Trimestrale per i membri della Federazione Ticinese Integrazione Andicap
Aprile 2013/1
NOTIZIARIO
www.ftia.ch - [email protected]
40 ANNI
e non sentirli
A
sentir raccontare alcune vicende, oggi, sembra davvero sia trascorsa un’eternità. “Per
recarmi al Centro per paraplegici,
allora situato a Basilea, non potevo
viaggiare sulle carrozze come tutti
gli altri passeggeri” racconta il
Vicepresidente della FTIA, Sergio
Caravatti. “Per chi, come me, doveva muoversi su sedia a rotelle, l’unico posto a disposizione era all’interno dei vagoni postali, dove non c’era né riscaldamento, né toilette, né
alcun servizio di ristorazione. Le altre vetture non avevano delle aperture abbastanza ampie per far transitare, al loro interno, una persona in
carrozzina. Si trattava di un fatto accettato; oggi una cosa del genere sarebbe improponibile”. Anche Paolo
Pelli, tra i primi Presidenti della
Federazione, incalza: “penso di es-
SOMMARIO
•
40 anni e non sentirli
1
•
Attività FTIA
3
•
Attività sportive
9
•
In breve
12
ASSEMBLEA FTIA 2012
lunedì 3 giugno 2013 alle ore 20.00,
Salaruna FTIA, Via Linoleum 7,
Giubiasco. A pagina 7 la Convocazione ufficiale.
sere stata, in Svizzera, una delle prime persone tetrapligiche ad ottenere
la patente di guida. A quel tempo
non esistevano dei sistemi omologati di guida, per cui la mia vettura era
stata preparata a Basilea da un ingegnoso meccanico, che aveva inserito nel veicolo tutta una serie di comandi adattati alle mie condizioni,
con i quali riuscivo a condurre l’automobile come qualsiasi altra persona. Ricordo ancora la faccia dell’esaminatore al momento della prova
su strada: non era certo tranquillo.
Penso il mio esame sia durato per lo
meno un paio d’ore, prima che il perito si convincesse che ero realmente in grado di guidare…”. Gian
Paolo Donghi, membro di comitato
FTIA, racconta invece della sua riqualifica professionale presso le
scuole commerciali: “la sede non
era preparata ad accogliere uno studente in carrozzina, e d’altronde non
c’era stato il tempo di effettuare deCesare Ferretti e Lorenzo Giacolini, 1983
FTIA, Via Linoleum 7
CH-6512 Giubiasco
tel. 091 850 90 90
fax 091 850 90 99
(segue a pagina 2)
Notiziario FTIA
Impaginazione:
Stampa:
Redattrice responsabile:
Daphne Settimo
FTIA Giubiasco
Formazienda FTIA
Via Linoleum 7
CH-6512 Giubiasco
Tipografia Procom SA
Bioggio
Printed in Switzerland, 2000 copie
EDITORIALE
(continua dalla pagina 1)
40 anni
e non sentirli
gli importanti interventi di modifica
allo stabile, per cui, al posto di un
ascensore, sulle scale era stato inserito un cingolato mobile, per aiutarmi a raggiungere il piano superiore
dove si tenevano le lezioni. Salire e
scendere era davvero penoso; fortunatamente potevo contare sul sostegno dei miei compagni di classe,
sempre pronti a darmi una spinta nei
momenti di difficoltà”.
Anche l’accettazione sociale della
persona con andicap, negli anni, si
è evoluta. Durante la manifestazione IntegrArte, svoltasi lo scorso mese di settembre a Lugano, il
giornalista RSI Maurizio Canetta
si è espresso con parole dure, che
hanno però dimostrato quanto, negli ultimi tempi, la persona con
andicap sia stata rivalutata anche
a livello morale. “Quando ero ragazzino – ha spiegato – mia sorella, con andicap mentale, era definita “minorata”. Con il passare
degli anni è diventata poi “andicappata”, “disabile”, ora addirittura “diversamente abile”. Sembra
quasi che la società, con le parole,
voglia sottolineare una presa di
coscienza dell’esistenza delle persone con andicap, marcando un
tempo le mancanze, oggi le diverse attitudini. Nella speranza che,
un domani, sia possibile dimenticare qualsiasi linea di differenza e
condividere, senza pregiudizi, un
comune cammino”.
Anni Ottanta: Sonia Cungi presso il Centro informatica FTIA
4.2013
2
La Federazione Ticinese Integrazione Andicap, quarant’anni or
sono, è stata istituita allo scopo di
migliorare l’integrazione delle persone disabili nella nostra società e
per abbattere le barriere architettoniche e mentali che circondano chi
presenta un andicap. Nata dall’avvicinamento di diversi gruppi sportivi
del Cantone, la FTIA ben presto ha
assunto la forma di Segretariato professionale, allo scopo di intervenire
non solo nel settore sportivo, ma anche in altri ambiti sociali. Il primo
importante intervento è stata la realizzazione, nel 1975, dell’opuscolo
“Costruire pensando agli invalidi”,
un'edizione che ha avuto il compito
di sensibilizzare l’opinione pubblica
verso il tema delle barriere architettoniche, portando all’inserimento,
nel 1978, dell’articolo 34 bis nella
vecchia Legge edilizia cantonale del
1973, il quale gettava le basi per la
costruzione di spazi pubblici accessibili a tutti. Nel 1978 la FTIA ha raccolto importanti informazioni per la
prima inchiesta sulle difficoltà delle
persone con andicap nei rapporti con
le assicurazioni sociali, una ricerca
che ha portato ad istituire la
Consulenza giuridica andicap. Nel
1987 è stato aperto il Centro informatica FTIA (oggi denominato
Formazienda FTIA), che garantisce
a persone con andicap lo svolgimento di una professione in ambito commerciale. Nel 1990 il Centro è stato
ampliato con l’apertura del Settore
formazione professionale, il quale
ha il compito di offrire posti di stage
e di riqualifica a persone con disabilità fisiche. Nel 2001 lo stesso
Settore ha acquisito la conduzione
dello sportello FFS e dello sportello
comunale presso la stazione di
Giubiasco. Nel 2009 la FTIA ha
inaugurato la propria sede, la quale
è inoltre dotata di appartamenti perfettamente adattati alle esigenze di
persone con difficoltà motorie.
Sport, lavoro, formazione, politica
sociale, abbattimento delle barriere
architettoniche, tutela dei diritti: sono questi i principi che la Federazione Ticinese Integrazione
Andicap ha cercato di sviluppare al
fine di garantire una piena integrazione dei disabili nella società. Un
compito a volte duro, ma spesso ricco di soddisfazioni per gli importanti risultati ottenuti, tanto da porsi
quale esempio per lo sviluppo di altre organizzazioni in Svizzera.
Guardando i successi ottenuti, fanno
sorridere le immagini di Sergio, rinchiuso su di un vagone postale, di
Paolo, guardato con circospezione
mentre guida la sua auto, o di Gian
Paolo, costretto a seguire una formazione in un ambiente non adeguato.
E tuttavia sono ancora molti gli ostacoli che la FTIA dovrà superare: a
causa delle condizioni economiche
sempre meno favorevoli, nei prossimi anni la lotta sarà quella per tutelare i diritti ed i servizi corrisposti alle persone con andicap, in tendente
diminuzione. Inoltre, la FTIA dovrà
far fronte a nuove concezioni di andicap, sempre più legate all’aumento dell’età o alla crescita di situazioni di disagio psichico, contesti che
avranno bisogno di nuovi servizi e
mezzi. Infine, la Federazione dovrà
battersi per conquistare un effettivo
diritto alla parità attraverso l’applicazione di leggi più eque rispetto alle diverse situazioni di disabilità.
È bello potersi voltare per ammirare quanto sia lungo il cammino
trascorso, senza dimenticare che,
gli ostacoli più grandi, sono ancora davanti a noi.
[email protected]
ATTIVITÀ FTIA
40 ANNI DI STORIE
per l’integrazione
T
ra le varie iniziative
per festeggiare i 40 anni della
Federazione Ticinese Integrazione
Andicap, l’idea di pubblicare una
serie di storie d’integrazione, illustrate con ironia dal fumettista
Armando Boneff. Che, con il solito piglio, suggerisce: “devono essere storie normali! Non tutti gli
andicappati possono essere come
Oscar Pistorius. Che poi anche
lui… gli amputano le gambe e
qual è la sua idea? Quella di correre! Ma ti sembra una cosa sana?”. In effetti… ma non occorre
andare lontano per vivere storie di
normale straordinarietà. Nella
quotidianità della FTIA è possibile incontrare persone che, in un
modo o nell’altro, sono state capaci di rendere eccezionale la propria vita, anche senza vincere
un’olimpiade o aggiudicarsi un
premio Nobel.
Tra di loro c’è Tommaso, che, nato con una grave patologia tumorale agli occhi, ha perso quasi totalmente la vista a causa delle terapie alle quali è stato sottoposto
fin dalla più tenera età. Di lui, poco più che trentenne, stupisce la
grande maturità e la sua voglia di
vivere. “Cosa vuoi che ti dica…
certo, c’è stato il periodo in cui mi
domandavo, spesso, perché tutto
questo fosse successo a me.
Capita soprattutto negli anni della
formazione, dove sei confrontato
quotidianamente con gli altri e ti
accorgi di essere diverso. Ma se ci
penso, alla fine diverso non lo ero
davvero, perché sono riuscito a fare le stesse cose che facevano i
miei coetanei; forse, è solo il modo con cui ho affrontato certe
esperienze ad essere diverso. Ho
imparato a sciare, sono andato in
montagna, ho fatto l’università. E,
durante il mio percorso, ho scoperto un’amica che non mi ha mai
abbandonato: la musica. Ancora
oggi non so se sono stato io a cer-
Tommaso Mainardi
carla o è lei ad aver trovato me. So
solo che, nel momento in cui ne
ho avuto bisogno, lei era lì, prima
attraverso il pianoforte di casa,
poi con le rime rap fatte tra amici,
adesso il reggae… Con il tempo,
ho imparato a trovare un certo
equilibrio ed ho iniziato a concentrarmi sulle cose che potevo fare,
non su quelle che, a causa dei problemi alla vista, dovevo abbandonare. Per me è stato ovvio scartare certe idee… che so, difficile per
un cieco essere un pilota di formula 1. Ma la musica no, quella è
diventata mia, ne ho fatto la mia
passione ed oggi anche la mia
professione. Dal 2004 sono il
frontman della band “ZonaSun”,
per la quale compongo brani originali che traggono ispirazione
dalla mia vita e dalle esperienze
che ho vissuto. Ideare canzoni,
suonare, muovermi su di un palco
sono per me elementi vitali.
Grazie alla musica non solo posso
partecipare a momenti di vita sociale importanti, ma ne divento
addirittura il protagonista. Sul
palco, il fatto che io non ci veda
non conta. Mi bastano un microfono ed una tastiera per creare
la magia e spronare il pubblico a
ballare, muoversi e cantare.
Mi sono poi accorto che potevo
unire il bisogno di comunicazione
e la passione per la musica anche a
livello professionale: per questo,
ho appena concluso la formazione
di musicoterapeuta ed ho iniziato a
seguire una serie di utenti. In questo modo, riesco ad aiutare gli altri
con uno strumento che mi è congeniale, posso trasmettere delle
emozioni e a mia volta riceverne,
cerco di cambiare situazioni negative in positive. Tutto questo mi
trasmette fiducia, autostima, mi fa
sentire completamente realizzato”.
Una testimonianza davvero serena
è quella di Paolo Pelli, giurista,
che dell’integrazione è stato in
Ticino tra i primi promotori.
Tetraplegico dall’età di 17 anni a
causa di uno sfortunato tuffo nel
fiume Ticino, nei pressi di Pavia,
Paolo racconta gli aneddoti riguardanti la propria vita con semplicità. “L’andicap è un concetto
che mi è sempre stato vicino, ancor prima del mio incidente. Ho
infatti una sorella minore con sindrome di Down, per cui mi sono
accostato, sin dall’infanzia, al tema dell’integrazione. Ovviamente
(segue a pagina 4)
4.2013
3
ATTIVITÀ FTIA
(continua dalla pagina 3)
40 anni di storie
per l’integrazione
Paolo e Piera Pelli
4.2013
4
la mia situazione è stata diversa,
poiché sono stato toccato nella
mobilità. Da ragazzo – era il 1960
– dopo l’incidente ho dovuto anzitutto confrontarmi con una lunga degenza in ospedale, molte
operazioni, la paura dei decubiti… 50 anni or sono le conoscenze
mediche erano meno avanzate di
quelle attuali. In seguito ho dovuto imparare a vivere di nuovo e la
mia riabilitazione è avvenuta presso la fondazione “Milchsuppe” a
Basilea (il centro dei paraplegici
non esisteva ancora – il nome di
questa struttura riflette un po’lo
spirito dei tempi). In tutto questo
percorso, posso però dire di non
essere mai stato lasciato solo: la
mia famiglia è stata molto presente, e il tempo trascorso alla
“Milchsuppe” mi ha fatto conoscere altre persone nelle mie condizioni, dalle quali trarre forza ed
ispirazione. Ho dunque ripreso in
mano la mia vita e conseguito la
maturità, dopodiché mi sono
iscritto all’università. Da bambino
ho sempre sognato di fare l’ingegnere, come mio padre. Mi è sempre piaciuto maneggiare oggetti,
smontarli, capire il loro funzionamento, ma purtroppo – mi rendevo conto – la condizione di tetra-
plegico non consentiva di svolgere una professione che avrebbe richiesto doti di manualità e risorse
fisiche che non avevo più. Ho allora intrapreso gli studi in giurisprudenza presso l’università di
Pavia, un periodo contrassegnato
dall’impegno, ma anche dalle
amicizie, dai momenti di baldoria,
dalla socializzazione… La sede
scolastica presentava molti problemi di accessibilità, ma fortunatamente ho potuto contare su dei
validi compagni di studio che mi
hanno sempre supportato. Di carattere aperto e socievole, non ho
avuto difficoltà nel crearmi delle
amicizie, per cui il periodo degli
studi è stato, malgrado tutto, piuttosto spensierato. Nel 1970 la mia
famiglia, originaria di Aranno, ha
optato per il rientro in Ticino, dove ho iniziato a lavorare quale
giurista in quello che allora si
chiamava DOS – Dipartimento
Opere Sociali. A fronte di un lavoro interessante, appagante sia per
la mia formazione che per le tematiche trattate, il fatto di essere
tetraplegico non mi ha limitato dal
punto di vista professionale – ma
le barriere architettoniche sì.
Negli anni Settanta il problema
delle barriere architettoniche non
era preso molto in considerazione.
Grazie al fatto di aver conseguito
la patente di guida, mi sentivo veramente libero negli spostamenti,
ma poi, una volta giunto al lavoro,
come in qualsiasi altro posto, avevo bisogno di un accompagnamento e spesso di percorrere strade “alternative” per giungere a destinazione. Non sono state sempre
rose e fiori, lo ammetto, e da tetraplegico con lesione piuttosto
alta, ho dovuto sempre fare i conti con un’autosufficienza parzialmente limitata. Fino al matrimonio, è stata soprattutto mia madre
ad occuparsi di me, poi mia moglie Piera. A conti fatti, riguardando la mia vita, posso reputarmi
fortunato. Ho svolto una professione in modo attivo e completo
che mi ha offerto fra l’altro diverse occasioni di occuparmi della
condizione delle persone disabili
ed ho potuto beneficiare della
possibilità di lavorare parzialmente a domicilio, in un periodo un
cui questo non era affatto usuale.
Sono stato inoltre attivo in molte
commissioni ed associazioni per i
diritti delle persone con andicap,
cosa che mi ha portato a viaggiare
molto e a intessere notevoli contatti sociali. Pensando a tutto que-
ATTIVITÀ FTIA
sto, posso dire che la fonte principale della mia integrazione è stata
la famiglia. Sono sempre stato
supportato, nelle mie scelte, dai
miei genitori e ora da mia moglie
Piera. Senza di loro, credo che la
mia vita non avrebbe potuto essere così piena ed intensa”.
Ancora un tuffo sfortunato è quello che ha reso Sergio Caravatti,
Vicepresidente della FTIA, tetraplegico dall’età di 26 anni. “Ero
giovane, appena sposato e con tre
figlie piccole. Dopo l’incidente
sono stato ricoverato al Centro per
paraplegici di Basilea, dove, attraverso una lunga riabilitazione, ho
ripreso in parte la mobilità degli
arti superiori. Al di là dell’accettazione dell’andicap, ciò che più mi
frustrava era il fatto di aver perso
la mia professione. Ero infatti un
cuoco, e da subito ho capito che
non avrei più potuto esercitare in
cucina. Mi chiedevo cosa avrei
fatto della mia vita. Ero giovanissimo, pieno di voglia di fare, non
potevo accettare di non svolgere
più una professione! Ho allora
pensato che avrei potuto riqualificarmi come dietista: a quel tempo,
però, la scuola si trovava solo in
Svizzera interna, ed io non ero autosufficiente: avrei dovuto far
spostare tutta la mia famiglia o affittare un appartamento e trovare
un’assistente, una spesa troppo
onerosa per un padre di famiglia
con tre figli. Ho provato allora
tante strade, ma in effetti la scelta
di professioni che avrei potuto
svolgere era davvero limitata.
Stare a casa mi rendeva triste: non
c’era molto che potessi fare, anche la televisione, negli anni
Settanta, non trasmetteva poi un
granché… fino al giorno in cui la
moglie del mio ex datore di lavoro, attiva presso Amnesty International, mi ha proposto di occuparmi delle spedizioni per conto
dell’associazione. Con un po’di
timore, ma tanta buona volontà,
ho iniziato con la macchina da
scrivere ad impostare le etichette,
a correggere le banche dati, ad
imbustare volantini e manifesti.
Ho ripreso fiducia nelle mie capa-
Sergio Caravatti
cità, c’era qualcosa potevo fare,
mi sentivo di nuovo utile! Era arrivato il momento di riprendere in
mano la mia vita e di uscire di
nuovo… ma come? Ad aiutarmi
in questo è stato l’amico Gepe
Forni. Anche lui tetraplegico, mi
ha spronato ad iniziare un’attività
sportiva e a guidare. Non è stato
facile, ma insieme abbiamo cominciato ad allenarci e a disputare
gare di atletica, prima a livello
amatoriale e poi a partecipare a
maratone competitive. Grazie allo
sport, ho conosciuto il Gruppo
Paraplegici Ticino, per il quale ho
iniziato ad occuparmi delle pubbliche relazioni. In poco tempo,
ero diventato sportivo, reporter e
volontario di associazioni. Queste
attività mi hanno dato la possibilità di conoscere molte persone,
tra cui giornalisti, direttori, membri di associazioni… un continuo
vortice di pubbliche relazioni che
mi hanno portato, pian piano, ad essere sempre più protagonista della
vita sociale, con impegni nel cam-
po no profit, nell’agonismo, nella
sensibilizzazione e nella politica.
Da persona isolata sono diventato
quasi iperattivo, a volte credo addirittura di aver trascurato un po’la
famiglia, che qui colgo l'occasione
per ringraziare, in particolare mia
moglie (senza di lei non sarei arrivato dove sono ora) e le mie figlie
che hanno avuto tanta pazienza con
me a causa dei molti compiti che
avevo assunto, che però mi hanno
fatto sentire realizzato. Infatti, l’occasione di lavorare per gli altri, di
dare il mio contributo a diversi
aspetti della vita sociale ha permesso di definire in modo chiaro la mia
integrazione”.
Questi e altri racconti saranno
presto editi al fine di presentare il
vero senso dell’integrazione, un
fattore fondamentale per il riconoscimento della persona con andicap nella nostra società.
[email protected]
4.2013
5
ATTIVITÀ FTIA
PASSAGGIO
di testimone
S
ono trascorsi più di
trent’anni da quando, solo alla
guida del segretariato della Federazione Ticinese Invalidi Sportivi
(FTIS), Lorenzo Giacolini affrontava la sfida dell’integrazione della persona con andicap nel Canton
Ticino. Nel tempo, le condizioni
di vita così come le circostanze
economiche, politiche e sociali
che concernono le persone con disabilità sono però profondamente
mutate, e in questo periodo la
FTIS ha subito un’importante
evoluzione, fino ad arrivare alla
Federazione Ticinese Integrazione
Andicap come la conosciamo noi
oggi, una struttura che impiega
circa ottanta persone e che offre
importanti servizi a favore dell’integrazione, quali la consulenza
barriere architettoniche, un coordinamento sportivo, l’aiuto in ambito giuridico, lo sviluppo di un
settore d’integrazione professionale e di formazione, e, in tutto
questo, un occhio di riguardo verso il tema della parità e della politica sociale.
Dopo oltre tre decenni alla guida
dell’organizzazione, è arrivato il
tempo per Lorenzo Giacolini di
demandare una serie di attività
amministrative, al fine di potersi
dedicare con maggior impegno alla politica sociale, tema che da
sempre lo coinvolge e lo appassiona, un interesse che gli ha permesso, in questi anni, di adattare
le strutture ed i servizi in modo
appropriato alle diverse necessità
delle persone disabili.
A raccogliere le attività di stampo
amministrativo Marzio Proietti,
da oltre 15 anni alla guida di
Formazienda, il settore d’integrazione professionale e di formazione che, ad oggi, impiega circa sessanta persone. Una bella sfida,
che nei prossimi mesi richiederà
un importante scambio di esperienze tra i due responsabili, al fine di consentire un miglioramento
4.2013
6
globale di quello che è l’universo carrozzina, l’accesso alle palestre
non era sempre possibile a causa
FTIA.
della presenza di scale, passaggi
Lorenzo Giacolini, ma cosa si- stretti, spogliatoi e toilette non
gnifica esattamente occuparsi di adeguati. Risultava però difficile
politica sociale nell’ambito del- richiedere un adattamento general’andicap?
le della situazione senza una normativa precisa. Abbiamo allora
A volte, il termine “politica socia- unito le forze e pubblicato il male” viene frainteso con ciò che ri- nuale “Costruire pensando agli inguarda la politica a livello partiti- validi”, un primo esempio di regoco. La FTIA non si è mai legata ad lamentazione a favore dell’abbatun partito, ma il suo compito è timento delle barriere architettoniquello di guardare alla situazione che. Con questo mezzo abbiamo
generale della persona con andi- iniziato a parlare con i politici, per
cap e di comprendere come, a li- reclamare un adattamento della
vello decisionale, il nostro sistema legislazione al fine d’introdurre
politico influisca sulle condizioni un articolo che tutelasse, almeno
di chi ha una disabilità. A questo nel settore pubblico, le persone
punto, è necessario operare a li- con problemi di mobilità. Il provello di lobby per convincere co- cesso di comunicazione delle neloro che hanno una carica parla- cessità e delle motivazioni a permentare ad operare al fine di crea- sone che detengono il potere decire delle condizioni di legge che sionale è appunto detto “lobby”.
tengano conto anche delle persone Grazie a questo abbiamo ottenuto,
con andicap.
di lì a poco, l’inserimento dell’articolo 34 bis nella vecchia Legge
Detta così risulta difficile da edilizia cantonale del 1973, il quacomprendere…
le gettava le basi per la costruzione
di spazi pubblici accessibili a tutti.
Sono sicuro che, con un esempio,
possa risultare tutto molto più fa- Quali sono i temi di politica socile. Negli anni Settanta, quando ciale che oggi credi possano riero ancora il segretario della guardare da vicino le persone
FTIS, ci siamo resi conto che per con disabilità?
noi era difficile anche il solo poter
praticare un’attività sportiva a Sicuramente è necessario concausa delle barriere architettoni- frontarsi in modo attento con la
che. In effetti, per molti membri in revisione della Legge federale
ATTIVITÀ FTIA
sull’Assicurazione per l’invalidità. Negli ultimi anni, i tagli economici hanno colpito duramente
le persone con andicap, e la tendenza è quella di continuare ad effettuare dei risparmi a scapito di
chi si trova in difficoltà. Guardando al difficile momento congiunturale, effettuare dei decisi risparmi su una voce di spesa importante quale quella rappresentata dall’Assicurazione invalidità
può sembrare un sacrificio necessario; in realtà, le modalità di risparmio possono essere effettuate
in modo più ragionato. Un altro
tema importante è rappresentato
dalla parità dei diritti della persona
con disabilità, un argomento a favore del quale, nel 2004, è entrata
in vigore la Legge federale sull'eliminazione di svantaggi nei confronti dei Disabili (LDis). Senza
dimenticare che sta arrivando anche la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
una certa flessibilità per venire in- portante creare una conoscenza
contro alle richieste specifiche di che non riguarda solo la mia figura, ma anche i responsabili stessi,
ciascuno.
in modo che vi sia una maggiore
Nel 2008 la FTIA ha trovato una collaborazione interna e, di riflespropria casa, dopo diversi anni so, una più ampia condivisione
di organizzazione logistica for- dei servizi. Questo, sono sicuro,
zatamente separata. Nonostante porterà ad una migliore qualità
si viva tutti sotto lo stesso tetto, dell’operato e ad una crescita della percezione però è che si conti- la cultura aziendale, con la consanui a lavorare un po’a comparti- pevolezza, per tutti i collaboratori,
menti stagni. Nel futuro è previ- che la FTIA lavora per un obiettista una maggiore aggregazione vo generale, che è quello dell’inrispetto ai servizi?
tegrazione, al di là del ruolo che
ciascuno ricopre.
È quello che mi auguro. [email protected]
viamente a breve termine sarà im-
CONVOCAZIONE
Care e cari membri FTIA,
vi facciamo giungere tramite il Notiziario la convocazione
ufficiale all’Assemblea generale ordinaria che si terrà
lunedì 3 giugno 2013 alle ore 20.00
presso Salaruna FTIA
Via Linoleum 7, Giubiasco
Marzio Proietti, da un giorno all’altro la supervisione di nuovi
servizi…
In questo momento mi trovo in
una fase “conoscitiva”; ovviamente ho una certa idea generale
dei nuovi servizi che mi sono stati affidati, ciò che dovrò fare sarà
impegnarmi per poterli conoscere
in maniera approfondita, per comprenderne le dinamiche e le particolarità. Per il resto, le funzioni
che già facevano capo al mio operato resteranno invariate, ma sicuramente nel futuro punto ad un
maggior scambio di informazioni
e conoscenze sul rispettivo lavoro.
L’obiettivo finale è comunque
quello di condividere dei modelli
e comprendere meglio le attività
reciproche.
Non si tratta di un compito semplice, perché le tipologie di servizi sono molto diversificate e comprendono figure professionali con
qualifiche diametralmente opposte: si passa dagli architetti ai
maestri di sport per finire a responsabili del settore comunicazione. In questo senso, si viene
sollecitati su più fronti ed occorre
Ordine del giorno
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
saluto del Presidente
designazione degli scrutatori
verbale dell'assemblea straordinaria del 25 settembre 2012
rapporto annuale
relazione finanziaria 2012 e rapporto di revisione
scarico del Comitato e della Direzione
informazioni sul programma di attività 2013
informazioni sul preventivo 2013
eventuali
Nel Rapporto annuale 2012 allegato al Notiziario trovate il
bilancio e il conto economico 2012 nonché il preventivo 2013
consolidati per tutta la FTIA. Il verbale dell’Assemblea
straordinaria 2012 è disponibile su richiesta al Segretariato.
In attesa di incontrarvi numerosi, vi porgiamo cordiali saluti.
FEDERAZIONE TICINESE
INTEGRAZIONE ANDICAP
Sergio Zufferey
Presidente
4.2013
7
ATTIVITÀ FTIA
SPECIAL CUP & ART
integrazione ed emozione
G
iunta alla sua quinta
edizione, la Special Cup è un torneo sportivo integrato il quale ha
lo scopo di coinvolgere squadre
d’élite dello sport ticinese e atleti
dello sport adattato. Per l’edizione
2013, svoltasi dal 23 al 24 marzo
scorsi, su invito dell’ufficio federale per le pari opportunità delle persone con disabilità, la
Special Cup ha deciso di aprire le
proprie porte anche al mondo dell’arte integrata, ospitando così
“Quadri di Versi”, il libro edito dalle scuole speciali del Sottoceneri di
Lugano, l’orchestra sinfonica integrata “Esagramma”, “Maurizio e
la Pallina Rossa”, clown mimo
sordo e i “Drum Theatre”, band di
percussionisti, candidati alla finale
del programma televisivo italiano
“Italia’s got talent”.
“A volte capita, qui sul palco, che
qualcuno si faccia la pipì addosso
per l’emozione” – spiega senza
tanti giri di parole Sergio, l’ani-
4.2013
8
matore della band di percussionisti di strada “Drum Theatre”, che
integra al suo interno diversi musicisti con disabilità intellettiva.
“E allora? Non ci vedo niente di
male. A volte serve liberarsi dalle
emozioni”.
E di emozioni, grazie alla Special
Cup & Art, evento svoltosi in varie location della città di Bellinzona, se ne sono vissute molte.
Gli appuntamenti sono cominciati
già a partire dall’inizio del mese
di marzo, con l'esposizione, presso alcuni commercianti della città
di Bellinzona e Giubiasco, delle
opere d'arte della scuola di
Casimiro Piazza, da molti anni
impegnato nell'insegnamento della pittura e della scultura a persone con disabilità fisiche, mentali o
sensoriali.
L'integrazione artistica ha avuto
modo di essere rappresentata anche presso "EspoTicino" dove, all'inaugurazione, hanno preso parte
i musicisti della Ninfea Blues
Band, mentre nella Chiesa di San
Giovanni di Bellinzona si è svolto
il concerto dell'orchestra sinfonica
integrata "Esagramma". Per il
giorno di San Giuseppe, è stato
inoltre presentato al pubblico il libro "Quadri di Versi" realizzato
dalle scuole speciali di Lugano e
dall'illustratrice Rosy Gadda
Conti, con lettura ed accompagnamento musicale della scuola di
musica del Conservatorio della
Svizzera Italiana.
Sabato 23 marzo, presso le palestre delle scuole medie 2 di
Bellinzona, la manifestazione si è
poi focalizzata maggiormente sul
tema dello sport, dapprima attraverso il Kids Day, evento voluto
da Special Olympics e coordinato
dalla FTIA per far conoscere ai
bambini con disabilità intellettiva
e alle loro famiglie le possibilità
di praticare uno sport adattato nel
nostro Cantone. Più di trenta bambini hanno potuto sperimentare,
sotto la guida di monitori qualificati, la gioia di un’attività ludicosportiva, mentre ai genitori sono
state illustrate testimonianze di famiglie i cui figli hanno tratto
enorme giovamento dalla disciplina sportiva.
Dopo il pranzo, le famiglie presenti sono state affascinate dalla
performance del clown- mimo sordo “Maurizio e la Pallina Rossa”,
che con delicatezza ed umorismo
ha saputo coinvolgere tutti i presenti. Un momento di magia regalato da uno stupendo artista che, al
di là delle parole, è in grado di comunicare con il cuore.
Nel pomeriggio di sabato si è
svolto invece il consueto torneo di
futsal a squadre integrate. Al team
del Granconsiglio si sono mescolati i calciatori della ASD Totti di
Roma e della ASD Torino FD.
Con loro squadre della regione e
anche il giovane Albert Ajetai,
giovane promessa del futsal attivo
nella nazionale svizzera e persona
con disabilità sensoriale.
A conclusione della giornata, la
performance dei “Drum Theatre”,
team di percussionisti integrato
proveniente da Chieri (Torino).
Sergio ed i suoi ragazzi hanno intrattenuto il pubblico per quasi
due ore, a ritmo di percussioni di
fortuna quali coperchi, bidoni,
ATTIVITÀ FTIA/ATTIVITÀ SPORTIVE
campanelli e tamburi, stregando
tutti con semplicità e simpatia.
Domenica 24 marzo si è svolto il
classico appuntamento sportivo di
Special Cup: per tutta la giornata,
atleti d'élite della nostra regione
attivi nel calcio, nel volley e nel
basket hanno gareggiato, in diverse discipline, con ragazzi con disabilità intellettiva. Pallavoliste
hanno così cercato, non senza difficoltà, di mettere a segno un goal,
mentre i calciatori si interrogavano su quanti giocatori dovessero
competere sul campo di basket; i
cestisti sono invece rimasti imbambolati sotto la rete di pallavolo, dove la palla non deve toccare
terra, a differenza del basket... Tra
di loro, a dare man forte, il team
A.S.D Totti proveniente da Roma,
squadra di ragazzi con disabilità e
la A.S.D. Torino F.D., altro team
calcistico integrato. Presenti anche la Sesamo Rho di Milano ed i
team del nostro territorio: i cestisti
“Momò dream” della Sport
Insieme Mendrisiotto, il Basket
Club ’88 che fa capo al Gruppo
Sportivo Invalidi Tre Valli e la
squadra di basket adattato dei
Lugano Tigers.
SPECIAL OLYMPICS
il ritorno dei campioni
Le medaglie
S
- Oro: Lisa Imperadore , 2.5 km classica
ono tornati dalla Corea
con otto medaglie al collo gli atleti
Chiara Consonni, Damiano Malnati,
Dario Madonna, Andrea Callegher,
Lisa Imperadore e Maria Rosa
Laratta, con i coach Elisa Martinali
e Giovanni Pedrozzi, felici di festeggiare i propri successi con parenti
ed amici. I visi stanchi ma sorridenti testimoniano l’impegno, ma
soprattutto la soddisfazione di aver
avuto la possibilità di gareggiare ai
Giochi Mondiali svoltisi a PyeongChang dal 30 gennaio al 6 febbraio
scorsi, ai quali hanno preso parte
3'200 atleti con disabilità intellettiva
provenienti da 110 nazioni.
Un onore per il Ticino presentarsi
con ben sei atleti attivi nello sci
alpino e sci nordico, a fronte di
una delegazione svizzera composta da 31 membri.
In Corea, sotto la supervisione dei
monitori e del direttore sportivo
Aldo Doninelli, i ragazzi hanno
avuto la possibilità, oltre di esprimere il proprio talento sportivo,
anche di avvicinarsi alla cultura
Un'esperienza unica nel suo gene- coreana. La delegazione è stata inre, quella della Special Cup, un fatti ospite di un monastero, dove gli
torneo dove scompaiono le maglie
identificative, non ci sono più colori né nomi di spicco. Le differenze si annullano, tanto che risulta difficile distinguere, sotto una
semplice maglietta, il calciatore,
la giocatrice di basket, la pallavolista, la persona con disabilità.
Chi si è aggiudicato il torneo?
Non importa. Abbiamo alzato
delle coppe, ricevuto delle medaglie, ma ciò che veramente la
Special Cup & Art ha proposto è
stata la condivisione di emozioni,
il vivere insieme un'esperienza
nel nome dello sport, della cultura e dell'amicizia, consci di aver
guadagnato tutti un momento di
vera integrazione.
- Oro: Dario Madonna, Super G
- Argento: Lisa Imperadore, 5 km stile libero
- Argento: Lisa Imperadore, staffetta 4x1 km
- Argento: Maria Rosa Laratta, 1 km
- Bronzo: Maria Rosa Laratta, 2.5 km stile libero
- Bronzo: Andrea Callegher, 500 m stile libero
- Bronzo: Damiano Malnati, Super slalom
atleti hanno condiviso con i religiosi
buddisti le regole della loro pratica.
Sveglia all’alba, preghiera, meditazione, riposo in locali poco riscaldati… la vita monastica, non sempre
facile, ma sicuramente conciliante
con la concentrazione necessaria alla pratica sportiva, ha lasciato un segno profondo in tutti gli ospiti.
I Giochi sono iniziati, come ogni
Olimpiade che si rispetti, con una
cerimonia di apertura, tenutasi il
30 gennaio presso lo Yongpyeong
Dom. In questa occasione, tra le
celebrità che hanno accolto gli
atleti, le stelle della pallacanestro
Dikembe Mutombo e Yao Ming e
soprattutto la leader birmana Daw
Aung San Suu Kyi.
(segue a pagina 10)
[email protected]
4.2013
9
ATTIVITÀ SPORTIVE
(continua dalla pagina 9)
Special Olympics
il ritorno dei campioni
Nei giorni seguenti, i partecipanti si
sono sfidati nelle discipline dello sci
alpino, sci nordico, snowboard, corsa su racchette, pattinaggio artistico,
pattinaggio di velocità ed unihockey. Sulle piste dello Yongpyong Ski Resort, i ticinesi Chiara
Consonni, Damiano Malnati e
Dario Madonna, accompagnati dalla coach Elisa Martinali, si sono aggiudicati una medaglia d’oro ed una
di bronzo, mentre nel fondo, presso
il Gangwondo Development Corporation Nordic Center, Andrea
Callegher, Lisa Imperadore e Maria
Rosa Laratta, con il coach Giovanni
Pedrozzi, si sono distinti conquistando ben sei medaglie.
Al di là del podio, gli atleti in questi giorni hanno provato forti emozioni, sperimentato nuove esperienze e conosciuto nuove persone.
I Giochi hanno realizzato uno
straordinario clima d’integrazione,
che ha dato loro riconoscimento ed
autostima. Ogni atleta può essere
fiero della propria partecipazione e
dell’impegno profuso, spesso con
condizioni meteo sfavorevoli allo
svolgimento delle competizioni.
Ogni gara, al di là del risultato, è
stata comunque occasione per trovare maggior forza e motivazione.
In questo senso, i nostri ragazzi
hanno dimostrato impegno e dedizione; nessuno di loro ha mai abbandonato, tutti hanno migliorato
le proprie prestazioni. E nel cassetto, un nuovo sogno… di poter forse, tra qualche anno, essere ancora
presenti ai World Winter Games.
[email protected]
SULLA SCIA
di una maggiore condivisione
È
stato un inverno lungo, quello che ci siamo appena lasciati alle spalle. Un inverno di
parecchi mesi, iniziato ai primi di
dicembre e terminato a fine marzo
anche per quanto riguarda le varie
attività proposte dal Servizio sport
4.2013
10
della FTIA. Le novità e i cambia- denominato Modulo Monitore.
menti non sono certo mancati. Ma Nel Canton Berna di sono dati apandiamo con ordine.
puntamento più di sessanta candidati, pure provenienti dalle tre reDa qualche anno il modulo tecni- gioni linguistiche. A dirigere il
co e il modulo monitori di sci al- corso Reini Linder, fisioterapista e
pino e fondo non veniva più rea- titolare nel Canton Berna di una
lizzato a causa della mancanza di Scuola di sci specializzata nell’iniscritti. Un paio o tre partecipanti segnamento a persone con diffia corso non era certo un numero coltà motorie. I corsi proposti non
sufficiente per giustificare l’orga- sono stati soltanto centrati sull’annizzazione della formazione. La dicap fisico, ma anche su quello
decisione della commissione mentale e sensoriale. Ma, anche
sportiva della FTIA è stata quindi qui, andiamo con ordine. Per l’anquella di stralciare i corsi, fino a dicap fisico i corsi proposti sono
quel momento proposti in Ticino, stati quelli relativi alla paraplegia
per agganciarsi ai moduli di livel- (scibob), alla tetraplegia (dualski),
lo Svizzero proposti da Plusport, all’amputazione degli arti inferiori
di cui fa parte a livello organizza- o superiori e all’emiplegia. Per
tivo anche l’antenna romanda. Per l’andicap mentale, sono state trattala prima volta le tre regioni lingui- te varie tipologie, quali ad esempio
stiche si sono quindi unite e assie- la sindrome di Down, il ritardo
me hanno proposto due blocchi di mentale, l’autismo. Inoltre due
formazione durante lo scorso me- gruppi hanno lavorato durante la tre
se di dicembre.
giorni anche nell’ambito della cecità. Al di là della disciplina dello
Il primo si è svolto agli inizi del sci alpino, gli stessi corsi sono stati
mese sulle nevi del Parsenn e del svolti anche per lo sci di fondo.
Jakobshorn, a Davos. Si è trattato Il fatto di riunire e unificare in un
del modulo base di Plusport, du- punto unico della Svizzera tutti
rante il quale ai partecipanti sono questi corsi ha dato la possibilità ai
state date le indicazioni tecniche e partecipanti di vedere con i propri
metodologiche base per l’insegna- occhi i vari tipi di formazione, olmento in generale degli sport sul- tre a quella cui hanno preso parte.
la neve. In altre parole, si è trattato di un corso molto simile nei Interessante è stato infine osservare
contenuti al modulo base proposto l’interscambio d’informazioni fra i
dall’Ufficio Gioventù e Sport. I vari partecipanti, la condivisione di
temi toccati sono stati quelli rela- esperienze e i contatti che si sono
tivi al concetto tecnico in cui ven- creati fra le tre regioni linguistiche.
gono acquisiti gli elementi chiave. Il mese di gennaio ha invece coinL’accento posto volutamente da ciso con i corsi FTIA organizzati in
Plusport in questo corso si è in- Ticino. Non si è trattato di formacentrato sui movimenti base: co- zione, bensì di aggiornamento
me è possibile muovere il proprio Plusport che si è svolto ad Airolo.
corpo, attraverso i propri muscoli, Nello stesso fine settimana hanno
le proprie leve, le articolazioni, avuto luogo gli esami metodologici
rendendo il più possibile funzio- didattici Plusport relativi al modulo
nale ogni gesto per il tipo di curva ponte (che terminerà quest’anno).
da eseguire? Prendere coscienza E come tutti gli anni, anche a gendel proprio fisico a livello bio- naio, il corso di aggiornamento si è
meccanico è stato dunque uno de- svolto in concomitanza con l’uscita
gli obiettivi principali di questo cantonale di sci alpino e sci di fondo.
primo blocco.
Ultimo appuntamento della stagione, quello andato in scena durante al
Dalle nevi di Davos a quelle di terza settimana di marzo a Klosters,
Gstaad. Acquisite le basi, i parte- in cui si è svolto il corso cantonale
cipanti hanno avuto la possibilità di sci alpino e fondo. Si è trattata di
di frequentare il secondo blocco, una settimana che ha permesso ai
ATTIVITÀ SPORTIVE
partecipanti di vivere un’esperienza
di vita in comune e di condivisione
andata oltre lo sport stesso.
Per sei atleti e due allenatori, l’inverno quest’anno ha significato anche
un’altra sfida. Stiamo parlando della
trasferta in Corea del Sud per i
Giochi mondiali invernali Special
Olympics. Un’esperienza molto forte e significativa per gli atleti e per i
due allenatori. Un appuntamento in
cui i media erano molto presenti e
che ha permesso indirettamente al
movimento sport e andicap del
Ticino di godere di una certa vetrina.
Ad accogliere la delegazione ticinese lo scorso mese di febbraio al
ristorante Marché Mövenpick di
Bellinzona, al rientro in Ticino da
Pyeong Chang, oltre ai familiari,
amici e simpatizzanti vi erano pure numerosi giornalisti e due
Consiglieri di Stato.
In questa avventura va evidenziato tutto il lavoro svolto da ciascuna persona che direttamente o indirettamente ne era coinvolta.
Protagonisti e in ombra sono stati
i due allenatori, Elisa Martinali e
Giovanni Pedrozzi, lei per lo sci
alpino, lui per lo sci di fondo.
tobre, a cui hanno fatto seguito – “Con atleti con disabilità mentale
compatibilmente con gli impegni occorre saper adattare maggiorprofessionali e lavorativi di ogni mente il tipo di attività e di comuatleta – numerose uscite sulla nicazione in base alle caratteristineve, tra cui un campo d’allena- che di ognuno di loro. In questo
mento sullo Stelvio con la colla- senso è fondamentale creare delle
borazione del Tamaro Team du- condizioni in cui si sentano a prorante le vacanze autunnali e due prio agio e in cui abbiano la posallenamenti al Nara in collabo- sibilità di imparare a gestire le varazione dell’Adula Snow Team. rie situazioni che potrebbero preClub, questi, che hanno mostrato sentarsi, tra cui gestire lo stress,
una grande apertura nei nostri affrontare le difficoltà ed elaboraSiamo andati a curiosare dietro confronti e che ringraziamo.”
re eventuali sconfitte.”
le quinte e ad Elisa abbiamo
chiesto di svelarci alcuni “truc- Che cosa significa condurre un Cala il sipario sulla Corea del Sud
allenamento sulla neve con atleti e su un inverno molto lungo che ha
chi del mestiere”.
con un andicap mentale? Una portato con sé una serie di impor“Nei mesi precedenti ai Giochi – domanda che abbiamo di nuovo tanti appuntamenti.
spiega Martinali – è importante girata ad Elisa, la quale ci ha riche l’allenatore impari a conosce- sposto nel seguente modo:
[email protected]
re le peculiarità mentali, sociali e
fisiche di ciascun atleta, attraverFTIA SPORT: CALENDARIO ATTIVITÀ 2013 - 1
so le indicazioni raccolte nelle famiglie degli atleti stessi. Nella selezione occorre essere molto at- Andicap mentale
Giornata di Minigolf
Magadino
tenti ad ogni aspetto, come ad 9 maggio
25
maggio
Convegno
Cantonale
FTIA
Mendrisio
esempio la capacità dei candidati
Meeting di nuoto (SO)
Tenero
di resistere allo stress del viaggio 1 giugno
3
giugno
Assemblea
generale
FTIA
Giubiasco
e al fuso orario. Un secondo pun23-28
giugno
Corso
polisportivo
Tesserete
to, su cui si innesta il piano di allenamento fisico e tecnico, è la capacità da parte del coach di favo- Andicap fisico
Gara podistica
Malvaglia
rire uno spirito di gruppo e di in- 19 maggio
Assemblea generale FTIA
Giubiasco
tegrazione all’interno del team, 3 giugno
utile per creare un ambiente di lavoro collaborativo, basato sul so- Andicap sensoriale
21-23 giugno
Corso polisportivo
Tenero
stegno e sull’aiuto reciproco.
Il programma di condizione fisi- 3 giugno
Assemblea generale FTIA
Giubiasco
ca è invece iniziato il mese di ot-
SISL
SIM
SISL
FTIA
FTIA
GS Orsino
FTIA
FTIA
FTIA
4.2013
11
IN BREVE
ASI ED ARES PRESENTANO
“L’ALTRA RICETTA”
“SUN, FUN AND SPORT:
QUADRY-WAY!”
G.A.B.
A metà tra un quad ed una mountain bike, Quadri-way permette a
tutti, persone con difficoltà motorie comprese, di effettuare escursioni spettacolari come anche
tranquille passeggiate su qualsiasi
tipo di terreno. Quadry-way dà la
possibilità di muoversi in armonia
con la natura; attraverso le sue
quattro ruote ed una struttura particolarmente stabile, questo mezzo permette di vivere la montagna
in piena libertà.
La Roll-Star di Sementina, unica
distributrice ufficiale per la nostra
regione, organizza un’escursione
conoscitiva tra i boschi di Lumino
in data sabato 1 giugno. Il ritrovo
è fissato per le ore 9.30 presso la
Roll Star, in via Pobbia a
Sementina, da dove si proseguirà
per una bella passeggiata tra i boschi della regione. Il pranzo è previsto presso il Grotto Basso di
Lumino. Per maggiori informazioni è possibile contattare lo 091
857 67 33 o scrivere all’indirizzo
[email protected].
6512 GIUBIASCO
Grazie alla collaborazione di
Pietro Leemann, chef dello Joia di
Milano, primo ristorante vegetariano europeo ad aver ricevuto una
stella Michelin e del Ristorante
Monte Verità di Ascona è nato un
libro di cucina davvero particolare. Si tratta de “L’Altra Ricetta –
Sostegno con gusto”, libro di ricette dedicato alla raccolta fondi
nei confronti dell’autismo. Appare, nella redazione del libro,
una particolare attenzione al concetto di “altro”: l’”altro” è colui
che abbiamo di fronte e ci cammina a fianco, magari colui che accompagniamo nella crescita e nello sviluppo, e che non necessariamente ha il nostro stesso sguardo.
L’ “altro” è colui che osserva e
percepisce la vita, la quotidianità
delle piccole e grandi cose attraverso i nostri stessi sensi e con gli
stessi sentimenti che, tutto sommato, riconducono a ciò che ci
unisce; condividere lo stesso
mondo e desiderare di provare gusto nella vita. Allo stesso modo,
“altri” sono gli ingredienti di questo libro, un connubio di materie
prime eccezionali che compongono in modo nuovo piatti della tradizione. Il libro che contiene oltre
alle ricette, anche un capitolo sull’autismo e sulle sue manifestazioni, può essere ordinato al prezzo di
fr. 20, più fr. 4 per la spedizione,
all’indirizzo www.autismo.ch
sce isolarsi completamente da tutti e da tutto. Questo quando legge
un libro o quando immagina mille
avventure, costruendosi un mondo tutto suo.
Dalla storia di vita di Chiara, della sua famiglia e delle persone a
lei vicine nasce “La Porta Sul
Mare”, un documentario di Joel
Fioroni, il quale narra le diverse
realtà di questa giovane ragazza,
quella più concreta sulla sua vita,
la scuola, i vari problemi... e quella invece più magica, dove prevale il mondo della fantasia e dell’avventura. Il film, oltre a narrare
con delicatezza e poesia la vita di
una persona con disabilità intellettiva, ha anche lo scopo di avviciChiara è una ragazza di 15 anni nare l’opinione pubblica al tema
nata con la sindrome di Down. dell’andicap, promuovendone l’inSolare e simpatica, riesce a tra- tegrazione.
smettere la sua energia positiva a
tutti coloro che le stanno accanto, Il DVD “La porta sul mare” è dimostrando la più pura e vera vo- sponibile al prezzo di fr. 15 all’indiglia di vivere. Ci sono però dei rizzo www.jfcproduzioni.com/dvdmomenti nei quali Chiara preferi- store.html
“LA PORTA SUL MARE”
4.2013
12
Scarica

attività ftia