RELAZIONE FINALE SUL PROGRAMMA DI ATTIVITÀ
UNAPOL - UNIONE NAZIONALE ASSOCIAZIONI
PRODUTTORI OLIVICOLI:
Reg CE 867/08 modificato dal Reg. di Esecuzione (UE) 1220/11
UNAPOL
UNIONE NAZIONALE ASSOCIAZIONE PRODUTTORI OLIVICOLI
Campagna finanziata con il contributo dell’Unione Europea e dell’Italia Reg Ce 867/08 modificato dal
Reg. di Esecuzione (UE) 1220/11
Marzo 2015
L’UNAPOL ha presentato un Programma di attività relativo al Regolamento CE 867/2008
come modificato dal Reg di Esecuzione (UE) 1220/11.
Tale programma prevede l’attuazione di diverse attività rientranti all’interno delle misure
previste dal suddetto Regolamento.
La tabella seguente mostra la collocazione delle attività previste dal Programma
dell’Unione all’interno dei raggruppamenti di attività ammissibili individuati dal D.M. 22
dicembre 2011.
Settore
Attività Proposta nel Programma
UNAPOL
Attività Ammissibile
a) Raccolta ed elaborazione delle tipologie
di informazioni relative al settore, e al
mercato, effettuate in maniera
organizzata ed integrata
A) Monitoraggio e
gestione
amministrativa del
mercato nel
b) L’elaborazione di studi – riguardanti
settore dell’olio
aspetti correlati alle altre attività previste
d’oliva e delle olive
dal programma dell’organizzazione di
da tavola
operatori del settore oleicolo di cui
trattasi.
a) Operazioni collettive di mantenimento
degli uliveti ad alto valore ambientale
ovvero a rischio di abbandono con
connessa assistenza tecnica.
B) Miglioramento
dell’impatto
ambientale
dell’olivicoltura.
-
Predisposizione del Disciplinare
tecnico per l’olio extravergine di oliva
Alta Qualità ed Ecosostenibile.
-
Interventi di recupero su oliveti
abbandonati ed ad alto valore
paesaggistico;
-
Realizzazione e applicazione di
disciplinari di produzione collettivi
basati su criteri ambientali e
diffusione presso gli olivicoltori;
b) Elaborazione di buone pratiche agricole
per l’olivicoltura, basate su criteri
ambientali adattati alle condizioni locali,
nonché la loro diffusione presso gli
olivicoltori e il monitoraggio della loro
applicazione pratica.
c) Dimostrazione pratica di tecniche
alternative all’impiego di prodotti chimici
per la lotta alla mosca dell’olivo.
d) Dimostrazione pratica di tecniche
olivicole finalizzate alla protezione
dell’ambiente e al mantenimento del
paesaggio
Raccolta dati relativi al settore e al
mercato dell’olio di oliva;
Realizzazione di campi dimostrativi
sulle tecniche di lotta alla mosca
dell’olivo alternative all’impiego di
prodotti chimici;
Realizzazione di campi dimostrativi
sulle tecniche di coltivazione, raccolta
e trasformazione a basso impatto
ambientale, al restauro di olivi ad alto
valore ambientale e paesaggistico ed
al recupero e riutilizzo dei
sottoprodotti dell’industria olearia
allo scopo di diffondere sul territorio
e tra gli operatori della filiera olivicola
la conoscenza di tecniche
agronomiche compatibili con
l’ambiente ed utili al mantenimento
del paesaggio.
Settore
Attività Proposta nel Programma
UNAPOL
Attività Ammissibile
a) Miglioramento delle condizioni di
coltivazione, di raccolta, di consegna e di
magazzinaggio delle olive prima della
trasformazione e connessa assistenza
tecnica.
-
Realizzazione di attività di
monitoraggio e controllo del grado di
infestazione dei principali parassiti
dell’olivo, ad eccezione della mosca
dell’olivo, al fine di razionalizzare gli
interventi di difesa fitosanitaria.
-
Attività dimostrative inerenti
l’individuazione del periodo ottimale
per la raccolta delle olive che
consente di massimizzare in termini
quali-quantitativi la produzione
dell’olio.
b) Il miglioramento varietale degli oliveti
in singole aziende, a condizione che gli tali
interventi contribuiscano al
conseguimento degli obiettivi del
programma di attività.
c) Miglioramento delle condizioni di
magazzinaggio e di valorizzazione dei
C) Miglioramento
residui della produzione dell’olio d’oliva e
della qualità della
delle olive da tavola e il miglioramento
produzione di olio
delle condizioni di imbottigliamento
d’oliva e delle olive
dell’olio di oliva.
da tavola.
d) Assistenza tecnica alla produzione,
all’industria di trasformazione oleicola,
alle imprese di produzione delle olive da
tavola, ai frantoi e alle imprese di
confezionamento per quanto riguarda
aspetti inerenti alla qualità dei prodotti.
e) Costituzione e miglioramento dei
laboratori di analisi degli oli di oliva vergini
-
Sperimentazione, effettuata, su
aziende pilota, di tecniche di
stoccaggio e consegna delle olive
entro 24 ore miglioratrici della qualità
delle olive;
-
Realizzazione di campi pilota per il
miglioramento varietale diretto
all’incremento della qualità dell’olio
di oliva.
-
Sperimentazione di tecniche atte alla
valorizzazione dei residui della
produzione;
-
Interventi per la razionalizzazione
della fase di stoccaggio delle olive,
nonché della fase di trasformazione e
confezionamento dell’olio;
-
Costituzione ex novo di laboratorio di
analisi a norma di legge;
-
Organizzazione di corsi di formazione
di assaggiatori e di capo panel.
f) Formazione di assaggiatori per l’analisi
sensoriale dell’olio di oliva vergine e delle
olive da tavola.
D) Tracciabilità,
certificazione e
tutela della qualità
dell’olio d’oliva e
delle olive da
tavola
a) Progettazione e realizzazione di sistemi
di rintracciabilità di filiera certificati ai
sensi della norma UNI EN ISO 22005:08 e
conformi al Reg. (CE) 178/2002
Realizzazione di campi dimostrativi
sull’impiego di attrezzature e mezzi di
raccolta tecnologicamente innovativi;
– Realizzazione di un sistema di
rintracciabilità supportato da una
“piattaforma informatica evoluta” in
grado di gestire le informazioni utili
agli stakeholder (produttori agricoli
e/o loro Associazioni, Autorità
pubbliche, Enti preposti alle
certificazioni volontarie e
consumatori).
Settore
Attività Ammissibile
Attività Proposta nel Programma
UNAPOL
b) Realizzazione ed applicazione pratica di
sistemi di certificazione volontaria della
qualità basati su un sistema di analisi del
rischio e di punti critici di controllo.
– Sviluppo ed implementazione di
sistemi di garanzia di oli extravergini
di oliva caratterizzati da specifiche
peculiarità oggetto di analisi del
rischio e di punti critici di controllo.
c) Realizzazione di sistemi di etichettatura
innovativi che consentano di riportare al
consumatore le informazioni tracciate nei
sistemi di cui al punto 4a).
– Realizzazione di una piattaforma
crossmediale in grado di veicolare le
informazioni digitali e multilingua
inerenti la tracciabilità e di
interfacciarsi con il sistema di
etichettatura innovativo basato su
tecnologia QR Code.
E) Diffusione di
informazioni sulle a) Diffusione di informazioni sulle attività
attività svolte dalle svolte dalle organizzazioni di Operatori nei
Organizzazioni di
campi di cui alle lettere 1), 2), 3), 4)
Operatori
– Diffusione di informazioni sulle
attività svolte dalle organizzazioni di
operatori: organizzazione di eventi
– Realizzazione di un video
dimostrativo da pubblicare sul canale
“Youtube” registrato dell’Unapol
L’AGEA con Determinazione n.8416 del 15 marzo 2012 ha approvato il Programma per un
importo pari a € 11.757.322,48.
La presente relazione riporta la descrizione delle attività realizzate nel triennio di attività
del Programma.
1
Le Attività svolte
Di seguito si riporta l’analisi delle attività svolte nelle tre annualità dal Programma.
In particolare, per ciascuna area territoriale interessata dal Programma, vengono
illustrate le singole attività svolte, gli indicatori quali - quantitativi e i relativi obiettivi
conseguiti.
Settore della sorveglianza e della gestione amministrativa del settore e del
mercato dell’olio d’oliva e delle olive da tavola
1.a) Monitoraggio del settore e dell’offerta disponibili dell’olio di oliva
Le attività svolte
Quest’azione prevede la costruzione di una rete di rilevazione tra i soci dell’UNAPOL che
faccia parte della rete di rilevazione nazionale al fine di aumentare la trasparenza del
mercato e fornire agli operatori economici ed istituzionali del settore una base
informativa certa a supporto delle decisioni imprenditoriali e di politica economica.
Tale misura prevede 3 Fasi:
 Pianificazione del lavoro;

Monitoraggio dell’offerta disponibile, dei flussi e dei canali di commercializzazione
dell’olio d’oliva;

Divulgazione dei dati raccolti.
L’azione di monitoraggio si è svolta continuativamente dal 1° maggio 2009 fino al 31
marzo 2012, scadenza triennale del Programma.
Fase
Pianificazione del lavoro
Monitoraggio dell’offerta disponibile,
dei flussi e dei canali di
commercializzazione dell’olio d’oliva
Divulgazione dei dati raccolti
Attività svolte o in corso

Individuazione delle aziende monitorate;

Affidamento, tramite sottoscrizione di un contratto, delle
azioni di rilevazione a diversi soggetti operanti sul territorio.

Predisposizione di modelli di rilevazione, sia su supporto
cartaceo, sia su file;

Avvio delle interviste;

Elaborazione statistica dei dati raccolti, basata sul rapporto tra
la rappresentanza del campione monitorato e quella
dell’intera base sociale.

Diffusione dei dati tramite il sito internet dell’UNAPOL.
Gli indicatori quali – quantitativi e gli obiettivi raggiunti
Investimento approvato/investimento
realizzato
numero interviste
realizzate/numero
interviste programmate
Numero di categorie di
prodotto monitorate
(extra, Dop, ….)
Realizzate/Attese
Numero di aziende
coinvolte nella
rilevazione
%
100
N°
100
%
100
N°
214
1.b) Elaborazione di studi: Predisposizione del Disciplinare tecnico per
l’olio extravergine di oliva Alta Qualità ed Ecosostenibile
Le attività svolte
Attività svolte

Nell’ambito della Fase 1) Ricognizione, analisi e schematizzazione dei diversi modelli di produzione sono state
svolte le seguenti sottofasi di attività:

1.1 - Ricognizione ed analisi degli attuali modelli di produzione

1.2 - Selezione ed analisi di un cluster di aziende agricole e di trasformazione
La sottofase 1.1 si è articolata nelle seguenti attività:

Mappatura dei modelli di produzione e trasformazione delle filiere produttive UNAPOL
Tale attività è stata diretta ad individuare ed acquisire le variabili quali-quantitative descrittive dei modelli di
produzione dell’olio extravergine di qualità adottati dalle aziende presenti in Puglia, Sicilia e Campania
disponibili dal sistema informativo dell’UNAPOL. Successivamente i dati raccolti sono stati opportunamente
normalizzati ed organizzati in un database realizzato ad hoc.

Individuazione del modello produttivo “Alta Qualità”
È stata svolta l’analisi dei modelli di produzione adottati nelle tre regioni individuate al fine di individuare e
descrivere gli elementi caratterizzanti la produzione di olio extravergine di oliva di alta qualità.

Con la sottofase 1.2 Selezione ed analisi di un cluster di aziende agricole e di trasformazione è stato predisposto
un questionario diretto ad acquisire, presso un campione rappresentativo di aziende agricole e di trasformazione,
gli elementi caratterizzanti la produzione di olio extravergine di oliva di alta qualità. L’indagine ha coinvolto
complessivamente 25 aziende agricole e 5 aziende di trasformazione dislocate in Puglia, Sicilia e Campania. Il
questionario è stato strutturato in modo da rilevare ed approfondire sul campo gli elementi individuati nella
sottofase 1.1 e caratterizzanti la produzione di olio di alta qualità. Sulla base dell’analisi dei dati acquisiti presso le
aziende agricole e di trasformazione sono stati individuati i requisiti, le metodologie ed i parametri oggettivi
maggiormente diffusi per la produzione di olio extravergine di oliva di Alta Qualità.

Con la realizzazione della Fase 2 - Individuazione dei requisiti, delle metodologie e dei parametri oggettivi si
sono individuati i requisiti, le metodologie ed i parametri oggettivi caratterizzanti la produzione di olio
extravergine di oliva di Alta Qualità. I suddetti elementi sono stati determinati sulla base dell’analisi delle risposte
fornite ai questionari somministrati a 25 aziende agricole e a 5 aziende di trasformazione dislocate in Puglia, Sicilia
e Campania nella sottofase 1.2.

I risultati delle fasi di attività 1 e 2 sono stati descritti in un report in PowerPoint®.

La Fase 3 - Stesura del Disciplinare tecnico di produzione dell’olio extravergine di oliva Alta Qualità ha visto la
predisposizione del Disciplinare di produzione dell’olio extravergine di oliva Alta Qualità che è a disposizione di
tutti i soggetti associati all’Unapol. Il Disciplinare di produzione è strutturato in:

1.
Raccomandazioni
2.
Prescrizioni
Le prime sono indicazioni operative finalizzate ad una corretta gestione delle diverse fasi di produzione dell’olio
extravergine di oliva Alta Qualità. Le prescrizioni sono requisiti obbligatori indispensabili per poter apporre il
bollino dell’olio extravergine di oliva Alta Qualità di UNAPOL. Tutti gli operatori della filiera coinvolti nella
produzione dell’olio extravergine di oliva Alta qualità dovranno essere certificati in conformità allo standard UNI
EN ISO 22005/08 “Traceability in the feed and food chain – General principles and basic requirements for system
design and implementation”. Gli operatori della filiera che adotteranno il Disciplinare tecnico di produzione
dovranno, inoltre, utilizzare il Sistema informativo di Rintracciabilità di filiera SiOlio® dell’Unapol, le cui modalità
operative di adesione e di utilizzo sono descritte nel “Manuale per il Sistema di Rintracciabilità di Filiera”
consultabile sul sito istituzionale dell’UNAPOL dell’Unapol (http://www.unapol.it/siolio.html).
Attività svolte

La Fase 4 - Mappatura degli studi, delle metodologie e degli indicatori ecosostenibili maggiormente diffusi ha
riguardato la ricognizione desk degli studi, delle metodologie e degli indicatori ad oggi disponibili per la
valutazione dell’impatto ambientale della produzione dell’olio di oliva. Tra le metodologie ed indicatori esistenti
lo studio si è soffermato ad analizzare la metodologia Life Cicle Assessment (LCA) - un procedimento oggettivo
che studia gli aspetti ambientali e gli impatti potenziali lungo tutta la vita del prodotto (from cradle to grave - dalla
culla alla tomba), dalla acquisizione delle materie prime, attraverso la fabbricazione e l’utilizzazione, fino allo
smaltimento -, l’Environmental Product Declaration (EPD) - uno schema di certificazione volontaria di prodotto e
le impronte ambientali quali, Carbon footprint (CFP), Water footprint (WF) e l’Ecological footprint. L’analisi si è
soffermata anche sulla normativa sia comunitaria che internazionale inerente l’implementazione, a carattere
esclusivamente volontario, di sistemi di gestione ambientale. In ultimo si sono evidenziati alcuni case studies di
iniziative realizzate sia nel settore dell’olio di oliva che in altri settori.

La Fase 5 - Definizione degli elementi e dei processi impattanti è stata diretta ad individuare i processi e gli
elementi che hanno un impatto ambientale in termini di carbon footprint, water footprint ed ecological footprint
in ciascuna fase della filiera olivicola.

I risultati delle analisi realizzate nell’ambito delle Fasi 4 e 5 sono stati opportunamente evidenziati in un report in
PowerPoint®.

La Fase 6 - Indagine presso 3 filiere pilota del circuito UNAPOL è stata diretta a valutare l’impatto ambientale
degli elementi e dei processi della filiera olivicola rilevati nell’ambito della fase 5 presso 1 filiera pilota del circuito
Unapol.

Nello specifico, si è individuata una filiera nella Regione Puglia composta da 29 aziende agricole e 1 azienda di
trasformazione. La filiera pilota è stata selezionata in modo da valutare i carichi ambientali in relazione alle
diverse tecniche di produzione adottate dagli operatori della fase agricola e delle tecnologie impiegate nelle fasi
di lavorazione e trasformazione. L’indagine si è svolta mediante somministrazione alle aziende agricole e
all’azienda di trasformazione di un questionario predisposto ad hoc.

Nel corso della Fase 7 - Elaborazione delle best practices e del Disciplinare tecnico di produzione dell’olio
extravergine di oliva ecosostenibile si è proceduto dapprima con la normalizzazione, elaborazione ed analisi dei
dati derivanti dai questionari somministrati alla filiera pilota.

L’analisi dei dati derivanti dall’indagine ha permesso di valutare, in termini sia qualitativi sia quantitativi, i
parametri descrittivi degli elementi e dei processi, identificati nella Fase 5, che hanno un impatto ambientale
lungo la filiera olivicola e di definire le best practices sostenibili.

Le best practices individuate sono stati recepite ed integrati nel Disciplinare di produzione dell’olio extravergine di
oliva Alta Qualità redatto nel corso della prima annualità del Progetto sotto forma di Raccomandazioni, ovvero di
indicazioni operative finalizzate ad una corretta gestione delle diverse fasi di produzione dell’olio extravergine di
oliva Alta Qualità ed Ecosostenibile.

In conclusione, lo studio realizzato nel corso delle tre annualità del Progetto, ha evidenziato come, in un’ottica di
miglioramento delle prestazioni ambientali dell’intero processo produttivo dell’olio EVO, sia necessaria una
corretta definizione e attuazione delle pratiche colturali che hanno un maggior impatto sull’ambiente.

Risulta, dunque, di particolare importanza la promozione e lo sviluppo di pratiche sostenibili dal punto di vista
ambientale, economico e sociale, al fine di favorire lo sviluppo di un olio EVO di qualità ed ecosostenibile e la sua
diffusione sul mercato, nell’ottica della qualità e del rispetto dell’ambiente.
L.A.P.O.A.M. Soc. Coop. a r.l.
MISURA 2B
ELABORAZIONE DI BUONE PRATICHE AGRICOLE PER L’OLICOLTURA
BASATE SUI CRITERI AMBIENTALI ADATTATI ALLE CONDIZIONI LOCALI,
NONCHE’ LA LORO DIFFUSIONE PRESSO GLI OLIVICOLTORI E IL
MONITORAGGIO DELLA LORO APPLICAZIONE PRATICA
Nella nostra Regione, come in molte altre regioni della nostra Italia, esiste il fenomeno
dell’abbandono, soprattutto se ubicate in zone marginali, degli oliveti.
Gli alti costi di mantenimento ed il basso costo dei prodotti ottenuti rendono fallimentare la
gestione di piccole aziende che di conseguenza vengono abbandonate.
L’abbandono in brave tempo diventa degrado e territorio diventa sensibile sia alle piogge
con fenomeni di erosioni sia alle forti calure estive e ai conseguenti incendi. Naturalmente
anche l’aspetto paesaggistico ne risente.
Poiche' nella nostra regione non vi sono state variazioni di condizionalità ci siamo avvalsi
del disciplinare collettivo di produzione basato su criteri ambientali che gia' nella scorsa
annualità avevamo elaborato. Ne abbiamo diffuso il contenuto presso gli olivicoltori
supportandoli da un punto di vista tecnico e monitorandone la corretta applicazione
Anche quest’anno sono stati organizzati due corsi tenutesi dal 16 al 21 Febbraio 2015 a
Torino di Sangro (CH) e dal 23 al 28 Febbraio 2015 a Francavilla al Mare (CH)
I corsi si sono svolti con corsi teorici tenutesi in aula (16 ore) e visite tecniche (4 ore)
presso l’azienda Agricola Terre di Varano di Catignao (PE). Ogni corso ha vista
l’interessata partecipazione di olivicoltori a cui è stato fornito materiale didattico (blocco
appunti penne copia disciplinare pubblicazioni varie ecc.). Al termine abbiamo provveduto
a rilasciare ai partecipanti un “attestato di partecipazione”.
Per via della lunga esperienza nel settore e per la buona gestione della scorsa annualità
della stessa misura abbiamo riaffidato la realizzazione al nostro tecnico Schipsi
Michelangelo che lo a curato in tutti i particolari.
MISURA 3A
MIGLIORAMENTO
DELLE CONDIZIONI DI COLTIVAZIONE,
DI CONSEGNA E DI
MAGAZZINAGGIO DELLE OLIVE PRIMA DELLA TRASFORMAZIONE E CONNESSA ASSISTENZA
TECNICA.
Descrizione dell’attività svolta
Ai tecnici dell’associazione, durante il periodo di impiego per l’attività, è stato demandato
il compito di fornire, alle aziende assegnate, servizi di assistenza tecnica, previsti nella
presente azione in continuità con l’attività avviata dalla OP nelle precedenti annualità e
programmi.
L’obiettivo principale è l’abbattimento dei fattori che pregiudicano la qualità della
produzione olivicola, di aziende orientate al mercato ed in grado di rispondere alle
esigenze di qualità del consumatore. Pertanto si sono avviati azioni di miglioramento di
tutte le fasi della tecnica colturale dell’olivo, compreso il monitoraggio e il controllo di
importati avversità quali la tignola (prays olea), Occhio di Pavone (Spilocaea oleagina)
Rogna dell'Olivo (Pseudomonas syringae pv. Savastanoi ) Cocciniglia mezzo grano di pepe
(Saissetia oleae)
Oltre alle avversità appena descritte, durante il periodo di monitoraggio abbiamo
controllato costantemente le fasi fenologiche, lo stato di maturazione delle drupe e il loro
livello qualitativo complessivo.
Aziende monitorate:
Tecnico Ronchitelli
DI PECO VINCENZO
DI GIOVANNI BRUNO
FRANCAVILLA AL MARE
FRANCAVILLA AL MARE
Tecnico Schipsi
GIARDINO ENZO
RUZZI LUCIA
DRAGANO ANTONIO
ROCCA SAN GIOVANNI
TORINO DI SANGRO - CASALBORINO VILLALFONSINA
ORTONA
In queste aziende abbiamo individuato gli appezzamenti da monitorare dove abbiamo
posizionato n. 2 trappole a feromoni per la determinazione del picco di catture della
Tignola , lepidottero che compie tre generazioni l’anno; naturalmente la nostra attenzione
si è concentrata su quella che si svolge a carico dei frutti, posizionandole nella parte della
chioma esposta a sud e ad un’altezza variabile tra 1,5 e 2 metri da terra. Abbiamo, inoltre,
selezionato 10 piante da cui prelevare settimanalmente e complessivamente 100 drupe da
poter campionare e sottoporre all’analisi allo stereo microscopio per verificare lo stato di
infestazione della Tignola naturalmente controllando visivamente la presenza di altri
parassiti.
L'obiettivo era quello di consigliare trattamenti curativi esclusivamente contro la
generazione carpofaga al superamento della soglia di intervento del 12/15% di infestazione
attiva per olive da olio. Le condizioni ambientali del periodo monitorato (MAGGIO /
OTTOBRE) sono state poco favorevoli alla diffusione del patogeno ma non di altre
avversità dell'olivo nel nostro areale
Le capsule feromoniche sono state sostituite circa ogni quaranta- cinquanta giorni affinché
agissero sempre con la massima efficacia.
Le aziende sono state costantemente informate sulla necessità o meno di effettuare
trattamenti in relazione allo stato di infestazione parassitaria degli oliveti e divenendo un
valido punto di riferimento per tutti i produttori i cui terreni erano limitrofi ai loro.
Le condizioni pedoclimatiche stagionali, come già in precedenza evidenziate, sono state
caratterizzate da un inverno non eccessivamente freddo ma abbastanza piovoso, che ha
reso possibile un buon accumulo di acqua, ma durante la stagione estiva si sono verificate
molte precipitazioni e il livello di umidità molto alto ha, dato origine a i condizioni che
hanno favorito, le principali infestazioni dei parassiti dell'olivo, soprattutto quelle di
origine funginee.
Si è quindi generalmente considerato di consigliare i produttori a limitare i trattamenti con
prodotti che hanno come principi attivi ausiliari Fenitrotion, Triclorfon o altri,
avvalorando tale indicazioni con i valori bassi del campionamento delle drupe. Per le altre
avversità si consigliato l’uso di prodotti rameici.
I nostri uffici hanno avuto un ruolo nella diffusione delle informazioni avendo ricevuto
settimanalmente molte telefonate di agricoltori che chiedevano notizie sullo stato di
infestazione degli oliveti nelle varie zone monitorate e sull’opportunità di intervenire con
antiparassitari per bloccare eventuali attacchi .
Contestualmente abbiamo individuato negli appezzamenti delle aziende Di Giovanni
Bruno di Francavilla al Mare e Ruzzi Lucia di Torino di Sangro, i luoghi dove effettuare le
prove dimostrative di raccolta. Qui abbiamo osservato lo stato fenologico delle drupe
utilizzato una tabella basata sulla seguente scala di riferimento:
-
Allegaggione
Accrescimento del frutto prima fase
Indurimento del nocciolo
Accrescimento del frutto seconda fase
Invaiatura
Maturazione
Abbiamo effettuato le raccolte avvalendoci di macchine agevolatrici con pettini
pneumatici.
Per lo stoccaggio delle olive abbiamo fornito alle aziende monitorate contenitori rigidi
(cassette in plastica da ) in modo da evitare alle drupe schiacciamenti durante le fasi di
trasporto, infatti il metodo di trasporto e stoccaggio prima della molitura rappresentano una
fase critica poiché lo schiacciamento delle drupe da inizio a processi di fermentazione che
porta al deterioramento delle stesse e di conseguenza ad una caduta di qualità del prodotto
(olio) che si otterrà al momento della trasformazione. Abbiamo inoltre cercato di contrarre,
al massimo i tempi tra la raccolta e la trasformazione in modo che non iniziassero processi
di ossidazione naturale con lo scopo finale di ottenere oli di ottima qualità e privi di difetti.
Ci siamo assicurati inoltre che lo stoccaggio nell’azienda dell’olio ottenuto sia stato
effettuato in condizioni ottimali ovvero in contenitori di acciaio inox, locali bui e ventilati,
temperatura intorno ai 16°C
Nell’azienda Di Giovanni, in Contrada Piane, il giorno 26 ottobre 2014 si è provveduto
alla raccolta sulle 10 piante seguite di varietà “leccino” con l’utilizzo di reti e sferzatori
pneumatici, lo stato fenologico delle olive era la piena maturazione ed il prodotto ottenuto
è stato stoccato in cassette di plastica e trasportato con bins. Successivamente molite con
metodo tradizionale, entro poche ore dalla raccolta. Abbiamo ottenuto kg 80 di olive con
una produzione di kg 10 di olio. Il prodotto ottenuto ha caratteristiche buone da un punto di
vista chimico ed organolettico.
Nell’azienda Ruzzii, in Contrada Colle Termine, il giorno 31 ottobre 2014 si è provveduto
alla raccolta sulle 10 piante seguite di varietà “leccino” con l’utilizzo di reti e sferzatori
pneumatici, lo stato fenologico delle olive era la piena maturazione ed il prodotto ottenuto
è stato stoccato in cassette di plastica e trasportato con bins. Successivamente molite con
metodo continuo, entro poche ore dalla raccolta. Abbiamo ottenuto kg 110. di olive con
una produzione di kg 12 di olio. Il prodotto ottenuto ha caratteristiche buone da un punto di
vista chimico ed organolettico.
Nel momento in cui è stata effettuata la molitura si è provveduto al prelievo di un
campione di olio ottenuto dalle piante monitorate e in una fase successiva un altro
campione di olio ottenuto dalle olive raccolte sulle altre piante dell’azienda. I campioni
raccolti sono stati analizzati chimicamente prendendo in considerazione il grado di acidità
ed il numero di perossidi, i risultati ottenuti sono generalmente buoni, ma quelli riferiti
agli oli ottenuti dalle olive monitorate sono sicuramente migliori.
La raccolta
Abbiamo effettuato la raccolta con l’utilizzo di pettini sferzanti pneumatici e con l’uso di
reti, in modo da contrarre i tempi di raccolta e ottenere notevoli vantaggi economici e
minori rischi per gli operatori i quali evitando l’uso delle scale evitano spiacevoli incidenti
che spesso caratterizzano i periodi di raccolta.
Lo stoccaggio
Al fine di evitare la rottura delle drupe dovute allo sfregamento dei frutti durante il
trasporto ci siamo avvalsi dell’utilizzo dei contenitori a pareti rigide e forate (cassette in
plastica).E’ noto, infatti che la rottura delle cellule e la fuori uscita del liquido di
vegetazione e la conseguente esposizione all’aria innescano fenomeni di fermentazione.
Pericolosi fenomeni di riscaldo possono verificarsi a causa della mancanza di circolazione
dell’aria tra i frutti. Le casette utilizzate dall’azienda sono state successivamente ritirate e
immagazzinate
La trasformazione
La lavorazione delle olive è avvenuta entro poche ore (massimo 24h) dalla raccolta, con
metodo tradizionale e continuo. Abbiamo posto particolare attenzione nel verificare la
pulizia degli impianti che molto spesso, a causa di residui ossidati di lavorazioni
precedenti, possono rilasciare nell’olio cattivi odori.
La conservazione
E’ stato consigliato al produttore di conservare l’olio (anche quello prodotto dagli olivi non
oggetto del monitoraggio) in contenitori di acciaio inox in locali bui e ventilati con
temperatura intorno ai 16°C.
Conclusioni
L'annata appena conclusa è stata di produzione scarsa e con livelli qualitativi, in generale,
bassi.
L’andamento climatico invernale è stato nella norma, la primavera con temperature miti e
costanti, senza grandi sbalzi termici, la fioritura è stata normale e l’allegagione media,
l’accrescimento delle drupe e stata progressiva durante tutta l’annata. Purtroppo le molte
precipitazioni estive hanno dato favorito lo sviluppo di molte avversità . Gli attacchi di
tignola, non sono stati molto importanti ma gli altri parassiti, sono stati molto attivi ed
hanno causato non pochi danni compromettendo sia la qualità che la quantità del prodotto
ottenuto. Il consiglio che abbiamo dato ai produttori è stato dunque quello di intervenire
con antiparassitari e anticrittogamici. Dove è stato possibile si è consigliato di anticipare il
periodo della raccolta. Nella fase pre-raccolta si è verificato una importante e costante
cascola dovuta ad un veloce aumento del deteriorarsi delle drupe a causa di attacchi
funginei.
INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI
Par
Risultati
MIGLIORAMENTO DELLA
QUALITA'
DELLA PRODUZIONE DI
OLIO DI OLIVA ED OLIVE
MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO
AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA
Anno III
2.b) Elaborazione di buone
pratiche agricole per
l'olivicoltura, basate su
criteri ambientali adattati
alle condizioni locali,
nonché alla loro diffusione
presso gli olivicoltori e il
monitoraggio della loro
applicazione pratica
Investimento approvato/investimento
realizzato
%
100
Aziende soggette ad applicazione del
disciplinare
N.
oltre 50
Superficie olivetata
Corsi di formazione effettuati
N.
2
Numero medio dei partecipanti ai corsi di
formazione
N.
20
[si;no]
SI
%
100
N. >
ha >
N. >
N. >
N. >
%
5
19,9770
2
25
[si;no]
SI
Miglioramento dell'impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
3.a) Miglioramento delle
condizioni di coltivazione,
di raccolta, di consegna e
di magazzinaggio delle olive
prima della trasformazione
e connessa assistenza
tecnica
ha >
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
Superficie olivetata
Cassette acquistate
Agevolatori per raccolta acquistati
Dimostrazioni effettuate
Riduzione del grado di acidità dell'olio
Miglioramento dello stato
igienico – sanitario delle olive
SOCIETA’ COOPERATIVA PRODUTTORI OLIVICOLI
“ABRUZZO I”
Le produzioni olivicole olearie che caratterizzano la Provincia di Teramo hanno acquisito
negli anni spazi importanti di mercato in campo nazionale ed internazionale.La propria
Dop “ Extravergine d’Oliva Pretuziano delle Colline Teramane” ha ottenendo riscontri e
riconoscimenti nei vari concorsi che si svolgono annualmente su tutto il territorio regionale
e nazionale. Essa deriva prevalentemente dalla molitura di olive appartenenti alle varietà
Leccino, Frantoio e Dritta, completate con altre cultivar locali, come la Carboncella, la
Castiglionese e l’autoctona Tortiglione. L’olio deve il proprio nome ai Pretuzi, antica
popolazione che abitò l’Abruzzo meridionale già in epoca preromana. Le olive vengono
coltivate con tecniche agricole a basso impatto ambientale e sono raccolte tra ottobre e
dicembre direttamente dalla pianta. Prima della spremitura le olive sono selezionate, lavate
e ripulite da foglie e picciolo. La spremitura avviene esclusivamente mediante processi
fisici o meccanici. Se ne ottiene un olio verde o dorato, con profumo fruttato e vegetale di
media intensità, il cui sapore ricorda quello dell’oliva matura: è erbaceo, con note
discretamente pungenti e amarognole. È un olio dall’aromaticità persistente e intensa
Le numerose aziende olivicole che lo producono seguendo il rigoroso disciplinare però
oggi registrano una sofferenza di tipo economico-gestionale .Gli alti costi degli interventi
manuali necessari per le basilari tecniche di coltivazione non totalmente meccanizzabili
come la potatura e la raccolta ,unitamente alla forte staticità del mercato dell’olio, stanno
determinando una marginalizzazione marcata della coltivazione dell’olivo .Soprattutto
quella estensiva rappresentata da cultivar di grosse dimensioni ( Tortiglione- Dritta) in
molti casi, viene lasciata a se stessa in abbandono vegetativo per molti anni con difficoltà
progressive che si ripercuotono sulla raccolta e sugli alti costi di eventuali successivi
recuperi da fare con energiche potature di riforma.
Il contratto sottoscritto tra UNAPOL e APO Abruzzo I relativamente all’azione 2 –
mis. 2 “Assistenza tecnica alle operazioni collettive di mantenimento degli oliveti ad alto
valore ambientale e a rischio di abbandono”, prevede interventi collettivi volti al recupero
degli oliveti sopraccitati che rappresentano secondo noi oltre che una risorsa economica
una risorsa ambientale e paesaggistica, dei nostri territori, da proteggere e da valorizzare.
E impensabile immaginare un domani le colline della nostra provincia spoglie di tali
piante.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Gli interventi prevedono azioni di potatura di riforma presso oliveti a rischio di
abbandono, con piante di età superiore a 50 anni e di grosse mole, realizzate da Ditte
specializzate e secondo le direttive del Tecnico incaricato.
Per quanto riguarda l’attività dell’annualità 2014/2015, vista l’esiguità della somma
a disposizione per gli interventi , si è cercato con il tecnico incaricato p.a. Giovanni
FEDELE di tracciare delle linee guida da seguire in funzione delle aree da monitorare, del
numero di piante su cui operare e del preventivo di spesa.
Lo studio fatto sul territorio ormai da anni ci porta inevitabilmente alla suddivisione
dello stesso in tre fasce pedo-climatiche:
 fascia litoranea (caratterizzata da territori collinari a ridosso del mare con altitudini
comprese tra 0 e 200 m s.l.m.);
 fascia collinare (caratterizzata da territorio collinare ad agricoltura semi-estensiva
ed altitudini comprese tra 200 e 400 m s.l.m.);
 fascia pede-montana (caratterizzata da altitudini comprese tra 400 e 800 m s.l.m.).
Non abbiamo preso in considerazione le zone prettamente montane, non adatte ai
normali processi fenologici dell’olivo.
Il nostro lavoro che si ripete ininterrottamente da diversi anni ci ha fatto conoscere
sul territorio .Per questo abbiamo dovuto rispondere a molte richieste di aziende olivicole
associate e non e le ricognizioni sul campo sono state fatte alla presenza dei proprietari
.Abbiamo monitoratro però solo gli oliveti che a priori mostravano i requisiti richiesti dal
regolamento comunitario circa l’età del soprassuolo, le caratteristiche geo-morfologiche
del sito, le caratteristiche paesaggistiche.
Infatti la nostra scelta si è focalizzata su aziende con oliveti adulti e, comunque con
piante di età non inferiore ai 50 anni, e con sesto d’impianto elevato ( 10x10-12x12),
quindi a carattere estensivo dove gli interventi potessero giovare in maniera determinante
al potenziamento della stabilità strutturale del territorio ed al miglioramento dell’impatto
ambientale e al recupero economico delle produzioni.
Gli oliveti oggetto della nostra scelta , ricadono nei territori dei Comuni di Roseto
degli Abruzzi, Notaresco e Castellalto, zone ricche di vecchi impianti estensivi
caratterizzati dalla varietà “Tortiglione e dalla varietà Dritta consociati con cereali e con
colture poliannuali riservate al pascolo ( erbai misti di leguminose) o con prati spontanei
controllati tramite le operazioni di inerbimento come la trinciatura.
Ad indirizzare la scelta su tali zone sono stati decisivi alcuni fattori: la presenza di
piante di età secolare, la consapevolezza che le varietà autoctone come il Tortiglione
vanno custodite in quanto patrimonio imprescindibile del nostro territorio,la posizione
geo-morfologica con esposizioni particolarmente privilegiate dall’olivo a parità di altre
caratteristiche.
Le aziende a tal uopo individuate dal monitoraggio aziendale e territoriale coinvolte
nel progetto di recupero sono state:
1. Oliveto n. 01 – LERA Nicola– Localita’ S.Martino COLOGNA ( ROSETO
DEGLI ABRUZZI) (TE)
2. Oliveto n. 02 – SCACCIONI Giuliana
C.DA Fonte Trocco -Castellalto(TE)
3. Oliveto n. 03 – POMPA Alessandra
C.DA Fonte Trocco -Castellalto(TE))
4. Oliveto n. 04 – DIMARTINO Bruno
C.DA S.LUCIA –NOTARESCO
(TE)
5. Oliveto n. 05 – ROMUALDI Franco
C.DA GUZZANO –
CASSTELLALTO(TE)
Si è quindi proceduto al reperimento di mezzi tecnici e di manodopera; a tal proposito,
si evidenzia che in assenza di un prezziario regionale specifico per gli interventi sugli
oliveti o, comunque, sugli arboreti specializzati, ci si è basati sui costi medi di mercato
indicati dagli operatori specializzati del settore e sul parere del tecnico incaricato dalla
Società Cooperativa “Abruzzo I”; si è potuto così realizzare il computo metrico estimativo
di massima che ha permesso l’individuazione di tutte le voci caratterizzanti il recupero
degli oliveti sopra riportati in funzione della somma,esigua ,messa a disposizione e
oggetto di contratto con l’UNAPOL.
Contestualmente alla ricerca sul campo è stata istruita la documentazione necessaria ad
attestare sia le caratteristiche aziendali in linea con il progetto, sia il consenso dei singoli
proprietari e/o delegati all’esecuzione dei lavori necessari individuati dal tecnico
incaricato.
A tal proposito, per ognuna delle aziende individuate, è stata prodotta la seguente
documentazione:
 fotografie dei terreni e delle piante oggetto di intervento nella fase precedente al
recupero;
 scheda di rilevazione delle caratteristiche bio-morfologiche delle piante;
 planimetrie e visure catastali;
 convenzione tra l’Associazione Cooperativa di Produttori Olivicoli APO Abruzzo I
e il proprietario e/o delegato da esso, per il consenso all’esecuzione dei lavori.
Successivamente sono stati avviati, cercando di rispettare il più possibile il
cronoprogramma dei lavori ,appositamente predisposto , gli interventi finalizzati al
risanamento degli oliveti attraverso le operazioni colturali più consone alle caratteristiche
stazionali degli i stessi e suddivisi, in ordini temporali, nel modo seguente:
 ripulitura del terreno pre-potatura (ove necessario);
 potatura delle piante e ripulitura dei tronchi dai polloni spontanei;
 raccolta e smaltimento dei residui di potatura di medie e grosse dimensioni;
 trinciatura e ripulitura finale del terreno.
Si evidenzia, infine, che le operazioni di potatura sono state affidate, previa indagine
di mercato effettuate su tre ditte specializzate del settore, alla Ditta Il Picchio Verde di Di
Marcoberardino Daniele con sede ad ARSITA ( TE ) che ha fatto pervenire l’offerta più
vantaggiosa sotto il profilo economico. Le operazioni di pulitura, smaltimento e trinciatura
sono state affidate, con lo stesso sistema sopra descritto , alla ditta Iervelli Giovanni con
sede a TORRICELLA SICURA ( TE ).
Al termine delle operazioni sono stati realizzati i rilievi fotografici comprovanti
l’esecuzione dei lavori di recupero e di risanamento degli oliveti preventivamente
individuati .Contestualmente sono stati posizionati i cartelli indicanti le informative sul
progetto.
DESCRIZIONE DELLE AZIENDE
Di seguito si riportano sinteticamente le caratteristiche principali delle aziende (posizione
geografica, altitudine, pendenze, ecc.), i dati catastali, le varietà olivicole presenti, le
operazioni di intervento effettuate e alcune fotografie di confronto prima e dopo i lavori.
OLIVETO N. 01
L’oliveto è situato sulla fascia collinare a ridosso del mare ad una altitudine di circa
150 m s.l.m. con pendenza tali da sfiorare il 20%.E’ costituito da un unico appezzamento
composto da tre particelle catastali aventi un’estensione complessiva di Ha 1.57.32 con 65
piante. L’esposizione di Nord-Est permette alla vegetazione di usufruire direttamente
delle ventilazioni apportate dalle brezze marine. La varietà prevalente è la Dritta mista a
Tortiglione dell’età di 90-100 anni, con sesto di impianto 12x12 .Di recente però è stato
eseguito un rinfoltimento con piantine di Leccino e il sesto è stato riportato ad un più
razionale ( 6x6), L’oliveto era o da molti anni in abbandono vegetativo e tutte le piante
seppure in buono stato di coltivazione avevano avuto una bassa allegazione,accertata in
sede di monitoraggio estivo, causata sicuramente dall’alta presenza di succhioni all’interno
delle branche principali e secondarie e dalla scarsa presenza di luce al suo interno. Sulle
stesse è stata operata una energica potatura di riforma ..
Le branche principali sono state accorciate in previsione di riportare la pianta ad un
allevamento policonico, che tra l’altro è quello che facilita la raccolta con l’impiego di
macchine ausiliatrici ,
OLIVETO N. 02
L’oliveto n° 02 si trova in Contrada Fonte Trocco di Castellalto (TE) ad
un’altezza di 250 m s.l.m. e si estende sulla fascia collinare interna a ridosso della vallata
del Vomano.E’ caratterizzato dalla varietà Dritta in coltivazione estensiva 12x12 con
pendenze che toccano anche il 35-40%. E’costituito da un unico appezzamento composto
da cinque particelle con una estensione complessiva di Ha 2.37.33 con 72 piante. L’età
delle piante supera di gran lunga il cinquantesimo anno . Erano state lasciate ,per i motivi
riportati in premessa ,da molti anni in abbandono vegetativo e i polloni che ormai
avevano raggiunto le prime branche principali lo testimoniavano. L’annata è stata
caratterizzata da un forte attacco di mosca .Tutta la produzione è stata compromessa.Si è
intervenuto con una energica potatura di riforma riportando le piante ad uno stadio
vegetativo normale in funzione di una prossima raccolta più facilitata rispetto agli ultimi
anni.
OLIVETO N. 03
L’oliveto n° 03 si trova in Contrada Fonte Trocco di Castellalto (TE) ad
un’altezza di 250 m s.l.m. e si estende sulla fascia collinare interna a ridosso della vallata
del Vomano.E confinante con l’oliveto 02 ed è caratterizzato dalla varietà Dritta in
coltivazione estensiva 12x12 con pendenze che toccano anche il 35-40%. E’costituito da
un unico appezzamento composto da due particelle con una estensione complessiva di Ha
2.04.20 con 65 piante. L’età delle piante supera di gran lunga il cinquantesimo anno .
come quelle dell’oliveto 02 erano state lasciate ,per i motivi riportati in premessa ,da
molti anni in abbandono vegetativo e i polloni che ormai avevano raggiunto le prime
branche principali lo testimoniavano. L’annata è stata caratterizzata da un forte attacco di
mosca .Tutta la produzione è stata compromessa.Si è intervenuto con una energica potatura
di riforma riportando le piante ad uno stadio vegetativo normale in funzione di una
prossima raccolta più facilitata rispetto agli ultimi anni.
AZIENDA N. 04
L’oliveto n. 04 è situato sulla fascia collinare del Comune di Notaresco in contrada
S.Lucia ad un’altezza 250 m s.l.m. Le varietà che lo caratterizzano sono la Dritta e il
Tortiglione. con pendenze che vanno dal 20 al 30%. E’costituito da un unico
appezzamento , composto da tre particelle aventi un’ estensione complessiva di Ha
2.27.70 con 67 piante. L’esposizione a Nord-Est non ha inflenzato più di tanto la
rigogliosità vegetativa delle piante che hanno un’età media che sfiora il secolo di vita che
sono collocate con un sesto di impianto tipico dell’olivicoltura estensiva della zona e cioè
a 12x12, Le piante erano state lasciate da molti anni in abbandono vegetativo e i polloni
avevano superato in altezza le prime branche principali..Eravamo in presenza di veri e
propri enormi cespugli .L’oliveto sta subendo un degrado dovuto alla cattiva
regimentazione delle acque piovane che dalla S.P.che porta verso Guardia Vomano si
riversano a fiumi sull’appezzamento.E’ stato approntato un primo intervento di raccolta
delle stesse in un canalone ma alla luce delle ultime intemperie non è stato sufficiente
tant’è che a valle si è avuto un grosso smottamento che ha compromesso la vegetazione di
due piante secolari .L’annata è stata caratterizzata da un forte attacco di mosca .Tutta la
produzione è stata compromessa.
Anche qui si è intervenuto con una energica potatura di riforma riportando le piante
ad uno stadio vegetativo normale in funzione di una prossima raccolta più facilitata rispetto
agli ultimi anni.
AZIENDA N. 05
L’oliveto n. 05 è situato sulla fascia collinare del Comune di Castellalto in
contrada Guzzano ad un’altezza 200 m s.l.m. a ridosso della vallata del Vomano.Di
difficile accesso causa strada percorsa da canaloni costituiti per la mancanza di una
appropriata regimentazione delle acque piovane.La varietà che lo caratterizza è il
Tortiglione presente in tanti bellissimi esemplari alevati a Vaso.E’costituito da un unico
corpo con pendenza media del 30-40%, composto da due particelle avente un’ estensione
complessiva di Ha 6.50.76 con 77 piante. L’impianto è esposto a Nord-Est e presenta
delle criticità vegetative. Le piante hanno un’età ultacentenaria e sono collocate con un
sesto di impianto tipico dell’olivicoltura estensiva della zona e cioè a 12x12, .Erano state
lasciate da molti anni in abbandono vegetativo e i polloni avevano superato in altezza le
prime branche principali. Eravamo in presenza di veri e propri enormi cespugli . L’annata
olearia appena conclusa è stata caratterizzata da un forte attacco di mosca olearia. Tutta la
produzione è stata compromessa.
Anche qui si è intervenuto con una energica potatura di riforma riportando le piante
ad uno stadio vegetativo normale in funzione di una prossima raccolta più facilitata rispetto
agli ultimi anni.
INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI
Par
Risultati
MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA
Anno III
Investimento approvato/investimento realizzato
%
100
ha >
14
N. Operatori coinvolti
N.
5
Piante oggetto di intervento
N.
346
Muretti a secco
mc
Superficie ad alto valore ambientale interessata al
miglioramento
a) Operazioni collettive di mantenimento
Ciglionamenti
degli uliveti ad alto valore ambientale
ovvero a rischio di abbandono con connessa
Terrazzamenti
assistenza tecnica
Ettari recuperati/ettari previsti dal programma
Costo per ettaro oggetto di intervento
Giornate uomo occupate per ettaro oggetto di intervento
mt
mt
%
100
€/ha
1388
gg
uomo/ha
4
Tipologie aree olivicole coinvolte
Miglioramento dell’aspetto paesaggistico
media collina
[si;no]
si
A.P.O.
Associazione Produttori Olivicoli Soc. Coop
Aderente all’UNAPOL
PREMESSA
L’APO. (Associazione Cooperativa Produttori Olivicoli), società cooperativa, con sede in
Matera, via Torraca 17 cap. 75100, in conformità al contratto di affidamento della azione
di cui al programma di attività per il “miglioramento della qualità dell’olio di oliva e
dell’impatto ambientale dell’oleicoltura” presentato ai sensi del Reg. CE 867/08,
dall’UNAPOL società consortile a.r.l. con sede in Roma via S. Damaso n° 13, ha messo in
essere le attività previste con l’obiettivo di raggiungere al meglio i risultati attesi dal
Programma affidato.
Con il programma l’APO Soc. Coop. intende apportare un significativo contributo alla
valorizzazione del comparto olivicolo Lucano attraverso il miglioramento qualitativo delle
produzioni e mediante l’adozione di tecniche sostenibili di coltivazione e di produzione
oltre che per preservare la coltivazione per la sua importante funzione ambientale e
paesaggistica. Gli associati condividendo questi valori, si propongono di fare riscoprire ai
consumatori, nell’olio extravergine 100% italiano gli aromi, i sapori ed i profumi locali.
L’obiettivo principale delle azioni proposte dalla coop APO è di migliorare la qualità dei
processi produttivi e degli oli di oliva così da assicurare l’adeguamento alle norme
nazionali e comunitarie che disciplinano il settore, favorire la commercializzazione con
marchi di qualità e incoraggiare tecniche sempre più sostenibili da un punto di vista
ambientale anche al fine di mantenere il ruolo dell’olivicoltura nella caratterizzazione del
paesaggio delle aree rurali.
ATTIVITA’ PROGRAMMATA
Le attività svolte fanno riferimento all’azioni specifiche del Programma:
Azione 2.a) Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore
ambientale e/o rischio di abbandono e connessa assistenza tecnica.
L’Azione 2.a è stata finalizzata al mantenimento del paesaggio e alla
protezione dell’ambiente per recuperare oliveti soggetti a fenomeni di degrado.
L’Azione è proseguita nella salvaguardia di territori di interesse
paesaggistico, e rupestre con potature di olivi secolari e interventi di straordinaria
manutenzione come slupatura dendrochirurgia . Sono stati, inoltre, individuati soci
della Cooperativa APO molto attivi per realizzare potatura di riforma in aziende
olivicole con caratteristiche particolari ed a rischio di esclusione e abbandono.
Nello svolgimento dell’Azione 2.a è stata perseguita la finalità di far
rispettare regole di produzione basate su criteri ambientali accettati e attuati dai
produttori agricoli.
Sono state consigliate una serie di azioni finalizzate al miglioramento
dell’impatto ambientale dell’olivicoltura. L’elaborazione di buone pratiche agricole
basate su criteri ambientali adeguati alle condizioni locali è stata perseguita con una
specifica attività di divulgazione tecnica curata dal tecnico dell’Associazione.
La pubblicazione realizzata nell’ambito del programma Reg. CE 867/2008,
per la campagna 2014/2015 è stata dedicata alla “Garanzia e qualità” finalizzata al
miglioramento qualitativo della produzione olivicola e dell’impatto ambientale
dell’olivicoltura.
Lo scopo di questo opuscolo è di diffondere la conoscenza dei fattori che
influenzano la qualità del prodotto e sensibilizzare i produttori all’adozione di buone
prassi al fine di ottenere un prodotto qualificativo tenendo ben presenti anche le
esigenze di salvaguardia ambientale.
L’attività è stata svolta nel preciso interesse di suscitare attenzione
per la protezione dell’ambiente e per il mantenimento del paesaggio agrario al fine di
conseguire :
- una riduzione degli attuali livelli di erosione e di lavamento del terreno,
con
opportune modifiche nelle pratiche agricole;
- un recupero degli oliveti ad alto valore ambientale con tecniche innovative
di potatura .
Nell’attuazione dell’Azione 2.a sono stati realizzati “campi pilota” in cui
attuare interventi collettivi al fine di recuperare e prevenire fenomeni di degrado o
abbandono. Ogni tecnico ha curato circa 31 campi di osservazione, distribuiti nel
territorio assegnato e rappresentativi delle varie realtà olivicole.
L'AREA E LE AZIENDE ADERENTI AL PROGETTO
Esse ricadono nell’areale di produzione della provincia di Matera e Potenza, le quali
presentano tutte una spiccata vocazione olivicola. In dettaglio le aziende ricadono
nella provincia di Matera nei comuni di Matera, Pisticci, Ferrandina, Grassano, Bernalda,
Craco, Salandra, Montescaglioso, Tursi, Irsina, Aliano, Novasiri, Rotondella e Policoro,
Calciano,Miglionico,Montalbano Jonico.Queste aree sono infatti accomunate da una
radicata tradizione olivicola e presentano comuni fattori di forza che le predispongono alla
produzione di extravergini di alta qualità (condizioni pedo-climatiche favorevoli,
dimensionamento delle aziende, ecc.) ma anche fattori di caratterizzazione come le varietà
locali, che imprimono alle produzioni anche un forte valore di tipicità.
Per il miglior raggiungimento degli obiettivi del programma, si è tenuto conto sia dei
fattori che accomunano tali aree, sia dei fattori che le differenziano (pratiche colturali, base
varietale, organizzazione del sistema trasformazione locale, ecc.).
ATTIVITA’ DI PROGETTO

MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA PRODUZIONE DELL’OLIO
D'OLIVA E DELLE OLIVE DA TAVOLA - Azione 3.a Attività relative al
magazzinaggio e consegna delle olive all’impianto di trasformazione entro 48 ore
dalla raccolta, esse si sono basate sull’individuazione di aziende pilota in cui sono
state svolte le seguenti attività:
1) Somministrazione e compilazione della scheda aziendale appositamente elaborata
e relativa alle prassi normalmente adottate dall’azienda per la raccolta, la
consegna delle olive al frantoio e la conservazione dell’olio;
2) Programmazione e sviluppo di attività di monitoraggio del grado di maturazione e
diffusione della corretta gestione delle tecniche di preservazione della qualità nella
raccolta, stoccaggio delle olive, trasporto al frantoio.
Nell’ambito di tali attività sono state monitorate diverse partite di olive per creare
dei modelli operativi di riferimento. In particolare sono state monitorate nelle
aziende pilota, le singole partite di olive dando indicazione sul momento ottimale
della raccolta in funzione del giusto grado di maturazione. In seguito alla raccolta,
della medesima partita, una parte (denominata campione APO) è stata monitorata
fino alla molitura, effettuata nei tempi minimi e presso un impianto qualificato
appositamente pre-individuato; La parte rimanente, bensì raccolta e conservata
secondo le indicazioni dei tecnici, per la trasformazione, è stata trattata
direttamente dall’azienda secondo le proprie modalità abituali.
A valle di tali operazioni sono stati fatti i prelievi di campioni degli oli ottenuti;
quello ottenuto dalla partita di olive monitorato dal Programma è stato stoccato
mediante i tank di acciaio forniti in comodato d’uso. Per l'effettuazione delle
analisi chimiche, al fine di verificare gli indici qualitativi di entrambe le partite ed
effettuare le comparazioni del caso, ci si è avvalsi della collaborazione di un
laboratorio privato convenzionato.
I risultati ottenuti hanno evidenziato come i campioni denominati APO hanno
presentato dei valori qualitativi (acidità e perossidi) migliori rispetto a quelli
campione delle aziende, con una maggiore differenza correlata all’aumento del
tempo di permanenza in azienda delle olive raccolte o dei tempi di attesa presso i
frantoi.
Dalle analisi fatte, la totalità delle aziende risulta aver prodotto un olio extravergine con
livelli di acidità ben al di sotto di 0,8 e valori di perossidi al di sotto di 20.
I risultati sono divulgati a tutti i produttori, a partire dagli associati, in modo da
sensibilizzare sull’importanza che riveste l’esecuzione di una corretta prassi di lavorazione
sulla qualità dell’olio.
Nell’ambito della medesima Azione ed allo scopo di allargare la comparazione ad un
numero più rappresentativo di aziende e di partite, sono state realizzate analisi su campioni
di olio di aziende rappresentative previa compilazione di una scheda conoscitiva, relativa
alla fase di raccolta, lavorazione e stoccaggio.
Anche in questo caso l’esiguità del campione rende i dati soltanto indicativi, tuttavia si
evince come la scelta di frantoi moderni, la raccolta meccanizzata delle olive ed anche la
scelta varietale possono incidere sugli indicatori di qualità dell’olio quali l’acidità e i
perossidi. Dalle analisi chimiche eseguite e da una media ponderata dei campioni risulta
mediamente un acidità 0,22 e valori di perossidi di 7,10 valori che evidenziano oli
extravergine di ottima qualità.
Le prove dimostrative sono avvenute rispettivamente:
 in data 08/11/2014 in Montalbano Jonico presso l’azienda Agricola Miraglia Antonio
si è proceduto ad una prova di raccolta con l’obiettivo di evidenziare l’utilità della
meccanizzazione che rappresenta uno strumento al servizio della competitività
aziendale per la riduzione dei costi e per la preservazione della qualità del prodotto.
 in data 09/11/2014 in Miglionico presso l’azienda Agricola Corleto PIETRO si è
proceduto ad una prova di raccolta con l’obiettivo di evidenziare l’utilità della
meccanizzazione che rappresenta uno strumento al servizio della competitività
aziendale per la riduzione dei costi e per la preservazione della qualità del prodotto.
 in data 10/11/2014 in agro di Grassano presso l’azienda individuata è in agro di
Grassano alla contrada Giardini di proprietà di Garaguso Mario. Le prove hanno avuto
l’obiettivo di evidenziare l’utilità della meccanizzazione che rappresenta uno strumento
al servizio della competitività aziendale per la riduzione dei costi e per la preservazione
della qualità del prodotto.
In tale periodo sono state inoltre seguite tecnicamente le n° 24 aziende campione dove I
tecnicI hanno coordinato le operazioni di raccolta, trasporto e molitura delle olive le quali
in parte sono state molite immediatamente e cioè nelle 24 ore dalla raccolta ed in parte
sono state molite dopo le 48 ore, successivamente si è proceduto attraverso un laboratorio
convenzionato alle analisi dei due campioni per azienda e dai quali si evince nettamente la
diversa qualità del olio prodotto e molito, con indubbia migliore qualità del olio raccolto,
trasportato con tecniche adeguate e diffuse dai tecnici Agronomi, e l’olio prodotto
utilizzando le tecniche tradizionali che volevano si la raccolta meccanica ma il trasporto
delle olive in sacchi di iuta e dopo aver raccolto l’intera partita e cioè sicuramente dopo le
48 ore.
L’attività di diffusione dei risultati, mediante due convegni divulgativi, tenutesi in data
22/03/2015 e 21/03/2015 con dibattito tecnico. Alle manifestazioni ha visto la
partecipazione di numerosi produttori e tecnici che hanno potuto discutere le diverse
tipologie di raccolta e di potatura. . Alla dimostrazione ha fatto seguito un dibattito in
cui i partecipanti hanno potuto confrontarsi sui vantaggi e le opportunità che una
raccolta meccanizzata delle olive offre alla moderna olivicoltura.
L’incontro, ispirato alla descrizione delle attività progettuali, ha stimolato una
discussione circa la situazione dell’olivicoltura lucana e le sue prospettive future.
Gli interventi del presidente della Cooperativa Apo e dei tecnici del progetto hanno
illustrato in un primo momento quali sono state le attività progettuali ed i risultati
ottenuti, ma in seguito, è stata avviata una discussione, a cui hanno preso parte
attivamente i produttori presenti, circa le prospettive di sviluppo dell’olivicoltura
lucana sottolineandone la necessità di sviluppare ogni iniziativa utile a rafforzare la
valorizzazione delle caratteristiche qualitative e di tipicità del prodotto locale per cui
vanno poste maggiori attenzioni alla qualità del prodotto ma anche alle specificità dei
territori di produzione e alle varietà tipiche locali.
RISULTATI E CONCLUSIONI
A conclusione delle attività della prima annualità del presente progetto si può affermare
che il programma ha prodotto risultati soddisfacenti ed incoraggianti.
Le aziende pilota si sono dimostrate particolarmente disponibili alla collaborazione nella
fase di realizzazione delle attività e sempre più attente e sensibili alle problematiche del
miglioramento qualitativo della produzione e della tutela ambientale.
La loro partecipazione attiva alle iniziative e la pronta adozione delle indicazioni impartite
dai tecnici del progetto dimostrano l’ utilità e la necessità di azioni come quelle realizzate
che, attraverso una capillare diffusione, possono portare gli operatori stessi ad un elevato
livello di consapevolezza e quindi ad elevati standard qualitativi di prodotto, ma anche ad
innalzare il livello di attenzione e di sensibilità verso le tematiche ambientali.
Le iniziative messe in essere (incontri tecnici e prove di raccolta - documentazione) hanno
avuto una buona partecipazione che ha consentito di poter far conoscere ed interessare alle
attività del progetto un buon numero di operatori del settore, stimolando in essi una
riflessione circa quelle che devono essere le direttive guida di una moderna olivicoltura,
improntata ad un basso impatto ambientale e ad un miglioramento di tutte quelle tecniche
di produzione che vanno direttamente o indirettamente ad influire sulla qualità dell’olio.
Nelle prossime annualità del programma di cui al Reg. Ce n. 867/08, verranno approfonditi
tutti gli argomenti trattati nel corso dell’ultimo anno con lo scopo di coinvolgere il maggior
numero possibile di olivicoltori ed aprire loro nuove prospettive che possano frenare
l’abbandono della coltura specie in zone marginali.
I risultati ottenuti ci consentono quindi di replicare e migliorare le tecniche sperimentate in
campo sia per il miglioramento ambientale sia per il miglioramento della qualità del
prodotto/processo.
MIGLIORAMENTO DELLA
QUALITA'
DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI
OLIVA ED OLIVE DA TAVOLA
MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO
AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA
INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI
Par
Risultati
Anno III
2.a) Operazioni collettive
di mantenimento degli
uliveti ad alto valore
ambientale ovvero a rischio
di abbandono con
connessa assistenza tecnica
Investimento approvato/investimento
realizzato
%
100
Superficie ad alto valore ambientale
interessata al miglioramento
ha >
30
N. Operatori coinvolti
N.
30
Piante oggetto di intervento
N.
1035
[si;no]
si
%
100
N. >
3
N. >
24
[si;no]
si
[si;no]
si
[si;no]
si
Miglioramento dell’aspetto paesaggistico
Investimento approvato/investimento
realizzato
3.c) Miglioramento delle
condizioni di magazzinaggio Iniziative realizzate
e di valorizzazione dei
residui della produzione di Aziende coinvolte
olio d’oliva e delle olive da
tavola e il miglioramento Riduzione costi energetici
delle condizioni di
imbottigliamento dell’olio di Incremento ricavi, in termini di valore
aggiunto del sottoprodotto
oliva
Miglioramento agronomico dei terreni
Associazione Meridionale Produttori Olivicoli Soc. Coop.
Reggio Calabria
Azione 3 – Mis. 3a
Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna delle olive
prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica
Premessa
Il contratto sottoscritto tra UNAPOL e SOC. COOP. AMPO, prevede iniziative a favore
dei soci individuate dall’Azione 2 – Mis. 2a “Assistenza tecnica alle operazioni collettive
di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale e a rischio di abbandono” e dall’
Azione 3 – Mis. 3a– “Assistenza tecnica per il miglioramento delle condizioni di
coltivazione, di raccolta, di consegna delle olive prima della trasformazione”. Quest’ultima
azione è diversificata nelle misure “Assistenza tecnica per il miglioramento delle
condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo dell’olivo con riferimento agli aspetti
agronomici e fitosanitari” e “Diffusione dell’impiego di mezzi di raccolta
tecnologicamente avanzati”.
Le attività sono state espletate secondo i tempi e i parametri stabiliti da suddetto contratto e
sono state concluse con un momento di divulgazione finale svoltosi a Lazzaro di Motta San
Giovanni (RC) in cui sono stati evidenziati le modalità e i risultati ottenuti; inoltre si è
anche discusso sulla sinergia tra olivicoltura ed ambiente per il mantenimento del
territorio e le novità relative alla nuova riforma della PAC e la programmazione PSR
2014/20 interessanti il settore.
Azione 3 – Mis. 3a.1
Assistenza tecnica per il miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi
del ciclo dell’olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari.
Premessa
L’Azione 3 – Mis. 3a1– “Assistenza tecnica per il miglioramento delle condizioni di
coltivazione con particolare riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari”, contemplata
dal contratto sottoscritto tra UNAPOL e SOC. COOP. AMPO, prevede iniziative a favore
dei soci indirizzate al miglioramento della qualità delle olive e dell’olio di oliva ed
incentrate sulla consulenza tecnica per la lotta dei principali parassiti dell’ulivo attraverso
attività di monitoraggio delle infestazioni diffuse sul territorio, in quanto i danni alle
produzioni variano sensibilmente a seconda delle situazioni agro-ambientali (condizioni
climatiche, varietà, posizione geografica, orografia ecc.) ed al fine di razionalizzare gli
interventi di difesa fitosanitaria.
L’attività ha riguardato i principali parassiti dell’olivo quali: Prays oleae (tignola
dell’olivo), Saissetia oleae (cocciniglia mezzo grano di pepe), Spilocaea oleagina
(cicloconio).
Tenuto in considerazione la tipologia di attività da effettuare, la fenologia dell’ulivo e la
tempistica dell’ Azione, le attività di campo si sono svolte durante il periodo primaverile
autunnale e più precisamente da maggio a fine ottobre, mentre momenti di divulgazione ed
assistenza si sono avuti anche successivamente fino al completamento dei lavori.
Azione 3 - Mis 3a 1 – Descrizione del progetto
L’idea progettuale prevedeva l’individuazione di tre aree della provincia reggina che siano
rappresentative del dislocamento delle aziende nostre socie; all’interno di ogni area è stato
scelto un numero di aziende in rapporto alla loro concentrazione sul territorio: ogni azienda
rappresentava la tipologia ordinaria di fondo olivetato presente in quell’area e fungeva da
testimone per il monitoraggio. Le aree che saranno oggetto di campionamento sono:
 Area Ionica: Ardore, Benestare, Bianco, Bovalino;
 Area Tirrenica: Palmi, Cittanova, Taurianova, Varapodio;
 Area dello Stretto: Reggio Calabria, Condofuri, San Lorenzo, Motta S. Giovanni;
Sono state eseguite tre tipologie diverse di monitoraggio:
 Prays oleae: è stato effettuato il monitoraggio della generazione carpofaga del
parassita attraverso il controllo del volo mediante installazione di 3 trappole a
feromoni in ciascun campo di osservazione, il campionamento delle drupe e loro
successiva analisi di laboratorio per la verifica del grado di infestazione e
l'elaborazione dati.
 Saissetia oleae: il campionamento è stato effettuato prelevando a campione 100
foglie (n.10 per pianta), loro successiva analisi di laboratorio, verifica del grado di
infestazione ed elaborazione dati (soglia di intervento: neanidi vive/n. foglie = > di
5).
 Spilocaea oleagina: il monitoraggio del parassita è stato effettuato mediante
campionamento delle foglie, prelevando campioni di 100 foglie (n. 10 per pianta),
successiva analisi di laboratorio con il metodo Loprieno Tenerini, verifica del grado
di infestazione ed elaborazione dati.
Monitoraggio e controllo dei principali parassiti dell’ulivo: Le attività
Le attività hanno avuto inizio con la fase di identificazione di tre zone e delle relative
località:
 Area ionica: Ardore (I1 e I2), Benestare (I3), Bovalino (I4), Bianco (I5);
 Area tirrenica: Palmi (T1),Varapodio (T2-T3), Taurianova (T4), Cittanova (T5);
 Area dello Stretto: Condofuri (S1), San Lorenzo (S2), Motta S. Giovanni (S3-S4),
Reggio Calabria (S5);
Successivamente si sono individuate 15 aziende: 5 nell’Area Ionica, 5 nell’Area dello
Stretto e 5 nell’area Tirrenica; le aziende sono state scelte in funzione alla loro altitudine,
la loro posizione rispetto l’area di riferimento, le pratiche colturali eseguite, le cultivar. Per
ogni azienda si è individuato un’area campione in cui sono state installate le trappole al
feromone (tre per Ha) per il monitoraggio della generazione carpofaga della Prays Oleae.
Le attività di monitoraggio hanno avuto inizio la prima settimana di giugno: si è proceduto
al rilievo delle catture sulle trappole e contemporaneamente, venivano prelevati dei
campioni di drupe per il monitoraggio della Prays Oleae (100 olive su tre aziende per area)
e di foglie per il monitoraggio della Saissetia oleae (100 foglie per azienda).
Ogni settimana, venivano eseguiti i sopraluoghi in campo riservando due giorni ai
rilevamenti in campo e altrettanti alle analisi in laboratorio: I dati ottenuti venivano inseriti
successivamente in un database elettronico che consentiva di individuare subito la
percentuale di infestazione attiva e di informare in maniera repentina i soci della necessita
o meno di eseguire i trattamenti.
Tali attività si sono svolte ogni settimana e in maniera regolare: in data 14-07-14 si è
interrotto il monitoraggio della tignola dell’ulivo.
L’attività di monitoraggio è proseguita fino a fine ottobre operando al monitoraggio della
cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae) e dell’occhio di pavone (Spilocacea
oleagina). Ogni due settimane, i tecnici di campo provvedevano ad effettuare il
campionamento delle foglie (100 foglie per azienda) nelle aziende delle rispettive aree di
lavoro e a conferire al coordinatore tecnico, presso la sede centrale a Reggio Calabria, i
dati raccolti. I campioni venivano nei giorni seguenti analizzati in laboratorio: le indagini
consistevano nell’analisi al microscopio delle diverse partite di foglie per individuare la
presenza di neanidi o adulti di cocciniglia e nella determinazione, con diagnosi anticipata
tramite il metodo Loprieno Tenerini, dello sviluppo dell’occhio di pavone così da definire
il grado di infestazione attiva; di norma si è ritenuta come soglia di intervento un
infestazione attiva del 20-30% per l’occhio di pavone e il 5% per la cocciniglia.
I dati cosi ottenuti sono stati utilizzati per redigere , ogni settimana, un bollettino
fitopatologico: in questo erano riportati i dati settimanali e le eventuali indicazioni su
quando e come intervenire in caso di soglie preoccupanti di infestazioni.
Tali attività si sono svolte a cadenza bisettimanale e in maniera regolare fino al 20-10-14
dove si è interrotto il monitoraggio visto l’inizio della raccolta e la stasi dei cicli
riproduttivi dei diversi patogeni controllati.
I Risultati
L’elaborazione dei dati si è incentrata sullo studiare la presenza dei tre parassiti monitorati
nelle diverse aree e nei diversi momenti: cioè si è voluto mettere in evidenza la dinamica
delle popolazioni in funzione dello spazio e del tempo.
 AREA IONICA
L’area Ionica conta cinque aziende disposte in un areale con altitudine variabile: le aziende
I3-I4 e I5 si trovano lungo pendici collinari mentre la I1 e I2 lungo la fascia costiera. Gli
uliveti sono rappresentati sia da impianti giovani con piante di piccola taglia, caratterizzate
da forme dall’allevamento moderne e sesti d’impianto regolari, sia da impianti secolari con
piante di taglia elevata e vigorose. L’indagine si è incentrata su diverse cultivar da olio
quali coratina, ottobratica, sinopolese, geracese.
Delle aziende monitorate, la I2 – I4 è stata utilizzata solo come azienda di osservazione
della dinamica delle popolazioni della tignola mentre nelle restanti si è eseguito anche il
campionamento delle drupe e delle foglie.
Il monitoraggio della tignola dell’ulivo, ha mostrato una situazione similare in tutte le
aziende, non evidenziando percentuali di infestazione superiore al 10-15 % durante tutto il
periodo monitorato. Tutto ciò, quindi, non ha portato alla necessità di intervenire con
trattamenti fitoiatrici.
Anche, analisi delle popolazioni di cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae) non
ha evidenziato livelli di infestazione preoccupanti mantenendosi durante tutto il
monitoraggio sotto la soglia del 1%.
Infine, l’attività di controllo dell’occhio di pavone si è dimostrata molto fruttuosa visto
l'andamento climatico caratterizzato da un periodo estivo più umido degli altri anni. Infatti,
il continuo monitoraggio ha consentito di individuare i momenti opportuni di intervento e
le tecniche agronomiche più efficaci tenuto conto che i dati rilevati presentano percentuali
di sviluppo superiori al 20% durante tutto il periodo di monitoraggio.
 AREA DELLO STRETTO
L’area dello Stretto conta cinque aziende localizzate lungo pendici collinari ad un
altitudine variabile tra i 200 e i 450 m s.l.m. Gli uliveti sono rappresentati sia da impianti
secolari con piante di taglia non molto elevata, vigorose e produttive che da giovani
impianti a sesto regolare. L’indagine si è incentrata su cultivar da olio autoctone, quali
chianota, ottobratica, sinopolese, ogliarola nostrana.
In tutte le aziende è stata osservata la dinamica delle popolazioni ed il campionamento
delle drupe e delle foglie effettuando il monitoraggio dei voli della tignola solo su due (S2S4).
Per ciò che concerne il monitoraggio della tignola dell’ulivo,la dinamica delle popolazioni
adulte presenta un andamento similare tra le diverse aziende ma con un elevato numero di
catture nelle prime settimane di giugno in corrispondenza delle quali si sono riscontrate
anche i livelli maggiori di infestazione attiva nelle drupe.
Osservando invece l’andamento delle spezzate relative all’infestazione di cocciniglia
mezzo grano di pepe (Saissetia oleae), nelle diverse aziende, non si sono riscontrati livelli
di infestazione preoccupanti mantenendosi durante tutto il monitoraggio sotto la soglia del
1%.
Infine, l’attività di controllo dell’occhio di pavone si è dimostrata molto fruttuosa visto
l'andamento climatico caratterizzato da un periodo estivo più umido degli altri anni. Infatti,
il continuo monitoraggio ha consentito di individuare i momenti opportuni di intervento e
le tecniche agronomiche più efficaci tenuto conto che i dati rilevati presentano percentuali
di sviluppo tra il 20-30% durante tutto il periodo di monitoraggio.
 AREA TIRRENICA
L’area Tirrenica è rappresentata da 5 aziende localizzate fra 300 e 450 mt d’altitudine. Gli
uliveti sono costituiti da impianti secolari e giganteschi . L’orografia delle aziende è molto
simile tra loro trattandosi di appezzamenti situati sui diversi altopiani che sovrastano la
piana di Gioia Tauro. L’indagine si è incentrata su diverse cultivar da olio, per lo più
autoctone, quali ottobratica, sinopolese. Delle aziende monitorate, due (T2-T4) sono state
utilizzate come aziende di sola osservazione della dinamica delle popolazioni di tignola
mentre nelle restanti si è eseguito anche il campionamento delle drupe e delle foglie.
Anche in quest’area, lo sviluppo della tignola si è presento omogenea con valori che
tendono ad essere elevati durante il mese di giugno mentre non si sono presentate soglie
d’infestazione attiva preoccupanti.
Osservando invece l’andamento dell’infestazione della cocciniglia mezzo grano di pepe
(Saissetia oleae), nelle diverse aziende, non si sono riscontrati livelli di infestazione
preoccupanti mantenendosi durante tutto il monitoraggio sotto la soglia del 1%.
Infine, l’attività di controllo dell’occhio di pavone si è dimostrata abbastanza fruttuosa
individuando i momenti opportuni di intervento e le tecniche agronomiche più efficaci per
ridurne lo sviluppo: infatti i dati rilevati presentano percentuali di sviluppo superiori al
20% con un andamento delle curve decrescente dovuto a immediati interventi fitoiatrici
effettuati alla prima comparsa del patogeno.
Azione 3 – Mis. 3A3
Diffusione dell’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta tecnologicamente avanzati
mediante attività dimostrative o applicazioni collettive
Premessa
L’attuazione delle attività relative l’Azione 3 – Mis. 3a3 – “Diffusione dell’impiego di
attrezzature e mezzi di raccolta mediante attività dimostrative o applicazione collettiva”,
come da contratto sottoscritto tra UNAPOL e SOC. COOP. AMPO, si è posta come
obiettivo l’introduzione di attrezzature e mezzi di raccolta mediante attività dimostrative
che consentono agli operatori di conoscere gli elementi necessari ad una scelta razionale in
funzione delle specifiche esigenze.
Descrizione della Mis 3a3
L’olivicoltura italiana deve puntare all’ottenimento di un prodotto di alta qualità e alla
riduzione dei costi di produzione, per mantenere un’adeguata competitività sui mercati
internazionali.
E’ in quest’ottica che la raccolta delle olive svolge un ruolo fondamentale incidendo sul
costo del prodotto finale attraverso il grado di maturazione, il momento di raccolta e le
caratteristiche chimiche ed organolettiche delle olive.
Per far fronte a tale problematiche, la meccanizzazione di questa fase colturale, rappresenta
l’unica soluzione in quanto la riduzione dei costi e la tempestività della raccolta
consentono di ottenere notevoli vantaggi qualitativi ed economici.
Diffusione dell’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta – Il progetto
L’idea progettuale prevede la realizzazione di una giornata dimostrativa localizzata in
un’area della provincia reggina in cui le tecniche di raccolta rappresentano un ruolo
essenziale per l’ottenimento di olii di alta qualità operando su delle aziende rappresentative
delle diverse tipologie di fondi olivetati presente in quell’area.
L’area oggetto di dimostrazione sarà la zona Tirrenica: Cittanova, Palmi,Taurianova,
Varapodio;
Presso le aziende scelte, si organizzeranno dei cantieri con confronto tra diversi metodi di
raccolta quali:
 Raccolta tradizionale.
 Raccolta con macchine scuotitrici semoventi.
 Trasformazione delle olive entro 10 ore della raccolta.
Inoltre, durante le fasi di dimostrazione ed ad applicazione collettiva, saranno utilizzate reti
disposte sotto gli ulivi in modo da intercettare e rendere più agevole e meno onerosa la
raccolta.
Obiettivo di tale attività dimostrativa è evidenziare, come il corretto metodo di raccolta
porti all’ottenimento di olive di maggior qualità organolettiche e fisico-chimiche, tempi e
costi inferiori; tutto ciò a favore della qualità.
Diffusione dell’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta – Le attività
Le attività hanno previsto la realizzazione di una giornata dimostrativa in data 15-11-2014
a Varapodio. Obiettivo di tale attività era evidenziare, come l’impiego di attrezzature e
macchine agevolatrici in fase di raccolta porti all’ottenimento di olive di maggior qualità
organolettiche e fisico-chimiche ed una riduzione dei tempi e costi di produzione; tutto ciò
a favore della qualità.
La dimostrazione, svoltasi in c/da Bartolo di Varapodio, ha visto l’utilizzo di un scuotitore
semovente a testata vibrante, di una motoscopatrice e di reti: l’attività è stata svolta su un
uliveto secolare sottoposto ad potatura di riforma negli anni passati ed ha mostrato come
l’applicazione di macchine agevolatrici, associate all’utilizzo delle reti, consenta di ridurre
i tempi ed i costi di produzione ed aumentarne la qualità.
Per l’attuazione della misura, la Soc. Coop. Ampo si è fatta assistere da aziende socie che
operano nel settore e che hanno fornito assistenza tramite la fornitura di attrezzature e
manodopera; nello stesso tempo si è dotata, tramite acquisto, di materiale consumabile
quali reti per la raccolta delle olive utilizzate per agevolare la raccolta da terra su parte
delle superfici delle aziende coinvolte nelle attività.
Azione 2 - Mis. 2a
Assistenza tecnica alle operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto
valore ambientale e a rischio di abbandono
Premessa
L’abbandono di uliveti ubicati in zone marginali è un fenomeno in crescita nelle aree del
Sud. Questo è dovuto all’aumento dei costi di produzione che non vengono coperti dai
ricavi ottenuti dalla vendita dell’olio; ciò porta a fenomeni di degrado e abbandono del
territorio. Il contratto sottoscritto tra UNAPOL e SOC. COOP. AMPO relativamente
all’Azione 2 – Mis. 2a “Assistenza tecnica alle operazioni collettive di mantenimento degli
uliveti ad alto valore ambientale e a rischio di abbandono” prevede come obiettivo
principale l’attuazione di interventi collettivi al fine di recuperare e ridurre i fenomeni di
abbandono e degrado in aree dove l’olivicoltura ha assunto una notevole importanza per il
paesaggio.
Assistenza tecnica alle operazioni di mantenimento degli uliveti – Il progetto
L’attività consiste nella realizzazione di programmi locali di manutenzione degli uliveti ad
alto valore ambientale. Tale programma prevede azioni di POTATURA DI RIFORMA
presso oliveti ad alto valore ambientale con piante di età superiore ai 50 anni (secolari) e di
grossa mole, presso aree terrazzate e con varietà autoctone e a rischio abbandono. Le
attività sono realizzate tramite ditte specializzate e con la direzione dei lavori effettuata
dagli agronomi incaricati dalla Soc. Coop. AMPO. Gli interventi hanno interessato l’area
jonica e l’area dello Stretto ai fini della salvaguardia ambientale e paesaggistica di aree
marginali a forte pendenza o fortemente terrazzate, poco accessibili a mezzi meccanici e
caratterizzate da elementi ad alta valenza ambientale e paesaggistica, e di consentire
l’applicazione di minori interventi fitosanitari. In entrambe le aree gli interventi prevedono
l’esecuzione di tagli di ritorno per raccorciare le branche primarie; capitozzature dei rami
principali in prossimità del tronco nel caso in cui la vegetazione si presenti fitta o troppo in
alto in modo tale da mantenere la nuova vegetazione più vicina al terreno; sfoltimento delle
branche secondarie. Tali interventi avranno lo scopo di ridurre le dimensioni delle piante,
sfrondare i rami calanti e le parti interne per favorire il soleggiamento e l’arieggiamento,
favorire l’utilizzo di piccoli strumenti ausiliari della raccolta come piccoli abbacchiatori o
pettini, ridurre i fenomeni di alternanza produttiva e dove possibile favorire interventi per
migliorare le condizioni fitosanitarie delle piante nonché del prodotto. L’idea progettuale
prevede l’individuazione di un numero minimo di 5 aziende su una superficie minima di 10
Ha in funzione del dislocamento delle aziende nostre socie.
Assistenza tecnica alle operazioni di mantenimento degli uliveti – Le attività
Le attività di programmazione, incentrate esclusivamente su tale attività, hanno avuto
inizio da fine novembre con degli incontri presso la sede tra il personale tecnico coinvolto
per valutare, tenendo conto di ciò che prevede la Mis. 2a e di quanto già stabilito in un
breve programma di manutenzione degli uliveti, le linee guida da seguire, le aree da
coinvolgere, il numero di piante su cui intervenire e le spese da sostenere relativamente all’
Azione 2 - Mis. 2a.
Durante la terza settimana di dicembre, si è tenuta una gara di licitazione privata per
l’affidamento delle operazione di potatura ad una ditta specializzata: tale gara, tenutasi in
data 18-12-2013, è stata vinta dalla ditta " Az. Agr. Perre Giuseppe", via Piani D’ area 34
89037 Ardore Marina (RC).
Le operazione sono proseguite, già nelle prime settimane di gennaio, con i sopralluoghi in
campo per identificare le aziende che maggiormente necessitavano di tali intervento: per
ogni sopralluogo, che rispondeva ai parametri fissati, è stata disposta la relativa
tabellonistica ed è stata compilata una scheda di rilevamento dati riportante il nome della
ditta, gli estremi catastali delle particelle interessate, le cultivar, il tipo d’impianto e il
numero di piante da potare.
Da gennaio hanno avuto inizio le attività di potatura: periodicamente, i tecnici, incaricati a
coordinare le attività, si recavano in azienda ad accertarsi del regolare svolgimento dei
lavori anche su richiesta della ditta o del socio stesso; inoltre le attività sono state
documentate anche da apposito corredo fotografico.
La conclusione delle attività è stata effettuata entro i termini previsti dal progetto.
Assistenza tecnica alle operazioni di mantenimento degli uliveti – Risultati
La potatura degli uliveti si poneva come scopo principale la riduzione delle dimensioni
delle piante per favorire l’utilizzo di piccoli strumenti ausiliari della raccolta, limitare i
fenomeni di alternanza produttiva e incentivare gli interventi fitosanitari. Tali fini erano
indirizzati a ridurre i costi di produzione e aumentare la qualità del prodotto. Le attività
hanno avuto inizio subito dopo la raccolta e hanno visto coinvolte 13 aziende, potate 300
piante coprendo una superficie di circa 19,8 Ha. Le aziende sono state suddivise per aree: 7
Area Ionica,5 Area Reggina e 1 Area Tirrenica. I lavori sono stati eseguiti da una ditta
specializzata e diretti dai tecnici della Cooperativa AMPO i quali si recavano sui cantieri
della potatura per controllare la corretta esecuzione dei lavori
Conclusioni
Gli interventi di potatura sono stati di notevole aiuto per numerose aziende socie. Infatti
come è noto la potatura di riforma rappresenta il metodo migliore per ricondurre alla
produttività uliveti trascurati o quasi abbandonati: limitazione a tali interventi sono i costi
di esercizio che piccole aziende non possono sostenere. La nostra attività ha perciò
consentito di superare questi limiti e ha favorito il recupero di uliveti in zone marginali ove
questa coltura rappresenta l’unica forma di salvaguardia e tutela dell’ambiente e del
paesaggio.
MIGLIORAMENTO DELLA
QUALITA'
DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI
OLIVA ED OLIVE DA TAVOLA
MIGLIORAMENTO
DELL'IMPATTO AMBIENTALE
DELL'OLEICOLTURA
INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI
Par
Risultati
Anno III
Investimento approvato/investimento
2.a) Operazioni collettive realizzato
di mantenimento degli Superficie ad alto valore ambientale
uliveti ad alto valore
interessata al miglioramento
ambientale ovvero a rischio
N. Operatori coinvolti
di abbandono con
Piante oggetto di intervento
connessa assistenza tecnica
Miglioramento dell’aspetto paesaggistico
3.a) Miglioramento delle
condizioni di coltivazione,
di raccolta, di consegna e
di magazzinaggio delle olive
prima della trasformazione
e connessa assistenza
tecnica
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
Superficie olivetata
Cassette acquistate
Agevolatori per raccolta acquistati
Dimostrazioni effettuate
Riduzione del grado di acidità dell'olio
Miglioramento dello stato
igienico – sanitario delle olive
Grado di soddisfazione delle aziende
coinvolte
%
100
ha >
20
N.
N.
13
300
[si;no]
SI
%
100
N. >
ha >
N. >
N. >
N. >
%
15
24
[si;no]
SI
[basso;
medio;
alto]
ALTO
1
50
Società Cooperativa
Agricola
Attività 2.a)Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale
ovvero a rischio di abbandono con connessa assistenza tecnica
L’Attività ha impegnato i seguenti Tecnici:
Tecnico : Agr. Falbo Angelo
PREMESSA:
L’azione 2.a consiste nella predisposizione e realizzazione di programmi locali di
manutenzione degli oliveti ad elevato valore ambientale ed a rischio di abbandono. Tali
programmi consisteranno nell’identificazione delle tecniche agronomiche necessarie per il
mantenimento e la salvaguardia degli oliveti.
L’intervento riguarderà aziende con oliveti caratterizzati da varietà a rischio di estinzione
e/o di abbandono e di età superiore ai 50 anni e sarà attuato in zone caratterizzate da una
situazione orografica difficile per elevate pendenze ed altitudine dei terreni.
L’intervento, della durata dell’intero periodo del programma, sarà applicato su una
superficie di almeno 10 ettari e coinvolgerà almeno 5 produttori all’anno.
I risultati dell’attività saranno documentati dalla produzione di materiale audiovisivo volto
a mettere in evidenza lo stato degli oliveti all’inizio del programma e al termine delle
attività previste dallo stesso.
DESCRIZIONE ANALITICA DELL’ATTIVITA’, modalità di lavoro e tempistica:
Precedentemente all’avvio dell’attività si è provveduto a pubblicare nelle sedi della
Pro.Bio. un apposito comunicato, al fine di informare le aziende riguardo l’attività ed i
modi di parteciparvi.
Pianificato il lavoro da svolgere si è avviata la fase di selezione mediante incontri e visite
in campo presso le aziende che avevano presentato manifestazione di interesse valutando
cosi le caratteristiche di ogni azienda con i requisiti stabiliti dal programma.
Sono state dunque individuate le aziende, allestiti i campi individuati con opportune tabelle
descrittive e documentato, anche fotograficamente, lo stato attuale degli oliveti.
Come si evince dallo schema che segue l’attività ha interessato 1131 olivi impiantati su
una superficie totale di Ha 11.51.01 di 11 aziende ricadenti in 4 comuni diversi.
Comune
TERRANOVA DA SIBARI
TERRANOVA DA SIBARI
TERRANOVA DA SIBARI
TERRANOVA DA SIBARI
TERRANOVA DA SIBARI
TERRANOVA DA SIBARI
TERRANOVA DA SIBARI
TERRANOVA DA SIBARI
TERRANOVA DA SIBARI
F.
39
39
39
39
39
39
27
27
27
P.lla
Sup.Cat.
Cond. Sup.Util. Sup. Int.
Prod. Piante
16
2050
1
1585
1585 OLIVO
16
119
1740
1
1700
1700 OLIVO
22
123
400
1
400
400 OLIVO
8
26
5800
4
5805
5805 OLIVO
50
103
12840
4
12373
11000 OLIVO
135
104
7480
4
7058
3000 OLIVO
81
50
2310
1
1687
1687 OLIVO
25
131
2700
1
2241
2241 OLIVO
35
79
5780
1
5000
5000 OLIVO
40
TERRANOVA DA SIBARI
SAN LORENZO DEL V.
SAN LORENZO DEL V.
SAN LORENZO DEL V.
SAN LORENZO DEL V.
CASSANO ALLO IONIO
CASTROVILLARI
CASSANO ALLO IONIO
CASSANO ALLO IONIO
CASSANO ALLO IONIO
CASSANO ALLO IONIO
CASSANO ALLO IONIO
CASSANO ALLO IONIO
18
7
7
7
7
31
76
39
48
48
48
48
48
147
157
330
331
333
571
327
108
155
177
198
338
339
2020
1240
6780
7749
7779
4630
17097
10340
2720
3320
2040
1360
1360
4
1
1
1
1
1
1
1
4
4
4
4
4
950
595
4788
3786
3606
3722
17097
9804
2597
3608
1977
1307
1287
950
400
2000
2500
1000
3722
17097
9804
2597
3608
1977
1307
1287
CASSANO ALLO IONIO
CASSANO ALLO IONIO
CASSANO ALLO IONIO
CASSANO ALLO IONIO
CASSANO ALLO IONIO
CASSANO ALLO IONIO
CASSANO ALLO IONIO
CASSANO ALLO IONIO
11
16
16
16
16
16
16
16
29
128
140
181
182
210
263
265
7490
1520
2210
3480
5740
130
15098
7941
4
4
4
4
4
4
4
4
5852
1047
1817
3339
5738
111
8953
7577
5852
1047
1817
3339
5738
111
8953
7577
115101
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
Si è provveduto ad effettuare incontri tecnici con le aziende fornendo loro assistenza
tecnica riguardo i programmi di manutenzione da attuare e più nello specifico, sia
interventi di ordinaria gestione per oliveti abbandonati, quali potatura, piani di
concimazione, opportune lavorazioni al terreno, che interventi di straordinaria
manutenzione per oliveti ad alto grado di degrado quali potatura di riforma e
decespugliamento. Relativamente allo stato fitosanitario delle piante, per migliorare la
qualità dell’olio e delle olive prodotte, sono stati incentivati interventi di lotta biologica.
Salvo alcuni interventi di pulizia e preparazione del terreno, le attività di potatura si sono
concentrate durante l’ultimo trimestre.
Gli interventi hanno quindi interessato piante secolari e di grande mole soprattutto di
cultivar autoctone effettuando tagli di ritorno e sfoltimento delle branche secondarie. Tali
interventi avranno lo scopo di favorire l’utilizzo di piccoli strumenti ausiliari della raccolta,
ridurre i fenomeni di alternanza produttiva e favorire interventi per migliorare le condizioni
fitosanitarie delle piante nonché del prodotto.
Attività 2.d) Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione
dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio
L’Attività ha impegnato i seguenti Tecnici:
Tecnico : Dr. Agr. Arcaro Rocco
25
4
10
26
10
52
146
100
24
10
29
20
21
110
13
15
20
30
4
20
30
1131
PREMESSA:
L’attività 2.d prevede assistenza tecnica e iniziative dimostrative durante le fasi della
coltivazione, difesa, raccolta e trasformazione a basso impatto ambientale con lo scopo di
diffondere sul territorio e tra i nostri associati l’aggiornamento sulla gestione dell’uliveto e
sulla protezione dell’ambiente.
L’attività dimostrativa sarà concentrata, relativamente alla parte agricola, sulle tecniche di
micorrizzazione, relativamente alla parte industriale, sul recupero e riutilizzo dei
sottoprodotti della lavorazione olearia, attraverso la divulgazione di metodologie e
macchinari innovativi in grado di valorizzare i sottoprodotti che fino ad oggi
rappresentavano, nella maggior parte delle realtà di trasformazione, dei costi di gestione.
DESCRIZIONE ANALITICA DELL’ATTIVITA’, modalità di lavoro e tempistica:
Durante le fasi della coltivazione e più nello specifico sull'utilizzo delle micorize, l'attività
ha riguardato l'assistenza tecnica e iniziative dimostrative presso le aziende già individuate
nella prima annualità, che si riportano di seguito:
- azienda ubicata nel comune di Cassano all’Ionio, in località C/da Lattughelle, con
una superficie olivicola totale di Ha 0.75.37, il fondo su cui ricade il monitoraggio è
censito al foglio 75 particella 135 di ha 0.75.37 con un numero di piante pari a 27
varietà Roggianella;
- azienda ubicata nel comune di Cassano all’Ionio, in località C/da Pantano Rotondo,
con una superficie olivicola totale di Ha 1.34.21, il fondo su cui ricade il
monitoraggio è censito al foglio 43 particella 1172 di ha 1.19.59 con un numero di
piante pari a 483 varietà Cassanese;
- azienda ubicata nel comune di Terranova da Sibari, in località C/da Varco Marino,
con una superficie oliveta totale di Ha 3.01.00, il fondo su cui ricade il
monitoraggio è censito al foglio 21 particella 49 di ha 1.04.00 con un numero di
piante pari a 360 varietà Carolea;
- azienda ubicata nel comune di Spezzano Albanese, in località C/da Landronico, con
una superficie oliveta totale di Ha 34.13.00, il fondo su cui ricade il monitoraggio è
censito al foglio 4 particella 144 di ha 1.08.85 con un numero di piante pari a 766
varietà Nocellara;
Si è proceduti, dunque, mediante visite e sopralluoghi aziendali da parte del tecnico in ogni
singola superficie olivicola, a monitorare gli effetti delle micorrize, “fertilizzanti naturali”
capaci di aumentare la superficie assorbente dell’apparato radicale apportando
innumerevoli vantaggi specialmente a livello di assorbimento di ioni ed elementi della
fertilità. Durante le visite in campo si è altresì fornita assistenza tecnica in merito a
tecniche agronomiche per la gestione del terreno, per le operazioni di trattamenti contro
l’eventuale presenza di parassiti ed altre avversità dovute ad infestazioni di origine
funginea e di tecniche di raccolta del prodotto maturo.
L'attività ha riguardato, inoltre, il recupero e riutilizzo degli scarti della lavorazione delle
olive, che come nella scorsa annualità, anche quest’anno si è deciso di istallare lo stesso
presso un frantoio a “ciclo continuo”.
Si riporta di seguito l'azienda individuata:
- frantoio di tipo a ciclo continuo, ubicata nel comune di Cassano Ionio (Cs),
in C.da Sisto, Lauropoli.
è stato quindi istallato il separatore di nocciolino, stipulata la convenzione e raccolta la
documentazione tecnica necessaria ad effettuare la messa in funzione dell’impianto ed
un’attenta analisi dei risultati che si otterranno.
In questa terza annualità la presente attività ha previsto incontri formativi con le aziende
illustrando come si effettua l’operazione dell’inoculo della micorriza. Ossia, grazie
all’utilizzo di un palo iniettore il preparato viene distribuito intorno agli olivi ad una
profondità media di 15/20 cm. Il tecnico ha spiegato come la presente tecnica sviluppa una
maggiore capacità di assorbimento radicale delle piante, in maniera pulita ed equilibrata,
rendendole più sane e resistenti alle malattie. Più in dettaglio i funghi presenti nel prodotto
utilizzato metabolizzano i minerali presenti nel terreno, facilitandone l’assorbimento alle
radici, allo stesso tempo la sopravvivenza di questi funghi è garantita dalle radici stesse che
forniscono loro l’amido e gli zuccheri prodotti dalla fotosintesi clorofilliana, grazie a
questo interscambio naturale si attendono risultati quali:
 un aumento dell’estensione dell’apparato radicale, con maggiore disponibilità e
assimilabilità da parte delle piante di macroelementi (N, P, K) e microelementi presenti
nel terreno, anche di quelli non direttamente accessibili dal solo apparato radicale;
 un arricchimento del terreno di biomassa organica, favorendo una maggiore uniformità
dello sviluppo vegetale e della produzione negli anni successivi;
 una riduzione della percolazione dei nitrati nella falda acquifera superficiale grazie alla
capacità delle micorrize di favorire l’assorbimento di nitrati e nitriti, con conseguente
risparmio di fertilizzanti chimici.
Durante altri incontri sono state illustrate le operazioni di recupero e riutilizzo dei
sottoprodotti della lavorazione olearia, è stato mostrato l’utilizzo del separatore di
nocciolino, grazie al quale è stato estratto il nocciolino dalle sanse ed utilizzato
nell’impianto stesso del frantoio per la produzione dell’acqua calda e dei riscaldamenti.
Per il calcolo dell’eventuale convenienza economica si è proceduto come segue:
Dalla lavorazione, seguita dal tecnico, sono stati ottenuti i seguenti dati
Olive molite = Q.li 6000
Sansa ottenuta = Q.li 2450
Resa = 40,83%
Sansa lavorata = Q.li 2450 Nocciolino ottenuto = Q.li 280 Resa = 11,43%
Prendendo come dato un quantitativo medio di olive molite ogni anno da un frantoio come
quello partecipante, di circa 20.000 Q.li e applicando le rese ottenute, ne consegue che:
Olive/anno = Q.li 20.000 Sansa/anno = Q.li 8167 Nocciolino/anno = Q.li 933
Caratteristiche separatore nocciolino:
Costo = € 15.050,00 Portata oraria = 20 Q.li/h
Consumo energetico = 30 Kw/h
 Calcolo del costo annuale:
costo separatore = prezzo totale /anni ammortamento = 15.050,00 / 15 = € 1.003,33
costo energia = consumo h x prezzo Kw x ore lavorate anno* = 30 x 0.20 x (8167/20) = €
2.450,10
*(ore lavorate anno = sansa
lavorata in un anno / portata oraria)
costo manodopera = nocciolino prodotto in un anno * € al Q.le stimato = 933 * 2,00 = €
1.866,67
costo manutenzione = € 1.000,00
costo totale annuo: € 6.320,10
 Calcolo del ricavo annuale:
andando a considerare esclusivamente il ricavo derivante dalla vendita nocciolino,
otteniamo:
ricavo di vendita = nocciolino prodotto in un anno x prezzo al Q.le = 933 x 16,00 = €
14.933,33
ricavo totale annuo: 933 x 16,00 = € 14.933,33
CONVENIENZA ECONOMICA ANNUALE = € 14.933,33 – € 6.320,10 = € 8.613,23
In conclusione, dall’applicazione del separatore, andando a considerare esclusivamente il
ricavo derivante dalla vendita del nocciolino, si evince che una volta sottratti tutti i costi,
incluso l’ammortamento, si ha un vantaggio economico €. 8.613,23.
E’ da evidenziare che nel caso in cui il nocciolino venisse riutilizzato all’interno del
frantoio si avrebbe un risparmio energetico diretto.
Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di
magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica
Attività 3.a.1) Miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo
dell’olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari.
L’Attività ha impegnato i seguenti Tecnici:
Tecnico : Agr. Falbo Angelo
PREMESSA:
Tale misura prevede il miglioramento della qualità delle olive e dell’olio intervenendo
sulla difesa degli oliveti dai principali parassiti tramite una razionale lotta guidata, una
riduzione dei prodotti chimici di sintesi al fine di limitare le conseguenze negative
sull’ambiente, tutelare la salute degli operatori agricoli e salvaguardare gli organismi utili.
I parassiti dell’olivo rappresentano il principale problema fitosanitario. I danni, che variano
da un annata all’altra e da zona a zona, sono rappresentati dalla minore resa al frantoio
oltre che dall’alterazione delle caratteristiche chimiche e sensoriali dell’olio. L’intervento
prevede l’individuazione di “campi spia” nei quali verrà effettuato il monitoraggio
demografico e dell’infestazione tramite l’utilizzo di trappole e campionamento delle drupe,
al raggiungimento delle soglie d’intervento saranno previste modalità, tipo e dosi
d’applicazione dei fitofarmaci.
DESCRIZIONE ANALITICA DELL’ATTIVITA’, modalità di lavoro e tempistica:
Pianificata l’attività da svolgere, ricordiamo che i punti di monitoraggio sono stati
individuati allo scopo di rappresentare il più possibile il territorio di competenza delle
azienda associate, oltre che cercare di interessare diverse varietà di olivo.
Sono stati aggiornati i fascicoli delle aziende interessate contenente la seguente
documentazione: Manifestazione di interese, Ortofoto del lotto dimostrativo; Copia
Documento di Riconoscimento;
Si riportano di seguito le aziende interessate all’attività:
N.
COMUNE
1 TERRANOVA DA SIBARI
2 SPEZZANO ALBANESE
3 TERRANOVA DA SIBARI
4 TERRANOVA DA SIBARI
5 TERRANOVA DA SIBARI
6 SPEZZANO ALBANESE
7 TERRANOVA DA SIBARI
8 SAN LORENZO DEL VALLO
9 TERRANOVA DA SIBARI
10 TARSIA
11 TERRANOVA DA SIBARI
12 TERRANOVA DA SIBARI
13 SPEZZANO ALBANESE
14 TERRANOVA DA SIBARI
15 CORIGLIANO CALABRO
16 TERRANOVA DA SIBARI
17 TERRANOVA DA SIBARI
18 CASSANO IONIO
19 CASSANO IONIO
20 CASSANO IONIO
21 CASSANO IONIO
22 CASSANO IONIO
23 CASSANO IONIO
24 CASSANO IONIO
25 CASSANO IONIO
26 CASSANO IONIO
F.glio P.lla
5
133
21
138
8
25
15
91
15
103
28
330
3
13
3
473
3
652
5
65
9
22
11
29
16
150
16
151
18
44
21
10
21
49
21
52
10
102
10
105
10
106
10
108
15
110
7
70
7
89
7
178
14
148
2
28
2
35
55
7
56
135
23
367
39
157
39
448
39
446
43
329
43 1175
35
55
39
59
28
275
23
382
23
727
23
728
Sup.Cat.
23220
4360
11040
9210
12870
4836
10360
7100
32769
10160
32780
7750
8758
4379
7650
9587
10535
1762
4020
1830
4710
4470
15668
12970
23526
7360
38820
33240
14420
20560
16420
12000
29120
25681
4100
7630
23161
19650
33700
10120
8160
2460
2320
Sup.Util.
21519
3807
5138
9000
13107
3431
1401
7255
27429
7401
25225
6377
8677
3141
6108
9501
10401
1300
4195
1850
4640
4658
15295
13045
24341
5814
26719
18844
13775
8595
12212
9094
28832
18920
1177
7067
22737
19708
32004
9557
7312
2033
2402
Sup.Int.
21519
3807
5138
9000
13107
3431
1401
7255
27429
7401
25225
6377
8677
3141
6108
9501
10401
1300
4195
1850
4640
4658
15295
13045
24341
5814
26719
18844
13775
8595
12212
9094
28832
18920
1177
7067
22737
19708
32004
9557
7312
2033
2402
485044
Prod.
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
Allestiti dei campi spia si è avviata l’attività di monitoraggio. Ad eccezione della mosca,
l’attività ha riguardato i principali parassiti dell’olivo, quali: Prays oleae (tignola
dell’olivo), Saissetia oleae (cocciniglia mezzo grano di pepe), Zeuzera pyrina (rodilegno
giallo), Cercospora cladosporioides (cercospora), Spilocaea oleagina (cicloconio),
impiegando i diversi metodi già previsti nel programma, quali:
 Prays oleae (tignola): è stato effettuato il monitoraggio della generazione carpofaga
del parassita attraverso il controllo del volo mediante installazione di 3 trappole a
feromoni in ciascun campo di osservazione, il campionamento delle drupe e loro
successiva analisi di laboratorio per la verifica del grado di infestazione.
 Saissetia oleae (cocciniglia): è stato effettuato il monitoraggio mediante il
campionamento delle foglie, prelevando a campione 100 foglie (n.10 per pianta)
per verificare la presenza del parassita in funzione degli stadi biologici.
 Spilocaea oleagina (cicloconio): è stato effettuato il monitoraggio mediante il
campionamento delle foglie, prelevando campioni di 100 foglie (n. 10 per pianta) e
successiva diagnosi precoce con il metodo Loprieno Tenerini, consistente
nell’immersione delle foglie in soluzione acquosa di idrato sodico al 5%.
Durante tutto l’anno il tecnico incaricato ha effettuato il monitoraggio dei parassiti,
tenendo sotto controllo dati di temperatura, precipitazioni e umidità relativa,
predisponendo e pubblicando i relativi bollettini.
Oltre che attraverso i bollettini le aziende monitorate sono state costantemente informate
sulla necessita o meno di effettuare trattamenti in relazione allo stato di infestazione
parassitaria degli oliveti. Rilevando che le aziende che hanno seguito le indicazioni
tecniche hanno ottenuto migliori risultati sia in termini quantitativi che qualitativi della
produzione.
Attività 3.a.2)Raccolta dalla pianta nei periodi ottimali, per varietà ed areali di
coltivazione attraverso l’introduzione di indici di maturazione e di
qualità oggettivi.
L’Attività ha impegnato i seguenti Tecnici:
Tecnico : Dr. Agr. Arcaro Rocco
PREMESSA:
L’attività sarà finalizzata ad individuare il periodo ottimale per la raccolta delle olive che
consente di massimizzare in termini quali-quantitativi la produzione dell’olio.
Il grado di maturazione verrà valutato attraverso uno o più dei seguenti indici di
maturazione e di qualità oggettivi anche in relazione alle diverse cultivar ed alla situazione
orografica: forza di distacco, cascola, indice di Jèan e consistenza della polpa.
DESCRIZIONE ANALITICA DELL’ATTIVITA’, modalità di lavoro e tempistica:
In fase di pianificazione dell’attività da svolgere sono stati aggiornati i fascicoli delle
aziende pilota individuate. Sono state effettuate visite in campo, allestiti i campi
dimostrativi.
Di seguito i dati relativi alle azienda interessate all’attività:
N. Comune
1 CASSANO ALLO IONIO
2 CERCHIARA DI CALABRIA
3
4
5
6
7
CASSANO ALLO IONIO
CASSANO ALLO IONIO
CASSANO ALLO IONIO
CASTROVILLARI
CASSANO ALLO IONIO
8 CASSANO ALLO IONIO
9 CASTROVILLARI
10 CASSANO ALLO IONIO
11 CASSANO ALLO IONIO
12 CERCHIARA DI CALABRIA
F.glio
71
71
70
70
28
22
14
70
63
38
38
70
49
33
33
74
74
P.lla Sup.Cat. Sup.Util. Sup.Int.
99
4460
4460
4460
101
4537
4537
4537
323
2288
1839
1839
325
7265
7226
7226
88
7241
6886
6886
296
6140
6140
6140
27
9104
7122
7122
228
7242
7241
7241
62
19381
9000
9000
65
8841
4438
4438
180
2600
2144
2144
183
4865
4865
4865
249
8084
4864
4864
50
3843
3316
3316
197
3533
2381
2381
36
4640
4665
4665
390
6012
5120
5120
86244
Prod.
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
OLIVO
L’attività è consistita nell'effettuare, presso aziende pilota, assistenza tecnica riguardante
l’individuazione del momento ottimale della raccolta attraverso la valutazione del grado di
maturazione delle drupe.
Durante il periodo di monitoraggio sono state controllate costantemente le fasi fenologiche,
lo stato di maturazione delle drupe e la sanità delle olive, compromessa dall’eventuale
presenza di altri parassiti diversi dalla mosca olearia e l’eventuale presenza di altre
avversità dovute ad infestazioni di origine funginea. A tale riguardo le aziende sono state
costantemente informate sulla necessita o meno di effettuare trattamenti in relazione allo
stato di infestazione parassitaria degli oliveti.
Il terzo trimestre è stato il periodo fondamentale dell’attività, in quanto è proprio da ottobre
che, a seconda della varietà, si è completata la maturazione delle olive.
Si sono effettuate con maggiore frequenza le visite in campo dove i risultati delle
misurazioni del grado di maturazione delle olive sono stati maggiormente influenzati dal
fattore climatico.
L’epoca giusta di raccolta è stata individuata attraverso il monitoraggio e l’incrocio di
risultati di due diversi fattori quali:
La cascola naturale, poichè durante la maturazione, le olive continuano ad aumentare il
loro peso in sostanza secca finché sono attaccate al germoglio, l'olio è accumulato nel
frutto nel periodo settembre-ottobre ed in piccole quantità nella parte terminale della
maturazione. La cascola inoltre riduce il numero dei frutti che possono essere raccolti dalla
pianta, ne deriva che il periodo ottimo di raccolta corrisponde all'inizio della cascola
naturale, quando la forza di distacco delle olive, misurata con apposito strumento, si
attenua ed il contenuto in olio è elevato e presenta pregevoli caratteristiche organolettiche;
L’Indice di Jèan (definito indice di maturazione - IM) proposto dall’Istituto Nazionale di
Ricerche Agronomiche, Stazione di Jaen (Spagna), che prende a riferimento unicamente il
colore dell’epidermide e della polpa delle drupe, utilizzando una tabella basata sulla
seguente scala di riferimento:
Piante
180
130
60
120
98
240
165
61
180
100
35
76
320
50
60
62
55
0 = epicarpo di colore verde intenso
1 = epicarpo di colore verde sbiadito
2 = epicarpo verde con tracce di arrossamento nella parte distale del frutto e che coprono un quarto della superficie
3 = epicarpo rossiccio o imbrunito per più di metà della superficie (fine dell’invaiatura)
4 = epicarpo nero e polpa chiara
5 = epicarpo nero e polpa imbrunita per meno della metà della profondità
6 = epicarpo nero e polpa imbrunita per più della metà della profondità ma senza arrivare al nocciolo (endocarpo)
7 = epicarpo nero e polpa imbrunita fino all’endocarpo
Indi si applica la seguente formula:
IM= (Ax0 + Bx1 + Cx2 + Dx3 + Ex4 + Fx5 + Gx6 + Hx7)/100
Le lettere indicano il numero di olive per ciascuna classe.
Convenzionalmente il periodo ottimale di raccolta corrisponde a un indice di maturazione
uguale a 3,5.
E quindi, al fine di ottenere la massima produzione di olio e la migliore qualità possibile,
abbiamo preferito eseguire la raccolta quando l’indice di maturazione ottenuto da periodici
campionamenti, effettuati nelle 12 azienda campione, risultasse ,appunto, il più possibile
uguale a 3,5.
Durante le operazioni di molitura, si sono prelevati campioni di olio, distinguendo l’olio
prodotto da olive raccolte sotto assistenza tecnica dall’olio prodotto da olive raccolte nei
tempi scelti dalle azienda. Sono stati analizzati chimicamente prendendo in considerazione
il grado di acidità e la composizione acidica.
Confrontando i risultati ottenuti, si è riscontrato che gli olivicoltori per ottenere una
maggiore resa in olio tendono ad effettuare la raccolta con qualche giorno di ritardo
rispetto al momento ottimale.
Questa scelta causa anzitutto una perdita in termini qualitativi degli oli ottenuti, oltretutto è
da considerare che posticipare la raccolta porta a subire una maggiore cascola, perdendo
così quel margine di resa che inizialmente si otteneva.
Di seguito i risultati ottenuti dalle analisi degli oli ottenuti dalle olive raccolte nei periodi
usuali delle aziende assistite rispetto agli oli ottenute da olive raccolte nei periodi ottimali
indicati;
A conclusione dell'attività si è confermato come la corretta individuazione del momento
ottimale della raccolta permette di ottenere oli con elevate caratteristiche organolettiche e
chimico-fisiche aumentando così i livelli nutrizionali del prodotto accompagnati da una
buona resa.
Divulgazione dell’attività svolta
Alla fine dell’annualità la PRO.BIO ha redatto un opuscolo contenente le attività svolte
con i relativi risultati ottenuti provvedendo alla diffusione nella maniera più ampia
possibile al fine di ottenere la massima divulgazione.
La divulgazione consente di fornire a tutti gli operatori del settore nuove conoscenze e
competenze, derivanti dalle dimostrazioni di nuove pratiche agricole e dai risultati ottenuti
dalle prove sperimentate, permettendo loro di migliorare il livello qualitativo dei
INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI
Par
Risultati
MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO
AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA
Anno III
2.a) Operazioni
collettive di
mantenimento degli
uliveti ad alto valore
ambientale ovvero a
rischio di abbandono
con connessa assistenza
tecnica
Investimento approvato/investimento
realizzato
Superficie ad alto valore ambientale
interessata al miglioramento
N. Operatori coinvolti
Piante oggetto di intervento
Miglioramento
dell’aspetto
paesaggistico
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
Dimostrazioni effettuate
Produttori coinvolti nelle dimostrazioni
2.d) Dimostrazione
pratica di tecniche pratiche
olivicole finalizzate alla Olivi restaurati
protezione dell'ambiente Quantità di sottoprodotti recuperati o
e al mantenimento del riutilizzati
paesaggio
Innovatività delle tecniche utilizzate
Semplicità ed economicità delle
tecniche utilizzate
MIGLIORAMENTO DELLA
QUALITA' DELLA PRODUZIONE
DI OLIO DI OLIVA ED
OLIVE DA TAVOLA
Miglioramento dell’impatto ambientale
e dell’aspetto paesaggistico
%
100
ha >
11
N.
N.
11
1131
[si;no]
SI
%
100
N. >
N. >
4
N. >
N. >
Q.li
280
[si;no]
SI
[si;no]
SI
[si;no]
SI
Investimento approvato/investimento
%
realizzato
3.a) Miglioramento Aziende coinvolte
N. >
delle condizioni di
Superficie olivetata
ha >
coltivazione, di raccolta, Cassette acquistate
N. >
di consegna e di
Agevolatori per raccolta acquistati
N. >
magazzinaggio delle
Dimostrazioni effettuate
N. >
olive prima della
Riduzione del grado di acidità dell'olio
%
trasformazione e
connessa assistenza Miglioramento dello stato
[si;no]
igienico – sanitario delle olive
tecnica
Grado di soddisfazione delle aziende
[basso;
coinvolte
medio; alto]
100
38
57
27
SI
alto
Associazione Produttori Olivicoli
“ACHILLE GRANDI”
DESCRIZIONE DELL’AREALE D’INTERVENTO
Le attività svolte nell’ambito del programma di cui al Reg. Ce 867/08 e smi III° annualità,
relativamente alle misure del miglioramento dell’impatto ambientale in olivicoltura sono
state svolte nei Comuni di Giungano, Agropoli, Trentinara, Roccadaspide ed Albanella. La
zona è caratterizzata da terreni con giacitura declive, con pendenze talora notevoli , spesso
parzialmente risolte con terrazzamenti o ciglionamenti e da terreni olivetati a ridotta
pendeza assimilabili talvolta ad un falso piano.
Nonostante la declività, ovunque è praticabile l’impiego di mezzi meccanici che facilitano
l’esecuzione delle lavorazioni ordinarie e delle pratiche colturali alle piante.
La struttura del terreno è prevalentemente argillosa-calcarea; lo stesso si presenta
sufficientemente fertile e di facile lavorabilità, ben dotato di sostanza organica ed un valore
di pH che si attesta tra 7 ed 8. Le condizioni climatiche, caratterizzate da inverni piovosi ed
estati spesso siccitose, le cui temperature variano tra 0° C ed 35°C sono favorevoli alla
coltivazione degli ulivi. Si registrano delle buone produzioni di frutto più o meno costanti
da un anno all’altro e con soddisfacenti rese alla molitura.
Gli ulivi di varietà Nostrale, Pendolino, Leccino, Carpellese, Frantoio e Rotondella sono
coltivate in coltura specializzata , con sesti di impianto molto vari ed irregolari; la forma
di allevamento tipica è il vaso policonico libero, ad eccezione degli ulivi secolari di varietà
Nostrale dove la forma di allevamento tende a svilupparsi verso l’alto richiedendo un
annuale intervento di potatura di riforma.
Negli uliveti di recente costituzione, si rinvengono varietà quali Frantoio, Carpellese,
Leccino, Pendolino e Rotondella allevate con sesti d’impianto pari a 6m x 6m, con forma
sempre a vaso anche se qualche olivicoltore più attento alle innovazioni inizia a
sperimentare il monocono. La raccolta è di tipo agevolato con l’ausilio degli abbacchiatori
pneumatici, anche se da qualche tempo si sta avviando la tecnica di raccolta meccanica.
RELAZIONE SULL’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA
Le attività implementate nell’areale, al fine di garantire ai beneficiari delle azioni di
migliorare gli aspetti dell’olivicoltura in materia di impatto ambientale, e miglioramento
della qualita delle olive da olio e le condizioni di raccolta consisteranno nella gestione dei
suoli agrari, dei modelli di fertilizzazione, di irrigazione, di potatura di lotta fitosanitaria
agli organismi dannosi in olivicoltura ed infine le condizioni di raccolta, stoccaggio e
trasporto delle olive al frantoio. Gli obiettivi perseguiti e realizzati, consistono
nell’implementazione di modelli innovativi di gestione dei suoli agrari in modo da ridurre i
fenomeni di erosione superficiale degli stessi, mediante la realizzazione di sistemi idraulici
di regimentazione delle acque meteoriche, che durante la stagione autunno-vernina per
effetto della loro copiosità (superando la soglia di 900mm) creano difficoltà di natura
agronomica.
La gestione della potatura di produzione, si pone come altro aspetto rilevante al fine di
creare il giusto equilibrio tra volume della chioma e l’apparato legnoso, senza trascurare gli
aspetti connessi all’evoluzione dell’apparato radicale.
La fertilizzazione, ulteriore aspetto che agisce in modo preponderante sull’impatto
ambientale e come tale è gestito secondo tecniche di ottimizzazione aziendale tali da
assicurare la realizzazione di modelli territoriali soddisfacenti l’obiettivo prefissato.
L’irrigazione altro aspetto di interesse agrario, è una pratica agronomica, gestita secondo
criteri di impiego minimale della risorsa idrica, valutando il sistema suolo-pianta nella sua
complessità.
La raccolta, agevolata oppure meccanica, è applicata con le dovute precauzioni ed
accorgimenti al fine di evitare danni all’apparato aereo che possono compromettere
l’efficienza delle zone energetiche per gli anni futuri.
Lo svolgimento delle attività di lotta fitopatologica e del controllo delle infestanti, è
garantito da una costante azione di monitoraggio degli uliveti, riducendo al minimo gli
impieghi dei fitofarmaci a garanzia della riduzione dell’impatto ambientale. Il rispetto delle
norme, dosi e tempi di sicurezza sono alla base della formazione degli operatori olivicoli.
CRITICITÀ DELL’AREALE D’INTERVENTO
GESTIONE DEI SUOLI AGRARI: le lavorazioni del terreno, si eseguono con l’intervento di
mezzi meccanici quali erpici a dischi, limitando l’uso delle vangatrici e fresatrici, le quali
ultime concorrono nel tempo a modificare la struttura fisica dei suoli, con conseguente
riduzione della fertilità degli stessi;
LA FERTILIZZAZIONE: pratica agronomica che si esegue senza tener conto della effettiva
esigenza della pianta, in quanto la distribuzione del fertilizzante in termini di quantità e
qualità, non è supportata né da analisi chimico-fisiche dei suoli, né da applicativi
matematici in grado di definire la quantità di fertilizzante asportato in funzione della
produzione;
L’IRRIGAZIONE: è di difficile applicazione nell’areale oggetto di assistenza in quanto la
risorsa idrica nei periodi estivi scarseggia; le aziende provviste di impianto di
microirrigazione, seguono un criterio di turnazione quindicinnale, senza valutare gli aspetti
quanto-qualitativi della risorsa idrica;
CONTROLLO DEI PARASSITI ED INFESTANTI
La lotta fitopatologica si esegue informandosi del rischio di attacco e della percentuale di
infestazione attiva, così come il ricorso al controllo delle infestanti, avviene consultando i
bollettini agronomici.
CONTROLLO DELLE INFESTANTI
Risultati attesi: i risultati in merito si auspicano essere quelli riconducibili all’intervento
con prodotti di sintesi, qualora ne ricorra la necessità, e comunque consultando i
comunicati agro fenologici diffusi in seguito al monitoraggio degli uliveti; bisognerà
lavorare nella direzione di educare gli olivicoltori ad eseguire la pratica agronomica della
lavorazione con l’utilizzo della trincia sarmenti.
Attività svolta
L’intero periodo di assistenza è consistita nel monitorare le tecniche di controllo delle erbe
infestanti, invogliando gli agricoltori a procedere allo sfalcio oppure alla trinciatura con
l’impiego di opportuni mezzi meccanici.
POTATURA
Risultati attesi
I risultati attesi saranno quelli riconducibili all’adozione della tecnica di potatura di
produzione da eseguirsi annualmente, ricorrendo talvolta anche alla potatura verde da
eseguirsi nel mese di luglio-agosto.
Attività svolta
L’attività svolta è consistita nella verifica dei sistemi di allevamento utilizzati nell’areale,
unitamente ai sesti di impianto, in modo da comprendere il comportamento della pianta
nella sua vita evolutiva ed approntare con gli agricoltori una tecnica di potatura uniforme e
mirata a rispettare l’equilibrio tra legno ed apparato fogliare. L’auspicio e che la tecnica di
potatura sia eseguita annualmente, in modo da evitare inopportuni stress alla pianta, il tutto
nel pieno rispetto del sistema suolo-pianta e dell’ambiente di produzione.
GESTIONE DEI RESIDUI DI POTATURA
Risultati attesi
I residui di potatura nel rispetto delle norme in materia di ambiente dovranno essere
trinciati ed interrati ed in nessun caso destinati alla bruciatura in loco.
La conoscenza ed accertamento tecnico di materiale indenne da attacchi parassitari dovrà
successivamente favorire la trinciatura ed il susseguente interramento del materiale di
risulta al fine di migliorare la struttura del terreno arricchendolo anche in sostanza
organica. Il materiale grossolano dovrà destinarsi ai fini energetici e dal quale l’azienda
può ricavare un profitto.
Attività svolta
Il trasferimento alle aziende delle informazioni necessarie al fine di migliorare l’impatto
ambientale ha costituito il processo di base dell’attività di assistenza, culminata nella fase
procedurale alle verifiche applicative dei metodi consigliati.
CONCIMAZIONE
RISULTATI ATTESI
La tecnica della concimazione dovrà essere eseguita, stabilendo tempi e modi, sostenuti
dalla conoscenza del comportamento dell’albero e delle effettive necessità, supportati dalla
consultazione di un certificato di analisi fisico- chimiche del terreno.
Attività svolta
L’attività di assistenza è consistita nella fase iniziale nel valutare le procedure applicative
delle aziende, individuando le varie criticità, soltanto nella fase successiva sono state
trasferite le informazioni relative al comportamento della pianta dell’ulivo rispetto la
nutrizione organo-minerale, soffermandosi anche sugli aspetti comportamentali dei vari
elementi minerali rispetto il sistema suolo, soluzione circolante ed apparato radicale.
IRRIGAZIONE
Risultati attesi
La microirrigazione è una pratica poco in uso nell’areale di competenza per scarsità di
risorsa idrica, laddove è resa possibile si dovranno creare le condizioni di progettazione
degli impianti senza stravolgere il sistema del microclima.
Attività svolta
La valutazione della opportunità di realizzare gli impianti di microirrigazione nelle aziende
che pur disponendo di acqua ne sono sprovvisti; per le aziende provviste l’attività è
consistita nel esaminare i tempi, i modi ed i volumi di adacquamento necessari alla coltura.
DISTRIBUZIONE DEGLI AGROFARMACI
Risultati attesi
L’ottenimento di una buona efficacia da parte di un agrofarmaco dipende, oltre che dalla
scelta appropriata del prodotto e dal momento di applicazione, dalla qualità del
trattamento. La regolazione ottimale delle irroratrici aumenta la qualità del trattamento
permettendo una corretta distribuzione degli agrofarmaci ; pertanto è utile assicurare una
manutenzione annuale in modo particolare agli ugelli, al fine di contenere la quantità di
soluzione da disperdere nell’ambiente. Particolare attenzione si consiglia di evitare
l’esecuzione dei trattamenti nelle ore di temperature elevate e nei giorni ventosi , in modo
da contenere i fenomeni di stress a carico delle piante e di deriva delle particelle di soluto.
Un deposito omogeneo dei prodotti applicati sulle foglie e sui frutti assicura la migliore
efficacia contro insetti dannosi, malattie fungine ed erbe infestanti.
Una regolazione ottimale permette di trasportare il massimo di prodotto là dove è
necessario, sulle foglie ed i frutti, evitando dispersione nell’ambiente a seguito di deriva
e/o dilavamento dovuto ad eccesso di acqua utilizzata per il trattamento.
Più la regolazione è precisa, più esatto risulta il calcolo della quantità di soluzione
necessaria per i trattamenti e minore è il residuo che deve essere eliminato dalla botte al
termine dell’attività.
L’indicazione per i criteri di lotta è consistita nella valutazione, attraverso interventi di
riscontro in pieno campo, della effettiva presenza dei fitofagi e crittogame, evitando la
calendarizzazione dei trattamenti. Il consiglio di eseguire o meno i trattamenti è scaturito
da un’analisi tecnica in pieno campo, dandone oltremodo comunicazione agli agricoltori,
mediante affissione nei luoghi pubblici di bollettini fitosanitari- agronomici a valenza
territoriale.
Attività svolta
L’attività svolta è consistita nella verifica della procedura sopra menzionata ed ancora
nell’informare gli operatori rispetto ai rischi a cui ci si espone nell’impiego degli
agrofarmaci. La tutela dell’ambiente e della salute umana nell’impiego dei prodotti
fitosantitari, la conservazione degli stessi, la necessità di leggere attentamente le
avvertenze in etichetta, sono stati posti alla base della intera attività di consulenza
aziendale.
RACCOLTA
Risultati attesi
La raccolta agevolata è la tecnica in uso nell’areale oggetto di disamina, piuttosto imposta
che dettata dalla conformazione orografica degli appezzamenti e dagli stessi sesti di
impianto e forme di allevamento. La raccolta, tecnica agronomica fondamentale, in quanto
incide sia sul passivo del bilancio aziendale, sia anche sulla qualità dell’olio, dovrà
programmarsi in funzione della maturazione fisiologica del frutto e nel rispetto
dell’equilibrio vegetativo dell’albero. Fondamentale è la scelta della tecnica di raccolta, in
quanto condiziona in modo preponderante la tecnica di potatura da adottare.
Attività svolta
L’implementazione dei sistemi di raccolta agevolata, previo utilizzo di vari tipi di
agevolatori, confrontando questi ultimi con l’utilizzo di scuotitori meccanici.
La valutazione è consistita nel definire anche i costi sostenuti mediante i due metodi
applicativi.
CONSERVAZIONE DELLE OLIVE
la conservazione delle olive si effettua nella maggior parte dei casi in cassette a fondo e
pareti areate, in taluni casi si fa ricorso ai bins è stato fatto assoluto divieto dell’utilizzo dei
sacchi in iuta in quanto favoriscono i processi fermentativi. I tempi di sosta nel frantoio
dovranno essere brevi e non superare il tempo massimo di 48 ore tra raccolta e molitura,al
fine di evitare il verificarsi di processi fermentativi che concorrerebbero alla diminuzione
della qualità delle olive e come tale dell’olio vergine di oliva ottenuto.
GLI INDICATORI DI PROGETTO
AZIONE 3 A
Le aziende coinvolte nell’azione di monitoraggio sono state dislocate sul territorio di
Albanella in un numero pari a 6 con circa 15 ettari coinvolti. Sono state eseguite dal mese
di luglio e fino al mese di dicembre del 2014 ( periodo di conclusione delle operazioni di
raccolta) con cadenza settimanale le visite aziendali, erogando durante le stesse
un’assistenza in materia di lotta fitopatologica ai parassiti e crittogame
dell’agroecosistema dell’olivo . Nel corso del mese di settembre e fino alla prima
quindicina del mese di dicembre sono stati rilevati anche i valori dell’indice di maturazione
con la metodologia messa a punto da Jaen. A completamento delle attività si sono
organizzate nei Comuni di Albanella e Giungano un numero di tre prove di raccolta con
diverse tipologia di agevolatori meccanici.
AZIONE 2 B
Le aziende coinvolte nel progetto sono state 15alle quali è stata erogata l’assistenza
tecnica. Un numero di 40 aziende sono state coinvolte per acquisire le informazioni
inerenti le tecniche produttive in olivicoltura, dalle quali è scaturita la linea organizzativa
per la redazione del disciplinare di produzione. Redatto il disciplinare di produzione e
datone diffusione alle aziende coinvolte si è provveduto alla selezione delle stesse in modo
da tracciare presso di esse una serie di iniziative volte all’osservanza dei principi tecnici
contenuti nel disciplinare stesso. Le aziende selezionate sono state in numero di 15,
distribuite nei territori dei Comuni di Albanella, Trentinara, Giungano, Agropoli e
Roccadaspide . Gli ettari aziendali interessati alle azioni di monitoraggio ed assistenza
sono stati circa 25 e per i quali si è fornita ampia , puntuale e capillare assistenza per
l’intero periodo applicativo. A completamento delle attività previste dal progetto sono stati
organizzati un numero di 3 corsi di formazione professionale in olivicoltura coinvolgendo
un numero di olivicoltori di circa 80 unità. I corsi si sono svolti presso le sedi di attività
comunali d dislocate rispettivamente nei comuni di Albanella, Giungano e presso la sala
convegni del ristorante “La tombola” sito nel Comune di Agropoli. I corsi di formazione
della durata di 20 ore hanno avuto come programma: la coltivazione dell’olivo e tecniche
di potatura.
Conclusioni
Nella prima parte della stagione l'andamento climatico sfavorevole nella fase di
fioritura/allegagione ha comportato la presenza di una ridotta carica di olive su quasi tutto
il territorio provinciale. Con il proseguo della stagione vegetativa , il perdurare delle
condizioni climatiche sfavorevoli con piogge frequenti ed intense e temperature miti hanno
favorito una precoce ed elevata ricettività delle olive per patogeni e crittogame. Tale
fenomeno ha comportato una cascola precoce del frutto.. Nel periodo della maturazione
l'andamento climatico ha continuato ad essere sfavorevole, in modo da consigliare una
raccolta delle olive anticipata al fine di salvare perlomeno la parte di produzione non
ancora danneggiata. In conclusione per quanto riguarda l'aspetto produttivo è stata
un'annata decisamente negativa con perdite di produzioni mediamente del 60-70% su tutto
il territorio provinciale, con punte superiori in alcune aree particolarmente colpite come
l’entroterra.
Per quanto riguarda la produzione di olio la resa al frantoio è in linea con quella delle
annate precedenti ma la qualità è decisamente bassa con valori medi di acidità dello 0,50,7% e in molti casi anche superiori al valore limite per la classificazione dell'olio come
extravewrgine (0,8%). La bassa qualità dell'olio è imputabile ai fenomeni ossidativi a
carico della polpa delle olive provocati dalla presenza della mosca olearia, che si traduce in
elevati tassi di acidità e di perossidi nell'olio.
PREMESSA
L’A.P.O.O.A.T. (Associazione dei Produttori Olio di Oliva Acli-Terra), società
cooperativa a r. l., con sede in Avellino, alla via S. De Renzi n. 22, in conformità al
contratto per l’affidamento delle azioni di cui al programma di attività per il
“miglioramento della qualità dell’olio di oliva e dell’impatto ambientale dell’oleicoltura”
ai sensi del Reg. CE 867/2008 e succ. modifiche, stipulato con l’UNAPOL società
consortile a. r. l. con sede in Roma via S. Damaso n.° 13, ha messo in essere una serie di
iniziative volte a diffondere tra gli operatori, conoscenze scientifiche e innovazioni
tecniche che consentono di ottenere un miglioramento qualitativo delle produzioni ed una
riduzione dell’impatto ambientale delle tecniche di coltivazione.
Di seguito sono riportate le attività previste dal programma dell’Unione e realizzate dalla
Cooperativa nella terza annualità di attività, distinte per misure ed azioni.
ATTIVITA’ PROGRAMMATE
Le attività previste fanno riferimento a misure ed azioni specifiche del Programma
dell’Unione, all’interno dei raggruppamenti di attività ammissibili:
 Misura 2 - Miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura
 Azione 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate
sui criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché loro diffusione
presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica.
 Azione 2.d) Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla
protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio.
 Misura 3 - Miglioramento della qualità della produzione di olio di oliva e delle
olive da tavola
 Azione 3.a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di
consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa
assistenza tecnica. L’azione prevede tre interventi:
 3.a.1) Miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del
ciclo dell’olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari;
 3.a.2) Raccolta delle olive dalla pianta nei periodi ottimali, per varietà
ed areali di coltivazione attraverso l’introduzione di indici di
maturazione e di qualità oggettiva;
 3.a.4) Magazzinaggio e consegna delle olive all’impianto di
trasformazione entro 24 ore dalla raccolta, utilizzando contenitori a
pareti rigide e fessurate.


Azione 3.d) Assistenza tecnica alla produzione, all'industria di trasformazione
oleicola, alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi e alle
imprese di confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità del
prodotto.
Azione 3.f) Formazione di assaggiatori per l’analisi sensoriale dell’olio di
oliva vergine e delle olive da tavola.
L’AREA E LE AZIENDE ADERENTI AL PROGETTO
L’area di riferimento del presente programma comprende aziende agricole ubicate in
provincia di Avellino, nelle aree a maggiore vocazione olivicola come l’Irpinia
Centrale/Alta Valle del Calore, la Valle Ufita/Valle del Calore e le Colline dell'Ufita.
RISORSE UMANE
Le attività sono realizzate con la partecipazione di personale tecnico qualificato,
coadiuvato da personale amministrativo incaricati dalla Cooperativa.
ATTIVITA’ SVOLTE
Di seguito sono riportate le attività svolte, distinte per azione, nel periodo di riferimento:
annualità 2014/2015.
MISURA 2 - MIGLIORAMENTO DELL’IMPATTO AMBIENTALE
DELL’OLIVICOLTURA
Azione 2.b)
Elaborazione di buone pratiche agricole per
l’olivicoltura basate sui criteri ambientali adattati
alle condizioni locali, nonché loro diffusione presso
gli olivicoltori e il monitoraggio della loro
applicazione pratica
Obiettivo dell’azione è favorire la diffusione tra gli olivicoltori di pratiche agricole a
ridotto impatto ambientale basate su criteri ambientali adatti alle condizioni locali.
Le attività svolte nell’annualità si sono articolate attraverso:
 L’elaborazione e la stesura di un “Disciplinare di coltivazione ecosostenibile
dell’olivo nell’areale produttivo irpino – annualità 2014/2015”;
 La divulgazione del disciplinare presso gli olivicoltori;
 Il controllo dell’applicazione pratica, da parte produttori, delle pratiche agronomiche
previste dal disciplinare.
Il “Disciplinare di coltivazione ecosostenibile dell’olivo nell’areale produttivo irpino” è
stato redatto dai tecnici della cooperativa, Dr. Agr. Ivan Rizzitelli e Dr. Agr. Francesco
Castelluccio, con la supervisione del Dr. Luigi Santonicola, ricercatore del Centro di
ricerca per l’orticoltura di Pontecagnano (SA), ed dal Dr. Agr. Michele Mercorella,
agronomo di comprovata esperienza nel settore olivicolo.
Per la divulgazione del Disciplinare sono stati realizzati 2 corsi di formazione per
olivicoltori, che hanno visto la partecipazione di numerosi produttori. I corsi hanno avuto
la durata di 20 ore, di cui 16 sono state dedicate a lezioni teoriche in aula e le restanti 4
direttamente in campo. Il percorso formativo si è articolato attraverso:
- Tre lezioni in aula rispettivamente nei Comuni di:
 LAPIO (AV), presso l’aula consiliare del Comune; i giorni 16 febbraio, 23 febbraio
e 2 marzo;
 CARIFE(AV) presso il Centro Sociale Comunale; i giorni 17 febbraio, 24 febbraio e
3 marzo;
- Una lezione collettiva con prova dimostrativa di potatura in campo, presso
l’Azienda Agricola Fattoria Maria Petrillo, a LAPIO(AV), il giorno 7 marzo.
Le tematiche trattate nelle lezioni dei singoli corsi si possono così riassumere:
 Prima lezione: a cura del Dr. Luigi Santonicola
 Gestione del suolo e potatura dell’olivo
 Seconda lezione: a cura del Dr. Agr. Michele Mercorella
 Difesa fitosanitaria e concimazione dell’olivo
 Terza lezione: a cura del Dr. Agr. Ivan Rizzitelli e del Dr. Agr. Francesco
Castelluccio

Oli di oliva vergini: i fattori e la misura della qualità
 Lezione collettiva con prova dimostrativa di potatura in campo: a cura degli stessi docenti

Tecniche alternative di potatura: piegatura, incisione e decorticazione anulare
 Potatura di allevamento
 Dimostrazione pratica delle tecniche di potatura
Durante la giornata collettiva è avvenuta la consegna degli attestati di partecipazione ai
corsi di formazione.
Fig. 1 – Corso di formazione per olivicoltori
L’azione di controllo e assistenza all’applicazione del disciplinare è stata realizzata, presso
le aziende aderenti, attraverso visite e controlli in azienda da parte dei tecnici della
cooperativa.
Azione 2. d)
Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate
alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del
paesaggio
La misura ha l’obiettivo di realizzare campi dimostrativi sulle tecniche di coltivazione,
difesa, raccolta e trasformazione a basso impatto ambientale, allo scopo di diffondere nella
filiera olivicola la conoscenza delle tecniche compatibili con l’ambiente e il mantenimento
del paesaggio.
L’attività nello specifico è stata realizzata per sperimentare e diffondere la pratica
dell’inerbimento dell’oliveto con il Trifolium subterraneum attraverso la realizzazione di
campi dimostrativi presso aziende olivicole associate, fruibili per visite tecniche
dimostrative ad associati ed olivicoltori interessati.
Il Trifoglio sotterraneo è una leguminosa annuale autoseminante, completa il suo ciclo nel
periodo autunno-primaverile, quindi germina alle prime piogge autunnali, in settembreottobre, si sviluppa in inverno e primavera, fruttifica e termina il suo ciclo, con
essiccamento totale della pianta, a fine primavera-inizio estate in base alla varietà, cioè
prima del periodo in cui vi sono maggiori possibilità di carenza idrica; inoltre il Trifoglio
sotterraneo presenta un’adeguata aggressività nei confronti delle erbe infestanti, può essere
utilizzato come foraggiera, può essere trinciato e lasciato in situ, contribuendo con
l’effetto pacciamante alla conservazione dell’umidità del terreno, rilascia nel terreno
cospicue quantità di azoto (fissa fra i 100 e i 200 Kg/ha di azoto atmosferico all’anno) ed
essendo autoriseminante una volta introdotto nel terreno si riproduce spontaneamente.
Questa tecnica di gestione del suolo consente:
 La protezione del suolo dall’erosione, problematica particolarmente avvertita sul
territorio olivicolo irpino caratterizzato da pendenze anche elevate;
 La difesa del suolo dall’azione compattante della pioggia: una ottimale strutturazione
riduce gli interventi legati alla gestione del suolo con tecniche tradizionali;
 La riduzione delle concimazioni azotate, grazie alla fissazione dell’azoto, con forte
calo dei rischi ambientali connessi all’inquinamento da nitrati delle falde acquifere.
L’attività svolta ha riguardato il monitoraggio dei campi dimostrativi realizzati nelle
aziende olivicole individuate nelle annualità precedenti, in cui sono state messe a confronto
differenti tecniche di gestione del suolo: inerbimento spontaneo ed inerbimento con
Trifoglium subterraneum. Inoltre è stato realizzato un confronto tra due differenti
sottospecie di Trifoglio sotterraneo:
 Trifolium subterraneum subsp. Subterraneum, varietà Seaton Park
 Trifolium subterraneum subsp. Brachycalycinum, varietà Antas
Il confronto è stato operato al fine di valutare quale sottospecie risulta maggiormente
rispondente alla condizioni pedoclimatiche della zona.
Sono stati condotti campionamenti del suolo, alla fine del ciclo annuale del Trifoglio ed
alla ripresa vegetativa dell’olivo, in due campi sperimentali, con determinazione analitica,
per ognuna delle tesi a confronto, del contenuto di azoto, al fine di valutare l’effettiva
fissazione di azoto rispetto alle tecniche tradizionale di gestione del suolo.
Le determinazioni analitiche sono state condotte su campioni di terreno prelevati mediante
prelevamento non sistematico a “W”, ad una profondità di circa 30 cm.
Inoltre per il confronto tra le due differenti varietà di trifoglio sono stati compiuti rilievi
miranti a valutare la germinabilità, lo sviluppo, il livello di copertura del suolo delle
differenti varietà, l’effettivo essiccamento del cotico erboso con effetto pacciamante nel
periodo estivo, il rilascio nel terreno dei glomeruli, l’auto risemina autunnale ed il
germogliamento dopo la prima autorisemina.
Sono state realizzate due giornate dimostrative miranti a diffondere la tecnica proposta tra
le aziende associate.
Fig. 2 - Trifolium subterraneum: particolare tubercoli radicali
Inoltre si è provveduto a fornire assistenza tecnica alle aziende interessate all’utilizzo della
pratica agronomica attraverso visite in campo e la produzione e distribuzione di materiale
didattico.
Risultati e discussione
Le determinazioni analitiche condotte sulle superfici interessate alla sperimentazione
hanno mostrato incrementi significativi delle concentrazioni di azoto nelle porzioni di
suolo interessate dall’inerbimento con Il Trifolium subterraneum rispetto a quelle gestite
con tecniche tradizionali.
I rilievi miranti a valutare l’adattabilità del trifoglio alle condizioni pedoclimatiche
dell’areale olivicolo irpino hanno mostrato, a causa dell’andamento climatico autunnale
caratterizzato da una scarse precipitazioni, delle difficoltà nella germinazione del Trifoglio,
facendo ipotizzare, qualora dovessero verificarsi nuovamente tali particolari condizioni
meteorologiche, la necessità di prevedere irrigazioni di soccorso per garantire una piena
germinazione di semi, tale da garantire una efficace copertura del suolo ed i vantaggi
riscontrati nelle annualità precedenti. Il monitoraggio dei campi dimostrativi ha
evidenziato inoltre la particolare asincronia del ciclo biologico del Trifolium subterraneum
con quello dell’oliveto; il totale e completo essiccamento del cotico erboso, avvenuto
all’inizio dell’estate, ha garantito un breve periodo di sovrapposizione con l’olivo ed una
assenza di competizione idrica nel periodo di maggiore siccità.
Il confronto tra le due varietà ha confermato, in continuità con le osservazioni effettuate
nelle annualità precedenti, una maggiore germinazione e migliore copertura del suolo della
varietà Antas, sottospecie brachicalicino, rispetto alla varietà Seaton Park; non risultano
invece sensibili differenze tra le varietà a confronto riguardo gli apporti di azoto al terreno.
L’intenzione di proseguire l’attività di diffusione e sperimentazione della tecnica, ponendo
attenzione sui momenti specifici in cui viene rilasciato l’azoto in relazione alle esigenze
nutritive dell’olivo consentirà di giungere a conclusioni circa la possibilità di escludere le
concimazioni azotate in presenza di questa tipologia di inerbimento.
MISURA 3.A - MIGLIORAMENTO QUALITATIVO DELLA PRODUZIONE
Azione 3.a)
Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di
raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive
prima della trasformazione e connessa assistenza
tecnica.
Le iniziative previste hanno l’obiettivo di migliorare la qualità delle produzioni attraverso
tre serie di interventi:
 3.a.1) - Miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo
dell’olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari;
 3.a.2) - Raccolta dalla pianta nei periodi ottimali per varietà ed areale di
coltivazione attraverso l’introduzione di indici di maturazione e di qualità
oggettiva;
 3.a.4) - Magazzinaggio e consegna delle olive all’impianto di trasformazione entro
24 ore dalla raccolta utilizzando contenitori a pareti rigide e fessurate;
3.a.1 - Miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo dell’olivo
con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari
L’attività svolta ha riguardato il controllo del grado d’infestazione dei principali parassiti
dell’olivo al fine di razionalizzare gli interventi di difesa fitosanitaria. Il monitoraggio è
stato effettuato sui seguenti patogeni e fitofagi dell’olivo: Prays oleae (tignola dell’olivo),
Saissetia olea (cocciniglia mezzo grano di pepe), Zeuzera pyrina (rodilegno giallo),
Mycocercorspora cladosporoides (piombatura dell’olivo) e Spilocaea oleagina (occhio di
pavone).
Le osservazioni sono state condotte in aziende pilota, rappresentative delle aree a maggiore
vocazione olivicola della provincia di Avellino (Irpinia Centrale/Alta Valle del Calore,
Valle Ufita/Valle del Calore, Colline dell'Ufita) in maniera da avere un monitoraggio dei
fitofagi e delle malattie dannose nei diversi comprensori.
I risultati dell’attività di monitoraggio sono stati comunicati attraverso bollettini fitosanitari
a cura della cooperativa della cooperativa.
Possibili trattamenti sono stati consigliati in accordo con le modalità definite dal Piano
Regionale di Lotta Fitopatologica Integrata della Regione Campania, in ottemperanza del
Reg. CE 1698/05, e per le aziende in regime di Agricoltura Biologica secondo le
indicazioni presenti nel Regolamento 834/07 e successive modifiche ed integrazioni.
Di seguito sono riportati i risultati dell’attività di monitoraggio ed i metodi.
Prays oleae (tignola dell’olivo)
Il monitoraggio della Prays oleae è stato eseguito nelle aziende pilota attraverso
 Installazione di trappole a feromoni a partire dalla fase di fine fioritura-inizio
allegagione (tre trappole per ettaro);
 Lettura settimanale delle trappole con determinazione delle catture
(catture/trappola/settimana), al fine seguire l'andamento del volo dei maschi ed
individuare il momento più adatto a colpire la maggior parte delle femmine
ovideponenti;
 Campionamento di 100 drupe, scelte a random da dieci piante per ogni ettaro di
coltivazione, ogni quindici giorni, e loro successiva osservazione per la verifica del
grado di infestazione;
 Il monitoraggio è stato concluso all’indurimento del nocciolo.
Esito monitoraggio:
Fig. 3 – Andamento popolazione di adulti di Tignola dell’olivo (catture/trappola/settimana)
Entità dell'infestazione di Prays oleae (Tignola dell'olivo) - % frutti infestati
Area
DATA
25-giu-14
16-lug-14
30-lug-14
IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE
0
2
0
VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE
1
0
0
COLLINE DELL'UFITA
0
0
0
Saissetia olea (cocciniglia mezzo grano di pepe)
La cocciniglia mezzo grano di pepe è stata monitorata, per ognuna delle aziende
selezionate rappresentative dei diversi areali, individuando la presenza del fitofago
attraverso l’esame di 100 foglie, raccolte a random da una decina di piante per ogni
appezzamento, e determinando il numero di neanidi vive per foglia.
Il controllo è stato eseguito nel periodo invernale durante la fase fenologica di riposo
vegetativo dell’olivo.
Esito monitoraggio:
Monitoraggio Saissetia oleae (Cocciniglia mezzo grano di pepe) - neanidi/foglia
DATA
Area
Appezzamento
IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE
Santo Stefano del Sole 1
0
IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE
Santo Stefano del Sole 2
0
IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE
Santo Stefano del Sole 3
0
IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE
Santo Stefano del Sole 4
0
VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE
Mirabella Eclano 1
0
VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE
Mirabella Eclano 2
0
VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE
Mirabella Eclano 3
0
COLLINE DELL'UFITA
Sturno
0
COLLINE DELL'UFITA
Castel Baronia 1
0
COLLINE DELL'UFITA
Castel Baronia 2
0
COLLINE DELL'UFITA
Castel Baronia 3
0
COLLINE DELL'UFITA
Castel Baronia 4
0
COLLINE DELL'UFITA
Castel Baronia 5
0
11-feb-15
Zeuzera pyrina (rodilegno giallo)
Il controllo del Rodilegno Giallo nelle aziende pilota, è avvenuto attraverso le seguenti
modalità:
 Installazione trappole a feromoni (due trappole/ha), a partire dalla fase di fioritura;
 Lettura quindicinale delle trappole con determinazione delle catture
(catture/trappola/15 gg.), al fine di verificare la presenza del fitofago;
 Il controllo del fitofaga è continuato fino al termine del volo degli adulti, nel mese
di agosto.
Esito monitoraggio:
Andamento della popolazione di adulti di Zeuzera Pyrina (Rodilegno giallo) - catture/trappola/15 gg
Area
DATA
18-giu-14
2-lug-14
16-lug-14
30-lug-14
13-ago-14
IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE
0
0-1
0
0
0
VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE
0-1
0-1
0-1
0
0
COLLINE DELL'UFITA
0
0
0-1
0-1
0-1
Mycocentrospora cladosporoides (piombatura dell’olivo)
Il monitoraggio della Mycocentrospora cladosporoides, nelle aziende pilota, è avvenuto
mediante il controllo visivo dei sintomi distintivi della fisiopatia, su foglie e rami, nel
periodo primaverile e nel periodo autunnale.
Esito monitoraggio:
Esito monitoraggio Mycocentrospora cladosporoides (Piombatura o Cercosporiosi)
AREA
Appezzamento
IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE
DATA
30-apr-14
24-set-14
Santo Stefano del Sole 1
Infestazione Presente
Infestazione Presente
IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE
Santo Stefano del Sole 2
Infestazione Presente
Infestazione Presente
IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE
Santo Stefano del Sole 3
Infestazione Presente
Infestazione Presente
IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE
Santo Stefano del Sole 4
Infestazione Presente
Infestazione Presente
VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE
Mirabella Eclano 1
Infestazione Presente
Infestazione Presente
VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE
Mirabella Eclano 2
Infestazione Presente
Infestazione Presente
VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE
Mirabella Eclano 3
Infestazione Presente
Infestazione Presente
COLLINE DELL'UFITA
Sturno
Infestazione Presente
Infestazione Presente
COLLINE DELL'UFITA
Castel Baronia 1
Infestazione Presente
Infestazione Presente
COLLINE DELL'UFITA
Castel Baronia 2
Infestazione Presente
Infestazione Presente
COLLINE DELL'UFITA
Castel Baronia 3
Infestazione Presente
Infestazione Presente
COLLINE DELL'UFITA
Castel Baronia 4
Infestazione Presente
Infestazione Presente
COLLINE DELL'UFITA
Castel Baronia 5
Infestazione Presente
Infestazione Presente
Spilocaea oleagina (occhio di pavone)
Il monitoraggio del grado d’infestazione di Occhio di Pavone è avvenuto mediante:
 Campionamento a random da 10 piante, per ogni appezzamento, di 200 foglie (100
nuove - 100 vecchie), in primavera, nella fase di prefioritura, e in autunno, prima
dell'invaiatura delle drupe;
 Diagnosi precoce della presenza del parassita con determinazione della percentuale
di foglie infestate attraverso il metodo Loprieno Tenerini: immersione delle foglie
campionate per 2-4 minuti in una soluzione di NaOH o KOH al 5% ad una
temperatura, per le foglie vecchie, di 50-60 0C, e di 20-30 0C per le foglie nuove, al
fine di determinare la presenzia dell’infestazione grazie alla comparsa, sulle foglie
infette, di macchie brune rotondeggianti;
 Possibili trattamenti al superamento delle soglie d’intervento, 30-40% delle foglie
infestate con prodotti rameici.

Esito monitoraggio:
Monitoraggio Spilocaea oleagina (Occhio di pavone) - % foglie infestate diagnosi precoce
Area
Appezzamento
IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE
DATA
23-apr-14
18-set-14
Santo Stefano del Sole 1
infestazione presente (50%)
infestazione presente (35%)
IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE
Santo Stefano del Sole 2
infestazione presente (55%)
infestazione presente (40%)
IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE
Santo Stefano del Sole 3
infestazione presente (45%)
infestazione presente (38%)
IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE
Santo Stefano del Sole 4
infestazione presente (50%)
infestazione presente (40%)
VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE
Mirabella Eclano 1
infestazione presente (55%)
infestazione presente (42%)
VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE
Mirabella Eclano 2
infestazione presente (45%)
infestazione presente (40%)
VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE
Mirabella Eclano 3
infestazione presente (42%)
infestazione presente (45%)
COLLINE DELL'UFITA
Sturno
infestazione presente (40%)
infestazione presente (35%)
COLLINE DELL'UFITA
Castel Baronia 1
infestazione presente (42%)
infestazione presente (30%)
COLLINE DELL'UFITA
Castel Baronia 2
infestazione presente (47%)
infestazione presente (40%)
COLLINE DELL'UFITA
Castel Baronia 3
infestazione presente (42%)
infestazione presente (38%)
COLLINE DELL'UFITA
Castel Baronia 4
infestazione presente (43%)
infestazione presente (40%)
COLLINE DELL'UFITA
Castel Baronia 5
infestazione presente (41%)
infestazione presente (39%)
Risultati e discussione
L’andamento climatico del 2014 è stato caratterizzato da un periodo primaverile–estivo
con temperature miti ed elevate precipitazioni ed una stagione autunnale con temperature
sopra la media e scarsa piovosità. Tali condizioni climatiche, unitamente alle precipitazioni
a carattere temporalesco, verificatesi a fine primavera in diversi comprensori olivicoli
irpini, hanno creato condizioni sfavorevoli all’impollinazione ed all’allegagione incidendo
in maniera fortemente negativa sulla produttività. Le anomalie climatiche del 2014 hanno
inoltre favorito lo sviluppo ed il rapido susseguirsi delle generazioni Bactorocera oleae
determinando in alcuni comprensori elevatissimi livelli di infestazione delle drupe
soprattutto sulle cultivar più sensibili, come la Ravece.
Le infestazioni di Mosca dell’Olivo e la scarsa produttività hanno compromesso in alcune
zone quasi completamente i risultati quantitativi e qualitativi della coltivazione.
Il monitoraggio dei principali parassiti dell’olivo ha mostrato, in continuità con quando
avvenuto nelle annualità precedenti, una scarsa dannosità dei fitofagi (Tignola dell’olivo,
Rodilegno giallo e Cocciniglia mezzo grano di pepe) nei diversi areali della Provincia di
Avellino, come si evince dai grafici riportanti l’esito del controllo. In nessun caso sono
state superate le soglie di intervento fissate dal disciplinare di lotta integrata della Regione
Campania e quindi non sono stati necessari interventi di difesa.
Il monitoraggio delle crittogame invece ha evidenziato, a causa dell’andamento climatico
caratterizzato da condizioni favorevoli allo sviluppo delle fisiopatie oggetto del controllo,
una maggiore presenza dei parassiti con superamento delle soglie di intervento per il
controllo dell’occhio di pavone nei tre comprensori oggetto dell’attivitò di monitoraggio.
3.a.2 - Raccolta dalla pianta nei periodi ottimali, per varietà ed areali di coltivazione
attraverso l’introduzione di indici di maturazione e di qualità oggettivi
La misura ha lo scopo di migliorare la qualità delle produzioni attraverso l’individuazione
dell’epoca ottimale di raccolta delle olive.
Le azioni svolte hanno riguardato l’individuazione dell’epoca ottimale di raccolta delle
principali cultivar nelle diverse aree olivicole della provincia di Avellino, monitorando
l’evoluzione della maturazione delle olive attraverso la determinazione dei principali indici
di maturazione delle drupe.
Il monitoraggio dell’evoluzione della maturazione è stato realizzato per le cultivar
tradizionali dell’olivicoltura irpina, nelle aree dove presentano una maggiore diffusione:
 Ravece, nell’area delle Colline dell’Ufita, nella Valle dell’Ufita/Valle del Calore e
nell’Irpinia centrale/Alta Valle del Calore
 Marinese, nell’area delle Colline dell’Ufita, nella Valle dell’Ufita/Valle del Calore
e nell’Irpinia centrale/Alta Valle del Calore

La maturazione delle drupe, per le cultivar selezionate, è stata monitorata, a partire dalla
fase di ingrossamento dei frutti, determinando, settimanalmente e fino al raggiungimento
del grado di maturazione ottimale per la raccolta, i seguenti indici di maturazione: Indice di
maturazione di Jèan; Indice penetrometrico.
Le osservazioni sono state condotte su di un campione di cento drupe raccolte a random da
dieci piante rappresentative, omogenee per età e chioma, per ognuna delle tesi a confronto.
L’individuazione del periodo ottimale di raccolta ha portato alla elaborazione di un
calendario di raccolta e divulgazione dello stesso tra i produttori.
Indice di maturazione di Jaén - L’Indice di maturazione di Jaén (IM) esprime
l’evoluzione della colorazione delle drupe nella fase di maturazione in termini quantitativi.
L’indice (IM) è calcolato secondo la procedura proposta dall’Istituto Nazionale di Ricerche
Agronomiche – Stazione di Jaén (Spagna) (COI-IGS n. 4 del 8 ottobre 1984). L’indice di
Jaén prevede sette diversi stadi di maturazione contraddistinti da valori numerici (0-7) in
relazione alla colorazione dell’epicarpo e del mesocarpo della drupa:
1) 0 = Drupe con epicarpo di colore verde intenso
2) 1 = Drupe con epicarpo di colore giallo o verde-giallognolo
3) 2 = Drupe con epicarpo di colore giallognolo con macchie rossastre
4) 3 = Drupe con epicarpo di colore rossastro o violetto chiaro
5) 4 = Drupe con epicarpo di colore nero e polpa totalmente chiara
6) 5 = Drupe con epicarpo di colore nero e polpa per metà violetta
7) 6 = Drupe con epicarpo di colore nero e polpa violetta fin quasi al nocciolo
8) 7 = Drupe con epicarpo di colore nero e polpa totalmente scura
L’indice di Jaèn viene calcolato prelevando un campione di 100 drupe, dividendole nelle
diverse classi di maturazione e applicando la seguente formula :
IM =
( 0 ∙ N0 ) + ( 1 ∙ N1 ) + ( 2 ∙ N2 ) ………..+ ( 7 ∙ N7 )
100
dove N è il numero di drupe appartenenti a ciascuna delle sette classi di maturazione.
La quantità di olio, accumulata nelle cellule della polpa delle drupe, raggiunge il valore
massimo, per la maggior parte delle varietà, intorno ad un indice di Jaén pari a 3-4.
Esito monitoraggio evoluzione della maturazione delle drupe: Indice di Maturazione di di
Jaén:
Fig. 4 – Evoluzione maturazione delle drupe: Alta Valle del Calore/Irpinia Centrale - indice di Jaén
Fig. 5 – Evoluzione maturazione delle drupe: Valle Ufita/Valle del Calore - indice di Jaén
Fig. 6 – Evoluzione maturazione delle drupe: Colline dell’Ufita - indice di Jaén
Indice penetrometrico - La consistenza della polpa è determinata mediante l’utilizzo di un
penetrometro con puntale di 1mm di diametro, applicato al campione di olive raccolto. Il
penetrometro misura la resistenza che la polpa oppone alla penetrazione del puntale.
Fig. 7 - Determinazione consistenza polpa delle drupe con penetrometro
Tale parametro, oltre ad indicare lo stadio di maturazione delle drupe, è un importante
indice del grado di suscettibilità delle olive ai danni meccanici ed alle infezioni da
parassiti.
Secondo tale indice, la raccolta va completata prima che la consistenza della polpa risulti
inferiore a 300 - 250 g/mm2.
Esito monitoraggio evoluzione della maturazione delle drupe: Indice penetrometrico:
Fig. 8 - Evoluzione maturazione delle drupe: Alta Valle del Calore/Irpinia Centrale - indice penetrometrico
Fig. 9 - Evoluzione maturazione delle drupe: Valle Ufita/Valle del Calore - indice penetrometrico
Fig. 10 - Evoluzione maturazione delle drupe: Colline dell’Ufita: indice penetrometrico
Risultati e discussione
Il monitoraggio dell’evoluzione della maturazione delle drupe attraverso la determinazione
dei diversi indici ha confermato la validità dell’indice di Jèan e dell’indice penetrometrico,
nel fornire indicazioni utili sull’individuazione del momento ottimale per la raccolta delle
principali cultivar della tradizione olivicola irpina. La conferma della validità di questi
parametri si è avuta dai valori dell’acidità libera dell’olio, determinata sugli oli ottenuti
raccogliendo le olive secondo il calendario elaborato dai tecnici, in accordo con le
indicazioni fornite dall’indice di Jèan e dall’indice penetrometrico. I risultati, nonostante le
particolari condizioni dell’annata caratterizzata da una generalizzata scarsa qualità delle
produzioni, confermano come l’individuazione del momento ottimale per la raccolta
rappresenti un fattore imprescindibile per l’ottenimento di produzioni di qualità e come gli
indici di maturazione proposti rappresentino uno strumento importante per monitorare
l’evoluzione della maturazione delle drupe ed individuarne il momento ottimale per la
raccolta. Il controllo della maturazione delle drupe ha evidenziato una anticipazione della
dell’epoca ottimale di raccolta, per le cultivar oggetto del monitoraggio, rispetto alle annate
precedenti, causata con molta probabilità dalla scarsa carca produttiva delle piante e dalle
elevate temperature autunnali.
3.a.4 - Magazzinaggio e consegna delle olive all’impianto di trasformazione entro 24
ore dalla raccolta utilizzando contenitori a pareti rigide e fessurate
La misura ha lo scopo di migliorare la qualità delle produzioni razionalizzando le
operazioni di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della
trasformazione.
L’attività ha visto la realizzazione di un servizio di prelievo e consegna delle drupe,
raccolte seguendo il calendario elaborato dai tecnici (con l’attività 3.a.2) ed utilizzando
contenitori a pareti rigide e fessurate, presso il frantoio convenzionato, Oleificio Lo Conte,
Via Brecceto 1, ad Ariano Irpino (AV), in modo da ridurre i tempi dello stoccaggio delle
olive prima della trasformazione incidendo positivamente sulla qualità del prodotto
ottenuto.
Inoltre, allo scopo di valutare l’incidenza sulla qualità del prodotto ottenuto a seguito delle
attività sopra descritte, si è proceduto alla determinazione analitica dell’acidità libera
dell’olio, principale indice di qualità, su campioni ottenuti dalla molitura delle olive,
raccolte secondo le indicazioni della cooperativa, e quelli ottenuti da olive raccolte
secondo le modalità tradizionalmente adoperate dai produttori, operando un confronto.
Risultati e discissione
Una prova dell’efficacia dell’assistenza alla raccolta operata dalla cooperativa ed una
conferma della validità del calendario di raccolta proposto, vengono forniti dai valori
dell’acidità libera dell’olio, principale indice di qualità, determinata su campioni di olio
ottenuti dalla molitura delle olive, raccolte secondo le indicazioni della cooperativa. Il
valore dell’acidità degli oli ottenuti dalle moliture delle partite conferite al frantoio
secondo le modalità indicate dai tecnici è risultato sempre inferiori al limite di 0.80%
previsto dai vigenti regolamenti per gli oli extra vergini di oliva. Il confronto, tra l’acidità
libera degli oli ottenuti dalle olive raccolte seguendo le indicazioni fornite dalla
cooperativa e quelli ottenuti da olive raccolte secondo le modalità tradizionalmente
adoperate dai produttori, ha mostrato una netta diminuzione dell’acidità. Infatti i valori
dell’acidità degli oli ottenuto dai produttori, secondo le modalità ed i tempi tradizionali di
raccolta, sono risultati in diversi casi superiori ai limiti fissati dai vigenti regolamenti per
gli extravergini. I positivi risultati ottenuti testimoniano come l’azione di assistenza alla
raccolta svolta dalla cooperativa, soprattutto in annate caratterizzate da sfavorevoli
condizioni all’ottenimento di produzioni di elevata qualità, rappresenti uno strumento
insostituibile per la salvaguardia della qualità merceologica delle produzioni.
Azione 3.a – Giornate dimostrative
Con riferimento alle attività previste dell’Azione 3.a, la Cooperativa ha organizzato due
prove dimostrative di raccolta meccanizzata delle olive e di determinazione dei principali
indici per il monitoraggio dell’evoluzione della maturazione delle drupe.
Un giornata dimostrativa si è tenta il 18 ottobre presso le Aziende Agricole Colella Rita e
Petrillo Maria, a Lapio (AV). In questa giornata è stata realizzata una prova dimostrativa di
raccolta notturna delle olive.
Una giornata dimostrativa, tenutasi a Lapio (AV) il 18 ottobre, ha avuto lo scopo di
introdurre la possibilità della raccolta in notturna delle olive e valutare gli effetti positivi
delle basse temperature sulla qualità dell’olio ottenuto da cultivar a maturazione precoce.
Negli ultimi anni, infatti, si è registrata una progressiva anticipazione dell’epoca di
maturazione delle olive e nel caso delle varietà precoci, la raccolta in periodi caldi, ha
implicato temperature di stoccaggio delle olive e temperature alla trasformazione oltre le
soglie ottimali. Le temperature elevate che si verificano durante il giorno possono infatti
compromettere la qualità e l’esaltazione delle peculiarità di pregio dell’olio prodotto
portando allo sviluppo di processi fermentativi, che possono generare difetti, ed incidendo
in maniera indesiderata sull’attività del corredo enzimatico endogeno delle drupe.
Nello specifico si è provveduto ad operare un confronto tra la raccolta diurna e notturna di
olive delle cultivar Marinese (varietà autoctona a maturazione precoce), rilevando le
temperature atmosferiche alla raccolta e le temperature di stoccaggio delle olive in campo,
al fine di evidenziare l’effetto della raccolta durante le ore notturne sulla temperatura di
stoccaggio delle olive e valutare le difficoltà oggettive di esecuzione dell’operazione
durante le ore di buio.
In seguito, utilizzando un mini frantoio aziendale, è stata eseguita la molitura delle due
partite di olive; in questo coso è stato operato un confronto registrando le temperature di
stoccaggio delle olive prima delle molitura e, a parità di impostazioni del frantoio, quelle di
gramolatura della pasta franta e di uscita olio, per evidenziare l’effetto delle temperature
notturne sulle temperature di processo che possono incidere sulla qualità del prodotto
ottenuto.
In fine è stata eseguita, dagli assaggiatori della cooperativa presenti alla dimostrazione, una
valutazione sensoriale dei due oli ottenuti al fine di valutare gli effetti delle tecniche di
raccolta proposte sulle caratteristiche organolettiche del prodotto.
I risultati della prova evidenziano come la raccolta in notturna consenta un abbassamento
significativo delle temperature di stoccaggio delle olive con una differenza riscontrata tra
la temperatura media di stoccaggio delle olive raccolte di giorno (30,03 0C) e quella delle
olive raccolte in notturna (19,30 0C) di ben 10,73 0C. Differenti, in maniera evidente, si
sono mostrate anche, a parità di impostazioni del frantoio, le temperature di gramolatura
della pasta franta e di uscita olio. Tali differenze fanno presupporre effetti positivi delle
basse temperature notturne sulla qualità dell’olio ottenuto da cultivar a maturazione
precoce, effetti confermati da una prima valutazione, eseguita dagli assaggiatori presenti al
momento della prova, sulle caratteristiche sensoriali degli oli. La stessa prova ha
evidenziato come tuttavia la raccolta in notturna delle olive comporti un notevole aggravio
della difficoltà nelle operazioni, questo suggerisce la possibile applicazione della tecnica
solo in funzione di specifiche strategie di mercato e esclusivamente in oliveti idonei,
mediante l’utilizzo di scuotitori di tronco.
La seconda giornata dimostrativa si è tenuta 26 ottobre 2013 a Bonito (AV); durante la
giornata sono stati illustrati i principali indici di maturazione delle drupe, utili per
determinare il momento ottimale per la raccolta, e spigata la loro corretta determinazione.
Inoltre sono state mostrate macchine agevolatrici idonee per la raccolta delle olive nel
territorio olivicolo irpino.
Azione 3d)
Assistenza tecnica alla produzione, all'industria di
trasformazione oleicola, alle imprese di produzione
delle olive da tavola, ai frantoi e alle imprese di
confezionamento per quanto riguarda aspetti
inerenti alla qualità dei prodotti.
L'azione ha come obiettivo di fornire assistenza tecnica alle imprese di confezionamento
relativamente all’impiego di macchine ed attrezzature che assicurino il miglioramento della
qualità dell’olio.
L’attività, in continuità con quanto realizzato nelle annualità precedente, avrà come fine
l’utilizzo di un moderno impianto di stoccaggio dell’olio, con serbatoi in acciaio
inossidabile e muniti di fondo conico e scarico delle morchie, conservazione dell’olio sotto
azoto e climatizzazione dell’intero ambiente di stoccaggio tramite l’installazione di un
climatizzatore, in grado quindi di garantire una temperatura costante ed ottimale
dell’ambiente e di conseguenza anche dell’olio: sia quello contenuto nelle cisterne che di
quello confezionato.
Al fine di valutare l’efficienza nel raggiungere gli obiettivi dell’azione sono state eseguite
una serie determinazioni analitiche per confrontare le caratteristiche di uno stesso olio
conservato in modalità differenti.
Le analisi hanno interessato:
 Un lotto di produzione a fine molitura;
 Due differenti campioni dello stesso olio, dopo circa tre mesi di stoccaggio,
conservati in modalità differenti.
 Un campione conservato utilizzando il sistema di stoccaggio realizzato:
conservazione sotto azoto ed a temperatura controllata.
 Uno secondo modalità tradizionale: in fusto di acciaio a temperatura
ambiente.
Le analisi eseguite sui tre campioni sono le seguenti:
 Acidità libera
 Numero di perossidi
 Spettrofotometria nell’UV
 Alchil esteri
 Polifenoli totali
 Panel Test
La divulgazione dei risultati alle aziende di trasformazione coinvolte e a tutte quelle
interessate, agli associati e a tutti gli altri olivicoltori interessati, è stata assicurata mediante
l’organizzazione di una giornata dimostrativa, durante la quale è stato mostrato il sistema
di stoccaggio in oggetto e forniti i risultati della sperimentazione.
Risultati e discussione
I risultati hanno evidenziato caratteristiche ottimali per l’olio, a fine molitura, con
parametri in linea con quelli previsti dai vigenti regolamenti per gli oli extra vergini di
oliva.
Gli stesso risultati si sono avuti dalle analisi effettuate, dopo tre mesi di stoccaggio, sui due
campioni di olio conservati in modalità differenti.
A conferma della validità del sistema di stoccaggio sono emerse differenze apprezzabili tra
i due campioni soprattutto in termini di: numero di perossidi; spettrofotometria nell’UV,
polifenoli totali e caratteristiche organolettiche.
Azione 3f) - Formazione di assaggiatori per l’analisi
sensoriale dell’olio di oliva vergine e delle olive da
tavola.
L'azione, con lo scopo di formare assaggiatori qualificati per il controllo organolettico
dell’olio di oliva vergine, ha visto l’organizzazione di un corso per la determinazione
dell'idoneità fisiologica all'assaggio degli oli d'oliva secondo quanto previsto dal DM 1334
del 28/02/2012 (Corso di I livello)
preventivamente autorizzato dalla Regione Campania.
Il corso per assaggiatori si è svolto dal 30 maggio 2014 al 19 giugno 2014 ed ha visto
l’adesione di 25 partecipanti suddivisi tra soci, frantoiani e tecnici del settore.
Il corso si è articolato in 7 giornate, di 5 ore ciascuna, tenutesi presso l’aula consiliare del
Comune di Sturno (AV), dedicate a lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche (sessione
guidate di assaggio) al fine di verificare l'idoneità fisiologica degli allievi all'assaggio, in
accordo con la normativa di settore, più una giornata finale, dedicata all’abbinamento
gastronomico cibo/olio, allo scopo di fornire indicazioni utili sull’accostamento tra cibi e i
diversi tipi di olio, per arricchire ulteriormente il background tecnico dei partecipanti.
Il corso è stato condotto dalla Dott.ssa Maria Luisa Ambrosino, capo panel presso il LCM
della CCIAA di Napoli, dal Dott. Antonello Paduano, ricercatore presso la facoltà di
Agraria dell’Università degli studi di Napoli Federico II, dal Sig. Angelo Lo Conte,
Assaggiatore, e dai tecnici consulenti della cooperativa, Dr. Agr. Ivan Rizzitelli e Dr. Agr.
Francesco Castelluccio.
Fig. 11 – Corso per assaggiatori di oli di oliva vergini: consegna attestati
Nella giornata conclusiva inoltre sono stati rilasciati gli attestati di Idoneità Fisiologica
all’assaggio dell’olio di oliva e un cd riportante tutto il materiale didattico distribuito
durante il corso.
L’Azione 3 f) ha formato 18 nuovi assaggiatori di olio di primo livello
MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA
INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI
Risultati
Anno III
2.b) Elaborazione di buone pratiche
agricole per l'olivicoltura, basate su
criteri ambientali adattati alle
condizioni locali, nonché alla loro
diffusione presso gli olivicoltori e il
monitoraggio della loro applicazione
pratica
Investimento approvato/investimento realizzato
%
100
Aziende soggette ad applicazione del
disciplinare
N.
8
Superficie olivetata
2
Numero medio dei partecipanti ai corsi di
formazione
N.
25
[si;no]
SI
Investimento approvato/investimento realizzato
%
100
Aziende coinvolte
N. >
8
Dimostrazioni effettuate
N. >
2
Produttori coinvolti nelle dimostrazioni
pratiche
N. >
20
[si;no]
SI
[si;no]
SI
[si;no]
SI
Innovatività delle tecniche utilizzate
Semplicità ed economicità delle tecniche
utilizzate
Miglioramento dell’impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
%
100
Aziende coinvolte
N. >
14
Superficie olivetata
ha >
20,00
N. >
-
3.a) Miglioramento delle condizioni Cassette acquistate
di coltivazione, di raccolta, di
Agevolatori per raccolta acquistati
consegna e di magazzinaggio delle
olive prima della trasformazione e
Dimostrazioni effettuate
connessa assistenza tecnica
Riduzione del grado di acidità dell'olio
Miglioramento dello stato igienico – sanitario
delle olive
3.d) Assistenza tecnica alla
produzione, all'industria di
trasformazione oleicola, alle imprese di
produzione delle olive da tavola, ai
frantoi ed alle imprese di
confezionamento per quanto riguarda
aspetti inerenti alla qualità dei prodotti
13,23
N.
Miglioramento dell'impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
2.d) Dimostrazione pratica di
tecniche olivicole finalizzate alla
protezione dell'ambiente e al
mantenimento del paesaggio
ha >
Corsi di formazione effettuati
Investimento approvato/investimento realizzato
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA'
DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI OLIVA ED OLIVE DA TAVOLA
Par
N. >
N. >
%
2
82,39
[si;no]
SI
Grado di soddisfazione delle aziende coinvolte
[basso;
medio; alto]
Investimento approvato/investimento realizzato
%
100
Imprese di confezionamento coinvolte
N. >
1
Periodo di assistenza
N. >
12
N. >
6
Analisi chimiche degli oli effettuate
Grado di acidità olio prodotto prima
dell’assistenza rispetto al grado di acidità olio
prodotto dopo l’assistenza
Lavorazione delle olive entro 48 ore dalla
raccolta
3.f) Formazione di assaggiatori per Investimento approvato/investimento realizzato
l'analisi sensoriale di olio di oliva
Partecipanti ai corsi
vergine e delle olive da tavola
Corsi realizzati
ALTO
%
[si;no]
%
100
N.
N.
25
1
Il programma di attività dell’Associazione Cooperativa Olivicola di Roma
La finalità del programma è stata il miglioramento delle caratteristiche qualitative
delle produzioni olivicole e delle tecniche agronomiche, nonché la salvaguardia e il
ripristino di oliveti ad alto valore ambientale a rischio di abbandono.
Attività previste e azioni per le quali si è richiesto il finanziamento
Settore di intervento
Attività ammissibile
Attività proposta nel programma
Settore del miglioramento 2a Operazioni collettive di Interventi di recupero su almeno 10 ettari di
dell’impatto
ambientale mantenimento degli uliveti oliveto che presentano fenomeni di
dell’olivicoltura
ad alto valore ambientale degrado/abbandono ad alto valore
ovvero
a
rischio
di paesaggistico attraverso l’azione collettiva
dell’associazione e di 10 olivicoltori
abbandono con connessa
assistenza tecnica.
2b Elaborazione di buone
pratiche agricole per
l’olivicoltura basate sui
criteri ambientali adattati
alle condizioni locali,
nonché la loro diffusione
presso gli olivicoltori e il
monitoraggio della loro
applicazione pratica
2c Dimostrazione pratica di
tecniche
alternative
all’impiego
di
prodotti
chimici per la lotta alla
mosca dell’olivo.
Elaborazione, applicazione di disciplinari di
produzione basati su criteri ambientali
presso i produttori olivicoli e relativa
monitoraggio
Attività
dimostrativa
della
tecnica
alternativa all’impiego di prodotti chimici
per la lotta alla mosca dell’olivo
2d Dimostrazione pratica di Interventi dimostrativi relativi al restauro di
tecniche olivicole finalizzate n. 5 esemplari ultracentenari di olivo
alla protezione
dell’ambiente e al
mantenimento del paesaggio
Settore del miglioramento 3d Assistenza tecnica alla
Assistenza tecnica rivolta a n. 3 frantoi
della
qualità
della produzione, all’industria di
produzione di olio di oliva e trasformazione oleicola, alle
delle olive da tavola
imprese di produzione delle
olive da tavola, ai frantoi ed
alle imprese di
confezionamento per quanto
riguarda aspetti inerenti
alla qualità dei prodotti
Obiettivi del programma
L’obiettivo principale delle azioni proposte dal programma è stato il miglioramento
della qualità dei processi produttivi e degli oli di oliva, così da assicurare l’adeguamento
alle norme nazionali e comunitarie che disciplinano il settore. Il perseguimento di tale
obiettivo rende necessario la razionalizzazione delle tecniche agronomiche in funzione
delle specificità dei fattori climatici, pedologici, storici e delle risorse umane che
concorrono alla produzione dell’olio d’oliva e delle olive da tavola.
E’ stato necessario, dunque, lavorare con azioni integrate, che hanno riguardato sia
l’introduzione di innovazione nelle diverse fasi della filiera, sia il miglioramento delle
conoscenze e delle competenze dei diversi operatori. Di conseguenza gli obiettivi operativi
del presente programma possono essere così riassunti:
9) diffusione tra gli operatori delle conoscenze e delle innovazioni tecnicoscientifiche, che nelle diverse fasi della filiera, consentono di ottenere prodotti di
qualità;
10) miglioramento del livello professionale e imprenditoriale degli operatori;
11) miglioramento delle tecniche di difesa fitosanitaria, finalizzate al miglioramento
della qualità organolettica, igienico-sanitaria del prodotto ed allo stesso tempo
alla riduzione dell’impatto ambientale;
12) diffusione dei mezzi di difesa fitosanitaria alternativi e/o complementari a quelli
chimici;
13) monitoraggio degli andamenti stagionali al fine di individuare l’epoca ottimale di
raccolta e monitorare e ottimizzare i tempi di raccolta, stoccaggio, trasporto e
trasformazione delle olive;
14) sensibilizzazione dei produttori verso una gestione di qualità e l’adozione di
procedure che ottimizzino il processo produttivo e la gestione delle informazioni
necessarie alla rintracciabilità di filiera.
Zone di intervento
Nella tabella si riportano le zone interessate dal programma attuato nella regione
Lazio, ripartite per i settori di intervento della progettualità.
Settore di intervento
Province
Miglioramento dell’impatto ambientale Roma
dell’olivicoltura (2a)
Elaborazione di buone pratiche agricole per
l’olivicoltura basate sui criteri ambientali
(2b)
Settore del miglioramento dell’impatto
ambientale dell’olivicoltura (2 c )
Dimostrazione pratica di tecniche olivicole
(2d)
Rieti
Roma
Viterbo
Rieti
Roma
Rieti
Assistenza tecnica alla produzione, Viterbo
all’industria di trasformazione oleicola Roma
Rieti
(3d)
Comuni
Sant'Angelo Romano, Moricone, Nerola;
Montorio Romano, Roviano, Mentana e
Palombara Sabina
Montopoli in Sabina e Fara in Sabina
e Tivoli e Villa San Giovanni in Tuscia (Comuni
coinvolti come sede dei corsi)
Montopoli
di
Sabina,
Montefiascone,
Moricone
Sermoneta (Comune di svolgimento delle
dimostrazioni)
Montefiascone
Moricone
Villa San Giovanni in Tuscia
Il miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura
Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale e a
rischio abbandono
L’attività svolta ha avuto come obiettivo quello di attuare interventi collettivi al
fine di recuperare e prevenire fenomeni di degrado o abbandono in alcune aree della
provincia di Roma e di Rieti.
L’intervento di recupero attuato, ha interessato complessivamente n. 15 oliveti con
età superiore a 50 anni, di particolare valenza paesaggistica ed ambientale, e si è
concretizzato in azioni di recupero (potatura di riforma e decespugliamento). Il lavoro è
stato documentato da materiale fotografico che testimonia lo stato ante e post intervento.
Per ogni azienda è stato predisposto un fascicolo aziendale contenente la seguente
documentazione:
- titolo di possesso o visure catastali
- planimetria catastale
- lettera di adesione alla progettualità
L’attività svolta
I Comuni interessati dall’intervento di recupero sono stati:
 in provincia di Roma: Sant'Angelo Romano, Moricone, Nerola, Montorio Romano,
Roviano, Mentana e Palombara Sabina
 in provincia di Rieti: Montopoli in Sabina e Fara in Sabina
La selezione delle aziende è avvenuta in base allo stato di abbandono riscontrato al
momento del sopralluogo e in linea con quanto previsto dal decreto MiPAF relativamente
alle caratteristiche degli oliveti. L’intervento è consistito nel recupero di oliveti per la loro
importanza ambientale-paesaggistica. Le aziende e gli appezzamenti interessati a livello
comunale dall’intervento sono stati:
 n. 2 aziende a Moricone,
 n. 1 aziende a Nerola,
 n. 1 azienda a Sant'Angelo Romano,
 n. 1 azienda a Mentana,
 n. 2 aziende a Montorio Romano,
 n. 3 aziende a Palombara Sabina,
 n. 3 aziende a Roviano,
 n. 1 azienda a Fara in Sabina,
 n. 1 azienda a Montopoli in Sabina.
Le aziende presso le quali sono stati svolti i lavori di recupero di natura
“straordinaria” si trovavano in totale abbandono sia per quanto riguarda il terreno, invaso
da rovi e da ginestre, sia per le piante non potate da numerosi anni. L’accesso ai terreni
prima dell’intervento era pressoché impraticabile.
Gli altri oliveti hanno richiesto, invece, interventi più contenuti limitati
principalmente alla sola potatura delle piante che si presentavano comunque abbandonate e
a volte anche coperte da rovi. Il terreno in questo caso si presentava lavorato
permettendone un facile accesso anche se in alcuni casi la presenza di rovi è risultata
localizzata sul terreno.
Il numero di piante potate è stato di 850 per una superficie recuperata pari a 15,32 ha.
Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui criteri
ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli
olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica.
L’attività è stata incentrata sulla realizzazione di un disciplinare sulla buona pratica
agricola in olivicoltora adattato alle condizioni locali; la sua diffusione è avvenuta in
occasione di n. 2 corsi finalizzati a supportare gli olivicoltori partecipanti nella corretta
gestione dell’oliveto anche attraverso l’applicazione delle tecniche colturali presentate.
Le tematiche trattate hanno riguardato le tecniche colturali (dalla difesa fitosanitaria
sulla base del disciplinare di difesa integrata alla corretta concimazione e potatura)
finalizzate ad un sistema di coltivazione a basso impatto ambientale e rispettoso della
sicurezza e salute dell’operatore agricolo.
Nel corso della stagione sono stati svolti quindi interventi formativi teorico – pratici
in cui i partecipanti hanno potuto sia acquisire elementi nozionistici tramite lezioni frontali,
sia verificare la pratica di campo relativa alle stesse nozioni.
Il calendario delle lezioni è stato pianificato in modo da seguire l’andamento della
stagione produttiva, consentendo l’immediato riscontro in campo delle nozioni acquisite.
Gli incontri sono stati inoltre l’occasione per consegnare materialmente ai
produttori, illustrandone il contenuto, le schede divulgative costituenti il disciplinare di
produzione collettiva.
I corsi hanno avuto sede nei comuni di Tivoli (RM) e Villa San Giovanni in Tuscia
(VT). Si è riscontrata una partecipazione di 20 produttori per ciascun corso.
Ciascun corso è stato articolato in 5 incontri, per una durata complessiva di 20 ore.
Le aziende partecipanti sono state 40 con una superficie olivetata soggetta alle
disposizioni del disciplinare pari a circa 42 ha.
L’attività di monitoraggio della relativa applicazione è avvenuta con sopralluoghi
in campo ed attraverso la verifica del quaderno di campagna aziendale.
A conclusione del corso è stato consegnato agli olivicoltori coinvolti un attestato di
partecipazione al corso.
Dimostrazione pratica di tecniche alternative all’impiego di prodotti chimici per la
lotta alla mosca dell’olivo.
L’ACO svolge da anni attività rivolte al miglioramento delle produzioni olivicole
ed olearie. Tra gli elementi di tale miglioramento, le attività rivolte al controllo dei
parassiti dell’olivo hanno ovviamente una notevole importanza. ACO ha quindi svolto
un’attività di divulgazione su una tecnica alternativa per il controllo della mosca olearia
tramite un principio attivo di origine naturale, lo spinosad.
Lo Spinosad è una sostanza di origine naturale, prodotta dalla fermentazione svolta
da un batterio attinomicete (Saccharopolyspora spinosa) e dotata di capacità di controllo di
insetti appartenenti ai Lepidotteri, ai Ditteri, agli Imenotteri, ai Sifonatteri, ai Tisanotteri ed
ad alcuni Coleotteri. La sostanza risulta poco nociva nei confronti di mammiferi, dei pesci
e della fauna selvatica in generale. In olivicoltura, il suo ruolo è legato al controllo della
mosca olearia (Dacus oleae).
Attualmente il prodotto è disponibile in Italia sotto forma di un formulato
commerciale in cui allo Spinosad vengono aggiunte sostanze appetenti che ne favoriscono
l'ingestione da parte dell'insetto.
L'utilizzo di spinosad è ammesso (Regolamento CE 404/2008, entrato in vigore il
12 maggio 2008) dai programmi di agricoltura biologica (Reg. CE. 2092/91).
Il prodotto agisce per ingestione, ed è efficace contro gli adulti di mosca olearia, sia
maschi che femmine. L'esca presente nel formulato attrae gli adulti della mosca verso le
parti della chioma trattate; quando la mosca si posa sull'oliva trattata, ingerisce il principio
attivo (durante l'alimentazione l'insetto non ovidepone) e successivamente, circa un'ora
dopo, inizia a morire senza ovideporre. Per questo motivo è fondamentale la presenza delle
esche alimentari nel formulato utilizzato, oltre al principio attivo Spinosad. La presenza di
esche specifiche per la mosca olearia rende il prodotto pressoché innocuo per gli insetti
utili.
L’attività dimostrativa svolta da ACO
Le prove di carattere dimostrativo al fine di diffondere l’introduzione fra i
produttori, della tecnica di lotta alternativa di tipo biologico contro la mosca dell’olivo si
sono svolte presso diverse aziende e nello specifico presso:
- l’azienda dimostrativa di ARSIAL nel comune di Montopoli di Sabina (RI);
- un’azienda a conduzione biologica a Moricone;
- un’azienda a conduzione biologica a Montefiascone;
- un’azienda convenzionale a Montefiascone
E’ stata organizzata il giorno sabato 24 maggio 2014 a Moricone una giornata
dimostrativa con la finalità di promuovere e divulgare l’attività già svolta e in essere.
Il protocollo operativo e l’attività svolta
I campi oggetto delle prove sono stati divisi in appezzamenti: due nel caso delle
aziende di Moricone e Montefiascone dove è stato messo a confronto il trattamento con
spinosad con quello abitualmente impiegato dalle aziende coinvolte, e tre appezzamenti
trattati con dimetoato, spinosad e senza trattamento nel caso dell’azienda dimostrativa di
ARSIAL.
Il protocollo ha previsto il monitoraggio dell’infestazione della mosca su tutti gli
appezzamenti, tramite l’uso di trappole a feromoni e il campionamento delle drupe con la
conseguente esecuzione di trattamenti con dimetoato o con spinosad al superamento della
soglia economica di intervento fissata al 1-2% di infestazione attiva.
Il campionamento a cadenza settimanale ha consentito di monitorare l’andamento
dell’infestazione dacica, particolarmente alta.
Il monitoraggio si è avvalso di una scheda compilata in occasione di ogni
sopralluogo effettuato presso gli oliveti.
Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell’ambiente e
al mantenimento del paesaggio
Nell’ottica di salvaguardare e valorizzare il patrimonio di piante di olivo
ultracentenarie, generalmente associato anche a contesti ad alta valenza paesaggistica, il
progetto ha perseguito l’obiettivo di favorire l’aggiornamento degli operatori del settore
sulla gestione di tali esemplari soffermandosi soprattutto sulla corretta potatura finalizzata
non tanto alla produzione quanto al mantenimento dell’esemplare.
Ciò è stato realizzato attraverso incontri dimostrativi in campo durante i quali sono
stati indicati i principi e le modalità delle tecniche colturali adottate finalizzate così non
solo alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio ma anche alla
conservazione del germoplasma olivicolo nell’ottica della tutela della biodiversità vegetale.
Sono state inoltre effettuate, con la collaborazione del CNR - Istituto di Genetica
Vegetale di Perugia, analisi di laboratorio finalizzate alla conoscenza dei singoli esemplari,
aspetto fondamentale in un percorso di mantenimento e valorizzazione del territorio.
Si è conclusa e pubblicata la raccolta delle schede degli alberi interessati
dall’azione nel tiennio, con particolare richiamo alle analisi di laboratorio eseguite.
Nel corso della stagione 2013 sono stati individuati e sottoposti a interventi di
gestione cinque alberi individuati nei comuni di n. 1 nel comune di Norma, n. 3 nel
comune di Sermoneta e l'ultimo a Palombara Sabina.
L’attività si è articolata nelle seguenti fasi, analogamente ai precedenti anni:
- individuazione nella regione Lazio ed in particolare nell'areale delle Colline Pontine di
esemplari di olivo ultracentenari;
- localizzazione degli esemplari su base cartografica;
- accertamento dell’identità varietale (attraverso l’impiego di marcatori SSR);
- stima dell’età degli alberi attraverso la misurazione di alcuni parametri della pianta, la
raccolta di campioni di legno, l’analisi con il C14 e l’analisi dei dati raccolti;
- 3 interventi di dimostrazione pratica sulla tecnica di potatura di riforma e mantenimento
degli esemplari individuati.
A conclusione dell'attività è stato organizzato il giorno 6 marzo presso il sito
archeologico di Villa Adriana – Tivoli il convegno in occasione del quale è stata illustrata
l'attività svolta e presentato la pubblicazione completa delle schede relative agli alberi
restaurati.
Il giorno 7 marzo, invece, si è svolta a Sermoneta le attività di dimostrazione di
potatura e restauro di tre olivi monumentali.
Il programma di attività per il miglioramento della qualità dell’olio di oliva e delle
olive da mensa
Assistenza tecnica alla produzione, all’industria di trasformazione oleicola, alle
imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi ed alle imprese di
confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti
L’attività di assistenza tecnica è stata finalizzata alla razionalizzazione della fase di
trasformazione e conservazione dell’olio prodotto.
L’attività è stata espletata mediante visite presso n. 3 strutture di trasformazione nel
corso delle quali sono state fornite agli operatori della filiera informazioni generali sulle
problematiche specifiche inerenti lo stoccaggio delle olive in frantoio, la loro
trasformazione, nonché il magazzinaggio degli oli prodotti.
Oggetto dell’azione di assistenza tecnica è stato il controllo di qualità di tutto il
processo di estrazione. L’attività ha coinvolto frantoi dislocati nei principali areali di
produzione della Sabina Romana (Moricone), dell’Alta Tuscia (Montefiascone) a Villa San
Giovanni.
Per ogni frantoio e’ stata redatta una scheda sintetica che sintetizza i principali
elementi di verifica e di controllo evidenziati nel corso dell’attività.
L’assistenza ai frantoi è stata ancora supportata da 9 analisi di 9 campioni di olio
svolte dai tecnici dell’Associazione impiegando i kit per l’analisi dell’acidità e dei
perossidi acquistati nell’ambito del progetto.
Divulgazione dell’attività svolta
L’Associazione, nell’ambito della divulgazione dell’attività svolta pubblicata sul
proprio sito in versione pdf.
L’attività svolta è stata anche descritta all’interno del sito web dove si riportano
tutti i riferimenti, sia legislativi che non, relativi agli aspetti operativi della progettualità
realizzata.
INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI
Par
Risultati
Anno III
Investimento approvato/investimento
realizzato
%
100
ha >
15,32
N.
15
N.
850
[si;no]
si
Investimento approvato/investimento
realizzato
%
10
Aziende soggette ad applicazione del
disciplinare
N.
40
ha >
42
Corsi di formazione effettuati
N.
2
Numero medio dei partecipanti ai corsi
di formazione
N.
20
Miglioramento dell'impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
[si;no]
si
Superficie ad alto valore ambientale
2.a) Operazioni collettive di interessata al miglioramento
mantenimento degli uliveti ad alto
valore ambientale ovvero a
N. Operatori coinvolti
rischio di abbandono con
connessa assistenza tecnica
Piante oggetto di intervento
MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA
Miglioramento dell’aspetto
paesaggistico
2.b) Elaborazione di buone
pratiche agricole per
l'olivicoltura, basate su criteri
ambientali adattati alle condizioni
locali, nonché alla loro diffusione
presso gli olivicoltori e il
monitoraggio della loro
applicazione pratica
Superficie olivetata
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
%
100
N. >
4
Superficie olivetata
ha >
7,5
N. >
1
N. >
22
N. >
3
[si;no]
si
%
100
N. >
N. >
5
3
N. >
30
N. >
[si;no]
5
si
[si;no]
si
[si;no]
si
2.c) Dimostrazione pratica di Dimostrazioni effettuate
tecniche alternative all'impiego di Produttori coinvolti nelle dimostrazioni
prodotti chimici per la lotta alla pratiche
mosca d'olivo
Tecniche agronomiche dimostrate
Miglioramento dell’impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
Dimostrazioni effettuate
2.d) Dimostrazione pratica di Produttori coinvolti nelle dimostrazioni
tecniche olivicole finalizzate alla pratiche
protezione dell'ambiente e al Olivi restaurati
mantenimento del paesaggio
Innovatività delle tecniche utilizzate
Semplicità ed economicità delle
tecniche utilizzate
Miglioramento dell’impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
Organizzazione dei Produttori Olivicoli
“O.P. ALPAS” Soc. Coop. Agricola
Con riferimento al Contratto per l’affidamento delle azioni e delle risorse, stipulato tra
UNAPOL - Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli – Società Consortile a
responsabilità limitata con sede in Roma – e Organizzazione dei Produttori Olivicoli “O.P.
ALPAS” Società Cooperativa Agricola con sede in Squinzano (LE), avente ad oggetto
l’esecuzione delle azioni definite nel Progetto presentato da UNAPOL ai sensi del Reg. CE
867/2008 e successive modifiche, limitatamente a quelle riportate nell’allegato “A” del
suddetto Contratto, la “O.P. ALPAS” soc.coop.agr., tramite i propri tecnici incaricati ed in
collaborazione con le aziende olivicole associate e gli oleifici sociali convenzionati, è
impegnata nella realizzazione delle seguenti attività:
A. Attività 2. Miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura:
Azione 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate su criteri
ambientali adatti alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori e
la sorveglianza della loro applicazione pratica;
Azione 2.c) Dimostrazione pratica di tecniche alternative all’impiego di prodotti chimici
per la lotta alla mosca dell’olivo;
Azione 2.d) Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione
dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio;
B. Attività 3. Miglioramento della qualità della produzione dell’olio d’oliva e delle olive
da tavola:
Azione 3.a.1) Miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo
dell'olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari ( monitoraggio dei
principali parassiti dell’olivo: Prays oleae (tignola dell’olivo), Saissetia oleae (cocciniglia
mezzo grano di pepe), Spilocaea oleagina (cicloconio);
Azione 3.a.3) Diffusione dell’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta tecnologicamente
avanzati
Azione 3.d) Assistenza tecnica alla produzione, all’industria di trasformazione oleicola,
alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi ed alle imprese di
confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti.
Lo sviluppo delle attività contemplate nell’allegato “A” dei Contratti per l’affidamento
delle azioni e delle risorse stipulato con UNAPOL ha proceduto attraverso le seguenti fasi:
1. incarico al tecnico coordinatore ed ai tecnici collaboratori;
2. pianificazione,organizzazione e coordinamento delle azioni da realizzare;
3. divulgazione dell’iniziativa presso gli associati tramite incontri tecnici e circolari;
4. accoglimento e valutazione delle richieste di partecipazione avanzate da aziende ed
oleifici;
5. sopralluoghi in campo per l’individuazione delle aree su cui allestire campi
dimostrativi, di osservazione e monitoraggio;
6. visite presso i frantoi e le aziende che hanno manifestato interesse al miglioramento
della qualità ed alla rintracciabilità del prodotto;
7. assistenza tecnica alle aziende ed agli oleifici partecipanti alle azioni da realizzare;
8. elaborazione, pubblicazione e diffusione del disciplinare di produzione e di altro
materiale didattico informativo;
9. attività di monitoraggio e sorveglianza della corretta implementazione del
disciplinare di produzione presso le aziende olivicole aderenti;
10. compilazione degli elaborati tecnici attraverso cui monitorare lo sviluppo delle
attività.
Per garantire la partecipazione ed il coinvolgimento della propria base associativa la O.P.
ALPAS ha provveduto a dare adeguata informazione delle azioni da realizzare con il
Progetto unitario presentato da UNAPOL d’intesa con le Cooperative aderenti ai sensi
Reg. CE 867/08 e s. m. attraverso circolari ed incontri tecnici tenuti sia presso la sede
sociale che presso le strutture periferiche aderenti, riscontrando grande apprezzamento
presso gli agricoltori partecipanti.
L’organizzazione, il coordinamento e la divulgazione delle attività progettuali sono state
svolte dal Dott. Agr. Attilio Malatesta, Presidente della O.P., a tanto incaricato dal C.d.A.
con apposita delibera, e dai tecnici incaricati, periti agrari Solazzo Pasquale e Culazzo
Luigi.
In tutti gli incontri tenuti si è registrata la partecipazione di un folto pubblico, a
testimonianza dell’impegno profuso dall’Organizzazione nell’opera di sensibilizzazione e
divulgazione dell’attività sociale promossa.
Tutte le richieste di partecipazione alle attività sono state accolte dal personale tecnico
incaricato; sono seguiti incontri conoscitivi con i produttori aderenti finalizzati alla
definizione degli impegni da assumere per la partecipazione alla realizzazione delle azione
contemplate nel Programma di attività ex Reg. CE 867/08 e s. m. .
I tecnici con la loro costante presenza hanno seguito gli interventi in campo fornendo
assistenza ed indirizzo agli operatori sulle diverse tecniche colturali adottate e documentato
le varie fasi di svolgimento delle attività. Inoltre hanno curato la realizzazione di materiale
didattico sui principali temi agronomici e normativi per fornire ai partecipanti al
Programma ed a tutti gli associati interessati un valido strumento di informazione.
Attività 2. Miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura
Azione 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura, basate su criteri
ambientali adatti alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori e
la sorveglianza della loro applicazione pratica.
Come previsto dal Contratto di affidamento stipulato con UNAPOL e comunque
consapevole della necessità di dover assistere i soci nell’apprendimento, nell’applicazione
e nel rispetto delle norme sulle buone condizioni agronomiche ed ambientali, la O.P. ha
realizzato l’azione in due fasi:
- fase 1) Elaborazione e realizzazione della pubblicazione “La Conduzione Eosostenibile
dell’Oliveto”, finalizzata alla divulgazione della norma applicativa del regime della
Condizionalità (Criteri di Gestione Obbligatori – CGO – e Buone Condizioni
Agronomiche ed Ambientali – BCAA) per gli aiuti diretti alle aziende agricole. Questa
pubblicazione contiene al suo interno un intero capitolo denominato “Norme per la
Conduzione Ecosostenibile dell’Oliveto”, che costituisce il Disciplinare predisposto
nell’ambito dell’attività di che trattasi. Le norme relative alla Condizionalità sono
disciplinate dal Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali n. 12541 del 21
dicembre 2006 e della Deliberazione di Giunta regionale n. 2460 del 16 dicembre 2008,
che hanno recepito le direttive comunitarie in materia, contenute negli allegati II e III del
nuovo Regolamento comunitario n. 73 del 19 gennaio 2009, che ha abrogato il vecchio
Reg. CE 1782/2003.
Questa realizzazione, strumento di formazione ed informazione, è indirizzata in primo
luogo agli olivicoltori quale valido supporto nell’applicazione degli impegni obbligatori
definiti dalla nuova Politica Agricola Comunitaria che indirizza sempre più l’olivicoltura
verso la produzione sostenibile.
Al tal fine il disciplinare è preceduto da un apposito capitolo denominato ”La Strategia
Agroambientale della Unione Europea”, che attraverso le varie tappe di riforma della
PAC, giunge alla disciplina del regime di Condizionalità, dettando le norme applicative
del disciplinare che sono oggetto di monitoraggio e sorveglianza della loro applicazione
pratica presso le aziende olivicole associate da parte dei tecnici incaricati.
- fase 2) Attività di divulgazione e sorveglianza presso le aziende agricole. Nel corso
dell’attività la Organizzazione ha promosso nn. 8 incontri tecnici, a cui hanno partecipato
mediamente 23 olivicoltori, finalizzati alla divulgazione del Disciplinare ed
all’aggiornamento degli olivicoltori sulla PAC, sulle norme relative alla applicazione della
disciplina della condizionalità al regime di pagamento dei premi unici aziendali, su
tecniche agronomiche finalizzate alla protezione dell’ambiente ed al mantenimento del
paesaggio, su tecniche di potatura per il restauro degli oliveti ad alto valore ambientale e
sull’adattamento degli oliveti tradizionali alla raccolta meccanica.
Tali concetti sono contenuti nel disciplinare di produzione elaborato, che costituisce il
materiale didattico e informativo messo a disposizione di tutti gli associati.
PROGRAMMA DEI CORSI
1. Politica Agricola Comunitaria: la Riforma della PAC per un’ Agricoltura
Sostenibile;
2. Il Regime della Condizionalità: illustrazione delle norme per gli aiuti diretti alle
aziende agricole: Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) e Buone Condizioni
Agronomiche ed Ambientali (BCAA);
3. Disciplinare per la Conduzione Ecosostenibile dell’Oliveto.
Azione
Giorno
alle ore
Indirizzo e luogo di svolgimento
Comune
Prov.
Tipologia evento
02/05/2014
Dalle
ore
15.30
2.b
20.30
Via Volturno, 6 – Olearia Serra
Squinzano
LE
2.b
03/05/2014
15.30
20.30
Squinzano
LE
2.b
09/05/2014
15.30
20.30
Seclì
LE
2.b
10/05/2014
15.30
20.30
Squinzano
LE
2.b
16/05/2014
15.30
20.30
Squinzano
LE
2.b
17/05/2014
15.30
20.30
Squinzano
LE
2.b
23/05/2014
15.30
20.30
Veglie
LE
2.b
24/05/2014
15.30
20.30
Largo Stazione, 37 – O.P. ALPAS soc.
coop. agr.
Prov. Seclì Neviano – Oleificio Greco
Giovanni
Largo Stazione, 37 – O.P. ALPAS soc.
coop. agr.
Via Donizzetti, 6 – Oleificio Cocciolo
Giovanni
Largo Stazione, 37 – O.P. ALPAS soc.
coop. agr.
Via
Carmiano
s.n.
–
D’amato
Agroalimentare
Largo Stazione, 37 – O.P. ALPAS soc.
coop. agr.
Squinzano
LE
Corsi di
aggiornamento
Corsi di
aggiornamento
Corsi di
aggiornamento
Corsi di
aggiornamento
Corsi di
aggiornamento
Corsi di
aggiornamento
Corsi di
aggiornamento
Corsi di
aggiornamento
L’attività di sorveglianza e monitoraggio in campo si è concentrata sull’ applicazione e sul
rispetto delle norme contenute nel Disciplinare sulle buone condizioni agronomiche ed
ambientali presso gli olivicoltori partecipanti: 35 aziende per un totale di Ha 695 circa. I
tecnici hanno illustrato sistemi di gestione del suolo, difesa, raccolta e trasformazione a
Referenze
e
Telefono
Malatesta Attilio
392 4394022
Malatesta Attilio
392 4394022
Malatesta Attilio
392 4394022
Malatesta Attilio
392 4394022
Malatesta Attilio
392 4394022
Malatesta Attilio
392 4394022
Malatesta Attilio
392 4394022
Malatesta Attilio
392 4394022
basso impatto ambientale allo scopo di diffondere sul territorio e tra gli operatori della
filiera olivicola la conoscenza di tecniche agronomiche alternative che, pur mantenendo la
redditività e la competitività del settore agricolo, garantiscano la conservazione degli
habitat, della biodiversità e del paesaggio, secondo le direttive dell’Unione Europea per lo
sviluppo sostenibile del settore agricolo. I tecnici hanno illustrato, inoltre, il regime
sanzionatorio relativo all’inosservanza delle norme imposte che, sia per un’azione
contraria che per un’omissione dell’agricoltore beneficiario, può comportare la perdita del
diritto al pagamento dell’intero aiuto spettante. L’applicazione della condizionalità, infatti,
investe l’intera attività e struttura aziendale, anche quelle attività e superfici per le quali
non sussistono pagamenti diretti. La riduzione dell’aiuto, fino al suo completo
annullamento, tiene conto della gravità, portata, durata e frequenza dell’infrazione
commessa.
ELENCO AZIENDE MONITORATE All. 1
Azione 2.c) Dimostrazione pratica di tecniche alternative all’impiego di prodotti chimici
per la lotta alla mosca dell’olivo.
La gestione della difesa fitosanitaria dell'oliveto ruota sostanzialmente intorno al controllo
della mosca delle olive. La messa a punto di un controllo razionale di questa specie è
indubbiamente la via più efficace per ridurre l'impatto ambientale dell'uso dei fitofarmaci,
e contribuire ad ottenere un prodotto sanitariamente valido.
Tra la vasta gamma dei fitofarmaci autorizzati all'uso nell'oliveto vanno scelti quelli che
hanno provata efficacia nei riguardi del fitofago e profilo ecotossicologico più favorevole
sia per l'uomo e gli animali e sia per le principali componenti dell'agroecosistema. Ciò è
realizzabile per il controllo di quasi tutti i patogeni e di numerosi insetti, mentre,
purtroppo, non risulta finora efficace per il controllo dell'insetto chiave dell'olivo, la
Bactrocera oleae.
Le prove svolte hanno consentito di valutare l’efficacia del metodo di cattura massale in
diverse condizioni applicative; infatti sono state eseguite in aree con distinte caratteristiche
pedoclimatiche ed a diverso rischio dacico. Considerato l’andamento climatico sfavorevole
allo sviluppo di infestazioni di elevata intensità, i risultati ottenuti hanno evidenziato una
notevole efficacia di questo metodo di lotta soprattutto nelle aree in cui gli attacchi di
mosca sono risultati più intensi.
L’impiego delle trappole di cattura massale è per lo più consigliato nel settore delle
produzioni biologiche dove non esistono idonei mezzi di controllo del fitofago, poiché che
le sostanze di origine naturale consentite per l'uso contro quest'ultimo e altri insetti
nell'agricoltura biologica come il piretro e il rotenone, hanno scarsa efficacia contro il
dittero. Essi, però, soprattutto se impiegati intensamente, possono produrre effetti
indesiderabili sulla fauna utile, perché hanno limitata selettività.
Inoltre la maggiore efficacia del metodo si ottiene applicandolo su estesi comprensori
piuttosto che a livello di singola particella in modo tale da contenere il più possibile lo
sviluppo delle popolazioni di mosca e conseguentemente ridurre il numero degli interventi
insetticidi.
L’attività ha coinvolto 18 aziende presso cui sono stati allestiti 20 campi dimostrativi per il
monitoraggio delle infestazioni di mosca per un totale di Ha 21 circa. In seguito ai dati
monitorati l’applicazione della lotta con il metodo di cattura massale si è reso necessario in
8 campi della superficie complessiva di circa Ha 9 circa.
ELENCO DEI CAMPI DIMOSTRATIVI All. 2/a e 2/b
Azione 2.d) Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione
dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio.
Esperienze svolte negli ultimi anni relative alla conservazione e all’incremento della
sostanza organica, hanno trovato nella tecnica dell’inerbimento naturale controllato delle
colture arboree una valida alternativa, senza presentare effetti negativi sulla produzione e
sviluppo delle piante e sulla regimazione delle piogge. La ricerca ha chiaramente
dimostrato che l’inerbimento spontaneo permanente contiene i fenomeni erosivi, grazie
alla capacità del cotico erboso di frenare il ruscellamento superficiale delle piogge ed
aumentare l’infiltrazione dell’acqua, permette l’accumulo di una notevole riserva idrica a
beneficio della coltura arborea per la stagione successiva. Infatti, le piante sottoposte
all’inerbimento beneficiano di maggiori riserve di acqua disponibile, presentano pertanto
un minore stress idrico estivo, un migliore stato nutrizionale, una più elevata produzione,
una riduzione del fenomeno dell’alternanza, rispetto a quelle sottoposte a lavorazione del
terreno. Queste prove hanno dimostrato che anche negli oliveti declivi meridionali, privi
di sistemi irrigui, quindi in condizioni di notevole fabbisogno idrico, l’efficacia
dell’inerbimento naturale controllato trova positivi riscontri sia sui parametri vegetativi
che sulla produttività delle piante, oltre che sulla conservazione del suolo. La possibile
competizione idrica e nutrizionale del cotico erboso nei confronti della coltura, ritenuta
negativa da diversi ricercatori non ha avuto nessun rilievo anche perché nel periodo estivo
(fine maggio – fine settembre) il cotico è temporaneamente secco.
L’adozione del metodo comporta anche minor compattamento del terreno a seguito del
passaggio dei mezzi meccanici ed agevola le operazioni di raccolta su terreno bagnato;
inoltre rende più economica la gestione del terreno rispetto alle lavorazioni per la minor
richiesta di ore di lavoro, potenza e numero di macchine da impegnare, pertanto, in
definitiva comporta un minor impatto ambientale.
L’attività ha coinvolto 18 aziende presso cui sono stati allestiti 20 campi dimostrativi per
Ha 21 circa sulle tecniche di gestione del controllo delle infestanti mediante l’inerbimento
naturale controllato degli oliveti.
ELENCO DEI CAMPI DIMOSTRATIVI All. 3
Inoltre, nell’ottica di salvaguardare e valorizzare il patrimonio di piante di olivo centenarie,
generalmente associato anche a contesti ad alta valenza paesaggistica, si è provveduto da
parte dei tecnici ad aggiornare gli operatori del settore sulla gestione di tali esemplari
soffermandosi soprattutto sulla corretta potatura finalizzata non tanto alla produzione
quanto al restauro ed al mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale.
In tale contesto è tenuto un incontro tecnico dimostrativo in agro di Squinzano e sono state
oggetto di intervento 20 piante centenarie presso l’azienda Malatesta Attilio.
Gli oliveti rappresentano un elemento caratteristico del paesaggio rurale che deve essere
preservato anche al di là della sua mera funzione produttiva. Oltre a salvaguardare
l’integrità del paesaggio mantenere gli oliveti in buone condizioni agronomiche e
vegetative comporta altri vantaggi: un oliveto ben curato rappresenta una forma di gestione
attiva del territorio che contribuisce a ridurre il rischio di erosioni e dissesti idrogeologici e
garantisce il presidio di zone rurali altrimenti destinate all’abbandono ed al degrado.
Gli oliveti in buone condizioni inoltre rappresentano uno dei cosiddetti "agroecosistemi"
creati dall’attività dell’uomo che aumentano le possibilità di rifugio e nutrimento per la
fauna selvatica e in particolare l’avifauna, i rettili e i piccoli vertebrati favorendo la
biodiversità animale e vegetale.
Attività 3. Miglioramento della qualità della produzione dell’olio d’oliva e delle olive da
tavola
Azione 3.a.1) Miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo
dell'olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari ( monitoraggio dei
principali parassiti dell’olivo: Prays oleae (tignola dell’olivo), Saissetia oleae
(cocciniglia mezzo grano di pepe), Spilocaea oleagina (cicloconio).
LOTTA INTEGRATA AGLI ORGANISMI DANNOSI ALL'OLIVO
La lotta integrata agli organismi dannosi è uno degli approcci produttivi nell'agricoltura
sostenibile. Le basi per la sua applicazione sono costituite dalla conoscenza dei seguenti
elementi dell' agroecosistema e delle loro interrelazioni: caratteristiche fisiche e climatiche;
complesso biocenotico; aspetti bio-ecologici fondamentali delle specie potenzialmente
dannose alle piante coltivate e di quelli dei loro nemici naturali; grado di potenziale
dannosità economica di patogeni e di fitofagi; tecniche colturali; mezzi e metodi di difesa
fitosanitaria disponibili.
Il grado d'integrazione dei mezzi e delle tecniche utilizzabili nella gestione integrata di un
agroecosistema dipende dai problemi fitosanitari da affrontare.
Costituisce comunque il punto di partenza di questo appproccio il massimo utilizzo del
contributo dell'antagonismo naturale per il contenimento delle specie dannose. A ciò si
tende riducendo o eliminando l'uso di tecniche e di sostanze che non rispondono alle
esigenze della lotta integrata.
I problemi fitosanitari nell'oliveto variano per natura e intensità principalmente in rapporto
alla ubicazione degli impianti (se in aree collinari o di bassa montagna, interne o in zone
costiere), alla tecnica colturale (soprattutto se viene praticata o meno l'irrigazione) e al tipo
di produzione (olive da olio o da tavola).
Tra i numerosi agenti patogeni dell'olivo, relativamente pochi sono quelli che causano
malattie in vaste aree e di rilevante importanza economica: tra questi la più importante è la
Spilocaea oleagina che causa la malattia dell'olivo nota come il cicloconio o l'occhio di
pavone. Più numerosi sono gli insetti d'importanza economica, tra i quali vi è la specie
chiave Bactrocera oleae (mosca delle olive o daco), la Prays oleae (tignola dell’olivo), la
Saissetia oleae (cocciniglia mezzo grano di pepe).
Costituiscono una componente importante per il controllo naturale degli organismi dannosi
dell'agroecosistema numerosi gruppi di predatori e di parassitoidi degli insetti fitomizi
(cocciniglie e psille), come gli Emitteri Antocoridi, i Coleotteri Coccinellidi e gli
Imenotteri Calcidoidei.
Varie scelte agronomiche, dall’impianto alla successiva gestione dell'oliveto, possono
avere ripercussioni d'ordine fitosanitario. Esse vanno gestite razionalmente perché possano
dare un contributo non trascurabile alla riduzione dell'uso di sostanze chimiche a maggiore
impatto ambientale.
Delle pratiche agronomiche che nell'oliveto assumono interesse anche fitosanitario va
citata soprattutto la potatura. Essa non è solo una tecnica che consente di dare forma alla
pianta e di equilibrarne la parte vegetativa con quella produttiva, ma è anche un mezzo per
rimuovere condizioni microcroclimatiche che favoriscono lo sviluppo di malattie (es.
occhio di pavone) o di attacchi di insetti (es. cocciniglia nera), nonché per eliminare fonti
d'inoculo di varia origine.
La scelta dei fitofarmaci da usare nel quadro della lotta integrata è fondamentale. Quando
possibile è da privilegiare l'impiego di prodotti di provata efficacia nei riguardi del
bersaglio e con profilo ecotossicologico più favorevole, sia per l'uomo e simili, che per le
principali componenti dell'agroecosistema.
In termini generali l'impatto dei fitofarmaci nell'oliveto può essere minimizzato seguendo i
seguenti criteri:
1 - intervenire al raggiungimento della soglia d'intervento allorquando non vi siano metodi
alternativi di intervento competitivi;
2 - programmare l'intervento nella fase di maggiore vulnerabilità del bersaglio e
possibilmente di scarsa presenza di specie utili nell'agroecosistema, con prodotti selettivi;
3 - utilizzare attrezzature di distribuzione efficienti.
La lotta integrata è realizzata effettuando, in rapporto alle fasi fenologiche dell'olivo o
delle specie da contenere o delle fasi colturali, il controllo delle popolazioni e/o delle
infestazioni in periodi critici, con mezzi e metodi d'intervento scelti in base a valutazioni
tecniche, ecologiche, tossicologiche ed economiche.
La pratica della difesa integrata non può fare a meno di un'assistenza tecnica preparata ed
efficiente che attraverso il monitoraggio delle popolazioni di insetti e parassiti, del grado
d'infestazione o d'infezione, effettuato con vari tipi di trappole e con i campionamenti di
parti vegetali suscettibili, è in grado di stabilire le soglie d'intervento più attendibili.
La pubblicazione settimanale dei bollettini fitosanitari scaturisce dall’attività di assistenza
tecnica condotta dai tecnici qualificati della O.P. ALPAS. Tale bollettino viene emesso con
l’intento di consigliare il momento più opportuno per intervenire con metodiche di lotta
integrata in modo da ridurre in modo significativo la distribuzione di prodotti chimici di
sintesi ed elevare la qualità della produzione olivicola.
Il sistema di monitoraggio è stato organizzato in modo da raccogliere informazioni di
campo e divulgare consigli fitoiatrici in territori omogenei per caratteristiche climatiche e
produttive attraverso il coinvolgimento di oleifici cooperativi e frantoi.
Tale attività ha portato alla elaborazione, emissione e diffusione di n. 47 bollettini
fitosanitari a favore degli olivicoltori.
Azione 3.a.3) Diffusione
tecnologicamente avanzati.
dell’impiego
di
attrezzature
e
mezzi
di
raccolta
Le attrezzature agevolatrici della raccolta si differenziano secondo la tipologia del lavoro
che gli organi lavoranti eseguono (bacchiatori, pettini vibranti, ganci scuotitori, sferzatori,
brucatori) portati da aste telescopiche e azionati da compressori o da piccoli motori che
fanno parte integrante dell'attrezzatura.
Non vi è dubbio che l'innovazione tecnologica applicata alle agevolatrici, permette oggi di
disporre di attrezzature di peso contenuto con l'assorbimento pressoché totale delle
vibrazioni che riduce, in tal modo, l'affaticamento dell'operatore.
La gamma delle attrezzature agevolatrici è alquanto vasta, e quindi la scelta va indirizzata
non solo in funzione della tipologia del lavoro ritenuta più idonea alle esigenze
dell'olivicoltore, ma anche, e soprattutto, va orientata verso quelle attrezzature dotate di
dispositivi e di automatismi che diano flessibilità e elasticità al funzionamento
dell'agevolatrice, soprattutto quando si lavora su olivi la cui architettura si presenta densa
di branche e di rami dotati di abbondante vegetazione. Fra le attrezzature proposte dal
mercato, è da segnalare una diffusa presenza di pettini pneumatici, che hanno anche
un'azione rastrellante necessaria per migliorare la percentuale di distacco del frutto anche
quando l'epoca di raccolta viene anticipata.
La brucatrice elettrica è anch'essa un'agevolatrice a pettini con denti genericamente di lega
metallica al titanio, che ruotando su se stessi mediante un piccolo motore elettrico,
provocano il distacco delle olive. Un azione di brucatura alla quale si unisce anche quella
del pettinamento provocato dal movimento dell'attrezzo da parte dell'operatore.
Sul mercato vi sono, inoltre, agevolatrici-scuotitrici che, tramite un sistema di
agganciamento ai rami, fanno cadere le drupe per vibrazione.
Questi scuotitori sono generalmente dotati di un proprio motore a scoppio il cui peso (1012 Kg) viene sostenuto dall'operatore mediante imbracatura. Non vi è dubbio che questo
tipo di agevolatrici comporta un maggior affaticamento non solo a causa del peso
dell'attrezzo, ma anche per lo sforzo che deve essere fatto per contrastare la massa
inerziale del ramo che viene fatto vibrare.
Una vasta gamma di attrezzature agevolatrici per la raccolta delle olive è quindi
disponibile, sulle quali vengono continuamente apportate innovazioni tecnico-costruttive
volte ad affinare la versatilità di impiego e la qualità del lavoro. Dal lato economico, è da
rilevare che il loro prezzo è alquanto contenuto, e pertanto l'acquisto può essere fatto anche
da aziende che hanno solo poche decine di piante di olivo. La capacità lavorativa, come
detto, risponde senz'altro alle esigenze della maggioranza delle aziende olivicole italiane
che, con queste attrezzature agevolatrici, stanno alleviando il problema della raccolta delle
olive.
Sono state effettuate tre prove dimostrative nei comuni di Campi Sal.na, Veglie e
Squinzano sull’utilizzo di tecniche di raccolta tecnologicamente avanzate con l’utilizzo di
abbacchiatori pneumatici ed elettrici forniti in comodato dall’Unione, a cui hanno
partecipato circa 63 olivicoltori.
Azione 3.d) Assistenza tecnica alla produzione, all’industria di trasformazione oleicola,
alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi ed alle imprese di
confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti.
PROCESSO DI ESTRAZIONE DELL'OLIO
La separazione dell'olio dalle restanti parti costitutive del frutto può avvenire per pressione,
centrifugazione, filtrazione selettiva o tensione superficiale. I primi due metodi risultano
essere impiegati autonomamente, perché esaustivi, mentre il terzo è abbinato alla pressione
o alla centrifugazione.
L'estrazione per pressione è un sistema di estrazione che nella attuale procedura, peraltro
consolidata da secoli di tradizione, prevede una frangitura ed una parziale gramolatura
eseguita con molazze, un ulteriore breve rimescolamento della pasta (gramolatura) con
apposita gramola, una separazione del mosto oleoso dalla sansa per pressatura con presse
idrauliche aperte ed una separazione dell'olio dall'acqua di vegetazione con centrifuga
verticale.
La pasta precedentemente molazzata e gramolata, viene stratificata sui diaframmi filtranti o
fiscoli per opera di un dosatore che preleva la pasta dalla gramolatrice, depositandola sui
diaframmi filtranti in fibra sintetica (nylon o polipropilene). I diaframmi,
indipendentemente dalla loro composizione, sono provvisti di un foro centrale che
permette il loro inserimento attraverso la foratina centrale, a formare la "torre" o "pila".
Questa risulta irrigidita, sia per la presenza della foratina, che dal periodico inserimento di
un disco metallico in acciaio tra i diaframmi.
Il sistema di estrazione per pressione è, in linea teorica, quello che maggiormente rispetta
la qualità intrinseca dell'olio perché opera a temperatura ambiente e perché non prevede
l'aggiunta di acqua. Tuttavia, nella pratica presenta una serie di problemi applicativi che
sono:
- notevoli necessità di manodopera e nella limitata capacità operativa oraria, che comporta
spesso la conservazione delle olive;
- inquinamento organolettico di oli primariamente esenti, prodotto dai fiscoli che
trasmettono difetti sensoriali di oli difettosi precedentemente estratti o di processi di
fermentazione dell'acqua di vegetazione residua nei diaframmi stessi.
Quest'ultimo problema è particolarmente evidente quando la operatività del sistema è
discontinua per cui si raccomanda una operatività continua (24 ore su 24), una frequente
sostituzione dei diaframmi durante la campagna olearia e/o una loro periodica
rigenerazione mediante lavaggi energici con macchine idropulitrici ed acqua calda.
Gli eventuali accorgimenti di lasciare le torre in pressione durante la notte e la
conservazione durante la pausa notturna dei fiscoli in ambiente refrigerato risolvono solo
parzialmente il problema.
L'estrazione per centrifugazione è un sistema che ha acquisito una crescente diffusione a
partire dalla sua introduzione sul mercato (fine degli anni sessanta) per cui attualmente, nei
paesi mediterranei, la maggior parte dell'olio vergine di oliva viene estratto con tale
sistema. Recentemente si è verificata un'ulteriore evoluzione che ha portato alla riduzione
dei quantitativi di acqua di rete utilizzata durante il processo.
Allo stato attuale sono disponibili:
a) centrifughe tradizionali a tre fasi (acqua, olio e sansa), caratterizzate da una quantità
d'acqua di diluizione compresa tra 0,5 e 1,0 m3 per ton. di olive;
b) centrifughe a due fasi (olio e sansa umida), che possono lavorare senza aggiunta di
acqua e non producono acque di vegetazione come sottoprodotto del processo di estrazione
dell'olio (in realtà un minimo di acqua di vegetazione viene prodotto, ma viene convogliato
nella sansa umida);
c) nuove centrifughe a tre fasi che necessitano di un basso livello di acqua di diluizione,
compreso tra 0,2 e 0,3 m3 per ton. di olive.
Le centrifughe tradizionali a tre fasi permettono la separazione dell'olio dall'acqua di
vegetazione, producendo sansa vergine con umidità compresa tra il 50% ed il 55%. I1
procedimento prevede una diluizione delle paste, effettuata per ridurre la loro viscosità e
quindi per facilitare la separazione olio-acqua di vegetazione, con un rapporto di diluizione
compreso te 1:0,5 ad 1:l. Questo comporta l'accumulo di grandi quantità di acqua di
vegetazione da smaltire (da 0,7 a 1,2 m3 per ton. di paste lavorate), ed una perdita di
qualità dell'olio per effetto di un incremento delle perdite per dilavamento dei composti
fenolici dell'olio.
Le centrifughe a due fasi operanti senza acqua aggiunta o quelle a tre fasi a basso consumo
d'acqua consentono, invece, la produzione di oli con maggiore concentrazione fenolica
rispetto a quelli estratti con centrifuga tradizionale, poiché sono ridotte al minimo o
annullate le perdite per dilavamento. Questi nuovi sistemi estrattivi consentono, quindi, la
produzione di olio simile a quello ideale estratto a temperatura ambiente e senza aggiunta
alcuna di acqua.
Nel sistema a due fasi la problematica principale riguarda l'elevata umidità delle sanse che
comporta problemi sia nella sua movimentazione che nella lavorazione nei sansifici (si
passa dal 50-55% circa dei decanter a tre fasi tradizionali al 55-65% di quelli a due fasi). In
questo contesto i dencanter a tre fasi a basso consumo di acqua possono rappresentare una
valida alternativa al sistema di estrazione a due fasi, in quanto permettono di ottenere oli di
qualità simile ed una sansa con un minore contenuto di umidità, vicino a quello del sistema
tradizionale a tre fasi.
I1 sistema di estrazione per tensione superficiale sfrutta la differenza di tensione
superficiale fra olio e acqua e, quindi, la possibilità di estrazione selettiva di uno dei due
quando i due liquidi si trovano intimamente mescolati. L'olio, infatti, presenta una tensione
superficiale minore di quella dell'acqua di vegetazione, per cui avrà una più elevata forza
di adesione verso le superfici metalliche .
L'unità operativa di questo estrattore è rappresentata da un cassone rettangolare in acciaio
inox con fondo semicilindrico provvisto di circa 5000 fessure attraversate da altrettante
lamelle in acciaio inox, dotate di lento movimento alternato. La pasta precedentemente
franta e gramolata viene inviata all'interno del cassone e continuamente rimescolata per
mezzo di una pala dotata posteriormente di un dispositivo che, raschiando le lamelle
deputate all'estrazione dell'olio, provvede a distaccare loro la pasta eventualmente aderita.
I1 lento e continuo movimento della pasta e delle lamelle nella pasta permette di separare
l'olio per tensione superficiale e di lasciarlo cadere nel serbatoio sottostante.
Il sistema prevede, in ogni caso, una doppia estrazione poiché solo una parte dell'olio viene
separato per tensione superficiale mentre l'olio residuo, che in passato veniva estratto per
pressione, viene attualmente separato per centrifugazione. Il sistema prevede, quindi, la
frangitura, una prima gramolatura, un passaggio alle vasche di estrazione per tensione
superficiale dove la pasta dovrebbe stazionare non più di 20 minuti, una seconda
gramolatura, l'estrazione del mosto oleoso per centrifugazione della pasta e la separazione
dell'olio con separatore centrifugo verticale.
L'olio estratto per percolamento presenta una migliore qualità nei confronti della
tradizionale centrifugazione a tre fasi, per una maggiore carica fenolica e per caratteristiche
sensoriali indirizzate verso un maggiore equilibrio, sia a livello olfattivo che gustativo.
L'estrazione dell'olio da paste snocciolate è stata recentemente riproposta per sfruttare la
peculiare distribuzione delle attività enzimatiche endogene nella drupa, lasciando
intravvedere la possibilità di attivare gli enzimi in forma differenziata cercando di
intervenire, in fase di frangitura, selettivamente sulle varie parti sostitutive del frutto. Si
basano su questo concetto i processi di denocciolatura delle olive e successiva
centrifugazione delle paste che, in assenza di attività perossidasica indotta dalla presenza di
frammenti di mandorla, vedono ridotta l'ossidazione con un incremento delle sostanze
fenoliche nell'olio. Il processo di denocciolatura e la separazione dell'olio dalle paste di
oliva in assenza di materiale drenante comporta, però, una significativa riduzione delle rese
industriali di estrazione per cui il sistema, pur risultando proponibile ai fini qualitativi della
produzione, necessita di una valorizzazione del prodotto spinta ben oltre l'attuale.
PUNTI CRITICI DEL PROCESSO DI ESTRAZIONE
FRANGITURA
Nella tradizione l'operazione era effettuata con molazze, cioè frangitori discontinui che con
il loro movimento rotatorio all'interno di una vasca preparavano la pasta per i1 successivo
sistema di estrazione per pressione.
Le molazze sono ingombranti, difficilmente ispezionabili per la pulizia e, per il loro modo
di operare, caratterizzate da una bassa capacità lavorativa oraria e da una limitata capacità
di estrazione del colore verde degli oli. Per questo, sono state sostituite con frangitori
continui a martelli caratterizzati da un modesto ingombro, da elevata capacità lavorativa e
limitato costo. Tale sostituzione non è però immune da effetti sulla qualità del prodotto,
poiché durante la frangitura si attiva il patrimonio enzimatico endogeno del frutto, con
particolare riferimento all'attività glicosidasica e lipossigenasica, che catalizzano una serie
di reazioni che sono alla base delle caratteristiche nutrizionali e sensoriali dell'olio vergine
di oliva. Insieme a queste positive reazioni enzimatiche la frangitura attiva anche
complessi enzimatici indesiderabili, quali le polifenolossidasi e le perossidasi, che
catalizzano la degradazione delle sostanze fenoliche nella successiva fase di gramolatura.
Tutti questi enzimi sono diversamente distribuiti nelle parti costitutive della drupa; in
particolare, la perossidasi e la lipasi sono ampiamente contenute nella mandorla, la
polifenolossidasi è presente quasi esclusivamente nel mesocarpo, mentre la lipossigenasi è
contenuta in tutte le parti costitutive del frutto.
Questa particolare distribuzione delle attività enzimatiche endogene della drupa ha
stimolato il desiderio di attivare gli enzimi endogeni del frutto in forma differenziata
cercando di intervenire, in fase di frangitura, selettivamente sulle varie parti sostitutive
della drupa. In particolare, è stata messa a punto la frangitura 'differenziata' con la quale si
intende praticare un'efficiente rottura delle strutture cellulari della polpa (ove è contenuto il
98% circa dell'olio) e dell'endocarpo (che funge da drenante nella fase di separazione
solido liquido) limitando, però, la frantumazione del seme per ridurre al minimo la
presenza di perossidasi e lipasi nelle paste durante la fase di gramolatura. I1 sistema
tradizionale di frangitura con molazze, per la possibilità di regolare la distanza tra le
macine in granito ed il piatto esplica questa attività selettiva, al contrario dei frangitori a
martelli che frantumano finemente ogni parte costitutiva del frutto.
Per questo i frangitori a molazze sono tornati ad una valida applicazione anche nei moderni
impianti per centrifugazione di media capacità lavorativa, sebbene venga prolungato il
tempo dell'operazione per consentire una preparazione delle paste più fine ed omogenea; il
tempo potrà essere recuperato nella successiva gramolatura. I frangitori a martelli, al
contrario, sono dotati di forte effetto emulsionante sulla pasta, che compromette
relativamente la resa in olio, e di un effetto istantaneo di incremento della temperatura
della pasta per fenomeni di attrito, con conseguente rilascio di sostanze fenoliche della
buccia di sapore amaro, che non trovano origine in altri sistemi di frangitura.
Per attenuare tale effetto i martelli montati su un rullo metallico ruotante ad alta velocità
(1000-3000 giri/min) all'interno di una griglia forata, sono stati resi snodati e la griglia, che
regola la granulometria della pasta, è stata predisposta con movimento controrotante per
attenuare l'attrito. Gli elementi frangenti possono essere anche rulli dentati o scanalati, che
ruotano in senso opposto con diversa velocità angolare. I1 tutto è racchiuso in un cilindro
opportunamente sagomato.
L'innovazione tecnologica in fase di frangitura prevede l'impiego di macchine di tipo
continuo ma con l'introduzione di corpi battenti che aggiungano all'effetto di percussione,
tipico dei frangitori a martelli, quello di taglio, che consente una minore frantumazione del
seme e, quindi, una limitata attivazione delle perossidasi endogene. In questo contesto, si
inquadra l'introduzione di alcuni nuovi sistemi di frangitura quali il frangitore a denti ed il
frangitore a coltelli che inducono un minore incremento di temperatura ed una minore
frantumazione.
Questo, però, provoca problemi di omogeneità nella granulometria della pasta, che può
tradursi in una riduzione delle rese industriali all'estrazione.
Un'ulteriore tendenza dell'innovazione dei sistemi continui di frangitura si orienta invece
verso la riduzione dei giri del corpo battente.
Questo elemento può avere senza dubbio un effetto positivo sulla qualità del prodotto
legato alla riduzione dell'attrito e quindi dei suddetti processi di riscaldamento ed
emulsionamento della pasta.
GRAMOLATURA
L'operazione, eseguita in presenza di un leggero riscaldamento della pasta, consente il
fenomeno della coalescenza, cioè la capacità delle goccioline oleose di riunirsi in gocce più
grosse che si separano facilmente dalla fase acquosa nel successivo processo di estrazione.
Le macchine, denominate gramole, sono costituite essenzialmente da una vasca in acciaio
inox munita di intercapedine per la circolazione dell'acqua, contenente all'interno uno o
due bracci variamente sagomati, deputati ad un lento rimescolamento della pasta di olive.
Le modificazioni che intervengono nella composizione dell'olio durante il processo sono
notevoli e strettamente connesse agli effetti della temperatura di processo e della durata
dell'operazione. Temperature troppo elevate e/o tempi di gramolatura troppo prolungati
provocano, in primo luogo, una riduzione del contenuto di sostanze fenoliche, poi di aromi
dell'olio e, successivamente, anche un innalzamento del grado di acidità libera e del
numero di perossidi. Durante la gramolatura, infatti, i costituenti fenolici sono esposti per
primi all'ossidazione per cui la loro concentrazione diminuisce nelle paste, negli oli e nei
sottoprodotti dell'olio, proporzionalmente al tempo ed alla temperatura di processo.
Le sostanze aromatiche, invece, si originano per azione della lipossigenasi contenuta nel
frutto che catalizza, durante la frangitura e la prima fase di gramolatura, la formazione di
composti (aldeidi ed alcoli) responsabili della sensazione di fruttato erbaceo dell'olio, il cui
contenuto è influenzato dalle modalità applicative delle variabili suddette.
Lo svolgimento della gramolatura in atmosfera controllata, dove l'aria (contenente
ossigeno) è sostituita, in tutto o in parte, da un gas inerte quale l'azoto, consente di
controllare i processi di ossidazione, con l'obiettivo di incrementare il contenuto in
sostanze fenoliche senza ridurre i composti volatili responsabili dell'aroma dell'olio.
Peraltro, anche una esposizione all'aria troppo breve può tradursi in forti modificazioni
della composizione dell'olio, con un notevole incremento in sostanze fenoliche ed una
riduzione del contenuto in sostanze volatili con evidenti conseguenze a livello sensoriale.
I risultati finora acquisiti hanno consentito di definire un intervallo di temperatura delle
paste durante la gramolatura compreso tra 24 e 28 °C ed un intervallo ideale nel tempo di
gramolatura compreso tra 15 e 45 minuti, con un massimo non superiore a 60 minuti.
Variazioni entro i limiti descritti potranno essere introdotte in funzione della provenienza
varietale e del grado di maturazione dei frutti.
SEPARAZIONE DELL'OLIO DALLE ACQUE DI VEGETAZIONE
La separazione dell'olio dal mosto oleoso si effettua con l'operazione di centrifugazione a
mezzo generalmente di centrifughe verticali, adatte a separare miscugli di sostanze con
diverso peso specifico. I1 principio della centrifugazione si basa sulla vigorosa rotazione
della miscela di olio, acqua di vegetazione e solidi sospesi per cui, per effetto della
rotazione, il corpo più leggero (olio) si raccoglie in prossimità dell'asse di rotazione, quello
più pesante (acqua) a distanza maggiore da questo asse, mentre i solidi si raccolgono a
distanza ancora maggiore.
L'olio fuoriesce da appositi sfioratori, mentre le acque di vegetazione miste a solidi escono
altrove. Una parte dei solidi si deposita sul tamburo ruotante, che periodicamente deve
essere liberato da questi sedimenti, pena una perdita di efficacia dell'operazione. Ora
vengono comunemente utilizzate centrifughe 'autopulenti' che, senza interrompere
l'operazione di centrifugazione, provvedono periodicamente ed automaticamente a
scaricare all'esterno i residui solidi.
CONSERVAZIONE E CONFEZIONAMENTO DELL'OLIO
Le migliori condizioni per la conservazione dell'olio prevedono la disponibilità di locali
facilmente aerabili, con scarsa illuminazione, meglio se di tipo diffuso, e temperature
stabilmente basse ma non inferiori ai 12-14 "C, se si vuole evitare una progressiva
solidificazione dell'olio.
I contenitori devono essere tali da non trasmettere odori e sapori, risultare impermeabili
all'ossigeno ed alla luce, atermici, facilmente ispezionabili per una perfetta pulizia e
preferibilmente infrangibili.
Nessuno dei materiali disponibili possiede insieme tutte le caratteristiche:
i più utilizzati sono il vetro, magari scuro, l'acciaio inox, la terracotta vetrificata, mentre
sono da escludere il vetroresina, la banda stagnata ed il ferro.
I1 principale problema di ogni tipo di contenitore rimane, comunque, il contatto dell'olio
con l'aria per cui, al fine di preservare lo spazio di testa, pur sempre presente nei
contenitori, si tende ad immettere gas inerti (azoto), al posto dell'aria. I1 sistema prevede
l'uso di un pressostato, di una valvola di immissione, di una valvola di uscita, di un
contenitore di acciaio per l'olio e di una bombola di azoto. Al prelievo di olio effettuato
mediante un rubinetto posto quasi al fondo del recipiente, corrisponde l'automatico
ingresso di un pari quantitativo di azoto. In alternativa, nello spazio vuoto del recipiente
può essere collocata una camera d'aria che, con il suo volume, evita la presenza di aria a
diretto contatto con l'olio.
I1 controllo della temperatura nei limiti sopra indicati e l'uso di gas inerti sono in ogni caso
accorgimenti in grado di ritardare fortemente i processi di alterazione idrolitica ed
ossidativa ai quali gli oli vanno normalmente soggetti. Anche il processo di
imbottigliamento può avvenire in atmosfera controllata, per immettere gas inerte nella zona
vuota della bottiglia.
Nei riguardi del confezionamento, gli aspetti più importanti riguardano la filtrazione
dell'olio e la tipologia di vetro utilizzata per la vendita al minuto. La filtrazione, pur in
presenza di indicazioni contrastanti, rappresenta un elemento di stabilizzazione per l'olio,
per cui è consigliabile anche prima della fase di stoccaggio. Oli torbidi sono ammessi
anche al confezionamento in bottiglia, ma solo per il consumo nel breve periodo.
La filtrazione industriale può essere effettuata con filtri a farina fossile o filtri a cartone
mentre, solo per piccole partite, può essere effettuata anche su cotone (filtro barese).
Nei riguardi della tipologia di vetro va osservato come l'uso di vetri chiari favorisca la
fotossidazione che è un processo ossidativo estremamente rapido e non facilmente
contenibile nemmeno dalla presenza di antiossidanti. I1 modo migliore per evitarlo è
limitare al massimo il contatto dell'olio con la luce, per cui sono preferibili vetri scuri che,
però, non lasciano intravedere il colore dell'olio al consumatore. In alternativa, può essere
utilizzato vetro chiaro corredando però la bottiglia con un astuccio in cartone che lo
protegga dalla luce.
L’azione ha fornito assistenza tecnica a n. 2 frantoi (D’Amato Agroalimentare – Veglie e
Olearia Serra – Squinzano) e ad un’azienda di confezionamento (D’Amato
Agroalimentare) mirata alla risoluzione delle problematiche che pregiudicano la qualità
dell’olio durante il processo di trasporto delle olive, conferimento in frantoio, frangitura,
stoccaggio e confezionamento dell’olio.
Inoltre è stata fornita assistenza tecnica a 10 aziende nella programmazione dell’epoca
ottimale della raccolta.
INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI
Par
Risultati
Anno III
Investimento approvato/investimento
realizzato
%
100
ha >
15,32
N.
15
N.
850
[si;no]
si
%
10
N.
40
ha >
42
Corsi di formazione effettuati
N.
2
Numero medio dei partecipanti ai corsi
di formazione
N.
20
Miglioramento dell'impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
[si;no]
si
2.a) Operazioni collettive di Superficie ad alto valore ambientale
mantenimento degli uliveti ad alto interessata al miglioramento
valore ambientale ovvero a
N. Operatori coinvolti
rischio di abbandono con
connessa assistenza tecnica
MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA
Piante oggetto di intervento
Miglioramento
dell’aspetto
paesaggistico
Investimento approvato/investimento
realizzato
2.b) Elaborazione di buone
pratiche agricole per
l'olivicoltura, basate su criteri
ambientali adattati alle condizioni
locali, nonché alla loro diffusione
presso gli olivicoltori e il
monitoraggio della loro
applicazione pratica
Aziende soggette ad applicazione del
disciplinare
Superficie olivetata
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
%
100
N. >
4
Superficie olivetata
ha >
7,5
N. >
1
N. >
22
N. >
3
[si;no]
si
%
100
N. >
N. >
5
3
N. >
30
N. >
[si;no]
5
si
[si;no]
si
[si;no]
si
2.c) Dimostrazione pratica di Dimostrazioni effettuate
tecniche alternative all'impiego di Produttori coinvolti nelle dimostrazioni
prodotti chimici per la lotta alla pratiche
mosca d'olivo
Tecniche agronomiche dimostrate
Miglioramento dell’impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
Dimostrazioni effettuate
2.d) Dimostrazione pratica di Produttori coinvolti nelle dimostrazioni
tecniche olivicole finalizzate alla pratiche
protezione dell'ambiente e al Olivi restaurati
mantenimento del paesaggio
Innovatività delle tecniche utilizzate
Semplicità ed economicità delle
tecniche utilizzate
Miglioramento dell’impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico

OLIVICOLTORI ACLI

Società Cooperativa sede

FOGGIA
Il programma relativo alla III° annualità ha previsto l’attuazione di operazioni
collettive ai fini dell’elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura, basate su
criteri ambientali adatti alle condizioni locali, nonché la loro applicazione pratica e
diffusione.
Come previsto dal Contratto di affidamento stipulato con UNAPOL e comunque
consapevole della necessità di dover assistere i soci nell’apprendimento, nell’applicazione
e nel rispetto delle norme sulle buone condizioni agronomiche ed ambientali, le attività
dell’Azione svolte nella IIIª annualità.
Gli interventi proposti hanno avuto come scopo principe attività teorica e pratica,
che rientrano nella misura 2 ”Miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura”:
azione 2b - Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui criteri
ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori e
il monitoraggio della loro applicazione pratica.
azione 2d - Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione
dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio.
Lo scopo del programma è quello di ridurre l’abbandono degli oliveti siti nelle zone
marginali, fenomeno sempre più evidenziato nel centro Sud.
Le attività sono state eseguite secondo i tempi e i parametri stabiliti dal contratto di
sub-appalto, avente come obbiettivo l’ambiente, realtà locali che avevano intrapreso la
strada dell’abbandono, ottenendo degli ottimi successi.
I produttori soci, hanno continuato, anche per questo III° annualità a svolgere
attività collettive, sotto indicazione dei tecnici per migliorare le condizioni di coltivazione.
La Società Cooperativa Olivicoltori A.C.L.I. nell’ambito del Reg.Ce 867/2008 ha
continuato ad essere presente, affinché i soci aderenti al programma sotto indicazioni
dettate dai professionisti hanno eseguito interventi dettati dagli stessi.
L’AREA E LE AZIENDE CHE HANNO ADERITO AL PROGETTO
Esse ricadono nell’areale zonale della provincia di FOGGIA rispettivamente nei
comuni di: San Severo e San Paolo di Civitate, le quali presentano tutte una spiccata
vocazione olivicola.
Queste aree sono, infatti, accomunate da una radicata tradizione olivicola e
presentano comuni fattori di forza che le predispongono alla produzione di oli di qualità
(condizioni pedo-climatiche favorevoli, dimensionamento delle aziende,ecc.) ma anche
fattori di caratterizzazione come le varietà locali vedi la (PERANZANA), che imprimono
alle produzioni anche un forte valore di tipicità.
Per il miglior raggiungimento degli obiettivi del programma, si è tenuto conto sia
dei fattori che accomunano tali aree, sia dei fattori che le differenziano (pratiche colturali,
base varietale ecc.).
Le attività svolte fanno riferimento a due azioni specifiche del Programma:
Azione 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate su criteri
ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori e
il monitoraggio della loro diffusione pratica.
Per questa Azione si conferma quanto già evidenziato nelle precedenti relazioni
trimestrale. Nella prima fase, a integrazione del disciplinare di produzione realizzato nella
prima annualità è stata fatta di poche integrazioni avente come scopo la protezione
dell’ambiente e il mantenimento del paesaggio agrario.
Lo scopo di questo opuscolo è di diffondere la conoscenza dei fattori che
influenzano la qualità del prodotto, e di sensibilizzare i produttori all’adozione di buone
pratiche agricole al fine di ottenere un prodotto qualificativo tenendo ben presenti anche le
esigenze di salvaguardia ambientale.
Inoltre, si è proceduto alla stampa dei “Quaderni di Campagna” per formare i
produttori e diffondere quanto viene richiesto per il rispetto della “Condizionalità”.
Il disciplinare è stato diffuso ed, illustrato agli olivicoltori tramite incontri
periodici, presso la sede zonale, dove sono frequentate da tanti olivicoltori ai quali è stato
consegnato il manuale completo dopo il colloquio, avendo suscitato l’interesse alla
conoscenza.
L’attività è stata svolta nel preciso interesse di suscitare attenzione per la protezione
dell’ambiente, e per il mantenimento del paesaggio agrario al fine di conseguire:
una riduzione degli attuali livelli di erosione e dilavamento del terreno, con
opportune modifiche nelle pratiche agricole;
un utilizzo più razionale dei prodotti chimici per ridurre l’impatto su flora e fauna;
uno sfruttamento sostenibile delle risorse idriche destinate all’irrigazione;
una maggiore diffusione di coltivazioni sostenibili e favorevoli all’ambiente con
sistemi di produzione biologica e integrata;
un recupero degli oliveti ad alto valore ambientale con tecniche innovative di
potatura meccanizzata.
In una seconda fase l’attività, di divulgazione e sorveglianza presso le aziende
agricole. Nel corso dell’attività la Soc. Coop. Olivicoltori ACLI ha promosso una serie di
incontri tecnici, finalizzati alla divulgazione ed all’aggiornamento degli olivicoltori sulla
nuova PAC 2015-2020, sulle norme relative alla applicazione della disciplina della
condizionalità al regime di pagamento dei premi unici aziendali, su tecniche agronomiche
finalizzate alla protezione dell’ambiente ed al mantenimento del paesaggio, su tecniche di
potatura per il restauro degli oliveti ad alto valore ambientale e sull’adattamento degli
oliveti tradizionali alla raccolta meccanica.
Tali concetti sono contenuti nel disciplinare di produzione elaborato, che costituisce
il materiale didattico e informativo messo a disposizione di tutti gli associati.
L’attività di sorveglianza e monitoraggio in campo si è concentrata
sull’applicazione e sul rispetto delle norme contenute nel Disciplinare sulle buone
condizioni agronomiche ed ambientali presso gli olivicoltori partecipanti: circa 18 aziende
per un totale di Ha 35 circa.
I tecnici hanno illustrato sistemi di gestione del suolo, difesa, raccolta e
trasformazione a basso impatto ambientale allo scopo di diffondere sul territorio, e tra gli
operatori della filiera olivicola la conoscenza di tecniche agronomiche alternative che, pur
mantenendo la redditività e la competitività del settore agricolo, garantiscano la
conservazione degli habitat, della biodiversità e del paesaggio, secondo le direttive
dell’Unione Europea per lo sviluppo sostenibile del settore agricolo.
L’applicazione della condizionalità, infatti, investe l’intera attività e struttura
aziendale, anche quelle attività e superfici per le quali non sussistono pagamenti diretti. La
riduzione dell’aiuto, fino al suo completo annullamento, tiene conto della gravità, portata,
durata e frequenza dell’infrazione commessa.
Tale fase ha riguardato le attività di monitoraggio e sorveglianza della corretta
implementazione dei disciplinari di produzione presso le aziende agricole selezionate.
Il disciplinare di produzione elaborato è stato diffuso ai titolari delle aziende
olivicole aderenti, e divulgato attraverso la realizzazione di un corso di formazione rivolto
ai produttori olivicoli, che è stato svolto durante la realizzazione del progetto.
L’attività ha riguardato anche l’assistenza tecnica presso le aziende aderenti al
progetto, presso tali aziende, i tecnici incaricati dalla Soc. Coop.Olivicoltori ACLI,
hanno provveduto ad effettuare sopralluoghi in campo allo scopo di verificare la
consistenza, e le caratteristiche aziendali, fornire assistenza tecnica diretta ai titolari,
divulgare il disciplinare delle buone pratiche agricole per l’olivicoltura e verificare la loro
corretta applicazione in azienda.
L’attività svolta è stata documentata sull’apposita modulistica, in particolare schede
aziendali, schede di attività giornaliera sull’attività svolta e schede riepilogative mensili.
Sempre nell’ambito della seconda fase oltre alla diffusione presso gli olivicoltori
così come evidenziato in precedenza è stato organizzato n.1 corso di formazione di 20 ore
realizzato nelle comune di San Paolo di Civitate (FG) presso la sala convegno di
ECOSOLUTION, alla via Don Luigi Stuorzo N° 5/a nel periodo dal 09-13-16-19-2326/02/2015 e 2-5/03/2015 precisamente:
- Nei giorni 09-13-16-19-23-26/02/2015 presso la sede della ecosolution di san
Paolo di Civitate alla via Don Luigi Stuorzo N° 5/a, dalle ore 16.00 alle ore 19.00.
- Nei giorni 2/03/2015 dalle ore 14:00 alle 17:00 e 5/03/2015 dalle 09:00 alle 12:00
direttamente presso 2 aziende rispettivamente di San Severo e San Paolo di Civitate (FG).
Durante le quali si sono tenute delle dimostrazione pratica della potatura dell’olivo.
Nel dettaglio, la giornata collettiva si è sviluppata attraverso:
- la dimostrazione pratica della potatura che ha avuto lo scopo di riprodurre in
campo, sul piano pratico, i concetti, e le tecniche ampiamente illustrate in aula.
In particolare sono state poste l’accento alle tecniche che limitano l’effetto invasivo
della potatura (la cimatura, l’incisione ecc.) e nelle diverse fasi di crescita della pianta (di
allevamento, di produzione e di mantenimento);
Alla lezione all’aperto hanno preso parte congiuntamente i partecipanti del Corso, i
quali hanno potuto confrontarsi collettivamente sulle tecniche adottate localmente, quelle
utilizzate dai singoli e quelle apprese durante lo svolgimento del corso.
La prova dimostrativa, collettiva ha avuto la durata di quattro ore, dove sono stati
ripresi i concetti fondamentali ampiamente illustrati in aula con l’ausilio di un
proiettore,sulla potatura e ne ha dato dimostrazione pratica su un campione di piante
selezionate nell’oliveto.
La lezione pratica ha avuto una importanza cruciale nell’apprendimento delle
tecniche sopra esposte.
Programma del corso:
1. Politica Agricola Comunitaria: la Riforma della PAC per un’Agricoltura
Sostenibile;
2. Disciplinare di produzione (DPI);
3. La riduzione degli attuali livelli di dilavamento ed erosione;
4. Il Regime della Condizionalità: illustrazione delle norme per gli aiuti diretti alle
aziende agricole: Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) e Buone Condizioni
Agronomiche ed Ambientali (BCAA);
5. Disciplinare per la Conduzione Ecosostenibile dell’Oliveto;
6. Tecniche di potatura.
Per il corso è stato fornito materiale didattico atto a suscitare l’interesse per la
frequenza allo stesso corso.
Le docenze di esperti, coadiuvati da materiale da loro prodotto hanno entusiasmato
gli allievi del Corso che numerosi (circa 28 partecipanti) hanno seguito le lezioni.
Grazie alle attività, i corsisti hanno ricevuto adeguata informazione circa le tecniche
a basso impatto ambientale ed hanno ricevuto dettagliato e puntuale materiale tecnico
didattico prodotto dai Tecnici Docenti ad hoc per i corsi.
Durante il sono stati utilizzati i beni durevoli forniti dalla UNAPOL nell’ambito
del progetto (motosega, decespugliatore e computer portatile) hanno contribuito a
migliorare la qualità dell’offerta didattica.
A tutti gli allievi partecipanti in data 7 marzo presso una sala ricreativa di San
Paolo di Civitate, è stato consegnato un attestato di partecipazione al corso di 20 ore.
In conclusione quindi, possiamo affermare che le attività di predisposizione e diffusione
del disciplinare attraverso i corsi di formazione, hanno avuto un ottimo riscontro da parte
dei partecipanti, che hanno mostrato interesse ad applicare nelle proprie aziende le pratiche
consigliate, alcune delle quali, per loro, poco conosciute e viste con una certa diffidenza.
I temi affrontati hanno evidenziato come l’adozione di semplici pratiche
agronomiche può rappresentare enorme vantaggio per l’azienda in termini di impatto
ambientale, di riduzione dei costi, di semplificazione nell’attività di gestione dell’oliveto,
mantenendo se non migliorando, la capacità quantitativa e qualitativa della produzione
dell’impianto.
Attività 2.d) Progetti di dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla
protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio.
- Individuazione di due aziende con rispettivi oliveti in coltivazione biologica e/o
integrata. Gli oliveti in conduzione hanno avuto funzione di campo dimostrativo;
- Monitoraggio della situazione aziendale e delle prassi adottate per la coltivazione
e la cura dell’oliveto (concimazione, difesa, potatura, raccolta, conservazione e
condizionamento del prodotto), la difesa del suolo, la tenuta del paesaggio;
- Supporto alle aziende per il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza degli
interventi;
- Verifica della rispondenza dei risultati rispetto agli obiettivi dell’azione e
confronto tra le due tipologie di sistemi agronomici. In particolare, l’analisi delle tecniche
agronomiche adottate in regime biologico è stata finalizzata all’individuazione dei punti
critici suscettibili di ulteriore miglioramento attraverso l’introduzione di pratiche
agronomiche innovative ed a basso impatto ambientale.
Quella inerente il regime di agricoltura integrata e biologica ha riguardato
l’applicazione della NBPA (Normale Buona Pratica Agricola) con la specifica delle
tecniche prescritte per la riduzione dei concimi e dei trattamenti, con piani di concimazioni
ed il monitoraggio dei principali patogeni del sistema olivicolo.
- Per quanto attiene la tenuta del paesaggio l’attenzione è stata rivolta
principalmente alla cura delle piante e alla tecnica di potatura atta a preservare la
produttività della pianta senza danneggiare l’effetto paesaggistico dell’impianto garantendo
il naturale sviluppo vegetativo delle piante e contemporaneamente la preservazione del
paesaggio;
- Predisposizione e divulgazione di materiale tecnico;
Le attività svolte hanno riguardato la realizzazione di campi dimostrativi sulle
tecniche di gestione del suolo, difesa, raccolta e trasformazione a basso impatto
ambientale. Scopo dell’attività è stato la diffusione, tra gli operatori della filiera olivicola,
della conoscenza di tecniche agronomiche alternative che, pur mantenendo la redditività e
la competitività del settore agricolo, garantiscano la conservazione degli habitat, della
biodiversità e del paesaggio e rispondono alle direttive dell’Unione Europea.
In particolare, l’analisi delle tecniche agronomiche adottate dall’azienda selezionata
in regime integrato e biologico è stata finalizzata all’individuazione dei punti critici
suscettibili di successivo miglioramento attraverso l’introduzione di pratiche agronomiche
innovative e a basso impatto ambientale. Diversamente, quella inerente l’azienda in regime
di agricoltura convenzionale ha riguardato l’applicazione della NBPA (Normale Buona
Pratica Agricola) con la specifica delle tecniche prescritte per la riduzione dei concimi e
dei trattamenti, con piani di concimazioni ed il monitoraggio dei principali patogeni del
scomparto olivicolo.
Per quanto attiene la difesa del suolo, sono state osservate le tecniche adottate
inerenti e le lavorazioni con particolare attenzione alla limitazione dei danni
all’oliveto per eccessive e profonde lavorazioni e quelli inerenti il dilavamento e l’erosione
da eventi atmosferici.
Una particolare attenzione è stata data nel dettaglio sull’impiego delle micorrize
nella prima annualità, ovvero fertilizzanti naturali basati su l’utilizzo di consorzi di
microrganismi e funghi simbionti, che contribuiscono allo sviluppo diretto delle piante
trattate ed indirettamente ad una serie di altri processi, quali:
• maggiore capacità di assorbimento radicale delle piante in maniera pulita ed
equilibrata, rendendole più sane e resistenti alle malattie;
• aumento la resistenza della pianta agli attacchi dei nematodi;
• aumento dell’estensione dell’apparato radicale di circa 700- 800 volte, con
conseguente aumento delle sue potenzialità;
• maggiore disponibilità e assimilazione da parte delle piante di macro e micro
elementi presenti nel terreno, anche di quelli non direttamente accessibili dal solo apparato
radicale;
• arricchimento del terreno di biomassa organica, favorendo una maggiore
uniformità dello sviluppo vegetativo e delle produzioni negli anni successivi;
• riduzione della percolazione dei nitriti nella falda acquifera superficiale grazie alla
capacità delle micorrize di favorire l’assorbimento di nitriti e nitrati, con conseguente
risparmio di fertilizzanti chimici.
Per quanto attiene la tenuta del paesaggio, l’attenzione è stata rivolta
essenzialmente alla cura delle piante e alla tecnica di potatura atta a preservare la
produttività della pianta senza danneggiare l’effetto paesaggistico dell’impianto garantendo
il naturale sviluppo vegetativo delle piante e contemporaneamente la preservazione del
paesaggio.
Le attività svolte hanno favorito l’introduzione di modelli produttivi razionali, lo
sviluppo dell’innovazione tecnologica e l’ottimizzazione della gestione tecnica degli
impianti.
I campi allestiti, infatti, hanno permesso di far conoscere ai titolari delle aziende
aderenti e agli operatori del settore come sia possibile adottare le tecniche di coltivazione,
difesa, raccolta e trasformazione compatibili con l’ambiente ed utili al mantenimento del
paesaggio.
A supporto dell’esecuzione di tali azioni sono gli stessi tecnici a dimostrare le
tecniche finalizzate alla salvaguardia dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio.
L'attività ha avuto come obiettivo principe quello della salvaguardia dell’ambiente
diffusione di tecniche innovative: quali l’utilizzo di concimi organici e anticrittogamici
rameici, sostenibili con le esigenze di tutela ambientale e della salute alimentare.
I metodi scelti hanno avuto come scopo quello di garantire sia una buona qualità
dell’olio d’oliva, sia la tutela ambientale dell’area di coltivazione, in perfetta sinergia con i
programmi comunitari sulla riduzione dell’impatto ambientale derivante dall’attività
agricola.
Lo scopo del programma è stato quello di salvaguardare l’ambiente e il patrimonio
olivicolo della provincia Foggia e in particolare le aree zonali in oggetto, l’importanza
strategica è stata quella di assicurare un equilibrato sviluppo dell’intero settore e il
superamento di alcuni dei principali elementi di debolezza del territorio.
Obiettivo di tale azione è stato quello di realizzare dei campi dimostrativi sulle
tecniche di coltivazione, difesa, raccolta e trasformazione a basso impatto ambientale, allo
scopo di diffondere sul territorio e tra gli operatori del settore la conoscenza di quelle
compatibili con l’ambiente ed utili al mantenimento del paesaggio.
L’azione prevede le seguenti attività:
• Allestimento dei campi dimostrativi presso aziende olivicole associate, site in aree
caratterizzatela spiccata valenza ambientale e naturalistica;
• Dimostrazioni in campo ad associati ed olivicoltori interessati, e alla applicazione
pratica di tutto ciò recitato dal manuali delle tecniche agronomiche compatibili con
l’ambiente ed utili al mantenimento del paesaggio.
Tale azione è prospettata nell’ottica di salvaguardare gli oliveti che rappresentano
un elemento caratteristico del paesaggio rurale, e che deve essere preservato anche al di là
della sua mera funzione produttiva. Oltre a salvaguardare l’integrità del paesaggio
mantenere gli oliveti in buone condizioni agronomiche e vegetative comporta altri
vantaggi, un oliveto ben curato rappresenta una forma di gestione attiva del territorio che
contribuisce a ridurre il rischio di erosioni, dissesti idrogeologici e garantisce il presidio di
zone rurali altrimenti destinate all’abbandono ed al degrado.
Gli oliveti in buone condizioni inoltre rappresentano uno dei cosiddetti "agroecosistemi" creati dall’attività dell’uomo che aumentano le possibilità di rifugio e
nutrimento per la fauna selvatica e in particolare l’avifauna, i rettili e i piccoli vertebrati
favorendo la biodiversità animale e vegetale.
Conclusioni
Volendo svolgere una riflessione conclusiva al termine della III° annualità del
Reg.CE 867/2008 e succ. modifiche del Reg. 1221/11 si può formulare una valutazione
positiva delle Azioni progettuali svolte.
In estrema sintesi si è attuata anzitutto una informazione puntuale insieme alla
formazione e alla divulgazione delle attività svolte.
L’innalzamento culturale degli olivicoltori oltre a migliorare la produzione, realizza
una maggiore difesa del territorio congiuntamente alla tutela dell’ambiente. Il risultato
positivo ha permesso a questa Coop.Olivicoltori ACLI di continuare a svolgere la sua
missione al servizio degli olivicoltori Associati.Epoca di intervento Attività tecniche
Lo scopo del programma è stato qiello di salvaguardare l’ambiente e il patrimonio
olivicolo della provincia Foggia, e in particolare le aree zonali in oggetto, l’importanza
strategica è quella di assicurare un equilibrato sviluppo dell’intero settore e il superamento
di alcuni dei principali elementi di debolezza del territorio.
INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E
QUANTITATIVI
Par
Risultati
MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA
Anno III
2.b) Elaborazione
di buone pratiche
agricole per
l'olivicoltura,
basate su criteri
ambientali adattati
alle condizioni
locali, nonché alla
loro diffusione
presso gli
olivicoltori e il
monitoraggio della
loro applicazione
pratica
2.d) Dimostrazione
pratica di tecniche
olivicole finalizzate
alla protezione
dell'ambiente e al
mantenimento del
paesaggio
Investimento approvato/investimento
realizzato
%
100
Aziende soggette ad applicazione del
disciplinare
N.
25
ha >
14
Corsi di formazione effettuati
N.
1
Numero medio dei partecipanti ai corsi di
formazione
N.
25
[si;no]
SI
%
100%
N. >
N. >
6
2
N. >
22
N. >
4
Q.li
50
[si;no]
SI
[si;no]
SI
[si;no]
SI
Superficie olivetata
Miglioramento dell'impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
Dimostrazioni effettuate
Produttori coinvolti nelle dimostrazioni
pratiche
Olivi restaurati
Quantità di sottoprodotti recuperati o
riutilizzati
Innovatività delle tecniche utilizzate
Semplicità ed economicità delle tecniche
utilizzate
Miglioramento dell’impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
APO BRINDISI
La terza annualità delle Azioni relative al Reg. CE 867/2008 e succ.
modifiche è iniziata il 6 Giugno 2014 ed è terminata al 31 Marzo 2015.
Le attività sono state svolte nell’ambito del programma dell’Unione
UNAPOL ed in base ad un contratto di affidamento in sub-appalto di Azioni e
relative risorse finanziarie.
Con la presente annualità è stata realizzata una prosecuzione di attività
finalizzate a migliorare l’olivicoltura della provincia di Brindisi.
A) Territorio interessato
Le attività sono state rivolte alle aziende olivicole della provincia di
Brindisi avendo presente che le zone a vocazione olivicola sono situate a nord della
provincia di Brindisi. Pertanto, sono state individuate aziende appartenenti ai Comuni
della D.O.P. “Collina di Brindisi” (Fasano, Ostuni, Cisternino, Latiano, San Vito dei
Normanni, San Michele Salentino , Ceglie Messapica e Francavilla Fontana).
Gli olivicoltori di questo territorio, da sempre, sono particolarmente
sensibili a sottoporsi a controllo dedicando molta attenzione all’assistenza tecnica, ai
consigli e alla sperimentazione di tecnologie nuove al fine di realizzare il
miglioramento della qualità delle produzioni e la salvaguardia del territorio.
Il futuro dell’agricoltura, in generale, e dell’olivicoltura in particolare si
costruisce assicurando prodotti garantiti e certificati per qualità e sicurezza
alimentare. Il lavoro svolto ha contribuito ad acquisire tutti i dati necessari per attuare
la tracciabilità dell’olio prodotto e potendo così verificare gli indici di miglioramento
della qualità. Solo così è stato possibile verificare il grado di soddisfazione del lavoro
svolto.
B) Finalità
L’Associazione, riconosciuta come Organizzazione di Produttori, nelle
Azioni del Reg. CE 867/2008 e succ. modifiche ha cercato di realizzare la sua
vocazione principale che è quella di tutela, promozione e valorizzazione dell’olio
extravergine di oliva della provincia di Brindisi, dove la presenza di colture olivicole
pregiate, nell’ambito del territorio della DOP “Collina di Brindisi”, costituiscono un
grande patrimonio, riconosciuto e apprezzato a livello Regionale e Nazionale.
C) Attività di Assistenza Tecnica
L’attività di assistenza tecnica è stata svolta in continuità fino al 15 marzo
2015, in favore delle Aziende olivicole e delle Aziende di trasformazione delle olive.
Questa attività è tra le più importanti in quanto tramite i tecnici, la pubblicazione dei
bollettini, la diffusione di dispense è stato possibile dare assistenza, consigli,
verifiche in campo, svolgere azione di prevenzione e di monitoraggio delle colture
olivicole.
L’attività di assistenza tecnica nel periodo considerato ha interessato il
monitoraggio di tutti i parassiti diversi dalla mosca: Prays oleae (tignola dell’olivo),
Saissetia oleae (cocciniglia mezzo grano pepe), Zeuzera pyrina (rodilegno giallo),
Cercospora cladosporioides (cercospora), Spilocea oleagina (cicloconio) e parassiti
minori come Palpita unionalis (margaronia), ecc….La finalità di questa attività è stata
indirizzata alla formazione e l’informazione di tutti gli olivicoltori interessati al
miglioramento continuo della qualità dell’olio di oliva, nonché alla tutela
dell’ambiente e alla salvaguardia dell’olivicoltura.
Fino al 5 novembre 2014 è stata realizzata la pubblicazione dei Bollettini
fitopatologici realizzando un totale di 19 pubblicazioni sempre per aggiornare i nostri
associati e metterli nelle migliori condizioni di conoscere le patologie dell’olivo ed i
trattamenti da effettuare. E come da programma è stato escluso il monitoraggio della
mosca dell’olivo.
L’assistenza tecnica alle strutture di trasformazione delle olive è stata
attuata per scongiurare eventuali ritardi o azioni ostative per la produzione di olio di
qualità. Il trasporto, lo stoccaggio delle olive e la lavorazione sono stati monitorati
per fornire consigli, dare assistenza agli operatori finalizzata a superare antiche
abitudini e implementare azioni virtuose.
Nell’ambito dell’assistenza tecnica si è fatto in modo che le olive fossero
stoccate in cassoni per conservare l’igiene e la integrità delle stesse in funzione della
lavorazione.
D) Attività svolte
Nella terza annualità sono state svolte tutte le Azioni previste dal
programma e come da cronogramma.
Azione 2.a) Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore
ambientale e/o rischio di abbandono e connessa assistenza tecnica.
L’azione 2.a è stata finalizzata al mantenimento del paesaggio e alla
protezione dell’ambiente per recuperare oliveti soggetti a fenomeni di degrado.
Per questa Azione come già riportato nella precedente relazione sono state
vagliate le diverse richieste pervenute e gli interventi sono stati effettuati presso
cinque aziende olivicole site in agro di Fasano – Cisternino – Ostuni (inserire foto
potatura 1-2 3-4-5).
L’attività svolta ha avuto come obiettivo quello di attuare attraverso
l’Associazione interventi al fine di recuperare e prevenire fenomeni di degrado o
abbandono in alcune aree dei comuni interessati.
L’intervento di recupero attuato ha interessato n.5 oliveti con età
superiore a 100 anni di particolare valenza paesaggistica ed ambientale ed è
consistito in azioni di straordinaria manutenzione per quegli oliveti che presentavano
un elevato indice di degrado (potatura di riforma e decespugliamento).
Il lavoro è stato documentato da materiale fotografico che testimonia lo
stato ante e post all’intervento. I Comuni interessati dall’intervento di recupero sono
stati: Cisternino, Fasano e Ostuni. L’intervento complessivo ha interessato oliveti per
una superficie complessiva di Ha 14.48.00 con un numero di piante recuperate pari a
429. L’attività è iniziata il 10/07/2014 ed è terminata il 31/03/2015.
Dal punto di vista operativo si sono pianificate le seguenti attività:
selezione delle aziende e verifica dei lavori di recupero.
La selezione delle aziende è avvenuta in base allo stato di abbandono
riscontrato al momento del sopralluogo e in linea con quanto previsto dal Reg.CE
867/2008 e succ. modifiche. Nel territorio di Cisternino e Ostuni l’intervento è
consistito nel mantenere e recuperare oliveti non solo per la loro importanza
ambientale e paesaggistica ma anche per quella produttiva visto che si trovano in
zona DOP “Collina di Brindisi”.
Le aziende coinvolte sono state:
- n. 1 aziende site nel comune di Cisternino;
- n. 1 aziende site nel comune di Fasano - Cisternino;
- n. 3 aziende site nel comune di Ostuni.
Per ogni azienda è stato predisposto un fascicolo aziendale contenente la
seguente documentazione:
scheda descrittiva dell’azienda foglio, particelle, numero di piante e
superficie;
- incarico della ditta per lavoro di subappalto.
L’Associazione ha incaricato la Coop. Prati Verdi selezionata dopo
apposita gara ufficiosa per l’esecuzione dei lavori di recupero presso alcuni oliveti
prescelti.
Potatura
Gli oliveti hanno richiesto interventi di potatura di riforma delle piante
che si presentavano in stato di abbandono. Il terreno in questo caso si presentava non
lavorato e quindi non permetteva un facile accesso.
-
Azione 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui
criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso
gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica.
Per questa Azione si conferma quanto già evidenziato nella precedente
relazione trimestrale. Nella prima fase, a integrazione del disciplinare di produzione
realizzato nella prima annualità è stata realizzata una terza parte del disciplinare di
produzione finalizzato alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio
agrario. Lo scopo di questo opuscolo è di diffondere la conoscenza dei fattori che
influenzano la qualità del prodotto e sensibilizzare i produttori all’adozione di buone
pratiche agricole al fine di ottenere un prodotto qualificativo tenendo ben presenti
anche le esigenze di salvaguardia ambientale.
Inoltre, si è proceduto alla stampa dei “Quaderni di Campagna” per
formare i produttori e diffondere quanto viene richiesto per il rispetto della
“Condizionalità”.
La terza parte del disciplinare prodotto nella presente annualità, è stato
diffuso tramite la rete del Centro Servizi delle ACLI, è stato, inoltre, illustrato agli
olivicoltori incontrati nelle Azioni sviluppate. Questa parte è stata dedicata
all’emergenza Xylella Fastidiosa, batterio che ha colpito uliveti del basso Salento,
fino a lambire anche oliveti della nostra provincia. È stata, infatti, riscontrata la
presenza nel comune di Oria. Le Sedi Comunali dell’Acliterra Associazione
Professionale Agricola sono frequentate da tanti olivicoltori ai quali è stato
consegnato il manuale completo dopo colloquio, avendo suscitato l’interesse alla
conoscenza.
L’attività è stata svolta nel preciso interesse di suscitare attenzione per la
protezione dell’ambiente e per il mantenimento del paesaggio agrario al fine di
conseguire:
 una riduzione degli attuali livelli di erosione e di lavamento del terreno, con
opportune modifiche nelle pratiche agricole;
 un utilizzo più razionale dei prodotti chimici per ridurre l’impatto su flora e
fauna;
 uno sfruttamento sostenibile delle risorse idriche destinate all’irrigazione;
 una maggiore diffusione di coltivazioni sostenibili e favorevoli all’ambiente con
sistemi di produzione biologica e integrata;
 un recupero degli oliveti ad alto valore ambientale con tecniche innovative di
potatura meccanizzata.
Comunicazione degli elementi base per eventualmente verificare la
presenza della Xylella Fastidiosa.
Nell’ambito della seconda fase oltre alla diffusione presso gli olivicoltori così come
evidenziato in precedenza sono stati organizzati n.2 corsi di formazione di 20 ore
realizzati in due comuni diversi nel periodo dal 19 gennaio al 30 gennaio 2015 e
precisamente:
Nei giorni 19 e 21 Gennaio 2015 – 26 e 28 Gennaio 2015
presso la Sala Riunioni Parrocchia S. Maria e S. Nicola di Torre
Santa Susanna, dalle ore 16.00 alle ore 20.00 (inserire foto corso
Pezze di Greco 1 – 2);
- Nei giorni 20 e 22 Gennaio 2015 - 27 e 29 Gennaio 2015 presso la
sede della Confraternita Maria SS.ma del Carmelo di Pezze di
Greco, dalle ore 16.00 alle ore 20.00 (inserire foto Torre S. Susanna
1 – 2).
Il giorno conclusivo del 30 gennaio gli allievi dei due corsi sono stati in
visita presso l’Azienda Agricola Adriatica Vivai, azienda socia di questa O.P. e
particolarmente interessante per l’avanzata realizzazione di coltivazioni biologiche e
rispettose dei requisiti ambientali. Inoltre è annesso un frantoio di ultima
generazione.
La visita è stata diretta dal Per. Agr. Conserva Francesco in
qualità di docente e protagonista della conduzione aziendale (inserire foto visita
guidata 1-2-3-4).
Per i corsi è stato fornito materiale didattico atto a suscitare l’interesse per
la frequenza ai corsi.
Le docenze di esperti, coadiuvati da materiale da loro prodotto hanno
entusiasmato gli allievi dei Corsi che numerosi (circa 30 partecipanti per corso)
hanno seguito le lezioni. A tutti gli allievi partecipanti è stato consegnato un attestato
di partecipazione.
I docenti nell’ambito dei ruoli assegnati hanno dedicato ampia trattazione
e illustrazione delle linee guida regionali diffuse per controllare la diffusione del
batterio.
Azione 3a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di
consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa
assistenza tecnica.
Questa Azione è stata svolta tenendo presente che è articolata su quattro
interventi coordinati e interdipendenti, tutti finalizzati al miglioramento della
produzione per ottenere un prodotto di alta qualità, salvaguardando il territorio,
l’ambiente, la salubrità degli animali e dell’uomo, fornendo la più ampia garanzia ai
consumatori.
In questa logica tutta l’assistenza tecnica è stata improntata al
miglioramento delle condizioni di coltivazione come ampiamente illustrato nella
prima parte della presente relazione, con particolare riferimento al monitoraggio delle
infestazioni diffuse sul territorio.
Azione 3.a.1) Miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del
ciclo dell’olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari.
Questa Azione è stata rivolta a creare una perfetta compatibilità tra
esigenze di tutela dell’ambiente, esigenze agronomiche delle coltivazioni olivicole ed
esigenze socio-economiche.
L’ attività è stata realizzata costituendo il monitoraggio e il controllo del
grado di infestazione dei principali parassiti dell’olivo al fine di razionalizzare gli
interventi di difesa fitosanitaria.
L’attività di monitoraggio, ha riguardato tutti i principali parassiti
dell’olivo, ad eccezione della mosca dell’olivo (Bactrocera oleae), quali: Prays oleae
(tignola dell’olivo), Saissetia oleae (cocciniglia mezzo grano di pepe), Zeuzera pyrina
(rodilegno giallo), Cercospora cladosporioides (cercospora), Spilocaea oleagina
(cicloconio). Il monitoraggio è stato effettuato come appresso:
- Prays oleae: è stato effettuato il monitoraggio della generazione
carpofaga del parassita attraverso il controllo del volo mediante installazione di 3
trappole a feromoni in ciascun campo di osservazione, il campionamento delle drupe
e loro successiva analisi di laboratorio per la verifica del grado di infestazione;
- Saissetia oleae: il campionamento è stato effettuato prelevando a
campione 100 foglie (n.10 per pianta) per verificare la presenza del parassita in
funzione degli stadi biologici;
- Spilocaea oleagina: il monitoraggio del parassita sarà effettuato
mediante campionamento delle foglie, prelevando campioni di 100 foglie (n. 10 per
pianta) e successiva diagnosi precoce con il metodo Loprieno Tenerini, consistente
nell’immersione delle foglie in soluzione acquosa di idrato sodico al 5%.
Lo svolgimento dell’attività di monitoraggio è stato accompagnato
all’acquisizione dei principali parametri climatici (temperatura, precipitazioni e
umidità relativa) rilevati dalle stazioni agrometereologiche.
3.a.2) Raccolta dalla pianta nei periodi ottimali per varietà ed areale di coltivazione
attraverso l’introduzione di indici di maturazione e di qualità oggettiva.
Obiettivi
Tale attività è stata diretta ad acquisire le conoscenze relative all’epoca
ottimale di raccolta delle olive per migliorare le caratteristiche organolettiche e
chimico-fisiche dell’olio, al fine sia di rispettare i parametri di legge sia per
aumentare i livelli nutrizionali del prodotto.
L’attività è stata svolta presso aziende pilota ed il momento ottimale della
raccolta è stato identificato attraverso la valutazione del grado di maturazione delle
drupe raccolte su un numero di alberi pari ad almeno 10 per aziende.
Il grado di maturazione è stato valutato attraverso l’introduzione di indici
di maturazione e di qualità oggettivi come la forza di distacco, la cascola, il
contenuto in olio, l’analisi organolettica dell’olio.
3.a.3) Diffusione dell’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta tecnologicamente
avanzati.
Obiettivi
Questa Azione è stata diretta a convincere, ove ve ne fosse bisogno, gli
olivicoltori ad introdurre attrezzature con le quali procedere alla raccolta
meccanizzata. A tal fine lo svolgimento di attività dimostrative ha consentito di
sperimentare sul campo le innovazioni che il mercato odierno offre.
L’attività dei tecnici è stata rivolta a promuovere le seguenti tecniche:
a) uso di telai e ombrelli intercettatori sugli scuotitori al fine di
raccogliere i frutti direttamente dagli alberi;
b) reti sistemate alla base degli olivi per intercettare e rendere più
agevole la raccolta delle olive.
Sono state organizzate presso le Aziende olivicole aderenti alle attività tre
azioni dimostrative.
3.a.4) Magazzinaggio e consegna delle olive all’impianto di trasformazione entro
24 ore dalla raccolta utilizzando contenitori a pareti rigide e fessurate.
Obiettivi
L’attività è consistita in azioni di formazione di tecniche per la
semplificazione di immagazzinaggio e consegna delle olive all’impianto di
trasformazione secondo le seguenti attività:
a) consegna delle olive all’impianto di trasformazione entro 24 ore
dalla raccolta;
b) miglioramento delle condizioni di trasporto e conservazione delle
olive attraverso l’utilizzazione di appositi contenitori;
c) attività di divulgazione dei risultati.
Con questa attività si è intervenuto nelle fasi di stoccaggio e trasporto
delle olive per realizzare il trasporto in cassoni a pareti rigide e attuare la
trasformazione entro le 24 ore dalla raccolta.
E) Conclusioni
Volendo svolgere una riflessione conclusiva al termine della terza
annualità del Reg.CE 867/2008 e succ. modifiche del Reg. 1221/11 si può formulare
una valutazione positiva delle Azioni progettuali svolte. In estrema sintesi si è attuata
anzitutto una informazione puntuale insieme alla formazione e alla divulgazione delle
attività svolte.
L’innalzamento culturale degli olivicoltori oltre a migliorare la
produzione realizza una maggiore difesa del territorio congiuntamente alla tutela
dell’ambiente. Il risultato positivo ha permesso a questa Associazione di continuare a
svolgere la sua missione al servizio degli olivicoltori Associati.
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA'
DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI OLIVA ED OLIVE DA TAVOLA
MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA
INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI
Par
Risultati
Anno III
2.a) Operazioni collettive
di mantenimento degli
uliveti ad alto valore
ambientale ovvero a rischio
di abbandono con
connessa assistenza tecnica
Investimento approvato/investimento
realizzato
%
100
Superficie ad alto valore ambientale
interessata al miglioramento
ha >
14
N.
N.
5
457
[si;no]
SI
Investimento approvato/investimento
realizzato
%
100
Aziende soggette ad applicazione del
disciplinare
N.
16
ha >
102
Corsi di formazione effettuati
N.
2
Numero medio dei partecipanti ai corsi di
formazione
N.
70
[si;no]
SI
%
100
N. >
ha >
N. >
N. >
N. >
%
50
250
[si;no]
SI
[basso;
medio;
alto]
ALTO
%
100
N. >
N. >
N. >
N. >
1
1
4 MESI
5
%
20
[si;no]
SI
N. Operatori coinvolti
Piante oggetto di intervento
Miglioramento dell’aspetto paesaggistico
2.b) Elaborazione di buone
pratiche agricole per
l'olivicoltura, basate su
criteri ambientali adattati
alle condizioni locali,
nonché alla loro diffusione
presso gli olivicoltori e il
monitoraggio della loro
applicazione pratica
Superficie olivetata
Miglioramento dell'impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
3.a) Miglioramento delle
condizioni di coltivazione,
di raccolta, di consegna e
di magazzinaggio delle olive
prima della trasformazione
e connessa assistenza
tecnica
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
Superficie olivetata
Cassette acquistate
Agevolatori per raccolta acquistati
Dimostrazioni effettuate
Riduzione del grado di acidità dell'olio
Miglioramento dello stato
igienico – sanitario delle olive
Grado di soddisfazione delle aziende
coinvolte
3.d) Assistenza tecnica alla
produzione, all'industria di
trasformazione oleicola, alle
imprese di produzione delle
olive da tavola, ai frantoi ed
alle imprese di
confezionamento per quanto
riguarda aspetti inerenti alla
qualità dei prodotti
Investimento approvato/investimento
realizzato
Frantoi coinvolti
Imprese di confezionamento coinvolte
Periodo di assistenza
Analisi chimiche degli oli effettuate
Grado di acidità olio prodotto prima
dell’assistenza rispetto al grado di acidità
olio prodotto dopo l’assistenza
Lavorazione delle olive entro 48 ore dalla
raccolta
3
28
Le attività avviate nel corso del primo trimestre, finalizzate all’attuazione del Programma
triennale riferito al Reg. CE 867/2008 e successive modificazioni da parte della Soc.
Coop. A.P.Ol. in qualità di Organismo Terzo Affidatario, rappresentano il raggiungimento
degli obiettivi fondamentali dello stesso regolamento: da una parte il miglioramento della
qualità dei processi produttivi per un prodotto finale più vicino agli standard previsti
pertanto più competitivo e, dall’altra, la valorizzazione del ruolo “ambientale”
dell’olivicoltura. In vista di tali obiettivi preliminarmente all'inizio delle attività si è
provveduto all'individuazione dei tecnici e il personale amministrativo a cui affidare le
diverse azioni in conseguenza delle esigenze maturate negli anni precedenti. I tecnici
hanno così avviato le attività nell’ambito delle Azioni previste dal Programma così come
di seguito indicato:
Azione 2/b Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui
criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso
gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica.
Azione 2/c Dimostrazione pratica di tecniche alternative all’impiego di prodotti per
la lotta alla mosca dell’olivo.
Azione 2/b Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione
dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio.
 Azione 3/a Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di
consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa
assistenza tecnica.
Azione 3/a.1 Miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo
dell’olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari.
Azione 3/a.2 Raccolta dalla pianta nei peridi ottimali per varietà ed areale di
coltivazione attraverso l’introduzione di indici di maturazione e di qualità
oggettiva.
Azione
3/a.3
Diffusione dell’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta
tecnologicamente avanzati.
Azione 3/a.4 Magazzinaggio e consegna delle olive all’impianto di trasformazione
entro 24 ore dalla raccolta utilizzando contenitori a preti rigide fisse.
 Azione 3/c Miglioramento delle condizioni di magazzinaggio e di valorizzazione
dei residui della produzione dell’olio d’oliva e delle olive da tavola ed il
miglioramento delle condizioni di imbottigliamento dell’olio di oliva.
 Azione 3/d Assistenza tecnica alla produzione, all’industria di trasformazione
oleicola, alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi ed alle imprese
di confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti.
 Azione 3/f Formazione di assaggiatori per l’analisi sensoriale dell’olio di oliva
vergine e delle olive da tavola.
Azione 2/b Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui criteri
ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori
e il monitoraggio della loro applicazione.
La finalità della presente Azione è quella di predisporre un disciplinare di produzione
aggiornato rispetto a quello predisposto negli anni precedenti con le novità introdotte in
merito ai prodotti ammessi in olivicoltura ma sempre basato su criteri ambientali da
divulgare presso gli olivicoltori con contestuale offerta di supporto tecnico per la sua
applicazione.
Nell’ambito di tale attività è prevista la creazione di una vera e propria rete di ordinamento
tra i vari affidatari regionali in modo da sintetizzare in un unico ed il più possibile
omogeneo disciplinare regionale quelle che risulteranno essere le più opportune e
appropriate tecniche di . olivicoltura.
Nello specifico sono state avviate le indagini conoscitive di tutte le tecniche applicabili in
agricoltura al fine di :
ridurre i livelli di erosione e dilavamento;
razionalizzare l’uso dei prodotti chimici al fine di ridurre l’impatto su flora, fauna, acque e
suoli;
utilizzare le risorse idriche in modo razionale;
individuare tecniche di coltivazione alternative a quelle convenzionali;
diffondere i prodotti ammessi in olivicoltura dalla Regione Puglia;
introdurre tecniche innovative di potatura al fine del recupero degli oliveti ad altro valore
ambientale. Alle fine delle attività conoscitive è stato redatto un disciplinare di produzione
applicato alle aziende individuate, per un numero totale di 16 con una superficie olivicola
di Ha 52.40.91 con il relativo monitoraggio della corretta applicazione nei rispettivi campi
dimostrativi. Durante l’ultimo trimestre inoltre sono stati organizzati due corsi di
formazione per la diffusione del disciplinare di produzione di buone pratiche agricole per
l’olivicoltura basate su criteri ambientali ed adattati alle condizioni locali che sono stati
svolti nei comuni di con un numero totale di partecipanti di circa 40 partecipanti, ai quali è
stato distribuito il materiale occorrente per il corretto svolgimento ovvero il manuale
aggiornato ed altro materiale didattico fornito direttamente dall’UNAPOL.
Azione 2)c Dimostrazione pratiche alternative all’impiego di prodotti chimici per la lotta
alla mosca dell’olivo
L’azione 2/c è finalizzata alla realizzazione di campi dimostrativi sulle tecniche di lotta
alternativa a basso impatto ambientale, allo scopo di diffondere sul territorio e tra gli
operatori della filiera olivicola la conoscenza di tecniche agronomiche compatibili con
l’ambiente. Nello specifico alle aziende individuate circa 11 per una superficie totale
olivicola di Ha 20.57.91 nelle quali sono state svolte le attività di monitoraggio. Qualora il
tecnico preposto lo ritenesse necessario sono stati assicurati gli interventi necessari al
controllo della mosca utilizzando tecniche alternative alla lotta convenzionale sia nei
campi in convenzionale sia nei campi in biologico, il tutto seguendo il disciplinare di
produzione redatto in fase preventiva. Gli interventi predisposti dal tecnico incarico sono
stati eseguiti utilizzando rame, dimetoato e spintor fly, tutti formulati individuati nel
manuale e/o disciplinare di produzione. Gli interventi e le cure colturali sono state svolte
dalla soc. coop. Murgia a seguito di regolare contratto di affidamento attività di con la soc.
coop. Apol. Alla fine del terzo trimestre nel seminario conclusivo sono stati diffusi e
dimostrati i risultati ottenuti.
Azione 2)d Dimostrazione pratiche di tecniche olivicole finalizzate alla protezione
dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio.
L’azione 2/d prevede l’individuazione di campi dimostrativi condotti secondo due tecniche
di coltivazione individuando 8 aziende aventi una superficie totale di Ha 10.0824, parte
condotte secondo le tecniche di olivicoltura tradizionale e parte condotte secondo tecniche
alternative ed a basso impatto ambientale ovvero agricoltura biologica con l’applicazione
della tecnica della micorizzazione. La micorrizzazione è stata eseguita in un’annualità
precedente, nell’annualità in corso si è proceduto all’accrescimento della sostanza organica
attraverso l’interramento della sostanza organica, inerbimento ed all’utilizzo di prodotti
“attivatori” sempre forniti dall’UNAPOL, aventi lo scopo di mantenimento e di
miglioramento del terreno già micorizzato. Tutti gli interventi nei tempi e le modalità sono
stati organizzati e predisposti dal tecnico preposto, in base al manuale redatto, ed eseguiti
dalla Soc. Coop. Murgia a seguito di un regolare contratto di appalto con la parte
affidataria Soc. Coop. A.P.OL. Alla fine del trimestre sì è provveduto ad eseguire
un’analisi del terreno per valutare l’effettivo accrescimento della sostanza organica.
Azione 3/a.1 Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di tutte le fasi del ciclo
dell’olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari.
L’azione 3/a.1 prevede il miglioramento della qualità della produzione dell’olio di oliva
attraverso il miglioramento delle condizioni di coltivazione in tutte le fasi del ciclo
dell’olivo in modo da creare un equilibrio tra ambiente, esigenze agronomiche ed esigenze
socio economiche. Per tale azione è stato avviato il monitoraggio dei principali parassiti
dell’olivo fatta eccezione per la mosca dell’olivo. Le aziende individuate ricadono nei
comuni dell’areale barese vocati alla coltivazione dell’oliva da olio. L’attività ha
interessato 42 aziende per una superficie totale di Ha 118.09.29
All’interno delle aree sono state quindi selezionate venti aziende ubicate nei vari comuni
fra quelle contattate e disponibili a ricevere assistenza tecnica nei campi.
Il monitoraggio ha riguardato i principali parassiti dell’olivo quali tignola dell’olivo,
cocciniglia mezzo grano di pepe, e occhio di pavone. Per la tignola dell’olivo si è proceduti
alle attività di monitoraggio della popolazione di Prays olea, attraverso la collocazione di
trappole feromoniche sulle piante spia debitamente individuate e segnalate per ciascun
campo. Per la cocciniglia mezzo grano di pepe sono avvenute visite in campo per il
controllo visivo della presenza del parassita e verificare se ci fossero le condizioni per
agronomiche e climatiche tali da favorirne lo sviluppo. Per l’occhio di pavone si è
proceduto al prelievo delle foglie ed alla verifica attraverso il metodo Loprieno-Tenerelli.
I tecnici preposti hanno effettuato settimanalmente i sopralluoghi di campo predisponendo
i relativi bollettini fitosanitari che sono stati debitamente pubblicati e divulgati, a mezzo
e.mail e sito internet, oltre che comunicando i dati direttamente alle aziende pilota.
Per lo svolgimento di tutte le attività previste per l’azione in oggetto si è utilizzato un
laboratorio attrezzato e fornito di tutto il materiale occorrente per le regolari e puntuali
analisi (binoculare, bisturi, pinzette …….). Tale laboratorio è ubicato in Corato Via Parini,
13.
Azione 3/a.2 Raccolta dalla pianta nei periodi ottimali per varietà ed areale di
coltivazione attraverso l’introduzione di indici di maturazione e di qualità oggettiva.
Per tale azione al fine di conoscere il periodo ottimale per la raccolta delle olive sono state
pianificate le attività. Le attività hanno concentrato la valutazione del grado
di maturazione attraverso l’introduzione di indici di maturazione e di qualità oggettivi
come la cascola, il distacco, il contenuto di olio raccogliendo le drupe di almeno 10 piante
ad azienda. Durante questo trimestre sono state pianificate le attività a svolgersi per
l’intera annualità. Sono state scelte circa 10 aziende aventi una superficie di Ha 11.33.24
individuate nelle varie zone altamente vocate alla produzione olivicoli della provincia di
Bari. Durante questa annualità causa l’imponente presenza della mosca dell’olivo, i dati
sono stati certamente sfalsati, sia in termini di colorazione delle drupe, sia in termini di
cascola essendo entrambi indici per l’individuazione dell’ottimale periodo di raccolta.
Giungendo alla considerazioni che gli indici di riferimento presi in esame sono un valido
strumento in annate “normali” dal punto di vista delle avversità meteorologiche e
parassitarie. In annate eccezionali come l’ultima campagna olivicola è stata stravolta
l’epoca di raccolta, che nel Nord Barese che si è spostata da fine novembre – fine gennaio
a fine ottobre – fine dicembre, con una forte variabilità in ribasso anche della resa in olio.
Alla fine del terzo trimestre nel seminario conclusivo sono stati diffusi e dimostrati i
risultati ottenuti.
Azione 3/a.3 Diffusione dell’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta tecnologicamente
avanzati.
Al fine di favorire la diffusione e l’introduzione di attrezzi e mezzi tecnologicamente
avanzati per la raccolta l’azione in oggetto prevede lo svolgimento di prove di raccolta
dell’olive mediante l’impiego di mezzi meccanici che si adattamento meglio alle varie
esigenze agronomiche e d’impianto della zona dell’areale olivicola Barese. Per cui sono
state svolte attività di diffusione di macchine ed attrezzi tecnologicamente avanzati in
modo da consentire agli olivicoltori una scelta razionale nella innovazione tecnologica e
meccanica nelle varie aziende olivicole attraverso lo svolgimento di 3 prove dimostrative
svolte in aziende rappresentative dell’ordinarietà della realtà olivicola della provincia di
Bari.
Azione 3/a.4 Magazzinaggio e consegna delle olive all’impianto di trasformazione entro
24 ore dalla raccolta utilizzando contenitori a pereti rigide e fessurate..
L’attività prevede un aggiornamento degli olivicoltori impegnati nel settore al fine di
consegnare, all’impianto di trasformazione, il prodotto raccolto
entro 24 ore,
miglioramento delle condizioni di trasporto e conservazione mediante contenitori chiusi e
fessurati, attività di divulgazione dei risultati qualitativi. A tal fine sono state svolte 3 prove
dimostrative di tecniche di raccolta e trasporto del prodotto in modo da migliorarne la
qualità. Al fine di valutare l’influenza dell’uso di contenitori fessurati e la molitura entro le
24 ore si è proceduto ad eseguire analisi su oli provenienti da olive stoccate e trasformate
nelle due diverse modalità
Azione 3/c Miglioramento delle condizioni di magazzinaggio e di valorizzazione dei
residui della produzione dell’olio d’oliva e delle olive da tavola ed il miglioramento delle
condizioni di imbottigliamento dell’olio di oliva.
Tale azione è diretta al recupero e valorizzazione del residuo delle lavorazioni delle olive
attraverso la produzione del nocciolino di sansa in quanto fonte energetica alternativa da è
da non considerarsi più sottoprodotto ma coprodotto dell’industria olearia. Durante le
attività è stata individuata la struttura più idonea tra le strutture associate all’apol
all’istallazione dell’impianto del nocciolatore (falco 400) che punti ala valorizzazione dei
residui della molitura, adottando tutte quelle forme cautelative che riducano drasticamente
i rischi ambientali nello smaltimento degli stessi, consentendo all’industria di
trasformazione un notevole di ottenere un valore aggiunto alla produzione di olio.
Alla fine del terzo trimestre nel seminario conclusivo sono stati diffusi e dimostrati i
risultati ottenuti.
Azione 3/d Assistenza tecnica alla produzione, all’industria di trasformazione oleicola,
alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai franti ed alle imprese di
confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti.
L’azione in oggetto ha previsto l’assistenza tecnica alle imprese di trasformazione per la
risoluzione di problematiche attinenti alla qualità dell’olio nel processo di trasformazione.
Nello specifico l’attività di assistenza tecnica rivolta ai è stata finalizzata alla
razionalizzazione di tutte le fasi di trasformazione, stoccaggio e confezionamento del
prodotto finito, con attenzione all’applicazione di tutte le norme igienico sanitario e del
manuale HACCP già in uso nelle aziende individuate, oltre ad una particolare attenzione
allo stoccaggio delle olive. Nello specifico sono stati avviate alla trasformazione alcune
p.te di olive nelle 48 ore ed altre oltre le 48 dalla raccolta in modo da verificare l’influenza
della trasformazione immediata sulla qualità dell’olio prodotto.
Azione 3/E Costituzione e miglioramento di un laboratorio di analisi delle caratteristiche
organolettiche e fisico-chimiche degli oli di olive vergini.
L’azione prevede lo svolgimento delle attività di laboratorio propedeutiche al
miglioramento della qualità degli oli, oltre che supportare i produttori in aspetti agronomici
e tossicologici.
L’attività del laboratorio già interamente allestito in annualità precedenti è ubicato nel
comune di Corato ed esattamente in Via Parini, 13. L’attività ha previsto dapprima lo
svolgimento di formazione e/o affiancamento della ditta Ronchi Prelevatori nei confronti
di un perito chimico che di fatti ha seguito tutte le fasi di laboratorio di analisi degli oli. Le
attività hanno interessato difatti le analisi di oli provenienti da strutture collegate alla soc.
coop. Apol , da aziende associate e da campioni provenienti direttamente da altre strutture
associate all’UNAPOL, che di fatti ha allestito ed attrezzato il laboratorio.
Azione 3/f Formazione di assaggiatori per l’analisi sensoriale dell’olio di oliva vergine e
delle olive da tavola.
L’azione prevede la realizzazione di un corso di formazione preventivamente autorizzato
dalla regione, diretto ai tecnici del settore, imprenditori agricoli, e frantoiani. Durante
l’annualità visto l’elevato interesse mostrato dagli operatori del settore la soc. coop. Apol
ha organizzato e svolto in collaborazione con la società Apogeo con sede in Roma e con
A.M.E.D.O.O. 2 corsi di assaggiatori di olio d’oliva svolti nei comuni di Casamassima e
Bitetto con un numero totale di 56 partecipanti.
Tutte le attività svolte dai tecnici sono state documentate previa compilazione di schede
giornaliere, riepiloghi mensili e schede aziendali, il tutto inoltre è stato illustrato e
dimostrato nel seminario conclusivo tenutosi alla fine dell’annualità.
INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI
Par
Risulatati
Anno III
MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA
Investimento approvato/investimento
realizzato
2.b) Elaborazione di buone Aziende soggette ad applicazione del
disciplinare
pratiche agricole per
l'olivicoltura, basate su
criteri ambientali adattati Superficie olivetata
alle condizioni locali,
nonché alla loro diffusione Corsi di formazione effettuati
presso gli olivicoltori e il
monitoraggio della loro Numero medio dei partecipanti ai corsi di
applicazione pratica
formazione
Miglioramento dell'impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
2.c) Dimostrazione pratica
Superficie olivetata
di tecniche alternative
Dimostrazioni effettuate
all'impiego di prodotti
Produttori coinvolti nelle dimostrazioni
chimici per la lotta alla
pratiche
mosca d'olivo
Tecniche agronomiche dimostrate
Miglioramento dell’impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
Dimostrazioni effettuate
2.d) Dimostrazione pratica Produttori coinvolti nelle dimostrazioni
di tecniche olivicole
pratiche
finalizzate alla protezione Olivi restaurati
dell'ambiente e al
Quantità di sottoprodotti recuperati o
mantenimento del
riutilizzati
paesaggio
Innovatività delle tecniche utilizzate
Semplicità ed economicità delle tecniche
utilizzate
Miglioramento dell’impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA'
DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI OLIVA ED OLIVE DA TAVOLA
3.a) Miglioramento delle
condizioni di coltivazione,
di raccolta, di consegna e
di magazzinaggio delle olive
prima della trasformazione
e connessa assistenza
tecnica
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
Superficie olivetata
Cassette acquistate
Agevolatori per raccolta acquistati
Dimostrazioni effettuate
Riduzione del grado di acidità dell'olio
Miglioramento dello stato
igienico – sanitario delle olive
Grado di soddisfazione delle aziende
coinvolte
Investimento
approvato/investimento
3.c) Miglioramento delle realizzato
condizioni di magazzinaggio Iniziative realizzate
e di valorizzazione dei
residui della produzione di Aziende coinvolte
olio d’oliva e delle olive da
tavola e il miglioramento Riduzione costi energetici
delle condizioni di
Incremento ricavi, in termini di valore
imbottigliamento dell’olio di
aggiunto del sottoprodotto
oliva
Miglioramento agronomico dei terreni
Investimento approvato/investimento
3.d) Assistenza tecnica alla realizzato
produzione, all'industria di Frantoi coinvolti
trasformazione oleicola, alle Imprese di confezionamento coinvolte
imprese di produzione delle Periodo di assistenza
olive da tavola, ai frantoi ed Analisi chimiche degli oli effettuate
alle imprese di
Grado di acidità olio prodotto prima
confezionamento per quanto dell’assistenza rispetto al grado di acidità
riguarda aspetti inerenti alla olio prodotto dopo l’assistenza
qualità dei prodotti
Lavorazione delle olive entro 48 ore dalla
raccolta
3.e) Costituzione e
miglioramento dei
laboratori di analisi delle
caratteristiche
organolettiche e fisico
chimiche degli oli di oliva
vergini
3.f) Formazione di
assaggiatori per l'analisi
sensoriale di olio di oliva
vergine e delle olive da
tavola
Investimento
realizzato
approvato/investimento
Laboratori ex novo
%
100
N.
16
ha >
52
N.
2
N.
20
[si;no]
si
%
100
N. >
ha >
N. >
11
20
1
N. >
40
N. >
2
[si;no]
si
%
100
N. >
N. >
8
2
N. >
40
N. >
Q.li
[si;no]
si
[si;no]
si
[si;no]
si
%
100
N. >
ha >
N. >
N. >
N. >
%
130
240
7
25
[si;no]
si
[basso;
medio;
alto]
medio
%
100
N. >
2
N. >
2
[si;no]
si
[si;no]
si
[si;no]
si
%
100
N. >
N. >
N. >
N. >
6
2
12
25
%
[si;no]
si
%
N. >
Investimento approvato/investimento
realizzato
Partecipanti ai corsi
%
100
N.
55
Corsi realizzati
N.
2
A. S. P. O.
Associazione Salentina Produttori Olivicoli
Soc. Coop.va Agr.
Con riferimento al contratto per l’affidamento delle azioni e delle risorse, stipulato tra
UNAPOL Unione Nazionale Associazioni produttori Olivicoli società consortile e A.S.P.O
Soc. Coop.va Agr. con sede a Lecce in Via 95° Reg.to Fanteria, avente ad oggetto
l’esecuzione delle azioni definite nel Progetto presentato da UNAPOL ai sensi del Reg. CE
867/08 e succ. mod., limitatamente a quelle riportate nell’Allegato A del suddetto
contratto, l’A.S.P.O affidando la gestione tecnica di tali attività al CO.SE.A Consorzio
Servizi Aziendali e le attività amministrative al personale dipendente dell’Associazione ed
in collaborazione con le aziende olivicole associate si è impegnata nella realizzazione delle
seguenti attività:
Azione 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui
criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli
olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica;
Azione 2.d) Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione
dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio.
Pertanto l’A.S.P.O Soc. Coop.va Agr ha realizzato le attività inerenti il Progetto Reg. CE
867/08 con l’affidamento alla Società di Servizi Aziendali CO.SE.A Soc. Coop.va
selezionata su tre società qualificate per i servizi di assistenza tecnica e dotata di personale
tecnico con esperienza maturata in questo tipo di progetti e con un curriculum
professionale ricco di esperienze concretizzate nel campo olivicolo ed insieme al personale
amministrativo dipendente dell’Associazione si sono impegnati a svolgere le diverse
attività previste nel suddetto progetto.
Per favorire la partecipazione delle aziende olivicole associate alla realizzazione del
programma, è stata data ampia informazione a mezzo di manifesti, circolari, avvisi
informativi e missive.
Ci sono state richieste di partecipazione da parte di molte aziende ad aderire all’iniziativa,
le richieste sono state vagliate e si è proceduto alla selezione delle aziende che hanno
partecipato alle attività previste nel progetto.
Il personale incaricato dalla Società di servizi dell’ASPO con la loro presenza hanno
fornito assistenza ed indirizzo agli operatori, hanno documentato le varie fasi di
svolgimento delle attività e hanno fornito informazioni su problematiche specifiche
inerenti sia aspetti prettamente colturali, sia legislativi riguardanti l’olivicoltura.
Azione 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui
criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli
olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica.
Obiettivo dell’azione, che è stata sviluppata dai tecnici incaricati dalla Società di servizi
dell’A.S.P.O Soc. Coop., si è finalizzata alla elaborazione ed applicazione di disciplinari di
produzione collettivi basati su criteri ambientali presso i produttori olivicoli. In particolare
il progetto ha avuto come obiettivo quello di predisporre il disciplinare di produzione
collettiva basato su criteri ambientali nonché il supporto ed il monitoraggio della sua
applicazione pratica da parte dei produttori olivicoli aderenti. L’attività è stata realizzata in
due fasi:
1. Elaborazione disciplinari di produzione che riguarderanno i seguenti aspetti:
 Riduzione degli attuali livelli elevati di erosione e di dilavamento, con opportune
modifiche nelle pratiche agricole;
 L’utilizzo più razionale dei prodotti agro-chimici per ridurre l’impatto su flora
fauna e limitare i rischi di inquinamento;
 Lo sfruttamento sostenibile delle risorse idriche destinate all’irrigazione e
controllare la diffusione dell’irrigazione in aree con scarse risorse idriche;
 Sistemi di coltivazione sostenibili e favorevoli all’ambiente, come i sistemi di
produzione biologica integrata;
 Tecniche innovative di potatura per il recupero degli oliveti ad alto valore
ambientale.
2. Attività di monitoraggio e divulgazione presso gli olivicoltori:
Tale fase ha riguardato le attività di monitoraggio e sorveglianza della corretta
implementazione dei disciplinari di produzione presso le aziende agricole selezionate. Il
disciplinare di produzione elaborato stato diffuso ai titolari delle aziende olivicole aderenti
e divulgato attraverso la realizzazione di riunioni collettive rivolte ai produttori olivicoli,
che sono stati svolti durante la realizzazione del progetto.
L’attività ha riguardato anche l’assistenza tecnica presso le aziende aderenti al progetto,
presso tali aziende, il tecnico incaricato ha provveduto ad effettuare sopralluoghi in campo
allo scopo di verificare la consistenza e le caratteristiche aziendali, fornire assistenza
tecnica diretta ai titolari, divulgare il disciplinare delle buone pratiche agricole per
l’olivicoltura e verificare la loro corretta applicazione in azienda.
Pertanto vengono di seguito indicate le aziende olivicole individuate e che hanno
partecipato alle attività di codesta azione
Azienda 1
Prov.
Agro
fg
pc
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
CAPRARICA DI LECCE
CAPRARICA DI LECCE
CAPRARICA DI LECCE
CAPRARICA DI LECCE
CAVALLINO
CAVALLINO
CAVALLINO
CAVALLINO
CAVALLINO
CAVALLINO
CAVALLINO
CAVALLINO
CAVALLINO
CAVALLINO
CAVALLINO
CAVALLINO
CAVALLINO
5
6
9
12
23
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
25
21
56
681
99
36
44
71
75
76
83
129
135
136
161
207
210
60
Sup. Az.
Ha
0.30.36
0.87.95
0.09.39
0.26.00
0.88.13
0.79.85
0.53.18
0.22.65
0.29.25
2.54.38
0.03.62
0.13.50
0.07.66
0.50.43
1.58.10
1.26.47
0.58.51
LE
LE
LE
LE
LE
CAVALLINO
CAVALLINO
SAN DONATO DI
SAN
DONATO DI
LECCE
SAN
DONATO DI
LECCE
Totali
LECCE
25
27
15
15
16
61
28
175
507
176
1.29.48
0.04.68
0.34.50
0.40.60
0.60.64
13.69.33.
6
Azienda 2
Prov.
CASTRIGNANO DE’
CASTRIGNANO
DE’
GRECI
CASTRIGNANO
DE’
GRECI
CASTRIGNANO
DE’
GRECI
CURSI
GRECI
LECCE
SCORRANO
SCORRANO
SCORRANO
Totali
Agro
LE
BAGNOLO
DEL
Prov.
pc
LE
BAGNOLO
SALENTO DEL
LE
BAGNOLO
SALENTO DEL
LE
BAGNOLO
SALENTO DEL
LE
CASTRIGNANO
DE’
SALENTO
LE
CASTRIGNANO
DE’
GRECI
LE
CASTRIGNANO
DE’
GRECI
LE
CASTRIGNANO
DE’
GRECI
LE
CASTRIGNANO
DE’
GRECI
LE
CASTRIGNANO
DE’
GRECI
LE
CUTROFIANO
GRECI
LE
CUTROFIANO
LE
LECCE
LE
LECCE
LE
MELENDUGNO
LE
MELENDUGNO
Totali
Agro
LE
SAN
Prov.
pc DONATO DI
LE
SAN
DONATO DI
LECCE
LE
SAN
DONATO DI
LECCE
LE
SAN
DONATO DI
LECCE
LE
SAN
DONATO DI
LECCE
LE
SAN
DONATO DI
LECCE
LECCE
Totali
Prov.
Agro
LE
VERNOLE
pc
LE
VERNOLE
LE
VERNOLE
LE
VERNOLE
LE
VERNOLE
LE
VERNOLE
LE
VERNOLE
LE
VERNOLE
LE
VERNOLE
Totali
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
Azienda 3
Azienda 4
Azienda 5
Agro
fg
pc
2
12
12
12
9
218
11
12
12
23
48
49
50
156
173
13
21
22
6
6
6
7
2
2
2
12
12
12
61
61
218
218
67
67
fg
100
101
102
181
14
60
62
26
42
47
299
340
172
173
64
65
21
21
21
21
21
21
fg
2
103
140
141
184
186
28
28
31
44
44
44
44
47
47
fg
35
147
197
87
134
135
136
830
831
Sup. Az.
Ha
0.72.86
0.13.60
0.12.87
0.25.56
1.15.60
0.7989
1.76.00
0.23.50
1.11.40
5.61.09
Sup.
0.44.99
Az. Ha
0.08.80
0.42.00
0.25.75
0.25.35
0.10.54
0.22.30
0.49.10
1.17.24
0.90.84
0.28.20
0.49.96
0.09.21
0.79.89
0.40.34
0.41.38
6.27.66.
Sup. Az.6
Ha 0.49.08
0.73.64
0.15.70
0.17.47
0.44.04
0.16.66
2.00.96
Sup. Az.
Ha 0.15.60
0.13.50
0.23.20
0.08.80
0.07.60
0.07.60
0.06.95
0.18.86
0.01.17
1.02.80.
6
Azienda 6
Prov.
Agro
LE
CAPRARICA DI LECCE
Totali
Azienda 7
Prov.
Agro
LE
CAPRARICA
DI LECCE
pc
CAVALLINO
CATALANO LUIGI LE
LE
CAVALLINO
LE
LIZZANELLO
Totali
Azienda 8
Prov.
Agro
LE
CASTRIGNANO
DE’
pc
LE
CASTRIGNANO
DE’
GRECI
Totali
GRECI
Azienda 9
Prov.
Agro
LE
CAPRARICA
DI LECCE
pc
LE
CAPRARICA DI LECCE
LE
CAPRARICA DI LECCE
LE
CAPRARICA DI LECCE
LE
SAN DONATO DI
Totali
LECCE
Prov.
Agro
LE
LIZZANELLO
pc
LE
LIZZANELLO
Totali
Azienda 11
Agro
LE
CAVALLINO
Prov. pc
LE
CAVALLINO
LE
CAVALLINO
LE
CAVALLINO
LE
CAVALLINO
LE
CAVALLINO
Totali
Azienda 12
Agro
LE
LECCE
Prov.
pc
MORELLO PAOLO
LE
VERNOLE
LE
VERNOLE
LE
VERNOLE
LE
VERNOLE
LE
VERNOLE
Totali
Azienda 13
Prov.
Agro
LE
CAPRARICA
DI LECCE
pc
LE
CAPRARICA DI LECCE
LE
CAPRARICA DI LECCE
LE
CAPRARICA DI LECCE
Totali
Azienda 14
Prov. Agro
fg
pc
6
83
4
18
18
22
fg
50
49
87
95
12
12
fg
58
130
1
3
13
15
14
fg
89
73
78
22
281
28
28
fg
133
134
24
24
24
24
24
24
fg
154
160
403
405
406
408
234
4
10
10
10
18
fg
29
73
77
93
94
97
9
9
9
9
fg
106
114
141
430
Azienda 10
fg
pc
Sup. Az.
Ha
1.04.73
1.04.73
Sup. Az.
Ha 0.31.54
0.33.12
0.17.44
0.29.17
1.03.43.
Sup. Az. 6
Ha 0.61.40
1.23.06
1.80.36.
Sup. Az. 6
Ha 0.33.70
0.47.50
0.98.23
2.38.99
0.31.90
4.34.49
6
Sup. Az.
Ha 0.32.95
0.34.24
0.60.17.
Sup. 6
0.15.07
Az. Ha
0.14.30
0.23.33
0.14.83
0.24.84
0.13.55
0.98.01
Sup. Az.6
Ha 0.78.58
0.62.30
0.33.80
0.02.16
0.18.50
0.38.74
2.29.45
Sup. Az.
Ha 0.63.84
0.17.62
0.14.85
0.31.52
1.27.36.
Sup. Az. 6
Ha
LE
LE
LE
LE
LE
LE
CAPRARICA DI LECCE
CAPRARICA DI LECCE
CAPRARICA DI LECCE
CAPRARICA DI LECCE
CAPRARICA DI LECCE
MARTIGNANO
Totali
2
2
9
13
15
1
51
116
95
77
21
11
0.17.25
0.24.93
0.71.32
0.96.23
2.38.56
1.28.54
5.58.81
L’attività svolta è stata documentata sull’apposita modulistica del Progetto, in particolare
schede aziendali, schede di attività giornaliera sull’attività svolta e schede riepilogative
mensili.
Al fine di completare l’implementazione del disciplinare sono state organizzate delle
riunioni collettive, finalizzate a diffondere e far conoscere meglio i vari capitoli del
disciplinare di produzione dell’olivo, alle riunioni hanno partecipato i titolari delle aziende
aderenti al progetto e altri soci dell’ASPO.
Data
Argomento
03/02/2015
Applicazione delle misure agro-ambientali
in olivicoltura
06/02/2015
Applicazione del regime di condizionalità,
(Criteri di gestione dell’oliveto e buone
condizioni agronomiche ed ambientali)
17/02/2015
Difesa fitosanitaria dell’olivo
24/02/2015
27/02/2015
02/03/2015
06/03/2015
13//03/2015
20/03/2015
Orario
Sede
15:00 – 19:00
Confcooperative Lecce
Via Peppino Impastato 33
Lecce
Ateprol
Via Fermi 9 Lecce
9.00.13.00
15:00 – 19:00
Confcooperative Lecce
Via Peppino Impastato 33
Lecce
9:00 – 13:00
Ateprol
Applicazione delle buone pratiche agricole
Via Fermi 9 Lecce
09:00 – 13:00
Tenuta Caradonna
Prova dimostrativa di tecniche di
SS. 101 Lecce –Gallipoli
coltivazione a basso impatto ambientale
Lequile
15.00– 19.00
Ateprol
Tecnica colturale dell’oliveto
Via Fermi 9 Lecce
15.00-19.00
Ateprol
La concimazione dell’oliveto
Via Fermi 9 Lecce
15:00 – 19:00
Confcooperative Lecce
Tecniche di potatura dell’oliveto
Via Peppino Impastato 33
Lecce
Tenuta Caradonna
Prova dimostrativa di tecniche di potatura
9.00-13.00
SS. 101 Lecce –Gallipoli
degli oliveti secolari
Lequile
Azione 2.d) Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione
dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio.
Obiettivo dell’Azione 2.d è quello di realizzare dei campi dimostrativi sulle tecniche di
coltivazione, difesa, raccolta e trasformazione a basso impatto ambientale, allo scopo di
diffondere sul territorio e tra gli operatori del settore la conoscenza di quelle compatibili
con l’ambiente ed utili al mantenimento del paesaggio.
L’azione prevede le seguenti attività:
 Allestimento dei campi dimostrativi presso aziende olivicole associate UNAPOL,
site in aree caratterizzatela spiccata valenza ambientale e naturalistica;
 Dimostrazioni in campo ad associati ed olivicoltori interessati alle tecniche
agronomiche compatibili con l’ambiente ed utili al mantenimento del paesaggio.
In funzione delle richieste di partecipazione a questa azione inoltrate all’Associazione sono
state selezionate le aziende olivicole che hanno partecipato alla suddetta attività del
Progetto, si è dato priorità alle zone con un maggior numero di aderenti.
Pertanto vengono di seguito indicate le aziende olivicole individuate e che hanno
partecipato alle attività di codesta azione 2.d
Azienda 1
LE
Prov.
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
Azienda 2
LE
Prov.
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
Agro
CASTRIGNANO DE’
pc
CASTRIGNANO
DE’
GRECI
CASTRIGNANO
DE’
GRECI
CASTRIGNANO
DE’
GRECI
CURSI
GRECI
LECCE
SCORRANO
SCORRANO
SCORRANO
Totali
Agro
BAGNOLO
DEL
pc
BAGNOLO
SALENTO DEL
BAGNOLO
SALENTO DEL
BAGNOLO
SALENTO DEL
CASTRIGNANO
DE’
SALENTO
CASTRIGNANO
DE’
GRECI
CASTRIGNANO
DE’
GRECI
CASTRIGNANO
DE’
GRECI
CASTRIGNANO
DE’
GRECI
CASTRIGNANO
DE’
GRECI
CUTROFIANO
GRECI
CUTROFIANO
LECCE
LECCE
MELENDUGNO
MELENDUGNO
Totali
2
12
12
12
9
218
11
12
12
fg
23
48
49
50
156
173
13
21
22
6
6
6
7
2
2
2
12
12
12
61
61
218
218
67
67
fg
100
101
102
181
14
60
62
26
42
47
299
340
172
173
64
65
Azienda 3
LE
LE
CAPRARICA DI LECCE 14
CAPRARICA DI LECCE 14
181
449
Az. Ha
Ha
Sup.
0.72.86
0.13.60
0.12.87
0.25.56
1.15.60
0.7989
1.76.00
0.23.50
1.11.40
5.61.09
Sup. Az.
0.44.99
0.08.80
0.42.00
0.25.75
0.25.35
0.10.54
0.22.30
0.49.10
1.17.24
0.90.84
0.28.20
0.49.96
0.09.21
0.79.89
0.40.34
0.41.38
6.27.66.
6
0.37.80
1.20.61
Totali
Azienda 4
Azienda 5
Prov.
LE
LE
LE
LE
Prov.
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
Agro
CAPRARICA
DI LECCE
pc
CAPRARICA DI LECCE
CAPRARICA DI LECCE
CAPRARICA DI LECCE
Totali
Agro
CALIMERA
pc
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
CASTRI DI LECCE
VERNOLE
VERNOLE
VERNOLE
VERNOLE
VERNOLE
VERNOLE
VERNOLE
VERNOLE
VERNOLE
VERNOLE
VERNOLE
VERNOLE
VERNOLE
VERNOLE
VERNOLE
VERNOLE
VERNOLE
3
3
9
12
fg
236
237
109
412
12
1
2
3
3
3
3
3
3
3
8
8
8
8
9
9
9
9
13
13
13
16
16
16
16
16
54
54
54
54
54
54
54
54
54
54
54
55
55
56
56
56
56
fg
90
132
83
73
74
75
76
78
79
224
55
98
112
113
5
17
18
70
10
60
82
16
21
22
75
76
127
128
131
132
133
148
150
151
152
153
154
80
82
29
36
37
58
1.9.966
Sup. Az.
Ha 0.17.25
0.01.32
0.13.31
0.05.91
0.36.42.
Sup. Az. Ha
6
5.95.50
0.64.10
0.44.90
0.14.50
0.17.92
0.08.79
0.59.46
0.25.13
0.23.38
0.59.34
5.62.74
0.13.65
0.37.20
0.02.00
0.59.98
0.31.00
0.43.06
2.32.20
0.13.58
0.83.70
0.49.00
6.84.80
0.91.71
0.54.79
0.30.52
0.31.32
0.21.69
0.43.13
1.15.57
0.54.27
0.35.72
0.32.06
0.30.00
0.34.44
0.19.40
0.15.28
0.01.88
1.06.38
0.78.61
0.45.10
0.21.38
0.22.46
2.24.81
LE
LE
LE
LE
LE
LE
LE
Azienda 6
VERNOLE
VERNOLE
VERNOLE
VERNOLE
VERNOLE
ZOLLINO
ZOLLINO
Totali
Prov.
Agro
LE
MARTIGNANO
pc
LE
MELENDUGNO
Totali
56
56
56
56
64
4
4
77
83
92
129
15
4
19
2
62
fg
453
598
0.15.90
0.03.31
0.40.09
0.30.30
0.48.80
0.22.01
0.95.45
40.92.43
Sup. Az.
Ha 0.87.42
0.22.27
1.09.69
6
Presso tali aziende il tecnico incaricato ha effettuato dei sopralluoghi in pieno campo allo
scopo di prendere visione delle aziende, rilevare le cultivar, il sesto d’impianto l’età delle
piante da riportare sulle schede aziendali. Inoltre si è provveduto ad allestire i campi
dimostrativi presso le aziende interessate site in aree caratterizzate da spiccata valenza
ambientale e naturalistica dove sono state eseguite le buone pratiche agricole con minore
impatto ambientale, e per alcune aziende presso i campi dimostrativi è stato effettuato il
recupero ed il restauro delle piante ultrasecolari.
Pertanto, presso i campi dimostrativi delle seguenti aziende olivicole sono state eseguite le
operazioni di restauro degli oliveti:
- azienda Sergio Aprile Anna, campo dimostrativo ubicato in agro di Caprarica di Lecce fg
3 p.lle 236,237, fg. 9 p.lla 109 e fg. 12 p.lla 412 di superficie olivicola 0.36,42;
- azienda Mastrolia Luigi, campo dimostrativo in Agro di Castri di Lecce Fg. 16 p.lle 15 e
16 di superficie Ha 7.85.83;;
- azienda Cannazza Paolo, campo dimostrativo ubicato in Agro di Cursi (Le) Fg. 9 p.lla
156 di
superficie ha 1.00.00;
- azienda Sergio Vincenzo campo dimostrativo in Agro di Martignano Fg. 2 plla 453 di
superficie ha 0.87,42
Nell’ottica di salvaguardare e valorizzare il patrimonio di olivi ultrasecolari sono state
fornite, agli operatori del settore, indicazioni sulla gestione di tali esemplari, in particolare
sulla corretta potatura finalizzata non tanto alla produzione quanto al mantenimento
dell’esemplare, pertanto sono state sottoposte ad intervento di recupero complessivamente
n° 85 piante di olivo.
INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI
Par
Risulatati
MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA
Anno III
2.b) Elaborazione di buone
pratiche agricole per
l'olivicoltura, basate su
criteri ambientali adattati
alle condizioni locali,
nonché alla loro diffusione
presso gli olivicoltori e il
monitoraggio della loro
applicazione pratica
Investimento approvato/investimento
realizzato
%
100
Aziende soggette ad applicazione del
disciplinare
N.
15
ha >
45.00.00
Corsi di formazione effettuati
N.
2
Numero medio dei partecipanti ai corsi di
formazione
N.
20
[si;no]
si
%
100
N. >
N. >
6
2
N. >
20
N. >
85
Superficie olivetata
Miglioramento dell'impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
Dimostrazioni effettuate
2.d) Dimostrazione pratica Produttori coinvolti nelle dimostrazioni
di tecniche olivicole
pratiche
finalizzate alla protezione Olivi restaurati
dell'ambiente e al
Quantità di sottoprodotti recuperati o
mantenimento del
riutilizzati
paesaggio
Innovatività delle tecniche utilizzate
Semplicità ed economicità delle tecniche
utilizzate
Miglioramento dell’impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
Q.li
[si;no]
si
[si;no]
si
[si;no]
si
CO.SAL Consorzio Salentino
soc.coop. agr.
La presente relazione riporta lo stato di attuazione del programma per la terza annualità.
Con riferimento al contratto per l’affidamento delle azioni e delle risorse, stipulato tra
UNAPOL Unione Nazionale Associazioni produttori Olivicoli società consortile e
CO.SAL Soc. Coop.va Agr. con sede a Lecce in Via Vecchia Frigole 71/9, avente ad
oggetto l’esecuzione delle azioni definite nel Progetto presentato da UNAPOL ai sensi del
Reg. Ce 867/08 e successive modifiche, limitatamente a quelle riportate nell’Allegato A
del suddetto contratto, il CO.SAL. Soc. Coop.va Agr. tramite i propri tecnici incaricati ed
in collaborazione con le aziende olivicole associate si è impegnata, nella realizzazione
della seguente attività con le sotto elencate azioni:
Attività 3) - Miglioramento della qualità della produzione dell’olio d’oliva e delle olive
da tavola:
Azione 3.a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di
magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica
Azione 3.c) Miglioramento delle condizioni di magazzinaggio e di valorizzazione dei
residui della produzione dell’olio d’oliva e delle olive da tavola ed il miglioramento delle
condizioni di imbottigliamento dell’olio di oliva,
Azione 3.d) Assistenza tecnica alla produzione, all’industria di trasformazione oleicola,
alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi ed alle imprese di
confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti.
Il CO.SAL Soc. Coop.va Agr ha portato avanti per questo terzo anno, le attività inerenti il
Progetto Reg. (Ce) 867/08 e succ. modifiche. Il personale tecnico incaricato dal CO.SAL
Soc. Coop.va, ha accolto le domande di adesione inoltrate al Consorzio ed ha fornito ai
soci interessati, indicazioni in merito alle attività previste nel progetto. L’attività è
proseguita con l’individuazione delle aziende olivicole e dei frantoi oleari che hanno fatto
richiesta al CO.SAL di partecipare alle attività del progetto mediante contatti diretti e
sopralluoghi in campo presso le aziende olivicole e presso gli stessi frantoi.
Il personale tecnico incaricato si è impegnato ad elaborare tutta la modulistica inerente il
progetto ai sensi del Reg Ce 867/08 e succ. modifiche, in particolare le schede aziendali e
frantoio necessarie alla rilevazione delle aziende olivicole e dei frantoi oleari, le schede
giornaliere sull’attività svolta ed i riepiloghi mensili, inoltre, con la collaborazione di una
unità amministrativa si è gestita la documentazione contabile ed amministrativa attinente il
progetto e sono state elaborate le rendicontazioni di spesa tramite gli allegati 14, 15 e 16
già predisposti, secondo la circolare attuativa del progetto ai sensi del Reg Ce 867/08 e
succ. modifiche.
Azione 3.a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di
magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica
Il progetto prevede lo svolgimento dei seguenti interventi:
1. Miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo dell'olivo
con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari;
2. Raccolta dalla pianta nei periodi ottimali per varietà ed areale di coltivazione
attraverso l'introduzione di indici di maturazione e di qualità oggettiva;
3. Diffusione dell’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta tecnologicamente
avanzate;
4. Magazzinaggio e consegna delle olive all'impianto di trasformazione entro 24 ore
dalla raccolta utilizzando contenitori a pareti rigide e fessurate.
Tale attività è diretta a migliorare la qualità della produzione dell’olio di oliva attraverso il
miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo dell’olivo in modo
da creare una perfetta compatibilità tra esigenze di tutela dell’ambiente, esigenze
agronomiche della coltura ed esigenze socio-economiche.
Attività propedeutica al miglioramento delle condizioni di coltivazione è quella del
monitoraggio delle infestazioni diffuse sul territorio, in quanto i danni alle produzioni
variano sensibilmente a seconda delle situazioni agro-ambientali (condizioni climatiche,
varietà, posizione geografica, orografia ecc.).
Con tale azione si è svolta un’attività di monitoraggio e controllo in campo del grado di
infestazione dei principali parassiti dell’olivo al fine di razionalizzare gli interventi di
difesa fitosanitaria.
Il monitoraggio è stato effettuato tenendo conto dei fattori climatici temperatura,
precipitazione ed umidità pubblicati nei bollettini meteo della Regione Puglia e CO.DI.LE,
e sono state utilizzate le metodologie piu’ opportune, pertanto i parassiti oggetto di
monitoraggio sono stati i seguenti:
Xylella fastidiosa. l’attività di monitoraggio è stata effettuata con l’esame visivo delle
varie parti delle piante di olivo con particolare attenzione a tutta la chioma per evidenziare
la sintomatologia che si manifesta con la presenza di questo batterio, si è inoltre verificata
la presenza degli insetti appartenenti al gruppo di cicadellidi quali vettori del patogeno
xylella fastidiosa, pertanto sono stati suggeriti gli interventi di prevenzione alla diffusione
della malattia in quanto non esistono ancora dei mezzi di lotta curativi e tenendo conto
anche delle linee guida e dei provvedimenti emanati dalla Regione Puglia sugli interventi
da adottare per contrastare la diffusione di tale parassita.
Prays oleae: è stato effettuato il monitoraggio della generazione carpofaga del parassita
attraverso l’osservazione e mediante il campionamento delle drupe;
Saissetia oleae: il controllo di tale parassita è stato effettuato prelevando a campione 100
foglie (n.10 per pianta) per verificare la presenza del parassita in funzione degli stadi
biologici.;
Spilocaea oleagina: il monitoraggio del parassita è stato effettuato mediante
campionamento delle foglie, prelevando campioni di 100 foglie (n. 10 per pianta) e
successiva diagnosi precoce con il metodo Loprieno Tenerini, consistente nell’immersione
delle foglie in soluzione acquosa di idrato sodico al 5%.
Colletotrichum gloeosporioides: anche per questo patogeno come il precedente, il
monitoraggio è stato effettuato mediante campionamento delle foglie, successivamente
sono state immerse in una soluzione con soda caustica (NaOH) al 5% per 2-3 minuti a
temperatura ambiente per le foglie giovani e alla temperatura di 50-60 ° C per le foglie
vecchie.
Attraverso il personale tecnico incaricato sono state selezionate ed individuate le aziende
olivicole presso le quali sono stati eseguiti dei sopralluoghi in campo per rilevare gli
appezzamenti aziendali e rilevare la presenza dei parassiti oggetto di monitoraggio, durante
i sopralluoghi sono stati impartite indicazioni ai titolari delle suddette aziende sullo stato
fitosanitario delle piante e consigli sugli interventi di difesa fitosanitaria da effettuare.
Le aziende olivicole che hanno partecipato a tale azione sono le seguenti:
- Paiano Antonio Agro di Matino in Matino (Le) di superficie Ha 5.98.00;
- Melcarne Carlo Agro di Gagliano, Alessano Ugento di superficie Ha 18.81.75;
- Adamo Renato Agro di Alliste, Gallipoli e Ugento di superficie Ha 3.01,97;
- Adamo Cosimo Agro di Alliste, Gallipoli e Ugento di superficie Ha 30.67.35;
- Raino’ Rocco Agro di Gallipoli e Racale di superficie Ha 1.16.31;
- Muci Vincenzo Agro di Matino, Casarano e Melissano di superficie Ha 6.00.00;
- Latino Francesca Marianna Agro di Matino e Parabita di superficie di Ha 9.00.00;
- De Nola Paola Agro di Ugento e Ruffano di superficie Ha 8.70.00.
Il CO.SAL, attraverso le risorse stanziate nell’ambito dell’Azione 3.a del Reg. Ce 867/08
in questo terzo ciclo di attività, ha inteso diffondere tra gli operatori del settore, le tecniche
di raccolta del prodotto dalla pianta e di immagazzinaggio delle olive con l’obiettivo di
salvaguardare e migliorare le caratteristiche qualitative.
Tale azione prevede anche le seguenti attività:
1) miglioramento delle condizioni di trasporto e conservazione delle olive attraverso
l’utilizzazione di appositi contenitori,
2) miglioramento della conservazione dell’olio,
3) attività di divulgazione dei risultati
Tale attività è diretta ad acquisire le conoscenze relative all’epoca ottimale di raccolta delle
olive per migliorare le caratteristiche organolettiche e chimico-fisiche dell’olio, al fine sia
di rispettare i parametri di legge sia per aumentare i livelli nutrizionali del prodotto.
L’attività è finalizzata ad individuare il periodo ottimale per la raccolta delle olive che
consente di massimizzare in termini quali-quantitativi la produzione dell’olio.
Con tali attività si cerca di migliorare la qualità dell’olio di oliva attraverso l’introduzione
di modalità ottimali di consegna e magazzinaggio delle olive. L’obiettivo e quello di
accorciare i tempi tra la raccolta e la molitura delle drupe, migliorando al contempo le
modalità di trasporto e stoccaggio delle olive.
Le aziende partecipanti a tale attività sono state le seguenti:
- Tenuta Caradonna Agro di Lequile San Donato di Lecce di superficie Ha 29.33.00;
- Az. Agr. Melcarne Carlo Agro di Gagliano del Capo, Alessano (Le) di superficie Ha
18.81.75;
- Cazzato Pierlugi Agro di Tricase, Alessano, Specchia di superficie Ha 12.45.38;
- Ingrosso Paolino Agro di San Donato di Lecce, Lequile e Galatina (Le) di superficie Ha
11.30.00;
- Latino Gerardo Agro di Galatina e Nardo di superficie Ha 97.00.00;
- Ingrosso Valentina Agro di Lequile (Le), San Donato e Nardo’ di superficie Ha 2.70.00;
- Antoniotti Gianroberto Agr di Carpignano Salentino di superficie Ha 19.84.00;
Presso le suddette aziende olivicole partecipanti a tale azione, il tecnico incaricato ha
eseguito i sopralluoghi in pieno campo con lo scopo di individuare gli appezzamenti di
oliveto su cui praticare la raccolta delle olive con l’ausilio delle macchine agevolatrici da
confrontare con le tecniche di raccolta tradizionali da terra.
Durante i sopralluoghi il tecnico incaricato dal CO.SAL ha fornito assistenza ai
responsabili aziendali,
in particolare ha seguito le operazioni di raccolta delle olive e le fasi successive di
trasporto e magazzinaggio delle olive, in merito a tali operazioni colturali sono stati
impartiti consigli e utili suggerimenti.
Con tali attività si cerca di migliorare la qualità dell’olio di oliva attraverso l’introduzione
di modalità ottimali di consegna e magazzinaggio delle olive. L’obiettivo e quello di
accorciare i tempi tra la raccolta e la molitura delle drupe, migliorando al contempo le
modalità di trasporto e stoccaggio delle olive.
Azione 3.c) Miglioramento delle condizioni di magazzinaggio e di valorizzazione dei
residui della produzione dell’olio d’oliva e delle olive da tavola ed il miglioramento
delle condizioni di imbottigliamento dell’olio di oliva,
Tale attività prevede lo svolgimento del compostaggio di biomasse da residui di
potatura dell’olivo,
costituite dai residui provenienti dalle potature degli oliveti e dai sottoprodotti della
lavorazione delle olive (sanse e acque di vegetazione), l’attività è proseguita con
l’individuazione delle aziende olivicole sulla base delle domande di adesione inoltrate al
Consorzio.
Il personale tecnico ha effettuato sopraluoghi in campo presso le aziende olivicole per
verificare il possesso dei requisiti a partecipare a tale iniziativa, in particolare: la presenza
di appezzamenti di oliveto ad alto valore ambientale che necessitano dell’intervento di
manutenzione; la disponibilità del titolare dell’azienda al trattamento dei residui della
potatura e la successiva destinazione al compostaggio.
Sulla base dei suddetti criteri, si è individuata l’azienda denominata Tenuta Caradonna
Soc. Coop.va Agr.
L’attivita’ di compostaggio è stata effettuata presso lo stabilimento di proprietà del
CO.SAL Soc. Coop.va ubicato in Lequile sulla Strada Provinciale Lecce- Galatina perchè
dotato di piazzali e di un apposita vasca in cemento armato su cui realizzare il
compostaggio mediante l'allestimento di un cumulo di circa 50 mc.
Inoltre si è individuata la struttura olearia da cui attingere per il prelievo degli altri
componenti del compost, quali sansa e acqua di vegetazione da miscelare con residui della
potatura e necessari per il processo di compostaggio.
A tal proposito si è scelto il frantoio oleario CO.SAL San Donato con sede in San Donato
di Lecce, che ha fornito i residui provenienti dalla lavorazione delle olive, per la vicinanza
allo stabilimento dove è stato effettuato il compostaggio.
Il cumulo di compostaggio è stato sottoposto al prelievo di campioni di compost da
sottoporre ad analisi chimiche al fine di valutare i parametri dell’umificazione.
Dai risultati ottenuti si è riscontrato un sufficiente stato di maturazione del compost ed un
vantaggioso utilizzo agronomico come ammendante organico-vegetale.
Tutta l’attività svolta dal personale tecnico è stata verbalizzata sulle apposite schede di
attività giornaliera, dove è stata riportata l’attività svolta.
Inoltre, nell’ambito di questa attività sono stati realizzati n° 2 eventi divulgativi, che
vengono di seguito indicati: :
27/02/2014
15.3019.30
13/03/2015
9.00-13.00
Prova
dimostrativa
di Tenuta Caradonna
valorizzazione dei residui della S.S. 101
potatura degli oliveti
Agro di Lequile (Le)
S.S. 101 Lecce -Gallipoli
Illustrazione dell’utilizzo delle Sala riunioni
biomasse da residui della CO.SE.A Soc. Coop.va
potatura nelle caldaie per Via Vecchia Frigole 71/9
l’essiccazione della sansa e la 73100 LECCE
produzione di nocciolino e
risultati
dell’attività
di
compostaggio dei residui della
produzione di olio di oliva
Ai suddetti eventi hanno partecipato molti operatori del settore olivicolo oltre ai titolari e
responsabili alle aziende aderenti al Progetto 867/08 e succ. modifiche, che hanno
dimostrato molta attenzione e particolare interesse al recupero e riutilizzo delle biomasse
residuali della filiera olivicola, i partecipanti agli venti sono stati registrati sull’apposito
registro delle presenze.
Azione 3.d) Assistenza tecnica alla produzione, all’industria di trasformazione
oleicola, alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi ed alle imprese di
confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti.
Nell’ambito di questa azione l’attività è proseguita con l’individuazione dei frantoi oleari,
da parte del personale tecnico incaricato. Anche per questa azione si è cercato di mantenere
nel progetto alcuni frantoio oleari che già vi avevano partecipato nel primo anno, in modo
da avere una continuità nell'esecuzione del progetto.
Pertanto sono stati scelti i seguenti frantoi oleari:
- Melcarne Andrea con sede in Gagliano del Capo via della Resistenza 42,
- Cosal San Donato con sede in San Donato di Lecce alla Via Ingrigna snc,
- Frantoio Oleario Cazzato Pierluigi con sede in Tricase in C.da Gonfalone snc,
- Ortofrutticola Casaranese Soc. Coop.va con sede in Casarano,
Il personale tecnico incaricato si è recato presso i suddetti frantoi oleari nei quali ha potuto
rilevare le linee di trasformazione delle olive, il sistema di estrazione, nonché i locali
destinati al magazzinaggio delle olive ed il confezionamento degli oli prodotti.
Per ogni struttura olearia è stata compilata la scheda frantoio che riporta i dati identificativi
del frantoio, il modello d’impianto, dati tecnici quali la capacità di lavorazione, sistema di
stoccaggio e magazzinaggio delle olive, si è predisposto un fascicolo contenente gli
elaborati tecnici visura, planimetria catastale ad altra documentazione della struttura.
Ai titolari dei frantoi oleari sono state fornite indicazioni; in particolare si è sottolineato la
necessità di superare le consuetudini locali che incidono negativamente sulla qualità del
prodotto (raccolta da terra, tempi lunghi di immagazzinamento delle olive, ecc.), inoltre
l’utilizzo razionale degli impianti di estrazione con l’obiettivo di rendere più economica
l’attività del frantoio;
Nel corso dell’attività di assistenza, presso i frantoi oleari sono stati eseguiti dei prelievi di
campioni di olio da sottoporre alle analisi chimico organolettiche presso un laboratorio
chimico.
I prelievi hanno interessato campioni di olio d’oliva provenienti da olive raccolte da terra,
stoccate su piazzali all’aperto per tempi superiori alle 48 ore e lavorate con mediocri
processi di lavorazione e campioni di olio proventi da olive raccolte dalla piante stoccate in
locali adeguati in cassoni forati e lavorate con idonei processi di lavorazione.
Attraverso le analisi chimiche è stato rilevato il grado di acidità ed il numero di perossidi
ed hanno dimostrato l’incremento della qualità dell’olio ottenuto dalle olive raccolte
direttamente dalla pianta, immagazzinate in cassette e lavorate con i giusti criteri rispetto
alla qualità dell’olio ottenuto con il metodo di raccolta tradizione e lavorate con metodi
non idonei.
Le attività delle analisi chimiche sono state eseguite successivamente sulle stesse partite di
olio stoccate e depositate allo scopo di verificare la qualità dell’olio durante la
conservazione, i risultati di queste analisi hanno dimostrato che non vi sono stati
incrementi significativi di acidità e di numero di perossidi.
L’attività svolta è stata verbalizzata sulle apposite schede frantoio di rilevazione del
frantoio, schede di attività giornaliera e riepiloghi mensili.
INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI
Par
Risultati
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA'
DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI OLIVA ED OLIVE DA TAVOLA
Anno III
3.a) Miglioramento delle
condizioni di coltivazione,
di raccolta, di consegna e
di magazzinaggio delle olive
prima della trasformazione
e connessa assistenza
tecnica
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
Superficie olivetata
Cassette acquistate
Agevolatori per raccolta acquistati
Dimostrazioni effettuate
Riduzione del grado di acidità dell'olio
Miglioramento dello stato
igienico – sanitario delle olive
Grado di soddisfazione delle aziende
coinvolte
Investimento
approvato/investimento
3.c) Miglioramento delle realizzato
condizioni di magazzinaggio Iniziative realizzate
e di valorizzazione dei
residui della produzione di Aziende coinvolte
olio d’oliva e delle olive da
tavola e il miglioramento Riduzione costi energetici
delle condizioni di
Incremento ricavi, in termini di valore
imbottigliamento dell’olio di
aggiunto del sottoprodotto
oliva
Miglioramento agronomico dei terreni
Investimento approvato/investimento
3.d) Assistenza tecnica alla realizzato
produzione, all'industria di Frantoi coinvolti
trasformazione oleicola, alle Imprese di confezionamento coinvolte
imprese di produzione delle Periodo di assistenza
olive da tavola, ai frantoi ed Analisi chimiche degli oli effettuate
alle imprese di
Grado di acidità olio prodotto prima
confezionamento per quanto dell’assistenza rispetto al grado di acidità
riguarda aspetti inerenti alla olio prodotto dopo l’assistenza
qualità dei prodotti
Lavorazione delle olive entro 48 ore dalla
raccolta
%
100
N. >
ha >
N. >
N. >
N. >
%
8
80.00.00
[si;no]
si
[basso;
medio;
alto]
medio
%
100
N. >
2
N. >
1
[si;no]
si
[si;no]
si
[si;no]
si
%
100
N. >
N. >
N. >
N. >
4
1
12
12
%
25
[si;no]
si
25
Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Siciliani – Soc. Coop.
Aderente all’ U. N. A. P. OL.
Nell’ambito delle attività previste dal Reg. CE 867/08 e successive modifiche dall’aprile 2014 al marzo 2015 - questa Società Cooperativa è stata interessata, per questo
terzo anno di attività, all’attuazione delle azioni 2.a) “Operazioni collettive di
mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale e/o a rischio di abbandono e connessa
assistenza tecnica”, 3.a) “Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di
consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza
tecnica”, e 3 f) “Formazione di assaggiatori per l’analisi sensoriale dell’olio di olio di oliva
vergine e delle olive da tavola”, come da contratto di affidamento delle azioni e delle
risorse stipulato con l’Unapol il 2.4.2014.
Per le attività eseguite e previste fino al 31.3.2015 si è regolarmente proceduto,
con il puntuale raggiungimento degli obiettivi convenuti e prefissati.
Il coordinamento generale di tutte le attività, in questo anno di operatività delle
azioni, è stato assunto dal dipendente di questa Società Cooperativa, signor Claudio
Bartucciotto, coadiuvato pure dalla predetta dipendente signora Venera Silvestro, sino al
14.8.2014, per essere poi assunto, da tale data e fino al termine delle attività, dalla sola
dipendente signora Venera Silvestro.
Per tutte le altre attività di cui alle azioni 2.a) e 3.a), poste in essere e finalizzate alla
realizzazione del progetto, la Società Cooperativa si è avvalsa, oltre che dei propri uffici e
del proprio personale, anche delle collaborazioni tecniche dell’Agronomo Dott. Salvatore
Malatino, del Dott. Gaetano Currò e dell’agronomo Dott. Antonino Castiglione, nonché,
per le analisi dei campioni di olio - sia forniti dalle aziende, che prelevati in sede di attività
dimostrative - delle prestazioni del biologo Dott. Giuseppe Tomaselli.
Ulteriormente, la Società Cooperativa si è avvantaggiata pure della collaborazione,
quale soggetto materiale esecutore degli interventi e delle attività di entrambe le predette
azioni 2.a) e 3.a), della AGRISERVIZI Società Cooperativa, con sede in Francavilla di
Sicilia, via Regina Margherita n. 82.
I lavori di recupero degli oliveti abbandonati di cui all’azione 2.a), hanno
interessato in questo anno n. 11 aziende associate, per una superficie complessiva
recuperata di oltre 10 ettari e con interventi che hanno specificamente interessato ben 465
piante. Tali lavori di recupero sono stati iniziati in data 12 gennaio 2015 e sono stati
regolarmente conclusi entro la data prefissata del 31 marzo 2015, rispettando pienamente i
tempi previsti dal calendario dei lavori concordato con le aziende e la AGRISERVIZI
Società Cooperativa, come prima detto, materiale esecutrice degli interventi.
Le attività di raccolta ed di corretto magazzinaggio, trasporto e consegna delle olive
all’impianto di trasformazione, previste dall’azione 3.a), hanno invece interessato le
aziende di n. 7 dei nostri produttori. In tali aziende le attività previste e programmate si
sono regolarmente svolte come da programma, ed i campioni di olio, prelevati dai nostri
tecnici al momento della molitura, sono stati poi analizzati dal nostro tecnico incaricato
che, per le necessarie analisi dell’acidità e dei perossidi, ha utilizzato lo specifico kit per
analisi già fornito dall’UNAPOL, ed in possesso di questa Società Cooperativa.
Sulle attività di recupero e dimostrative di raccolta realizzate, i tecnici incaricati,
come di consueto, hanno raccolto adeguate e compiute relazioni fotografiche.
Per l’azione 3.f) “Formazione di assaggiatori per l’analisi sensoriale dell’olio di
oliva vergine e delle olive da tavola”, dopo i contatti intercorsi con l’Assessorato
Regionale dell’Agricoltura, è stata avanzata richiesta di autorizzazione per la tenuta del
corso di formazione per i futuri assaggiatori.
Tale richiesta alla Regione Sicilia, corredata da apposito e dettagliato programma,
con indicazione degli idonei locali dove tenere le previste attività, è stata quindi
pienamente accolta, con conseguente rilascio del Decreto autorizzativo n. 17 del
26.11.2014, emesso dal Dirigente dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura preposto.
Dopo la predetta Autorizzazione regionale, si è provveduto a contattare l’APOGEO
AGRISERVICE Srl, con sede in Roma, società con la quale, già nel mese di maggio 2014
si era stipulata apposita convenzione per la realizzazione e svolgimento del corso di
formazione in questione.
Il corso di formazione per gli assaggiatori di olio di oliva si è quindi regolarmente e
proficuamente tenuto nel Comune di Motta Camastra, nei giorni 9, 10, 11, 18 e 19
dicembre 2014.
Descrizione del Progetto, delle attività e del Territorio in esame.
Nelle zone interne della Sicilia, a prevalente composizione territoriale montana e
collinare, si assiste ancora oggi ad un lento e costante spopolamento delle aree agricole e
dei centri urbani minori dovuto ai continui aumenti dei costi di gestione aziendale non
sempre bilanciati dai ricavi derivanti dalla vendita dei prodotti agricoli.
Come conseguenza di ciò si accentua il degrado ambientale e il depauperamento
del patrimonio rurale, privando le generazioni future di quel patrimonio, anche di
tradizioni, che caratterizzano da secoli la cultura contadina di questa porzione di Sicilia.
Il progetto complessivo, per quanto riguarda l’azione 2.a), ha così interessato 11
aziende situate nel comprensorio della valle del fiume Alcantara, nei comuni di Motta
Camastra, Francavilla di Sicilia e Castiglione di Sicilia, ricadenti nel territorio della
province di Messina e di Catania. Tali aziende sono dislocate in un territorio che presenta
notevoli valenze di natura ambientale e paesaggistica, ed alcune delle aziende interessate,
ricadono in aree tutelate (Ente Parco fluviale dell’Alcantara) o in aree Natura 2000.
Il territorio, infatti, splendido sotto l'aspetto paesaggistico, alterna ampie
superfici, dove predomina una copertura arborea, cui si alternano aree agricole
destinate ad oliveti, oltre che a vigneti, agrumeti e colture ortive.
La fase preliminare del progetto ha previsto, la conoscenza delle condizioni
stazionali dell'area oggetto d'intervento.
Il clima della zona rientra nei parametri tipici mediterranei, caratterizzato da
un irregolare regime pluviometrico, costituito da estati molto secche e precipitazioni
per lo più concentrate nel periodo autunno-invernale.
In base ai dati desunti dall'atlante di idrologia agraria per la Sicilia, le
precipitazioni variano tra gli 800 e i 1000 mm./annui, distribuiti prevalentemente per
l'80% circa nel periodo autunno - inverno (Ottobre-Aprile) e per il 20% nel periodo
primaverile - estivo (Maggio-Settembre).
La temperatura media annua è di 17°C. circa e le temperature medie più
basse, si verificano nei mesi di Dicembre, Gennaio, Febbraio e Marzo, durante i quali
possono essere raggiunti, tuttavia, estremi minimi assoluti prossimi o inferiori allo
zero termico.
Luglio ed agosto risultano essere i mesi più caldi, con una temperatura
media che si aggira intorno ai 28-30° C., con picchi anche più significativi.
Nei mesi invernali è presente la neve che raggiunge i 5-10 cm. in media di
altezza, per una durata circa di 2-3 giorni complessivi.
Temperatura e piovosità, pur rappresentando dei fattori limite alla
vegetazione, rispettivamente in inverno e in estate, non manifestano gli eccessi tipici
della bassa collina, dove soprattutto in corrispondenza del periodo estivo, si ha un
arresto della vegetazione per mancanza assoluta di precipitazioni.
Le ditte individuate quest’anno per l’esecuzione dei lavori ricadono in un
territorio che si sviluppa tra le quote di circa 350 m slm dell’azienda situata a quota
inferiore ed i 800 m slm dell’azienda situata a quota maggiore.
I terreni in base alla carta pedologica della Sicilia sono classificati come
regosuoli, suoli bruni andici, suoli bruni lisciviati e traggono origine prevalentemente,
da rocce arenacee e argillose, intercalate da calcari. La presenza dei litosuoli e della
roccia affiorante è limitata a poche aree marginali scarsamente accessibili.
Il recupero dei terreni agricoli, contribuisce attivamente al miglioramento
delle funzioni ambientali, nei riguardi della componente prettamente protettiva
(difesa e conservazione del suolo, riequilibrio).
L’azione “Miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura” ha riguardato
l’individuazione sul territorio di oliveti in stato di degrado, dovuto alla mancanza delle
normali cure colturali, per una loro successiva fase di recupero. È stata data priorità nella
scelta delle aziende, a quelle caratterizzate dalla presenza di piante plurisecolari di alto
valore storico – paesaggistico – ambientale, che si trovavano in forte stato di abbandono e
di conseguenza soggette al fenomeno degli incendi che annualmente si ripropone nel
comprensorio in esame.
L’abbandono ha condotto nel tempo ad avere situazioni di elevato degrado, sia
delle caratteristiche fisiche del terreno, sia del paesaggio stesso, con tutti i rischi connessi,
dovuti ai fenomeni d’erosione e al rischio d’incendio.
La prima fase del lavoro, effettuata nel periodo luglio - settembre, è stata dedicata
alla raccolta in campo delle informazioni generali del terreno oggetto d’intervento correlata
da una raccolta fotografica, dopodiché, per ciascun oliveto, durante i sopralluoghi, sono
state quantificate le spese per il suo recupero, anche sulla base delle esperienze maturate,
per tali medesime attività, negli anni precedenti.
Dall’indagine territoriale effettuata negli oliveti, si è riscontrata la necessità di
intervenire in primo luogo attuando la ripulitura del terreno dalla vegetazione infestante,
spesso pluriennale, riducendo così i fattori futuri d’innesco d’eventuali incendi,
intervenendo poi direttamente sulla pianta tramite una potatura di riforma delle branche
principali e una spollonatura alla base del fusto, al fine di ripristinare il normale stato
fitosanitario capace di garantire sia una buona produzione e sia limitare il diffondersi di
malattie connesse all’abbandono.
Il lavoro di recupero degli oliveti, specialmente per la corretta esecuzione
stagionale della potatura di riforma, si è svolto tutto nel periodo invernale, dopo la fine
del periodo della campagna di raccolta e, subito dopo, si è passati al lavoro di ripulitura
dalla vegetazione infestante ed alla successiva eliminazione della biomassa
accumulatasi nel terreno.
I risultati ottenuti con la realizzazione del progetto si sono distinti in:
3)
Tutela e valorizzazione di un contesto territoriale caratterizzato da
grande valore naturalistico e grande valenza ambientale che purtroppo attualmente
è sottoposto ad una molteplicità di rischi (abbandono, incendi, desertificazione,
degrado del suolo), che ne compromettono irreversibilmente le caratteristiche
ecologiche originarie;
4)
Attuazione delle normali cure colturali e delle pratiche
agronomiche in oliveti posti in aree marginali, spesso scarsamente accessibili ai
mezzi meccanici, e pertanto più soggette all’abbandono, tramite operazioni di
ripulitura del terreno dalla vegetazione infestante e potatura di riforma su piante di
olivo spesso plurisecolari. Il tutto finalizzato al recupero di un idoneo livello
produttivo.
SINTESI DATI ATTIVITÀ:
Aziende recuperate
Estensione in ettari aziende
recuperate
Numero piante recuperate
11
39.41.24
465
Le attività previste dall’azione 3.a), come già detto, hanno interessato n. 7
aziende, in cui sono poi state effettivamente svolte sia le attività propedeutiche che le
attività previste di raccolta e di corretto magazzinaggio, trasporto e consegna delle olive
all’impianto di trasformazione.
Gli oliveti individuati per le attività previste dall’azione 3.a) sono stati scelti nei
territori dei Comuni di Motta Camastra, Francavilla di Sicilia e Castiglione di Sicilia
appartenenti sia alla provincia di Messina che a quella di Catania, scelti proprio perché
particolarmente rappresentativi delle realtà olivicole locali per caratteristiche
pedoclimatiche, varietali, epoca, tipo di impianto e situazione produttiva.
Le aziende individuate sono state costantemente seguite dai nostri tecnici incaricati
Dott.ri Castiglione Antonino e Malatino Salvatore e, al tempo dovuto, con la
collaborazione della Ditta esecutrice dei lavori, si è provveduto alla concreta esecuzione in
campo delle attività dimostrative di raccolta delle olive con macchine agevolatrici, e ciò
secondo un calendario che ha interessato tutte le n. 7 aziende nel periodo del mese di
novembre e, per le abbondanti precipitazioni meteorologiche, anche nel mese di dicembre
2014.
Tali attività dimostrative hanno avuto regolarmente luogo presso le aziende
individuate, mostrando la particolare celerità delle operazioni di raccolta e l’efficienza
delle macchine agevolatrici utilizzate. Si è così peraltro pure rilevato come tale efficienza,
venga ulteriormente accentuata in presenza di una corretta coltivazione e di una adeguata
potatura delle piante interessate. In particolare, i migliori risultati si ottengono con piante
in buono stato vegetativo, le cui chiome non siano molto intricate e, comunque, siano
stimolate, appunto con adeguate potature, a svilupparsi verso l’esterno della pianta rispetto
al fusto.
La maggiore celerità delle operazioni di raccolta, con la corretta conservazione del
prodotto nelle idonee cassette aerate, ha permesso, con la ulteriore pronta consegna al
frantoio, di ottenere un olio, oltre che prodotto a costi minori, notevolmente superiore dal
punto di vista qualitativo. Le analisi di oli delle aziende che hanno ospitato le attività
dimostrative anzidette, oli prodotti con corrette modalità e tempi ridotti dopo lo
svolgimento delle attività stesse, hanno rivelato una minore acidità rispetto ad oli prodotti
dopo un periodo di magazzinaggio delle olive superiore a qualche giorno.
Infine, anche l’attività di “Formazione di assaggiatori per l’analisi sensoriale
dell’olio di oliva vergine e delle olive da tavola”, tenutasi come detto nel Comune di Motta
Camastra, nei giorni 9, 10, 11, 18 e 19 dicembre 2014, ha incontrato il particolare
gradimento dei n. 21 produttori che sono stati coinvolti. Si è particolarmente sottolineata la
necessità di produrre olio di qualità, adottando pertanto tutti gli accorgimenti e le attenzioni
possibili, dalla raccolta e fino anche alla conservazione dell’olio prodotto. In merito da
rilevare la particolare valenza degli interventi tecnico scientifici proposti nell’ambito del
corso che, certamente, contribuiranno, già nel prossimo futuro, ad innalzare il livello
qualitativo delle produzioni, con innegabili riflessi sulla sopravvivenza e sui livelli di
redditività delle aziende del comprensorio.
Conclusioni
In questo terzo anno di attività, gli interventi manutentivi effettuati hanno
consentito di poter recuperare alla produzione ed, ancor più al paesaggio, degli oliveti
ormai trascurati e quasi completamente abbandonati dalle aziende interessate.
Ugualmente significativa si è rivelata la riduzione dei costi di raccolta, in
presenza di piante bene allevate e formate, mediante l’utilizzo delle macchine agevolatrici,
dimostrando come tale utilizzo effettivamente possa ridurre i costi di raccolta che, com’è
noto, incidono fortemente sul costo totale di produzione dell’olio di oliva.
Quanto sopra, unito ad un corretto magazzinaggio delle olive nelle apposite
cassette aerate, e con una drastica riduzione dei tempi tra raccolta e molitura delle olive,
garantisce un prodotto migliore, con conseguenti riflessi anche dal punto di vista del valore
venale di mercato.
Palese è pertanto il miglioramento del prodotto che si potrà ottenere nel prossimo
futuro, sia per effetto delle potature eseguite, e della conseguente più agevole esecuzione
delle corrette pratiche agronomiche, specie per quel che riguarda i tempi e la modalità di
raccolta dei frutti.
Specificamente, l’aver sollevato le aziende dai costi di recupero degli oliveti
marginali ed in stato di abbandono, oltre all’indiscutibile ed immediato vantaggio
economico, fa credibilmente presupporre che gli oliveti in questione, peraltro indicati
proprio dalle Ditte stesse per l’intervento, siano nuovamente ripresi ed adeguatamente
coltivati, anche negli anni futuri, nonostante siano posti prevalentemente in zone interne o
caratterizzate da forte pendio, pertanto difficilmente raggiungibili, e quindi, anche per
questo, poco redditizi dal punto di vista strettamente economico.
Anche il corso per la formazioni di futuri assaggiatori di olio di oliva che si è
tenuto, per la prima volta, in questo stesso terzo anno di attività, è direttamente finalizzato
ad elevare il livello di conoscenza dei soggetti partecipanti e mira, pertanto, in maniera non
secondaria, al raggiungimento di più alti standard qualitativi e produttivi.
INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI
Par
III anno
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA'
DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI OLIVA ED OLIVE DA TAVOLA
MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA
Risultati
2.b) Elaborazione di buone
pratiche agricole per
l'olivicoltura, basate su criteri
ambientali adattati alle
condizioni locali, nonché alla
loro diffusione presso gli
olivicoltori e il monitoraggio
della loro applicazione pratica
Investimento approvato/investimento
realizzato
%
100
Aziende soggette ad applicazione del
disciplinare
N.
46
ha >
239
Corsi di formazione effettuati
N.
2
Numero medio dei partecipanti ai corsi di
formazione
N.
20
[si;no]
si
%
100
N. >
ha >
N. >
14
30
3
N. >
28
N. >
3
[si;no]
si
%
100
N. >
N. >
3
2
N. >
30
Superficie olivetata
Miglioramento dell'impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
2.c) Dimostrazione pratica di
tecniche alternative all'impiego
di prodotti chimici per la lotta
alla mosca d'olivo
2.d) Dimostrazione pratica di
tecniche olivicole finalizzate alla
protezione dell'ambiente e al
mantenimento del paesaggio
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
Superficie olivetata
Dimostrazioni effettuate
Produttori coinvolti nelle dimostrazioni
pratiche
Tecniche agronomiche dimostrate
Miglioramento dell’impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
Dimostrazioni effettuate
Produttori coinvolti nelle dimostrazioni
pratiche
Olivi restaurati
Quantità di sottoprodotti recuperati o
riutilizzati
Innovatività delle tecniche utilizzate
Semplicità ed economicità delle tecniche
utilizzate
Miglioramento dell’impatto ambientale e
dell’aspetto paesaggistico
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
Superficie olivetata
3.a) Miglioramento delle
Cassette acquistate
condizioni di coltivazione, di
Agevolatori per raccolta acquistati
raccolta, di consegna e di
Dimostrazioni effettuate
magazzinaggio delle olive prima
Riduzione del grado di acidità dell'olio
della trasformazione e
Miglioramento dello stato
connessa assistenza tecnica
igienico – sanitario delle olive
Grado di soddisfazione delle aziende
coinvolte
Investimento approvato/investimento
realizzato
3.d) Assistenza tecnica alla
Frantoi coinvolti
produzione, all'industria di
Imprese di confezionamento coinvolte
trasformazione oleicola, alle
Periodo di assistenza
imprese di produzione delle
Analisi chimiche degli oli effettuate
olive da tavola, ai frantoi ed alle
Grado
di acidità olio prodotto prima
imprese di confezionamento per
quanto riguarda aspetti inerenti dell’assistenza rispetto al grado di acidità
olio prodotto dopo l’assistenza
alla qualità dei prodotti
Lavorazione delle olive entro 48 ore dalla
raccolta
N. >
Q.li
[si;no]
si
[si;no]
si
[si;no]
si
%
100
N. >
ha >
N. >
N. >
N. >
%
23
195
[si;no]
si
[basso;
medio;
alto]
alto
%
100
N. >
N. >
N. >
N. >
3
1
12
18
2
%
[si;no]
si
MISURA 2-a: OPERAZIONI COLLETTIVE DI MANTENIMENTO DEGLI ULIVETI
AD ALTO VALORE AMBIENTALE OVVERO A RISCHIO DI ABBANDONO CON
ANNESSA ASSISTENZA TECNICA.
Il comparto olivicolo siciliano
La coltura dell’olivo conta attualmente circa 18 milioni di piante, occupa una
superficie di circa 160.000 ettari e costituisce uno degli elementi che caratterizzano
l’agricoltura e il paesaggio della regione.
Le aziende che coltivano l’olivo ammontano a poco meno di 200 mila, la provincia
in cui risulta la maggiore superficie olivetata è Messina seguita dalle provincie di
Agrigento Trapani e Palermo.
La distribuzione altimetrica della coltura in Sicilia vede prevalere gli oliveti
collinari pari al 65% del totale, mentre in montagna e pianura si rilevano rispettivamente il
17% e18% degli impianti.
L’olivicoltura siciliana è caratterizzata da un’ elevata polverizzazione, testimoniata
dal fatto che quasi il 70% delle aziende insiste su una superficie minore di due ettari. Tale
fenomeno si fa più accentuato nelle provincie di Messina, Catania e Palermo. Solo il 6,2%
delle aziende olivicole possono contare su superfici olivetate superiori a 10 ettari.
La ricchezza dell’olivicoltura siciliana è attestata dalle numerose varietà presenti (
cerasuola, nocellara del belice, biancolilla nella sicilia occidentale; moresca, tonda iblea e
nocellara etnea nella sicilia orientale) e dagli importanti premi ottenuti dagli oli isolani nei
principali concorsi nazionali ed internazionali.
I punti di forza del comparto sono riconducibili alla presenza sul territorio regionale
di una elevata diversificazione varietale di specie autoctone localizzate all’interno di estese
aree vocate e in grado di fornire elevate qualità e quantità di prodotto in tutte le categorie
di fruttato.
Negli ultimi anni si è assistito, inoltre, ad una costante crescita delle superfici
olivicole destinate a produzioni di qualità legate a coltivazioni biologiche o ricadenti
nell’ambito delle DOP riconosciute che caratterizzano le principali aree olivicole
dell’isola.
Accanto al notevole significato ambientale, paesaggistico, storico, culturale e
antropologico che assumono le superfici olivetate siciliane si va sempre più affermando la
valenza multifunzionale della coltivazione dell’olivo in termini di tipologia di allevamento,
di tecniche colturali e di destinazione degli impianti.
Le principali opportunità per lo sviluppo del comparto sono riconducibili ad una
crescita della richiesta di olio a livello internazionale legata alla notevole rilevanza del
prodotto in termini salutistici insieme ad una maggiore sensibilità dei consumatori nei
riguardi delle produzioni di qualità che consenta la valorizzazione delle produzioni
siciliane.
Il carattere multifunzionale delle coltivazioni olivicole potrebbe essere sfruttato per
una diversificazione delle produzioni e degli impieghi delle superfici olivicole che
trarrebbero notevoli benefici da una stretta correlazione con i flussi turistici nelle principali
zone di produzione.
Il regime di sostegni previsto dalla PAC deve essere interpretato come una
opportunità di crescita per il comparto nell’ottica di una complessiva ristrutturazione
dell’olivicoltura siciliana in termini di qualità delle produzioni e di miglioramento delle
tecniche di coltivazione, trasformazione e commercializzazione del prodotto.
Obiettivi Prefissati dalla Misura.
L’abbandono di uliveti ubicati in zone marginali è un fenomeno in crescita nel
nostro territorio, determinato dall’aumento dei costi di produzione che superano di gran
lunga i ricavi ottenuti dalla vendita dell’olio.
Pertanto, uno degli obiettivi principali della misura è quello di attuare una serie di
interventi collettivi in grado di recuperare e ridurre i fenomeni di abbandono e degrado in
aree dove l’olivicoltura ha assunto una notevole importanza per il paesaggio.
La misura “Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore
ambientale L’APROS, attraverso le attività offerte ai propri soci e la realizzazione del
programma 867/08, ha sensibilizzato la comunità intera e la propria base associativa al
bene comune del territorio agricolo.
Attraverso l’azione mirata di assistenza tecnica e la divulgazione della buona
pratica agricola si è contribuito a cambiare alcune tecniche di coltivazione ormai superate e
ridato entusiasmo a molti olivicoltori che lo avevano perduto.
L’Apros con l’attività del programma 867/08 ha dato alle aziende interessate la
possibilità di recuperare gli oliveti che sono stati abbandonati e che risultavano ad alto
rischio di depauperamento ambientale, storico, paesaggistico oltre che sociale in quanto nel
territorio siciliano, l’olivicoltura continua ad essere il fiore all’occhiello dell’agricoltura
sebbene i pochi interventi dellapolitica agricola comunitaria e il basso prezzo di mercato
del prodotto, producono un elevato rischio di abbandono.
Misura 2a – “Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore
ambientale ovvero a rischio di abbandono con connessa assistenza tecnica”.
Attività svolta
L’APROS soc. coop. attraverso l’affidamento concesso dall’UNAPOL scarl, ha
costituito, sviluppato e sostenuto un sistema eco-compatibile nella filiera olivicola,
costituito da risorse umane, da tecnologie e da procedure operative in grado di fornire
servizi e risorse agli agricoltori.
Un vero sistema agronomico integrato con l’ambiente, quale può essere quello
olivicolo, pur avendo al primo posto l’obiettivo di fornire reddito ai produttori, deve anche
puntare alla comprensione dei fenomeni che avvengono sul territorio, interpretando
l’olivicoltura come parte essenziale e fondamentale per lo sviluppo integrato ed equilibrato
delle zone agricole.
Nell’ambito del Reg.CE 867/08, l’Apros società cooperativa con sede in Cefalà
Diana ha svolto il programma attraverso operazioni collettive di miglioramento degli
oliveti ad alto valore ambientale e/o a rischio di abbandono, coinvolgendo, in questa terza
annualità, otto aziende per una superficie complessiva di ha 15.65.79 e con 1100 piante di
olivo che in buona parte possono essere considerare come “piante secolari”.
La realizzazione di questa terza annualità progettuale, si è avvalsa della
collaborazione del Dott. Agr. Ippolito Giuseppe, il quale ha progettato e seguito
personalmente lo svolgimento di tutti gli interventi previsti dalla misura.
Come da progetto, nel primo trimestre, sono state effettuate le operazioni di
lavorazione del terreno, quale la tilleratura e la scerbatura delle aree non raggiungibili dai
mezzi meccanici, al fine di eliminare le erbe infestanti e areare gli strati superficiali del
terreno.
Nei trimestri successivi sono state eseguite la seconda lavorazione del terreno,
interventi di lotta biologica o integrata volta al miglioramento dello stato fitosanitario delle
piante e gli interventi di potatura di riforma previsti dalla misura.
Dette lavorazioni sono state puntualmente eseguite “in economia” dagli stessi
produttori, con una puntuale assistenza agronomica, soddisfacendo in pieno agli obiettivi
previsti dal progetto.
Il territorio recuperato ricade nei comuni di Alia, Bolognetta, Bisacquino, Grotte,
Mezzojuso, Sclafani Bagni, Racalmuto, Vallelunga Pratameno e Valledolmo.
Nel complesso, la realizzazione della presente misura ha suscitato interesse ed
entusiasmo nelle aziende coinvolte, che hanno avuto, grazie alla realizzazione della misura,
la possibilità di riattivare l’oliveto che si trovava in stato di abbandono.
Aziende coinvolte:
- azienda Agrò Paolo, superficie olivetata ha 00.90.38, piante di olivo n. 82;
- azienda Ippolito Calogero, superficie olivetata ha 04.56.86, piante di olivo n.
157;
- azienda la Mendola Daniela, superficie olivetata ha 00.98. 43, piante di olivo
n. 70;
-
azienda Meli Fortunata, superficie olivetata ha 00.64.80, piante di olivo n. 45;
azienda Messina Patrizia, superficie olivetata ha 00.62.91, piante di olivo n.
103;
-
azienda Puma Antonino, superficie olivetata ha 00.66.05, piante di olivo n. 40;
-
azienda Romano Alberto, superficie olivetata ha 02.26.81, piante di olivo n.
142;
azienda Rubino Salvatore, superficie olivetata ha 01.38.40, piante di olivo n.
266;
azienda Runfola Carmelo, superficie olivetata ha 03.61.15, piante di olivo n.
195;
L’intervento di potatura di riforma è stato di notevole aiuto per le aziende coinvolte,
in quanto determinerà il ritorno alla produttività di uliveti trascurati e in stato di
abbandono, favorendo il recupero di uliveti in zone marginali ove questa coltura
rappresenta quasi l’unica forma di salvaguardia e tutela dell’ambiente e del paesaggio.
AZIONE 3-c: miglioramento delle condizioni di magazzinaggio e di valorizzazione dei
residui della produzione dell’olio di olive e delle olive da tavola ed il miglioramento delle
condizioni di imbottigliamento dell’olio di oliva.
Questo intervento risulta mirato alla diffusione, a tutti i produttori associati, delle buone
pratiche agricole e delle tecniche agronomiche che bisogna adottare per l’ottenimento di
prodotti genuini.
Abbiamo da sempre sostenuto che l’adottamento di un disciplinare di produzione e di
commercializzazione potesse sostenere l’agricoltura ed il reddito degli agricoltori, per
questo abbiamo creduto che l’utilizzo, anche se a scopo dimostrativo, di alcuni mezzi di
produzione, trasformazione e magazzinaggio potesse risultare determinante al
miglioramento della qualità dell’olio di oliva e delle olive da tavola.
Per questa terza annualità, l’APROS, ha ottenuto in affidamento un biotrituratore e, con
questa attrezzatura, si è fatta e si farà carico di divulgarne l’utilizzo al fine di valorizzare i
residui delle potature in modo da trasformare i prodotti di scarto in nuove risorse.
Con il biotrituratore abbiamo effettuato delle prove dimostrative in pieno campo
informando i partecipanti che l’APROS risulta affidataria di questo progetto che viene
finanziato ai sensi del reg. CE 867/08 e che il titolare del progetto risulta essere
l’UNAPOL scarl con sede in Roma.
Abbiamo dato informazioni sulle attività che svolge l’UNAPOL spiegando che è l’unione
nazionale di cooperative olivicole alla quale questa APROS aderisce e con la quale da anni
ha sviluppato collaborazioni a favore degli imprenditori olivicoli associati.
Ad oggi sono state effettuate, causa le continue piogge, tre prove dimostrative in pieno
campo:
- 15 gennaio 2015, nel territorio del comune di Cefalà Diana (PA),13 aziende
partecipanti;
- 18 febbraio nel territorio del comune di Palermo, 16 aziende partecipanti;
- 14 marzo 2015 nel territorio del comune di Valledomo (CL), 13 aziende
partecipanti.
Per tutti test effettuati nelle varie giornate sono state redatte delle relazioni
particolareggiate allegando dei fogli presenza che riportano i nominativi e le relative firme
degli imprenditori agricoli partecipanti.
Abbiamo già confermato una nuova richiesta di prova dimostrativa per il giorno 31 marzo
p.v. nel
territorio nel comune di Vicari (PA)
Come ben sappiamo le sterpaglie spontanee, i polloni delle piante, i rami degli alberi recisi
ed altri residui delle potature non possono essere eliminati attraverso l’incenerimento;
manifestazione agronomica in uso in tutto il territorio nazionale, ma vietata dalla legge.
Abbiamo avuto da sempre la opinione che la norma del vietare combustioni sia corretta,
abbiamo avuto difficoltà alla persuasione alle aziende agricole a farlo mettere in pratica,
difficoltà oggettive per condizione economica e pratica, abbiamo voluto avere in
affidamento proprio questo mezzo agricolo per avere più possibilità di convincimento sulla
bontà dell’operazione agronomica.
Dopo le prove in pieno campo tutti i produttori intervenuti hanno espresso il loro il pieno
gradimento dei produttori presenti in quanto hanno manifestato opinione positiva sulla
grande utilità che il mezzo agricolo possa apportare al rispetto delle normative comunitarie
nell’ambito dello smaltimento dei residui di potatura. Sempre hanno voluto contribuire
all’inserimento dei residui legnosi all’interno della trimoggia, al fine di verificarne
l’effettiva funzionalità; con lo stessa curiosità hanno voluto esaminare la poltiglia che
viene prodotta mettendola in mano e strofinandola con le dita, per costatarne la consistenza
e potere esprimere pareri sul futuri riutilizzi.
In questo modo si sono resi conto delle molteplici possibilità di riutilizzo del materiale
triturato:
- la concimazione dei terreni;
- materiale di riscaldamento per caldaie;
- materiale da utilizzare, al fine del raggiungimento di alte temperature, nei forni a
legna;
- materiale di compostaggio per la biomassa.
AZIONE 3-d: ASSISTENZA TECNICA ALLA PRODUZIONE, ALL’INDUSTRIA DI
TRASFORMAZIONE OLEICOLA, ALLE IMPRESE DI PRODUZIONE DELLE
OLIVE DA TAVOLA, AI FRANTOI ED ALLE IMPRESE DI CONFEZIONAMENTO
PER QUANTO RIGUARDA GLI ASPETTI INERENTI ALLA QUALITA’ DEI
PRODOTTI .
OBIETTIVO DELLA MISURA
L’obiettivo dell’azione 3-d è stato quello di fornire assistenza tecnica ai frantoi e
alle aziende agricole produttrici per far conoscere e, nello stesso tempo, superare le
problematiche che pregiudicano la qualità dell’olio.
I polifenoli rappresentano una componente essenziale dell’olio extravergine di
oliva, che lo differenziano da tutte le altre fonti di lipidi presenti in natura.
La componente fenolica dell’olio svolge funzioni importanti tra cui l’attività
antiossidante attraverso la quale impedisce l’ossidazione dei trigliceridi e quindi la
conservazione del prodotto per periodi più o meno lunghi.
Questo aspetto è noto come “shelf life” del prodotto che rappresenta il periodo di
vita dell’olio durante il quale le caratteristiche chimico-fisiche del prodotto rimangono
pressoché invariate. La “shelf life” dell’olio oggi, con l’obbligo dell’etichettatura del
prodotto è diventato un parametro tecnologico molto importante per stabilire la data di
scadenza da apporre sull’etichetta.
Alcune recenti ricerche scientifiche hanno dimostrato che in molti casi, i polifenoli
presenti nell’olio del frutto, subiscono un notevole abbattimento durante la molitura dei
frutti.
Infatti a seconda del sistema di trasformazione e delle condizioni operative
applicate nei frantoi, i polifenoli presenti nell’olio dei frutti prima della loro molitura, si
riducono
del
30-60%
nell’olio
estratto.
Tale risultato sotto l’aspetto applicativo è molto importante poiché significa
che anche se si dispone di un buon prodotto iniziale (olive sane e raccolte in condizioni
ottimali) è possibile danneggiarlo impiegando tecnologie di trasformazione non
appropriate.
Da tali aspetti scaturisce l’importanza di fornire assistenza tecnica alle imprese di
trasformazione al fine di dare supporto e risoluzione alle problematiche che influiscono
negativamente sulla qualità dell’olio ottenuto.
E’ ormai noto che la fase di gramolatura è il principale punto critico per
l’ottenimento di un olio di qualità , pertanto va opportunatamente gestita soprattutto in
riferimento al tempo e alla temperatura.
Precisamente, la qualità degli oli vergini di oliva risulta profondamente influenzata
da queste due variabili in quanto ad esso è strettamente correlato il contenuto in
antiossidanti che sono responsabili della nota di fruttato e dei relativi requisiti di tipicità
dell’olio stesso.
Il tempo di gramolatura va quindi opportunamente gestito in relazione alla tipologia
dell’olio che si intende ottenere, alla varietà ed al grado di maturazione delle olive e in
linea generale non deve superare il periodo di un’ora.
La temperatura di gramolatura deve essere compresa tra i 25°C ed i 30°C.
ATTIVITA’SVOLTE
L’attività svolta nella terza annualità della misura ha riguardato, nello specifico, la
messa a punto della fase della gramolatura e le analisi riguardanti l’acidità e ossidazione
degli oli ottenuti.
Nello specifico, sono stati realizzati degli incontri periodici con i frantoi coinvolti
allo scopo di fare un’ ulteriore formazione sul processo di estrazione ed in particolare sul
processo di gramolatura stabilendo temperature e tempi ottimali all’ottenimento di oli di
alta qualità.
Importante è stata la pianificazione del lavoro il quale ha evitato intasamenti e ha
permesso l’estrazione entro le 48 ore dall’arrivo nel frantoio.
Importante è stata l’attività di informazione e divulgazione della misura nei riguardi
dei produttori olivicoli i quali, attraverso degli incontri periodici sono stati sensibilizzati
sulla tematica della qualità dell’olio e sui punti critici che la pregiudicano.
Sono state effettuate condotte nello specifico 45 analisi direttamente nei frantoi,
analizzando l’olio prodotto da alcune aziende che hanno partecipato alla misura 3a alle
quali è stato dimostrato scientificamente come la molitura entro le 48 ore dalla raccolta
rappresenti una condizione essenziale per l’ottenimento di un olio di qualità.
RISULTATI OTTENUTI
Tutti gli obiettivi presenti nella misura 3d sono stati raggiunti grazie alle attività
svolte durante il II anno citate sopra.
Sono stati superati ampiamente gli indicatori di efficacia qualitativi e quantitativi
preposti dalla misura, coinvolgendo due oleifici ed effettuando 45 analisi.
Gli obiettivi raggiunti attraverso la realizzazione della misura sono stati i seguenti:
-
ottimizzazione delle fasi del processo produttivo (sia per i produttori che per i
frantoiani);
- miglioramento delle condizioni di raccolta, trasporto, conservazione e
trasformazione delle olive, nonché del magazzinaccio degli oli prodotti;
- favorire l’implementazione di sistemi di qualità aziendale;
- permettere il superamento di consuetudini locali che incidono negativamente
sulla qualità del prodotto (raccolta da terra, tempi lunghi di immagazzinamento
delle olive ecc…ecc…);
- razionalizzare l’utilizzo degli impianti di estrazione con l’obiettivo di rendere
più economica la conduzione del frantoio;
- accrescere il grado di conoscenza della qualità del prodotto finito da parte degli
olivicoltori e dei frantoiani.
L’APROS, allo scopo di rendere trasparenti i risultati ottenuti e di informare gli
olivicoltori interessati, pubblicherà una brochure contenente tutti i risultati ottenuti nella
seconda annualità della misura.
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA'
DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI OLIVA ED OLIVE DA TAVOLA
MIGLIORAMENTO
DELL'IMPATTO AMBIENTALE
DELL'OLEICOLTURA
INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI
Par
Risultati
Anno III
Investimento approvato/investimento
2.a) Operazioni collettive realizzato
di mantenimento degli Superficie ad alto valore ambientale
uliveti ad alto valore
interessata al miglioramento
ambientale ovvero a rischio
N. Operatori coinvolti
di abbandono con
Piante oggetto di intervento
connessa assistenza tecnica
Miglioramento dell’aspetto paesaggistico
3.a) Miglioramento delle
condizioni di coltivazione,
di raccolta, di consegna e
di magazzinaggio delle olive
prima della trasformazione
e connessa assistenza
tecnica
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
Superficie olivetata
Cassette acquistate
Agevolatori per raccolta acquistati
Dimostrazioni effettuate
Riduzione del grado di acidità dell'olio
Miglioramento dello stato
igienico – sanitario delle olive
Grado di soddisfazione delle aziende
coinvolte
Investimento
approvato/investimento
3.c) Miglioramento delle realizzato
condizioni di magazzinaggio Iniziative realizzate
e di valorizzazione dei
residui della produzione di Aziende coinvolte
olio d’oliva e delle olive da
tavola e il miglioramento Riduzione costi energetici
delle condizioni di
Incremento ricavi, in termini di valore
imbottigliamento dell’olio di
aggiunto del sottoprodotto
oliva
Miglioramento agronomico dei terreni
Investimento approvato/investimento
realizzato
3.d) Assistenza tecnica alla
produzione, all'industria di Frantoi coinvolti
trasformazione oleicola, alle Imprese di confezionamento coinvolte
imprese di produzione delle Periodo di assistenza
olive da tavola, ai frantoi ed Analisi chimiche degli oli effettuate
alle imprese di
Grado di acidità olio prodotto prima
confezionamento per quanto dell’assistenza rispetto al grado di acidità
riguarda aspetti inerenti alla olio prodotto dopo l’assistenza
qualità dei prodotti
Lavorazione delle olive entro 48 ore dalla
raccolta
%
100
ha >
15,72,16
N.
N.
9
1100
[si;no]
si
%
100
N. >
ha >
N. >
N. >
N. >
%
16
9,72
0
0
2
70
[si;no]
si
[basso;
medio;
alto]
alto
%
100
N. >
4
N. >
4
[si;no]
no
[si;no]
no
[si;no]
si
%
100
N. >
N. >
N. >
N. >
2
0
12
45
%
0,9
[si;no]
si
ASSOCIAZIONE PRODUTTORI OLIVICOLI SICILIA Soc. Coop
In relazione all’attività 2.a “Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto
valore ambientale, ovvero a rischio di abbandono con connessa assistenza tecnica.”, le
azioni da noi svolte hanno previsto degli interventi collettivi, al fine di recuperare e
prevenire fenomeni di degrado o abbandono dove l’olivicoltura ha assunto un’importanza
notevole per il paesaggio.
I nostri tecnici hanno svolto un dettagliato lavoro preliminare nell’individuazione delle
aree, dove attuare il programma, e di conseguenza, hanno individuato tutte quelle aziende
di grande spessore paesaggistico, tenendo conto di tutti quei fattori pedo-climatici,
ambientalisti della zona.
E’ stata prestata grande attenzione alle varietà di olivo autoctone, quali la Cerasuola, la
Biancolilla e la Nocellara Del Belice, all’età delle piante, al tipo di impianto e alla
situazione vegetativo - produttiva delle stesse.
Le tecniche agronomiche oggetto degli interventi, negli oliveti interessati all’azione, sono
stati: la potatura, la spollonatura pedale, tutte quelle lavorazioni del terreno per la rimessa a
cultura dello stesso, il decespugliamento, nei casi in cui era impossibile effettuare le
lavorazioni per l’impostazione pedo-geografica del terreno, la trinciatura della legna
derivante dalla potatura e interventi per migliorare lo stato fitosanitario degli alberi, inoltre
i nostri tecnici hanno suggerito piani di concimazione e trattamenti fitosanitari con prodotti
a basso impatto ambientale, quali poltiglia bordolese e concimi organici.
Per quanto riguarda l’efficacia del programma possiamo affermare, valutando i dati
raccolti nelle singole aziende, che lo stato vegetazione delle piante e gli aspetti
paesaggistici giudicati inizialmente da scarsi a cattivi, hanno raggiunto, dopo gli interventi
agronomici eseguiti, un livello che si può ritenere senza dubbio buono, evidenziato dal
fatto che le piante sono ritornate ad essere produttive e soprattutto si trovano ora in un
contesto ambientale più agibile.
I lavori sono stati tutti effettuati direttamente dai produttori aderenti al programma,
avvalendosi alcuni delle attrezzature meccaniche, da noi messe loro a disposizione, detti
lavori sono stati monitorati e veicolati dai nostri tecnici, al fine di mettere a disposizione
degli agricoltori, tutte quelle risorse conoscitive e professionali insite dell’Assolivo e dei
propri tecnici.
I risultati sono stati positivi, rimettendo a regime produttivo aziende che rischiavano
l’abbandono e la non produzione, rivalorizzando quelle varietà autoctone Siciliane di
grande valore storico e culturale quali la Cerasuola, la Biancolilla e Nocellara Del Belice.
Per detta attività, sono state individuate n. 15 aziende pilota, estese complessivamente per
HA 16.67.00 con n. 3.885 piante presenti, che sono state oggetto dell’intervento, ubicate
nelle province di Palermo e Trapani.
I lavori sono stati effettuati direttamente dai titolari delle aziende con lavoro proprio e/o
familiare, seguiti passo passo dai nostri tecnici.
In dette aziende sono stati raggiunti gli obbiettivi prefissati ad inizio anno, ottenendo
grandi gratificazioni sul lavoro svolto, sia da parte degli olivicoltori che da parte dei nostri
tecnici, i quali hanno operato nel rispetto delle regole oggetto del Reg CE in oggetto e del
programma triennale UNAPOL.
- In riferimento all’attività 3.a “Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta,
di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa
assistenza tecnica”, le azioni da noi svolte hanno previsto in un primo tempo,
l’individuazione di n. 10 aziende pilota, poste in aree omogenee nelle provincie di
Palermo, Trapani e Agrigento, estese per HA 11.92.00 e con n. 3.224 piante di olivo
presenti, con i relativi campi di osservazione.
Le 10 aziende sono state individuate tenendo conto della realtà olivicola della zona, in
base alle caratteristiche pedo-climatiche, varietali, età delle piante, tipo di impianto,
situazione produttiva e irrigazione.
Detto programma ha previsto, in sintesi, il monitoraggio delle fasi fenologiche delle piante,
prima dal punto di vista vegetativo e poi dal punto di vista del grado di maturazione delle
olive, proseguendo con il monitoraggio e il miglioramento delle condizioni di trasporto,
stoccaggio e tempi di trasformazione delle olive, nonché trasporto e magazzinaggio
dell’olio prodotto, facendo una prima classificazione secondo il grado di acidità
direttamente al separatore e poi una seconda classificazione più approfondita, con analisi
chimiche fatte il laboratorio, comparando sempre sulle stesse aziende oggetto
dell'intervento, l'olio prodotto con il metodo tradizionale, ottenendo dei risultati
migliorativi della qualità notevoli.
Le azioni svolte nelle aziende pilota, hanno ottenuto l’introduzione di nuove tecniche di
coltivazione che sono servite al miglioramento delle tecniche culturali e per la
semplificazione di tutti i passaggi aziendali, ottimizzando i tempi fra le varie fasi,
migliorando lo stato fitosanitario delle piante e delle drupe, monitorando e seguendo
scrupolosamente le fasi cardinali della produzione della trasformazione e del
magazzinaggio del prodotto, ottenendo così sia un miglioramento della qualità dell’olio
ottenuto e sia un abbattimento dei costi di produzione, nonché l’utilizzo di prodotti a basso
impatto ambientale.
Il lavoro svolto ha avuto una notevole importanza per quanto riguarda la sensibilizzazione
degli olivicoltori siciliani, al fine di produrre olio di qualità e soprattutto tipicizzato per
zona di provenienza.
I nostri tecnici, hanno operato con grande professionalità, attuando un lavoro minuzioso e
scrupoloso nell’ambito di tutte le fasi produttive, di trasformazione e magazzinaggio del
prodotto, ottenendo risultati più che soddisfacenti.
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA'
DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI OLIVA ED OLIVE
DA TAVOLA
MIGLIORAMENTO
DELL'IMPATTO AMBIENTALE
DELL'OLEICOLTURA
INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI
Par
Risultati
Anno III
Investimento approvato/investimento
2.a) Operazioni collettive realizzato
di mantenimento degli Superficie ad alto valore ambientale
uliveti ad alto valore
interessata al miglioramento
ambientale ovvero a rischio
N. Operatori coinvolti
di abbandono con
Piante oggetto di intervento
connessa assistenza tecnica
Miglioramento dell’aspetto paesaggistico
3.a) Miglioramento delle
condizioni di coltivazione,
di raccolta, di consegna e
di magazzinaggio delle olive
prima della trasformazione
e connessa assistenza
tecnica
Investimento approvato/investimento
realizzato
Aziende coinvolte
Superficie olivetata
Cassette acquistate
Agevolatori per raccolta acquistati
Dimostrazioni effettuate
Riduzione del grado di acidità dell'olio
Miglioramento dello stato
igienico – sanitario delle olive
Grado di soddisfazione delle aziende
coinvolte
3.f) Formazione di
Investimento approvato/investimento
assaggiatori per l'analisi realizzato
sensoriale di olio di oliva Partecipanti ai corsi
vergine e delle olive da
Corsi realizzati
tavola
%
100
ha >
16
N.
N.
15
3885
[si;no]
si
%
100
N. >
ha >
N. >
N. >
N. >
%
10
12
0
1
2
25
[si;no]
si
[basso;
medio;
alto]
alto
%
100
N.
46
N.
1
Scarica

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