Territorio, territorialità,
territorializzazione
Territorio
Il concetto di “territorio” ha subito, specialmente negli ultimi
decenni, una trasformazione radicale:
da semplice risorsa materiale suscettibile di sfruttamento,
da spazio controllabile nel quale le differenziazioni sono viste
come resistenze alla trasformazione,
si è giunti ad una interpretazione in cui è riconosciuto il
carattere relazionale e incerto proprio di un sistema
complesso.
La conoscenza del territorio passa attraverso il riconoscimento
delle interazioni tra dinamiche a differente scala (globale/locale)
e tra le dinamiche tra l’osservatore e l’oggetto osservato
(abitante/territorio);
il territorio non è più il medium neutro su cui si svolgono gli
eventi, ma è il frutto delle dinamiche interattive che si svolgono
continuamente tra di essi.
Per Magnaghi (2000) il territorio è un
«soggetto vivente ad alta complessità», intendendo per
soggetto vivente né il complesso di ecosistemi,
né la società presente che vive in un determinato luogo e
neppure il milieu (inteso come giacimento socioculturale di un
luogo).
Il territorio:
è soggetto vivente in quanto prodotto dalla interazione di lunga
durata tra insediamento umano ed ambiente, ciclicamente
trasformato dal succedersi delle civilizzazioni;
non è un oggetto fisico, («il territorio non esiste in natura»),
piuttosto rappresenta l’esito di un «processo di
territorializzazione», ovvero un processo di strutturazione dello
spazio fisico da parte della società insediata;
il suolo, la terra, l’ambiente fisico, il paesaggio, l’ecosistema,
l’architettura, le infrastrutture non sono ancora il territorio, essi
ne rappresentano i supporti fisici e simbolici.
La specificità del territorio consiste nel suo
essere esito della capacità di strutturazione simbolica dello
spazio,
consentendo il riconoscimento di una correlazione fra:
luogo fisico e spazio culturale, simbolico, economico della
società insediata;
il territorio è inscindibile sia dai suoi supporti materiali che
dalle diverse forme di appropriazione che si sono succedute.
Territorialità
• la territorialità indica il rapporto tra l'uomo e
l’ambiente
• Più precisamente rappresenta:
• l'insieme delle relazioni che le società
intrattengono con il mondo ecologico,
biologico ed antropologico per il
soddisfacimento dei propri bisogni e nella
prospettiva di ottenere il più elevato livello di
autonomia.
Ci sono diversi modi di intendere la territorialità
La geografia fa attualmente riferimento a 2 posizioni principali, ricondotte ai
loro ideatori:
Sack: territorialità come « controllo » ed espressione primaria del
potere sociale (definizione che si avvicina molto al principio di
territorio). Si configura in specifiche strategie perpretate dalla
società per gestire/controllare le persone e le risorse
Raffestin: la territorialità come frutto delle relazioni (concrete o
astratte) tra uomo e ambiente in un contesto tridimensionale
società-spazio-tempo. Ogni individuo si appropria nel corso del
tempo dello spazio con cui intrattiene queste relazioni
Nella seconda posizione, rispetto alla prima, la
territorialità rappresenta un processo aperto che
dipende dall'individuo e dal tipo di relazioni instaurate
con lo spazio.
L'appropriazione può avvenire, ad esempio,
attraverso l'occupazione fisica dello spazio. Ma
anche astrattamente, ad esempio attraverso la
rappresentazione (pittura, fotografia), oppure
(altro esempio) attraverso l'uso e la costruzione di
territori cibernetici
Territorializzazione
Ogni processo di territorializzazione, si determina nella
produzione/costruzione materiale e simbolica di un territorio,
Ciò implica necessariamente una dimensione conflittuale, che
investe le rappresentazioni, gli obiettivi, le strategie e le azioni di
una pluralità di attori che agiscono a differenti scale sulla base di
differenti razionalità.
Lo snodo centrale del ragionamento diviene la necessità di superare gli
approcci che oggettivano il territorio e/o l’ambiente quali risorse sulla cui
appropriazione verte il conflitto.
• L’oggettivazione del territorio quale mero supporto all’agire sociale
oscura la complessità dei processi che regolano la produzione del
territorio stesso (il territorio senza attori), impedendo al tempo stesso la
comprensione delle dinamiche attoriali o focalizzando l’attenzione
esclusivamente su queste (gli attori senza territorio).
Ciò che appare come dato (il territorio come
supporto fisico) è invece l’esito di più profondi
processi di territorializzazione e di
deterritorializzazione, vale a dire di costruzione
e decostruzione del territorio tanto nei suoi
caratteri materiali quanto nei suoi significati
simbolici.
Il punto di partenza per la comprensione di come attori e
territorio interagiscano è senza dubbio il concetto di
territorializzazione, vale a dire, letteralmente, il processo
attraverso cui il territorio è prodotto per tramite
dell'azione sociale.
• In altre parole, l'analisi della territorializzazione
“comprende” il processo attraverso il quale le collettività
umane conferiscono allo spazio naturale un valore
antropologico e, così facendo, costruiscono i loro quadri
di vita, le loro geografie (Turco, 1988).
Il valore antropologico che trasforma lo spazio naturale in un
territorio, e qualifica quest'ultimo nelle varie fasi della sua
evoluzione, promana da un agire che, per la sua peculiarità e
per la sua infungibilità può chiamarsi "agire territoriale".
• Quest'ultimo assume, ovviamente, una molteplicità di azioni
che coprono un'ampia gamma di possibilità. In un certo senso
potremmo sostenere che ogni atto, nella sua dimensiome
reiterata, produce territorio ed è quindi espressione di un
agire territoriale, implicito o esplicito (Dematteis, 1985).
Risulta cosi una varietà pressoché infinita di atti
territorializzanti, ma che pure possono essere ricondotti (in
linea di massima) a una tipologia tripartita che ci permette di
distinguere, almeno teoricamente, tre piani su cui si articola
ogni processo di territorializzazione – e conseguentemente
anche di deterritorializzazione e di riterritorializzazione:
(i)
la territorializzazione attraverso la
simbolizzazione riguarda il modellamento e
l'appropriazione intellettuale del territorio
attraverso la produzione di rappresentazioni –
immagini e discorsi – condivise del territorio;
(ii) la territorializzazione attraverso la reificazione
avviene attraverso l'appropriazione e la
trasformazione materiale del territorio;
Reificazione, dal latino res "cosa", ovvero, diventare una cosa.
Concetto derivato dalla filosofia marxista con il quale si indica il
processo che vede l’uomo astrarsi da se stesso, dal senso della sua
umanità, per considerarsi come semplice cosa tra cose.
In questo modo egli sente come se soggiacesse alle stessi leggi di mercato alle
quali rispondono gli oggetti che produce con il suo lavoro. Il lavoro diventa quindi
esso stesso merce tra le merci, e l'uomo oggetto tra gli oggetti. Con il termine si
indica anche, per estensione, quel processo per cui si tende a considerare
concreto un concetto astratto, attribuendogli le qualità proprie della materia.
Sign psic. Processo mentale mediante il quale si dà concretezza all'oggetto di
un'esperienza astratta
(iii) la territorializzazione attraverso la strutturazione,
allorquando la produzione di territorio chiama in
causa la trasformazione del territorio conformemente
a precise strategie politiche, economiche e/o di altra
natura, volte alla realizzazione di un qualche
programma socialmente rilevante.
Queste tre forme di territorializzazione sono distinguibili solo in via teorica,
ma nella realtà si presentano necessariamente confuse in uno spazio di
indiscernibilità e di reciproca validazione.
• Se è vero che la strutturazione sembra possedere una maggiore
rilevanza in quanto chiama direttamente in causa la
progettualità dei diversi attori e il loro potere di trasformare il
territorio conformemente a tali progetti e che la reificazione si
impone all'attenzione in virtù della sua evidenza e della sua
capacità di produrre effetti protratti nel medio e nel lungo
periodo, è altrettanto vero che nessuno di questi due processi di
territorializzazione può prescindere dalla produzione di
significati territoriali.
Il progetto territoriale che diventa esplicito nel
momento della reificazione e soprattutto della
strutturazione è infatti già presente, più o meno
tacitamente, nella rappresentazione simbolica del
territorio, nella produzione di immagini e discorsi
che orientano l'immaginario e lo sensibilizzano
verso l'accettazione o il rifiuto di successivi atti
reificanti e strutturanti.
Ogni modello interpretativo del territorio
propone nuovi schemi e modelli che rischiano
di CANCELLARE LA COMPLESSITA’ ORIGINARIA
- La Sardegna preistorica era più o meno
complessa di quella attuale?
- Morfologia, relazioni, dinamiche:
MA OGNI CONTESTO CONTIENE LA CULTURA
INTERA DI QUEL LUOGO
• Trasgressioni e delimitazioni
Ogni territorio ha una sua
delimitazione/descrizione che viene superata
attraverso una trasgressione:
Ogni nuovo territorio implica l’esistenza di una
territorialità e di possibili trasgressioni legate a
una cultura, a un atteggiamento e a un
insieme di relazioni.
• Il territorio è, quindi, IMPERFETTO:
è una concretizzazione non compiuta per l’effetto
delle scale dello spazio e del tempo e che fanno sì
che la territorialità si sviluppi a un ritmo differente
da quello del territorio
• Dunque: discordanza tra
– territorio (che presenta delle RIMANENZE)
– Territorialità (più rapida e veloce)
Il territorio è paradossalemente NON
CONTEMPORANEO alla territorialità che vi si
svolge
Il territorio è ristrutturato continuamente per
permettere lo sviluppo delle nuove forme di
territorialità
• Gentrification
• industrializzazione
• Turistizzazione
I sistemi di relazione TRASGREDISCONO limiti
del vecchio territorio
Cinte murarie
Trasporti
Produzione territoriale
• Processo complesso da comprendere e
descrivere al fine di poterlo riprodurre e
modificare attraverso la PIANIFICAZIONE
TERRITORIALE e così perfezionarlo e
progettarlo.
Necessarie alcune definizioni
• Spazio e territorio non sono sinonimi
• Lo spazio è in posizione ANTECEDENTE
rispetto al territorio
• Il territorio
– è prodotto a partire dallo spazio
– è il risultato di una azione condotta da un ATTORE
che realizza un PROGRAMMA a qualsiasi livello
• Appropriandosi concretamente o astrattamente
(anche in modo simbolico-rappresentativo) di uno
spazio un attore lo TERRITORIALIZZA.
• Per costruire un territorio un attore proietta nello
spazio un lavoro (energia e informazione) adattando
le condizioni date ai fabbisogni di una comunità o di
una società.
• Lo spazio è la PRIGIONE ORIGINARIA (Olson) o
la GABBIA (Brunhes)
• Il territorio è (al contrario) la PRIGIONE CHE
GLI UOMINI SI COSTRUISCONO riorganizzando
le condizioni di partenza
•
Non è la geografia che fa la storia ma la storia
che fa la geografia rilevando (attraverso il
tempo) le potenzialità di un fiume, di una
spiaggia…. di un ghiacciaio
• Dimensione diacronica e sincronica del
rapporto con lo spazio
- un fiume è ostacolo, via di comunicazione,
canale irrigabile a seconda del tempo
(diacronica)
- Fiumi diversi e comportamenti diversi nello
stesso tempo (sincronica)
Modello di interpretazione
della territorializzazione
Le variabili
• A : attore
(individuale o collettivo) combina diversi mezzi
per realizzare un’azione sull’ambiente
inorganico/organico/sociale
In un modello e in una analisi peculiare la definizione di attore
potrebbe essere maggiormente precisa individuando
categorie più di dettaglio
Le variabili
• L: lavoro
a disposizione dell’attore. Definendo il lavoro
umano come una combinazione di energia e
informazione
Le quantità variabili di energia e informazione determinano i tipi
di lavoro (di riproduzione o invenzione). Nel corso della storia
il lavoro d’invenzione è diventato più espressivo di quello di
riproduzione.
Le variabili
• M: Mediatori materiali
Strumenti diversi e/o immateriali , conoscenze,
algoritmi, a disposizione dell’attore
Tutti gli strumenti di lavoro a disposizione in un luogo e in un
momento peculiari. Usiamo mediatori che non sono
contemporanei gli uni degli altri.
Le variabili
• P: programma dell’attore
Insieme delle intenzioni realizzabili e degli
obiettivi e degli scopi
Produrre un sistema rurale, urbano, industriale
costituisce un programma generale
Le variabili
• R: relazione intrattenuta dall’attore con
l’ambiente generale
• Relazione composta da una grande varietà di
azioni condotte con l’intento di raggiungere
un preciso scopo
Le variabili
• Sn : ambiente organico e/o inorganico
• Secondo l’ecologia:
• l’organico è assimilato al concetto di biocenosi
• L’inorganico al concetto di biotopo
La nozione di scala va esplicitata in ogni contesto
•
il termine biocenosi (o comunità) deriva dalle parole di lingua greca βιος (bios =
vita) e κοινος (koinosis = comune) ed indica la comunità delle specie che vive in
un determinato ambiente, o, meglio, in un determinato biotopo (dal greco βιος =
vita e τοπος = luogo), cioè un'area in cui le condizioni fisico-chimiche ed
ambientali sono costanti.
•
Il biotopo, per le sue caratteristiche, può essere definito come l'unità
fondamentale dell'ambiente. Di conseguenza la biocenosi sarà l'unità biotica
fondamentale, dato che i diversi biomi (tundra, foresta di conifere o taiga, foresta
temperata, prateria, deserto, foresta tropicale ecc.) che ricoprono la superficie
terrestre sono formati da un'associazione di varie biocenosi e che tutti i biomi
terrestri, con tutti gli organismi che li abitano, compongono la biosfera.
•
Anche la barriera corallina è un esempio di biocenosi. Da questo punto di vista
tutta la biosfera può essere considerata un'unica grande biocenosi.
La biocenosi è dunque un insieme di popolazioni di specie diversa che vivono in
uno stesso ambiente naturale e fra le quali si vengono a creare dei rapporti di
interrelazione e interdipendenza.
La comunità ecologica ha delle caratteristiche proprie dette proprietà emergenti,
che non si riscontrano a livelli di organizzazione biologica precedenti (singolo
individuo e popolazione), fra le quali la diversità specifica, i rapporti di
distribuzione delle varie popolazioni e l'organizzazione trofica (catena
alimentare).
•
•
Le variabili
• So : ambiente sociale
Tutti i sottosistemi sociali, dall’economia alla
politica e alla cultura, sono gli elementi
dell’ambiente sociale
Le variabili
• S : ambiente generale (Sn + So)
Le variabili
• T : territorio prodotto dall’attore
nell’ambiente
Le variabili
• Ta: insieme delle relazioni sviluppate
dall’attore nel territorio o territorialità
A (L-M-P) _____ R ______ S (Sn/So) = T/Ta
I
II
III
L’attore deve possedere L(lavoro) M(mediatori) P
(programma) in termini di caratteristiche minime e come
mezzi di intervento nell’ambiente
Proiettata l’azione dell’attore A sull’ambiente S attraverso
una relazione R finisce per produrre un territorio T e una
territorialità Ta
Ovvero un insieme di relazioni che permettono di
soddisfare i fabbisofgni sociali o comunitari:
T è il recto, Ta è il verso, (T/Ta)
T è il materiale, Ta è l’immateriale
Le logiche
La prima fase della formula riassume
L’ANTROPO-LOGICA
La seconda
• L’ECO-LOGICA, LA BIO-LOGICA E LA LOGICA
CULTURALE CRISTALLIZATA
La terza
• pone l’INTRECCIO TRA TERRITORIO E
TERRITORIALITA’ ovvero le interrelazioni e le
relazioni tra le logiche
• Ogni elemento della formula non si presenta
da solo ma fa parte di un sistema:
– quello degli attori che producono beni, servizi o
consumano;
– quello delle diverse tipologie di lavoro;
– quello dei mediatori;
– quello dei programmi;
– quello delle mediazioni.
Si tratta di sistemi dinamici che attraversano
tempo storico e spazio geografico
• Appartenenza al mondo occidentale ma tra
America e Europa esistono profonde
differenze: di Sn (organiche e inorganiche)
• Nell’ambiente S le scelte dell’attore si
compiono sulla base dei sistemi locali a
disposizione e i vincoli morfologici (ad es.)
svolgono un ruolo importante
• Ma le possibilità di scelta non sono rigide:
l’ambiente sociale aiuta a trovare soluzioni
sempre più ampie.
• I risultati territoriali si esprimono attraverso i
sistemi agrari, rurali, urbani, industriali,
commerciali, turistici, le reti, le infrastrutture
• I Territori T/Ta sono SINTAGMI prodotti dalla
combinazione di elementi presi dagli attori nei
diversi sistemi a disposizione.
• Oggi possiamo INVENTARE un territorio
combinando elementi che NON si trovano
naturalmente riuniti nello spazio geografico.
• L’invenzione costringe ad accettare costi molto
alti e a rinunciare ad ogni principio
economico.
• Invenzione da zero,
• Nella produzione territoriale c’è sempre un
punto di partenza che non è mai indenne dalle
azioni del passato.
• Il processo territoriale si sviluppa nel tempo
partendo sempre da una forma precedente,
altro stato di natura o altro territorio: solo Dio
è partito dal caos!
• Quindi la formula precedente va aggiornata:
A’ (L-M-P)’ _ R’ __(A (L-M-P) _ R___ S (Sn/So) = T/Ta) = T’/Ta’
• A partire da A’ questo processo può significare
una continuazione o una decomposizione
(deterritorializzazione), seguita da una
ricomposizione (riterritorializzazione). Si tratta
di un processo illimitato:
A’’ (L-M-P)’’ _ R’’__(A’ (L-M-P)’ _ R’ __(A (L-M-P) _ R___ S (Sn/So)
= T/Ta) = T’/Ta’) = T’’/Ta’’
Il cambiamento s’iscrive nel tempo e ci troviamo davanti a un sistema che riprende
i risultati dei processi precedenti per rielaborarli, modificarli o distruggerli
A’’ (L-M-P)’’ _ R’’_____(I____(I)) = T’’/Ta’’
• Quando si analizza la produzione di territorio
si vede soltanto T (la parte materiale) il resto è
osservabile solo con grande difficoltà
(osservazione archelogica) L, M, P, R sono
reperti come Sn/So…
• A partire dal Territorio si deve ricostruire un
sistema alla rovescia:
• Le forze che si trasmettono nel tempo sono
STRUTTURE RESISTENTI o PRESISTENZE
STORICHE
• Come gli strati geologici il legame tra passato
e presente è sempre reperibile.
• Si parla di IMPRINTING : il gesto iniziale che
nell’uomo del passato remoto compiva
operazioni semplici, elementari, essenziale
« dettate » dalla natura
• Come fosse deterministicamente deciso dallo
ius loci o dalla médiance che esprime il
rapporto mediatico tra l’uomo (come
organismo che recepisce il messaggio
dell’ambiente e che è figlio di una cultura) e
l’ecosistema
• Ma il territorio non è « innocente » allo
sguardo di chi guarda: l’osservazione (e la
rappresentazione) produce paesaggio e
territorio.
• Lo sguardo Sg possiede una temporalità che
dipende da una peculiare semiosfera:
• Sg T/Ta ___ Sg’ T’/Ta’ ___ Sg’’ T’’/Ta’’
• Ha senso proiettare sguardi del passato sul
presente?
• O uno sguardo dalla campagna alla città o
viceversa?
• Esiste una storicità del territorio materiale e
una dello sguardo che consente (attraverso un
linguaggio) l’invenzione di paesaggi diversi
• Sg/Li (T/Ta) = immagine o paesaggio
• Il paesaggio può rilevarsi come fattore
empirico della territorialità “quando un
osservatore è capace di organizzare in una
unità visiva il processo di territorializzazione e
le traiettorie logiche e storiche che ne hanno
inquadrato il dispiegamento simbolico,
materiale e strutturale ” (A. Turco)
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