadro del Sistema Monetario Europeo.
3. — Un'attività in espansione implica necessariamente un maggiore
ricorso ai mercati dei capitali. Per salvaguardare il credito di primissimo
ordine di cui la Banca gode, sarebbe
auspicabile ricercare una ripartizione
più equilibrata e più elastica dei prestiti tra i diversi mercati ed il loro
adattamento alle condizioni ivi prevalenti, grazie in particolare ad un più
ampio accesso ai mercati nazionali
dei Paesi membri della Comunità in
applicazione dell'articolo 22 dello Statuto e ad una maggiore utilizzazione
delle monete di Paesi terzi, come il
franco svizzero e lo yen.
4. — Se, a causa della situazione sui
mercati finanzian, la Banca si trovasse temporaneamente nell'impossibilità di raccogliere le risorse necessarie per soddisfare le domande
di finanziamento ad essa presentate,
dovrebbe procedere ad una riduzione
selettiva della quota finanziata degli
investimenti e ad una applicazione
più restrittiva dei criteri di ammissibilità, concentrando le risorse disponibili sugli investimenti maggiormente
prioritari.
5. — La Banca continuerà, in collaborazione con la Commissione, a ricercare la combinazione più efficace
possibile dei diversi meccanismi comunitari di finanziamento.
L'insieme delle conclusioni del rapporto è stato approvato all'unanimità
dal Consiglio di amministrazione.
In seguito a questo esame, il Consiglio di amministrazione propone ai
governatori:
— di prendere nota del rapporto
sulle prospettive di attività della
Banca a medio termine;
— di prendere atto che saranno presentate, nel 1981, delle proposte
circa il prossimo aumento del capitale
della Banca;
— di decidere un nuovo massimale
delle operazioni della Banca su risorse proprie fuori della Comunità,
decisione resa necessaria dai prossimi negoziati con i Paesi del Bacino
Mediterraneo.
Vorrei terminare. Signor Presidente,
con queste due considerazioni:
— la prima è che se la Banca in due
anni ha potuto aumentare del 60 % il
numero dei finanziamenti accordati e
del 95 % il loro importo complessivo,
lo deve alla competenza ed al lavoro
di tutti i suoi dipendenti, a qualsiasi
grado essi appartengano, il cui numero — 437 al 31 dicembre scorso
— è aumentato nello stesso periodo
solo del 15%;
— la seconda è che se il Consiglio
dei governatori auspica lo sviluppo
delle operazioni della Banca nella linea delle prospettive esaminate dal
Consiglio di amministrazione e accetta di esaminare le modalità di un
aumento del capitale nel 1981, i miei
colleghi del Comitato direttivo della
Banca ed io stesso siamo convinti
che la vostra Banca è oggi tecnicamente in grado di continuare, ad un
ritmo sostenuto, la sua missione di
messa in atto della solidarietà comunitaria a favore degli investimenti
prioritari nei Paesi membri e di un
maggior volume di operazioni fuori
della Comunità.
In occasione della seduta annuale, il
Consiglio dei governatori ha esaminato quale potrebbe essere l'entità
dei finanziamenti della Banca fuori
della Comunità nei prossimi anni, decidendo che l'importo massimo globale delle operazioni su risorse proprie — a titolo di nuove convenzioni,
protocolli finanziari ο decisioni com­
portanti azioni di cooperazione finan­
ziaria fuori della Comunità nel periodo
1980-81/1985-86 — non dovrà superare i 1 600 milioni di u.c. Questo
massimale si aggiunge agli importi
già previsti a titolo dei Protocolli, in
corso di esecuzione, con i Paesi del
Bacino Mediterraneo, ai 200 milioni di
u.c. già autorizzati a titolo del Proto-
La presidenza del Consiglio dei governatori — esercitata a turno, secondo l'ordine alfabetico degli Stati membri — spetta ora, sino alle fine
della prossima seduta annuale, al governatore per l'Irlanda, Michael
O'Kennedy.
Consiglio dei Governatori
Presidente
Belgio
Danimarca
Germania
Francia
Irlanda
Italia
Lussemburgo
Paesi Bassi
Regno Unito
Michael O'KENNEDY (Irlanda)
Paul HATRY, Ministro delle Finanze
Svend JAKOBSEN, Ministro delle Finanze
Hans MATTHÖFER, Ministro delle Finanze
René MONORY, Ministro dell'Economia
Michael O'KENNEDY, Ministro delle Finanze
Filippo Maria PANDOLFl, Ministro del Tesoro
Pierre WERNER, Primo Ministro, Ministro di Stato
A. P. J. M. M. van der STEE, Ministro delle Finanze
Geoffrey HOWE, Cancelliere dello Scacchiere
Il Presidente uscente del Comitato di verifica della Banca — Sig. Corneille Brück, Direttore dell'Ispettorato Generale delle Finanze a Lussemburgo — si è visto rinnovare il mandato come membro dello stesso Comitato per gli anni 1980, 1981 e 1982. Il Sig. Patrick L. McDonnell, Controllore Generale all'Ufficio Generale dei Conti in Irlanda, assumerà la
presidenza di questo Comitato sino alla seduta annuale del Consiglio dei
governatori nel 1981. L'altro membro del Comitato di verifica della
Banca è il Sig. Jörgen Bredsdorff, Controllore Generale all'Ufficio Generale di Controllo dei Conti in Danimarca.
collo finanziario con la Iugoslavia, ai
700 milioni di u.c. previsti a titolo della
seconda Convenzione di Lomé e
della decisione che sarà presa circa i
Paesi e Territori d'Oltremare, nonché
agli importi che potrebbero essere
impegnati per investimenti minerari
ed energetici d'interesse comune allo
Stato ACP interessato ed alla Comunità.
Questa decisione non concerne 1 finaziamenti su risorse di bilancio (mutui a condizioni speciali, operazioni di
capitali di rischio) che la Banca mette
in opera su mandato della Comunità
ο degli Stati membri e che sono con­
tabilizzati fuori bilancio nella Sezione
speciale.
Il Consiglio dei governatori prevede di
procedere, eventualmente dopo il
prossimo aumento di capitale, ad un
riesame delle possibilità d'intervento
della Banca su risorse proprie fuori
della Comunità in funzione dei nuovi
elementi che potrebbero incidere
tanto sull'evoluzione dell'attività globale della Banca stessa quanto sul
numero e sull'entità dei futuri interventi di cooperazione finanziaria fuori
della Comunità.
Come tenersi al corrente sulle attività della B E I . . .
La Banca Europea per gli Investimenti
alcune domande e risposte
Perché in taluni Paesi membri la Banca Europea per gli
Investimenti accorda più finanziamenti che in altri? In
che modo coopera la BEI con la Commissione delie
Comunità Europee, in particolare per quanto riguarda le
altre fonti di finanziamento comunitarie? Accorda la BEI
mutui a tasso agevolato? Durante l'istruttoria dei
progetti, prima di decidere se il finanziamento può
essere accordato ο no quali sono i criteri seguiti? Si
tiene conto dell'eventuale Impatto del progetto sull'am­
biente?
Sono queste le domande che vengono general­
mente poste nel corso dei contatti che la Banca
ha regolarmente con gli ambienti industriali e finan­
ziari, la stampa e gli altri mezzi d'informazione, le
Vi sono diversi mezzi con cui la
Banca cerca di soddisfare la richiesta
d'informazioni; il più importante è
sicuramente quello delle pubblicazioni, che sono disponibili gratuitamente nelle sei lingue ufficiali della
Comunità (danese, olandese, inglese,
francese, tedesco, italiano e — a
partire dal 1981 — greco) e possono
essere ottenute presso uno degli
uffici il cui elenco figura in un riquadrato sull'ultima pagina. Per quelli
che vogliono essere regolarmente
informati sulla sua attività, la BEI ha
costituito
un
indirizzario
che
permette di inviare loro, sempre
gratuitamente, ogni nuova pubblicazione.
Oltre al Bollettino «BEI-lnformazioni»,
le altre pubblicazioni sono:
lo Statuto della BEI: esso è allegato
al Trattato istitutivo della Comunità
Economica Europea, di cui fa parte
integrante; questo documento è
essenziale per situare l'attività della
BEI nel giusto quadro giuridico, finanziario ed amministrativo.
la Relazione annuale: oltre, naturalmente, ai conti economici con spiegazioni dettagliate che interessano gli
analisti finanziari, la relazione annuale
per il 1979 — con illustrazioni a colori
autorità pubbliche, i membri del Parlamento, le università, ecc.
La BEI si compiace del crescente interesse per la sua
attività, che rispecchia il notevole Incremento delle sue
operazioni; solo negli ultimi tre anni i finanziamenti
hanno superato l'importo di 6,8 miliardi di u.c., pari alla
metà del totale delle operazioni concluse dal 1958. SI
può dire inoltre che i suoi settori d'intervento (sviluppo
delle regioni meno prospere della Comunità, riduzione
delia dipendenza dalle importazioni di petrolio, ammodernamento industriale, cooperazione con i Paesi in via
di sviluppo, ecc.) sono considerati sempre più di importanza basilare per l'evoluzione della Comunità e per la
posizione che essa occupa nel contesto mondiale.
— riporta l'elenco di tutti i progetti
finanziati dalla Banca nel corso
dell'esercizio nonché dei prestiti
emessi ed illustra le caratteristiche
delle operazioni fornendo dei dati
sull'impatto dei finanziamenti in
termini di creazione di posti di lavoro
e di risparmio energetico (in particolare per quanto riguarda le importazioni di petrolio), con un riepilogo
dell'attività globale a partire dal 1958;
un capitolo a parte esamina le politiche comunitarie che incidono
sull'attività dell'istituto nonché il
contesto economico nei Paesi della
CEE e in quelli extracomunitari nei
quali la Banca interviene.
Dati essenziali sulla BEI: un pieghevole che dà una visione globale
dell'attività della Banca; il suo scopo
è di fornire molto concisamente il
maggior numero possibile d'informazioni sull'istituto.
zioni ed alle modalità per ottenere
finanziamenti:
Mutui e garanzie nei Paesi membri
della Comunità Europea;
IVIodaiità di finanziamento
nel
quadro della seconda Convenzione
di Lomé;
Finanziamenti fuori delia Comunità:
Paesi dei Bacino Mediterraneo.
La BEI dirama anche dei comunicati
nei quali vengono date le principali
caratteristiche dei progetti che essa
contribuisce a finanziare; detti comunicati sono destinati soprattutto ai
mezzi d'informazione, ma possono
essere anche mandati agli organismi
che desiderano essere informati
sull'attività della BEI in determinati
Paesi ο settori.
BEI 1958-1978: una pubblicazione
illustrata che presenta l'evoluzione
della Banca nei primi venti anni di attività e passa in rassegna le sue operazioni di finanziamento e di prestito
nello stesso periodo.
La Banca è sempre lieta di poter
fornire informazioni ai mezzi di
grande diffusione, di rivedere articoli
che la concernono ο di prepararli
essa stessa. I testi che figurano nelle
sue pubblicazioni possono essere
liberamente
riprodotti;
sarebbe
tuttavia gradita la citazione della
fonte.
Vi sono poi tre opuscoli di carattere
tecnico destinati in particolare a
quanti siano interessati alle condi-
Oltre a dare informazioni scritte la
Banca partecipa, nei limiti del tempo
e del personale disponibile, a conte-
renze, seminari, ecc., che le permettono di avere contatti diretti con
persone interessate alla sua attività
(uomini d'affari, funzionari statali ο di
enti locali), ed accetta visite di gruppi.
Nonostante tutta questa attività di
relazioni pubbliche — ma ciò non
sorprende, data la complessità delle
operazioni della Banca — continuano
a sussistere sulla BEI diversi malintesi, spesso anche su punti molto
importanti, che cercheremo di dissipare nel resto di questo articolo.
I finanziamenti delia BEI
ai Paesi membri vengono accordati
in base a quote nazionali?
La BEI è una banca che finanzia
progetti d'investimento; essa non
accorda finanziamenti ai Paesi in
quanto tali, ma per la realizzazione di
investimenti putiblici ο privati in tutti i
settori dell'economia, ed in partico­
lare per:
— i progetti che contribuiscano a
promuovere lo sviluppo regionale
(che è considerato il compito prioritario);
— i progetti d'interesse comune a
più Paesi membri ο alla Comunità nel
suo insieme;
— l'ammodernamento ο la riconver­
sione di imprese.
Sono questi i principali settori d'inter­
vento della BEI specificati nell'arti­
colo 130 del Trattato CEE. In generale
la Banca interviene maggiormente nei
Paesi in cui i problemi regionali sono
più gravi, tenendo conto dei livelli
d'investimento nel settore energetico
ο in altri di comune interesse.
II volume dei finanziamenti concessi
nei singoli Paesi dipende poi da
diversi altri fattori, p. es. dai tassi
d'interesse e dalla disponibilità di
capitali sui mercati nazionali, dalle
politiche governative circa la raccolta
di fondi, dagli investimenti pubblici,
dalla copertura del rischio di cambio,
ecc. Va notato inoltre che al Trattato
CEE è allegato un Protocollo che,
senza fissare importi ο quote, mette
in rilievo i particolari problemi concer­
nenti l'Italia e sottolinea che le fonti di
finanziamento comunitarie hanno un
importante ruolo da svolgere per
rafforzarne l'economia, in particolare
nel Mezzogiorno. Un Protocollo simi­
lare è stato allegato al Trattato di
adesione relativo all'Irlanda.
Questi due Paesi — l'Italia e l'Irlanda
— hanno ottenuto rispettivamente il
36,5 % e il 7,4 % del totale dei finanziamenti accordati dalla BEI nel
periodo 1973-1979 (tenuto conto del
numero di abitanti, è l'Irlanda il Paese
che ha ottenuto di gran lunga il
maggior volume di finanziamenti). Il
Regno Unito, anch'esso confrontato
a gravi problemi di sviluppo regionale,
ha ottenuto il 28,9 % del totale.
Quali zone possono beneficiare
di finanziamenti a titolo dello
sviluppo regionale?
In generale, tutte le zone che
possono ottenere contributi finanziari
nel quadro dei programmi di aiuto
nazionale. Vi sono tuttavia delle aree
che sono considerate dalla Comunità
come altamente prioritarie: l'Irlanda (il
solo Paese membro nel quale tutte le
regioni possono beneficiare
di
questo tipo di finanziamenti), il
Mezzogiorno d'Italia, l'Irlanda del
Nord e la Groenlandia, che nel 1979
hanno ottenuto i due terzi del totale
dei finanziamenti per lo sviluppo
regionale (1 150,4 milioni di u.c. su
1 722,8 milioni).
Un altro elemento su cui ci si basa
per fissare le priorità è quello del
livello di disoccupazione: quasi i Vs
dei finanziamenti accordati per lo
sviluppo regionale nel 1979 sono
andati alle zone che avevano un
tasso di disoccupazione superiore di
almeno il 25 % alla media comunitaria.
N.B. Un malinteso abbastanza diffuso
è quello secondo cui la BEI può intervenire solo nelle zone di sviluppo
regionale; gli altri settori d'intervento
— investimenti d'interesse comune ο
ammodernamento e riconversione
industriale — le lasciano invece
ampie possibilità d'intervento anche
in altre regioni.
Cosa vuol dire «Interesse comune»?
Nei primi anni di attività della Banca,
la quasi totalità dei progetti d'«interesse comune» da essa finanziati
concerneva il miglioramento dei
collegamenti tra i Paesi membri. A
seguito dell'embargo petrolifero del
1973-74, la maggior parte di questi
finanziamenti è andata però ad investimenti nel settore energetico —
centrali idroelettriche, a carbone,
nucleari e geotermiche, sviluppo di
giacimenti d'idrocarburi, gasdotti
transeuropei, ecc. — che contribuiscono a ridurre la dipendenza della
Comunità dalle importazioni
di
petrolio (nel solo 1979 queste hanno
rappresentato il 50 % circa del
consumo di energia dei Nove).
Sempre a tale titolo, la BEI contribuisce a finanziare progetti comportanti una cooperazione industriale,
tecnica e finanziaria tra imprese di
diversi Paesi membri per far si che
insieme possano rafforzare la propria
posizione sui mercati mondiali (un
buon esempio è l'Airbus, di fabbricazione europea), nonché lo sviluppo
nella Comunità di settori a tecnologia
avanzata d'importanza fondamentale
(p. es. impianti energetici) ed altri
investimenti conformi a determinate
politiche comunitarie (p. es. la protezione dell'ambiente).
Le domande di finanziamento
possono essere presentate
direttamente alla Banca? Chi può
presentarle?
In pratica le domande sono presentate direttamente, anche se è possibile inoltrarle tramite lo Stato membro
sul cui territorio il progetto sarà
realizzato ο tramite la Commissione.
Attenendosi alle rigorose norme del
segreto bancario, la Banca informa lo
Stato membro interessato — non
potendo finanziare nessun progetto
senza il suo accordo — e la Commis­
sione (v. domanda sulla coopera­
zione con la Commissione).
Fuori della Comunità, i potenziali
progetti d'investimento sono di solito
identificati durante i colloqui diretti tra
la BEI e le autorità dei vari Paesi,
quando vengono esaminati gli obiettivi e le priorità. Naturalmente ciò non
esclude contatti diretti, ma è necessario che lo Stato interessato non sia
contrario
alla realizzazione
del
progetto.
Le
domande
di
finanziamento
possono essere presentate da
imprese pubbliche ο private di qualsi­
voglia stato giuridico, da enti pubblici
locali, regionali ο nazionali autorizzati
a contrarre prestiti ο dagli stessi Stati
membri.
La Banca finanzia solo
progetti di grandi dimensioni?
No, anzi essa annette grande impor­
tanza al finanziamento di piccole e
medie imprese, in quanto queste
contribuiscono considerevolmente
allo sviluppo regionale, innanzitutto
tramite la diversificazione delle attività
e la creazione di posti di lavoro; in
generale, l'investimento per ciascun
posto di lavoro creato dalle piccole e
medie imprese è molto più basso
rispetto a quello dei grandi complessi
industriali.
Per finanziare le piccole e medie
iniziative, la BEI apre una linea di
credito (il prestito globale) ad istituti
di credito regionali ο nazionali che
utilizzano i fondi per accordare crediti
d'importo relativamente modesto (a
partire da 25 000 u.c.) per investi­
menti di piccola e media dimensione
scelti con il suo accordo.
Tramite i prestiti globali la BEI può
accordare, a favore di iniziative industriali, crediti che per essa non
sarebbe né pratico né economico
negoziare direttamente. Il totale dei
prestiti globali accordati tra il 1968 e
suo parere. Se questo parere è negala fine del 1979 è di circa 750 milioni
di u.c.; solo nel 1979 sono state tivo, il finanziamento può essere delifinanziate circa 415 iniziative. 11 90% berato solamente col voto unanime
del Consiglio di amministrazione (in
del numero dei crediti e più dei due
tal caso, beninteso, il rappresentante
terzi dell'importo sono andati ad
imprese autonome con meno di 500 della Commissione si astiene dal
partecipare alla votazione).
addetti.
Praticamente vi sono contatti quotiPer altre informazioni sui prestiti
diani, anche se meno formali, tra i
globali — anche per quanto concerne
la recente estensione del campo di funzionari della Banca e quelli delle
diverse direzioni generali della
applicazione di questo tipo di finanCommissione. Taluni membri della
ziamento ad infrastrutture di piccole
e medie dimensioni — si rimanda ai Commissione si incontrano regolarmente con i membri del Comitato
nn. 21 (maggio 1980) e 17 (giugno
direttivo della Banca per esaminare
1979) del Bollettino.
l'evoluzione e le prospettive di attività
nei settori di comune interesse.
Finanzia la Banca imprese
non comunitarie che investono
nella Comunità?
In alcuni campi la cooperazione tra la
Banca e la Commissione è particolarmente stretta:
Purché il progetto d'investimento sia
conforme ad uno ο più degli obiettivi
assegnati alla Banca — sviluppo
regionale,
progetti
d'interesse
comune, ammodernamento e riconversione industriale — e sia economicamente valido, non vi è alcun motivo
per escludere dai finanziamenti
imprese dei Paesi non comunitari ο
facenti capo a società straniere.
• Il Nuovo Strumento Comunitario
di Prestiti e Mutui (Sportello Ortoli):
la Commissione emette, a nome della
CEE, prestiti i cui proventi sono utilizzati dalla Banca per finanziare
progetti d'investimento
dichiarati
ammissibili dalla Commissione e
conformi a taluni obiettivi prioritari
fissati nelle direttive del Consiglio dei
Ministri;
Per la Banca contano soprattutto la
natura dell'investimento ed i vantaggi
che da esso derivano, non la nazionalità del promotore.
• Euratom: i fondi, raccolti dalla
Commissione a nome della Comunità
Europea
dell'Energia
Atomica,
vengono destinati al finanziamento di
impianti nucleari; la BEI è responsabile dell'istruttoria del progetto e
della gestione del finanziamento.
Diverse società americane e svizzere,
oppure loro consociate, hanno già
ottenuto finanziamenti per investimenti nei Paesi membri.
Quali sono le modalità di
cooperazione tra la BEI e la
Commissione, in particolare per
quanto concerne le altre fonti di
finanziamento comunitarie?
La Banca è un istituto autonomo, ma
la cooperazione con la Commissione
— che è responsabile delle altri fonti
di finanziamento comunitarie — è di
fondamentale importanza. Questa
cooperazione si manifesta a più livelli,
ma la Banca tende sempre a fare in
modo che i suoi interventi non siano
solamente conformi agli obiettivi
comunitari ma rappresentino anche
un valido contributo al loro raggiungimento.
• Contributi in conto interessi nel
quadro
del Sistema
Monetario
Europeo: un contributo in conto
interessi del 3 % può essere applicato a determinati finanziamenti
concessi dalla BEI, su risorse proprie
ο su quelle dello Sportello Ortoli, per
investimenti nei Paesi membri meno
prosperi della Comunità che partecipano a pieno titolo allo SME (sono
cosi designate l'Italia e l'Irlanda); in
ciascun caso i progetti sono scelti
d'intesa col governo del Paese interessato, e la Commissione deve decidere sull'ammissibilità del mutuo
all'abbuono nel quadro delle direttive
fissate dal Consiglio dei Ministri.
• Aiuto allo sviluppo: vi è una
cooperazione molto stretta per
quanto concerne l'utilizzazione da
parte della Banca dei vari fondi di
bilancio della Comunità per finanziamenti a condizioni agevolate nei
Paesi in via di sviluppo.
Uno dei membri del Consiglio di
amministrazione della Banca viene
designato dalla Commissione (é il
Direttore Generale degli Affari Economici e Finanziari), che può esporre
agli altri membri del Consiglio il punto
di vista della Commissione su qualsiasi argomento in discussione. Il suo
sostituto è il Direttore Generale della
Politica Regionale.
Accorda la Banca
finanziamenti a tasso agevolato?
Inoltre, come già detto, la Banca
informa la Commissione su ciascuna
domanda di finanziamento e chiede il
La Banca stessa non può accordare
alcun abbuono d'interesse sui suoi
• Il coordinamento tra la BEI e le
Comunità Europee delle emissioni di
prestiti sui mercati dei capitali.
finanziamenti. I tassi d'interesse da
essa applicati seguono strettamente i
movimenti dei tassi sui mercati dei
capitali dove essa si procura le
risorse per la sua attività; essendo
molto ben conosciuta e figurando tra
gli emittenti di prim'ordine (è classificata con le tre A — AAA), la Banca
può raccogliere fondi alle migliori
condizioni e di questo vantaggio
beneficiano i suoi mutuatari, in
quanto essa aggiunge al costo dei
prestiti solo un piccolo margine per
coprire i costi operativi, che sono del
resto rigorosamente controllati. 11
tasso d'interesse dei suoi finanziamenti varia a seconda della/e
moneta/e in cui sono erogati e della
durata.
Vi è però la possibilità di ottenere un
abbuono d'interesse — subordinamente alle disposizioni nazionali e
comunitarie — dagli stessi Stati
membri ο da organismi pubblici. L'im­
porto dell'abbuono può essere anche
finanziato su risorse del bilancio
comunitario nel quadro degli accordi
presi in occasione dell'introduzione
del Sistema Monetario Europeo
oppure del Fondo Europeo di
Sviluppo Regionale (il compito prioritario di quest'ultimo è di accordare
delle sovvenzioni, ma è anche possibile utilizzare le sue risorse per
accordare, su determinati finanziamenti, contributi in conto interesse
del 3%).
Fuori della Comunità, la maggior
parte dei finanziamenti accordati dalla
Banca su risorse proprie fruisce di
abbuoni d'interesse del 2 ο del 3 %
su risorse di bilancio della Comunità,
e ciò per caratterizzarli meglio come
aiuto allo sviluppo.
Quando la Banca utilizza i fondi di
bilancio, su mandato della Comunità,
per finanziamenti a condizioni speciali
(mutui a tassi d'interesse molto bassi
e per una durata molto lunga, oppure
operazioni di capitali di rischio) la
quota che costituisce la sovvenzione
può essere rilevante; p. es. alcuni
mutui nei Paesi del Bacino Mediterraneo hanno una durata di 40 anni ed
un tasso d'interesse dell'I %.
E la stessa Banca a fare
l'istruttoria dei progetti?
Se si, tiene essa conto
dell'impatto dei progetti sull'ambiente?
Per ogni progetto d'investimento che
la BEI contribuisce a finanziare nella
ο fuori della Comunità, viene effettuata da parte di uno staff composto
di economisti, analisti finanziari,
giuristi e consiglieri tecnici della
Banca un'approfondita
istruttoria
sulla sua validità economica. L'istruttoria riguarda gli aspetti economici,
finanziari, tecnici, giuridici, commerciali e gestionali del progetto. L'eventuale impatto sull'ambiente, che è
andato acquistando un'importanza
sempre maggiore negli ultimi anni, è
uno degli aspetti dell'istruttoria. La
Banca prende in considerazione non
solamente gli effetti fisici come l'inquinamento provocato dai gas, le
acque di scarico, i rifiuti solidi ecc.,
ma anche i livelli di rumorosità, le
conseguenze
sul
paesaggio
e
sull'ambiente di lavoro, ecc.
Anche se la BEI non è un organismo
che emette regolamenti e non ha
alcun potere per imporre misure
particolari per la protezione dell'ambiente, essa richiede, come condizione minima per l'ottenimento di un
finanziamento, l'osservanza di tutte le
leggi e disposizioni in vigore (direttive
regionali, nazionali e, quando esistono, comunitarie, oppure regolamenti adottati nelle Convenzioni
internazionali). Oltre alla conformità ai
regolamenti esistenti, la BEI tiene
anche conto, nell'istruttoria dei
progetti, dell'evoluzione dei livelli
qualitativi in materia di protezione
ambientale.
Nei Paesi meno sviluppati, dove le
direttive circa la protezione dell'ambiente possono mancare ο essere
incomplete, la BEI chiede di regola
l'applicazione di criteri adeguati,
basati su quelli relativi alle corrispon­
denti tecnologie nei Paesi europei.
La Banca si trova a dover affrontare
sempre più direttamente i problemi
della protezione dell'ambiente; essa
ha contribuito a finanziare p. es., a
titolo dello sviluppo regionale, un
gran numero di reti fognarie per lo
smaltimento degli scarichi industriali.
Tra gli altri progetti finanziati in
questo settore si ricordano quelli volti
a limitare l'inquinamento del Reno e
del Golfo di Napoli, l'inquinamento
atmosferico provocato dalle acciaierie ο l'inquinamento da petro­
lio nella Manica e nel Mediterraneo.
È frequente che in un finanziamento
della BEI sia compresa anche una
quota destinata all'installazione di
impianti antinquinamento.
Le riserve statutaria e supplementare, che attualmente ammontano a
712 milioni di u.c., sono costituite
principalmente grazie al fatto che la
quota di capitale versata alla Banca
dagli Stati membri non frutta interessi
per detti Stati ma, utilizzata per le
operazioni di finanziamento, rappresenta per la Banca una fonte di ricavi;
ulteriori proventi provengono dal reinvestimento delle riserve cosi costituite.
Questo surplus è importante per due
motivi: 1) essendo reinvestito nelle
riserve, esso mantiene, in termini
reali, il valore del capitale versato alla
Banca, la quale deve gestire questi
fondi nell'interesse dei suoi «azionisti» cioè degli Stati membri; 2) un
livello appropriato di riserve è essenziale perché la Banca goda sui
mercati finanziari di un credito che le
permetta di raccogliere risorse alle
migliori condizioni possibili.
I finanziamenti nei Paesi in via
di sviluppo sono vincolati
all'acquisto del materiale presso
determinati fornitori?
La preoccupazione principale della
Banca è che qualsiasi progetto d'investimento da essa finanziato abbia
le maggiori possibilità di successo e
procuri il maggior vantaggio possibile
al Paese interessato.
Ne consegue che gli impianti, i
servizi, ecc. devono essere scelti
tenendo conto soprattutto delle
esigenze del progetto.
In generale, la Banca richiede appropriate procedure per l'aggiudicazione
degli appalti (bandi di gara nazionali ο
internazionali oppure consultazione)
quando l'importo è piuttosto elevato.
Nel caso di un bando di gara internazionale, devono potervi partecipare
almeno le imprese dei Paesi membri
della CEE nonché dei Paesi d'Africa,
dei Caraibi e del Pacifico quando si
tratta di finanziamenti accordati nel
quadro delle Convenzioni di Lomé, ο
del Paese direttamente interessato
nel caso di un finanziamento a titolo
degli accordi di cooperazione con i
È vero che la BEI non
Paesi del Bacino Mediterraneo. I
persegue scopi di lucro?
finanziamenti della BEI possono
anche essere utilizzati per coprire le
spese inerenti alle forniture ed ai
Ai sensi del Trattato di Roma, la
servizi di imprese dei Paesi in cui
Banca è un istituto senza fini di lucro
essa emette dei prestiti per la
(il che non vuol dire però che debba
raccolta dei fondi (p. es. negli Stati
registrare
perdite).
Lo
Statuto
Uniti, in Svizzera, in Giappone, in
prevede che la Banca debba coprire i
Austria) ο di altri Paesi quando,
costi operativi e che la sua attività dia
secondo il parere della Banca, le
luogo a ricavi sufficienti per costituire
offerte sono particolarmente vantag­
progressivamente un fondo di riserva
pari al 10 % del capitale sottoscritto. 11 giose, dal punto di vista tecnico ο
geografico, ai fini della realizzazione
Consiglio di amministrazione può
del progetto. La Banca assicura che i
decidere, all'occorrenza, la costitubandi di gara siano pubblicati nella
zione di riserve supplementari.
Gazzetta Ufficiale delle
Europee.
Comunità
Essa si riserva poi il diritto di controllare e di approvare le procedure di
aggiudicazione, la preparazione dei
dossiers, la valutazione delle offerte,
ecc.
Una volta che il contratto di
finanziamento è stato firmato,
vi sono ulteriori controlli su come i
fondi della BEI vengono spesi?
I mutui accordati dalla BEI vanno
sempre a progetti ben determinati ed
i mutuatari sono tenuti ad utilizzare i
fondi per gli investimenti precisati nei
contratti di mutuo relativi a ciascun
progetto. Il contratto prevede appropriate disposizioni per il controllo
della realizzazione del progetto, che
viene effettuato da due appositi
dipartimenti della Banca, uno per le
operazioni all'interno della Comunità,
l'altro per quelle all'esterno.
II mutuatario deve poter giustificare
l'utilizzazione dei fondi ad ogni fase
delle spese (può essere adottata, e lo
è frequentemente, la procedura
secondo cui la Banca eroga in effetti
il finanziamento su presentazione
delle fatture relative agli impianti, ai
servizi, ecc.).
La Banca continua ad effettuare un
controllo generale del progetto ed a
mantenere contatti con il promotore
durante il periodo di rimborso del
finanziamento. Dopo il completamento del progetto e la sua messa in
esercizio,
viene
elaborato
un
rapporto finale interno nel quale
vengono messi a raffronto i risultati
ottenuti ed i principali obiettivi fissati
durante l'istruttoria.
Coopera la BEI con altri istituti
di sviluppo, p. es. con la
Banca Mondiale?
La BEI è stata creata con lo scopo di
fungere da fonte di finanziamento
complementare — di cooperare cioè
con altri istituti di credito e non per
sostituirli — e pertanto essa finanzia
solo parzialmente i progetti (fino al
50 % del costo degli investimenti
fissi). I fondi da essa erogati devono
sempre integrarsi in un piano di finanziamento sano, che può comprendere mutui provenienti da altre fonti,
sovvenzioni accordate da organismi
statali ο comunitari, crediti fornitori,
fondi propri del promotore, ecc.
Quanto ai progetti fuori della Comu­
nità, è divenuta quasi una regola per
la BEI cofinanziarli insieme ad altri
istituti di aiuto allo sviluppo, come p.
es. il Fondo Europeo di Sviluppo della
Comunità, istituti di aiuto allo
sviluppo bilaterali degli Stati membri
— come la Commonwealth Develop-
IMPORTANTE!
N U O V O INDIRIZZO
Dal 25 agosto 1980, il nuovo indirizzo della sede centrale della BEI
sarà il seguente:
100, Bid. Konrad Adenauer
Botte postale 2005
1020 Luxembourg (Lussemburgo)
Nuovo n. del telefono: 43 79-1
Nuovo n. della telecopiatrice:
43 77 04
Il numero del telex resta immutato
(3530 bankeu lu)
ment Corporation (Regno Unito), la
Caisse Centrale de
Coopération
Economique (Francia), la Kreditanstalt für Wiederaufbau, la Deutsche
Entwicklungsgesellschaft (Germania)
— la Banca Mondiale e gli organismi
che ad essa fanno capo, diversi istituti finanziari bilaterali ο multilaterali
dei Paesi arabi produttori di petrolio e
istituti di sviluppo di altri Paesi, come
quelli degli Stati Uniti e del Canada.
Un buon esempio di questa coopera­
zione internazionale, ma ve ne sono
molti altri, è il finanziamento dello
sviluppo di giacimenti di lignite e della
costruzione di una centrale termica in
Turchia, un progetto della massima
importanza che contribuirà a far
fronte al fabbisogno energetico del
Paese ed a ridurre la sua forte dipendenza dalle importazioni di petrolio:
oltre alla BEI ed allo stesso Stato
turco, hanno partecipato al suo finanziamento i governi tedesco, francese
ed italiano, la Banca Mondiale, il
Fondo di Sviluppo Saudita e — con
crediti
commerciali
—
fornitori
tedeschi, americani e giapponesi.
Chi sono i dipendenti della BEI?
Tutti i dipendenti della BEI — che, sia
detto per inciso, non hanno lo stato
giuridico di funzionari statali come
quelli delle altre istituzioni comunitarie, ma sono assimilati agli impiegati
e funzionari di banca — sono cittadini
dei Paesi membri della Comunità
Europea, provenienti dai settori più
diversi: dal settore bancario, dalle
banche centrali, da istituti di credito
pubblici, da istituti di sviluppo nazionali ο internazionali, dal settore
industriale ο da enti statali. A fine
1979,
l'organico
della
Banca
comprendeva 437 persone. È da
notare che dalla fine del 1972 il totale
delle operazioni della Banca si è quasi
sestuplicato, passando da circa 525
milioni di u.c. nel 1972 a 3,07 miliardi
nel 1979 e che il numero delle operazioni è passato da 39 nel 1972 a 180
nel 1979, mentre nello stesso periodo
il numero dei dipendenti non è
nemmeno raddoppiato.
Perchè la sede della BEI è
a Lussemburgo?
La Banca Europea per gli Investimenti ha incominciato la sua attività
nel 1958 a Bruxelles. Essa si è trasferita a Lussemburgo nel 1968 a
seguito della decisione, presa nel
1965 dai rappresentanti dei governi
degli Stati membri, relativa alla installazione provvisoria di talune istituzioni
delle Comunità. Conformemente a
detta decisione, Lussemburgo è
divenuta la sede della maggior parte
delle attività di credito e di investimento della Comunità. La situazione
resta la stessa: la sede della BEI a
Lussemburgo
è,
giuridicamente
parlando, ancora provvisoria anche
se non è previsto per il momento
alcun cambiamento; anzi la Banca si
trasferirà in agosto nella nuova sede
da essa fatta costruire vicino alla
Corte di Giustizia, al Parlamento
Europeo ed agli uffici della Commissione installati a Lussemburgo.
** *
Sono, queste, alcune delle domande
che vengono poste più frequentemente.
Le operazioni della Banca sono tecnicamente complesse e tendono a
divenirlo sempre di più, man mano
che le vengono assegnate nuove
responsabilità (operazioni di finanziamento su risorse del Nuovo Strumento Comunitario —
Sportello
Ortoli,
abbuoni
d'interesse
nel
quadro degli accordi relativi al
Sistema Monetario Europeo, utilizzazione di capitali di hschio nel quadro
della Convenzione di Lomé, ecc.).
Tuttavia, nonostante questa complessità, gli obiettivi fondamentali della
Banca sono semplici e restano gli
stessi:
contribuire
al
progresso
economico e sociale dei Paesi della
Comunità e ad una maggiore assistenza comunitaria ai Paesi in via di
sviluppo.
L'attività della Banca, che ovviamente
richiede un certo grado di discrezione, non è di quelle che si prestano
ad una pubblicità di natura commerciale. Essa è però convinta che — in
quanto istituto pubblico — ha il
dovere di fornire informazioni non
solo a quelli che ne hanno bisogno
per motivi professionali ma anche a
tutti i privati cittadini ο alle organizza­
zioni che si interessano alla Comunità
ed al suo sviluppo.
NUOVA PUBBLICAZIONE
Modalità di finanziamento nel quadro
della seconda Convenzione di Lomé
— opuscolo sulle condizioni e modalità per ottenere finanziamenti a
favore di progetti d'investimento da
realizzare nei Paesi d'Africa, dei
Caraibi e del Pacifico (ACP)
Unità di c o n t o
Si riporta qui appresso il controvalore in moneta nazionale, al 30
giugno 1980, dell'unità di conto utilizzata dalla Banca; i tassi sono
quelli applicati nel trimestre lugliosettembre 1980 per l'elaborazione
dei prospetti finanziari e dei dati
statistici:
DIVI
2,51583
0,606103
FF
5,84625
LIT 1199,42
HFL
2,75780
e
FB
40,2358
FLUX 40,2358
DKR
7,79476
£IR
0,671881
$ USA 1,43010
I dati statistici relativi all'attività della Banca sin dalla sua fondazione
ed espressi in unità di conto si basano su tassi di conversione diversi. Pertanto, tenuto conto anche
dei movimenti di prezzo intervenuti
in un periodo cosi lungo, essi vanno interpretati con prudenza.
La composizione e, quindi, il valore
dell'unità di conto utilizzata dalla
BEI sono identici a quelli dell'unità
di conto europea (UCE) e dell'unità
monetaria europea (ECU).
BEI-INFORMAZIONI è una pubblicazione periodica della Banca Europea
per gli Investimenti che esce contemporaneamente in 6 lingue (danese,
francese, inglese, italiano, olandese
e tedesco).
La riproduzione degli scritti apparsi su
BEI-INFORMAZIONI è consentila; si
gradirebbero comunque la citazione
della fonte e l'invio del ritaglio dell'articolo pubblicato.
2. Place de Metz — Boîte postale 2005
Luxembourg
Ν. tel. 43 50 11
Ν. telex 3530 bankeu lu
Telecopiatrice 20 422
Dipartimento Italia:
Via Sardegna. 38 — 00187 Roma
N. tei. 48 36 51
N. telex 611130 bankeu i
Telecopiatrice 47 458 77
Ufficio di Rappresentanza
a Bruxelles:
227. rue de la Loi
Β-1040 Bruxelles
Ν. tel. 735 21 38
Ν. telex 21721 bankeu b
Liaison Office
for the United Kingdom
23 Queen Anne 's Gate
Westminster
London SWIM9BU
Ν. tei 222 2933
Ν. telex 919159 bankeu g
Printed in Germany by Saarbrücker Zeilung Drucl<erei
unrd Verlag GmbH. Gulenbergsiraße 11 -23, 6600 Saarbrücken
Scarica

European Investment Bank fonds