01 in primo piano di Roberto Macrì Dal ragioniere al Chief Financial Officer... 01.a Roberto Macrì, Direttore Generale di Cmc. Tradizionalmente il ruolo dell’”amministrazione”, nel più ampio significato del termine, è sempre stato quello di “fare i conti”, ovvero interpretare al meglio il compito del guardiano degli aspetti economici, finanziari e patrimoniali della Cooperativa e del rispetto delle procedure. Rimanendo tutto questo un “fondamentale” della gestione dell’azienda, negli ultimi dieci anni la funzione, spesso vista come una sorta di “parassita” a servizio della produzione, ha subito una brusca evoluzione verso un orientamento sempre più strategico, focalizzato sulla capacità di prevedere rispetto a quella di consuntivare. In termini medici, si potrebbe dire che si fanno meno autopsie e più prevenzione! Nel terzo millennio occorre evitare che gli incidenti accadano, intercettando per tempo tutti i segnali agli albori ed individuando tempestivamente ciò che sta andando nella direzione sbagliata. Significa interpretare rapidamente e correttamente gli eventi e correggerli prima che vadano fuori controllo, essere quindi la coscienza, il “grillo parlante”, dell’azienda. Questo teorema valido in termini assoluti, diventa ancora più esasperato nel mondo delle costruzioni, caratterizzato dalla dimensione temporale dei contratti. Nel nostro caso la consuntivazione annuale, o semestrale che sia, rappresenta sempre e solo una “finestra sul mondo”, nel senso che raffigura un momento che potrebbe anche essere insignificante nell’evoluzione degli affari della Cooperativa, se non venisse correttamente relativizzato all’interno di un ciclo temporale coerente con la durata pluriennale delle commesse. Quello che fa la differenza oggi è la capacità di prevedere il futuro, e quindi di riflettere tempestivamente, nel rispetto della competenza economica, gli effetti di progetti aventi 02 02.a durata media di almeno tre anni. Nell’arco di meno di vent’anni i committenti, che finanziavano i progetti pagando importanti anticipi ai costruttori, chiedono oggi alle imprese di prefinanziare i progetti, che a volte non hanno poi la totale copertura della componente pubblica. Il fabbisogno di finanza delle imprese a sostegno della produzione si è pertanto drammaticamente incrementato, correlato al castello fideiussorio che negli anni è diventato sempre più barocco moltiplicando in presenza di rischi comparabili con quelli del passato le disponibilità di garanzie richieste alle imprese. Un’azienda come la nostra vive del rapporto con l’esterno: come da anni esplicitato nel bilancio sociale il valore aggiunto prodotto dalla Cooperativa circa per il 50% (escludendo la remunerazione del personale) è destinato alla remunerazione del capitale di credito. Significa che il sostegno finanziario esterno, sotto qualunque forma, cioè finanziamento bancario, garanzie, prestito sociale, è vitale per la sopravvivenza e soprattutto lo sviluppo dell’impresa. Come si realizza la convivenza fra durata dei nostri progetti e la necessità di sostegno finanziario esterno per periodi medio lunghi, quindi la “scommessa” che il finanziatore fa sulla potenzialità appunto a medio lungo termine dell’impresa di rispettare i suoi impegni? Sicuramente la “fotografia” del bilancio è importante, ma tante e tali sono le voci influenzate dalla previsione di eventi futuri, che la capacità di anticipare con un certo grado di approssimazione i risultati diventa il cardine del rapporto fra l’azienda e gli stakeholder. Quello che oggi conta di più, oltre ovviamente alla capacità patrimoniale (che rappresenta la storia dell’impresa), è la credibilità che la Cooperativa ha costruito verso l’esterno, basata sul fatto di avere da oramai quindici anni raccontato “sogni” - i nostri piani pluriennali - che nel tempo sono diventati realtà. 02.b 01.a 02.c dati economici Assemblea generale dei soci: approvato il bilancio dell’esercizio 2009 02.a.b.c Due momenti durante l’assemblea generale dei soci di Cmc lo scorso 29 maggio. 210 soci cooperatori presenti, in proprio o in delega, hanno approvato all’unanimità il bilancio dell’esercizio 2009 durante l’assemblea generale dei soci dello scorso 29 maggio. Il Presidente, Massimo Matteucci, ha come di consueto presentato i dati economici illustrati nella Relazione sulla gestione. Ne riportiamo una sintesi. La Cmc ha chiuso il 2009 con un fatturato consolidato di 715,7 milioni di euro con una variazione positiva di 13,9 milioni rispetto al risultato del 2008. Il core business delle costruzioni ha realizzato un valore della produzione di 642,1 milioni, attestandosi sui valori del 2008 anche se con differenti andamenti in Italia e all’estero. Un aumento di 68,8 milioni si è registrato nelle attività estere, in particolare grazie allo sviluppo delle attività in Africa Australe e in Laos. Un decremento di 81,9 milioni si è registrato in Italia, dove la conclusione di importanti progetti non è stata adeguatamente compensata p.01 la Betoniera dall’inizio di nuovi lavori a causa di slittamenti e ritardi dovuti a cause non imputabili a Cmc. Il margine operativo lordo è stato di 72,8 milioni, oltre il 10% dei ricavi, percentualmente tra i più alti rispetto alle altre maggiori imprese del settore. L’utile ante imposte di 20,6 milioni (+13,5 milioni nel 2008) ha beneficiato del risultato delle costruzioni (19,5 milioni contro i 12,5 milioni del 2008) condizionando conseguentemente il risultato netto che è stato di 12,8 milioni, rispetto ai 9,2 milioni dell’esercizio precedente. La posizione finanziaria netta di 121,4 milioni, sostanzialmente pari al patrimonio netto della Cooperativa (125,5 milioni), è ritornata come previsto sui livelli degli esercizi precedenti dopo il forte decremento registrato a fine 2008 per effetto dell’incasso di rilevanti anticipi contrattuali avvenuto in coincidenza con la chiusura dell’esercizio. Punto di forza è sicuramente il portafoglio ordini di quasi 3 miliardi di euro, pari a quattro volte il fatturato 2009, ben bilanciato tra Italia ed estero che proietta la cooperativa verso l’obiettivo del miliardo di fatturato. Tra le principali aggiudicazioni del 2009, per circa 555 milioni, vanno menzionati, per quanto riguarda le commesse acquisite in Italia, i lavori di ammodernamento del tratto stradale Palermo-Lercara Friddi per 62 milioni; la costruzione della tangenziale esterna est di Milano affidata per l’importo di un miliardo di euro alla società Tem Spa a cui Cmc partecipa con una quota pari all’11%, cui corrispondono 110 milioni di lavori; la costruzione di un centro commerciale e uffici a Riccione per un importo di 12,8 milioni ed ancora lavori aggiuntivi presso le basi della Us Navy di Sigonella e di Vicenza per un totale di 12,5 milioni. All’estero le acquisizioni principali si sono registrate in Mozambico con lavori civili e stradali per circa 150 milioni e in Algeria con la costruzione di una diga e di una galleria a Tabellout-Setif per circa 80 milioni. Incoraggiante l’avvio del 2010: sono in corso acquisizioni per 334 milioni in Italia e 376 milioni all’estero per un totale di circa 710 milioni. Il secondo maxilotto della Ss 640 in Sicilia, i lavori della viabilità di accesso all’hub del porto di Savona, il nuovo porto turistico di marina di Pisa per quanto riguarda l’Italia. Un lotto stradale ed un tunnel idraulico in Algeria, la diga di Calueque in Angola e lavori stradali e civili in Mozambico per quanto riguarda l’estero. Buoni i risultati per le società del gruppo Cmc. Ged, con un utile ante imposte di 1,2 milioni, prosegue il trend positivo iniziato nel 2008, confermando la definitiva uscita dal periodo di crisi affrontato negli esercizi precedenti che permette alla società di affrontare il futuro con la consapevolezza di un ritrovato equilibrio economico, patrimoniale e finanziario. Sic, con un fatturato di 17,4 milioni, ha sostanzialmente confermato quello dell’esercizio precedente che le ha consentito di ottenere un risultato positivo malgrado la fase di recessione del proprio mercato di riferimento. Alla lettura della Relazione sulla gestione 2009 del Presidente è seguito un intervento dell’Amministratore Delegato, Dario Foschini. Ne riportiamo una sintesi. Un paio di anni fa avevamo definito gli obiettivi strategici per i successivi 3-4 anni. Essendo a metà percorso, valutiamo lo stato d’avanzamento. Gli obiettivi quantitativi che ci eravamo posti erano quelli di arrivare, a fine periodo, ad un fatturato di 1 miliardo, con un margine economico ante imposte di 30 milioni. Questi obiettivi sono tuttora fattibili, sia pure con difficoltà. L’attuale portafoglio ordini assicura una buona copertura dei volumi che vogliamo realizzare. Nel 2009 il personale della struttura fissa, 515 unità, è aumentato di sei unità. Il saldo è il risultato di 25 uscite (prevalentemente pensionamenti, con bassa scolarizzazione) e di 31 entrate (età tra i 20 ed i 39 anni, prevalentemente laureati e diplomati). Va segnalato un significativo incremento di circa 3.000 risorse concentrato sulle attività all’estero dovuto al raggiungimento del pieno regime operativo in Sud Africa, allo sviluppo delle attività in Mozambico e all’avvio della commessa in Laos. Complessivamente, il personale impiegato dal gruppo è di 8.937 unità. Nei prossimi anni Cmc continuerà ad essere protagonista nel settore delle infrastrutture in Italia e manterrà la sua presenza all’estero, oggi fondamentale per attenuare l’impatto della crisi che stiamo vivendo in Europa e nel mondo occidentale. Al tempo stesso Cmc ha deciso, con altre cooperative del settore, di costituire una società che dovrà operare come finanziatore e gestore di infrastrutture, a partire dalle autostrade e puntando eventualmente anche ai porti. Ciò consentirà di partecipare direttamente alle relative attività di costruzione e manutenzione, che diventeranno sempre più rilevanti nel mercato italiano. È sempre forte la responsabilità sociale ed economica di Cmc in Romagna. La Cooperativa è interessata, come noto, al by pass sul canale Candiano per il quale è già stata presentata una proposta. A questo si collega la nuova E55 , per la quale sembra farsi avanti la proposta di procedere per lotti, a cominciare dalla Cesena-Porto Garibaldi (con la variante del Verghereto, la messa in sicurezza della Cesena-Ravenna a cui dovrebbero seguire la nuova tangenziale di Ravenna e l’allacciamento da Ravenna alla Ferrara Mare). Altro punto di interesse è il nuovo terminal container. Sviluppare il traffico dei container a Ravenna è fondamentale anche per il valore aggiunto che ne deriva nella movimentazione, nella trasformazione e nella logistica. Serve una forte capacità di investimento per l’approfondimento dei fondali del Candiano, per migliorare i collegamenti ferroviari e stradali. Infine la Darsena di città. La giunta comunale di Ravenna ha autorizzato, nel mese di marzo, la presentazione di due progetti urbanistici da realizzare nella Darsena. Uno dei progetti è di Cmc e riguarda, come noto, la riqualificazione dell’area di proprietà della Cooperativa. L’iter di approvazione dei progetti dovrebbe concludersi entro il 2010 ed i lavori dovrebbero iniziare nei primi mesi del prossimo anno. 02.d 02.d.e.f Momenti 02.e Avevamo definito alcuni orientamenti strategici, che riconfermiamo: 1) crescere nel settore delle grandi opere infrastrutturali, che è la cosa che sappiamo fare meglio; dobbiamo diventare i migliori nell’efficienza e nella capacità tecnica; per questo sono fondamentali i programmi di formazione. 2) ci eravamo posti l’obiettivo di entrare nel mercato del project financing. La vedevamo come una opportunità ma oggi - a causa del forte calo della spesa per investimenti pubblici - è diventata una necessità. Entro breve dovremmo riuscire a costituire una società con le principali cooperative del settore per entrare nelle concessioni autostradali. Serviranno capitali enormi, che andremo a cercare presso investitori privati ed istituzionali e, fra qualche anno, anche in borsa. L’entrata in borsa riguarderà la società per la gestione delle autostrade, non la cooperativa, che continuerà ad essere proprietà dei soci lavoratori. 3) osservando i successi di chi stava operando nel mercato immobiliare, ci eravamo posti l’obiettivo di avviare lo sviluppo di nuovi centri commerciali o della logistica. Abbiamo avviato alcune operazioni, senza però immobilizzare significative risorse in terreni o immobili. Questo ci ha evitato di appesantirci pericolosamente sul versante finanziario. Oggi abbiamo ridimensionato i nostri obiettivi su questo mercato, ma puntiamo comunque a sviluppare alcune operazioni che potranno portare buoni risultati economici: un centro commerciale a Caltanissetta, un outlet vicino a Taormina, l’operazione Darsena a Ravenna, porti turistici. 4) l’estero è oggi ancor più fondamentale di ieri. In tre anni il settore costruzioni 02.f 02.h 02.i 02.l 02.m durante l’assemblea dei soci. 02.g In attesa di votare Irene Tesei schiaccia un pisolino! 02.h Giordano Angelini, Presidente Sapir, insieme al Sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci. 02.i Dario Foschini, Amministratore Delegato di Cmc. 02.l Sergio Nasi, Direttore Generale di Coopfond. 02.m Massimo Matteucci, Presidente di Cmc. p.02 la Betoniera 02.g 02.n 02.o 02.p 02.q 02.r 02.n Dario Foschini e Stefano Di Stefano con i suoi “gioielli”. 02.s in Italia è calato di almeno il 15%, mentre nei paesi emergenti (Cina, Sud Africa, Algeria, per citare quelli che più ci interessano), l’economia è cresciuta di almeno il 10%. L’estero continuerà quindi a rappresentare il 40% del nostro giro d’affari. 02.p Il Presidente e l’Amministratore Delegato ringraziano “i cuochi”. 02.q Il Presidente di Legacoop Giovanni Monti “si guadagna” la braciola. 02.r Terzo Ricci continua 5) A Ravenna non facciamo quasi più piccoli appalti, ma qui risiedono i nostri soci e le loro famiglie. Quindi intendiamo investire a Ravenna, per contribuire allo sviluppo economico. In particolare siamo pronti ad investire nelle infrastrutture collegate al porto (E55, by pass) e nelle strutture portuali stesse. Ravenna e l’Alto Adriatico possono avere un ruolo in un futuro che vede crescere i traffici dall’Estremo Oriente verso il nord Italia ed il centro Europa. Per cogliere questa opportunità, noi siamo pronti ad investire in un nuovo terminal container ed a collaborare con tutti i soggetti interessati al fine di reperire la quota di finanziamenti pubblici necessari. a brindare anche dopo i festeggiamenti per i suoi primi 100 anni! Dopo l’Amministratore Delegato Dario Foschini, sono intervenuti nel dibattito anche il Sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci e il Presidente di Sapir, Giordano Angelini. Il Sindaco Matteucci ha sottolineato la positività dei dati di bilancio presentati da Cmc. “Purtroppo - ha detto - non si può dire altrettanto dei conti dell’Italia per i quali non si intravede, ancora, un convincente intervento di risanamento e di rilancio dell’economia”. Anche l’ultima manovra del Governo non aggredisce il principale male strutturale del nostro paese, l’enorme evasione fiscale e colpisce ancora, “irresponsabilmente, le risorse di Regioni ed Enti Locali i cui bilanci sono fortemente messi in discussione”. “Ravenna - ha concluso Matteucci - presenta punti di forza e punti di grande debolezza. Fra i punti di debolezza restano le carenze infrastrutturali, E55 e porto in primis, i cui interventi non sono più rinviabili. Fra i punti di forza c’è la poliedricità della nostra economia. È importante mantenere questo equilibrio ed evitare che una tessera del mosaico finisca per sovrastare, e dunque indebolire, le altre.” Per il Presidente di Sapir, Giordano Angelini, è molto importante che un’azienda come Cmc abbia deciso di continuare ad investire su Ravenna e sul nostro porto. “La crisi, che sarà ancora lunga - ha detto Angelini - non sta cambiando solo la geografia economica. Sta cambiando anche la geografia dei trasporti. È fondamentale che il porto di Ravenna sappia stare al passo con queste innovazioni. Per questo è necessario un concorso comune, del pubblico e del privato, per far crescere nuovi progetti. Alcune questioni sono essenziali e non più rinviabili. Parlo del rispetto degli impegni per potenziare i collegamenti stradali e ferroviari, dell’approfondimento dei fondali fino ai 14,5 metri previsti dal Prg e della costruzione del nuovo terminal container”. 02.o Saranno più cotti i cuochi o la salsiccia? 02.s Tutti a tavola! L’assemblea è stata conclusa da Sergio Nasi, direttore generale di Coopfond Spa Roma. Nasi si è soffermato lungamente sui caratteri strutturali della crisi finanziaria ed economica mondiale e sugli elementi che portano a prevedere, purtroppo, una sua ancora lunga durata. “I giovani restano i più colpiti da questa crisi ha sottolineato Nasi - ed è difficile essere ottimisti sul futuro di un Paese che conta, come ci ha detto recentemente l’Istat, oltre 2 milioni di giovani, tra i 20 e i 30 anni, messi in disparte, che non studiano e non lavorano”. “Chi è in grado - si è infine chiesto Nasi - di difendersi e reagire meglio a questa crisi? A mio parere, le imprese con una strategia lucida ma allo stesso tempo flessibile; coloro che hanno messo a punto una strumentazione rigidissima del controllo d’impresa e chi sa concentrarsi sulle cose che sa fare meglio. Tre caratteristiche che si ritrovano pienamente nel presente di Cmc”. p.03 la Betoniera 03 03.a 04.1.f economia cooperativa di Roberto Seghetti Segno più per occupazione e fatturato 03.a Giuliano Poletti, Presidente della Lega nazionale delle Cooperative. 03.b Giuliano Poletti insieme al Presidente di Cmc, Massimo Matteucci, all’assemblea dello scorso febbraio 2010. Giuliano Poletti, Presidente della Lega nazionale delle Cooperative e Mutue, rilancia il dibattito sul valore dell’economia cooperativa partendo dai risultati concreti conseguiti nel 2009 04.1.g “La crisi ha messo in evidenza che l’impresa cooperativa ha in sé una spinta positiva, per l’economia e il paese in generale, oltre che per i lavoratori ed i soci”. Giuliano Poletti, presidente della Lega nazionale delle Cooperative, rilancia il dibattito sul valore dell’economia cooperativa partendo dai risultati concreti conseguiti nel 2009, un anno difficilissimo per tutte le aziende, ma nel quale il mondo della cooperazione ha mantenuto un andamento nel complesso positivo: “Abbiamo chiuso il 2009 con un leggero aumento dell’occupazione. E in un momento come questo basta il segno più, se messo a confronto con l’andamento generale delle altre aziende, per parlare di un risultato importante”. Quanti lavoratori sono occupati oggi presso le cooperative aderenti alla Lega? Sono 475 mila, senza calcolare alcune figure come gli artigiani o gli agricoltori. Parliamo, cioè, di posizioni da dipendenti Inps. Sono stati usati anche gli ammortizzatori sociali? Sì, ma per una quota che è inferiore del 50% alla misura utilizzata nei corrispondenti settori di impresa. E soprattutto con diverse modalità: invece della cassa integrazione, nelle cooperative che hanno attivato gli ammortizzatori sociali è stato usato per larga parte il contratto di solidarietà. I lavoratori sono rimasti tutti in attività, sia pure con una retribuzione più contenuta. 04.1.h Anche il fatturato è aumentato? Nel complesso abbiamo registrato nel 2009 un incremento del fatturato. Ma con grandi differenze da settore a settore. Le industrie e le imprese attive nel manifatturiero hanno affrontato situazioni più difficili, a causa dell’andamento della crisi. Mentre il settore agroalimentare, per fare un esempio, ha sofferto di meno. Si può dire che alla base di questa spinta vitale della cooperazione vi sia il meccanismo del reimpiego degli utili nell’impresa, con un’ottica di lungo termine? Non c’è dubbio che uno degli elementi di forza delle imprese cooperative sia proprio questa forma di rafforzamento patrimoniale in un’ottica di lungo periodo. Abbiamo fatto uno studio sulle decisioni prese negli ultimi cinque anni dalle nostre cooperative. Il risultato è chiaro: oltre l’85 per cento degli utili è stato in media lasciato in azienda. Significa che su cento euro di utili ne sono stati distribuiti solo 15. Il resto è stato lasciato a riserva. Anche questo meccanismo ha consentito di reggere meglio la crisi. Nel momento in cui tutto andava bene i soci hanno accettato di incassare meno risorse. Nel momento delle difficoltà hanno deciso (hanno potuto decidere) di usare una parte di quelle stesse riserve. 04.2.c Non è venuto il momento di rilanciare una battaglia culturale sul tema dell’organizzazione produttiva di tipo cooperativo? Certamente. Uno dei danni fatti in questi anni è stato quello di parlare di cooperative bianche, rosse, blu, insomma di mettere la politica e i partiti in modo improprio dentro un ragionamento che invece aveva ed ha a che vedere solo con i diversi tipi di impresa possibili. Da questo punto di vista l’enciclica Caritas in veritate è stata un passaggio molto importante: per la prima volta è stato detto che la pluralità delle forme dell’impresa è un bene per il mercato. Le forme di impresa che hanno una missione diversa rendono cioè più alto il livello della concorrenza e migliorano il mercato. È il superamento del pensiero unico dell’impresa di capitale come sola forma possibile di attività. È il passaggio all’idea che una pluralità di forme di impresa possano confrontarsi e misurarsi sul mercato e che anzi proprio l’esistenza di questa pluralità possa migliorare il mercato. 03.b p.04 la Betoniera 04.2.d 04.1 04.1.a 04.1.b 04.1.c 04.1.d 04.1.e intervista di Mara Cavallari Cervia, l’antica “città del sale”, capitale di un turismo che vive tutto l’anno 04.1.a.g Il Festival degli Aquiloni in spiaggia. 04.1.b Bacini salati. 04.1.c Il porto Canale. 04.1.d Tramonto nelle saline. Come sarà Cervia fra 20 anni? Per dare risposta a questa e altre domande, l’Amministrazione Comunale ha deciso di coinvolgere l’intera città per costruire insieme un Piano Strategico per il futuro. Il confronto è appena partito e dovrà concludersi entro maggio 2012. Ma per pensare al futuro bisogna conoscere il presente, i suoi punti di forza e di debolezza. Di questo parliamo con Roberto Zoffoli, dal 2004 Sindaco di Cervia. 04.1.e La Città Giardino. 04.1.f Roberto Zoffoli, Sindaco di Cervia. 04.1.h Fenicotteri in salina. Signor Sindaco, come si fa sentire la crisi a Cervia? Il 2009 si è chiuso, tutto sommato, in modo positivo. Il turismo ha sostanzialmente tenuto, gli investimenti imprenditoriali e l’edilizia anche. Anzi, sul piano della riqualificazione della nostra offerta turistica, abbiamo registrato importanti risultati con la nascita di nuovi alberghi a 4 e 5 stelle. Questo ha contribuito alla sostanziale tenuta del nostro modello. Non abbiamo però la certezza che anche per il 2010 sarà così. A parte un inizio di stagione davvero sconsolante dal punto di vista meteorologico, alcuni segnali ci fanno pensare che, con un po’ di ritardo rispetto al resto del paese, gli effetti della crisi si stiano cominciando a sentire anche qui. Registriamo già, ad esempio, una riduzione delle richieste di permessi di costruzione anche se, per fortuna, per il momento gli investimenti per le riqualificazioni commerciali e alberghiere restano alti. In questi anni a Cervia sia il pubblico che il privato hanno investito molto in attività culturali e sportive. 04.2 Non c’è dubbio che queste iniziative contribuiscono in maniera determinante a mantenere alto il nome di Cervia in Italia e in Europa. Inoltre, contribuiscono a portare tanti turisti nella nostra città, soprattutto in periodi di bassa stagione. Penso al Festival di Radio3, al Festival internazionale degli aquiloni, al tradizionale Sposalizio del Mare, alla manifestazione Cervia Città Giardino ma anche alle tantissime manifestazione sportive. Così come contribuiscono al buon nome di Cervia i risultati conseguiti in campo ambientale: il riconoscimento anche quest’anno della Bandiera Blu, l’affermarsi del Parco del Delta, le importanti certificazioni ambientali ottenute. Ma anche a Cervia non sono mancate quest’anno un po’ di polemiche sulla stagione estiva…. Sono polemiche che non capisco. Qui non si tratta di proibire nulla. Si tratta solo di darsi delle regole perché il nostro modello, dove convivono da sempre attività diverse, possa mantenere il suo difficile equilibrio senza che nessuna attività travalichi le altre. È un equilibrio che va difeso nell’interesse di tutti. Noi non abbiamo fatto altro che correggere alcuni eccessi circoscritti che nell’ultima stagione turistica si erano evidenziati. Lo abbiamo fatto concertando questi interventi, ampiamente disponibili al dialogo e al confronto. Ripeto, è nell’interesse di tutti che l’equilibrio su cui si fonda il nostro modello che fa di Cervia, non dimentichiamolo, la seconda località dopo Rimini per presenze turistiche dell’Emilia Romagna, venga salvaguardato. 04.2.a Parliamo dei programmi del Comune che lei guida. Anche Cervia vive i problemi di bilancio degli altri comuni italiani? È paradossale ma sì, siamo proprio inguaiati. È paradossale perché il comune di Cervia è un comune virtuoso, ben amministrato e che in questi anni ha registrato ingenti avanzi di bilancio. Ebbene, per le rigidità del patto di stabilità, quegli avanzi di bilancio non li possiamo spendere che in minima parte. E invece avremmo, soprattutto sul piano dei collegamenti infrastrutturali, grandi necessità. Intanto, è importante essere riusciti, grazie anche alla Regione, a sbloccare gli investimenti per la messa in sicurezza dell’incrocio fra l’Adriatica e la provinciale 71 bis. Un progetto da oltre 13 milioni di euro per il quale contiamo di andare all’affidamento lavori entro la fine dell’anno. Negli anni scorsi è stato realizzato un importante intervento per limitare l’insabbiamento del porto canale. Che risultati sta dando? Quello dell’insabbiamento del porto canale è un problema storico. Nel maggio del 2009 è terminato il primo stralcio di un intervento, realizzato da Cmc e studiato con l’Arpa regionale, teso ad arginare questo fenomeno preoccupandosi, al contempo, di non creare nuovi problemi di erosione costiera. La sperimentazione di questo intervento ha una durata di 3 anni e terminerà nel 2012. Sulla base dei risultati raggiunti, che per il momento sembrano positivi, valuteremo come proseguire questo progetto essenziale per la nautica e la pesca. 04.2.b intervista di Valda Miani Radio 3 a Cervia, guardare la radio.. e intervistare Baricco 04.2.a Lo scrittore Alessandro Baricco intervistato dalla nostra redazione. 04.2.b Apertura del Festival di Radio3. 04.2.c Alessandro Baricco firma autografi. 04.2.d Stefano Bollani al Festival di Radio3. Tempo fa un ascoltatore di Radio 3 disse di essere radio3dipendente: da questo è nato il manifesto, presentato nella tre giorni che si è tenuta a Cervia, che recita così “dichiaro il mio sano condizionamento nei confronti vostri che parlate altro, suonate oltre, e dite non tanto per dire e fate non tanto per fare, forti della complessità e delle sue larghezze, conscio di non voler essere intrattenuto ma trattenuto, attraverso radiazioni artistiche e culturali….”. Il manifesto di Radio3 è stato letto al pubblico da Alessandro Bergonzoni, ospite del Festival che si è tenuto in aprile a Cervia e che aveva Cmc tra i suoi sponsor. Una 3 giorni di dibattiti e musica nello stile di Radio 3, come ben sanno i suoi ascoltatori, in cui si è trovato modo di vedere i nostri conduttori preferiti, sobbarcandosi anche un lungo viaggio per seguire l’evento giunto al suo 4° anno. Il via, venerdì pomeriggio, lo ha dato il direttore, Marino Sinibaldi, che con Alessandro Baricco ha intrattenuto il pubblico sull’ultimo libro dell’autore. Si è naturalmente parlato molto di libri e di letteratura, uno dei modi per sfuggire alla barbarie incombente (e che molto sembra dipendere dalla tv). Una curiosità per i nostri affezionati p.05 la Betoniera lettori di biblioteca: secondo Baricco sono 3 le tipologie del lettore, chi legge per scappare, chi per imparare, chi per puro piacere estetico. Memori dell’intervista a “Repubblica” nella quale Baricco aveva provocatoriamente detto “basta soldi ai teatri, puntiamo alla scuola” abbiamo approfittato della occasione per avvicinare l’autore e chiedergli cosa ne pensa del sostegno delle imprese private alla cultura. Baricco ci ha gentilmente risposto che si trova sempre un valore che le imprese possono portare a casa sostenendo la cultura. L’importante è scegliere e scegliere bene, questo è il problema. Per questo, nel decidere chi e cosa, occorre essere giovani e coraggiosi, per avere qualche chance in più... Questo è tanto più vero - secondo Baricco - considerando che il privato sta via via sostituendo il pubblico nei finanziamenti alla cultura. E questo sarà sempre di più in futuro. Le imprese sono destinate a capire che non è solo una questione di soldi, ma di occasioni di lavoro e di profitto. Interessante l’incontro del sabato con Giannantonio Stella e Ilvo Diamanti nel corso della trasmissione “tutta la città ne parla” coi quali si è parlato dell’identità degli italiani. Un tempo eravamo romagnoli… e italiani, milanesi… e italiani, romani… e italiani, una ricchezza se non fosse che a quell’”E” si è sovrapposta una “O”. E questo diventa un problema se le divisioni sono sfruttate a fini politici. Siamo oramai un paese da protezione civile, capace solo di intervenire nelle situazioni di emergenza. Non è necessariamente un dato negativo, ha detto Diamanti, potrebbe essere una risorsa se si ritrovassero le fila di quella ricchezza dispersa nella separazione e nei particolarismi. Resta, di questi incontri, un interrogarsi su cosa sia il reale. Domanda che sarebbe filosofica se non fosse che tutti i giorni ci confrontiamo con una crisi economica scarsamente detta nei mass media (alla tv riguarda il 6% delle notizie) ma molto percepita. Aggiungiamoci pure, come ha detto la domenica il filosofo Salvatore Natoli, che oramai c’è una spaccatura consistente tra il fare e l’agire, una scissione che toglie valore morale alle nostre realizzazioni. Tra mass media che edulcorano la realtà e scissioni che riportano solo pezzetti di realtà resta spazio solo per i nuovi barbari? Guardando la partecipazione e l’entusiasmo dei partecipanti alla 3 giorni sembra esserci ancora speranza. 05.1 05.1.a 05.1.b 05.1.c lavori in corso Darsena di Ravenna: si parte 05.1.a Viabilità generale di progetto per la Darsena di Ravenna. 05.1.b.c.d.e Area Cmc, diverse viste del progetto. 05.1.f Veduta attuale della Darsena con al centro l’area di proprietà Cmc. Ampio spazio è stato dedicato dalla stampa locale al progetto di riqualificazione dell’area di proprietà di Cmc sul waterfront della Darsena di Ravenna. Il progetto, presentato pubblicamente alla fine di aprile, prevede la riqualificazione dell’intera area adiacente l’antica darsena portuale di Ravenna di proprietà della Cmc, dove attualmente insistono gli uffici direzionali ed alcuni impianti industriali della cooperativa che entro la fine del 2010 verranno spostati. Il valore complessivo dell’operazione si colloca tra i 100 e i 150 milioni di euro e prevede la realizzazione di uffici, inclusi quelli nuovi di Cmc, di una galleria commerciale, di strutture residenziali, ricettive e di fitness. Abbiamo chiesto al servizio progettazione di Cmc di illustrarci in maniera più dettagliata l’intero progetto. Nel processo di riqualificazione della Darsena, l’area di proprietà di Cmc è quella più grande e di maggiore pregio. L’area si trova a poche centinaia di metri dal centro città e dalla stazione, e contemporaneamente può sfruttare al meglio la sua collocazione sul Canale Candiano. Il nostro progetto è caratterizzato da alcune fondamentali linee guida. La prima è quella di un’attenta valorizzazione dell’edificio di “archeologia industriale”, costruito nel 1938, e che attualmente accoglie gli uffici Cmc. Questo edificio ben si presta a divenire un’area integrata di collegamento tra la via Trieste e il Canale Candiano e potrà ospitare, al piano terra, una galleria commerciale con negozi, bar e ristoranti e, al primo piano, una parte degli uffici di Cmc. Il progetto prevede che da via Trieste si acceda, attraversando una nuova piazza pedonale, all’interno di questa nuova galleria commerciale e che di qui si giunga ad una seconda piazza dalla quale si potrà salire sulla passeggiata sopraelevata che condurrà fino al waterfront del Candiano. Sul fianco nord della galleria sorgerà un nuovo edificio destinato ad ospitare gli uffici della nuova sede Cmc. Da qui si proseguirà, attraversando il sistema a dune del parco, fino a giungere alla terrazza dell’edificio Candiano per scendere nuovamente, attraverso una rampa, verso la banchina di via d’Alaggio. Sul fronte Candiano è prevista una nuova piastra con un complesso residenziale e una torre pensata con finalità alberghiere. Mentre la torre rappresenta un nuovo segno distintivo sul waterfront, la piastra genera una serie di terrazze e piazze che qualificano l’affaccio sul canale come luogo di incontro e di scambio. Sul margine lungo via Zara si svilupperà, invece, il sistema delle residenze Erp (Edilizia Residenziale Pubblica). Una serie di piccoli edifici saranno disposti ortogonalmente a via Zara e riprenderanno, per planimetria e altezza, le campate dell’attuale edificio di archeologia industriale. A conclusione di questa sequenza di abitazioni, distanziate da verde pubblico, è previsto un parcheggio multipiano a servizio dell’intero comparto. Molto importante è anche la riqualificazione prevista sul fronte di via Trieste dove troveranno posto anche un centro per il fitness. Naturalmente, nel progetto sono previsti anche interventi di nuova viabilità e diverse nuove rotatorie. 05.1.d 05.1.e p.06 la Betoniera 05.1.f Dati tecnici indicativi • La capacità edificatoria complessiva è di circa 52.000 mq comprensiva di 6.000 mq di superficie utile relativa all’edificio di valore documentale. • Superficie totale proprietà 70.000 mq. • Superficie utile uffici Cmc: 11.200 mq di cui 3.800 mq situati nell’edificio dei archeologia industriale e 7.500 mq nell’edificio nuovo situato sul fianco nord dell’archeologia industriale. • Superficie utile commerciale: 14.700 mq. • Superficie utile residenziale: 8.200 mq di cui 5.600 mq di edilizia residenziale sociale. • Superficie utile ricettivo: 4.300 mq. • Superficie utile direzionale + fitness: 6.800 mq. • Superficie complessiva parcheggi privati: 46.000 mq. • Superficie parcheggi pubblici: 5.800 mq. • Superficie spazi pubblici attrezzati: 19.300 mq. Iter autorizzativo Nella seduta del 17 marzo scorso la Giunta Comunale ha autorizzato la presentazione del piano urbanistico attuativo. Dopo l’autorizzazione della Giunta alla presentazione, l’iter per le autorizzazioni prevede una fase istruttoria da parte dei competenti servizi comunali e degli enti interessati e l’esame del Consiglio Comunale. Tale iter dovrebbe concludersi entro ottobre del 2010. Verrà successivamente richiesto all’Amministrazione il permesso di costruire per i singoli edifici: si prevede, pertanto, che l’autorizzazione da parte del Comune per dare inizio ai lavori venga rilasciata entro i primi mesi del 2011. 05.2.b 05.2.c 05.2.d 05.2.e 05.2 05.2.a lavori in corso di Mara Cavallari Sistema 2, lavorare on the road 05.2.a Alfredo Nasser, Responsabile produzione di Sistema 2. 05.2.b Strade imbiancate a Ravenna. Prendete 1.100 chilometri di strade, comprensive di marciapiedi, piste ciclabili, cigli stradali, rotonde, incroci e 150 circa fra ponti e sottopassi. Prendete oltre 40.000 cartelli di segnaletica stradale. Shacherate il tutto e avrete il capitolato del Servizio Manutenzioni che si occupa del mantenimento delle strade comunali di Ravenna. 05.2.c Lavori di riasfaltatura su via Guaccimanni. 05.2.d Lavori notturni sulla rotonda Olanda. 05.2.e Le pale antineve al lavoro di notte. Il Servizio Manutenzioni in questione è attualmente gestito da Sistema 2, una società consortile costituita da Cmc, Acmar e Aristea che ha vinto la relativa gara d’appalto bandita dal Comune di Ravenna nel 2008. La società gestirà fino al 2012 la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade comunali, gli sfalci dei cigli stradali, la segnaletica orizzontale e verticale, il piano neve. In totale, un contratto per quasi 13 milioni, in 5 anni, per la manutenzione ordinaria e di altri 6 milioni circa, sempre in 5 anni, per quella straordinaria.Una ventina di operai, più 5 amministrativi, con reperibilità continua, 24 ore al giorno, una comunicazione in tempo reale con l’amministrazione comunale grazie ad un programma che gestisce le chiamate, gli ordini di lavoro, i tempi d’intervento, in un comune che, per territorio, è il più esteso d’Italia. Parliamo di questo servizio con Alfredo Nasser, responsabile produzione di Sistema 2. Questo inverno ci sono state molte polemiche sulla manutenzione delle strade, in primo luogo per la gestione del piano neve. Cosa ci può dire? Noi abbiamo applicato in gran parte il piano neve elaborato a suo tempo da Hera. Quel piano prevede che sia data priorità assoluta alla viabilità principale. E così è stato, tant’è che la circolazione sulle nostre strade principali non si è mai interrotta a differenza di altri comuni anche vicini a noi. Dopo viene la viabilità secondaria che è certamente importante ma p.07 la Betoniera sicuramente meno strategica per la circolazione. Anche sulla viabilità secondaria abbiamo però lavorato ininterrottamente, giorno e notte. Va detto che le cose sarebbero andate meglio se tutti i cittadini avessero seguito quanto previsto dalle ordinanze: pulire il proprio tratto di marciapiede e soprattutto muoversi con l’automobile solo se muniti di gomme da neve o catene. Abbiamo avuto un unico, vero momento critico dopo la grande gelata seguita alla prima nevicata. Ma non perché avessimo sottovalutato l’evento o non avessimo gettato il sale, come qualcuno ha detto. Semplicemente perché a quelle temperature il sale fa molta fatica ad agire soprattutto in presenza di scarso traffico. E comunque, abbiamo buttato tonnellate di sale, anche con lo spargimento manuale. E la condizione delle strade di questa primavera ne è, purtroppo, la testimonianza più veritiera. Parliamo allora delle buche nelle strade. Perché è così difficile risolvere il problema? È difficile perché i chilometri di strada sono tanti, troppi, rispetto alle risorse stanziate e l’intero patrimonio viario presenta situazioni di un oggettivo e generalizzato deterioramento. È difficile perché le strade sono sempre quelle mentre il traffico di auto e mezzi pesanti è invece in continua crescita. È difficile perché sono frequenti gli interventi di riparazione e ampliamento dei sottoservizi collocati sotto le sedi stradali. È difficile perché gli interventi d’urgenza fatti in certi periodi dell’anno, con materiale a freddo, servono solo a tamponare ma non reggono molto. Certo con più risorse economiche a disposizione si potrebbe fare meglio e di più. Ma ci tengo a sottolineare che, sia per i materiale usati che per il tipo di intervento effettuato, noi ci atteniamo scrupolosamente alle prescrizioni riportate nei capitolati d’appalto e imposte dagli uffici di Direzione dei lavori. In queste settimane sono partiti molti cantieri per la manutenzione delle strade. Ma anche questo crea proteste perché si rallenta il traffico. In molti chiedono perché sulle strade non si lavori di notte. Qualche lavoro in passato di notte l’abbiamo fatto. Ma anche questo non è facile. Intanto i residenti, se si lavora di notte, si lamentano per il rumore. E lavorare su una strada senza fare rumore è impossibile. E poi lavorare di notte significa aumentare i rischi per i lavoratori e i costi dei cantieri perché gli operai costano ovviamente di più ma anche gli impianti che devono procurare il materiale costano di più. E con risorse economiche tanto scarse l’Amministrazione Comunale deve valutarne bene l’impiego più utile. Anche sulla segnaletica ci sono molte lamentele. Si dice che la segnaletica orizzontale non si vede, che quella verticale lascia a desiderare. Provate a fare il conto di cosa significa avere una segnaletica orizzontale su 1.100 km di strade: linee laterali, linee di metà strada, linee di fermata agli incroci, passaggi pedonali… Non sempre si riesce a mantenere tutto nella massima efficienza. Va detto che a volte le righe sembrano sbiadite solo perché sono sporche. Un po’ di pioggia a volte basta per rigenerarle. Per quanto riguarda la segnaletica verticale, dobbiamo gestire oltre 40.000 cartelli su un territorio molto esteso, a fronte delle decine di danneggiamenti causati da sinistri, atti vandalici, cause di forza maggiore. Comunque, di norma, rispettiamo i tempi previsti dai contratti per il ripristino. A volte qualcuno segnala un cartello a terra e ci dice “che ci vorrà mai a mettere su un palo?”. Ma come dicevo le strade sono tante, la segnaletica da curare anche. Non è pensabile che si possa essere contemporaneamente su tutto il territorio. Ci sarà sempre un intervento che si fa prima e un altro che si fa dopo, sempre, naturalmente, nei tempi previsti dal contratto. 06 06.a 06.b 06.c 06.d 06.e brevi dai cantieri Brevi dai cantieri 06.a.b Lavori stradali a Maputo. Aggiudicato a Cmc anche il 2° maxilotto della Strada Statale 640 di Porto Empedocle in Sicilia costruzione della Marcelino dos Santos, un’importante arteria che si inoltra nel cuore del centro abitato. Il 30 marzo 2010 l’Anas ha aggiudicato al raggruppamento di imprese composto dalla capogruppo Cmc, dal Ccc - per conto della Iter e dalla siciliana Tecnis, i lavori per l’ammodernamento e l’adeguamento a quattro corsie del secondo maxilotto della SS 640 di Porto Empedocle. L’opera dovrà essere eseguita, a partire dalla data di consegna dei lavori, in 4 anni e due mesi con la formula del contraente generale. L’importo dei lavori ammonta a circa 542 milioni di euro. Il tratto del secondo maxilotto ha un’estensione complessiva di 28,2 chilometri. Sono invece già in corso I lavori di adeguamento a quattro corsie del primo maxilotto della SS 640 che Cmc - sempre come capogruppo sta eseguendo insieme alla Iter. A lavori conclusi l’intera statale, attualmente composta da un’unica carreggiata con una corsia per ogni senso di marcia, diventerà una strada a doppia carreggiata, con due corsie per senso di marcia separate da spartitraffico e con una larghezza totale di 22 metri. A disposizione degli studenti la nuova facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Perugia 06.c.o Università di Perugia. 06.d Marina di Pisa. 06.e Inaugurazione lavori a Marina di Pisa. Lavori stradali a Maputo Molti i lavori stradali di Cmc nella capitale mozambicana: attualmente sono in corso i lavori di Giardin Benfica, un allargamento della strada diretta verso Nord dalla capitale, le opere sulla via Rapida, la strada che esce dalla città sulla quale si stanno facendo importanti opere di drenaggio, e la Marracuele. Terminati i lavori di Xiquelene, la Piazza dei combattenti che si trova presso un grande mercato, e dovrebbero iniziare a breve le attività di 06.o p.08 la Betoniera Dopo l’inaugurazione del 18 marzo scorso, i locali della nuova facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Perugia sono aperti agli studenti e a tutto il personale docente. L’intera struttura è ora a disposizione di 3.300 studenti dei vari corsi di laurea di medicina, odontoiatria e delle professioni sanitarie, 720 specializzandi, dottorandi e borsisti, 70 professori ordinari, 78 associati e 111 ricercatori; ed ancora 260 unità di personale tecnico, amministrativo e bibliotecario. Fatti un po’ di calcoli è ragionevole presumere che oltre 5.000 persone occuperanno ogni giorno la facoltà. Posa della prima pietra del nuovo Porto Turistico di Marina di Pisa Il 26 aprile scorso, alla presenza del Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, si è svolta la cerimonia di posa della prima pietra del nuovo Porto Turistico di Marina di Pisa che Cmc realizzerà per conto della società Boccadarno per un importo lavori di 31 milioni di euro. Il nuovo Porto sorgerà alla foce del fiume Arno, su un’area di circa 200 mila mq attigua al Parco Naturale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli ed accoglierà 475 posti barca, dagli 8 fino ai 40 metri. Verranno realizzati inoltre parcheggi ricavati in strutture interrate o nascoste alla vista, come nel caso dei posti auto al di sotto della passeggiata lungo il molo nord. In una seconda fase dell’intervento è prevista la costruzione di un albergo all’interno dello specchio d’acqua del porto, di un’area commerciale e di una zona residenziale. Completati i lavori per la costruzione del Centro commerciale e residenziale ‘Barcellona’ di Rimini Nei giorni scorsi è stato consegnato alla Committenza il Centro commerciale e residenziale ‘Barcellona’ di Rimini. Edificio polifunzionale, ospiterà negozi, appartamenti ed un ristorante, distribuiti nei suoi sette piani, di cui tre interrati, nei quali troveranno spazio anche garage particolarmente curati. Caratterizzato da un’architettura originale, può vantare finiture di particolare pregio, come i rivestimenti esterni in rheinzink, lega zinco-titanio, e gli spazi comuni in granito nero assoluto e legno teak naturale, senza dimenticare le ceramiche in facciata firmate Fuksas. Inoltre, grazie all’isolamento termico dell’involucro edilizio ed all’impiantistica che impiega pompe di calore ad altissima efficienza, il ‘Barcellona’ potrà fregiarsi della classificazione energetica di ‘Classe A’. Al Terminal Crociere di Porto Corsini a Ravenna è arrivata la Draga Artevelde Il 17 maggio ha fatto il suo ingresso nel Porto di Ravenna la Draga Artevelde, di proprietà della Dredging International - Luxembourg, subappaltatore di Cmc per i lavori di dragaggio del fondale dell’avamporto nord di Porto Corsini. La draga, autocaricante autopropulsa aspirante e refluente, eseguirà le attività di escavo del fondale fino alla quota di progetto - 9,00 m s.l.m.m. e, dopo aver percorso il Canale Candiano fino alla piallassa 06.f 06.g 06.h nel porto di Ravenna. Piomboni, refluirà il materiale di risulta direttamente nella cassa di colmata Nadep Centrale. Dotata di un pozzo di carico di capacità circa 5.600 mc, e lavorando 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, Artevelde è in grado di completare tutto il dragaggio nell’arco di 60 giorni circa. 06.i.l.p Iniziata l’infissione Nuovo impianto disidratazione fanghi a Ravenna 06.f.g Il Centro “Barcellona” di Rimini. 06.h La draga Artevelde delle palancole a Gaeta. 06.m Tunnel in Cina. 06.n La Tbm in Laos. Con un avanzamento di circa il 50% proseguono i lavori per la costruzione del Nuovo impianto per la disidratazione fanghi che Cmc sta realizzando per conto di Hera Ambiente. Si tratta della costruzione di numerose vasche per il trattamento dei fanghi di varia natura (oleosi, inorganici ecc.), con dimensioni che vanno dai 140 agli oltre 1200 mc di capienza, ed altezze delle pareti che vanno dai 3 agli 8 metri. Altre attività sono in fase di programmazione, come la realizzazione delle reti di smaltimento delle acque, le canalizzazioni per gli impianti, le impermeabilizzazioni di tutte le aree, a cui seguiranno la realizzazione delle massicciate e delle pavimentazioni in cls e in conglomerati bituminosi. Iniziata l’infissione delle palancole a Gaeta Dopo aver completato la delocalizzazione degli impianti di acquacoltura presenti nel golfo di Gaeta e le indagini ricognitive per la bonifica da ordigni bellici, attività propedeutiche all’esecuzione dei lavori, Cmc ha iniziato l’infissione delle palancole nel porto di Gaeta ad opera del motopontone Opemar I. L’infissione del cofferdam tirantato, che sarà lungo complessivamente 314 metri per un totale di circa 2.500 tonnellate di paratia mista, è la prima fase della realizzazione dell’ampliamento del Porto Commerciale di Gaeta che si divide in due 06.p p.09 la Betoniera 06.i 06.l stralci. Il primo prevede l’esecuzione della banchina, della cassa di colmata e di una prima parte di escavo, il secondo prevede il completamento dell’escavo e la realizzazione della sottofondazione del nuovo piazzale che sorgerà sulla cassa di colmata a tergo della nuova banchina. Per la realizzazione delle opere principali, ovvero della struttura portante della banchina (palancole e tiranti) e del dragaggio (escavo dei fondali) saranno impiegati i mezzi marittimi di proprietà di Cmc: il motopontone Opemar I e la Draga Teodora. Raggiunto il record di produzione giornaliero nello scavo del tunnel in Cina Proseguono i lavori di scavo del tunnel facente parte del progetto di irrigazione Yintao Water Supply Project in Cina iniziati nel mese di dicembre 2009. Ad oggi sono stati raggiunti i 3.753 metri di scavo. Il 24 maggio si è registrato il record di produzione giornaliero con 68,95 metri. La produzione massima è stata raggiunta nel mese di aprile con 1.106 metri di galleria scavati. Il tunnel, della lunghezza complessiva di 18,3 km, ha un diametro di scavo di 5,75 metri ed un diametro finale di 4,96 metri e sarà scavato con una Tbm a doppio scudo. Congratulations to Cmc Southern Africa! Il 26 maggio Cmc ha ricevuto un importante riconoscimento da parte del Construction Industry Development Board (Cidb) durante il Summit delle Costruzioni che si è svolto a Johannesburg. Il Premio per l’Eccellenza nel settore delle Costruzioni è stato consegnato da Ronnie Khoza, Ceo di Cidb a Cmc per aver colto gli obiettivi socio economici 06.m 06.n del Governo Sudafricano e per la collaborazione con i partner locali, supportandone lo sviluppo. Ottenute nuove licenze per costruire in Russia La Cmc, nonostante la sua provenienza estera e la breve esperienza nel territorio russo, è riuscita ad ottenere le licenze per le principali categorie dei lavori ottenendo un apposito certificato. Le licenze vengono rilasciate in base alle categorie dei lavori che l’azienda intende svolgere e dopo un meticoloso controllo del personale dirigente e specializzato, del parco macchine, del sistema qualità e sicurezza e dell’esperienza dell’azienda nei settori per i quali si richiede la licenza. È di Cmc la prima Tbm mai impiegata in Laos Proseguono i lavori per l’ampliamento dell’impianto idroelettrico di Theun Hinboun in Laos. I lavori di scavo per il nuovo tunnel di adduzione, lungo 5,5 chilometri, sono iniziati nel febbraio scorso con la Tunnel Boring Machine (Tbm) monoscudata Robbins acquistata da Cmc. Si tratta della prima Tbm mai impiegata in Laos. La Tbm Robbins utilizzata - 7,6 metri di diametro è stata progettata per avanzare in terreni spingenti e ha una testa dotata di overcutter in grado di fresare 100 mm oltre il diametro nominale del tunnel. In fase di avanzamento la Tbm provvede alla posa in contemporanea del rivestimento, spesso 280 mm e composto da 5+1 conci prefabbricati in calcestruzzo per anello. Il diametro interno della galleria sarà di 6,9 m. A monte dell’opera di presa Cmc sta realizzando una diga in calcestruzzo rullato - Rolled Compacted Concrete (Rcc) - alta 65 metri, sul fiume Gnouang. 07 07.a qualità, sicurezza, ambiente di Chiara Bandini Sei insostenibile (e insostituibile) 07.a Chiara Bandini. “L’eccellenza non è un atto ma un’abitudine” Aristotele Ognuno di noi in modo diverso contribuisce al cambiamento climatico e non esistono regole generali, opuscoli informativi, istruzioni per l’uso: ognuno produce quantità diverse di inquinanti e, soprattutto, le produce in modi diversi. C’è chi utilizza l’automobile ogni giorno, ma fa diligentemente la raccolta differenziata dei rifiuti; chi va al lavoro in bicicletta anche in inverno, ma consuma litri e litri d’acqua calda per fare un’ora di vasca idromassaggio alla settimana; chi spegne sempre la luce quando lascia una stanza, ma tiene il condizionatore fisso sui 22 gradi anche se si trova nel Sahara. In definitiva, ognuno di noi conosce la propria debolezza in materia ambientale e può lavorare su di essa per migliorare la propria attitudine nei confronti dell’ambiente: ognuno di noi è a suo modo insostenibile, ma può, con un minimo impegno, diventare un insostituibile modello ambientale per i suoi colleghi. D’altro canto, anche la sostenibilità ha una sua estetica, e, come si sa, le mode sono contagiose. L’intervista doppia Treno o aereo? Per ogni chilometro di volo si producono circa 1,5 etti di anidride carbonica per passeggero, contro i 0,2 etti del treno ad alta velocità francese. Petto di pollo o fiorentina? L’industria alimentare produttrice di carne di pollo risulta meno impattante di quella che porta sulle nostre tavole bistecche di manzo. Frutti tropicali o legumi? Secondo studi condotti dalla Fao, la banana è il frutto più inquinante, mentre piselli e fagioli sono i vegetali la cui produzione è più ecologica. Doccia o cocacola? Per rinfrescarsi è meglio una bella doccia: per produrre una lattina di cocacola si usano 125 litri d’acqua, mentre per fare una doccia di 5 minuti se ne consumano dai 75 ai 90 litri (che con un rompigetto possono arrivare a dimezzarsi). Cd o mp3? Comprare musica online vuol dire limitare significativamente i consumi di materiali, energia elettrica e le emissioni di Co2, anche se si masterizza su cd l’album scaricato. Non è ancora stata valutata la sostenibilità ambientale della produzione dei vinile. Le ricerche che ho svolto per capire come tenere una condotta più ecologica all’insegna del risparmio energetico a casa e in ufficio sono sfociate in una miriade di informazioni che toccano gli argomenti più svariati e particolari. In generale tutti i consigli che ben conosciamo in merito alla riduzione dei consumi ad uso domestico e nel settore dei trasporti risultano essere validi e utili. Moda dell’ultima stagione o vintage? Per ogni chilo di cotone di seconda mano indossato si risparmiano 32,5 kg di emissioni di Co2. In questo articolo ho scelto quindi di riportare una carrellata dei più insoliti suggerimenti che sono riuscita a reperire sfogliando riviste e navigando in rete. Cabina telefonica o cellulare? Per costruire 100 grammi di cellulare si utilizzano 30 kg di materiali, molti dei quali tossici e dannosi per l’ambiente: 08 08.a Riscaldamento sempre acceso o solo quando serve? Sfatiamo i falsi miti: si consuma di meno ad accendere il termo quando serve (a seconda di quanto impiega la casa a raffreddarsi), invece di tenerlo sempre acceso. 08.b la nostra dipendenza dalla telefonia mobile e l’oggettiva difficoltà di trovare una cabina telefonica quando serve, non ci vietano di limitare il consumo usa e getta di apparecchiature elettroniche. Graziella o mezzi pubblici? Entrambi! I pendolari inglesi ci insegnano che è comodissimo viaggiare in treno, autobus e metropolitana accompagnati da una fedele (e moderna) bicicletta pieghevole, che, avendo l’ingombro di un trolley, non comporta aumenti di prezzo sul biglietto del mezzo pubblico e permette di raggiungere agevolmente il posto di lavoro. Umani o avatar? Un alterego virtuale su Second Life consuma più energia elettrica di un abitante del Brasile. La visita di un sito web che non contiene filmati produce circa 20 milligrammi di gas serra al secondo. Titti o Gatto Silvestro? Il canarino vince sempre, non solo nel cartone animato: un gatto consuma annualmente una quantità di carne e cereali pari a 0,41 ettari di campi coltivati, mentre un canarino solo 0,007 ettari. È il cane però l’animale domestico più inquinante: un pastore tedesco consuma più di un suv che percorra 10.000 km l’anno. Tascabili o e-book? L’e-book è presentato come un sistema decisamente ecologico: varie tesi di laurea di prestigiose università americane affermano che per produrre un libro stampato occorrono il triplo di materia prima e una quantità di acqua 78 volte maggiore di quelle che si usano nella realizzazione di un libro digitale; senza contare poi che l’e-book non utilizza carta. Di contro, usare prodotti elettronici (e cambiarli spesso) significa non solo consumare l’energia necessaria al funzionamento ma anche produrre grandi quantità di rifiuti difficili da smaltire. Insomma: in questo caso il bilancio ambientale è davvero difficile da definire. Ai posteri l’ardua sentenza. 08.c osservatorio di Monica Arena Expo 2015 08.a Monica Arena. 08.b Naviglio. 08.c Foto storica delle lavandaie sul Naviglio nel 1943. Milano è una delle poche città europee che si è sviluppata in modo esponenziale ed ha incrementato i propri commerci senza essere attraversata naturalmente da un grande fiume navigabile o dal mare, ma essendo collegata ad essi tramite un sistema di canali artificiali, i famosi “Navigli”, alla costruzione dei quali ha contributo anche il grande Leonardo da Vinci. E forse non è un azzardo affermare che la Milano più bella è quella che si può navigare. Una gita in battello lungo i Navigli ci permette di immergerci nella natura ed ammirare luoghi insoliti e singolari, splendide residenze, antichi lavatoi, chiese, borghi storici. Un patrimonio collettivo di inestimabile valore che oggi, anche grazie ad Expo 2015, è oggetto di un vasto ed articolato piano di recupero. Innanzitutto si intende valorizzare l’acqua in termini di trasporto e di tempo libero. Entro il 2013 Milano lancia una sfida al traffico: servire la zona dei p.10 la Betoniera Navigli via acqua. Battelli elettrici con pannelli solari, la possibilità di caricare un numero elevato di bici sui battelli, punti di noleggio bici in prossimità delle zone di attracco. In questo modo gli abitanti dei comuni limitrofi potranno giungere in città direttamente via acqua e i visitatori stranieri che affluiranno durante l’Expo potranno servirsi del sistema di trasporto fluviale come a Parigi o in altre città europee. Proprio in queste settimane, dopo anni di polemiche e diatribe politiche, ha preso finalmente il via anche il programma di riqualificazione della Darsena, l’antico porto commerciale di Milano. Ancora nel 1953, il volume di merci che arrivava alla Darsena faceva di Milano il tredicesimo porto italiano. Fino agli anni Settanta la zona era il cuore popolare e bohémien della città, quartiere abitato e frequentato da pittori, scrittori, antiquari. Poi la decadenza, l’abbandono all’invasione dei rifiuti, il degrado. Il progetto di recupero non è ancora chiaro e definitivo. Il Comune sta decidendo se riempire di verde il letto del bacino e creare percorsi ciclopedonali e zone relax oppure riportare l’acqua e farla scorrere tra piattaforme che ospiteranno intrattenimento, bancarelle di fiori e pittori e un imbarcadero. Si sta valutando se in termini di sicurezza l’acqua potrà essere ancora l’elemento caratterizzante dell’area, se le sponde, cioè, potranno essere sistemate affinchè reggano le piene. Questo ed altri temi legati ai Navigli sono al centro di studi e ricerche portate avanti dall’Associazione Amici dei Navigli, che un paio di mesi fa ha contattato Cmc, tramite gli uffici di Milano, per una consulenza sulla realizzazione di un ponte di ferro girevole nell’ambito di un suggestivo progetto che prevede la riconnessione di una cosiddetta Conca (cioè un bacino-porticciolo per l’approdo delle imbarcazioni) alla Darsena. Una collaborazione su un tema che è caro anche a Cmc: la valorizzazione dell’acqua nella città e nel territorio come elemento importante per la qualità della vita e per lo sviluppo del territorio. 09.f 09.g 09.h 09 09.a 09.b 09.c 09.d 09.e parlano i protagonisti di Mara Cavallari La vera scuola… è qui, in cantiere! 09.a Vito Di Gregorio. 09.b Valeria Baliva. 09.c Francesco De Simoni. 09.d Tudor Gorincioi. 09.e Andrea Maran. 09.f Foto di gruppo. Da sinistra: Tudor Gorincioi, Valeria Baliva, Francesco de Simoni, Andrea Maran e Vito Di Gregorio. 09.g.h Veduta del nuovo campus scolastico. I giovani che incontriamo sono quelli del cantiere del Parco della Pace di Vicenza. Qui, dalla fine del 2007, circa 200 maestranze, in gran parte locali, sono impegnate nella costruzione di un grande campus scolastico a servizio della base militare americana. Ne parliamo con Valeria, Francesco, Andrea, Vito e Tudor. Francesco De Simoni 42 anni, è il direttore del cantiere. Una laurea in ingegneria, è in Cmc dal 2002 e socio da 2 anni. Risiede a Udine dove lo aspettano la compagna Antonella ed il piccolo Leonardo. Prima di arrivare a Vicenza ha girato vari cantieri all’estero, in particolare nelle Filippine e in Sudan. Valeria Baliva 33 anni, una laurea in architettura, è la responsabile dell’ufficio tecnico del cantiere. È arrivata a Vicenza nel 2008, con un contratto locale, dopo un’esperienza da libera professionista. Tudor Gorincioi ha 42 anni e viene dalla Moldavia. Nel suo paese era ingegnere elettromeccanico all’interno di una fabbrica. Quando nel 2003 lo stabilimento ha chiuso è venuto in Italia. Oggi è assistente di cantiere. La sua famiglia, la moglie Angela con le due figlie Maria e Iulia e un terzo figlio in arrivo fra pochi mesi, è rimasta nel paese d’origine. Vito De Gregorio 36 anni, geometra, è originario della provincia di Bari. In Cmc dal 2000, è socio da 4 anni. Prima di arrivare a Vicenza ha lavorato nel cantiere dell’alta velocità di Reggio Emilia. Assistente della produzione, vive a Vicenza con la compagna Romana e Nicolas di 1 anno. Andrea Maran è il più giovane dei nostri intervistati. 27 anni, architetto, è alla sua prima esperienza lavorativa. Viene da San Donà di Piave ed è in Cmc con un contratto locale. Francesco ci parla, con orgoglio, del cantiere “Si tratta di un’opera molto impegnativa e molto bella. Un campus scolastico di 99 aule che alla fine accoglierà p.11 la Betoniera oltre 1.700 ragazzi, un auditorium da 1.000 posti, tre palestre, aree interne ed esterne attrezzate con giochi. Il tutto per un investimento complessivo di oltre 54 milioni di dollari. Gli americani in fatto di scuole hanno le idee precise: sicurezza prima di tutto e poi confort, spazi attrezzati, servizi. Non deve mancare nulla”. Anche Vito sottolinea il rigore con il quale si lavora “Sulla sicurezza i nostri committenti non ammettono ombre. Sono molto rigorosi in tutto. Questo rigore ha fatto molto bene anche a noi. Non a caso abbiamo vinto il premio “Vai sul sicuro” per il cantiere più sicuro in Italia.” A Valeria non possiamo non chiedere come si trova una giovane donna in cantiere. “Dopo essermi laureata ho fatto un master in infrastrutture perché era quello che volevo fare. Ho fatto anche uno stage in Anas, ma ho trovato tutte le porte chiuse. Poi sono arrivata in Cmc e, inaspettatamente, ho avuto questa responsabilità dell’ufficio tecnico. Per una donna farsi accettare in cantiere non è mai facile. Bisogna riuscire a trovare il giusto equilibrio, occorre conquistarsi poco a poco la fiducia. E poi bisogna avere la fortuna di incontrare le persone giuste, come è capitato a me”. Tutti d’accordo sul fatto che lavorare in un cantiere come questo, dove sono richieste competenze a 360 gradi, rappresenta una grande opportunità di crescita professionale. Questo vale naturalmente per Andrea passato direttamente dall’università al cantiere “È come ricominciare da zero. E la coesione del gruppo è fondamentale”. Ma anche Tudor che è stato costretto , quando è venuto in Italia, “a ricominciare da capo”. Anche per Vito questo cantiere ha rappresentato una grande crescita professionale “Prima avevo sempre lavorato nelle infrastrutture. Passare al civile ha significato prendere contatto con molte problematiche diverse”. Valeria sottolinea il valore del cantiere come “luogo nel quale ogni cosa deve stare al suo posto, dove l’organizzazione è molto importante e quello che fai deve essere condiviso e accessibile agli altri del gruppo”. La vita di un cantiere non è facile. Si lavora molto. Spesso sei lontano da casa. Ma non mancano, comunque, le occasioni per passare un po’ di tempo insieme. Anche da questa lontananza nasce l’esigenza di sentire ancora più vicina l’azienda. “Le cose che si stanno facendo sul versante della comunicazione (la Betoniera, il Ponte, il Blog Cmc ndr) - dice Andrea - sono molto importanti per noi. Ci fanno sentire considerati dall’azienda e sarebbe bello riuscire, sempre di più, ad interagire direttamente con la sede centrale ma anche con gli altri cantieri”. “In verità - interviene Valeria - io l’azienda la conosco molto poco. I pochi rapporti che ho con altri colleghi sono legati esclusivamente ai servizi. Ho avuto modo, però, di incontrare i nostri dirigenti. E devo dire che atteggiamenti così amichevoli non li ho mai trovati in nessuna altra esperienza lavorativa. Anche le assemblee nei cantieri sono una caratteristica assolutamente peculiare della nostra cooperativa”. Altro tema importante è quello della formazione “Premesso che in un cantiere come questo la formazione è quotidiana e sul campo - sottolinea Francesco - lo sforzo che in Cmc si sta facendo per la formazione è davvero superiore a quello di tutte le altre realtà che conosco. Penso a Cmc University, ad esempio, ma anche ai corsi di inglese o sulla sicurezza che sono ampiamente diffusi tra i nostri dipendenti”. La nostra conversazione volge al termine. Anche il cantiere è alle sue battute finali. In luglio dovrà essere consegnato e a settembre i primi ragazzi varcheranno le porte delle scuole. L’ultima battuta è per Francesco, il responsabile del cantiere “Siamo talmente concentrati sul nostro lavoro, sulle mille cose da fare che a volte sottovalutiamo il ruolo di una efficace comunicazione interna ed esterna. Ma dobbiamo sapere che se la comunicazione è un valore generale lo è tanto di più in un’azienda come la nostra, che non è costruita sulla classica piramide dirigenziale. È un grande punto di forza. Dobbiamo saperlo valorizzare”. 10 opinioni a confronto di Montag Una cooperativa rosa? No, ma le donne crescono 10.a Emanuela Morigi, architetto della Direzione Sviluppo di Cmc. Le donne in cooperativa, una risorsa o un problema? A confronto l’esperienza di Emanuela Morigi, architetto della Direzione Sviluppo e quella di Manlio Malatesta, Direttore del personale. 10.b Manlio Malatesta, Direttore del personale di Cmc. 10.c La vignetta illustrata da Massimo Tesei di Cmc, che in arte si firma “Serpe in seno”, dal titolo “uguali uguali... ma diversi!”. Una cooperativa rosa? Forse è ancora presto per dirlo, almeno se si vuole rimanere nella fredda logica dei numeri. Nella sede della Cmc lavorano 65 donne, di cui un solo dirigente, su 544 dipendenti totali. In termini percentuali significa che l’occupazione femminile in cooperativa è al 12 per cento. Questo dato, in realtà, è piuttosto significativo. Basta prendere in prestito l’aneddoto che racconta Manlio Malatesta, responsabile del personale: “Una ventina di anni fa fu tentato un esperimento: inserire in un cantiere 25 donne come ferraiole. Durò pochi mesi, quasi tutte rinunciarono”. Un’azienda maschilista? Prima di dirlo è meglio tenere in mente l’acronimo: “Cooperativa Muratori Cementisti”, non esattamente il settore in cui, negli ultimi 110 anni, le donne hanno sognato di lavorare. Con l’espandersi dell’attività, però, di ragazze se ne è sentito il bisogno, eccome. “Da quando sono qua le dipendenti donne sono aumentate molto”: a parlare è Emanuela Morigi, architetto in Direzione Sviluppo. Assunta nel 2005, nell’ultimo lustro Emanuela ha visto entrare in amministrazione tante ragazze. Ed è proprio quello il settore dove, spiega Malatesta, le donne “hanno ormai raggiunto gli uomini come numero” e in cui, fra non molto, con ogni probabilità saranno in maggioranza. La selezione, prima che il responsabile del personale, la fanno gli studi. Negli istituti tecnici, ragioneria a parte, la maggioranza degli studenti è maschile. “Quando frequentavo geometri io - ricorda Emanuela - le ragazze erano pochissime”. Lei si è poi iscritta ad architettura, una facoltà in cui l’estetica ha un ruolo più importante rispetto ad ingegneria. E proprio l’estetica è una caratteristica femminile che “può far comodo in certi progetti”, ricorda Malatesta. Un esempio è la riqualificazione della Darsena, e della sede Cmc, che Morigi ha presentato alla stampa qualche settimana fa insieme all’amministratore delegato Dario Foschini. “Tra i tecnici gli uomini sono la maggioranza ma è normale sia così?”. Problemi? “Non direi. Forse i giovani sono un po’ più aperti e hanno meno riserve ad avere una donna come superiore ma io finora mi sono sempre trovata bene”. Ci sono altre caratteristiche che Malatesta ritiene prerogativa femminile: “La precisione e l’intransigenza. Se non portate all’eccesso sono importanti, specie in ambito amministrativo”. Quando si seleziona il personale, comunque, “si guarda soltanto alla professionalità, non al sesso”. Rimane la questione della maternità. “Quando le ragazze mi comunicano la loro gravidanza il primo sentimento è quello di una grande felicitazione nei loro confronti. Poi - ammette Manlio - comincio a preoccuparmi per la questione organizzativa”. La maternità, però, “non deve essere un problema e ci dobbiamo ricordare che la donna in famiglia ha un ruolo che non è sostituibile”. Emanuela ha una bimba di cinque anni: “Per chi lavora non è semplice coniugare la propria attività con l’essere madre. A me danno una grande mano i nonni ma c’è chi è meno fortunato e deve fare i salti mortali”. Ecco perché, se dovesse chiedere qualcosa alla cooperativa, l’architetto vorrebbe “un po’ più di flessibilità negli orari per chi ha esigenze di questo tipo”. Ma di cooperativa maschilista non si sente di parlare: “Quando scegli di lavorare nell’edilizia, sai che la maggior parte dei colleghi è rappresentata da uomini. Ma io non ho mai avuto problemi. È in questo contesto che occorre esprimere capacità professionali e grande spirito di collaborazione; la competizione non aiuta certo il raggiungimento di obiettivi comuni che non hanno un’identità maschile o femminile.”. 10.a 10.b 10.c p.12 la Betoniera 11 11.a 11.b parlano i protagonisti di Valeria Garavini Ahwaz site, un cantiere “difficile” 11.a Ezio Fabbri. 11.b Il cantiere di Ahwaz. 11.c La torre macchine. 11.d L’inaugurazione del cantiere di Ahwaz: si riconoscono a sinistra Angelo Frattini, dietro al centro Edgardo Ravaioli e Berto Masotti (Bartò). Davanti a lui, con baffi ed occhiali, Ezio Fabbri. 11.e Il gruppo di Cmc sotto un sole cocente: in basso a sinistra Giorgio Migani e Giuseppe Bardi, dietro da sinistra Carlo Bilzoni, Ilario Rossi, Antonio Foschi e Giorgio Castellani. Il racconto del nostro protagonista di questo numero ci porta un po’ lontano, in Iran. Ezio Fabbri ha accettato volentieri di fare un tuffo nel passato e di raccontarci di una importante scelta, sua ed anche di Cmc, quella di lavorare all’estero. “Era l’inizio del 1975 e la nostra cooperativa si apprestava ad iniziare la sua pluridecennale attività all’estero. Cmc, in consorzio con Cogefar, Alpina, Montedison e Ocrim si aggiudicò il contratto per la costruzione di silos per lo stoccaggio di cereali appaltato dal Ministero del Commercio Iraniano che prevedeva l’intervento su tre differenti località. Nei cantieri di Ahwaz ed Esfahan si dovevano costruire due complessi di silos, simili fra di loro, ciascuno con una capacità di stoccaggio di 100.000 tonnellate mentre nel terzo cantiere di Kerman la capienza del gruppo silos era di sole 50.000 tonnellate ma in aggiunta era previsto un complesso molitorio con una capacità di 350 tons/giorno. Il complesso di Ahwaz, così come quello di Esfahan, era costituito da una torre macchine centrale con una base iniziale di 32,50x10,00 m. per ridursi, a 19,50 m. di altezza, alle dimensioni finali di 18,00x10,00 m. L’altezza complessiva fuori terra era di 64 m. e sotto il piano di campagna era previsto un vano interrato su due piani profondo 7 m. Ai lati della torre macchine 18 + 18 celle disposte su tre file da sei ciascuna, con un diametro interno di 10 m., pareti da 25 cm. con doppia armatura con un interspazio di 50 cm. l’una dall’altra. Venivo da sei anni passati in vari cantieri fuori sede Italia (Ponte Gardena, Vado Ligure, Udine) e una esperienza in un cantiere estero mi attirò molto. Nel giugno del 1975 fui quindi uno dei primi dipendenti Cmc a partire per l’Iran con la mansione di Direttore nel cantiere di Ahwaz. I primi mesi passarono senza grandi problemi fra la sede di Teheran ed il cantiere dove erano in corso i sondaggi geologici necessari per il dimensionamento delle opere di fondazione. Fu solo verso fine del 1975, quando ci trasferimmo definitivamente ad Ahwaz, che cominciammo a renderci conto di quanto diversa fosse la realtà che stavamo vivendo rispetto a quella di un cantiere in Italia. La sede di Ravenna era molto distante e, francamente, anche quella di Teheran non era molto vicina. Iniziarono ad arrivare le prime spedizioni dall’Italia e fummo costretti ad inventarci anche esperti di dogana per poter avere il materiale e le attrezzature sul cantiere. Commettemmo diversi errori di valutazione, perdemmo un po’ di pezzi per strada ma alla fine riuscimmo, seppur con qualche ritardo, ad avere in cantiere tutto il necessario per iniziare la costruzione del campo espatriati, il montaggio dell’impianto di betonaggio e le macchine inizialmente previste. Altra grande difficoltà fu il reperimento del cemento necessario per iniziare le opere provvisorie in quanto non erano ancora state definite con il Committente le procedure di somministrazione. Si andava a raccattare un qualche sacchetto da rivenditori improvvisati oppure qualche autocarro da grossisti pagando, in entrambi i casi, prezzi esorbitanti. Solo quando la fornitura da parte delle autorità iraniane andò a regime non ci furono più grossi problemi a parte il fatto che, essendo tutto cemento di importazione, quando arrivava la nave in qualche porto del Golfo ci venivano assegnate come minimo 3.000 tons di cemento in sacchetti da 50 kg. ed il tutto arrivava in cantiere in due-tre giorni per cui era necessario, in tale periodo avere una forza lavoro di 50-60 operai locali. Si sopperiva a tale necessità assumendo temporaneamente gruppi di Curdi o di Afgani che continuamente transitavano nelle vicinanze del cantiere. Si ingaggiavano per quattrocinque giorni poi riprendevano il loro pellegrinaggio. Nell’estate del 1976 avemmo modo anche di sperimentare la temperatura locale che nel mese di luglio toccò i 57° all’ombra creando non pochi problemi per chi doveva operare in cantiere. Si modificò p.13 la Betoniera l’orario operativo iniziando alle quattro del mattino fino alle 10-11 e lavorando qualche ora verso sera quando la temperatura si abbassava a circa 45°. Questo ci fece riflettere sulla possibilità di eseguire getti importanti in presenza di tali condizioni ambientali ed alla fine, anche su sollecitazione della D.L. e del Committente, si decise di sospendere l’esecuzione di cls strutturale durante il periodo giugno-settembre. Nonostante tutte le difficoltà logistiche incontrate si completarono le installazioni di cantiere ed il campo espatriati restando in attesa delle ultime definizioni progettuali per poter dare il via ai lavori definitivi. Solo verso la fine del 1976 fummo autorizzati ad iniziare le attività di scavo delle fondazioni ed il getto dei primi calcestruzzi. Nelle ipotesi iniziali il lavoro nei tre cantieri doveva essere eseguito da un subappaltatore locale per cui il personale espatriato doveva limitarsi allo staff di direzione, a vari capisquadra carpentieri e ferraioli ed alle maestranze specializzate in casseri slipform. Purtroppo dopo pochi mesi dall’inizio delle attività produttive il subappaltatore incaricato si dimostrò completamente inadatto all’esecuzione per cui la Direzione della Commessa prese la decisione di portare avanti le opere in modo diretto. Ciò comportò un notevole sforzo dal punto di vista del maggior numero di risorse espatriate e di reperimento di personale locale che non fosse il manovale comune. Riuscimmo ad organizzarci e costituimmo una buona struttura produttiva per cui durante il 1977 fummo in grado di realizzare, senza grosse difficoltà, tutte le opere interrate della torre macchine ed una delle quattro fondazioni delle celle. Per ogni blocco, relativo a 9 celle, era necessaria una quantità di calcestruzzo di circa 4.000 mc. e veniva gettato in tre fasi ben distinte. All’interno della fondazione, alta 4,00 m. erano ricavati tre tunnel 2,50x2,00 m. necessari all’installazione dei nastri trasportatori per lo scarico del cereale dai silos. l’area del cantiere dove è ben visibile la palazzina uffici e l’impronta delle nostre baracche. Dei silos e della torre macchine sono rimaste poche tracce in quanto, da qualche foto ricevuta successivamente alla nostra partenza, tutto il complesso è stato praticamente distrutto. A differenza dal cantiere di Esfahan giunto quasi al suo completamento, non si può certo dire che quello di Ahwaz sia stato un cantiere fortunato. Ritengo comunque che questa prima esperienza della Cmc in una attività all’estero abbia posto buone basi e la convinzione che avremmo potuto fare belle cose anche fuori dall’Italia così come puntualmente è avvenuto nei successivi 35 anni”. 11.d 11.c All’inizio del 1978 il cantiere era in piena produzione e prima di arrivare al periodo di sospensione per le condizioni ambientali fu eseguita la slittata dell’elevazione della torre macchine e il completamento dei restanti tre blocchi di fondazione. Nel periodo estivo le attività di cantiere furono notevolmente ridotte in attesa dell’autunno e dell’arrivo dei casseri per le slittate delle celle provenienti dal cantiere di Esfahan. Verso metà del 1978 rientrai definitivamente in Italia ma già si avvertivano strane sensazioni di malcontento nella popolazione locale che portarono in breve tempo ad una situazione politica insostenibile conclusasi con la nota rivoluzione islamica. La Direzione della commessa ritenne opportuno, dopo poco tempo, sospendere le attività sui cantieri e fare rientrare quasi tutti gli espatriati in Italia. Solo diversi mesi più tardi, ad acque un poco più calme, si ripresero le attività produttive e nel cantiere di Ahwaz, tra la fine del 1979 ed il 1980 furono eseguite le sei slittate di sei celle ciascuna. Furono inoltre eseguite opere minori come il fabbricato di carico e scarico da autotreni e vagoni ferroviari, ubicato in adiacenza alla torre macchine, e la palazzina per magazzini ed uffici. Verso l’autunno del 1980, mentre erano in costruzione le solette di copertura dei silos ed il montaggio della “Texas House”, la struttura metallica sulla sommità delle celle, accadde un altro grave evento politico che portò alla definitiva chiusura del cantiere. L’attacco dell’aviazione Irachena, mirata a mettere fuori uso l’aeroporto di Ahwaz e l’adiacente zona industriale, colpì anche il cantiere ed in particolare la soletta di copertura delle celle e la struttura metallica. Fortunatamente non vi furono conseguenze fisiche sia agli espatriati che ai locali ma l’abbandono immediato dell’area fu ritenuta l’unica soluzione attuabile. Durante il mese di ottobre 1980, dopo varie peripezie e viaggi anche avventurosi tutto il personale espatriato fece ritorno in Italia. Ora, navigando con Google Earth, si può individuare 11.e 12.a 12 12.b 12.c noi e loro Noi e loro 12.d 12.a.e Il primo numero di » salute “Raccontarci”, frutto della collaborazione con Arci scuola. 12.d Le infermiere volontarie della Croce Rossa mentre testano la glicemia. 12.b.f Due momenti dell’iniziativa “A scuola di legalità”. 12.c.g Inaugurazione della Prevenzione della salute in Cmc In tanti hanno accolto l’invito a partecipare alla conferenza e allo screening organizzati in Cmc in maggio in occasione della settimana nazionale della Croce Rossa Italiana. Grazie alla presenza delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa di Ravenna, agli intervenuti sono state illustrate caratteristiche, fattori di rischio e forme di prevenzione della Sindrome Metabolica, uno dei fattori di più alto rischio nelle malattie cardiovascolari. In molti si sono poi sottoposti allo screening per il controllo di glicemia, pressione arteriosa, peso e circonferenza dell’addome. appuntamenti della quinta Raccontarci: Cmc e Arci insieme per far crescere giovani cronisti Eccolo qua il primo numero del giornalino “Raccontarci” nato dalla collaborazione fra l’ufficio Comunicazione e Immagine di Cmc e l’Arciscuola di Ravenna. Il giornalino è stato interamente realizzato dai ragazzi che hanno frequentato il doposcuola dell’Arci nella Casa della Cmc di via Gnani e nella sede del Comitato Cittadino di Ponte Nuovo. Una trentina, tra ragazze e ragazzi, si sono così avvicinati a piccoli passi al magico mondo della carta stampata per imparare, innanzitutto, ad osservare le notizie con spirito critico. Poi si sono cimentati con il difficile compito di raccontare la realtà che li circonda. Sono così nate tante notizie concentrate soprattutto sulla loro vita quotidiana: dalla scuola, al divertimento e allo sport, senza disdegnare qualche audace tentativo di misurarsi con l’arte culinaria o con la poesia. E non finisce qui. Sono già in programma nuove collaborazioni per l’estate e per il prossimo anno scolastico. » legalità » arturo locatelli A scuola di legalità con gli studenti del liceo Artistico di Ravenna Anche quest’anno Cmc ha partecipato alla realizzazione del progetto “A Scuola di Legalità” che, da alcuni anni, coinvolge gli studenti delle scuole superiori di Ravenna. Quest’anno il progetto ha interessato alcune classi del Liceo Artistico di Ravenna che, nel mese di marzo, hanno partecipato ad una gita studio in Sicilia. Nella loro quattro giorni gli studenti hanno visitato a Cinisi la casa di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia nel 1978, la cantina sociale Centopassi e l’agriturismo realizzato da Libera Terra grazie ai beni confiscati alla mafia, il parco di Portella delle Ginestre dedicato alla strage del 1° maggio del 1947. Rientrati a Ravenna gli studenti hanno realizzato un bellissimo video che è stato presentato Cmc è partner nel volume edito dalla Banca di Romagna sull’architetto Arturo Locatelli L’opera di Arturo Locatelli, poliedrico architetto e protagonista della vita urbanistica della città di Faenza, è stata al centro della presentazione del libro “Arturo Locatelli architetture sperimentali”, curato da Rita Rava e Claudio Piersanti. È un libro moderno che punta su immagini e testi brevi, per riscoprire questo professionista partecipe ed informato dei suoi tempi. Locatelli non è stato un personaggio isolato, chiuso nel ristretto mondo della provincia, anche se ha realizzato i suoi lavori a Faenza e dintorni. Sperimentazione di materiali, sensibilità ecologica, intuizioni forti: per l’ampiezza del pensiero, Locatelli è riuscito spesso ad anticipare forme e contenuti di professionisti ben più affermati. » arci edizione di Meditaeuropa. 12.e 12.f 12.g p.14 la Betoniera » meditaeuropa Meditaeuropa, quinta edizione del Festival dedicato al Mediterraneo quale spazio comune fra popoli e culture È stata inaugurata sabato 29 maggio, nella Chiesa di San Domenico, in via Cavour a Ravenna, la mostra fotografica “Una finestra sull’ Est”, appuntamento di apertura della 5° edizione di Meditaeuropa. Dai paesi balcanici alla Federazione Russa, dall’area mitteleuropea alla Turchia, la mostra raccoglie le esperienze artistiche di quindici diversi autori, selezione di opere provenienti dalla collezione internazionale di fotografia contemporanea della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. La mostra, realizzata con la collaborazione di Cmc, rimarrà aperta fino al 20 giugno con i seguenti orari: martedì, mercoledì, venerdì 10-13 e 16-19 sabato, domenica e festivi 10-19. Molto ricco, come sempre, il programma del Festival che prevede film, dibattiti, feste e appuntamenti culinari. Meditaeuropa si concluderà il 24 luglio in piazza San Francesco con lo spettacolo “Unavantaluna“, un ensemble composto da cinque musicisti uniti dalle comuni origini siciliane e dalla passione per le arti e le tradizioni popolari della loro terra. Tarantelle, canti di lavoro, canti della tradizione marinara, canti di prigionia, affiancati da canti recitativi e composizioni originali, il tutto composto ed eseguito nello stile tradizionale, mediante l’utilizzo degli strumenti rappresentativi della musica popolare siciliana: friscaletto, zampogna a paro, tamburello. mostra fotografica “Una finestra sull’est”, uno degli nella tavola rotonda che si è tenuta il 20 maggio scorso a sala D’Attorre dove hanno partecipato Gianluca Faraone, Presidente della Cooperativa di Libera Terra ”Placido Rizzotto”, Anna Mori, magistrato del Tribunale di Ravenna e Franco Di Giangirolamo, Presidente regionale di Auser, promotore del progetto. 12.h 12.h Pallavolo maschile. 12.i.p Football americano. 12.l.m Calcio. 12.n Il gruppo macedone Kocani Orkestar ospite del Ravenna festival. 12.o Volley femminile. 12.q Baseball. » ravenna festival Torna Ravenna Festival A Russi una grande festa di musica popolare col contributo di Cmc Ponte musicale tra i Balcani e l’Italia, il 12 giugno a Russi, nella suggestiva cornice di Palazzo San Giacomo, in un concerto realizzato col contributo di LegaCoop (che quest’anno festeggia il 60° anniversario della sua fondazione), della Federazione delle Cooperative della provincia di Ravenna, di Iter e Cmc. Una tra le più famose fanfare dell’est europeo, quella dei macedoni della Kocani Orkestar, si affratella con la giovane banda nostrana, la pugliese Banda Municipale Balcanica, per un progetto del tutto inedito in cui ogni ensemble arrangia e interpreta brani dell’altro, in un vortice di spunti e generi diversi. Dalle musiche per matrimoni e funerali dei Balcani, alla tradizione bandistica del Sud Italia, dall’improvvisazione jazz ai ritmi delle cerimonie dei dervisci in Macedonia. E a officiare il rito notturno il grande sassofonista Roberto Ottaviano. Il tema del Ravenna Festival 2010 si esprime attraverso un percorso che nell’eterna dialettica tra buio e luce, morte e vita, silenzio e suono sembra voler esprimere l’ineffabile essenza dell’uomo, “Ex tenebris ad lucem”. Il cartellone, che termina il 13 luglio, si nutre delle più diverse espressioni artistiche e gli appuntamenti si dipanano in tutti i luoghi della città, dalle basiliche cittadine ai teatri. Il grande repertorio sinfonico interagisce con la danza e le proposte teatrali, la musica sacra e la musica moderna. » calcio A Ravenna il primo temporary store. Dalla consolidata partnership tra Radio International e il Ravenna Calcio è nato il Radio International Store. Il primo temporary store è una nuova attività commerciale e distributiva nel cuore del centro storico di Ravenna nella galleria Rasponi all’angolo con piazza Kennedy. Lo studio radiofonico allestito all’interno dello store sarà uno spazio aperto alle realtà locali, pubbliche e private, della città. Ma Radio International Store sarà anche il primo negozio ufficiale dove sarà possibile acquistare tutto il “merchandising ufficiale” del Ravenna Calcio a partire dalla classica maglia da gara, targata Cmc. » pallavolo maschile Dopo l’arrivo di Stefano Moro, nuovo “opposto” della Robur Costa-Marcegaglia, partono gli abbonamenti per la stagione 2010/2011. Per i soli abbonati della passata stagione, sarà possibile acquistare i nuovi abbonamenti da mercoledì 9 giugno, presso la biglietteria del 12.i Palacosta, tutti i mercoledì e giovedì fino al 23 giugno, dalle ore 18 alle ore 19.30. Dal 24 giugno si aprirà la fase dei nuovi abbonamenti per tutti, vecchi e nuovi, senza alcun diritto di prelazione per i vecchi, presso la biglietteria del Palacosta nelle giornate del 24, 25, 28, 29 e 30 giugno, dalle ore 18 alle ore 19.30. 12.l 12.n » volley femminile Conclusi i campionati giovanili di categoria di volley femminile. La Teodora Pallavolo Ravenna under 13 seconda in regione. I gruppi under 12, primi e terzi in provincia. Non poteva concludersi meglio la stagione agonistica per le squadre giovanili della Teodora Pallavolo Ravenna. Nell’arco di tre giorni infatti si sono disputate le finali provinciali Under 12 (a Massalombarda) e le finali regionali under 13 (a San Lazzaro di Savena). Domenica 30 maggio i 2 gruppi (Teodora A e B) allenati da Jozica Causevic si sono classificati rispettivamente al 1° e 3° posto in Provincia, sfiorando la doppietta. Grande risultato dell’under 13 allenata da Stefano Melandri e Sara Galvani che ha conseguito il 2°posto in regione. Si tratta del miglior risultato conseguito da un gruppo giovanile della Teodora nella stagione agonistica 2009-2010 e un incentivo per continuare anche in futuro l’opera di ricostruzione di un vivaio di eccellenza nel volley femminile ravennate. 12.o » football americano La stagione dei Chiefs Ravenna termina con una bella vittoria per 46 a 12 contro gli Hurricanes. Staff e atleti della società, sponsorizzata anche da Cmc, restano tuttavia amareggiati per non aver agguantato i play-off. Dopo una breve pausa, l’obiettivo dei capi indiani si sposterà sul campionato nazionale giovanile (nel periodo autunnale), senza perdere di vista il campionato senior del 2011. 12.p » baseball L’unione fra Ravenna e Godo frutta subito uno storico risultato per gli allievi che vincono il girone E del campionato regionale. Soddisfatti il direttore generale Andrea Tulli e i presidenti del Cral Mattei Oscar Amaducci e dei Goti Pierluigi Meriggi. “Stiamo lavorando duramente” racconta Tulli “abbiamo messo in moto una macchina organizzativa non indifferente e i risultati ottenuti ci stanno ripagando. È un grande successo per il baseball ravennate e un vanto per tutti coloro che stanno prendendo parte a questa prima avventura della Franchigia RomagnA B.C.“ 12.q p.15 la Betoniera 12.m 13.1 13.1.a attività sociali 13.2 bibioteca Attività sociali Appena entrati in biblioteca Da soci e dipendenti Cmc oltre 10.000 euro per i terremotati di Haiti Grande successo per l’iniziativa della nostra biblioteca 53 i volumi donati alla nostra biblioteca per l’iniziativa “se mi vuoi bene regalami un libro”. per la visita guidata al Mar. Si è positivamente conclusa l’iniziativa a favore delle popolazioni terremotate di Haiti concordata fra Cmc e le Organizzazioni Sindacali. L’adesione pressoché unanime dei soci e dipendenti della cooperativa alla sottoscrizione di un contributo pari a 2 ore di lavoro ha consentito la raccolta di una somma pari a Euro 10.271,00 che sarà versata sul conto corrente appositamente costituito da “Cgil-Cisl-Uil”. A sua volta, la cooperativa sta provvedendo al versamento di una somma di uguale importo sul “Fondo Nazionale di Legacoop”anch’esso finalizzato all’aiuto delle popolazioni terremotate. 13.1.g Largo ai giovani. Visita al Mar di Ravenna 13.1.a Si è svolta sabato 17 aprile la consueta gita dei soci pensionati di Cmc. Mete di quest’anno Pisa e Lucca. Ecco alcune immagini della piacevole giornata: in piazza a Lucca. 13.1.b Gita dei pensionati: a Pisa. 13.1.c Gita dei pensionati: a tavola. 13.1.d.e.f In attesa di entrare Giovedì 27 maggio si è svolta la visita guidata alla mostra “I Preraffaelliti, il sogno del ‘400 italiano da Beato Angelico a Perugino, da Rossetti a Burne-Jones”. La visita era riservata a soci e dipendenti di Cmc che anche in questa occasione è stata fra gli sponsor della mostra allestita al Mar di Ravenna. Accolti dal Presidente del Mar, Uber Dondini e dal Direttore, Claudio Spadoni, abbiamo potuto visionare la mostra e scoprirne tutti gli aspetti innovativi. Al termine, un ricco buffet ha concluso questo piacevole momento culturale. Convenzioni per soci e dipendenti Cmc La ditta Eredi di Farneti Antonio applicherà, a partire dal prossimo 30 maggio, condizioni speciali per i soci e i dipendenti Cmc nell’acquisto di ricambi e accessori per l’auto e per la moto nei due punti vendita di Ravenna in via Cesarea 158 e 169. Lo sconto, che non si applica sui prodotti in promozione, varierà dal 10 al 40% e sarà applicato dietro presentazione della tessera di riconoscimento. Tel. 0544 66044. Il bagno Corallo di Marina di Ravenna mette a disposizione di soci e dipendenti Cmc e Csc n.10 ombrelloni (comprensivi di due lettini) a 290 euro per stagione (invece di 440 euro) e n.10 lettini al costo di 120 euro per stagione (invece dei 180 euro previsti). Lo sconto sarà applicato fino ad esaurimento dei posti. La convenzione ha valore per la stagione turistica 2010. Un grazie di cuore a Simonetta Samorì, Leonardo Potenza, Katherine Barboni, Cinzia Benelli, Claudio Arfelli, Mara Cavallari, Valda Miani, Cristina Tronconi, Gabriella Matteucci, Federica Fusconi, Lorenzo Pattuelli, Francesca Girasole, Maurizio Fucchi, Valeria Garavini, Monica Marchetti, Mauro Forlani, Giorgio Giordani. Gli ultimi volumi acquistati per la nostra biblioteca Gli ultimi volumi disponibili nella nostra biblioteca che, ricordiamo, è aperta tutti i giovedì dalle 14.00 alle 15.30 ai soci, dipendenti, soci pensionati e ai loro familiari. Poche le regole da rispettare: 1. Tutti i volumi vengono dati in prestito ad esclusione delle enciclopedie e dei dizionari. 2. La durata del prestito è di un mese. 3. Il prestito può essere concesso per massimo 3 volumi. Paolo Sorrentino, Hanno tutti ragione Tony Pagoda è un cantante “di night” con tanto di passato alle spalle (“Se a Sinatra la voce l’ha mandata il Signore, allora a me, più modestamente, l’ha mandata san Gennaro”). La sua è stata la scena di un’Italia florida e sgangheratamente felice, fra Napoli, Capri e il mondo. È stato tutto molto facile. Il talento. I soldi. Le donne. E insieme, una pratica dell’esistenza che ha coinciso con la formazione di una formidabile (e particolare) cognizione del mondo. Quando la vita comincia a complicarsi (la moglie chiede il divorzio), quando la scena si restringe (la sua band si esibisce in piazze minori), per Tony viene il tempo di cambiare. Herman Koch, La cena Due coppie sono a cena in un ristorante di lusso. Chiacchierano piacevolmente, si raccontano i film che hanno visto di recente, i progetti per le vacanze. Ma non hanno il coraggio di affrontare l’argomento per il quale si sono incontrati: il futuro dei loro figli. Michael e Rick, quindici anni, hanno picchiato e ucciso una barbona mentre ritiravano i soldi da un bancomat. Camilla Läckberg, La principessa di ghiaccio Arnaldur Indridason, Un grande gelo Erica Falck è tornata nella casa dei genitori a Fjällbacka, incantevole località turistica sulla costa occidentale della Svezia che, come sempre d’inverno, sembra immersa nella quiete più assoluta. Ma il ritrovamento del corpo di Alexandra, l’amica d’infanzia, in una vasca di ghiaccio riapre una misteriosa vicenda che aveva profondamente turbato il piccolo paese dell’arcipelago molti anni prima. In una Reykjavík avvolta nella coltre di un inverno che sembra il più freddo di sempre, l’agente Erlendur Sveinsson affronta un caso che lo costringe a confrontarsi con i fantasmi di quel passato che lo tormenta da una vita. La morte di Elias, dieci anni, madre thailandese e padre islandese, trovato accoltellato in mezzo alla neve in un giardino, lo tocca nel profondo. Laurence Cossé, La libreria del buon romanzo Terry Goodkind, La legge dei nove Un misantropo appassionato di Stendhal, nascosto in un villaggio della Savoia, viene misteriosamente rapito e abbandonato in una foresta. Una bella signora bionda, esperta guidatrice, perde il controllo dell’auto e finisce fuori strada. Intanto in Bretagna un uomo che ogni giorno faceva la sua passeggiata in riva al mare incontra due sconosciuti che lo terrorizzano. Ma il lettore capisce presto che questo non è un classico romanzo poliziesco. Il ventisettesimo compleanno è per il giovane Alexander Rahl, un artista emergente che vive nel Nebraska, un momento cruciale: a quella stessa età, sua madre era stata colta dalla follia. E qualcosa collegato al suo nome, al giorno del suo compleanno e a Jax, la bellissima donna che ha appena salvato rischia di esporlo a una violenza estrema e senza compromessi. 13.1.b 13.1.d 13.1.f 13.1.c 13.1.e 13.1.g p.16 la Betoniera 13.3 13.3.e 14 polisportive 13.3.a Foto di gruppo per la squadra della Polisportive Cmc Post it Terminate le fatiche della polisportiva di calcetto, alcune riflessioni finali dei protagonisti. 14 settembre 2010 In Emilia-Romagna scuole aperte dal 14 settembre polisportiva calcetto. 13.3.b.c Foto di gruppo per i ragazzi della polisportiva kart. 13.3.d La coppia Morigi-Miccoli vincitori del torneo di beach tennis. 13.3.e Tampieri-Servadei, secondi classificati. 13.3.f Buldrini-Donà, terzi classificati. post it Marco Morigi pilastro della squadra: “Comunque sia andata ragazzi è stata una gran stagione... abbiamo vinto tutto quello che potevamo... anche se non ci portiamo a casa nessun titolo... ci siamo portati a casa del tempo trascorso insieme.. ci siamo portati a casa un bel gruppo e ci siamo portati a casa delle amicizie che crescono e quelle contano più dei goal e delle partite vinte... perchè la vera forza di uno spartano che lavora in Cmc è il guerriero che sta al suo fianco. Perciò dai rispetto e onore, e li riceverai a tua volta”. Il nostro Enea che ha vinto anche il premio come miglior portiere del campionato dice: “Ringrazio tutti i compagni di squadra per avermi dato la possibilità di divertirmi insieme a voi, in un gruppo unito di uomini veramente eccezionali. Mi avete fatto sentire uno di voi, mi avete fatto ridere, mi avete fatto incazzare, mi avete fatto esultare, mi avete dato emozioni bellissime; spero di aver contraccambiato almeno in parte la vostra fiducia, io ce l’ho messa tutta! Siete un gruppo fantastico, imbattibili!” Ripartito il Campionato Cmc Kart Quest’anno è il circuito di S. Mauro Mare ad ospitare l’avvio del Campionato Cmc Kart. Le trafficatissime qualifiche dicono che è Lorenzini a partire in pole, affiancato da Falletti. A seguire Mat Manzoni, Scortichini, Rambelli, Battolla al debutto, Cavina, Tamburriello e Morigi. A chiudere gli altri debuttanti Padovese, Donà e Pattuelli. Sono quindi in dodici a schierarsi sulla griglia di partenza. Al via, Lorenzini e Falletti mantengono le posizioni, seguiti da Rambelli lesto a scattare e Mat Manzoni a tallonarlo. A seguire l’ottimo Battolla che riesce a passare Scortichini attardato da un testacoda. Le posizioni si mantengono tali per gran parte della corsa finché Lorenzini alle prese con alcuni doppiaggi va in testacoda perdendo la testa della gara a favore di Falletti, riuscendo poi a riacciuffarla in extremis poco prima della bandiera a scacchi. Mentre dietro prima Mat poi Battolla passano Rambelli con entrate al limite della correttezza, conquistando rispettivamente il podio ed il quarto posto. Alla fine ‘Rambo’ finirà solo sesto, passato anche da Scortichini. Seguono Morigi, Donà, Tamburriello e Cavina in lotta serrata per tutta la gara, e i debuttanti Pattuelli e Padovese. La Regione Emilia-Romagna ha approvato il calendario per l´anno scolastico 2010-2011. L´inizio delle lezioni è previsto per martedì 14 settembre, mentre il termine è fissato per sabato 11 giugno 2011. In tutto sono previsti 209 giorni di attività. I giorni di festa, oltre alle domeniche, sono dieci: 1° novembre, 8 dicembre, Natale e Santo Stefano, Capodanno, Epifania, 25 aprile (nel 2011 l’anniversario della Liberazione e il lunedì dell’Angelo cadono lo stesso giorno), 1° maggio, 2 giugno, festa del patrono. Le lezioni saranno sospese per la commemorazione dei defunti (2 novembre 2010). Le vacanze di Natale andranno dal 24 dicembre all’8 gennaio 2011, mentre quelle pasquali (Pasqua è il 24 aprile) inizieranno il 21 aprile 2011 e termineranno il 27 aprile (incluso). 1° Torneo Beach Tennis Cmc, 2010 Fantacalcio: Paolo Bighi campione d’Italia Dopo svariati tentativi, finalmente il sole si è deciso a scendere in campo insieme a noi e così sabato 22 maggio si è disputato il primo torneo della stagione 2010, presso il bagno Corallo di Marina di Ravenna. Se dopo 45 anni l’inter è riuscita a vincere la Champions League, nello stesso giorno, Marco Morigi in coppia con Giuliano Miccoli (ex Cmc e socio Polisportiva Tennis), è riuscito a vincere il suo primo torneo della sua carriera da “racchettonaro”. Una finale tutta da vedere, contro Tampieri e Servadei (ex Cmc e socio Polisportiva Tennis) che arrivati sull’8-5 non sono riusciti a chiudere l’incontro permettendo così una rimonta impossibile agli sfidanti per poi perdere ai tie-break. Mentre al terzo posto chiude la coppia Buldrini-Donà (il funambolo si aggiudica il secondo podio consecutivo). Infine al quarto posto si piazza l’ottimo Mauro Montanari con Maurizio Randi che essendosi infortunato al gomito non ha potuto disputare la finale. Per inaugurare la nuova stagione la Polisportiva ha organizzato a fine competizione il “quarto tempo”, ovvero un sostanzioso aperitivo per tutti i partecipanti dell’evento. Sì è conclusa anche l’avvincente stagione del fantacalcio aziendale, con la meritatissima vittoria del “Bighingiapen” di Paolo Bighi. È invece lo “Smanè Dur” di Michele Geminiani ad aggiudicarsi brillantemente il secondo posto, superando proprio all’ultima giornata, con un sonoro 4-2, il “Cafè de la Paix” di Casadio nello scontro diretto valido per la medaglia d’argento. Sale infine, con onore, sul Terzo Gradino del Podio il “Costa du Sol” della coppia Travanini-Burgio che riesce nell’impresa a discapito di un incerto avvio frutto di una scellerata (quanto divertente) campagna acquisti iniziale. Per quanto riguarda la classifica cannonieri è anche qui un uomo di Bighi, Di Natale, ad aggiudicarsi il “titulo” con 13 fanta-goal. Classifica Finale: 1. Bighingiapen di P.Bighi 2. Smane’ dur F.C. di M.Geminiani 3. Costa du Sol di Travanini-Burgio 4. Real Borghetto di A.Zampiga 5. F.C. Cafe’ De La Paix di D.Casadio 6. Real Hangover di M.Morigi 6. Alibaba Giallorossa di P.Padovani 6. Blu-Black di V.Giuliani 9. Special One di F.Gatti 10. Funball Team di S.Magrini. 13.3.a 13.3.b 13.3.c 13.3.d 13.3.e 13.3.e p.17 la Betoniera