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C
chi cosa dove quando e perché
Villa Calvi, Via Roma
«
Quanta fretta, dove corri dove vai»: potrebbe essere questo il motto
che accompagna la corsa frenetica dei tanti riciclati che stanno
scendendo in corsa dal carro della Lega Nord: un’accolita che ha
per anni continuato a lucrare i rimborsi elettorali di “Roma ladrona” per
impinguare le casse personali del capo. Che però poverino, non sapeva,
era circuìto.
E dove vanno a finire questi personaggi? Alcuni nelle liste civiche federate
a Lavori in corso: Bisognerebbe impedire per legge che chi ha avuto ruoli
da assessore per un partito si possa poi candidamente presentare in
altre liste: perché la gente purtroppo si dimentica e l’impudenza non ha
limiti. Sarebbe questo il nuovo che avanza? Decine di riciclati, che è
probabile siano ridotti al ruolo di portatori d’acqua, perché è difficile che
facciano molta strada. Si potrebbe ricordare la massima manzoniana:
«Va va, povero untorello, non sarai tu che spianterai Milano».
.
Giancarlo Montorfano
ANTONIO PAGANI (foto di D.Cerati)
Cosa servirebbe allora per recuperare
questi elettori?
Confrontarsi seriamente con i cittadini,
prestando ascolto alle loro proposte,
proponendo soluzioni
concrete,
raggiungibili e sostenibili, arricchite da un
sereno, anche se serrato confronto tra i
candidati.
La possibile crescente astensione dei
cittadini è frutto di scoraggiamento e poca
fiducia nei confronti di chi li ha esclusi
sistematicamente
dai
fatti
dell’amministrazione negando loro
informazioni e dati che ne avrebbero
favorito l’interesse, la partecipazione e, di
conseguenza, l’esercizio del diritto a
scegliersi i propri rappresentanti con il voto.
E i “culur malva”, malvagi cul sò Sindic
Hann de sfurzass de tegnì ben a ment
Che vott ann fa ul Cumün l’era un bidun
Cunfeziunàa dai sò Sindic precedent
L’è la pulitica de quei che vula bass
Ch’inn prunt a tütt pür de setass giò
Che cambien faccia ad ogni buff de vent
Ul vent el cambia semper.
La gent sincera no.
Jaufré Rudel
(Aprile 2012)
nuova serie - anno 8
Come
leggi
questa
estrema
frammentazione del panorama politico?
Sei più preoccupato o sorpreso?
Questa situazione mette in risalto la
mancanza di riferimenti certi e credibili nei
quali
riconoscersi
per
sentirsi
rappresentati; contemporaneamente la
fase attuale potrebbe anche portare dei
benefici se le parti in gioco saranno in
grado di recuperare quell’elettorato che
sembra essersi defilato e disinteressato
della cosa pubblica.
De grupp n’ha culmàa ben una cavagna
Tütt biasimàa cun la prosa e la puesia
E cun la cunvinziun ch’inn stàa ingruppìi
In folta e interessada cumpagnia
Che è poi il processo che normalmente si
chiama “democrazia”.
Perché hai scelto anche tu di crearti una
lista apartitica con la quale presentarti
agli elettori? Non pensi siano troppe?
E’ stato l’epilogo naturale del contesto dal
quale è nata la mia candidatura: pur
essendo stato designato inizialmente dal
PD come candidato Sindaco, sono stato
immediatamente supportato da un grande
numero di amici e conoscenti che hanno
letto il mio impegno politico come un
richiamo e uno stimolo anche per loro.
Questi stessi sono stati, a loro volta,
riferimento per altri, fino a costituire un
gruppo eterogeneo non connotato da
diretta appartenenza politica anche se in
sintonia con idee e progetti espressi dai
partiti che nel frattempo hanno appoggiato
la mia candidatura.
Ci è sembrato naturale, allora, di dare
visibilità concreta a questa realtà
proponendo una lista distinta di appoggio.
(segue a pagina 2)
39
E inoltre mi impegno per un’efficace
gestione pubblica del servizio idrico
integrato, la promozione di una grande
azione collettiva (sia in ambito pubblico che
privato) volta al risparmio energetico e alla
riduzione dei consumi, con lo scopo di
ottenere minori costi tariffari e individuali.
E ancora: iniziative concrete in campo
economico con l’obiettivo di favorire una
maggior
competitività;
rilancio
dell’Assessorato alla Cultura; taglio delle
spese ridondanti e non strategiche,
riorganizzazione
del
Municipio,
perseguimento dell’equità sociale e
mantenimento della legalità.
Sono temi solo accennati per il cui
approfondimento invito tutti quanti a
consultare il documento programmatico
sul sito www.antoniopagani.net
E inscì, cun una gran faccia de tòla
S’impègnen tütt insèma a tirà i sass
Cuntra l’ünica presenza dèla Giunta
Che all’eleziun la po’ minga presentass
Periodico mensile
Sped. in abbonamento postale - 45%
art.2 comma 20/B - Legge 662/96 - Como
El sann già tütt, ma forzisti e legaioli
Ubietten che per lùur l’è una gran bala
Per ogni culpa se dann l’assolüziun
Puntando ul dìit süla Tiziana Sala
n°
Buongiorno Antonio; siamo ormai entrati
in piena campagna elettorale con ben 10
(dieci) candidati che ambiscono alla
carica di primo cittadino, cosa che rende
il panorama politico locale molto affollato
e frammentato. Come pensi di distinguerti
in questa situazione decisamente
concorrenziale?
Sin dall’inizio ho voluto che la mia
campagna elettorale si connotasse in
modo propositivo: visione, idee e soluzioni
sono stati i riferimenti sui quali ho lavorato
per propormi e aprirmi al confronto con gli
altri candidati; riferimenti che considero,
inoltre, il modo migliore per permettere ai
cittadini di scegliere il candidato più adatto
a rappresentarli.
Le mie proposte riguardano la tutela
dell’ambiente e del territorio: realizzerò una
rilevante revisione del PGT, che preveda
una drastica riduzione del consumo del
suolo e affronterò il miglioramento della
viabilità interna ed esterna, con lo scopo
di riportare ordine e sicurezza nel traffico.
Grande
rilievo
è
rappresentato
dall’impegno di garantire il livello attuale
dei servizi sociali, molto minacciati dai
consistenti tagli previsti dalle manovre
finanziarie di risanamento.
In verità l’uppusiziun in coro
L’ha semper criticàa, però a distanza
E hann fa capì che se Cantüu el va màa
L’è culpa dell’intera maggiuranza
2012
Ormai prossimi alle elezioni incontriamo il
per
rivolgergli alcune domande sul delicato
momento elettorale che sta vivendo Cantù.
SCUOLA
INCERTA
candidato Sindaco
Antonio Pagani
E adèss, che la pulitica in città
L’è in una fase serpentusa e strana
Hann truvàa sübit la causa dei prublema
L’atomica in questiun l’è la Tiziana
APRILE
di Simone Montorfano
La proposta di Antonio Pagani candidato Sindaco del
centrosinistra canturino
Cinquant’ann fa, quand el piuveva tropp
Mia nòna, cun un’aria malinconica
La me diseva semper “ Damm a trà,
L’è tütta culpa dèla bumba atomica ! “
MARZO
VOTIAMO OGGI PER IL BENE
DELLA CANTU’ DI DOMANI
VOTA ANTONIO
inda
co
indaco
VOTIAMO OGGI PER IL BENE
DELLA CANTU’ DI DOMANI
(segue dalla prima pagina)
Alla lista si sono poi aggiunti candidati che
hanno maturato esperienze politiche in
partiti o gruppi che non hanno ritenuto di
doversi presentare in liste autonome.
Si tratta allora di uno stratagemma per
sganciarsi dalla vecchia nomenclatura
dei partiti che non ha più presa
sull’elettorato?
Non penso che la crisi nella quale si
trovano oggi i partiti derivi dal loro “esserci
in quanto tali”, quanto dal modo in cui
hanno interpretato il loro ruolo,
specialmente negli ultimi anni.
I loro esponenti sono stati sempre più
percepiti come i membri di una casta che
come i rappresentanti dei cittadini: ciò ha
contribuito allo sviluppo, specie in ambito
locale, di una reazione che, se da una parte
ha
alimentato
come
dicevamo
l’astensione, dall’altra ha favorito la nascita
di movimenti e di liste civiche.
Gli elementi che le differenziano, nelle
intenzioni dei loro promotori sono le
motivazioni e la diversa interpretazione del
ruolo rappresentativo.
Io, che peraltro sono partito e ho condiviso
le medesime riflessioni, voglio essere
protagonista di questo cambiamento
giocandomi all’interno dei partiti, con una
presunzione: quella di riuscire a
dimostrare che la volontà e i progetti locali
possono essere in grado di coinvolgere e
ordinare a loro favore il ruolo dei partiti,
intesi nella loro espressione organizzativa
territoriale e nazionale.
Quali sono gli aspetti che la politica
dovrebbe maggiormente considerare
oggigiorno?
La politica non dovrebbe mai dimenticare
ciò che la qualifica: costruire e rendere più
salda la casa comune partendo dai
bisogni e dalle aspirazioni dei cittadini;
questo è stato spesso dimenticato e
davanti all’orgoglio di rappresentare una
comunità, allo spirito civico e di servizio
sono
state
anteposte
visioni
personalistiche, determinate dagli
interessi, dalla carriera e dalla gestione
del potere.
In questo momento la responsabilità
richiesta alla politica non è di trasformarsi
nella continuità, ma di rinnovarsi nel
cambiamento.
Cantù Oggi
Marzo Aprile 2012
Quale contributo pensi possa dare la tua
candidatura a questa città?
Penso di essere una delle tante risorse
presenti a Cantù e che il mio compito
principale debba essere proprio quello di
valorizzare queste risorse e renderle
protagoniste attive del rilancio della nostra
città.
Si tratta di un enorme bacino di
competenze, di dinamismo, d’interessi al
quale bisognerà attingere per favorire e
tradurre in fatti e percorsi comuni l’amore
e la passione che i cittadini hanno per
Cantù; questo è il contributo che voglio
dare alla mia città: essere interprete delle
richieste di rinnovamento presenti al suo
interno e tradurle in realtà concreta.
Stai facendo campagna elettorale da
circa un anno e questo ti ha portato ad
incontrare persone e confrontarti con
rappresentanti di enti, associazioni,
realtà produttive. Che cosa pensi serva
a questa città per tornare a recitare un
ruolo di primo piano?
A Cantù serve riacquistare fiducia nelle
proprie capacità e ritornare a sviluppare le
qualità che in passato le hanno permesso
di costruirsi un ruolo di spicco in ambito
produttivo, sociale e culturale.
Inoltre deve recuperare coscienza del suo
ruolo e del suo peso sul territorio: è la
seconda città della provincia per
importanza e, per contare in tal senso, deve
Su cosa hai puntato per la costruzione
del tuo programma elettorale?
La politica, per come la intendo io, è la
costruzione della realtà comune attraverso
una lettura proiettata al futuro in grado di
indirizzare le scelte del presente.
Ogni persona vorrebbe che la sua casa
fosse bella, ordinata, sicura e accogliente
e la città dovrebbe essere la “casa
comune” di tutti i cittadini; probabilmente
la politica rappresentativa non riesce più
a trasmettere questa sensazione ai suoi
abitanti.
Le cause di questa disaffezione possono
essere rintracciate nelle politiche adottate
per il territorio, nelle scarse occasioni
create per socializzare, nella prevalenza
degli interessi di piccoli gruppi a discapito
delle reali esigenze della comunità e
questa condizione richiede una decisa
azione di contrasto e di reindirizzo,
attraverso l’adozione di un nuovo metodo
di lavoro.
Non bisogna farsi condizionare dall’oggi
ma si deve guardare al domani, prefigurare
cioè la Cantù dei propri sogni e adoperarsi,
attraverso lo studio, l’approfondimento e il
lavoro, affinché i progetti si realizzino.
La fiducia e la consapevolezza dei propri
mezzi sono elementi indispensabili per il
rilancio civico della nostra città: noi non
neghiamo la gravità della crisi che ci sta
colpendo, ma combattiamo perché
nessuno ci possa negare il diritto
all’impegno morale e materiale per favorire
il rilancio.
Non esistono, infatti, difficoltà che non
possano essere affrontate e superate!
Quando ti presentasti ufficialmente ai
cittadini, lo scorso 4 novembre, usasti
l’esempio del milione di Euro per
spiegare il valore del denaro.
Supponiamo che tu venga eletto ed abbia
a disposizione un milione di Euro, come
lo impiegheresti?
Se, a fronte della mia elezione, mi venisse
elargito come “dote augurale” un milione
di Euro, lo utilizzerei immediatamente per
compensare le minori disponibilità
derivate dai tagli introdotti dalle recenti
manovre economiche.
Al milione cercherei di aggiungere
progressivamente altre decine di migliaia
di Euro, ottenute risparmiando sulle spese
correnti del Comune; in questo modo sarei
in condizione non solo di garantire, ma
addirittura di migliorare il livello
quantitativo e qualitativo dei servizi sociali
e d’interesse generale destinati ai cittadini,
specie quelli che ne hanno maggiore
necessità.
Più realisticamente: se fossi eletto quali
sarebbero i tuoi primi provvedimenti?
I primi provvedimenti saranno dettati dal
calendario.
Nonostante le sollecitazioni e le
assicurazioni
ricevute
dall’Amministrazione uscente, non siamo
ancora sicuri che il Bilancio Preventivo del
Comune venga approvato prima della fine
del mandato; se ciò non fosse saremo
costretti, purtroppo con pochissimo tempo
a disposizione e con una gestione in fase
avanzata ad approvare un bilancio più
“burocratico” che “politico”.
Il secondo aspetto (anch’esso dettato dal
calendario, che ne prevede l’approvazione
entro il 31 agosto) sarà la gestione del
Piano di Governo del Territorio (PGT)
partendo dalle centinaia di osservazioni
pervenute dopo l’adozione da parte del
Consiglio Comunale; useremo le
osservazioni per attivare la fase di ascolto
dei cittadini e delle associazioni, “negata”
prima dell’adozione, prima di apportare le
profonde variazioni che riteniamo
indispensabili e alle quali ho già accennato
all’inizio dell’intervista.
Affronteremo quindi l’analisi dei processi
organizzativi all’interno degli uffici
comunali, indispensabile per impostare
una politica di risparmio e d’incremento
qualitativo dei servizi destinati ai cittadini.
Tutto questo servirà per comporre il
Bilancio Preventivo del 2013, primo vero
banco
di
prova
della
nuova
Amministrazione, nel quale dovranno
trovare attuazione alcuni dei principali
obiettivi inseriti nel programma: mi
riferisco in particolare al mantenimento del
livello del welfare e all’utilizzo di una
percentuale dell’IMU a favore delle
imprese locali, per sostenerne la crescita
e favorire l’occupazione.
In chiusura, penso che ogni sforzo che
faremo dovrà essere motivato sempre
dall’interesse che abbiamo per la nostra
città, che merita il nostro impegno.
I cittadini di Cantù ci chiedono di gettare il
cuore oltre l’ostacolo, di abbandonare
indecisioni o remore, di farci sorreggere
dalla convinzione che tutto quello che
vorremo e sapremo fare oggi, sarà per il
bene della nostra città di domani!
Simone Montorfano
CHI E’
ANTONIO PAGANI
candidato Sindaco
Nato a Cantù, in via Volta, il 19 Giugno
1950 da Paola Tealdi, piemontese
(cucitrice e sarta per neonati) e
Federico
Pagani,
canturino
(falegname). Dall’età di 13 anni è
orfano di entrambi i genitori.
Sposato, ha due figli. Pensionato dal
2010.
Scuole Elementari in via Andina e in
Piazza Parini; Medie alla Pellegrino
Tibaldi e Ragioneria presso il Collegio
De Amicis.
Maturità Tecnica Commerciale nel
1969.
Entra negli scout nel 1963 e ne esce
nel 1982, dopo 13 anni da educatore.
E’ tra i fondatori della Comunità del
Pellegrino e dell’Associazione
Solidarietà Paesi Emergenti (ASPEM)
Inizia a lavorare nel 1969 in Cariplo e
dal 1994 ha svolto le funzioni di
Dirigente Responsabile dell’Amministrazione del Personale del gruppo
bancario (divenuto nel frattempo Intesa
San Paolo).
VOTA ANTONIO
VOTA ANTONIO
VOTA ANTONIO
S
“rimettersi a giocare” come tale,
proponendosi con competenza, visione
innovativa,
forza
propositiva
e
autorevolezza.
Nel discorso che il cardinal Tettamanzi
tenne ai milanesi in occasione della
festività di S. Ambrogio, nel dicembre del
2010, Milano venne definita come una città
dal “terreno fertile”, evidenziandone le
innumerevoli risorse umane e sociali e
chiedendo che venissero interpellate e
spese al meglio; ebbene io sono
assolutamente convinto che anche Cantù
sia una città dal terreno fertile, che ha solo
bisogno di essere dissodato (per
continuare nella metafora) per poter dare
nuovamente ottimi raccolti.
E
scontro politico e i cittadini potranno
giudicare l’operato di chi hanno votato.
Voterò convinta Antonio Pagani perché
questa città non merita la violenza subita in
venti anni di amministrazione leghista e di
destra.
lezio
ni
lezioni
PERCHE’ VOTO
ANTONIO PAGANI
ROMANA ZANELLA
Antonio Pagani non è arrivato in politica, ma
è entrato in politica dopo dopo aver
riscontrato lo scempio che è stato fatto nella
sua città: il disastro ambientale, la
cementificazione selvaggia, il traffico caotico,
risposte mai date a chi chiede una Cantù
più vivibile.
Il suo motto è stato fin dall’inizio del suo
impegno: incontro, ascolto, confronto.
E di tutti questi problemi Antonio Pagani ha
parlato con la gente.
Il suo programma elettorale non è stato
elaborato tra quattro mura di un partito, ma
discutendo con i cittadini, ascoltando tutti,
senza promettere a destra e a manca, ma
cercando di fare capire che, solo se si
collabora tutti insieme per il bene della città,
si riuscirà a dare risposte a tutti.
Antonio Pagani non ha interessi personali e
l’obiettivo del suo programma è quello di
ridare a Cantù le caratteristiche che l’hanno
fatta conoscere ed apprezzare in tutto il
mondo: l’artigianato del mobile e del merletto,
l’Istituto d’Arte che ha formato artigiani, artisti
e designer, l’architettura romanica e la
bellezza del paesaggio, il primato nello sport.
Ecco perché sono contenta che il Pd abbia
chiesto ad Antonio Pagani ed Antonio abbia
accettato di essere il candidato sindaco della
siniostra a Cantù. Perché avremo finalmente
un sindaco aperto ai reali problemi della
gente, perché con Antonio Pagani il consiglio
comunale riavrà il suo ruolo fondamentale
di luogo di dibattito, di confronto e anche di
MARIA FUMAGALLI CASATI e
FABIO SALICE
Come lista civica, il nostro impegno nel
sostenere Antonio Pagani ha radici profonde;
il nostro animo indipendente vede il territorio,
gli individui che lo popolano e i progetti che
evolvono nel tempo come il valore di una
città. In questo contesto è d’obbligo pensare
che non è il gruppo politico o il simbolo di
partito ad avere importanza, ma le persone
individuate per gestire la città, la loro
esperienza, il loro spessore morale e le loro
capacità.
Rivolgendo lo sguardo al passato non si può
non osservare che da 18 anni la nostra città
è amministrata da un solo colore politico,
riunito in una o più coalizioni che si sono
trasformate e disgregate nell’arco degli anni
senza dar vita ad un vero vantaggio per la
città stessa. La nostra realtà è stata distrutta
da una urbanizzazione scriteriata, da una
viabilità caotica e, soprattutto, dalla
mancanza di un progetto di sviluppo che
guardasse al futuro.
È in questo contesto che è maturata la nostra
determinazione a proporre una nuova
amministrazione che metta mano allo stato
attuale di questa città e ne progetti una
diversa che, nel tempo, rimargini le ferite e
corregga i danni inferti in questi anni, che
pensi alla formazione come strumento
primario per costruire uno stato sociale
sano, internazionale e di supporto anche alle
nostre realtà e storia economica (per
esempio, una rinnovata formazione
professionale), che dia giusti peso e spazio
alla cultura e che riservi adeguate risorse
economiche per il sociale.
Sosteniamo Antonio Pagani con tutto l’aiuto
di cui siamo capaci. Apriamoci la porta verso
un futuro non solo prossimo: voltiamo
pagina.
Frazione è ciascuna delle parti in cui è diviso un
tutto.
Vighizzolo in particolare costituisce più di un
quarto del tutto, cioè Cantù.
Sono nato e cresciuto a Vighizzolo, ho
frequentato le scuole in paese e poi l’università
a Milano.
Conosco bene la frazione e purtroppo so che la
incostante presenza delle istituzioni cittadine la
rende vulnerabile e nei periodi elettorali in
particolare rimane abbandonata a dei “predoni”
del voto che vanno in giro a promettere mari e
monti con metodi poco ortodossi.
Vighizzolo però è un centro vivo! Così come lo
sono le altre frazioni. Costituendo una parte del
tutto vuole contribuire, valorizzando le sue
peculiarità, a rafforzare il Comune
d’appartenenza.
Solo per citare qualche punto di forza, ricordo
che per anni è stata sede del concorso
internazionale di pianoforte e orchestra che ha
dato lustro all’intera zona, ha una forte comunità
giovanile che ha costruito le sue basi nell’asilo
comunale ed è poi cresciuta nelle due scuole
elementari pubbliche e nella scuola media di via
Turati, è animata da un solido gruppo storico di
persone che mantiene vive le tradizioni della
parrocchia, possiede un centro civico che
giornalmente costituisce un fondamentale luogo
di incontro per anziani, è suddivisa in rioni
(Strepaèe, Filanda, Doss e Terrò) che in
occasione della festa patronale danno vita ad
un sentitissimo palio che riunisce tutta la frazione
e molto altro...
Vighizzolo, come gli altri “contorni” cittadini,
necessita però di maggiori attenzioni; potremmo
prevedere ad esempio che il consiglio comunale
o le riunioni di giunta si svolgano a rotazione
anche fra le singole frazioni oppure che il
Sindaco dedichi periodicamente una mattinata
della settimana al ricevimento delle persone
direttamente a Vighizzolo, Mirabello, Fecchio,
Cantù Asnago e Cascina Amata.
Per avvicinare fisicamente i canturini ai
vighizzolesi e viceversa sarebbe bello che uno
*
PRO
MEMORIA
di Maurizio Migliori
BRUCCOLERI SALVATORE
BERNASCONI FLAVIO
CAPPELLETTIALDO
CERATI FABIO
DAVI RENATO
DELLA FONTANA LUCA
DE SANTIS LAVINIA
DI LEO CLAUDIO
GAETI VALERIO
GRASSI RITA
GRASSO FRANCESCO
MARZORATI MANUELA
POZZI ALESSANDRO
RODI CARLO
SORRENTINOANTONIO
COLOMBO VITALIANO detto VITO
ARNABOLDI RUGGERO
BADALOTTI MARIA
BAGGI FABRIZIO
BARON STEFANO
BENATI ANDREA
BERNASCONI CLAUDIO
CAPPELLETTI ALESSANDRA
CARONNI GIUSEPPINA
CENZATTI GEMMA
CORBETTA ENZA
FRERI MARCO detto PONGO
GALIMBERTI FRANCESCA
GATTI WALTER
LIZZUL ALBERTO
MANNINO SERGIO
MASCHERONI MARIO
MAURI LUCA
MOLTENI CESARE
MOTTA MARIA detta GIULIA
PONTIGGIA RICCARDO
SALICE FABIO
SANTORO MICHELE
VILLA SARA
MA QUANTO RENDE LA
SANITA’ DI FORMIGONI?
La Sanità è un ottimo business
nella Lombardia di Formigoni.
Prendiamo Giuseppe Rotelli (Pavia,
1945): laureato in legge, è accusato
dai suoi nemici di aver scritto, da
professore giurista, le regole di cui
ha poi beneficiato da imprenditore
nella sanità. Solite polemiche!?!
Comunque sia, il suo Gruppo
ospedaliero San Donato, con 18
ospedali di cui diciassette in
Lombardia e uno in EmiliaRomagna, è il primo gruppo
ospedaliero italiano, e tra i primi in
Europa: fattura 740 milioni di euro
all’anno ed evidentemente rende
MOLTO bene. All’inizio dell’anno il
Gruppo ha acquistato l’Ospedale
San Raffaele di Milano (carico di
debiti per molte centinaia di milioni
di euro) offrendo 405 milioni. Subito
dopo ha acquisito il 5% delle azioni
di Rcs (Gruppo proprietario del
Corriere della sera) per 53.700.000
euro. Con questa acquisizione
Rotelli è diventato il primo azionista
singolo di Rcs con il 16,55% del
capitale.
Quasi 500 milioni sull’unghia in
pochi mesi!
QUI, FECCHIO
Fecchio è da sempre considerata il
“polmone verde” di Cantù. La frazione a
carattere residenziale è circondata da aree
boschive e spazi aperti destinati
all’agricoltura. Abbiamo fatto una
chiacchierata con Daniela Dominioni, 32
anni, animatrice sociale e mamma di una
bambina di 8 anni, da sempre residente a
Fecchio. Quali sono i punti di forza della
tua frazione?
Gli abitanti di Fecchio utilizzano da sempre le
opportunità offerta dal territorio. IL Roccolo,
Santa Naga, il Riposo più comunemente noto
come i boschi di Fecchio, Cascina Varenna sono
mete abituali per trascorrere piacevoli momenti
praticando sport, come la corsa, la mountainbike o l’equitazione, o facendo un pic-nic con
amici.
Per i bambini sono momenti stimolanti e formativi
perché possono vivere esperienze direttamente
a contatto con la natura, avere la possibilità di
vedere ed avvicinarsi ad animali e assaggiare i
prodotti genuini acquistati a km 0 nelle aziende
agricole e agriturismi locali.
Le potenzialità di queste aree verdi, a mio
giudiziose, non sono de tutto sfruttate; per
T
agliabu
e Gigi
agliabue
UN FUTURO DIVERSO E’
POSSIBILE
10 candidati sindaco e 21 liste con più di 400 potenziali
consiglieri: è tra questa pluralità di persone e “varietà”
di proposte che i canturini il 6 maggio dovranno
scegliere il loro sindaco e coloro che li
rappresenteranno in consiglio comunale per i prossimi
5 anni. Candidati Sindaco con esperienze politiche
diverse, più o meno conosciuti, con programmi elettorali
che si sforzano di mettere in evidenza i problemi della
città e le possibili soluzioni a tali problemi. Ciascuno ha
una propria ricetta, più o meno credibile, più o meno
praticabile. Qualcuno ha fatto un libro dei sogni,
qualcuno ha fatto un programma, ma non si capisce
bene il perché …
Ci sono i programmi, ma ci sono anche le scelte politiche
a cui tali programmi fanno riferimento. Se ciò è vero
forse vale la pena andare oltre le proposte
amministrative per poter valutare quale futuro ci viene
proposto, quale idea di città, quali prospettive di
sviluppo, quali valori alla base delle diverse scelte. La
crisi non è finita, anzi, per certi versi, sta peggiorando,
e sta mettendo in luce i limiti di una proposta politica
che vedeva nell’economia di mercato e nella finanza
la soluzione a tutti i nostri problemi. Ci stiamo
accorgendo che non è così, che le famiglie fanno
fatica a tirare la fine del mese, che le diseguaglianze
sono aumentate e che l’individualismo si è fatto strada.
Dalla crisi però ne usciamo solo se perseguiamo nuovi
modelli di sviluppo che propongano uno sviluppo
sostenibile, un’attenzione alle persone e
un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, un’etica
sia pubblica che privata, un’apertura alla solidarietà.
Percorrere un nuovo modello di sviluppo significa
anche creare nuove occasioni di lavoro, nuovi spazi
di investimento, trasformare l’economia, fare cioè,
politiche per i giovani, pensare al loro futuro. Nel
programma elettorale di Antonio Pagani troviamo
queste proposte che come Partito Democratico
abbiamo contribuito ad elaborare perché crediamo,
per citare il Cardinal Tettamanzi, che “non soltanto
una nuova economia è veramente possibile, ma una
nuova società, in senso civile e istituzionale, è davvero
possibile”. A partire dall’amministrazione di una città.
S
pinel
li Vittorio
pinelli
SLEGHIAMOCI
Sleghiamoci: questa era una delle frasi che
utilizzammo per la campagna elettorale alle
amministrative di cinque anni fa. Oggi più che mai
quella frase assume una attualità dirompente e ci
mostra come, via le illusioni e gli slogan, quello che
resta del ventennio di amministrazione della città a
guida leghista sia poca cosa. Quando Armando
Selva decise di abbandonare il completamento del
palazzo dello sport, lasciandolo cadere nel degrado
totale, scelse che i diciotto miliardi di vecchie lire
delle nostre tasche sino ad allora spesi, oggi ne
rappresentano le macerie. Ora, dopo vent’anni,
con la demolizione del palazzo dello sport è stato
annunciato che sorgerà un nuovo centro
commerciale con annessa palestra, di cui ancor
oggi l’unica traccia è quella costituita dal buco nel
terreno. Altro esempio è il “Centro Legno Arredo
Cantù” (CLAC), strumento strategico per l’economia
canturina, è desolatamente naufragato sotto il peso
dei debiti di una gestione incapace di interpretare i
reali bisogni dell’imprenditoria locale. Che dire inoltre
della realizzazione della nuova Piazza Garibaldi,
progetto voluto contro il parere di tutti e
testardamente perseguito, doveva prendere il
nuovo toponimo di Piazza Grande, a sempiterna
memoria del loro sciagurato passaggio.
Quest’ultimo progetto caratterizzato da opere mai
complete, che si sono succedute nei mesi, ha
portato come risultato finale lo snaturamento del
centro di Cantù, sempre più vuoto e
desolato.Appare così chiaro quale era il vero
obiettivo: creare nuove aree commerciali esterne,
per favorire le speculazioni su terreni e immobili ed
ottenere il risultato di distruggere le attività del centro
cittadino. Per non parlare infine del Piano di Governo
del Territorio (PGT), documento di vitale importanza
per la gestione del territorio, costato ad oggi più di
un milione di euro, giunto in Consiglio Comunale
all’inizio dell’anno dopo essere stato calato sulla
città senza partecipazione e coinvolgimento. Tale
modo di agire è forse un ultimo assalto alla diligenza
di chi vuole assicurarsi un futuro sereno?
Marzo Aprile 2012
QUI, VIGHIZZOLO
Cantù Oggi
razioni
scoprire il territorio ci vorrebbero maggiori
informazioni e indicazioni supportate da una
cartellonistica dislocata nei punti di ingresso e
degli opuscoli informativi riportanti i percorsi
ciclopedonali esistenti e praticabili, i punti di
ristoro quali agriturismi, le regole da rispettare
per non danneggiare le aree…ecc.
Il 6-7 maggio i canturini voteranno per
eleggere il loro nuovo Sindaco. Nel
programma di Antonio Pagani è scritto che
nelle scelte riguardanti il territorio si
coinvolgeranno le realtà locali, le
cosiddette periferie, intese tali solo in
senso geografico, troppo trascurate nelle
precedenti Amministrazioni.
Cosa ti aspetteresti dalla nuova
amministrazione per la tua frazione?
Una prima cosa che ritengo indispensabile, in
relazione al collegamento al centro cittadino,
sarebbe la sistemazione della via per Alzate.
Vorrei che i pedoni, i genitori con i passeggini e
i ciclisti potessero usufruire di uno spazio
adeguato e protetto, per sentirsi più sicuri e
invogliati a muoversi senza prendere sempre
l’automobile. Lo stesso discorso si potrebbe fare
per via Mentana, strada di collegamento
principale tra Fecchio e Vighizzolo. La strada
una volta passava tra campi aperti e coltivati a
granoturco; oggi sono sorti molti capannoni. Mi
piacerebbe che venisse costruito un tratto di
strada ciclopedonale indispensabile lungo
questa strada molto trafficata.
Ho letto sul sito di Antonio Pagani che la futura
Amministrazione dovrà confrontarsi con un
quadro economico piuttosto difficile sia per motivi
sovraccomunali che per le scelte politiche
discutibili delle amministrazioni precedenti. Mi
piacerebbe che le risorse disponibili vengano
meglio gestite, non più in opere “faraoniche”
come il Palazzetto e la Piazza Garibaldi, ma per
l’ordinaria manutenzione delle opere pubbliche,
troppo trascurate negli ultimi anni.
Cesare Molteni
DANIELA DOMINIONI
FERRARA ISABELLA
CAPPELLETTIANDREA
POLITO VALERIO
VIRGONE PATRIZIA
VITALE GAETANO
BATTAGLIA ANNA
BEVILACQUA GIADA
BIANCO CINZIA
BOLESO GIANLUIGI
DE SIMONE STEFANIA
FARINELLA MASSIMO
FUMAGALLI FAUSTO
MALVESTIO LORENZO
MANDAGLIO GAETANO
MARCELLI VINCENZO
MOLINARI MARIA LUISA
POMPONIOGIUSEPPE
ROSSI LAURA PIERA
STARITA VINCENZO
UZZO CRISTIANO ANTONIO
VILLAANTONIO
VIRMILLI SERGIO
F
VIGHIZZOLO
SOSTENGONO ANTONIO PAGANI www.antoniopagani.net
TAGLIABUE LUIGI detto GIGI
ANDREACCHI CARMELA
BENZONI GIUSEPPINA detta GIUSI
BERGNA GIOVANNI
BERNASCONI BEATRICE
BIANCHI ROBERTO
BORGONI MANUELA
BRUSCHI GIORGIO
CALDERA GIUSEPPE
CASARICO ELISA
EMILCARE GIUSEPPE
FOTI LAURA
GAGLIARDI LUCILLA
HARB SARWAT detta SARA
LONGONI LAURA
MAURI PAOLA
MOLTENI MARIADELE
MONTIANDREA
MOSSA MAURO
PAGANI ROBERTA COLOMBO
PONTIGGIASTEFANO
SPINELLI VITTORIO
VIGORELLI ALBERTO
ZANINI ANDREA
dei tanti architetti di Cantù progettasse, con
adattamento delle strutture già esistenti, un
percorso ciclopedonale di collegamento (ad
esempio un anello tra via Mentana e via Domea
oppure tra Via Fossano e Via Spluga passando
dietro al cimitero e in via S.Giuseppe).
Basterebbe poco per far sentire tutti i cittadini
vicini al Centro e non fingere di considerarli
importanti solo in vista delle elezioni.
E’ per questo che sostengo Antonio Pagani;
poiché conoscendo molto bene i “contorni” della
nostra Cantú saprà certamente canalizzare
anche su di loro le attenzioni e le risorse che
meritano.
Andrea Zanini
3
R
ock
SINGING IN THE NAME OF:
QUANDO LA MUSICA TENDE
LA MANO ALLA POLITICA
10 maggio 2011, stazione centrale di
Milano. Afterhours, Casino Royale, Ministri,
Dente, Samuel e Max dei Subsonica e
Marta Sui Tubi si esibiscono gratuitamente
davanti a 10.000 persone. Ufficialmente, il
concerto è finalizzato ad avvicinare i giovani
alla politica, invitandoli a votare nelle
imminenti elezioni per il sindaco di Milano.
Ma, alla serata, è presente il candidato
sindaco per il centro sinistra Giuliano
Pisapia. 1° giugno 2011. Pisapia diventa il
primo sindaco di centro-sinistra di Milano
dopo diciotto anni di gestione della destra.
Decisivi sono stati i voti dei giovani,
nettamente schierati a favore del candidato
della coalizione. È ragionevole pensare
che il grande concerto del 10 maggio
abbia dato un notevole aiuto a Pisapia.
Molto spesso viene ignorato l’enorme
potere della musica. In America si è
sfruttato in più occasioni il binomio
musica- politica, dal festival di Woodstock,
nel 1969, nel quale il famoso inno
americano storpiato dalla chitarra di Jimi
Hendrix sembrava una chiara polemica
contro la partecipazione USA in Vietnam,
alla campagna elettorale di Barack Obama,
la cui elezione venne festeggiata da un
sontuoso concerto al quale intervennero
artisti del calibro di Bruce Springsteen,
Beyonce e Usher. In Italia, dopo il periodo
glorioso delle canzoni di protesta degli anni
Settanta, la politica sembrava aver
dimenticato l’arma segreta della musica,
straordinario mezzo di comunicazione e
imbattibile strumento di propaganda, fino
a quel famoso 10 maggio 2011, quando
alcuni tra i nomi più importanti della musica
italiana decisero di suonare per permettere
la realizzazione di un piccolo miracolo,
l’elezione di un sindaco di centro sinistra
a Milano. Come può una canzone fare così
tanto? La musica è intrinsecamente
diversa rispetto a tutte le altri arti. Se la
maggior parte delle modalità artistiche
coinvolgono da un punto di vista emotivo
ed intellettivo, la musica agisce anche
sulla fisicità. Assorbe la persona nella sua
totalità, per questo sembra esprimere al
meglio il proprio potenziale più nella
collettività che nel soggetto individuale: la
musica è la forma artistica maggiormente
in grado di “fare gruppo”. Ed è proprio la
collettività la base di ogni progetto politico.
Chissà se anche nelle elezioni
amministrative di Cantù la musica non
possa giocare un ruolo chiave. Il Primo
Maggio, infatti, al Bersagliere di Via Como,
dove ogni estate si tiene la Festa dell’Unità,
ci sarà un concerto a sostegno di Antonio
Pagani, che durerà dal primo pomeriggio
fino alle otto circa, e nel quale interverranno
alcuni gruppi locali. Con la speranza che
la musica abbia il potere di fare la
differenza.
Sofia Marelli
IL PRIMO MAGGIO CONCERTO AL BERSAGLIERE PER
ANTONIO PAGANI
R
egiùur
DON LINO CERUTTI
E’ difficile pensare a che cosa sarebbe stata
Cantù e la sua chiesa negli ultimi 28 anni
senza Don Lino Cerutti. Anzitutto per una
strepitosa longevità intellettuale che si nota
soprattutto durante le sue sorprendenti
omelie, che a volte possono anche fare
arrabbiare ma che non lasciano mai
indifferenti.
“La mèssa la se intende piüttost cürtina, un
quart d’uretta vint minüt al pü”, scriveva Carlo
Porta nella “Nomina del Cappellàn”. Ebbene
in qualche “Te Deum” o in occasione di
qualche evento speciale la durata delle
prediche del nostro prevosto emerito poteva
raggiungere anche il doppio della durata
della messa secondo il Porta.
Nel novembre dello scorso anno nella
basilica di Galliano stupiva tutti per una sua
splendida introduzione estetica sul
significato della musica. Vicino a me si
trovava un’attempata signora che non dava
segni di gradimento: ma dagli improperi che
proferiva capivo che Don Lino aveva colpito
ancora una volta nel segno; come quando
nel suo invito a una preghiera che si
confrontasse con le altre religioni monoteiste
fu lapidato da una cronista: ma Don Lino
reagì stupito: ma come, così tanto rumore
per nulla?
In effetti il nostro prevosto emerito fu sempre
accompagnato da una certa scomodità,
dall’epiteto di “comunista” in cui anche a
Cantù, si è sempre accompagnato chi
mostra di non essere allineato. Lo stesso
Don Lino, poi, è stato sempre in qualche
modo scomodo. Seguace del Concilio
Ecumenico Vaticano II, don Lino, classe di
ferro 1931, insegnante nel Seminario
diocesano di Venegono Inferiore, pare non
fosse ben visto dall’arcivescovo Colombo
che lo mandò in esilio a Castano Primo, nella
nuova chiesa della Madonna dei Poveri.
Lì andò a trovarlo anche Bruno Maria Bosatra,
il direttore dell’Archivio Storico diocesano,
che così mi raccontava quella visita: «Era là
su un divano con un gatto…». Uno solo?
«Forse qualcuno di più…».
UN’ALTRA OCCASIONE PERSA?
di Beatrice Bernasconi
Cantù Oggi
Marzo Aprile 2012
Sono pochissime le donne candidate nelle liste per le
amministrative canturine
4
Prima di ammetterlo credo che tutte le donne
presenti e assenti nelle liste debbano fare
uno sforzo in proprio, quantomeno per
sottolineare un dato che continua ad
evidenziare l’assenza di un vero
superamento della disparità di genere.
Infatti la presenza femminile nelle liste per
le prossime elezioni a Cantù rimane
scandalosamente ridotta. Scorrendo le liste
di nomi salta agli occhi come, ancora una
volta, la scelta di molte formazioni sia stata
quella di relegare in un ruolo di secondo
piano le donne, tranne che per poche e
lodevoli eccezioni.
Alcune liste sono addirittura sotto il 10%
come percentuale di presenza femminile: In
Cantù (8.3), Lavori in Corso (8.6) e Cantù
Rugiada (8.3), (ma in generale tutte le liste
dietro a Bizzozero vedono una scarsa
presenza femminile). Forza Cantù arriva alla
scelta incomprensibile di dividere i candidati
per genere, mettendo tutte le donne in fondo!
Dispiace vedere che anche nelle liste dei
giovani le donne sono pochissime, a
testimoniare che le cose non cambiano nelle
giovani generazioni. La situazione migliore
è quella del Partito Democratico, che ha il
50% di donne nella sua lista, dimostrando
che quando si vuole è possibile mantenere
questo impegno, mentre SEL ha l’unica
candidata donna al ruolo di sindaco.
A questo si aggiunga che anche vedendo i
capolista, e cioè le persone su cui i partiti
puntano per avere voti, la situazione non
cambia: sono quasi tutti uomini.
Se queste sono le premesse, temiamo che
anche il prossimo Consiglio Comunale sarà
rappresentativo di una sola metà del cielo,
così come quello precedente.
Il mondo della politica appare ancora un
mondo tutto al maschile, dove per le donne
è difficile trovare un proprio spazio. Eppure
sono proprio le cittadine di Cantù quelle che
maggiormente si trovano a fare i conti nel
loro quotidiano con i servizi comunali:
quando iscrivono i figli a scuola, quando li
accompagnano in giro per la città, quando
richiedono documenti all’anagrafe o quando
si devono occupare di genitori anziani che
necessitano di assistenza.
E quindi, a maggior ragione, dovrebbero
essere presenti nei luoghi “dove si decide”.
Abbiamo ancora un’occasione, almeno per
discuterne!
Proprietario testata ed editore
ASSOCIAZIONE CULTURALE CANTU’ OGGI Via Ettore Brambilla, 3 - 22063 Cantù
Direttore Responsabile Giancarlo Montorfano
Redazione Via Ettore Brambilla, 3 - 22063 Cantù e-mail: [email protected]
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Stampa Tecnografica snc di Montorfano e Riva Via Ospedale, 5 - 22063 Cantù
Iscrizione Tribunale di Como n° 10/2001 del 12.04.01
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Tel. 031-3515003 Fax n. 031-7090506
e mail - [email protected]
I MERCATINI DELL’AUSER
Ci sono tanti tipi di mercatini, allestiti in
occasione di feste particolari “ Natale,
Patrono ecc.), mercatini che si fanno per
ricordare e mantenere le tradizioni del
luogo, dove ancora si possono trovare
articoli dell’artigianato e dell’arte locale.
A Cantù ci sono i mercatini dell’Auser
Canturium
:
anche
quest’anno
esporranno preso il Centro Commerciale
COOP di Mirabello per la festa della
mamma sabato5 e domenica 6 maggio
e la settimana successiva il 12 e 13
maggio.
Grazie al lavoro di tante volontarie, che
dedicano gratuitamente ore della giornata
a tagliare, cucire, ricamare, fare pizzo,
bordi all’uncinetto, lavori a maglia, il
mercatino propone articoli di ogni tipo e
per tutti i gusti, rigorosamente fatti a
mano:vassoi, scatole, quadri, tovaglie,
asciugamani, trapunte, borse, scialli,
mantelle, poncio e tanti altri simpatici
oggetti.
Dove l’amore di Don Lino per gli animali
denota la sua estrazione contadina, da
Leggiuno nei pressi del Lago Maggiore;
rimase orfano presto dei genitori e fu poi
cresciuto dai nonni.
Lo promosse alla prepositura canturina il
cardinale Martini a metà degli anni Ottanta.
E in qualità di membro fondatore della
sezione di Como di Amnesty International
mi recai subito a trovarlo non appena
diventato prevosto. «La sede di Amnesty?
Era nella mia parrocchia» mi disse. Gli
consegnai alcuni testi per il settimanale
cattolico “Luce”, che furono tra i miei primi
articoli pubblicati.
Due sono state le direzioni che Don Lino ha
mostrato di perseguire: la cura per gli ultimi,
per i poveri, per le persone in difficoltà, come
prova il successo della Mensa di solidarietà;
l’amore per il bello, talora dal gusto sicuro e
un po’ barocco, da chiesa trionfante della
Controriforma: che ha prodotto il pieno
recupero dei monumenti religiosi cittadini,
la costruzione del nuovo oratorio, il restauro
della casa parrocchiale e dell’Albergo dei
Forni.
Grande successo ha avuto la sua vicepresidenza del Comitato di Galliano 2007,
occasione unica vissuta in maniera
esemplare da tutta la cittadinanza e a cui ho
avuto la fortuna di partecipare. In quella
splendida serata del 2 luglio 2007, davanti
al cardinale Tettamanzi e ai vescovi lombardi
non potremo mai dimenticare l’unico
applauso lunghissimo e spontaneo dei
tremila fedeli quando il prevosto monsignor
Giuseppe Longhi ringraziò il suo
predecessore per quanto aveva saputo fare
per quel millenario.
Giancarlo Montorfano
Un grande merito deve essere
riconosciuto a queste10-15 volontarie:
con questo gesto di solidarietà danno
all’Auser la possibilità di allestire i
mercatini, mantengono viva la tradizione
artigianale, artistica e manifatturiera di
Cantù e forniscono un importante
contributo economico all’associazione,
indispensabile per svolgere il nostro
lavoro per anziani e disagiati. E aiutano
anche se stesse sentendosi utili per gli
altri.
Considerando anche i volontari che
presidiano i mercatini, montano e
smontano le attrezzature necessarie,
contabilizzano, svolgono le
necessarie
pratiche amministrative, sono almeno
una ventina le persone che danno un
contributo a questa attività, per un totale
di circa 1500 ore di volontariato all’anno.
E’ d’obbligo cogliere l’occasione per un
grazie sincero alla Direzione della
gestione del Centro Commerciale COOP
di Mirabello, sempre sensibile alle nostre
richieste per gli spazi all’interno della
Galleria.
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n. 39, Marzo-Aprile 2012