Attività di coordinamento
� il Direttore del SISP comunica l'emergenza al Direttore del Dipartimento che attiva il CESP
� il CESP coordina le strutture ospedaliere e quelle territoriali
� il SISP prende contatti con il Comune, con l'IZSV e con i pazienti che devono restare in
isolamento domiciliare fino a 7 gg dopo l'inizio sintomi
� la Direzione Medica coordina le attività delle UO ospedaliere coinvolte (PS; Malattie Infettive,
laboratorio...)
Soggetti ed Enti coinvolti
- Azienda ULSS: Direttore Sanitaria, Direttore del Dipartimento, Direttore SISP, Punto di contatto,
Tecnico di Prevenzione SISP, Assistente Sanitario.
- Presidio Ospedaliero: Pronto Soccorso, UO malattie infettive
- Distretto: Medico del Servizio di Continuità assistenziale,MMG/PLS
- Comune: Sindaco, Assessore, Ufficio tecnico
- Istituto Zooprofilattico delle Venezie
- Regione Veneto
- Protezione CIVILE territorialmente competente
- Ditta di disinfestazione
- Altre Ulss coinvolte
Educazione sanitaria e informazione alla popolazione
Comunicati stampa
Materiale informativo :
Depliant informativo per la popolazione con le regole per impedire la replicazione dei vettori
Depliant informativo sulle malattie trasmesse da vettori con le indicazioni comportamentali
protezione individuale dalle punture di insetto
Volantino informativo per la popolazione relativo alle attività di disinfestazione
per la
Documentazione agli atti
Volantino per informare la popolazione interessata dall’attività di disinfestazione
Depliant informativo per la popolazione con le regole per combattere la replicazione dei vettori
Comunicato stampa
MALATTIE INFETTIVE
Piano per la preparazione e la risposta ad emergenze
di sanità pubblica a livello nazionale
Dalla sorveglianza al controllo delle emergenze
Attività di controllo post emergenza
- sorveglianza epidemiologica
- sorveglianza febbri estive
- sensibilizzazione dei Medici delle strutture di primo livello al controllo dei soggetti che presentano
febbre al rientro da viaggi in paesi tropicali e sub-tropicali
- informazione di tutti gli attori coinvolti sui risultati ottenuti e in particolare sull’entità dell’epidemia
occorsa
- inviare annualmente a tutti i Medici il protocollo di Sorveglianza delle febbri estive per il controllo delle
persone con sintomi sospetti nei confronti di Dengue, Chikungunya, West Nile, e Malaria
- incontri formativi/informativi rivolti al personale degli Uffici Tecnici dei Comuni, ai tecnici della
prevenzione delle ULSS e agli operatori delle Ditte di disinfestazione del territorio
Report di valutazione post-emergenza :
� necessità di avere materiale informativo pronto in caso di emergenza
� esito dei casi
� migliorare la comunicazione con i MMG/PLS
� numero di telefono ed e-mail dedicati alle emergenze
� eventuali altri problemi rilevati nella gestione dell'emergenza.
68
PARTE II
Istruzioni Operative
Pianificazione e gestione dell’emergenza
Protocollo operativo – descrizione delle azioni
� segnalazione dei casi possibili/probabili dalle Malattie Infettive all’Azienda Sanitaria (DSB,
SISP), entro 12 ore e invio dei campioni di sangue al laboratorio di Padova (Riferimento
Regionale), per la conferma.
� Dipartimento di Prevenzione (SISP): notifica entro 24 ore alla Regione-Direzione Prevenzione;
in presenza di un caso possibile, se si è in presenza di un cluster, inoltrare notifica immediata
in Regione e, comunque, non oltre 24 ore dal sospetto.
� indagine epidemiologica immediata, contattando i casi, i parenti/conviventi. Individuare tutti gli
spostamenti del paziente negli ultimi 15 giorni.
� attivazione del CESP e del GORR e sorveglianza entomologica con segnalazione telefonica al
laboratorio dell’IZSVe.
� Effettuazione di un’indagine ambientale con sopralluogo, da parte del medico/AS del SISP,
tecnico della prevenzione, veterinario (se coinvolto nella disinfestazione).
Se il caso è confermato il SISP coinvolge l’unità di sorveglianza entomologica per la raccolta di
larve e la cattura di insetti adulti mediante la posa di trappole specifiche in modo da avere
indicazioni sulla densità dei vettori. In caso di conferma del virus nel vettore si è in presenza di
infezione autoctona.
� attivazione dei Comuni interessati e indicazione per effettuare gli interventi di disinfestazione
straordinari contro la zanzara ���� ����������� presso le abitazioni dei pazienti e nelle zone
frequentate dagli stessi nelle ore diurne. La disinfestazione riguarderà l’area corrispondente ad
un raggio di 100 mt dall’abitazione del paziente; è estesa fino a 300 mt in presenza di focolaio.
Il Direttore del SISP propone al Sindaco l’emissione di un’ordinanza che contenga gli interventi
da effettuarsi sul territorio.
� Predisposizione di un protocollo unificato con il comune per evenienze di una certa entità che
comprende: le azioni, i tempi e le figure coinvolte.
� Se i soggetti risiedono in altra ULSS si procede ad informare immediatamente l’ULSS
interessata. Se avessero soggiornato in ULSS o comuni diversi si devono informare
immediatamente tutte le ULSS e i comuni coinvolti.
In presenza di un caso confermato:
� Comunicazione del cluster ai MMG/PLS per la sorveglianza clinica e allertamento dei PS e del
Servizio di Continuità Assistenziale.
Redazione a cura di: Francesca Russo1 Francesca Zanella1, Giuseppina Napoletano2, Barbara
Pellizzari3, Andrea Siddu4, Sandro Cinquetti3
Il sistema di sorveglianza delle emergenze infettive è inserito nel Piano Regionale Prevenzione.
Dr.ssa Giovanna Frison
Aggiornamento alla precedente edizione “MALATTIE INFETTIVE: sorveglianze speciali “
Si ringrazia il Gruppo di Lavoro che ha curato la precedente edizione e i partecipanti al corso
“Piano per la preparazione e la risposta ad emergenze di sanità pubblica con particolare
riferimento alle malattie infettive - livello aziendale” che hanno contribuito a stilare questo
documento.
Il documento è stato sottoposto alla verifica da parte del Ministero della Salute
Stampa: Tipografia Fincato – Vicenza
Copia del volume può essere scaricata dal sito Internet: http://www.regione.veneto.it
1.Servizio Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica, Direzione Prevenzione Regione del Veneto
2.Servizio Igiene e Sanità Pubblica Dipartimento di Prevenzione Azienda ULSS 20 – Verona
3.Coordinamento Regionale per la prevenzione ed il Controllo delle Malattie – Regione del Veneto
4.Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Clinica e Molecolare, Università degli Studi di Cagliari
2
Prime misure da adottare
� Isolamento dei casi (presso l'UO di Malattie Infettive o il domicilio se i pazienti sono dimessi).
� Disinfestazione mirata.
� Informazione sulle misure di prevenzione dalle punture di insetto e controllo della diffusione
delle zanzare. Distribuzione di depliant informativi alle farmacie, ai MMG/PLS, agli uffici
comunali, ai distretti. Comunicati stampa .
Misure di sorveglianza
� acquisizione dei test di conferma dal laboratorio di riferimento regionale di Padova
� invio della segnalazione alla Direzione della Prevenzione Regione Veneto, che informerà il
Ministero della Salute. Il caso o i casi vanno registrati immediatamente nel SIMIWEB
� comunicazione all’IZSV della notifica definitiva con conferma diagnostica
� il report di registrazione dei casi sospetti e la loro definizione andrà inviato settimanalmente alla
Regione Veneto
� sorveglianza dei conviventi e dei contatti stretti, anche tramite i MMG
Controlli ambientali e provvedimenti da attuare
� attivazione degli interventi di disinfestazione da parte del Comune
� educazione della popolazione sulla prevenzione delle punture di insetto e delle proliferazione di
zanzare
67
Esercitazione emergenza
Dengue
Obiettivi:
1. Stilare un Piano di intervento utile a tutte le ULSS del territorio per poter agire adeguatamente
e tempestivamente qualora si verificasse un focolaio di Dengue.
2. Condividere le informazioni con gli operatori dei Dipartimenti di Prevenzione, dei Servizi Igiene
e Sanità Pubblica, dei reparti di Malattie Infettive, con i MMG, con i PLS e con i Comuni
coinvolti
3. Verificare sul campo i punti critici del protocollo esistente da parte degli operatori delle Aziende
Ulss e delle strutture interessate (protezione civile, comuni) (simulazione).
Territorio interessato: Ulss e comuni.
Schema operativo
Documentazione di riferimento
� DGR n. 443 del 20.03.2012: Progetto Piano per la preparazione e la risposta ad emergenze di
sanità pubblica con particolare riferimento alle emergenza infettive “livello aziendale”.
� Circolare Ministeriale del 12.06.2012, Sorveglianza dei casi umani delle malattie trasmesse da
vettori.
� Linee operative per la sorveglianza delle Febbri estive in Regione Veneto, anno 2012
(04.07.2012).
�
Normative degli anni precedenti
- Linee guida per l’organizzazione e la gestione delle attività di disinfezione e disinfestazione da
zanzare e ratti (Annali di Igiene Maggio – Giugno 2005).
- Piano regionale per la lotta alla zanzara tigre - anno 2008- Regione Veneto.
- Linee guida per il controllo dei culicidi vettori di virus – anno 2009 – Istituto Superiore di Sanità.
- Lotta alle malattie emergenti trasmesse da vettori; azioni e risultati – anno 2010 – Regione Veneto.
- Linee operative per la lotta alla zanzara “Manuale per gli operatori”.
- Documenti relativi alla Sorveglianza delle malattie infettive trasmesse da vettori: Protocollo per la
sorveglianza passiva delle febbri estive in Regione Veneto – anno 2010 .
- Protocollo per la sorveglianza passiva delle Febbri estive in Regione Veneto, anno 2011.
Fonti scientifiche consultate: Ministero della Salute, Regione Veneto, CDC, ECDC, OMS, Istituto
Zooprofilattico delle Venezie.
PREMESSA
In questa seconda parte del documento “Malattie infettive: sorveglianze speciali“ vengono
sintetizzate, attraverso delle flow chart, le istruzioni operative per alcune malattie di particolare
rilievo e per le quali è necessario intraprendere adeguate misure di prevenzione.
Tali istruzioni rappresentano uno strumento di supporto di facile e rapida consultazione per gli
operatori sanitari dei Dipartimenti di Prevenzione, Distretti Sanitari di Base, Direzioni dei Presidi
Ospedalieri e per i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera scelta.
L’uso e la forma degli stampati ad esse allegati possono essere adattati alla situazione locale.
La sua finalità è quella di aiutare l’operatore sanitario ad individuare facilmente le azioni da
intraprendere nell’ambito della gestione del caso.
A fine documento sono state inserite due esercitazioni relative al progetto regionale “Piano per la
preparazione di una rete aziendale per la gestione delle emergenze di sanità pubblica con
particolare riferimento alle emergenze infettive – Livello Aziendale”.
Nota
PC
CESP
GORR
Questa casella fa riferimento al Punto di Contatto e all’attivazione del CESP e del GORR (si veda il
VOLUME 1 pag 8-10) qualora si verifichino due o più casi di malattia infettiva.
Descrizione dell’evento
Focolaio di Dengue in alcune persone residenti in un Comune del Veneto. Il 25 agosto un
paziente viene ricoverato per iperpiressia e petecchie emorragiche diffuse sul corpo. Dopo due
giorni un altro paziente dello stesso comune viene ricoverato con sintomi simili. Essendo
periodo estivo viene eseguito Il test di 1° livello per malattie trasmesse da vettore che risulta
positivo per virus DENGUE (CASO PROBABILE). Successivamente la diagnosi viene
confermata (PCR positiva e IGM positive) (CASO CONFERMATO). Alcuni giorni prima il fratello
di uno dei due soggetti, rientrando in Italia da un viaggio in India, aveva presentato febbre.
Definizione degli scenari epidemiologici
Possibile diffusione della malattia nel territorio regionale, essendo presente il vettore, la zanzara ����
����������.
La DENGUE è una malattia infettiva endemica nei paesi del Sud-Est asiatico che si è poi diffusa in tutti
i paesi della fascia tropicale e sub-tropicale.
E’ endemica nei Paesi dove è presente il vettore principale, l’�����������. In Italia è presente la zanzara
�������������� (genere Aedes), zanzara tigre, che ricopre il ruolo di vettore secondario.
La zanzara si infetta tramite l’ingestione di sangue infetto da persone con infezione acuta da virus
dengue. Dopo 10-14 giorni la zanzara femmina può trasmettere il virus ad un altro individuo.
In Italia il pericolo di importazione della malattia è elevato, ma finora i casi sono stati solo di
importazione. Casi autoctoni si sono verificati in Francia e in Croazia nel 2011.
66
3
SOMMARIO
PREMESSA
CHIKUNGUNYA (Malattia da virus o febbre da)
FORMA INVASIVA DA HAEMOPHILUS INFLUENZAE TIPO B
FORMA INVASIVA DA NEISSERIA MENINGITIDIS
ROSOLIA IN GRAVIDANZA/SINDROME DA ROSOLIA CONGENITA
LEGIONELLOSI
MORBILLO
PEDICULOSI
RABBIA
SCABBIA
TOSSINFEZIONI ALIMENTARI
TUBERCOLOSI
WEST NILE (Infezione da virus)
ESERCITAZIONI EMERGENZE: ALLUVIONI
ESERCITAZIONI EMERGENZE: DENGUE
4
3
5
7
11
19
21
29
31
33
35
43
55
57
59
65
ESERCITAZIONI EMERGENZA: DENGUE
65
�
�
CHIKUNGUNYA
(Malattia da virus o febbre da)
Creazione/gestione di un coordinamento con la centrale operativa per la gestione
telefonica delle richieste della popolazione (Numero Verde),
Coordinamento tra le ULSS interessate sul materiale informativo e comunicato stampa in
modo tale che tutta la popolazione abbia la stessa informazione.
Documentazione agli atti
Presso la sede del Punto di Contatto sono raccolti tutti gli atti e la documentazione delle
comunicazioni
Attività di Controllo Post Emergenza
CESP:
Valutazione dell’evoluzione della situazione al fine di definire l’avvenuto ripristino delle condizioni
che permettono la cessazione delle misure di intervento/controllo/sorveglianza straordinarie.
Report di valutazione post-emergenza:
Al termine della emergenza, il Punto di Contatto, con l’aiuto del CESP e del GORR stila un report
conclusivo (attraverso una ceck-list) entro 6 mesi dalla dichiarazione di chiusura che conterrà:
� La descrizione sia dell’evento che dell’intervento nella loro magnetudo e dimensione
tempo/ spaziale,
� le azioni attuate e la loro tempistica,
� le risorse impiegate,
� le prestazioni erogate(tipologia e numerosità),
� l’impatto sanitario dell’evento in particolare in relazione al manifestarsi di malattie infettive,
� la verifica dell’adeguatezza dei protocolli per eventuali proposte di adeguamento,
� costi sostenuti.
�
Il report sarà inviato ai Sindaci, Prefetto, Giornali, ecc (vedi elenco Enti).
64
5
ISTRUZIONI OPERATIVE
CHIKUNGUNYA
In caso di segnalazione/notifica Chikungunya
PC
CESP
GORR
Misure successive da adottare:
Competenze del Dipartimento:
dà indicazioni su:
� Servizio Veterinario:
� Raccolta, stoccaggio, smaltimento delle carcasse degli animali morti;
� Raccolta di animali vaganti senza padrone (cani e gatti);
� SIAN:
� Raccolta, stoccaggio, smaltimento di prodotti ortofrutticoli,
� SISP:
� Sanificazione degli Ambienti
�
Contattare notificatore per
verificare criteri di diagnosi e proporre la ricerca anticorpale
IgM/IgG o ricerca virale
Misure di sorveglianza
GORR:
� Sensibilizzare i PS, MMG, PLS e i Servizi di continuità assistenziale su segni e sintomi
suggestivi di malattie infettive a rischio di esposizione, per una corretta valutazione medica e
pronta segnalazione
� Sensibilizzare i veterinari privati su segni e sintomi sospette di malattie infettive a rischio di
esposizione per gli animali, per una corretta valutazione e pronta segnalazione
Inchiesta epidemiologica per
valutare se caso autoctono
(aree frequentate nei 15 gg
prima dei sintomi)
SI
SISP e Servizio Veterinario:
�
Gestione delle segnalazioni di malattie contagiose di rispettiva competenza per una verifica
dei casi sospetti.
NO
Educazione sanitaria
alla popolazione per
misure comportamentali
per la protezione dalle
punture di insetto
Sorveglianza ambientale e
interventi di disinfestazione
Informa MMG–PLS-Pronto soccorso e guardia
medica per sensibilizzazione in merito alla
segnalazione di nuovi casi
6
SISP e SPISAL:
� Sicurezza(in relazione agli impianti ed utenze domestiche);
� salubrità degli ambienti abitativi.
STOP
Controlli ambientali e provvedimenti da attuare
Da parte del SIAN:
� Potenziamento del Monitoraggio/Controllo delle fonti/stoccaggio/distribuzione del sistema
di approvvigionamento idrico.
� Valutazione igienico sanitaria dell’esito degli accertamenti analitici effettuati dall’ARPAV su
acqua ad uso potabile, sulle diverse matrici alimentari.
Da parte del SISP:
� Valutazione igienico sanitaria dell’esito degli accertamenti analitici effettuati dall’ARPAV su
matrici ambientali.
Comuni su input del SISP:
� Potenziamento od interventi straordinari di disinsettazione/derattizzazione in rapporto alle
condizioni ambientali e climatiche.
Educazione sanitaria e informazione alla popolazione
Il CESP:
� Individua un unico referente per la gestione dell’informazione;
� Prepara un informativa ai Sindaci sulle direttive da adottare in tema di salute pubblica con
la valutazione igienico sanitaria dell’esito degli accertamenti analitici effettuati dall’ARPAV
su acqua ad uso potabile, sulle diverse matrici alimentari ed ambientali,
� Predispone comunicati periodici attraverso i mass media per aggiornare la popolazione
sugli aspetti di rilievo sanitario,
� Predispone note informative ai Medici di Medicina Generale e Pediatri di Famiglia sulle
misure da adottare per la salute pubblica con la valutazione igienico sanitaria dell’esito
degli accertamenti analitici effettuati dall’ARPAV su acqua ad uso potabile, sulle diverse
matrici alimentari ed ambientali,
� Predisposizione di spazi dedicati sul web aziendale e regionale (per informazione,
documenti, interventi, misure da adottare ecc.),
63
Soggetti ed Enti Coinvolti
� Aziende ULSS
� Aziende Ospedaliere
� 118
� Comuni
� Provincia
� Protezione Civile
� ARPAV
� Vigili del Fuoco
� Prefetto
� Regione
� Magistrato alle Acque
� Consorzi di bonifica
� Enti Gestori di Acquedotti
� Enti Gestori di Rifiuti
� Associazioni di Categorie Produttive (Artigiani, Industriali, Allevatori, Agricoltori)
� Volontariato…
FORMA INVASIVA DA HAEMOPHILUS INFLUENZAE TIPO B
Protocollo operativo - descrizione delle azioni:
1) Preventiva predisposizione di protocolli per la gestione di:
�
Acqua potabile (es. dove fare campionamento-coordinamento con ARPAV)),
ortaggi (campionamento per delimitare l’area), prodotti alimentari (negozi-barsupermercati-depositi all’ingrosso), animali vivi e carcasse.
�
Profilassi delle malattie infettive a rischio di esposizione (leptospira, tetano,
infezioni gastroenteriche): protocolli per la vaccinazione dei volontari.
2) Attivazione del GORR e CESP delle Aziende Sanitarie,
3) Contatto con la Protezione Civile.
Prime misure da adottare
Coordinamento con il CESP (Attivazione del CESP per allertare le diverse U.O. aziendale, a vario
titolo coinvolte)
A) Competenze dei distretti socio sanitari e presidi ospedalieri:
� Ricognizione e gestione dell’assistenza socio-sanitaria delle persone non
autosufficienti e con patologie che richiedono particolari misure di assistenza;
� Gestire l’assistenza sanitaria delle persone che la richiedono
B) Competenze dei Dipartimenti di Prevenzione:
� Collaborare alla pianificazione/organizzazione delle soluzioni alloggiative per sfollati per
garantire condizioni igienico sanitarie adeguate.
Dà indicazioni su ( chi da indicazioni):
B1) SIAN dà indicazioni su:
�
Fonti di approvvigionamento/distribuzione sicuri di acqua potabile;
�
Modalità per il corretto consumo dei prodotti ortofrutticoli e delle derrate alimentari
refrigerate/surgelate;
B2)SPISAL dà indicazioni su:
�
Comportamenti a rischio per la sicurezza delle persone in ambito domestico e
lavorativo,
B3)SISP dà indicazioni su:
�
Misure comportamentali/vaccinali/di protezione individuale per la prevenzione di
infortuni e delle malattie infettive a rischio di esposizione(leptospirosi, tetano, infezioni
gastroenteriche).
�
Predisposizione
di
presidi
per
eventuali
attività
straordinarie
di
vaccinazione(antitetanica) e chemioprofilassi (SISP).
C) Direzione Sanitaria:
� Allerta i PS per una pronta valutazione sanitaria di soggetti provenienti dall’area
interessata che presentino segni e sintomi sospetti.
62
7
ISTRUZIONI OPERATIVE
FORME INVASIVE DA HAEMOPHILUS INFLUENZAE TIPO B
In caso di segnalazione/notifica meningite
PC
CESP
GORR
Contattare notificatore per
verificare il tipo di meningite
MENINGITE DA HAEMOPHILUS
SOSPETTA/ACCERTATA
MENINGITE PNEUMOCOCCICA O DI
ALTRO TIPO
Completare/integrare i dati della
scheda di notifica contattando il
notificatore
����
Inchiesta epidemiologica per
individuare i contatti nei 7 gg
precedenti la comparsa sintomi
Ricerca dei contatti in ambito familiare
o collettività infantili (vedi Parte I del
Manuale)
Contattare telefonicamente Medici di Base o
Pediatri dei contatti informando del caso e
della necessità di profilassi per i pazienti non
afferiti agli ambulatori SISP
Contattare telefonicamente
tutti gli interessati
Sorveglianza contatti stretti per 10 gg dopo l’ultimo
contatto con caso indice
Consegnare/prescrivere
profilassi ai contatti stretti
8
Definizione degli scenari epidemiologici:
A) Effetti che si verificano durante o immediatamente a seguito dell’evento:
1. annegamenti (potenziali umani e animali) persone anziane, travolgimento di acqua sulle
macchine;
2. mortalità acuta per panico, infarti;
3. traumi e ferite;
4. aggravamento di malattie preesistenti;
5. reazioni immediate da stress: panico, paure, ansia.
B) Effetti che si possono manifestare nei giorni o nelle settimane successive all’evento:
1. Aumentato rischio di malattia per alcune infezioni (anche se considerate poco frequenti
come:
a) malattie gastro-intestinali
b) dermatiti e congiuntivi
c) malattie trasmesse da vettori e roditori (leptospira)
d) tetano
e) polmoniti e malattie respiratorie.
2. Mancanza o contaminazione chimica/microbiologica dell’ acqua potabile. In queste
situazioni la contaminazione dell’acqua potrebbe essere poco probabile poiché l’acqua
all’interno delle tubature scorre in pressione, poi ci sono le cisterne che fanno da raccolta,
quindi il sistema non dovrebbe essere interessato. Ciò nonostante, per precauzione,
durante la pregressa alluvione è stata emessa un’ordinanza del sindaco che ha vietato
l’utilizzo dell’acqua potabile. Il rischio maggiore potrebbe essere rappresentato dal fatto
che può andare in tilt la centrale(es. per guasti elettrici), causando in questo caso problemi
per la distribuzione dell’acqua potabile.
3. Contaminazione chimica/microbiologica dei prodotti ortofrutticoli.
4. Alterata conservazione e commestibilità dei prodotti alimentari domestici o industriali per
interruzione della catena del freddo o conservazione dei prodotti in cantine allagate.
5. Inquinamento ambientale da dispersione di rifiuti, sostanze chimiche, radioattive, da
stoccaggi, depositi, cisterne domestiche, concimaie, ecc.
6. Aggravamento/scompenso di patologie croniche per mancanza di accesso/disponibilità ai
presidi necessari o per le precarie/disagiate/carenti condizioni di alloggio, interruzione del
funzionamento di apparecchi elettromedicali domiciliari.
7. Fughe di gas.
8. Diffusione di malattie infettive da carcasse di animali annegati.
9. Fenomeni di randagismo.
10. Concentrazione in alcuni punti di ratti che tendono a riunirsi in zona più alte per scappare
dalle zone allagate (in cui vi è un aumento dei livelli dell’acqua).
C) Effetti a lungo termine che potrebbero manifestarsi e/o durare per mesi o anni:
1. Contaminazione ambientale(terreni, falda superficiale e profonda).
2. Disturbi post traumatici come ansia, depressione, disturbi psicosociali e suicidi dovuti alle
condizioni di sfollamento prolungato, danni alle abitazioni, danni alle imprese perdita di
beni familiari.
Attività di coordinamento:
� Le autorità di Protezione Civile o altri soggetti istituzionali, medico reperibile, attivano il
Punto di Contatto che attiverà immediatamente il GORR della propria Azienda e propone
di attivare il CESP della propria Azienda ULSS.
� Il GORR attraverso il suo Punto di Contatto attiva gli altri GORR delle ULSS interessate in
modo da attuare un coordinamento Provinciale e/o regionale;
� Il Punto di Contatto si raccorda con l’ARPAV;
� Il CESP promuoverà incontri con i Sindaci, Prefetto, Scuole, ecc.
Se sono coinvolte più aziende/enti, chi coordina tutti gli Enti coinvolti? (In occasione dell’alluvione
di Verona è stata la Prefettura)
61
Esercitazioni emergenza:
Alluvione
ELENCO CONTATTI: caso indice _____________________________
Obiettivi:
1. Attivare la catena di comando (Punto di Contatto, GORR e CESP) come previsto dalla
Linee Guida Regionali.
2. Conoscere un evento eccezionale come un’alluvione: individuazione e definizione delle
possibili criticità.
3. Formulare Protocolli/Istruzioni operative per far fronte alle criticità (gestione di
un’alluvione).
COGNOME NOME
INDIRIZZO
TEL.
CONTATTATO
IN DATA \ORE
PROFILASSI PROFILASSI
Medico di
PRESCRITTA CONSEGNATA base
il
il
Territorio interessato:
Alcuni Comuni della Azienda ULSS 20 di Verona, Azienda ULSS 6 di Vicenza, Azienda ULSS 16
di Padova, Azienda ULSS 18 Rovigo.
Schema operativo
Documentazione di riferimento
Non ci sono documenti sanitari specifici di riferimento, ma solo norme di riferimento per la
gestione della Protezione Civile: LR 11/2001 art 106, comma 1, “Dichiarazione e gestione dello
Stato di Crisi e della Protezione Civile “.
Fonti scientifiche consultate:
Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità http://www.epicentro.iss.it
Descrizione dell’evento
Nei giorni compresi tra il 31 ottobre e il 2 novembre 2010 nella Regione Veneto si verificano
intense piogge che interessano soprattutto la zona pedemontana e la pianura. In particolare
sorpassano il livello di guardia i fiumi: Bacchiglione, Brenta, Monticano, Piave, Livenza,
Tagliamento.
Le ondate di piena interessano progressivamente le Province di Verona, Vicenza , Padova.
Viene dapprima interessata la Provincia di Verona con la rotta arginale sul torrente Alpone,
presso il ponte Lessina, che determina:
� l’allagamento dell’autostrada; da una rotta arginale sul torrente Alpone in corrispondenza
degli impianti Costalunga (loc. Brognolino) alla confluenza con il torrente Fiumicello;
� da una rotta arginale sul torrente Tramigna a Soave, con allagamento di buona parte del
centro abitato;
� da una rotta arginale del torrente Aldega, località Ponte San Vito;
� dalla tracimazione del torrente Alpone a San Bonifacio all’altezza della strada statale.
La Provincia di Vicenza viene interessata:
� dall’esondazione per rotta arginale del fiume Bacchiglione sia all’altezza del Comune di
Dueville al confine col Comune di Caldogno, con inondazione delle frazioni di Cresole e
Rettorgole, sia dall’esondazione del fiume Bacchiglione sempre per rotta arginale nel
centro storico della città di Vicenza con allagamenti diffusi che interessano il centro
abitato.
La Provincia di Padova viene interessata:
� dalla rottura arginale del fiume Frassine all’altezza del confine tra Ospedaletto e Saletto,
località Prà di Botte,
� da allagamenti nei Comuni di Lozzo Atestino , Bovolenta;
� rottura arginale del fiume Tesina con allagamento del Comune di Veggiano, Cervarese
Santa Croce, Selvazzano;
� rottura del Muson in zona Campodarsego e Vigodarzere;
� allagamento di zone golenali in quartiere Paltana di Padova,
� rottura del fiume Bacchiglione con interessamento dei Comuni di Casalserugo, Ponte San
Nicolò, Polverara, Brugine.
60
PROFILASSI CONSIGLIATA:
Farmaci: Rifampicina: 20 mg/Kg per os 1 volta al giorno (Max 600 mg/die) per 4 giorni.
Nei lattanti di età � 1 mese il dosaggio è di 10 mg/kg (avvisare i genitori che il farmaco produce
urina rossastra).
9
ESERCITAZIONI EMERGENZA: ALLUVIONE
10
59
FORME INVASIVE DA NEISSERIA MENINGITIDIS
ISTRUZIONI OPERATIVE
MALATTIA NEUROINVASIVA DA WEST NILE VIRUS (WNND)
In caso di segnalazione/notifica WNND
PC
CESP
GORR
Contattare notificatore per
verificare i criteri di diagnosi: clinici e/o di laboratorio ( IgG e
IgM per conferma o ricerca virale/PCR)
Inchiesta Epidemiologica
Educazione sanitaria
popolazione per
protezione dalle
punture di insetto
Informa MMG–PLS-Pronto soccorso e
guardia medica per sensibilizzazione in
merito alla segnalazione di nuovi casi
58
Sorveglianza ambientale e
interventi di
disinfestazione
11
ISTRUZIONI OPERATIVE
WEST NILE (infezione da virus)
FORME INVASIVE DA NEISSERIA MENINGITIDIS
In caso di segnalazione/notifica meningite
PC
CESP
GORR
Contattare notificatore per
verificare il tipo di meningite
MENINGITE PNEUMOCOCCICA O DI
ALTRO TIPO
MENINGITE MENINGOCOCCICA
SOSPETTA/ACCERTATA
STOP
Completare/integrare i dati della
scheda di notifica contattando il
notificatore
Inchiesta epidemiologica per
individuare i contatti nei 7 gg
precedenti la comparsa sintomi
Ricerca dei contatti in ambito familiare,
ricreativo e sociale
Contattare se necessario le strutture coinvolte
(Direzione Scolastica, Ufficio Sanitario
Aziendale) per eventuale valutazione della
profilassi del personale esposto
Contattare telefonicamente
tutti gli interessati
Contattare Guardia medica - Pronto Soccorso
ed eventuali reparti ospedalieri interessati
per eventuale profilassi
Consegnare/prescrivere
chemioprofilassi ai contatti stretti
Sorveglianza per 10 gg dei contatti del caso indice
12
57
ISTRUZIONI OPERATIVE
TUBERCOLOSI
Notifica di meningite meningococcica o sospetta tale
PC
CESP
GORR
In caso di notifica/segnalazione tubercolosi
Sig_______________________________nato a ___________________ il ________________
Residente a_____________________________via___________________________________
nr.telefonico____________________________sintomi malattia insorti il___________________
Conferma e raccoglie dati anagrafici e sanitari
Avvio indagine epidemiologica
scuola frequentata_____________________________________________________________
sita a _______________________________________________________________________
No
�
�
�
Indagine epidemiologica
Eventuale sorveglianza
sanitaria
Informazione dei contatti
Attivazione follow up
Trattamento per paziente
Espettorato
BAAR pos.
No
classe______________________
Si
Tbc
polmonare
Si
Ditta\Azienda\sede lavoro________________________________________________________
sita a________________________________________________________________________
via ___________________________________________tel_____________________________
ambienti frequentati nelle 48 ore precedenti il ricovero\sospetto malattia____________________
�
�
�
�
Ricerca contatti stretti
Eventuali accertamenti
Sorveglianza sanitaria
Corretta informazione
�
�
�
�
Ricerca contatti stretti
Esecuzione nei contatti
Mantoux/Test IGRA
Sorveglianza Sanitaria
Corretta informazione
_____________________________________________________________________________
Altre informazioni utili:____________________________________________________________
______________________________________________________________________________
Informazione e
collaborazione MMG
e/o Pediatra
_________________li_________________ore ______________
Mantoux/Test
IGRA nei
contatti stretti
Firma
Positivo
Negativo
Ripetizione Mantoux/Test
IGRA
dopo circa due mesi
Sorveglianza Sanitaria
Viraggio
tubercolinico
Positivo
�
�
�
�
Negativo
Rx Torace
Invio al Dispensario Funzionale
per valutazione e follow-up
Sorveglianza sanitaria
Allargamento ricerca contatti
ulteriori
Informazione dei contatti e
interruzione della sorveglianza
Vedasi linee guida regionali per il controllo delle tbc per gli allegati /stampati da usare
56
58
13
Prot._____________
Al Dirigente Scolastico
Scuola _____________
___________________
e p.c.
TUBERCOLOSI
Al Sig.Sindaco del
Comune di
__________________
Oggetto: caso di sospetta meningite meningococcica.
A seguito della notifica di un caso di meningite meningococcica insorta il____________ a carico dell’alunno
________________________________________ frequentante la classe _____________ di codesto istituto,
si chiede con la massima urgenza l’elenco dei ragazzi frequentanti la classe ____________, degli
insegnanti
e
di
coloro
i
quali
avessero
comunque
avuto
contatti
stretti
con
___________________________ nelle giornate di ______________________, aggiornato con indirizzo
e recapito telefonico, se in vostro possesso.
Questo Servizio è a disposizione per:
�
eventuali informazioni
�
garantire un accesso presso la scuola qualora ritenuto opportuno
�
la consegna delle prescrizioni farmacologiche necessarie
�
la consegna diretta del farmaco.
Sarà cura di questo Servizio contattare telefonicamente tutti gli interessati per le prescrizioni del caso.
Si fa presente che non è necessaria la chiusura dell’Istituto quale misura di profilassi, né alcun tipo di
disinfezione, né il trattamento preventivo con antibiotico per coloro che non sono stati in contatto con il
paziente.
Distinti saluti
Firmato
…………………………….
14
55
54
���������������� proveniente da tessuti e
latte animali infetti
Febbre Q
Virus dell’epatite A proveniente da feci,
urina, sangue di persone e di altri primati
infetti
Sostanze istaminosimili prodotte da specie
del genere ������� o altri batteri
Intossicazione
istaminica da
sgombridi
����������������� (acqua di mare)
Epatite A (epatite
infettiva)
Setticemia da Vibrio
Vulnificus
���������������� (febbre tifoide) dalle feci
di persone infette. Altri sierotipi di
samonella da feci di persone e animali
infetti
���������������������� da suolo, concime
animale e insilati
Listeriosi
Febbre tifoide e
paratifoide
����������������, ������������� e ��������
provenienti da tessuti e latte di animali
infetti
Brucellosi
Malessere, brividi, febbre,
prostrazione, lesioni cutanee,
possibile exitus
Febbre, malessere, stanchezza,
anoressia, nausea, dolori
addominali, ittero
In media 16 ore
< 24 ore
Frutti di mare, ogni alimento
contaminato d apersone ch
emanipolano e toccano i cibi; latte
crudo; carne contaminata dopo la
lavorazione; formaggio, crescione,
acqua
Frutti di mare crudi
Latte crudo (raramente)
Insalate di cavolo crudo, latte,
formaggio, prodotti animali
Latte crudo, formaggio di capra,
Sangue
Feci, tamponi rettali,
sangue
Sangue
Sangue, urine, liquido
cerebrospinale
Sangue
Da alcuni
minuti a 1 ora
Cefalea, vertigini, nausea,
vomito, diarrea, sapore
metallico e pepato, bruciore in
gola, rossore e gonfiore del
viso, dolore di stomaco, prurito
della pelle
Tonno, sgombro, delfino del
Pacifico, pesce azzurro, formaggio
Vomito
Frutti di mar e crudi, insalata,
Urina, Sangue
affettato, qualunque cibo
contaminato con visrus dell’epatite,
acqua
COMPAIONO SINTOMI E SEGNI DI TIPO ALLERGICO (ARROSSAMENTO DEL VISO, PRURITO)
Periodo di incubazione generalmente inferiore ad 1 ora
Da 1 a 50
giorni, in media
25 giorni
Da 14 a 26
giorni, in media
20 giorni
Da 7 a 28
giorni, in media
14 giorni
Da 3 a 21 giorni
ma anche più a
lungo
Febbre, brividi, sudorazione,
debolezza, malessere, cefalea,
dolori muscolari e articolari,
dimagramento, splenomegalia
Febbre non elevata, quadro
similinfluenzale, aborti, nati
morti, meningite, encefalite,
sepsi; possibile exitus
Brividi, cefalea, debolezza,
malessere, sudorazione intensa,
febbre, tosse, dolori toracici
Malessere, cefalea, febbre ,
tosse, nausea, vomito, stipsi,
dolori addominali, brividi,
roseola, emorragie intestinali,
splenomegalia
Da 7 a 21 giorni
Non sufficient erapida o inadeguata refrigerazion edei
pesci pescati; impropria salatura del formaggio
Persone infette che toccano o manipolano alimenti,
scarsa igiene della persona, cottura inadeguata, raccolta
di frutti di mare da acque contaminate con scarichi di
fogna; irrazionale smaltimento di liquami
Consumo di di frutti di mare crudi, cottura inadeguata;
sono ad alto rischio le persone con danni epeatici
Persone infette che toccano o manipolano alimenti;
scarsa igiene della persona, cottura o refrigerazione
inadeguate, smaltimento irrazionale di liquami, acquisto
di alimenti da fonti sospette; raccolta di frutti di mare da
acque contaminate con scarichi fognari
Consumo di latte contaminato crudo o non
correttamente pastorizzato
Inadeguata cottura, scorretta pastorizzazione del latte,
refrigerazione prolungata; sono ad alto rischio gli
immunodepressi, le garvide, gli anziani e i neonati
Mancata pastorizzazione del latte, bestiame contaminato
da brucelle
COMPAIONO SINTOMI E SEGNI D’INFEZIONE GENERALIZZATA (FEBBRE, BRIVIDI, MALESSERE E/O DOLORI)
Periodo di incubazione superiore a 72 ore
ALLEGATO 5
Prot._____________
Al Dirigente Ditta\Azienda
___________________
___________________
e p.c.
15
Al Sig.Sindaco del
Comune di
__________________
Oggetto : caso di sospetta meningite meningococcica.
A seguito della notifica di un caso di meningite meningococcica insorta il____________ a carico del/la
Sig\Sig.ra _______________________________________________ dipendente di codesto Ditta\Azienda,
si chiede con la massima urgenza l’elenco dei dipendenti e di coloro i quali avessero comunque
avuto contatti stretti con ___________________________ nelle giornate di _______________,
aggiornato con indirizzo e recapito telefonico, se in vostro possesso.
Questo Servizio è a disposizione per:
�
eventuali informazioni
�
garantire un accesso presso la Ditta qualora ritenuto opportuno,
�
la consegna delle prescrizioni farmacologiche necessarie
�
la consegna diretta del farmaco
Sarà cura di questo Servizio contattare telefonicamente tutti gli interessati per le prescrizioni del caso.
Si fa presente che non è necessaria la chiusura della Ditta/Azienda quale misura di profilassi, né alcun tipo
di disinfezione, né il trattamento preventivo con antibiotico per coloro che non sono stati in contatto con il
paziente
Distinti saluti
Firma
………………………….
16
Da 2 a 48 ore in
media 12 ore
Da 24 a 36 ore
������������������ proveniente dall’acqua
marina, dai pesci e dai frutti di mare
�����������������������
��������������������
������������������������
Virus enterici (virus ECHO, virus Coxakie,
reovirus, adenovirus, rotavirus, poliovirus
Neurotossine A, B, E , F, di ������������
���������; le spore si trovano nel terreno,
nel fango di acqua dolce e nell’intestino di
animali
Gastroenterite da
�������
���������������
Yersinosi
Gastroenterite da
agente di Norwalk
Gastroenterite virale
non specifica
Botulismo
Pesci marini, frutti di mare, crostacei
(crudi o ricontaminati)
Qualsiasi alimento contaminato,
frequentemente insalate, acqua
Feci, sangue
Feci, tamponi
rettali
Feci, tamponi
rettali
Feci, tamponi
rettali
Feci, tamnponi
rettali
Gent.mo Collega,
53
Da 2 ore a 8
giorni, in media
da 18 a 36 ore
Sintomi gastrointestinali
possono precedere quelli
neurologici; vertigini, diplopia,
bocca arida, difficoltà di
ingestione, di respiro, di
parola; debolezza muscolare,
atassia, stipsi, midriasi e
sguardo fisso; paralisi
respiratoria possibile exitus
Conserva di alimenti a debole acidità
preparate impropriamente, per lo più
casalinghe, di natura animale o vegetale;
pesce affumicato, mammiferi marini,
uova fermentate di pesce, stufato lasciato
in forno spento durante la notte;
polpettone di carne, patate cotte; sono
coinvolti anche alimenti conservati
sott’olio o sotto vuoto; insaccati e
prosciutti preparati in casa
Sangue, feci,
contenuto
gastrico, materiale
autoptico, residui
alimentari e
alimenti sospetti
Nausea, vomito, dolori
Frutti di mare, ostriche, insalate verdi,
Feci
addominali, diarrea modica,
pasticceria, glassature
febbre, brividi, malssere,
anoressia, cefalea. Durata
dellla malattia circa 36 ore
Da 3 a 5 giorni
Diarrea, febbre, vomito, dolori
Sconosciuti
Feci
addominali, talvolta sindromi
respiratorie
COMPAIONO SINTOMI E SEGNI NEUROLOGICI (DISTURBI VISIVI, FORMICOLIO E/O PARALISI
Periodo di incubazionegeneralmente da 12 a 72 ore
Intensi dolori addominali,
Latte, carni, acqua
diarrea, febbre, cefalea,
malessere, gola infiammata,
può simulare l’appendicite
Periodo di incubazione maggiore di 72 ore
Dolori addominali, diarrea,
nausea, vomito, febbre, brividi,
cefalea
Dolori addominali, diarrea,
nausea, vomito, febbre, cefalea
Pollame, carne e loro prodotti, prodotti a
base di uova, latte crudo e latticini ecc..
Formaggi molli, hamburgher poco cotti,
acqua
Feci
Ti informo che, in seguito ad un’indagine epidemiologica effettuata per un caso di meningite
Da 16 a 48 ore
Da 24 a 72 ore
������������������������������������� ���������
��������� provenienti da feci umane infette
Shigellosi
Data______________________________
Da 6 a 72 ore,
in media da 18
a 36 ore
……………………………………………
Vari sierotipi di ���������� provenienti da
feci animali
Firma
Salmonellosi
Nel ringraziarTi per la collaborazione, porgo cordiali saluti.
Da 5 a 48 ore,
in media da 10
a 24 ore
E’ stato inoltre invitato a rivolgersi al proprio curante per eventuali e ulteriori necessità.
Ceppi enteropoatogeni, enterotossinogeni,
enteroinvasivi, emorragici di �������
provenienti da feci umane infette o da feci
di altri animali
profilassi, informandolo sul possibile rischio di infezione e dei possibili effetti collaterali del farmaco.
Frutti di mare crudi e pesci crudi
rischio di infezione. Pertanto si è ritenuto opportuno, fornirgli direttamente i farmaci necessari per la
Diarrea acquosa (vari ada feci
poltacee a quelle tipiche del
colera)
Intensi dolori addominali,
diarrea (talora con sangue),
nausea, vomito, febbre, brividi,
cefalea, dolori muscolari, urine
con sangue (ceppi emorragici)
Dolori addominali, diarrea,
febbre, nausea, vomito,
malessere
batterica, è emerso che il Tuo assistito________________________________________è stato esposto a
Diarrea da
������������������
��������
Da 2 a 3 giorni
Inadeguato trattamento termico di cibi inscatolati e
pesce affumicato ; ricontaminazione dopo trattamento;
fermentazioni incontrollate; impropria salagione del
prosciutto e del pesc; tempo/temperatura inadeguati per
patate;preparazioni in pentola, stufati,tenere gli aimenti
a temperatura ambiente e al caldo
Igiene personale carente; persone infette che toccano o
manipolani i cibi; cottura e riscaldamento insufficienti
Frutti di mare coltivati in acque contaminate da liquami;
igiene personale trascurata; persone infette che toccano
o manipolano gli alimenti
Conservare alimenti cotti a temperatura ambiente;
sistemare in frigorifero in grossi recipienti alimenti cotti;
mantenere cibi al caldo a temperature favorevoli allo
sviluppo microbico; inadeguata cottura; preparare cibi
diverse ore prima del consumo; contaminazione
corciata; impropria pulizia delle attrezzature;
approvigionamento di cibi da fonti contaminate
Persone infette che toccano o manipolano cibi;
refrigerazione inadeguata; cottura e riscaldamento
impropri
Cottura insufficiente; refrigerazione inadeguata,
contaminazione crociata; pulizia impropria degli
utensili; uso di acqua di mare nella preparazione del
cibo o per raffreddare gli alimenti
Cottura insufficiente, contaminazione dopo
pastorizzazione; contaminazione dei cibi con l’acqua o
con le deiezioni di rodiori o altri animali
Persone infette che toccano o manipolano gli alimenti:
refrigerazione inadeguata; cottura insufficiente; pulizia
e disinfezione improprie degli utensili; comsumo di
carni crude o poco cotte (sindrome emorragica)
Consumo di frutti di mare crudi o pesci crudi, cottura
inadeguata, contaminazione crociata
___________________
�� ������������������ ����������� �����������
�� ��������
___________________
Gastroenteriti da
vibrioni colerasimili
del Sig
ALLEGATO 5
Al Medico Curante
52
Periodo di
incubazione
Sintomi e segni
Alimenti abitualmente implicati
Campioni da
prelevare
Fattori che contribuiscono all’insorgenza degli
episodi di malattia
Da 1 a 3 giorni
Toccare alimenti già cotti, addetti alla lavorazione con
lesioni purulente o portatori di streptococchi;
conservazione a temperatura ambiente, riporre in
frigorifero in grossi recipienti alimenti cotti; cottura o
successivo trattamento termico inadeguati; preparazione
dei cibi diverse ore prima del consumo
��������� dalla flora intestinale di
mammiferi polli e uccelli selvatici
�����������������������������������,
biotipi classici di El Tor, provenienti da feci
umane infette (malati o portatori)
Colera
Da 1 o 3 giorni
Da 2 a 7 giorni,
in media da 3 a
5 giorni
Diarrea (spesso con sangue),
intensi dolori addominali,
febbre, anoressia, malessere,
cefalea, vomito
Diarrea profusa, acquosa (feci
come acqua di riso), vomito,
dolori addominali,
disidratazione, sete, collasso,
ridotto turgore della pelle, dita
grinzose, occhi infossati
Feci, tamponi
rettali, sangue
Feci
Latte crudo, pollame, fegato di bue, frutti
di mare crudi, acqua
Pesci e frutti di mare crudi, crostacei,
alimenti lavati o preparati con acqua
contaminata, acqua
Consumo di pesci e frutti di mare crudi , provenienti da
acque contaminate da liquami in aree endemiche, igiene
personale carente; persone infette che toccano o
manipolano gli alimenti; cottura inadeguata; uso di
acqua contaminata per lavare o rinfrescare gli alimenti;
irrazionale sistema di smaltimento delle acque nere; uso
di materie fecali come concime
Bere latte crudo, mangiare carne cruda, cotta o
pastorizzazione inadeguate
COMPAIONO PRECOCEMENTE O PREDOMINANO SINTOMI E SEGNI A CARICO DEL TRATTO GASTROINTESTINALE INFERIORE
Periodo di incubazione generalmente da 7 a 12 ore
Enterotossina del ���������, microrganismo
Da 8 a 16 ore in
Nausea, dolori addominali,
Prodotti a base di cereali, zuppe vegetali,
Feci
Conservare alimenti a temperatura ambiente; riporre in
del suolo
media 12 ore
diarrea acquosa
creme e salse, polpettone di carne,
frigorifero in grossi recipienti alimenti cotti; mantenere i
salsiccie, vegetali cotti, farine di patate
cibi al caldo a temperature favorevoli allo sviluppo
ricostruite, fagioli cotti
microbico; preparare cibi diverse ore prima del
consumo; riscaldamento inadeguato dei cibi non
consumati
Endo-entreotossina formatasi nell’intestino
Da 8 a 22 ore in
Dolori addominali, diarrea
Carne cotta, pollame, sugo di carne,
Feci
Conservare a temperatura ambiente; riporre in
durante la sporulazione del ������������,
media 10 ore
salse, minestre, fagioli cotti
frigorifero in grossi recipienti alimenti cotti; mantenere i
cibi al caldo a temperature favorevoli allo sviluppo
microrganismo reperibile nelle feci umane e
microbico; preparare cibi diverse ore prima del
di altri animali nel suolo
consumo; riscaldamento inadeguato dei cibi non
consumati
Periodo di incubazione generalmente da 12 a 72 ore
������������� �������� proveniente dalla
gola e da lesioni infette dell’uomo
COMPAIONO DOLORI ALLA GOLA E SEGNI E SINTOMI RESPIRATORI
Periodo di incubazione da 12 a 72 ore
Mal di gola, febbre, nausea,
Latte crudo, alimenti contenenti uova
Tamponi faringei,
vomito, rinorrea, talvolta
vomito
esantema
COMPAIONO PER PRIMI O PREDOMINANO SINTOMI A CARICO DEL TRATTO GASTROINTESTINALE SUPERIORE
Periodo di incubazione da 1 a 6 ore
Eso-enterotossina di B.cereus
Da mezz’ora a
Nausea, vomito, raramente
Riso bollito o fritto
Vomito, feci
Conservazione di alimenti cotti a temperatura ambiente
5 ore
diarrea
o in frigorifero in grossi recipienti, preparare gli alimenti
microrganismo del suolo
diverse ore prima del consumo
Eso-enterotossine A, B, C, D, E o F di
Da 1 a 8 ore, in
Nausea, vomito o conati di
Prosciutto, carni e pollame, pastic-ceria
Malati: vomito,
Tenere alimenti cotti a temperatura ambiente, ovvero
���������������������, stafilococchi
media da 2 a 4
vomito, dolori addominali,
alla crema, panna montata, formaggio,
feci, tamponi
conservati in frigorifero in grossi recipienti, toccare
provenienti dal naso, pelle e lesioni infette
ore
diarrea, prostrazione
latte in polvere, miscela per alimenti,
rettali.Portatori:
alimenti già cotti, preparare i cibi diverse ore prima del
tamponi nasali,
dell’uomo e degli animali, nonché da
residui di cibi ricchi di proteine
consumo; addetti ai lavori con lesioni purulente o
tamponi da lesioni
mammelle bovine
portatori di stafilococco; tenere i cibi al caldo;
infette, tamponi
fermentazione di cibi a ridotta acidità
rettali
Agente eziologico e fonte
Enterocolite da
��������������
������
Enterite da
������������
����������
Enterite da
���������������
Infezioni da
streptococchi
beta-emolitici
Intossicazione da
Stafilococchi
Gasroenterite da
���������������
Malattia
Principali tossinfezioni alimentari causate da microrganismi (da Bryant et al. 1989, modificato)
ALLEGATO 5
ELENCO CONTATTI: caso indice _____________________________
COGNOME NOME
Ceftriaxone
Azitromicina
INDIRIZZO
TEL.
Contattato in
Data/Ore
17
Profilassi
prescritta
il
Farmaci
Ciprofloxacina
Età
> 18 anni
Dose
500 mg
Durata
2 giorni
Rifampicina
� 1 mese
5 mg/kg PO ogni 12 ore
2 giorni
> 1 mese
10 mg/kg (max 600 mg) PO
ogni 12 ore
2 giorni
adulti
600 mg PO ogni 12 ore
2 giorni
� 12 anni
125 mg IM
Dose singola
> 12 anni
250 mg IM
Dose singola
� 15 anni
10 mg/kg
Dose singola
Profilassi
consegnata
il
Medico di
base
PROFILASSI CONSIGLIATA:
Precauzioni
Non utilizzare in
gravidanza
Non utilizzare in
gravidanza.
Può interferire con
l’efficacia di
contraccettivi orali,
alcuni antiepilettici
e anticoagulanti
����������
18
51
����������
ROSOLIA IN GRAVIDANZA
SINDROME DA ROSOLIA CONGENITA
50
19
ISTRUZIONI OPERATIVE
����������
INFEZIONE DA ROSOLIA IN GRAVIDANZA/SINDROME DA ROSOLIA CONGENITA
(SRC)
PC
CESP
GORR
In caso di segnalazione/notifica di rosolia congenita
Disporre conferma sierologia
IgM e IgG specifiche nei neonati con sintomi compatibili per SRC
e nei nati da madri con diagnosi di possibile, probabile o confermata rosolia in
gravidanza
Test IgM positivo o IgG a
titoli elevati per lunghi
periodi
Test IgM/IgGneg
oppure
Ripetere test dopo
1 mese e mesi
successivi
Positività per
isolamento virale da
liquidi biologici o PCR
negativo
Esclusione dalle comunità infantili
fino a compimento di 1 anno di vita
del bambino
STOP
Informazione sanitaria affinché sia
evitato contatto del bambino con
donne in gravidanza
20
49
����������
������������������������������������������������������
������������������������������������������� ������������������������
LEGIONELLOSI
Cognome e nome_________________________________________________
Sesso M �
F�
età_______________
Telefono______________________
Sintomi Si � No �
Ricovero: Si � No �
Se sintomi: INIZIO GIORNO____________
ORE:_____________
� VOMITO
� DIARREA
� FEBBRE ______°C
� CEFALEA
� DOLORI ADDOMINALI
� ALTRI SINTOMI ________________
DATA PASTO SOSPETTO____________ ORE:__________
Elenco Dettagliato alimenti consumati*
*evitare qualsiasi domanda generica tipo “antipasti” o “ primo piatto”
Cibo :
Consumato
si �
si �
si �
si �
si �
si �
si �
si �
si �
si �
si �
__________________________________
__________________________________
__________________________________
__________________________________
__________________________________
__________________________________
__________________________________
__________________________________
__________________________________
__________________________________
__________________________________
no �
no �
no �
no �
no �
no �
no �
no �
no �
no �
no �
Opeartore che ha effettuato l’inchiesta ___________________ Data ________
48
21
����������
ISTRUZIONI OPERATIVE
LEGIONELLOSI
PC
CESP
GORR
In caso di segnalazione/notifica Legionellosi
Contattare notificatore per
verificare criteri di diagnosi
Inchiesta epidemiologica per valutare
ambienti frequentati nei 2-10 gg prima
della comparsa dei sintomi
Soggiorno presso strutture
collettive
SI
NO
Verifica
abitazione
Indagine ambientale
Sorveglianza sanitaria
degli esposti
si
no
Positività
campioni
STOP
Provvedimenti
di bonifica
22
47
����������
LEGIONELLOSI
Allegato 1.
Questionario n.____
Data dell’intervista : |_____|_____|_______|
Informazioni personali
Nome e cognome:_________________________________________________________
Data di nascita: |_____|_____|_______| Età : ______ Sesso : Maschio � Femmina �
Indirizzo: ________________________________________Telefono : ________________
________________________________________
�������������������������������������
Caso � o
moglie/marito �
Fratello/Sorella �
La persona vive con il paziente?
si �
Amico o altro parente �
no �
Nome e cognome :____________________________Telefono no:___________________
Quando ha presentato i sintomi?
è stato ricoverato?
Si �
________________________
No�
Dove? ___________________________
Ha ricevuto trattamenti medici nei dieci giorni precedenti l’inizio dei sintomi? (fisioterapia,
visite odontoiatriche, bagni termali, …..).
Si � No�
Se si , dove e come?
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
Commenti:
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
46
23
����������
ESPOSIZIONE PROFESSIONALE
Professione:_____________________________________________________________
Ha lavorato nei 10 giorni precedenti l’inizio della malattia:
Si �
No �
Luogo di lavoro:___________________________________________________________
Percorso per recarsi:_______________________________________________________
________________________________________________________________________
Mezzo di trasporto: a piedi�
automobile �
bicicletta � bus �
treno �
C’erano lavori in corso vicino al suo posto di lavoro?
Si � No � Non so�
Se si, di che tipo(costruzione o scavi):_________________________
A quale distanza circa dal luogo di lavoro:______________________
Dove pranza di solito:______________________________________________________
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
Nel luogo dove lavora c’è l’aria condizionata:
Si �
No �
Non so�
Se si, c’è una torre di raffreddamento:
Si �
No �
Non so �
C’è una torre di raffreddamento vicino al suo posto di lavoro:
No �
Si �
Se si, dove: ______________________________________________________________
Abitazione
Vive in:Casa indipendente �
Condominio�
Altro:________________________
Se vive in un condominio, la produzione di acqua calda nel suo appartamento è:
Autonoma �
Condominiale �
Non so �
Tipo di caldaia:
Boiler �
L’acqua potabile è:
Ad accumulo �
Istantanea�
Non so �
Municipale �
Individuale (pozzo, sorgente, …) �
Approvvigionamento da sorgente �
Se si: pozzo �
Misto�
Non so �
24
45
ISTRUZIONI OPERATIVE
TOSSINFEZIONI ALIMENTARI
Servizio Igiene e Sanità Pubblica/
SIAN
P.S. – UU:OO – MMG o Pediatra
Medico di continuità assistenziale
SIAN/
Servizio Veterinario
Bagno con idromassaggio
Si �
No�
No �
Utilizza un umidificatore domestico: Si �
Se si, di che tipo:
Vapore caldo
Vapore freddo
Ultrasuoni
Sistema centralizzato
Avvio indagine epidemiologica
�
�
�
�
Ha un impianto di aria condizionata:
Si �
No �
Se si, era in funzione nei 10 giorni precedenti l’inizio dei sintomi?
No �
Si �
Sopralluogo
Intervista al caso e/o a tutti
i partecipanti al pasto sospetto
Prescrizione eventuali accertamenti
clinici per il personale addetto alla
manipolazione alimenti
Accertamenti positivi
Quante volte: __________
Quante volte: __________
Quante volte : __________
Se si, Dove:__________________________________Quando:_____________
Raccolta dati principali
Comunicazione al SIAN e/o
Serv. Veterinario
Comunicazione al SISP
caso/focolaio di sospetta
tossinfezione alimentare
Ha fatto:
Bagno�
Doccia �
Si è lavato nel lavandino �
si
no
Bonifica fonte inquinamento
Verifica efficacia intervento
Sorveglianza sanitaria
Informazione ed educazione sanitaria
Analisi dati raccolti
Stesura relazione conclusiva
e invio alla Direzione Regionale
per la Prevenzione
Notifica DM/90 - SIMIWEB
Comunicazione al SIAN e/o
Serv. Veterinario
Sopralluogo
Prelievo campioni
Verifica piano autocontrollo
si
Identificazione
fonte inquinamento
no
Non ricordo �
Nei 10 giorni precedenti l’inizio dei sintomi sono stati effettuati lavori idraulici a casa sua
(scaldabagno, ventilazione, aria condizionata) ?
Si �
No �
Non ricordo �
Ci sono state interruzioni nella fornitura d’acqua nei 10 giorni precedenti l’inizio dei
sintomi?
No �
Non ricordo�
Si �
Ci sono lavori in corso vicino a casa sua?
Si �
No �
Non so �
Se si,
Di che tipo (costruzione o scavi): ___________________________________________
A quale distanza approssimativamente: _______________________________________
La sua casa è situata vicino a una fabbrica che emette pennacchi di fumo ?
Si�
No �
Non so �
Se si, che fabbrica è: ______________________________________________________
Ci sono torri di raffreddamento vicino a casa sua:
No �
Non so �
Si �
Se si, dove: ______________________________________________________________
Ha fatto lavori di giardinaggio o di scavo nei 10 giorni precedenti l’inizio dei sintomi?
Si �
No �
Non ricordo �
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
44
- Giardinaggio (innaffiatura):
Si �
No �
Non ricordo �_________________
- Uso di acqua sotto pressione:
Si �
No �
Non ricordo �_________________
25
Commenti:
TOSSINFEZIONI ALIMENTARI
________________________________________________________________________
Abitudini sociali
- Ha l’abitudine di passeggiare/ andare a piedi o con la bicicletta?
Si �
No �
per quale ragione (per andare al lavoro, far passeggiare il cane…….)?
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
- Ha un percorso più frequente?
Si �
No �
Me lo può descrivere? ______________________________________________________
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
- Quali esercizi commerciali/luoghi pubblici ha frequentato nel periodo di riferimento?
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
- Dove ha fatto la spesa nei 10 giorni precedenti l’inizio dei sintomi?
1-4 vv
> 4 vv
Supermercato_________________�
�
Non ricordo
�
Supermercato_________________�
�
�
Supermercato_________________�
�
�
- Ci sono altre attività sociali o giornaliere a cui ha partecipato nei 10 giorni precedenti
l’inizio dei sintomi? Si �
No �
Non ricordo �
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
26
43
ALLEGATO 3
Luoghi frequentati solitamente:
………………….li,………………
Fontane, getti d’acqua
Si
�
No
�
Parchi
�
�
�
____________________________
Cinema
�
�
�
____________________________
Ristoranti
�
�
�
____________________________
Negozi,supermercati
�
�
�
____________________________
Palestre
�
�
�
____________________________
Piscine
�
�
�
____________________________
Centro anziani
�
�
�
____________________________
Come concordato per precedenti analoghi casi, si unisce alla presente l’elenco dei Suoi assistiti, che
Parrocchia
�
�
�
____________________________
potrebbero aver avuto contatti col caso indice.
Parrucchiere/Estetista
�
�
�
____________________________
Qualora ci fossero segni di infestazione, oltre a prescrivere il trattamento completo, si sottolinea l’importanza
Supermercato
�
�
�
____________________________
della notifica.
Cimitero_____________
�
�
�
____________________________
Gent.mo. PLS
Dr……………………
Oggetto: Casi di scabbia scuola __________________________
Si segnala alla S.V. che è stato segnalato un caso di scabbia nella scuola ___________________________
di _____________________________.
E’ evidente che il mancato riconoscimento di un caso di infestazione porta facilmente al verificarsi di cluster
di infestazione sia a livello famigliare che di struttura ospedaliera o residenziale, con conseguenze
epidemiche talora rilevanti.
Altro________________
____________________________
Nel periodo di riferimento quante volte alla settimana è solito passare nei seguenti luoghi?
Al fine di controllare al meglio la situazione, si chiede collaborazione alle SS.LL. affinché sia posta la
massima attenzione alla sintomatologia pruriginosa manifestata dai propri assistiti, vista la frequenza con cui
Non ricordo
Indirizzo e data
�
____________________________
Nessuna
1-4 vv
> 4 vv
Non ricordo
Via ……………………………..……
�
�
�
�
Via …………………………………..
�
�
�
�
Via ………………………………..…
�
�
�
�
Via……………………………………
�
�
�
�
Si consiglia quindi di usare tutte le precauzioni necessarie per un caso di scabbia e di informare\educare i
Via …………………………………..
�
�
�
�
pazienti circa le modalità di trasmissione della succitata parassitosi e delle misure comportamentali da
Via …………………………………..
�
�
�
�
si rilevano lesioni atipiche, simili a quelle provocate da altre dermatosi pruriginose, considerando la diagnosi
di sospetta acariasi prioritaria a meno che non si abbia certezza di diagnosi alternativa e di avviare quindi
prontamente la terapia evitando i tempi di attesa legati all’espletamento di visite specialistiche.
adottare per il controllo dei possibili contagi, di cui si allega copia.
Si sottolinea la necessità di segnalare al competente Servizio Igiene e Sanità Pubblica tutti i casi, anche
sospetti, per iscritto o anche telefonicamente indicando le generalità del soggetto, eventualmente il numero
telefonico dell’assistito, evidenziando se nei 2 mesi precedenti la comparsa della sintomatologia il soggetto
ha avuto ricoveri ospedalieri, contatti con pazienti ospedalizzati o residenti in strutture protette, se frequenta
palestre, o altri luoghi di ritrovo.
Certi dell’attenzione che verrà posta al problema evidenziato, si segnala che il Servizio Igiene e Sanità
Pubblica è a disposizione per qualsiasi informazione in materia.
Distinti saluti.
Il Direttore SISP
42
27
ISTRUZIONE OPERATIVE
SCABBIA SCUOLE
Notifica caso scabbia alunno scuola
Chiedere elenco bambini
frequentanti la scuola
Informare i PLS dei
bambini (All. 3)
28
41
Allontanamento dalla
frequenza scolastica fino al
giorno successivo la fine del
trattamento
MORBILLO
TRATTAMENTO:
permetrina 5% in pomata (galenico) in crema base, su tutto il corpo, la sera prima di coricarsi previa doccia e
brushing.
SCHEMA TERAPEUTICO:
�
�
per il malato: 2 giorni di terapia, 7 giorni di riposo, 2 giorni di terapia
per i contatti: 1 giorno di terapia salvo contatto molto stretto, nel qual caso protrarre il trattamento a
2 giorni
40
29
ISTRUZIONI OPERATIVE
ALLEGATO 2
MORBILLO
�������
In caso di segnalazione/notifica morbillo
PC
CESP
GORR
COS’E’ LA SCABBIA?
La scabbia è una malattia della pelle diffusa in tutto il mondo, in costante aumento in Europa, causata da un
parassita: ���������� ������� ��������
COME SI TRASMETTE?
Contattare notificatore per
verificare i criteri di diagnosi: clinici e/o di
laboratorio ( IgG e IgM per conferma)
Si trasmette facilmente, attraverso il CONTATTO DIRETTO con un malato. L’occasione di contagio più
frequente è rappresentata dai rapporti intimi, dalla stretta coabitazione e pertanto, in generale, dall’ambiente
familiare e dalla convivenza in collettività (collegi, caserme, case di riposo, ospedali etc.).
Una seconda modalità di contagio è di tipo INDIRETTO, cioè attraverso effetti letterecci, asciugamani,
indumenti, scarpe, pettini etc., dove l’acaro può sopravvivere 24-48 ore dall’ultimo contatto con il malato.
Completare/integrare i dati della scheda
di notifica contattando il notificatore
COME SI MANIFESTA?
Il periodo di incubazione dura in media 4-6 settimane in caso di primo contagio, mentre è di circa una
settimana nelle reinfestazioni.
Il paziente accusa INTENSO PRURITO, soprattutto NOTTURNO, che risparmia il viso e il cuoio capelluto.
L’eruzione scabbiosa è caratterizzata dalla comparsa di cunicoli, cioè piccoli rilievi della cute allungati,
serpiginosi, che interessano gli spazi tra le dita delle mani e dei piedi, la superficie interna dei polsi, i gomiti,
le ascelle, le zone glutee, la regione periombelicale, la superficie interna delle cosce e i genitali.
Le LESIONI DA GRATTAMENTO, dovute all’intenso prurito, possono essere così importanti da rendere
difficile la diagnosi clinica.
Procedere con l’inchiesta
epidemiologica per valutare contatti nei
5 gg precedenti comparsa esantema
La comparsa di prurito notturno, anche nel coniuge o negli altri componenti della famiglia o della collettività,
costituiscono elementi importantissimi per la diagnosi della malattia.
Ricercare contatti in ambito familiare,
ricreativo e sociale
COSA DEVE FARE CHI E’ STATO A CONTATTO CON UN MALATO?
I soggetti conviventi o che abbiano avuto contatti cute-cute prolungati nel tempo, dovrebbero essere
sottoposti a trattamento anche se non presentano sintomi.
COMPORTAMENTI CORRETTI DA OSSERVARE:
Verificare lo stato vaccinale dei
contatti
STOP
SI
2 DOSI
VACCINO
1. La disinfezione dell’ambiente non è di alcuna utilità, è sufficiente un’accurata pulizia dei locali.
1 DOSE O NESSUNA
DOSE VACCINO
Contattare telefonicamente
tutti gli interessati
e proporre la vaccinazione.
2. La biancheria intima, gli abiti e le lenzuola usati dal paziente , fino a trattamento concluso, dovranno
essere lavati a 90°. Gli indumenti che non si possono lavare in questo modo devono essere chiusi in
sacchetti di plastica per una settimana e successivamente lavati secondo le specifiche istruzioni
riportate sull’etichetta dell’indumento stesso.
3. Per gli arredi ed effetti letterecci si consiglia l’uso di elettrodomestici che impiegano vapore o devono
essere trattati come al punto precedente.
4. Chi cura il malato deve indossare guanti puliti da gettare dopo l’uso, evitando la manipolazione di
oggetti personali del malato a mani nude; è consigliabile l’uso di camici di protezione da rimuovere
all’uscita dalla stanza e da trattare come al punto 2.
5. Labiancheria del letto dovrà essere rimossa evitandone lo scuotimento.
6. Le attrezzature e gli strumenti usati dal paziente (padelle, termometri, apparecchi per la pressione
etc.) dovranno essere accuratamente puliti e disinfettati.
Sorveglianza dei contatti stretti per 10 gg dopo
l’ultimo contatto con caso indice per valutare
comparsa di casi secondari
30
7. Deve essere limitato il contatto del malato con altre persone se non strettamente necessario.
39
� Ricovero in stanza con soggetti affetti da prurito
Si �
No�
� Uso di ambulanza da _____________________________a______________________________
� Uso promiscuo di biancheria, asciugamani etc.:
Si�
PEDICULOSI
No �
Pregressi soggiorni in località diverse dal Comune di domicilio nei 2 mesi precedenti la comparsa della
No �
sintomatologia:si �
Tipo di sistemazione/alloggio _______________________________________________________________
Località _____________________________ dal ___________________ al __________________________
Località _____________________________ dal ___________________ al __________________________
Frequenza a:
Palestre __________________________________________________________________
Piscine __________________________________________________________________
Centri diurni (doposcuola, etc.) ________________________________________________
Altro _____________________________________________________________________
CONTROLLO NEI CONFRONTI DEGLI ESPOSTI anche personale sanitario e di assistenza
Nome
data di
nascita
professione
sintomi
Esame
clinico
data
esito
� NOTE:
consegna materiale informativo a tutti i contatti\familiari\badanti
Data _______________
Il Compilatore _____________________________
38
31
ISTRUZIONI OPERATIVE
ALLEGATO 1
INDAGINE EPIDEMIOLOGICA PER UN CASO DI SCABBIA
PEDICULOSI
In caso di segnalazione/notifica pediculosi in ambiente scolastico
PC
CESP
GORR
Notifica del ___________
Cognome __________________________________ Nome ______________________________________
Inizio sintomi il_________________
Data di nascita _______________________ Luogo di nascita _____________________________________
Residenza
�
�
�
��������������������������
consegnare materiale informativo
esporre problema a tutti i genitori
sollecitare controlli da parte dei genitori
Bambini con pediculosi: riammissione il
giorno successivo con auto certificazione
dopo che il bambino è stato sottoposto ad un
adeguato trattamento.
________________________________________________________________
Tel. ____________________________Professione ____________________________________________
Anno di arrivo in Italia _____________ Medico curante __________________________________________
Vive in comunità ______Si �
No �
Comunità coinvolta ______________________________________
Malattie concomitanti
No �
Quali _________________________________________________
Si�
Lesioni cutanee
Localizzate: sede e caratteristiche________________________________________________
________________________________________________________________________
��������������������������
In casi particolari, qualora se ne ravvisi la necessità,
programmare visite domiciliari per verificare se i
provvedimenti adottati sono adeguati.
Diffuse: sede e caratteristiche _____________________________________________________________
______________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________
DIAGNOSI CLINICA: ______________________________________________ data __________________
DIAGNOSI DI LABORATORIO:
Esame microscopico diretto: data ______________ esito ________________________________________
DECORSO: Inizio terapia_____________________________
Farmaci utilizzati: ________________________________________________________________________
Durata della terapia: _________________ Risoluzione sintomi: ___________________________________
DATI EPIDEMIOLOGICI:
Nei 3 mesi precedenti la comparsa dei sintomi :
Pregressi contatti con soggetti affetti da lesioni cutanee sospetteSi �
Se si:
No�
�Visite ospedaliere nei 3 mesi precedenti la comparsa dei sintomi presso:
_______________________________________________________________________________
� Ricoveri nei 3 mesi precedenti la comparsa dei sintomi presso:
_______________________________________________________________________________
32
37
ISTRUZIONI OPERATIVE
RABBIA
SCABBIA
In caso di segnalazione/notifica di scabbia
PC
CESP
GORR
Indagine epidemiologica
(ALL. 1)
Identificare contatti stretti
fino 7 gg prima della
comparsa dei sintomi
Educazione/informazione
malato e contatti (ALL. 2)
Informazione dei MMG e PLS
dei contatti
36
33
ISTRUZIONI OPERATIVE
SCABBIA
ESPOSIZIONE A FONTE RABIDA
P.S. – MMG o Pediatra –
Medico di continuità assistenziale
Trattamento della ferita
Eventuale somministrazione
profilassi post-esposizione
Comunicazione e invio del pz. al SISP
Servizio Igiene e Sanità Pubblica
Servizio Veterinario
Convocazione immediata del paziente
Comunicazione al Serv. Veterinario
no
Informazione pz
Zona endemica
per rabbia
si
Ferita o contatto
a rischio
no
no
si
Visita animale
Disposizione periodo
osservazione
si
Animale
disponibile
L’animale ha
sintomi
si
Profilassi antirabbica
post-esposizione
Informazione paziente
Allerta immediata
del SISP
Predisposizione
periodo
osservazione
si
Invio carcassa
animale
all’ISZ
Comunicazione
al SISP
Stop profilassi antirabbica
post-esposizione
Informazione paziente
34
si
Animale
rabido
no
si
Comparsa
sintomi
no
no
Comunicazione
al SISP
35
Scarica

Istruzioni Operative