DI
LETTERE
AL
FRATELLO
D'AZEGLIO
M.
ROBERTO
9^
LETTERE
1 D'AZEGLIO
AL FRATELLO ROBERTO
CON CENNI eiOGRAFICIDI ROBERTO D'A2E61I0
PER
BRIANO
G.
m,
MILANO
LiniERtA
EDITRICE
DI
DI
PAOLO
Via S.
EDUCAZIONE
E
CARRARA
N.
Margherita,
1872
HOi
D'ISTRUZIONE
ai^
'
1
-
PtìOPRIETA
1872.
DELL' BDITOEB
LETTERARIA
Lesee
Agosto
^4
23
Giiisno 1808.
Tip. C. Molinari
e
C, Galleria
V.
E. 77.
INDICE
I.
Lettera
II.
Roma,
24
Roma,
26
III.
Milano,
IV.
Parigi,
1823
marzo
1824
gennaio
22
»
1836
1836
marzo
Milano,
18
settembre
1841
VI.
Milano,
30
settembre
1841
Milano,
28
novembre
1841
Milano,
11
dicembre
Vili
IX.
X.
6
Palermo,
Napoli,
28
XI.
Milano,
XII.
Loveno,
XIII.
Milano,
XIV.
Envie,
22
Envie,
9
XV.
XVI.
Envie,
XVII.
Roma
XVIII.
5
«
13
1.
17
r.
21
»
25
»
28
r,
32
»
35
»
40
».
44
»
47
«
50
«
52
»
55
»
58
r^
60
r,
62
»
66
n
70
n
74
»
80
»
82
n
86
.
V.
VII.
1
.
gennaio
24
Pag.
.
1841
1842
febbraio
1842
marzo
.
1842
maggio
21
13
28
1842
novembre
1844
giugno
luglio
1
.
1844
agosto
22
luglio
Firenze
31
XIX.
Firenze
1
XX.
Firenze
18
1842
settembre
.
1844
1845
.
1846
gennaio
marzo
marzo
.
1846
1846
.
XXI.
Firenze
21
marzo
1846
.
XXII.
Firenze
23
marzo
1846
.
XXIII.
XXI
Firenze
7.
Livorno
27
1
marzo
aprile
1846
.
1846
Lettera
XXV.
XXVI.
r,
XXVII.
Genova,
6
Genova,
30
Genova,
14
novembre
dicembre
„
XXVIII.
Genova,
23
„
XXIX.
Genova,
6
»
XXX.
XXXI.
«
4
Roma,
Roma,
8
1847
.
1847.
XXXIV.
Roma,
12
gennaio
1848
.
1848
Gennaio,
....
febbraio
Roma,
1848
.
Palermo,
»
XXXVIII.
Roma,
XXXIX.
XL.
»
»
«
XLI.
XLII.
8
.
.
1848
marzo
.
Bologna,
giugno
Bologna,
11
.
1848
aprile
Bologna,
6
Spezia,
.
1848
21
.
«
.
1847
r"
XXXVII.
1847.
dicembre
dicembre
«
1846
novembre
11
14
XXXVI.
1846
.
Roma,
«
.
1847
XXXIII.
XXXV.
1846
febbraio
r,
«
.
luglio
marzo
Firenze,
XXXII.
1846
aprile
.
2
1848
.
.
luglio
1848
.
1849
marzo
.
«
XLIII.
Spezia,
16
XLIV.
Spezia,
30
Spezia,
1
Spezia,
14
marzo
1849
marzo
1849
.
.
,
n
XLV.
XLVI.
»
XLVII.
1849
aprile
Sarzana,
.
aprile
22
aprile
.
1849
.
1849
.
«
XLVIII.
Genova,
26
aprile
1849
.
»
XLIX.
L.
«
»
16
settembre
1849
Torino,
8
settembre
1850
Torino,
17
Acqui,
LI.
ottobre
1850
.
»
LII.
LUI.
Cornegliano,
Cannerò,
7
Cannerò,
28
3
settembre
agosto
1852
1858
.
LIV.
»»
r"
LV.
LVI.
LVII.
Milano,
Firenze,
12
13
agosto
luglio
marzo
1858.
1860
.
1861
.
ivoberto
d'Azeglio
Cesare
padre,
1790.
Suo
avea
sposato
lodevole
il
Secondo
la
Scoppiata
battaglia,
ed
il
d'una
Cherasco,
Ma
il
i
Piemonte
suoi
fatto
que'
e
travagli
piena
tutti
su
sanguinosa
e
fra'
ed
condotto
la
1796,
i
chese
mar-
campi
giornata
circuito
nel
in
era
il
Sardegna,
combattendo
solo
il
Vercelli.
reggimento,
e
milizia,
bandiere
patrie
Bianzè.
entrato
tempi,
nella
Francia
prigioniero
alla
reso
in
di
resistenza,
pericolo,
fu
di
dove
Robespierrano
volta
marchesa
alla
Bernardo,
venne
Morozzo
reggimento
trovossi
ostinata
numero,
Sotto
e
San
lunga
le
seguì
settembre
d'Azeglio,
tra
guerra
Cesare
picciolo
nel
24
marchese
giovanissimo
maggiore
quell'anno
il
Taparelli
costume
d'Azeglio
marchese
di
di
Cristina
Torino
a
nacque
primi,
vita
dopo
dopo
dal
oppresso
in
sua
del
il
Francia.
più
portò
di
trattato
famiglia.
non
balìa
erano
di
finiti,
Francia,
dappoiché,
i
Principi
caduto
di
Casa
ospizioe
rassegnarsiad
altrui,anziché
ad
la diletta
famiglia in Firenze,
Arrigo
robusta
di tutte le
la
Pittura
i suoi
cuore
felice amore,
dal
1808, quando
valore.
la
Alfonso
ed
col
suo
Roberto
dato
il
Lamartine
della
Roberto,
il
quale
il freno
di
pure
colla
Siena, dove
tero
stetcorta
un'ac-
sotto
prima virtù,madre
alio
studio,e quindi
soggetti.
—
fonti onde
dove
Roberto
cercò
le
più
che, dopo quelle
tornava
di
l'esistenza.
da
Firenze, era
letteraria detta de' Con-
primo saggio
del
suo
pubblicava in quel
Chateaubriand
Cristianesimo.
francese
alla lettura
sciolse
francese
del
scuola
nuova
Lamartine,
all'autore
Genio
egli
abbellano
prime poetiche composizioni:
devalo
servaggio,
svariati
a
della mente,
un' Accademia
v'aveva
e
di
giovani anni, e
ricompiono
ascritto ad
cordij
e
forza
si ridusse
1799
le due
però
in
sua
giovinetto Roberto,
furono
marchese
Roberto, Prospero
figli,
tre
l'intelletto
volgere
gioje del
stato
sue
Ivi il
poesia
e
Fin
i suoi
e
nel
patria,e
direzione,contrasse
d'Azeglio nudrì
un
patria
care
cer-
Sardegna,
vergognoso
intensa
altre,l'applicazione
facilità di
pure
un
collegio Tolomei
nel
pose
al 1807.
sino
e
di
ingrata dimenticanza, deliberò
una
abbandonare
e
la
vedere
soffrendo
terre,e
risparmiato.Il
rapacitàavea
d'Azeglio,mal
avite
nell'isola
vita
funesta
meno
la straniera
che
dalle
costretti ad esulare
furon
Savoja
o
BIOGRAFICI
CENNI
vili
delle
al
scossero
prime
Queste
poetico
torno
precezioni
rivela-
l'animo
di
di
Meditazioni
giovanile estro, e
le
mandò
alquantiversi,che, sgorgatida
un'
a-
ROBERTO
DI
di soavi
piena
nima
cortesi
con
di
veduto, e
che
fu ben
d'Italia
desta
Con
ardore
tanto
artista
che
terra, dove
Non
che
prima
sangue,
vasi
è
! da
andavasi
sulla
il grido suo
quanti
dolori
itaUani,le
da
so
Società
alle
unico
Società,non
strumento
di
fetico,
pro-
quanto
intera
nella
!
vane
giovaggio
ser-
sua
spirato?
aveva
d'Azeglio,disperando
liana
l'antico disegno dell'ita-
impazienti fantasie
feriva
allora s' of-
de'
patrioti
Segrete.
Egli però giudicando
di tali
era
poteva un
redenzione, abbia pensato a quelloche
quasi
pendenza
indi-
primi
in silenzio il funesto
Roberto
altre vie colorire
dai
da
e
nazione
di libertà
aura
si
le sorti
piena
dappertuttoristorando,e
quindimeravigliase
di potere per
che
al poeta
L'ode
all'Azegliosin
patriacarità,come
qualche
pure
di presenza
adombrate.
quello della
fosse
di
autore
altra,dove
unità,fondato
poeta tollerare
e
un'
spagnola, ed
seguito, ahi
ma
da
tare
mu-
per
avrebbelo
in cuore?
versi
nazionale,mostra
rivoluzione
mutò
al modesto
stante
presto seguita
concettp dell'itaUana
passi della
non
detto
poco
in caldissimi
erano
che
salutò
ri-
strinsesi
e
lagrimando quella mano,
stretta
simpatia avevagli
francese
Il
avrebbe
Lamartine,
a
d' oltr'Alpe,
l'amico
fratellanza
chi
E
tempi.
dell' Ode
dolce
accenti
mente
tal-
delle Meditazioni^ che
autore
cpiellanobile
tra loro
IX
piacquero
gagliardiaffetti,
e
al melanconico
AZEGLIO
D
che
avrebbe
l'opera,per quanto efficace,
a
lunga pezza potuto essere
liberazione,
volgeva intorno
lo
sguardo
CENNI
X
tra i
se
iscoprire,
per
domestica
fette,per
BIOGRAFICI
Principidi
Savoja, il
Casa
interrotta tradizione,e per
non
sentire,siedevagliforte nell'animo,uno
fosse
in
Roberto
potenza
una
uomini
da
i
di
Giacinto
tale
nemici
d'Azeglioebbe
che
quel
colla
la
moto
Lisio, Santarosa,
gli uni
dannati
a
a
sua,
del
Fatto
è che
Cisterna, il
come
morte, gli altri,
esigilo.Il Principe di Carignano,
esulare,
mostrava
propria de'
suoi
al
retto
e
progresso
co' fidi
suoi,
tra
Trocadero
1821, nella quale
un
la funesta
il d'
zione
rea-
Azeglio
in breve
dal
lora
al-
Italia.
è nòta
come
Ginevra, dove
la
governo,
fu deliberato
e
tutta
per
rivoluzione
seguì.
famiglia
tuire
costi-
si restrinse
distendendosi
parte
sul
a
d'ogni
Perrone,
di tutte
de' Carbonari, che andava
alla Società
i fatti della
sono
e
vedendo
giungere
per
»
narsi
avvici-
ancora
un'associazione
reagisse
mediocri,
rapidamente
ardì
nazione
che
Collegno,Lisio
di aderire
Noti
ajuto
questo!
tempi più gravi, e
d'ognipopolar libertà,Roberto
loro
casione
l'oc-
efficace
di
sguardi. «È
non
formare
intellettive della
forze
allora
però
di
la necessità
oramai
ma
suo;
cuor
lui. Facendosi
a
i tristi
gradi,quando
speranza
s'offerse a' suoi
Alberto
E Carlo
le
desse
venuta,
i
fosse
ne
subirne
non
per
ve
prio
pro-
comune.
causa
disse
trono
in via di salirne
e collocato
influssi,
alla
dal
abbastanza
che, lontano
cui af
il
parava
ri-
vano
segui-
Pozzo, ed altri,
il
l'
d'Azeglio,al-
costretto
lampo
egli pure
della
antenati,e rifuggivasia Parigi.Ivi
ad
virtù
pure
DI
indi
convenne
col
si
disse
e
l'Azeglio,
poco
Principe.Nel
tra
il
a
loro
del
ma
d'alti
donna
trattenendosi
ad
motti
con
tratto
desse
un
e
Carlo
troppo bene
Volendo
valorosa
da
essa,
a
di cui
vari
di
ella
Principe
a
gli
chesa
mar-
conoscere
insistette
aderì
più
finalmente
per istii-
e
eh' eli'era
gentil donna
la via
più
ritta
di-
reintegrarela propria dignitànella nazione,
viva
da lui manifestati
con
che
non
giudiziosarebbe
suo
ella serbasse
come
prese
im-
,
mostrargli quale
per
aperto
e
alquantopiù tempo
il tema.
diare
ivi
di
le si volse
di voler
Costanza
lei
duchessa
stato
Alberto
stanza,
Co-
con
vari emblemi
il
Ma
chiedendo
solo
giorno
dicendo
vasene,
la marchesa
giorni,cosicché
nelle
lui potesse riferirsi. La
a
materia.
la
suo,
scusa
soli altrove,
alla marchesa
da taluno
sentenze,
che
nulla
bensì
dalla
offertagli
famigliarmente,dicendole
d'Azeglio
al voler
pure
erano
emblema
poi
violentato
cui
fra
d'incisioni,
libro
trovatisi
.virilisensi. Un
ed essendo
Clermont-Tonnerre,
Ma
confidava
e
trarsi
incon-
non
mutato.
festa
una
potè
non
abboccamento,
mostrò
nulla
per
XI
loro
passato.
Gli stessi sentimenti
un
primo
Principe gli si
opinionisue,
un
d' AZEGLIO
ROBERTO
essa
e
Roberto
forma,
rappresentatoun
col
aveva
ma
Cresca
e
la memoria
que' giorni nel
a
marito, gli proponeva
cavaliere
intendimento.
antico,armato
timenti
sen-
sare
conver-
suo
emblema
un
preparato in segreto
di unico
de'
e
due
disegni,
Era
di tutto
in essi
punto.
e
BIOGRAFICI
CENNI
XII
colla visiera calata. Sott'esso;la
connattre.
I
—
pugno:
—
scritto
sopra
inoltre
fosse
stata
barone
gii stranieri
che
patrie.
che,
per
allora il
lunque
qua-
amici
Gerard, primo pittoredel Re,
dove
Vernet, Guérin
ricambio
di lumi
i
ed
di
e
egli tutta,senza
dell'una
artisti di
primi
coi quali
altri,
quel
inframmettere
amicizia
era
additato
fin
Tornò
tempo
rimanere
ogni
zioni
cosa
a
Torino
rende
politichenon
convincimenti, e
della
lo
vagli
avevano
s'ei veniva
doveva
tranne
amara
però
talché
l'inglese,
straniera
1826,e
dove,
e
Insieme
e
di sé, e procurava
presumeva
nell'anno
nobbe
co-
uri ingegno sodo
come
coll'operagli auguri
in Piemonte
continuo
aveva
negli altri.
spagnola
d'allora
promettente.Egliperò poco
meritare
la
Ho-
vandosi
glistudi,anzi gio-
avanzare
alla lingua francese, studiò
e
paese,
La parigina società
gentilezze.
meglio
a
vrebbe
l'a-
dagli
alle arti. Introdotto
più rinomati,Gros, Girodet,Delaroche, Gudin,
race
—
compito
suo
Parigi capitavano, strinse
a
proprio
berto
presentargliquell'emblema.Ro-
convenire
uso
la
di
chiedergliin avvenire,
avendo
tutto
volgevasi^
politico,
del
le diceva
per
coi
solo
d'Azegliofornito
coi
alla
Alberto
ottenuta
avevano
l'altro dava
à
darglielo,Carlo
casa
al
Persétérance, force,dévouement
cosa
in
sé,
per
avervi
d'Azeglio,dopo
marchesa
Nel
teneva
ne
fermi
amendue
disegni presentati piacquero
Principe,il quale uno
—Me
leggenda:
l'aere
vista.
mutato
—
cortesia.
lungo
per
e
Le
la
tura,
na-
turba-
d'animo
pronto alla dignitàdel
e
di
si-
DI
ROBERTO
si sarebbe
lenzio,non
D
XIII
AZEGLIO
l'
rassegnato alla viltà del-
di certo
indifferenza.
Le
relazioni
sue
però
tempi
Carlo
anche
della creazione
1830, e
prima
del
e
di
vedere
onorario
quale
tante
colla
schivo
il
e
più
in tre
esso
denze
le resi-
tutte
al
aperta
si intime
dava
e
blico
pub-
congiunto pur quello di
che, quantunque
atto
state
erano
per
tempo,
e
cui eransi
conferenze, era
di Carlo
Felice
versava
E
ricusare.
cortese
anni
nove
e
dei
il
Re,
prima
trattare
a
Azeglio soleva
con
o
lui
a
tiluomo
gen-
elasse
glian-
non
fu delle Corti
sempre
all'altro confidando
contingenzein
tali
lui conversare,
relazioni,continuava
assai
casione
all'Azegliooc-
seco
affabile dimestichezza.
l'uno
di
Re,
come
gli pareva
di mattino
alla morte
da
era
della Galleria
spesso
particolarisue
soggetto
di Genova,
di camera,
sangue,
non
cx)rtigiani,
antiche
gloria,creavalo
la
cresciuta
tale ufficio andava
a
a
pigliandodata
che
1833.
L'ufficio di direttore
perchè
la
facevaglil'Azeglio,
ordinata,raccogliendone i quadri
nel
le
1821
finalmente
rammentando
Regia Pinacoteca,la quale da
reali di Torino
col
ben
pubblico Museo,
avrebbe
ne
regno,
direttore della
mesi
d' un
nel
timi
negli ul-
non
se
novarono
si rin-
non
Salito
Felice.
di Carlo
al trono
Alberto
suo
Principe di Carignano
qualche frequenza
con
del regno
proposta che
dal
col
lungo
berto
Rodarvi
an-
tratteneva
s'in-
rsunmentando
trovati,e
il tristo
il
più
stato
il Piemonte
e
la
sovente
in
cui
l'Italia.
di
Casa
di
Savoja
re, il
quel
il
sotto
in
la forza
vana
egli farne
i
tempi,
succedere
ferai connaìtre.
fatti del
21,
a
un
e
Gli
storia.
Solo
gnano
rispondere un
Gli
—
il
sentiva
pur
quanto
di
vero
queUi della parte
lamarina, ma
sapeva
trovare
ascoltava
i
pizia,
pro-
bili
deplora-
dalla
inflittegli
tenza
prepo-
delle
re
avversa
del
suo
con
sentiva
quellidi
corazza:
La
i
Cari-
umiliato
e
ischerno
:
alla sincerità
interlocutore
que' detti,ma
:
il difetto della
loro
della
apostrofe del
a' dito
perdonava
parole
avevan
pur
Principe di
all'insultante
Il
—
pagine
severe
quale, mostrandolo
la severità
se
il motto
e
che
dichiarava
fuggiasco agli ufficiali austriaci,dicea
dello zelo
della
l'emblema
calata
potere un
giorno
le roi d'Italie!
turi
ma-
gloriosegesta poteano, gli uni,
con
questo modo
generale Bubna,
Voilà
popoli
rammentava
le altre,nelle
spiegarsi,giustificarsi
—
ormai
de' vari
visiera
umihazioni
le
straniera,solo
in
ver
umiliante, do-
regno
le volontà
dubbia.
se
tempi
ceva
cittadini. Gli di-
dei
glorioso;essere
guerriero misterioso, la
Me
—
de'
afferrarla
aspettarel'occasione,
ad
accettarla
:
uno
conniventi
Penisola; aver
del
le idee
contro
per mantenervi
negli ordini governativi;
mutamento
un
la
durre
intro-
e
al progresso
all'opinionedella maggior parte
inevitabile
invocare
Piemonte,
contraria
cose
caduta
brio
quanto l'obbro-
e
dovuto
aveva
austriaci
di
condizione
fosse
basso
passato regno,
quale
gli eserciti
una
in
vagli l'Azeglio quanto
Mostra
e
DIOGRAFICI
CENNI
XIV
:
ascoltava
consigh
di Vil-
Margarita.Questi
lodava
l'idea
del
Carlo Alberto
ad
talora
ictva
in gran
aveva
Azeglio:
piété eminente.
l'ure
ed
polit.ca
"lettat' dall'astuzia
o
nazione:
l'ind'pendenzad'una
tornando
Ma
il
creato
Museo,
se
italiane
che
non
ihe
per
di
zione
chi
che
vi si
agli artisti
vero
servir
e
di modello
le
e
aver
in molte
logate
al-
di
l'acquisto
inlento di
materiali
fosse
atti
a
era
modello
Il direttore
rappresentò al
re,
questa prima colle
opera
piuttostole
ornare
agli artisti ;
e
fatta per
stata
delle scuole
pel paese.
monumento
vasta
essendo
dipinti,
raccorre
era
dovea
esser
se
propriomandato,
e
per
capi d'arte
alcuni
storico
quanto scelta
Poco
compieva
quadri,e
desideravano,
fallì al
con
principi,
di
gli sforzi
troppo perchè si potessero procurare
Galleria
alla Reale
Vangelo.
difettoso. Furono
tuttavia
de'
restauro
pel
insufficienti
ma
opere,
dagli esempi
del
e
libertà
la
della
giustizia
avanzarla.
si dotava
non
partinelle quali mostravasi
somme
trattato
diremo
all'operaartistica,
adoperati per
dall'Azeglio
cure
Niun
la
dalle massime
Bibbia, confermata
della
debole,e
annullare
essere
vargli
pro-
al
diritto inculcata
tale
d'un
rivendicazione
bastava
forte
prepotenza.
l'Azeglio,
poter
aggiungeva
umano,
dalla
e
et
spinto dall'idea
veniva
imposti dal
de' trattati
la vanità
de mérite
religiosa.Né
dall' idea
arrestato
quel ministro,e
homme
un
il re
Così
—
maggiori.
concetto
Cesi
—
doveattuarla,
per
suoi
da'
stipulati
trattati
violare
vansi
che
gli dichiarava
ma
Regno d'Italia,
XV
AZEGLIO
D
ROBERTO
DI
fornire
un
di
pareo-
,
loro stanze
Museo
od
a
necessario,perchè gli
XVI
BIOGRAFICI
CENNI
intendimenti
del
re
condizioni
quest'operaalle
creazione.
del
di
Sarto,
chino, de' Carracci,ecc.
inferiore
i
gli autori
ecc.,
scuole
mancanti
al
ch'ei
Quanto
meditando
dopo
immaginò
ordine
nuovo
de' metodi
delle
vita
de'
grandi maestri, e
dimostrare
noti
i
ricercare
o
stessa
quale
influenza
storia,nelle
così
a
severo
mettere
i precetti
sapersi intorno
a
e
colore
ad
Proponevasi
una
oltre
esercitato
le
arti,
le
istituzioni varie
cause
poterono influire sull'operadel genio nelle
teria
ma-
ciò di
dei popoli,
nel dominio
che per
alla
mento
sull'incre-
delle
religiosee politiche
esame
fronto
con-
a
gli avessero
come
obbligo di penetrare
condizioni
sottoponendo
moto
avessero
delle
lisi
far l'ana-
Nel
parte estetica alla precettiva,
monotona.
la decadenza
facendosi
così
Pinacoteca,
prodotto, dare
particolari
più degni
dando
degliartisti,
sé
la
urgente
dente
corrispon-
della
scuole,volle
avevan
poi
indi
metodo.
nuovo
capolavorich'esse
per
e
la creazione
varie
che
pubblicazionedell'opera
i
praticati
; associando
faceva
e
come
Museo
un
dotazione
una
alla
scopo.
suo
stava
Istituto
nascente
furono
essere
di
ordine
indispensabiliin
erano
Domeni-
un
che
Vinci,
Facevagli notare
ed
aperto all'insegnamentodell'arte,
l'assegnareal
in
pure,
italiane.
da
del
Bartolomeo,
come
affatto
Leonardo
que'primi,degliautori
a
varie
tipi delle
fra
prima
sua
mancava
essa
del Correggio, di
Raffaello,
di Andrea
poco
condurre
pieno effetto,
richieste dalla
al re, che
Rappresentava
di
di opere
il loro
avessero
della
nazioni
,^
più secoli
arti imitative.
CENNI
XVIII
le scienze
le arti
vi
non
elevato.
le lettere
e
BIOGRAFICI
tenuto
avean
nulla
aveano
prodotto
della
principaliaccademie
Le
spontanea, furono
diplomi. Giovan
loro
Battista
di
quelladi Firenze,scriveva
il
grande
della
che
amore
le dichiarazioni
colle
accrescere
S.
loro
soci
nella
e
discipline,
illustrando
affidata.
cure
sue
delle Belle
dei
Arti,la
splendore, al
effetto
adunanza
degli undici
fessori
pro-
brama
ruolo
il loro
recavano
desta
co-
del
dei
mento
intendi-
presente
(settembre 1836).
mese
A
solenne
all'Italia
nell'animo
posto
nome,
ad
onorari, e
i
mandargli
È noto
«
viene
alle
hanno
tanto
un
terminazi
de-
splendida testimonianza
di questa R. Accademia
di
così
ordine
un
Penisola,con
all'autore:
quali V,
considerazioni
Queste
ma
allora segretario
Niccolini,
fanno
esse
grado,
sollecite di
Galleria,meritamente
R.
di
ella porta alle liberali
perizia in
sua
alto
un
»
questa
solenne
dietro
tenne
dimostrazione
scrittore,Quatremère
de
presente della
R.
all' Istituto
d'après
la
di
connaissance
vous
véridiquej doni je
suis
que
sion.
Il
Tout
le monde
Torino
n'i) a
est
Quincy.
Galleria
non
di
qu'un
chacun
est
tombe
à
occuper
la
«
prise (de
le
témoignage
sur
d'accord, que
scriveva
a
de vous,
sentiment
il
gnifico
ma-
l'Azeglio
dal-
Torino, fatto
Francia, egli
chargé
illustre
meno
ricevere
Nel
transmettre
eu
destinée
altro
un
que
j'epuis
vrage)
di
quella
del Niccolini,
d'onoranza
adresser
l'oubien
l'expres-
votre
la R.
C'est
ouvrage.
Galleria
première ligne
di
des
d' AZEGLIO
ROBERTO
DI
XIX
avant
grandes enireprisesd'antiquités,doni
tion
close.
croire
avait pu
on
»
Con
altri
tali ed
colorire
appieno
il
conforti,il d'Azeglio sperava
intomo
liberatore
del
e
Rifacciamoci
che
furono
alle
fu
col
tempi,
volere
tra
Prima
aspettateriforme.
opera
per
poi
veniva
e
caldi
glio.
d'Aze-
:
il Granduca
alle
mano
l'emancipazioneisraelita
nell'animo
fomentata
Roberto
del
E
consigliatori
mettesse
di
1847,
e
il Piemonte.
Restava
costanti
del
meravigliato il
colle riforme
specialmente
erasi conseguita, vincendo
che
1846
trionfi di Roberto
imitato.
più
che
lasciato.
ci ha
Alberto, perchè
Carlo
re
i
futuro
dichiara
i monumenti
e
pensiero agli anni
l'aveva
uno
gliendole
arti,racco-
parola,lo
tenuto
coli' amnistia,
di Toscana
presso
novella
quellidei maggiori
prima
Azeglio
tempo volgeva
tanto
aveva
IX, salito al pontificato,
Pio
mondo,
abbia
forte
suo
ora
poter
quel Principe, che reputava
a
questi ultimi
ingegno
da
un'era
d'Italia. Com'
la storia di
che
disegno
nell'animo, di schiudere
suo
défìnitivement
liste était
la
que
appari-
son
re
e
testante,
pro-
d'AzegUo,
gnanza,
ripu-
una
altri
molti
de' suoi
vinti,e
Carlo
Alberto
bandisce
guerra
da
consiglieri.
Ma
infine
tutti
gli ostacoli
dopo lungo lottare,sguaina
son
la
spada
e
marzo
tadini
1848, quando i cit-
all'Austria.
Chi
non
correvano
vide
Torino
ansi
a
il 26
leggere il proclama
del
re
che
BIOGRAFICI
CENNI
XX
la guerra,
intimava
E
entusiasmo.
vero
maggior
dopo
forza
tale
se
fu
non
infatti l'onore di cinger le
la presenza
Ma
a
mezzo
il marchese
d'Azeglioaveva
tale impero
sulle
quasi
talento.
a
suo
fin dal
cure
capitale,in
alla
acquistato colle
moltitudini,da governarle
creato
Fu
e
pel
legislatore,
per
la
aiutare
la
infausta
della Pinacoteca,
governo
cosa
prima
avendo
punture
onde
Roberto
d'Azeglionon
lo afflisse la
la
riscossa,che
pochi
guerra
in
Piemonte^e
addossò
parte
quelle del
Carlo
e
coll'Austria,
avversa
si senti il
mesi
cosi alle
pubblica.
ripassato il Ticino,dopo
Alberto
volgerle
nato
entrò in Se-
ed
senatore,
virtù
sue
accoppiando
primo costituirsi,
suo
artistiche
Tornata
in campo.
re
bisogni; perciocché
di
e
vedeva
chiese
Roberto
E
necessaria
stringere di casi
tanto
anni,
seguire il
e
di che
gioventù, scopo-
sua
desideri?
armi,
era
sua
trent'
della
dei suoi
studi,meta
de' suoi
sia
d'Azeglio, il quale,
di ben
grand'opera, sogno
iniziata la
popolo,quale e
Roberto
per
travaglio indefesso
un
nel
era
che
di ciò
farsi capace
può
non
dopo
quelle atroci
alla monarchia,
coraggio
gliAustriaci
ricondusse
allo stato
una
consigliare
di
gravissima
tribuzione
con-
di guerra.
Però, quando
inaugurata
occasione
dal
Conte
rialzare
per
Azeglio
si mandasse
mercè
fu de'
della
di
accorta
politica
Cavour,
le fortune
s'aperse
italiane
e
coraggiosa,
una
prostratea
primi a consigliareil governo,
in Crimea
un
propizia
vara,
No-
perchè
contingente di milizie italiane.
ad
aspettare
senza
Che
e
fece
ne
uscisse
Niuno
vi
ma
rapida
,
all'Austria
nuovamente
che noi veniamo
certo
i vari
mano,
grandi vicende
all'autunno
Egli
un'
d'Azeglio,il quale
nell'aprile
ia59,
fino
Napoletano Regno,
che
sublimi
al Plebiscito
Rianderemo
le varie
ora
del
dopo
sorgono
di Roberto
francesi
ottobre 1860 nel
i
passi dell'italica
stadio.
questa nobile vita,per
fasi di
all'operadel pensiero s'appartiene,vogliam
gU scritti vari, i discorsi
concioni
ne'
tenuti
in
popolari convegni
del
quando
ogni parte
artista all'ultimo
delle
ponderoso tema,
Regno
trovansi
fino
alla
luminose
della
Senato,
1847
la
sua
e
le
e
1848
testificare
gratitudine? Sarebbe
perciocché
Concordia, al
dal
Giornale
dire
mirabili
ciate,
pronun-
cittadinanza, dal
bracciante,voleva
riforme
i
21
misurò
e
se
precedono
delle schiere
dal calare
tutti senti
che
troppo evidente
è
che
an-
di Roberto
potente,quello era
eco
affrettantesi all'ultimo
che
nel 1859
sull'Italia dal 1859
corsero
quelle ansie
successi,trovassero
ciò
Italiani
segnando,
nell'animo
moti
che
del 1862.
in cui
petto
unità
gli
di Crimea
guerra
grandi fatti,
quelle gioie inesprimibiliche
i
contro
in-
correva
riprova.
destati dalle
Vera
rotta
s'aspettadi
con
fino
dalla
la guerra
la
tempo,
suo
segnarsi
ras-
posa.
cosa
sanno,
il
XXI
l'Italiapoteva bensì
che
all'uopo,
qualimostrassero
le
d' AZEGLIO
ROBERTO
DI
colto
tore
all'inizia-
troppo
'
uffi*"'
Ris^^^
traccie d'un
i
...
BIOGRAFICI
CENNI
XXII
cui
operoso,
sempre
che
e
nelle
sa
i
colta
Europa
possa
dubitare, non
debba
che
della
più
ne
benefico.
E
e
da
Reale
qual giudizioportassero
; sicché
v' è
non
chi
oramai
annoverarsi
essa
fra
del
a
gloria dello scrittore,
quella
Roberto
luce
quelle
l'italiana letteratura.
onorano
alla
Ma
quella
più importante, la
illustrata,
già dicemmo
dotti
stione,
que-
invitti convincimenti
da
gagliardosentire. Dell'operasua
Galleria
nessuna
infondere
più ardue,
che scaturisce
d'entusiasmo
straniera
riesce
non
aggiungeva
ne
terza, quella dell'uomo
una
fondazioni
fede le varie
fanno
d'infanzia,ch'egli creò
largizioni,dotandoli
del
mantenne
e
cittadino,
anche
morendo
suo
di
gliasili
per
con
rose
geneiscarso
non
censo.
Sì, Roberto
redenzione
e
forse
e
sovra
l'umanità,con
esse,
parte, l'Azegliopuò
benefattori
una
Società.
della
gli ordini
sua
prime
come
I sintomi
ognuno
della morte, quando
che
funesti
in
questa
per
signi
più in-
de'
si
palesarono
fosse
su
quel
poco
viso
l'interno
generoso,
sentì
perdette l'adorata
del 1861.
fu nell'inverno
potea vedere
mestizia, quanto
uno
infaticabilmente
cuore
strette
compagna,
educazione
anche
Sicché
,
le
esse
larga istruzione
una
generosa
salutato
venir
con
poneva
la
d' Italia.
ardente
Anima
con
voleva
patria, ne
l'indipendenza assoluta,
ma
impartitaal popolo,
tutti
la
d'Azeglio amava
tempo
dopo, sicché
atteggiatoa
solenne
patimento ond'era
tra-
egli
vagliato. Fermo
fine
tutti
che
di
d' AZEGLIO
ROBERTO
DI
aspetta,
col
pensiero
dover
lusinghe. Sapeva
Cristiano
chiese
filosofo,
e
la condotta
il marchese
lo sostenne.
e
tutti della
volgo,
Avuto
suo.
sepoltura,
sua
de'
suoi,
dopo lungo
e
quest'uomo
cittadino,di questo
se
e
vide
ne
sepoltura
grado
e
di
di
un
co' suoi
alla
,
sentita
pietosa
quale
nella
in
piangente
viso,
pagnia
com-
e
quest'eminente
da
ordine
ogni
assisterono
beneficare
liberali,che
i cittadini
diverse
prospera
come
tutti
lo
nell'avversa
e
cietà,
so-
nella
d'
cagioni
incessante,
non
della
testimonianza
solenne
per
italiano
ed
poderoso
compianto colui,che
studi,col
spiritiveracemente
così
d' arte
ogni opinione, tutti
estremo
minutamente
sereno
benefico, di
scrittore
fu amaramente
sempre,
della
viaggio, nella sospirata pace.
penoso
di
morte
La
atti
suoi
pellegrino che s'adagia,
lo stanco
come
e
dalla
nell'animo, pigliò commiato
come
agli
come
sé il curato
a
d'Azeglio disegnò
della
il modo
secolui
del viver
intera
parrocchia,
mai
quella fede
con
i conforti
del
si pasceva
non
abbandonare
poco
governò
ebbe
quel
a
degli spiritiforti, suggellò cogli ultimi
schemi
sua
ed
però,
passo,
ai terrori
sorridendo
religione, e
colla mente
tra
tutta la vita lo
in
che
incrollabile
e
si smarriva
non
terra, e s' apparecchiava al gran
la
XXIII
avea
con
ogni
rando
ono-
rato,
ono-
quegli
abbandonarono
fortuna.
GIORGIO
BRIANO.
LETTERE
2
La
ho
che
cura
?
m'incomodano
non
fatto
Ho
della morte
di
in cui cade
difeso da
un
le
il
nel fondo
vacche
con
è parso
m'ha
tempo
fosse
dir
per
diceva
non
meglio, al
ebbi
che,
la
era
Re.
il parere
stato
Papà
perch'io gli
ligenza
quanta di-
con
mandarlo
o
larlo,
rega-
quand'è stato quasi
servito,dicendogliil
due
corrieri
delle persone
parrucconie
deciso
questo
il lavoro.
rispostasua
avuto
vero
dunque
anche
croce
Io
l'avevo
di tutti i codini
del paege,
sia,ed
in
più
quale dal
genere
incontrasse
messo
moderno
e
mio
possibileper
gli scrissi che
soggetto;
fatte tal
quadro grande fatto
un
mi
e
perchè
molto
mandassi
finito
benché
nuovo
aiutato
m'avea
Il genere
ecc
ecc.,
barche, triremi,
con
vaccari;questo
e
da
superstiti,
piano il M. Oeta, ecc.,
le vedute
sono
il momento
incalza, dall' altro
che
Artemisio
fuochi,tende, ecc.,
di moda
pochi giorni,
de' suoi
pochi
di Serse
seno
cato,
mer-
quest'incerti.
secondo
Termopili,al
tando,
frut-
va
buon
a
Leonida; rappresento
lato l'armata
mi
e
molto
quadro, finito,son
un
certo
un
restar forse
fruttato
il vivere
essendo
non
e
tura,
pit-
-vigihadi poter misurar
alla
indietro. Ciò m' ha
di molto
da
cielo,coronata
co' miglioriartisti,
senza
forze
le mie
vedo
mi
e
nella
avanzarmi
ad
measa
è stata, grazie al
successo,
d' AZEGLIO
M.
DI
che
il
secca
dopo,
spettab
più rico
soggetto
era
AL
FRATELLO
che
troppo liberale,e
M.
presentare a S.
parola coperta
al
genitore,e
E
mi
tanto
che
non
libero,in
lettera,di farne
mi
ripagherà i
che andassi
restati
parlar
di
fa
altro,e
propria sorte.
che
cose
ho
adottatole
pago
di
questa mia
anima
ed
non
pure
son
vivamente
troppo
pur
sda
aver
a
non
famiglia:il
acquistatadelle
sperare
casa,
quando
state
scissure.
come
un
vera
solo
com'è
Sono
solo,
scordare
a
inevitabih,
la
di veder
le
i tempi
la
le idee
amo
ed
che
mia
i medesimi,
sempre
se
funeste,
aspetto il momento,
nelle tenebre
formare
ancora
poco
d'esperienzache
cose
del
amicizia
detto
più misera
si nasconde
ancora
e
invece
di mali
dell'avvenire,in cui potremo forse
una
fatto
svolgere i principii
migliorato.Non
perciò spero
che
cuore
state
Te-
d'accordo
visti
infelice,
meno
ti dirò
filosofia,
il mio
han
ho
ognor
ti posso
Non
sono
passar
così
mia, grazie al modo
La
in cui viviamo.
a
del Lazio
fabbricando,per render
va
dono
un
colori
n' andrò
alle macchie
mezzo
che
qual-
a
morte, altro è morire.
me
pazzie,che l'uomo, non
le
e
della
travagUato,tanto
son
ne
se
poteva decentemente
pensato, dietro
eravamo
altro è
Ma
3
Io ho
voleva
Torino;
a
si
non
pure
Mamma
contento.
anno.
se
ROBERTO.
mondo
fuori
stato tra noi
posso
m'insegna
della
non
vi
propria
sono
mai
stanco, ti giuro, di vivere
bastardo, senza
un
cane
che
prenda
in-
LETTERE
é
teresse
anche
ed
alle
mie,
cose
Scrivo
figh.
Fammi
se
no
di
e
dimmi
alla
il
sarei
forse
non
cose
finirà
ma
di
dico
prima
in
di
qualche
abbracciare
stesso
rispondermi
per
braccio
T'ab-
veglimi
Addio.
tuo.
dinario.
or-
subito,
campagna.
scordare,
dell'esser
modo
Costanza
questo
con
partito
mi
AZEGLIO
D
M.
piacere
già
cuore,
molte
ti
Non
questo.
i
DI
—
Màssimo.
bene
ROBERTO-
FRATELLO
AL
IL
Boma, 26 gennaio 1824.
dar
per
di
prima
che
sian
non
fuori
data
mi
i
soggetti
bensì, quasi
una
li
nor
mi-
meglio che
monsignore, né
abbia
ne
mese
fatto
so
che.
ricer-
fa,disse,non
so
aveva
ricevuti;ho piacere che mi
nuova
che
voglio per
più
almeno
tutti interessanti.
sono
un
gosa
su-
sia preso
mi
di farlo il
giunti,quantunque
chi, che io
abbia
tuttavia
ricevuti i libri dal mio
Enrico
a
settimana
una
pensare
vedrò
potrò; almeno
ho
da
scritta è abbastanza
rispondere;quantunque
tempo,
Non
m'hai
che
lettera
La
è segno
ciò
che
non
sapevo;
disperare.Se
lo
non
meno
male,
scappano
SpiritoSanto capisceche
6
il
DI
LETTERE
predicatoreè
unto
interessante ;
t'abbia
papà
mi
scorso;
animi
mi
non
a
indefinitamente
sia adattabile
È
peccato che
un
quale 300
che
di
anni
passa
fa
s' era
per
aver
certo
un
sufficiente
avuta
e
cagione
di
poi rassicurare
di
quietare e
al vivo
poi
sento
ma
sai che
non
ho
45
aiutare
:
lo
darmi
gli uomini,
fermare
tino
fioren-
apertura
scudi
mia
mano
al
mese
che
vero
e
la
luigi,che
non
ho
ecc.
devono
in
se
Ora
avrò
ho
un'altra
fossi
come
vedrò
sono
poterti
messo
ancora;
nello
diecina
di mandarti
a
sieme
in-
mi
diare,
dello stu-
i comodi
pagarmi spirato febbraio.
ogni modo
resto
pittura comincia
modelli, colori migliori, fuoco
ecc.
loro
incominciare
debbo
spesitutti
questiper procurarmi
servono
un
posizione,
ora
per
qualche bajocco; nell'estate
25
Del
tua
ad
dar
e
l'animo.
spiacevoledella
in
è
è
dagli zolfaroli;
che
della
cosa
una
ora
accorto
al fisico.
che
far le offese
mente; è necessario,dic'egli,
tratto
a
sione
questa rifles-
che
al morale
si veda
non
se
si prolungasseronell'avveni
; credo
tanto
sul
crocione
un
vergine; guai
caso
le conseguenze
mondo
poi bisogna che gli
si faccia
passato, e si ricominci
questo
porzionequesto mese
alla fine
che
al soggetto
spieghiper qualragione
mezza
a
quietino,che
si
Passiamo
abbastanza.
messo
pare
d'AZEGLIO
M.
Se
di
dio,
stu-
luigi
hai bisogno
il superfluo;
io, quando fossi vestito.
FRATELLO
AL
che
avessi
la
me
sé
mangiare
prenderei
Dio
e
da
altrui,cosicché
avendo
io avendoli
non
mandato
aspetto a sentire
altrimenti
libero
dici
una
i 45
mese,
e
di
scudi
nemmeno
pranzo
mi
sola
e
jìiazzadi Spagna; al teatro
volte
pagando
gratis.Ma
; sai che
il servitore
qui
mi
costa
ai 20
non
4
minchionerie,insomma
ci
non
Ho
son
del
spreco
paoli;sto
di
va
9
in
rado, e poche
nei
palchi
scudi
al fin del
va
al mese,
poi lo studio 6, poi colori,
poi tele,modelU
altre
vero;
dav-
ai mezzanini
vado
chi
quasi
o
specie,e
arrivano
lirriva a
non
è
nessuno
ti giuro che
e
unica
cameretta
ima
che
starei bene
loro,non
papcà
trini!
quat-
questo proposito
a
castrensi
o
di studiare
i
cosa
questa seconda
sempre,
in nulla. Il mio
in
di
sono
poteva,ma
bisogno,perchè
E
verità,
gran
borsa, è
i mezzi
procurano.
fosse dell'aiuto
non
che
la gran
sono
casa
parte de' miei
a
hai
denari, e denari
senza
castrensi. I miei
se
metta
voglio levarmi
non
fino la scienza
mi
la mia
quel poco
profitto;e
con
pensione in
in
veramente
se
per
figliche devi
tu
aggravano
niiurale,che, potendo, ti
tesori. T'avrei
direi: ognun
calda, e
tanto
tu, ed
mantenere
qualche comoduccio, non
e
tutti;ma
per
7
ROBERTO.
tante
e
mese
i soldi
prìi.
la fortuna
delle donno
di
non
non
amare
nò
gioco,nò
parlo,perchè
se
tiglie;
bot-
c'è il vi-
8
LETTERE
zio almeno
non
costa, ed allora,secondo
teologi,è materia
vero
cuore
troppo
un
Tarpea; mi
occhi
che
d'
il
se
vivere
dilettante
lasciato
della
;
e
andavo
poi con
seguita
ancor
combinabile
ma
grande: intendo *non
ambasciatori,
vuol
carrozza,
scudi
voi altri
ecc.,
e
credo
che
altri: sta
costano
servitore
il nostro
a
ambasciatorio
vita troppo
il gran
mondo,
perchè
allora ci
ecc., ecc.,
vedere
se
molto, se voi altri
il mio
casa
Costanza
s'adatterebbe
del mio
famigliasi risparmia
non
piede di
cento
con
quello che potreimettere
In
vorare.
di lacredo
Lo
qui.
una
io:
abiti,mancie,
i maestri
conduceste
fare
fo
potrebbe star d'incanto.
non
m'impedisce
correre
come
nita
fi-
però la cottura;
venir
volete
non
come
semplicissimam'è
non
al vostro
se
aveva
girando per Roma
ricetta
una
Veniamo
assai:
lizza
rea-
toccare, te
non
questa smania; la smania, non
si
il suffragio
anche
forza; se si
tua
i\
ho
da certi
Dico la verità che la botta mi
pieno
matto
alla
a
di Rupe
saettare
prometterai di
e
vedere.
in
questa
domanda
guisa
a
potrebbero meritare
buono
la farò
un
forse
amante;
progetto (fossedomani!) di venir voi qui,
sarai
preso
per
dunque
son
un
vivo
oziosa,perchè sai che
poco
tenero
piùsavi
i
questo propositoti
veniale;su
risponderòal quesitose
dir il
D'AZEGLIO
M.
I"1
è
buono; insomma
ne
varrebbe
avvezza
al
al
tanti
palazzo
piccolvivere.
Ho
10
LETTERE
freddore
DI
Idalio è
più
d'AZEGLIO
M.
nei climi freddi che nei
acre
caldi,così il virus che infetta
i cervelli
esercita efiPettimicidiali tra noi
chi
nero
chi
e
uniti sul
assioma
non
i
tra
alcuno
Ciò
non
variopensanti,
notato
essere
in gran
nasce
una
però tale
per le persone
che
vuole,lo preferiscoall'accanimento
nostri
paesi, ci conduce
sacco.
Fanny
ha
fatto
ho
non
ho è
più
terribili seccatori
ai
che
una
forza
con
loro
non
Chi
Me
ne
Fha
bene
voi
altri;ma
buona
tanto
non
lo
di mettersi
di vita
più
lebri
ce-
al punto di
sono
che si
spiegain
che
quando
me
sto
in simile carovana?
proprio perchè gliho
più dopo quel
posso
che
superarmi
volontà,quando mi
la
i
amabili
i
con
dir pane.
so
tentata
e
si è unita
al punto
invincibile,
rincresce
osservazione.
conosciuti
quali diventano
perdere la parola, sintomo
con
viperein
perchè quel poco
abbia
nel genere..., insomma
far
quel
che, ne'
le
come
impiegato;terzo perchè
accanto
sia
quanto vorrei ; prima
non
tempo; secondo
che
mia,
vivere
quest'istessa
proposito,la vedo, ma
perchè
che debba
frequenta
che si
A
zione
separa-
parte da indolenza,ma
a
bianco,
il prossimo.
esista
è
non
amici, tutti
buoni
seccare
quantunque necessariamente
E
chi pensa
:
bigio,tutti però
grande
umani,
trovo
lingua al palato e buona
e
con
voluto
ha
pre
sem-
fatto per
la
con
tutta
loro
mi s'attacca
notte.
ai miei
Quanto
tarlo,piano
e
ROBERTO.
FRATELLO
AL
lavori, vanno
presentare al Re,
nuove;
c'era
studio
fruttato
nemmeno
un
facendo
importa. Ci
considero
la morte
vuol
compiangere
ho
voluto
m'è
avanzando
sentir
parlare è
farmi
e
venuto
l'uomo
che
ragione
di
meno
Mamma,
mi
tanto
lontano
o
male
potessimo far
potremmo
i bastardi.
Credo
che te lo raccomandi
che lo desiderate
che
tanto
finir
che
una
non
altri ;
sopra
mi
non
di
verto
diho
me.
famigliasi
guariti
faccia,io la sento
da
riunirci ed
volta
sarà
che
an-
di vivere
necessario
di far il possibile,
e son
voi altri
sensale
di trattarci da
col modo
sensibile,
bene
e
ci ha
ma
mi
volerne
non
dalla
se
che
meglio
fa da
gU
come
pianger
dell'esser
ragazzi;ahneno
se
dal
che
sentire;a papà voglio bene,
così. Ma
alla
non
più
quel
meno
o
quadri; mangio, bevo,
più,poco
il vuoto
sono
Papà
ora
cherò,
fati-
poi
E
esista. Più
dame
ma-
Ci
costanza.
non
nell'arte.
dalla tenerezza
come
mie
cose
che
vender
poco
fa
sto
dell'altro ;
come
riuscito;vedo
vado
Però
almeno
Ora
di Montmorency.
coraggio
le
tutte
da
adunque
m'è
non
spesa,
sospiro: meglio così :
spenderò,e poi sarà
ci
più
sa
ne
se
soggetto delle croisades preso da
un
Cottin:
per
non
e
voglio lasciar ogni speranza.
non
ora,
quadro che papà
un
fatica,e
e
quellidel
come
Ho fatto
sempre.
doveva
per
11
certo
quanto meiierseraho
LETTERE
12
di
riparlato
detto
il
necessario,
più
questo
che
han
mia
lettera,
vincere
in
riceverla.
Melania
A
mi
si
la
con
può
tutti
e
mi
tutto
avere
indicata,
somma
la
Dunque
ed
la
risposta
ora
parti,
a
scordi.
—
e
non
qualche
abbraccio
mi
mi
un
cosa
generale
s'intende
Guillaume
dimentichino
tanti
le
entrambi
stre
vo-
vedi
che
che
era
e
interamente.
amplessi.
Se
Conquérant
Addio.
del
marchese
Roberto,
e
delle
Massimo.
(*) Figli
sciar
la-
voglio
pagherai
non
in
almeno
merito,
(*) particolarmente,
non
già
tua:
dir
Emanuel
Costanza
in
non
generosità,
Un
piccinino,
quelle
so
Sappimi
risoluzioni.
tanto
famiglia,
carrozza,
io.
almeno
vale
lunghezza
per
ha
comodo
metterei
AZEGLIO
pensateci.
l'avete,
La
chi
la
il
ed
D
M.
con
meno
che
quel
DI
che
sta
da
non
IS
ROBERTO.
FRATELLO
AL
III.
Milano,22 gennaio 1836.
Confesso
mia;
io
del
mi
alle forche.
di
bene
lo
non
che
non
ma
la
il proverbio
compagnie
Basta,
ho
tutto
Guido, per vedere
mi
diceva
ora,
colpa
conducon
farò
più, e
l'assoluzione.
così dammi
Prima
e
cattive
cinquecento:lo
interna
scriver
non
cosi,
è stata
non
quellavoce
gridava
voluto
ha
gli uomini
ma
peccato, ma
aver
la sentivo
me
sbaglia,e
Mamma
di
sola persona
banchiere
che
di
me
a
rispondertisul
qualche cosa,
potevo saperne
se
dispiaceper
tardato
ora
d'esser
n'abbia
Torno
che
al buio. La
ancora
parlatoè
forse
stato
ni,
Adria-
conoscerai, il
LETTERE
14
d'un
discorso
ad
qui, e
Però
che
fai
mi
pel
Torino
a
parlare.Se il quadro
in
condurrei
il
pensiero,e
cuore
cosa,
te lo farò
in cui avessi
caso
(e non
a
il
è lontano
tempo
col
fatte, che
ch'io ho
veramente
sopra
molto
ogni
altra. È
e
non
neppur
per
quando
per
un
mi
vi
po' d'avarizia.
un
piuttostograndi
e
incontrar
amano
io
saranno
par
grazierò.Ma
da
a
Torino.
mostra
che
sidero
de-
ho
non
da
quelliche
spese
di
porti,
tras-
vere
saputo risol-
Ora
però
ho
al
la
vorrai
potrò
la
due
dri
qua-
Regina vedova,
pubblico,
ne
di Brera, dopo
l'esposizione
ed
mai
se
all'ordine,
fare assai
ne
son
far per
di settimane
a
che
vero
che
mi
quadri costì,ma
tempo mandato
li ordinano
modo
amicizia,cosa
la tua
dri
qua-
cordiale
amorevole
sono
sapere.
esporre
del
quale
chi
delle esibizioni
capitale)
quanto
far
debba
stando
troverò
se
tanto
non
praticai
combinarla.
saprei come
non
Vienna,
a
vederlo,ma
a
altri
ed
ha
ringraziodi
Ti
inteso
fu
ma
pensai più.
Cattaneo
Hayes,
sappia dir qualche
ne
me
vi
non
ristauratore
abbandono
non
dopo
e
è
stanno,
come
cose
questo quadro,
era
che
quadriantichi,lo
le
AZEGLIO
D
vi fosse Molteni
stato
essendo
M.
n'ha
nessuno
fosse
che
minuto,
domandato
ho
ma
artisti,
e
v'
disse che
quale mi
Ora
DI
te
far
metterli
ne
uno
rinper
dare
quale lo potreiman-
far
il
è venuto
Mi
piacere d'aver
di me,
presso
perciò li
mai
però
grave
che
avrei
non
per farti
Sto terminando
l)enedetto
ho
abbia
ha
da
far
a
sul modo
bisogna
del
qui, e
avuto
sai i miei
amabile;
un
e
non
questo
esser
gran
ora
Luisa
si
se
Non
posso
quel
che
mi
fermi
via dritto
cosa;
ma
interessi,
e
per
se
ho
a
Parigi qualche giorno
a
parte,
so
per Torino.
impossibileche
certa
una
non
vederlo.
pur
la stagione,
cardinale, e
febbraio
mezzo
allora è
ore, par
o
del
maledetta
ovole. Dall'altra
poco
parrà
stante
altro. Ora
Andar
prima dell'esposizione.
che
mi
di far
poi,
pel Sempione
passar
Torino, volendo
poche
tauto;
fagotto.Ancora
fame
pensato non
partirprima
la far
nulla
di
piccole commissioni,
la bambina,
Novara
a
passa
vantarmi
viaggio.
paura
una
rincrescesse
soddisfazione
maggior
alcune
condur
Volevo
mi
che
occasione
finito di decidere
son
questigiorni
piacere.
poi bisognerà pensai^e
mi
di
son
affatto,
servono
uno
posso
in altra
potrebbe
famigliache
non
Vorrei
che
mandarteli,ma
credi
me
a
casa.
(li separarmene,
a
ritratti di
due
ti
forse
fatti incassare, ed
ho
capiterannoa
ti
pensiero che
che
e
15
ROBERTO.
FRATELLO
AL
il
le
raffreddore,
han
per
te
pubblico carita-
Sempione
s'aggiunge
fermarsi
dico
non
per il
o
che
l'inverno
Luisa
fatto due
è
ha
san-
16
LETTERE
guigne,
le dura
e
perciò ci
Se
DI
la tosse
scriverò
cosa
ho
riguardi.
da
parere
da
5.
in
me
intanto
stabilito,
da
stato
e
incisore, domandandomi,
negoziante
della
di
tua
stampe
che
tu
per
stesso
di
fare,
abbreviar
di
suo
te
la
cosa
il
cuore
Massimo.
del
nipote
i
t'avrei
conoscere
a
funto
de-
di
parte
un
coli
primi fascinon
l' associazione
era
ti
Melania.
lo
pendo
sa-
cordava
s'ac-
sconto
scritto. Siamo
n'avrei
direttamente
che
rimasti
pregato
di
questo
tal
far
goziante
ne-
condizioni.
le tue
Il
quali
una
ogni modo
risposto che
negozianti,né quale
ai
intendevi
ho
alle
le condizioni
per
d'Amsterdam,
Gli
opera.
il
Longhi,
me
fai
tutto
con
te, Costanza, Emanuele
È
mi
darmi,
Affez.
P.
sia alzata,
quantunque
lasci decider
mi
se
abbraccio
buon
un
carità,e
AZEGLIO
D
maggiori
vorranno
avessi
M.
indirizzo
ò:
Buffa,
Francesco
mercante
stampe.
Kalverstraat
au
coin
du
Gaapersteg,
N.
221
—
Amsterdam.
Quando
non
sapere.
volessi entrare
in
melo
trattative, fam-
18
LETTERE
DI
altrimenti
compra,
d'AZBGLIO
M.
fatto
avranno
viaggio di
mi
divertimento.
Tuttavia
artisti di
chez
qui e
d'aver
in genere
nous
molto
bene
se
Ma
di
parliamo
delle
benissimo
figurinesono
stesso
del tono
perciòi quadri di
duecento, ed
quadro
Adam
di
par
conchiudere
i
d'imitar
tanto
che
tal genere,
per
esempio,nel
vi
per
è
lo
son
più
il
resto
si
le
il paese
non
si
più
è in
soggetto è
velare
non
si
che
non
cano
cer-
Ora,
il genere
voga
due
da
terreno
dei
sono
colla
nel momento.
eccettuato
verdastro
che
un
abbiano
ne
quanto d'imitar quel
di moda
paese
morati
inna-
sono
e
quadriantichi,
che
quadri finiti forse
può dire
ove
francesi
pittori
la natura,
d'alberi sul cielo;ma
quel turchino
Bellangé
conseguenza
per
per
sono,
coli'olio,ma
non
una
spesso
ridipingeree
salsa dell'arrosto. Mi
che
dei
pare
fatti
pratutto
so-
le popolano.
Vi
di
e
anno
un
neri,pesantie paion
deve
fa
poi in generalesi
forza
a
marine;
curioso,ed è che lo
dei colori
e
del
si faccia
che
figurine che
meraviglia ed
una
gli
valore
vero
l'altra mahssimo.
e
sia. Adesso
cosa
il
visto
aver
battagliee
fatto
un
esempio,battagliedi
sa
conosciuto
in genere
osservo
d'
d'arte. INftpare
pittorenello
stesso
cosa
malcontento
son
non
con
che
broso;
tene-
mesi,
un
e
gruppo
il cielo è di
quadri antichi,del
si vede
niente,
e
non
vi è Poussin
sia
non
In
Salvator
0
e
posto allo
anche
quanto si
in
mettono
che
non
poi
qui
qualche
al vivere
è il
Tacqua
Parigi capisco che
il
amare
bel vivere
più
ecc., ecc.,
e
può andare; dopo
Difatti
a
più
non
se
se
fo
è
credo
mese
contessa
Merlin, da
che
la
mezzo
e
di
far
vela,
Ti
prego
che Sclopis mi
possibile,
il
tanto
ildanno
nel qualcaso,cresce
affari;
cessante.
cosa
avrei abbastanza.
ne
aprile penso
mezzo
emergente, lucro
modo,
un
sole,e
sino,
Carafa, Delarue, Ma-
Gamot,
per
ad
del mondo.
Bouscke, principessa Belgioioso,M.
Gerard, dai Breme,
che
morali,
e
discretamente;dalla
nel mondo
Andiamo
d'uomini
la facciano!
cosa
di
figura
Italia almeno
fa in
mihoni
32
in
situazione
la diversa
denari,tempo di starci,non
temer
loro
le loro forze fisiche
comune
bisogna pure
Quanto
fa
abbiamo
la
fare
popoli,in proporzione si
dei due
è
perchè hanno
che
pare
considerata
che
qui,e
mente
vera-
giudizio non
umore
che potrebbero
pittori
Italia
aver
il mio
miei)mi
i
scuro
qualche quadro
di cattivo
son
non
che
questi.
(se forse
belio,ma
cresciuto
tanto
Rosa
di storia vi è
genere
alterato
di
chiaro
più
19
ROBERTO.
FRATELLO
AL
di
in
far
mandi
quel
che
soggetto che gli ho domandato
per
devo
potessi averlo qui
fare
a
Haute-Combe.
potreimegho.
osservare
Se
sul
quadro
luogo la situazione
a
LETTERE
"20
le
Genova,
sia
Digli
che
presto
attuale
a
far
i conti
ed
a
a
scritto
Ho
seccature
Se
la
temo
il
cassa
viaggio
e
sul
r
abbia
rivederci
fra
un
mio
del
serio.
tante
Costanza
di
piacere
scrivermi
le1"-
sta
bene,
Io
tenerezze.
buon
vi
vi
fosse
P.
a
ed
qualche
Beauvoisin,
indicarmelo.
mezzo
prega
qui
tunque
quan-
po' stancata,
un
stato
che
avere,
Luisa
più
lo
e
dice
cio
abbrac-
mese.
M.**
Af.
PS.
Calcina
a
risposta
due
con
approssimativamente
ed
può
mia
ed
te
14.
prenderlo
fogliolino
un
vedendo
faccia
mi
della
il
mandi
non
di
piacere
perduta.
che
bisogna
AZEGLIO
D
il
Pelletier,
ma
si
tera
mi
e
le
Rue
versi,
da
buone,
M.
fammi
Perciò
proposito.
con
DI
per
non
Calcina
avere
di
curarmelo
pro-
21
ROBERTO.
FRATELLO
AL
Milano, 18 settembre
Carissimo
Il tuo
è
Roberto,
giudiziosul
mio
lavoro
amico, e perciòun
da
e
nuova
sebbene
e
di sentirmi
da
dir bravo
te, e te
ne
ringrazio.Se potessimo parlareinsieme
lungo
mi
qualche critica
fai,ma
fastidioso per
e
in mente
per
tutte
ma
non
mio
sulla
perciò
Molte
me
probabilmente. Ora
persona
di Troilo
rei
senti-
grave
e
non
le
fo
ti dirò
di
affare
scritto sarebbe
te, e
di chiedertela.
po'più
un
abbia
però fatto
gusto
quella che
dove
non
un
volentieri
tello
fra-
proprioda
della tua, m'ba
prova
matto
è
: ma
po'parziale
parzialitàè benevolenza,
bisogno di
18il.
mi
vien
da
me,
l'animo
sulle riflessioni che
22
LETTERE
t'ha
nel
i Medici
quale
Troilo
un
odiosa
la
del mio
il
non
al
addosso
dar
parla per rabbia
io
nobile,
dire
Troilo
se
che
non
chi
fosse
dato
an-
sono
direbbe:
nessuno
invidia
per
o
di render
stesso
allegramente, pensando che
«
far
a
papato mostrando
Essendo
VII.
progetto
cessità
ne-
per
condotto
modo
nel
gentilhomerie,
argomento,
dovevano
figura, m' ha
cattiva
Clemente
era
AZEGLIO
D
compagnia
e
birbante; e
inteso
M.
condizione
suggerito.La
far
ho
DI
si potrebbe
come
»
d' autore
fattura
non
nobile.
in
i nobih
contro
della mia
in tutte
vita
airincirca
ho
combinazioni
delle
che
veduto
uomini
gli
che
fatto l'aristocrazia del sangue
la rivoluzione
"5razia
della
della riforma.
finché
Ed
a
dir
chierica,finché
Dio,
a
il
Cosi
più
ha
Europa, finché
in
basta.
è
aver
Così,Faristoil
venuto
basta
Così, ora, l'aristocrazia degh scudi,
gli uomini
sudiceria.
l'ho
è venuta
di
caso
abusano.
ne
massa,
sono
circostanze,ma
stesse
altro
rendiconto
volte,presi in
assai
società,e conoscerle
gli stessi nelle
poco
vivere
dovuto
appunto per questa ragione, messi al
potere e
furore
nessun
ho
fatto che
hanno
ed
abbia
particolare.Le
le classi della
intimamente,
che
del resto
credere
Non
a
veduta, che
non
saranno
questo propositoti so
non
c'è marchese
della
stanchi
a
24
sua
dire,che io
o
48
quarti,
quelliche
di
sembri
mi
più
vanno
zucchero
imo
23
ROBERTO.
FRATELLO
AL
col
in aria
naso
che
non
petto ai pezzigrossi
a
superbia,
la quale ha
dell'aristocrazia finanziera,
almeno
un
po'di
e soverchierie,senza
pretensione
grazia,un po'di modi: ed è perciò la più brutta
e
fastidiosa
Mi
del mondo....
cosa
idee,la sola divergenza sarà in questo che
l'altra
contro
neppure
e
in
addosso
dare
durre
de-
classi l'una
aizzare le diverse
voluto
ho
che
me
a
si debba
Troilo
personaggiodi
dal
pare
non
di
combiniamo
che
dunque all'incirca
pare
massa
a
tutti i nobili.
Manzoni
Vedi, anche
del
birbone
si
libro,e poi,a questo modo
suo
il
Non
primo
che
vorrei
le mie
credere
aver
tanto
ancora
mi
capo
certe
Riconosco
giusta la
critica
venuto
po'troppo
buffo.
un
non
o
hai
vorrei
fo tutta
che
rincresceva
minchione,nella
pel
d'ognuno?
mente
su
mia
pazze
questa
quelladonna
dir
voluto
forbici!forbici! Ho
perchè
storia
cessario,
personaggio ne-
immaginassi che
diceva
idee
in
viene
che
per lo stesso motivo
chiacchierata
nel pozzo
è il
soverchiatore
il nobile
come
della
epoche
potrebbe dipingere tante
ove
Rodrigo il
fatto Don
ha
che^ m'avessi
verde
a
età, di
esagerazioni.
Fanfulla
che
m'è
Quella riguardo ai poveri
dire assolutamente
ragione tu, poiché credo
che
ho
ragione io
vi è molto
da
24
LETTERE
dire
in
di
poveri
città
sventura,
poveri
campano
gli
non
ma
dico
fra
i
loro
ne'
tutto
alle
è
volte
bene
Del
mi
aiuto
uni
resto,
rimetto;
prolisso
a
non
e
Ma
sola
sti
que-
principio
ajutano
che
cilmente
fa-
individuo
ogni
sarà
tarsi
aiu-
quanto
vale
egoismo)
che
si
debba
starsi
pre-
altri.
pretendo
parlarti
(ci
legge
per
s'
vivamente
pittore
abbiano
ristesse
genere,
sente
gli
di
che
pare
Provandoli,
e
basta,
mi
lavorando
di massoneria
in
la
per
mia
per
più
mantenere
gli
vita
forse
sente
un
nella
specie
una
bisogni.
giorno
vedi,
per
dici.
tu
che
assai,
i marinai
soldati,
tu
povertà
le persone
e
tratto
e
manualmente;
che
a
come
io, cioè
appena,
trattati
proprio
venuti
sono
che
poveri
mendichi.
appena
ho
i
Forse
vizi,
sono
che
d'aZEGLIO
M.
sempre
per
piuttosto
I
contro.
e
prò
DI
che
della
aver
sono
roba
ragione
stato
ed
anche
mia.
Massimo.
in
tutto
troppo
DI
LETTERE
26
diritto dice
farei per
strani,né
semplicitàdel
della vita
che
ciò
alla
colla
ordinario
stra
mo-
commuovono
nelle
affettazione
portano
la
farlo t' aspetto. E
Manzoni.
il
tutto
di
idee;
e
che
non
questa benedetta
lingua parlata.
se
e
per
nel
invece
suono
io che
i Francesi
n'accorge. Ma
non
sul
ad
s'abbia
a
me
in
testo;
come
ammessa
lingua. Quanto
diata;
stu-
non
detta
quella male-
in tutto il resto,
dove
nel
sta
anche
conosco
appunto
lingua parlata è
scrittori d'accordo
almeno,
lingua, dove
il lettore
Italia,come
studio
mio
sta nelle pompe
lo stile non
frasi,ma
in
che
cose
in apparenza
i libri italiani stancano
ed
zarmi
sfor-
quale, T esperienza lo
che
lingua
piana, e,
che
Francia
farò
mai
fatti o caratteri
con
dirlo è facile. A
a
l'ha fatto
non
Quanto
delle
un
tutti i romanzi.
Tutto
renderla
nella
umana
hanno
coli' andamento
e
troppo, accadono
pur
finora
vero
un
trovo
intrigue avviluppato, ma
mi'
con
far
vorrei
questo genere,
produrre effetto,non
a
più
di
altro lavoro
vello
cer-
Selvaggia,che
di far effetto. Se
pb'troppo della smania
qualche
da
avessi
Se
ha
chi
repertorio;di quelliche
di
carattere
un
generale
voi.
come
pentimento,lo
atto di
in
che
vedo
sta critica,e
d'AZEGLIO
M.
v' è
due
attingere
sto
alla
AL
FRATELLO
Abbracciate
Roberto
studiando
un'epoca
entrare
far
d'un
proprio mia
a
è
Torino; prego
un
bene
bravo
pittore,come
è
ma
volte
nei
tatto.
non
modi
Ho
creduto
di
di
Roberto, che
Tanto
che
tutta
un
ed
contadino,
non
fossero
ha
dove
e
dirlo
d' andare
Molteni
ritratto
che
molte
buone
lità,
qua-
alquanto. Alle
che
e
dato.
raccoman-
cosa.
brilla
non
è
non
per
colpa
il
sua
sendo
necessaria, es-
più delle
sue
opere.
servigio prevenendo
adoprerà
anche
non
dal
l'educazione
un
vero
sia
d'una
facezie
rendergli
cosi
gli
vedrà
nelle
Potrebbe
comune.
avvisi
e
avuto
flgUo
il
intenzione
ha
Bisogna però pensare
ha
classe,che
excentHque
uomo
un
che
nessuno.
d' avvisarlo
galantuomo,
un
credano
non
a
tuomo.
galan-
invece, fin
ma
a
Roberto
Credo
porta, è
se
Molteni
più
Papa
un
d'una
partito o
avrò
non
perchè
in faccia
saputo che
Ho
quale
sto ruminando
intelligenza,cercare
guardare
senza
nella
intenzione;
la mia
giunge
ditegliche
e
volontieri
farò
fo l'adulatore
è
27
Troilo, e vi sarà
un
Lo
ROBERTO.
con
accadere
cia
lui la bilanche
inutih.
meglio.
Massimo.
questi
28
LETTERE
DI
D'AZEGLIO
M.
VII.
Milano,28
Carissimo
le
Fra
vita
e
quando
dell'aria per
a
lettere
le portano
me
che
Io
di
tue
ti figureresti
mai
non
ho
e
che
che
vivere,io che
che
dirmi
mi
Santo!
mi
fa
che
l'allegrezza
le riconosco
che
di
campo
tanto
di
senso
piace l'idea
Martire,tanto
di
tanto
nea,
li-
prima
provo
alla
praccarta.
so-
come
cordialità,
digiunare
gratitudine
quando leggo le amorevoU
scrivi! Mi
—
in
bisogno di benevolenza
dell'anno,pensa
di benessere
nella mia
provo
figurano
debbo
e che
fiducia,d'affetto,
capo
1841.
miOj,
poche consolazioni
presente,le
novembre
Molteni
ci sta;
role
padi
ma
santo:
se
che
sapessero
Ti dirò anzi che
ogni giorno peggiorare il
religiosoha
Il sentimento
il
Quando
la sede nel
è
rale.
mo-
cuore.
potrebbe
è tutto fiele,come
cuore
è la mia.
di santità
razza
de' pensieri più dolorosi
uno
sentirmi
quellodi
29
ROBERTO.
FRATELLO
AL
starvi
re-
?
sapessiche
Se
il
tutto
giorno
Anche
a
circolazione
mi
le
l'aggiusteremoad
il Re
Se
ora.
Ma
non
t'assistesse
Se
la
un
projet d'adresse,
—
La
musa
battagliadel
italiano
e
meglio. Ti
complimenti)son
vedere
come
mi
di
non
duran
comodo
parole per scrivergliene.
mi
meglio, e
faresti
come
dirò che
del parere
e
m'ha
potròpiù,
assai
un
è
servizio.
talmente
dici,che
anch'io
mandassi
gran
mi
deglialtri. Se poi il Re
scrivi
e
questiguai.
farebbe
Castelletto
bello,
farlo della misura
tanto
le
trovare
so
casa
altro modo.
un
saldasse, mi
mi
dato
doman-
quando
posso. Quando
fin che
avanti
pronto. La
di
intimo
ciò
e
va,
n'ho
irregolare,
inutili i rimedi
sono
ne
spiritomeno
è amico
che
se
poco
Basta, è inutile parlare
cause.
Andrò
lo
si è fatta
al medico
a
poco
render
contribuisce
rispostoche
a
e
bruttissimi,
domarli!
a
la salute
combattere
a
dell'animo
moti
con
riuscir sempre
non
è l'aver
tormento
getto
sog-
risolvo
lo
a
vorrà,
(propriosenza
di Pompeo
Litta:
mi
tratti i tuoi articoli,
e a
piange
30
DI
LETTERE
di
ir vero,
dico
il cuorGj
quelliche
ed hanno
D
M,
che
AZEGLIO
faccia
non
piìiper
corron
voro
qualche ladi tutti
le mani
unità ed influenza? sulla società. Pensaci
più
seriamente, e Dio volesse che trovassi
la Galleria
di scaricar
del lavoro
tocca
Io vado
lavorare
finir
finché
al
mi
pure
qualche cosa
dal
So
io
violenza
che
che
avrei
Morozzo
bisogno
di
qui
meglio,
valore
e
piacere, se
d'Emilio
di lui
morale
raccomandazione
caro.
da
Potresti
Salvatore?
tu
Se
da
diglielo.Ora
e
puoi
di molto
e
mio
buon
conto
son
pronto
tere
piìicarat-
amico, vuol
i sensi. Se
o
qualche
potessi,sappimelo dire,e gliscriverò
A
a
Luigi
—
e
dar
an-
tessi
po-
fittevole
pro-
Villamarina, l'avrei
pregamelo
per
mai
ora-
Mi rallegro
lettere di calda
procurarglilettera,o
molto
che
uomo.
e
girare la Sardegna in tutti
a
son
il busillis.
d'Emanuele,
vada
costato
spremermi
sta
valent'
a
lità,
po'di tranquil-
ancora
e
fratello
Belgioioso,
lom-
Lega
spirito mi
un
uomo
un
la
di
potrei
capo! Ma
fatto
pare
la scelta
quel che m'è
rallegro delle fortune
mi
terti
met-
è inutile pensar
pace,
potessitrovare
par
Mi
ho
non
romanzo.
fare. Se
tu
io, che
so
alla stracca
e che
l'altro,
dovuta
spalle,e
te.
a
studiando
fearda.Ma
a
che
qualche storia,o
a
altre
su
il modo
sodare
farnelo
gare
pre-
motivo
non
direttamente.
in tutto
e
per
tutto
il
per
giorni
prima
si
se
:
io
dia
potesse
d'allora
puntualità
bene,
amico.
mio
nel
e
i
miei
che
soci.
e
ne
pace
avanzi
Ti
Così
Addio
a
faremo
a
12
Costanza,
briciola
qualche
Pel
della
ringrazio
carissimo;
te,
tra
raccomandazione
la
meglio.
:
partire
pensa
qui
pagamento
allegrezza
tanta
Egli
aver
sarebbe
31
ROBERTO.
FRATELLO
AL
tuo
gura
fi-
buona
Dio
e
ti
ve
anche
Massimo.
dia
ne
LETTERE
32
DI
d'AZEGLIO
M.
Vili.
dicembre
Milano, 11
Ti
ringrazio,carissimo
di
al quale mi
Belgioioso,
io ricevuti
avendone
Le
lettere
oggi
Sto
il
bene,
e
parecchi dalla
un'altra
glielemanderò
0
lo spero, per
che la smania
perchè
tutto cambia
adesso
a
piacere,
famiglia.
sua
ed
in
eglipartendo
Sardegna.
quadro di Castelletto che vorrei
quanto può valere
le
case
anno
avrò
commissione, onde
Pare
far
ancora,
facoltà pittorica.Quest*
la mia
zioni
raccomanda-
premeva
comparse
domani
0
ruminando
riuscisse
su
sono
non
delle
mio,
1841.
de'
ne
questo mondo.
non
tutto
ho
l'agiopossibile.
quadri coininci
sono
I
a
clinare
de-
piene, o perchè
che
pittori
voglion passarla male.
che
vengono
Earbiano,
Mi
del
altro.
mie
cose
anche
altro,
farà
coscienza
per
onore
parte
e
promesse
prima
per
a
te
nostra.
e
fo
me.
alla
Rina
di
casa.
sta
di
pare
Se
t'ho
dice
con
scrivi
Se
il
Abbraccia
bene.
Addio!
Tuo
bella
compenserò
tutto.
Mi
no
Dio.
salute.
ti
se
una
mi
meglio,
da
ziale
L'essen-
di
la
dita
spe-
tempi
scordi;
l'amor
ed
mandi
ai
stato
ne
dell' Assietta
bozzetto
La
se
per
la
scorgere.
non
van
già
Belgioioso
fosse
se
per
abbraccialo
Emanuel,
ch'egli
le
tutt'
sentirmi
offerte
mie
raccomando,
che
Dopo
un
le
è
che
Luigi
fatto
Villamarina
tutte
figura!
conte
sarebbe
Gigi,
non
dunque
parentesi,
si
non
che
è
roustì
al
che, per
d'Alberico,
vedere
per
è
meglio
diretta
Cagliari,
AZEGLIO
raccomandazione
la
Torino,
da
dopo
la
Se
D
andai
—
partito.
era
M.
Ieri
dicembre.
12
a
DI
LETTERE
34
Massimo.
a
cuore
stanza
Co-
FRATELLO
AL
35
ROBERTO.
IX.
Palermo,6
Cmnssimo
La
date
la
a
due
ci
salute
le nostre
del 28
sera
Livorno.
che
detto
t'ho scritto di
i avrebbe
^.
t'avrà
buona
una
Non
^he
Roberto,
Marmerà
in
e
ci
l'indomani
Si
nuove.
a
dlora
trovò
per
della mattina
ma
Civitavecchia,
partìper
Civitavecchia
a
nova.
Ge-
ch'egli
vorno
Licemente
feli-
entrammo
si impiegò
fortissimo
notte vento
nel porto
rifugiarci
ove
Stefano,presso all'Argentare,
ino alle tre
da
costà,fidandomi
la mattina
Di là
trati
incon-
aveva
poche migha
a
giorni.La prima
obbUgò
febbraio 1842.
ci
di
riposammo
susseguente. Si riparti
appena
in
mare
tempo peggiore.Basti dire che le onde
si
ogni
LETTERE
36
line si
assai,ed
aveva
sofferto
avuta
la cabine
a
Sino
veleno.
porto;
subito
che
lo
Berry!
di
inondato, si potè
terra; ed
e
lo
anche
parlavano
ne
:
sangue
m'avviai
poco,
da
e
mi
una
Anch'io,per
è
però
dir
che
quel
ha
più
di
denti
un
che
davanti,e
Torino.
di
Comparve
plimenti,
com-
senza
chi ero,
gli dissi
avrei
durato
tutt' insieme
aspetto molto
peggio
persona
puoi immaginare.
non
il vero,
una
momento
un
Finalmente
festa
d'
in
coi tuoi libri
in cella tutto in
così
e
riconoscerlo,
quantunque
male,
d'un
come
corridore.
fece entrare
riconoscesse.
fece
dissero
borbonico
fratello
suo
rimanemmo
e
che* mi
mi
locanda,
È cugino della duchessa
«
Passeggiavo aspettando nel
e
non
sapessi.
gli portava roba
finalmente
me
venerdì, 4
alla
collegio,e gli feci dire che c'era
che
a
arrivati
abbiamo
un
Appena ripulito
al
Luisa, che
padre Tapparelli;mi
dicendo
non
se
corpo,
del
Sicché
»
eravamo
Napoh, e poi sin qui,il tempo
a
conoscevano
grosso,
pezzo
Alla
bagnata, avendo
tutta
era
febbraio,col Mongibello. Smontati
domandai
ma
la povera
bellissimi. Siamo
mare
il fumo.
esce
ed il letto tutto
notte
riposare una
il
il
sconquassati,e
veramente
ed
d'onde
afferrare
potè pure
parve
b^AZEGLIO
M.
nel tubo
entravano
tanto
DI
fatica
non
mutato,
e
puoi immaginare.
ciò
influisce anche
a
stia
prio
proNon
sulla
AL
voce
o
la
e
pronunzia.Poi
flussione
che
domandato
di te
Ogni giorno fa
che
ha
Non
come
il sentire
coi danari
che
Ora
gh può
milanese.
uso
Gli darò
me,
e
utile
esser
il freddo
molto
mette
non
lo poteva
non
di tutto
ai
curarglie
pro-
onde
piedi,
col
chancelière
una
pelo,
bottigliad'acqua calda;
una
più freddo.
avrà
Cosi, poveretto,non
qui
e
dato
piacevoleper
e
di lana
corpetto e mutande
che
m'abbia
cuore
d'informarmi
procuro
gli ho fatto far subito
quale si
al
muletta
una
questo bisogno
Patisce
nella
quale ha
gli mandammo.
che
stretta
aveva
soddisfare.
quel
passeggiata su
dirti che
che
la
reuma
quanto puoi immaginare.
e
una
comprato
posso
speciedi
una
avviluppatoin un cappuccionero,
È però allegro,e m'ha
buona
cera.
fa
gU
non
ha
semi-perenneai denti,per
il capo
sempre
37
ROBERTO.
FRATELLO
si trovano,
e
che
spero
ho
con
riuscire
a
scaldarlo.
Quel
il
suono
per
insieme
da
nasce
cosa
di
eseguire un
tutto
istrumento
speciedi piano
una
che
corde
strofinano
sentito
quelloche
nel
o
ha
di
era
che
quale
fanno
messo
meglio, parte da sé, parte aiutato da
fabbricatore
soldi è
far
tanti coristi. Ho
alla
poi più
premeva
inventato,ed è
vibrare
un
gh
i mezzi
avere
ha
che
di
piani,e
che
per
e mi
imperfettissima,
bene
potrà
esser
una
mancanza
pare
che
di
guendolo
ese-
bella invenzione.
38
LETTERE
La
è
voce
dolce,chiara,e
si ha
e
d'aZEGLIO
M.
si
può
ottenere
minore, appoggiando più
0
;
DI
la nota
st'istrumento
del
è il solo
Come
piacere,e
di
avessi
ma,
grazie al cielo,li
i mezzi
venderei
stamattina,quando
stato
son
tanto
d'andar
da
guir
ese-
che
che
il vestito per
così modo
aver
corto
ac-
detto
credo
e
È stato
ho.
son
poterlo far
non
spendesse tutto quanto occorreva,
poveretto,di
mi
puoi credere,gli ho
non
sul tasto
meno
Quesull'organo.
come
suo
rammarico
suo
bene.
tenuta
o
giore
mag-
se
questo,
contento,
avanti, che
lui, eran
verso
rs, l'ho giàtrovato tutto in faccende,coli'organaio
0
pianistache sia,a prender
e
m'ha
detto
tutt' allegro che
Povero
mano.
misure
e
far
conti,
presto si metterà
frate,potessilasciarlo
con
meno
!
privazioni
Ha
una
megUo
;
che
camera
ma
a
questo
colleghim'hanno
dal
doveva
ma
pare
rosso
due
un
in
morto
un
d'uovo
ova
e
un
che
vero
che
Ha
il
sa
suo
la
po'di
la
sera.
non
libro del
a
letto
gliorato
mi-
ha
e
Come
ci sta
non
volte
rare
faccia
dire che
quale scrive
un
crostino,
un
e
mai,
con
campa
pranzo,
è da
'
Figuriamocicosa
mattina, e
brodo
Iddio. E
a
I frati suoi
salute
sua
cammini,
nel caffè la
altro caffè coU'ovo
piedilo
che
arrivo in Siciha.
È
di stalla l'ha
garzone
e' è rimedio.
non
detto
suo
essere.
ilmio
stare
a
non
il 4°
vori.
la-
tomo,
proprio la grammatica,
che
poi
un'altra
dà
esercizi,ha
sani. L'essenziale
è che
questa contentezza
di rosa,
da
serenità
una
fa anche
apparenza
che
M'accorgo
altro; ma
ti
che
penso
è che
tacere
dipinge sul
su
una
maggior
mi
resta
che
qui
Staremo
Siracusa, per
Roma,
20
non
in
mezzo
Vi
ed
vanno
come
rhe
con
dirti
per
a
tempo
non
voglio
meraviglia...
Catania
e
poli,
bauli; poi Na-
già ti riscriverò. Se
ma
era
avrò
Messina,
a
viaggiare
di Luisa
tanti
a
saluta
io
triste
vuoi
1 fratelli Giulio
e
Buono.
salute
La
così
e
desiderio
Quel che
scrivermi, dirigi:Napoli, presso
Giuseppe
umore
spazio
; del resto
giorni,poi
ecc., ecc.,
di
primo
nostre
cose
faccia
in
senso.
il tuo
altra volta.
le
buon
se
viso
suo
dal
poco
parlassidi Prospero
chiacchierare
a
che
due
contentissimo, e
almeno
appare
spesso,
stancherebbe
che
lui è
si
ecc.,
del collegio,
spirituale
quel
non
Predica
ricordo.
la direzione
fa
francese,
coniugazioni,
ecc.,
le
mi
non
confessa, insomma
color
di
di diritto di natura; scuola
scuola
poi
39
ROBERTO.
FRATELLO
AL
ha
però piuttostoguadagnato
strapazzi.
carissimamente
tutti v'abbraccio
e
te
Prospero
e
Costanza
anche
col
sai.
Massimo.
esso,
cuore
DI
LETTERE
40
M.
D
AZEGLIO
X.
Napoli,28
Carissimo
tua
La
trovarmi
suo,
più
L'ebbi
Palermo.
m'incarichi.
che
m'accorgo
spiegato.I
almeno
è
non
arrivata
a
in tempo per
Messina;
vendo
scri-
ma
Prospero, e lo farò presto,glidirò le
a
di che
Roberto,
lettera
a
1842.
marzo
hanno
bisogniche
m'hanno
la
Da
quanto mi
mi
sono
suoi
intenzione
male
ripetutoche
son
o
sul fatto
stanza
abba-
non
superioriprovvedono
di
provvedere a
cattiva salute
sua
di tutto
o
scrivi
cose
sempre
quanto gli può
tutti
que'
gì'impongono;
a
disposti
essere
utile ed
piacevole,e
dal conto
modo
col
parlano,si vede che m'hanno
quale ne
fanno
e
vederlo
prov-
anche
che
o
di
lui,dal
LETTERE
42
COSÌ gli fo
scrissi),
lo
di
dargli
che
a
bourakan
che
invece
ha
di
modo
Non
sia
il mio
che
a
anderanno
non
avrà
è il
di domandar
venir
lui ai
con
po' di mutazione
è indotto.
quasi
rimasti
sì,come
vorrei
Vuol
certo
mi
che
noi
qualche
lo lascino
Credo
mese.
e
proposto
lavorar
che
meno,
voleva, poi
ci si
egli stesso,ed
glielonegheranno. Siam
non
scriva
che
facesse
sé, anderò
e
non
io
il
la
ed
decisione,
essendo
viaggio solo, mezzo
avvezzo
a
i
dellMstru-
superioriche
domandarlo
avrà,
ne
Gli ho
—
non
se
altri.
d'aria,di vita
però
che
non
credo,partiràa mezz'agosto.Siccome
com'è,
da
lermo
Pa-
a
mighor
pare
far la spesa
solo dada.
suo
per
passar
di che
se
ad
gli gioverebbe.Sulle prime
è
banchiere
mi
a
lasciato
aumentargli la pensione,perchè cosi
intanto
mento
quel che
persuado)che
ne
cinquemila franchi,e
denari
Ora
dare
piò quieto.Perchè
bisogno prende denari,e
nostri
di
meno
provvistogliho
aperto presso
che
oriuolo
qui un
volevo
glielo
anche
lo dormirà
dice
caffè,ma
di
spiegato(e me
occorrenza
credito
avrà
desidera.
quel poco
qualunque
farsi il
per
tello
man-
gran
elastica. Volevo
gomma
dormisse
mi
ma
Napoli un
a
Gli manderò
svegliarinoche
dorme;
un
colla
è permesso.
paura
D'AZEGLIO
M.
fare
macchina
una
non
per
un
DI
a
prenderloe
cavarsi
pel
non
lato
amma-
d'imbroglio
lo condurrò
a
Mi-
AL
nel
uniti
è
a
Milano
a
Laveno,
maggiori
tornati
Messina,
mi
riesce.
qui
da
due
Catania
Dio
da
viaggia
dei
in
che
delle
Per
sto
bene
di Rina
cattive
ai
di
se
il povero
quindici giorni
maggio,
penso,
lettere
coi
ed
Costanza
io
con
vapori
lei,con
e
le
si
è
di Mo-
e
—
a
Roma,
Se
di mare,
—
assai
guarito.
tornati.
presto.
nuove
duole
qui; poi
sull'indirizzo via
vengono
Mi
cardinale
scrivermi,metti
Vi
ed alla moltitudine
solito,e
sarem
vorito
fa-
è all'incirca
Rinco, di Giuspon
staremo
Palermo,
piuttostorimessa
ottime.
sono
sto
vi-
aver
uomini.
vapori
s'è
ai
progetto
stupendo,
come
mio
al
nuove
Dimmi
alla fin di
dagli
Luisa
viaggiatori.
abbiamo
rozEO.
malmenato
oggi, grazie
viaggio. Io
Il
posso.
Paese
derci
ve-
di fare
Sicilia,cioè
economicamente,
in
possiamo
giorni,dopo
Siracusa.
e
e
assai
dappertutto
che
parte della
buona
una
che
e
m'ingegnerò
ove
se
bello,vedremo
Siamo
te,
l'onore
tutto
toccherebbe
gli
e
Torino
a
questo scongiuro di
con
anche
43
andasse
se
famigha
collegio.Spero
farti venir
miei
in
stare
potrebbe
abitar
ROBERTO.
preferisce,perchè
lauo, che
non
FRATELLO
Luisa
quell'affettoche
sapete.
Massimo.
e
vuoi
così le
braccia,
v'abtu
e
44:
LETTERE
D'AZEGLIO
M.
DI
XI.
Milano,21 maggio
Carissimo
Non
so
modestia,
vorrebb'
non
nin
sia
deve
ho
ma
cosa
paura
sopra
far
un
che
far
le mie
passare;
i miei due
San
se
ce
ti sembra
ne
sarà
dirai
quel
che
come
Quintino
trovarmi
quadri,per
un
debbo
fare,e
correre
conor
conseguenza
figurepossano
centinaio
che
a
Go-
di tutto
le mie
che
due, sicché per assaggio credo
si
di
lui è affare serio. Prima
potraivedere
mi
quadro
un
forze,tanto più che
quelladi Pavia, e
arriveranno
insulto di'
od
accesso
questa battagha
essere
con
ora
Roberto,
sia forse
se
1842.
fra tutt'e
basterà.
se
seguitiil primo progettomi dirigeròa
lora
Al-
credi che
Litta
pel
AL
46
ROBERTO.
FRATELLO
ritratto;e pel sito due
di
segni
Gonin
potranno
servire.
nel lodarti
Gonin
verità. Per
la pura
detto
di Luigi Bisi,t'ha
gl'interni
c'è
Migliara (giacché non
ha
mai
Aveva
un
non
molle
il
fare
certo
:
d'eguale.
di
porcellana,ed
il
e
insomma
tirahnee, buon
nemmeno
la
per
verità;ma
li ho
terminando
non
che
vedo
lo imita
quel
bella
statua
ho visto
petto. Questo
sia
de
gnotta.
pa-
disegniti siano piaciuti
poco
posso
differenza,e
posso
far
dirti è
che
se
a
dovessi
;
paragoni
sta
ora
metà, e
dire
per
trovo
troppo, che quando farà da sé
anche
che
più energiae
acquisti
di Bartolini
assai;non
un
donare
m'abban-
non
quadri del padre rimasti
voglio procurare
La
che
fetto,
ef-
colore, buon
carità
per
veduti; perciò non
ma
coll'olio;
me
che i
rincresce
non
che si veda
(*),che qui agitur
la Teodolinda
Mi
a
tocco
un
propriocome
Pariginon
a
pittored'interni che gli stia
detto
è
pennellolibero,variato,senza
il compasso
il povero
glisi fa danno)
più non
questo invece
monotono;
e
vero
fatto niente
che
trovo
me
é
però
piace molto,
la
e
verità.
mi
pare
prima dell'esposizione;
(*) Figliadel celebre pittoreia miniatura
Giovanni
gliata.
Mi-
è
DI
LETTERE
46
vero
anche
che
da
quel
superiori
ne
viene.
un'
Eva
da
Bolognini.
questa
è
dice
Calcina
È
derà.
questi
stia
megho
qui perchè
vi
vedessi
stii
in
Litta
di
Baruzzi,
ti
piacerebbe!
Con
che
furore
veramente
è
comprata
ed
ciò
tutto
valent'uomo,
e
quieto,
pur
può
per
e
la
credo
sarebbe
però
e
ne'
Casirate
momento
vengono
che
che
quantunque
suoi
oggi;
le
venturo.
abbracciamo.
Tuo
provve-
Mamma
partire;
è
non
parte
questo
Alfonso
aspettando
non
d' anno,
molto
cose
Torino.
per
tempi
l'anno
per
serpente,
arenato
Luisa
momenti.
fa
gran
che
qui
con
Tutti
un
delle
detto
che
acquisto
buon
un-
m'ha
ha
d'ispirazione.
Bartolini
che
che
la
se
lavoro
proprio
Firenze
dal
tentata
Oh
a
statua
La
D'AZEGLIO
M.
Massimo.
aff'.*'"'
migliori
io
resto
sioni
commis-
è
AL
FRATELLO
ROBERTO.
^
XII.
Loveno,
Carissimo
trovarti in
stato
la
punto di
sarei venuto
conseguenza
esatta
motivo
se
5
mi
0
6
duole
d'aver
m'obbliga a
non
la
tutto
dover
non
a
qualche giorno
in
voler ridurre
più
al-
un
operai tra
trattenermi
che
pittura,
rinunziare
pace
punto
ed
finito,
e
meno
al-
è ormai
giorni potreihberarmene.
di dover
a
ancora
che
a
assai
seccatura
settembre,e
ed in
finita,
te
per
idea
la
sciropparsi
tutto
con
che
che ci mancava
al
casa
piedi.Questo
credere
ero
avevo
non
invece
trovato
tr'anno
Milano
questi lavori. Mi si diceva
stessero
ho
non
villa,
qui,e
1842.
mio.
ti scrissi da
Quando
13 settembre
a
Puoi
passar
ma
libertà,
a
LETTERE
48
quante
forse
AZEGLIO
avrò
allora
te
a
forse
questo mondoi
a
tempo di far la mia
accomoderà.
non
gita,
Basta,
me
scriverai.
ne
anche
Avrei
bisogno di parlare a lungo
il mio
Balbo, per
materie
vivo
ora
per
comincio
alla
a
della Lega
egli conosce
bene.
giornata e pel mese
credere
un
vuoi
che
lavoro
sare
Ce-
con
barda,
Lom-
Insomma
venturo
dremo.
ve-
piccolabagattellad'elogimi fai! Quasi quasi
Che
bene,
mi
vedi
il
in capo,
questo
non
minchiona
e
e
te lo
che
ti do
Sul
è
dico
molti
mia
la
mi
dessi
ve-
pazienza
stanza,
pazienza,co-
corona
che m'hai
parola
che
tutto
quell'umiltà
ipocritae
si credono
abito
un
la
sono
per
obbligatia
di cerimonia. Lo
tersi
metdico
mi riesce far altrimenti.
perchè non
quadro poi
molti
cosa
la
Se
rosa.
mi
cosi da me, per passare
attacco
tutta la bella
indosso,come
perchè è, ed
di
sia alloggiat
proprio che
mi scappa
quando
tempo, vedresti
fortezza
messa
in color
moccoli
sentissi che
camicia
Vedo
grosso.
pezzo
e
nella mia
che
certi momenti
e
D
M.
bisogna rinunziare
cose
Nell'ottobre
ma
DI
di Bellosio
considerando
j
(*)ti
lo trovo
dirò
un
che, premessi
lavoro
di
merito.
(*) Sembra
Palazzo
Reale
alludere
al
di Torino.
Diluvio
Universale,collocato
nel
50
LETTERE
DI
M.
D'AZEGLIO
XIII.
Milano, 28
Carissimo
e
la mia
o
tre
pur
settimane,è
ancora
veno,
dire
posso
però rimane;
a
mezza
stata
e
strada.
dopo la prima
una
se
per
me,
di fatti storici
ed
ho
doveva
a
Milano,
di due
essere
di tre mesi.
E nep-
agli operai giorno
che
non
ogni
ero
sia
cosa
presente
Dovendo
Camera
seconda, modo
stabilmente
invece
addosso
stando
giorno, non
poco
tornato
villeggiatura,che
COSI,
1842,
Roberto,
giorni son
due
Da
novembre
ho
pure
dell'epocade'
finita;
saremmo
stare
a
Lo-
pensato di dipingerne
di decorazione
fatto
per
il più economico
quattro quadri grandi
miei
romanzi
.
.
.
AL
Intanto
comincio
molti, e avrei
da
Ho
fare
voleèse
de'
quadri
n'è
molto
rovina.
anche
fatto
È
Roma.
il
di
quadro
nome).
Una
me
di
quadri antichi
a
rivederci.
Il
non
in Casa
me
quando
Dio
Reale
Allude
Palazzo
al
(*)è
curioso
di Torino.
vere
vi-
denza
provvi-
stato
.
ti
di
Pacetti
di
(se
glio
sba-
non
Ritratto.
maraviglia ;
una
n' intendo.
Addio
ma
dunque,
difficile dirlo,ma
Costanza,
agU
cosa
parlerò
ha
Joconde
sarebbe
pagato
di sapere
che
della
del Giudizio
da
.
Abbracciami
quadro
la
e
e
cordami
ri-
amici.
Tuo
(*)
però
della
meritavo
vedremo
Alfieri,ed
Pare
Milano:
a
figura di donna:
mezza
Pon-
la cascina
no
non
Leonardo
fra moltissimo.
non
che
originalissimo,ed
A
pare
ci
Ala
per
quadri,
Sarei
replica
una
qualcuni.
assai
a
di Podesti
quadro
Quando
parso.
tal
quel
e
più
me
generosamente.
te n'è
Se
i
spesi
commissioni.
Grazie
senza
per
il
che
Sento
assai
si calmi
Torino!
a
ho
ne
guadagnarne
le mie
tutte
pittura minaccia
ha
di
quadro grande
accendersi
ce
lavorare, che
a
stanno
il furore
51
ROBERTO.
bisogno
un
zoni, e qui
che
FRATELLO
di Salomone
Massimo.
esistente
nel
LETTERE
52
DI
D
M.
AZEGLIO
XIV.
Envie, 22 giugno 1844.
Carissimo
RobertOj,
darti segno
Per
di
vita,e lusingareil tuo
ti
proprio di proprietario,
dove
siamo
stati
giorni
scrivo
nuove
sono,
tutta
d'Envie, composta, oltre i padroni,di
bolewski
padre
e
prole,tutta gente
nel
mio
servito
stato
di gran
Dunque
il Roc
ed
d'invidia,
del Roc
tre
conti So-
Spinola e
miglior compagnia,
e
piuttostofrequente mi
di lune
(*)
la comitiva
della marchesa
figli,
della
amor
che
ha
distrazione.
è stato
aiutato
dal
(*) Castello appartenente
oggetto d'ammirazione
e
giardiniereho procurato
al marchese
Roberto
d'Azeglio.
FRATELLO
AL
di farne
potuto. La
al
ora
trovato
quadro
attuale
più
strata
balau-
non
onde
che
qui,
bisogno,e.
quadro,
lo lavori
motivi
veramente
v'è
e
in
e
la
zina
doz-
una
mi ha fatto
ho creduto
qui,che
indiscrezione.
.
mi
questisignori
di farlo... Guasco
senza
ho
abbia
gli farai
se
conto.
mio
giornispero
accettare
da
ne
Chiesa è fatto...Ora
per
tali istanze
che
tenersi
polacchivogliono un
di
La
tenuto, l'ho
ben
e
in salute, e
bene
poco
da
uomo
ordine
in
dire di curarsi, credo
Il
piaciuta
è stato approvato. Il giardiniere
tutto
tutto
aveva
pare
ho
insomma
lago va avanti,e sarà mag-niflca;
benissimo, e
però
m'è
sala araba.
una
pare
meglio che
il
del salone
fontana
nuova
moltissimo,e
tutto
farlo valere
gli onori, e
53
ROBERTO.
mio
Nel
piccoladifferenza
soggiorno più piacevole di questo
è
stato
altrove
esser
per
ter
po-
che
un
impossibile
trovarlo.
Ho
mio
veduto
quadro
sul
catalogo del Valentino
commissione
come
scritto il
del Re, e,
puoi
come
assai, perchè si può supcredere,m'è dispiaciuto
porre
che
sicuramente
fosse
che
è
io
ci
mi
non
commissione.
far
è
mai
Ti prego
per
il
ma
sembra
regalo. Sarebbe
qualche
uscito
che
uno
non
e
che
ci ho
non
solo
non
il Re
stato
cosa,
di bocca
di dire che
niente; e da quel che vedo
commissione,
farsene
sia entrato
non
pensi a
slargo, ma
posso
farne
altro.
Già
m'era
mi
passa
e
DI
LETTERE
54
cosi
a
sto
la
compagnia
i
tempo
Addio,
che
Costanza
Dio
e
mi
è
si
riesce
di
d'un
grand'
di
le
passan
di
goditi
carissimo,
la
m'è
qui
d'umore,
e
I
grand'aiuto.
istruzione
ore
Envie.
con
dimenticare
loro
per
e
di
che
è
qualche
molesti.
pensieri
te
penso
d'Algeri,
per
così
cosi
e
persone
squisito,
e
voglia
Saluzzo
dirigi:
salute,
di
sono
delizia,
una
la
ci
non
affatto.
che
Sobolewski
onde
passata
mezzo
benissimo
Io
tuono
benissimo,
meno
rispondermi,
vuoi
Se
AZEGLIO
D
M-
mantenga
cuore
la
sempre,
tua
pace
e
domestica,
t'abbraccio
davvero.
Massimo.
con
AL
55
ROBERTO.
FRATELLO
XV.
Envie, 9 luglio1844.
Carissimo
Ti
della
ringrazio della
nel renderla
(*)per
Cesare
ti
buona
cooperazionediretta
messa
avrà
Roberto,
sicura
indiretta
od
che
d'Algeri,come
verts;
ora
conte
ti
a
Avevo
re
sono
Balbo.
con
deposto
trovando
scrissi,
portata della
Cesare
avrai
anch'esso, e finalmente,se
che invece
meglio, scesi
(*) Il
sai.
che
e
probabilmente ci
capital'occasione,
ringraziail
garbo
quadro
officiale. Ringrazia
ed
parte mia, che
la zampa
messo
del
nuova
il
quel
glior
mi-
pensiero
les raisins
trop
maturati, o, per dir
mano,
me
n'è
tor-
56.
LETTERE
la
nata
DI
voglia;ma
subito. Ho
non
la
accettata
M.
D'AZEGLIO
so
se
potròeseguirlacosi
commissione
grandicellopei Sobolewski; ho già
domani
e
lo
comincio;
là. Basta, vedremo.
po'in
la lettera
piacered'avere
parrà
so
star al
i
poso
e
che
levare
Guasco
il mio
la
Luisa
e
ma
pure
Ti
un
reno
ter-
che
a
con
superlativa;è
quando
non
dir vero, avrei
che ci siano,son
che
Roma
resto
soggiorno più
che intendi,
però la protagonista,
manca
Rina
me
senza
cogliorti d'Armida,
trovare
può
tali
sono
Del
porchetto.
d'un
paragone
si
non
me
amabile
gran
qual
rimanere
applauso
devono
caro
a
di
certo
quest'ora
Luisa
lezza
gentiser
d'es-
—
essere
a
vorno,
Li-
officiale,
e, per
saperle giunte.Una
che
damigella
ma-
che procuro
la luna
la notizia
ho
ne
ho
non
vero
da
d'una
Virginia,che è realmente
per
grazio
rin-
evento.
su
si direbbe
parte è sostenuta
sua
un
che
Dicono
digerire.
s'innamorò
davvero
sai
conoscere
e
farmi
per
possa
piacevole
;
e
mondo,
giustissimoil tuo
che
darmi
man-
piedi,e posso accertarti che le istanze
Sant'Antonio
è
di
un
gato,
soggiorno qui,cosi prolun-
ogni scrupolo,e
non
porta
fa
mi
portafoglioad ogni
gli stratagemmi
da
il bozzetto,
ciò mi
e
ma
puzzi d' indiscrezione;
poco
fatto
pel Marchiano, della quale
in
forse che
quadro
Intanto ti prego
vivamente, e
Cesare
d'un
volta
si troverà bene,
58
LETTERE
DI
d'AZEGLIO
M.
XVI.
Envie, l» agosto
Carissimo
Roberto^
lo sto terminando
ò di
come
Questa
sui
cominciava
trovarla
a
non
siamo
tirata di
una
lunga.
alla fine. Mi
(Luisae Devecchi)per
quadro
affare
nute
propriove-
sieno
maccheroni,
che
come
vuole
i soliti di
Come
Lombardia,
da
scrivono
la raccomandazione
offrirsi al Re;
di cui si tratta è in
di
ver
muo-
è la lettera delle seccature,prendilecon
pazienza che
un
queste commissioni
il cacio
quattro mesi
d'un
pitturee poi mi
le mie
e quanqui.Son proprio stufo di dipingere,
tunque
tutte
Milano
1844.
ma
questo genere,
è
non
e
la persona
posizione affatto
zionale.
ecce-
saprai,Marietti primo negoziante
fallì anni
sono
e
poi andò
ad
pa-
lasciato
fres,e fece benissimo.
Ha
vedova
molti,
moglie
alla
con
lettera,e dall'avere
ecc., è
ecc.
inglesi,
59
ROBERTO.
FRATELLO
AL
angiolod'una
un
figli,senza
soldo,
un
valli
appartamento,legni,ca-
ridotta
ora
di
vivere
a
Luisa ed altre persone.
limosine, che fa la Samoylofif,
fatto
di fuori le han
formata
Milano
di
gli artisti
Tutti
un
lavoro
insieme
potrebbe metter
Ines
de
ad
coi
Castro
ammazzarla.
il Re
si induca
a
Ho
e
troppo
era
di
tratta
inutile
di Livorno.
resto
barca
sua
comprarlo. Il quadro
ottime
nuove
dono
s'aiuti la
onde
te sarebbe
ha. Con
lire.
di mila
in lotteria. Il
bello,te lo dico io. Si
ne
bene,
figli,
quando gli sgherri
Questo
e si raccomanda
l'indovini,
n'è
mente
generosissima-
le ha
preziosoper poterlomettere
non
se
bello assai rappresentante
quadro
regalato un
chi
e
uno,
ventina
una
Bruloff iifvece d'un lavoruccio
e
per
colla quale,se andasse
lotteria,
una
vengono
molti
anche
e
è
mente
vera-
pane
per
aggiunger parola.
Rina
si
ingrassa
profittaogni giorno: il solito di tutti gli anni.
Dunque
addio.
Scusami
piacere di mandarmi
le seccature
la ricetta della
e
fammi
polvere nera
nuel
pe^denti,che l'ho perduta.Quando scrivi ad Ema-
salutalo,e t'abbraccio
con
Costanza.
Tuo
Ti prego
e
Alfieri,
di dir per
che
me
gli auguro
tante
di
cuore
cose
Massimo.
al marchese
si rimetta.
il
DI
LETTERE
60
d'AZEGLIO
M.
XVII.
Roma,
Carissimo
L'ultima
un
tua, dove
ma
risata
una
che
di
Quanto
poi al
proprio
tempo
vogha
e
a
tuo
hai
un
serio. Peccato
di scriver
pennelloacuto,
stuzzicar
davvero
desiderio
che
con
dell'au-
amico
essere
per
di cuore,
società,qualche Mystère
simih,che
potrestiandar
quadro d'Eva,
proprio potuto restar
abbi
non
romanzo
0
ho
non
descrivi il
mi
po'di scrupoloperò
tore;
luglio1845.
Roberto,
fatto fare
m' ha
22
dove
che
qual-
de
col
riti,
Tu-
quale
bisogna.
qualche
amico
aprisse gli occhi al pittoreè presto detto; pensa
al
è
vescovo
di Salamanca.
Del
innocente,dunque lasciamolo
resto
l'occupazione
fare.
Io
non
ho
FRATELLO
AL
ROBERTO.
nulla, perchè nulla
mandato
fatto
qui
credo
uno
v' è
dei
il duca
di Bracciano
Cesarini-Sforza
Così
lonia.
e
prato
com-
della
di
duca
di
famigha
m'ordini
che
speranza
finalmente
vecchio
l'origine della
vedo
ho
che
Poli, marito
e
figliodel
e
ha
non
V ha
male,
meno
quello
avevo,
quadro deWAtteìidolo,che
Il
restato.
61
'
Torglie,
mo-
sua
pagno
com-
per
l'originedella propria.
Ora
da
della
qualche
che
Lega,
vorrei
e, salvo
qualche
tenermi
in
l'altro mi
dopo
avendo
non
che
Sento
ùienti; mi
non
dal
a
le vostre
nuove.
tenerezze
per
Salvatore
gran
(*)viene
piacere
Scrivendo
me
tanto
pittura.Un
trattenendo
per
posso,
per
giorno
Roma,
a
altrove,
essere
e
mi
dell'altro
ancor
farà
che
ogni
vero
penso
venuto
son
unicamente
più presto
precise ragioni
credo
fermerò
fare
studietto
gamba,
m' occupo
tempo
come
saper
a
mo-
minutamente
Emanuel, digli tante
a
pure
Roma
a
a
Costanza
e
di
cuore
t'abbraccio.
Tuo
(*)
U
marchese
Villamarina,
genero
Massimo.
del marchese
Roberto.
D'AZEGLIO
M.
DI
LETTERE
62
XVIII.
Firenze,31 gennaio 1846,
Sono
a
Firenze
di far buttar
fatto vedere
al
più
cose
con
sarà
manchino,
e
buca
a
con
Gino
di
qui.Ho
(*)che
lo
un
ha
mese
accolto
con
calore,
Pareto, Giusti,Montanelli, Gino:
Sicilia,e
pare
che
collaboratori
bisognerebbeimitassero
roba
saputo il
(*) Il marchese
nuove
dirò
Ti
documenti che ho avuti.
giornale è stato
ma
occasione
Genova.
a
delle
trovo
e fra
qualche osservazione,
mandassero
ciò. Avrai
lavoro
stampato
arruolato
scritto in
giorni,e
mie, e
il mio
L'affare del
ho
10
questa nella
dunque delle
approvato
da
Gino
subito. Fo
fatto del
Capponi.
il
il tuo
ho
non
pio
esem-
possibileper
Renzi, capo
dell'af-
FRATELLO
AL
fare di
a
Rimini, che, venuto
denunziato
ed
dopo
qui
Il
ministero,composto
nuovo
andato
15
giorni,
l'arresto al nunzio.
disputanel Consiglio se l'avesse
gran
Fu
gnare.
riconse-
a
di gente fanatica
imbecille,salvo uno, spinse alla restituzione il
granduca
che
vi
ripugnava, ed
farla dalla Consulta
non
il
e
63^
in Toscana
tornò
Marsiglia cogli altri,
fu arrestato
e
ROBERTO.
e
partitogesuitico,
a
consigliato
era
di Stato. Finalmente
Renzi
consegnato al Papa. SU
nella notte
Ubi
del 23
levis. V
terra
vinse
fu
inde-
degnazione del pubblicoè grande.
Si trova
e
i
scritto
e
Gesuiti,
dove
una
in
lo lodavo
del
abbasso
il Ministero
stupirebbe se
gli
Maremma,
non
disapprovazione
tornando
si dessero
Nel
equivoci.
primo atto, ho
il
gni
se-
mio scritto
dovuto
mettere
nota, per la quale, forse,avrai il piacere di
vedermi
cella
mi
non
Granduca, che è
di
pei muri:
prima che
non
si pensava.
l'impressione
prima, e
fa bene al nostro
Bisognerebbe s'ajutasseun
sarebbe
chino
appunto occasione
di Lucca, per
po'anche
da
del 33. Stato
Lucca.
G.
farsi
inaugurare
matrimonio, ha cacciato tutti
questi il conte
B.
Ciò intanto
Ferri
i
il
da
amico.
sé, e vi
Il du-
onore.
suo
arrivo
V'è
rifugiati.
della
non
e
fra
Marca, esule
poi in Francia, in Toscana, ed
D'allora sin adesso
can-
ha avuto
ora
a
più parte
DI
LETTERE
64
in
affare
nessun
ed
politico
È uomo
campare.
negozio per
d^anni, robusto,
nelle nostre
attendeva
stimato
vorrebbe
e
d'una
dovuto
lui moltissimi
il collo ai suoi
romper
è andato
Bastia.
a
Salvatore,e
se
credo
poi non
abbia
aver
a
che
che
e
è da
Col
che
a
che
tuomo
galan-
credono
non
a
il nostro
modo
ogni
me,
Stato
individuo,e pensino
un
mover
quanto
l'indicazioni date,
e
se
otterrebbe
non
sperare
a
Ha
truppe, onde
nelle
nome
d'un
paura
favore
invano.
ma
questo povero
a
informazioni
aver
possono
si
tutti,
affari,partire,ed
d'entrar
vivere.
come
da
padre, e glimostrassi
al
cosi
s'accordasse
abbia
dato
sol-
entrare
bisognerebbe parlassia
Ora
effetto farebbe
vbuon
rantina
qua-
truppe.
interessati per
sono
qualche
a
Lucca, dov' è da molti anni amato
A
e
D'AZEGLIO
M.
peto
ri-
ne,
quest'attonell'opiniodito
ajutarsinon
per
favorevole
l'opinioneora
non
muti.
Pensino
vedere
4ico
né
la
il mio
girano e
non
io che
non
giro e
possono
vedo
saper
che
e
né
sento,
è cattivo.
consigho non
più presto che puoi di darmi
onde
quest'affare
dire
a
riscontro
chi
aspetta
risposta.
Ti prego
un
loro
sentire,ma
loro che
Ti prego
su
che
mese
pure
io
di far sapere
manderò
a
Genova
a
Promis
copie
che
del
fra
mio
DI
LETTERE
6S
D'AZEGLIO
M.
XIX.
Firenze,1"
Carissimo
Oramai
di
RohertOj
potrebbero di
non
non
se
in
eroe
gnato.
guadaerba, ma
a
di
16
Marsiglia.Egli
di cavalleria. In Francia
non
trombetta,
come
quellavocazione
preferenzaalla
nostra
trasmettere
e
filarmonica,
pensa
Non
armata.
la
di dirmi
quando
possa,
se
Vado
vedendo
che
più
accettata.
son
vetto
bre-
Léopold, figliod'Augusto
soldato
potuto rifiutare
ti prego
0
la
lo
me
nuovo
CollegioReale
lo accetterebbero
di dar
son
entrare
si sentendo
un
che
un
d'Orgon (Bouches-du-Rhóne)di
nel
anni, educato
vorrebbe
di
ora
francese:
un
nativo
Michel
costì mandarmi
Sergent récruteur
Si tratta
questo è
1846.
marzo
domanda,
sua
è
mi
accettabile
d'uno
seguirà
AL
la via
FRATELLO
ROBERTO.
l'esempiodel
e
fatto scrivere
ma
Ferri:
Bastia
a
non
ne
e
ed
è
Credo
farai
dargliun po' di direzione sul modo
È un ottimo uomo, ma
caldo, e non
nel dire. A
e
certo
son
ho
Ora
da
un
Triulzio,
Astianatte
sta
il più bel gruppo
me
disse Bartolini
mi
e
pili,
Se
è
vento
un
a
farebbe
non
Gonin
che
mi
ed
a
lui
l'ha veduto
scriva
una
se
cosa
cade
giorno
lo
non
chi lo
trovar
o
lesse
volesse.
vo-
vuol
non
desidera
se
condo
se-
aver
questa,e diglielo
che
Ora
anche
il
si volta in favore, questo
Ho
a
e
parola alla
la
lancia
che
pareva
detto
non
e
posso
pensarci.Domandane
n'ha
fatto
prima d'avviar la cosa, vorrei
farne
che
te
gU
bene.
non
se
più: a
far di
Bensì
di fare
Poldi
che
spendere,
amico.
consiglioda
prai
Sa-
—
che esiste. L'altro
si lasci scappare
forza
Baldelli
maraviglie; è
ma
parlipiii,
ne
belle,non
cose
Pirro
delle
vuol
non
se
arrivato
riflessione.
voluto
avrebbe
il Re
gruppi,non
che
che
meriti
la Poldi
che
a
surato
mi-
sempre
facendo,per la Rosina
È la maravigha
svenuta.
bene
di contenersi.
dove; ed Andromeda
so
parire,
com-
aflfare di tutf altro
colossale:
gruppo
non
altro
pare
Bartolini
che
a
mi
ho
alla raccomandazione.
torto
dirti d'un
che
ma
genere,
quest'orasarà
farà
non
Gli
bene.
te lo vedrai
penso
altro.
so
67
Poldi.
—
un
per
Però
segno.
nienza
conve-
aspetto
è fra' possibili.
LETTERE
68
che
Cornerò
è di
Non
e
ti
racconterà
c'è
abbate
del Sacre
Coeur
dicevano
aver
la
settimana, e
ne
veniva
Il
popolo ha
l'uscio
non
la
che
se
e
poterlo fare
gesuiti,
è
se
anche
coi
ogni due giorni.
Massa
e
scassinato
e
fuoco
finirà male.
ha
se
fossero
cose
ed
sante
Dicono
mutar
sicurare
as-
loro,cadrà
volessero
persuadere,sarebbe
pare
gesuitismo,
ottime,
con
che
loro
una
se
fanno
ora
da tutti,
tasca
gli voghono,
non
a
la furberia.
il
che
di
Coeur
presi in
appoggia
gesuitismo non
gli hanno
e
no.
bene, perchè son
non
sore
profes-
bene, che ti posso
fatto
se
casa.
Montanelli
e
pregato il Sacre
vero
che
alla
il ministro
trovar
(avranno torto)ma
del
che
vogliono capire che gesuiti e
Non
male
2 volte
Serristori
finiva male
se
come
venire, e sic-
bisogno di confessarsi
s'ostinano
abbia
Governo
e
fatte
colgono, metteranno
a
qui.
stabilir le dame
rotti i vetri dell'abbate
andati
son
aria:
n'avea
paio da
un
Il Governatore
detto
voleva
sassi,e fatto dire alle madame
a
se
non
Pisa
a
già
di
ne
questigiorni,perchè
Lafanterie
e
Te
di tutte le faccende
stato tumulto
certo
sospettosi,
e
farglicarezze.
a
vuoi
libretto,ti piacerà.
il
suU' antico
me
per
quanto
Pisa
un
porterà
anche
AZEGLIO
D
M.
quei bourgeois
ti prego
A
DI
costi
bella
chi si
e
se
cosa.
certi vi abbian
ne
Ma
presa
FRATELLO
AL
La
ed
il
lettera
tuo
esempi
nuova
di
giovino,
ha
è
consiglio
e
molti
ottimo.
stato
si
eccellente,
effetto
fatto
Pare
dispongono
a
che
gli
tentar
la
via.
Abbraccia
-:li
Balbo
6»
ROBERTO.
amici,
saluta
Costanza,
e
scrivimi
il
risultato
Balbo,
più
Tuo
Guglielmo
presto
Massimo»
che
e
puoi.
70
LETTERE
DI
M.
D
AZEGLIO
XX.
Firenze,18
Carissimo
Ho
Roberto
piacere assai
che
Ti
dirò schiettamente
se
mi
lodo
da
me,
j,
approvi il
l'effetto che
pensa
La
copie in
mila
ha
so
ancora
che
restituzione di Renzi,
Ve
lo dicevo
io?
—
e
COBI
di
di sincerità.
amore
il
dama
Romagna.
Ubro,
contraria
era
dirà
di
amica, s'è incaricata' di scoprirecosa
I
(*)L'opuscolo:
qui, e
giorni è partita.
otto
si crede
Una
(*).
ho fatto furore. L'edizione
dica. Essa
ne
libretto
fatto
granduchessa ha fatto comprare
non
—
mio
che è tutto
Dunque, modestamente,
di due
1846.
marzo
al
ma
alla
marito:
corte, mia
se
ne
pensa
a
Pitti. I frati di San
e
Il nunzio
bravata.
a
essere
nemici
trovano
verità,né può
con
dico per
se
m'abbia
che
fosse
non
perchè
retia
alle lodi
a
pagarle,se
pagate,
ho
perchè
ringraziarmi,
che
piuttostoaiuterò
nello Stato, che
di farlo
retto
e
sullo
nunzio
svegUo
gli animi
il contrario. Ora
spiritoe
re
dà
non
danari
quasi
tranquilli
aspettola licenza
spero mi venga,
del
giustizia
e
hanno
presunzione di credere
tener
a
girar costì,e
di
è
niente,ed
questo, dovrebbe
la
e
all'indice; non
ride di chi spreca
e
fosse
non
che il senso
può prendereequivoco
non
sull'effetto del libro. Forse
sarà sempre
reclamerà; ma
e
voglionomolti principati
non
il mondo
oramai
torto
amici
ringraziare,quantunque
a
sentirsi dir
assolutamente
Vi
—
somma
mettermi
Roma
questo che
pia
co-
parlato moderatamente
ho
che
In
—
una
detto:
ha
pranzo
un
mentare
compli-
fo,che parrebbe
lo
non
delle verità.
possono
fatto
bisognerebbe mandar
dire che
tutti i cardinali. Ma
a
amici, perchè
miei
Marco
Nicolò,m'hanno
nel
gli ho celebrati
71
ROBERTO.
FRATELLO
AL
a
tempo
a
il
birlo
proi-
allora.
Tson
puoi
qui
credere
qual
l'aflfaredel conte
Quest'umanità del
è
buon
disapprovata.Tutti
italiano è in
re
dotto
pro-
Ferri.
anche
sanno
effetto abbia
dalle perruques
che
nessun
non.
principe
posizioned'agir più liberamente
di
LETTERE
72
lui,perchè
l'Austria
né
gliha
aver
Per questoappunto
rispetto.
cose
non
ti dirò che
forse
ad
certe
voci
saranno
L'annunzio
altro
sa
chi
l'abbia
il
a
e
giornale,per
il vero
onde
dubitare
ed
il
che
poi dicono
cose
non
se
che l'Austria
che invece
se
e
ne
talvolta
che
di sapermene
vedi
somma
più
I
tuttavia
s'abbia
non
agli altri,ecc.,
agU uni, ora
dire il
fare, riflettendo che
a
vantaggio
del
in Italia
tu
un
onde
la
cosa
se
non
il
lui? Fa
non
vada
in
che l'affare di Gallizia è andato
giornale
tutto
da profittare
possibileanche
fumo,
che
sarebbe
e direbbero
scapitonell'opinione,
gran
In
ecc.
poi
Chi diavolo n'avrebbe
re.
mi
questo po' di
alla fine verrebbe
largo nello scrivere,
a
sci
la-
vero.
si persuadono ch.e il
non
sia
buone
assai,cioè ch'eglivoglia dare
dispiacciono
parole ora
ne
e
bisbighare.
a
lo tema
re
pio.
esem-
dere)
sappiarispon-
dicono
vogha,
non
e
spiegare:
sanno
chi un'altra. Dicono
partitogesuiticoe
dominare;
le
dell' esercito,
e
fatto furore. Ora
(anzidimmene
saputo
nò
se
Del
aveva
dice una,
ne
del paese
vane.
si comincia
e
più saldi fondamenti, che
ha
nessuno
d'aZEGLIO
M.
dubitare
può
non
DI
che
ora
male, ha più paura
dell'Austria.
Le
o
di
mie
dieci
nuove
del resto
giorni anderò
pitturae
fatto
una
a
sono
Pisa. Ho
ottime.
Fra
lavorato
battagUa che
è stata
otto
anche
com-
LETTERE
74
DI
M.
D
AZEGLIO
XXL
Firenze,21
Carissimo
Se
vuoi
e
mio
stato
Roberto^
nuove
serie
e
e
particolari
vedrò
di
distribuito sino al
ed incomincio.
servirti,
dire che
ha
di due
numero
colossale
avuto
quel che m*ha
un
fatto
da tutte le persone
incontro
senza
più piacere,è
fo
già
plari.
esem-
una
rentesi
pa-
esempio, e
stato approvato
ecc.
oneste,gravi,da frati,
preti,
abbia
Quel che più fa meravigha, ha
tutti
che
mila
è
Il
modestia; credo di poter
Capisci quanta conseguenza
quasi con
giorni fa
di dir altro t'avverto
alla mia
serie
buffe,semi-
cose
libretto pubblicatoqui otto
Prima
1846.
marzo
queUi
del
questo fatto.
incontrato
anche
partitoferoce Alfierano,
Mazziniano
e
questo m'ha
che
entri
ma
credo
abitanti
se
portarleverso
Sarà
sunzione,
pre-
in Romagna
a
ner
te-
lasciarsi
persuadersi a
e
cioè
sgambettare. Così m'assicurano
senza
vi
servirà
che
simili;
e
segno,
po'di giudiziofinalmente.
n'è mandate
voghono. Chi ha
ne
i)ar buon
un
scorticare
e
mi
stupitoe
quietigli
di là,
ai tiranni,
saìig,,morte
pur
75
ROBERTO.
FRATELLO
AL
molte
per
il corriere austriaco
Napoliè
e
sempre
eccellentemente
servito
Roma
copie e
che
passa
non
capir niente,fa quel che si vuole, pasta che
ti
foler bogare.
La
Holland
Lord
in
Il
Inghilterra.
utile in
tale
diplomaziaè
mi
ha
ministro
la
detto che
di Svezia
il
(qui viene
di
vore.
fa-
piacerà molto
che sarà
pensa
non
abitudine.
sua
in mio
tutta
e la Rochefoucault
Italia,
essendo
d'Austria
il bel dono
regolarmente, ed avendo
niente,
pensa
ministro
Ne\\'man
o almeno
bello),
Mersbourg,
segretario di legazione,dice che è libro d'un galantuom
che
poi
che
loda
lo trova
che
l'Austria,
è vero,
che
a
tutto.
Solamente
(troppoonore
il Ministero
attuale
del Governo
c'è,per
ma
dell'indipendenza,
alla
magnifico, che
un
dir
papale dice quel
quell'utopia
il vero,
autore
gli rincresce
non
può
pensare
quella nota
davvero) ha, dice lui,buttato
attuale. Io credo
si butta
Figurati che
giù
siamo
da
in
fine
invece
che
a
che
terra
il Ministero
sé
colle
un
terrorismo
sue
chezze.
scioceroi-
76
LETTERE
-
DI
comico, che è la
buffa
più
cosa
AZEGLIO
D
M.
del
mondo; ogni;
giórno arresti di librai,proti,stampatoriper
chi
i ministri
contro
non
più
si
Il
vetraio.
fa
e
gli dà
di
sono
è
quieto e
e
se
bel
Pisa
a
far
a
contento.
innanzi
ti dico
E
quel tal partito
dei
liani,
principiita-
zioni
queste dimostrache
io che
land
è
(che gli ha
ho
riuscito,grazie
dato
passaporto
santissima,m'ha
il
Pitti
e
popolo
farne
un
e
avvisato
andar
non
appena
a
so
preso
e
qualunque
al
ma
non
il caffè siamo
o
altra
finì così. Stasera
qualche cosa
alle 22
mi
usciti in
che
cagione, non
si dice
teatro, ma
dato
non
che
ci
vero
po-
vezza
sal-
galera,
alle 2-1 doveva
condurlo
a
mandare
farglido-
Son
gesuitico.
sapessero
Un
dalla
che
un
lord Hol-
suppongo
dell'avviso m'ha
diffatti gente, ma,
per
tutt'altro,
a
prender Gino,
cosa,
Ministero
che,in premio
popolo
ottenuto
e
salvare
a
parlando ai ministri)
Gino
il
giuoco. ler l'altro già quasi accadeva.
rifugiatoche
questi
questa via vuol accadere
per
e-
guadagnare il
calde, ma
teste
di
uno
da
che
intendere
poche
prendono
ne
stupirebbese
bottega della paura
ad
escono
partito,e bisogna dire che-
granduca è circondato
che
va
mi
cominciasse
che
foglietti
perchè più
uno,
Non
stampa.
giornisi
il
ed
indovinino
ne
continui
i
stampa
prire
sco-
corso
da
da pranzo,
legno.Venne
c'era, o
non
fecero
chiasso
dovesse
esserci
sono
stato
:
alla.
FRATELLO
AL
tìne
non
dovrebbe
che
il
tutti,cioè che
il
la
non
gente
lo vuole.
ho
non
che
son
ne
ve
tutta
una
che
vedono
ed infinitine
natico,
fa-
son
pei gesuiti,
protegge,
siano)
spero
e
è che
Il male
religionee
la
stero
Mini-
dal
cattivi che
chi li
che
credere
cosa,
un
non
odio
fresche.
prove
far
a
Sai che
nessun
portan disgrazia a
che
quel
(buoni o
bisogna confessare
ma
veda
non
gno
so-
par
partitorappresentato
perciò
e
liscia. Certo
andar
granduca
77
ROBERTO.
scono
rie-
loro
son
del
persuasicome
son
Vangelo. Furbi!
dunque tornando
Ora
mi
hanno
che
detto
era
l'ha mandato
poi
m'arriva
per
Eumenidi
le
che
la
comprare
ier l'altro
(dicono);
a
figura di
ecc.
Per
ora
non
grida,Talta società,i
diplomaziaidem,
dice
che
le
sotto la
che
ho
si mette
come
e
fagotto nel
subito scritto
giorni.Ho
(così
Governo
dice di far
notizia,certo
davo
buon
rettorica che fa chiamar
mi
furie)che
malcontento
città
la grandulibretto,
chessa
suddito,essendo
passi,ecc.,
son
la
d'otto
come
gliene
bello il
dispacciodel
un
chiamato
termine
(alcunialmeno)
detto nulla. I ministri
ha
suno
giornines-
me, per otto
a
a
Carrega,
protezione,
sua
avrebbe
ma
risposta,
la
cosa.
forestieri
sono
i
fatto
Tutta
non
la
per me,
stria
persino la legazioned'Au-
dispiacepossan
suggerito questo provvedimento!
credere
che
ha
78
LETTERE
D'aZEGLIO
M.
sai,in questi casi, nell'amore
Come
c'entra
sempre
così io
sono
Gino
in gran
amato
merito)di
non
DI
detto
davvero
so
mi
e
in
preso
che
il mio
grazia {oltre
s'ha ai ministri. Stasera
si vuol
diremo
cosa,
divertirebbe
farmi
un....
che
So
lord
Così,come
Holland, che m'ha
lasciar
detto
perchè
non
invece
francamente
avevo
allo stampare,
commesso
se
un
da
anche
contro
non
mi
avessi
finisce
una
auge
Il
cosa
il
grande
e
i
voghe
Re, naturalmente,
raccomando
non
l'altra
ne
l'affar del
lo stampatore
Sicché
ecc;
mors
questa commedia.
e
non
nazionale,
suo
è contro
disputareil terreno,tanto più
e
che
stampato qui (cosa
generale ammirazione, e domani
come
ramente
ve-
delitto,
parlato
l'autore,ecc.,
dicono, ha preso
cortesie
galantuomo; e quanto
la legge toscana
provata),
non
cose
cambiare.
Carrega
a
nessun
e
quando si
per
usate
così
trattare
rei
vor-
vedi,tra le
qualche volta
ha
singolari,
poteva
al teatro,
moltissimo;solamente
maestro!
serie si fa la halada
una....
dimostrazione
poter uscir dietro il sipario,come
grida: Bravo
uno
parte l'odio per gli altri;
l'odio che
tutto
ha
e
per
denis
auoo
andrò
a
tra
Piemontesi
sostener
puoi forse immaginarti certe
Tu
in
un
riputazione.
gode pel primo;
giornale.
sentire
gli scritti
sono
la
con
disposto a
Son
che
rega,
Car-
non
cose,
ma
ti
giri,e
ma
io
che
e
giro,
vedo
che
Dio
se,
addio;
d'averti
Spero
Vediamo
in
torna
un
vinta
poi
voghmi
prochaine
sia,
presso
ap-
son
stato
voleva
prete
stanco
bene,
e
e
per
n'ho
quanto
chiasso
altro
moribondo
tal Tolomei
lasciasse
sua
U
ai
gesuiti.
e
course
una
a
aveva
popolo,
polo
poau
fortuna.
abbastanza;
al mio
che
un'altra
un
preti eseguirono
dal
chiacchierata.
Eccone
eredi, lo seppe
gU
e
nulla.
che
prete
eredi,
clocher;
lo
non
uno
discreta
C'è
mente.
n'avvidero
ed
transige,
non
fuggita, corrigU
t'è
una
scordo
pe' gesuiti.Un
attorno
Ora
fatta
mi
se
Pistoia
in
ti riesce.
se
Se
l'opinione
vano
ave-
se
andasse
cosa
che
guardi, s'accorge
ne
parlarne
l'opinione
coerente
quando
e
pur
di
parlare
tanto
dopo
se,
collaboratori),la
Sull'esser
fumo.
terreno
disposizioni degli animi,
le
e
sarebbe
danno
trovarsi
a
mi
tira,
il
conoscere
giornale (e bisognava
questo
e
che
il vento
oramai
credo
e
7»
ROBERTO.
FRATELLO
AL
affare
cio,
t'abbracla state
numero.
Massimo.
au
«0
LETTERE
DI
d'AZEGLIO
M.
XXII.
Firenze,23
Carissimo
Roberto^
due
Aggiungo
mandate
righe per dirti che
copie costì,e
le
il
modo; poiché C... dando
in Genova
Ma
di C...
non
dubitare
non
si
C...
a
non
l'affare di
mostra
e
le
mi
suppliscealla
medicina
chi
le manda
il
trova
dirizzo
ha dato l'in-
non
nome
saranno
senza
quellonon
si fa nulla.
copie
anderanno.
Il discorso
con
stupisce;
vita
sui libri e
tutto iltalento
pratica,ed
non
è
come
Del
all'ospedale.
diar
sturesto
Pisa, che certo è stato d'ottimo effetto,
nel
se
non
far niente
1846.
marzo
serve
e
girare e parlarsie
a
nulla. Far
contentarsi
mettersi
cordo
d'ac-
pazzieè male,
di soffrir come
i
ma
selvaggi,
LETTERE
82
DI
D'aZEGLIO
M.
XXIII.
Firenze,27
Carissimo
Nell'ultima
del
a
dirmi
però
e
Roberto^
mia
ti scrissi
bando, si credeva
l' altro
che
andava
m'avrebbe
dissi che
potendo
saperne
se
condotto
se
non
resistere
mi
dir
allo studia
venuto
spedirmi;che egli
che avrebbe
ministri,
poi saputo
parlato,ecc.,
qualche
volevano, quanto
me
ufficialmente
sotto
il
a
motivo, perchè
il peso
d' un'
accusa
come
interpretabile
si volesse. Se
dir
non
dai
questo motivo,
gendarmi.
E
così
sarei
era
Io
cosa.
Soltanto
andavo.
ne
la minaccia
facesse altro. Invece
ne
si voleva
nuovo
dai
giusto rimanessi
ed
non
che, dopo
giorno Carrega è
di
1846.
marzo
me
gli
non
volevo
non
era
nita
indefinon
levano
vo-
partito che
risoluto di fare.
tornò
L'indomani
ROBERTO.
FRATELLO
AL
con
dal ministro
il mio
libro sotto
ritenere
doversi
mio
del
e
così
farò
Io
fra
è né
non
e
fatto stampare
arrestati molti
che
occhi
—
ho
ed
via
il nunzio
il granduca,
ministri.
detto
pai aggiunto
debolezza,volevan
mandato
da
non
nessuno
e
mente,
ufficial-
non
di debolezza
aggirar
che
potuto averne
voce,
a
tacciato
l'opinionedel pubbUco,
sia tale. Hanno
hanno
detto
ha
avevo
abbiano
qui, e quantunque
non
stampatori,
può leggere
hanno
sendo
perseguitil'autore,es-
provato,né provabileche abbia
di lasciarsi
di
È questo il primo
giorni.
il libro
Il ministero
e
bene, partirò;
Va
—
patore,
legge responsabileil libraio ossia stam-
per
prove.
aver
questo il motivo
esser
in cui si
non
un
e
ai)ocrifo,
perciò
risposi:
tre
in Toscana
caso
mio;
per
bando.
fosse
sapersi
circolava
che
intitolato ecc.,
che
dal ministro
diceva
che
sardo
nome,
dichiarare
fatto
io
firmata
nota
una
degli esteri Stombourg,
sicuramente
83
la
mia,
che
nega
che
mostrar
Chi
avendoli
non
lo
ma
non
sati
accu-
forza,e perciò
perchè l'ambasciatore
me
ha
vogliono.Questa
stria
d'Aumano
chia-
forza.
Del
ed
resto
anzi
non
tutto
massa
non
ricade
poteva accader
più favorevole.
in
ciò
dice
La
che
società
cosa
del
sulle mie
che
paese
a
e
me
spalle,
fosse
forestiera
è stata sciocchezza ilmandarmi
LETTERE
84
DI
e
non
puoi immaginare.
mi
invitato
a
e
tragica,io
favore, della
l'ha
un
È invitato
ragione. Non
scriverà
potessesarebbe
me
se
lettera
perchè, come
perifrasi,
qui
scompare
segno
La
dice
se
più
Lord
ch'esso
an-
mi
altro)
danno
Gino, pel
verranno.
va
Svezia, che
di
e
non
in
capirai,il
suo
luogo,
nessun
dicendo
ostensibile,
quasi del tutto, e
che
se
questo senza
mio
individuo
soltanto
servo
di
visibile.
conclusione
una
di
tutto
parola contro
lo sostenga, che
il farmi
Ma
in mio
vi verrà
Ti scrivo tutto
venuto.
divertito
altro de' residenti.
un
cecità,non
stato di assoluta
mi
o
esso,
modificata
dice che
e
di Francia
però
non
di sottoscrizione.
Carrega,
so
m'ero
parlai,s'è
(parlandocon
ambedue
m'ha
sventura
dimostrazione
pranzo
il ministro
Holland
non
pezzo
ti
sardo
rido,ne ride anch'
ne
approvato,
vien
se
ma
un
quale
in
sohdamente
ministro
la mia
questi giorni.La
in
Holland
da
che
t'assicuro
come
siccome
e
pranzo,
è poi molto
disse Y altro
via così. Lord
cacciar
lasciasse
Rochefoucault
impossibileil
credeva
che
giorno
feste che
fanno
tutti dicono
l'Austria,
Salvo
persino la
lo stesso, e
mi
diplomazia,che
la
via,
COSI
d'AZEGLIO
M.
far
v'è un'altra
ciò è che
l'Austria
al nunzio
solo
non
non
chi
ha
in Italia
mano
sarebbe
che
stato
ba-
fagotto.
conclusione,ed è che, sostenuti
0
lunedì anderò
Pisa,
a
dunque
stare, ci
ci lasciano
mi
se
e
aver
non
e
di fare. Ora
così penso
di nulla. E
paura
proprio dovere,
il
fare
bisogna
no,
85
ROBERTO.
FRATELLO
AL
qualche giorno.
starò
Se
anderò
no,
forse
corrente, e così
Lucca, dove
a
de' Numi.
la vendetta
perchè sii al
questiparticolari,
scrivere
voluto
forse
o
potrà arrivarmi
non
T'ho
Genova,
a
a
vo
ne
me
letto
e
felicissima notte.
Massimo.
Altro
fatto
dare
dispiacela
cosa,
m' ha
e
bando, dice nel mondo
il
noi
siamo
che
diranno
perchè
mi
«
»^
contro
Mersbourg, segretariod'ambasciata, quando l'inmi
scusa
più scappellatedel
fa
solito. Furbi, la
significativa.
è poco
27
(')T'ho
scritto la lettera
il nostro
mostrarsi
parlo per
ad
arcicompensato
che
vuoi, ma
non
dal
crederei
so
se
(*) Bigliettotrovato
quest'occasione
;
è utile. Capisciche
non
ogni
son
giusta,che
in
mio, perchè di questo
interesse
(e
1846,
mente
ostensibile,
perchè real-
sottogamba
impotente
andare
marzo
tato
è stato,al dir di tutti,trat-
paese
discretamente
e
(lo so)
l'Austria,che
è che
fatto curioso
modo
me
ne
pubblico.Ora
bene
verrà
si sapesse
mene
dover-
andavo)
fanne
ne
l'uso
la versione
egualmente per
nella lettera XX.
non
altra via*
86
LETTERE
M.
DI
D'AZEGLIO
XXIV.
Livorno, 1» aprile1846.
Carissimo
Sono
Roberto
Livorno
a
il motivo
di
bisognava
tenuta
e
mostrava
pure
sin
che
dunque
che
andarsene
sin
; ti dissi
qui, la
assai poco
qui
si
cosa
dopo
state
fare
una
filo dove
La
mia. intenzione
concesse
che
la pratica
a
nostro
la
trovar
fatto
disse
strana
pareva
l'ho
avermi
che, secondo
rispettoal
poteva pur
tene
spiegar-
per
il
ripigli
qualche giorno a Pisa colla
a
ma
poter rimanere, Carrega mi
ammissibile.
meno
ier V altro ;
bisogna
lasciato. Ti dissi
sperare
da
j
tutti,
paese;
cosa
pilio
essendo
sar
pas-
famiglia, ed
sole 36 ore,
sendomi
es-
pregai Carrega
rimostranza,affinchè (non
avendo
però
rubato
10
giorni.La
Pisa, e
Questa
s'è fatto
consolarmi
diritto
Firenze
a
neiristesso tempo ha
e
UL
saputa
cosa
entrassi
nemmeno
di ferro andassi
la strada
per
che
rispostafu
sdegnato
i
vorno.
Li-
più. Per
darmi
per
pranzo.
intenzione
mia
Essendo
di farmi
oramai
quanto posso, ho pregato che però
brindisi. Così
mi
neppur
parùr
lunedi)son
il
del
sigillo
diendum
B.
A
scrissi subito
che
ora
le 9. Verso
ed
le 9
uscii,con
casa
al
mi
eravamo
presso
le sei
verso
lettera ct)l
trovato
chiamava
ad
chiusa
mi
segretarioche
e
fosse
(doveva
sera
essendo
quell'ora
andare;
dovevo
ho
mi
che
Governo
verbum.
ed
a
piccino
vi
non
domenica
tornato
pel pranzo,
vestirmi
per
dicesse
a
le 8
e
rispose tra
al
dessert;m'alzai
grande effetto drammatico.
Giunto
il segretariomolto pulitamentemi
polizia,
che
il governo
incontro
e
far
Pontedera
che
sapeva
a
Pisa volevano
chiasso,e però desiderava
prendessi la via fuor
di
la strada
di Pisa
per
tevo
e
ferrata
comincia
a
disse
venirmi
giunto
che
del-
mano
l'Arnaccio,e andassi dritto a Livorno,non
per
au-
la polizia,
alla
a
a
a
cola,
ridi-
è parsa
sottoscrizione
una
almeno
si concedesse
cospirato)mi
né
uè
87
ROBERTO.
FRATELLO
AL
passando
che ha la stazione alla porta
Pontedera.
parte del Ministero
m'avea
Dissi che
pur
detto
Carrega
che po-
prendere la strada ferrata. Si strinse
nelle
Salutai
la
tornai
e
avrebbe
al mio
gli ordini
preso
mattina
la
dissi
e
pranzo,
di
j
poi.
stava
come
cosa.
L'indomani
colla
la
prima
dell'Amacelo
via
amici
mi giunse letters
partissi
che
si diceva
mi
quale
dover
evitare
per
Arrivato
partii.
e
incontro;e
onde
di
mia
ragioni a
noi note
ne
Con
andarono
Luisa
Livorno.
Venne
diffatti
da
bravi
Qui ho
si movesse,
solamente
avuto
subito
e
tro
die-
toscano, ma
deputazione dello
state furbe
di
più
a
vicino
legno
era
per
quillamente.
separarsi tran-
e
tutti,e
per
zitto.
un
arrivai la
qualche visita,ma
che
tutte
davvero.
che
ragazzi senza
in
dio
stu-
ringraziamento, di
loro, ma
con
il
allora montai
potuto far sapere
Ho
biglietto
li pregavo
Abbracciai
se
mio
un
e pensai che
studenti,
poter venir
nivano
ve-
con
una
allocuzione
non
mi
dai
vedere,man-
diplomazie erano
la
in
lasciarmi
compagnia.
in sala
di circa 30
di Pisa
le nostre
non
fritto all'olionuovo
un
di lei entrò
scusa
la
conducesse
finivo
Feci
per
gli
mi fermai
gli Arconati
e
alla stazione
uomo
mi
che
tener
ogni spiacetìle
Pontedera
a
locanda, sapendo che Luisa
un
assolutamente
(sic)alla stazione di Pisa. Abbracciai
incontro
a
AZEGLIO
D
comunicati
gli avrebbe
me
M.
risposeche
mi
spallee
e
DI
LETTERE
88
necessario
sera
ho
suno
nes-
così è stato.
accettato
un
pranzo
come
quello
LETTERE
90
t'ho
che
a
ma
me,
per
volta
si
Mi
che
è
quietamente,
Così
ed
assai
in
via,
lettera
l'ho
diceva
ginarti
che
italiani
ci
vuol
individualmente
far
tutto
se
qui
più
se
tagliata
adoperati
prima
aboliti
i
la
poco,
ed
gran
B., gU
amici,
noi
l'idea
fatto
non
tua
gran
puoi
Piemontesi
ma
tornare
io. La
non
bra,
om-
dero
desi-
metti
e
Sai, coi
voga,
dia
di
ha
facesse.
abbiam
via
e
giorni.
Poi
arrivi
che
ed
ora
4
che
ciò,
a
va.
andava
o
posso.
comizi,
effetto
3
nulla
fatto
sia
pessimo
si
che
stamattina
avuta
jpersuadano
si
non
rimanere
anche
che
non
l'opinione
è
l'opinione oggi
Firenze
prego,
(essendo
punto
voglia
anche
mi
puoi,
se
Si
bene.
Ti
che
mostrazi
di-
Le
profittarne.
a
mostrano
sicuramente
non
là.
in
più
a
rimarrò
io
Dio
poteva
sarà
non
primi
dette
contro
detto
d'AZEGLIO
M.
l'idea) a
per
riguardo.
questo
una
i
sarebbero
che
stessi
DI
ima-
cervelli
anche
bisogna
maladresses.
Salutami
C.
e
t'abbraccio
Tuo
Massimo.
stretto.
AL
FRATELLO
ROBERTO.
91
XXV.
Genova,
Ieri scrissia
comunicata
Cesare, che t' avrà
lettera,e perciòsapraila conclusione
mia
affare. Ora
le voci
delle
che
qui, e
il
partitoha
quali ne
come
Governo
aveva
ma
a
a
»
il dottor
Avean
sul
avuto
fumo
Dulcamara
che per clemenza
Genova
e
che
senza
la bocca
v'ero
una
a
al
«
che
Io
a
ne
Pisa,
son
il nostro
di
lasciato
starmi,
arre-
gire
fug-
presente. Invece
noia al
tutti vado
e
in Toscana,
permesso
m'avean
Balbi
mio,
conto
:
detto
dunque
ordinato, o
o
MarsigUa
turar
seppidalla Fanny
sparse
la
del mio
zio,o cugino che sia,Saluzzo
che
distributor.
già
avevo
lo
canta
ieri
son
essendovi
per
aprile1846.
Roberto,
Caro
sono
6
mondo, ed oggi
dal
governatore.
92
Starò
qualche
qui
signore,
(non
l'altre
di
complimento,
stesso
italiane,
fanno
ma
co'
più
credessi
di
prima
ora
di
un
che
non
ho
altro
che
tutte
le
far
son
il
gran
mondo
stanghe.
a
Torino
scrivimelo.
t' abbraccio.
Massimo.
lo
città
vergognosi,
andassi
e
feo.
trodi
poi
disegnato,
dirti
con
Pisano,
Non
e
colle
che
a
dono,
come
trofei
tolti.
avevo
la
Porto
che
effetto,
fuscelli
d' indurre
tenute
bene
furon
buon
cinto,
Gia-
il modo
codesti
opportuno
quel
e
penseranno
donde
smuove
Se
Per
hanno
che
sono,
sarebbe
e
di
in
di
catene
farà,
Firenze,
rimandassero
cose,
le
lei), tra
pensiero
rimandar
a
faccende
crede
Congresso,
Genova
si
questo
a
del
Pisa
che
bellissimo
un
sai, giorni
come
Se
si
a
varie
per
quello
per
all'epoca
municipalità
prese,
è
non
d'AZEGLIO
M.
giorno
avviare
per
cioè,
li
DI
LETTERE
AL
FRATELLO
ROBERTO.
93
XXVI.
Genova,
Caro
Avrai
che
da
gli scrissi.
più
st' accordo
concorso
delle
in Toscana,
Romagna,
aiutare
per
di
escono
(*)ha
pare
Roma
data
una
fatto utile ed
varie
parti
il
cere;
carrata
serevole
ono-
d'Italia
facile l'esecuzione dell'amnistia;
que-
dell' intera Italia col
da
piacere a
In
quell'annoprima
Drammatica
in
quelliche
loro beneficio,
e mi
render
(*)
e
di
nuove
sottoscrizione
una
Bologna, la Robotti
questo
cosa
le altre
Roma,
a
de' fuorusciti
a
a
Balbo
Ora
s'è fatta
a
luglio1846.
RobertOj
avute
ritorno
30
Sarda.
tutte le
mi
papa
opinioni,e
attrice della
sembra
tanto
Reale
più a
Compagnia
LETTERE
di
al liberalismo
quelliche
chi
A
l'unisce
non
ma
vedo
non
a
Balbo
che
di far
scritto sarebbe
in
gazzette, o
arrivata
Luigi
che
in
col
tanto
e
non
Se
ho
pubblicare
potesse farne
mia
Mi
scrive che ha
lettera è
che
dice:
io
ma
umore,
parte di
esser
Gli
La
capitobene
frase
una
vogUo
si
che
la
sua
«
Io
—
non
lettera,
io,
sono
di noi.
nessuno
teva
po-
»
—
questa si appHcasse al fatto della sottoscrizione,
mia, ed anch'io
è idea
non
dir
0, per
e,
più
ho scritto
famigliasbandata,e capisco
di cattivo
essere
venienza
con-
e
spedita,
farla
ottenere
la
saperlo.Non
e
tentare
cattivo momento.
un
loro
qui in Genova.
girasse così.
e
cerà,
dispia-
della sottoscrizione,
m'avevano
bene
vajolo,e
debba
la modula
correre
almeno
degli imprimés
che
Ke
dispiacere.
tal
mandato
ho
cèrament
sinreligione
potrebbero con
di Toscana
procuriamo
ora
la
sinceramente,so
un
gli ho
e
uniscono
come
mostrare
D'aZEGLIO
M.
DI
se
in
megho,
queste
con
si fa nulla. Così vado
poi:
—
E
«
a
si dà
non
più
Torino
una
buona,
non
mano,
che in tutte le parti
vedendo
danari
d'Italia daranno
parte d'altri,
altri.Tutti la trovano
tutti
cose
in ciò fo
o
e
meno,
ranno
domandefatto?»
cos'hanno
—
Niente.
Capisco bene
non
abbia
però
il capo
a
che
se
Luigi
queste cose,
ho
sta
col
vajolo
pensato dun-
di scriverne
que
è;
poter far camminare
la
d'altri,
puoi chiedere
a
di
va
ho
della
Re
è che
non
saputo
nei
di
di
paura.
farò
anderò
se
lettera di
Salutami
con
Lucca.
hai
quel
Balbo
quel
che
male,
a
poi
aver
non
ti
fare
potrebbe
onde
se
e
chi viene
da
di
di Vienna
si diceva:
Il
«
—
arie Uberali
nuovo
FargU
:
un
»
mettere
a
credi
diranno
occhio
farglielepassare.
fanno
alla
parto. Vado
mi
mezzo
riputazione
la
la sia avuta
tutto
darsi
come
che
Io credo
e
ad
si
di Metternich
Sardegna vuol
noi
che
a
credi
negligenza.
certezza
con
hureaux
sappiamo
po' di
Se
cala
me
scriverti
rimproverarmi
che
la modula.
lettera,che
voleva
solamente
Ho
col
pare
dire
Non
sua
pettegolezzi
; e
da
o
te,
correre,
questi affari
in
galoppo.
detto
mi
come
cosa
Se
consigli.
da
o
Balbo
vogliono.Già
che
del Piemonte
ne
cosa
il tentare, lasciamola
inutile
quel
altri
perciò bisogno di
hai
non
esposta la
te. T'ho
a
95
ROBERTO.
FRATELLO
AL
da
a
i conti
Scrivimi
scrivermi.
Leopoldma;
che
a
con
ne
con
una
pel fresco
barca, poi
Lucca, ferma
di Bartolini
Dimmi
non
gli amici, e
cuore
di notte
Spezia,e
Viareggio
l'oste. Domenica
senza
so
più
Costanza
in posta,
e
della
nulla.
t'abbraccio
sai.
Massimo.
LETTERE
96
DI
d' AZEGLIO
M.
XXVII.
Genova,
a
sempre
fatto dire di
A
Genova.
andarvi.
ad
poco
libretto che mi è stato detto poteva
un
dove si voleva
utile in Romagna,
esser
Papa mi ha
il
Roma
altro
aspettare un
ho scritto
Intanto
1846.
Roberto,
Caro
Sono
14 novembre
troppo,
troppo presto,e v'era pericoloche il partitoantico
colle
trappoletirasse
sue
discorso.
mio
e
le
Ma
Le
L'hanno
scrivono
mi
che
ha
m'hanno
Appena
le abbia
di Roma
Ti scrivo
a
far chiassi.
pubbhcato saranno
copie che
nuove
gente
soggetto l'ho adottata
del
divisione
Questa
la
non
prodotto buon
mandate
te
ne
hanno
non
20
pel
ni,
gior-
effetto.
le ho
cevute.
ri-
manderò.
niente
tante.
d'impor-
penserò
e ti combreve, perchè ho fretta,
un'altra volta.
Tuo
Massimo.
DI
LETTERE
98
?v'è riuscito,
e voler
pretendere che
sottrarsi interamente
all'influenza
pretender troppo. È
M'ha
In
v'è
Toscana
voluto
scudi,la
avrebbe
accettato
emettere,
e
approvata la
far
Lucca, dove
a
debito sullo Stato
un
ha
dichiarato
tutti abbiam
che
Warton,
di Levemberg,
poi cameriere, poi
maitre
d'hotel,poi segretario,
poi intendente
del Duca, è stato creato
vonno
Duca, hanno
il moto.
la
sparsa
morta, per trovare
Pisa
a
cacciato
hanno
alla loro testa m'aveva
dera, è
stato
In
sa
che
tutte-
ebrei, creditori
le
scontar
molti
ne
d' accordo
messe
possibile
per calmare,
A
Fenzi, che
speech a
da
era
cambiali.
sue
studenti.
fatto lo
del
Luisa
che Maria
nuova
non
Ponte-
si
per
tutto
ma
nire
l'avve-
Iddio.
Toscana
quasimi
Gli
esiliato.In somma,
bolle. Si fa il
lo
si siano
della,
questiministro
veramente
Pare
coronate
accelerare
da
Lucchesi
pazientissimi
altro.
saper
queste zucche
per
i
leva
vo-
chi l'accetterebbe.
so
groom
di finanze. Anche
che
che
monetata
veduto
casa
lui.
approvata anche
la carta
inglese,Thomas
Un
abbi
Toscana
non
sappia
angiolo.
non
l'ha
il Papa
è
degliintrighi,
fermento, ed
mila
di 800
e
Papa
gran
faUito ha
il Duca
non
il
che
uomo
piacere che
fatto gran
lettera. So
-
D'AZEGLIO
M.
il Ministero
fa paura.
Ci credo
è
talmente
poco
ora
co
che
ai minchioni.
AL
vorrei
Non
il
dopo
Luigi
se
e
occasione
dia
di
caso
Filippo
dalle
ROBERTO.
Camere.
99
commissione
avesse
si
che
far
FRATELLO
dall'Austria
È
d'intervenire.
Cracovia,
altro
un
riuscirebbe
a
che
vero
subito,
salvarsi
di
non
so
dall'opinione
vedremo...
Basta,
.
Non
ho
potuto
curioso
se
;
s'è
potessi,
festeggiato
bandiere
«viva
Genova,»
hanno
nova
T'
il
vedere
di
e
illuminato
libro
contro
mandamelo.
il
Pio
5
dicembre
IX
falò
di
12
Sai
e
di
case
in
e
che
in
con
Genova,
in
monte
me,
monte.
strada
abbraccio.
Massimo.
rei
sa-
magna
Ro-
nazioni,
illumi-
grida
Pi. Go-
Balbi.
100
LETTERE
DI
D'AZEGLIO
M.
XXIX.
Genova,
Carissimo
prima
di
Prospero
che
è stato
pochi giorni,e
son
tratta delle
averla
anco
stampato
che
voleva
non
de'
ti
co' stranieri in casa,
morto
di
e
e
che
che
perciòbisogna
far
dire
si
può
volerli cacciare
di
Milano, che
i 14
milioni,
spogliare vari
amico
eredi
Arese, e di
quanti altri Visconti,voghono andarli
e
vedrai;
questa pubblicazione è
l'arcivescovo
a
di
pubblicato qui
e
e Mellerio,avendo
gesuiti,
quali ha riuscito
nuova
opuscolo
un
conchiude
il mio
tra gli altri,
legittimi,
so
ti do la
mando,
Nazionalità,e
peccato.Il segreto
che, essendo
sai, d'
la
non
addio
ti dico
finalmente,e
partire.Nell'istesso tempo
piacevole,se
poco
è
Roberto,
m'imbarco
Stasera
6 febbraio 1847.
agli Italiani
a
che
non
re,
godel'in-
dipendenza è
che
però
firmati
sin
mentre
soltanto
invece
hanno
P.
né
noi il
a
in
l'Eteocle
risponderà,e
copia
una
che
far
mettere
non
vi
sarà,spero,
di far
Potresti
principii.
di
Gioberti
a
il
veder
occasione
buona
sarebbe
bella dichiarazione
una
volta
queste porcherie.Né io,
Polinice,ma
e
di
gusto
possiamo rispondere per
non
eran
Taparelli-d'AzegUoper
insudiciato
in commedia
chi
Prospero
Luigi Taparelli,questa
messo
nome
te
i libri di
ora
e procurare
l'antitesi,
nostro
Osserverai
peccati riservati.
i
tra
101
ROBERTO.
FRATELLO
AL
Losanna,
a
potrebbe darglimotivo
ad
una
se
dar
man-
credi,
di
nota
300
la
pagine. Bisognerebbe però fargli conoscere
com'è,
cosa
onesto,
Prospero, è candido, e
che, povero
e
raggirato dai birboni,e che
e
addosso
personalmente.
È inutile che
tutto
ti dica
ciò, che
altrettanto. Del
alla fine li
sero
glides-
non
resto
il
m'ha
gionato
ca-
proverai certo anche
ne
ho
dispiacereche
che
paura
quei
tu
milioni
paghino salati;figuratiche altro
spaio
ve-
sveglierà questo libro.
Se
vuoi
scriverò
nulla
da
Roma,
l'avrò trovata.
come
fagotti,e t'abbraccio di cuore,
Costanza
da
un
ed
pezzo,
Emanuel,
e
del
salutami
colà. Io
scrivimelo
Ti lascio per
e
dammi
quale non
fare i
nuove
so
ti
di
piìinulla
gli amici.
Masslmo.
102
LETTERE
DI
M.
D'AZEGLIO
XXX.
4
Roma,
Carissimo
ti
RobertOj,
t'avrà mostrata
Balbo
la mia
lettera,
perciònon
ripetoquelloche gliscrissi. Dopo
non
mi è accaduto
darò
nulla
la mia
udienza
d'importante.Tuttavia
di qui,che
qualche notizia spicciolata
tutte le
cose
interessano
romane
spetto del paese
che
1847.
marzo
è veramente
lettura
persinoil
i
giornali,ed
Constitutionnel
giornaliquasi tutti
teatri
nuovi
permessi, anche
si
la
ripiegacon
che
la
parola
al
penso
costì. L'
quello d'una
rimette le foglie.Libera
stampa. Permessi
ora
e
ti
a-
pianta
quasi la
gabinetto di
ed il National, 36
escono
in
quaresima.
Roma.
Per
I
st'anno
que-
accademie, salti,ecc., ecc,
che
vi
Pel
saranno.
allo
teatro
il
si sarebbe
fa
non
autem
il
la domenica
cuoco
è
un
distribuir
decidere
dice
Giusti
paccio in
e
croce
non
se
di
beati
0
la
fa
lettere
ci crede
l'altro sturar
Torino.
che
non
come
un
—
pa-
aggrappar
chetti
sac-
i nostri
come
sarà male
illusione che
volta
tal-
della
gli orecchi, che
loro
che
partito;e
per
Non
non
e s'ami,
trionfi,
che
un
uncino
un
e
(mentre
davvero,
luigi,nastri,livree,ecc.,
di
ipocriti
cosa
Papa ci crede
religione,non
ne
simi,
pos-
sabato)e
maggior
fede... e vuol
viver nella dolce
su
di
Papa che
un
—
buona
si segua
il
Ma
pranzo.
cotta il
roba
voglion lasciar un'ora
possono
in cucina
lavorare
a
potrebbero mangiare
non
Torino, che tengono
santi di
i nostri
fanno
prova
sarcinasj
digitotangitis
uno
ne
un
Cristo de' Farisei:
oneribus,que portare
homines
vos
Ciò
permesso.
diceva
come
in
entrar
passato,nemmeno
scuro
Papa
Oneratis
•come
altr'anno
recite. Un
s'è potuto improvvisar
non
che
103
ROBERTO.
FRATELLO
AL
la
giorno
un
capaci
son
gente
li crede
parola.
Del
resto
qui
l'antico
esiste sempre,
romana
scrupolisui .mezzi,ed
quella turba
e
non
mai
quanto può
e
canagliume
della
Corte
fa
male
senza
abbiamo
gran
qui,
come
austro-gesuitica,
sempre
sazia,che
a
un
suo
mette
in
profitto.
mezzo
a
rino,
Tomata
sfa-
il principe
LETTERE
104
DI
Il ritratto del
da
Papa
che
fan
È
di
uomo
i gran
sera
Ero
da
ebbi
s'accosta,e
il
un
volto, era
di mandar
Eminenza
—
lo
non
:
mi
giuleppatomi
d'arsenico
la
conoscevo
l'anno
posta.
»
mi
scorso
—
Pensai
si guarMassimi, e tutti intorno figurati
davano
a
E.% ci dev'essere
»
fare
io
angolo
un
cardinalino,
un
ringraziarlache
stavano
e
«
Mi
:
simi.
Mas-
dell'occhio
coda
colla
gono
sor-
Speriamo.
col cardinal
Vedo
libretto per
suo
subito: sei
«
con
Devo
«
il suo
come
risoluzioni.
incontro
tutto pepe
piccolo,secco,
mandò
ch'esso
an-
generoso,
Rospigliosie parlavo in
si avvicina.
—
che
cuore
cuori
da
le gran
un
ministro.
col nostro
dice:
Ma
il principato,
riforma
di
davvero;
cuore
disegnie
L'altra
che
è
conosca.
e solo
alto,pieno d'affetto,
uno
molto,anzi,tutto.
inutile. Dicono
sarà
tutto il resto
perj
che
però
vero
tagliasul vivo,non
non
lo
è
mi-j
una
ma
s'aiuta,
sempre
: ed
principio
il
il Papa
parole. Il
lunga succhiata,
il popolo ognuno
e
È
profitto.
poco
consacrato
due
tempo dà allo Stato, come
gnatta. Il Papa
ora
in
dalla
staccarlo
per
tanto
da
eccolo
paese,
parte, il popolo dall' altra, tirando
una
il Governo
se
AZEGLIO
D
M.
,
«
no.
orecchie
equivoco,che
nulla
a
V.
Ah ! credevo
»
tese.
che
era
a
nessun
stato Lei.
—
nore
l'o-
ebbi mai
non
E.% né
Risposi:
dinale.
car»
—
LETTERE
106
di
demia
denari
San
da
lo
passerebbe
però
?
comprarlo
padrone
Il
Sarà
affare
onde
Parma,
vorrebbe
puoi,
se
c'è
m.
se
e,
di
luigi.
volete,
Prima
dimi
Rispon-
probabilità.
t'abbraccio
e
due
l'autentica.
aver
se
sapere
sui
Torino,
a
Avete
bellissimo.
par
porterebbe
per
presto,
mi
che
Luca,
D'AZEGLIO
M.
DI
cuore.
Massimo.
Se
a
farlo
puoi
sull'Italia
articolo
nel
Torino
numero
leggere
prò.
12
al
e
noi
febbraio,
Re
il
trovare
dovrebbe
il
e
5^
Papa,
pagina,
esser
leggi
TimeSj
un
arcibellissimo,
e
si
contento
potesse
e
rebbe
fa-
FRATELLO
AL
107
ROBERTO.
XXXI.
Firenze,11
Caro
in
sulla
Patria
piazza Vittorio,e
che
le
tanto
che
cose
Son
e
per
qui
da
molti
dimostrazioni
mettere
in
cinque o
sei
voce
ne
Fivizzano
In
sappi cosa
fosse
ha
Mi
corsa
andate
c'era
non
ogni
bene.
bisogno
l'opera.
giorni
darti
te
a
rallegropure
sono
scena
onore
te. Ora
anche
ne' quaU
tafferugli,
parte sulla quale desidero
onde
rallegrocon
ragione,che
avevo
di maestri
ne
ti sei fatto
agli speech.
mano
tutte le feste
se
me
che
mutate, toccherà
son
metter
vedi
Lo
1847.
Roberto^
veduto
Ho
novembre
e
ho
vi
sono
avuto
alcune
risponderenel
caduti
ac-
zioni,
spiega-
caso,
sino costi. Avrai
una
che
inteso
la
che
aperte le porte alle truppe Modenesi.
principiodi questa questione (ai
10
d'ottobre
LETTERE
108
DI
D' AZEGLIO
M.
la mia
circa)quand'ero a Lucca,
che
si doveva
non
star
si doveva
che
popolari,che
neurs
n'ero
me
altro in
che
sento
solito. Il
ebbi
Fivizzano.
francesi,
ecc.,
che
ti dà
colpa della
e dissi: «
spalle,
m'era
Pure
e
trovai
in modo
che
del resto
io che
«
qui
già
e
non
diritto dall'editore
è
nali
gior-
un
ticolo
ar-
la
affar
Io alzai le
»
badai
a
senza
«
che
fede nella mia
avevo
C'è
: «
a
pranzare..
dicessero
non
capivano
avuta
ai
Salvagnoli,
trovo
di Fivizzano.
diceva, bensì
mai
nuova,
quale sarà bene rispondere;
tavola, andai
tutti
al
e...
un
questa
l'articolo
nominarmi,
la
resa
non
ma
di Fivizzano
avevan
energia »;
rabbia, se
di
tutto, ed
veder
colpa delle mie parole,e che
era
Dissi:
resa
sembrato
che
che l'hanno
fatto
dicono
mi
c'entro io ?»
Che
levati di
appena
proteste di voler
venne
A pranzo
ecc.
te neWAlba,, al
la
e
Firenze,
a
bocca, pensando
Lambruschini,Ricasoli,che
su
Tornato
hanno
non
in
proprio l'amaro
versi per
a
Missolungi.Pensai,ora
giorno dunque
me-
Torino,dove, sai,s'aveva
a
fatto. Invece
detto, va
i
tanto
scaldar le teste. Io in-
fatte bravate
avevan
secondo
un
andato
che
capo
d'andar
a
ragione-
lacerarli. Invece
cercano
coda, cominciarono
farsi
far
onde
stata
Fivizzano,"
la buona
trattati,
per
forza
abbiam
non
l'ova per
romper
ai
opinioneera
gurati,
Fi-
mi crebbe
risposta,»
responsabileàoiVAlba.
e
andai
!
trovai,e trovai
Io
Non
domandai:
1°
io nella resa,
entrato
energia,che
mia
dargliene le
?che due
tutto
arrivato
era
e
tutti
posate le armi
Fivizzano.
alla
rephca.Quanto
e
Era
bUcare
a
zana.
Vedi
come
la mia
r avrò
non
che
dopo
Io
gU
dissi,di
sull'afiare
se
che
ho
non
lo
a
mai
ci
dissi,e
non
che
aveva
non
nale,
perso-
opinioni.
di
promise
dire che
non
stare
di
pub-
mi bastava.
e
a
Il
questi giornali.
le bravate
a
io
gli chiesi
potuta ripetere tornando
addosso
detto
carattere
prima opinione di
le bravate
rispose
predicato,ma
aveva
si fanno
conoscendo
buttarla
il mio
mandò
mi
Fivizzano, che
si è che
e
Ghelo
—
me
rettificazione,
L'indomani
più
ed
—
po' stiracchiata,ma
una
Mi
del calore delle mie
parlaresoltanto
un
appunto per
memorabile, quando
energia,disse
porre in dubbio
inteso
mai
c'ero
predicatoin piazza;
Azeglio, aveva
piede in
messo
fu
avean
e
fede nella
gli avean
difesa
una
me,
come
avesse
venuto
ero
Fivizzano
pronto per
era
dicesse
desiderasse.
che
da
parlare di
non
come
del resto
prove
venuti
e
mi
poi combinato, gli
mi
che
che
Colegno
inteso
avesse
se
rispose di sì. Allora
mi
invece
Avendolo
volle accompagnare.
109
ROBERTO.
FRATELLO
AL
era
Sarfatto
ai trattati
Piemonte,
fatte;e gli esaltati
l'eran fatta sotto,volevan
me.
nuovo
in presenza
che
dell'energia,
era
di
tutto
Colegno :
mio
per-
LETTERE
110
e
subito
ma
trattati,
molto
né
loro
a
Io
non
che
sudiceria.
tutti
comparì
la
Ieri
poi
grande.
Poi
altri
Carmine,
e
tutto
caro
me,
né
e
lei,
a
d'aver
sigliata
con-
rettificazione-
una
e
fu finita. Se
i due
VAlba
articoli. Se
non
di far
prego
noscere
co-
zano;
riprendere Fiviz-
partireper
in
fece
Almeno
che
a
parto
non
per
bella
volessero
Siena
Cesare, Lisi,e di
ce
minchionare.
e
Roma.
e
n'é poca,
momento
Ti prego
salutarlo.
Salutami
cuore.
Tuo
al
notificazione^
ogni
questa lettera
chio,
Vec-
adunato
Fibra
in fumo.
poi ci fanno
Balbo
s'era
che
una
le-
L'agitazioneera
cortile di Palazzo
all'esercito
Duca
ricevevano
piazza che
parlò in
piano piano fini
di far vedere
Lunedì
Ridolfl
parlò
far bravate
bravate,
accomodiamoci.
Dunque
tempo de' Romani.
il G.
mio.
a
star
com'è.
scrivani
al
far
l'accusa
parlasse,ti
ne
volevano
come
di
né
ma
suìVAlba,
tosto
cosa
v'eran
principiodi
combinata
fu
viene,e qualcuno
firme,
detto
costì,potrai vedere
entra
in
accettare
posso
fra
io
costringono,dicendo-
detto
avevo
Fivizzano
serie.
piacere che stampiamo queste mi-
deve
una
Cosi
ci
di far cacate;
meno
AZEGLIO
quello di
mi
avevo
non
D
; su
lavare,se
che
stampando
ai
M.
d'accordo
sonale, siamo
mi posso
DI
Massimo.
stanza,
Co-
AL
FRATELLO
Ut
ROBERTO.
XXXII.
Roma,
Caro
Mi
il fatto abbia
l'influenza
hanno
due
per
che
tu
anni;
che
ora
lo
or
posto degli uomini
ma
è usata
da
rimane
quel che ti
bisogna farsi
incerta ; ma
; il mio, lo
considero
si spargessero
siamo
di
potevi esercitare.
durata
una
i
passatial
fecondazione,e qui gli uomini
il
propriomio, che-
amor
la verità
incominciato
dall'ottenere
nuove,
e
popolarità,non
certo
appena
quasi
te
dimostrata
róles dati dalla
rhai
1847.
RobertOj
rallegroper
dissi circa
3 dicembre
I
lusion
il-
il tuo
vedi,è durato
finito,
perchè
zioni
germi d'istitu-
second'atto
della
specialiprendono
generali,se
è permessa
dall'influenza
galantuomini,un'autorità
spressi
l'e-
passata,se si
di fiducia
e
LETTERE
112
che
di benevolenza
e
la
è
non
s'hanno
se
che
fra
da
Ebrei
tutte
le
dure
Pesaro,
le
e
che
è
di
di Torino
scriva
loro di
maggiore
meglio
ne
di
L'
Israeliti.
è
a
opuscolo intitolato:
—
battuto
com-
una
sognere
bi-
cosa
saputo
aver
una
domanda
facciano
che
teme
non
farla,e
ne
te,al quale certo
Della
meno
oggi Abramo
Ferrara,
caso
agli
rendono
non
ne
gio,
peg-
tratti col
Torino, signorCantoni.
scriva
retti,
Fer-
e
vendono
scrive
parlato di questo progetto.In
(*)
che
voglionofare
emancipazione e
Papa
primo
che
piccoletolleranze,
costì. Mi
arci-
pare
mangia sugliabusi,
Vicario
influente
uomo
che
Eabbino
del
leggi che gli opprimono. Ora
gli Ebrei
d'intera
chi
mi
col
cosa
pensiero
e da
retrogradi,
vedere
che
qual
gl'impiegatidel
come
più
per i protestanti.
anche
fatto
aver
di far io
il generoso
ma
sarebbe
potessecomparire.
mese
un
dici
mi
che
Vedrò
ottimo.
mandi
o se
liste,
davvero.
servire
può
l'ho preso
quel
Tutto
colar
la farò cir-
e
e al
sugli Ebrei (')è quasi finito,
lavoro
Direi
La
disprezzabile.
far
a
Cesare, lo merita
sicuro. Povero
che
è
finitament
poi inde-
dura
fìrmabili,che
d'associazione
foglietti
modo
e
inutile,
posizionenon
qui. Dimmi
Il mio
AZEGLIO
D
medaglia è eccellente
della
idea
tua
M.
DI
Penso
avranno
avessero
emancipazione degli
114
LETTERE
del
gesuitie
gli ho
io
e
detto
detto:
la
per
Rivista
che
Cosa
non
a
metter
prima
non
di Pio
se
IX.
È
fra
che
vi
(*).
dano
cre-
consigliata una
partito,e
l'ho
una
due
trovarsi
fatto
parti con
Si
via
a
de'
uomini
con
trovare
Pantaleoni
curiosa.
scena
l'accorderebbe,
niente,per
desiderato
parlato dalle
stata
Lui
farà
ne
ghetti,Silvani,deputati,e
s'è
vanno,
rimedio
Fare
Gli ho
cosa.
ne
la ciav soft l'uss
fare?
a
se
trovan
se
s'ha
retrogradi.Ha
del nostro
e
AZEGLIO
D
tino
Gesuitica,aperta, leale,e colla quale aiu-
temo
loro
che
avranno
il liberalismo
ma
M.
presente.Egli capisceche
qualchetempo
M'ha
DI
Min-
con
mia,
casa
piena schiettezza.
tenti
separaticon-
son
gli uni degli altri.
Prospero dice che vedrà
mettersi
e
Se
col movimento.
facessimo
ne
di far fare
Sarebbe
veicolo! Ma
un
altro,si metteranno
non
anche
ciò
Qui le
si
(*) La
andarsene.
non
colo
osta-
ci spero.
tra
loro, e
serve.
cose
I
bene.
vanno
i conti ed
deputati lavorano
i libri di
depose la bilancia. Che
pure
Rivista
bella d'un
in scisma
prendono posizione.Il Governo
lealmente
la
sanno
chiave
V
finanza
ha dati
come
chi
Ma
pasticci!Che pasticci!
finalmente
sotto
è leale ed
e
e
sono
rimediabih.
uscio,frase piemontese,che significa
AL
V'è
anno,
a
levar
circa
un
si
ma
le
ladrerie
di
milione
calcola
115
ROBERTO.
FRATELLO
di
ci
più
troviam
di
scudi
rubato,
già
onde
al
solamente
paro.
tutti.
Tuo
di
ogni
sbilancio
cuore
Massimo.
tami
Salu-
LETTERE
116
DI
M.
D
AZEGLIO
XXXIII.
Boma,
aver
lettere
di
ho
anni, e
letta
a
varj
predetta,e
ora.
medesimo
per
Mi
da
idee di
La
tua
non
hai
mi
del lavoro
tua
mi
che
descrizione
con
nelle
questo genere.
lettera al
Papa
non
L'affare
molto
aventi
prime
bisogni troppo lasciarsi
te
vertela
d'a-
me
l'hai usata
piacere che due,
si mostrino
in
rallegrocon
e
acquistata,
pare
le
dei tanti ahrenunzio
leggerò;
e
fa anche
nome,
quanto
uno
ringraziodella
Ti
ora.
sono
che
quell'influenza
bene
fatto la metà
appunto hanno
necessari
che
che
d'opprimermi di lettere,
paura
questi due
1847.
RobertOj
Caro
Non
14 dicembre
file
il
—
influire
degliEbrei
va.
farebbe altro che bene.
AL
È
in
che
vero
il manico
modo
sicura
un'intelligenza
di
sono
vedendo
di
minaccia
una
favorevole
atto
da
dari
stessa; perciò soli-
sé
loro in
contro
riparata,lo spingeranno se
ogni
bata,
illi-
retta
non
le sudicerie
tutte
trovano
coscienza
sua
pò"meticolosa,perchè
un
come
scannapagnotte
circondarlo,e
a
prenderlo,nella
per
ma
i
questo momento
retrograditrovan
117
ROBERTO.
FRATELLO
agli Ebrei.
e
possibili,
stizia
ogni ingiucontro
possono
ciò
Ma
può
non
durare.
E
vuoi
se
momento
F
o
H
qui
mio
e
della
mandarlo
carità,e
ed
Camera,
prima
che
della
ci torna.
Se
giustizia
—
Lo
stesso
colpo maestro.
il Re
e compreso.
Sidney
anni
Carlo Alberto.
taluni
dobbiamo
e
serlo
es-
perchè
me.
tratto
sono
lamento,
Par-
si generalizz
è. Come
perchè è giusto
secondo
bert,
Her-
vorrebbero
questionein
meglio
e
fatto annunciato
Due
nel
questa sessione. Più
è un
Costituzione^
M.
M.
così noi
dell'ingiustizia,
il*gran
"*) S.
sarai udito
ministro
si tratti la
in
Abbonda
uscire;lo affretto
sta per
un
la discussione
solidari
darla.
Inghilterra,dove
che sarà
sono
lettera,troverò il
la
me
opuscolo
per
della
a
aspetterò per
religiosoe
senso
per
mandar
dal Re
di
(')è
genio
gli dissi :
—
mente
vera-
ed
un
L'opi-
DI
LETTERE
118
è matura,
nione
d'Italia.
bugia, né
cattivo
dato
mettersi
che
sto per
tienilo
dirti,
convinto, ed è
la
durerà.
abbia
che
a
o
sotto
demonj troppo
con
ostacoU.
gU
indietro
Non
dico
perciò
a
o
all'antico,
avrà
credo
ma
rivoluzioni;
oscillante. Il Re,
Colle
sue
la
armata
sua
vuole, è questo il momento
testa della colonna.
e
andar
uno
sani.
avanti
il movimento.
bisogna far più,e meglio, e prima degli altri.
Ma
Se
può
dominare
francamente, dirigeree
dare
an-
invece,ha
ubbidiente,ordinato,forte ed elementi
e
combere
soc-
un
Stato
finanze
che
cuore,
elementi corrotti,
disordinato,
tornar
ed
zoppo
la
per
Son
possibile.
stringeil
ha da fare
potrà vincere
non
è
sappia,se
non
che
perchè,
scrivertelo
mi
Stato
uno
detto
dillo solamente
o
non
che
cosa
magia di Pio IX
È un angiolo,ma
astuti;ha
e
lo
preme
te
per
Lui, se ti riesce; vorrei
mi
gli avevo
non
alla testa d'Italia. Il
ancora
posta, ma
alla testa
mettersi
Ora gli dico
consiglio.
può
a
AZEGLIO
che
vedere
Deve
—
D
può
M.
V.
e
M.
gli domanderò
non
faccia,non
suo
e
ci
Del
strappare ad
glidomandai
non
mai
nostro, credo
ora.
riprendere la
una
che
credo
resto
mano
Dio
mai
nulla,
nulla; qualunque
guadagnerò niente;ma,
consiglioallora,e
buono
Io
di
gli
di
avevo
per
dato
cosa
il bene
un
buon
darglielougualmente
Si tratta,non
l'ispiri.
augusta la bandiera
di
na-
di
si verrà
divenire
pieno
alle
è
L'esito
mani
dei
palese,la pubblicità
la
incontrare
(he
gravi
che
di fatto deliberativa.
i
A
tutto
deputati,trovato
questo (che credo
veder
far che
di
arrivar
L'idea
serva
tre di
sempre
di
dopo
sia
danari
da
che durano
collette,
si trovan
Mi
par
mezzi
che
fatto
loro
dizioni.
con-
bene) bisogna
regola, volendo
la rotta.
ricevute
posso,
grande l'entusiasmo per Carlo
Alberto, si farà poco, perchè
né
le
e farò quel che
sottoscrizione,
quanto
dalle rape,
ha
più
impedisce
è bellissima. Ho
del monumento
le module
per
e
trovan
enorme,
ricevere
l'opinio
del-
misura
A
Il deficitche
si pensava.
costi
pensare
Stato,si
le ferite dello
soluto
ri-
condizione
lui, la
diverrà
congedarsi. Bisognerà
di
ma
al tribunale
responsabilità
questa per
non
cliiamare
atti,dei quali s'è
suoi
e
il voto
votato
Avendo
si snudano
logoro
uno
Ha
a
giovane
corpo
con
è dubbio.
non
che
,
progressivamente sino
mutando
di vita
consultiva
posizione
una
Un
rappresentazione.
vera
corrotto.
prende
Consulta
la
credo
non
sfuggir
la lascia
se
mano.
Qui
e
se
raccoglierla
di
zionale,ma
119
ROBERTO.
FRATELLO
AL
per
non
borse
qui
le
si
cava
smunte
da
cose
il monumento,
18
sangue
da
mesi,
urgentie
se
nue
contie
pure
nep-
sarie.
neces-
potesse essere
120
LETTERE
0
utile
cosa
una
simili,
già
e
cuore
vero
e
fatti,
quindi
alla
nostr'
Y
d'AZEGLIO
M.
soltanto
non
tanto
più
il
DI
utile.
uno
A
che
questo
archi,
quegli
meglio,
sarebbe
epoca
di
ragiona
pensaci
t'abbraccio.
Massimo.
glerebbe
somi-
e
e
tu,
cerca
e
di
LETTERE
122
Le
V'era
fatta
inutile.
Del
roba
Il
mostrarsi
tutti
primo
Salutami
abbraccio
il
con
fanno
e
e
di
fede.
mala
arbitrio
sé
Che
inetti
sono
mano
da
far
vuol
ma
pasticci
cadrà
clericale
Governo
di
s'è
sarà
non
Questi
sfuggir
ostacoli
inetto
dal
vecchi.
difesa.
popolo
Credo
ottimo,
è
Papa
vedendosi
mettono
il
Consulta.
uomini
cogli
che,
abusi,
il
resto,
nuova
birbi
alla
Governo
di
calmare
Per
perciò.
petizione
una
Il
vanno.
ma
provvedimento
nessun
fermento
AZEGLIO
D
M.
zoppe,
vanno
a
pensava
non
e
qui
cose
DI
e
a
e
rie.
birbe-
di
forza
canaglia
son
all'ultimo!
Risorgimento
Costanza
e
e
gli
la
Concordia,
amici.
Massimo.
e
ti"
AL
ROBERTO.
FRATELLO
123-
XXXV.
Gennajo
Caro
Il
Roberto,
signor Thevenin,
dice
galleria,
contratti
che
che
mandò
gliel'hamai
vedere
mandato, né
che
d'addosso,che
pezzo.
Scrissi
al
non
per
rimandargli
piacere di
e
rame
firmati,che doveva
il
al
un
signorBoccardi
non
ed
incide
al
e
un
1848.
a
onde
in
regalo,ed
Capobianchi.Non
DigU che, se
il
questo da
mandasse
fanno
intendevano
avrebbero
hanno
mai
così,faranno
suo
di levarmelo
e
il Risorgiment
principeCorsini,al principe
che
signorCastellani,
già
tribola per
Cavour
i due
risposto;fammi
glielo mandino,
mi
la
Conti
associarsi,
gnor
pagato al siricevuto
nulla.
cattivi aflfari.
124
LETTERE
t'incomoda
Se
lettera
Balbo;
a
signor
al
il
la
Per
che
è
tempo.
e
con
di
Il
vero,
gli
Ora
quest'ambasciata
ne
che,
feci
quale
50
un
dà
una
scrivo
ho
a
avere
il
propongo
scrivere
franchi
non
9,000
volta
gratis,
poco
vuol
il
quando
gli
mese
rebbe
fa-
!
qui
Times
questa
se
gli
notizie
scrive
gli
mandare
giornale,
esattamente
aver
che
dico
dal
cronaca
pagare.
uno
pel
grippe,
puoi
qual
Tommasoni,
aveva
d'aZEGLIO
M.
vederlo,
corrispondente
un
Io
DI
e
risparmio
la
c'è
settimana
da
scrivo
perciò
di
ti
strada
l'anno
franchi
ma
altra
ad
Roma.
quando
do
la
lettera.
Massimo.
noia
Abbi
ho
di
zienza.
pa-
AL
FRATELLO
ROBERTO.
125
XXXVI.
Roma, febbraio 1848.
Caro
Roberto,
Ti mando
la
giunta qui ieri
Alberto
Carlo
gioia siamo
so
e
la
l'Italia! Puoi
quanto
capiscela
il prete pur
situazione.
che
un'altra
mi
E
sang.
onori
perdere arbitrio,
capo
non
le istituzioni
sono
non
stupirebbe accadessero
in aria per
andare
—
quanto a qui
si sa risolvere
a
Caro
mio, è
tutti i
preti per
parso
ricom-
contra
il
intende
burlare.
scene.
Sto
non
nulla,
non
gli mettono
quattrini,
e
parte il popolo
in che
immaginare
costì
a
Prospero. È
Costituzione. Viva
nostra
finirà. Il Papa
come
non
sera
e
—
dice
lettera, come
in
dogma. Da
col
Non
piede
in Sicilia.Aspetto la decisione
LETTERE
126
e
ti
Fatti
municipio.
del
stimola
vedo
essermi
leader
(*)
trovato
a
M.
da
Balbo
di
risoluzione.
in
tutte
quelle
parità
la
D'AZEGLIO
le
Mi
noi,
e
momenti,
A
coula
perchè
te
de
e
Costanza,
Spagna
e
viva
la
Massimo.
*(*?)
tratta,
che
vorrei
pongo,
suprai
divente-
Costituzione,
(**).
.
{*)
si
rallegro
occasioni,
feste.
tra
che
tu.
Abbraccio
non
dir
pronta
una
cesserà
Pari
DI
Inglese
—
guida
Piemontese
—
o
non
conduttore.
quella
di
Spagna.
127
ROBERTO.
FRATELLO
AL
XXXVII.
^Lettera
Prospero
di
Massimo).
a
Palermo, 21
Caro
Finora
Massimo^
siam
vivi
20
:
o
vittime,incendiarono
fu sospeso
poi
ma
donammo
100
Non
spedita,parmi, ai
onze
:
che
po-
palazzo pubblico,e
un
Dopo d'allora ci fu chiesto
e
mieterono
30 bombe
il bombardamento.
l'altra mia
avuta
1848.
so
14
dono
un
se
avrai
gennaio.
patriottico,
all'uopo,
picciola somma
L'istesso giorno
grande nelle angustiepresenti.
ci fu richiesto che
e
fummo
assistessimo
infatti
il P. Romano
offrirono
per
al
dei
all'ospedal
adoprati;e
tre
tempo
v'andò
tra
tri
glial-
quattro giorni.I
o
stesso
e le stile per medicar
^gratuiti
i
riti,
fe-
periori
su-
medicamenti
le ferite. Il Comi-
128
LETTERE
DI
tato ci dimostrò
gridò
la
molti
da
grido,a
di
ed
—
che
le vie sf
per
gesuiti
è,cred'io^
incominci
di
cioè lo
benissimo
dove
spiritocol quale
ci fu fatta un'altra
sera
cittadina
vedere
a
fidandolo
armati
ad
noi
da
quanto
ferito
ha
pensier delle
Palermo.
di
uomini
espone
è
più
che
truppa
Museo,
questo sì bell'ediflzio
comprendi,
come
non
un
salto,
as-
giorni passati
nei
unico, la Biblioteca
Basta, speriamo:
caro
in
il
bombe.
di con-cihazione.
Addio,
che,
questa,
chiesto
ed esponendolo ad
disciplina,
ancor
Il Museo
tutto
e
ma
Fu
qual pericolosi
a
Gabinetto
Biblioteca,
mi
400
quartiereper
:
domanda;
riuscì dolorosissima.
mi
collegioun
Oh!
fosse
Massimo;
perchè sappia di
con
nel
vanagloria
ti dissi.
dir vero,
hanno
lOOO
porta.
procede in questo fatto,
analogamente
ler
sto
cote-
con
popolo, di cui più di
accuserai
mi
non
mostrarti
a
in Roma
a
i
Viva
—
questo racconto, intendendo
mira,
si
:
voce
che
AZEGLIO
e
singoiarcortesia,
alla nostra
mangiano
farti
D
delle rivoluzioni
prima
Spero
M.
me.
miglioredi
qualche
corre
pur
è la
rumore
vero.
manda
V'abbraccio
questa
a
Roberto
entrambi:
quanto affetto in sì scabrosi cimenti!
AffezionatissimoF.
G.
ma.
LETTERE
130
DI
M.
AZEGLIO
D
XXXVIII.
Roma,
Caro
ma
cose,
già
da
una
assassinii di Milano.
raccoghere tutti
che
austriaca
Oggi
si
la
provano
e
farla
a
qualche tempo
di andare
era
il mio
pensato che
della
e
a
mi
Torino
poi per le elezioni. Ho
disegno piìiin là,ma
gli
suera
menti
docu-
burocrazia
Inghilterra.
e
V avrai
Balbo
e
ho fatta
appoggiati da
in Francia
Firenze,
Cavour
e
Abbiamo
condotta
rie
va-
mente
esclusiva-
mese
che
i fatti
questa lettera.
genere
un
per
brochure
conoscere
pubbUca
qualche tempo
circa
avuto
ho
occupato da
utile
1848i
marzo
Roberto,
scriverti
Volevo
8
forse
con
scrivono
per
aiutare
da
in
rispostoche tale
che nel momento
credevo
poter
più utile qui alla
essere
è T
che
rindipendenza,
a
importante.Poi
di Francia
il cataclisma
latto benissimo
I8l
ROBERTO.
FRATELLO
AL
rimanere
mi
e
è sopravvenuto
trovo
delFaltro. Non
esprimere la imbecillità
per
aver
c'è parole
mala
e
del-
causa
fede di
questo Governo.
bada.
parlo del Papa,
Non
traditi ad
nazza
literam
dalla burocrazia
potuto insegnarleche
aveva
di furberie.
aria,non
oramai
che
di
e
subito. A
e
credo
si
è
non
tanto
era
più tempo
che
forza di fare siamo
zione,
Costitu-
una
vigore
riusciti ad
averlo,
i
Sono
più che
abbiamo
la
miei
dico che
seguenti:Becchi, Minghetti,
lo
al
altro paese
i
Il
m
La
qui assolutamente
un
corno.
si fida sul
E
linea
tegica
stra-
Piemonte, cosi
Toscana,
mi ci fido
alle finanze.
primo pensiero,
custodita
era
in
poco
fatto; qui ti
itaUana,ben
primo occupante.Il Papa
non
ti direi: è
certo.
tengo per
un
posto di Morichini
d'accordo,sia l'armamento.
siamo
così
un
amici
maggioritànel
e fra
Pasolini,Aldobrandini,Sturbinetti,
altro da mettere
un
agissecon
pubblicheràdomani.
Saranno
Consiglio.
In
dasse
an-
è assicurata,quanto l'aver
fiducia
pubblica
ed
quasi tutti,
un
pavo-
impedire che
L'importante,per
tutto per
Ministero
rossa,
in Francia
imletot.Neppur la repubblica
in
e
noi adesso siamo
Ma
aperta al
Papato, e
poi,oltre che è
io
una
che
vergogna
causa
il
perchè
chi
Il
Papa
arrivano
Non
meravigliano
santa
e
dare
e
non
e
ne
di
veder
a
per
prima
se
ne
sa
ufficiali di
riserva
darmi
e
io
ma
la
accetti
che
vuole
ripugno,perchè
attaccato
al
suo
0
che
so
campo
purché
sia
io,non
che
cosa
subito
stato
le forze
rebbero
vor-
della
civica,che
è la
ci vuole
una
maggiore,
possa.
ci
Il
Viene
in
presto,
paura
di far
suo
di
aiutante
ogni mestiere,
verso
Romagna,
cantonamenti, e riunire la truppa,
avvezzarla,ecc.,
esercitarla,
brusco. Io ho
sciuto,
cono-
gere
progetto è di diri-
sono
e
o
e
piuttosto essere
rifiuto di far
là
campo
bella
al fatto
gran
e
0
una
veduto
ben
Vorrei
che
aspettano,
adoperato,e
son
ho
figura del minchione.
cosa
sarò
potrò mettermi
che
crede
ne
organizzatore.Durando
per
perchè
se
Faresti
diavolo
parte popolare e migliore.Ma
impertinenza a
costi.
tutti
e
nuova,
scoprirecosa
la
darmi
farebbe.
cosa
malcontenti.
sono
sé, e
da
prende Durando.
cosa
aver
spinta.Anch'io
una
far nulla
farebbe
fare,
scritto per
aveva
ai
ed
in moto, che
volta
Ministero
nuovo
rere
vogliaconcorpericolidella
non
pericolosoil non
vorrebbe
popolo
poi, una
sa.
fatiche
alle
è anche
comune,
AZEGLIO
D
M.
Stato italiano
uno
cogli altri
Il
DI
LETTERE
132
bisogno di montarmi,
questo
dice che il colonnello
momento
Ora
ecc.
e
il
qui viene
perciòdi soldi...
Durando
da
me
e
mi
Roero, in ritiro in Asti,avendo
s'era
diretto
Gli
niente,
al
si
Pasolini
mi
chiarita.
il
di
modi,
benedetti
se
te
faccian
rischia
farci
ti prego,
questo
che
di
sei
un
o
no
sanno
? Credo
di
esser
in
ti
cosa
spetto,
so-
lice.
infe-
ranno
manche-
influente,
qualche
solotti
bus-
figura
non
uomo
nel
di
mettersi
una
e
che
Che
merita
a
tutto
dispaccio
Gesuiti
che
cosa
rioso
cu-
in
giuochi
dei
o
noi
Papa!
del
dato.
man-
Sarei
di
il
comincia
popolo
ora
almeno
burla
dell'Austria
Papa
Anche
si
Papa,
sapevano
—
veduto
si
a
ne
Nunzio!!
domanda
guerra
il
non
al
esser
per
al
aver
alla
anche
Qui
e
di
di
pere
sa-
questi
ufficiali.
Salutami
Balbo
sì
conto
parrà
che
che
è
dice
della
per
ti
chi
di
Ministero
di guerra
dirigesse
sapere
rispondeva
che
ministro
risposto
che
ufficiali
mandare
dovevano
hanno
e
di
ciò.
si
che
saputo
183
ROBERTO.
FRATELLO
AL
o
Costanza
fammi
Cavour
pe' quali
e
non
vado
gli amici,
il
e
piacere
quello
Tuo
di
e
di dir
che
cuore
vedi
quando
fo
loro
i
qui.
Massimo.
tivi
mo-
184
LETTERE
DI
d'AZEGLIO
M.
XXXIX.
Bologna,6 aprile1848.
Caro
Ho
Roberto,
appena
per scriverti
momento
un
parta Caraglio.Crederei
importante assai
quartier generale mandaste
e
ordini del
giorno per
provinoleVenete
poco
dubbi
da
e
e
timori
e
del Friuli che
sono
grandi. Ci
Udine, che ci dicono
per
Mi pare
facciamo
che al vostro
vivo
lo
confortare
le
le
piliesposte,
stanno
due
i fatti. Noi
giorno
stro
vo-
in
mandati
cotali aiuti di
necessarii
ordini del
mantenere
venuti
dal
che
proclami
lombardi, e
son
parole intanto che vengano
giorno
innanzi
accendere
i fatti
conoscono
prima
o
quasi ogni
che
proclami an-
spiritopubblico qui.
quartiergeneralesi
trascura
FRATELLO
AL
onde
giorno,
sul
mezzi
i
troppo
petto;
nostri
che
Non
Maestà
ho
e
ROBERTO.
morali.
la
tutta
ciò
Sto
per
nostra
parlerà
135
fare
gente
air
un
ordine
metta
la
immaginazione
de'
nemici.
de'
tempo
a
dirti
altro.
Ricordami
a
t'abbraccio.
ti
feroce
sia
Massimo.
Caraglio
del
darà
le
nostre
nuove
al
minuto.
Sua
LETTERE
136:
DI
XL
M.
AZEGLIO
D
C).
Bologna,giugno
Caro
Roberto^
Il discorso
tutti i
senza
0
di Franzini
ha molto
dell'armata
venissero
che
il Re
a
aveva
che
preferivacorrere
che
abbandonare
lettera di
segretiper
me,
Scrisse
di
devo
ve-
ripiegarci
piemontese appena
difendere
il Veneto,
i Napoletani
gendo
aggiun-
bensì bisogno di noi, ma
qualche pericolopiuttosto
la Venezia.
Sugli ultimi
poche righe di Franzini,che
(*) Lettera dettata
letto per la
Durando
stupito.
dispaccidi Franzini,e quasi sempre
quasi rispondevo io.
sulla destra
una
mi
certamente
aveva
non
1848,
a
dall'Azeglio
ferita riportataal Monte
venne
ordi-
moglie mentre era
il 1" giugno.
Berico
sua
a
133
a
LETTERE
Vicenza
DI
abbiamo
di
mila
due
uomini
stati étrillés da
pezzi. Ripeto che
di
Franzini,
Durando,
pel
ma
vi
sono
sotto
mi
gli occhi
fa
diventar
hestias.
sia
Quello
affari,né
nessun
ho
del
per
ai
si
oet
écrites
vous
m'a
sur
2iourrez
pardon
se
tempo
carretta
nessuna
Maocime
mai
sarebbe
rimettermi
Certo
di tutta
Circo.
du
diete
le
xned
les
L'Italia
in
un
non
ces
de
mi
cerino,
impiego
e
di
da
pare
né
mandare
co-
averti
che
bisogna
voglio crepare.
non
né
che
spero
si desse
è
ad
amministrativa
mi
come
Europa,
Bamnata
stato
idea
non
anderà
T
nuca.
a
della
che
che
dici del Ministero
son
ridotto
misero
e
fregata, e poi, come
scritto, sono
a
del
la minima
genere;
una
pensi
mi
non
sj riferisce
pensare
nella
di
discorso
più piaghe
e
sino
martiri
che
burla;
per
Tedeschi
rosso
gli antichi
come
forse
scopre
dei
stupito il
lamentevole
tono
siamo
centinaio
un
quanto
per
cina
quindi-
pezzi,e
con
molto
e
a
giustificarsi;
per
40
o
mila
ha
solo
non
respintiuna
30
40
o
mi
apologia, che
sua
in
e
volte
con
35
d'AZEGLIO
M.
posso
rimettermi
civile né
litj,et
déchifjfrer.AdieUj
harhouillage.
rare
ti-
militare.
lignes pour
son
a
vouSj
ne
je les
sais
cher
paSj,
frère^
FRATELLO
AL
139
ROBERTO.
XLI.
Bologna,11 luglio1848.
Caro
Da
la
Luisa
ferita mi
mia
di
colle
ti volevo
qualche tempo
a
Ora
Roberto,
ha
fatto molto
giorni in
gambe,
diviene
una
di darvi
cura
qua
:
m'avrebbe
molto
persona
che
posizionedisgraziatae
de'
cuore
ne
signora di Mantova,
s'è
che
la
italiana
causa
anni, è stata abbandonata
e
da
si scriva
il farlo.
tare
si tratta di aiume
a
meriterebbe
Piermarini, donna
per
non
la
; è in
un
una
molto
una
signora Clelia
adoperata con
che
cina
die-
una
incomodato
si è diretta
La
nuove.
soffrire da
necessità,
perchè
una
migliore.Una
le mie
quantunque
e
ho lasciato
scrivere,ma
conosco
marito
gran
da molti
briccone.
140
LETTERE
Per
DI
toccò
qualche anno
bastava
lei
a
marito
molti anni in
Madrid.
Mi
sola speranza
scritto
ha
Fammi
Corte.
nulla. Essa
più
è decisa
quali si
commendatizia
una
figliavedova.
sua
il
per
da
ministro
piacere di pregare
per
difficoltà. Una
la nostra
abbandonare.
a
si
non
più
non
di
carne
al
non
molto
cosa
fatto
si debba
mela
manda-
così
che
il
presto
di
bisognerà che
mi
ancora
e
letto sui
ho
ho
Azeglio »
alla
nali
gior-
pensato
bero
avrebsignorigiornalisti
frase
una
mese
i
in letto
sono
ferito
fu
prima di potersimuovere
ferita
potrò
alzarsi. Quando
parla di
impiegata
vedendo
la
tanto
che
sembra
non
mese
un
l'avessero avuta
se
ha
che
chi
so
se
questa lettera
Temo
di
hevemente
«
che
ottieni
Se
nistro
mi-
rappresentarei signoriStrambinesi
Da
Camera.
mi
non
Bologna.
a
andare
causa
donna
quella
a
il nostro
del resto
a
procuri
le
onde
Lucca
il nostro
scuoter
ri-
viaggio
un
sia,a voler fare questa commendatizia
ha
stata
era
oramai, per
di fare
degli affari esteri,che
non
il
Ora
avrebbe
Ispagna presso Maria Cristina,
sua
crediti,
i
pensione che appena
una
una
le manda
non
colà dei
ad
e
d'AZEGLIO
M.
arcadica.
meno
luglio se
da
ne
anderà
Vado
tutto
Bologna. Poi finita la
rimetta
un
poco
di forze
e
indosso,che tutte queste sconfitte unite
poter mangiare
bene.
Questa
mi
hanno
è la verità:
ma
spennacchiato
non
basta.
Ti
farla
di
prego
a
tirar
che
qualche
fare
salute,
sul
cantare
però
di
far
Per
mio.
conto
pensi
ha
vuol
ci
che
il
la bontà
avuto
creda
non
comphcità,
nessuna
amici
agli
conoscere
poter
ora.
quanto
la mia
il dichiarare
necessario
prego
cappellano,
nostro
da
(') l'epopea
Risorgimento
sul
Carlo,
padre
che
bisogna
ho
primo
punto
ancora,
questa
a
veduto
Ho
di
e
cosa
rimettermi
Se
qualunque.
che
vorrei
non
intendo
momenti
a
carretta
una
perchè
conoscere,
supponessero
141
ROBERTO.
FRATELLO
AL
questa
mia
protesta.
A
Balbo
Vicenza.
ho
mi
Non
pregato
ricevute
o
con
scritto
le mie
Costanza.
ha
di
lettere.
cuore
con
Lisi
se
e
che
si
pubblicava
t'abbraccio.
a
Torino.
di
vessi
l'a-
avea
gli amici
Massimo.
{*) Giornale
fatti
quanto
scrivere
almeno
Salutalo
de'
prima
risposto, per
mai
farmi
Di
volte
due
142
LETTERE
DI
M.
D
AZEGLIO
XLII.
Spezia,2
Caro
Roberto^
saputo le mie
Avrai
di Guerrazzi
preso.
ma
Credo
tenuto
mare,
e
mi
per
diano
alla
di vedermela
che
a
per
va
e
per
Ripoh, non
vicina.
a
parte
la via
e
rono
anda-
due
di
ben
avevo-
Lucca,,
armati,,
Viareggio lungo
le traverse, venni
Spezia. Ora
Rina,
l'assalto
per
ordinanza, tutti
la strada
far venir
i birri
Pisa, ove
che
per
cercassero
così,sempre
giorno
Luisa
a
io colla mia
avevo
di
fortune
sbagliarono di mezz'ora, e
mi
domandar
a
1849.
marzo
son
quanto
mi
il
condo
se-
qui negoziando
non
tema
che
dispiaceràtuttavia
AL
M^ha
fatto
FRATELLO
piacere
Petitti in Senato.
la Giovine
no
ROBERTO.
vedere
Tocca
che
voi
a
14a.
Italia riuscirà
hai
altri
appoggiato
star
duri,
dissolvere
a
se
anche
il
Piemonte.
E
del
Preive
forbellato?
Gli
dirgliche
Del
crederei
carta
una
nulla ;
e
r
la
Europa
talia che
rovina.
con
—
se
con
che
è
non
più
di
Chi
proporrà
coraggio
Abbraccia
e
da
gran
Costanza
altro
aveva
è
ora
la
guerra.
battagUa,
una
slam
fritti. E
poi la
ci è contraria
di alzar
Dio, onde
la pace
è
non
? E 1' Idito?
atto
un
-
Russia
vorate,
La-
si consumi
non
farà
un
su
il Piemonte
—
in istato
amor
questo modo
a
probabilità
meno
per
nistero
mi-
suo
pazzia. Si giucca
vinciamo
o
per
Pazienza.
nessuna
più
discorso
suo
che
questione
perdiamo,
megho"
esser
risposto.0
me.
Se
può
l'originedel
un'immensa
r Itaha.
e
m'ha
la gran
resto
la
Io
l'ha
0
il
primi atti,ma
lui. Non
pel capo,
dopo
condannato
i suoi
per
dici ? Si
ne
scrissi
avevo
e
stavo
cosa
la.
di gran
cittadino.
e
gh amici;
e
Ratin
come
sta?
Massimo.
Ti
metto
«senatore»
perchè
non
pagi la posta..
LETTERE
144
DI
M.
D
AZEGLIO
C).
XLIII
Spezia,16
Caro
Roberto^
Ti mando
^he
pensierisulla
Se
soppressi.
arrossire.
il mio
parso
per
r onore,
del coup
de
e
che
pied
de
c'è
se
diritti
alcuni
opportuno,fallo
cosa
da
gere,
correg-
paternie correggi.
in Piemonte
contro
Laugier,
dopo la denunzia, li ho
credi,e
bene
di
aggiunto
articolo ti pare
tutti i miei
M'è
Avevo
ma
guerra,
pubblicarecome
ti do
sullo sfratto
articolo
un
far
deve
1849.
marzo
una
quei porci che
s'alzi
voce
si vantano
Vane.
Il
l'invio dell'articolo:
(*) Lettera che accompagnava
Laugier ed il Ministero
pubblicatoa Torino
giornaleII Risorgimento.
—
—
nerale
genel
LETTERE
146
di
usciamo
porta,
farà
si
una
fare
possono
non
di
I
s'
fa
capitale
dolce
D
mobili
a
de'
illusione.
AZEGLIO
fuori,
saremo
dicono
meno,
sarà
Toscani,
Puoi
che
ma
dirlo
che
Penso
si
se
a
facesse
chi
se
fuori
sian
ciuchi
i
come
bravo.
anderete
partiranno,
quando
ma
impunteranno
avanti
andar
M.
quando
e
qua,
vorrete.
ove
DI
e
chi
costi
sarebbe
importa.
li
non
Itì
ROBERTO.
FRATELLO
AL
XLIV.
Spezia,30
RobertOj
Caro
ricevuto
Ho
ed
non
oggi
una
del 24, ed
tua
una
del 28
che
ed
una
mia.
n'importa,non
almeno
non
e
Balbo.
Per
bito,
rispostosu-
rispondo;figuratise
anche
scritto di
dunque
che
me,
scrivo mai
le fermassero.
Saranno
Ferdinando,e
bene, povero
ho
questiterribili giorninon
in
lo scrivere. Si dovrebbe
tua
e
: t' avrei
risponderei
pensavo
1849.
marzo
bravo
non
tanto
Ho
leggano
scritto
Ho
credeva
di
giovane!Povero
non
me
stampo ; ma
come
arrivate?
serviva
perduta una
esser
le
più, ma
Cesare
fieri
Al-
pianto il
vero
po-
a
volerglitanto
Cesare!
148
LETTERE
Ramorino
40
(*)lo
mila
che
spero
DI
le
c'è stata
leggi e
Jeu
de
dà
gran
la
è
non
che
vuol
far la
ed il
ed il Governo
dovere, e
suo
e
autorità,
non
del
Camera,
mi
non
Mirabeau, né
né
popolo avendo
in tasca
credono
portenti
d'esser
il voto
segua
come
del resto
del
paese,
aver
forza
soltanto
può
abbia
paura.
non
È
certo
in
che
all'Europadiventa burlesca,perchè l'Europa
soffre
noi. Poi
come
vi
son
tré mesi
un'altra;in questo tempo
convocarne
l'ordine
e
ordinar
le
cose
rappresentanza sia del paese,
di rimetterci
l'antico.
Sètte,né Giovine
non
in
di
i codini veri
Sopratuttobisogna che
non
eseguire
parodia
che sciolgaquesta Camera,
indispensabile
faccia
sfacelo,
rovinati.
ci hanno
è
come
alla
essendovi
pensiero,non
in
forza di far
e
Ora
vi sia
che
andata
ancora
bati
ru-
traditori. In
s'impicchinoi
Quanto
giustizia.
Paume
Il Re
ed
che
che
quest'imbecilli,
che
e
amico.
Rosales, mio
a
fermezza
né Barnave,
Sièyes,
tutti
ladro. 'Ha
per
Timpiccheranno.Se voglion
la società
perchè
conoscevo
franchi
disciplina,
bisogna
Francia
D'AZEGLIO
M.
si
modo
casa
non
libertà
Costituzione,
("),né
prima
può
che
di
metter
ri-
la
Valerio.
credano
vera,
e
Gesuiti.
di Sardegna^
del Re
nell'armata
(*) Generale comandante
fucilato di poi sotto l'imputazione
di traditore,
(**) Il partitochiamato:
—
La
Giovine
Italia.
Quanto
Ho
a
lavorato
sempre
questa
:
esser
ma
se
Alfieri,
mi
probabile.Non
sia
ministro; per il
troppo babbuino;
franca
mai
basta.
pratico
un
gran
necessario
era
Il povero
poter morire.
solo
che
che
onde
coltello
spettatoredella
altro
discorso.
rovinati,ma
in
Sono
sian
ferita che
rarmelo
figu-
a
di
ansia
gran
francese
avrebbe
mi
non
pure
se
tollerabili;
pel manico
nostra
non
no,
vrà
dogurati
fi-
la Rossa?
ha
tolto
sconfitta ed
anche
d'esser
di
dere
se-
quellaCamera, dove s'era irremissibilmente
dalla
soprafatti
Oramai
a
è stata
non
l'opinione che
Il Ministero
pattiavremo.
Ringrazio la mia
in
ci ha
ramingo.
far di tutto
veramente
lui,anzi mi fa male
con
e
é
non
talento,ma
per
un
la
disgraziadav\-ero,non
avuto
Certo
stizza
sento
sapere
ha
Re
Gioberti
condotta
sua
favorevole,sarebbe
conserva
tutto
poi la
schietta. Ha
e
poi
Se
e
terei;
rifiu-
mi
qualità,non
stupisceche
mondo
voglia
occasione
nascesse
le suddette
l'ombra.
nel-
d'affari. Come
e
utile,non
esser
avendo
non
vedo
mi
rovinata, io rientro
potessirealmente
dove
denza
potevo per l'indipen-
d'amministrazione
Cesare
a
seppellito.
e
studi,né capacità,né
né
uomo
scritto
ho
morto
come
è
causa
ho
Non
per
considero
mi
me,
149
ROBERTO.
FRATELLO
AL
desidero
non
farle
Giovine.
una
buona
che
d'aver
salute
e
Rina, e
vivermi
con
darmi
lei in
150
LETTERE
in
angolo,
un
salute
e
Mi
ottenuto.
che
Pare
mio,
non
si
dice
ti
d'andar
far
delle
lo
e
di
stato
fatto
di
i
contro
a
Tedeschi,
Genova.
È
ma
si
e
degli
cuore
fatto
Senato.
mi
braccia
Ab-
figuro
esser
Italiani.
col
per
tuo
Massimo.
la
scopo
che....
crudele
muovano
in
Di
di
Cesare,
tutti.
bello
in
C'era
credo.
nemici,
i Guerrazziani
e
parole
tue
darle
a
grande
e
voi
riuscirò
se
un
Costanza
me
pel
subbuglio
sarà
felice,
bolliva,
lo
che
e
rallegro
per
dal
campagna,
farla
D'AZEGLIO
M.
DI
riti
pe-
Qui
pretesto
andar
a
AL
FRATELLO
151
ROBERTO-
XLY
Spezia,1° aprile1849.
Caro
Sei stato
RobertOj
veramente
ultimi casi che
cosi mi
ha
fatta,e in questo buco
i rendiconti
di
meno
eri tu.
il
la
resto
quello che
ha.
avuta, secondo
Giovine
Leggo
ma
disprezzo non
è in
cosa
la
Ma
me,
voleva
T
una
che posso
non
pur
me
altro
saputo nulla
meno
qualche brano,
scrivi,e
nessun
avrei
non
—
mi
e
che
cosa
in questi
me
per
scritto
della Camera,
scorrerne
ed
là. Del
non
tesoro
hai
mi
tieni al corrente,
(o tardi)se
La
un
finché
l'indegnazione
li fanno
regola. La
a
posso
buttar
dà
botte
di
colpa principalel'hanno
Gioberti,2°
Camera
sua.
il povero
Come
Re.
influire
152
LETTERE
sull'elezioni
senza
DI
un
? Valerio
su
Gioberti,e
azione
e
il
taducole
è
sur
conto
fuori
in
mera
questa Ca-
sai
che
schiuma
sono.
alla
adoperato Gioberti,lo misero
s'usa. In
le
Gioberti
teneva
Ma
colla
accade
come
stero
Miniecc.
ecc.
Gioberti
preso
il Re
poteva
mandava
e
in Toscana,
aveva
lodi,prese
la guerra.
il Re
quel momento
Giovine, che
portafogh e
e
Fece
arbre, perchè
un
venne
Camera, interveniva
la
ferro
nome
le appoggias
debole, mise
suo
corbeau
suo
tutto. Se
e
Ma
bastava.
non
il
paesetti,che
e
come
salvar
sé
che
delle citcomposta di tutti gU affiliati
Quand'ebbero
porta
da
conoscendo
coll'aiuto del
che
conosciuto
nome
Maitre
—
D'AZEaLIO
M.
col
di
corona
agli
sempre
imbroglionisenza
talento,il finisfinoruni è stato
di rovinare
il paese,
e
bensì
riuscire
non
a
un
cavare
anche
la Vecchia
di vita
0
ha
qual istrumento,per
le
parti.Per
esser
È all'incirca
che
forza
di
come
fece
di
la gara
impegnati.
stata
usata
furore
nelle
gridar guerra
son
a
ambi
bune
tri-
più forte.
tra i Girondini
si
stione
que-
da
tagliarla testa
gridar tutti guerra
è
gran
Ministeri
popolare,far
si sforzava
ognuno
buco.
un
torto. La
guerra,
abbattere
sé
anche
solo la Giovine
non
avuto
morte, la
da
ragno
È giustod'aggiungere che
ma
rovinare
ma
e
i Giacobini,
Luigi XVL
trovati,o
A
duti,
cre-
lÒi
LETTERE
DI
M.
AZEGLIO'
D
bizioni,di potenza eccessiva, di
parte è bella,ma
La
onestà
ed
Certo
in
è
quel
sarebbe
taha
duro, ma
momento
e
ci sta
qui
bisogna
forche
bene
i
credo
Non
il QuHl
trentuno, e seguita
fai
un
dell'arresto
sapere
sei fatto alla
Ma
dar
tenermi
a
che
allora
sotto
al
in
massima
Ramorino
che
si lamenta
se
gamba.
fra i morti
Non
hai
mi
Spero sia
e
vi
detto
cosa
molti
son
che
male
senza
v'abbraccio
renti
pa-
ricevuta
a
Cesare
la lettera.
Balbo
e
Alfieri.
Spero
ti
guenza.
consecon
quel
sapete.
scritto
fa
corrente, che mi
Massimo.
Ho
le
conoscer
hai fatto trenta
Giacché
—
Ringrazia Costanza
cuore
Romani
giudizio,ma
son
accettati
sono
passati i
l'I-
Dicono
accettarli
se
ora
costituzionale!
non
conoscenze.
e
che
salvar
poi bisognerebbe
piacere. E
vero
Vorrei
bisognava
Ora
sia così.
vorrei
l'onore.
e
ben
dettagliper
che
mistizio
dell'ar-
è segno
firmato
non
mourM.
tenerli. Son
caudine.
e
la fede
patti disonorevoli.
dici nulla
mezza
fer-
indispensabile.
Romperlo
era
sacrificando
mi
l'hanno
di fede
mancar
possibil
im-
cose
no.
o
se
a
ripeto ci vuol
grandi. Non
è accettato
se
ritorno
avranno
FRATELLO
AL
155
ROBERTO.
XLVI.
Spezia,14 aprile1849.
Caro
Roberto^
la
Ieri per
col
due
tue
e
risponderea Costanza; oggi ho
toc(5a
a
te, e puoi vantarti
pari per
senza
uomo
cominciai
riaperturadella corrispondenza,
ne' momenti
Tutti
in
far
devono
l'Europase
Non
Stato
non
della Giovine
che
fatti,
in
detti
bisogna appunto
si vuol
che
bisogna illudersi. Le
a
Stato
sono
un
difficili.
la
far
e
della
naglia
ca-
non
scritti,
e
Tutta l'Europaè
meraviglia.
condizione,ma
d'esser
certezza
lasciar la gente nell'in-
non
gli scatenamenti
tanto
avuto
nella stessa
quelloche
fa
la società si dissolva.
questionipoliticheda
ilfondo
superficie;
è la gran
LETTERE
156
e
questionesociale,
cioè i
sia il loro
si mettono
i
secondo
forze di tutta
Le
dominare
per
popolo,la
teorie.
bisogna
massa
è
è
l'interesse
Quello
interessi
a
a
in
e
a
lasciar
alte
vedute
PineUi
mi
e
che hanno
?sentono
che
d'idee
uomo
di carattere
è sembrato
Il fatto di
municipiimi
ho
prova
il
spalla,ma
parlatopoche
la
volte
verlo
presunzione d'a-
chiare
di
anch'esso
e
non
polso fermo.
salvar
in
pare
precise,di
e
fermo.
Genova
che
mi
Ministero
il ciuco
gridare.Ho
ma
libertà,
fini col prendersi
tutti,
prender
signor Delaunay,
conosciuto
e
vera
della
gridare i birbaccioni.
lasciar
spalla.L'attuale
ciò,non
agire
col
la
vernare
go-
—
le tendenze
secondo
e
volle contentar
che
il ciuco
e
la questione
salvarsi la società
a
,
i veri
atto
che rovinata
ora
proteggere inesorabilmente
massa,
ed
guasta dalle perverse
—
rimane
politica,
diffìcile,
perchè il
meno
meno
Bisogna dunque
per
forme,
e
peggio.
la
Itaha
In
nomi
vaggio
il ritorno allo stato sel-
della società. ed
anche
l'Europa
struzio
dappertuttofinirebbe colla di-
paesi,ma
ed
ganizzate,
or-
rivoluzione,
la
sé stessa metterebbe
a
forze
d'accordo,qualunque
Governi, sono
nome.
le
tutte
questa
su
d'accordo
lasciata
che
D'AZEGLIO
M.
DI
lo
analoghe.
qualità
sciogUmento
li ho
giudicatimale
tah uomini
Certamente
la libertà Ubera
dei
non
è affare
FRATELLO
AL
di
ROBERTO.
151-
scelta,è loro dovere, e sapranno
dispotismopeggiore, quellodella
i circoli ci
Se
ci corrompe,
hanno
ai
lo stato
birbi,ma
ora
le monde
Camere,
è benedetto
di
compagni
le
impediscono i
se
atti di
suoi
dia
maggiorità del
forza. Credo
che
e
sappiamo
a
delle
in
né
politici,
(*)Giornale
une
a
stampa
che si
che
Costanza
Anche
noi
cosi
invece
Torino.
ropa
l'Eu-
in virtù
noi
bisogna
in Francia.
l'altre.Vedi
quasi mai;
pubblicavain
zione
rea-
Se
dissoluzione
e
questi
d'una
persone.
gente ci pensa
la
A
poter agire ci vuol
per
una
galera. Da
di
avranno
portati dalla
saranno
armate.
le
usare
si rimedia, che
andare
mano
processidi migliaia di
Si fanno
cosi
da
(*)e
seccature;
codina.
scritto ieri
salvata
delle Assise
Ma
alle
un'amministrazione
unire
che
paese.
aver
è stata
di
le
li approveranno.
convinto
sono
tout
la Concordia
veramente
e
che
seccature
avranno
sospettare l'intenzione
a
aristocratica
faranno
solamente
—
giuochi
vigore bisogna
non
XIV
in tutti i modi
ragionevoliche
Camere
che
Luigi
avranno
zione.
na-
stampa
galantuomini,e
è VÉtat de
lascian lavorar
se
la
fa paura
dai
in Europa. Certo
ma
della
pubblica è in pericolo,
che
d'assedio,
m age
come
feccia
tiranneggiano,se
la pace
se
liberarci dal.
ad
né
chi
E
esporsi
processi
la fa
più
è
sporca
priore.Lo
trionfa. E
la
DI
LETTERE
158
D'AZEGLIO
M.
anch'io
so
è che abbia
non
gente, ma
le strade
per
genio a
ho
neppure
genio
il primo
pare
digliche
fare
può
è
brutto,e
ha
una
un
gran
se
bisogna
bene
al paese,
È
affare che
Da
un'altra
Fanti
Berchet
e
che
volevan
proprio non
Enrico
mani, ma
Mi
pare
la
e
nell'incertezza
sinora
la condotta
lagnanze.Mi
sarebbe
ancora
a
riuscirà
è venuto
senza
mezzo
a
Firenze
a
ha
non
in
una
un
nosco
co-
di loro.
paura
di
legalee
sersi
d'es-
viaggiareper
è
non
lizzante.
tranquilche la
benché
qualchepericolo,
dei Lombardi
forse
gente in
e
possibi
im-
Chiavari,perchè?
Qui la gente si lagna del Governo
lascia
a
Riviera.
e la voce
saccheggiare,
era
e
qui i Lombardi.
stati in gran
Siamo
fare
L'af-
sopratutto,che
a
sottratti all'autorità
conto
Reta,
grand'onore
e
rivoluzionare
parte, vennero
poi qui.Perchè?
Si diceva
ai
si rimette
non
chiaro.
vedo
non
piti,volessero
di
mazzarsi
am-
L'armata
luigi.
difficile per le
propositod'armata,abbiamo
che
vederla
a
di
sé. A
un
impiccar
è inutile. Salutami
resto
il
disciplina
veder
pensieroin questomomento.
di Moncalieri
la
canaglia
perchè piacque
Morchie,ecc., di empirsile tasche
mi
la
che
dà motivo
non
pensiero.Dissolverli
e
difficoltà,
poi
strada. Il Gran
bisogno d'una
farvi entrare
forza
si mette
duca
non
gran
tornando
Se
organizzata.
i Tedeschi
a
e
si
lo spero,
AL
FRATELLO
poiché il municipio governa
duca, si potrebbe
al
che
chi
la
non
soldo
suo
cosa
già
che
cercare
se
andare, di
dovrebbe
si
tornare
parlane
che
un
ti
ma
ministero,
provvedimento va
provincia avrà
B.
al
aiutare.
è andata
ragione
a
Nizza
preso
di
e
duca
desse
pren-
Lombarda.
Credo
lasciasse
Ubero
casa.
a
Bisognerebbe che l'Austria si
Abercromby
del Gran
nome
a
il Gran
la divisione
camminerebbe
vuol
159
ROBERTO.
contentasse
Se
ti pare
a
di far
cerca
presto,se
no
sta bene.
capire
questa
T*abbraccio
Massimo.
#
posito,
pro-
lagnarsi.
ringrazio delle lettere.
t
qui
e
e
160
LETTERE
DI
D'AZEGLIO
M.
XLVII.
Sarzana, 22 aprile1849.
RohertOj
Caro
17,nella quale mi domandi
pel
non
sui
prima
Da
colla
dote
un' altra
cura
mi
non
perchè
ma
nelle
d'un
ministro
parte,
di Rina?
come
veduto
creduto
mi creda
credo
occasioni
tuna
for-
fortuna, perchè
per
che
posizioni
pro-
per
soltanto
sono
nell' impiccio.Avrei
ora;
fa;
cocciuto
e
la tua
avute
aveva
se
Dico
giornali.
accettare
di tre mesi
la
avute,
sarei trovato
dover
colla rinunzia
rispondo che
Ti
Ministero.
le ho
annunziato
mi
mia
protettoratodelle ballerine,ebbi
al
del
1'ultima
mandato
t'ebbi
Appena
d'
di
più capace
essere
stanza
abba-
gravi,e questa
al momento
combinare
è
presente.
il Ministero
162
LETTERE
e
armi, dar
le
sero
DI
persuaderli
con
d' AZEGLIO
M.
loro
tutti
tutta
la
gli
aiuti
maniera
possibile
necessità
di
volevano
disarmarsi, disarmarli,
questo
:
passo
alla
—
facilitazioni,
e
fine
e
poi
della
se
non
corapli'-
senza
menti.
tasca
e
fra
e
mi
a
veramente
sono
a
Firenze,
Sono
Massa.
Avrei
bisogna
ma
venuto
vedere
per
poco
Guerrazzi.
con
a
è
cose
sar
pas-
Sarzana
si mettono
come
spezzine.
cose
di
Carlo,
mettendo
giudizio, e
di
ma
per
lasciar
fra
metteva
T'abbraccio
Da
corna.
È passato SalvagnoH
tracheggiando
duole
si veniva
gran
tedeschi
vado
le
Mi
d'andare
voglia
mezzo
noi
di
dall'altra,certe
ma
la riavuta
prendere
a
va
loro, poi
con
lunga finiva male,
dicono
e
dire.
difficile lasciarsele
fa
Spezia
ufficiali alla
posizione,
trista
una
alla
compatisco, perchè
li
parte
una
in
in
ci hanno
che
cogli
che
veduto
ho
giorni
tre
stato
Sono
la
una
n'avvedevo
me
mezzo
mala
delle
via.
Ci
tre
cose
che
vorrebbe
le insafurabilia.
cuore.
Massimo.
che
lomone
Sa-
AL
FRATELLO
ROBERTO.
163
XLVIII.
Genova,
Caro
Arrivo
questo momento
Torino.
partiròper
fare
avuto
ho
il
Oggi
ferita s'avvia
e
Ho
aprile1849.
Roberto,
in
giacché la
26
tornare
c'erano
non
bene,
e
domani
posti,poi,
voglio
non
pazzarmi
stra-
indietro.
la lettera di Pinelli
prezioso,ma
salvato
col vapore,
ho
non
altro che
vengo
per
non
presi impegni. Non
po' di
un
e
intatto. Anche
nome
questo sacrificherei al paese, purché utilmente;
ma
se
l'ho
Tu
a
sprecar
che
per
t' alzi
niente,amo
presto,
capitar da Trombetta,
se
mi
meglio
non
nermelo
te-
ti rincrescesse
daresti
un
po'
164
di
a
LETTERE
d'Arianna.
filo
Pinelli
che
tempo
a
dire.
veder
dunque,
te
e
a
arrivo,
Se
è
ed
altri,
doman
far
opportuno
l'altro
doman
farglielo
d' AZEGLIO
M.
credessi
Se
di
Addio
DI
meglio
lascia
fammi
che
sapere
il
prima
andare.
l'altro.
Massimo.
cere
piabia
ab-
AL
FRATELLO
165
ROBERTO.
XLIX.
Acqui, 16 settembre
Caro
Roberto,
aperto l'acclusa
Ho
sentendomi
roba
di
1849.
chiamar
mia.
fin
zio, ho capito che
la mando
Te
letto soltanto
e
ed insieme
un
dove,
non
era
opuscoletto
Prospero sotto fascia.
sarò
il 20
Per
che
mi
pare
passato il mio
ma
che
paura
così
per
Pinelli
a
Torino
abbiano
tempo
non
dopo
certo
un
ben
aver
avviate
po'meno
hbero.
ghi,
fatto 36 fanle
seccato
la
sorpresa
quellamattina.
che
una
mi
tenera
facesti
a
spacci,
dai di-
ad
Comincio
questa tribolazione ministeriale
presto,e ti conservo
Ho
cose.
aver
non
nisca
fi-
dine
gratituletto
con
scenderete
al
m'imbrogli
poi
Ho
invitato
buona
sempre
piano,
e
altri,
mi
e
i
venendo
freschi,
che
raccomando
non
interpellazioni.
con
un
d'aZEGLIO
M.
voi
anche
che
Penso
di
DI
LETTERE
166
giorno
a
curiosa
Paolina,
pranzo
prima.
come
M'ha
che
è
detto
salutarti.
Costanza,
Salutami
anche
la
compagnia,
e
e
se
veglimi
e'
è
compagnia
bene.
Massimo.
costì,
Toxino, 8
Caro
Anch'io
ma
e
se
come
si fa? Potrei
venir
a
non
so
pare,
e
e
ti riesce
tutti i suoi
credo
il cattolicismo
il
che
non
quest'ora.Pensare
fare
a
come
con...
conti,scrivere
farebbe
risa; ma
ministerialmente
persuaderlo, ci vorrà
Lui
tutti i
gh dia
non
spero
impicciol'arrivo di Pro-
un
non
che
davvero
è
che
penso
quando voleva
Io
1850.
settembre
Roberto,
ora,
lobiano
16?
ROBERTO.
FRATELLO
AL
come
a
Co-
ridere.
dirlo;
impe-
te confidenzialmente
di
pazienza.
hanno
perduta
sotto la forma
se
che
ne
va,
molti
ma
la
carta, mi
attuale
è
milioni
almeno
bell'andato
d'uomini
a
se-
168
LETTERE
DI
M.
guitinoindefinitamente
morale
cioni che
verità
e
si chiama
che
sia
che
il loro regno
voler
un
scomuniche
vedrai
civiltà la S.
per
Roma,
che
due
religiosose n'anderà,e
Del
sonno
il
il mio
resto
le
per
Signore,che
altrimenti
e
è
non
se
è
non
i
con
la guardia,
zienza
preti.Pa-
lei il
di
senso
perdere
non
impedire; e
padrone, e potrebbe
così,avrà
il
se
mandare
i suoi
tivi,
mo-
n'avrei
prende lui, me
ne
le
pratica appena
far
a
posso
le cose, le lascia
se
che
si vede
allora?...
che
è il
In
Roma
a
carattere
cose
Sede, mi par
finito. Prova
armate
il male
ma
è
fanno.
finiscono
come
di birbon-
Virtualmente
sulle volontà
più
nale
tribu-
come
quellacompagnia
scherzare.
vi sarà
non
AZEGLIO
considerare
a
la paura
e
D
a
prender io?
Io
quel che
il
per
meglio,
anderà
Se
L'affare
al
fìsco,e
sta
pur
buttar
fatto
certo
e
male
non
lo
so
che
fo,credo
e
e
so
le
che
sue
sia
interesse
mio.
fare.
carte
in
sono
mano
precisamente ci sia; ma
cosa
tutto
in coscienza
c'entra
non
ci
non
Franz...
certo
giù
ho
il buscherìo
Statuto,e
la
s'è fatto per
religioneera
la
schera,
ma-
al soHto.
Son
proprio contento
al culmine
miss
che
Emanuel
senz'invidia. Qui tutti dicono
Charlotte
Elliot. Non
me
sia
giunto
che sposa
l'ha scritto,e
a
te ?
170
DI
LETTERE
d'AZEGLIO
M.
LI.
Torino, 17 ottobre
Caro
veduto
Ho
convinco
mi
Roberto
y
la lettera di
Prospero,
ed
talvolta,
che
anzi
artificialeturba la coscienza
retta
estimazione
uomo
trova
passione,né
tutti
Fra
nel
del
suo
idee
dubbio
dire
per
e
cuore,
e
del
più
sempre
spesso,
la
scienza
co-
naturale,quella
nefa^ che
purché lo
quelliche, appena
molti
alla
consulti
ogni
senza,
si vuol
toccare
religioneviolata,ve
agli
n'è
sinceri,
perché a forza di sentir-
ripetereanche
crederla
fas
e
preconcette.
interessi,
gridano
senza
1850.
davvero.
una
minchioneria, si finisce^
AL
Cosi
accade
di
Pinelli
è
sia
uni,
di
l'autorità
poco
È
altri
e
la
me
ne
passata
la
come
sulla
giustizia
pe'
di
dirò
eccessi,
tutte
varie
troppo,
cose
dar
non
ora
di
come
retta
né
chi
agli
in
Siamo
nazionale.
calma
con
un
aHstocratico-clericalij
austro-
crudescenza
re-
incameramenti
sostenere
ma
di
ci sarà
ammettere
non
dendo
cre-
diverso.
ben
dì
ranza
spe-
feu
ma
prendo.
neri,
intrighi
il modello
ti
vorrà
ci sia
morirà
e
Parlamento
chi
dignità
d'intrighi
di
di
agli altri,
beni, né
a^oisé
Al
Pensiamo
regresso.
né
è
giudizio
tornato.
credo
vivrà
vedremo
un
171
non
romana
ci
fondo
e
Egli
Curia
Quando
quali
vorrà
Prospero,
a
la
virtù.
sulle
ROBERTO.
cambiamento.
che
le
FRATELLO
potenza
rossi.
e
la
sacrestia
Prospero
e
e
l'età
fondarsi
Basta
lealtà, c'è
e
delle
t'abbraccio
Tuo
sul
poco
Ti
d'alcova.
con
di
congiure
cuore
sodo,
da
temere
mando
la
Costanza.
Massimo.
pe*
cioè
gli
tera
let-
172
LETTERE
DI
M.
D
AZEGLIO
LII.
3
Cornegliano,
Caro
Mi
Roberto,
rincresce
stata
turbata
tanto
bihtà
esser
per
te
davvero
medici
da
ciò
piliche
della tua
per
che
e
la tua
alle
affatto
mi
in
venga
della tua
premura
per
cresce
rin-
ogni possi-
questo,
senza
bel disturbo ;
mente,
ne
Del resto,
(*).
nozze
sincero,capisco che anche
un
sia
vacanza
e me
speziali,
toghe
presenza
sarebbe stato
se
1852.
settembre
e
dere
puoi cre-
bitare
ogni modo, di du-
a
Rina
e
me
in
questa
circostanza.
Q uanto
zanini,e
all'affare
volendoci
Galleria,fui
undici
Alessandrina
(*) Della figlia
a
camere
col marchese
visitare i
per
mez-
gh uffici,
Matteo
Ricci.
AL
compresa
la sala
cavarcela
da
e
a
ne'
modo
Cibrario
si tratta
delle
riunioni,credi
è
che
a
da
esaminare
ed
parte
sua,
le
che
gita a Torino;
tutti
saranno
lo
spensabile
è indiinsieme.
cose
l'offerta
accetta
cercherà
ove
rappresentatie
sposo,
io resto
Speriamo
che Rina
si
solo
pel
e
15
varsi
tro-
potrà
l'amor
solo ! sia per
almeno
sarà
penso
sia ben
e
nire
ve-
abbraccio
con
voglimi
Costanza, te. Lisi
di Dio.
amée
tutta la
che
brigata,
bene.
Tuo
piacere di
comparire
e
tutto
accompagnata.
Aspetto il rappresentante della Branche
avrò
non
conclusione.
una
il
il partito
cogli altri questori,e cosi Galleria
finito,ed
Fa
tersi
met-
onde
tutto il possibile,
disposto a
una
È tornato
e
da
d'intendersi,e per intendersi
anche
Senato
è roba
a
ripiegare.
ti scrivo
di fare
tua
che
pure
Io però sostengo
capelli.
vedersi
Ora
173
bisogna guastare la Galleria quale è,
non
ogni
ROBERTO.
quella catapecchia
le mani
che
FRATELLO
il mio
dire
a
di
cuore
Emanuel
uniforme,
e
Massimo.
che
non
vedo
probabilmente
bisogno presto;mi raccomando.
ne
LETTERE
174
DI
d' AZEGLIO
M.
LUI.
Cannerò, 7 agosto
Caro
RoberfOj
Ti vengo
-e
ho
ti
dar
a
dell'incarico che mi
conto
desti ;
porto i ringraziamentidegli amici, ai quali
portato il tuo dono. Tutti approvano
le tue
a
1858.
idee.
Solamente
copiadi più.Non
Giorginiuna
Poldo
bisognerà
Galeotti
me
la prese
e
ghela lasciai,
pensando che
un'altra
andato
benissimo.
contrada
qui.Del
Fui
de' Fantini
le nerbate
tuo, e,
di
come
a
pienamente
mandiamo
che
ebbe la sua,
la volle
era
resto
Siena
poco
perchè
per
male
il mio
darne
man-
viaggio è
alla corsa,
si minestrano
sé; io
come
a
dove
tempo
credo, ai tempi della Repubblica.La
dell'Oca vinse, e
siccome
ha
i nostri
co-
FRATELLO
AL
175
ROBERTO.
lori,fu giubilazionegenerale. Mi vollero nominare
de'
far
protettoridella contrada, onde
dimostrazione
una
sai
r
che
alla
bandiere; 2° abitavo
perciò colla
e
cosi
e
de'
rimasto
ed
ha
della
santa, ridotta
di
di
mandarla,
mandarla
Mi
in
eterna
che
posteri crederanno
di
di
mi
casa
forse
c'era
vorrei
un'antica
adattata.
parrebbe
piacere
casa,
gingilh appartenenti.
mandarmela.
po' di colore, secondo
un
per
cornicione
gloriadella
ne' hbri
rame
e
ha
famigha. Si tratta dunque
tutti i
con
faresti
l'avessi,mi
i
e, ad
che
ricordo
incisione
su
della
casa
carica
l'anno,
dipinta nel
l'arme
esatta
mia
zecchino
uno
fregio il diritto d'aver
(letta chiesa
che è in fonte Branda,
cappella.La
pagare
son
Caterina, antica
Santa
a
di svignarmela
bene
chiassi. Però
furono
dell'Oca
protettori
onere
per
vi
di
le
e
^
paglia,pensai
non
chiesa
la
di
canti
Giorgini,regio impiegato
da
coda
scusa
io che:
Ma
bandiera.
pe' chiassi, i
abbia
gusto
questa
con
Vi
darei
e
m'indicheresti,
che siamo
Se
così
stati de* nove
di Siena.
trovata
Ho
un
po' meno
notte
pure
bambina
Vittoria
male.
dorme.
davanti
trovare?
Non
po'meglio, o piuttosto
un
ha
più
tanti
dolori,e la
Ma, poverina, ha sempre
agli occhi
;
e
a
la
sua
dio
questo che rime-
DI
LETTERE
176
Articolo
di
diventando
più
amici,
Ora
la
nuove
ho
politica,
e
son
moda.
che
del
tuo
incomodo
s'intende.
per
ora,
mi
Salutami
si
ma
fa
fai
non
troppe
piti
rispondi
mi
Se
giudizio
Mazzini
noi
che
Solo,
il
che
che
trovano
qui.
AZEGLIO
trovato
Prova
villeggiatura.
solita
d'
M.
in
piacere,
Costanza
mi
ma
e
bene.
Massimo.
ha
rate.
spa-
là
e
va
verrà
dai
z'obbligo,
sen-
veglimi
178
LETTERE
Parigi
e
Fabbrizi
Giorgini
con
simpatica compagnia,
collo
Prima
di
colla
loro
saviezza
e
corte
mestiere
amo
straordinario,
qui
Anche
far
Ed
la caduta
Qui
e
è
di
voghmi
questo
altro,perchè
un
ministro,
Rattazzi
è
il Sabato
penso
inviato
sembrata
Santo.
di tornarmene
delizia. Non
una
e
quanto.
ecco
qualche giorno
bettiera.
di meno,
o
l'intrigante,tanto
stato
essendo
ecc.
lantuomi
ga-
bisognato picchiar agli
sciolgon le campane
quando
quattro
giornalisti,
pagarli,ecc.,
caso,
mente
vera-
partita.Secondo,
meglio lasciar fare ad
mio
pitinel
la
Inghilterra, e
volgare si chiama
in
causa.
possono
girino per Parigi, di più
ai
ciale,
spe-
l'Italia ed il Piemonte,
vincere
Terzo, avrebbe
usci, far
Gostanza
me,
anzi
Francia
è tutt'uno.
onorata
missione
senza
costanza, loro
e
ed
che
Fra
ma
tutto,secondo
lo possono,
Galeotti,
e
generico di giovare alla
scopo
giovare
d'AZEGLIO
M.
DI
in
gelo mai.
sor-
Saluta
bene.
Massimo.
E
quello
snaturato
•sulla brochure
e
au
Emanuel!!
quel
che
ne
parola
Mai
una
dice
milady.
AL
FRATELLO
ROBERTO.
179
LV.
Cannerò,29 agosto
Roberto,
Caro
Bisogna proprio che
più
e
non
a
di segno
avrei
che
cosa
dirmi.
Giorginie
ha
ai libri che
è
stavi per
usati
trionfo.
da
perchè questa
troppo, dichiaro che
costar
la
riguardi
che
Ho
non
altro
avesti
fatto la
quella che
j
darti
se
V avessi
nuova
del
non
aspetto
dizione
spe-
serviva
Non
impicciata.
meno
torre
per
dunque
scelto
nel
dell' arme,
che in fatto d'amabilità
scritta,
salvo
vogUo risposta;
qualche
pevo
a
ringrazi,sia
s'arriva. E
non
su
ti
m'hai
sia della lettera che
ti finisca
1858.
sa^
saputo
nostro
180'
LETTERE
Non
che
nulla
sapevo
già
me
per
DI
il bene
sia
del
ha
quando
ogni
un
uomo
ha
già
modo
merito
che
la recita
la 3*^ R*.
cominciare
chiamato
d'esser
istanze, l'una fatta
l'altra
Poccard,
a
Sai
campo.
Sento
che
Spero che
sul
naso
che
te
non
veglimi
passi
farà
on
sizione
po-
hanno.
A
sono
in
e
stimoli
gran
accettato
quando
a
écrit
deve
tambour
che
presto di teatro.
invece
dopo
tre
passò qui,
i
cosa
di
nali.
gior-
Vhistoire.
venire
in
Piemonte.
l'altra volta di
ni trompette. Mi
discretamente.
per
Deville,aiutante
•
come
punto
finita
presentato la
Emanuel
senza
la
la terza
comme
suno
nes-
(anzi ottimo) luogo
Conneau
hanno
come
voilà
Et
e
altre
questa
saputo inoltre che
Ho
a
al
tutti
non
solamente
fu
e
pelle,
nienza,
conve-
questa onorevole
c'è stati
non
la
è
saputo di buono
Plombières
con
uscir
spogliarmi per
ho
scozzonati
siamo
e
in
me
quel
per
questo galantuomo
a
si trova
un
per
a
Anch'io
a
fine
sputato in faccia
camerino
che
incallita
Alla
e
dignità,la
oramai
ci hanno
si sente.
poco
m'interessa,
pubblico, la
ecc., ci hanno
fruste,che
collega Senatorio;
nuovo
oramai
poco
d'AZEGLIO
M.
Saluta
passarmi
rallegro
Costanza
bene.
Massimo.
e
AL
FRATELLO
181
ROBERTO.
LVI.
Milano, 12 luglio1860.
Caro
Bisogna
Roberto,
che
d'un'amabilità
quella tal signora Yoldi,a
con
viene
Essa
1*acqua
ancora
dal canto
questo
alla
conto
bocca
in
è in
d'intenzione,
penso
che
si fanno
a
per
non
da
di
ad
mandarla
altre
a
ben
persona
siccome
ci ho
scritta
tener
avendo
infinite;
rispondere,una
proprio peso.
è
gliene
scriverti!
nello
partitadoppia non
non
piramidale
come
regola. Ma
niente, e che la lettera
nel canestro
vedere
t'avrà trattato
suo
così tutto
educata, e
in
sii stato
metà
io
cato
bec-
a
me
gnia
compasciuto
cono-
degliaffari
LETTERE
182
fatto
Ho
alle
un'occhiata
in
scrivergli.
E
tutto
perde
per
Saluta
colle
e
mie
poi
il
Cannerò
a
che
ho
mio
semestre
dare
per
in
trovate
lo
e
gola.
re-
derò
spen-
Toscana.
mandare
Nel
cose
prenderò
Ora
gita
breve
una
d'AZEGLIO
M.
DI
grèves
veglimi
I
vincitori
questo
certo.
Costanza,
degli
i
Prospero
a
suoi
devono
buscherio
Se
mai
di
penso
clementi.
essere
finirà?
come
Non
! !
divertiti,
operai.
soldi
ed
Oggilio
io
i
mi
qui
muratori.
bene.
Tuo
di
cuore
Massimo.
diverto
Addio
si
AL
FRATELLO
183
ROBERTO.
LVII.
Firenze, 13
Caro
La
tua
Roberto,
lettera è arrivata
stata.
me
2
—
franchi,cosa
che
dispacciodoveva
mi
venne
contro
e
non
essere
la lettera di
meraviglia mi
o
il
Bernini,con
dieci
mandato
incomprensibili
facea
di
un
parole
più che pagassi
risposiche
il
d'indirizzo. Poi
Minghetti che
castello feudale
legramm
te-
pianta, prego,
errore
restaurare
giorni,un
diceva
volli fare, e
giudice d'una
progetto di
un
volevano
senza
mi pare. Ecco
—
incognitoche
da
aspettare, ecc., ecc.,
fatte. Ma
cose
M'arrivò, saranno
firmato
per
a
combinati
ci troviamo
combinarci
com'è
1861.
marzo
con
gran
un
mia
gran
lotta prò
palazzostile
di carta
pista!!t
184
LETTERE
DI
Bisogna, dissi,che
Torino
siano
—
ricorrere
a
Avevo
dove
da
4
me
in qua
di fare
proponevo
nella
di
né
chiedendo
facciata;che
il
pietà colle
e dicendomi
castello,
che
il lavoro
andando
mi
avrei
incontro
alle
in
croce
ad
così ,
in
dine,
or-
che
su
se
una
questo
mi
che
poi
se
carità
il mio
volevano
più
che
ecc., diventava
mettevo
ri-
si
ci
non
consiglio
l'autore;quantunque,
d' averlo
pare
caso
a
il castello,
tanto
allora per
avvisarne
mi
per
stato ordinato
però aggiunto
Se
all'impazzata.
avevano
sperato
di-
da
ma
pioggie d'aprile,
di murare,
trattato
anche
pagine,né
12
braccia
fatto,ecc.,
in lui. Ho
non
tato;
adat-
pareva
talmente
gliera
opinatoper
questione di discrezione,e
andasse
quadro
un
io stracciai la lettera cominciata,
ordinato,mezzo
fosse
j
risposia Minghetti che,veramente,
vergine non
era
bisogna
quasi fatto,coi ponti già
era
ecc., ecc., che
e
che
lasciai
Minghetti
a
quel castello
lettera
dell'autore;
meno,
che
lettera
una
quando, ristesse giorno,eccoti
più
che
Gordiano!
questo nodo
per
vero
mesi
rimpinconitibene;
già cominciato
coU'oriolo
/
D' AZEGLIO
M.
detto
abbastanza
chiaro.
Ho
poi
dato
ed
ma
di tenervi
finché
non
un
consigUo
è di far la
dietro
sia tutto
a
che
facciata
sedere
riunito
e
i
mi
nessuno
come
mandava,
do-
vogliono,
deputatiitaliani,
sistemato
con
tanto
PAOLOCARRARA,
DELIIBRIJO-EDITORE
PiBLICAZIONI
MILAl
Via
S.
Margherita,
1104
EPISTOLARIO
DI
1)
A SUA MOGLIE
PUBBLICATO
DI GIULIO
SECONDA
Un
Volume
in-16
Ul
LUISA BLONDEL
PER
CURA
GARGANO
EDIZIONE
con
Legato
Ritratto,Italiane Idre 4
L. 5.
LETTERE
DI
MASSIMO D'AZEGLIO
A
GIUSEPPE
con
IN
TORELLI
Frammentidi questo
DEI
CONTINUAZIONE
PUBBLICATE
DI
CESARE
SECONDA
Un
CON
PER
PAC-SIMILB
Lire
MIEI
CURA
PAOLI
EDIZIONE
in- 16
Volume
DELLO
4k
—
RICORDI
D'
SCRITTO
Legato
L.
".
AZEGLIO
GIUSEPPE
TORELLI
(cibo
d'akco)
SCRITTI VARI
RACCOLTI
per
DI
cura
CESARE
Bizzarrie
Follie
PAOLI
naturale
storia
—
Profili
Volume
della
e
giorni
tM-16
con
Legato
BuiToneria.
Foglietti
—
scientifiche
Cinque
Un
ORDINAtl
E
di
volanti.
filosofiche.
cura.
Ritratto,ital. Lire
Li. 5.
4
RACCONTI
DI
GIUSEPPE
TORELLI
(cibo
d'arco)
PUBBLICATI
DI
LE
AFFLIZIONI
DI
Volume
BERNARDINO
FATTO
MONILE
DIVERSO
STRADELLA
MATTEO
Un
PAOLI
CESARE
UN
ALESSANDRO
CURA
PER
—
DEGLI
LA
VILLA
BIANCA
ANDREI
in-16, Italiane Lire
4.
—
Legato
L.
6.
S.
PALMA
VOCABOLARIO
METODICO
-
CHE
PARTE
SI
ITALIANO
RIFERISCE
ALL'AGRICOLTURA
PASTORIZIA
E
ARTI ED INDUSTRIE CHE NE DIPENDONO
Due
t«-i6,
Volumi
Fa
seguito
Hai.
Lire
al
Vocabolario
5
Legati
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del
Careni.
Lire
5.
50.
BOUTET
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CHIMICA
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I LICEI
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150
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in-ÌQ,
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