Il nostro club è vicino all’amico e Presidente Oscar Pisacane per la scomparsa del suo caro papà, avvenuta a Salerno domenica 24 maggio. Proprio all’indomani della serata conclusiva di un bel progetto che ci ha visti impegnati a favore del reparto di Nefrologia dell’ospedale di Piacenza e per il quale Oscar tanto si è prodigato. IL RIVALTA PER…..I PAZIENTI DEL REPARTO NEFROLOGIA Il nostro club ha donato al reparto di Nefrologia dell’ospedale di Piacenza un televisore per dare un pò di svago ai pazienti che si sottopongono a giorni alterni alla dialisi e, soprattutto, ha curato la stampa di tre opuscoli, che contengono preziose informazioni riservate ai malati e ai loro famigliari: si tratta di pubblicazioni snelle, scritte in modo lineare e con disegni elementari a colori che risultano assai efficaci, anche nel supportare il personale medico e paramedico nell’aiuto al paziente ad osservare un regime di vita appropriato, che agevoli il percorso terapeutico e contribuisca ad ottenere i risultati migliori. Per la raccolta dei fondi necessari all’esecuzione del service, il club ha organizzato, con le proprie forze (mi riferisco a Simone Marrocco, eccellente chef, oltre che ideatore dell’evento, a Daniele Fontana, sommelier e braccio destro di Simone e ai numerosi soci che hanno fornito gratuitamente le materie prime per l’ottima riuscita dell’evento oppure che hanno contribuito fattivamente alla sua organizzazione), una cena presso l’oratorio della Parrocchia di San Vittore a Piacenza, che ha visto la partecipazione, fra gli altri, del primario del reparto di Nefrologia, prof. Luciano Cristinelli, accompagnato dal dr. Sergio Ballocchi e dalle collaboratrici sigg.re Paola Chiappini e Loredana Scalambra, tutti artefici delle citate pubblicazioni e che sono intervenuti ad illustrare l’attività del reparto. E’stata davvero una bella serata, molto partecipata, quantitativamente e per calore di solidarietà, allietata da un ottimo profilo gastronomico e dalla finalità benefica ed arricchita altresì dalla presenza di tanti pazienti del reparto e dei loro famigliari. IL RIVALTA PER ….LA PICCOLA ANNA Le prelibatezze di Simone hanno fatto da ponte per un’altra iniziativa del Rivalta: un sostegno alla piccola Anna (il papà Giuseppe è un Lion), che da anni lotta per poter realizzare il sogno di camminare. Anna, che ha sette anni, è nata prematura, è stata rianimata e alla nascita ha vinto la sua prima battaglia: quella tra la vita e la morte. Per seguire la bimba e per evitarle la certezza di una vita in carrozzella, la mamma ha lasciato il lavoro. La casa della nonna è stata trasformata in una palestra, con tappeti e passatoie, al servizio degli sforzi riabilitativi di Anna e dei suoi cari. La bimba segue il metodo riabilitativo Doman, inventato dal prof. Glenn Doman e diffuso negli istituti per il raggiungimento del potenziale umano, con sede centrale a Filadelfia. Non è difficile immaginare i costi della riabilitazione e dei viaggi della speranza negli Stati Uniti. Il nostro è un piccolo aiuto, se rapportato agli impegni di spesa occorrenti, ma offerto con il piacere di far sentire la nostra vicinanza ed il nostro calore (e senza retorica) alla famiglia di Giuseppe e agli amici del club Bettola Valnure. AGRICOLTURA E PRODUZIONI ENERGETICHE: CONFLITTI E SINERGIE Sull’interessante ed attuale argomento ci ha intrattenuti il prof. Giuseppe Zerbi, ordinario di Ecologia generale ed applicata presso l’Università di Udine. Dal prof. Zerbi abbiamo appreso che un litro di benzina è il risultato della trasformazione di ventiquattro tonnellate di materiale organico depositato nei fondali oceanici e che i combustibili fossili (petrolio, gas, carbone) consumati nel 2007 sono derivati dalla trasformazione della biomassa prodotta sulla terra e negli oceani in cinquecentocinquant’anni! Per il relatore siamo ormai arrivati all’esaurimento dei combustibili fossili, anche a causa dell’industrializzazione di Cina e India. In circa duecento anni il petrolio andrà in esaurimento. Intanto, da circa venti anni, è in atto il ricorso alla bioenergia, volta alla trasformazione delle biomasse: ossia, dai campi si ricavano non solo prodotti, ma anche energia. Il prof. Zerbi non ha escluso un possibile ritorno al passato, ai microorganismi e ai batteri, uno dei quali (Nostoc) fissa azoto e rilascia idrogeno, potendo essere usato quale combustibile. In conclusione, nella soluzione del sacrosanto dilemma “cibo o energia”? occorrerà trovare qualche nuova forma di equilibrio. L’uomo, infatti, così ha concluso il Prof. Zerbi, è un disturbo, di cui prima o poi la terra avrà a liberarsi. RITORNA IL NUCLEARE? Il club ha rivolto l’attenzione ad un altro tema di stringente attualità: le nuove prospettive del nucleare in Italia. Ne ha trattato l’ing. Giuseppe Bolla, già direttore della centrale nucleare di Caorso ed attualmente capoprogetto Sogin per gli impianti di Saluggia, Casaccia e Trisaia e responsabile Sogin per il decommissioning. Il relatore, dopo un’interessante panoramica mondiale (439 impianti in esercizio, 33 in costruzione e 94 in progetto), ha affrontato l’esame dell’attuale situazione italiana, che vede l’utilizzo, quali fonti di energia, del gas (per il 58%, contro il 20% europeo e il 19% mondiale) e del carbone (per il 14%; 30% in Europa e 40% nel mondo). Quanto all’energia nucleare, oggi non impiegata in Italia, viene utilizzata al 33% in Europa e al 17% nel resto del mondo. Per l’ing. Bolla il nucleare non rappresenta più un pericolo e il suo costo è competitivo con il carbone, è inferiore al gas e di molto a quello delle energie alternative e ricomprende gli oneri del decommissioning e dello smaltimento dei rifiuti. I nuovi reattori in costruzione (in Francia, Gran Bretagna, Cina, Finlandia) hanno un costo che si aggira sui 4 miliardi di euro, sono progettati per 60 anni di vita tecnica e sono pensati per evitare la fusione del nocciolo, l’incidente più pericoloso per una centrale nucleare. Per il relatore, al dilemma “nucleare sì o nucleare no?” è importante dare una risposta scevra da influenze ideologiche e da interessi esclusivamente privatistici. DIMMI COSA MANGI E TI DIRO’ CHI SEI Il Prof. Mauro Sangermani, Preside dell'Istituto agrario-alberghiero Raineri-Marcora di Piacenza e Presidente dell'Accademia della Cucina Piacentina, ci ha piacevolmente parlato delle radici medievali e rinascimentali delle tradizioni gastronomiche, in particolare di quelle locali. Il relatore ha anche svolto un interessante excursus sull'influenza del cibo sul temperamento delle persone, individuando quattro categorie di cibo (secco, umido, caldo e freddo), in stretta combinazione con i quattro elementi della natura (terra, acqua, aria e fuoco). Fin dalle origini la carne di bue era una carne secca, quindi veniva bollita, mentre quella di maiale, essendo umida, veniva fatta arrostire. Il pesce, alimento notoriamente umido, di solito veniva fritto. Le cipolle, essendo bulbi, venivano soffritte per togliere loro l'eccesso di umidità. Quanto alla frutta, albicocche, pere, mele, prugne e uva, in quanto molto umide, erano abbinate alla carne per equilibrare l'eccesso di umidità; il prosciutto (eccessivamente caldo e secco) si abbina bene con il melone (freddo ed umido). Il Prof. Sangermani ha poi affrontato il tema del rapporto cibo/classi sociali. Fra gli elementi di terra, i bulbi erano i più scadenti dal punto di vista sociale, perchè radicati nel terreno, mentre gli elementi più nobili erano considerati gli alberi, perchè producevano i frutti. Per quanto riguarda l'acqua, i mitili erano ritenuti cibo povero perchè vicini ai fondali, mentre i pesci più pregiati erano quelli grandi, che vivevano a pelo d'acqua. Quanto, infine, all'aria, gli uccelli meno importanti erano considerati i gabbiani, che vivevano vicino all'acqua o sull'acqua. Quelli più pregiati erano i volatili e, soprattutto, le aquile ed i falconi, non per niente i compagni di caccia dei signori. ALZIAMO LE MANI VERSO LA PACE Anche quest’anno il nostro club, dopo avere sponsorizzato per il quinto anno consecutivo l’Istituto Paritario Orsoline di Piacenza nel concorso internazionale Lions “Un Poster per la Pace”, ha organizzato un incontro presso la scuola, guidato dal segretario Davide Marchi (nell’assenza più che giustificata del Presidente Oscar Pisacane), per la premiazione di tutti i ragazzi che hanno aderito al concorso. Nell’occasione, presente anche l’insegnante di educazione artistica, prof. Elena Bolledi, sono stati consegnati a ciascun partecipante un attestato di merito e un astuccio con il logo del Lions, che i ragazzi, al termine dell’incontro, hanno spinto in alto, alzando le braccia come piccole statue della Libertà: in fondo, la pace è il fondamento della libertà. GRAZIE, OSCAR. IN BOCCA AL LUPO, RAIMONDO Un grazie di cuore al nostro Presidente Oscar, che ha saputo interpretare il ruolo con maestria, con garbo e con assoluto spirito di dedizione e di servizio al club, senza spazio a personalismi e nel rispetto del dialogo con chiunque. Un vero LION, che la presidenza ha solo affinato e fatto conoscere ed apprezzare al di fuori dei nostri confini. Un grande in bocca al lupo a Raimondo, che gli subentra, nella certezza che la sua sobrietà e la sua intelligenza sapranno mantenere ferma la caratteristica più saliente del nostro club: quella di una sana e leale amicizia, per costruire. Bollettino n. 6, Piacenza, 5 giugno 2009 L’addetto stampa Claudio Tagliaferri