n. 19
Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 25 maggio 2006 - € 1
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia -
Editoriale
COMUNICAZIONI SOCIALI
“Voce”
per tutti
Comunicazione,
comunione, cooperazione, le
tre parole-chiave usate dal
Papa nel suo Messaggio per
ridefinire il ruolo dei media,
ci offrono una guida preziosa al necessario lavoro di
ripensamento del ruolo di
questi mezzi.
La comunicazione offre opportunità enormi, ma produce anche enormi rischi.
Per questo la comunione
suggerisce l’idea di un venirsi incontro sulla base di un
bene comune da ricercare,
pur nella differenza dei carismi. E poi la cooperazione
che cerca strade adeguate
per costruire risposte alle
domande che il presente
pone con forza.
Anche a Voce Misena lavoriamo per questo. Tra le
tante notizie che ci arrivano, cerchiamo di scegliere
quelle buone, perché la comunicazione ci faccia crescere come singoli e come
comunità. E ci faccia entrare in comunione con le
altre persone e con le altre
comunità civili ed ecclesiali
della nostra diocesi, perché
quanto accade in una comunità diventi patrimonio di
tutti. Ci spinga alla cooperazione, che è condivisione
di gioie e dolori degli altri, a
cominciare da quelli vicini,
ma allargando i nostri orizzonti al mondo intero. Per
questo mi piace lavorare a
Voce Misena.
Ma, ahimé, nonostante tutto
lo sforzo di rinnovamento
che stiamo sostenendo, nonostante i tanti apprezzamenti che riceviamo, non
c’è altrettanto riscontro positivo di abbonati. Perché
non scelgono di informarsi e
formarsi attraverso il nostro
settimanale diocesano tutti i
sacerdoti, i ministri dell’Eucaristia, quanti frequentano i corsi per i ministeri, i
catechisti, gli educatori, gli
aderenti a Comunione e Liberazione, al Rinnovamento
nello Spirito, al Cammino
Neocatecumenale, ai Cursillos, al gruppo Mariano,
all’Azione Cattolica…?
Ricordiamocelo: non ci può
essere vera comunione, e
ancor più cooperazione,
se prima non c’è comunicazione. E il settimanale
diocesano è lo strumento
adatto per questo. Mi affido
a voi, che mi state leggendo,
perché queste istanze arrivino nelle vostre comunità e il
nostro giornale sia più bello,
per tutti.
Gesualdo Purziani
Idee e sfide
per una nuova
comunicazione
Redazione
SCUOLE MATERNE FISM
SENIGALLIA
8-9
Il futuro del Porto
di Senigallia:
parla la Cna
di Michela Gambelli
4
IDEE
I bambini
nel cuore della
città
di Chiara Baldassarini
7
La violenza
proiettata
in cielo
di Vittorio Mencucci
12
40a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali
La grande
tavola
rotonda
E
nnesimo assalto di immigrati
nell’isola di Lampedusa”. Radio24/Il Sole24ore di solito non usa
toni apocalittici, anzi si distingue
per sobrietà ed autorevolezza nel
suo modo di fare informazione. Forse, lunedì scorso nel notiziario delle
7, anche lì qualcuno si è lasciato un
po’ andare in eccesso di allarmismo
nel raccontare del nuovo sbarco di
immigrati africani sull’isola pelagia.
Poco dopo, su Radio2 Rai, stessa notizia commentata questa volta dal
sindaco di Lampedusa, Bruno Siragusa, il quale manifesta preoccupazione “per questi nostri fratelli più
sfortunati che hanno bisogno della
sensibilità e della mobilitazione di
soggetti pubblici e privati”.
Può essere una semplice ma significativa sintesi di cosa intenda Benedetto XVI quando intitola il suo
Messaggio per la 40a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali “I
Media: rete di comunicazione, comunione, cooperazione”.
Tre “C” (comunicazione, comunione
e cooperazione) che fanno la differenza tra un’informazione al servizio della società ed una che il Papa
denuncia come “una monocultura
che offusca il genio creativo, ridimensiona la sottigliezza del pensiero complesso e svaluta la peculiarità
delle pratiche culturali e l’individualità del credo religioso”.
E’ efficace l’immagine usata nel testo, una “grande tavola rotonda” per
il dialogo dell’umanità; e può essere
interessante anche domandarsi chi
sono i commensali di questa tavola
della comunicazione attuale.
Anzitutto bisogna dire che sono
pochi gli invitati alla mensa dei comunicatori. Bastano due mani per
contare i grandi colossi della comunicazione mondiale, le agenzie di
informazione che smistano il 90%
delle migliaia di notizie quotidiane.
E poi quei pochi sono potenti. Se è
vero che informazione è potere, si
fa presto a capire quanto sia forte il
legame tra questi operatori e i protagonisti dell’economia e della geo-
politica, in parole povere, degli interessi che muovono il mondo.
I piatti di portata variano di poco in
questo menu informativo che amplifica la voce di un terzo del pianeta,
ignorando sistematicamente gli altri
due terzi, se non in casi di straordinaria drammaticità. Per questo il
Messaggio sottolinea come “i media
devono approfittare e servirsi delle grandi opportunità che derivano
loro dalla promozione del dialogo,
dallo scambio di cultura, dall’espressione di solidarietà e dai vincoli di
pace”, in modo da diventare “risorse
incisive e apprezzate per costruire
una civiltà dell’amore, aspirazione
di tutti i popoli”. E’ fin troppo facile sparare a zero sull’informazione
italiana, polpetta indigesta fatta di
intercettazioni telefoniche, dichiarazioni politiche al vetriolo, banalità trite e ritrite spacciate per grandi
verità.
Coraggio, la quarta “C” scomodata dal Papa. Una buona dose di coraggio per tutti: per chi ha sta nella
stanza dei bottoni, perché si decida
finalmente a cambiare le carte in
tavola per “contribuire costruttivamente alla diffusione di tutto quanto è buono e vero”. Il coraggio della
Chiesa a promuovere un’informazione diversa, mentre è spesso intrappolata in semplificazioni o nelle
lusinghe della potenza mediatica.
Il coraggio di tutti noi a dare segnali
forti sulla comunicazione che vogliamo. Internet, almeno in questo caso,
è una grande risorsa perché riesce a
far circolare notizie, interpretazioni
ed approfondimenti che non troverebbero altri canali. Ma anche gli altri consueti canali hanno bisogno di
cittadinanza.
Un po’ come hanno fatto i ragazzi
delle Medie Marchetti e Mercantini
di Senigallia che venerdì scorso sono
scesi in piazza per mostrare alla città
il loro stupendo lavoro sull’antisemitismo (foto): cartelloni, video, danza,
fotografie, disegni, interviste. Una
multimedialità al servizio della pace.
Laura Mandolini
DIRITTI Caritas italiana e Tavola della pace chiedono al governo scelte coraggiose per il rispetto dei diritti umani
Un Paese che promuove la pace
E
’ sempre più urgente la realizzazione di una
legge organica sull’asilo”, ad un anno dall’entrata in vigore del regolamento di attuazione e ad
oltre sei mesi dal recepimento della Direttiva europea sugli standard minimi relativi all’accoglienza. “Tanto più se si considera che l’Italia è l’unico
paese dell’Unione europea ad esserne ancora priva”. E’ il grido d’allarme lanciato da Caritas italiana e dalle Caritas diocesane, da anni impegnate
a favore dei richiedenti asilo e rifugiati. Fino al
27 maggio si riunirà infatti a Trieste, Pordenone
e Gorizia il Coordinamento Nazionale Asilo, promosso con le rispettive Caritas diocesane. L’iniziativa prevede incontri aperti alle 45 Caritas diocesane del Coordinamento, momenti formativi,
gruppi di lavoro, visite. In particolare, è previsto
un incontro con la Commissione territoriale per il
riconoscimento dello status di rifugiato di Gorizia,
che tratta le domande provenienti dal Nord-Est
d’Italia. È stata anche richiesta una visita al Cen- oggi al Presidente del Consiglio (al quale viene
tro di permanenza temporanea di Gradisca, nelle chiesto un incontro) la Tavola della pace, a nome
cui vicinanze dovrebbe aprire un centro di iden- delle centinaia di organizzazioni e gruppi della sotificazione. Tra gli obiettivi dell’iniziativa, spiega cietà civile e di Enti Locali, si mette a disposizione
Caritas italiana, “quello di verificare e monitora- ”per costruire una politica di pace dell’Italia, core le procedure di accesso alla domanda di asilo; raggiosa e coerente, rispettosa della Costituzione
di rilevare i problemi in sede di audizione, dove Italiana, della Carta dell’Onu e del diritto internanon è sempre possibile garantire assistenza lega- zionale dei diritti umani”. Tra le misure concrete,
le e interpreti all’altezza delle esigenze; di trovare oltre all’apertura di una sede permanente presso
soluzioni alle difficoltà di presentare ricorso nei la Presidenza del Consiglio, la Tavola della pace
termini brevissimi (15 gg.) previsti dalla norma”. chiede attenzione alla scuola, “che deve diventare
La rete Caritas, attraverso gli enti collegati, copre uno strumento di educazione alla pace”, e “un imcirca 1/3 della rete nazionale di accoglienza.
pegno immediato per promuovere, a partire dalLa Tavola della pace chiede invece al governo ita- la Rai, un’informazione e una comunicazione di
liano l’istituzione di una sede permanente di dia- pace, libera da condizionamenti politici, attenta
logo e collaborazione sui temi della pace e diritti al bene comune”. Tra le altre richieste, “una forte
umani. Tra le questioni da affrontare: lotta alla iniziativa politica coerente per la pace in Medio
povertà, prevenzione e risoluzione dei conflitti, Oriente, in Palestina e Israele, in Iraq, in Afghademocrazia internazionale. In una lettera inviata nistan”.
2
25 maggio 2006
attualità
testimoniNei luoghi del grande sacerdote, anche una delegazione senigalliese
A scuola di don Lorenzo Milani
D
omenica 21 maggio 2006, per la quinta arredate da disegni e da immagini, frutto di rivolta si è svolta la Marcia di Barbiana, pro- cerche scolastiche, e infine nel piccolo cimitero
mossa da vari Comuni toscani: Vicchio, Calen- dove una bianca lapide nella semplicità del linzano, Firenze, Montespertoli, Montagna Mu- guaggio lo ricorda come testimone vivo, vuol
gello, dalla Provincia di Firenze e dalla Regione dire ritornare alla scelta a cui ha dedicato tutto
Toscana. Molti i partecipanti tra cui studenti se stesso, quella cioè di “togliere l’ignoranza di
provenienti dai vari Istituti scolastici che hanno dosso alle persone per renderle il più possibile
aderito al Concorso “Lettera a una professores- autonome”. Bruno, fabbro-maestro della scuola
sa quarant’anni dopo”. Tra i convenuti c’erano di Barbiana, ricorda che don Milani voleva che
anche sedici rappresentanti della Scuola di Pace i suoi ragazzi seguissero le vicende politiche del
“V.Buccelletti” del Comune di Senigallia.
suo paese perché significava essere al corrente
Nei depliants illustrativi abbiamo trovato questo di decisioni che li avrebbero riguardati in quanpensiero: “Grazie per essere qui senza slogans né to cittadini italiani. Quindi un giorno partì con
bandiere, ognuno con il suo passo, la sua storia e un gruppetto di ragazzi e, arrivato alla sede della
le speranze, con idee da scambiarsi camminando Camera dei Deputati, dovette andare da un uffiinsieme per una scuola che chiede eguaglianza e cio all’altro per ottenere il permesso di entrare.
libertà, una scuola comunità, un’educazione se- Dopo un paio d’ore che erano lì sembrava che i
rena, meno consumistica e più dialogante tra ge- ragazzi sonnecchiassero, tanto che il commesso
nerazioni. Una scuola delle opportunità per tutti, della Camera si avvicinò a don Milani e gli disse:
della coscienza civile e del pensiero critico.
“Padre, porti via i suoi ragazzi, vede che si sono
Come sempre, ripartire da Barbiana e dall’espe- addormentati?”
rienza di don Milani vuol dire confermare le “Senta, rispose don Lorenzo, venga con me e donostra radici per andare avanti.” Incontrare mandi a quello che le sembrava dormire di più
don Milani nei ricordi ancor vivi dei suoi allie- cosa è stato detto in aula”. Alla domanda i ravi, negli oggetti costruiti da lui per le sue lezioni gazzi risposero, ripetendo per filo e per segno
multidisciplinari, nelle aule di lavoro e di studio, tutto quello che era stato detto in tre lunghe ore
di dibattito. “Ecco, vede, disse il Priore, la prossima volta prima di dire una cosa del genere ai
miei ragazzi, ci pensi bene. Le pare possibile che
io porti da Barbiana, una frazione di Vicchio di
Mugello, dei ragazzi a dormire a Montecitorio?”.
In un momento in cui la politica italiana sembra
aver perduto la capacità di fare cultura e di stimolare comportamenti etici di democrazia responsabile, la lezione della scuola di Barbiana e
di don Lorenzo Milani è di grande attualità perché il metodo che lui ha portato è stato quello di
una scuola attenta agli ultimi, non consumistica,
inserita nella realtà locale ma soprattutto rivolta
alla costruzione della persona, secondo i valori
cristiani, e alla costruzione di una responsabilità
civica.
L’anno prossimo ricorreranno quarant’anni dalla
pubblicazione del famoso libro: “Lettera ad una
professoressa”, di nuovo si svolgerà la Marcia a
Barbiana ma in un contesto più ampio perché
tenere al bene della scuola pubblica vuol dire
difendere il ruolo valoriale che essa ha, si parla
però di una scuola pubblica secondo il modello
di don Milani.
Rosaria Leonardi Cenerelli
commercio equo e solidale
nuovo governo iracheno e nuovo governo italiano
U
L
C’è bisogno
di una legge
na legge che definisca i ottimo successo, in linea con
criteri per cui un prodot- i sempre crescenti numeri del
to si possa definire di “com- commercio equo. Un settore
mercio equo”; che riconosca che ormai da tempo ha abnon solo i prodotti, ma anche bandonato la sfera di nicchia,
gli enti che operano nel setto- divenendo un vero e proprio
re; che preveda la costituzione fenomeno di massa. Migliaia
di un vero e proprio albo delle i visitatori intervenuti per inorganizzazioni del commercio contrare più di 80 organizzaequo. Sono le caratteristiche zioni eque e solidali, parteciche dovrà avere la nuova legge pare agli interessanti dibattiti,
sul commercio equo in Italia, o assistere alle performance
secondo Assobotteghe, Agices di Rossana Casale, Max Pisu,
e Transfair Italia, i maggiori Claudio Lauretta, Marco Delorganismi che si occupano di la Noce e Marco Aimone, in
commercio equo nel nostro spettacoli dall’incasso destipaese. La proposta è stata lan- nato alla crescita di progetti
ciata dalle tre organizzazioni, del Sud del mondo promossi
in occasione della chiusura di dal Pime.
“Tuttaunaltracosa”, la Fiera na- Ed anche in Lombardia, la
zionale del commercio equo e Fiera ha costituito un imporsolidale, che si è svolta in que- tante impulso per la valorizsti giorni al Pime di Milano.
zazione del commercio equo.
“Le organizzazioni del com- “Il Centro di animazione Pime
mercio equo - dicono An- di Milano sia la sede di un
drea Reina, Gaga Pignatelli e tavolo permanente di discusAdriano Poletti, presidenti dei sione per le iniziative di vatre enti promotori - stanno lorizzazione del commercio
assumendo un ruolo impor- equo in Lombardia”. E’ la protante nella stesura della nuova posta contenuta in un appello
legge, intraprendendo un per- ad amministratori, politici e
corso partecipato, che porterà operatori del settore, dal Conad una proposta concreta ed sigliere Regionale Francesco
articolata. Una legge che rico- Prina e dal Vice Presidente
nosca non solo i prodotti, ma Nazionale delle Acli Natalino
anche le organizzazioni che si Stringhini . Un’iniziativa che
occupano di commercio equo, si propone quale strumento
costituirebbe un importante di promozione di un dibattito
caso unico in Europa. Chie- che, attraverso il contributo
diamo al nuovo Parlamento di tutti gli interessati, dovrà
ed al nuovo Governo un im- concorrere all’affermazione di
pegno in questo senso”.
contenuti che conducano alAnche quest’anno “Tuttau- l’affermazione del commercio
naltracosa” ha riscontrato un equo e solidale.
Pace e democrazia,
un’unica scelta
’insediamento del governo del nuovo
premier Nuri al-Maliki riapre in Iraq
il lungo dopoguerra. Può rappresentare
un nuovo inizio nel senso che permette di cominciare a pensare ad una exitstrategy.
Il nuovo governo italiano ha confermato e con tutta probabilità accelererà, ma
senza forzature alla Zapatero, la decisione di ritirare le truppe entro l’anno, per
trasformare eventualmente la presenza
tricolore in una missione di pace. Di un
calendario di ritiro si comincia a parlare
per le truppe inglesi e di un calendario
per il ridimensionamento per quelle
americane. Il processo di formazione del
nuovo governo è stato lungo, travagliato,
ancora di fatto non completo, costellato
da una tragica scia di violenze, che hanno coinvolto tragicamente anche il contingente italiano. I soldati italiani hanno
nuovamente versato un pesante contributo di sangue.
Le varie componenti che alimentano il
terrorismo hanno probabilmente tentato in particolare nelle ultime settimane
un’estrema forzatura. Ma il risultato dimostra che forse le cose si stanno muovendo e nello stesso tempo rilanciano la
grande ed ancora irrisolta questione che
si trascina dalla fine del confronto militare e ha causato decine e decine di migliaia di vittime civili e migliaia di caduti
tra il contingente alleato: la questione
della politica, sull’assetto istituzionale
del Paese e sull’assetto geo-politico dell’intera regione. È uno dei temi dell’ultimo scorcio della presidenza Bush, ormai
al passaggio delle elezioni di medio-termine.
Che tutto si tenga, nella tormentata e
cruciale regione che va da Gaza ai confini del Pakistan, dimostra anche la recrudescenza della guerriglia in Afghanistan
e la complessa, aggrovigliata questione
del nucleare iraniano.
Ritorna così la questione della democrazia, che certo non può essere risolta
con gli slogan, ma che non può neppure
essere sbrigativamente accantonata in
nome delle ragioni geo-politiche, ideologich e e militari. La questione della
pace non può essere disgiunta con quella della democrazia, da affrontare certo
in modi intelligibili nei diversi contesti.
Su questo tema strategico è tornato il
papa nei giorni scorsi, rivolgendosi alla
Fondazione Centesimus Annus. La democrazia, ha ribadito il Papa, raggiungerà la sua piena attuazione solo quando
ogni persona ed ogni popolo sarà in grado di accedere ai beni primari (vita, cibo,
acqua, salute, istruzione, lavoro, certezza dei diritti) attraverso un ordinamento
delle relazioni interne e internazionali
che assicuri a ciascuno la possibilità di
parteciparvi. “Non si potrà dare, peraltro, vera giustizia sociale se non in un’ottica di genuina solidarietà, che impegni
a vivere e ad operare sempre gli uni per
gli altri, e mai gli uni contro o a danno
degli altri”.
Francesco Bonini
Asteriski
*Non litigare…Fassino
dichiara: “Nessuno pensi
che il capo dell’Ulivo verrà
scelto in una stanza da dieci segretari di partito”, spiega a Lucia Annunziata nella
trasmissione “In mezz’ora”.
La Margherita riserva un’accoglienza gelida: “Il leader
del Partito democratico c’è
già, è Romano Prodi che ha
già vinto le primarie”, ribatte Francesco Rutelli. Comunque “ne discuteremo
con largo coinvolgimento
popolare”. Vale la pena litigare proprio all’inizio della
nuova legislatura?
* Un video… nel mondo su
Senigallia. Sky ci porta nel
mondo, con filmati su : il
Palazzo Comunale, il Palazzo del Duca, la chiesa della
Maddalena, la chiesa della
Croce, il Foro Annonario, la
Rocca Roveresca, il museo
della Mezzadria alle Grazie
e il Museo dell’Informazione. “Il documentario sarà
visionabile da un pubblico
molto esteso: dalla Russia
e dalla Cina fino a tutto il
Medio Oriente compreso,
ovviamente dall’Europa e
dall’Italia”. Chissà perché è
saltato il ricchissimo Museo
Pio IX sul personaggio storico più illustre della città.
* Senigallia 2. E’ nelle famiglie il n.2 di Senigallia,
periodico del Comune, con
tante curiosità e con belle
notizie su: il Consiglio delle
Donne; il completamento
dell’ex Gil; la ristrutturazione del Ponte sullo stradone
Misa; gli alloggi sociali a Cesanella; lo stadio intitolato
a Bianchelli; belle foto sul
mini-salotto di via Carducci e… la Rotonda mitica:
“A partire dagli anni Trenta
del Novecento è la candida
Rotonda dell’ingegner Enrico Cardelli, che emerge dalle onde di fronte alla città,
a riassumere l’immagine e
l’ambizione turistica”.
* Piangere per un cavallo: “Barbaro”, cavallo di
razza, si è azzoppato e da
tutta America, sono arrivati e continuano a giungere
all’animale mazzi di fiori,
lettere, telefonate, email.
Negli ippodromi spuntano
cartelli con la scritta “Auguri Barbaro”, “Barbaro ti
amiamo”. Televisioni, radio
e giornali gli dedicano uno
spazio enorme. Nelle scuole, i bambini pregano per
lui. Persino i potenti seguono la sua odissea: Bush
vuole sapere come sta. Una
reazione che ha spinto il
New York Times — che
come tutti i quotidiani da
due giorni lo mette in prima pagina — a chiedersi
“perché ce ne preoccupiamo tanto”.
* Un ottimo cinquantesimo
di carità. Suor Rosanna Buschi di Ostra ha ricordato il
cinquantesimo di consacrazione nelle Figlie di Carità
di S.Vincenzo de’ Paoli. E’
stata una vita ricchissima di
opere buone per cui ringraziamo il Signore senza fine.
E’ stata a Firenze (con bambini handicappati); a Forlì
e Genova nel brefotrofio;
a Rimini presso la Caritas;
a Cesena per la pastorale
familiare; a Forlimpopoli
per la Casa-famiglia; sempre a Forlì per i servizi a
domicilio. Attualmente è a
Firenze e serve in una Casa
di riposo.
Giuseppe Cionchi
25 maggio 2006
attualità
CELIACHIA Almeno 11mila marchigiani sono celiaci, ma solo mille lo sanno
La proteina che fa male
N
elle Marche si stima ci siano almeno 11
mila celiaci ma solo mille lo sanno. Esistono, infatti, molti tipi, più o meno evidenti,
di questa intolleranza al glutine, una sostanza
proteica presente in molti cereali (avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale) alla base della preparazione di moltissimi alimenti della nostra dieta. .
La forma “tipica”, è la più riconoscibile: ha
come sintomatologia diarrea e arresto di crescita (dopo lo svezzamento); quella “atipica” si
presenta tardivamente con sintomi prevalentemente extraintestinali (ad esempio anemia),
quella “silente” ha come peculiarità l’assenza
di sintomi eclatanti e quella “potenziale” (o latente) si evidenzia con esami sierologici positivi ma con biopsia intestinale normale.
Tuttavia è importantissimo avere una diagnosi
precoce. L’ingestione di glutine infatti comporta nei soggetti predisposti una risposta
immunitaria abnorme a livello dell’intestino,
cui consegue una infiammazione cronica con
scomparsa dei villi intestinali. Importanti e
Una regione biologica
E
milia Romagna, Toscana e Marche sono le regioni più “bio” del Paese: lo afferma la prima
indagine sul biologico nelle regioni promossa
dall’Aiab (Associazione italiana per l’agricoltura
biologica) per fotografare lo stato dell’agricoltura
biologica in Italia. Il fanalino di coda spetta alla
Campania con 2,18 punti. L’obiettivo di “Bioregione 2006”? Stilare una classifica delle Regioni su
parametri come la superficie coltivata a biologico, il numero di aziende agricole, di produttori e
di importatori presenti sul territorio regionale.
La ricerca, illustrata alla Sala delle Colonne di Palazzo Marini (Camera dei deputati) è stata costruita sia in base a parametri quantitativi, sia qualitativi, intendendo come tali le azioni e le politiche
che l’amministrazione regionale ha messo in atto
per promuovere lo sviluppo dell’agricoltura biologica e più in generale della sana alimentazione sul
suo territorio. Nello studio si è tenuto conto anche
di elementi capaci di tratteggiare un profilo più
approfondito di quale fosse la penetrazione della
“realtà biologico” nella regione e nelle politiche
dell’amministrazione regionale. In questo senso
si sono valutati parametri con il numero di mense biologiche, di Comuni “ogm free”, di agriturismi
bio, di fiere e mercati tematici, ma anche se fossero state introdotte misure e politiche per il sostegno e la promozione dell’agricoltura biologica.
Il fenomeno delle mense bio, ad esempio, in forte
espansione in tutte le Regioni, “appare ancora del
tutto marginale ed estemporaneo, mentre per gli
agricoltori biologici locali rappresenta un’importante opportunità commerciale”.
Invece le delibere comunali che dichiarano parti
di territorio “Ogm free”, anche se “rappresentano
solo dichiarazioni di principio senza particolari
ricadute nell’applicazione normativa, sono senza
dubbio indicazioni strategiche che favoriscono
lo sviluppo di una coscienza comune, in grado di
valorizzare il biologico del territorio”, rileva l’indagine, precisando che “in questa fase di revisione
delle regole europee, la diffusione di questi principi rappresenta un elemento da considerare e da
valutare molto positivamente”. Anche l’incremento
del numero degli agriturismi biologici rappresenta
“un importante segnale di sviluppo della multifunzionalità nelle imprese bio”.
N
Carceri
Nelle prigioni
marchigiane 1000 i
detenuti contro
i 735 della
capienza
regolamentare
TEMPI MODERNI
qualche volta irreversibili le malattie determinate da una diagnosi tardiva: osteoporosi,
infertilità, aborti ripetuti, bassa statura nei
ragazzi, diabete mellito, tiroidite autoimmune,
alopecia, epilessia con calcificazioni cerebrali
e il temutissimo linfoma intestinale.
Attualmente l’unica cura è una rigida dieta che
elimini dall’alimentazione tutte le tracce delle farine proibite. Concretamente soprattutto
pane, pasta, biscotti e pizza. Questo implica
un forte impegno di educazione alimentare.
Infatti l’assunzione di glutine, anche in piccole
dosi, può causare danni.
Rispetto a qualche anno fa, comunque, le
cose stanno cambiando rapidamente in meglio. Molte industrie alimentari hanno messo
in commercio alimenti senza glutine sempre
più gradevoli: farine che sostituiscono quella
di grano, pane, pasta, biscotti, dolci, cracker,
grissini, fette biscottate, merende. La dieta del
celiaco può risultare così varia ed equilibrata
nonostante l’esclusione del glutine.
Oggi si stima che l’87% dei ristoratori marchigiani conosca la celiachia e molti si stanno
adeguando per offrire un menu privo di glutine. Nel sito dell’Associazione italiana celiachia
(Aic) è disponibile un elenco di hotel ristoranti e gelaterie dove già è possibile gustare piatti
per celiaci. Ormai esiste una rete abbastanza
ampia di ristorazione specifica, consultabile
sul sito dell’Aic Nazionale.
Dal 21 giugno prossimo, in corrispondenza
con l’inizio dell’estate, sarà possibile, inoltre,
trovare piatti e prodotti senza glutine anche in
viaggio, grazie ad una collaborazione fra Aic e
Autogrill. Infatti, dieci punti vendita Autogrill
che si trovano all’aeroporto di Malpensa e lungo le principali autostrade del centro-nord offriranno tre primi piatti privi di glutine e, per
la prima colazione, brioche adatte ai celiaci.
E domenica, 21 maggio, in occasione della
Giornata Internazione della Celiachia i volontari dell’Aic Marche sono stati presenti con
uno stand in Piazza della Madonna a Loreto.
Distribuito materiale informativo sulla celiachia, gagedt, prodotti senza glutine. Successivamente tutti i celiaci che hanno partecipato
alla messa nella Basilica, si sono potuti accostare al sacramento dell’Eucarestia, grazie alle
ostie senza glutine.
on può essere considerato civile un paese in cui un mila detenuti, e dove il precariato selvaggio delle forze di
agente di custodia controlla da solo 50-60 detenuti, polizia ha comportato un depauperamento degli organicome avviene oggi nelle Marche, dove nei sei carceri del- ci, come avviene negli istituti marchigiani, nonostante
la regione sono reclusi quasi 1.000 detenuti, contro i 735 gli interventi di tutti gli organi istituzionali, dai sindaci
della capienza regolamentare”.
ai presidenti delle Province, ai prefetti”.
A lanciare l’ allarme è il segretario regionale del Sappe La Legge ex Cirielli poi, continua il segretario del Sappe,
Aldo Di Giacomo, consigliere nazionale del sindacato farà crescere di 4.000 unità entro l’ anno il già vertigiautonomo di polizia penitenziaria. Che indica come uni- noso numero di 62.000 detenuti (nelle Marche si preveca soluzione possibile l’ amnistia. Di Giacomo si rivolge dono 120 detenuti in più entro il 2006, e 180 nel 2008).
al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, di- “Se si continua così - conclude Di Giacomo - il sistema
cendosi certo che egli “proseguirà nel percorso tracciato carcerario marchigiano collasserà, con conseguenze didal suo predecessore Carlo Azeglio Ciampi, che ha sem- sastrose anche sulle attività trattamentali dei detenuti”.
pre avuto particolare attenzione alle problematiche della Dunque, l’ unica via percorribile è “l’ amnistia, riproporealtà penitenziaria”.
sta anche dal presidente della Camera Fausto Bertinotti”.
Secondo Di Giacomo “non è civile un Paese che conta 62
A.A
Ricerca Eurofound
Flessibile
è meglio
Se l’orario non è fisso, chi lavora ci guadagna.
In benessere, salute e soddisfazione. Sono
proprio loro, i lavoratori con l’orario senza
limiti, quelli che riescono a trarre maggiore
appagamento dal proprio impiego. A pensarlo non sono più solo i dipendenti ma anche
chi le azienda è chiamato a guidarle.
Secondo l’indagine “Working time and worklife balance in European companies”, appena
pubblicata da Eurofound, il 61 per cento dei
manager di quelle strutture dove si praticano
i moderni modelli organizzativi dice che i dipendenti sono ora molto più soddisfatti del
lavoro che fanno. La ricerca di Eurofound, la
fondazione della Commissione europea per
il miglioramento delle condizioni di vita e di
lavoro, è stata realizzata coinvolgendo oltre chi permette di entrare e uscire dagli uffici
21 mila aziende tra la fine del 2004 e la pri- a “orari mobili”, chi dà la possibilità ai dipenmavera del 2005.
denti di accumulare ritardi e straordinari in
Ma non cresce solo la soddisfazione sul una “banca delle ore”. E ci sono aziende dove
lavoro, l’introduzione dei vari strumenti è possibile prendersi lunghi periodi di riposo
di flessibilità dell’orario permette ai dipen- in modo da compensare i crediti “di tempo”
denti di adattarsi meglio ai picchi produttivi. accumulati durante il lavoro.
Senza più soffrire per gli staordinari che al- Il mondo delle aziende si trasforma, ma in
trimenti non riescono mai ad essere “recupe- Italia c’è ancora molto da fare. Poche sono
rati” se non grazie a concessioni dal sapore ancora le aziende che hanno adottato la
paternalistico. I responsabili aziendali hanno “banca delle ore” e gli accordi, laddove siglati,
anche detto che così sono riusciti a ridurre privilegiano formule blande di flessibilità
il fenomeno dell’assenteismo. Inoltre, tanto d’orario, come la possiblità di entrare e uspiù la flessiblità è “spinta” tanto più si nota- cire ad orari “mobili” (vedi tabella).
no i benefici. Forse è anche per questo che In Svezia e in Finlandia le imprese sono
aumenta il numero di imprese che stanno molto più innovative e tra il 20 e il 30 per
andando verso orari sempre meno rigidi. In cento permettono di utilizzare le ore accuEuropa un’azienda su due ha siglato contratti mulate per usufruire di agognati lunghi peche prevedono modalità flessibili di organiz- riodi di riposo. Quanto alle aree di attività, è
zazione dei tempi di lavoro. Ma non sempre soprattutto nelle aziende nel settore dei serc’è omogeneità nei diversi paesi. Inoltre c’è vizi che gli orari sono meno rigidi mentre è il
chi adotta soluzioni a bassa flessiblità e chi settore delle costruzioni quello dove il tempo
invece privilegia formule più pervasive. C’è flessibile è meno applicato.
3
Block Notes
Caldo
e anziani
La Giunta regionale, su
iniziativa
dell’assessore alla Sanità Almerino
Mezzolani, ha approvato
il progetto ‘Helios’ 2006,
un sistema di prevenzione per contrastare l’incremento della mortalità
degli anziani, a causa
degli effetti delle ondate
di calore durante l’estate.
L’iniziativa, alla sua terza edizione, sarà rivolta
agli anziani ‘over 75 e 85’,
a coppie di anziani di cui
uno gravemente malato e
a soggetti privi di sostegno familiare e solidale.
Partirà il prossimo primo
luglio e durerà sino al 31
agosto interessando più
di 77.500 marchigiani
ultrasettantacinquenni e
residenti nei comuni di
Ancona, Pesaro, Ascoli
Piceno, Fano, San Benedetto del Tronto, Senigallia, Macerata, Jesi, Civitanova Marche, Fermo,
Fabriano, Osimo, Falconara Marittima, Porto
Sant’Elpidio, Recanati e
Tolentino. Il progetto si
muoverà in un’ottica di
piena integrazione tra i
servizi territoriali sanitari,
attraverso una campagna
d’informazione regionale
e sull’individuazione degli anziani riportati nelle
liste prodotte dai servizi
sociali. Per fronteggiare le
elevate temperature che
potranno creare disagi
nella popolazione anziana, verrà istituito un callcenter con l’attivazione di
un numero verde regionale in funzione sette giorni
su sette. All’altro capo del
telefono ci saranno degli
operatori in grado di fornire informazioni sull’accesso ai servizi sanitari,
sulle fasce orarie di continuità assistenziale e sulla
corretta igiene dietetica.
Inoltre, verificheranno lo
stato generale, la regolarità dell’alimentazione e
dell’assunzione di liquidi, il senso di percezione
del calore dell’assistito e
allerteranno i preposti
all’assistenza sanitaria in
caso vengano segnalate
condizioni di rischio. Tra
gli interventi di ‘Helios’:
la visita e il contatto periodico, il telesoccorso, la
telespesa, la consegna dei
pasti a domicilio e altre
incombenze quotidiane
come l’essere accompagnati per il ritiro della
pensione, per effettuare pagamenti vari o per
eseguire terapie e visite
mediche. Importante sarà
anche il ruolo della protezione civile della Regione
Marche che diffonderà informazioni biometeorologiche e bioclimatiche. Per
la realizzazione del progetto la Regione ha stanziato 30 mila euro necessari per l’attivazione degli
operatori del call-center e
per la pubblicazione degli
opuscoli con i consigli per
proteggersi dall’afa, distribuiti attraverso le farmacie
e centri di aggregazione per
gli anziani.
4
25 maggio 2006
Senigallia
città La Cna ha organizzato una tavola rotonda per discutere di una zona strategica di sviluppo economico. Intervista al segretario Sorrentino
Il futuro del Porto di Senigallia
I
l Club Nautico di Senigallia ha ospitato una
tavola rotonda sul futuro del porto di Senigallia in cui sono state avanzate le proposte degli artigiani e dei pescatori. L’iniziativa è stata
organizzata dalla C.N.A. e dalla Lega Pesca
delle Marche. Per l’occasione hanno partecipato il Sindaco di Senigallia Luana Angeloni,
Furio Durpetti della Gestiport e l’assessore regionale Loredana Pistelli. A Marco Sorrentino
della CNA abbiamo chiesto come è andata.
Una tavola rotonda sul porto organizzata
da Lega Pesca, quale futuro per il Porto?
La prima cosa emersa è quella dei bassi fondali, che è un problema irrisolvibile nell’immediato perché lo spostamento dei fanghi per
ripristinare il fondale adeguato richiede un
grosso impegno di natura finanziaria. La volontà emersa è che le Associazioni di categoria
hanno organizzato l’iniziativa ed hanno rivolto
un appello anche ad altre organizzazioni della
città affinché tutti insieme ci si confronti con
la Regione per giungere ad una soluzione nel
più breve tempo possibile, perché comunque
questa è una situazione che non è più tollerabile, soprattutto per la pesca. Molti pescherecci si trovano nelle condizioni di non poter più
entrare nel porto di Senigallia. Quindi è una
situazione straordinaria e per risolverla occorre un intervento straordinario. La Regione in
primo luogo deve trovare una soluzione e noi
auspichiamo che questo avvenga nel più breve
tempo possibile.
Qual è il ruolo della C.N.A. in tutto questo?
Noi abbiamo organizzato un gruppo di impresa, abbiamo costituito un Consorzio: ne
fanno parte quindici imprese artigiane del
nostro territorio. Quindi è un lavoro molto
serio che stiamo facendo affinché le imprese
insieme affrontino meglio le condizioni aspre
del mercato ed abbiano vantaggi competitivi
dallo stare insieme. Sul porto di Senigallia la
nostra è un’azione sindacale a sostegno delle
attività delle imprese che rappresentiamo. In
questi giorni, e fino a che il nuovo porto non
sarà a disposizione, lavorano ovviamente in
condizioni di estrema difficoltà: mancano le
aree, mancano gli spazi, le aree attrezzate e,
quindi, la nostra azione è ovviamente quella
di sostenere, anche in prospettiva del nuovo porto, quale sarà il futuro dell’avanporto.
Sono previsti dei capannoni, degli impianti.
Noi chiediamo che il ruolo delle nostre imprese, che comunque poi sono le imprese che
da sempre lavorano nel porto di Senigallia, sia
riconosciuto e quindi in prospettiva anche per
loro ci possano essere degli spazi su cui poter
lavorare.
In che cosa sta mancando l’Amministrazione comunale, e anche quali sono i meriti
sulla vicenda Porto?
Intanto è stato fatto un grande sforzo perché
finalmente, dopo tanti anni, sono state trovate
le risorse attraverso vari strumenti finanziari per poter ultimare il porto, perlomeno per
quanto riguarda le opere e le strutture primarie. Quindi noi non possiamo far altro che
prendere atto che è stato ottenuto un grande
risultato. Il problema è che probabilmente,
nella fase di programmazione di quello che
sarà il porto del futuro - quindi anche di quello
che sarà il ruolo di ciascuno di noi per quello
che riguarda le nostre imprese artigiane - c’è
da parlare di prospettiva per il Consorzio che
abbiamo costituito, e vorremmo essere coinvolti un po’ meglio e un po’ di più. Mi riferisco
ad esempio alla variante urbanistica e al piano
di trasformazione della Gestiport. Un maggior
coinvolgimento delle categorie economiche
del porto può contribuire a trovare le migliori
soluzioni. Questo è il limite che fino ad oggi
abbiamo registrato.
città Firmato un protocollo tra il prefetto Gulì e il sindaco Angeloni
Obiettivo sicurezza
F
irmato il Protocollo d’intesa sulla sicurezza urbana solennemente firmato in
municipio dal sindaco di Senigallia Luana
Angeloni e dal prefetto di Ancona Giovanni D’Onofrio.
Al vertice hanno preso parte anche il questore di Ancona Adamo Gulì, il comandante provinciale dei Carabinieri Mauro
Cipolletta, il comandante provinciale della
Guardia di Finanza Fabrizio Cuneo, il dirigente del locale Commissariato Scipione
De Leonardis, il comandante della Compagnia dei Carabinieri Americo Di Pirro,
il comandante di Tenenza della Guardia
di Finanza Antonio Mosè Salvigni e il comandante della Polizia municipale Flavio
Brunaccioni.
Il documento consta di sei articoli e con
esso, parola di Prefetto, “si pongono le basi
della collaborazione tra forze dell’ordine ed
amministrazione per l’attività di prevenzione che è essenzialmente un’attività sociale,
legata alla creazione di una fitta rete di
rapporti e ad un nuovo assetto della politica urbana per diffondere una nuova identità civica e migliorare la qualità della vita”.
Saranno particolarmente monitorati anche
gli appalti pubblici per i quali il Comune si
impegna a fornire agli enti preposti tutte
le informazioni richieste. Il vertice è stato
anche l’occasione per trattare numerosi
argomenti relativi alla sicurezza pubblica
a Senigallia. Annunciata l’installazione tra
circa un mese di telecamere di controllo in
alcune zone della città. Da ottobre, invece,
arriveranno nuovi poliziotti di quartiere
che pattuglieranno zone diverse da quelle
attualmente coperte dal servizio.
Forniti anche alcuni dati sui reati commessi in città: dal 2003 ad oggi la situazione è
in netto miglioramento anche per il grande
incremento dell’attività repressiva messa
sul campo da polizia e carabinieri. Arresti,
controlli su persone e veicoli e denunce
sono infatti aumentate nell’ultimo anno in
percentuali molto elevate.
a denti stretti
Tintarella a caro prezzo? Non sulla nicare a questi due enti che li utilizzano
spiaggia di velluto. Lo precisa Valter a scopo promozionale, devono infatti
Morgani della fiba Confesercenti, che tenere conto di un mercato perenneanzi rivela: “Per quel che riguarda gli mente fluttuante”. In sostanza, si tratta
imprenditori balneari a noi aderenti di tariffe non strettamente ufficiali che
non sono quelli pubblicati finora sui vengono riportate nelle brochure utigiornali , ma saranno più bassi”. Cosa è lizzate per pubblicizzare la spiaggia di
successo? In città, in particolare all’Apt velluto nelle fiere e negli appuntamenti
di Senigallia, sono in distribuzione le di promozione turistica anche all’estero.
brochure con i prezzi degli stabilimenti Brochure che poi finiscono nelle Apt
balneari per il 2006. Prezzi che, come locali oppure negli alberghi e che, ogni
spiega Morganti, sono superiori rispetto anno, confondono i turisti che devono
a quelli applicati realmente in spiaggia. scegliere gli stabilimenti balneari dove
Ecco svelato il mistero: “Quelli pubbli- abbronzarsi.
cati sono i prezzi comunicati a Regione “Poi però si accorgono che i prezzi sono
e Comune che sono sempre più alti di più bassi - puntualizza Morganti della
quelli che saranno presenti in tariffa: Fiba -, perchè la nostra politica è apsi tratta cioè dei prezzi che purtroppo punto quella di non aumentare eccessicon mesi di anticipo dobbiamo comu- vamente le tariffe”.
a cura Michela Gambelli
scuola di pace Venerdì 26 maggio, incontro con Marco Revelli
La politica perduta
V
enerdì 26 maggio alle ore 21 a
San Rocco la Scuola di pace
V.Buccelletti di Senigallia propone l’incontro con Marco Revelli: “La politica
perduta, le parole da ritrovare”.
Marco Revelli, torinese, Professore di
Scienza della politica all’Università del
Piemonte orientale, scrittore, storico
ed autore di saggi politici, si è occupato
in modo particolare di storia dei partiti,
di movimenti, di globalizzazione.
Trai libri più noti “Le due destre”, “La
sinistra sociale” entrambi pubblicati da
Bollati Boringhieri, “Oltre il novecento”,
“La politica perduta”.
Innovatore, capace (ed è davvero uno
dei pochi nel panorama politico italiano) di muoversi su strade non praticate, libero da schemi ideologici, Revelli
è riuscito in questi anni a guardare la
situazione italiana attuale con spirito
critico, proponendo riflessioni estremamente stimolanti e ricche.
a cura di
Non solo i partiti sono in crisi, ma in
generale gli apparati culturali e le ipotesi politiche stanno franando; la politica riproduce ormai senza controllo il
male da cui dovrebbe proteggerci: disordine, violenza, paura.
La strana coppia Stato-mercato sta distruggendo la società, i rapporti sociali,
la dimensione sociale.
Occorre recuperare il locale, anche se
all’interno della dimensione globale, riscoprendo nelle piccole realtà, nei movimenti, nell’aggregazione dei cittadini,
il gusto della relazione sociale e la voglia di cambiare.
Come muoversi nel locale attingendo
comunque ai saperi che le reti lunghe
del globale ci danno; come superare le
forme della politica tradizionale, riuscendo ad essere incisivi ugualmente è
la grande scommessa che Revelli propone.
P.M.
Giuseppe Nicoli
Dill’ al monc’ in piazza
Temperature quasi da piena
estate e la gente ama passeggiare sul lungomare, prendendo anche un po’ di sole per la tintarella.
I turisti però ci hanno fatto notare lo stato
di abbandono della siepe che si trova tra la
strada e il marciapiede del passeggio. Ancora non è stata tolta la numerosa sabbia che la
bora ha portato, coprendo tutta la terra della
siepe. Poi ci hanno fatto notare che la siepe
è mancante in molti tratti del lungomare e
l’impressione che si riporta è di un grande
abbandono della zona a mare.
A proposito del lungomare, ci vorrebbe anche una buona potatura delle piante, che a
dire la verità non sono presentabili e non
danno lustro al passeggio. In mancanza di
meglio, almeno teniamo bene ordinate e ta-
gliate quelle poche che ci sono. Sempre sul
lungomare ci vorrebbe un po’ di vigilanza
perché i motorini e le auto non rispettano i
limiti di velocità, mettendo in pericolo l’incolumità dei bambini e degli anziani che
attraversano la strada per andare al mare o
verso gli alberghi.
Segnalateci ciò che non va a Senigallia:
alcuni lettori ci inviano lettere,
altre telefonano, altre vengono in redazione per dirci la loro: Voce Misena
dà voce a chi desidera una città più bella
e vivibile per tutti.
Tel. 071 64578 (ore ufficio)
fax 071 7914132
mail: [email protected]
Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia
In collaborazione con
6
25 maggio 2006
Chiesa
MISNA
Cinesi in Africa
Si riuniranno a Shangai nel maggio 2007 i capi
di stato dei paesi africani aderenti alla Banca
africana dello sviluppo (Bas): è stato deciso al
termine della recente assemblea dell’istituto
di credito, svoltasi a Ouagadougou, in Burkina
Faso. È di qualche giorno fa anche la notizia
che la potente ‘Chinese national petroleum
corporation’ (Cnpc) è una delle quattro aziende straniere che si sono aggiudicate due nuovi
blocchi di prospezione e sfruttamento petrolifero messi all’asta dal governo della Nigeria.
Sia l’annuncio relativo alla futura riunione della Bas sia quella relativa al settore petrolifero
sembrano far parte della medesima strategia
seguita in Africa da Pechino, costantemente
alla ricerca di nuove fonti combustibili per alimentare il suo sviluppo economico..
verso verona La narrazione nella trasmissione della fede
Parola scritta, parola detta
agenzia di stampa dei missionari
Calcio ivoriano per la pace
“Questa non è una partita ordinaria. Vogliamo dare al mondo un segnale forte. Chi ha
detto che la Costa d’Avorio il paese è diviso?
Chi può pensare che la riconciliazione non sia
in marcia quando è oramai una realtà?” ha
detto il primo ministro di transizione, Charles Konan Banny, commentando la partita di
gala per la riconciliazione nazionale tenutasi
a Bouaké, roccaforte dei ribelli delle Forze
nuove (Fn). La squadra d’Abidjan ‘Asec Mimosas’ che si sarebbe dovuta confrontare con la
nazionale ivoriana nel fine settimana aveva
dato forfait destando polemiche e preoccupazione, ma “infine – commenta la stampa
locale – lo spirito di pace, fraternità, unione
e riconciliazione è prevalso”. Al termine di
un’ora di partita che ha appassionato le oltre
500.000 persone che hanno seguito il match
disputato nello stadio municipale di Bouaké,
l‘’Africa sports’ ha battuto 1 a 0 il ‘Jeunesse
Club d’Abidjan’, Jca, che all’ultimo momento
rimpiazzato l’Asec. Ma, aldilà dell’intrattenimento offerto dalle due formazioni e del risultato del confronto, quel che conta è che
il messaggio di pace veicolato dallo sport sia
passato come ha dimostrato il tifo pacifico
degli abitanti di Bouaké e dei dintorni nei
confronti delle due squadre di Abidjan e la
presenza, accanto a rappresentanti del governo, di esponenti delle Fn. “Vogliamo che
lo sport giochi pienamente la sua parte nel
processo di riconciliazione, perché è grazie
allo spirito e al cuore che si può eliminare la
crisi” ha detto il ministro dello Sport Dagobert Banzio. Il presidente della Federazione
ivoriana di calcio (Fif), Jacques Anouma, dal
canto suo, ha invece ringraziato la popolazione di Bouaké per il sostegno agli ‘elefanti’
della nazionale e chiesto loro lo stesso entusiasmo in occasione dei vicini Mondiali 2006..
Traffico di persone verso lo Yemen
Sono state più di 10.500 nei primi quattro
mesi dell’anno le persone di cittadinanza
somala oggetto di tratta degli esseri umani
da parte dei trafficanti di persone attivi sulla rotta illegale che collega la Somalia con
lo Yemen: lo riferisce l’Ufficio dell’Onu per
il coordinamento delle questioni umanitarie
(Ocha), secondo cui in tutto il 2005 le vittime
della tratta verso lo Yemen erano state ‘solo’
13.400. L’ufficio dell’Onu sottolinea anche la
durezza dei trafficanti di esseri umani, che
spesso costringono le loro vittime a gettarsi
in mare al largo della costa yemenita, così
da evitare di essere incrociati dai mezzi della guardia costiera di Sana’. I dati dell’Alto
commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr/
Acnur) confermano le statistiche dell’Ocha,
poiché secondo l’Unhcr/Acnur dal settembre
2005 al marzo 2006 sono state illegalmente
trasportate dalla Somalia allo Yemen almeno
100 persone al giorno, ciascuna delle quali
paga tra i 30 e i 50 dollari per un passaggio
di 30 ore (tanto serve per percorrere i circa
300 chilometri del Golfo di Aden) su imbarcazioni spesso fatiscenti, con poco cibo e scarsissima acqua. Molti sono i drammi: l’ultimo
è stato registrato all’inizio di maggio, allorché
l’Unhcr/Acnur ha denunciato che 39 migranti
africani sono annegati e altri 212 sono stati
dati per dispersi dopo essere stati costretti
da trafficanti di esseri umani ad abbandonare i battelli su cui viaggiavano nelle acque
antistanti le coste meridionali dello Yemen.
Secondo statistiche dell’Onu, dal settembre
2005 allo scorso aprile 241 ‘carrette del mare’
sono arrivate dalla Somalia nello Yemen;
solo dall’inizio del 2006 le vittime accertate
sarebbero quasi 300. Se calcolati dal settembre 2005, i morti arriverebbero a 1.000.
L
a comunicazione della fede passa
attraverso il rapporto tra le diverse generazioni, ma anche attraverso i
libri, che possono trasmettere valori
positivi o negativi, anche senza parlare
direttamente di esperienze di fede. Ne
è convinto Domenico Volpi, scrittore
di letteratura per ragazzi e presidente
del Gruppo di servizio della letteratura giovanile, un’associazione che sta
cercando di fare, in varie parti d’Italia,
un’opera di animazione della lettura e
di informazione sulla qualità di libri
per ragazzi. Lo abbiamo incontrato.
In che modo, a suo giudizio, la narrazione può contribuire alla comunicazione e trasmissione della fede?
Prima ancora di parlare di narrazione,
sono la Parola di Dio e la semplice parola, e quindi la lettura, che costituiscono una base per l’originalità della
persona. Se la persona non è capace
di pensieri autonomi, è difficile che
ascolti un discorso di fede. Oggi si parla molto di mass media, ma si dimenticano il primo medium che è il libro,
il colloquio familiare, la parola usata
nella comunicazione umana.
Come recuperare il valore della parola, che, oggi, è un po’ relegata dai
nuovi media: stiamo ore e ore davanti alla televisione o al computer…
Oggi manca la comunicazione familia-
Sabato 3 giugno
la veglia di
pentecoste
con migliaia
di fedeli dei
movimenti e delle
nuove comunità
I
re. In questo senso, svolgono un ruolo
importante le associazioni giovanili perché abituano a stare insieme e
a parlarsi. Purtroppo, spesso anche
la parola usata nelle omelie è poco
comprensibile. C’è, quindi, molto da
recuperare pure sul piano della preparazione dei catechisti e della comunicazione dei sacerdoti stessi. Tra
i mezzi della comunicazione
sociale non bisogna dimenticare, poi, i giornali e i libri
per ragazzi, ma la produzione
attuale certamente non favorisce la fede, essendo la letteratura
per ragazzi standardizzata, da un
decennio, sull’horror e il fantasy.
Il primo filone, più che contro
la fede, è contro la speranza, nel
senso che nell’horror il male non è
mai sconfitto definitivamente. Nel secondo filone, di cui Harry Potter è la
serie più venduta, la speranza è riposta
in un aiuto esoterico e nell’invocazione
di formule magiche, non nelle risorse
dello spirito o nella preghiera. Il mondo descritto da due grandi scrittori cristiani, come Tolkien e Lewis, pur ricalcando le storie degli antichi cavalieri,
ha un respiro soprannaturale in senso
cristiano e trasmette valori.
Cosa può suggerire, in base alla sua
esperienza, per rivalutare la narrazione e, attraverso di essa, la comunicazione della fede?
Se ogni genitore leggesse la sera una
piccola fiaba ai bambini quando vanno a letto, invece di lasciarli davanti
al computer o alla televisione; se ogni
insegnante leggesse in classe per gli
alunni, arrivando in fondo a libri che
loro da soli non leggerebbero mai; se
si recuperasse anche nelle nostre associazioni e parrocchie un’attenzione
al libro; si potrebbe ridare slancio alla
narrazione.
Secondo lei, la narrazione può essere una risposta alla frammentazione
che oggi è sempre più dominante?
Il racconto a voce dall’adulto al bambino crea un’unione emotiva e fa viaggiare insieme e riesce a far ritrovare dei
valori familiari. L’avventura di leggere
in classe un romanzo, senza pretende-
re riassunti, fa vivere una grossa emozione collettiva e, quindi, unisce spiritualmente ed emotivamente i ragazzi.
La narrazione in sé, entrare in un romanzo, è indubbiamente immergersi
in un mondo, vivere in prima persona,
ritrovando l’unità di una storia da percorrere.
La letteratura per l’infanzia può essere al servizio della trasmissione
della fede e in che modo?
Sì, ma forse senza parlare esplicitamente di Dio. Si fanno libri bellissimi sul Natale, sulla vita di Gesù, sulla
Bibbia, ma non sono questi che risolvono il problema. Bisognerebbe usare
l’insegnamento di Cristo che parlava
per parabole, cioè parlare non esplicitamente del Signore ma condurre a Lui
attraverso una storia, un’evoluzione
di un personaggio, quasi senza nominarlo. Basterebbe educare a guardare
in alto. Questo tipo di libri, però, non
sono tanto diffusi oggi, sommersi dalla valanga di libri fatti in serie. Le case
editrici cattoliche, per contrastare questo trend, dovrebbero valorizzare di
più gli autori di ispirazione cristiana.
Stiamo cercando anche di riunire alcuni professori universitari di letteratura
per l’infanzia per chiedere che i nuovi libri siano valutati dalla critica non
solo dal punto di vista letterario e sociologico, ma anche da quello valoriale
e pedagogico.
I ragazzi sono interessati a un tipo di
letteratura che non sia fantasy e horror, ma ricca di valori?
I ragazzi sono disponibili. Occorre
saperli interessare alla lettura in genere, ma le librerie per ragazzi non
sono molte, le biblioteche attrezzate
per questa fascia di età sono parecchie
ma non coprono la rete nazionale, le
biblioteche scolastiche sono in condizioni disastrose. Io ho incontrato
30/40.000 ragazzi negli ultimi 20 anni.
Laddove si presenta un autore e scoprono che dietro il libro c’è una persona, che il libro non è una cosa di altri
tempi ed è fatta da contemporanei, c’è
un primo moto di avvicinamento.
a cura di Gigliola Alfaro
I movimenti
incontrano il Papa
movimenti ecclesiali vanno a San Pietro a festeggiare insieme al papa, in grande appuntamento di piazza, la solennità di Pentecoste. Sabato 3 giugno, sono attese oltre
300mila persone: appartenenti ai movimenti e alle nuove comunità, quelle sorte – prima o dopo il Concilio Vaticano II
– seguendone lo stile e le epocali aperture. Oltre cento realtà
ecclesiali, per quello che con un decreto del Presidente del
Consiglio è stato classificato “grande evento”, e per il quale
sono state definite dalla prefettura misure straordinarie per
garantire la sicurezza e l’accoglienza di tutti coloro che sono
attesi nella capitale, da ogni parte del mondo.
E in effetti movimenti e comunità da settimane ormai si preparano all’incontro che farà di Roma il teatro di una grande
veglia di Pente- coste, e che animerà la città non solo
sabato 3, ma
anche il 2 giugno, con decine di
appuntamenti in tutta la città. Anche il
papa
ha
parlato pubblicamente dell’incontro:
“Mentre urgono gli ultim i
preparativi del mio
viaggio apostolico
in Polonia” – ha
detto dalla finestra del suo studio
–
“ho anche presente
nel cuore e nella
preghiera l’importante appuntamento di sabato 3 giugno prossimo, vigilia
di Pentecoste, quando
avrò la gioia di incontrarmi
in Piazza San Pietro con numerosi aderenti a più di cento movimenti eccle-
siali e nuove comunità, provenienti da tutto il mondo”. “So
bene” – ha voluto specificare il papa – “che cosa significhi
per la Chiesa la loro ricchezza formativa educativa e missionaria, tanto apprezzata, sostenuta e incoraggiata dall’amato
Papa Giovanni Paolo II. Insieme celebreremo i Primi Vespri
della solennità di Pentecoste invocando fiduciosi lo Spirito
Santo, affinché riempia i cuori dei fedeli e a tutti sia annunciato il messaggio d’amore di Cristo, Salvatore del mondo”.
L’incontro con i movimenti ricalca quello vissuto nel maggio 1998, fortemente voluto da papa Wojtyla, ferreo amico
di queste realtà. Ora, il suo successore li richiama a Roma,
in un clima di forte collaborazione e di dialogo reciproco fra
gli stessi.
All’invito papale hanno risposto un centinaio di movimenti,
da Comunione e Liberazione ai focolari, dal Cammino neocatecumenale al Rinnovamento nello Spirito Santo, e poi ancora Regnum Christi, i Cursillos de Cristiandad, la Comunità di Sant’Egidio, il movimento di Schönstatt, il Movimento
di Vita Cristiana, la Comunità de l’Emmanuel, la Comunità
Papa Giovanni XXIII, il Sermig, l’Arche, Fede e Luce, la Comunità Missionaria di Villaregia, le Comunità Laiche Marianiste, l’Equipes de Notre Dame, il Fasta, il movimento Vivere
In, l’Opera di Nazareth, i Talleres de Oraciàon y Vida, la Comunità Adsis e si potrebbe davvero continuare a lungo, tanto è vasto (e spesso sconosciuto) il numero di queste realtà
sorte all’interno della Chiesa cattolica.
L’incontro di sabato 3 giugno avrà inizio alle ore 16.00 (ingresso in piazza San Pietro a partire dalle 14): un programma di animazione e attesa che culminerà alle 17.30 con l’ingresso del papa in piazza, in tempo per la recita dei Vespri
(alle 18) e per il suo saluto, atteso sia riguardo ai contenuti
sia riguardo al tono e allo stile che il papa tedesco vorrà imprimergli. Il tutto finirà alle ore 20.
25 maggio 2006
Chiesa
scuole materne cattoliche Fine anno all’insegna della festa
Bambini nel cuore della città
U
na grande folla ha invaso domenica pomeriggio il cinema Gabbiano di Senigallia: tanti papà, mamme,
nonni e zii hanno ammirato divertiti e
anche un po’ commossi i loro bambini
che si esibivano in teatro. Come i grandi attori, pochi minuti prima di andare
in scena nei camerini si respira l’ansia
ma anche la curiosità e la voglia di divertirsi da parte dei quasi 100 bambini
della scuola materna San Vincenzo.
Ecco aprirsi il sipario e i primi a farsi
vedere sono niente meno che i 22 bambini del Centro per l’Infanzia San Vincenzo: non più di tre anni, tutina rosa
o blu e gambette pronte a muoversi a
ritmo di musica.
I bambini sorridono mentre rappresentano sul palcoscenico i ritmi della loro
giornata; la notte e il giorno si inseguono in un gioco di musiche, coreografie
e percorsi motori per dirci con simpatia che il tempo è prezioso e che proprio loro ne meritano tanto. Applausi e
fotografi salutano questo primo gruppo ed accolgono i bambini della scuola
materna che ci raccontano una nuova
storia.
La Rocca, sfondo di tanti pomeriggi a
passeggio con mamma e papà, ci racconta insieme a nonna Adalgisa le generazioni che ha visto passarle davanti.
La prima scena ci ricorda quando al
Foro Annonario c’erano tante bancarelle piene di prodotti dei nostri orti
e del nostro mare: ecco allora che il
palcoscenico si anima di pescivendoli, fruttivendoli e clienti che comprano
uova per un buon dolce o un pollo per
il marito che torna stanco dal lavoro…
Ma non finisce qui, ecco che subito si
cambia scena e si racconta quando in
piazza Roma i vetturini di un tempo
hanno messo il motore e sono diventati i tassisti di qualche anno fa che
portano a spasso turisti e famigliole in
vacanza.
L’ultima scena non è da meno: ci aspet-
ta la Rotonda a far da sfondo ad incontri galanti e balli fino a tarda sera. Ma
se “la Rotonda sul mare” non è una
canzone per così dire troppo recente i
bambini stessi chiedono di cambiarla;
è così che dal palcoscenico tutti si scatenano in un twist anni 60.
Tutto questo è stato accompagnato dalle coreografie curate e seguite da Raffaele Mandolini, “zio Lele” per i bambini, e da tutte le maestre della scuola
materna che hanno colto poi l’occasione per ringraziare i genitori della
disponibilità e della collaborazione dimostrata.
Gli attori, accompagnati dai genitori,
tutto il personale della scuola e il suo
direttore Don Gesualdo si sono poi ritrovati al centro sociale S. Angelo per
salutarsi e passare insieme la serata
giocando e divertendosi ancora un po’
prima del meritato riposo!
Chiara Baldassarini
7
in agenda
UNITALSI domenica 28 maggio
Giornata diocesana alla Madonna della Rosa in Ostra
ore 11 Santa Messa - ore 13 pranzo - ore 15.30 Rosario e
benedizione dei Malati presieduta dal Vescovo.
Ostra giovedì 1 giugno ore 17
Processo al Codice da Vinci, con Andrea Tornielli
vaticanista de “Il Giornale” - presso il Comune.
Festa diocesana della Famiglia
2 giugno (festa nazionale) a CIVITALBA di Arcevia
Arrivi alle 10, riflessione, S.Messa alle 12.30, pranzo
al sacco, giochi. Info: 330.512779
Convegno pastorale diocesano
Si terrà lunedì 5 e martedì 6 giugno in Seminario.
Arrivi e preghiera alle 18.15. Partenza alle 22.30
La prima è una giornata di verifica sulla lettera
pastorale del Vescovo. La seconda prevede una
riflessione di Mons. Carlo Rocchetta di Perugia
sull’educazione all’affettività.
32° anniversario di Enrico Medi
Verrà ricordato il 26 maggio a Bevedere Ostrense:
con il 5 x 1000 sostieni le
scuole cattoliche
S.Vincenzo di Senigallia - CF 01331250421
Cavallini di Chiaravalle - CF 80011770429
Medi Pierfederici di M.S.Vito - CF 82002610424
A Monte San Vito
la Scuola Materna
ha 100 anni
La scuola materna Medi Pierfederici di Monte San
Vito festeggia il centenario della fondazione che risale all’anno 1906.
Sabato 27 maggio
ore 19 Accoglienza delle Suore e incontro ex alunni
Domenica 28 maggio
ore 17: S.Messa celebrata da d. Gesualdo, presid. FISM
ore 18: Saluto dell’Amministrazione, testimonianze ex
alunni, visita alla scuola e alla esposizione dei lavori
ore 20: Cena in piazza (in collaborazione Pro Loco)
e saluto del Vescovo di Senigallia
Si avvicina l’appuntamento di giugno con il pellegrinaggio mariano
Da Macerata a Loreto
M
entre si avvicina la data del 10 giugno, quando alle ore la collaborazione con organismi ed enti pubblici, proporrà
20.30 nello stadio “Helvia Recina” di Macerata si darà il mostre, eventi artistici, concorsi, pubblicazioni. Il presidente
via al XXVIII Pellegrinaggio a piedi Macerata - Loreto, giun- onorario del consiglio direttivo è mons. Giancarlo Vecerrica,
ge notizia della costituzione di una nuova realtà aggregativa ideatore e guida del Pellegrinaggio Macerata-Loreto.
collegata al pellegrinaggio: si tratta dell’Associazione amici Un’altra notizia diffusa dal comitato promotore del pelledel Pellegrinaggio Macerata-Loreto, che si propone di valo- grinaggio è che l’attore Pedro Sarubbi, che tanti ricordano
rizzare l’esperienza del pellegrinaggio che ha luogo dall’anno col drammatico ghigno di Barabba nel film “The Passion” di
1978.
Mel Gibson, sarà presente al Pellegrinaggio Macerata-LoreTra gli scopi del- to. Quarantatré anni, l’attore ha alle spalle quasi 30 anni di
l’associazione
c’è carriera nel teatro, nel cinema e nella tv. Attualmente dirige
la promozione, in il primo Master di recitazione televisiva e teatrale per attostretta collaborazio- ri professionisti alla “Scuola Civica d’arte drammatica Paolo
ne con il comitato Grassi” di Milano. La sera del pellegrinaggio, sabato 10 giuorganizzatore, della gno, di fronte alle migliaia di pellegrini, sul palco dello Stadio
conoscenza, stima, di Macerata, Sarubbi reciterà l’”Inno alla Vergine” di Dante,
partecipazione po- dal Canto XXXIII del “Paradiso”. Recentemente Sarubbi ha
polare e organiz- scritto un libro, edito da Piemme, dal titolo “La passione di
zazione del pelle- Barabba. Storia della mia conversione”.
grinaggio, nonché La sua vita - dicono i promotori del pellegrinaggio - è un ropiù in generale “le manzo: fugge da casa a tredici anni per andare a lavorare in
espressioni pubbli- un circo e, dopo varie esperienze lavorative, decide di partire
che della fede, la de- “alla ricerca di se stesso” in Tibet e India, dove incontra Mavozione specialmen- dre Teresa. Ritorna in Occidente come attore professionista
te alla Santa Vergine e, approdato a una vita apparentemente tranquilla, Sarubbi
e le opere che espri- si ritrova dinanzi a una nuova sfida quando Mel Gibson in
mono la coscienza, persona lo chiama per interpretare il ruolo di Barabba nel
la pratica e la edi- suo film “The Passion”: è l’inizio di una serie di esperienze
ficazione
cristia- e di incontri: da Mel Gibson a Jim Caviezel (l’attore che ha
na del popolo”. La interpretato Gesù), a don Giussani. Incontri che gli hanno
nuova associazione cambiato la vita.
potrà promuovere Per informazioni ed iscrizioni (entro il 4 giugno):
forme di sostegno Antonio 071.7922294, 328.6281485;
economico, favorirà Stefano: 071.68282, 348.7390100.
ore 18: visita alla tomba, presso il cimitero
ore 19: Santa Messa presieduta dal Vescovo presenti i
familiari e il nuovo postulatore Padre Luca De Rosa.
Testimone delle Marche per il Convegno di Verona.
Nato a Porto Recanati nel 1911 da genitori originari di
Belvedere Ostrense, in questo paese trascorse l’infanzia
insieme alla famiglia. Si laureò nel 1932 a ventuno anni,
in Fisica pura con Enrico Fermi. Nel 1946 venne eletto e
nel 1948 confermato deputato al Parlamento. Scienziato
assai stimato e uomo di grande fede, offrì la sua mente e il
suo cuore per il progresso dell’umanità. Si laureò nel 1932
a ventuno anni, in Fisica pura con Enrico Fermi. Vicepresidente dellEuratom nel 1956, si dimise nel 1965 per gravi
motivi di coscienza.Ritornò in politica nel 1971, consigliere al Comune di Roma e nel 1972 deputato al Parlamento.
Morì a Roma il 26 maggio 1974 e venne sepolto nella
tomba di famiglia a Belvedere.
Enrico Medi è stato un’esemplare figura di laico cristiano,
impegnato a testimoniare con gioioso ardore la propria
fede nella vita e nella cultura. Oltre ad essere un genio
della scienza, aveva spiccate doti di scrittore e di oratore e
con l’entusiasmo dell’apostolo e sentimenti di poeta attirava folle di ascoltatori e seguaci.
La morte del vescovo emerito di jesi
Padre Oscar Serfippi
una vita per gli altri
lle ore 12 di sabato 20 Conventuali. Padre Oscar,
A
maggio, nella sua casa, infatti, viveva a pochi
presso la Curia vescovile metri dal Convento mondi Jesi, Mons. Oscar Serfilippi, è tornato alla casa
del Padre. Ha vissuto gli
ultimi giorni della sua vita
a servizio della Chiesa Jesina per la quale ha offerto
la sua sofferenza.
La sua morte dopo mesi di
malattia vissuti in sereno
abbandono alla volontà di
Dio, lascia un grande vuoto nella comunità diocesana e genera un sincero
e profondo rimpianto in
tutti coloro che l’hanno
conosciuto ed amato.
Anche la città e la vicaria
di Mondolfo è stata lunedì scorso 22 maggio nella Cattedrale di Jesi per
dare l’ultimo saluto ad un
suo grande concittadino,
Padre Oscar come tutti lo chiamavano anche
da Vescovo, per il fatto
di appartenere all’Ordine
dei Frati Minori Conventuali. Era nato a Mondolfo il 30 settembre 1929
ed è qui che ha ricevuto
i Sacramenti dell’iniziazione cristiana, ha pregato la Vergine nell’antico
Santuario della Madonna
delle Grotte, ha conosciuto la sua vocazione alla
speciale vita consacrata,
entrando nei Frati Minori
dolfese di S.Sebastiano (e
del resto tutt’oggi a pochi
passi dal Convento abitano ancora i suoi familiari)
ed è stato qui, innanzi al
martire San Sebastiano,
che ha deciso di donare
la sua vita come pastore.
Conosciuta l’esperienza
di Parroco per molti anni
a San Benedetto del Tronto, nel 1975 Padre Oscar
venne nominato Vescovo
ausiliare di Ancona, con
residenza a Jesi. Dal primo marzo del 1978 fu
nominato Vescovo di Jesi,
diocesi che ha retto come
pastore per 31 anni, così
che la presenza di Mons.
Serfilippi ha rappresentato
per la Città della Vallesina
il più lungo episcopato del
secolo scorso. Alla celebrazione esequiale in Cattedrale, era presente pure
il Gonfalone Comunale
di Mondolfo. Don Mauro Baldetti, parroco di
Mondolfo: “Ricorderemo
Mons. Serfilippi con una
Messa di Suffragio lunedì
sera 29 maggio alle ore 19
nel Convento di San Sebastiano, con la liturgia presieduta dal nostro Vescovo Giuseppe Orlandoni”.
A.B.
25 maggio 2006
il paginone
DOMENICA
28 MAGGIO 2006
40° GIORNATA
MONDIALE
DELLE
COMUNICAZIONI
SOCIALI
25 maggio 2006
il paginone
IL MESSAGGIO DEL PAPA “I media, rete di comunicazione, comunione e cooperazione”
Nella rete dei media
“Ricordiamo le parole che rivolse ai suoi primi discepoli:”
Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e
quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti”
(Mt 10,27). Oggi proclamare la fede dai tetti significa
proclamare la Parola di Gesù nel mondo dinamico delle
comunicazioni sociali e attraverso di esso”.
Giovanni Paolo II,
Messaggio XXXV GMCS (27 gennaio 2001)
Iperconnessi
... e poi?
N
egli ultimi cinque anni (dal 2001 al 2005) è
cambiato l’uso dei media da parte degli italiani. A parte la tv, che rimane il mezzo più usato,
più per “abitudine e per svago” che per interesse,
aumenta l’uso di Internet e del telefonino, mentre
incontrano delle difficoltà quotidiani, riviste e libri.
La radio viene invece ascoltata più per compagnia
che per svago. È quanto risulta dal Quinto Rapporto sulla comunicazione in Italia su “Cinque anni di
evoluzione e rivoluzione nell’uso dei media”, a cura
del Censis e dell’Ucsi.
Dalla ricerca risulta che il 94,4% degli uomini consuma tv e raddoppia l’uso del telefonino (dal 41,1%
all’80% nel 2005). Anche la quasi totalità delle
donne vede la tv, raddoppia l’uso del telefonino,
ma al contrario degli uomini, aumenta l’interesse
per i libri. Tra i giovani prevale invece l’uso del
telefonino (96%) rispetto alla tv (94%) e raddoppia
l’uso di Internet (dal 22% al 41,8%). Tra gli anziani
aumenta la lettura di libri (dal 18,5% al 21%) e del
telefonino (dal 13,8% al 43,2%).
Riguardo alle motivazioni nell’uso dei media, la
gente legge sempre più per passione, mentre
Internet viene utilizzato soprattutto per svago e
interesse, come pure la tv satellitare.
A proposito della tv: secondo la ricerca, “sembra
quasi di assistere ad un appello del pubblico che
richiede una maggiore diversificazione dell’offerta
televisiva”. Ma il futuro delle televisioni dipenderà
soprattutto “dai costi che dovranno affrontare per
usufruire dei diversi servizi offerti, dalla quantità
dei congegni elettronici necessari”. Ancora più importanti saranno “i contenuti offerti dalle emittenti
e le aspettative degli spettatori nei confronti dei
programmi”.
La presenza dei computer in casa è aumentata negli anni: nel 2001 era nel 43,4% delle case
italiane, oggi è nel 55,4%. Anche la presenza del
collegamento a internet passa dal 30% al 44,4%, il
suo impiego dal 20,1% al 36,2%. Il cellulare viene
invece usato soprattutto per i servizi “tradizionali”: comunicare, ricevere telefonate, scambiarsi
sms. Aumentano di poco i “servizi avanzati” come
l’accesso a internet, soprattutto a causa dei costi,
mentre 3 milioni di utenti (l’8%) usa il cellulare per
le videochiamate.
“Le trasformazioni dello scenario dei media di
questi ultimi cinque anni, in particolare la penetrazione della tecnologia e le modalità di utilizzo
dei diversi media, segnano un cambiamento che si
potrebbe definire insieme strutturale e antropologico”. Chiara Giaccardi dell’Università Cattolica di
Milano, rilegge così i frutti della ricerca.
Si tratta di un cambiamento strutturale – spiega Giaccardi – perché i media “riconfigurano
l’ambiente della nostra esperienza, ridefiniscono
i concetti di prossimità e distanza, consentono la
disconnessione dall’ambiente immediato, dalla
situazione specifica, dalla dimensione locale e la
connessione a mondi lontani, a orizzonti traslocali,
a comunità delocalizzate”.
Non solo. I media “ridefiniscono l’idea di mondo
comune o la decostruiscono. Ridefiniscono il rapporto tra pubblico e privato, spettacolarizzando il
privato e personalizzando il pubblico”.
L
a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali è televisione, per giungere ad internet e al web.
stata istituita dal Concilio Vaticano II con il decreto I Messaggi, rivolti sia agli operatori delle comunicazioconciliare Inter Mirifica, primo documento conciliare ad ni sociali sia alla sensibilità di quanti usufruiscono dei
essere approvato il 4 dicembre 1963 con la costituzione medesimi, all’interno e all’esterno della comunità ecclesulla liturgia Sacrosantum Concilium; si tratta dell’uni- siale, diventano un’occasione importante per leggere in
ca celebrazione mondiale promossa dal Concilio, che profondità il nostro tempo – da molti definito della “soal del decreto ne esplicita la ragion d’essere soprattutto cietà mediale” – e le sue problematiche, per individuare
nell’impegno di sensibilizzazione della comunità eccle- le questioni fondamentali dei processi mediatici e le loro
siale al ruolo dei mass media nella società e nella vita dei inevitabili implicazioni etiche, per coglierne le innovazisingoli: “Al fine di rendere più efficace il multiforme apo- oni e le grandi opportunità senza, tuttavia, sottacerne
stolato della Chiesa circa gli Strumenti della Comunica- limiti e ambiguità.
zione Sociale, ogni anno in tutte le diocesi del mondo, a In un mondo lacerato da forti contrapposizioni ideogiudizio dei Vescovi, venga celebrata una “giornata” nella logiche, da scontri e drammatici conflitti fra i popoli,
quale i fedeli siano istruiti sui loro doveri in questo set- la norma etica costantemente richiamata dai Messaggi,
tore, invitati a speciali per questo scopo e a contribuirvi quale linea direttrice nella comunicazione attraverso i
con le loro offerte, che saranno debitamente destinate a media, si riferisce al bene integrale di ogni persona umasostenere le iniziative e le opere promosse dalla Chiesa na in quanto fatta a immagine e somiglianza del Dio Viin questo campo, secondo le necessità dell’orbe cattoli- vente, ed è volta a promuovere il bene comune; a tal fine
co”.
i media devono porsi al servizio dell’uomo e promuovere
La prima Giornata Mondiale fu celebrata il 7 maggio la pace, la giustizia, la verità ( senza la quale non esiste
1967 da Paolo VI, il quale dedicò il suo primo Messag- vera libertà ) e la solidarietà, rifuggendo da logiche puragio al tema I mezzi della comunicazione sociale e ogni mente economiche.
anno, da allora, per la sua preparazione il Papa pubblica Nel Messaggio per la 39° GMCS l’amato Giovanni Paolo
un apposito Messaggio, che esce in occasione della festa II, di venerabile memoria, scriveva: “Le moderne tecdi San Francesco di Sales ( 24 gennaio), patrono dei gior- nologie hanno a loro disposizione possibilità senza
nalisti.
precedenti per operare il bene, per diffondere la verità
Nella maggior parte dei Paesi la Giornata si celebra, su della nostra salvezza in Gesù Cristo e per promuoveindicazione dell’allora Pontificia Commissione delle Co- re l’armonia e la riconciliazione. Eppure, il loro catmunicazioni Sociali ( oggi Pontificio Consiglio), in coin- tivo uso può fare un male incalcolabile, dando origine
cidenza con la festa dell’Ascensione.
all’incomprensione, al pregiudizio e addirittura al conNel nostro Paese l’invito a celebrare la giornata vi- flitto”.
ene subito recepito dai Vescovi secondo cui essa è In perfetta sintonia con queste parole e consapevole
un’occasione “ sia per dare al mondo odierno una nuova dell’importanza dei media per il futuro dell’umanità, il
testimonianza dell’interessamento positivo e, al tempo nostro caro Papa Benedetto XVI, in occasione della 40°
stesso, trepido della Chiesa Cattolica a riguardo degli Gmcs, nel suo Messaggio dal titolo I Media: rete di costrumenti così meravigliosi, sia per sviluppare un’azione municazione, comunione, cooperazione ha evidenziato:
vasta e capillare intesa a dare ai cattolici una più viva e “L’appello ai media di oggi ad essere responsabili, ad esoperante consapevolezza dei gravi doveri che ad essi in- sere protagonisti della verità e promotori della pace che
combono, in armonia con la loro fede, per l’uso intelli- da essa deriva, comporta grandi sfide. Anche se i digente e saggio di tali mezzi”.
versi strumenti della comunicazione sociale facilitano lo
L’importanza della Giornata e le modalità della sua cel- scambio di informazioni e idee, contribuendo alla compebrazione sono richiamate in vari documenti del Magis- rensione reciproca tra i diversi gruppi, allo stesso tempo
tero, tra cui ricordiamo l’istruzione pontificia Commu- possono essere contaminati dall’ambiguità”; infatti, connio et Progressio nel 1971 e l’Aetatis Novae nel 1992.
tinua affermando che i media: “ sono una grande tavola
Si va oltre oltre una concezione meramente strumentale rotonda per il dialogo dell’umanità, ma alcune tendenze
e funzionalistica della comunicazione sociale, conside- al loro interno possono generare una monocultura che
rando i media non semplici strumenti neutri, ma al “ al offusca il genio creativo, ridimensiona la sottigliezza del
tempo stesso mezzo e messaggio, portatori di una nuova pensiero complesso e svaluta la peculiarità delle pratcultura che nasce, prima ancora che dai contenuti, dal iche culturali e l’individualità del credo religioso. Queste
fatto stesso che esistono nuovi modi di comunicare, con degenerazioni si verificano quando l’industria dei media
nuovi linguaggi, nuove tecniche e nuovi atteggiamenti diventa fine a se stessa, rivolta unicamente al guadagno,
psicologici”, dal momento che l’universo dei mezzi della perdendo di vista il senso di responsabilità nel sevizio
comunicazione sociale è “ il primo areopago del tempo al bene comune”. I media – sostiene il Papa – devono
moderno (…) che sta unificando l’umanità rendendola “ sempre garantire un’accurata cronaca degli eventi,
– come si suol dire – un villaggio globale”.
un’esauriente spiegazione degli argomenti di interesse
Alla sensibilizzazione dei credenti circa il ruolo dei me- pubblico, un’onesta presentazione dei diversi punti di
dia si aggiunge la richiesta di sostenere le varie iniziative vista ”, senza dimenticare “ la necessità di sostenere e inche sorgono sempre più numerose nell’ambito eccle- coraggiare la vita matrimoniale e familiare ( … ) proprio
siale; infatti, sin dall’inizio la Chiesa italiana ha mostrato perché si fa riferimento al fondamento di ogni cultura e
grande sensibilità nel porre i media all’interno della rif- società ”.
lessione ecclesiale e questo sia in obbedienza al dettato Si tratta, quindi, per i cristiani del nuovo millennio, di
conciliare, sia mantenendosi fedele alla sua storia, carat- portare Gesù, Via, Verità e Vita, nel mondo dei media,
terizzata da numerose e importanti iniziative nel campo animandoli di valori umani e cristiani attraverso una codella comunicazione sociale, basti pensare ai diffusissi- municazione veritiera, coraggiosa, competente, che sa
mi settimanali diocesani e parrocchiali, alle sale del cin- dare le ragioni della nostra Speranza.
ematografo, all’attenzione al mondo della radio e della
Francesca Francesconi
“I media, rete
di comunicazione,
comunione e cooperazione”
Sala della Comunità
Cinema Gabbiano 2 - Senigallia
Un rischio
da non
correre
I
l rischio maggiore che la comunicazione mediatica corre
è quello della “incomunicazione” ovvero di non-comunicare. Nel suo messaggio per la prossima 40ª Giornata
mondiale delle comunicazioni sociali, che si celebrerà l’8
maggio, Benedetto XVI non usa esplicitamente questa
parola, ma il concetto che le corrisponde è facilmente ricavabile dal testo. Il tema della Giornata - l’unica istituita
direttamente dal Concilio - dice: “I media: rete di comunicazione, comunione e cooperazione” e alle due prime
specificazioni già adoperate dalla Istruzione Communio et
progressio ne aggiunge una terza: la cooperazione.
È abbastanza evidente che quando la rete dei media non
ottiene tutti tre i risultati (comunicare, costruire comunione, realizzare cooperazione), vale a dire già quando
“verifichiamo che l’immediatezza della comunicazione non necessariamente si traduce nella costruzione di
collaborazione e comunione all’interno della società”, si
può legittimamente parlare di una non-comunicazione,
almeno nel senso della verità della comunicazione e dei
suoi fini. Assai peggio accade quando l’uomo rifiuta di
“accogliere con autenticità l’autocomunicazione di Dio
in Cristo”, vale a dire la “chiamata a riconoscere la Sua
forza dinamica dentro di noi, che da noi desidera espandersi agli altri, affinché questo amore diventi realmente
la misura dominante del mondo”.
Dunque se il rischio della “incomunicazione” riguarda
anche la comunicazione nell’ambito della fede, tanto più
esso concerne la comunicazione sociale - quella umana.
Il Papa ne spiega anche i motivi e, se anche il suo messaggio è rivolto più propriamente agli operatori della co-
municazione, le sue parole sono rivolte anche ai recettori, cioè ai destinatari della comunicazione, diciamo alla
gente comune. Infatti il pericolo di “indebolirsi sotto il
peso di tanta informazione” e di accontentarsi d i “verità parziali o provvisorie” riguarda tutti e su entrambi
i versanti della comunicazione: quello “attivo” (i comunicatori: editori, giornalisti, autori, tecnici…) e quello
“passivo” (lettori, spettatori, ascoltatori…).
“Anche se i diversi strumenti della comunicazione sociale facilitano lo scambio di informazioni e idee, contribuendo alla comprensione reciproca tra i diversi gruppi,
allo stesso tempo possono essere contaminati dall’ambiguità” e, di conseguenza contaminare chi se ne serve
nella propria vita quotidiana: come una vera e propria
infezione. “I mezzi della comunicazione sociale - scrive
Benedetto XVI - sono una ‘grande tavola rotonda’ per il
dialogo dell’umanità, ma alcune tendenze al loro interno
possono generare una monocultura che off usca il genio
MASS MEDIA Il potere dei media, da affrontare con coraggio e risolutezza
Capaci di scegliere
Di fronte alla nuova “cultura dei media”, ci vogliono
“coraggio” e “risolutezza”, per “illuminare le coscienze” con un impegno che “non è mai neutrale”. Come
possono gli “addetti ai lavori” assolvere a questo
compito esigente, di cui parla il Papa nel suo primo
messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si celebra in tutto il mondo il 28
maggio prossimo? Ne parliamo con padre ANTONIO SPADARO , scrittore di “La Civiltà Cattolica”
e studioso esperto del mondo multimediale, di cui
è appena uscito un volume edito da “Pardes” (Bologna), dal titolo: “Connessioni. Nuove forme della
cultura al tempo di Internet”.
Il Papa esordisce ricordando il “potere dei media di influenzare la società”: a 40 anni dall’Inter
Mirifica, quanto e come è “cresciuto” tale potere,
soprattutto dopo l’affermarsi dei “nuovi media”?
Se rispondessi in maniera analitica dovrei descrivere i singoli strumenti di comunicazione sociale e
definire il loro ampio impatto sociale, politico, economico e culturale. Ma il grande potere dei media,
a mio avviso, si può riassumere in una semplice
considerazione. Oggi più che mai, essi non si possono considerare alla stregua di semplici strumenti,
mezzi. Hanno invece creato, in se stessi e nelle loro
interazioni, un vero e proprio ambiente di vita in
piena osmosi con il nostro mondo di tutti i giorni.
Non dunque un mondo parallelo. Basti pensare al
fatto che le immagini di ciò che avviene dall’altra
parte del globo ormai fanno parte della nostra vita
quotidiana. I media costituiscono un ambiente che
determina uno stile di pensiero e crea nuovi territori e nuove forme di educazione, contribuendo a
definire anche un modo nuovo di stimolare le intelligenze e di costruire la conoscenza e le relazioni. Questo è il loro vero potere. L’uomo infatti non
resta immutato dal modo in cui manipola il mondo:
a trasformarsi non sono solo i mezzi di comunicazione, ma l’uomo stesso.
Le nuove tecnologie hanno sicuramente accelerato l’”immediatezza” della comunicazione: in
che modo conciliarla con parole come approfondimento, aggiornamento, verifica delle fonti,
ricerca della “verità”...?
Il vero nodo problematico di oggi non è quello del-
l’accesso all’informazione, come una volta, ma la
selezione dell’enorme massa di informazioni che
sono a disposizione. Qualunque ragionamento negativo sulla eccessiva facilità di reperimento delle
informazioni non può risultare vincente. Pensiamo
non solo alla cronaca, ma anche ai contenuti culturali: perché siano patrimonio comune essi vanno
messi a disposizione nei modi più adeguati e accessibili. A volte si perdono ore per ottenere un libro
in biblioteche affollate, sempre che esso sia disponibile! Oggi invece grazie a Internet molte barriere
sono state abbattute.
Con quali conseguenze?
Il fatto è che questa facilità rischia di rendere tutto
più superficiale: dai contatti personali alla ricerca.
Dunque ha ragione Benedetto XVI ad affermare
che la comunicazione autentica esige la determinazione di quanti operano nei media per non indebolirsi sotto il peso di tanta informazione e per
non adeguarsi a verità parziali o provvisorie. Se una
volta, infatti, l’uomo era visualizzabile come un essere alla ricerca di una risposta (anche sul significato della sua vita), adesso è più inquadrabile come
una persona in atteggiamento di scelta, selezione,
discernimento sulla risposta più adatta e soddisfacente. Deve insomma imparare sia a cercare sia a
trovare sia a valutare. È un compito nuovo che richiede bravi educatori, tra l’altro.
In Internet stanno esplodendo fenomeni come
i “blog” o i siti “wiki”: effetti “narcisistici” della comunicazione, desiderio di “autenticità” e di
informazione “aperta”, senza filtri, o “utopie democratiche”?
Tutto questo e altro, nel bene e nel male. Internet è
un ambiente, e le potenzialità di questo ambiente
non sono immediatamente e sempre classificabili
come positive o negative. Pensiamo ai blog, cioè ai
diari in Rete: possono essere inutili sfoghi narcisistici, ma anche strumenti validissimi di informazione tempestiva e aggiornata. I casi dello tsunami
o di alcuni recenti atti terroristici, del resto, ce lo
hanno fatto ben comprendere. Quella dei wiki può
essere una tecnologia che genera sapere inaffidabile, ma anche strumento prezioso di ricerca culturale condivisa.
a cura di M.Michela Nicolais
9
creativo, ridimensiona la sottigliezza del pensiero complesso e svaluta la peculiarità delle pratiche culturali e
l’individualità del credo religioso. Queste degenerazioni
si verificano quando l’industria dei media diventa fine a
se stessa, rivolta unicamente al guadagno, perdendo di
vista il senso di responsabilità nel servizio al bene comune”. Come quasi sempre il servizio non si sposa al
guadagno né la vera comunicazione all’interesse, qualunque ne sia il tipo. La recente campagna elettorale,
con i suoi toni accesi e aggressivi, lo ha dimostrato.
Il Papa scende poi nella concretezza dell’esperienza: “In
collaborazione con i genitori, i mezzi della comunicazione sociale e le industrie dello spettacolo possono essere
di sostegno nella difficile, ma altamente soddisfacente
vocazione di educare i bambini, presentando modelli
edificanti di vita e di amore umano”. E si chiede: “Come
ci sentiamo scoraggiati e avviliti tutti noi quando si verifica il contrario! Il nostro cuore non soff re soprattutto
quando i giovani vengono soggiogati da espressioni di
amore degradanti o false, che ridicolizzano la dignità
donata da Dio a ogni persona umana e minacciano gli
interessi della famiglia?”. Ecco perché, “per incoraggiare
sia una presenza costruttiva che una percezione positiva
dei media nella società, il Papa sottolinea l’importanza
dei tre punti, individuati già da Giovanni Paolo II, indispensabili per un servizio finalizzato al bene comune:
formazione , partecipazione e dialogo”.
La formazione “ad un uso responsabile e critico dei media aiuta le persone a servirsene in maniera intelligente
e appropriata […] La partecipazione ai media nasce dalla
loro stessa natura, come bene destinato a tutte le genti.
In quanto servizio pubblico, la comunicazione sociale
esige uno spirito di cooperazione e corresponsabilità,
con una scrupolosa attenzione all’uso delle risorse pubbliche e all’adempimento delle cariche pubbliche, compreso il ricorso a norme di regolazione e ad altri provvedimenti o strutture designate a tal scopo”. Infine il
dialogo , cioè lo “lo scambio di cultura”, le varie forme
di “solidarietà” e i “vincoli di pace” trasformano i media
in “risorse incisive e apprezzate per costruire una civiltà
dell’amore, aspirazione di tutti i popoli” e per un aiuto
a “uomini, donne e bambini a diventare più consapevoli della dignità della persona umana, più responsabili e
più aperti agli altri, soprattutto ai membri della società
più bisognosi e più deboli”. Soltanto così “i media possono contribuire costruttivamente alla diff usione di tutto
quanto è buono e vero”, in altri termini possono fare comunicazione vera.
Copercom - Coordinamento delle associazioni
per la comunicazione - www.copercom.it/
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10
25 maggio 2006
Territorio
ad ostra vetere
Il bilancio
sociale
“Il Bilancio Sociale è uno strumento
straordinario dell’Amministrazione, che
rappresenta uno dei momenti istituzionali di rilievo per concretizzare il
legame con il territorio e con i cittadini,
le famiglie, le imprese e le associazioni.”
E’ quanto dichiara il Sindaco di Ostra
Vetere, Massimo Bello, all’indomani
dell’approvazione, da parte della Giunta,
del provvedimento, che istituisce il
Bilancio Sociale, uno strumento che prevede la raccolta di una serie di informazioni statistiche, contabili e programmatiche relative alla manovra finanziaria
e di bilancio 2006 impostate in modo
tale da permettere una facile lettura
e consultazione da parte del cittadino.
“Il Bilancio Sociale è lo strumento più
indicato – aggiunge il primo cittadino di
Ostra Vetere - per dare visibilità alla necessità di informazione e di trasparenza
sull’attività amministrativa ed istituzionale di un Ente locale. Il Bilancio Sociale
è uno strumento, con cui le pubbliche
Amministrazioni rendono conto delle
loro attività, dell’impiego delle risorse e
dei risultati ottenuti in un dato periodo.”
Sono stati molti gli enti locali, in Italia,
che hanno adottato forme di Bilancio
Sociale o simili, come il Bilancio di Mandato e quello di Genere (concentrato
sulle politiche femminili).
Il Bilancio Sociale dell’Amministrazione
comunale di Ostra Vetere può essere
consultato e scaricato on-line sul sito
istituzionale (www.comune.ostravetere.an.it), oppure consultato presso
l’Ufficio Relazioni con il Pubblico del
Comune (Piazza Don Minzoni, 1 Tel.
071.96.56.26), ritirandone anche una
copia.
l’evidenziatore
Qualità Marche
E’ stato presentato ufficialmente,
nella sede istituzionale, dall’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Paolo Petrini, il Marchio Regionale di qualità ‘QM Qualità garantita
delle Marche’. Hanno partecipato
all’incontro anche le associazioni
di categoria Cia Marche, Coldiretti
Marche, Confagricoltura Marche,
Copagri Marche, Legacoop Marche,
Unci Marche, Confcooperative Marche, Assam e le associazioni di produttori che stanno sperimentando il
marchio Qm: Assocetra Marche, BovinMarche, LatteMarche e Consorzio
Scirocco 36. Qualità Marche è un
marchio che valorizza le eccellenze
delle produzioni della nostra regione, secondo l’assessore Paolo Petrini
che ha dichiarato: “Qualità garantita
delle Marche è un’azione che la Regione sta portando avanti ormai da
diverso tempo dopo il nulla osta ricevuto dall’Unione Europea. L’obiettivo è valorizzare le eccellenze delle
proprie produzioni agroalimentari
sulla base delle qualità intrinseche
riconosciute in alcuni disciplinari
oltre che nei prodotti già a marchio
Dop, Igp o biologici e attraverso un
sistema di tracciabilità e rintracciabilità. Qualità che di fatto garantiscono al consumatore la sicurezza
dell’alimento oltre che le sue stesse
qualità. Il Qm è anche una modalità
che ci permette di dare una miglio-
ostra vetere Tra riflessione, preghiera e devozione popolare
Una folla per San Pasquale
U
n enorme concorso di fedeli
(dieci / quindicimila persone
il dato di stima) ha caratterizzato a
Ostra Vetere la giornata conclusiva del ciclo di celebrazioni in onore
di San Pasquale Baylon, promosso
dalla comunità francescana di Santa
Croce (composta dal superiore padre Rolando Maffoli, da padre Giovanni Desideri cittadino benemerito
di Ostra Vetere e da padre Gabriele
Giampieri) in unità di intenti con il
Comitato di San Pasquale, che ha
seguito in modo specifico la parte
organizzativa dell’evento. Il vescovo
emerito di Fano mons. Mario Cecchini, il vescovo emerito di Senigallia mons. Odo Fusi Pecci, il Ministro
Provinciale dei frati minori padre
Ferdinando Campana, oltre all’aba-
te parroco di Santa Maria di Piazza benedizione dei mezzi sul piazzale
don Giancarlo Cicetti, a padre Ste- antistante il santuario, ed il toccante
fano Troiani e a padre Augusto Sa- pellegrinaggio a piedi della vigilia: alvelli rettore del Santuario del Cuore meno seicento persone appartenenti
Immacolato di Maria di San Marino alle comunità parrocchiali di Santa
hanno presieduto alcune delle litur- Maria di Piazza (Ostra Vetere) e di
gie della giornata conclusiva, scan- Santa Maria della Fiducia (Pongeldita anche dalla solenne processione li) hanno, martedì 16 maggio, preso
nel corso della quale la statua del parte al pellegrinaggio, che prevedeSanto è stata trasportata dal con- va la partenza separata dei due grupvento al centro urbano, presenti di- pi ed il loro congiungimento, poco
versi gruppi confraternitali in cappa, prima delle ore 21, nei pressi della
mentre ha prestato servizio la banda “Croce dei Frati”, ai piedi del colle su
cittadina “Giovan Battista Pergolesi” cui sorge il santuario di San Pasqua(significativo anche il contributo del- le: un momento di riflessione, di cola corale “Beata Satellico” nella mes- ralità e di preghiera che ha virtualsa di chiusura).
mente anticipato il monumentale
Tra i momenti più partecipati del ci- bagno di folla del giorno successivo.
clo celebrativo, il raduno motociclistico di domenica 14 maggio, con la
Raoul Mancinelli
Nella foto:
la grande folla in attesa davanti al santuario.
re visibilità a tutta la nostra produzione agroalimentare collegandola
in maniera più forte al territorio. In
questo modo si fa un’operazione
di immagine, coordinata dall’intera
regione, a garanzia del valore delle
nostre produzioni’. Adottando il testo definitivo del regolamento per la
concessione e l’uso del marchio Qm,
anche le Marche “dopo alcune regioni italiane - hanno dunque il loro
marchio di qualità”. Un passo avanti,
ribadito dall’assessore Petrini, che
permette di garantire il consumatore oltre che valorizzare le filiere,
comunicare meglio e promuovere i
prodotti marchigiani.
“Il marchio è stato realizzato nei colori della nostra regione ed è costituito da un rettangolo con la dicitura ‘Qualita` garantita delle Marche’
affiancata da un altro rettangolo
sulla sinistra contenente la lettera
‘Q’ maiuscola che si interseca ad
una ‘m’ minuscola. Sono certificabili
alimenti come carne, pesce, frutta,
caffè, miele, zucchero, farine, latte
ecc’ o servizi per la ristorazione o
l’alimentazione.
Tra i requisiti richiesti per la redazione dei disciplinari Qm compare: il
divieto di utilizzare Ogm, i requisiti
qualitativi significativamente superiori ai minimi di legge e la presenza di regole che permettano di conseguire risultati tangibili nel campo
della sicurezza alimentare, della
tutela ambientale, della salute delle
piante e del benessere animale.
Icone di origine Greca-Russa-Rumena
Immagini • Quadri in argento • Candele
ARTICOLI SACRI a Senigallia
via Andrea Costa 31 tel 071.60597
lavoroI dati del Centro per l’impiego
Più disoccupazione
C
resce la disoccupazione nella Val
Misa. Aumentano, difatti, i disoccupati iscritti al Centro per l’impiego e la formazione di Senigallia,
che raccoglie un bacino di utenza di
tutti i comuni della valle (Senigallia,
Ostra, Ostra Vetere, Serra de’ Conti,
Arcevia, Barbara, Ripe, Corinaldo,
Castelleone di Suasa, Castel Colonna e Monterado). Dai 2088 disoccupati residenti nei comuni della Val
Misa iscritti al Centro per l’impiego
del 2003 si è passati ai 2920 del 2004,
fino ai 3423 disoccupati del 2005.
I ventenni e i trentenni sono quelli
che subiscono un mercato del lavoro
locale in crisi. A soffrire di più questa
situazione sono le donne: circa 2304
lo scorso anno (quasi il doppio degli
uomini con 1119 iscritti) si sono rivolte al Centro per l’impiego alla ricerca di un lavoro. Nel 2003 le donne
disoccupate iscritte al Centro erano
1466, di fronte ai “soli” 622 uomini,
mentre nel 2004 le cifre sono salite a
2051 donne e 869 uomini.
Pressoché stabili i lavoratori diversamente abili che si rivolgono alle
strutture del Centro, 451 nel 2003,
473 nel 2004 e 505 nel 2005, mentre
triplicano, anche se ancora pochi, gli
extracomunitari disoccupati iscritti
al Centro, da 109 del 2003 a 208 del
2004, fino a 288 del 2005. E se stabile
è ancora la disoccupazione per i laureati, da 326 iscritti nel 2003 a 415
nel 2005, raddoppia, invece, quella
dei diplomati, da 733 iscritti nel 2003
a 1224 lo scorso anno.
Disoccupazione tardo giovanile,
anche se inizia a ledere chi ha sorpassato gli “anta”. Le fasce di età più
colpite, difatti, che registrano qusi
un raddoppio nelle cifre degli iscritti, sono quelle dai 25 ai 29 anni, che
passano da 379 iscritti nel 2003 a 511
nel 2004 fino ai 531 del 2005, e la fascia di età dai 30 ai 34 anni, che passa
dai 359 del 2003 ai 530 del 2004 fino
ai 531 del 2005. Soffre anche la fascia
dai 35 ai 39 anni che passa dai 307
iscritti nel 2003 ai 456 del 2004, incrementando ancora la cifra nel 2005
fino a 544 iscritti. E la disoccupazione non risparmia neanche coloro che
in teoria dovrebbero avere già raggiunto un posto di lavoro “sicuro”.
Nel 2005, infatti, raddoppiano anche
i disoccupati sopra i quarantanni che
si rivolgono al Centro per l’impiego:
se nel biennio 2003 – 2004 le fasce di
età dai 45 ai 49 anni sono passate dai
185 del 2003 ai 265 del 2004, nel 2005
la cifra sale a 331. Lo stesos per i cinquantenni che hanno cominciato a
rivolgersi al Centro per cercare un
lavoro. Dai 179 iscritti del 2003 con
un’età maggiore di 55 anni si è arrivati, difatti, ai 317 del 2005.
Ma i disoccupati, in teoria, potrebbero essere anche di più perché con la
riforma sul collocamento e con l’attuazione del decreto legislativo 297
del 2002 ci si rivolge al Centro volontariamente, ossia si può essere assunti senza passare obbligatoriamente
per il Centro per l’Impiego che una
volta rilasciava il famoso tesserino
rosa o il modulo C1.
Quindi i disoccupati iscritti sono
solo quelli che reputano di avvalersi dei servizi del Centro per cercare
lavoro e non tutti i disoccupati residenti sul territorio.
25 maggio 2006
Territorio
fiera della pesca Una vetrina importante per promuovere il territorio
Il mare si mette in mostra
D
a venerdì fino a domenica torna ad
Ancona il tradizionale appuntamento
con la Fiera della Pesca. Diecimila metri
quadrati, circa duecento espositori, centinaia di operatori stranieri provenienti da
36 Paesi dell’Europa, dell’America, dell’Asia
e dell’Africa. Sono numeri in grande quelli
del 66esimo appuntamento con il mondo
del mare. Arriveranno pullman di visitatori
provenienti dalle regioni a vocazione marinara; ci sarà il raduno europeo delle donne
della pesca; non mancheranno i piatti ai
“gusti di mare”, preparati dai cuochi dell’Accademia italiana della cucina.
Si potranno ammirare video storici dell’attività della pesca al Mandracchio nel dopoguerra, il tutto a cura dell’Istituto Luce.
E per la serata inaugurale ci si affiderà agli
effetti speciali con uno spettacolo pirotecnico nel porto peschereccio. Il taglio del
nastro sarà affidato al direttore generale
della pesca, Giuseppe Ambrosio. Così per
tre giorni verranno proposte tutte le novità
in materia di cantieristica, attrezzature, apparecchiature, servizi e acquicoltura.
Tradizionale appuntamento del mese di
maggio, la Fiera internazionale della pesca
è la più antica manifestazione espositiva
presente in Italia e l’unica a cadenza annuale riservata alla pesca professionale nell’intero bacino del Mediterraneo. Organizzata
dall’Ente regionale fieristico, la manifestazione ha tra i suoi partner il ministero delle
Politiche agricole, le associazioni nazionali di categoria, l’Istituto per il commercio
estero e la Regione.
Saranno numerose le regioni presenti alla
Fiera che parteciperanno con le proprie
imprese della filiera ittica: ci sarà l’Emilia
Romagna con ben 40 aziende, ma anche
l’Abruzzo, la Puglia e la Lombardia. Grazie
agli chef dell’Accademia Italiana della Cucina saranno preparate degustazioni di ricette di queste regioni per meglio valorizzare
il rapporto tra pescatori e cuochi, dando
valore aggiunto alla freschezza del prodotto.
Confermata, e non poteva certo mancare,
la nuova edizione de “Il mondo della pesca
incontra il mondo della scuola” organizzata
Arcevia L’Ascensione celebrata sul Monte Sant’Angelo
Festa sul Monte
L
’Ager Gallicus torna a suonare
il gong: per rivivire il fascino
del rito, per tenere desta la memoria, per non perdere il meglio di un
paradiso terrestre.
Domenica prossima, verrà celebrata la Festa dell’Ascensione a Monte
S.Angelo di Arcevia. Il programma si aprirà alle 15, con il ritrovo
a Costa (sulle pendici del rilievo),
nel piazzale antistante la vecchia
chiesa di Santa Maria della Costa.
Seguirà la suggestiva ascesa a piedi
fino alla Croce di Monte S.Angelo,
attraverso un antico sentiero nel
bosco. Giunti alla sommità, alle
17, verrà officiata la Santa Messa
all’aperto. Celebrante sarà padre
Stefano Troiani.
Alle 18.15, avrà inizio la discesa,
non meno significativa dell’arrampicata. Chi sarà costretto ad usare
la macchina potrà-dovrà parcheggiare all’altezza del Memoriale
dell’Eccidio di Monte S.Angelo. In
caso di cattivo tempo l’iniziativa
sarà (per quest’anno) annullata.
Informazioni: 0731-9293, 3202627699.
L’Associazione Culturale “Ager
Gallicus” Montefortino-Arcevia
invita all’attiva partecipazione,
estesa a tutti. “Con questa iniziativa” sottolinea Anna Terenzi “si
intende rinnovare la tradizione
secondo la quale le popolazioni
che abitavano alle radici di Monte
S.Angelo, il giorno dell’ Ascensione salivano a piedi sulla cima del
monte dove, nella chiesetta (oggi
in rovina) intitolata a S.Michele
Arcangelo e dominata dalla grande
croce in ferro,veniva celebrata la
S.Messa.”
Esplicito (ed implicito) è lo spessore della manifestazione così come
esplicito (ed evocativo) è il salmo
in testa alla locandina: “Levo gli
occhi verso i monti: da dove verrà
l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra.”
L’ennesimo evento (certamente
onorato dall’intellighenzia misena) concepito dall’Associazione
Culturale Gallica vuole rafforzare
ed ampliare il solco della verità da
illuminare, dei valori da sostenere,
dell’equilibrio da mantenere, della
cultura da approfondire, dell’etica
da ri-diffondere, dell’intelligenza
da sollecitare, del più semplice
buon senso da non smarrire.
Per il resto (o per il ...tutto): un
pomeriggio (o meglio, una giornata) da gustare nella Perla dei
Monti e tra i Castelli di Arcevia.
All’insegna dell’incontro.
Umberto Martinelli
dalla II circoscrizione e dal Comune di Ancona: un evento nell’evento che prevede la
partecipazione di migliaia di studenti della città, della regione, dell’Italia e dell’altra
sponda dell’Adriatico. Perché loro sono il
mare del futuro.
Ricca anche quest’anno la convegnistica,
con un occhio particolare a una iniziativa
di alto contenuto sociale: la costituzione
del primo network delle donne. In pratica,
si tratta di una rete europea sindacale per
lo scambio di informazioni e formazione
tra le donne che lavorano nel mondo della
pesca e che oggi non hanno tutele sindacali né riconoscimenti dei diritti. E per non
far mancare nulla in cartellone, si terranno
inoltre anche due forum sulla tracciabilità
del prodotto e sui rischi ambientali della
filiera ittica. E per chiudere tutti sul podio.
Quattro i premi “Pavese Azzurro”, assegnati per esaltare l’opera di coloro che, in Italia,
hanno reso testimonianza di coraggio, impegno e virtù civili per contribuire al progresso tecnico, sociale ed economico del
settore della pesca.
11
ad ostra e belvedere ostrense
Paesepoesia
per i ragazzi
Il Comune di Belvedere Ostrense ed il Circolo
culturale “La Gioconda” di Ostra hanno indetto
per il secondo anno il premio di poesia in
lingua e dialetto, intitolato alla memoria di
Biagino Casci. Questo il Regolamento.
Art.1: il concorso è aperto a tutti ed è gratuito.
Art.2: prevede la partecipazione con un massimo di tre poesie inedite, a tema libero, sia per
la Sezione Lingua Italiana sia per la Sezione
Dialetto. E’ consentito partecipare ad entrambe
le Sezioni. Art.3: Le opere dovranno pervenire
entro e non oltre il 24 giugno 2006 a : Segreteria Circolo Culturale “La Gioconda” Via Filippo
Turato, 7 – 60010 Ostra (tel.071-68211/0717987013). Art.4 : Le composizioni saranno
inviate in n.8 copie, di cui una, in busta chiusa,
recante: dati anagrafici, indirizzo e numero
telefonico, breve curriculum. I testi presentati
al Concorso, anche non premiati, non verranno
restituiti. Art.5: Composizione della Giuria Tecnica. Art.6: Il Premio si articola in due Sezioni:
1. Poesia in lingua italiana. 2. Poesia in dialetto.
Fuori concorso, viene promossa la Sezione Ragazzi, a cui possono partecipare, con una sola
poesia, in lingua italiana o in dialetto, bambini
e ragazzi di scuola elementare e scuola media
inferiore. Art.7: Ognuna delle due sezioni prevede: il premio della Giuria Tecnica e il premio
della Giuria Popolare. Ciascuno degli autori
delle quattro poesie premiate riceverà: un
quadro d’autore, donato dall’artista alla manifestazione; un buono del valore di euro 100,00
per l’acquisto di libri presso la Libreria Roro di
Menghini-Mondadori, C.so Matteotti 47, Jesi;
una targa offerta dalle sezioni Avis di Belvedere Ostrense e di Ostra. A ciascun partecipante
alla Sezione Ragazzi saranno consegnati un
attestato e un libro. La serata di presentazione dei finalisti e di premiazione si svolgerà
domenica 16 luglio 2006, alle ore 21,15 presso
la Piazzetta Conti di Buscareto o, in caso di
maltempo, presso il Teatro Astoria, ubicati nel
centro storico di Belvedere Ostrense.
la specie migratorio nella valle dei tufi di mondolfo
Sono tornati i Gruccioni
S
ono tornati a Mondolfo i gruccioni con usuale costituita da un liquido ma piuttol’inizio della buona stagione. Gli incon- sto squillante suono ripetuto continuamenfondibili uccellini migratori, dopo aver sver- te. Lo vediamo poi fare enormi acrobazie in
nato in Africa, hanno fatto ritorno in questi aria, una volta che lo abbiamo individuato.
giorni lungo La Valle dei Tufi, presso il noto Dispiega un volo ondulato con rapidi batSantuario della Madonna delle Grotte, al titi d’ala, intervallati da tratti ad ali chiuse.
fine di preparare casa per la nidiata ormai Spesso compie belle evoluzioni o veleggia
imminente. “La presenza del gruccione nel elegantemente con volo planato durante la
nostro territorio – ci dice Claudio Paolinelli, caccia; per riposarsi si posa sui rami o sui
presidente della Sede di Mondolfo dell’Ar- fili”. In queste giorni di maggio, quando una
cheoclub d’Italia – caratterizza in maniera rilassante passeggiata in campagna fa della
peculiare il percorso ecologico-culturale de Madonna delle Grotte, con l’antico SantuaLa Valle dei Tufi, e rende particolarmente rio, una delle mete più gettonate, ecco che la
interessante la visita all’itinerario che, come presenza del gruccione rende più curiosa la
è noto, prende avvio dall’antico Santuario visita. “Il nome scientifico è Merops apiaster:
mariano di Mondolfo, dove è disponibile sappiamo come, nella mitologia greca, Meun ampio parcheggio”. Percorrendo l’itine- rops fosse il “padrino di Priamo”, re di Troia.
rario, l’inconfondibile piumaggio del gruc- Qui a Mondolfo il gruccione – prosegue
cione cattura subito l’occhio. “E’ una specie ancora il Presidente di Archeoclub – viene
dall’aspetto veramente inconfondibile – ri- per riprodursi. Nidifica in colonie sui banprende il presidente; la livrea sfoggia vividi chi sabbiosi (anche presso le rive dei fiumi),
colori, con le parti superiori castane, le ali in rovine o in aperta campagna, ponendo le
gialle, la coda e le parti inferiori verde blu, uova in una camera circolare, senza lettiera,
su cui fa spicco anteriormente il giallo bril- in un profondo cunicolo inclinato, lungo 1-3
lante della gola. Caratteristici sono il lungo m, scavato da esemplari di ambo i sessi”. Un
becco, ricurvo, nero e, nell’adulto, le timo- angolo di natura incontaminato.
niere mediane sporgenti ed appuntite. Le “Quest’inverno un grande tasso è stato visto
zampe sono bruno-violetto e l’iride è rosso. aggirarsi nella periferia di Mondolfo”. ArLa lunghezza massima è di 27 cm”. Ma non cheoclub, per chi si reca in visita a La Valle
è solo l’occhio ad essere catturato. “Immer- dei Tufi, fa anche una ulteriore raccomandaso nel verde de La Valle dei Tufi, è anche il zione: “Si consiglia di abbassare la suoneria
verso del gruccione a guidare l’attenzione del cellulare per non disturbare!”.
dell’appassionato come del curioso; il verso
infatti è molto caratteristico, con una nota
Alessandro Berluti
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25 maggio 2006
Cultura
idee Alle origini del sacrificio, il desiderio di farsi giustizia colpendo un capro espiatorio
La violenza proiettata in cielo
I
n varie religioni c’è un dio adirato e minaccioso
contro l’umanità che ha trasgredito le sue leggi, anche il Dio dell’antico testamento, se pur con
diversa modalità, non si sottrae a questo atteggiamento: tutti esigono capri espiatori.
L’antropologia ci avverte che originariamente i sacrifici non esprimono il rapporto con la divinità,
ma hanno una funzione sociale, infatti si ripetono
ogni volta che va in crisi la pacifica convivenza della collettività, per ristabilire l’armonia. Questa ripetizione rimanda sempre a una prima volta, a un
evento fondatore, di cui si è perduta memoria, ma
che continuamente si ripropone nel rito sacrificale
che lo imita.
Qui nasce la domanda: che cosa può essere accaduto di così grave tanto da indurre la collettività a
uccidere un proprio simile, non in un gesto incon-
sulto d’ira, ma in forma cosciente e ordinata che diventa rito religioso?
René Girare, in La violenza e il sacro, formula l’ipotesi che all’inizio, quando ancora nessuna regola
era stata formulata, la convivenza fosse continuamente minacciata dalla violenza di tutti contro tutti, che porta inevitabilmente la collettività all’autodistruzione. Causa di questa violenza generalizzata
è “il mimetismo del desiderio”: ciascuno vuole ciò
che tutti gli altri vogliono e perché tutti gli altri lo
vogliono.
La violenza generalizzata si arresta quando si scopre il presunto colpevole, che subito diventa il capro espiatorio, contro cui tutti sono d’accordo. Nell’uccisione del capro espiatorio si forma la prima
unanimità da cui scaturisce la convivenza pacifica
e le norme che la regolano. L’unanimità gioca un
ruolo essenziale, tanto che nella ripetizione del rito
il sacrificio perde la sua efficacia se non c’è l’unanime partecipazione di tutta la collettività. Il sacrificio del capro espiatorio svia la violenza dal suo
oggetto naturale dirigendola verso un solo membro
della collettività: la violenza rituale mette fine alla
violenza generalizzata che tutto distrugge. Così la
vittima, prima considerata malefica perché responsabile di tutti i mali, ora diventa benefica perché
ristabilisce la concordia: di qui l’ambiguità del sacro, “fascinans et tremendum” allo stesso tempo. I
sacrifici successivi non fanno che ripetere questo
evento fondante e le nuove vittime sostituiscono il
primo capro espiatorio. La ripetizione del sacrificio
ha lo scopo di rinnovare l’efficacia del primo in vista dell’armonia della società.
Solo in un secondo momento il sacrificio viene
rivolto alla divinità. La psicologia può aiutarci a
comprenderne il perché.
I meccanismi biologici della violenza variano ben
poco da un individuo all’altro, da una cultura all’altra. In secondo luogo la violenza, una volta innescata, difficilmente si placa, cade nel circolo vizioso
della vendetta, inoltre la violenza inappagata cerca
un oggetto sostitutivo per scaricarsi.
Un chiaro esempio di tutto ciò è la lotta tra le cosche mafiose, caratterizzata dal ciclo interminabile
delle vendette e dalla vendetta trasversale che colpisce le persone care all’avversario anche se innocenti. Così la violenza si presenta come una forza
indipendente e superiore alla volontà dell’uomo,
perciò viene immaginata come divinità che domina
gli uomini: l’ira degli dei non è altro che la nostra
violenza sublimata… “Dio è amore”.
Vittorio Mencucci
teatro Corinaldo chiude alla grande la sua prima stagione teatrale al “Goldoni”
Giù il sipario, pensando al futuro
L
a programmazione del teatro comunale Carlo Goldoni di Corinaldo volge al termine e, rispetto alle
ventidue iniziative previste, ben cinquantasei sono state le aperture effettive dello stabile, sia per spettacoli,
sia per convegni e laboratori, facendo registrare un’affluenza di pubblico considerevole, con oltre diecimila
presenze. Segno che la struttura riaperta alla pubblica
fruizione ha lavorato alacremente, con attività che si
sono succedute talvolta in maniera addirittura serrata,
offrendo sempre produzioni di qualità eccellente e per
un pubblico diversificato: dalla prosa professionista al
teatro amatoriale, dalla musica sinfonica a quella bandistica e corale, dal balletto al musical. Evidente e giustificata la soddisfazione da parte dell’Amministrazione
Comunale, che ha gestito il teatro Goldoni e la stagione
inaugurale in maniera diretta, con proprio personale
(tecnico e artistico), in collaborazione con l’Amat (As-
sociazione Marchigiana delle Attività Teatrali), la Pro
Corinaldo e l’associazione Teatro Time. Il sindaco Livio Scattolini e l’assessore alla cultura Fernando De Iasi
intendono porgere un sentito ringraziamento a tutto lo
staff e in particolare ai privati, che hanno contribuito in
maniera determinante alla composizione del “cartellone”,
in specie per ciò che riguarda la prosa professionista: la
Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, l’ASA – Azienda
Servizi Ambientali, l’ASJA looking forward, la Banca di
Credito Cooperativo di Corinaldo, la Bizzarri Spa e la
Box Marche di Corinaldo, la ditta Trasporti F.lli Bucci di
Pesaro – Senigallia, Ethica Creazioni di Ripe. Rinnovato
apprezzamento nei confronti dell’Amat, nella persona
del presidente, del direttore artistico e amministrativo, dei responsabili della programmazione e dell’ufficio
stampa.
Ilario Taus
cinema Incontro tra gli esercenti e assessore regionale Solari
Dio che non
esisti, ti prego
Dino Buzzati,
la fatica di credere
IL LIBRO
di Lucia Bellaspiga
Il segno caratteristico di tutta l’opera di Dino Buzzati consiste in
un’ostinata ricerca, un continuo dialogo con l’”Oltre” percepito, pre-sentito
come una dimensione ineffabile ma
reale, non estranea alla vita di tutti i
giorni e dalla quale Buzzati coglieva i
misteriosi segnali di un altro mondo,
in continuo dialogo con il nostro. Questa “posizione religiosa” è la traccia visibile che segue l’autrice per comporre
in questo libro una biografia di Dino
Buzzati unica per taglio e profondità, nel centenario della sua nascita.
Il libro fornisce tutti gli elementi per
una conoscenza essenziale di Buzzati
(cronologia della vita; bibliografia) ed
è impreziosito da alcune riproduzioni di scritti e disegni, concessi per la
prima volta dalla vedova Buzzati, e da
alcune intense foto dello scrittore.
Pag. 224
Euro 15,00
Le sale chiedono aiuto
L
’assessore regionale ai Beni e Attività
Culturali, Giampiero Solari, ha incontrato la scorsa settimana ad Ancona,
nella sede della Mediateca delle Marche,
gli operatori e le associazioni culturali
di cinema marchigiani. L’incontro, che
ha visto una grande partecipazione di
pubblico, fa parte di una serie di appuntamenti che l’assessorato regionale ha
da tempo avviato con i soggetti culturali
impegnati sul territorio regionale. L’iniziativa precede quella di venerdì prossimo con il mondo della prosa e quella del
26 maggio con le biblioteche e gli archivi
e segue quello recente avuto con gli organizzatori dei tre festival di jazz delle
Marche. In calendario a breve anche l’incontro con l’arte contemporanea.
“Nelle Marche - ha detto Solari - non si
è ancora preso coscienza dell’importanza del settore degli audiovisivi e questo
è anche un problema di mentalità. Eppure la quasi totalità della comunicazione passa oggi attraverso l’audiovisivo. E’ dunque importante creare un
Sistema Marche Cinema ma innanzitutto bisogna identificare chi c’è e cosa
fa per capire quale sistema delineare’.
La Regione sta mettendo a pun-
to una prima legge sul cinema che
regolamenterà tra l’altro anche le
aperture delle sale, un indirizzo
che è contenuto nel Codice Urbani.
E sulle sale cinematografiche e il ruolo
dei multiplex hanno insistito molti degli
operatori intervenuti (tra cui l’Associazione cattolica esercenti cinema delle
Marche) lamentando difficoltà nella distribuzione delle pellicole per i piccoli
gestori e un generale impoverimento del
lavoro svolto dalle realtà cinematografiche marchigiane.
Ma altri punti su cui si concentrano i
nodi del settore riguardano anche le mediateche, gli archivi, la catalogazione, che
necessitano di notevoli risorse economiche. Problemi che generano da parte dei
soggetti coinvolti una sensazione di solitudine e il dubbio che la propria attività
diventi esclusivamente autoreferenziale.
Dalla platea è stata sottolineata l’importanza di tutelare le sale in cui si fa cinema di qualità ed è stata suggerita l’ipotesi di cogestione tra pubblico e privato.
Fondamentale, infine, il coinvolgimento
delle scuole e l’appoggio alle iniziative e
alle produzioni che nascono e si sviluppano nel territorio e con il territorio.
Senigallia
e le iniziative
culturali
V
elia Papa, assessore alla cultura del Comune di Senigallia, in
sede di commissione di consiliare,
ha presentato le iniziative messe
in campo per l’estate 2006 e traccia un primo bilancio sulla stagione “invernale” da poco conclusa.
Sette i “grandi contenitori culturali” che rappresenano la cultura
senigalliese: la stagione teatrale,
la stagione concertistica, le attività letterarie, il “progetto estate”, le
mostre d’arte e il circuito museali.
Diversi i luoghi simbolo: la Fenice,
l’Auditorium San Rocco, Palazzo del
Duca, la Galleria Expo-Ex, la Mediteca, l’Area Archeologica, La Rocca,
Palazzetto Baviera e la Chiesa dei
Cancelli. Due perni importanti per
la cultura contemporanea, saranno
Palazzo del Duca e La Rotonda. Palazzo del Duca è il luogo deputato
ad ospitare una mostra permanente della collezione civica di Giacomelli così come la Rotonda ospiterà
tutto un ventaglio di inziative culturali, artistiche e di intrattenimento
che la animeranno per tutto l’anno,
a partire dall’inaugurazione.
25 maggio 2006
Spettacolo
CULTURA 10° anniversario della morte dell’autore cresciuto ad Arcevia
Luciano Anselmi, scrittore
I
l palazzo dei Conti Anselmi con la
facciata in cotto, l’atrio maestoso e
ricco di reperti che nell’800 ha accorpato abitazioni di antiche famiglie nobili e
la dimora che Federico Duca di Montefeltro si era cominciato a costruire nel
1475, è all’inizio del corso principale di
Arcevia.
Qui Luciano Anselmi ha trascorso la
sua infanzia, qui, già scrittore affermato, ritornava per lunghi periodi, spesso per incontrare lo scultore Quirico
Ruggeri, Edgardo Mannucci, il prof.
Carlo Bo, il regista Leandro Castellani
e molti altri giornalisti e scrittori.
Dall’altro lato del corso, all’interno
della Collegiata di San Medardo, dove
sono le memorie di illlustri arceviesi,
nella cappella di Santa Teresa, vi è il
monumento funebre del nonno, conte
Anselmo Anselmi, regio ispettore alle
Antichità delle Marche scomparso l’8
dicembre 1908.
Luciano Anselmi è sepolto nella tomba
di famiglia al Cimitero Monumentale
di Arcevia.
Arcevia, “il Borgo Antico” sulle colline
marchigiane, il luogo dell’anima, un
paese che spesso fa da sfondo ai suoi
racconti e da quando aveva smesso di
viaggiare era, insieme a Fano, tutto il
suo mondo.
Il Comune di Fano lo ha commemorato
sabato 13 maggio al Teatro della Fortuna in un incontro “Sulle prime indagini
delle opere di Anselmi” presieduto dall’Assessore alla Cultura Davide Rossi,
presenti i fratelli Alberto, Francesco
e Mario, i familiari tutti e per Arcevia
il Sindaco Silvio Purgatori ed Alfiero
Verdini, presidente dell’Associazione
Turistica di Arcevia.
Il Rettore dell’Università di Urbino,
prof.Giovanni Bogliolo, ha ricordato la
sua predilezione per la letteratura francese e per alcuni autori come Proust, di
cui ha curato il ricchissimo epistolario
per l’editrice La Nuova Italia, Balzac,
Sartre e Simonon; Raffaele Crovi, scrittore e già direttore della Mondadori,
la collaborazione con quotidiani e periodici, la Fiera letteraria, Socialismo
Democratico, La Giustizia, Il Giorno,
L’Osservatore Politico Letterario, La
Nuova Antologia, Il Terzo Programma
Radiofonico e per lunghi anni la terza
pagina del Resto del Carlino; il regista
Lenadro Castellani la passione per il
teatro ricordando “Eran tutti miei figli” di Arthur Muller al teatro Misa di
Arcevia nel 1956 con la regia di Luciano Anselmi e la sua amicizia, quando
lavorava a Roma, con la “Compagnia
dei Giovani” di Rossella Falk e Romolo
Valli.
Nel Consiglio Comunale di Arcevia,
nella sessione del 16 maggio, il Sindaco
ha riassunto il profilo di Anselmi, pubblicista, scrittore, consulente editoriale,
giornalista.
L’Associazione Turistica, come ricorda
il Presidente, ha programmato per il 26
agosto, al Teatro Misa, una delle trenta
commedie “L’Ipocondriaco”, ed a settembre la replica al Teatro La Fortuna
di Fano.
il taccuin
E’ stato autore versatile in qualsiasi genere di scrittura “’scrittura rapida, nervosa, espressiva” come scrive Corrado
Augias, ma anche colto, aristocratico,
collezionista di quadri, di mobili, di antichità. Una prosa concreta, dalla quale traspare una calda partecipazione
umana, una narrazione attenta e sottile, capace di restituire dignità al mondo
della periferia, valore alla vita di provincia. Nel 1960 pubblica la prima opera di narrativa “Niente sulla piazza” e
poi con l’editore Cappelli Gramignano,
Un Viaggio, Storie Parallele, Gli anni e
gli anni con Rusconi, Piazza degli Armeni che riceverà il premio Pisa con
Bompiani. E poi tanti romanzi gialli
con l’editrice Rizzoli, Il Caso Lolli, Il
Commissario Boffa, La marca del delitto, Gli Amici dell’Impiccato.
Vanno ricordate infine alcune delle sue
trenta commedie: La Zebra, L’Ipocondriaco, Una Famiglia perfetta, Il Grattacielo, Intorno ad un caso di supposta
Stregoneria, Il Potere, La famiglia, I Paguri potano le rose.
Luciano Anselmi in vita non ha avuto
le attenzioni che meritava e ne soffriva.
Neppure da Arcevia. Oggi a dieci anni
esatti dalla sua morte – 25 maggio 1996
– vogliamo dimostrargli riconoscenza.
Vogliamo contribuire, insieme a Fano,
alla riscoperta di un autore importante,
versatile, colto, gentile che ha scelto di
riposare per sempre sulle verdeggianti
colline del “Borgo Antico”.
Alfiero Verdini
Associazione “Pro Arcevia”
13
Spigolature
La cultura senigalliese si è
arricchita negli ultimi decenni di una viva esperienza
nell’arte fotografica. Molti
sono i giovani fotografi che
espongono i loro lavori nei
vari locali pubblici, bar, uffici, provando a seguire le
norme di Cavalli, Giacomelli, Ferroni…
Per questo motivo ha suscitato interesse il volume uscito nella Collana
Monografica Fiaf (Torino 2006) “Ferruccio Ferroni, autore dell’anno”.
Sono 80 fotografie, dagli
anni cinquanta ad oggi,
presentate da sei illustri critici (Merlak, Tani,
Branzi, Manfroi, Bicocchi e Busi Thompson).
La lettura di queste pagine ci consente di percorrere innanzi tutto la
storia artistica di Ferroni,
dall’incontro con Cavalli,
il suo maestro al quale per
lungo tratto è fedele, per
poi intraprendere la via
della personale innovazione, nell’equilibrio tra realtà
e dimensione metafisica.
Poi una parte importante di
questi scritti ci presenta la
storia della fotografia italiana nel travaglio delle correnti
(crocianesimo, realismo, figurazione e astrazione, ovvietà
e metafora), nei “manifesti”
di alcuni gruppi : La Gondola, La Misa, La Bussola. Sono
così messi in evidenza i convincimenti estetici, le idee dei
maggiori fotografi italiani.
El vio Grossi
di Tullio Piersantelli
MUSICA
Serra de’ Conti - Per il ciclo “Il Mondo
Senigallia - Chiusura della stagione con- intorno a noi”, ideato e realizzato dall’ascertistica dell’associazione “La Fenice” sessorato comunale alla cultura, due gli
presso l’Auditorium San Rocco: la famo- incontri a cura del professorMarco Sevesa pianista di origine russa ma residen- rini, docente di Storia del Risorgimento
te in America Regina Shamvili si esibirà e Storia Contemporanea all’Università di
domenica 28 maggio, alle 18.15. Regina è Macerata e che si terranno con inizio alle
un’artista Steiwai ed è presentata dall’In- 21 presso la Sala Italia: giovedì 25 magternational Artist Guild di New York. Se- gio “Luci e ombre del secolo breve: una
condo l’autorevole giornale tedesco Ber- rilettura del’ 900”; il secondo si svolgerà
liner Morgenpost può essere considerata venerdì 26 e tratterà in modo particolare
tra i cinque migliori pianisti del mondo. “Le culture politiche dell’Italia NovecenLa grande pianista dopo una Sonata di tesca”. Ingresso libero.
Beethoven (la n. 28 op. 101) suonerà tre
brani di Chopin e dedicherà tutto il se- MOSTRE
condo tempo al suo cavallo di battaglia: Fabriano - Spedale di Santa Maria Buon
la Kreisleriana Op. 16 di Schumann. La Gesù, Piazza San Giovanni, “Gentile Da
vendita dei biglietti avrà luogo con inizio Fabriano e l’altro Rinascimento”, una
un’ora prima dell’orario d’inizio.
grande mostra internazionale di uno dei
protagonisti assoluti dell’arte del ‘400
Informazioni: 199199111
INCONTRI
Loreto - Pinacoteca Santa Casa “PellegriSenigallia - Il Centro Sociale “Saline” e ni a Loreto”, ore 9/13-16/19 chiuso luneil portale “Popinga” organizzano un ci- dì, fino al 4 giugno prossimo.
clo di incontri dal titolo “Scripta Volant Ancona - Mole Vanvitelliana, mostra
- Blog generation” , come guida alla con- evento dedicata all’artista “Corrado Caquista dei nuovi media. Venerdì 26 mag- gli”. Mart/ven: 15-20, sab.dom: 10-20,
gio è la volta di “Radio fai da te”, i modi fino al prossimo 4 giugno.
per dare spazio alla voce e alle forme di Sant’Elpidio a Mare - Pinacoteca Vittodiffusione della comunicazione audiovi- re Crivelli, “L’Aquila e il Leone”, Jacobello,
siva su internet.
Crivelli e Lotto. Info: 0734.217140.
Settimanale della Diocesi di Senigallia
Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An)
Tel. 071/64578 - Fax 071/7914132
e-mail:[email protected]
sito:www.vocemisena.it
Direttore editoriale: Gesualdo Purziani
Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi
Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti
Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti,
Elvio Grossi, Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe
Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica
Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli.
Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro Scattolini
Realizzazione grafica e stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. - Imola (www.galeati.it)
Tiratura:4000 copie
Abbonamento annuo ordinario: € 35 da versare sul cc.postale n. 10514602
IN QUESTA SETTIMANA
Ven.26, Sab.27. Dom.28 maggio: ore 20.30 - 22.30
Lun.29, Mar.30, Mer.31 maggio: ore 21.15
BUBBLE
Regia: Steven Soderbergh - 2005 - Usa - 73’
Martha e Kyle lavorano in una fabbrica di bambole da molti anni e per due persone solitarie e malinconiche come loro
diventare amici è stato quasi inevitabile. Lei, zitella e bulimica, vive insieme al vecchio padre; lui, giovane e belloccio,
insieme alla madre disoccupata. Martha ha un affettuoso
sentimento verso Kyle, che tiene segreto, lui la ricambia con
simpatia e affetto. L’equilibrio del loro rapporto, però, viene
disturbato dall’arrivo di una nuova operaia, una ragazza
madre, Rose. Martha, che nutre qualche dubbio sul carattere ambiguo della nuova assunta, rimane sconvolta quando
scopre che Kyle, invece, ha avviato una relazione con la ragazza. Il faticoso tentativo dei tre di costruire un rapporto
personale più profondo sarà però vanificato dalla morte
violenta di Rose che stravolgerà le loro esistenze abitudinarie, distruggendo ogni illusione di vita pacifica.
Premesso che Bubble è uno dei più interessanti film indipendenti della stagione, nasce dalla voglia di sperimentare dell’eclettico e innovatore regista Steven Soderbergh, capace di passare da film hollywoodiani come Erin
Brockovich e la serie Ocean’s a piccoli gioielli in digitale
come questo, con attori non professionisti, budget ridotto all’osso, ed enorme libertà di manovra. Bubble infatti
nasce come scommessa sulla ‘rivoluzione’ del mercato
del cinema.
ROMANCE & CIGARETTES
Regia: John Turturro - 2005 - Usa - 115’
Nick, operaio, costruisce e ripara ponti. È sposato con Kitty Kane, sarta, donna forte e gentile che gli ha dato tre
figlie. Il buon Nick, schiavo delle sue passioni, ha preso
una sbandata per la giovane Tula, ma Kitty scopre tutto. Nick, attratto dalla bella Tula ma ancora innamorato
della moglie, farà di tutto per redimersi e tornare in famiglia.
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25 maggio 2006
Sport
calcio: Vigor Senigallia, in vista del prossimo campionato
Si parla di cambiamenti
N
on si è ancora spento l’eco della stupenda impresa compiuta dai rossoblu a Fano, dove con la vittoria sull’Acqualagna la Vigor ha acquisito la certezza matematica della
permanenza in serie D, che già si sta parlando di cambiamenti in atto nello staff dirigenziale. Grosse dovrebbero essere le novità dietro l’angolo.
Il Consiglio direttivo, attualmente, è così composto: presidente Pierluigi Bani, vice presidente avv.Diego D’Adderio,
consiglieri:Valentino Mandolini, Osvaldo Giraldi, Marco Severi, Renato Mandolini, Tazio Gregorini, consiglieri aggiunti
: Benni, Carboni, Giovannetti. Ci parla diffusamente di questi cambiamenti Valentino Mandolini, portavoce in primis
della Società: “Da tempo abbiamo preso contatti con diversi
imprenditori e ci risulta che alcuni sono disponibili ad en-
trare in seno alla Vigor. Ciò comporterà un allargamento del
Consiglio direttivo, con conseguenti cambiamenti in meglio,
sia nei riguardi della prima squadra che del vasto settore giovanile. Dopo questa dichiarazione di Valentino Mandolini, è
arrivata quella del presidente, dott.Pierluigi Bani: “Dopo tre
anni alla guida della Vigor, impegnatissimi per me, intendo
passare la mano. Voi tutti sapete quali sono state le traversie
che la Società sotto la mia guida ha dovuto affrontare, risolte nel migliore dei modi. Non lascerò la Società; passerò la
mano, perché so che chi subentrerà non farà che potenziare
il vertice stesso. Durante la mia dirigenza, insieme a tutti i
componenti la stessa, sia tecnici che giocatori, sono riuscito a mantenere la squadra in categoria, valorizzando diversi
giocatori. E’ con questo spirito che intendo passare la mano
da un presidente “tecnico” ad un presidente “imprenditore”,
che abbia facoltà contrattuali nei confronti di altri soggetti
di pari grado”. Si parla anche in questi giorni dell’eventuale
nuova guida tecnica della Vigor. Il nome più ricorrente è la
riconferma del prof.Glauco Simonetti. Subito dopo la bella
vittoria sull’Acqualagna, sollecitato dai giornalisti se avesse
avuto ancora interesse a guidare la Vigor, ha risposto: “Ritengo di dover passare al mio ruolo preferito, vale a dire quello
di preparatore atletico, anche per motivi di lavoro; comunque tutto può succedere, potrei anche ripensarci”. Come si
può ben capire molte sono le prospettive future che la Società dovrà affrontare e speriamo che alla fine si risolvino tutte
nel migliore dei modi.
Giancarlo Mazzotti
Basket, serie b1 GOLDENGAS 81 – RIVA DEL GARDA 79
Fino all’ultimo istante
er il coach Galetti delusione finale “Al mondo esiste anche una giustizia. Dopo
quando sull’81-79 Martinelli sbaglia il un campionato così sfortunato, funestato
tap-in del pareggio per un eventuale tem- da continui infortuni, partite perse per un
po supplementare. La stessa scena si era nonnulla, così com’è andata col Riva del
ripetuta tre giorni prima a Riva del Gar- Garda, sia all’andata che nel ritorno, non
da quando, sul 75-77, un ulteriore sbaglio pensavamo certo di dover fare i play out
segnò la vittoria biancorossa. Alla fine, con lo stesso avversario, per poi riuscire
grande gioia in campo e sugli spalti per la a batterlo così seccamente in due partite.
raggiunta salvezza dopo tante disavventure Tutto è andato bene. Voglio qui ringraziare
capitate alla squadra in questo campionato. il coach Bianchi che con grande passione,
L’incontro inizia in salita per la Goldengas. abilità e dedizione ha saputo condurre la
Gli ospiti, specie con Cagnin, fanno quello squadra anche nei momenti più difficili.
che vogliono. La nostra difesa non sa op- Un elogio anche a tutta la squadra, rimasta
porsi adeguatamente. Primo quarto 13-24. sempre compatta, pronta a vendere cara la
Inizio secondo quarto con la Goldengas in pelle contro chiunque. E’ stata una grande
confusione, ne approfittano gli ospiti, che vittoria, pienamente meritata”. Il giocatoa metà tempo raggiungono un consistente re Raschi: “Questa sera siamo partiti un
19-34, poi leggera rimonta biancorossa: 35- po’ contratti poi, a inizio ripresa, ci siamo
47. Si va al riposo. Ripresa e inizio rimonta sbloccati e tutto è diventato più facile”. Il
della Goldengas. Macchniz, Panichi (se pur capitano Panichi, pur non a posto fisicamenomato), Pazzi e soprattutto Bartoccet- mente, ha dato il suo contributo e, felice
ti, coordinatore della manovra, riportano com’è, dice: “E’ stata una bellissima vittoria.
i biancorossi al sorpasso a 1’50” dalla fine: Ci siamo tolti un grosso peso. Abbiamo di58-56, per poi terminarlo sul 63 a 57. Ul- sputato una grande partita, con una ripresa
timo quarto da infarto. Goldengas sempre strepitosa”. Barzetti, sponsor della squadra,
in vantaggio, ma pronta e pericolosa la ri- dice anche lui la sua: “Soffrire fino alla fine
sposta ospite (68-64); 73-66; 74-73; 78-73). è un bene, l’importante è l’aver vinto e reA trentuno secondi dalla fine, il punteggio stare in B1 anche se costa molto giocare in
è sull’80-78. Macchniz fa due tiri liberi, ne questa serie”.
mette uno: 81-78. Gambacorta subisce fallo Ora tutto è rimandato a settembre.
da Pazzi. Due i tiri liberi concessi, ne mette Goldengas: Panichi 10, Bartoccetti 6, Duuno: 81-79. Palla a Martinelli che sbaglia razzi ne, Catalani ne, Santilli 4, Corsini 6,
il canestro dell’eventuale pareggio: fine di Raschi 2, Cinciarini 17, Pazzi 13, Macchniz
un incubo. Nel dopo partita parlano un 23. Coach: Bianchi.
po’ tutti. Il vice Presidente Pasquini esor- Riva del Garda: Martinelli 6, Gambacordisce: “Siamo rimasti in B1. Chi l’avrebbe ta 12, Sereni ne, De Giovanni ne, Bazzoli
mai detto che a metà campionato avevamo 9, Mei 10, Pastori 2, Gurini 9, Cagnin 18,
appena quattro punti e che al primo turno Andreaus 13. Coach: Galetti. Arbitri: Buttidei play out siamo riusciti, in due incontri, nelli di Roma e Ranaudo di Milano. Usciti
a fare “secco” il Riva del Garda”. Il Presi- per cinque falli: Pastori: Cagnin. Spettatori:
dente Moroni, raggiante per la bella vitto- 700 circa.
ria e la susseguente permanenza in B1 dice:
G.M.
CICLISMO
P
Perla dei monti
“colombiana”
’agonismo trova immediatamente il
L
proprio padrone: il 21enne nazionale colombiano Mario Alberto Rojas
Rojas, che si invola, dominando con
sicurezza il lotto, per i colori dell’Infissi Design Protek di S.Severino Marche
(scuderia al bis, dopo il successo colto
l’anno scorso dall’altoatesino Franz Hofer, che ha onorato il ruolo di favorito,
anticipando il friulano Michele Pittacolo, dell’Audax Cicli Ciro Catena Mondolfo).
Dopo una decina di minuti, i rossoneri
del Mondo Bici Fermignano accedono
al podio con il pesarese Fabio Gattoni
ed il poggettano Daniele Madonnini
(da Poggetto di Serra S.Abbondio), che
precedono “Pippo” Pierpaolo Pascucci
(primo di comparto, per la confermata
presenza ai vertici del Bici Adventure
Quintabà Piangiarelli - Gagliole, che
non può contare su Francesco Reni).
Quinto: Vittorio Giorgi. La kermesse
giovanile è appannaggio di Egon Eusebi.
Reginetta si autoincorona Beatrice Tacchi. Scuderia principe: Cicli Cingolani.
Il 2° Trofeo Arcevia
La Perla dei Monti riporta brillantemente il circo della mountain bike nel
verdissimo entroterra montuoso e collinare anconetano. Lo spettacolo fuoristrada è innanzitutto frutto dell’intenso
lavoro, del patrocinio e del vivo contributo dell’Amministrazione Comunale
e dell’AVIS locale. In prima fila sono il
sindaco Silvio Purgatori, l’assessore allo
Sport, Renzo Ortolani, ed il dirigente
avisino Maurizio Tisba.
La qualitativa organizzazione tecnica
è firmata dal Velo Club Cicli Cingolani
- Pianello di Ostra. Nel colorato “villaggio” della località Conce (nuova sede
di partenza e arrivo) si ritrovano 215
biker, italiani e stranieri. Responsabile
della manifestazione: Amos Cingolani, affiancato dall’erede Francesco (già
bi-campione italiano ed azzurro di ciclocross). Commissari di gara: Marini,
Seghetti, Monica Donati.
La Gran Fondo è prova federciclistica
regionale Point To Point, sulla distanza
di 45 km, costituendo anche terza tappa
della challenge Conero Cup.
Il percorso è perlopiù disegnato su sentieri suggestivi, nel verde e attraverso
i boschi. Visibilità al massimo livello
(grazie anche a Max Freelance: Massimo Mongitore e Claudia Donghi, che
firmano il servizio per Ruote e Motori).
Il 2° Trofeo Arcevia La Perla dei Monti
trova nel Ristorante Pizzeria “Bastian
Contrario” di Conce un validissimo sostenitore ed interlocutore (1^ omonima
Coppa in palio), con il quale condivide
il grande impegno nella direzione della
promozione del ricco territorio. Colonna sponsorizzante è Ciarmatori impresa
edile stradale Serra de’ Conti - Arcevia.
La manifestazione è inserita nella terza
edizione di Voler Bene all’Italia, Festa
Nazionale della PiccolaGrandeItalia,
concepita da Legambiente sotto l’Alto
Patronato del Presidente della Repubblica, con il contributo dell’ Enel e con la
collaborazione del Comitato Promotore
regionale di cui fanno parte UPI, UNCEM, ANCI, Protezione Civile-Regione
Marche, Province di Ancona, Macerata,
Pesaro Urbino, Ascoli Piceno. Su Tvrs:
in Giovedì Ciclismo delle 22,30
Umberto Martinelli
Basket, il miu j’adore passa di categoria
E finalmente è arrivata al C2
MARZOCCA 82 - VALLEMIANO ANCONA 64
L
o sport senigalliese può esultare per le
performance ottenute in quest’ultimo
periodo. La Vigor è riuscita, dopo i play
out, a rimanere in Eccellenza, così pure la
Goldengas in B1, mentre sabato sera era
in campo neutro nel palazzetto dello sport
di Chiaravalle, il Miu J’Adore Marzocca ha
superato con relativa facilità il Vallemiano
Ancona, certificanco così il passaggio di
categoria: la C2.
Sostenuto da un folto gruppo di sportivi,
mai visti tanti durante il campionato, il Miu
J’Adore, fin dalle prime battute, ha imposto
il proprio gioco fatto di velocità e precisione nel tiro a canestro. Le triple di Rinolfi,
quelle di Minelli e quelle da otto canestri
di Papa, hanno frastornato gli spaesati avversari. Primo quarto: 25-20. Stessa la fisionomia del secondo quarto: 44-32. Dopo
il riposo il Miu J’Adore aumenta il ritmo e
per gli avversari il divario si fa incolmabile.
Terzo quarto: 68-49. Ultimo quarto all’insegna biancorossa, che al 34° raggiunge il
massimo divario: 77-51, poi Ligi immette in squadra i giovani, cala il ritmo e ne
approfittano gli avversari per chiudere la
contesa sull’82 a 64. Festa grande in campo
per l’ottenuta promozione, anche se tramite i play off, in C2. Dopo tanti tentativi, in
questi ultimi anni, la Società se la meritava. Euforico il presidente Monachesi per
la promozione, dice: “Sono felicissimo, un
grazie a tutti, specialmente ai tanti sportivi venuti ad incitarci. Spero di ritrovarli
anche il prossimo anno”. Il coach Ligi: “Ci
sono voluti due anni per arrivare a questo
traguardo. Il merito è di tutti: della società, dei giocatori (e noi aggiungiamo anche
dell’allenatore)”. Gioisce anche il precedente presidente Granarelli: “Una vittoria che
ci siamo meritati sul campo, anche se attraverso i play off”.
Miu J’Adore Marzocca : Papa 19, Belloni - ,
Marinelli ne, Rinolfi 22, Granarelli 4, Pincini 4, P.Bartoli - , Minelli 21, R.Bartoli 7,
Tonelli 5. Coach Ligi.
Vallemiano Ancona : Trillini ne, Gambi 17,
Giorgetti 3, Compagnucci 21, Recchia 12,
Crucitti - , Ciarmadori 2, Bartocci 2, Baldoni 7, Patti - . Coach Gambini. Arbitri:
Mattioli di Porto Potenza Picena e Armuzzi di Ascoli Piceno. Spettatori circa 400.
G.M.
Foto (di Max Freelance): Il leader Mario Alberto Roja Rojas
25 maggio 2006
penultima
28 MAGGIO 2006 Ascensione del Signore Gesù
LA
PAROLA Continua la gioia della Pasqua
DI DIO I
At 1,1-11
Salmo 46
Ef 4,1-13
Mc 16,15-20
a cura di
Sr. Mariarita Pisano
l Signore Gesù, dopo aver no il Mistero del Figlio di
parlato con loro, fu assun- Dio, incarnato, morto e rito in cielo e sedette alla de- sorto per la salvezza di tutti.
stra di Dio.”
E’ quel che canta anche il
Con una sola frase, Marco, salmo 16: “Non abbandoneracconta, l’evento dell’ascen- rai la mia vita nel sepolcro,
sione del Signore al cielo; un né lascerai che il tuo santo
evento che fa parte dell’ in- veda la corruzione...”.
tero Mistero pasquale, la cui Nel lungo discorso di conrivelazione sarà completa gedo, quel discorso che ci
con l’effusione dello Spiri- ha accompagnato in queste
to Santo, cinquanta giorni ultime domeniche, Gesù,
dopo la Resurrezione. Il Mi- parlando ai suoi, ormai
stero si dispiega nel tempo, senza più immagini o meper noi uomini, che, solo tafore, afferma: “Il Padre vi
lentamente e attraverso im- ama, perché voi mi avete
magini o simboli, riusciamo amato, e avete creduto che
a comprenderlo, penetrarlo sono uscito da Dio. Sono
e viverne consapevolmente uscito dal Padre e sono vela Grazia.
nuto nel mondo. Ora lascio
La Scrittura sacra, nell’An- il mondo e torno al Padre...”
tico Testamento, parla di (Gv.16,28)
altri personaggi, assunti in Ecco l’evento grande delcielo, ad un certo momento l’ascensione di Cristo, che,
della loro vita; è il caso del Luca negli Atti descrive, atpatriarca Enoc, che “...cam- traverso immagini, come
minava con Dio e non fu più, un elevarsi in alto sotto gli
perché fu assunto in cielo..” ( occhi dei discepoli, mentre
Gn.5,24 ) e del profeta Elia, una nube lo sottrae ai loro
il quale “mentre camminava, sguardi, è il ritorno del Ficonversando col suo disce- glio di Dio, Gesù Cristo, al
polo Eliseo,...fu assunto nel Padre.
turbine in cielo...”, su di un Lui che, come Paolo scrive
carro di fuoco, apparso, al- “spogliò se stesso, assumenl’improvviso, tra loro. (2Re do la condizione di servo,
2,11). Due racconti che stan- facendosi simile agli uomini
no ad indicare il destino che “ (Fil 2,6 ) ora, con il suo corattende il credente, l’uomo po glorioso, ritorna al Padre,
fedele e giusto, il quale vivrà nella pienezza della sua diper sempre la comunione e vinità, o come il passo del
la familiarità con Dio; e, allo Vangelo recita: “sedette alla
stesso tempo, preannuncia- destra di Dio”.
indirizzare a: La Voce Misena
Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia
fax 071.7914132
e-mail: [email protected]
Il fiume Cesano
non è un pericolo
Dietro mia specifica interrogazione l’assessore all’Ambiente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande,
ha assicurato che il fiume
Cesano non rappresenta alcun pericolo, né per le attività commerciali, né per gli
abitanti della zona. In particolare, avevo espresso le
mie preoccupazioni dopo le
abbondanti ed eccezionali
piogge di questi ultimi mesi
Il Figlio Redentore ha compiuto la sua missione; ora
si sottrae allo sguardo degli
uomini, ma non per separarsi da loro; anche se la sua
presenza fisica non è più
percepibile, egli, tuttavia,
si rende visibile e presente,
attraverso la Chiesa, suo mistico corpo: quella vite che
produce dei tralci fecondi e
ricchi di frutti, che crescono
e si moltiplicano, lungo tutto il corso della Storia.
L’Ascensione di Cristo al
Padre è un evento di grande
gioia, e apre un’ orizzonte
infinito di speranza, non
solo per il singolo credente, che nel suo Signore glorioso contempla la propria
gloria futura, poiché, come
Paolo insegna, Colui che, in
Cristo ci ha risuscitati, “ci
ha fatto sedere nei cieli” in
Lui.(Ef.2,6), ma, anche per
l’umanità intera, in attesa
di conoscere e accogliere il
Salvatore.
Nel lungo discorso di addio, Gesù, promette di non
lasciare “orfani” i suoi; essi
avranno il conforto, e il sostegno dello Spirito: “..io vi
dico la verità, è meglio, per
voi, che io parta, perché, se
non parto, il Paraclito non
verrà a voi. Se, invece, mene
vado, ve lo manderò...quando Lui verrà vi guiderà alla
verità tutta intera..” (Gv.16,713).
oggi
a cura
del servizio
animazione
dell’Opera
Pia Mastai
Ferretti
U
IN BREVE
MONTERADO
La Parrocchia di Monterado ringrazia le seguenti DITTE
che hanno contribuito alla “Pesca di beneficenza”
organizzata in occasione della “50a Sagra della porchetta”
1- Ristorante “La tavernetta sull’aia” – Monterado
2- Piante e fiori “Lorelay” – Monterado
3- Pasta fresca “Katia” - Monterado
4- Alimentari “Anna Rita” – Monterado
5- Parrucchiera “Luisa style” – Monterado
6- Panificio “Petrolati” – Monterado
7- “Brocchini Floriano e Cristina” – Monterado
8- “Paolini Alfio e figlio” – Monterado
9- Bar “Giampiero” – Monterado
10- Vivaio e piante “Gabbianelli” Monterado
11- Allestimenti industriali “Vilcar” – Brugnetto di Ripe
12- “Imec-Expert” – Corinaldo
13- Cityper – Senigallia
14- Ferramenta “Guidarelli Tonino” – Castelcolonna
15- Bernacchia Virgilio e Roberto – Castelcolonna
16- “Eurospin” – Corinaldo e Castelvecchio
17- “Caraffa sport” – Marotta
18- Piante e fiori “Morelli Sabrina” - Mondavio
19- “Sica consorzio - Fruttagel”- Senigallia
20- Cartoleria “Carillon” - Ripe
Un ringraziamento anche a tutti i privati che hanno
generosamente contribuito alla riuscita della “Pesca” di
beneficenza.
Ricorda infine il gruppo delle “pescatrici” che ogni anno
organizzano con amorevole impegno la “Pesca”: Ivana,
Novella, Mariangela, Luana, Stefania, Tiziana, Angela,
Marinella.
Una precisazione riguardo alla “50a Sagra della
porchetta” che è stata organizzata dalla “Società
Ricreativa Monteradese” il cui presidente è Paolini
Maurizio, e non dalla Pro-loco come avevamo scritto
nel precedente numero.
RAGAZZI SUL CATRIA
i Lettori scrivono...
tanto che il Cesano aveva
raggiunto in più punti livelli
di guardia: inoltre le acque in
almeno due consistenti tratti
fluviali, ed in più occasioni,
hanno eroso le sponde naturali. Oltretutto nei pressi della foce, con tante abitazioni,
operano strutture commerciali, industriali ed artigianali.
L’interrogazioni di Giardini
mirava ad ottenere in questo
senso le indispensabili garanzie. La risposta dell’assessore
Casagrande è stata positiva.
Peraltro l’assessore ha dichia-
rato che il fiume è costantemente monitorato come tutti
gli altri corsi d’acqua della
provincia.
Sottoposti ad opera costante
di manutenzione da parte
degli Uffici preposti, si perseguono due obiettivi: rendere
sicuro il deflusso delle acque
e valorizzare il paesaggio anche sotto l’aspetto di “parco
fluviale” come riconosciuto
proprio nel caso del fiume
Cesano.
Marco Giardini
Consigliere provinciale DS
Il nostro saluto a don Gerardo
Pio IX
15
na giornata bella, che difficilmente dimenticheremo: don Gerardo Rocconi, nuovo vescovo di
Jesi, prima di entrare ufficialmente nella sua nuova
diocesi ha voluto portarci il suo saluto affettuoso e la
sua vicinanza celebrando una Santa Messa nel salone
dell’Opera Pia “Mastai Ferretti”.
La sua proverbiale disponibilità ci ha permesso di
incontrarlo, ascoltare le sue profonde parole di incoraggiamento e di speranza. Una Messa bella, sentita
da tutti come un momento prezioso per pensare alle
cose importanti e per poter vivere con più coraggio e
fiducia una quotidianità che a volte è molto faticosa.
Don Gerardo è sempre stato attento alle esigenze spi-
rituali della terza età, dei sofferenti. Così come la sua
devozione mariana lo ha reso particolarmente vicino
alla sensibilità religiosa di tanti anziani. Al termine
della celebrazione sono state numerose le dimostrazioni di stima e di affetto per questo pastore di cui
la chiesa senigalliese va orgogliosa. Specialmente i
sacerdoti ospiti hanno augurato a mons. Rocconi un
fruttuoso lavoro apostolico, nella serenità e nell’affetto della sua nuova comunità diocesana. E alla fine
di questo pomeriggio emozionante, il ringraziamento è proseguita per altri momenti ancora, pensando
a questo sacerdote che ha voluto stare per un po’ di
tempo con noi.
Riuscitissima la visita di istruzione al Monte Catria da
martedì 9 a giovedì 11 maggio, della classe seconda,
sezione D, Scuola Media Statale di Castelleone di Suasa. I diciassette ragazzi, accompagnati dai proff. Claudio Casavecchia e Andrea Bastianoni hanno trascorso
tre bellissime ed istruttive giornate sulla vetta più alta
degli Appennini marchigiani (alt. m. 1700). Partenza
martedì 9 da Castelleone di Suasa, arrivo al rifugio di
Valpiana (m. 1000) verso le 9.30. Dopo l’assunzione di
ruoli e compiti, il gruppo di Linda, Cristina, Marco, Mirco, Nicola e Alessio ha provveduto a preparare il pranzo.
Nel pomeriggio i ragazzi, accompagnati dai professori,
hanno effettuato un percorso naturalistico nella valle
con l’uso di carte topografiche. Alle 18:00, rientro al rifugio e preparazione della cena da parte di Ludovica,
Bianca, Gabriele, Filippo e Francesco. Dopo aver provveduto alla sistemazione e pulizia del rifugio, alle 18:00,
ritorno a Castelleone di Suasa, con molto rimpianto
da parte dei ragazzi che hanno trascorso tre giorni
indimenticabili ed istruttivi, in un ambiente montano
incontaminato. Il Monte Catria e il monte Acuto sono
molto interessanti dal punto di vista geologico: nelle
zone scoperte dall’erosione e dal lavoro dell’uomo affiorano le successioni umbro-marchigiane che sono in
prevalenza rosso-ammonitico, corniola, calcari.
Ilario Taus
OLIMPIA OSTRA VETERE
Un organico ampio, anagraficamente eterogeneo ma
ben amalgamato e già forgiato per il futuro. Sono i
Giovanissimi (classi 1991-92-93), che per la prima volta
nella storia dell’Olimpia hanno avuto due rappresentative
di calcio e sono stati suddivisi con l’intento di preparare
i più grandi al prossimo campionato Allievi e d’innalzare
la competitività dei boys che nella stagione 200607 potranno continuare a militare nella medesima
categoria.Di seguito tutti i protagonisti della stagione
appena conclusa: GIOVANISSIMI A : Lorenzo Avenali,
Daniele Cervasi, Mirco Cimarelli, Federico Fabbrini,
Nicolò Mattioli, Francesco Montesi, Sergio Nacciarriti,
Tommaso Piersanti, Marco e Matteo Renani, Mattia
Rosci, Moreno Sebastianelli, Davide Tarsi, Alessio Tonelli,
Enrico Zoppi.
GIOVANISSIMI B : Luca e Francesco Api, Mattia Baldassarri,
Federico Bassotti, Francesco Bergamotti, Marco Carboni,
Federico Carnali, Marco Ciarimboli, Giacomo e Mattia
Curvi. Arton Hadergjionaj, Raphael Mariani, Lorenzo
Magagnini, Rudy Nacciarriti, Alessandro Puerini,
Gabriele Rossetti e Federico Settembrini.
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