Progetto:
IN COLLIBUS CULTUR@
Percorsi culturali e didattici nelle Colline Moreniche del Garda
Associazione Colline Moreniche - Piazza Torelli, 1 – 46040 Solferino (MN) – tel. e fax 0376-893160
www.collinemoreniche.it – [email protected]
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INDICE
Capitolo
Paragrafi
1. Soggetti coinvolti
1.1 Associazione Colline Moreniche del Garda
1.2 Il territorio di competenza dell’Associazione
2. Analisi del contesto
territoriale
N° di
pagina
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2.1 I comuni di riferimento
2.1.1 Comune di Castiglione delle Stiviere
2.1.2 Comune di Cavriana
2.1.3 Comune di Goito
2.1.4 Comune di Guidizzolo
2.1.5 Comune di Marmirolo
2.1.6 Comune di Medole
2.1.7 Comune di Monzambano
2.1.8 Comune di Ponti sul Mincio
2.1.9 Comune di Solferino
2.1.10 Comune di Volta Mantovana
2.2 Natura e paesaggio
2.3 L’accessibilità
2.4 Demografia e livello di occupazione
2.5 L’economia del territorio
2.6 L’industria culturale e creativa
3. Progettualità in essere e
realizzate
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3.1
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3.3
3.4
3.5
3.6
Sviluppo socioeconomico dell’area morenica
Il Risorgimento come tema dell’identità territoriale
I piani delle ciclabili
I sistemi museali
Il sistema bibliotecario
Progettazione a valenza ambientale
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4. Strategia, obbiettivi, linee
di intervento e proposta
progettuale
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4.1 Strategia
4.1.1 Cultura ed educazione: un aspetto da
approfondire
4.2 Obbiettivi
4.3 Linee di intervento
4.4 Progettualità
4.4.1 Schema obbiettivi-progettualità
4.4.2 Sintesi delle progettualità
- Loggia di Villa Mirra – Cavriana
- Torre civica – Marmirolo
- Torre dell’orologio – Monzambano
- Castello - Ponti sul Mincio
- Torre civica – Solferino
- Ala Nord Palazzo Gonzaga – Volta
- Rinnovo biblioteca – Goito
- Installazione totem multimediali –
Ass. Colline Moreniche
- Itinerario tra i beni – Ass. Colline
Morenche e Touring Club
- Promozione immagine coordinata –
Ass. Colline Moreniche
- Teatro e Cultura in Collina - Guidizzolo e
Medole
- MosaicoScienze 2013 – Ass. Colline
Moreniche
- Castelli in musica 2013 – Ass. Colline
Moreniche
5. Integrazione progettuale
5.1 Progetti e contesto: azioni che sviluppano il
territorio
5.2 Progetti e programmazioni territoriali: un ulteriore
passo verso una maggiore coesione d’area
5.3 In collibus cultur@... perché sono emblematico
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6. Quadro economico e
finanziario
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7. Gestione e piano di lavoro
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8. Sostenibilità progettuale
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1. SOGGETTI COINVOLTI
Il territorio individuato per la realizzazione di “Interventi Emblematici” è quello delle colline moreniche
mantovane, collocate sulla morena frontale del Lago di Garda; esso si distingue, nel panorama
paesaggistico lombardo e più in generale padano, per le sue specificità, sia geomorfologica, legata al
teatro morenico di origine glaciale, sia storico-culturale.
L’area è ricca di elementi naturali di pregio, ma anche di elementi antropici e storici di grande valore,
basti pensare ai castelli, alle chiese o ai luoghi legati al Risorgimento.
I soggetti aderenti a questa iniziativa sono:
• Associazione Colline Moreniche del Garda (Capofila)
• Comune di Cavriana
• Comune di Goito
• Comune di Guidizzolo
• Comune di Marmirolo
• Comune di Medole
• Comune di Monzambano
• Comune di Ponti sul Mincio
• Comune di Solferino
• Comune di Volta Mantovana
1.1 ASSOCIAZIONE COLLINE MORENICHE DEL GARDA (Capofila)
Colline Moreniche del Garda è un’associazione per la promozione territoriale con sede a Solferino. L’ente
si è costituito nel 1987 ed è cresciuto nel tempo fino a vedere oggi tra i propri soci ben undici comuni Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Goito, Guidizzolo, Marmirolo, Medole, Monzambano, Ponti sul
Mincio, Pozzolengo (unico comune bresciano), Solferino, Volta Mantovana – e la Provincia di Mantova.
Possono aderirvi inoltre tutti i consorzi, associazioni ed organismi in genere, che operano nel settore del
turismo, della cultura, dell’agroalimentare, dell’enogastronomia, del commercio e dell’artigianato e della
promozione territoriale.
L’associazione è a carattere volontaristico e senza fini di lucro.
Gli scopi di Colline Moreniche del Garda sono:
a)
favorire lo sviluppo dell’attività turistica e culturale del territorio morenico mediante la promozione
di eventi;
b)
organizzare iniziative, anche poliennali, atte a favorire una sempre maggiore conoscenza dell’area;
c)
patrocinare ed eventualmente collaborare nella realizzazione di manifestazioni del territorio.
Il territorio di riferimento è quello delimitato: ad Est, dal fiume Mincio (con possibilità di essere esteso
alle “Terre Moreniche” veronesi); ad Ovest, dal fiume Chiese; a Sud, dalla zona pedecollinare degradante
verso la pianura padana; a Nord, dal tratto della ferrovia Ferdinandea, Verona/Brescia.
L'Associazione ha al suo attivo numerose iniziative tra le quali ricordiamo i convegni sui Castelli e sui
Musei dell’Alto Mantovano, la creazione di tre itinerari ciclabili sulle strade minori del teatro morenico, la
stampa di opuscoli e guide promozionali del territorio. Si è distinta, inoltre, per la realizzazione della
mostra "I Chiaristi. Milano e l'Alto Mantovano negli anni Trenta", nonché per la realizzazione del
Convegno di Studi "La battaglia di Castiglione del 5 agosto 1796. L'Amministrazione napoleonica dell'Alto
Mantovano (1796-1799)", del quale è disponibile la raccolta degli Atti. Colline Moreniche è, infine,
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promotrice e organizzatrice di eventi e manifestazioni di richiamo quali: la rassegna di musica celtica e
country “Castelli in musica”; “MosaicoScienze”, una serie di eventi, incontri e scoperte a sfondo
scientifico; il concorso enogastronomico “Capunsèl d’Or”, dedicato al piatto tipico collinare.
1.2 IL TERRITORIO DI COMPETENZA DELL’ASSOCIAZIONE:
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2. ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE
2.1 I COMUNI DI RIFERIMENTO
Il Comuni che gravitano sul territorio dell’Alto Mantovano e che saranno attori e beneficiari di questo
progetto sono: Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Goito, Guidizzolo, Marmirolo, Medole, Monzambano,
Ponti sul Mincio, Solferino e Volta Mantovana.
2.1.1 COMUNE DI CASTIGLIONE DELLE STIVIERE
Con i suoi 20.739 abitanti, Castiglione delle Stiviere è uno dei più sviluppati centri dell’Alto Mantovano.
Sotto il dominio dei Visconti prima e dei Gonzaga dopo, Castiglione nel corso dei secoli ha svolto il ruolo
di importante nodo economico, agricolo e industriale.
Ubicata in un sistema di colline a sud del lago di Garda, Castiglione si sviluppa all’esterno del teatro
morenico benacense, fungendo da naturale passaggio tra la pianura lombarda e le vicinissime mete
balneari affacciate sul lago. Circondato da un ambiente rurale ricco di vigneti e cipressi, il centro storico
del paese conserva un interessante patrimonio di beni monumentali, per lo più contraddistinti
dall’impronta del dominio gonzaghesco.
Piazza Dallò è il cuore di Castiglione: fulcro di un interessante sistema urbano, rivelatore dell’antica
funzione di castrum ricoperto dalla cittadina in epoca medievale, la piazza è arricchita dalla colonna di
San Michele.
Di estrema importanza sono i resti del palazzo che diede i natali a Luigi Gonzaga, personaggio
fondamentale nella storia di Castiglione. Proclamato Santo nel 1726, è a lui che è dedicata l’omonima
Piazza, sede della Basilica Santuario di San Luigi. Costruito in stile Barocco nel 1612, il Santuario conserva,
oltre a importanti opere pittoriche, le Reliquie del Santo e delle religiose Cinzia, Olimpia e Gridonia
Gonzaga, figlie di Rodolfo, fratello di Luigi, fondatrici della congregazione delle Vergini di Gesù.
Poco oltre è ubicato il Collegio delle Nobili Vergini di Gesù, fondato dalle nipoti sopra citate di San Luigi
nel 1608 e attuale sede del Museo Storico Aloisiano. Il Museo, oltre a svariati oggetti d’arte sacra risalenti
all’epoca dei Gonzaga, conserva una significativa collezione di opere pittoriche firmate da maestri quali
Francesco Guardi, Federico Barocci e Francesco Bassano.
Tra gli edifici sacri si segnala anche il Duomo neoclassico, edificato nel 1761 e dedicato ai Santi Nazario e
Celso. Quest’ultimo, insieme al Santuario di San Luigi e ad alcuni altri palazzi storici, è sottoposto al
vincolo storico-artistico 1089/39.
Degno di nota è il quattrocentesco Palazzo della Pretura, con un sistema di decorazioni a fresco sia
all’interno sia sulla facciata. Lungo Via Garibaldi è ubicato il Famedio, già chiesa del Rosario nel 1640, oggi
monumento dedicato ai Caduti di tutte le guerre.
Risorsa museale di spicco è il Museo Internazionale della Croce Rossa, all’interno del Settecentesco
Palazzo Longhi e inaugurato il 25 giugno 1959. Il Museo Internazionale conserva le testimonianze scritte,
gli oggetti e i documenti che ricordano la nascita e lo sviluppo del Movimento della Croce Rossa, pensato
dallo svizzero Henry Dunant, nei momenti immediatamente successivi alla battaglia di Solferino e San
Martino.
Ancora, oltre ai numerosi palazzi patrizi e al Teatro Sociale progettato da Luigi Canonica nel 1843, sono da
segnalare le tante fontane che arredano il centro storico, con particolare riferimento a quelle presenti in
Piazza Dallò e in Piazza San Luigi.
Poco oltre i confini del centro abitato, presso la frazione di Gozzolina, è possibile ammirare il Casino
Pernestano, edificio fortificato a pianta quadrata costruito nel XVII secolo da Francesco I Gonzaga,
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marchese di Castiglione delle Stiviere, per la moglie Bibiana von Pernstein. Tali monumenti, per il loro
valore storico, artistico e culturale, sono sottoposti al vincolo 1089/39.
Da evidenziare anche la presenza, poco al di fuori del centro, del sito archeologico del “Convento di Santa
Maria”, area rurale ubicata nella piccola Valle del Riale.
Per quanto riguarda la vita sociale e culturale del paese, oltre ai vari appuntamenti organizzati nella sala
espositiva di Palazzo Meneghini, Castiglione offre un interessante calendario di eventi che attirano
l’attenzione della cittadinanza locale e di turisti, italiani e stranieri.
Primo appuntamento della stagione è “Castiglione in fiore” che si tiene solitamente nella seconda
settimana di marzo e a cui seguono nella terza settimana di giugno le Feste Aloisiane (con la rievocazione
storica aloisiana) e la Festa della Croce Rossa.
Ulteriore punto di forza della cittadina è senza dubbio l’ampia offerta enogastronomica: tra tortelli di
zucca, stracotto d’asino e vini tipici del territorio, spicca il piatto dolce più rappresentativo della
tradizione locale, l’Anello di San Luigi. Non a caso Castiglione delle Stiviere è una delle località interessata
dalla “Strada dei Vini e dei sapori Mantovani”.
Da un punto di vista naturalistico, il paese, come già accennato, gode di un rigoglioso contesto rurale,
favorito dall’influenza del vicino microclima lacustre e dai numerosi corsi d’acqua che ne bagnano il
territorio. Elemento di attrazione è il Parco urbano “Pastore”, area verde che prende nome dall’omonimo
palazzo e conserva una rigogliosa e variegata vegetazione.
Va sottolineato che, date le numerose piste ciclabili e i diversi percorsi ciclo-pedonali presenti a livello
urbano ed extraurbano, la bicicletta è un eccellente mezzo per visitare il castiglionese. In particolare, il
comune di Castiglione delle Stiviere rappresenta la tappa di partenza della Ciclovia 5 “Corridoio morenico
basso”, un percorso di circa 26 chilometri che consente di cogliere i diversi aspetti paesaggistici delle
colline moreniche: boschi, prati aridi, frutteti e vigneti e la vista del fiume Mincio. Nel centro del paese
sono presenti anche l’Ufficio IAT dell’Alto Mantovano, che di recente è stato riorganizzato, e la sede della
ProLoco. Il Comune di Castiglione è impegnato nella realizzazione di diversi progetti volti al
potenziamento delle infrastrutture ricettive (realizzazione di aree di sosta per i camper e
completamento delle piste ciclabili su vari tratti di vie comunali), al recupero di risorse culturali già
esistenti (il centro storico è stato radicalmente rinnovato e si vorrebbe procedere con la ristrutturazione
dell’ex Convento di San Giuseppe, destinato a nuova sede dell’archivio storico comunale), e allo sviluppo
culturale e turistico delle risorse locali (valorizzazione del patrimonio ambientale e architettonico dei
territori interessati dalla Battaglia di Solferino e San Martino).
Sito istituzionale del Comune: www.comune.castiglione.mn.it.
2.1.2 COMUNE DI CAVRIANA
L'etimologia del Comune, derivante dal termine “Capriana”, indica l’occupazione della sua popolazione,
dedita alla pastorizia. La capra, cui è dedicata la manifestazione “Il palio della capra d’oro”, è anche il
simbolo sullo stemma comunale.
Antico paese di collina tra i più caratteristici della zona morenica, con i suoi 3.913 abitanti, Cavriana ha
origini preistoriche, testimoniate dai numerosi reperti archeologici (i più antichi risalgono al neolitico, V
millennio a.C.) rinvenuti lungo i colli.
Nel Medioevo il borgo fu fortificato con un castello, dove a partire dal Quattrocento si ritrovava la corte
dei Gonzaga. Distrutto dagli austriaci alla metà del Settecento, oggi rimangono le mura che ne
costituivano il sistema difensivo e la Torre Medievale ai piedi della quale sorge Villa Mirra Siliprandi,
elegante villa settecentesca di fondazione gonzaghesca che, nel tempo, ha subito restauri e
trasformazioni.
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Oggi l’edificio ospita il Museo Archeologico dell’Alto Mantovano, uno dei più rilevanti della Lombardia.
Nella Piazza centrale è ubicata la Parrocchiale, eretta nel 1719 da Giovanni Maria Borsotto. Il suo interno
è riccamente ornato di marmi, stucchi e ferro battuto e vanta 15 pregevoli piccole tele di Giuseppe
Bazzani e, in sacrestia, il trittico della Madonna fra i Ss. Sebastiano e Rocco (1512) attribuito a Zenone
Veronese.
Infine, poco fuori dal paese, lungo un viale alberato si arriva presso la Pieve di S. Maria, un edificio
romanico dell’XI secolo con una caratteristica facciata a mattoni, ciottoli, pietre e tracce di affreschi del
XII-XIV secolo all’interno. La Pieve è indubbiamente una delle costruzioni religiose più suggestive
dell’intera provincia, che, dall’alto del colle, offre un panorama che si stende fino agli Appennini emiliani.
Oggi Cavriana si presenta come luogo piacevole lontano dall’afa e dalla confusione, ma al tempo stesso
una località attiva e dinamica dal punto di vista sociale e culturale. A ricordo di fasti rinascimentali
gonzagheschi, ogni anno, la seconda domenica di luglio, si corre a Cavriana il folcloristico Palio della Capra
d'Oro.
Un’altra festa di interesse per la comunità locale è la Fiera di San Biagio, una sagra, dedicata al santo
patrono del Comune, della durata di quattro giorni che si svolge annualmente i primi di febbraio, con un
concorso enologico e degustazioni di prodotti tipici locali e regionali, primo fra tutti la torta di San Biagio,
dolce tipico di Cavriana.
Il Comune ha un parco urbano, “Bosco Villa Mirra”, a nord dell’edificio comunale di Villa Mirra Siliprandi.
Tutto il territorio, da nord sino al canale Virgilio, per il suo valore e interesse naturalistico è sottoposto al
vincolo ambientale 1497/39. Inoltre Bande di Cavriana, per i propri siti palafitticoli, nel 2011 è stata
iscritta fra i siti patrimonio dell’umanità per l’Unesco.
Sotto il profilo dell’accoglienza, Cavriana dispone di diverse strutture ricettive anche extralberghiere e di
due aree di sosta per camper, una sul piazzale San Sebastiano, l’altra verso la Pieve di Santa Maria. Il
Comune è attraversato da due itinerari cicloturistici, la Ciclovia 5 “Corridoio morenico basso” e la Ciclovia
6 “Corridoio morenico alto” di cui Cavriana rappresenta la tappa di partenza, e la Strada dei Vini e dei
Sapori Mantovani, un “percorso enogastronomico” in cui vengono presentati il territorio, i suoi prodotti e
le aziende che li producono.
Sito istituzionale del Comune: www.comune.cavriana.mn.it.
2.1.3 COMUNE DI GOITO
Ubicato nel cuore della provincia di Mantova Goito, con i suoi 10.355 abitanti, si estende tra la campagna
rigogliosa delle colline moreniche e l’ampia vallata del Fiume Mincio.
Il suo territorio, bagnato da svariati corsi d’acqua e caratterizzato da un panorama molto vario, è in
buona parte coltivato a frutta, cereali e vite.
Forte di una collocazione geografica strategica, nel corso dei secoli Goito ha vissuto una storia complessa:
da Signoria Gonzaghesca durante il XIV secolo a teatro delle Guerre d’Indipendenza a partire dal 1848.
Il borgo, organizzato sulla base dell’antica pianta a scacchiera, si raggiunge attraverso il cosiddetto “Ponte
della Gloria”, alla sinistra del quale si trova il Monumento ai Bersaglieri, in ricordo dell’8 aprile 1848
quando, proprio in corrispondenza del Ponte, si tenne il “Battesimo del Fuoco” del Corpo contro le
truppe austriache allo scoppio della Prima Guerra d’Indipendenza.
Poco distante è visibile anche il busto bronzeo del Generale La Marmora , ferito qui nel maggio 1848.
Lungo la sponda del fiume Mincio si ergono due significativi esempi di ville residenziali: l’eclettica “Villa
Giraffa” e l’elegante “Villa Moschini”, residenza patrizia originariamente chiamata “Villa D’Arco”.
Quest’ultima, progettata nel 1700 dagli architetti Borsetto e Crevola, è circondata da un ampio parco
verde che si protrae fino al bastione morenico del Mincio.
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Centro religioso del paese è la Basilica della Madonna della Salute in San Pietro Apostolo, considerata
principale monumento di Goito, non a caso sottoposta al vincolo 1089/39.
La chiesa, costruita nel 1729, custodisce al suo interno preziose tele sei-settecentesche firmate da autori
quali il Bazzani, il Fetti e il Celesti.
Poco distante, nei pressi di Piazza Gramsci, si trova la Torre medievale, un tempo parte del Castello fatto
erigere dai Gonzaga, e oggi sottoposta, come la Parrocchiale, al vincolo 1089/39.
Oltre al centro abitato, il territorio di Goito annovera un ampio sistema di borghi storici tra cui spiccano
Torre (dove la tradizione vuole sia nato il celebre trovatore Sordello da Goito), Maglio, Solarolo, Cerlongo
e Sacca.
Sono inoltre da ricordare i due siti archeologici che hanno riportato alla luce rispettivamente i resti di un
sepolcreto longobardo (VI-VIII secolo) e i ruderi della Pieve di Santa Maria (VII secolo). Per quanto
riguarda la vita sociale e culturale del paese, oltre ai vari appuntamenti organizzati presso le sale
espositive della Torre civica di Goito e del Castello dell’Incoronata di Cerlongo, Goito offre alcuni eventi
tra cui la Fiera di San Pietro (29 giugno) e il Buriel, festa popolare che si svolge nella notte del 6 gennaio.
Ulteriore punto di forza della cittadina mantovana è senza dubbio l’ampia offerta enogastronomica che
trae origine dall’antica cucina gonzaghesca: dagli agnoli fatti in casa fino ai tortelli di zucca, al risotto “alla
mantovana”, ai salumi tipici del territorio e al Grana Padano dei Prati Stabili (a cui è dedicata una fiera
regionale). Anche la produzione artigianale vanta una solida tradizione: Goito è rinomato tanto per la
lavorazione del legno quanto del marmo e dei tessuti. In merito agli aspetti naturalistici, il territorio è
compreso nel Parco Regionale Naturale del Mincio, istituito nel 1984 con lo scopo di tutelare e
conservare l’importante patrimonio ambientale e paesaggistico.
Aree Protette degne di nota sono anche le Valli di Camignana, il Parco delle Bertone (centro di
reintegrazione della cicogna) e l’Isola della Fragola, oasi di proprietà comunale. Varie corti storiche,
insieme al Vecchio Mulino sul fiume (recentemente recuperato) e al Castello dell’Incoronata di Cerlongo,
sono tutelate dal vincolo 1497/39. A circa 4 km dal paese, nella frazione di Massimbona, merita
particolare attenzione l'antico mulino ad acqua costruito intorno all'anno Mille dai frati benedettini, che
dopo anni di disuso adesso è stato rimesso in funzione. Tra i vari percorsi storico-culturali ed
enogastronomici proposti, spicca la Strada dei vini e dei sapori Mantovani, mentre per gli amanti della
bicicletta è disponibile il tracciato ciclopedonale che dal centro del paese conduce alla piccola frazione di
Sacca. Il Comune è impegnato nella realizzazione di diversi progetti volti al potenziamento delle
infrastrutture viabilistiche, al recupero di risorse culturali già esistenti (risanamento conservativo del
Convento Benedettino e ristrutturazione della sede municipale), allo sviluppo culturale e turistico delle
risorse locali. Sito istituzionale del Comune: www.comune.goito.mn.it.
2.1.4 COMUNE DI GUIDIZZOLO
Con i suoi 6.185 abitanti, Guidizzolo è ubicato ai piedi delle Colline Moreniche.
Dal punto di vista storico, il Comune è stato per diversi anni oggetto di contesa tra le Signorie di Mantova
e Brescia, i cui rappresentanti il 24 agosto 1216 firmarono un importante trattato di pace, episodio che
ancor oggi viene rievocato attraverso una specifica manifestazione.
Le risorse artistiche e culturali di Guidizzolo si racchiudono nel piccolo centro storico, di cui l’antica chiesa
Parrocchiale, del sec. XVIII e dedicata ai SS. Pietro e Paolo, rappresenta il monumento principale.
Di più recente costruzione, invece, la Torre Civica, struttura di impianto medievale realizzata nel 1911,
nello stesso luogo dove era crollata (1870) e in parte demolita (1875).
Nel centro spiccano per le loro linee e lo stile neoclassico, il Palazzo Municipale e Palazzo Rizzini.
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Il primo, del 1819, presenta tracce dell’opera dell’architetto Giovan Battista Vergani; il secondo,
ricostruito su edificio preesistente, si caratterizza per le due facciate in stile neoclassico, attribuibili
all'architetto bresciano Rodolfo Vantini.
Sede della Banca Agricola Mantovana (oggi Banca Monte dei Paschi di Siena), che ne ha curato il
recupero, è invece Palazzo Pezzati, la cui struttura risale ai secc. XV-XVI.
Poco fuori dal paese, in direzione della frazione Birbesi, sorge il romanico Oratorio di S. Lorenzo, semplice
ed elegante edificio a capanna, risalente probabilmente al XII. Nel 1995 il Comune di Guidizzolo, dopo
anni di degrado e di abbandono, ha acquistato la chiesa e grazie all’opera di restauro, l’ha riconsegnata al
pubblico mostrando la bellezza degli affreschi che decorano le pareti interne.
La vita sociale del Comune è scandita da una serie di eventi e manifestazioni come la Fiera di luglio,
rievocazione storica della pace firmata a Guidizzolo tra Mantova e Brescia, o la Sagra del paese, festa e
spettacoli a sfondo enogastronomico in cui è possibile degustare i prodotti tipici locali, primo fra tutti il
salame mantovano.
La vita culturale, invece, è caratterizzata da una ricca stagione teatrale e da diverse iniziative che
prendono vita presso il Teatro comunale, inaugurato il 29 ottobre 2000. Il Comune vanta inoltre una
Galleria Civica, centro culturale utilizzato anche come spazio espositivo.
Sito istituzionale del Comune: www.comune.guidizzolo.mn.it.
2.1.5 COMUNE DI MARMIROLO
Il Comune di Marmirolo, con 7.768 abitanti, si estende su una superficie globale di 42 Kmq,
comprendendo oltre al Capoluogo le Frazioni di San Brizio, La Rotta, Marengo e Pozzolo.
La storia di Marmirolo è inscindibile dalla storia dei Gonzaga e della loro ascesa. Nel passare degli anni,
infatti, il dominio sulle terre di Marmirolo divenne totale e nel 1318 Luigi Gonzaga venne nominato
Podestà di Mantova.
Nel 1435 il marchese Gianfrancesco Gonzaga scelse Marmirolo come luogo dove trascorrere la stagione
estiva, e non potendo più utilizzare il castello non più consono alla sua statura sociale iniziò la costruzione
di un palazzo presso il corso d’acqua Re. Il palazzo poteva alloggiare centinaia di persone ed era
sontuosamente arredato, al suo esterno si estendeva un magnifico giardino. Alla morte del marchese il
figlio Federico ordinò di ampliarlo e corredarlo di tutte quelle finezze artistiche tipiche dello splendore
della rinascenza, la sua bellezza gli valse nel tempo il nominativo di “Famoso Palazzo”. Degne di nota sono
le fontane che ornavano questo giardino le cui testimonianze sono contenute in Palazzo d’Arco a
Mantova; è da rilevare che nelle campagne fra Marmirolo e Marengo esistono ancora tratti di un
condotto sotterraneo che da Marengo, il quale ha terreni posti in posizione più alta, convogliava l’acqua
in direzione della scomparsa villa Gonzaghesca di Marmirolo. Dopo il 1630 in concomitanza al declino dei
Gonzaga iniziava la decadenza dei palazzi e del castello, il governo austriaco succeduto ai Gonzaga
riconobbe la necessità di riparare gli enormi guasti inflitti al palazzo, che aveva anche ospitato truppe
dell’esercito dell’imperatore Leopoldo, ma nel 1798 l’Amministrazione Centrale del Mincio ne ordinò la
completa demolizione. Unico reperto di questo maestoso palazzo sono i ruderi di un ponte che
attraversava il corso d’acqua Re.
Sin dal 1372, invece, Marmirolo ha avuto una torre situata sul muro di cinta dell’antico castello. Era
dotata di un orologio installato nella seconda metà del XV secolo. Nel Luglio 1700 crollò. I cittadini subito
si attivarono per costruire una nuova struttura che potesse contenere anche la campana per segnare le
ore ad uso del comune e le funzioni religiose ad uso della chiesa Parrocchiale. La campana che
apparteneva alla prima torre costruita nel XIV secolo, superstite al crollo, fu posta sulla torre ricostruita,
venne fusa per scopi bellici agli inizi del 1939-1945 e sostituita con un’altra uguale negli anni ‘50 a cura
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dell’Amministrazione Comunale. La torre, nel suo aspetto esteriore attuale, è stata ristrutturata nel 18721873 e nel 1995.
Marmirolo con la sua pluralità di paesaggi offre alcuni siti di eccellenza naturalistica quali la frazione di
Pozzolo e Bosco Fontana. Buona parte del territorio è caratterizzato dalla presenza di vincolo ambientale
ed è interessato dalla presenza del Parco del Mincio.
L’abitato di Marengo, frazione di Marmirolo, è posto sul ciglio del terrazzamento limitante ad est la
vallata del fiume Mincio, situato a Sud della romana via Postumia, attraversato dall’antichissima via
Gardesana che partendo da Mantova conduceva fino al Garda, fu considerato in epoche remote
posizione adatta per la costruzione di un’opera fortificata, le cui tracce sono riscontrabili nelle possenti
murature del palazzo attualmente noto come Palazzo Botturi.
Pozzolo, deriva dal toponimo dialettale posol “ sito con fonte d’acqua”. In questa località venivano in
passato divertite le acque del fiume e da quì iniziava la “ Fossa di Pozzolo”. In rapporto al corso del
Mincio si trova in una posizione di trasformazione dell’andamento del fiume. Prima di arrivare a Pozzolo il
fiume ha totalmente le sembianze di un canale; da Pozzolo in poi il Mincio riconquista la sua natura vera
propria di fiume, libero da argini artificiali.
Per la sua posizione sull'ultimo pendio delle colline Moreniche del Garda, che segna il confine con il
Veneto, Pozzolo è stato molto spesso teatro di battaglie e di passaggi di truppe fino al periodo delle
guerre risorgimentali.
Bosco Fontana, occupa un’area di 230 ettari ed è una delle poche testimonianze di foresta planiziale. È
considerata un vero e proprio relitto di quella foresta che fino all’epoca romana ricopriva tutta la pianura
Padana. L’importanza di questo bosco non è solo legata al pericolo della sua scomparsa ma ha anche un
elevato valore scientifico culturale motivo per cui questa foresta è protetta da parte del Corpo Forestale
dello Stato che l’ha scelta come sede del progetto Life-Natura, un progetto di tutela e studio del legno
morto e della fauna saproxilica e come stazione di monitoraggio a lungo termine di dinamica forestale e
accrescimenti arborei.
Il solo segno dei Gonzaga ancora presente sul territorio di Marmirolo è la tenuta costruita per volontà del
duca Vincenzo I Gonzaga in centro a Bosco Fontana allora loro riserva di caccia.
La Palazzina è sicuramente l’edificio gonzaghesco rimasto nelle migliori condizioni di conservazione, fu
fatta costruire come un piccolo castello con quattro torrette tonde ed è circondata da un fossato d’acqua,
gli ultimi restauri hanno messo in luce i pregi degli affreschi all’interno.
Sito istituzionale del Comune: www.comune.marmirolo.mn.it.
2.1.6 COMUNE DI MEDOLE
Il nome del paese trae probabilmente la sua origine dalla parola "medolo", termine geologico che sta a
indicare “pietra”. Il sottosuolo ricco di sassi, ghiaia e sabbia, tipico della località, deriva infatti dai detriti
depositati dai ghiacciai del Garda in seguito al loro scioglimento.
Con i suoi 4.026 abitanti, Medole, di origine romana, vanta un centro storico caratterizzato da austeri
palazzi di stile barocco, risalenti al XVII e al XVIII secolo, la cui caratteristica sta negli eleganti portali
marmorei d’epoca, riconosciuti come una peculiarità architettonica del luogo.
Testimonianza storica più antica in paese è il Castello, costruito attorno all’XI sec. del quale oggi restano
soltanto la planimetria del piazzale interno e la Torre Civica a tre mura con l’avancorpo barocco. Oggi la
Torre ospita la Civica raccolta d’arte, dove sono conservate pregevoli opere di artisti del XX secolo.
Edificio principale del borgo, ubicato nella piazza centrale, è la Parrocchiale dell’Assunzione della Beata
Vergine, edificata alla metà del Settecento. Dall’elegante profilo, la chiesa ha esternamente un campanile
più vecchio di un secolo e internamente dieci cappelle con stucchi e decorazioni barocche. La sua
ricchezza è rappresentata dalla drammatica Deposizione, un gruppo di sculture in terracotta policroma, a
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grandezza naturale, della seconda metà del Quattrocento, attribuito a Guido Mazzoni e da una grande
pala del Tiziano, situata sull’altare maggiore, raffigurante L’Apparizione di Cristo risorto alla Madre,
donata dall’artista nel 1554.
Di fronte alla Chiesa si trova l’imponente struttura architettonica di richiamo neoclassico del Palazzo
Minelli, al cui interno si possono osservare uno spazioso cortile con ampie cantine e avanzi delle vecchie
scuderie, tracce evidenti dell'antico Casato.
A sinistra della Chiesa è il settecentesco Palazzo Ceni che, vincolato alla tutela monumentale e in fase di
ristrutturazione, prossimamente ospiterà la sede municipale, la biblioteca, l’archivio storico e il museo
cittadino.
Fa da contrasto all’edilizia di carattere barocco tipica del centro urbano, la romanica pieve di Santa Maria,
che sorge ai margini del paese lungo la strada per Guidizzolo. La piccola chiesa di origine antichissima
(anno 1000) vanta al suo interno pregevoli affreschi attribuiti a un maestro lombardo, di tradizione tardogotica. Tutti i monumenti accennati, per il loro interesse storico, artistico e culturale, sono sottoposti al
vincolo 1089/39.
Relativamente alla vita sociale e culturale del paese, oltre a vari e importanti appuntamenti organizzati
presso le sale espositive della Torre Civica e nel Teatro Comunale con una notevole stagione teatrale,
Medole offre un ampio calendario di eventi all’insegna della musica, del divertimento e delle tradizioni
tipiche enogastronomiche, con degustazioni dedicate ad alcuni piatti in particolare: la polenta con “erba
amara” (Erba di San Pietro), i capunsei (gnocchetti di pane), il Pataciǫ (frittella di farina), la torta dura e gli
Scalète, biscotti di frolla di varie forme preparati per il giorno di Santa Lucia.
Sito istituzionale del Comune: www.comune.medole.mn.it.
2.1.7 COMUNE DI MONZAMBANO
Monzambano, comune dell’Alto Mantovano che conta 4.859 abitanti, è situato nel cuore del teatro
morenico sulla riva destra del Fiume Mincio, immerso in un paesaggio costellato di cipressi, oliveti e
vigneti.
A pochi chilometri dalla costa meridionale del Lago di Garda, Monzambano gode degli influssi del microclima lacustre che mitiga gli inverni e rende ventilate le giornate estive. Il centro storico si erge su un
promontorio morenico alto circa 90 metri e offre una suggestiva panoramica a 360 gradi sul territorio
circostante. Facilmente distinguibile per il suo irregolare profilo, l’antico Castello risale al XII secolo,
eretto dai veronesi ai tempi di Matilde di Canossa. Il Castello, come l’intero territorio monzambanese, è
sottoposto al vincolo ambientale 1497/39. Interessante è anche la Parrocchiale di San Michele,
progettata e realizzata da Domenico Rossi tra il 1743 e il 1777. La chiesa, dalle forme tardo barocche,
contiene diverse opere pittoriche di Maestri locali quali il Cignaroli e l’Ugolini. La Parrocchiale di San
Michele, insieme a Villa Cipolla, attuale centro congressi di Monzambano, è sottoposta al vincolo
1089/39.
Pochi chilometri al di fuori dell’abitato, si trova il centro storico di Castellaro Lagusello, insignito della
Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e inserito tra “I Borghi più belli d’Italia”.
Fortificato da una cinta muraria lunga 115 metri, al centro del paese si erge il Castello duecentesco
acquistato verso la fine del XVI secolo dai Gonzaga. Oltre al Castello, di rilevante interesse è anche Villa
Arrighi, l’antica residenza privata oggi sottoposta al vincolo 1089/39 e sede di un importante archivio
storico.
Attraversato il borgo – si segnala la facciata barocca della Parrocchiale di San Nicola – si esce dall’area
fortificata per raggiungere il caratteristico laghetto a forma di cuore e d’origine morenica.
Adiacente alle sponde del lago si trova uno dei numerosi siti archeologici presente nel monzambanese:
qui sono stati rinvenuti vari reperti dell’Età del Bronzo, oggi esposti presso il Museo Archeologico
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dell’Alto Mantovano di Cavriana. Da segnalare anche la Frazione di Olfino, tra i cui principali monumenti
emergono la Chiesa della Ss. Trinità e la Residenza Manerba.
Il territorio comunale ospita numerose manifestazioni che richiamano l’attenzione di un vasto pubblico:
tra gli eventi organizzati a Monzambano si ricordano l’autunnale “Festa dell’uva”, durante la quale viene
anche celebrata una rievocazione storica medioevale, la “Festa dei Fiori”e il raduno internazionale dei
buskers (artisti di strada).
Ulteriore risorsa che Monzambano può vantare è l’ampia offerta di ristoranti e locande rivolta agli amanti
del buon cibo. I prodotti di punta sono l’olio d’oliva e il vino “Rosso di Monzambano”.
Il paese, non a caso, oltre a essere una delle destinazioni della “Strada dei vini e dei sapori mantovani”, è
inserito all’interno dei circuiti “Città dell’Olio” e “Città del Vino”. Sotto il profilo ambientale, il territorio,
ricco di piccoli laghi e torbiere, rientra all’interno del Parco Regionale Naturale del Mincio, istituito nel
1984. A sua volta inserita all’interno del Parco è l’Oasi di Castellaro Lagusello, particolarmente apprezzata
per la fioritura di rare specie floreali. Castellaro, inoltre, per i propri siti palafitticoli, nel 2011 è stata
iscritta fra i siti patrimonio dell’umanità per l’Unesco.
Il territorio offre ampie zone di sosta attrezzate per i camper in corrispondenza delle principali aree
monumentali. Per gli amanti della bicicletta vanno poi segnalati i due percorsi ciclabili che dal centro
storico si sviluppano sul territorio comunale collegandolo a quello dei paesi limitrofi, la Ciclovia 1a
“Peschiera–Mantova” e la Ciclovia 6 “Corridoio morenico alto”, che attraversa anche il borgo medievale
di Castellaro Lagusello.
Sito istituzionale del Comune: www.comune.monzambano.mn.it.
2.1.8 COMUNE DI PONTI SUL MINCIO
Ponti sul Mincio, con i suoi 2.322 abitanti, è il più piccolo centro delle Colline Moreniche, ma la sua
ubicazione geografica lo rende uno dei luoghi maggiormente interessanti di tutta la zona dal punto di
vista naturalistico. È, infatti, il paese del mantovano più vicino al Lago di Garda, da cui dista soltanto 4 km,
e gran parte del suo territorio comunale è compreso nel Parco Naturale del Mincio, che proprio dal
comune di Ponti ha inizio.
L’origine medievale del borgo è testimoniata dai resti dell’antico Castello, che domina la parte alta della
città. Fu costruito dagli Scaligeri nel XII secolo e mantiene intatte la torre principale e parte della cortina
muraria con cinque torri angolari e merli guelfi.
La parte più antica dell’abitato vede nella rinascimentale Parrocchiale l’opera di maggior pregio.
Appartenente al XVI secolo, ospita al suo interno una preziosa Madonna col Bambino settecentesca e
tracce di un affresco del ‘400.
Appena fuori dal paese, verso il Mincio, si trova il cinquecentesco Oratorio di San Nicolò.
Ma l’aspetto culturalmente più interessante del Comune risiede nella sua ricca tradizione
enogastronomica. Ponti, infatti, è il maggior centro di produzione di vini DOC dell’Alto Mantovano: il
Bianco, il Chiaretto e il Rubino. Per degustarli e acquistarli è possibile rivolgersi direttamente alle cantine,
molte delle quali si trovano lungo la “Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani”.
La Cantina Sociale di Ponti, tra l’altro, è l'unica struttura sociale delle colline moreniche e vinifica circa il
50% della produzione della zona.
Diverse sono le occasioni in cui la cultura enogastronomica della località viene esaltata, in particolare si
ricordano la Sagra di San Nicolò e l’Antica Sagra di San Gaetano. Quest’ultima, nata sul finire del XIX
secolo, consiste in una cinque giorni di musica, spettacoli e degustazioni di prodotti e cucina tipica come
gli strangolini, tortelli di zucca, fogasin e salamelle ai ferri.
Tutto il territorio comunale per il suo valore e interesse naturalistico è sottoposto al vincolo 1497/39.
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Rappresenta uno dei luoghi umidi più importanti ed estesi d’Italia, ricco per la sua flora, tipica delle zone
paludose, e per la sua fauna.
La campagna di Ponti è disseminata di piste ciclabili, la più importante delle quali è la Ciclovia 6
“Corridoio morenico alto” che, addentrandosi nei borghi medievali e nelle corti rurali che si incontrano
lungo il tragitto, conduce lungo la riva del Mincio, dove è possibile visitare la diga che regola il flusso delle
acque in uscita dal Lago di Garda.
Sito istituzionale del Comune: www.comune.pontisulmincio.mn.it.
2.1.9 COMUNE DI SOLFERINO
Con i suoi 2.628 abitanti, il borgo di Solferino sorge in una posizione panoramica verso la pianura e il Lago
di Garda.
Il suo nome è legato al ricordo di uno degli episodi più decisivi del Risorgimento italiano: il 24 giugno del
1859, durante la Seconda Guerra d’Indipendenza, Solferino e San Martino furono teatro della battaglia
che vide contrapposti, da una parte, gli eserciti piemontese e francese e, dall’altra, quello austriaco, che
ne uscì sconfitto. Fu uno scontro sanguinoso e ricco di colpi di scena, che registrò la perdita di oltre
30.000 morti.
Nel 1870 il conte Luigi Torelli, patriota valtellinese, costituì la Società di Solferino e San Martino, alla
quale fu affidato il compito di onorare la memoria dei caduti, di valorizzare gli ideali del Risorgimento e di
conservarne i monumenti.
A ricordare quei tragici eventi è un articolato complesso monumentale, comprendente il Museo, la
Cappella Ossario, la Rocca e il Memoriale della Croce Rossa, che costituisce il nucleo centrale di attrattiva
della località. Appena dentro l’abitato, in una piazza contornata da cipressi, sorge l’edificio che ospita il
Museo Storico, creato nel 1939, dove sono conservati documenti, armi e cimeli vari relativi alle battaglie
risorgimentali. Un viale alberato conduce alla vicina chiesetta di S. Pietro, trasformata in Ossario, che
custodisce le ossa dei combattenti riesumate nel 1870.
Sulla sommità di un colle, si trova la Rocca di Solferino, edificata nell’XI secolo e chiamata, per la sua
posizione dominante sulla cima, Spia d’Italia (206 m). All’interno sono conservati piccoli cimeli, quadri,
carte topografiche usate durante la battaglia e stampe d’epoca. Dalla sua cima si gode un vastissimo
panorama su tutto il campo di battaglia.
Infine, completa il complesso monumentale di Solferino il Memoriale della Croce Rossa Internazionale,
eretto nel primo centenario della battaglia per ricordare la nascita dell’organizzazione e del suo
fondatore, lo svizzero Henri Dunant.
In piazza Castello si trova la Parrocchiale di San Nicola, risalente al 1572 e un tempo cappella del Palazzo
dei Gonzaga. La chiesa ospita un antichissimo organo, una pala settecentesca raffigurante San Nicola e
una pala d’altare donata dal Commendator Meneghini, marito del soprano Maria Callas.
Sicuramente una delle più belle piazze del mantovano è l'area su cui sorgeva l'antico castello, eretto nel
Medioevo e sostanzialmente modificato dal principe Orazio Gonzaga nel XVI secolo, che lo trasformò
nella propria residenza. Ha pianta rettangolare ed è in parte ancora cinto dalle antiche mura e per alcuni
tratti delimitato da una cortina di case. È in questa piazza che tutti gli anni, durante le manifestazioni
commemorative della battaglia, si svolge il tradizionale concerto all'aperto.
La località è rinomata anche per la cucina e il vino Doc dei colli morenici.
Per quanto riguarda gli eventi di carattere sociale, il più importante è sicuramente il "Giugno Solferinese",
appuntamento annuale che, in occasione dell'anniversario della battaglia risorgimentale, comprende
spettacoli e giochi in piazza.
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Tra le numerose attività, oltre alla tradizionale fiaccolata della Croce Rossa e alle consuete manifestazioni
proposte dalla Pro loco e dal Comune, culminanti con la rievocazione storica e le celebrazioni ufficiali
della battaglia del 1859, si segnalano molte iniziative culturali.
Il paesaggio è caratterizzato da morbidi rilievi che si rivelano ricchi d’acqua in alcuni avvallamenti, dove si
sono depositati strati di terreni impermeabili. In questi luoghi si possono trovare ancora zone umide e
torbose, stagni e piccoli laghi. Nelle zone più depresse del nodo si rinvengono torbiere che sono quanto
resta di antichi laghi intermorenici.
Tra i parchi urbani del Comune, spiccano il Parco dell’Ossario e quello della Rocca di Solferino. La ciclovia
5 “Corridoio morenico basso” percorre interamente il fronte morenico del Garda su strade comunali a
basso traffico, passando per Solferino.
Sito istituzionale del Comune: www.comune.solferino.mn.it.
2.1.10 COMUNE DI VOLTA MANTOVANA
Situato sull’estrema propaggine delle colline moreniche al limite della pianura, il comune di Volta
Mantovana, con i suoi 7.377 abitanti, confina a ovest con il Parco Naturale del Mincio.
Le origini antichissime del comune sono testimoniate dal suo centro storico, e in particolare dai resti,
immersi nel verde, dell’antico castello, eretto nell’XI sec. e poi trasformato dai Gonzaga nei secc. XIV-XV.
All’interno del centro fortificato, si trovano le residenze patrizie Palazzo Cavriani, già dei Gonzaga, ora
sede comunale, con una facciata cinquecentesca sormontata da monumentali camini e un suggestivo
giardino all’italiana, e Villa Venier, opera restaurata di un antico convento di Domenicane.
Entro la cinta delle mura, sorge la Parrocchiale, dedicata a San Pietro, che conserva un settecentesco
altare maggiore di marmo intarsiato e alcune tele di pregio, una delle quali, l’Assunzione attribuita al
Guercino. Tali monumenti, per il loro interesse storico, artistico e culturale, sono sottoposti al vincolo
1089/39.
Un ricco panorama di eventi caratterizza Volta, che attraverso le sue attività intende promuovere il
proprio territorio e le sue peculiarità, non ultime quelle gastronomiche. La maggior parte delle
manifestazioni, infatti, sono a carattere enogastronomico, come la “Mostra nazionale dei vini passiti e da
meditazione” (aprile), il “Carnevale del capunsel” (gennaio-febbraio) o “A Volta per star bene”
(novembre), che esaltano la produzione di vini passiti, salumi, formaggi e dei tipici “capunsei” (gnocchi di
pane).
La sua posizione a confine con il Parco Regionale Naturale del Mincio, rende Volta Mantovana una meta
interessante anche per le sue risorse naturalistiche. Tutto il territorio, posto a nord del canale Virgilio,
infatti, è sottoposto al vincolo 1497/39 per il rilevante interesse paesistico-ambientale.
La ciclovia 5 “Corridoio morenico basso” percorre interamente il comune di Volta Mantovana lungo un
tragitto naturalistico ciclo-pedonale che, partendo dal capoluogo di Mantova, si snoda fino al Mincio.
Volta Mantovana dispone di diverse strutture ricettive. Punto forte anche qui è l’associazione Strada dei
vini e sapori mantovani.
Sito istituzionale del Comune: www.comune.volta.mn.it.
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2.2 NATURA E PAESAGGIO
Le colline moreniche dell’Alto Mantovano presentano aspetti unici e molto particolari, dovuti in parte alla
loro vicinanza con gli ambienti umidi del Lago di Garda e in parte agli eventi geologici dell’era glaciale che
le ha originate.
Un susseguirsi di dolci colline e di sinuosi profili si alternano, in un gioco di conche e rilievi, a prati aridi,
depressioni poco profonde e frammenti di specchi d’acqua sorgiva che occhieggiano qua e là, estrema
memoria dell’antico ghiacciaio che, in oltre due milioni di anni, ha depositato detriti nelle sue ripetute
spinte e ritiri, modellando le forme che danno origine all’odierno paesaggio; un ambiente verde, “del più
bel smeraldo” di virgiliana memoria, costituito da boschi di carpini, querce e ginepro, coltivazioni
ortofrutticole, cerealicole e vigneti, dove alcune creste e sommità di colline sono coronate di cipressi.
Un fascino incontestabile, bucolico, legato all’ambiente naturale ricco e multiforme cui si aggiunge il
richiamo di una tradizione enogastronomica impareggiabile che fa della cucina di questa zona una delle
più gustose e ricercate.
Un territorio che, anche nella sua ruralità, può essere un ideale punto di partenza per vivere la natura
senza fretta, godendo delle sue bellezze e dei suoi scorci sorprendenti e dove l’intervento antropico ha
forgiato il paesaggio insieme alla natura.
Il prodotto di “Colline Moreniche del Garda” è il suo territorio, si identifica con la sua storia, la sua natura
e la sua cultura, si diversifica nelle ricette e nelle abitudini locali, nei prodotti enogastronomici e nel
patrimonio artistico, nelle eccellenze artigianali e commerciali, tecnologiche e industriali.
L’Associazione Colline Moreniche del Garda nell’ultimo decennio ha verificato il raddoppio dei posti letto.
Una crescita che va di pari passo con l’arrivo sul territorio di molti visitatori che, tuttavia, non trovano
adeguate opportunità di informazione per fruire appieno del territorio collinare.
Il bacino del Garda è un grande attrattore di visitatori che possono trovare nell’immediato entroterra
collinare ottime opportunità di scoperta e piacere all’insegna del paesaggio. Le risorse dei comuni
morenici, tuttavia, non consentono un’efficace azione di marketing territoriale che esalti il patrimonio
culturale e lo renda accessibile alla fruizione degli abitanti e dei loro ospiti.
2.3 L’ACCESSIBILITÀ
Il territorio delle Colline Moreniche, per la peculiare posizione e per le sue caratteristiche
geomorfologiche, non presenta al suo interno infrastrutture di accessibilità particolarmente sviluppate.
Sono da rilevare, comunque, collegamenti stradali agevoli rispetto ad alcuni grandi centri urbani (es.
Mantova, Brescia e Verona in particolare). Giungono sul territorio l’autostrada A4 Serenissima e A22
Brennero, con alcune uscite in prossimità del territorio. È da segnalare la mancanza di segnaletica
stradale e informativa adeguata per guidare sul territorio il visitatore.
Per quanto riguarda l’accessibilità ferroviaria, la principale linea che interessa l’area è quella MilanoVenezia (in particolare le stazioni di Desenzano/Sirmione e Peschiera). È da segnalare – seppur di
rilevanza inferiore – anche la linea “secondaria” Verona-Modena (che può rappresentare una porta con le
stazioni di Villafranca, Mozzecane e Roverbella).
In particolare, è opportuno considerare la possibile integrazione tra treno e bici, visto che la maggior
parte dei treni locali consente il trasporto delle due ruote e che l’area dispone di infrastrutture dedicate
ai ciclisti. Vi sono infatti una serie di infrastrutture e di itinerari. Tra i principali:
• la Ciclovia 1 “Peschiera-Mantova”;
• la Ciclovia 5 “Corridoio morenico basso”;
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• la Ciclovia 6 “Corridoio morenico alto”.
Merita di essere citata la presenza, a una distanza tutto sommato contenuta, di tre scali aeroportuali di
una certa importanza (Bergamo, Brescia e Verona) che possono rappresentare in prospettiva futura delle
importanti “porte” per il territorio.
2.4 DEMOGRAFIA E LIVELLO DI OCCUPAZIONE
L’area non è densamente popolata e presenta un grado di urbanizzazione intermedio.
Negli ultimi anni si è assistito, però, a un consistente aumento della popolazione straniera residente nei
Comuni della zona interessata. Si tratta di un fenomeno che, probabilmente, si spiega considerando la
forte attrattività esercitata nel suo complesso dalla provincia di Mantova che, rispetto ai dati regionali e
nazionali, riscontra un notevole afflusso di manodopera extracomunitaria.
Recentemente due sono state le tendenze che hanno interessato la provincia: una crescente
“femminilizzazione” degli avviamenti al lavoro e una maggior incidenza di contratti subordinati a tempo
determinato. Per quanto riguarda i settori nei quali i lavoratori extracomunitari sono inseriti, al primo
posto c’è l’industria, seguita dal terziario e dall’agricoltura.
Per quanto riguarda il livello di disoccupazione, esso è inferiore alla media regionale (4,7%).
2.5 L’ECONOMIA DEL TERRITORIO
Il territorio vanta, in termini assoluti, la presenza di migliaia di imprese che si dedicano al manifatturiero,
all’agricoltura, al commercio, all’artigianato e alle costruzioni.
Occorre sottolineare, così come emerso in diversi contesti e studi, la presenza di tre principali vocazioni
produttive del territorio: industria manifatturiera, settore agroalimentare e turismo.
a. Il settore manifatturiero
La struttura produttiva del territorio si distingue per la presenza di uno dei Distretti industriali di
specializzazione individuati dalla Regione Lombardia (Deliberazione Giunta Regionale 16 marzo 2001, n.
7/3839), in particolare quello della calza a Castel Goffredo che comprende complessivamente 15 comuni
ripartiti sulle province di Brescia, Mantova e Cremona. Nello specifico, per quanto riguarda la provincia di
Mantova, oltre a Castel Goffredo, vengono toccati i comuni morenici di Castiglione delle Stiviere, Medole
e Solferino.
Il settore vede la presenza sia di alcuni marchi leader (es. Golden Lady, Sanpellegrino, Filodoro, Levante),
sia di una rete di piccole imprese e laboratori a gestione familiare dedicate ad alcune fasi del ciclo
produttivo. La grande sfida che l’area dovrà raccogliere nei prossimi anni sarà quella di reggere il
crescente processo di internazionalizzazione dei mercati, continuando a generare valore economico per il
territorio.
Occorre sottolineare che l’area in oggetto fa parte anche di uno dei cinque Meta-distretti industriali, o
tematici, individuati dalla Regione Lombardia (deliberazione della Giunta Regionale 5 ottobre 2001, n.
7/6356). Si tratta del Meta-distretto della moda di cui fanno parte, tra gli altri, il comune di Castel
Goffredo, Goito, Medole, Solferino.
Una delle motivazioni che ha condotto all’individuazione dei Meta-distretti riguarda la volontà di cogliere,
in via sperimentale, aree produttive di eccellenza con forti legami esistenti o potenziali con il mondo della
ricerca e della produzione dell’innovazione, nonché della creatività.
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Occorre ricordare, infine, l’importante ruolo dell’industria alimentare nel territorio morenico,
determinato anche dalla presenza nelle vicinanze di alcuni stabilimenti di pregio come la Barilla di
Castiglione delle Stiviere.
b. Agricoltura e prodotti tipici
Un discorso a parte merita l’agricoltura, visto che costituisce una realtà produttiva molto importante.
Oltre alle prevalenti colture di cereali e frumento, l’area è infatti ricca di coltivazioni viti-vinicole,
particolarmente fiorenti grazie al clima mite e ventilato e alla natura dei terreni morenici. Secondo il 5°
Censimento Generale dell’Agricoltura, in totale, nell’area di Brescia e Mantova vengono coltivati per la
produzione di vini DOC oltre 800 ettari – di cui 103 a Monzambano – su una superficie totale destinata a
coltivazioni vinicole di 1.200 ettari.
Dall’area bresciana del lago di Garda e dall’Alto Mantovano provengono alcuni vini DOC di un certo
pregio che si stanno progressivamente affermando sia sul mercato nazionale sia all’estero.
Tra i prodotti DOP vanno ricordati l’olio extravergine d’oliva “Garda” – la cui produzione nella provincia di
Mantova riguarda i comuni di Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Monzambano, Ponti sul Mincio,
Solferino e Volta Mantovana – e il Grana Padano. Infine, oltre al vino e all’olio, l’area vanta una serie di
prodotti alimentari tradizionali – come i capunsei e la torta di San Biagio, dolce tipico di Cavriana – che
hanno contribuito ad accrescere la notorietà dell’area come luogo del “mangiar bene”.
Oggi la riscoperta e valorizzazione di questi sapori è affidata alle molte feste e sagre che animano il
territorio e ad alcune associazioni, tra cui per esempio la “Strada dei vini e dei sapori mantovani”. Altro
prodotto tipico che occorre citare, notevolmente diffuso nell’area delle Colline Moreniche, è il salame
Morenico.
c. Turismo
La grande ricchezza storico-culturale – dai forti, ai luoghi delle battaglie risorgimentali, ai percorsi
enogastronomici e della memoria – e di tradizioni del territorio delle Colline Moreniche, oltre alla
presenza del lago di Garda, rendono questa zona assai interessante dal punto di vista del potenziale
turistico. Nonostante la limitata dotazione di infrastrutture, i flussi turistici hanno subito una crescita
lenta ma costante negli ultimi anni. Da segnalare è l’ottima prestazione nel lungo periodo dell’Alto
Mantovano. Una zona che dal 2003 è cresciuta del 37%, ha una grande potenzialità attrattiva e può
contribuire a rendere la provincia di Mantova una terra a vocazione turistica.
Cifre che sono state esaltate da alcuni dati presentati nel Seminario provinciale sul turismo, promosso nel
2010 dalla Provincia di Mantova: a fronte di 225 ristoranti (il 30% del totale provinciale) e una media di
700 eventi organizzati ogni anno, le colline moreniche offrono 25 strutture alberghiere e 105 strutture
extralberghiere per un totale di 1.950 posti letto (il 28% dell’offerta totale ricettiva mantovana).
La pista ciclabile di Pozzolo, dal canto suo, ha fatto registrare quasi 90mila accessi nei primi 9 mesi del
2009, confermando l’appetibilità turistica del territorio collinare. Dal 2003 i flussi presso il territorio
morenico sono in costante aumento e l’Alto Mantovano nel lungo periodo è in linea con le prestazioni
delle provincie di Brescia e Verona.
Nell’Alto Mantovano, zona di riferimento dello Iat di Castiglione delle Stiviere, il 27% dei turisti che
soggiornano sono stranieri, e provengono principalmente da Germania, Francia e Svizzera; i visitatori si
fermano mediamente sul territorio 2,7 giorni. Questi turisti chiedono eventi e cultura per vivere
intensamente il territorio.
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2.6 L’INDUSTRIA CULTURALE E CREATIVA
Negli ultimi anni è notevolmente cresciuta l’importanza delle industrie culturali e creative, e della
produzione di cultura a livello nazionale e internazionale. In linea generale si possono individuare due
motivazioni principali che hanno influenzato lo sviluppo di questo fenomeno:
• La rapida ascesa delle tecnologie informatiche e della comunicazione (da internet alla produzione di
software, al più ampio processo di digitalizzazione delle informazioni) che hanno permesso di sviluppare
e produrre strumenti per il consumo culturale a costi tutto sommato contenuti per un pubblico sempre
crescente;
• Il sistema di mercato su cui si è basata a lungo la cultura materiale è mutato, passando da una
concorrenza sui bassi costi di produzione a una che ha il suo vantaggio competitivo nella qualità dei
prodotti. Di questo cambiamento di paradigma hanno usufruito molti settori del Made in Italy (design,
moda, casa, enogastronomia ecc.) che hanno registrato un incremento molto importante della domanda
di beni fondati sulla cultura materiale.
Convenzionalmente, il macrosettore dell’industria culturale e della creatività riguarda i seguenti ambiti:
editoria, tv e radio, cinema, musica e spettacolo dal vivo, computer e software, arte contemporanea,
architettura, pubblicità, moda, design, industria del gusto e patrimonio storico e artistico.
Per provare a fornire un quadro di cosa accade sul territorio delle Colline Moreniche si sono utilizzate le
informazioni provenienti dalla CCIAA di Mantova riconducibili agli ambiti sopra indicati. Da questa analisi
emergerebbe un territorio molto ricco di attività culturali e creative, circa 700, che costituiscono un
sostrato territoriale particolarmente fertile.
Tuttavia, nonostante la presenza di diversi soggetti che, a vario titolo, si occupano di cultura (teatri attivi
con un cartellone di rappresentazioni, gallerie d’arte, piccoli editori, sale cinematografiche di paese,
associazioni culturali e biblioteche, operatori radiofonici e televisivi, ecc.), il territorio non è fortemente
caratterizzato da una vera e propria industria culturale e creativa.
Eppure la rilevanza di tali tipologie di risorse è confermata anche dal fatto che nella società attuale le
diverse manifestazioni di tipicità e delle tradizioni – dai prodotti enogastronomici agli eventi locali –
hanno un forte appeal nei confronti delle persone, locali e non.
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3.PROGETTUALITÀ IN ESSERE E REALIZZATE
3.1 SVILUPPO SOCIOECONOMICO DELL’AREA MORENICA
Negli scorsi anni è stato promosso il Progetto Quadro Promozione dell’Area Morenica Mantovana, che
vede coinvolti la CCIAA di Mantova con il supporto scientifico del Politecnico di Milano, la Provincia di
Mantova, i Comuni dell'area morenica, l'associazione "Strada dei vini e dei sapori mantovani" e il
Consorzio Agrituristico Mantovano "Verdi terre d'acqua", nel cui ambito è stato redatto nel 2004 il Piano
di marketing territoriale strategico che ha coinvolto CCIAA di Mantova, Provincia di Mantova, comuni del
territorio, l’associazione “Colline Moreniche del Garda” e il Politecnico di Milano. L’obiettivo macro del
Progetto Quadro è quello di promuovere la valorizzazione culturale dell'area morenica tenendo in
considerazione la sostenibilità degli interventi, e impostando le attività facendo leva su un percorso che
prevede la partecipazione di tutti gli attori territoriali.
Sono state a questo proposito individuate alcune azioni pilota che sviluppano aspetti significativi per la
promozione dell'area:
• la valorizzazione delle risorse identitarie, della cultura e della società locale attraverso dinamiche
partecipative (azione integrata "Ecomuseo"). Il cuore del progetto è la definizione dei contenuti di un
Ecomuseo per l’area morenica mantovana, sulla base delle indicazioni previste dalla Legge Regionale
lombarda n. 13 del 12 luglio 2007 "Riconoscimento degli ecomusei per la valorizzazione della cultura e
delle tradizioni locali ai fini ambientali, paesaggistici, culturali, turistici ed economici"; l'educazione
ambientale, la diffusione della cultura dell'accoglienza, l’educazione e l'aggiornamento professionale
degli operatori del settore turistico (azione trasversale "Formazione degli operatori");
• lo sviluppo dell'ecoturismo con la promozione, la sperimentazione sul territorio, la verifica di nuovi
circuiti, programmi di escursioni e visite guidate, prodotti turistici e culturali (azione trasversale "Tour nel
morenico mantovano");
• un'offerta strutturata per cicloturisti con l'individuazione di itinerari, strutture agrituristiche attrezzate,
e la realizzazione di servizi informativi (azione integrata "Sviluppo del cicloturismo sulle colline
moreniche");
• il recupero dei sapori tradizionali, degli usi alimentari, dei prodotti e delle ricette locali anche rilette in
chiave contemporanea, con la valorizzazione della qualità della cultura enogastronomica e la sostenibilità
delle filiere produttive (azione integrata "Assaggi di tipicità").
Un altro progetto in atto è del GAL Colline Moreniche che coinvolge la Provincia di Mantova e, nello
specifico, i Comuni di Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Monzambano, Ponti sul Mincio, Solferino e
Volta Mantovana.
La strategia di sviluppo del territorio fa riferimento alla salvaguardia dell’area per preservarne peculiarità
e identità. Il territorio delle Colline Moreniche, infatti, si caratterizza per essere ancora “incontaminato”,
non essendo oggetto di flussi turistici di massa. Lo sviluppo, quindi, dovrà considerare l’impatto
antropico, oltre a garantire la qualità della vita dei residenti. Inoltre, la strategia del GAL si fonda sulla
valorizzazione delle risorse ambientali, storico-culturali ed enogastronomiche presenti nell’area delle
Colline Moreniche.
19
3.2 IL RISORGIMENTO COME TEMA D’IDENTITÀ TERRITORIALE
La Battaglia è un tratto distintivo dell’area e attorno al quale si è creata una condivisione di intenti: in
vista della ricorrenza (2009), infatti, le istituzioni locali si sono mobilitate per l’organizzazione di un
programma di eventi di alto profilo culturale e celebrativo.
Già dal 2002 si era costituita a Magenta l’associazione “1859, i luoghi della storia” con lo scopo di
promuovere lo studio e la divulgazione delle testimonianze del patrimonio storico legato all’anno 1859 e
del Risorgimento. Dal 2005, poi, è stato posto in essere un protocollo tra Comuni di Solferino e di
Desenzano del Garda per la costituzione di un Comitato per le Celebrazioni del 150° della Battaglia cui è
seguita la formale costituzione, prevedendo la partecipazione della “Società Solferino e San Martino”,
storico ente operante sul territorio fondato nel 1870 con la finalità di dare sepoltura ai caduti della
Battaglia, e oggi custode degli Ossari, dei Musei del Risorgimento e delle Torri di Solferino e San Martino
e prevedendo anche la partecipazione della Direzione Regionale della Croce Rossa. Nel 2006 il protocollo
è stato esteso ai Comuni limitrofi. Le Province e i Comuni investiti dagli eventi risorgimentali, in
collaborazione con Regione Lombardia, hanno avviato recentemente un percorso di programmazione
congiunta che è andato ben oltre la definizione di un programma di eventi, sfociato, nel dicembre 2007,
nella stesura e firma di un protocollo quadro che proprio nella valorizzazione del territorio, della cultura e
del valore storico dei luoghi fonda la sua scommessa.
Altro interessante progetto è quello relativo al Parco culturale della Battaglia di Solferino e San Martino,
inserito nel quadro programmatico regionale, che rappresenta uno strumento di attuazione direttamente
collegato a tutte le possibili dinamiche di sviluppo locale (infrastrutture, interventi formativi ecc.) e,
contemporaneamente, uno strumento di innovazione del sistema amministrativo-istituzionale locale
secondo le logiche del partenariato, della partecipazione e della programmazione negoziata.
Gli obiettivi del progetto sono la promozione del “patrimonio diffuso” attraverso azioni per la
valorizzazione di tutte le risorse dell’area (culturali, ambientali, paesaggistiche, storiche, della tradizione,
relative allo spettacolo, all’artigianato, alle produzioni tipiche, ecc.).
3.3 I PIANI DELLE CICLABILI
Il Piano delle ciclabili (Progetto Ciclovie) della Provincia di Mantova muove dalla considerazione che il
cicloturismo sia il catalizzatore di un processo “sostenibile” di diffusione e affermazione della qualità del
territorio, e che migliora il collegamento tra risorse (di vario tipo) di uno specifico contesto territoriale e
la popolazione (nonché i visitatori) contribuendo alla crescita del sistema socioeconomico provinciale.
Nell’ambito di tale progetto sono state portate avanti alcune iniziative: la redazione del Piano dei Percorsi
e delle Piste Ciclopedonali; lo sviluppo progetto di comunicazione e promozione Mantova in Bici!
(pubblicazione di una mappa dei percorsi ciclabili distribuita in forma gratuita in Italia e in alcuni Paesi
europei); lo sviluppo di studi e progetti per la realizzazione di piste e percorsi individuati dal Piano; la
gestione di iniziative di coordinamento interno (con gli altri settori della Provincia) ed esterno (altri enti e
associazioni) per lo sviluppo e la promozione della rete ciclabile provinciale.
3.4 I SISTEMI MUSEALI
Un riferimento importante è costituito dalla presenza del Sistema museale mantovano cui aderiscono
oltre 40 realtà territoriali. Nel 2004 si è concluso, infatti, l'iter seguito dalla Provincia di Mantova per
istituire il Sistema per creare sinergia fra musei e fra musei e territorio. Il Sistema nasce a Mantova come
convenzione fra la Provincia, gli enti e i soggetti interessati, e si pone l’obiettivo di sviluppare una rete di
20
relazioni tra musei, raccolte museali e beni monumentali promuovendo politiche di cooperazione per
migliorare la qualità, la quantità e le modalità di accesso dei servizi culturali offerti al pubblico; operando
per la condivisione e la razionalizzazione delle risorse; assicurando alle istituzioni aderenti al sistema
prestazioni e servizi analoghi, in termini di efficacia, qualità e tipologia, per favorire la crescita
complessiva dell'offerta culturale; favorendo l'interscambio di dati, informazioni, materiali e la
promozione di itinerari culturali e turistici.
Nel territorio collinare i musei di riferimento sono sette:
- Museo Internazionale della Croce Rossa
Voluto dalla città di Castiglione delle Stiviere e donato alla Croce Rossa Italiana, venne inaugurato il 25
giugno 1959 in occasione del centenario della nascita dell`idea.
Situato nel Palazzo Longhi, dimora patrizia della metà del 1700, il Museo Internazionale conserva le
testimonianze scritte, gli oggetti, i documenti che ricordano la nascita e lo sviluppo del Movimento della
Croce Rossa, ideato e concepito dal ginevrino Henry Dunant, nei momenti successivi alla battaglia di
Solferino e San Martino (24 giugno 1859) ed al cospetto delle innumerevoli vittime del sanguinoso
combattimento. Il Museo offre pagine di storia attraverso l`esposizione di mezzi per l`assistenza ed il
trasporto dei feriti come lettighe in legno della seconda metà del 1800, ambulanze a motore del 1930,
barelle, ferri chirurgici da campo, materiale da medicazione; un`ampia panoramica delle attività attuali
della Croce Rossa con materiale fotografico e video; collezioni filateliche, documentazioni storiche di
particolare valore, fra le quali il testo originale del libro "Un ricordo di Solferino" scritto da Henry Dunant
nel 1862. Periodicamente ospita esposizioni temporanee di Società di Croce Rossa estere.
- Museo Storico Aloisiano
Il Museo Storico Aloisiano, aperto al pubblico dal 1969 per iniziativa di monsignor Luigi Bosio, ha sede nel
complesso architettonico che ospita la congregazione femminile delle "Vergini di Gesù", fondata nel 1608
da Cinzia, Olimpia e Gridonia Gonzaga, nipoti di San Luigi.
Il Santo e la sia illustre famiglia vivono ancora nelle sale del museo attraverso la testimonianza delle
numerose opere d'arte e degli oggetti assai pregevoli portati in dote e amorevolmente conservati nei
secoli dalle nobili signore che fecero parte del collegio. dipinti, mobili, reliquiari, libri, documenti e vari
suppellettili costituiscono il patrimonio artistico.
- Palazzo Bondoni Pastorio
Dimora dei Pastorio da quasi sei secoli, il palazzo di Castiglione delle Stiviere acquistò l`attuale aspetto
verso la metà del Settecento. Nel corso del tempo molti destini si sono intrecciati nelle sue stanze.
I Pastorio furono per secoli al centro della vita politica, religiosa e culturale della città. Come uomini
d`arme ed ecclesiastici raggiunsero posizioni di notevole responsabilità nel governo del Principato e si
dedicarono, come imprenditori, alla produzione della seta. All`inizio del XVII secolo, Fausto fu il primo
abate secolare di Castiglione ed ebbe un ruolo decisivo nella beatificazione di Luigi Gonzaga. Durante i
tragici giorni della battaglia del giugno 1859, le sorelle Carolina e Luigia Pastorio ospitarono Henry Dunant
che, osservando le donne castiglionesi mentre curavano i feriti di tutte le nazioni, concepì l`idea di
fondare la Croce Rossa. Il Generale di Corpo d`Armata Giuseppe Tellera, medaglia d`oro al valor militare,
fu il più alto grado dell`esercito italiano caduto in battaglia, alla testa dei suoi soldati, durante la Seconda
Guerra Mondiale.
Come in uno scrigno, la casa-museo conserva arredi, archivio e biblioteca, nonché ampie collezioni di
dipinti e stampe originali del palazzo. Gli antichi oggetti quotidiani, tra cui pizzi, giocattoli e abiti,
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raccontano la vita della famiglia durante i secoli, nei suoi intrecci con la storia di Castiglione delle Stiviere
e del territorio lombardo.
- Museo Archeologico dell`Alto Mantovano
L`Istituto dispone di una vasta superficie espositiva distribuita su 11 sale e di moderne attrezzature e
infrastrutture che gli consentono di svolgere una intensa attività didattica, editoriale e di ricerca (archivi
informatizzati, videoteca, laboratori, depositi, ecc.). Recentemente è stata anche riordinata la biblioteca
che oggi dispone di un fondo librario ricco di circa 3400 volumi.
Il Museo consta di quattro sezioni: preistorica (5 sale), romana (2 sale), rinascimentale / risorgimentale (2
sale) e modulo didattico (2 sale + laboratorio).
L`itinerario si snoda nella prima sezione partendo da reperti riferibili ai periodi glaciali e paleolitici per
documentare poi le successive fasi evolutive attraverso gli orizzonti Neolitici e dell`Età del Bronzo; plastici
e manufatti illustrano molti millenni di preistoria locale.
Nella seconda sezione sono valorizzati gli elementi relativi alla romanizzazione del territorio; la divisione
agraria, gli edifici, la vita e i culti sono documentati attraverso i manufatti di uso quotidiano corredati da
plastici, fotografie e rilievi di scavo.
L`itinerario si conclude con uno scorcio di vita rinascimentale, tratto dai preziosi materiali provenienti
dalla Rocca gonzaghesca di Cavriana, e con un importante riferimento risorgimentale rappresentato dalla
stanza ove soggiorna Napoleone III dopo la battaglia di Solferino (1859).
Nelle due sale del modulo didattico sono trattate l`evoluzione della specie umana (dall`Australopiteco
all`Homo Sapiens), le tecniche applicate alla ricerca archeologica e l`evoluzione delle più importanti
`industrie` su osso, litica e ceramica - dell` Uomo preistorico.
- Museo Vecchio Mulino e Antichi Mestieri
Il museo, situato a Cavriana, è stato realizzato nei locali adibiti a mulino e deposito di granaglie in
funzione sino alla fine del 1998. Gli utensili esposti sono raggruppati secondo le diverse attività alle quali
erano destinati: gli strumenti del mulino; gli attrezzi per la mietitura e della fienagione; gli utensili del
legnaiolo, del falegname, del calzolaio, del muratore, del meccanico di biciclette; gli arnesi per la
macellazione del suino e la lavorazione del latte; gli strumenti della casa contadina.
- Civica Raccolta d`Arte
La Civica Raccolta d`Arte prende avvio verso la fine degli anni Settanta del secolo scorso su iniziativa di
alcuni appassionati d`arte collegati all`Associazione Pro Loco Medole. Essi fanno tesoro della consolidata
tradizione di stretto rapporto con l`arte tenuta viva nel tempo da artisti del luogo, o vicini a Medole,
come i Pesenti e i Chiaristi mantovani e milanesi della cerchia di Umberto Lilloni, originario del luogo.
Il sodalizio volontaristico Pro Loco, per assicurare la conservazione, la continuità e la fruibilità del
patrimonio acquisito, ne fa dono, nel 1995, al Comune.
L`importante bene civico consta di un congruo numero di opere pittoriche, grafiche, incisorie e scultoree
prevalentemente di artisti mantovani, ma non mancano altre presenze, che dai primi anni del Novecento
giungono fino ai tempi nostri testimoniando le più significative correnti stilistiche.
Le opere annoverano firme di riconosciuti maestri quali Vindizio Nodari Pesenti, Carlo Zanfrognini,
Alfonso Monfardini, Guido Resmi, Arturo Raffaldini, Giulio Perina, Giuseppe Lucchini, Aldo e Paride Falchi,
Albano Seguri, Alessandro Dal Prato, Arturo Cavicchini, Oreste Marini, Carlo Malerba ed altri. Oltre a
questi autori va segnalata la rilevante presenza femminile di pittrici della caratura di Mimì Buzzacchi
Quilici e Nene Nodari.
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La Civica Raccolta d`Arte è collocata nel complesso della Torre gonzaghesca, testimonianza ultima
dell`antico "Castrum Medulae", nel centro storico dell`abitato. L`edificio, raro esempio di torre "scudata"
(con tre lati in muratura ed uno scoperto), rimaneggiato in varie epoche, si presenta ora con un
aggraziato avancorpo settecentesco e un "quartiere" attiguo dove si svolgono mostre d`arte e
manifestazioni culturali.
Il museo si distingue inoltre per il costante impegno nel presentare al pubblico esposizioni temporanee
d`arte contemporanea che costituiscono fondamentali momenti di ricerca.
- Museo del Risorgimento di Solferino
La battaglia del 24 giugno 1859 sulle colline tra Solferino, San Martino e Castiglione delle Stiviere vide su
opposti fronti l`esercito franco-sardo al comando di Napoleone III alleato di Vittorio Emanuele II e quello
austriaco agli ordini di Francesco Giuseppe. La vittoria riportata dall`esercito franco-sardo costò un alto
numero di vittime: 11.000 morti e 29.000 feriti.
Da questo tragico evento il ginevrino Henry Dunant trasse ispirazione per fondare la Croce Rossa
Internazionale.
Nel 1861, con l`obiettivo di dare una degna sepoltura ai caduti delle battaglie, nacque l`idea di realizzare
la Società Solferino e San Martino. La curia di Mantova donò alla nascente Società la chiesa di San Pietro
in Vincoli, devastata da numerosi colpi di artiglieria, perché fosse adibita a Ossario; in pochi anni venne
restaurata e i primi di giugno del 1870 divenne l`attuale Cappella Ossario. L`Ossario fu ideato per
trasmettere un serio ammonimento contro le guerre. Sessant`anni dopo la sua costituzione la Società
Solferino e San Martino, per volere del collezionista Comm. Gaudenzio Carlotti, eresse il Museo
Risorgimentale di Solferino.
La struttura museale si sviluppa su quattro edifici: il Museo Risorgimentale, la Cappella Ossario, la Rocca e
il Memoriale della C.R.I. (questo percorso museale si collega con quello situato nella località di San
Martino della Battaglia, in provincia di Brescia).
3.5 IL SISTEMA BIBLIOTECARIO
Si segnala la presenza del Sistema bibliotecario Ovest Mantovano che aggrega complessivamente 32
comuni, quelli dell’Alto Mantovano, quelli del territorio dell’Aquila e il Leone e quelli dell’area Oglio Po. Il
coordinamento dei servizi si fonda sulla razionalizzazione delle procedure e degli aspetti organizzativi. Il
Sistema Ovest Mantovano è stato il primo in provincia a sperimentare il “bibliobus”, una modalità di
trasporto dei libri per la catalogazione e il prestito che consente di raggiungere gli utenti anche nei
comuni più piccoli. Altro vantaggio è l’acquisto centralizzato dei documenti e l’organizzazione di diverse
attività: promozione della lettura, mostre itineranti, vetrine del libro per ragazzi, promozione
dell'integrazione culturale e la partecipazione al progetto “Lettura Agevolata” con il centro del libro
parlato di Brescia. Le biblioteche delle colline hanno quasi tutte una sezione che le caratterizza in un
distinguo comunque fruibile attraverso la rete.
3.6. PROGETTAZIONE A VALENZA AMBIENTALE
La “Convenzione per la realizzazione del progetto Da Agenda 21 ad Azione 21. Progetto di riqualificazione
integrata e partecipata del fiume Mincio” è stata sottoscritta da Parco del Mincio (ente capofila),
Provincia di Mantova, il Comune di Mantova e gli altri comuni costituenti il Consorzio del Parco del
Mincio (Ponti sul Mincio, Monzambano, Volta Mantovana, Goito, Marmirolo, Rodigo, Curtatone, Virgilio,
Bagnolo San Vito, Roncoferraro e Sustinente), il Consorzio di Bonifica Colli Morenici del Garda, il
23
Consorzio di Bonifica Alta e Media Pianura Mantovana, il Consorzio di Bonifica Fossa di Pozzolo, il
Consorzio di Bonifica Sud Ovest di Mantova, il Consorzio del Mincio, LABTER-CREA, l’Associazione
industriali della provincia di Mantova.
Il progetto è stato cofinanziato dalla Fondazione Cariplo nell’ambito del bando 2004 “Gestione sostenibile
delle acque: promuovere forme di gestione integrata e partecipata delle acque superficiali” con lo scopo
di portare, sul lungo periodo, il Mincio a una condizione di più elevato valore ambientale, in cui siano
assicurati i processi e le dinamiche che caratterizzano un ambiente naturale.
Alle Bertone di Goito, Centro visita e sede del Centro reintroduzione cicogna bianca, il Parco ha realizzato
interventi destinati a migliorare la fruizione dell’area (creazione punto di ristoro, allestimento mostra,
allestimento in sala audiovisivi, piattaforma per l’osservazione delle cicogne, interventi di riqualificazione
del bosco-giardino).
La valorizzazione ambientale e la fruizione dei cittadini locali accresce in essi il senso di appartenenza ad
un territorio di pregio, educando all’accoglienza dell’ospite per una condivisione nel rispetto del valore
ambientale.
24
4. STRATEGIA, OBBIETTIVI LINEE DI INTERVENTO E
PROPOSTA PROGETTUALE
4.1 STRATEGIA
Si è cercato in prima istanza di sistematizzare le diverse risorse culturali e ambientali del territorio e di
individuare alcuni argomenti “aggregatori” che possano fornire spunti affidabili per l’identificazione delle
azioni su cui basare gli Interventi emblematici.
Dalla ricognizione del territorio, ecco in evidenza la ricchezza del patrimonio storico, culturale,
paesaggistico, ambientale e di animazione locale, attraverso l’individuazione di temi differenti:
il Risorgimento: si tratta di un elemento importante in quanto trasversale alle tipologie di risorse
presenti localmente. Alcuni musei e un patrimonio storico-monumentale rilevante a riguardo
fanno da sfondo a diverse attività di animazione del territorio, con eventi e commemorazioni
legati alla battaglia risorgimentale del 1859;
l’Archeologia: l’area non ha una vocazione spiccata in tal senso, ma presenta alcune peculiarità
sul territorio che rendono possibile e opportuna una sua valorizzazione. Oltre a una sede museale
(Museo archeologico dell’Alto mantovano a Cavriana) esistono diversi siti di ritrovamento di
reperti archeologici, inseriti peraltro nella rete dei siti palafitticoli dell’Arco Alpino;
Natura e Paesaggio: dalla valorizzazione delle vie ciclabili e pedonali, alla presenza di parchi
notevoli come il Parco regionale naturale del Mincio e risorse di pregio quali: il Parco delle
Bertone nel territorio di Goito; l’Oasi di Castellaro Lagusello nel comune di Monzambano; il parco
della Rocca, il parco dell’Ossario, il Plis (Parco locale di interesse sovra comunale) a Solferino che
comprende anche il Memoriale di Croce Rossa; il Bosco della Fontana a Marmirolo, i siti Unesco
di Bande e Castellaro Lagusello;
i Luoghi di culto e le Pievi romaniche: la ricchezza di chiese e luoghi religiosi è un ambito noto,
particolarmente approfondito anche da un progetto territoriale, quello del Sistema culturale
integrato “Terre dell’Alto Mantovano”, promosso dalla Parrocchia di Sant’Erasmo Vescovo e
Martire in Castelgoffredo;
le Rocche, le Torri, i Castelli: anche in questo caso, è stato possibile identificare il tema vista la
presenza di numerose testimonianze di rocche, torri e castelli, alcuni dei quali sono riconducibili
anche alle vicende risorgimentali che hanno caratterizzato il territorio (non casualmente
l’importanza di questo argomento è stata individuata anche dall’Associazione Colline Moreniche
del Garda che ogni estate promuove una rassegna musicale intitolata “Castelli in Musica”);
i prodotti enogastronomici;
gli itinerari e le infrastrutture cicloturistiche;
il Lago di Garda: una risorsa importante e “autonoma”, bacino ad alta densità di popolazione
(residente e temporanea) con la quale il territorio può interagire, offrendo un entroterra che si
caratterizza per molte peculiarità storiche, culturali e ambientali.
25
4.1.1 CULTURA ED EDUCAZIONE: UN ASPETTO DA APPROFONDIRE
Questa ricchezza di temi ha posto il territorio di fronte a una conseguente varietà di settori che si è
cercato di sintetizzare in:
- uno snodo comune, inglobante e determinante per il territorio;
- un contenitore di bisogni ed esigenze;
- un fattore di crescita e di riferimento per la popolazione.
Si è concluso che esigenze e bisogni della popolazione locale potessero essere valutati, pendendo in
considerazione la condizione del sistema locale educativo.
In più situazioni è stato reso evidente come il livello di istruzione superiore della popolazione residente
nelle colline moreniche sia leggermente al di sotto della media lombarda, così come sotto al livello
regionale si attesta l’indice di dotazione delle strutture per l'istruzione.
Considerando gli istituti superiori di secondo grado presenti sul territorio di riferimento, si rileva
un’offerta educativa non centrata prioritariamente sugli aspetti artistico-culturali (sono presenti solo
l’Istituto d’arte a Guidizzolo e in prossimità i licei di Castiglione delle Stiviere). Nei paesi limitrofi all’area,
come Castiglione, Castel Goffredo, Lonato e Desenzano del Garda, le scuole secondarie superiori si
rivolgono a rami che caratterizzano maggiormente l’economia locale: ad esempio il settore
manifatturiero (tre istituti tecnici industriali, a Castel Goffredo, Lonato e Castiglione delle Stiviere e due
istituti tecnici commerciali a Castel Goffredo e a Desenzano); il settore turistico (un istituto professionale
per i servizi commerciali e turistici e un istituto professionale per i servizi alberghieri e di ristorazione,
entrambi a Desenzano).
L’area non ha all’interno del suo territorio sedi di istituzioni universitarie. È da sottolineare, però, come si
trovi in un territorio più vasto densamente “popolato” di istituzioni formative universitarie, nelle vicine
città di Verona, Mantova e Brescia, con un’ampia offerta di corsi di laurea di primo e secondo livello su
temi legati alla cultura.
Spostando l’attenzione dal sistema dell’educazione alla più generale propensione al consumo di cultura
non sono disponibili dati dettagliati.
In ogni caso, per avere un’idea generale di quanto succede, basti considerare che la provincia di Mantova
presenta un indice1 di dotazione di strutture culturali e ricreative di 85,60 contro il 109 della Lombardia;
quindi piuttosto basso.
In modo specifico, ci si è chiesti se il territorio stesso, con le sue peculiarità e le sue risorse culturali,
storiche, artistiche, naturali e paesaggistiche, potesse diventare un luogo dove fosse possibile crescere le
proprie competenze, trovare occasioni di educazione e opportunità di migliorare le proprie conoscenze.
Si è, quindi, passati alla definizione di obbiettivi specifici da raggiungere.
1
Rappresenta la dotazione quali-quantitativa di una area; fatta pari a 100 la dotazione dell'Italia nel suo complesso,
delle strutture destinate all'arricchimento culturale extra-scolastico e allo svago della popolazione. Fanno parte di
questa categorie musei, biblioteche, cinematografi, teatri e strutture per la pratica dell'attività sportiva”. (Istituto
Tagliacarne, 2004).
26
4.2 OBBIETTIVI
Ripercorrendo i valori che stanno alla base dell'attrattività e dell'identità del territorio, valori condivisi e
riconosciuti dalla comunità residente nell'area morenica, tenendo conto della necessità e del desiderio
che il territorio ha di essere motore di crescita educativa e intellettuale per la popolazione e per i propri
visitatori, è stato definito un obbiettivo generale:
- la tutela e il miglioramento della fruizione e della gestione dei beni e delle specificità territoriali.
Tale obbiettivo generale è stato declinato ulteriormente in obiettivi operativi:
- Promuovere il recupero di luoghi storici e di riferimento per la popolazione, sviluppandone la
conoscenza e innescando nuovi meccanismi di affezione al territorio;
- Promuovere il territorio attraverso un’immagine unitaria e servizi innovativi;
- Favorire un’offerta culturale con respiro nazionale e/o internazionale, più strutturata e
coinvolgente per la popolazione.
4.3 LINEE DI INTERVENTO
Per il raggiungimento degli obiettivi sopra esplicitati si sono individuate alcune direttrici che costituiscono
gli strumenti per la lettura e l'attuazione dei progetti. La complementarietà delle azioni, la
partecipazione, la condivisione e la trasversalità dei progetti guidano il percorso di compimento del
progetto generale.
Gli Interventi emblematici nel territorio delle Colline Moreniche si propongono quale strumento per la
valorizzazione e il recupero del patrimonio di carattere materiale, sociale, e umano attraverso la
creazione di modalità operative orientate alla creazione e diffusione della conoscenza, incentivando lo
scambio di capacità, competenze e favorendo le interrelazioni tra gli attori locali.
In particolare, oltre a un'esigenza educativa, è emersa anche la necessità di creare percorsi unificanti a
vari livelli. Se, infatti, l'Alto Mantovano si caratterizza naturalmente per le sue bellezze architettoniche e
un territorio unico, l'area è carente di percorsi e proposte sinergici che colleghino, anche a livello
immateriale, i paesi e le proprie eccellenze culturali.
Il presupposto principale su cui costruire le azioni è identificabile con il valore della qualità della vita che
caratterizza questi luoghi e che è riconosciuto e condiviso quale attributo di valore fondamentale dalla
comunità locale.
Il patrimonio.
Lo sviluppo delle azioni relative a questo tema prevede dei progetti pensati per guidare in primo luogo
alla conoscenza dei valori paesistici e tipologici che lo qualificano. Il patrimonio di carattere materiale è
caratterizzato da radici storiche comuni e qualificato da beni che sono punti di riferimento per il
territorio. Il forte legame presente tra il paesaggio e gli interventi sul patrimonio tangibile costituisce una
chiave fondamentale per lo sviluppo del territorio. L'aspetto esteriore degli edifici, la materia che li
qualifica, e i sistemi costruttivi tradizionali delle colline con gli aspetti culturali immateriali, definiscono la
singolarità paesistica dell'area morenica mantovana. Il recupero edilizio, nei suoi molteplici aspetti, è
quindi di fondamentale importanza per la tutela dei valori materiali espressi dall'area.
I progetti materiali sono stati scelti per la loro coerenza con gli obiettivi generali, in funzione:
- della compatibilità al tema trainante della educazione dei cittadini;
- del proposito di legare i singoli progetti a iniziative di rilievo territoriale;
- di sviluppare azioni che consentano di intercettare in maniera diretta e integrata la popolazione.
27
Un territorio più consultabile.
Servono azioni che intendano migliorare la capacità del territorio di offrirsi e presentarsi, in modo
coerente e collaborativo con la pluralità di iniziative in essere, che sfociano spesso in risultati eterogenei
e disorientanti sebbene abbiano le stesse finalità.
L’approdo è quindi a un’immagine unitaria, a una modalità descrittiva uniformante dei comuni, del
territorio e delle sue peculiarità.
Si rimanda a strumenti cartacei ed elettronici, tabellazioni e piani di comunicazioni integrati che, in modo
complementare rispetto al recupero e alla valorizzazione dei beni materiali, vadano ad incidere su una
fruizione più semplice, diretta e allo stesso tempo più metodica e strutturata del territorio.
Lo sviluppo della qualità e della fruibilità dell'offerta culturale.
Sono molti i significati che possono essere attribuiti al termine cultura: è un bagaglio di conoscenze
acquisite che si tramandano di generazione in generazione, ma anche un’attività che consente di
"coltivare" l'animo umano.
In questo senso il ricco panorama di iniziative ed eventi del territorio dell’Alto Mantovano (700 eventi
annui) ha bisogno di essere valorizzato, facendone, anziché un mero elenco, un programma organizzato e
pensato, nell’ottica di diventare un vero e proprio percorso di partecipazione tra eventi e cultura del
territorio tra le colline moreniche del Garda.
Il tutto per poter avvicinare un pubblico più ampio a cui mostrare possibilità nuove di didattica e inediti
spunti di riflessione.
Nell’immenso contenitore “cultura”, grande raccoglitore di manifestazioni dal più vario respiro, si è
ristretto il campo e ci si è focalizzati sui teatri, le biblioteche, gli eventi a carattere sovracomunale. Questi
dovranno essere pionieri e volano di un’esperienza che porrà le basi per una messa a sistema più
allargata e articolata del settore.
4.4 PROGETTUALITÀ
Di fronte a una ricchezza, in termini numerici, di iniziative considerevoli sia dal punto di vista
contenutistico che dei costi, i Comuni hanno optato per la scelta di progetti più modesti dal lato
economico, ma più rilevanti dal canto della valenza immateriale. Opere, in definitiva, che fossero il
completamento e l’arricchimento di situazioni già in essere o, al contrario, l’inizio di un nuovo percorso
per porre le basi di nuove opportunità.
L’azione degli enti pubblici si è concentrata, quindi, in fase operativa sull’individuazione di interventi che
presupponessero il richiamo ad attività formative ed educative, fondamentali per la crescita della
popolazione locale. Esigenze vere e declinabili in progetti immediatamente realizzabili.
Di seguito una schema delle progettualità.
28
4.4.1 SCHEMA OBBIETTIVI-PROGETTUALITÀ
OBBIETTIVO GENERALE
Tutela e miglioramento della fruizione e della gestione dei beni e delle specificità territoriali
OBBIETTIVI OPERATIVI
Promuovere il recupero di luoghi
storici e di riferimento per la
popolazione, sviluppandone la
conoscenza e innescando nuovi
meccanismi di affezione al territorio
Promuovere il territorio
attraverso un’immagine
unitaria e servizi innovativi
Favorire un’offerta culturale con
respiro nazionale e/o
internazionale, più strutturata e
coinvolgente per la popolazione,
LINEA D'INTERVENTO
Il patrimonio
LINEA D'INTERVENTO
Un territorio più consultabile
LINEA D'INTERVENTO
Lo sviluppo della qualità e della
fruibilità dell'offerta culturale
PROGETTO
Comune di Cavriana
Restauro della Loggia d’ingresso di
Villa Mirra
PROGETTO
Comune di Goito
Ampliamento e nuove funzioni
della biblioteca
Comune di Marmirolo
Ristrutturazione interna
Torre civica Gonzaghesca
Comune di Monzambano
Sistemazione della Torre
dell'orologio del castello
Ass. Colline Moreniche
Installazione totem informativi
multimediali
Associazione Colline
Moreniche e Touring Club
Itinerario storico e culturale
tra gli edifici storici
Ass. Colline Moreniche
Promozione di un'immagine
coordinata
PROGETTO
Comuni di Guidizzolo e Medole
“Teatro e Cultura in Collina”.
Circuito teatrale e culturale
intercomunale
Ass. Colline Moreniche
MosaicoScienze 2013
Comune di Ponti sul Mincio
Recupero funzionale
del Castello Scaligero
Comune di Solferino
Recupero e rifunzionalizzazione
della Torre civica Gonzaghesca
Comune di Volta Mantovana
Restauro e nuovi allestimenti
dell’Ala Nord Palazzo Gonzaga
Guerrieri
Ass. Colline Moreniche
Castelli in Musica 2013
INTERVENTI MATERIALI
INTERVENTI IMMATERIALI
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4.4.2 SINTESI DELLE PROGETTUALITÀ
Soggetto attuatore: Comune di Cavriana
Linea d’intervento: il patrimonio
Recupero, riqualificazione e valorizzazione della Loggia d’ingresso di Villa Mirra.
Nell’ambito del programma di recupero del complesso di Villa Mirra, il progetto di restauro e
riqualificazione della Loggia d’ingresso, che si affaccia sul cortile interno raggiungibile dalla storica Via
Porta Antica, muove dalla necessità di realizzare interventi mirati e rispettosi dell’esistente, atti a
valorizzare e salvaguardare il patrimonio architettonico ed artistico locale, soggetto a vincolo
monumentale di cui al D.Lgs. 42/2004 (già L. 1089/39).
Il complesso di Villa Mirra ha avuto parte integrante negli eventi risorgimentali, che hanno portato
all’Unità d’Italia poiché, come illustrato nella Relazione storico-artistica allegata al progetto, è stato
teatro del convegno tenutosi tra i vincitori della battaglia di Solferino e San Martino – determinante per
le sorti del nostro risorgimento - combattuta tra i fiumi Mincio e Chiese il 24 giugno 1859. In questa Villa
infatti si incontrarono l’Imperatore di Francia Napoleone III ed il Re Vittorio Emanuele II il quale, il 17
marzo di due anni, dopo proclamò l’Italia Unita.
Gli interventi previsti portano a compimento una serie di lavori già intrapresi dall’Amministrazione
Comunale per il recupero complessivo del monumento, con l’obiettivo di renderlo polo culturale
d’attrazione e “contenitore” storico di eventi legati alla memoria risorgimentale. La Loggia d’ingresso, in
particolare, diventerà punto informativo d’accesso al monumento, e quindi “foyer” e “biglietto da visita”
dell’intero complesso, che già oggi è utilizzato, e meta di visite culturali e scolastiche, oltre che di
caratteristiche rievocazioni storiche.
Gli interventi proposti, concepiti nel rispetto della struttura esistente, risultano perfettamente
compatibili ed integrabili, essendo improntati a criteri minimalisti, al fine di mettere in luce il più possibile
l’originaria valenza dell’edificio.
Soggetto attuatore: Comune di Marmirolo
Linea d’intervento: il patrimonio
Recupero, riqualificazione e valorizzazione dell'interno della Torre civica Gonzaghesca.
Il progetto in fase di definizione prevede il recupero funzionale di parte della torre civica sita in Piazza
Roma a Marmirolo.
Il restauro dei paramenti murari esterni e un primo intervento strutturale sull'immobile vincolato
risalgono al 1990 circa.
Attualmente l'immobile risulta inutilizzato e privo di impianti.
Con il progetto che l'Amministrazione propone si intende procedere al restauro e recupero funzionale del
piano terra, primo e secondo piano recuperando una superficie di circa 70 mq. utili a fini espositivi.
Il progetto prevede la realizzazione di una scala di accesso ai piani superiori, attualmente non esistente, il
recupero delle murature intere, la posa dei nuovi pavimenti, la realizzazione degli impianti di
climatizzazione ed elettrico, nonché l'allestimento ai fini espositivi degli spazi.
In particolare si intende riservare parte della superficie ad una piccola mostra permanente relativa alla
storia e produzione locale, mentre la restante parte verrà adibita a mostre temporanee e fotografiche.
L'importo complessivo dell'intervento è quantificato in complessivi € 200.000 di cui € 110.000 per opere a
base d'appalto.
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Soggetto attuatore: Comune di Monzambano
Linea d’intervento: il patrimonio
Recupero, riqualificazione e valorizzazione della “Torre dell’orologio” del Castello.
Prevede i seguenti interventi:
• sistemazione e rinforzo statico della struttura del tetto e dei solai;
• verifica delle chiavi metalliche esistenti;
• pulitura dei paramenti esterni;
• consolidamento delle malte;
• messa in sicurezza dei percorsi interni;
• restauro serramenti in legno.
Sorto nel XIII secolo con la funzione di rifugio della popolazione "con le bestie e le robe" il castello di
Monzambano è esemplare testimonianza di "castello ricetto", cioè apprestamento difensivo destinato al
ricovero di persone ed animali, dotato di cantine e magazzini per i prodotti agricoli.
Massima espressione del patrimonio storico culturale della tradizione agricola monzambanese, oltre che
capisaldo del paesaggio agrario delle colline moreniche del Garda, il Castello di Monzambano si è
conservato nel tempo nella sua struttura difensiva oltre che nella sua vocazione agricola. Tutt'oggi, infatti
alcuni degli spazi interni e gli ambiti immediatamente esterni sono coltivati a vigneto.
Obiettivo dell'intervento è il restauro e recupero funzionale della torre nord-est, attuale "torre
dell'orologio", attraverso non solo la conservazione di un elemento fondamentale del patrimonio storico
locale, bensì anche con la sua rifunzionalizzazione all'interno di un processo di fruizione pubblica .
Il progetto di recupero funzionale è infatti finalizzato all'utilizzo del manufatto quale spazio deputato alla
conoscenza della storia e del significato della identità locale attraverso:
- punto di osservazione privilegiato del paesaggio circostante. La vista dalla torre consente una lettura del
sistema orografico del paesaggio agricolo, del reticolo idrico, delle coltivazioni nelle diverse stagioni
dell'anno, oltre ad una lettura del paesaggio collinare e della valle del Mincio fino alla comprensione dei
luoghi delle battaglie risorgimentali.
- spazio di grande valore storico/architettonico oltre che di grande suggestione paesaggistica a supporto
ed integrazione delle manifestazioni che il Comune di Monzambano organizza e di cui il momento più
significativo è l'annuale "Festa dell'uva". Nell’ambito della festa uno degli eventi più importanti è
costituito da una "rievocazione storica" che restituisce momenti significativi di vita medievale legati alla
tradizione contadina ed avrà luogo all'interno della struttura del castello e della torre stessa.
- esposizioni a rotazione di prodotti agricoli e delle relative tecniche di produzione nel tempo anche
attraverso l'esposizione di attrezzature del passato.
Soggetto attuatore: Comune di Ponti Sul Mincio
Linea d’intervento: il patrimonio
Recupero, riqualificazione e valorizzazione dell’antico Castello Scaligero.
Prevede i seguenti interventi:
• restauro e risanamento conservativo monumentale di una parte di cinta muraria per consentire
la fruizione di una importante porzione interna del recinto;
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demolizione di un vecchio serbatoio dell’acquedotto in disuso (risalente agli anni 40/50), per
eliminare un manufatto estraneo all’architettura medioevale del Castrum e per consentire la
fruibilità di un area destinta a percorso pedonale e postazioni di osservazione/belvedere;
• sistemazione di parte dell’area interna, per consentire lo sviluppo del percorso storico-didattico
previsto dalle ipotesi di fruizione pubblica dell’immobile;
• recupero funzionale dello stradello d’ingresso al Castello.
Il progetto di recupero funzionale è finalizzato all'utilizzo del manufatto quale Percorso didattico divulgativo “Dalla spada all’orto”; uno spazio quindi deputato alla conoscenza della storia e del
significato della ruralità locale attraverso:
- l'identificazione e realizzazione di un percorso guidato attraverso l’evoluzione storica dell’attività di
produzione agricola all’interno del sito mediante:
• visite guidate ed organizzate con personale specializzato in storia medievale, al fine di meglio
chiarire e comprendere l’istituzione storica dell’area in cui sorge il castello, le sue origini, le
caratteristiche tecnologiche e costruttive, la ricostruzione della vita nel castello e la sua
trasformazione nei secoli, da fortezza militare a cava di materiali pregiati una volta in disuso, da
recinto fortificato completo di abitazioni e stalle per gli animali a parcellizzazione a orti ed aree
destinate alla coltura di prodotti agricoli locali, sfruttati grazie al microsistema generatosi nei secoli.
La posa, lungo il percorso di visita, di totem informativi garantirà le necessarie informazioni perché il
visitatore possa meglio comprendere le fasi evolutive di utilizzo del Castello;
• individuazione delle aree specifiche, poste in prossimità delle rientranze delle mura perimetrali
costituite da torri “scudate” (cioè aperte sul lato interno), in cui allocare attrezzature agricole di
particolare valenza storica, con particolare riferimento ad antichi macchinari per la produzione della
seta (attività storicamente tipica della zona), offerti da varie associazioni locali, quali la Pro Loco;
apposita cartellonistica esplicativa garantirà al visitatore le informazioni necessarie alla conoscenza
dello sviluppo storico dell’attività rurale rappresentata dai macchinari di un tempo ivi ubicati;
• individuazione di aree interne specifiche, poste in continuità alle aree di cui al punto precedente,
in cui riproporre, in concomitanza delle visite guidate organizzate e delle manifestazioni tipiche del
paese, la rappresentazione del lavoro svolto dalle maestranze durante l’attività agricola (in
particolare mediante la ricostruzione di antichi lavori quali la forgia delle armi in ferro, la lavorazione
del legno e delle stoffe) grazie alla presenza di figuranti in costume volontari, provenienti dalle
associazioni locali;
- la predisposizione di postazioni di osservazione/belvedere per garantire un punto di osservazione
privilegiato del paesaggio collinare circostante.
•
Soggetto attuatore: Comune di Solferino
Linea d’intervento: il patrimonio
Recupero, riqualificazione e valorizzazione della “Torre civica Gonzaghesca” di Piazza Castello.
Prevede i seguenti interventi:
• restauro conservativo dei paramenti murari esterni realizzati in sasso, pulizia da vegetali
infestanti; consolidamento delle malte; eliminazione infiltrazioni sia sulla copertura che in
prossimità dei serramenti; pulitura e protezione delle lapidi marmoree presenti e della scala in
metallo che porta al secondo piano della Torre, intervento sui serramenti);
• restauro conservativo sale interne (intervento su alcune parti della muratura con sostituzione e
integrazione delle malte; tinteggiatura; intervento di consolidamento sulla scala che porta al
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belvedere; installazione supporti necessari per gli allestimenti interni utili alla fruizione pubblica
del monumento);
• adeguamento impianti (riscaldamento; deumidificazione; elettrico);
Il progetto è finalizzato all'utilizzo del manufatto quale spazio deputato alla conoscenza della storia locale
attraverso:
- utilizzo della sala al piano primo della Torre, e saltuariamente anche di tutto l’edificio, quale spazio
didattico permanente dedicato alla storia locale (vita rurale, cittadini illustri, periodo risorgimentale)
nonché quale spazio per mostre didattiche periodiche dedicate al territorio morenico;
- utilizzo della parte in sommità della Torre di Civica quale punto panoramico per una osservazione
particolarmente privilegiata del territorio circostante, possibilità questa favorita sia dalla condizione
architettonica della cupola (dotata di aperture su tutti i quattro lati) e sia dal fatto che la Torre Civica si
trova ubicata nella piazza alla quota altimetrica più alta di tutta la provincia di Mantova. L’osservazione,
aiutata da opportuna cartellonistica, comprende aspetti sia storici (terreni di scontro armato delle
battaglie risorgimentali, nascita della croce Rossa), sia aspetti ambientali (colture tipiche del territorio,
bacino del Garda);
- utilizzo quale punto di riferimento storico-didattico, anche mediante il ricorso a strumenti informatici
multimediali collocati all’interno, di molte manifestazioni che vengono svolte sul territorio di Solferino e
che prendono avvio proprio dalla prospiciente piazza Castello, dalle serate di spettacolo del “Giugno
Solferinese “ alla partenza della famosa e tradizionale “Fiaccolata della Croce Rossa”, che ogni anno
raduna a Solferino migliaia e migliaia di volontari che provengono da più di 180 nazioni del mondo
(marcia simbolica sul percorso di Henry Dunant);
- utilizzo quale punto di riferimento informativo per l’attività di promozione ed informazione turistica
(Info-point), utilizzato sia direttamente dall’assessorato al turismo del comune di Solferino che dalle
associazioni che a livello territoriale operano in questo settore, non ultima l’Associazione Colline
Moreniche del Garda che ha sede a Solferino.
Soggetto attuatore: Comune di Volta Mantovana
Linea d’intervento: il patrimonio
Recupero, riqualificazione e valorizzazione degli spazi e locali storici del piano terra e seminterrato
dell’ala nord di Palazzo Gonzaga Guerrieri.
Prevede i seguenti interventi:
• realizzazione di un percorso pedonale protetto attraverso il passaggio in corti, cortili e ambienti
del Palazzo con ruolo di collegamento fra i locali sotto evidenziati;
• apertura e valorizzazione della “Ghiacciaia Gozaghesca”;
• apertura di un passaggio che, attraverso una corte interna ed una gradinata, porterà dalla ex Sala
della Cucina alle “Cantine dei Gonzaga”, cioé un sistema di sale con volte a botte e piccoli locali
accessori interrati sotto il Palazzo;
• in tutti gli ambienti citati si provvederà alla bonifica delle pavimentazioni in laterizio, al
risanamento e deumidificazione di murature, al restauro di intonaci; inoltre si provvederà
all’adeguamento della parte impiantistica, meccanica ed elettrica, di illuminazione, antintrusione
ed antincendio secondo quanto previsto dalle normative vigenti.
Il progetto è finalizzato all'utilizzo del manufatto quale “Percorso didattico sulla storia e la cultura delle
tecniche della vitivinicoltura”, uno spazio quindi deputato alla conoscenza della storia locale attraverso:
- la identificazione e realizzazione di un percorso “mostra” che:
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attraverso un cortile in acciottolato consentirà di fiancheggiare e osservare la suggestiva
“Ghiacciaia”, procedere lungo un filare di viti e vitigni di essenza tipica della zona, immettersi
nell’ex cortile della Servitù allestito come primo spazio espositivo delle attrezzature tipiche
utilizzate per la raccolta e la pigiatura dell’uva;
• da qui, attraverso un cortile porterà nell’ex Cucina, per una adeguata e filologica esposizione
delle attrezzature di varie epoche necessarie alla mescita e servizio in tavola del vino;
• dalla ex Cucina, mediante la riapertura di un passaggio attraverso un cortile interno al Palazzo,
adeguatamente protetto dalle intemperie, consentirà di accedere alle antiche Cantine dei
Gonzaga, destinate alle ulteriori fasi della lavorazione del vino, costituite dal travaso ed
imbottigliatura, mediante passaggio dalle botti alle damigiane e successivamente alle bottiglie;
parte dello spazio dei locali ipogei verrà riservato all’esposizione di tutte le etichette (circa 200)
dei produttori delle Colline Moreniche dell’Alto mantovano;
- la collocazione, durante tutto il percorso di visita, di pannelli esplicativi didattici sulla storia e sulle fasi
della lavorazione del processo vitivinicolo, nonché pannelli elettronici, facilmente accessibili, che
attraverso immagini, diagrammi, foto e video – adeguatamente predisposti con finalità didattiche –
permetteranno la comprensione più completa della storia del vino e delle fasi del processo vitivinicolo;
- periodiche animazioni e rievocazioni sviluppate negli ambienti recuperati, ed affidate a gruppi culturali
locali, che consentiranno la riproposizione di quadri di vita rinascimentale, quella delle campagne e quella
della Corte.
•
Soggetto attuatore: Comune di Goito
Linea d’intervento: un territorio più consultabile
Ampliamento e nuovi allestimenti nella nuova Biblioteca comunale, tra memoria e innovazione.
Uno dei compiti principali della biblioteca civica è quello di offrire la maggiore testimonianza possibile
sulla documentazione locale, per la promozione della conoscenza storica del territorio.
Oggi che è stata superata la dicotomia tra storia generale e storia locale e quest'ultima ha assunto una
dignità diversa dalla semplice erudizione, liberandosi anche di quella patina di campanilismo che
orientava molte ricerche, nuove tipologie di ricercatori ma anche molti cittadini si avvicinano alla
conoscenza del passato del territorio che abitano.
La Biblioteca di Goito è associata al Sistema Bibliotecario Ovest Mantovano, è dotata di una sezione
locale dotata di cospicui fondi documentari tra cui molte pubblicazioni del territorio e rappresenta un
ponte territoriale significativo, per distanza e collocazione geografica, tra i diversi distretti dell’Alto
Mantovano.
Il Comune di Goito ha recentemente finanziato la ristrutturazione e l’ampliamento della biblioteca
pubblica per valorizzare anche la sezione locale che testimonia e organizza i diversi aspetti della
conoscenza del territorio, da quelli storici (il Risorgimento) a quelli economici, da quelli culturali a quelli
artistici, da quelli archeologici a quelli naturalistico-ambientali con la peculiarità del fiume che l’attraversa
e del Parco del Mincio, del Bosco delle Bertone e del vicino Bosco della Fontana.
La biblioteca pubblica di Goito diverrà promotrice del servizio di biblioteca della comunità, custode per
antonomasia della memoria e delle testimonianze della storia e della vita locale.
Per raggiungere questo obiettivo un’ala importante della nuova biblioteca di Goito in ristrutturazione
sarà dedicata alla produzione digitale attraverso la scansione degli apparati fondamentali per la ricerca
delle notizie all’interno della documentazione locale: oltre alla riproposizione della copertina e dell’indice
di ciascuna pubblicazione locale saranno riportati in formato digitale gli indici dei nomi, gli indici dei
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luoghi e gl’indici biografici contenuti in ogni pubblicazione di carattere locale posseduta dalle biblioteche
dapprima dell’Alto Mantovano e distretto Colline Moreniche per poi allargarsi a tutto il Sistema
bibliotecario Ovest Mantovano.
Il catalogo così arricchito diverrà l’infrastruttura portante e permanente per la diffusione della
conoscenza attraverso la piena disponibilità digitale della ricca documentazione posseduta dalle
biblioteche, sia di monografie a stampa (di cui fissare gli apparati salienti indispensabili ad una prima
consultazione informatica, che di fotografie che di letteratura grigia (per definizione indisponibile in più
copie), filmati prodotti sul territorio da proporre in Rete sempre in abbinamento al catalogo OPAC. Questi
nuovi materiali digitali andranno quindi ad arricchire il catalogo OPAC delle biblioteche accompagnando
ogni notizia bibliografica relativa alle sezioni di storia locale.
L’obiettivo è di mettere in forte relazione ciò che già esiste da più di vent’anni, come il catalogo
automatizzato della Provincia di Mantova attraverso l’OPAC con le estensioni documentarie utili per la
ricerca, una prima consultazione dei documenti posseduti dalle biblioteche attraverso gli apparati
bibliografici propri della ricerca storica.
La Biblioteca comunale di Goito diventerà quindi un centro di riferimento fondamentale di produzione
documentaria digitale che curerà nei nuovi locali della biblioteca in ristrutturazione, le operazioni di
arricchimento catalografico e documentario.
Soggetto attuatore: Associazione Colline Moreniche del Garda
Linea d’intervento: un territorio più consultabile
Installazione di totem informativi multimediali.
L’Associazione Colline Moreniche del Garda intende sviluppare un’immagine coordinata dell’area tramite
un piano di comunicazione efficace.
Tra le priorità in questo frangente c’è anche l’installazione di punti informativi multimediali nei propri
comuni soci che così potranno disporre di una bacheca on-line e cartacea sempre attiva, elastica e
disponibile all’utenza.
In particolare si vuole procedere in breve tempo con l’impianto, in un luogo centrale strategico dei centri
storici dei comuni soci, di chioschi multimediali.
Questi rappresentano un moderno strumento di comunicazione, ideale per applicazioni informative e per
servizi interattivi. Estremamente versatile, efficace e di agevole consultazione, può essere posizionato in
luoghi strategici ad alta frequentazione di pubblico, consentendo la massima facilità di accesso ad una
grande quantità di informazioni, notizie ed immagini.
I chioschi informativi multimediali, detti anche totem, offrono contenuti dinamici e programmabili ad alto
valore aggiunto, permettendo, ad esempio, un’efficace promozione di servizi e prodotti, l’accesso alla
rete internet per la consultazione di siti web o l’invio di messaggi di posta elettronica, nonché la
possibilità di effettuare pagamenti on-line.
Essi, in particolare, possono fornire informazioni pratiche e sempre aggiornate, come notizie storiche o
curiosità, liste di alberghi, ristoranti e locali tipici nella zona, tragitti consigliati, farmacie di turno, numeri
utili ed orari di apertura. Elementi che diventano indispensabili per i visitatori del territorio collinare
morenico che si trovano a dover fare i conti con uffici pubblici chiusi nei giorni festivi e la totale mancanza
(a parte l’ufficio Iat di Castiglione delle Stiviere) di uffici informazioni con personale addetto preparato.
Il totem multimediale sarebbe corredato di una bacheca per il materiale cartaceo prodotto sul territorio.
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Soggetto attuatore: Associazione Colline Moreniche e Touring Club Italiano
Linea d’intervento: un territorio più consultabile
Realizzazione di un itinerario storico-culturale che metta in rete alcuni luoghi di pregio del territorio e
migliori la loro fruizione.
L’associazione Colline Moreniche del Garda ha pensato di unirsi al Touring Club Italiano per sostenere e
ideare un’iniziativa che unisca il territorio attraverso i suoi edifici storici.
I beni culturali rappresentano una ricca testimonianza della storia dell’area. La sua particolarità è data
dalla struttura “borgo-castello” degli insediamenti, ognuno dei quali presenta tipologie strutturali e
costruttive, riconducibili a tre diverse fasi costruttive: tra il X e il XII secolo, periodo in cui è determinante
la presenza dei Canossa; nel XIII-IV secolo, sotto il predominio scaligero in cui si combattono le battaglie
scaligero-viscontee; durante la presenza dei Gonzaga in cui alcuni castelli furono trasformati in residenze.
Oltre a questi, pievi, basiliche, chiese e musei, che danno testimonianza della storia e della cultura del
luogo.
Il progetto di promozione integrata prevede la costruzione di un percorso storico-culturale che metta in
rete alcuni luoghi di pregio del territorio e migliori la loro fruizione.
Tali luoghi sono elementi rappresentativi di tipologie storiche di architettura realizzati tra il XIII e il XIX
secolo per i quali sono previsti interventi di restauro e di risanamento conservativo.
Il presente progetto si pone i seguenti obiettivi:
- valorizzare i luoghi storico-culturali attraverso la messa in rete degli stessi;
- valorizzare i luoghi storico-culturali e migliorare la loro fruizione attraverso pannelli didatticoinformativi.
Questo progetto risulta complementare rispetto a tutti gli altri interventi di recupero, valorizzazione e
promozione che insistono su questi luoghi.
Gli effetti attesi riguardano prevalentemente il miglioramento della fruizione degli stessi, sia dal punto di
vista dell’accessibilità esterna, sia dal punto di vista della divulgazione della conoscenza.
Le risorse che saranno oggetto delle attività progettuali saranno:
Cascina Valle - Comune di Castiglione delle Stiviere
Villa Mirra - Comune di Cavriana
Dal Mulino del Mincio al Museo del Risorgimento - Comune di Goito
Oratorio di San Lorenzo - Comune di Guidizzolo
Palazzo Ceni - Comune di Medole
Torre civica gonzaghesca - Comune di Marmirolo
Castello Scaligero - Comune di Monzambano
Castello Scaligero - Comune di Ponti sul Mincio
Torre civica gonzaghesca - Comune di Solferino
Palazzo Gonzaga - Comune di Volta Mantovana
Soggetto attuatore: Associazione Colline Moreniche del Garda
Linea d’intervento: un territorio più consultabile
Promozione di un’immagine coordinata del territorio.
L’Associazione Colline Moreniche del Garda intende sviluppare un’immagine coordinata dell’area tramite
produzione di materiale illustrativo nuovo e un piano di comunicazione efficace.
Necessità impellente è quella di arrivare alla realizzazione di un prodotto editoriale nuovo che sia il più
possibile uniformante per il territorio, il quale si trova ad usufruire di molti mezzi pubblicitari eterogenei
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e frammentari, ognuno dei quali descrittivo delle diverse realtà ed enti operanti a vari livelli nei settori
culturale, turistico e naturalistico. In mezzo alla varietà di opuscoli, spesso ridondanti o disorientanti nel
messaggio, è opportuno quindi dar vita a un oggetto editoriale che faccia da “trade union” tra gli attori
territoriali e sia riconoscibile per completezza.
Focalizzato il target di riferimento, sarà utile produrre un’immagine coordinata che consenta al prodotto
“Colline Moreniche del Garda” di farsi conoscere e memorizzare agli occhi dei potenziali visitatori; sarà
indispensabile adottare uno stile univoco per ogni forma della comunicazione, per ogni materiale ed
attività.
Priorità dell’Associazione Colline Moreniche del Garda sarà:
- descrivere il territorio in tutte le sue eccellenze
- mettere in risalto tutti gli operatori alberghieri e della ristorazione dei comuni soci
dell’ente
- segnalare i produttori locali facenti capo all’enogastronomia, al settore rurale e
all’artigianato
- descrivere i Comuni con i loro luoghi d’attrattiva
- mettere a disposizione una cartina o più cartine topografiche di tutti i Comuni,
possibilmente da utilizzare sfuse o da riunire in un raccoglitore.
La brochure realizzata dovrà essere redatta in tre lingue: italiano, inglese e tedesco.
Parte di codesta azione sarà riservata a pubblicazioni su riviste e occasioni di promozione sul territorio
nazionale, attraverso fiere e convegni.
Infine, il lavoro svolto per la produzione del materiale cartaceo potrà rivelarsi utile in futuro anche per la
declinazione dei contenuti e delle informazioni per le politiche di promozione e comunicazione attivabili
sul web.
Soggetto attuatore: Comune di Guidizzolo e Comune di Medole
Linea d’intervento: lo sviluppo della qualità e della fruibilità dell’offerta culturale
“Teatro e cultura in Collina”. Circuito teatrale e culturale intercomunale.
I Comuni di Guidizzolo e Medole, paesi confinanti nel territorio dell'Alto Mantovano, valutando le proprie
peculiarità territoriali hanno individuato nel settore culturale, in particolare quello dedicato al teatro, alla
musica, all'arte e all’educazione, un potenziale di sviluppo a livello sovracomunale.
In seguito a un confronto rispetto le attività che annualmente si svolgono nei due Comuni, in base alle
positività e alle criticità delle strutture in essere nei due municipi, si è pensato di dar vita a un circuito
teatrale e culturale denominato "Teatro e Cultura in Collina". La proposta riguarda il settore culturale,
nello specifico le attività di carattere spettacolistico, in quanto rappresentano una peculiarità all’interno
dell’offerta culturale.
Lo scopo principale di questo progetto è quello di sviluppare e mettere in rete, per le annualità 2012 e
2013, gli eventi teatrali e culturali locali per la realizzazione di un programma unitario e verso la
produzione di un cartellone unico.
"Teatro e Cultura in collina" ha la finalità: di consolidare e rendere maggiormente incisiva l'azione di
diffusione delle attività teatrali e culturali sul territorio collinare; contribuire all’educazione e
all’incremento del pubblico; valorizzare le sedi di spettacolo e formazione; diffondere un’offerta capillare
e vicina alle comunità locali per mezzo di incentivi (con, ad esempio, abbonamenti creati ad hoc).
Il circuito si muoverà in cinque direzioni:
- gli spettacoli di prosa;
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- il teatro per ragazzi e giovani;
- l'attività concertistica;
- gli allestimenti artistici;
- l’educazione mediante incontri di cultura generale.
Molto si investirà sul proposito di equilibrare le forze in gioco. Da un lato, infatti, troviamo il Comune di
Guidizzolo con una maggiore esperienza in campo teatrale e spettacolistico; dall'altro il Comune di
Medole può puntare nel suo territorio su un forte radicamento dell'arte che si esplica con la Civica
Raccolta d’arte (che al caso interagisce anche in una proficua collaborazione con l'Istituto Statale d'Arte di
Guidizzolo “Alessandro Dal Prato"). Quindi la finalità è quella di fare veicolare su tutto il territorio
iniziative che pur mettendo in rilievo le differenti vocazioni degli aderenti si offrono al pubblico in
maniera unitaria.
Proposito di questo progetto è anche quello di dare vita nel medio periodo ad un circuito collinare che
comprenda nello specifico tutti i paesi dell'Alto Mantovano.
Soggetto attuatore: Associazione Colline Moreniche del Garda
Linea d’intervento: lo sviluppo della qualità e della fruibilità dell’offerta culturale
Realizzazione del Festival “MosaicoScienze”. Edizione 2013
MosaicoScienze, il festival scientifico dell’Associazione Colline Moreniche del Garda, vuole rappresentare
un percorso di partecipazione tra scienza e cultura del territorio morenico. Le tessere del Mosaico, cioè i
singoli eventi, compongono un quadro pensato e organizzato dall’Associazione, undici comuni consorziati
tra loro, che si impegna ogni anno a proporre momenti di riflessione abbinati a proposte di valorizzazione
della cultura locale.
Il fulcro dell’iniziativa, che non è a scopo di lucro, è rappresentato da momenti di incontro con scienziati,
studiosi, scrittori e giornalisti che ogni edizione trattano temi di attualità scientifica; ma l’evento
comprende anche numerose altre proposte che mettono in luce gli aspetti più caratteristici della storia e
delle tradizioni locali.
Per l’edizione 2013 di MosaicoScienze, la quattordicesima, l’intenzione è di pensare a un tema unico che
sia rilevante anche per il territorio, oltre che per le nozioni scientifiche che veicolerà. Scienza e cultura,
quindi, associate al coinvolgimento diretto di personalità e realtà importanti dell’area collinare che
hanno, ad esempio, contribuito a nuove scoperte e hanno fatto crescere il territorio con le loro
invenzioni.
L’Associazione non esclude di dilatare lo svolgimento dell’edizione del festival scientifico da 5 a 7 giorni,
in modo tale da poter organizzare un considerevole numero di conferenze, nelle quali si confronteranno
più relatori, che tratteranno importanti argomenti
Tra le novità c’è anche quella di valorizzare ancor più il territorio delle Colline Moreniche, affascinante ed
unico nel suo genere, suscitando una curiosità tale da spingere anche la popolazione locale a ridare
importanza a luoghi talvolta “dimenticati” in quanto entrati ormai nella quotidianità.
Nel corso degli anni, quindi, per valorizzare in maniera più consona l’aspetto territoriale si ambisce alla
formazione di guide turistiche specializzate proprio sull’area morenica, che per i partecipanti a
MosaicoScienze rappresenterebbero un valore aggiunto che andrebbe ad affiancarsi alle conferenze.
MosaicoScienze vuole essere un tutt’uno di scienza, storia e tradizioni locali in grado di donare a chi vi
partecipa esperienze indimenticabili nella loro totalità. L’Associazione sta lavorando per gettare le basi di
una futura collaborazione con gli operatori locali, di modo che MosaicoScienze sia a tutti gli effetti un
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momento di crescita sia personale che per il territorio nel suo insieme, e che questa crescita, oltre che
culturale, possa essere anche economica.
Soggetto attuatore: Associazione Colline Moreniche del Garda
Linea d’intervento: lo sviluppo della qualità e della fruibilità dell’offerta culturale
Realizzazione della rassegna musicale “Castelli in Musica”. Edizione 2013
Castelli in Musica è una rassegna musicale che si svolge nel bel territorio delle Colline e dedicata al celtico
e al country americano, generi musicali che affondano le loro radici nella musica popolare irlandese.
La rassegna, organizzata in collaborazione con l'Associazione Culturale “BLUES PRINT International Artist”
e le Pro Loco dei comuni morenici, si sviluppa in undici tappe estive ad ingresso gratuito che hanno sede
nelle più suggestive location delle colline, privilegiando i castelli ed enfatizzando così le magnifiche cornici
storiche e naturalistiche presenti sui colli morenici.
L’Associazione Colline Moreniche del Garda attraverso questa rassegna offre ai cittadini dei comuni soci e
ai loro ospiti dei momenti di cultura musicale che permettono di riscoprire la poesia dei nostri borghi, la
storia dei nostri luoghi in un viaggio onirico.
La manifestazione si muove nel solco della valorizzazione di un territorio ricco di motivi di interesse
culturale e i luoghi di particolare valore si arricchiscono nell’incontro con la musica di atmosfere e
suggestioni nuove da cui scaturiscono emozioni mai uguali e in qualche misura irripetibili.
Nel 2012 l’Associazione Colline Moreniche del Garda intende reperire i contatti per gettare la basi di un
ulteriore sviluppo della manifestazione: l’obiettivo è quello di incrementare la collaborazione con gli altri
territori della provincia di Mantova, che saranno coinvolti chiedendo loro di segnalare le realtà musicali
presenti nei loro Comuni, in modo tale da stendere, nelle prossime edizioni della rassegna musicale, un
calendario parallelo a quello di Castelli in Musica che preveda concerti di bande e cori locali.
Castelli in Musica, quindi, diverrebbe un grande contenitore musicale che concilierebbe diversi generi: si
aggiungerebbe al filone celtico e country il filone bande e cori. Due rassegne differenti, quindi, sotto un
unico nome e con l’obbiettivo di conciliare tutti gli eventi senza sovrapposizioni di date.
Negli anni a seguire, inoltre, si vorrebbe continuare a far crescere qualitativamente il festival musicale
puntando su proposte musicali sempre migliori e agendo al fine di ampliare la fascia di pubblico.
Attualmente, infatti, la rassegna è maggiormente seguita da famiglie ed adulti, senza avere buona
penetrazione tra i teenager e i giovani adulti, ossia la fascia di popolazione che va dai 13 a 25 anni. Perciò
un maggiore loro coinvolgimento si ritiene possibile sviluppando, dall’edizione 2013, un circuito di
collaborazioni con le realtà musicali e, perché no, di danza del territorio, organizzando dei brevi stage di
musica celtica tenuti da insegnanti locali o musicisti di spicco – anche internazionali – del panorama e
dedicati ai cori locali, alle bande, o ai singoli appassionati di questo genere musicale. A questi stage
potrebbero affiancarsene altri di danza country.
Attraverso questi numerosi progetti l’Associazione Colline Moreniche del Garda ambisce a sviluppare la
rassegna Castelli in Musica, senza tralasciare alcuna fascia di popolazione, continuando a valorizzare le
location storiche dei concerti ed incrementando sempre più, nel corso degli anni, la collaborazione tra
Comuni e realtà operanti negli stessi, contribuendo così ad una crescita non solo culturale, ma anche
economica e di immagine di tutto l’Alto Mantovano.
39
5. INTEGRAZIONE DELLA PROPOSTA PROGETTUALE CON
IL CONTESTO TERRITORIALE E LE PROGETTUALITÀ IN
ESSERE
5.1 PROGETTI E CONTESTO: AZIONI CHE SVILUPPANO IL TERRITORIO
I progetti inseriti in questo piano di valorizzazione del territorio dell’Alto Mantovano, a livello culturale ed
educativo, intendono: da un lato recuperare elementi fondamentali del patrimonio storico; dall’altro
valorizzare e arricchire le peculiarità dell’ambito collinare.
Nello specifico, gli aspetti unici dell’ambiente, del paesaggio, della storia e della cultura diventano qui
parte integrante di un processo generale di potenziamento territoriale.
La comprensione, da parte dei singoli comuni e degli enti locali, che unire le forze e lavorare insieme per
il proprio territorio possa essere motivo di crescita per tutti, è sempre una conquista che qui si esplica
con maggiore forza in codesta programmazione, destinata all’accrescimento del settore culturale e
didattico che, dobbiamo ricordarlo, spesso paga le conseguenze di momenti storici come questo, fatti di
ristrettezze economiche e finanziarie.
Due sono le direttrici su cui questo progetto si inquadra, rispetto all’analisi del contesto territoriale:
- l’esaltazione ambientale;
- l’accrescimento dell’offerta culturale ed educativa.
Queste si intersecano l’una con l’altra, con lo scopo di consegnare all’individuo l’opportunità di godere al
meglio di questo territorio.
Gli interventi materiali sono volti al recupero di diversi edifici della tradizione, che rappresentano punti di
riferimento per la popolazione locale e la sua identità. Il focus non è tanto sul loro restauro, bensì sulla
loro fruizione che contempla sentieri didattici, punti di osservazione privilegiati del paesaggio, sedi per
attività di importanza sovra comunale ed eventi e manifestazioni di rilievo.
Le iniziative immateriali sono, invece, il vero collante per questo contesto collinare, il filo invisibile che
unisce le varie realtà. La volontà di unire gli edifici attraverso un itinerario storico e culturale, l’intenzione
di esaltare le attività culturali locali con particolare attenzione alle strutture teatrali, il perfezionamento di
alcune manifestazioni culturali, l’azione orientata alla crescita dell’attività delle biblioteche e la
promozione di iniziative dedicate a una fruizione innovativa tramite l’utilizzo delle nuove tecnologie, sono
il ponte tra i diversi comuni, tra l’ambiente e la popolazione, ma anche tra il passato, il presente e il
futuro di questo territorio.
5.2 PROGETTI E PROGRAMMAZIONI TERRITORIALI: UN ULTERIORE PASSO VERSO UNA MAGGIORE
COESIONE D’AREA
Il territorio collinare è caratterizzato dalla presenza di progetti ad ampia scala che ne stanno definendo
sempre più la natura di sistema territoriale basato sulla presenza di un patrimonio diffuso.
Sebbene il desiderio d’area sia quello di puntare sempre più a questo tipo di meccanismi di
collaborazione e sviluppo anche nel medio e lungo periodo, almeno in questa fase preliminare il processo
programmato da questo progetto punta al superamento di semplice impianto di offerta culturale,
proponendo la massimizzazione delle risorse con una più precisa e profonda integrazione degli enti
territoriali.
Gli interventi qui programmati si inseriscono con forza nel campo dello sviluppo socioeconomico dell’area
morenica mantovana, il cui fine è quello di promuovere la valorizzazione culturale del territorio tenendo
40
in considerazione la sostenibilità degli interventi, e impostando le attività facendo leva su un percorso
che prevede la partecipazione di tutti gli attori territoriali.
In sostanza, identità, cultura e società locale unite da dinamiche partecipative integrate.
In questo programma di iniziative proseguono ed evolvono i progetti: dell’Ecomuseo, che si prefigge
l'educazione ambientale, la diffusione della cultura dell'accoglienza, l’educazione e l'aggiornamento
professionale; dell’ecoturismo con la promozione e sperimentazione di nuovi circuiti ed escursioni
guidate; del Gal Colline Moreniche del Garda che fa riferimento alla salvaguardia dell’area per
preservarne peculiarità e identità in particolar modo a livello rurale.
Anche il Risorgimento, tema trasversale a tutti i Comuni del territorio e forte elemento di identità per la
popolazione locale, trova spazio in particolare nell'operazione promossa dal Comune di Goito che si
dedica all'ambito bibliotecario. Tutte le pubblicazioni di carattere locale possedute dalle biblioteche
dell'Alto Mantovano, di cui grazie anche a diversi studi e opere editi negli ultimi anni una cospicua parte è
dedicata al Risorgimento, saranno indicizzati a livello digitale per essere messi in rete e dar vita a
un'importante iniziativa di arricchimento catalografico e documentario. Grazie a questo progetto, inoltre,
si vuole puntare l'attenzione sull'opera del Sistema Bibliotecario Ovest Mantovano che opererà
concretamente. Esso si concentrerà sul distretto collinare mantovano, ma ponendo le basi per un
accrescimento del patrimonio documentale che si estenderà in futuro anche a tutti i Comuni
appartenenti al Sistema Ovest che, lo precisiamo, comprende il maggior numero di paesi (29 mantovani +
3 veronesi), e assicura un'alta qualità dei servizi, seguiti da bibliotecari professionisti e intraprendenti, a
fronte di una modica spesa.
D'altro canto questo progetto territoriale comprende alcuni interventi del piano di promozione del Parco
culturale della Battaglia di Solferino e San Martino, contemplato come dispositivo di implementazione
delle dinamiche di sviluppo locale, ma anche di innovazione del sistema amministrativo e istituzionale
secondo le logiche di partenariato, di partecipazione e programmazione negoziata, oltre che come mezzo
di impulso per le azioni di valorizzazione dell'area destinate alla cultura, all'ambiente, al paesaggio, alla
storia, alla tradizione, allo spettacolo e alle produzioni artigianali e tipiche.
Sono state invece escluse da questo progetto le ciclovie: percorsi e nuove vie, in aggiunta
all'infrastrutturazione del territorio in questo senso, si fanno strada in altri progetti seguiti dal Gal Colline
Moreniche del Garda e dall'azione singola dei Comuni che, insieme ad associazioni, enti e molti attori
territoriali, sono molto attenti e sensibili al cicloturismo, forma virtuosa, sostenibile e indice di qualità
rispetto all'esplorazione del territorio.
Anche la progettazione a valenza ambientale, con riguardo alla riqualificazione del fiume Mincio, è qui
tralasciata, sebbene tale peculiarità territoriale, ovvero quella del fiume e dei parchi, sarà promossa nel
piano di comunicazione generale seguito dall'Associazione Colline Moreniche del Garda.
5.3 IN COLLIBUS CULTUR@... PERCHÈ SONO EMBLEMATICO
Sono diversi i motivi per i quali questo progetto è significativo per l'Alto Mantovano.
Primo fra tutti è quello del tema che unisce invisibilmente tutte le azioni: l'attenzione all’educazione del
cittadino e alle sue possibilità di crescita culturale nel suo stesso territorio.
Il recupero di una porzione di Villa Mirra a Cavriana consentirà di riservare nuovi spazi alle attività
formative e sociali di anziani e giovanissimi in un contesto che abitualmente ospita grandi eventi, corsi,
convegni, mostre e iniziative didattiche.
L'ampliamento e i nuovi allestimenti all'interno della nuova biblioteca comunale di Goito assolveranno a
uno dei compiti principali della biblioteca civica, ossia quello di offrire la maggiore testimonianza possibile
sulla documentazione locale per la promozione della conoscenza storica del territorio. Questo avverrà
mettendo in relazione ciò che esiste da vent'anni (il catalogo automatizzato provinciale) con le estensioni
41
documentarie e le possibilità tecnologiche odierne. Una biblioteca comunale del territorio, quindi,
diventa così centro di riferimento fondamentale di produzione documentaria digitale, utile nel breve
periodo per l'area collinare e nel lungo periodo per tutti i 32 comuni del Sistema bibliotecario Ovest
Mantovano.
Marmirolo dal canto suo procederà con un recupero funzionale di uno degli edifici più belli che esistono
nella sua zona di riferimento: la Torre civica gonzaghesca. Essa sarà sede di una mostra permanente
dedicata alla storia e alla produzione locale, oltre che a mostre e temporanee anche fotografiche.
La Torre dell'Orologio del Castello di Monzambano unirà la conservazione di un elemento fondamentale
del patrimonio storico locale a una rifunzionalizzazione a supporto dell'attività pubblica, delle
manifestazioni di rilevo locali e dell'esposizione di attrezzature del passato.
Il Castello di Ponti sul Mincio, invece, sarà utilizzato come percorso didattico e divulgativo intitolato
"Dalla spada all'orto" e finalizzato alla conoscenza della storia locale con visite guidate, esposizioni di
utensili e attrezzature storici e l'individuazioni di punti di osservazione privilegiati sul paesaggio collinare.
Solferino punterà sulla Torre civica gonzaghesca che ospiterà spazi didattici permanenti riservati alla vita
contadina, ai cittadini illustri e al Risorgimento. Questo luogo sarà inoltre un punto panoramico unico e si
punterà all'accoglienza, adibendo la torre all'attività di promozione e informazione turistica e a punto di
riferimento per gli importanti eventi che hanno avvio dalla prospiciente piazza.
L'ala nord di Palazzo Gonzaga Guerrieri a Volta Mantovana sarà sede di un percorso didattico sulla storia
locale e la cultura delle tecniche della vitivinicoltura che saranno illustrate per mezzo di pannelli
esplicativi anche elettronici, attraverso immagini, diagrammi, foto e video, con l'ausilio di periodiche
animazioni e rievocazioni sviluppate negli ambienti recuperati, ed affidate a gruppi culturali locali, che
consentiranno la riproposizione di quadri di vita rinascimentale, sia delle campagne ,sia della Corte.
I Comuni di Guidizzolo e Medole proporranno alla popolazione e al pubblico dei loro eventi nuove
possibilità di accesso e fruizione della loro proposta culturale nei loro due teatri e in particolare in due
luoghi di prestigio come l'Oratorio di San Lorenzo di Guidizzolo e la Civica raccolta d'arte della Torre di
Medole. Il tutto si compierà grazie ad una messa a sistema delle loro manifestazioni che intende porre le
basi per un futuro che coinvolgerà anche le realtà culturali e teatrali degli altri paesi dell'area.
Come anticipato, il progetto è stato redatto pensando ad azioni che fossero complementari, proiettate
verso il compimento di un futuro unificante, attento alle peculiarità storiche e culturali, ma anche con
uno sguardo rivolto alla modernità e all’esigenza, sempre più impellente e fruttuosa, del “fare rete”.
Storia, paesaggio e educazione saranno il leitmotiv anche dell'associazione Colline Moreniche del Garda
che agirà a diversi livelli. In collaborazione con il Touring Club Italiano l'idea è di valorizzare gli interventi
materiali del progetto mettendoli in rete con un percorso storico e culturale. L'iniziativa si svilupperà su
tutti i comuni, anche quelli che non si sono concentrati sul recupero di alcuni edifici (Guidizzolo, ad
esempio, rientrerà nel progetto con il medievale Oratorio di San Lorenzo; Medole valorizzerà l'imponente
Palazzo Ceni; Goito si concentrerà sul vecchio Mulino del Mincio e sul Museo del Risorgimento; anche
Castiglione delle Stiviere, che non partecipa al progetto generale, prenderà parte al percorso
arricchendolo con la pregevole Cascina Valle).
L'associazione procederà anche con l'installazione su tutto il territorio di totem multimediali, ovvero
moderni strumenti di comunicazione per offrire informazioni pratiche e sempre aggiornate sui servizi, gli
eventi e i luoghi storici di riferimento del territorio. Ci sarà anche spazio per la produzione di nuovo
materiale cartaceo illustrativo del territorio, avendo cura di produrre un'immagine coordinata dell'area
da veicolare altresì con pubblicazioni su riviste.
Infine MosaicoScienze e Castelli in Musica, le due principali manifestazioni che da anni uniscono tutti i
Comuni, saranno ulteriormente accresciute per dare l'opportunità alla popolazione locale e agli
appassionati dei territori limitrofi di ampliare gratuitamente le proprie conoscenze con conferenze e
42
concerti di livello, ponendo l'attenzione sulle location che saranno ancor più suggestive per la loro unicità
storica e ambientale.
Puntare sull’educazione e sulla cultura è sempre una scommessa. Oggi lo è ancor di più tenendo in
considerazione, senza per questo voler essere ripetitivi rispetto all'attualità, le difficoltà del contesto
economico in cui la nostra società riversa. L'impegno di questo territorio, che intende essere al contempo
didattico ed educativo, è poi duplice: dar vita a molte iniziative di spessore con attenzione al settore
culturale, ma anche innescare nuovi meccanismi di affezione al territorio nella popolazione non solo
locale. Quella che in gergo si dice "una bella zona", è tale perché gode di luoghi affascinanti, di momenti
di aggregazione, ma soprattutto di persone che la amano e che trasmettono il loro attaccamento alle
proprie radici, alla propria identità storica e al proprio essere parte integrante e attiva di quel territorio.
L'importanza di questa progettualità è inoltre legata anche all'aspetto dell'innovazione, intesa come
sfruttamento delle nuove tecnologie a supporto delle varie azioni. Il sistema binario e Internet hanno
messo l'umanità di fronte a una democratizzazione accentuata delle risorse, il cui originale obbiettivo è
quello di mettersi in rete, superando limitazioni di tempo, spazio e direzione. Al giorno d'oggi non è più
possibile operare senza pensare di essere nodi di collegamento nella e della rete.
E in rete sono gli attori di questo progetto (presentati all'inizio di questo documento) che contemplano,
nel loro operare a favore della realizzazione delle iniziative qui descritte, anche il coinvolgimento di molti
altri soggetti. Proloco e associazioni di volontariato avranno capacità di movimento e di gestione non solo
negli edifici che saranno ripristinati, ma così pure nell'organizzazione degli eventi culturali.
Si tratta, poi, di un lavoro inglobante. Qui il territorio lascia da parte le singolarità, che partecipano tutte,
ognuna a proprio modo, senza enormi pretese economiche e pensando agli altri e alle possibilità di
sviluppo futuro. A titolo esemplificativo: il percorso tra i beni che include tutti; la biblioteca che oggi fa un
lavoro per un territorio, ma lo programma per espandersi anche ad aree vicine; due teatri che
sperimentano nuove forme di promozione e di programmazione con l'intento di creare un sistema più
allargato. Un caso concreto è il coinvolgimento del Comune di Castiglione che qui non è protagonista
direttamente con una progettualità che gli appartiene, ma che rientra a vario titolo nelle iniziative di
collegamento tra i vari attori. Sarebbe stato impensabile, del resto, ragionare per compartimenti stagni
quando le colline vivono di rapporti costanti, vivaci e stimolanti, che rafforzano ogni giorno la peculiarità
del territorio, andando oltre le progettualità.
Questa proposta è emblematica per l'Alto Mantovano per un altro motivo. Attuabilità è la parola
d'ordine. Lungimiranza è il sentimento che pervade gli attori in gioco. L'esperienza di progetti troppo
ambiziosi ha insegnato al territorio ad essere più realista e concreto. Si parte - si deve partire - dal poco,
come un bambino che giorno dopo giorno si impossessa della vita, per goderne appieno. Ovviamente
desideri e grandi sogni non sono stati accantonati; sono anzi il propulsore anche di questa progettazione.
Ecco, quindi, le motivazioni che hanno portato all'elaborazione del titolo "In collibus cultur@". Il ricorso al
latino non è casuale. La lingua delle nostre origini qui gioca un ruolo essenziale, rimandando al passato,
alla nostra storia e alla tradizione. L'uso della parola plurale "collibus", invece che "colle" sta ad indicare
la pluralità degli attori, con le loro tipicità e le loro attività in essere e in via di realizzazione; il ricorso alla
preposizione "in" anziché "apud" o "super" è stato voluto per indicare lo stato in luogo, ovvero il rimando
a qualcosa che è dentro, intrinseco, che è parte integrante di un apparato più grande. Compare quindi la
parola "cultura" per la sua etimologia così appropriata: deriva dal verbo latino "colere" che significa
"coltivare", un'attività tanto radicata nel paesaggio collinare mantovano da renderlo unico, colorandolo
con tonalità sgargianti e disegnandolo con filari di vite, ortaggi e cereali. L'utilizzo del termine "cultura"
nei secoli fu poi esteso a quei comportamenti che imponevano "una cura verso gli dei", da cui derivò il
termine "culto". Questo in effetti è il significato di questo progetto: prendersi cura della propria storia,
43
della propria identità, della propria popolazione, offrendo nuove opportunità di fruizione e di
collegamento delle iniziative territoriali.
Infine la “@” al termine della parola “cultura”. La chiocciolina nacque come unione stilizzata delle lettere
“a” e “d” minuscole, formanti la locuzione latina “ad” che significa “verso” nei moti a luogo. Quindi nel VII
secolo d. C. per i mercanti veneziani rappresentò l’anfora e fu utilizzata come misura di peso e capacità.
Negli anni Settanta del Novecento fu poi adottata dall’informatica per consentire l’elaborazione del
programma della posta elettronica.
Questo piccolo segno grafico significa molto per questo progetto: indica una nuova direzione, di
collaborazione e unità del territorio; ci ricorda di essere prudenti e misurare i nostri slanci; riassume il
concetto del collegamento del passato con la modernità, attraverso mezzi di comunicazione che
caratterizzano in modo imprescindibile il nostro quotidiano e formano la nostra individualità.
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6. QUADRO ECONOMICO E FINANZIARIO
Soggetto attuatore
Iniziativa
Comune di Cavriana
Restauro della Loggia d’ingresso di Villa
Mirra
Comune di Marmirolo
Ristrutturazione interna Torre civica
gonzaghesca
Comune di Monzambano Sistemazione della Torre dell'orologio del
castello
Comune di Ponti sul
Recupero funzionale del Castello
Mincio
scaligero
Comune di Solferino
Recupero e rifunzionalizzazione della
Torre civica Gonzaghesca
Comune di Volta
Restauro e nuovi allestimenti dell’Ala
Mantovana
Nord Palazzo Gonzaga Guerrieri
Comune di Goito
Ampliamento e nuove funzioni della
biblioteca
Importo
%
Contributo
contributo
Cariplo
€ 98.000,00
38%
€ 37.000,00
€ 200.000,00
19%
€ 30.000,00
€ 185.000,00
20%
€ 37.000,00
€ 390.000,00
10%
€ 37.000,00
€ 210.000,00
18%
€ 37.000,00
€ 330.000,00
11%
€ 37.000,00
€ 440.000,00
9%
€ 30.000,00
Installazione Totem multimediali
Itinerario storico e culturale tra gli edifici
storici
€ 90.000,00
€ 85.000,00
50%
47%
€ 45.000,00
€ 40.000,00
Comuni di Guidizzolo e
Medole
Promozione di un’immagine coordinata
“Teatro e Cultura in Collina”. Circuito
teatrale e culturale intercomunale
€ 66.000,00
€ 120.000,00
50%
50%
€ 33.000,00
€ 60.000,00
Ass. Colline Moreniche
MosaicoScienze 2013
€ 50.000,00
40%
€ 20.000,00
Ass. Colline Moreniche
Castelli in Musica 2013
€ 15.000,00
47%
€ 7.000,00
Ass. Colline Moreniche
Spese di gestione del progetto *
€ 15.000,00
/
Ass. Colline Moreniche
Ass. Colline Moreniche e
Touring Club
Ass. Colline Moreniche
TOTALE
€ 2.294.000,00
Importo attività materiali
Importo attività immateriali
TOTALE
/
€ 450.000,00
€ 1.943.000,00
15%
€ 290.000,00
€ 336.000,00
49%
€ 160.000,00
€ 2.279.000,00
20%
€ 450.000,00
* Colline Moreniche del Garda curerà la supervisione e la gestione del progetto "In collibus cultur@" servendosi del
personale dell'associazione. Nessun contributo è stato richiesto per questa voce di spesa. Richiesta di contributo è
stata richiesta, invece, per la progettazione e lo svolgimento dei singoli progetti curati dall'associazione stessa.
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7. GESTIONE DELLA PROPOSTA PROGETTUALE E PIANO
DI LAVORO
Date le diverse iniziative inserite in questo piano di Interventi Emblematici, si reputa necessario
descrivere come esse siano coordinate, organizzate e supervisionate nella loro fase organizzativa.
La gestione del progetto è stata affidata a un Gruppo Operativo (GROP), rappresentativo del
partenariato, che contempla il coinvolgimento dei rappresentanti dei soggetti attuatori del progetto.
Esso ha avuto e ha il compito di definire l’indirizzo dei lavori e di intervenire per rendere effettive le
scelte operate. Inoltre è chiamato a risolvere i vari problemi e a definire le priorità.
Nel GROP si individuano quindi:
1. un capofila del progetto;
2. un referente per ogni partner di progetto.
Il GROP è un momento fondamentale di scambio di opinioni e informazioni, fondate sulle necessità e sui
bisogni delle singole iniziative.
Di norma esso si relaziona alla Provincia, a sua volta principale interlocutore della Fondazione Cariplo,
tramite l’Unità tecnica (UT), che vede l’incontro del soggetto capofila del progetto (l’Associazione Colline
Moreniche del Garda) e i rappresentanti della Provincia di Mantova, responsabili del settore Progetti
Speciali e Sviluppo. Può accadere anche che la Provincia incontri il Grop al completo in sede di tavole
rotonde speciali per verificare l’avanzamento dei lavori.
Per quanto riguarda la realizzazione effettiva delle singole iniziative, essa è affidata ad Equipe di lavoro
create sulla base delle specifiche esigenze progettuali e sono costituiti da personale tecnico dei settori
coinvolti nelle attività di progetto.
FONDAZIONE
CARIPLO
PROVINCIA DI
MANTOVA
UT
GROP
EQUIPE
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Partendo dall’ottica di rete che connota il progetto, la riuscita delle azioni e delle attività previste sarà
garantita dalla costante collaborazione ed interazione fra gli attori e gli organismi coinvolti.
Le comunicazioni interne al partenariato saranno effettuate tramite e-mail e tramite il confronto tra gli
operatori coinvolti (tavoli di lavoro).
Funzioni del capofila.
L’Associazione Colline Moreniche del Garda è chiamata a:
• gestire, e, se del caso, proporre modifiche al progetto, nei limiti e nelle possibilità previste dal
regolamento per le erogazioni emblematiche di Fondazione Cariplo e nel rispetto delle linee
guida per la rendicontazione;
• coordinare la realizzazione delle azioni previste dal progetto;
• avviare le attività di informazione e di promozione necessarie ad informare la popolazione sulle
opportunità del progetto;
• provvedere all’accertamento che l’esecuzione degli interventi avvenga nel rispetto della strategia
del progetto, secondo quanto definito nel cronoprogramma di attuazione;
• attivare una procedura rapida ed efficace di monitoraggio fisico, procedurale e finanziario, per
fornire alla Provincia di Mantova tutte le informazioni necessarie al monitoraggio, al controllo ed
alla valutazione del progetto;
• per quanto concerne la gestione amministrativa e finanziaria, il capofila è chiamato ad informare
i beneficiari rispetto alle necessità di adeguare il sistema di gestione della documentazione e di
tutto quanto richiesto per la rendicontazione degli interventi, conformemente a quanto previsto
dalle linee guida per la rendicontazione.
Funzioni delle istituzioni e degli enti beneficiari.
Ogni destinatario dei contributi derivanti dalle erogazioni Emblematiche della Fondazione Cariplo è
responsabile:
• della regolare gestione dei contributi;
• del rispetto della normativa comunitaria, nazionale e regionale in materia di appalti pubblici nella
realizzazione degli interventi;
• dei danni arrecati a terzi o all’ambiente nell’ambito della realizzazione del progetto.
Inoltre si impegna a:
• fornire ogni informazione necessaria all’espletamento delle funzioni del capofila;
• informare tempestivamente il capofila di ogni possibile variazione in corso d’opera degli
interventi previsti;
• partecipare ad incontri periodici operativi volti ad illustrare le modalità di gestione del progetto e
ad individuare eventuali necessità e/o problematiche;
• conservare tutti i documenti necessari alla rendicontazione del progetto ed alla sua realizzazione;
• cofinanziare gli interventi previsti dal progetto concordato nel rispetto del piano finanziario
complessivo e dei singoli interventi;
• adottare le modalità di informazione e comunicazione previste da Fondazione Cariplo.
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Fondamentale è la comunicazione tra i vari referenti e gruppi del progetto che sostiene tutto il processo
di nascita delle iniziative.
Sarà utile e importante procedere anche con un piano di monitoraggio e valutazione per:
• verificare lo stato di avanzamento delle progettualità e delle azioni prefigurate;
• accertare la rispondenza tra i risultati raggiunti e gli obiettivi;
• valutare gli impatti che la realizzazione del progetto comporta nell'area, con particolare attenzione alla
coerenza con gli obiettivi individuati;
• supportare l'azione di coordinamento per l'individuazione di eventuali punti critici, sia per quanto
attiene alla realizzazione delle azioni che per quanto riguarda la valutazione dei risultati conseguiti e
quindi consentire al capofila di riorientare le azioni qualora durante il periodo di analisi si evidenzino forti
scostamenti rispetto agli obiettivi posti alla base;
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8. SOSTENIBILITÀ DELLA PROPOSTA PROGETTUALE
Diversi sono gli aspetti che giustificano e rendono attuabile il progetto nel corso del tempo.
SOSTENIBILITÀ GESTIONALE
Un punto importante, che garantisce la continuità del progetto e la sua rispondenza alle esigenze
concrete degli attori che lo portano avanti, è l’utilizzo permanente di risorse interne agli enti stessi per la
direzione, la realizzazione e la gestione del progetto.
Una coerente attività di divulgazione consentirà di conferire continuità temporale alle attività materiali,
ma anche a quelle immateriali, facendo partecipe una sempre maggiore pluralità di soggetti territoriali
che possono entrare a far parte della conduzione nel tempo delle singole iniziative.
SOSTENIBILITÀ ORGANIZZATIVA
Il progetto, tramite il capofila, poggia fondamentalmente sull’utilizzo di una rete informativa che collega
tra loro gli enti, consentendo la massima collaborazione.
La sostenibilità si esplica anche in termini di risultati del progetto che, opportunamente integrati alle
strategie di promozione in atto, contribuiscono ad una maggiore visibilità del territorio coinvolto e quindi
al rafforzamento continuo della valorizzazione del patrimonio locale.
La sostenibilità è garantita nel momento in cui si esprime il livello di coerenza, integrazione e
complementarietà con le politiche in atto. In ogni singolo progetto vengono infatti rafforzati processi in
atto da tempo, che dalle azioni di condivisione possono trarre ulteriori spunti di miglioramento. Questo
aspetto contribuisce a garantire la sostenibilità nel tempo delle attività e testimonia l’impegno in termini
finanziari e di risorse umane dedicate alle attività proposte nel progetto emblematico.
SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
La sostenibilità economica e gestionale del progetto nella fase successiva a quella di realizzazione sarà
garantita dall’apporto delle amministrazioni e degli enti coinvolti in termini di manutenzione e
conservazione delle opere realizzate e/o riqualificate, che troveranno risorse adeguate nei bilanci
comunali e associativi.
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IN COLLIBUS CULTUR@ Percorsi culturali e didattici nelle Colline