artpof
piano offerta formativa
CENTRO FORmAzIONE PROFESSIONALE [TRIENNALE E QUARTO ANNO]
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE GRAFICO [QUINQUENNALE]
POLO FORmATIvO [IFTS - AzIONI DI SISTEmA - FORmAzIONE CONTINUA]
Premessa
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Introduzione
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Il metodo educativo pavoniano
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Analisi del territorio
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Dati statistici degli ultimi cinque anni
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Ambienti e dotazione
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Arricchimento dell’offerta formativa
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Certificazione ISO e accreditamento
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La ricerca in atto
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Centro di Formazione Professionale (IFP)
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Istituto Tecnico Industriale Grafico
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Formazione continua
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Premessa
Che cos’è il P.O.F.
Il Piano dell’Offerta Formativa è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale dell’istituzione
scolastica, ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole
adottano nell’ambito dell’autonomia.
Questo documento presenta quanto è in grado di offrire alla sua utenza l’Istituto Pavoniano Artigianelli per la
Comunicazione Grafica e come intende svolgere la propria attività educativa, analizzando il contesto socio-culturale in
cui e per cui si trova ad operare; presentando un breve profilo della scuola che ne illustri storia, principi fondamentali,
organico, strutture; esponendo le caratteristiche del lavoro didattico, il ruolo delle varie discipline e le cause delle scelte
organizzative; indicando le iniziative intraprese ai fini di approfondire l’ordinaria attività didattica; spiegando lo spirito che
sovraintende alle procedure di valutazione e ciò che viene fatto in termini di autovalutazione; illustrando le caratteristiche
della progettazione organizzativa dell’istituto e dell’orario scolastico; descrivendo quali modalità e strumenti vengano
adottati per la comunicazione scuola famiglia e quali rapporti si intrattengano con altre scuole affini o no.
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Introduzione
La Cultura dell’Istituto
L’Istituto Pavoniano Artigianelli crede di avere, nel vasto panorama delle scuole cattoliche, una propria specificità: il fondatore
della congregazione religiosa che guida l’Istituto, padre Lodovico Pavoni, fu il primo, nella prima metà dell’Ottocento, a
intuire la possibilità di educare i giovani sulla base di principi pedagogici desunti dal cristianesimo; questa intuizione fu poi
largamente seguita da altri fondatori con forte carisma educativo e si trova attualmente alla base dell’impegno di numerose
congregazioni religiose, ma innegabilmente l’impronta del precursore appartiene a padre Pavoni. L’altra grande intuizione
del sacerdote bresciano fu quella di rivolgere il suo sforzo educativo non ai figli di quella ricca nobiltà di cui egli stesso
faceva parte, ma proprio a quei ragazzi senza arte né parte, figli della strada che dalla strada padre Pavoni toglieva per farne
bravi artigiani, cittadini consapevoli, uomini coscienziosi, buoni cristiani.
Osservato preliminarmente ciò, appare chiaro che nell’ottica del Pavoni, fatta propria dal nostro Istituto, l’insegnamento
non è principalmente una trasmissione di saperi, magari astratta, o spersonalizzata, o addirittura indirizzata esclusivamente
ad una certa élite sociale. Intendiamo in maniera assai più profonda il compito che desideriamo svolgere. La cultura del
nostro Istituto, intesa come ciò che informa il nostro operare, ci obbliga a concepire l’istruzione come Educazione.
Non vuota trasmissione di saperi, dunque, ma ambizioso programma di formazione umana. Forse inevitabilmente la
realtà frustra la nostra ambizione, ma tutto il nostro sforzo professionale è indirizzato a conseguire questo scopo.
Educare per vocazione
Le motivazioni che ci spingono a prendere tra le mani un compito così affascinante e tremendo quale quello dell’educare
sono ragioni ineludibili.
In un contesto pluralista ma anche frantumato qual è il nostro, occorrono uomini e donne che fra i molti possibili interessi
(economici, scientifici, artistici, politici, estetici...) privilegino l’attenzione per l’essere umano nella sua specificità; uomini
e donne «professionisti dell’umano», impegnati sul versante storico della crescita dell’umanità, per accelerare il movimento
della sua elevazione verso il divino. In tal senso intervengono anche vere e proprie motivazioni di natura evangelica: Cristo
stesso accoglieva i fanciulli, li prendeva tra le braccia, li benediceva; accogliere un bambino significa accogliere lo stesso
Figlio di Dio. E così per alcuni uomini, come per padre Pavoni, «non c’è sacrificio migliore da offrire a Dio che dedicarsi
all’educazione dei bisognosi figliuoli, e garantire a questa porzione dell’umanità che è la più cara all’amorosissimo cuore di
Gesù (i giovani) un ambiente sano e una prospettiva di vita».
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Scuola Cattolica-Scuola per tutti
Siamo convinti che, anche a dispetto di una possibile impressione iniziale, questo programma mantenga una sua universale
validità anche per una sensibilità laica: crediamo che l’insegnamento del Pavoni e il suo metodo educativo valichino un
possibile ristretto orizzonte confessionale per qualificarsi come universalmente validi per conseguire il fine ultimo di un
percorso educativo: formare uomini giusti. Del resto, l’Istituto, ispirandosi all’ideale dell’umanesimo cristiano e all’opera
educativa di Lodovico Pavoni, si propone di contribuire alla formazione integrale della persona, in sintonia con i principi di
libertà, uguaglianza e solidarietà della nostra Costituzione; in particolare si avvertono come fondamentali per lo spirito con
cui l’Istituto svolge la propria attività gli articoli:
2. la rePUBBlICa rICOnOSCe e GaranTISCe I dIrITTI InVIOlaBIlI dell’UOMO, SIa COMe SInGOlO SIa nelle FOrMaZIOnI SOCIalI
OVe SI SVOlGe la SUa PerSOnalITÀ (...).
3. TUTTI I CITTadInI HannO ParI dIGnITÀ SOCIale e SOnO eGUalI daVanTI alla leGGe (...).
È COMPITO della rePUBBlICa rIMUOVere GlI OSTaCOlI dI OrdIne eCOnOMICO e SOCIale, CHe, lIMITandO dI FaTTO la lIBerTÀ,
e l’eGUaGlIanZa deI CITTadInI, IMPedISCOnO Il PIenO SVIlUPPO della PerSOna UMana (...).
9. la rePUBBlICa PrOMUOVe lO SVIlUPPO della CUlTUra (...).
30. È dOVere e dIrITTO deI GenITOrI, ManTenere, ISTrUIre ed edUCare I FIGlI (...).
33. l’arTe e la SCIenZa SOnO lIBere e lIBerO ne È l’InSeGnaMenTO (...).
34. la SCUOla È aPerTa a TUTTI.
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Il metodo educativo pavoniano
È lo strumento con cui contiamo di raggiungere l’obiettivo alto che ci siamo prefissi, è il tratto più importante della nostra
attività, è la nostra carta di identità professionale.
Flessibilità ed apertura al cambiamento
«Impiegare tutti quei mezzi di educazione che si trovassero opportuni» (CP Idea Generale)
L’educatore pavoniano è flessibile e disponibile ad adattarsi alle mutevoli situazioni storiche, ambientali e soggettive del
fenomeno educativo.
Egli si adopera a cogliere i tratti distintivi della condizione giovanile nei vari contesti socio-culturali, a rilevarne le
potenzialità e i disagi. Egli si configura più come l’uomo aperto a nuovi scenari di speranza che come il cantore del tempo
passato. Sa inculcare i valori perenni anche nel clima nichilista contemporaneo, anche tra i destinatari in situazione di
marginalità.
Nel settore scolastico-professionale egli è attento ai mutamenti sia sul versante delle politiche scolastiche sia sul fronte
della continua evoluzione tecnologica, per fornire ai suoi giovani una competenza adeguata ed un sicuro inserimento nel
mondo del lavoro.
Puntare alla ragione e al cuore
«La sferza per l’uomo deve essere la ragione» (Lettera 29 a Guccini)
In linea con padre Pavoni, l’educatore pavoniano è consapevole che educare non è un vincere, ma un convincere. La forza
della ragione è più autorevole della ragione della forza. Nella società pluralista attuale egli si propone di contagiare i
giovani più con la persuasione della ragionevolezza e dell’esemplarità che non con la forza del ruolo o della consuetudine.
Egli vive la sua missione con passione educativa, non accontentandosi di «fare del bene», ma desiderando «voler bene».
La sinergia della collaborazione
«Pienamente concordi nel metodo di educazione» (RU I, pag. 43)
L’educazione non è opera di solisti, ma è lavoro di squadra. È l’intera comunità pavoniana, con i Laici che ne condividono le
finalità, ad essere soggetto educante. L’assenza di gioco di squadra annulla l’efficacia delle proposte.
Oltre alla sintonia nello stile, la comunità è attenta al rapporto biunivoco della relazione educativa: i giovani non
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sono solo recettori di formazione, ma anche partners che collaborano a spingere la missione educativa oltre la semplice
riproduzione generale e culturale.
Puerocentrismo o attenzione alla persona
«Un deposito prezioso e santo» (CP 257)
Nel metodo educativo pavoniano la prima preoccupazione dell’educatore è quella di studiare la personalità di ogni ragazzo per
arrivare ad una conoscenza e ad un rapporto interpersonale profondo: scoprire i tratti del carattere, le qualità intellettuali,
i dinamismi emotivi, il vissuto esperienziale precedente, l’azione misteriosa della Provvidenza e della grazia di Dio, per
assecondare ciò che vi è in lui di positivo e correggere ciò che vi è di sbagliato.
Senza misconoscere l’importanza ed il peso dei coetanei, delle dinamiche di gruppo e della necessità di porre interventi
a destinazione collettiva, l’educatore pavoniano si preoccupa di mettere al centro delle sue cure il singolo educando, nella
sua irripetibile unicità e nella sua inconfondibile originalità.
Uno spirito di famiglia
«Li ameranno come la pupilla dell’occhio proprio» (CP 257)
L’educazione è un’arte che parte dal cuore e si compie nell’amore. Come la famiglia è l’ambito naturale d’amore in cui si
realizzano i processi di contagio valoriale, così la comunità educativa pavoniana si conforma il più possibile al «focolare
domestico». Delicatezza, rispetto paterno e cristiano interessamento, sono i tratti distintivi dell’educatore pavoniano,
preoccupato altresì del futuro vocazionale in senso ampio dei suoi ragazzi.
La collaborazione con la famiglia di origine costituisce una carta vincente per concordare opportune linee pedagogiche
e perseguire i medesimi intenti.
Per ricreare, negli istituti, il clima di famiglia, si ritiene importante inserire nell’organismo educativo anche la presenza
del genio femminile; in tal modo i giovani possono sperimentare la paternità e la maternità di Dio.
La fede cristiana, anima dell’educazione
«Tutto è nulla ciò che non è Dio» (CP252)
L’azione educativa dei pavoniani è poco comprensibile, se sganciata da una visione profondamente cristiana dell’uomo, del
suo destino e del suo orizzonte di senso. Nelle nostre strutture si avrà «cura speciale di ben formare il cuore dei giovinetti,
di istruirli rettamente secondo la fede e la religione» (CP 123).
Dire-Dio-oggi è il grande mandato profetico affidato ai cristiani: l’educatore pavoniano si premura, pertanto, di
aggiornare la propria formazione al fine di acquisire strumenti più adatti ad inculcare il messaggio cristiano nell’attuale
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contesto di neopaganesimo.
La trasmissione della fede, che viene offerta da tutto lo staff degli educatori-insegnanti, esige peraltro la testimonianza
della vita, gioiosamente consegnata a Dio. Si tratta di operare una vera e propria ri-evangelizzazione nel contesto del
neopaganesimo attuale facendo leva sia sull’annuncio/ascolto sia sulla partecipazione/esperienzialità. In tale pastorale
giovanile scolastica viene inserita la dimensione vocazionale, con la valorizzazione della vocazione al matrimonio, alla vita
religiosa e a quella sacerdotale.
L’attività scolastico-professionale come fattore educativo
«Amici del lavoro» (CP 258)
Il padre Fondatore, precorrendo la moderna ergoterapia, è consapevole che un’attività professionale ben congeniale al
soggetto può diventare un efficace stimolo di maturazione e di crescita della persona che, trovando nel lavoro gratificazioni
sane e profonde e un mezzo di sussistenza, sarà così rinforzata nel suo processo formativo.
L’educatore pavoniano è attento all’orientamento professionale, rispetta le aspirazioni e le attitudini di ogni ragazzo e,
al contempo, si fa osservatore attento del mercato del lavoro, cogliendo altresì quelle istanze di evoluzione tecnologica che
inducano ad una ricalibratura dei programmi scolastici professionalizzanti.
Ordine, disciplina, sacrificio
«Usare con loro dolcezza e forza» (CP 274)
Pur nel contesto di un clima familiare cordiale, il metodo educativo pavoniano da anche molto peso al sacrificio e alla
disciplina, non come fini a sé stanti, ma come elementi importanti di educazione all’equilibrio, all’autocontrollo, alla
padronanza di sé e delle proprie pulsioni.
Nella temperie culturale attuale, contraddistinta da un non-direttivismo educativo, l’educatore pavoniano «deve usare
destramente dolcezza e forza», sa «farsi santamente amare e salutarmente temere» e si adopera a convincere i giovani che
nella vita non è il cammino che è difficile, ma è il difficile che è cammino (Kierkegaard).
Clima di allegria e di gioiosa attività
«Aperti e sinceri, vivaci ed allegri, avveduti ed attivi» (CP 270)
Come vuole Lodovico Pavoni, i suoi educatori sanno irradiare serenità e gioia, infondendo fiducia ed ottimismo alle nuove
generazioni.
L’ambiente di formazione deve permettere spazi e opportunità di protagonismo giovanile: gioco, attività teatrale,
musica, escursioni, vacanze organizzate.
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Così la struttura non penalizza lo slancio vitale, bensì lo canalizza verso una co-partecipazione festosa ed attiva. La
gioiosa attività trova, poi, il suo culmine in progetti di solidarietà a favore dei poveri della terra.
La legge della gradualità
«Dai principianti non pretendere di più» (CP 271)
Le differenze attitudinali e caratterologiche, i diversi tempi di maturazione dei singoli ragazzi inducono alla legge della
gradualità formativa, in modo che l’intervento educativo risulti personalizzato al massimo.
Non vale, in pedagogia, il criterio dell’uguaglianza di trattamento o della giustizia equidistributiva. Giustizia è pretendere
che ciascuno diventi se stesso e realizzi in pienezza le sue potenzialità. L’educatore, pertanto, si affianca al singolo giovane
e, partendo dalla sua situazione particolare, cammina al suo fianco verso la conquista delle sue mete possibili, senza sconti
o debolezze, ma con cosciente realismo.
L’Istituto ritiene necessario raggiungere degli «standard ambientali» di stile, di tratti, di atmosfere che qualificano
come «pavoniana» la sua azione educativa.
Profilo dell’operatore nella struttura educativa pavoniana
Esperto in umanità
Chi lavora in campo educativo dovrebbe incarnare in sé la «legge di maestria», essere cioè tre volte (magis-ter) più esperto
in umanità rispetto al giovane con cui entra in relazione formativa. Sono quindi da coltivare gli atteggiamenti di cordialità,
di comprensione (empatia), di bontà d’animo, di disponibilità al dialogo, di ottimismo e di allegria.
Si richiedono, poi, maturità ed equilibrio personale. Il processo educativo infatti, a differenza dell’insegnamento
puro, più che la comunicazione logico-verbale, privilegia dinamismi comunicativi più complessi, quali l’identificazione, il
«contagio vitale», la comunicazione emotiva di positività. Di qui l’importanza che l’operatore sia una persona serena, da
cui non traspaiano troppo alternanze d’umore, sentimenti ostili, incertezze o crisi personali, che finirebbero per disturbare
la relazione educativa.
Interessato agli altri
La personalità di un insegnante e di un educatore deve denotare un’anima essenzialmente sociale, cioè deve esprimere un
forte interesse per gli altri, una grande attenzione alle loro problematiche.
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Dotato di serietà e di competenza professionale
Oltre all’acquisizione dei titoli di studio, previsti dalla legge o dai contratti di lavoro, il nostro operatore si impegna
a mantenere viva e ad arricchire la propria cultura, a preparare con serietà i propri interventi, ad essere disponibile
all’aggiornamento in campo pedagogico, culturale e professionale.
Ricco di fantasia e capace di stimolare
Gli adolescenti di oggi sanno ancora apprezzare genitori, insegnanti ed educatori che sappiano essere propositivi,
stimolanti, pronti a suscitare iniziative e a favorire il dinamismo e la partecipazione esperienziale diretta. Si tratta di avere
intraprendenza, di saper progettare e programmare, per poter canalizzare le energie giovanili verso obiettivi utili e sani.
Capace di collaborazione e di intesa
Non svolgendo interventi di natura strettamente terapeutica o clinica, l’operatore è disponibile a «lavorare insieme», al
dialogo e all’intesa collaborante, al confronto e alla verifica con i colleghi, con i responsabili o con i propri collaboratori.
Animato da un’intensa spiritualità
L’educatore o l’insegnante laico, che opera nella nostra struttura pavoniana, deve essere perfettamente consapevole che,
oltre le sue capacità personali e professionali, gli è richiesto di condividere sostanzialmente il quadro etico-religioso
dell’istituzione di cui fa parte, di considerare il suo lavoro anche come una «vocazione» specifica o un «mandato» che gli è
affidato in quanto «laico cristiano», e quindi di testimoniare senza traumi di coscienza la sua appartenenza ecclesiale.
Patto pedagogico tra scuola, allievo e famiglia
Non c’è metodo educativo migliore di quello che contempla la sinergia di tutte le agenzie formative messe in campo: ciò
neutralizza la frammentarietà degli interventi e stimola il giovane a collaborare responsabilmente al suo cammino di crescita.
Fanno parte della comunità educativa
Il direttore: ha la responsabilità dell’animazione e del coordinamento della comunità scolastica; riceve le iscrizioni dei
nuovi alunni, intrattiene relazioni con le loro famiglie, le coinvolge nell’attività educativa, le informa tempestivamente per
quanto le può riguardare, organizza per loro occasioni formative.
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Il preside: in collaborazione con il direttore seguirà la conduzione della scuola occupandosi in modo particolare della
didattica, senza tralasciare il rapporto con le famiglie e gli alunni.
L’animatore religioso-spirituale: oltre a dedicarsi all’insegnamento della religione, seguirà i giovani nella loro crescita
morale e spirituale. Organizza incontri formativi, anima le celebrazioni religiose ed è a disposizione per un dialogo personale
ed un accompagnamento spirituale.
Gli insegnanti-educatori: nella nostra scuola è ormai superata la dicotomia di un tempo tra educazione ed insegnamento,
per cui la funzione docente degli insegnanti si integra in una più ampia azione educativa.
L’offerta della loro specifica competenza culturale-professionale si congiunge e si inserisce nella prospettiva della
formazione totale della persona.
Gli insegnanti si impegnano a conoscere gli allievi, si scambiano informazioni utili con colleghi, direttore e preside,
animatore spirituale, per concordare collegialmente strategie comuni di intervento.
Ogni volta che la disciplina lo consenta, essi cercheranno di evidenziare l’armonia tra le scienze e la fede, il collegamento
tra il sapere e i grandi valori umani, la necessità di coerenza tra il sapere e il vivere, giocando anche la propria testimonianza
personale di una vita ispirata ai principi cristiani.
I genitori dei giovani: sono i primi e i principali responsabili dell’educazione con i quali la scuola intende interagire.
Ad essi presentiamo chiaramente gli interventi educativi, culturali e professionali della scuola e li chiamiamo a collaborare
fattivamente nelle strutture di partecipazione.
Dovendo intervenire su soggetti in età evolutiva, in una fase delicata e complessa della vita qual è l’adolescenza,
contrassegnata da vistosi cambiamenti e da grandi incertezze, è più che mai necessario, per non vanificare gli sforzi
compiuti, che valori, esperienze e comportamenti vissuti a scuola vengano sostenuti, condivisi e riproposti in famiglia.
I giovani: sono la ragion d’essere della comunità, si inseriscono come elementi attivi nella sua progettazione e nella
sua vita. È importante che essi possano avvertire di essere al centro di un «amore educativo», che vuol bene a loro, perché
cerca primariamente il loro bene.
In base alla loro età, con gradualità crescente, essi sono coinvolti a partecipare consapevolmente e responsabilmente
all’azione educativa, non come destinatari passivi, ma come soggetti che collaborano verso una vera e propria
autoeducazione.
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Analisi del territorio
Situazione sociale e culturale
La nostra scuola sorge in Milano nella periferia nord; è ben servita dai mezzi di trasporto, con la stazione delle Ferrovie
Nord della Bovisa, le linee atm e la stazione della metropolitana milanese linea 3 di piazzale Maciachini. I nostri studenti
provengono per il 50% dalla città di Milano e per il restante 50% dalle province lombarde (Milano, Como, Lecco, Varese,
Bergamo).
Le origini sono, oltre che italiane, europee, asiatiche, africane e sudamericane. Milano è territorialmente il più importante
centro scolastico della Lombardia e, nel nostro settore, la maggioranza delle scuole professionali e tecniche per l’industria
grafica-editoriale si trovano in questa città. È quindi evidente come molti nostri studenti siano coinvolti nel fenomeno del
pendolarismo e, dato l’esiguo tempo libero, spesso la scuola risulta essere l’unica esperienza di aggregazione. In genere,
anche se il territorio è vasto e non omogeneo, il contesto sociale di provenienza degli studenti è costituito da famiglie di
operai, impiegati, laureati, artigiani, imprenditori. All’ingresso nel nostro istituto almeno il 50% dei nostri studenti non ha
alcuna conoscenza del settore grafico-editoriale.
Il livello di preparazione non è sempre omogeneo; spesso questo dipende dal contesto della singola scuola media, e
questa situazione determina una ulteriore difficoltà per l’insegnamento agli studenti del primo anno, che richiede un lavoro
integrativo per rendere omogenee le conoscenze.
A livello culturale si denota uno scarso utilizzo dei tradizionali mezzi di cultura, si leggono pochi libri e pochi giornali
(in Europa siamo tra gli ultimi), e quindi spesso il linguaggio e la preparazione culturale di base evidenziano notevoli
carenze.
Attività economiche
La Lombardia presenta un quadro economico di tutto rispetto, che la pone, tra le regioni europee, al primo posto per
risorse, sviluppo, tecnologia, industria, terziario e servizi. Il reddito procapite medio è tra i più elevati d’Italia, anche se
non mancano situazioni di difficoltà economiche. Il livello occupazionale risulta essere tra i più elevati. Grande forza dello
sviluppo economico lombardo poggia sulle medie aziende che meglio delle grandi hanno saputo adattarsi ad un mercato in
continua evoluzione.
Al comparto meccanico, che assorbe ancora il maggior numero di addetti, si è affiancato il settore del terziario che è
stato in grado di svilupparsi, potenziando e allargando la sua presenza.
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Ben sviluppata è la tradizionale industria del legno, del tessile, e dell’edilizia. Anche il settore editoriale e della stampa,
nonostante qualche difficoltà, sembra ritrovare nuova linfa e vitalità. L’utilizzo dei mass-media pervade sempre più tutti i
campi, di conseguenza le arti visive della grafica (design, fotografia, cinema, pubblicità, internet) assumono importanza
crescente.
Le richieste di personale, oltre che dalle tradizionali aziende grafiche, provengono anche dal settore editoriale, dalle
agenzie pubblicitarie e da provider di web che è un settore in continua evoluzione poiché interessato dalle trasformazioni
e dagli sviluppi connessi all’introduzione delle tecnologie informatiche in ogni fase della lavorazione. Le aree di possibile
occupazione sono quelle delle piccole e medie industrie grafiche nel 90% dei casi, il restante 10% riguarda le imprese
artigiane, le grandi aziende e le agenzie pubblicitarie.
Risorse sociali e culturali presenti
La nostra regione offre a tutti i suoi cittadini risorse culturali e sociali di primissimo piano. Biblioteche, mostre, manifestazioni
teatrali, culturali in genere, cinematografiche, spettacoli musicali, sono presenti in molti comuni lombardi, anche in quelli
più piccoli.
In genere i luoghi di aggregazione giovanile sono presenti attraverso gli oratori, per il resto si denota una certa
carenza, anche se non mancano esperienze di centri comunali per i giovani.
Attività e corsi
Non c’è attività professionale, sociale, economica a medio e alto livello a cui non ci si possa adeguatamente preparare,
attraverso i corsi di formazione e di aggiornamento promosse dalla Regione, Provincia, Comuni, Sindacati, Scuole, Enti
privati, Associazioni di categoria, da sempre impegnati nell’offrire il massimo delle opportunità.
Bisogni sociali e formativi (famiglie e aziende)
Nella maggior parte delle famiglie lombarde entrambi i genitori sono impegnati giornalmente in attività lavorative. Per
questo motivo le famiglie sempre più spesso chiedono che la scuola impegni i giovani a tempo pieno. Sempre più si chiede
che la scuola sia ambiente educativo oltre che di apprendimento. Ambiente educativo e di apprendimento in cui la vita
insegna e si insegna la vita, tramite educazione e istruzione. Luogo dove comunque lo studente si trovi bene e venga
considerato in tutti i suoi aspetti personali: emotivi, affettivi, di vissuto esperienziale, e valorizzato in tutto ciò che di
positivo c’è. Una scuola sempre più trasparente, di qualità, con responsabilità precise, e che diventi un vero servizio e non
un apparato, istituzione che le famiglie possano scegliere liberamente.
Sull’altro versante le aziende chiedono alla formazione di preparare sempre meglio i futuri operatori e di riqualificare
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o aggiornare il proprio personale (formazione continua). Chiedono operatori sempre più preparati professionalmente, con
solide basi culturali, buona predisposizione al cambiamento e alla flessibilità, ma anche lavoratori seri ed onesti. Chiedono
anche che la scuola segua le orme di un paese reale, più legata alle trasformazioni che stiamo vivendo.
Analisi della complessità del “mondo giovanile”
Arrivati nel terzo millennio, la mappa culturale della nostra società post-industriale si caratterizza per uno spiccato pluralismo
che investe i campi della filosofia, della morale, della pedagogia, della politica, dell’estetica e dell’economia.
Precisi quadri valoriali, che fungevano nel passato da punti di riferimento normativo e comportamentale, hanno lasciato
il posto ad una cultura radicale dell’estemporaneo, del soggettivo, dell’adesso-qui-subito. Al pensiero forte è subentrato il
pensiero debole, all’etica oggettiva si è sostituita l’etica soggettiva. Il bene ed il male si confondono, la verità ha lasciato
il posto all’opinione, il bello è ridotto al piacere.
L’istituto della famiglia, un tempo robusto baluardo di stabilità e di comunione, ha subìto forti scossoni centrifughi,
frammentando spesso al suo interno l’unità relazionale e, all’esterno, il benessere della società.
Gli stessi segnali positivi che cifrano la nostra civiltà, quali il bisogno di pace, la difesa dell’ambiente, la ricerca per
debellare le malattie, i movimenti solidaristici... vengono poi controbilanciati da forme di xenofobia e di intolleranza, da
riflussi nel privato, da arroccamenti corporativistici... suscitando il dubbio che il bene sia legato solo ad istanze umanistiche
passeggere o ad interessi particolari.
Sul versante opposto i mass-media, agendo da tritacarne culturale, stanno operando sul villaggio globale nella linea di
una colonizzazione uniformatrice che impone modelli sociologici di comportamento capaci di neutralizzare le coscienze dei
singoli individui e le tradizioni ricevute.
Le nuove generazioni si trovano senza memoria, né passato, né radici. Tra questi due fuochi della frammentazione
e della colonizzazione che creano una Babele disorientante, le nuove generazioni hanno bisogno di incontrare agenzie
educative che le dotino di robusti valori da una parte e di una forte coscienza retta dall’altra. Nel suddetto contesto sociale,
caratterizzato dalla complessità e da differenziazioni culturali e valoriali, il disagio evolutivo è destinato ad aumentare e
si manifesta in un calo di sicurezza e in un vuoto di identità. Fenomeni, questi, che riguardano soprattutto l’adolescenza
(14 - 19 anni), stagione della vita definita dai sociologi come “età incompiuta”, perché in essa i traguardi identificativi non
vengono raggiunti entro l’arco temporale tradizionalmente assegnato a questo periodo, ma si presentano appena avviati e
restano aperti a successivi compimenti.
La costruzione dell’identità diviene più lunga e laboriosa a motivo del dilatarsi del tempo degli studi, delle difficoltà a
trovare lavoro e del ritardo nell’accesso a scelte di vita definitive.
Nel contesto metropolitano milanese, poi, alcuni fenomeni sociali si acuiscono rendendo il disagio più palese.
Si assiste, ad esempio, ad un crescente degrado ambientale e familiare: i quartieri sono sempre più a contatto con
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la criminalità e con l’illegalità; le famiglie indulgono alla frantumazione e si presentano deboli e disarmate di fronte al
compito educativo. Molte sono, poi, le attrattive di esperienze marginalizzanti che inducono i giovani all’ottundimento della
coscienza (sostanze stupefacenti...) o al fascino della volgarità e del teppismo, così come appare in caduta libera il senso
del sacro e dello spirituale. Il tempo libero, inoltre, è vissuto dagli adolescenti come un mosaico senza disegno.
Per altro verso l’attuale condizione socio-economica tecnologicamente avanzata esige acculturazione profonda: di qui
la corsa al fenomeno della licealizzazione scolastica con relativa emarginazione degli studenti meno dotati, che rischiano
di perdere penetrabilità sociale ed occupazionale.
Sul versante dei bisogni gli adolescenti chiedono che le istituzioni (famiglia, scuola, chiesa, politica) siano più attente
a loro nello sviluppo della personalità. Peraltro, essi non nutrono ostilità o conflittualità, ma piuttosto vi riscontrano scarsa
adattabilità e relativa pazienza. Ancora, essi esprimono un forte bisogno di fare gruppo, che rappresenti per loro una sorta di
“utero sociale” che protegga, rassicuri e assicuri lo spazio per un pensiero convergente e divergente. Gli adolescenti, infine,
chiedono un percorso educativo non soltanto intellettualistico-deduttivo, ma anche esperienziale e capace di coinvolgerli
da protagonisti.
Tappe di evoluzione dell’Istituto
Storia della scuola
Bisogna tornare al 1883, quando, in Porta Volta, precisamente in via Alfieri, fu avviata la scuola di tipografia. Una scelta,
allora, che aveva dell’innovativo, perché puntare sull’arte della stampa significava attenzione allo sviluppo tecnologico e
possibilità occupazionali in un mercato in espansione. Significava anche un ritorno alle origini, quando padre Lodovico
Pavoni, nel 1821, aveva dato vita alla prima scuola grafica in Italia. Sono ormai oltre 120 anni che i Pavoniani Artigianelli
sono presenti a Milano, e molte cose da allora sono cambiate, a partire dalla sede che nel 1951 si è trasferita in via Benigno
Crespi, in locali più moderni e spaziosi.
Oggi i vecchi banconi tipografici hanno lasciato il posto ad efficienti e colorati computer; le rumorose macchine
tipografiche sono state sostituite da moderne macchine offset a quattro colori e dalla stampa digitale. L’Istituto Pavoniano
Artigianelli si presenta come istituzione cattolica che svolge, senza scopo di lucro, la sua azione educativa nel contesto
della società civile attuale e della sua organizzazione scolastica.
L’Istituto Tecnico Industriale Grafico è paritario, riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione con D.M. 2 febbraio 2001.
Esso si articola nelle specializzazioni di prestampa, stampa e post-stampa. Il Centro di formazione professionale è finanziato
dalla Regione Lombardia, attraverso la Provincia di Milano. Ha durata triennale più un IV anno di IFP.
Innovazione nella tradizione è stato un po’ lo slogan che ha accompagnato negli anni la nostra scuola, perché uno degli
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obiettivi della scuola degli Artigianelli è sempre stato quello di precedere i tempi, mantenendo sempre fermo lo spirito e
l’impegno che anima i Pavoniani e i laici che li affiancano in questi ultimi anni. Il Padre fondatore voleva che i suoi ragazzi
diventassero “valenti operai, onesti cittadini e buoni padri di famiglia, cari a Dio e utili alla società”.
DATA
STRUTTURA
DIDATTICA
1951
Apertura dell’Istituto nell’attuale sede
Composizione e stampa tipografica
1960-1965
Introduzione della composizione Riconoscimento legale del I e II anno
meccanica (linotype)
Riconoscimento legale del III anno
1971-1975
Introduzione della scheda di valutazione globale.
Programmazione didattica con spirito
di interdisciplinarità
1976-1980
Laboratorio di fotocomposizione
1981-1985
Acquisto dei primi 12 computer
Introduzione del pagellino informativo
1986-1990
Ampliamento dei laboratori informatici
Introduzione biennio post-qualifica
con l’acquisto di altri 30 computer.
1992-1995
Sperimentazione didattica III anno
con introduzione di fisica, arte, inglese.
Adesione al “Progetto Brocca”.
Introduzione del “Campo Scuola” di inizio anno
per la classe prima.
1996-2000
Apertura del laboratorio di legatoria.
Adesione al “Progetto 92” per il triennio.
Installazione di un server di rete
Ottenimento della parità scolastica.
e internet su ogni computer.
Primi utilizzi della didattica multimediale.
Attuazione di corsi in videoconferenza.
2001-2003
Acquisto di 30 computer.
Adeguamento al nuovo ordinamento per il
diploma di “Tecnico dell’Industria Grafica”.
2003-2004
Apertura dell’indirizzo di Istituto Tecnico
per le Industrie Grafiche
Apertura del Corso Professionale triennale
del D.D.I.F. per l’attuazione.
18
2004-2005
2005-2006
Cablatura della scuola
Ristrutturazione della rete
e dei laboratori di prestampa.
Sostituzione macchina offset bicolore
con Heidelberg quattrocolori
Realizzazione reparto di still life.
2006-2007
modulo di fotografia digitale
Prime esperienze di CmS
(controllo qualità della stampa)
Nasce il polo formativo grafico IFTS
di cui l’Istituto è capofila.
IFTS: attivazione di 2 corsi di 1200 ore per 40 allievi
2007-2008
TeCnICO SUPerIOre dI IndUSTrIalIZZaZIOne del PrOdOTTO
e del PrOCeSSO dell’IndUSTrIa GraFICa;
TeCnICO SUPerIOre Per la PrOdUZIOne dell’IndUSTrIa GraFICa
Corso di formazione continua (SCUTeR) promosso
dal Polo Formativo Grafico.
Introduzione del Iv anno di IFP
Corso Doti di specializzazione per diplomati
Periti Grafici
Introduzione modulo orario 60 minuti
2008-2009
2009-2010
19
Dati statistici degli ultimi cinque anni
anno scolastico 2004-2005
Classe
I c.f.p.
I i.t.i.
II c.f.p.
II i.t.i.
iscritti
19
17
17
11
ritirati
-
-
1
2
promossi
17
15
16
9
non promossi
-
2
-
5
diplomati
-
-
-
-
non diplom.
-
-
-
-
assunti con occupazione congrua
-
-
eccellenze*
-
-
-
-
*Voto all’esame di maturità tra 90/100 e 100/100
III ipia
18
-
16
2
-
-
-
-
IV ipia
18
-
16
2
-
-
15
-
V ipia
18
17
1
-
III c.f.p.
15
-
-
-
-
-
-
-
III i.t.i.
15
-
13
2
16
2
8
-
IV ipia
17
-
15
2
-
-
-
-
anno scolastico 2005-2006
Classe
I c.f.p.
I i.t.i.
II c.f.p.
II i.t.i.
iscritti
22
23
19
24
ritirati
-
2
-
2
promossi
19
15
17
20
non p.
3
6
3
2
qualificati/diplomati-
-
14
-
non qualificati/non diplomati
-
1
-
assunti con occupazione congrua -
-
-
eccellenze*
-
-
-
*Voto all’esame di maturità tra 90/100 e 100/100
20
V ipia
18
-
2
anno scolastico 2006-2007
Classe
I c.f.p.
I i.t.i.
II c.f.p.
II i.t.i.
iscritti
22
19
22
21
ritirati
-
-
4
1
promossi
19
13
18
14
non p.
3
6
-
6
qualificati/diplomati-
-
12
-
non qualificati/non diplomati
-
3
-
eccellenze*
-
-
-
*Voto all’esame di maturità tra 90/100 e 100/100
III c.f.p.
15
-
-
-
-
-
-
III i.t.i.
25
-
21
4
11
2
-
IV i.t.i
23
-
22
1
-
-
-
V ipia
14
1
2
1
III c.f.p.
21
-
19
2
-
-
-
-
III i.t.i.
19
1
7
2
10
-
-
-
IV i.t.i
22
-
9
6
7
-
-
-
V i.t.i
22
2
20
2
anno scolastico 2007-2008
Classe
I c.f.p.
I i.t.i.
iscritti
25
25
ritirati
1
1
promossi
20
9
non p.
4
6
sosp. giud.
-
10
qualificati/diplomati-
-
non qualificati/non diplomati
-
eccellenze**
-
II c.f.p.
19
-
19
-
-
17
-
-
II i.t.i.
24
1
12
4
8
17/2*
2
-
*Qualificati/Certificati di frequenza
**Voto all’esame di maturità tra 90/100 e 100/100
21
anno scolastico 2008-2009
Classe
I i.f.p.
I i.t.i.
iscritti
25
26
ritirati
1
1
promossi
20
19
non p.
4
6
sosp. giud.
-
10
qualificati/diplomati -
-
non qualificati/non diplomati
-
eccellenze**
-
II i.f.p.
22
-
22
-
-
-
-
-
II i.t.i.
25
-
17
4
4
-
-
-
*Qualificati/Certificati di frequenza
**Voto all’esame di maturità tra 90/100 e 100/100
22
III i.f.p.
20
1
10
1
10
-
-
-
III i.t.i.
21
-
10
1
10
-
-
-
IV i.f.p.
12
-
11
1
-
11
1
-
IV i.t.i. V i.t.i
18
16
1
1
7
-
2
10
-
13
-
-
-
Ambienti, dotazione
piano terra
portineria
sala attesa
piano
seminterrato
laboratorio di stampa offset
laboratorio di legatoria/cartotecnica
palestra
teatro
sala mensa
cucina
piano rialzato
piano primo
aula V ITI
aula formazione permanente
segreteria scolastica
direzione istituto
sala lettura/studio
sala ricreazione interna
sala bar/ristoro
spogliatoio maschile
spogliatoio femminile
auditorium “Lodovico Pavoni”
ufficio amministrativo
ufficio rappresentante legale ente gestore
biblioteca
aule scolastiche CFP e ITI (I, II, III, IV)
locale operatori pulizia
ufficio Preside
sala professori
sala medica
piano secondo
laboratorio fotografia digitale
sala stampanti digitali
laboratorio informatico multimediale web design
archivio scolastico e locale server
laboratorio pre-stampa DTP 1
laboratorio pre-stampa DTP 2
aula multimediale
archivio didattico
archivio amministrativo
ufficio contabilità
piano terzo
aula di disegno e di progettazione grafica
magazzino
23
hardware a disposizione dell’Istituto
Prestampa
40 computer Macintosh
40 computer Windows
6 Scanner
Stampanti digitali A4/A3 (Xerox Phaser 7400DT, Canon GP 555; Xerox Docucolor 250
Plotter HP DesignJet 5000
Macchina fotografica digitale CANON EOS 20 D
5 Videoproiettori
Server Window 2003 - Xserve (MAC OS x Server)
CTP Heidelberg Suprasetter A 74
Workflow di prestampa (imposition, RIP)
Studio still-life con impianto luci
Altre attrezzature
Lavagne luminose
Macchina fotocopiatrice in bianco e nero
Videoregistratore e lettore DVD
Collegamento a internet a banda larga su tutti i computer
Strumenti musicali: tastiera, pianoforte, chitarra
Impianto voci e impianto luci per spettacoli musicali
Stampa
Offset 4 colori 44x64 con tavolo di controllo
Offset Speedmaster SM52 4 colori 35x50 con tavolo di controllo
Offset TOK monolore
2 Offset Quickmaster bicolore
4 Offset GTO monocolore
Densitometro
Spettrofotometro
24
Post-stampa
Piegatrice Stahl KL55/4 con punto colla
Piegatrice Stahl FD 52
Brossura Quick Binder 200
Cucitrice filo refe
Cucitrice punto metallico semiautomatica
Spiralatrice semiautomatica
Cordonatrice semiautomatica
Taglierina lineare Polar 115X con sw compucut per la programmazione dei tagli
DOTAZIONE, AMBIENTI, STRUTTURA
Software a disposizione dell’Istituto
Adobe Photoshop
Adobe Acrobat
Adobe Indesign
Adobe Illustrator
Compucut
Quark Xpress
Macromedia Fireworks
Macromedia Flash
Macromedia Dreamweaver
Metadimension
Microsoft Office 2000 professional
FileMaker Pro
SameTime
Signastation
PDF Standardizer
25
Arricchimento dell’offerta formativa
Semiconvitto
Il semiconvitto si configura come vera e propria opportunità che permette agli adolescenti di costituirsi come “gruppo” e
non solo come “classe”.
Tale realtà sollecita i giovani a sviluppare in modo armonico e multidimensionale la propria identità nell’area ludicosportiva, relazionale, religiosa e consente spazi necessari per coltivare hobbies personali e di gruppo, senza tralasciare le
occasioni di impegni particolari per attività solidaristiche.
Convitto
All’interno dell’istituto è presente una struttura di accoglienza costituita da sette stanze per un totale di dodici posti
letto. Il convitto si configura come vera e propria opportunità che permette agli studenti, che non possono rientrare
quotidianamente in famiglia, di essere ospitati.
Tale realtà consente inoltre di accogliere ex allievi delle scuole pavoniane, frequentanti l’università o corsi di formazione
tecnica superiore.
Servizio mensa
All’interno dell’istituto, grazie alla cucina in loco e ad un self-service di distribuzione, la scuola garantisce la mensa a tutti
gli alunni.
Attività sportiva
Durante la pausa pomeridiana i docenti dell’istituto organizzano tornei di calcio, di basket, di pallavolo fra le varie classi.
Nel periodo invernale,all’interno della sala ricreazione i ragazzi possono partecipare a tornei di ping-pong, dama, scacchi,
carte, calcio balilla...
Ricerca degli interessi di tempo libero
I giovani possono godere di sufficiente libertà e di mezzi adeguati per realizzare interessi ed hobby: sala di lettura,
biblioteca e attività musicali.
26
Attività religiosa
Oltre alla curricolare ora di religione, i giovani sono stimolati a far maturare la fede attraverso alcune esperienze liturgiche,
con l’attenzione a sottolineare maggiormente l’Avvento e la Quaresima.
Laboratori di solidarietà
Per dilatare la sensibilità altruistica e superare l’individualismo e l’egocentrismo, l’animatore religioso propone, in periodi
circoscritti, attività di solidarietà collegate con le Opere missionarie e caritative dei Religiosi pavoniani.
Educazione alla sessualità e all’affettività, alla legalità
L’educazione alla sessualità e all’affettività, a completamento di un corretto e armonico sviluppo della persona, che non
eluda le curiosità adolescenziali, ma sappia anche fornire il senso e il valore dell’incontro con realtà diverse. Testimonianze
significative aiutano i giovani a crescere nel rispetto della legge, ed evitare atteggiamenti tragressivi ed ogni forma di
bullismo.
Corso di preparazione per il Trinity Exam
I migliori allievi delle varie classi per quanto riguarda l’insegnamento della Lingua Straniera (Inglese), se desiderano,
possono ottenere, dopo aver frequentato un corso propedeutico tenuto dall’insegnante di inglese della scuola, un attestato
comprovante il loro livello di conoscenza della lingua ed emesso dal Trinity College.
Codocenza con un insegnante di madre lingua inglese. Grazie ad un accordo con il Boston College, un insegnante
di madre lingua inglese affiancherà i nostri docenti per un certo numero di ore alla settimana, in cui sarà possibile una
conoscenza diretta della lingua nonché della cultura anglo-americana.
Campo-scuola estivo
Ogni anno tutti gli alunni delle classi prime sono invitati (durante la prima settimana di scuola a settembre) ad iniziare il
nuovo anno scolastico, attraverso una esperienza comunitaria della durata di alcuni giorni. Questi saranno trascorsi in una
località montana per poter, così, familiarizzare con i nuovi compagni di scuola e con gli educatori.
In vista dell’occupazione
Si promuove una sensibilizzazione al problema del mondo del lavoro. Vengono calendarizzati incontri a carattere politicosindacale-sociale. Si conducono i giovani a visitare complessi grafico-industriali.
27
Conferenze tecniche
Destinati principalmente alla classe Quinta, vengono promossi incontri ad argomento tecnico con professionisti del settore
per approfondire aspetti del mondo grafico. Per non gravare sull’orario scolastico, gli incontri potranno tenersi di sabato.
Visita al Museo della Scienza e della Tecnica
Le classi Quarta e Quinta verranno accompagnate in una visita culturale al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano
dove potranno compiere un’esperienza di laboratorio guidato di Chimica e Fisica.
Didattica del podcast
A livello sperimentale, ma attivo già da un anno, per l’insegnamento di Italiano e Storia viene fornita la possibilità di
scaricare da internet, sotto forma di podcast, i contenuti delle lezioni tenute in classe, all’indirizzo:
http://web.mac.com/radioqueequeg/.
Stages
Si organizzano dei periodi estivi di esperienza lavorativa, presso aziende grafiche distribuite sul territorio, che contribuiscono
alla formazione del credito formativo (secondo, terzo, quarto corso IFP e quarta classe ITI). Tra le esperienze di lavoro, la
partecipazione alle fiere di settore come standisti.
Visite tecniche
Si organizzano annualmente visite a fiere, mostre di settore e complessi grafico-industriali, per permettere agli studenti un
continuo aggiornamento e una visione completa del panorama tecnologico che caratterizza il settore grafico-editoriale.
Scuola aperta
Ogni anno la scuola apre le porte alle famiglie e ai ragazzi che intendo farsi un’idea più completa della nostra scuola.
Sono giorni in cui gli studenti diventano protagonisti mettendo in mostra la loro preparazione e le loro capacità, attraverso
attività di laboratorio, di accoglienza e di presentazione.
Gite
Annualmente il Consiglio d’Istituto e Collegio dei docenti promuoveranno alcune esperienze comunitarie attraverso gite di
28
uno o più giorni, in località italiane o estere che presentino particolari motivi di interesse culturale o relativo alla grafica
(stabilimenti, musei, aziende grafiche).
Le gite di più giorni ed eventualmente all’estero sono destinate agli allievi degli ultimi anni, per i più giovani si
prediligono solitamente gite di un giorno.
Test di orientamento e riorientamento
L’Istituto Pavoniano Artigianelli è dotato di un Centro di Consulenza psico-pedagogica in grado di aiutare i candidati alunni
a discernere sulla loro idoneità a frequentare la Scuola di Grafica. Con una serie di batterie di test psico-attitudinali si opera
un check-up di ingresso per verificare i prerequisiti fondamentali. I risultati delle suddette prove sono importanti anche per
i docenti, al fine di possedere una panoramica precisa della futura classe a loro affidata.
Nel caso di mancato riscontro di alcune specifiche attitudini, lo psicologo indirizza il ragazzo verso esiti scolastici
a lui più idonei. Considerata la leggerezza con cui, sempre più frequentemente, i giovani si orientano ai corsi superiori,
esponendosi al rischio di insuccesso scolastico, tale servizio risulta assai utile alla verità delle cose e all’identità del
soggetto. Allo stesso scopo è attivo il servizio di riorientamento interno dalla formazione all’istruzione.
Sostegno e recupero
L’attenzione per le situazioni specifiche e la cura nell’individuazione di metodologie didattiche che sappiano supportare le
necessità dei singoli studenti sono considerate una priorità e una costante del compito educativo che si svolge in questo
Istituto. La progettazione curricolare prevede, comunque e ovviamente, anche una consistente attività di sostegno e
recupero, che viene svolta secondo differenti modalità di intervento:
Recupero in itinere: a ogni docente è data facoltà di progettare un programma di recupero in itinere personalizzato
per le situazioni di insufficienza e per gli studenti con particolari lacune e difficoltà, secondo modalità e attività concordate
con i singoli allievi. Tali interventi verranno attuati preferibilmente durante l’intervallo pranzo e/o al sabato mattina o in
orario extrascolastico.
Percorsi Learning week
Corsi speciali intensivi per offrire agli studenti, anche di altri istituti, l’opportunità di esperienze appassionanti ma correlate
al mondo della grafica e della comunicazione (“Grafica in Team” e “Professione studente”).
Queste prime esperienze sono state realizzate nel mese di luglio 2009, e verranno riproposte nei prossimi bandi regionali
con analoghi obiettivi formativi.
29
Lo sportello del giovane
Alla luce dell’analisi di quanto già espresso nell’Analisi della complessità del mondo giovanile, emerge che i giovani sono
disorientati dal punto di vista affettivo e relazionale, e psicologicamente fragili; in una stagione difficile qual è l’adolescenza
possono trovare sostegno dall’essere ascoltati e guidati.
L’Istituto dunque, primariamente nelle figure dell’animatore religioso, del Direttore e del Preside, ma anche nella persona
degli insegnanti-educatori, svolge un’azione di dialogo e di confronto personale con i singoli alunni, al fine di capirne i
comportamenti, sostenerli, correggerli, incoraggiarli a far emergere il meglio di sé. Tale servizio di sostegno psicologico,
simbolicamente denominato “sportello del giovane”, è tanto più efficace quanto più viene condotto “collegialmente”,
potendo concordare un’omogeneità di atteggiamenti pedagogici da assumere in armonia con le famiglie.
Apertura al mondo dell’industria
Una delle caratteristiche peculiari del nostro Istituto è la stretta collaborazione con il mondo dell’industria grafica.
Sono infatti oltre 2000 le realtà industriali con le quali l’Istituto è in relazione. L’industria chiede alla scuola giovani
preparati, che sappiano autonomamente operare su macchine da stampa o con sistemi informatici; a questa domanda si cerca
di rispondere mettendo in contatto i nostri studenti con le aziende del settore che hanno bisogno di assumere personale.
Le aziende chiedono informazione culturale tecnica, e continui aggiornamenti sulle nuove tecnologie; a questa richiesta
si risponde con una serie di iniziative che vanno dall’incontro tecnico, all’esposizione di prodotti e macchinari attraverso
iniziative di “Open House”, da corsi strutturati su argomenti di rilevante interesse, a videoconferenze di aggiornamento
professionale (con Certificati Regionali- FSE). Diverse aziende del settore (in particolare quelle produttrici di attrezzature e
prodotti) collaborano concretamente con la scuola mettendo a disposizione, sotto forme diverse, materiali e attrezzature,
che risultano particolarmente utili per gli aggiornamenti operativi degli studenti. L’Istituto si impegna in modo costante ad
alimentare questi rapporti per favorire una reciproca crescita culturale e professionale.
Continuità educativa e professionale post-scolastica (ex allievi)
Considerata l’età adolescenziale, come “età incompiuta”, è riduttivo ritenere che il triennio o il quinquennio scolastico siano
sufficienti a dare per concluso il compito educativo sia sul versante umano sia su quello più strettamente professionale.
Consapevole dell’esigenza di formazione permanente, pena lo scivolamento nell’analfabetismo di ritorno, la Comunità
educativa dell’Istituto si fa carico di una continuità pedagogico-professionale attraverso l’Associazione degli Ex-allievi
pavoniani. Agli alunni che terminano i cicli scolastici viene consegnata una tessera di appartenenza all’Associazione,
rinnovabile negli anni seguenti, che li abilita a frequentare corsi di aggiornamento tecnico e li sollecita a partecipare ad
incontri formativi di taglio psicologico, solidaristico e spirituale.
30
Certificazione qualità ISO 9001 e accreditamento
L’Istituto Pavoniano Artigianelli nel mese di marzo del 2003, ha ottenuto la certificazione qualità UNI EN ISO
9001:2000 valida per il seguente campo di applicazione:
Progettazione, gestione ed erogazione di servizi di orientamento, istruzione e formazione professionale (CFP), istruzione
tecnica (ITI) e di formazione superiore e continua nei settori: grafica editoriale, comunicazione visiva e multimedialità,
Servizi di accoglienza e di educazione per giovani affidati dai Servizi Sociali alla Comunità Alloggio Lodovico Pavoni
(EA 37,38f).
Design, management and provision of vocational guidance and training services for basic, high, continuous education in
graphic design, communication and information technology, Social and educational assistance for young people granted by the
Community Lodovico Pavoni requested by Social services (EA 37,38f).
L’Istituto Pavoniano Artigianelli è, inoltre, un ente di Formazione accreditato presso la Regione Lombardia.
La ricerca in atto
Questa sezione del P.O.F. concerne il futuro, ciò che il nostro Istituto si prefigge di realizzare nei prossimi anni. Essa ha lo
scopo di illustrare i campi ritenuti fondamentali per lo sviluppo e il miglioramento della attività della scuola.
Le singole iniziative dovranno essere individuate, progettate, realizzate nonché, alla fine, valutate dagli organismi
scolastici di competenza, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo e funzione.
La ricerca della qualità
Una delle preoccupazioni principali del nostro Istituto è la ricerca della qualità, ricerca oggi sempre più necessaria per
soddisfare al meglio una domanda formativa in costante mutamento e per rispondere in modo efficace ai problemi posti
31
dalla realtà (basti pensare all’incessante – e sempre più rapida – evoluzione delle tecnologie della comunicazione). Solo una
costante ricerca della “qualità” (da intendersi come aggiornamento delle attrezzature in dotazione, formazione continua
degli insegnanti, miglioramento dei servizi interni, conoscenza aggiornata dei problemi del territorio e delle richieste del
mondo del lavoro, ecc.) può permettere di vincere tali sfide.
Grazie all’autonomia scolastica, oggi l’Istituto sviluppa un modello di didattica flessibile, in grado cioè di adattarsi il
più possibile e di rispondere positivamente alle mutevoli, difficilmente generalizzabili esigenze e caratteristiche dell’utenza:
una didattica flessibile che sia in grado, in definitiva, di valorizzare al meglio la qualità della formazione espressa dalla
nostra scuola e di migliorarla nel futuro. In tale didattica costante sarà l’attenzione per la qualità non solo degli obiettivi
stabiliti ma anche dei metodi e dei procedimenti impiegati per ottenerli.
Riteniamo, infatti, che un insegnamento di qualità non possa prescindere dall’attenta valutazione e dall’incessante
affinamento delle metodologie impiegate, convinti che, alla fine, solo un insegnamento di qualità possa portare a un
risultato di qualità, cioè ad una formazione degli allievi sempre più consapevole, sempre più efficace, sempre più rispondente
alle esigenze di una società in rapida trasformazione.
Punto di partenza per la ricerca della qualità sarà la individuazione di aree “deboli”, di settori ove più evidente sia la
necessità e la possibilità di un miglioramento e quindi più sensibile la differenza tra la situazione attuale e la situazione
desiderata. Il momento successivo consisterà nello stabilire, progettare, realizzare (ad opera dei competenti organismi
scolastici come già indicato nella Premessa) gli interventi idonei a colmare il divario precedentemente rilevato.
La ricerca-azione
Se il fulcro attorno al quale, idealmente, ruota l’attività dell’Istituto è l’allievo, allora la forza che permette la rotazione non
può non essere il personale scolastico, docente e non docente. Fuor di metafora, ci preme sottolineare l’estrema rilevanza
di disporre di un gruppo di professionisti sempre cosciente della importanza e della funzione del proprio ruolo.
Uno sforzo costante pertanto sarà rivolto alla formazione interna, in modo da offrire all’utenza un personale scolastico
altamente qualificato e motivato, sempre al passo con i tempi e sempre in grado di affrontare le sfide della società moderna
di cui si parlava al punto 1.
Quale sia il livello di responsabilità all’interno dell’Istituto e la mansione svolta, l’obiettivo primario sarà l’ampliamento
e la valorizzazione delle competenze possedute, degli strumenti e delle metodologie applicate, dei metodi e dei processi di
autovalutazione, nel tentativo se non di realizzare almeno di avvicinare il più possibile un processo di formazione continua,
idealmente mai esauribile.
La razionalizzazione e la formalizzazione del sapere acquisito e delle esperienze sviluppate singolarmente da ciascuna
professionalità nel proprio ambito di competenza completerà il quadro della formazione interna, per garantire la trasmissione
e la condivisione delle conoscenze all’interno dell’Istituto.
32
Le nuove prospettive
Le nuove prospettive riguardano:
• L’incremento del numero degli iscritti
• L’incremento della qualità dei servizi formativi offerti
• L’orientamento dell’utenza scolastica verso scelte di studio e professionali il più possibile mature, consapevoli,
rispondenti alle capacità e alle esigenze espresse dall’allievo
• Costante ricerca e potenziamento di collaborazioni, partnership, nuovi contatti con il mondo del lavoro al fine di
garantire all’utenza un insegnamento il più possibile radicato nell’effettiva realtà del contesto sociale
• Organizzazione di stages presso le migliori aziende del settore grafico, per offrire all’allievo una formazione
d’avanguardia e completa, che non sia puramente scolastica ma che si traduca anche in una reale - e dunque ulteriormente
qualificante - esperienza lavorativa
• Organizzazione di corsi post-diploma
• Costante aggiornamento e potenziamento delle attrezzature e della tecnologia impiegate all’interno dell’Istituto
Inoltre l’istituto investirà risorse anche per lo sviluppo di:
• Mappe concettuali
• Didattica breve
• Area di progetto a partire dal terzo anno di corso
• Moduli
• Valutazione del P.O.F
Le mappe concettuali
La nuova concezione del sapere, un sapere proiettato verso le esigenze del Terzo Millennio, ha determinato una
evoluzione della didattica, oggi non più fondata su un modello di insegnamento/apprendimento “lineare”, cioè basato
sulla successiva aggregazione-accumulazione di conoscenze, bensì su un modello di insegnamento/apprendimento “a rete”,
cioè basato sulla definizione di concetti cardine e sulla progressiva messa a fuoco e comprensione delle relazioni che li
connettono - a formare appunto un ideale reticolo.
La costruzione di mappe concettuali, in momenti appositamente predefiniti del percorso didattico, mirerà a far emergere
in tutta la loro rilevanza i concetti fondanti di ciascuna disciplina, per permetterne una utilizzazione consapevole e
flessibile, cioè estendibile all’occasione anche al di fuori degli ambiti specifici di pertinenza, e una assimilazione mai
passiva o mnemonica ma sempre personale, soggettiva, cioè il più possibile “critica”.
33
Centro di Formazione Professionale triennale e quarto anno (ifp)
Titolo di studio: Qualifica professionale
Il nostro Istituto ha aderito al progetto della Regione Lombardia sulla Formazione Professionale nei termini previsti e qui
riproposti: “In base a quanto sancito nell’Accordo quadro fissato in Conferenza unificata il 19 giugno 2003, che ha inteso
porre le basi per garantire la gestione della fase di transizione al nuovo sistema di istruzione e formazione professionale
definito dall’entrata in vigore della l.n. 53/2003, è prevista la realizzazione, in via sperimentale a partire dall’anno scolastico
2003/2004 e fino all’entrata in vigore delle norme attuative previste dalla legge medesima, di un’offerta formativa in grado
di soddisfare le esigenze delle ragazze, dei ragazzi e delle loro famiglie nel rispetto delle aspettative personali.
Infatti, per garantire che i cittadini - gli allievi e le loro famiglie - possano fruire fin da subito di percorsi per i quali
sia certo “il riconoscimento a livello nazionale dei crediti, delle certificazioni e dei titoli, ..., anche ai fini dei passaggi dai
percorsi dell’istruzione e formazione professionale ai percorsi del sistema dell’istruzione e viceversa”, il 25 settembre 2003
è stata stipulata un’apposita Intesa tra la regione Lombardia, il MIUR ed il MLPS, la quale ricomprende e riordina ad un
orizzonte più ampio l’analoga intesa che, nell’A.F. 2002-2003, aveva dato corso ad una prima sperimentazione, riproposta poi
anche per gli anni formativi successivi, a cui si fa riferimento ad una continuità che non è solo formale ma sostanziale.
Il progetto infatti, coerentemente a quanto previsto in tale accordo, attiva la sperimentazione e il consolidamento
di nuove modalità di progettazione e realizzazione dei percorsi e, ancor più importante, finalizzati a ridurre le possibili
ricadute, in termini di disorientamento dell’utenza e conseguente evasione/dispersione scolastica, che la riforma normativa
potrebbe causare. In coerenza con l’impostazione metodologica descritta nella legge 53/2003 la progettazione viene
proposta per aree formative. All’interno di esse vengono indicati obiettivi e contenuti ad un livello macro per consentire
ai singoli operatori una puntuale declinazione all’interno del singolo Piano di Studio Personalizzato (P.S.P.) in risposta alle
caratteristiche dell’utenza di riferimento e in base a quanto definito nelle Linee Guida di Settore.
Il sistema di IFP regionale ha un carattere unitario, in quanto connette organicamente l’insieme di tutti i percorsi e
delle azione di Formazione Professionale, articolandole nei due ambiti:
1. offerta formativa di secondo ciclo relativa al Diritto dovere di istruzione e formazione (DDIF) e valida per l’assolvimento
dell’Obbligo di Istruzione (OI), e di formazione superiore terziaria;
2. percorsi riconducibili alla specializzazione professionale, alla formazione continua, permanente.
Il CFP Istituto Pavoniano Artigianelli offre un percorso di durata triennale che si conclude con il conseguimento di
una certificazione di qualifica di II livello di istruzione e formazione professionale. Un quarto anno si conclude con il
conseguimento di un attestato di competenze di III livello di istruzione e formazione professionale.
Entrambe le qualifiche hanno validità nazionale in quanto rispondenti ai livelli essenziali di prestazione definiti dallo Stato.
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Operatore/trice grafico/a multimediale
L’operatore/trice grafico/a opera nella grande, media e piccola impresa nonché presso centri stampa di enti pubblici e privati.
Ha una funzione polivalente di base da assicurare una visione integrata nel processo produttivo; inoltre possiede uniformità
di linguaggio, sensibilità grafico-estetica e conoscenza dei cicli produttivi e delle tipologie dei prodotti comune a tutti gli
operatori di questa comunità professionale. L’operatore/trice grafico/a è in grado di affrontare i seguenti compiti:
• Realizzare il flusso di lavoro del processo grafico interagendo con le sue diverse fasi.
• Effettuare lavorazioni di media complessità grafica.
• Interpretare la documentazione che accompagna il progetto grafico.
• Predisporre i materiali e le attrezzature da utilizzare.
• Utilizzare correttamente le varie attrezzature ed eseguire la corretta manutenzione.
• Condurre le operazioni di taglio e piegatura delle segnature.
• Gestire la rilegatura a brussura su linee semiautomatiche e la rilegatura cartonata.
Esso si declina nelle seguenti figure professionali:
Operatore/trice di prestampa, di stampa, di legatoria - cartotecnica.
Schema orario settimanale
MODULI
Lingua italiana
Inglese
Matematica
Scienze
Storia
Diritto
Informatica
Tecnologia
Disegno
Laboratorio per le esercitazioni grafiche
Etica della persona e del lavoro
Ed.motoria
Metodo - Sostegno
TOTALE
1° anno
3
3
3
1
1
1
2
2
3
7
1
2
1
2° anno
3
2
3
1
1
1
2
2
3
7
1
2
2
3° anno
3
2
3
1
1
1
2
2
3
6
1
2
3
4° anno
4
3
3
1
1
2
3
2
3
7
1
-
30
30
30
30
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QUARTO ANNO IFP
I corsi DDIF attivati a partire dal 2003 presso l’Istituto Pavoniano Artigianelli hanno riscontrato un notevole successo, come
dimostrano l’alto numero dei qualificati che hanno trovato in tempi rapidi un’occupazione coerente col proprio percorso
formativo e quello dei qualificati che hanno proseguito gli studi (nell’anno scolastico 2007/8 otto allievi hanno conseguito
il diploma di Stato di Perito grafico, uno ha conseguito l’idoneità alla frequenza della classe V dell’Istituto Tecnico Grafico
e dieci hanno frequentato il quarto anno presso altri Enti di formazione).
Proprio da queste rilevazioni emerge la richiesta da parte degli allievi già qualificati di acquisire ulteriori competenze
utili a favorire sia la prosecuzione del percorso formativo negli studi superiori, che l’inserimento nel mondo del lavoro.
Per far fronte a tale richiesta, confermata nello specifico dai qualificandi dell’anno formativo 2007/8, si è ritenuto
opportuno presentare alla Regione Lombardia la candidatura dell’Istituto per l’attivazione del quarto anno del corso di
formazione professionale. Le norme generali in materia di istruzione e formazione professionale prevedono infatti una
struttura dei percorsi a carattere progressivo, nei quali il quarto anno costituisce un punto di riferimento fondamentale per
il diritto-dovere di istruzione e formazione.
Obiettivo del percorso di IV anno è il raggiungimento di un livello di competenza tecnica corrispondente al III
livello europeo ECTS, che include l’acquisizione di una padronanza dell’area professionale che permetta da un lato la
prosecuzione degli studi superiori e dall’altro l’ingresso nel mondo del lavoro con un profilo in uscita che corrisponde ad
una figura intermedia tra direzione ed esecuzione, con compiti di programmazione, organizzazione e analisi di processo e
di controllo.
Il quarto anno di IFP è destinato agli allievi in possesso di qualifica; ha una durata di 1000 ore, delle quali fino al 25%
svolte in contesti lavorativi. Il percorso si alterna quindi tra una parte di formazione presso il centro/istituto di formazione
professionale e una parte di formazione in azienda.
Valutazione IFP
La valutazione finale ha lo scopo di certificare gli obiettivi che l’allievo ha raggiunto. Per la valutazione finale annuale
del percorso formativo degli allievi del Corso di Formazione Professionale, in attuazione del protocollo di Intesa tra
Regione Lombardia, MPI e Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, viene adottato un libretto di valutazione che prende in
considerazione tutte le aree didattiche:
Area dei linguaggi;
Area matematico-scientifica;
Area storico-socio-economico;
Area delle capacità personali;
Area professionale;
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inoltre verranno valutate le Unità di apprendimento, il comportamento e lo stage (per il 2°, 3° e 4° anno). Per la
valutazione, durante l’anno formativo, delle conoscenze, delle abilità e delle competenze nelle varie aree didattiche, viene
utilizzato una scala di valutazione in centesimi.
Le aree culturali, le Unità di apprendimento, l’area professionale e lo stage hanno un “peso” diverso a seconda del
monte ore annuale della singola disciplina o attività. Nella valutazione di fine anno le aree culturali, professionali e le Unità
di apprendimento incidono per l’80% il primo anno, per il 60% il secondo.
Il comportamento e lo stage incidono sulla valutazione finale per il 20% ciascuno. La valutazione dei comportamenti
considera tre aspetti:
1. La relazione e collaborazione (partecipazione);
2. L’applicazione;
3. Il rispetto delle regole.
Queste tre dimensioni vengono esplicitate in otto descrittori che meglio definiscono il comportamento. Per il passaggio
al 2° anno e al 3° anno è necessario raggiungere una valutazione minima di 60/100.
Gli allievi ammessi alla classe successiva, ma che non raggiungono una valutazione sufficiente (60/100) nelle singole
discipline, saranno soggetti a debiti formativi da recuperare l’anno successivo. Una dettagliata descrizione del metodo
valutativo è riportata sul libretto personale.
Durante l’anno formativo sono previste delle valutazioni intermedie:
Primo pagellino (metà novembre);
Pagella di quadrimestre (fine gennaio);
Secondo pagellino (aprile).
Struttura didattica e metodologia del percorso formativo
Il Progetto propone azioni formative che si caratterizzano per i seguenti requisiti:
l’individuazione di standard formativi e professionali delineati per ciascun settore professionale ed espressi in termini
di saperi, capacità e competenze;
un approccio formativo e didattico peculiare, fondato su una metodologia induttiva;
una articolazione del percorso che prevede la presenza di interventi individualizzati o personalizzati (accoglienza,
orientamento, arricchimento, potenziamento, ...), finalizzati a favorire il successo formativo di ciascun allievo;
l’adozione di un Portfolio delle Competenze individuali, in grado di documentare con sistematicità e progressione lo
sviluppo del percorso formativo;
la presenza di azioni formative specifiche per allievi disabili (integrati nei corsi o coinvolti in una azione mirata).
Le attività saranno realizzate attraverso metodologie di tipo attivo. Gli obiettivi del modulo saranno perseguiti in modo
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da rispondere alle differenziate esigenze dell’utenza in un’ottica personalizzata volta a garantire il successo formativo a
tutti gli allievi.
In particolare i contenuti formativi saranno realizzati anche attraverso un approccio interdisciplinare che, in coerenza
con la logica della pedagogia del compito, articolerà il percorso in Unità di Apprendimento finalizzate alla realizzazione di
prodotti reali o simulati.
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Istituto Tecnico Industriale grafico
Titolo di studio: Diploma di Perito grafico
L’Istituto Pavoniano Artigianelli, con l’anno scolastico 2003/2004 ha aggiunto al proprio piano di offerta formativa,
l’indirizzo di Istituto Tecnico per “Perito grafico”.
La generale tendenza degli studenti a non immettersi nel mondo del lavoro dopo la qualifica professionale del terzo
anno scegliendo di continuare gli studi fino al diploma e la conseguente richiesta di un bagaglio culturale adeguato in
previsione del crescente orientamento al prosieguo degli studi postdiploma, sono le motivazioni che hanno orientato il
Collegio a questa scelta.
Per continuare a fornire la preparazione professionale che fino ad ora ha permesso di garantire occupazione alla quasi
totalità degli studenti qualificati e/o diplomati, l’Istituto aggiungerà al piano orario di base alcune ore di esercitazioni
pratiche (opzionali) fin dal primo anno. Questo ci permetterà di continuare a mettere a frutto le risorse degli attrezzati
laboratori grafici presenti in Istituto e altresì di soddisfare da una parte la richiesta delle famiglie di avere una scuola a
tempo pieno, dall’altra le numerose richieste delle aziende del comparto grafico che ci richiedono operatori sempre più
qualificati.
Profilo professionale
Al termine del quinquennio, il diplomato possiederà le seguenti abilità e competenze:
Grafica pubblicitaria: progettazione di stampati editoriali, pubblicitari; realizzazione di finish layout utilizzando
software grafici; creazione di story board; percorsi multimediali; creazione e realizzazione di pagine internet per mezzo di
software come Dreamweaver, Fireworks, Flash, Swish.
Grafica editoriale: realizzazione di riviste, libri, opuscoli, brochure, stampati commerciali di ogni genere per mezzo
di software grafici come XPress, InDesign, Photoshop, Freehand, Illustrator, Acrobat, Signastation. Acquisizione delle
immagini per mezzo di scanner professionali e macchina fotografica digitale; gestione delle immagini: ritocco immagini,
fotomontaggi; impaginazione grafica a computer; realizzazione di stampe a colori per il controllo qualitativo; realizzazione
di matrici per la stampa.
Stampa digitale e stampa offset: realizzazione di stampati per mezzo di moderne macchine da stampa. Utilizzo
di attrezzature di stampa digitale ad alta definizione e di moderne macchine da stampa offset pluricolori con controllo
elettronico delle funzioni principali.
Post-stampa: apprendimento delle principali tecniche di allestimento (legatoria) di uno stampato per mezzo di moderne
attrezzature (piegatrice, brossura, taglierina, linea del punto metallico, cucitrice a filo refe).
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Gestione aziendale: sulla base delle conoscenze e competenze acquisite nel corso degli anni, si apprendono le tecniche
della gestione e organizzazione aziendale, l’organizzazione del lavoro secondo i moderni workflow (flussi di lavoro) digitali
presenti nella maggior parte di agenzie pubblicitarie, studi grafici, aziende grafico-editoriali, tipografie, centri stampa. Il
tutto con l’utilizzo di software gestionali.
Sbocchi occupazionali
Il diplomato sarà in condizione di spendere le competenze acquisite inserendosi
in piccole, medie e grandi aziende del comparto grafico-editoriale, svolgendo attività differenziate: progettazione,
realizzazione, controllo, preventivistica, coordinamento;
in agenzie pubblicitarie o in studi grafici professionali sino a svolgere autonomamente la libera professione;
in provider o centri specializzati per la creazione e costruzione di pagine internet e percorsi multimediali;
in un corso di studi superiori (post-diploma, università).
Schema orario settimanale del biennio
Discipline del piano degli studi
Italiano
Storia e geografia antropica
Lingua straniera – inglese
Matematica ed elementi di informatica
Scienze integrate
Cultura civica
Educazione fisica
Religione
Disegno e storia dell’arte
Tecnologia grafica
Laboratorio per le esercitazioni grafiche
Laboratorio per le eserc. grafiche (integrazione)
Ore totali per settimana
Classe 1
3
2
3
3
2
2
2
1
2
2
4
4
32
40
Classe 2
3
2
3
3
2
2
2
1
2
2
4
4
32
Schema orario settimanale del triennio
Discipline del piano degli studi
Italiano
Storia
Lingua straniera – inglese
Educazione civica-giuridico-economica
Matematica ed elementi di informatica
Fisica e Chimica
Educazione fisica
Religione
Disegno e progettazione grafica
Tecnologia grafica
Storia dell’arte e del messaggio visivo
Progettazione ed esercitazione di laboratorio
Laboratorio per le eserc. grafiche (integrazione)
Ore totali per settimana
Classe 3
3
2
3
2
3
3
2
1
2
3
2
4
2
32
Classe 4
3
2
3
2
3
3
2
1
2
4
2
4
1
32
Classe 5
3
2
3
2
3
3
2
1
2
4
2
4
1
32
L’ormai imminente introduzione della riforma della scuola secondaria superiore, a partire dall’anno scolastico 2010-11,
ha indotto il Collegio Docenti ad optare per l’introduzione del modulo orario da 60’ - in sostituzione del modulo didattico di 50’ - a partire dal prossimo anno scolastico 2009-10.
La conversione non porta ad alcuna riduzione dell’erogazione didattica, anzi, genera una implementazione dell’erogazione stessa. La scelta, inoltre, facilita la coabitazione, all’interno dello stesso Ente e della stessa sede, del Centro
di Formazione Professionale con il suo percorso quadriennale di IFP e l’Istituto Tecnico Industriale Grafico paritario.
Istruzione tecnica ed Istruzione e Formazione Professionale condividono infatti gli stessi laboratori e le medesime
attrezzature tecnologiche di alto livello. Si tratta pertanto di una scelta che non arreca nessun danno alla qualità del
servizio didattico, semmai contribuisce a migliorarlo.
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Obiettivi formativi comuni per il biennio
Agire con consapevolezza e responsabilità: favorire e promuovere, attraverso l’azione formativa l’acquisizione di
conoscenze utili sul piano operativo e strettamente connesse a quegli irrinunciabili valori etici, sia individuali sia collettivi,
che distinguono e qualificano ogni intervento educativo rendendolo autorevole ed efficace.
Acquisire un proprio equilibrio psico-affettivo: creare un clima e delle situazionI opportune che conducano
l’adolescente ad un sereno sviluppo della personalità nei suoi aspetti psicologici e affettivi.
Riconoscersi come individui: essere consapevoli delle proprie potenzialità, attitudini, interessi e limiti per cooperare
al meglio alla formazione della propria individualità.
Mettersi in relazione col mondo, dimostrando comportamenti di tolleranza: sviluppare la consapevolezza di essere
inseriti e di interagire in una realtà complessa che richiede la capacità di confrontarsi rispettosamente con la pluralità delle
culture, delle identità, delle religioni e degli atteggiamenti.
Saper organizzare e argomentare il proprio pensiero: sviluppare l’ organizzazione logica del pensiero attraverso il
potenziamento delle capacità di analisi, sintesi, generalizzazione e astrazione.
Sapersi organizzare e documentare, acquisire una corretta metodologia di studio individuale e di lavoro in gruppo
per raggiungere gli obiettivi didattici, utilizzando gli strumenti di conoscenza e di studio specifici nei diversi ambiti
disciplinari.
Saper comunicare: sviluppare una competenza comunicativa di base per un corretto uso del linguaggio anche specifico
disciplinare e per acquisire consapevolezza delle sue potenzialità come strumento.
Sapersi orientare al fine di operare delle scelte: essere in grado, con il supporto di specifici interventi di orientamento, di
operare delle scelte volte ad utilizzare positivamente le conoscenze e le informazioni acquisite nel biennio per l’inserimento
nei diversi ambiti lavorativi e/o scolastici.
Obiettivi formativi comuni per il triennio
Al termine del triennio, lo studente deve possedere una serie di specifiche abilità e competenze che, coniugate con
la promozione di atteggiamenti civici ed etici, confluiscono in una dimensione culturale che rende ciascun soggetto
consapevole del proprio ruolo, in interazione positiva con l’ambiente naturale e sociale.
Acquisire conoscenza e consapevolezza dei vari sistemi di valori che presiedono alla vita della società, dei gruppi e degli
individui per sapersi orientare e saper operare scelte consapevoli in ambito individuale e sociale.
Conoscere nella loro globalità i problemi mondiali e le sfide che si pongono all’Uomo contemporaneo, mettendoli
in rapporto con le realtà, le culture dei diversi popoli, con i propri bisogni e le proprie aspettative, imparando a stabilire
relazioni, a relativizzare e ad acquisire comportamenti di collaborazione.
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Operare per la maturazione di una personalità adulta ed equilibrata, sulla base di una profonda conoscenza di sè e
di un comportamento volto a stabilire un armonico rapporto con gli altri.
Diventare soggetto attivo della propria formazione culturale e professionale, coordinando le conoscenze, non solo
scolastiche, e finalizzandole alla propria crescita come individuo e come membro della società.
Potenziare le capacità di analisi, sintesi, generalizzazione ed astrazione al fine di rendere efficace l’organizzazione
del pensiero dal punto di vista logico e favorirne l’articolazione critica.
Potenziare una corretta metodologia di studio individuale e di lavoro in gruppo che conduca ad una chiara
comprensione delle informazioni, ad una loro selezione e rielaborazione autonoma e critica.
Affinare la competenza comunicativa al fine di utilizzare un registro linguistico appropriato, adatto alle diverse situazioni
ed efficace nella trasmissione del messaggio.
Accrescere la capacità di individuare, di volta in volta, le strategie più vantaggiose per risolvere situazioni problematiche,
operando delle scelte consapevoli basate sul bagaglio di informazioni e di conoscenze acquisite nel corso degli anni.
PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA
L’orario scolastico del quinquennio prevede 32 ore di lezione settimanali; le ore di lezione durano 60 minuti, e sono quattro
alla mattina e due o tre al pomeriggio. La campanella d’ingresso suona alle 8,10 e alle 8,15 gli studenti devono essere in
classe per la prima ora di lezione; l’intervallo di metà mattina è alle 10,10 e termina alle 10,25; la pausa pranzo è fissata
alle 12,15 e dura fino alle 13,30. Alle 14,30 iniziano le lezioni del pomeriggio che terminano alle ore 15,30 oppure alle ore
16,30.
La scelta della settimana corta risponde a diversi tipi di esigenza:
1. ricostruisce già negli anni dello studio il modello della giornata professionale;
2. favorisce l’attività di studio a casa, dato che l’orario infrasettimanale non concede molto tempo;
3. consente di recuperare un’importante momento di vita in famiglia che durante la settimana è facile perdere;
4. previene situazioni di difficoltà per chi proviene da fuori Milano, che il sabato risulta spesso penalizzato dai
trasporti pubblici, giungendo ad impiegare più tempo per il viaggio che per la permanenza a scuola.
Tappe di evoluzione dell’Istituto
Una delle domande che più frequentemente si pongono i nostri alunni è: “Ma io cosa lo studio a fare?”. Finalizzati come sono
all’acquisizione di una professionalità, sembrano fare fatica a capire il ruolo e la funzione delle discipline più teoriche.
Ovviamente, non si può negare che alcune materie si rivelino più funzionali di altre all’acquisizione della professionalità
grafica, che è il vero obiettivo degli alunni, ma come in un puzzle risultano importanti, per costruire il disegno, anche le
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tessere della cornice, così anche le materie meno direttamente implicate nella grafica hanno una loro funzione formativa.
In realtà, oltre alle finalità tipiche di ogni disciplina, i programmi curriculari hanno un taglio specifico orientato all’area
professionale.
discipline del quinquennio
Religione
Già nell’idea del fondatore, il beato Lodovico Pavoni, la scuola grafica nasceva con l’intento di “formare giovani insieme cari
alla Chiesa, alla religione e utili alla società e allo Stato”. La nostra fede ci porta a pensare che l’acquisizione di una corretta
professionalità non possa prescindere dai valori del messaggio cristiano e dalla conoscenza delle problematiche religiose del
nostro mondo multietnico e quindi multiconfessionale.
Italiano
Lo studio della lingua e della letteratura italiana mira a fornire gli strumenti del comunicare, competenza imprescindibile.
Gli alunni dovranno saper utilizzare la lingua nell’espressione scritta, che dovrà tendere ad una correttezza formale sicura e
ad una progressiva capacità di esprimersi in modo articolato.
Molta attenzione sarà riservata all’espressione orale che dovrà arrivare ad essere sufficientemente precisa, sia negli argomenti
di carattere culturale che in quelli di carattere tecnico.
Lingua straniera (Inglese)
Fondamentale è oggi la conoscenza della lingua straniera nella professionalità grafica: i software, le istruzioni delle
applicazioni e delle macchine, sono sempre più spesso in lingua inglese. Considerato che il mercato professionale assume
ormai dimensioni europee si impone conseguentemente la necessità di saper comunicare in inglese.
Matematica ed elementi di informatica
L’insegnamento della matematica nel biennio prima e nel triennio poi, tende al raggiungimento di due obiettivi, uno
cognitivo con l’acquisizione di competenze e strumenti specifici, l’altro formativo contribuendo alla crescita intellettuale e
critica degli studenti. Lo studio della matematica infatti promuove nei giovani:
- La capacità, spendibile anche in altri ambiti tecnico-scientifici, di usare consapevolmente metodi di calcolo e strumenti
automatici.
- L’abitudine all’uso di un linguaggio preciso, appropriato e univoco.
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- L’esercizio caratteristico e qualificante di “razionalizzare la realtà”, che consiste nella capacità di analizzare i fenomeni
reali, saper costruire modelli e algoritmi atti a descriverli e a risolverli.
Educazione fisica
La materia è finalizzata alla creazione di una coscienza sociale e relazionale, migliora il controllo motorio e le qualità
fisiche e neuromuscolari, e pertanto appare evidente l’importanza che svolge non solo come momento ricreativo nell’attività
scolastica, ma proprio come disciplina formativa ricca di dignità.
Inoltre è in questo insegnamento che il nostro Istituto fa confluire i temi dell’educazione alla salute, delle tecniche di primo
soccorso, dell’educazione stradale e della normativa sulla sicurezza nell’ambiente scolastico e del lavoro, così importanti
per l’armonico operare professionale.
Tecnologia grafica
La materia costituisce l’ossatura di base e la necessaria premessa teorica a qualsiasi operazione grafica, e risulta pertanto
fondamentale anche per formare capacità decisionali sulle variabili di sviluppo applicativo.
Laboratorio per le esercitazioni grafiche
L’utilizzo dei laboratori fornisce preziose occasioni per applicare le conoscenze teoriche con un approccio diretto e operativo
al mondo della comunicazione e della grafica.
Viene quindi fornita la possibilità di passare dalla progettazione alla realizzazione del prodotto grafico.
Disegno e progettazione grafica
L’insegnamento del disegno grafico è teso a creare negli studenti competenze logico-manuali nonché un’autonoma e creativa
capacità di ricerca di materiali, di impostazioni estetetico-espressive e di sviluppo operativo tale da poterli rendere autonomi
nella progettazione degli stampati tradizionali (copertine, immagini coordinate, locandine, manifesti etc.) e innovativi (siti
web, presentazioni multimediali, etc.) che fanno parte del mondo grafico.
Storia dell’arte e del messaggio visivo
Il percorso di Storia dell’Arte si propone la finalità di avvicinare i ragazzi all’universo artistico in modo progressivo e
amichevole. Affronteremo ogni periodo artistico utilizzando due differenti registri di scrittura, fra loro autonomi anche
se intimamente connessi: il testo disciplinare, scientificamente rigoroso e attento alla corrispondenza tra lo scritto e le
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immagini, e gli itinerari, strutturati come percorsi tematici attraverso i principali musei d’Europa o come visite guidate a
luoghi di particolare rilievo architettonico, urbanistico o ambientale.
discipline del biennio
Storia e geografia antropica
La disciplina intende guidare gli allievi alla scoperta di tempi e luoghi dello sviluppo culturale, politico, economico dell’uomo,
e pone le basi per gli studi storici del triennio fornendo metodo storico, terminologia, nozioni sull’età antica.
Scienze integrate
Si tratta dello studio della struttura del mondo naturale e delle sue componenti fondamentali geologiche e biologiche. Lo
scopo è quello di portare lo studente ad una comprensione più approfondita della realtà naturale e dei fenomeni biologici
che trasformano ogni essere vivente.
discipline del triennio
Storia
Si tenderà ad una comprensione dei testi, all’analisi e al confronto delle fonti e soprattutto ai collegamenti con i movimenti
letterari paralleli.
Il programma di storia dovrà essere affrontato con la capacità acquisita di analisi delle fonti e di collegamento con la
realtà culturale dei vari periodi analizzati. Un uomo senza passato è come un albero senza radici: la storia è coscienza della
nostra identità, strumento per la conoscenza del reale, predispone all’accettazione del diverso.
Educazione civica - giuridica - economica
Il corso di Diritto ed Economia si sviluppa nell’arco dell’intero quinquennio. L’Istituto Tecnico Industriale Grafico mira a far
acquisire all’allievo, oltre alle conoscenze, una serie di “competenze, capacità” che lo abilitino all’ingresso nel mondo del
lavoro con occupazione coerente: operatore grafico, responsabile di reparto, ruoli gestionali, direzionali e/o promozionali.
I contenuti del corso, per il biennio, sono comuni a tutti gli indirizzi, mentre nel terzo, quarto e quinto anno sono
propri dell’impresa grafico-editoriale, o meglio, delle aziende per la comunicazione a mezzo stampa.
Fisica
La fisica studia tutte le trasformazioni della materia che non ne modificano la composizione chimica. Il suo scopo è quello
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di fornire allo studente gli strumenti per interpretare la realtà che lo circonda e per individuare le leggi che guidano gli
scambi energetici attraverso la materia.
Chimica
La chimica è lo studio della struttura della materia e delle sue trasformazioni. Il suo obiettivo è quindi quello di portare
lo studente alla comprensione della struttura intima di ciascun materiale con il quale viene a contatto e di comprendere la
natura delle sue trasformazioni.
Valutazione
La valutazione è la verifica dell’avvenuto o del mancato conseguimento degli obiettivi fissati in sede di programmazione.
Essa ha senso solo se coniugata con l’educazione intesa come “promozione umana” da attuare fin dal primo giorno di
scuola. Dunque l’insegnante deve tener conto di tutte le dimensioni della personalità che sta crescendo: l’area corporea,
intellettiva, affettiva, sociale, comportamentale.
Il Collegio dei docenti ha determinato i criteri da seguire per lo svolgimento dello scrutinio finale in base alla Ordinanza
Ministeriale n. 92 del 5/11/07.
Per la valutazione il docente proporrà il voto in base ad un giudizio motivato desunto dagli esiti di un congruo
numero di verifiche, scritte ed orali, effettuate durante l’ultimo quadrimestre e sulla base di una valutazione complessiva
di impegno, interesse e partecipazione dimostrati nell’intero percorso formativo. La proposta di voto terrà conto altresì
delle valutazioni espresse in sede di scrutini intermedi nonché dall’esito delle verifiche relative ad eventuali interventi di
sostegno e di recupero dei debiti formativi precedentemente accumulati. E deve tenerne conto in termini di “valori assoluti”
e in termini di “valori relativi”: i valori assoluti sono i livelli di apprendimento raggiunti in seno ad una singola disciplina,
i valori relativi sono i miglioramenti raggiunti dal singolo alunno considerando i suoi livelli di partenza, le sue abilità e le
sue predisposizioni precipue.
Il Consiglio di classe dichiarerà ammessi alla classe successiva gli studenti che abbiano raggiunto in tutte le discipline
gli obiettivi minimi, anche a seguito degli interventi di recupero seguiti. Per gli studenti del triennio in questa sede verrà
attribuito il credito scolastico in base alla normativa vigente integrata dalla delibera del Collegio Docenti che assegna i
criteri per l’assegnazione del minimo o del massimo punteggio previsto.
Gli studenti le cui lacune risultino gravi e/o diffuse, cioè qualitativamente e/o quantitativamente rilevanti nel quadro
complessivo delle discipline dell’anno scolastico, comunque tali da non poter essere recuperate a breve termine, risulteranno
non promossi alla classe successiva. Per gli studenti che presentino in una o più discipline valutazioni insufficienti tali da
non configurare un quadro globalmente negativo che non consentirebbe di frequentare con successo la classe successiva, il
Consiglio di classe rinvia la formulazione del giudizio finale, sospensione del giudizio, con l’attribuzione di debiti formativi.
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Il Collegio docenti ritiene di non quantificare a priori il numero massimo di debiti formativi con cui è possibile sospendere il
giudizio. Il Consiglio di classe si riserva di valutare ogni caso nella sua specificità, tenuto conto dei fattori che ne definiscono
il quadro, oltre che della complessità delle discipline e della ragionevole possibilità di recupero dello studente. Ogni
decisione viene presa collegialmente dopo debita discussione e votazione. L’Istituto, subito dopo le operazioni di scrutinio
finale, comunicherà alle famiglie, per iscritto, le decisioni assunte dal Consiglio di classe, indicando le specifiche carenze
rilevate, i voti proposti in sede di scrutinio nelle discipline nelle quali lo studente non abbia raggiunto la sufficienza.
Voto
Conoscenze
Competenze
10 [eccellente]
Conoscenza completa
e approfondita,riferimenti
culturali multidisciplinari.
Rielabora autonomamente con spunti personali apprezzabili, interpreta e valuta
con motivazioni convincenti e originali.
9 [ottimo]
Conoscenza completa
e approfondita,riferimenti
culturali multidisciplinari.
Rielabora autonomamente con spunti personali apprezzabili, interpreta e valuta
con motivazioni convincenti e originali.
8 [distinto]
Conoscenza completa
e approfondita.
Argomenta, collega, spiega, dimostra autonomamente e con sicurezza.
Effettua analisi e sintesi esaurienti, si esprime con proprietà e scioltezza.
7 [buono]
Conoscenza completa,
studio buono
Argomenta, collega, spiega, dimostra autonomamente e con sicurezza.
Effettua analisi e sintesi, si esprime con proprietà.
6 [sufficiente]
Conoscenza degli aspetti
fondamentali
5 [insufficiente]
Argomenta con qualche incertezza e in modo non sempre ordinato, effettua analisi
e sintesi semplici ma corrette, effettua qualche collegamento, linguaggio corretto
ma semplice e non del tutto preciso.
Conoscenza con lacune
non troppo gravi.
4 [gravemente
insufficiente]
3 [molto grave]
Conoscenza
con lacune gravi
Conoscenza molto
ridotta e frammentaria.
Trattazione generica, mnemonica e superficiale. Rielabora con difficoltà, non sempre sa collegare e/o arrivare alla sintesi; analisi parziale; esposizione stentata.
Fraintende, non distingue l’essenziale, l’esposizione è scorretta e poco intelligibile.
Fraintende, non distingue l’essenziale, l’esposizione è scorretta e poco intelligibile.
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Contestualmente vengono comunicati gli interventi didattici finalizzati al recupero dei debiti formativi, le modalità e i
tempi delle relative verifiche che si terranno, indicativamente, a luglio.
Il Consiglio di classe , alla luce dei risultati conseguiti dallo studente in sede di accertamento finale e nelle varie fasi
dell’intero percorso dell’attività di recupero, delibera l’integrazione dello scrutinio finale che, in caso di esito positivo
comporta l’ammissione alla frequenza dell’anno successivo. In tale caso vengono pubblicati all’albo i voti riportati in tutte
le discipline. Il calendario dei corsi di recupero post scrutinio sarà comunicato quando saranno definiti le discipline e gli
studenti che ne dovranno fare parte. I corsi si terranno indicativamente la seconda parte di giugno e la prima parte di
luglio.
Corsi di recupero
Dopo lo scrutinio per il pagellino di novembre, per gli studenti con gravi lacune di contenuto e di metodo, si porranno in
atto le strategie di sostegno e di recupero. L’organizzazione delle iniziative di recupero programmate dal Collegio saranno
portate a conoscenza delle famiglie degli studenti interessati.
Ove la famiglia non intendesse avvalersi di tali iniziative dovrà darne comunicazione scritta alla scuola. Sia che ci
si avvalga o no delle iniziative del recupero, gli studenti avranno l’obbligo di sottoporsi alle verifiche finali e intermedie
programmate dal consiglio di classe per gli studenti frequentanti i corsi.
Corso di recupero disciplinare
È specificatamente indirizzato alle discipline che statisticamente registrano un maggior numero di insuccessi tra gli studenti,
si tiene in orari extrascolastici, nelle modalità descritte qui di seguito.
Corso di recupero trasversale. Riservato alle discipline con verifiche esclusivamente orali che statisticamente presentino
una scarsa incidenza di insufficienze e per le quali può risultare efficace una metodologia adeguata di studio. In questo
caso si possono proporre percorsi di studio individuale monitorato, assegnando esercitazioni supplementari, segnalando
argomenti da riprendere e studiare a casa con precise indicazioni metodologiche del docente.
Recupero esercitazioni pratiche. L’attività di recupero in questa disciplina, considerato il quadro orario giornaliero e la
non disponibilità dei laboratori sempre impegnati in attività curriculari, potrà essere svolta solo dopo la chiusura dell’anno
scolastico, a giugno. Si prevede una settimana intensiva in cui gli studenti potranno lavorare in laboratorio seguiti dai
docenti tecnico-pratici.
Per il sostegno durante l’anno scolastico gli studenti potranno concordare con i docenti l’accesso ai laboratori, in orario
extrascolastico, per svolgere esercitazioni opportunamente assegnate.
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Questo ovviamente, per ragioni di sicurezza, non potrà riguardare i laboratori di stampa e legatoria. In questi laboratori
è invece previsto, durante le ore curriculari, l’affiancare a studenti in difficoltà i compagni più esperti.
Sportello con convocazione dell’insegnante. Per tutte le discipline, sia per il recupero dei contenuti sia per la
consulenza finalizzata alla prevenzione dell’insuccesso e al rafforzamento motivazionale.
Azioni di recupero con “ fermo programma”. Questa attività si realizzerà mediante la sospensione dello svolgimento
del programma curriculare previsto, dedicando un monteore opportuno per attività di recupero e, contestualmente, di
potenziamento per il gruppo di allievi che non necessita di recupero. Tale intervento deve avere una durata complessiva di
due settimane e deve implicare tutte le ore curriculari settimanali previste per la disciplina oggetto del recupero.
L’attività “didattica differenziata con azione di recupero” sarà documentata sul registro di classe, sul registro personale
del docente e rientrerà nella programmazione del Collegio d’inizio anno.
Il pacchetto di ore è stabilito dal docente secondo necessità. Si terrà conto, indicativamente, di un pacchetto di 15 ore
alunno comprensive di quelle di giugno ove si preveda possano esserci debiti formativi.
Al termine degli interventi didattici-formativi di recupero, sia dell’anno che del periodo estivo, ogni docente presenterà
una relazione scritta del corso di recupero contenente il programma, le ore, l’elenco dei partecipanti con le loro presenze ed
assenze ed eventuali note riguardanti l’impegno degli studenti.
In caso di disturbo o disimpegno da parte di un allievo nelle ore di attività didattica destinate al recupero, a garanzia di
un regolare ed efficace svolgimento della proposta per tutti i membri del gruppo classe, il c.d.d. concorderà tempestivamente
con la famiglia opportune modalità di intervento. Se lo studente dovesse reiterare questi comportamenti si provvederà ad
espellerlo dal corso.
Autovalutazione degli insegnanti
Fermo restando che a ciascun insegnante viene riconosciuta la possibilità di una valutazione autonoma pur nel quadro della
collegiale impostazione, all’interno delle singole classi, per poter verificare l’efficacia delle sue strategie di insegnamento e
per valorizzare la propria professionalità, l’Istituto promuove un sistema di autovalutazione dell’intera attività, allo scopo
di raggiungere una qualità adeguata alle esigenze dell’utenza e alle richieste dell’industria. Tutto ciò ha permesso il formale
riconoscimento degli standard di servizio, e l’ottenimento della certificazione UNI EN ISO 9001.
Valutazione condotta ITI
La valutazione del comportamento, o della condotta, di un allievo non è semplicemente un voto per esprimere la correttezza
con cui si relaziona ad un insegnante o ai compagni, non intende cioè valutare solamente gli aspetti che chiameremmo di
“buona educazione”. Gli indicatori sono più complessi:
1. Partecipazione; segnala tradizionalmente la predisposizione ad interventi pertinenti durante le ore di lezione,
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l’interesse per la materia, gli approfondimenti personali.
2. Interazione-lavoro di gruppo; indica l’attitudine al rapporto con gli altri, in prima istanza i compagni di classe
ma anche insegnanti ed educatori.
3. Costanza-tenuta; esprime la capacità di “tenere il passo”, di dare continuità al proprio impegno, e anche la
tenacia con cui si perseguono i risultati.
4. Cura degli strumenti; segnala l’atteggiamento accurato nei confronti dei macchinari piuttosto che di altri strumenti
dell’attività scolastica.
5. Rispetto delle regole; qualsiasi contesto sociale deve necessariamente porsi delle regole per la convivenza e
l’organizzazione del vivere comune. Rispettare queste regole è segno di maturità, di senso di appartenenza, di condivisione
dell’ambiente e delle sue caratteristiche.
Ulteriori indicazioni sul libretto.
Organizzazione modulare
La riforma prevede una scuola che attui un orario all’insegna della flessibilità, e richiede pertanto un’organizzazione
modulare dell’orario scolastico.
Per organizzazione modulare si intende la possibilità di svolgere ore di lezione unendo classi diverse. In una scuola
come la nostra, con un monte ore così denso e con una serie di difficoltà logistiche e pratiche legate alla gestione dei
laboratori, l’organizzazione modulare della giornata scolastica si presenta difficoltosa; gli insegnanti sono ancora alla ricerca
di soluzioni didattiche originali e funzionali, ma al momento la modularità è attuata soltanto all’interno dell’insegnamento
di Tecnologia grafica e Esercitazioni pratiche.
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Formazione continua
Non è da oggi che l’Istituto Pavoniano Artigianelli possiede la consapevolezza che la formazione-istruzione dell’individuo
non si esaurisce con il momento scolastico, ma deve continuare lungo tutto l’arco della vita, soprattutto in un settore come
quello grafico, costantemente in evoluzione. Pertanto, dopo la felice esperienza del corso IFTS attivata lo scorso anno,
ma venuta meno la possibilità istituzionale di replicarlo, l’Istituto Pavoniano Artigianelli si muove autonomamente per
rispondere alla domanda che proviene dai suoi stessi diplomati.
PERCORSI IFTS E FONDIMPRESA
Confortati dalla numerosa e qualificata adesione ai corsi IFTS promossi dal Polo formativo grafico presso il nostro Istituto, ma
costretti, nostro malgrado, a non poter reiterare quest’ultima offerta formativa, nell’anno scolastico 2008-9 abbiamo offerto
in alternativa ai diplomati dell’Istituto Tecnico Industriale Grafico dei Percorsi di specializzazione finalizzati all’inserimento
lavorativo. Per l’anno scolastico 2009-2010, i corsi IFTS nell’ambito del Polo Formativo Grafico verranno svolti presso
l’Istituto Tecnico Industriale Don Bosco.
A questo ci spinge il desiderio di dare concreta risposta alle richieste degli allievi che sono consapevoli delle crescenti
aspettative del mondo del lavoro nei loro confronti e dei rapidi cambiamenti tecnologici che investono il settore grafico.
L’istituto Pavoniano artigianelli è tra i partners dell’ATS per l’erogazione di formazione continua nei progetti (Prog. Grafica
2008, AVS/31/8) finanziati con il Fondimpresa e Fondo Conto Formazione.
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Come raggiungerci
Dalla stazione F.S.
MM3 - Filobus 90, 91, 92, autobus 82:
fermata v.le Stelvio, incrocio via Farini,
poi autobus 70 fino alla fermata di via Imbonati
metrotranvia
(fermata valassina)
autobus 70 41
(fermata imbonati)
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linea gialla
(fermata maciachini)
Dalla stazione Garibaldi
Tram 11, 33, 29; fermata via Farini,
poi Tram 4 fino a P.le Maciachini o via Valassina,
oppure autobus 70 fino alla fermata di via Imbonati
Dalla stazione Bovisa
Autobus 82: fermata v.le Stelvio, incrocio via Farini,
poi autobus 70 fino alla fermata di via Imbonati,
o Tram 4 fino a P.le Maciachini o via Valassina
Metropolitana
Linea gialla fermata p.le Maciachini
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finito di stampare
luglio 2009
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piano offerta formativa - Istituto Pavoniano Artigianelli