DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO
Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO)
Tel. 011/9833253 - Fax 011/9891435
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SITO :www.circolodidatticocaluso.it
PREMESSA
Il Piano dell'offerta formativa si configura come il documento che definisce
l'identità culturale e progettuale del Circolo Didattico di Caluso.
Dall’anno scolastico 2011/2012 al Circolo Didattico di Caluso è stato conferito
l'accreditamento regionale MARCHIO SAPERI
per la Qualità e
l’Eccellenza della scuola da parte dell’ Ufficio Scolastico Regionale per il
Piemonte.
Il risultato positivo ottenuto dall’ Istituzione scolastica, a seguito di audit valutativo di esperti, si basa sul conseguimento dei seguenti obiettivi:
• diffusione della cultura della Qualità;
• miglioramento continuo dei processi di apprendimento /insegnamento
e soddisfazione dell'utenza;
• valutazione ed autovalutazione secondo modelli d'eccellenza europei(EFQM / CAF).
1
La politica scolastica improntata sulla qualità è connotata da una serie di interventi mirati alla pianificazione delle attività, dei processi, dei servizi secondo
criteri di efficacia e di controllo.
Le finalità condivise con il collegio dei docenti ed il consiglio di circolo sono:
- diffusione tra tutto il personale docente e non docente di una “cultura della
qualità” orientata verso i risultati con attitudine operativa a rilevare e misurare gli obiettivi di ogni procedura per un reale miglioramento dei servizi erogati;
- applicazione delle procedure di qualità per migliorare gli interventi metodologico-didattici;
- applicazione delle procedure di qualità per migliorare gli strumenti organizzativi dell’intero sistema scuola;
- valorizzazione ottimale di tutte le risorse professionali attraverso la suddivisione del Collegio dei docenti in commissioni di lavoro e attraverso un
percorso di formazione permanente che abbia un effetto di ritorno sulle
basi culturali degli alunni e dell’intero sistema scolastico.
Gli obiettivi Annuali della Qualità per il 2012-13 sono i seguenti:
- approfondire l’implementazione delle Linee Guida per la Qualità e
l’eccellenza del MARCHIO SAPERI, secondo gli obiettivi stabiliti dal manuale del Sistema Qualità di Circolo;
- applicare le procedure interne definite dalla commissione autonomia secondo i parametri di efficacia ed efficienza;
- migliorare il livello di informazione e comunicazione per i neo –assunti;
- affinare la circolazione delle informazioni e la condivisione delle stesse;
- proseguire nella strumentazione idonea a valutazioni statistiche di interventi e progetti ;
- dotare l’istituzione scolastiche di programmi idonei per la de- materializzazione della documentazione.
Andamento quinquennale numero alunni del Circolo
800
790
780
770
760
750
740
730
720
782
789
795
781
750
n.alunni
a.s.2008/09
n.alunni
a.s.2009/10
n.alunni a.s.
2010/11
n.alunni a.s.
2011/12
n.alunni
a.s.2012/13
2
Il P.O.F. è lo strumento attraverso il quale la nostra istituzione scolastica esprime la propria intenzionalità formativa, la cui organizzazione e i cui interventi educativo - didattici superano l'occasionalità e la frammentarietà e si caratterizzano per la loro specifica finalizzazione formativa.
Pertanto il P.O.F. rappresenta l'offerta formativa che la scuola predispone
partendo dall'analisi dei bisogni del territorio, dei soggetti interessati, delle risorse umane e materiali disponibili e reperibili.
Attraverso il P.O.F si mira a perseguire non soltanto obiettivi relativi all'istruzione ma anche alla formazione degli atteggiamenti e delle competenze che caratterizzano la persona umana, intesa come "un sistema integrato" di tutte le
sue dimensioni costitutive.
In particolare, ci si propone di coinvolgere gli alunni in percorsi che facilitino
e incrementino l’acquisizione di competenze, valorizzando nel contempo comunicazione ed espressività nell’interazione individuo-contesto- cultura.
Si individuano alcuni criteri generali per delineare il Piano dell’Offerta Formativa e l’organizzazione complessiva necessaria per la sua attuazione:
• promozione del successo formativo attraverso l’organizzazione funzionale del curricolo di base e l’ampliamento dell’offerta formativa (pluralità di
linguaggi, di canali e di contesti di apprendimento);
• valorizzazione della diversità personale, culturale, linguistica e religiosa;
• personalizzazione dei percorsi formativi per la realizzazione di
un’effettiva uguaglianza di opportunità;
• accoglienza, integrazione e cura del “benessere” come presupposto fon•
•
damentale per l’apprendimento;
valorizzazione delle risorse interne ed esterne alla scuola per la qualificazione del sistema scolastico;
partecipazione, efficienza e trasparenza nell’organizzazione dei servizi;
• incremento dei livelli di informazione/comunicazione all’interno della
scuola (condivisione, decisionalità diffusa) e all’esterno (con l’utenza e gli
enti territoriali di riferimento).
3
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1. CONTESTO AMBIENTALE
DATI ANAGRAFICI del CIRCOLO
Il Circolo di Caluso si compone di sei plessi di Scuola Primaria e di quattro
plessi di Scuola dell’Infanzia.
SCUOLE PRIMARIE
Il plesso di Scuola Primaria di CALUSO, sito in Via Gnavi n. 1, conta 10 classi a Tempo Pieno e 1 classe a Tempo Pieno modulare con un totale di n. 232
alunni di cui 6 diversamente abili.
Il plesso di Scuola Primaria di ARÈ conta 4 classi a Tempo Pieno e 1 classe
a Tempo Pieno modulare con un totale di n. 75 alunni di cui 3 diversamente abili.
Il plesso di Scuola Primaria di MAZZÈ conta 4 classi a Tempo Pieno e 1
classe a Tempo Pieno modulare con un totale di n. 82 alunni di cui 1 diversamente abile.
Il plesso di Scuola Primaria di TONENGO conta 5 classi a Tempo Pieno con
un totale di n. 98 alunni di cui 3 diversamente abili.
Il plesso di Scuola Primaria di VILLAREGGIA conta 4 classi organizzate a
tempo modulo con un totale di n. 46 alunni.
Il plesso di Scuola Primaria di VISCHE conta 3 classi (n. 2 pluriclassi con
abbinamento 2^- 3^; 4^-5^) di cui 2 a Tempo Pieno e 1 organizzata a Tempo
Pieno modulare con un totale di n. 42 alunni di cui 2 diversamente abili.
SCUOLE DELL’INFANZIA
Il plesso della Scuola dell’Infanzia di CALUSO comprende n.3 sezioni funzionanti a Tempo Pieno con n.75 alunni di cui 5 diversamente abili.
Il plesso della Scuola dell’Infanzia di RODALLO comprende n.2 sezioni funzionanti a Tempo Pieno con n.53 alunni.
Il plesso della Scuola dell’Infanzia di MAZZÈ comprende n.3 sezioni funzionanti a Tempo Pieno con n.87 alunni.
Il plesso della Scuola dell’Infanzia di VISCHE comprende n.1 sezione funzionante a Tempo Pieno con n. 26 alunni.
4
Popolazione Scolastica del Circolo di Caluso
ANNO SCOLASTICO 2013/2014
SCUOLA PRIMARIA
PLESSO
MASCHI
FEMMINE TOTALE
CALUSO
115
117
232
ARÈ
45
30
75
MAZZÈ
52
30
82
TONENGO
41
57
98
VILLAREGGIA
26
20
46
VISCHE
16
26
42
295
280
575
TOTALE GENERALE
ORGANICO DI PLESSO
CALUSO
ARÈ
MAZZÈ
TONENGO
VILLAREGGIA
VISCHE
N°
N°
N°
N°
N°
10
4
4
N°
3
2
CLASSI a
CLASSI a
CLASSI a
5
CLASSI
CLASSI a
CLASSI a
T.P. + 1 T.P. modulare
T.P. + 1 T.P. modulare
T.P. + 1 T.P. modulare
a
T.P.
Modulo
T.P. +1 T.P. modulare
SCUOLA DELL’INFANZIA
PLESSO
SEZ.
MASCHI
FEMMINE TOTALE
CALUSO
3
35
40
75
RODALLO
2
27
26
53
MAZZÈ
3
46
41
87
VISCHE
1
17
9
26
TOTALE GENERALE 125
116
241
TOTALE DEL CIRCOLO DIDATTICO: n° alunni 816
5
Popolazione Scolastica del Circolo Didattico di Caluso
A.S. 2013/2014 – SCUOLE PRIMARIE
140
CONSISTENZA NUMERICA DEGLI ALUNNI
I
N
N
U
L
A
I
L
G
E
D
A
C
I
R
E
M
U
N
A
Z
N
E
T
S
I
S
N
O
C
120
100
80
80
60
60
40
40
20
20
0
Masch i
Maschi
Femmine
Femmine
CCALUSO
ALUSO
ARE'
ARE'
MAZZE'
MAZZE'
1 15
118
1 17
117
45
36
30
34
4252
2630
VILLAREGGI
TONENGOVILLAREGGI
TONENGO
VISCVISCHE
HE
A A
33 41
36 57
21 26
23 20
21
16
24
26
PLESSI
SCOLASTICI
PLESSI
SCOLASTICI
Popolazione Scolastica del Circolo Didattico di Caluso
A.S. 2013/2014– SCUOLE DELL’INFANZIA
Maschi
Femmine
50
45
I
N
N
U
L
A
I
L
G
E
D
A
C
I
R
E
M
U
N
A
Z
N
E
T
S
I
S
N
O
C
40
35
30
25
20
15
10
5
0
CALUSO
RODALLO
MAZZE'
VISCHE
Maschi
35
27
46
17
Fe mmine
40
26
41
9
PLESSI SCOLASTICI
6
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UBICAZIONE DELLE SCUOLE
- Direzione
Didattica
- Primaria
- Dell’infanzia
-
Primaria
Dell’infanzia
- Dell’infanzia
- Primaria
- Primaria
-
- Primaria
- Primaria
- Dell’infanzia
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LETTURA DEL TERRITORIO
La popolazione scolastica presente nelle nostre scuole proviene
principalmente dai comuni che fanno parte del Circolo Didattico: Caluso,
Mazzè, Villareggia e Vische.
Caluso, in questi ultimi decenni, è diventato sede di Istituti di scuola
secondaria (Liceo “Martinetti”, Istituto Professionale per l’Agricoltura
“Ubertini”) e della Scuola Media “G. Gozzano” che raccoglie anche l’utenza dei
Comuni di circoli didattici viciniori.
Tutto ciò ha contribuito a fare di Caluso un polo scolastico territorialmente
collocato tra Chivasso ed Ivrea che finora erano i due maggiori centri su cui
gravitavano gli studenti della zona.
Nei Comuni di Caluso e Villareggia sono presenti scuole dell’infanzia paritarie (G.Guala e B.Ferro).
A Caluso sono utilizzabili: una biblioteca, due teatri (Oratorio S. Andrea e
Istituto M. Ausiliatrice), un centro aperto , un parco (Spurgazzi), un centro
sportivo ad Arè con piscina coperta, campi da tennis e calcio, palestra.
Nei Comuni di Mazzè , Villareggia e Vische sono utilizzabili: una biblioteca
comunale, campi sportivi e da tennis, parchi gioco, sale pluriuso, palestre.
La popolazione del Circolo risulta caratterizzata da famiglie di operai, artigiani, commercianti ed impiegati. La maggior parte dei genitori richiede la
scuola a tempo pieno perché entrambi impiegati nelle attività lavorative.
A Caluso e Mazzè si rileva una consistente richiesta di servizi scolastici integrativi (pre e post-scuola) con orari prolungati sia nella scuola Primaria sia
nella scuola dell’Infanzia.
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2. PRINCIPI E FINALITÀ DELLA SCUOLA
La nostra comunità scolastica riconosce come propri i seguenti valori:
♦ Valore della persona
♦ Valore della scuola come comunità educante
♦ Valore della cultura
♦ Valore insito in una buona organizzazione scolastica.
Pertanto nelle scelte educative, negli orientamenti e nella concreta
organizzazione del servizio intende attenersi ai seguenti principi fondamentali:
UGUAGLIANZA
La scuola si adopera affinché le diversità di sesso, etnia, lingua, religione,
opinioni politiche, condizioni psicofisiche e socioeconomiche non ostacolino
l’esercizio effettivo del diritto all’istruzione e siano garantite a tutti le stesse
opportunità di crescita culturale.
IMPARZIALITÀ E REGOLARITÀ
A tutti gli utenti deve essere garantito un trattamento obiettivo ed imparziale.
Viene garantita l’imparzialità:
• nella formazione delle classi e delle sezioni
• nella definizione dei tempi destinati agli incontri con le famiglie
• nell’assegnazione dei docenti
• nell’impostazione degli orari dei docenti
ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE
La scuola garantisce l’impegno per l’inserimento e l’integrazione di tutti gli
alunni differenziando la proposta formativa per offrire a tutti la possibilità
di sviluppare pienamente le proprie potenzialità.
Nelle scuole del Circolo sono presenti e in costante aumento alunni stranieri
di diverse nazionalità. Per favorire l’integrazione si predispongono situazioni, attività, mirate al riconoscimento, al rispetto ed alla valorizzazione delle
diverse identità, al confronto e allo scambio tra diverse culture, alla conoscenza reciproca delle abitudini di vita, delle tradizioni, dei costumi. La pre9
senza di bambini di culture diverse può essere una risorsa per il gruppo,
sollecitando il confronto, le relazioni, l’integrazione tra identità diverse e
costituendo un’occasione per aprire vari percorsi.
Educare alla mondialità nella conoscenza e nel rispetto delle diverse culture e religioni è uno degli obiettivi perseguiti dalla nostra scuola.
il processo di integrazione ha inizio quando gli insegnanti, gli alunni, i genitori considerano la classe come una comunità che accoglie tutti; una comunità a cui tutti appartengono, dove le esigenze di tutti i membri vengono
soddisfatte e dove le persone sono solidali le una con le altre e si sostengono a vicenda.
Nelle scuole del Circolo la diversità è ritenuta un valore: l’incontro con
l’altro arricchisce ogni persona dandole l’opportunità di occuparsi dell’altro,
di imparare dall’altro, di conoscere l’altro, di acquisire abilità e valori, di sviluppare la propria personalità in modo originale. Sono molte e diverse le
strategie che si possono adottare per rendere l’integrazione scolastica una
realtà. La prima, e forse la più importante, consiste nell’elaborare una filosofia scolastica basata sui principi egualitari e democratici, tenedo presente
che l’integrazione è un valore da perseguire.
DIRITTO DI SCELTA, OBBLIGO SCOLASTICO E FREQUENZA
Viene rispettata la libertà di scelta degli utenti tra le varie scuole; è garantita l’osservanza dell’obbligo scolastico con interventi di prevenzione e controllo dell’evasione e della dispersione.
EFFICIENZA E TRASPARENZA
Gli Organi Collegiali favoriscono una gestione partecipata della scuola; gli operatori si impegnano a semplificare le procedure e a dare informazioni complete
e trasparenti.
LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE
La programmazione collegiale, in armonia con la libertà di attuazione degli
insegnanti, persegue la formazione completa dell’alunno, nel rispetto degli
obiettivi nazionali. Per migliorare le competenze degli operatori della scuola
vengono predisposti interventi regolari ed organici di aggiornamento.
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3. CENTRALITÀ DELL’ALUNNO NEL
PROCESSO EDUCATIVO E FORMATIVO
RISPETTO DEI DIRITTI DEL FANCIULLO
Il principio guida del Circolo di Caluso è il rispetto dei diritti del fanciullo. La scuola sarà intesa come ambiente ricco di affettività positiva, dove il
bambino potrà sperimentare l'accettazione, la comprensione, la gratificazione,
l'incoraggiamento e dove il rispetto dei suoi diritti sarà garantito.
Nelle programmazioni educative della scuola dell’infanzia e primaria si
terrà conto del diritto dell'alunno di ricevere un'informazione chiara e completa
sul funzionamento della scuola e una valutazione corretta e trasparente nei criteri, nelle forme, nei tempi e nei modi.
Nella stesura delle programmazioni didattiche (una per ogni scuola
dell’infanzia e una per ogni interclasse di scuola primaria) si terrà conto delle
caratteristiche degli alunni sia dal punto di vista dell’ apprendimento (esperienze, conoscenze, abilità e modi dell'apprendimento) sia del comportamento relazionale (relazionalità e partecipazione, atteggiamento nei confronti dell'esperienza scolastica)
CONOSCENZA DEGLI ALUNNI
Saranno curati in modo particolare i contatti con le famiglie negli incontri
programmati (vedi Regolamento di Circolo), durante i quali saranno date e richieste informazioni utili anche a correggere eventuali comportamenti anomali, di disagio, di disadattamento. Per i casi più difficili ci si avvarrà della consulenza dell’équipe psico-medica presente nel territorio.
In ogni caso la conoscenza degli alunni effettuata con metodi e strumenti vari (osservazioni, colloqui, conversazioni, questionari, test, ecc.) costituirà il
punto di partenza delle programmazioni didattiche.
Tenuto conto che la famiglia ha la funzione primaria di educare e formare
il fanciullo e che la scuola non esaurisce tutte le funzioni educative, riteniamo
11
necessario ed indispensabile nell'ambito delle nostre competenze (autonomia
funzionale) favorire l’ interazione formativa tra le due istituzioni.
Uno dei mezzi utilizzabili a tale scopo è la partecipazione democratica,
prevista dalle norme sugli organi collegiali ai vari livelli.
Altro momento essenziale consiste nella valorizzazione delle risorse culturali, ambientali e strumentali offerte dal territorio e dalle strutture in esso
operanti (visite di istruzione, rapporti con l’équipe psico-medica, Progetto
Genitori, Progetto continuità tra i vari ordini di scuola).
Particolare attenzione sarà rivolta a favore degli alunni in situazione di
svantaggio, per evitare che le diversità si trasformino in difficoltà di apprendimento ed in problemi di comportamento, preludio all'insuccesso scolastico.
Gli interventi operativi terranno conto delle esigenze di valorizzare le capacità individuali, al fine di raggiungere il massimo dei risultati per ciascuno, in
relazione alla situazione di partenza.
A tale scopo sarà predisposto un itinerario operativo che dovrà prevedere:
a) un momento di conoscenza degli alunni, attraverso criteri oggettivi di osservazione e di valutazione che mirino non a classificarli, ma ad individuare possibilità e vincolo dell'azione;
b) l'individuazione di eventuali difficoltà e ritardi sulla base degli accertamenti effettuati nella fase di accoglienza;
c) l'attivazione di specifici interventi che richiedano l'utilizzazione di tutti i
canali della comunicazione e della appropriata metodologia;
d) protocollo di accoglienza degli alunni stranieri.
L'intervento educativo deve cercare di corrispondere al maggior numero
possibile di aspetti della personalità dell'allievo; occorre una differenziazione di
stimoli, una attenzione che, senza perdere di vista il gruppo classe, riesca a
penetrare i casi particolari.
Sono auspicabili, al riguardo, attività di classi aperte attraverso l'allestimento di laboratori di lettura, pittura, drammatizzazione, giardinaggio, ecc.
Gli apprendimenti hanno bisogno di prerequisiti; di conseguenza, a favore
di chi non li possiede, saranno necessarie iniziative di sostegno.
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OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI
La scuola farà in modo che il principio della convivenza democratica non
venga vissuto con indifferenza passiva e solleciterà gli alunni alla consapevolezza delle proprie idee e alla responsabilità delle proprie azioni. Si terrà conto
del patrimonio culturale di ogni alunno.
Si opererà affinché il fanciullo:
a) prenda consapevolezza tra l’assunzione di un’idea e la realizzazione;
b) abbia ampia occasione di iniziative, decisioni, responsabilità personale ed
autonomia e possa sperimentare progressivamente forme di lavoro di
gruppo;
c) abbia consapevolezza delle varie forme di diversità ed emarginazione;
d) sia progressivamente guidato ad ampliare l’orizzonte culturale e sociale
oltre la realtà ambientale più prossima in uno spirito di comprensione e
cooperazione internazionale.
Le scuole, dell’infanzia e primaria, concorreranno a sviluppare le potenzialità
creative del fanciullo, privilegiando in modo particolare le funzioni motorie, cognitive, affettive prestando attenzione allo sviluppo psicologico dell’alunno. Si
promuoverà nell’alunno la consapevolezza delle proprie possibilità e del proprio
io come progressiva capacità di autonomia sul piano personale e sociale.
La scuola contribuirà alla formazione di un costume di reciproca comprensione e di rispetto in materia di credo religioso.
Dovrà essere curata la realizzazione di un clima sociale positivo nella vita
quotidiana della scuola, per raggiungere concretamente il giusto rapporto tra
istruzione ed educazione.
Sarà particolarmente garantito il diritto all’educazione di quei soggetti che
presentano difficoltà di apprendimento scolastico, sia legate a situazioni di
handicap sia dovute a carenze familiari e a disagio economico-sociale; a tal fine la scuola si impegnerà ad evitare che le “diversità” degli alunni si trasformino in difficoltà di apprendimento ed in problemi di comportamento.
Si favorirà la creazione di un clima atto a far sì che l’alunno impari a star bene con se stesso, con gli altri e con il mondo che lo circonda.
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4. STRATEGIE E MEZZI PER
RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI
FORMATIVI GENERALI
ORGANIZZAZIONE GENERALE
Per poter realizzare in modo adeguato la propria proposta formativa il Circolo
si è dato una forma organizzativa basata su commissioni e gruppi di lavoro. I
gruppi hanno il compito di formulare proposte, elaborare progetti didattici e
verificarne l'efficacia, realizzare momenti di coordinamento anche con il territorio. In questo contesto, vengono maggiormente valorizzate le risorse umane
presenti nella scuola e favoriti processi decisionali che coinvolgano tutti i docenti.
Staff di direzione
E’ formato dai docenti incaricati di funzione strumentale, dai docenti collaboratori del dirigente scolastico e dal Dirigente Scolastico.
Commissione Integrazione alunni diversamente abili
E' formata da tutti gli insegnanti coinvolti in esperienze di integrazione di alunni in situazione di handicap.
Obiettivi:
Analizzare i casi degli alunni disabili, scambiarsi opinioni e informazioni riguardanti gli stessi.
Individuare soluzioni per l’inserimento in classe e strategie didattiche per un
apprendimento mirato.
Formulare proposte da presentare al Collegio dei Docenti e all’ASL riguardo alla
disabilità.
Stabilire le modalità di utilizzo dei fondi e delle risorse.
Commissione informatica/multimedialità
Obiettivi:
Gestione dei Laboratori multimediali di Circolo.
Pianificazione e gestione degli interventi tecnici e degli acquisti relativi a
hardware e software.
14
Amministrazione della rete con controllo e manutenzione ordinaria
dell’hardware e del software.
Stesura/aggiornamento del Regolamento per l’utilizzo dei Laboratori.
Previsione e gestione del materiale di facile consumo (cartucce stampante, carta, floppy,CD-Rom, etc.)
Commissione Autonomia/Indicazioni per il curricolo
Obiettivi:
Raccogliere ed organizzare gli elementi costitutivi il POF (finalità, progetti, attività, dati tecnici, …).
Coordinare le attività di progettazione didattico-educativa del Circolo
Monitorare le attività di progettazione didattico-educativa del Circolo.
Divulgare presso i genitori i punti fondamentali del POF (depliant informativo).
Commissione continuità
Obiettivi:
Promuovere incontri tra insegnanti dei diversi ordini di scuola al fine di favorire
una continuità del percorso educativo-didattico.
Individuare ed elaborare strumenti per la raccolta di dati e informazioni sul livello di maturazione raggiunto dai bambini al termine di un percorso educativo-didattico.
Promuovere iniziative comuni.
Commissione mensa
Obiettivi:
Partecipare alle riunioni della commissione mista per il controllo e la verifica
della qualità del servizio di ristorazione scolastica erogato dal comune di competenza.
Commissione sito internet
Obiettivi:
• Curare la redazione e l’aggiornamento del sito internet del Circolo,alla luce della P.U.A.
15
Gruppo di progettazione L2
Obiettivi:
• Coordinare l’attività didattico-formativa dell’insegnamento della lingua
straniera nel Circolo.
Presidio di scienze
Obiettivi
• Partecipare all’attività di ricerca-azione per la conoscenza e la diffusione
della scienza e della tecnica attraverso un innovativo approccio metodologico.
Gruppo progetto IN…FORMIAMO
Obiettivi:
• Raccogliere e documentare i lavori didattici legati ai progetti inseriti nel
P.O.F. e alle diverse attività programmate.
Gruppo progetto Bright Start
Obiettivi:
• Applicare il metodo Bright start al fine di trovare nuovi strumenti didattici
rispondenti ai bisogni dell’infanzia nell’ottica metacognitiva.
Gruppo HC
Costituito da rappresentanti dei docenti di sostegno e comuni, dei genitori, degli Enti Locali, dell’ASL e delle Associazioni dei Genitori e presieduto dal Dirigente Scolastico, formula proposte e organizza iniziative per favorire
l’integrazione degli alunni portatori di disabilità.
Commissione integrazione alunni stranieri
obiettivi:
• promuovere attività di accoglienza
• favorire i processi di integrazione
• promuovere il sostegno linguistico
• divulgare le informazioni relative all’ambito di appartenenza.
16
ACCORDI DI RETE
L’art. 7 DEL d.p.r. 275/99 (Regolamento Autonomia delle Istituzioni Scolastiche), consente accordi e convenzioni tra le Istituzioni scolastiche per il coordinamento di attività di comune interesse. L’accordo può avere per oggetto:
1. attività didattiche, di ricerca, sperimentazione e sviluppo, di formazione e
aggiornamento;
2. attività di amministrazione e contabilità;
3. acquisto di beni e servizi, organizzazione e altre attività coerenti con le
finalità istituzionali delle scuole in rete.
L’accordo di rete dev’essere approvato dal Consiglio di Circolo e, nel primo dei
casi segnalati, anche dal collegio di Docenti delle singole scuole interessate per
la parte di propria competenza.
Il nostro Circolo Didattico aderisce ai seguenti accordi di rete:
Accordo di rete per la promozione di iniziative finalizzate alla
integrazione di alunni in situazione di handicap
ACCORDO DI RETE TRA LE SEGUENTI ISTITUZIONI SCOLASTICHE:
PAVONE- I. C.
AZEGLIO- I. C.
CALUSO - CIRCOLO DIDATTICO
CASTELLAMONTE -IS "FACCIO"
CUORGNÈ - CIRCOLO DIDATTICO
CUORGNÈ - I.C.
FAVRIA - CIRCOLO DIDATTICO
FORNO - I.C.
IVREA II - I. C.
Visti
l’art. 21 della Legge n. 59 del 15 marzo 1997;
l’art. 7 del D.P.R. n. 275 del 8 marzo 1999;
la Lettera Circolare n.139 del 13 settembre 2001;
la Circ. Reg. n. 63 del 5 novembre 2001
la C.P. N. 694 del 19/12/2001
la Circ. Reg. n.78 del 20 dicembre 2001
Premesso che le istituzioni scolastiche firmatarie riconoscono:
•
•
l’opportunità di operare per lo sviluppo della cultura dell’integrazione sul
territorio e per lo sviluppo delle buone prassi;
la necessità di realizzare nuove modalità di spesa, ottimizzando l’acquisto
di strumenti e tecnologie;
17
•
•
la necessità di realizzare acquisti territoriali che favoriscano lo sviluppo di
reti, anche interistituzionali;
la necessità di garantire la massima utilizzazione degli strumenti acquistati.
Si stipula il seguente accordo di rete tra le istituzioni scolastiche di cui all'elenco a parte, allegato al testo dell'accordo come parte integrante dello stesso.
Art.1
La premessa è parte integrante dell’accordo.
Art.2
Le istituzioni scolastiche aderenti alla rete collaborano per l’attuazione di azioni
mirate alla realizzazione di quanto riconosciuto in premessa che assume valore
di obiettivi a lungo e a medio termine.
Art.3
Le istituzioni scolastiche si impegnano a:
•
•
•
•
operare in collaborazione con le altre scuole della rete sui criteri da utilizzare per la gestione delle risorse, consapevoli che le modalità di acquisto
e di distribuzione non possono essere soggette a parametri meramente
economici o numerici;
collaborare al fine di creare un sistema efficace per la diffusione delle
buone prassi;
collaborare per mettere a disposizione della rete risorse umane e professionali particolarmente significative ed utili agli scopi prefissati, nell’ottica
della possibile costituzione di un centro di consulenza /formazione sui
temi specifici dell’integrazione dei soggetti in situazione di handicap, rivolto prioritariamente ai docenti ed al personale della scuola, ma anche
ai genitori degli allievi in questa situazione;
versare annualmente alla scuola polo la somma di 103,30 Euro per le
spese di gestione
Art. 4
Viene costituito un comitato scientifico, così composto:
•
•
•
•
•
•
dirigente scolastico della scuola polo o suo delegato
docente referente della scuola polo
n. 1 insegnante per gli ordini di scuola non contemplati dalla scuola polo
n. 1 rappresentante dell’ASL
n. 1 rappresentante degli EE.LL.
n. 1 genitore.
Il comitato deve essere rappresentativo delle diverse realtà territoriali.
Il comitato ha i seguenti compiti:
18
•
•
•
•
stabilire le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi di cui
all’art.2;
stabilire criteri per la distribuzione e la gestione delle risorse;
promuovere iniziative di formazione del personale e delle famiglie
mettere a punto strategie per un sempre maggiore e più efficace coinvolgimento dei soggetti esterni (ASL, EE.LL - Associazioni di volontariato,
ecc.) nell'integrazione dei soggetti in situazione di handicap
Il comitato tecnico può avvalersi , nel caso lo giudichi necessario , di esperti
esterni.
Il comitato tecnico promuove – con cadenza almeno annuale – un incontro aperto ai docenti e alle famiglie delle scuole aderenti alla rete finalizzato a presentare il programma annuale e a raccogliere osservazioni e proposte.
Art. 5
La gestione delle risorse finanziarie e strumentali assegnate alla rete viene affidata alla scuola polo.
La scuola polo cura la realizzazione di una apposita area all’interno del proprio
sito WEB con lo scopo di fornire alle scuole aderenti alla rete una adeguata informazione sulle attività della rete.
Art. 6
La partecipazione all’accordo di rete è condizione indispensabile per poter fruire
di risorse e strumenti.
Art.7
La partecipazione al presente accordo è aperta a tutte le istituzioni, enti, associazioni interessate e disponibili a collaborare all’integrazione dei soggetti in situazione di handicap e alla diffusione della cultura dell’integrazione, in stretta
collaborazione con le istituzioni scolastiche.
L’adesione comporta l’accettazione del presente accordo e dà diritto a far parte
degli organi di gestione della rete.
Le modalità di tale collaborazione vengono definite via via dal Comitato Scientifico
Le istituzioni, gli enti e le associazioni che aderiscono alla rete possono prendere parte all’incontro annuale di cui all’art. 4
Art. 8
Ogni scuola individua un docente referente e ne dà comunicazione alla scuola
polo.
Art. 9
19
Il presente accordo ha durata biennale e si intende rinnovato, salvo disdetta di
una delle parti o di diverse disposizioni della Direzione Generale Regionale.
Art. 10
Il testo del presente accordo è depositato presso le segreterie delle scuole, dove gli interessati possono prenderne visione ed estrarne copia.
Il testo dell’accordo è disponibile anche nel sito WEB di cui all’art. 5
Art.11
L’accordo è approvato dai rispettivi Consigli di Istituto e Collegi Docenti per le
parti di propria competenza.
ACCORDO DI RETE TRA ISTITUZIONI SCOLASTICHE
della Provincia di TORINO
PIANO I.S.S. – INSEGNARE SCIENZE SPERIMENTALI
Il giorno 26 Gennaio 2008 presso i locali dell’Istituto di Istruzione Superiore “Piero Martinetti” di Caluso si riuniscono i Dirigenti Scolastici delle seguenti
scuole che partecipano al Piano ISS:
-
Istituto di Istruzione Superiore “Piero Martinetti” di Caluso (scuola presidio della Provincia di Torino)
-
Liceo Scientifico “Antonio Gramsci” di Ivrea (scuola del docente tutor)
-
Istituto Comprensivo Statale di Azeglio (scuola del docente tutor)
-
Direzione Didattica di Caluso
-
Direzione Didattica I CIRCOLO
-
Istituto Comprensivo Statale IVREA I
-
Istituto Comprensivo Statale IVREA II
-
Istituto Comprensivo di Strambino
-
Scuola Secondaria I grado “G.Gozzano “ di Caluso
-
Istituto Comprensivo Statale di Verolengo
-
Istituto Comprensivo Statale di Favria
di Chivasso
al fine di stipulare un accordo di rete per la realizzazione del Piano ISS
provinciale all’interno di un quadro di coordinamento da parte del Gruppo di
Pilotaggio Regionale.
PREMESSE
20
Visto
il Piano Nazionale ISS del Ministero della Pubblica Istruzione
(documento di base del 20 febbraio 2006) promosso nel quadro del Protocollo
di Intesa sottoscritto con le Associazioni disciplinari AIF, ANISN, SCI-DDC,
Fondazione Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano e Città della Scienza di Napoli;
Visto
il Protocollo di Intesa in data 12 ottobre 2006 tra l’USR Piemonte e le Associazioni Disciplinari AIF, ANISN, SCI-DDC;
Vista
la C.R. n. 343 del 5.09.2006 relativa all’attuazione del Piano
ISS in Piemonte;
Tenuto conto delle funzioni svolte dal Gruppo di Pilotaggio Nazionale, da
quelle svolte dal Comitato Scientifico Nazionale e dal Gruppo di Pilotaggio Regionale costituito con
Decreto n. 9306/P/A2 del 29.09.2006;
Visto l’art. 7, comma 2, del D.P.R. 275/99 che consente espressamente
l’adozione di accordi di rete fra diverse istituzioni scolastiche aventi per oggetto il coordinamento e la collaborazione in attività di comune interesse per il
raggiungimento delle finalità
Dato atto che il Piano ISS è inserito come progetto nei POF delle scuole sopraccitate
si conviene e stipula quanto segue
Art. 1 - Premesse
Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale dell’accordo.
Art. 2 – Costituzione e denominazione della rete
E’ istituita la rete delle scuole aderenti al Piano ISS denominata “Rete ISS Provincia di Torino”d’ora in avanti denominata “RETE”.
Art. 3 – Finalità
La RETE ha per finalità generale l’applicazione del Piano Nazionale ISS secondo
le linee indicate dal Gruppo di Pilotaggio Regionale.
In particolare l’obiettivo della RETE è la collaborazione tra le istituzioni scolastiche aderenti, al fine di dare concretezza ai diversi campi di intervento del Piano
ISS con l’apporto dei docenti tutor come indicato nell’opuscolo nazionale di
presentazione
del
20
febbraio
2006:
istituzionali
21
“– dare concretezza all’autonomia didattica, di sperimentazione e
ricerca attraverso il miglioramento della professionalità dei docenti,
chiamati ad elaborare piani di studio con sviluppo verticale nei quali le
singole esperienze scientifiche diventano tappe strutturate di percorsi didattici con una coerente organizzazione del tempo scuola;
– indicare alle scuole in forma essenziale gli orizzonti didattici e gli spazi
organizzativi affinché si costruiscano offerte formative rispondenti alle attese e capaci di promuovere un nuovo incontro tra i giovani e la cultura
scientifica, in entrambe le dimensioni di ricerca e di studio.”
Art. 4 – Durata
L’accordo ha durata annuale e si intende rinnovato salvo diverse indicazioni
provenienti dai competenti Organi nazionali e regionali e salvo disdetta motivata da parte di ciascuna istituzione scolastica aderente che vale solo per
l’istituzione scolastica disdettante.
Art. 5 – Istituto scolastico aderente
Le istituzioni scolastiche firmatarie del presente accordo riconoscono
nell’Istituto di Istruzione Superiore “P.Martinetti “ individuato dall’USR Piemonte quale Presìdio territoriale per la provincia di Torino ,punto di riferimento
nell’attuazione locale del Piano ISS (come illustrato nell’art.6).
Esse si impegnano a individuare un referente del Progetto relativo al Piano ISS
interno all’istituto e a promuovere presso il gruppo di docenti partecipante
all’attività di formazione e ricerca-azione del Piano “l’approccio metodologico innovativo connotato da:
- attenzione alla costruzione di conoscenza;
- riconoscimento del ruolo determinante dell’esperienza concreta nelle
situazioni strutturate e non: in laboratorio, sul campo, in classe,
nell’ambiente e nella tecnologia;
- uso appropriato dei diversi linguaggi (gestuale, orale, scritto, iconico,
formale,…) sia nella prima costruzione di conoscenza che nella sua organizzazione progressiva;
- raccordi significativi con le radici dell’esperienza e della conoscenza
quotidiana;
- adozione progressiva dei punti di vista della diverse discipline attraverso la scomposizione – “disintreccio” dei fenomeni osservati e la loro
ricomposizione – “reintreccio” secondo scopi espliciti;
- graduale acquisizione della consapevolezza che la conoscenza scientifica cresce attraverso la costruzione di modelli;
- riflessione costante sull’apprendimento e sul significato di quanto si
apprende, a livello individuale e collettivo e con modalità adeguate
all’età.
e la raccolta, la valorizzazione e la produzione di materiali didattici,
anche multimediali, che possano essere adattati a diverse esigenze e successive trasformazioni e i
donei ad
assicurare l’implementazione flessibile della proposta didattica complessiva.” (cfr. succitato opuscolo ministeriale)
22
Art. 6 – Scuola capofila e gestione amministrativo-contabile
L’Istituto di Istruzione Superiore “P.Martinetti” assume il ruolo di scuolacapofila del
presenteaccordo.Tale istituzione
scolastica svolge compiti di
supporto organizzativo, gestionale e documentale per la promozione e la realizzazione degli interventi innovativi e formativi avvalendosi della propria equìpe tutoriale e mettendo a disposizione i supporti organizzativi e di segreteria necessari, come indicato e sottoscritto nell’accordo di rete regionale tra le
scuole presidio firmato il 4 luglio 2007.
Essa si impegna a realizzare il programma di attività di seguito allegato rispondente ai bisogni delle scuole aderenti alla rete e al territorio, mettendo a
disposizione attrezzature, laboratori scientifici e tecnologici per lo svolgimento
delle attività programmate e la documentazione del lavoro svolto secondo le
linee generali indicate dal Piano ISS Nazionale e le indicazioni del Gruppo di Pilotaggio Regionale.
Essa gestisce come compenso del lavoro di tutoraggio i fondi assegnati
dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, come stabilito nel
predetto accordo regionale. Gestisce inoltre al suo interno tutti gli aspetti organizzativi, amministrativi ed economici necessari per la realizzazione delle iniziative relative al proprio progetto approvato dal
Gruppo di Pilotaggio Regionale.
Periodicamente rendiconta il proprio operato al Gruppo di Pilotaggio
Regionale dal quale riceve supporto istituzionale, di risorse e consulenza scientifico-organizzativa-didattica e rende disponibili le rendicontazioni analitiche delle spese sostenute.
Art. 7 – Coordinamento all’interno della rete
E’ previsto un coordinamento tra le scuole presso cui sono in servizio i docenti
tutor e un coordinamento allargato tra le scuole appartenenti alla rete con la
partecipazione dei rispettivi Dirigenti Scolastici o di un loro delegato referente
del progetto interno alla singola istituzione.
Caluso , 26 Gennaio 2008
23
ACCORDO DI RETE SULLA SICUREZZA FRA ISTITUZIONI
SCOLASTICHE
LE SEGUENTI ISTITUZIONI SCOLASTICHE:
Direzione Didattica Statale di Caluso(TO)
Direzione Didattica Statale di San Giorgio (TO)
Istituto comprensivo di Strambino(TO)
Istituto comprensivo di Favria (TO)
Istituto di Istruzione Superiore “P. Martinetti di Caluso (To)
Per ottemperare al disposto del D.Leg.vo 81/08 in merito alla sorveglianza sanitaria nei confronti del personale e per l’individuazione della figura di Medico
Competente per l’anno scolastico 2008/09
CONVENGONO E STIPULANO
quanto segue:
Impegni della Direzione Didattica Statale di Caluso:
richieste di preventivo a nome di tutte le istituzioni per i costi per il servizio di
sorveglianza sanitaria e di consulenza continuativa in medicina del lavoro,alla
luce della vigente normativa sulla sicurezza.
Impegni di tutte le istituzioni scolastiche :
•
•
•
•
•
Ogni istituzione si impegna a valutare le proposte giunte alla Direzione
Didattica di Caluso e a sottoporle al vaglio dei competenti organi collegiali entro i termini di legge.
Le istituzioni,nelle figure del Dirigente Scolastico, si impegnano a concordare la scelta di un unico medico competente.
Ogni istituzione provvede singolarmente alla stipula del contratto.
Ogni istituzione provvede singolarmente alla relativa liquidazione del
compenso entro i termini previsti.
Ogni istituzione ottempera alla normativa citata in premessa e mette a
disposizione i dati necessari per i sopraluoghi sanitari , per la stesura del
protocollo sanitario e ogni documentazione utile al processo di valutazione dei rischi sanitari.
Il presente accordo ha validità annuale, rinnovabile, con decorrenza dal mese
di novembre 2010.
24
ACCORDO DI RETE “LA SCUOLA SI-CURA DI ME”
ACCORDO DI RETE TRA LE SEGUENTI ISTITUZIONI SCOLASTICHE
Circolo Didattico di Caluso
Circolo Didattico di San Giorgio
I. C. di Strambino
Scuola Secondaria di I grado di Caluso
Premesso che:
- l’art. 7 del D.P.R. 275/99 (Regolamento Autonomia delle Istituzioni Scolastiche), consente accordi e convenzioni tra le Istituzioni Scolastiche per il coordinamento di attività di comune interesse, ai sensi e per gli effetti dell’art. 15 L.
241/90;
- le istituzioni scolastiche intendono avvalersi della facoltà offerta dalla normativa citata per meglio realizzare le proprie finalità istituzionali;
- l’adesione all’accordo di rete potrà essere inserita nel Piano dell’Offerta Formativa delle Istituzioni Scolastiche;
-la presente Rete è stata costituita nell’a.s.2008/09 tra le dds di Caluso, San
Giorgio e Strambino e viene integrata dalla sms “G.Gozzano” di Caluso
dall’a.s.2011-2012. La dds di Strambino è ora costituita in Istituto Comprensivo.
- l’adesione al presente accordo è stata decisa dai competenti organi collegiali
con specifiche Deliberazioni
Considerato che:
il collegamento in Rete tra le scuole autonome è finalizzato alla realizzazione di
un sistema integrato, evitando così la frantumazione delle iniziative e la dispersione delle risorse;
SI CONVIENE QUANTO SEGUE
Art. 1
Finalità e obiettivi dell’accordo
Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo istituiscono tra loro
un collegamento in rete ai sensi dell’art. 7 del DPR 275/99, che prende il nome
di “Rete La Scuola si-cura di me“
L’accordo di rete è finalizzato a creare le condizioni di collaborazione tra le istituzioni scolastiche e con i possibili referenti a livello locale,provinciale e regionale per promuovere la cultura della sicurezza, della legalità, del benessere e
della cittadinanza attiva
In specifico ci si propone di:
• definire e realizzare progetti didattici relativi alle tematiche della sicurezza
ed alla promozione della cittadinanza attiva inseriti nei POF d'Istituto;
• sostenere e valorizzare il ruolo del SPP interno nell’azione di gestione della
sicurezza e nella didattica della sicurezza;
25
• assicurare un’azione di formazione continua del personale scolastico sui
temi della sicurezza, della legalità, della cittadinanza attiva e dell’educazione
alla salute con particolare riguardo alla ricaduta didattica
• operare a livello organizzativo e strutturale, in sinergia con gli enti territoriali per garantire un sicuro ambiente di lavoro e di studio.
Art. 2
Oggetto e durata
2.1. Gli obiettivi dell’accordo riguardano:
□ la promozione della cultura della sicurezza,della cittadinanza responsabile e
della salute tra i discenti, intesa come acquisizione della capacità di percepire i
rischi ambientali e comportamentali e di adottare e favorire comportamenti sicuri e responsabili;
□ l’assunzione di un ruolo attivo sul fronte della sicurezza da parte degli allievi
e del personale scolastico;
□ la collaborazione tra le istituzioni che aderiscono alla Rete per la diffusione e
lo scambio di materiale didattico e informativo e la promozione delle buone
pratiche;
□ l'aggiornamento e la formazione del personale scolastico con compiti di gestione della sicurezza secondo il D.Lgs. 81/08;
□ lo sviluppo di una strategia di collaborazione tra Scuola , Enti proprietari ed
Enti convenzionati per lo sviluppo e diffusione di progetti specifici;
□ la gestione pratica degli aspetti di cui ai punti precedenti compresa la produzione di materiale divulgativo.
2.2 Le Istituzioni Scolastiche che aderiscono alla Rete si impegnano a:
a. individuare ognuna un proprio referente, con l'incarico di promuovere iniziative didattiche e formative all'interno del proprio istituto e di svolgere un'azione di collegamento con la Rete;
b. definire progetti didattici congiunti e/o afferenti alla rete inseriti nel Piano
dell'Offerta Formativa d'istituto e concretamente realizzati;
c. dare la propria disponibilità a scambiare materiale didattico e informativo;
d. collaborare in materia di formazione del personale;
e. mettere a disposizione materiale informativo (pubblicazioni, opuscoli, procedure…) per gli studenti;
f. partecipare a gruppi di lavoro per la progettazione di iniziative e la costruzione di strumenti didattici.
2.3.La durata dell’accordo,vigente dall’a.s.2008-09, è biennale a partire
dall’a.s.2011-12.
Art. 3 Organo responsabile della gestione
3. 1. Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo, individuano al
proprio interno una scuola capofila cui è affidata l’attività organizzativa, istruttoria, negoziale, di gestione delle risorse finanziarie e di esecuzione delle decisioni assunte dall’organo di cui al successivo punto 3.4.
3.2. L’istituto Circolo Didattico di Caluso (TO) assume il ruolo di scuola capofila
di cui al presente articolo, p. 1
3.3 Le istituzioni scolastiche della Rete conferiscono alla scuola capofila formale
mandato a rappresentarle nelle comunicazioni esterne concernenti l’attività
della Rete stessa.
26
3.4. L’organo responsabile dell’individuazione delle specifiche attività oggetto
della reciproca collaborazione all’ambito del presente accordo, viene individuato nella “Conferenza di servizi”, così come disciplinata dall’art.14, L.241/90.
Nella Conferenza di servizi le singole scuole sono rappresentate dal Dirigente
Scolastico o suo delegato.
3.5. La convocazione della Conferenza di servizi è disposta dal Dirigente scolastico della scuola capofila, che svolge anche la funzione di Presidente della
Conferenza, o suo delegato.
3.6. L’Istituzione capofila si impegna a :
-individuare un docente referente di rete;
-individuare una o più persone con il compito di coadiuvare il referente;
-predisporre un apposito capitolo di bilancio per la gestione finanziaria della rete;
-mettere a disposizione un locale ad uso della rete;
-mettere a disposizione attrezzature e materiali adeguati per iniziative che dovessero svolgersi al suo interno;
-garantire la custodia dei materiali;
-garantire la visibilità della rete anche attraverso il proprio sito web;
-sperimentare al proprio interno buone pratiche sulla sicurezza;
-garantire l’esecuzione delle decisioni assunte dalle istituzioni scolastiche aderenti.
Art. 4
Recesso
I Rappresentanti legali delle Istituzioni Scolastiche possono recedere dagli impegni assunti con il presente accordo con un preavviso di 60 giorni, fatti salvi
gli impegni assunti alla data di comunicazione del recesso.
Si acquisiscono agli atti della scuola capofila le rispettive delibere dei
Collegi dei Docenti e dei Consigli di Circolo e/o di Istituto delle istituzioni scolastiche aderenti alla rete.
ACCORDO DI RETE “Lim: laboratori innovazione metodologica”
ACCORDO DI RETE TRA LE SEGUENTI ISTITUZIONI SCOLASTICHE:
ISTITUTO COMPRENSIVO DI AZEGLIO
ISTITUTO COMPRENSIVO IVREA I
ISTITUTO COMPRENSIVO IVREA II
ISTITUTO COMPRENSIVO DI MONTANARO
ISTITUTO COMPRENSIVO DI PAVONE
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SETTIMO VITTONE
ISTITUTO COMPRENSIVO DI STRAMBINO
SCUOLA MEDIA STATALE “G. GOZZANO” DI CALUSO
CIRCOLO DIDATTICO DI CALUSO
CIRCOLO DIDATTICO DI SAN GIORGIO
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Premesso che:
- l’art. 7 del D.P.R. 275/99 (Regolamento Autonomia delle Istituzioni Scolastiche), consente accordi e convenzioni tra le Istituzioni Scolastiche per il coordinamento di attività di comune interesse, ai sensi e per gli effetti dell’art. 15 L.
241/90;
- le istituzioni scolastiche intendono avvalersi della facoltà offerta dalla normativa citata per meglio realizzare le proprie finalità istituzionali;
- l’adesione all’accordo di rete dovrà essere inserita nel Piano dell’Offerta Formativa delle Istituzioni Scolastiche;
-la presente Rete è costituita nell’a.s.2012/13 tra le suddette istituzioni scolastiche e che l’adesione al presente accordo è stata decisa dai competenti organi collegiali con specifiche deliberazioni
Considerato che:
il collegamento in Rete tra le scuole autonome è finalizzato alla realizzazione di
un sistema integrato, evitando così la frantumazione delle iniziative e la dispersione delle risorse;
SI CONVIENE QUANTO SEGUE
Art. 1
Finalità e obiettivi dell’accordo
Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo istituiscono tra loro
un
collegamento in rete ai sensi dell’art. 7 del DPR 275/99, che prende il nome di
“LIM:LABORATORI INNOVAZIONE METODOLOGICA”
L’accordo di rete è finalizzato a creare le condizioni di collaborazione tra le istituzioni scolastiche e con i possibili referenti a livello regionale per promuovere
la diffusione dell’innovazione tecnologica attraverso l’utilizzo della Lim ed altre
tecnologie didattiche innovative.
In specifico ci si propone di:
• definire e realizzare progetti didattici relativi all’utilizzo delle tecnologie
multimediali inseriti nei POF d'Istituto;
• sostenere e valorizzare l’innovazione nella pratica didattica quotidiana;
• assicurare un’azione di formazione continua del personale docente ;
• operare a livello organizzativo e strutturale in sinergia tra istituzioni scolastiche operanti in uno stesso territorio ;
Art. 2
Oggetto e durata
2.1. Gli obiettivi dell’accordo riguardano:
-la creazione di una rete per la diffusione e l’utilizzo di buone pratiche nei percorsi curricolari del primo ciclo di istruzione;
-l’introduzione di metodologie innovative nel campo della didattica;
-l’utilizzazione
e
diffusione
delle
nuove
tecnologie
per
l’insegnamento/apprendimento;
28
-la creazione di percorsi multimediali utili a favorire percorsi di continuità .
2.2 Le Istituzioni Scolastiche che aderiscono alla Rete si impegnano a:
a. individuare ognuna un proprio referente, con l'incarico di promuovere iniziative
didattiche e formative all'interno del proprio istituto e di svolgere un'azione di
collegamento con la Rete;
b. definire progetti didattici congiunti e/o afferenti alla rete inseriti nel Piano
dell'Offerta Formativa d'istituto e concretamente realizzati;
c. dare la propria disponibilità a scambiare materiale didattico e informativo;
d. collaborare in materia di formazione del personale;
e. mettere a disposizione materiale ;
f. partecipare a gruppi di lavoro per la progettazione di iniziative e la costruzione di strumenti didattici.
2.3.La durata dell’accordo è biennale a partire dall’a.s.2012-13.
Art. 3 Organo responsabile della gestione
3. 1. Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo, individuano al
proprio interno una scuola capofila cui è affidata l’attività organizzativa, istruttoria, negoziale, di gestione delle risorse finanziarie e di esecuzione delle decisioni assunte dall’organo di cui al successivo punto 3.4.
3.2. L’istituto comprensivo di Azeglio assume il ruolo di scuola capofila di
cui al presente articolo, p. 1
3.3 Le istituzioni scolastiche della Rete conferiscono alla scuola capofila formale
mandato a rappresentarle nelle comunicazioni esterne concernenti l’attività
della Rete stessa.
3.4. L’organo responsabile dell’individuazione delle specifiche attività oggetto
della reciproca collaborazione all’ambito del presente accordo, viene individuato nella “Conferenza di servizi”, così come disciplinata dall’art.14, L.241/90.
Nella Conferenza di servizi le singole scuole sono rappresentate dal Dirigente
Scolastico o suo delegato.
3.5. La convocazione della Conferenza di servizi è disposta dal Dirigente scolastico della scuola capofila, che svolge anche la funzione di Presidente della
Conferenza, o suo delegato.
3.6. L’Istituzione capofila si impegna a :
-individuare un docente referente di rete;
-individuare una o più persone con il compito di coadiuvare il referente;
-predisporre un apposito capitolo di bilancio per la gestione finanziaria della rete;
-mettere a disposizione un locale ad uso della rete;
-mettere a disposizione attrezzature e materiali adeguati per iniziative che dovessero svolgersi al suo interno;
-garantire la custodia dei materiali;
-garantire la visibilità della rete anche attraverso il proprio sito web;
-sperimentare buone pratiche relative all’utilizzo della Lim e delle tecnologie
didattiche innovative ;
-garantire l’esecuzione delle decisioni assunte dalle istituzioni scolastiche aderenti.
29
Art. 4
Recesso
I Rappresentanti legali delle Istituzioni Scolastiche possono recedere dagli impegni assunti con il presente accordo con un preavviso di 60 giorni, fatti salvi
gli impegni assunti alla data di comunicazione del recesso.
Si acquisiscono agli atti della scuola capofila le rispettive delibere dei
Collegi dei Docenti e dei Consigli di Circolo e/o di Istituto delle istituzioni scolastiche aderenti alla rete.
ACCORDO DI RETE: Rete di formazione e ricerc-azione per
l’implementazione delle Indicazioni Nazionali 2012
ACCORDO DI RETE TRA LE SEGUENTI ISTITUZIONI SCOLASTICHE:
CIRCOLO DIDATTICO DI SAN GIORGIO
ISTITUTO COMPRENSIVO DI AZEGLIO
SCUOLA MEDIA STATALE “G. GOZZANO” DI CALUSO
CIRCOLO DIDATTICO DI CALUSO
VISTO il D.M. 254/2012 con il quale il MIUR ha predisposto, per le scuole
dell’infanzia e del primo ciclo, il Regolamento recante Indicazioni Nazionali per
il curricolo, a norma dell’articolo 1, comma 4 del DPR n. 89 del 20 marzo 2009,
che, a partire dall’a.s. 2012/13 costituiscono il quadro di riferimento per la
progettazione curriculare affidata alle scuole
VISTA la C.M. 22 del 26 agosto 2013, con la quale, considerata l’esigenza di
realizzare l’avvio della fase di prima attuazione delle misure di accompagnamento alle Indicazioni Nazionali 2012, il MIUR ha predisposto un preciso quadro organizzativo a livello nazionale e regionale
VISTA la nota n.8905/U/C23.i dell’USR Piemonte con la quale si chiarivano i
termini delle misure di accompagnamento alle Indicazioni a livello regionale e
si forniva una scheda progetto specifica per la presentazione dei progetti sulle
Indicazioni ribadendo l’esigenza di lavorare in reti di scuole
VISTO il documento del Comitato Tecnico Scientifico “Accompagnare le Indicazioni”
CONSIDERATO che il collegamento in Rete tra le scuole autonome è finalizzato alla realizzazione di un sistema formativo integrato, evitando la frantumazione delle iniziative e la dispersione delle risorse;
PREMESSO CHE :
30
- l’art. 7 del D.P.R. 275/99 (Regolamento Autonomia delle Istituzioni Scolastiche), consente accordi e convenzioni tra le Istituzioni Scolastiche per il coordinamento di attività di comune interesse,
- le istituzioni scolastiche intendono avvalersi della facoltà offerta dalla normativa citata per meglio realizzare le proprie finalità istituzionali;
- che l’accordo di rete sarà inserito nel Piano dell’Offerta Formativa delle Istituzioni Scolastiche;
- l’adesione al presente accordo è stata decisa dai competenti organi collegiali
con specifiche deliberazioni
SI CONVIENE QUANTO SEGUE
Art. 1
Finalità e obiettivi dell’accordo
Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo istituiscono tra loro
un collegamento in rete ai sensi dell’art. 7 del DPR 275/99, che prende il nome
di “Rete territoriale per la ricerca e l’innovazione”.
L’accordo di rete è finalizzato a creare le condizioni di collaborazione tra le istituzioni scolastiche e con i possibili referenti a livello locale e regionale per
l’implementazione delle Nuove indicazioni, per sviluppare percorsi di ricercazione sulle stesse e per condividere esperienze formative e buone pratiche e
per la costruzione di un curricolo verticale.
In specifico ci si propone di:
• promuovere e sperimentare percorsi di ricer-cazione che innovino le metodologie didattiche
• realizzare azioni di informazione/formazione per il personale scolastico, i
genitori, il territorio
• costruire un curricolo in senso orizzontale e verticale che tenga conto delle
esigenze legate alle sfide di integrazione europea,
• sperimentare i nuovi curricoli e valutarne l’efficacia,
• mettere a disposizione della rete e diffondere nel territorio buone pratiche
didattiche
Art. 2
Contenuto dell’accordo
1. Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo, individuano al
proprio interno una scuola capofila cui è affidata l’attività organizzativa, istruttoria, negoziale, di gestione delle risorse finanziarie e di esecuzione delle decisioni assunte dall’organo di cui al successivo punto
2. L’istituto Circolo Didattico di San Giorgio Canavese assume il ruolo di scuola
capofila di cui al presente articolo, p. 1
3. Le istituzioni scolastiche della Rete conferiscono alla scuola capofila formale
mandato a rappresentarle nelle comunicazioni esterne concernenti l’attività
della Rete stessa, compresa la referenza per l’USR per il Piemonte.
4. L’organo responsabile dell’individuazione delle specifiche attività oggetto
della reciproca collaborazione all’ambito del presente accordo, viene individuato nella “Conferenza di servizi”, così come disciplinata dall’art.14, L.241/90.
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Nella Conferenza di servizi le singole scuole sono rappresentate dal Dirigente
Scolastico o suo delegato.
5. La convocazione della Conferenza di servizi è disposta dal Dirigente scolastico della scuola capofila, che svolge anche la funzione di Presidente della Conferenza, o suo delegato.
6. La scuola capofila acquisirà nel proprio bilancio i finanziamenti per le attività
della rete e gestirà i fondi destinandoli in base alle decisioni che saranno successivamente individuate dalla Conferenza di Servizi.
7. La rete s’impegna a collaborare strettamente affinché:
- le scelte progettuali e la destinazione delle risorse risultino funzionali al raggiungimento degli obiettivi
- sia garantita la diffusione della documentazione
- sia garantito il coinvolgimento degli alunni, dei docenti, delle famiglie e del
territorio.
8. Ciascuna istituzione scolastica aderente alla rete si impegna ad attuare al
proprio interno un processo di formazione dei docenti con modalità ed obiettivi
condivisi.
9. Si costituisce un gruppo tecnico di lavoro con l’incarico di coordinare i gruppi di lavoro presenti nelle scuole.
10. Il gruppo tecnico di lavoro è costituito da tutti i docenti referenti nominati
dai capi d’istituto, con compiti di : referenza per la propria scuola, passaggio di
comunicazioni/informazioni, svolgimento delle azioni previste e stabilite durante le riunioni, valutazione delle opportunità di revisione/integrazioni al progetto, raccolta dati utili al monitoraggio e alla valutazione.
11. Il lavoro nelle singole scuole o gruppi di scuole potrà riferirsi ad una o più
discipline/aree disciplinari, secondo quanto stabilito dal gruppo tecnico.
12. I Dirigenti scolastici delle istituzioni aderenti alla rete si impegnano ad attuare un comune percorso formativo sulla tematica delle Nuove Indicazioni.
Art. 3
Durata dell’ accordo
Il presente accordo ha la durata di un biennio, rinnovabile, a partire dalla data
della stipula.
Art. 4
Recesso
I Rappresentanti legali delle Istituzioni Scolastiche possono recedere dagli impegni assunti con il presente accordo con un preavviso di 60 giorni, fatti salvi
gli impegni assunti alla data di comunicazione del recesso.
Si acquisiscono agli atti le rispettive delibere dei Collegi dei Docenti e
dei Consigli di Circolo e/o di Istituto delle istituzioni scolastiche aderenti alla rete.
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Linee guida per l'ammissione di sponsor
(Approvate dal Consiglio di Circolo del 24 ottobre 2008)
( Legge 27 dicembre 1997, n.449, art. 43 - legge 27/12/1997, n. 449art.41 del D.I. 44/2001)
IIl Dpr 8 marzo 1999 n° 275 sull'autonomia scolastica, richiede a ciascuno dei
protagonisti del ciclo educativo - docenti, responsabili degli istituti, personale
della scuola, alunni, famiglie - un rinnovato e più ampio impegno.
Sempre più forte si manifesta la necessità di offrire alle giovani generazioni oltre al sapere anche una più articolata educazione che li renda consapevoli della
loro condizione di cittadini liberi ed eguali, responsabilmente partecipi della vita
sociale e soggettivamente membri di una collettività solidale.
Le attuali sfide educative comportano un impegno intellettuale e strumentale,
con necessità finanziarie che le risorse economiche attualmente messe a disposizione dallo stato e dagli enti locali, non sempre sono in grado di soddisfare.
Si rende quindi necessaria la ricerca di fonti di finanziamento, integrative di
quelle pubbliche, per poter costruire un'istituzione scolastica non solo più attrezzata, non solo più dinamica, ma anche capace o almeno messa nelle condizioni di poter sperimentare percorsi formativi nuovi, originali.
Fonti di finanziamento integrative significa, in altri termini, sostenitori, sponsor, mecenati.
Prima di intraprendere la ricerca di queste figure, il Consiglio di Circolo indica
una serie di requisiti che saranno la griglia di selezione dei potenziali 'offerenti'
dell'Istituto, partendo dalla inderogabile condizione della scuola quale luogo
protetto per il bambino.
CRITERI DI SELEZIONE DEL SOSTENITORE
Premesso che qualsiasi forma di rapporto, fra l'Istituzione scolastica e l'erogatore di finanziamenti, deve essere privo del coinvolgimento sia attivo che passivo dei bambini, si dovranno escludere le seguenti tipologie merceologiche:
• Beni voluttuari in genere (abbigliamento, bibite analcoliche ed alcoliche in
genere, giocattoli, profumi, preziosi, casalinghi, ecc.);
• Produzioni dove è più o meno evidente il rischio per l'essere umano o per la
natura (industrie chimiche o farmaceutiche, industrie belliche);
Inoltre aziende sulle quali grava la certezza o anche il solo sospetto di comportamenti censurabili (sfruttamento del lavoro minorile, rapina delle risorse nei
paesi del terzo mondo, inquinamento del territorio, speculazione finanziaria,
condanne passate in giudicato, atti processuali in corso, ecc.).
OPPORTUNITA' PER IL SOSTENITORE
Le più diffuse forme di finanziamento privato alle scuole prevedono, la richiesta
di un ritorno di immagine dell'erogatore, mediante la comparizione del suo logo
e/o del suo nominativo, sul materiale informativo prodotto dalla scuola in relazione all'evento che vede coinvolto il finanziatore.
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Qualora il contributo non fosse legato ad una specifica iniziativa possono essere proposte altre forme di contribuzione e conseguenti ritorni:
• divulgazione a mezzo stampa dell'iniziativa di finanziamento/donazione;
• apposizione del logo del/dei sostenitori sul materiale cartaceo prodotto dal
Circolo e sul sito web.
DEFINIZIONE DELL'OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE
Finalità determinata
Nel caso si abbia a disposizione l'esatto preventivo di una determinata attività
(progetto, manifestazione, acquisto di materiali ecc.) è possibile realizzare la
ricerca di finanziatori con finalità specifica.
A costoro si proporrà la formula del ritorno di immagine legata all'evento, con
un contributo minimo che dovrà essere definito di volta in volta a seconda della
importanza dell'evento proposto.
Finalità non predeterminata
Altri obiettivi possono essere determinati anche in momenti seguenti alla raccolta di finanziamento.
In questi casi è possibile offrire al sostenitore forme di pubblicizzazione della
propria immagine mediante le elencate già ipotesi che devono trovare una valutazione economica legata alla tipologia e ai tempi di visibilità del sostenitore
e che verranno stabilite , di volta in volta e a seconda dei casi,dal Dirigente
Scolastico,sentito il parere degli organi collegiali.
Tipologia
•
donazione di materiali per la didattica (anche riciclati):
•
sponsorizzazioni etiche
forniture di materiali per le attività scolastiche in cambio di
forme pubblicitarie non invasive e rispettose della missione educativa
della scuola.
contributo finanziario per attività o progetti della scuola che
intendi sostenere.
•
Presentazione
La ricerca di sponsorizzazioni si attuerà attraverso uno spazio sul sito del Circolo e/o attraverso l’informazione cartacea .
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DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO
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SITO :www.circolodidatticocaluso
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
Il processo di valutazione degli alunni è strettamente
connesso con
l’attività di programmazione, non solo per il controllo degli apprendimenti ma
come verifica dell’intervento didattico al fine di apportare eventuali modifiche
al progetto educativo.
Le insegnanti di scuola primaria, durante la programmazione, stabiliscono
collegialmente a classi parallele, prove di verifica degli apprendimenti che
vengono utilizzate:
• in ingresso
• in itinere
• nel momento terminale.
Il documento ufficiale resta la scheda di valutazione, elaborata a livello di Circolo didattico, in cui compaiono la valutazione periodica e annuale e il giudizio
globale che include aspetti relazionali e socio-affettivi degli alunni.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Ai sensi e per gli effetti dell’art.4,comma 4 del D.P.R. 275/1999 e dell’art.1,c.5
del D.P.R. 122/2009, la valutazione e l’attribuzione dei voti disciplinari verrà
effettuata sulla base dei criteri di seguito riportati.
1) La gamma dei voti decimali da 5 a 10 viene assegnata secondo la seguente
tabella:
SITUAZIONI DI APPRENDIMENTO
Carenza di attenzione e impegno tale da
compromettere l’apprendimento.
Inadeguate prestazioni per la maggior parte degli indicatori
Prestazioni solo parzialmente adeguate
nella maggior parte degli indicatori usati.
Capacità di strutturare l’argomento in al-
VOTI
5
35
cuni dei suoi aspetti,ma non in modo completo.
Relativa autonomia nell’applicare le procedure.
Adeguate prestazioni solo per alcuni indicatori.
Capacità di strutturare l’argomento nei
suoi aspetti fondamentali.
Discreta autonomia nell’applicare le procedure.
Adeguate prestazioni per tutti gli indicatori.
Adeguato possesso delle conoscenze fondamentali di base.
Adeguata capacità nell’applicare le fondamentali procedure.
Sicurezza di prestazioni per la maggior
parte degli indicatori disciplinari.
Sicuro possesso delle conoscenze oggetto
di insegnamento.
Sicurezza nell’applicare le fondamentali
procedure.
Capacità di servirsi degli apprendimenti in
contesti diversi.
Eccellenza delle prestazioni in tutti gli indicatori considerati.
Sicuro ed articolato possesso delle conoscenze oggetto di insegnamento.
Padronanza nell’applicare procedure.
Capacità di servirsi degli apprendimenti in
contesti diversi.
6
7
8
9
10
2) I voti disciplinari per gli alunni diversamente abili vengono determinati secondo le specifiche procedure previste dal P.E.I. di cui all’art 12,comma 5 della
L.104/92.
3) Per gli alunni non italofoni di nuovo e/o recente inserimento si fa riferimento
al protocollo di accoglienza deliberato dagli Organi Collegiali (prot. N°1208 del
22/05/09).
4) Per gli alunni diagnosticati con DSA la valutazione tiene conto delle specifiche situazioni di tali alunni;sono adottati strumenti compensativi e dispensativi
ritenuti idonei nelle attività didattiche e nelle prove di verifica.
La valutazione nella scuola dell’infanzia precede, accompagna e segue i
percorsi curricolari assumendo una funzione formativa, di accompagnamento
dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento.
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DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO
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PROGRAMMAZIONI EDUCATIVE E DIDATTICHE
La scuola, nel rispetto degli obiettivi stabiliti dalle indicazioni ministeriali
e della libertà di insegnamento dei docenti, definisce i curricoli di base, individuando gli obiettivi specifici dell’apprendimento, i contenuti, i metodi e gli
strumenti idonei a favorire il pieno sviluppo della personalità degli alunni, nel
rispetto dei ritmi e degli stili di apprendimento di ognuno.
I curricoli tengono in considerazione le aspettative, gli interessi, le esigenze dei protagonisti del processo formativo (allievi, docenti, genitori) e le caratteristiche del contesto in cui la scuola sorge e opera.
Essi sono elaborati dal Collegio dei Docenti, dai consigli di interclasse/intersezione, dai teams di lavoro ed hanno alla base, come principi condivisi
da tutti gli operatori, la realizzazione dell’unitarietà dell’azione educativa e la
costruzione di un clima positivo di lavoro.
Nel nostro Circolo le programmazioni sono scandite in:
ANNUALI, in cui sono definiti gli obiettivi specifici, i contenuti e le attività, le
indicazioni metodologiche di ogni asse culturale;
SETTIMANALI, di team, per definire nel dettaglio le attività delle diverse aree
disciplinari.
Nella PROGRAMMAZIONE ANNUALE elaborata è delineato il piano generale degli obiettivi specifici degli assi culturali.
Nella PROGRAMMAZIONE PERIODICA, invece, i docenti, esercitando la loro libertà di insegnamento, riprendono in considerazione gli obiettivi specifici e
progettano le adeguate attività didattiche.
I gruppi di programmazione, organizzati per classi parallele, sono coordinati da
un insegnante referente.
Attualmente gli assi culturali di riferimento definiti nel Circolo sono:
• asse dei linguaggi
• asse matematico
• asse scientifico-tecnologico
• asse geo-storico-sociale
L’insegnamento della lingua straniera è svolto da insegnanti specialisti e specializzati, così come quello della Religione Cattolica
Le suddivisioni orarie settimanali delle singole discipline fanno riferimento ai
rapporti minimi di cui al D.M. 10-09-91 e ai rapporti massimi individuati dal
Collegio dei Docenti.
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INSERIMENTO ED INTEGRAZIONE DI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Compito primario della Scuola è quello di impartire l’istruzione, tale
obiettivo non può rimanere fine a se stesso, ma lo si deve inquadrare in una
“piena formazione della personalità degli alunni”.
Il diritto all’educazione e all’istruzione degli alunni in situazione di handicap nelle sezioni e nelle classi comuni delle scuole di ogni ordine e grado è
disciplinato dalla cosiddetta Legge-Quadro sull’handicap, cioè dalla legge 5
febbraio 1992, n.104, che riprende e perfeziona quanto precedentemente disposto da altre norme legislative.
L’integrazione è dunque un concetto ben più ampio di quello che definisce il solo inserimento nelle classi comuni, condanna tutte le forme di esclusione, di carità compassionevole, di assistenzialismo e promuove i diritti alla persona: il diritto alla qualità della vita, allo studio, alla relazione, allo sviluppo di
tutte le potenzialità ed eccellenze, alla cura come rispetto e dignità,
all’autodeterminazione e alla non discriminazione. Tutto ciò attraverso un impegno che coinvolge tutta la scuola e richiede piccoli o grandi cambiamenti.
La Legge Quadro prevede l’istituzione di un Gruppo di studio e di lavoro di Circolo, con il compito di predisporre e seguire il percorso formativo degli alunni
portatori di handicap.
Il Gruppo ha il compito di :
- analizzare la situazione complessiva nell’ambito delle scuole di
competenza (numero alunni in situazione di handicap, tipologia
dell’handicap, classi coinvolte);
- coordinare l’attività di integrazione (corsi di formazione e autoformazione
- predisporre le procedure di continuità;
- analizzare le difficoltà sorte ed attivare strategie organizzative
(confronto, invio a consulenti specifici, utilizzo di strumenti multimediali)
capaci di rispondere efficacemente alle problematiche;
- attivare il raccordo con gli Enti corresponsabili del processo di integrazione;
- offrire agli Organi Collegiali consulenza per la formazione delle
classi;
- attivare possibilità di consulenza e sostegno alle insegnanti del
Circolo, riguardo problematiche relative alle difficoltà di apprendimento;
creare percorsi formativi, in collaborazione con le famiglie, volti a favorire e
migliorare lo sviluppo integrale del bambino.
Il Gruppo ha evidenziato tre aspetti prioritari che è necessario sviluppare e migliorare per garantire una sempre più efficace integrazione, nella
scuola che accoglie il deficit e riduce l’handicap:
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1. Dalla socializzazione alla piena realizzazione delle potenzialità. L’obiettivo è quello di produrre il massimo di efficacia formativa.
2. L’autonomia didattica e organizzativa. L’autonomia è un forte
volano di adattamento di curricoli, didattiche, tempi, organizzazione, spazi,
alle esigenze di ognuno.
3. L’integrazione dell’integrazione. L’integrazione tra i diversi
Servizi è strategica per ottimizzare gli interventi e realizzare pienamente il
progetto formativo.
I percorsi formativi prevedono lo sviluppo:
• dell’apprendimento
• della comunicazione
• delle relazioni
• della socializzazione
• dell’autonomia e della comunicazione personale.
Momento significativo nell’iter formativo riguarda, come precedentemente indicato, l’esigenza di una integrazione di tutte le competenze e di tutte
le professionalità che entrano in gioco:
-
la scuola, nelle sue diverse componenti;
gli operatori delle Aziende Sanitarie Locali;
assistenti per l’autonomia e la comunicazione;
la famiglia.
Il Gruppo infatti, mediante incontri sistematici, interagisce con modalità
costante e continuativa con i familiari, gli operatori ASL, gli educatori.
Come previsto dalla Legge-Quadro, il processo di integrazione passa attraverso:
1.
l’individuazione dell’alunno come persona in situazione
di handicap;
2.
la definizione di una “diagnosi funzionale”;
3.
la predisposizione di un “profilo dinamico funzionale”;
4.
la formulazione di un “piano educativo individualizzato”;
5.
la stesura della Relazione Osservativa nell’accoglienza dei
bambini, sia all’ingresso alla scuola dell’infanzia, sia nel
passaggio alla scuola Primaria;
6.
le occasioni di verifica degli interventi realizzati e di
aggiornamento della documentazione.
Vengono inoltre definite le modalità di intervento, le caratteristiche peculiari di tale documentazione e i limiti degli interventi stessi, avendo ben presente le esigenze di sviluppo della personalità complessiva e non le singole
prestazioni.
Al momento dell’entrata a scuola il Gruppo, dopo una iniziale osservazione mirata e sistematica, predispone il progetto di integrazione, in cui si e39
videnziano gli strumenti, i materiali e gli ausili, che sono necessari per la sua
realizzazione.
In seguito verranno redatti tutti i documenti necessari alla progettazione, cioè:
1. Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF). Dopo un primo periodo di osservazione, i genitori, il referente del caso (ASL), gli insegnanti, gli educatori, sulla base della conoscenza dell’alunno e del contenuto
della diagnosi funzionale, concordano gli obiettivi didattici ed educativi e
le proposte di attività dell’intero ciclo scolastico.
2. Il Piano Educativo Individualizzato (PEI). Il gruppo tecnico propone interventi integrati ciascuno secondo le proprie specificità, relativi all’educazione, all’istruzione ed all’integrazione scolastica, stabilendo modalità e tempi di verifica per il raggiungimento degli obiettivi prefissati..
A partire dall’anno in corso, verrà implementato l’utilizzo dell’ ICF (International
Classification
of
Functioning)
sviluppato
all’interno
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (ONU).
Obiettivo dell’ICF è:
- la definizione di uno schema di classificazione utilizzabile in tutto il
mondo, in ogni contesto culturale, per descrivere in modo coerente il
funzionamento della persona;
- fornire una base scientifica per la comprensione e lo studio della salute, delle condizioni, conseguenze e cause ad essa correlate;
- fornire uno schema di codifica sistematico per i sistemi informativi sanitari.
L’approccio viene chiamato bio-psico-sociale perché la salute viene valutata complessivamente secondo tre dimensioni: biologica, individuale e sociale.
La disabilità viene quindi intesa come una complessa relazione tra la
condizione di salute di un individuo, i fattori personali e i fattori ambientali, ossia il contesto in cui egli vive.
40
PIANO PER L’INCLUSIONE- BES
Con la direttiva dello scorso 27 dicembre 2012 e della C.M n 8 del
6/3/2013 relativa ai Bisogni educativi speciali (BES) il MIUR ha accolto gli
orientamenti da tempo presenti in alcuni Paesi dell’Unione europea che completano il quadro italiano dell’inclusione scolastica.
Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si basa su una visione globale della persona con riferimento al modello ICF della classificazione
internazionale del funzionamento, disabilità e salute (International Classification of Functioning, disability and health) fondata sul profilo di funzionamento e
sull’analisi del contesto, come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2002) .
Rientrano nella più ampia definizione di BES tre grandi sotto-categorie:
quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.
La circolare del 6 marzo 2013 tra le varie questioni esplicava che in tema di BES si doveva realizzare un gruppo di lavoro per l’inclusione (in sigla
GLI) il quale svolge, sulla carta, le seguenti funzioni: rilevazione dei BES presenti nella scuola;raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi
posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in
rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche
dell’Amministrazione;focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi;rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola;raccolta e coordinamento
delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze, ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in
sede di definizione del PEI come stabilito dall'art. 10 comma 5 della Legge 30
luglio 2010 n. 122 ;elaborazione di una proposta di Piano Annuale per
l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni
anno scolastico (entro il mese di Giugno)
La nostra Scuola ha elaborato per l’Anno Scolastico 2013/14, il “Piano
Annuale per l’Inclusività” alla stesura del quale hanno collaborato le F.S. e un
gruppo di lavoro per l’inclusione (in sigla GLI) il quale svolge, sulla carta, le
seguenti funzioni: rilevazione dei BES presenti nella scuola; raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto
con azioni strategiche dell’Amministrazione; focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi; rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla
base delle effettive esigenze, ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge
296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall'art. 10
comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122 ; elaborazione di una proposta di
Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di giugno)
Il PAI è, per la nostra scuola, lo sfondo integratore, nonché la scelta pedagogica che intende concretizzare per accogliere le numerose e variegate istanze provenienti dalla comunità educante,dalle famiglie e dall’intero territorio; Il PAI è una scelta civile prima che pedagogica visto che l’Istruzione è un
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diritto sancito dalla Costituzione la quale chiede che tale diritto sia garantito a
tutti, anche attraverso azioni e processi finalizzati a rimuovere “Ostacoli” di
qualsiasi natura essi siano.
INTERVENTI PER ALUNNI CON DSA /EES
In integrazione della normativa generale DPR 275/99 – Regolamento
dell’Autonomia e delle note del MIUR, con la L. 8/10/2010 n. 170 – Nuove
Norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento in ambito scolastico ,
sono stati definiti tali disturbi, identificati con le sigle DSA e EES.
DSA = Disturbi Specifici di Apprendimento
EES = Esigenze Educative Speciali
Per DSA si intendono alunni con un’alterazione delle modalità normali di
acquisizione di determinate abilità scolastiche, quali la lettura, la scrittura e il
calcolo. La loro caratteristica principale è la specificità: il disturbo riguarda uno
specifico dominio di abilità, in modo sugnificativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Altre caratteristiche sono
l’eterogeneità dei quadri funzionali e dei profili di sviluppo.
Rientrano nei Disturbi Specifici Evolutivi di Apprendimento:
- dislessia
- disgrafia
- disortografia
- discalculia
Gli alunni con Esigenze Educative Speciali sono soggetti che che necessitano di specifica programmazione educativa e che risultano così valutati
dai Servizi di Neuropsichiatria Infantile o da struttura Specialistica del SSN entro il 31/12 dell’anno di riferimento:
PATOLOGIA CODIFICATA SECONDO CLASSIFICAZIONE ICD 10
DELL’OMS:
Sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico ( codici da F80 a F89)
F 80 – Disturbo evolutivo specifico dell’eloquio e del linguaggio
F 81 - Disturbo evolutivo specifico delle abilità scolastiche (comprende
Dislessia) ( D.S.A.)
F 82 - Disturbo evolutivo specifico delle abilità motorie
F 83 - Disturbi evolutivi specifici misti
F 88 – Altri sintomi e disturbi da alterato sviluppo psicologico
F 89 – Sindromi e disturbi non specificati da alterato sviluppo psicologico
Sindromi ipercinetiche ( comprende ADHD)
F 90.0 – Disturbo dell’attività e dell’attenzione
F 90.1 – Disturbo ipercinetico della condotta
F 90.8 – Sindromi ipercinetiche di altro tipo
F 90.9 – Sindrome ipercinetica non specificata
Deficit cognitivo
Livello intellettivo con QI compreso indicativamente tra i valori 70 e 84 (
codificato nel sistema Npi.net con il codice QXX: capacità cognitive al limite QI
da 70 a 84.
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Per gli alunni con DSA e EES si prevedono 4 tipi di intervento:
1.
Intervento di tipo preventivo, attraverso programmi di potenziamento dei pre-requisiti dell’apprendimento della letto-scrittura, da
attuarsi a partire dalla Scuola dell’Infanzia
2.
Diagnosi precoce attraverso il riconoscimento dei sintomi,
l’attivazione di trattamenti tempestivi nelle prime fasi di apprendimento
della letto-scrittura e sensibilizzazione della famiglia al problema.
3.
Elaborazione di idonei piani programmatici personalizzati di intervento da parte dei docenti, nelle cui classi sono presenti alunni con diagnosi specifiche, che dovranno tenere conto delle caratteristiche individuali dell’alunno, dei punti di forza e debolezza, delle risorse
a sua disposizione ed il rispetto dei suoi stili di apprendimento e prevedere un percorso di apprendimento parallelo rispetto a quello tradizionale
4.
Intervento di tipo globale che coinvolga tutte le risorse
presenti: le persone famiglia, alunno, docenti, tecnici, referenti ASL e
privati), le conoscenze ( culturali, legislstive, didattiche, psicologiche,
pedagogiche), gli strumenti ( tradizionali, compensativi, dispensativi),
le strategie ( metodologiche, didattiche).
Il Gruppo ed i docenti concorderanno i criteri e le modalità di verifica e di
valutazione, prevedendo la compensazione di prove non ritenute adeguate e
valutazioni più attente ai contenuti.
Compiti del referente DSA
- Mettere a disposizione dei colleghi la normativa di riferimento e fornire
consulenza in merito
- fornire informazioni e ricercare materiali didattici sulle difficoltà di apprendimento
- organizzare una mappatura degli allievi con disturbo specifico di apprendimento
- fornire la modulistica specifica ai colleghi che la richiedano
- predisporre monitoraggi periodici per studiare l’evoluzione e l’efficacia
delle iniziative programmate
- fornire ai docenti nell’adozione di Percorsi Educativi Personalizzati e
di criteri valutativi adeguati nel rispetto delle disposizioni nazionali
- organizzare, nell’ambito degli incontri di continuità, il passaggio delle informazioni degli allievi che si iscrivono ad altra scuola
- in caso di trasferimento dell’alunno, predisporre la documentazione necessaria ed informare gli insegnanti della scuola che accoglie l’allievo
- occuparsi delle comunicazioni con AID, ASL, MIUR/URS/UFFICI periferici,
Reti di scuole
- frequentare corsi di formazione e aggiornamento con successiva sessione
di ricaduta al collegio dei docenti.
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COME GESTIRE LO SVANTAGGIO CULTURALE
Nella scuola si può verificare la presenza di alunni in situazione di
svantaggio culturale dovuto a situazioni familiari, a scarsa scolarizzazione pregressa, a provenienza culturale diversa.
Entrando nelle aule scolastiche, lo svantaggio, che produce un apprendimento difficoltoso, rischia di esaltarsi in un apprendimento ancora più difficoltoso. Lo svantaggio è un fenomeno molto complesso, in cui intervengono
fattori che a volte sono difficili da controllare.
Un ruolo determinante lo riveste l’insegnante, che applicherà precise
metodologie didattiche, creerà rapporti interpersonali positivi che facilitino
l’adattamento scolastico, organizzerà attività in piccolo gruppo e predisporrà
interventi diversificati .
Sono inoltre attive convenzioni con operatori del volontariato sociale per
ampliare l’offerta di risorse umane e professionali in grado di operare con alunni in particolare situazione di disagio.
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DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO
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L'ACCOGLIENZA
La scuola si impegna a favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni.
NELLE SCUOLE DELL’INFANZIA l'inizio dell'attività didattica viene preceduto da assemblee, a cui sono invitati soprattutto i genitori dei bambini nuovi,
per concordare un piano di inserimento degli alunni.
La presenza dei genitori in sezione, nei primi giorni di inserimento, viene
limitata a pochi momenti per dare spazio a giochi spontanei, giochi di gruppo,
conoscenza reciproca degli alunni, conoscenza dell'ambiente e delle persone
che vi lavorano, conoscenza dei contrassegni.
NELLA SCUOLA PRIMARIA si cerca di favorire un piacevole approccio con
la scuola organizzando visite degli alunni della scuola dell’infanzia alla primaria,
dove gli ex compagni dei più piccoli raccontano le loro esperienze rassicurando
e offrendo ai più piccoli stimoli e aspettative positive nei confronti della scuola.
Sono previsti inoltre scambi di materiali prodotti ed attività in comune tra
insegnanti ed alunni delle “classi ponte” (infanzia – primaria, primaria- scuola
secondaria di primo grado).
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CONTINUITA' EDUCATIVA
L'articolo 2 della legge 148 del 5-6-90 concretizza le forme e le modalità della
continuità.
Esse concernono:
1. la comunicazione dei dati sull'alunno;
2. la comunicazione di informazioni sull'alunno acquisite anche tramite la
collaborazione con la famiglia;
3. il coordinamento dei curricoli degli anni iniziali e terminali;
4. la formazione delle classi iniziali;
5. il sistema di valutazione degli alunni (insegnamento/apprendimento);
6. l'utilizzo dei servizi di competenza degli Enti Locali (impianti sportivi,
laboratori, parchi gioco, ludoteche, biblioteche...);
7. incontri tra i Capi di Istituto e Docenti per "favorire opportune
armonizzazioni della programmazione didattica".
Per ciò che concerne il sistema di valutazione, si identificano, si valutano e si
certificano i livelli di competenza raggiunti dagli alunni cinquenni e dagli alunni
delle
classi prime e quinte di scuola primaria.In merito alla continuità didattica
tra
scuola primaria e scuola secondaria di primo grado vengono attuati incontri
tra Capi di Istituto circa iscrizioni, notizie alunni, confronti di programmazioni,
accordi per le feste di accoglienza, organizzazione di manifestazioni che
coinvolgano le classi quinte e prima secondaria,
(realizzazione di giornalini, concorsi grafico- pittorici, ...)
Alcune scuole, per ciò che concerne la continuità educativa, organizzano
momenti di incontro-festa in occasione di ricorrenze importanti, scambiandosi
reciproci inviti.
La continuità educativa si realizzerà tenendo conto della storia scolastica
precedente del bambino in modo attivo e proponendo elementi curricolari e
organizzativi nuovi, che a quella storia si possono collegare. Sarà intesa anche
in senso bidirezionale, cioè come passaggio e assunzione di modalità
organizzative e di metodologie di conduzione, proprie del grado di scuola inferiore da parte della scuola che segue.
46
In relazione anche alle esperienze pregresse si adotteranno iniziative
finalizzate al raccordo tra i diversi ordini di scuola. Un’ iniziativa concreta per
favorire il raccordo tra scuola dell’infanzia e scuola primaria potrà consistere
nell’individuare in comune alcuni semplici obiettivi educativi e nel portare
avanti attività coordinate tra i due ordini di scuola, finalizzate al
raggiungimento ed al consolidamento degli obiettivi.
Verranno individuati momenti per la comunicazione di:
1. informazioni, dati scolastici e non, supporti offerti dagli enti territoriali,
per quanto riguarda gli alunni;
2. modalità di lavoro degli insegnanti (programmazione didattica, sistema di
valutazione degli alunni, formazione delle classi iniziali).
Gli organi collegiali, previsti dal DPR 416/74, trovano la loro motivazione
anche nell'esigenza di garantire ed attuare forme di continuità orizzontale.
Infatti tutti gli organi collegiali (Consigli d'Interclasse, Consigli di Circolo) sono
costituiti anche dalla componente genitori.
Sono inoltre attivi tavoli di concertazione interistituzionali su tematiche
inerenti il benessere dei minori con la presenza di rappresentanti degli
Enti Locali ,di altre associazioni operanti sul territorio, del CISS-AC , del servizio di NPI e della Dirigenza Scolastica.
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LA LINGUA STRANIERA NEL CIRCOLO DIDATTICO DI
CALUSO
L’insegnamento della lingua straniera è stato avviato nel nostro Circolo sin
dall’a.s. 1992-93.Nel corso degli anni si è articolato come insegnamento curricolare arricchito da numerose esperienze extra curricolari: attività di animazione teatrale, introduzione dell’intervento di un docente lettore madrelingua,
partecipazione al Progetto Socrates Assistentato Lingua Comenius, l’interazione
epistolare con coetanei anglofoni e la partecipazione a progetti con scuole straniere (Progetti Socrates Comenius Azione).
Dall’a.s. 2009/2010 gli alunni delle classi quinte del Circolo hanno l’opportunità
di acquisire una certificazione in lingua inglese del primo livello del Trinity
College ( GESE 1), sostenendo un esame orale su argomenti svolti durante i
cinque anni. Dallo scorso anno scolastico tale opportunità è stata estesa anche
alle classi terze e quest’anno gli alunni di classe quinta potranno candidarsi anche per l’esame di 2° livello.
Questo con la duplice valenza di incentivare e motivare l’apprendimento di una
seconda lingua e di valutare complessivamente il livello di produzione orale in
lingua inglese degli alunni uscenti, secondo un quadro comune europeo di riferimento. La scuola secondaria di primo grado di Caluso offrirà poi l’opportunità
di acquisire certificazioni di gradi successivi.
Dall’a.s. 2011/2012, in tutte le scuole dell’infanzia del Circolo è attivo per gli
alunni cinquenni un progetto di arricchimento dell’offerta formativa volto a favorire un primo ludico incontro con la lingua inglese. Non ci si propone un insegnamento precoce, ma una sensibilizzazione del bambino verso un codice
linguistico diverso dal proprio, utile per la sua crescita formativa.
Le risorse di organico a disposizione del Circolo sono così utilizzate:
le insegnanti specializzate dei vari team insegnano l’inglese nella porpria classe
di docenza, due insegnanti specialiste coprono le classi per le quali manca nel
teaml’insegnnate di L2, una insegnante specializzata opera in due classi
L’offerta formativa si articola nel seguente modo:
1 ora nelle classi prime; 2 ore nelle seconde; 3 ore di lezione nelle classi terze,
quarte, quinte; alcune variazioni si sono rese necessarie per esigenze organizzative.
Nelle pluriclassi l’orario settimanale viene calcolato in base al monte ore minimo della classe di grado superiore.
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5. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ
DIDATTICHE NELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA: IL CURRICOLO BASE
Alla luce delle "NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI" 2012, le attività didattiche
del Circolo sono organizzate al fine di favorire lo sviluppo dell’identità, dell'autonomia, della competenza e del pensiero scientifico, allo scopo di avviare gli
alunni alle prime esperienze di cittadinanza.
Si articolano in:
• attività di laboratori e di sezioni aperte
• attività di gruppo in sezione
• attività di piccolo gruppo
• attività per gruppi di età omogenea.
Nei plessi del Circolo si allestiscono spazi-laboratorio, angoli di attività in cui i
bambini possono toccare, manipolare, costruire ed inventare.
Si usa materiale povero, di recupero, strutturato e non.
Per attuare i suoi compiti la scuola si organizza in modo funzionale rispetto agli
obiettivi educativi da perseguire, predisponendo un’adeguata organizzazione
didattica, che parta dalle effettive capacità ed esigenze degli alunni.
La Scuola dell’Infanzia è oggi un sistema pubblico integrato in evoluzione, che
rispetta le scelte educative delle famiglie e realizza il senso nazionale e universale del diritto all’istruzione perseguendo la finalità dello sviluppo dell’identità,
dell’autonomia, della competenza e della cittadinanza.
Sviluppare l’identità significa diventare consapevoli del proprio corpo, della
propria personalità e del proprio stare con gli altri; vuol dire imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti dagli altri, in un ambiente sociale allargato.
Sviluppare l’autonomia significa saper fronteggiare le situazioni problematiche
attraverso strategie di soluzione, saper cooperare con gli altri e se è il caso
49
modificare il proprio convincimento, saper chiedere aiuto avendo la consapevolezza del proprio limite.
Sviluppare la competenza significa promuovere nell’ambito dell’esperienza e
sotto forma di gioco le capacità di esplorare, osservare, confrontare e intuire;
implica inoltre sapere descrivere, tradurre, rievocare, narrare e rappresentare i
fatti significativi dell’esperienza stessa. Nella scuola dell’Infanzia le competenze
implicano il possesso di un insieme di abilità, di conoscenze e di atteggiamenti
affettivo-cognitivi.
Sviluppare il senso della cittadinanza significa scoprire l'altro da sé e attribuire progressivamente importanza agli altri e ai loro bisogni; comprendere l'importanza di regole condivise e il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali
per tutti.
E’ previsto anche l’insegnamento della Religione Cattolica solo per i bambini
che se ne avvalgono.
Le competenze previste per i bambini in uscita dalla scuola dell’infanzia
sono intese come consolidamento delle abilità sensoriali, percettive, motorie,
linguistiche e intellettuali e come sviluppo di ulteriori capacità culturali e
cognitive, tipiche del pensiero adulto, che si articolano nei cinque campi di
esperienza.
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6. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ
DIDATTICHE NELLA SCUOLA PRIMARIA
•
•
•
•
Per favorire la formazione degli alunni, le attività didattiche della scuola
primaria, si articolano in diversi modi:
lezione collettiva (comunicazione di informazioni uguali per tutti, eventualmente con utilizzo di mezzi audiovisivi)
attività di piccolo gruppo (attività di ricerca, di approfondimento, di recupero)
attività a classe organizzata a laboratorio (consentono un diverso uso degli
spazi e delle attrezzature; gli alunni possono beneficiare di maggiori opportunità di apprendimento e di stimoli alla socializzazione)
interventi individualizzati (strategie adeguate alle esigenze dei soggetti).
UTILIZZO DELLE CONTEMPORANEITÀ DEI DOCENTI
L'Istituzione scolastica, nell'esercizio dell'autonomia didattica e organizzativa prevista dal Dpr 275/99, articola il tempo scuola in modo flessibile, individuando le soluzioni più idonee al migliore impiego delle risorse. Le ore di contemporaneità disponibili nell’organico di istituto vanno utilizzate prioritariamente “per l’ampliamento del tempo pieno sulla base delle richieste della famiglie
e, in subordine, per la realizzazione di altre attività volte a potenziare l’offerta
formativa” (da Circ. MIUR n.38 del 2/4/09.)
Sulla base del disposto normativo, ferma restando la prioritaria esigenza di una
adeguata e funzionale organizzazione che favorisca lo sviluppo delle
competenze degli alunni e l’ampliamento delle opportunità formative,
si
usano le risorse a diposizione per:
1. la realizzazione di interventi individualizzati, cioè un adeguamento della
didattica alle possibilità dei singoli alunni che consenta loro di
raggiungere mete comuni attraverso percorsi diversificati;
2. l’impiego di metodologie rivolte al piccolo gruppo per attività di
laboratorio e di ricerca;
3. il recupero per gli alunni con difficoltà;
4. l’inserimento di alunni stranieri;
5. l’organizzazione delle attività formative delle pluriclassi;
51
6. l’alfabetizzazione informatica intesa non tanto come disciplina a se
stante, ma come attività trasversale a tutte le discipline;
7. la realizzazione dei progetti contenuti nel P.O.F.
Le finalità che la scuola persegue e che orientano le sue scelte educative e didattiche vengono desunte dalle Nuove Indicazioni Nazionali 2012 per il Curricolo e rapportate alle esigenze educative della comunità e dei singoli allievi.
La scuola primaria accoglie e valorizza le diversità individuali, ivi comprese
quelle derivanti da disabilità, promuove il pieno sviluppo della persona, concorre con le altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza e contrasta la dispersione, persegue il miglioramento della qualità del sistema di istruzione.
In questa prospettiva la scuola guida gli alunni ad elaborare il senso della propria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza attiva e
l’acquisizione degli alfabeti di base della cultura.
Il senso dell’ esperienza
La scuola fornisce agli alunni le occasioni per capire se stessi e il mondo, per
prendere consapevolezza delle proprie potenzialità e risorse, per comprendere
che il proprio corpo è un bene di cui prendersi cura; favorisce lo sviluppo delle
capacità necessarie per imparare ad imparare, per leggere le proprie emozioni
e gestirle; promuove il senso di responsabilità attraverso il fare bene il proprio
lavoro, nel portarlo a termine, nell'avere cura di sé e della realtà circostante;
sollecita a una riflessione sui comportamenti al fine di imparrae a collaborare
con gli altri.
L’alfabetizzazione culturale di base
La scuola mira all’acquisizione degli apprendimenti di base come primo esercizio dei diritti costituzionali. Si pone come scuola formativa che permette di esercitare attraverso i linguaggi delle diverse discipline le differenti potenzialità,
ponendo le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico.
Cittadinanza e Costituzione
L’educazione alla cittadinanza attiva viene promossa attraverso esperienze significative che consentono di apprendere il concreto prendersi cura di sé, degli
altri e dell’ambiente e che favoriscono forme di cooperazione e solidarietà.
Obiettivi irrinunciabili sono la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di
52
un’etica della responsabilità raggiungibili attraverso una prima conoscenza della Costituzione.
L’ambiente di apprendimento
La scuola promuove apprendimenti significativi e garantisce il successo formativo degli alunni. A tal fine è possibile individuare, nel rispetto della libertà
d’insegnamento, alcune impostazioni metodologiche di fondo:
· valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni
· attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità
· favorire l’esplorazione e la scoperta
· incoraggiare l’apprendimento collaborativo
· promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere
· realizzare percorsi in forma di laboratorio.
STRUTTURAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI
Al fine di realizzare gli obiettivi del processo formativo di ciascun alunno, la
scuola sta rielaborando il proprio curricolo di Istituto, messo a punto collegialmente dal team docente e dallo stesso verificato, secondo le Nuove Indicazioni
Nazionali 2012. Gli obiettivi di competenza vengono scanditi in annualità come
tappe di avvicinamento alle competenze di uscita dalla scuola primaria.
Al termine del percorso educativo-didattico l’alunno dovrà essere in grado di:
♦ Comunicare ed esprimersi attraverso vari tipi di linguaggio
♦ Risolvere situazioni problematiche utilizzando strumenti, strategie,
conoscenze e abilità acquisite
♦ Relazionarsi con gli altri nel rispetto reciproco e nello spirito di
collaborazione
♦ Riflettere con spirito critico su fatti ed eventi personali ed esterni
♦ Verbalizzare conoscenze acquisite con il lessico adeguato.
♦ Considerare le diversità un arricchimento e un valore irrinunciabile.
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7. LA SICUREZZA NELLA SCUOLA
Il D.Lgs. n. 81/08 prescrive misure di tutela della sicurezza dei lavoratori di
tutti i settori di attività pubblici e privati, compreso la scuola.
La sicurezza delle scuole richiede l’intervento sia delle Istituzioni scolastiche
che degli enti locali, entrambi con adempimenti e responsabilità precise e stabilite per legge.
Per quanto riguarda le Scuole, esse devono :
Predisporre la valutazione dei rischi
Preparare il Piano di evacuazione degli edifici scolastici
Nominare il Responsabile della Sicurezza
Nominare il Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza
Provvedere alla formazione degli Addetti alla sicurezza.
Il Dirigente Scolastico adempie a questi obblighi di legge, facendo predisporre
da un tecnico specializzato il documento riguardante i rischi presenti negli
edifici
scolastici
ed
il
piano
di
evacuazione.
Copie di questi documenti sono inviate al Comune per gli adempimenti di
competenza.
Nomina, inoltre, il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.
In ogni edificio scolastico individua gli Addetti al Primo Soccorso,
all’Antincendio e all’Evacuazione tra il personale docente e non docente. Le
RSU designano
il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
In ogni edificio scolastico esiste l’Albo della Sicurezza con i nominativi del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e degli Addetti.
Particolare risalto viene dato all’aspetto formativo nei riguardi dei lavoratori
della Scuola in quanto, a vario titolo, hanno un ruolo nell’assicurare condizione
di salute e sicurezza nell’ambiente scolastico, offrendo loro un’adeguata formazione atta a garantire che ognuno svolga le proprie mansioni con una giusta
preparazione e conoscenza.
Il piano di evacuazione è uno strumento operativo, specifico per l’edificio di
54
ciascun plesso, attraverso il quale sono state studiate e pianificate le operazioni da compiere in caso di emergenza, al fine di consentire un esodo ordinato e
sicuro di tutti gli occupanti dell’edificio.
Gli eventi che potrebbero richiedere l’evacuazione di un edificio sono generalmente i seguenti:
incendi che si sviluppano all’interno dell’edifico scolastico;
incendi che si sviluppano nelle vicinanze della scuola;
un terremoto;
crolli dovuti a cedimenti strutturali della scuola o di edifici contigui;
inquinamenti
dovuti
a
cause
dell’allontanamento dalla zona
esterne,
che
implichino
l’obbligo
avviso o sospetto della presenza di ordigni esplosivi;
ogni altra causa che venga ritenuta pericolosa dal Dirigente Scolastico.
Il documento viene rivisto ogni qualvolta vengano introdotte nell’edificio delle
modifiche di carattere strutturale.
All’inizio di ogni anno scolastico gli insegnanti danno agli alunni adeguata informazione sul piano di evacuazione.
In ogni edificio scolastico si effettuano quattro prove di evacuazione simulate
nell’arco dell’anno scolastico.
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8. OFFERTA FORMATIVA
a.s. 2013/2014
Costituisce l’ambito/contenitore comune che meglio si presta alla
creazione di una rete di collegamento tra le diverse realtà territoriali e le
strutture scolastiche che in esse operano.
E’ la scuola che mette in atto strumenti per favorire il benessere, che
costruisce adeguati progetti, che offre opportunità, che cresce e che fa
crescere il bambino, che risulta essere il protagonista del suo percorso di
maturazione in armonia con se stesso e con gli altri.
A tal fine sono stati individuati i seguenti Obiettivi da conseguire:
•
creare un clima affettivo atto a far sì che l’alunno impari a star
bene con se stesso, con gli altri e con il mondo che lo circonda;
• migliorare il livello di apprendimento;
• consolidare
scuola Primaria;
•
la continuità didattica tra la scuola dell’Infanzia e la
intensificare momenti di
Insegnanti;
confronto e collaborazione tra gli
•
favorire l’interdisciplinarietà a livello metodologico;
•
consolidare l’unitarietà del Circolo.
I docenti sono supportati nella conduzione dei Progetti, per la parte
economico- finanziaria, dal personale di segreteria.
Nello specifico il Progetto di motoria della Regione Piemonte, e
l’attività di Educazione Motoria sono seguiti dal D.S.G.A.
56
Il percorso di lavoro risulta così strutturato:
ARGOMENTO
MAPPE CONCETTUALI
(vedi allegato 1)
CONNESSIONI CURRICOLARI
INTERVENTI EXTRACURRICOLARI
TECNICHE DI PROCEDURA
REALIZZAZIONE
(ipertesti, libri, spettacoli, cartelloni …)
VALUTAZIONE
RIFORMULAZIONE DI NUOVI PERCORSI
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STRUMENTI
Gli strumenti organizzativi con cui si intende operare per l’attuazione del
Piano dell’Offerta Formativa possono essere suddivisi in due grandi aree:
♦ Attività di laboratorio e progetti realizzati con risorse interne alla scuola.
♦ Attività di laboratorio e progetti realizzati con risorse esterne alla scuola.
1. ATTIVITÀ, LABORATORI E PROGETTI CON RISORSE INTERNE
• Laboratori e Progetti di Educazione Musicale
• Progetti di Multiculturalità
• Progetti di Multimedialità
• Progetti di Continuità
• Progetti per l’educazione alla cittadinanza
• Progetti di Lingua Straniera – Inglese (L2);
2. ATTIVITÀ, LABORATORI E PROGETTI CON RISORSE ESTERNE
• Laboratori e Progetti di Educazione Motoria
• Progetti di Prevenzione del Disagio e Promozione dell’Agio
• Progetti per l’integrazione degli alunni diversamente abili
• Laboratori e Progetti di Educazione Motoria
• Progetti di sensibilità verso le diversità
• Attività di Acquaticità
• Laboratori e Progetti di Educazione Musicale
58
LABORATORI E PROGETTI: SCUOLA PRIMARIA
Progetti di Circolo
Progetti di musica
“AVVIO ALLO SPORT”
VILLAREGGIA
“SCUOLA E TERRITORIO”
Progetti di informatica
“EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA E ALLA LEGALITÀ”
“MANTENIMENTO
DELL’AGIO E PREVENZIONE DEL DISAGIO
SCOLASTICO E COMPORTAMENTALE”
“DIAMOCI LA MANO”
Integrazione e accoglienza
“IL GUSTO DELLA SA-
“AZIONI DI SISTEMA A SOSTEGNO DELLE FASCE DEBOLI DELLE ISTITUZIONI
STATALI SCOLASTICHE DEL
PIEMONTE”
“ASCOLTA… SI LEGGE! ANDIAMO IN
BIBLIOTECA”
“PIANO I.S.S.(insegnare
scienze sperimentali)
PRESIDIO pr.TORINO”
"SCUOLA E TERRITORIO"
LUTE”
“EDUCAZIONE AL SUONO E ALLA MUSICA”
“PROGETTO MULTIMEDIALE
IN…FORMIAMO”
CALUSO TONENGO ARÈ
MAZZÈ TONENGO VISCHE VILLAREGGIA
“IMPARIAMO CANTANDO”
Progetti di musica
59
“SPORTELLO DI ORIENTAMENTO PER GENITORI
E DOCENTI”
“CONOSCIAMOCI: LABORATORIO INTERCULTURALE DI 1° LIVELLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI”
“APPROFONDIAMO L’ITALIANO. laboratorio interculturale di 2° livello”
“INTERVENTI PER ALUNNI IN DIFFICOLTà
“LE EMOZIONI VANNO
A SCUOLA”
Progetto di continuità
“L’AMBIENTE VA A
SCUOLA”
SI, RISPETTARSI:
PROGETTO GLOBALE DI
INTEGRAZIONE”
“SCUOLA FUORI DALLA
SCUOLA: ISTRUZIONE
DOMICILIARE”
“INTERCULTURA: CULTURE ANGLOFONE A CONFRONTO CON LA NOSTRA”
“CERTIFICAZIONE INTERNAZIONALE DI LINGUA
INGLESE” (Trinity College London)
“SONGS, DANCES, RHYMES & NURSERY RHYMES”
“ATTIVITÀ MOTORIA NELLE SCUOLE PRIMARIE E
DELL’INFANZIA”
“CONOSCERSI, CAPIR-
“SCUOLA SICURA”
LABORATORI E PROGETTI: SCUOLA DELL’INFANZIA
« APPROCCIO ALLA LINGUA INGLESE PER GLI
ALUNNI CINQUENNI DELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA »
"SCUOLA E TERRI-
“SPERIMENTAZIONE NELLE SCUOLE
DELL’INFANZIA DEL BRIGHT START METODO DI EDUCAZIONE COGNITIVA DI C. HAYWOOD”
“PER NATALE REALIZZA ANCHE TU
“ASCOLTA…SI LEGGE!
UNA PIGOTTA”
ANDIAMO IN BIBLIOTECA”
TONENGO
“SCUOLA SICURA”
TORIO"
“LE EMOZIONI VANNO A
SCUOLA “
Progetto di continuità
“MANTENIMENTO DELL’AGIO E PREVENZIONE DEL DISAGIO SCOLASTICO E COMPORTAMENTALE”
“EDUCAZIONE ALLA
CITTADINANZA E ALLA
LEGALITÀ”
“PROGETTI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE”
“CONOSCERSI, CAPIRSI, RISPETTARSI: PROGETTO GLOBALE DI
INTEGRAZIONE”
“ATTIVITÀ MOTORIA NELLE SCUOLE PRIMARIE E
DELL’INFANZIA”
“CONOSCIAMOCI: LABORATORIO
INTERCULTURALE DI 1° LIVELLO
DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI
STRANIERI”
“A CHE SUONO GIOCHIAMO?
Progetti di musica
“IMPARIAMO CANTANDO”
Progetti di musica
60
PROGETTO INSEGNARE SCIENZE
SPERIMENTALI
“SPORTELLO DI ORIENTAMENTO E
PERCORSO FORMATIVO PER GENITORI E DOCENTI”
LABORATORI E PROGETTI RIVOLTI ALLE INSEGNANTI
E AL PERSONALE ATA
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DOCENTI
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
FORMAZIONE SULLA NORMATIVA DELLA SICUREZZA.
CORSO DI PRIMA FORMAZIONE PER NEO ASSUNTI
CORSI DI FORMAZIONE LEGATI A SPECIFICI PROGETTI NAZIONALI,
REGIONALI, PROVINCIALI, AI QUALI L’ISTITUZIONE SCOLASTICA
ADERIRÀ IN QUALITÀ DI ADERENTE A RETI DI SCUOLE
CONVEGNI ED INIZIATIVE SU TEMATICHE DI RILEVANZA DIDATTICO-FORMATIVA
CORSO DI LINGUA INGLESE II° CONTINGENTE PER DOCENTI GENERALISTI
CORSI LEGATI A PROGETTI DI RICERCA-AZIONE
CORSI AUTOGESTITI.
“FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO ATA”
“MANTENIMENTO DELL’AGIO E PREVENZIONE DEL DISAGIO SCOLASTICO E
COMPORTAMENTALE”
1.
2.
3.
SPERIMENTAZIONE NELLE SCUOLE
DELL’INFANZIA DEL BRIGHT START
METODO DI EDUCAZIONE COGNITIVA DI C. HAYWOOD”
61
SICUREZZA
RISCHI PSICO-SOCIALI NELLA SCUOLA
INNOVAZIONI NELLO SVOLGIMENTO DELLE
PROCEDURE AMMINISTRATIVE.
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Attività, laboratori e progetti
Progetto 1: promozione dell’apprendimento della lingua inglese
Denominazione del progetto
“INTERCULTURA: CULTURE ANGLOFONE A CONFRONTO CON LA NOSTRA”
“CERTIFICAZIONE INTERNAZIONALE DI LINGUA INGLESE” (Trinity College London)
“SONGS, DANCES, RHYMES & NURSERY RHYMES”
Responsabile del progetto
Fisanotti Mirella, insegnante di scuola primaria, specializzata in lingua inglese.
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti specialiste e specializzate del Circolo.
Classi coinvolte
Tutte le classi del Circolo Didattico di Caluso.
Tutte la classi terze e quinte del circolo per il progetto di certificazione.
Obiettivi
Obiettivi:
- permettere un uso concreto della lingua studiata dandole il valore di reale strumento di
comunicazione
- mantenere viva la motivazione all’apprendimento dell’inglese attraverso attività coinvolgenti
- favorire l’acquisizione di una corretta pronuncia
- rinforzare l’acquisizione di strutture linguistiche di base attraverso il gioco, la drammatizzazione e il canto.
- approfondire la conoscenza delle civiltà anglofone, ampliando gli orizzonti degli alunni e
favorendo la comprensione (e quindi il rispetto) tra popoli diversi
- certificare la competenza linguistica orale degli alunni in lingua inglese, secondo la scala
internazionale (GESE)
- permettere un primo approccio con un esaminatore esterno madre lingua
- introdurre nuovi elementi linguistici
- permettere un contatto autentico con materiale didattico autentico e aspetti di civiltà
inglese
62
Durata
Anno scolastico 2013/2014
Risorse umane
Insegnanti di lingua inglese specialiste e specializzate.
Consulente esterno, esaminatore del Trinity College di Londra
63
Denominazione del progetto
“Child in time"
per gli alunni cinquenni della scuola dell’infanzia
Responsabile del progetto
Longato Irene, insegnante di scuola primaria, specializzata nell'insegnamento della lingua inglese.
Insegnanti coinvolte
Longato Irene e le insegnanti delle scuole dell’infanzia del Circolo didattico
Classi coinvolte
Le sezioni di scuola dell’infanzia del Circolo.
Obiettivi
Finalità:
- sensibilizzare i bambini verso un codice linguistico diverso dal proprio, utile per lal oro
crescita formativa
Obiettivi formativi:
- sviluppare la capacità di socializzazione
- suscitare l’interesse verso un codice linguistico diverso
- favorire la collaborazione e il lavoro di gruppo al fine di utilizzare al massimo le conoscenze e le abilità di ciascuno
- potenziare le capacità di ascolto, di attenzione, di comprensione, di memorizzazione
- favorire lo sviluppo cognitivo dell’alunno stimolando i diversi stili di apprendimento
- riconoscere e riprodurre suoni e ritmi della lingua inglese
- usare la lingua in nuovi contesti comunicativi
Obiettivi didattici:
- affrontare con approccio positivo un idioma differente
- memorizzare suoni e semplici ritmi tipici della lingua inglese
- memorizzare il lessico presentato
- riprodurre il lessico presentato
- partecipare a giochi conosciuti presentati in inglese (ad esempio: "Strega tocca color…",
"Il gioco delle scatoline chiuse"…)
Metodologia:
- story-telling
- giochi
- problem solving
- total physical response
Situazione di partenza: nessuna conoscenza della lingua inglese
Modalità di verifica:
- osservazione dell’insegnante
- giochi per il riconoscimento dei colori e per l’uso del loro nome
- uso dei pennarelli per verificare il riconoscimento dei colori
- uso di piccoli oggetti per contare fino a 10
64
Percentuale di miglioramento prevista: 90%
Durata
Dal mese di ottobre 2013 al mese di maggio 2014.
Risorse umane
Docente Irene Longato
I docenti delle sezioni interessate.
Beni e servizi
Fondi Fondo di Istituto
65
Progetto 2: l’educazione motoria, fisica, sportiva, orienta e unisce per crescere bene tra i banchi di
scuola.
Denominazione del progetto
“ATTIVITÀ MOTORIA NELLE SCUOLE PRIMARIE E DELL’INFANZIA”
Responsabile del progetto
Cignetti Margherita insegnante di scuola primaria incaricata della funzione strumentale al POF
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti delle scuole primarie di: Caluso, Arè, Mazzè, Tonengo, Vische.
Classi coinvolte
Tutte le classi di scuola primaria del Circolo.
Tutti gli alunni dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia del Circolo.
Obiettivi
Finalità:
- favorire ed incrementare l’attività motoria nella scuola.
Obiettivi:
- favorire le attività motorie nelle classi di scuola primaria e dell’infanzia mediante
l’organizzazione di attività motorie e sportive
- collaborare con associazioni sportive nel proporre agli alunni attività mirate al raggiungimento degli obiettivi didattici presenti nella programmazione di Circolo di educazione
motoria, nonché nel POF
- accettare se stessi per accettare gli altri e la natura attraverso il gioco
- insegnare ai bambini,attraverso il gioco,il significato della segnaletica stradale al fine di
accrescere le proprie conoscenze e la propria sicurezza stradale
- promuovere e favorire la partecipazione degli alunni all’attività natatoria e di acquaticità
- favorire la partecipazione a manifestazioni sportive organizzate sia dalla scuola che da
enti esterni
- collaborare con i diversi ordini di scuola in ambito motorio, nell’ottica della continuità
educativa.
Tali obiettivi devono essere raggiunti dal coinvolgimento e gradimento almeno del >= 90%,
espressi tramite questionario di qualità somministrato agli alunni
Metodologia:
- attività didattiche condotte dagli insegnanti di classe
- attività didattiche condotte da insegnanti interne alla scuola
- attività didattiche condotte con la collaborazione di consulenti esterni alla scuola.
Durata
Tennis:
6 ore per le classi di scuola primaria che hanno aderito al progetto: “Il
Te66
stimone ai Testimoni…”
Motoria:
5 ore per le classi 2°,3°, 4°, di scuola primaria di Caluso, Tonengo, Mazzè,
Vische, interventi gratuiti della S.C.S. Real Canavese;
4 ore karate Budokan Caluso e di Arè per tutte le classi.
Risorse umane
Tennis:
Motoria:
Andrea Cecconello
Gabriele Formia - Simone
Nico Primavera
Beni e servizi
Risorse strumentali: palestre e relative attrezzature, spazi esterni alle scuole, mezzi di trasporto, attrezzature messe a disposizione da società sportive.
67
Progetto 3: la multimedialità
Denominazione del progetto
“LA MULTIMEDIALITÀ”
Responsabile del progetto
Magrini Rossana insegnante di scuola primaria- plesso di Caluso capoluogo.
Insegnanti coinvolte
Il progetto è rivolto a tutte le classi del Circolo.
Classi coinvolte
Tutte le classi del Circolo.
Obiettivi
Finalità:
- valorizzare le risorse tecnologiche già esistenti mediante l’integrazione per favorire la
comunicazione, la circolarità, la diffusione di esperienze e informazioni di ordine culturale, didattico e amministrativo, ma anche di immagine e promozione del territorio, in collaborazione con l’ente locale
- migliorare la circolazione e la diffusione delle comunicazioni fra i vari plessi del Circolo
- “guardare fuori e dentro” attraverso il Web, finestra che si affaccia sulla realtà.
Obiettivi:
- potenziare le postazioni multimediali di tutti i plessi del Circolo in modo che possano essere utilizzate da gruppi di alunni e dagli alunni diversamente abili per lo sviluppo delle
varie attività programmate
- promuovere e valorizzare gli aspetti culturali, storici, artistici e ambientali dei paesi afferenti al Circolo Didattico
- stabilire rapporti con le istituzioni scolastiche del territorio
- conoscere e sviluppare le potenzialità della LIM
Si considerano raggiunti gli obiettivi se con il questionario di qualità rivolto ai docenti, si raggiungerà il miglioramento del >=10% rispetto all’ultima rilevazione
Metodologia:
- attivare e organizzare le risorse umane e tecnologiche
- gestire e le relazioni interne tra scuola, allievi, genitori e docenti e quelle esterne tra la
scuola e altre istituzioni
- formare e aggiornare a vari livelli docenti, personale amministrativo, tecnico ed ausiliario sull’utilizzo di programmi base (Word, Power Point e Front Page), di Internet e sulla
creazione e gestione di pagine Web e utilizzo LIM
- formare e consolidare l’interesse e le abilità degli studenti nell’uso delle nuove tecnologie per approfondimenti e/o recupero, anche a sostegno di alunni in situazione di handicap
- stabilire reti programmatiche.
Nel corrente a.s. i docenti utilizzeranno i registri on line: a tal fine è stato acquistato il software
Argo e sono stati attivati corsi di aggiornamento, per il relativo utilizzo, rivolti agli insegnanti.
Durata
Durata pluriennale: anno scolastico 2013/2014 e seguenti.
Con i fondi a disposizione si potenzieranno i sistemi informativi per l’organizzazione e la didattica nella scuola.
Risorse umane
Docenti del Circolo, formatori esterni, tecnici esterni.
Beni e servizi
Prodotti di consumo(floppy, cd…)
Manutenzione hardware
Commesse esterne
Attrezzature
68
Progetto 4: insieme per conoscersi, capirsi, rispettarsi: un progetto globale di integrazione
Denominazione del progetto
“CONOSCERSI, CAPIRSI, RISPETTARSI: PROGETTO GLOBALE DI INTEGRAZIONE”
Responsabile del progetto
Perotti Serena: insegnante di sostegno- scuola dell’infanzia –plesso scolastico di Caluso.
Insegnanti coinvolte
Insegnante di classe / sezione e di sostegno del Circolo (in cui siano inseriti alunni stranieri, diversamente abili, con disabilità di apprendimento, in svantaggio culturale).
Classi coinvolte
Le classi in cui si renda necessario un intervento didattico educativo, specifico e mirato, nei
confronti di alunni inseriti.
Obiettivi
Finalità:
- sviluppare e consolidare le potenzialità di apprendimento, formazione, socializzazione,
per integrarsi in modo autonomo nella società
- migliorare l’offerta formativa ed offrire percorsi compensativi di intervento per tutti gli
alunni (stranieri, diversamente abili, in difficoltà sociali e culturali).
Obiettivi:
- favorire un’integrazione armoniosa attraverso una serie di opportunità formative tali da
garantire risposte consone alle diverse esigenze degli alunni
- favorire la creazione di un ambiente sereno e positivo nel gruppo classe per ottenere
una migliore integrazione
- promuovere la cultura dell’integrazione come risorsa di civiltà e di apprendimento per
tutti.
Tali obiettivi devono essere raggiunti dal >=30% degli alunni coinvolti che saranno valutati con
verifiche iniziali e finali.
Metodologia:
- articolazione flessibile del gruppo classe/sezione
- coinvolgimento di tutti gli insegnanti del team nel percorso compensativo (classi con inserimenti)
- utilizzo della comunicazione come catena per la trasmissione di dati, conoscenze, risultati
- diffusione (rete, mediateca Pavone)
Durata
Annuale: ore aggiuntive di insegnamento
ore aggiuntive di progettazione.
Risorse umane
Insegnanti del Circolo.
Beni e servizi
Fondi statali.
69
Denominazione del progetto
“COSA FUNZIONA DAVVERO NELL’INCLUSIONE SCOLASTICA? RICERCA DELL’UNIVERSITA’
DEGLI STUDI DI BOLZANO (GRIIS)”
Responsabile del progetto
Insegnate Gili Ausilia–plesso scolastico di Arè.
Insegnanti coinvolte
Insegnante di classe e di sostegno del Circolo-plesso di Arè.
Classi coinvolte
La quarta sezione unica del plesso "G.Cena" di Arè.
Obiettivi
Obiettivi:
-
sviluppare e consolidare l'inclusione scolastica attraverso strategie in grado di valorizzare le specificità e le differenze (inclusione di alunni diversamente abili e con esigenze
educative speciali - inclusione di alunni stranieri).
Metodologia:
-
strutturazione dell'ambiente in funzione alla aree nelle quali l'alunno è attivo
rispetto dei tempi di apprendimento
organizzazione dell'azione formativa secondo un percorso unitario e continuo
patto formativo stabilito con le famiglie
collaborazione con i servizi
Durata
Annuale
Risorse umane
Insegnanti del Circolo.
Beni e servizi
Fondi propri dell’Università di Bolzano.
70
Denominazione del progetto
“CONOSCIAMOCI: LABORATORIO INTERCULTURALE DI 1° LIVELLO DI ACCOGLIENZA DEGLI
ALUNNI STRANIERI e Integrazione alunni stranieri”
“APPROFONDIAMO L’ITALIANO: LABORATORIO INTERCULTURALE DI 2° LIVELLO PER ALUNNI
STRANIERI GIÀ IN ITALIA DA TEMPO”
Insegnanti coinvolte
Team insegnanti con alunni stranieri di primo inserimento: ovvero in Italia da poco tempo e
che non conoscono l’italiano.
Team insegnanti con alunni stranieri che, pur avendo già frequentato da tempo la scuola, necessitano di attività integrative.
Responsabile:insegnante Angeli Laura docente di scuola Primaria del plesso di Caluso
Classi coinvolte
Classi in cui sia inserito un alunno straniero di primo inserimento.
Sezioni di scuola dell’infanzia.
Classi in cui sia inserito un alunno straniero già frequentante.
Obiettivi
Finalità:
Poiché il DPR 394/1999 stabilisce che l’iscrizione di minori stranieri nelle scuole può essere richiesto in qualunque periodo dell’anno scolastico, occorre predisporre un piano di intervento a
livello didattico- educativo- sociale atto a favorire nel migliore dei modi il loro inserimento e la
loro integrazione nella scuola e nella realtà sociale per :
-
favorire gradualmente l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri
nel contesto scolastico
migliorare le competenze linguistiche degli studenti stranieri
migliorare il successo di tutti gli alunni stranieri nei percorsi formativi
potenziare l’autostima attraverso un miglioramento del rendimento scolastico
Obiettivi:
- saper fare uso della lingua come strumento per imparare i contenuti delle discipline (uso veicolare della lingua)
- realizzare percorsi di prima alfabetizzazione per l’apprendimento della lingua italiana
- comprendere la lingua parlata nelle situazioni di vita più comuni
- organizzare esperienze linguistiche per l'apprendimento intensivo della lingua italiana a
vari livelli, con attenzione
1. al linguaggio orale per
-
migliorare l'uso della lingua parlata per le esigenze della comunicazione quotidiana
arricchire il vocabolario di base dei singoli alunni
superare le difficoltà linguistiche, spesso legate alle differenze fonetiche fra la lingua
d'origine e la lingua italiana
2. al linguaggio scritto per
-
favorire il consolidamento del nuovo lessico via via acquisito
intervenire nel recupero delle difficoltà scolastiche.
Lingua dello studio
71
-
realizzare interventi per la facilitazione degli apprendimenti.
predisporre attività di recupero o di rinforzo dell'apprendimento a livello individuale o a
piccoli gruppi.
Tali obiettivi devono essere raggiunti dal >=30% degli alunni coinvolti che saranno valutati con
verifiche iniziali e finali.
Metodologia:
-
fondamentale è non separare l’apprendimento linguistico dal processo di socializzazione. Per l’alunno straniero è di primaria importanza l’arricchimento sociale all’interno della classe e della scuola, attraverso la qualità dei legami affettivi con i compagni e gli insegnanti, presupposto necessario per la motivazione all’apprendimento
-
la comunicazione è il più importante tra i bisogni di un allievo non-italofono e neo arrivato che ha l’esigenza di stabilire i primi contatti con compagni e insegnanti, reagire a
richieste e sollecitazioni ed esprimere le proprie necessità. Perché vi sia una corretta
acquisizione della nuova lingua che faccia leva su una memoria a lungo termine, è necessario che l’allievo abbia i primi stimoli, relativi al quotidiano, in un’atmosfera accogliente in cui venga facilitata la socializzazione; in tal modo si riduce il livello di ansia, si
favorisce l’autostima e si facilita il processo di acquisizione delle nuove competenze linguistiche.
Utilizzo dei fondi erogati con la Circolare Regionale n° 195 del 3 Giugno 2008 fruibili in parte
per la retribuzione di prestazioni aggiuntive all’orario del personale docente, in parte per
l’acquisto di materiali o per l’intervento di esperti esterni, allo scopo di favorire
l’apprendimento della lingua italiana.
Durata
L’intero anno scolastico.
Risorse umane
Insegnanti delle classi.
Famiglie.
Sportello stranieri (Comune di Caluso).
CISSAC – mediatori culturali
Beni e servizi
Risorse del Fondo di Istituto.
Se finanziato: risorse dell’U.S.R. e della regione Piemonte.
Materiale specifico di apprendimento, CD, testi operativi.
72
Denominazione del progetto
“INTERVENTI PER ALUNNI IN DIFFICOLTÀ”
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti del Circolo che ne faranno richiesta.
Plessi
Vische, Mazzé, Tonengo, Arè, Villareggia, Caluso.
Classe e numero di alunni a cui si rivolge il progetto
Gli alunni delle classi i cui insegnanti ne faranno richiesta.
Obiettivi
Finalità:
-
Condurre gli alunni al superamento delle difficoltà linguistiche e matematiche
Obiettivi:
-
Raggiungere gli obiettivi minimi nell’area linguistica e matematica previsti dalla programmazione
Metodologia:
-
Attività individualizzata con ore aggiuntive di insegnamento
-
Verifiche previste:
Al termine dell’ apprendimento si verificherà il livello raggiunto che deve essere almeno
>=30% degli alunni coinvolti.
Durata
L’intero anno scolastico.
Numero previsto di ore
Progetto finanziato con il FIS
73
Denominazione del progetto
Se bandito:
“ AZIONI DI SISTEMA A SOSTEGNO DELLE FASCE DEBOLI DELLE ISTITUZIONI
SCOLASTICHE STATALI DEL PIEMONTE “ A.S. 2013/14“
Responsabile del progetto
Scapino Elisabetta, insegnante di scuola primaria – plesso di Caluso -docente incaricata della
funzione strumentale per l’area di gestione del P.O.F.
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti del Circolo.
Classi coinvolte
Tutte le classi ove ve ne sia bisogno.
Obiettivi
Obiettivi:
-
cogliere i segnali di eventuali difficoltà sia del singolo che del gruppo classe attraverso la costruzione di adeguati progetti di intervento educativo e didattico.
superamento da parte degli alunni, delle difficoltà di apprendimento e di comportamento
Metodologia:
- Attività di insegnamento aggiuntive nelle classi in cui sono inseriti gli alunni interessati
al progetto.
Valutazione:
-
Verifiche standardizzate del percorso effettuato con gli alunni interessati.
-
Gli obiettivi devono essere raggiunti dal > = 30% degli alunni coinvolti che
saranno valutati con verifiche iniziali e finali.
Durata
Anno scolastico 2013/2014
Risorse umane
Docenti del Circolo
Beni e servizi
Se finanziato: fondi del M.I.U.R.
74
Denominazione del progetto
“SCUOLA FUORI DALLA SCUOLA: ISTRUZIONE DOMICILIARE”
Responsabile del progetto
Insegnanti coinvolte
Le insegnanti di alunni cui è impedita la frequenza scolastica.
Classi coinvolte
Le classi in cui si renda necessaria l’attivazione del progetto.
Obiettivi
Finalità:
- garantire il diritto allo studio a studenti in un contesto differente dalla classe che può
essere il domicilio dello studente o un ambiente isolato all’interno della struttura scolastica.
Obiettivi:
- evitare il più possibile la situazione di isolamento in cui si viene a trovare l’alunno
- annullare il più possibile il senso di distacco dalla realtà scolastica e dal gruppo classe
Metodologia:
- utilizzo combinato di strumenti multimediali per mantenere un collegamento con la
scuola e il gruppo dei pari
- adattamento della didattica tradizionale al contesto in cui si opera
- flessibilità didattica e relazionale
Durata
L’intero anno scolastico o il tempo necessario al rientro nella struttura scolastica.
Risorse umane
Disponibilità dei docenti delle classi interessate come prestazioni aggiuntive all’orario d’obbligo.
Beni e servizi
Se finanziato: fondi erogati, dietro presentazione ed approvazione di un progetto specifico,
dall’U.S.R.
75
Progetto 5: scuola, enti locali e territorio
In questa area rientrano tutti i progetti preparati in collaborazione con gli Enti
Locali e le associazioni presenti sul territorio.
Denominazione del progetto
“SCUOLA ED ENTI LOCALI”
Responsabie del progetto
Sasso Anna: DSGA della Direzione Didattica.
Classi coinvolte
Tutte le classi del Circolo didattico.
Obiettivi
Finalità:
- favorire i rapporti con i Comuni su cui gravita la Direzione Didattica di Caluso.
Durata
L’intero anno scolastico.
Beni e servizi
Fondi dei Comuni per attività varie:
fondi per acquisto di materiale di pulizia per le scuole,
fondi per lo svolgimento delle funzioni miste,
borse di studio alle famiglie degli alunni,
iniziative rivolte alla scuola da parte dei Comuni.
Fondi ministeriali:
fondi ministeriali per rimborso ai comuni dei pasti agli insegnanti.
Non si fanno previsioni in quanto si farà variazione al momento dell’assegnazione delle cifre.
76
Denominazione del progetto
“SCUOLA E TERRITORIO”
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti del Circolo didattico.
Classi coinvolte
Tutte le classi del Circolo didattico.
Obiettivi
Finalità:
-
aprire le porte della scuola a ogni tipo di collaborazione e di cooperazione
interagire con gli Enti locali, l’utenza e le associazioni presenti sul territorio
Attraverso:
- attività di sorveglianza da parte dei “Nonni Vigile” all’entrata e uscita degli alunni,
sugli scuolabus, durante le uscite didattiche sul territorio
- attività di sorveglianza, da parte dei “Nonni Vigili” di Mazzè, nella scuola primaria
- attività di volontariato a scuola da parte di ex insegnanti, educatori, genitori, esperti
- attività con specialisti per l’ampliamento dell’offerta formativa, promosse e/o sostenute dai Comuni
- manifestazioni ed eventi conclusivi e/o promossi da enti territoriali
- partecipazioni a mostre, spettacoli e/o premiazioni
Durata
L’intero anno scolastico
Risorse umane
Nonni vigile, esperti, genitori, volontari,
Beni e servizi
77
Denominazione del progetto
“L’AMBIENTE VA A SCUOLA”
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti del Circolo.
Classi coinvolte
Tutte le classi e le sezioni del Circolo che aderiscono al progetto
Obiettivi
Finalità:
- favorire comportamenti corretti di rispetto dell’ambiente
- stimolare negli adulti del domani la consapevolezza di ciò che dobbiamo difendere, tutelare, proteggere e conservare.
Obiettivi:
- acquisire informazioni e conoscenze relative all’ambiente
- favorire la conoscenza della natura e dei problemi di tutela ambientale
- comprendere che con l’impegno di tutti è possibile avere un mondo migliore
Metodologia:
- utilizzo di cd Rom, schede, libri e tabelle
- produzione di cartelloni riassuntivi e di brani musicali
- incontri con le G.E.V.
- adesione alle iniziative promosse da LEGAMBIENTE (“Puliamo il mondo”, Festa
dell’albero”)
- contatti con la SCS per incontri sulla raccolta differenziata dei rifiuti
- collaborazione con la COOP
Durata
Da settembre 2013 a giugno 2014.
Risorse umane
Collaborazione con il personale del Comune, con le G.E.V. della provincia di Torino, con LEGAMBIENTE, SCS e COOP e l’Associazione VIVERE I PARCHI.
Beni e servizi
Risorse interne.
Uso del televisore
Materiali forniti dalle G.E.V., da SCS, da LEGAMBIENTE, da COOP.
78
Denominazione del progetto
“ASCOLTA… SI LEGGE! ANDIAMO IN BIBLIOTECA”
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti del Circolo.
Classi coinvolte
Tutti i bambini delle classi e delle sezioni interessate.
Obiettivi
Finalità:
- migliorare le capacità di ascoltare, di prestare attenzione, di comprendere e di rielaborare
- stimolare i bambini all’ascolto di fiabe e racconti attraverso la lettura, attraverso la musica, attraverso le attività grafico – pittoriche.
Obiettivi:
- favorire il piacere di leggere
- sensibilizzare i bambini alla fruizione di un servizio pubblico
- arricchire il linguaggio verbale
- conoscere e rispettare l’ ambiente
- stimolare l’attenzione e la concentrazione
- imparare nel gruppo a conoscere il silenzio per osservare e ascoltare.
Metodologia:
- visite guidate
- letture
- allestimento della biblioteca della nostra scuola
- esperienze di prestito d’uso
- rielaborazione collettiva dei contenuti.
Durata
Ottobre – maggio 2013/2014
Risorse umane
Le responsabili delle biblioteche comunali.
Beni e servizi
Risorse interne e Biblioteca Comunale.
79
Denominazione del progetto
“IL GUSTO DELLA SALUTE”
Progetto di educazione alimentare
Responsabile del progetto
Bertone Daniela, insegnante di scuola primaria, plesso di Mazzè
Insegnanti coinvolte
Le insegnanti delle classi prime di scuola primaria dei plessi di Caluso e Mazzè.
Classi coinvolte
Le classi prime dei plessi di Caluso e Mazzè.
Obiettivi
Finalità:
- rendere l’educazione alimentare argomento inter-disciplinare importante per l’educazione
e l’istruzione degli alunni.
- avvicinare gli alunni alla scoperta dei prodotti del proprio territorio
- comprendere l'importanza di un'alimentazione sana e consapevole
- apprezzare i cibi e la loro preparazione attraverso esperienze con gli alimenti e le loro
“trasformazioni”
Obiettivi:
-
conoscere i cinque sensi (saper apprezzare il profumo, il gusto, la consistenza, quali
componenti essenziali del gradimento di un cibo)
maturare la consapevolezza delle proprie capacità senso-percettive per l’esplorazione e
lo studio scientifico della realtà circostante
conoscere i principi di una sana e varia alimentazione ai fini di una crescita equilibrata
ed armonica
promuovere il consumo di frutta e verdura
migliorare la qualità della prima colazione
favorire la conoscenza delle filiere alimentari( dalla terra alla tavola)
Metodologia:
-
valorizzazione delle conoscenze pregresse di ciascun alunno
rispetto dei ritmi e delle modalità di apprendere
didattica laboratoriale attraverso il problem-solving: esplorazione, invenzione, scoperta
uso di materiale non strutturato e reperibile nell’ambiente di vita degli alunni
collaborazione con strutture presenti sul territorio
Al termine dell’a.s. è prevista la produzione di un libretto con una raccolta di materiali e fotografie che illustrino il percorso didattico del progetto.
Durata
Da settembre 2013 a giugno 2014
Risorse umane
Ristorante “Gardenia” di Caluso
80
Hotel “Erbaluce” di Caluso
Ente Parco Naturale Provinciale del Lago di Candia “Vivere i Parchi A.P.S.”
Azienda Vitivinicola “Roberto Crosio”
Azienda Agricola “Ilaria Solvetti”
“La Bottega dei Bombi” di Vische
Azienda Agribioturistica “a casa di Giò” di Mazzè
“Pane Dolce e Caffè” di Marcella Simeone di Caluso
Beni e servizi
Fondi erogati dalla Fondazione Banca del Canavese di Vische.
81
Denominazione del progetto
“A CHE SUONO GIOCHIAMO”
Insegnanti coinvolte
Le insegnanti delle scuole dell’infanzia di Mazzè e Vische
Classi coinvolte
I bimbi di 3- 4- 5 anni dei plessi di Vische e di Mazzè.
Obiettivi
Finalità:
- avvicinare il bambino al mondo dei suoni e dei ritmi
- lavorare per un prodotto finale
- favorire l’interiorizzazione di concetti base di lingua e matematica.
Obiettivi:
- puntare sull’esperienza attiva in cui la musica è soggetto e contemporaneamente oggetto educativo.
- sviluppare autocontrollo e attenzione
- imparare a orientarsi nello spazio mediante prospettiva sonora
- uso creativo della voce
- risposta fisica al suono
- sviluppare l’intonazione
- percezione di strutture sonore elementari
- interpretazione di eventi sonori
- collegamento suono- immagine
- sviluppo del pensiero creativo
Metodologia:
- esplorazione dell’ambiente sonoro
- riproduzione di suoni
- uso del gioco, del corpo, della voce
- strumentario didattico.
Durata
Tutto l’anno scolastico suddiviso in tranche per ciascun plesso.
Risorse umane
Lampa Bruno.
Beni e servizi
Fondi dei Comuni di Mazzè e di Vische.
82
Denominazione del progetto
“EDUCAZIONE AL SUONO E ALLA MUSICA”
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti dei plessi di Tonengo, Mazzè, Vische, Villareggia.
Classi coinvolte
Tutte le classi della scuola primaria di Tonengo, Mazzè, Vische e Villareggia.
Obiettivi
Finalità:
- educare i bambini al suono e alla musica in un’ottica interdisciplinare, integrando
l’ascolto e l’educazione musicale con il gioco, la drammatizzazione, l’espressione mimico- gestuale, il movimento, la danza, la poesia e l’espressione grafico- pittorica.
Obiettivi:
- sviluppo della capacità di ascolto, attenzione e concentrazione
- sviluppo della memoria musicale, della capacità di utilizzo della voce parlata e cantata e
di coordinazione motoria
- sviluppo della capacità di organizzare il proprio corpo nello spazio sia in maniera personale che interagendo con i compagni, dell’autocontrollo e della capacità di adattamento
a nuove situazioni
- sviluppo delle capacità di cogliere differenze e somiglianze, di rapportare un suono ad
un segno e viceversa, di analisi, della creatività e del senso critico
- sviluppo del senso ritmico.
Metodologia:
- attività musicali intuitive (filastrocche, conte, giochi cantati,esecuzioni abbinate a semplici ostinati, cori, piano vivente, canto a due voci, coreografie…)
- attività di alfabetizzazione musicale
- riproduzione di melodie eseguite con il flauto dolce e le percussioni
- canti inerenti a brani popolari, storici e di attualità.
Durata
Tutto l’anno scolastico suddiviso in tranche per ciascun plesso.
Risorse umane
Lampa Bruno, Tonnarella Giuseppe.
Beni e servizi
Attività finanziate dai Comuni di Mazzè, Vische e Villareggia.
83
Progetto 6: scuola sicura
Denominazione del progetto
“SCUOLA SICURA”
“La scuola si –cura di me”
Responsabile del progetto
Ariagno Milena insegnante di scuola primaria plesso di Villareggia –referente commissione
sicurezza
Personale scolastico coinvolto
Progetto di rete tra le i.s. DDS Caluso, DDS San Giorgio, I.C. Strambino.
I Dirigenti Scolastici, la referente di rete e Addetta SPP, le addette SPP, le addette SPILA, tutte le insegnanti del Circolo, i collaboratori scolastici, il personale amministrativo e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Classi coinvolte
Tutte le classi di scuola primaria e le sezioni di scuola dell’infanzia dei tre Circoli.
Obiettivi
Finalità:
- acquisire e diffondere la cultura della Sicurezza attraverso l’educazione al comportamento e l’addestramento all’autoprotezione, formazione degli alunni.
Obiettivi generali:
- preparare tutti coloro che occupano l’edificio scolastico a situazioni di pericolo: aggiornamento e pubblicazione del Piano di Evacuazione
- prove guidate all’interno di ogni classe per un rapido abbandono dell’aula
- prove guidate all’interno della scuola e all’esterno per il rapido raggiungimento delle
aree di raccolta prestabilite
- compilazione delle schede aggiornate e corrispondenti in ogni momento alla situazione
di attività della scuola
- compilazione di schede e registri di controllo periodico dell’efficienza degli estintori e
idranti, del sistema di illuminazione di sostegno e di emergenza
- infondere fiducia verso il superamento dei pericoli
- potenziare l’autocontrollo e la collaborazione come reazione all’eccitazione collettiva
- abituare le persone alla prevenzione e alla protezione
- promuovere attività di sensibilizzazione al tema della sicurezza rivolte a docenti, alunni e genitori anche in collaborazione con gli enti locali
- potenziare e favorire l’aggiornamento e la formazione del personale.
Obiettivi del progetto di rete:
- Promuovere la cultura della sicurezza fin dalla scuola dell’infanzia
- Saper individuare e riconoscere i fattori determinanti delle situazioni a rischio.
- Sentirsi rassicurato e responsabile.
- Accrescere le competenze sul piano della consapevolezza del proprio e altrui benessere.
- In riferimento alla convenzione rep. 16298 del 26 luglio 2006,che regola la collabora84
zione tra Regione Piemonte, INAIL e USR per le iniziative da attuare in tema di promozione della cultura della sicurezza nelle scuole e tenendo conto della necessità di ottemperare alla disciplina relativa alla formazione dei lavoratori prevista dall’art.37 del
D.lgs 81/08,la rete di scuole per la sicurezza aderisce al bando di concorso “Vito Scafidi- La sicurezza a fumetti” che prevede l’elaborazione di pacchetti formativi che consentano di avvicinarsi in maniera efficace alla mentalità dei più giovani, offrendo, contemporaneamente strumenti didattici e formativi per supportare la formazione degli
allievi della scuola primaria equiparati a lavoratori. Le scuole della rete prepareranno
moduli didattici a fumetti, con quiz e giochi di verifica dell’apprendimento, tenendo
conto dell’età degli allievi e dell’esposizione ai rischi scolastici.
OBIETTIVI COMPORTAMENTALI:
Prendere coscienza delle regole e delle norme che danno sicurezza al comportamento autonomo.
Sviluppare un comportamento adeguato alle varie circostanze.
Essere consapevole delle situazioni di pericolo concreto e reale e saper mantenere comportamenti idonei a situazioni di pericolo.
Sviluppare comportamenti di solidarietà, collaborazione e autocontrollo.
OBIETTIVI STRUTTURALI ED ORGANIZZATIVI:
Prendere coscienza dell’importanza di adeguate strategie di prevenzione.
Migliorare e rendere più efficace l’intervento formativo in materia di prevenzione
Attuare strategie condivise.
Durata
L’intero anno scolastico.
Risorse umane
I Dirigenti Scolastici, la referente di rete e Addetta SPP, le addette SPP, le addette SPILA, tutte le insegnanti del Circolo ,i collaboratori scolastici, il personale amministrativo e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Esperti esterni :
RSPP e Medico Competente di rete
Protezione civile
Beni e servizi
Contratto consulenza esterna D.L.g.s. 81/09 con lo Studio Tecnico Ing.Tini e con il Medico
competente Dr.L.Montanari.
Corsi di formazione in rete con i circoli viciniori tenuti dall’ing. Paolo Pieri.
Acquisto e fornitura dei D.P.I. (guanti, mascherine, ecc…)
Fondi ministeriali.
Denominazione del progetto
PEDIBUS
85
Responsabile del progetto
Cignetti Margherita
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti del plesso di Caluso
Classi coinvolte
Tutte le classi del plesso di Caluso
Obiettivi
Finalità:
- acquisire l’importanza della sicurezza stradale e del rispetto delle regole
- favorire comportamenti corretti
Obiettivi:
- sviluppare e migliorare il senso di responsabilità e della sicurezza stradale
- promuovere all’interno delle classi la cultura del rispetto delle regole e la giusta educazione alla cittadinanza
- promuovere l’uso corretto dell’automobile
Metodologia:
- utilizzo di schede didattiche suddivise per sottoprogetti
- uscite sul territorio
ADESIONE AL PROGETTO “ A SCUOLA CAMMINANDO”
Durata
Mese di Marzo e Aprile ( 1 giorno a settimana)
Risorse umane
Vigili urbani
Genitori
Insegnanti
Beni e servizi
Progetto 7: documentazione ed informazione
86
Denominazione del progetto
“DOCUMENTAZIONE E INFORMAZIONE”
Responsabile del progetto
Actis Oreglia Luigina insegnante di scuola primaria –plesso Caluso capoluogo.
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti coinvolte nel progetto.
Classi coinvolte
Tutte le classi delle insegnanti coinvolte.
Obiettivi
Finalità:
- favorire la circolarità dell’informazione all’interno dell’istituzione scolastica e la comunicazione con l’esterno.
Obiettivi:
- migliorare la comunicazione interna facendo ricorso a strumenti informatici e alle tecnologie della comunicazione a distanza
- aggiornare il sito Web della scuola
- incrementare le informazioni disponibili nel sito Web della scuola
- pubblicare elaborati didattici e diffondere le informazioni fra gli utenti del Web
- garantire la connessione alla rete Internet, alle postazioni informatiche ad uso amministrativo ed ai laboratori didattici delle singole scuole
- implementare una rete intranet fra le scuole del Circolo.
Metodologia:
- questionari
- modulistica
- pagine web
- news letters
- mailing list.
Indicatori:
- pagine web realizzate nel sito Internet
- numero di accessi alle pagine stesse
- numero richieste di informazione provenienti dalle famiglie degli alunni
- numero articoli e servizi pubblicati sui mezzi di informazione locali.
Durata
Il progetto ha durata pluriennale.
Risorse umane
Docenti interni per la realizzazione di pagine Web – Consulente grafico esterno.
Fornitori di servizi Internet
Beni e servizi
Canone di abbonamento: Serverplan.
Contratto di consulenza grafica con esperto esterno.
Fondi del FIS.
87
Denominazione del progetto
“IN – FORMIAMO: PROGETTO MULTIMEDIALE”
Insegnanti coinvolte
Actis Oreglia, Praolini, Valle, Andreo, Cignetti, Angeli, Scapino E., Plazio, Magrini, Eritreo, Canova, Ozella, Tubita a Caluso;
Binda, Prato, Formia, Salvetti, Pissardo a Tonengo;
Conto, Chirillo, Pia, Gili, Tapparo ad Arè.
Classi coinvolte
Le classi di Caluso, Arè, Tonengo coinvolte nel progetto.
Obiettivi
Finalità:
- raccogliere e documentare i lavori didattici legati ai progetti inseriti nel POF e alle diverse attività curricolari e non.
Obiettivi:
- costruire ipertesti e cd didattici (software).
Mezzi
-
e strumenti:
computer e accessori
macchina fotografica
telecamera.
L’obiettivo è produrre e far pervenire i materiali al >=99% dell’utenza.
Durata
Anno scolastico 2013 /2014 e seguenti.
Risorse umane
Le insegnanti coinvolte nel progetto
Ipotesi di lavoro: ore di progettazione e ore aggiuntive pro capite per la produzione di software didattici.
Beni e servizi
Risorse del Fondo di Istituto
Cartucce per stampanti; risme formato A3 e A4; carta lucida per la stampa di fotografie; CD;
floppy disk.
88
Progetto 8: mantenimento dell’agio e individuazione
precoce degli stati di disagio
Denominazione del progetto
“MANTENIMENTO DELL’AGIO E PREVENZIONE DEL DISAGIO SCOLASTICO E COMPORTAMENTALE”
Responsabile del progetto
Scapino Elisabetta insegnante di scuola primaria-plesso di Caluso- docente incaricata della
funzione strumentale al POF.
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti della Direzione Didattica.
Classi coinvolte
Le classi della scuola primaria e le sezioni dei cinquenni della scuola dell’infanzia della Direzione Didattica.
Obiettivi
Finalità:
- fornire alle insegnanti gli strumenti atti a mantenere il benessere e a cogliere i segnali di
eventuali difficoltà attraverso la costruzione di adeguati progetti di intervento sia educativo che didattico
- fornire alle insegnanti gli strumenti atti a riconoscere ed intervenire in situazioni di disagio
comportamentale.
Metodologia:
- osservazioni per ogni classe prima aderente al progetto
- osservazioni per ogni sezione di cinquenni della scuola dell’infanzia aderente al progetto
- incontri di raccordo con la psicologa dell’ASL
Verifiche:
- nell attività di consulenza sono previsti incontri di verifica con le insegnanti sulle specifiche situazioni riportate e un questionario finale.
Si considerano raggiunti gli obiettivi con un gradimento del >=70%, valutabile con un questionario di qualità.
Durata
Tutto l’anno scolastico.
Risorse umane
Dott.ssa Princi Floriana dell’ associazione “Il Centro Girasole” di Torino.
Beni e servizi
Risorse dell’Istituzione Scolastica; se finanziato: fondi dell’Autonomia.
89
Denominazione del progetto
“SPORTELLO DI ORIENTAMENTO E PERCORSO FORMATIVO PER GENITORI E DOCENTI
E OSSERVAZIONI SUI GRUPPI DI CINQUENNI DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA”
Sede di svolgimento attività
Scuole dell’Infanzia e Primaria Circolo Didattico di Caluso
Destinatari
Genitori e docenti delle Scuole dell’Infanzia e delle Scuole Primarie
Alunni cinquenni delle scuole dell’Infanzia del Circolo Didattico
Modalità di realizzazione
Sportello orientativo a cadenza mensile nella sede della Direzione Didattica
Osservazioni degli alunni cinquenni nelle scuole di appartenenza.
Motivazione e finalità del progetto
Individuare modalità per valorizzare attitudini ed interessi degli studenti
Collegare i diversi momenti di transizione tra gradi ed ordini diversi di scuola
Creare occasioni di interazione ed integrazione all’interno del sistema formativo
Promuovere e pubblicizzare le buone pratiche educative
Coinvolgere le famiglie
Obiettivi dell’intervento
Necessità di spiegare e interpretare i segnali di eventuali difficoltà sia del singolo che del
gruppo classe.
Richieste di chiarimento da parte delle famiglie circa le modalità educative da adottare con i
propri figli.
Aprire canali di comunicazione e collaborazione tra famiglia e insegnanti per favorire ricadute
positive sull’andamento scolastico degli alunni.
Possibilità di incontri congiunti insegnanti- famiglie che agevolino la realizzazione di un
percorso comune mirato a risolvere specifici problemi.
Mantenere rapporti di collaborazione con il servizio di NPI e i Servizi Sociali del comune di
Caluso.
Risultati attesi dall’intervento
Coinvolgimento attivo delle famiglie
Ampliamento e diffusione dei servizi di consulenza individualizzata già offerti dagli enti presenti
integrandoli con le esperienze effettuate dalle scuole
Attuazione di iniziative che facilitino i momenti di passaggio tra i diversi sistemi di
formazione/istruzione
Produzione e diffusione di strumenti operativi
Orientamento e riorientamento rivolto agli insegnanti e ai genitori degli alunni in difficoltà
Modalitàdi verifica e valutazione
Monitoraggio richieste consulenza e presenze agli incontri
Questionari di gradimento e relazione finale
Risorse umane
Dott.ssa Princi
Risorse economiche
Fondi del contributo volontario dei genitori
90
Denominazione del progetto
“EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA E ALLA LEGALITÀ”
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti del Circolo Didattico interessate.
Classi coinvolte
Le classi di scuola primaria delle insegnanti interessate al progetto.
Obiettivi
Finalità:
- diffondere nelle scuole, soprattutto fra i più giovani, una cultura della legalità e far maturare coscienza civile e partecipazione democratica
- far sì che le regole vengano rispettate, comprese, discusse e condivise, dagli adulti come dai bambini
- ragionare sul quotidiano, sulle percezioni dei singoli bambini del senso delle regole e
della libertà, sul valore della convivenza.
Obiettivi:
promuovere all’interno delle scuole la cultura della legalità e della convivenza civile attraverso
la discussione sul senso e il valore delle regole all’interno e al di fuori dell’ambiente scolastico.
-
discutere e ragionare con i bambini sul senso e il valore delle regole, fondamento della
convivenza civile all’interno e al di fuori della scuola
ragionare sul significato del gruppo, a partire da esperienze vissute in prima persona
dai bambini
far emergere le dinamiche interne alla classe, capire le motivazioni alla base
dell’esclusione, dell’aggressività,o dell’isolamento di alcuni compagni
favorire la scelta di modalità di risoluzione dei conflitti interni alla classe basati sulla
comunicazione, sullo scambio e sul rispetto del punto di vista altrui
ragionare sul senso di cultura e atteggiamento mafioso, alla base di una cultura
dell’illegalità e della prepotenza, che conosciamo spesso nella nostra quotidianità
conoscere i valori e le riflessioni alla base della nostra Costituzione
ragionare su alcuni articoli particolarmente importanti, nel tentativo di comprenderli e
metterli in pratica in prima persona e come cittadino
comprendere , in modo semplificato, il processo che ha portato alla redazione del patto
costituente.
Metodologia:
il metodo principale è la discussione, il dialogo tra pari e guidato da un adulto: i bambini esprimono le proprie idee e i propri dubbi senza la preoccupazione di essere giudicati o valutati
dagli insegnanti o dai propri compagni.
Il conduttore tenterà di guidare la discussione, riprendendo e sottolineando alcune riflessioni
emerse o ponendo nuovi interrogativi utili al ragionamento collettivo o tirando le fila di quanto
emerso.
Verranno proposte attività ludiche differenti che aiuteranno a riflettere sulle tematiche presentate.
91
Adesione al progetto: “IL TESTIMONE AI TESTIMONI”
Il progetto è rivolto alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie e si configura come un percorso educativo -sportivo per la legalità.
Propone momenti formativo- culturali e iniziative che coinvolgono le classi aderenti in modo attivo.
Per l’a. s. 2013/2014, oltre alle consuete attività, viene proposto alle classi aderenti un concorso fotografico in occasione del decennale del Progetto e la partecipazione all’iniziativa “Keep
brave- World Challenge”: i bambini sono invitati a scrivere lettere/messaggi sul tema
dell’ecosostenibilità; la “posta” verrà consegnata ai bambii delle scuole dei venti paesi attraversati dall’atleta Paola Gianotti, impegnata da febbraio 2014 nell’impresa del “giro del mondo
in bicicletta”.
Durata
L’intero anno scolastico.
Risorse umane
Insegnanti di classe e esperti del GRUPPO ABELE e di LIBERA.
Istruttori di educazione motoria.
Beni e servizi
Iniziative gratuite offerte dall'associazione "Il testimone ai testimoni" con la collaborazione del
Tennis Club di Ivrea e dell'associazione Libera
-
concorso multimediale a premi
attività motoria nelle scuole con tecnici specializzati
proiezione di film per l’infanzia
partecipazione al progetto “Keep brave- World Bike Challenge”
settimana sportiva allo stadio G:Pistoni di Ivrea
la staffetta dei diritti, della legalità e della pace ad Ivrea
92
Denominazione del progetto
“DIAMOCI LA MANO”
Responsabile del progetto
Mussano Daniela e Renzo Pezzutto, insegnanti di IRC.
Insegnanti coinvolte
Tutti gli insegnanti dei plessi di Caluso, Arè, Mazzè
Classi coinvolte
Tute le classi di Caluso, Arè, Mazzè.
Obiettivi
Finalità:
- sostenere a distanza un progetto di alfabetizzazione per bambini socio- economicamente svantaggiati.
Obiettivi:
- sensibilizzare i bambini al concetto di solidarietà e accoglienza
- raccogliere fondi
Metodologia:
- proiezione di immagini, video, interventi di tecnici esterni.
Durata
L’intero anno scolastico.
Risorse umane
Insegnanti, genitori ed esperti.
93
Denominazione del progetto
"IMPARIAMO CANTANDO"
Responsabile del progetto
Bertello Bianca insegnante di scuola dell'infanzia presso Caluso capoluogo e "referente al suono
e alla musica" per tutto il Circolo Didattico.
Insegnanti coinvolte
Le insegnanti delle classi e delle sezioni coinvolte nel progetto.
Classi coinvolte
Le classi prime della scuola primaria ed i bambini cinquenni della scuola dell'infanzia.
Obiettivi
Finalità:
- avvicinare il bambino al mondo dei suoni e dei ritmi
- favorire l'interiorizzazione di concetti base inerenti vari ambiti e discipline scolastiche attraverso il piacere della musica e del canto.
Obiettivi:
- scoprire il paesaggio sonoro, attraverso attività di produzione musicali utilizzando voce e
corpo
- incrementare le potenzialità musicali nei bambini in età prescolare e scolare
- sviluppare l'intonazione
- collegare il suono all'immagine
- rendere piacevole e facilitato l'apprendimento di concetti inerenti vari ambiti e discipline
scolastiche, attraverso la presentazione di brani musicali tematici
sviluppare la capacità di ascolto, attenzione, concentrazione e memorizzazione.
Tali obiettivi devono essere raggiunti dal >=90% degli alunni coinvolti valutati con il grado di
coinvolgimento e di gradimento
Metodologia:
- presentazione delle canzoni attraverso attività propedeutiche
- illustrazione dei contenuti dei testi musicali
- suddivisione del brano da memorizzare in brevi sequenze
- assemblaggio e armonizzazione delle sequenze musicali
- preparazione e realizzazione del saggio finale.
Durata
L'intero anno scolastico
Risorse umane
Insegnanti ed alunni delle classi e sezioni coinvolte nel progetto.
Beni e servizi
Fondi del Fondo d'Istituto.
94
Denominazione del progetto
“LE EMOZIONI VANNO A SCUOLA”
Responsabile del progetto
Referenti continuità: Bergandi Maria – Gili Ausilia
Insegnanti coinvolte
Insegnanti delle scuola dell’infanzia del circolo, insegnanti dell’Asilo Infantile “G.Guala”, Insegnanti Asilo Infantile di Villareggia, insegnanti delle classi prime e quinte del circolo, insegnanti
delle classi prime della scuola secondaria di 1° grado “G.Gozzano”
Classi coinvolte
Sezioni delle scuole dell’infanzia, classi prime e quinte delle scuole primarie, classi prime della
scuola secondaria
Obiettivi
SCUOLA DELL’INFANZIA
• accrescere il rispetto di sé e degli altri;
• utilizzare il gioco per sperimentare e condividere emozioni positive e/o negative;
• riconoscere e rispettare il valore delle emozioni proprie e altrui
SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA
• acquisire comportamenti improntati alla solidarietà, alla cooperazione nel rispetto delle
emozioni individuali;
• acquisire la consapevolezza della necessità di manifestare ed accogliere emozioni proprie
e altrui;
• ascoltare gli altri, confrontarsi e rendersi conto che esistono realtà e punti di vista diversi;
• accettare, rispettare e aiutare gli altri;
• conoscere ed utilizzare lessico, espressioni e modi di dire legati alle varie emozioni;
• Utilizzare le emozioni per caratterizzare produzioni relative alle varie discipline (ritmo/musica, disegni, elenchi di parole,…)
Metodologia:
• analisi delle situazioni
• cooperative learning
• discussioni guidate (brainstorming e circle time)
• laboratori di scrittura creativa
• realizzazione di canzoni e slogan
Gli alunni cinquenni dell’infanzia, gli alunni di classe prima e quinta primarie e gli studenti di
prima secondaria lavoreranno al raggiungimento degli obiettivi nella propria sede. Saranno anche programmati momenti di incontro e di scambio per favorire la socializzazione degli alunni e
familiarizzarli con i nuovi ambienti e i nuovi insegnanti.
Valutazione:
monitoraggi in itinere e a conclusione delle attività; confronto fra gli insegnanti dei diversi
ordini di scuola.
Durata
Da novembre 2013 a giugno 2014
Risorse umane
Insegnanti ed alunni delle classi coinvolte
95
Denominazione del progetto
“PIANO I.S.S. (insegnare scienze sperimentali) PRESIDIO provincia DI TORINO”
Insegnanti coinvolte
Le insegnanti delle classi coinvolte.
Classi coinvolte
Scuola dell’infanzia di Rodallo.
Le classi di scuola primaria delle insegnanti interessate al progetto.
Obiettivi
Finalità:
- collaborazione tra le istituzioni scolastiche aderenti al presidio
- dare concretezza all’autonomia didattica, di sperimentazione e di ricerca attraverso il
miglioramento della professionalità dei docenti chiamati ad elaborare piani di studio con
sviluppo verticale
- costruire offerte formative rispondenti alle attese e capaci di promuovere un nuovo incontro tra i giovani e la cultura scientifica nelle dimensioni della ricerca e dello studio.
Obiettivi:
- costruzione di curricoli verticali su nodi concettuali delle scienze sperimentali
- progettare attività di didattica laboratoriale relative ai curricoli costruiti
- sperimentare nelle classi i percorsi progettati
- attivare delle comunità di pratiche che lavorino sulla metodologia delle scienze sperimentali.
Gli obiettivi si considerano raggiunti con il >=90% di pareri favorevoli da parte delle insegnanti
aderenti al progetto.
I docenti che aderiscono al progetto partecipano ad incontri di formazione e di ricerca-azione
con i colleghi delle altre scuole coinvolte.
I materiali prodotti saranno raccolti,anche sotto forma multimediale, per essere adattati a esigenze diverse e successive trasformazioni e presentati nel convegno previsto per il mese di aprile.
Durata
L’intero anno scolastico.
Risorse umane
Le insegnanti di classe.
Beni e servizi
Fondi del Fondo di Istituto.
Fondi del programma annuale per la realizzazione di materiale informativo sul progetto (stimati
350 euro)
96
Progetto 9: formazione e aggiornamento
Responsabile del progetto
Testa Sabrina insegnante di scuola primaria –plesso di Caluso-docente incaricata della funzione
strumentale al POF.
Denominazione dei progetti
“FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO”
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Formazione sulla normativa della Sicurezza.
Corso di prima formazione per neo assunti
Corsi di formazione legati a specifici progetti nazionali, regionali, provinciali, ai
quali l’Istituzione Scolastica aderirà in qualità di aderente a reti di scuole
Convegni ed iniziative su tematiche di rilevanza didattico-formativa
Corso di lingua inglese II° contingente per docenti generalisti
Corsi legati a progetti di ricerca-azione
Corsi autogestiti.
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti del Circolo.
Obiettivi
Finalità: i corsi hanno l’obiettivo di favorire la crescita professionale,la consapevolezza delle
norme e di aggiornare i docenti sulle buone pratiche.
Metodologia: lezione frontale, partecipazione a stages e convegni, gruppi di lavoro.
Valutazione: al termine dei corsi verrà fatta compilare, a ciascun partecipante, una scheda di
valutazione. L’esito del corso sarà considerato positivo se almeno il 60% dei partecipanti lo valuterà BUONO o OTTIMO (grado di soddisfazione complessiva).
Durata
Anno scolastico 2013/2014
Risorse umane
a)
b)
c)
d)
Docenti interni e/o esterni qualificati per la conduzione di corsi di cui al Decreto
Legislativo 81/08 e all’accordo Stato/Regioni
Dr. L.Montanari
Docenti /formatori interni
Specialisti universitari
Beni e servizi
1.
2.
3.
4.
Fondi
Fondi
Fondi
Fondi
nazionali e regionali
dell’istituzione scolastica.
per la formazione.
dell’autonomia
97
Denominazione dei progetti
“Iniziative di formazione”
ai sensi dell’art.6 del CCNL/ 06-09
Personale ATA coinvolto
I collaboratori Scolastici e il personale di segreteria.
Obiettivi
L’aggiornamento professionale costituisce un elemento di qualità del servizio scolastico, per
affrontare in modo consapevole i problemi che, nell’attuale società, sono in continua evoluzione.
Le iniziative di formazione si svolgeranno fuori dell’orario di lavoro.
Il personale ATA potrà partecipare, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico e in relazione alle esigenze di funzionamento del servizio, ad iniziative di aggiornamento organizzate dall’amministrazione o svolte da Enti accreditati.
La partecipazione alle iniziative di aggiornamento si intende nel limite delle ore necessarie
alla realizzazione del processo formativo e dell’eventuale raggiungimento della sede.
Sarà prioritaria la formazione relativa a :
a) Sicurezza
b) rischi psico-sociali nella scuola
c) Innovazioni nello svolgimento delle procedure amministrative.
Durata
Anno scolastico 2013/2014
98
Denominazione del progetto
“SPERIMENTAZIONE NELLE SCUOLE DELL’INFANZIA
DEL “BRIGHT START”
METODO DI EDUCAZIONE METACOGNITIVA DI C. HAYWOOD”
Insegnanti coinvolte
L’applicazione sperimentale del metodo di educazione cognitiva “Bright start” è rivolto
a tutti i plessi della scuola dell’infanzia del Circolo Didattico di Caluso.
L’esigenza di trovare nuovi strumenti didattici, per rispondere al crescente disagio
infantile, per creare una scuola multietnica, per condividere uno strumento metodologico
comune, per una crescita professionale e personale, è il motivo per cui le insegnanti hanno
deciso di conoscere il Bright start.
Classi coinvolte
La sperimentazione del metodo in specifici laboratori dall’anno scolastico 2007-2008
coinvolge le scuole dell’Infanzia di Caluso, Mazzè, Rodallo, Tonengo, ed è rivolto
ai bambini dell’ultimo anno, anche se l’ottica metacognitiva è la linea guida di tutta la
Programmazione didattica.
La metacognizione, che è alla base del metodo Haywood, si basa sul principio della modificabilità cognitiva e sposta l’attenzione dal risultato al processo (imparare ad imparare)
Obiettivi
Finalità:
Nel Bright start non s’insegna nulla, ma i bambini imparano a riflettere su ciò che già
fanno, sulle procedure che già possiedono e mettono in atto spontaneamente.
L’attenzione è focalizzata sulle procedure e non sui contenuti.
In quest’ottica le finalità sono:
-
dedicare tempo ai processi del pensiero
favorire l’apprendimento attraverso il gioco e le esperienze
provocare la consapevolezza dei propri processi cognitivi (individuarli e imparare a riconoscerli)
indurre una motivazione intrinseca (provo piacere ad imparare)
Obiettivi:
con questo metodo ci si propone di aiutare il bambino a :
- comprendere le domande
- rispondere in modo metacognitivo
- saper generalizzare
- trasporre analogicamente
- lavorare in gruppo, rispettando se stesso e gli altri (stimolare la capacità di autoregolazione)
Metodologia e Strumenti didattici:
l’applicazione del metodo si struttura in laboratori settimanali di un’ora ciascuno con piccoli
gruppi (5-9 bambini) di età omogenea.
99
Un’unità didattica è suddivisa nelle seguenti parti:
- presentazione dell’attività principale
- descrizione del materiale
- presentazione del compito
- conversazione guidata su come procedere
- realizzazione del compito
- discussione sugli effetti ottenuti in rapporto a quelli attesi
- autoriflessione sugli errori e sui successi
Gli strumenti usati sono:
- mediazione attraverso la conversazione guidata
- giochi-stimolo
- ausilio di audiovisivi
Durata
Novembre 2013- maggio 2014
Risorse umane
Tutte le insegnanti del Circolo interessate.
Beni e servizi
Fondi del F.I.S.
100
Progetto 10: visite d’istruzione
Denominazione del progetto
“VISITE DI ISTRUZIONE”
Responsabile del progetto
Salto Nirvana, assistente amministrativa.
Insegnanti coinvolte
Tutte le insegnanti del Circolo Didattico.
Classi coinvolte
Tutte le classi del Circolo Didattico.
Obiettivi
Finalità:
- approfondire mediante il contatto diretto con luoghi e situazioni, alcuni aspetti degli argomenti di studio inseriti nella programmazione didattica
- effettuare esperienze di apprendimento e di crescita della personalità, basate su progetti articolati e coerenti con la programmazione didattica
Durata
L’intero anno scolastico
Risorse umane
Salto Nirvana per l’organizzazione amministrativa.
Guide.
Ditta Rastel Bogin per il trasporto
Beni e servizi
Contributi volontari dei genitori.
101
VISITE D'ISTRUZIONE
DATA
ORARIO
CL.
PLESSO
17
14
2
2
19
16
DESTINAZIONE
ALBIANO
ALBIANO
17
3
20
TORINO
PULLMAN
7
64
TORINO
PULLMAN
5
3
3
12
31
21
19
122
IVREA
TORINO
IVREA
TORINO
SCUOLABUS
SCUOLABUS
SCUOLABUS
PULLMAN
ARÈ
MAZZÈ
43
14
26
18
16
41
43
26
20
14
5
39
TORINO
PULLMAN
5^
5^
TONENGO
ARÈ
22
19
4
45
AOSTA
PULLMAN
1^B
2^A 2^B
5^A 5^B
5^
2^
4^
4^A 4^B
CALUSO
CALUSO
CALUSO
MAZZÈ
TONENGO
VISCHE
CALUSO
17
50
49
17
21
7
43
3
4
6
20
54
72
CHIVASSO
CUMIANA
TORINO
TRENO
PULLMAN
PULLMAN
2
2
4
23
9
47
MASINO
TORINO
ROPPOLO
SCUOLABUS
SCUOLABUS
PULLMAN
8:00/16:30
3^
3^
TONENGO
MAZZÈ
24
17
5
46
CUORGNÈ
PULLMAN
8.30/14:00
4^A 4^B
5^B
5^
CALUSO
CALUSO
TONENGO
43
26
14
9
92
VENARIA
PULLMAN
06/11/2013
06/11/2013
9:10/10:30
10:30/12:30
5^
4^
MAZZÈ
MAZZÈ
DIC.2013/
GEN.2014
8:30/17:30
1^B
07/02/2014
7:30/16:30
14/02/2014
21/02/2014
07/03/2014
MARZO 2014
9:30/12:30
8:30/12:30
9:30/12:30
8:30/12:30
CALUSO
TONENGO
VISCHE
VILLAREGGIA
VISCHE
CALUSO
21/03/2014
8:00/16.00
4^A 4^B
4^
1^/2^/3^
3^/4^
4^ 5^
3^A/3^B
4^A/4^B
5^B
4^
4^
28/03/2014
7:45/18:15
APR.2014
07/04/2014
08/04/2014
DA DEST
8:30/17:00
8:00/16:00
09/04/2014
10/04/2014
11/04/2014
8:00/16:00
8.30/12.30
8:30/16:30
30/04/2014
06/05/2014
CALUSO
N.AL.
N.DOC
TOT
MEZZO TRASPORTO
SCUOLABUS
SCUOLABUS
102
DA DEST.
8:30/12:30
1^A 1^C
CALUSO
33
5
38
TORINO
PULLMAN
06/05/2014
8.30/17:00
1^2^3^
4^5^
VISCHE
26
16
5
47
BARD
PULLMAN
MAG. 2014
8:30/12:30
4^
MAZZÈ
14
2
16
IVREA
SCUOLABUS
MAG.2014
2^ 5^
CALUSO
123
IVREA
PULLMAN
1^B 4^B
CALUSO
49
22
41
38
11
MAG.2014
5^A 5^B
4^A
3^A 3^B
8:30/12:30
4
42
IVREA
TRENO
06/06/2014
8.30/12:30
CALUSO
96
IVREA
TRENO
8:30/12:30
11
123
IVREA
PULLMAN
06/06/2014
9:00/16:30
17
50
21
41
22
49
14
8
06/06/2014
1^B
2^A 2^B
4^B
3^A 3^B
4^A
5^A 5^B
4^
2
16
IVREA
SCUOLABUS
06/06/2014
9:30/15:30
1^3^3^
4^5^
VISCHE
5
47
IVREA
SCUOLABUS
Blu
CALUSO
MAZZÈ
26
16
visite d’istruzione legate al progetto TESTIMONE AI TESTIMONI
103
DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO
Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO)
Tel. 011/9833253 – Fax 011/9891435
E –mail: [email protected]
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9. ORGANIZZAZIONE
SCUOLA DELL’INFANZIA
PRESENZA
SERVIZI
DI
AGGIUNTIVI
OPERATORI
MENSA
PRE-POST
SÌ
Scuola
PLESSO
ORARIO
N° SEZIONI
CALUSO
8.25/16.30
3
RODALLO
8.25/16.30
2
MENSA
TRASPORTO
MAZZE’
8.25/16.30
3
MENSA
PRE-POST
Scuola
VISCHE
8.25/16.30
1
MENSA
PRE-POST
Scuola
SÌ
SÌ
SÌ
104
SCUOLA PRIMARIA
PLESSO
ORARIO
FUNZION.
TIPOLOGIA SERVIZI
ORGANIZ. AGGIUNTIVI
N°
Classi
MENSA
10 T.P.
PRE-POST
1 T.P. mod. Scuola
TRASPORTO
MENSA
4T.P.
TRASPORTO
1T.P.mod
11
CALUSO
8.25/16.30
ARÈ
8.25/16.30 5
MAZZÈ
8.25/16.30 5
4T.P.
1T.P.mod.
TONENGO
8.25/16.30 5
T.P.
4
Dal lunedì (di cui
pluriclasse
al giovedì
VILLAREGGIA
8.30/12.30
14.00/16.30
Venerdì
1
MENSA
PRE-POST
Scuola
TRASPORTO
CON
SCUOLABUS
MENSA
PRE-POST
Scuola
TRASPORTO
CON
SCUOLABUS
MENSA
TRASPORTO
CON
SCUOLABUS
con
abbinamen
to 1^-2^
3^ 4^-5^)
MODULO
30 h.
3
( di cui n° 2
MENSA
PRE-POST
2 T.P.
Scuola
1 T.P. mod.
TRASPORTO
(40 h.)
CON
SCUOLABUS
PRESENZA
OPERATORI
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
8.30/12.30
VISCHE
8.25/16.30
pluriclasse
con
abbinamento
2^ - 3^
4^ - 5^)
SÌ
105
RISORSE IN TERMINI DI PERSONALE
Rete interna di figure e gruppi che collaborano per la realizzazione della proposta formativa del Circolo.
• Il Dirigente Scolastico
• Lo Staff di Direzione
• I Docenti incaricati delle Funzioni Strumentali al POF
• I Coordinatori di plesso
• I Referenti dei Progetti e dei Laboratori
• Le Commissioni
Commissione Autonomia e Aggiornamento
Commissione Continuità
Gruppo di lavoro sui nuovi curricoli
Commissione Integrazione alunni HC
Commissione Informatica e Multimedialità
Gruppo di Redazione Sito Internet
Commissione L2
Commissione Sicurezza
Presidio di scienze
Commissione integrazione alunni stranieri
• Il Personale A.T.A.
106
Dirigente Scolastico
Scolastico
Direttore SGA
Collaboratrice Vicaria
Staff Col-
Consiglio di Circolo
Giunta Esecutiva
laboratrice Scuole infanzia
Fiduciarie di plesso
Coordinatrice SPP
Funzioni strumentali al POF
Coordinatrici Programmazione
Collegio dei docenti
Referenti commissioni
Referenti area
Commissioni del CDD
Addette SPP
Docenti del Circolo
Personale ATA
ORGANIGRAMMA CIRCOLO DIDATTICO DI CALUSO
107
ORGANIGRAMMA SICUREZZA DEL CIRCOLO DIDATTICO DI CALUSO
Datore di lavoro
Dirigente scolastico
Dott.ssa Valeria Miotti
R.S.P.P. ( esterno)
Ing. D.Tini
Medico competente
Dott. Luigi Montanari
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: Barengo M. Rosa
(collaboratrice scolastica)
DIRIGENTI
DSGA: A. Sasso
Ins. M. ARIAGNO(primaria)
Ins.P. Martano (infanzia)
Coordinatore della sicurezza nel circolo:
Insegnante Ariagno Milena
A.S.P.P
Insegnanti: Ariagno M., Ascheri A. M.( scuole primarie
del Circolo)
Insegnanti: Benedetti
R.,Vesco P. (scuole
dell’infanzia del Circolo)
ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO
Coordinatrice: Bertello Bianca
Scuole dell’infanzia insegnanti:
Bertello B. e Regis C.( Caluso),Bergandi M. e
Turletti M.C.( Rodallo), Sabbadini M.R. e Monti
F.(Mazzè), Cordera E. e Mezzo T. (Vische).
Scuole Primarie insegnanti:
Ascheri A.M. e Valle A.M. (Caluso Cap.), Tapparo e Chirillo M.(Arè), Margherio G. E Carra
M.(Mazzè), Binda L. E Ciliberti C.(Tonengo), Ariagno M. E Giunipero R. (Villareggia), Mezzo T.
E Cordera E. (Vische)
Ariagno M. (Villareggia),Mezzo T. (Vische).
PREPOSTI
Scuola primarie: Ozella M.Conto A.-Bussi L- Giorgis R.Depaoli E.-Giunipero R.
Scuole dell’infanzia: Regis C.Bergandi M.- Cordera C.- Sabbadini M.
ADDETTI SPILA
Coordinatrice: Bergandi Maria
Scuole dell’infanzia insegnanti:
Bertello B. e Regis C. (Caluso Cap.), Bergandi M.
e Turletti M.C.(Rodallo), Sabbadini M.R.e Agrano
R.M.(Mazzè), Cordera E.e Mezzo T.(Vische).
Scuole primarie insegnanti:
Ascheri A.M. e Valle A.M. (Caluso Cap.), Tapparo
P. e Chirillo M.(Arè),Margherio G.e Bertone D.
(Mazzè), Binda L.e Ciliberti C. (Tonengo), Ariagno
M.e Giunipero R. (Villareggia), Mezzo T.e Cordera
E.(Vische)
ADDETTI SERVIZIO EVACUAZIONE E SALVATAGGIO
Scuole dell’Infanzia
regis C.e Scigliano G. (Caluso),Turletti M.C. e Pogliano A. (Rodallo),Sabbadini M.R. e Ferrari L. (Mazzè), Cordera E. e Inella
M. (Vische)
Scuole Primarie
Ascheri A.M. e Barengo M.R.(Caluso),Tapparo P.e Massucco D.
(Arè), Margherio G. e Vigliocco F. (Mazzè), Binda L. e Salvetti
M. (Tonengo), Ariagno M. e Revel Chion E. (Villareggia), Mezzo
T. e Ronchietto A. (Vische)
108
Rete esterna di figure, Enti e Associazioni, presenti sul territorio che collaborano con le Scuole del Circolo.
• I Circoli Didattici e le Scuole del territorio circostante
• Enti Locali
• A.S.L. 9 e CISSAC
I rapporti fra l'Istituzione Scolastica, gli Enti Locali territoriali, le associazioni
culturali e sportive del territorio sono improntati alla massima collaborazione
allo scopo di:
promuovere un impiego efficace ed integrato delle risorse umane che gli EE.LL.
mettono a disposizione delle scuole
realizzare un impiego efficace ed integrato delle risorse finanziarie che gli EE.LL. mettono a disposizione delle scuole
mettere a disposizione degli alunni proposte didattiche ed educative ampie e al
tempo stesso integrate e congruenti con le linee-guida indicate nel POF.
• Associazioni
Associazione Culturale “F. Mondino” di Mazzè
Associazione Ambientale “Natura e Paese” di Vische
Associazione Teatrale “La Fabula” di Cigliano
Associazione Canavesana Tutela Ambiente
Associazione Culturale ”G. Rodari” per la promozione della lettura
Fondazione “Levi-Montalcini” – Centro Orientamento di Caluso
Associazioni Sportive
Associazione “Musaiko”
Associazione “Libera”
Fondazione 900
• Biblioteche Civiche dei Comuni di Caluso, Mazzè, Villareggia e Vische
•
•
•
•
Banda Musicale di Caluso
Legambiente
Comitato zonale dell’associazione “Libera”
G.E.V.
109
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10. INIZIATIVE DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO
La programmazione delle attività di formazione e di aggiornamento tiene
conto delle risultanze dei questionari rivolti a tutti i docenti del Circolo , delle
esigenze emerse dalle nuove progettazioni e del piano annuale di
aggiornamento approvato dal Collegio dei Docenti.
Le attività formative dovranno tener conto dei seguenti criteri:
• Coinvolgere tutto il Circolo o referenti nominati dal Collegio dei docenti.
• Favorire la continuità con gli interventi già attuati.
• Rivolgersi ai docenti che necessitano di competenze specifiche.
L'aggiornamento dei docenti è di fondamentale importanza e grande utilità per
•
•
•
•
ampliare le competenze professionali e didattiche dei docenti;
migliorare la qualità dell'insegnamento;
creare sinergie tra i docenti e le agenzie educative coinvolte nei corsi;
adeguare le metodologie e i materiali didattici alle tecnologie moderne.
Sono inoltre previsti corsi di formazione rivolti al personale ATA allo scopo
di migliorare la professionalità e la qualità del servizio.
110
DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO
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11. GESTIONE DELL’UNITA’ SCOLASTICA
CARTA DEI SERVIZI
È stata rielaborata ed è depositata agli atti.
REGOLAMENTO DI CIRCOLO
Il Regolamento di Circolo è il documento che raccoglie le norme a cui tutta
l’attività scolastica è improntata.
SERVIZI AMMINISTRATIVI
FATTORI DI
QUALITÀ
STANDARD RAGGIUNTI
disponibilità
gli uffici di Segreteria della Direzione Didattica sono aperti:
dal 1° settembre al 30 giugno dalle ore 7,45 alle ore
17,00 per 5 giorni settimanali;
dal 1° luglio al 31 agosto dalle ore 8,00 alle ore 14,00
per 5 giorni settimanali.
trasparenza
presso gli uffici di Segreteria sono disponibili:
• tabelle orarie delle attività
• elenchi dei componenti delle varie commissioni e degli eventuali comitati
• piano visite guidate e viaggi di istruzione
• programma annuale e scritture contabili
• Regolamento di Circolo
• Programmazioni educative e didattiche
111
• Piano dell’Offerta Formativa.
celerità
Il rilascio di certificati e documentazioni avviene su richiesta dei singoli interessati entro i limiti di tempo
strettamente necessari alla predisposizione degli strumenti e alla successiva formazione dell’atto.
Le operazioni devono essere finalizzate, di norma, al rispetto della seguente tempistica:
• Nulla-Osta al trasferimento: nello stesso giorno
• Utilizzo locali: autorizzazione entro 3 giorni dalla
riunione dell’Organo Collegiale competente
• Iscrizioni: nello stesso giorno
• Certificati di iscrizione e frequenza: nello stesso giorno
• Attestati e documenti sostitutivi del diploma: entro
un termine massimo di 3 giorni lavorativi
• Documenti di valutazione: 5 giorni dallo scrutinio
• Autorizzazione assemblee di genitori: 5 giorni
• Certificati di servizio: entro un termine massimo di 5
gg.
I servizi amministrativi dell’istituzione scolastica sono
informatizzati.
FONDO
DI ISTITUTO
L’utilizzo del Fondo dell’Istituzione Scolastica è finalizzato a:
• valorizzare e sviluppare le numerose risorse umane presenti nella scuola;
• migliorare l’organizzazione complessiva del Circolo;
• favorire lo sviluppo delle attività delle commissioni e dei gruppi di lavoro;
• riconoscere i maggiori impegni individuali di docenti referenti e/o responsabili di specifiche attività e iniziative di carattere generale;
• riconoscere il maggiore impegno e specializzazione richiesto al personale di
segreteria, in seguito all’avvento dell’autonomia;
• riconoscere il maggior carico di lavoro ai collaboratori scolastici dovuto alle
sempre crescenti esigenze scolastiche.
112
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12. DOCUMENTAZIONE E VALUTAZIONE
DOCUMENTAZIONE
Le documentazioni più significative vengono pubblicate nel sito della scuola.
AMBITI DELLA VALUTAZIONE
Il sistema di valutazione vuole essere formativo, gli ambiti della valutazione
saranno i seguenti:
PER I DOCENTI
• Formazione e aggiornamento
• Partecipazione alle iniziative previste
• Fruibilità dei temi trattati.
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
•
•
•
•
Livello di condivisione
Problematiche emerse
Riscontro tra la proposta e il raggiungimento degli obiettivi
Livello di gradimento.
PER L’UTENZA
• Controllo degli esiti formativi affettivi e intellettuali
• Grado di coinvolgimento e partecipazione.
113
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13. PIANO ECONOMICO FINANZIARIO
L’Istituzione scolastica autonoma sarà dotata da parte del M.P.I. (Ministero
Pubblica Istruzione) di un finanziamento formato da un contributo ordinario perequativo e di altre entrate provenienti dalle Regioni o da altri Enti pubblici e
privati che costituiscono la dotazione finanziaria d’Istituto.
Esse si distinguono in :
1. RISORSE ORDINARIE che provengono da:
- contributi dello Stato: ordinari perequativi e di natura specifica in quanto diretti a finanziare determinate attività;
- contributi degli alunni;
- contributi di Enti dovuti per legge;
- interessi attivi su conti correnti;
- economie di reimpiego;
- possibilità di storni dal Fondo di Riserva.
2. RISORSE AGGIUNTIVE DA RICERCARE che provengono da:
- contributi di Enti Locali;
- finanziamenti per partecipazione a programmi locali di sviluppo;
- contratti di sponsorizzazione;
- risorse provenienti da donazioni e legati;
- proventi per contratti di gestione finanziaria.
Tale dotazione sarà utilizzata a norma della L.59/97 e del D.P.R.
n.233/98, senza alcun vincolo di destinazione se non quello prioritario diretto
allo svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento
proprie della scuola così come previsto nel POF (Piano dell’Offerta Formativa).
114
Il programma annuale sull’attività finanziaria che coincide con l’anno solare viene deliberato dal Consiglio di Circolo su proposta presentata dal Dirigente scolastico entro i termini di legge.
Nella relazione del Dirigente Scolastico sono individuati gli obiettivi da
realizzare e la destinazione delle Risorse in coerenza con il POF.
Le spese sono imputate tenendo conto dei costi sia del funzionamento
generale sia dei progetti nei limiti dell’effettiva disponibilità finanziaria.
Per ogni singolo progetto sarà tenuta aggiornata una scheda illustrativa e
finanziaria per le funzioni di controllo a cura del responsabile del Progetto e dal
DSGA con riferimento allo stato di attuazione, all’andamento e allo stato delle
spesa del Progetto stesso.
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14. INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
Per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano dell’Offerta Formativa è necessario dotarsi di adeguati strumenti di comunicazione interna e di
informazione esterna.
Attraverso una valida rete interna di comunicazione (Collegio Docenti,
Consiglio di Circolo, Consigli di Interclasse e di Intersezione…) si portano tutti
gli operatori dell’Istituzione scolastica alla conoscenza, alla condivisione e
all’attuazione responsabile del Progetto comune.
Per garantire all’utenza il maggior grado di informazione possibile sulle
caratteristiche e sulle modalità del servizio scolastico offerto nell’ambito del
Circolo, vengono messe in atto le seguenti iniziative:
• Comunicati periodici per illustrare le varie iniziative intraprese nelle scuole
del Circolo.
• Mappe di Sintesi del “PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA” per tutti i genitori.
• Lettera di richiesta di consenso all’uso di Internet per i propri figli, rivolta a
tutti i genitori del Circolo, che vengono informati dell’esistenza del documento di “regolamento della rete informatica di Circolo, Politica di
Uso Accettabile (PUA)” delle tecnologie informatiche.
• Sito INTERNET rivolto all’utenza e agli operatori scolastici per:
-
condividere finalità e risorse
garantire l’accesso all’informazione e alla documentazione educativa e/o
amministrativa
divulgare materiali ed esperienze didattiche
favorire scambi culturali fra scuole europee
aggiornare gli utenti del web sulle iniziative promosse e sostenute dalla
scuola.
116
INDICE
PREMESSA
1.
CONTESTO AMBIENTALE
DATI ANAGRAFICI DEL CIRCOLO
UBICAZIONE DELLE SCUOLE
LETTURA DEL TERRITORIO
2.
pag.1
PRINCIPI E FINALITA’ DELLA SCUOLA
pag.4
pag.7
pag.8
pag.9
3.
CENTRALITA’ DELL’ALUNNO NEL PROCESSO
EDUCATIVO E FORMATIVO
RISPETTO DEI DIRITTI DEL FANCIULLO
CONOSCENZA DEGLI ALUNNI
OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI
pag.11
pag.11
pag.13
4.
STRATEGIE E MEZZI PER RAGGIUNGERE
GLI OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI
ORGANIZZAZIONE GENERALE
ACCORDI DI RETE
LINEE GUIDA PER L’AMMISSIONE DI SPONSOR
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
PROGRAMMAZIONI EDUCATIVE E DIDATTICHE
INSERIMENTO ED INTEGRAZIONE DI ALUNNI
DIVERSAMENTE ABILI
PIANO PER L’INCLUSIONE- BES
INTERVENTI PER ALUNNI CON DSA, EES
COME GESTIRE LO SVANTAGGIO CULTURALE
L’ACCOGLIENZA
CONTINUITA’ EDUCATIVA
LA LINGUA STRANIERA NEL CIRCOLO
DIDATTICO DI CALUSO
5.
ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’
DIDATTICHE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
6.
pag.14
pag.17
pag.33
pag.35
pag.37
pag.38
pag.41
pag.42
pag.44
pag.45
pag.46
pag.48
pag.49
ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’
117
DIDATTICHE NELLA SCUOLA PRIMARIA
7.
LA SICUREZZA NELLA SCUOLA
8.
OFFERTA FORMATIVA - a. s. 2011/2012
“STARE BENE E CRESCERE INSIEME A SCUOLA”
Pag.51
pag.54
pag.56
pag.58
STRUMENTI
LABORATORI E PROGETTI SCUOLA PRIMARIA
LABORATORI E PROGETTI SCUOLA DELL’INFANZIA
LABORATORI E PROGETTI RIVOLTI ALLE INSEGNANTI
E AL PERSONALE ATA
pag.59
pag.60
pag.61
ATTIVITA’, LABORATORI E PROGETTI
PROGETTO 1: PROMOZIONE DELL’APPRENDIMENTO
DELLA LINGUA INGLESE
•
•
“Intercultura: culture anglofone a confronto con la nostra”.
“Certificazione internazionale di lingua inglese”
“Songs, rhymes & nursery rhymes”.
“Child in time”
pag.62
pag.64
PROGETTO 2: L’EDUCAZIONE MOTORIA, FISICA, SPORTIVA, ORIENTA E UNISCE PER CRESCERE BENE TRA I BANCHI DI SCUOLA
•
“Attività motorie nelle scuola primarie e dell’infanzia.
“PROGETTO 3: LA MULTIMEDIALITÀ
pag.66
pag.68
PROGETTO 4: INSIEME PER CONOSCERSI, CAPIRSI, RISPETTARSI:
UN PROGETTO GLOBALE DI INTEGRAZIONE
•
•
•
•
•
“Conoscersi, capirsi, rispettarsi: progetto globale di integrazione”.
“Cosa funziona davvero nell’inclusione scolastica?”
“Conosciamoci: laboratorio interculturale di 1° livello di accoglienza degli alunni stranieri”
“Approfondiamo l’italiano: laboratorio interculturale di 2°
livello per alunni stranieri già da tempo in Italia”
“Interventi per alunni in difficoltà”
Azioni di sistema a sostegno delle fasce deboli delle
Istituzioni Scolastiche statali del Piemonte “ a.s. 2013-14 “
pag.69
pag.70
pag.71
pag.71
pag.73
pag.74
118
•
“Scuola fuori dalla scuola: istruzione domiciliare”.
pag.75
•
•
•
•
•
•
•
PROGETTO 5: SCUOLA, ENTI LOCALI E TERRITORIO
“Scuola ed enti locali”
“Scuola e territorio”
“L’ambiente va a scuola”!
“Ascolta si legge…Andiamo in biblioteca”
“Il gusto della salute.”
“A che suono giochiamo”?
“Educazione al suono e alla musica”
pag.76
pag.77
pag.78
pag.79
pag.80
pag.82
pag.83
PROGETTO 6: SCUOLA SICURA
•
•
“Scuola sicura”.
“Pedibus”
pag.84
pag.86
PROGETTO 7: DOCUMENTAZIONE ED INFORMAZIONE
pag.87
•
“In... formiamo: progetto multimediale”.
pag.88
PROGETTO 8: MANTENIMENTO DELL’AGIO E INDIVIDUAZIONE PREpag.89
COCE DEGLI STATI DI DISAGIO
•
•
•
•
•
•
•
“Mantenimento dell’agio e prevenzione del disagio scolastico e compag.90
portamentale”.
“Sportello di orientamento e percorso formativo per genitori e
pag.91
studenti”
“Educazione alla cittadinanza e alla legalità
pag.92
“Diamoci la mano”
pag.94
“Impariamo cantando”
pag.95
“Le emozioni vanno a scuola”
pag.96
“Piano I.S.S.(insegnare scienze sperimentali)Presidio pr. Torino”
pag.98
PROGETTO 9: FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO
pag.99
•
•
“Formazione e aggiornamento”.
“Iniziative di formazione”
•
“Sperimentazione nelle scuole dell’infanzia, del Brigth Start:
metodo di educazione metacognitiva di C. Haywood”.
pag.99
pag.100
pag.101
pag.103
119
PROGETTO 10: VISITE DI ISTRUZIONE
9.
ORGANIZZAZIONE
SCUOLA DELL’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
RISORSE IN TERMINI DI PERSONALE
ORGANIGRAMMA CIRCOLO DIDATTICO CALUSO
ORGANIGRAMMA SICUREZZA CIRCOLO DIDATTICO CALUSO
10. INIZIATIVE DI FORMAZIONE E
AGGIORNAMENTO
11. GESTIONE DELL’UNITA’ SCOLASTICA
CARTA DEI SERVIZI
REGOLAMENTO DI CIRCOLO
SERVIZI AMMINISTRATIVI
FONDO D’ISTITUTO
12. DOCUMENTAZIONE E VALUTAZIONE
13. PIANO ECONOMICO E FINANZIARIO
14. INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
INDICE
ALLEGATI
CARTA DEI SERVIZI
REGOLAMENTO DI CIRCOLO
PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ E DEGLI
IMPEGNI DEL PERSONALE DOCENTE
120
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