Periodico mensile della
Associato alla
Unione Stampa Periodica Italiana
Coop Lombardia
Comitato di Redazione
Antonio Bertolini, Sergio Ferrario,
Sergio Ghiringhelli, Lidia Lommi,
Oddino Magnani, Daniele Moltrasio,
Ugo Pinferi, Enrico Rossi, Adolfo
Scalpelli, Elio Su_sani, Alberto Terzi.
Giorgio Vozza.
Impaginazione:
Franco Malaguti Maria Rosa Torri
Disegni:
Marina Vecchi
Editrice Coop Lombardia
Viale Famagosta, 75
20142 Milano - Tel. 5 ,1.65.546
qu
Direttore respon ,sahile: Adolfo Scalpelli
Comitato
Regionale
Lombardo
Stampa: Coop "Il Guado"
Corhetta (MI) - Tel. 02-9794461-2
Spedizione in abbonamento
postale gntppo 111/70.
Autorizzazione del
Trib. di Milano n. 144
del 14 aprile 1982
La carta di Quale Consumo è,di
bassa qualità per la stampa mti di
alta qualità ecologica. E tutta
riciclata.
al
e
Quello -che
che ne pensa la Coop Lombardia
4
012r110 cuatun
' uztu
Intervista a
Guido Toletti,
responsabile
commerciale
Coop Lombardia
spezzz.
Orari dei negozi: chi li vuole lunghi, chi lunghissimi, chi non stop. là un problema aperto, di cui
si discute, che tocca da vicino i consumatori e le aziende della distribuzione, le quali per offrire
un servizio sempre più razionale devono affrontare problemi di varia natura.
"Quale consumo" ha voluto far sentire la sua voce ascoltando il parere della Coop Lombardia
attraverso la voce del suo responsabile commerciale, Guido Toletti al quale abbiamo posto
alcune domande.
Dopo !Intervista di Daniele Moltrasio e che riportiamo a pagina 2, ovviamente, apriamo le
pagine del giornale al parere dei soci che invitiamo a scriverci sull'argomento.
Buono
sconto n. 3
ín2a paffina
TitoCortese ha lasciato (non di sua volontà) la rubrica
Som
Latte per tutte le stagioni
di Titti Casiraghi
p. 2
Diciottomila rispondono
di Alberto Terzi
11.111111111
Il .carofiglio
di Fabio Zanchi
P, 3
p. 4
Il sacchetto di carta del supermercato
di Marco Maggi
P. 5
pp. 6-7
Quel lombardo Viganò
La parola ai bambini
a cura di Mario Lodi
P- 8
Quei giorni intorno a Pasqua
di Fiorella Fumagalli
P- 9
Se I'86 si presenta cosi ecco il nostro bilancio
a cura di Daniele Moltrasio p. IO
Offerta ai soci
p. l l
I frustrati
di Claire Bretécher pp. IO- I l
Quello che la Lega
prepara per i suoi Cento Anni
di Lidia Lommi
p. 12
Che cento fiori sboccino
o
Primavera: tempo di balconi rinnovati, di desiderio
di verde, di fiori futuri.
Lavori in casa e sul balcone, trapianti e terra nuova:
qualche consiglio non fa
mai male. Ecco perché ci
siamo rivolti a Marta
snenghi, esperta appassionata e attenta, perché a
partire da marzo, intervenga puntualmente su
Quale Consumo" con i
suoi consigli a chi è appassionato di piante e verde.
A pagina 9
-
'Di tasca nostra"
Una nuova offensiva contro
la trasmissione "Di tasca nostra"?
1 ito Cortese è stato costretto
all'abbandono. "Con questa
puntata — ha detto concludendo la trasmissione di lunedì 24 febbraio — lascio,
per la verità non di mia iniziativa, "Di tasca nostra".
Questo forse non significa
che la direzione della Rai voglia chiudere la fortunata rubrica, ma è certo che senza
uno dei creatori della trasmissione, di uno dei difensori di questa creatura contro la quale si sono manifestati attacchi e sospensioni, il
rischio che possa essere
quantomeno snaturata c'è.
La motivazione addotta insiste molto su una presunta incpmpatibilità tra l'essere.
Cortese, caporedattore dei
servizi economici del Tg 2 e
conduttore della trasmissione. Una decisione che ha
qualche aspetto di maso-
chismo: che significato ha
togliere un giornalista da una
trasmissione fortunata, seguita e appassionante.
quando il volto del giornalista, il suo modo di condurre
erano ormai l'immagine stessa di quel tipo di trasmissione? E come può essere ad-
dotto a giustificazione del
provvedimento un motivo di
così piatto e sgradevole burocratismo provinciale?
Beniamino Placidó, attento
osservatore di cose televisive,
ha scritto nella rubrica "a parer mio" della Repubblica:
"Veniamo (...) a sapere che
c'è a viale Mazzini un solo
funzionario 'incompatibile',
fra i tanti. Guarda caso, si
tratta proprio di quel Tito
Cortese che ideando e conducendo 'Di tasca nostra' ha
procurato in passato qualche
grana alla Rai. Perché 'Di
tasca nostra' in tema dí economia ha sempre fatto dei
ragionamenti non capricciosi e piacevoli, ma rigorosi —
e qualche volta spiacevoli —
per coloro che producendo.
distribuendo e vendendo ci
imbrogliano". (Tralasciamo
di riprodurre oltre e riportare
alcuni brucianti giudizi sull'autore della decisione, il direttore del Tg 2. Zatterin).
ncek, nel irk;34ino?
La copertina
dell'opuscolo
che "Quale
Consumo"
ha dato in
omaggio
ai suoi
lettori con il
numero del
dicembre 1985.
Nella foto
piccola
in alto Tito
Cortese
I test tl'fA TIF
Raccolti in cui pratico volumetto
"tassala Consumo" offre ai propri
lettori i tasta merceologici,
braameasi in un armo nana
rubrica "Di tasca :Anatra" dal Tg2
]meno 112alannla E. 11 CI ,RUSI• 0312.0.3312e
sam TV • ETMI 111.2,1> pZet, gr. Entra - masa
orco
Vam.~. I% • XI« Zelciao
"Di tasca nostra" è stata
troppe volte — perché decisioni di questa portata non
siano guardate con sospetto
— nel mirino di quell'industria che non vuole essere
contestata, che non vuole verifiche. che ritiene di poter
gettare sul mercato tutto ciò
che decide di produrre senza
nemmeno un appunto o un
rilievo o un confronto. Una
trasmissione che fu oggetto
di campagne forsennate, di
veri e propri linciaggi, accusata, udite, udite, di essere in
preda a una mentalità antindustriale. Venne dapprima
sospesa, poi relegata dopo
una forzata ripresa in fasce
d'ascolto disagevoli e tardive, quindi si impose, nonostante tutto, e finì in un orario di grande ascolto. E i
consumatori ebbero in quella trasmissione un punto di
riferimento non per ascoltare
verità rivelate, ma per vedersi
fornire punti di riferimento e
dati di fatto. Con Cortese se
ne va un pezzo della trasmissione. Nessuno, certo, è insostituibile. Forse nessuno sta
nemmeno attentando alla
rubrica. La Rai sembra però
tentare ogni strada per farlo
credere. Per di più in un
momento di scontro politico
riacceso e in cui si stanno rimescolando molte carte. E
non pare proprio in meglio.
La domanda che nasce spontanea è: ma davvero i consumatori fanno così paura?
Questo vuol dire che c'è tanto lavoro ancora da fare per
organizzarsi e contare.
a. se.
Buono sconto soci N. 3
Berne almeno mezzo litro al giorno
Titti Casiraghi
Valido dal 15 al 30 aprLe
e
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1
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IL ,Ign
Prezzo ai soci
Prezzo di mercato
Bonarda
Cantina Coop.
Canneto Pavese
L. 9.500
_i. 15.000
Riesling Oitrepo
Cantina Coop.
Canneto Pavese
M
IR
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Moscato (-Meno
Cantina Coop.
Canneto Pavese
Valtellina
Cantina sociale
Villa di Tirano
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1
Barbera d'Asti
Cantina sociale
Ca la rna nd rana
Latti
e
Nonostante la produzione italiana di lane sia stata nel
1984 di 104 milioni di quintali, il nostro paese è deficitario
di circa il 50 per cento del
fabbisogno. Ciò in termini economici significa un esborso di 2500 miliardi l'anno• il
latte è infatti la seconda voce
del deficit alimentare dopo la
carne. Dall'estero si importano quantitativi ridotti di
latte alimentare o di latte da
inviare alla trasformazione
casearia ma è elevatissima, e
copre la totalità del fabbisogno, l'importazione di latte
in polvere sia per uso alimentare che zootecnico. Per ridurre in parte la dipendenza
economica dagli altri paesi il
lane di produzione nazionale
dovrebbe essere meglio valorizzato producendo ed esportando formaggi tipici.
La produzione casearia italiana non ha infatti nulla da
invidiare in termini di qualità
e varietà a quella di altri paesi, anche se manca un'adeguata presentazione dei prodotti nostrani presso il consumatore straniero. A questo proposito negli ultimi
anni sono stati fatti passi avanti per migliorare l'immagine dei. formaggi i radiziona-
li, creando consorzi per la tutela dei prodotti tipici.
Pur importando molto latte
consumi medi pro capite d
questo prodotto sono molto
bassi nel nostro paese: circa
170 grammi al giorno. Ad
abbassare la media nazionale contribuisce fortemente il
Sud a causa della non abitudine al consumo dovuta in
gran parte alla mancanza di
allevamenti bovini. I nutrizionisti consigliano ad adulti, anziani e bambini fino alla
pubertà di bere mezzo litro
di latte al giorno, ma non
una quantità più elevata per
adolescenti, gestanti e nutrici. Con il termine latte si intende solitamente latte intero: negli ultimi anni a questo
si S0110 affiancati:
1)1~ parzialmente scremato, circa 15-18 grammi di
grasso per litro;
2) latte scremato, solo 3
grammi per litro di sostanza
grassa.
Questi prodotti sono mollo
indicati per chi debba controllare l'apporto nella dieta
di grassi di origine animale.
A tutte le altre persone sane
si consiglia il consumo di latte intero, possibilmente pastorizzato.
er
-2 9ÚLRf2:71
Un alimento
molto antico
Le prime testimonianze storiche
del suo impiego compaiono in un
mosaico babilonese del 3100 a.C..
Anche se la storia delle civiltà
sembra indicare che aggressività
delle popolazioni, buona alimentazione ed uso del latte vanno di
pari passo, l'immagine del latte è
quella di alimento per bambini.
Studi di mercato nel nostro paese
indicano infatti che e diffusa la
credenza che chi è forte e virile
non beve latte ma vino. Questo
atteggiamento psicologico è caratteristico del consumatore italiano
e del tutto differente da quello di
'tedeschi, olandesi e statunitensi.
Alla luce delle moderne conoscenze nutrizionali si può affermare che è la nostra attitudine ad
essere scorretta: il latte è l'alimento ideale per l'uomo ed il suo consumo è indispensabile nei primi
mesi di vita. Contiene tutti i principi alimentari in rapporti equilibrati: proteine, zuccheri, grassi,
sali minerali e vitamine. Le proteine contengono, in quantità sufficienti tutti gli arninoacidi essenziali, il grasso è in genere omogeneizzata e quindi facilmente digeribile ed il contenuto in lattosio è
importante per un equilibrato sviluppo del sistema nervoso. Il latte
è inoltre una buona fontedi calcia
e di fosforo che sono indisperisabi-
Dolcetto d'Alba
Cantina sociale
Calamand rana
li tanto nell'infanzia, quando più
intensa è la crescita scheletrica,
che durante la vecchiaia, quando
le ossa tendono ad impoverirsi di
calcio diVentando più fragili. Anche sotto il profilo dell'apporto
vitaminico il latte è un buon alimento: contiene quasi tutte le vitamine in particolare quelle del
gruppo 13.
Il latte pastorizzato, chiamato anche latte fresco, ha subito un riscaldamento a 75-79" C per 15
secondi. Questo trattamento distrugge i microrganismi patogeni.
ma non danneggia i componenti
nutritivi e permette la conservazione del prodotto per quattrocinque giorni in frigorifero. Il latte
a lunga conservazione o sterilizzato viene trattato a 140-150° C per
due secondi. vantaggio di
essere conservabile a temperatura
ambiente per qualche mese e
quindi di poter essere trasportato
e immagazzinato senza refrigerazione. La temperatura di sterilizzazione distrugge tutti i microrganismi presenti e può in alcuni casi,
latte sterile in bottiglia, ridurre
drasticamente il contenuto vitaminico.
Si consiglia quindi l'uso di latte
fresco, che non deve però essere
bollito prima del consumo: la bollitura non porta alcun vantaggio e
peggiora la qualità nutritiva del
prodotto_ Se si hanno difficoltà
nell'approvvigionarsi di latte fresco è meglio bere latte a lunga
conservazione che rinunciare a
consumarlo.
Lacze
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6 bottiglie da lt. 0,720 - Cartone personalizzato
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Lattica
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sterdivato
latte
pastori nato
burro
Quello che ne pensa
la Coop Lombardia
1. Da parecchio tempo (due
anni) in certi negozi è in corso l'orario continuato. Si
può fare un consuntivo di
questa esperienza?
2. Quali problemi di ordine
tecnico e sindacale solleverebbe una liberalizzazione
degli orari di apertura?
Orario continuato
o spezzato?
Nor basta
un sì o un n
In questo momento la Coop
Lombardia non ha punti di
vendita che applicano l'orario continuato. La localizzazione o la dimensione dei nostri punti di vendita hanno
finora sconsigliato l'adozione di orari continuati.
In passato Ia Coop Lombardia ha effettuato un test su
alcuni supermercati per valutare sperimentalmente quali
modifiche sarebbero intervenute nell'affluenza della
clientela e nell'equilibrio tra
costi e ricavi. I risultati sono
stati deludenti e l'esperimento abbandonato.
Si è in presenza di problemi
ed esigenze diverse.
Per i lavoratori sembra presentare interesse una riduzione del cosiddetto nastro
orario; per i clienti è certamente comodo trovare i
punti di vendita aperti a qualunque ora di qualunque
giorno; per le aziende è essenziale che sia rispettato l'equilibrio tra costi e ricavi.
Non mi pare che siano esigenze facilmente conciliabili
11 modo teorico per renderle
compatibili sarebbe di accettare un aumento dei prezzi
proporzionale all'inevitabile
aumento dei costi. Ma credo
che ciò sia contrario ai desi-
Intervista di Daniele Moltrasio a Guido Toletti, responsabile commerciate Coop Lombardia
2 - Quale consumo
ricotta
i
1
deri ed agli interessi prima di
tutto dei consumatori poi
delle organizzazioni sindacali e delle aziende.
Occorre ricordare che un
punto di vendita non è una
fabbrica e che l'allargamento
degli orari di apertura non
comporta necessariamente
un miglior sfruttamento degli impianti, e cioè un
aumento delle vendite. Ciò
può essere vero soltanto in
particolari circostanze:
quando la produttività per
metro quadro sia già su valori molto elevati.
Siete contenti del nostroIervizio per la frutta e la verdura?'
Alberto Temi
Ortofruttal
Alcune tabelle riassumono i
risultati dell'indagine, mentre
Sergio Ferrario e Guido Toletti
esaminano il tenore delle critiche
Appena sfomati i primi risul-
alla vita della cooperativa e
tati dell'indagine promossa
se invitati sono disponibili a
dalla Coop Lombardia sul
esprimere un loro parere sui
reparto origli-una, non per-
servizi erogati': Alcuni risul-
diamo l'occasione per pre-
tati dell'inchiesta relativi alla
sentarli ai soci. La sorpresa è
freschezza del prodotto, alla
la prima reazione che ha col-
qualità e ai prezzi sono esposti nelle tabelle riassuntive.
lo chi ha elaborato tutti i dati.
Infittii il dott. Carlo Buzzi e il
dott. Pierangelo Peri, sociologi dell'Università di Tren-
'
Questioriano
S
dildo
risp or
Le iniziative promosse dalla Coop difesa del
consumatore sono molteplici soprattutto od
=Topo delrectumbone ai consumi.
Questa volta però la Coop fa un passo in più e
si rivolge o voi soci per avere un parere. per
darvi la possibilità concreta di esprimere un
giudizio [011n1LI1V0 51.1. un s=port molto
impanante presente nei nostri punti di vendita:
reparto di onofnitta
°frutta
C
( i
[..'g•
La Coop si aspetta mollo dai risultati che
scaturiranno da questa riatu, ma é
<stranamente
e.
importante che una simile
--i,ione sia colta da tutti i soci come
momento di partecipazione alla sita della
Cooperativa finalizzato a soddisfare ancor pili
le usi petue dei consumatori.
1.
entro i 15 777'
dkennitirre o o .
Interessante è ascoltare il parere del direttore commercia-
La
maggioranza
ha
risposto
cosi...
Guido Toletti e quello di
Sergio Ferrario vicepresi-
percentuale di risposte per-
dente della stessa azienda.
venute: quasi 18.000 persone
Ecco le domande a Toletti:
N° 8
N° 9
hanno compilato il questionano pubblicato su "Quale
consumo': "Non ci è mai ca-
• r
pitato - dicono i due socio-
,
N° 10
alta partecipazione e indubbiamente su questo ha infitti-
• .4
to positivamente gfat to che i
no particolarmente attenti
Quali sono le critiche più importanti emerse dall'indagine?
Innanzitutto anelli() sono molto contento del numero delle
risposte avute e devo dire che, in fondo in fondo, temevo un
giudizio molto più critico da parte dei soci.
Non intendo dire che la Cooperativa abbia offerto finora un
servizio inadeguato, ma poiché in questi anni abbiamo operato alcune scelte sulla tipologia del servizio, i risultati del
questionario ci sono utili come ulteriore momento di verifica.
E mi sembra che le critiche più rilevanti siano di carattere
gestionale (a volte mancano alcuni prodotti) o più strettamente relative ai prezzi (in alcuni casi considerati più alti).
E possibile intervenire in questi ambiti?
Direi di sì. Una razionalizzazione del servizio potrebbe contribuire a migliorare il rifornimento dei banchi ortofrutta,
mentre sul prezzo la questione si pone in termini diversi.
Anche dai risultati emerge che coloro che non acquistano nei
-
La sola proposta ragionevole è quella di chiedere all'amministrazione pubblica
di procedere su questo terreno con la giusta carica innovativa ma anche con molta
cautela senza abbandonarsi
a facili demagogie od a soluzioni non sufficientemente
valutate nelle loro conse-
guenze. Si può, naturalmente, sperimentare, mirando a
qualche zona strategica dopo aver però effettuato le
opportune indagini conoscitive.
Alle organizzazioni sindacali
vorrei solo ricordare che è
impossibile riuscire a coniugare aumento dei posti di lavoro, aumento del servizio
alla clientela, diminuzione
dell'orario di lavoro, aumento delle retribuzioni senza
che ciò comporti costi insostenibili soprattutto se non ci
sarà nessuna concessione sul
fronte della flessibilità.
e
i i i
k!, I i teM
I
itatONIMIr
Di solito, in quale stato di freschezza trovi i
prodotti?
Molto freschi
22,7%
Abbastanza freschi
72,1%
5,0%
Poco freschi
Per nulla freschi
0,2%
Quale giudizio esprimi sulla qualità complessiva dei prodotti ortofrutticoli in vendita alla
Coop?
21 ,6%
Ottima
66,1%
Buona
11,7%
Sufficiente
0,6%
Scadente
Per la tua esperienza come giudichi il livello
dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli rispetto
agli altri supermercati?
17,2%
61,0%
Più alto
Uguale
Più basso
soci iscritti alla Coop risulta-
ziende della grande distribuzione, ha qualche proposta
particolare per il futuro?
•
4,-,5r- •
logi di riscontrare una così
3. La Coop, rispetto alle a-
" •
Alcune percentuali su risposte particolarmente significaUve contenute nel questionario ortofrutta.
le della Coop Lombardia,
ta, si sono subito stupiti della
hai!.
/„/
7/~/~-
nostri supermercati si rivolgono quasi esclusivamente ai mercati rionali che in alcuni casi riescono ad essere concorrenziali
per i minori costi di gestione che hanno e per le facilitazioni di
cui usufruiscono. !n ogni caso per 1'86, nel bilancio preventivo, è stato previsto un abbassamento dei prezzi nel reparto
ortofrutta,
Qual è il dato che ti ha maggiormente sorpreso?
Ho notato che molti soci vedono nei nostri supermercati il
negozio di tipo tradizionale, quello che solitamente sta sotto
casa e dove si possono acquistare anche tutti i giorni poche
cose. Sono probabilmente le persone che vivono sole e gli
anziani che contemporaneamente chiedono confezioni più
ridotte. È un risultato che non mi aspettavo in questa dimensione e quindi ne prendo atto.
L'ultimo parere lo chiediamo a Sergio Ferrario, vicepresidente della cooperativa e convinto promotore di questa indagine.
4. È possibile e ragionevole
anche da noi un'esperienza
di tipo americano con negozi
aperti anche di notte?
Dal punto di vista teorico, e
senza voler considerare gli
argomenti prima esposti, l'ipotesi di apertura di alcuni
tipi di punti di vendita anche
di notte ritengo sia attuabile
solo in forma molto limitata
e soltanto nei grandi o grandissimi centri urbani o nelle
stazioni di villeggiatura.
Non credo si debba dimenticare che Segrate o Pioltello
sono realtà completamente
diverse da Milano o Roma.
21,8%
Come utilizzerà i risultati la Coop Lombardia?
Prima analizzeremo attentamente tutti i problemi che potranno emergere tenendo presente le diverse dimensioni dei
nostri punti di vendita, dopo di che interverremo per rispondere alle esigenze più rilevanti: mi riferisco soprattutto alla
puntualità dei rifornimenti e alla concorrenzialità dei prezzi.
Per quanto riguarda la freschezza dei prodotti, giudicata
abbastanza soddisfacente dai soci, devo sottolineare la difficoltà effettiva di una grande struttura come il supermercato
(che si basa sul self-service) a rispondere in modo ottimale su
tutti i fronti_ L'alta deperibilità di alcuni prodotti ortofrutticoli
ci pone problemi non indifferenti.
Riproporresti questa indagine tra i soci?
Sono veramente soddisfatto di questa iniziativa. Ringrazio
sinceramente tutti i soci che hanno dimostrato interesse per la
loro cooperativa e mi adopererò perché si faccia il possibile
per migliorare il nostro servizio.
Consigflio di
amministrazione
La riunione dei
quadri intermedi
Sabato 22 febbraio presso la sede sociale di viale
Famagosta ha avuto luogo la riunione del Consiglio di amministrazione per discutere ed infine
approvare il bilancio preventivo relativo all'esercizio 1986.
Elementi di rilievo emersi dalla presentazione e
dalla successiva discussione sono quelli dell'andamento delle vendite previste in una situazione
di grande incertezza e di apparenti modifiche
sostanziali delle abitudini dei consumatori.
Grosso rilievo assume infine nella previsione '86,
la parte riservata agli investimenti che supera í 30
miliardi a sottolineare ancora la necessità di rafforzare la parte autofinanziamento. elemento indispenSabile per una corretta gestione dello sviluppo aziendale.
La seduta conclusa dal presidente ha visto gli
interventi di molti consiglieri e dei responsabili del
settore controllo di gestione e del settore commerciale.
A Cremona, nella sala riunioni della Coop, ha
avuto luogo lunedì 24 febbraio, l'incontro convocato dalla Presidenza della Cooperativa con i
quadri intermedi aziendali.
11 presidente Bertolini avviando i lavori della riunione ha svolto un'attenta e puntigliosa disamina sui problemi dello sviluppo e sulla riorganizzazione delle varie strutture aziendali stimolando
l'attenzione dei presenti con precise proposte e
obiettivi di lavoro.
la riunione è continuata sino alle prime ore pomeridiane attraverso la presentazione del preventivo
1986 (Gerli), l'andamento delle vendite (Toletti)
sui problemi della riorganizzazione del lavoro e
della politica sui problemi del personale (Lago).
una nutrita serie di interventi in particolare dei
quadri del settore amministrativo e commerciale
ed infine con le conclusioni affidate al vice presidente Ferrarlo.
Come osservazione importante pare di rilevare
l'estremo impegno ancora propenso dai quadri
intermedi nell'essere pane indispensabile ed insostituibile dello sviluppo e della riorganizzazione
aziendale.
//
1/2%,-7,-;%`;
Quale consumo -
3
i
t vn
vniffiffigo a sétorilAr di Tirale ci piace"
carofi
Una rapida inchiesta per capire
quanto costa vestirsi seguendo
il giro della moda giovanile
Che belli i nostri figli. E rari.
Carissimi. Soprattutto
quando si tratta di vestirli.
Che siano paninari, dark,
puttk, normali. fi•siniilari (ci
sono anche quasi i)o aspiranti yuppies, costano un occhio
della testa. Roba da rimpiangere il '68. quando, in
fundo, bastavano un maglione, un paio di jeans e un
eskimo perché in famiglia la
pace regnasse sovrana.
Adesso tutto è più difficile.
Innanzitutto perché i modelli
di riferimento si sono vorticosamente moltiplicati. In
secondo luogo. perché o il
giovane è in grado di offrire
una facciata immediatamente riconoscibile, oppure non
è nessuno. Sono accettate
anche le buone imitazioni (i
`ficsimili"), purché rendano
immediatamente chiara la
scelta di campo.
A sentir loro, i giovani, il
problema dei modelli non si
pone nemmeno. A guardarli
tutti in • fila, però, li si vede
tutti uguali, o quasi, a gruppi
perfettamente omogenei.
"Noi ci vestiamo a seconda
eli quel che ci piace. Temiamo di esitare le cadute di ca
tiro gusto e, soprattutto,
quello che ci s'orrebbero
porre i genitori, che non •apiscono mai niente"(già sen-
Ma) dicono quattro quindicenni impegnati in un phon
integrale sotto l'aria calda ad
un ingresso del Moria. in
Galleria. Poi li guardi e scopri che, se non hanno un
Mon•er, indossano qualcosa che gli somiglia molto da
vicino: se non calzano le
Ti in beriand.coillUnque
hanno ai piedi scarpe da valanga che a quelle si i.spirano
persino nelle stringhe: se non
hanno il calzino Burlingion,
ostentano qualcosa di mollo
simile. Li fai parlare un po: e
scopri che Moira, la biondina, vorrebbe tanto "vestire e
muoversi come Madonna".
In realtà indossa un giubbottino bellino, ma niente di cccezionale: "Eh. doveva vedermi ieri. ieri si che sembravo lei". Lei chi! lo? "Ma
novo. scherza? Lei, Madonna".
Ridendo e scherzando, salta
firmi che la Mini banda dei
quattro è di quelle che spendono di meno: evidditeniente alle spalle non hanno famiglie troppo disponibili.
Nonostante questo. Moira.
Leonardo. Luca e Alessandra sono concordi: "Quanto
spendiamo al mese? Un patrimonio. I soldi sono un vero problema, perché i genitori non sganciano ':
Telelanguage.
Una co perativa vi insegna
ile lingue al telefono
-
L'I i marzo nasce ufficialmente "Telelanguage",
un nuovo metodo di insegnamento delle lingue
"al telefono".
L'idea è davvero accattivante. Tutti i giorni una
lezione individuale, all'ora più comoda, in ufficio
o in casa, seguendo un programma didattico misurato sulle proprie esigenze. Senza spostamenti,
senza quell"effetto scuola" che risulta penoso nei
corsi collettivi di lingue.
E inoltre il vantaggio di essere subito pronti ad
utilizzare le cose apprese in conversazioni telefoniche di lavoro. dal momento che il telefono è già
il veicolo dell'apprendimento.
Ci ha pensato una cooperativa milanese, l'Intercoop Language School, nata diversi anni fa tra gli
insegnanti della ex Berliz. Telelanguage è il marchio adottato per questo nuovo metodo di insegnamento ed è lo stesso marchio di una scuola
svizzera con la quale la cooperativa ha stipulato
un accordo per l'utilizzo del sistema didattico.
Carne si fa ad iscriversi a un corso di lingue "al
telefono"?
Sí prende contatto con la scuola (02/ 800649 806185 - 873200 - 874558), si fissa un incontro nel
4 - Quale consumo
Facciam
un piccolo
inventario
Moira ha addosso un giubbotto azzurro, neanche firmato
("È un regalo"), che tuttavia
non costa meno di 150 mila
lire; un maglioncino da 70 mila; scarpe da tennis "Nike" da
80 mila. "E non parliamo di
quel che costano i trucchi"sor7
ride la biondina. Passiamo a
Leonardo. quello forse più accurato nell'imitazione di un
paninaro: "Sono tutto un facsimile (visto che esistono'?)".
Addosso ha un giubbotto im-
Cambia la zona
i prezzi
non cambiano
permeabile "fac-sirnile" dell'Henri Lloyd: I 50 mila; sotto,
un altro giubbotto. Levis, 90
mila: ai piedi, in sostituzione
delle Timberland, delle Videotown da 150 mila. Per essere
un fan dell'imitazione, il risultato economico è molto vicino
al modello: "Ho addosso un
mezzo capitale" esclama soddisfatto Leonardo.
"Da qualche parte in qualche
In effetti. tra Milano e Corsico, tra la metropoli e la sua
periferia. non c'è alcuna differenza. La rincorsa all'ultimo
calzino, all'ultimo giubbotto,
all'ultimo modello di scarpe
avviene a colpi di centinaia di
biglietti da mille. Le vetrine
parlano chiaro: le Timberland
costano dalle 230 mila lire, alle
320 mila; i giubbott Moneler,
225 mila lire, cosi come — più
o meno — quelli di Gigi Rizzi
"illustrati" dalle stoffe e dai disegni di Naj Oleari; i calzini
disegnatissimi di Naj Oleari
costano 14 mila lire, mentre i
Burlington Socks non si trovano a meno di 15 mila lire.
Basti dire che una scatola di
silicone per le Timberland co-
quale si definiscono il punto di partenza della
conoscenza della lingua, gli obiettivi. i modi del
corso e poi si parte. All'ora stabilita, tutti i giorni,
un insegnante (sempre lo stesso) vi telefona e
inizia la conversazione-lezione che dura 25 minuti. I corsi sono sostenuti da materiali didattici
scritti e richiedono anche una certa applicazione
di studio personale: ma. i risultati, a vedere le
esperienze svizzere, francesi. americane sono eccezionali.
Scuola: due incontri
a Colino e Milano
•
Grande successo dei corsi sul consumo promossi
dalla Coop Lombardia a Como e Milano. Nella
scuola milanese d i piazza Abbiategrasso abbiamo
coinvoltoaltri cento ragazzi sul terna delle etichette con una animazione protrattasi per oltre 3 ore.
A Como, invece, nella scuola media "Cesare CanW', 7 classi hanno d iscusso cl i "Dieta e computer",
etichette, coloranti, pubblicità ed eutrofizzazione.
Il successo è stato tale che, soprattutto per la
pubblicità, è previsto, dietro richiesta degli insegnanti, un bis da tenersi prossimamente.
Dalle parti di San Babila, Angela e Alessandra, due diciottenni perfettamente "firmate",
offrono un esempio di adesione discreta alla moda del momento. Alcuni "pezzi" di pregio: altri, come i jeans, di livello non eccelso. Sembrano un
paradigma del giovane d'oggi:
Angela ha un Henri Lloyd
(vero) da 250 mila lire, Barbara indossa un - Bomber" (altro
giubbotto, ma di ispirazione
militare), anch'esso da 250 mi-
la lire circa. Ai piedi, stivali
Fry di almeno 200 mila. Dice
Barbara: "In media spendo
trecentomila lire al mese per
vestirmi. Chi me li dà? La
mamma. No, non c'è mai stato alcun problema, non ha
mai fatto storie". Stessa fortuna per Angela. studentessa del
Centro onnicomprensivo di
Corsica. La sua amica Barbara, invece, studia alla scuola
privata Zanelia.
do, qualcuno pagherà r
sta IO mila lire e un cappuccio
di Henri Lloyd 27.900 lire, per
risalire aI capitale che, in un
anno, viene investito nel capitolo abbigliamento-figli. E solo loro, i benamati, possono
rispondere con una battuta di
uno degli eroi del momento,
Schwarzenegger: "Da qualche
parte, in qualche modo, qualcuno pagherà".
Umorismo nero, almeno
quanto la tenuta di quella
schiera di giovani che, per un
motivo o per l'altro, non escono di casa se non dopo essersi
adeguatamente sfigurati con
quanto di più macabro, luttuoso e violento riescono ad
inventare. Incoraggiati dalle
teorie di quanti si sono provati
a spiegare che tutto quel mascherarsi è dovuto al tentativo
di darsi un'identità, abbiamo
provato a domandare ad un
ragazzo, Alessandro, perché
mai si vestisse in queI modo e
quanto spendesse. Lo abbiamo incontrato in piazza del
Duomo, mentre passeggiava
con un amico: vestito con anfibi militari: pantaloni attillati,
maculati come la pelliccia di
un leopardo; giubbotto pieno
di mille-borchie-mille, catenelle, spilloni, scritte e quant'altro: cappellaccio nero.
La risposta all'innocente domanda non è venuta. Con un
grugnito Alessandro ed il suo
amico (questo vestito in modo
assolutamente normale, ap-
Esperienza di una
insegnante sullreducazione
alimentare
Secondo alcuni dati forniti dalla FAO, 8(1(1 milioni di persone nel mondo vivono in estrema povertà e tra gli affamati 2 su 5 sono bambini inferiori ai
IO anni, mentre i bisogni di quelli che riescono a
sopravvivere alla fame restano, comunque. insoddisfatti.
Il problema alimentare del terzo mondo è tale da
mettere in serio pericolo la pace e l'equilibrio
mondiale.
E urgente destinare maggiori risorse ai paesi in via
di sviluppo e instaurare un ordine economico
internazionale fondato non sull'assistenzialisrno
ma sull'equità e la cooperazione fra tutti gli stati.
Le vie della fame, però, percorrono anche i paesi
industrializzati e le società avanzate.
Può sorprendere ma il problema è presente anche
nel nostro Paese e ciò è dovuto non tanto a
scarsità di risorse. quanto ad una loro iniqua e
irrazionale distribuzione.
necessario che Ie nuove generazioni acquisiscano non solo nozioni più corrette in materia di
alimentazione, ma anche consapevolezza che finché non saremo in grado di dividere le risorse nei
mondo, non ci sarà né giustizia, né pace, né libertà. In quasi tutti i paesi dell'Europa le scuole
pena un po' trasandato) si sono allontanati. Naturalmente,
l'ordine di non rispondere è
venuto dall'altro, quello normale.
Umiliato ed offeso nella sua
dignità professionale, il cronista ha tentato di gettare un
occhio in un negozio di corso
di Porta Ticinese. paradiso di
quanti amano andare in giro
con facce e vestiti neri. Non ce
l'ha fatta, annichilito dalle 50
mila lire sparate, in vetrina, sui
cartellini appesi ad una cintura
di borchie; ad una cartuccera
con tanto di bossoli da mitragliatrice; ad un'altra cintura di
pelle, istoriata con tibia e teschi benauguranti. Poveri genitori, quanto dovete soffrire.
propongono programmi di educazione alimentare, a partire dalla scuola d'infanzia.
La scuola, infatti, non può non tener conto della
necessità di affrontare il problema dell'educazione
alimentate nella costruzione di un modello di
consumi più rispondenti ai reali bisogni dei cittadini•
L'Italia, rispetto a ciò, risulta arretrata.
La realizzazione di un corretto rapporto tra produzione e consumo, la lotta all'inflazione e agii
sprechi, potrebbero far superare gli attuali squilibri
L'impegno di un'informazione corretta ai giovani
consumatori, da parte delle istituzioni pubbliche
deve essere maggiore, continua e programmata.
Sono convinta che l'educazione al consumo di
prodotti più facilmente reperibili sui nostri mercati e meno costosi, che non vengano, comunque,
meno ai requisiti richiesti dalla scienza dell'alimentazione e dall'igiene, per esempio, può contribuire ai miglioramento delle sorti di un paese.
Un'alimentazione equilibrata e razionale, d'altra
parte, può considerarsi preventiva rispetto, invece, ad alcuni disturbi frequenti e che derivano da
un'assunzione disordinata dei cibi.
La presa di coscienza di questo problema, può
modificare i comportamenti individuali, non solo
nella difesa della propria salute, ma anche incidere sull'orientamento di una politica dei consumi
più razionale.
e
Un m7o di aiutare la natura.: la Coop ci. jii"M
Marco Maggi
acch
"Dillo a tuttil"si legge sui nuovi sacchetti di carta che la Coop
Lombardia ha da poco nres.so in vendita in alcuni negozi, con
l'ambizione (e la speranza) di soppiantare gradualmente l'impiego della plastica nella abitudini dei consumatori. Si traila
di una iniziativa di indubbio spessore che vuole tracciare una
nuova strada nell'intreccio dei problemi della salvaguardia
ambientale, intervenendo là dove la mano del legislatore
tarda a dichiarare guerra ad un materiale le cui implicazioni
negative non sono ancora conosciute a sufficienza.
Milioni di sacchetti di plastica all'anno si accumulano, purtroppo non solo nelle discariche, forti della loro non-biodegradabilità, che li rende insensibili all'azione del tempo e degli
agenti atmosferici.
.4 questa proliferazione incessante la Coop -Lombardia ha
voluto rispondere con il rilancio della carta, l'unico materiale
che al momento può offrire solide garanzie di compatibilità
con l'ambiente: per il consumatore si tratta di una piccola
rivoluzione, che lo chiama in causa a contribuire al rispetto
dell'equilibrio ecologico. _
fila reazione del cliente? Siamo stati al negozio di via Ornato,
a Milano, uno dei prescelti per lésperimento-pilota, ed ecco le
voci e le impressioni che abbiamo riportato.
o'
ermerca
"Guardi,
io so già
cosa sta
pensando"
.
Lei crede che un anziano non
si interessi di questi problemi, ma non è cosi. Da ragazzo mi piaceva pescare, ma
ormai nei corsi d'acqua attorno a Milano si trova di
tutto. Se non si riesce a fare
niente contro gli scarichi industriali_ almeno vale la pena
di tentare di eliminare le borse di plastica: sono dappertutto, sugli argini e nell'acqua, e non sono davvero un
bello spettacolo".
Milano, lunedì 24 febbraio, supermercato di via Ornato: la
spesa col sacchetto di carta
Gli insegnanti che hanno la responsabilità educativa dei futuri cittadini, possono svolgere un ruolo
attivo nella scuola nel proporre questo discorso,
che come quello dell'attenzione all'handicap e alla
prevenzione alla tossicodipendenza, è fondamen-
tale per la crescita civile.
La mia esperienza come insegnante nella scuola
primaria, mi ha indotto a riflettere su questo
aspetto culturale e da diversi anni. ormai. cerco di
approfondirlo.
In prima classe, di solito, affronto, in collabora-
zione con la famiglia il consumo della prima
colazione e della merenda a scuola; in seconda, il
percorso del cibo e la conoscenza degli organi
della digestione; in terza, la conoscenza degli alimenti, quella dei nutrienti, il concetto di caloria e
così via sempre conoscenze più complesse in rapporto all'età dei bambini e alle loro capacità.
Quello dell'educazione alimentare, del resto, è un
argomento che ben si presta a un lavoro didattico
di tipo interdisciplinare.
Presuppone, infatti, ricerche di scienze naturali
(come la conoscenza del corpo umano soprattutto degli organi della digestione, la conoscenza
degli alimenti come prodotti della natura), calcoli
matematici, esercitazioni linguistiche. approfondimenti storici e geografici, ecc.
Questo è lo sforzo personale che compio, nella
speranza di formare consumatori più consapevoli. Penso, però. che questo sforzo debba essere
Luciano, pensionato sessantacinquenne. spiega perché
'Iniziativa dei sacchetti ecologici lo ha subito convinto.
E la maggiorazione di prezzo, 90 lire al pezzo contro le
40 del vecchio contenitore di
plastica, non è un possibile
freno alla diffusione di questa novità? 'No di certo, almeno per quanto mi riguarda. Siamo seri: cosa sono, al
giorno d'oggi, 50 lire? Piuttosto, se posso muovere una
critica, vorrei dire che questa
iniziativa andrebbe pubblicizzata di più e meglio. L'avvio mi sembra sia stato fatto
quasi in sordina, mentre valeva la pena di sfruttare di
più i grandi mezzi di informazione".
Un'altra cliente intervistata
generalizzato e soprattutto incoraggiato nelle nostre scuole, partendo da un'adeguata formazione
degli insegnanti e dalla sensibilizzazione delle famiglie.
Maria Giovanna De Cristano
insegnante Scuola elementare "S. D'Acquisto"
Bresso (MI)
alla cassa: Stefania, 33 anni.
con due tigli che la aiutano a
riporre la spesa: e questa volt q il sacchetto è di plastica.
"Sarò sincera. Quello che
ancora non mi convince dei
nuovi sacchetti è il materiale:
come posso fidarmi a riempirli di oggetti pesanti, botti!Aie per esempio, con il rischio che il fondo o i manici
non tengano?"
Ma almeno ha provato personalmente la resistenza di
questa carta? Perché non lo
facciamo insieme adesso?
"Ma nessuno mi assicura che
il sacchetto non ceda dopo
cento metri di strada. Prima
di cambiare, voglio aspettare
ancora qualche giorno. Ho
parecchi conoscenti che già si
servono di questa novità, e
aspetto di sentire il loro giudizio prima di fare questa
scelta. Non sono certo le 50
lire in più a trattenermi, visto
e considerato che la capienza
è quasi doppia rispetto ai soliti sacchetti. E poi, 'mio figlio
insiste per il sacchetto ecologico: a scuola la sua maestra
parla ogni tanto dei problemi dell'inquinamento, e anch'io in fondo sono preoccupata per tutta questa plastica
che si accumula un po' dappertutto. Ho soltanto bisogno di un po' di tempo per
abituarmi alla novità, dopo
di che prometto che mi adeguerò anch'io al sacchetto di
carta. A patto che resista, naturalmente".
Due acquirenti
fra i tanti
intervistati
in via Ornato
Un qua rtiere popola re, e una
clientela un po' particolare
composta in maggioranza da
anziani. "E gente che ha conservato intatte quelle abitudini che in altre zone della
città sono oramai scomparse. Vengono a fare la spesa
da noi — spiega Rosanna
Ferreri, addetta al settore soci — con lo stesso atteggiamento con il quale ci si rivol• geva al negoziante di fiducia:
chiedono spesso aiuto e consigli, ed è possibile con parecchi di loro instaurare un
rapporto personale che ci facilita nel lancio delle novità".
E il sacchetto ecologico?
Non sarà per caso che, in
ossequio al luogo comune,
proprio la clientela di una
certa età si rivela refrattaria
a ll'innovazi one? "Non è così,
almeno nella maggioranza
dei casi. Qualcuno è rimasto
un po' perplesso di fronte alle
50 lire di aumento, altri — e
sono i più — guardano con
un certo sospetto alla carta
perché ne temono una scarsa
resistenza. Dal canto nostro
facciamo il possibile per
convincere della bontà del
materiale, e in questo senso
devo dire che le nostre cassiere stanno compiendo un
quattro sezioni (quotidiani, altri periodici, radio,
televisione) e consiste in una colomba d'oro, opera dello scultore Pericle Fazzini, che verrà assegnata in forma pubblica nelle settimane prossime
alla Pasqua.
La giuria, presieduta dal Senatore Sandra Pertini
è composta da Luigi Anderlini, Carlo Do, Fran-
grosso sforzo di sensibilizzazinne, ricordando ad ogni
cliente l'opportunità di scelta
che gli viene offerta".
Già, le cassiere: forse nessuno meglio di loro può tastare
il polso della clientela e conoscerne gli umori. Enza ed
Olimpia, intervistate alla fine
del loro turno: "Ci aspettavamo francamente un'accoglienza più calorosa verso il
sacchetto ecologico, ma tutto sommato, a pochi giorni
dal lancio dell'iniziativa, giù
l'acquirente è bene aI corren- .
te della cosa e non sono pochi quelli che chiedono i
nuovi contenitori ancora
prima della nostra offerta".
Sì può già fare qualche cifra?
"Dovremmo essere almeno
al 40-50% di richieste del
nuovo sacchetto sul totale
dei clienti". E quali sono le
obiezioni che avanza chi continua a scegliere la plastica? "Qualche volta contestano iI prezzo maggiore, ma
secondo noi si tratta di un
pretesto che vuole mascherare quella che è la preoccupazione di fondo, ossia che la
carta non sia sufficientemente resistente. Da parte nostra
possiamo dire che finora
nessun cliente è ritornato
lamentandosi della rottura
del sacchetto o dei manici,
che a prima vista possono
sembrare il punto più fragile.
E infatti accade di sentirci
confessare: "sa, in un primo
tempo non mi fidavo, poi ho
visto l'esperienza positiva di
altri clienti Coop e mi sono
ricreduto".
cesto Calogero, Vittorio Emiliani, Miriam Mafai, Alberto Moravia e Mario Pastore.
Verranno premiati quei giornalisti che si saranno
particala unente distinti per competenza ed cancia fornendo un contributo di conoscenza e di
interpretazione per la soluzione pacifica dei conflitti, e sul controllo degli armamenti.
Colo be d'oro per la pace
FEHELIZIONE
1986 è l'anno internazionale della pace.
La Cooperazione di consumatori da sempre sen— nella sua lunga tradizione di impegno
democratico e sociale — a queste tematiche, ha
fatto propria ed ha sostenuto l'iniziativa "Premio
Giornalistico Colombe d'Oro per la Pace".
Esso è stato promosso sotto gli auspici dell'ONU
dall'Archivio Disarmo, centro di documentazione che opera da anni sui temi della pace e del
controllo degli armamenti, e che si avvale di uno
staff di ricercatori con una lunga esperienza. Fanno parte dei suoi organi sociali associazioni quali
fArci. l'Anpi, la Flm e una consulta costituita da
numerose personalità dei mondo politico e scientifico (On. Nebbia. On. Rodotà e On. Accame, il
Prof. Calogero, Lucio Lombardo Radice, Sylos
Labini ed altri ancora).
Il premia che ha periodicità annuale, presentato
alla stampa il 22 gennaio scorso è suddiviso in
sibile
n p- • r
La presentazione del premio giornalistico. Al centro Sandro Pertini
Quale consumo - 5
imwr
Nel centenano della fondazige del navime
Afflaik_
esilia Grigolato
-
Ai~a~
Aligrts
ar
Dopo la pubblicazione dell'unica
ricca biografia dedicata all'uomo,
Cecilia Grigolato ha tracciato
per "Quale consumo"
questo esauriente profilo
dello studioso e pioniere
Quando, nell'ottobre 1886,
l'ormai fiorente movimento
cooperativistico italiano
giunse, dopo anni di operoso
travaglio. al suo primo Congresso, all'entusiasmo dei
~venuti si proposero "là
sulla piattaforma del salone
del Consolato operaio (milanese), tre belle figure, or
teste canute: erano - narra
Ugo Rabbeno - Vansittart
Neale, Holvoake ed il nostro
Viganò: contavano insieme
più di due servii".
Non a caso il venerando
Francesco Viganò di quell'Assemblea, e del primo
Comitato centrale delle Società Cooperative che ne sorti, venne all'unanimità a•clanrato a primo presidente.
Nato i15 aprile 1807 a Ocognola di Merate, nel cuore
della Brianza. il Viganò era
approdato all'interesse per
l'associazionismo, e all'idea
di cooperazione con finalità
progressive ed economiche
insieme, nello stimolante
ambiente parigino negli anni
1829131, in occasione di un
suo primo avventuroso soggiorno all'estero.
L'idea di cooperazione, tuttavia, doveva risultare non
già peregrina in ambiente
progressivo lombardo, se il
Massarani rammenta come
''già nel Trenta ragionava di
cooperative il Romagnosi,
quand'anche poco, per verità, ci credesse": e del Romagnosi il Viganò si dichiarava
lettore attento, in quel decennio di studio intensissimo
che, dopo il rientro in patria,
caratterizzò fra il 1831 e il
1841 il suo soggiorno a Cassano d'Adda quale precettore nel locale Collegio.
Data da questo periodo l'esordio del Viganò quale pdligrafo eclettico ed instancabile, ma preme qui ricordare
un significativo opuscolo,
"Restaurazione del teatro italiano': con cui già nel 1837
il Nostro avanzava una proposta di rinnovamento dell'attività teatrale tramite gestione cooperativa.
Insegnante dal 1842 presso
l'Italica Regia Scuola Tecnica, tern', istituita in Milano e
dove restò per ben 37 anni, si
sposava nel 1855 con la parigina Laura livy, imparentata ai sansimoniani Pereire, e
si sanzionava così definitivamente la profondità dei legami del Nostro con la
Francia, mentir la successiva
introduzione nel salotto di
Madame Adam lo avvicinerà sempre più agli ambienti
della democrazia radicale.
La questione delle banche
Ritratto di Francesco Viganò e in alto la 'casa natale
6 - Quale consumo
È del 1861, anno dell'unificazione nazionale, la definitiva
stesura di "Banche popolari", opera che, proposta al
pubblico nel 1863, oltre a
trovare opportuno inserimento, in senso democratico, nel discorso allora attualissimo sulla riorganizzazione del sistema bancario italiano, rimarca la centralità
della questione sociale nel
pensiero del Viganò.
Questione sociale per la cui
soluzione il Viganò veniva
frattanto elaborando la formula della cooperazione evolutiva integrale "che —
come egli stesso precisava in
una pubblicazione di poco
successiva aI primo Congresso internazionale delle Società cooperative, tenutosi a
Parigi nel 1867 — si dispiega
nella via delle applicazioni
ne' seguenti gradi... Associazioni di mutuo aiuto. — id.
di previdenza. — id. cooperative di consumo. — id. co-
operative di approvvigionamento. — id. cooperative
di credito. — id. cooperative
distruzione. — Associazioni
:ooperative agricole, manifatturiere e commerciali di
compartecipazione. — id.
cooperative della grande industria": cui verrà ben presto
ad aggiungersi "iI Consorzio
famigliare cooperativo,
chiamato da alcuno Falanstero", ed infine, dopo la significativa esperienza della
Comune di Parigi del 1871,
Ia suggestiva ipotesi del
"Comune o Municipio cooperativo, al quale si arriverà
quando l'albero della cooperazione si sarà completamente sviluppato, l'operaio
avrà acquistato realmente i
suoi diritti e sarà onorato al
pari de' suoi fratelli nella
produzione, ossia i proprietari della terra e dei capitali".
Per promuovere fattivamente l'insorgere di questa rete di
strutture autogestite, a parti-
re dal primo decennio postunitario l'attivismo del Viganò in tema di cooperazione aveva assunto ritmo ed
impegno eccezionali, soprattutto in considerazione delle
sue limitate risorse finanziarie: promotre di società cooperative e di banche popolari in Balia e all'estero, proprio sul tema del credito popolare egli entrava ben presto in contrasto col Luzmtti,
ritenendo che il ripudio della
"forma solidaria e collettiva"
in favore di "quella della Società anonima colle azioni
nominative, ma quasi senza
limitazione, trasferibili, qui
liberamente per girata, e là
mediante approvazione delle
Società rispettive facile a ottenersi", snaturasse il carattere di quelle istituzioni rispetto all'esempio germanico di
Schulze-Delitzsch. In realtà
il credito popolare non rappresentava nel pensiero del
Viganò altro che un momen-
to della scala cooperativa, il
cui nodo fondamentale veniva individuato nella cooperazione di consumo tipo
Rochdale che, grazie al
"semplice ed importante
principio di procurare ai
compratori il mezzo di guadagnare e risparmiare su ciò
che spendono al magazzino
cooperativo" — dove si acquista non già a prezzo di
costo, come nelle primitive
società di previdenza, bensì
al giusto prezzo di mercato
—, consentiva ai salariati di
allora quell'unica possibile
forma di risparmio che, reinvestita in attività cooperative
attraverso banche dì anticipazione autenticamente popolari, avrebbe a giudizio del
Viganò rappresentato il solo
mezzo praticabile di pacifica
emancipazione, ritenendo egli che "la cooperazione deve
riformare la società intiera
nel senso della giustizia e del
buon diritto".
mimpw
" delle_ di uno dei "
se cooperative
Notizie
_AL
nterno
•
.•
•
•
GEIANDE LANTEIIINA ai A Q,: C
3341
Lidia Lommi
Per aiutare le donne che vogliono
fare cooperative
.•
♦
a cura di
— I Veduta
n. e
n In occasione delP8 marzo, il Comitato lombardo della Lega
presenta un nuovo servizio, rivolto in modo specifico alle
donne. Si chiama Centro imprenditoriale Donna e consiste
nell'assistenza che viene fornita in via volontaria da un gruppo
di donne impegnate nelle strutture della Lega, alle donne che
vogliono fare nuove cooperative.
Tutti i martedì pomeriggio. dalle 16 alle 19, una cooperatrice è a
disposizione nella sede della Lega (via Palmanova 22, Milano)
per fornire le prime informazioni sulla costituzione di nuove
cooperative. .Uno degli ostacoli che incontrano le donne nel
rapporto con il movimento cooperativo è la difficoltà d'uso
della "macchina-Lega". La Lega è fatta da Associazioni di
settore, da strutture intersettoriali, da servizi autonomie quasi
mai chi si avvicina alla Lega sa come scegliere l'interlocutore
giusto. Il Cid si colloca a questo crocevia. aiuta le donne a
trovare risposte alle loro domande e le incoraggia nei primi
passi verso la creazione di nuove imprese cooperative.
La "Nuova Torretta" di Sesto
festeggia trent'anni
n La "Nuova Torretta"è un'istituzione di Sesto San Giovanni:
edificati-Ecc e circolo da trenranni.sono presenti nella vita cittadina con fatti e idee di tutto rilievo. I primi soci della cooperativa abitavano nella cascina Torretta, al confine tra Sesto e
Milano abbandonata perché inagibile dal -1965.
Di lì. nel 1954, partì l'iniziativa di una cooperativa per dare
nuove case alle famiglie della cascina. Oggi la cooperativa conta
762 soci e ha costruito 200 alloggi, tutti a proprietà indivisa.
La Nuova Torretta ha festeggiato in febbraio, nella sala del
Consiglio comunale, i primi trent'anni di attività: c'erano tutte
le autorità pubbliche di Sesto, sindaco in testa, i soci della
cooperativa. i dirigenti del movimento cooperativo lombardo.
Rinaldo Ciocca per la Lega e Fiorenza Bassoli per l'amministrazione comunale hanno augurato buon lavoro alla cooperativa.
Prosegue lo sviluppo di Unipol Sind Coop
nella città di Milano
FRANCESCO MANO'
ALE,SlXURO
CESAOZ a IGNAVO Ciutrtr.
CONTIS TULLIO nAilti010.
Ed reco, signori, dopo quel Grande, non stupite di vedere il professore , romanziere,
urdsleartorso mezzora. Dio ce lo ha dato; guai a chi lo tocca. oconamlsta, storico, agricoltore, manifatturiere, onetuio, enciclopedico o amico di tutta quanta la facoltà medico milanese. (Vedi Emilio o Giulifte) chiamato fluiranno TruAsso'. ll suo Viaggio nell'I/M:reso o Visioni del tempa e dello spa:M a un'opera della forza di 300 ippogriii. Il Minalo sollomorino o i Mite milioni disineill
se non fossero un po' ingomprensibili sarebbero due sublimi ruirtanzi Egli e sopralutto celebro per la Sii a Llefiniziono del bello. — Che rum f il hrita9 Il bello e
quello che li fa dire: oA bello! (Voti' Manipolo di Memorie.) == mai= e IUNAZIO fratelli caztra'. Il primo è nome nolo all'Utilverso, come l'Universo é noto a
lui che no scrisse la storia. Oltre a questa stampi" la Storia degli !Minali e un articolo intitolato il GIBA501.8. Il secondo non è giunto ancora a tanta altezza sebbene
la Cronaca, le Biografie. il Ordir Oriundi, le Tende e i Padiptioni, gli Atmanacelll lo Strenne o sepratulM la Guida ai cinque laghi gli diano 11 diritto a un bel posto
conio tos.t..0
nella unsi della vpubbilea lette:aria. Egli sembra dire al fratello come., Ezio al i AUfta. — Arra" Ir P Universo — Ma i cinque laghi a me.
. sebbene probabilmente egli sia nato Italiano prima di mere
~ramo : i Mutili a chi vanno! « lo sano an:ifutto CAltoliess ed italiana r gileTN, é Il suo motto Clattulleo; loderemo scrittone, rovistateti] di memorie patrie e seoprilore di 3acnmat,ii storici. Ei li sciorina un'opera in direi volumi nel tempo elio un altro scrive
un articolo umoristico. La sua Stin- in del Pensiero non u finora elio il pensiero dl una storia.
Caricatura di Francesco Viganò in compagnia di Alessandro Manzoni, Cesare e Ignazio Cantù e Tullio Dandolo
n Da poco trasferita nella nuova Sede di via Vittorio Veneto 32,
l'Uni pol Sind Coop prosegue il suo programma di apertura di
nuove sedi che la porterà entro la fine dell'anno ad essere
presente in tutte le zone di Milano con una decina di punti
vendita.
Alle sedi di via Tolmezzo 8 e di piazza Tricolore I si sono già
aggiunte le sedi di via Ornato 34 e di via Washington 90.
Estero
a cura di
Vera Squarcialupi
L'ossicino nel petto di pollo
n Fra un petto di pollo con Possicino centrale e un petto di
pollo senza tale ossicino. la differenza evidentemente sta nell'ossicino, ovvero nella forcellina sternale. Ma la differenza più
consistente — almeno fra chi commerciava tali prodotti — era
data dalle agevolazioni doganali che riguardavano in particolare l'Ungheria, il Brasile e la Jugoslavia. Infatti secondo le norme
doganali della Cee, i petti con la forcellina sternale erano
considerati petti non disossati e sottoposti quindi a tasse di
importazione ridotte alta metà. Ciò rendeva molto conveniente
l'acquisto, da parte degli importatori, dei petti senza il summenzionato ossicino e assicurava loro lauti guadagni. Ora, o con
osso o senza osso. i petti di pollo sono tutti uguali ai fini
doganali e per i produttori italiani le cose vanno meglio. I
consumatori sono passati daltronde dalle preferenze verso la
coscia a quelle verso il petto di pollo che aveva nel famoso
ossicino un motivo di concorrenza di non poco conto.
II vino rimasto nei tini
iw
lir op
&IL
erai mo
E il carattere intimamente eversivo di questa proposta
ben era stato inteso dalla
borghesia comasca, che nel
1869 aveva costretto al fallimento la Società Cooperativa degli Operai di Como:
prima società cooperativa di
consumo tipo Rochdalc
fondata ín Italia, che in cinque anni di vita era giunta a
servire ben "5000 persone ossia il quarto della popolazione di Como". Esperienza da
cui il Viganò deduceva come
dovessero apprendere "gli
amici dell'Umanità e gli Operai italiani, che se non si
sta in guardia contro il nemico, che assume le vesti di amico e penetra ne' loro consorzii per snaturarli con arti
aperte ed occulte, per essi
non v'è indipendenza".
Se poi, a seguito di questo
doloroso fallimento, a Como di cooperazione non si
parlò più per vent'anni, non
perciò l'attività del Viganò si
fece meno instancabile. Con
la stesura di relazioni annuali
sui progressi del movimento
cooperativo in Italia egli andò qualificandosi come uno
dei maggiori esperti sull'argomento.
Lo scopo precipuo del Viganò nella diffusione di periodici resoconti, realizzata interamente a proprie spese, fu
di allacciare legami fra le società cooperative esistenti, altre promuovendone o sollecitando enti e persone a
promuoverne, per cui non
pare eccessivo sostenere che
questa sua attività di anni
contribuì a preparare efficacemente e a rendere fattibile
quel coordinamento nazionale della cooperazione italiana istituzionalizzato nel
1886 con la Federazione delle cooperative italiane — dal
1893 Lega nazionale — che
appunto volle a suo primo
presidente Francesco Viganò.
L'Unione pe
Quando poi, l'anno successivo, l'ormai ottantenne Viganò lascerà la presidenza del
Comitato Centrale delle Società Cooperative, sarà per
assumere quella dell'Unione
Lombarda per la Pace e
l'Arbitrato Internazionale,
sorta a Milano nell'aprile del
1887 a sua iniziativa, auspice
l'amico Hodgson-Pratt, in
quanto lo spirito cooperativistico l'aveva portato a prefigurare infine un'analoga
collaborazione fra Stati.
Pure assorbito dal nuovo
impegno, il Viganò non rinuncerà tuttavia a vivacizzare con l'originalità dei propri
interventi il mondo cooperativo; nell'ottobre 1890, in occasione del suo ultimo intervento al 4° Congresso cooperativo, proponeva ad esempio la comunità anarchica realizzata in Brasile dal
suo amico Giovanni Rossi di
Gavardo, ch'egli intendeva
riprodurre a Calvenzano.
ace
"La Cooperazione Italiana",
annunciando la morte di
Francesco Viganò, sopravvenutagli repentina il 23 giugno 1891, titolava in prima
pagina: "Il Nestore dei cooperatori". Necrologi molti e
funerali imponenti: poi, l'oblio, interrotto brevemente
da una commemorazione
nel 1925, quando ancora di
lui la memoria perdurava in
coloro che l'ebbero a maestro. Oblio forse inspiegabile, se non ci si rendesse avvertiti che la personalità del Viganò — profondamente
permeata di utopia — politicamente si colloca in quel
territorio incerto che sta tra il
liberalismo radicale e il socialismo umanitario.
La sua originale specificità
va individuata nell'essere egli
stato, come teorico e come
operatore, concretamente alle origini del moderno movimento cooperativo.
n Per il vino — nella Comunità europea — le cose non stanno
andando bene. La vendemmia del 1985 non è stata copiosa e
rispetto alla media del quinquennio precedente si registra un
calo del 10 per cento. Malissimo se l'è passata la Germania con
una diminuzione della produzione addirittura del 40 per cento.
Un po' meno peggio si sono svolte le cose in Italia dove il
raccolto si è ridotto dell'lt per cento. Migliori invece le cose in
Francia dove l'aumento della produzione è stato del 6 per
cento. Il grande tino europeo -- il maggiore del mondo — che
dal gennaio abbraccia due altri grandi produttori — Spagna
e Portogallo — non ha risollevato le sorti della produzione
perché anche in quei paesi si sono avuti cali di produzione.
Eppure nonostante il vino in meno, ce ne sono grandi quantità
che non vengono consumate e che nessuno al di fuori dell'Europa può acquistre. L'avanzo è stato di 98 mila ettolitri nell'anno passato dei quali almeno la metà erano vini di qualità. Molto
del 3>ino sarà trasformato in alcool ma anche di quello in gran
parte nessuno sa cosa farsene_ BiSogna quindi produrre meno di
tutto, dai cereali ai vino. Il dibattito è in corso e non è certo fra i
più facili.
Proibire che i cavalli cambino nome
n Cavalli e pony non dovranno cambiare nome durante la loro
esistenza. Lo ha chiesto con calore il Parlamento europeo
considerando che il nome e il numero di registrazione rappresentano un punto importante per identificare l'animale e sono
anche L'unico modo per indicare la sua vera origine e discendenza. 11 cambiamento del nome infatti — che avviene-soprattutto
durante la giovane età degli animali o nei casi di vendita
all'estero o su richiesta del nuovo proprietario o sponsoriz_zatore o del cavaliere — rende in moltissimi casi impossibile per le
organizzazioni che si occupano della compilazione dei libri
genealogici ricostruire la discendenza dell'animale.
11 cambia mento del nome dovrà quindi essere proibito da una
legge comunitaria o permesso solo ín casi autorizzati che dovranno essere eccezionali e per motivi veramente gravi (ma
quali mai potrebbero essere?) tutto però a condizione che il
nome originale dell'animale sia fra parentesi, dopo il nuovo
nome, per tutta la durata della sua vita.
Insomma, anche per gli animali si instaura la pratica del nome e
del cognome, per legge s'intende.
Quale consumo - 7
a aa
a
‘ki4,
In questa seconda pagina dei bambini presentiamo una
scelta dei testi che parlano della pace. La pace interessa
tutti, ma in primo luogo ai bambini perché essi hanno
davanti a sé la vita e hanno il diritto di viverla per
intero, e se possibile in modo felice, senza la paura della
guerra che ora ci tiene col fiato sospeso.
Possono i bambini fare qualcosa per la pace? Essi non
votano, non hanno interessi di denaro e di potere, non
hanno ideologie in testa. Gli piace giocare, vedere,
toccare, scoprire. A volte litigano ma basta un nulla per
fare Ia pace. Non hanno 'Idea del "nemico". Non hanno
bandiere, né confini. C'è in loro qualcosa che gli adulti
del potere dovrebbero imparare per costruire insieme la
pace.
)
b4
La parola ai bambini
testi che pubblichiamo sono tratti da "AeB", il giornale scritto e disegnato dai
bambini. Se hai anche tu un'idea. un'esperienza da raccontare, un bei disegno non
copiato. spediscilo a: Quale
Consumo, cio Coop Lombardia, Via Famagosta 75,
20142 Milano.
La redazione di "AeB" sceglierà gli scritti e i disegni più
interessanti e li pubblicherà
su questa pagina e. se questa
non basta, sullo stesso
"AeB", che va in tutto il
mondo.
La redazione è formata da
Mario Lodi, Aldo Palloni,
Gioacchino Maviglia, Nello
Pieroni, Eligio Ornati, Lucia
Tumiati.
"AeB" si riceve solo su abbonamento. La quota annuale è di L 10.000, da inviare a mezzo ccp n.
10496263 intestato a: "AeB",
26034 Piadena (CR). Chi si
abbona riceve i numeri arretrati dell'anno.
La battaglia, di Michele Fabbri, anni IO. In questo bellissimo disegno, dove i soldati delle due parti, inquadrati perfettamente, vanno a scontrarsi nella battaglia per stabilire chi
girotondo
La pace è...
La terra elice
Tanti bambini
di tutto il mondo
si danno Ia mano
e fanno il girotondo.
Per tutta la vita
saranno amici.
Tutte le guerre
sono finite.
La pace è
la calza della Befana,
il gatto ritrovato
dopo un lungo viaggio.
un cagnolino piccolo
trovato lungo l'argine del Po,
un francobollo dell'Egitto,
una calcolatrice solare,
tante vacanze
senza compiti da fare,
un viaggio in Canada,
una lettera dal Ruanda
e una da Grenada.
C'era una volta la Terra che girava inquieta per l'universo.
Era inquieta per quel clic succedeva su di lei e ne aveva
vergogna, non ne parlava con nessuno e si sentiva sola.
Anche la Luna soffriva di solitudine ma era contenta di non
avere abitanti, però si predecupava della sua amica Terra che
diventava sempre più infelice, e una sera le domandò: "Che
hai, amica Terra, che sei cosi depressa?"
La Terra le rispose: "Da tempo mi succedono brutte cose:
incendiano i boschi, sporcano i miei mari, si picchiano alle
partite, è tutta una guerra, piccola o grossa. Persino i bambini giocano ad ammazzare. E poi c'è dellaltro..."
"Cioè?" domandò curiosa la Luna.
"Mi hanno riempita di bombe, così tante e così potenti, che
se scoppiano finisce tutto".
"Ma tu non fai nulla per far finire quelle cose?" le disse la
Luna.
"Certo che vorrei. ma che cosa?" disse la Terra.
"Fammi riflettere" disse la Luna e se ne andò a fare il suo
solito giro di notte. Finito il giro, ritornò e disse: "Se ti fai
sentire, quelli smettono!" E le sussurrò qualcosa.
"E una buona idea!" pensò la Terra, e ci provò.
Si fermò di scatto e da quel momento non venne più nè il
giorno nè la notte, restò quel che c'era. Gli umani piangevano di paura, ma la Terra non si lasciò impressionare, anzi
cominciò a girare all'indietro. Così dopo la domenica venne
il sabato, il venerdì e così via.
Gli abitanti della Terra credevano che Dio li avesse castigati
per quel che avevano fatto fino a quel momento, smisero di
far disastri e guerre e ci fu finalmente pace.
Michele Donegatti, a. 12 S. Maria Maddalena (RO)
LuB-iledì
Faccía umana
Lunedì mi sono allacciata
alla finestra e ho visto
la pace e la guerra:
la pace è di tanti colori
la guerra è il cielo cupo.
Faccia umana
piccola o grande
bianca o nera
gialla o mulatta,
in ogni senso
umana è la faccia,
Sara Limi, a. 9, Roma
Alberto, a. 11, S. Matteo
delle Chiaviche (MN)
Dalla stampa
11 bagnoschiuma non è da bere
• Creare una immagine, una confezione, l'idea di una bevanda.
potrebbe portare ad una confusione pericolosa per i consumatori. Un produttore in Francia l'ha fatto, e per questo è stato
condannato ad una multa di 15.000 franchi e a tre mesi di
carcere. Infatti si trattava di un bagnoschiuma.
Paesi in via di sviluppo: DDT.
• I grassi umani contengono spesso quantità non trascurabili
di pesticidi, di. DDT in particolare.
Quantità elevate (15 mg/kg) sono state riscontrate nei grassi
umani analizzati nello Zaire.
Laura, a. 9, Torino
Idea di Mario Careddu, a. IO, Olbia
a cura di
Luciano Didero
L'EPA (Environmental Protection Agency), l'ente americano
per Ia protezione dell'ambiente, sta studiando l'ipotesi di climinare del tutto il piombo dalla benzina entro il 1988.
Analisi in USA per il sodio negli alimenti
n Che la quantità di sodio negli alimenti sia in relazione al
nostro possibile stato di salute è noto ed è quindi importante
conoscerne il contenuto nei cibi.
L'FDA (l'Ente preposto al controllo della salute), che aveva
previsto l'indicazione del contenuto di sodio in etichetta già
dallo scorso anno, ha deciso di prendere tempo.
La sospensione temporanea del progetto è da mettersi in relazione alle richieste presentate da industrie del settore prodotti
Studi USA per eliminare il piombo
da forno e delle bevande gassate di disporre di tempi adeguati
n Piombo e benzina. Nei corso del 1985 è stato compiuto un
altro passo tendente a ridurre l'incidenza del rischio da piombo
nei confronti della nostra salute.
La riduzione è avvenuta in due fasi: da 1,1 grammi di piombo
per gallone a 0,5 e successivamente a 0,1 grammi per gallone.
La riduzione è importante (dieci volte) e importanti i risultati
che non mancheranno, perché il piombo che deriva dai gas di
scarico delle auto è la prima causa di tutto il piombo che si trova
nel nostro organismo.
per completare le analisi di tutti i prodotti.
• 8 - quale consumo
ha ragione e chi ha torto, si capisce quale gioco tremendo è la
guerra tradizionale. Quella nucleare non sarebbe più così,
ma non risparmierebbe nessuno, nemmeno i generali.
"Fai da te" alimentare: attenzione!
n Da un rapporto dell'ufficio europeo dell'OMS (organizzaLione mondiale della sanità) si apprende che negli Stati Uniti 28
persone sono state colpite da botulismo in seguito al consumo
di cipolle conservate dopo un trattamento a soli 60 gradi.
Il prodotto non era stato ulteriormente riscaldato prima del suo
consumo (la tossina sarebbe stata distrutta). ,
Le Nouvel Observateur
e Linus
Appuntamenti in Lombardia
rSentirci giardinieri: i lavori di. marzo
Fiorella Furnagalli
Marta Isnenghi
Que.
torre
r
Caravan per le vacanze ma
anche camper-ufficio e camper-negozio, nautica da diporto, la vasta gamma degli
accessori da campeggio nuovi e curiosi, tutto ciò che la
fantasia può inventare all'insegna della dimensione avventura e sopravvivenza, fino
al recente e stupefacente coltello di Rambo: sono 150 le
aziende che si danno appuntamento in questi giorni a
Busto Arsizio per l'edizione
estiva di "Italcamping '86", al
Palazzo Esposizioni di via
Borri 21 (a 3 chilometri dall'A 8, uscita di Castellanza).
Ecco gli orari di apertura:
dalle 14,30 alle 19,30 i giorni
feriali (ingresso 1500 lire),
dalle 10 alle 19,30 il sabato e
la domenica (ingresso 2.000
lire). Fino al 23 marzo,
0331/634378.
a
e, sut' trnaze
2asqua
nérgamo
A Vedeseta in Val Taleggio,
42 chilometri sopra Bergamo, la fanfara locale accompagna la statua di San Bartolomeo alla chiesetta fra i prati
che nel Seicento fungeva da
lazza retto per gli appestati. Sí
può cogliere l'occasione data
dall'antica festa per visitare le
torri trecentesche del paese,
testimonianza delle continue
lotte tra le fazioni ghibelline
locali e quelle guelfe di Taleggio, e la chiesa parrocchiale,
rifatta nel Settecento, che custodisce un secentesco coro di
noce intagliato (0345/47036).
Infine in provincia di Milano.
a Castelnuovo Bocca D'Ad-
da, a 70 chilometri dal capoluogo, la seconda o la terza
domenica di aprile (la data
viene fissata all'ultimo momento: informazioni allo
0377/60602) si scatena una
vera festa strapaesana. Al
mattino è prevista una camminata lungo le rive del Po e
dell'Adda, che confluiscono
poco a nord dell'abitato; a
mezzogiorno, tra i suoni delle
bancarelle e del Luna Park, è
di scena un'abbondante grigliata di bracioline e costate,
non senza l'immancabile polenta e salsiccia.
D o
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O
Corno
Domenica 30 e lunedì 31
marzo, Pasqua e Pasquetta,
si segnalano molti appuntamenti festosi, tra sacro e profano, sparsi nelle provincie di
Pavia, Como e Bergamo. A
Bastida Pancarana, sul Po a
17 chilometri da Pavia, in entrambi i giorni si ripete, dal
lontano 1851, una secolare
fiera. La domenica mattina,
di solito, presso il Salone della Società operaia di mutuo
soccorso si inaugurano mostre di cultura e storia locale:
per informazioni ci si rivolge
in Comune, 0383/85002. Il
lunedì mattina macchine agricole, auto e bici, attrezzi di
ferro e piante riempiranno la
piazza; sono previsti nel pomeriggio lanci di paracadutisti e voli di deltaplani accompagnati dalla banda musicale, per culminare, in serata, in
una colossale pesciolata fritta.
i C23,3a
o
•
Si risveglia poi dall'inverno
tutto il lago di Como: la settimana antecedente la Pasqua, e fino al lunedì dell'Angelo, il capoluogo si anima
con un festoso mercatone che
sciorina le cose più strane e
curiose da Porta San Vitale a
tutto viale Varese, lungo l'arco delle mura sud-occidentali
della città. Dai pontili di
piazza Cavour sono già in
funzione i battelli che navigano a zig zag per tutto il
Lario. Tra le mete tradizionali, ma pur sempre attraenti,
riaprono in grande stile "le
vecchie signore" comacine:
villa Carlotta a Tremezzo, villa Melzi e villa Serbelloni a
Bellagio, mentre a Gravedona il parco di Palazzo Gallio
espone, di solito a Pasqua,
un'eccezionale raccolta di
camelie, il fiore tipico della
zona. Per ogni informazione
ci si rivolge all'Ept di Como,
031/ 262091.
,Bergamo
Il 7 aprile o la domenica più
vicina (per una conferma sull'esatta data telefonare allo
035/795028) nella piazza
principale di Pontida (Bergamo), a circa 40 chilometri
da Milano, rivive ogni anno
la sceneggiata dello storico
giuramento stretto nel 1167
dai Comuni lombardi contro
il Barbarossa. Arriva il vescovo con i baroni alleati e i
relativi seguiti; la lettura del
giuramento è seguita dall'annuncio della vittoria e dalle
evoluzioni degli armigeri.
È tempo di dedicare alle piante
di casa qualche ora, in sinfonia
con la ripresa regetativa.
/11ciale di esse leifse limino bisogno di essere rinvasate. E un 'operazieme indispensabile quando le radici hanno ormai occupato tutto lo spazio disponibile
e tappezzano persino le pareti
del contenitore. Il nuovo raso
sarà appena eine dita più grande
del precedente. Utio molto più
capiente rischierebbe di mettere
a disposizione della pianta una
quantità eccessiva d'umidità,
con il pericolo di provocarne la
asfissia. Nel nuovo recipiente. su
uno strato drenante di argilla
espansa (lecca), si aggiunge terra
nuova e arricchita con Inorms di
lombrico. Si innaffia poi la
pianta rinvasara, facendo attenzione a evitare per i primi giorni
insolazioni dirette o correnti
d 'aria.
Un'altra operazione utile è un'attenta osservazione delle foglie, sopra e sono. Se vedete
tracce di cocciniglia, ragnerti
rossi. afidi o malattie crittogamiche, 17011 tardate. Isolate la
pianta malata e spruzzatela con
gli appositi prodotti insetticidi e
fungicidi. Importante: per evitare bruciature al fogliame è bene
polverizzare a più di 20 centimetri di distanza.
E passiamo così al balcone.
fi primo dei lavori di marzo sul
terrazza consiste in una accurata ispezione dello •tahl delle
piante perenni. Se vi sono rametti secchi o spezzati dalla neve, essi vanno recisi CM? i411 taglio netto. 11 moncone deve essere spennellato con mastice protettivo per evitare attacchi di parassiti. Occorre poi preparare la
terra per le semine e le piantine
annuali. Dopo aver :appellalo
il terriccio delle cassette, si aggiunge humus di lombrico o
concime minerale secondo le
dosi indicate. Se il clima è mite,
nella seconda metà del mese di
marzo, o più avanti a seconda
della temperatura. si possono
portare all'esterno, mettendoli
nella posizione più tiepida, i gerani e le fucsie ricoverati a novembre: appena spartano le
nuove vegetazioni è opportuno
accorciare i rami a IO centimetri
da terra. In merito alle rose, è il
momento giusto per cospargere
il terreno con un prodotto "sisteinú.o - al fine di prevenire gli
afidi.
Campanula isophylla - Campanula, Stella di Maria
La principale attrattiva dí questa pianta originaria del nostro paese è
la lunga fioritura, a cascata, da primavera a settembre.
Esistono varietà azzurre. violacee e lilla. Le più facili da coltivare
sono quelle bianche, di particolare effetti.) se sistemate in vasi sospesi.
Il fogliame è persistente.
La campanula ama temperature fresche. ma teme le correnti d'aria.
In casa preferisce posizioni luminose: in estate all'aperto tollera bene
anche l'ombra.
Le innaffiature. frequenti durante la fioritura, possono essere ridotte
a una per settimana negli altri mesi.
Le campanule traggono beneficio da spruzzature d'acqua se la
temperatura supera i IR" C.
La propagazione si effettua facilmente per talea apicale. staccandola
da una pianta già grandctta nel periodo vegetativo, o per divisione
dei cespi al momento del rinvaso, qualora le radici abbiano occupato
tutto il contenitore.
lite sul te azzo
Lathyrus odoratus - Pisello odoroso
La fragranza e i magici colori dei fiori (azzurro, violetto. bianco e
rosa), costituiscono la particolare attrattiva di queste piante di origine siciliana.
Alcune varietà rampicanti sono coltivate su appositi sostegni, per
facilitare il taglio del fiore reciso.
Altre varietà nane sono piacevoli anche in terrazzo, dove assumono
generalmente una forma ricadente.
Importante, per la coltura sul balcone, non dimenticare che i piselli
odorosi necessitano di molta terra, per una profondità di almeno 35
centimetri.
La fioritura dura da giugno a settembre. La semina può essere
effettuata direttamente in piena terra a primavera.
I piselli odorosi amano stare al sole, purché il terreno sia fresco. Ma
in terrazzo preferiscono una zona a mezz'ombra.
Le innaffiature devono essere abbondanti nel periodo vegetativo.
È meglio recidere i fiori in modo regolare per evitare la formazione di
"semenze" che esauriscono le piante.
Lobelia erinus - Lobelia
Quesrerbacea è una piantino originaria del Sud Africa.
È biennale, ma solitamente viene riseminata ogni anno ed è adatta a
formare bordure a cuscino, alte sino a 25 centimetri, molto gradevoli
anche per il terrazzo.
Le varietà più diffuse sono quelle blu, ma ne esistono di splendide
bianche, azzurro chiaro e lilla.
La lobelia fiorisce da giugno a settembre_
La semina in cassette sotto vetro va fatta in febbraio-marzo. Essendo
il seme molto piccolo, esso va posizionato in superficie e ricoperto di
uno strato di terra sottile.
Ai primi di maggio si mettono a dimora le piantine situandolea circa
10 centimetri l'una dall'altra.
L'esposizione più adatta è in sole. o sc si vuole fra il sole e l'ombra. Il
terreno deve essere molto fertile.
Le innaffiature vanno regolate secondo le situazioni.
In città o nelle zone pianeggianti, dove il caldo è intenso. la lobelia
richiede più acqua che in montagna dove la temperatura è più bassa.
TRO P P O
,4915e-ibee0-0.,
,g;
Quale consumo - 9
Il laborioso studio dei conti preventivi
Daniele Moltrasio
n O
C
ecc
erà 86
e
nido
!hofessionalità e tecnologia
Per un'azienda giovane come la nostra uno dei problemi di fondo è quello della
razionalizzazione e dello sviluppo: darsi cioè strumenti di
gestione e di lavoro sempre
più affinati. Ovvio che tutto
questo comporti dei costi, richiedendo al personale maggiore professionalità e un investimento in tecnologie
sempre maggiori. È un investimento in risorse umane e
tecniche che pesa sul bilancio
della cooperativa ma che in
termini di prospettive risulta
essere decisivo. [n questo
senso per il 1986 è previsto
Terza anno di vita della Coop limibardia e terzo bilancio preventivo da sottoporre
all'attenzione e approvazione dei soci e dei lavoratori.
Rispetto al passato, qualcosa
è cambiato. Lo si avverte dalle cifre. dalle dimensioni raggiunte riaila Cooperativa,
dall'andamento altalenante,
e a tratti difficilmente prevedibile, dei consumi.
In questi due anni di vita la
cooperativa si è caratterizzata per aver saputo realizzare
consistenti successi nelle
vendite, strappando clienti
alla concorrenza e consolidando 'immagine Coop. Per
il 1986 il trend di sviluppo
appare meno . favorevole. I
motivi? Molti e variegati.
Innanzitutto 1.111 atteggiamento dei consumatori che
negli ultimi mesi pare far registrare una leggera disaffezione dai consumi alimentari. Il tasso di crescita dei consumi su cui la cooperativa ha
costruito il suo preventivo è
del 2%, in un quadro di sempre più alta compri iiività da
parte delle altre aziende della
moderna distribuzione che
in Lombardia sono praticamente tutte presenti. Questo
aneggimento dei consumatori peserà non poco per il
raggiungimento dell'obiettivo e costituirà una variabile
di fondo.
Altro elemento che pesa sulla costruzione del bilancio
86 è costituito dal tasso in17aniva dei generi di consumo, alimentari e non, previsto al 7,50%. Crescita dei
consumi e inflazione costituiscono lo scenario dentro il
quale la Coop Lombardia si
è trovata a dover misurare le
proprie . forze, a fare i propri
conti per calibrare un preventivo che, tenuto conto
anche di tutti i problemi interni, potesse tracciare una
linea di sviluppo e di ulteriore crescila dell'azienda. L86
appare dunque un anno di':
ficile per le condizioni in cui
ci troviamo ad agire e rappresenta una .sfida alle nostre
potenzialità di crescita che la
cooperativa vuole vincere.
Una politica commerciale
un aumento del costo del lavoro legato da una parte ad
alcune variabili risse (contingenza) e ad altre direttamente derivate dall'investimento
operato lo scorso anno con
la contrattazione aziendale e
con la scelta di risolvere il
capitolo legato ai quadri aziendali.
Che i! costo del lavoro
aumenti nel preventivo '86
rappresenta una novità rispetto aI passato; ma è una
necessità derivata da una
scelta precisa di maggior
professionalizzazione dei dipendenti.
-
Un ulteriore capitolo di
grande importanza è rappresentato dalla scelta di operare una politica commerciale
più aggressiva. Abbassare i
prezzi vuol dire rinunciare ad
una consistente fetta di utili.
L naturalmente uno sforzo
in linea con la scelta di espansione della Coop che assume maggior valore per i
soci della cooperativa se si
pensa che accanto a questa
riduzione rimangono i buoni
sconto soci che nel bilancia
della cooperativa incidono
per parecchie centinaia di milioni. Un quadro commerciale particolarmente competitivo che si muove nei senso di favorire maggiormente
i consumatori ed i soci a
fronte di margini di utile esigui. Parallelamente la gestione delle liquidità, compreso il prestito sociale, appare consolidata in bilancio.
Va ricordato che il tasso di
remunerazione del prestito
sociale, oggi all'I l% lordo, si
colloca ancora ai livelli più
alti all'interno del movimento cooperativo e testimonia
un ulteriore sforzo gestionale
della Coop Lombardia per
garantire adeguatamente i
propri soci. Importanti investimenti. nell'ordine di decine di miliardi, sono previsti
per il futuro e anche questo
dato ha un suo peso determinante per l'equilibrio di bilancio.
Messe sui piatto tutte queste
variabili la Coop Lombardia
prevede tuttavia di realizzare
vendite neli'86 per oltre 300
miliardi con un incremento
in percentuale più contenuto
rispetto ai passato ma in
grado di sostenere l'ambizioso programma di sviluppo
prefissosi, L'86 sarà un anno
particolarmente difficile;
spetta a tutti, ai soci, ai lavoratori fare ogni sforzo affinché ['obiettivo sia raggiunto e
perché possa proseguire il
processo di sviluppo della
cooperazione di consumatori in Lombardia.
Criteri e scelte Mffiabevo foakartapreventivo
2,00%
Incremento consumi
7,50%
2,00%
11,57%
i ncremento medio dei prezzi (inflazione media)
Espansione (incremento quote di mercato)
Incremento vendite a parità
i 3,24%
Incremento vendite complessivè
Diminuzione margine rete (rispetto obiettivo '85)
Incremento costi dei servizi esterni
Incremento altri costi
- 0,52%
10,00%
dai IO al 30%
Incremento costi personale
14,08%
Tasso d'interesse prestito soci
11,10%
IVA (% su vendite)
9,26%
Totale dispersioni su vendite
1,50%
In questa tabella sono esposti i criteri di previsione che sono
stati usati nella formulazione del preventivo.
w.
Incontri con
ile Sezioni soci
Statistica. sui soci
Niguarda come esempio
Si sono tenute nel mese di febbraio le riunioni
programmate con le Sezioni soci per discutere
con loro le proposte dei Consiglio d'amministrazione sul dopo-Salice Terme. Molte le proposte
contenute nel documento sottoposto al vaglio
delle Sezioni e tutte di straordinaria importanza:
dall'informazione alle attività di Settore, dai nuovi organismi di rappresentanza delle Sezioni quali
iI Consiglio generale alla proposta di un diverso
accorpamento territoriale delle Sezioni stesse.
Tutti gli elementi emersi dal dibattito sono ora
alla discussione del Consiglio di Amministrazione
che procederà operativamente alla loro realizzazione.
Sul prossimo numero del giornale daremo un
resoconto dettagliato delle scelte del Consiglio
con le novità introdotte dal dibattito del dopo-Salice Terme.
ll 1985 è risultato un anno fecondo per la Coop
10 - Quale consumo
Lombardia: 17.000 soci in più sono una risposta
molto positiva al lavoro svolto da tutti i settori e
ad ogni livello della cooperativa. L'analisi delle
statistiche non fa emergere particolari mutamenti
circa la tipologia dei soci, ma senza dubbio occorre osservare che nelle località dove si aprono
nuovi punti di vendita la capacità di attrazione
della Coop è notevole e riesce a raggiungere tutte
le fasce d'età e soprattutto quelle più giovani.
Un'iniezione di rinnovamento è quantomai necessaria ad ogni livello ed anche le Sezioni soci
sono chiamate ad ampliare il loro campo d'interesse prestando attenzione ai nuovi consumatori.
Non basta più adagiarsi sull'antico spirito cooperativo, occorre cercare di arricchire di nuovi contenuti l'essere cooperatori adottando modalità
più rispondenti ai bisogni dell'uomo d'oggi, mademizzando cosi quegli ideali di cui quest'an no si
festeggia il secolo di vita. Interessante è confrontare una Sezione soci come quella di Milano! Niguarda (quartiere Ji grande tradizione cooperativa) Con quelle di più recente costituzione dove
sono stati aperti nuovi punti di vendita Coop. Il
dato si commenta da solo e fa intravedere le
potenzialità di rinnovamento della base sociale.
Censimento al 31 dicembre 1985
in assoluto
Condizione professionale
Operai
18.475
25,7
Impiegati
16.257
22,6
89
0,i
932
1,3
Pensionati
15.988
22,2
Casalinghe
14.793
20,6
Insegnanti
1.021
1,5
875
1,3
Artigiani
2.318
3,3
Studenti
960
1.4
Agricoltori
Professionisti
Commercianti
Età
Fino a 30 anni
Fino a 50 anni
Fino a 60 anni
Oltre i 60 anni
Tutte le
Sezioni soci
Sezione soci
Ml/Ornato
Sezione soci
Vigeva no
Sezione soci
Gareggio
Sezione soci
Peschiera B.
12.9
41.5
18.9
26.7
9.3
31.7
19.3
39.7
15.6
48.6
18.6
17,2
14.6
56.4
16.5
12.5
14.0
58.5
17.4
10,1
oxptutinno
Coop Turismo - Tel. 02-28456290
Costa Brava (Spagna) - Lloret de Mar
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giorni con possibilità di prolungamento quindicinale.
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guidate.
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Parigi in treno
Partenze: 28 Marzo - 24 Aprile - IO Maggio
da L. 540.000
Durata 7 giorni / Hotel 2 e 3 stelle / mezza pensione.
Quota per soci Coop Lombardia
per viaggio partenza 10/5/86
L. 510.000
Partenze: 18 Aprile e 9 Maggio
2 e 16 Agosto
Durata 8 giorni / Pensione completa
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per viaggio partenza 9/5/86
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Le antiche città russe
Partenze: 12 Giugno
L. 1.600.000
3! Luglio
L. 1.700.000
Durata I l giorni / Pensione completa
Itinerario: Leningradò / Novgorod Suzdal Yaroslav / Valdimir /
Rostov / Zagorsk / Mosca
Quota per i soci Coop Lombardia
per viaggio partenza 12/6/86
L. 1.530.000
11 sole di Mezzanotte (II grande Nord)
Palma di Maiorca
Partenze: 5 e 12 Aprile
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Durata 8-15 giorni/ Hotel 2 e 3 stelle / pensione completa.
Berlino / Lipsia / Dresda
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Durata 5 giorni / Hotel 5 stelle / Pensione completa
Partenza 28 Marzo
L. 280.000
Durata 4 giorni / Pensione completa
Tour in pullman visitando le più interessanti località d'arte e cultura:
Firenze / S. Gimignano Siena / Pisa / Populonia
Vienna - in treno
Valore commerciale L. 30.000
Ai Soci L. 18.000
Partenze: 19 Aprile e 17 Maggio
Le città d'arte della Repubblica Democratica Tedesca
Partenze: 26 Aprile e 3 Maggio
Durata 9 giorni pensione completa
Quota per soci Coop Lombardia
per viaggio partenza 3/5/86
L. 765.000
L. 700.000
Partenze: 19 Giugno
L. 1.680.000
26 Giugno
L. 1.740.000
Durata I I giorni / Pensione completa
Itinerario: Leningrado / Murmansk / Petrozavodsk / Mosca
Un viaggio originale e suggestivo nel periodo in cui il sole non
tramonta mai e rischiara la notte artica con una fantastica luce
crepuscolare.
Asia Centrale
Partenze: 8 Maggio
L. 1.590.000
12 Giugno e 4 Settembre
L. 1.820.000
Durata I l giorni/ Pensione completa.
Itinerario: Leningrado Taskent Buk hara / Samarkanda / Mosca
soci L. 18.000
enotazioni
111 al 12 Aprile
Fonk Cetra. presenta
Ce dischi is) ezssette
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Josepirb Roth
Un'eccezionale raccolta con 35 stupende arie - romanze eseguite dai
più grandi interpreti dell'opera lirica PL 706 (3 LP) - PM 706 (3 MC)
Disco 1
I .a Traviata: Addio del passato - Maria Callas • Parigi, o cara - Maria
Callas, Francesco Albanese• Libiamo, libiamo - Maria Callas, Francesco Albanese • Amami Alfredo- Renata Scotto • Cavalleria Rusticana:
Voi lo sapete o mamma - Giulietta Simionato • Siciliana: O Lola Achille Brasai • La sonnambula: Prendi rane] ti dono - Ferruccio
Tagliavini • Andrea Chenier: Un dì all'azzurro spaziO - Giuseppe Di
Stefano • L'elisir d'amore: Una furtiva lacrima - Beniamino Gigli •
Norma: Casta diva - Maria Callas • Aida: Celeste Aida - Mario Del
Monaco • La fanciulla del West: Ch'ella mi creda • Giacomo Lauri
Volpi.
Longanesi editore
Prezzo di copertina
Ai soci
L. 13.500
L. 10.800
Nella storia di una famiglia austriaca il progressivo sgretolarsi
dell'impero austroungarico. Un romanzo considerato tra i
capolavori del nostro secolo nato dalla penna di un insuperato interprete del mito asburgico.
Grande successo dei
chiosco-coop a Lodi
Più di trecento soci, venti dei quali prestatori,
sono l'ottimo risultato ottenuto dalla presenza nel
supermercato di Lodi del nostro chiosco-informazioni. Alla sua terza uscita stagionale. la "Pagoda", come viene chiamata in gergo, si è dimostrata ancora un ottimo punto di incontro tra
clienti, soci e funzionari della cooperativa per
scambiare pareri, informazioni e approfondire un
legame.
La presenza della dietista con il computer per
l'analisi del pasto di clienti e soci è stato poi il
tocco che ha fatto "vivere", il nostro chiosco.
Adesso, nel suo pellegrinare. la "Pagoda", si sposta a Peschiera Borromeo dove nel mese di marzo, ne siamo convinti. saprà essere un positivo
punto di incontro per tutta la base sociale.
Disco 2
La Boheme: Sì. mi chiamano Mimi - Renata Tebaldi • Che gelida
manina - Ferruccio Tagliavini • Tosca: E lucean le stelle - Franco Corelli
• Recondita armonia - Giacomo Lauri Volpi • Vissi d'arte'- Elisabetta
Barbato • Turandot: Non piangere Liù - Franco Corelli • La Wally:
• Ebben me ne andrò lontana Renata Tebaldi • Lucia Di Lammermoor:
Tu che a Dio spiegasti l'ali - Giovanni Malipiero• La Gioconda: Ciclo e
mar - Galliano Masini • Il Barbiere di Siviglia: Una voce poco fa Giulietta Simionato • Largo al factotum - Giuseppe Taddei.
Disco 3
Rigoletto: Caro nome - Lina Pagliughi • Bella figlia dell'amar - L.
Pagliughi, F. Tagliavini, G. Taddei, I. Colasanti • La donna è mobile Franco Corelli • Questa o quella - Ferruccio Tagliavíni • Melistofele:
L'altra notte in fondo al mar - Renata Tebaldi • I Pagliacci: Vesti la
giubba - Mario Del Monaco • Il Trovatore: Di quella pira - Franco
Corelli • Stride la vampa - Miriam Pirazzini • Fedora: Amor ti vieta Beniamino Gigli • Madama Butterfly: Un bel dì vedremo - Margherita
Carosio • Con onor muore - Raina Kabaivanska • Werthcr: Ah! Non
mi ridestar - Nicola Filacuridi.
Una nuova offerta
particolare
La terza settimana di ogni mese, in dodici dei
maggiori punti di vendita della Coop Lombardia,
viene effettuata una offerta particolare di alcuni
prodotti di frutta e verdura.
Personale particolarmente addestrato propone,
come al mercato, prodotti nelle quantità desiderate dai consumatori.
Con questo servizio non si intende solo venire
incontro alle diverse esigenze dei clienti ma si
intende offrire il prodotto giusto nel momento
migliore della stagione, ad un prezzo quindi contenuto rispetto alla qualità.
Le prime due esperienze con le arance e le pere
sono state particolarmente apprezzate: per il futuro l'azione si svilupperà con questo calendario di
massima:
Peperoni
Marzo:
Mele
Aprile: Fragole e Limoni
Maggio:
Ciliege
Giugno:
Pesche
Luglio:
Uva
Settembre:
Castagne e Kaki
Ottobre: Mele
Novembre:
Frutta secca
Dicembre:
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In breve tempo è così possibile avere una serie di
informazioni e di proposte per utilizzare al meglio
frutta e verdura. Le schede potranno poi essere
raccolte in un divertente contenitore, da appendere in cucina, disponibile gratuitamente a partire
dal mese di marzo.
Occhio quindi ai manifesti con "l'uomo con i
baffi": sono il segnale che stanno per arrivare
montagne di frutti gustosi a prezzi convenienti.
Negozia] l'interessati
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liceeraveh DECANA.
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L'iniziativa, segnalata sempre la settimana precedente da un manifesto, è arricchita dalla distribuzione gratuita di una scheda informativa realizzata con la collaborazione di una dietista.
La scheda è utile, oltre che interessante in quanto
mette in luce i periodi migliori di produzione, le
proprietà nutrizionali dei prodotti e presenta ogni
volta due diverse ricette, semplici ed originali.
vendita sfasa
Como
Opera
Novate
Bareggio
Peschiera
Brescia
Casazza
Cremona
Ca' del Vescovo
Crema
— Lodi
— Milano
Pitagora
— Cinisello
Garibaldi
— Cremona
Ghinaglia
(escluso vendita
marzo)
Quale consumo - 11
hin corso di storia, una mostra con catalogo, un convegno e infine una grande festa
Lommi
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Corso di "Milano per
vorM
Un corso di storia del movimento cooperativo lombardo è
inserito nella programmazione del ciclo di lezioni "M ilano per
voi „.
Date
Le quattro domeniche di aprile dalle ore IO alle ore 12
Sede
Palazzo Dugnani in via Manin, Milano
Struttura
Coordinatore: Alceo Riosa, docente di storia dei movimenti
sindacali - Università degli Studi di Milano.
Prima lezione - 6 aprile.
La presenza del movimento cooperativo nella realtà lombarda. Caratteri e prospettive.
Sergio Soave, vicepresidente del Comitato Lombardo della
Lega.
Seconda lezione - 13 aprile.
La cooperazione e le organizzazioni politiche e sindacali
lombarde nella Lombardia dell'Ottocento.
Franco Della Peruta, docente di storia del Risorgimento,
Università degli Studi di Milano.
Terza lezione - 20 aprile.
Dalla fondazione della Lega (1886) al Fascismo.
Maurizio Degli Innocenti, docente di storia contemporanea,
Università di Firenze.
Quarta lezione - 27 aprile.
La cooperazione lombarda durante il periodo fascista e la
rinascita nel secondo dopoguerra.
Fabio Fabbri, docente di- storia contemporanea, Università di
Salerno.
Mostra "Cooperati vi
Sede
Milano, Palazzo Reale Sala delle cariatidi, Sala intermedia,
Sala delle Colonne (in tutto circa 2.000 metri quadri di
superficie espositiva).
Progetto di allestimento
Studio Guiducci (ing. Roberto Guiducci, prof. Giuliano Guiducci)
Organizzazione
Lidia Lommi / Lega Cooperative
Coordinamento storico
Prof. Giulio Sapelii, direttore della sezione storica della Fondazione Feltrinelli di Milano e docente di storia del movimento operaio a Trieste.
Prof. Maurizio Degli Innocenti, direttore dell'Istituto Socialista di Studi Storici di Firenze e docente di storia contemporanea all'Università di Firenze.
Struttura
All'interno delle tre sale, una costruzione che si configura
come cantiere guida un percorso visivo che illustra con testi,
immagini, disegni e oggetti il fenomeno cooperativo in Lombardia dalle origini ai nostri giorni.
I temi sono raggruppati in modo da collocare le origini e il
periodo giolittiano, fino alla fine della prima guerra mondiale
nella Sala delle cariatidi, il periodo fascista nella sala intermedia, il dopoguerra fino ai nostri giorni nella sala delle colonne.
In una saletta contigua è allestito uno spazio per le proiezioni
• el quella vengono programmati documentari, filmati pubblicitari e altro materiale che riguarda la cooperazione.
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12 - Quale consumo
Inaugurazione
La cerimonia di apertura della mostra prevede la partecipazione, oltre che delle principali autorità milanesi e regionali, di
personaggi nazionali: Sandro Pertini, Giancarlo Paietta, Leo
Valiani.
Presente la presidenza nazionale della Lega.
L'inaugurazione sarà accompagnata da una cerimonia di
premiazione di un gruppo di vecchi soci e dirigenti del movimento cooperativo lombardo.
Campagna di infonnazione
L'informazione sul significato della mostra e l'invito a visitarla si sviluppano su molteplici canali:
1) conferenza stampa di Carlo Tognoli, sindaco di Milano e
di Rinaldo Ciocca, presidente regionale della Lega a Palazzo
Marino. il 7 maggio.
— campagna di affissioni di manifesti in Milano città;
— distribuzione di manifesti in tutte le scuole milanesi e della
provincia con la collaborazione dell'Assessorato comunale e
di quello provinciale all'istruzione;
— distribuzione di manifesti in tutte le sedi cooperative di
Milano e provincia;
— esposizione di locandine sui mezzi pubblici di Milano,
Lodi e linee periferiche;
— passaggio di informazioni sul tabellone di Piazzale Loreto
negli spazi a disposizione del Comune;
— invito diretto a tutte le cooperative lombarde e pubblicizzazione sui giornali del movimento cooperativo.
2) Presentazione della mostra sul numero eli "Qui Milano", il
giornale dell'amministrazione comunale, in distribuzione nel
mese di aprile.
11111L._ AL AL
A partire dal periodo di apertura della mostra, sarà distribuito in libreria e nei canali propri del movimento cooperativo
un volume che funge da catalogo della mostra e raccoglie una
antologia di saggi sulla cooperazione lombarda dei più autorevoli studiosi che si sono occupati dell'argomento.
Questi i caratteri del volume in via di realizzazione:
•<">'D 5..;\
Sempre in maggio (i130, presso l'Università
Bocconi), un convegno che pone a confronto
i "sistemi" di imprese che si misurano nel
mercato: quello cooperativo, quello pubblico
e privato.
Alla chiusura della mostra, una grande festa
dedicata ai cooperatori nei giardini della Villa
Comunale di via Palestro a Milano.
A lire iniziative sono infase di definizione per
il prossimo autunno.
Pubblichiamo le prime infbrinazioni sulle iniziative alle quali il Comitato lombardo della Lega sia lavorando.
Le adesioni a tali iniziative non sono ancora
tutte confermate alla fine di febbraio ed è
quindi possibile che si verifichino cambiamenti nei programmi che vengono qui presentati .schematicamente.
rrnbardia dal 1886"
Data
10-31 Maggio 1986
ilitalogo della Mostra
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Il Comitato lombardo della Lega coglie roccasione del centenario di fondazione dell'organizzazione cooperativa per far conoscere
più ampiamente questofenomeno e riflettere
sulla propria storia.
La prima iniziativa di questo programma è in
aprile, un corso di "Milano per voi': aperto
alla partecipazione di tutti. Un'opportunità
anche per i soci delle cooperative di consumo
per conoscere lo sviluppo complessivo della
cooperazione.
In maggio, a Palazzo Reale, il clou del progra► ma con una mostra che rievoca lo sviluppo della Lega in quetsi ceni 'anni: la mostra è accompagnala da un catalogo illustrato, che raccoglie contributi qualificati alla
conoscenza della realtà cooperativa nella nostra regione.
Titolo
Cooperative in Lombardia dal 1886
lavoro - democrazia - progresso
Formato
base cm. 22 altezza cm 24
350 pagine (200 di testo. 150 di foto), stampa a 4 colori
Indice
Le tappe storiche della cooperazione lombarda
• La cooperazione e la società lombarda (Franco Della Peruta)
• Le origini della cooperazione e la fondazione della Lega
(Maurizio Degli Innocenti)
• La politica sociale ed emancipazionista della cooperazione
lombarda (Alceo Riosa)
• Dall'età giolittiana al fascismo: sviluppo e declino (Maurizio Degli Innocenti)
• Il fascismo e la cooperazione (Mariella Nejrotti)
• Il secondo dopoguerra (Giulio Sapelli)
Dinamicità e specificità di alcuni settori cooperativi
• La cooperazione di consumatori (Giorgio Vozza)
• Le cooperative di abitazione (Valeria Rossetti) • Le cooperative di produzione e lavoro (Bruno Bezza)
• La cooperazione agricola (Luigi Della Valentina)
• La cooperazione di credito (Luigi Tremi)
• La cooperazione di servizi e di cultura (Giuliano Mussati)
Capitoli significativi della cooperazione lombarda
• Le società di mutuo soccorso nella seconda metà dell'Ottocento (Maria Grazia Meriggi)
• L'Unione Cooperativa e Buffoli (Anna Caroleo)
• Milanino e le cooperative di abitazione a proprietà indivisa
(Virgilio Vercelloni)
• Cittadella e l'utopia cooperativa (Luisa Betri)
• I circoli cooperativi (Marino Livolsi)
• Simboli e immagini della cooperazione (Giovanna Ginex)
• L'Umanitaria e la cooperazione (Ivano Granata)
Costi e prenotazioni
Il volume è posto in vendita al prezzo di 40.000 lire. Pcr le
Cooperative e i soci iI prezzo è di 30.000 lire. Copie del volume
possono essere prenotate presso la segreteria del Comitato
lombardo Lega (02/28456208).
Scarica

N. 3 marzo