DENTAL T RIBUNE
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Anno V n. 3 - Marzo 2009
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, DCB Torino - Contiene inserti pubblicitari
Italian Edition
Anno V, n. 3
Marzo 2009
Speciale Disinfezione
Attualità
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del nostro congresso
Cosa è meglio per una efficace
sterilizzazione?
Il dentista e la sicurezza
sul posto di lavoro
La disinfezione ad alto livello e
la sterilizzazione della strumentazione sono processi fondamentali nella pratica quotidiana
dello studio odontoiatrico.
Come fare?
> pagina 7
L’IDS di Colonia, mercato
di dimensioni planetarie
Le prospettive del mercato
dentale come emergono dalla 33ª
edizione dell’IDS (International
Dental Show) di Colonia, 24-28
marzo 2009, sono buone. In una
recente conferenza stampa, il timore di tagli causati dall’attuale
crisi economica è stato decisamente giudicato privo di fondamento. Stando infatti all’intervista rilasciata da Martin Rickert,
presidente dell’Association of
German Dental Manufacturers
(VDDI e.V.), a Daniel Zimmermann, Dental Tribune International, la domanda odontoiatrica
rimane costante.
Nel 2008 l’andamento del mercato dentale in Germania è
stato di segno abbastanza positivo. Tale circostanza è cambiata con l’attuale crisi finanziaria?
No. Come ha giustamente sottolineato, si tratta di una crisi
finanziaria. L’industria nel 2008 si presenta in buona salute e ci
sono segnali di un ritorno alla stabilità che, sebbene non esaudiscano appieno le nostre aspettative, promettono tuttavia profitti
soddisfacenti. Si registrano fluttuazioni in vari settori e nei mercati a livello mondiale, non attribuibili ad una singola causa.
Dagli Usa arrivano notizie di esuberi. Ci si deve preparare anche in Germania ad interventi di ridimensionamento?
Il sistema sanitario degli Stati Uniti differisce da quello della
Germania e della maggior parte dei Paesi europei: ecco perché
molti investitori privati sono stati colpiti dalla crisi finanziaria.
Gli esuberi in settori chiave indicano solamente che molte persone negli Usa non sono più in grado di aderire ai programmi di
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pagina 26
Via alla revisione
degli studi di settore
È disponibile sul sito www.sose.it della Società per gli Studi di
Settore il questionario per il monitoraggio della crisi economica che
ha investito anche la nostra professione e che potrà essere compilato,
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pagina 28
Gianfranco Prada spiega gli obblighi previsti dal DL 9 aprile
2008, n° 81, una legge complessa che riforma la tutela della
salute e sicurezza sui luoghi di
lavoro.
> pagina 19
Il motto della Cattani:
fantasia, ricerca e qualità
Aspirazione e compressione
sono le due glorie della Cattani.
Il presidente, Augusto Cattani,
racconta come da un sogno giovanile è nata la storica azienda
di Parma.
> pagina 24
www.cosmeticmeetingsalerno.com
Un Collegio Docenti “tutto nuovo”
Il Collegio dei docenti di
Odontoiatria, costituito da ordinari, associati e ricercatori di
discipline odontostomatologiche
e chirurgia maxillo-facciale, ha
approvato nell’Assemblea generale del 19 aprile 2008 il nuovo
statuto. Poiché da allora è divenuto di uso comune il termine
Collegio dei referenti, per comprenderne il significato sono doverose alcune informazioni. In
Italia ci sono 32 Facoltà di Medicina presso le Università statali
e 3 presso le private, comprendenti uno o più corsi di studio
di area odontoiatrica. Il numero programmato di studenti e
l’accesso tramite selezione con
concorso, effettuata secondo le
stesse modalità in Italia con domanda assai superiore all’offerta, fanno sì che la competitività
tra Atenei, enfatizzata dall’autonomia, abbia poco significato nell’area odontoiatrica, ma
Le due “gambe”
della professione
Laureato in Odontoiatra
a Bologna, collaboratore con
Carlo Guastamacchia nel volume “Gestione della pratica
professionale odontoiatrica”
e autore del libro “Dentista
tra lavoro e vita”, Tiziano
Caprara ha tenuto a Torino
il 23 gennaio al Congresso
regionale Andi un corso sulla gestione dello studio di cui
pubblichiamo una sintesi.
La qualità clinica è la
condizione necessaria per il
successo dello studio dentistico. La professione cammina
infatti su due gambe: quella
clinica e quella relazionale.
I colleghi troppo sbilanciati
su una delle due zoppicano,
incontrando notevoli difficoltà. Personalmente quando
aprii lo studio, credevo che
i pazienti venissero da me
solo per la qualità oggettiva
delle prestazioni. A fine anno
DT
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Elettra De Stefano Dorigo
siano favoriti confronto e coordinamento. Tutte le Università
statali e le private (Cattolica del
S. Cuore, Vita e Salute S. Raffaele
di Milano e Campus biomedico)
sono rappresentate, nel Collegio, da un ordinario eletto tra i
docenti di discipline odontostomatologiche e di chirurgia ma-
xillo-facciale di ciascuna sede.
Denominato referente di sede,
costituisce, assieme ai colleghi,
un organismo politico (“Collegio dei referenti”) che, con Presidente e Segretario, assume le
decisioni riguardanti le tematiche accademiche d’interesse
collegiale sostituendo lo storico
Direttivo formato da Presidente,
Past-President, Presidente eletto, Segretario e Tesoriere. Data
la stretta vicinanza e gli obiettivi
condivisi, il Collegio dei referenti è stato per statuto esteso alle
Presidenze delle Conferenze dei
corsi di laurea specialistica in
Odontoiatria e protesi dentaria
e in Igiene dentale, delle Scuole di specializzazione in Ortognatodonzia, Chirurgia speciale
odontostomatologica, orale, maxillo-facciale e, ove necessario,
al Tesoriere. Dato l’inaccettabile
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pagina 2
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News e Commenti
DENTAL T RIBUNE
Italian Edition
Anno V n. 3 - Marzo 2009
Editoriale
Consapevolezza
e
comunicazione
Carissimi
lettrici e lettori,
quando si
parla di comunicazione, nel senso
di iniziarla,
incrementarla, dimezzarla, escluderla,
sappiamo bene di utilizzare
un linguaggio improprio.
Gli esseri viventi sono dotati
di mezzi di espressione più o
meno sofisticati e comunque
tutti interagiscono con l’ambiente circostante.
L’uomo possiede poi il
massimo delle possibilità e, se
non può contrastare la potenza delle moderna tecnologia
in termini di velocità e numero di contatti, certamente non
può essere superato nelle sue
molteplici espressioni: il silenzio dell’essere umano comunica qualcosa! (Anche delle
aziende per inciso). Noi non
possiamo fare a meno di comunicare, perché qualunque
gesto, decisione, persino la
non visibilità, sono messaggi
inviati all’ambiente e creano
un’opinione su ciò che una
persona, un professionista o
un’azienda è o vuole esprimere in quel momento. Ciò
che fa la differenza è la consapevolezza di “come” si comunica, se la comunicazione
è adeguata a quanto desidero
esprimere e quindi raggiunge
degli obiettivi analizzati in
precedenza. Forse questo può
far perdere un po’ di spontaneità, ma questa spesso è
scambiata per “cose lasciate
al caso”.
Un esempio personale per
non cadere nel teorico. Io a
volte sono un po’ in ritardo
a consegnare l’editoriale alla
mia redazione e potrei essere tentata di rinviare a un
prossimo numero quest’appuntamento. Ma se qualche
lettore è abituato a leggerlo o
semplicemente a vederlo graficamente sul giornale può
recepire: non è più interessata
a uno spazio di comunicazione personale con i lettori; non
ha più argomenti da esprimere; è cambiato l’editore; ha
cambiato l’indirizzo e-mail;
l’editoriale non ha successo e quindi meglio evitarlo.
Magari io ero semplicemente stanca, all’estero, senza
linea internet o a letto con
l’influenza. Meglio seguire
quanto programmato e poi,
nei contenuti, procedere con
spontaneità (un po’ troppo
evidente?). Si comunica con
i pazienti in ogni caso, così
come con i potenziali clienti.
Quello che oggi conviene fare
è scegliere con quali mezzi,
quante persone e cosa si desidera comunicare di se stessi e
della propria professione. Da
questo punto decidere gli strumenti più adeguati agli obiettivi e alle possibilità di investimento. Siamo consapevoli
di come e cosa stiamo comunicando? Governare non vuol
dire mancare di spontaneità,
ma presuppone chiederci chi
siamo, scegliere come e a chi
esprimerlo.
L’Editore
Patrizia Gatto
[email protected]
Collegio Docenti alla Sapienza di Roma dal 22 al 24 aprile
DT
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attacco mediatico all’Università
italiana, e nella consapevolezza
che la rappresentatività dell’area
accademica odontoiatrica concentrasse sul Collegio un di più
di responsabilità, il Collegio dei
referenti ha deciso di portare
il Congresso nazionale annuale, previsto dallo statuto, negli
spazi istituzionali, rendendolo
itinerante per approfondire la
reciproca conoscenza e attuare
un processo di comune sviluppo,
nella convinzione che un sistema condiviso non deve solo premiare i migliori, ma porsi come
obiettivo la crescita del sistema.
Per crescere, bisogna tuttavia investire sul futuro e l’Università è
futuro. Di qui la necessità di un
nuovo rapporto con l’Industria,
con la quale (ben coscienti del
pericolo, sottolineato anche in
realtà diverse dalla nostra, che
l’interesse particolare del finanziatore possa indirizzare, sia
pure indirettamente, sviluppo e
conclusioni delle ricerche) abbiamo intrapreso un percorso
innovativo di sostegno a progetti
di formazione alla ricerca e didattica innovativa estesi a tutte
le sedi universitarie, per innescare processi di miglioramento
e concorrere a mantenere congiunte ricerca, didattica e assistenza, unica vera risposta per
contrastare la licealizzazione
dell’insegnamento universitario.
Sostenuto da questo quadro
di riferimento e con spirito ricco di aspettative, il Collegio dei
referenti ha affidato al Dipartimento di Scienze odontostomatologiche della Sapienza di
Roma l’organizzazione del Congresso nazionale dei docenti in
programma dal 22 al 24 aprile a
Roma presso il Dipartimento. Il
22 vedrà la presentazione delle Scuole universitarie italiane,
cui farà seguito l’Inaugurazione
nell’Aula Magna. Nei giorni successivi programmi di assoluto
interesse dibattuti anche in tavole rotonde tecnico-politiche. Le
problematiche nella riabilitazione implantoprotesica: esperienze e competenze professionali a
confronto vedranno implantologi
orali e chirurghi maxillo-facciali
proporsi ad altissimo livello nei
rispettivi ambiti, mentre l’Odontoiatria sociale, dal pubblico al
privato e dal privato al pubblico,
offrirà all’Ospedale G. Eastman,
coinvolto nel programma, il confronto tra diverse realtà, anche
internazionali, d’interesse per
la diversità di proposte operative. Non verranno trascurati gli
aspetti medico legali funzionali
ai temi trattati, con attenzione
particolare al contenzioso medico legale in Odontoiatria. Un
Congresso contraddistinto da
workshop tematici d’attualità
organizzati da Aziende con relatori di riferimento per illustrare
prodotti innovativi e tecnologie
avanzate. Grande attenzione infine ai numerosi poster valutati
per l’interesse delle ricerche e
originalità dei contenuti, in funzione anche della loro pubblicazione in extenso. Numerosi i
momenti assembleari dal Collegio alle Conferenze, con intrecci
di presenze per una più interessante programmazione futura.
Graditissimi come sempre gli
studenti Aiso, in rappresentanza
degli studenti italiani, cui vogliamo offrire un’Università capace
di rinnovarsi con dialogo e confronto senza paura di essere valutata e giudicata, nella certezza
che le critiche costruttive saranno bene accette per crescere in
qualità e trasparenza. L’eccellenza si sviluppa e diffonde, infatti, se aumenta la qualità media, non se il primo rimane tale
(e le valenze in Odontoiatria non
mancano), ma se l’ultimo avrà
saputo con l’aiuto di tutti fare un
passo avanti.
Elettra De Stefano Dorigo
Le due “gambe”...
Tiziano Caprara
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tuttavia i risultati economici
testimoniavano una realtà diversa. Non riuscivo a capacitarmi come mai, a fronte di un
mio grande impegno clinico,
non corrispondeva un’adeguata risposta dei pazienti. Come
molti colleghi, mi sorprendevo
perché operatori senza qualità
clinica e abilitazione (abusivi)
potessero aver successo. Era
forse vera la frase riportata
dalla rivista internazionale di
Parodontologia ed Odontoiatria ricostruttiva (4/1994) “Si
può essere ottimi dentisti e non
avere pazienti”?
Decisi quindi di realizzare
un questionario tra i miei pazienti sui fattori che influivano
nel processo di scelta e, con
mia grande sorpresa, mi resi
conto che l’aspetto relazionale
era importante quasi quanto quello clinico. All’inizio
la notizia mi “deluse” molto:
significava forse che una pacca sulla spalla era meglio di
una buona otturazione? Che
un sorriso valeva più di un
buon intervento parodontale?
In fin dei conti avevo studiato
per fare il dentista non il P.R.,
investito tempo e risorse per
mettere su uno studio, non
uno show.
Eppure, piacendomi o
no, quella era la realtà. Nella
professione l’aspetto relazionale-emozionale col paziente
era di notevole importanza.
Era il 1995 e da allora la mia
professione è molto cambiata. Ho mantenuto alta la
qualità clinica, che miglioro ogni anno con l’aggiornamento, ma ho sviluppato
anche l’ambito extra clinico,
perché ho capito che la fiducia del paziente si basa su 2
importanti aspetti: percezioni e relazioni. La percezione
di professionalità si ricava
dall’organizzazione (risposta
al telefono, servizio personalizzato, ambito amministrativo, tempi) e dall’aspetto fisico
della nostra struttura (musica, arredamento sala d’attesa e sale operative, odori,
comunicazione indiretta).
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Comitato scientifico
Gian Carlo Pescarmona, Claudio Lanteri, Vincenzo Bucci
Sabattini, Gianni Maria Gaeta, Giancarlo Barbon, Paolo
Zampetti, Georgios E. Romanos, Marco Morra, Arnaldo
Castellucci, Alessandra Majorana, Giuseppe Bruzzone
Anno V Numero 3, Marzo 2009
Registrazione Tribunale di Torino n. 5892 del 12/07/2005 Comitato di lettura e consulenza tecnico-scientifica
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Grafica e impaginazione
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Se non fosse per i pazienti,
il mio sarebbe uno studio di successo
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La relazione deriva invece
dalle interazioni dentista-paziente e personale ausiliario-paziente, da considerare momenti
di verità perché non si trasformino in “storia dell’orrore”. Per
questo la risposta al telefono,
l’accettazione, la comunicazione
nelle sale operative, la descrizione del piano di trattamento,
la presentazione del preventivo,
sono momenti propedeutici e
favorevoli all’accettazione delle
cure da parte del paziente. La
prima visita deve quindi essere
considerata un momento importante, preparatorio all’accettazione della terapia. L’appuntamento per una nuova visita è il
vero momento produttivo dello
studio, perché solo se ben organizzato sfocerà in un nuovo ciclo
di cure. Inserire la visita del nuovo paziente tra un appuntamento
e l’altro, o dedicargli poco tempo
perché “dobbiamo lavorare”, significa rischiare la perdita del
paziente e del suo passaparola.
Le emozioni positive derivanti da una corretta percezione e
relazione creano la giusta motivazione per far parlare di noi
ad amici e parenti. Dalle ultime
ricerche (AD Comunication 092008) si ricava che più del 90%
dei pazienti ci conosce attraverso amici, parenti e colleghi.
L’importanza della relazione
e l’effetto del passaparola (basato per lo più su fattori relazionali
e percettivi) spiegano perché la
professione sia rappresentata
principalmente da studi monoprofessionali. Se il fattore costo
fosse il parametro più importante nella scelta del dentista
sarebbe la fine della libera professione come intesa oggi, col
passaggio ad un’odontoiatria
“su vasta scala” gestita da poche
enormi strutture regionali. Invece ciò non succede, malgrado
i grandi sforzi del capitale, perché è una prestazione personalizzata legata ad aspetti emotivi
e valori importanti come la salute, difficilmente standardizzabili. Anche nelle ultime ricerche,
il costo rimane sempre al terzo
posto, molto distante da parametri come professionalità e atmosfera.
Tali informazioni ci spingono ancora di più a cambiare la
nostra visione da bocca-centrica
a paziente-centrica. Il dentista,
sempre concentrato sulla prima,
parla normalmente in termini
tecnici (in “dentistico”) non facendosi comprendere, non costruisce relazioni, ma cura solo
denti; consegna un preventivo al
paziente e si aspetta un “sì o no”
entro 30 giorni; non gestisce un
sistema organizzato di richiamo dei pazienti attivi, ma basa
la professione solo sulle prime
visite.
Chi s’interessa al paziente,
invece, parla in maniera comprensibile (ossia in “pazientese”); cerca di costruire relazioni
durature perché sa che la scelta
del dentista e il mantenimento
del risultato della terapia dipen-
dono dal (buon) rapporto instaurato. Sa che ogni paziente che
arriva in studio ha una serie di
carichi personali cui dovrà aggiungersi il trattamento dentale.
Fa in modo pertanto che la terapia si “adatti” ai suoi impegni dal
punto di vista temporale ed economico; considera ogni persona
“in cura a vita” e organizza un
sistema di richiami ben strutturato nel tempo.
La scelta del dentista, legata
all’esperienza della prima visita
e all’accettazione del trattamento, sono i due maggiori fattori di
successo di uno studio. Tuttavia,
spesso si notano colleghi che
inseriscono nuove visite tra un
paziente e l’altro, non destinandogli il giusto tempo, o che non
preparano la presentazione del
piano terapeutico correttamente dal punto di vista comunicazionale. Gli effetti purtroppo si
sentono solo a lungo termine.
Dopo è difficile porvi rimedio.
Lo studio, per camminare, deve
bilanciarsi su due gambe. Solo
se si darà la giusta importanza
a tali aspetti si potrà avere successo. Altrimenti si dovrà iniziare a combattere la dura battaglia
dei prezzi da cui difficilmente si
uscirà vincitori.
Tiziano Caprara
Indicando insieme la strada per l’igiene orale a lungo termine
Consigliare gli spazzolini elettrici Oral-B può aiutare i Suoi pazienti a raggiungere i propri obiettivi di salute orale
a lungo termine. L’esclusivo design delle testine piccole e rotonde e la tecnologia oscillante-rotante offrono infatti
una pulizia superiore nei punti difficili da raggiungere rispetto all’uso di uno spazzolino manuale tradizionale.
Insieme alle Sue indicazioni su come spazzolare i denti adeguatamente, possiamo fare la differenza.
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News e Commenti
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Il “buco legislativo” degli igienisti
Problema da affrontare in modo responsabile
Indagine esplorativa sulle abitudini
dentali nella provincia di Udine
Pubblichiamo una lettera aperta di Luca Dalloca in merito alla carenza
legislativa legata a questa figura professionale
Il 26 novembre 2008 è stata
presentata all’Ordine dei Medici di Udine l’indagine Andi “Gli
studi dentistici. Report esplorativo su abitudini e conoscenze
dei cittadini della provincia di
Udine”. Sin dalla nascita, Andi
Udine - che oggi rappresenta
circa 300 odontoiatri della provincia - è attiva nella promozione, nella ricerca, formazione
ed approfondimento culturale
e professionale della categoria.
Vengono continuamente create
occasioni di scambio tra soci e
non, tra dentisti e la comunità in
cui operano, organizzati corsi e
congressi, promosse indagini in
merito ai temi più scottanti del
settore ed azioni di volontariato,
partecipando attivamente a manifestazioni di portata nazionale. Secondo l’indagine, effettuata
ad ottobre su un campione stratificato tramite un questionario,
dalle domande emergono in sintesi le seguenti risultanze:
Da quanti anni va dal suo dentista?
Una buona percentuale ha
fiducia del proprio dentista, le
donne appaiono più fidelizzate.
Quante volte all’anno?
Il 54,4% almeno una volta
l’anno. Le donne risultano più
attente alla prevenzione.
Soddisfazione sul dentista?
Il 58,8% si dichiara molto
soddisfatto (a livello regionale il
50%).
Cambio dentista negli ultimi 3
anni?
Il 76% non cambia, ad ennesima conferma della fedeltà dei
pazienti. Cambia di più l’uomo.
Cambia studio il 23%, il 62% 2
volte, il 38% 1 volta.
Motivi del cambiamento?
Costi eccessivi (solamente
il 12%), insoddisfazione per la
relazione, tempi d’attesa troppo
lunghi, scarsa professionalità.
Scelta del nuovo studio
Come ben sapete la maggior parte degli Odontoiatri
si è avvalsa e si avvale della
collaborazione di assistenti
alla poltrona ed igienisti per
il buon svolgimento della propria professione e la cura dei
propri pazienti. Purtroppo, le
figure di queste due categorie
subiscono ed hanno subito un
buco legislativo che negli ultimi tempi è diventato di grande
attualità.
Mentre per gli igienisti è
nato un corso di laurea triennale, come dal decreto MURST
(Ministero dell’Università e
della Ricerca Scientifica e Tecnologica), 3 novembre 1999,
n. 509 (Gazzetta Ufficiale n. 2
del 4 gennaio 2000) - “Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica
degli atenei” - che ha imposto
la graduale trasformazione dei
Diplomi Universitari dell’area
sanitaria in Lauree triennali di
primo livello, per le assistenti
dentali si è invece nella stessa situazione in cui ci si trovava fino a solo qualche anno
fa con gli “igienisti praticanti
senza titolo di studio”.
Se il decreto è entrato in vigore nel 2000, bisogna dedurre che i primi igienisti laureati
siano entrati nel mercato del
lavoro nel 2003-2004. E quanti
igienisti dentali sono disponibili oggi dopo solo 4 anni?
Oggi le Università che offrono
il titolo di studio in igiene dentale sono 35: se queste fossero
state tutte operative dal primo
anno, per circa 20 studenti per
ogni ateneo, oggi si dovrebbe
poter contare su circa 2800
igienisti laureati, più circa al-
tri 1000 che hanno parificato il
titolo di diploma a laurea breve. Anche la Dott.ssa Marialice
Boldi, Presidentessa dell’Associazione Igienisti Dentali Italiani, afferma che oggi gli igienisti
sono circa 4.000 e che, secondo
le medie europee, il fabbisogno
Italiano è di almeno 20.000.
Gli odontoiatri in Italia sono
circa 50.000, ed è ragionevole
credere che ogni Odontoiatra
scrupoloso abbia bisogno almeno di un igienista a testa e che
quindi ci sia una gran carenza
di igienisti. Prima che la scuola
riesca ad offrire al mercato un
numero sufficiente di igienisti, alla media di 500 igienisti
all’anno, ci vorranno almeno
altri 15 anni.
È veramente ipocrita da
parte degli organi competenti
disconoscere che gli Odontoiatri si siano arrangiati a formare
igienisti “fatti in casa” per oltre
30 anni, e ne è una conferma
che associazioni di settore e
professionisti di fama organizzassero corsi di formazione “ufficiali” per “assistenti igienisti”
fino a solo qualche anno fa e
che, ancor oggi, esistano corsi
di perfezionamento per igienisti
dove non è indispensabile possedere la laurea breve o essere
per lo meno iscritti all’università al corso di igiene per potervi
partecipare. Il mercato è in realtà saturo di igienisti “abusivi”
e presto gli Odontoiatri saranno
obbligati a licenziare dai 30.000
ai 50.000 collaboratori per far
posto a questa “nuova” categoria.
Com’è possibile che, dall’entrata in vigore della legge 42
del 1999, la maggior parte degli
Odontoiatri sia diventata automaticamente prestanome perseguibile per il favoreggiamento all’abusivismo dell’igiene
dentale e che le associazioni
di categoria non abbiano tutelato gli odontoiatri per trattare
con le istituzioni ad un adeguamento graduale in funzione
delle necessità e richiese del
mercato, come per esempio è
avvenuto per la legge 626 o nel
ramo infermieristico? Non si è
pensato all’impatto sociale di
tale legge? Non si è pensato a
permettere a questi “igienisti
praticanti” di potersi mettere
in regola con dei corsi o esami
integrativi? 50.000 nuovi disoccupati: è lo stesso numero di dipendenti che senza ammortizzatori sociali la Fiat si appresta
a licenziare e questo fa notizia
su tutti i giornali e telegiornali.
Cosa si fa? Si nasconde la testa
sotto la sabbia e si obbliga gli
Odontoiatri a liberarsi di validi e formati collaboratori con
esperienze anche ventennali
senza fare nulla, lasciandogli
subire un sopruso come se la
categoria fosse fatta da delinquenti? E se domani le istituzioni si inventassero la laurea
breve per assistente dentale si
sarebbe costretti a lasciare a
casa altri 100-150.000 dipendenti?
Credo che sia corretto che
le associazioni di settore, l’ordine e le istituzioni affrontino
il problema in maniera responsabile per garantire la tutela e
la legalità degli Odontoiatri ed
offra una giustizia sociale nei
confronti dei loro validi collaboratori.
Luca Dalloca
Il passaparola è la fonte fondamentale di conoscenza di un
nuovo studio dentistico.
Elementi più apprezzati nel
servizio?
Le buone relazioni umane,
l’atmosfera, la professionalità
e l’aggiornamento continuo, il
giusto tempo dedicato a terapia
e igiene.
Appartenenza del proprio dentista ad associazione professionale
Il 98,3% dei pazienti si sentirebbero molto e/o abbastanza
tutelati.
Propensione al low cost
Il 49,3% dice di no, il 41,5%
dice forse, il resto non ha mai
sentito parlare dei low cost e non
sa cosa dire. I motivi dei prezzi
più bassi secondo gli intervistati sono: materiali di qualità differente, scarso tempo dedicato
alla terapia, margini di profitto
più bassi, risparmio sull’igiene e
sulla sterilizzazione.
Protesi “esotiche”
Il 41,2% non si fiderebbe
delle protesi provenienti da paesi tipo Cina e India. NeI complesso l’87,2% avrebbe paura di
aver in bocca un materiale non
controllato.
Frequenza dei low cost
Il 77,7 non li ha mai frequentati, il 23,3 si (per urgenza perché in vacanza all’estero), il 3%
non risponde. Alcuni nella provincia di Trieste e Gorizia hanno
provato solo per curiosità (più
gli uomini che le donne). Il 93%
rimane in Italia, solo il 7% va
all’estero. Le donne preferiscono l’Italia.
Correlazione tra la salute orale
e quella generale
Il 62% non ne è a conoscenza (sono più le donne informate rispetto agli uomini). Il 65%
andrebbe dal dentista se fosse
a conoscenza di questa correlazione, mentre il 34% “forse sì”.
“E’ bello volare...”
Rispondendo
all’interessante editoriale del 1° numero
2009 mi ritengo perfettamente
in linea con i concetti espressi, nel senso che per essere
quanto più possibile artefici
del proprio futuro e tralasciare l’antipatica e passiva sistemazione in panchina occorre
una scelta attiva, di costante
avanzamento, informata da
costanza e coraggio, sebbene
contrassegnata da inevitabili
cadute e risalite, da continui stop and go. Riprendendo
il pensiero di Franco Bolelli,
vorrei aggiungere che la sperimentazione non è, e non deve
essere, un’eccezione o una
stranezza, ma un’avventurosa
necessità, da unire felicemente in matrimonio con una forte energia di comunicazione.
Proprio in questa simbiosi fra
l’irresistibile impulso ad andare oltre e la imponente voglia
di condividere sta il nuovo, più
ampio ruolo degli sperimentatori e dei pionieri. D’altronde
è bello sognare, volare più in
alto, fino a “fare un esperimento della propria stessa
vita...” (Nietzsche).
Mario Aversa
DENTAL T RIBUNE
Italian Edition
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Anno V n. 3 - Marzo 2009
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DENTAL T RIBUNE
News Internazionali
Italian Edition
Anno V n. 3 - Marzo 2009
Una migliore igiene dentale
può ridurre le infezioni ospedaliere
Uno studio dell’Università di Paese hanno constatato che laTel Aviv rivela che lavare i denti vare i denti di pazienti intubati
può prevenire le infezioni ospe- tre volte al giorno ha portato ad
daliere fino al 50%. Secondo il un decremento della polmonite
direttore della ricerca, Ofra Ra- associata a ventilazione (VAP),
anan, dal Dipartimento Infer- un’infezione che si sviluppa in
meria dell’Università, le infer- persone ventilate meccanicaA4_collegio 3-02-2009 14:23 Pagina 1
miere di vari centri medici del mente.
Infezioni ospedaliere quali la VAP costituiscono un serio
rischio per le degenze a lungo
termine. La VAP solitamente è
causata da innocui batteri presenti nella bocca che si spostano
in piccole goccioline attraverso
il tubo, trovando accesso ai pol-
moni dove si colonizzano. Una
volta entrati, i batteri sfruttano
il sistema immunitario indebolito del paziente e si moltiplicano,
causando infezioni che possono
portare alla morte. I pazienti intubati possono essere infettati
dalla polmonite solamente due
Nuovo “ispettore”
per rilevare
la placca
Presidente
Elettra De Stefano Dorigo
Congresso Nazionale
dei Docenti di Discipline
Odontostomatologiche
e Chirurgia Maxillo Facciale
ROMA
22-24
Aprile 2009
COMITATO SCIENTIFICO
Giunta del Collegio dei Docenti
COMITATO PROMOTORE:
Collegio dei Referenti del Collegio dei Docenti
COMITATO PROMOTORE LOCALE
ARGOMENTI DEL CONGRESSO
mercoledì 22 aprile
Presentazione delle Scuole Universitarie Italiane
giovedì 23 aprile
Le problematiche nella riabilitazione implanto-protesica:
esperienze e competenze professionali a confronto
COMITATO ORGANIZZATORE
Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche
Sapienza Università di Roma
venerdi 24 aprile
L'Odontoiatria Sociale dal pubblico al privato e dal privato al pubblico:
confronto dei progetti regionali
Aula Andrea Benagiano Ospedale Regionale "G. Eastman"
SEDE
Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche
Via Caserta, 6 - 00161 Roma
23-24 aprile
Sessione poster
23-24 aprile
Workshop tematici
www.collegiodocentiodonto2009.it
o tre giorni dopo l’inserimento
del tubo.
Le infermiere di solito usano
un sistema di aspirazione meccanico per rimuovere la secrezioni dalla bocca e dalla gola o
mettono il paziente in posizione
seduta ogni poche ore. La Raanan riferisce che le sue raccomandazioni, elencate nella
pubblicazione di un noto giornale per infermieri, possono
indurre molti centri medici nel
mondo ad investire maggiori
risorse nella pratica di routine
del lavaggio dentale dei propri
pazienti. “Questo approccio migliorerà certamente le probabilità di sopravvivenza” ha dichiarato.
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
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In collaborazione con
l’Inspektor Research Systems BV dei Paesi Bassi,
scienziati dell’Università di
Liverpool hanno sviluppato un nuovo prodotto per
l’identificazione della placca in accumulo nella bocca
prima che diventi visibile
all’occhio umano. Grande
come uno spazzolino, il dispositivo ha una luce blu
all’estremità che permette di vedere facilmente la
placca come un bagliore
rosso tutt’intorno alla bocca
quando viene illuminata ed
esaminata con lenti gialle
dotati di filtro rosso.
I dentisti attualmente
usano agenti rivelatori sotto forma di pastiglie per
indicare carie e placca dentale, ma spesso macchiano
la bocca e hanno un sapore
sgradevole. Noto come Inspektor TC, il nuovo prodotto è stato progettato per
uso domestico quotidiano
e potrebbe risultare particolarmente utile per coloro che sono più vulnerabili
alle malattie dentali, specie
bimbi e anziani.
“La placca allo stadio
iniziale è invisibile. Tale dispositivo invece potrà mostrare alla gente parti della
bocca trascurate nel lavaggio dei denti, permettendo
di rimuovere la placca prima che diventi un problema” dice Sue Higham, Direttrice delle Ricerche alla
School of Dental Sciences
dell’Università di Liverpool.
“Inspektor TC è progettato
in modo che la gente possa
facilmente inserirlo nella
quotidiana igiene dentale”.
Il suo team ha già ricevuto il Medical Futures Innovation Award, in riconoscimento della significativa
innovazione scientifica del
prodotto.
“Adesso si spera di collaborare con l’industria per
sviluppare il prototipo in
modo che la gente possa
usarlo a casa, individuando la placca prima che un
qualsiasi intervento dentistico diventi necessario”
aggiunge la Higham.
Speciale Disinfezione
DENTAL T RIBUNE
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Anno V n. 3 - Marzo 2009
Italian Edition
Viaggio nell’eccellenza odontoiatrica
La prima tappa del nostro
viaggio tra gli studi odontoiatrici che si distinguono per le loro
caratteristiche d’eccellenza è in
una delle vie storiche del centro
di Milano, presso lo studio del
professor Mauro Labanca.
Appena si entra, si respira
un’atmosfera diversa. Sarà per il
sorriso aperto della receptionist,
sarà per il profumo di essenze
naturali che pervade in modo
discreto l’ambiente, o forse sarà
perché i colori caldi delle pareti
e dell’arredamento contribuiscono a creare una sensazione
di tepore.
In realtà, sono un po’ in anticipo sul mio appuntamento e
quindi mi accomodo in sala d’attesa: un ambiente moderno, luminoso, ordinato e confortevole;
con musica classica in sottofondo che aiuta a creare una sensazione di armonia e rilassamento. Nell’espositore delle riviste
vi sono giornali di diverso genere, ma anche opuscoli informativi di argomento odontoiatrico.
In questo ambiente è possibile cogliere anche nei piccoli
particolari il rispetto dell’igiene
e della pulizia, senza però avere la sensazione di un ambiente
asettico e impersonale.
Puntuale al nostro appuntamento, il professor Labanca mi
accoglie con ancora indosso il
caschetto ingrandente, ulteriore
testimonianza della precisione e
della professionalità che pervade questo studio.
Ci soffermiamo a parlare
proprio della sala d’aspetto, del
fatto che la rigorosa applicazione dei protocolli operativi ed
ergonomici permette di ridurre
al minimo i tempi di attesa da
parte del paziente. E si sa che
l’attesa rende sempre un po’
nervosi…
Mi spiega che lo studio è
stato ristrutturato dalla società Imeta, ma l’entusiasmo e la
competenza con cui mi illustra
il razionale della scelta dei materiali e dei colori mi confermano il suo attivo coinvolgimento
in tutta la fase di progettazione
e ristrutturazione. Ecco allora
sottolineare che il colore arancione delle pareti rappresenta il
sole, mentre il pavimento in pietra viva rappresenta la terra. Il
tutto per creare la sensazione di
un accogliente abbraccio: “per
far sì che il paziente si senta un
po’ a casa propria”.
Entriamo poi in quella che è
la zona operativa e qui l’attenzione si focalizza subito sulla
sala di sterilizzazione, posizionata al centro e completamente
a vista. Il colore predominante è
sempre il giallo-arancio e dalle
vetrate è possibile vedere attrezzature moderne e conformi
ai più severi requisiti in fatto di
disinfezione e sterilizzazione.
Il professor Labanca mi spiega
che questa dislocazione della
sala sterilizzazione riprende un
po’ il concetto delle cucine a vista dei ristoranti: rassicurare il
paziente-cliente che tutto viene
eseguito nel massimo rispetto
dell’igiene e, di conseguenza,
della sicurezza sia del paziente
che degli operatori.
Le tre unità operative sono
collegate in rete tra loro e la
comunicazione tra gli operatori
avviene tramite un sistema di
messaggistica su PC, minimizzando così l’utilizzo del telefono
e abbattendo al minimo l’inquinamento acustico. Sempre
nell’ambito dell’acustica, c’è un
sistema centralizzato di diffusione della musica, ma ogni studio
può autonomamente regolare o
escludere il volume. Lo stesso
sistema vale anche per il riscaldamento, assicurando così la
costante creazione di ambienti
personalizzati e confortevoli per
i pazienti e gli operatori.
I monitor a riunito hanno diverse funzioni: dalla visualizzazione delle immagini cliniche a
quella dei programmi di intrattenimento per quei pazienti che
preferiscono distrarsi dalle procedure odontoiatriche.
Nel pieno rispetto delle normative, diversi sono i sistemi di
sicurezza elettrica che garan-
tiscono la costante funzionalità delle attrezzature in tutte le
condizioni operative.
Le aree dedicate al personale prevedono un ampio spogliatoio, un bagno con doccia e
lavatrice, un angolo break con
cucina, testimoniando anche
in questo caso l’attenzione alle
esigenze di ogni persona che
gravita all’interno di questo studio, sia esso un paziente o un
operatore. Gli ultimi ambienti
che visitiamo sono l’ufficio amministrativo e quello privato del
professor Labanca.
A questo punto, chiedo al
professore quale sia il “segreto”
per ottenere ambienti così funzionali, dove niente è lasciato
al caso: è sufficiente affidarsi
a una società che si occupa di
ristrutturazioni? La risposta è
immediata. “È certamente fondamentale affidarsi a società
specializzate e competenti, senza dimenticare però che è ne-
La sala di sterilizzazione.
cessario seguire personalmente tutte le fasi, sottolineando di
volta in volta le proprie esigenze
operative e confrontandosi con i
progettisti per trovare sempre
la soluzione più adatta e in li-
nea con il nostro lavoro di tutti
i giorni”.
E a giudicare dall’eccellente
risultato, è senz’altro un consiglio da seguire alla lettera!
Cristina M. Rodighiero
L’entrata dello studio.
La sala d’attesa.
La sala d’attesa.
La sala di sterilizzazione.
Una delle unità operative.
Lo studio privato.
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DENTAL T RIBUNE
Speciale Disinfezione
Italian Edition
Anno V n. 3 - Marzo 2009
Infezioni causate dall’Aspergillus
Con ogni probabilità, gli Aspergilli
sono il gruppo di funghi più diffuso nel
nostro ambiente. Questo genere comprende molte specie che vivono in numerosi substrati, come foraggi, grano, noci,
cotone, rifiuti organici ed acque inquinate da materiale organico.
Considerata l’ubiquità ambientale
dell’Aspergillus, si può dire che l’uomo
sia costantemente esposto a questo genere di funghi. Negli individui con normale
funzionalità del sistema immunitario, le
infezioni causate dall’Aspergillus sono relativamente rare ed inconsuete. Tuttavia,
a causa del sostanziale incremento nella
popolazione di individui con immunosoppressione attiva, come i pazienti affetti
da HIV, ammalati sottoposti a chemioterapia o a trattamento con corticosteroidi,
la contaminazione ambientale da parte
di funghi, specialmente dalle specie di
Aspergillus, è divenuta un fattore sempre
più rilevante. Negli Stati Uniti, l’aspergillosi è oramai la seconda causa di infezione da funghi che richiede l’ospedalizzazione.
Il genere Aspergillus comprende più
di 185 specie. Circa 20 di queste sono riconosciute da tempo come agente scatenante di infezioni opportunistiche nell’uomo.
Tra tutte, la specie isolata più di frequente è l’A. fumigatus, seguita dall’A. flavus
e dall’A. niger. L’A. clavatus, il gruppo
dell’A. glaucus, l’A. nidulans, l’A. oryzae,
l’A. terreus, l’A. ustus e l’A. versicolor,
sono alcune tra le altre specie meno rilevanti come patogene opportunistiche.
Le specie di Aspergillus sono ben note
quali importanti attrici in tre differenti situazioni cliniche: 1) infezioni opportuni-
stiche, 2) stati allergici 3) tossicosi. L’immuno-soppressione è il fattore di maggior
predisposizione allo sviluppo di infezioni
opportunistiche. Queste sono chiamate
aspergillosi. Tra tutti i funghi filamentosi,
l’Aspergillus è quello più comunemente
isolato in infezioni invasive ed è il secondo fungo, dopo la Candida, che causa più
di frequente micosi opportunistiche (colonizzazione di tessuto vivente da parte di
un fungo).
Quasi tutti gli organi o sistemi del
corpo umano ne possono venire coinvolti. Onicomicosi (infezione fungine delle
unghie), sinusiti, aspergillosi cerebrale,
meningiti, endocarditi (infiammazione
della membrana cardiaca), miocarditi
(infiammazione della parete muscolare
cardiaca), aspergillosi polmonare, osteomieliti (infezione dell’osso, della sua porzione corticale o midollare), otomicosi
(infiammazione dell’orecchio), endoftalmiti (infiammazione dei tessuti oculari),
aspergillosi cutanea, aspergillosi epatosplenica (fegato e milza) ed inoltre fungemia e aspergillosi diffusa. Sono probabili
anche aspergillosi causate da cateteri ed
altri dispositivi nosocomiali.
Negli ambienti ospedalieri, il maggior
rischio per lo sviluppo dell’aspergillosi
è rappresentato dai lavori di ristrutturazione, in particolar modo per i pazienti
neutropenici (quelli con un basso livello
di globuli bianchi, per i quali esiste un
elevato rischio di infezione). Considerato che i pazienti più colpiti dall’aspergillosi invasiva sono quelli fortemente
immuno-compromessi, la presenza delle
spore di Aspergillus nell’aria ospedaliera
rappresenta un’importante implicazione.
Dr. Galip Gurel
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finale con i restauri venners. Disegnare un nuovo sorriso per un paziente
consiste in molti passaggi che se seguiti correttamente producono un risultato prevedibile. La chiave per il successo estetico è la comunicazione con
il paziente e con il laboratorio che lo specialista deve attivare dall’inizio alla
fine del caso.
Questo dvd si pone come obiettivo quello di spiegare step by step i passaggi
fondamentali, dal punto di vista clinico e di comunicazione con il paziente,
dei restauri
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Le spore di Aspergillus si trovano di frequente negli ospedali di tutto il mondo
ed un certo numero di gravi epidemie,
che hanno causato morti dovute a diffuse
aspergillosi, sono state rilevate a seguito
di lavori di ristrutturazione.
Le specie di Aspergillus possono anche colonizzare le cavità polmonari causate da precedenti tubercolosi, sarcoidosi,
pneumoconiosi, bronchiectasia, anchilosi
spondilite o neoplasmi ed essere riassunte in una distinta entità clinica chiamata
aspergilloma. L’aspergilloma può colpire
anche i reni.
Alcuni antigeni dell’Aspergillus sono
allergeni fungini e possono dare origine ad una broncopolmonite allergica da
aspergillosi. L’A. fumigatus, il più frequente patogeno opportunista, si trova
abbondantemente nei materiali organici
in decomposizione. Visto che la temperatura ideale per lo sviluppo è al di sopra dei
55°C, la fermentazione ed il conseguente
riscaldamento del compost organico fornisce l’ambiente ideale per lo sviluppo
dei funghi. Nei campioni di aria rilevati
in prossimità di siti di compostaggio, l’A.
fumigatus si è rivelato l’organismo più
numeroso. Le persone che manipolano
compost o cumuli di fieno in decomposizione, spesso sviluppano ipersensibilità
alle spore di Aspergillus e dopo l’esposizione possono soffrire di gravi fenomeni
allergici.
La seconda specie di Aspergillus che
viene rilevata più di frequente nelle infezioni fungine è l’A. flavus. Oltre ad essere
causa di infezione, l’A. flavus è noto come
produttore di aflatossine, una delle più
potenti sostanze cancerogene per l’uomo. Il rischio associato all’esposizione ad
aflatossine ed altre micotossine aerogene
in un edificio contaminato non è stato ancora adeguatamente studiato. Le micotossine sono prodotte dalle altre specie di
Aspergillus. La terza specie di Aspergillus
più comune causa di infezioni è l’A. niger,
che è il più diffuso di ogni altra specie di
questo genere e trova domicilio nel più
vasto assortimento di substrati. È solitamente aggregato in “sfere fungine”, una
particolare condizione dove i funghi si
sviluppano nel polmone umano, formando degli agglomerati sferici, senza invadere il tessuto polmonare.
A cura di:
Dr. Vince Croud, Technical Director,
Human Health, Antec International –
a Dupont Company
Legionella: malattia
del Legionario e febbre di Pontiac
La malattia del Legionario è un’infezione polmonare (polmonite) provocata
da un batterio Gram-negativo, aerobico,
conosciuto con il nome di Legionella
pneumophila. Ad oggi sono state identificate più di 30 specie di Legionella, ma
il 90% delle affezioni negli esseri umani
sono causate dalla Legionella pneumophila. La seconda specie più volte isolata in esseri umani è la Legionella micladei, che diventa la prima nei pazienti
trapiantati.
Il periodo di incubazione della malattia del Legionario va dai due a dieci
giorni. Per svariati giorni il paziente può
sentirsi stanco ed affaticato. La maggior
parte dei ricoverati in ospedale sviluppano febbre molto alta, spesso superiore ai 39,5° C.
La tosse può rappresentare il primo segnale di un’infezione polmonare
è può essere sufficientemente grave da
produrre escreato. Sono comuni anche
sintomi gastrointestinali, dei quali la
diarrea è il più identificativo. Molti pazienti hanno pure nausea, vomito e mal
di stomaco. Altri sintomi frequenti sono
mal di testa, dolori muscolari e toracici,
respiro affannoso. Analisi di laboratorio
possono poi indicare un malfunzionamento dei reni.
Dopo essere stati dimessi dall’ospedale, alcuni pazienti possono soffrire,
per svariati mesi, di affaticamento, perdita di energia e di difficoltà di concentrazione. Di solito, il completo recupero
non avviene prima di un anno.
Se la polmonite viene trattata sul
nascere, con le adeguate cure di antibiotici, la ripresa è eccellente, a patto
che il paziente non soffra già di altre
malattie che ne compromettano il sistema immunitario. Viceversa, un ritardo
nell’adozione di un’adeguata terapia in
quei pazienti con un sistema immunitario indebolito, compresi i trapiantati,
può portare ad una prolungata ospedalizzazione, complicazioni e talvolta al
decesso.
La Febbre di Pontiac è invece una
malattia a carattere lieve, le persone
interessate manifestano febbre e dolori
muscolari, ma non polmonite. Il periodo di incubazione della Febbre di Pontiac è più corto rispetto a quello della
Legionellosi e generalmente varia da
alcune ore fino ad un paio di giorni.
Possono contrarre la malattia del
Legionario individui di ogni età, tuttavia l’infezione colpisce preferibilmente
le persone di mezza età e gli anziani,
in particolar modo i fumatori e coloro i
quali soffrono di disturbi polmonari cronici. Sono persone ad alto rischio di infezione anche gli immuno-compromessi
per malattie come cancro, diabete, Aids
ed anche i pazienti dializzati. Anche i
tossicodipendenti sono individui ad alto
rischio. La Febbre di Pontiac è più comune nelle persone in buona salute.
La Legionella è un’abitante naturale
degli ambienti acquatici e si può trovare
in fiumi, laghi e ruscelli. Una specie di
Legionella (L. longbechae) è stata trovata nel terriccio da vaso.
La Legionella si può trovare in numerosi sistemi idrici, tuttavia i batteri si
riproducono in gran numero nell’acqua
tiepida e stagnante (30-40° C) come, ad
esempio, quella che si trova in svariati
impianti idraulici e contenitori di acqua
calda, nelle torri di raffreddamento e
condensatori di evaporazione dei grandi impianti di condizionamento e nelle
sorgenti termali.
Si sono verificate epidemie di Legionellosi dopo che alcune persone avevano respirato le goccioline provenienti
da acqua contaminata dal batterio della
Legionella. Si può essere esposti a queste goccioline in casa, nei posti di lavoro, negli ospedali o nei locali pubblici.
La Legionellosi non si trasmette da persona a persona.
Il controllo continuo dei livelli di Legionella nei sistemi idrici è essenziale
per prevenire il rischio di epidemie di
Legionellosi.
Speciale Disinfezione
DENTAL T RIBUNE
9
Anno V n. 3 - Marzo 2009
Italian Edition
Confronto sull’efficacia disinfettante del Peracilyse
e della glutaraldeide al 2% nei test in vitro
M.J. Vizcaino-Alcaide, R. Herruzo-Cabrera e M.J. Fernandez-Aceñero
vince le afte sul tempo
immediato sollievo dal dolore
rapida guarigione delle lesioni aftose
efficace prevenzione
elevata sicurezza, senza controindicazioni
ialuroni
co
Introduzione
La disinfezione di alto livello
è una pratica chiave nel controllo delle infezioni intraospedaliere. Diversi prodotti possono essere utili a questo scopo e
la loro selezione dipende da fattori quali efficacia, sicurezza e
costi. Il prodotto di riferimento
per questo tipo di disinfezione
è la glutaraldeide al 2%, una
dialdeide impiegata come disinfettante e sterilizzante a basse
temperature,
principalmente
per endoscopi e strumentario
chirurgico. Possiede un ampio
spettro d’azione contro i batteri e le loro spore, funghi e virus(1,2), sebbene sia meno efficace contro micobatteri atipici
e protozoi e sia probabilmente
inefficace contro i prioni. La sua
soluzione non viene inattivata
dalla materia organica ed erode
efficacemente i depositi formati
da certi microrganismi.
La glutaraldeide ha alcuni
effetti collaterali(1,2): il contatto diretto con la sostanza può
causare dermatiti e aggravare gli eczemi, mentre le sue
nella stomatite aftosa ricorrente
Acido
Sommario
La glutaraldeide al 2% è
stata per molto tempo il prodotto di riferimento per la disinfezione di alto livello, ma la
sua frequente associazione agli
effetti collaterali ha stimolato
la ricerca verso nuovi prodotti
disinfettanti. E’ stata comparata
l’efficacia della glutaraldeide al
2% con quella di una nuova formulazione disinfettante, il Peracilyse (Perasafe®), 0,2% di acido
peracetico, in 6 test in vitro: effetto germicida in una sospensione di microrganismi; una
lima (file) metallica endodontica contaminata da microbi; un
endoscopio; un test di capacità
modificato; un test sporicida;
un test di corrosione sullo strumentario metallico. Entrambi i
prodotti si sono dimostrati efficaci germicidi in 10-20 minuti,
distruggendo
completamente
i microbi con l’eccezione del
Mycobacterium e delle spore.
Anche il lavaggio interno degli
endoscopi con una soluzione di
100 ml di entrambi si è dimostrato altrettanto efficace. Le
due soluzioni hanno resistito
all’inattivazione dopo ripetuti
lavaggi, e non hanno corroso lo
strumentario. Tuttavia, quando
è stata aggiunta materia organica, la formulazione al 2% di
acido peracetico ha pulito senza
corrodere, mentre la glutaraldeide ha fissato la sostanza allo
scalpello, causandone la corrosione in 2 ore. In sintesi, il Peracilyse (Perasafe®) è un buon
sostituto della glutaraldeide al
2% per la disinfezione di alto
livello.
© 2008 McCann Healthcare RGB Milano
Dipartimento di Medicina di Prevenzione, Scuola di Medicina e Ospedale “La Paz”, Università autonoma di Madrid, Madrid, Spagna
L’unico a base di acido
ialuronico biomimetico.
Le formulazioni di Aftamed
aderiscono alle lesioni formando una
barriera protettiva che isola le terminazioni
nervose scoperte e assicura un immediato
sollievo. L’acido ialuronico, di peso
molecolare identico a quello della mucosa
orale, attiva i naturali meccanismi di
riparazione tissutale anticipando la guarigione.1
Peso
Alto colare
e
Mol
• Innocuo
se ingerito,
• non brucia
(senza alcol),
• senza zucchero
Per bambini
aftamed. sicuramente attivo
1.Nolan A. et al.: ”The efficacy of topical hyaluronic acid in the management of recurrent aphthous ulceration” J.Oral Pathol.Med.2006;35:461-465
DT
pagina 10
210x297 Dental Tribune.indd 1
17-09-2008 13:39:08
DENTAL T RIBUNE
10 Speciale Disinfezione
Italian Edition
Anno V n. 3 - Marzo 2009
DT
pagina 9
esalazioni possono provocare
riniti e congiuntiviti. La gravità
di queste reazioni dipende dalla
durata e dall’intensità dell’esposizione, con un massimo tollerato di 0,7 mg/m3 per 10 minuti. È un potenziale allergene e
altri effetti collaterali possono
includere: mal di testa, nausea,
vertigini, un sapore metallico ed
una variazione nel colorito della pelle. L’incidenza dei sintomi
è alta e varia dal 33% al 79%.
L’esposizione del personale alla
glutaraldeide deve essere limitata, anche attraverso l’utilizzo
di macchinari automatizzati e
chiusi ermeticamente per il lavaggio e la disinfezione, sistemi
di ventilazione o dispositivi di
protezione individuali.
E’ anche importante informare i lavoratori dei rischi cui
vanno incontro e della necessità di controlli sanitari periodici.
In Gran Bretagna, un marchio
famoso di glutaraldeide è stato
ritirato dalla vendita ed è stato
sostituito dall’ortho-phthalaldehyde.
L’acido peracetico è un disinfettante di alto livello di provata efficacia, privo di rischi
connessi alla sua manipolazione, e non lascia residui tossici(3-6). In precedenza questo
prodotto era disponibile solo
per l’uso sui macchinari, ma è
stata recentemente sviluppata
una nuova formulazione: il Peracilyse (Perasafe®). E’ una polvere a grana sottile costituita da
una combinazione di composti
di perossido, acidi organici e
stabilizzatori, che sprigiona ioni
peracetici pari allo 0,26% medio
di acido peracetico; può essere
manipolata usando guanti protettivi, senza necessità di utilizzo di macchinari e non rilascia
residui tossici.
Questo documento analizza
la sua azione disinfettante, confrontandola con la glutaraldeide
al 2%, attraverso l’esecuzione
di 6 test in vitro: effetto battericida su una sospensione di microrganismi; effetto battericida
su di una superficie metallica
contaminata da microbi (n. 25
lime endodontiche); effetto sporicida contro le spore di Bacillus
subtilis; effetto battericida su di
un endoscopio con due livelli di
contaminazione (106 e 109/ml)
interrompendo il processo di
disinfezione dopo 5, 10 e 20 minuti; test di capacità modificato
(20 iniezioni con Mycobacterium fortuitum e 10% di sangue
umano); effetto corrosivo sulla
strumentazione metallica.
Materiali e metodi
Agenti antimicrobici
Il Peracilyse (Perasafe® Dupont) viene fornito in polvere
da diluire a 16,2 gr/dl in acqua a
35° C mescolando per 15 minuti; la glutaraldeide al 2% (Cidex,
Johnson & Johnson), appena attivata.
Microrganismi
Le specie utilizzate erano
specie ATCC standard (dove
indicato), o specie isolate da
pazienti ICU. Sono state testate
i seguenti tipi: Staphylococcus
aureus (ATCC 25923), una spe-
cie resistente alla meticillina ed
una sensibile alla meticillina;
tre specie ognuno di: Enterococcus faecalis, Enterobacter
cloacae, Klebsiella pneumonite, Pseudomonas aeruginosa,
Acinobacteranitratus e Candida
albicans; una specie di M. fortuitum ATCC 609 e il B. sbutilis (3
m di strisce di spore contenenti
circa 2 x 106 di cellule).
Fig. 1: Lima endodontica.
Fluidi neutralizzanti
Brodo di Todd Hewitt con
soluzione Tween 80 al 6% (v/v),
sodio bisolfito al 0,5% (p/v) e
sodio tiosolfato al 0,5% (p/v).
Test di sospensione
Una sospensione di microrganismi di 0,1 ml (108 cfu/ml)
è stata aggiunta a 5 ml di disinfettante e lasciata per 3, 5 o 10
minuti. Successivamente, una
parte di 0,1 ml di questo composto è stato neutralizzato con
4,9 ml di sostanza inibitrice e
lo 0,1 ml del liquido risultante è
stato messo a coltura su piastrine Mueller-Hilton (Sabouranddextrose (SD) per i fermenti o
infusione brain-heart (BHI) per
micobatteri) e incubato a 37° C
prima di effettuare la conta batterica e di calcolare il fattore di
riduzione log10 (RF).
L’analisi è stata ripetuta con
glutaraldeide al 2%, e con acqua distillata sterile come test
di controllo.
Test di superficie7
Le lime endodontiche sono
state contaminate per immersione in una sospensione di microrganismi (108 cfu/ml) per
un’ora, poi sono state lasciate
asciugare per 15 minuti su di
una superficie sterile inclinata.
Ogni lima è stata messa in un
cilindro con 5 ml di disinfettante per 3, 5 o 10 minuti (20 minuti per i micobatteri). Dopo il
periodo di esposizione, le lime
sono state immerse in un altro
cilindro contenente 5 ml di sostanza inibitrice con 0,5 mm
di perle di cristalli e sono state
shakerate in un mixer a vortice
alla velocità di 1000 rpm per un
minuto. Infine, lo 0,1 ml della
parte galleggiante sulla superficie dell’acqua è stato messo
a coltura su piastrine MuellerHinton (SD per i fermenti e BHI
per i micobatteri), è stato incubato a 37° C per 24 ore (da due a
quattro giorni, rispettivamente
per fermenti e micobatteri) prima di effettuare la conta batterica.
L’analisi è stata ripetuta con
glutaraldeide al 2% e con acqua
distillata sterile come test di
controllo.
Test sporicida
Strisce di spore B. subtilis
sono state estratte dalle capsule nelle quali sono commercializzate, messe nel disinfettante
e lasciate lì per 5, 10 o minuti;
successivamente le strisce sono
state immerse nella soluzione
inibitrice per interrompere l’effetto sporicida.
La restante parte dell’analisi
è stata sviluppata come nel test
di superficie.
Test su di un endoscopio8
Quest’analisi è stata svolta solo con una specie ognuna di: E. faecalis, E. cloacae,
P. aeruginosa, C. albicans e M.
fortuitum. La parte interna di
un pezzo sterile è stata contaminata con una sospensione
di 108 cfu/ml di organismo per
15 minuti. Successivamente è
stata irrigata con 1 ml di disinfettante (o di soluzione di controllo) e lasciata immersa nella
soluzione per 5, 10 o 20 minuti.
Sono stati raccolti dei campioni
(0,1 ml) dall’interno del canale,
neutralizzati, e messi a coltura
su piastrine Mueller-Hinton (SD
per i fermenti e BHI per i micobatteri), incubati a 37° C per
24 ore (per due e quattro giorni
rispettivamente per fermenti e
micobatteri), ed è stata effettuata la conta batterica. Il test
è stato ripetuto utilizzando 100
ml di disinfettante, avendo cura
che l’intero pezzo testato fosse
riempito di liquido prima di immergerlo nello stesso disinfettante per 5, 10 o 20 minuti.
Test di capacità (modificato9)
E’ stato valutato l’effetto prodotto dall’aver aggiunto materia
organica (sangue umano) al test
battericida. E’ stato preparato
un composto di M. fortuitum
(108 cfu/ml) e sangue fino al
raggiungimento di un livello del
20% di microrganismi sul volume totale. Sono state eseguite
20 iniezioni successive ad intervalli di 10 minuti e i campioni
sono stati ottenuti 1 minuto prima dell’iniezione successiva.
In seguito, 0,1 ml di campione
è stato messo a coltura in BHI
dopo la sua neutralizzazione.
L’analisi è stata ripetuta con
glutaraldeide al 2% e con acqua
distillata sterile come test di
controllo.
Test di corrosione
Questo test è una variante
del test di corrosione precedentemente descritto(7). Una lama
di scalpello è stata immersa nel
disinfettante ed è stato verificato il suo deterioramento sull’intera superficie o su singole aree
a tempi specifici di un’ora per
una settimana. Il test è stato ripetuto dopo aver contaminato la
lama con sangue umano (proveniente dalla banca del sangue)
per favorirne il deterioramento
e simulare una situazione di detersione imperfetta.
Risultati
Nel test di sospensione (Tabella 1), entrambi i prodotti
hanno dimostrato un eccellente effetto antimicrobico a breve
tempo (3 e 5 minuti), con eccezione del Peracilyse (Perasafe®) nei confronti del E. faecalis
(RF2) e del M. fortuitum (RF3).
Ad ogni modo, dopo 10 minuti
quest’ultimo ha distrutto tutti i
batteri inoculati dei test.
Nei test di superficie (Tabella 2) l’effetto di entrambi i prodotti è stato meno forte. Dopo 3
minuti, solo il Peracilyse (Perasafe®) ha ucciso alcuni dei batteri Gram positivi iniettati (C.
albicans e S. aureus) ed entro
5 minuti ha eliminato anche
E. cloacae e A. anitratus, ma
nessuno degli altri; i batteri K.
Pneumonite (RF > 4) e M. fortuitum (RF 2,5; RF 3,6 a 20 minu-
ti) sono sopravvissuti dopo un
tempo di contatto di 10 minuti.
Al contrario, la glutaraldeide ha
ucciso solo i batteri S. aureus e
E. faecalis in 3 minuti e alcuni
organismi Gram negativi come
il E. cloacae in 5 minuti; dopo 10
minuti sono sopravvissuti solo
alcune specie di E. faecalis (RF
5) e di M. fortuitum (RF 2,6 dopo
10 minuti, 3,5 dopo 20).
Entrambi i prodotti hanno
virtualmente eliminato tutti i
microbi, con l’eccezione dei micobatteri, ma si sono comunque
riscontrate rilevanti differenze
nei loro effetti contro i fermenti;
il Peracilyse (Perasafe®) ha raggiunto un fattore di riduzione
log10 di 3,7 in 20 minuti, mentre la glutaraldeide nello stesso
tempo ha raggiunto un fattore
di soli 2,1. Nel tipo di endoscopio esaminato poi, entrambi i
prodotti hanno avuto un effetto
molto rapido (già dopo 5 minuti) e si sono dimostrati efficaci
anche contro i micobatteri, specialmente nel caso dell’impiego
di 100 ml per l’irrigazione interna; si è avuta un’azione leggermente meno intensa con 1 ml.
Entrambi i prodotti hanno
resistito all’inattivazione (test
di capacità modificato) e non
c’era traccia di batteri sopravissuti anche dopo 20 iniezioni
ripetute. Non hanno corroso le
lame dello scalpello in una settimana (tempo equivalente a 500
operazioni di disinfezione della
durata di 20 minuti ognuna).
Ciò nonostante, all’aggiunta del
sangue umano, la formulazione
a base di acido peracetico puliva ancora le lame senza corroderle nonostante un tempo di
immersione prolungato, mentre
la glutaraldeide al 2% ha fissato
la materia organica alla lama e
l’ha corrosa in un intervallo di
circa 2 ore.
Discussione
La tossicità della glutaraldeide al 2% ha spinto i ricercatori a
trovare delle valide alternative.
Tra queste c’è un’aldeide atossica, tipo l’OPA (ortho-phthalaldehyde)(10), che ha però dimostrato una debole azione sulle
spore, raggiungendo un fattore
di riduzione log10 di solamente
0,5 in 12 ore, fatto attribuibile
alle proteine, involucro delle
spore, dato che l’OPA è divenuto
efficace solo successivamente
all’eliminazione dell’involucro
proteico(11). Questo prodotto ha
inoltre evidenziato un modesto
effetto nei confronti dei virus
privi di involucro lipidico, ma
si è dimostrato efficace contro i
micobatteri.
Un’altra alternativa possibile
alla glutaraldeide è rappresentata dai nuovi tipi di ossidanti,
come l’acido peracetico, principalmente sotto forma di soluzioni stabili (sia con che senza
perossido di idrogeno), che
possono essere impiegate senza alcun tipo di macchinario. In
questo studio si è preso in considerazione uno di questi nuovi
ossidanti, il Peracilyse (Perasafe®). Il prodotto sprigiona ioni
peracetici e dimostra una buona azione detergente, che aiuta
ad eliminare i microrganismi.
E’ stata verificata un’eccellente
azione contro la maggior parte
dei microrganismi e solo con la
superficie più difficile (le lime
endodontiche contaminate) la
glutaraldeide al 2% ha dimostrato un’azione leggermente
migliore nei confronti dei batteri Gram negativi. Entrambi
i prodotti hanno dimostrato
un effetto contenuto nei confronti del batterio M. fortuitum
nell’intervallo di 10 minuti, ma
già dopo 20 minuti hanno raggiunto un fattore di riduzione
log10 di 3,5.
Nel tipo di endoscopio esaminato, si è proceduto all’irrigazione del canale interno
con 100 ml di disinfettante, accertandosi che lo stesso fosse
completamente riempito prima
di immergerlo nuovamente nel
disinfettante (così come raccomandato dalla “Spanish Preventive Medicine Society”)(12),
operazione che ha avuto come
risultato la disinfezione completa, anche contro i microrganismi più resistenti. Si può
ottenere un’adeguata disinfezione degli endoscopi, anche in
tempi brevi (5 minuti), se questi
vengono accuratamente detersi prima della disinfezione e se
vengono seguite le opportune
procedure di irrigazione e riempimento del canale interno. Per
maggiore sicurezza è stato portato a 20 minuti il tempo suggerito dalle linee guida spagnole,
considerati i risultati ottenuti
con il modello peggiore (la superficie ruvida degli strumenti),
ed assumendo che le indicazioni per un’adeguata detersione e
disinfezione non sempre vengono seguiti rigorosamente. Ci si è
anche accertati scrupolosamente che i broncoscopi venissero
lasciati in immersione nel Peracilyse (Perasafe®) per 20 minuti,
dato che il rischio di contaminazione da parte dei micobatteri è
molto alto in questo tipo di dispositivi.
Entrambi i prodotti hanno
resistito abbastanza bene a ripetute inoculazioni (diverse
introduzioni di strumenti contaminati) nello stesso giorno
e non hanno corroso l’acciaio
degli strumenti, sebbene si siano verificate delle discrepanze
con gli strumenti in rame (con
il Peracilyse/Perasafe®). La glutaraldeide ha richiesto un’accurata detersione prima della
disinfezione per evitare che il
materiale organico si fissasse e
per evitare conseguentemente
che si deteriorasse il materiale.
Inoltre, il fissaggio della glutaraldeide può ostruire il canale
degli endoscopi, fattore molto
importante da tenere in considerazione nella scelta del disinfettante più idoneo. Il Peracilyse
(Perasafe®) ha favorito la detersione attraverso la liberazione
di ossigeno che si ha nell’azione
di catalasi della materia organica, favorendo così l’eliminazione di quest’ultima e contribuendo a mantenere pervi i canali
dell’endoscopio.
In conclusione, la soluzione di Peracilyse (Perasafe®) all’1,62% ha dimostrato
un’azione equivalente a quella
della glutaraldeide al 2% contro
i microrganismi in sospensione
e nei modelli più diffusi di endoscopi e lime endodontiche, priva
di tossicità e di azione corrosiva.
Tuttavia, la sua modesta azione
nei confronti dei micobatteri
DT
pagina 11
Speciale Disinfezione
DENTAL T RIBUNE
Opallis doppia colonna.pdf
pagina 10
nell’intervallo di 10 minuti suggerisce di tenere gli strumenti, e
principalmente gli endoscopi, in
immersione per almeno 20 minuti. Lo si considera perciò una
valida alternativa atossica alla
glutaraldeide al 2% per la disinfezione di alto livello, sebbene
si prosegua la ricerca per scoprire altre alternative atossiche
e maggiormente efficaci contro
i micobatteri, specialmente ove
sia necessaria la disinfezione
degli endoscopi entro un tempo
di 10 minuti.
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biocides. Prog Med Chem
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30: 237-240.
Fattore di riduzione Log10 ad un tempo specifico (min.)
Peracilyse (Perasafe®)
Glutaraldehyde
Microrganismi
3
5
10
3
5
10
S. aureus ATCC 25923
>6
>6
>6
>6
>6
>6
S. aureus MR
>6
>6
>6
>6
>6
>6
S. aureus MS
>6
>6
>6
>6
>6
>6
E. faecalis-1
>6
>6
>6
>6
>6
>6
E. faecalis-2
3,8
>6
>6
>6
>6
>6
E. faecalis-3
4,1
>6
>6
>6
>6
>6
E. cloacae-1
>6
>6
>6
>6
>6
>6
E. cloacae-2
>6
>6
>6
>6
>6
>6
E. cloacae-3
>6
>6
>6
>6
>6
>6
K. pneumonite-1
>6
>6
>6
>6
>6
>6
K. pneumonite-2
>6
>6
>6
>6
>6
>6
K. pneumonite-3
>6
>6
>6
>6
>6
>6
P. aeruginosa-1
>6
>6
>6
>6
>6
>6
P. aeruginosa-2
>6
>6
>6
>6
>6
>6
P. aeruginosa-3
>6
>6
>6
>6
>6
>6
A. anitratus-1
>6
>6
>6
>6
>6
>6
A. anitratus-2
>6
>6
>6
>6
>6
>6
A. anitratus-3
>6
>6
>6
>6
>6
>6
C. albicans-1
>6
>6
>6
>6
>6
>6
C. albicans-2
>6
>6
>6
>6
>6
>6
C. albicans-3
>6
>6
>6
>6
>6
>6
3
3,11
>6
>6
>6
>6
M. fortuitum ATCC 609
MR resistente alla meticillina MS sensibile alla meticillina
C
Tabella. 1: Effetto battericida del Peracilyse (Perasafe®) all’1,6% e della
glutaraldeide al 2% nei confronti di una sospensione di microrganismi.
M
Y
CM
MY
Fattore di riduzione Log10 ad un tempo specifico (min.)
CY
Peracilyse (Perasafe®)
Glutaraldehyde
CMY
3
5
10
3
5
10
S. aureus ATCC 25923
4,1
4,1
>6
>6
>6
>6
S. aureus MR
>6
>6
>6
>6
>6
>6
S. aureus MS
>6
>6
>6
>6
>6
>6
E. faecalis-1
>6
>6
>6
>6
>6
>6
E. faecalis-2
4,1
4,2
>6
4
4,5
4,8
E. faecalis-3
4
4,6
>6
>6
>6
>6
E. cloacae-1
2,9
>6
>6
>6
>6
>6
E. cloacae-2
3,6
>6
>6
>6
>6
>6
E. cloacae-3
3,5
>6
>6
4
>6
>6
K. pneumonite-1
3,4
3,7
4,6
3,3
4
>6
K. pneumonite-2
3
3,9
4,5
3,9
>6
>6
K. pneumonite-3
3,7
4,4
>6
4
4,8
>6
P. aeruginosa-1
4
4,1
>6
4,5
>6
>6
P. aeruginosa-2
3,1
3,5
>6
3,8
4,7
>6
P. aeruginosa-3
3,2
3,7
>6
3,6
4,2
>6
A. anitratus-1
3,6
3,8
>6
>6
>6
>6
10.Rutala WA. Disinfection of
endoscopes: review of new
chemical sterlisant used for
high level disinfection. Infec Control Hosp Epidemiol
1999; 20: 69-76.
A. anitratus-2
3,7
>6
>6
3,4
>6
>6
A. anitratus-3
4,4
>6
>6
4,2
>6
>6
C. albicans-1
3,4
4,3
>6
3,3
4
>6
C. albicans-2
>6
>6
>6
3,9
>6
>6
11.Walsh JE, Maillard JY, Russell AD. Ortho-phthalaldehyde: a possible alternative
to glutaraldehyde for high
level disinfection. ƒ Appl Microbio 1999; 86: 1039-1046.l
C. albicans-3
>6
>6
>6
3,5
>6
>6
M. fortuitum ATCC 609
1,5
1,9
2,5*
2
2,4
2,6*
6. Holton J, Shetty N, McDonald V. Efficacy of “Nu-Cidex” (0,35% peracetic acid)
against mycobacteria cryptosporidia. ƒ Hosp Infect
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10:42:24
11
Anno V n. 3 - Marzo 2009
Italian Edition
DT
13-01-2009
Microrganismi
K
MR resistente alla meticillina MS sensibile alla meticillina
* Fattore di riduzione Log10 in 20 minuti = 3,6
** Fattore di riduzione Log10 in 20 minuti = 3,5
Tabella. 2: Effetto battericida del Peracilyse (Perasafe®) all’1,6% e della
glutaraldeide al 2% nei confronti di microrganismi presenti su superfici
portatrici di germi (lime endodontiche).
DENTAL T RIBUNE
12 Speciale Disinfezione
Italian Edition
Anno V n. 3 - Marzo 2009
Pre-sterilizzazione efficace
George Freedman, Canada
L
’importanza della sterilizzazione degli strumenti
in ambito odontoiatrico
è universalmente riconosciuta.
Ovviamente, vi sono diversi approcci all’utilizzo dell’autoclave
in studio. Tutti questi approcci,
tuttavia, sono legati da un comun denominatore: la pre-sterilizzazione (o lavaggio) degli
strumenti è una fase indispensabile per il successo della sterilizzazione. Sia le linee guida della
British Dental Association che
quelle del Koch Institute indicano la preferenza per il lavaggio
automatizzato rispetto a quello
manuale. Il lavaggio automatizzato è più efficiente e minimizza la manipolazione degli strumenti contaminati. Inoltre, nel
2006 è stato emesso lo standard
Europeo per i disinfettori-lavastrumenti (EN 15883 parti 1 e 2).
Nel mettere a punto i protocolli
di sterilizzazione dello studio bisognerebbe tenere in considerazione queste linee guida e questi
standard.
Il successo clinico della presterilizzazione è direttamente legato a due fattori principali:
• l’efficacia della procedura;
• l’efficienza del processo.
In realtà, la pre-sterilizzazione consiste in tre azioni separate, ciascuna delle quali deve
essere completata con successo
al fine di predisporre un’efficace
sessione di autolavaggio. Queste
sono la rimozione/lavaggio dei
residui, il risciacquo e l’asciugatura. Troppo spesso, in molti studi, tutte o alcune di queste fasi
essenziali vengono trascurate.
Rimozione dei residui
La rimozione dei residui organici e inorganici e delle proteine è solitamente l’azione più
faticosa, dispendiosa in termini
di tempo, la meno efficace e la
più pericolosa delle tre. La tecnica più comune per la rimozione
per staccare i residui dagli strumenti. Per questo approccio vi
sono due considerazioni principali da fare: i bagni ultrasonici
possono non avere sufficiente
potenza per rimuovere tutti i
residui (richiedendo di conseguenza un’ulteriore sessione
di spazzolamento manuale) e
il processo ultrasonico può rovinare l’affilatura degli strumenti dentali. Le soluzioni per
ultrasuoni non hanno natura
disinfettante e quindi non hanno proprietà microbiche; inoltre,
vengono spesso usate per più di
un paziente (per molti pazienti,
in realtà) per un periodo di uno o
più giorni. Vi è quindi un rischio
di contaminazione crociata degli
strumenti prima della sterilizzazione.
Fig. 1: Lo spazzolamento è la tecnica più comune, ma anche più dubbia,
per la rimozione dei residui.
dei residui è lo spazzolamento a
mano degli strumenti. L’efficacia
di questa decontaminazione manuale è altamente dubbia. Quali
tipi di spazzole e quali tecniche
di spazzolamento possono essere utilizzate per eliminare efficacemente il 100% dei residui su
ogni singolo strumento? (Nessuna, ovviamente). Inoltre, anche
presumendo che si possa ottenere questo, quanto tempo richiede
e come può essere verificato? La
valutazione della rimozione dei
residui mediante spazzolamento
dovrebbe essere effettuata al microscopio, ma nella pratica quotidiana spesso si valuta solo con
un rapido esame visivo. I rischi
intrinseci dello spazzolamento
manuale sono seri:
• le punture dei guanti e/o della pelle mettono a rischio la
salute del personale ausiliario;
La rimozione dei residui automatizzata mediante lavatrici-disinfettori (come Hydrim C51 wd,
SciCan, Toronto, Canada) (Fig.
2) è meno sensibile alla tecnica
e molto più predicibile. Queste
unità sono lavatrici-disinfettori
di livello professionale (spesso
usate negli ospedali) dentro cui
vengono inseriti gli strumenti
una volta rimosso qualunque residuo di materiale dentale, come
i cementi, che non sia in grado di
dissolversi nell’acqua. Efficace
nel rimuovere più del 99,9% di
tutte le proteine dagli strumenti,
la lavatrice/disinfettore assicura
risultati uniformi nel processo di
pre-sterilizzazione degli stessi.
Il ciclo automatico di lavaggio,
risciacquo, disinfezione e asciugatura viene eseguito senza il
coinvolgimento delle mani, eliminando il rischio di ferimenti e
microbi volatili per il personale
ausiliario.
Non tutte le soluzioni pulenti sono ugualmente compatibili
con tutti gli strumenti e questo è
chiaramente indicato sulle confezioni. I dentisti, comunque,
hanno a che fare con diversi
tipi di metalli e coperture, come
acciaio inossidabile, carbonio,
alluminio ecc. Ha senso utilizzare soluzioni pulenti con caratteristiche chimiche avanzate
che hanno il miglior profilo di
compatibilità come HIP (Hydrim
Instrument Protection) (Fig. 3).
Le lavatrici-disinfettori Hydrim
dosano automaticamente piccole e ottimali quantità di soluzione HIP per i cicli di prelavaggio,
lavaggio e risciacquo per la massima efficacia, assicurando van-
• la rimozione incompleta dei
residui genera un rischio di
contaminazione crociata tra
pazienti;
• l’azione di spazzolamento
rende aeree le gocce di fluido che possono contaminare
braccia, viso, occhi e bocca
del personale ausiliario, mettendone a rischio la salute.
Da molti anni si utilizzano
vasche a ultrasuoni e soluzioni
specifiche per la rimozione dei
residui. Funzionano applicando
onde sonore ad alta frequenza
Fig. 3: HP (Hydrim Instrument Protection).
Fig. 2: Hydrim C51wd, SciCan, Toronto, Canada.
Fig. 4: Tecnica di pre-sterilizzazione automatizzata.
DT
pagina 13
Speciale Disinfezione 13
DENTAL T RIBUNE
Anno V n. 3 - Marzo 2009
Italian Edition
di strumenti che sono esclusi
dall’utilizzo clinico per un certo
periodo di tempo costituisce una
notevole incidenza sui costi dello studio.
Lo spazzolamento manuale
o la pulizia a ultrasuoni sono solitamente seguiti da asciugatura
manuale che, comunque, non
elimina completamente l’umidità, il rischio di corrosione degli
strumenti e compromette la sterilizzazione degli strumenti che
devono essere imbustati. Anche
l’asciugatura manuale espone al
Fig. 5: Tecnica di pre-sterilizzazione automatizzata.
DT
pagina 12
taggi non solo per gli strumenti
dentali, ma anche per l’ambiente.
Risciacquo
Gli strumenti che sono stati
spazzolati manualmente o posizionati in un bagno ultrasonico
vengono sciacquati con acqua
calda o fredda a pressioni normali per rimuovere i residui
staccati. C’è comunque poca
probabilità che i residui staccati possano essere efficacemente sciacquati via dagli anfratti e
dalle insenature degli strumenti
dentali.
Le lavatrici-disinfettori automatizzate utilizzano acqua ad
elevata temperatura e pressioni spray concentrate per sciacquare in modo efficace i residui
staccati dagli strumenti e predisporli così ad una sterilizzazione
non compromessa. Ovviamente,
tutto questo viene fatto senza
l’uso delle mani come parte di
un ciclo automatico. In ciascun
ciclo di Hydrim vengono usate
acqua e soluzione pulente fresche, eliminando così il rischio
di contaminazione crociata.
La fase finale del ciclo di risciacquo avviene a temperatura
elevata per ottenere la disinfezione in accordo con lo Standard
Europeo EN 15883. La fase di
disinfezione di Hydrim C51 wd è
impostata a 80° C per 10 minuti.
Asciugatura
Ci sono due importanti questioni riguardo alla procedura di
asciugatura durante la pre-sterilizzazione, indipendentemente
dalla tecnica utilizzata. Una è la
sua efficacia e l’altra è la durata
del processo. Se gli strumenti devono essere imbustati per il ciclo
di sterilizzazione, è essenziale
che essi siano completamente
asciutti prima di essere inseriti
in autoclave. L’asciugatura passiva può richiedere fino a un’ora
o più. Durante questo tempo, gli
strumenti sono esclusi dall’utilizzo clinico attivo. Il trattamento del paziente è una procedura
continua e ciascun individuo
richiede un set di strumenti sterilizzato. Più lunghe sono le procedure combinate di pre-sterilizzazione e sterilizzazione e più
tempo un set di strumenti resterà escluso dall’utilizzo clinico e,
di conseguenza, maggiore sarà il
numero di set di strumenti che lo
studio dovrà avere a disposizione. Dato che solitamente un set
completo di strumenti (compresi i manipoli) può costare 20003000 euro o più, il numero di set
rischio di ferimenti e contaminazione del personale ausiliario e
la procedura richiede un dispendio di tempo per essere eseguita correttamente. L’asciugatura
automatica in Hydrim avviene
senza dover utilizzare le mani e
non è influenzata dalla tecnica.
Dato che gli strumenti sono già
caldi dopo il risciacquo termico
o la disinfezione, sono necessari solo 10 minuti o meno per la
loro asciugatura. I set di strumenti sono quindi pronti per la
sterilizzazione rapidamente e in
modo efficiente, riducendo così
l’incidenza sui costi dello studio
(notare che i cestelli di Hydrim
sono studiati per adattarsi precisamente alla sterilizzatrice Statim per una maggior efficienza).
• le cassette e gli strumenti
vengono passati direttamente in autoclave (Fig. 6).
La tecnica di pre-sterilizzazione automatizzata è molto
semplice e lineare:
• gli strumenti vengono caricati nelle cassette e/o cestelli
della lavatrice/disinfettore,
• La tecnica viene facilmente
insegnata e appresa anche
da chi è inesperto con le procedure odontoiatriche. Il risultato sarà sempre lo stesso,
indipendentemente da chi è
l’operatore.
• si seleziona il ciclo corretto
di lavaggio/disinfezione (Fig.
4) e, al suo completamento,
DT
pagina 14
DENTAL T RIBUNE
14 Speciale Disinfezione
Italian Edition
Anno V n. 3 - Marzo 2009
Autore
Il dottor Freedman è autore e coautore di 11 testi, più di 200 articoli e diversi CD, video e audiovideo. Diplomato dell’American Board of Aesthetic
Dentistry, tiene relazioni a livello internazionale
sull’estetica, sulla tecnologia dentale e sulla fotografia. Nel suo studio privato di Toronto, Canada, si
dedica esclusivamente all’odontoiatria estetica.
Può essere contattato all’indirizzo:
[email protected]
Metodo
pagina 13
Riassunto
La pre-sterilizzazione attiva e automatizzata offre molti vantaggi. Il primo e più
importante è l’effettivo rispetto dei requisiti
del processo di pre-sterilizzazione: efficace
rimozione dei residui, lavaggio completo, risciacquo, disinfezione e asciugatura
degli strumenti efficace ed efficiente. Dal
momento che gli strumenti vengono manipolati solo nella fase di carico (tipicamente
con l’utilizzo di cassette) non vi è virtualmente pericolo di ferimenti o contaminazione da aerosol per il personale ausiliario.
La pre-sterilizzazione efficace associata
con le procedure automatizzate elimina
anche il rischio di contaminazione crociata
per i pazienti.
L’automatizzazione dei diversi passaggi crea una migliorata semplicità clinica
globale, riducendo la sensibilità alla tec-
Rimozione dei
residui con
ultrasuoni
Lavaggio
automatico
(Hydrim)
Quanto efficace?
Quanto dura?
20
Ferimenti, contaminazione,
aerosolizzazione
Quanto efficace?
Non disinfetta
15
Potenza sufficiente?
Strumenti spuntati
Automatizzata
Non efficace.
Quante volte?
10
Rimangono residui,
ferimenti
Soluzioni riutilizzate
Automatizzata
10
Contaminazione crociata
9
Automatizzata
Asciugatura attiva (senza
manipolazione)
no
Procedura
Fig. 6: Tecnica di pre-sterilizzazione automatizzata
DT
Spazzolamento
manuale
Rimozione dei residui
nica che può influenzare negativamente
la sterilizzazione e assicurando quindi il
successo dell’intera procedura. La maggior efficienza della pre-sterilizzazione
automatizzata riduce lo sforzo necessario
per questo aspetto dello studio, con un risparmio di tempo ed energia a favore di altre attività. La notevole riduzione di tempo
necessario grazie alla pre-sterilizzazione
mediante Hydrim migliora la rotazione
di utilizzo dei set di strumenti. Il ciclo più
breve permette un uso più frequente di ciascun set di strumenti, il che si traduce in un
minor numero di set da acquistare. Per la
maggior parte degli studi questo significa
meno manipoli, meno strumenti manuali,
meno cassette ecc. e diminuisce significativamente l’investimento per tali prodotti.
Quindi, l’investimento per una lavatricedisinfettore automatizzata può essere un
vantaggio economico, oltre a ridurre il rischio di contaminazione crociata nello studio odontoiatrico.
Tempo in min.
Rischi
Lavaggio
Tempo in min.
Rischi
Asciugatura
Asciugatura manuale
Quanto efficace?
Inefficiente
Tempo in min.
Rischi
60+
Ferimenti, contaminazione
Asciugatura manuale
o all’aria
Quanto efficace?
Inefficiente
60+
Ferimenti, contaminazione
Riutilizzo soluzione
no
si
Rischi
Tempo totale di
pre-sterilizzazione in min.
10
contaminazione crociata
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supporto consultativo.
INDICE
Analisi facciale
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Caso 2:Esame obiettivo - Intervento
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29
Attualità 19
DENTAL T RIBUNE
Anno V n. 3 - Marzo 2009
Italian Edition
Il dentista e la sicurezza sul posto di lavoro
Altro obbligo, ex art. 17, è la designazione dell’RSPP. L’Odontoiatra datore di lavoro può e
deve, ex art. 34, svolgere compiti di prevenzione e protezione
dai rischi, di primo soccorso,
prevenzione incendi ed evacuazione.
Per ottemperare ad uno dei requisiti fondamentali per assol-
Gianfranco Prada
L’Andi segue l’evolversi della
legislazione sulla sicurezza dei
lavoratori fin dall’emanazione
nel 1994 del DL 626. Per assolvere agli obblighi di legge fu
elaborata una modulistica per
la compilazione della valutazione dei rischi ed organizzati
corsi per RSPP (Responsabile
Servizio di Prevenzione e Protezione) e per RLS (Responsabile
dei Lavoratori per la Sicurezza). Nei 14 anni di applicazione
della 626, Andi ha formato circa
4.000 colleghi RSPP e circa 5000
assistenti RLS. Nessun infortunio grave o patologia da lavoro
è stato registrato negli studi associati.
Il DL 9 aprile 2008, n° 81, attua
l’art.1, comma 2 della legge 3
agosto 2007 n° 123 in materia di
tutela della salute e sicurezza
nei luoghi di lavoro, proponendosi riassetto e riforma delle
norme in tale ambito. Composto di 306 articoli e 52 allegati,
recepisce o abroga ben 9 DL
avendo quali destinatari i lavoratori subordinati e gli autonomi (vedi art. 2).
Sono quindi soggetti anche gli
studi con 1 dipendente o equiparato. Le principali novità provengono dall’art. 17, che introduce gli obblighi non delegabili
del datore di lavoro.
L’art. 2 gli impone la valutazione dei rischi con l’adozione del
relativo documento e la designazione dell’RSPP. Andi ritiene
corretto indicare ai Soci di redigere una valutazione effettiva
dei rischi nell’attività lavorativa
e di usufruire dell’autocertificazione, stanti le condizioni
ex art. 29, comma 5 del D.Lgs.
n.81/2008 (nel caso di datori di
lavoro con max 10 lavoratori).
Da conservare per gli organi di
vigilanza, l’autocertificazione è
prevista all’art 29, comma 6 del
D. Lgs. n. 81/2008, e concessa
agli studi fino alla scadenza del
18° mese successivo all’entrata in vigore del DM elaborato
su procedure standardizzate e
semplificate dalla Commissione per la salute e sicurezza sul
lavoro non oltre il 31/12/ 2010.
Riassumendo: ad aziende con
max 10 lavoratori è consentita
l’autocertificazione (obbligatoria) a sintesi di una più ampia
(e non scritta) valutazione dei
rischi per prevenire infortuni e
malattie professionali nei luoghi di lavoro.
vere tale compito (la formazione), l’Andi organizzerà corsi in
ogni provincia.
Il D. Lgs. 81/08 individua
nell’informazione e formazione
dei lavoratori un altro tassello per la salute e sicurezza nei
luoghi di lavoro.
L’Associazione ha preparato per
i colleghi un breve canovaccio
in modo da offrire agli assistenti un’informazione corretta.
Tramite ConfProfessioni per la
parte datoriale e Cgil, Cisl e Uil
per il lavoratori, ha inoltre firmato un protocollo aggiuntivo
al Contratto Nazionale (Ccnl)
con modalità e tematiche per la
formazione delle RLS. Potranno
tenerli solo i Soci Andi (“Tutor”)
opportunamente preparati a
tale compito.
Oltre alle novità operative accennate, il Decreto contiene
molte altre tematiche d’interesse odontoiatrico. Ne riparleremo.
Gianfranco Prada
Segretario Sindacale
Nazionale Andi
DENTAL T RIBUNE
20 Dentista e paziente a tu per tu
20
Italian Edition
Anno V n. 3 - Marzo 2009
L’eterna battaglia contro i batteri a colpi di spazzolino
Pubblichiamo in questo numero la seconda puntata della rubrica “Dentista e paziente a tu per tu” a cura di Marisa Parma Benfenati
Cosa irrita le
mie gengive?
Carie e infiammazioni
delle
gengive
sono
dovuti
alla placca
microbica.
La
placca è una sostanza che tutti abbiamo nel cavo orale e che si forma continuamente, anche poco dopo
aver spazzolato i denti. E’ formata per
una parte minima da residui alimentari, per la maggior parte da batteri vivi
che hanno un grande, anzi grandissimo, potere distruttivo nel cavo orale.
Di conseguenza è essenziale eliminare
la placca, ridurla quanto più possibile e
diminuire la quantità di batteri i quali,
con altri fattori, determinano i problemi
dentali. È importante sapere che se non
ci sono batteri non c’è malattia, per cui
la strategia più semplice ed efficace rimane rimuovere la placca batterica con
costanza ed efficacia. Siccome si riforma sempre, è ovvio che ognuno deve
tenerla costantemente sotto controllo. Il
modo c’è: pulire i denti con la tecnica
giusta. Si preferisce usare uno spazzolino morbido che, se usato con una tecnica adeguata, è efficace e non traumatizza le gengive.
Come si devono spazzolare i denti?
Si consiglia di posizionare le setole
dello spazzolino sulla gengiva lontano
dai denti, con la testina parallela ai denti, in modo che le setole risultino orientate verso la radice. Poi si esegue un movimento rotatorio a rullo: rullata verso
il basso per l’arcata superiore e verso
l’alto per l’arcata inferiore. Facile ricordare la raccomandazione di “andare dal
rosa della gengiva al bianco del dente”.
Quando si arriva al margine gengivale, la
manovra deve essere un po’ rallentata, in
chi senza flettersi troppo. Lo spazzolino
viene ricollocato nella posizione iniziale
e il movimento va ripetuto 4-5 volte per
ogni gruppo di denti. Poi viene posizionato sul gruppo di denti più adiacente,
cercando di sovrapporre i movimenti per
non tralasciare alcuna zona.
Spazzolamento della lingua
Per detergere in modo completo la
cavità orale, rimane lo spazzolamento
della lingua (Wilkins 1983). Si consiglia
di impugnare il manico dello spazzolino in modo che risulti ad angolo retto
Come deve essere lo spazzolino
manuale?
È utile innanzi
tutto impugnare correttamente il manico
dello spazzolino (Fig.
1). Anche una impugnatura scorretta può
influenzare l’efficacia
dello
spazzolamento. Dal momento che
è più facile pulire le
zone anteriori e trascurare quelle posteriori, è utile iniziare
l’igiene proprio dai
settori posteriori per
evitare il rischio di
tralasciarle.
Fig. 1
Per ordini e informazioni chiama il n. 393 9339699 oppure visita il
sito www.tueor.com per ascoltare un’anteprima dei brani
Fig. 2
modo che tutte le setole possano passare
sulla zona del colletto.
Vicino ai denti superiori ci sono inoltre
grosse ghiandole che producono saliva,
ricca di sostanze minerali, che facilita la
calcificazione dei batteri. In queste zone
si possono quindi formare più facilmente depositi di tartaro. Se nello spazzolare
si spalanca la bocca, la guancia intralcia
rendendo difficoltoso l’ingresso dello
spazzolino. Lo spazio posteriore infatti si
riduce quando si apre molto la bocca. Si
consiglia perciò di inserire l’indice della
mano che non impugna lo spazzolino per
allontanare la guancia e permettere allo
spazzolino di raggiungere le superfici
posteriori dei denti. Si suggerisce inoltre
di socchiudere la bocca: questo faciliterà
ulteriormente l’inserzione dello spazzolino (Fig. 2).
Nella parte interna dei denti anteriori dell’arcata mandibolare lo spazzolino
viene usato dal lato corto, con la testina completamente inserita nella cavità
orale. Le setole vanno poi fatte “rullare”
sempre dalla gengiva verso i denti, portando così lo spazzolino fuori dalla bocca.
Si riposiziona lo spazzolino e si ripete lo
stesso movimento circa cinque volte. Si
consiglia di detergere un dente alla volta
usando lo spazzolino nella sua larghezza minore. Le superfici linguali dei denti
mandibolari sono particolarmente critiche per via dei dotti escretori delle ghiandole salivari, mandibolari e linguali, il
cui secreto facilita la mineralizzazione
dei depositi batterici. Se non s’introduce
completamente la testina dello spazzolino dentro il cavo orale, ma la si tiene a
cavallo dei denti anteriori, placca e tartaro potranno formarsi comunque a livello
del colletto. Si lascia inoltre scoperto il
margine del dente vicino alla gengiva.
Analogamente, nella parte palatale dei
denti anteriori vale lo stesso discorso fatto per l’arcata inferiore. Per pulire le superfici masticatorie si disegnano piccoli
cerchi sul posto, con una pressione decisa ma non eccessiva, in modo che le setole si inseriscano nelle fossette e nei sol-
rispetto alla linea mediana della lingua,
orientando le setole in direzione della
gola. Esercitando una pressione delicata, si deve ruotare in avanti lo spazzolino
fino alla punta della lingua, ripetendo
tale movimento 4-5 volte. I microrganismi presenti possono influenzare l’ecosistema dell’intera cavità orale: la pulizia è
necessaria per ridurre la conta batterica,
ritardando la formazione della placca.
Inoltre la superficie ritentiva della lingua
può facilitare la formazione di depositi:
le fessure presenti (lingua scrotale o fessurata) possono essere profonde diversi
millimetri ed essere ricettacolo di batteri
responsabili dell’alitosi. In particolare,
la parte posteriore del dorso della lingua è meno ossigenata e non interessata dall’autodetersione, il che predispone
alla formazione di una patina linguale.
Bisogna sempre raccomandare al paziente di completare l’igiene orale con
tale manovra (Fig. 3).
Si ringrazia la dottoressa Paola Marzola per la collaborazione.
Marisa Parma Benfenati
Fig. 3
Management 21
DENTAL T RIBUNE
Anno V n. 3 - Marzo 2009
Italian Edition
Riduzione del contenzioso in estetica dentale
grazie al protocollo di management odontoiatrico
Antonio Pelliccia*, Ruggero Paris**
*Professore a contratto in Economia ed Organizzazione Aziendale Università Cattolica del Sacro Cuore Policlinico Agostino Gemelli – Roma;
Università Vita e Salute Ospedale S. Raffaele – Milano; Consulente di Direzione per le Strategie di Impresa e per la Gestione Strategica
delle Risorse Umane
**Esperto in problematiche etiche-giuridiche-sociali
Fino a qualche decennio fa,
quando si sentiva parlare di chirurgia estetica l’immaginario
collettivo si raffigurava interventi cui si sottoponevano persone, per lo più facoltose, per
accentuare la gradevolezza del
loro corpo o per dare un tocco
di maggiore sensualità ad alcune parti del proprio fisico (seno,
labbra, naso, cosce, ecc.).
Il raggiungimento del benessere da parte di vasti ceti sociali
e l’interessamento dei massmedia alla chirurgia estetica
hanno contribuito ad accrescere le aspettative di ampi strati
della popolazione. Nel campo
odontoiatrico, in particolare, la
nascita di molte specializzazioni
ha accentuato sempre di più, in
aggiunta agli interventi “necessitati”, le richieste che mirano a
perseguire soltanto finalità estetiche.
La chirurgia estetica, che
come la chirurgia ricostruttiva
costituisce una branca della chirurgia plastica, si differenzia da
quella non tanto per le tipologie
d’intervento - tutte e due, infatti,
si propongono la ricostruzione
di parti del corpo - quanto per le
diverse finalità che perseguono.
Mentre la chirurgia ricostruttiva (la giurisprudenza preferisce chiamarla ricostitutiva o
riabilitativa) si occupa di situazioni patologiche che trovano
una soluzione parziale o totale
tramite interventi demolitivi e/o
ricostruttivi (malformazioni di
varia natura, deformità, tumori
della cute, alterazioni vascolari,
traumi, ecc.), quella estetica si
propone di migliorare un aspetto fisico anatomicamente normale ma percepito dal soggetto
come impedimento ad una completa realizzazione della propria
persona.
Anche se l’attività medica,
essendo volta a tutelare un bene
costituzionalmente garantito qual è quello della salute (art.
32, comma 1° Cost.) - trova fondamento e giustificazione in sé
stessa, non può essere ritenuto
il medico, nell’esercizio della sua professione, depositario
di illimitate potestà curative in
quanto il 2° comma della stessa
norma costituzionale prevede
l’obbligo di sottoporsi a determinati trattamenti sanitari solo in
pochissimi casi, peraltro tassativamente codificati, e comunque
gli stessi devono essere sempre
eseguiti nel pieno rispetto della
persona umana.
Poiché il chirurgo estetico
non persegue finalità squisitamente terapeutiche, in quanto si occupa della salute intesa
più come benessere psico-fisico
DT
pagina 22
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DENTAL T RIBUNE
22 Management
Italian Edition
Anno V n. 3 - Marzo 2009
DT
pagina 21
della persona che come assenza
di malattie, i margini operativi
nell’esercizio della sua attività
sono più circoscritti di quelli riconosciuti al chirurgo che interviene con intenti riabilitativi.
Stante la mancanza di norme
“ad hoc” che diano precise indicazioni sui limiti entro i quali
può ritenersi lecita l’attività del
chirurgo, dalla disamina delle
variegate disposizioni esistenti
in materia e degli orientamenti
emersi dalle pronunce giurisprudenziali si può affermare
che, allo stato attuale, costituiscono limiti oggettivi dell’attività chirurgica in genere e, quindi, a maggior ragione di quella
estetica: a) il rispetto delle “leges artis” contemplate dalla migliore scienza ed esperienza del
momento storico; b) l’idoneità
tecnica delle strutture e del personale sanitario; c) il bilanciamento dei rischi-benefici. Ne
sono limiti soggettivi: d) la competenza specialistica del chirurgo; e) il consenso informato del
paziente.
La posizione del chirurgo
che opera in ambiente privatistico ed in piena autonomia è che,
in caso di contestazioni, incombe su di lui l’onere di provare di
essersi uniformato alle migliori
tecniche in atto seguite.
Il limite di cui alla lettera c)
deve essere rispettato soprattutto dal chirurgo estetico perché,
salvo i casi in cui la spasmodica
richiesta di interventi cosmetici
da parte di pazienti/clienti non
sia da ricondurre a serie patologie di natura psicologica – per
cui l’operazione chirurgica che
soddisfi le aspettative del soggetto si presenta come l’unica
terapia per curare le turbe del
richiedente (in tal caso più che
di chirurgia estetica dovrebbe
parlarsi di chirurgia terapeutica) – non essendo l’intervento
“necessitato” o comunque finalizzato alla cura di gravi malattie
deve essere esente da rischi.
In riferimento ai limiti soggettivi di cui alla lettera d), sentenze di condanna di specialisti
che hanno effettuato interventi
mal riusciti, in settori che esorbitavano dalla branca in cui
erano specializzati, inducono a
ritenere che a nessuna esimente
può fare ricorso il chirurgo estetico, cui viene contestato il risultato della sua prestazione, in
quanto si ritiene unanimemente
che egli debba essere in possesso, in tale specifico settore, di
una preparazione così scrupolosa che è assai improbabile che
siano giustificati errori afferenti
a negligenza, imperizia ed imprudenza.
Il chirurgo estetico, e quindi anche l’odontoiatra, quando
fornisce prestazioni ritenute notoriamente estetiche, deve adottare ogni cautela per contrastare possibili contestazioni su tale
terreno. Quello del consenso è
per lui un vero e proprio campo
minato.
Poiché il consenso per ritenersi valido deve essere preceduto da informazioni molto
dettagliate, dal momento che
trattandosi di interventi di natura cosmetica non solo non
è in gioco l’integrità fisica del
paziente ma non sono neppu-
re minimamente ipotizzabili
eventuali rischi eccezionali, per
scoraggiare azioni di rivalsa
per insufficiente informazione
questa deve estendersi ai reali
e non semplicemente possibili
effetti migliorativi della prestazione, in relazione alle esigenze manifestate dal cliente, alla
durata degli stessi nel tempo,
agli eventuali effetti collaterali
temporanei o duraturi, all’entità, estensione e visibilità degli
effetti cicatriziali, ecc.
In altre parole, ribadito che
per nessuna ragione il rischio
debba riguardare la salute, la
condotta del chirurgo deve essere del tutto simile a quella tenuta da ogni contraente che, nella
fase pre-contrattuale e durante
l’esecuzione della propria obbligazione, deve ispirarsi alla classica buona fede.
Vediamo quindi qual è il percorso da seguire per la presentazione di un preventivo con un
prezzo elevato, considerando le
molteplici variabili della riduzione del rischio di incomprensioni e di contenzioso medico
legale.
Questo studio è stato svolto
presso 12 studi dentistici, distri-
Schema operativo del protocollo per appuntamenti
Metodologia di gestione della Cartella Clinica Visiva
Applicazione del Management base
Appuntamento
1
Strumento da utilizzare
Quando
Questionario motivo visita e sociocomportamentale
(a discrezione dell’odontoiatra: approfondimento questionario)
In sala d’attesa, in
segreteria prima della
visita
Questionario Anamnesi medica ed
odontostomatologica
(a discrezione dell’odontoiatra: approfondimento questionario)
In sala d’attesa, in
segreteria prima della
visita
Visita generale ed eventuale Anamnesi
addizionale
In sala visita o al
riunito
Esame clinico
(1-Valutazione funzionale 2- Valutazione
dentatura 3-Valutazione estetica)
Al riunito
Consegna della Carta dei Servizi (Book
dello Studio) da visionare o portare via
Contenuto:
1-I servizi dello Studio; 2-Obiettivi dei
pazienti; 3-Le tecnologie e la struttura;
4-Il Team dello Studio; 5-Le branche e
le specialità praticate; 6-La prevenzione;
7-Il paziente collaborante; 8-L’estetica del
sorriso; 9-Rischi imprevedibili; 10-Necessità
di igiene orale e tecniche di spazzolamento
In segreteria
Consegna eventuale dell’elenco degli
Esami diagnostici per l’approfondimento dell’Esame clinico
In segreteria
Consegna foglio che illustra le diverse
modalità di pagamento presenti nello
studio tra le quali il paziente potrà
scegliere una volta ricevuto il PTC
(Piano Terapeutico Contabile)
In segreteria
Raccolta di documentazione per Piano
di Trattamento:
Foto – Impronte – Radiografie
Al riunito o sala visita,
anche con delega al
tecnico radiologo per
rx e foto
3
Discussione Piano di Trattamento con
l’ausilio della Cartella Clinica Visiva
(CCV)
Al riunito o sala visita
4
Consegna della CCV contenente copia In segreteria
di:
1-Radiografie; 2- Foto; 3-Anamnesi; 4-Piano
di trattamento; 5-I tuoi obiettivi; 6-Riassunto
grado di difficoltà; 7-Domande di inizio
terapia; 8-PTC e modalità di pagamento
concordate; 9-Consenso informato
Informare il paziente di riportare
quando richiesta la CCV
2
Importo 2.5000
N° appunt.
acconti
Sedute
variazioni
note
1.000,00
1
vis rx impr
2
studio discuss
3
apertura
4
controllo
5
contr
6
contr
7
contr
8
rim punti
9
riapertura
10
contr
11
Rim suture
12
contr
13
Impronte
14
prova
15
Consegna
16
contr rx
1.000,00
700,00
500,00
300,00
Firma Medico
Firma Paziente
Al riunito
Istruzioni generali per il paziente
In segreteria
secondo le compliance del trattamento
indicate nella CCV
5
a sei mesi
N° Cartella Clinica
Dati del paziente
N° Preventivo
Salvo variazioni del piano di cura
Ritiro del consenso dalla CCV e firma In sala d’attesa o in
del paziente, con eventuali delucidazio- segreteria
ni richieste
Inizio trattamento
Il Piano Terapeutico Contabile (PTC)
Consegna del Programma di Igiene
Orale da inserire nella CCV
In segreteria
Consegna di ulteriori comunicazioni
medico-paziente (se necessario) da
inserire nella CCV
In segreteria
Valutazione periodica della terapia,
Al riunito e poi in
avvertendo prima il paziente di portare segreteria
la CCV da aggiornare
buiti sul territorio nazionale. La
ricerca è iniziata nel 2002 ed è
terminata nel 2007. In cinque
anni di applicazione della metodologia manageriale, si sono
raccolti dati di soddisfacimento
dei pazienti ottimali e gli studi che hanno partecipato alla
ricerca utilizzano oggi periodicamente questo protocollo,
in modo stabile e permanente,
nella routine della pratica quotidiana.
Per sola semplicità espositiva, si dividerà in 3 fasi:
Fase A. Il paziente fissa
l’appuntamento ed entra in
studio.
La relazione tra il medico ed
il paziente non nasce quando il
malato si siede al riunito, ma
già da quando questi contatta lo
studio per prendere un appuntamento.
La percezione della qualità
è una attività complessa ed articolata che porta al riconoscimento di un valore al prezzo
praticato e allo stimolo psicologico di fiducia verso il professionista.
PRIMACY
• Risposta telefonica
• Modalità per fissare l’appuntamento
• Cordialità, voce, sorriso,
aspetto curato del personale
• Consegna del Book di presentazione dello Studio
• Gestione della sala d’attesa e
dell’attesa
• Gestione del tempo in sala
d’attesa: riviste e multimediali
• Compilazione della scheda
anamnestica
• Relazione dialogica con il
Team dello studio
RECENCY
• Saluto e accoglimento al riunito
• Comunicazione
medico-paziente
dialogica
• Collaborazione e motivazione
• Cartella Clinica Visiva
Fase B. Il paziente si siede
al riunito.
L’odontoiatra avrà cura di
compilare, nel caso clinico di
riabilitazione complessa, la Cartella Clinica Visiva (CCV) contenente: la scheda anamnestica,
le RX, la fotografia del paziente
appena giunto in studio, le notizie sempre utili sull’importanza dell’igiene domiciliare e di
quella professionale in studio,
l’odontogramma, il Piano Terapeutico Contabile (PTC).
Fase C. Il medico illustra al
paziente il Piano Terapeutico e
la segretaria ne tratta i particolari contabili.
Alla fine della visita, il paziente riceverà la copia stampata
della CCV. Con questo utilissimo
strumento di comunicazione il
medico ed il paziente cominceranno a dialogare sulla terapia
e sul preventivo. L’odontoiatra
illustrerà al paziente la propria
situazione stomatognatica attraverso la Cartella Clinica Visiva,
che gli sarà poi consegnata con
l’aggiunta del Piano Terapeutico
Contabile redatto dalla segretaria.
DENTAL T RIBUNE
Italian Edition
Clearfil SA Cement
A marzo 2009, in occasione
della mostra merceologica IDS
di Colonia, Kuraray presenterà
ufficialmente SA Cement, il nuovo cemento resina autoadesivo
a polimerizzazione duale (foto e
autopolimerizzante), indicato per
la cementazione di restauri indiretti: in metallo, in tutti i tipi di ceramica o in resina composita.
Le sue comprovate proprietà autoadesive rendono possibili applicazioni facili e veloci,
mentre l’elevata forza di adesione su smalto, dentina, metallo e
ceramiche (ad esempio ossido
di zirconio) garantisce restauri
di lunga durata e riduce notevolmente il rischio di dover ricorrere a trattamenti secondari.
Inoltre, esso facilita le procedure
di cementazione di corone, ponti, inlay e onlay, e il fissaggio di
perni dentali prefabbricati.
Il rilascio di fluoro e la grande stabilità meccanica assicurano un’ottima affidabilità del
sigillo marginale e limitano il
rischio di carie secondaria. Il
basso assorbimento di acqua di
SA Cement lo rende stabile nel
tempo e garantisce eccellenti
risultati adesivi in condizioni di
superficie dentale sia umida che
asciutta.
La pratica siringa automix
assicura estrusioni ottimali e
un perfetto dosaggio della pasta
senza dover utilizzare strumenti aggiuntivi, mentre, grazie ai
pratici endo tips, è possibile effettuare applicazioni dirette e
precise nel canale radicolare.
SA Cement, infine, permette una
facile rimozione del cemento in
eccesso senza arrecare danni
alla gengiva: tutti elementi importanti per la soddisfazione del
paziente.
Per ulteriori informazioni:
Kuraray Dental Italia srl
Via S. Marco 33 - 20121 Milano
Tel. 02.6347 1228
Fax 02.6347 0380
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www.kuraray-dental.eu
Non a Pordenone
ma a San Daniele
Nella prima pagina del
numero precedente viene
menzionato l’Ospedale di
Pordenone quale sede del
Centro per la cura dei disabili denominato “Progetto
Orchidea”. In realtà l’Ospedale è quello di San Daniele del Friuli, in provincia di
Udine. Ce ne scusiamo con
i lettori e con l’Autore Carlo
Gnesutta.
Notizie dalle Aziende 23
Anno V n. 3 - Marzo 2009
DENTAL T RIBUNE
24 Made in Italy
Italian Edition
Anno V n. 3 - Marzo 2009
Aspirazione e compressione, le due glorie della Cattani
Il dentista, come tutti i chirurghi, ha bisogno di aspirazione per
rendere visibile il campo operatorio. Da quest’osservazione tanto ovvia da rasentare la banalità
si può dire nasca la fortuna della
Cattani, la multinazionale di Parma fondata nel dopoguerra da
Augusto Cattani che ha accettato,
con disponibilità e simpatia umana, di fare con noi un’incursione
nel passato per meglio comprendere il presente dell’Azienda di
cui è presidente. Quell’Azienda
dentalchile
6
Aviso Grande2Eng.indd 1
che è divenuta sinonimo di tecniche di aspirazione e compressione in tutto il mondo.
Nel dentale in particolare il
problema dell’aspirazione prende storicamente corpo con la
nascita della turbina negli Anni
50. Nel ricordare i primi passi di
quell’avventura, che dopo circa
mezzo secolo ancor oggi lo vede
tra i protagonisti, Cattani torna
ai suoi 16 anni, quando cominciò a lavorare come apprendista
odontotecnico a Fidenza, “cat-
st
turato” da un dentista che lo
volle con sé. “Prendevo il treno
da Parma tutte le mattine – ricorda – e a 20 anni ero talmente
apprezzato dal dottore da essere
ospite a casa sua”.
Un pendolarismo fortunato che continuò fino a 25 anni
quando, pur di far ritorno a Parma, ebbe il coraggio di lasciarsi
alle spalle un laboratorio avviato
con una ventina di dipendenti.
Il suo vero sogno era infatti diventare un capitano d’industria
(“non ci dormivo la notte”) scrollandosi di dosso la condizione di
artigiano che gli stava stretta.
Lo spunto glielo diede ad
una fiera dentale l’osservazione
del “Sironette”, un riunito della
Siemens (allora assai attiva nel
dentale) suddiviso in un gruppo
idrico da un lato e uno strumentale dall’altro, con il paziente in
mezzo, coricato. Una disposizione in cui risolvere il problema
dell’aspirazione diventava indispensabile. Nascono allora l’uso
del retrobottega del laboratorio
per i primi esperimenti, la consultazione dei manuali di fisica
elementare, l’erezione di un ca-
THE PREMIER DENTAL EVENT IN CHILE
SALÓN DENTAL
CHILE 2009
• COMPREHENSIVE SCIENTIFIC PROGRAM
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SPECIAL SERVICES FOR INTERNATIONAL EXHIBITORS:
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PLUS EXCURSIONS TO CHILE’S FAMOUS WINE COUNTRY
GOBIERNO DE CHILE
MINISTERIO DE SALUD
Augusto
Cattani
e avvocato, per curarne gli interessi legali, la moglie di Cattani,
che si occupa di clienti e fornitori, mentre la figlia Silvia lavora in
Amministrazione. L’altra figlia,
Angela, dentista, preferisce invece la libera professione, coadiuvata a sua volta dalla figlia Elisa,
fresca di laurea in Odontoiatria.
Malgrado la passione per i
cavalli, Augusto Cattani, 80 anni
portati benissimo, trascorre tuttora la sua vita in Azienda, almeno otto ore al giorno: “Se me
ne andassi a cavalcare, invece di
venire a lavorare – dice – mi parrebbe di rubare. Anche mio figlio
è appassionato come me, ma dai
cavalli non ci va mai. E poi, bisogna pur sempre dare l’esempio”.
m. boc.
L’azienda
Santiago May 28, 29, and 30
SPONSORED BY:
pannone dove esercitare l’attività di “modellista meccanico”.
Periodo intenso, in cui ci sono da
mandare avanti il laboratorio e il
corso agli studenti, al quale Luigi Rusconi, Direttore della Scuola di Specialità dell’Università di
Parma, l’aveva chiamato.
Con la consulenza di valenti
ingegneri (in primis di Giuseppe
Bocchi, esperto tecnico costruttore di moto, autore di manuali,
un “vero pozzo di scienza”) vengono depositati i primi brevetti,
mentre i primi aspiratori e compressori cominciano ad uscire
dal capannone, diretti anche
all’estero. Ad esempio, verso la
Spagna, primo Paese destinatario dei “cattani” (come vengono
chiamati tout court i prodotti
dell’Azienda) e verso la Francia.
Nel 1978, dal vecchio ex deposito dei furgoni postali in via
Mantova, la Cattani trasloca
nell’attuale sede, nella zona industriale. E’ anche l’anno in cui
Ennio, ingegnere meccanico ad
indirizzo biomedico, entra in
Azienda e ne prende le redini
accanto al padre. Entrano via via
anche la nuora, moglie di Ennio
STORIA
Fra le realtà industriali del settore dentale, la Cattani
occupa un posto di rilievo per l’importanza che ha assunto
nel corso degli anni.
L’azienda è sorta nel 1967 ed opera in campo nazionale
ed internazionale, essendo presente in tutti i continenti.
Società per azioni dal 1981, l’azienda ha visto la nascita
nel 1984 della consociata Esam, che ha allargato il campo
d’azione da quello dentale a quello industriale. Nel 2003 la
Cattani ha promosso la nuova azienda chimica Magnolia
per la produzione di prodotti detergenti disinfettanti per le
attrezzature dello studio dentistico ed in particolare per gli
aspiratori dentali.
SPECIALIZZAZIONI
La tecnologia del gruppo Cattani-Esam ha prodotto uno
dei componenti delle attrezzature scientifiche dello Shuttle, la navetta della NASA protagonista di tante missioni.
L’affidabilità dell’azienda ha indotto la Ferrari Engineering (Ente Spaziale Italiano) ad inserirla nel prestigioso
team dei suoi fornitori, commissionandole un compressore
di 180 grammi di peso con una pressione che arriva a 38
bar.
Inoltre il gruppo ha partecipato alla realizzazione
dell’Eurostar, il fiore all’occhiello delle Ferrovie Italiane,
progettando e realizzando il gruppo di pressurizzazione.
MERCATO
Sul mercato da oltre 40 anni, la Cattani è andata via via
specializzando la produzione della tecnologia dell’aria: sistemi di aspirazione e compressione dell’aria.
L’azienda ha raggiunto dimensioni che consentono di
esportare il 70% della produzione all’estero: in tutta l’Europa, in Australia, Corea del Sud, in Africa, nel Medio Oriente, nel Sud-Est Asiatico, negli Stati Uniti d’America, in Canada e in Sud America. La Cattani si è inserita agevolmente
anche nei paesi dell’Est Europa, Russia compresa.
Il gruppo si è guadagnato la considerazione dei mercati operando secondo strategie che privilegiano la ricerca,
in particolare quella finalizzata al risparmio energetico, il
design, la sperimentazione e la realizzazione del prodotto
finito.
STRUTTURA
Continua su solide basi lo sviluppo della Cattani anche
nelle infrastrutture, per offrire alla Clientela un adeguato
supporto tecnico in Italia e nel mondo.
CONTACT:
Miami 1-305-876-3221
Chile +(56-2) 2331263
[email protected]
10/07/2008 14:44:26
MISSION
Il motto: fantasia e ricerca nella progettazione, qualità
nella produzione.
Dental Meeting & Congressi 25
DENTAL T RIBUNE
Anno V n. 3 - Marzo 2009
Italian Edition
Cosmetic Beauty & Science:
“Denti e dintorni”
L’arte insegna che bellezza
significa creare valore. Inseguita dagli esseri umani di ogni
epoca, cambiando i suoi canoni
di riferimento a seconda delle
culture, oggi più che mai la bellezza è un desiderio popolare
in tutto il mondo ed esprime un
valore personale, una meta, una
speranza. Come interpretare al
meglio questo bisogno, conscio
o inconscio, dei pazienti che frequentano gli studi odontoiatrici?
Come avvicinare nuovi clienti
imparando a capire e rispondere
a questa esigenza? Quanto la salute e la prevenzione sono recepite come condicio sine qua non
per la propria bellezza? Quanto e cosa può fare la cosmetica
dentale, la medicina estetica e
la chirurgia per il volto, nostro
primo biglietto da visita? Quali sono i nuovi orizzonti di uno
studio che si occupa di estetica?
Come avvicinarsi a queste nuove tecniche? Come collaborare
in sinergia con gli altri medici
che si occupano del viso, quali
il medico estetico e il chirurgo
plastico e viceversa? Come si
comunica con i pazienti che si
presentano per un trattamento di cosmetica dentale o come
interpretare e suggerire tecniche per migliorare l’aspetto del
viso e del sorriso? Quali le nuove metodologie e cosa ci offre
la tecnologia a supporto? Quali
sono le domande più comuni dei
pazienti, i dubbi, le richieste sui
temi della cosmetica dentale,
della medicina estetica e della
prevenzione?
Il 2° Congresso Internazionale Dental Tribune Italian Edition dal titolo Cosmetic Beauty &
Science “Denti e dintorni”, che
si terrà a Salerno il 5-7 giugno,
con la direzione scientifica del
professor Angelo Putignano e
la regia in loco del dottor Gianni Maria Gaeta, vuole essere un
momento di aggiornamento e
confronto interdisciplinare per
rispondere a queste domande.
Agli incontri professionali
sarà possibile affiancare momenti conviviali e oasi di relax. Il Grand Hotel Salerno, che
ospiterà le giornate congressuali, si estende sull’incantevole
scenario del Golfo di Salerno,
orientandosi verso la Costiera
Amalfitana. Situato a due passi dal lungo mare alberato, è
poco distante dal centro storico
e commerciale e a 400 metri dal
porto turistico. Al suo interno,
il Centro Benessere “Nereidis”
si propone come un’avvolgente oasi dove vivere sensazioni
ed emozioni uniche. Mosaici,
marmi, colori tenui, cascate di
acqua marina, soavi melodie,
creano ambienti suggestivi ed
atmosfere rigeneranti. Percorso romano, sauna, bagno turco,
tunnel emozionale, piscina coperta, idromassaggio, palestra
attrezzata, solarium, cabine
massaggi, tutto per sentirsi in
forma e farsi coccolare. Il personale, altamente qualificato,
garantisce una vasta gamma di
trattamenti e di programmi personalizzati realizzati con prodot-
ti naturali ed innovativi come la
cosmetologia marina.
E per finire, nella serata di
sabato 5 giugno, sarà organizzata una grande festa all’interno di
uno storico Palazzo d’epoca con
vista sul Golfo di Salerno e sulla
bellissima Costiera Amalfitana.
Il programma prevede aperitivo
con spettacolo, cena con musica
tipica e per finire serata danzante. È previsto il trasporto dall’albergo. Durante l’evento sarà
possibile usufruire di una barca
attraccata in prossimità dell’albergo per organizzare uscite
nelle località circostanti. A disposizione un ricco programma
turistico anche per gli accompagnatori.
DENTAL T RIBUNE
26 Dental Meeting & Congressi
Italian Edition
Anno V n. 3 - Marzo 2009
L’IDS, mercato di dimensioni planetarie
DT
pagina 1
assistenza sanitaria varati dalle Società di
Assicurazione. Cosa che non può avvenire
in Germania perché gli Enti che provvedono all’assistenza sanitaria pubblica o privata devono essere in grado, per statuto,
di affrontare i costi della futura assistenza
dei loro clienti. Anche se siamo a rischio
di perdite di posti di lavoro in vari settori
economici, è assai improbabile che ci siano
effetti negativi nel mercato dell’assistenza
sanitaria in Germania.
Quali ritiene saranno gli effetti positivi dell’IDS sull’industria?
La 33ª edizione rinnoverà il ventaglio
di tecnologie e moderni prodotti dentali. Ai
visitatori verrà data l’opportunità di vedere e sperimentare una serie d’innovazioni.
Gli sviluppi tecnologici in ambito medico e
gli investimenti dell’industria per ricerca e
sviluppo forniscono nuovi e migliori accorgimenti tecnici a studi e laboratori, quindi
di pari interesse economico per clinici e
odontotecnici. L’IDS è da sempre un forte
stimolo per il mercato dentale e continuerà ad esserlo anche in futuro. Ritengo che i
nostri interlocutori (dentisti, odontotecnici,
igienisti dentali e assistenti alla poltrona)
riescano a convincere i pazienti che investire sulla salute è il modo migliore per ottenere benessere e qualità di vita. Investire
in salute significa investire nel futuro. Malgrado le attuali incertezze dell’economia, i
pazienti non credo arriveranno a trascurare il benessere della loro bocca, tralasciando le necessarie cautele ed assistenza.
La riduzione dei prezzi delle fonti energetiche, le provvidenze governative e disponibilità di risparmi ammontanti a circa 10
trilioni di euro costituiscono in Germania
la liquidità di una gran parte della popolazione. Inoltre, la domanda di servizi legati
alla salute scaturisce da esigenze concrete,
dal desiderio di serbare la salute e la qualità di vita.
Gli impianti e la produzione automatizzata di restauri dentali sono i
settori di maggior sviluppo in Odontoiatria. Questo boom si rifletterà sui prodotti e servizi in rassegna all’IDS?
Effettivamente l’implantologia è uno
degli ambiti in cui si registra il più alto tasso di sviluppo: sono oltre 700 mila gli impianti inseriti in Germania l’anno passato,
con un incremento annuale che va dal 10
al 15%. Questi interventi di alta qualità
continueranno ad essere richiesti in futuro
dai pazienti perché sono tra i restauri più
avanzati e di maggior durata esistenti. Tra
l’altro, la loro larga diffusione in Germania si può attribuire al fatto che il Sistema
Sanitario ha provveduto sin dall’inizio a
“coprire” tale tipo di trattamento con rimborsi determinati. IDS presenterà l’intera
gamma dei moderni sistemi di implantologia, illustrando sia le innovazioni sia gli
sviluppi subiti da sistemi già collaudati.
Quali sono i settori, secondo lei, dotati di potenziale crescita?
Prescindendo dall’implantologia, vedo
il maggior potenziale di sviluppo nel settore della ceramica integrale, con la quale
sono stati realizzati in tutto il mondo circa
25 milioni di restauri con l’ausilio della tecnologia Cad/Cam. I moderni scanner a laser sono in grado di leggere più di 100.000
punti al secondo e l’elaborazione delle immagini è divenuta più rapida e precisa.
Materiali ad alte prestazioni forniscono
la maggior stabilità possibile, rispondendo ad una serie di esigenze e garantendo
allo stesso tempo biocompatibilità. La tecnologia digitale più avanzata nella fabbricazione adotta la sinterizzazione laser di
polveri, per lo più preziose e metal-free, che
adesso possono essere utilizzate anche per
i restauri protesici. Queste dentiere danno
ottima prova di sé grazie alla loro perfetta
adattabilità e durata.
Nel 2007 l’industria del dentale in
Germania ha subito nell’export un
nuovo incremento del 2%, il che coincide con circa il 55% del bilancio complessivo. Questo significa che il mercato
interno sta perdendo terreno?
Indubbiamente la Germania rimane il
mercato principale, quello dove l’industria
tedesca effettua ricerche, sviluppa nuovi
prodotti e servizi in collaborazione con istituzioni pubbliche presso Università, Istituti
tecnici e Scuole professionali. Di tale mercato c’è bisogno per presentare prodotti e
servizi in stretto collegamento con i fornito-
Anno settimo di pubblicazione
Il Corriere Ortodontico,
si occupa della divulgazione di articoli inerenti
l’ortodonzia, la posturologia e patologie correlate.
La distribuzione avviene
nei mesi di: febbraio,
maggio, settembre, dicembre.
Consultando il sito sarà
possibile conoscere gli articoli arretrati, le modalità
per abbonarsi, proposte
commerciali e norme tecniche per l’invio dei lavori.
Rivista trimestrale di
ortodonzia, posturologia e patologie correlate
fondata dal dott Raffaele Golia
www.ilcorriereortodontico.net
per informazioni
oppure a
[email protected] (e-mail del direttore scientifico )
[email protected]
0813628461
telefax
Segreteria aperta tutti i giorni tranne il sabato 9-12
Per informazioni contattare la segreteria scientifica
o inviare una e-mail.
Linea diretta con il direttore. dott Raffaele Golia
3398135479
ri e gli utenti della sanità dal momento che
tali prodotti e servizi possono trasformarsi
in modelli da adottare in studi dentistici e
laboratori odontotecnici di tutto il mondo,
grazie agli alti standard di salute orale,
dell’Odontoiatria e della tecnologia dentale
esistenti nel nostro paese. L’andamento delle vendite è una conseguenza dell’espandersi della nostra posizione nel mercato mondiale, sproporzionata rispetto alla crescita
del mercato interno. E’ essenziale che in
Germania le prestazioni di professionisti e
tecnici del dentale godano di un’accettabile
remunerazione, perché è il solo modo per
indurre i giovani ad entrare nel sistema sanitario del Paese, di impedire la migrazione
di professionisti e di far accedere i pazienti
ai più recenti sviluppi dell’Odontoiatria e
della tecnologia dentale.
A seguito dell’introduzione del Fondo sanitario nazionale, gli utenti tedeschi sono gravati da un maggior onere
di spesa. Questa circostanza sta avendo
effetti negativi anche dal punto di vista
dentale?
Mi aspetto non solamente un onere aggiuntivo per gli assicurati, ma anche una
maggior burocrazia da sopportare. Secondo i calcoli effettuati da un Comitato
di esperti del Fondo sanitario nazionale,
si prevede un crollo di circa 440 milioni
di euro solo nel 2009. Gli effetti negativi
verranno con tutta probabilità dall’aggiornamento dei piani tariffari degli studi dentistici, che costituisce la nuova base
di fatturazione dentale privata nel 2009.
Stando ai calcoli effettuati dall’Associazione dei Dentisti Tedeschi, quale conseguenza della normativa potrebbero derivarne
ampi tagli nei salari. Se si considera che
una parte significativa del reddito annuale
di uno studio medico proviene da pazienti
paganti di tasca propria, quindi essenziali per la sopravvivenza degli studi, non si
capisce perché i professionisti dovrebbero
accontentarsi di un ritocco nei rimborsi di
appena 0,46 per cento dopo 21 anni.
In quali mercati l’industria dentale tedesca ha guadagnato posizioni e
in quali invece lei giudica più difficile
espandersi?
Da un questionario fatto circolare tra i
nostri nuovi membri, emerge con evidenza
che le cifre dell’export nei mercati dell’Est
europeo, in special modo Russia e mercati
asiatici, mostrano un andamento positivo.
Inoltre le capacità di spesa dell’America
Latina sono notevolmente migliorate negli ultimi mesi, anche se il tasso di crescita rimane sempre a livelli ridotti. Anche
nel mercato Nord Americano si registra
un indebolimento della capacità di spesa.
Malgrado ciò, il numero delle Aziende associate che prevedono un incremento nelle
attività commerciali nella prima metà del
2009 è più alto di quelle che temono una
diminuzione del giro d’affari nello stesso
periodo. In media, l’Europa occidentale si
presenta come un mercato molto stabile e
rimane sempre una delle più importanti
aree di vendita per le Aziende in termini
di fatturato. Facendo un confronto con lo
stesso periodo dello scorso anno, un quinto
delle Aziende prevede un aumento di utili
nella prima parte del 2009 .
Un numero sempre maggiore di società appartenenti ai cosiddetti mercati
emergenti, come India e Cina, stanno
acquisendo quote di mercato. Come
giudicate questo tipo di concorrenza?
Occorre ricordare che IDS è anche un
mercato mondiale. Questi Paesi non vengono necessariamente in Germania per partecipare all’IDS ed inserirsi così in modo
concorrenziale in mercati in pieno sviluppo come il nostro. Per la maggior parte delle Aziende, i Paesi in via di sviluppo e i loro
mercati sono motivo di grande interesse,
così come la maggior rassegna mondiale
del dentale costituisce certamente un punto d’incontro per fornitori provenienti da
mercati in via di sviluppo e consumatori di
altri Paesi anch’essi in via di sviluppo. Ma
non significa comunque che non abbiano
nulla da offrire al consumatore europeo.
L’industria tedesca del dentale ha sempre goduto in tutto il mondo della fama di
industria tra le più innovative. I nostri prodotti risultano competitivi su larga scala
grazie a eccezionali standard di qualità,
alla massima aderenza ai bisogni della
clientela, all’alto livello d’innovazione. Affrontiamo con fiducia la sfida concorrenziale proveniente da qualsiasi mercato.
Negli ultimi due anni lei ha viaggiato all’estero per promuovere IDS. Può
descrivere come viene visto l’evento in
altre parti del mondo?
L’IDS è il punto di incontro internazionale del dentale. Per anni, per la comunità
internazionale è stata la base fondamentale per la comunicazione e il marketing: un
riconoscimento che non è molto cambiato nel tempo, come è emerso chiaramente
nelle conferenze stampa svoltesi lo scorso
anno in collaborazione con le sussidiarie della Koelnmesse in Giappone, Cina,
Russia e Usa. I partecipanti hanno sempre
dimostrato molto interesse e sostegno alla
nostra rassegna. Ci sono stati anche riconosciuti l’alta qualità di accoglienza, l’organizzazione accurata e il suo carattere
internazionale.
Solo all’IDS vi è una tale varietà di mercato internazionale, un luogo dove poter
osservare e sperimentare il più completo
spettro del dentale e della sua tecnologia.
Alla rassegna si trova tutto quel che serve
per rendere più facile il lavoro del dentista,
aiutarlo a lavorare in modo economicamente più razionale, dare ai suoi pazienti
i ritrovati del più avanzato stato dell’arte.
A differenza di altre rassegne internazionali, la fama dell’IDS sembra in
aumento. Secondo lei, quali sono i fattori principali di tale fenomeno?
IDS esercita un grande richiamo sviluppatosi grazie alla collaborazione con il nostro partner Koelnmesse. La gran quantità
di innovazioni relative allo “stato dell’arte” fanno dell’IDS una rassegna onnicomprensiva, uno dei più vivaci e significativi
luoghi d’incontro commerciali del dentale.
Molto importante per noi mantenerci aggiornati sulle esigenze del mercato: non
vogliamo che l’IDS si espanda troppo rapidamente andando oltre i confini indicati
dal mercato. Godiamo già di una ottima
partecipazione internazionale di espositori
e di visitatori. La rassegna è cosmopolita,
i livelli di ospitalità eccezionalmente elevati ed un’organizzazione efficiente dietro le
quinte rende più facile la visita alla rassegna. Inoltre, la città di Colonia è in una posizione ideale quanto a trasporti, un punto
di arrivo e di partenza da e per l’Europa e
il resto del mondo.
DT
Dental Meeting & Congressi 27
DENTAL T RIBUNE
Anno V n. 3 - Marzo 2009
Italian Edition
Prime adesioni all’Accordo Ministero-Andi
“Un risultato al di là di ogni
più rosea previsione”. Il Presidente Andi Roberto Callioni
commenta così i primi dati relativi all’adesione all’iniziativa
Ministero/Andi/Oci in favore
delle fasce di popolazione economicamente meno abbienti.
Nelle prime 24 ore dal primo
lancio, tra quelli progressivamente previsti, oltre mille sono
infatti gli iscritti Andi che hanno
aderito. Ancora premature sono
invece le valutazioni politiche
di un trend che, se confermato,
ribadirà le scelte perseguite dal
Sottosegretario Ferruccio Fazio,
da Enrico Gherlone e da Andi.
E’ una prima seppur parziale
conferma - come stabilisce un
comunicato dell’Andi - di quanto
palesato da tempo dall’Associazione. E cioè il completo scollamento dai bisogni della professione e dei cittadini pazienti
da parte di ambienti categoriali
che da posizioni di retroguardia
hanno apertamente (o subdolamente) avversato il progetto, la
cui realizzazione - osserva ancora il comunicato - si presenta
particolarmente impegnativo da
diversi aspetti organizzativi.
Si sottolinea inoltre come
molte risorse associative siano
state dedicate alla riuscita del
primo step dell’Accordo, ossia
al reclutamento di volontari su
tutto il territorio nazionale, e
che dai primi riscontri emerga
con evidenza l’omogeneità di risposte da tutta Italia. “Una volta
stabilizzato il dato dei partecipanti - continua il comunicato si passerà alla fase successiva ed
operativa vera e propria, con il
coinvolgimento anche delle Associazioni dei consumatori e dei
mass media per sensibilizzare i
potenziali beneficiari dell’Accordo circa le opportunità previste
dall’iniziativa nella salvaguardia
della salute del cavo orale”.
Il comunicato conferma che
i dentisti aderenti all’Accordo
riceveranno nelle prossime settimane istruzioni e documen-
“L’occlusione
in protesi
implantare”
con la Sio
Quali sono gli schemi più
opportuni nel caso di protesi totale, parziale o del dente
singolo? E perché? Quali le
strategie diagnostiche, terapeutiche e di relazione con il
paziente che meglio rispondono al criterio di ridurre le
complicanze e gli insuccessi
in implantologia? Quanto influiscono le nuove tecnologie
digitali nella determinazione
della occlusione ottimale? A
questi interrogativi risponde
un corso di aggiornamento
intitolato “L’occlusione in
protesi implantare” organizzato dalla Sio, Società Italiana di Implantologia Osteointegrata, che si terrà a Milano
il 18 aprile 2009 presso il
Centro Congressi Atahotel
ExeCutive.
tazione sull’avvio operativo del
Progetto, al quale, si sottolinea,
hanno voluto dare un loro fattivo contributo anche gli odontotecnici aderenti a Sno-Cna e
a Consorzi distribuiti sul territorio. Dopo gli importanti risultati in termini di partecipazione
all’Oral Cancer Day, alla XXVIII
edizione del Mese della Prevenzione, la prima applicazione
dell’Accordo tra l’Andi e il Ministero rappresenta “una ulteriore
dimostrazione - si fa notare della sensibilità verso il sociale
dell’Associazione in un momento di grande preoccupazione per
le ricadute della crisi economica
rispetto ai bisogni della gente.
Ma anche nei riguardi della professione e di tutta la filiera del
dentale, anch’essa, come noto,
in seria crisi”.
Le ricadute virtuose dell’Accordo potrebbero contribuire,
con la revisione degli studi di
settore anch’esse promosse da
Andi, ad attenuare le difficoltà
proprie del comparto. “Il So.Se
- aggiunge il comunicato - ha
recentemente confermato l’inserimento in righi specifici con
valenza ridotta ai fini della coe-
renza e congruità dei ricavi e costi derivanti dall’adesione all’Accordo”. I nominativi dei primi
mille aderenti verranno inseriti
nell’apposito elenco consultabile sul sito ministeriale www.ministerosalute.it. Per chi intenda
aderire o necessiti di delucidazioni sull’Accordo viene indicato
il numero verde 800 911 202 appositamente approntato.
DENTAL T RIBUNE
28 Dental Meeting & Congressi
Italian Edition
Anno V n. 3 - Marzo 2009
Diagnosi e terapia sull’alitosi:
attualità e prospettive
Il 12 e 13 dicembre scorso si
è tenuto a Palermo il V Congresso Nazionale AIRA (Associazione Italiana Ricerca Alitosi) su
“Alitosi: attualità e prospettive
in diagnosi e terapia”, organizzato dal Consigliere AIRA Giuseppina Campisi, col patrocinio
delle Istituzioni di competenza
dell’Ateneo di Palermo.
Al presidente dell’Associazione, il professor Andrea Pilloni, chiediamo quali obiettivi si
prefigga l’Associazione.
“Nata alcuni anni fa a Roma
– dice Pilloni – come momento
d’aggregazione scientifica e culturale tra odontoiatri per il pro-
gresso scientifico sull’alitosi e la
divulgazione delle conoscenze
diagnostico-terapeutiche, ogni
nostro evento culturale e scientifico – sottolinea - ha perseguito questi obiettivi. La quinta
edizione è stata contrassegnata
da 250 presenze, dall’accreditamento ministeriale Ecm per
odontoiatri, medici di Medicina Generale, igienisti dentali
e dall’omaggio di un Cd monografia “Alitosi - Update in tema
di eziologia e clinica” a cura di
Giuseppina Campisi et al., che
ne illustra in sintesi i contenuti”.
Alla Campisi abbiamo invece chiesto di illustrarci brevemente i contenuti scientifici.
“Il Comitato scientifico del
convegno – dice la Campisi – ha
voluto divulgare le attuali problematiche diagnostiche e terapeutiche, i disturbi neurologiciassociati, l’alitosi transitoria, i
rapporti tra malattia parodontale e patologie sistemiche e le
metodiche, dalle più elementari
alle più raffinate, per diagnosticare l’alitosi, fino all’avveniristico naso elettronico.
Questa edizione – continua
la Campisi - ha visto infine la
novità della sessione del Premio
AIRA, ossia il confronto tra le
varie Scuole italiane su ricerche
d’avanguardia riguardanti le
tematiche legate all’alitosi. Un
confronto concluso con la consegna della targa 1° Premio (Torino) e di medaglie di merito al
2° (Cagliari) e al 3° classificato
(Chieti)”.
Gianna Maria Nardi
Ricercatore Università Roma
“Sapienza”
Crisi economica
Revisione straordinaria
degli studi di settore
DT
pagina 1
su base volontaria, dai contribuenti soggetti agli studi di
settore entro il 5 marzo. Per tener conto della crisi
economica, infatti, la Commissione degli Esperti degli Studi
di Settore, anche a seguito della richiesta formulata dall’Andi, ha programmato una revisione straordinaria degli studi
di settore da effettuarsi entro il
mese di marzo. La Società per gli Studi di
Settore ha predisposto questionari differenziati per comparti di attività economica,
tra i quali quello per i professionisti, che può essere scaricato direttamente dal web
e compilato anche in forma
anonima. L’operazione questionario sarà di grande utilità per reperire informazioni
utili ad analizzare lo stato di
crisi e individuare quindi i
necessari correttivi agli studi
di settore applicabili per l’anno 2008. Per questo motivo si
consiglia vivamente la compilazione del questionario.
Dental Meeting & Congressi 29
DENTAL T RIBUNE
Anno V n. 3 - Marzo 2009
Italian Edition
Denti sani e sorriso vincente
al Primo Temporary Store
Colgate Total per il Mese
della Salute Orale
“Il nostro obiettivo comune:
una salute orale senza problemi”. Questo il tema del Mese
della Salute Orale 2009, iniziativa promossa da Colgate con
il patrocinio dell’Associazione
Dentisti Italiani (ADI) e in collaborazione con Prima-Dent International. Si tratta di un’iniziativa
globale che coinvolge ben 53 Paesi in tutto il mondo. Giunta alla
nona edizione, per il 2009 sono
previste due importanti novità:
durante tutto il mese di marzo
è possibile usufruire di un trattamento di pulizia professionale
e di una visita di controllo a tariffa agevolata presso i dentisti
aderenti al network Prima-Dent
(oltre 2.000 su tutto il territorio).
Inoltre, fino al 30 aprile, acquistando due prodotti Colgate (tra
cui Colgate Total), si possono
vincere 1.000 Dental Card per
la cura del sorriso grazie alle
quali godere di tariffe agevolate
per un anno intero, per qualsiasi prestazione, presso i dentisti
aderenti al network Prima-Dent.
In preparazione del Mese della
Salute Orale organizzato in tutta Italia da Colgate, dal 17 al 21
febbraio si è tenuto a Milano il
primo Temporary Store Colgate Total, dedicato alla cura dei
denti e alla bellezza della bocca.
L’evento si è articolato in spettacoli, talk show e fornitura di
servizi gratuiti per tutti che si
potevano prenotare al numero verde 800144917. In vendita
anche oggetti ‘vintage’ in edizione limitata, il cui ricavato è
stato devoluto a iniziative sociali
individuate dall’Assessore alla
Salute del Comune, Giampaolo
Landi Di Chiavenna.
La manifestazione ha avuto
il patrocinio della Società Italiana di Odontostomatologia Sportiva (SIOS) e la partecipazione
del dottor Anthony Volpe, Vice
Presidente Ricerca e Sviluppo
mondiale di Colgate Palmolive.
Per gentile concessione del Dr. Fabio Giuntoli
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di trasferimento
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Massimo rispetto della fonesi
Minima collaborazione del paziente
30 Dental Meeting & Congressi
DENTAL T RIBUNE
Italian Edition
Anno V n. 3 - Marzo 2009
Il Premium Day celebra il suo decennale
Sweden & Martina presenta la X Edizione del Premium
Day, il congresso Nazionale in
Implantoprotesi Integrata che si
svolgerà ad Abano Terme il 19 e
20 giugno presso il teatro Congressi Pietro D’Abano. Per celebrare il decennale della manifestazione, ad inaugurare l’evento
con la lectio magistralis è stato
invitato il Prof. Gerrard J. Chiche, uno dei massimi esponenti
mondiali d’implantoprotesi, che
terrà una lezione su “Longevità
e prestazioni dei veneer in ceramica”.
Il 18 giugno, in un corso precongressuale dal titolo “Ricette
per un’estetica predicibile negli anteriori”, Chiche tratterà
l’individuazione di fattori per la
pianificazione del trattamento e
la valutazione delle criticità dal
punto di vista estetico.
Oltre ad un rilevante programma scientifico, di grande
interesse saranno anche le relazioni incluse nella sessione
dedicata agli odontotecnici, incentrata sullo stato dell’arte delle sistematiche Cad-Cam, con
la possibilità per tutti i partecipanti di verificare i progressi di
questa innovativa tecnologia ed
in particolare della Sistematica Cad-Cam Echo di Sweden &
Martina. Una sessione dedicata
alle igieniste completa il programma dell’evento.
Anschnitt
DIN A4 17.02.2009
10:06 Uhr i Seite
Durante
il congresso
par-1
tecipanti
potranno
toccare
con mano le novità di prodotto
aziendali, in particolare quelle
relative alla medicina estetica
che, con la linea di riempitivi
iniettabili a base di acido ialuronico, ha aperto nuovi orizzonti
alla pratica odontoiatrica, allargando a tutto il volto le possibili-
tà di un trattamento estetico.
Saranno disponibili anche
visite guidate degli stabilimenti produttivi, accompagnate da
esperti ed utilizzatori dei sistemi
implantologici Sweden & Martina.
Venerdi 19 giugno una cena
di gala arricchita da personalità
del settore odontoiatrico, politico ed industriale aggiungerà un
tocco diglamour all’evento.
Il sito www.sweden-martina.it
e il numero verde 800.010.789
sono sempre a disposizione per
raccogliere iscrizioni e chiarire
aspetti
logistico-organizzativi
della manifestazione.
Tessore, il dentista volante,
vince con Powrgard
Il torinese Giorgio Tessore, noto come il dentista
volante, dopo la brillante
conclusione della “Coppa Arena” di Verona, si è
piazzato al primo posto
assoluto nella classifica
della Historic Rally Cup
(nella categoria fino a
2000 cc.) alla guida di una
Opel Kadett GTE.
Anche lui, come ormai
moltissimi sportivi di vertice, ha scoperto i grandi
vantaggi del bite Powrgard Univers nel garantire un ottimo equilibrio
posturale ed un miglioramento prestazionale e di
concentrazione durante
le dure prove speciali dei
rallies.
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Dental Meeting & Congressi 31
DENTAL T RIBUNE
Anno V n. 3 - Marzo 2009
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cell. 339 3008022
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Dove: Bologna
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CORSO DI PARODONTOLOGIA E IMPLANTOLOGIA 2/3
Data: 3-4 aprile 2009
Dove: Vibo Valentia
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Data: 17-18 aprile 2009
Dove: Toscana
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