IL CHIMICO
ITALIANO
TARIFFA REGIME LIBERO: “POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO - 70% - DCB ROMA”
Periodico di Informazione dei Chimici Italiani • www.chimici.it • ANNO XXIII N. 1 - 2012
EDITORIALE
DAGLI ISCRITTI
Liberalizzazioni
e Riforma delle Professioni
La Chimica (verde) e le sfide del XXI secolo
Il problema dei problemi: l’energia
DAL CNC
ANNO INTERNAZIONALE
DELLA CHIMICA
Relazione Morale 2011
Mostra d’Arte nell’Anno Internazionale
della Chimica
Incontri dell’Ordine interprovinciale
dell’Emilia Romagna
La magia della Chimica: la vera magia
è la conoscenza
ULTIM’ORA:
SEMPLIFICAZIONE IN MATERIA AMBIENTALE
È stato pubblicato su GU n. 28 del 3-2-12 (entra quindi in vigore dal 18 febbraio) il DPR
n. 227/2011 del 19 ottobre 2011, Regolamento per la semplificazione di adempimenti in
materia ambientale per le Piccole e Medie Imprese, previsto dall’art. 49 comma 4-quater
DL n. 78/2010 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività
economica). Il regolamento, salvo restando quanto previsto dall’art. 101 D.Lgs. n. 152/2006
ed in assenza di eventuale disciplina regionale, dispone che siano assimilate alle acque
reflue domestiche:
- le acque che presentino, prima di ogni trattamento depurativo, caratteristiche qualitative
e quantitative stabilite all’Allegato A, tabella 1;
- le acque reflue provenienti da insediamenti ove si svolgano attività di produzione di
beni e prestazione di servizi, i cui scarichi terminali provengano in via esclusiva da servizi
igienici, cucine e mense;
- le acque reflue provenienti da alcune categorie di attività, con alcune limitazioni, elencate all’Allegato A, tabella 2.
Il rinnovo dell’autorizzazione per queste attività deve essere presentato almeno sei mesi
prima della scadenza dal titolare dello scarico, salvo restando quanto previsto dall’art.
124 del citato D.Lgs. 152/06 (Codice) e purché non sussistano variazioni rispetto all’autorizzazione già concessa, e potrà avvenire con lo strumento dell’autocertificazione nella
quale sia indicato che sono rimasti immutati i seguenti elementi:
- caratteristiche qualitative e quantitative di quanto scaricato (volume annuo, massa e
tipologia);
- caratteristiche del ciclo produttivo, ivi inclusa la capacità di produzione;
- sostanze impiegate nel ciclo stesso e relative quantità;
- impianti aziendali di trattamento delle acque reflue e rispettive caratteristiche tecniche;
- localizzazione dello scarico.
Per le valutazioni di impatto acustico le semplificazioni permettono l’esonero delle attività
a bassa rumorosità indicate nell’allegato B. L’onere di documentare la previsione di impatto permane nei confronti dell’esercizio di ristoranti, pizzerie, trattorie, bar, mense, attività ricreative, agroturistiche, culturali e di spettacolo, sale da gioco, palestre e
stabilimenti balneari che utilizzino impianti di diffusione sonora o svolgano manifestazioni
ed eventi con diffusione di musica od impiego di strumenti musicali. Ove i vigenti limiti
di emissione non siano oltrepassati, è possibile eseguire la prevista attestazione tramite
dichiarazione sostitutiva di atto notorio, mentre nei casi in cui l’attività implichi emissione
di rumori oltre i limiti stabiliti a livello comunale dal vigente “documento di classificazione
acustica” o dal DPCM 14 novembre 1997 in assenza di tabelle locali, sarà necessario far
redigere da un tecnico del settore e produrre la documentazione di cui all’articolo 8 comma 6 – L 447/95.
Tutta la documentazione necessaria in materia ambientale andrà presentata esclusivamente in via telematica al SUAP competente per territorio.
IL CHIMICO
ITALIANO
Bimestrale di informazioni professionali, tecniche,
giuridiche ed economiche dei Chimici d’Italia
Gli studenti del Corso Chimici Berenini di Fidenza
protagonisti dello spettacolo
Spedizione in Abb. postale
Art. 2, comma 20/C - legge 662/96
Filiale di Roma
EDITORIALE
Editore
SOMMARIO
Liberalizzazioni e riforma delle professioni
2
CONSIGLIO NAZIONALE DEI CHIMICI
Direzione, redazione e amministrazione
P.zza S. Bernardo, 106 - 00187 Roma
Tel. 06.47883819 - Fax 06.47885904
E-mail: [email protected] - Web: www.chimici.it
Direttore responsabile
ARMANDO ZINGALES
Direttore editoriale
DAL CNC
Relazione morale - anno 2011
I Chimici e la giornata delle professioni. Professional day
Convegno 5 Maggio 2012 a Senigallia
IV Congresso Nazionale: “Le Micotossine nella filiera Agroalimentare”
Mostra d’Arte in occasione dell’Anno Internazionale della Chimica
Decisione Giurisprudenziale
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ANTONIO RIBEZZO
Revisori delle bozze
DANIELA BIANCARDI - IRIO BIANCONI
Redazione
VALTER BALLANTINI - DANIELA BIANCARDI
IRIO BIANCONI - ELIO CALABRESE
EUGENIO COTTONE - SERGIO FACCHETTI
FERNANDO MAURIZI - TOMASO MUNARI
GIUSEPPE PANZERA - ANTONIO RIBEZZO
FRANCESCO SALVO - GIUSEPPE SANT’UNIONE
RENATO SOMA - LORENZO VETERE
ARMANDO ZINGALES
Referee
SERGIO FACCHETTI - FRANCESCO SALVO
RENATO SOMA - LORENZO VETERE
“Gli articoli e le note firmate esprimono soltanto l’opinione
dell’Autore e non impegnano il Consiglio Nazionale dei
Chimici né il Comitato di Redazione (CdR).
L’accettazione per la stampa dei contributi originali di
interesse scientifico e professionale nel campo della chimica
è subordinata all’approvazione del CdR, previa revisione di
tre Referee, scelti dal CdR tra gli esperti del settore. Quanto
pubblicato nel Bollettino raccoglie gli atti ufficiali del
Consiglio Nazionale dei Chimici”.
Coordinamento editoriale e stampa
DAI CONSIGLIERI
Le consulenze tecniche in campo acustico
Il ruolo del Chimico
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DAGLI ISCRITTI
La Chimica (verde) e le sfide del XXI secolo
Il problema dei problemi: l’energia
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INTERVISTA
Energia per l’Astronave Terra
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LIBRI PER VOI
Primo Levi e la scienza come metafora
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CONVEGNI E CONGRESSI
XIII Congresso Nazionale di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali
Riva del Garda: 36° International Symposium on Capillary Chromatography
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Trecentosessantagradi Srl
Autorizzazione del Tribunale di Roma
n. 0032 del 18 gennaio 1990
ANNO INTERNAZIONALE DELLA CHIMICA
Ordine interprovinciale dei Chimici dell’Emilia Romagna
La magia della Chimica. La vera magia è la conoscenza
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Finito di stampare
29 Febbraio 2012
DALL’EUROPA
ASSOCIATO ALL’USPI
UNIONE STAMPA
PERIODICA ITALIANA
EuCheMS
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Ai sensi dell’art. 10 della Legge n. 675/1996 e s.m.i., informiamo i lettori che i loro dati sono conservati nel nostro archivio informatico e saranno
utilizzati da questa redazione e da enti e società esterne collegate solo per l’invio della rivista “IL CHIMICO ITALIANO” e di materiale promozionale
relativo alla professione di chimico. Informiamo inoltre che, ai sensi dell’art. 13 della succitata Legge, i destinatari de “IL CHIMICO ITALIANO” hanno la
facoltà di chiedere, oltre all’aggiornamento dei propri dati, la cancellazione del proprio nominativo dall’elenco in nostro possesso, mediante
comunicazione scritta a “IL CHIMICO ITALIANO” c/o Consiglio Nazionale dei Chimici - P.zza S. Bernardo, 106 - 00187 Roma.
EDITORIALE
Antonio Ribezzo
Liberalizzazioni e riforma delle professioni
Vigenza dell’Esame di Stato, potestà disciplinare
all’interno dei giudizi promossi dagli iscritti agli Ordini, polizze di responsabilità civile, tariffe professionali, praticantato, pubblicità, mancanza di emissione
di fatturazione. Tutti temi che vanno nella “strada
della modernizzazione” ed a favore dell’utente.
Consigliere Nazionale
dei Chimici
e-mail: [email protected]
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A
ppare con sempre più evidenza che la riforma delle
professioni reca in se più di una ambiguità. L’assillante tam tam giornalistico sulle liberalizzazioni,
quale panacea di ogni male, contribuisce non poco a deviare l’opinione pubblica dai veri problemi che danno origine alla crisi economica.
Sembra che i tassisti, piuttosto che gli sprechi pubblici,
le tariffe professionali piuttosto che le caste economicocommerciali, ecc. siano la somma di tutti i mali.
Si fa apparire come negativa ogni opinione (vedi le motivazioni dei benzinai, dei professionisti, dei dipendenti in
genere, ecc.) contraria a quelle decise nelle segrete stanze.
Le precisazioni diventano ora resistenza, ora difesa corporativa, ora ostacolo alla crescita!
Ma non è così.
Per quel che riguarda la riforma delle professioni (di cui
se ne parla da anni e che ha visto numerose proposte di
legge e nostri interventi in materia) appare ormai chiaro
che si sta giocando una partita ambigua e assai pericolosa
poiché si stanno coinvolgendo anche le casse di previdenza.
Se ci limitiamo a guardare alle norme contenute nella
manovra dell’ultimo ed in quella dell’attuale governo, appare evidente che il capitolo della liberalizzazione degli ordini sia sostanzialmente chiuso.
Il riferimento è infatti ad un testo che impone di attuare
entro il 13 agosto una riforma di alcuni punti della disciplina degli ordini al fine di renderli “più aperti al mercato”
e più aderenti alla loro funzione originaria: quella di garanzia per gli utenti/cittadini.
Nel testo anzidetto vi sono alcune sbavature ed imprecisioni come quella relativa alla protezione dei soci delle
società tra professionisti; potrebbe infatti succedere che,per
paradosso, un professionista radiato dall’ordine per motivi
disciplinari rientri in campo quale socio capitalista (magari
in posizione dominante) in una società tra professionisti.
Occorre comunque dare atto che le linee guida della riforma vanno nella direzione di rendere più trasparente il
ruolo degli ordini e rendere più corretto il rapporto tra professionisti e clienti degli stessi (formazione, adozione di una
polizza assicurativa, organi terzi nell’azione disciplinare,
ecc.).
Noi riteniamo a ragione che occorre, pur nel rispetto
che si deve alle novità, sempre tenere alta la guardia per
evitare interventi in conferenti o di parte.
Basta a proposito osservare infatti che nello scorso anno
sono state approvate quattro manovre economiche per
fronteggiare la situazione legata alla grave crisi finanziaria.
Il Chimico Italiano
Ma ogni volta, misteriosamente, qualcuno ha cercato di
approfittare dell’occasione infilando un articolo o un
comma per abolire gli ordini o comunque per ridurre drasticamente il ruolo degli stessi giustificando ciò con motivazioni fantasiose e maldestre.
Anche se per ora ogni iniziativa in materia è stata sempre sventato, occorre fare presidio al fine di evitare il ripetersi di altri tentativi.
A tal fine teniamo ad informare gli iscritti che quanti attentano all’ingresso nel settore delle attività regolamentate,
compresi ampi settori di Confindustria che vogliono entrare
nel mercato delle attività professionali in modo industriale
ribattezzando gli stessi come servizi senza avere “l’ostacolo” degli Ordini Professionali, troveranno in ogni Dirigente un ostacolo insormontabile.
Tutta la stampa ci ha definito perciò “resistenti”, “corporativi”, legati a norme del passato” per non dire peggio.
Gli Ordini nel respingere ogni tentativo di intromissione
dei “nuovi abusivi” nei settori riservati ai laureati iscritti
agli Albi Professionali, sono sempre stati pronti, come abbiamo dimostrato recentemente, ad una riforma che porti
realmente beneficio alla collettività, agli utenti, ed agli
iscritti.
Appare quindi di tutta evidenza come la continua invocazione delle liberalizzazioni è per questi poteri forti solo
una copertura ideologica.
C’è infine un altro pericolo che investe, questa volta, le
Casse di Previdenza.
Il Ministro del lavoro ha infatti inserito nell’ultima manovra a riguardo una disposizione che obbliga entro pochi
mesi le casse a presentare bilanci aventi una sostenibilità
a 50 anni.
Ciò vuol dire che, in un periodo così lungo, gli Enti di
Previdenza dovranno garantire un equilibrio tra entrate e
uscite senza prendere in considerazione il valore del patrimonio accumulato nel corso degli anni.
Si tratta, a ben vedere, di “una missione impossibile”
ed ancora una volta il timore è che dietro ci sia la volontà
di incamerare o comunque di commissariare la gestione di
un patrimonio che vale diverse decine di miliardi di euro !
La politica ci aveva già provato nel 1996, nel corso di
un’altra grave crisi finanziaria.
Facendo leva su condizioni di obiettiva difficoltà il rischio
è che ora il governo ci provi di nuovo.
Concludendo, non si può non osservare che i tempi impongono cambiamenti e miglioramenti in ogni settore; operazione difficile e rischiosa che impone fermezza,
conoscenza delle regole ma anche prontezza nella ricerca
di soluzioni che non siano di nocumento ulteriore alle già
preoccupate fasce di contribuenti di ogni tipo.
Una cosa è certa: i Chimici ci sono e faranno la loro parte
sia nella vigilanza che nella proposta delle soluzioni per il
bene della collettività nazionale.
n. 1 gen/feb 2012
DAL CNC
Relazione morale - anno 2011
C
ari Colleghi, a conclusione del 1° anno di Consiliatura del CNC, come di consueto, riportiamo un breve
excursus relativo alle attività svolte nell’ultimo pe-
riodo.
Il 2011 è stato un anno denso di attività: il CNC si è impegnato su più fronti per supportare ed esplicitare le
diverse iniziative ideate a sostegno della categoria, diffondendo nel contempo, in una vasta area di opinione pubblica, una crescente sensibilità nei confronti della “cultura
chimica”.
Il Consiglio Nazionale dei Chimici ha organizzato il XV
Congresso Nazionale dei Chimici “La Chimica prende il
Volo” tenutosi a ROMA dal 16 al 18 Giugno 2011, realizzato con il decisivo apporto dell’Ordine dei Chimici del
Lazio-Umbria-Abruzzo e Molise.
Il Congresso si è articolato in sei sedute di due ore ciascuna, imitando il format del Talk-show, su argomenti di attualità e vita comune finalizzati alla divulgazione della
chimica e delle scienze ad essa collegate e su temi ordinistici e specialistici, area riservata ai chimici.
Le sedute che hanno ospitato illustri opinion leaders, tra
cui il Prof. Ferdinando Aiuti, noto immunologo, sono state
vivacizzate dagli interventi dei moderatori Roberta Capua
ed Enrico Bertolino.
Il CNC ha inoltre partecipato alle numerose iniziative e
incontri programmati dagli Ordini Territoriali in occasione
dell’Anno Internazionale della Chimica e alle riunioni istituzionali tenutesi presso il Ministero di Giustizia.
Un anno, quello del 2011, caratterizzato dalle riforme
per i professionisti e le attività ordinistiche.
Nello stesso periodo il CNC si è dedicato al confronto
interno sul costituendo Albo Professionale dei Chimici e Fisici.
Anche la Comunicazione ed Informazione hanno risentito di un positivo impulso per l’ottimizzione e la diffusione
delle attività poste in essere dal Consiglio Nazionale dei
Chimici, esaltando nel contempo la specificità della scienza
chimica quale portatrice di insostituibili ed indispensabili
contributi al progresso dell’umanità.
XV CONGRESSO DEI CHIMICI
NELL’ANNO INTERNAZIONALE DELLA CHIMICA
Come è noto, l’UNESCO ha dichiarato Il 2011 Anno Internazionale della Chimica.
Dodici mesi che hanno conosciuto, in tutto il mondo,
l’apporto entusiastico di iniziative da parte di società chimiche, accademie e istituzioni, finalizzate non soltanto alla
celebrazione di tale evento, ma concordi portavoci dei successi della Chimica e dei suoi contributi positivi al benessere
dell’umanità.
In tale circostanza, il Consiglio Nazionale dei Chimici ha
conferito all’Ordine dei Chimici di Roma, l’incarico di cele-
n. 1 gen/feb 2012
brare tale evento con l’organizzazione di un Congresso dal
tema “Chimica – La nostra vita, il nostro futuro -.
Nel Congresso sono stati ancora una volta ribaditi ed
enfatizzati i ruoli essenziali della chimica e del chimico, coprotagonisti nella ricerca della sostenibilità e nei miglioramenti del nostro vivere quotidiano.
Tra gli obiettivi auspicati, anche un crescente apprezzamento, interesse ed entusiasmo nei confronti della Chimica,
soprattutto da parte dei giovani.
Il Congresso è stato presentato ufficialmente alla
stampa ed alle autorità il giorno giovedì 16 giugno 2011
alle ore 10,30 a Roma, in Campidoglio, presso la Sala Protomoteca
I lavori hanno preso il via a Frascati nella sede congressuale di Villa Tuscolana.
Nel corso delle presentazioni i relatori hanno illustrato
argomenti di attualità e vita comune, finalizzati sempre alla
conoscenza e alla divulgazione della chimica e delle scienze
ad essa collegate.
Il 18 Giugno, a conclusione dei lavori, si è tenuta una
sessione riservata ai chimici su temi ordinistici e specialistici.
ALBO CHIMICI E FISICI
In più occasioni sono giunte sia agli Ordini Territoriali
che al nostro Consiglio Nazionale richieste di intervento finalizzate all’ottenimento di una maggiore “considerazione” a favore dei chimici per quanto riguarda
l’emanazione di norme tecniche che vedono invece coinvolti altri professionisti.
Non di rado, nella progettazione di nuove norme, abbiamo assistito all’esclusione dei chimici da interi settori,
che, anche se non di diretta competenza degli stessi, sicuramente potrebbero contemplarne l’inserimento.
Più volte, durante gli incontri con politici e/o amministratori, ci siamo sentiti ribadire quanto poco diffusa sia la
conoscenza della nostra attività tra coloro che “formano”
le leggi o tra coloro che, in primis, se ne servono.
Purtroppo ciò risulta in parte vero, se teniamo conto
degli sforzi che abbiamo dovuto sostenere negli ultimi anni
relativamente all’attuazione di convegni, congressi ed incontri vari all’interno dei quali sono state focalizzate e discusse le molteplici problematiche legate alla nostra
attività.
Uno sforzo apprezzato non solo dagli iscritti, ma anche,
e soprattutto, da parte di quei politici ed amministratori
che, invitati ai nostri incontri, hanno potuto toccare con
mano le nostre capacità e potenzialità.
Per essere più presenti sul territorio, far conoscere e divulgare le nostre iniziative, il CNC si è dotato, oltre che di
una rivista con periodicità certa, di un moderno sito web e
dell’organizzazione di un ufficio stampa .
Il Chimico Italiano
3
DAL CNC
Tutti coloro che si sono alternati in veste di dirigenti o
consiglieri dell’Ordine, hanno dovuto impegnarsi in questo
nuovo ruolo di “informatori” oltre che di coordinatori delle
attività ordinistiche sul territorio.
Ma ci siamo accorti che tutto ciò non bastava perché,
obiettivamente, i nostri numeri, in quanto ad iscritti, sono
relativamente bassi rispetto a quello che accade in altri Ordini. Una delle ragioni che ci spinge a formare un Albo insieme ai fisici è proprio questa: la necessità dei “numeri”,
un valore aggiunto che può dare più forza ad una categoria.
Il nuovo albo, nel valorizzare ulteriormente la nostra attività, conterrà gli aggiustamenti richiesti dalle norme emanate recentemente sull’aggiornamento degli ordinamenti
professionali. La sinergia creata da un Ordine formato da
Chimici e Fisici, ognuno distinto per intrinseche specificità
professionali, capacità e diritti ad operare, potrà rivelarsi
un ottimo volano di crescita e penetrazione ulteriore sia
nell’opinione pubblica che presso le Istituzioni. E ciò in forza
delle esperienze ed espressioni tecnico-professionali di cui
le categorie dei Chimici e dei Fisici sono portatrici.
Abbiamo con ciò tenuto conto delle nuove sfide che attendono le professioni, in particolare quella del Chimico, in
materia di aggiornamento e formazione professionale, controllo deontologico sull’obbligo di formazione, sull’obbligo
del possesso di apposita assicurazione a tutela degli utenti
del chimico, sulla necessità del tirocinio post-laurea,ecc.
testata, sul tariffario minimo delle prestazioni analitiche,
modalità di ricorso al TAR e contributo da parte del CNC ed
il miglioramento dello scambio di informazioni tra il CNC e
gli ordini territoriali e tra i vari ordini (Ordine della Calabria),
su ECM e/o aggiornamento professionale (Ordine di Gorizia-Udine e Pordenone), sulla possibilità di iscrizione all’Ordine dei Chimici anche da parte di altri laureati (Ordine di
Ragusa), sui rapporti CNC Ordini territoriali, contenimento
spese, impegni di mandato & rapporti fra Consiglieri del
CNC ed iscritti all’Ordine, aggiornamento professionale e
supporto alla professione (Conferenza degli Ordini Emilia
Romagna), hanno concluso l’importante incontro.
Il secondo incontro tra il CNC e i Presidenti degli Ordini
Territoriali è avvenuto nel secondo semestre 2011, il 18-19
novembre 2011.
Le tematiche, oggetto di discussione, sono state:
1. Progetto di legge recante l’ istituzione dell’Ordine dei
Chimici e dei Fisici
2. L. 148/2011: adempimenti inerenti e conseguenti:
I - Revisione del codice deontologico
II - Revisione del Regolamento per la certificazione analitica
III - Revisione del Regolamento per l’utilizzo del Timbro
professionale (“Sigillo”)
3. Aggiornamento sull’attività del Consiglio Nazionale
OBBLIGO DEL POSSESSO DELLA PEC
INCONTRI CON GLI ORDINI TERRITORIALI
Due sono gli incontri avvenuti nel 2011 tra il Consiglio
Nazionale dei Chimici ed i Presidenti degli Ordini Territoriali.
Ricco e propositivo l’incontro del primo semestre, 7 maggio.
L’Ordine della Campania ha presentato il nuovo sito
www.chimicitaliani.it.
Si è discusso sull’opportunità dell’ insegnamento della
chimica nelle scuole secondarie superiori (richiesta Ordine
di Messina), del coordinamento e sinergie tra Ordini territoriali nel rapporto con CNC (Ordine della Lombardia), mentre l’Ordine di Roma ha effettuato la presentazione del
Congresso “La Chimica prende il volo”, 16-18 giugno.
Se l’Ordine di Pavia ha affrontato la problematica sul recupero del contributo dovuto al CNC da iscritti morosi,
l’Ordine delle Marche ha tenuto ad evidenziare le problematiche connesse alle nuove classi di concorso per l’insegnamento e la contrarietà dei Presidenti degli Ordini dei
Chimici all’esclusione dai nuovi Licei della classe di concorso A013 – futura A-34 (docenti laureati in discipline chimiche). L’Ordine di Modena ha illustrato il nuovo progetto
sviluppato a Modena della Carta Etica delle professioni intellettuali.
Sui contenuti dell’esame di Stato, con riferimento anche
all’accertamento delle competenze etiche, giuridiche, regolamentari e professionali vi è stata espressa richiesta dell’Ordine della Toscana, mentre l’Ordine del Piemonte e Valle
d’Aosta ha relazionato sulla Professione del Chimico: distinzioni/tutela/Ordini/PAT/CUP.
Numerosi altri interventi (Ordine di Bari) sulla disciplina
dell’uso del timbro/sigillo congiunto alla firma su carta in-
4
Il Chimico Italiano
Nell’ambito delle funzioni di coordinamento ed uniformità nell’attuazione delle attività normativamente previste,
il CNC è intervenuto presso gli Ordini Territoriali ricordando
che la legge di stabilità 2010 (Legge 183/11) ha apportato
delle modifiche al DPR 28 dicembre 2000, n. 445, “Testo
Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa”.
Ciò in relazione anche agli adempimenti conseguenti in
capo agli Ordini territoriali.
In particolare:
- all’art. 40 la rubrica è sostituita dalla seguente: “40. (L)
Certificazioni”, e sono premessi i seguenti commi:
- comma 01, “Le certificazioni rilasciate dalla Pubblica
Amministrazione in ordine a stati, qualità personali
e fatti sono valide ed utilizzabili solo nei rapporti tra
privati. Nei rapporti con gli Organi della P.A. ed i gestori di pubblici servizi i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni
sostitutive di cui agli artt. 46 e 47.
- comma 02, Sulle certificazioni da produrre ai soggetti
privati è apposta, a pena di nullità, la dicitura: “Il presente certificato non può essere prodotto agli Organi
della pubblica amministrazione o ai privati gestori di
pubblici servizi”.
Dal 1 gennaio 2012, pertanto, i certificati rilasciati agli
Ordini professionali agli iscritti o a terzi potranno essere
destinati soltanto a soggetti privati. Nei rapporti con le P.A.
i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle
dichiarazioni di cui agli artt. 46 e 47 DPR 445/2000.
n. 1 gen/feb 2012
DAL CNC
L’Ordine non potrà più ricevere certificazioni prodotte
dagli iscritti, anche se presentate spontaneamente da questi, l’accettazione di certificati o atti di notorietà costituirà
violazione dei doveri d’ufficio. I certificati eventualmente
acquisiti in contrasto con il suddetto divieto non saranno
validi e, di conseguenza, inutilizzabili.
Ogni certificato rilasciato dall’Ordine dovrà contenere
la dicitura: “Il presente certificato non può essere prodotto
agli Organi della Pubblica Amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi”, in assenza della suddetta indicazione, il certificato sarà nullo.
È stato anche ricordato che l’art. 72 del DPR 28 dicembre 2000, n. 445, è sostituito dal seguente: Art. 72 (L) – “Responsabilità in materia di accertamento d’ufficio e di
esecuzione dei controlli”.
Per quanto riportato in precedenza, dal 1° gennaio 2012
gli Ordini, in quanto amministrazioni certificanti, dovranno:
- organizzarsi al loro interno individuando un ufficio (o
soggetto) responsabile per gestire al meglio, garantire
e verificare la trasmissione delle informazioni alle P.A.
procedenti o l’accesso diretto agli archivi;
- pubblicizzare sul proprio sito istituzionale le misure organizzative adottate per consentire l’efficiente, efficace
e tempestiva acquisizione d’ufficio dei dati e per l’effettuazione dei controlli.
La Legge 183/11, infine, all’art. 25. “Impiego della PEC
nel processo civile” ha apportato delle modifiche all’art. 16
del D.L. 185/2008 “Riduzione dei costi amministrativi a carico delle imprese”, in particolare ha inserito il comma 7-bis
(in vigore dal 31 gennaio 2012) che espressamente prevede: “L’omessa pubblicazione dell’elenco riservato previsto dal comma 71, ovvero il rifiuto reiterato di comunicare
alle pubbliche amministrazioni i dati previsti dal medesimo
comma, in definitiva, appare ineludibile pertanto che gli Ordini si attivino per sollecitare agli iscritti la tempestiva comunicazione dell’indirizzo PEC, ricordando che la mancata
comunicazione ha rilevanza disciplinare, in quanto inadempimento dell’obbligo di legge di cui all’art.16, comma 7 del
D.L. 185/2008. In assenza di riscontro, dopo un periodo di
tempo necessariamente breve, essendo ampiamente scaduti i termini di legge, l’Ordine deve attivarsi per istruire il
relativo procedimento disciplinare nei confronti degli inadempienti.
A sua volta, l’inadempienza da parte degli Ordini a comunicare le PEC degli iscritti alle pubbliche amministrazioni
che ne facciano richiesta, costituisce motivo di scioglimento
e di commissariamento, e a nulla vale eccepire che l’iscritto
non ha a sua volta adempiuto, se il Consiglio dell’Ordine
non ha aperto nei suoi confronti il dovuto procedimento disciplinare.
LE ATTIVITA’ DELLE COMMISSIONI DEL CNC
Come è noto, le Commissioni Consiliari permanenti del
Consiglio Nazionale dei Chimici hanno il compito di affrontare e approfondire gli argomenti deliberati in sede consiliare, di procedere all’evidenza degli argomenti da
sottoporre alle riunioni del CNC in attuazione di principi di
n. 1 gen/feb 2012
funzionalità, produttività, semplificazione e snellezza amministrativa.
A tale scopo il Consiglio Nazionale, nell’ambito della
programmazione annuale delle sue attività, ha indicato gli
incarichi di istruttoria e studio da affidare alle Commissioni
permanenti e i termini temporali per il loro assolvimento,
in coerenza con il calendario dei lavori del Consiglio stesso.
Le Commissioni redigono annualmente una relazione
sull’attività complessivamente svolta.
Nell’anno 2011, le Commissioni del CNC si sono interessate sia allo sviluppo dell’informazione e comunicazione
che alle problematiche connesse alle nuove classi di concorso per l’insegnamento della chimica, di sicurezza ambientale ed alimentare e di formazione ed aggiornamento,
dell’evolversi della legislazione nazionale e delle competenze professionali, del costituendo albo dei chimici e fisici
e dei rapporti con le altre professioni.
La trattazione dei numerosi argomenti posti in discussione da parte dei nuovi eletti nel CNC ha evidenziato la
necessità di un maggiore approfondimento dei temi presi
in considerazione e della necessità di raccordo con gli Ordini Territoriali per un più ottimale raggiungimento e soddisfacimento delle necessità della categoria dei Chimici.
Nel prossimo anno, la nuova compagine del CNC, omogenea negli intendimenti e nelle convinzioni circa le finalità
da raggiungere, saprà impegnarsi per un più ottimale prosieguo delle attività di Commissione a supporto di tutto il
Consiglio Nazionale medesimo.
L’AGGIORNAMENTO CONTINUO
ECM & DL n.138/2011
a) Il CNC quale Provider nella formazione continua
Il CNC, conscio della necessità di fornire agli associati
idonea possibilità di poter fruire di corsi in Ecm, anche in
osservanza delle previsioni normative di settore, non ultima
quella di cui all’ar.5 del DL 138/2011, e quindi della cogenza
di norme medesime che impongono agli operatori tutti,
anche ai Chimici, l’acquisizione di 150 crediti nel triennio
2011-13, ha deliberato di costituirsi Provider per Ecm.
Per venire incontro a tale esigenza è stato effettuata una
ricognizione delle leggi che regolano la materia e che permettono ad un Ente di acquisire lo status di Provider in
Ecm.
La nuova fase dell’E.C.M. contiene oggi molte novità e
si presenta quale strumento per progettare un moderno approccio allo sviluppo ed al monitoraggio delle competenze
individuali.
La prima novità consiste nel fatto che, diversamente dal
passato, nel nuovo sistema sono i Provider ad essere accreditati, non più gli eventi formativi.
Altro elemento importante sono le garanzie di qualità e
di indipendenza della formazione.
La qualità è assicurata dall’Osservatorio, con un attento
monitoraggio di tutti i prodotti informativi. Il controllo e
l’indipendenza sono garantiti, per i Provider accreditati
dalla Commissione nazionale, da un nuovo organo, il Co-
Il Chimico Italiano
1
Comma 7 (attualmente vigente) I professionisti
iscritti in Albi ed elenchi
istituiti con legge dello
Stato comunicano ai rispettivi Ordini o Collegi il
proprio indirizzo di posta
elettronica certificata o
analogo indirizzo di posta
elettronica di cui al
comma 6 entro un anno
dalla data di entrata in vigore del presente decreto.
Gli Ordini e Collegi pubblicano in un elenco riservato, consultabile in via
telematica esclusivamente
dalle pubbliche amministrazioni, i dati identificativi degli iscritti con il
relativo indirizzo di posta
certificata.
5
DAL CNC
mitato di garanzia, che si impegna a controllare i Provider
che godono di sponsorizzazione.
Vi sono anche novità per le tipologie formative tra le
quali la formazione a distanza (Fad) che può raccogliere un
numero elevato di partecipanti abbattendo i costi e coniugando strategie formative universali, arrivando agli operatori in modo omogeneo e sfruttando la possibilità di
collegarsi ad una piattaforma e-learning.
Da qui la necessità di procedere con immediatezza ad
un percorso di accreditamento del Consiglio Nazionale dei
Chimici quale Provider Nazionale è di tutta evidenza.
b) quanto all’ obbligo previsto nel DL n.138/2011 (art.
3, co.5, lett. b) per il professionista di seguire percorsi di
formazione continua permanente predisposti sulla base di
appositi regolamenti emanati dai consigli nazionali, fermo
restando quanto previsto dalla normativa vigente in materia di educazione continua in medicina (ECM), il CNC, ritenendo che occorre affinare e sviluppare le competenze e
conoscenze tecnico-professionali degli iscritti mediante la
frequenza di appositi corsi all’uopo organizzati, anche con
il contributo degli Ordini Territoriali, ha dato corso all’adozione di apposito regolamento in materia.
Regolamenti e corsi saranno resi pubblici a breve in aderenza al disposto normativo richiamato.
RISPOSTE A QUESITI
Una commissione istituita ad hoc ha provveduto ad elaborare un’apposita procedura per venire incontro alla soluzione dei numerosi quesiti che pervengono dagli iscritti
su temi diversificati. Il tutto è finalizzato, per un verso, ad
uniformare e semplificare i metodi di risposta e, per un
altro, ad ottemperare in tempo reale alle richieste dei Chimici.
A tale scopo si è deciso di adottare il metodo, in via sperimentale, per un periodo di 6 mesi, a conclusione dei quali
il sistema verrà sottoposto a verifiche ed eventuali revisioni.
In tale contesto vengono esaminati i quesiti posti attraverso il sito web del CNC, quelli posti all’Ordine Territoriale
e le situazioni pregresse relative ai quesiti in attesa di risposta.
Nel soddisfacimento delle necessità degli iscritti si è tenuto anche conto dell’archivio relativo ai quesiti/risposte
presente nel sito del CNC, alla attualizzazione e riorganizzazione dello stesso ed alle modalità di interazione fra CNC
ed Ordini in materia. Tutto questo con lo scopo di non intaccare, e quindi rispettare, le rispettive competenze anche
di natura disciplinare e giurisdizionale.
INTERVENTI A DIFESA DELLA PROFESSIONE
1) INTERVENTO presso la SOGEI per lo Studio di Settore
UG57U degli addetti alla Chimica – Clinica
In relazione al settore relativo al laboratorio di analisi
chimico-cliniche, c.d. cliniche, che in questo periodo attraversa un grave momento di crisi, ed in risposta al parere richiesto dall’Agenzia Sogei per lo studio di Settore UG57U,
il CNC è intervenuto evidenziando le molteplici ragioni, non
6
Il Chimico Italiano
ultime quelle legate alla crisi dei mercati, al debito sovrano
italiano, ed alle turbolenze in generale che determinano di
fatto un ritardo del saldo delle prestazioni effettuate ai laboratori di cui trattasi, e quindi ai chimici operanti negli
stessi.
Oltre al criterio dello “sconto” del 20% normativamente
previsto dalla legge finanziaria 2007 in base alla quale tutte
le prestazioni di analisi chimico-cliniche (immunometriche
e batteriologiche complese) sono assoggettate ad un abbattimento del 20% a far tempo dalla data di entrata in vigore della legge finanziaria anzidetta, la recente
introduzione di un ticket pari ad € 10,00 ha ulteriormente
aggravato la situazione di crisi del settore.
In alcune regioni, ad esempio nel Lazio, è stata ulteriormente prescritta un’altra addizionale di € 4,00 da sommare
al ticket di € 36,15 .
Ma ancora, la situazione si è ulteriormente aggravata a
causa del vertiginoso aumento dei costi legato all’attuazione della normativa relativa all’accreditamento definitivo
delle strutture già convenzionate (D.Lgs 50291 e 299/99
oltre ad altre leggi regionali) che ha disposto una serie di
adempimenti (possesso di certificazioni tutte riferite alla
norma 91/2008 che ha attualizzato la precedente L.626
sulla sicurezza sul lavoro, ricorso a procedure di qualità interna, controlli di qualità esterna ed interna sui risultati
delle analisi, possesso di strumentazione recante il marchio
CE, adeguamento strutturale degli ambienti di lavoro, ecc.).
Il ritardo dei pagamenti superiore a 270-300 gg dalla
consegna delle fatture ha portato il settore a problemi di
liquidità tramite successivo ricorso, in numerosissimi casi,
alla ricapitalizzazione delle strutture di laboratorio tramite
immissione di denaro ottenuto in massima parte da prestiti
bancari (mutui e/o anticipazioni), ma anche con immissione
di risparmi personali dei soci del laboratorio.
In conclusione, congiuntamente alla segnalazione di interventi in materia,effettuati anche da altri soggetti, si è
messo in evidenza quanto su esposto, al fine di tenere nella
giusta considerazione il relativo studio di settore, UG57U,
che dovrebbe portare a riconsiderare i parametri applicati
e rendere pertanto meno onerosi i vincoli nel settore per il
quale è stato chiesto di esporre proprie osservazioni.
2) INTERVENTO contro IL DECRETO ANALISI in FARMACIA
Su espressa segnalazione di iscritti, e a tutela degli interessi generali della categoria dei Chimici, il CNC ha posto
ricorso per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del Decreto Ministeriale 16 dicembre 2010 del Ministero della Salute (G.U. n. 90 del 19 aprile 2011), in materia
di “Erogazione da parte delle farmacie di specifiche prestazioni professionali” di competenza dei Chimici.
Per l’annullamento dei decreti emessi è stata evidenziata la disparità di trattamento rispetto alle strutture dirette da Chimici, o nelle quali i Chimici sono impiegati, in
via di definitivo accreditamento, e la gravità relativa alla
remunerazione delle prestazioni rese in farmacia anche ad
opere della collettività senza il rispetto delle norme di settore. È stata anche evidenziata l’inquietante “novità” prevista nel campo delle professioni protette che demanda al
n. 1 gen/feb 2012
DAL CNC
farmacista la responsabilità tecnica sulla “inesattezza dei
risultati analitici” sia pure per carenza nella installazione e
manutenzione.
E, parimenti, in tale contesto è stata fortemente ribadita
la necessità di difendere e salvaguardare le proprie specifiche professionalità; al medico la richiesta delle analisi e
prestazioni strumentali per avvalorare o meno un sospetto
clinico, al chimico quella di fornire professionalmente dati
analitici attendibili, sottoposti a controllo di qualità e secondo metodi standardizzati.
Che assolutamente non può essere ammessa la sostituzione professionale (è ciò che avverrebbe con le autoanalisi
in farmacia). Una sostituzione che risulterebbe anche svincolata da ogni controllo deontologico che, in questo specifico contesto, spetterebbe all’Ordine dei Chimici e Biologi
nei settori di competenza. Si è ribadito che non vanno assegnate ad infermieri e Farmacisti funzioni non soltanto improprie ma del tutto prive di qualsiasi forma di abilitazione;
si è affermato che risulterebbe particolarmente discutibile
oltre che fuorviante la considerazione che è l’utente ad eseguire i test nelle farmacie e che l’infermiere avrebbe solo
una funzione di mera “assistenza”.
Sono stati anche posti in evidenza alcuni interrogativi
come la carenza relativa allo smaltimento di rifiuti speciali
e/o pericolosi, ovvero al rischio infettivo, derivati dai reattivi
impiegati nell’esecuzione dei test, dalle anse per pungere i
polpastrelli ecc.; la problematica concernente la privacy: ad
esempio i test eseguiti in un angolo della farmacia sia pure
con un paravento, oppure effettuati in un’apposita stanza.
Nel secondo caso potrebbe essere ravvisata la problematica
della costituzione di un minilaboratorio in contrasto con
tutte le normative di settore.
Nel contesto è stata evidenziata l’illecita concorrenza
che tale sistema attuerebbe nei confronti dei laboratori accreditati dei Chimici, ma anche di quelli a diretta gestione
pubblica.
Ed ancora, la ricaduta occupazionale sia per i colleghi
Chimici che per i settori collegati ecc.
3) INTERVENTO PRESSO LA REGIONE SICILIANA IN TEMA
DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA
In risposta dell’Assessorato dell’Energia e dei Servizi
Pubblici della Regione Sicilia che negava ad un iscritto all’Albo dei Chimici di essere inserito nell’elenco dei certificatori energetici della Regione, si è intervenuti a tutela della
professione di Chimico nello specifico settore.
L’Ordine Territoriale aveva infatti precisato che alcuni
chimici pur avendo inoltrato richiesta di iscrizione, non
erano stati inseriti nel suddetto elenco.
In particolare l’Ente, al fine di meglio delineare le professionalità coinvolte nella certificazione energetica degli
edifici, aveva ritenuto opportuno fare riferimento alle categorie professionali espressamente indicate nella guida recante “Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico”
realizzata dall’Agenzia delle Entrate che espressamente
prevede: “L’asseverazione di certificazione/qualità energetica e la scheda informativa devono essere rilasciate da tecnici abilitati alla progettazione di edifici e impianti
n. 1 gen/feb 2012
nell’ambito delle competenze ad essi attribuite dalla legislazione vigente, iscritti ai rispettivi ordini o collegi professionali: Ingegneri, Architetti, Geometri, Periti Industriali,
Dottori Agronomi, Dottori Forestali e Periti Agrari”.
Per quanto sopra l’Ente aveva ritenuto opportuno, in
prima fase, inserire nell’elenco regionale dei soggetti certificatori solo le richieste di professionisti appartenenti alle
suddette categorie.
Dal CNC è stato effettuato uno specifico intervento
presso l’Agenzia delle Entrate precisando che il Chimico,
nel campo dell’isolamento termico e dell’efficienza energetica, è sicuramente abilitato a progettare gli impianti chimici ed a emanare certificati di efficienza energetica a
seguito di effettive misurazioni convalidando quindi o meno
i modelli utilizzati da altre professioni.
Nella comunicazione è stato altresì evidenziato come
numerose Regioni italiane abbiano già provveduto a identificare i Chimici quali soggetti competenti per effetto dell’applicazione delle norme in materia di competenze
professionali emanate dallo Stato con competenza esclusiva di quest’ultimo. Da qui l’invito all’Agenzia delle Entrate
a correggere l’opuscolo on-line per tale evidente svista o a
citare genericamente la normativa.
4) RICORSI AL TAR LAUREATI TRIENNALI CHIMICI DI
PORTO
Con riferimento ad un espresso ricorso presentato da un
iscritto nella sez. B dell’Albo, ritenuto privo di fondamento
dalla giustizia amministrativa, il CNC è intervenuto davanti
al TAR in giudizio nella controversia giudiziaria presentata
dall’iscritto agli Organi di Giustizia Amministrativa.
Questo perché il Tribunale Amministrativo Regionale per
la Calabria, pronunciando Ordinanza sul ricorso in esame,
ha ritenuto lo stesso non fondato, all’esito dell’esame proprio del giudizio cautelare, in considerazione dell’interesse
pubblico circa l’efficacia dei controlli, posto a base dalla
nota ministeriale del 12.4. 2011 (che richiama a sua volta
la nota del 12 4 2011 del Consiglio Nazionale Chimici), che
risulta prevalente rispetto alle motivazioni di censura circa
la tutela dell’affidamento del ricorrente. Ciò premesso il TAR
ha respinto la domanda cautelare.
Il Consiglio dei Chimici ha depositato una memoria di
costituzione del CNC contro il laureato triennale e nei confronti della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marine e
del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Nella memoria il Consiglio Nazionale dei Chimici ribadisce che l’attività di consulente chimico del porto è riservata
ai soggetti iscritti alla sezione A dell’Albo tenuto dall’Ordine
dei Chimici. Ciò, sia sulla scorta degli artt. 36 e seguenti, del
d.p.r. n.328 del 2001, sia tenendo presente la circostanza
che solo le tariffe professionali dei chimici prevedono espressamente l’attività di consulente chimico di porto.
SCUOLA & INSEGNAMENTO DELLA CHIMICA
Il Consiglio Nazionale è intervenuto a sostegno del buon
diritto dei Chimici nell’insegnamento. Di seguito il testo dell’intervento.
Il Chimico Italiano
7
DAL CNC
Per i nuovi Licei:
- TORNANDO A SOLLECITARE una revisione dei regolamenti del 04/02/10 nella quale si disponga che nei nuovi
licei scientifico tradizionale, scienze applicate e classico
l’insegnamento “scienze naturali” venga scisso in due
distinti insegnamenti “scienze naturali (Chimica)” [da
affidare ai soli docenti chimici A013-futura A-34] (2° e
4° anno), e “Scienze naturali (Scienze della Terra e Biologia)” [docenti naturalisti e biologi A060-futura A-50]
(1°, 3° e 5° anno),
- CHIEDIAMO che, nell’immediato, le bozze di nuove
classi di concorso per l’insegnamento, (anche nell’eventuale attesa che, in tempi successivi, la revisione di cui
sopra venga attuata dal Ministero), vengano modificate
con l’affidamento dell’insegnamento “scienze naturali”
limitatamente al secondo e quarto anno dei licei scientifico tradizionale, scienze applicate e classico, ai soli docenti chimici A013-futura A-34, risultandone in questo
modo la certezza di organici liceali in cui sia presente a
tutti gli effetti la classe A013-futura A-34, e conseguentemente docenti chimici di ottimo livello internazionale,
peraltro non privi di competenze anche nelle scienze
della terra e biologiche.
Per gli Istituti Tecnici e Professionali:
- NEL RIBADIRE LA NECESSITÀ che tutti gli insegnamenti
con contenuti a carattere chimico siano affidati solo ai
docenti laureati in discipline chimiche della classe A013
- futura A-34,
- CHIEDIAMO che negli Istituti Tecnici Tecnologici, indirizzo
“Chimica, Materiali e Biotecnologie”, articolazione “biotecnologie ambientali”, limitatamente al solo 5° anno,
l’insegnamento “biologia, microbiologia e tecniche di
controllo ambientale”, venga assegnato, con modifica
alle bozze di tabelle di classi di concorso, ai soli docenti
della classe A013 -futura A-34, gli unici a possedere le
competenze chimico fisiche ed impiantistiche previste sia
dal profilo in uscita dei diplomati che dai contenuti della
disciplina previsti per il 5° anno di tale insegnamento.
EuCheMS
L’attività del Consiglio nel contesto europeo è stata intensa e si è protratta per l’intero anno 2011.
Il consigliere Facchetti, già nominato componente del
Comitato Scientifico del quarto congresso EuCheMS ( Praga
26-30 Agosto 2012), è stato incaricato nello stesso contesto
di organizzare una sessione dedicata ai Chimici Professionisti, alla Storia, alla Educazione e alla Etica Chimica.
La sessione coprirà l’intero arco temporale del Congresso e si avvarrà del contributo di 14 relatori ad invito e
inoltre della predisposizione di due tavole rotonde e di due
simposi specialistici. Significativo è stato anche il contributo
dato alla preparazione di un documento dedicato alla importanza della chimica negli anni a venire. Detto documento ( Chemistry- Developing solutions in a changing
world) redatto dalla European Association for Chemical and
Molecular Sciences (EuCheMS) identifica 8 aree delle
8
Il Chimico Italiano
scienze chimiche che possono contribuire significativamente allo sviluppo delle diverse forme di energia, dell’alimentazione e della salute. Le aree considerate sono: le
sintesi chimiche, la catalisi, le scienze analitiche, la chimica
biologica, la chimica computazionale, l’elettrochimica, la
chimica dei materiali, la chimica sovramolecolare congiuntamente alle nanoscienze. Il documento presentato alla Commissione Europea e al Parlamento Europeo è stato
favorevolmente accolto e sarà preso in considerazione nel
contesto delle proposte formulate per la preparazione del
prossimo programma di ricerca europea.
La Commissione Europea ha poi redatto e diffuso nel
mese di giugno 2011 un libro verde sulla modernizzazione
delle Direttive qualifiche e servizi (2005/36/CE, 2006/123/CE
) ponendo 24 domande nell’intento di conoscere l’opinione
dei Paesi Membri e delle Organizzazioni interessate. Il Consiglio nella risposta a dette domande ha posto in evidenza
l’applicazione del “ codice di condotta” etico pratico per
una corretta esecuzione delle prestazioni professionali e la
istituzione della “ carta professionale europea” valevole per
un riconoscimento automatico delle attività svolte fuori dal
paese di origine. Essendo tale carta prevista per le professioni regolamentate esercitate nei vari Paesi UE, sono tuttora
in corso contatti con la Commissione affinchè la carta venga
estesa anche alla professione di chimico, professione regolamentata solo in sei Paesi della UE. Infine il Consiglio nel
corso della riunione del Comitato Esecutivo della EuCheMS
tenutosi a Belgrado nell’ottobre 2011 ha proposto di organizzare una settimana dedicata alla chimica in occasione
dell’EXPO che si terrà a Milano nel 2015. Detta offerta è
stata accolta favorevolmente e nel corso del 2012 dovrà essere formulata una proposta esecutiva.
in relazione alle attività svolte presso l’Agenzia Europea
per i Prodotti Chimici (ECHA) il ruolo del Consiglio è stato
anche in questo contesto significativo in particolare nell’ambito dei regolamenti REACH/CLP. Infatti il Vice Presidente Tomaso Munari riveste l’incarico di Osservatore
Permanente per conto di EuCheMS nel “ Comitato di valutazione dei rischi” (RAC), massimo organo tecnico consultivo di supporto alla Commissione Europea in relazione alla
sicurezza chimica. Il consigliere Valter Ballantini partecipa
poi alle attività di revisione del documento di linea
guida(TGD) relativo alla registrazione delle sostanze.
Infine il Consiglio Nazionale dei Chimici è stato riconosciuto come Ente Morale (Associazione senza fine di lucro)
e pertanto è stato ammesso ai rimborsi per i biglietti e pernottamento nelle missioni a Helsinki dei suoi componenti.
Le riunioni del RAC hanno come obiettivo la valutazione
delle proposte di classificazione armonizzata delle sostanze,
di restrizione e/o autorizzazione delle sostanze, mentre le attività di revisione dei TGD e la partecipazione ai lavori del
RAC sono strategiche per il valore di rappresentanza e per la
possibilità di incidere su una Normativa di rilevanza europea.
INFORMAZIONE & COMUNICAZIONE
Il Consiglio Nazionale, proseguendo nell’obiettivo di accrescere la visibilità della professione di Chimico, ha adot-
n. 1 gen/feb 2012
DAL CNC
tato numerose iniziative sia tendenti ad aggiornare l’informazione che rimodulando il sistema di comunicazione
verso gli iscritti, la Pubblica Amministrazione ed i “media”.
A tale proposito è stato deliberato quanto la Commissione
E ha elaborato in materia.
A. HOUSE ORGAN IL CHIMICO ITALIANO
Nella veste in cui viene edito è già completo perché contiene diverse trattazioni, argomenti, analisi, contenuti, soggetti sulla chimica, elaborati da chimici, oltre all’inserimento
di brevi news e considerazioni varie.
Le caratteristiche portanti, a suo tempo, hanno concorso
alla sua definizione e creazione, individuandolo ed eleggendolo quale opportuno tramite comunicativo per la divulgazione ed amplificazione di argomentazioni e riflessioni
sulla chimica.
Per migliorare le regole di funzionamento, mediante
l’immissione di semplici e snelle variazioni, si è deciso di
riunire (anche telematicamente) la Redazione con periodicità per definire gli argomenti previsti e da inserire per ogni
numero dell’house organ.
B. LE NEWS LETTER
Come è noto, esse non hanno niente a che vedere con
l’house organ il Chimico Italiano perché si tratta di messaggi di posta elettronica inviati periodicamente agli utenti.
Sono, in breve, un notiziario scritto avente per oggetto l’informazione flash inviata ad un limitato numero di persone con
aggiornamenti e news, nel nostro caso, sulla chimica e il suo
mondo.
Niente esclude che qualche news-letter giudicata interessante dal CdR possa finire nelle notizie flash del giornale.
C. IL SITO WEB
È un insieme di più pagine collegate tra loro mediante
collegamenti ipertestuali a cui si accede tramite lo stesso
indirizzo.
È un luogo virtuale nel quale un singolo individuo, una
società, un’associazione o un’istituzione offrono contenuti
informativi al pubblico di visitatori. Nel nostro caso esiste
ed è accattivante nella sua versione, anche se avrà bisogno
di alcuni aggiustamenti in progress.
Sarà opportuno comunque stabilire la revisione e l’aggiornamento periodico del sito web, ivi comprese le modalità di esecuzione delle stesse e i responsabili.
D. QUESITI
Il sistema di comunicazione è già stato definito nei suoi
componenti come già riferito.
E. UFFICIO STAMPA
Nell’espletamento delle sue funzioni, l’Ufficio Stampa
resta indipendente da tutta l’area comunicativa (indipendenza che dovrà caratterizzare anche l’attività del Referente per la realizzazione della testata Il Chimico Italiano).
Referente principale dell’Addetto Stampa è il Presidente
(non i consiglieri a meno che non sia lo stesso Presidente
ad indicarne qualcuno per particolari contenuti che servi-
n. 1 gen/feb 2012
ranno alla successiva stesura e diffusione di un comunicato
stampa). Ciononostante, l’Addetto Stampa potrà, a discrezione (e nel suo interesse) confrontarsi con il Referente della
Commissione Informazione e Comunicazione ed il CdR del
periodico, anche per acquisire tutte le notizie utili che perverranno dai Referenti le altre Commissioni Consiliari.
F. CRITERI DI ACQUISIZIONE DELLE NOTIZIE
Come detto, e nel caso particolare dell’ufficio stampa
che dovrà interagire sempre con i media, ognuno sceglie le
proprie fonti informative.
Abbiamo già premesso che per il periodico il Referente
della Commissione, anche a nome del CdR, preparerà una
scaletta con le tematiche individuate.
Per le news letter, tale compito dovrà essere portato
avanti dalla Commissione E e dallo stesso ufficio stampa,
che passando in rassegna la stampa nazionale ed internazionale potrebbe facilmente selezionare le notizie flash che
riterrà utili da presentare sul breve notiziario.
Stesso discorso per la pagina web e per la sua revisione
e aggiornamento periodico cui si aggiungeranno altri Consiglieri.
G. RUOLO DELLA COMMISSIONE J
In considerazione della peculiare funzione che la stessa
svolge, si ritiene opportuno che il Referente della Commissione Rapporti con gli Ordini Territoriali, debba avere il compito di raccogliere le note e le richieste che perverranno dal
territorio.
Le stesse dovranno essere comunicate al CdR della rivista per l’allestimento di news e comunicati stampa sul periodico medesimo, mentre altre tipologie di informazioni
potranno essere veicolate all’Addetto Stampa per le successive attività.
In ogni caso è stato riaffermato che nel settore della Comunicazione ed Informazione occorre innanzitutto:
1) avere chiare le competenze e le funzioni, nel nostro
caso, del C.N.C;
2) individuare gli argomenti che costituiranno l’oggetto
della comunicazione ed informazione;
3) veicolare i diversi argomenti, in funzione della specifica
notizia, nel settore che la trasmetterà (mail, newsletter,
articolo, comunicato, direttiva, opinione, ecc.)
4) tenere sempre in evidenza sia gli aspetti della notizia
(come tempestività, sistematicità. deperibilità, finalità,
ecc), che le caratteristiche della stessa (novità, importanza pratica, possibili conseguenze, esclusività,ecc.).
Determinante e significativa sarà sia la scelta che il “taglio” da dare ai contenuti.
“Fare” una pubblicazione scientifica è cosa ben diversa
dal porre in essere una rivista con periodicità e palinsesto
da rispettare comunque e sempre. Infine, è stato scelto, mediante apposito Bando Pubblico, il “nuovo comunicatore
esterno” che avrà un ruolo centrale nella comunicazione.
Quel ruolo consiste essenzialmente nel dare significato
ai fatti, ovvero a trasmettere notizie ai vari organismi ma
anche a verificare se quanto trasmesso è stato effettivamente ricevuto o pubblicato.
Il Chimico Italiano
9
DAL CNC
I Chimici e la giornata delle professioni.
Professional day
Armando Zingales
Aggiornamento continuo, qualità ambientale
ed alimentare, competenza specifica
I
Prof. chim. Armando Zingales. Ruolo: Presidente del
Consiglio Nazionale dei Chimici. Principali attività:
- Libero Professionista. Eurchem.
- Consulente in materia di
corrosione, ambiente, sicurezza e igiene del lavoro.
- Presidente dell’azienda
pubblica per il trattamento dei rifiuti Ecoprogetto Venezia Srl
- Già Professore associato di
chimica industriale all’università Cà Foscari di Venezia.
l 1° marzo prossimo, si terrà a Roma una manifestazione
nazionale che vedrà uniti tutti i professionisti, in collegamento audio/video con tutte le province e le sedi locali.
I Chimici sottolineano il pericolo di una legislazione
frammentata e confusa in materia di libere professioni.
Sempre più spesso i cittadini, quando si parla di Ordini professionali, sentono parlare di “casta”, mentre si tace completamente sulla condizione di tanti giovani iscritti che
vivono con redditi molte volte sotto la soglia di sopravvivenza.
In tema di possibile risparmio pubblico i Chimici iscritti
agli Albi pensano sia fondamentale riconoscere un principio
cardine di libertà e di democrazia: la sussidiarietà. Tale principio porterebbe lo Stato a risparmiare notevolmente specie
nei settori delle professioni tecniche, del chimico in particolare, così come si avrebbero benefici nella caratterizzazione dei rifiuti e nell’assicurazione della qualità degli
alimenti.
Il Consiglio Nazionale dei Chimici non si è mai opposto
alle liberalizzazioni e a tutto ciò che possa favorire maggiore concorrenza, ma sottolinea al tempo stesso la necessità che ciò debba avvenire tenendo presente le giuste
garanzie per i cittadini. Per questo esprime forte perplessità
per le offerte a ribasso negli appalti pubblici, che possono
arrivare fino al 70%. Chi vigila sull’effettiva qualità di tali
offerte, spesso spregiudicate, che quasi mai coprono i costi
reali della prestazione? Dietro al nostro lavoro c’è un pa-
trimonio di competenze e di saperi che non può essere ridotto e sminuito da una logica di puro mercato. Ecco perché
la deregolamentazione estrema, in determinati settori, è
inopportuna. Essa rappresenta una deriva pericolosa che
mette a repentaglio la qualità dei servizi e la competitività
del Paese.
Convinta più che mai che il futuro entri in noi prima che
accada, la nostra categoria si è sempre posta a tutela dei
cittadini in quanto fruitori di prestazioni che devono, necessariamente, essere qualitativamente “alte”. Questo principio viene applicato nella determinazione dei componenti
che inquinano l’ambiente, nelle analisi chimico-cliniche,
nella catena alimentare ove la nostra competenza è garanzia della genuinità del cibo che ingeriamo. Il rapporto fiduciario con l’utenza, che i nostri professionisti garantiscono,
ricade sotto il controllo di una “filiera” che va dagli Ordini
territoriali al Consiglio Nazionale, i quali vigilano sulla moralità e l’etica degli iscritti. Un mercato deregolamentato,
in cui non fossero i professionisti a dover garantire (anche
penalmente) la bontà di un progetto e in cui fosse assente
un Ordine professionale per certificare la validità di un professionista, non potrà tutelare i cittadini.
Riportare al centro il valore pubblico e sociale delle professioni regolamentate è il senso che, come categoria, vogliamo dare al Professional Day, partecipandovi aperti al
confronto e certi di poter dare il nostro contributo nell’interesse del Paese.
CONVEGNO 5 maggio 2012 a Senigallia
a cura della locale Amministrazione
comunale, con il sostegno ed il patrocinio
dell’Ordine Regionale e del CNC
La Bandiera blù. Un ambito riconoscimento per le
stazioni balneari, alla cui assegnazione concorre
attivamente il Chimico, sia pubblico che privato.
1
Ex Consigliere del C.N.Chimici
10
L’
intensa giornata di lavoro, di interesse per il Chimico, è dedicata alla problematica dell’inquinamento marino e costiero,in grado da attentare
Il Chimico Italiano
anche alla balneabilità. La proposta avanzata era stata oggetto di preventiva valutazione da parte del dott. Domenico
Mencarelli1 con gli Amministratori locali, che hanno preso
in considerazione il programma considerata la vocazione
di Senigallia a stazione balneare estiva.
A supportare e suffragare l’importanza della scelta, unitamente alla attualità dell’argomento, oggetto, non di rado,
n. 1 gen/feb 2012
DAL CNC
di fuorvianti valutazioni, è valsa anche un’attenta retrospettiva degli argomenti trattati sui giornali negli ultimi anni.
A dispetto di un’ampia varietà di temi trattati, è stata
individuata una insufficienza di articoli dedicati al problema
del mare e delle sue patologie, derivanti in particolare dall’inquinamento antropico. Quale la verità vera? Quale la incidenza dei potenziali analiti tossici rinvenibili e quale la
ricaduta su ambiente e salute umana ed animale?
Sono questi, ad avviso degli organizzatori, alcuni dei
quesiti cui il Convegno dovrà rispondere, sfruttando anche
le risultanze delle ampie ricerche chimiche condotte.
Nasce dunque l’esigenza di riproporre alla opinione pubblica questa precipua funzione di indagine per la diagnosi
delle malattie che affliggono le nostre acque marine costiere e di quelle fluviali, così come individuate dai Chimici
e Biologi delle ARPA e delle loro considerazioni per la assegnazione della prestigiosa Bandiera blu.
La giornata, in prima istanza, è stata fissata per sabato
5 maggio, in Senigallia, nell’accogliente sede dell’Audito-
rium S.Rocco, messo a disposizione dall’organizzatore (Comune).
L’organizzazione tecnica ed il patrocinio è garantita
dall’Ordine Regionale dei Chimici delle Marche e dal CNC.
L’evento, per una adeguata promozione,sarà preceduto
da Conferenza stampa, organizzata dal dott. Mencarelli,
con i corrispondenti delle testate locali e del TG3.
Per un primo approccio al calendario dei lavori si rimanda alla bozza di programma, suscettibile di ovvie modifiche e rivisitazioni, già prodotta ai competenti Assessorati
locali ed alla Dott.ssa Paola Ranzuglia2 che ha collaborato
alla sua stesura.
Tutto il Consiglio dell’Ordine Marche è lusingato dalla
presenza del CNC e come nel passato saprà accogliere con
simpatia e stima i Consiglieri Nazionali, creando nel contempo, come già fattivamente ha saputo fare nel passato
in analoghe situazioni, le condizioni logistiche e di accoglienza, alberghiere, per una proficua giornata di lavoro.
2
Presidente dell’Ordine dei
Chimici delle Marche
IV CONGRESSO NAZIONALE
“Le Micotossine nella filiera Agroalimentare”
D
all’11 al 13 giugno 2012, si svolgerà il IV Congresso
Nazionale “Le micotossine nella filiera agroalimentare” presso l’Istituto Superiore di Sanità di Roma.
L’evento è organizzato dal dr. Carlo Brera, direttore del
reparto OGM e Xenobiotici di Origine Fungina del dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dei
Chimici.
Con lo scopo di migliorare i contenuti scientifici, i temi
che saranno trattati in questa edizione sono in parte differenti da quelli affrontati nelle prime tre manifestazioni, nel
senso che il taglio delle informazioni fornite sarà differente.
E’ stato difatti scelto un approccio più pratico, data la necessità di un’analisi più pragmatica e più attinente alle varie
realtà che interessano la filiera agroalimentare, rispetto ad
argomenti di carattere generale che ormai sono del tutto
acquisiti da parte degli operatori della filiera.
Sarà pertanto dato ampio spazio sia alla presentazione
di contributi scientifici che correlino la presenza delle micotossine nella dieta con specifiche patologie nell’uomo e
negli animali, sia alla presentazione delle attività preventive
e di controllo che sono state nel tempo acquisite e poi affinate dai vari comparti agroalimentari, mirate a minimizzare quanto più possibile l’impatto di questi contaminanti
sulla salute del consumatore e sul benessere degli animali.
Infine, come tradizione, l’ultima giornata sarà dedicata alla
n. 1 gen/feb 2012
diagnostica, a cui in ultima analisi siano demandate le verifiche dell’efficacia delle azioni di autocontrollo e controllo
ufficiale.
Questo congresso è rivolto agli operatori della filiera
agroalimentare, ai professionisti del settore, agli operatori
del SSN, agli iscritti all’Ordine dei Chimici ed all’Università.
Responsabili Scientifici:
Carlo Brera
Istituto Superiore di Sanità, Direttore Reparto OGM e Xenobiotici di Origine fungina, Roma
Fernando Maurizi
Consiglio Nazionale dei Chimici, Roma
Segreteria Organizzativa:
Consiglio Nazionale Chimici
Piazza San Bernardo, 106 - 00187 Roma
Tel: +3906.47883819 - Fax: +3906.47885904
[email protected]
Istituto Superiore di Sanità
Viale Regina Elena 299 – 00161 Roma
Tel.: +3906.49906139 – fax: +3906.49902363
e-mail: [email protected]
Il Chimico Italiano
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DAL CNC
Mostra d’Arte in occasione
dell’Anno Internazionale della Chimica
N
ell’ambito dell’Anno Internazionale della Chimica (
2011) la Società Reale di Chimica inglese ha gestito
un evento dal titolo “ Acqua : Ristoro o Responsabilità” che intendeva mettere in risalto il tema della qualità
e della disponibilità dell’acqua.
In tale contesto è stata organizzata una mostra internazionale itinerante di dipinti e fotografie dedicata all’acqua
e al ruolo della chimica per garantirne sicurezza e disponibilità.
Studenti da 11 a 15 anni dell’Africa e dell’Europa hanno
espresso il loro pensiero mediante opere d’arte evidenziando i loro punti di vista sull’acqua a seconda dei diversi
orientamenti legati alla loro residenza e alle problematiche
derivanti dalla disponibilità o scarsità di questo bene essenziale. Una giuria internazionale ha scelto 42 opere tra
quelle inviate dai Paesi partecipanti (Etiopia, Germania,
Kenya, Italia, Repubblica Ceca, Spagna, Sud Africa, UK), 5
delle quali appartengono all’Italia. (vedasi “ Il Chimico Ita-
liano” n. 5/6 del 2011 pagine 9 e10 e seconda di copertina
dello stesso numero).
Significativo è stato il contributo della Scuola Media Statale “B.Buricchi” di Prato della quale sono state scelte 4
opere realizzate dagli studenti Federica Bigazzi, Sofia Dai,
Gabriele Lorrai, Osvaldo Nencini.
A queste opere si è aggiunto il dipinto dello studente Andrea Mura, dell’Istituto Cazzulani di Lodi. Si deve inoltre
ricordare che, a supporto del loro punto di vista, gli autori
delle opere prescelte hanno dato risposta scritta nella loro
lingua madre e in inglese a sei domande poste dagli organizzatori della mostra.
Vengono qui riprodotte le 5 opere italiane scelte con i
titoli e nomi degli autori.
Il Consiglio Nazionale dei Chimici coglie l’occasione per
ringraziare tutti gli autori ( prescelti e non ) che hanno contribuito con entusiasmo alla realizzazione della mostra itinerante e si dichiara disponibile ad intrattenere rapporti di
collaborazione con gli insegnanti delle scuole partecipanti.
FEDERICA BIGAZZI
Istituto ‘B.Buricchi’ | Italy
Water: Source of life
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Il Chimico Italiano
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DAL CNC
DAI SOFIA
Istituto ‘B.Buricchi’ | Italy
We Need Water
GABRIELE LORRAI
Istituto ‘B.Buricchi’ | Italy
The Slow Deterioration of our Waters
OSVALDO NENCINI
Istituto ‘B.Buricchi’ | Italy
Water Supplying
MURA ANDREA
I.C.F. Cazzulani | Italy
Dream
n. 1 gen/feb 2012
Il Chimico Italiano
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DAL CNC
Decisione Giurisprudenziale
La decisione del Consiglio Nazionale dei Chimici, confermando la ricevibilità del ricorso, riafferma la natura disciplinare amministrativa del giudizio
disciplinare e l’obbligo per l’iscritto a produrre elementi utili al giudizio e non rifiutando la produzione
degli stessi, riafferma la valenza della norma di cui
all’art.8,co.4 del Codice Deontologico relativo allo
svolgimento delle prestazioni rese, sottolinea l’importanza di fornire la più ampia collaborazione all’Ordine
di appartenenza al fine di permettere allo stesso
l’esercizio efficace del potere di vigilanza e controllo
ai fini del mantenimento del decoro della categoria
dei Chimici, riafferma il carattere personale della prestazione professionale (intuitu personae) ed i limiti
della facoltà di servirsi di sostituti e ausiliari.
In definitiva, la decisione assunta in sede giurisdizionale dal Consiglio Nazionale dei Chimici ha valore
giurisprudenziale ed è soggetta all’osservanza da
parte di ogni iscritto a qualsiasi Ordine Territoriale
dei Chimici.
SENTENZA N. 001/2011
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL CONSIGLIO NAZIONALE DEI CHIMICI
IN SEDE GIURISDIZIONALE
Composto dai Chimici Dottori
Armando ZINGALES
Valter BALLANTINI
Irio BIANCONI
Daniela BIANCARDI
Elio CALABRESE
Eugenio COTTONE
Sergio FACCHETTI
Tomaso MUNARI
Giuseppe Salvatore PANZERA
Antonio RIBEZZO
Francesco SALVO
Giuseppe SANT’UNIONE
Renato SOMA
Lorenzo VETERE
Fernando MAURIZI
Presidente
Consigliere
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
Consigliere relatore
SENTENZA
Sul ricorso presentato dal dott. XXX, iscritto all’Albo
dell’Ordine dei Chimici di YYY con il n. XXX, sez. A, avverso
il provvedimento disciplinare adottato da parte di quell’Ordine dei Chimici con atto notificato il 10.11.2010.
FATTO E DIRITTO
Il giorno 21 dicembre 2009 l’Ordine Provinciale dei Chimici di YYY riceve per e-mail una nota (prot. ***/iscritti)
con la quale si segnala una presunta violazione al Codice
ATA
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N
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T
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P.E.C.
Il Consiglio Nazionale dei Chimici offre a tutti gli iscritti all’Albo la possibilità di richiedere, gratuitamente, l’assegnazione di una casella di posta
elettronica certificata. Il modulo di richiesta della PEC è reperibile sul sito
www.chimici.it alla sezione “Servizi agli iscritti”, “Posta elettronica certificata”, “richiedere la PEC”. Ricordiamo a tutti gli iscritti che il cosiddetto
Decreto “anti-crisi”, DL 28.11.2008 n. 185, prevede l’obbligo per tutti
gli iscritti all’Albo, anche coloro che non esercitano la professione ma
sono regolarmente iscritti, di dotarsi di un indirizzo di posta elettronica
certificata.
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Il Chimico Italiano
n. 1 gen/feb 2012
DAL CNC
Deontologico da parte del dott. chim. XXX iscritto al n.
***dell’Albo.
Sono allegati all’esposto due certificati di analisi su campioni di effluente gassoso proveniente da camino di inceneritore eseguiti in data 29.10.2009 e 02.11.2009.
Successivamente il dott. XXX con raccomandata AR
(Prot. ***/2010 del 09 marzo 2010, viene convocato dall’Ordine di chimici di YYY per essere ascoltato in merito alla
segnalazione di cui sopra.
Il giorno 12 aprile 2010, dinanzi al Presidente dott. ZZZ;
il Segretario ed il Consigliere dott. ZXX dell’Ordine dei chimici di YYY, il dott. XXX viene ascoltato in merito alla presunta violazione del codice deontologico; nella stessa data
fornisce due documenti di supporto d’uso di laboratori
esterni.
Tali documenti non vengono ritenuti esaustivi, l’Ordine
di YYY chiede pertanto l’integrazione della documentazione
presentata dall’incolpato.
In data 19 e 28 giugno 2010 il dott. XXX presenta le integrazioni richieste.
Il giorno 5 luglio 2010 il Consiglio dell’Ordine dei YYY,
esaminata l’ulteriore documentazione prodotta, ritenendola
non adeguata a chiarire la fattispecie in esame, nomina
Consigliere relatore il Dott. ZXX conferendogli l’incarico di
effettuare tutte le indagini necessarie e di riferire in merito
al caso in oggetto alla successiva riunione del Consiglio
Espletata l’istruttoria preliminare all’apertura del procedimento disciplinare a carico del dott. XXX, il Consigliere
relatore riferiva al Consiglio dell’Ordine con una nota del
23 luglio 2010.
Con delibera del 4 agosto 2010 il Consiglio dell’Ordine
dei chimici di YYY deliberava l’apertura del procedimento disciplinare, per violazione dei seguenti articoli delle vigenti
norme del codice deontologico (approvato al punto 3 del verbale della seduta del 22.12.2006, con delibera che recepisce
il codice emanato dal Consiglio Nazionale dei Chimici):
- Titolo II, capo 1, art.2, commi 1e 2;
- Titolo II, capo 4, art. 6, comma1;
- Titolo II, capo 4, art. 8, comma 4;
- Titolo II, capo 4, art. 10, commi 1, 2, 3;
- Titolo III, capo II, art. 14, comma 1, 3a, 3b, 3c, 3d, 3e;
- Titolo III, capo II, art.17, comma 1.
In quanto:
- Il dott. XXX ha prodotto dei certificati analitici relativi a
due campionamenti presso la ditta A effettuati in data
29/10/2009 e 02/11/209 nei quali si cita una metodica
analitica (peraltro non riportata correttamente) che necessita l’utilizzo di HRGC/HRMS della quale il dott. XXX
non ha dimostrato disponibilità;
- ha prodotto dichiarazioni contrastanti al consiglio dichiarando in sede di audizione di aver personalmente
svolto le analisi in oggetto presso B (che dichiara di possedere una gas massa AGILENT 6850 e “spettrometro
FT-IR Perkin Elmer) e in un secondo tempo tramite una
dichiarazione scritta datata 19/06/2010 di non avere
n. 1 gen/feb 2012
eseguito direttamente l’analisi, ma di averla acquisita
in service;
- non ha fornito al Consiglio alcuna evidenza documentale attestante l’esecuzione delle analisi.
Il dott. XXX veniva informato dell’avvio del suddetto
procedimento nei suoi confronti e veniva citato a comparire
dinanzi al Consiglio dell’Ordine per il 10 settembre 2010.
Il 10 settembre 2010, l’incolpato invia certificato medico
per impedimento a presenziare. L’Ordine dei Chimici di YYY,
preso atto dell’impedimento rinviava l’udienza al 26 Ottobre 2010.
In data 23 ottobre 2010 il dott. XXX preannuncia la visita medica ed il 25 ottobre invia altro certificato medico
di impedimento a presenziare all’udienza fissata. In data
28 ottobre 2010 il Presidente dell’Ordine territoriale, dott.
ZZZ invia diffida a giustificare i reiterati impedimenti a comparire in udienza.
Con delibera n.1/2010, prot.111/2010 dell’8 novembre
2010, l’Ordine dei Chimici di YYY, irrogava la sanzione disciplinare di 6 mesi di sospensione dall’esercizio professionale.
Il provvedimento veniva notificato all’interessato a
mezzo ufficiale giudiziario il 10 novembre 2010.
Avverso tale provvedimento il dott. XXX, rappresentato
dall’Avv. M, proponeva ricorso al Consiglio Nazionale dei
Chimici, con atto presentato il 1 dicembre 2010, chiedendone l’annullamento.
Ciò premesso il Consiglio Nazionale dei Chimici convoca
il dott. XXX, rappresentato come sopra indicato all’udienza
in sede Giurisdizionale del 6 luglio 2011 per la discussione
del ricorso.
In data 27 giugno l’avv. M, legale del dott. XXX, (giusto
l’atto di nomina a difensore del 1 luglio 2011), invia tramite
fax una richiesta di differimento dell’udienza a causa di improrogabili e concomitanti impegni professionali. Il Collegio
Giudicante costituito in sede Giurisdizionale, esaminati gli
atti, delibera di rinviare l’udienza di discussione del ricorso
in oggetto al giorno 9 settembre 2011 (lettera prot.
392/cnc/fta dell’11 luglio 2011). Per sopraggiunta indisponibilità della sala delle udienze, la trattazione viene differita
al 15 settembre 2011, e con lettera prot. 405/cnc/fta del 13
luglio 2011 ne viene data comunicazione alle parti.
Con fax del 12 settembre 2011, l’Avv. M, chiede un ulteriore rinvio dell’udienza fissata per il 15 settembre 2011,
a causa di motivi familiari.
In data odierna il Collegio Giudicante, verificato che è
stato salvaguardato il diritto di difesa del ricorrente, che il
legale, visti i tempi, ben avrebbe potuto provvedere alla nomina di un sostituto, e che l’assistenza di un legale è una
facoltà data al ricorrente, delibera di procedere all’esame
del ricorso in sede giurisdizionale.
In ordine preliminare alla ricevibilità del ricorso. Il ricorrente lamenta, assieme ad altre doglianze, una presunta irregolarità nella modalità di notifica della delibera. Il motivo
è infondato.
Il Chimico Italiano
15
DAL CNC
Va ricordato che per giurisprudenza consolidata la proposizione del ricorso produce l’effetto di sanare la nullità
della notificazione dell’avviso di accertamento per raggiungimento dello scopo dell’atto, ex articolo 156 cod. proc. civ.
(Cass. n. 10772 del 2006, Cass. n. 24975 del 2006), la doglianza va pertanto respinta.
Viene ascoltato il Presidente dell’Ordine di YYY dott.
ZZZ, il quale rispondendo alle domande postegli riferiva che
nessuna interazione era avvenuta tra l’Ordine di YYY ed il
committente della certificazione analitica.
Rispondeva altresì alla domanda postagli sulla natura
del certificato quale atto meramente interno o destinato a
svolgere una funzione pubblica. Il dott. ZZZ evidenziava
nella sua risposta che il certificato in questione era stato
inviato agli Organi di controllo pubblici.
Il Collegio giudicante chiedeva inoltre al dott. ZZZ se il
dott. XXX avesse indicato il soggetto o i soggetti che avevano
svolto materialmente le procedure analitiche stante l’asserita
affermazione di averne acquisite le risultanze dopo un affidamento in service. Il dott. ZZZ riferiva che il dott. XXX in
sede di audizione (in data 12.04.2010) come risulta in atti,
aveva dichiarato di “avere disponibilità di apparecchiature
gas-massa” presso due laboratori e di “avere personalmente
effettuato le analisi in discussione”, mentre successivamente
(con nota recapitata il 28.06.2010) affermava di essersi “non
aver eseguito direttamente” le operazioni di analisi “in
quanto affidate alla ditta di service”: tuttavia non aveva indicato chi materialmente le avesse eseguite.
Il dott. ZZZ precisava che il dott. XXX, non si era presentato alla trattazione del procedimento disciplinare fissata
per il 10.09.2010, facendo pervenire un certificato medico
in pari data. Il dott. XXX non si era presentato alla ulteriore
seduta fissata per il 26.10.2010, e, in tale occasione, non
aveva potuto provare il tempestivo invio di un nuovo certificato medico, giustificando il ritardo nell’invio con un presunto guasto al fax.
Nel merito il Collegio Giudicante nel richiamare la costante giurisprudenza della Corte di Cassazione che ha precisato che la locuzione “che si rendano colpevoli di abusi
o di mancanze nell’esercizio della loro professione”, non
contiene una specifica tipizzazione di ipotesi d’illecito.
La ragione di tale scelta di formulazione normativa, al
pari di quanto avviene per altre categorie, viene generalmente ravvisata nel fine di evitare che violazioni dei doveri
anche gravi possano sfuggire alla sanzione disciplinare.
In conseguenza di ciò non è necessario che la certificazione integri l’ipotesi di reato di falso ideologico o altra ipotesi di reato per essere sottoposta al giudizio dell’Ordine
sotto il profilo della violazione deontologica né l’Ordine ha
l’obbligo di accertare la ipotetica presenza di ipotesi di
reato per potere iniziare la procedura che porta al giudizio
disciplinare essendo la stessa di natura amministrativa.
La richiamata natura amministrativa, richiede la piena
collaborazione del soggetto sottoposto a procedimento disciplinare ed il diritto alla difesa costituzionalmente garantito non può coincidere con il tentativo di rendere
16
Il Chimico Italiano
impercorribile la procedura attraverso il rifiuto di produrre
quegli elementi utili al giudizio anche attraverso tattiche
dilazionatorie.
Il Collegio giudicante ritiene quindi che:
- il dott. XXX non debba essere sanzionato per la violazione del comma 1 dell’art. 2 del codice deontologico approvato dal Consiglio dell’Ordine di YYY con delibera del
22 dicembre 2006, perché il fatto non è stato provato;
- ritiene che il dott. XXX abbia violato il comma 2 dell’art.
2 ed il comma 1 dell’art.17 del codice deontologico approvato dal Consiglio dell’Ordine di YYY con delibera
del 22 dicembre 2006, in quanto avendo prodotto un
certificato d’analisi che non riporta in modo comprensibile ed esaustivo le risultanze dell’accertamento, certificato destinato a svolgere una funzione nell’ambito
degli accertamenti svolti per verificare il rispetto della
normativa in materia di tutela dell’ambiente e della salute, rendendo complesso e difficoltoso l’esercizio da
parte del cittadino o di soggetti terzi della eventuale difesa dell’interesse legittimo, limitandosi alla semplice
trascrizione delle risultanze di metodiche analitiche,
abbia compiuto un atto professionale inadeguato alla
finalità pubblicistica di tale atto;
- ritiene che il dott. XXX non debba essere sanzionato per
la violazione del comma 1 dell’art. 6 del codice deontologico approvato dal Consiglio dell’Ordine di YYY con
delibera del 22 dicembre 2006, perché il fatto non è
stato provato
- ritiene che il dott. XXX per quanto attiene il comma 4
dell’art. 8 del codice deontologico approvato dal Consiglio dell’Ordine di YYY con delibera del 22 dicembre
2006, in quanto essendo pacificamente accertato che
lo stesso non possedeva attrezzature idonee a svolgere
direttamente e personalmente l’accertamento analitico,
ed avendo omesso di esplicitare il contributo dato da
altri soggetti senza avere dato prova su come erano stati
svolti e dove gli specifici accertamenti a base delle contestazioni, ed avendo al contrario fornito su tale punto
dichiarazioni contraddittorie, si sia reso colpevole della
violazione del predetto comma 4 dell’art. 8
- ritiene che il dott. XXX per quanto attiene il comma 1
dell’art. 10 del codice deontologico approvato dal Consiglio dell’Ordine di YYY con delibera del 22 dicembre
2006, non debba essere sanzionato in quanto il fatto
non sussiste;
- ritiene il Collegio che il dott. XXX per quanto attiene i
comma 2 e 3 dell’art. 10 del codice deontologico approvato dal Consiglio dell’Ordine di YYY, abbia commesso la
violazione degli stessi stante che al contrario sono emersi
sufficienti elementi di prova atti a sostenere la violazione,
attraverso il mantenimento di una condotta dilatoria non
rispondendo nel merito di quanto richiesto in sede di procedimento disciplinare, adducendo impedimenti non provati circa la sua presenza alle sedute appositamente
convocate, trovandosi lo stesso in una condizione tale da
non pregiudicare l’esercizio dell’attività lavorativa anche
n. 1 gen/feb 2012
DAL CNC
nel compimento di atti particolarmente impegnativi sotto
il profilo lavorativo come il campionamento delle emissioni gassose in un inceneritore;
- ritiene che il dott. XXX per quanto attiene il comma 1
dell’art. 14 del codice deontologico approvato dal Consiglio dell’Ordine di YYY, si sia reso colpevole della violazione del predetto comma 1 dell’art.14 stante che le
dichiarazioni contraddittorie rese circa il soggetto che
ha svolto materialmente il compito, il non avere presentato alcun documento probante circa l’effettiva vigilanza
esercitata su soggetti terzi che operano sotto la sua responsabilità, configurano il sottrarsi all’obbligo di garantire una complessiva connotazione personale che
caratterizza l’esecuzione dell’incarico professionale;
- ritiene il Collegio che ciò che rileva del comportamento
del dott. XXX non sia tanto una contravvenzione del dettato del codice deontologico del comma 3 dell’art.14 riguardo al profilo di responsabilità non avendo egli
direttamente negato sue responsabilità, ma piuttosto
che sia venuto meno agli obblighi deontologici di cui
alle lettere a), b), c) e d) non avendo assicurato l’identificazione dello scopo del lavoro mancando ogni riferimento a ciò nel certificato, gli obbiettivi del lavoro
stesso, e non avendo provato che il personale che ha
svolto tale lavoro abbia avuto le necessarie competenze
e che di ogni lavoro vi fosse una documentazione suffi-
ciente e tenuta in modo di adempiere agli obblighi della
lettera d);
- ritiene il Collegio di dovere applicare circostanze attenuanti in considerazione che nel corso della carriera non
ha mai avuto in precedenza diffide o altri provvedimenti
disciplinari.
P.Q.M
Il Collegio Giudicante in parziale riforma della delibera
emessa dall’Ordine di YYY, commina al dott. XXX identificato come in premessa, la pena di sospensione dall’esercizio della professione di Chimico per mesi quattro.
La misura della sanzione irrogata da questo Collegio
tiene conto oltre che delle modalità delle mancanze del ricorrente, della delicatezza della funzione affidata al dott.
XXX in materia di controllo delle emissioni di un inceneritore e degli interessi pubblici da tutelare tra cui il valore costituzionalmente tutelato e primario della salute dei
cittadini;
- condanna il predetto dott. XXX al pagamento delle
spese processuali calcolate in via equitativa in euro milleottocento.
- Il Consiglio dell’Ordine di YYY sopporta le proprie spese.
Il Segretario
dott. chim. Fernando Maurizi
Il Presidente
prof. chim. Armando Zingales
IN RICORDO DI GIANCARLO BORSINI
L’Ordine dei Chimici della Toscana a due anni dalla scomparsa di
Giancarlo Borsini ritiene doveroso ricordare un collega che ha dato
lustro alla nostra professione per oltre 50 anni di attività.
Borsini si laurea a pieni voti in chimica nell’Università degli studi di Firenze il 15 dicembre 1953 a soli 23 anni. La Montecatini lo assume subito come ricercatore nell’equipe del Prof. Natta, presso il Politecnico
di Milano – Istituto di Chimica Industriale, dove i polimeri erano l’attività di ricerca che portarono al Premio Nobel per la chimica nel 1963.
L’attività di ricerca che Borsini svolse nel laboratorio Montecatini (poi
Montedison) si accentrò sulla certificazione delle caratteristiche chimico-fisiche e tecnologiche sui polimeri e sugli elastomeri.
Vari furono i brevetti depositati da Borsini in quegli anni. Borsini intuì che i polimeri avrebbero avuto un largo impiego
sia nel campo civile che in quello industriale e che la certificazione delle loro caratteristiche tecnologiche sarebbe stata
molto importante. In particolare il “comportamento al fuoco” avrebbe avuto un ruolo decisivo per il loro impiego.
Decise così di lasciare la Montedison, si iscrive nel 1984 al ns. Ordine, e come chimico ed imprenditore, inizia a realizzare
un laboratorio proprio per svolgere tutte le prove tecnologiche relative alla reazione al fuoco sui materiali, in conformità
alle normative nazionali e internazionali. Nasce così nel 1984 il laboratorio LAPI s.a.s. con Borsini Amministratore Unico
e Direttore Tecnico. Il Laboratorio in 30 anni di attività ha ampliato lo spettro delle prove diventando un punto di riferimento di eccezionale importanza con riconoscimenti nazionali ed internazionali e recentemente anche Ente di Certificazione. Giancarlo Borsini non solo era un grande professionista, ma aveva anche doti di profonda umanità e rispetto
nei rapporti con tutti i colleghi. La sua scomparsa, anche per questo, ha lasciato un grande vuoto in tutti i chimici che
hanno avuto l’occasione di conoscerlo.
Il Presidente dell’Ordine dei Chimici della Toscana
Il Dott. Prof. Lario Agati
n. 1 gen/feb 2012
Il Chimico Italiano
17
DAI CONSIGLIERI
Lorenzo Vetere
Le consulenze tecniche in campo acustico
S
Libero professionista.
Dipendente della Regione
Campania dal 1973 al 2007.
Consigliere Nazionale dei
Chimici.
18
econdo la previsione recata dall’art. 2, commi 6 e 7,
della legge 26 ottobre 1995, n. 447 [1], le prestazioni
di rilevanza tecnica in materia di controllo e gestione
dell’inquinamento acustico costituiscono un’opportunità
per i professionisti in possesso di un diploma ad indirizzo
tecnico o di una laurea ad indirizzo scientifico [2, 3]. Comprendono sia prestazioni di natura conoscitiva dirette alla
caratterizzazione di una particolare situazione di inquinamento sonoro o per valutare il clima acustico di una determinata zona, che altre di natura pianificatoria inerenti
la regolamentazione di determinate sorgenti sonore.
Non di rado le predette prestazioni costituiscono il
punto di partenza di procedimenti cognitivi, come le consulenze tecniche, necessari alla definizione di situazioni di
inquinamento acustico o per proporre i necessari interventi
di mitigazione. Una situazione tipica è costituita dai rumori
molesti che finiscono nelle aule dei tribunali. In tali circostanze, sia i cittadini ricorrenti che gli stessi organi giudicanti hanno bisogno di elementi utili a caratterizzare la
problematica oggetto del contendere. A tal proposito ci si
avvale di tecnici “abilitati” ad operare nel campo dell’acustica ambientale secondo quanto richiesto dalla legge
447/95 che, in proposito, ha disposto che le prestazioni di
rilevanza tecnica in campo acustico devono essere svolte,
in via esclusiva, dai professionisti riconosciuti “tecnici competenti” dalla propria regione di residenza.
Nella maggior parte dei casi, i professionisti per poter
evadere l’incarico ricevuto devono eseguire opportune indagini e misurazioni allo scopo di acquisire i dati e le informazioni necessarie alla definizione della problematica in
questione e alla stesura della relazione tecnica da consegnare alla committenza. Al riguardo è utile ricordare che il
D.M. 16 marzo 1998 [4] ha fissato i criteri e le modalità per
la esecuzione delle misurazioni e la scelta delle relative
strumentazioni. Inoltre, nell’Allegato D allo stesso decreto
sono indicate le informazioni che devono essere contenute
nel rapporto tecnico finale sui rilevamenti effettuati. In particolare, tale rapporto deve contenere almeno i seguenti
elementi:
• la data, il luogo e l’ora del rilevamento;
• la descrizione delle condizioni meteorologiche al momento della misurazione, la velocità del vento e la sua
direzione;
• il tempo di riferimento, di osservazione e di misura;
• la catena di misura completa utilizzata, precisando il
tipo di strumentazione impiegata, il relativo grado di
precisione e gli estremi del relativo certificato di verifica
della taratura;
• i livelli di rumore rilevati;
• la classe di destinazione d’uso alla quale appartiene il
luogo di misura;
• le conclusioni finali.
Nonostante la legge 447/95 abbia istituito una figura
professionale “ad hoc”, tuttavia l’applicazione della norma
genera, talvolta, dubbi e perplessità che possono creare
contenziosi, piuttosto che contribuire a risolverli.
Il Chimico Italiano
Un caso emblematico riguarda le cosiddette Consulenze
Tecniche d’Ufficio (CTU), allorquando le stesse vengono affidate a professionisti sprovvisti del riconoscimento richiesto dalla citata legge 447/95 (art. 2, commi 6 e 7); norma,
questa, che vale per tutti, anche per i giudici, ossia anche
per coloro che sono chiamati a decidere su controversie legate a problemi di inquinamento acustico o per sanzionare
coloro che disattendono la legislazione vigente. Purtroppo,
però, può capitare che un incarico di CTU viene affidato
anche a professionisti sprovvisti della “qualifica” di tecnico
competente con il rischio che la parte convenuta potrebbe,
a buon ragione, eccepirne il suo operato e chiedere l’annullamento della relazione di consulenza tecnica. Per ovviare
a tali situazioni bisognerebbe, prima del conferimento di
un incarico di CTU nel campo dell’acustica ambientale, accertare che il professionista da nominare sia in possesso
del prescritto riconoscimento regionale e, solo in caso di
mancanza di tecnici competenti iscritti negli appositi albi
esistenti presso i vari tribunali, la scelta potrebbe ricadere
su altri professionisti che, però, dovrebbero avvalersi della
collaborazione di un tecnico competente. Desta perplessità
la Sentenza del Tribunale di Genova del 23 aprile 2011 (Giudice Vinelli), pronunciata al termine di un processo relativo ad
un problema di immissioni sonore provenienti da locali pubblici rumorosi, per aver rigettato le eccezioni formulate dalla
parte convenuta in merito alla mancata iscrizione del CTU nell’elenco dei tecnici competenti in acustica ambientale della
Regione Liguria. A parere del Tribunale in questione, infatti, il
CTU nominato dal giudice “…. sebbene non iscritto nell’albo,
possiede tutti i requisiti per detta iscrizione, essendo laureato
in ingegneria industriale, avendo sostenuto in particolare
l’esame di fisica tecnica, ed avendo svolto l’attività sopra indicata. In particolare ha svolto per il Tribunale di Genova 26
consulenze in campo acustico. Si ritiene pertanto che la mancata iscrizione negli albi regionali (determinata probabilmente
dal fatto che il CTU non svolge attività di progettazione acustica) sia del tutto ininfluente”. Con questa decisione il Tribunale di Genova avrebbe violato la specifica norma dettata
dalla legge 447/95 a proposito della competenza esclusiva
del tecnico competente. Ma vi è di più. Lo stesso organo giudicante si è anche sostituito, senza averne titolo, alla Regione
Liguria avendo statuito il possesso da parte del CTU dei requisiti per l’iscrizione nell’albo regionale dei tecnici competenti, in aperto contrasto con la citata legge 447/95.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
1)
2)
3)
4)
Legge 26 ottobre 1995, n. 447 “Legge quadro sull’inquinamento acustico”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale (Supplemento Ordinario) n. 254 del 30-10-1995.
L. Vetere: La qualificazione del tecnico competente in
acustica ambientale. Il Chimico Italiano, n. 2, 2011, 5-6.
L. Vetere: Le attività del tecnico competente: le pianificazioni
in campo acustico. Il Chimico Italiano, n. 3, 2011, 9-10;
Decreto Ministeriale 16 marzo 1998 “Tecniche di rilevamento e misurazione dell’inquinamento acustico”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale (Serie generale) n. 76
dell’1-4-1998.
n. 1 gen/feb 2012
DAI CONSIGLIERI
Il ruolo del Chimico
RIASSUNTO
Nell’articolo viene analizzato il ruolo che il Chimico ha,
anche se sarebbe meglio dire potrebbe avere, nella società,
nel mondo dell’impresa ed in quello dove vengono prese
le decisioni politiche
PAROLE CHIAVE: chimica, chimici, lavoro, libera professione, impresa, familismo
Q
uando mia figlia di 10 anni mi ha chiesto “Tu che
lavoro fai?” la risposta facile è stata dire che faccio
il Chimico, ma quando lei ha detto “Cioè?” la cosa
è diventata un po’ più difficile. La risposta di mio figlio, che
di anni ne ha 5, alla domanda della maestra sul lavoro del
suo “babbo” è stata “Il mio babbo scrive” che è una bella
risposta ma ha lasciato intendere che io sarei uno scrittore
o un giornalista; certo non le sarebbe venuto in mente il
Chimico.
Se facessimo noi la domanda ad un adulto è probabile
che riceveremmo una definizione di Chimico come di colui
che sta in laboratorio a fare analisi o qualche strano esperimento che immancabilmente finisce con un’esplosione e
con una nuvoletta nera. Beh, io sono un Chimico, ma non
faccio né l’una né l’altra cosa.
Questa cosa a volte non è chiara neppure ad alcuni colleghi che di mestiere fanno i Chimici ma per i quali il Chimico rimane quasi esclusivamente l’uomo di laboratorio.
Ma se la Chimica è la scienza che interpreta e razionalizza
la struttura, le proprietà e le trasformazioni della materia,
il laboratorio è solo uno dei posti dove trovare un Chimico,
probabilmente neppure il più grande.
Questa apparente misconoscenza è legata in modo
stretto anche al concetto di cosa sia la materia “Chimica”
al di là delle definizioni. La “Chimica” è probabilmente una
delle materie più odiate nelle scuole italiane dove, a causa
del fatto che molto spesso è insegnata da persone che
hanno avuto a loro volta un rapporto non idilliaco con questa Scienza e non sono laureate in Chimica, quello che si
trasmette agli studenti non è nient’altro che un elenco di
nomi da imparare a memoria, con formule criptiche e disegni con delle frecce che sembrano puntare in una direzione
che non porta da nessuna parte.
Qualunque cosa faccia male alla salute è chimico mentre quello che è naturale è sano, le cose il cui nome inizia
con bio ci fanno sentir meglio salvo poi scoprire che l’ultimo
allarme alimentare globale ha interessato proprio alimenti
“biologici”...
Tutti noi, noi Chimici intendo, sappiamo che tutte le cose
che ci circondano hanno a che fare con la chimica: dagli
alimenti al vestiario, dai libri ai computer, dagli edifici ai
mobili con i quali li arrediamo (la lista potrebbe occupare
centinaia di pagine). Tutte queste cose sono chimiche, non
fosse altro perché sono fatte di materia. È Chimica la cura
di una malattia attraverso l’uso di farmaci, e lo è la generazione di tutta l’Energia che viene prodotta nel nostro
Paese (eolico in parte escluso). Accade che su alcuni argomenti non si pensi in prima battuta al Chimico come a colui
che può risolvere la situazione; questo accade per igno-
n. 1 gen/feb 2012
Valter Ballantini
ranza, non conoscenza di quello che il Chimico fa. Invece,
a costo di apparire presuntuosi, ci sono circostanze nelle
quali la figura del Chimico è la sola per formazione, cultura
e studi fatti che riesce a comprendere alcuni principi completamente oscuri ad altri. Mi riferisco, per esempio, al principio di conservazione della massa enunciato da Lavoisier
nel XVIII secolo, o a quello di entropia e del secondo principio della termodinamica che condiziona la produzione
energetica e le scelte che ne conseguono così come la tutela dell’ambiente. Se non si ha una conoscenza adeguata
della Chimica come si fa a governare il mondo?
Il Chimico può trovare il suo spazio di attività in un numero elevato di imprese e la varietà delle possibilità che il
Chimico ha davanti fa si che il 95% dei laureati in Chimica
oggi trovino entro 3 anni dalla Laurea un impiego adeguato
alla loro preparazione. Tra questi ci sono coloro che si
creano un lavoro nel mondo della libera professione, numero che nel corso degli ultimi anni ha avuto un discreto
incremento.
Purtroppo anche la libera professione in questo periodo
storico non gode di grandi simpatie. Dal mondo dell’impresa come da quello politico si levano voci per riformare
gli Ordini Professionali ma a mio parere usando argomenti
inconsistenti e creati in modo ingannevole. Il primo riguarda
la difficoltà all’accesso alle libere professioni, seguito dalla
richiesta di abolizione dell’esame di Stato e la riaffermazione della inapplicabilità delle tariffe minime.
Lo scorso 4 luglio si è tenuto ad esempio presso la Fondazione Rodolfo De Benedetti un workshop dell’Università
Bocconi dal titolo Dinastie Professionali durante il quale
sono stati presentati due recenti studi che avrebbero messo
in evidenza l’importanza dei legami familiari nell’abbattimento delle barriere all’ingresso nel settore dei servizi professionali. Hanno partecipato alla Tavola Rotonda, la cui
registrazione audio è reperibile per intero nel sito internet
di Radio Radicale, l’economista Tito Boeri, il sottosegretario
del Ministero dell’Economia Luigi Casero, il segretario del
PD Pierluigi Bersani già ministro autore delle “lenzuolate
liberalizzatrici”, il presidente dell’Università Bocconi ed ex
Commissario Europeo alla Concorrenza Mario Monti.
Non voglio esprimere le osservazioni sui criteri utilizzati
per dimostrare la connessione parentale tra i professionisti,
analizzando la frequenza dei cognomi presenti in una certa
provincia e confrontandola con l’elenco dei professionisti:
a me preme esprimere qualche altra considerazione partendo dalla mia situazione personale. Mio padre ha fatto
per quarant’anni l’operaio in una fabbrica che produce
vetro, mia madre l’operaia prima e l’impiegata negli ultimi
anni della sua carriera. Quindi non ho potuto seguire corsie
preferenziali per l’accesso alla professione di chimico.
Nella mia carriera le barriere all’accesso non sono state
causate dalla necessità di dover superare un esame di Stato
(per i Chimici non è al momento previsto il praticantato),
oppure il fatto che la norma imponesse delle tariffe minime
da praticare. La barriera principale è stata quella di trovare
i clienti! Hanno ragione Giovanni Pica e Michele Pellizzari,
autori della ricerca, a dire che il fatto di avere un genitore
Il Chimico Italiano
Libero professionista dal
1996. Attività di interesse
prevalente igiene e sicurezza
nei luoghi di lavoro, gestione
dei rifiuti, prodotti cosmetici.
1
via Carlo Marx, 103 - 56017
San Giuliano Terme (PI),
[email protected], telefono
3482602192, fax 1782267166
19
DAI CONSIGLIERI
che ha “aperto la strada” facilita enormemente il giovane
professionista di famiglia che sfrutta una rete di contatti
già ben rodata. Confermo. Per me è stato difficile. Io sono
un caso di “mobilità sociale” riuscita, ma ci sono tanti
esempi di insuccesso.
Ora però chiedo a chi ha studiato le dinastie professionali di fare uno studio altrettanto scientifico nel campo del
commercio, dell’artigianato o dell’industria. È più facile diventare industriale o commerciante per il figlio di un industriale/commerciante o per il figlio di un non industriale/non
commerciante? Guardate tra le persone che conoscete voi.
Come stanno le cose?
È il vecchio problema del familismo di cui scrive Paul
Ginzborg nei suoi libri (“L’Italia del Tempo Presente”). Non
si applica esclusivamente al mondo delle professioni, ma
anzi è una situazione che ha la sua maggiore espressione
proprio nel mondo dell’industria da cui questa critica parte.
La Confindustria spinge per ridurre i costi che renderebbero l’industria italiana poco competitiva. Tra questi costi,
a loro parere, un posto rilevante lo hanno le attività professionali. Quindi l’eliminazione delle tariffe minime dovrebbe
garantire un balzo in avanti dell’economia industriale. Per
rendere il tutto digeribile all’opinione pubblica la richiesta
è mascherata dicendo che così si riesce a garantire meglio
l’accesso professionale ai giovani. È una cosa manifestatamente non vera! Le tariffe professionali minime sono state
abolite nel 2007 senza che questa abbia avuto alcun effetto
sulla competitività delle nostre imprese. Troppo facile pensare che siano sempre gli altri i responsabili delle proprie
inefficienze. Fino a che il panorama produttivo italiano sarà
caratterizzato per il 90% da microimprese a conduzione familiare, fino a che chi produce continuerà a pensare al suo
piccolo orto senza allargare i suoi orizzonti alla formazione
di un sistema produttivo nazionale ed a costruire un sistema nel quale ci si mette insieme per produrre ricchezza
saremo bloccati nell’immobilismo che ci ha contraddistinto
negli ultimi decenni. C’è necessità di investire nella ricerca
per produrre soluzioni nuove ed innovative. Il nostro non
può essere più il mondo che produce gli ombrelli, ma che
produce un disco-rotante-autoorientante-para-pioggia
(Super Pippo aveva una gran fantasia). Per la ricerca occorrono investimenti, che la micro impresa italiana non può
permettersi se non trova il sostegno dello Stato e delle banche e soprattutto se non trova il modo di fare rete ed uscire
dal giogo del tutto in famiglia. E conterà qualcosa il fatto
che non sempre i figli siano all’altezza imprenditoriale dei
padri? Quali norme mettono in campo i nostri super-capaci
riformatori per facilitare la mobilità sociale e fare in modo
che il figlio dell’operaio diventi l’imprenditore di quella
stessa impresa? Che il figlio dell’imprenditore lavori come
operaio in quell’impresa non viene preso neppure in considerazione.
I professionisti possono avere un ruolo, si può facilitare
l’accesso alla professione, abolire i minimi tariffari e tutte
le contraddittorie proposte che vengono fatte. Non venite
a dirci che l’economia italiana ripartirà con la riforma delle
professioni, perché non è lì la strozzatura.
Sarà con l’abolizione dell’esame di Stato che si faciliterà
l’ingresso dei giovani nel mondo della libera professione?
Si dice che il laureato abbia già comunque dato dimostrazione di conoscenze tali da permettergli di conseguire la
20
Il Chimico Italiano
Laurea; ma questa affermazione è mal concepita, perché le
conoscenze teoriche acquisite nel corso della carriera universitaria e la loro applicazione non vanno in realtà di pari
passo. D’altra parte però, nel caso dei Chimici, non è previsto un tirocinio, per cui ci si può presentare all’esame di
Stato il giorno dopo aver conseguito la Laurea ed il fatto
che la percentuale di abilitati sia, nel nostro caso, così elevata significa che nella maggior parte dei casi si chiede ai
candidati di dimostrare quanto si ricordino del percorso universitario, più che come applicheranno quelle conoscenze.
Insomma, per l’esperienza che ho maturato negli ultimi
anni nelle Commissioni degli esami di Stato all’Università
di Pisa, è praticamente inutile così come viene svolto. Vale
allora la pena di abolirlo? O non è forse giusto ripensarlo?
Dopo di ché è necessario soffermarsi sulla critica all’obbligatorietà dell’iscrizione all’Albo Professionale, e mi
chiedo perché non si metta altrettanto in discussione l’iscrizione alla CCIAA da parte delle imprese.
È giusto che un cittadino sia libero di andare a farsi curare da un ciarlatano/mago/stregone? Il problema è che il
cittadino deve sapere se si sta affidando ad un medico o
ad un guaritore, ad un avvocato o ad un azzeccagarbugli,
ad un chimico o ad un alchimista. Lo Stato, attraverso gli
Ordini Professionali, garantisce il cittadino che il professionista a cui si sta rivolgendo sia una persona qualificata a
svolgere quell’attività. Come fa a garantirlo? Lo fa attraverso un esame di Stato, durante il quale non si limita a
chiedere se il candidato ha studiato, ma lo mette alla prova
sull’applicazione pratica di quanto ha studiato. In quale
altro modo potrebbe fare?
Si, ma insomma, allora cosa fa il Chimico libero professionista? Perché siamo partiti da lì!
Il Chimico è un professionista che si occupa di far capire
alle imprese, alle istituzioni, ai cittadini del nostro Paese
come una corretta gestione della materia “Chimica” possa
contribuire al miglioramento della vita.
Può dare un contributo al miglioramento delle prestazioni dell’impresa nei termini di salvaguardia dell’ambiente
dall’inquinamento che l’impresa può produrre nell’aria ed
nelle acque, di riduzione degli sprechi delle materie prime
utilizzate, di diminuzione dei rifiuti prodotti, di salvaguardia
della salute e della sicurezza delle persone che lavorano all’interno dell’impresa stessa e dei cittadini che vivono intorno ai suoi impianti, all’ottimizzazione dei processi che
vengono svolti...
Può contribuire a spiegare l’impatto di certe decisioni
prese a livello politico su argomenti che riguardano la vita
di tutti: i limiti che certe sostanze devono avere nelle matrici
ambientali, negli alimenti, nei cosmetici, nelle emissioni
delle automobili; la scelta di costruire una centrale elettrica
a biomasse, solare, eolica, a carbone o che sfrutti le sabbie
bituminose...
Può contribuire a far capire ai cittadini quali degli allarmi
che ogni giorno vengono sparati dai diffusori di notizie allarmistiche siano realmente da tenere in considerazione e
quali invece servano solo a far aumentare il numero dei
contatti in un sito internet o a far vendere qualche copia in
più di un giornale o di una rivista...
Questo è il Chimico, vi pare poco?
n. 1 gen/feb 2012
DAGLI ISCRITTI
La Chimica (verde) e le sfide del XXI secolo
L’
ONU ha proclamato il 2011 Anno Internazionale
della Chimica con la seguente motivazione: Un
anno per celebrare i successi e i contributi della
Chimica per il miglioramento delle condizioni di vita di tutti.
Il 2011 è quindi un anno importante per la Chimica, che si
è aperto e si sta chiudendo all’insegna di due parole, “energia” e “sostenibilità”, il cui uso è stato tuttavia talmente
inflazionato da rischiare di rendere la pubblica opinione indifferente alle implicazioni e problematiche che si celano
dietro queste due parole.
In realtà, riuscire a sviluppare nuove fonti di energia che
possano rappresentare una reale alternativa ai combustibili
fossili e ridurre l’impatto ambientale di molti processi industriali attualmente in uso, senza incrementare i costi e
tenendo conto delle esigenze di questa società, sono sicuramente le due maggiori sfide del XXI secolo; un secolo che
non a caso è iniziato all’insegna di crisi economiche e recessione. Attualmente, il nostro sistema industriale è basato
in buona parte su prodotti di basso costo, largo consumo,
progettati per essere utilizzati per tempi brevi. In questo
contesto socio-economico, la Chimica è riuscita a sviluppare, accanto alle molteplici molecole bioattive a struttura
complessa (farmaci, vaccini, agrofarmaci), che hanno sicuramente contribuito a migliorare le condizioni di vita e ad
aumentare le aspettative di vita di almeno una parte della
popolazione mondiale, anche altri materiali e materie prime
in grado di soddisfare le esigenze di un mercato per il quale
l’aspetto del prodotto, la sua perfomance ed il costo sono
stati (e sono) essenzialmente, se non esclusivamente, gli
obiettivi primari. La Chimica ha fornito nuovi tessuti, belli,
leggeri, confortevoli che sono “intelligenti” (respirano e si
adattano alle diverse condizioni esterne); nuovi materiali
da rivestimento e costruzione, nuove vernici, nuovi imballaggi che rispondono alle esigenze del mercato, sopra menzionate, ma che spesso hanno il “difetto” di vivere un
tempo molto più lungo di quello che ha l’oggetto di cui
sono parte integrante o costituente, e quindi permangono
nell’ambiente.
La diffusione di questi composti di largo consumo e
breve tempo di utilizzo in un mercato sempre più ampio,
(globalizzazione), che ha rappresentato la strategia con cui
si è cercato di mantenere o incrementare i livelli di produzione, una volta soddisfatte le esigenze del mercato primario, ha contribuito a far crescere alcune delle problematiche
che caratterizzano la nostra epoca.
Per sostenere questo tipo di sviluppo a tempo indeterminato sarebbe infatti necessario disporre quanto meno di
materie prime di basso costo in maniera illimitata e di una
fonte inesauribile di energia.
Abbiamo infatti bisogno di quantità crescenti di energia
per produrre e trasportare gli attuali prodotti industriali, e
per far funzionare buona parte di essi.
Attualmente, la maggior parte degli oggetti che utilizziamo quotidianamente ha un meccanismo di accensione
e spegnimento: ci serve energia per lavare i denti, per rimuovere la polvere dai pavimenti, per grattugiare il formaggio o per spremere un arancio, e abbiamo bisogno di
energia per correre su un tappeto rotante che ci permette
di consumare quelle calorie che accumuliamo anche a
causa di tutti quegli oggetti che rendono la nostra vita più
comoda, ma che consumano energia.
Le nostre scelte inoltre hanno determinato la produzione
di rilevanti quantità di prodotti di scarto; oggi, avremmo bisogno non solo di un adeguato “deposito” di materiali da
cui prelevare facilmente energia e materie prime ma anche
di un deposito “vuoto” per contenere i prodotti di scarto
che produciamo ed abbiamo prodotto o, in alternativa, di
energia per trasformarli in composti che se non utili siano
almeno di basso impatto ambientale.
Considerando le dimensioni limitate del pianeta, sia
come fonte di materie prime che come deposito di scarti,
la crescita esponenziale della popolazione mondiale (siamo
passati da 2.5 miliardi nel 1950 a 6 miliardi nel 2000), l’aumento delle aspettative di vita di una porzione sempre più
grande della popolazione mondiale, è evidente che il sistema sopra descritto non è “sostenibile” e non può andare
avanti all’infinito.
Cinzia Chiappe
Cinzia Chiappe si è laureata
nel 1985 in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche presso
l’Università di Pisa ed ha
conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Scienze
Chimiche nel 1989. Dopo
due anni di attività presso
l’ARPAT (allora USL), in qualità di chimico collaboratore,
nel 1992 è entrata a far
parte del Dipartimento di
Chimica Bioorganica e Biofarmacia, dell’Università di
Pisa, nel ruolo di ricercatore
universitario, divenendo nel
1998 Professore Associato di
Chimica Organica e nel 2002
Professore Ordinario di Chimica Organica. Attualmente
ricopre il posto di Professore
Ordinario presso il Dipartimento di Chimica e Chimica
Industriale dell’Università di
Pisa.
La sua attività di ricerca è incentrata sulla progettazione,
sintesi e caratterizzazione di
nuove classi di liquidi ionici
da utilizzare come solventi,
catalizzatori o elettroliti per
lo sviluppo di processi sostenibili
Figura 1. Incremento della popolazione mondiale e delle
aspettative di vita (Italia).
In relazione alle norme di pubblicazione di contributi di interesse scientifico-professionale, su “Il Chimico Italiano” il presente articolo è stato ricevuto
il 24 ottobre 2011 ed è stato accettato per la pubblicazione il 2 febbraio 2012.
n. 1 gen/feb 2012
Il Chimico Italiano
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DAGLI ISCRITTI
La principale fonte di energia e di materie prime è oggi
costituita dai combustibili fossili il cui tempo di vita (disponibilità) è valutato, anche dai più ottimisti, sull’ordine di
qualche decina di anni; in questa stima sono incluse sia le
riserve più facilmente accessibili e quantificabili che i giacimenti più reconditi e di più ardua definizione quantitativa
e a più alto costo estrattivo.
Nell’ambito di queste tematiche, fortemente intercorrelate e di importanza cruciale per la nostra società, “sviluppo
di nuove fonti energetiche” e “sviluppo di processi sostenibili”, la Chimica del ventunesimo secolo non può non
avere un ruolo fondamentale. Spesso la Chimica viene accusata dai mezzi di comunicazione di massa, e purtroppo,
non solo da essi, di essere causa del degrado ambientale e
dell’incremento di patologie più o meno gravi. In realtà, dovremmo puntare l’indice non sulla Chimica, una scienza
fondamentale in grado di fornire risposte ai quesiti e soluzioni alle esigenze dell’uomo, indipendentemente dalle caratteristiche di queste (buone, cattive, sostenibili o meno),
ma su alcuni processi, e, più in particolare, sulla maniera o
sulla scala con cui sono applicati. Cianuri e cromo(VI) sono
presenti in natura da sempre, tuttavia, riversare rilevanti
quantità di questi composti in determinati comparti può
provocare effetti irreversibili e devastanti. La produzione di
CO2 non è di per se stessa un problema ambientale, il problema è produrla sulla scala attuale e con la velocità attuale, rendendo così inefficiente il processo naturale di
ri-trasformazione in composti organici ed inorganici. La
terra assorbe la CO2 antropogenica con una velocità limitata: la vita media della CO2 è di 200-300 anni.
In realtà, nell’ambito delle scienze chimiche in molti
paesi, incluso il nostro, si è sviluppato un settore, normalmente definito come “chimica verde” o “chimica sostenibile”, che rifacendosi a dodici principi fondamentali,
(principi che prendono in considerazione non solo la tossicità dei reagenti e prodotti ma anche la disponibilità nel
tempo delle materie prime, l’entità dei consumi e degli
scarti), lavora allo sviluppo di nuovi processi di più basso
impatto ambientale e maggiore sostenibilità.
In termini strettamente chimici, la strategia per aumentare la sostenibilità di un processo richiede normalmente
la progettazione di nuove reazioni sulla base di alcuni parametri semplici, ma spesso non considerati o trascurati: I)
è importante scegliere materie prime e reazioni che evitino
o riducano la manipolazione e lo stoccaggio di sostanze
tossiche o pericolose; II) è necessario utilizzare ogni qual
volta sia possibile materie prime che derivano da fonti naturali rinnovabili; III) è necessario utilizzare catalizzatori per
incrementare la resa e selettività dei processo; IV) è necessario considerare non solo l’efficienza chimica ma anche
energetica di un processo e lavorare quindi in opportune
condizioni di temperatura e pressione; V) è necessario evitare quanto più possibile processi di protezione-deprotezione e procedure di purificazione che implicano l’uso di
elevate quantità di solventi; VI) è necessario non utilizzare
solventi ad elevato impatto ambientale.
CHIMICA VERDE: I DODICI PRINCIPI
1. PREVENIRE LA PRODUZIONE DI SCARTI
2. CONSIDERARE L’ECONOMIA ATOMICA
3. EFFETTUARE SINTESI CHIMICHE MENO PERICOLOSE: SI DEVONO USARE E PRODURRE SOSTANZE
POCO O NON TOSSICHE
4. PROGETTARE COMPOSTI CHIMICI PIÙ SICURI
5. USARE MENO SOLVENTI ED AUSILIARI E, SE USATI, CHE QUESTI SIANO I PIÙ SICURI POSSIBILE
6. PROGETTARE TENENDO CONTO DELL’EFFICIENZA ENERGETICA
7. USARE MATERIE PRIME RINNOVABILI
8. LIMITARE I DERIVATI, COMBINARE STEPS E PROCESSI
9. CATALISI
10. PROGETTARE ANCHE IN FUNZIONE DELLA DEGRADAZIONE
11. ANALISI IN TEMPO REALE DELLA PREVENZIONE DELL’INQUINAMENTO
12. SCEGLIERE UNA VIA CHIMICA INTRINSECAMENTE PIÙ SICURA PER PREVENIRE GLI INCIDENTI
Figura 2. I dodici principi della chimica verde
L’applicazione di questi principi in ambito chimico è sicuramente importante per cercare di ottenere al più presto
processi che assicurino, rispetto alla situazione attuale, un
significativo miglioramento in termini di sostenibilità. Il chimico può quindi fornire un prodotto la cui realizzazione
22
Il Chimico Italiano
tiene conto non solo delle proprietà dei singoli componenti
e dell’insieme ma che si basa su una valutazione rigorosa
dell’intero ciclo di vita, dalla nascita alla morte (materie
prime utilizzate, energia impiegata per il loro trasporto, impatto ambientale del processo di produzione e distribu-
n. 1 gen/feb 2012
DAGLI ISCRITTI
zione, eventuale riciclo dei componenti, inevitabile fase di
smaltimento).
Ma la Chimica verde può dare un contributo significativo anche alla soluzione dell’altra problematica complessa
e fortemente intercorrelata di questo inizio secolo, “lo sviluppo di nuove fonti energetiche”. La chimica può contribuire in maniera determinante allo sviluppo di processi
integrati, che possano portare a bilanci energetici quanto
più possibile positivi nel settore delle energie da biomasse,
allo sviluppo di materiali più efficienti da impiegare nel fotovoltaico e nelle celle a combustibile o per la realizzazione
di nuovi sistemi per l’accumulo di energia (batterie). Per ottenere risultati significativi in questo ambito è tuttavia necessario che il chimico porti le proprie competenze anche
in settori non convenzionali, dove peraltro nessuna altra figura può sostituire il chimico, cooperando con microbiologi,
biotecnologi, agronomi, ingegneri, etc. Negli ultimi anni, i
termini “green chemistry” e “green energy” si trovano
sempre più spesso associati; in una recente conferenza (12
May 2011) on-line della società chimica americana
(http://acswebinars.org/heben), “green chemistry” e “green
energy” sono stati definiti “two peas in a pod”.
Tuttavia, considerando l’estrema rilevanza delle tematiche (energia, cambiamenti climatici, riduzione nel tempo
della disponibilità di materie prime), non è possibile sperare
di raggiungere in tempi ragionevoli obiettivi importanti affidandosi solo alla buona volontà e perspicacia dei ricercatori. Sono necessarie ed impellenti scelte politiche adeguate
da parte dei Governi dei paesi più sviluppati, incluso il nostro (?), che stimolino, indirizzino e sostengano adeguatamente la ricerca chimica in questi ambiti per cercare di
trovare, nel più breve tempo possibile, una soluzione a
quelle che oggi sono a tutti gli effetti sfide epocali da cui
dipende il futuro dell’umanità.
CRAVATTE E FOULARDS DEL “CHIMICO”
Sono disponibili le cravatte e i foulards in seta con il logo della professione.
I colori disponibili e le modalità per effettuare gli ordini
si trovano sul sito www.chimici.it nella sezione “negozio”
n. 1 gen/feb 2012
Il Chimico Italiano
23
DAGLI ISCRITTI
Vincenzo Balzani
Il problema dei problemi: l’energia
L’ENERGIA E LA CHIMICA
F
Dipartimento di Chimica
“Giacomo Ciamician”, Università di Bologna ([email protected])
ra tutte le risorse di cui abbiamo bisogno, l’energia
gioca un ruolo particolarmente importante, non solo
perché usiamo energia in ogni azione della nostra
vita, ma anche perché c’è energia incorporata in ogni prodotto della nostra attività. La chimica è coinvolta in mille
modi nel problema energetico. In ogni reazione chimica c’è
in gioco energia.
La raffinazione del petrolio, che porta alla forma di energia più usata nei trasporti, cioè i combustibili liquidi, è un
processo chimico molto complesso e molto energivoro. La
produzione di sostanze di uso comune richiede enormi
quantità di energia: ad esempio, per produrre 1 tonnellata
di materie plastiche si consuma una quantità di energia pari
a quella generata da 2,5 tonnellate di petrolio.
Alcuni processi chimici sono inoltre utilizzati per convertire una forma di energia in un’altra, anche al fine di immagazzinarla: l’elettrolisi dell’acqua converte l’energia
elettrica in energia chimica sotto forma di idrogeno (immagazzinabile), mentre le celle a combustibile compiono l’operazione inversa.
Oggi lo sviluppo delle energie rinnovabili, in particolare
dell’energia solare e dell’energia eolica, richiede l’uso di
materiali speciali, spesso basati su elementi chimici presenti
in natura in quantità molto limitate, come le cosiddette
Terre rare, che fino a pochi anni fa erano oggetto di studio
solo da parte di alcuni specialisti.
Attualmente circa il 90% dell’energia primaria proviene
dai combustibili fossili, una risorsa indubbiamente molto
comoda, che usiamo in quantità massicce. Oggi al mondo,
ogni secondo, si consumano 1.000 barili di petrolio, 96.000
metri cubi di metano e 222 tonnellate di carbone. Però già
da diversi anni ci stiamo rendendo conto che l’uso dei combustibili fossili causa gravi problemi, in parte imprevisti, che
ci mettono di fronte a limiti con i quali dobbiamo confrontarci. Stiamo infatti attraversando una crisi energetica dalla
quale potremo uscire solo con l’aiuto della chimica.
Il primo problema è che i combustibili fossili si stanno
esaurendo, come accade per tutte le risorse non rinnovabili.
Inoltre, consumando i combustibili fossili, si producono sostanze molto nocive per la salute dell’uomo (ossidi di azoto
e zolfo, idrocarburi aromatici, polveri sottili, metalli pesanti,
ecc.) e si immettono nell’atmosfera enormi quantità di anidride carbonica, uno dei gas responsabili per il cambiamento climatico.
Un terzo problema, legato all’uso dei comodi, ma costosi
e non omogeneamente distribuiti combustibili fossili, è la
forte disparità nei consumi energetici fra le varie nazioni
della Terra.
Cosa si può fare per fronteggiare la crisi energetica che
già sperimentiamo e che è destinata ad aggravarsi? La risposta ha due facce: consumare meno energia e trovare
fonti alternative ai combustibili fossili.
In relazione alle norme di pubblicazione di contributi di interesse scientifico-professionale, su “Il Chimico Italiano” il presente articolo è stato ricevuto
il 24 ottobre 2011 ed è stato accettato per la pubblicazione il 2 febbraio 2012.
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Il Chimico Italiano
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DAGLI ISCRITTI
RISPARMIO ED EFFICIENZA
Nei paesi sviluppati come l’Italia, di fronte ad una domanda di energia sempre crescente, la politica adottata finora è stata quella di aumentare le importazioni di
combustibili fossili: continuare su questa strada significa
correre verso il collasso economico, ambientale e sociale.
Oggi, la prima cosa da fare è mettere in atto provvedimenti
mirati a consumare di meno.
Il risparmio energetico è la risposta più immediata, più
giusta, più economica e più efficace alla crisi energetica,
oltre ad essere un dovere morale.
Consumare meno energia vuol dire anzitutto eliminare
gli sprechi, ma si può consumare meno energia anche aumentando l’efficienza con cui la si usa. In questo campo c’è
ampio spazio per interventi tecnologici in cui la chimica può
giocare un ruolo fondamentale: ad esempio, per coibentare
le abitazioni, ridurre le perdite nei processi di conversione
e trasmissione dell’energia, produrre sistemi di illuminazione con resa più elevata, aumentare l’efficienza energetica dei processi industriali e ridurre i consumi nel campo
dei trasporti.
Risparmio ed efficienza energetica sono due pilastri per
costruire un mondo migliore. È anche necessario, però, trovare fonti energetiche alternative, poiché dovremo abbandonare l’uso dei combustibili fossili. Sostanzialmente, si
dovrà scegliere fra energia nucleare ed energie rinnovabili.
NO AL NUCLEARE
La decisione che gli italiani hanno preso col recente referendum di rinunciare al rientro nel nucleare è stata molto
saggia per vari motivi.
È ormai indiscutibile che il nucleare non è economicamente conveniente in un regime di libero mercato. Citigroup, la più grande azienda di servizi finanziari del mondo,
ha perentoriamente affermato: «New nuclear: the economics say no».
n. 1 gen/feb 2012
Oggi si costruiscono nuove centrali principalmente nei
Paesi a economia pianificata e a più basso livello di democrazia, come Cina, Russia e Iran, dove lo stato si fa direttamente carico dei costi e dei rischi dell’impresa e dove
spesso c’è una forte commistione tra nucleare civile e nucleare militare.
Il problema della collocazione delle scorie radioattive,
in particolare di quelle che rimangono pericolose per decine
di migliaia di anni, non è stato risolto neppure negli USA,
che pure dispongono di un immenso territorio e delle tecnologie più avanzate.
Quanto alla dismissioni delle centrali nucleari a fine
ciclo, il metodo più usato consiste nel rimandare le operazioni di smantellamento per molti decenni (minimo 50 anni
in Francia, 100 in Gran Bretagna), in attesa che la radioattività diminuisca. Si tratta di un fardello molto pesante che
lasciamo sulle spalle dei nostri figli e nipoti.
Quanto è accaduto a Fukushima ha confermato che un
incidente nucleare grave, a differenza di qualsiasi altro tipo
di incidente, non è delimitabile né nello spazio né nel
tempo.
La radioattività, infatti, si trasmette attraverso l’atmosfera, che non è sotto nostro controllo, e può compromettere l’uso di un territorio per migliaia di anni. Proprio per
queste caratteristiche nessuna assicurazione copre i danni
causati da un grave incidente nucleare e neppure un governo può farvi fronte facilmente.
Fukushima ha anche dimostrato che un incidente nucleare grave è fuori controllo persino in un Paese ben organizzato e tecnologicamente avanzato come il Giappone.
Attualmente nel luogo del disastro i tecnici non sanno da
che parte incominciare. La cosa più urgente sembra sia evitare che le 110.000 tonnellate di acqua altamente radioattiva, contenuta nei locali più bassi della centrale, vada a
finire nel mare.
L’unica decisione a cui sono giunti sembra sia quella di
costruire (in due anni!) un muro di ferro e cemento lungo
800 metri davanti agli edifici dei quattro reattori. Di fatto i
reattori danneggiati sono diventati un’immensa e pericolosissima scoria radioattiva: verranno “tombati”, come si
sta ancora tentando di fare a Chernobyl.
Il governo giapponese ha stabilito di dare 100.000 yen
(circa 900 euro) per sei mesi, poi la metà per altri sei mesi
alle persone che hanno subito uno stress psicologico a
causa dell’incidente.
Ma queste persone, anche se oggi sono in buona salute,
saranno per sempre tormentate dalla preoccupazione di
avere in corpo una specie di bomba ad orologeria, cioè di
aver assorbito dosi di radiazioni sufficienti a causare malattie nei prossimi anni.
Come è già avvenuto a Chernobyl, per certe di queste
persone, il cui numero è difficile da valutare, ci saranno realmente problemi sanitari. Molti altri saranno facili prede
di sindromi depressive che possono portare all’alcolismo e
anche al suicidio.
Il rientro nel nucleare, dunque, sarebbe stata un’avventura piena di incognite per il nostro Paese e una volta rientrati sarebbe stato impossibile tornare indietro, con rischi
difficilmente valutabili in termini economici, sociali e di sicurezza per la popolazione attuale e per innumerevoli prossime generazioni.
Il Chimico Italiano
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DAGLI ISCRITTI
LE ENERGIE RINNOVABILI
Cercare la soluzione alla crisi energetica nelle energie
rinnovabili, in particolare nell’energia solare, non è il capriccio di uno sparuto gruppo di intellettuali, ma una necessità oggettiva ed anche una grande opportunità, come
molte nazioni e la stessa Unione Europea hanno ormai capito.
L’Italia non ha petrolio, non ha metano, non ha carbone
e non ha neppure uranio: la sua grande risorsa è il Sole.
Altre forme di energia rinnovabile disponibili in Italia sono
l’energia idroelettrica, l’energia eolica e l’energia geotermica
Il Sole in un’ora fa giungere sulla Terra l’energia che
l’umanità consuma in un anno.
L’energia solare, oltre che molto abbondante, è anche
inesauribile e ben distribuita. Con essa è possibile ottenere
tutte le forme di energia utili: calore (ad esempio, con i pannelli termici), elettricità (con pannelli fotovoltaici o sistemi
a concentrazione) e combustibili (oggi con le biomasse, domani con la fotosintesi artificiale).
L’energia solare ha anche le altre caratteristiche richieste per una fonte energetica ideale: il suo uso non è pericoloso, favorisce lo sviluppo economico (come accade
attualmente in Germania) e contribuisce a colmare le disuguaglianze in quanto può essere attuato mediante sistemi
a basso contenuto tecnologico, facilmente utilizzabili anche
nei paesi meno sviluppati.
Il flusso dell’energia solare è però molto diluito ed intermittente su scala locale. Quindi bisogna sviluppare i processi di conversione e le tecniche necessarie per poterla
usare col massimo profitto. È in questi campi che bisogna
investire risorse materiali ed intellettuali e nel risolvere la
crisi energetica la Chimica può giocare un ruolo fondamentale. Ad esempio, è necessario mettere a punto pannelli fotovoltaici che abbiano rese maggiori e costi minori; quindi
26
Il Chimico Italiano
bisogna effettuare ricerche e promuovere lo sviluppo di
nuovi semiconduttori fotosensibili, possibilmente basati su
elementi abbondanti, nuovi disegni strutturali (film flessibili) e nuovi conduttori elettrici.
Tutte le forme alternative di energia (fotovoltaico, eolico,
idroelettrico, e geotermico) produrranno elettricità, alcune
in modo fluttuante.
Bisogna quindi sviluppare una efficiente rete di distribuzione e raccolta dell’energia elettrica (smart grid) e sistemi capaci di immagazzinare elettricità sotto forma di
energia chimica; ad esempio, apparecchiature elettrolitiche
per generare idrogeno e batterie di varie dimensioni, che
per le auto elettriche dovranno essere leggere, ad alta capacità e rapide da ricaricare. L’energia chimica dovrà poi
essere in parte riconvertita in energie elettrica, anche attraverso pile a combustibile che richiedono catalizzatori,
possibilmente costituiti da metalli meno costosi del platino
oggi usato.
Dovranno inoltre essere sviluppati nuovi tipi di LED per
convertire efficacemente l’energia elettrica in energie luminosa. Per rendere economicamente competitiva la fotosintesi artificiale, che compie in questi anni i suoi primi passi,
sarà necessario mettere a punto catalizzatori redox basati
su metalli molti diffusi e perciò poco costosi come il ferro.
Sarà anche necessario mettere a punto processi per riciclare in modo efficiente e a bassi costi tutti i metalli preziosi che sono presenti nei vari tipi di congegni (per
esempio, il neodimio che è nei motori delle pale eoliche) e
tenere sotto controllo gli elementi tossici.
Per riuscire a sequestrare a bassi costi la CO2, processo
di dubbia convenienza ma ancora in fase di studio, sarà necessario ricorrere a reazioni chimiche che coinvolgano sostanze basiche poco costose e reversibili.
Negli ultimi anni c’è stata una forte crescita nella produzione di energia rinnovabile anche nel nostro paese.
n. 1 gen/feb 2012
DAGLI ISCRITTI
L’uso dei pannelli termici per scaldare l’acqua si è diffuso,
ma è ancora molto al di sotto delle sue potenzialità. L’istallazione di pannelli fotovoltaici è aumentata in modo esponenziale tanto da raggiungere, nell’ottobre 2011, una
potenza installata di 11 GWp e una produzione di energia
elettrica pari al 4,1% dei consumi del Paese.
Si consideri che il fotovoltaico installato nei primi 9 mesi
del 2011 fornisce da solo una quantità di energia pari ha
quella che avrebbe fornito una centrale nucleare da 1000
MW, la cui costruzione avrebbe richiesto almeno 10 anni.
L’utilizzazione dell’energia solare, eolica, idroelettrica e
geotermica, assieme ad un piano serio per il risparmio e
l’efficienza energetica, sono in grado di ottemperare alle
direttive della Unione Europea, di coprire le esigenze del
nostro paese e di portarci gradualmente verso una reale indipendenza energetica.
BIBLIOGRAFIA
- N. Armaroli, V. Balzani: “Energia per l’Astronave Terra”,
nuova edizione aggiornata ed ampliata, Zanichelli, ottobre 2011;
- N. Armaroli, V. Balzani: “Energy for a Sustainable World
- From the Oil Age to a Sun-Powered Future”, WileyVCH, 2011.
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n. 1 gen/feb 2012
Il Chimico Italiano
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INTERVISTA
a cura della Redazione
Energia per l’Astronave Terra
mente sognato di disporre. Questo è reso possibile da una
disponibilità di energia praticamente illimitata, in qualsiasi
momento della giornata, a prezzi straordinariamente bassi.
La stragrande maggioranza dell’energia che oggi utilizziamo è prodotta da processi di combustione: è energia chimica. Anche la vita stessa è un autentico trionfo
dell’energia chimica, ottenuta in ultima istanza dalla conversione della madre di tutte le energie che animano il pianeta Terra, quella del sole.
Prof. Nicola Armaroli
Prof. Vincenzo Balzani
È
un libro che affronta con verità scientifiche, anche
scomode, un’analisi a 360° sullo stato delle risorse
energetiche del pianeta. Undici capitoli sui concetti
base dell’energia, della sua storia, del suo uso, con due supplementi speciali in coda al libro “Diciotto miti da sfatare”
e “Forse non sapevi che…”, scritti da due chimici famosi,
Nicola Armaroli e Vincenzo Balzani. Il testo, che inizia e si
conclude delineando un possibile scenario energetico per
la nostra fragile e complessa civiltà, con particolare riferimento all’Italia, fornisce le coordinate indispensabili per
orientarsi nel labirinto delle fonti di energia. Ricco di tabelle, grafici, dati recentissimi è un testo rigoroso ma accessibile a tutti per spiegare la complessità del problema
energetico e proponendo delle soluzioni.
Vincenzo Balzani è Professore di Chimica all’Università
di Bologna. Si occupa di fotochimica sopramolecolare, nanotecnologie e fotosintesi artificiale. Recentemente ha vinto
la terza edizione del Premio Galileo
Nicola Armaroli, è Dirigente di Ricerca presso l’Istituto
per la sintesi organica e fotoreattività del CNR di Bologna.
Studia nuovi materiali per la conversione dell’energia solare
e lo sviluppo delle nuove tecnologie di illuminazione, e il
problema energetico nella sua complessità.
Professor Armaroli, cos’è l’energia?
L’energia è un concetto sfuggente, tutti facciamo fatica a
definirlo in modo rigoroso. Se siamo arrivati a capire che
cos’è l’energia e quali sono le leggi che la governano, è grazie
al lavoro e alle intuizioni di alcuni uomini curiosi che, a partire
dalla fine del 1700, si applicarono al problema. Tra i tanti che
meriterebbero di essere citati possiamo ricordare Watt, Carnot, Joule, Clausius, Kelvin, Boltzmann, Nernst ed Einstein.
Rimanendo su un piano molto semplice possiamo dire
che è energia tutto quello che ci permette di “fare” qualcosa. Pensiamo attentamente a ogni singolo istante della
nostra giornata e ci renderemo conto che consumiamo continuamente energia: anche mentre dormiamo il frigorifero
di casa è acceso. Una parte minoritaria dell’umanità, circa
il 20%, oggi gode un tenore di vita che nessuna generazione, nelle epoche precedenti, ha mai neppure lontana-
L’energia è una risorsa in via di esaurimento?
Le risorse energetiche che hanno alimentato la civiltà
umana nell’ultimo secolo si stanno sensibilmente assottigliando. Oltre l’80% dell’energia primaria che oggi consumiamo nel mondo è ottenuta dai combustibili fossili.
Possiamo discutere all’infinito di quando raggiungeremo il
picco di produzione del petrolio, del gas o del carbone. Possiamo illuderci che le risorse non convenzionali o
“estreme” di petrolio e gas verranno in nostro soccorso.
Resta il fatto che la festa dei combustibili fossili avrà comunque fine nel corso di questo secolo mentre, nel frattempo, continueremo ad alterare il clima del pianeta, con
conseguenze economiche e sociali del tutto imprevedibili.
Solo se la nostra generazione ritiene di essere l’unica padrona e beneficiaria delle risorse energetiche esauribili del
pianeta, può continuare su questa strada. Se invece ritiene
di avere una responsabilità verso le future generazioni deve
riconoscere che è giunto il momento di cambiare strada.
Di quali e quante risorse energetiche dispone l’Astronave
Terra?
Se sommiamo le risorse energetiche teoricamente disponibili, le quantità sono semplicemente immense. Ad
esempio le riserve di idrati di metano intrappolati negli
oceani e nel permafrost equivalgono ad almeno il doppio
di tutti i combustibili fossili convenzionali accertati messi
assieme. Il vento o la geotermia potrebbero, da sole, produrre tutta l’elettricità di cui abbiamo bisogno. Il flusso di
radiazione solare sulla superficie terrestre é migliaia di volte
maggiore dei nostri consumi energetici globali. Potrei fare
altri esempi ma la domanda è: come potremo sfruttare in
modo economicamente conveniente e sostenibile queste
risorse? L’energia presente in natura non è quasi mai direttamente sfruttabile, va sempre convertita. E i convertitori
debbono essere fabbricati e spesso richiedono elementi chimici disponibili in quantità limitate: il platino per le celle a
combustibile, il neodimio per i magneti degli aerogeneratori,
il rodio e il platino per i catalizzatori degli impianti di combustione, e così via. Il collo di bottiglia non sono quindi le risorse
energetiche, ma le tecnologie di conversione. Occorrerà tantissima ricerca scientifica, ma da sola non basterà. Servono
buon senso e sobrietà, per riconoscere che viviamo su pianeta
dotato di risorse limitate dove non tutto è possibile.
In relazione alle norme di pubblicazione di contributi di interesse scientifico-professionale, su “Il Chimico Italiano” il presente articolo è stato ricevuto
il 1 novembre 2011 ed è stato accettato per la pubblicazione il 2 febbraio 2012.
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Il Chimico Italiano
n. 1 gen/feb 2012
INTERVISTA
Quali sono le fonti energetiche da promuovere e quali
da respingere?
Non ci sono energie “buone” o “cattive” in sé. E non
esiste neppure una soluzione unica al problema energetico.
Sulla Terra ci sono 7 miliardi di persone, che diventeranno
9 miliardi nel 2050. Si può calcolare facilmente che, per garantire un futuro energetico dignitoso a tutti gli abitanti del
pianeta occorrerà raddoppiare la disponibilità di energia in
soli 40 anni. È una sfida immane. Potrà essere vinta solo se
sceglieremo le fonti e le tecnologie che garantiranno l’integrità della biosfera e non lasceranno conti economici e
ambientali da pagare alle future generazioni. Questo dovrà
essere il criterio per orientare le nostre scelte.
Le energie rinnovabili possono rappresentare una valida
alternativa?
Le energie rinnovabili sono utilizzate principalmente in tecnologie elettriche, ma l’elettricità rappresenta solo il 20% dei
consumi finali: il restante 80% sono calore e trasporti. Per ampliare l’impiego delle rinnovabili occorre quindi elettrificare
sempre più il consumo finale, cosa che sta lentamente accadendo. Si pensi ad esempio al fiorire di modelli di automobili
elettriche. Un altro punto chiave è che alcune fonti rinnovabili
sono ad intensità variabile nel tempo. Sono oscillanti il sole e
il vento, ma non il geotermico. Il problema della variazione
del vento può essere limitato già oggi. Infatti i grandi bacini
eolici europei sono connessi alla stessa rete e localizzati in
zone geograficamente distanti e meteorologicamente disaccoppiate (es. Germania, Regno Unito, Spagna), rendendo il sistema più stabile. Affinché le energie rinnovabili possano
diventare pienamente alternative occorre cambiare l’infrastruttura. La rete elettrica attuale, concepita 100 anni fa, fu
pensata per smistare energia proveniente da pochissimi
grandi impianti. Il futuro è invece una rete intelligente (smart
grid) che smista e gestisce energia prodotta principalmente
da una miriade di piccoli impianti. I posteri sorrideranno delle
nostre preoccupazioni per l’intermittenza delle fonti rinnovabili. La rete potrà sempre contare sul fatto che mezzo pianeta
è illuminato dal sole in ogni istante. Neppure le oscillazioni
stagionali saranno molto problematiche, poiché metà pianeta
è sempre esposto all’intensa radiazione dei mesi caldi.
Energia e sviluppo
L’energia è il motore della civiltà e dell’economia. Le
energie rinnovabili, per diventare sempre più efficienti e diffuse, necessitano di grandi progressi tecnologici e sono
un’occasione straordinaria di lavoro per economie in affanno come quelle dei paesi occidentali, che dicono di mirare ad una “società della conoscenza”.
Le rinnovabili sono un’occasione irripetibile per innovare
materiali, processi e reti di distribuzione, per creare nuove
opportunità di lavoro e per far crescere un’economia nazionale di grandi, medie e piccole imprese in modo razionale e sostenibile. È importante sottolineare che le scienze
chimiche giocheranno un ruolo chiave nella transizione
energetica, come abbiamo illustrato nella Roadmap di EuCheMS che invito caldamente a leggere (http://www.euchems.org/).
n. 1 gen/feb 2012
Lo sviluppo dell’energia nucleare: pollice verso o …?
Il nucleare 60 anni fa era una sfida affascinante; andava
certamente tentata, ma è stata persa. Un’analisi dei risultati
ottenuti ci permette oggi di stabilire che i danni e i problemi
superano largamente i benefici. È esattamente quello che
ha fatto la Germania, un paese che ha una filiera nucleare
esclusivamente civile. La terza potenza economica mondiale non costruirà nuove centrali e ha un piano di smantellamento per quelle esistenti. È sconcertante che in Italia
esista uno schieramento trasversale che vuole un ritorno
del nostro paese in questa avventura. La Germania esce e
l’Italia entra: viene da sorridere solo a pensarci. Credo che
la pietra tombale sulle velleità nucleari l’abbia posta recentemente il ministro britannico dell’energia, alle prese con
enormi problemi tecnici ed economici per lo smaltimento
dei rifiuti radioattivi prodotti nei decenni passati. Ha detto
che il nucleare è stato come una cena in nota spese nella
quale tutti i commensali hanno scelto i piatti più costosi
del menu, tanto paga qualcun altro. Il nucleare doveva essere la risposta ai problemi di approvvigionamento energetico della civiltà moderna, ma si è trasformata in un
groviglio di domande cui abbiamo cercato ostinatamente
di rispondere per oltre sessanta anni, senza mai arrivare a
conclusioni convincenti e definitive riguardo i costi, la sicurezza e le sue implicazioni etiche. Game over.
E il risparmio energetico?
Il risparmio energetico è la prima azione cui dobbiamo
pensare. Una famiglia italiana media ha un consumo annuo
elettrico di circa 3.300 kWh. Attraverso azioni educative
verso scelte consapevoli e un certo regime di sobrietà, possiamo arrivare a consumare non più di 2.700 kWh. Se tutte
le famiglie e le imprese italiane arrivassero a risparmiare il
20% di elettricità, cosa fattibilissima con sforzi minimi, costruiremmo 4 centrali elettriche virtuali di grande potenza
in soli 2 anni. Ci sono tanti altri settori su cui incidere, a cominciare dall’aumento dell’efficienza energetica di milioni
di edifici, spesso veri colabrodi termici. Che dire poi della
scarsissima diffusione del solare termico in Italia, paese del
sole? Questa arretratezza ci fa buttare ogni anno dai nostri
tetti almeno 2 miliardi di m3 di gas naturale, sprecati per
scaldare acqua a bassa temperatura.
Però queste azioni hanno un costo insostenibile …
Fortunatamente non è vero. Ogni anno in Italia si vendono
2 milioni di nuove auto. Se consideriamo un costo medio di
15.000 € per auto (stiamo bassi) la somma complessiva ammonta a 30 miliardi di €. Gli italiani possiedono 36 milioni
di auto. Considerando una spesa media di funzionamento
(combustibile, assicurazione, bollo, autostrada, manutenzione, ecc.) di 3000 € all’anno, otteniamo 108 miliardi.
Riassumendo: gli italiani, per far funzionare il parco auto
spendono una cifra attorno ai 140 miliardi di € ogni anno.
E nessuno sarebbe in grado di convincerci che sono soldi
buttati: l’auto ci fornisce un servizio prezioso cui non vogliamo rinunciare, anche se influisce pesantemente sui bilanci familiari. Il problema non è dunque economico, ma di
mentalità: quando ci saremo persuasi (forse spinti più da
Il Chimico Italiano
29
INTERVISTA
necessità che da raziocinio) che occorre farsi carico della
produzione e dell’uso razionale dell’energia non solo collettivamente, ma anche personalmente, tutto diventerà
semplice. E la transizione energetica costerà meno di 140
miliardi di € l’anno.
C’è carenza di cultura sull’energia. Quanto tale mancanza può incidere sul suo spreco?
Purtroppo sì. C’è una mancanza di consapevolezza generale sulla necessità impellente di cambiare il nostro sistema energetico. La crisi energetica, climatica e, più in
generale, delle risorse non sono meno gravi di quella finanziaria. Ma è solo quest’ultima a dominare la scena. La nostra noncuranza del problema è rappresentata dalle 4 dita
di polvere che ricoprono i nostri contatori dell’elettricità e
del gas e dalla ermeticità delle bollette: pochissimi conoscono quanti kWh di elettricità o m3 di gas consumano.
Non sapendo quanto consumiamo, non abbiamo una
grande motivazione a risparmiare: riteniamo inconsciamente (ed erroneamente) di non poter controllare la situazione, alimentando lo spreco.
Spesso poi ci lamentiamo che l’energia costa troppo, ma
non è vero. 8 ore di televisione costano 20 centesimi di euro
di elettricità, una cifra irrisoria se paragonata a quelle che
spendiamo, ad esempio, per telefonare. Un litro di benzina
costa ancora molto meno di una bottiglia di acqua minerale
in trattoria. E, si noti bene, quasi il 60% del costo del combustibile è costituito da tasse e quindi non riflette direttamente il valore economico del prodotto. Esso contiene
l’equivalente di energia sviluppabile dalla forza muscolare
di almeno 12 esseri umani virtuali che operano al nostro
servizio per 12 ore ciascuno.
Se li dovessimo pagare con le tariffe correnti di un artigiano ci costerebbero migliaia di euro. La verità è un’altra:
noi ci possiamo permettere questo tenore di vita solo perché l’energia non costa nulla.
E per continuare a garantirci questo lusso impugniamo
sempre più frequentemente le armi, aggravando la situazione. Il sistema energetico che abbiamo costruito negli ultimi 100 anni ha finito il suo ciclo, è ora di voltare pagina.
Sarà una strada lunga e difficile, ma ce la possiamo fare.
ENERGIA PER L’ASTRONAVE TERRA
Nuova edizione aggiornata e ampliata con gli scenari energetici per l’Italia di domani
Autori: Nicola Armaroli, Vincenzo Balzani
Editore Zanichelli, 2011
IN RICORDO DI “PEPPINO” ZINGRILLO
Giuseppe Zingrillo, nato a Trinitapoli (Fg) nel 01/01/1928 è venuto a
mancare il 14/12/2011
L’illustre collega, laureato in chimica Organica Biologica, è stato Presidente dell’Ordine dei Chimici di Foggia dal 1974 al 1977 e per lungo
tempo direttore del Laboratorio di Igiene e Profilassi di Foggia, oltre
che Presidente Nazionale della UNIDEA negli anni 1974/1977.
Nel corso della sua vita ha dedicato grande impegno anche all’attività
politica che lo ha visto ricoprire importanti incarichi in Regione Puglia:
Assessore regionale alla Sanità, Assessore Regionale alla Formazione
Professionale, Assessore ai Trasporti, Assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Presidente della Commissione Regionale Sanità
Presidente del consiglio della Amministrazione Provinciale di Foggia.
Al caro “Peppino”, un abbraccio da tutti coloro che lo conobbero e
lo stimarono.
ITÀ
TARIFFE PER LA PUBBLIC
”
SU “IL CHIMICO ITALIANO
n pagina intera con redazionale € 1.000,00 +
IVA/numero;
n pagina intera € 500,00 + IVA/numero;
n mezza pagina € 300,00 + IVA/numero;
30
Il Chimico Italiano
n ¼ di pagina € 200,00 + IVA/numero
n sconto 10% per tre numeri/anno;
n sconto 20% per l’intera annualità (5
numeri)
n. 1 gen/feb 2012
LIBRI PER VOI
Primo Levi e la scienza come metafora
U
no scandaglio gettato per sondare alcuni aspetti inediti dei rapporti fra la formazione scientifica di Primo
Levi, in particolare quella di chimico, e la sua produzione letteraria e, in senso lato, filosofica. Un Levi in cui
è possibile rintracciare forti elementi di una «filosofia dolorosa ma vera» apparentabile a quella di Giacomo Leopardi. Un confronto ravvicinato fra le idee di Levi e alcuni
dei fondamenti più intrinseci della filosofia della chimica
moderna, ma anche della biologia, della fisica cosmica e
termodinamica, nonché con le posizioni di Italo Calvino, in
questo caso anche in merito alla possibilità di una letteratura in grado di diminuire il divario fra le «due culture».
Sullo sfondo l’ebraismo e l’esperienza concentrazionaria e
il significato che la Shoah ha avuto per Levi e per la storia
umana.
Autore: Antonio Di Meo è uno storico della scienza, in
particolare della chimica. Si interessa anche dei rapporti fra
scienza e letteratura, soprattutto come si evidenziano nell’opera di Giacomo Leopardi e di Primo Levi. Ha pubblicato
numerosi saggi specialistici su riviste italiane ed internazionali. Ha collaborato alla Histoire du vocabulaire scientifìque (Paris, CNRS). È stato collaboratore-autore della Storia
della scienza dell’Istituto della Enciclopedia Italiana e curatore de La scienza nel Mezzogiorno dopo l’Unità (2010).
Ha tenuto “Seminaires Solvay” all’ULB su invito del premio Nobel per la chimica Ilya Prigogine. Ha insegnato nelle
Università di Cagliari, Macerata, Ancona, Roma La Sapienza.
la redazione de Il
Attualmente è professore a contratto di Teorie della materia e dell’energia in Età moderna alla Facoltà di filosofia
della Sapienza. Università di Roma.
Monografie: Il chimico e l’achimista, 1981; Storia della
chimica in Italia, 1989 (1995); Circulus aeterni motus.
Tempo ciclico e tempo lineare nella filosofia chimica della
natura, 1996; Storia della chimica in Italia, 1995; Storia
della chimica, 1995 (1996); Leopardi copernicano, 1998;
Scienza e Stato.
Il Laboratorio chimico centrale delle gabelle dalle origini
al secondo dopoguerra, 2003.
Premessa
1. Divulgazione o metafora?
2. L’ombra simbolica
3. «Una chimica “bassa”, quasi una cucina»
4. La chimica, gli odori, la memoria
5. Chiralità: dalle molecole agli uomini
6. Purezza/impurezza
7. Attività/passività
8. Individui ed elementi
9. Il lager e l’insight del chimico
10. Materia e dissipazione
pagine 160
Finito di stampare nel mese di marzo 2011
da Rubbettino Industrie Grafiche ed Editoriali per conto di
Rubbettino Editore Srl - 88049 Soveria Mannelli (Catanzaro)
Chimico Italiano
Invita i propri lettori
ad inviare contributi scritti
di argomento tecnico-scientifico
o di attualità per la professione.
Le norme per la pubblicazione si trovano
sul sito www.chimici.it nella rubrica “La rivista on-line”
REDAZIONE
P.zza S. Bernardo, 106 - 00187 Roma
Tel 06.47883819 - Fax 06.47885904 - [email protected]
n. 1 gen/feb 2012
Il Chimico Italiano
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CONVEGNI E CONGRESSI
XIII Congresso Nazionale di Chimica
dell’Ambiente e dei Beni Culturali
Società Chimica Italiana Divisione di Chimica
dell’Ambiente e dei Beni Culturali in collaborazione
con Camera di Commercio di Taranto
DALL’EMERGENZA ALLA SOSTENIBILITÀ: IL CONTRIBUTO DELLA CHIMICA
Taranto, 10-14 settembre 2012 - Cittadella delle
Imprese - Viale Virgilio 152 - Taranto - www.socchimdabc.it
SCOPO DEL CONGRESSO
La Chimica è una tra le più importanti discipline scientifiche in grado di fornire elementi conoscitivi per lo sviluppo di azioni atte a salvaguardare l’uomo, la qualità della
vita e l’habitat naturale.
La Chimica, inoltre, è in grado di supportare politiche di
sviluppo sostenibile ed affrontare emergenze planetarie,
spesso legate ad un irrazionale uso delle risorse.
La Chimica, come scienza al servizio dell’umanità, dimostra dunque la sua forza creativa nell’innovazione tecnologica, nei nuovi materiali e nei processi industriali puliti e,
allo stesso tempo, nel settore dei Beni Culturali, offre strumenti metodologici per la salvaguardia e valorizzazione.
In questo senso, la Chimica si propone come “Scienza
di Vita” a difesa degli equilibri naturali e per la tutela delle
opere frutto dell’ingegno umano.
Il XIII Congresso Nazionale della Divisione di Chimica
dell’Ambiente e dei Beni Culturali vuole dunque mettere in
risalto questi aspetti, confrontando le più avanzate esperienze scientifiche in campo nazionale.
PATROCINIO
Sarà richiesto il patrocinio a: Ministero dell’Ambiente, Regione Puglia, Provincia di Taranto, Comune di Taranto, Polo
Scientifico Tecnologico Magna Grecia, Consiglio Nazionale
delle Ricerche, ARPA Puglia, Consiglio Nazionale dei Chimici,
Ordine dei Chimici di Taranto, AIDC, ISS, ISPRA, ANDIS.
COMITATO SCIENTIFICO
Giorgio Assennato, Pierluigi Barbieri, Vincenzo Barone,
Nicola Cardellicchio, Oscar Chiantore, Alessandra Cincinelli,
Gianluigi De Gennaro, Franco Dell’Erba, Lorenzo Ferrara,
Giuseppe Geda, Nadia Marchettini, Luciano Morselli, Luigi
Lopez, Fabrizio Passarini, Silvia Prati, Corrado Sarzanini,
Luigi Sportelli, Vito Felice Uricchio.
COMITATO ORGANIZZATORE
Cristina Annicchiarico, Antonella Di Leo, Santina Giandomenico, Annamaria Demarinis Loiotile, Lucia Spada.
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Lucia Spada CNR - Istituto per l’Ambiente Marino Costiero - via Roma 3, 74100 Taranto - Tel. 099 4542206 Fax
099 4542215- e-mail: [email protected]
32
Il Chimico Italiano
TEMI DEL CONGRESSO
Ecosistemi e sostenibilità ambientale Industrial Ecology:
siti contaminati, ciclo dei rifiuti, ciclo dell’acqua, qualità dell’aria Inquinanti emergenti Energia Ambiente e salute:
nuove frontiere del monitoraggio e dell’ecotossicologia
Beni culturali: diagnostica, conservazione, restauro
CONTRIBUTI SCIENTIFICI
Il Congresso è articolato in conferenze plenarie, comunicazioni orali e poster. Le comunicazioni orali avranno una
durata di 20 minuti, compresa la discussione. Il formato dei
poster non dovrà superare la dimensione di 80 x 100 cm. I
riassunti dei contributi scientifici dovranno essere inviati
alla segreteria organizzativa al seguente indirizzo e-mail,
[email protected], entro il: 30 aprile 2012. L’accettazione dei contributi sarà comunicata entro il: 30 maggio
2012.
Il testo, in formato MS-Word, dovrà essere contenuto in
un foglio formato A4, margini 3 cm, carattere Times New
Roman 12, interlinea singola, giustificato. Titolo: grassetto,
maiuscolo, centrato; Autori: nome e cognome per esteso
con sottolineato il presentatore del contributo; indirizzi
degli autori in corsivo, incluso indirizzo e-mail del presentatore.
PREMI TESI DI LAUREA
Nell’ambito del Congresso saranno assegnati 2 premi
da 500 € ciascuno per tesi di laurea sui temi della
Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali. I laureati dell’anno accademico 2010-2011 che intendono partecipare
al concorso, dovranno inviare copia della tesi e l’estratto
del certificato di laurea alla Segreteria Organizzativa entro
il 15 maggio 2012.
La comunicazione ai vincitori sarà data entro il 30 maggio 2012 e gli stessi presenteranno al Congresso un poster
sull’argomento di tesi.
SEDE DEL CONGRESSO
Il Congresso si svolgerà a Taranto presso La Cittadella
delle Imprese.
La scelta di Taranto, connubio tra realtà industriali e pregevoli presenze archeologiche, a sede del Congresso, vuole
esaltare la connessione tra “Ambiente e Beni Culturali” in
un’area dove la conservazione del patrimonio storico-culturale rappresenta un potenziale volano di sviluppo economico-sociale.
Taranto è la città dei due mari, antico e moderno porto
che si affaccia sul mar Ionio nel cui golfo si trovano alcune
delle più belle spiagge della Puglia.
Fondata dagli Spartani come colonia per ampliare il raggio del commercio navale, Taranto oggi è un importante
polo industriale e guarda al mare per uno sviluppo futuro
basato sul potenziamento del porto, sul turismo e sul rilancio di antiche attività come la maricoltura.
n. 1 gen/feb 2012
CONVEGNI E CONGRESSI
ISCRIZIONE AL CONGRESSO
La scheda di iscrizione, scaricabile dal sito web, dovrà essere inviata entro il 30 aprile 2012, unitamente ai contributi
scientifici.
La quota di iscrizione, che comprende la partecipazione
al congresso, gli atti, i coffee-break e le colazioni di lavoro,
dovrà essere versata mediante bonifico bancario entro il 15
giugno 2012 trasmettendo copia alla segreteria organizzativa.
Dopo tale data tutte le quote saranno maggiorate di 50
€. Il bonifico, al netto delle spese bancarie, dovrà essere intestato a: Società Chimica Italiana - Divisione di Chimica
dell’Ambiente e dei Beni Culturali presso Deutsche Bank Filiale di Taranto IBAN: IT10 Q 031 0415 8000 0000 0160
738 causale del versamento: “Iscrizione al XIII Congresso
Nazionale di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali”.
Nel caso di rinunce (da comunicare alla segreteria organizzativa almeno una settimana prima dell’inizio del Congresso) sarà trattenuto il 50% della quota di iscrizione.
QUOTA DI ISCRIZIONE
Soci S.C.I. € 350 - Non soci € 400 - Soci SCI junior, dottorandi e borsisti € 200 - Docenti di scuola media, dipendenti soprintendenze e musei, accompagnatori € 150
PRENOTAZIONE ALBERGHIERA
I congressisti potranno soggiornare, prenotando direttamente uno degli alberghi sottoindicati. Si prega di prenotare
in tempo per trovare disponibilità. Alberghi nelle vicinanze
della sede del Congresso: Hotel Mercure Delfino, viale Virgilio 66 - Park Hotel Mar Grande, viale Virgilio 90 - Hotel
Astor, viale Virgilio 4 - Altri alberghi in centro città: Europa
Residence Hotel, via Roma 2 - Hotel Plaza, via D’Aquino 46
COME ARRIVARE A TARANTO
In auto: autostrada A14, statale ionica 106; in treno: stazione ferroviaria Taranto; in aereo: aeroporti di Brindisi e Bari
con servizio di navetta privato: Autoservizi Oscar (tel. 099
7304734; cell. 348 8407592).
Riva del Garda: 36° International Symposium
on Capillary Chromatography
D
al 27 maggio all’1 giugno 2012 presso il Palazzo dei
Congressi di Riva del Garda si terrà il “36th International Symposium on Capillary Chromatography
(ISCC)” e il “9th GCxGC Symposium”.
Il Simposio, giunto alla sua trentaseisima edizione e inizialmente tenuto a Hindelang, Germania, dal 1975 al 1981,
dal 1983 viene organizzato ogni due anni in Italia a Riva
del Garda (1983, 1985, 1987, 1989, 1991, 1993, 1994,
1996, 1998, 2000, 2002, 2004, 2006, 2008, 2010) in alternanza con altre località, Gifu, Giappone (1986, 1999), Monterey, California (1989, 1990), Kobe, Giappone (1990),
Baltimora, Maryland (1992), Wintergreen, Virginia (1995,
1997), Park City, Utah (1999), Las Vegas, Nevada (2001,
2003, 2005), Dailan, Cina (2007), Albuquerque, New Mexico
(2007), Portland, Oregon (2009) e San Diego, California
(2011).
Il programma scientifico include relazioni plenarie, relazioni “key note” principalmente rivolte ai giovani, poster,
sessioni di discussione, seminari ed esposizione di strumenti.
n. 1 gen/feb 2012
I temi principali del simposio verteranno sulle tecniche
cromatografiche ed in particolare sulla Gas Cromatografia
Capillare, Cromatografia Liquida su microcolonne (micro),
metodi basati sull’Elettromigrazione, sistemi analitici microfabbricati (Lab-on-a-chip), tecnologia delle colonne, tecniche accoppiate e multidimensionali, sistemi di
campionamento, preparazione del campione, analisi di
composti in tracce ed automazione.
Inoltre sono previste delle sessioni applicative quali ambiente, energia, petrolchimica, farmaceutica, prodotti naturali, alimenti ed aromi.
In questa edizione inoltre sarà di nuovo incluso il 9th
GCxGC Symposium.
Per ricevere la circolare preliminare inviare una mail a
[email protected]
Per ulteriori informazioni o per scaricare la locandina
collegarsi al sito http://www.chromaleont.it/iscc
Luigi Mondello
Chairman ISCC 2012
Il Chimico Italiano
33
ANNO INTERNAZIONALE DELLA CHIMICA
Francesco Chiaravalle*,
Gabriella Mortera**
Ordine interprovinciale dei Chimici
dell’Emilia Romagna
I
* Tesoriere dell’Ordine Interprovinciale dei Chimici
dell’Emilia Romagna.
[email protected]
**Presidente dell’Ordine Interprovinciale dei Chimici
dell’Emilia Romagna.
[email protected]
n occasione dell’anno internazionale della chimica proclamato dall’ONU, l’Ordine dei Chimici di Bologna si è
attivato organizzando una serie di incontri/dibattiti nei
giorni di 15, 22 settembre e 6 ottobre 2011. Un successo!
Perdonate l’enfasi di chi scrive ma era da parecchio tempo
che non si vedeva così tanto pubblico a una manifestazione
di Chimici, complice anche la scelta dei luoghi approntati
per l’occasione. I primi due incontri hanno avuto luogo all’interno del Giardino Pincherle, graziosa e accogliente oasi
verde situata nel cuore di Bologna, mentre il terzo e ultimo
incontro si è svolto nella prestigiosa sala Cappella Farnese
situata nel Palazzo d’Accursio, sede del Comune di Bologna.
Le tematiche affrontate riguardanti la chimica dei giorni
nostri e le modalità con cui sono stati condotti gli incontri
hanno affascinato il pubblico composto da gente che di
fatto non aveva grande dimestichezza con le “cose” di noi
chimici. I relatori hanno interagito con la platea a volte subendo anche domande “cattive e maliziose” e i moderatori
hanno reso più intriganti e meno complicati gli argomenti
chimici. Così la chimica, da sempre intesa dai più come materia misteriosa che si destreggia tra alambicchi ed altri
marchingegni, si è manifestata alla gente comune non
come “sogno illusorio” ma come un fondamentale contributo alla conoscenza della proprietà della materia.
I relatori protagonisti sono stati il dott. MASSIMO MACCAFERRI ex responsabile di sicurezza dell’Università di Bologna, il dott. DANIELE FAJNER docente Master Slow Food,
la dott.ssa EMILIA GUBERTI nutrizionista dell’USL di Bologna. Il moderatore è stato il dott. IVANO BATTAGLIA consigliere del nostro Ordine. Alla fine abbiamo potuto
concretizzare la relazione esposta con un buffet offerto
dalla bolognese Granarolo che ha voluto partecipare in
questo modo agli eventi dell’anno della Chimica.
22 SETTEMBRE - LA CHIMICA TI FA BELLA
I temi affrontati hanno riguardato la moderna cosmesi
che pone l’uomo e l’ambiente al centro della ricerca. I relatori dott. Elio Mignini (Presidente Società Italiana di Chimica e Scienze Cosmetologiche SICC) dott. Andrea Ferrari
(esponente di un’azienda di prodotti naturali e nanotecnologie per la cosmesi) dott.sa Michela Pellegrini (Titolare di
una ditta che si occupa della produzione di lisati) dott. Vincenzo Longo - (CNR di Pisa - Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria IBBA) hanno messo in evidenza lo stretto
legame che esiste tra l’alimentazione e la cosmesi naturale
ponendo l’accento sui “LISATI” tipico esempio di un’ agricoltura che può fornire materie prime naturali cosmetiche.
Il pubblico, composto in prevalenza dal gentil sesso, ha
spesso interrotto gli interventi dei relatori per porre una
serie di domande sui prodotti naturali, sulla qualità ed il
costo del cosmetico, sulle garanzie e tutela dei consumatori.
Il Moderatore dottor Franco Mengoli (un nostro iscritto
e Responsabile gruppo di lavoro Cosmesi e Detergenza e
Coordinatore delegazione SICC di Bologna) ha stupito gli
astanti preparando in diretta una crema cosmetica dimostrando grande manualità tipica del chimico cosmetico,
inoltre la coreografia descrittiva ha infervorato le signore
presenti che, alla fine della preparazione, hanno voluto
“sperimentare sulla propria pelle” il prodotto finito.
15 SETTEMBRE - LA CHIMICA A TAVOLA
La serata si è sviluppata attorno agli atomi e le molecole
che riempiono i nostri piatti. Prendendo spunto dalla struttura molecolare dell’acqua i relatori hanno illustrato come
proteine, zuccheri e grassi rappresentano i componenti
chiave della nostra alimentazione. Attraverso alcuni semplici esempi sono state spiegate le trasformazioni e le degradazioni che subiscono i nutrienti presenti nel cibo.
Grande interesse hanno destato nella platea le indicazioni
fornite dagli esperti chimici sulle modalità di selezione del
cibo mangiando con piacere e per la propria salute.
34
Il Chimico Italiano
n. 1 gen/feb 2012
ANNO INTERNAZIONALE DELLA CHIMICA
6 OTTOBRE-ENERGICA….. MENTE
Abbiamo dedicato una serata a capire come il ruolo
della chimica sia fondamentale per la transizione energetica che stiamo affrontando. Un Mondo Solare richiede un
nuovo sistema integrato di gestione dell’energia, nuovi materiali e nuovi processi così come una nuova responsabilità
verso l’ambiente e la società che lasceremo in eredità alle
generazioni future.I relatori – personaggi di grande interesse - Prof. VINCENZO BALZANI professore emerito di Chimica generale presso l’Università di Bologna è tra i 100
chimici più citati al mondo, coordinatore di un appello rivolto al governo riguardo “Le scelte energetiche per il futuro dell’Italia”, nominato Grande Ufficiale, Ordine al
Merito della Repubblica Italiana per meriti scientifici.
E il Dr. NICOLA ARMAROLI dirigente di Ricerca del CNR
la cui attività di ricerca riguarda la fotochimica e la fotofisica di composti di coordinazione insieme al moderatore
Dr. LEONARDO SETTI - consigliere dell’Ordine dei Chimici
di Bologna e Ravenna e ricercatore confermato della Facoltà di Chimica Industriale dell’Università di Bologna
Hanno improvvisato un coinvolgentissimo dialogo a tre
(come una specie di balletto) sull’importanza dell’energia
nelle attività dell’uomo; le tematiche dibattute hanno riguardato le energie convenzionali, la previsione sulla loro
durata, il subentro delle forme di energia alternative e le
problematiche ad esse connesse.
I relatori hanno sensibilizzato la platea indicando le modalità del “consumare meno” come soluzione ottimale
quasi tutti i problemi energetici.
La magia della Chimica.
La vera magia è la conoscenza
ITIS Berenini Fidenza 21 gennaio 2012
U
ltima espressione delle iniziative promosse dal
Corso Chimici del Berenini di Fidenza per l’anno internazionale della Chimica, è stata messa in scena,
lo scorso gennaio, presso la sede dell’Istituto Tecnico, la
piece teatrale dal titolo “La magia della chimica”. Un’opera
dall’atmosfera informale, ideata e interamente realizzata
(dialoghi, sceneggiatura, costumi, coreografie, luci e la musica) dagli studenti degli ultimi anni del Corso Chimici, in
collaborazione con alcuni loro docenti e genitori.
Da sempre l’Uomo ha attribuito alla magia o al divino
ciò che non comprendeva, rifiutando, per sua natura, il
vuoto di sapere.
Con l’aumentare delle conoscenze, la sfera di competenza della magia si è andata sempre più ridimensionando
ed è per questo che, con questo lavoro, si è voluto affermare
che la “vera magia” è la conoscenza, e che la chimica diviene strumento principe per la comprensione dei fenomeni
che ci circondano.
Professori Alberto Massimi,
Renata Boschi e Nicoletta
Fanzini con gli Studenti del
Corso Chimici Berenini di Fidenza.
I protagonisti dello spettacolo:
Giorgia Ghia, Letizia Lusuardi, Giulia Maccini, Stefania Magri, Andrea Sartori,
Desirée Sica, Simone Sorgente, Michele Zamboni, Simone Aimi, Giulia Biolzi,
Sonia Catota, Youssef Dadoune, Andrea Gallicani,
Marco Lecordetti, Daniele
Repetti, Andrea Piccinni,
Erian Saba, Davide Seletti,
Simone Vighi, Andrea Bergamaschi, Alex Corbellini.
In relazione alle norme di pubblicazione di contributi di interesse scientifico-professionale, su “Il Chimico Italiano” il presente articolo è stato ricevuto
il 26 gennaio 2012 ed è stato accettato per la pubblicazione il 13 febbraio 2012.
n. 1 gen/feb 2012
Il Chimico Italiano
35
ANNO INTERNAZIONALE DELLA CHIMICA
Una chimica che non deve spaventare, ma appassionare;
che non è fonte di pericoli, ma al contrario, utilizzata da
persone consapevoli, risolve i problemi.
La rappresentazione narra di un Merlino moderno, tutto
teso a compiacere la moglie, una fata Morgana un pò acida
e disillusa, che cerca qualche soddisfazione nell’amore della
figlia, Gelmina, un perfetto clone materno.
Merlino trascorre le sue giornate più o meno normalmente assieme alle sue “magie”, puntualmente svelate
come semplici seppur spettacolari reazioni chimiche, da due
merlino girls (le presentatrici delle scene): dai piccoli guai
domestici, come la mancanza di dentifricio alla mattina o
fermare un coltello impazzito. La situazione però diventa
insostenibile a causa del disfattismo dovuto all’imminente
avverarsi della profezia dei maya del 2012.
Tutto sembra non avere più significato e nemmeno
l’agognata promozione sul lavoro del povero Merlino serve
a procurare qualche soddisfazione.
La decisione è presa, Merlino proverà (ancora una volta
con una delle sue magie) a tornare nel passato, al tempo
dei maya, per tentare di scongiurare la dannata profezia.
Riesce nel suo viaggio a ritroso nel tempo e si trova dinnanzi ad un indigeno (il suo alter ego), con le sue fattezze
ed il suo stesso cappello a punta.
36
Il Chimico Italiano
Grazie ad un miracoloso dizionario, con la comica traduzione del suo alter ego, riuscirà a farsi capire dal grande
capo, e scoprire che il fantomatico calendario maya altro
non è che un gioco per bambini del tipo allegra fattoria con
una grande ruota che gira e che si ferma sempre sul 2012,
per un guasto meccanico.
Merlino tenterà di eliminare il gioco difettoso per evitare
il malinteso del futuro e dopo gag divertenti e balletti (il
corpo di ballo delle maya-line) e nuove magie: lo acquisterà
pagandolo in oro che ha magicamente ottenuto trasmutando il rame.
Una volta tornato al suo tempo con l’ennesima magia
(reazione chimica) troverà un futuro diverso dovuto al suo
interferire nel passato,… ma questo futuro promette le giuste consolazioni e gratificazioni al “potente mago”.
Ma la più bella magia, ha evidenziato il dott. Irio Bianconi del Consiglio Nazionale dei Chimici, presente alla manifestazione con un breve intervento sulle prospettive
professionali del futuro chimico, è stata quella di vedere
questi giovani, oggi bravi ed improvvisati attori e certamente domani futuri chimici, appassionati ed entusiasti nel
loro percorso di studio all’interno dell’istituto che frequentano, il Corso Chimici del Berenini di Fidenza.
n. 1 gen/feb 2012
EuCheMS
February 2012
N E W S L E T T E R
General Assembly 2011
in Belgrade
Evelyn McEwan receives
EuCheMS Award
Luis Oro (EuCheMS President) chaired
the EuCheMS General Assembly hosted by
the Serbian Chemical Society in Belgrade
on 13 to 14 October. About 60 participants
included the Presidents and other representatives of EuCheMS member societies,
the Chairs of the EuCheMS Divisions and
Working Parties and representatives of associated organisations and sister federations. Guests who gave interesting presentations on current and future activities included Long Lu (editor of publications of
the Federation of Asian Chemical Societies),
Nancy Jackson (President of the American
Chemical Society), Anthony Smith (Coordinator of the European Chemistry and
Chemical Engineering Education Network),
Stefan Ladeburg (General Secretary of the
European Federation of Managerial Staff in
the Chemical and Allied Industries), Gerhard Ecker (President of the European Federation of Medicinal Chemistry), Antonia
Morales (European Chemical Industry
Council Cefic), Kathrin Winkler (ERA-Chemistry) and the President of the hosting society, Ivanka Popovic.
Luis Oro drew the attention to the significant
EuCheMS achievements during the year, in
addressing the vision of being a single voice
for chemical and molecular sciences in
Europe presenting chemistry as an essential
and indispensible provider of solutions to
global challenges. He reported on the success
of EuCheMS strategic objectives
• to encourage professional development
and networking by developing EuCheMS
networking schemes,
• to promote effective partnership through
fostering links with the European Chemistry Thematic Network Association and
other strategic partners,
• to substantiate policy development
through establishing and implementing
sustainable policy development activities,
16 years as EuCheMS General Secretary, she
It was with immense gratitude that the delegates wished Evelyn McEwan goodbye at the
EuCheMS General Assembly in Belgrade. After
• to strengthen the EuCheMS science base
through fostering active divisions and
interdisciplinary actions,
• to improve decision making in governance and finance through employing
permanent staff,
• to enhance communication and recognition via European Sustainable Chemistry
Award, Brussels News Update and EuCheMS
Newsletter.
Viviana Fluxa (Chair of the European
Young Chemists Network, EYCN) complemented the report on EuCheMS past
achievements by giving update on recent
activities and future aims of the EYCN.
After introductory presentations on policy issues, given by Jose Labastida (Head of
the Department at the European Research
Council
Executive
Agency),
Rudolf
Strohmeier (Deputy Director General at the
Directorate General Research and Innovation of the European Commission), Ulrich
Schubert (EuCheMS President Elect) and
Nineta Majcen (Secretary General of
EuCheMS), topical issues were debated,
namely: chemistry and the European Research Council, chemistry and Horizon
2020, funding for EuCheMS, and open
access publishing.
At the end of the meeting Luis Oro retired as President and became Immediate
Past President for the next two years and
Ulrich Schubert was welcomed as new
President. Both thanked the Serbian society
for excellent hosting of the EuCheMS General Assembly and the associated meetings.
Nineta Majcen
Changes in EuCheMS Executive Board
Reto Batagllia has retired as appointed
Executive Board member. Two new Executive Board members were elected: Igor
Tkatchenko (French Chemical Society) and
Ehud Keinan (Israel Chemical Society).
leaves EuCheMS, having also retired from the
Royal Society of Chemistry (RSC).
In appreciation of her contribution to EuCheMS,
helping to steer its development from a network of friends to a professionally managed
association recognised across Europe, Luis Oro
presented Evelyn with the EuCheMS Award for
Service and a commemorative plate.
Evelyn joined the Royal Institute of Chemistry
(RIC, a predecessor of RSC) in 1975. At that
time, the RIC played a leading role in the Federation of European Chemical Societies (FECS,
the predecessor of EuCheMS) and in the European Communities Chemistry Council (ECCC).
As Secretary of ECCC from 1980, Evelyn promoted ECCC/FECS collaboration and their
eventual merger. In 1996 she was appointed
FECS General Secretary – a role with which she
identified herself completely. In 2000, the idea
of a European Chemistry Congress was born,
alongside the need for legal status.
After the launch of EuCheMS in 2006, Evelyn’s
role continued to grow. From the Brussels
News Updates and hiring of policy advisors to
the European Sustainable Chemistry Award –
countless were the initiatives that Evelyn took
on, while ensuring effective governance and
financial stability. She was a decisive and imaginative driving force behind EuCheMS –
what it is and stands for today!
We wish Evelyn all the best for her future.
Reto Battaglia, [email protected]
Luis Oro presented Evelyn McEwan with the
EuCheMS Award for Service.
The European Association
for Chemical and Molecular
Sciences
Chemistry connections
Did you know that through connections between researchers and their supervisors, Marie
Curie and Cyril Hinshelwood could both link their
scientific lineage back to Justus von Liebig? But
where do you fit in? Can you trace your chemistry connections to any renowned chemist? The
Royal Society of Chemistry (RSC) has launched an
online tool to build a global and historical picture
of chemical scientists. Please get involved and
take your place in chemistry history at
http://my.rsc.org/chemistryconnections.
Sheena Elliott, [email protected]
New GDCh website
The Gesellschaft Deutscher Chemiker (German Chemical Society, GDCh) is pleased to announce the re-launch of its website. The new
website at www.gdch.de delivers timely, wellorganised information to the chemical community. It is easier to navigate and allows
greater interaction with the GDCh network
and its variety of structures.
gk
Career Days 2012 in Prague
Preparations for the EuCheMS Chemistry Congress 2012 in Prague are in full swing. As in
Nuremberg, the European Young Chemists
Network (EYCN) and GDCh Career Service will
2
Euroanalysis 2011 in Belgrade
Belgrade was the meeting place for almost 600 analytical chemists from 57
countries from all over Europe and overseas. The 16th European Conference on
Analytical Chemistry held in September
was organised by the Divisions of Analytical Chemistry of the Serbian Chemical Society (SCS) and EuCheMS. Chairpersons of
the Euroanalysis 2011 were Slavica Ražic
and Ivanka Popovic.
Ten plenary lectures built the framework
of the conference. The plenary sessions
were complemented by 21 keynotes proceeding sessions and three poster sessions.
All in all, the 135 oral and 560 poster presentations featuring core topic areas of
analytical chemistry (and especially the
impressive number of young scientists) together created an excellent atmosphere for
enthusiastic discussions on cutting-edge
analytical chemistry.
Two prestige awards were given: the
Robert Kellner Lecture (sponsored by
Springer) to Jonas Berquist and the EuCheMS
Lecture 2011 to Alfredo Sanz-Medel.
Moreover, six posters were selected as the
best in terms of scientific originality and
overall presentation. The conference was
accompanied by an exhibition in which
Poster session as an excellent networking place.
companies and scientific organisations
presented their novel concepts of smarter
technologies and the latest innovations
and solutions. This exhibition, the Euroanalysis party and several excursions all
provided an excellent opportunity for networking and creating new contacts and
friendships.
A special issue in the context of the
Euroanalysis 2011 will be published in
Analytical and Bioanalytical Chemistry with
full research papers.
Slavica Ražic
[email protected]
combine their ideas, experience and enthusiasm to organise Career Days for undergraduate and graduate students. “Based on past
Environmental chemistry: ICCE 2011 in Zurich
experience, we want to help young scientists
The 13th EuCheMS International Conference
and
to improve their career possibilities. Job-inter-
on Chemistry and the Environment (ICCE
model evaluation and prediction for the envi-
view trainings, CV workshops and seminars
2011) took place on 11 to 15 September at the
ronmental fate of chemicals, and effects to or-
about development of soft skills will guide
ETH in Zurich, hosted by the Division of Ana-
ganisms and ecosystems. Four satellite events
them to an outstanding career,” says Viviana
lytical Chemistry of the Swiss Chemical So-
took place on 11 September dealing with per-
Fluxa, Chair of EYCN. A preliminary pro-
ciety in cooperation with the Division of Envi-
and polyfluorinated compounds, good mod-
gramme will be published soon on EYCN and
ronmental Chemistry and Ecotoxicology of
elling practice, non-target analysis, and nano-
GDCh Career Service pages.
the Gesellschaft Deutscher Chemiker.
regulation.
The conference emphasis was on emerging is-
The conference was attended by about 460
sues in environmental chemistry: from basic
participants from 52 countries from all conti-
research to implementation. During three
nents. Thanks to the financial support by the
The Joint Research Centre recently released a
days 116 talks and 220 posters were pres-
Swiss National Science Foundation and the
video about the 10th anniversary of TrainMiC,
ented covering the following eight topics:
Organisation for the Prohibition of Chemical
the European life long learning programme on
emerging organic and inorganic contami-
Weapons it was possible to award travel and
metrology in chemistry (MIC).
ks
10 years TrainMIC
chemical
transformation
processes,
ks
nants, nanomaterials, drinking water quality
conference grants to 24 junior and three sen-
www.youtube.com/user/JRCaudiovisuals#p/
and treatment including groundwater con-
ior scientists from eleven Eastern European
a/u/0/BiN4mvvTmYw
tamination, atmospheric chemistry and aero-
countries.
sols, soil and sediment pollution, biochemical
Walter Giger, [email protected]
3
Roadmap for chemical sciences
Ulrich Schubert (EuCheMS President
Elect) presented the EuCheMS roadmap for
chemical sciences (“Chemistry: Developing
solutions in a changing world”) at the
workshop “Where do comfort, health, connectivity, efficiency and innovation meet?”
in Brussels on 6 September. The workshop
was organised by the European Commission Directorate General Enterprise and Industry, the European Chemical Industry
Council Cefic and EuCheMS. The workshop
was followed by opening of the exhibition
“Tomorrow starts with chemistry”, where
opening speeches were given by Antonio
Tajani (EC Vice-President in charge of Industry and Entrepreneurship), Giorgio Squinzi
(Cefic President) and Ulrich Schubert. The
distinguished speakers continued the discussion in the context of the European parliament during the working dinner, orga-
www.euchems.org
New chemistry EuroLabels
Two new quality labels for chemistry educational programmes were recently added to
the European Chemistry Thematic Network
Association’s portfolio: the Chemical Technology EuroMaster and the Chemistry Doctorate
Eurolabel. Together with the Chemistry EuroBachelor and the Chemistry EuroMaster the
three-tier Bologna scheme now has a quality
label for every level. On the bachelor level one
Tomorrow starts with chemistry: Ulrich Schubert
general label for all chemical educational in-
gave a talk at the opening of the exhibition.
stitutions was established, whereas on the
master level the labels shall be diversified ac-
nised by the non-profit platform Knowledge4Innovation (K4I). Ulrich Schubert emphasised the importance of challenges and
opportunities that are lying ahead in these
areas, namely sustainable energy technologies, more efficient chemical processes,
resource substitution, reduced quantities,
and recycling and recovery.
Nineta Majcen, [email protected]
cording to the specialisation.
Pavel Drašar
[email protected]
www.eurolabels.eu
EuCheMS promotes the
European Chemist designation
EuCheMS Executive Board recently submitted
to the European Commission (EC) a comment
to the “Green paper on modernising the pro-
Chemistry for life sciences
Safety of nanomaterials
The 4th European Conference on Chemistry
In October 2011 the European Commission’s
the EC to have a sort of professional card is
for Life Sciences (ECCLS) was held on 31 Au-
Joint Research Centre and the European Acad-
welcomed by the EuCheMS Board as EuCheMS
gust to 3 September 2011 in Budapest, Hun-
emies Science Advisory Council presented the
promotes the European Chemist (EurChem)
gary. It inspired an interdisciplinary audience
joint report “Impact of engineered nano-
professional designation.
and attracted young researchers to this highly
materials on health: considerations for bene-
Anyone may apply for EurChem through the
flourishing field of chemistry and biology.
fit-risk assessment”. It summarises the state-
EuCheMS national chemical society, or (in the
Nearly 400 participants from 37 countries par-
of-the-art knowledge on the safety of nano-
case where the society does not participate in
ticipated in four plenary sessions and eleven
materials and concludes that there is to-date
the scheme) directly through the European
keynotes, almost 90 other oral presentations
only limited scientific evidence to suggest
Chemist Registration Board (ERCB) at www.
and more than 170 poster presentations.
that nanomaterials present a risk for human
euchems.eu/about/executive-board/european
The conference was supported by IUPAC and
health.
-chemist-registration-board.html.
EuCheMS and numerous national institutions,
The report identifies key recommendations to
The EurChem designation fulfils the EU idea
organisations and enterprises. Poster prizes
stakeholders and policy makers. The authors
of a card and has been awarded since 1992. It
were awarded to four young scientists by the
call for the harmonisation of test protocols
parallels the professional designations Char-
New Journal of Chemistry and the Royal So-
and the need for regulators and researchers to
tered Chemist (CChem) and Chartered Scien-
ciety of Chemistry. During the conference
work together in identifying priorities. Knowl-
tist (CSci) that are popular in the UK. More-
short courses of selected topics in biology and
edge on nanospecific properties should be
over, on the basis of mutual agreement of
four “Tutorials towards biology” were offered.
used to minimise risk by applying the prin-
EuCheMS and the Royal Society of Chemistry
Two satellite meetings preceeded the confer-
ciple of safety-by-design.
(RSC), EurChem and CChem are considered to
ence: the 13th Central European NMR Sympo-
The publication of the report coincided with
be of equal value allowing the bearer of
sium and 13th Central European Bruker Users
adoption by the European Commission of a
CChem to be very simply processed for Eur-
Meeting & East-NMR Workshop on the one
recommendation on a definition of nanoma-
Chem and vice versa. It seems that such a
hand and a workshop on metal- containing
terials. The report can be downloaded at
quality label for professionals is also gaining
drugs on the other. The 5th ECCLS is planned
http://ihcp.jrc.ec.europa.eu/publications/ihcp
interest in the US.
for fall 2013 in Barcelona, Spain.
-reports.
fessional qualification directive”. The idea of
Pavel Drašar, ERCB Chair
András Perczel, Tamás Kiss
Barbara Piotrowska
[email protected]
[email protected]
[email protected]
4
Chemistry for a better life
Events 2012
Events 2014
On 9 November, the Science and Technology
05 – 11 August 2012, Wales, UK
Options Assessment (STOA) group of the
EUCHEM Conference Molten Salts and Ionic Liquids
31 August – 4 September 2014, Istanbul, Turkey
European Parliament, in conjunction with
www.euchem2012.org
5th EuCheMS Chemistry Congress
EuCheMS and the European Chemical Indus-
26 – 30 August 2012, Prague, Czech Republic
www.euchems-istanbul2014.org
try Council CEFIC, organised a workshop en-
4th EuCheMS Chemistry Congress
titled “Chemistry for a better life” to highlight
www.euchems-prague2012.cz
the crucial contribution of chemistry to improving the quality of life for mankind.
Teresa Riera Madurell (Member of the Euro-
That was the International Year of Chemistry 2011 in Israel
pean Parliament, MEP) opened the workshop
The Israel Chemical Society (ICS, founded in
scientific equipment and instrumentation
by quoting Marie Sklodowska Curie: „Nothing
1933) celebrated the International Year of
with close to 3000 participants. Other events
in life is to be feared, it is only to be under-
Chemistry (IYC) 2011 with over a dozen orig-
included the International Conference on Art,
stood. Now is time to understand more, so
inal endeavors, all aiming at increasing the
Science and Technology in Carmiel, and the
that we may fear less“. After the keynote
public appreciation of chemistry and, in par-
Researchers’ Night at the National Science
speech of Avelino Corma (Instituto de Techno-
ticular, increasing the interest of young
Museum in Haifa. Further details are pub-
logía Química, Valencia), Ulrich Schubert
people in chemistry and chemical education.
lished in the Israel Journal of Chemistry (Israel
(EuCheMS President) introduced the EuCheMS
The Launch Ceremony in the Knesset, the Is-
J. Chem. 2011, 51, 688-697).
roadmap for chemical sciences (see page 3).
raeli Parliament, in January 2011, was at-
Both introductory presentations set up a
tended by hundreds distinguished guests, in-
framework for the three panels. “Innovation
cluding Ulrich Schubert (EuCheMS President
Union, chemistry and Horizon” was chaired by
Elect), Nicole Moreau (IUPAC President), Gov-
Dieter Jahn (BASF) who moderated an inter-
ernment Ministers, Knesset Members, Presi-
esting discussion between the panel speakers
dent of the Israel Academy of Sciences, profes-
Maria da Graça Carvalho (MEP), Christopher
sors, teachers, and students.
Allen (EC), Gabor Mihaly Nagy (ERC), Nineta
Two Israeli stamps commemorated the IYC
Majcen (EuCheMS) and Gernot Klotz (CEFIC).
2011, depicting scientific achievements for
Nicola Armaroli (CNR Bologna) introduced the
which Nobel prizes in chemistry were
topic of the panel “Chemistry for resource effi-
awarded to Israeli scientists in 2004 and 2009.
ciency”, to which Søren Bøwadt (EC) and Klaus
Two teams of eight runners represented the
Sommer (Bayer, SusChem) respectively added
ICS in the Mountain to Valley relay race in May
the views of the European Commission and a
2011. Both teams completed the challenging
stakeholder. In the third panel, “Chemistry for
route of 212 kilometers in about 20 hours.
smart living” was discussed by Edit Herzog
A Chemistry Week held in Tel Aviv in February
(MEP), Krzysztof Maruszewski (EC), Johannes
2011 included the 76th ICS meeting, the 14th
Spork (CEFIC) and Aurora Walshe (EYCN). This
Isranalytica and the largest ever exhibition of
Ehud Keinan, [email protected]
Israeli stamps commemorated the IYC 2011.
panel was chaired by Richard Allan (Scottish
Water Horizons).
To coincide with the workshop, the European
Young Chemists Network organised a poster
exhibition showing many abstract images related to chemistry, each one chosen to demonstrate the varied impact of chemistry on
our day-to-day lives. The images were taken
from the huge library of photos that had been
collected as part of an “Everything is Chemistry” photography competition – the twelve
winning photos becoming a calendar for the
International Year of Chemistry 2011.
Aurora Walshe, Nineta Majcen
[email protected]
EuCheMS Newsletter
Publisher: Gesellschaft Deutscher Chemiker on
Newsletter coordinator: Karin Schmitz
behalf of EuCheMS
Please send all correspondence and manuscripts
Postfach 900440, D-60444 Frankfurt am Main
to [email protected]
[email protected]
Editors: Wolfram Koch (responsible),
EuCheMS General Secretary:
Karin Schmitz, Uta Neubauer, Frankfurt am Main
Nineta Majcen, Avenue E. van Nieuwenhuyse 4,
Advisory board: Wolfram Koch (Chair,
B-1160 Brussels
Germany), Luis Oro (Spain), Giovanni Natile
[email protected]
(Italy), Nineta Majcen (EuCheMS Secretariat),
www.euchems.org
Marie-Claude Vitorge (France), Paola
EuCheMS is registered as “Association internatio-
Turano (Italy), Viktor Milata (Slovakia).
nale sans but lucratif” (AISBL, international non-
Layout: Jürgen Bugler, Frankfurt am Main
profit association) AISBL-Registered office: Ave-
Production: Nachrichten aus der Chemie
nue E. Van Nieuwenhuyse 4, B-1160 Brussels
©CzechTourism.com
August 26–30, 2012, PRAGUE, Czech Republic
With great pleasure and pride, we would like to
officially invite you to attend the 4th EuCheMS
Congress, taking place on 26–30 August 2012
in Prague, Czech Republic. The biannual congress
will offer you a possibility to learn from experts
in the field of chemistry, share experiences with
companies, scientists, academics and debate
about challenging topics.
Registering for The Congress means:
• attending almost 2000 scientific and professional
practice paper presentations
• learning from international leading key note
speakers
• joining an event, where both scientific and real
business experts are brought together
• enjoying our social networking events
• explore the exhibition of companies and
entrepreneurs from the filed
Don’t miss this opportunity! It’s NOW time for
Prague! Go to www.euchems-prague2012.cz
for more information, to register and to submit
your papers.
Kind regards,
We are looking forward to seeing you
in Prague
Congress Organisers
NOBELISTS
Ciechanover Aaron, Tumor
and Vascular Biology Research Center,
Haifa, Israel
Grubbs Robert H., California Institute
of Technology, Pasadena, USA
Lehn J. M., Université Louis Pasteur,
Strasbourg, and Collège de France,
Paris, France
Tsien Roger Y., Howard Hughes
Medical Institute La Jolla, USA
Wüthrich Kurt, The Scripps esearch
Institute, La Jolla, USA
Yonath Ada, Weizmann Institute
of Science, Rehovot, Israel
VIPs
Andrew Evans, University
of Liverpool, Liverpool, UK
Bach Thorsten, Technische
Universitaet Muenchen, Garching, DE
Bonacic-Koutecky Vlasta, Humboldt
Universität zu Berlin, DE
Fürstner Alois, Max-Planck-Institut für
Kohlenforschung, Mülheim/Ruhr, DE
Hudlický Tomáš, Brock University,
St. Catharines, Canada
Knochel Paul, Ludwig-MaxmiliansUniversität, München DE
Lipshutz Bruce H., University
of California, Santa Barbara, USA
Paterson Ian, University
of Cambridge, Cambridge, UK
Reetz Manfred T., Max - Planck Institut für Kohlenforschung, Mülheim/
Rhur, DE
Siegel Jay S., Organisch-chemisches
Institut, Universität Zürich, CH
Snyder Scott A., Columbia University,
New York, USA
Tureček František, University
of Seattle, USA
Yamamoto Hisashi, The University
of Chicago, USA
... and many more
to be confirmed and announced.
CONGRESS VENUE
IMPORTANT DATES
Registration opening
4th EuCheMS WILL BE HONOURED TO WELCOME
A NUMBER OF RENOWNED SPEAKERS:
May 2011
Online abstract submission opening
Prague Congress Centre is one of the dominant points of
the City of Prague. It is located on one of Prague’s hills, which
provides visitors with a beautiful view of the world famous
Prague panorama where the silhouette of Prague Castle,
together with a myriad of towers belonging to churches,
cathedrals, palaces and ancient buildings from the historical
centre, rise over the Vltava River and extensive parks.
To be announced
Early registration deadline
May 5, 2012
MAIN CONGRESS TOPICS:
Abstract submission deadline
May 5, 2012
Exhibition space booking deadline
May 31, 2012
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NÜRNBERG 2010 RESULTS:
Total number of registrants
2'465
Countries represented
63
Oral lectures
532
Posters
1401
Analytical Chemistry, Electrochemistry
Education and History, Professional Chemists
Food Chemistry
Environment, Energy and Green Chemistry
Inorganic Chemistry
Life Sciences
Nanochemistry, Nanotechnology
Organic Chemistry, Polymers
Physical, Theoretical and Computational
Chemistry
• Solid State Chemistry
www.euchems-prague2012.cz
www.chimici.it
Scarica

DAL CNC - Consiglio Nazionale dei Chimici