A cura di
Comune di
Maiolati Spontini
IO FACCIO
LA MIA PARTE
I piccoli gesti che salvano il mondo
Presentazione
Se la sensibilità verso l’ambiente si potesse misurare solo con le intenzioni e i propositi ci
aspetterebbe un futuro migliore… Tante sono le aziende che, a parole, si propongono di
“lasciare ai figli un mondo migliore”. Il 95% degli intervistati di un recente sondaggio ha
dichiarato di ritenere la tutela dell’ambiente importante e di credere che si possa fare
di più. La realtà purtroppo è un’altra. L’ambiente deve essere una priorità di tutti e va
tutelato. La crisi economica non può essere un alibi o una scusa per non farlo. La gran
parte di noi dichiara che la difesa dell’ambiente è fondamentale, ma pensa che siano
altri (le imprese, le istituzioni...) a dover fare di più. Eppure, senza pensare a niente di
straordinario, ognuno potrebbe mettere in pratica azioni “virtuose” nell’agire quotidiano
e adottare un comportamento coerente con i bei propositi dichiarati! Molti a questo punto
si chiedono: “Ma io cosa possa fare concretamente per l’ambiente?”.
Lo scopo di questo opuscolo è dare alcune risposte, offrire dei contributi a tutte le famiglie,
affinché con gesti semplici e concreti possano collaborare alla tutela dell’Ambiente.
A margine di ogni argomento trattato ci sono spazi e indicazioni di siti interneet per
approfondire. Inoltre, con questo opuscolo, l’Amministrazione Comunale ricorda ai
cittadini alcune iniziative che hanno come obiettivo la “tutela dell’Ambiente”, azioni che
molti (… ma non quel 95% del sondaggio!) stanno già mettendo in atto.
Questo opuscolo viene distribuito a tutte le famiglie del Comune di Maiolati Spontini. Sarà
disponibile per essere consultato presso la Biblioteca La Fornace e presso le biblioteche
delle nostre scuole, come ulteriore strumento per gli insegnati, con la consapevolezza che
sta maturando, ma che ogni giorno deve essere consolidata, che tutelare l’ambiente non
è una cosa astratta e fuori dalla nostra portata, ma è mettere in pratica azioni, anche
semplici ma concrete, che possano far cambiare la nostra mentalità, la nostra cultura e
soprattutto l’ambiente in cui viviamo e il futuro dei nostri figli!
Vi invitiamo a far proprio questo opuscolo e a fornirci ulteriori suggerimenti, dai più grandi
ai più piccoli. E ai nostri figli e ai nostri nipoti auguriamo di crescere con la consapevolezza
che l’Ambiente è veramente la cosa più importante per il loro futuro. Speriamo che
sappiano dire con forza a tutti (anche ad alta voce!) che è un loro fondamentale diritto
ereditare un Ambiente che (almeno!) non sia peggiore di quello che hanno ereditato i loro
nonni (… con tutto il rispetto dei loro genitori e della loro generazione che in gran parte,
visti i risultati, non sta sicuramente brillando nel garantire loro questo elementare diritto!).
Ringraziamo dell’attenzione e della collaborazione, con un particolare ringraziamento a
chi quanto proposto lo ha già responsabilmente e civilmente messo in atto!
Il Sindaco
Umberto Domizioli
L’Assessore all’Ambiente
Fabrizio Mancini
Aderiamo a
Collaboriamo con
Associazione
dei Comuni
Virtuosi
Legambiente
Marche
www.comunivirtuosi.org
www.legambientemarche.org
OGNUNO E TUTTI INSIEME
Un racconto sudamericano narra che durante un incendio tutti gli
animali fuggivano dalla foresta. Solo un colibrì volava in senso contrario verso il fuoco con una goccia d’acqua nel becco. Gli altri animali, vedendolo, lo esortarono a fuggire e si presero gioco di lui
perchè pensava di spegnere l’incendio con una goccia d’acqua. Il
colibrì rispose: “Io faccio la mia parte” e riprese il volo.
Cambia il clima, si sciolgono i ghiacciai, l’aria e l’acqua sono sempre più inquinate, il
suolo perde fertilità e la biodiversità si riduce. Anche attraverso gli alimenti ingeriamo
sostanze dannose per la salute.
Lo stile di vita moderno, è ormai evidente, non è più sostenibile, e anziché farci stare
meglio, rischia di accrescere il malessere.
La comunità umana deve ritrovare la capacità di vivere in armonia con la natura e con
l’ambiente circostante. Per farlo occorre un grande impegno da parte delle istituzioni,
dal livello globale a quello locale, ma da solo non basterebbe. Serve un cambiamento
diffuso anche nel nostro modo di vivere e nelle scelte che facciamo ogni giorno. E’
necessario l’impegno di ognuno di noi, come suggerisce il colibrì della storia che apre
questa pagina. Non perchè il singolo gesto possa davvero cambiare le cose, ma perche
è l’insieme di tanti piccoli gesti a provocare le grandi trasformazioni della storia.
Portando ciascuno la nostra goccia d’acqua potremo spegnere
l’incendio e salvare la foresta!
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RIFIUTI
A partire dalla rivoluzione industriale, con
l’avvento della “società dei consumi” e la
concentrazione della popolazione nelle
città, il problema dei rifiuti è diventato
sempre più grave, e la loro gestione sempre più complessa.
Nel 1979 in Italia si producevano circa 13
milioni di tonnellate di rifiuti urbani. In
soli 20 anni, nel 1999, la produzione era
più che raddoppiata raggiungendo i 28,4
milioni di tonnellate. Oggi siamo intorno
ai 32 milioni di tonnellate, con una produzione media di 540 kg di rifiuti a testa.
Nel tempo, oltre ad aumentare la quantità, è cambiata la composizione. Sono
cresciuti gli imballaggi (carta, cartone,
plastica e alluminio) e si sono intrufolati nelle nostre vite, e quindi anche nella spazzatura, alcuni prodotti pericolosi
e fortemente inquinanti, come sostanze
chimiche, pile e medicinali.
La discarica
Per anni la discarica è stata l’unica soluzione economica per lo smaltimento dei
rifiuti. Oggi le discariche, se gestite bene,
con oculatezza e nel rispetto delle leggi
vigenti, sono sicure e affidabili. Comunque
spesso, incontrano l’avversione pregiudiziale dei cittadini.
L’inceneritore
Dagli anni Settanta si sono diffusi gli inceneritori, proposti come la soluzione del
problema, ma presto ci si è resi conto che
in realtàa volte lo complicavano: costi più
alti, emissioni dannose come la diossina
e, alla fine, un residuo di circa il 30% di
ceneri pericolose da smaltire in discariche
speciali. Il tutto si è rivelato ancora più
costoso, pericoloso e complicato.
Il Comune fa la sua parte
A Maiolati Spontini è stata adottata nel 2009 la raccolta
porta a porta del rifiuto secco residuo nelle aree ad alta
densità abitativa, integrata con la presenza di isole ecologiche di prossimità. Mentre nel resto del territorio sono
diffusi cassonetti stradali.
Nel 2013 sul territorio comunale
è stata prodotta una media di 398
kg di rifiuti a testa, ben al di sotto
della media provinciale che è di 513
kg. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, nello stesso anno
è stata raggiunta la percentuale del 67,09%, rispetto ad una media
provinciale del 65,28.
Progetto “Olivia”
Per la raccolta degli oli usati di cucina, il comune di Maiolati Spontini è stato il primo della Provincia di Ancona ad installare 7 contenitori da 200 litri che consentono di raccogliere e recuperare circa
6000 litri ogni anno
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA E IL RICICLAGGIO
Di recente si è affermata la necessità di riciclare i rifiuti. Oggi, in Italia, siamo arrivati
a raccogliere in maniera differenziata il 30,6% dei rifiuti, ma c’è ancora tanto da fare
perchè in quel 70% di rifiuti che ancora finisce in discarica o incenerita ci sono tantissime
risorse preziose che potrebbero invece essere riutilizzate e riciclate con grandi benefici
per l’ambiente. Fare bene la raccolta differenziata è un importante contributo che
ognuno di noi può dare alla salute del pianeta e della nostra comunità. Ogni volta che
hai un dubbio o ti servono informazioni su come comportarti, consulta il sito
www.comunisostenibili.it/maiolatispontini
Riciclaggio e risparmio energetico
Produrre un bene da materiale riciclato permette di consumare meno energia e ridurre le
emissioni di gas inquinanti:
• in presenza di materiale recuperato il vetro può essere lavorato a 800° anziché a 1400°;
• per produrre 1 kg di carta riciclata si utilizzano 1500-2000 Kcal invece di 10.000;
• produrre alluminio riciclato richiede il 5% dell’energia necessaria partendo da materia
prima vergine.
Il Comune fa la sua parte
Centro Ambiente “Il Quadrifoglio” e ritiro a domicilio
I cittadini possono usufruire del Centro Ambiente di Castelplanio per conferire varie tipologie
di rifiuti, compresi quelli per cui non è prevista la raccolta urbana, come rifiuti ingombranti,
potature, indumenti, pile e batterie, farmaci, contenitori per sostanze tossiche e infiammabili, cartucce esauste di toner, lampade, rifiuti elettronici, oli vegetali e minerali ecc.
Zona Industriale, Via Brodolini – Castelplanio – Tel- 0731.814038
orario invernale:
lunedì 14.30 - 18.30
martedì 8.00 - 13.00
mercoledì 8.00 - 13.00
giovedì 14.30 - 18.30
venerdì 14.30 - 18.30
sabato 8.00 - 13.00
orario estivo:
lunedì 15.30 - 19.30
martedì 8.00 - 13.00
mercoledì 8.00 - 13.00
giovedì 15.30 - 19.30
venerdì 15.30 - 19.30
sabato 8.00 - 13.00
Per maggiori informazioni consulta il sito www.centro-ambiente.it
Rifiuti ingombranti e sfalci possono essere smaltiti anche tramite servizio di ritiro domiciliare, in molti casi gratuito, previa prenotazione telefonica al numero
dedicato 0731.703418, attivo lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 12.30.
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LA PREVENZIONE
Più importante che riciclare è ridurre la produzione di rifiuti. Ogni
giorno acquistiamo cose superflue e con la spesa portiamo a casa
montagne di imballaggi inutili. Spesso ci affidiamo a prodotti “usa
e getta” e le industrie ci rifilano oggetti che durano poco e non si
riparano, per costringerci a comprarli di nuovo. A volte buttiamo
cose che potrebbero ancora essere utilizzate, magari da altri. Tanto si può fare nella nostra vita quotidiana per diminuire i rifiuti,
risparmiando anche soldi.
DISIMBALLO
Circa un terzo dei nostri rifiuti sono imballaggi, cresciuti a
causa degli stili di vita moderni che ci spingono a comprare
cibi pronti, precotti, surgelati, superconfezionati e spesso
in monodose. Anche l’esagerazione di alcune norme sull’igiene e la conservazione degli alimenti ha contribuito alla
proliferazione di contenitori di ogni tipo.
Per produrre un flacone del detersivo, si consumano in media 200 l di acqua e 1,5 kWh
di energia, con l’emissione in atmosfera di circa 130 g di CO2
Scegliamo prodotti con meno imballaggi, concentrati, confezionati con materiali più
sostenibili, ad esempio la carta e il cartoncino (meglio se riciclati) o il vetro, sono
da preferire alla plastica. Le aziende si adeguano alle nostre preferenze. Alcuni
negozi stanno ricominciando a proporre prodotti sfusi e alla spina, da prelevare con
contenitori riutilizzabili, oppure il classico vuoto a rendere. Anche in questo caso,
se i cittadini cominciano a chiedere, i commercianti si organizzano.
Il Comune fa la sua parte
Per promuovere la vendita di prodotti sfusi, il Comune ha emanato un
bando che eroga contributi ai negozi che vogliono impegnarsi in questo
senso. Il bando e l’elenco dei negozi aderenti è visibile sul sito
www.comunisostenibili.it/maiolatispontini
Da un po’ di tempo sono state vietate le buste della spesa in plastica, ma anche
quelle biodegradabile hanno il loro piccolo peso ambientale, quindi meglio le borse
riutilizzabili. I prodotti per l’igiene possono anche essere prodotti in casa, eliminando tante sostanze dannose per la salute e riducendo l’impatto ambientale (meno
chimica, meno imballaggi, meno trasporti... e si risparmia).
RIFERIMENTI www.portalasporta.it - www.ilmiosapone.it - www.biodetersivi.altervista.org
CARTA CANTA
Nel mondo si producono oltre 300 milioni di tonnellate di carta e cartone all’anno. La
metà è destinata ad imballaggi, per lo più “usa e getta”, il 20% se ne va per prodotti
igienico-sanitari (pensiamo al consumo di carta igienica e di rotoloni vari), e il restante
30% per prodotti editoriali, per ufficio e scolastici.
Uno spreco enorme è rappresentato dalla pubblicità. Ogni italiano riceve in media, nella
propria cassetta della posta, 16 kg all’anno di pubblicità che non ha richiesto.
Chi usa abitualmente il computer e internet può farsi mandare in formato elettronico
le varie bollette e comunicazioni. Molti enti e compagnie danno questa possibilità, a
volta applicando anche uno sconto.
Altre buone prassi per ridurre lo spreco della carta a casa sono riportate nel paragrafo dedicato all’ufficio sostenibile.
PANNOLINI
Per ogni bambino vengono usati e smaltiti pannolini per oltre una
tonnellata. Ogni giorno in Italia si buttano almeno sei milioni di
pannolini usa e getta, che in un anno corrispondono a 2 miliardi e 190
milioni. Stiamo parlando di circa il 4% del totale dei rifiuti domestici.
Una valida alternativa sono i pannolini lavabili, prodotti innovativi, facili da usare e
anche più salutari per il bambino. Oltre ai benefici ambientali questa scelta permette
di risparmiare: per acquistare i pannolini lavabili una famiglia può sostenere un
costo tra i 200 e gli 800 euro dalla nascita al vasino, contro i 2.500-3.000 euro spesi
nello stesso periodo per pannolini usa e getta. Per acquistarli ci si può rivolgere alle
farmacie del territorio, oppure a canali di vendita on-line.
RIFERIMENTI www.nonsolociripa.it
APPARECCHI ELETTRONICI
Una frazione dei nostri rifiuti che è cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi anni è
quella delle apparecchiature elettroniche, dove si è diffuso un consumismo feroce. Spesso corriamo a comprare l’ultimo modello e buttiamo apparecchi ancora perfettamente
funzionanti. Ne consegue che ogni europeo produce in media 17/20 Kg di RAEE (Rifiuti
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di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) a testa. Solo di cellulari, ogni anni se ne
producono 1,2 milioni e se ne buttano 100 milioni nel mondo.
Chi ci vende un nuovo apparecchio elettronico è tenuto per legge a ritirare
gratuitamente e avviare al riciclaggio uno vecchio o rotto simile. Gli strumenti
ancora utilizzabili possiamo avviarli al riuso contattando enti e associazioni che
si occupano di questo. Tutto il resto va smaltito in maniera corretta, conferendolo
al Centro Ambiente “Il Quadrifoglio”, oppure chiedendo il ritiro a domicilio per gli
apparecchi ingombranti.
RIMETTERE IN CIRCOLO/RIUSO
Molti oggetti che rischiano di diventare rifiuto possono avere una seconda vita attraverso
il riutilizzo.
Se abbiamo cose che a noi non servono più, ma che per altri potrebbero ancora essere funzionali, prima di buttarle, spargiamo la voce che siamo disponibili a cederle.
Esistono anche alcune organizzazioni di solidarietà che si occupano di recuperare
beni usati per distribuirli a famiglie bisognose o per rivenderli per finanziare progetti
sociali. Su internet si trovano anche comunità virtuali per il baratto e lo scambio di
beni. Una delle più importanti d’Italia è nata a Pesaro e si chiama Zerorelativo.it
RIFERIMENTI www.zerorelativo.it
Il Comune fa la sua parte
Il “Centro del Riuso” è una struttura attrezzata per accogliere materiale usato che,
anziché divenire inutile rifiuto, potrà tornare ad essere oggetto di interesse per altre
persone. La raccolta riguarda oggetti in buono stato, che, una volta ritirati e catalogati, sono messi a disposizione di chiunque vorrà usufruirne, senza nessun tipo di
onere economico o di obbligo di restituzione. Il Centro del Riuso si trova presso il
Centro Ambiente “Il Quadrifoglio” a Castelplanio (vedi recapiti e orari a PAG 5)
CONTENITORI PER BEVANDE
Le bottiglie in plastica delle bibite (acqua esclusa) buttate ogni anno in Italia sono
200.000 tonnellate. Evitiamole tutte le volte che è possibile. Di lattine, in media,
ne consumiamo un miliardo e 700 milioni, cioè 29 a testa. Anche in questo caso meglio scegliere altri tipi di contenitori. Di Tetrapack se ne buttano 5 milioni di pezzi
all’anno, il 60% di questi per il latte, il 16% per succhi e spremute di frutta. Solo il 17%
viene riciclato, ma con grande consumo energetico. Se proprio non ne possiamo fare a
meno, ricordiamoci di buttarlo nei contenitori della carta. Per quanto riguarda il vetro sono quasi 3 milioni le tonnellate di bottiglie per uso alimentare prodotte ogni anno.
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Di queste ne vengono riciclate la metà. Tra i vari materiali per bevande il vetro è il più
sostenibile, anche perchè può essere riutilizzato, e sarebbe bene scegliere prodotti e
commercianti che lavorano con il vuoto a rendere. Sempre in materia di bevande, un
altro problema stanno diventando le capsule e le cialde del caffè. In Italia se ne buttano
circa un miliardo all’anno e quasi mai sono riciclabili. Sarebbe meglio usare la vecchia
moka, o macchinette che lavorano con il caffè in polvere o in grani.
Compostaggio DOMESTICO
Circa un terzo dei nostri rifiuti sono scarti di cucina e avanzi dei pasti e buttarli in discarica sarebbe un vero peccato.
È importante fare una corretta raccolta differenziata,
ma ancora meglio sarebbe adottare il compostaggio domestico che consente di evitare gli impatti ambientali
del trasporto e del trattamento dei rifiuti, ottenendo
anche un ottimo terriccio per il giardinaggio o l’orto.
La condizione migliore per il compostaggio domestico è la
disponibilità di un giardino o anche di una piccola aiuola.
Ma si può fare anche su un balcone, o addirittura in casa.
Per avere tutte le informazioni utili per un buon compostaggio, dalla scelta del composter all’utilizzo del prodotto finale, ti consigliamo di consultare il sito internet
www.compostiamocibene.it
Il Comune fa la sua parte
Il comune ha promosso nel tempo il compostaggio domestico, e circa 200 famiglie lo stanno già facendo, beneficiando anche di una riduzione del 10% sulla
tariffa dei rifiuti.
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ACQUA
Le bottiglie dell’acqua minerale rappresentano la parte maggiore
tra gli imballaggi domestici. In Italia il consumo medio annuo di
acqua in bottiglia è di 182 litri a testa: siamo il terzo consumatore
a livello mondiale e il primo in Europa. Nel nostro paese si producono e si buttano 9 miliardi di bottiglie ogni anno, corrispondenti
a 200.000 tonnellate di plastica e ad un emissione in atmosfera
di un milione di tonnellate di CO2. A questo vanno aggiunte le
emissioni e il traffico dovuti ai trasporti. Compriamo acqua in bottiglia perchè spesso siamo convinti che quella del rubinetto non
sia buona, ma ci sbagliamo. Le norme ed i costanti controlli danno ampie garanzia di salubrità e sicurezza degli acquedotti, in alcuni casi anche maggiori rispetto all’acqua imbottigliata. Questa tabella, realizzata dall’ARPAM, mette a confronto i dati di alcune acque
minerali in commercio con quelle degli acquedotti della nostra regione, rilevando come
questi ultimi, per diversi parametri, siano migliori di varie marche di acqua in bottiglia.
Maiolati
Spontini
77,6
4,1
9
0,9
178,6 16,7 29,6 2,5 7,9
400
249
0,16 21
Usare l’acqua del rubinetto ci fa risparmiare (l’acqua in bottiglia costa circa 200
volte più), ridurre i rifiuti, i consumi petroliferi e l’emissione di gas serra. A qualcuno il sapore dell’acqua di rubinetto non piace, spesso a causa della presenza di
cloro, per eliminarlo basta lasciare l’acqua in una brocca per un minuto. Per i palati
più sensibili è possibile utilizzare un piccolo impianto di filtraggio da collegare al
rubinetto della cucina.
RIFERIMENTI www.altreconomia.it/acqua - www.acquadelrubinetto.it
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Il Comune fa la sua parte
Nel 2012 il Comune ha promosso l’installazione a Moie, in Piazza Kennedy, di una “casetta
dell’acqua”, cioè una moderna fontana che eroga acqua fresca e filtrata, sia liscia che
gassata, a disposizione di tutti i cittadini e ad un costo
molto contenuto. Dall’installazione al 30 aprile 2014 la
fontana ha erogato 1.842.321 litri di acqua, equivalenti a 1.228.214 bottiglie evitate, per un totale di 491,29
quintali di plastica e 1.572,11 quintali di CO2 che non
sono stati immessi in atmosfera. Inoltre, presso le mense
comunali, si utilizza l’acqua del rubinetto per evitare lo
spreco di bottiglie di plastica.
Puoi trovare i dati sempre aggiornati sul sito www.fontanapubblica.it
NON SI SPRECA
Inquinamento, cambiamenti climatici e crescita dei consumi hanno reso l’acqua potabile sempre più scarsa. Molti sprechi di acqua si potrebbero evitare.
Qualche consiglio
· Non tenere aperto il rubinetto o la doccia inutilmente (mentre ti insaponi, lavi i denti ecc.)
· Preferisci la doccia alla vasca
· Fai riparare le perdite dei tuoi rubinetti
· Applica frangigetto ai tuoi rubinetti
· Utilizza lavatrice e lavastoviglie a pieno carico
· Riutilizza l'acqua, ad esempio della cottura della pasta o del lavaggio delle
verdure
· Non esagerare nel lavaggio dell'auto, ed usa acqua e spugna
· Annaffia di sera e senza eccedere
· Scegli uno sciacquone a scarico differenziato per il WC
· Se puoi, recupera l'acqua piovana
L'impronta idrica
Ogni bene con cui veniamo in contatto ha una lunga storia, dall'estrazione della materia prima al consumatore,
e lungo tutto il suo percorso di estrazione, trasformazione, commercializzazione può essere utilizzata acqua.
Per calcolare l'insieme di tutti consumi di un bene si usa
l'impronta idrica. Nell'immagine alcuni esempi.
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ENERGIA
La questione energetica rappresenta una delle principali preoccupazioni che l’umanità
deve affrontare in questa epoca.
A partire dal XX secolo i consumi energetici sono continuamente cresciuti, con un costante aumento dell’inquinamento. Questi consumi, nei paesi occidentali, sono quasi equamente ripartiti tra consumi industriali, consumi residenziali e consumi per i trasporti.
Questi consumi sono alla base di problemi come i cambiamenti climatici, l’inquinamento
atmosferico, numerose patologie e problematiche sanitarie.
A questo si aggiunga che le principali fonti energetiche fossili sono in via di esaurimento,
compreso l’uranio impiegato nelle centrali nucleari e questo è uno dei motivi dell’aumento dei costi energetici.
La corsa all’accaparramento delle risorse energetiche sempre più scarse è anche una
delle principali cause di conflitti,violazioni di diritti umani e guerre civili.
TRE PASSI VERSO IL FUTURO
Di fronte a queste emergenze servono scelte politiche a livello internazionale, ma anche
piccole scelte quotidiane da parte di ognuno di noi. Occorre perseguire un uso sostenibile
dell’energia attraverso tre passi fondamentali:
· la riduzione degli sprechi e dei consumi superflui;
· l’aumento dell’efficienza dei consumi;
· la conversione verso le energie rinnovabili.
RISPARMIO
Luci lasciate accese anche quando non servono, uso dell’auto per piccoli percorsi, impianti di riscaldamento a temperature altissime, grandi quantità di oggetti spesso inutili
acquistati e presto finiti nella spazzatura... Sono tanti gli sprechi energetici che potremmo evitare ogni giorno, cattive abitudini basate sull’illusione che l’energia fosse illimitata, poco costosa e senza conseguenze ambientali e sociali. Oggi sappiamo che non è così
e dobbiamo adottare comportamenti più sani e saggi.
Qualche consiglio
· Accendere la luce solo quando strettamente necessario e non lasciarla accesa
inutilmente
· Tenere il riscaldamento ad una temperatura non superiore ai 20° e installare valvole termostatiche che permettono di regolare la temperatura in ogni
stanza
· Preferire la doccia al bagno e non lasciare scorrere l’acqua inutilmente
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· Utilizzare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico e a basse temperature
· Evitare di acquistare o utilizzare il meno possibile elettrodomestici molto
energivori e non proprio indispensabili come l’asciugatrice
· Tenere aperti meno possibile gli sportelli di frigoriferi e congelatori e sbrinarli regolarmente. Non introdurre cibi ancora caldi
· Evitare la funzione stand-by nelle apparecchiature elettroniche di vario tipo
· Ogni volta che sia possibile, andare a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici
in alternativa all’auto
Efficienza
L’efficienza si aggiunge al risparmio e consente di ottenere gli stessi risultati con minore spreco. Per esempio,
spegnere la lampadina e il riscaldamento quando non
servono è risparmio, usare una lampadina a basso consumo e una caldaia ad alto rendimento è efficienza.
Dobbiamo scegliere le tecnologie migliori per le nostre necessità. A volte costano un po’ di più, ma quel
maggior costo si ripaga con i risparmi ottenuti nel
tempo. Per molti apparecchi possiamo affidarci all’etichetta energetica, scegliendo le classi più elevate.
L’efficienza dipende anche dalla corretta manutenzione: una caldaia o un’automobile controllate e messe a punto regolarmente consumano molto meno.
Qualche consiglio
· Sostituire le tradizionali lampadine ad incandescenza (ormai fuori commercio) con quelle a basso consumo
· Far controllare periodicamente la caldaia per mantenerla alla massima efficienza
· Isolare meglio possibile i cassonetti delle serrande avvolgibili e gli infissi in
presenza di spifferi
· Applicare ai rubinetti rompigetto e regolatori di flusso
· Scegliere elettrodomestici a basso consumo (classe A o superiori)
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LA CASA EFFICIENTE
Le nostre case consumano molta energia a
causa dell’inefficienza delle strutture e degli
impianti. Spesso pareti, tetti, infissi e vetri
sono veri e propri colabrodo termici e disperdono verso l’esterno il calore prodotto a caro
prezzo all’interno.
Con investimenti che si ripagano in breve
tempo grazie ai risparmi successivi è possibile rendere più efficienti le nostre abitazioni,
e spesso anche migliorarne il comfort abitativo. Questo tipo di interventi sono anche incentivati dallo Stato, rendendoli ancora più
convenienti.
Le energie rinnovabili
Risparmio ed efficienza ci permetteranno di limitare i consumi. Per la quota rimanente
dobbiamo ridurre il ricorso alle fonti fossili, scegliendo le energie alternative, rinnovabili, a basso costo e disponibili per tutti (energia solare, eolica e geotermica).
Grazie anche agli incentivi si sono diffusi gli impianti solari termici e fotovoltaici, ma
l’uso a livello domestico è ancora scarso.
SOLARE FOTOVOLTAICO
I pannelli solari fotovoltaici convertono l’energia del sole in elettricità.
Negli ultimi anni i costi si sono molto ridotti e la tecnologia notevolmente sviluppata.
Pur essendo diminuiti gli incentivi statali, l’installazione di questi impianti per i consumi
domestici ha mantenuto la convenienza, non solo ambientale, ma anche economica.
SOLARE TERMICO
I pannelli solari termici sfruttano l’energia solare per la produzione di acqua calda sanitaria per il bagno e la cucina e, in alcuni casi, anche per il riscaldamento.
Di norma si integrano alla caldaia tradizionale (possibilmente ad alta efficienza): grazie al riscaldamento dell’acqua da parte del sole, la caldaia consumerà molto meno.
Un impianto solare riesce a coprire da solo circa il 60% del fabbisogno annuo di acqua
calda sanitaria, con benefici sia ambientali che economici, incrementati dagli incentivi
statali che permettono di recuperare l’investimento in pochi anni, a fronte di una durata
dell’impianto che va poltre il ventennio.
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Il Comune fa la sua parte
Il Comune ha messo in atto diverse azioni in tema di energia. Tra le altre, nel 2009 è
stato emanato un bando a sostegno della realizzazione di piccoli impianti solari, sia
termici che fotovoltaici. Ciò ha contribuito all'installazione di oltre 370 kW fotovoltaici e 162 mq di solare termico
Sono stati installati impianti fotovoltaici su edifici pubblici per un totale di 81 kw.
Sulla copertura della discarica ripristinata sono stati installati altri 584 kW.
Tutti gli impianti pubblici per la produzione di calore sono dotati di impianti solari
termici per una superficie totale di 40 mq
Inoltre, sul territorio è presente una centrale idroelettrica della potenza di 350 kW
e un impianto per la produzione di energia attraverso il recupero del biogas della
discarica, per una potenza di 4260 kW.
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Mobilità sostenibile
Il traffico non provoca solo inquinamento dell’aria, ma determina anche altri problemi
nei luoghi in cui viviamo, basti pensare al gran numero di incidenti che coinvolgono non
solo gli autisti, ma anche pedoni e ciclisti, bambini compresi.
Le auto occupano spazio, che si muovano o stiano ferme, e questo spazio viene sottratto
ad altri utilizzi che se ne potrebbe fare. Inoltre, con l’aumento del numero delle auto,
le strade si sono sempre più congestionate, finendo per rendere più difficili gli spostamenti anziché favorirli. Come se non bastasse, l’auto privata rappresenta anche una
delle principali voci di costo nel bilancio di ogni famiglia, sia per l’acquisto che per la
gestione. La consapevolezza di questi problemi sta portando ad un ripensamento del
sistema dei trasporti in un ottica di maggiore sostenibilità.
Ogni volta che ti è possibile vai a piedi o in bicicletta, ne beneficerà anche la salute. Per
percorsi più lunghi cerca di utilizzare i mezzi collettivi (treni, autobus, corriere...). Nelle città servite puoi prendere un’auto a noleggio con il sistema del car sharing. Quando
possibile organizzati con altri persone che fanno i tuoi stessi percorsi per usare meno
auto (car pooling). Quando acquisti un’auto valuta la possibilità di sceglierne una che
utilizza carburanti meno inquinanti come metano o GPL.
Il Comune fa la sua parte
E’ in corso di realizzazione un progetto denominato MoBì (Moie in Bici) che
prevede la realizzazione di circa 9 Km di piste ciclabili nella frazione di Moie. Il
piano prevede la creazione obbligatoria di piste ciclabili anche in tutte le nuove
aree da urbanizzare.
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ALIMENTAZIONE
Si calcola che circa il 20-30% di tutti gli impatti ambientali in Europa si generino lungo
tutta la filiera del settore dell’alimentazione.
È ormai noto come l’agricoltura intensiva e basata sulla chimica abbia provocato gravi
problemi di inquinamento e di erosione. Al contrario, le tecniche agricole sostenibili,
come quella biologica, tutelano l’ambiente, la biodiversità ed il territorio. Inoltre, la
cattiva alimentazione, il consumo di cibi di bassa qualità e contaminati da agenti chimici sono alla base di una buona parte delle patologie che caratterizzano la vita moderna.
Per ridurre il nostro impatto ambientale a tavola e stare meglio dovremmo preferire alimenti biologici. Meglio ancora se
possiamo trovarli sul territorio, comprandoli direttamente dal produttore
sulla base di una rapporto di fiducia
personale. Così possiamo essere più
sicuri della qualità, riduciamo l’inquinamento dovuto ai trasporti e sosteniamo l’economia locale piuttosto
che le speculazioni internazionali e le
varie forme di sfruttamento.
Oltre a fare queste scelte a casa nostra, cerchiamo di favorire chi le fa
nel settore della ristorazione e del commercio, e chiediamo alle nostre amministrazioni locali di farle anche negli approvvigionamenti per le mense pubbliche in cui
mangiano i nostri bambini o anziani.
Commercio equo e solidale
Tanti prodotti, come caffè, tè, cacao...
provengono da paesi del Sud del mondo, dove c’è
una minore tutela dei diritti umani e il lavoro si
caratterizza per durissime forme di sfruttamento.
Come alternativa a questo sistema è nato il
commercio equo e solidale, che si basa sul
rapporto diretto con i produttori, evitando
intermediari e sfruttatori di vario tipo. In
questo modo si riconoscono ai lavoratori
compensi giusti e altre forme di sostegno
economico e sociale. Preferisci sempre questi
prodotti a quelli di cui non conosci la storia.
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SPRECO
Lo spreco nella nostra società è stato addirittura elogiato ed incentivato come fattore
di crescita economica, ma ora che ci troviamo di fronte alle conseguenze ambientali e
sociali cominciamo a rivalutare la sobrietà, l’efficienza e la necessità di un uso più sostenibile delle risorse. Tutto questo manuale parla di sprechi e di come ridurli, ma ora
ci soffermeremo su quelli alimentari. L’Unione Europea stima che in ambito comunitario
vadano perse lungo tutta la filiera (dalla produzione al consumo finale) 89 milioni di
tonnellate di cibo, cioè 179 kg per ogni cittadino, mentre 79 milioni di europei vivono ancora sotto la soglia della povertà. Questo spreco avviene per il 40% in ambito domestico
(76 kg pro capite). In Italia, secondo “Il libro nero dello spreco”, vengono perse oltre 20
milioni di tonnellate di cibo ancora commestibile. Quasi 18 milioni restano sui campi per
motivi estetici o economici, altri 2 milioni si buttano durante le lavorazioni nell’industria
alimentare, oltre 260 mila tonnellate vengono
gettate dal settore commerciale.
L’associazione di consumatori ADOC ha stimato
che il valore del nostro spreco ammonta a 454 €
a famiglia ogni anno, cioè l’8% di quanto spendiamo per prodotti alimentari.
Grafico tratta da: "Lo spreco alimentare"
del Barilla Center for Food and Nutrition
I NUMERI DELLO SPRECO
Cibo sprecato ogni anno in Italia:
· oltre 20.000.000 di tonnellate
· 454 € a famiglia
Per produrre questo cibo sprecato:
· si consumano 1.226.000.000 di mc di acqua
· vengono emesse 24.500.000 tonnellate di CO2
equivalente.
Troppa carne
Il consumo di carne a livello mondiale è in continuo aumento. Secondo la FAO, dal 1967,
la produzione di pollame è cresciuta del 700%, quella di maiale del 290%, quella di pecora
e capra del 200%, bovini e bufali del 180%. Nell’insieme i capi allevati sono passati dai 9
miliardi del 1970 ai 26,7 miliardi attuali. Il consumo medio di carne è di 75 kg all’anno
a testa nei paesi del Nord del mondo, e di 24 kg negli altri. In generale mangiamo una
quantità di carne eccessiva con conseguenze negative per la salute e per l’ambiente.
Un terzo della produzione agricola mondiale è destinata a nutrire gli animali da allevamento. Uno studio effettuato negli Stati Uniti ha calcolato che per produrre 21 milioni di
tonnellate di carne, latte e uova sono stati consumati 145 milioni di tonnellate di cereali
e soia. Riducendo il consumo di carne si avrebbero a disposizione molte più risorse vegetali per i bisogni della popolazione mondiale.
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Qualche consiglio
· Pianifica la spesa programmando i pasti. Controlla quali ingredienti hai già e compra solo ciò che ti manca
· Preferisci prodotti sfusi così da comprarne solo le quantità che ti servono
· Scegli prodotti con scadenza sufficiente rispetto a quando pensi di consumarli. Ricordati che la scritta “da consumarsi preferibilmente entro” indica il termine in cui
il prodotto perde alcune qualità, ma rimanendo ancora idoneo al consumo
· Quando torni a casa con la spesa, metti in ordine frigo e dispense lasciando in vista
i prodotti che vanno consumati prima
· Usa gli avanzi per la preparazione di altri piatti
· Congela gli avanzi che non risci a utilizzare subito
· Gli avanzi in buone condizioni, possono essere donati alle associazioni di assistenza
· Approfitta delle offerte tipo 3X2 solo se sei certo di riuscire a consumare ciò che acquisti
· Modera le porzioni da servire perchè si può sempre fare il bis
· Il cibo e gli scarti che proprio non riesci ad evitare, buttali nei rifiuti organici perchè
diventino concime.
Per approfondire e per continuare il tuo impegno contro lo spreco, collegati al sito
www.nonspreco.it
Il Comune fa la sua parte
Il Comune si è assunto un impegno concreto contro lo spreco sottoscrivendo la carta “Spreco Zero” e adottando un progetto che si articola in tre direzioni:
· sprecoOalimenti per la costruzione di una rete di produttori e commercianti per recuperare tutti i prodotti invenduti e/o in esubero di produzione per poi distribuirli presso
i due Banchi Alimentari esistenti nel nostro territorio comunale;
· sprecoOabbigliamento che prevede l’implementazione di uno spazio dedicato allo scambio di accessori, complementi d’arredo, abiti, libri, quadri e quant’altro giace inutilizzato nelle soffitte o cantine;
· sprecoOin-formazione per promuovere azioni di educazione alimentare, economia ed
ecologia domestica rivolte ai consumatori
Altra azione concreta riguarda il recupero degli scarti delle mense scolastiche per inviarli
al canile.
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CONSUMO RESPONSABILE
Il consumatore responsabile sa che con le proprie decisioni può orientare il mercato
e le aziende verso scelte più sostenibili. Quando compra un bene o un servizio, oltre
a valutare il prezzo e la qualità, fa attenzione anche al “peso ambientale e sociale”,
mettendoli sul piatto della bilancia della sua scelta. Grazie a queste attenzioni si sono
diffuse esperienze di grande importanza come il commercio equo e solidale, la finanza
etica, il turismo responsabile, e più in generale prodotti e servizi che fanno attenzione
all’impatto ambientale e ai diritti umani.
Il consumatore responsabile applica un po’ tutti i suggerimenti che trovi sulle pagine di questo manuale. Sceglie prodotti senza o con pochi imballaggi. Preferisce
materiali meno inquinanti possibile, magari realizzati con materiale riciclato. Acquista beni che possano durare a lungo, evitando prodotti usa e getta. Sa che spesso
il prezzo più basso non indica il prodotto più economico perché è meglio spendere
un po’ di più e risparmiare nel tempo.
Per l’alimentazione si orienta sui prodotti biologici, che oltre ad inquinare meno
non fanno male alla salute. Cerca produttori locali che può guardare negli occhi.
Evita i prodotti che sono stati realizzati sfruttando i lavoratori, magari in qualche
paese del Sud del mondo, forse addirittura da bambini schiavizzati.
Elimina tutti gli sprechi dalla sua vita quotidiana, cercando di sfruttare i beni e le
risorse nella maniera più efficiente possibile, giocando anche con la fantasia per
dare nuova vita e nuove funzioni alle cose, e rimettendole in circolo quando non gli
servono più.
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A volte fare tutte queste scelte da soli non
è facile. Ecco perché sono nati e si stanno
diffondendo i Gruppi di Acquisto Solidale.
Sono persone che si organizzano insieme per
spostare i propri consumi verso scelte etiche
e sostenibili, rivolgendosi in particolare ai
produttori locali, anche per favorire l’economia del territorio. Ce ne sono tanti anche
dalle nostre parti, possiamo contattarli per
farci raccontare la loro esperienza e magari
organizzarci allo stesso modo. Si fa del bene,
si vive meglio e si risparmia.
MARCHI DA CONOSCERE
Ci sono alcuni marchi utili che è bene conoscere, perché possono aiutarci a scegliere i
prodotti più sostenibili e ad usare al meglio il nostro potere di consumatori.
Ecolabel (www.ecolabel.eu)
È un marchio di qualità ecologica creato dall’Unione Europea che viene assegnato a prodotti e servizi che rispettano determinati criteri ambientali lungo
tutto il loro ciclo di vita (dalle materie prime allo smaltimento).
Agricoltura biologica
(http://ec.europa.eu/agriculture/organic/home_it)
È un marchio che si basa su un regolamento dell’Unione Europea ed identifica i prodotti agricoli ottenuti senza uso di prodotti chimici, conservando la sostanza organica del suolo, escludendo gli organismi geneticamente
modificati (OGM). Ci sono diversi agricoltori che, pur basandosi sulle stesse
regole dell’agricoltura biologica, per vari motivi scelgono di non utilizzare
il marchio.
Fairtrade (www.equo.it/)
Identifica i prodotti provenienti dal circuito del commercio equo e solidale,
rispondenti a criteri quali l’acquisto diretto dai produttori del Sud del Mondo raggruppati in strutture cooperative, democratiche e trasparenti, prive di
discriminazioni. Ai produttori deve essere pagato un prezzo equo e un valore
aggiuntivo per progetti sociali. L’importatore si impegna a mantenere le relazioni commerciali nel lungo periodo e a prefinanziare gli acquisti. Tiene in
considerazione anche aspetti ambientali, in quanto favorisce le produzioni
locali tipiche a discapito delle monocolture finalizzate alla massimizzazione
della produzione, e molto spesso si tratta di produzioni biologiche.
FSC (Forest Stewardship Council - www.fsc-italia.it)
PEFC (Programme for Endorsement of Forest - www.pefc.it)
Sono due marchi riconosciuti a livello internazionale. Garantiscono che i prodotti di
origine forestale (legno, carta ecc.) sono stati realizzato con materie prime derivanti
da foreste gestite in maniera sostenibile, ad esempio ripiantando tutti gli alberi che
vengono abbattuti.
FSC è legato ad una organizzazione non governativa senza scopo di lucro, mentre
PEFC è stato creato da organizzazioni economiche.
EMAS (http://ec.europa.eu/environment/emas/index_en.htm)
Diversamente dalle precedenti, la certificazione EMAS non riguarda i prodotti e i
servizi, ma le organizzazioni che li producono. È stato istituito e regolamentato
dall’Unione Europea. Identifica che sono state messe in atto azioni e procedure che
consentono all’azienda o all’ente di migliorare le proprie prestazioni ambientali.
Un sistema simile, ma meno impegnativo, è quello della certificazione ISO 14001
che opera a livello internazionale ed è di emanazione privata.
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UFFICIO SOSTENIBILE
Anche sul luogo di lavoro possiamo “fare la nostra parte”. A volte basta la nostra buona
volontà individuale, altre occorre coinvolgere colleghi e titolari.
E’ doveroso effettuare anche al lavoro la raccolta differenziata, predisponendo
appositi raccoglitori. Probabilmente ci accorgeremo che la frazione principale è
costituita dalla carta: a volte se ne spreca davvero tanta, pesando sull’ambiente e
sui bilanci aziendali. Ecco alcuni accorgimenti per ridurre lo spreco:
· stampare solo ciò che è davvero necessario, per tutto il resto privilegiare le versioni digitali;
· prima di avviare una stampa, controllare a monitor l’anteprima per evitare errori;
· stampare ogni volta che sia possibile con la modalità fronte-retro;
· scegliere carta riciclata;
· riutilizzare per appunti i fogli da buttare stampati solo su un lato.
Toner e cartucce vanno conferiti ad apposite aziende che si occupano del ritiro,
della rigenerazione o del riciclaggio.
Per la pausa caffè, bicchierini e cucchiaini usa e getta, anziché in plastica potrebbero
essere biodegradabili (o magari lavabili). Inoltre si possono preferire i prodotti del
commercio equo e solidale. Per bere scegliere acqua di rete in bicchieri lavabili o
biodegradabili.
Anche il bagno può diventare più ecologico acquistando carta igienica riciclata,
asciugamani a rullo in tessuto lavabile, saponi ecologici ricaricabili. E per le pulizie
vanno preferiti prodotti sostenibili.
Si può anche risparmiare energia, ad esempio ricordandosi di spegnere luci ed
apparecchiature quando non servono, regolando bene il riscaldamento, usando
il condizionatore solo se serve davvero. Inoltre va verificato se sia opportuno
rimettere mano all’impianto, agli infissi ecc.
Per quanto riguarda gli spostamenti sarebbe bene preferire la bici o i mezzi pubblici,
o almeno mettersi d’accordo con i colleghi per condividere l’auto (car pooling).
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Approfondisci e resta informato
Per approfondire i contenuti di questo manuale
e per restare aggiornato sull'impegno del tuo comune e le altre iniziative sul territorio in tema di
sostenibilità ambientale collegati alla pagina
www.comunisostenibili.it/maiolatispontini
Potrai scaricare documenti e informazioni utili per
continuare, giorno per giorno, a “fare la tua parte”.
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Stampato su carta riciclata
Scarica

io faccio la mia parte