THERMAE
ROMANAE
“Centri Benessere”
• Mens sana in corpore sano
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Edifici grandiosi polifunzionali
Fitness e chiacchiere
Culto del corpo e dello spirito
Puro svago
Origine
• Dai balnea greci (da cui traggono il
nome)
Servizi indispensabili
•Rifornimento idrico
•Impianti di riscaldamento
Distribuzione
topografica
delle terme
principali di
Roma
Terme di Agrippa
•
•
•
•
•
Unico resto visibile è in Via Arco
della Ciambella (Torre
Argentina - Campo Marzio)
Costruite da Agrippa tra il 25 e il
19 a.C.
La pianta è ricostruibile dalla
Forma Urbis e dai disegni degli
architetti del Rinascimento
Il complesso era ricco di
capolavori
Apoxyomenos di Lisippo
Terme di Nerone
•
•
•
Costruite verso il 62 d.C
Presentano per la prima volta quello che sarà l’impianto definitivo delle
terme
Resti visibili sotto Palazzo Madama e adiacenze (piazza S. Eustachio)
Terme di Traiano
• Inaugurate il 22 giugno del 109 d.C.
• Sorgevano in parte sulle rovine della domus
Aurea di Nerone
• Resti visibili all’interno del parco Oppio
• L’edificio balneare vero e proprio era
circondato da un porticato monumentale
• Ricche di decorazioni “staccate” dalla domus
Aurea
Terme di Caracalla
La
planimetria
Un monumento per la plebe di
Roma
• Costruite tra il 212 e il 217 d.C.
• L’intero complesso misurava 337x328 metri e il solo
corpo centrale 220x114 metri
• potevano accogliere più di 1.500 persone
• Erano decorate con importanti opere d’arte come il
Toro, l’Ercole e la Flora Farnese.
• Dalle Terme proviene il famoso mosaico degli atleti
ora in Vaticano
Gli ambienti
Apodyterium
Pompei, Terme stabiane
Le “occupazioni” della domina
da Sidi Ghrib
Cartagine, Museo
Piazza Armerina. Villa del Casale
La palestra
Ostia, terme di Nettuno
Palestra (II sec. d.C.)
La sauna (laconicum)
Ercolano,
Terme suburbane
Calidarium
Pompei, Terme stabiane (caldarium femminile)
tepidarium
Pompei, Terme del Foro.
Théodore Chassériau, Le Tepidarium (1853)
Parigi, Musée d'Orsay
Il frigidarium
Viollet Le Duc, Il frigidarium
delle Terme di Caracalla,
1867
Roma, S. Maria degli Angeli
frigidarium delle Terme di Diocleziano
La natatio
G. Ioppolo
1998
La Latrina
Ostia, Terme dei sette Sapienti
AE 1939, 162a = AE 1941, 4a = AE 2001, 153
VT BENE CACARET VENTREM PALPAVIT SOLON
AE 1939, 162b = AE 1941, 5a
DVRVM CACANTES MONVIT VT NITANT THALES
Svaghi intellettuali
Musaea
Auditoria
Biblioteche
Gallerie d’arte
Apoxyómenos
• "colui che si deterge”
• copia romana in marmo di un
originale in bronzo
• opera di Lisippo, scultore greco
vissuto tra il 370 e il 300 a.C.
• Rinvenuta nel 1849 a Trastevere in
vicolo delle Palme, poi ribattezzato
vicolo dell’Atleta
• Episodio di Tiberio
Roma, Città del Vaticano
Museo Pio Clementino - Cortile ottagono del Belvedere
Un capolavoro dell’antichità
Roma, Città del Vaticano
Museo Pio Clementino - Cortile ottagono del Belvedere
dalle Terme di Traiano
Sopralluoghi illustri
14 gennaio 1506
«fu detto al Papa (Giulio II) che in una vigna presso a S. Maria
Maggiore s' era trovato certe statue molto belle. Il Papa comandò a
un palafreniere: va, e dì a Giuliano da Sangallo, che subito li vada a
vedere. E così subito s' andò. (...) E perché Michelangelo Bonarroti si
trovava continuamente in casa…volle, che ancor lui andasse; ed io
così in groppa a mio padre, e andammo. Scesi dove erano le statue:
subito mio padre disse: questo è il Laocoonte di cui fa menzione
Plinio. Si fece crescere la buca per poterlo tirar fuori; e visto, ci
tornammo a desinare: e sempre si ragionò delle cose antiche.»
Francesco da Sangallo
Sculture Farnese
Napoli,
Museo archeologico nazionale
Da Roma, Terme di Caracalla
Un pomeriggio alle terme
Seneca, Lettere a Lucilio, 56, 1-2.
la mia casa è proprio sopra i bagni pubblici. Ora immagina tutte le specie di
suoni, che possono farci detestare le orecchie: quando i più robusti si
esercitano ed agitano le mani cariche di palle di piombo oppure fanno sforzi
o fingono di farne, odo i loro sospiri, ogni volta che emettono il fiato
trattenuto, e i sibili e la respirazione oltremodo sgradevole; quando capita
un qualche fiaccone che si accontenta di essere unto alla maniera più
comune, odo il rumore della mano che batte sulle spalle, diverso secondo
che la mano è aperta o chiusa. Se poi sopraggiunge il giocatore di palla e
comincia a contare i punti, è finita. Ora aggiungi un attaccabrighe ed un
ladro sorpreso in flagrante e quel tale che si compiace di ascoltare la sua
voce nel bagno: aggiungi quelli che saltano nella vasca con gran rumore
dell'acqua sbattuta. Oltre a costoro, le cui voci almeno sono di tono uguale,
pensa al depilatore che emette continuamente una voce esile ed acuta,
perché più facilmente venga percepita, e sta solo zitto mentre strappa i peli
delle ascelle e costringe un altro a strillare in vece sua: pensa alle diverse
grida del venditore di bibite, al salsicciaio ed al pasticciere ed a tutti gli
imbonitori delle taverne che raccomandano la loro merce con una
particolare intonazione di voce
Il gioco della palla
Tomba di Via Portuense
Roma, Museo nazionale
Romano
Un virtuoso del pallone
CIL VI 41107a = 9797 (p. 3470, 3895) = 33815a = CLE 29 = ILS
5173 = AE 1998, 145 = AE 1999, 207
Ursus togatus vitr[e]a qui primus pila / lusi decenter cum meis
lusoribus, / laudante populo maximis clamoribus, / thermis
Trai{i}ani, thermis Agrippae et, multum et Neronis, si tamen mihi
creditis,/ ego sum. Ovantes convenite pilicrepi / statuamque
amici floribus violis rosis / folioque multo adque unguento
marcido / onerate amantes et merum profundite / nigrum
Falernum aut Setinum aut Caecubum, / vivo ac volenti de
apotheca dominica,/ Ursumque canite voce concordi senem /
hilarem, iocosum, pilicrepum, scholasticum, / qui vicit omnes
antecessores suos/ sensu decore adque arte suptilissima./
Nunc vera versu verba dicamus senes: / sum victus ipse, fateor, a
ter consule / Vero patrono, nec semel sed saepius, cuius
libenter dicor exodiarius.
• Io sono Ursus, e sono stato il primo romano che ha
giocato con la palla di vetro graziosamente con i suoi
compagni di gioco. Il popolo mi lodava e alte grida
risuonavano nelle Terme di Traiano, nelle Terme di
Agrippa e di Tito, molte anche nelle Terme di Nerone;
credetemi pure: sono io. Venite a festeggiarmi, o
giocatori di palla, e adornate, amici, di fiori, violette e
rose la mia statua…
• Cantate a una voce il vecchio Ursus, l’allegro,
scherzoso ed esperto giocatore che ha superato tutti
i suoi predecessori in quanto a sentimento, grazia e
ingegnosa abilità
scroccare il pranzo…
• Marziale, Epigrammi, XII, 82
• Non è possibile, qualunque astuzia tu voglia usare, sfuggire a
Menogene nelle terme e nei pressi dei pubblici bagni. Prenderà
con la destra e con la sinistra la calda palla (trigo) affinché siano
spesso attribuite a te le palle prese. Raccatterà dalla polvere e ti
porterà la molle palla, anche se si sia già lavato e calzato. Se
userai un asciugamano, dirà che è più bianco della neve,
benché sia più lurido del bavaglino di un bimbo. Se ti pettinerai
col pettine i quattro capelli, dirà che ti sei acconciata una chioma
degna di Achille. Ti porterà egli stesso il fondo di un'anfora
affumicata, da bere come aperitivo, e ti asciugherà
continuamente il sudore dalla fronte. Loderà tutto, ammirerà
tutto, finché tu, stanco di tanti fastidiosi servizi, gli dirai: «Vieni a
pranzo».
Petronio, Satyricon, 27
Noi intanto con gli abiti indosso prendiamo a gironzolare (per il
bagno)... anzi meglio, a lanciar frizzi e a passar da un crocchio
all'altro, quando all'improvviso vediamo un vecchio pelato,
coperto di una tunica rossa, che gioca a palla tra ragazzi ben
chiomati. E non erano tanto i ragazzi, che pur ne valeva la
pena, ad attirare il nostro sguardo, quanto lui, il padre di
famiglia, che si allenava in pianelle con palle verde porro. E, se
una toccava terra, lui più non la rinviava, ma c'era uno schiavo
con una sacca piena che riforniva i giocatori. E osservammo
ancora delle novità: due eunuchi, ad esempio, ritti agli estremi
del cerchio, di cui uno reggeva un pitale d'argento, l'altro
contava le palle, non quelle però che nei rinvii della partita
guizzavano tra una mano e l'altra, ma quelle che finivano a
terra.
I “bagni” di una volta
Seneca, Lettere a Lucilio, 86,
Proprio dalla villa di Scipione l’Africano, dove me ne sto in riposo, ti
scrivo, dopo aver venerato i suoi mani e l’altare, che penso sia la
tomba d’un così grande uomo...Vidi la villa costruita con pietre
quadrate, un muro tutt’attorno alla selva, anche torri erette da una
parte e dall’altra a difesa della villa, una cisterna coperta di edifici e
di verzura, che potesse bastare anche ad un esercito, una piccola
stanza da bagno, oscura, secondo l'antica consuetudine: ai nostri
antenati non sembrava calda se non era buia. Ora provai un
grande piacere considerando i costumi di Scipione ed i nostri: in
questo cantuccio colui che fu ‘il terrore di Cartagine’, a cui Roma
deve di essere stata invasa una volta sola, lavava il corpo stanco
dai lavori campestri. Infatti egli lavorava e - come soleva farsi nel
buon tempo antico - colle sue mani dissodava la terra.
Il bagno di Scipione
In questa stanza da bagno di Scipione ci sono
piccolissime fenditure, più che vere finestre, aperte
nella parete di pietra, in modo che lasciano penetrare la
luce senza arrecar danno alla fortificazione…
Anzi, se vuoi saperlo, non si lavava ogni giorno:
giacché, secondo quanto raccontano quelli che
tramandarono il ricordo degli antichi costumi della città, i
nostri antenati si lavavano ogni giorno le braccia e le
gambe, che appunto nel lavoro si coprivano di
sudiciume, e si lavavano tutto intero il corpo ogni otto
giorni.
Il bagno rituale delle donne
• I Aprile: festa dei Veneralia
• «un gran numero di donne supplicano
Fortuna virile, quelle di più bassa
condizione anche nei bagni, perché in
questi si denudano, proprio come fanno
i maschi, in quella parte del corpo dove
si desidera la compiacenza femminile»
Amor sacro e amor profano
• Giovanni Lido, I mesi, IV, 65
• «alle calende di Aprile le donne
distinte veneravano Venere per la
concordia (coniugale) e per la vita
casta, invece la massa per
venerarla andava a lavarsi nei
bagni maschili portando corone di
mirto»
Promiscuità evitata
• Marziale, Epigrammi, III, 51
• O Galla, mentre lodo il tuo viso, mentre
ammiro le gambe e le mani, sei solita
dirmi:«Nuda ti piacerò di più», ma eviti
sempre di fare il bagno con me. Temi
forse, o Galla, che io non ti piaccia?
Gestione del balneum e delle
terme
• Gestiti direttamente dal costruttore
(privato o pubblico)
• Appaltati (locatio) ad un conductor
• Tariffa irrisoria (balneaticum)
Contratto d’affitto
•
•
CIL IV 1136 (Pompei)
In praedis I[uli]ae Sp(urii) f(iliae) Felicis / locantur balneum Venerium et
nongentum, tabernae, pergulae, caenacula, ex idibus Aug(ustis) primis
in idus Aug(ustas) sextas, anno[s co]ntinuo[s qu]inque.
S(i) q(uinquennium) d(ecurrerit) l(ocatio) e(rit) n(udo) c(onsensu)
«Nella proprietà di Giulia Felice, figlia di Spurio, si affittano un bagno
degno di Venere e dei cavalieri giudici (di Pompei), botteghe, balconi e
soffitte dalle prime Idi di Agosto fino alle seste Idi di Agosto, per cinque
anni di seguito.
Trascorsi cinque anni il contratto si rinnova consensualmente
Lex metalli Vipascensis
• FIRA2 I 105=
• ILS 6891 (117-138 d.C.)
ll. 19-31
• da Aljiustrel,Portogallo)
• Lisbona, Museu
Nacional de Arqueologia
de Belém
• balinei fruendi: conductor balinei sociusve eius omnia sua inpensa balineum,
[quod ita conductum habe]bit in / pr(idie) K(alendas) Iul(ias) primas omnibus
diebus calfacere et praestare debeto a prima luce in horam septim[am diei
mulieribus] et ab hora octava / in horam secundam noctis viris arbitratu
proc(uratoris) qui metallis praeerit.
• Aquam in [aenis usque ad summam ranam hypo]/caustis et in labrum tam
mulieribus quam viris profluentem recte praestare debeto.
• Conductor a viris sing(ulis) / aeris semisses et a mulieribus singulis aeris asses
exigito. Excipiuntur liberti et servi [Caes(aris) qui proc(uratoris)] in offici(i)s erunt
vel / commoda percipient, item inpuberes et milites.
• Conductor socius actorve eius [instrumentum balinei et e]a omnia quae] / ei
adsignata erunt integra conductione peracta reddere debeto nisi si qua vetustate
c[orrupta erunt].
• Aena quibus / utetur lavare tergere unguereque adipe e recenti tricensima(!)
quaque die recte debeto.
• [si vis maior damnumve fatale inpedi]/erit quo minus lavare recte possit eius
temporis pro rata pensionem conductor reputare debe[to.
• Praeter haec et si quid] / aliut(!) eiusdem balinei exercendi causa fecerit
reputare nihil debebit.
• Conductori ve[ndere ligna] nisi ex recisamini/bus ramorum quae ostili idonea
non erunt ne liceto.
orari
• Distinti per uomini e donne
• Apertura: intorno alle 10 (per gli
apprestamenti)
• Accesso: a seconda delle stagioni dalle
10 alle 14 per le donne; dalle 14 al
tramonto per gli uomini
Segnale di apertura e
chiusura delle terme
Marziale, Epigrammi, XIV 163
Lascia la palla: il campanello
(tintinabulum) delle terme suona.
Continui a giocare? Tu vuoi tornare a
casa dopo esserti lavato nella sola
acqua Vergine
La tariffa non è uguale per tutti
• Marziale, Epigrammi, II, 52
• Dasio è bravo nel contare quelli che
entrano per fare il bagno: a Spatale
dalle enormi mammelle (mammosa)
chiese tre biglietti, e lei pagò
Personale di servizio
• Capsari
• Fornacarii
• Unctor-unctrix
• Aliptes-alipta
Ostia, Terme di Buticoso
• “Sala delle
unzioni”
• Villa del Casale,
Piazza Armerina
Pubblicità
Terme di Thamugadi
od. Timgad
(Algeria)
Orgoglio municipale
CIL XI 721=ILS 5721
da Bononia
In praedi(ii)s /
C(ai) Legianni
Veri / [b]alineum
more urbico
lavat / [et] omnia
commoda
praestantur
Raffinatezza e cortesia
In his praedis Aureliae
Faustinianae balineus,
lavat(ur) more urbico, et
omnis humanitas
praestatur
CIL XIV 4015=ILS 5720
da Ficulea (via Nomentana)
Per tutti i gusti
Napoli, Museo Nazionale Romano
da Pompei, cd. Villa di Cicerone
• CIL X 1063 = ILS 5724
• Thermae / M(arci) Crassi
Frugi / aqua marina et
baln(ea) / aqua dulci
Ianuarius l(ibertus)
Il fascino
dell’antico
L. Alma-Tadema
1899
Hammam e bagni turchi
Domenico Morelli, (1874-76)
Bagno turco, Collezione privata
.
Genova, Bagno turco
Eredità architettonica
Pennsylvania Station
(New York)
Union Station (Washington)
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