L'ESPERANTO A FIRENZE - ESPERANTO EN FLORENCO
“La 21an ĝis la 23a de Marto okazis en Firenze la Unua Kunveno de la Italaj Esperantistoj. Ĝi
estis grava fakto en la poresperanta movado ĉar Italio tre malmulte partoprenis ĝis nun nian pacan
bataladon. La Kunveno kontraŭe montris, ke aro da agemaj samideanoj klopodas por la triunfo de
la lingvo. La ĉefa faro de la kunvenintoj estis la fondo de Federazione Esperantista Italiana”.
Dal 21 al 23 marzo ha avuto luogo a Firenze il Primo Convegno degli Esperantisti Italiani. È stato
un evento importante nel movimento a favore dell’Esperanto, poiché l’Italia fino ad ora ha
partecipato molto poco alla pacifica battaglia esperantista. Il Convegno ha invece dimostrato che
un gruppo di attivisti si sta impegnando per la diffusione della lingua internazionale. La
principale opera dei convenuti è stata la fondazione della Federazione Esperantista Italiana”.
In questo modo la rivista “La Revuo” (“La Rivista”) annunciò nel 1910 la costituzione di un organizzato movimento
esperantista in Italia. I primi dirigenti della Federazione Esperantista Italiana (FEI) furono tutti fiorentini: il
presidente, professor Giuseppe Signorini (morto nel 1927); la vice-presidente, signorina Ruth J. Hall;
l’amministratore Luigi Del Re (morto nel 1934), nella cui libreria in Via dei Pucci 17 a Firenze fu stabilito l’Ufficio
pubblico Centrale della Federazione e che pubblicò una versione in lingua italiana delle “chiavi dell’Esperanto” (piccola
grammatica). Ai fiorentini si aggiunsero, come consiglieri, quasi tutti gli esperantisti italiani allora attivi, insieme ad un
altro fiorentino: il dottor Francesco Giulietti (1883-1978), a quel tempo presidente dell’Istituto Stenografico Toscano,
che propose di fissare la sede della Federazione presso l’Istituto medesimo, in via dei Neri 1.
Tuttavia l’Enciclopedia dell’Esperanto fa sapere che già alla fine del 1905 era stato fondato a Firenze un gruppo il cui
bollettino ufficiale costituì la prima gazzetta esperantista regionale d’Italia (1906). Appena cinque mesi dopo la sua
fondazione, la “Esperanto-Unione Fiorentina” aveva 130 membri e la sede era in Piazza Santa Croce 23. Uno dei suoi
membri fu il dottor Alberto Dattari, autore di una grammatica di Esperanto di 226 pagine (1907), fervido oratore
presso l’Università Popolare fiorentina.
Il movimento esperantista di Firenze, a partire dai primi anni, è però indissolubilmente legato al nome del professor
Corrado Grazzini, il quale durante la sua lunga vita (morirà ottantottenne nel 1971) si dedicò con continuità e passione
alla promozione e all’insegnamento della lingua internazionale. Nato a Venezia, a nove anni si trasferì a Firenze dove
studiò e diventò dirigente di banca. Esperantista dal 1907, già tre anni dopo fu tra i fondatori della Federazione
Esperantista Italiana e nel 1913 fu nominato segretario della neonata Associazione Italiana degli Insegnanti Esperantisti,
anch’essa con sede a Firenze. Alla fine del 1920, dopo la dispersione legata alla Prima Guerra Mondiale, gli esperantisti
fiorentini si riorganizzarono in una nuova associazione (“Nova Sento”, Nuovo Sentimento), il cui presidente fu
naturalmente l’instancabile Grazzini. Nel 1922 egli dette il via anche alla “Cattedra di Esperanto” (diventata a partire
dal 1932 Istituto Italiano di Esperanto) e tre anni dopo ne divenne direttore, ruolo che conservò per quasi 40 anni, fino
al 1962. A queste attività Grazzini aggiunse la realizzazione e pubblicazione di opuscoli informativi, libri di testo e
dizionari (una sua grammatica fu per molti anni il libro di studio più utilizzato nei corsi di esperanto in Italia) e
l’organizzazione di importanti eventi esperantisti a Firenze: la tappa in città dei congressisti del 27° Congresso
Mondiale (1935) e il Congresso Italiano di Esperanto nel 1959. Fu delegato a Firenze dell’ Associazione Mondiale
Esperantista (UEA, Universala Esperanto Asocio) senza interruzione per 60 anni fino alla morte. Lasciò la propria ricca
biblioteca alla FEI, e ciò ha costituito il nucleo principale della Biblioteca Nazionale di Esperanto, attualmente
conservata presso l’ Archivio di Stato di Massa.
Nel 1938 si trasferì a Firenze, per dirigere la prima cattedra di Storia della lingua italiana, il professor Bruno
Migliorini, famoso linguista ma anche attivo ed eminente esperantista. Tuttavia egli, negli anni fiorentini, non
s’interessò più alla lingua internazionale; un riavvicinamento si ebbe solo in occasione del già menzionato Congresso
Nazionale del 1959. Quando nel 1975 Migliorini morì, lasciò molte opere sull’esperanto alla biblioteca
dell’”Accademia della Crusca”, di cui era stato presidente dal 1949 al 1963.
Nell’anno scolastico 1956/57 fu tenuto, presso la “Università Popolare” al Palagio di Parte Guelfa un corso di
esperanto, a seguito del quale un nutrito gruppo di esperantisti fiorentini si recò al congresso mondiale di Marsiglia del
1957.
Il Congresso Italiano di Esperanto del 1959 fu una grande e ben organizzata manifestazione, con il patrocinio
dell’allora Presidente della Repubblica e con un comitato d’onore a cui aderirono il presidente del consiglio e ben sette
ministri del governo italiano; elevato fu anche il numero dei congressisti, quasi 500, fra cui un centinaio di stranieri
provenienti da 18 Paesi. Fu perfino attivato un posto di accoglienza visitatori nell’atrio interno della stazione di Santa
Maria Novella, in una saletta messa a disposizione dalle Ferrovie dello Stato.
In occasione del gemellaggio di Firenze con la città giapponese di Kyoto (1965), i gruppi esperantisti delle due città
ebbero un intenso scambio di messaggi e contatti culturali.
Gli ultimi anni di vita di Grazzini coincisero con una diminuzione dell’attività del gruppo di Firenze, che per molto
tempo ebbe la propria sede presso la “Società toscana per la storia del Risorgimento nazionale” (Via Sant’Egidio 21).
Purtroppo tutta la sede fu devastata dalla disastrosa alluvione del novembre 1966.
Negli anni Settanta il gruppo esperantista fiorentino praticamente scomparve. Rimaneva l’opera di esperantisti isolati,
fra cui Giulia Rosselli, Pietro Brovelli, Enzo Ariani, Salvatore D’Isidoro e Edo Taddei. In particolare la signora
Rosselli ospitò molte riunioni nella sua casa di via Cavour.
La rifondazione del gruppo con il nome di “Associazione Esperantista Fiorentina” (AEF) ebbe luogo nel 1985 in
seguito agli sforzi di D’Isidoro, Taddei, Piero Neri e Contardo Telaretti, che ne divenne presidente. La nuova
associazione organizzò nel 1987 la solenne celebrazione a Firenze del centenario dell’Esperanto: una manifestazione
pubblica ebbe luogo nel salone delle “Quattro Stagioni” del Palazzo Medici-Riccardi, con un considerevole numero di
presenti, tra i quali esponenti delle autorità provinciali e cittadine, e con interventi di professori universitari e
intellettuali, fra cui Dino Pieraccioni, Arrigo Castellani, Andrea Chiti-Batelli e Maria Luisa Stringo dell’ Unesco. Da
questa celebrazione ebbe origine un “Manifesto” a favore dell’ Esperanto, firmato da numerosi “saggi” della città.
Tra le persone che contribuirono al rilancio dell’Esperanto a Firenze nella metà degli anni Ottanta non bisogna
dimenticare Umberto Stoppoloni. Giudice presso la Corte d’Appello di Firenze, fu per molti anni presidente del
gruppo esperantista di Pistoia, città nella quale abitava, ma molto collaborò anche all’organizzazione e alle attività del
gruppo fiorentino, tenendo fra l’altro dei corsi presso la sede fiorentina del Movimento Federalista Europeo.
Nel 2001 morì Stoppoloni e nel 2002, improvvisamente, Edo Taddei. Delegato UEA a Firenze fin dal 1963, egli si era
dedicato con passione e competenza al riconoscimento politico dell’ esperanto e alla realizzazione di uno dei primi corsi
in rete.
Nell’estate 2006 (29 luglio-5 agosto, Palazzo dei Congressi) ebbe luogo a Firenze il 91° Congresso Mondiale di
Esperanto, all’organizzazione del quale il gruppo di Firenze collaborò attivamente insieme alla Federazione
Esperantista Italiana. Il tema del Congresso era: “Lingue, cultura ed educazione per uno sviluppo sostenibile”
(“Lingvoj, kulturoj kaj edukado por daŭropova evoluigo”); gli iscritti furono 2209, provenienti da 62 nazioni diverse.
Contardo Telaretti, Enrico Brustolin e Leonardo Pampaloni fecero parte del Comitato Organizzatore Nazionale.
Il Congresso fu preceduto da una giornata di studi in memoria di Bruno Migliorini presso l’ Università di Firenze con la
partecipazione del presidente dell’Accademia della Crusca.
Nel novembre 2008, la Federazione Esperantista Italiana organizzò insieme alla Commissione Nazionale per l’Unesco,
nel salone dei Duecento in Palazzo Vecchio, un convegno dal titolo “2008: Anno Internazionale delle Lingue, diritti
umani e diritti linguistici”.
In occasione del Congresso Nazionale 2008 a Grosseto, la FEI ha consegnato all’ Associazione Esperantista Fiorentina
il Premio Conterno 2007, per il suo impegno in favore dell’ esperanto.
Dal 1985 l’AEF ha cambiato spesso sede, dal Palagio di Parte Guelfa, presso il Movimento Federalista Europeo, al
Parterre, presso l’associazione culturale AUEL (Amici dell’Università dell’Età Libera). La sede attuale è al Circolo Arci
“Lavoratori” in via delle Porte Nuove 33, non lontano dalla Stazione di Santa Maria Novella.
Dal 2009 è presidente dell’Associazione Leonardo Pampaloni.
Nel marzo 2010 si è svolto in Palazzo Vecchio un convegno celebrativo per il centenario della FEI, con il patrocinio del
Comune di Firenze e della Commissione Italiana dell’Unesco; in tale occasione è stato realizzato anche uno speciale
annullo postale.
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