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U
M
ER
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PRESENTA
n° 12 - Anno II
GENNAIO 2013
12
GRATIS
Arsenico, una situazione che fa acqua da tutte le parti
di Daniele Piovino
L’acqua distribuita nei nostri rubinetti
contiene arsenico e altre sostanze dannose per la salute. Paghiamo per avere acqua potabile, ma non riceviamo
acqua potabile. La qualità del servizio
fornito non corrisponde al suo costo.
È come se pagassimo venti euro per acquistare un litro di Chianti contenente
metanolo: sarebbe meglio non berlo,
ma come doccia-shampoo non è poi
così male. In realtà è una situazione risolvibile, basta fare quello che i politici
e i cittadini non hanno saputo fare per
più di dieci anni: analizzare, programmare e attuare le soluzioni opportune.
La mia maestra diceva che “la disciplina è importante, ci vuole metodo”.
La prima cosa da fare è la seguente:
leggere l’articolo pubblicato qui sotto e
gli altri sull’argomento arsenico. La
seconda cosa da fare è riflettere su
quanto letto e parlarne mentre state
pranzando/cenando insieme ai vostri
genitori, figli, zii, nonni, bisnonni,
nipoti, pronipoti, partner, amici, conoscenti. La terza cosa da fare è sapere cosa è una class action (libreria
personale, biblioteca comunale, Google: scegliete voi il come). La quarta è
informarvi sulla battaglia che sta portando avanti Raimondo Chiricozzi,
perché la mia maestra diceva anche
che “le testimonianze incoraggiano
e rassicurano” (recapiti telefonici:
0761.626783 e 368.3065221; email:
[email protected];
sito web: www.comitatoacquapotabile.it; il sig. Chiricozzi lo trovate anche
su Facebook). La quinta cosa da fare è
riunirvi per tracciare un paio di linee
guida ed eleggere democraticamente
un portavoce, una persona in grado
di parlare in pubblico e rilasciare interviste, che sappia almeno scrivere
un comunicato stampa, un post su un
blog, e soprattutto che sia onesta. La
sesta cosa da fare è organizzare diversi
incontri pubblici (la domenica sarebbe il giorno ideale) per informare altri
cittadini sui vantaggi di una “azione
collettiva”. La settima è aderire alla
“azione collettiva”. L’ottava cosa da
fare è essere consapevoli che, per loro,
l’autorganizzazione dei cittadini - soprattutto se aventi diritto al voto - è
più temibile di un forcone, e che la
violenza non aiuta mai a raggiungere
il risultato: aiuta il potere corrotto e
corruttibile, legittima le sue reazioni
repressive, non lo destabilizza.
La nona cosa da fare è capire che non
vi sto prendendo per il culo. Siamo
stati avvelenati per più di dieci anni,
e nessuno dei responsabili politici ci
ha informato correttamente (non rispettando, di conseguenza, quanto
previsto dalla concessione delle deroghe). Abbiamo pagato quest’acqua av-
Dove sono finiti i 25 milioni di euro per risolvere il problema arsenico?
Arsenico, emergenza mai compresa
di Georg Wallner
Con la direttiva 98/83/CE dell’anno 1998,
l’Unione Europea ha fissato i parametri che
definiscono la potabilità dell’acqua. In particolare, ha stabilito che la concentrazione
dell’arsenico non può superare un limite di
10 μg/l; per il boro è fissato un limite di 1
mg/l, per i fluoruri di 1,5 mg/l.
L’Italia recepisce la direttiva nel febbraio 2001
con il decreto legislativo 31/2001. Tuttavia,
per due volte, l’Italia chiede deroghe per
una serie di forniture di acqua (nelle regioni
Campania, Lazio, Lombardia, Toscana, Trentino-Alto Adige e Umbria) con riferimento a
queste concentrazioni massime.
Queste deroghe sono concesse.
Il 2 febbraio 2010, l’Italia chiede una terza
deroga. Specificamente, per i Comuni del
comprensorio del Lago di Bolsena viene
richiesto un valore massimo ammissibile
per l’arsenico di 50 μg/l.
Con decisione del 28 ottobre 2010, la
Commissione Europea non concede la stragrande parte delle deroghe richieste riguardanti l’arsenico.
Per più di dieci anni, le autorità competenti
avevano tralasciato di prendere le misure
necessarie.
La decisione del 28 ottobre le trova impreparate.
Dopo un primo momento di smarrimento,
alcuni provvedimenti iniziali sono adottati:
- l’Istituto Superiore di Sanità inizia un
campionamento di dettaglio per caratterizzare gli acquiferi – base indispensabile per future decisioni;
- l’Università “La Sapienza” è incaricata
di preparare uno studio di fattibilità per
le varie soluzioni al problema;
- la Regione stanzia 8 milioni di Euro
per affrontare l’emergenza e commissiona un’indagine epidemiologica sugli
effetti dell’arsenico – prima decisione
presa dall’”unità di crisi”.
I campionamenti e primi interventi di miscelazione permettono di dividere in due
gruppi i comuni toccati:
- circa venti comuni dove la concentrazione dell’arsenico supera i 20 μg/l;
Lago di Bolsena
sito UNESCO?
di Giulia De Santis
Appresa la Notizia, di quelle con la N maiuscola, dell’interessamento dell’assessore alla cultura di Montefiascone circa un
possibile inserimento del nostro territorio
tra i siti UNESCO, mi reco dal diretto interessato per approfondire la questione e
capirne l’attendibilità.
(Continua a pag.4)
Tesori Impossibili
di Laura Tamagni
- i comuni dove la concentrazione è tra
10 e 20 μg/l.
Per i comuni del primo gruppo viene dichiarato lo stato di emergenza – per permettere decisioni e interventi accelerati.
Per tutti i comuni viene richiesta all’UE
un’ulteriore deroga fino al 31 dicembre
2012, per un valore massimo dell’arsenico
di 20 μg/l. L’UE concede quest’ultima
deroga.
Il Presidente del Consiglio, su proposta
del Dipartimento della Protezione civile,
dispone la nomina del Presidente della Regione Lazio a Commissario delegato per
fronteggiare l’emergenza.
Passano quasi due anni, e dal primo di gennaio 2013 buona parte della provincia di
Viterbo si ritrova nell’emergenza idrica.
Scattano le ordinanze dei sindaci per sessantasette Comuni della Regione Lazio con
concentrazioni di arsenico e fluoruri nelle
acque superiori ai parametri fissati dalla
legge; trentacinque sono viterbesi.
(Continua a pag.2)
L’Acquarossa,
luogo suggestivo
ma trascurato
e degradato
Questa meraviglia archeologica e naturalistica è
vittima di un problema largamente diffuso: l’incuria. Un luogo di grande fascino, teoricamente aperto al pubblico, ma realmente usato come discarica.
(Continua a pag.6)
velenata per anni, e quello che si sente
affermare dai sindaci locali è che tutte
le amministrazioni comunali avrebbero dovuto rispettare la Legge Galli;
e il risultato del referendum sull’acqua pubblica, invece, chi lo avrebbe
dovuto rispettare? A proposito, il 28
dicembre 2012, con tempismo encomiabile, l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas ha reintrodotto sotto
mentite spoglie la remunerazione del
capitale investito nella bolletta del servizio idrico, violando spudoratamente
il risultato emerso dal referendum del
giugno 2011, con cui 27 milioni di
cittadini italiani si erano espressi per
una gestione dell’acqua che fosse pubblica e fuori dalle logiche di mercato.
Per questo motivo i comitati italiani si
mobiliteranno nelle giornate del 25 e
26 gennaio. Dai semplici cittadini nessuna reazione? Ci meritiamo le “casette dell’acqua” a pagamento? Pronti a
fare la fila quotidiana con le nocche
che rasentano il terreno? Dato che affidarsi ai soldi stanziati dalla Regione
Lazio non è cosa buona e giusta (la
casta costa, i cittadini si arrangino…
“S’ils n’ont plus de pain, qu’ils mangent
de la brioche”) molto probabilmente se non si reagisce in modo organizzato
e collettivo - pagheremo una bolletta
ancora più salata al gestore Talete Spa
per far fronte ai 37 milioni di euro
previsti per realizzare gli interventi
temporanei. Questo non è populismo-qualunquismo: sono dati di fatto. Adesso, cari responsabili politici,
non è ammesso nessuno scaricabarile:
adesso sono cazzi vostri.
MARTA
pag. 5
Handicap & Disabilità:
L’unica barriera
è l’ignoranza
di Caterina Berardi
La disabilità viene
compresa solamente
da chi la vive, la respira, è l’accettazione di
un destino che si allontana inesorabilmente
dalla normalità, e che
sovente porta a maledire il giorno in cui si è venuti al mondo.
(Continua a pag.3)
Disabili, quando il servizio
di trasporto urbano diventa
discriminante
L’appello di un
cittadino che
vorrebbe avere la
libertà di prendere
l’autobus
di Roberto Pomi
a pagina 3
2
Soluzioni alternative
LAGOnìa
di Osservatorio lago di Bolsena
Per superare l’emergenza arsenico nell’Alto Lazio, la Regione
ha optato per l’allestimento di
dearsenificatori in tutte le linee
di rifornimento, dove l’acqua
contiene concentrazioni di arsenico superiori ai limiti di legge.
Soluzione efficace, rapida e onerosa (costi totali di 37 milioni di
Euro, più costi di gestione), adattata (probabilmente) in seguito a
uno studio di fattibilità preparato
dall’università La Sapienza. Una
soluzione brute force, ci sembra,
che non tiene conto di modalità
alternative, più differenziate e democratiche, meno costose.
Ignoriamo per quale motivo siano state respinte le varie soluzioni alternative al problema, tra cui
la miscelazione delle acque degli
acquedotti con acqua del lago di
Un lago da bere
L’acqua del lago contiene arsenico in concentrazioni relativamente basse, di circa 6 µg/l. Miscelandola nella quantità opportuna
con le acque degli acquedotti ad
alta concentrazione di arsenico, si
otterrebbe acqua ad uso umano
che soddisfa le norme di potabilità. Bisognerebbe osservare due
condizioni: l’acqua del lago deve
essere potabilizzata a sua volta, e
la somma dei prelievi idrici dal
bacino idrogeologico del lago
non deve aumentare.
depuratore a monte delle utenze, soprattutto per abbattere un
eventuale carico batteriologico.
Per contenere i costi d’investimento infrastrutturale, sarebbe
concepibile di allestire un punto di miscelazione con l’acqua
del lago a Montefiascone, utilizzando (ed eventualmente potenziando) le strutture esistenti,
e un altro a Monte Bisenzio. Lì
attualmente si uniscono le linee
di rifornimento dalle Vene (San
Lorenzo) e dai Pozzi di Bisenzio, e da lì parte l’acquedotto per
approvvigionare Capodimonte,
Marta, Viterbo e alcuni Comuni
della costa tirrenica.
In principio, l’acqua del lago, pescata lontano da fonti d’inquinamento, è potabile. Il Comune di
Montefiascone, che copre all’incirca metà dei suoi consumi con
acqua del lago, ha installato un
È chiaro che questa soluzione
richiederebbe la tutela massima
della salute del lago e del suo
ecosistema, in tutti i suoi aspetti.
In particolare, a parte di evitare
ogni inquinamento del lago, si-
Bolsena (o con altre fonti a bassa
concentrazione d’arsenico) e la
riduzione dei prelievi idrici.
gnificherebbe di evitare rigorosamente ogni contaminazione della
falda acquifera superficiale.
È altrettanto ovvio che, per non
prosciugare il lago e il suo emissario, i prelievi complessivi non
dovrebbero aumentare: ai prelievi
diretti dal lago deve corrispondere una diminuzione dei prelievi
dai pozzi e fonti nel bacino: si
tratta di sostituire l’acqua da pozzi profondi con un alto carico di
arsenico con l’acqua della falda
superficiale, di cui la parte affiorante è il lago.
Come illustrato dal professor Piscopo dell’università della Tuscia
durante il recente convegno a
Montefiascone, l’aumento della
concentrazione dell’arsenico nelle
acque ad uso umano della nostra
zona è dovuto, almeno in parte,
all’aumento dei consumi idrici.
Oggi, ci procuriamo l’acqua da
pozzi sempre più profondi, attingiamo quindi sempre di più ad
acque fossili con alte concentrazioni di arsenico. Allo stesso tempo, con l’aumento della portata
dei pozzi, favoriamo le infiltrazioni nella falda di rifornimento
da falde più profonde e fossili, a
causa della notevole depressione
creata attorno al pozzo.
Per invertire questa tendenza non
sostenibile, occorre una politica
di riduzione globale dei consumi,
sia nelle utenze ad uso idropotabile, sia nell’agricoltura, mirando
ad un uso consapevole della risorsa preziosa; ciò contribuirebbe, a
lungo termine, a risolvere il problema dell’inquinamento delle
nostre acque e ci ricondurrebbe
al regime del “lago da bere” dei
nostri nonni: loro bevevano ancora l’acqua sana, senza arsenico.
Ciò che avrebbero dovuto dire i Sindaci ai cittadini in dieci anni
La salute prima di tutto
di Georg Wallner
I valori limite stabiliti dalla direttiva 98/83/CE mirano ad assicurare che le acque destinate
al consumo umano possano essere consumate in condizioni di
sicurezza nell’intero arco della
vita di una persona. Valori più
elevati del limite per l’arsenico
di 10 µg/l – ad esempio fino
a 20 μg/l (e non oltre) - sono
considerati accettabili per un
tempo limitato (nell’ordine di
alcuni anni), nel solo caso di
adulti. Per la protezione di neonati e dei bambini almeno fino
ad un’età di tre anni, nessun
superamento dei valori limite è
accettabile.
La definizione dei valori massimi accettabili ed i pareri sulle
eccezioni tollerabili si basano su
una documentazione scientifica estesa ed obiettiva, che ha
permesso l’elaborazione delle
linee guida dell’Organizzazione
Mondiale della Salute (OMS) –
è dal 1992, da vent’anni quindi,
che l’OMS raccomanda un valore massimo di 10 μg/l.
Centinaia di studi correlano
l’esposizione all’arsenico a una
serie di patologie, dovute non
solo al consumo diretto, bevendo l’acqua, ma anche al consumo di alimenti preparati con
l’acqua contaminata.
È comprovato che l’arsenico provoca il cancro e ha un’azione tossica (l’arsenico è considerato un
cancerogeno di classe 1, ovvero
una sicura concausa per lo sviluppo dei tumori); non esiste alcuna
soglia accettabile di sicurezza.
L’esposizione cronica all’arsenico in quantità superiori ai limiti
accettabili può comportare gravi rischi per la salute:
- può causare l’insorgere di tumori al polmone, della vescica,
della cute, del rene, del colon e
del fegato;
- esercita un’azione sul genoma
umano, producendo alterazioni
che si possono trasferire da una
generazione all’altra;
- può provocare ipertensione,
problemi cardiovascolari, diabete di tipo 2 e disturbi neurocomportamentali, specie per
l’esposizione della madre durante il periodo fetale.
Sul rischio per il feto, i neonati
e i bambini piccoli, una vasta
letteratura scientifica internazionale mostra il legame tra l’esposizione cronica all’arsenico
e molte patologie del neurosviluppo, patologie dell’apparato
respiratorio, perdita fetale, aumento dei casi di morte infantile e neoplasie.
Con decisione del 28 ottobre
2010, la Commissione Europea
aveva rifiutato di concedere una
terza deroga richiesta dall’Italia
riguardante le concentrazioni di
arsenico nell’acqua potabile superiori ai limiti di legge, e specificamente quella richiesta per
i Comuni del lago.
Il primo provvedimento adottato dall’unità di crisi della Regione Lazio, dopo questo diniego,
era di commissionare dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS)
un’indagine
epidemiologica
sugli effetti dell’arsenico nella
popolazione interessata.
Il Reparto di tossicologia alimentare e veterinaria del Dipartimento di sanità pubblica
dell’ISS ha avviato il “biomonitoraggio” di 269 volontari, tutti
residenti nelle zone con acqua
ad alto contenuto di arsenico.
Lo scopo dello studio era di capire come la sostanza si accumulasse nel corpo, fattore chiave
per stimare il possibile pericolo
per la salute. I primi risultati
dimostrano che l’arsenico si accumula nel corpo umano nelle
zone dove la sua concentrazione
nell’acqua è alta: perché viene
ingerito soprattutto bevendo
l’acqua, ma anche attraverso la
cottura dei cibi.
Nell’aprile 2012 è stato reso
pubblico lo studio “Valutazione
Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla con-
do 2005-2010 per
patologie associabili
ad esposizione ad
arsenico
(tumori
del polmone e della
vescica, ipertensione, patologie ischemiche,
patologie
respiratorie, diabete). Tali risultati, …
supportano la necessità di interventi
immediati di sanità
pubblica.”
Per troppo tempo
le autorità, di tutti i
livelli, hanno omesso di avvertire la
popolazione sui rischi che comporta l’arsenico nell’acqua, per
gli adulti, ma soprattutto per i
nostri bambini.
taminazione da Arsenico nelle
acque potabili nelle popolazioni
residenti nei comuni del Lazio”,
realizzato dal Dipartimento
di Epidemiologia del Servizio
Sanitario Regionale
della Regione Lazio.
Questa ricerca ha valutato gli effetti sullo
stato di salute delle
popolazioni residenti nei 91 comuni del
Lazio sottoposti negli
ultimi dieci anni a
regime di deroga per
i livelli di arsenico,
nelle acque destinate
a consumo umano.
Lo studio documenta
una situazione molto
preoccupante: “… In
conclusione, l’indagine evidenzia eccessi di
incidenza e mortalità
nei Comuni con livelli stimati per il perioVignetta di Riccardo Fortuna
Arsenico, emergenza mai compresa
(Georg Wallner dalla prima)
Restano così senza acqua potabile circa
650 mila persone, 150 mila delle quali
nella Tuscia, in sostanza il 50% della popolazione della provincia di Viterbo.
Riguardo allo stato di risoluzione
dell’emergenza, l’assessore della Regione
Lazio, Giuseppe Cangemi comunica, che “
… nella provincia di Viterbo, per gli interventi di prima fase (zone con livelli di arsenico superiori ai 20 µg/l), la Regione ha
assicurato la completa copertura con fondi
regionali, per circa 12 milioni di euro al
fine di realizzare 33 potabilizzatori in 16 comuni. I lavori saranno ultimati entro il 30
aprile 2013. … Per gli interventi relativi alla
fase 2, (livelli di arsenico tra i 10 e i 20 µg/l),
la Regione Lazio ha garantito fondi per 24
milioni di euro; … si è conclusa la conferenza
dei servizi per l’approvazione dei progetti.”
Le notizie diffuse in occasione di varie assemblee pubbliche dall’Assessore provinciale
Equitani e dai Sindaci del comprensorio, ci
indicano che i lavori di adeguamento elencati
da Cangemi saranno terminati entro giugno
2013 per quanto riguarda la fase 1. Per
il completamento dei lavori della fase 2,
termine ultimo dovrebbe essere la fine del
2014.
Qualora l’Italia dovesse tardare ancora,
dopo tre deroghe e undici anni di inadempimento, a soddisfare le norme europee
sulla potabilità dell’acqua, rischia una
sanzione fino a 500 mila Euro al giorno
dall’UE.
Il commissario europeo all’Ambiente Janez
Potocnik avverte che “le autorità italiane
sono tenute a presentare una relazione entro la fine di febbraio sui livelli di conformità del contenuto di arsenico nelle acque
potabili e sugli interventi di bonifica effettuati”.
C’è altro ancora che devono giustificare
le autorità: per esempio, dove sono finiti
i circa 25 milioni di Euro, stanziati nei
bilanci regionali dal 2005 per risolvere il
problema arsenico, e mai impiegati a questo scopo?
FOCUS SULLA DISABILITÀ
A noi fare sesso piace. E piace anche ai disabili
Disabilità e sesso
Handicap & Disabilità:
network, petizioni, libri e un film
L’unica barriera è l’ignoranza Social
per superare un inutile tabù
(Berardi dalla prima)
La società contemporanea, non
reagisce positivamente nei riguardi del problema, anzi, lo
mortifica ponendo degli ostacoli insormontabili nella vita
pratica della persona disabile,
attraverso le barriere architettoniche, attraverso l’esclusione
dal mondo del lavoro, attraverso l’esclusione della vita partecipativa, sociale
e affettiva del disabile.
L’ O r g a n i z z a zione Mondiale
della Sanità nella classificazione Internazionale annovera
tre definizioni
che portano dalla menomazione
all’handicap: la
menomazione
è il danno biologico che una
persona riporta
a seguito di una
malattia (congenita o meno) o
di un incidente;
la disabilità è
l’incapacità di
svolgere le normali attività
della vita quotidiana a seguito della menomazione, l’handicap è lo svantaggio sociale che deriva dall’avere una
disabilità. Così, ad esempio,
una persona su sedia a rotelle è sicuramente disabile, ma
potrebbe potenzialmente non
subire l’handicap, se al mondo venissero eliminate tutte
le barriere architettoniche,
cosicché non gli verrebbe
precluso l’accesso a nessun
settore della vita sociale.
Il territorio viterbese conta
all’attivo circa 15 associazioni
che si occupano di sensibilizzare la realtà sociale verso tutti i
tipi di handicap, fra queste di recente, è nato il movimento Gens
Nova, che nell’anno scorso ha
lanciato un area tematica sulla
disabilità all’interno del proprio
gruppo, focalizzando il tema
delle barriere architettoniche.
Da una analisi effettuata dalle delibere poste in essere
dall’amministrazione comunale, la cosa che salta agli occhi è che dal 2008 è stata fatta una delibera sulla consulta
dell’handicap prevista a livello
normativo, che a tutt’oggi non
è stata mai realizzata.
Quello che il movimento si
pone come obiettivo è principalmente quello di porre at-
tenzione a quelle che sono le
problematiche sociali dell’handicap, nelle istituzioni politiche
cittadine, posto come priorità
come atto partecipativo politico che la prossima amministrazione dovrebbe affrontare.
A questo proposito la prossima
azione del movimento apartitico Gens Nova, sarà il 28 gennaio con l’allestimento della mostra fotografica “Io qui ... non
posso entrare” che si
terrà nei locali parrocchiali del teatro
Murialdo di Viterbo.
Tra le disabilità che
incide negativamente sul pensiero della
società cosiddetta
civile, ritenendola
pericolosa, perché
imprevedibile
è
quella mentale.
Con l’avvento della legge Basaglia
180, 13 maggio del
1978, che impose la
chiusura definitiva
degli ospedali psichiatrici, giudiziari
e di quelli civili, si
riscosse un ampio
consenso.
Si tratta peraltro
di un consenso più apparente
che reale, perché la richiesta
di chiusura di tali istituti, non
si accompagna all’impegno di
affrontare seriamente il problema di fronte a persone affette
da disturbi psichici, di cui nessuno si vuole occupare.
Il sofferente psichiatrico è afflitto da un rifiuto collettivo, cui
si aggiunge anche, il disprezzo
stigmatizzato volto soprattutto
nei confronti dei suoi familiari.
L’appello di un cittadino che vorrebbe avere la libertà di prendere l’autobus
Disabili, quando il servizio di trasporto
urbano diventa discriminante
“Servono nuove pedane, la sistemazione di quelle rotte e soprattutto
non murateci in casa la domenica”
di Roberto Pomi
Non è una città per disabili. Vita
difficile, per chi è sulla sedia a rotelle, nel capoluogo della Tuscia.
La storia che vi raccontiamo questo mese parla di Aniello Provenzano e del suo difficile rapporto
con il servizio di trasporto locale.
Non è questione di carattere, potete giurarci, piuttosto di cattiva
gestione del servizio. Cattiva gestione almeno nei confronti di chi
ha disabilità motorie.
Le pedane per i disabili, in uso
sugli autobus in servizio, spesso
sono rotte oppure non adeguate.
Morale della favola chi è in sedia
a rotelle rimane fermo al palo, o
meglio alla palina. Problema serio,
da declinare alla voce barriere architettoniche.
Una roba che sicuramente è incivile, almeno per gli standard di
un Paese occidentale, e cozza duramente con il diritto alla mobilità di tutti i cittadini sancito dalla
Costituzione. Aniello sta portando avanti un braccio di ferro con
gli uffici di via San Biele, sede
della municipalizzata che gestisce il servizio. “Ho protocollato
di Daniele Camilli
Disabilità e sesso, nient’altro
che un tabù. Ancora un tabù.
E non solo in provincia. Ovunque, purtroppo. Un tabù che
andrebbe invece spazzato via.
“L’assistenza sessuale”, la nuova frontiera. Avete mai sentito
parlare di sesso e disabili in
famiglia, al bar o nelle cerchie
di amici? Io no, neanche velatamente.
Nemmeno un accenno. Eppure
il sesso è l’argomento principe,
quello che la fa da padrone in
ogni discussione.
A scuola, all’università, sul
posto di lavoro. Continue allusioni. Ma solo tra “normodotati”. E non stiamo parlando
di “diritto alla sessualità”, ma
– come direbbe il Presidente
della Lega Arcobaleno Bruno
Tescari – di “diritto al sesso” e
a come farlo. Fortunatamente il
web aiuta, è trasparente, mette
in rete informazioni e strumenti per superare difficoltà e in
alcuni casi sbriciolare inutili
tabù. Proviamo allora a fornire
qualche indicazione, perché a
noi fare sesso piace e piace anche ai disabili. Ed è un diritto
sacrosanto, qualunque sia il genere: etero od omosessuale.
Innanzitutto il progetto “Love
Ability”, di Maximiliano Ulivieri. Si tratta di un social network per facilitare la discussione e la relazione di tutto quello
che può essere detto e fatto
riguardo alle relazioni sessuali tra persone con disabilità.
Ulivieri sta raccogliendo anche delle firme attraverso una
petizione on line, per il diritto
all’assistenza sessuale alla persona affetta da disabilità fisica
una lettera i primi di dicembre.
Ancora non mi hanno risposto.
Chiedo alla Francigena di intervenire per la riparazione e la continua manutenzione delle pedane
istallate sui pullman già adattati e
l’adeguamento dei mezzi in servizio sulle linee circolari A, B, 1C,
servizio Riello-San Martino, servizio Viterbo-Bagnaia”.
Insomma Provenzano non vorrebbe propriamente la luna. Il dato di
fatto è che nell’anno di grazia 2013
c’è ancora una mentalità poco attenta alle difficoltà delle categorie
svantaggiate. In barba alle leggi, in
barba alla dignità di decine e decine di persone. “C’è poi il problema
della domenica” ci racconta Provenzano -. Viterbo è una città dove
la domenica il servizio di trasporto
urbano viene lasciato riposare in
gran parte.
Abito al Salamaro. Il mio fine settimana? Da murato in casa. Altra
o mentale. Il social network è
raggiungibile dal sito www.occhiodellanima.it . La petizione
dal link http://firmiamo.it/assistenzasessuale/
L’incipit della petizione: “L’assistenza sessuale alla persona affetta da disabilità fisica o
mentale nasce per permetterle
di fruire di una pratica necessaria, più spesso indispensabile,
al suo benessere psicofisico. Le
pulsioni sessuali costantemente
represse e impedite nella loro
manifestazione, sia autonoma
sia relazionale, si risolvono in
un costante e ossessivo stress
psichico che affligge non poco
l’esistenza di chi non ha autonomia nell’uso del proprio corpo”.
Altro suggerimento, il “Kamasabile” di Bruno Tescari. Un
libro dedicato al tema sesso e
handicap con 23 interviste a
disabili e a genitori di disabili,
che raccontano la loro esperienza riguardo all’esercizio
della sessualità.
Terza opportunità, il racconto della sua prima esperienza
sessuale con una prostituta
fatto dal “giornalista a rotelle” Franco Bomprezzi sul blog
“Invisibili” ospitato dal Corriere.it (http://invisibili.corriere.
it/2012/03/10/anche-io-tantianni-fa/).
Infine un film che uscirà nelle
sale il prossimo mese di febbraio. Si intitola “The Sessions”.
È di Ben Lewin, racconta la
storia di un disabile con una
terapista sessuale e ha sbancato l’ultimo Sundance Film
Festival.
Una storia vera (http://www.
thesessionsmovie.com/).
cosa terribile è che alcune zone periferiche della città non sono collegate al centro e a volte non vengono neanche rispettati gli orari delle
partenze del mezzo pubblico”.
Una denuncia che spezza il fiato,
quella di Provenzano.
Perché guardando Viterbo dal suo
punto di vista la città che ne viene
fuori è piena di ostacoli.
Esisterebbe il Peba, Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche, ma andrebbe ripescato dai
cassetti del Comune. Intanto i marciapiedi spesso non sono a norma,
con ostacoli di varia natura, e la
circolazione sugli autobus è difficoltosa.
Spesso vediamo persone sulla sedia a rotelle costrette a camminare in mezzo alla strada. Anche in
zone con un traffico piuttosto pericoloso. Il tutto nella più totale
indifferenza. Dopotutto i problemi
sono di chi li ha.
3
4
Per risolvere il problema arsenico a Le Coste sarebbero stati sufficienti 200 mila euro. Basta pensare al recente scandalo alla Regione Lazio (brutali
sperperi di denaro pubblico) per capire che nella dissoluzione della politica c’è qualcosa di inumano
RADIOCRONACA
MONTEFIASCONE
Democrazia Sott’acqua
di Viterbo Veritas
Secondo il sindaco di Viterbo
“è necessaria l’istituzione di una
commissione d’inchiesta consiliare per verificare le eventuali responsabilità politiche” (Corriere
di Viterbo, 8 gennaio 2013). Sulla problematica dell’acqua non
potabile distribuita nei nostri
rubinetti abbiamo letto e ascoltato di tutto. Il Carnevale è alle
porte, e ci sono già alcuni politici che pensano a mascherarsi da
Blues Brothers per profanare una
famosa battuta di John Belushi:
“C’è stato un terremoto! Una
tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo
giuro su Dio!”.
Qui sotto potete leggere uno
stralcio dell’intervista rilasciata a dicembre 2012 dal sindaco
Luciano Cimarello. L’intervista
integrale la potete ascoltare scaricando il podcast dal sito di RG:
www.radiogiornale.info (approfitto per segnalare che nello stesso sito web trovate anche il video
della prima parte del convegno
di studio: “Il lago di Bolsena: un
ecosistema a rischio?”; la relazione del prof. Piscopo va vista e
ascoltata attentamente, fidatevi).
Sindaco, come pensa di affrontare l’emergenza arsenico, e
soprattutto come riuscirà a garantire la distribuzione di acqua potabile alla cittadinanza?
Purtroppo questo è un problema
serio e grave. Io come sindaco ho
scarsi strumenti e scarsa capacità
di poter incidere, perché il Comune di Montefiascone è all’interno di Talete Spa, all’interno di
un ATO, e soprattutto sta all’in-
terno della Regione Lazio che
anche in questo caso è latitante
o in ritardo. Noi abbiamo partecipato un mese e mezzo fa ad
una riunione presso la Regione
Lazio durante la quale sono stati
approvati i progetti per i dearsenificatori da installare nei vari
Comuni all’interno di Talete.
Ma tutti sapevano che non c’era
la possibilità per realizzarlo nei
tempi dovuti. Vi dico di più: c’è
una copertura da parte della Regione Lazio di 3 milioni e mezzo
di euro che a me sembra una ci-
fra abbastanza ballerina, perché
io la certezza che la Regione Lazio ci metta realmente quei soldi
ce l’ho fino a un certo punto.
Come sindaco ho fatto mettere a
verbale una domanda: questi soldi sono davvero disponibili? Ho
posto questa domanda perché
poi l’eventuale differenza dovrà
essere coperta dalle tariffe. Dalle risposte che ho avuto, io sono
preoccupato due volte perché,
nel caso in cui l’investimento
non verrà coperto dalla Regione
Lazio, mi troverò nella posizione
di dover giustificare anche l’aumento delle tariffe da parte di
Talete. Altra cosa: l’ATO della
provincia di Viterbo, al momento della sua nascita, fu riconosciuto a monte come un ATO
debole strutturalmente, in quanto comprendeva una vasta zona
territoriale con molti Comuni
al suo interno, ma popolata da
pochi abitanti. Gli introiti derivanti dalla tariffazione, di conseguenza, sarebbero stati molto
limitati, soprattutto in rapporto alla rete. Per venire incontro a questa carenza strutturale
dell’ATO di Viterbo, la Regione
Lazio si impegnò a finanziare
alizzando un breve tratto di acquedotto in quella zona, così da
poter immettere acqua di qualità
migliore all’interno del serbatoio
presente nella zona Pelucche. Di
questa soluzione ne parliamo da
diverso tempo, ma nessuno investe, nessuno fa niente.
annualmente una certa quantità
di soldi. Questo finanziamento è
avvenuto per due o tre anni, dopodiché il trasferimento annuale
di denaro si è interrotto.
E ora, Montefiascone in quale
situazione si trova?
Quando abbiamo affrontato il
problema riguardante l’arsenico,
si è deciso di dare priorità a quei
Comuni che avevano una quantità di arsenico molto alta. Montefiascone, complessivamente,
non ha livelli di arsenico alti.
Ma ho fatto notare che la zona de
Le Coste ha circa
duemila utenze
con livelli di arsenico molto alti,
e quindi, secondo me, dovrebbe
rientrare in quel
gruppo di Comuni, alcuni dei
quali abitati da
mille abitanti, nei
quali intervenire
immediatamente. Il Comune di
Montefiascone
non è servito da
un solo acquedotto, questo deve
essere tenuto di
conto. E la cosa
più grave è che il
problema de Le Coste potrebbe essere risolto facilmente con
una cifra di circa 200 mila euro,
cifra quasi irrisoria se pensiamo
al bilancio della Regione Lazio.
In sintesi, basterebbe miscelare
l’acqua contenente arsenico con
un tipo di acqua che ha livelli di
arsenico più bassi. Come? Re-
Nel caso in cui i cittadini di
Montefiascone che ricevono
acqua non potabile facessero
una class action nei confronti
di Talete Spa, lei da che parte
starebbe?
Bella domanda… io dal punto
di vista della responsabilità istituzionale, rappresento un Comune. E per questo farò tutto
il necessario affinché i diritti dei
cittadini di Montefiascone siano
fatti valere, e che gli investimenti
vengano attuati quanto prima.
Certo che da un punto di vista
morale, di coinvolgimento, sono
assolutamente convinto che un
cittadino abbia il diritto di avere un servizio che corrisponde a
quanto viene pagato. Deve funzionare in questo modo.
Oltretutto le utenze de Le Coste hanno un sistema fognario
carente.
Questo è un problema sul problema. Storicamente – è successo
sempre così - le amministrazioni
riuscivano a far fronte alla problematica della potabilità delle
acque, ma quello della depurazione è sempre stato l’ultimo dei
problemi. Oggi parliamo degli
investimenti necessari a fornire
acqua potabile… se apriamo il
fronte degli investimenti necessari per il sistema fognario, la cifra diventa molto più grande.
CON BUONA
PACE
Lago di Bolsena sito UNESCO. Work in progress?
di Giacomo Carioti
Appresa la Notizia, di quelle
con la N maiuscola, dell’interessamento dell’assessore
alla cultura di Montefiascone circa un possibile inserimento del nostro territorio
tra i siti UNESCO, mi reco
dal diretto interessato per
approfondire la questione e
capirne l’attendibilità.
A Montefiascone, Radiogiornale si
è impegnato negli ultimi tempi per
chiarire all’Opinione Pubblica alcuni
aspetti di pubblico interesse, relativi
alla istituzione di un Ufficio Stampa e alla controversa questione di
un recente Consiglio Comunale
contestato presso il Prefetto. Dal
mese di ottobre abbiamo cercato in
ogni modo, e presso tutti i possibili
interlocutori, di ottenere dei semplicissimi chiarimenti e le dovute
documentazioni. A tutt’oggi, abbiamo ricevuto solo dilazioni infinite,
risposte stentate e contraddittorie,
cartuccelle irrilevanti. Senza le documentazioni corrette e, ripetiamo,
dovute ai cittadini, non ce la sentiamo di effettuare ulteriori interventi o
commenti sulle questioni civilmente
sollevate. Pertanto, lasciamo temporaneamente nel cassetto anche
una intervista fatta al Sindaco, perché senza la chiarezza degli atti ufficiali sarebbe soltanto tempo perso
per i nostri lettori, a causa della nostra incapacità di valutare correttamente. Il dato di fatto è comunque
che nessuno ha capito finora che
ogni nostro passo è compiuto nel
pubblico interesse, e quindi, implicitamente, nell’interesse dei pubblici poteri, amministrativi, politici e
istituzionali. Ci auguriamo che, nel
tempo che ci separa dall’uscita del
prossimo numero, questo divario
venga colmato. In caso contrario,
abbandoneremo
definitivamente
l’osservatorio su queste questioni
irrisolte, poiché saranno divenute definitivamente irrisolvibili. Con
buona pace della trasparenza, e del
pur minimo diritto di informazione e
di conoscenza, di cui è troppo facile
sbandierare soltanto gli slogan.
di Giulia De Santis
Assessore, quanto è veritiera l’idea dell’UNESCO
riferita al nostro lago?
Quella di far inserire il nostro territorio tra i siti UNESCO è una cosa che avevo in
testa da un po’. Non avevo
in mente solo l’inserimento di Montefiascone, ma di
tutto il bacino lacuale, senza
tralasciare Latera che, pur
non affacciandosi sul lago, è
legata alla Tuscia per via dei
Farnese e Orvieto che, nonostante la separazione arbitraria avvenuta nel 1870,
è un paese legato alle nostre
zone per la storia millenaria. Così, coinvolgendo inizialmente solo gli assessori
alla cultura, mi feci fornire
tutto il materiale necessario e mi recai dal sindaco di
Assisi, referente nazionale
UNESCO. Nel colloquio
che ebbi con lui mi spiegò
che la procedura per entrare
a far parte dei siti UNESCO
è lunga, non inferiore ai cinque anni ma, conoscendo le
nostre zone, mi fece capire
che la nostra richiesta non
era assurda. Il requisito fondamentale è l’unicità del po-
sto, oltre la bellezza; quello
che si propone deve essere,
se non unico, raro. Contando che il nostro è il lago vulcanico più grande d’Europa,
che l’isola Bisentina, avvolta tra storia e leggenda, è un
piccolo gioiello e che la Tuscia è il cuore della cultura
etrusca non è impossibile
essere inseriti tra i siti UNESCO. Dopo l’incontro con il
sindaco di Assisi, convocai
gli assessori interessati; risposero solo in quattro. Parlai anche con la principessa
del Drago che accettò con
entusiasmo. L’inserzione nei
siti UNESCO non comporta
finanziamenti diretti ma indiretti, dato che c’è un incremento certo del turismo del
30%.
Se la richiesta va a buon fine
l’unica cosa che l’UNESCO
chiede è il mantenimento
delle caratteristiche paesaggistiche presenti al momento
in cui la richiesta è inoltrata
e questo viene puntualmente
e periodicamente verificato;
se si riscontrano variazioni
si è automaticamente
cancellati
da questa
organizzazione. Illustrai il tutto
alle varie
amministrazioni,
ma queste
iniziarono a
mostrare un
interesse contrario a quello
iniziale; forse iniziarono a
pensare alla non possibilità
di costruire e alla difficile
gestione dei piani regolatori.
La nostra amministrazione come ha reagito?
Il nostro sindaco non si è opposto, anche perché noi siamo il paese più lontano dal
lago, e l’Amministrazione si
è mostrata sensibile. Io resto
fiducioso e vado avanti in
questo progetto in cui credo
fortemente”.
Riascoltando le parole
dell’assessore mi è balzata
alla mente l’intervista fatta
il mese scorso al consigliere
Ceccarelli che, tra le altre, ci
parlò di “voci giunte alle sue
orecchie” circa un progetto
di recinzione riguardante le
sponde del nostro lago. Vorrei chiedere all’assessore
Trapè se ritiene corrispondente al vero ciò o se si tratta
solo di voci senza fondamento e, nel primo caso, come
potrebbe coniugarsi questa
eventualità con l’auspicabile sforzo del mandare a buon
fine l’inserimento del nostro
territorio tra i siti UNESCO.
Nei prossimi mesi tornerò sulla vicenda chiedendo
delucidazioni a riguardo e
informando la cittadinanza
su eventuali sviluppi della
questione UNESCO. Intanto portiamo a conoscenza di
un progetto di cui lo stesso
Trapè ci ha parlato tramite il
quale l’associazione “Lago
di Bolsena” dell’Ing. Piero Bruni, in sinergia con le
scuole elementari e medie
dei paesi che si affacciano
sul lago stesso, cercherà di
sensibilizzare i giovani sulle problematiche che affliggono questa enorme risorsa
idrica di cui disponiamo,
al fine di salvaguardarla.
Verranno, infatti, distribuiti
depliant informativi, con la
raccomandazione di coinvolgere anche le famiglie, e
a giugno, tramite una sorta
di gioco i ragazzi saranno
sottoposti a domande inerenti le questioni qui descritte, con tanto di premio
simbolico per il vincitore.
Isola Bisentina - Foto di Marco Equitani
RADIOCRONACA MARTA
LA PROFANAZIONE NEL
SANTUARIO DELLA
MADONNA DEL MONTE
Nella notte fra il 12 e il 13 dicembre è stato compiuto un gesto ignobile e inqualificabile: la profanazione della Chiesa della
Madonna del Monte, con il trafugamento
degli ex voto ospitati sulle pareti del Santuario, poi abbandonati sul terreno circostante, una volta constatato lo scarso valore venale di questi oggetti, carichi invece
di enorme valore spirituale e di devozione.
Un gesto scellerato, stupido e vile. Non c’è
molto da dire a commento, se non che atti
del genere sono possibili solo per effetto
di un degrado complessivo del senso di
comunità, che porta a dimenticare i valori
collettivi a favore de soli impulsi individuali. Chi ha compiuto questo atto vergognoso, o lo ha fatto per puro vandalismo
dissacratorio –magari per tentare di esprimere rabbie accumulate e represse nei
confronti di valori emblematici-, o è stato
tentato dall’illusione di un facile bottino,
presumendo l’esistenza di tesori materiali
che invece non c’erano. In entrambi i casi,
ci dobbiamo interrogare in senso più profondo rispetto al semplice sdegno e alla
esecrazione –pur dovuta- dei responsabili.
Si tratta di un affronto che ci riguarda tutti,
e che deriva dalla perdita del senso collettivo del sacro, dell’elementare rispetto
umano, del rispetto dei ricordi e dei sentimenti, della semplicità dei valori fondamentali del vivere insieme. Pertanto, tutti
dobbiamo interrogarci anche sulle responsabilità collettive in questo mutamento, di
cui la profanazione è solo un effetto, e i
responsabili un inevitabile prodotto della
nostra, ahimè sempre più diffusa, indifferenza.
La notizia del trafugamento pubblicata su Facebook
Una parete di ex voto prima della profanazione
La stessa parete fotografata dopo la profanazione
VIVA IL COMPOSTAGGIO
DOMESTICO
L’opuscolo del compostaggio predisposto a Marta
SEMPRE APERTO IL
DIBATTITO SUL PORTO
I nostri interventi sulla costruzione del
nuovo posto hanno suscitato generale interesse, ovviamente, come è giusto, nel
confronto fra differenti opinioni. L’ideale sarebbe stato –e continua ad esserel’apertura di un forum sul sito municipale, per ascoltare e fare ascoltare la voce
di tutti su questo tema che, comunque la
si pensi, assumerà un significato cruciale
nell’assetto futuro della città di Marta.
Poiché pubblico è di là da venire, se mai
“In genere un’opera che porta sviluppo e amplia gli orizzonti economici e di crescita di un paese dovrebbe essere sempre
accolta con ottimismo e benevolenza. Mi risulta però molto difficile giudicare come positivo questo “terzo braccio”
del porto di Marta che, a parer mio, per dimensioni e mole
snatura un ecosistema e un paesaggio ormai consolidato nel
tempo.
Infatti, passeggiando lungo le rive del lago è già possibile
intravedere la forma e la grandezza di questo porto che con
poca immaginazione andrà a porsi come grande ammasso
di cemento tra l’Isola Martana e l’osservatore che sosta nel
piazzale Martiri di Cefalonia.
Ripeto: non sono contro lo sviluppo e le grandi opere che
secondo me sono sempre testimonianza del fare umano; ma
a questo punto mi domando: perchè tanto casino per il Parco Eolico di Piansano che porterà sviluppo, energia pulita,
scarsa occupazione del suolo da parte delle pale e denaro
nelle casse del piccolo comune della Tuscia (carta canta) e
nessuno che lamenta una cementificazione di questo tipo in
riva al lago ?
Questo nuovo porto porterà davvero tutto quel turismo che
decantano da ormai 20 anni le varie amministrazioni che si
sono susseguite ? Non è meglio valorizzare con quei 4 mln.
un centro storico che cade a pezzi anzichè rovinare un pezzo
di lago ? e ancora: può questa nuova struttura far fare quel
salto di qualità ad un paese che è da sempre un passo indietro ai limitrofi Montefiascone, Bolsena e Capodimonte (paesi
che hanno puntato su cultura, valorizzazione del preesistente
e, poche ma buone, nuove opere)?
Perplessità e domande a parte, spero che questo “terzo
braccio” possa portare alla comunità Martana giovamento
e crescita... In caso contrario, spero che qualche sedicente
ambientalista smetterà di sbraitare contro il Parco Eolico di
Piansano (reo di far rumore -sic est-) e forse denuncerà, su
qualche rivista radical chic, uno scempio che poteva essere
evitato!”
LE PRIMARIE NON FANNO BENE
ALLA POLITICA
Le teche degli ex voto svuotate e abbandonate sul prato
Ricordiamo che, quando un paio d’anni fa
la Provincia avviò la campagna per il compostaggio domestico, alcuni Comuni hanno
avuto un atteggiamento piuttosto scettico.
Fra questi anche Marta, al contrario di Montefiascone, che invece prese subito sul serio
la cosa e si seppe organizzare. Oggi dobbiamo rivedere questa opinione: infatti Marta si
è posta all’avanguardia nella promozione di
questa iniziativa che giova sia sul piano economico sia, soprattutto, su quello ambientale.
E’ stata avviata una efficace campagna di promozione e di informazione ed è stato distribuito ai richiedenti un opuscolo interessante
e ben fatto. Una iniziativa pratica e culturale
al tempo stesso, che fra l’altro contribuisce
alla cultura ecologica e alla attenzione ai processi naturali, aumentando la consapevolezza
del nostro ruolo attivo nella salvaguardia della natura. Da parte nostra, sosteniamo questo
impegno dell’Amministrazione Comunale, e
invitiamo i cittadini che dispongono di ampi
giardini ad adottare il metodo del compostaggio, richiedendo in Comune la compostiera
in comodato gratuito: sarà un vantaggio per
lo smaltimento dei rifiuti e per la salute della
nostra terra.
verrà, invitiamo i cittadini ad utilizzare questo spazio per farci avere le loro opinioni. Iniziamo pubblicando l’intervento
dell’Architetto Francesco Moretti jr., che ci ha indirizzato il
testo lanciato dal suo blog personale: ringraziamo Francesco
Moretti per la sua sensibilità, e attendiamo nuovi contributi.
Panorama di Marta con il vecchio porto sullo sfondo.
Come cambierà questo paesaggio.
Queste primarie del PD
rischiano di fare più male
che bene alla politica, e
allo stesso partito che con
tanta tenacia le ha promosse ed attuate. Si è verificato, un po’ dovunque, una
specie di boomerang verso
l’opinione pubblica, che,
dopo un primo entusiasmo
per quella che doveva apparire come la grande novità della politica italiana
(soprattutto attesa come
principale strumento di democrazia diretta, per dare
libera voce ai cittadini), si è
inevitabilmente trasformato in un vespaio di polemiche e di recriminazioni: a
dimostrazione che proprio
i componenti dello stesso
Il Sindaco di Marta Lucia Catanesi
partito, al cospetto delle
chimere elettorali, mettono
da parte ogni necessaria autodisciplina, demolendo i principi
e le presunzioni di correttezza e di solidarietà dei partecipanti
al gioco, anzi, del gioco stesso nel suo insieme. Ne abbiamo avuto ampia dimostrazione anche nella nostra provincia,
dove alcune velenose polemiche hanno preceduto e ampiamente seguito la tornata di selezione dei candidati, e tuttora
caratterizzano, in modo più o meno palese, il retroscena della
bagarre elettorale.
I cittadini hanno percepito distintamente questa anomalia
ideologica e organizzativa, ed è calato inesorabilmente un
velo di amarezza e disillusione: un po’ in tutti, simpatizzanti
o meno del PD. Nella diatriba è incappata la brava Lucia Catanesi, pur essendo l’unica candidata del suo Comune, proprio a Marta ha verificato quanto precaria e autolesionistica
possa essere questa pratica. Infatti, su 144 votanti di Marta,
aderenti al PD, solo la metà ha votato per il proprio Sindaco,
mentre l’altra metà si è dirottata verso altri candidati: un fatto
davvero sconcertante, difficile da spiegare e da capire, se non
nella logica della divisione.
Una divisione iniziata con l’idea stessa delle “primarie” e
accentuata dalla devastante “ideologia della rottamazione”
ostentata dall’ambizioso fiorentino. Una divisione devastante, che ha distrutto quel minimo di fiducia ancora residua nella politica e nelle sue logiche, e di cui gli italiani, comunque
la pensino e per chiunque votino, pagheranno serie conseguenza.
6
Tesori Impossibili
di Laura Tamagni
(Continua dalla prima)
Il comprensorio dell’Acquarossa è un luogo affascinante e misterioso,
raggiungibile a piedi,
dopo aver percorso la
strada Teverina che da
Viterbo va verso Bagnoregio e Bagnaia.
L’area archeologica è
situata su un altopiano
tufaceo ed è delimitata
da profonde valli dove
scorrono, a nord, il fosso dell’”Acquarossa” e a
sud, il fosso del ”Fornicchio”. Posizionata dunque su un ottimo punto
strategico, questa zona
crebbe non solo perché vicina a
importanti vie di comunicazione ma anche perché difesa naturalmente dall’ansa del Fosso
dell’Acquarossa.
Il toponimo “Acquarossa” si riferisce alla sorgente, dalla quale sgorga acqua ad altissimo
contenuto ferroso; questa composizione chimica, adagiandosi
sul letto del torrente, lo rende
del caratteristico colore rossastro e ramato. L’acqua dalla
sorgente va ad immettersi tramite un rigagnolo nel torrente
che scorre nella gola sottostante in un meraviglioso scenario.
Percorrendo il sentiero che porta alla sorgente ci accompagna
l’allegra melodia delle cascatel-
L’Acquarossa, luogo suggestivo
e prezioso ma trascurato e degradato
le e il rudere di un antico mulino che, immerso in una natura
selvaggia, lo rende affascinante
quanto misterioso ed anche sinistro. La fonte dell’ “Acquarossa” appartiene alla categoria
delle acque ipotermali (22°-24°C) ed è particolarmente ricca
di acido carbonico (presente
puro al 99%). Si trova al di fuori del bacino termale e vicino a
pozzi di epoca romana. A poca
distanza, sulla parte sovrastante
il torrente e la sorgente, ci sono
i resti archeologici di un abitato
etrusco arcaico.
Questo sito, già noto agli studiosi dall’inizio del secolo
scorso ed individuato dall’archeologo viterbese Luigi Rossi
Danielli, fu riportato alla luce
da una campagna di scavi condotti
dal 1966 al
1975 dall’istituto Svedese di Studi
Classici. Gli
scavi
-cui
partecipò in
prima persona addirittura
il re ed archeologo Gustavo Adolfo di
Svezia- portarono alla
luce i resti
di numerose
abitazioni,
strade, piazze ed un complesso
monumentale nella parte Nord
del pianoro.
La zona di Acquarossa fu abitata già nel Neolitico, poi nell’età
del Rame, nell’età del Bronzo e
in quella Villanoviana. La frequentazione del centro etrusco
è attestabile dall’VIII sec. a.C.
. Le principali risorse della città erano l’agricoltura, l’allevamento di bestiame e l’industria
metallurgica, testimoniata da
limitrofi giacimenti di marcasite ferrosa e la presenza di forni
fusori. Raggiunse il massimo
splendore nel corso dei due
secoli successivi, fino alla sua
improvvisa scomparsa nel VI
sec a.C.; la città infatti fu attaccata e distrutta dai nemici,
probabilmente popoli vicini.
Non c’è assoluta certezza storica su come si svolsero i fatti
ma è verosimile che la causa
sia dovuta a lotte egemoniche
tra i centri maggiori delle città
etrusche rivali.
Dal punto di vista archeologico
e storico l’Acquarossa è di importanza fondamentale in quanto fa luce sugli aspetti della vita
quotidiana del popolo etrusco,
molto meglio conosciuto per
il culto del mondo dei morti,
grazie alle imponenti necropoli mentre quasi nulla sappiamo ancora del loro rapporto con il ‘mondo dei vivi’.
Nonostante la grande importanza del sito e della sua
unicità in tutta l’Etruria,
ciò che rimane oggi non è
di carattere monumentale e
per un occhio poco esperto
la sua straordinarietà non
è di facile comprensione. Ma la cosa peggiore è
lo stato di abbandono e di
degrado della zona circostante,
ormai adibita, come lo stesso
torrente, a discarica orrenda e
vergognosa (come ad esempio
evidenziato nei fotoreportages
del sito www.lazionauta.it ),
con obbrobrio di immondizia e
di deposito abusivo di amianto.
L’auspicio, e l’esortazione alle
autorità, è che questo tesoro
impossibile diventi un giorno
accessibile, fruibile e rivalutato
come merita!
“Insieme verso il futuro”
Scuola Aperta all’IISS “Dalla Chiesa”
di Montefiascone
a cura del Prof. Giuseppe Moscatelli
“Insieme verso il futuro” è il significativo slogan scelto
dall’IISS “Dalla Chiesa” di Montefiascone per promuovere
le giornate di “Scuola Aperta” con le quali l’Istituto si propone di far conoscere a tutti la propria ricca e articolata offerta
formativa.
Sabato 26 gennaio dalle ore 15.00 alle ore 18.00 e domenica 27 dalle 10.00 alle 12.00 e nel pomeriggio dalle 15.00 alle
18.00 l’istituto falisco apre infatti le sue porte per accogliere
genitori e studenti e far loro visitare le strutture didattiche e i
laboratori, le aule multimediali e le futur class dove i ragazzi che ora frequentano le scuole medie potranno continuare
la loro formazione potendo scegliere tra ben quattro diversi
indirizzi di studio.
Liceo Classico, Liceo Scientifico, Indirizzo Economico (Amministrazione, finanza e marketing) e Indirizzo Tecnologico
(Costruzioni, ambiente e territorio) sono i quattro pilastri
di un percorso formativo che il “Dalla Chiesa” integra con
esperienze e certificazioni esterne quali Pet (lingua inglese),
Cad (disegno elettronico) ed Ecdl (patente europea del computer), tutte conseguibili dai propri alunni tramite lezioni
svolte in orario curriculare. Il nuovo anno scolastico propone
agli iscritti novità di rilievo sia sul versante delle dotazioni
tecnologiche che della didattica. L’Istituto, completamente
ERRATA
CORRIGE
Sullo scorso numero di RadioGiornale,
nell’articolo in riferimento all’occupazione
studentesca
presso
l’istituto “Dalla Chiesa”
di Montefiascone, è
riportata la vecchia dicitura di “Istituto Tecnico” invece di I.I.S.S.
(Istituto di Istruzione
di Scuola Superiore)
quale è attualmente
denominata la struttura falisca. Ci scusiamo
per l’errata dicitura
con i Lettori, il Dirigente scolastico, i professori e gli studenti della
scuola. (CB)
coperto da una rete wifi liberamente accessibile da parte di tutti
gli alunni per sfruttare
al meglio le potenzialità didattiche offerte
da internet, si presenta con classi dotate di
lavagne multimediali
e registro elettronico: i genitori possono
quindi sapere in tempo
reale se i propri figli
sono presenti o meno
a scuola e così pure
conoscere con immediatezza i voti dagli
stessi conseguiti in
interrogazioni e compiti in classe. Grandi
schermi multimediali
posizionati all’ingresso e in sala docenti consentono a tutti di conoscere le attività
in corso di svolgimento o programmate nei vari indirizzi.
Innovazione anche nei rapporti scuola-famiglia: considerato
che da quest’anno le iscrizioni possono avvenire esclusivamente online, l’Istituto ha predisposto un servizio
di supporto alle famiglie, per rendere l’operazione il più
possibile semplice e agevole. Tutti i genitori possono
inoltre prenotare un appuntamento con gli insegnanti di
loro interesse al fine di essere informati con tutta comodità, nel giorno e nell’ora concordati, sull’andamento
didattico e disciplinare dei propri figli.
E veniamo alla didattica: anche in questo ambito l’Istituto Dalla Chiesa conferma la propria vocazione
all’innovazione e alla sperimentazione di nuovi modelli
formativi volti al conseguimento del successo scolastico. Per le classi del biennio degli indirizzi economico
e tecnologico è infatti confermata la partecipazione,
unica scuola in tutto il viterbese, al progetto “Book in
progress” che consente di abbattere il costo dei libri
scolastici ad una spesa complessiva di poche decine di
euro, attraverso l’adozione di books autoprodotti dagli
istituti in rete. Una risposta concreta alle esigenze delle famiglie che vedono il loro potere di acquisto eroso
dal protrarsi della crisi economica. Grande attenzione
anche per le lingue straniere svolte con l’ausilio di insegnanti madrelingua.
L’attività di “Scuola aperta” verrà rinnovata sabato 9 e domenica 10 febbraio con gli stessi orari.
L’infinitamente piccolo lo si studia presso la nostra Università
di Antonio Tiezzi
Sappiamo tutti che esiste un vero
e proprio mondo fatto di cose così
piccole che i nostri occhi,anche se ci
mettiamo gli occhiali o ricorriamo
all’utilizzo di una lente,non sono in
grado di vedere. Ce lo dice perfino
la pubblicità in televisione quando
ci ricorda che i batteri, così piccoli
che solo con uno sforzo di fantasia
riusciamo ad immaginarli, possono
causare malattie e quindi dobbiamo
prestare attenzione a norme di igiene
utilizzando varie tipologie di saponi
e detergenti. Ma, non ci pensiamo
mai abbastanza, ce lo dice ogni cosa
su cui posiamo lo sguardo perché a
pensarci bene …. tutto è costituito di
cose più piccole che ci immaginiamo
ci siano davvero e che dovremo forse
accontentarci di non vedere mai.
Per fortuna però, per fortuna di tutti,
La Dott.ssa AnnaRita Taddei e la Dott.ssa Gabriella
Gambellini, addette al Centro di Microscopia, ed il
Prof. Antonio Tiezzi autore dell’articolo.
a volte ci sono quelli che non si
accontentano delle cose come sono e
che si mettono ad inseguire un sogno
e spendere il loro tempo e le loro
energie per accumunare e coordinare
gli elementi che possano permettere
la trasformazione del sogno in realtà.
E quando questo diviene possibilesi
aprono nuovi orizzonti, nuove
possibilità e anche ricadute di tipo
concreto per la comunità nella quale
quelli che non si erano accontentati
vivono ed esplicano le loro attività.
Tutto questo è un po’ la storia
del
Centro
di
Microscopia
dell’Università del nostro territorio,
dove da molti anni si studia la
composizione
dell’infinitamente
piccolo per mezzo di sofisticate
apparecchiature di ingrandimento di
tipo ottico ed elettronico. Le attività
di ricerca richiedono però continuo
aggiornamento di conoscenze e mezzi
di indagine ed allo scopo di sempre
migliorare i risultati ottenuti, si è
per anni operato per mettere insieme
i finanziamenti che permettessero
di trasformare in realtà il sogno di
acquisire strumentazioni di nuovissima
generazione per migliorare ed
implementare la conoscenza di quello
che i nostri occhi non vedono.
Da alcuni mesi è operativo presso
il Centro un nuovo microscopio
elettronico a scansione, capace
di oltre 100.000 ingrandimenti e
di sofisticate indagini di natura
chimica sul campione, biologico o
abiologico, osservato. Lo strumento
ha rapidamente permesso nuove
acquisizioni scientifiche e, destando
l’interesse di Università ed Aziende
di altre regioni, sta contribuendo a far
meglio conoscere il nostro territorio.
Un granulo di polline di Dittrichia viscosa
ingrandito 2200 volte.
Lettere in Redazione
PLAUSO PER UN’APPREZZABILE OPERA
Egregia redazione,
vi scrivo perché spero possiate pubblicare questo mio
commento sul Vs. giornale.
Ritengo estremamente giusto mettere in evidenza le situazioni che non vanno bene
a livello amministrativo, come
credo si debba notare quando queste stesse situazioni
sono ben fatte.
Mi riferisco nel particolare
alla “nuova piazzetta” che nei
giorni scorsi ho avuto modo
di constatare a piazzale Roma, vicino alla banca Unicredit, in
prossimità della stradina in salita (Via Defuk ndr.) che unisce la
Piazza alla sottostante chiesa di San Flaviano.
Quel luogo per tanti anni, come i montefiasconesi ricorderanno,
è stato dimenticato da tutte le amministrazioni succedutesi ed
era ridotto praticamente a discarica, ricoperto da roghi e cespugli, dove le nuove generazioni, la notte, erano solite orinare.
Ora è finalmente divenuta un’apprezzabile piccola piazzetta, fatta interamente di peperino con
annessa panchina e fontanella comunale. Complimenti a
chi ha pensato di risistemare
la zona e a chi si è adoperato nella realizzazione, con la
speranza che la popolazione
la mantenga in uno stato di
decoro come la cittadina merita.
Cordialmente, Paolo
Eyes Wide Ciak
di Lavinia M. Saraca
TORNATORE…LA
VOSTRA MIGLIORE
OFFERTA?
“Non sei fregato veramente,
finché hai una buona storia e
qualcuno a cui raccontarla”
Questo mese RG ha una buona storia da raccontare come
Max, uno dei personaggi del
film “La leggenda del pianista
sull’oceano” di Giuseppe Tornatore.
Vi consigliamo di ascoltare
entrambi. Tornatore,vincitore
del premio oscar per “Nuovo Cinema Paradiso”,ci sorprende con l’uscita della sua
ultima pellicola, “La migliore
offerta”. L’opera scorre liscia
come il drappeggio di marmo su una scultura. “Il film
presenta un doppio piano di
narrazione” rivela il regista
in un’intervista “racconta la
particolare storia d’amore tra
un venditore d’aste, affetto da
una forte misantropia, e una
ragazza agorafobica, il tutto
racchiuso in un’atmosfera tipica di un thriller che tiene
con il fiato sospeso fino all’ultima scena”.
Tornatore sostiene di essersi
focalizzato principalmente
sul protagonista (interpretato da Geoffrey Rush), più che
sulla storia in sé. “Geoffrey è
la colonna portante della narrazione.
E’atipico o forse grottesco,
osservare tutta la drammaturgia
dell’innamoramento che nasce e si sviluppa in
uomo anziano che per tutta la
sua vita non era stato capace
di amare. Sembra un adole-
scente alle prime armi”rivela
il regista. Rush può apparire
elegante, ma freddo e distaccato come i dipinti che ama
collezionare. La scoperta
dell’amore, lo aiuta ad emergere lentamente dall’oceano
della misantropia in cui sta
affogando, ma tutto ha un
prezzo e l’amore, come ogni
“migliore offerta”, non ha un
valore prestabilito, devi giocare al rilancio.
Può darti tanto, ma toglierti tutto. Persino l’amore può
essere dissimulato, l’uomo è
un’opera d’arte così complessa, che è difficile riconoscervi
il “falso”.
La scena finale è magistrale. Il
protagonista ha un contegno
da re, esce dalla sua storia
con una dignità tragica, che
invitailpubblico ad empatizzare con lui.
Arriverà la sua opera d’arte
umana? Ci dividiamo tra pessimisti e ottimisti.
D’altro canto “ Questo è il genere di film che sarei andato a
vedere al cinema, se lo avesse
fatto qualcun altro” afferma il
regista. Solitamente
Tornatore trascorre alcuni
mesi in una sorta di “ritiro
spirituale” nella sua casa a
Civita di Bagnoregio. Che non
abbia concepito questo film
proprio respirando l’aria del
nostro territorio?
Appena torna, potremmo
chiederglielo.
FULL METAL JACKASS
Menzogne
di guerra
di Manuel Pezzato
Torniamo a parlare di Siria, ricostruendo il quadro generale, per
darvi l’opportunità di giudicare
liberamente le motivazioni della
morte di migliaia di persone innocenti.
In termini strategici la guerra civile
è già finita.
L’Esercito Siriano Libero (ESL:
ufficialmente guidato dal col. disertore Riyad al Asaad, ma di fatto gestito da un centro Command
and Control turco-saudita in Turchia, che risponde del suo operato alla CIA), ha perso ogni sostegno popolare e non ha più alcuna
possibilità di rovesciare il regime.
La linea europea e della Clinton di
provocare un colpo di stato, corrompendo funzionari siriani di alto
rango utilizzando l’ESL, si è rivelata
fallimentare e per questo, delle teste
sono cadute: 1) il generale David
Petraeus (direttore della CIA) si dimette dopo gli scandali sessuali che
lo riguardano, subito dopo la riconferma di Obama alla casa bianca, 2)
alcuni capi della Nato vengono messi sotto inchiesta per corruzione, 3)
la segretaria di stato USA Hilary
Clinton viene colpita da un grave
malanno, che la fa cadere in coma!
Il Presidente Obama ha nominato
in questi giorni come nuovo segretario di stato, il sen. John Kerry, excandidato alle presidenziali USA
nel 2004 e membro della loggia
massonica “Skull and Bones”, che
è riuscito nel far disertare il capo
della polizia di stato siriana Abdulaziz al-Shalal, inaugurando “come
da copione” una nuova fase di
scontri in Siria.
La notizia dell’uso di armi chimiche sulla popolazione da parte
dell’esercito, sembra spalancare le
porte ad un interven- to militare Nato, contenuto in un “Piano
di pace per la Siria”, che l’amministrazione Obama presenterà al
Consiglio di sicurezza dell’ONU
quanto prima.
In effetti, numerosi container
contenenti sostanze chimiche,
sono rimasti totalmente incustoditi nel deserto libico per settimane, divenendo preda delle milizie
di “al Quaeda”, che come è ormai
noto, operano in Siria al fianco
dell’ESL.
Il 23 dicembre viene data la notizia sulla cosiddetta “strage del
pane”, secondo cui ad Halfaya, i
MIG siriani hanno sganciato armi
chimiche, su una folla di persone
che facevano la fila per il pane, uccidendone 300; versione questa,
data per buona nonostante le controverse immagini diffuse in rete.
Ricordiamo che il 27 maggio
1992, una bomba esplode davanti una panetteria a Sarajevo,
subito venne data la colpa ai serbi, poi si scoprì che un rapporto
segreto dell’ONU conteneva i
veri responsabili, di cui non furono divulgati i nomi, per ragioni di opportunità politica.
Ricordiamo ancora, che la guerra
in Libia dovette molto, nella fase
di preparazione (anche mediati-
7
ca), alle denunce circa i MIG governativi che massacravano manifestanti pacifici, di cui non si sono
avute le prove.
Ben presto, si scoprì che era tutto
falso, ma troppo tardi.
Con questo, non si vuole difendere
i regimi, che nulla hanno da offrire, se non la repressione del dialogo
popolare; si vuole altresì puntare il
riflettore sulla verità nuda e cruda,
su come ora la sfida consista nell’evitare un conflitto di proporzioni
incontrollabili e a tal proposito, il
18 dicembre un’ANSA ha comunicato, che Mosca sta preparando
l’evacuazione dei cittadini russi residenti in Siria ed ha inviato altre 5
navi da guerra al largo delle coste
di Damasco; inoltre Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele è
pronto a dislocare i suoi sottomarini in assetto di guerra, nel Mediterraneo e nel Golfo Persico.
Noam Chomsky, noto esperto statunitense di geopolitica, ha ribadito pochi giorni fa che “nel 1962,
durante i 13 giorni più lunghi della storia dell’umanità, fu il leader
sovietico Khrushev, all’ultimo minuto, a trovare il coraggio di tirarsi
indietro. Ma il mondo non può
essere sicuro che questa ragionevolezza ci sia per sempre».
Bolsena in lutto, si è spento l’Ing.
Alessandro Fioravanti, il genio del lago
di Caterina Berardi
Era nato a Bolsena il 16 luglio del
1917 e da lì tutta la sua vita si è
costellata di successi. Nel 1945
si laureò in Ingegneria Mineraria
all’Università di Roma.
Il suo spirito pionieristico legato
alla curiosità per la storia unita alla
sua inarrestabile passione per il lago
di Bolsena, lo condussero nel 1958
ad una sensazionale scoperta archeologica di un insediamento proto
storico palafitticolo villanoviano
che balzò alle cronache di tutta la
stampa nazionale come la più importante e straordinaria meraviglia
celata sott’acqua. Fu così che l’Ing.
Fioravanti divenne soprannominato il genio del lago, quando in
quegli anni, l’archeologia subacquea lacustre era considerata dai
sub, un tabù un mondo pressoché
sconosciuto, nonostante le attrezzature per le ricognizioni fossero
già state inventate ma non così ampiamente utilizzate. Grazie alla sua
competenza in ingegneria, egli fu
in grado di applicare e di mettere
a punto strumentazioni sofisticate
che ancora oggi vengono utilizzate
nel campo della ricerca archeologica subacquea, come, il rilevamento
planoaltimetrico in sezioni e trilaterazione, la fotorotaia ( rilevamento dettagliato della fotografia stereoscopica) il carotaggio stratigrafico
( utile per le informazioni sui sedimenti dei fondali).
Un uomo dall’intelligenza soprannaturale, animato da grandi intuizioni e di un amore incontrollabile
per il suo lago e i suoi misteri. Notevoli i riconoscimenti e i premi
a lui assegnati nel campo archeologico e scientifico, nonostante la
comunità accademica non gli riconobbe mai direttamente i meriti
di una vita “immersa” alla ricerca
della storia e della sua evoluzione.
Se ne è andato in silenzio, circondato dall’affetto devoto dei suoi
familiari, che lo hanno sempre
sostenuto in questa meravigliosa
avventura .
LOTTERIA di Natale del Villaggio Querciaiolo
Numero estratto
1567
2832
1933
699
453
2852
725
1238
1569
245
Descrizione del premio
Vacanza di una settimana per due persone pensione completa
Televisore 42 pollici tecnologia led
Home theatre
Netbook
Smart phone
Quadro argento
Cena per due persone bevande incluse
Cornice argento
Prosciutto
Spalletta
I vincitori dei premi estratti possono ritirare il premio entro giorni 30 dalla data di avvenuta estrazione presso la sede
della Associazione Villaggio Querciaiolo sita in Viterbo Via della Robbia n.13 previo contatto telefonico allo 0761346602, cell. 339-7315093 o mail [email protected], direttamente dal responsabile della lotteria dott.. Meschini
Massimiliano. Scaduto il termine posto per il ritiro dei premi, gli stessi rimangono in proprietà alla Associazione che
con verbale del C.D. deciderà se trattenerli per una prossima manifestazione.
RADIOGIORNALE PREMIA LA TUA FEDELTA’
PARTECIPA AL CONCORSO E VIAGGIA CON RG
L’Uguaglianza
non ha colori:
i triangoli
della Memoria
www.radiogiornale.info
Con questo numero – il dodicesimo – siamo giunti alla fine del primo concorso a
premi che RG offre ai suoi più affezionati lettori, che hanno ritagliato e conservato
i coupon colorati che si trovano in alto a destra della prima pagina del giornale. Le
modalità di partecipazione:
1.
Allega in una busta:
•
i 12 tagliandi colorati di RG (dal 1° al 12° numero)
•
la fotocopia di un documento d’identità valido
•
l’autocertificazione che attesti il documento (oppure compila il modulo
prestampato che trovi sul sito www.radiogiornale.info)
L’associazione INcontaminazioni
Culturali organizza con il patrocinio del
Comune di Montefiascone la Giornata della Memoria 27 Gennaio 2013 - L’Uguaglianza non ha colori - I triangoli della memoria.
La memoria è la nostra storia e
probabilmente quando è storia di
dolore è ancor più una parte di
noi. Nel giorno della memoria
vogliamo dare una dimensione
anche a chi ha lasciato i sorrisi,
le parole, il corpo nel campo di
concentramento, ma anche le
speranze di vivere una vita dignitosa, senza ombre e incubi. Solo
perché desideroso di un amore
non convenzionale, di un’ideologia scomoda, o per l’appartenenza a una etnia non degna di
rispetto, per il diverso nel corpo
e nel credo. Tutti questi colori
persi, ai quali nessuno potrà ridare ciò che gli è stato tolto, con
un gesto, un cenno, un grido. A
questi colori sbiaditi dal tempo è
rivolta la giornata della memoria.
Che i numeri non restino tali, ma
rimangano sempre impressi i volti dimenticati e ammassati tra i
cumuli di cenere.
INcontaminazioni Culturali
2.
Spedisci la busta, esclusivamente tramite posta raccomandata, a:
Redazione RadioGiornale – servizio Concorso
Corso Cavour, 2 – 01027 Montefiascone VT (Italy)
Il codice della raccomandata, che si trova sulla ricevuta della
spedizione che ti è stata consegnata all’ufficio postale(cifre
sotto il codice a barre), sarà il tuo numero di partecipazione all’estrazione finale.
Scadenza
Le buste dovranno pervenire all’indirizzo segnato entro e non oltre il giorno 15
marzo 2013
Avvertenze
• Non saranno accettate le buste non contenenti tutti i 12 tagliandi e/o sprovviste
di documento certificato allegato
• Non è consentito inviare più buste con lo stesso nominativo
• Saranno accettate solo le buste giunte in redazione tramite posta raccomandata
• Non saranno ritenute valide le buste pervenute oltre la data di scadenza indicata
(farà fede il timbro postale)
• Non è consentito richiedere alla redazione i numeri arretrati mancanti
I premi in palio
3° premio messo in palio dallo Studio Grafico Trecrom di Montefiascone = Aerografia realizzata a mano e personalizzata su tela 42x29 cm con soggetto a vostro
piacimento (esclusi paesaggi) o in alternativa una delle tele (di uguali dimensioni)
scelte tra la vasta galleria di Trecrom.
1° premio messo in palio dall’Agenzia MrHoliday di Montefiascone = Viaggio per
2 persone, 3 notti e 4 giorni, in una Capitale Europea a scelta tra Londra, Amsterdam, Madrid, Parigi, Barcellona, Berlino, Praga, Vienna e Dublino, comprendente
volo A/R + pernottamento hotel 3 stelle + colazione.
Estrazione dei premi
Sabato 6 aprile 2013 – I numeri dei vincitori estratti saranno pubblicati dal giorno seguente sul sito RG e sul mensile di aprile. Sarà cura della redazione contattare
i vincitori (tramite i documenti allegati alla busta) per donare i buoni premio e
poter ritirare gli stessi. In bocca al lupo!
Contatti: scrivi a: [email protected]
PARTECIPA E VOLA CON RADIOGIORNALE
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concorso:
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la sua partecipazionealle estrazioni dei premi;
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richiedere l’accettazione del premio ed effettuare la sua consegna in caso di vincita;
•
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da disposizioni emanate da Organi di vigilanza e controllo.
Il conferimento dei dati necessari a tali finalità è obbligatorio. L’eventuale rifiuto di fornirli comporta l’impossibilità a partecipare al concorso.
Presentazione delle
attività 2013
di Est Film Festival
RG TORNA IL
20 FEBBRAIO
Giovedì 24 gennaio alle 11.30 nella Sala Consiliare
del Comune di Montefiascone, la direzione di
Est Film Festival insieme all’amministrazione
comunale presenta le attività che svolgerà
nel 2013 (Progetto Scuole, apertura Bandi di
concorso, ufficializzazione date del 7° Est Film
Festival). La conferenza stampa è aperta a tutti.
www.etul.it
2° premio messo in palio dall’Agenzia MrHoliday di Montefiascone = Soggiorno
e Pacchetto Benessere per 2 persone in una delle località termali italiane a vostra
scelta, comprendente mezza pensione e trattamento benessere.
www.touristangels.com
PUBBLICITA’
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