Napoli, 3 luglio 2009
Doriana Sarli : “UN ALTRO MODO E’ POSSIBILE”
“UN ALTRO MODO E’POSSIBILE”
per salvaguardare e riqualificare
il territorio
Affinchè non sia più terra di
conquista
E’ NECESSARIO RECUPERARE LE BIODIVERSITA’, E BASARE
LE SCELTE STRATEGICHE SULL’ AGRO ALIMENTARE E
LA BIO ECONOMIA.
INTEGRARE TERRITORIO E SVILUPPO AL FINE DI
RECUPERARE E SALVAGUARDARE I BENI TERRITORIALI
E LE RISORSE CON SCELTE CONFORMI ALLE
CARATTERISTICHE TIPICHE E ALLE PREDISPOSIZIONI DEL
TERRITORIO
DALL’EMERGENZA UN’OPPORTUNITA’
I CITTADINI INSIEME PER LA DIFESA DEI BENI
COMUNI
IN TUTTA LA REGIONE
Discariche di balle: Villa Literno, Giugliano, Caivano, Marcianise, e Capua.
Discariche di rifiuti realizzate e previste
Inceneritori previsti
Discariche abusive di rifiuti tossici (da indagini della magistratura)
Area interessata dall’accumulo di rifiuti tossici indicata in “Gomorra”
Area
Protetta
Ferrandelle
Santa Maria
la Fossa
Inceneritore
Lo Uttaro e
Mastroianni
(Caserta)
Acerra
Inceneritore
San
Tammaro
Acerra
Inceneritore
Da
Prof. Franco Ortolani
Taverna
del Re
Giugliano
Boscofangone
(Marigliano)
La L.123/08
11 discariche e 5
inceneritori
Si perpetua la
volontà
Della non soluzione
L’ incenerimento non è una
Soluzione Sostenibile
MODERN “ARCHITECTS” DO THEIR BEST TO DISGUISE “SMOKE STACK” P. Connet
•
Gli impianti di incenerimento rientrano
fra le industrie insalubri di classe I in
base all’articolo 216 del testo unico delle
ACID GASES:
Leggi sanitarie (G.U. n. 220 del
HCI, HF, SO NO
20/09/1994, s.o.n.129) e, qualunque sia
1
la tipologia adottata (a griglia, a letto
TOXIC METALS:
fluido, a tamburo rotante) e, qualunque
Pb, Cd, Hg, As, Cr etc
sia il materiale destinato alla combustione
(rifiuti urbani, tossici, ospedalieri,
(ULTRA) FINE
3 PARTICULATE
industriali, ecc) danno origine a diverse
migliaia di sostanze inquinanti, di cui
solo approssimativamente il 10-20% è3-(4) TONS TRASH
“NEW”COMPOUNDS:
conosciuto.
PCB’s
2
PCDDs (DIOXINS)
La formazione di tali inquinanti dipende,
PCDFs (FURANS)
oltre che dal materiale combusto, dalla
CHLORINATED BENZENES,
PHENOLS,
mescolanza assolutamente casuale
NAPTHALENES
delle sostanze nei forni, dalle
etc… etc… etc…
temperature di combustione e
soprattutto dalle variazioni delle
temperature stesse che si realizzano
1 TON ++TOXIC ASH
nei diversi comparti degli impianti, come
10% FLY ASH
è stato descritto anche recentemente
90% BOTTOM ASH
2,
•
x
+Discariche ++
tossiche
Cormier SA et al - Origin and health impacts of emissions of toxic by-products and fine particles from combustion
and thermal treatment of hazardous wastes and material – Environ Health Perspec (2006) vol 114(6): 810 -7
3) Cormier S.A., Lomnicki S., Backes W., Dellinger B.: Origin and health impacts of emissions of toxic by-products and fine particles from
combustion and thermal treatment of hazardous wastes and materials. Environ. Health Perspect., n. 114(6), pp. 810-817, 2006.
4)
Tarchi P., Morandini S.: Emergenza rifiuti. Editrice Missionaria Italiana, Bologna, 2007, p. 121
Catalytic oxidizers
Brominated/chlorinated
dioxins and furans
Polycyclic
aromatic
hydrocarbons
Chlorinated
hydrocarbons
La Gestione delle
Ceneri Tossiche
• La Germania e la Svizzera mettono le ceneri
volatili dentro sacchetti di nylon messi in
miniere di sale
• In Giappone alcuni inceneritori vetrificano le
ceneri
• In Danimarca…......
• le spediscono tutte in Norvegia
• Italia ????
Le ceneri trattenute dai filtri dell’ inceneritore di Vienna
finiscono nella discarica di Rautenweg, che
Greenpeace classifica tra i siti più inquinati dalle diossine.
“UNA BOMBA ECOLOGICA”
La notizia che a Brescia - che " vanta" il più grande
inceneritore d’ Europa –
il latte di alcuni allevamenti eccede le quantità
ammesse in diossine e pcb
e che a Mantova il pool di esperti che da anni indaga
sulla presenza di diossine reputa credibile
l’ associazione di queste sostanze con l’ eccesso di
sarcomi che si è registrato in quel territorio, non può
più
lasciarci indifferenti.!!
TROPPA DIOSSINA NEGLI ANIMALI
VICINI ALL’ICENERITORE DI MONTALE
I Carabinieri del NOE di Lecce hanno effettuato il sequestro
del sistema di monitoraggio
e controllo per le emissioni in atmosfera dell’inceneritore di
Brindisi gestito dalla Veolia;
Adottare il principio di precauzione e quello
di responsabilità significa anche
• accettare il dovere di informare
• impedire l'occultamento di informazioni su
possibili rischi per la salute
• evitare che si continui a considerare
l'intera specie umana come un insieme
di cavie sulle quali saggiare tutto quanto è
capace di inventare il progresso tecnologico
(Lorenzo Tomatis)
• In questo piano si afferma che “gli impianti di
incenerimento e termovalorizzazione,
quale quello che entrerà in funzione ad Acerra,
sono costruiti secondo le moderne tecnologie
• e non rappresentano un rischio aggiuntivo
per la salute delle popolazioni residenti nelle
aree circostanti …
• Il loro impatto ambientale è infatti paragonabile a
quello conseguente a normali situazioni di
traffico urbano…
http://ec.europa.eu/environment/dioxin/pdf/stage2/volume_3.pdf
Dai documenti ufficiali Europei ( dati dell'
inventario della Commissione Europea) rapporto
finale del 31.12.2000,
III volume, pag 69) risulta che gli impianti di
incenerimento
in Italia producono 295,5 gr/anno di diossine
in tossicità equivalente (TE) di cui 170,6
gr/anno dal solo incenerimento
di rifiuti urbani.
• E l'inquinamento dal traffico 5,1 gr/anno.
• Trenta milioni di autovetture, senza tener conto
degli altri autoveicoli, non producevano
insomma che l'1,1% della diossina che
vomitavano gli (allora pochissimi) inceneritori.
ORDINANZE DEL 6 E DEL 18 MARZO 2009
mora al
ACERRA: in
COLLAUDO
In deroga alle raccomandazioni
V.IA.
Si accende il TERMOMOSTRO
“NON POSSONO ACCUSARCI DI INQUINARE
UN TERRITORIO GIA’ INQUINATO”
Ma davvero, come affermò Berlusconi ad Acerra, un termovalorizzatore può inquinare "solo“
come tre automobili di media cilindrata? Pio Russo Krauss - responsabile del settore Educazione sanitaria e ambientale Asl Napoli 1
ha fatto, due controlli incrociati. Scoprendo una verità imbarazzante quanto lapalissiana. E cioè che un inceneritore, naturalmente, inquina, e non poco.
Affermazione supportata da una serie di cifre dallo stesso Krauss in una lettera inviata al sito iustitia.it.
Quanto inquina allora il termovalorizzatore acerrano? Almeno, scrive il medico, come 115.702 auto per quanto riguarda la Co2,
come 61.000 auto per quanto riguarda gli ossidi di azoto, come 27.000 auto per quanto riguarda le polveri e come 562 per quanto riguarda il monossido di
carbonio.
COSTI
Un inceneritore costa almeno 300 milioni di euro
IN Campania 5 inceneritori beneficerebbero di
quasi 600mila euro al giorno di contributi statali
Chi appalta quindi:
– costruisce con soldi pubblici (300Ml x 5)
– guadagna con contributi statali (600 mila al giorno)
– produce sostanze nocive per l’ambiente
RECUPERO DELLA MATERIA
Atto etico necessario
Le risorse, anche rinnovabili, in
esaurimento.
Recupero di Energia:
Riciclaggio contro incenerimento
(ICF consulting, 2005)
GigaJoules/t
materiali
energia elettrica
Energia in più
recuperata con il
riciclaggio
confrontata
con l’incenerimento
Carta mista 9.49
2.25
4.2 X
PET
3.22
4.76
26.4 X
10.9 X
altre
plastiche
Energia
salvata
con il
riciclaggo
85.16
52.09
Energia
prodotta con
l’incenerimento
producendo
L’ incenerimento
•
•
•
•
E’ uno spreco di denaro pubblico
E’ uno spreco di preziose risorse materiali
E’ uno spreco di energia
E’ una perdita di un’opportunita’ di
combattere il riscaldamento globale del
pianeta
• Gli inceneritori producono ceneri tossiche
• Gli inceneritori producono emissioni
tossiche nell’atmosfera
• Esistono alternative
Un altro modo è possibile
NO ciclo integrato dei
rifiuti
– riuso
– Riciclo
– recupero energetico
SI FILIERA DEI MATERIALI
– Recupero dell’umido
– Recupero del
multimateriale
– Recupero
dell’indifferenziato
Rifiuti Zero
Riduzione Alla Fonte e Raccolta
Differenziata
•
•
•
•
•
•
•
•
riduzione dei consumi
riduzione degli imballaggi
vietare il monouso
vuoto a rendere
prodotti alla spina
mense scolastiche( cestino da casa)
rivalutare l’acqua del rubinetto,
l’uso del pannolino non usa e getta.
Riduzione dei consumi; Riduzione degli imballaggi; vietare il monouso
incentivare il vuoto a rendere; i prodotti alla spina
Rivalutare l’acqua del rubinetto;
incentivare l’uso del pannolino non usa e getta
NO
Rifiuti Zero
Incremento della Raccolta Differenziata
–Al 65% nel 2010,
–RIFIUTI ZERO nel 2020
l’estensione, a tutto il territorio regionale,
della raccolta domiciliare detta PAP
(porta a porta)
recupero della frazione organica
Rifiuti Zero
Recupero Della Dotazione Impiantistica Della
Campania.
Sufficiente a traghettare la Regione fuori
dall’emergenza rifiuti e disporla velocemente
sull’obiettivo R.Z.
Molti dei problemi all’origine dell’emergenza rifiuti
derivano da incompetenza tecnica e gestione
“volutamente”scorretta dell’impiantistica esistente.
Impianti già presenti in Campania
• 11 impianti di
compostaggio
• Rotovagliatori mobili
mai utilizzati
• Impianti mobili di
stabilizzazione
della
frazione organica
• Sette impianti
cosiddetti ex CDR
IL PIANO GOVERNATIVO PREVEDE DI SMANTELLARLI
Perché intanto intende bruciare il “tal quale”
LA REGIONE LI VUOLE RIPRISTINARE PER FARNE
“BUON” C.D.R. DA BRUCIARE …“ANCHE” NEI
CEMENTIFICI…ma i cementifici risultano però… industrie
insalubri di prima classe
SONO IMPIANTI COSTATI OLTRE 270 MILIONI DI EURO
DA FONDI STRUTTURALI UE
SPESSO IL DANNO NON DIPENDE
DALLO
STRUMENTO… MA DA COME LO SI USA…
Sono stati una tragedia per la Regione…
potrebbero essere parte della
SOLUZIONE
•
•
•
•
7 impianti oggi meri
compattatori
domani 7 impianti di TM
recupero di
materiale fino al 99%
Inutili le 11 discariche e i
5inceneritori previsti dal
governo.
Scelta buona economicamente
e socialmente per
amministrazioni,imprese locali
e cittadini
Più occupazione minor impatto
ambientale
CONFRONTO ECONOMICO E COMPARAZIONE DEL SISTEMA
DI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI "A FREDDO" ED "A CALDO
I tempi di realizzazione variano da 6 mesi per un Centro di
Riciclo a 4-5 anni per un inceneritore.
Il primo Impiega un decimo delle risorse per la costruzione (ed
un decimo del tempo per entrare in esercizio ( 125 euro/T –
1.400 euro/T)
Il costo di conferimento in discarica viene azzerato, liberando
ingenti risorse pubbliche.
Sviluppa un’occupazione locale decuplicata rispetto alla
tecnologia a caldo
Evita costi oggi incalcolabili a carico della collettività in
merito ai costi di bonifica ambientale ed ai costi per il servizio
sanitario nazionale dovuti a cure e ricoveri per allergie,
malattie croniche e costosi trattamenti tumorali. ( V.I.A.)
Nella nostra specifica situazione lo sbilancio economico tra il
Piano governativo e la proposta è gravato dal fatto indiscutibile
che i sette impianti sono già presenti sul territorio.
Ed il loro revamping, compresa la realizzazione della linea
di estrusione, necessiterebbe di non oltre 3 milioni di euro/ linea
Quattro dei cinque inceneritori sono ancora da localizzare, individuare
l’area provvedere agli studi geologici alle progettazione ai bandi alle VIA.,
alle gare d’appalto e quant’altro.
Costano in media 300.milioni di euro l’uno
Le discariche sono strutture costosissime da tutti i punti di vista e di
lunga realizzazione che continuamente causano problemi strutturali e di
gestione senza considerare lo scempio ambientale ed il disagio sulla
popolazione locale
L’allestimento della sola discarica di Sant’Arcangelo è costata circa 32
milioni di euro (oltre 4.000 euro per palo per 750 nuovi pali di
contenimento, che non si erano considerati in progetto) ; così come la
discarica di Chiaiano, che è costata fino ad ora oltre 50 milioni di euro,
comprese le compensazioni, senza considerare il costo dell’esercito.
Altri quattro inceneritori, oltre quello di Acerra che è costato 500
milioni di euro, costerebbero circa 1 miliardo e duecento milioni di
euro
.
Questa soluzione può incontrare
realisticamente l’interesse di tutte le
componenti: le amministrazioni locali,
perché utilizzano impianti che hanno già una
localizzazione definita; le imprese esistenti e
quelle che potranno nascere che avranno
interesse a operare sulla filiera del recupero
sia nelle fasi iniziali della selezione e
nobilitazione sia in quelle a valle dell’utilizzo
dei materiali riciclati; le associazioni e i
comitati costituiti per difendere il territorio
dall’inquinamento operato da sversamenti
devastanti di rifiuti indifferenziati.
La massimizzazione del recupero da materia
dai rifiuti urbani è, a nostro avviso, la strada
obbligata per uniformarsi agli indirizzi in vigore
nei principali paesi europei e al decreto
Ronchi che prevede l’utilizzo della miglior
tecnologia a tutela del territorio e all’ultima
direttiva EU 99/2008 che stabilisce l’obbligo
di scegliere tra 2 soluzioni di impianti di
smaltimento rifiuti quello che abbia un
minor impatto ambientale e che sia meno
dannoso per la salute.
Per alimentare inceneritori e
cementifici previsti in
Campania non basterebbe
la produzione regionale
•
rifiuto urbano tal quale
(no differenziata)
•
8 milioni di tonnellate di
eco-balle della FibeImpregilo.
• Rifiuti povenienti da fuori
Regione
CHIEDIAMO
• la fine della gestione commissariale
• il passaggio in tempi stretti alle
Amministrazioni locali
e a nuovi soggetti da queste delegate.
Siamo avvelenati più
di una regione
industrializzata
A danno della nostra
economia basata sul
turismo e
produzione agro
alimentare
MAI PIU’DELEGHE
come sancito dalla
convenzione di
Aahrus
eserciteremo il
nostro diritto alla
partecipazione
Albert Einstein
“solo coloro che sono così folli da
pensare di cambiare il mondo
CI RIESCONO”
Grazie
per
l’attenzione
Doriana Sarli
Un altro modo è possibile
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3 luglio 2009 SUI RIFIUTI