Direzione Didattica 1°Circolo
Via D. Felici 45 - 47822 Santarcangelo di Romagna
Tel. 0541/626186- – Fax. 0541/329567 - Cod. Fisc. 82008410407
http://scuole.rimini.com/dd1santarc/
[email protected]
E-Mail:
Anno scolastico
2013- 2014
IL PRESENTE DOCUMENTO È STATO APPROVATO DAL COLLEGIO DOCENTI DEL 28-11-2013 E
ADOTTATO DAL CONSIGLIO DI CIRCOLO IN DATA 09-12-2013
1
INDICE
PREMESSA
Parte prima
I PRINCIPI
Parte seconda
L’ ORGANIZZAZIONE
Parte terza
LE AZIONI FONDAMENTALI
Parte quarta
I RAPPORTI SCUOLAEXTRASCUOLA
Parte quinta
L’ARRICCHIMENTO
dell’ OFFERTA FORMATIVA
ALLEGATO 1
ALLEGATO 2
Introduzione
Pag. 3
Finalità
Pag 5
Valori ispiratori
Pag 6
La valutazione
Pag. 7
Profili formativi – scuola infanzia
Pag. 9
Traguardi per lo sviluppo delle competenzescuola infanzia
Carta pedagogica condivisa- scuola infanzia
Pag. 10
Profilo formativo in uscita - scuola primaria
Pag. 14
Traguardi per lo sviluppo delle competenzescuola primaria
Regolamento di disciplina – scuola primaria
Pag. 15
Organico e funzioni
Pag. 28
Uno sguardo ai numeri
Pag. 29
Le nostre scuole
Pag. 30
Direzione e Segreteria
Pag. 31
Plessi e tempi scuola- infanzia
Pag. 32
Plessi e tempi scuola- primaria
Pag. 34
Gli Organi Collegiali
Pag. 36
Continuità verticale e azioni di raccordo
Pag. 39
Una cultura che valorizza tutte le abilità
Pag. 41
Potenziamento linguistico e matematico
Pag. 48
Accoglienza alunni stranieri
Pag. 54
Il contesto socio-culturale
Pag. 56
Rapporti scuola- Ente locale
Pag. 57
Rapporto Scuola- Famiglia
Pag. 60
Patto educativo
Pag. 61
I progetti del Circolo
Pag. 65
Pag. 12
Pag. 20
Impianto curricolare: obiettivi e azioni disciplinari
Schede illustrative dei progetti
2
INTRODUZIONE
Il Piano dell’Offerta Formativa è il documento programmatico che definisce gli obiettivi
formativi nonché gli indirizzi strategici e operativi del nostro Circolo Didattico.
Esso è dunque la descrizione del nostro modo di educare e di operare.
Nasce dalla riflessione sulla nostra esperienza e rende esplicita l’identità culturale e
progettuale del circolo
-
evidenziando le scelte educative
-
garantendo l’unitarietà dell’insegnamento per evitare la dispersione delle
esperienze e dei saperi e per comporre un chiaro quadro formativo
-
ponendosi come strumento di apertura verso il contesto ambientale
-
coordinando l’utilizzo dei servizi presenti nella scuola e nel territorio
-
permettendo di realizzare un’alleanza educativa tra scuola e famiglia.
Sul piano strettamente didattico, il P.O.F. si propone di essere il punto di riferimento per i
docenti e per le famiglie degli alunni che possono trovare in esso le motivazioni per scelte
importanti e consapevoli.
La sua caratteristica è quella di orientare la capacità progettuale a tradursi in termini di
efficacia educativa e didattica.
Alle famiglie degli alunni che si iscrivono al primo anno della scuola dell’Infanzia e alle
classi prime della scuola Primaria viene distribuito un opuscolo informativo , il
“POFFETTINO” che riassume le scelte educativo didattiche e organizzative del nostro
Circolo.
FAMIGLIA
STUDENTI
SCUOLA
TERRITORIO
COMUNI, PROVINCIA, REGIONE
ENTI PUBBLICI E PRIVATI
3
PARTE PRIMA
4
FINALITA’
Nella consapevolezza che l’esperienza scolastica sia un tempo di alto significato, perché
la scuola è luogo d’incontro, di sviluppo e di crescita della persona, la nostra offerta
formativa vuole essere una concreta opportunità per formare saldamente ogni bambino
sul piano cognitivo, culturale e sociale.
LA NOSTRA SCUOLA:
si impegna a creare un luogo accogliente idoneo a favorire relazioni positive che si
concretizzino in comportamenti corretti, solidali e rispettosi.
si impegna a rispettare e valorizzare le specificità individuali, sociali e culturali di
ciascun alunno all’interno di un percorso di inclusione e integrazione.
si impegna nel processo di costruzione di una positiva immagine di sé, nella
prospettiva di formare cittadini del mondo consapevoli delle loro radici e tradizioni,
aperti al confronto con le tante culture, proiettati al tempo che verrà.
si impegna a delineare un percorso formativo unitario, in grado di integrare i saperi
e di trasferirli nel quotidiano, ricomponendo i grandi oggetti della conoscenza e
superando la frammentazione delle discipline.
si impegna affinché i bambini acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari a
selezionare in modo critico ed autonomo le informazioni, in modo tale che
riescano ad affrontare la complessità della realtà e ad elaborare metodi che li
orientino negli itinerari personali.
si impegna a realizzare la collegialità, la
condivisione di scelte, la circolarità
dell’apprendimento e una sinergia di azioni tra
scuola, famiglie e territorio, nel reciproco
rispetto dei diversi ruoli e degli ambiti
educativi.
5
VALORI ISPIRATORI
Valori educativi
Si esplicano in una visione dell’altro come
soggetto che, nella sua fisionomia personale,
costituita da esperienze, affetti, valori, bisogni,
relazioni, cultura di provenienza, memoria e
tradizione, assume centralità primaria in ogni atto
della Scuola.
Viene pertanto rigettata ogni forma di
discriminazione e valorizzata la diversità di
ciascuno.
Valori pedagogici
Si enucleano dal principio di sviluppo dell’autonomia della persona.
Ispirano l’azione educativa e, nel rispetto delle differenti modalità di apprendimento, si
pongono l’obiettivo di dare voce e dignità alla molteplicità dei linguaggi e alle plurime
forme in cui si esprime “l’intelligenza delle cose”, affinché tutti gli alunni raggiungano gli
strumenti necessari per orientarsi nella realtà in cui vivono, caratterizzata dal rapidissimo
evolvere di ogni forma di conoscenza.
Valori didattici
I valori didattici si concretizzano nelle scelte che i docenti traducono in azioni didattiche
intenzionali, orientate ad un percorso formativo degli alunni attivamente e direttamente
coinvolti nella costruzione dei saperi fra essi collegati che consentano loro di acquisire
gli strumenti necessari ad un apprendimento autonomo e continuativo.
I valori individuati, già presenti nella tradizione educativa del Circolo, si sostanziano e si
rafforzano attraverso l'autonomia amministrativa e progettuale dell’istituzione scolastica
che persegue obiettivi di qualificazione della propria offerta formativa.
6
LA VALUTAZIONE
Profili valutativi del rendimento scolastico
L'azione del valutare è un atto di responsabilità e di
conoscenza che precede e accompagna i percorsi
curricolari, inoltre stimola al miglioramento continuo.
Essa coinvolge consapevolmente insegnanti ed
alunni ed ha la caratteristica della provvisorietà e
della dinamicità.
La valutazione è un elemento di tutela
della qualità dell’Offerta Formativa del nostro Circolo.
FONDAZIONI DEL VALUTARE
SENSO DEL VALUTARE
I docenti di questo Istituto valutano per:
- valorizzare le conquiste e l’impegno;
- rendere consapevoli delle proprie possibilità e delle proprie difficoltà;
- riconoscere l’acquisizione delle conoscenze e il livello delle competenze;
- verificare le procedure, i contenuti e gli strumenti adottati al fine di
stimolare un atteggiamento di impegno e interesse.
TEMPISTICA
Si valuta secondo le seguenti cadenze:
- quotidianamente,
- a cadenza periodica (a discrezione del docente),
- al termine di I° e II° quadrimestre.
L’insegnante avrà cura di comunicare ai bambini i progressi e la necessità di
consolidare alcuni apprendimenti in tempi ravvicinati alle prove.
-
-
LE PROVE
Durante l’anno scolastico 2013-2014 verranno somministrate agli alunni della
scuola primaria:
prove di valutazione interna riferite agli apprendimenti linguistici e
matematici, previste per gli alunni di tutte le classi, concordate ed
elaborate all’interno degli incontri di programmazione per classi parallele.
prove INVALSI per gli alunni di 2^ e 5^, come previsto dalla normativa
vigente, nel mese di maggio (giorni 6 e 7); si tratta di prove standardizzate a
livello nazionale che hanno la finalità di verificare le conoscenze e abilità
degli studenti in italiano e matematica ed al contempo di rilevare la qualità
del sistema educativo di istruzione e formazione.
7
PROCEDURE VALUTATIVE
L’attribuzione dei voti viene espressa in decimi e fa riferimento alla
tabella comparativa specifica per ogni disciplina in cui ogni voto decimale
corrisponde ad elementi chiari (vedi Profili valutativi del rendimento
scolastico costruiti dal Gruppo Ricerca, condivisi e adottati dal Collegio dei
Docenti).
I docenti concordano sull’uso di valutazioni non al di sotto dei cinque
decimi, in quanto la maturazione personale e le abilità cognitive in questa
particolare fascia d’età sono ancora in fase evolutiva e non si riterrebbe
formativa una valutazione ulteriormente negativa.
Vengono pertanto utilizzati i voti che vanno dal cinque al dieci.
Data la peculiarità dei primi anni della scuola primaria, la valutazione
cinque decimi sarà riferita ai soli casi di particolare gravità.
ASPETTI DELLA VALUTAZIONE
La valutazione viene riferita a:
acquisizione delle conoscenze;
livello delle competenze;
interiorizzazione delle conoscenze e elaborazione personale;
applicazione e impegno;
percorso processuale di insegnamento-apprendimento.
N.B. Per quanto concerne il comportamento, i docenti convengono nel
servirsi di una valutazione a partire preferibilmente dai sei decimi, poiché i
comportamenti più negativi si riferiscono di solito a disadattamenti
conclamati o a patologie riconosciute e queste situazioni costituiscono casi
che andranno valutati singolarmente.
DOCUMENTI
La valutazione trova la sua
sintesi nel documento
quadrimestrale di
valutazione che fissa
annualmente le tappe
dell’itinerario formativo
dell’alunno.
8
PROFILI FORMATIVI E
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO
DELLE COMPETENZE
SCUOLA DELL’INFANZIA
Profilo formativo in uscita
Il bambino/a al termine della Scuola dell’Infanzia sarà in grado di:
essere consapevole del proprio corpo, della propria personalità e dello
stare con gli altri;
saper leggere, capire, interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio
ed altrui, esprimersi e comunicare attraverso esso;
comunicare con i differenti linguaggi espressivi e provare piacere nella
fruizione del patrimonio artistico;
conoscere il funzionamento della lingua ed utilizzarla in tutte le sue funzioni e
forme necessarie per: esprimersi in modo personale, relazionare con gli
altri, conoscere la realtà;
esplorare la realtà ed organizzare le proprie esperienze attraverso l’ordine, la
misura, lo spazio e il tempo.
9
SCUOLA DELL’INFANZIA
Traguardi per lo sviluppo delle
competenze
IL SE’ E L’ALTRO
Il bambino
- conosce se stesso con le proprie esigenze e i propri sentimenti;
- impara a star bene e a sentirsi sicuro nell’affrontare nuove esperienze;
- si confronta con punti di vista diversi e avverte la necessità di regole condivise
per gestire i contrasti;
- sa seguire regole di comportamento e assumersi responsabilità.
IL CORPO e il MOVIMENTO
Il bambino
- è autonomo nella cura del corpo e nell’alimentazione;
- si orienta e si muove con destrezza, anche in mezzo agli altri, in uno spazio
conosciuto;
- utilizza con proprietà gli schemi motori di base, anche in risposta a sollecitazioni
precise.
10
IMMAGINI, SUONI, COLORI
Il bambino
- segue ed ascolta racconti narrati con codici diversi;
- esplora i materiali e li utilizza con creatività nel gioco;
- esplora le possibilità offerte dai linguaggi musicale, gestuale, pittorico-plastico e
multimediale;
- si impegna per terminare il proprio lavoro.
I DISCORSI E LE PAROLE
Il bambino
- sviluppa la padronanza della lingua italiana e amplia il lessico;
- comunica pensieri e bisogni, pone domande, esprime emozioni attraverso il
linguaggio verbale;
- ascolta e racconta storie vere e inventate;
- riflette sulla lingua, gioca con le parole, con le rime, con i suoni e i rumori;
- mostra curiosità nei confronti della scrittura come forma di comunicazione.
LA CONOSCENZA DEL MONDO
Il bambino
- raggruppa, ordina, confronta e misura secondo criteri diversi;
- si orienta nello spazio conosciuto;
- si orienta nel tempo della vita quotidiana, nel passato recente e nel futuro
immediato;
- osserva i fenomeni naturali, ha cura degli organismi viventi e prova interesse per
gli strumenti tecnologici;
- esplora con curiosità, pone domande e descrive le sue esperienze.
11
CARTA PEDAGOGICA
CONDIVISA
dalle scuole dell’infanzia del 1°
Circolo
Da alcuni anni le insegnanti dei plessi dell’infanzia progettano insieme un percorso
didattico di Circolo su un tema di interesse comune.
Questa modalità di lavoro sottolinea il carattere unitario del percorso formativo
che le nostre scuole intendono promuovere, pur nel rispetto della specificità di
ogni realtà scolastica (bambini, spazi, risorse ecc.) e delle competenze di ogni
insegnante.
Sono previste quindi periodiche occasioni di incontro, di scambio e quindi di
crescita nella certezza che il giusto punto di partenza può essere solo la totale
condivisione di quelle che si ritengono essere
LE TRE COLONNE PEDAGOGICHE PORTANTI DI UN PROGETTO DIDATTICO:
IDEA DI BAMBINO: le insegnanti credono fortemente che il bambino, al
quale ogni giorno si relazionano, sia prima di ogni altra cosa un soggetto di diritti
inalienabili, che sia un individuo unico ed irripetibile, con una storia personale e
delle esperienze di vita che lo rendono quello che è, un bambino che va accolto
e ascoltato, a cui “va dato tempo”; un soggetto operoso, curioso, competente,
che va messo in condizione di essere protagonista attivo del suo processo di
12
crescita e di apprendimento. Un bambino che comunica sempre qualcosa di sé:
con il linguaggio verbale, non verbale e a volte con il suo silenzio, un bambino che
va considerato sempre nella sua globalità, nella sua interezza di mente, corpo,
emozione e sentimenti.
IDEA DI RELAZIONE: consapevoli del fatto che il concetto di relazione
implichi un movimento di “andata e ritorno”, le insegnanti credono fortemente nel
carattere di reciprocità della relazione; ovvero nel fatto che mettersi in relazione
significhi anche mettersi in discussione e che nel momento in cui due soggetti (in
questo caso l’adulto e il bambino) si relazionano, entrambi usciranno da questa
esperienza “modificati”, in quanto ognuno avrà preso qualcosa dell’altro e dato
all’altro qualcosa di sé.
Nella scuola la relazione è al centro di tutte le esperienze in quanto comunità di
individui (adulti e bambini), pertanto è doveroso dare il giusto rilievo anche al
rapporto tra gli adulti, che rappresentano la comunità educante e sono investiti
di un’enorme responsabilità. Dal loro modo di relazionarsi nasce il clima della
scuola, l’aria che si respira, l’esempio che viene dato; ribadiamo pertanto gli
atteggiamenti che riteniamo essere consoni ad un corretto modo di rapportarsi
all’altro, sia esso il bambino o l’adulto: rispetto, ascolto, apertura, disponibilità a
mettersi in discussione, mediazione, collaborazione, cura, empatia.
IDEA DI SCUOLA: la famiglia e la scuola sono le principali agenzie educative
per il bambino, è pertanto fondamentale per il bene del bambino stesso che tra
queste ci sia, nel reciproco rispetto dei ruoli, un rapporto di collaborazione, di
condivisione e di scambio.
Una scuola quindi, quella in cui crediamo, aperta: alle famiglie e al territorio.
La scuola è una comunità inserita in un determinato contesto territoriale e ne
rappresenta una spaccato, ne è parte integrante.
Da questo deriva l’importanza che questa assuma un atteggiamento di apertura
per consentire al territorio di entrare a scuola attraverso i suoi rappresentanti:
nonni, contadini, bottegai, esponenti di musei, biblioteche, ecc…e allo stesso
modo alla scuola di uscire nel territorio per conoscere e farsi conoscere.
Una scuola quindi che rappresenta la realtà territoriale e la cittadinanza, quindi
anche una scuola dell’accoglienza e dell’integrazione: di soggetti diversi e di
culture diverse, ma “vicine”.
Aperta fuori ma anche aperta dentro, una scuola che apre le porte delle sue
sezioni per attuare progetti di lavoro di intersezione: laboratori, atelier,
sottoprogetti, ecc…
La scuola in cui crediamo è anche una scuola che ha forti legami con i gradi
scolastici che la precedono (l’asilo nido) e che la seguono (la scuola primaria),
con i quali progetta percorsi di continuità educativa a livello curricolare e
significative esperienze di raccordo.
13
SCUOLA PRIMARIA
Profilo formativo in uscita
Al termine della scuola primaria l’alunno sarà in grado di :
SAPERE
acquisire linguaggi scientifici, saperli utilizzare nelle diverse
situazioni comunicative.
SAPER PENSARE
ricavare da più contesti le informazioni necessarie, trasferire e
collegare competenze relative a più ambiti disciplinari.
SAPER FARE
produrre elaborati relativi alle diverse discipline, agire in campi
espressivi, motori e tecnologici in base alle proprie facoltà,
progettare e creare.
SAPER ESSERE
essere consapevoli di sé e delle proprie capacità, valorizzare se
stessi e gli altri, mettere in atto comportamenti di autonomia e
collaborazione nel rispetto delle regole.
14
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE
COMPETENZE
al termine della classe terza
ITALIANO
•
•
•
•
Avvalersi della lettura quale risorsa.
Sapersi porre in modo attivo nell’ascolto e negli scambi comunicativi.
Saper comunicare in diversi contesti il proprio pensiero, anche per iscritto,
arricchendo il lessico.
Avvalersi delle principali funzioni morfosintattiche della lingua.
INGLESE
•
•
•
•
Ascoltare, comprendere ed utilizzare espressioni note relative a se stessi, ai
compagni, alla famiglia.
Interagire in semplici situazioni comunicative reali.
Comprendere brevi messaggi scritti, cogliendo espressioni già acquisite a
livello orale.
Scrivere parole e semplici frasi di uso quotidiano relative agli argomenti
trattati.
MUSICA
•
Capire che esiste un linguaggio musicale.
ARTE E IMMAGINE
•
Saper utilizzare varie tecniche grafiche e pittoriche, manipolare materiali
diversi a fini espressivi.
SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
•
•
•
•
Saper gestire il proprio corpo nelle varie situazioni di gioco/sport.
Saper giocare rispettando le regole che il gioco implica.
Rispettare e valorizzare la personalità dell’alunno e le proprie capacità.
Creare situazioni gratificanti positive.
STORIA
•
•
•
Organizzare nel tempo e nello spazio dati e informazioni.
Ricavare informazioni e conoscenze da fonti di diverso tipo su aspetti del
passato.
Ricostruire le tappe fondamentali dell’evoluzione umana.
15
GEOGRAFIA
Sapersi orientare nello spazio e sulle carte in base a punti di riferimento
diversi.
Rapportarsi all’ambiente con la consapevolezza che nel tempo il territorio si
trasforma.
•
•
MATEMATICA
•
•
•
Avvalersi del lessico specifico della disciplina e delle procedure di calcolo
scritto e mentale per risolvere contesti problematici.
Saper trasporre le forme geometriche presenti nello spazio sul piano
bidimensionale; saperle riconoscere, denominare e descrivere.
Leggere e rappresentare dati con diagrammi, schemi e tabelle.
SCIENZE
•
•
Classificare oggetti in base alle loro proprietà.
Osservare e descrivere le caratteristiche di viventi e non viventi.
TECNOLOGIA
•
Utilizzare in modo appropriato e finalizzato oggetti e strumenti.
RELIGIONE
•
•
•
•
•
Scoprire che, per la religione cristiana, Dio è Creatore e Padre e che, fin
dalle origini, ha voluto stabilire un’alleanza con Dio.
Conoscere Gesù di Nazareth, Emmanuele e Messia, crocifisso e risorto e
come tale testimoniato dai cristiani.
Conoscere la struttura e la composizione della Bibbia.
Riconoscere i segni cristiani in particolare del Natale e della Pasqua.
Riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell’amore
di Dio e del prossimo, come insegnato da Gesù.
16
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE
COMPETENZE
al termine della classe quinta
ITALIANO
•
•
•
•
•
•
Prestare attenzione in diverse situazioni comunicative, individuarne gli scopi
e intervenire in modo pertinente.
Comunicare in diversi contesti il proprio pensiero, argomentandolo
significativamente.
Leggere con modalità diverse testi di vario tipo cogliendone caratteristiche
e funzioni.
Produrre testi di diverso genere letterario, in modo chiaro, corretto e
coerente.
Cogliere le informazioni essenziali dall’esperienza diretta e da testi letterari.
Riflettere sulle funzioni della lingua e riconoscere le principali strutture
morfosintattiche.
INGLESE
•
Ascoltare e comprendere espressioni utili in situazioni comunicative reali e
identificare il tema generale del discorso.
•
•
Descrivere persone, luoghi e oggetti familiari utilizzando espressioni note.
Riferire semplici informazioni afferenti alla sfera personale, integrando il
significato di ciò che si dice anche con mimica e gesti.
Interagire in modo comprensibile con un compagno o un adulto.
•
•
Leggere e comprendere brevi e semplici testi accompagnati anche da
supporti visivi.
•
Scrivere in forma comprensibile brevi messaggi per presentarsi e
comunicare.
•
•
Distinguere il significato di parole simili come suono.
Osservare la struttura delle frasi e mettere in relazione costrutti e intenzioni
comunicative.
Riconoscere che cosa si è imparato e che cosa si deve imparare.
•
MUSICA
•
•
•
Eseguire da solo o in gruppo semplici brani vocali e strumentali.
Riconoscere i parametri del suono.
Distinguere i vari generi musicali.
17
ARTE E IMMAGINE
•
•
•
•
Individuare e conoscere le molteplici funzioni che l’immagine svolge sia a
livello informativo che a livello emotivo.
Conoscere gli elementi caratterizzanti di produzioni artistiche provenienti da
periodi e culture diverse
Conoscere beni artistici e culturali del territorio e manifestare sensibilità e
rispetto.
Realizzare prodotti grafici e pittorici.
SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
•
•
•
•
•
Saper gestire il proprio corpo nelle varie situazioni di gioco/sport.
Saper giocare rispettando le regole che i giochi sportivi implicano,
svolgendo un ruolo attivo.
Sapersi esprimere con il corpo affinando le capacità coordinative generali
e speciali.
Rispettare e valorizzare la personalità dell’alunno e le proprie capacità.
Creare situazioni gratificanti e positive.
STORIA
•
•
Collocare nel tempo gli eventi, individuando i possibili collegamenti tra fatti
storici e caratteristiche geografiche di un territorio.
Conoscere le principali caratteristiche delle civiltà del passato e saperne
riferire oralmente.
GEOGRAFIA
•
•
•
Comprendere il rapporto fra lo spazio vissuto e quello rappresentato.
Utilizzare il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche.
Stabilire relazioni tra più serie di fenomeni.
MATEMATICA
•
•
•
•
•
•
Operare con i numeri naturali, decimali e con le frazioni, valutando
l’opportunità di ricorrere al calcolo mentale o scritto.
Progettare percorsi per risolvere contesti problematici.
Conoscere e utilizzare diversi sistemi di misura.
Conoscere le proprietà delle figure geometriche piane e operare con esse
varie trasformazioni.
Rappresentare figure geometriche utilizzando gli strumenti per il disegno.
Utilizzare grafici e tabelle per raccogliere, classificare, elaborare dati.
SCIENZE
•
Osservare e descrivere fenomeni del mondo fisico e biologico attraverso un
approccio e un linguaggio scientifico.
18
TECNOLOGIA
•
•
Comprendere e mettere in atto le corrette procedure per risolvere vari tipi di
problemi.
Avvalersi di competenze tecnologiche e informatiche per dare risposta
funzionale ed efficace ad un compito.
RELIGIONE
•
•
•
•
•
Sapere che per la religione Cristiana Gesù è il Signore, che rivela all’uomo il
volto del Padre e annuncia il Regno di Dio con parole e azioni.
Conoscere l’origine e lo sviluppo del Cristianesimo e delle altre grandi
Religioni, individuando gli aspetti più importanti del contesto storico, sociale,
politico e religioso del tempo, a partire dai Vangeli e dal dialogo
interreligioso.
Ricostruire le tappe fondamentali della vita di Gesù, nel contesto storico,
sociale, politico e religioso del tempo, a partire dai Vangeli
Saper attingere informazioni sulla religione Cattolica anche dalla vita di santi
e da Maria, la madre di Gesù.
Riconoscere nella vita e negli insegnamenti di Gesù proposte di scelte
responsabili, in vista di un personale progetto di vita.
N.B. Nella sezione “ALLEGATO 1” è riportato l’impianto curricolare (con gli obiettivi e le
azioni disciplinari), oggetto annuale di revisione, in quanto la scuola è un’entità dinamica
soggetta a continui cambiamenti.
19
REGOLAMENTO DI DISCIPLINA
Scuola primaria
Coerentemente con la finalità educativa della scuola, che ha il compito non solo di
far acquisire competenze, ma anche di trasmettere valori e formare cittadini
responsabili, si ritiene fondamentale che il contesto scolastico sia regolato da norme
di comportamento chiare e condivise, fondate sul principio del rispetto delle
persone e dei beni comuni. E’ stato pertanto elaborato un regolamento di disciplina
con l’intento non tanto di elencare divieti quanto di realizzare un ambiente
educativo in cui le attività didattiche possano essere realizzate in tranquillità ed in
sicurezza, tenendo presente che ogni provvedimento mira al mantenimento ed
eventuale ripristino di comportamenti adeguati, allo scopo di garantire una serena
convivenza all’interno della comunità scolastica.
Il presente regolamento è ispirato alle finalità educative proprie della nostra scuola e
orientato al rispetto per le persone, al rafforzamento del senso di responsabilità, ai
valori della legalità, della collaborazione, al recupero.
Art. 1 – Principi e finalita
1. Il presente Regolamento, in ottemperanza al Regolamento dell'Autonomia delle
Istituzioni scolastiche, emanato con il D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275, individua i
comportamenti che denotano mancanze disciplinari e stabilisce le relative sanzioni.
E' coerente con il Piano dell'Offerta Formativa adottato dal Circolo.
2. I provvedimenti disciplinari hanno finalita educative e tendono al rafforzamento
del senso di responsabilita ed al ripristino di rapporti corretti all’interno della scuola.
3. La responsabilita disciplinare e personale, pertanto gli alunni saranno sentiti prima
di essere sottoposti a sanzione disciplinare. L’infrazione disciplinare connessa al
comportamento non influisce sulla valutazione del profitto.
20
4. La libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui
personalita in nessun caso puo essere sanzionata, ne direttamente ne
indirettamente.
5. Le sanzioni sono temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare e ispirate al
principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale
dello scolaro e, in ragione della sua giovane eta, tendono a favorire la riflessione e la
costruzione del senso del limite, della responsabilita, dell’adesione alle regole di
convivenza.
6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano l’allontanamento dalle lezioni sono
adottati dal Consiglio di Interclasse, alla presenza delle diverse componenti; quelli
che comportano l’allontanamento oltre i 15 giorni e l’esclusione dalla valutazione e
dallo scrutinio finale, sono adottati dal Consiglio di Circolo.
Art. 2 – Disposizioni disciplinari
1. Si considerano come violazioni lievi:
a) presentarsi alle lezioni in ritardo;
b) disturbare ripetutamente lo svolgimento delle lezioni impedendo ai compagni di
seguire con attenzione;
c) non portare a termine il lavoro a causa di scarso impegno o disattenzione d) non
fare i compiti assegnati per casa
e) provocare verbalmente i compagni
2. Si considerano come mancanze gravi:
a) utilizzare il telefono cellulare durante l’orario scolastico;
b) sporcare, danneggiare le proprie cose, quelle altrui, quelle della scuola; non
rispettare il cibo durante la ricreazione o la mensa;
c) non osservare le prescrizioni degli insegnanti;
d) mancare di rispetto con atteggiamenti e/o parole al Dirigente Scolastico, ai
Docenti, al personale non docente, ai compagni;
e) assumere un comportamento di arroganza e insubordinazione con gli adulti;
f) assumere comportamenti verbalmente e fisicamente aggressivi verso i compagni
g) assumere un comportamento pericoloso per l’incolumita altrui (es. lanciare
oggetti) h) reiterare un comportamento scorretto.
3. Si configurano come mancanze gravissime:
a) sottrarre beni o materiali a danno dei compagni, del personale scolastico,
dell’istituzione scolastica;
b) compiere atti di vandalismo sulle cose altrui e della scuola;
c) insultare e umiliare i compagni; costituisce aggravante il fatto che il
comportamento
21
sia diretto a persone diversamente abili o se le offese si configurano come razziste;
d) sottrarre deliberatamente cose ai compagni, agli operatori, alla scuola senza
restituirle; e) compiere ripetutamente atti di violenza fisica sui compagni;
f) provocare lesioni ai compagni e al personale;
g) non osservare le disposizioni interne relative alla salvaguardia della propria e
dell’altrui sicurezza (correre a velocita eccessiva all’interno dell’Istituto,
manomettere gli estintori e attivare gli allarmi, etc.);
h) compiere atti che mettono in pericolo l’incolumita delle persone;
i) raccogliere e diffondere testi, immagini, filmati, audio e videoregistrazioni allo
scopo di danneggiare altre persone;
l) uscire dall’aula senza chiedere il permesso e dirigersi al di fuori del luogo
autorizzato; m) reiterare un comportamento gia sanzionato.
Art. 3 - Violazioni e sanzioni
1. Le mancanze previste nell’art. 2.1 sono sanzionate dal docente che le rileva con il
rimprovero/ammonizione orale e/o scritto.
Il contenuto del rimprovero scritto viene riportato nel registro di classe e ne vengono
informate le famiglie tramite comunicazione sul diario o sul quaderno. Tale
comunicazione deve essere controfirmata da un genitore.
Dopo la terza ammonizione, lo scolaro che continua a tenere un comportamento
scorretto, puo essere richiamato dal Dirigente Scolastico insieme ai genitori e quindi
punito con i provvedimenti di cui agli articoli successivi.
2. Le mancanze gravi di cui all’art. 2.2 vengono sanzionate con ammonizione scritta
da parte dei docenti della classe, riportate nel registro di classe e comunicate con
richiamo scritto del Dirigente alla famiglia che controfirma per presa visione.
La mancanza di cui alla lettera a) dell’art. 2.2 comporta anche la consegna del
telefono cellulare all’insegnante o al Dirigente che lo conservera fino al ritiro dello
stesso da parte di uno dei genitori dello/a scolaro/a.
3. Le sanzioni dell’ammonizione orale e scritta di cui ai precedenti punti 1. e 2.
possono essere sostituite o accompagnate in modo accessorio da provvedimenti
educativi miranti al rimedio del danno, alla riflessione e al ravvedimento. Si potra
provvedere alla sospensione da uscite didattiche e viaggi d’istruzione.
Nel caso in cui il comportamento sia tale da compromettere l’incolumita del
bambino stesso, dei compagni o del personale educativo, si provvedera
immediatamente a chiamare i genitori che ritireranno il proprio figlio per il suo
benessere.
L’efficacia dei provvedimenti sanzionatori di cui all’art. 2.1 e 2.2, e condizionata
dalla immediatezza e tempestivita della reazione: queste sanzioni, tenuto conto
22
della finalita educativa e dell’eta degli allievi, per essere da loro comprese e
concorrere alla modifica dei comportamenti, saranno il piu possibile immediate e
“vicine” ai comportamenti irregolari, in modo tale da far percepire all’alunno il
rapporto causa-effetto (comportamento irregolare - sanzione).
4. Nel caso di reiterazione delle mancanze gravi dell’art. 2.2. e le mancanze
gravissime previste dall’art. 2.3, il Dirigente Scolastico comunichera alla famiglia, per
iscritto, che la reiterazione delle condotte gia contestate e sanzionate da parte dei
docenti, potra prevedere sanzioni piu gravi, come la sospensione da uscite
didattiche e viaggi d’istruzione, fino all’allontanamento dalle lezioni (ma con obbligo
di frequenza) fino a 15 giorni.
Art. 4 – Comunicazione di avvio del procedimento; contestazione di addebito e
audizione in contradditorio
Per le sanzioni che comportano l’allontanamento dalle lezioni e che devono essere
comminate dal Consiglio di Interclasse, va data comunicazione dell’avvio del
procedimento alla famiglia dello scolaro, da parte del Dirigente Scolastico, anche
attraverso vie brevi (posta elettronica certificata, raccomandata a mano, fax,
fonogramma).
Nella comunicazione vengono contestati gli addebiti, vengono fissati la data
dell’audizione in contraddittorio e il termine di chiusura del procedimento.
Gli addebiti contestati debbono fondare su circostanze precise documentali,
testimoniali o fattuali.
Lo scolaro ha diritto di essere ascoltato dal Dirigente Scolastico, e dai docenti di
classe, congiuntamente alla presenza dei rispettivi genitori. Dell’audizione viene
redatto verbale a cura di persona incaricata dal Dirigente Scolastico.
Il Dirigente Scolastico, nel tempo intercorrente tra la comunicazione del
procedimento e l’audizione, potra comunicare con i genitori al fine di tentare una
concertazione con essi degli atteggiamenti comunicativi e comportamentali da
tenere verso lo scolaro.
Cio allo scopo di ricercare la coerenza educativa ottimale tra scuola e famiglia.
Nel caso in cui nell’evento rilevante ai fini disciplinari siano stati coinvolti altri allievi in
qualita di parti lese, essi e le loro famiglie devono essere avvisati dell’apertura del
procedimento come controinteressati.
A seguito dell’audizione, potra seguire, con decisione assunta a maggioranza:
a. l’archiviazione del procedimento, qualora non si ravvisino elementi certi di
rilevanza
disciplinare; il dirigente scolastico ne dara comunicazione scritta a tutti gli interessati.
23
b. la rimissione degli atti al Consiglio di Interclasse per il pronunciamento sul
provvedimento disciplinare da assumere.
Art. 5 - Assunzione del provvedimento disciplinare a cura del Consiglio di Interclasse
Il Consiglio di Interclasse viene convocato entro il termine minimo di cinque giorni
dall’audizione in contraddittorio.
In seduta, viene acquisito il verbale di audizione. Nella deliberazione della sanzione,
deve essere specificata in modo dettagliato la motivazione che ha portato al
provvedimento.
La comunicazione del provvedimento disciplinare assunto viene data alla famiglia
dell’alunno interessato dal Dirigente Scolastico, in forma scritta. La comunicazione
deve riportare gli estremi della deliberazione, l’entita della sanzione e le eventuali
sanzioni accessorie, la motivazione, la decorrenza e la durata della sanzione, i
termini e l’organo presso cui adire eventuali impugnazioni.
Il provvedimento disciplinare e immediatamente esecutivo.
Art. 6 I danni arrecati al patrimonio vanno sempre risarciti da parte dei responsabili,
secondo a normativa vigente.
Art. 7 La sanzione dell’allontanamento dalle lezioni sara sempre assunta “con
obbligo di frequenza”.
Nel periodo in cui il minore e allontanato dalle lezioni, sara vigilato da insegnanti
della scuola o collocato in altre classi della scuola e impegnato in attivita legate ai
provvedimenti accessori.
Art. 8 Gli effetti dei provvedimenti disciplinari sono limitati all’anno scolastico di
riferimento.
Tuttavia, nel caso in cui le mancanze passibili di allontanamento dalle lezioni siano
state compiute alla fine delle lezioni o durante la sospensione estiva, e possibile
fissare la decorrenza e il termine della sanzione nei primi giorni dell’anno scolastico
successivo.
In caso di trasferimento ad altro istituto anche in corso d’anno o di passaggio ad
altro grado di scuola, la sanzione viene comunicata al nuovo istituto che potra
disporne l’assolvimento.
Art. 9 Nel caso in cui si iscrivesse alla scuola un alunno proveniente da altro istituto e
quest’ultimo comunicasse una sanzione pendente, il Dirigente Scolastico ne dara
esecuzione nei termini fissati dall’Istituto di provenienza.
Art. 10 - Impugnazioni
Contro i provvedimenti assunti dal Consiglio di Interclasse, e ammesso reclamo
scritto entro 15 gg. dalla comunicazione del provvedimento al Dirigente Scolastico,
in qualita di Presidente.
24
Il Dirigente Scolastico convoca il Consiglio di Interclasse che ha emesso il
provvedimento che si pronuncia in merito al reclamo. Il Dirigente Scolastico entro 30
giorni dal ricevimento del reclamo, comunica all’interessato le conclusioni assunte
dal Consiglio.
Art. 11 – Pubblicita
Il presente regolamento sara affisso all’Albo della scuola in via permanente.
(Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 20 / 06/ 2013. Approvato dal
Consiglio di Circolo nella seduta del 24/10/2013)
PROVVEDIMENTI EDUCATIVI MIRANTI ALLA RIFLESSIONE, AL RAVVEDIMENTO E AL
RIMEDIO DEL DANNO
MANCANZA
Disturba in classe sé, i
compagni, il lavoro (va in
giro, parla, urla, canta)
Non porta a termine il
lavoro
Non rispetta le cose altrui
Provoca i compagni
Sporca o danneggia le
proprie cose, suppellettili,
arredi e cose altrui
Non fa i compiti a casa
Insulta, umilia i compagni
Non osserva le prescrizioni
degli
insegnanti
Assume talvolta
comportamenti
aggressivi verso i compagni
PROVVEDIMENTO
Circle time
Assegnazione del lavoro non fatto
per casa
Circle time
sostituire l’oggetto altrui
danneggiato
Circle time
espletare servizi di responsabilità
Circle time
Sostituire gli oggetti danneggiati
Pulire dove sporcato, riordinare
dove messo a soqquadro
Comunicazione alla famiglia
Assegnare il lavoro non fatto
durante i momenti di riposo a
scuola
Gioco di ruolo
Comunicazione alla famiglia
Scuse pubbliche
Prestare aiuto ad altri compagni
Ammonizione orale
Comunicazione alla famiglia
Scuse pubbliche all’insegnante
Punizione riflessiva: lettura,
commento o produzione di testi
pertinenti.
Circle time
Scambio di ruolo
Comunicazione alla famiglia
Chi lo impartisce
Insegnante che rileva
la mancanza
“
“
“
“
“
“
“
“
25
Assume un atteggiamento
arrogante e di
insubordinazione con gli
adulti
Picchia i compagni con
frequenza
Assume atteggiamenti di
prepotenza, arroganza,
vessazione verso i
compagni
Danneggia e/o distrugge
cose della scuola e del
giardino
Sottrae cose ai compagni e
non le restituisce.
Scuse pubbliche
Attività di contenimento
Ammonizione orale
Comunicazione alla famiglia
Scuse pubbliche all’insegnante
Punizione riflessiva: lettura,
commento o produzione di testi
pertinenti.
Circle time
Gioco di ruolo
Comunicazione alla famiglia
Scuse pubbliche
Prestare aiuto ad altri compagni
Comunicazione alla famiglia
Scuse pubbliche
Sostituire le cose danneggiate
Punizione riflessiva: lettura,
commento o produzione di testi
pertinenti.
Ammonizione orale
Comunicazione alla famiglia
Scuse pubbliche
Sostituire le cose danneggiate
Punizioni riflessive: lettura,
commento o produzione di testi
pertinenti.
Ammonizione orale
Comunicazione alla famiglia
Scuse pubbliche
Sostituire le cose danneggiate
Punizioni riflessive: lettura,
commento o produzione di testi
pertinenti.
“
“
“
“
“
26
PARTE SECONDA
27
ORGANICO E FUNZIONI
Dirigente scolastico reggente: Maria Teresa Mariotti
Vicario: Ins. Dardanello Roberta
Collaboratore: Ins. Calicchia Simona
REFERENTE scuola Infanzia: Ins. Portaluri Valeria
Responsabili di plesso
•
•
•
•
•
•
•
Sc. infanzia
sc. infanzia
sc. infanzia
sc. Infanzia:
sc. primaria
sc. primaria
sc. primaria
“Margherita”
“Drago”
“Flora”
“G. Incantato”
“M. Pascucci”
“ M. della Pasqua”:
“L. Ricci”
ins. Romano Maria
ins. Mancin Fiorella
ins. Parma Isabella
ins. Berti Luigina
ins. Righetti Maria Grazia
ins. Amati Iride
ins. Ginghiini Santina
Funzioni strumentali
Area 1 : ■ Monitoraggio e controllo P.O.F.
Docenti referenti : Branducci Barbara e Guiducci Elisa
Area 2: ■ Sostegno ai docenti – gestione nuove tecnologie
Docenti referenti: Battistelli Luca – Protti Marika – De Crescenzo Maurizio
■Sostegno ai docenti – formazione e aggiornamento
Docente referente: Vendemini Cristina
Area 3: ■ Integrazione alunni stranieri
Docente referente: Scordari Maria Abbondanza
■ Integrazione alunni Handicap
Docente referente: Garattoni Mirna
Commissioni di lavoro :
gruppo progetto, gruppo ricerca (AREA 1), glh, commissione disagio (AREA 3),
commissione formazione classi prime, comitato di valutazione.
Referenti:
ambiente (Ins. Melucci), d.s.a. (Ins. Melucci), ed. stradale (Ins. Dardanello), sport (Ins.
Dardanello), respons. R.L.S.(Ins. Calicchia), tirocinio UNIBO (Ins. Branducci)
Collegio docenti
28
UNO SGUARDO AI NUMERI…
Il 1° Circolo Didattico
di Santarcangelo
è frequentato da 1200 alunni.
E’ composto da:
3 plessi di scuola primaria:
Maria Pascucci
Luigi Ricci
Marino della Pasqua
4 plessi di scuola dell’infanzia:
Drago
Flora
Giardino Incantato
Margherita
Nelle nostre scuole operano:
•
•
31 docenti di scuola dell’infanzia
66 di scuola primaria
di cui:
10 docenti di sostegno,
3 docenti specialisti di Lingua Inglese
5 docenti di Religione Cattolica.
29
LE NOSTRE SCUOLE
DIREZIONE SCOLASTICA
e uffici amministrativi
Via D. Felici, 45
Tel. 0541- 626186
SCUOLA
Dell’INFANZIA
" FLORA"
Via Europa, 259
Tel. 0541-326025
" DRAGO"
Via D. Felici, 45
Tel. 0541-624706
"GIARDINO
INCANTATO"
Via San Vito, 1729
Tel. 0541- 622010
SCUOLA
PRIMARIA
"M. PASCUCCI"
P.zza Ganganelli, 26
Tel. 0541-621476
" L. RICCI"
Via San Vito, 1729
Tel. 0541- 622054
"M. DELLA PASQUA"
Via San Bartolo, 132
Tel. 0541- 626102
"MARGHERITA"
Via Togliatti, 30
Tel. 0541- 625172
30
La Direzione e la Segreteria hanno sede in via D. Felici, 45 (sopra la scuola dell’infanzia
“DRAGO”).
Il Dirigente Scolastico reggente, Maria Teresa Mariotti, è presente nei giorni:
• Lunedì mattina,
• martedì pomeriggio,
• giovedì mattina.
Il Dirigente riceve su appuntamento (contattare la segreteria didattica).
Gli uffici sono a disposizione dell’utenza per fornire informazioni sul funzionamento della
scuola e per rilasciare attestati e certificati.
L’orario di apertura degli uffici al pubblico è il seguente:
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
dalle ore 7.45 alle ore 8.30
dalle ore 12.00 alle ore 13.20
dalle ore 7.45 alle ore 8.30
dalle ore 12.00 alle ore 13.20
dalle ore 7.45 alle ore 8.30
dalle ore 12.00 alle ore 13.20
dalle ore 7.45 alle ore 8.30
dalle ore 12.00 alle ore 13.20
dalle ore 7.45 alle ore 8.30
dalle ore 12.00 alle ore 13.20
dalle ore 7.45 alle ore 8.30
dalle ore 12.00 alle ore 13.20
dalle ore 14.30 alle ore
16.30
PERSONALE ADETTO ALLE FUNZIONI DEI SERVIZI SEGRETERIA
Ricci Patrizia
Ricci Roberta
Leggio Concetta
Amati Iride
Molari Marina
Lucchi Marina
Paglierani Claudio
Berti Loredana
Dirigente Servizi Generali Amministrativi
Area personale sc. primaria
Area amministrativa contabile- Funzione vicaria D.S.G.A.
Area alunni
Area personale sc. Infanzia e ATA
Area protocollo - Supporto area personale
Area alunni
Area servizi generali- supporto area alunni
31
PLESSI E TEMPI SCUOLA INFANZIA
La scuola “ Drago” è dotata di:
- un ampio giardino,
- una lavanderia,
- 3 sezioni organizzate in angoli,
- una biblioteca di plesso attrezzata
- una cucina,
- due bagni adulti.
L’edificio che ospita il plesso “Flora”
offre ambienti spaziosi e illuminati
da ampie vetrate.
E’ dotato di:
- un grande giardino con giochi da esterno
- 4 sezioni organizzate in angoli,
- bagni per bambini,
- un ufficio,
- un salone,
- un bagno adulti
- una cucina,
- un bagno per disabili.
Orario
8.00-16.00
da lunedì a venerdì
L’ingresso anticipato (ore 7,45) E’ concesso solo
per reali motivi lavorativi
32
La scuola è situata al centro della frazione
di San Vito ed è dotata di:
- un ampio giardino in comune con la scuola primaria,
arredato con numerosi giochi da esterno,
- due sezioni organizzate in angoli legati ai centri di interesse,
- un ampio salone,
- una lavanderia,
- una cucina,
- un bagno per adulti,
- un bagno per disabili,
- un’aula insegnanti (utilizzata per laboratori).
La struttura dell'edificio scolastico
ha la forma di un fiore ( da cui il nome della scuola).
Nella scuola sono presenti:
- 4 sezioni attrezzate con vari angoli gioco,
- un ripostiglio ad uso pers. ATA
- ingresso adibito a guardaroba;
- un ufficio;
- una biblioteca con prestito a casa;
- due bagni per adulti, di cui uno attrezzato
per disabili
- cucina con attigua lavanderia;
- un ampio giardino con attrezzature- gioco.
orario
8.00-16.00
da lunedì a venerdì
L’ingresso anticipato (ore 7,45) E’ concesso solo
per reali motivi lavorativi
33
PLESSI E TEMPI SCUOLA PRIMARIA
La scuola Maria Pascucci si trova in centro, sulla piazza Ganganelli.
E’ dotata di:
- 24 aule,
- 3 aule- mensa
- un’aula multimediale,
- un’aula docenti
- un’aula magna,
- un’aula pre - post scuola,
- giardino
- palestra
- biblioteca alunni.
8.00-12.30
da lunedì a sabato
8.00-13.00+
un giorno 8.00-16.00
8.00-16.00
da lunedì a venerdì
34
La scuola dista 1Km dal centro di Santarcangelo.
E’ situata in una piacevole palazzina ad un piano nella frazione di San Bartolo.
E’ dotata di:
- 5 aule,
- ampio ingresso,
- biblioteca con due postazioni informatiche,
- giardino.
8.30-13.00
da lunedi’ a sabato
La scuola dista 3 Km da Santarcangelo.
E’ situata al centro della frazione di San Vito,
in uno stabile su due piani
E’ dotata di:
- 9 aule,
- un bagno per disabili
- un’aula“dei sensi” polifunzionale,
- una palestra - giardino
- un laboratorio informatico.
8.30-13.00
da lunedi’ a sabato
8.00-13.00 +
un giorno 8.00-16.00
35
GLI ORGANI
COLLEGIALI DELLA
SCUOLA
“Le dimensioni della collegialità e
della circolarità critica delle esperienze
attivano e promuovono
professionalità e competenze
altrimenti sommerse o disperse”
Collegio docenti
E’ composto da tutti gli insegnanti che operano nella scuola ed è presieduto dal
Dirigente Scolastico che sceglie al suo interno due collaboratori.
Si riunisce più volte all’anno su convocazione del Dirigente Scolastico.
Elabora il Piano dell’Offerta Formativa.
Nomina i componenti delle commissioni, le funzioni strumentali, i referenti di
plesso.
Propone i viaggi di istruzione e le uscite didattiche.
Individua le risorse esterne ed interne del Circolo.
Decide i criteri di ripartizione dei fondi d’Istituto.
Delibera i criteri di assegnazione dei fondi dell’Autonomia.
Delibera i criteri di utilizzo delle ore di compresenza.
Delibera la ripartizione delle ore di impegno extracurricolare dei docenti.
Valuta il piano dell’Offerta Formativa e le attività didattiche.
Valuta l’operato delle Funzioni Strumentali.
Decide e approva i progetti e le sperimentazioni.
Consiglio di interclasse-intersezione
E’ composto dagli insegnanti di classe e dai genitori eletti come rappresentanti di
classe o di sezione.
Ha il compito di:
individuare percorsi didattici adeguati, fare proposte inerenti le strategie
formative, i viaggi d’istruzione, le uscite;
valutare l’andamento didattico, esprimere pareri sull’adozione dei libri di testo,
affrontare e cercare soluzioni alle problematiche interne della classe o sezione.
Viene di norma convocato bimestralmente.
36
Consiglio di Circolo
E’ l’organo di gestione del Circolo e resta in carica 3 anni.
E’ composto dai rappresentanti dei genitori, degli insegnanti e del personale ATA,
eletti da tutte le componenti interessate; il Dirigente Scolastico ne fa parte di
diritto.
Di norma il Presidente è un genitore.
Nel suo seno elegge una Giunta Esecutiva che cura la preparazione dei lavori del
Consiglio stesso e ne coordina l’attività, la programmazione e le proposte dei vari
Organi Collegiali e predispone il Bilancio preventivo e il Conto Consuntivo che
viene presentato dal Responsabile Amministrativo.
Il Consiglio di Circolo può indire assemblee aperte a tutti i genitori della scuola.
Definisce gli orari delle lezioni adattandole alle particolare esigenze ambientali
delle singole Scuole.
Formula i criteri per la formazione delle classi e delle sezioni.
Approva l’acquisto dei materiali e dei sussidi didattici.
Approva i viaggi di istruzione e le uscite didattiche.
Approva i Bilanci.
Concede in uso ad Associazioni Culturali, Sportive, Ricreative i locali scolastici e la
palestra per attività che vadano a vantaggio della cittadinanza.
Assemblea dei genitori
E’ composta da tutti i genitori degli alunni che frequentano la classe o sezione con
la presenza degli insegnanti di classe/ sezione.
Elegge entro il mese di ottobre i suoi rappresentanti che faranno parte del
consiglio di classe o sezione.
Fa proposte inerenti ai bisogni e alle problematiche della classe, collabora nel
rispetto dei reciproci ruoli (insegnanti e genitori hanno ruoli diversi e non
sovrapponibili) al raggiungimento degli obiettivi della Scuola e alla progressiva
responsabilizzazione del bambino.
Utilizza in modo proficuo i tempi e le modalità degli incontri.
E’ informata della programmazione curricolare ed extracurricolare e dei traguardi
formativi.
Viene messa al corrente sulla valutazione dei traguardi curricolari e formativi e
sugli argomenti oggetto di disanima nel consiglio di classe.
Viene convocata dagli insegnanti all’inizio dell’anno scolastico e tutte le volte, nel
corso dell’anno, che se ne ravvede la necessità. Può essere convocata anche dai
rappresentanti di classe e dal Dirigente Scolastico.
37
PARTE TERZA
38
CONTINUITA’ VERTICALE e
AZIONI DI RACCORDO
“ L’itinerario scolastico dai tre ai
quattordici anni, pur abbracciando tre
tipologie di scuola caratterizzate
ciascuna da una specifica identità
educativa e professionale,
è progressivo e continuativo”
Indicazioni Nazionali
4 settembre 2012
Al fine di garantire il diritto dell’alunno ad un percorso formativo organico e
condiviso, il nostro Circolo, annualmente, prevede incontri tra:
docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria
docenti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado.
Gli incontri hanno come obiettivi:
- prevenire le difficoltà di passaggio da un ordine all’altro di scuola
- creare aspettative positive verso il nuovo ambiente scolastico
- condividere progetti ed iniziative comuni
- condividere strategie metodologiche e didattiche
- organizzare azioni di raccordo.
Tutte le azioni intraprese dalla Scuola sono coordinate dalle docenti Branducci e
Guiducci, individuate dal Collegio dei Docenti, a cui è stata assegnata la
Funzione Strumentali relativa all’AREA 1 – P.O.F.
In particolare per l’anno scolastico 2013-2014 si intende consolidare strategie
precedentemente sperimentate:
39
INFANZIA- PRIMARIA
CONTINUITA’ VERTICALE
PRIMARIA- SECONDARIA 1°
GRADO
CONTINUITA’ VERTICALE
- Incontro tra i docenti dei due ordini
- Confronto, per gruppi di discipline
scolastici per individuare il contenuto
(lettere- matematica- lingua straniera),
delle azioni di raccordo e per
sui contenuti, gli obiettivi educativo-
organizzare il calendario di attuazione.
didattici e le metodologie adottate
- Ricerca elementi di continuità tra i
all’interno dei due ordini scolastici.
campi di esperienza della scuola
- Condivisione di esperienze destinate
dell’infanzia e le aree disciplinari della
ad avvicinare gli stili formativi e a creare
scuola primaria.
un linguaggio professionale comune.
- programmazione del momento di
accoglienza per rendere sereno il primo
ingresso nella nuova realtà scolastica.
AZIONI DI RACCORDO
AZIONI DI RACCORDO
- Presentazione da parte dei docenti
- Presentazione da parte dei docenti
della scuola primaria degli alunni e
della scuola primaria degli alunni e
scambio di informazioni sul livello di
scambio di informazioni sugli aspetti
maturazione raggiunto dai bambini.
socio relazionali e sulle competenze
- Visita degli alunni della scuola
disciplinari degli stessi.
dell’infanzia alla scuola primaria.
- Visita degli alunni della scuola primaria
- Realizzazione da parte degli alunni
alla scuola secondaria di primo grado.
della scuola dell’infanzia di un oggetto
- Partecipazione da parte degli alunni
che verrà utilizzato nei primi giorni della
delle classi quinte a una lezione-tipo
scuola primaria. L’attività viene svolta
all’interno delle aule della classi prime di
all’interno delle classi prime in modo da
scuola secondaria di primo grado.
far sperimentare ai più piccoli il nuovo
- Organizzazione di open – day.
contesto scolastico.
- Organizzazione di open- day.
40
UNA CULTURA CHE VALORIZZA TUTTE
LE ABILITA’
PERCORSI INDIVIDUALIZZATI O PERSONALIZZATI IN RISPOSTA AI BISOGNI DEGLI
STUDENTI IN SITUAZIONE DI DISABILITÀ CERTIFICATA
“ L’inclusione è un diritto fondamentale ed
è in relazione con il concetto di “appartenenza”.
Le persone con o senza disabilità possono interagire alla pari.
Un’educazione inclusiva permette alla scuola di riempirsi di qualità: ciascuno è benvenuto e tutti riescono a comprendere
che le diversità sono un arricchimento…”
Andrea Canevaro
L’obiettivo centrale del nostro progetto di inclusione è
finalizzato:
alla condivisione di tempi, di spazi, di gruppi di pari;
alla condivisione dei contenuti disciplinari intesi come strumenti di integrazione
e non solo come informazioni da comprendere e da ricordare;
alla condivisione di esperienze e progetti socializzanti e di arricchimento per tutti;
alla individualizzazione o personalizzazione dei percorsi di studio;
alla valorizzazione delle abilità e dei punti di forza degli alunni a noi affidati.
L’azione didattica ed educativa si realizza, in modo continuativo, in un clima di
condivisione tra tutti i docenti della classe (curricolari e di sostegno), degli aspetti
progettuali, delle responsabilità e degli interventi congiunti, secondo i criteri del
“sostegno diffuso”.
Il piano dell’offerta formativa, la programmazione di classe, il piano educativo
individualizzato e il progetto di vita non sono pezzi distinti, ma parti di un’unica
costruzione, di un unico progetto di inclusione che non esclude nessuno e che
rivolge lo sguardo al futuro.
N.B. Nel sito del nostro Circolo sono riportate le tappe che caratterizzano il
percorso di certificazione.
41
IL PERSONALE SCOLASTICO
PER L’INTEGRAZIONE
Le diverse professionalità che sono presenti nella scuola e
collaborano per garantire agli alunni diversamente abili
l’integrazione migliore possibile sono:
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Facilita l’integrazione garantendo un’efficiente organizzazione delle risorse presenti
all’interno della scuola.
Inoltre:
- mantiene i contatti con le insegnanti dei plessi scolastici, ponendo particolare
attenzione al processo e al livello di integrazione dell’alunno
- facilita le attività di sostegno e cura l’organizzazione delle risorse presenti nella
scuola
- redige atti amministrativi
- garantisce la riservatezza degli atti.
DOCENTE REFERENTE AREA HANDICAP E DISAGIO
Il Dirigente scolastico, su delibera del Collegio Docenti, nomina un insegnate referente
rispetto al’area Handicap e Disagio, quale funzione strumentale al POF per la gestione dei
processi di integrazione degli alunni in situazione di handicap e per il coordinamento degli
operatori del sostegno (docenti, educatori…)
Il docente referente svolge le seguenti mansioni:
- cura gli adempimenti formali, secondo le indicazioni della norma, e, in particolare
coordina i calendari degli incontri fra operatori scolastici, operatori sanitari, famiglie
- partecipa con il Dirigente scolastico ai tavoli tecnici
- organizza e gestisce le problematiche relative all’handicap a livello di Istituto
- presiede il G.L.H.I (se delegato dal Dirigente scolastico), il G.L.H.O, la Commissione
Handicap e Disagio e stende i verbali degli incontri
- Mantiene i contatti e avanza proposte al C.E.T. (Centro Educativo Territoriale) che
si occupa della formazione dei docenti
- Diffonde e promuove iniziative di formazione, opportunità educative e pratiche
didattiche proposte dalle agenzie culturali del territorio
- Coordina i progetti di integrazione, gli interventi di supporto, l’acquisto di materiali
e sussidi a favore degli alunni diversamente abili, sulla base delle risorse
economiche disponibili
- Informa ed aggiorna il Dirigente scolastico e il collegio:
o sull’andamento generale,
o sui progetti di informazione e aggiornamento sui temi del disagio e
dell’handicap e delle difficoltà di apprendimento, e
o sui progetti di integrazione.
42
L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO
All’insegnante di sostegno compete una particolare attenzione all’integrazione
dell’alunno con disabilità nelle attività di classe, assicurando le necessarie mediazioni
progettuali, didattiche, relazionali, organizzative.
L’insegnante di sostegno:
-
controlla la documentazione in entrata e predispone quella in uscita
osserva attentamente l’alunno e annota elementi rilevanti e importanti
costantemente si confronta con i docenti della classe
redige il P.E.I e compila il P.D.F in collaborazione con gli insegnanti di classe
propone e progetta con i docenti curricolari e gli esperti progetti di integrazione
stabilisce un rapporto “privilegiato” con l’alunno e la sua famiglia
collabora nell’assistenza
aiuta e sostiene sia l’alunno, sia il gruppo classe in cui è inserito
facilita l’apprendimento attraverso metodologie mirate
predispone strumenti “facilitatori”
attua il monitoraggio di progetti
DOCENTI CURRICOLARI
Rappresentano le figure fondamentali per realizzare l’integrazione scolastica, poiché il
bambino con disabilità è prima di tutto un alunno della classe!
I docenti curricolari:
- accolgono l’alunno nel gruppo favorendo l’integrazione
- articolano i percorsi curricolari, utilizzando metodologie il più possibile fruibili da tutti
gli alunni
- collaborano nella gestione delle dinamiche relazionali
- redigono il il P.E.I e il P.D.F in collaborazione con i docenti di sostegno
- praticano, con i colleghi, il sostegno diffuso
- partecipano ai G.L.H.O.
GLI EDUCATORI COMUNALI
L’educatore comunale è un operatore, destinato dall’Amministrazione Locale tramite
cooperative; egli coopera con i docenti di classe e di sostegno per favorire l’integrazione,
l’acquisizione di competenze, le dinamiche relazionali, la conquista di autonomie in base
al progetto predisposto.
L’assegnazione del monte ore settimanale degli educatori comunali è effettuata dal
Dirigente Scolastico, sentito il parere della Commissione Handicap e Disagio, sulla base
delle risorse assegnate dal Comune di appartenenza.
L’assegnazione di tale personale tiene conto delle competenze, delle disponibilità e
dell’eventuale continuità del progetto educativo.
COLLABORATORI SCOLASTICI
Il collaboratore scolastico assume compiti di responsabilità, secondo la normativa vigente
(C.C.N.L.16 maggio 2003, art.47) in relazione all’assistenza di base, intesa come:
- ausilio materiale durante gli spostamenti nei locali della scuola
- ausilio materiale per le attività di cura alla persona, nell’uso dei servizi igienici e nella
cura dell’igiene personale.
43
GRUPPI DI LAVORO
DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA
GRU PPO di LAVORO per l’HANDICAP di ISTITUZIONE
SCOLASTICA
(G.L.H.I. L.104/92)
Il G.L.H.I. è costituito dal Dirigente Scolastico ed approvato dal
Collegio dei Docenti entro il mese di novembre.
E’ composto da:
Dirigente Scolastico
Figura strumentale- Referente area Handicap e disagio
Rappresentanti curricolari e di sostegno
Rappresentanti genitori di alunni disabili e non
Operatore dei servizi ASL
Il G.L.H.I. si riunisce di norma due volte nell’arco dell’anno scolastico, in seduta
plenaria:
nella seduta iniziale osserva la situazione dell’anno scolastico ( numero alunni
diversamente abili, presenza docenti sostegno ed educatori comunali, necessità
didattiche ed assistenziali, progetti di integrazione, sussidi …)
nella seduta finale verifica la realizzazione di quanto progettato e avanza
eventuali ipotesi per il successivo anno scolastico.
GRUPPO di LAVORO OPERATIVO di SINGOLO ALUNNO (G.L.H.O.)
Il G.L.H.O. rappresenta l’unità interprofessionale che opera in modo collegiale per
definire ed aggiornare il Profilo Dinamico Funzionale e il Piano Educativo
Individualizzato.
E’ composto da:
Dirigente Scolastico
Figura strumentale- Referente area Handicap e disagio
Insegnante di sostegno
Insegnanti curricolari
Altre figure ritenute significative per l’integrazione scolastica (educatori…)
Genitori dell’alunno
Specialisti dei servizi ASL referenti per l’alunno
Il G.L.H.O. si riunisce, di norma, due volte per ogni anno scolastico (prima seduta:
entro dicembre- seconda seduta entro fine maggio)in seduta plenaria.
Il gruppo di lavoro confronta esperienze, integra conoscenze e competenze,
individua scelte educative condivise che scaturiscono dai bisogni e dalle
44
possibilità dell’alunno a partire dal Profilo Dinamico Funzionale.
LA COMMISSIONE HANDICAP E DISAGIO
Il Dirigente, durante il collegio dei docenti di settembre e su proposta del Collegio
stesso, formalizza i docenti componenti della Commissione.
La nostra Commissione è composta da:
Docente funzione strumentale
Docenti di sostegno e di classe della scuola dell’infanzia e primaria.
Si occupa di:
- integrazione degli alunni con disabilità
- sostegno al lavoro dei docenti
- passaggio di informazioni e di materiali utili
- collaborazione con le agenzie educative presenti sul territorio
- progetti di integrazione
- verifica dell’efficacia degli interventi.
TAVOLI DI LAVORO TECNICI
Al fine di ottimizzare le risorse disponibili sul territorio e di realizzare una rete di
interventi integrati, i Comuni promuovono, sulla base delle richieste pervenute
dalle istituzioni scolastiche, Tavoli di Lavoro Tecnici, con l’obiettivo di valutare e
quantificare gli interventi per l’integrazione degli alunni in situazione di handicap.
Del tavolo tecnico fanno parte:
un rappresentante del Comune di residenza degli alunni in situazione di
handicap
un rappresentante dell’A.S.L.
il Dirigente Scolastico interessato e/o il docente Figura referente dell’area
Handicap
Il Tavolo tecnico, sulla base di un attento esame della situazione scolastica e delle
necessità di ogni singolo alunno in situazione di handicap, si impegna a destinare
educatori, attrezzature e ausilii a supporto dell’attività educativo – didattica.
45
STRUMENTI DI LAVORO
IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
(P.E.I. L.104/92 – C.M. 258/83 – C.M. 250/85)
E’ il documento nel quale vengono descritti gli interventi
didattici, riabilitativi e sociali predisposti per l’alunno in un
determinato periodo di tempo (di norma annuale), al fine
dell’attuazione del diritto all’educazione e all’istruzione.
Esso si realizza sulla base
•
di una lettura attenta della diagnosi funzionale,
•
dell’individuazione delle capacità dell’alunno
•
di un’accurata analisi delle risorse organizzative e professionali della scuola.
E’ redatto dal personale insegnante di sostegno e curricolare, preferibilmente entro i
primi due mesi di frequenza scolastica, dopo un confronto con gli operatori sanitari
dell’ASL e con la famiglia. Viene consegnato in segreteria nella seconda decade di
dicembre.
Il P.E.I. è il percorso formativo di insegnamento-apprendimento; può subire eventuali
adeguamenti nel corso dell’anno scolastico, poiché modificabile. La valutazione
conclusiva acquista significato in rapporto alla verifica dei risultati attesi riportata nel P.E.I.
ELEMENTI COSTITUTIVI DEL P.E.I.
-
Scheda raccolta dati dell’alunno
Gruppo di lavoro
Analisi della situazione di partenza
Obiettivi
Risorse fruibili
Elementi negativi da fronteggiare
Organizzazione
Criteri di verifica
IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (P.D.F. L.104/92)
E’ il documento, successivo alla diagnosi funzionale, che indica le caratteristiche fisiche,
psichiche, sociali ed affettive dell’alunno e pone in rilievo le potenzialità e le capacità, gli
interessi, e le situazioni problematiche rispetto alle seguenti aree:
•
Autonomia personale
•
Autonomia nelle relazioni
•
Sviluppo dell’identità
•
Apprendimento
E’ redatto, dopo un confronto con gli operatori sanitari dell’ASL e con la famiglia, dal
personale insegnante di sostegno e curricolare .
Viene aggiornato ogni qualvolta il gruppo di lavoro ne valuti la necessità e,
obbligatoriamente, al termine di ogni ciclo scolastico (scuola dell’infanzia, primaria,
secondaria di primo e secondo grado). Il P.D.F. è la base essenziale per la successiva
formulazione del P.E.I..
46
CONTINUITA’
Al termine del ciclo della scuola primaria, nel
momento di passaggio alla scuola secondaria di
primo grado, i docenti dei due ordini di scuola,
unitamente ai genitori, realizzano un progetto di
continuità per favorire e facilitare l’ingresso
dell’alunno nel nuovo contesto scolastico.
Il percorso può prevedere visite guidate in corso
d’anno alla futura sede scolastica, momenti di
permanenza, partecipazione e condivisione di attività
nella nuova scuola.
Si effettuano colloqui tra docenti dei due ordini scolastici e con i genitori per raccogliere
informazioni preliminari sul bambino e per attivare percorsi utili all’integrazione.
RAPPORTI CON IL TERRITORIO
La nostra scuola collabora ed intrattiene proficui rapporti con gli Enti locali, le Associazioni
culturali e le Istituzioni presenti nel territorio (ASL, Centro Autismo -Rimini, Servizi Sociali,
Centro Ritardo Mentale, Centro per le Famiglie, C.E.T…).
PROGETTI DI INTEGRAZIONE
Un’altra importante risorsa della nostra scuola è costituita dai percorsi di integrazione che,
ogni anno, vengono attivati (compatibilmente con la disponibilità economica)
avvalendosi della professionalità di esperti esterni.
Gli interventi per l’integrazione seguono queste strategie:
-
scelta di tematiche ed esperienze vicine alla realtà e alle potenzialità del bambino
con disabilità
-
aggancio alle attività disciplinari
-
attuazione di interventi rivolti all’intero gruppo classe o a sottogruppi di compagni
per favorire l’integrazione
-
acquisizione di abilità manuali e cognitive da parte di tutti gli alunni.
Generalmente vengono prediletti percorsi caratterizzati da un linguaggio trasversale e
universale intrinseco (arte, musica, motricità ed espressività corporea…) che favoriscono
un approccio educativo qualificante, la condivisione di esperienze motivanti e
significative “alla portata di tutti” e che presuppongono un’alta probabilità di successo.
47
POTENZIAMENTO LINGUISTICO e
MATEMATICO
La Scuola dell’Infanzia rappresenta il luogo elettivo per cogliere le modalità di espressione
delle difficoltà di apprendimento; il terreno più fecondo per la prevenzione e la
progettazione di interventi educativi e didattici strettamente legati alle specifiche
problematiche individuali.
Nella Scuola Primaria il bambino si avvia al processo di apprendimento della lettoscrittura, è quindi importante individuare i processi che caratterizzano queste acquisizioni
e le problematiche ad esse inerenti, quali: disgrafia, disortografia, dislessia, discalculia.
La rilevazione precoce delle difficoltà non consiste in una segnalazione, ma costituisce il
primo passo per la progettazione e la realizzazione del programma di potenziamento e
adeguamento delle strategie didattiche al fine di attivare al meglio le risorse del
bambino.
Prima viene attivato un intervento, maggiori sono le possibilità di recupero.
L’attività di osservazione nella Scuola dell’Infanzia riguarda i bambini dell'ultimo anno
mentre nella Scuola Primaria sono coinvolti i bambini delle classi prime e seconde. Tale
osservazione è interessata alla rilevazione delle componenti di base dell’apprendimento
linguistico e numerico e viene effettuata in modalità giocosa da parte di insegnanti
interne alla scuola e debitamente formate.
Per le insegnanti delle classi coinvolte viene attivato un percorso di formazione al fine di
individuare strategie didattiche utili alla realizzazione in classe di specifici laboratori
finalizzati al potenziamento delle competenze linguistiche e numeriche di tutti i bambini.
48
SCUOLA DELL’INFANZIA
Dall'anno scolastico 2010/2011 nel primo Circolo di
Santarcangelo è partito, a livello sperimentale, il progetto
Potenziamento Domini Specifici (PDS), il cui obiettivo
principale è quello di far sì che tutti i bambini che escono
dalla scuola dell'infanzia ed iniziano il loro percorso nella
scuola primaria abbiano raggiunto, il più possibile, lo stesso
livello di competenze .
La scuola dell'infanzia persegue tale obiettivo attraverso
momenti di osservazione rivolti ai bambini di cinque anni,
finalizzati all'individuazione di possibili necessità di potenziamento. Individuati eventuali
bisogni si procede alla progettazione e alla realizzazione di percorsi ludici e didattici diretti
all’intero gruppo di bambini di cinque anni. Tutte le attività vengono proposte sotto forma
di gioco in quanto è il canale preferenziale attraverso il quale il bambino apprende, tanto
da essere il metodo principe della scuola dell'infanzia.
Le aree entro le quali si muove il P.D.S. sono quella linguistica e quella matematica, i
metodi seguiti e le attività che vengono proposte si fondano sull’idea di bambino come
globalità di mente e di corpo e sull’intenzionalità di coinvolgerlo sempre nella sua
interezza.
CANTO…E CONTO!
La giornata educativa della scuola dell’infanzia è scandita da un susseguirsi di situazioni
che consentono al bambino di acquisire un controllo sul “trascorrere del tempo”.
Vengono solitamente distinti in momenti di routines, riguardanti la cura di sé e del proprio
corpo (che favoriscono l’acquisizione dell’autonomia personale) e momenti di attività
didattica (che includono situazioni di gioco libero e guidato e che favoriscono
l’acquisizione di competenze e lo sviluppo socio-affettivo e relazionale).
Entrambi i momenti descritti sono caratterizzati da una forte connotazione educativa e
rappresentano vere e proprie occasioni di apprendimento, il bambino è attivo e
protagonista nella sua interezza; ciò significa che una netta distinzione tra le due
situazioni non è possibile farla in quanto i momenti didattici sfociano in quelli di routines e
viceversa.
Un esempio può esserlo ”l’angolo della parola”, un appuntamento quotidiano per i
bambini della scuola dell’infanzia, in cui ci si ritrova tutti insieme al mattino per fare lo
spuntino della frutta. Qui si gioca, si canta, si compila il calendario del tempo e delle
presenze, si imparano filastrocche, poesie, si ascoltano storie ed ogni bimbo racconta di
sè.
Molte delle canzoni e dei giochi che si propongono consentono loro, giocando, di
acquisire importanti competenze correlate a quelle aree che, nella scuola primaria,
verranno definite linguistica e matematica.
I bambini imparano così a giocare con i fonemi, le sillabe, le parole, le rime e le storie; si
avvicinano al concetto di quantità, imparano a dare un nome ai numeri, a ordinarli, a
seriarli.
Nella scuola dell’infanzia si gioca tanto, ci si diverte, si canta e… cantando si conta!
49
SCUOLA PRIMARIA
Il compito principale della nostra scuola è quello di
stimolare e coltivare l’amore dell’apprendere, la gioia
ed il gusto di imparare. Ovviamente la gioia di imparare
non è contraddetta dalla fatica dell’apprendere.
Noi insegnanti, consapevoli che ogni figura che ruota intorno al bambino (genitori,
educatori, operatori...) ha un ruolo fondamentale nel processo di apprendimento,
all'inizio di ogni processo di insegnamento ci domandiamo sia se la proposta e la
nostra modalità di relazione sostiene la sete, la voglia, la gioia di imparare che il
bambino porta con sé, sia che cosa possiamo fare per coltivare e
incrementare l'amore per il sapere.
In un secondo momento, nell'esprimere una valutazione, poniamo particolare
attenzione a considerare la competenze e non la persona, perchè ogni nostra
parola, ogni nostra considerazione, positiva o negativa, ha un peso incisivo sulla
costruzione dell'autostima da parte di ogni bambino, il quale ha bisogno degli
adulti significativi (genitori, educatori, operatori...) come specchio e come
conferma della percezione di sé.
Da alcuni anni, nel nostro Circolo le insegnanti di scuola primaria svolgono una
particolare attività volta al riconoscimento e alla prevenzione delle problematiche
legate alla letto-scrittura e al calcolo, in continuità con l’azione didattica della
scuola dell’infanzia.
Questo progetto è maturato nella convinzione che, individuare tempestivamente
eventuali difficoltà di apprendimento aiuti tutti gli alunni a sviluppare le abilità
strumentali necessarie nei primi due anni di scuola primaria.
La sempre maggiore numerosità degli alunni, la minor presenza di docenti in una
stessa classe e la necessità di aiutare tutti gli studenti, che in particolari momenti
possono presentare delle difficoltà di apprendimento, ha portato le insegnanti ad
interrogarsi, confrontarsi e ricercare nuove possibili strategie di rinforzo.
Pertanto, all’interno del Circolo, sono nati gruppi di studio e di approfondimento e
si sono attivati corsi di formazione condotti da esperti.
Contemporaneamente, a livello nazionale, è stata richiesta l’istituzione di una
figura referente per le difficoltà di apprendimento (definita Referente Dislessia)
con il compito di supportare il lavoro delle insegnanti, organizzare gli interventi e
mantenere i rapporti con le agenzie educative del territorio, i servizi sanitari e le
famiglie stesse.
È diventata buona prassi, nelle prime e seconde classi del Circolo, la messa in atto
di un monitoraggio periodico su tutti gli alunni, per rilevare eventuali carenze da
compensare con adeguate attività di potenziamento, sia in ambito linguistico che
matematico.
50
I PERCORSI
ITALIANO
MATEMATICA
Nell’ultimo anno della scuola d’infanzia e
nei primi due anni della scuola primaria le
L’apprendimento della matematica spesso
abilità metalinguistiche, tra cui anche la
comporta difficoltà per molti alunni e una
consapevolezza fonologica, assumono una
sfida complessa, anche se stimolante, per
grande importanza nell’apprendimento del
noi insegnanti.
linguaggio scritto.
Il numero è sicuramente uno dei concetti
Per imparare a leggere e a scrivere
bisogna prima saper riflettere sul linguaggio
parlato, porre attenzione alla sua forma, al
suo aspetto sonoro, saperne manipolare le
matematici più difficili e complessi anche
se, fin da molto piccoli, tutti ci troviamo a
dover “ fare i conti” con il mondo dei
numeri. Il numero fa parte della nostra vita
sue parti indipendentemente dal suo
in modo così profondo che anche i
significato, saperci, in poche parole,
bambini ne fanno uso ancora prima di
giocare.
sapere che cos’è. Ritroviamo il numero
Questo vuol dire avere consapevolezza
ovunque.
della struttura superficiale del linguaggio
ed essere in grado di identificarne le
L’Intelligenza numerica è la nostra
componenti fonologiche (sillabe-fonemi).
capacità di “intelligere”, ossia capire,
Possiamo distinguere la consapevolezza
interpretare, ragionare attraverso i numeri e
fonologica in globale e analitica.
la quantità.
La consapevolezza fonologica globale è
presente nei bambini in età prescolare, a La ricerca psicologica dimostra che
partire dai quattro anni, e si sviluppa nasciamo predisposti all’intelligenza
indipendentemente
dall’apprendimento numerica tanto quanto a quella verbale: i
della lingua scritta; quella analitica invece neonati e i bambini di pochi mesi sono in
è
indice
dell’avvenuta
esposizione
al grado di percepire la numerosità di un
codice alfabetico e quindi è parte del insieme visivo di oggetti in modo
processo di apprendimento della lingua immediato, senza il bisogno di contare.
scritta.
Questa capacità è innata, quindi presente
I bambini della scuola dell’infanzia
esprimono questa consapevolezza di tipo
globale attraverso:
fin dalla nascita di ogni essere.
51
·
·
·
·
Il riconoscimento e la produzione
di rime.
Essa richiede un potenziamento del
La divisione in sillabe di parole e
dominio specifico, in fase di maggiore
l’unione di sillabe per formare
sensibilità, che si colloca tra i 4.5 e i 5.5
parole.
anni. Ecco che la scuola dell’infanzia ha
Il riconoscimento in parole diverse
una funzione importantissima, non solo per
di sillaba iniziale uguale.
quanto riguarda il potenziamento, ma
La capacità di esprimere giudizi
anche per la prevenzione
sulla lunghezza di una parola.
I bambini della scuola primaria, oltre a
consolidare questa consapevolezza di tipo
globale, ne sviluppano una di tipo analitico
attraverso:
·
La divisione in fonemi di parole e
l’unione di fonemi per formare
parole.
·
Il riconoscimento in parole diverse
di fonemi iniziali-finali uguali.
·
La capacità di esprimere giudizi
sulla lunghezza di una parola.
Pertanto tutte le attività che coinvolgono il
linguaggio verbale e che stimolano le
competenze linguistiche dei bambini sono
fondamentali tanto nella scuola
dell’infanzia quanto nei primi anni della
scuola primaria.
Per tale motivo è compito di tutte le
insegnanti porre attenzione allo sviluppo
del linguaggio di ogni bambino e
segnalare eventuali difficoltà che
emergono durante il processo di
apprendimento.
52
STRUMENTI DI LAVORO
Al fine di offrire alle famiglie una sempre migliore qualità e innovazione
didattica, da alcuni anni all’interno del nostro Circolo, vengono
sperimentate azioni didattiche di osservazione delle competenze degli
alunni, utili a qualificare il processo di insegnamento-apprendimento e a
predisporre, eventualmente, percorsi di potenziamento.
Tali attività, divenute oramai “buone prassi”, vengono svolte in continuità
tra la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, sia in ambito matematico
che linguistico.
Questo percorso, supportato dalle attività didattiche quotidiane delle insegnanti e
dall’ausilio di prove strutturate, ha una duplice finalità:
• offrire maggiori opportunità di successo scolastico a tutti gli alunni, sostenendo nei
docenti l’atteggiamento di attenzione e di ricerca verso percorsi didattici mirati ed
inclusivi
• favorire, in situazioni di criticità, l’intesa e la collaborazione tra scuola e servizi
sanitari, che stanno alla base della nostra azione educativa.
In seguito, è importante che sia l’insegnante sia i genitori si confrontino in modo sereno e
costruttivo poiché, una volta ottenuta una eventuale relazione di DSA, insieme sono
tenuti a compilare un Piano Didattico Personalizzato (PDP) che non penalizzi il bambino e
che si fondi sulle sue capacità.
Tale piano deve aiutarlo a sviluppare delle strategie utili che gli permettano di lavorare in
classe perseguendo i medesimi obiettivi dei compagni ed esprimendo tutte le sue
competenze anche attraverso l’individuazione di adeguati ausili e strumenti compensativi
e dispensativi. Solo un piano di lavoro concordato ed una didattica inclusiva possono
permettere al bambino di affrontare gli apprendimenti con la massima serenità.
Da quest’anno è inoltre stato attivato presso il plesso Pascucci uno sportello di ascolto,
consulenza ed informazione relativo alle tematiche connesse ai disturbi specifici di
apprendimento, rivolto a docenti e genitori ed aperto su appuntamento.
N.B.Nel sito del nostro Circolo Didattico sono riportate le tappe del percorso, i riferimenti
legislativi e le caratteristiche dei disturbi specifici di apprendimento.
53
ACCOGLIENZA ALUNNI
STRANIERI
La Funzione strumentale per l’intercultura presente nel Circolo
Didattico collabora con i docenti dei plessi per facilitare l’integrazione di alunni di altra
nazionalità nel nostro sistema scolastico e sociale, favorendo un clima di accoglienza e di
attenzione alle relazioni.
In particolare si occupa e preoccupa di
Accogliere gli alunni neo-iscritti;
raccogliere una serie di informazioni sull'alunno e sul suo percorso scolastico;
articolare un colloquio con il bambino, avvalendosi, laddove ne colga la necessità, di
un mediatore linguistico;
predisporre/revisionare le prove d'ingresso per alunni neo-arrivati;
avanzare proposte di assegnazione alla classe;
facilitare la conoscenza della nuova scuola;
osservare l'alunno nel contesto scolastico;
proporre materiali didattici utili per l'aggiornamento dei docenti;
attivare laboratori in collaborazione con Associazioni territoriali;
monitorare i progetti.
I LABORATORI LINGUISTICI
I laboratori mirano ad ottenere una più attiva partecipazione al lavoro didattico, a
consentire il raggiungimento dei livelli di apprendimento della classe corrispondente
all’età anagrafica e a fare in modo che i problemi linguistici non condizionino le relazioni,
soprattutto all’interno del gruppo classe.
DESTINATARI: Alunni non italofoni che frequentano la scuola primaria, ai quali vengono
somministrate delle prove di ingresso che valutano il livello di conoscenza della lingua
italiana.
OBIETTIVI:
Facilitare l’apprendimento dell’italiano (L2) e l’acquisizione degli strumenti e delle
competenze linguistiche e culturali che favoriscano l’integrazione
Favorire la cultura della reciprocità intesa come rispetto, scambio, interazione.
54
PARTE QUARTA
55
IL CONTESTO SOCIO-CULTURALE
DI SANTARCANGELO di ROMAGNA
TERRITORIO
CITTA’
Santarcangelo è una
cittadina bella e
importante della provincia
di Rimini, situata sulla via
Emilia.
Il Comune comprende il
centro e numerose frazioni
ad alta densità.
Il paese ha saputo
mantenere la fisionomia e
l’atmosfera particolare di
un grande borgo e un
forte legame con il proprio
passato e le proprie
tradizioni.
Ne sono testimonianza i
suoi monumenti e gli
eventi, le fiere, le feste che
tramandano l’identità
“cittadina” e romagnola.
ECONOMIA
Il territorio santarcangiolese,
nel tempo, si è trasformato
da zona rurale ad area
urbana a causa
dell’adiacenza con Rimini,
provincia che ha fornito un
impulso di forte espansione
urbanistica e commerciale.
Tale cambiamento ha dato
avvio allo sviluppo e
all’espansione di piccole e
grandi imprese artigiane ed
attività commerciali.
POPOLAZIONE
Le favorevoli condizioni
economiche offerte dal
territorio e l’affluenza di
cittadini, extra-comunitari e
non, hanno portato ad un
sostanziale cambiamento
della precedente situazione
socio-culturale.
Le famiglie presenti sul
territorio sono quindi
diversificate tra loro, per
estrazione culturale, per
numero dei componenti, per
provenienza.
Tuttavia, il tessuto sociale così
diversificato, pur nella sua
complessità, ha da sempre
rappresentato una risorsa per
la convivenza e la reciprocità.
RICHIESTE ALLA SCUOLA
•
•
•
Istruzione e formazione delle nuove generazioni
Tempi scuola adeguati alle esigenze del territorio
Percorsi finalizzati a ricomporre un’identità culturale e sociale condivisa.
RISPOSTE DELLA SCUOLA
Organizzazione a favore:
• del percorso educativo e di apprendimento di ogni bambino
• delle esperienze di gruppo
• delle opportunità di arricchimento.
Valorizzazione del rispetto:
• di sé
• degli altri
• dell’ambiente.
Educazione alla convivenza attraverso la valorizzazione dell’identità e delle
radici culturali di ciascuno
Collaborazione con gli Enti Locali e il mondo dell’associazionismo
per creare e realizzare progetti che arricchiscono l’offerta formativa.
56
RAPPORTI SCUOLA- ENTE LOCALE
“Nell’ambito delle comuni finalità educative e
nel rispetto delle specificità istituzionali, la Scuola
e l’Ente Locale intendono realizzare un Sistema
Formativo Integrato come predisposizione e
sviluppo di percorsi formativi funzionali
all’orientamento dei giovani, degli adulti,
dell’intera comunità”
La nostra scuola mantiene costanti rapporti di collaborazione con gli Enti presenti
sul territorio, in particolare con l’Amministrazione Comunale.
Nel presente anno scolastico, la scuola e gli Enti locali cooperano per arricchire
l’offerta scolastica di iniziative importanti per far conoscere il territorio, le sue
risorse, i suoi problemi e le sue peculiarità ai bambini di oggi.
La collaborazione tra scuola e Amministrazione Comunale riguarda importanti
funzioni quali:
la convenzione per l’attuazione del servizio di assistenza educativa,
finalizzato al sostegno degli alunni diversamente abili
l’assicurazione del servizio mensa per gli alunni della Scuola dell’Infanzia e
Primaria
l’assicurazione del servizio trasporto per gli alunni
l’organica collaborazione con i Servizi Sociali per scambio di informazioni
riguardanti alunni con particolari problematiche e disagio socio-culturale
57
Le iniziative congiunte, per l’a.s. 2013-2014, riguardano le seguenti attività
organizzative didattiche:
PROGETTO PEDIBUS organizzato e condotto da genitori volontari, su
proposta e con il sostegno del Comune di Santarcangelo, allo scopo di
creare un modo alternativo ed ecocompatibile di recarsi a scuola,
effettuando dei percorsi assistiti a piedi attraverso il quartiere.
BIBLIOTECA COMUNALE:
• incontri con l’autore
• visite guidate in biblioteca
• momenti di lettura di albi illustrati, organizzati per i bambini frequentanti le
scuole dell’infanzia
• esperienze di gioco e di lettura organizzate presso le scuole dell’infanzia e
primarie di tutto il Circolo
• corsi di formazione rivolti ai docenti
PROGETTO EDUCAZIONE STRADALE organizzato in collaborazione con la
Polizia Municipale di Santarcangelo. E’ finalizzato a sensibilizzare i ragazzi al
rispetto responsabile delle regole che tutelano la sicurezza sulla strada
all’interno di un sistema organizzato. E’ rivolto ai bambini del circolo dagli otto
ai dieci anni. Vengono trattati argomenti relativi al comportamento dei
pedoni e dei ciclisti. Al termine del percorso è previsto il rilascio del patentino
(del pedone e del ciclista).
PROGETTI E LABORATORI legati ai MUSEI COMUNALI: a cura del MET, il museo
degli usi e costumi della ente di Romagna e del MUSAS, legato alla storia di
Santarcangelo. Sono proposti laboratori (in parte gratuiti, in parte con un
piccolo contributo) e visite guidate per far conoscere ai bambini il nostro
paese. Anche la Pro Loco offre visite gratuite nelle grotte di Santarcangelo
per le classi del Circolo.
Le scuole dell’infanzia del circolo hanno instaurato dal 2011 un rapporto di
collaborazione con il Museo Etnografico di Santarcangelo, in particolar modo
con il direttore Mario Turci, che da allora accompagna le insegnanti nella
58
stesura e nello svolgimento del progetto educativo -didattico di circolo (a
carattere pluriennale) sulla tematica della narrazione. Il Museo ha ospitato la
mostra del progetto dell’a.s. 2011/2012 “C’era una volta…un viaggio”,
attualmente esposta presso la biblioteca comunale di Poggio Berni.
PROGETTO “ ZAFFIRIA”: a cura di Zaffiria, centro permanente per
l’educazione ai Mass Media, sono proposti ai bambini laboratori sulla
multimedialità e sui mezzi di comunicazione, per far loro capire la complessa
società multimediale nella quale vivono.
PROGETTO “ IO CON GLI ALTRI” a cura della Consulta comunale delle
associazioni di volontariato e delle cooperative sociali di Santarcangelo di
Romagna, finalizzato a far conoscere ai ragazzi delle scuola primaria le
diverse attività dalle associazioni locali e di avvicinarli ai valori della
solidarietà e dell’impegno sociale.
PROGETTO MUSICALE condotto da esperti della scuola comunale “G. Faini” di
Santarcangelo, a cui hanno aderito diverse classi di scuola primaria del
nostro circolo.
59
RAPPORTI SCUOLA- FAMIGLIA
La famiglia è vista come “contesto primario di apprendimento”
e, secondo quanto la Costituzione Italiana prevede, “alle
famiglie spetta il compito e la responsabilità per la crescita e
l’educazione dei figli”.
Alla Scuola spetta il compito di conoscerla per costruire un
rapporto di collaborazione reale e fattivo, nel rispetto dei diversi
ruoli, che faciliti la crescita integrale ed armonica degli alunni.
Pertanto la nostra Scuola:
INTENDE creare un clima relazionale positivo e propositivo con le famiglie
CONSIDERA importante instaurare un dialogo costruttivo basato sull’ascolto, sul confronto
e sulla collaborazione con l’utenza
SOLLECITA la partecipazione dei genitori alla vita scolastica dei propri figli
GARANTISCE un’adeguata informazione su tutte le attività promosse e sul processo di
apprendimento degli alunni attraverso:
ASSEMBLEE DI SEZIONE /CLASSE: rappresentano momenti privilegiati di discussione
generale in cui le famiglie vengono messe a conoscenza degli obiettivi formativi,
delle iniziative, dei progetti e dei criteri di valutazione.
COLLOQUI INDIVIDUALI (quadrimestrali): rappresentano un momento di scambio di
informazioni riguardo lo sviluppo relazionale, affettivo del bambino, i suoi ritmi di
apprendimento ed eventuali situazioni di disagio.
Su appuntamento o su richiesta, la famiglia o la scuola può richiedere ulteriori
momenti di confronto per comunicazioni di particolare rilevanza.
CONSIGLI di INTERSEZIONE/ INTERCLASSE composti dai docenti delle
sezioni/classi/plessi e dai rappresentanti eletti dai genitori. (Cfr. ORGANI COLLEGIALI).
CONSIGLIO DI CIRCOLO: composto da Dirigente scolastico, rappresentati eletti tra le
componenti genitori, docenti, personale ATA. (Cfr. ORGANI COLLEGIALI).
GIUNTA ESECUTIVA: eletta in seno al Consiglio di Circolo. (Cfr. ORGANI COLLEGIALI).
Da alcuni anni all’interno dei nostri plessi scolastici si è costituito un Comitato Genitori che
promuove autonomamente iniziative a favore della scuola.
60
PATTO EDUCATIVO
DI CORRESPONSABILITA’
TRA SCUOLA E FAMIGLIA
Scuola dell’Infanzia – Scuola
primaria
La scuola si offre ai suoi interlocutori nel dialogo e nell’incontro e si ispira ai
seguenti valori:
ACCOGLIENZA del bambino/a nella globalità della sua persona costituita da
esperienze, affetti, valori, relazioni, memorie e tradizione.
RICONOSCIMENTO della molteplicità dei linguaggi e delle forme in cui si
esprime “l’intelligenza del mondo” di ogni alunno.
INTEGRAZIONE come valore di vita per una società che rispetta tutti i soggetti
che la costituiscono.
Nel rispetto della Carta dei servizi della scuola, del Regolamento interno di Istituto,
del Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.), dello Statuto delle studentesse e degli
studenti propone, quale ulteriore contributo alla cultura delle regole nel nostro
Circolo, il seguente
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
TRA SCUOLA E FAMIGLIA
(ai sensi del DPR 245/2007)
Approvato dal Collegio dei Docenti il 02.02.2010
Approvato dal Consiglio di Circolo il 10.02.2010
Inserito nel “Regolamento d’Istituto” di cui fa parte integrante
Nella considerazione che la scuola è l’ambiente di apprendimento in cui promuovere la
formazione di ogni alunno, la sua interazione sociale e la sua crescita civile,
l’interiorizzazione delle regole può avvenire solo con una fattiva collaborazione con la
famiglia; pertanto la scuola persegue l’obiettivo di costruire una alleanza educativa con i
genitori.
61
La realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) avviene attraverso la
partecipazione dei Componenti della Comunità scolastica. A tal fine, ogni soggetto
assume specifici impegni, nella dialettica composizione dei propri diritti con i doveri,
richiamati dal Regolamento di Istituto, secondo la normativa vigente.
Non si tratta di rapporti da stringere solo in momenti critici, ma di relazioni costanti che
riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità
educative.
Il “Patto di corresponsabilità” pertanto, è la dichiarazione esplicita e partecipata
dell’operato della Scuola, coinvolge i docenti, gli alunni, i genitori, il personale ata, il
consiglio di interclasse, gli organi collegiali e gli enti esterni preposti od interessati al servizio
scolastico, contribuisce allo sviluppo del reciproco senso di responsabilità e impegno,
trova esplicitazione nel P.O.F.
LA SCUOLA SI IMPEGNA A:
LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A:
Accogliere i bambini in un ambiente sereno e
corretto e in un contesto di positive relazioni e di
apprendimento che possano favorire lo sviluppo
delle conoscenze e delle competenze, la
maturazione dei comportamenti e dei valori, il
sostegno nelle diverse abilità e nelle situazioni di
disagio, il rifiuto di ogni forma di pregiudizio e di
emarginazione.
Favorire il processo di formazione di ciascun
bambino, dal punto di vista cognitivo ed affettivo,
attraverso l’esplorazione, l’esperienza e l’attività
ludica e con la promozione di esperienze e
attività finalizzate al consolidamento dell’identità
ed alla conquista dell’autonomia con
l’acquisizione del senso della cittadinanza con un
primo riconoscimento dei diritti e dei doveri.
Favorire la piena integrazione degli alunni
diversamente abili valorizzandone le specifiche
potenzialità ed a promuovere iniziative di
accoglienza e integrazione degli alunni stranieri.
Conoscere nel dettaglio il
Regolamento d’Istituto,
condividendolo con i propri figli e
sollecitandone il rispetto.
Progettare percorsi curricolari finalizzati al
successo scolastico in riferimento alle capacità di
ogni allievo realizzando la flessibilità organizzativa
didattica per migliorarne l’efficacia.
Rispettare gli indirizzi culturali e religiosi degli alunni
e delle loro famiglie.
Risarcire i danni provocati dagli
alunni, per colpa o dolo.
Instaurare un dialogo costruttivo con
i Docenti, rispettando la loro libertà
d’insegnamento e la loro
competenza valutativa.
Favorire una regolare frequenza
scolastica dei propri figli e
partecipare attivamente agli incontri
scuola-famiglia.
Controllare puntualmente le
comunicazioni della scuola sul diario,
firmandole per presa visione.
62
LA SCUOLA SI IMPEGNA A:
LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A:
Garantire ai genitori il diritto all’informazione sulla
vita scolastica dei figli in merito ai risultati, alle
difficoltà, ai progressi nelle discipline di studio oltre
che ad aspetti inerenti il comportamento e la
condotta; verranno verificati i percorsi formativi e
didattici elaborati valutando i risultati raggiunti
dagli allievi, tenendo conto dell’impegno e delle
capacità degli
stessi garantendo la massima trasparenza nelle
valutazioni con criteri espliciti.
Utilizzare il diario come mezzo di comunicazione
tra scuola e famiglia.
Realizzare la continuità tra i diversi ordini di scuola.
Curare che l’alunno si presenti a
scuola con tutto il materiale
occorrente per le attività didattiche.
Far conoscere le proprie proposte educative e
didattiche esplicitate nel Piano dell’Offerta
Formativa la cui copia è presente in tutti i Plessi
del Circolo ed inserita nel sito della Scuola Prestare ascolto, attenzione, assiduità e
riservatezza ai problemi dei bambini, ricercando
sempre ogni possibile sinergia con le famiglie. Garantire competenza, professionalità ed assoluto
rispetto del Regolamento di Istituto e degli
obblighi inerenti le rispettive funzioni da parte del
Personale docente ed Ata.
Rispettare le regole relative
all’organizzazione dell’Istituto.
Non esprimere opinioni o giudizi
negativi sugli insegnanti e sul loro
operato in presenza dei figli, per non
creare in loro disorientamento.
Rispettare l’orario di ingresso e di
uscita da scuola, presentandosi con
puntualità.
Condividere con i Docenti le linee
educative per un’efficace azione
comune.
Responsabilizzare il figlio
nell’assolvere i propri impegni
scolastici educandolo all’uso di un
abbigliamento adatto ai vari
contesti, ad assumere un
comportamento e un linguaggio
educato e rispettoso verso i
compagni e gli adulti, a non portare
a scuola materiale pericoloso e/o
inutile ed a rispettare le norme sulla
sicurezza.
63
PARTE QUINTA
64
I PROGETTI DEL
CIRCOLO
I progetti di Circolo, plesso, classe, approvati annualmente dagli Organi Collegiali
vengono scelti:
sulla base dei bisogni formativi dell'utenza
tenendo conto delle scelte di potenziamento
ponendo attenzione alle risorse territoriali (Enti e Istituzioni del Territorio).
Progetti e attività:
riflettono gli orientamenti didattici e culturali del nostro Circolo
offrono agli alunni l’opportunità di conoscere e sperimentare nuove realtà o
di approfondire la conoscenza degli elementi storici, geografici, artistici,
culturali del nostro territorio
promuovono relazioni interpersonali improntate al benessere e alla
collaborazione
facilitano l’integrazione di alunni con certificazione di disabilità e di alunni
stranieri valorizzando le potenzialità di ciascuno
offrono metodologie diversificate
prevedono, spesso, la collaborazione di esperti interni ed esterni.
Durante questo anno scolastico i docenti hanno orientato la propria azione
progettuale sulle seguenti tematiche:
EDUC. MOTORIA, EDUC. AL BENESSERE, AVVIAMENTO ALLO SPORT
MUSICA ED ESPRESSIVITA’
INTEGRAZIONE, EDUCAZIONE ALLE EMOZIONI
ALFABETIZZAZIONE DI LINGUA ITALIANA E INTERCULTURA
POTENZIAMENTO O AMPLIAMENTO DISCIPLINARE
EDUCAZIONE ALLA LETTURA (INCONTRI CON AUTORI)
ATTENZIONE ALL’AMBIENTE
CONOSCENZA DI REALTA’ TERRITORIALI
I tempi di attuazione dei progetti variano: alcuni hanno durata annuale, altri di
alcuni mesi, altri prevedono pacchetti orari.
65
N.B. Nella sezione “ALLEGATI” si trovano le schede che illustrano dettagliatamente i
progetti sopra elencati
PROGETTI DI CIRCOLO
“ NATURALMENTE… ARTE
SCUOLA INFANZIA
“ GIOCOMOTRICITA’ ”
Approccio alla lingua inglese
Potenziamento italiano
SCUOLA PRIMARIA
Potenziamento matematica
Progetti di potenziamento e
ampliamento disciplinare
“CULTURA, CULTURE,
INTERCULTURA” – Intercultura (con
insegnanti di plesso e
associazione Giro Giro Mondo)
“CRESCERE CON L’ARTE”
progetto in rete rivolto alle classi
in cui sono inseriti alunni con
certificazione di disabilità
(finanziamenti provinciali)
“ ALI DI CARTA” - incontri con
l’autore (in collaborazione con la
biblioteca Baldini)
“EDUCAZIONE ALL’AMBIENTE”
- con le guardie ecologiche
volontarie
- con il gruppo Hera Spa (“La
grande macchina del
mondo”)
“ GIOCOMOTRICITA’ ”
“ AVVIAMENTO ALLO SPORT” –
PROGETTI (basket, pallavolo,
ginnastica artistica, calcio, tennis)
“CAMMINARE E PEDALARE
SICURI”
66
Educazione stradale in
collaborazione con i vigili urbani
(classi 4^e 5^)
Laboratori in collaborazione con
Musei Comunali (MET, MUSAS)
“ FRUTTA NELLE SCUOLE”
progetto di educazione
alimentare promosso dal
Ministero delle politiche agricole
alimentari e forestali
PROGETTI DI PLESSO/ CLASSI
“ FARE MUSICA CON LE STORIE”
SCUOLA PRIMARIA “M. PASCUCCI”
Progetto di musica con la scuola
Faini classi 1^ A- B- C, 3^D,
4^ D- E
“L’EMOZIONE RIFLESSA”
Progetto di musicoterapia
con Michele La Paglia
classi 1^ D- E, 2^A, 3^ B- C –E,
5^B
“ INCONTRI DI VOCI”
Progetto di musica con il Liceo
Toscanini classi 2^ B, C, D, E
“ PROGETTI SONORI”
Progetto di musica con Paola
Baiocchi classi 3^ A, 4^A, B, C
“ODISSEA: IL NOSTRO VIAGGIO
CON ULISSE”
Progetto di teatro dialettale con
Liana Mussoni classi 5^ D, E
“TU CHIAMALE SE VUOI
EMOZIONI”
Progetto di educazione
all’affettività tenuto da Chiara
Sepe (cooperativa “Fratelli è
possibile”) – classe 5^C
67
“IO CON GLI ALTRI”
Progetto di educazione alla
cittadinanza rivolto alle classi
quarte - In collaborazione con le
associazioni presenti sul territorio
“UN MONDO DI COLORI”
con A. Manfredi – classi V
“Danze popolari” con Cristina
Pandolfi - classi quarte
“Storie e canti di Natale” con
Cristina Pandolfi – classi 1^A, 2 A
“ Mezzo sogno”
progetto teatro provinciale
con I.T.C. Molari classe 1^B
“TI VOGLIO CAPACE”
progetto per bambini che hanno
difficoltà a stare a scuola
(progetto provinciale) classe 3^ D
“ MUSICA, TEATRO, DANZA”
SCUOLA PRIMARIA “ M. DELLA PASQUA”
Tutte le classi del plesso.
“SUONO IN MOVIMENTO”
SCUOLA PRIMARIA “ L. RICCI”
Progetto di musica con la scuola
comunale Faini.
Tutte le classi del plesso.
68
Scarica

POF 2013-2014 - Direzione Didattica 1°Circolo