Newsletter Quindicinale
15 luglio 2009
Perché l’infermiere in farmacia?
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La notizia del prossimo ingresso degli infermieri nelle farmacie, rilanciata dal Viceministro Ferruccio Fazio anche in
occasione del nostro Convegno di apertura di Sanit 2009, è stata accolta con molto interesse dai cittadini e dalla stampa.
Infatti, l’art. 11 delle “Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia
di processo civile” (Legge 18 giugno 2009, n. 69; Gazzetta Ufficiale n. 140 del 19 giugno 2009, Suppl. ord. n. 95/L)
delega il Governo ad adottare entro la fine di settembre decreti legislativi volti ad “individuare nuovi servizi a forte
valenza socio-sanitaria erogati dalle farmacie pubbliche e private nell’ambito del SSN”.
Ma quali sono i servizi previsti in questa farmacia “rinnovata”, che diventa un vero e proprio presidio sanitario sul
territorio? Monitoraggio di alcuni parametri biologici (glicemia, assetto lipidico ecc) e della pressione, educazione
sanitaria, indicazioni sulle modalità di assunzione dei farmaci, prenotazioni di visite, partecipazione a campagne di
prevenzione ecc. Ma soprattutto inserimento della farmacia e dei professionisti che vi operano in un sistema di
assistenza domiciliare integrata, con l’obiettivo di facilitare l’accesso del cittadino alle prestazioni assistenziali e di
garantire – anche attraverso questa modalità – l’auspicata “continuità assistenziale” sul territorio.
Positiva la reazione dell’Ordine dei farmacisti (cfr. comunicato Fofi
http://www.fofi.it/cont/comunicati_hp/Default.asp?fs=85&det=1763). Molto meno quella di alcuni settori del mondo
medico, che hanno manifestato soprattutto la preoccupazione di chiarire i “vari aspetti della collaborazione tra le diverse
professioni, con particolare riguardo ai rispettivi profili di responsabilità e alle competenze specifiche”.
In particolare i medici di medicina generale hanno sottolineato (www.fimmg.org – comunicato del 24.6.2009) che “il
sindacato è già impegnato nel ridisegnare l’area dell’assistenza primaria partendo proprio da una riorganizzazione degli
studi medici…”. Ma perché, almeno per una volta, invece di porre al centro del sistema il ruolo del medico non si parte
dal considerare i bisogni del cittadino con la volontà di trovarvi risposte adeguate? Per noi infermieri è proprio questo il
valore aggiunto della proposta, che rappresenta una sfida e un’opportunità a cui non rinunciare.
Il Presidente
Gennaro Rocco
Scriveteci a [email protected]
Tutela dei migranti:
infermieri
in prima linea
se ‘irregolari’, a curarsi, a utilizzare i
servizi sanitari e a fare prevenzione.
Non ci presteremo mai
a denunciare le nostre assistite”.
Numerose sono le iniziative e
i progetti di tutela dei migranti, che
vedono gli infermieri in prima linea.
Analoga posizione è stata espressa
da Paolo Tarantino, che opera
nell’Azienda Usl Rm A,
da anni impegnata attivamente
su questo fronte.
Alcune di queste esperienze sono
state proposte in un convegno
organizzato dal Collegio di Roma
al Sanit 2009.
Tarantino ha analizzato, tra l’altro,
il modello organizzativo e le funzioni
del Gruppo di coordinamento
La relazione presentata dalla collega ‘Tutela salute migranti’, istituito
Germana Lisi ha focalizzato i nuovi nel 2006, a cui afferisce, tra le
problemi che i servizi socio-sanitari e diverse aree di intervento, anche
le politiche di integrazione devono
quella dell’Infermieristica
affrontare in funzione della crescita
transculturale.
della presenza, anche nel nostro
Al 2007 risale, invece, l’attivazione
Paese, di donne migranti,
dell’Equipe aziendale territoriale
prevalentemente in età fertile.
interdistrettuale, che si dedica
Il contributo ha illustrato
in particolare a rom, sinti e migranti
l’importante attività dei Consultori
degli insediamenti abusivi,
familiari della Rm G (Tivoli,
attraverso l’orientamento ai servizi,
Castel Madama, Villa Adriana e
ma anche l’offerta attiva
Vicovaro), che nel 2007
di prestazioni sul territorio.
hanno registrato
su 3.107 utenti 470 straniere
e su 311 bambini ben 294 stranieri.
Assistenza primaria
“Il nostro obiettivo – ha concluso
Germana Lisi – è sempre quello di
raggiungere le ‘irraggiungibili’, cioè
di incoraggiare tutte le donne, anche
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agli stranieri irregolari
Entro il prossimo autunno sarà
messo a punto un modello di rete
informativa sull'assistenza sanitaria
primaria agli immigrati Stp (Stranieri
Temporaneamente Presenti)
in grado di connettere le diverse
strutture pubbliche e del privato
sociale e che consentirà la raccolta
sistematica e standardizzata
di dati attualmente non rilevati dai
sistemi informativi.
E’ quanto prevede il Progetto Osi2
del Ministero della Salute,
coordinato dall'Istituto superiore di
sanità con la partecipazione di
Laziosanità Asp e della Regione,
che ha l'obiettivo di informatizzare
l'attività dei 69 ambulatori di primo
livello, dedicati agli stranieri
irregolari.
L'ambulatorio di primo livello potrà
supplire, almeno in parte, alla
mancanza del medico di famiglia.
Dei 69 ambulatori presenti
nel Lazio: 31 sono a Roma
(Rm A 6, Rm B 8, Rm C 5, Rm D 5,
Rm E 6 e 1 all'Ifo); 17 nel territorio
della provincia di Roma; 5 nell’Asl
di Latina; 7 in quella di Viterbo
e 1 nell’Asl di Frosinone.
A Roma anche il presidio territoriale
Nuovo Regina Margherita (Rm A)
sarà abilitato a svolgere attività di
ambulatorio Stp.
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Tor Vergata
festeggia i nuovi
Dottori magistrali
dall'Osservatorio nazionale sulla
Salute della Donna (Onda).
L'assegnazione all'Irccs dei bollini
rosa è dovuta: "alla piena
soddisfazione dei requisiti
Felicitazioni ai colleghi che hanno
fondamentali indicati da Onda”,
conseguito la Laurea magistrale
che consistono in particolare:
all’Università di Roma Tor Vergata
• nella presenza di un Comitato
nell’Anno accademico 2007-2008!
etico con almeno tre
Il 3 luglio il loro impegnativo
componenti femminili;
percorso si è concluso
• nella “presenza di donne in
con la Cerimonia di consegna delle
posizioni apicali”;
pergamene, alla presenza
• nella composizione
delle massime Autorità accademiche
prevalentemente femminile del
e dei Vertici dell’Ipasvi.
personale infermieristico;
• in numerose pubblicazioni
scientifiche su patologie
Terremoto: a Coppito
tipicamente femminili;
50 studenti infermieri • nell'applicazione della
Gli studenti del Corso di laurea in
normativa vigente sull'ospedale
Infermieristica del San Camillo senza dolore.
Forlanini dal 13 luglio sono
impegnati in attività di volontariato
nel campo di Coppito - Murata
Onda premia
Gigotti, nelle zone terremotate
anche Regina Elena
dell'Abruzzo, al fianco dei clown
e San Gallicano
dottori e degli animatori delle
associazioni Ridere per Vivere e
Ci sono anche l'Istituto nazionale
Alice nel Mondo.
tumori Regina Elena e l'Istituto
I 50 studenti, organizzati in turni
settimanali, affiancheranno gli
animatori, prendendo in carico i
bambini da zero a tre anni.
I ragazzi saranno ospitati in una
tenda della Protezione Civile
e lavoreranno per 8/10 ore al giorno,
dividendo con la popolazione anche
le difficoltà della vita nel campo.
I clown dottori, presenti in attività di
volontariato sul territorio abruzzese
fin dal 9 aprile scorso, sono stati
promotori, nel campo di Coppito Murata Gigotti, di un progetto
denominato Il Campo del
Giocomoto, per offrire un punto di
riferimento alle centinaia di bambini
e ragazzi dopo la chiusura delle
attività scolastiche. Nel campo si
svolgono attività sportive e ricreative,
ma anche formative e laboratoriali.
“Bollini rosa”
al Bambinio Gesù
L'Ospedale pediatrico Bambino
Gesù è stato premiato con tre
“bollini rosa” nell'ambito del
progetto promosso
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dermatologico San Gallicano
tra gli ospedali che hanno ottenuto
dal Comitato Ospedale Donna di
Onda il massimo riconoscimento per
un "Ospedale a misura di Donna".
Una nota dei due istituti sottolinea
le ragioni del riconoscimento:
la particolare attenzione alle donne
provenienti da ogni parte del mondo;
il numero di donne in posizione
apicale; la prevalenza femminile del
personale di assistenza; la capacità
di ricevere figli in età infantile
durante il ricovero; l'elasticità negli
orari di ingresso ai familiari.
Tutti elementi che sottolineano
l’importanza delle infermiere
e dell’assistenza infermieristica
ai fini della valutazione sulla qualità
di una struttura!
Le priorità dei romani:
lavoro, sicurezza,
mobilità e sanità
Quali sono per i nostri concittadini le
priorità del governo del territorio?
Lavoro, sicurezza, mobilità e sanità,
secondo un'indagine condotta
dall'Eures, su incarico dell'Upi
e presentata l’8 luglio dal presidente
della Provincia Nicola Zingaretti.
Dall'indagine, realizzata nel marzo
2009 attraverso la somministrazione
di 2.005 questionari telefonici,
emerge che i cittadini del Lazio
collocano al primo posto,
tra le priorità da affrontare, interventi
a sostegno dell'occupazione, con il
33,9% delle risposte e con un picco
del 40% tra i giovani tra i 18-34 anni.
Ma anche provvedimenti in materia
di sicurezza e legalità, indicati
dal 32,8% del campione. Il 28,3%
chiede, invece, di migliorare
la mobilità/viabilità, percentuale
che sale al 35,2% nella capitale.
Le politiche sociali costituiscono
una priorità per il 26,8% e il
miglioramento della sanità viene
indicato dal 26,3% del campione.
Un intervistato su 4, ovvero
il 25%, chiede inoltre una pubblica
amministrazione efficiente;
il 23,5% maggiore sostegno
al potere d'acquisto dei salari
e il 21,5% interventi sull’ambiente.
Pronto nonno
Un numero verde Pronto Nonno
(800.147.741) in collaborazione tra
Regione Lazio e Comune di Roma
costituirà il punto di riferimento
per gli anziani e per chi resta
d'estate in città. L’iniziativa è inserita
nel Piano caldo che, anche
quest’anno, verrà gestito con la
Protezione civile, le 5 Asl romane
e l’Associazione Angeli di Roma.
Un nucleo sanitario della Protezione
civile risponderà alle telefonate e
valuterà l’opportunità del ricovero.
L’intenzione è anche quella di
selezionare con maggiore efficacia
le persone che si rivolgono
all’ospedale.
Il Piano caldo prevede, inoltre,
oasi estive e servizi di assistenza e
socializzazione rivolti agli anziani,
con un cartellone di eventi dedicati
agli over 65. Tra le associazioni
coinvolte: Acli, Caritas,
Libera cittadinanza, Nuova Sair,
Sant'Egidio e Unitalsi.
Per prenotare, tel. 06.4461141.
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DOCUMENTI
SORVEGLIANZA E PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI STRADALI
NELLA REGIONE LAZIO
a cura di LAZIOSANITA’ - Agenzia di Sanità pubblica (Asp)
www.asplazio.it
Gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte tra gli adolescenti e sono causa di disabilità
gravi.
In Italia la sorveglianza degli incidenti stradali è esterna al SSN ed è frutto di una collaborazione tra
l’ACI, ISTAT, il Ministero dell’interno e gli enti locali. La situazione italiana appare in linea con il quadro
europeo.
A livello nazionale si riscontra una diminuzione del numero di incidenti (-3%) e dei feriti (-2%) e un
calo più consistente del numero di morti (-9%) rispetto al 2006. A livello regionale si confermano le
tendenze nazionale ed europea.
La sorveglianza degli incidenti stradali ISTAT/ACI non riporta informazioni dettagliate sugli esiti sanitari
degli incidenti stradali.
Attraverso i Sistemi informativi presenti nella Regione è possibile fornire una stima dell’incidenza di
accesso alle strutture d’emergenza per incidente stradale e di descriverne l’esito.
Le principali linee di attività del Piano di prevenzione degli incidenti stradali nella Regione Lazio:
1.
Implementazione e rafforzamento del sistema di sorveglianza
•
Integrazione basi dati sanitarie - accessi in Pronto soccorso, ricoveri ospedalieri e certificati di
morte - per gli anni 2000-2005, tramite procedure di record linkage. Analisi descrittiva degli infortuni a
livello regionale e aziendale. Link al report.
•
Sperimentazione di modelli di integrazione tra le sorveglianza sanitaria con i Rapporti di Incidente
compilati dalle Forze di Polizia e raccolti ed elaborati dall’ISTAT.
2. Pianificazione e attuazione di interventi di prevenzione che coinvolgono la popolazione a
rischio, raggiunta nelle strutture più idonee
•
Attuazione di interventi per la formazione degli insegnanti e per il successivo coinvolgimento degli
alunni.
•
Realizzazione e distribuzione dell’opuscolo Il tuo bambino è nato: impara a proteggerlo destinato
ai genitori per la prevenzione nei bambini di 0-3 anni. L’opuscolo è stato tradotto nelle lingue delle
popolazioni straniere più presenti nel territorio: inglese, francese, spagnolo, polacco, rumeno, arabo e
cinese. La distribuzione dell’opuscolo ha previsto una formazione degli operatori dei centri vaccinali e
dei consultori familiari.
3.
Aggiornamento professionale degli operatori coinvolti nelle attività del Piano
L’ASP è responsabile di un progetto finanziato dal CCM per l’aggiornamento degli operatori finalizzato
alla diffusione del Sistema di Sorveglianza attraverso l’uso dei dati di Pronto Soccorso (CCM)
Documenti
Rapporto LA SORVEGLIANZA DEGLI INCIDENTI STRADALI NELLA REGIONE LAZIO 2005-2007
La strada della sicurezza - PERCORSO DIDATTICO PER LE SCUOLE MATERNE
La strada della sicurezza - PERCORSO DIDATTICO PER LE SCUOLE ELEMENTARI
La strada della sicurezza - PERCORSO DIDATTICO PER LE SCUOLE MEDIE
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Perché l`infermiere in farmacia? Tutela dei migranti