FONDI EUROPEI PER IL NON PROFIT E LE IMPRESE SOCIALI Centro Congressi Cariplo - Milano 14.03.2014 DIRETTORE REGIONE LOMBARDIA MARIA PIA REDAELLI PROGRAMMAZIONE FONDI 2007-2013 Nel periodo di programmazione 2007-2013 per le politiche di coesione economica, sociale e territoriale Regione Lombardia ha programmato risorse comunitarie e statali pari complessivamente a 2.235 Meuro così distribuiti: POR FSE € 798,0 Meuro (cofinanziamento nazionale 58%) POR FESR € 532,0 Meuro (cofinanziamento nazionale 60%) PO ITA-CH € 91,7 Meuro PAR FSC € 813,5 Meuro (ridotto a 714, con attuale disponibilità a 528 Meuro – solo quota nazionale) Regione Lombardia è riuscita a rispettare i tempi e gli impegni assunti con la programmazione del settennio ciò è dimostrato dall’avanzamento dei programmi : PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE (FEASR) PON PESCA (FEP) Attraverso il Programma Sviluppo Rurale 2007-2013 (PSR) lombardo vengono messe a disposizione delle imprese agricole e di trasformazione una serie di misure per sostenere gli investimenti e le azioni agroambientali finalizzate ad orientare lo sviluppo rurale della Lombardia. PO Programma Sviluppo Rurale ASSE DOTAZIONE FINANZIARIA I 398.421.732 II 466.586.342 III 103.096.190 IV 46.490.227 V 11.432.813 Totale 1.026.027.304 PON FEP : L’AdG del programma è rappresentata dal Ministero delle Politiche Agricole, alimentari e forestali, mentre le Regioni sono responsabili a livello territoriale della programmazione, attuazione e certificazione delle operazioni ammissibili per le misure di competenza. PO DOTAZIONE FINANZIARIA FEP LOMBARDIA Totale 4.279.284 3 REGOLAMENTI COMUNITARI La struttura legislativa comprende: un regolamento di carattere generale che definisce disposizioni comuni per i Fondi Strutturali e di Investimento Europei (FESR, FSE, Fondo di coesione, FEASR, FEAMP), tre regolamenti specifici per FESR, FSE e Fondo di coesione e due regolamenti relativi all’obiettivo di Cooperazione Territoriale Europea e al Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) Il 20 novembre 2013 il Parlamento Europeo ha approvato il pacchetto legislativo che verrà adottato definitivamente dal Consiglio Europeo il 16 dicembre 2013 (pubblicazione GUCE 21 dicembre 2013) POSITION PAPER ITALIA Quadro di riferimento per avviare il dialogo tra i servizi della Commissione Europea e l’Italia nella predisposizione dell’Accordo di Partenariato e dei Programmi Operativi. Illustra le principali priorità di finanziamento per l’Italia 4 ACCORDO DI PARTENARIATO Predisposto dallo Stato Membro (SM) con la partecipazione delle Autorità regionali e locali, in base al sistema di governance a più livelli Definisce la strategia - risultati attesi, priorità, metodi di intervento - dello SM e le modalità di impiego efficace ed efficiente dei Fondi SIE per perseguire la strategia Europa 2020 (crescita intelligente, sostenibile e inclusiva) Viene approvato dalla Commissione Europea (CE) in seguito alla valutazione e al dialogo con lo SM E’ in corso di definizione da parte dello SM il contenuto dell’Accordo di Partenariato (rese note varie bozze), che individua per ogni Obiettivo Tematico, i Risultati attesi e le relative Azioni per realizzarli che rappresentano un vincolo per i Programmi Operativi Regionali (POR) Per garantire coerenza con l‘Accordo di Partenariato (AdP), i POR non possono essere approvati prima dell'approvazione dell’AdP da parte della CE 5 POR FESR 2014-2020 ATTIVITÀ SVOLTE Avviati tavoli di confronto con le Direzioni Generali, attraverso la costituzione di una Cabina di Regia, per la raccolta di contributi Avviato confronto partenariale per definire le priorità del POR: incontri tecnici con stakeholders (Tavoli partenariali con Segreteria Tecnica del Patto per lo Sviluppo e Consigliera regionale di parità) consultazione pubblica tramite questionario on-line (dal 18/09 al 03/10) e domande specifiche nella rilevazione trimestrale di Unioncamere rivolta alle imprese Sistematizzazione /elaborazione dei contributi pervenuti e avvio scrittura POR Presidio dei Tavoli Tecnici nazionali Avviato confronto informale con la Commissione Europea (DG REGIO) Avviate attività relative alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica DOCUMENTO STRATEGICO DI INDIRIZZI per la definizione dei POR FESR e FSE (DGR n. 893/2013) 6 OBIETTIVI TEMATICI (Reg. Gen.UE) OT 1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione OT. 2. Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) OT. 3. Promuovere la competitività delle PMI OT. 4. Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio OT 5. Promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi OT. 6. Tutelare l'ambiente e promuovere l‘uso efficiente delle risorse OT. 7. Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete OT. 8. Promuovere l'occupazione e la mobilità dei lavoratori OT. 9. Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà OT. 10. Investire nelle competenze, nell'istruzione nell’apprendimento permanente OT. 11. Rafforzare la capacità istituzionale e promuovere un'amministrazione pubblica efficiente DOCUMENTO STRATEGICO DI INDIRIZZI PRINCIPALI DIRETTRICI STRATEGICHE Ricerca e Innovazione (FESR) Contesto lombardo Principali direttive strategiche quota di addetti in settori manifatturieri ad alta/medio-alta intensità tecnologica modesta. Anche il settore dei servizi ad alta intensità di conoscenza ha peso ridotto offerta universitaria a forte vocazione scientifica significativa Lombardia è la regione italiana che investe di più in ricerca bassa la spesa complessiva per ricerca e sviluppo: nel 2010 in Lombardia pari all’1,2% rispetto al PIL, appena sotto alla media europea (1,7%) e ancora lontana da quel 3% fissato dalla Strategia Europa 2020 rafforzamento del ruolo dei soggetti operanti nell’ambito della ricerca, sviluppo e innovazione e potenziamento dell’attività collaborativa sostegno all’innovazione legata alla riconfigurazione del valore dei processi e dei prodotti attraverso la creatività, capace di esprimere nuovi significati e nuove funzioni legate al sistema di offerta dell’impresa sostegno e miglioramento delle condizioni di contesto necessarie all’innovazione e allo sviluppo di tecnologie emergenti ad alto valore aggiunto (investendo in particolare sui cluster capaci di dimostrare reali esperienze di collaborazione tra PMI, grandi imprese ed enti di ricerca) promozione di nuovi mercati di sbocco per la produzione di beni/servizi e incremento dell’offerta di innovazione da parte del sistema produttivo Documento di riferimento: Smart Specialisation Strategy di RL (DGR n. 1051/2013) 8 DOCUMENTO STRATEGICO DI INDIRIZZI PRINCIPALI DIRETTRICI STRATEGICHE Competitività (FESR) Contesto lombardo Principali direttive strategiche oltre 821 mila imprese attive che generano il 21,3% del PIL nazionale e attraggono il 14,8% degli investimenti diretti esteri in Italia micro e piccole imprese sono la base portante del tessuto produttivo regionale Lombardia è la prima regione italiana in termini di internazionalizzazione, sia attiva che passiva supporto alla nascita/sviluppo di nuove imprese e all’aggregazione di imprese già consolidate rilancio della propensione agli investimenti e delle attività produttive nelle aree in crisi sostegno all’internazionalizzazione attrazione di investimenti dall’estero in un logica di incremento delle risorse promozione della diversificazione e specializzazione produttiva miglioramento delle condizioni di accesso al credito e semplificazione dei procedimenti rivolti alle imprese 9 DOCUMENTO STRATEGICO DI INDIRIZZI PRINCIPALI DIRETTRICI STRATEGICHE Uso efficiente delle risorse e passaggio a una economia low-carbon (FESR) Contesto lombardo Principali direttive strategiche domanda di energia: nel 2010, pari a circa 26 mln di tep, con consumo pro capite di circa 2,6 tep, pari al 19% della domanda complessiva nazionale consumi di energia: 43,4% settore civile (30,6% residenziale e 12,8% terziario), 28,6% settore industriale e 26,6% quello dei trasporti offerta di energia: nel 2011, impianti di generazione elettrica installati con potenza lorda complessiva di 20.469 MW, suddivisa tra impianti idroelettrici (29%), termoelettrici (64%) e fotovoltaici (7%) impianti alimentati da fonti rinnovabili (FER): nel 2011, potenza lorda di 6.993 MW, con produzione di 14.363,5 GWh, pari al 17,3% della produzione da FER nazionale trasporto su gomma è il modo prevalente per trasportare passeggeri (più del 70% degli spostamenti totali) e merci (più del 90% degli spostamenti totali) mobilità ciclistica: circa 3.000 km di percorsi censiti da proposta di Piano della Mobilità Ciclistica Regionale ridurre i consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche e ad uso pubblico, dei sistemi di illuminazione (sviluppando sinergicamente l’illuminazione pubblica ed i servizi ICT) e delle imprese incrementare la quota di spostamenti con sistemi a bassa emissione e ridotto consumo pro capite di energia fossile (TPL) incrementare la quota di fabbisogno energetico coperto da generazione distribuita Documento di riferimento: Programma Energetico Ambientale Regionale (PEAR) in corso di definizione 10 DOCUMENTO STRATEGICO DI INDIRIZZI PRINCIPALI DIRETTRICI STRATEGICHE Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (FESR) Contesto lombardo Principali direttive strategiche nel 2011, quasi il 70% delle famiglie lombarde aveva accesso ad internet dalla propria abitazione e quasi il 60% degli lombardi aveva dichiarato di usare Internet con frequenza da “tutti i giorni” ad “almeno una volta alla settimana”. Solo il 20% dei lombardi però aveva dichiarato di utilizzarlo per fare acquisti on-line o per comunicare con le PA basso livello di competenza nell’utilizzo della rete, con una scarsa presenza di servizi on-line, in particolare quelli forniti della PA insufficiente livello di interoperabilità tra dispositivi, applicazioni, banche dati e sistemi informativi delle PA riduzione del digital divide infrastrutturale con lo sviluppo di reti e l’estensione della Banda Ultra Larga alfabetizzazione e sviluppo di competenze digitali per le PMI e la PA diffusione di applicazioni, strumenti e servizi digitali integrati e innovativi a disposizione della PA per cittadini e imprese interoperabilità e integrazione dei sistemi di monitoraggio utili per PA, imprese e cittadini valorizzazione del patrimonio informativo pubblico e pubblicazione di dati in formato aperto (open data) Documento di riferimento: Agenda digitale regionale in corso di aggiornamento 11 DOCUMENTO DI INDIRIZZI: principali direttrici strategiche Il mercato del lavoro (FSE) Contesto lombardo Principali direttive strategiche tasso di disoccupazione in progressiva crescita (7,6% nel 2012) la disoccupazione di lunga durata nel 2012 era pari al 3,57% (in Italia era il 5,61% e per EU27 il 4,64%), al livello di media UE, distante tuttavia dalle regioni tedesche (disoccupazione di lunga durata intorno all’1%) nel 2012 trend negativo dell’occupazione giovanile 15-24 anni (-8,2% dal 2011 con una diminuzione di 80.000 giovani occupati dal 2008): il tasso di disoccupazione giovanile è pari a 26,6%. Al 2011 il 15,3% dei giovani tra i 15 e i 29 anni risulta fuori dal circuito formativo e lavorativo il tasso di occupazione femminile al 2012 è del 56,2% (Italia 47,1%), ancora ad una certa distanza da quanto previsto dagli obiettivi della strategia di Lisbona (60% entro il 2010 e EU 2020 prevede il raggiungimento del tasso di 75%) nel II trimestre 2013 il numero di occupati è pari a 4,3 milioni e il tasso di occupazione 15-64 anni si attesta al 65% aumentare l’occupazione giovanile, incluso il contrasto al fenomeno dei NEET favorire la permanenza al lavoro e la ricollocazione dei lavoratori coinvolti in situazione di crisi e dei disoccupati di lunga durata aumentare l’occupazione femminile sostenere il passaggio generazionale (azioni formative ect..) e l’occupazione dei lavoratori anziani e la solidarietà tra generazioni 12 DOCUMENTO DI INDIRIZZI: principali direttrici strategiche L’inclusione sociale (FSE) Contesto lombardo Principali direttive strategiche nel 2011 le persone a rischio di povertà o esclusione sociale sono pari al 16,1% (+2,1% rispetto al 2008) nel 2011 la quota di popolazione che si trova in condizione di forte deprivazione materiale è pari al 7% (+ 3,9% rispetto al 2008) nel 2011 il numero di famiglie con una situazione di lavoro scarso o insufficiente è pari al 5,6% (+0,6%) favorire il processo di inclusione attiva rafforzando le competenze delle persone maggiormente fragili e a rischio di discriminazione migliorare la qualità dei servizi sociali e sociosanitari (es. prima infanzia, anziani e disabili); valorizzare il ruolo svolto dall’impresa sociale e, in generale, dal terzo settore; sperimentare percorsi di accesso a modelli innovativi sociali e abitativi finalizzati a soddisfare i bisogni di specifici soggetti-target 13 DOCUMENTO DI INDIRIZZI: principali direttrici strategiche L’istruzione e la formazione (FSE) Contesto lombardo Principali direttive strategiche le istituzioni scolastiche, comprensivo di plessi e studenti rende il sistema lombardo il più grande del Paese: nell’a.s. 2013/2014, operano oltre 1.149 istituzioni scolastiche, organizzate in 5.453 plessi, frequentati da 1.371.974 allievi sistema regionale di istruzione e formazione professionale e tecnica strutturato in una logica di filiera formativa completa: strategia per valorizzare la cultura del lavoro ed assicurare il successo scolastico dei giovani livelli di scolarizzazione obbligatoria: sia in Italia che in Lombardia, il 40% ha al massimo un diploma di scuola media di primo livello fra i giovani – tra i 14 e i 30 anni - il 17% in Lombardia hanno una laurea la dispersione scolastica è pari al 17,3% (2011) non esauriente e diffuso il collegamento del mondo scolastico con il Mercato del Lavoro contrasto alla dispersione scolastica migliorare le competenze chiave degli allievi migliorare l’offerta formativa per accrescere le competenze della forza lavoro innalzare i livelli di competenze, di partecipazione e di successo formativo nell’istruzione universitaria e/o equivalente 14 DOCUMENTO DI INDIRIZZI: principali direttrici strategiche Sviluppo urbano: territori, città e comunità intelligenti per il 2020 (FESR e FSE) Contesto lombardo Principali direttive strategiche sistemi urbani lombardi: esito di processi socio-economici ed ambientali in continua evoluzione e, nel tempo, hanno saputo imporsi come poli di riferimento territoriale e centri di aggregazione ed innovazione 11 città lombarde sono, generalmente, sopra la media nazionale presentando punti di forza negli assetti economici e nella mobilità. Nel confronto tra le città lombarde e quelle del Nord Italia, le aree tematiche che presentano maggiori necessità di potenziamento sono l’ambiente, il capitale sociale e la governance. Anche la qualità della vita presenta margini di miglioramento e, in sinergia con le aree che sono al di sopra della media nazionale (economia e mobilità), può contribuire a definire modalità integrate di sviluppo urbano (Classifica ICity Rate 2013, FORUM PA 2013) paradigma tecnologico: innovazione tecnologica dei territori e implementazione dei sistemi a rete paradigma territoriale: progettazione territoriale ed urbana sostenibile, intelligente e inclusiva paradigma del capitale umano: valorizzazione e condivisione dei saperi e delle intelligenze 15 MISURE ANTICICLICHE Nel primo biennio di attuazione del POR 2014-2020, si intendono attuare anche politiche anticicliche per il rilancio del sistema economico e dell’occupazione attraverso investimenti di qualità in grado di apportare valore aggiunto a un sistema produttivo maturo come quello lombardo e modalità di governance che sapranno far convergere interessi e risorse migliorandone la sostenibilità anche in termini finanziari Interventi in ottica anticiclica potranno riguardare: strumenti finanziari per sostenere la ripresa, innovazione a sostegno dello sviluppo, politiche attive integrate di formazione e lavoro, supporto alla formazione tecnica e professionale, ecc. 16 AZIONI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO Per cogliere le opportunità si dovrà puntare su: • aggregazione di imprese, università e attori dell’innovazione (cluster, reti di impresa, partenariati industria-università e cosi via) • innovazione e il trasferimento tecnologico (supporto allo sviluppo delle KET, definizione di nuovi standard, public procurement, valorizzazione risultati della ricerca universitaria e industriale, piattaforme tecnologiche, ect…) • supporto dell’accesso al credito e del project financing (es. ingegneria finanziaria, etc.) per supportare l’enorme bisogno di soluzioni finanziarie delle imprese • la promozione internazionale per crescere in innovazione in un ambito dinamico e trovare nuovi sbocchi commerciali • capitale umano e sulla nuova impresa (start up ad alto contenuto di conoscenza, alta formazione, etc..) PROGRAMMI OPERATIVI NAZIONALI Nel Documento Barca si afferma che nella Programmazione Comunitaria 2014-2020 il livello centrale dovrà assumere maggiore ruolo di gestione dei Programmi. Il MISE considera consolidati i seguenti Programmi: PON Città Metropolitane con un diretto coinvolgimento dei Comuni PON Sistemi Politiche Attive PON Inclusione sociale riferito alla povertà estrema e al coordinamento delle politiche sociali per superare la frammentazione delle programmazioni territoriali PON Istruzione focalizzato su temi quali la prevenzione alla dispersione scolastica PON Governance RISORSE TIPOLOGIA FONDI Risorse regioni più sviluppate Regione Lombardia Regione FSE Regione FSR 11.171.000.000 2.012.000.000 20% inclusione sociale 80% su 5 priorità 80% su 2/4 obiettivi tematici 5% aree urbane 20% OT 4 FEASR 18.619.418.000 (quota riservata a tutte regioni) 1.157.565.000 5% GAL PON ISTRUZIONE 700.000.000 c.a. 107.380.000 PON SISTEMI POLITICHE ATTIVE 550.000.000 c.a. 84.370.000 PON INCLUSIONE SOCIALE 330.000.000 c.a. 51.000.000 PON AREE METROPOLITANE N.D. N.D. PON GOVERNANCE N.D. Extra Fondi strutturali Risorse a livello nazionale PON GARANZIA GIOVANI 712.000.000 FSE + FESR c.a. 107.000.000 POR FESR e FSE 2014-2020 PROCEDURA DI ADOZIONE Art. 25 del Regolamento Generale: presentazione ufficiale dei POR entro 3 mesi dalla presentazione dell'Accordo di Partenariato (AdP deve essere presentato entro 22 aprile) La Commissione Europea presenta osservazioni entro 3 mesi dalla data di presentazione dei POR ed approva gli stessi entro 6 mesi da tale data 20 Grazie per l’attenzione! 21