EUROPA
ITALIA
TERRITORIO
LIFE - Come usare
3,46 miliardi
RISORSE PER IL SUD
Convegno emergenza Sannio
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DAL GOVERNO
YOUR MONTLY NEWSLETTER
Direttore Responsabile Rocco Sessa
LINEA DIRETTA EUROPA
n. 9 martedì 17 novembre 2015
UT LABORIAMIT QUAE
CONESDE
FREE!
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n. 9 martedì 17 novembre 2015
EDITORIALE
___________________________
di Rocco Sessa
La prima pagina della nostra
Linea Diretta Europa doveva
essere un’altra, ma poche ore
prima della chiusura del nostro
giornale sono arrivate le prime
notizie della violenza inaudita del
terrorismo religioso che ancora
una volta si è abbattuto sulla
Francia. Apriamo dunque con la
bandiera francese, in segno di
vicinanza con questo Paese così
duramente colpito. Il resto del
giornale da conto, come sempre, di tutte le attività che sono
state svolte da Nicola Caputo tra
Bruxelles e l’Italia. Tra le cose da
segnalare, l’intervento in Plenaria
sull’emergenza Sannio e l’iniziativa sul programma Life che si è
tenuta a Bruxelles. Ancora una
volta Buona lettura.
da Strasburgo
PLENARIA DI OTTOBRE
I MIEI INTERVENTI
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I NUMERI
IN AULA
484 SPEECHES
222 QUESTIONS
149 MOTIONS
23 DECLARATIONS
100%
PARTICIPATIONS
ORA NON FACCIAMOCI TRASCINARE IN UNO SCONTRO DI CIVILTA’,
PERCHE’ E’ PROPRIO QUESTO L’OBIETTIVO DI CHI SEMINA IL TERRORE
“L’attacco a Parigi è stato un attacco al nostro modo di vivere ed alla
storia della nostra civiltà. Ora l’Europa sia unita ed accompagni il
mondo oltre questa barbarie”.
Lo ha dichiarato Nicola Caputo, Parlamentare europeo del PD,
a margine della commemorazione delle vittime degli attentati di
Parigi che si è tenuta questo pomeriggio a Bruxelles nella sede del
Parlamento europeo. Oltre al presidente del Parlamento Ue, Martin
Schulz, erano presenti quello della Commissione Jean-Claude
Juncker e l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza,
Federica Mogherini. A rappresentare il governo francese era in aula
il ministro Harlem Désir.
“Le parole dell’inno Francese, “La Marsigliese”, che tutti insieme
abbiamo cantato nell’aula del Parlamento – spiega Caputo - sono
sembrate la risposta più toccante alla barbarie terrorista, “…S’ils
tombent, nos jeunes héros, La terre en produit de nouveaux…”.
“La Francia e l’Europa hanno subito questo durissimo attacco terroristico perché, come ha sostenuto ieri il Presidente francese Hollande,
«siamo la patria dei diritti umani». Ma quello che non possiamo
permetterci è che questa offensiva terrorista ci trascini in una guerra
– conclude Nicola Caputo - ed in uno scontro di civiltà”.
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da Strasburgo
n. 9 martedì 17 novembre 2015
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#CASERTAPRAYFORPARIS
Flash Mob alla Reggia di Caserta illuminata con i colori della bandiera francese, per solidarizzare con i parigini dopo l’attacco terroristico
del 13 novembre.
LA PLENARIA DI OTTOBRE
I MIEI INTERVENTI
IL DRAMMA DEL SANNIO
Una intera provincia del Sud
dell’Italia il Sannio è stata
colpita da un’alluvione senza
precedenti che, come uno
tsunami, ha provocato vittime
e danni stimati di oltre un
miliardo di euro ad infrastrutture, settore agricolo, imprese
ed abitazioni.
Questa tragedia rischia di
cancellare il tessuto economico la storia ed il futuro di
queste terre.
Ho avuto modo di constatare
di persona la drammaticità
della situazione, visitando
aziende agricole ed industriali
completamente distrutte.
Tuttavia, la tenacia con cui
i cittadini stanno rispondendo a questa catastrofe deve
essere motivo d’orgoglio per
tutta l’Unione Europea, che
ora deve adoperarsi per met-
tere in campo aiuti concreti
alla popolazione ed al tessuto
economico-produttivo.
Le Istituzioni Europee devono lavorare a ritmi serrati
per favorire un’accelerazione della procedura, che il
Governo Italiano sta avviando
in queste ore, per l’immediata
adozione del Fondo di solidarietà, anche con pagamenti
anticipati.
E Va autorizzata l’eccezione al disimpegno automatico delle risorse, in modo da
consentire una proroga nella
spesa ai territori colpiti, i quali
devono avere anche la possibilità di uscire dal patto di
stabilità.
Il Sannio non si arrende ma
ha bisogno d’aiuto per ripartire: l’Europa faccia la sua
parte.
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n. 9 martedì 17 novembre 2015
da Strasburgo
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I PACCHETTI TURISTICI E SERVIZI
TURISTICI COLLEGATI
L’aggiornamento della direttiva del 1990 concernente i viaggi, le
vacanze e i circuiti “tutto compreso” risponde alle richieste dell’industria del turismo e delle organizzazioni di consumatori.
E’ necessario infatti rivedere alcune importanti disposizioni della
direttiva, che per obsolescenza finiscono per non corrispondere
alle esigenze di un mercato globalizzato, creando ostacoli inutili al
mercato, come ad esempio l’obbligo d’informazione per gli opuscoli
e l’inclusione dei viaggi di natura professionale gestiti da agenzie
specializzate.
Di conseguenza, i principi cardine sui quali deve basarsi la normativa
sono a mio avviso quelli dell’amplificazione della capacità di scelta,
dell’abbassamento dei prezzi per i consumatori e della rimozione
degli ostacoli al commercio transfrontaliero, per un beneficio che
interessi anche le imprese del settore.
Peraltro, anche la frammentazione giuridica di una normativa non
armonizzata tra gli Stati membri genera costi aggiuntivi per le imprese che vogliono operare oltre frontiera e causa l’abbassamento del
livello di protezione dei consumatori.
E’ opportuno in definitiva rivedere la direttiva al fine di migliorare il
funzionamento del mercato interno del turismo, garantire una leale
concorrenza e la protezione dei consumatori, anche attraverso l’imposizione delle adeguate garanzie di rimborso delle somme anticipate e del rimpatrio dei viaggiatori in caso d’insolvenza.
IL COMMERCIO DELLE MERCI UTILIZZATE
PER LA PENA DI MORTE
L’Europa deve ribadire
il suo ruolo guida nella
lotta per l’abolizione della
pena di morte e per una
moratoria sulle esecuzioni in tutto il mondo, ma è
anche necessario che i
paesi membri non siano
coinvolti nel commercio
di merci che potrebbero
essere utilizzate per la
pena di morte, per la tortura o per altre pratiche
che violano i diritti umani
come pene crudeli, disumane o degradanti.
Dobbiamo preservare
il divieto assoluto della
tortura e dei maltrattamenti previsto nella Carta
dei diritti fondamentali,
dobbiamo farlo per non
renderci complici di chi
ancora applica queste
pene odiose. Per questo
è necessario vietare nel
modo più deciso tutte le
esportazioni o importazioni di merci utilizzabili per
infliggere pene crudeli,
ed aumentare il monitoraggio sulle autorizzazioni per le esportazioni
di merci che potrebbero essere utilizzate a tali
scopi. L’ Europa è uno
spazio libero dalla pena
di morte ma deve essere
anche uno spazio libero
da torture e pratiche odiose inumane e degradanti e i Paesi Membri non
devono in alcun modo
essere complici anche
indirettamente di chi, nel
Mondo, ancora infligge
pene inumane.
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n. 9 martedì 17 novembre 2015
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LA SITUAZIONE IN ISRAELE E IN PALESTINA
Nelle ultime settimane stiamo assistendo con preoccupazione all’esplosione di
un nuovo ciclo di violenze in
Israele e Palestina e qualcuno l’ha già definita una
nuova “intifada”.
Ci auguriamo di no, ci auguriamo di non trovarci di fronte ad un nuovo sanguinoso
conflitto in quella terra già
martoriata.
Intanto dall’inizio di ottobre
sono già decine le vittime
e la cosa più preoccupante
è la natura quasi inedita
di questa nuova escalation
di violenze, sintomo di una
frattura ormai profondissima, che rende ancora più
arduo il cammino verso
una pacificazione tra le due
etnie che si contendono la
Terra Santa.
La risoluzione del conflitto
arabo-israeliano deve essere una priorità dell’Unione
europea.
Gli sforzi importanti e costanti dell’Alto Rappresentante
Federica Mogherini per individuare punti di mediazione,
stanno iniziando a dispiegare i primi effetti ma non
siamo ancora riusciti a sviluppare una politica efficace
e autonoma nel processo
di pace.
L’Unione europea non può
infatti che svolgere un ruolo
centrale, per il raggiungimento di una pace globale basata sulla visione di
una regione in cui due
Stati democratici, Israele e
Palestina, vivano fianco a
fianco in un clima di riconciliazione e con confini sicuri
e riconosciuti.
LA SITUAZIONE NEL SUD SUDAN
LA REGIONE ADRIATICA E IONICA
In quest’aula abbiamo parlato più volte della difficile situazione del
Sudan. Un Paese che fa registrare violazioni diffuse e sistematiche dei diritti umani, Il cui governo continua a reprimere le libertà
fondamentali, anche attraverso la pratica di arresti arbitrari di giornalisti e leader di partiti politici. Negli ultimi giorni sono stati uccisi
in una sola contea, lo Stato di Unity, ottanta civili, e tra questi 57
bambini. Nel Sud Sudan, secondo la denuncia dagli organismi
dell’Onu: Fao, Unicef e World Food Program, oltre trentamila persone rischiano di morire di fame e altre decine di migliaia sono a
rischio carestia. Dall’inizio del conflitto nel Sud Sudan, quasi due
anni fa, è la prima volta che il cosiddetto modello integrato per la
classificazione del rischio e delle emergenze alimentari dell’Onu
registra il livello cinque (“catastrofe”) - il più alto nella scala da uno
a cinque - per tutte le fasce della popolazione.
Se non si vuole che la situazione precipiti ulteriormente è necessario che l’Europa e la Comunità internazionale si mobilitino
anche in collaborazione con l’Unione africana per favorire la
riconciliazione nazionale e per sostenere un processo di ricostruzione politica e istituzionale del Paese.
Ritengo che le strategie macro
regionali possono offrire vantaggi tangibili alle regioni interessate, ed il futuro della regione
adriatica e ionica è fondamentale per l’Unione Europea. La strategia dell’UE in questa regione
deve essere dunque un grande
passo in avanti per lo sviluppo
di questi territori e deve essere capace di conferire un valore aggiunto agli interventi delle
autorità comunitarie, nazionali e
regionali, così come a quelli del
settore privato in quest’area.
Non possiamo inoltre nascondere una questione: la strategia
ha prospettive particolarmente
interessanti per i paesi candidati
e potenziali candidati. Sebbene
la Commissione abbia ripetutamente affermato che non vi
sarà alcun nuovo allargamento
nel prossimo futuro, la strategia
consentirà infatti a questi paesi
di avvicinarsi all’Unione allineando le rispettive politiche e lavorando a stretto contatto con gli
Stati membri.
Come ci hanno dimostrato le
vicende degli ultimi mesi, ed in
particolare la crisi dei rifugiati,
per l’Europa la zona dei Balcani
è di interesse prioritario. Bene,
questa strategia deve dotare
questa regione degli strumenti
necessari a diventare maggiormente stabile.
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n. 9 martedì 17 novembre 2015
da Strasburgo
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L’INTERVENTO SUI NOVEL FOODS
L’attuale regolamento sui novel foods è macchinoso e rende l’approvazione e la commercializzazione di nuovi prodotti alimentari troppo
lenta, basti pensare che negli ultimi 13 anni sono state concesse solo
50 autorizzazioni.
Il settore agroalimentare è invece un settore in continua evoluzione
che necessita di un quadro normativo aggiornato per tenere il passo
con gli sviluppi tecnologici degli ultimi venti anni, per esempio per
quanto riguarda la nanotecnologia.
Il testo che ci apprestiamo a votare oggi è un passo in avanti importante in questo senso, che dovrebbe favorire l’innovazione nell’indu-
stria alimentare attraverso un vero e proprio sistema di tutela dei dati
ed allo stesso tempo portare alla riduzione dell’onere amministrativo
e alla semplificazione delle procedure.
Tuttavia, nel semplificare le attuali procedure di autorizzazione dei
novel foods, occorre anche garantire un elevato livello di tutela della
salute umana e degli interessi dei consumatori mediante una sistematica valutazione dei rischi centralizzata effettuata dall’EFSA ed
un’applicazione rigida del principio di precauzione. Servono quindi
requisiti specifici supplementari in materia di etichettatura per salvaguardare i consumatori .
L’USO DI ALIMENTI E MANGIMI GENETICAMENTE MODIFICATI
La richiesta di respingimento della proposta della
Commissione
dimostra
che il Parlamento ha svolto
dignitosamente il suo ruolo
di co-legislatore.
Parliamo infatti di una proposta non accompagnata da alcuna valutazione
d’impatto e che creerebbe
un’eccessiva frammentazione del mercato interno,
portando a distorsioni della
concorrenza ai danni degli
allevatori dei paesi contrari
al transgenico.
Non solo. La proposta, che
tra l’altro presenta elementi non compatibili con le
regole del WTO, protegge
adeguatamente i cittadini
europei e l’ambiente dai
rischi derivanti dagli OGM,
in quanto eventuali divieti
nazionali sul loro utilizzo
sarebbero stati impossibi-
li da attuare secondo le
regole del mercato comune
dell’Unione europea.
Vorrei ricordare che l’anno scorso abbiamo votato a favore della nuova
Commissione sulla base
del programma politico
proposto del Presidente
Juncker, che aveva promesso di rivedere le regole che disciplinano l’autorizzazione degli OGM in
Europa, per far si che la
Commissione non potesse
più autorizzare OGM nel
caso in cui una netta maggioranza di Stati membri
fosse contraria.
Anche se la Commissione
ha fatto sapere di non volere ritirare la proposta, con
questo voto il Parlamento
ha inviato un segnale chiaro e spero che ne sia tenuto
conto.
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da Strasburgo
n. 9 martedì 17 novembre 2015
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LE NUOVE STRATEGIE PER IL TURISMO IN EUROPA
L’Europa prima meta turistica mondiale si dimostra
solo vagamente consapevole delle potenzialità che il
turismo può generare, relegandolo tradizionalmente a
risorsa spontanea quando
non secondaria.
Questa mancanza di consapevolezza è palese se
si evidenzia il ritardo nella
formazione di una coscienza europea e se si considera che pur rispondendo a
molte delle priorità europee
( e penso a crescita sostenibile, occupazione, mercato unico digitale ed equo)
il turismo non dispone di
linea dedicata nel bilancio UE, ma di incoerente
ripartizione in fondi, progetti
pilota e azioni preparatorie.
Ebbene, questa risoluzione
- e mi congratulo con la collega De Monte per l’eccellente lavoro svolto - si propone proprio di soddisfare
questo bisogno strategico,
con finalità sia materiali
(salvaguardia e conservazione delle bellezze storiche e monumentali) sia
immateriali (rafforzamento
dell’identità europea, della
comprensione multiculturale e della sostenibilità).
Il beneficio auspicato è
quello di stimolare proprio
le tante Regioni del nostro
Continente nello sviluppo
ed attuazione di politiche
inerenti il turismo, al fine
di generare solida occupazione, aumento del PIL e
benefici alle PMI.
LE EMISSIONI DI DETERMINATI
INQUINANTI ATMOSFERICI
Una migliore qualità dell’aria sul territorio comunitario deve essere un
obiettivo prioritario per le istituzioni europee, gli Stati membri
Oggi abbiamo la possibilità di fare la nostra parte votando un testo in
grado di ridurre in maniera significativa l’inquinamento atmosferico,
di migliorare la qualità dell’aria e di salvare vite umane.
E ho detto in grado di salvare la vita delle persone, perché l’inquinamento in Europa provoca centinaia di migliaia di morti incidendo
negativamente sul Pil degli Stati membri con costi altissimi collegati
alla salute.
Dopo lo scandalo Volkswagen, con il voto di oggi il Parlamento
Europeo ha la possibilità di dimostrare la sua volontà a fissare
traguardi ambiziosi a livello ambientale e la sua sensibilità verso la
salute dei cittadini.
Ma il Parlamento da solo non può cambiare le cose. Ogni settore
deve dare il suo contributo, compreso quello agricolo, che però non
deve essere colpito in maniera sproporzionata. Ecco perché ritengo
che il solo metano enterico, per intenderci quello proveniente dagli
allevamenti attraverso i processi digestivi dei ruminanti, dovrebbe
essere escluso dal campo di applicazione della Direttiva.
Con uno sforzo condiviso da parte di tutti, sia a livello di salute
pubblica che a livello economico, un’aria più pulita può determinare
maggiori benefici.
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n. 9 martedì 17 novembre 2015
da Bruxelles
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LA MINI PLENARIA DI OTTOBRE
I MIEI INTERVENTI
IL FUTURO PACCHETTO SULL’AVIAZIONE
Il settore europeo dell’aviazione
deve fronteggiare molte sfide,
rischi e cambiamenti, ed è per
questo che dalla Commissione
Europea si attende un pacchetto sull’aviazione ambizioso basato su i concetti di
sostenibilità e competitività.
Non è infatti più possibile trascurare l’impatto dell’aviazione sul
clima se solo si considera che
il settore dei trasporti è al secondo posto per le emissioni di
gas serra e che l’Organizzazione
internazionale dell’aviazione civile (ICAO) è stata espressamente
invitata a lavorare nel rispetto
di una drastica riduzione delle
emissioni entro la fine del 2016.
Auspico quindi che il pacchetto della Commissione preveda
soluzioni orientate al contrasto
delle emissioni di CO2, come
richiesto dalla COP21, che
privilegi lo sviluppo di biocarburanti per l’aviazione capaci
di determinare tale riduzione,
lo sviluppo in chiave ecologica
degli scali aeroportuali e nuovi
modelli commerciali, come
l’emissione di biglietti integrati.
Ma a mio avviso la Commissione
deve lavorare molto anche sulla
competitività del settore mettendo in campo misure per rafforzare la struttura delle compagnie aeree europee e per
incentivare gli Stati membri a
migliorare le infrastrutture degli
aeroporti comunitari, al fine di
permettere al settore di competere a livello internazionale in condizioni favorevoli.
LA DECISIONE ADOTTATA SUL PACCHETTO DEL SEMESTRE EUROPEO
Per consolidare la ripresa
economica europea occorre
un ulteriore e deciso impegno
a livello politico. Molti Stati
membri devono infatti affrontare sfide quali l’elevato debito pubblico e privato e la mancanza di investimenti, fattori
che continuano a determinare
una forte disoccupazione e
un deterioramento delle condizioni sociali.
Gli Stati membri devono adoperarsi per garantire la ripresa
economica attuando politiche
di bilancio responsabili ed
incentivando gli investimenti
attraverso l’eliminazione degli
ostacoli ai finanziamenti e la
piena attuazione del piano
Juncker.
Investimenti e responsabilità fiscali devono però essere
compatibili con una crescita
economica sostenibile e con
la creazione di posti di lavoro
di qualità.
Va migliorata prioritariamente
la politica occupazionale al
fine di garantire una maggior
coesione sociale.
Il nuovo semestre a mia avviso deve, quindi, aprirsi all’insegna delle questioni occupazionali e sociali che, se
affrontate nel modo giusto,
possono portare alla riduzione del tasso di povertà e alla
crescita della domanda interna.
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da Bruxelles
n. 9 martedì 17novembre 2015
IL MIO INTERVENTO SUL RAPPORTO SVIMEZ 2015
SUL MEZZOGIORNO ED IL PIANO JUNKER
In Italia ogni anno la Svimez, l’Associazione per lo sviluppo del
Mezzogiorno, valuta i dati della crescita.
Ebbene il quadro è alquanto allarmante: nel 2015 il Sud ha avuto
una crescita inferiore di oltre 40% rispetto alla media delle regioni
Convergenza dell’Europa.
La povertà assoluta è in Italia più che raddoppiata, ed al Sud si è
registrata la perdita di più di mezzo milione di posti di lavoro .
Sono ben 2 milioni solo al Sud i giovani che non riconducono allo
studio una funzione, né lavorano.
Il Rapporto ha anche evidenziato la sostanziale cessazione degli
investimenti dell’industria, ridotti dal 2008 al 2014 del 59%.
Ogni anno, in concomitanza con la pubblicazione del rapporto, i giornali dedicano pagine intere per qualche giorno ma poi tutto passa
nel dimenticatoio.
Questi dati impongono uno sforzo straordinario degli Stati e dei
governi locali affinchè possano cogliere tutte le opportunità offerte
dall’Unione Europea partendo dalle risorse per il fondo Europeo per
gli imvestimenti strategici.
A questo cambio di passo auspico si unisca la BEI, in sinergia
con il Piano Juncker, con i programmi operativi 2014-2020 e con i
Partenariati Pubblico-Privato, per stimolare la fiducia di imprenditori e
amministratori locali e la creazione del giusto network operativo, tutti
fattori abilitanti per realizzare gli investimenti e riattivare la crescita.
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n. 9 martedì 17 novembre 2015
da Bruxelles
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LIBERARE LE QUOTE PER LA PESCA DEL TONNO
ROSSO DAL MONOPOLIO DEI GRANDI ARMATORI
“È un passo importante perché bisogna liberare il meccanismo delle
quote di pesca del tonno rosso dal monopolio dei grandi armatori
favorendo sistemi di pesca più sostenibili e a favore della piccola e
media pesca”. Lo ha dichiarato Nicola Caputo Parlamentare europeo
S&D dopo l’approvazione da parte della Commissione europea
della proposta di risoluzione sulla revisione del sistema delle quote
per la pesca del tonno rosso, presentata da Caputo e la parlam-
entare Renata Briano “Parallelamente – aggiunge Caputo –abbiamo proposto un emendamento alla Proposta di Regolamento del
Parlamento e del Consiglio concernente un piano pluriennale di ricostituzione del tonno rosso nell’Atlantico orientale e nel Mediterraneo,
al fine di invitare gli Stati membri e la Commissione internazionale
per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico (ICCAT) a rivedere
l’attuale sistema ingiusto delle quote per la pesca del tonno rosso”.
L’INTERVENTO ALLA TRASMISSIONE RAI - PUNTO EUROPA
SU “DRONI, REGOLE PER LA SICUREZZA E PRIVACY”
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da Bruxelles
n. 9 martedì 17 novembre 2015
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LIFE, COME USARE 3,46 MILIARDI DI EURO PER LA
PROTEZIONE DEL CLIMA E DELL’AMBIENTE
L’ INIZIATIVA AL PARLAMENTO EUROPEO CON NICOLA CAPUTO
“Il Programma Life ha un enorme potenziale, ha favorito la nascita di
nuovi posti di lavoro sostenibili rinforzando anche la strategia Europa
2020 per una crescita intelligente e inclusiva. E’ necessario fare di
più per far conoscere il Programma e l’utilizzo delle risorse a disposizione. Life è destinato a fungere da catalizzatore per promuovere
cambiamenti nello sviluppo e nell’attuazione delle politiche ambientali e climatiche, favorendo azioni volte a promuovere un’economia circolare”. Lo ha dichiarato Nicola Caputo nel corso del suo intervento
al workshop, “LIFE – Come usare 3,46 miliardi di euro per la protezione del clima e dell’ambiente” che si è tenuto a Bruxelles presso il
Parlamento europeo. All’iniziativa, oltre all’europarlamentare Nicola
Caputo Co- Presidente del Programma Life e Dubravka Suica,
del gruppo di lavoro LIFE, commissione ENVI, hanno partecipato
i rappresentanti della Commissione europea, della Corte dei conti
europea, della Banca europea per gli investimenti, gli operatori e gli
esperti del settore: Angelo Salsi, Head of Unit, LIFE and CIP Ecoinnovation, EASME, Jan Kinst, Member of Chamber I - Preservation
and Management of Natural Resources, European Court of Auditors
(ECA), James Ranaivoson, Managerial Advisor Climate Change
and Environment Division, EIB, Pavlos Doikos, Sector coordinator
ENV, NEEMO, Bent Jepsen, Sector Coordinator NAT/BIO, NEEMO,
Joaquim Teodosio, Sociedades Portuguesa para o Estudo das
Aves (SPEA), PT, Martin Janes, the River Restoration Centre, UK,
Hervé Martin, Head of Unit of LIFE Environment (DG ENV E4). Lo
scopo del workshop è stato quello di fornire informazioni di base e
consigli per i membri della commissione ENVI e tutti i partecipanti sul
Programma LIFE. Il workshop ha fornito inoltre indicazioni su come la
nuova edizione del programma LIFE dovrebbe contribuire, nel modo
più efficace, ad affrontare i temi della protezione ambientale e cambiamento climatico. “Il nostro obiettivo – ha spiegato l’eurodeputato
Nicola Caputo - deve essere quello di capire come la nuova edizione
di LIFE può contribuire non solo alla protezione dell’ambiente e del
clima, ma anche alla creazione ulteriori posti di lavoro verdi”.
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n. 9 martedì 17 novembre 2015
da bruxelles
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IN COMMISSIONE AGRI
OLIO: VA BENE ASSISTERE L’ECONOMIA TUNISINA, MA
NON A SPESE DEI PRODUTTORI DI OLIO D’OLIVA
“Sul tema dell’accesso temporaneo supplementare dell’olio d’oliva
tunisino nell’Eu, ritengo che l’agricoltura non deve diventare oggetto
di scambio politico. Temo reali contraccolpi sul mercato interno della
Ue”. Lo ha dichiarato l’europarlamentare del Pd Nicola Caputo nella
seduta odierna della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale
del Parlamento europeo. “Sulla introduzione di misure commerciali
autonome di emergenza a favore della Repubblica tunisina – spiega
Caputo - ribadisco la necessità di assistere l’economia tunisina in un
momento di transizione economica, ma non a spese dei produttori
di olio d’oliva. É importante - sottolinea Caputo- procedere ad una
attenta valutazione d’impatto della misura​. Non possiamo fermarci
a pensare che c​i sia solo un “effetto somma”, perché se sul lato
delle importazioni effettivamente non dovrebbe esservi un aumento rilevante dell’olio di oliva che entra nei confini dell´Ue da paesi
extracomunitari, mi spaventa soprattutto - conclude Caputo - la
libertà degli imbottigliatori dal vincolo del perfezionamento attivo”.
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europa
n. 9 martedì 17 novembre 2015
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AD AMSTERDAM CON IL CONSORZIO
PRODUTTORI FLOROVIVAISTI CAMPANI
“Al Mercato dei Fiori abbiamo avuto modo di verificare le eccezionali
facilities degli operatori Olandesi. Abbiamo poi proseguito alla visita
delle strutture di alcune aziende leader del settore per poi recarci ai
Padiglioni delle Fiere Flora Holland e IFTF. Ho avuto modo di constatare potenzialità enormi per i produttori campani! Dobbiamo solo
crederci ... crederci e crederci! C’è una classe imprenditoriale pronta
e matura ... (E ci sono anche tanti giovani!). La Politica ( tutta !) deve
saperla ascoltare! Abbiamo tutte le potenzialità per fare della nostra
Regione una #CampaniaTerradeiFiori.
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n. 9 martedì 17 novembre 2015
italia
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CAMPANIA, IL GOVERNO STANZIA LE RISORSE PER IL
RISANAMENTO DELLE AREE INQUINATE. ORA SERVE
VOLONTA’ E CAPACITA’ DI FARE
“Stanziate le risorse per la bonifica in Campania, da Bagnoli alla
Terra dei fuochi. Il Governo ha fatto la sua parte ora anche con l’aiuto
delle risorse europee possiamo restituire vivibilità alla nostra terra”.
Lo ha dichiarato Nicola Caputo europarlamentare europeo del Pd. “Si
tratta 200 milioni che possono risolvere definitivamente la questione
del risanamento dell’area di Bagnoli ma soprattutto sono risorse utili
ad avviare il processo di bonifiche delle aree inquinate della nostra
regione, stanziati anche ulteriori 50 milioni per l’emergenza in Sannio
e in Calabria. E’ fondamentale – spiega ancora Caputo - utilizzare
anche i fondi europei a disposizione per le operazioni di bonifica e
restituire finalmente la nostra terra alla normalità”. “Tocca ora alla
politica – conclude Caputo - dimostrare di avere adeguatezza e
capacità di intervento. Ora tocca alla regione Campania e al suo
presidente portare a termine il lavoro e come ha detto oggi il primo
ministro Matteo Renzi, - se c’è una persona che possa fare qualcosa
per Terra dei Fuochi e Bagnoli è Enzo De Luca”.
PRESENTATO IL NUOVO PSR CAMPANIA - IN EUROPA SONO
STATI APPROVATI 87 PSR SU 118, IN ITALIA SOLO 11, ASSENTE
L’INTERO MEZZOGIORNO.
“E´ da apprezzare l´impegno profuso dal governo regionale per
cercare di recuperare una situazione di imbarazzo per la regione
Campania sulla programmazione delle politiche di sviluppo rurale
2014/2020. Ma siamo comunque molto indietro in tutto il Mezzogiorno,
oltre alla Campania registrano gap preoccupanti Puglia, Basilicata e
Calabria”. Lo ha dichiarato Nicola Caputo parlamentare europeo del
Pd commentando la notizia dell´invio del PSR Campania 2014/2020
alla Commissione europea. “Se l´UE si é data un quadro “coerente”
almeno nelle norme comuni per tutti i Fondi strutturali e d´investimento europei, - aggiunge l’eurodeputato - é necessario che i Fondi
FESR, FSE, FC, FEASR e il FEAMP e, quindi, le specifiche politiche
di settore che vanno a finanziare ciascuno di essi, vadano meglio
coordinati e soprattutto integrati totalmente nella governance delle
politiche territoriali”- “Importante,- conclude Nicola Caputo - , é l’utilizzo combinato di tali fondi ed anche il loro coordinamento con altri
programmi dell’UE come Horizon 2020, Erasmus+, LIFE e COSME”.
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dal territorio
n. 9 martedì 17 novembre 2015
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BENEVENTO, CONVEGNO «EMERGENZA ALLUVIONE
SANNIO QUALI RISPOSTE DALL’EUROPA»
L’europarlamentare Nicola Caputo, membro della Commissione
Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo è tornato a
Benevento per intervenire al convegno organizzato dall’associazione
i-Dem «Emergenza alluvione Sannio. Quali risposte dall’Europa». Il
convegno si è svolto presso la Camera di Commercio. Un modo in
più per fare il punto sui danni provocati alle imprese e individuare gli
strumenti per intercettare le possibili risorse che possono arrivare
dall’Ue. «C’è stata poca attenzione della stampa nazionale spiega
Caputo -, la dignità di questo popolo ha fatto sì che non si considerasse il dramma vero che stanno soffrendo le aziende beneventane».
Sabato scorso, durante la visita sui luoghi del disastro, ha toccato
con mano la reale portata dell’evento calamitoso. «Aspettiamo
l’imminente dichiarazione dello stato di emergenza - assicura l’europarlamentare -, poi va attivato il fondo di solidarietà dell’Unione
Europea. Spero che la Commissione autorizzi l’anticipazione del
dieci per cento, anche per affiancarlo alle risorse messe in campo dal
governo». I tempi per l’erogazione completa sarebbero in realtà più
lunghi, circa due o tre mesi secondo Caputo, ma lo stanziamento del
10% può essere effettuato in tempi stretti. Resta il nodo dell’invocata
proroga al Psr 2007/2013, ribadita nel corso degli interventi anche
dal presidente della Cia di Benevento, Raffaele Amore. «Dobbiamo
spingere affinché il nuovo Psr venga ampliato con la messa al bando
delle varie misure - continua Caputo -. Ho evidenziato anche in
Parlamento europeo la necessità di evitare il disimpegno automatico delle risorse qualora non si riesca a rendicontare entro la fine di
quest’anno. Penso ci siano buone possibilità». Tra le misure suggerite anche un fondo regionale per le Pmi, che consentirebbe alle
aziende in difficoltà la possibilità di accedere a un fondo di garanzia
e «la possibilità, per esempio, di un supporto al prestito da 50.000
a un milione e mezzo di euro». Riannodare i fili dei finanziamenti
europei è la sfida che, anche prima dell’alluvione, il Sannio era ed è
chiamato a vincere. Oggi si ripropone su uno scenario decisamente
più difficile, ma con l’urgenza dettata dalle condizioni catastrofiche
in cui versa il territorio. Al tavolo del dibattito, dopo i saluti iniziali del
presidente dell’Ente camerale , Antonio Campese, e di Antonio
Tiso, di i-Dem, sono intervenuti anche il direttore di Confagricoltura
Benevento, Manfredi Pascarella, e il vicedirettore della Coldiretti
sannita, Antonio Pinto. Presente anche il consigliere regionale e
vicepresidente della Commissione Agricoltura, Erasmo Mortaruolo.
BENEVENTO, BENE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO D’EMERGENZA DA PARTE DEL
GOVERNO. ORA SI PUÓ ATTIVARE IL FONDO DI SOLIDARIETÀ DELL’UNIONE EUROPEA
“Il Governo ha approvato lo stato di emergenza per il Sannio colpito
dall’alluvione il 15 e 19 ottobre, saranno stanziati i primi 38 milioni di
euro per le cose più urgenti. Si tratta di una buona notizia, il Governo
ha fatto la sua parte in tempi rapidi, ora va chiesta l’attivazione, per
il Sannio, del Fondo di solidarietà dell’Unione europea che sovvenziona gli Stati in caso di gravi catastrofi naturali”. Lo ha dichiarato
Nicola Caputo Parlamentare europeo del Pd. “I danni sono sotto gli
occhi di tutti, l ’alluvione è stata disastrosa e il dramma inizia a tradursi in cifre, anche se non si hanno ancora dati definitivi. Le risorse
straordinarie previste dal Fondo di solidarietà dell’Unione europea
sarebbero indispensabili per il ripristino delle infrastrutture strate-
giche (elettricità, idriche, telecomunicazioni, trasporti, sanità, istruzione) attualmente al collasso, per la realizzazione di alloggi provvisori
necessari a dare conforto alla popolazione, per la messa in sicurezza
del patrimonio culturale, la ripulitura delle aree e il ripristino della
vivibilità. Ci vorranno dei mesi per l’erogazione delle risorse ma la
Commissione Europea potrà autorizzare l’anticipazione del dieci per
cento delle risorse che possono essere erogate in tempi molto più
stretti. Subito – conclude Caputo - dopo dovrà essere messo a punto
un piano per la prevenzione dal rischio idrogeologico e la messa in
sicurezza di un territorio da troppo tempo abbandonato a se stesso”.
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n. 9 martedì 17 novembre 2015
dal territorio
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CALABRIA – SITUAZIONE DRAMMATICA, MASSIMO SUPPORTO
ALLE ISTITUZIONI PER SUPERARE EMERGENZA
“La regione Calabria vive, a seguito degli ultimi eventi calamitosi,
ancora una volta, una situazione drammatica che merita attenzione
particolare da parte di tutte le istituzioni e che ripropone in modo evidente il tema dell’isolamento che vive questo territorio”. Lo ha dichiarato Nicola Caputo Parlamentare europeo del Pd. “Saremo al fianco
delle istituzioni calabresi, così come siamo a fianco del Sannio, per
una ripresa reale di questo territorio, consapevoli degli enormi disagi
che sta vivendo la popolazione colpita da questa ondata di maltempo
che si rappresenta come un vero e proprio bollettino di guerra”. “Nei
prossimi giorni sarò nuovamente in Calabria – annuncia Caputo - per
vedere personalmente le criticità presenti e offrire massimo supporto
al prezioso lavoro che le istituzioni tutte stanno svolgendo per superare questo momento drammatico”.
BARI: CRIMINALITA’ IMPAZZITA, VA RIPROPOSTO IL “MODELLO CASERTA” ANCHE
PER BARI PER RESTITUIRE IL CONTROLLO DEL TERRITORIO ALLO STATO
“Gli episodi di efferata violenza che si sono verificati a Bari negli
ultimi giorni hanno acceso l’indignazione dei cittadini che chiedono,
giustamente, una risposta ferma delle Istituzioni. Per sconfiggere
definitivamente le organizzazioni criminali e ripristinare il controllo
totale del territorio va riproposto il cosiddetto “Modello Caserta”. Lo
ha dichiarato Nicola Caputo Parlamentare europeo del Pd. “E’ arrivato il momento di cambiare registro e passare dal controllo della
criminalità al controllo dello Stato sul territorio. Il Sud non può essere
ulteriormente lasciato solo in balia della sopraffazione criminale,
occorrono risposte urgenti e risolutive come furono date per combattere il crimine organizzato in provincia di Caserta. Oggi Bari come
Napoli e molte realtà del nostro Sud sono ancora strette nella morsa
della criminalità, organizzata e no. Nelle nostre città imperversano
bande di giovanissimi che taglieggiano, rapinano e si ammazzano
tra di loro. Il bollettino è quello di una vera guerra civile che non si
può più combattere solo con le parole, l’indignazione e le analisi
sociologiche. Servono fatti concreti”. “Bene l’iniziativa del Governo di
costruire un Masterplan per il Sud, un quadro di riferimento entro cui
si collocheranno le scelte operative per la soluzione dei vari problemi
sul tappeto. Ma questo “Patto per il Sud” deve necessariamente prevedere anche interventi strutturali e risolutivi per contrastare il fenomeno criminale, altrimenti non riusciremo a tirare fuori il Mezzogiorno
dal gap, senza soluzione di continuità, in cui versa. Darò il mio
contributo per l’implementazione di questo strumento, sarò vicino
alle Istituzioni locali e ai cittadini nella richiesta di maggiore risorse e
mezzi per rendere le nostre città più sicure. Mi attiverò in ogni modo
– conclude Caputo - perché questi territori non siano lasciati più soli
e abbandonati a loro stessi”.
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dal territorio
n. 9 martedì 17 novembre 2015
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CALABRIA: NICOLA CAPUTO (PD), IL GOVERNO STANZIA 10
MILIONI DI EURO PER REGGIO CALABRIA UN SEGNALE
DI ATTENZIONE IMPORTANTE PER IL SUD
“Nel decreto approvato dal governo su impulso del Presidente
del Consiglio Matteo Renzi e grazie al meticoloso lavoro della
deputazione calabrese, sono stati stanziati 10 milioni di euro per
Reggio Calabria in favore dell’azione di risanamento di bilancio.
Un segnale di attenzione importante per un amministrazione giovane e competente che con Giuseppe Falcomatà ha riacquistato
una credibilità istituzionale necessaria per le sfide che attendono
l’intera regione”. Lo ha dichiarato Nicola Caputo europarlamentare del Pd. “L’orizzonte della città Metropolitana, nella nuova
programmazione comunitaria, sarà elemento importante – conclude Nicola Caputo – in quelle che saranno le attività dell’amministrazione volte a ridare speranza ad un territorio simbolo per
l’intero Sud”.
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n. 9 martedì 17 novembre 2015
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