PRECONSUNTIVI 2006
PREVISIONI 2007
E ALCUNE STIME 2008
(analisi degli aspetti produttivi, commerciali, economici
ed occupazionali relativi ad un campione di 17
Cooperative del Settore Costruzioni)
Bologna, 4 Aprile 2007
a cura di CLAUDIO TAGLIAVINI
Alcune valutazioni sul
mercato delle costruzioni
Il mercato, a partire dal 2006, è entrato in una fase di frenata, ma
non brusca.
I livelli di produzione si mantengono infatti abbastanza elevati.
Molto dipenderà dal mercato immobiliare e dall’entità del
rallentamento del settore abitativo.
Il nuovo Governo ha manifestato in modo chiaro la sua volontà di
ridefinire le priorità di investimento nelle infrastrutture.
C’è stata, nel 2006, un’evidente carenza di risorse pubbliche per il
settore, soprattutto di quelle a disposizione degli Enti Locali.
Il Cresme Europa Servizi riporta: “forte riduzione del numero e dei
valori dei bandi di gara nel 2006, che viene definito uno degli anni
più difficili per il mercato degli appalti”.
L’ANCE: “… la progressiva riduzione degli investimenti in opere
pubbliche e la diminuzione dei bandi di gara stanno manifestando i
loro effetti negativi sulla produzione…”.
Assumendo invece come fonte le elaborazioni del gennaio 2007 del
Sistema Informativo Consortile del C.C.C., molto più calibrate ed
attendibili, si rileva che “il volume dei bandi nel 2006 ha
raggiunto i 46 miliardi di euro, con una crescita del 10,3%
rispetto al 2005”.
Questo trend, meno negativo rispetto a quanto emerge dai due
precedenti studi, va comunque analizzato nelle sue articolazioni per
cercare di capire meglio il mercato e la sua più recente evoluzione,
soprattutto sul versante qualitativo:
A. IL MERCATO TRADIZIONALE è diminuito del 21,5%
B. LA FINANZA STRUTTURATA è in aumento dell’88,6%
C. IL GENERAL CONTRACTOR è in calo del 29,8%
D. LE GESTIONI - SERVIZI - ALTRO sono in aumento del 50,4%
Valutazioni
contrastanti
Mercato 20032006 per tipologia
Considerando il mercato dei lavori (A-B-C), si è raggiunta la cifra
di 36.021 milioni di euro, con una crescita del 2,7% rispetto al 2005,
ma inferiore sia rispetto al 2003 (-7,7%) che al 2004 (-11%).
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TABELLA 1
Bandi nuovi mercati
2003
2004
2005
2006
Finanza strutturata
General Contractor
5.998
3.181
5.261
8.630
7.900
2.581
14.903
1.813
TOT.
% su lavori
Gestioni – Servizi - Altro
9.179
23,5
2.518
13.891
34,3
3.149
10.481
29,9
6.666
16.716
46,4
10.022
TOT. “Nuovo mercato”
% su totale dei BANDI
11.697
28,2
17.040
39,1
17.147
41,1
26.738
58,1
I nuovi mercati
In questo modo, l’incidenza del mercato tradizionale delle
costruzioni è calata, passando dal 71,8% del 2003, al 60,9% del
2004, al 58,9% del 2005, al 41,9% del 2006.
GRAFICO 1
Nuovi mercati e mercato tradizionale sul totale dei bandi
2003/2006
28,2%
71,8%
41,9%
58,1%
Mercato tradizionale
Nuovi mercati
2
Il settore dei maxibandi (oltre i 26 ml. di euro), dal 2004 sta
perdendo costantemente terreno. Sempre utilizzando come fonte il
SIC del C.C.C. questa fascia di bandi sono diminuiti, in valore, nel
2006 del 59,5% rispetto all’anno precedente.
I maxi bandi
GRAFICO 2
Importo dei bandi dal valore superiore a 26 milioni
(milioni di €)
8.157
7.152
5.602
2.267
2003
2004
2005
2006
Fonte: Servizio Informativo Consortile C.C.C.
L’evoluzione che ha già iniziato a caratterizzare il mercato pubblico,
è sintetizzata molto bene da alcuni dati desunti dal Piano Triennale
2006-2008 del C.C.C., in cui la quota di mercato pubblico dei
lavori da acquisire al 2008 passerà dall’82% del 2005 al 60%, le
operazioni di finanza strutturata saliranno al 15% (nel 2005 era il
10,2%) e le acquisizioni dal mercato privato rappresenteranno il
25% rispetto al 7,8% del 2005.
Il 2007 costituisce quindi un anno di passaggio e
contemporaneamente di consolidamento di questa nuova situazione
di mercato che caratterizzerà in modo particolare il triennio 20082010.
Dal Piano
Triennale C.C.C.
2007: un anno di
passaggio
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Un segnale di intonazione positiva per il Settore, proviene dalla
Legge Finanziaria 2007.
Analizzando infatti la manovra di finanza pubblica per il 2007 (cioè
confrontando le risorse iscritte nel bilancio dello Stato per il 2006
con quelle che, sulla base delle previsioni contenute nella Legge
finanziaria 2007, saranno iscritte nel bilancio 2007) emerge un
aumento complessivo delle risorse destinate a nuove infrastrutture,
pari al 25,9% rispetto al 2006 in cui ci fu un taglio del 23,8% che
sommandosi a quelli disposti nelle due finanziarie precedenti del
2005 e 2004, raggiungeva nel triennio una riduzione complessiva
del 43,6%.
Nella Finanziaria 2007, si segnalano per il loro elevato ammontare
alcune autorizzazioni di spesa che riguardano l’ANAS (apporto al
capitale sociale e nuovi investimenti sia per il 2008 e il 2009) e la
rete ferroviaria tradizionale.
Ci sono inoltre numerosi articoli in grado di attivare la domanda per
il Settore Costruzioni, come ad esempio le disposizioni riguardanti il
patrimonio immobiliare pubblico, le misure di sostegno all’apparato
produttivo, gli interventi per il sistema scolastico, le infrastrutture, i
trasporti, ecc.
Con lo scopo di ampliare la gamma di strumenti finanziari messi in
campo per sostenere gli investimenti in infrastrutture e sviluppare il
mercato italiano del project financing, sono nati a fine 2006 due
fondi.
Il primo, il Fondo PPP ITALIA è un fondo di investimento
specializzato in partecipazioni di rischio nelle infrastrutture
pubbliche e private, con l’obiettivo di aumentare la disponibilità di
capitali di rischio nel P.F. e più in generale nelle società di
costruzione e gestione delle infrastrutture. Avrà inoltre la possibilità
di affiancare l’investimento in equity dei costruttori e di impegnare
fondi a lungo termine.
La manovra di
finanza pubblica
per il 2007
Nuovi strumenti
finanziari
L’altro è il FONDO INFRASTRUTTURE, un fondo chiuso
riservato ad investitori istituzionali, che investirà in infrastrutture,
acquisendo quote importanti nel settore dei trasporti, delle utilities,
delle telecomunicazioni e in alcuni altri settori a valenza sociale
come ospedali, parcheggi e scuole.
4
Sarà partecipato dalla Cassa Depositi e prestiti, da un gruppo di
banche italiane ed estere e da un altrettanto nutrito gruppo di
Fondazioni.
Infine, occorre ribadire che da parte delle maggiori imprese di
costruzioni, si renderà necessario e indispensabile andare alla
costituzione di alleanze con il sistema finanziario e con i
detentori di capitali da investire, per poter partecipare con
successo alla realizzazione delle grandi opere.
Lo stesso mercato immobiliare (quello più complesso e in cui
operano i grandi investitori istituzionali), si sta orientando sempre
più ad assumere una connotazione finanziaria.
Le alleanze con il
sistema finanziario
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Attività dei Consorzi
TABELLA 2
CONSORZI
C.C.C. - Lavori
2005
2006
Budget 2007
1.000
1.023
1.000
COVECO
121
110
90
CONSCOOP
159
252
240
C. RAVENNATE
388
420
450
1.668
1.805
1.780
/
+8,2
-1,4
1.193
1.245
1.335
/
+4,4
+7,2
TOTALE
Var. % su anno prec.
C.C.C. approvv.
Var. % su anno prec.
Le acquisizioni commerciali nel 2006 dei quattro Consorzi, sono
risultate in crescita dell’8,2% rispetto all’anno precedente,
superando, nell’insieme, le previsioni che si posizionavano al 7,5%.
Le stime (sempre prudenti) per l’anno in corso, prefigurano un
sostanziale consolidamento sui livelli del 2006.
In presenza dei processi di modificazione che sono in atto sul
mercato, i risultati conseguiti in questi anni e soprattutto quelli
previsti per il 2007, sono la dimostrazione che il sistema consortile
ha saputo adeguare tempestivamente le proprie metodologie di
approccio al mercato medesimo anche adottando nuove soluzioni
organizzative.
Le acquisizioni
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Valore della produzione
Le Cooperative campionate hanno un elevato grado di
rappresentatività all’interno del Settore Costruzioni, infatti
essendovi ricomprese tutte le maggiori Cooperative, nel 2006, in
termini di valore della produzione, si raggiunge il 70% che equivale
a 3,6 mld di euro rispetto ai 5,2 mld dell’intero Settore.
Se poi si considera anche l’apporto derivante dall’area di
consolidamento delle Cooperative, la dimensione complessiva del
Settore Costruzioni dell’ANCPL raggiunge i 6,1 mld di euro.
Dopo la crescita del 10% del 2005 sul 2004, si registra una
variazione più contenuta nel 2006 e cioè 2,1%.
Questa tendenza per il 2006 era già stata evidenziata nel Rapporto
presentato all’Assemblea Nazionale del Settore Costruzioni del 27
novembre del 2006 in cui si diceva che “la flessione dei volumi di
produzione è causata dal fatto che alcune delle maggiori
Cooperative hanno registrato una serie di slittamenti nell’avvio di
nuove e importanti commesse…”.
Per il 2007 viene riconfermata la tendenza (anche questa anticipata
nel Rapporto prima richiamato) per un incremento del valore della
produzione, molto più sostenuto e cioè +12,7% .
Almeno quattro punti percentuali di questo incremento, sono dovuti
alla Coopsette, mentre per le restanti Cooperative, la crescita del
2007 è mediamente prevista all’8,6%.
Un trend molto simile, sia nel preconsuntivo 2006 che nelle
previsioni 2007, è stato rilevato in una recente indagine fatta dal
C.C.C. per l’assemblea di programmazione commerciale dell’
1/3/2007, da cui risultano rispettivamente dei tassi di crescita del
6,5% e dell’8,1%.
7
Il 2008, limitatamente alle Cooperative che hanno elaborato dei
piani poliennali e supportato dai dati relativi al portafoglio lavori
delle altre, che presentano valori in crescita e che riflettono ancora
buone possibilità di sviluppo, dovrebbe caratterizzarsi per un
ulteriore aumento del volume di produzione pari all’ 11%.
GRAFICO 3
Trend della produzione (variazione % su anno precedente)
+9,9%
+2,1%
+12,7%
+11%
2005
p.c. 2006
prev. 2007
stima 2008
Già dagli andamenti relativi alla produzione, appare molto evidente
come le maggiori Cooperative hanno saputo ben interpretare i
cambiamenti del mercato e un’ulteriore conferma la troveremo
anche più avanti nell’analisi degli aspetti reddituali che tendono a
premiare le Cooperative della fascia alta. Non possiamo però
tralasciare il fatto che a formare il restante 30% del fatturato del
Settore concorrono altre 230 Cooperative in gran parte escluse dai
“nuovi segmenti di mercato” e che devono invece vivere all’interno
della parte più “tradizionale” del mercato stesso in cui è cresciuta la
competizione e sono aumentati i fattori di tensione, soprattutto a
causa della frenata della produzione di edilizia residenziale, di cui
molte di queste Cooperative minori si alimentano.
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Il portafoglio lavori
Il trend del portafoglio lavori aggregato delle Cooperative
campionate è in evidente miglioramento sia dal punto di vista
qualitativo che quantitativo e dopo gli aumenti dell’11,2% nel 2004
e del 9,1% nel 2005, si registra un +15,4% a fine 2006.
Bisogna inoltre precisare che nel totale, non è più ricompresa la
quota parte dei lavori relativi alla costruzione del Ponte di Messina
attribuiti a CMC.
Una dinamica della produzione non molto sostenuta nel 2006,
(+2,1%) come abbiamo visto, abbinato ad un volume di lavori
acquisiti superiore del 15% rispetto all’anno precedente, hanno
contribuito alla lievitazione del portafoglio lavori a fine anno.
Questa tendenza è oltremodo positiva perché si verifica in un
momento in cui è sempre più necessario aumentare le dimensioni
del portafoglio lavori, da parte delle Cooperative, vista la persistente
difficoltà nell’avvio di gran parte dei lavori che manifestano molto
spesso carenze progettuali, oppure difficoltà organizzative
imputabili ai committenti che poi si ripercuotono negativamente sui
tempi di decollo vero e proprio della commessa.
Per questo gruppo di Cooperative, comunque, il rapporto
Portafoglio lavori/Produzione, passa da 2,1 a 2,4 mediamente.
PORTAFOGLIO LAVORI AL 31/12/2006
+15,4%
Produzione 2006
Lavori acquisiti 2006
+2,1%
+15%
9
Il grado di copertura della
produzione
Il grado di copertura della produzione 2007, assicurato dai lavori
presenti nel portafoglio di fine 2006 è pari al 90% (un livello tra i
più elevati di questi ultimi anni) e con quattro Cooperative che
dichiarano il 100%.
Ciò si traduce in una conferma delle capacità di questo gruppo di
conseguire gli obiettivi di crescita delineati precedentemente.
Gli stessi lavori in portafoglio al 31/12/2006 sono in grado di fornire
copertura alla produzione prevista per il 2008, nella misura del
55%, con otto Cooperative che superano il 70% e rendono così
più concreti i risultati attesi dai significativi investimenti effettuati
negli anni precedenti soprattutto dal lato dei lavori autopromossi.
LAVORI IN PORTAFOGLIO
AL 31/12/2006
Grado di copertura della
produzione 2007
Grado di copertura della
produzione stimata 2008
90%
55%
10
Conto economico aggregato
delle Cooperative campionate
2005
*
2006
**
2007
**
VALORE della PRODUZIONE
100
100
100
RISULTATO OPERATIVO %
5,9
5,4
6,0
SALDO GEST. FINANZIARIA %
0,2
-0,8
-0,9
UTILE ANTE IMPOSTE %
4,2
4,8
5,1
*: I dati sono desunti dai bilanci al 31/12/2005
**: Dati gestionali
Per quanto riguarda la redditività caratteristica, nel preconsuntivo
2006 viene prevista una flessione (di solo mezzo punto percentuale),
mentre nella stima 2007 c’è di nuovo un recupero di questo
indicatore.
Si ricorda soltanto, come breve commento a questi dati, che il 2005
è stato l’anno di massimo sviluppo del mercato immobiliare
residenziale, non solo in termini di numero di compravendite, ma
anche per i prezzi di vendita.
Nel corso del 2006, invece, sia il petrolio che i suoi derivati, i
metalli e l’energia, hanno raggiunto picchi di prezzo mai stabiliti
finora.
Per il 2007, siccome si stanno rivedendo al ribasso le previsioni di
crescita sia del petrolio, dell’energia elettrica, degli acciai e dei
materiali non ferrosi, potrebbe succedere che il mercato delle
principali forniture per molti prodotti della filiera delle costruzioni
(e dell’impiantistica) ne sarebbe positivamente influenzato, con
riflessi altrettanto positivi sulla redditività caratteristica.
Il saldo della gestione finanziaria, di segno positivo nel 2005, è
previsto leggermente negativo nel 2006 e 2007.
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Stante il favorevole (seppure in lieve ascesa) andamento dei tassi e il
progressivo miglioramento della struttura dell’indebitamento
oneroso, sempre più riposizionato verso il medio/lungo termine, il
grado di onerosità media delle fonti di finanziamento continuerà a
permanere su bassi livelli.
L’utile ante imposte delle Cooperative campionate, nel 2006 e
2007, fortemente influenzato dal risultato di Coopsette (un punto nel
2006 e 1.6 punti nel 2007), è indicato in costante miglioramento nel
triennio, con la sola incognita di eventuali poste extracaratteristiche
troppo premature da identificare sul 2006 e difficili da prevedere per
il 2007.
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L’occupazione
Nel 2007, l’occupazione dovrebbe registrare una variazione positiva
dell’1,5%, dopo l’1,3% del 2006.
A maggiori livelli di produzione, quindi, si accompagna un aumento
dell’occupazione e questo evidenzia la volontà da parte di molte
Cooperative di mantenere quote rilevanti di attività diretta che
consentono di salvaguardare gli elevati livelli di specializzazione
tecnica raggiunti.
La minore rigidità del mercato del lavoro e la necessità di avere in
azienda nuove risorse professionali di alto livello per operare nei
settori di mercato più complessi e per gestire gli interventi
dimensionalmente più importanti, sono i due fattori che
probabilmente hanno spinto le aziende ad operare nuove assunzioni.
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Relazione C. Tagliavini