01
in primo piano
di Roberto Macrì
Dal ragioniere
al Chief Financial Officer...
01.a Roberto Macrì,
Direttore Generale di Cmc.
Tradizionalmente il ruolo dell’”amministrazione”,
nel più ampio significato del termine, è sempre
stato quello di “fare i conti”, ovvero interpretare
al meglio il compito del guardiano degli aspetti
economici, finanziari e patrimoniali della
Cooperativa e del rispetto delle procedure.
Rimanendo tutto questo un “fondamentale”
della gestione dell’azienda, negli ultimi dieci
anni la funzione, spesso vista come una sorta di
“parassita” a servizio della produzione, ha subito
una brusca evoluzione verso un orientamento
sempre più strategico, focalizzato sulla capacità
di prevedere rispetto a quella di consuntivare.
In termini medici, si potrebbe dire che
si fanno meno autopsie e più prevenzione!
Nel terzo millennio occorre evitare che gli incidenti
accadano, intercettando per tempo tutti i segnali
agli albori ed individuando tempestivamente ciò
che sta andando nella direzione sbagliata. Significa
interpretare rapidamente e correttamente gli eventi
e correggerli prima che vadano fuori controllo, essere
quindi la coscienza, il “grillo parlante”, dell’azienda.
Questo teorema valido in termini assoluti, diventa
ancora più esasperato nel mondo delle costruzioni,
caratterizzato dalla dimensione temporale dei contratti.
Nel nostro caso la consuntivazione annuale,
o semestrale che sia, rappresenta sempre e solo
una “finestra sul mondo”, nel senso che raffigura
un momento che potrebbe anche essere insignificante
nell’evoluzione degli affari della Cooperativa, se
non venisse correttamente relativizzato all’interno
di un ciclo temporale coerente con la durata
pluriennale delle commesse. Quello che fa la differenza
oggi è la capacità di prevedere il futuro, e quindi
di riflettere tempestivamente, nel rispetto della
competenza economica, gli effetti di progetti aventi
02
02.a
durata media di almeno tre anni. Nell’arco di meno
di vent’anni i committenti, che finanziavano
i progetti pagando importanti anticipi ai costruttori,
chiedono oggi alle imprese di prefinanziare
i progetti, che a volte non hanno poi la totale
copertura della componente pubblica. Il fabbisogno
di finanza delle imprese a sostegno della produzione
si è pertanto drammaticamente incrementato,
correlato al castello fideiussorio che negli anni
è diventato sempre più barocco moltiplicando in
presenza di rischi comparabili con quelli del passato
le disponibilità di garanzie richieste alle imprese.
Un’azienda come la nostra vive del rapporto con
l’esterno: come da anni esplicitato nel bilancio sociale
il valore aggiunto prodotto dalla Cooperativa circa
per il 50% (escludendo la remunerazione del personale)
è destinato alla remunerazione del capitale
di credito. Significa che il sostegno finanziario
esterno, sotto qualunque forma, cioè finanziamento
bancario, garanzie, prestito sociale, è vitale per
la sopravvivenza e soprattutto lo sviluppo dell’impresa.
Come si realizza la convivenza fra durata dei nostri
progetti e la necessità di sostegno finanziario esterno
per periodi medio lunghi, quindi la “scommessa” che
il finanziatore fa sulla potenzialità appunto a medio
lungo termine dell’impresa di rispettare i suoi impegni?
Sicuramente la “fotografia” del bilancio è importante,
ma tante e tali sono le voci influenzate dalla previsione
di eventi futuri, che la capacità di anticipare con
un certo grado di approssimazione i risultati diventa
il cardine del rapporto fra l’azienda e gli stakeholder.
Quello che oggi conta di più, oltre ovviamente
alla capacità patrimoniale (che rappresenta la storia
dell’impresa), è la credibilità che la Cooperativa
ha costruito verso l’esterno, basata sul fatto di avere
da oramai quindici anni raccontato “sogni” - i nostri
piani pluriennali - che nel tempo sono diventati realtà.
02.b
01.a
02.c
dati economici
Assemblea generale dei soci:
approvato il bilancio dell’esercizio 2009
02.a.b.c Due momenti durante
l’assemblea generale dei soci
di Cmc lo scorso 29 maggio.
210 soci cooperatori presenti, in proprio o in
delega, hanno approvato all’unanimità il bilancio
dell’esercizio 2009 durante l’assemblea generale
dei soci dello scorso 29 maggio. Il Presidente,
Massimo Matteucci, ha come di consueto
presentato i dati economici illustrati nella
Relazione sulla gestione. Ne riportiamo una sintesi.
La Cmc ha chiuso il 2009 con un fatturato consolidato
di 715,7 milioni di euro con una variazione positiva di
13,9 milioni rispetto al risultato del 2008. Il core business
delle costruzioni ha realizzato un valore della produzione
di 642,1 milioni, attestandosi sui valori del 2008
anche se con differenti andamenti in Italia e all’estero.
Un aumento di 68,8 milioni si è registrato nelle attività
estere, in particolare grazie allo sviluppo delle attività in
Africa Australe e in Laos. Un decremento di 81,9 milioni
si è registrato in Italia, dove la conclusione di importanti
progetti non è stata adeguatamente compensata
p.01 la Betoniera
dall’inizio di nuovi lavori a causa di slittamenti e ritardi
dovuti a cause non imputabili a Cmc.
Il margine operativo lordo è stato di 72,8 milioni, oltre il
10% dei ricavi, percentualmente tra i più alti rispetto alle
altre maggiori imprese del settore. L’utile ante imposte
di 20,6 milioni (+13,5 milioni nel 2008) ha beneficiato
del risultato delle costruzioni (19,5 milioni contro i 12,5
milioni del 2008) condizionando conseguentemente
il risultato netto che è stato di 12,8 milioni, rispetto
ai 9,2 milioni dell’esercizio precedente. La posizione
finanziaria netta di 121,4 milioni, sostanzialmente pari
al patrimonio netto della Cooperativa (125,5 milioni), è
ritornata come previsto sui livelli degli esercizi precedenti
dopo il forte decremento registrato a fine 2008
per effetto dell’incasso di rilevanti anticipi contrattuali
avvenuto in coincidenza con la chiusura dell’esercizio.
Punto di forza è sicuramente il portafoglio ordini di
quasi 3 miliardi di euro, pari a quattro volte il fatturato
2009, ben bilanciato tra Italia ed estero che proietta
la cooperativa verso l’obiettivo del miliardo di fatturato.
Tra le principali aggiudicazioni del 2009, per circa 555
milioni, vanno menzionati, per quanto riguarda le
commesse acquisite in Italia, i lavori di ammodernamento
del tratto stradale Palermo-Lercara Friddi per 62 milioni;
la costruzione della tangenziale esterna est di Milano
affidata per l’importo di un miliardo di euro alla società
Tem Spa a cui Cmc partecipa con una quota pari
all’11%, cui corrispondono 110 milioni di lavori; la
costruzione di un centro commerciale e uffici a Riccione
per un importo di 12,8 milioni ed ancora lavori
aggiuntivi presso le basi della Us Navy di Sigonella
e di Vicenza per un totale di 12,5 milioni.
All’estero le acquisizioni principali si sono registrate
in Mozambico con lavori civili e stradali per circa 150
milioni e in Algeria con la costruzione di una diga
e di una galleria a Tabellout-Setif per circa 80 milioni.
Incoraggiante l’avvio del 2010: sono in corso acquisizioni per 334 milioni in Italia
e 376 milioni all’estero per un totale di circa 710 milioni.
Il secondo maxilotto della Ss 640 in Sicilia, i lavori della viabilità di accesso all’hub
del porto di Savona, il nuovo porto turistico di marina di Pisa per quanto riguarda
l’Italia. Un lotto stradale ed un tunnel idraulico in Algeria, la diga di Calueque
in Angola e lavori stradali e civili in Mozambico per quanto riguarda l’estero.
Buoni i risultati per le società del gruppo Cmc. Ged, con un utile ante imposte di
1,2 milioni, prosegue il trend positivo iniziato nel 2008, confermando la definitiva
uscita dal periodo di crisi affrontato negli esercizi precedenti che permette alla società
di affrontare il futuro con la consapevolezza di un ritrovato equilibrio economico,
patrimoniale e finanziario. Sic, con un fatturato di 17,4 milioni, ha sostanzialmente
confermato quello dell’esercizio precedente che le ha consentito di ottenere
un risultato positivo malgrado la fase di recessione del proprio mercato di riferimento.
Alla lettura della Relazione sulla gestione 2009 del Presidente è seguito un intervento
dell’Amministratore Delegato, Dario Foschini. Ne riportiamo una sintesi.
Un paio di anni fa avevamo definito gli obiettivi strategici per i successivi 3-4 anni.
Essendo a metà percorso, valutiamo lo stato d’avanzamento. Gli obiettivi quantitativi
che ci eravamo posti erano quelli di arrivare, a fine periodo, ad un fatturato di 1
miliardo, con un margine economico ante imposte di 30 milioni.
Questi obiettivi sono tuttora fattibili, sia pure con difficoltà. L’attuale portafoglio ordini
assicura una buona copertura dei volumi che vogliamo realizzare.
Nel 2009 il personale della struttura fissa, 515 unità, è aumentato di sei unità.
Il saldo è il risultato di 25 uscite (prevalentemente pensionamenti, con bassa
scolarizzazione) e di 31 entrate (età tra i 20 ed i 39 anni, prevalentemente laureati e
diplomati). Va segnalato un significativo incremento di circa 3.000 risorse concentrato
sulle attività all’estero dovuto al raggiungimento del pieno regime operativo
in Sud Africa, allo sviluppo delle attività in Mozambico e all’avvio della commessa
in Laos. Complessivamente, il personale impiegato dal gruppo è di 8.937 unità.
Nei prossimi anni Cmc continuerà ad essere protagonista nel settore delle
infrastrutture in Italia e manterrà la sua presenza all’estero, oggi fondamentale per
attenuare l’impatto della crisi che stiamo vivendo in Europa e nel mondo occidentale.
Al tempo stesso Cmc ha deciso, con altre cooperative del settore, di costituire
una società che dovrà operare come finanziatore e gestore di infrastrutture, a partire
dalle autostrade e puntando eventualmente anche ai porti. Ciò consentirà
di partecipare direttamente alle relative attività di costruzione e manutenzione,
che diventeranno sempre più rilevanti nel mercato italiano.
È sempre forte la responsabilità sociale ed economica di Cmc in Romagna.
La Cooperativa è interessata, come noto, al by pass sul canale Candiano per il quale
è già stata presentata una proposta. A questo si collega la nuova E55 , per la quale
sembra farsi avanti la proposta di procedere per lotti, a cominciare dalla Cesena-Porto
Garibaldi (con la variante del Verghereto, la messa in sicurezza della Cesena-Ravenna
a cui dovrebbero seguire la nuova tangenziale di Ravenna e l’allacciamento
da Ravenna alla Ferrara Mare). Altro punto di interesse è il nuovo terminal container.
Sviluppare il traffico dei container a Ravenna è fondamentale anche per il valore
aggiunto che ne deriva nella movimentazione, nella trasformazione e nella logistica.
Serve una forte capacità di investimento per l’approfondimento dei fondali
del Candiano, per migliorare i collegamenti ferroviari e stradali.
Infine la Darsena di città. La giunta comunale di Ravenna ha autorizzato, nel mese
di marzo, la presentazione di due progetti urbanistici da realizzare nella Darsena.
Uno dei progetti è di Cmc e riguarda, come noto, la riqualificazione dell’area di
proprietà della Cooperativa. L’iter di approvazione dei progetti dovrebbe concludersi
entro il 2010 ed i lavori dovrebbero iniziare nei primi mesi del prossimo anno.
02.d
02.d.e.f Momenti
02.e
Avevamo definito alcuni orientamenti strategici, che riconfermiamo:
1) crescere nel settore delle grandi opere infrastrutturali, che è la cosa che
sappiamo fare meglio; dobbiamo diventare i migliori nell’efficienza e nella capacità
tecnica; per questo sono fondamentali i programmi di formazione.
2) ci eravamo posti l’obiettivo di entrare nel mercato del project financing.
La vedevamo come una opportunità ma oggi - a causa del forte calo della spesa
per investimenti pubblici - è diventata una necessità. Entro breve dovremmo riuscire
a costituire una società con le principali cooperative del settore per entrare nelle
concessioni autostradali. Serviranno capitali enormi, che andremo a cercare presso
investitori privati ed istituzionali e, fra qualche anno, anche in borsa. L’entrata
in borsa riguarderà la società per la gestione delle autostrade, non la cooperativa,
che continuerà ad essere proprietà dei soci lavoratori.
3) osservando i successi di chi stava operando nel mercato immobiliare, ci eravamo
posti l’obiettivo di avviare lo sviluppo di nuovi centri commerciali o della logistica.
Abbiamo avviato alcune operazioni, senza però immobilizzare significative risorse
in terreni o immobili. Questo ci ha evitato di appesantirci pericolosamente
sul versante finanziario. Oggi abbiamo ridimensionato i nostri obiettivi su questo
mercato, ma puntiamo comunque a sviluppare alcune operazioni che potranno
portare buoni risultati economici: un centro commerciale a Caltanissetta, un outlet
vicino a Taormina, l’operazione Darsena a Ravenna, porti turistici.
4) l’estero è oggi ancor più fondamentale di ieri. In tre anni il settore costruzioni
02.f
02.h
02.i
02.l
02.m
durante l’assemblea dei soci.
02.g In attesa di votare
Irene Tesei schiaccia un pisolino!
02.h Giordano Angelini,
Presidente Sapir, insieme
al Sindaco di Ravenna
Fabrizio Matteucci.
02.i Dario Foschini,
Amministratore
Delegato di Cmc.
02.l Sergio Nasi, Direttore
Generale di Coopfond.
02.m Massimo Matteucci,
Presidente di Cmc.
p.02 la Betoniera
02.g
02.n
02.o
02.p
02.q
02.r
02.n Dario Foschini e Stefano Di
Stefano con i suoi “gioielli”.
02.s
in Italia è calato di almeno il 15%, mentre nei paesi emergenti (Cina, Sud Africa,
Algeria, per citare quelli che più ci interessano), l’economia è cresciuta di almeno
il 10%. L’estero continuerà quindi a rappresentare il 40% del nostro giro d’affari.
02.p Il Presidente e
l’Amministratore Delegato
ringraziano “i cuochi”.
02.q Il Presidente di Legacoop
Giovanni Monti “si guadagna”
la braciola.
02.r Terzo Ricci continua
5) A Ravenna non facciamo quasi più piccoli appalti, ma qui risiedono i nostri soci e
le loro famiglie. Quindi intendiamo investire a Ravenna, per contribuire allo sviluppo
economico. In particolare siamo pronti ad investire nelle infrastrutture collegate
al porto (E55, by pass) e nelle strutture portuali stesse. Ravenna e l’Alto Adriatico
possono avere un ruolo in un futuro che vede crescere i traffici dall’Estremo Oriente
verso il nord Italia ed il centro Europa. Per cogliere questa opportunità, noi siamo
pronti ad investire in un nuovo terminal container ed a collaborare con tutti i soggetti
interessati al fine di reperire la quota di finanziamenti pubblici necessari.
a brindare anche dopo
i festeggiamenti
per i suoi primi 100 anni!
Dopo l’Amministratore Delegato Dario Foschini, sono intervenuti nel dibattito anche
il Sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci e il Presidente di Sapir, Giordano Angelini.
Il Sindaco Matteucci ha sottolineato la positività dei dati di bilancio presentati
da Cmc. “Purtroppo - ha detto - non si può dire altrettanto dei conti dell’Italia
per i quali non si intravede, ancora, un convincente intervento di risanamento
e di rilancio dell’economia”. Anche l’ultima manovra del Governo non aggredisce
il principale male strutturale del nostro paese, l’enorme evasione fiscale e colpisce
ancora, “irresponsabilmente, le risorse di Regioni ed Enti Locali i cui bilanci
sono fortemente messi in discussione”.
“Ravenna - ha concluso Matteucci - presenta punti di forza e punti di grande
debolezza. Fra i punti di debolezza restano le carenze infrastrutturali, E55 e porto
in primis, i cui interventi non sono più rinviabili. Fra i punti di forza c’è la poliedricità
della nostra economia. È importante mantenere questo equilibrio ed evitare
che una tessera del mosaico finisca per sovrastare, e dunque indebolire, le altre.”
Per il Presidente di Sapir, Giordano Angelini, è molto importante che un’azienda
come Cmc abbia deciso di continuare ad investire su Ravenna e sul nostro porto.
“La crisi, che sarà ancora lunga - ha detto Angelini - non sta cambiando solo
la geografia economica. Sta cambiando anche la geografia dei trasporti.
È fondamentale che il porto di Ravenna sappia stare al passo con queste innovazioni.
Per questo è necessario un concorso comune, del pubblico e del privato,
per far crescere nuovi progetti.
Alcune questioni sono essenziali e non più rinviabili. Parlo del rispetto degli impegni
per potenziare i collegamenti stradali e ferroviari, dell’approfondimento dei fondali
fino ai 14,5 metri previsti dal Prg e della costruzione del nuovo terminal container”.
02.o Saranno più cotti
i cuochi o la salsiccia?
02.s Tutti a tavola!
L’assemblea è stata conclusa da Sergio Nasi, direttore generale di Coopfond Spa
Roma. Nasi si è soffermato lungamente sui caratteri strutturali della crisi finanziaria
ed economica mondiale e sugli elementi che portano a prevedere, purtroppo,
una sua ancora lunga durata. “I giovani restano i più colpiti da questa crisi ha sottolineato Nasi - ed è difficile essere ottimisti sul futuro di un Paese che conta,
come ci ha detto recentemente l’Istat, oltre 2 milioni di giovani, tra i 20 e i 30 anni,
messi in disparte, che non studiano e non lavorano”.
“Chi è in grado - si è infine chiesto Nasi - di difendersi e reagire meglio a questa crisi?
A mio parere, le imprese con una strategia lucida ma allo stesso tempo flessibile;
coloro che hanno messo a punto una strumentazione rigidissima del controllo
d’impresa e chi sa concentrarsi sulle cose che sa fare meglio. Tre caratteristiche
che si ritrovano pienamente nel presente di Cmc”.
p.03 la Betoniera
03
03.a
04.1.f
economia
cooperativa
di Roberto Seghetti
Segno più per
occupazione e fatturato
03.a Giuliano Poletti,
Presidente della Lega
nazionale delle Cooperative.
03.b Giuliano Poletti insieme
al Presidente di Cmc, Massimo
Matteucci, all’assemblea
dello scorso febbraio 2010.
Giuliano Poletti, Presidente della Lega nazionale delle Cooperative e Mutue,
rilancia il dibattito sul valore dell’economia cooperativa partendo dai risultati
concreti conseguiti nel 2009
04.1.g
“La crisi ha messo in evidenza che l’impresa cooperativa ha in sé una spinta positiva,
per l’economia e il paese in generale, oltre che per i lavoratori ed i soci”.
Giuliano Poletti, presidente della Lega nazionale delle Cooperative, rilancia
il dibattito sul valore dell’economia cooperativa partendo dai risultati concreti
conseguiti nel 2009, un anno difficilissimo per tutte le aziende, ma nel quale
il mondo della cooperazione ha mantenuto un andamento nel complesso positivo:
“Abbiamo chiuso il 2009 con un leggero aumento dell’occupazione. E in un momento
come questo basta il segno più, se messo a confronto con l’andamento generale delle
altre aziende, per parlare di un risultato importante”.
Quanti lavoratori sono occupati oggi presso le cooperative aderenti alla Lega?
Sono 475 mila, senza calcolare alcune figure come gli artigiani o gli agricoltori.
Parliamo, cioè, di posizioni da dipendenti Inps.
Sono stati usati anche gli ammortizzatori sociali? Sì, ma per una quota che è inferiore
del 50% alla misura utilizzata nei corrispondenti settori di impresa. E soprattutto
con diverse modalità: invece della cassa integrazione, nelle cooperative che hanno
attivato gli ammortizzatori sociali è stato usato per larga parte il contratto di solidarietà.
I lavoratori sono rimasti tutti in attività, sia pure con una retribuzione più contenuta.
04.1.h
Anche il fatturato è aumentato? Nel complesso abbiamo registrato nel 2009
un incremento del fatturato. Ma con grandi differenze da settore a settore.
Le industrie e le imprese attive nel manifatturiero hanno affrontato situazioni
più difficili, a causa dell’andamento della crisi. Mentre il settore agroalimentare,
per fare un esempio, ha sofferto di meno.
Si può dire che alla base di questa spinta vitale della cooperazione vi sia
il meccanismo del reimpiego degli utili nell’impresa, con un’ottica di lungo
termine? Non c’è dubbio che uno degli elementi di forza delle imprese cooperative
sia proprio questa forma di rafforzamento patrimoniale in un’ottica di lungo periodo.
Abbiamo fatto uno studio sulle decisioni prese negli ultimi cinque anni dalle nostre
cooperative. Il risultato è chiaro: oltre l’85 per cento degli utili è stato in media
lasciato in azienda. Significa che su cento euro di utili ne sono stati distribuiti solo 15.
Il resto è stato lasciato a riserva. Anche questo meccanismo ha consentito di reggere
meglio la crisi. Nel momento in cui tutto andava bene i soci hanno accettato
di incassare meno risorse. Nel momento delle difficoltà hanno deciso (hanno potuto
decidere) di usare una parte di quelle stesse riserve.
04.2.c
Non è venuto il momento di rilanciare una battaglia culturale sul tema
dell’organizzazione produttiva di tipo cooperativo? Certamente. Uno dei danni
fatti in questi anni è stato quello di parlare di cooperative bianche, rosse, blu, insomma
di mettere la politica e i partiti in modo improprio dentro un ragionamento che
invece aveva ed ha a che vedere solo con i diversi tipi di impresa possibili. Da questo
punto di vista l’enciclica Caritas in veritate è stata un passaggio molto importante:
per la prima volta è stato detto che la pluralità delle forme dell’impresa è un bene
per il mercato. Le forme di impresa che hanno una missione diversa rendono cioè più
alto il livello della concorrenza e migliorano il mercato. È il superamento del pensiero
unico dell’impresa di capitale come sola forma possibile di attività. È il passaggio
all’idea che una pluralità di forme di impresa possano confrontarsi e misurarsi sul
mercato e che anzi proprio l’esistenza di questa pluralità possa migliorare il mercato.
03.b
p.04 la Betoniera
04.2.d
04.1
04.1.a
04.1.b
04.1.c
04.1.d
04.1.e
intervista
di Mara Cavallari
Cervia, l’antica “città del sale”, capitale
di un turismo che vive tutto l’anno
04.1.a.g Il Festival
degli Aquiloni in spiaggia.
04.1.b Bacini salati.
04.1.c Il porto Canale.
04.1.d Tramonto nelle saline.
Come sarà Cervia fra 20 anni? Per dare risposta
a questa e altre domande, l’Amministrazione
Comunale ha deciso di coinvolgere l’intera città
per costruire insieme un Piano Strategico per
il futuro. Il confronto è appena partito e dovrà
concludersi entro maggio 2012. Ma per pensare
al futuro bisogna conoscere il presente, i suoi
punti di forza e di debolezza. Di questo parliamo
con Roberto Zoffoli, dal 2004 Sindaco di Cervia.
04.1.e La Città Giardino.
04.1.f Roberto Zoffoli,
Sindaco di Cervia.
04.1.h Fenicotteri in salina.
Signor Sindaco, come si fa sentire la crisi a Cervia?
Il 2009 si è chiuso, tutto sommato, in modo positivo.
Il turismo ha sostanzialmente tenuto, gli investimenti
imprenditoriali e l’edilizia anche. Anzi, sul piano della
riqualificazione della nostra offerta turistica, abbiamo
registrato importanti risultati con la nascita di nuovi
alberghi a 4 e 5 stelle. Questo ha contribuito alla
sostanziale tenuta del nostro modello. Non abbiamo
però la certezza che anche per il 2010 sarà così. A parte
un inizio di stagione davvero sconsolante dal punto
di vista meteorologico, alcuni segnali ci fanno pensare
che, con un po’ di ritardo rispetto al resto del paese,
gli effetti della crisi si stiano cominciando a sentire
anche qui. Registriamo già, ad esempio, una riduzione
delle richieste di permessi di costruzione anche se,
per fortuna, per il momento gli investimenti per
le riqualificazioni commerciali e alberghiere restano alti.
In questi anni a Cervia sia il pubblico che il privato
hanno investito molto in attività culturali e sportive.
04.2
Non c’è dubbio che queste iniziative contribuiscono
in maniera determinante a mantenere alto il nome
di Cervia in Italia e in Europa. Inoltre, contribuiscono
a portare tanti turisti nella nostra città, soprattutto
in periodi di bassa stagione. Penso al Festival di Radio3,
al Festival internazionale degli aquiloni, al tradizionale
Sposalizio del Mare, alla manifestazione Cervia Città
Giardino ma anche alle tantissime manifestazione
sportive. Così come contribuiscono al buon nome
di Cervia i risultati conseguiti in campo ambientale:
il riconoscimento anche quest’anno della Bandiera Blu,
l’affermarsi del Parco del Delta, le importanti
certificazioni ambientali ottenute.
Ma anche a Cervia non sono mancate quest’anno
un po’ di polemiche sulla stagione estiva….
Sono polemiche che non capisco. Qui non si tratta
di proibire nulla. Si tratta solo di darsi delle regole perché
il nostro modello, dove convivono da sempre attività
diverse, possa mantenere il suo difficile equilibrio senza
che nessuna attività travalichi le altre. È un equilibrio
che va difeso nell’interesse di tutti. Noi non abbiamo
fatto altro che correggere alcuni eccessi circoscritti
che nell’ultima stagione turistica si erano evidenziati.
Lo abbiamo fatto concertando questi interventi,
ampiamente disponibili al dialogo e al confronto. Ripeto,
è nell’interesse di tutti che l’equilibrio su cui si fonda
il nostro modello che fa di Cervia, non dimentichiamolo,
la seconda località dopo Rimini per presenze
turistiche dell’Emilia Romagna, venga salvaguardato.
04.2.a
Parliamo dei programmi del Comune che lei guida.
Anche Cervia vive i problemi di bilancio degli altri
comuni italiani? È paradossale ma sì, siamo proprio
inguaiati. È paradossale perché il comune di Cervia è un
comune virtuoso, ben amministrato e che in questi anni
ha registrato ingenti avanzi di bilancio. Ebbene, per
le rigidità del patto di stabilità, quegli avanzi di bilancio
non li possiamo spendere che in minima parte. E invece
avremmo, soprattutto sul piano dei collegamenti
infrastrutturali, grandi necessità. Intanto, è importante
essere riusciti, grazie anche alla Regione, a sbloccare
gli investimenti per la messa in sicurezza dell’incrocio
fra l’Adriatica e la provinciale 71 bis. Un progetto
da oltre 13 milioni di euro per il quale contiamo
di andare all’affidamento lavori entro la fine dell’anno.
Negli anni scorsi è stato realizzato un importante
intervento per limitare l’insabbiamento
del porto canale. Che risultati sta dando?
Quello dell’insabbiamento del porto canale è un
problema storico. Nel maggio del 2009 è terminato
il primo stralcio di un intervento, realizzato da Cmc
e studiato con l’Arpa regionale, teso ad arginare
questo fenomeno preoccupandosi, al contempo,
di non creare nuovi problemi di erosione costiera.
La sperimentazione di questo intervento ha
una durata di 3 anni e terminerà nel 2012. Sulla
base dei risultati raggiunti, che per il momento
sembrano positivi, valuteremo come proseguire
questo progetto essenziale per la nautica e la pesca.
04.2.b
intervista
di Valda Miani
Radio 3 a Cervia, guardare la radio..
e intervistare Baricco
04.2.a Lo scrittore
Alessandro Baricco intervistato
dalla nostra redazione.
04.2.b Apertura
del Festival di Radio3.
04.2.c Alessandro Baricco
firma autografi.
04.2.d Stefano Bollani
al Festival di Radio3.
Tempo fa un ascoltatore di Radio 3 disse di essere
radio3dipendente: da questo è nato il manifesto,
presentato nella tre giorni che si è tenuta a Cervia,
che recita così “dichiaro il mio sano condizionamento
nei confronti vostri che parlate altro, suonate oltre,
e dite non tanto per dire e fate non tanto per fare,
forti della complessità e delle sue larghezze, conscio
di non voler essere intrattenuto ma trattenuto,
attraverso radiazioni artistiche e culturali….”.
Il manifesto di Radio3 è stato letto al pubblico da
Alessandro Bergonzoni, ospite del Festival che si
è tenuto in aprile a Cervia e che aveva Cmc tra i suoi
sponsor. Una 3 giorni di dibattiti e musica nello stile
di Radio 3, come ben sanno i suoi ascoltatori, in cui
si è trovato modo di vedere i nostri conduttori preferiti,
sobbarcandosi anche un lungo viaggio per seguire
l’evento giunto al suo 4° anno.
Il via, venerdì pomeriggio, lo ha dato il direttore, Marino
Sinibaldi, che con Alessandro Baricco ha intrattenuto
il pubblico sull’ultimo libro dell’autore. Si è naturalmente
parlato molto di libri e di letteratura, uno dei modi per
sfuggire alla barbarie incombente (e che molto sembra
dipendere dalla tv). Una curiosità per i nostri affezionati
p.05 la Betoniera
lettori di biblioteca: secondo Baricco sono 3 le tipologie
del lettore, chi legge per scappare, chi per imparare,
chi per puro piacere estetico.
Memori dell’intervista a “Repubblica” nella quale
Baricco aveva provocatoriamente detto “basta soldi
ai teatri, puntiamo alla scuola” abbiamo approfittato
della occasione per avvicinare l’autore e chiedergli
cosa ne pensa del sostegno delle imprese private alla
cultura. Baricco ci ha gentilmente risposto che si trova
sempre un valore che le imprese possono portare
a casa sostenendo la cultura. L’importante è scegliere
e scegliere bene, questo è il problema. Per questo, nel
decidere chi e cosa, occorre essere giovani e coraggiosi,
per avere qualche chance in più... Questo è tanto più
vero - secondo Baricco - considerando che il privato
sta via via sostituendo il pubblico nei finanziamenti
alla cultura. E questo sarà sempre di più in futuro.
Le imprese sono destinate a capire che non è solo una
questione di soldi, ma di occasioni di lavoro e di profitto.
Interessante l’incontro del sabato con Giannantonio
Stella e Ilvo Diamanti nel corso della trasmissione
“tutta la città ne parla” coi quali si è parlato dell’identità
degli italiani. Un tempo eravamo romagnoli… e italiani,
milanesi… e italiani, romani… e italiani, una ricchezza
se non fosse che a quell’”E” si è sovrapposta una “O”.
E questo diventa un problema se le divisioni sono
sfruttate a fini politici. Siamo oramai un paese
da protezione civile, capace solo di intervenire nelle
situazioni di emergenza. Non è necessariamente
un dato negativo, ha detto Diamanti, potrebbe essere
una risorsa se si ritrovassero le fila di quella ricchezza
dispersa nella separazione e nei particolarismi.
Resta, di questi incontri, un interrogarsi su cosa sia
il reale. Domanda che sarebbe filosofica se non fosse
che tutti i giorni ci confrontiamo con una crisi
economica scarsamente detta nei mass media
(alla tv riguarda il 6% delle notizie) ma molto percepita.
Aggiungiamoci pure, come ha detto la domenica
il filosofo Salvatore Natoli, che oramai c’è una
spaccatura consistente tra il fare e l’agire, una scissione
che toglie valore morale alle nostre realizzazioni.
Tra mass media che edulcorano la realtà e scissioni
che riportano solo pezzetti di realtà resta spazio solo
per i nuovi barbari? Guardando la partecipazione
e l’entusiasmo dei partecipanti alla 3 giorni sembra
esserci ancora speranza.
05.1
05.1.a
05.1.b
05.1.c
lavori in corso
Darsena di Ravenna: si parte
05.1.a Viabilità generale
di progetto per
la Darsena di Ravenna.
05.1.b.c.d.e Area Cmc,
diverse viste del progetto.
05.1.f Veduta attuale
della Darsena con al centro
l’area di proprietà Cmc.
Ampio spazio è stato dedicato dalla stampa locale
al progetto di riqualificazione dell’area di proprietà
di Cmc sul waterfront della Darsena di Ravenna.
Il progetto, presentato pubblicamente alla fine di
aprile, prevede la riqualificazione dell’intera area
adiacente l’antica darsena portuale di Ravenna
di proprietà della Cmc, dove attualmente insistono
gli uffici direzionali ed alcuni impianti industriali
della cooperativa che entro la fine del 2010 verranno
spostati. Il valore complessivo dell’operazione
si colloca tra i 100 e i 150 milioni di euro e prevede
la realizzazione di uffici, inclusi quelli nuovi
di Cmc, di una galleria commerciale, di strutture
residenziali, ricettive e di fitness.
Abbiamo chiesto al servizio progettazione di Cmc di
illustrarci in maniera più dettagliata l’intero progetto.
Nel processo di riqualificazione della Darsena, l’area
di proprietà di Cmc è quella più grande e di maggiore
pregio. L’area si trova a poche centinaia di metri dal
centro città e dalla stazione, e contemporaneamente
può sfruttare al meglio la sua collocazione sul
Canale Candiano. Il nostro progetto è caratterizzato
da alcune fondamentali linee guida. La prima è quella
di un’attenta valorizzazione dell’edificio di “archeologia
industriale”, costruito nel 1938, e che attualmente
accoglie gli uffici Cmc. Questo edificio ben si presta
a divenire un’area integrata di collegamento tra
la via Trieste e il Canale Candiano e potrà ospitare,
al piano terra, una galleria commerciale con negozi,
bar e ristoranti e, al primo piano, una parte degli uffici
di Cmc. Il progetto prevede che da via Trieste si acceda,
attraversando una nuova piazza pedonale, all’interno
di questa nuova galleria commerciale e che di qui
si giunga ad una seconda piazza dalla quale si potrà
salire sulla passeggiata sopraelevata che condurrà
fino al waterfront del Candiano. Sul fianco nord
della galleria sorgerà un nuovo edificio destinato
ad ospitare gli uffici della nuova sede Cmc. Da qui si
proseguirà, attraversando il sistema a dune del parco,
fino a giungere alla terrazza dell’edificio Candiano
per scendere nuovamente, attraverso una rampa,
verso la banchina di via d’Alaggio. Sul fronte Candiano
è prevista una nuova piastra con un complesso
residenziale e una torre pensata con finalità
alberghiere. Mentre la torre rappresenta un nuovo
segno distintivo sul waterfront, la piastra genera
una serie di terrazze e piazze che qualificano l’affaccio
sul canale come luogo di incontro e di scambio.
Sul margine lungo via Zara si svilupperà, invece,
il sistema delle residenze Erp (Edilizia Residenziale
Pubblica). Una serie di piccoli edifici saranno disposti
ortogonalmente a via Zara e riprenderanno, per
planimetria e altezza, le campate dell’attuale edificio
di archeologia industriale. A conclusione di questa
sequenza di abitazioni, distanziate da verde pubblico,
è previsto un parcheggio multipiano a servizio
dell’intero comparto. Molto importante è anche
la riqualificazione prevista sul fronte di via Trieste
dove troveranno posto anche un centro per il fitness.
Naturalmente, nel progetto sono previsti anche
interventi di nuova viabilità e diverse nuove rotatorie.
05.1.d
05.1.e
p.06 la Betoniera
05.1.f
Dati tecnici indicativi
• La capacità edificatoria complessiva è di circa 52.000
mq comprensiva di 6.000 mq di superficie utile relativa
all’edificio di valore documentale.
• Superficie totale proprietà 70.000 mq.
• Superficie utile uffici Cmc: 11.200 mq di cui
3.800 mq situati nell’edificio dei archeologia
industriale e 7.500 mq nell’edificio nuovo situato
sul fianco nord dell’archeologia industriale.
• Superficie utile commerciale: 14.700 mq.
• Superficie utile residenziale: 8.200 mq
di cui 5.600 mq di edilizia residenziale sociale.
• Superficie utile ricettivo: 4.300 mq.
• Superficie utile direzionale + fitness: 6.800 mq.
• Superficie complessiva parcheggi privati: 46.000 mq.
• Superficie parcheggi pubblici: 5.800 mq.
• Superficie spazi pubblici attrezzati: 19.300 mq.
Iter autorizzativo
Nella seduta del 17 marzo scorso la Giunta Comunale
ha autorizzato la presentazione del piano urbanistico
attuativo. Dopo l’autorizzazione della Giunta alla
presentazione, l’iter per le autorizzazioni prevede una
fase istruttoria da parte dei competenti servizi comunali
e degli enti interessati e l’esame del Consiglio Comunale.
Tale iter dovrebbe concludersi entro ottobre del 2010. Verrà
successivamente richiesto all’Amministrazione il permesso
di costruire per i singoli edifici: si prevede, pertanto,
che l’autorizzazione da parte del Comune per dare inizio
ai lavori venga rilasciata entro i primi mesi del 2011.
05.2.b
05.2.c
05.2.d
05.2.e
05.2
05.2.a
lavori in corso
di Mara Cavallari
Sistema 2, lavorare on the road
05.2.a Alfredo Nasser,
Responsabile produzione
di Sistema 2.
05.2.b Strade imbiancate
a Ravenna.
Prendete 1.100 chilometri di strade, comprensive
di marciapiedi, piste ciclabili, cigli stradali,
rotonde, incroci e 150 circa fra ponti e sottopassi.
Prendete oltre 40.000 cartelli di segnaletica
stradale. Shacherate il tutto e avrete il capitolato
del Servizio Manutenzioni che si occupa del
mantenimento delle strade comunali di Ravenna.
05.2.c Lavori di riasfaltatura
su via Guaccimanni.
05.2.d Lavori notturni
sulla rotonda Olanda.
05.2.e Le pale antineve
al lavoro di notte.
Il Servizio Manutenzioni in questione è attualmente
gestito da Sistema 2, una società consortile costituita
da Cmc, Acmar e Aristea che ha vinto la relativa gara
d’appalto bandita dal Comune di Ravenna nel 2008.
La società gestirà fino al 2012 la manutenzione
ordinaria e straordinaria delle strade comunali, gli sfalci
dei cigli stradali, la segnaletica orizzontale e verticale,
il piano neve. In totale, un contratto per quasi 13
milioni, in 5 anni, per la manutenzione ordinaria
e di altri 6 milioni circa, sempre in 5 anni, per quella
straordinaria.Una ventina di operai, più 5 amministrativi,
con reperibilità continua, 24 ore al giorno, una
comunicazione in tempo reale con l’amministrazione
comunale grazie ad un programma che gestisce
le chiamate, gli ordini di lavoro, i tempi d’intervento,
in un comune che, per territorio, è il più esteso
d’Italia. Parliamo di questo servizio con Alfredo
Nasser, responsabile produzione di Sistema 2.
Questo inverno ci sono state molte polemiche
sulla manutenzione delle strade, in primo luogo
per la gestione del piano neve. Cosa ci può dire?
Noi abbiamo applicato in gran parte il piano neve
elaborato a suo tempo da Hera. Quel piano prevede
che sia data priorità assoluta alla viabilità principale.
E così è stato, tant’è che la circolazione sulle nostre
strade principali non si è mai interrotta a differenza di
altri comuni anche vicini a noi. Dopo viene la viabilità
secondaria che è certamente importante ma
p.07 la Betoniera
sicuramente meno strategica per la circolazione.
Anche sulla viabilità secondaria abbiamo però
lavorato ininterrottamente, giorno e notte. Va detto
che le cose sarebbero andate meglio se tutti i cittadini
avessero seguito quanto previsto dalle ordinanze:
pulire il proprio tratto di marciapiede e soprattutto
muoversi con l’automobile solo se muniti di gomme
da neve o catene. Abbiamo avuto un unico, vero
momento critico dopo la grande gelata seguita alla
prima nevicata. Ma non perché avessimo sottovalutato
l’evento o non avessimo gettato il sale, come qualcuno
ha detto. Semplicemente perché a quelle temperature
il sale fa molta fatica ad agire soprattutto in presenza
di scarso traffico. E comunque, abbiamo buttato
tonnellate di sale, anche con lo spargimento manuale.
E la condizione delle strade di questa primavera
ne è, purtroppo, la testimonianza più veritiera.
Parliamo allora delle buche nelle strade.
Perché è così difficile risolvere il problema?
È difficile perché i chilometri di strada sono tanti,
troppi, rispetto alle risorse stanziate e l’intero
patrimonio viario presenta situazioni di un oggettivo
e generalizzato deterioramento. È difficile perché
le strade sono sempre quelle mentre il traffico
di auto e mezzi pesanti è invece in continua crescita.
È difficile perché sono frequenti gli interventi
di riparazione e ampliamento dei sottoservizi collocati
sotto le sedi stradali. È difficile perché gli interventi
d’urgenza fatti in certi periodi dell’anno, con materiale
a freddo, servono solo a tamponare ma non reggono
molto. Certo con più risorse economiche a disposizione
si potrebbe fare meglio e di più. Ma ci tengo
a sottolineare che, sia per i materiale usati che
per il tipo di intervento effettuato, noi ci atteniamo
scrupolosamente alle prescrizioni riportate nei capitolati
d’appalto e imposte dagli uffici di Direzione dei lavori.
In queste settimane sono partiti molti cantieri per
la manutenzione delle strade. Ma anche questo
crea proteste perché si rallenta il traffico. In molti
chiedono perché sulle strade non si lavori di notte.
Qualche lavoro in passato di notte l’abbiamo fatto.
Ma anche questo non è facile. Intanto i residenti,
se si lavora di notte, si lamentano per il rumore.
E lavorare su una strada senza fare rumore è impossibile.
E poi lavorare di notte significa aumentare i rischi
per i lavoratori e i costi dei cantieri perché gli operai
costano ovviamente di più ma anche gli impianti
che devono procurare il materiale costano di più. E con
risorse economiche tanto scarse l’Amministrazione
Comunale deve valutarne bene l’impiego più utile.
Anche sulla segnaletica ci sono molte lamentele.
Si dice che la segnaletica orizzontale non si vede,
che quella verticale lascia a desiderare.
Provate a fare il conto di cosa significa avere una
segnaletica orizzontale su 1.100 km di strade: linee
laterali, linee di metà strada, linee di fermata agli incroci,
passaggi pedonali… Non sempre si riesce a mantenere
tutto nella massima efficienza. Va detto che a volte
le righe sembrano sbiadite solo perché sono sporche. Un
po’ di pioggia a volte basta per rigenerarle. Per quanto
riguarda la segnaletica verticale, dobbiamo gestire
oltre 40.000 cartelli su un territorio molto esteso, a
fronte delle decine di danneggiamenti causati da sinistri,
atti vandalici, cause di forza maggiore. Comunque,
di norma, rispettiamo i tempi previsti dai contratti per
il ripristino. A volte qualcuno segnala un cartello a terra
e ci dice “che ci vorrà mai a mettere su un palo?”.
Ma come dicevo le strade sono tante, la segnaletica
da curare anche. Non è pensabile che si possa essere
contemporaneamente su tutto il territorio. Ci sarà sempre
un intervento che si fa prima e un altro che si fa dopo,
sempre, naturalmente, nei tempi previsti dal contratto.
06
06.a
06.b
06.c
06.d
06.e
brevi dai cantieri
Brevi dai cantieri
06.a.b Lavori stradali a Maputo.
Aggiudicato a Cmc anche il 2° maxilotto della Strada
Statale 640 di Porto Empedocle in Sicilia
costruzione della Marcelino dos Santos, un’importante
arteria che si inoltra nel cuore del centro abitato.
Il 30 marzo 2010 l’Anas ha aggiudicato al
raggruppamento di imprese composto dalla
capogruppo Cmc, dal Ccc - per conto della Iter e dalla siciliana Tecnis, i lavori per l’ammodernamento
e l’adeguamento a quattro corsie del secondo
maxilotto della SS 640 di Porto Empedocle.
L’opera dovrà essere eseguita, a partire dalla data
di consegna dei lavori, in 4 anni e due mesi con
la formula del contraente generale. L’importo
dei lavori ammonta a circa 542 milioni di euro. Il tratto
del secondo maxilotto ha un’estensione complessiva
di 28,2 chilometri. Sono invece già in corso I lavori
di adeguamento a quattro corsie del primo maxilotto
della SS 640 che Cmc - sempre come capogruppo sta eseguendo insieme alla Iter. A lavori conclusi
l’intera statale, attualmente composta da un’unica
carreggiata con una corsia per ogni senso
di marcia, diventerà una strada a doppia carreggiata,
con due corsie per senso di marcia separate da
spartitraffico e con una larghezza totale di 22 metri.
A disposizione degli studenti la nuova facoltà di
Medicina e Chirurgia dell’Università di Perugia
06.c.o Università di Perugia.
06.d Marina di Pisa.
06.e Inaugurazione
lavori a Marina di Pisa.
Lavori stradali a Maputo
Molti i lavori stradali di Cmc nella capitale mozambicana:
attualmente sono in corso i lavori di Giardin Benfica,
un allargamento della strada diretta verso Nord dalla
capitale, le opere sulla via Rapida, la strada che esce dalla
città sulla quale si stanno facendo importanti opere di
drenaggio, e la Marracuele. Terminati i lavori di Xiquelene,
la Piazza dei combattenti che si trova presso un grande
mercato, e dovrebbero iniziare a breve le attività di
06.o
p.08 la Betoniera
Dopo l’inaugurazione del 18 marzo scorso, i locali della
nuova facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università
di Perugia sono aperti agli studenti e a tutto il personale
docente. L’intera struttura è ora a disposizione
di 3.300 studenti dei vari corsi di laurea di medicina,
odontoiatria e delle professioni sanitarie, 720
specializzandi, dottorandi e borsisti, 70 professori
ordinari, 78 associati e 111 ricercatori; ed ancora 260
unità di personale tecnico, amministrativo e bibliotecario.
Fatti un po’ di calcoli è ragionevole presumere che
oltre 5.000 persone occuperanno ogni giorno la facoltà.
Posa della prima pietra del nuovo Porto
Turistico di Marina di Pisa
Il 26 aprile scorso, alla presenza del Ministro delle
Infrastrutture Altero Matteoli, si è svolta la cerimonia
di posa della prima pietra del nuovo Porto Turistico
di Marina di Pisa che Cmc realizzerà per conto
della società Boccadarno per un importo lavori
di 31 milioni di euro. Il nuovo Porto sorgerà alla foce
del fiume Arno, su un’area di circa 200 mila mq
attigua al Parco Naturale di Migliarino, San Rossore,
Massaciuccoli ed accoglierà 475 posti barca,
dagli 8 fino ai 40 metri. Verranno realizzati inoltre
parcheggi ricavati in strutture interrate o nascoste
alla vista, come nel caso dei posti auto al di sotto
della passeggiata lungo il molo nord. In una seconda
fase dell’intervento è prevista la costruzione di
un albergo all’interno dello specchio d’acqua del porto,
di un’area commerciale e di una zona residenziale.
Completati i lavori per la costruzione del Centro
commerciale e residenziale ‘Barcellona’ di Rimini
Nei giorni scorsi è stato consegnato alla Committenza
il Centro commerciale e residenziale ‘Barcellona’
di Rimini. Edificio polifunzionale, ospiterà negozi,
appartamenti ed un ristorante, distribuiti nei suoi sette
piani, di cui tre interrati, nei quali troveranno spazio
anche garage particolarmente curati. Caratterizzato
da un’architettura originale, può vantare finiture
di particolare pregio, come i rivestimenti esterni
in rheinzink, lega zinco-titanio, e gli spazi comuni
in granito nero assoluto e legno teak naturale, senza
dimenticare le ceramiche in facciata firmate Fuksas.
Inoltre, grazie all’isolamento termico dell’involucro
edilizio ed all’impiantistica che impiega pompe
di calore ad altissima efficienza, il ‘Barcellona’ potrà
fregiarsi della classificazione energetica di ‘Classe A’.
Al Terminal Crociere di Porto Corsini a Ravenna
è arrivata la Draga Artevelde
Il 17 maggio ha fatto il suo ingresso nel Porto di
Ravenna la Draga Artevelde, di proprietà della Dredging
International - Luxembourg, subappaltatore di Cmc per
i lavori di dragaggio del fondale dell’avamporto nord
di Porto Corsini. La draga, autocaricante autopropulsa
aspirante e refluente, eseguirà le attività di escavo del
fondale fino alla quota di progetto - 9,00 m s.l.m.m. e,
dopo aver percorso il Canale Candiano fino alla piallassa
06.f
06.g
06.h
nel porto di Ravenna.
Piomboni, refluirà il materiale di risulta direttamente
nella cassa di colmata Nadep Centrale. Dotata di un
pozzo di carico di capacità circa 5.600 mc, e lavorando
24 ore al giorno e 7 giorni su 7, Artevelde è in grado di
completare tutto il dragaggio nell’arco di 60 giorni circa.
06.i.l.p Iniziata l’infissione
Nuovo impianto disidratazione fanghi a Ravenna
06.f.g Il Centro
“Barcellona” di Rimini.
06.h La draga Artevelde
delle palancole a Gaeta.
06.m Tunnel in Cina.
06.n La Tbm in Laos.
Con un avanzamento di circa il 50% proseguono
i lavori per la costruzione del Nuovo impianto
per la disidratazione fanghi che Cmc sta realizzando
per conto di Hera Ambiente. Si tratta della costruzione
di numerose vasche per il trattamento dei fanghi di varia
natura (oleosi, inorganici ecc.), con dimensioni che
vanno dai 140 agli oltre 1200 mc di capienza, ed altezze
delle pareti che vanno dai 3 agli 8 metri. Altre attività
sono in fase di programmazione, come la realizzazione
delle reti di smaltimento delle acque, le canalizzazioni
per gli impianti, le impermeabilizzazioni di tutte le aree,
a cui seguiranno la realizzazione delle massicciate e
delle pavimentazioni in cls e in conglomerati bituminosi.
Iniziata l’infissione delle palancole a Gaeta
Dopo aver completato la delocalizzazione degli impianti
di acquacoltura presenti nel golfo di Gaeta e le indagini
ricognitive per la bonifica da ordigni bellici, attività
propedeutiche all’esecuzione dei lavori, Cmc ha iniziato
l’infissione delle palancole nel porto di Gaeta ad opera
del motopontone Opemar I. L’infissione del cofferdam
tirantato, che sarà lungo complessivamente 314 metri
per un totale di circa 2.500 tonnellate di paratia mista,
è la prima fase della realizzazione dell’ampliamento
del Porto Commerciale di Gaeta che si divide in due
06.p
p.09 la Betoniera
06.i
06.l
stralci. Il primo prevede l’esecuzione della banchina,
della cassa di colmata e di una prima parte di escavo,
il secondo prevede il completamento dell’escavo
e la realizzazione della sottofondazione del nuovo
piazzale che sorgerà sulla cassa di colmata a tergo
della nuova banchina. Per la realizzazione delle opere
principali, ovvero della struttura portante della banchina
(palancole e tiranti) e del dragaggio (escavo dei fondali)
saranno impiegati i mezzi marittimi di proprietà
di Cmc: il motopontone Opemar I e la Draga Teodora.
Raggiunto il record di produzione giornaliero
nello scavo del tunnel in Cina
Proseguono i lavori di scavo del tunnel facente parte
del progetto di irrigazione Yintao Water Supply Project
in Cina iniziati nel mese di dicembre 2009. Ad oggi
sono stati raggiunti i 3.753 metri di scavo. Il 24 maggio
si è registrato il record di produzione giornaliero con
68,95 metri. La produzione massima è stata raggiunta
nel mese di aprile con 1.106 metri di galleria scavati.
Il tunnel, della lunghezza complessiva di 18,3 km, ha un
diametro di scavo di 5,75 metri ed un diametro finale di
4,96 metri e sarà scavato con una Tbm a doppio scudo.
Congratulations to Cmc Southern Africa!
Il 26 maggio Cmc ha ricevuto un importante
riconoscimento da parte del Construction Industry
Development Board (Cidb) durante il Summit delle
Costruzioni che si è svolto a Johannesburg. Il Premio
per l’Eccellenza nel settore delle Costruzioni
è stato consegnato da Ronnie Khoza, Ceo di Cidb
a Cmc per aver colto gli obiettivi socio economici
06.m
06.n
del Governo Sudafricano e per la collaborazione
con i partner locali, supportandone lo sviluppo.
Ottenute nuove licenze per costruire in Russia
La Cmc, nonostante la sua provenienza estera e la breve
esperienza nel territorio russo, è riuscita ad ottenere
le licenze per le principali categorie dei lavori ottenendo
un apposito certificato. Le licenze vengono rilasciate
in base alle categorie dei lavori che l’azienda intende
svolgere e dopo un meticoloso controllo del personale
dirigente e specializzato, del parco macchine,
del sistema qualità e sicurezza e dell’esperienza
dell’azienda nei settori per i quali si richiede la licenza.
È di Cmc la prima Tbm mai impiegata in Laos
Proseguono i lavori per l’ampliamento dell’impianto
idroelettrico di Theun Hinboun in Laos. I lavori di scavo
per il nuovo tunnel di adduzione, lungo 5,5 chilometri,
sono iniziati nel febbraio scorso con la Tunnel Boring
Machine (Tbm) monoscudata Robbins acquistata da Cmc.
Si tratta della prima Tbm mai impiegata in Laos.
La Tbm Robbins utilizzata - 7,6 metri di diametro è stata progettata per avanzare in terreni spingenti
e ha una testa dotata di overcutter in grado di fresare
100 mm oltre il diametro nominale del tunnel.
In fase di avanzamento la Tbm provvede alla posa
in contemporanea del rivestimento, spesso 280 mm e
composto da 5+1 conci prefabbricati in calcestruzzo per
anello. Il diametro interno della galleria sarà di 6,9 m.
A monte dell’opera di presa Cmc sta realizzando
una diga in calcestruzzo rullato - Rolled Compacted
Concrete (Rcc) - alta 65 metri, sul fiume Gnouang.
07
07.a
qualità, sicurezza,
ambiente
di Chiara Bandini
Sei insostenibile (e insostituibile)
07.a Chiara Bandini.
“L’eccellenza non è un atto ma un’abitudine”
Aristotele
Ognuno di noi in modo diverso contribuisce al
cambiamento climatico e non esistono regole generali,
opuscoli informativi, istruzioni per l’uso: ognuno
produce quantità diverse di inquinanti e, soprattutto,
le produce in modi diversi.
C’è chi utilizza l’automobile ogni giorno, ma fa
diligentemente la raccolta differenziata dei rifiuti; chi va
al lavoro in bicicletta anche in inverno, ma consuma
litri e litri d’acqua calda per fare un’ora di vasca
idromassaggio alla settimana; chi spegne sempre la luce
quando lascia una stanza, ma tiene il condizionatore
fisso sui 22 gradi anche se si trova nel Sahara.
In definitiva, ognuno di noi conosce la propria debolezza
in materia ambientale e può lavorare su di essa
per migliorare la propria attitudine nei confronti
dell’ambiente: ognuno di noi è a suo modo insostenibile,
ma può, con un minimo impegno, diventare
un insostituibile modello ambientale per i suoi colleghi.
D’altro canto, anche la sostenibilità ha una sua
estetica, e, come si sa, le mode sono contagiose.
L’intervista doppia
Treno o aereo? Per ogni chilometro di volo si producono
circa 1,5 etti di anidride carbonica per passeggero,
contro i 0,2 etti del treno ad alta velocità francese.
Petto di pollo o fiorentina? L’industria alimentare
produttrice di carne di pollo risulta meno impattante di
quella che porta sulle nostre tavole bistecche di manzo.
Frutti tropicali o legumi? Secondo studi condotti dalla
Fao, la banana è il frutto più inquinante, mentre piselli e
fagioli sono i vegetali la cui produzione è più ecologica.
Doccia o cocacola? Per rinfrescarsi è meglio una
bella doccia: per produrre una lattina di cocacola
si usano 125 litri d’acqua, mentre per fare una doccia
di 5 minuti se ne consumano dai 75 ai 90 litri
(che con un rompigetto possono arrivare a dimezzarsi).
Cd o mp3? Comprare musica online vuol dire limitare
significativamente i consumi di materiali, energia
elettrica e le emissioni di Co2, anche se si masterizza
su cd l’album scaricato. Non è ancora stata valutata
la sostenibilità ambientale della produzione dei vinile.
Le ricerche che ho svolto per capire come tenere
una condotta più ecologica all’insegna del risparmio
energetico a casa e in ufficio sono sfociate
in una miriade di informazioni che toccano
gli argomenti più svariati e particolari. In generale
tutti i consigli che ben conosciamo in merito
alla riduzione dei consumi ad uso domestico e
nel settore dei trasporti risultano essere validi e utili.
Moda dell’ultima stagione o vintage? Per ogni
chilo di cotone di seconda mano indossato
si risparmiano 32,5 kg di emissioni di Co2.
In questo articolo ho scelto quindi di riportare una
carrellata dei più insoliti suggerimenti che sono
riuscita a reperire sfogliando riviste e navigando in rete.
Cabina telefonica o cellulare? Per costruire 100
grammi di cellulare si utilizzano 30 kg di materiali,
molti dei quali tossici e dannosi per l’ambiente:
08
08.a
Riscaldamento sempre acceso o solo quando serve?
Sfatiamo i falsi miti: si consuma di meno ad accendere
il termo quando serve (a seconda di quanto impiega
la casa a raffreddarsi), invece di tenerlo sempre acceso.
08.b
la nostra dipendenza dalla telefonia mobile e
l’oggettiva difficoltà di trovare una cabina telefonica
quando serve, non ci vietano di limitare il consumo
usa e getta di apparecchiature elettroniche.
Graziella o mezzi pubblici? Entrambi! I pendolari
inglesi ci insegnano che è comodissimo viaggiare
in treno, autobus e metropolitana accompagnati
da una fedele (e moderna) bicicletta pieghevole, che,
avendo l’ingombro di un trolley, non comporta aumenti
di prezzo sul biglietto del mezzo pubblico e permette
di raggiungere agevolmente il posto di lavoro.
Umani o avatar? Un alterego virtuale su Second Life
consuma più energia elettrica di un abitante del
Brasile. La visita di un sito web che non contiene filmati
produce circa 20 milligrammi di gas serra al secondo.
Titti o Gatto Silvestro? Il canarino vince sempre, non solo
nel cartone animato: un gatto consuma annualmente
una quantità di carne e cereali pari a 0,41 ettari di campi
coltivati, mentre un canarino solo 0,007 ettari. È il cane però
l’animale domestico più inquinante: un pastore tedesco
consuma più di un suv che percorra 10.000 km l’anno.
Tascabili o e-book? L’e-book è presentato come
un sistema decisamente ecologico: varie tesi di laurea
di prestigiose università americane affermano che per
produrre un libro stampato occorrono il triplo di materia
prima e una quantità di acqua 78 volte maggiore
di quelle che si usano nella realizzazione di un libro
digitale; senza contare poi che l’e-book non utilizza
carta. Di contro, usare prodotti elettronici (e cambiarli
spesso) significa non solo consumare l’energia
necessaria al funzionamento ma anche produrre
grandi quantità di rifiuti difficili da smaltire. Insomma:
in questo caso il bilancio ambientale è davvero
difficile da definire. Ai posteri l’ardua sentenza.
08.c
osservatorio
di Monica Arena
Expo 2015
08.a Monica Arena.
08.b Naviglio.
08.c Foto storica delle lavandaie
sul Naviglio nel 1943.
Milano è una delle poche città europee che
si è sviluppata in modo esponenziale ed
ha incrementato i propri commerci senza essere
attraversata naturalmente da un grande fiume
navigabile o dal mare, ma essendo collegata
ad essi tramite un sistema di canali artificiali,
i famosi “Navigli”, alla costruzione dei quali ha
contributo anche il grande Leonardo da Vinci.
E forse non è un azzardo affermare che la Milano più
bella è quella che si può navigare. Una gita in battello
lungo i Navigli ci permette di immergerci nella natura ed
ammirare luoghi insoliti e singolari, splendide residenze,
antichi lavatoi, chiese, borghi storici. Un patrimonio
collettivo di inestimabile valore che oggi, anche grazie
ad Expo 2015, è oggetto di un vasto ed articolato piano
di recupero. Innanzitutto si intende valorizzare l’acqua
in termini di trasporto e di tempo libero. Entro il 2013
Milano lancia una sfida al traffico: servire la zona dei
p.10 la Betoniera
Navigli via acqua. Battelli elettrici con pannelli solari,
la possibilità di caricare un numero elevato di bici sui
battelli, punti di noleggio bici in prossimità delle zone di
attracco. In questo modo gli abitanti dei comuni limitrofi
potranno giungere in città direttamente via acqua
e i visitatori stranieri che affluiranno durante l’Expo
potranno servirsi del sistema di trasporto fluviale
come a Parigi o in altre città europee. Proprio in
queste settimane, dopo anni di polemiche e diatribe
politiche, ha preso finalmente il via anche il programma
di riqualificazione della Darsena, l’antico porto
commerciale di Milano. Ancora nel 1953, il volume
di merci che arrivava alla Darsena faceva di Milano
il tredicesimo porto italiano. Fino agli anni Settanta
la zona era il cuore popolare e bohémien della città,
quartiere abitato e frequentato da pittori, scrittori,
antiquari. Poi la decadenza, l’abbandono all’invasione
dei rifiuti, il degrado. Il progetto di recupero non
è ancora chiaro e definitivo. Il Comune sta decidendo
se riempire di verde il letto del bacino e creare percorsi
ciclopedonali e zone relax oppure riportare l’acqua
e farla scorrere tra piattaforme che ospiteranno
intrattenimento, bancarelle di fiori e pittori e un
imbarcadero. Si sta valutando se in termini di sicurezza
l’acqua potrà essere ancora l’elemento caratterizzante
dell’area, se le sponde, cioè, potranno essere sistemate
affinchè reggano le piene. Questo ed altri temi legati ai
Navigli sono al centro di studi e ricerche portate avanti
dall’Associazione Amici dei Navigli, che un paio di mesi
fa ha contattato Cmc, tramite gli uffici di Milano, per
una consulenza sulla realizzazione di un ponte di ferro
girevole nell’ambito di un suggestivo progetto che
prevede la riconnessione di una cosiddetta Conca (cioè
un bacino-porticciolo per l’approdo delle imbarcazioni)
alla Darsena. Una collaborazione su un tema
che è caro anche a Cmc: la valorizzazione dell’acqua
nella città e nel territorio come elemento importante
per la qualità della vita e per lo sviluppo del territorio.
09.f
09.g
09.h
09
09.a
09.b
09.c
09.d
09.e
parlano
i protagonisti
di Mara Cavallari
La vera scuola… è qui, in cantiere!
09.a Vito Di Gregorio.
09.b Valeria Baliva.
09.c Francesco De Simoni.
09.d Tudor Gorincioi.
09.e Andrea Maran.
09.f Foto di gruppo. Da sinistra:
Tudor Gorincioi, Valeria Baliva,
Francesco de Simoni, Andrea
Maran e Vito Di Gregorio.
09.g.h Veduta del nuovo
campus scolastico.
I giovani che incontriamo sono quelli del cantiere
del Parco della Pace di Vicenza. Qui, dalla
fine del 2007, circa 200 maestranze, in gran
parte locali, sono impegnate nella costruzione
di un grande campus scolastico a servizio
della base militare americana. Ne parliamo
con Valeria, Francesco, Andrea, Vito e Tudor.
Francesco De Simoni 42 anni, è il direttore del cantiere.
Una laurea in ingegneria, è in Cmc dal 2002
e socio da 2 anni. Risiede a Udine dove lo aspettano
la compagna Antonella ed il piccolo Leonardo.
Prima di arrivare a Vicenza ha girato vari cantieri
all’estero, in particolare nelle Filippine e in Sudan.
Valeria Baliva 33 anni, una laurea in architettura,
è la responsabile dell’ufficio tecnico del cantiere.
È arrivata a Vicenza nel 2008, con un contratto
locale, dopo un’esperienza da libera professionista.
Tudor Gorincioi ha 42 anni e viene dalla Moldavia.
Nel suo paese era ingegnere elettromeccanico
all’interno di una fabbrica. Quando nel 2003
lo stabilimento ha chiuso è venuto in Italia. Oggi
è assistente di cantiere. La sua famiglia, la moglie
Angela con le due figlie Maria e Iulia e un terzo figlio
in arrivo fra pochi mesi, è rimasta nel paese d’origine.
Vito De Gregorio 36 anni, geometra, è originario
della provincia di Bari. In Cmc dal 2000, è socio
da 4 anni. Prima di arrivare a Vicenza ha lavorato
nel cantiere dell’alta velocità di Reggio Emilia.
Assistente della produzione, vive a Vicenza
con la compagna Romana e Nicolas di 1 anno.
Andrea Maran è il più giovane dei nostri intervistati.
27 anni, architetto, è alla sua prima esperienza
lavorativa. Viene da San Donà di Piave ed è in Cmc
con un contratto locale.
Francesco ci parla, con orgoglio, del cantiere
“Si tratta di un’opera molto impegnativa e molto bella.
Un campus scolastico di 99 aule che alla fine accoglierà
p.11 la Betoniera
oltre 1.700 ragazzi, un auditorium da 1.000 posti, tre
palestre, aree interne ed esterne attrezzate con giochi.
Il tutto per un investimento complessivo di oltre 54
milioni di dollari. Gli americani in fatto di scuole hanno
le idee precise: sicurezza prima di tutto e poi confort,
spazi attrezzati, servizi. Non deve mancare nulla”.
Anche Vito sottolinea il rigore con il quale si lavora
“Sulla sicurezza i nostri committenti non ammettono
ombre. Sono molto rigorosi in tutto. Questo rigore ha
fatto molto bene anche a noi. Non a caso abbiamo vinto
il premio “Vai sul sicuro” per il cantiere più sicuro in Italia.”
A Valeria non possiamo non chiedere come si trova
una giovane donna in cantiere. “Dopo essermi laureata
ho fatto un master in infrastrutture perché era quello
che volevo fare. Ho fatto anche uno stage in Anas, ma
ho trovato tutte le porte chiuse. Poi sono arrivata in Cmc
e, inaspettatamente, ho avuto questa responsabilità
dell’ufficio tecnico. Per una donna farsi accettare
in cantiere non è mai facile. Bisogna riuscire a trovare
il giusto equilibrio, occorre conquistarsi poco
a poco la fiducia. E poi bisogna avere la fortuna
di incontrare le persone giuste, come è capitato a me”.
Tutti d’accordo sul fatto che lavorare in un cantiere
come questo, dove sono richieste competenze a 360
gradi, rappresenta una grande opportunità di crescita
professionale. Questo vale naturalmente per Andrea
passato direttamente dall’università al cantiere “È come
ricominciare da zero. E la coesione del gruppo è
fondamentale”. Ma anche Tudor che è stato costretto ,
quando è venuto in Italia, “a ricominciare da capo”.
Anche per Vito questo cantiere ha rappresentato
una grande crescita professionale “Prima avevo
sempre lavorato nelle infrastrutture. Passare al civile ha
significato prendere contatto con molte problematiche
diverse”. Valeria sottolinea il valore del cantiere come
“luogo nel quale ogni cosa deve stare al suo posto, dove
l’organizzazione è molto importante e quello che fai
deve essere condiviso e accessibile agli altri del gruppo”.
La vita di un cantiere non è facile. Si lavora molto.
Spesso sei lontano da casa. Ma non mancano,
comunque, le occasioni per passare un po’ di tempo
insieme. Anche da questa lontananza nasce
l’esigenza di sentire ancora più vicina l’azienda.
“Le cose che si stanno facendo sul versante della
comunicazione (la Betoniera, il Ponte, il Blog Cmc ndr)
- dice Andrea - sono molto importanti per noi.
Ci fanno sentire considerati dall’azienda e sarebbe
bello riuscire, sempre di più, ad interagire direttamente
con la sede centrale ma anche con gli altri cantieri”.
“In verità - interviene Valeria - io l’azienda la conosco
molto poco. I pochi rapporti che ho con altri colleghi
sono legati esclusivamente ai servizi. Ho avuto modo,
però, di incontrare i nostri dirigenti. E devo dire
che atteggiamenti così amichevoli non li ho mai trovati
in nessuna altra esperienza lavorativa. Anche
le assemblee nei cantieri sono una caratteristica
assolutamente peculiare della nostra cooperativa”.
Altro tema importante è quello della formazione
“Premesso che in un cantiere come questo
la formazione è quotidiana e sul campo - sottolinea
Francesco - lo sforzo che in Cmc si sta facendo per
la formazione è davvero superiore a quello di tutte
le altre realtà che conosco. Penso a Cmc University, ad
esempio, ma anche ai corsi di inglese o sulla sicurezza
che sono ampiamente diffusi tra i nostri dipendenti”.
La nostra conversazione volge al termine. Anche il
cantiere è alle sue battute finali. In luglio dovrà essere
consegnato e a settembre i primi ragazzi varcheranno
le porte delle scuole. L’ultima battuta è per
Francesco, il responsabile del cantiere “Siamo
talmente concentrati sul nostro lavoro, sulle mille
cose da fare che a volte sottovalutiamo il ruolo
di una efficace comunicazione interna ed esterna.
Ma dobbiamo sapere che se la comunicazione
è un valore generale lo è tanto di più in un’azienda
come la nostra, che non è costruita sulla classica
piramide dirigenziale. È un grande punto di forza.
Dobbiamo saperlo valorizzare”.
10
opinioni
a confronto
di Montag
Una cooperativa rosa?
No, ma le donne crescono
10.a Emanuela Morigi,
architetto della Direzione
Sviluppo di Cmc.
Le donne in cooperativa, una risorsa o un problema?
A confronto l’esperienza di Emanuela Morigi,
architetto della Direzione Sviluppo e quella
di Manlio Malatesta, Direttore del personale.
10.b Manlio Malatesta,
Direttore del personale di Cmc.
10.c La vignetta illustrata
da Massimo Tesei di Cmc,
che in arte si firma “Serpe in
seno”, dal titolo “uguali
uguali... ma diversi!”.
Una cooperativa rosa? Forse è ancora presto per dirlo,
almeno se si vuole rimanere nella fredda logica
dei numeri. Nella sede della Cmc lavorano 65 donne,
di cui un solo dirigente, su 544 dipendenti totali.
In termini percentuali significa che l’occupazione
femminile in cooperativa è al 12 per cento.
Questo dato, in realtà, è piuttosto significativo.
Basta prendere in prestito l’aneddoto che racconta
Manlio Malatesta, responsabile del personale:
“Una ventina di anni fa fu tentato un esperimento:
inserire in un cantiere 25 donne come ferraiole.
Durò pochi mesi, quasi tutte rinunciarono”. Un’azienda
maschilista? Prima di dirlo è meglio tenere in mente
l’acronimo: “Cooperativa Muratori Cementisti”,
non esattamente il settore in cui, negli ultimi 110 anni,
le donne hanno sognato di lavorare. Con l’espandersi
dell’attività, però, di ragazze se ne è sentito il bisogno,
eccome. “Da quando sono qua le dipendenti donne
sono aumentate molto”: a parlare è Emanuela Morigi,
architetto in Direzione Sviluppo. Assunta nel 2005,
nell’ultimo lustro Emanuela ha visto entrare in
amministrazione tante ragazze. Ed è proprio quello
il settore dove, spiega Malatesta, le donne “hanno
ormai raggiunto gli uomini come numero” e in cui, fra
non molto, con ogni probabilità saranno in maggioranza.
La selezione, prima che il responsabile del personale,
la fanno gli studi. Negli istituti tecnici, ragioneria a parte,
la maggioranza degli studenti è maschile. “Quando
frequentavo geometri io - ricorda Emanuela - le
ragazze erano pochissime”. Lei si è poi iscritta ad
architettura, una facoltà in cui l’estetica ha un ruolo più
importante rispetto ad ingegneria. E proprio l’estetica
è una caratteristica femminile che “può far comodo
in certi progetti”, ricorda Malatesta. Un esempio
è la riqualificazione della Darsena, e della sede Cmc,
che Morigi ha presentato alla stampa qualche settimana
fa insieme all’amministratore delegato Dario Foschini.
“Tra i tecnici gli uomini sono la maggioranza ma è
normale sia così?”. Problemi? “Non direi. Forse i giovani
sono un po’ più aperti e hanno meno riserve ad avere
una donna come superiore ma io finora mi sono sempre
trovata bene”. Ci sono altre caratteristiche che
Malatesta ritiene prerogativa femminile: “La precisione
e l’intransigenza. Se non portate all’eccesso sono
importanti, specie in ambito amministrativo”.
Quando si seleziona il personale, comunque,
“si guarda soltanto alla professionalità, non al sesso”.
Rimane la questione della maternità. “Quando
le ragazze mi comunicano la loro gravidanza il primo
sentimento è quello di una grande felicitazione
nei loro confronti. Poi - ammette Manlio - comincio
a preoccuparmi per la questione organizzativa”.
La maternità, però, “non deve essere un problema
e ci dobbiamo ricordare che la donna in famiglia
ha un ruolo che non è sostituibile”. Emanuela ha una
bimba di cinque anni: “Per chi lavora non è semplice
coniugare la propria attività con l’essere madre. A me
danno una grande mano i nonni ma c’è chi è meno
fortunato e deve fare i salti mortali”. Ecco perché,
se dovesse chiedere qualcosa alla cooperativa,
l’architetto vorrebbe “un po’ più di flessibilità negli orari
per chi ha esigenze di questo tipo”. Ma di cooperativa
maschilista non si sente di parlare: “Quando scegli
di lavorare nell’edilizia, sai che la maggior parte
dei colleghi è rappresentata da uomini. Ma io
non ho mai avuto problemi. È in questo contesto
che occorre esprimere capacità professionali e grande
spirito di collaborazione; la competizione non
aiuta certo il raggiungimento di obiettivi comuni
che non hanno un’identità maschile o femminile.”.
10.a
10.b
10.c
p.12 la Betoniera
11
11.a
11.b
parlano
i protagonisti
di Valeria Garavini
Ahwaz site, un cantiere “difficile”
11.a Ezio Fabbri.
11.b Il cantiere di Ahwaz.
11.c La torre macchine.
11.d L’inaugurazione del
cantiere di Ahwaz: si
riconoscono a sinistra Angelo
Frattini, dietro al centro Edgardo
Ravaioli e Berto Masotti
(Bartò). Davanti a lui, con baffi
ed occhiali, Ezio Fabbri.
11.e Il gruppo di Cmc sotto un
sole cocente: in basso a sinistra
Giorgio Migani e Giuseppe
Bardi, dietro da sinistra Carlo
Bilzoni, Ilario Rossi, Antonio
Foschi e Giorgio Castellani.
Il racconto del nostro protagonista di questo
numero ci porta un po’ lontano, in Iran. Ezio Fabbri
ha accettato volentieri di fare un tuffo nel passato
e di raccontarci di una importante scelta, sua
ed anche di Cmc, quella di lavorare all’estero.
“Era l’inizio del 1975 e la nostra cooperativa si
apprestava ad iniziare la sua pluridecennale attività
all’estero. Cmc, in consorzio con Cogefar, Alpina,
Montedison e Ocrim si aggiudicò il contratto per la
costruzione di silos per lo stoccaggio di cereali appaltato
dal Ministero del Commercio Iraniano che prevedeva
l’intervento su tre differenti località. Nei cantieri di
Ahwaz ed Esfahan si dovevano costruire due complessi
di silos, simili fra di loro, ciascuno con una capacità
di stoccaggio di 100.000 tonnellate mentre nel terzo
cantiere di Kerman la capienza del gruppo silos era
di sole 50.000 tonnellate ma in aggiunta era previsto
un complesso molitorio con una capacità di 350
tons/giorno. Il complesso di Ahwaz, così come
quello di Esfahan, era costituito da una torre macchine
centrale con una base iniziale di 32,50x10,00 m.
per ridursi, a 19,50 m. di altezza, alle dimensioni
finali di 18,00x10,00 m. L’altezza complessiva fuori
terra era di 64 m. e sotto il piano di campagna era
previsto un vano interrato su due piani profondo 7 m.
Ai lati della torre macchine 18 + 18 celle disposte
su tre file da sei ciascuna, con un diametro interno
di 10 m., pareti da 25 cm. con doppia armatura
con un interspazio di 50 cm. l’una dall’altra.
Venivo da sei anni passati in vari cantieri fuori sede Italia
(Ponte Gardena, Vado Ligure, Udine) e una esperienza
in un cantiere estero mi attirò molto. Nel giugno
del 1975 fui quindi uno dei primi dipendenti Cmc
a partire per l’Iran con la mansione di Direttore
nel cantiere di Ahwaz. I primi mesi passarono senza
grandi problemi fra la sede di Teheran ed il cantiere
dove erano in corso i sondaggi geologici necessari
per il dimensionamento delle opere di fondazione.
Fu solo verso fine del 1975, quando ci trasferimmo
definitivamente ad Ahwaz, che cominciammo a renderci
conto di quanto diversa fosse la realtà che stavamo
vivendo rispetto a quella di un cantiere in Italia. La sede di
Ravenna era molto distante e, francamente, anche quella
di Teheran non era molto vicina. Iniziarono ad arrivare le
prime spedizioni dall’Italia e fummo costretti ad inventarci
anche esperti di dogana per poter avere il materiale e
le attrezzature sul cantiere. Commettemmo diversi errori
di valutazione, perdemmo un po’ di pezzi per strada ma
alla fine riuscimmo, seppur con qualche ritardo, ad avere
in cantiere tutto il necessario per iniziare la costruzione
del campo espatriati, il montaggio dell’impianto
di betonaggio e le macchine inizialmente previste.
Altra grande difficoltà fu il reperimento del cemento
necessario per iniziare le opere provvisorie in quanto
non erano ancora state definite con il Committente
le procedure di somministrazione. Si andava a raccattare
un qualche sacchetto da rivenditori improvvisati oppure
qualche autocarro da grossisti pagando, in entrambi
i casi, prezzi esorbitanti. Solo quando la fornitura
da parte delle autorità iraniane andò a regime non ci
furono più grossi problemi a parte il fatto che, essendo
tutto cemento di importazione, quando arrivava la nave
in qualche porto del Golfo ci venivano assegnate come
minimo 3.000 tons di cemento in sacchetti da 50 kg.
ed il tutto arrivava in cantiere in due-tre giorni per cui
era necessario, in tale periodo avere una forza lavoro
di 50-60 operai locali. Si sopperiva a tale necessità
assumendo temporaneamente gruppi di Curdi
o di Afgani che continuamente transitavano nelle
vicinanze del cantiere. Si ingaggiavano per quattrocinque giorni poi riprendevano il loro pellegrinaggio.
Nell’estate del 1976 avemmo modo anche di
sperimentare la temperatura locale che nel mese
di luglio toccò i 57° all’ombra creando non pochi
problemi per chi doveva operare in cantiere. Si modificò
p.13 la Betoniera
l’orario operativo iniziando alle quattro del mattino fino
alle 10-11 e lavorando qualche ora verso sera quando
la temperatura si abbassava a circa 45°. Questo ci
fece riflettere sulla possibilità di eseguire getti importanti
in presenza di tali condizioni ambientali ed alla fine,
anche su sollecitazione della D.L. e del Committente,
si decise di sospendere l’esecuzione di cls strutturale
durante il periodo giugno-settembre. Nonostante
tutte le difficoltà logistiche incontrate si completarono
le installazioni di cantiere ed il campo espatriati
restando in attesa delle ultime definizioni progettuali
per poter dare il via ai lavori definitivi. Solo verso la fine
del 1976 fummo autorizzati ad iniziare le attività di
scavo delle fondazioni ed il getto dei primi calcestruzzi.
Nelle ipotesi iniziali il lavoro nei tre cantieri doveva essere
eseguito da un subappaltatore locale per cui il personale
espatriato doveva limitarsi allo staff di direzione, a vari
capisquadra carpentieri e ferraioli ed alle maestranze
specializzate in casseri slipform. Purtroppo dopo pochi
mesi dall’inizio delle attività produttive il subappaltatore
incaricato si dimostrò completamente inadatto
all’esecuzione per cui la Direzione della Commessa prese
la decisione di portare avanti le opere in modo diretto.
Ciò comportò un notevole sforzo dal punto di vista del
maggior numero di risorse espatriate e di reperimento
di personale locale che non fosse il manovale comune.
Riuscimmo ad organizzarci e costituimmo una buona
struttura produttiva per cui durante il 1977 fummo in
grado di realizzare, senza grosse difficoltà, tutte le opere
interrate della torre macchine ed una delle quattro
fondazioni delle celle. Per ogni blocco, relativo a 9 celle,
era necessaria una quantità di calcestruzzo di circa
4.000 mc. e veniva gettato in tre fasi ben distinte.
All’interno della fondazione, alta 4,00 m. erano ricavati
tre tunnel 2,50x2,00 m. necessari all’installazione
dei nastri trasportatori per lo scarico del cereale dai silos.
l’area del cantiere dove è ben visibile la palazzina uffici
e l’impronta delle nostre baracche. Dei silos e della torre
macchine sono rimaste poche tracce in quanto, da qualche
foto ricevuta successivamente alla nostra partenza,
tutto il complesso è stato praticamente distrutto.
A differenza dal cantiere di Esfahan giunto quasi
al suo completamento, non si può certo dire che quello
di Ahwaz sia stato un cantiere fortunato. Ritengo
comunque che questa prima esperienza della Cmc
in una attività all’estero abbia posto buone basi
e la convinzione che avremmo potuto fare belle cose
anche fuori dall’Italia così come puntualmente
è avvenuto nei successivi 35 anni”.
11.d
11.c
All’inizio del 1978 il cantiere era in piena produzione
e prima di arrivare al periodo di sospensione
per le condizioni ambientali fu eseguita la slittata
dell’elevazione della torre macchine e il completamento
dei restanti tre blocchi di fondazione. Nel periodo
estivo le attività di cantiere furono notevolmente ridotte
in attesa dell’autunno e dell’arrivo dei casseri per
le slittate delle celle provenienti dal cantiere di Esfahan.
Verso metà del 1978 rientrai definitivamente in Italia
ma già si avvertivano strane sensazioni di malcontento
nella popolazione locale che portarono in breve tempo
ad una situazione politica insostenibile conclusasi
con la nota rivoluzione islamica. La Direzione della
commessa ritenne opportuno, dopo poco tempo,
sospendere le attività sui cantieri e fare rientrare quasi
tutti gli espatriati in Italia. Solo diversi mesi più tardi,
ad acque un poco più calme, si ripresero le attività
produttive e nel cantiere di Ahwaz, tra la fine del 1979
ed il 1980 furono eseguite le sei slittate di sei celle
ciascuna. Furono inoltre eseguite opere minori come
il fabbricato di carico e scarico da autotreni e vagoni
ferroviari, ubicato in adiacenza alla torre macchine,
e la palazzina per magazzini ed uffici.
Verso l’autunno del 1980, mentre erano in costruzione
le solette di copertura dei silos ed il montaggio della “Texas
House”, la struttura metallica sulla sommità delle celle,
accadde un altro grave evento politico che portò alla
definitiva chiusura del cantiere. L’attacco dell’aviazione
Irachena, mirata a mettere fuori uso l’aeroporto
di Ahwaz e l’adiacente zona industriale, colpì anche
il cantiere ed in particolare la soletta di copertura delle
celle e la struttura metallica. Fortunatamente non vi
furono conseguenze fisiche sia agli espatriati che ai locali
ma l’abbandono immediato dell’area fu ritenuta
l’unica soluzione attuabile. Durante il mese di ottobre
1980, dopo varie peripezie e viaggi anche avventurosi
tutto il personale espatriato fece ritorno in Italia.
Ora, navigando con Google Earth, si può individuare
11.e
12.a
12
12.b
12.c
noi e loro
Noi e loro
12.d
12.a.e Il primo numero di
» salute
“Raccontarci”, frutto della
collaborazione con Arci scuola.
12.d Le infermiere volontarie
della Croce Rossa mentre
testano la glicemia.
12.b.f Due momenti
dell’iniziativa
“A scuola di legalità”.
12.c.g Inaugurazione della
Prevenzione della salute in Cmc In tanti hanno accolto
l’invito a partecipare alla conferenza e allo screening
organizzati in Cmc in maggio in occasione della
settimana nazionale della Croce Rossa Italiana. Grazie
alla presenza delle Infermiere Volontarie della Croce
Rossa di Ravenna, agli intervenuti sono state illustrate
caratteristiche, fattori di rischio e forme di prevenzione
della Sindrome Metabolica, uno dei fattori di più alto
rischio nelle malattie cardiovascolari. In molti si sono
poi sottoposti allo screening per il controllo di glicemia,
pressione arteriosa, peso e circonferenza dell’addome.
appuntamenti della quinta
Raccontarci: Cmc e Arci insieme per far crescere
giovani cronisti Eccolo qua il primo numero del
giornalino “Raccontarci” nato dalla collaborazione
fra l’ufficio Comunicazione e Immagine di Cmc
e l’Arciscuola di Ravenna. Il giornalino è stato
interamente realizzato dai ragazzi che hanno
frequentato il doposcuola dell’Arci nella Casa
della Cmc di via Gnani e nella sede del Comitato
Cittadino di Ponte Nuovo. Una trentina, tra ragazze
e ragazzi, si sono così avvicinati a piccoli passi
al magico mondo della carta stampata per imparare,
innanzitutto, ad osservare le notizie con spirito
critico. Poi si sono cimentati con il difficile compito
di raccontare la realtà che li circonda. Sono così
nate tante notizie concentrate soprattutto sulla loro
vita quotidiana: dalla scuola, al divertimento e
allo sport, senza disdegnare qualche audace tentativo
di misurarsi con l’arte culinaria o con la poesia. E non
finisce qui. Sono già in programma nuove collaborazioni
per l’estate e per il prossimo anno scolastico.
» legalità
» arturo locatelli
A scuola di legalità con gli studenti del liceo Artistico
di Ravenna Anche quest’anno Cmc ha partecipato
alla realizzazione del progetto “A Scuola di Legalità”
che, da alcuni anni, coinvolge gli studenti delle scuole
superiori di Ravenna. Quest’anno il progetto
ha interessato alcune classi del Liceo Artistico di
Ravenna che, nel mese di marzo, hanno partecipato
ad una gita studio in Sicilia. Nella loro quattro giorni
gli studenti hanno visitato a Cinisi la casa di Peppino
Impastato, ucciso dalla mafia nel 1978, la cantina
sociale Centopassi e l’agriturismo realizzato da Libera
Terra grazie ai beni confiscati alla mafia, il parco di
Portella delle Ginestre dedicato alla strage del 1° maggio
del 1947. Rientrati a Ravenna gli studenti hanno
realizzato un bellissimo video che è stato presentato
Cmc è partner nel volume edito dalla Banca di
Romagna sull’architetto Arturo Locatelli L’opera
di Arturo Locatelli, poliedrico architetto e protagonista
della vita urbanistica della città di Faenza, è stata al
centro della presentazione del libro “Arturo Locatelli architetture sperimentali”, curato da Rita Rava e
Claudio Piersanti. È un libro moderno che punta su
immagini e testi brevi, per riscoprire questo professionista
partecipe ed informato dei suoi tempi. Locatelli non
è stato un personaggio isolato, chiuso nel ristretto
mondo della provincia, anche se ha realizzato i suoi
lavori a Faenza e dintorni. Sperimentazione di materiali,
sensibilità ecologica, intuizioni forti: per l’ampiezza
del pensiero, Locatelli è riuscito spesso ad anticipare
forme e contenuti di professionisti ben più affermati.
» arci
edizione di Meditaeuropa.
12.e
12.f
12.g
p.14 la Betoniera
» meditaeuropa
Meditaeuropa, quinta edizione del Festival dedicato al
Mediterraneo quale spazio comune fra popoli e culture
È stata inaugurata sabato 29 maggio, nella Chiesa
di San Domenico, in via Cavour a Ravenna, la mostra
fotografica “Una finestra sull’ Est”, appuntamento
di apertura della 5° edizione di Meditaeuropa.
Dai paesi balcanici alla Federazione Russa, dall’area
mitteleuropea alla Turchia, la mostra raccoglie le
esperienze artistiche di quindici diversi autori, selezione
di opere provenienti dalla collezione internazionale
di fotografia contemporanea della Fondazione Cassa
di Risparmio di Modena. La mostra, realizzata con la
collaborazione di Cmc, rimarrà aperta fino al 20 giugno
con i seguenti orari: martedì, mercoledì, venerdì 10-13
e 16-19 sabato, domenica e festivi 10-19. Molto
ricco, come sempre, il programma del Festival che
prevede film, dibattiti, feste e appuntamenti culinari.
Meditaeuropa si concluderà il 24 luglio in piazza
San Francesco con lo spettacolo “Unavantaluna“, un
ensemble composto da cinque musicisti uniti dalle comuni
origini siciliane e dalla passione per le arti e le tradizioni
popolari della loro terra. Tarantelle, canti di lavoro, canti
della tradizione marinara, canti di prigionia, affiancati da
canti recitativi e composizioni originali, il tutto composto
ed eseguito nello stile tradizionale, mediante l’utilizzo
degli strumenti rappresentativi della musica popolare
siciliana: friscaletto, zampogna a paro, tamburello.
mostra fotografica “Una
finestra sull’est”, uno degli
nella tavola rotonda che si è tenuta il 20 maggio
scorso a sala D’Attorre dove hanno partecipato
Gianluca Faraone, Presidente della Cooperativa di
Libera Terra ”Placido Rizzotto”, Anna Mori, magistrato
del Tribunale di Ravenna e Franco Di Giangirolamo,
Presidente regionale di Auser, promotore del progetto.
12.h
12.h Pallavolo maschile.
12.i.p Football americano.
12.l.m Calcio.
12.n Il gruppo macedone
Kocani Orkestar ospite
del Ravenna festival.
12.o Volley femminile.
12.q Baseball.
» ravenna festival
Torna Ravenna Festival A Russi una grande festa
di musica popolare col contributo di Cmc Ponte
musicale tra i Balcani e l’Italia, il 12 giugno a Russi,
nella suggestiva cornice di Palazzo San Giacomo,
in un concerto realizzato col contributo di LegaCoop
(che quest’anno festeggia il 60° anniversario della
sua fondazione), della Federazione delle Cooperative
della provincia di Ravenna, di Iter e Cmc. Una tra
le più famose fanfare dell’est europeo, quella
dei macedoni della Kocani Orkestar, si affratella
con la giovane banda nostrana, la pugliese Banda
Municipale Balcanica, per un progetto del tutto
inedito in cui ogni ensemble arrangia e interpreta
brani dell’altro, in un vortice di spunti e generi
diversi. Dalle musiche per matrimoni e funerali
dei Balcani, alla tradizione bandistica del Sud Italia,
dall’improvvisazione jazz ai ritmi delle cerimonie
dei dervisci in Macedonia. E a officiare il rito notturno
il grande sassofonista Roberto Ottaviano. Il tema
del Ravenna Festival 2010 si esprime attraverso
un percorso che nell’eterna dialettica tra buio
e luce, morte e vita, silenzio e suono sembra voler
esprimere l’ineffabile essenza dell’uomo, “Ex tenebris
ad lucem”. Il cartellone, che termina il 13 luglio,
si nutre delle più diverse espressioni artistiche
e gli appuntamenti si dipanano in tutti i luoghi
della città, dalle basiliche cittadine ai teatri. Il grande
repertorio sinfonico interagisce con la danza e le
proposte teatrali, la musica sacra e la musica moderna.
» calcio
A Ravenna il primo temporary store. Dalla consolidata
partnership tra Radio International e il Ravenna Calcio
è nato il Radio International Store. Il primo temporary
store è una nuova attività commerciale e distributiva
nel cuore del centro storico di Ravenna nella galleria
Rasponi all’angolo con piazza Kennedy. Lo studio
radiofonico allestito all’interno dello store sarà
uno spazio aperto alle realtà locali, pubbliche e private,
della città. Ma Radio International Store sarà anche
il primo negozio ufficiale dove sarà possibile acquistare
tutto il “merchandising ufficiale” del Ravenna Calcio
a partire dalla classica maglia da gara, targata Cmc.
» pallavolo maschile
Dopo l’arrivo di Stefano Moro, nuovo “opposto” della
Robur Costa-Marcegaglia, partono gli abbonamenti per
la stagione 2010/2011. Per i soli abbonati della passata
stagione, sarà possibile acquistare i nuovi abbonamenti
da mercoledì 9 giugno, presso la biglietteria del
12.i
Palacosta, tutti i mercoledì e giovedì fino al 23 giugno,
dalle ore 18 alle ore 19.30. Dal 24 giugno si aprirà
la fase dei nuovi abbonamenti per tutti, vecchi e nuovi,
senza alcun diritto di prelazione per i vecchi, presso
la biglietteria del Palacosta nelle giornate del 24,
25, 28, 29 e 30 giugno, dalle ore 18 alle ore 19.30.
12.l
12.n
» volley femminile
Conclusi i campionati giovanili di categoria di volley
femminile. La Teodora Pallavolo Ravenna under 13
seconda in regione. I gruppi under 12, primi e terzi
in provincia. Non poteva concludersi meglio
la stagione agonistica per le squadre giovanili
della Teodora Pallavolo Ravenna. Nell’arco di tre giorni
infatti si sono disputate le finali provinciali Under
12 (a Massalombarda) e le finali regionali under
13 (a San Lazzaro di Savena). Domenica 30 maggio
i 2 gruppi (Teodora A e B) allenati da Jozica Causevic
si sono classificati rispettivamente al 1° e 3°
posto in Provincia, sfiorando la doppietta. Grande
risultato dell’under 13 allenata da Stefano Melandri
e Sara Galvani che ha conseguito il 2°posto
in regione. Si tratta del miglior risultato conseguito
da un gruppo giovanile della Teodora nella stagione
agonistica 2009-2010 e un incentivo per continuare
anche in futuro l’opera di ricostruzione di un vivaio
di eccellenza nel volley femminile ravennate.
12.o
» football americano
La stagione dei Chiefs Ravenna termina con una
bella vittoria per 46 a 12 contro gli Hurricanes.
Staff e atleti della società, sponsorizzata anche
da Cmc, restano tuttavia amareggiati per non aver
agguantato i play-off. Dopo una breve pausa,
l’obiettivo dei capi indiani si sposterà sul campionato
nazionale giovanile (nel periodo autunnale),
senza perdere di vista il campionato senior del 2011.
12.p
» baseball
L’unione fra Ravenna e Godo frutta subito uno storico
risultato per gli allievi che vincono il girone E del
campionato regionale. Soddisfatti il direttore generale
Andrea Tulli e i presidenti del Cral Mattei Oscar
Amaducci e dei Goti Pierluigi Meriggi. “Stiamo
lavorando duramente” racconta Tulli “abbiamo messo
in moto una macchina organizzativa non indifferente
e i risultati ottenuti ci stanno ripagando. È un grande
successo per il baseball ravennate e un vanto
per tutti coloro che stanno prendendo parte a questa
prima avventura della Franchigia RomagnA B.C.“
12.q
p.15 la Betoniera
12.m
13.1
13.1.a
attività sociali
13.2
bibioteca
Attività
sociali
Appena entrati
in biblioteca
Da soci e dipendenti Cmc oltre 10.000 euro
per i terremotati di Haiti
Grande successo per l’iniziativa
della nostra biblioteca
53 i volumi donati alla nostra biblioteca per l’iniziativa
“se mi vuoi bene regalami un libro”.
per la visita guidata al Mar.
Si è positivamente conclusa l’iniziativa a favore delle
popolazioni terremotate di Haiti concordata fra Cmc
e le Organizzazioni Sindacali. L’adesione pressoché
unanime dei soci e dipendenti della cooperativa
alla sottoscrizione di un contributo pari a 2 ore
di lavoro ha consentito la raccolta di una somma
pari a Euro 10.271,00 che sarà versata sul conto
corrente appositamente costituito da “Cgil-Cisl-Uil”.
A sua volta, la cooperativa sta provvedendo
al versamento di una somma di uguale importo
sul “Fondo Nazionale di Legacoop”anch’esso
finalizzato all’aiuto delle popolazioni terremotate.
13.1.g Largo ai giovani.
Visita al Mar di Ravenna
13.1.a Si è svolta sabato 17
aprile la consueta gita dei soci
pensionati di Cmc. Mete di
quest’anno Pisa e Lucca. Ecco
alcune immagini della piacevole
giornata: in piazza a Lucca.
13.1.b Gita dei
pensionati: a Pisa.
13.1.c Gita dei
pensionati: a tavola.
13.1.d.e.f In attesa di entrare
Giovedì 27 maggio si è svolta la visita guidata alla
mostra “I Preraffaelliti, il sogno del ‘400 italiano da
Beato Angelico a Perugino, da Rossetti a Burne-Jones”.
La visita era riservata a soci e dipendenti di Cmc che
anche in questa occasione è stata fra gli sponsor della
mostra allestita al Mar di Ravenna. Accolti dal Presidente
del Mar, Uber Dondini e dal Direttore, Claudio Spadoni,
abbiamo potuto visionare la mostra e scoprirne
tutti gli aspetti innovativi. Al termine, un ricco buffet
ha concluso questo piacevole momento culturale.
Convenzioni per soci e dipendenti Cmc
La ditta Eredi di Farneti Antonio applicherà, a partire
dal prossimo 30 maggio, condizioni speciali per i soci
e i dipendenti Cmc nell’acquisto di ricambi e accessori
per l’auto e per la moto nei due punti vendita di
Ravenna in via Cesarea 158 e 169. Lo sconto, che
non si applica sui prodotti in promozione, varierà
dal 10 al 40% e sarà applicato dietro presentazione
della tessera di riconoscimento. Tel. 0544 66044.
Il bagno Corallo di Marina di Ravenna mette
a disposizione di soci e dipendenti Cmc e Csc
n.10 ombrelloni (comprensivi di due lettini)
a 290 euro per stagione (invece di 440 euro)
e n.10 lettini al costo di 120 euro per stagione
(invece dei 180 euro previsti). Lo sconto sarà applicato
fino ad esaurimento dei posti. La convenzione
ha valore per la stagione turistica 2010.
Un grazie di cuore a Simonetta Samorì, Leonardo
Potenza, Katherine Barboni, Cinzia Benelli, Claudio
Arfelli, Mara Cavallari, Valda Miani, Cristina Tronconi,
Gabriella Matteucci, Federica Fusconi, Lorenzo Pattuelli,
Francesca Girasole, Maurizio Fucchi, Valeria Garavini,
Monica Marchetti, Mauro Forlani, Giorgio Giordani.
Gli ultimi volumi acquistati per la nostra biblioteca
Gli ultimi volumi disponibili nella nostra biblioteca
che, ricordiamo, è aperta tutti i giovedì dalle 14.00
alle 15.30 ai soci, dipendenti, soci pensionati
e ai loro familiari. Poche le regole da rispettare:
1. Tutti i volumi vengono dati in prestito
ad esclusione delle enciclopedie e dei dizionari.
2. La durata del prestito è di un mese.
3. Il prestito può essere concesso per massimo 3 volumi.
Paolo Sorrentino, Hanno tutti ragione
Tony Pagoda è un cantante “di night” con tanto di
passato alle spalle (“Se a Sinatra la voce l’ha mandata
il Signore, allora a me, più modestamente, l’ha mandata
san Gennaro”). La sua è stata la scena di un’Italia
florida e sgangheratamente felice, fra Napoli, Capri
e il mondo. È stato tutto molto facile. Il talento.
I soldi. Le donne. E insieme, una pratica dell’esistenza
che ha coinciso con la formazione di una formidabile
(e particolare) cognizione del mondo. Quando la vita
comincia a complicarsi (la moglie chiede il divorzio),
quando la scena si restringe (la sua band si esibisce
in piazze minori), per Tony viene il tempo di cambiare.
Herman Koch, La cena
Due coppie sono a cena in un ristorante di lusso.
Chiacchierano piacevolmente, si raccontano i film
che hanno visto di recente, i progetti per le vacanze.
Ma non hanno il coraggio di affrontare l’argomento
per il quale si sono incontrati: il futuro dei loro figli.
Michael e Rick, quindici anni, hanno picchiato e ucciso
una barbona mentre ritiravano i soldi da un bancomat.
Camilla Läckberg, La principessa di ghiaccio
Arnaldur Indridason, Un grande gelo
Erica Falck è tornata nella casa dei genitori a Fjällbacka,
incantevole località turistica sulla costa occidentale della
Svezia che, come sempre d’inverno, sembra immersa
nella quiete più assoluta. Ma il ritrovamento del corpo
di Alexandra, l’amica d’infanzia, in una vasca di ghiaccio
riapre una misteriosa vicenda che aveva profondamente
turbato il piccolo paese dell’arcipelago molti anni prima.
In una Reykjavík avvolta nella coltre di un inverno
che sembra il più freddo di sempre, l’agente Erlendur
Sveinsson affronta un caso che lo costringe
a confrontarsi con i fantasmi di quel passato che
lo tormenta da una vita. La morte di Elias, dieci anni,
madre thailandese e padre islandese, trovato accoltellato
in mezzo alla neve in un giardino, lo tocca nel profondo.
Laurence Cossé, La libreria del buon romanzo
Terry Goodkind, La legge dei nove
Un misantropo appassionato di Stendhal, nascosto in
un villaggio della Savoia, viene misteriosamente rapito
e abbandonato in una foresta. Una bella signora bionda,
esperta guidatrice, perde il controllo dell’auto e finisce
fuori strada. Intanto in Bretagna un uomo che ogni
giorno faceva la sua passeggiata in riva al mare incontra
due sconosciuti che lo terrorizzano. Ma il lettore capisce
presto che questo non è un classico romanzo poliziesco.
Il ventisettesimo compleanno è per il giovane Alexander
Rahl, un artista emergente che vive nel Nebraska,
un momento cruciale: a quella stessa età, sua madre
era stata colta dalla follia. E qualcosa collegato
al suo nome, al giorno del suo compleanno e a Jax,
la bellissima donna che ha appena salvato rischia
di esporlo a una violenza estrema e senza compromessi.
13.1.b
13.1.d
13.1.f
13.1.c
13.1.e
13.1.g
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13.3
13.3.e
14
polisportive
13.3.a Foto di gruppo
per la squadra della
Polisportive Cmc
Post it
Terminate le fatiche della polisportiva di calcetto,
alcune riflessioni finali dei protagonisti.
14 settembre 2010 In Emilia-Romagna
scuole aperte dal 14 settembre
polisportiva calcetto.
13.3.b.c Foto di gruppo per
i ragazzi della polisportiva kart.
13.3.d La coppia
Morigi-Miccoli vincitori
del torneo di beach tennis.
13.3.e Tampieri-Servadei,
secondi classificati.
13.3.f Buldrini-Donà,
terzi classificati.
post it
Marco Morigi pilastro della squadra: “Comunque sia
andata ragazzi è stata una gran stagione... abbiamo
vinto tutto quello che potevamo... anche se non
ci portiamo a casa nessun titolo... ci siamo portati a casa
del tempo trascorso insieme.. ci siamo portati a casa
un bel gruppo e ci siamo portati a casa delle amicizie
che crescono e quelle contano più dei goal e delle
partite vinte... perchè la vera forza di uno spartano
che lavora in Cmc è il guerriero che sta al suo fianco.
Perciò dai rispetto e onore, e li riceverai a tua volta”.
Il nostro Enea che ha vinto anche il premio come
miglior portiere del campionato dice: “Ringrazio
tutti i compagni di squadra per avermi dato
la possibilità di divertirmi insieme a voi, in un gruppo
unito di uomini veramente eccezionali. Mi avete fatto
sentire uno di voi, mi avete fatto ridere, mi avete
fatto incazzare, mi avete fatto esultare, mi avete dato
emozioni bellissime; spero di aver contraccambiato
almeno in parte la vostra fiducia, io ce l’ho messa
tutta! Siete un gruppo fantastico, imbattibili!”
Ripartito il Campionato Cmc Kart
Quest’anno è il circuito di S. Mauro Mare ad ospitare
l’avvio del Campionato Cmc Kart. Le trafficatissime
qualifiche dicono che è Lorenzini a partire in pole,
affiancato da Falletti. A seguire Mat Manzoni,
Scortichini, Rambelli, Battolla al debutto, Cavina,
Tamburriello e Morigi. A chiudere gli altri debuttanti
Padovese, Donà e Pattuelli. Sono quindi in dodici
a schierarsi sulla griglia di partenza. Al via, Lorenzini
e Falletti mantengono le posizioni, seguiti da
Rambelli lesto a scattare e Mat Manzoni a tallonarlo.
A seguire l’ottimo Battolla che riesce a passare
Scortichini attardato da un testacoda. Le posizioni
si mantengono tali per gran parte della corsa finché
Lorenzini alle prese con alcuni doppiaggi va in testacoda
perdendo la testa della gara a favore di Falletti,
riuscendo poi a riacciuffarla in extremis poco prima
della bandiera a scacchi. Mentre dietro prima Mat
poi Battolla passano Rambelli con entrate al limite
della correttezza, conquistando rispettivamente
il podio ed il quarto posto. Alla fine ‘Rambo’ finirà
solo sesto, passato anche da Scortichini. Seguono
Morigi, Donà, Tamburriello e Cavina in lotta serrata
per tutta la gara, e i debuttanti Pattuelli e Padovese.
La Regione Emilia-Romagna ha approvato il calendario
per l´anno scolastico 2010-2011. L´inizio delle lezioni
è previsto per martedì 14 settembre, mentre
il termine è fissato per sabato 11 giugno 2011.
In tutto sono previsti 209 giorni di attività. I giorni
di festa, oltre alle domeniche, sono dieci: 1° novembre,
8 dicembre, Natale e Santo Stefano, Capodanno,
Epifania, 25 aprile (nel 2011 l’anniversario della
Liberazione e il lunedì dell’Angelo cadono lo stesso
giorno), 1° maggio, 2 giugno, festa del patrono.
Le lezioni saranno sospese per la commemorazione
dei defunti (2 novembre 2010). Le vacanze di Natale
andranno dal 24 dicembre all’8 gennaio 2011, mentre
quelle pasquali (Pasqua è il 24 aprile) inizieranno
il 21 aprile 2011 e termineranno il 27 aprile (incluso).
1° Torneo Beach Tennis Cmc, 2010
Fantacalcio: Paolo Bighi campione d’Italia
Dopo svariati tentativi, finalmente il sole si è deciso
a scendere in campo insieme a noi e così sabato 22
maggio si è disputato il primo torneo della stagione
2010, presso il bagno Corallo di Marina di Ravenna.
Se dopo 45 anni l’inter è riuscita a vincere la Champions
League, nello stesso giorno, Marco Morigi in coppia
con Giuliano Miccoli (ex Cmc e socio Polisportiva
Tennis), è riuscito a vincere il suo primo torneo della sua
carriera da “racchettonaro”. Una finale tutta da vedere,
contro Tampieri e Servadei (ex Cmc e socio Polisportiva
Tennis) che arrivati sull’8-5 non sono riusciti a chiudere
l’incontro permettendo così una rimonta impossibile
agli sfidanti per poi perdere ai tie-break. Mentre al terzo
posto chiude la coppia Buldrini-Donà (il funambolo
si aggiudica il secondo podio consecutivo). Infine
al quarto posto si piazza l’ottimo Mauro Montanari
con Maurizio Randi che essendosi infortunato al gomito
non ha potuto disputare la finale. Per inaugurare
la nuova stagione la Polisportiva ha organizzato
a fine competizione il “quarto tempo”, ovvero un
sostanzioso aperitivo per tutti i partecipanti dell’evento.
Sì è conclusa anche l’avvincente stagione del
fantacalcio aziendale, con la meritatissima vittoria del
“Bighingiapen” di Paolo Bighi. È invece lo “Smanè Dur”
di Michele Geminiani ad aggiudicarsi brillantemente
il secondo posto, superando proprio all’ultima giornata,
con un sonoro 4-2, il “Cafè de la Paix” di Casadio
nello scontro diretto valido per la medaglia d’argento.
Sale infine, con onore, sul Terzo Gradino del Podio
il “Costa du Sol” della coppia Travanini-Burgio
che riesce nell’impresa a discapito di un incerto avvio
frutto di una scellerata (quanto divertente) campagna
acquisti iniziale. Per quanto riguarda la classifica
cannonieri è anche qui un uomo di Bighi, Di Natale,
ad aggiudicarsi il “titulo” con 13 fanta-goal.
Classifica Finale: 1. Bighingiapen di P.Bighi 2. Smane’ dur
F.C. di M.Geminiani 3. Costa du Sol di Travanini-Burgio
4. Real Borghetto di A.Zampiga 5. F.C. Cafe’ De La Paix
di D.Casadio 6. Real Hangover di M.Morigi 6. Alibaba
Giallorossa di P.Padovani 6. Blu-Black di V.Giuliani
9. Special One di F.Gatti 10. Funball Team di S.Magrini.
13.3.a
13.3.b
13.3.c
13.3.d
13.3.e
13.3.e
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Date giugno 2010 Titolo La betoniera 03 2010 3.30 MB