+[!"!&!z!.
y(7HB5J1*KOMKKR(
Domenica 6 aprile 2014
OPINIONI NUOVE Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004, n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
FONDATORE VITTORIO FELTRI
DIRETTORE MAURIZIO BELPIETRO
ANNO XLIX NUMERO 82 EURO 1,30
Le stampanti italiane cambiano il mondo
Le buone idee
che fanno guadagnare
La Silicon Valley di Ivrea, i negozi-fabbrica milanesi, la super edilizia di Pontedera: siamo la capitale della tecnologia 3D
MARIANNA BAROLI - UGO BERTONE alle pagine 12-13
I LAVORI CHE DANNO LAVORO
Dai pizzaioli ai gelatai, dagli estetisti ai giardinieri, fino ai serramentisti: nel pieno della crisi ci sono
quasi 500 mila artigiani che non solo tengono botta ma creano nuovi posti. Oltre 24 mila nel 2013
ANTONIO SPAMPINATO a pagina 11
L’ultimo appello
a Forza Italia
per non morire
renziani
di GIAMPAOLO PANSA
Scalfari, l’uomo
spacciato
per un Padreterno
«Non verresti a
lavorare con me
a Repubblica?»
mi domandò
Eugenio Scalfari. Risposi:
«Ti ringrazio per l’invito, ma dico no». «Perché
no?» chiese ancora Eugenio. Avrei dovuto ribattergli
con una spiegazione troppo lunga. E replicai: «Ho un
patto con Piero Ottone. Resterò con lui al ‘Corriere
della sera’, sino a quando
Piero si dimetterà». Era il 2
giugno 1975 e mi atterrisce
il tempo infinito trascorso
da allora. Scalfari aveva 51
anni, io 39. Lui non era ancora il Padreterno (...)
di MAURIZIO BELPIETRO
L’editoriale di ieri ha suscitato l’interesse dei lettori di Libero e in redazione è arrivata una certa
quantità di lettere. C’è chi
è d’accordo e chi no, ma a
giudicare dal numero di
mail e fax, chi condivide
sembra essere in maggioranza. Se ritorno sull’argomento della crisi del centrodestra non è dunque
per correggere il tiro, che a
prima vista sembra colpire nel segno, ma piuttosto
per cercare di chiarire alcuni passaggi che mi ven-
gono rimproverati.
Che cosa dicevo sostanzialmente nell’articolo di
ieri? Riassumo per coloro
ai quali fosse sfuggito. In
pratica sostenevo che senza una scossa, Forza Italia
rischierebbe di sparire o,
per lo meno, di avviarsi sul
viale del tramonto. A conforto della mia tesi citavo i
più recenti sondaggi che
danno il partito fondato
da Silvio Berlusconi in
netto calo. Quando ho
scritto l’editoriale (...)
segue a pagina 9
Cinismo da salotto
Moretti ci fa un film
e la sinistra finge
di scoprire la morte
di ANTONIO SOCCI
segue a pagina 3
Sì al salario minimo (con minacce)
Il governo vuole mettere gli imprenditori in galera
di FRANCESCO DE DOMINICIS
Svantaggi ma anche opportunità
E meno male che al governo c’è
un pezzo rilevante dell’area riformista del Partito democratico. Perché uno di loro, Enrico
Morando - per inciso viceministro dell’Economia, non proprio una scartina democrat - ha
tirato fuori una idea da brividi:
carcere (...)
Che succede all’Italia se perde il Veneto
di LODOVICO PIZZATI
California State University
È vero che nell'immediato il
guadagno del Veneto sarà una
perdita contabile per lo stato
italiano, ma una volta gestito
segue a pagina 7
* Con: 3° CD Natale: “Natale Jazz” € 6,00; 2° CD Natale: “Gospel e Spirituals” € 6,0 0.
accuratamente il periodo di
transizione, il guadagno sarà
senz'altro per entrambi, e anzi sono convinto che a guadagnarci sarà di più il Mezzogiorno. Pensiamo (...)
segue a pagina 10
Certo, i poeti e i profeti lo dicono con ben altra potenza. Ma
anche quei protagonisti della
cultura pop di oggi che sono i
cantautori – menestrelli del
duemila – a volta azzeccano
un verso (o una canzone) che,
sia pure in un mare di nichilismo, è come un lampo di luce
sulla condizione umana.
Penso all’ultimo successo di
Vasco Rossi, “Dannate nuvole”, che parla della vita come
«valle di lacrime» dove «tutto si
deve abbandonare» perché
«niente dura» e «questo lo sai,
però non ti ci abitui mai. Chissà perché?».
Questa fragilità dell’esistenza, che davvero (...)
segue a pagina 14
Prezzo all’estero: CH Fr. 3.00 / MC & F € 2.00 / SLO € 2.00.
2
PRIMO PIANO
Domenica 6 aprile 2014
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
il futuro del centrodestra
SFIDA Il leader di Fi lascia il San Raffaele per tornare in
televisione. Romani: il filoberlusconismo di Matteo fa più
danni che l’antiberlusconismo
Silvio teme i domiciliari col trucco
Prende quota l’ipotesi, rivelata da Toti, di un affidamento ai servizi sociali ad Arcore, senza l’obbligo di svolgere
un’attività precisa. Ma se i giudici limiteranno molto la sua libertà di movimento, sarà come essere agli arresti
::: SALVATORE DAMA
ROMA
 Una telecamera con microfono direzionale. Puntata
su Mariastella Gelmini e Giovanni Toti che, durante una
conferenza stampa, chiacchierano tra di loro. Parlano di Berlusconi. In particolare, l’ex ministro vuole notizie circa la salute di Silvio, ricoverato al San
Raffaele per un’infiammazione
al ginocchio sinistro. «Gli fa
male, non cammina, è con le
stampelle, ma non ha tanta
forza», racconta Toti. «È parcheggiato», commenta Gelmini. Difficoltà di movimento.
Anche in politica. Nel rapporto
con Renzi. Berlusconi «non sa
cosa fare», aggiunge l’ex direttore del Tg4, «ha capito che
questo abbraccio mortale ci
sta distruggendo», ma il leader
di Forza Italia «non sa come
sganciarsi». E poi, conclude,
c’è «l’angoscia per il 10». Inteso
come aprile, giorno in cui al
tribunale di Milano ci sarà
l’udienza per decidere il destino berlusconiano: servizi sociali o arresti domiciliari. Né gli
uni né gli altri, secondo il consigliere politico: «Una giornalista della Stampa mi ha detto
che non gli daranno un cazzo,
neanche gli assistenti sociali.
Gli dicono: vada a casa, stia lì,
non rompa i coglioni...». «Consiglio perfetto...», chiosa Mariastella.
Ecco il fuorionda riportato
da Repubblica.it. Tutto sommato neanche il più eclatante
che la storiografia politica recente ricordi. Tant’è che i due
diretti interessati, il giorno dopo, confermano tutto. «Non ci
sono segreti», spiega Gelmini,
«siamo preoccupati per il 10
aprile», anche se «c’è la voglia
di combattere e affrontare la
campagna elettorale per tornare a vincere». Pure Toti ribadisce il contenuto della chiacchierata con la deputata azzurra. È vero, dice, «siamo
preoccupati
dell’abbraccio
con Renzi», Berlusconi ha dei
dubbi «sulla qualità delle riforme che stiamo facendo». Specie il nuovo assetto del Senato,
che così com’è rischia di diventare «un fortino rosso», secondo il Cavaliere. Ciò non significa, tuttavia, che «intendiamo far saltare il tavolo», rassicura Toti, «noi per le riforme ci
siamo, ne vogliamo di più e
migliori».
Caso chiuso. Berlusconi non
si arrabbia, ha altro a cui pensare. A parte l’indisposizione
fisica, è la decisione circa la
sua libertà personale che lo
tiene immobile. Col fiato sospeso fino al provvedimento
delle toghe. Vorrebbe cominciare la campagna elettorale e
riprendersi i suoi spazi, «come
si conviene al leader dell’opposizione». Ma non può. Così
come non decide sulla composizione delle liste per le Europee.
Il dramma è che il D-day
berlusconiano finirà forse per
slittare a dopo il 10 aprile.
L’udienza del tribunale di Sorveglianza è in calendario per
giovedì. Ma, al netto di rinvii,
la decisione potrebbe arrivare
a metà mese. La terza via indicata da Toti nella chiacchiera captata («Stia a casa e non
rompa i coglioni») è giudicata
come una soluzione molto
concreta in ambienti giudiziari
milanesi. Gli avvocati del Cavaliere non hanno fornito indicazioni sulle strutture e sulle
attività di volontariato dove
seguire il percorso di riabilitazione. Così, visti anche i problemi accessori legati agli spostamenti berlusconiani (scorte, giornalisti, telecamere,
ect.), i giudici potrebbero decidere che la riabilitazione avvenga a casa, nella tenuta di
Arcore, senza lo svolgimento
di una particolare attività. Le
prescrizioni che saranno decise dal tribunale circa la libertà
di movimento del condannato
costituiranno il discrimine tra
l’affidamento casalingo e i
classici arresti domiciliari. In
altre parole: sarà libero Silvio
di girare per la campagna elettorale? Chi lo sa.
Ieri Berlusconi ha espresso
l’intenzione di tornare in televisione per contrastare il presenzialismo di Matteo Renzi.
Solo il ritorno massivo nel piccolo schermo può permettere
al Cavaliere di far conoscere il
programma per le Europee
rianimando sondaggi che da
settimane hanno la freccia in
giù. Nel caso non potesse essere intervistato per la restrizione della sua libertà personale, l’alternativa è la realizzazione in house di servizi preconfezionati.
Comunque vada, Silvio ha
l’esigenza di sganciarsi dal rimorchio renziano. Come lo ha
rivitalizzato, così adesso il rottamatore lo sta affossando.
«Ho l’impressione che il filoberlusconismo ripetuto in maniera ossessiva da Renzi faccia
più danni che l’antiberlusconismo degli anni passati», riflette
Paolo Romani, capogruppo di
Forza Italia al Senato. In vista
delle urne gli azzurri vogliono
darsi un’immagine che li identifichi chiaramente come alternativi dall’area di governo.
Ma con un Berlusconi dal destino incerto, decidere le strategie, si fa complicato. Ancora
Romani: «Finché c’è lui, non si
pone il problema della leadership» e Silvio «non ha ancora
deciso di lasciare la politica».
Nel caso in cui, «i cittadini Pier
Silvio, Marina e Barbara hanno altrettanta possibilità di
tutti i cittadini di fare politica».
.
PROTAGONISTI
Sotto, in piccolo, Toti
con la Gelmini e l’auto
di Berlusconi mentre
lascia l’ospedale: dietro il finestrino si scorge la Pascale [Fotogramma, Ansa]
L’apertura della campagna elettorale
«Il Senato? Riforma inaccettabile»
Il Cav e Palazzo Madama: «Meglio chiuderlo». Sulle Europee: «Raddoppieremo i voti»
::: MICHELA RAVALICO
 Nonostante l’infiammazione al ginocchio, Silvio Berlusconi non ha rinunciato a intervenire, almeno telefonicamente, all’aperturadella campagnaelettoraleper leEuropee
a Milano. «A tredici anni facevo i 100 metri in
11 secondi» dice, e strappa un applauso alla
platea. In verità il leader di Forza Italia fa fatica
a muoversi dopo gli interventi all’ospedale
San Raffaele, e solo tra due o tre giorni potrà ricominciare a camminare. Ma la battaglia per
conquistare il Parlamento europeo, e in scia
quella per le politiche nazionali, è cominciata
e lui ha voglia di combattere. «Ho letto i soliti
giornali che danno addosso a Forza Italia dicendo che nei sondaggi è a meno del 20% - dice Berlusconi - Io ho un sondaggio di Euromedia che ci dà al 21,6%. È un miracolo e vedrete: raddoppieremo i voti di partenza, come abbiamo fatto nella campagna elettorale
del 2013». Ma il colpo più profondo, quello
che segna il vero via alla campagna elettorale
contro Renzi e il centro sinistra, è la scelta di
sdoganarsi dalla riforma del Senato: «Così
com’è la riforma è inaccettabile - ha detto Berlusconi - o ne facciamo una buona o altrimenti è meglio chiuderlo». In serata, in una nota, il
partito ha precisato che le critiche rivolte dal
presidente alla legge di riforma del Senato «si
riferisconoallacomposizione dellostessocosì come ipotizzato nel Disegno di Legge approvato dal Governo martedì scorso». Dunque Forza Italia, «resta una convinta sostenitrice della necessità di riformare il Senato, a
partire da quanto stabilito nel cosiddetto patto del Nazareno, ovvero la fine del bicameralismo, la fine degli indennizzi dei componenti
di quella camera, in modo da non gravare sulle tasche dei cittadini». Solo su queste basi,
conclude Berlusconi, «Forza Italia è pronta a
discutere ogni dettaglio per modificare e rendere più efficiente il Parlamento della Repubblica».
Nella lunga telefonata, di circa mezz’ora, il
Cavaliere ha toccato tutti i tasti più sentiti dal
il graffio
Vota Antonio
Serio problema politico: che fare
quando i nostri rappresentanti non
capiscono quello che Antonio Cassano da Bari ha capito già da tempo? E cioè che si possono dire tutte
le cassanate del mondo, ma se c’è
una telecamera nel giro di cento
metri bisogna avere l’accortezza di
mettersi la manina davanti alla
bocca. Mariastella Gelmini e Giovanni Toti lo hanno capito ieri, ma
Cassano lo sapeva già. E se intelligenza e capacità si misurano da
questo...
suo elettorato. «Otterremo la vittoria alle
prossime elezioni politiche fra un anno o un
anno e mezzo e potremo così tornare ad essere la democrazia che adesso non siamo», ha
detto. Nessuno sconto alla magistratura, nonostante sia alla vigilia di una sentenza, quella
del 10 aprile sul processo Mediaset, che lo costringerà o ai domiciliari o ai servizi sociali.
«Siamo soggetti a una vera dittatura giudiziaria. Dobbiamo reagire», ha gridato il leader di
Forza Italia.
Critico anche con lo stile delle riforme
adottato da Renzi. «Noi vogliamo le riforme,
ma non a tutti i costi». E ancora «non dobbiamo sottoscrivere una riforma solo per consentire ai partiti di governo di mettersi una
medaglia per le europee». Per quanto riguarda la riforma della legge elettorale, che è stata
sostenuta anche da Forza Italia, «non è come
la volevamo - precisa Berlusconi - ma abbiamo accettato il compromesso per permettere
al governo di non essere più ricattato dai piccoli partiti». «L’era di Berlusconi non è finita»,
dice con forza il fedelissimo Paolo Romani.
«Ho parlato con lui e pur nelle condizioni in
cui era in ospedale l’ho sentito deciso, molto
lucido, determinato». «Il problema di un’altra
leadership - a chi chiedeva di eventuali candidature dei figli - adesso non si pone» rassicura
Romani. Per quanto riguarda la sentenza del
10 aprile, e l’ipotesi che sia condannato ai domiciliari, Romani ammette la preoccupazione: «i domiciliari non gli consentirebbero
quella agilità politica che noi vorremmo che
avesse. Mi auguro quindi che i giudici tengano conto di quello che è successo, di chi è Silvio Berlusconi e della sua posizione all’interno del paese e della società italiana».
PRIMO PIANO
Domenica 6 aprile 2014
3
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
BRUTTA COPIA Quello che offre il premier è soltanto
una specie di sottomarca pasticciona di quello che un
tempo era il sogno liberale di Berlusconi
il futuro del centrodestra
Ultimo appello per non morire renziani
Se non si placano i conflitti interni e non si rilancia l’immagine del partito, una parte dell’elettorato moderato volterà le spalle
a Forza Italia. Il Cavaliere non può farcela da solo: o qualcuno si sveglia e lo aiuta o sarà la fine di una storia politica ventennale
::: segue dalla prima
MAURIZIO BELPIETRO
.
“
(...) non sapevo che anche altri
quotidiani si sarebbero occupati delle vicende interne al
centrodestra. Così, dal Corriere
della Sera a Repubblica fino ad
arrivare a Libero, ognuno a
modo suo ha raccontato la crisi di quello che un tempo era il
partito di maggioranza. Sondaggi diversi, informazioni
provenienti da fonti contrapposte, ma alla fine tutti sono
giunti a conclusioni più o meno simili. Forza Italia rischia di
essere scavalcata non solo dal
Pd, che sta al 33 per cento e ormai pare aver staccato lo storico concorrente, ma anche dal
Movimento Cinque Stelle, il
quale s’è intestato una serie di
argomenti che un tempo erano
patrimonio di Forza Italia. Grillo infatti batte ogni giorno sul
tasto dei privilegi della Casta,
sullo strapotere di fisco e burocrazia, sull’euro come causa di
mille sciagure.
Il centrodestra invece che fa?
In seguito alle vicende che
hanno colpito il suo leader, ma
anche per l’incredibile accer-
chiamento giudiziario di cui
sono vittime tutti i suoi principali esponenti, Forza Italia è
come una bella addormentata
in attesa del risveglio. Ma ci sarà questo risveglio? Alla fine la
bella addormentata aprirà gli
occhi? Naturalmente tutti si
aspettano una fiaba a lieto fine, con Berlusconi che si rialza
e ancora una volta sconfigge la
strega malvagia che ha precipitato il partito in un sonno
profondo. Ma il Cavaliere (ex)
nei prossimi mesi rischia di essere fuori gioco, causa domiciliari o servizi sociali. Certo, per
quanto lo riguarda ha un seguito incredibile e dunque alle
Europee confermerà il suo carisma raccogliendo milioni di
voti, ma poi? Poi che si fa?
Questo Paese ha dimostrato
indifferenza di fronte alle sorti
umane e politiche di un uomo
che lo ha rappresentato per
vent’anni. Lo stesso Berlusconi racconta una amara storiella attribuendola a Putin in cui
dopo il suo arresto per sei settimane gli italiani protestano,
riducendosi di numero ogni
volta, poi la settima si riposano
e infine le notizie che lo ri-
guardano vengono liquidate
con qualche trafiletto in cronaca. Ecco in un Paese così,
dove il capo dello Stato lascia
che un intero partito sia sgominato come se fosse una sola
associazione a delinquere,
non è forse il caso di interrogarci sul futuro di Forza Italia
e di che cosa fare per rilanciare il centrodestra prima che di
questi rimanga soltanto un ricordo?
Claudia Zeni, affezionata
lettrice di Piacenza, replica
che comunque vada, Forza
Italia rimarrà un punto di riferimento, in quanto gli elettori
moderati non cambieranno
orientamento solo perché non
c’è più Berlusconi. Anche io
non penso che chi votava per
il centrodestra non trovando il
Cavaliere (ex) in lista metta la
crocetta sui comunisti di Tsipras. Ma detto ciò, se non si riprendono in mano le redini,
se non si calmano i conflitti interni, se non si rilancia l’im-
magine di un partito che per
vent’anni è stato una bandiera
e ora è un vessillo pieno di
strappi, temo che una parte
dell’elettorato moderato volti
la testa altrove. Magari non andrà a votare per Renzi (che pure è una sirena che fa presa su
parecchi anticomunisti, perché non solo fa qualcosa, ma
almeno è uno che i comunisti
li manda a stendere, vedi Zagrebelski e compagni), però c’è
il rischio che resti a casa.
Che si fa dunque per fermare il declino? Berlusconi ha
tante idee, ma non sempre le
può dire e ho paura che presto
non potrà più neppure attuarle. Come si può rimediare a
tutto ciò? C’è qualcuno che si
sveglia e riprende in mano la
bandiera dando manforte al
Cavaliere (ex), oppure tocca
accettare il tramonto di una
storia politica ventennale, rassegnandoci a morire renziani,
cioè a una specie di sottomarca pasticciona di quello che un
tempo era il sogno liberale di
Silvio Berlusconi? A voi la risposta.
[email protected]
@BelpietroTweet
IL DISEGNO
 Sono vittima di
un disegno, che mi
ha impedito di essere
presente nelle
televisioni e fare
campagna elettorale
LA SENTENZA
 La sentenza
Mediaset ha dato
modo al Partito
Democratico
di chiedere
la mia decadenza
IL PROBLEMA
 Stanno facendo
passare per un
problema privato
una cosa che è un
problema della
nostra democrazia
MONETA STRANIERA
 L’euro per noi è
una moneta estera, è
come per l’Argentina
il dollaro
LA VITTORIA
 Otterremo
la vittoria alle
prossime elezioni
politiche fra un
anno o un anno
. e mezzo
Augusto Minzolini
DIRETTORISSIMO
«Matteo copia male Berlusconi
Ora riprendiamoci gli elettori»
::: PAOLO EMILIO RUSSO
ROMA
 «Matteo Renzi sta utilizzando la
strategia del paguro, che, mano a mano
che cresce, si infila nelle conchiglie degli
altri e ruba lo spazio». Augusto Minzolini
nel 1996 è entrato nei dizionari della lingua italiana: porta il suo nome uno stile
giornalistico, il “minzolinismo”. Precursore nel suo lavoro, oggi, da senatore, può
rivendicare di avere anticipato i tempi anche dentro al suo partito, Forza Italia.
In un fuorionda, Giovanni Toti ammette
che il Cavaliere ha capito che «l’abbraccio
mortale di Renzi lo sta distruggendo». Lei
lo pensa da un pezzo, no?
«Io non ce l’avevo prima con Enrico Letta e
non ho nulla contro Matteo Renzi, ma
dall’inizio della legislatura metto in guardia Forza Italia».
E infatti viene considerato un falco.
«Mi sono ritrovato ad esserlo. Al di là dei
discorsi che fanno i cugini di Ncd, se non ci
fossimo sganciati dal governo a novembre, Fi non avrebbe nemmeno i consensi
che ha oggi».
Ma una cosa è Letta, un’altra Renzi, no?
«Quando arrivò Renzi dissi: stiamo attenti
a non fargli un monumento e, invece, ho
visto molta euforia. Oggi, però, siamo nella stessa condizione di prima. Anzi, la situazione è ancora più insidiosa».
Cosa la spaventa?
«Vedo analogie con il 1992, quando i partiti tradizionali furono azzerati per via giudiziaria. Gli eredi della tradizione comunista, per prendere il governo, hanno prova-
to ad occupare lo spazio della sinistra moderata, occidentale, che c’entrava poco
con loro. È la strategia del paguro: quando
cresce si infila nella conchiglia degli altri».
E il premier che c’entra, scusi?
«Nel momento in cui per una sentenza ingiusta il leader del centrodestra rischia
l’oscuramento, Renzi fa come il paguro:
prova a cacciarlo e a sostituirlo».
E come si muove il “paguro”?
«Tutti i temi politici posti oggi da Renzi sono i nostri, idee di Forza Italia, cose di cui il
Cavaliere parla dal 1994».
Bella furbata.
«Il problema è che il paguro, come direbbero a Roma, è anche un pa-ra-guro: guarda caso, lui che si spaccia per garantista, a
novembre si schierò con durezza per la
cacciata del Cavaliere dal Senato».
Sta dicendo che Renzi si crede Berlusconi e
vuole prenderne l’eredità?
«C’è un tentativo di sostituzione in corso,
ma il piano non funzionerà. Dice le cose
che diceva Berlusconi, ma non è innovativo come lui e fa le cose in maniera arruffata. Si vede che queste idee non fanno parte
del suo patrimonio ideale e, infatti, non è
capace di metterle in pratica. Se prima era
Fonzie, ora rischia di trasformarsi in Mister Bean».
Come potete respingere questa “opa”?
«Fi deve essere attenta alla propria identità, ai contenuti, alla capacità di interpretare speranze e attese degli elettori. Deve
farlo soprattutto ora: se la leadership è visibile, un partito si può permettere di
cambiare repentinamente linea, diversamente no. Bisogna tenere insieme l’elettorato».
In che modo?
«Dimostrando la nostra egemonia culturale. Se il jobs actdimostra che la legge Bia-
il graffio
La dagospiata dell’anno prima
«Questa storia è finita male, in questi
anni non abbiamo costruito nulla di
umanamente e politicamente solido
e autentico, capace di resistere al declino di Silvio Berlusconi». Questa
confessione dell’azzurro Sandro
Bondi, affidata a Salvatore Merlo del
Foglio, ieri è stata rilanciata per ore
da Dagospia, che ne ha fatto addirit-
tura l’apertura del sito. Certo, la disperazione del fedelissimo Bondi è
una notizia niente male, peccato solo che il colloquio con Merlo risalga
al 7 novembre 2013, cinque mesi fa.
Ora non resta che aspettare che Dagospia ci informi anche della vittoria
di Renzi alle primarie e della caduta
del governo Letta.
Augusto Minzolini è nato a Roma il
3 agosto 1958. Giornalista esperto
di retroscena, dal 2009 al 2011 ha
diretto il Tg1. Attualmente è senatore di Forza Italia [Oly]
gi scritta dal centrodestra era giusta e la
Legge Fornero fu un errore, io lo voto».
E le riforme, le Province, il Senato...
«Rischiano di sputtanare il concetto di “riforme”, la stessa parola. Le Province restano: si tolgono 3000 amministratori e se ne
aggiungono 31 mila...».
Insieme ad alcuni colleghi, ha presentato
una diversa riforma del Senato.
«La proposta di Renzi è viziata da una retorica localista esagerata, che vorrebbe sostituire la precedente, quella europeista. Il
personale eletto per amministrare il territorio ricoprirebbe tre ruoli: sindaco, presidente di aree metropolitane e senatore».
Come immagina il Senato delle autonomie?
«Una specie di albergo ad ore dove i sindaci vengono a fare una passeggiata. E per
cosa, per risparmiare 64 milioni su 490 del
bilancio? Allora aboliamolo. Renzi vuole
approvare tutto entro il 25 maggio per avere una legittimazione, ma è un pasticcio».
Cosa contropropone?
«Andiamo oltre questa proposta, tagliando di più e portando efficienza. I cittadini
vogliono il risparmio, ma anche velocità,
efficienza, consapevolezza e competenza.
Riduciamo i membri della Camera a 400 e
quelli del Senato a 200, distinguiamo chiaramente le funzioni delle due assemblee.
Ciascuna Camera, elettiva, legifera sui
campi di sua competenza: Difesa, Esteri,
Giustizia, Autonomie ed Europa al Senato,
il resto a Montecitorio. Avremmo trenta
stipendi in meno di quelli previsti da Renzi, più velocità e, finalmente, personale
politico specializzato e competente».
4
PRIMO PIANO
Domenica 6 aprile 2014
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
il futuro del centrodestra
RISCHIO ASTENSIONE I sondaggisti: «Dipende da
quanta gente andrà a votare, ma se non cambia niente
Forza Italia potrebbe anche scendere al 15%»
L’incubo di Fi: diventare terzo partito
Il Pd vola e ora gli azzurri, dati tra il 17 e il 21%, si giocano il secondo posto con Grillo. Ma a prendere
i consensi in uscita è anche il Carroccio, che continua a crescere grazie alla campagna contro la moneta unica
Il programma elettorale
::: TOMMASO MONTESANO
ROMA
 Per capire cosa sta accadendo a Forza Italia a poco meno
di un mese e mezzo dalle Europee, bisogna guardare ai flussi
elettorali. «In questo momento
sono verso l’esterno», sentenzia
Luigi Crespi, un passato da spin
doctor di fiducia di Silvio Berlusconi, un presente da esperto di
comunicazione politica del
gruppo Datamedia. Traduzione:
il partito del Cavaliere, da almeno un paio di settimane, è in calo
nei sondaggi.
«Un mese fa», ricorda Crespi,
«Forza Italia oscillava tra il 23 e il
24% e puntava al 25. Adesso, a seconda dei vari istituti di ricerca, è
quotata tra il 17 e il 21%. Il trend è
negativo». E se Berlusconi non
inverte la marcia, «se non esce
dall’angolo, se non calibra meglio il suo messaggio sull’euro, rischia di non capitalizzare il diffuso malcontento nei confronti
dell’Unione europea». Le conseguenze, per una Forza Italia
stretta tra l’attivismo di Matteo
Renzi e il consolidamento del
Movimento 5 Stelle, potrebbero
essere elettoralmente disastrose.
«Dipende da quanta gente andrà
a votare, ma se non cambia niente Forza Italia potrebbe anche
scendere al 15%», diventando
così il terzo partito dopo Pd e
Movimento 5 Stelle.
SEDOTTI DA MATTEO
A sorprendere, tuttavia, è soprattutto la destinazione dei voti
forzisti che al momento sono in
libera uscita. «Solo una piccola
parte dell’elettorato tradizionale
di Forza Italia si sta spostando
verso il M5S», premette Crespi. E
questo perché il grosso della migrazione «è avvenuto alle Politiche del 2013». La maggior parte
Per provare a recuperare
il Cav punta sull’euroscetticismo
e sull’allontanamento da Renzi
::: ROMA
dei transfughi forzisti, infatti, «sta
andando verso Renzi. Il premier
sta assorbendo gli elettori di Forza Italia e sta cedendo qualcosa,
alla sua sinistra, alla lista Tsipras.
C’è poco da fare: Renzi a una fetta
del centrodestra piace. Berlusconi dovrà definire al più presto il
suo rapporto con il premier, che
adesso non gli porta più vantaggi». Un’esigenza chiarissima allo
stato maggiore azzurro, come testimonia il contenuto del fuori
onda rubato a Mariastella Gelmini e Giovanni Toti.
Spiega Arnaldo Ferrari Nasi,
direttore della Ferrari Nasi & associati: «Un Renzi molto attivo,
che centra obiettivi che storicamente sono anche di Forza Italia,
per Berlusconi è un pericolo. Soprattutto se in Forza Italia c’è un
tasso di litigiosità altissimo e in-
combono le conseguenze delle
inchieste giudiziarie». Renzi, aggiunge Ferrari Nasi, «agli occhi di
un elettore di centrodestra dimostra di avere piglio, di metterci energia e, aspetto non secondario, di mettere all’angolo i temi
più cari alla sinistra tradizionale,
come ad esempio la tutela del
pubblico impiego. Insomma,
sembra un Berlusconi giovane».
IL BOOM DELLA LEGA
Una via d’uscita, tuttavia, elettoralmente parlando c’è. «Il partito del non voto sfiora il 50% ed è
composto per la maggior parte
da donne del centro Italia in possesso di titoli di studio non troppo elevati. Un segmento elettorale, però, che non ne vuole sapere di uscire dall’euro, visto che
preferisce riformarlo senza sud-
ditanza. Consensi potenzialmente contendibili da Forza Italia».
Ma non basta Renzi a spiegare
il calo di Forza Italia, certificato
anche dalla fidata Euromedia
Research (due punti persi rispetto alla rilevazione del 13 marzo) e
da Ixè, che adesso quota il partito
del Cav addirittura al 16,9% rispetto al 18,4 del 28 marzo.
«Forza Italia sta perdendo, soprattutto al Nord, a vantaggio
della Lega», rivela Crespi. Il Carroccio, infatti, a livello nazionale
è «passato al 3,5 al 6%». Un balzo
dovuto in particolare agli exploit
in «Lombardia e Veneto grazie ad
una comunicazione sull’euro
tanto semplice quanto efficace.
Questa: gli italiani stanno peggio
o meglio da quando è entrata in
vigore la moneta unica?».
 Primo: via dall’abbraccio fatale con Matteo
Renzi. Secondo: fare un’opposizione visibile alla politica economica del governo.
Terzo: lanciare una campagna elettorale fortemente
votata all’euroscetticismo.
Obiettivo: levare Forza Italia
dall’angolo in cui è finita.
Un po’ per la bravura del
premier a neutralizzare gli
avversari; un po’ per il debole che Silvio Berlusconi
ha nei riguardi del rottamatore; un po’ per le vicissitudini giudiziarie del Cavaliere, col fiato sospeso in attesa
della decisione sulla propria
libertà personale.
Forza Italia è finita giù nei
sondaggi. Va rianimata. La
ricetta berlusconiana sta nel
soffiare sull’euroscetticismo
diffuso nel Paese. La tesi del
Cav non è l’uscita dall’Eurozona, l’idea è di rinegoziare
il patto: «L’euro per noi è
una moneta estera, è come
per l’Argentina il dollaro»,
spiega Berlusconi nel corso
di un intervento telefonico a
un’iniziativa elettorale di
Forza Italia. L’ex premier ha
espresso nuovamente le sue
posizioni critiche nei confronti del fiscal compact, del
Risposta al Nuovo centrodestra
Il vicesegretario centrista Libè avverte: «Noi abbiamo una storia. Ci vuole rispetto reciproco»
 «Non accettiamo rivendicazioni
di primogeniture, né proposte calate
dall’alto. Siamo disponibili a iniziare un
percorso comune con il Nuovo centrodestra, ma non ci saranno annessioni:
non accetteremo mai la liquidazione
dell’Udc». Mauro Libè, vicesegretario
dello Scudocrociato, ha una reazione
agrodolce rispetto alle parole con le
quali ieri Gaetano Quagliariello, coordinatore del Nuovo centrodestra, dalle
colonne di Libero ha annunciato le modalità con le quali avverrà la formazione
di liste elettorali uniche alle Europee tra
i partiti di Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini.
Cosa non le è piaciuto?
«Intanto ricordo che già noi, nel 2006 e
nel 2008, sollecitammo quel cambia- Si riferisce alle parole con le quali Quamento della politica che oggi sta por- gliariello annuncia che nell’operazione
«il ruolo centrale dovranno averlo
tando avanti Matteo Renzi».
E poi?
l’esperienza e la classe politica del Nuo«Voglio rassicurare tutti: Quavo centrodestra»?
«Con la nostra storia, non
gliariello ha ragione nel sopossiamo consentire la listenere che il centrismo e il
quidazione
dell’Udc.
terzo polo sono morti e
Confermo la nostra disepolti. Noi dell’Udc vosponibilità a edificare la
gliamo fare la nostra
nuova casa comune in
parte insieme al Ncd per
nome del Ppe, ma la dobrinnovare l’Italia attrabiamo costruire insieme.
verso la creazione di una
E dal basso, metnuova forza politica che si
tendo insieme
ispiri, in un quadro bipolare, al
Mauro Libè [Olycom]
prima di tutto le
Ppe».
E allora dov’è il problema?
nostre culture po«Non ci dovranno essere forzature. Ci litiche».
vuole rispetto reciproco. Non serve Alle Europee manca meno di un mese e
mezzo: non teme che ci sia poco tempo a
qualcuno che dica: ho ragione io».
SA.DA.
SOGNANDO STRASBURGO
«Alfano non pensi di liquidare l’Udc»
::: ROMA
patto di stabilità e della Bce.
«Dobbiamo rinegoziare tutti i trattati europei firmati in
ginocchio di fronte alla Germania a partire dal fiscal
compact su cui avevo esercitato il diritto di veto», ha
ricordato Silvio. Non solo.
«La Bce deve stampare moneta, è una battaglia che ho
già combattuto con la Germania».
Al programma per le elezioni europee lavorano Renato Brunetta e il suo staff. I
punti cardine erano citati
l’altro giorno sul Mattinale,
la nota del gruppo parlamentare azzurro. Circa il
ruolo della Bce, essa deve
avere «poteri analoghi» a
quelli della Federal Riserve.
L’Euro è «troppo forte e
danneggia le nostre esportazioni». Oggi il rischio «è la
deflazione».
Berlusconi si distingue
dai partiti che chiedono il ritorno alla Lira. «Il punto
non è Euro sì o Euro no, ma
cambiare i trattati» e gli «assurdi vincoli del patto di
stabilità», perché «uno, due,
tre punti di inflazione fungono da lievito dell’economia». Quindi ha citato la
Thatcher parlando del fatto
che «l’Italia versa alla Ue più
di quanto riceva» e ha intimato: «I want my money
back!».
disposizione?
«In politica spesso i
cambiamenti avvengono sotto la spinta
degli appuntamenti elettorali».
La storia, tuttavia, insegna che quasi mai
l’unione di due partiti dà come risultato
la somma delle due forze elettorali.
«Infatti la nostra operazione, al momento finalizzata al passaggio elettorale, dovrà andare ben oltre la semplice
sommatoria di Ncd e Udc».
In che modo?
«Tanto per cominciare creando, in tempi brevi, gruppi parlamentari unici proprio per dimostrare che non ci stiamo limitando a creare un cartello elettorale,
ma che c’è un progetto più ampio».
Aperto a chi?
«In un quadro bipolare sul modello eu-
Ecco il simbolo di Udc e Ncd
che troveremo sulla scheda
elettorale per le prossime Europee: è stato anticipato ieri a
«Libero» da Quagliariello
ropeo, con il Pse da una parte e il
Ppe dall’altra, a tutti coloro che non
si riconoscono né nel Pd, né nel populismo del Movimento 5 Stelle. Dobbiamo
parlare soprattutto a chi, oggi, si è rifugiato nell’area del non voto».
E con Forza Italia come la mettiamo?
«Quando si verificano traumi come
quelli che hanno riguardato Forza Italia
e il Nuovo centrodestra, ci vuole tempo
affinché si rimarginino».
Da Forza Italia, però, hanno ironizzato
sulla vostra unione: dicono che lo fate
perché avete paura di non superare lo
sbarramento del 4%.
«L’ironia è del singolo esponente di Forza Italia o dell’intero partito? Conosco
tanti esponenti azzurri che hanno l’ambizione di costruire l’alternativa al Pse».
T.M.
Domenica 6 aprile 2014
5
6
ITALIA
Domenica 6 aprile 2014
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
::: I PIANI DEL PD
Ideologie addio
Il Renzi piglia-tutto
vuole i voti del Cav
L’obiettivo del premier è il partito unico, che inglobi anche
gli elettori berlusconiani. All’opposizione rimarrebbe solo Grillo
::: FAUSTO CARIOTI
 C’è un che di sovietico nel disegno
che più post-ideologico non si può di
Matteo Renzi, e si chiama «partito unico». Un obiettivo che – se il centrodestra
non s’inventa qualcosa in tempi brevi –il
premier potrebbe presto avere a portata
di mano. In parole povere, il risultato sarebbe il Pd solo vero partito «di sistema»
italiano. Un partitone che a conti fatti
non è nemmeno più di sinistra, perché
riassume in sé tutto quanto: la Cgil e
Confindustria, la tutela dei garantiti e la
ribellione dei precari, Stefano Fassina e il
fiscal compact, laicisti e cattolici, il tradizionale elettorato antiberlusconiano e (è
la grande novità di queste settimane, resa possibile dalla erosione di Forza Italia)
quello che negli ultimi due decenni ha
riposto la propria fiducia nel Cavaliere.
S’intravede, insomma, un Pd che regola al proprio interno i conti tra maggioranza e opposizione, garantendo comunque dividendi per tutti sotto forma
di poltrone di governo e prebende di
sottogoverno. A contrastarlo in Parlamento e nel Paese, unico partito di dimensioni paragonabili, resterebbe il
Movimento Cinque Stelle. Il quale però
è un partito anti-sistema, che rifiuta le
regole del gioco e non è ritenuto accettabile per guidare il Paese (Giorgio Napolitano, lavorando per il governo delle larghe intese invece che per quello «del
cambiamento» con ministri grillini, non
ha fatto altro che interpretare quello che
tutte le cancellerie occidentali e gli organismi sovranazionali pensano dei nuovi
arrivati). Al centrodestra, sbriciolato e
confuso, la scelta tra stare al governo in
posizione ancillare o fare l’opposizione
di Sua Maestà.
L’accreditamento che Berlusconi gli
ha concesso negli ultimi mesi è il migliore dei lasciapassare che il premier può
esibire per fare breccia nell’elettorato
forzista. E il braccio di ferro quotidiano
con Susanna Camusso e Guglielmo Epifani, che Renzi esibisce con orgoglio,
conferma che il segretario del Pd ci crede
sul serio. La stagione di caccia al voto azzurro è iniziata e promette bene: i sondaggi di questi giorni avvertono che
molti elettori del centrodestra sono tentati dall’opzione Renzi.
Niente di nuovo: un partito può permettersi di abbandonare le ideologie e
rivolgersi all’intera società quando si
trova nella fortunata posizione di non
avere alternative forti e credibili. Quello
che adesso è noto come «catch-all party», o «partito pigliatutto», fu teorizzato
dal politologo tedesco Otto Kirchheimer
già nel 1965. «La Allerweltpartei, il “partito di tutti” come suonava l’originale,
poi divenuto il notissimo catch-all party
nella traduzione inglese, era appunto il
partito che non faceva più riferimento a
una classe sociale ma che, mirando alla
massimizzazione del consenso elettorale, si rivolgeva a tutte le classi» (così lo
spiega Mario Caciagli nel libro del 2007
Partiti e sistemi di partito nelle democra-
«LADY R»
Lady Renzi torna a casa, a Pontassieve, dopo
aver portato a lavare i panni sporchi [Ansa]
zie Europee). Il Pd di Renzi non si trova
ancora in questa condizione egemonica, se non altro perché il centrodestra
mantiene una forza elettorale consistente. Ma ci si sta avvicinando, e l’allontanamento forzato di Berlusconi dalla
scena politica arriva nel momento perfetto.
Lo storico Giovanni Orsina, autore
per le edizioni Marsilio della migliore
analisi sul berlusconismo, racconta così
a Libero la partita in atto: «L’operazione
che sta facendo Renzi è impadronirsi del
senso comune berlusconiano. Da un lato è un’operazione positiva, perché supera la frattura tra berlusconismo e antiberlusconismo che ha devastato questo
Paese. Dall’altro, appunto, Berlusconi
aveva un forte anti-berlusconismo,
mentre Renzi non deve fare i conti con
un anti-renzismo, e questo fa sì che si
stia costruendo un senso comune privo
di opposizione». Per Orsina, insomma, il
rischio non è che manchino i contrappesi istituzionali, come dicono i «professoroni» in lotta con Renzi, ma «che si approdi a un modello privo di una vera opposizione politica, cioè che non ci sia
un’opposizione in grado di diventare
governo non tra un secolo, ma alle prossime elezioni».
il graffio
TAGLI ALLA SANITÀ?
Sulla fiducia
Gli imprenditori riuniti in questi giorni
a Cernobbio hanno fiducia in Renzi.
Un sondaggio ha rivelato che il 59 per
cento degli intervistati crede in lui, il 24
per cento si dichiara neutrale e solo
l’8,5 per cento si dichiara sfavorevole. E
dire che il presidente del Consiglio a
Cernobbio non ha detto nulla, non s’è
neanche fatto vedere. Ecco, forse, è
proprio per quello.
Polemiche sulla spending review
«Stop ai distacchi sindacali»
La Madia litiga ancora coi ministri
::: ROMA
 Una buona notizia: i sindacalisti della pubblica amministrazione potrebbero essere ridimensionati. Nel senso che i permessi e i distacchi sindacali stanno per essere ridotti. L’entità della sforbiciata va ancora definita.
Si tratta, comunque, di una voce
del bilancio statale che vale circa
113 milioni di euro finita nel mirino del ministro della Pubblica
amministrazione,
Marianna
Madia. È una delle prime, dolorose scelte politiche del governo
di Matteo Renzi per la spending
review. Il piano di tagli alla spesa
pubblica, messo a punto da Carlo Cottarelli, comincia a prendere forma e subito scattano le polemiche.
Ieri il quotidiano la Repubblicaha rivelato le intenzioni di Madia. Tra le quali ci sarebbe anche
l’idea di chiudere l’Ice, l’Istituto
per il commercio estero. Furibonda, la reazione del viceministro per lo Sviluppo economico,
Carlo Calenda, che ha appunto
la delega sull’export e si è subito
schierato in difesa dell’agenzia.
Alle 9.42 Calenda ha fatto partire,
attraverso un irrituale comunicato stampa, un duro attacco
proprio contro la responsabile
della Pubblica amministrazione.
Una lunga nota, nella quale il viceministro per lo Sviluppo ha di
fatto irriso la collega di governo:
«Ho l’impressione che il ministro Madia non abbia un quadro
chiaro della situazione quando
paragona l’Ice a un ente inutile
come il Cnel». In effetti l’ente era
stato chiuso nel 2011 salvo rimetterlo in pista su richiesta delle associazioni di imprese. Nella
sua difesa d’ufficio, Calenda ha
ricordato pure l’Ice si è già messo
a dieta, tagliando il 25% del personale e il 30% delle spese di funzionamento. Da carrozzone di
Stato si è trasformato a modello
virtuoso, sostiene l’ex alto dirigente di Confindustria. Che ha
osservato pure come un paese,
come l’Italia, che vive di export
non può non avere una struttura
di supporto all’internazionalizzazione delle piccole e medie
imprese (ne assiste 35mila). Una
:::
I DUE FRONTI
SINDACATI
I permessi e i distacchi sindacali stanno per essere ridotti. L’entità della sforbiciata va ancora definita. Si
tratta, comunque, di una
voce del bilancio statale
che vale circa 113 milioni
di euro finita nel mirino
del ministro della Pubblica
amministrazione, Marianna Madia.
ICE
Tra le novità allo studio
del ministro Madia ci sarebbe anche l’idea di chiudere l’Ice, l’Istituto per il
commercio estero. Furibonda, la reazione del viceministro per lo Sviluppo
economico, Carlo Calenda, che ha la delega
sull’export: «Ho l’impressione che il ministro Madia non abbia un quadro
chiaro della situazione
quando paragona l’Ice a
un ente inutile come il
Cnel»
Marianna Madia [LaPresse]
polemica aspra che è rientrata
con una «semplice» telefonata
tra i due membri dell’esecutivo
che, stando alle ricostruzioni, si
sarebbe conclusa poco dopo le
ore 12: l’Ice non si tocca. Non è la
prima volta, comunque, che Madia va in conflitto con altri ministri. È di pochi giorni fa lo scontro
con Stefania Giannini (Istruzione) circa l’ipotesi di dare il via a
una staffetta generazionale.
La spending review, del resto, è
destinata a scatenare sempre
dure reazioni. I tagli non piacciono mai. Ma c’è chi critica «a prescindere» e chi, invece, avanza
proposte alternative cercando
un dialogo costruttivo. I dirigen-
ti, spesso presi di mira, ci provano. Confedir, organizzazione
che raggruppa dieci sigle sindacali dei manager della pa, ha realizzato un dossier con una decina di capitoli: dalla sanità agli enti locali, dall’istruzione alle regioni. Un rapporto nel quale
Confedir suggerisce di evitare tagli lineari perché il rischio è punire i cittadini, incidendo sulla
qualità dei servizi della pa. Una
delle idee messe sul tavolo è unire Inps (che costa 4 miliardi) e
agenzia delle Entrate (9 miliardi): la sinergia farebbe risparmiare 2 miliardi sul bilancio
pubblico.
F.D.D.
Gli industriali:
«Bonus di 80 euro
entro venerdì»
Gli industriali incalzano il
governo sul taglio dell’Irpef
che dovrebbe portare 80 euro
in busta paga a chi guadagna
meno di 1500 euro al mesi. I
tempi sono stretti, ha ammonito ieri Unindustria: «Serve
un decreto legge che il governo deve varare categoricamente entro venerdì 11 aprile. Qualora questo termine
non fosse rispettato, sarebbe
inevitabile lo slittamento
della misura al mese di giugno». Il governo però sta ancora cercando le coperture.
Ieri il Sole 24 Ore ha riportato
l’ipotesi di un taglio alla sanità per poter reperire i fondi
necessari a finanziare gli
sgravi Irpef. Una prospettiva
che però ha messo immediatamente in allarme la minoranza del Pd, che in Parlamento costituisce la maggioranza. Ieri l’ex viceministro
all’Economia Stefano Fassina è stato perentorio: «Speriamo che il governo smentisca al più presto quanto riportato dal Sole 24 Orein merito a ulteriori tagli alla sanità, per 4 miliardi all'anno, per
«coprire» la riduzione dell'Irpef. Così sarebbe una beffa e
un danno. Sarebbe quasi una
partita di giro per quanti beneficiano della minore Irpef:
più soldi in busta paga, più
spese per i servizi sanitari e le
medicine. Sarebbe un intervento pesantemente regressivo per i cittadini meno abbienti, in particolare per i
giovani precari "incapienti",
per i pensionati e per i professionisti e lavoratori autonomi con un reddito mensile
inferiore 1.500 euro».
ITALIA
Domenica 6 aprile 2014
7
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
::: I PIANI DEL PD
Cambio di verso
Il governo vuole arrestare gli imprenditori
Il viceministro dell’Economia Morando: «Faremo il salario minimo e chi non lo rispetta andrà in galera»
::: segue dalla prima
FRANCESCO DE DOMINICIS
“
(...) per gli imprenditori. Alla faccia del progresso, dell’allentamento della burocrazia per le
imprese e delle misure volte a
rendere il nostro Paese di nuovo
attrattivo per gli investitori internazionali. I quali, già spaventati
per la lunghezza della giustizia
civile (un processo dura in media sette anni) ora hanno unaltro
buon motivo per restare alla larga dai confini italiani: dalle nostre parti li aspetta la galera. Se
Morando voleva mettere paura
allo straniero, insomma, ha trovato davvero la soluzione migliore.
Al momento non si conosce la
posizione del premier, Matteo
Renzi. Magari si scoprirà che è
d’accordo con il collega di partito. Il quale, ieri a Cernobbio, ha
buttato sul tavolo una proposta
shock: «Si potrebbe fare alla svelta una legge sul salario minimo
che preveda il carcere per i datori di lavoro che non la rispettano». Quella del salario minimo è
la «fissa» del Movimento Cinque
Stelle di Beppe Grillo e la ragione
che, forse, ha spinto il viceministro a parlarne è di stampo squisitamente elettorale: fra poco
più di un mese si aprono le urne
per il Parlamento europeo e bisogna scippare voti un po’ovunque. Comprensibile, in qualche
modo. Certo, l’avesse fatto uno
come Stefano Fassina - che, tra
altro, ha ricoperto lo stesso incarico di Morando con Enrico Letta a palazzo Chigi - non ci sarebbe stato da sorprendersi più di
tanto. Il percorso e la formazione di Morando, però, sono di altro stampo: il viceministro, per
fare un esempio, è stato nella segreteria del Partito come responsabile economico, quando
il leader era Walter Veltroni non
Achille Occhetto. Ma tant’è.
Un’altra ragione che potrebbe
aver portato l’esponente Pd a
parlare di salario minimo è il recente via libera, in Germania, a
un disegno di legge che introduce un soglia base (8,5 euro) per la
[Ansa]
.
 Si potrebbe fare
alla svelta una legge
sul salario minimo
che preveda il
carcere per i datori
di lavoro che non
la rispettano
. ENRICO MORANDO
retribuzione oraria dei lavoratori. Fatto sta che il Mindestlohn
tedesco - sostenuto a gran voce
dai socialdemocratici, alleati al
governo con la cancelliera Angela Merkel - non è agganciato al
rischio di detenzione per i datori
di lavoro che non lo rispettano.
Ragion per cui resta misteriosa l’origine dell’idea sul carcere
avanzata da Morando. Il quale
ha parlato al «Workshop Ambrosetti», dinanzi a una plaeta di
managere imprenditori. E c’è da
scommettere che il sondaggio
realizzato dagli organizzatori
dell’evento - secondo il quale il
59% dei partecipanti ha un’opinione favorevole sull’esecutivo
Renzi, col 44 per cento che esprime un giudizio positivo e il 15
per cento molto positivo avrebbe avuto risultati opposti
se fosse stato condotto dopo la
sparata sulla galera. E figuriamoci quali sarebbero stati gli
esiti della consultazione alla domanda sulle prospettive future
dell’Italia: per il 35 per cento degli ospiti del convegno a Cernobbio sono medie, per il 22 per
cento sono sufficienti e per il 30
per cento basse. Se avessero risposto dopo aver ascoltato
l’idea del carcere, avrebbero votato compatti per il baratro o
qualcosa del genere.
Perché la proposta è piena
zeppa di paradossi, specie se si
dà un’occhiata al quadro nel
quale sono costrette a muoversi
le imprese italiane. Un Paese nel
quale il primo soggetto che viola
sistematicamente le leggi
dell’economia è proprio lo Stato. Ed è davvero troppo facile, in
questo caso, tirare in ballo la
questione dei pagamenti della
pubblica amministrazione alle
aziende. Quello di Renzi è il terzo governo di fila che promette
miracoli sui debiti della pa, ma nonostante siano state sbloccate fatture per 21,5 miliardi - i fornitori delle amministrazioni
centrali e degli enti locali atten-
dono di incassare ancora una
montagna di quattrini, circa 70
miliardi. Con l’Unione europea
che è pronta a far scattare l’ennesima procedura di infrazione.
Non solo. Se fosse confermata la
storia del bando realizzato dal
comune di Milano per i servizi di
call center (con prezzo al di sotto
dei limiti di paga fissati dal contratto nazionale), pure il sindaco
Giuliano Pisapia, in teoria, dovrebbe preoccuparsi.
Che fine farà la proposta sul
carcere avanzata dal viceministro dell’Economia non è dato
sapere. Difficile prevedere se
troverà spazio fra le riforme fiscali e contributive di cui lo stesso Morando ha parlato ieri, sostenendo che saranno efficaci
solo «se l’orizzonte del governo
si può prevedibilmente sperare
sia il 2018». E qui più di qualcuno, ascoltando il suo intervento
sul lago di Como, avrà fatto senza dubbio gli scongiuri.
il graffio
Ben svegliato
Serra
Michele Serra, rubrica
L’amaca: «Un ristorante
lombardo in una delle numerose ispezioni dell’Asl
si sente imputare la seguente colpa: la distanza
tra la maniglia della porta
di sicurezza e il pavimento
è di 5 cm difforme dai parametri di legge. Il gestore
paga le tasse, non ha dipendenti in nero, non incassa un euro senza scontrino: nonostante ciò si
sente trattato come un nemico da sorvegliare». Dopo un lungo pisolino
sull’amaca, Serra si è risvegliato in Italia.
twitter@DeDominicisF
CONTESTATI 3,5 MILIONI, GIÀ DIMENTICATO IL CASO D&G
«La Nannini ha evaso»
La Gdf sequestra la villa
Dopo la bruciante vicenda di Dolce e Gabbana, dove, in appello, persino l’accusa ha
chiesto di cancellare la sentenza di primo
grado in cui i due stilisti vengono condannati per evasione fiscale, ora nel mirino della
Procura è entrata Gianna Nannini. La cantante toscana avrebbe, tra il 2007 e il 2012,
evaso il fisco per 3,75 milioni e per questo la
Finanza di Milano le ha sequestrato la villa
di Siena, con tanto di scuderie. La Nannini è
finita nel mirino del Fisco avendo aperto
due società, una di diritto olandese e una irlandese, secondo l’accusa fittizie, e costituite al solo scopo di agevolarsi di una tassazione più favorevole. Attraverso quest’ultima,
Nannini avrebbe acquistato un appartamento a Londra, ufficialmente uso foresteria, di fatto, stando all’accusa, residenza
della cantante. «Nessuna evasione fiscale,
nessuna violazione di leggi e nessun utilizzo
di società fittizie», sostiene invece Giulia
Bongiorno, legale della rockstar. [LaPresse]
.
 L’Inpdap che truffa se stesso,
non pagando i contributi ad alcuni
suoi dipendenti? È la vicenda su cui
sta indagando la Corte dei Conti del
Lazio. Sotto la lente della magistratura contabile sono finiti alcuni
compensi pagati dall’Inpdap (l’istituto di previdenza dei dipendenti
pubblici) a 30 geometri, ingegneri e
architetti per alcune perizie legate
alla concessione di mutui ipotecari,
destinati agli iscritti alla cassa previdenziale. Gli emolumenti in questione, come ha scoperto un’inchiesta
interna all’Inps (nel quale l’Inpdap è
confluito due anni fa), erano esenti
da tasse e contributi perché considerati «di natura risarcitoria». Una definizione che però «non ha fondamento», secondo la relazione
dell’Inps, che ora è nelle mani della
procura del Lazio della Corte dei
Conti.
L’auto-truffa sarebbe stata decisa
Indaga la Corte dei Conti
Accuse all’Inpdap: non paga i contributi ai consulenti
dagli allora vertici dell’Inpdap e
avallata dal collegio sindacale. Il totale dei rimborsi sui quali non sono
state pagate tasse e contributi ammonta a 1,5 milioni di euro.
Come riassumeva ieri l’agenzia
Adnkronos, tutto comincia nel marzo 2010, quando il commissario
dell’Inpdap vara il nuovo regolamento per la concessione dei mutui
ipotecari agli iscritti all’istituto previdenziale. In particolare, l’articolo 14
del regolamento disciplina il modo
in cui devono essere effettuate le perizie estimative degli immobili e stabilisce i criteri di remunerazione dei
tecnici incaricati del compito: gli architetti, i geometri e gli ingegneri di
cui sopra, che sono a tutti gli effetti
alle dipendenze dell’Inpdap con re-
golare contratto. Proprio in quell’articolo del regolamento, un passaggio
precisa che il compenso, pari a 300
euro a perizia, deve essere considerato «di natura risarcitoria».
Tutto ruota attorno a questa definizione che, assimilando l’emolumento a un risarcimento, lo esenta
da imposte e contributi. Definizione
che la relazione dell’Inps contesta:
«Appare non conforme alla normativa vigente sia sotto il profilo di legittimità che sotto il profilo fiscale».
Insomma, sullo stipendio dei professionisti alle proprie dipendenze,
l’Inpdap paga i contributi. Sulle perizie da 300 euro no. Le considera risarcimenti, quasi ci sia di mezzo un
danno. Si tratta invece di una attività, quella delle perizie estimative,
che va «ricondotta nell’alveo del rapporto di lavoro», precisa la relazione
Inps. Il trattamento fiscale agevolato, pertanto, «non ha fondamento»:
quei 300 euro sono «un compenso
corrisposto al dipendente», da assoggettare «all’ordinaria contribuzione previdenziale».
Leggendo la relazione dell’Inps,
peraltro, si scopre che in base alla
prima delibera, quella del marzo
2010, il compenso di 300 euro veniva
versato direttamente dall’iscritto che
chiedeva il mutuo al tecnico Inpdap
che effettuava la perizia. Solo più di
un anno dopo, con una delibera del
settembre 2011, viene istituito un
conto presso l’Inpdap dove affluiscono tutti i compensi delle perizie, i
quali successivamente vengono rigi-
rati nelle buste paga dei tecnici interessati, come «somma risarcitoria»
esentasse.
La relazione Inps critica il comportamento del collegio dei sindaci
dell’Inpdap che «né in sede di approvazione delle delibere né in sede
di attuazione delle medesime» ha
mosso rilievi alla condotta dei vertici
dell’istituto. Risulta, peraltro, che i
vertici dell’Inpdap abbiano fatto
spallucce quando qualcuno (la direzione risorse umane dell’istituto) ha
provato a manifestare perplessità
sulle regole.
E ora, che succederà? Intanto, l’Inps ha stabilito che «in attesa di una
compiuta rivisitazione della materia
le somme siano comunque sottoposte alle trattenute fiscali e contributive». Inoltre, si aspetta di vedere che
cosa deciderà la Corte dei Conti laziale.
A.G.
8
ITALIA
Domenica 6 aprile 2014
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
::: LE SFIDE EUROPEE
Rischio deflazione
Le paure dei tedeschi
bloccano i mille miliardi Bce
Draghi è convinto della necessità di immettere liquidità sul mercato
Ma quest’operazione aumenterebbe i movimenti anti-euro in Germania
::: CARLO PELANDA
 I dati mostrano un rischio rilevante di deflazione,
cioè impoverimento, nell’Eurozona. In una situazione del
genere la politica economica
dei governi e quella monetaria,
dovrebbero mettere in priorità
azioni immediate di stimolazione della crescita e di reflazione. Gli eurogoverni non lo
stanno facendo. La Germania
non trasferisce il suo notevole
surplus commerciale alla crescita della domanda interna
che aumenterebbe le importazioni dal mercato intraeuropeo, aiutando la ripresa economica in tutte le nazioni
dell’area. La Francia cerca di
contrastare deflazione e stagnazione chiedendo di mantenere, in deroga ai trattati, un
deficit di bilancio pubblico annuo superiore al 3% del Pil, ma
non è misura incisiva. L’Italia
taglia un po’ di spesa senza ridurre le tasse e tale mossa perfino aumenta il rischio di deflazione e rende più probabile
una stagnazione prolungata.
C’è spazio per compensare
questa inerzia stimolativa attraverso azioni di reflazione a
livello di politica monetaria? In
teoria ci sarebbe, ma nelle dichiarazioni di Draghi, giovedì
scorso, è emerso che nell’Eurozona non è facile trovare quali
azioni siano fattibili ed efficaci.
Per essere chiari: da un lato,
Draghi ha riconosciuto il rischio di deflazione e stagnazione enfatizzando l’annuncio
che la Bce è pronta ad operazioni straordinarie, ma ha anche comunicato seri problemi
a decidere esattamente cosa
fare affidando alle parole e non
ai fatti la credibilità dell’intervento. Non solo: Draghi ha anche polemizzato con il Fmi. Da
un anno il Fondo scrive e dice
che l’Eurozona, senza interventi correttivi, andrà in deflazione/stagnazione, situazione
confermata dai dati odierni.
Come mai la polemica, allora?
Ipotizzo che la Bce stia comunicando al Fmi di non rompere
le scatole perché nell’Eurozona
non possono essere applicati i
criteri standard di politica monetaria. Tale ipotesi non mi
sembra infondata. Lo statuto
della Bce, unico al mondo, ha
la sola missione di difesa contro l’inflazione, ma non contempla quella di stimolare
l’economia per evitare la deflazione. La Bce, soprattutto, non
può agire come prestatore di
ultima istanza agli Stati, cioè
non può comprarne direttamente il debito, creando così
un’anomalia: i debiti sovrani in
euro è come se fossero denominati in valuta straniera, cioè
meno affidabili. I governi
dell’area monetaria si sono
vincolati per trattato a preferire
l’impoverimento dei loro cittadini piuttosto che rischiare lo
squilibrio contabile, anche
temporaneo.
La rigidità del mercato del
lavoro nelle tre nazioni principali dell’Eurozona è tale, per
modello semisocialista, da
ostacolare la trasmissione della
stimolo monetario da una fonte di liquidità al mercato (in
America o Regno Unito basati
su un modello più flessibile e
libero tale ostacolo è minore).
L’ambiente
finanziario
dell’Eurozona è ancora bancocentrico ed arretrato, cosa che
riduce la varietà di canali tecnici attraverso i quali un’immissione di liquidità straordinaria può irrorare un mercato
assetato. In sintesi, l’Eurozona
è un’anomalia dove non è facile trovare il modo per far arrivare i soldi a famiglie ed imprese quando mancano pur
avendo il sistema liquidità potenziale immensa. Queste considerazioni porterebbero a
comprendere e scusare la lentezza e difficoltà con cui la Bce
reagisce ad un rischio innegabile di deflazione. Ma qualcosa
di immediato ed efficace potrebbe farlo comunque, per
esempio abbassare il cambio
dell’euro contro dollaro nonché attivare un programma
speciale di prestiti alle banche
condizionato da più credito a
famiglie ed imprese, in particolare nell’area euro meridionale. Perché non lo fa? Probabilmente perché tale azione
aumenterebbe i movimenti
anti-euro in Germania a ridosso di elezioni europee (maggio). In conclusione, è forte il
sospetto che il maggiore ostacolo ad un’azione rapida di reflazione, pur annotando i problemi detti sopra, sia dovuta
all’influenza del criterio tedesco sulle scelte della Bce. Da
un lato, Draghi ha voluto annunciare che c’è il consenso
pieno tedesco per future operazioni straordinarie. Ma proprio il requisito di consenso tedesco limita molto il raggio
delle possibilità ed allunga i
tempi.
In conclusione, la Bce ora ha
il problema di dimostrare la
propria indipendenza dalla
Germania cercando di fare ciò
che serve agli europei, nei tempi giusti, e non servire le patturnie tedesche a scapito degli
europei stessi e del realismo
economico. Simpatia a Draghi
che è nell’angolo e fa quello
che può, al meglio nelle circostanze, ma anche avvertimento.
www.carlopelanda.com
.
VERSO IL VOTO
Sopra il presidente della Bce
Mario Draghi. Sotto la Merkel che parla a Berlino al congresso della Cdu aprendo la
campagna elettorale in vista
delle europee [Oly-Ansa]
La polemica
Forza Italia e Ncd
stanno con chi
non vuole eurobond
Jean Claude Junker [LaPre.]
::: GIULIANO ZULIN
Asse anti-Merkel
Hollande è messo così male
che spera di allearsi con Renzi
::: GIANLUCA VENEZIANI
 In comune Valls e Renzi hanno sicuramente
il barbiere (stesso taglio di capelli), la velocità e l'essere l'ala destra dei rispettivi partiti. Oltre a ciò, il
quotidiano socialista Le Monde propone anche un
asse politico tra i due, in funzione anti-Merkel. Sulla
prima pagina di ieri il giornale francese titolava infatti trionfale: «Francia, Italia: l'offensiva dei cattivi
si alza contro l'Europa». Quel proclama era un po'
smussato nella pagina interna di economia, dove il
quotidiano apriva con un titolo più prudente: «Ispirata dall'Italia, la Francia spera di far cadere i sostenitori dell'austerità». Andando a leggere il pezzo, si
scopriva però che il contenuto dell'articolo era addirittura opposto. Il titolista stesso si ricredeva, scrivendo: «La Francia isolata nella sua lotta contro i
fautori dell’austerità europei».
Ora, al di là dell’urgenza di un buon correttore di
bozze nella redazione di Le Monde, ci interessa capire come mai Renzi non abbia alcuna intenzione
di allearsi con Valls. Secondo il quotidiano francese, il nostro premier sarebbe restio in quanto considera la Francia «inaffidabile» e perdipiù un cattivo
partner da seguire sulla via del risanamento e della
ripresa. Se è vero che il nostro debito pubblico è
maggiore di quello francese (il 132,9% del Pil), è anche vero – avverte il giornale – che il rapporto deficit/Pil in Francia è notevolmente superiore al nostro (4,2% contro 2,6%). Imbarcarsi un compagno
di lotta così malmesso non sarebbe un grande affa-
re per Renzi, anche perché diverse sono le strategie
con cui i due Stati vogliono opporsi alla dittatura finanziaria di Bruxelles. Se Renzi intende affrontare
la Merkel a viso aperto, chiedendo di cambiare le
regole d'Europa, la Francia si limita a chiedere una
dilazione di tempo per riuscire a rispettare quelle
stesse regole. Tre giorni fa il neoministro francese
alle Finanze Michel Sapin ha infatti avvertito che
«la Francia non riuscirà a rientrare sotto il tetto del
3% entro il 2015» e ha quindi domandato un’ulteriore dilazione a Bruxelles, per corrispondere ai
suoi diktat. Un atteggiamento implorante che piace poco a Draghi e piace ancor meno a Renzi, il quale vorrebbe dimostrare a Bruxelles che l’Italia ce la
può fare da sola, senza il supporto di un partner debole come la Francia. D’altronde, rileva ancora Le
Monde, l’Italia non è stata l’unica a scaricare monsieur Hollande. Presentatosi all'indomani delle
elezioni del 2012 come il leader del Sud Europa, il
capo dell'Eliseo è stato via via disconosciuto da tutti
i Pigs. Il premier greco Samaras, che già non stravedeva per lui, ha compreso che chi comanda in Europa è la Merkel e si è adeguato. Allo stesso modo
Spagna e Portogallo hanno accettato la cura di austerità imposta da Berlino, anziché credere alle
promesse di riscossa suggerite da Hollande. Più solo che mai, a metà strada tra Mediterraneo e Stati
continentali, il Presidente francese «inquieta l'Europa del Nord e ha deluso l’Europa del Sud». 200
anni dopo, si trova accerchiato come Napoleone,
prima di Waterloo (là, a due passi da Bruxelles).
 Il lussemburghese Jean
Claude Juncker è il candidato
del Ppe alla guida della Commissione europea. Per sette
anni, dal 2005 al 2013 è stato il
responsabile dell’Eurogruppo, periodo nel quale volarono anche gli stracci con Angela Merkel. Ieri però, a Berlino,
durante il congresso della Cdu
tutti i dissapori sono svaniti.
In cambio dell’appoggio della
Cancelliera contro il candidato Spd, Martin Schultz, il politico del Granducato ha dovuto rinnegare se stesso: «Se sarò
presidente dirò no agli eurobond». Eppure era stato proprio Juncker, insieme a Giulio
Tremonti, a proporre l’unificazione dei debiti pubblici dei
Paesi Ue per creare veramente gli Stati Uniti d’Europa (almeno sul fronte finanziario)...
Lo sanno Forza Italia e Ncd
della svolta Junckeriana? I due
principali partiti del centrodestra italiano sono critici nei
confronti di questa Ue, ma soprattutto da sempre si dicono
favorevoli agli eurobond, che
permetterebbero all’Italia di
non morire per rispettare il Fiscal Compact. Forse non lo
sanno perché ieri quasi nessun media italiano ne ha parlato: le notizie erano solo in tedesco, ovviamente, e francese. Ma dovrebbero informarsi
e, magari, battere i pugni dentro il Ppe, altrimenti sarebbe
ridicolo fare la campagna
elettorale contro l’Europa cattiva per poi appoggiare chi, in
Europa, ce lo metterà in quel
posto. No?
ITALIA
Domenica 6 aprile 2014
9
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
::: MEDIA E POLITICA
Il bestiario
Un Barbapapà spacciato per Padreterno
Scalfari ha influenzato per anni la vita politica soprattutto della sinistra. Ma oggi Renzi e Grillo non sanno neanche chi sia
::: segue dalla prima
GIAMPAOLO PANSA
.
(...) che oggi, mentre compie i novanta,
molti credono o vogliono che sia. Stava
preparando «Repubblica» e mi cercava
come inviato. Però c’erano troppi lati di
Scalfari che mi lasciavano perplesso.
Eletto nel 1968 alla Camera dal Partito socialista, Eugenio si era gettato
sull’estremismo. Da sostenitore acceso
del Movimento studentesco, partecipava alle assemblee della Statale e marciava in testa ai cortei. Ne rammento
uno del 1970 «contro la repressione»
messa in atto dal governo di Mariano
Rumor. Un rito di pura propaganda
poiché il pio democristiano di Vicenza
non appariva in grado di reprimere alcunché.
Scalfari procedeva in prima fila, reggendo lo striscione d’obbligo. Era un
bel signore aitante, ancora senza la barba e si difendeva dal gennaio di Milano
con un magnifico tre quarti di montone, senza mostrare timore dei poliziotti
pronti alla carica. Anche in quel caso,
Eugenio portava «la testa come il Santissimo in processione», come diceva il
suo amico di sempre, Carlo Caracciolo.
Nessuno ricorda più la stagione
gruppettara di Scalfari. Io sì e ancora oggi me ne domando il perché. Quando
apparve il rapporto sugli estremisti di
Milano, rossi e neri, scritto dal prefetto
Libero Mazza, invece di riconoscere
che diceva la verità Eugenio bollò Mazza con parole pesanti: «Il prefetto è uno
sciocco che non capisce quanto accade,
o è un fazioso che non vuole capire».
La stessa disinvoltura Scalfari la rivelò nella campagna contro il commissario Luigi Calabresi, indicato a torto di
essere il seviziatore e l’assassino
dell’anarchico Giuseppe Pinelli. Nel
giugno 1971, in calce all’accusa, comparvero sull’«Espresso» le firme di ottocento eccellenze della cultura e della
politica di sinistra, compresa quella di
Eugenio. E nel piccolo mondo del giornalismo italiano si sostenne che fosse
stato lui a decidere quella nefandezza.
Passò dell’altro tempo e nell’autunno del 1977 Ottone si dimise dal «Corriere». Nelle stanze di via Solferino si avvertivano strani umori che in seguito
presero una forma inquietante: Licio
Gelli e la sua Loggia massonica P2. Decisi di andarmene anch’io, insieme a
Bernardo Valli. E con lui accettai il nuovo invito di Scalfari e di Caracciolo. Entrai a «Repubblica», senza immaginare
che ci sarei rimasto per quattordici anni, dapprima da inviato e poi come uno
dei due vicedirettori di Eugenio.
Non rinnego quel tempo, anzi lo ritengo l’epoca più felice della mia maturità professionale. Ho vissuto e lavorato
accanto a uno dei grandi giornalisti italiani. Ho scoperto i suoi difetti e riconosco ancora oggi le sue forti capacità.
Compiere novant’anni e rimanere attivo, scrivere, ingaggiare polemiche,
duellare con i nuovi potenti, non è affare di tutti. E benché le nostre strade siano ormai lontane, confesso che la figura
di Eugenio da vecchio mi commuove,
poiché contiene una parte di me stesso.
Parecchi mesi fa, mi è capitato di vederlo a Roma. Stavo avviandomi verso
Montecitorio quando ho notato Eugenio diretto a casa. Mi è parso un patriarca, la figura snella e ben eretta, l’aria di
chi è sicuro del proprio carisma. Camminava a passi lenti, impugnando un
bastone prezioso più simile a uno scettro che a un sostegno. Ho notato la sua
barba, candida e ben curata. In quel
momento mi sono rammentato che a
«Repubblica» lo chiamavamo Barbapapà, un soprannome dettato da molta
ammirazione.
Senza Barbapapà, e senza Caracciolo
scomparso nel dicembre 2008, «Repubblica» non sarebbe mai nata. E la politica italiana avrebbe avuto un corso diverso. Scalfari l’ha raccontata, giudicata
FONDATORE DI REPUBBLICA
Il fondatore di «Repubblica» Eugenio Scalfari è nato il 6 aprile
1924 [Olycom]
e influenzata come nessun altro giornalista ha fatto dal 1976 a oggi. Per
vent’anni da direttore e in seguito da
editorialista, mentore, polemista.
Nel nostro mestiere, resistere
all’avanzata del tempo conservando la
capacità di parlare a un pubblico vasto
di lettori, è una qualità che ben pochi
possiedono. Ecco la dote numero uno
di Eugenio: non rifugiarsi nella vita privata, ma rimanere in piedi di fronte ad
Polemica sulle candidature grilline in Sicilia
«L’Espresso fabbrica dossier»
L’accusa di Grillo: il fango contro Casaleggio è preparato dai giornali di De Benedetti
::: ROMA
 Da Nord a Sud, piovono le proteste per come si sono svolte le primarie
per le candidature alle Europee del Movimento 5 stelle. In Sicilia, per esempio,
c’è chi ha ricevuto la mail con l’invito a
partecipare al voto del 31 marzo soltanto il giorno dopo, a urne (digitali) chiuse. Beppe Grillo, però, sembra non curarsi dello smottamento che ha messo a
rischio pure il capogruppo del M5s a
Montecitorio, Riccardo Nuti, pensa di
«vincere le elezioni» e attacca l’editore
de La Repubblica e L’Espresso. Dai
«giornali di De Benedetti» sono in arrivo
dossier in contro Gianroberto Casaleggio, accusa. Il fondatore del Movimento
ha rilasciato una intervista al Fatto Quotidianonella quale parla di Carlo De Benedetti come del «mandante» di questi
dossier e delle pubblicazioni del gruppo
come della vera “macchina del fango”.
Nei giorni scorsi Casaleggio, guru pentastellato ed esperto di comunicazione
sulla Rete, aveva confessato di temere
un dossieraggio contro la sua azienda e,
addirittura, la sua famiglia. Di più: il comico fa i conti in tasca all’Ingegnere e lo
accusa di chiudere i bilanci in perdita
nonostante i «contributi pubblici». Gril-
Beppe Grillo [Ansa]
lo ci va giù duro: «De Benedetti ha i lobbisti in Parlamento, come Berlusconi,
con cui si sono divisi le cose», accusa.
Severa la replica del gruppo L’Espresso,
che smentisce di percepire contributi e
di essere in perdita: «Quanto alle inchieste giornalistiche, è evidente che
esprime fastidio chi ha qualcosa da nascondere», si legge in una nota.
Nonostante questa presunta ostilità
dei media, lo showman ostenta sicurezza: «Noi vinceremo le Europee, saremo il primo partito. E quelli del Pd lo
sanno bene», dice. Non crede ai sondaggi «pilotati» che danno avanti il Pd e
attacca Giorgio Napolitano e Matteo
Renzi, «nemici della fine della loro sta-
gione». Il copione prevede che il leader
genovese ritiri fuori la storia delle salme, degli zombie: «C’è una strada che è
stata tracciata dal Movimento e dalla
quale non si torna indietro. A me non
interessa quanto durerà l’ebetino di Firenze, mi interessa sapere che non esistono più».
Il nemico resta Renzi: «Ha preso il
nostro programma e un camper e ci è
venuto dietro. È una vecchia regola del
marketing, che Berlusconi conosce bene: copia il programma al tuo avversario e raccontalo prima di lui». Quando
parla del passato, per la prima volta, il
fondatore del M5s riconosce qualche
errore: «Abbiamo avuto problemi, abbiamo sbagliato, ci sono stati eccessi.
Ma abbiamo un livello di maturità che
ci permette di essere il primo partito».
Grillo confessa di desiderare un incontro con Papa Francesco, che, però, ha
appena ricevuto il premier. Ieri sera sul
blog di Grillo è comparso un appello: «Il
M5S non è un partito e non vuole i soldi
del tuo 2 per mille».
P.E.R.
amici e avversari, senza timore di nessuno. Scalfari ci è riuscito perché continua a essere un primo della classe con
un’autostima enorme, convinto di avere sempre ragione, al punto di non sopportare chi si azzarda a mettere in dubbio la sua assoluta perspicacia. E quando commette un errore e sbaglia una
previsione, come accade a chiunque,
rimuove tutto senza spiegare nulla.
La stessa marmorea noncuranza
mostra nel piegare i fatti, e la loro memoria, a vantaggio di se stesso. Sino al
punto di alterare la verità. Gli capita di
farlo spesso, confidando nell’ignoranza
di chi lo ascolta quando lo vede in tivù o
legge il suo vangelo domenicale su «Repubblica». Anche Scalfari si contraddice. Su questo versante, le testate che lo
avversano si divertono a prenderlo in
castagna. Ma lui considera la critiche
un omaggio alla propria fama e ai suoi
tanti successi.
Il primo è di aver creato dal nulla, con
Caracciolo, un giornale leader come
«Repubblica». E di essere riuscito a farlo
diventare la potenza di oggi. Un’impresa titanica, mai accaduta nell’Italia dal
1945 in poi. Scalfari poi voleva un quotidiano di sinistra ed è riuscito a costruirlo e ad affermarlo, distruggendo i
fogli compagni di strada dei comunisti.
Barbapapà voleva un giornale ibrido.
Per metà aristocratico e per metà popolare, in grado di ospitare firme diverse e
spesso in contrasto tra loro. Scalfari ci è
riuscito mettendo in pratica la teoria del
libertino, capace di contraddirsi, di mutare opinione. Quel prodigio oggi è finito, annientato dalla filosofia del giornale caserma che pervade la «Repubblica»
di questi ultimi anni. Una fortezza inchiodata a un pensiero unico. Dove non
vengono ammessi dubbi, dissensi, deviazioni. Ecco un errore autoritario al
quale Scalfari non si è opposto, anzi ha
contribuito a provocare. In base al principio che le grandi testate sono tali proprio perché parteggiano per una causa
politica.
La domanda è se nella temperie attuale, quando nessuno è più certo di
nulla, un giornale-caserma sia utile ai
lettori che lo acquistano. Se osserviamo
la crisi profonda che investe anche «Repubblica», la risposta è no. Ma questo è
un problema del direttore di oggi e
dell’editore. Non di Scalfari.
Barbapapà non si pone questo interrogativo. E non si macera nell’incertezza se deve spiegare chi siano i lettori di
«Repubblica». Per lui sono una comunità di militanti, cresciuta lottando contro i nemici che, via via, Scalfari indicava: per primo Bettino Craxi e infine Silvio Berlusconi. Nel giugno 2012, alla richiesta di definire le diverse generazioni dei suoi tifosi, ha offerto una risposta
secca: «Sono la sinistra italiana di oggi».
Il problema è che a due anni da quel
proclama, la sinistra italiana si è dissolta
in dieci parrocchie diverse, sempre in lite fra di loro. Infine sono comparsi due
leader, Matteo Renzi e Beppe Grillo,
due mutanti atterrati da un pianeta
alieno. A loro di Eugenio e dei suoi novant’anni non frega nulla: «Scalfari
chi?». E forse stanno ridendo di quanti si
affannano a fare di Barbapapà il nuovo
Padreterno.
10
ITALIA
Domenica 6 aprile 2014
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
::: SERENISSIMI IN MANETTE
IL CONTO DELLA SECESSIONE
Debito italiano nei guai se il Veneto si stacca
Ma a lungo termine l’indipendenza porterebbe vantaggi anche al Sud, che senza assistenzialismo potrebbe finalmente crescere
::: segue dalla prima
LODOVICO PIZZATI*
MANIFESTAZIONE A VERONA
.
(...) all'esperienza della Cecoslovacchia
che nel 1993 ha deciso di dividersi in Repubblica Ceca e Slovacchia. Il giorno della separazione il reddito procapite di uno
slovacco era due terzi di quello di un ceco.
La ricca Repubblica Ceca ci ha decisamente guadagnato liberandosi della palla al piede slovacca, crescendo mediamente del 2,5 per cento all'anno. Nello
stesso ventennio, attraversando la stessa
transizione economica post guerra fredda, la Slovacchia è cresciuta in media del
4,3 per cento, ed ora il reddito medio di
uno slovacco è praticamente equivalente
a quello di uno ceco, entrambi pressapoco 14 mila euro annui.
Ci saranno le stesse dinamiche anche
dopo l'indipendenza del Veneto, e territori al momento più periferici come il
Mezzogiorno saranno quelle realtà che
nel corso degli anni trarranno il maggior
beneficio. Prima però è fondamentale
che nell'immediato la transizione sia fluida come lo sarà in Scozia. Con tutta probabilità ci sarà un effetto domino, un tana
libera tutti come dice Marco Bassani, e
oltre ad una confederazione veneta, che
mi auguro includa anche le province friulane, dal resto dello stato italiano potrebbero nascere almeno altri cinque stati indipendenti. Ma per semplicità analizziamo i problemi fiscali di uno stato italiano
orfano solo della linfa fiscale veneta, privo di quei 20 miliardi di residuo fiscale.
Il problema per lo stato italiano, che
gestisce 750 miliardi di entrate fiscali, 710
miliardi di spesa pubblica, e grossomodo
90 miliardi di interessi sul debito, non è di
per se il netto di 20 miliardi che perderà
dal Veneto. L'Italia potrebbe rimediare
aumentando leggermente il residuo delle altre regioni virtuose (Emilia, Piemonte, Toscana – la Lombardia la lasciamo
stare che è già più tartassata del Veneto) e
diminuendo l'emorragia verso regioni
cronicamente a credito, soprattutto verso la Sicilia. Non dico sia un'operazione
facile dato che tutte le regioni subiscono
le inefficienze di uno stato impreparato al
ventunesimo secolo e finora incapace di
riformarsi dall'alto, ma solo eliminando
gli sprechi più evidenti si potrebbero recuperare almeno la metà della ventina di
miliardi che non arriveranno più dal Veneto. Su la voce.info Roberto Perotti ha
dimostrato in dettaglio come le istituzioni italiane costino il doppio se non il triplo
di quelle di altri paesi europei. Non si tratta di attuare licenziamenti drastici, ma di
eliminare privilegi scandalosi in Parlamento, in Senato, nelle Regioni, nelle
Ambasciate, nei Tribunali, e nelle pensioni d'oro. L'ingiustizia di questi sprechi
è stata dimostrata con precisione e non è
tollerabile concedere che continuino a
sperperare le tasse dei cittadini. Ecco come l'Italia potrà compensare la perdita
delle tasse venete, eliminando questi vergognosi sprechi.
Purtroppo, se finora lo stato italiano si
è rivelato incapace di attuare questo tipo
In 200 davanti al carcere: «Liberateli»
.
Una manifestazione di circa duecento persone si è svolta ieri all’esterno del carcere di Verona-Montorio, in segno di solidarietà con i secessionisti arrestati dai Ros
nel blitz di martedì. Per chiedere la liberazione dei reclusi Lucio Chiavegato, Patrizia Badii, Andrea Mene-
di riforme, non sarà in grado nemmeno
per far fronte alla perdita delle risorse fiscali venete, e cercherà di ricorrere all'ennesimo aumento di tasse. L'Iva dovrebbe
aumentare almeno di altri 3 punti, arrivanto al 25 per cento, mentre nel Veneto
indipendente l'Iva diminuirà al 15 per
cento, forzando le regioni limitrofe a dover seguire l'esempio secessionista per
ragioni di sopravvivenza. La morale è
sempre quella: l'incapacità di riformare
dall'alto provoca una riforma dal basso.
Il problema però non è solo risparmiare 20 miliardi, perché la vera difficoltà è la
sostenibilità del debito pubblico. La
bomba ad orologeria rappresentata dal
debito pubblico non è dovuta tanto al totale in sè, e nemmeno in relazione al Pil,
ma dipende dal rapporto con il flusso di
entrate al netto della spesa pubblica, e
cioè il deficit. In sostanza, il giorno dopo
l'indipendenza sarebbe considerato più
sostenibile un Veneto con un rapporto
ghelli, Renato Zoppi, Tiziano Lanza, Luca Vangelisti,
Corrado Turco ed Elisabetta Adami, definiti «patrioti
veneti», il gruppo di manifestanti ha sventolato le bandiere venete con il Leone di San Marco e altri vessilli indipendentisti [web]
debito/pil del 200 per cento, che un'Italia
(senza Veneto) con un rapporto debito/pil del 100 per cento. Questo perché il
Veneto avrà dall'indipendenza in poi dei
surplus stratosferici e volendo sarà in grado di abbattere un'eventuale debito ereditato in pochi anni, mentre lo stato italiano sarebbe destinato a tentare di sopravvivere come sta facendo adesso, ma
con meno risorse produttive da tassare.
La Repubblica Veneta non deve ereditare un centesimo del debito pubblico
italiano, semplicemente perché non ha
contribuito a crearlo. Anzi, dati alla mano, calcolando i residui fiscali degli ultimi
trent'anni, è l'Italia ad avere un ulteriore
debito di 500 miliardi verso il Veneto. Bisogna però anche guardare a chi detiene
il debito pubblico, e considerare che conseguenze ci saranno con un default italiano. Non è tanto questione di reputazione, perché partendo come nuova repubblica indipendente il Veneto verrebbe
considerato affidabile per nuovi prestiti,
pur non avendone bisogno. È invece una
quesitone di banche commerciali e risparmiatori che detengono il debito pubblico italiano. Loro sono i creditori che ci
rimetterebbero da un default, e sono italiani, veneti e stranieri. Come minimo al
Veneto conviene garantire il debito pubblico detenuto da banche commerciali
venete e dai risparmiatori veneti. Potrebbe anche essere conveniente prendersi a
carico parte del debito posseduto da
qualche banca straniera in cambio di un
appoggio internazionale. Alla fine era
questo che importava a francesi e tedeschi durante la questione greca, ed è
quello che importerà a potenze straniere
riguardo la questione veneta: dove sono i
loro schei.
Il debito pubblico italiano attualmente
in mano a creditori veneti è quantificabile, ma è prematuro voler mettere un limite superiore alla percentuale di debi-
BOOM VENETISTA
LE MIRE DI MOSCA
La secessione va di moda fra i ragazzi
Spopolano le magliette col tanko
Gli ambasciatori russi al telefono:
«Annettiamoci anche Venezia»
Va a ruba sul web la maglietta del Tanko. A produrla e
Al Cremlino accarezzano l’idea di annettersi il Veneto, se
commercializzarla, è un marchio di abbigliamento che si
raggiungerà l’indipendenza. Due diplomatici russi, Igor
autodefinisce irriverente, la Pakkiano, di
Chubarov e Sergei Bekharev, rispettivaMotta di Livenza (Tv). L’estate scorsa avemente ambasciatore russo in Eritrea e in
va già scandalizzato i benpensanti del VeZimbabwe e Malawi, lo confessano allegraneto proponendo magliette che riprodumente al telefono, secondo una registraziocono il volto dell’ex boss della mala del
ne non confermata ufficialmente, ma diffuBrenta, Felice Maniero, con la scritta
sa dal quotidiano britannico The Guardian.
«Fasso rapine». Erano riusciti perfino a
Alcuni hacker li avrebbero intercettati menprovocare anche la reazione del protagotre conversavano allegramente su quali ternista di quella stagione criminale, che Tankoyou [web]
ritori rivendicare a Mosca. Fra gli obiettivi,
aveva promesso di querelarli per averlo
anche la California e la Florida, per la folta
coinvolto. I venetisti di certo non li biasimeranno.
presenza di cittadini russi a Miami.
to/pil che il Veneto sarebbe in grado di
accollarsi con il suo enorme surplus fiscale, e mettere un limite inferiore al debito/pil che il resto dell'Italia sarebbe in
grado di sostenere senza default. Il punto
è che la transizione della finanza pubblica è gestibile tramite una suddivisione
ben coordinata del debito pubblico italiano. Questo eliminerebbe i problemi
contabili dell'immediato. Fatta questa
transizione, tutti avranno da guadagnarci dall'indipendenza del Veneto: italiani,
veneti, ed europei.
Do per scontato che indipendenza politica non implicherà barriere di nessun
tipo, che siano doganali, commerciali,
culturali, finanziarie, o turistiche. Veneto
e Italia saranno come Austria e Germania, Francia e Belgio, o Spagna e Portogallo. Molte affinità culturali e geografiche, molta interdipendenza economica,
ma completa indipendenza amministrativa. Difatti, l'indipendenza altro non è
che una riforma amministrativa che parte dal basso, un'esigenza sentita a livelli
plebiscitari da una popolazione succube
di uno stato irriformabile dall'alto, e con
un senso civico elevatissimo per aver autogestito un esercizio di democrazia diretta da far impallidire gli svizzeri.
Questa riforma amministrativa, è bene
ripeterlo, fa bene ai veneti, fa bene agli
italiani, e fa bene all'Europa intera. Avvantaggia i veneti per ovvie ragioni contabili. Avvantaggerà il Mezzogiorno perché è risaputo che la stagnazione decennale del Meridione è causata da un assistenzialismo corrotto finanziato proprio
dai schei delle tasse provenienti da regioni come il Veneto. Non sarà più un Sud
che invoca aiuti dallo stato, un Sud che
molto più del Veneto è sopravvissuto ad
uno stato considerato per troppi versi
uno stato estero. Sarà un Mezzogiorno
che saprà produrre ricchezza dalle proprie enormi risorse, turistiche e non, dove l'evasione non avrà più senso perché
sarà come evadere a se stessi.
Infine fa bene all’Europa perché vivendo in un mondo globale bisogna essere
competitivi, non solo con i nostri prodotti, ma anche con le nostre amministrazioni pubbliche che rappresentano
un’infrastruttura condivisa che deve gestire servizi di qualità ad un costo minimo. Lo stato italiano fa male all'Europa
perché non è competitivo. Se l’Italia fosse
competitiva le ditte venete non sarebbero costrette ad emigrare in Austria. L’Europa non potrà crescere nel ventunesimo
secolo se costituita da un oligopolio di
nazioni stato. L’Europa potrà crescere
solo se le inefficienze intrinseche nel monopolio del servizio pubblico verranno
controbilanciate da più stati a dimensione d'uomo e in competizione tra loro per
offrire con il minor costo fiscale la migliore qualità di sanità, istruzione, viabilità e
pensione e qualsiasi altro servizio che i
cittadini decideranno di gestire a livello
pubblico.
*Docente di Business Statistics
alla California State University
di Los Angeles
ITALIA
Domenica 6 aprile 2014
11
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
::: QUALCOSA SI MUOVE
Lo studio della Cgia
::: ANTONIO SPAMPINATO
 Eppure qualcosa si muove.
Anche nel variegato mondo delle
micro e piccole imprese. Ci sono
artigiani che hanno tenuto duro,
hanno combattuto e hanno vinto.
Crisi battuta, ko, kaputt. C’è da esserne orgogliosi. Non solo perché
il loro fatturato è cresciuto, ma
anche perché sono riusciti a creare nuovi posti di lavoro. Stiamo
parlando di specializzazioni dure,
in cui, spesso, bisogna sporcarsi le
mani. Di quelle snobbate da molti
che preferiscono il posto fisso o
più consono alle proprie aspettative o preparazione scolastica. E
per questo, visti i tempi, che rischiano di restare delle chimere.
Insomma, per chi è disposto a
sgobbare sodo e rischiare in proprio, il posto c’è. A volte è richiesto
un sacrificio personale non indifferente: alzarsi in piena notte per
preparare un impasto, tanto per
dirne uno. Ma i risultati e le soddisfazioni, numeri alla mano, arrivano.
Nel 2013, dice un rapporto targato Cgia di Mestre, le prime 20
attività artigianali in maggiore
crescita hanno creato almeno 24
mila nuovi posti di lavoro: «Un
numero che, a grandi linee, corrisponde a quello dei dipendenti
della Fiat presenti in Italia».
In totale le prime 20 categorie
selezionate contano 462.875 posizioni, di cui 23.935 create nel
2013.
Ma chi sono questi eroi che sono riusciti a fare meglio, per l’Italia, di Sergio Marchionne? O meglio, visto che la classifica stilata
dall’associazione degli artigiani li
raggruppa per categoria merceologica, quali sono le attività che
hanno registrato numeri controcorrente? Sono queste: «Pizza al
taglio, gastronomie, rosticcerie,
friggitorie, addetti alle pulizie,
estetiste, serramentisti, panettieri, giardinieri, gelatai e dipintori»,
dice sicuro l’ufficio studi Cgia.
La stessa associazione mette in
guardia da possibili storture
nell’interpretazione dei dati. In
molti casi, sottolinea, si tratta di
micro attività con fatturati modesti. Per questo, quando si leggono
incrementi percentuali a tripla cifra è necessario tenere conto della
postilla. Triplicare un giro d’affari
Pizzaioli, estetiste, giardinieri...
I 462.875 lavoratori scaccia-crisi
Gli italiani hanno cambiato stile di vita. Così i settori artigianali in crescita
sono per lo più quelli legati al take-away e ai servizi: +24mila posti nel 2013
di 5.000 euro è ovviamente meno
complesso che farlo con uno di
qualche milione. Lo stesso vale
per gli incrementi sul numero degli imprenditori: se raddoppia
una categoria che conta poche
imprese, è un segnale importante
ma irrilevante se confrontato con
un piccolo aumento di una categoria molto numerosa. Lo si può
ben vedere nella tabella a corredo. In ogni caso, i posti di lavoro
sono posti di lavoro, non si scappa.
Fatte le dovute premesse, ecco
i dati dei trend di crescita registrati dalle principali attività artigiane
nel periodo 2009-2013 da pren-
dere, come da consiglio, con le
pinze: i tatuatori hanno segnato la
variazione positiva più marcata: +
442,8%. Seguono i pasticceri, con
+348%, i pellettai, con +216,3%,
gli addetti alle pulizie, con +
199,1% e i grafici, con + 189,8%.
«Nel 2013, sebbene a livello nazionale l’artigianato abbia perso
quasi 28 mila imprese, abbiamo
potuto registrare una forte espansione delle professioni legate ai
settori dell’alimentazione e dei
servizi» sottolinea il segretario
della Cgia, Giuseppe Bortolussi.
«La manifattura e le costruzioni,
invece, continuano a segnare il
passo. L’esplosione di molte attività è sicuramente legata al nuovo
stile di vita che la crisi ha imposto
alle famiglie italiane».
Secondo Bortolussi, questi numeri sottolineano il desiderio delle famiglie italiane di mantenere,
quanto più possibile, le proprie
abitudini.
Così «si va meno al ristorante o
in pizzeria, ma alla cucina etnica
o alla pizza non si rinuncia. Il
boom di aperture registrato dai
take-away è riconducibile proprio a questa nuova tendenza».
Oppure si taglia qualcosa di costoso per gratificarsi con qualcos’altro di più cheap: ci si priva di
un capo di abbigliamento o di
qualche giorno di vacanza - dice
ancora il segretario - «ma non si
può fare assolutamente a meno al
trattamento del corpo o alla manicure».
Poi c’è la casa, la grande passione degli italiani. Si costruisce
sempre meno, questo è un dato di
fatto. Invece di cambiare appartamento in tanti «aggiustano» le
dimore, complice anche, per il
2013, del bonus-casa attivato dal
governo: «Le abitazioni esistenti
hanno bisogno di interventi manutentivi che molto spesso si traducono nella sostituzione delle
porte e delle finestre o attraverso
la tinteggiatura delle pareti interne/esterne», conclude Bortolussi. Così gli artigiani-serramentisti
e montatori di mobili sono numericamente cresciuti, nel 2013
del 132%. Le agevolazioni governative riguardo le ristrutturazioni
e l’acquisto di mobili continuano,
seppure con maggiori vincoli, anche quest’anno. Molto probabilmente il trend di crescita degli addetti in questo comparto potrà
segnare un altro balzo in avanti.
Se il lavoro non manca, c’è posto
per tutti. Peccato che tanti altri artigiani, non possano dire la stessa
cosa.
SVOLTA ENERGETICA
CONFCOMMERCIO
Ora la Guidi apre
alle trivellazioni
di petrolio tricolore
Allarme imprese:
solo 26 su mille
ottengono prestiti
L’energia del Sud «è oro» per
questo «basta con i veti e l’immobilismo». È il ministro
dello Sviluppo Economico,
Federica Guidi, ad affermarlo, intervistata da «Il Mattino». «Non si può continuare a
far finta di nulla - dice Guidi sapendo che sotto i nostri
piedi ci sono enormi potenzialità energetiche, giacimenti di gas e idrocarburi indispensabili a garantire
energia allo sviluppo del Paese». Quindi bisogna vincere
la sfida per il Sud di avviare
«lo sfruttamento delle risorse petrolifere di cui gran parte del territorio è ricco ma che
restano sottoutilizzate per
non dire del tutto ignorate».
Migliora leggermente il giudizio delle imprese del terziario
circa l’andamento dei tassi di
interesse mentre peggiorano i
giudizi circa le altre condizioni
applicate dalle banche. L’Osservatorio Credito Confcommercio conferma i risultati
delle rilevazioni di Banca
d’Italia che, tra settembre 2012
e settembre 2013, registrano
una riduzione del finanziamento bancario ai settori produttivi e alle famiglie di quasi
62 miliardi di euro correnti (4,4%). Il tasso effettivo di finanziamento delle imprese
del terziario, è sceso al 2,6%. In
pratica, su 1.000 imprese ne
vengono finanziate appena
26.
12
ITALIA
Domenica 6 aprile 2014
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
::: LE IDEE CHE BATTONO LA CRISI
LA RIVOLUZIONE 3D
L’inventore delle nuove stampanti
crea una Silicon Valley a Ivrea
Massimo Banzi ha realizzato la scheda che può riprodurre gli oggetti: è usata in 6mila
negozi Usa. Due anni fa ha trovato un ingegnere «brillante» e ha aperto le Officine Arduino
::: UGO BERTONE
 «Santo Steve Jobs disse
una volta che il computer è
una bicicletta per la mente...
Anche noi volevamo inventare una bicicletta per la mente
degli studenti, uno strumento
che permettesse loro di creare strumenti interattivi imparando quello che serve dell'ingegneria elettronica». E ci
sono riusciti, anche se dalle
nostre parti non lo sono in
molti a conoscere quella
scheda elettronica su cui c’è
stampato il nome Italia «tanto per spiegare che si può far
tecnologia anche da noi e che
a Ivrea c'è una filiera che ti
permette certe cose...», sottolinea Massimo Banzi, genio
lombardo già entrato nella
leggenda, grazie ad Arduino.
Sì, alzi la mano chi sa cosa o
chi sia Arduino. I più secchioni ricorderanno Arduino
d’Ivrea, re d’Italia all’alba del
primo millennio
in
quel di Ivrea.
Ma pochi, se
non pochissimi
degli
esperti che
invocano un
giorno sì e
l’altro pure la
necessità di Il kit di Arduino
una politica
industriale, citeranno la scheda elettronica che può stare
stare nella mano di un neonato così battezzata in un bar
di Ivrea giusto mille anni dopo dal team di Banzi e che
oggi conta 200 distributori in
48 Paesi. «Arduino oggi è in
6.000 negozi negli Usa – annuncia Banzi – Ogni americano ha un negozio con Arduino a meno di un miglio da casa». Impossibile tradurre in
fatturato questo tesoro perché il team di Banzi «progetta
e basta, a produrre e al resto
ci pensano gli altri in tutto il
mondo».
INCALCOLABILE
Il risultato, però, è quasi incalcolabile. Un qualsiasi maker, cioè un artigiano (o un
industriale) della produzione
in 3D, vi dirà che tutto, una
piattaforma per missile o un
semplice elettrodomestico,
sarebbe stato molto più difficile senza l’invenzione di
Banzi, lombardo dal fisico
extralarge: un piccolo computer, di bassissima potenza,
molto semplice, dalle dimensioni di una carta di credito:
lo stesso tipo di computer
che si trova, ad esempio, in
un forno a microonde, o in
un telecomando, progettato
Massimo Banzi [u.s.]
per essere facile da conoscere
e da programmare ovvero,
come si legge sul Financial
Times, «il mattoncino del Lego per chi si occupa di elettronica messo a punto da un
gruppo dell’Interaction Design Institute di Ivrea per consentire alla gente di costruire
gli oggetti elettronici che ha
pensato». E l’Ft si è spinto a
prevedere per Arduino risultati simili a Scratch, la piattaforma dell Mit per insegnare
l'elettronica facile: 2 milioni
di iscritti, più di 4 mila manufatti nel giro di un paio d’anni.
DIECI ANNI
Sembra impossibile che
una scoperta del genere non
sia nata in una delle università (vedi l’Mit, Cambridge,
Stanford e così via) ove Arduino è applicato in mille
modi. Ma ancor più impossibile che, una volta nata l’idea,
sia stata possibile svilupparla nel Bel
Paese, negli
anni
del
grande declino industriale e della fuga
dei cervelli.
Eppure, rac[web]
conta
lui,
quando nel
2004 (Arduino ha compiuto i
dieci anni il 29 marzo scorso)
Banzi ha cercato di dar vita
ad una produzione di massa
del suo circuito ha fatto una
scoperta: «Ho cominciato a
girare per Ivrea per cercare
chi faceva i circuiti stampati e
li montava, e mi sono accorto
che lì c’è una specie di Silicon
Valley che va da Strambino 510 chilometri più in là». Lì
trova chi «fa i circuiti, chi li
monta, chi fa le macchine per
fare i circuiti». Insomma, l’industria, nonostante il grande
deserto lasciato dall’Olivetti
targata De Benedetti e poi
Telco (che si poi è preoccupata di chiudere la scuola in
cui è nato Arduino...) c’era
ancora. E Banzi, dopo aver
conosciuto in un’azienda del
posto l'ingegner Gianluca
Martino («una delle persone
più brillanti che abbia mai visto») ha potuto dar vita in Italia ad una pazza impresa di
quelle che fanno la leggenda
di Silicon Valley. E che ha figliato, due anni fa, le Officine
Arduino di Torino che, per il
compleanno, hanno fatto festa a modo loro: la costruzione in giornata di una lavagna
elettonica multimediale open
source. Anche in questo caso
un progetto tutto italiano.
Tre ventenni a Milano
Guardano un video su Youtube
e ora aprono un negozio 3D
per produrre gioielli e occhiali
::: MARIANNA BAROLI
 Reinventare, reinventarsi, inventando. Questa
sembra essere la descrizione
perfetta di 3d Idea Factory, il
primo store tutto italiano
che porta a Milano la stampa
3d. Un negozio, dalle vetrine
ampie «perché ci piace l’idea
di attirare la curiosità dei
clienti mostrando il macchinario, imponente e sconosciuto», come racconta Mattia Aroldi, uno dei creatori di
3d Idea Factory. È proprio il
“Sistema a Sinterizzazione
Laser professionale” il protagonista dello store tanto da
svettare in primo piano in
vetrina: un marchingegno
misterioso che niente d’altro
è che una delle più potenti
stampanti 3d, pronta a esaudire i desideri dei clienti.
Tecnicamente si tratta di
una EOS Formiga 110, una
macchina da oltre 200 mila
euro, che sarà in grado di
realizzare qualsiasi tipo di
oggetto: dagli occhiali, ai
gioielli, passando per scarpe,
lampadari dalle forme impossibili e veri e propri oggetti di design. Mattia Aroldi,
Federico Piferi e Tommaso
Meregalli, rispettivamente di
25, 22 e 24 anni, sono giova-
:::
CHI E DOVE
A MILANO
3d Idea Factory è il primo
store tutto italiano che porta a Milano la stampa 3d. Si
trova in via Sapeto 3, zona
corso Genova.
POTENZA
Il protagonista dello store è
il «Sistema a Sinterizzazione Laser professionale»,
una delle più potenti stampanti 3d in commercio.
IL GIOIELLO
La stampante con la quale è
possibile realizzare gli oggetti progettati dai clienti è
una EOS Formiga 110, una
macchina da oltre 200 mila
euro.
GLI IMPRENDITORI
Tre i giovani imprenditori
che hanno scommesso sul
successo dell’attività della
3d Idea Factory: Mattia
Aroldi, Federico Piferi e
Tommaso Meregalli, rispettivamente di 25, 22 e
24 anni.
LA SCOMMESSA
La scommessa della società
sta nel creare un prodotto,
particolare, di design, totalmente slegato da un
marchio e anzi, totalmente
personalizzabile.
nissimi che invece di soccombere sotto il peso della
crisi hanno deciso di sfidarla.
«Sono più di due anni che
studiamo e ci prepariamo
per questo progetto», spiega
Mattia che racconta come
l’idea sia nata guardando, un
giorno «un video su Youtube
di una conferenza che trattava proprio l’argomento della
stampa
tridimensionale».
Perché dunque non tentare?
«Da lì abbiamo iniziato a
studiare i modelli, i macchinari e a monitorare la possibile concorrenza», ricorda
Mattia, studente di architettura al Politecnico, abbandonato a un soffio dalla laurea per imbarcarsi nel business e divenire un giovane
imprenditore «la rivoluzione
di 3d Idea Factory sta proprio nel creare un prodotto,
particolare, di design, totalmente slegato da un marchio e anzi, totalmente personalizzabile». «Nostro modello è il sito web shapeways, di cui però abbiamo trasformato i lati per noi negativi in un punto di forza del
nostro modo di stampare
ITALIA
Domenica 6 aprile 2014
13
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
::: LE IDEE CHE BATTONO LA CRISI
Da Pontedera al «Far East»
Dalla crisi delle calzature
all’edilizia tridimensionale
Enrico Dini ha abbandona nel 2003 le scarpe per la concorrenza cinese
Dal 2008 la scommessa con sabbia e inchiostro. Senza l’aiuto delle banche
Enrico Dini [u.s.]
.
AL LAVORO
Nelle foto qui sopra due
esempi di stampanti tridimensionali al lavoro. Grazie al laser, sono in grado
di riprodurre qualsiasi tipo
di oggetto [web]
3d», continua Aroldi, spiegando come «se su quel sito
devi essere per forza un designer e maneggiare un po’
l’idea dei progetti tridimensionali, con 3d Idea Factory
tutto sarà più semplice». Un
meccanismo equiparabile a
quello di un tatuaggio: recandosi nello store in zona
corso Genova, in via Sapeto
3, basterà presentare il proprio progetto, il proprio
schizzo su carta, per vederlo
trasformarsi con l’aiuto di
veri e propri designer 3d in
un oggetto fatto e finito.
Inaugurazione prevista per il
10 aprile, in concomitanza
delle serate del Salone del
Mobile, l’evento di design
più importante a livello
mondiale. «Un palcoscenico
importante, per cui stiamo
lavorando
intensamente
giorno e notte per dare il
massimo», spiegano i ragazzi
di 3d Idea Factory che prevedono un’inaugurazione con
il botto: «dj set e aperitivo saranno solo il contorno: il vero evento sarà il vedere in
funzione il nostro macchinario, veder comparire dalla
polvere oggetti creati da un
semplice disegno». Sarà proprio il rapporto con il cliente
uno dei punti chiave del ne-
gozio. «Abbiamo pensato
che avere la stampante in
vetrina, rendere partecipe
l’acquirente
di
turno
all’apertura dei cassetti e
all’estrazione degli oggetti, è
un passaggio in più che non
solo attira ma rende speciale
il rapporto venditore-cliente», sottolinea Mattia. E 3d
Idea Factory sarà anche online, con un dettaglio per
aprire il business ai giovani
designer: «Tutti potranno
proporre il loro progetto, inserirlo nel nostro catalogo»,
dicono i tre giovani imprenditori «nel momento in cui
venderemo i pezzi da loro
disegnati, i designer riceveranno delle royalties, un
compenso, sulla vendita del
proprio prodotto». Un modo
semplice ma efficace per dare una possibilità in più e
creare una vetrina ai giovani.
Perché la fatica, per imporsi
nel settore, è tanta, e i tre ragazzi lo sanno benissimo.
«Sacrifici e tanta voglia di fare» sono però le armi giuste
per uscire dalla rete della crisi e provare a sfondare.
Qualcuno, un tempo, diceva
«se puoi sognare puoi farlo».
Con 3d Idea Factory tutto
questo, da oggi, sarà possibile.
 L'ultimo contratto l'ha firmato in Far East «dove sono ben
più conosciuto che in Italia»,
spiega Enrico Dini da Pontedera.
Ma la settimana scorsa il leader di
Dinitech ha risposto ad una richiesta dal comune di Barcellona. Il progetto? La Sagrada Familia 2, la vendetta. «Ovvero un parco di laboratori per le produzioni
in 3D più una Mansera, 100 metri
per 100, per sviluppare edilizia in
puro stile Gaudì». Intanto, tra
Dubai ed il Bahrein presto potrebbe prender vita la barriera
corallina edificata dalle stampanti dell’ingegner Dini, ovvero
le case per i pesci stampate con la
sabbia, in attesa di applicare il
know how italiano all’edilizia per
gli umani.
PORTE IN FACCIA
Basta così. Si rischia di far torto
all’ingegner Dini di Pontedera,
figlio di uno dei collaboratori di
Vittorino D’Ascanio (il padre della Vespa), relegandolo nella categoria dei geni incompresi, alla
Archimede Pitagorico. Ma non è
così: Dini è un tecnologo sopravvissuto alla crisi di un settore,
quello delle calzature, messo sotto dall'invasione cinese nel 2003.
Soprattutto è un imprenditore
che, nel 2008, si è visto sbatter la
porta in faccia da banche, venture capital e geni del made in Italy
troppo preoccupati da Lehman
Brothers per investire nell’idea
già sviluppata da san Dinitech, la
ditta di Enrico e del fratello Riccardo. Eppure, con una una
manciata di milioni, non più di 5,
ovvero più o meno il 4 per cento
di quanto bruciato in Tassara, Risanamento od Alitalia, si poteva
garantire una leadership italiana
con un grande futuro: l’edilizia in
3D. A partire dalla macchina costruita in un garage, come sempre capita nella storia della new
technology dai Dini brothers:
una stampante sei metri per sei
che lavora come un comune inkject stendendo fogli di sabbia su
cui scrive con l’inchiostro-collante; passaggio dopo passaggio
si crea un cubo di granelli che alla
fine del procedimento vengono
spazzolati via fino a rivelare la
creazione. «Un principio - spiega
-inventato presso i laboratori Mit
di Boston alla fine degli anni Ottanta. La tecnica consiste nel realizzare un prodotto depositando
il materiale a strati». «Bastava investire 5 milioni in D-Shape nel
2008 per assicurare all’Italia una
leadership inattaccabile in un
modo nuovo di fare edilizia, con
un ritorno moltiplicato per cento
se non di più». Il tutto con una
tecnologia rivoluzionaria che
permette di eliminare quasi del
tutto il trasporto dei materiali in
quanto D-Shape edifica stratificando millimetro su millimetro
sabbia cavata in loco e trasformata in roccia con leganti estratti
LA MACCHINA
La piattaforma Dinitech: una
stampante sei metri per sei
che lavora come un comune
inkject stendendo fogli di
sabbia su cui scrive con l’inchiostro-collante, fino a creare cubi di granelli spazzolati,
fino al prodotto finale [web]
dall’acqua di mare, mentre lo
spessore, la densità, la forma, il
colore della roccia sono dettati
da un semplice file Cad.
BARRIERA CORALLINA
Al contrario, come sempre capita, l’ingegner Dini si è reso conto che è davvero difficile esser
profeta in patria nel Bel Paese.
Ma non si è certo perso d’animo.
Da allora l’ingegner Dini ha applicato il suo know how in tante
direzioni. La tecnologia D-Shape, del resto, può esser utilizzata
in qualunque settore che faccia
uso di tecnologie di progettazione Cad: dall’edilizia all'architettura per interni, dal design alla
scultura. E così in casa Dini si
progettano (e si vendono) stampanti per realizzare gazebi, piscine, chaise longue o, se volete, torri campanarie, altari piuttosto
che pilastri, ponti o depuratori. O
imprese più ambiziose perchè
non passa giorno senza che arrivi
una richiesta dalla Cina (dove sono già nate le case in 3D) alla Russia, dal Sud Africa all’Australia, o
dagli Stati del Golfo. Magari per
creare tramite stampante,
un’oasi nel deserto usando la
sabbia o per creare, sulle rive di
Dubai, una barriera corallina
stampata con la roccia del posti.
Ma , sospira Dini, «sarebbe bello
fosse targata made in Italy». Come la Vespa, figlia di una stagione, gli anni Sessanta, in cui Pontedera «che negli anni Sessanta
era un po' come Pechino, con un
esercito di operai che entrava in
fabbrica al mattino e ne usciva
alla sera». E l’Italia cresceva: perchè non provarci di nuovo?
U. BERT.
Commento
Questa tecnologia
può far ripartire le Pmi
 A prima vista, la tecnologia 3D sembra materia distante anni luce dai nostri problemi più gravi, dalla disoccupazione crescente alla capacità produttiva inutilizzata negli
impianti tradizionali. Eppure,
il 3D si candida ad essere l’asse
portante di un nuovo paradigma industriale. In poche parole, è sempre più diffusa la possibilità di produrre oggetti, anche grandi e complicati su una
stampante che legge dati su
un file Cad e che, come succede per una torta, aggiunge
strati su strati successivi di liquidi, polvere, lastre di materiale e così via.
A render possibile il decollo
è stato lo sviluppo delle stampanti industriali, che permettono di utilizzare ceramiche
ed altri materiali, rendendo
possibile l'impiego di questi
metodi anche per elicotteri,
auto o produzioni ancor più
sofisticate. Il crollo dei prezzi
delle stampanti 3D per il grande pubblico, ormai disponibili
a mille euro o poco più. La
combinazione di questi fattori
ha scatenato una piccola rivoluzione che promette grandi
sviluppi. Ad esempio: Il responsabile degli approvvigionamenti della Rolls-Royce, gigante dell’avionica inglese, ha
dichiarato che è una prospettiva assolutamente concreta
quella di produrre il sistema
frenante di un aereo on demand usando una stampante
3D. La società 3T RPD, nel
Berkshire , in collaborazione
con l'Università di Southampton, ha creato il primo aereo
3D stampato al mondo, un
piccolo drone.
La novità sta avendo sviluppi rilevanti per l'industria italiana. In più modi: 1) La bassa
barriera d'ingresso per le lavorazioni più semplici è un'opportunità per le imprese più
piccole, ovvero con minori capitali; 2) Il digitale consente di
creare oggetti su misura rispetto ai gusti del mercato; 3)
si dà nuova linfa alle reti di
subfornitura, riannodando le
reti colpite dalla crisi, anche
perché si riducono i costi impliciti nel produrre lontano
dal cervello dell'azienda in
Paesi a mino costo del lavoro
ma di qualità inferiore.
Insomma, è la rinvincita del
lavoro artigiano e del sapere
che non ci manca, come dimostrano i talenti di Massimo
Banzi e di Enrico Dini. È
un'occasione da non sprecare
se vogliamo ripartire. Magari
assegnando con più buonsenso le (poche) risorse a disposizione, disperse in base a
considerazioni sindacali e politiche anche in settori che
non avevano alcuna prospettiva. Al contrario, il lavoro e la
produzione si evolvono. I FabLab, centri dove fare sperimentazione, luoghi attrezzati
per realizzare prototipi, sono
in crescita costante, rappresentano un’occasione di investimento privato e /o pubblico. E lo stesso vale per l’ecommerce, e-business, e-manifacturing perchè oggi è il digitale che lega imprese e laboratori, imprese e imprese, imprese e consumatori, riducendo costi e creando valore.
UGO BERTONE
14
ITALIA
Domenica 6 aprile 2014
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
La domanda più difficile
::: segue dalla prima
ANTONIO SOCCI
.
Moretti fa un film sulla morte
La sinistra fingerà di scoprirla
(...) dura un soffio di vento e –
dice la Bibbia – è come l’erba del
campo («al mattino fiorisce e alla sera è falciata e dissecca»), è la
vera grande domanda che grava
su di noi. Più incombente di
qualsiasi problema quotidiano.
Perché è la domanda sul senso
della vita.
Ma noi solitamente
facciamo
spallucce e mettiamo la testa sotto la
sabbia. C’è una
scambio di battute,
nel film “La grande
bellezza”, che è un
simbolo perfetto del
nostro tempo vacuo
e superficiale.
«Come stai, caro?», chiede Jep
Gambardella ad Andrea. E lui: «Male.
Proust scrive che la
morte potrebbe coglierci questo pomeriggio.
Mette
paura Proust. Non
domani, non tra un
anno, ma questo
stesso pomeriggio,
scrive». La replica di
Jep è questa: «Vabbè, intanto adesso è
sera, dunque il pomeriggio sarebbe
comunque domani».
È un cinismo
compiaciuto che
Nanni Moretti; nel suo nuovo film dal titolo “Mia madre” affronta il tema della morte [LaPresse]
oggi è molto diffuso
(ci si sente furbi e
spiritosi a buttarla in battuta), liti davanti alla realtà.
mentre la vita privata incombe e lo dei pretesti narrativi, delle
ma che nasconde una disperata
Pare che sia un evento privato gli ultimi giorni della madre im- metafore per parlare del moinermità. Del resto già Pascal di- di questo tipo, la morte della pongono le solite, drammatiche mento storico e sociale, o se lui
ceva che gli uomini, non sapen- madre, avvenuta l’anno passa- domande sul tenerla in ospeda- avrà il coraggio di prendere di
do trovar rimedio alla morte, to, ad aver ispirato il film che le o portarla a morire a casa.
petto la questione di fondo: il
decisero, per rendersi felici, di Nanni Moretti sta girando in
Si può immaginare la tipica senso del vivere e del morire.
non pensarci. Ma quale felicità? questi giorni a Roma e che s’in- fibrillazione nervosa del persoOvviamente Moretti non è
Quella del ballo sul Titanic? Più titolerà appunto “Mia madre”.
naggio della Buy che non riesce Bergman, né Tarkovskij. Però
che una grande bellezza, una
È già cominciata la solita solfa a tenere insieme «l’impegno» potrebbe sorprendere con un
grande tristezza.
del set blindatissimo e però an- del suo film sociale, dove la fab- accento nuovo. Ha già affrontaDev’esserci anche un qual- che delle indiscrezioni da cui brica in crisi è la metafora to il tema del dolore e della morche meccanismo psicologico puntualmente filtra la trama. È dell’Italia, i problemi scolastici te con “La stanza del figlio” (che
che si è interiorizzato per evitare stato Michele Anselmi sul “Se- della figlia, la separazione e il vinse la Palma d’oro a Cannes
di guardare l’abisso. Freud so- colo XIX” a parlarne. Protagoni- dramma di una madre moren- nel 2001). Mostrò un certo tasteneva che «in fondo nessuno sti saranno i due figli di una ma- te.
lento, ma più che fare i conti col
di noi crede alla propria mor- dre anziana e malata: due fratelDel resto Anselmi scrive che tema della morte mise in scena
te».
li interpretati da Moretti stesso «l’idea di Moretti, al di là del ti- il problema dell’elaborazione
Così quando arriva è troppo (che arriva a licenziarsi per ac- rante drammaturgico della ma- del lutto. Più Freud che Leopartardi per pensarci. Ma la si scon- cudire la madre) e da Margheri- lattia, è interrogarsi su quella di.
ta vivendo, avvertiva il poeta. E ta Buy che nel film interpreta che ha definito “una crisi cultuMoretti dà spesso la sensaspecialmente vivendo la morte una regista «engagée» in via di rale e sociale che ci coinvolge zione di un «vorrei, ma non posdelle persone che amiamo. In separazione dal compagno e tutti”».
so». Regista di talento, sembra
quel caso – e capita a tutti – per con una figlia adolescente.
Vedremo se e come il regista non riuscire mai a scappare dalun attimo, un’ora o un giorno il
Margherita, la regista, è alle romano saprà farci stare di le gabbie del conformismo, dai
teatro delle chiacchiere e dei prese con un film di denuncia fronte alle domande immense tic e dai pregiudizi della sua geburattini che è la quotidianità sociale sulla ristrutturazione e i suscitate dalla malattia e dalla nerazione. Conosce e pratica
scompare e ci si trova ammuto- licenziamenti in una fabbrica morte. Vedremo se saranno so- (molto bene) il registro dell’iro-
Nanni racconta la perdita della madre e per qualche giorno sdoganerà nei
salotti bene il tema del senso della vita. Poi torneranno tutti al loro cinismo
Chiama Dalla Sega all’Apsa
Il Papa vuole svuotare lo Ior beffando gli americani
::: FRANCESCO DE DOMINICIS
 Le mani sullo Ior, per ora, non è riuscito ad allungarle. Il muro alzato dentro i
Sacri palazzi dal blocco americano (e non
solo) sembra troppo alto anche per Papa
Francesco. Il quale, però, sta architettando in gran segreto un blitz per cercare di
svuotare l’Istituto per le opere di religione, lasciandolo di fatto su un binario morto. Jorge Bergoglio scommette sull’Apsa,
l’altro ente finanziario del Vaticano.
L’idea è potenziare i compiti e le prerogative dell’Amministrazione del patrimonio
della sede apostolica che dovrebbe essere
messa nelle condizioni di poter scippare i
conti oggi gestiti dallo Ior. Va letta in questi termini, secondo quanto spiegato sotto voce dentro le mura vaticane, l’ultima
nomina decisa ieri dalla Segreteria di Stato. Che ha affidato a Franco Dalla Sega,
banchiere italiano di lungo corso e docente dell’Università cattolica di Milano,
la complessa riforma dell’Apsa.
Si parla di una trasformazione in «banca centrale», ma il termine è improprio
perché il Vaticano, in realtà, non stampa
moneta e quindi non svolge funzioni di
politica monetaria. La confusione sul piano della comunicazione, forse, è stru-
mentale: un modo come un altro, si dice,
per far viaggiare il dossier a fari spenti e tenerlo alla larga dallo sguardo minaccioso
di chi non ci sta a vedere lo Ior fare la fine
di una bad bank. Un gruppo di «irriducibili» di cui fanno parte gli americani: ovvero Carl Anderson (uno dei consiglieri
della banca del Papa), monsignor Peter
Brian Wells (numero tre della Segreteria
di Stato) e l’avvocato Jeffrey Lena (consulente del Vaticano). Gli interessi attorno
alla banca che ha sede nel Torrione di
Niccolò V sono delicatissimi e tirano in
ballo anche le grandi diplomazie internazionali, ma Bergoglio sembra intenziona-
“
 Moretti dà spesso
la sensazione di un
«vorrei, ma non
posso». Regista di
talento, sembra non
riuscire mai a
scappare dalle
gabbie del
conformismo, dai tic
e dai pregiudizi della
sua generazione.
Conosce e pratica
(molto bene) il
registro dell’ironia,
ma gli è sconosciuto
lo sguardo profondo
e lieve della poesia.
È l’icona di una
generazione che
sembra incapace
di essere libera, di
mettersi veramente
in discussione
e di cercare la verità
dovunque essa sia,
anche fuori dal
proprio frigorifero
. esistenziale
nia, ma gli è sconosciuto lo
sguardo profondo e lieve della
poesia.
È l’icona di una generazione
che sembra incapace di essere
libera, di mettersi veramente in
discussione e di cercare la verità
dovunque essa sia, anche fuori
dal proprio frigorifero esistenziale.
Azzardo una previsione. Specialmente se il film andrà alla
mostra del cinema di Venezia,
fra qualche mese la cultura dominante –cioè il salottismo borghese-sinistrese – scoprirà che
esiste la morte (perché le cose
esistono solo quando le scopre
lei).
Ne ciancerà con qualche serioso pistolotto per una decina
di giorni e poi ordinerà un aperitivo passando ad altro. Che sia
Renzi o Berlusconi, che sia l’ultima articolessa di Scalfari o papa Francesco.
Infatti nel «banal grande» politically correct in cui tramonta
stancamente questa generazione di vecchi vincenti, si riesce
perfino a mitizzare Francesco
snobbando tutto quello che lui
accoratamente dona. Con i loro
assordanti applausi evitano di
ascoltare ciò che dice e perdono
la grande occasione della loro
vita: conoscere un’ignota Misericordia.
Parafrasando Pessoa si può
dire che la generazione pre e
post Sessantottina ha perduto
la fede cristiana per la stessa ragione per cui i suoi padri l’avevano avuta: senza sapere perché.
C’è perfino chi – come Scalfari – ogni settimana sulla Repubblica riesce nella spericolata
operazione di osannare Francesco e proclamarsi suo amico e
seguace, ma senza considerare
minimamente ciò che al Papa
sta più a cuore: quella Misericordia che tanto commuove il
suo cuore.
Eppure proprio quella Misericordia è la grande bellezza
(quella vera). Ed è la risposta alle
domande più profonde. Perché
può dar senso alla vita solo
qualcosa – o meglio Qualcuno –
che sa vincere la morte. Altrimenti è un imbroglio.
Quella Misericordia - ha ripetuto papa Francesco - è un Uomo. L’unico che ha vinto la
morte e la disperazione. La potenza e la bontà del suo sguardo
hanno ridato la vita al figlio della
vedova di Naim, alla figlia di
Giairo, al suo amico Lazzaro. Incontrare (e seguire) quello
sguardo è la più grande fortuna
della vita.
Ieri don Julian Carron, parlando davanti ad alcune migliaia di persone della Fraternità
di CL, ha indicato proprio quello sguardo – Ojos de cielo, occhi
di cielo – come la sola speranza:
quegli occhi che ci tolgono
dall’inferno dei nostri affanni e
ci illuminano perché sono cammino e guida. Quegli occhi che
fanno vivere tutto. E non fanno
morire mai più coloro che si
amano. Con Lui, caro Vasco,
ogni bellezza dura. E per sempre.
www,antoniosocci.com
Franco Dalla Sega [www.unicatt.it]
to a chiudere una pagina buia per la Chiesa. Quasi un anno fa, il Pontefice ruppe un
tabù sostenendo che alcuni uffici, come
lo Ior, «sono necessari fino a un certo
punto». Parole che ora sembrano prendere forma con l’idea di trasferire all’Apsa
i soli conti Ior - intestati a enti e prelati - legati a «opere di religione»; gli altri depositi, come quelli personali, verrebbero progressivamente chiusi. Si creerebbe così il
presupposto per sostenere che lo Ior è
inutile col ritorno alla missione originaria
delle finanze vaticane, già ipotizzato in un
paper curato nel 2008 dall’ex presidente
della banca del Papa, Ettore Gotti Tedeschi, quando era solo consulente della
Santa Sede. Il progetto torna d’attualità,
ma non è scontato che vada in porto.
twitter@DeDominicisF
ESTERI
Domenica 6 aprile 2014
15
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Salgono a 5 i connazionali sequestrati
Due preti italiani in mano ai terroristi islamici
Sono stati rapiti assieme a una suora canadese in una zona del Camerun infestata dai militanti di Boko Haram
::: SIMONA VERRAZZO
 Si chiamano Gianantonio
Allegri e Giampaolo Marta e sono due sacerdoti della provincia
di Vicenza gli ultimi italiani rapiti
all’estero. Il loro sequestro è avvenuto, per opera di un gruppo
di uomini armati che ha prelevato anche una suora di 80 anni,
nella notte tra venerdì e sabato
in Camerun, nella diocesi di Maroua-Mokolo, a pochi chilometri dalla frontiera nord, trasformata negli ultimi anni in una zona off-limits per la vicinanza con
il Ciad ma soprattutto con la Nigeria e i suoi terroristi islamici di
Boko Haram, che puntano a costituire un califfato, facendo
strage di cristiani.
I due sacerdoti rapiti conoscono perfettamente la realità,
difficile, di questa parte di continente. Marta, originario di Thiene, è nel Paese africano da oltre 6
anni, mentre Allegri, originario
di Schio, era arrivato lì da un anno, ma in passato aveva vissuto
in Camerun per un decennio. La
zona nord è diventata in poco
tempo sempre più pericolosa, in
particolare quella al confine con
la Nigeria, come confermato a
Libero da una suora salesiana,
per anni missionaria nel Paese e
ora nella Repubblica democratica del Congo. In Camerun sono attive numerose missioni
cattoliche, tra cui comboniani e
dehoniani, e Yaoundé è sede
della nunziatura apostolica.
Proprio don Allegri dal suo blog
parlava, il 12 marzo, di «insicurezza» e ricordava come «il governatore della regione ha chiesto che se gli europei presenti
qui per vari motivi, si spostano
in gruppo, devono farsi scortare
dalla polizia».
L’Unità di Crisi della Farnesina si è messa immediatamente
in moto, in coordinamento con
l’ambasciata d’Italia a Yaoundé.
Il ministro degli Esteri, Federica
Mogherini, sta «seguendo personalmente la vicenda». La diplomazia italiana è al lavoro
«con la massima attenzione» ma
:::
LA SCHEDA
CHI SONO
Don Giampaolo Marta, originario di Thiene, si trova in Camerun da oltre 6 anni, mentre
Gianantonio Allegri, originario di Schio, era arrivato lì da un
anno, ma in passato aveva vissuto nel Paese africano per un
decennio. L’altra religiosa rapita si chiama Gilberte Bussiere, originaria del Canada e da
quasi quarant’anni in Camerun
BOKO HARAM
Boko Haram è un gruppo oltranzista islamico vicino ad Al
Qaeda, fondato nel 2002 dallo
sceicco Mohammed Yusuf,
con l'obiettivo di combattere
tutto ciò che è occidentale dalle elezioni ai pantaloni e alle camicie - e di ripristinare una
sharia senza compromessi con
la modernità
Don Gianantonio Allegri, in alto, e don Giampaolo Marta, rapiti in Camerun [Ansa]
anche «con il massimo riserbo».
Anche papa Francesco «segue
con apprensione la situazione,
prega per loro e auspica una rapida e positiva soluzione», come
riferito dal vice direttore della
Sala Stampa della Santa Sede,
padre Ciro Benedettini.
E l’apprensione è palpabile
anche a Bassano del Grappa
(sempre in provincia di Vicenza), dove si trova la casa generale
delle suore della Divina Volontà,
l’ordine a cui appartiene la religiosa canadese rapita assieme ai
due nostri connazionali: si chiama Gilberte Bussiere, da quasi
quarant’anni in Camerun, originaria della regione canadese
francofona del Québec. «Siamo
sconvolte. Pare che la polizia locale nei giorni scorsi abbia trovato un arsenale d’armi e che i ribelli abbiano detto “ve la facciamo pagare”. Da quanto sappiamo proprio oggi (ieri, ndr) era
previsto un incontro tra i sacerdoti per capire come proteggersi», hanno dichiarato le consorelle. Le religiose da una decina
di anni operano nel nord. E proprio nella casa delle suore a Maroua sono andati a dormire nella
notte altri due sacerdoti vicentini, don Maurizio Bolzon e don
Leopoldo Rossi, dopo che, pare,
avevano ricevuto minacce. Raggiunti telefonicamente, hanno
dichiarato quanto riferito loro,
cioè che «nessuno è rimasto ferito. Stanno bene. Il gruppo armato ha portato via solo i bianchi.
Le suore camerunensi che erano lì le hanno lasciate stare».
Il pensiero va ai fondamentalisti islamici di Boko Haram, tristemente famosi per le loro stragi nelle chiese nigeriane. Ci sono
loro dietro il sequestro, ne è convinto padre Henri Djonyang, vicario generale della diocesi di
Maroua-Mokolo, che lo ha detto
all’agenzia France Presse, sostenendo che «è una brutta storia».
E anche l’agenzia missionaria
Fides ipotizza la loro mano dietro il rapimento dei tre religiosi.
Con questo sequestro sono 5
gli italiani rapiti all’estero: Giovanni Lo Porto nel 2012 in Pakistan, il padre gesuita Paolo
Dell’Oglio nel luglio 2013 in Siria
e Gianluca Salviato, scomparso
lo scorso 22 marzo nella Cirenaica, in Libia.
GLI ITALIANI RAPITI
Con il rapimento in Camerun
dei due sacerdoti sale a cinque
il numero degli italiani in
ostaggionel mondo.Giovanni
Lo Porto: 38 anni, palermitano,
sequestrato il 19 gennaio
2012 inPakistan, nellaprovincia del Punjab, insieme ad un
collega tedesco della Ong
Welt HungerHilfe. Padre Paolo Dell’Oglio: gesuita romano,
59 anni, scomparso nel luglio
dello scorso anno in Siria. Gianluca Salviato: tecnico di 48
anni originario della provincia
di Venezia, scomparso il 22
marzo nella Cirenaica. Soffre
di diabete e ha bisogno dell’insulina. Lavora per la Ravanelli
di Venzone (Udine) società
che opera nel settore edilizio
Il voto «quasi» inutile
Kabul ha scelto il presidente
che consegnerà il Paese ai talebani
::: CARLO PANELLA
 Democrazia, ma non abbastanza:
si è votato ieri in Afganistan per le elezioni
presidenziali e per amministrazioni locali, ma non dappertutto. Non nelle regioni
del sud est, controllate dai Talebani che
contestano il voto. Non in tutte le valli e i
paesi in cui il controllo è conteso tra le
truppe Onu e Nato e i Talebani. Chiunque
diventerà presidente non controllerà di
fatto tutto il Paese e rischia di essere il
“commissario liquidatore” della democrazia afgana quando le truppe Onu e Nato, a fine 2014 lasceranno definitivamente il Paese. Allora, gli attentati che continuano a funestare la vita quotidiana
ovunque, si intensificheranno, i Talebani
meneranno nuove offensive e non è detto
che la fragile democrazia afgana reggerà.
Difficile che questo accada, come di-
mostra un fenomeno indicativo: su
30.000 addetti afgani alla sicurezza, addestrati da Onu e Nato (anche dal contingente italiano di Herat) ogni anno ne disertano 6.000, il 20%. Impossibile pensare che una struttura militare così fragile
nella sua tenuta possa svolgere il suo
compito a fronte della insorgenza dei Talebani.
Per questo, il nuovo presidente sia esso
Abdullah Abdullah (il favorito, sconfitto
con brogli da Karzai nel 2009), o Ashraf
Ghani o Zalmal Rassoul, per citare solo i
tre favoriti, dovrà subito prendere decisioni fondamentali. Dovrà innanzitutto
decidere se chiedere a Barack Obama - e
sarebbe bene lo facesse - di mantenere
ancora un contingente Usa a presidio
delle zone più esposte. Dovrà poi implementare le trattative con la delegazione
dei Talebani che si trascinano da mesi nel
Pakistan, coppia cristiana
condannata a morte
Una coppia cristiana è stata
condannata a morte per impiccagione nel Punjab, in Pakistan, con l’accusa di «blasfemia
nei
confronti
dell’Islam». Lo riferisce il sito
di Dawn spiegando che Shafqat Emmanuel, guardiano di
38 anni della Scuola della
Santa Cattedrale di Gojra, e
sua moglie Shagufta Kaurar
di 42 erano stati arrestati il 25
luglio dello scorso anno a
Gorja con l’accusa di aver inviato sms blasfemi al commerciante Malik Mohammad Hussain e all’ex presidente dell’Ordine degli avvocati di Gojra Anwar Mansoor
Goraya, che li hanno denunciati. A emettere la sentenza è
stato il giudice Mian Amir
Habib sostenendo che, se i
due non fossero stati condannati alla pena capitale,
sarebbero comunque stati
uccisi da musulmani inferociti.
Tornava a casa da scuola
Divorato da un leone
Un bambino di 7 anni è stato
aggredito e ucciso da un leone nello Zimbabwe. Il macabro episodio è avvenuto
all’interno del Parco Nazionale Hwange, nella parte occidentale del Paese. La giovanissima vittima, residente
insieme alla famiglia in un
remoto villaggio, stava tornando a casa a piedi da scuola e non si è accorto che, appostato lungo il sentiero, lo
stava aspettando la belva, un
esemplare maschio adulto.
Qualche ora dopo i resti del
bimbo sono stati avvistati da
abitanti della zona, che hanno dato l’allarme: il leone è
stato inseguito e abbattuto.
La settimana scorsa altri
quattro felini erano fuggiti
da una riserva alle porte della
capitale Harare: i guardacaccia ne avevano dovuto eliminare uno dopo che si erano
addentrati nella periferia cittadina.
L’Ue critica l’Iran per i gay
Tehran: dialogo in forse
Donne al voto in burqa [Ansa]
lontano Dubai. Sarebbe anche indispensabile che conducesse una iniziativa radicale contro la corruzione e una altrettanto radicale contro la coltivazione
dell’oppio, che sfama i contadini ma inquina la società afgana.
Dunque, un quadro con più ombre
che luci, che però non deve fare definire
un fallimento l’operazione Onu e Nato
iniziata nel 2001, dopo l’11 settembre. I
3.600 militari Onu e Nato caduti (53 gli
italiani) non sono morti invano. E non solo per l’indubbio successo dell’espulsione dall’Afganistan di al Qaeda che lo usava come strategico santuario per esportare in Occidente il terrorismo, a supporto delle follie del regime del mullah Omar.
I Talebani non sono stati sconfitti, anzi si
sono radicati - attraverso il Waziristan anche in Pakistan. Ma è stato infranto il
loro dominio nelle città e nei fondo valle,
dove continuano a portare a segno sanguinosi attentati, ma hanno perso il loro
ferreo controllo sulle popolazioni.
L’immagine delle centinaia di migliaia
di donne afgane col dito segnato d’inchiostro dopo il voto, le centinaia di donne candidate nelle amministrazioni locali di ieri, sono il segno della loro più grande sconfitta. La verità è che l’invasione
sovietica del dicembre del 1979 (a supporto di una fazione del Partito Comunista afgano, opposta a un'altra fazione
dello stesso Partito Comunista!) e la fortissima, ma caotica, resistenza degli afgani hanno frantumato una nazione che sino ad allora si reggeva nella piena normalità, cronicizzando nel sangue e nelle faide feroci divisioni tribali ed etniche, distruggendo lo Stato. Oggi, grazie a Onu e
Nato, esiste uno Stato afgano. Ma non
troppo. Non abbastanza.
«Gli omosessuali non avranno mai diritti nel paese». È
quanto ha affermato il grande ayatollah iraniano Ahmad
Alamolhoda commentando
la risoluzione approvata al
Parlamento europeo sulla
violazione dei diritti umani
in Iran. Il grande ayatollah,
vicino alla Guida Suprema
Ali Khamenei, ha sottolineato come l’Ue non abbia alcun
«diritto di ingerire negli affari interni iraniani» e come
gli omosessuali si debbano
dare pace in quanto «in un
Iran islamico mai godranno
di diritti». Alcuni deputati filo-conservatori hanno chiesto al presidente Rohani di
sospendere le trattative con
il gruppo 5+1 dal momento
che «gli interlocutori non conoscono il senso del limite».
16
ATTUALITÀ
Domenica 6 aprile 2014
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Genova come i Parioli
il graffio
«Voglio carne fresca»
Il racket dei baby gigolò
Coinvolti 5 studenti tra i 13 e i 17 anni. Incontravano i clienti in hotel o in un bilocale
(«lo scannatoio»): 20 indagati, tutti uomini. A cinque contestato un caso di violenza
::: RITA CAVALLARO
 Dalle baby squillo dei Parioli ai baby gigolò per soli uomini di Genova. Cambia la città, ma non la storia, portata alla
luce dagli agenti della polizia
Postale del capoluogo ligure,
che hanno indagato 20 persone, tutte tra i 40 e i 60 anni, accusate di favoreggiamento della prostituzione minorile. Per
cinque insospettabili i magistrati hanno addirittura avanzato una richiesta di arresto,
per il reato di violenza sessuale.
Al centro dell’inchiesta,
coordinata dal sostituto procuratore Piercarlo Di Gennaro, ci
sono le avventure a luci rosse
con cinque studenti minorenni, tra i 13 e i 17 anni, omosessuali e bisex, che vendevano il
proprio corpo in cambio di soldi. I rapporti venivano consumati in un appartamento del
quartiere San Martino, ribattezzato dagli stessi indagati «lo
scannatoio», un bilocale intestato a un genovese che metteva a disposizione le stanze ai
suoi amici gay, conosciuti su
Internet. Altri incontri, hanno
accertato gli agenti durante i
pedinamenti, avvenivano in alcuni alberghetti della città o nei
cinema per adulti. È proprio su
“
 Carne fresca,
Voglio carne fresca.
Devi trovarmeli
giovani... Fissami un
appuntamento con
un tuo amico più
giovane, molto più
giovane, quello
dell’altra volta aveva
i baffi
UN CLIENTE
. INTERCETTATO
Badoo.it, un social network diventato una vetrina di incontri,
che scattavano gli approcci tra i
clienti e i cinque baby prostituti. Il racket dei ragazzini, che si
erano iscritti alla chat fingendosi maggiorenni ma che a
contatto avvenuto rivelavano la
loro vera età, era stato organizzato da ex gigolò, due romeni
che avevano convinto un loro
connazionale, nato a Genova, a
presentarsi ad appuntamenti
soft in cambio di ricariche tele-
foniche. Poi i due avevano cominciato a chiedere rapporti
più hard, dietro l’offerta di regali e soldi. Quando il giro di
clienti era aumentato e le richieste si erano fatte più pressanti, il ragazzino, non più in
grado di gestire da solo tutti
quegli uomini, aveva iniziato a
procacciare su Badoo altri minorenni disponibili a vendersi
a pedofili e gay.
I cinque studenti irretiti erano stati infine indirizzati sulla
chat room del sito di appuntamenti omosessuali Planetromeo.com. È su quello spazio
web che la Postale ha intercettato il giro dei baby prostituti e
ha raccolto gli elementi choc
che hanno portato i pm a contestare pure un caso di violenza
sessuale a danno di minori. Dai
messaggi in chat, infatti, è
emerso un episodio scioccante:
un incontro, organizzato nello
scannatoio da cinque professionisti genovesi, durante il
quale gli adulti avrebbero fatto
ubriacare un ragazzino per poi
sottoporlo a una serie di abusi.
Ma le telefonate e gli sms tra i
clienti e i baby gigolò svelano
molto di più. «Carne fresca, voglio carne fresca. Devi trovarmeli giovani», si legge in un’intercettazione tra un genovese
di 58 anni e il procacciatore
17enne. L’ “ordine” di un altro
pedofilo di 50 anni è ancora più
esplicito: «Fissami un appuntamento con un tuo amico più
giovane, molto più giovane,
quello che mi hai mandato l’altra volta aveva i baffi». E ancora: «Quello dell’altra volta era
troppo avanti. Sapeva già tutto.
Meglio uno più giovane, inesperto». In altri messaggi i
clienti si riferivano esplicitamente alle preferenze sessuali,
chiedendo un incontro «bottom», ovvero un ruolo passivo
nel rapporto, oppure «top»,
cioè preferendo fare la parte attiva. Ovviamente non mancavano le informazioni sul costo
delle prestazioni, che partivano
da 30 euro ma che lievitavano
fino a 150 nel caso in cui l’incontro si prolungasse oltre il
tempo prestabilito. Per la Procura di Genova l’inchiesta sui
baby gigolò è solo la punta di
un iceberg, visto che sulle scrivanie dei magistrati del capoluogo ligure ci sono diversi fascicoli sul fenomeno, in aumento a causa di Internet. «Ma
il web», ha detto il procuratore
capo Michele Di Lecce, «non è
l'unico modo. Spesso sono
amici di famiglia o l’amico di
un amico a portare il minore
nel mondo della prostituzione».
L’Aquila, ricostruzione rapida?
Sono passati cinque anni dal terremoto del 6 aprile 2009, che
ha distrutto il centro storico dell’Aquila e provocato la morte
di 309 persone. Ma ancora oggi buona parte del capoluogo
abruzzese versa nelle stesse identiche condizioni di allora,
come dimostra la foto qui sopra con i palazzi di via Santa
Croce (un esempio tra migliaia) abbandonati a se stessi e
nemmeno ancora demoliti. «La nostra è la ricostruzione più
rapida della storia», ha dichiarato il sindaco Massimo Cialente. Ma ormai, tra un annuncio di dimissioni e l’altro, le sue
esternazioni sono un genere letterario a parte...
M.R
ATTUALITÀ
Domenica 6 aprile 2014
17
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Terremoto in Calabria
Paura e scuole evacuate
Un terremoto di magnitudo
5.1 ha colpito ieri la Calabria
provocando attimi di paura
in tutta la regione, ma fortunatamente non ha provocato danni a cose o persone.
La terra ha tremato alle
12,24, con epicentro nel Mare
Ionio, al largo del Comune di
Isola Capo Rizzuto (Crotone).
Ed è in quest’area che sono
state segnalate le maggiori
preoccupazioni nell’immediatezza dei fatti. Nelle province di Catanzaro, Crotone e
Vibo Valentia sono state evacuate diverse scuole. Un accorgimento previsto dai piani interni di protezione civile
::: VANNI ZAGNOLI
RAVENNA
 In Romagna c’è un prete
senza freni inibitori, come se la tonaca non significasse nulla. Si
comporta da sbandato qualsiasi,
a febbraio era ubriaco e finì in un
canale con un potente Suv. Ora
sulla sua testa pende una pesante
accusa: don Giovanni Desio, 52
anni, avrebbe praticato atti sessuali con minori, perciò è stato arrestato, anche per adescamento.
Il faldone cresce nelle ultime tre
settimane, poichè un padre si
preoccupa per messaggi ambigui
trovati al figlio. Così la seconda sezione della squadra mobile lo intercetta mentre si rivolge a un ragazzino in maniera esplicita. Lo
accusano di approfittare del suo
ruolo di guida spirituale per abusare di adolescenti. Li corteggia
con sms scabrosi e
messaggi su Facebook.
Il fermo è avvenuto in canonica, a Casalborsetti, dove la
polizia dapprima ha
fatto allontanare i
presenti. John, come
si fa chiamare, ammutolisce, finisce in
questura e poi nel
carcere di Ravenna.
L’ordinanza viene
emessa dal gip Rossella Materia, che domani
procederà
all’interrogatorio di
garanzia, su richiesta del pm Isabella Cavallari. Gli inquirenti sequestrano prove in canonica,
mettendo i sigilli ai locali: portano
via il computer, le agende del sacerdote, i telefonini e diverse foto.
Negli atti si parla di «spiccata
spregiudicatezza e delinquere in
totale assenza di freni inibitori».
Secondo le accuse gli episodi sono molteplici e tutti ai danni di
adolescenti. Il procuratore capo
di Ravenna parla di operazione
chirurgica anti-pedofilia. «È un
momento doloroso - spiega -, l’indagine era molto delicata, ma il
quadro investigativo è solido.
Non daremo tregua a nessuno per
questi reati».
Il sindaco Fabrizio Matteucci
twitta indignazione. «Oggi il cuore
di Ravenna sanguina, una carezza
ai nostri bambini e un abbraccio
alle vittime. Vogliamo verità, giustizia e la punizione dell’orco».
Anche il vescovo è sbigottito. «So-
Il boss Roncadore
riarrestato a Londra
Don Giovanni Desio in una immagine dal suo profilo Facebook
Domani l’interrogatorio del pm
Alcol, auto e sesso con minori
Vita scandalosa di don Giovanni
Arrestato per pedofilia il parroco di Casalborsetti (Ravenna). Un mese
fa, ubriaco, finì fuori strada alla guida di un SUV da 35mila euro
no vicino alle famiglie che abbiano subito violenze - scrive monsignor Lorenzo Ghizzoni, ad Assisi
per due giorni con i ragazzi della
diocesi -, pregheremo assieme
per superare lo scandalo».
Che don Giovanni fosse tale
anche di fatto, come nella letteratura, si evinceva già nel 2008,
quando pubblicò una poesia velatamente erotica sul supplemento di “Risveglio” (settimanale diocesano), in occasione del Ravenna Festival dedicato alla figura
A TERNI
Prof blocca controllo antidroga
Un docente di un istituto per geometri diTerni si è rifiutato di far fare
un controllo antidroga nella classe in cui stava tenendo una lezione. Il
professore è Franco Coppoli, lo stesso che nel 2009 aveva rimosso il
crocefissodalla suaclasse.Un gestocompiuto«perdifendere lalaicità delle istituzioni» e che gli era costato un mese di sospensione
dall’insegnamento, con strascichi polemici che avevano visto anche
l’intervento del ministro Gelmini. Il 26 marzo Franco Coppoli, professore dell’istituto geometri Antonio da Sangallo di Terni e militante
dei Cobas, si è opposto invece al controllo disposto dalla questura. Ha
bloccato gli agenti all’ingresso della sua aula, spiegando che «le scuole non sono caserme». L’ispezione è saltata e lui è stato raggiunto da
un provvedimento disciplinare dell’ufficio scolastico dell’Umbria.
::: GIANLUCA VENEZIANI
 La bandiera arcobaleno dell’Arcigay adesso sventola sui campanili
delle chiese. In Puglia, a Bisceglie, nella
parrocchia di San Silvestro, l’Arcigay
Bat «Mine vaganti» ha infatti organizzato la scorsa settimana la proiezione del
film “Latter days”, che racconta l’amore
omo tra un cameriere palestrato e un
giovane mormone. Domenica 30 marzo, poi (giorno della Santa Messa), sempre all’interno della chiesa, si è svolto un
dibattito sul film e sui temi dell’identità
sessuale, cui hanno preso parte rappresentanti dell’Associazione gay e lesbica
italiana. Gli organizzatori hanno presentato l’iniziativa come un tentativo di
«superare l’incomunicabilità tra due
mondi a torto ritenuti lontani», e per
questo ringraziato «la comunità parrocchiale per l’accoglienza».
Non è la prima volta che l’Arcigay Bat
fa tappa in una chiesa. Da gennaio scor-
femminile «errante, erotica, eretica». Tra i versi di «Avevi detto... per
sempre», comparivano: «Amore
bacia la mia bocca, bocca taci di
quell’amore che non si dice, se
non nella sera. Brulicante d’ingenuità, non d’innocenza». E ancora: «Fra l’acque turbinose tu m’afferri con candida mano e m’attanagli nell’imbrunire sulfureo, con
il soffio carezzevole del tuo sguardo (s)fuggevole».
«Ciascuno - disse all’epoca - è
libero di interpretare un testo come vuole. È vecchio di due anni,
inoltre ho sempre avuto passione
per la poesia».
Due mesi fa tamponò una Golf
sul litorale ravennate, con un Suv
Bmw nuovo da 35 mila euro e restò sospeso sugli ormeggi di una
barca; poi finì nel canale. Si mobilitarono 3 persone, per evitare che
annegasse, aveva il tasso alcolemico 4 volte superiore al normale.
«Tornavo da una cena con una fa-
miglia di parrocchiani - si giustificò -, avevo bevuto pochi bicchieri
di vino bianco, non ero ubriaco e
fu solo un colpo di sonno». Lo striscione «Bevi meno, prega di più»
venne appeso nel punto in cui
l’auto sfondò le protezioni e la foto finì su Facebook.
Con la Bmw X1-18, comprata a
km zero poche settimane prima
dell’incidente, «avrei affrontato
meglio i lunghi viaggi per questioni clericali e per giornalismo spiegò -, sono anche critico musicale e cinematografico». Insomma, don Desio è un personaggio
di multiforme ingegno…
Milanese, aveva diretto il settimanale diocesano “Risveglio
2000”, da 13 anni era parroco di
900 persone nella località rivierasca e faceva parte del consiglio pastorale diocesano. Stupisce che
sia servito tanto tempo per incastrarlo, i suoi comportamenti erano perlomeno sospetti.
Storia d’amore fra cameriere e mormone
L’Arcigay porta lo spettacolo omo in una chiesa
so, infatti, l’associazione degli omosessuali ha la sua sede a Bisceglie, proprio
all’interno dell’ex convento della chiesa
dei Cappuccini. Proprio qui, ieri, si è tenuta la proiezione di un altro film, “Due
volte genitori”, di Claudio Cipelletti, sui
rapporti tra omoaffettività e famiglia. A
seguire il convegno «Mamma, devo dirti una cosa...» sulla difficoltà di raccontare la propria storia d’amore omo a un
genitore. L’infittirsi del rapporto tra Arcigay e comunità parrocchiale locale è
testimoniato poi dallo scambio epistolare sull’istituzione del Registro delle
Unioni Civili. «Saremmo molto lieti di
instaurare un dialogo con l’ambiente
cattolico», scrive l’associazione di omosessuali alle associazioni diocesane.
«Nell’immaginario collettivo si tende a
vedere Arcigay e Chiesa cattolica come
:::
IL CASO
IL FILM
L’Arcigay Bat «Mine vaganti» ha organizzato la scorsa settimana la
proiezione del film “Latter days”,
(sull’amore omo tra un cameriere palestrato e un giovane mormone) nella parrocchia di San Silvestro, a Bisceglie. Domenica 30 marzo, poi,
sempre in chiesa, si è tenuto l’immancabile dibattito
LA SEDE
I rapporti fra Arcigay e la chiesa locale satrebebro ottimi: fra l’altro l’associazione degli omosessuali ha la sua
sede a Bisceglie proprio all’interno
dell’ex convento della chiesa dei
Cappuccini
antitetiche, ma in realtà senza le seconda la nostra associazione avrebbe avuto
un’altra genesi: è stato infatti don Marco Bisceglia nel 1980 a fondare un’associazione che tutelasse gli omosessuali».
Secondo Arcigay, la relazione con il
mondo ecclesiastico risalirebbe dunque alla loro stessa genesi.
È proprio sul tema della genesi, nel
senso di generazione di uomo e donna,
che molti cittadini hanno però storto il
naso, allorché «Mine vaganti» ha promosso la questione dell’identità gender
nelle scuole. Sabato 22 e 29 marzo la
stessa associazione ha infatti organizzato nell’istituto superiore «Sergio Cosmai» di Bisceglie due incontri dal titolo
«Stereotipi, pregiudizio e discriminazione» in cui, tra l’altro, si parlava di teoria gender. L’iniziativa, sostenuta
Il Tribunale di Westminster
ha rifiutato la libertà su cauzione al boss mafioso Domenico Rancadore, nuovamente arrestato a seguito di un
mandato di cattura europeo
giunto dall’Italia. Nell’udienza di ieri i legali del boss mafioso, condannato in Italia a 7
anni, hanno definito il nuovo
arresto un «abuso procedurale». Il mese scorso, Rancadore aveva evitato l’estradizione in Italia dopo che un
giudice britannico aveva stabilito che le condizioni delle
carceri italiane avrebbero
violato i suoi diritti. La procura non aveva presentato richiesta di appello entro i tempi previsti e quindi l’uomo
era stato liberato
Non gli dà l’invalidità:
lo aggredisce col mattone
Ha aggredito con un mattone
di 4 chilogrammi il direttore
del poliambulatorio di Alessandria, colpevole secondo
lui di non avergli concesso
l’invalidità. L’uomo, un
52enne pregiudicato tunisino residente in città, è stato
arrestato dai carabinieri per
violenza, oltraggio e lesioni a
pubblico ufficiale. L’uomo si
era presentato ieri mattina
all’ambulatorio e, individuato il direttore della struttura
in quel momento impegnato
al computer, lo aveva pesantemente insultato per non
avergli concesso l’invalidità
richiesta; poi la tentata aggressione con un sacchetto di
carta contenente un mattone
dall’assessore all’Istruzione Vittoria
Sasso di Ncd («ma non patrocinata dal
Comune», sottolinea il sindaco
dell’Udc Francesco Spina), ha suscitato
i malumori di docenti, studenti e associazioni. Il professore di religione
dell’istituto, Cosimo Mazzariello, ha
parlato di «una manifestazione portata
nella scuola in modo subdolo, perché
presentata genericamente come
un’iniziativa contro le discriminazioni», alcuni alunni hanno minacciato di
disertare l’incontro («Se cominciano a
parlare di gender, ce ne andiamo»),
mentre la Manif Pour Tous locale ha
fatto un volantinaggio per «chiarire che
la cultura gender è dannosa per la crescita dei ragazzi». A dir poco sbracata la
replica dell’ex presidente di Arcigay Bat
Michele Pio Antolini: «Credo che una
sana botta di c... nel c... gioverebbe alla
vostra vita». Come se nulla fosse, poi, i
rappresentanti di quella stessa associazione sono stati accolti in chiesa.
18
ATTUALITÀ
Domenica 6 aprile 2014
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
La nuova scoperta
::: MAURIZIO STEFANINI
 «È una scoperta ricca di
implicazioni. Non avrei mai
creduto di ritrovarmi davanti a
un risultato così straordinario!».
Sorpresa comprensibile quella
del presentatore televisivo
Mark Evans: molto probabilmente, la moglie di Hitler era
ebrea.
Parliamo di Eva Braun: commessa nel negozio di fotografo
di un amico del futuro Führer,
che la conobbe nel 1929, per
iniziare a frequentarla nel 1932.
Lei ne divenne subito così dipendente che quando Hitler la
lasciò sola per una lunga campagna elettorale si sparò un colpo in gola. Si salvò, ma il suo gesto attirò l’attenzione di lui: ancora impressionato dal suicidio
della nipote Angelika Maria
Raubal, figlia di sua sorella, che
infatuata dello zio si era sparata
nel 1931 un colpo al cuore. Di
nuovo Eva tentò il suicidio nel
1935, e Hitler a quel punto le regalò una villetta, iniziando anche a invitarla nelle vacanze per
farla comportare da padrona di
casa. Fedele a un’immagine di
sé in cui si voleva sposo della
Germania, però, Hitler non formalizzerà la relazione che alla
fine, nel bunker della cancelleria sotto l’attacco dei sovietici. Il
29 aprile 1945 i due si sposano.
Il 30 aprile si suicidano: lui con
un colpo di pistola; lei col cianuro. Proprio al Berghof, residenza bavarese in cui Adolf e
Eva trascorsero gran parte della
Seconda Guerra Mondiale, è
stata ritrovata una spazzola,
«fortemente impregnata di materiale genetico», ovvero di capelli.
IL TEST E LA STORIA
Il dna fu individuato nel 1953,
ma fu nel 1984 che si comprese
come la possibilità di individuare una persona a partire
dalle caratteristiche irripetibili
dei suoi geni lasciati da campioni come pelle, sangue, saliva
o capelli poteva servire a incastrare il colpevole di un delitto:
evento che avvenne per la prima volta nel 1988. Nuova regina
delle prova giudiziarie, il dna ha
anche permesso di far saltare
quasi definitivamente l’antico
assioma «mater semper certa
est, pater numquam»: quasi,
perché quel test con cui Balotelli si è tolto ogni dubbio sulla
figlia concepita con Raffaella
Fico avrebbe margini di ambiguità in caso di rapporti ravvicinati con due fratellie. Il dna è
servito poi a studiare le malattie
Hitler tradito dalla compagna
Eva Braun aveva sangue ebreo
Lo rivela l’esame del dna ricavato dai capelli rimasti in una spazzola
usata dalla donna. Avanzati dei dubbi anche sull’arianità del Führer
Adolf Hitler e la compagna Eva Braun, la donna che lo ha seguito fino alla morte [web]
genetiche, e anche a qualche
antico giallo storico. È stato
confrontando il suo dna con
quello di alcuni suoi discendenti, ad esempio, che è stato
possibile identificare con certezza nello shakesperiano Riccardo III uno scheletro di recente trovato sotto un parcheggio a Leicester. È stato grazie al
dna che nel 2000 è stato autenticato il cuore di Luigi XVII di
Francia era effettivamente suo,
smentendo definitivamente la
pletora di “falsi delfini” che per
tutto l’800 avevano preteso di
essere il figlio di Luigi XVI sopravvissuto. Pure il dna ha accertato che i discendenti maschili di Sally Hemings hanno
effettivamente il dna di Thomas
Jefferson, e che dunque è probabile che il terzo presidente
degli Stati Uniti abbia effettiva-
mente fatto figli con la sua
schiava. Appunto su questi gialli storici si basa Dead Famous
Dna: il programma della tv britannica Channel 4 che Mark
Evans presenta. Una puntata
ha ad esempio scoperto che Elvis Presley morì giovane per
una malattia genetica; un’altra
che anche Charles Darwin aveva problemi di salute.
IL TEST E LE STAR
Ma negli Stati Uniti, Paese
multietnico per eccellenza, impazzano anche i programmi
che si divertono a scoprire da
dove venivano gli avi di vip.
African American Lives, ad
esempio, ha appurato che quelli di Morgan Freeman erano
songhai e tuareg del Niger, e
quelli di Whopi Goldberg papel
e bayote della Guinea-Bissau.
Individuato segnale compatibile
Volo del mistero, forse ritrovata la scatola nera
::: MIRKO MOLTENI
 A quasi un mese dalla scomparsa
dell’aereo Boeing 777, volo MH370 Malaysia Airlines, e dunque agli sgoccioli
della batteria della sua “scatola nera”, ieri una delle navi di 26 Paesi impegnate in
ricerche nell’Oceano Indiano ha avvertito un segnale compatibile con quello tipico dei “registratori dei dati di volo”. È
stata la motovedetta cinese Haixun 01 a
captare l’intermittenza, la cui frequenza
di 37,5 KiloHerz è la medesima delle
“scatole nere” degli aerei civili. La sor-
gente è stata individuata a 25 gradi di latitudine Sud e 101 gradi di longitudine
Est, in pratica a occidente dell’Australia e
circa a livello del Tropico del Capricorno, solitudine acquatica piuttosto lontana dalle terre circostanti e profonda 4000
metri. L’agenzia cinese Xinhua è cauta:
«Bisogna ancora stabilire se il segnale è
davvero in relazione al jet disperso». Poco dopo, sempre la Cina ha annunciato
che un suo aereo da ricognizione avrebbe
avvistato nell’area alcuni «rottami
galleggianti biancastri». La probabilità
che si sia vicini al relitto del Boeing malese è forte. Il contatto radio con la presunta “scatola nera” giunge provvidenziale perché appena venerdì era stato segnalato che domani o al massimo martedì le pile dell’apparato, progettato per
resistere a disastri e funzionare per 30
giorni, si sarebbero esaurite. Era l’8 marzo quando il volo MH370 sparì dai radar
con tutti i 239 passeggeri, per la maggior
parte cinesi, alimentando voci disparate, compreso il sequestro da parte di terroristi con atterraggio in piste segrete in
Asia. Dopo ripetuti avvistamenti di rot-
Faces of America, a sua volta, ha
calcolato in Eva Longoria un
70% di europea, cognome asturiano; un 27% di amerindia,
collegabile a una donna maya; e
un 3% di africana. Per chi ha la
curiosità, le pubblicità su Internet offrono vari livelli di analisi,
tra i 75 e i 395 euro. In alcuni casi, queste origini sono abbastanza generiche. Gran parte
degli italiani, infatti, scoprirà
semplicemente che 10 o 20.000
anni fa aveva avi in Anatolia e/o
in Nord Africa. Ma nella spazzola attribuita a Eva Braun la
puntata di Dead Famous Dna
che andrà in onda mercoledì ha
ritrovato una sequenza specifica di dna «fortemente associata» agli ebrei askenazi tedeschi.
ACCUSE AD ADOLF
Probabilmente Eva non lo
sapeva neanche: gran parte delle caratteristiche più evidenti a
questi esami sono pressoché irrilevabili nell’aspetto esteriore,
e si sa che per lo meno il 95% dei
discendenti di coloro che erano
ebrei come religione al tempo
dell’Impero Romano hanno
cessato di esserlo nel corso dei
2000 anni successivi. Hans
Frank, il governatore nazista
della Polonia, durante il Processo di Norimberga tirò fuori che
secondo lui lo stesso Hitler poteva avere sangue ebreo, visto
che sua nonna era rimasta incinta di suo padre mentre era
domestica di un ricco ebreo:
un’ipotesi peraltro oggi smentita da quasi tutti gli storici.
Nel caso di Eva Braun, invece, il problema è che sebbene
quasi certamente il materiale
genetico sulla spazzola è il suo
per essere sicuri al 100% ci vorrebbe un raffronto con il capello di un parente ancora in vita. E
quelli che ci sono rifiutano categoricamente di prestarsi.
tami da parte di aerei e satelliti cinesi,
francesi e tailandesi, l’area delle ricerche
si è ristretta a una fascia di 200.000 km
quadrati, pur pari al 70% della superficie
dell’Italia, distante 1700 km dalla città
australiana di Perth. Dopo che la Marina
australiana ha inviato una sua nave
dotata di un sofisticato sonar militare
USA, in queste ore stanno arrivando di
rinforzo anche una fregata malese e il
sottomarino atomico inglese Trafalgar.
Ma gli scienziati avvertono che quelle
acque inquinate sono piene di rifiuti galleggianti, fino a 17.000 pezzi di plastica
per km quadrato e gli avvistamenti di
rottami potrebbero essere ingannevoli.
Meglio affidarsi al “bip”, che però ha le
ore contate.
ATTUALITÀ
Domenica 6 aprile 2014
19
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Follia in un tribunale francese
UN PROCESSO DA CANI
Labrador vede uccidere il suo padrone, per il giudice
può deporre e incastrare il killer. Risultato: un fiasco
::: GIORDANO TEDOLDI
 Lo pensiamo da tempi non
sospetti, che il vero problema di
certa giustizia non sono le toghe
rosse ma le toghe sceme. Perché
nessuno s’offenda ce ne andiamo
in Francia, ficcando il naso nei
tribunali dei nostri cugini che
quanto a alzate d’ingegno, a volte,
ci danno esempi irraggiungibili
persino per noi.
La notizia viene dalla radio
RTL, che l’ha diffusa giovedì mattina. Siamo a Tours, si stanno
svolgendo le indagini per l’omicidio di un ragazzo di 27 anni. Il
giovane viveva con Tango, un labrador di nove anni, presente al
momento dell’assassinio. L’animale è stato talmente turbato
dall’efferato episodio che da quel
giorno, riferiscono i parenti della
vittima, ha gli incubi. Ottimo, ragiona il juge d’instruction, che è
l’equivalente del nostro giudice
per le indagini preliminari, si
convochi il cane come testimone,
quasi una «persona informata dei
fatti», e insieme il principale sospettato, quindi si faccia un confronto all’americana (o alla francese). Se il povero Tango è così
scioccato dal fatto criminoso, certamente avrà stampata nella memoria la faccia dell’assassino. Affinché il confronto sia probante,
viene convocato anche un altro
labrador, del tutto estraneo ai fatti. Il giudice convoca anche un
veterinario che deve mettere in
atto e giudicare le reazioni che
emergeranno dal confronto tra
Tango e Norman (l’altro labrador,
quello estraneo ai fatti) e il presunto omicida. A questo punto il
giudice, che forse ha letto troppi
gialli di Agatha Christie, quelli in
cui l’azzimato investigatore belga
Hercule Poirot risolve i casi inscenando simili balzani confronti,
intima al sospettato, che nel frattempo è stato munito di un bastone, di minacciare Tango.
Il veterinario è lì, pronto a registrare e interpretare ogni minima reazione canina, deducendone invariabilmente la colpevolezza o innocenza dell’imputato. A
questo punto le versioni sono discordanti: secondo alcune (come
RTL) Tango non avrebbe mosso
una zampa. Impassibile. Secondo
altre si sarebbe messo a abbaiare.
Ma non fa molta differenza, perché tutte le versioni concordano
su un punto: anche Norman, l’altro labrador convocato per controprova, ha reagito esattamente
alla stessa maniera.
GLI INCUBI DI TAGO
Pertanto, ha concluso il giudice, non c’erano gli elementi per
poter affermare che Tango avesse
riconosciuto nel sospettato il suo
assassino. Nulla di fatto. Tango
continuerà a avere i suoi incubi,
purtroppo, e Norman andrà a
mangiare i suoi meritati bocconcini di manzo dopo essere stato
convocato inutilmente.
In tutta questa assurda sceneggiata, uniche parole di buon senso (a parte le reazioni dei cani,
sempre impeccabili) le ha emesse
l’avvocato del sospettato: «A se-
conda del fatto se Tango avesse
alzato la zampa destra, o avesse
scosso il labbro sinistro o la coda,
ebbene egli avrebbe dovuto riconoscere o meno il mio assistito!»,
passando poi a definire l’esame
chiesto dal giudice «insensato» e
arrivando a chiedere al procuratore di procedere per maltrattamento verso i due labrador indebitamente chiamati al confronto.
Voi penserete che l’iniziativa del
giudice istruttore di Tours sia il
capriccio di un magistrato un po’
svitato, un singolo che non fa testo. Macché, niente di più facile,
quando leggete di simili strava-
ganze, che ci sia stato un precedente, e infatti c’è.
IL TESTIMONE
Un labrador [web]
IL PRECEDENTE
A Nanterre, nel marzo scorso,
due uomini erano stati accusati
d’aver assassinato una vedova e
sul banco dei testimoni era stato
chiamato Theo, un cane di razza
dalmata della povera donna uccisa, il quale aveva rilasciato, o meglio, esibito, una deposizione
“convalidata” da un veterinario,
secondo il quale un animale, in
presenza dell’assassino del padrone, lo manifesta “tramite segni olfattivi, fisici, lo sguardo, la
L’argentina Belen Rodriguez [Lapresse]
postura delle orecchie e del corpo”. Anche lì, alla fine, il buon
senso aveva prevalso, dopo che
l’avvocato di uno degli imputati
era sbottato in un lapidario «Siamo ai matti!».
Il procuratore aveva infatti riconosciuto che quel tipo di confronto «mancava di basi scientifiche». Ma non di basi fantascientifiche.
La colombiana Shakira [Olycom]
La classifica
Le più belle al mondo sono argentine
Ma passi il confine e trovi le più brutte
 Lo sapete chi sono le donne più sexy del mondo? Argentine, colombiane, estoni e lettoni. Sono solo questi
quattro i Paesi indicati col verde scuro del “very sexy” in
una carta del mondo appena elaborata sul portale TargetMap. Sull’Argentina gli italiani potranno forse giudicare
dal fenomeno Belén. Sulla Colombia l’autore di queste note è parte in causa non obiettiva, avendone sposata 21 anni
fa una cittadina. Sull’Estonia era Indro Montanelli a raccontare di aver accettato da giovane un posto da lettore di
italiano all’Università di Dorpat proprio per quel motivo,
aggiungendo: «E lì le ragazze venivano a letto volentieri».
La Lettonia, va be’, sta là vicino.
Ovvio, però, che il tema è da suscitare polemiche e dissidi dei più fieri. A partire da quelli di Cile e Venezuela, che
fieri avversari storici di Colombia e Argentina in quelle gare
di Miss che lì sono quasi importanti come i Mondiali di calcio potrebbero risentire del verdetto quasi come la Francia
quando perse con noi i Mondiali del 2006. Il Venezuela di
Aida Yespica è in effetti messo solo nella seconda categoria
verde chiaro delle sexy: con la Repubblica Ceca di Alena
Seredova e Eva Herzigova, la Bosnia-Erzegovina di Sabina
Began, la Serbia, la Russia delle Pussy Riot, l’Ucraina delle
Femen, la Macedonia, le in proposito mitiche Svezia e Brasile, le meno sospettabili Angola, Tanzania, Egitto, Iran,
Vietnam, Indonesia, Corea del Sud, Giappone. Le italiane
stanno nella terza categoria delle “normali”, contrassegnate in giallo: come la gran parte dell’Europa Occidentale, Nord Africa, Cina, Ecuador, Messico e Cile. La Quarta
categoria delle “poco attraenti”, in arancione, darebbe ragione ai noti giudizi di Berlusconi sulla Merkel, visto che ci
mette anche le tedesche. Però assieme a statunitensi, britanniche e australiane, malgrado il modo in cui inflazionano i grandi e piccoli schermi. E anche portoghesi, indiane e
saudite. L’allarme rosso sulle brutte concentrate tra Africa
centrale, Iraq, Afghanistan lascia intuire che probabilmente a fare la classifica è stato qualche militare o ex-militare statunitense: frustrato dalle difficoltà di approccio
con le indigene in Iraq e Afghanistan, estasiato da esperienze asiatiche, e che giudica le connazionali non dalle
immagine patinate di Hollywood ma da una vita di tutti i
giorni dove l’obesità è ormai un’emergenza nazionale. Ma
in fondo alla classifica c’è anche la Bolivia; come dire: passi
il confine con l’Argentina delle «miss» e ti ritrovi nel Paese
dell presunte bruttone.
L’avvertenza però è che Target Map è un sito che, come
Wikipedia, raccoglie materiali dal web e pubblica ciò che
viene inviato. E fa notizia quando si lancia in temi controversi, come la mappatura mondiale dei seni femminili che
3 anni fa assegnò la palma di massime tettone a russe, norvegesi, svedesi e finlandesi. Poco prima una classifica sulle
dimensioni medie del pene aveva visto primi i congolesi
con 17,9 cm e ultimi i coreani: divisi dal regime, ma uniti
Nord e Sud da un malinconico 9,7. Italiani comunque in
posizioni alte, cioè lunghe, col 15,74. L’anno scorso aveva
pure misurato la facilità delle donne a essere rimorchiate.
MAURIZIO STEFANINI
:::
di DANIELA MASTROMATTEI
Stile & stiletto
Armani lancia i tweet talks
I dibattiti on line
su fashion e design
 «Una casa è una macchina per abitare», diceva Le Corbusier nel 1923: niente di più falso.
«Un uomo percorre il mondo intero in cerca di ciò
che gli serve e torna a casa per trovarlo», scriveva
qualche anno prima George Augustus Moore. La
casa è una delle espressioni più personali del nostro essere. È un luogo nel quale rifugiarsi e isolarsi oltre che uno spazio di vita quotidiana. È un
ambiente da modellare secondo il proprio stile...
di vita. Ma è anche fonte di bellezza e di piacere.
«Non avere nella tua casa nulla che tu non sappia
utile, o che non creda bello», il pensiero di William
Morris ne La bellezza della vita. Era solo il 1880. Il
grande Morris, tra i principali fondatori del movimento delle Arts and Crafts, considerato antesignano dei moderni designer, ebbe una notevole
influenza sull’architettura e sugli architetti del
suo tempo pur non essendo un architetto.
Ecco perché trovo molto utili in occasione del
Salone del Mobile, evento internazionale dedicato al mondo del design (a Milano dall’8 al 13 aprile) i Tweet Talks organizzati da Giorgio Armani.
Un confronto per approfondire il tema del rapporto tra moda e design, confini e sovrapposizioni, a base di dibattiti dal vivo che saranno veicolati
sul web attraverso Twitter con l’hashtag #ArmaniTweetTalks. L’appuntamento è per il 10 aprile,
con ospiti del settore. Accanto al moderatore Peter Howarth, Ceo di Showmedia, interverrà anche l’architetto Daniel Libeskind, l’editor-inchief di Elle Decor Michael Boodro e Katie Baron,
scrittrice, giornalista per la società di ricerca e
consulenza Stylus.com e redattrice moda della rivista Volt Magazine.
«Gli Armani Tweet Talks sono uno strumento
utile e interessante per affrontare temi importanti legati alla moda», dice Re Giorgio, «capaci di
coinvolgere il pubblico in tempo reale. Sono molto soddisfatto dell’interesse che hanno riscosso
finora». Tutti i dibattiti saranno divisi in volumi e
consultabili sul sito tweettalks.armani.com, dove
il pubblico potrà avere informazioni sui partecipanti, accedere direttamente alle discussioni e visualizzare le edizioni precedenti.
La moda e il design si incontrano sempre più
spesso per dare luogo a creazioni uniche e collaborazioni fruttuose. E se al Salone sono presenti
le aziende di moda che producono già una linea
home tra cui, Versace, Fendi, Hermès, Roberto
Cavalli, Armani (con la sua prima collezione di
rivestimenti murali caratterizzati da disegni dal
sapore orientale), nonché chi debutta nell’arredo
(Stella Jean), ci sono anche interessanti matrimoni come quello tra Molteni&C e Salvatore
Ferragamo: presentano Affinità Elettive, un’opera a cura di Rodolfo Dordoni. Mentre Marni presenta Animal House, progetto charity. Il brand,
infatti, ha collaborato con un gruppo di donne
colombiane dando vita a manufatti unici coloratissimi. E c’è chi trova connessioni con l’arte come MSGM che ha celebrato la famosa scultura
L.O.V.E. di Maurizio Cattelan, con un’edizione limitata di tshirt e tank top; Les Copains ospita
l’opera Baby Lol Doll, scultura in marmo bianco
statuario dell’artista Michele Chiossi; Fratelli
Rossettil’installazione di Letizia Cariello. E infine
Gallo presenta la calza limited edition Design
Week 2014, dedicata al nuovo rivoluzionario
Skyline meneghino.
20
Domenica 6 aprile 2014
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
A tu per tu
di MATTIAS MAINIERO
::: le lettere
[email protected]
Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere”. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano; via fax al n. 02.999.66.264.
PROVINCE
VERSO LE ELEZIONI
Articolo 1,
comma 2:
devi trasgredire
Egregio Dottor Mainiero, in attuazione
della normativa europea 2011/93 contro la pedofilia, il 4 marzo è stato emanato il dl 39 pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale il 22 marzo. Detta così sembra
tutto regolare, se non fosse che la direttiva è vecchia di tre anni e la data
fissata per l’entrata in vigore è il 6 aprile
con sanzioni che vanno da 10.000 a
15.000 euro. La norma non prevede
regime transitorio. Io che opero come
volontario in una società sportiva dilettantistica non leggo la Gazzetta Ufficiale e la società ha ricevuto l’informazione dal Coni il 3 aprile. La platea
interessata potrebbe essere di svariati
milioni di persone e mi sorge un dubbio: non è che vogliano raggranellare
fondi per pagare parte di quegli 80 euro
ai meno abbienti? Sono certo che lei
riuscirà meglio di me a definire l’assurdità di questa follia.
Oreste Cazzaniga
Monza
* * *
L’ha già definita ottimamente lei,
caro Cazzaniga: un’assurdità e
una follia. Possiamo aggiungere:
segno evidente dell’inciviltà di un
Paese che emana leggi e regolamenti e raramente permette ai
cittadini o alle imprese di adeguarsi a quelle leggi e a quei regolamenti. Cosicché da noi
il rispetto delle regole
diventa di per se stesso una punizione, e
questo può spiegare, almeno in parte,
perché in Italia la
trasgressione è così
diffusa e ricercata. Si
trasgredisce, anche, per
tutelarsi, per sottrarsi alla
condanna imposta da un legislatore lento, farraginoso e nella migliore delle ipotesi insensibile.
Un legislatore stupido accompagnato da una burocrazia arrogante. Le racconto una piccola storia:
in Toscana esisteva una legge regionale che imponeva agli imprenditori agricoli titolari di bacini idrici una serie di adeguamenti. Legge del 2009 prorogata
di anno in anno. E la proroga, per
sei anni, è arrivata alla scadenza
dei termini. Qualche tempo fa la
legge è pure saltata. Risultato: chi
si è adeguato lo ha fatto inutilmente, spendendo soldi e tempo
che poteva dedicare ad altro. Chi
non si è adeguato ha passato questi anni nel dubbio e nell’ansia.
Chi se ne è strafregato ha campato bene. Questo, caro mio, è un
Paese che premia lo scarso senso
civico. Premia i fannulloni, gli
scorretti, i menefreghisti, i pressappochisti, i truffatori e in genere coloro che non rispettano le
leggi. Un’assurdità, appunto. E
una follia. Che sono il nostro pane
quotidiano. (Fotogramma)
[email protected]
segui la rubrica anche su
www.
Un colpo
alla democrazia
I doppi
incarichi
Allarme per la democrazia. Con
la riforma delle Province la guida
verrà affidata a qualcuno nominato dai sindaci, e in quelle più
grosse a dirigere il tutto sarà il
sindaco del capoluogo che assumerà il ruolo di presidente di
quel territorio chiamato città
metropolitana e che in molti casi
si estende anche ad ambienti di
alta montagna che con l'ambiente metropolitano non hanno
nulla a che fare. In sostanza il
sindaco del capoluogo governerà su tutta la provincia pur essendo stato eletto solo da una
ristretta cerchia di cittadini,
quelli che hanno il privilegio di
risiedere nel capoluogo.
Paolo Allegri
e.mail
Si legge, ogni giorno, di senatori
e deputati che si candidano per
le elezioni europee e per le amministrative. L’esosità di questi
personaggi è grande: stanno falciando l’erba sotto i piedi a politici giovani e meritevoli allo
scopo di eliminare concorrenti
pericolosi ed acquisire altri privilegi.
Patrizio Pesce
Livorno
NOI E L'EUROPA
Un lusso
e un privilegio
Stare in Europa è per noi italiani
un lusso e sacrificio contemporaneamente! È come se un cittadino avesse dato la sua piccola
utilitaria, come caparra, ad una
concessionaria d’auto per aver
in affitto una Ferrari e non aver la
possibilità di fare il pieno di benzina. Che finalmente il povero
cittadino si riappropri della sua
utilitaria e ne disponga come
vuole.
Giovanna Valenti
e.mail
GOVERNO/1
La mancia
del premier
Leggo su Libero: 80 euro di sgravi
Irpef - 65 euro di tagli alle detrazioni per coniugi a carico = 15
euro... Alla faccia del regalo!
Francesco Matarazzo
e.mail
SPREAD
GOVERNO/2
Stiamo meglio
di due anni fa?
Riforme
inceppate
Non per fare polemiche gratuite,
ma solo per non esser preso per i
fondelli chiedo: stiamo forse
meglio di due anni fa? Direi proprio di no. E allora, mi domando,
per quale motivo lo spread è precipitato ai minimi storici? Sono
sempre più convinto che a suo
tempo fu fatto salire vertiginosamente e senza un reale motivo, da chi desiderava un’Italia
sottomessa ai prepotenti europei e con il solo scopo di eliminare Berlusconi, unico uomo
politico italiano in grado di
scompaginare i piani dei soliti
noti. Purtroppo, ci sono riusciti e
ora siamo di nuovo a far da tappetino alle armate (economiche) teutoniche. I sorrisi e le belle parole del piacione di turno,
purtroppo, non cambiano e non
cambieranno le cose, far da tappetino è una vocazione alla quale non sappiamo o non vogliamo
rinunciare.
Bruno Cesaroni
e.mail
«Tra il dire e il fare c’è di mezzo il
mare» è il proverbio che più si
addice al nostro primo ministro.
Sino ad ora, con grande maestria, ci ha ipnotizzati proclamando riforme che abbracciano
gli interessi di noi tutti, ma dietro
al fumo non mi sembra ci sia il
classico arrosto. Renzi aveva
promesso una riforma al mese da
febbraio a giugno. Bene! Siamo
in aprile e ancora non si è delineato un bel nulla. La riforma
elettorale è stata stravolta e deve
ancora essere approvata dal Senato, se mai lo sarà! L’abolizione
del Senato è diventata una chimera. Abolire non significa modificare. Personalmente non ho
capito a cosa serva il Senato delle
Autonomie ed è semplicemente
spaventoso pensare che il Presidente della Repubblica possa
nominare 21 senatori. Immaginiamo che la legge venga poi modificata, come è possibile succeda e che il Senato torni ad occuparsi, anche in parte, dell’ese-
cutivo. Ci ritroveremmo con
quasi il 20% del Senato delle Autonomie controllato dal Presidente della Repubblica.
Emiliano Pozza
Milano
BOLDRINI
Come penalizzare
il turismo
Peccato che la Boldrini sia già
impegnata con un incarico istituzionale perché altrimenti sarebbe stata perfetta a ricoprire
l'incarico di ministro del Turismo. Dopo aver udito le sue recenti dichiarazioni in materia di
turismo la prospettiva di distruggere anche l'ultima risorsa
economica nazionale che ci rimane potrebbe diventare realtà.
Dopo aver disastrato le nostre
industrie manifatturiere, dopo
aver affossato l’agricoltura e l'artigianato, è giusto che ora i nostri
politici ce la mettano tutta per
far fuori anche il turismo.
Emiliano Pozza
Milano
LOTTO
Estrazione del 5/4/2014
BARI
53
57
70
74
55
CAGLIARI
14
85
28
33
27
FIRENZE
75
21
63
40
16
GENOVA
52
82
13
4
81
MILANO
79
84
26
34
60
NAPOLI
72
21
43
3
8
PALERMO
11
79
48
26
28
ROMA
5
72
28
32
21
TORINO
19
9
42
31
82
VENEZIA
50
51
37
6
89
NAZIONALE
40
43
66
59
19
10eLOTTO
SUPERENALOTTO
La combinazione vincente:
9 31 33 37 79 86
Numero SuperStar: 50
QUOTE SUPERENALOTTO
• Nessun ”6” (jackpot 11.725.985,81) •
Nessun ”5+1” • Ai 6 ”5” vanno € 48.025,78
• Ai 776 “4” vanno € 378,08 • Ai 30.057 ”3”
vanno € 19,34.
QUOTE SUPERSTAR
• Nessun “5 stella” • Nessun “4 stella” •
Ai 156 “3 stella” vanno € 1.934,00 • Ai
2.526 “2 stella” vanno € 100,00 • Ai
16.647 “1 stella” vanno € 10,00 •
Ai 36.209 “0 stella” vanno € 5,00.
• Montepremi: € 1.921.031,16
DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO
DIRETTORE RESPONSABILE
Maurizio Belpietro
VICE DIRETTORI
Massimo de’ Manzoni (vicario) - Franco Bechis
Fausto Carioti - Pietro Senaldi
DIRETTORE GENERALE
Stefano Cecchetti
PRESS-DI Distribuzione Stampa e Multimedia Srl
STAMPA
LITOSUD SRL - Via Aldo Moro 2 - Pessano con Bornago (Mi)
CENTRO SERVIZI EDITORIALI Srl - Via del Lavoro, 18 - Grisignano (Vi)
Ecco perché
voterò Renzi
Sono sempre stato un simpatizzante del centrodestra però alle
prossime elezioni voterò Matteo
Renzi e ciò per i seguenti motivi:
1) dov'è il grande partito di centrodestra? Si è volatilizzato in
tanti rivoli insignificanti ed anche in Forza Italia, ove regna una
gran confusione, sempre più
anime si contrappongono le une
alle altre; 2) Renzi si sta impegnando tantissimo per attuare le
riforme che la stragrande maggioranza degli italiani invoca da
tempo e che neppure Berlusconi, quando aveva la maggioranza in Parlamento, aveva portato
a termine. Sono curioso di vedere se questa mia lettera verrà
da voi pubblicata.
Aldo Maccagnoni
e.mail
PENSIONATI
Se nascesse
un nuovo partito...
In Italia, secondo l'Istat ci sono
circa 16 milioni di pensionati: se
raccolti in un unico partito, o
movimento, questo potrebbe
ottenere facilmente la maggioranza assoluta. Come mai nessuno ha mai pensato di costituire un Mapi, “Movimento
Apartitico Pensionati Italiani”?
Con qualche migliaio di cervelli
scelti fra questi potremmo contare almeno su cultura, saggezza
ed esperienze di vita, con risultati sociali certamente migliori
di quelli che vediamo attualmente.
Angelo Tagliabue
e.mail
CENTRODESTRA/1
5 9 11 14 19 21 28 50 51 52
53 57 63 70 72 75 79 82 84 85
Numero jolly: 12
CAMBIO DI CAMPO
Silvio, ricordati
di Brenno
All’ex presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi, il quale si ostina a voler trattare la sua agibilità
politica con chi ha tutto l’interesse a tenerlo fuori dai giochi,
vorrei ricordare l’episodio storico di Brenno, quello del «vae
victis», e Furio Camillo e che
quindi non è con l’oro – ovvero
con trattative e/o accordi fatti
con gli avversari politici – che si
riscatta sia il suo, di Silvio Berlusconi, onore che quello del popolo di centrodestra, che è maggioranza nel Paese, e si conqui-
EDITORIALE LIBERO S.r.l. - Società Unipersonale
SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
PRESIDENTE: Arnaldo Rossi
CONSIGLIERI: Carlo Lancella - Stefano Cecchetti
LITOSUD SRL - Via Carlo Pesenti 130 - Roma
MARTANO EDITRICE S.r.l. - Viale delle Magnolie - Modugno (BA)
L’UNIONE SARDA S.p.A. - Centro stampa Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA)
CERTIFICATO N. 7761
DEL 18/12/2013
ISSN 1591-0423
S.t.s. S.p.A. - Strada V zona industriale, 35 - Catania
REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE
Viale L. Majno, 42 - 20129
Telefono: 02.999.666 - Fax: 02.999.66.264
REDAZIONE ROMA
Via Trinità dei Pellegrini, 12 - 00186
Telefono: 06.999.333 - Fax: 06.999.33.443
TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano
Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250
n° 82 anno XLIX
Registrazione: n° 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano
La tiratura di domenica 6 aprile 2014
è di 123.055 copie
21
Domenica 6 aprile 2014
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Filo diretto con Maurizio Belpietro
vai su www.liberoquotidiano.it e clicca
Su
Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi.
Posta prioritaria
di MARIO GIORDANO
Immigrazione fra retorica e affari
restino tra di noi?
Luigi Fassone - Camogli
* * *
Caro Giordano, la Germania vorrebbe processare un tassista di Rapallo che ha portato in
Germania extracomunitari senza permesso di
soggiorno. Lui sostiene che non sapeva che i
passeggeri fossero senza passaporto. «Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina» è
l’accusa, implacabile, dei magistrati tedeschi. Io
mi stropiccio gli occhi, che abbia letto male?
Loro, i tedeschi, i “senza permesso di soggiorno” prima li pedinano e poi li sbattono fuori,
mentre noi li dovremmo accogliere e coccolare?
Se l’Europa è davvero unita, perché non indagare per lo stesso reato la nostra Marina Militare che “i senza permesso”li aiuta ad entrare e
le associazioni che si prodigano perché gli stessi
sta la guida dell’Italia, ma è con
il ferro, cioè andando alla tenzone elettorale, senza però aver
fatto compromessi al ribasso e
senz’anima con il “sinceri democratici”. Altrimenti: vae victis!
Carlo Cerofolini
Sesto Fiorentino (Fi)
CENTRODESTRA/2
Ripartire
da Tremonti
Ho letto con interesse l’intervista rilasciata a Libero dall’ex
ministro dell’Economia Giulio
Tremonti. Credo che Tremonti
abbia a suo tempo difeso con
realismo e con i mezzi che aveva
a disposizione l’interesse nazionale, di fronte agli interessi
delle banche francesi e tedesche che suggerivano ai rispettivi governi le politiche di austerity che ci stanno rovinando.
Spero che il centrodestra sappia
valorizzare per il futuro uomini
come Giulio Tremonti, immeritatamente caduto nell’oblio
dopo l’esperienza al governo
nel 2008-2011.
Franco Tan
e.mail
La notizia mi era sfuggita. E sono andata a
ritrovarla sul Secolo XIX di qualche giorno fa. Proprio come dice lei: un tassista è
accusato dalla Germania di favoreggiamento di immigrazione clandestina perché ha portato alcuni stranieri senza passaporto nella terra dei crucchi. Ora, può
anche darsi che il soggetto sia un furbetto
e che faccia parte di un’organizzazione
che gestisce il traffico, ma se così fosse
andrebbe dimostrato non le pare? O vogliamo fissare il principio che i tassisti
devono chiedere il passaporto a tutti coloro che caricano a bordo? E se questo è il
metro di misura, che dire allora di chi
coscientemente aiuta gli immigrati a entrare nel nostro territorio e a rimanervi?
Le sue perplessità, caro Fassone, sono rese ancor più attuali da due fatti recenti:
l’abolizione del reato di immigrazione
RIFORME
clandestina, approvato dal nostro Parlamento, e l’annuncio del ministro Alfano
che ci sarebbero 600mila stranieri pronti
a buttarsi sui nostri barconi per inondare
le coste. Anche ammesso che Angelino
l’abbia sparata un po’ grossa, il problema
non va nascosto: mentre gli altri Paesi
stringono i cordoni, da noi la sinistra rilancia con forza la disastrosa linea del
buonismo. Sono più di vent’anni che la
stiamo combattendo, ma devo dire, ahimé, senza grandi risultati. Continuiamo a
essere inondati a fiumi di retorica. E io mi
chiedo: a chi giovano? Non certo agli stranieri, che illusi dal buonismo rischiano la
vita nei viaggi della disperazione e poi
sono costretti a vivere qui in condizioni
disumane. Non certo agli italiani, che vedono le loro città invase. E dunque? È
evidente che gli immigrati sono un affare
per qualcuno, e non solo per gli scafisti
ma anche per chi specula, politicamente
e/o economicamente, sulle loro disgrazie. E poi si prende il lusso di far passare
chi si oppone per egoista e crudele...
TAGLI
Il nuovo
Senato
OMOFOBIA
Ambasciate
e fumo negli occhi
Un breve commento sulle nuove norme che regolano la nomina dei nuovi senatori. Ci saranno 21 senatori nominati dal
presidente della Repubblica
che, visti i precedenti, è tutto
fuorché imparziale e super partes. Saranno senatori i presidenti di Regione e i sindaci dei
capoluoghi di Regione. In questo caso la Val d'Aosta con appena 128mila abitanti avrà la
stessa rappresentatività della
Lombardia, che di abitanti ne
ha quasi 80 volte tanti.
Rolando Spinelli
e.mail
La scuola ascolti
i genitori
Il premier Renzi ha deciso ed
agito: quattro ambasciate italiane, su questa terra, chiuderanno le loro sedi. Ma quante sono
in tutto? Temo che sia un'azione per dar fumo agli occhi.
Leopoldo Chiappini
Teramo
LAVORO
Quei disoccupati
non più giovani
ROMA
Rimedio
anti-monnezza
Discariche chiuse e Roma rischia di essere sepolta dall’immondizia. Per Marino nessun
problema: comprerà una
mountain bike.
Livio Cepollina
e.mail
NORD: Torna l'alta pressione con bel tempo prevalente, salvo un
po' più di nubi sui settori alpini e prealpini di Nordest con occasionali piovaschi pomeridiani. Temperature molto miti.
CENTRO: Pressione in aumento e tempo soleggiato e stabile su
tutte le regioni salvo una locale parziale nuvolosità e qualche nebbia o foschia mattutina. Temperature in aumento e molto miti.
SUD: Insistono molte nubi, piogge diffuse e temporali specie
tra la Lucania e la Calabria. Piogge e schiarite altrove, più sole
su Nord-Est Campania, Ovest Sicilia e Nord Puglia.
Si parla molto della disoccupazione giovanile, problema scottante sì, ma fino a un certo punto. Difatti i più giovani hanno, in
genere, il papino e la mammina
che li aiutano; stanno molto
peggio gli ultratrentenni aventi
moglie e figli, i quali hanno perso il lavoro dopo una (spesso)
ineccepibile carriera, tutto per
colpa della difficoltà dei leader
delle imprese a mantenere a
galla la baracca o, dei (dolorosi)
tagli operati dal governo!
Mauro Mai
Rieti
Mi riferisco alla polemica sugli
opuscoli diffusi dall'Unar tra i
docenti delle scuole. Quegli
opuscoli in teoria avrebbero dovuto educare alla diversità per
combattere discriminazioni e
omofobia, ma in realtà davano
una lettura ideologica della famiglia. Si consigliavano le fiabe
gay alle materne, problemini di
aritmetica con personaggi
omosessuali alle elementari,
narrative e film transgender alle
superiori, le parole padre e madre cancellate dai moduli, ecc.
Per non parlare delle religioni
che vengono considerate omofobe. In realtà il ministro Stefania Giannini non si è opposta
alla distribuzione degli opuscoli
per le proteste del Card. Bagnasco, caso mai ha recepito quelle
di decine di migliaia di famiglie
che minacciavano di ritirare i
figli dalla scuola. L'educazione
alla diversità va bene, ma deve
essere concordata anche con le
associazioni dei genitori e non
solo con quelle gay.
Ivan Devilno
e.mail
NORD: Prevalenza di bel tempo, ampiamente soleggiato,
su gran parte delle regioni salvo addensamenti innocui su Alpi
e Prealpi centro-orientali. Molto mite con massime sui 23/24˚
in pianura.
CENTRO: Prevalenza di bel tempo su tutte le regioni salvo ultime
nubi innocue tra l'Abruzzo e il Molise. Foschie mattutine sulle zone
appenniniche. Caldo a Ovest durante il giorno.
SUD: Prevale il bel tempo soleggiato ovunque salvo, al pomeriggio,
qualche addensamento con isolati e brevi rovesci sui rilievi della
Calabria. Clima mite e gradevole, primaverile.
NORD: Prevale ancora il bel tempo stabile e soleggiato ovunque
salvo qualche occasionale addensamento sulle Alpi con deboli
rovesci specie sulla Valle d'Aosta e sull'Alto Adige. Molto mite.
CENTRO: Bel tempo su tutte le regioni con cielo poco nuvoloso.
Qualche nube sparsa innocua sui settori appenninici. Mite di giorno
con 24˚ su Toscana, Lazio e Abruzzo, 21/22˚ altrove.
SUD: Prevalenti condizioni di bel tempo con cielo poco nuvoloso
su tutte le regioni salvo una parziale nuvolosità tra Sud Calabria
e Est Sicilia. Molto mite fino a 24˚ in pianura.
Temperature previste oggi
PUBBLICITÀ
Direzione Generale
Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano
Tel. 02.3022 1/3837/3820 Fax 02.30223214
e-mail: [email protected]
Per le filiali di competenza territoriale:
www.system24.ilsole24ore.com
PUBBLICITÀ ONLINE
Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano
Tel. 02 30223003 Fax 02 30223058
e-mail: [email protected]
www.websystem.ilsole24ore.com
Modalità di pagamento:
Abbonamenti nazionali
 12
 6
 3
 12
 6
 3
 12
 6
 3
mesi: 6 giorni
mesi: 6 giorni
mesi: 6 giorni
mesi: 5 giorni
mesi: 5 giorni
mesi: 5 giorni
mesi: 4 giorni
mesi: 4 giorni
mesi: 4 giorni
..................................
..................................
..................................
..................................
..................................
..................................
..................................
..................................
..................................
Il versamento dovrà essere intestato a:
Editoriale Libero S.r.l. Viale L. Majno, 42 - 20129 Milano
Numero verde
800-984824
 versamento su C/C Postale n. 41953050
€ 290
€ 155
€ 85
€ 250
€ 130
€ 70
€ 205
€ 105
€ 60
 Bonifico banc. Unicredit s.p.a.
Largo Angelo Fochetti 16, Roma
IBAN: IT43B0200805346000500035665
MIN MAX
ANCONA
AOSTA
BARI
BOLOGNA
Per l’attivazione si prega di inviare i dati precisi dell’intestatario
dell’abbonamento, unitamente alla ricevuta del versamento effettuato, al
Fax 02.999.66.279
Ufficio Abbonamenti e arretrati del quotidiano: Tel. 02.999.666
e-mail: [email protected]
Orario: 10.00-12.30 (dal lunedì al venerdì)
Arretrati del solo quotidiano: disponibili, salvo esaurimento scorte, le
copie dell’ultimo anno. € 3,00 cad. con richiesta scritta, accompagnata
dall’importo in valori bollati, indirizzata a Libero - Uff. Arretrati Viale L. Majno, 42 20129 Milano
CAGLIARI
CAMPOBASSO
FIRENZE
GENOVA
L'AQUILA
MILANO
11
8
13
11
11
6
9
15
5
10
17
20
17
21
20
14
22
23
18
22
MIN MAX
NAPOLI
PALERMO
PERUGIA
POTENZA
PRATO
ROMA FIUMICINO
TORINO
TRENTO
TRIESTE
VENEZIA
10
13
7
7
10
10
9
11
12
10
Dati meteo a cura de iLMeteo.it,elaborazione grafica centimetri.it
21
18
18
11
23
19
22
20
23
23
22
Domenica 6 aprile 2014
SPECIALI
Domenica 6 aprile 2014
23
Numero 115
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
SPECIALE
GOLPE
SETTIMANALE DI SATIRA AUTARCHICA a cura di Francesco Borgonovo - Alessio Di Mauro - Giuseppe Pollicelli
Come organizzare
un colpo di Stato
di Ottavio Cappellani
C’
Il ruolo fondamentale della donna
nelle strategie eversive
Camicie rosa
della rivoluzione
di Gemma Gaetani
A
nche nel colpo di Stato, regno, finora, del solo
uomo, bisogna superare il maschilismo del
passato e rispettare le quote rosa. Per un uso
ottimale dell’ancella di Adamo a fini bellici e strategici, è necessario rintracciare le precipue potenzialità racchiuse nei vari tipi di donna. Poi, dare ad esse
spazio ed incoraggiamento. L’universo femminile
andrà suddiviso secondo canoni innovativi, al passo coi tempi e antisessisti. Facendo l’occhiolino
anche alla semplificazione amministrativa, altro
concetto clou di questi anni, le categorie saranno
due. La prima è “Donne del tipo ‘cuscino in faccia’”. Sono quelle la cui unica utilità sulla Terra è
essere copulate da morti di figa presi a calci nel
sedere da donne belle, intelligenti e quindi esigenti,
o da uomini fighi nei momenti di noia e vuoto per
far fare esercizio riduttivo dello stress al proprio
strumento procreativo. (...)
segue in quarta pagina
è un dilettantismo
rivoltoso (soprattutto
in Italia, dove il dilettantismo pare essere la regola in ogni campo) che negli
ultimi fatti di cronaca ha
sfiorato il modellismo: una
motopala travestita da tank.
Per chi volesse prendere il
potere professionalmente
LiberoVeleno offre questa
settimana un Bignami del
Colpo di Stato in 10 punti.
Sono necessarie non più di
duecento persone. Il modello
Propaganda 2 è oggi superato, troppo debole nei confronti della magistratura, e
accentuata capacità critica
del popolo nei confronti dei
media tradizionali (giornali
e televisioni).
1)
Esiste una
profonda differenza tra Guerra
Civile e Colpo
di Stato. La
prima è destinata a creare
disordine.
Il secondo
invece instaura
un nuovo ordine. È possibile, e anzi preferibile,
prendere il potere con
un Colpo di Stato senza passare per la Guerra.
Data la presenza militare americana in territorio italiano è necessario
innanzitutto contattare la
Cia per un eventuale
appoggio esterno (è facile,
sezione Cultura di un qualsiasi consolato o ambasciata
americana presente sul territorio). Mandare in avanscoperta un gruppo sacrificabile. Se dopo i contatti
con la Cia il gruppo viene
arrestato (con accuse false,
solitamente) si renderà
necessario procedere in
autonomia. La Cia può
2)
Stato reagirà staccandovi
l’energia. Faranno il vostro
gioco. La nazione resterà al
buio. Inizieranno i disordini sociali. Pensaranno che il
black out sia dovuto a voi.
Esercito e Forze di Polizia
non saranno in grado di
reagire fino a quando non
capirano “quale” ordine
devono riportare in essere.
Lo Stato reagirà riallacciando l’energia,
ma a quel punto anche esso
dovrà ammettere il Colpo
di Stato in atto. Chiederà
l’intervento delle forze
armate. Le forze armate, a
questo punto, saranno già
state stoppate dalla Cia, che
tutto tollera, tranne un
potere che non sa mantenere l’ordine.
Le forze armate, che
non vogliono prendere ordini dalla Cia, non
risponderanno né allo Stato
né alla Cia. Passeranno dalla parte del popolo.
A questo punto prendere contatti con il
popolo e le Forze Armate. Il
primo vi saluterà come liberatori. I secondi si metteranno al vostro servizio
(senza Stato niente stipendio, ricordate che la carriera
militare è un impiego al
servizio del popolo).
Proclamate un governo di transizione.
Attuate le riforme indispensabili (magistratura
elettiva all’americana, confederazione di regioni indipendenti, autonomia energetica). Indire nuove elezioni.
Sedersi e aspettare
se gli altri Stati
riconosceranno il nuovo
ordine, o se vi attaccheranno militarmente. (Riconosceranno il nuovo ordine,
fidatevi).
6)
All’internoetto
rf
e
p
l
e
d
t
i
k
il
ista
n
o
i
s
s
e
c
e
s
utte
t
n
o
c
o
t
e
ven
ni
le istruzio
essere utile,
ma non è indispensabile.
Ricordare che l’America si
adatta elasticamente a qualunque potere in grado di
garantire un ordine.
Prendere il controllo
delle comunicazioni è
superato. Oggi è necessario
prendere il controllo dei
social. Facebook e Twitter
hanno un responsabile italiano. Tentare di corromperlo. Se impossibile,
sequestrarlo e prendere
temporaneamente il controllo dei due social.
3)
Incolla qui
la tua
fototessera
4)
“Annunciare”
il Colpo di Stato in atto, ancora prima di
portarlo a termine, è fondamentale. Le istituzioni
inizieranno a guardarsi l’un
l’altra con sospetto. Inizieranno le prime defezioni. Il
popolo sogna il Colpo di
Stato, le Istituzioni, in casi
del genere, desiderano riposizionarsi. Annunciare il
Colpo di Stato a social unificati. Le televisioni continueranno le loro programmazioni senza accorgersi di
nulla. Proclamate in rete
festeggiamenti, scioperi,
assemblee di piazza, invitate il popolo a uscire per le
strade.
Lo Stato sa che le
comunicazioni sono
fondamentali. Una volta
preso possesso dei social lo
5)
7)
8)
9)
10)
24
SPECIALI
Domenica 6 aprile 2014
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Il tweet di Renzi alla nazione
La giornata di...
Vladimir Putin
#italiastaiserenissima
1
di Giuseppe Pollicelli
di Simone Morano
ORE 8.44 Legge un articolo di Repubblica in cui Concita De Gregorio si schiera
contro una eventuale guerra in Ucraina:
“Fare la guerra è come fare l’amore:
spesso non sai nemmeno con chi la stai
facendo. Fare la guerra è come fare
l’amore: sono sempre gli uomini che
vogliono farla. Fare la guerra è come
fare l’amore: ti fa spendere un sacco di
soldi, e non ne vale mai la pena. Fare la
guerra è come fare l’amore: dopo, c’è
gente che fuma”.
ORE 8.47 Pensa che “fare la guerra è
come leggere un articolo di Concita De
Gregorio: dopo, ti penti sempre”.
ORE 9.57 Chatta su Skype col suo amico
Silvio Berlusconi.
“Tranquillo, Vladimir, vincerai la guerra,
anche perché i morti in trasferta valgono
doppio”. “Ahah”. “L’importante è che non
attacchi noi”. “No, Silvio, tranquillo. E
anche se dovesse accadere, al massimo vi
diremmo: «Ok, dai, vi concediamo di partire con 50mila uomini di vantaggio,
visto che avete Renzi premier»”. “Beh, ma
guarda che noi abbiamo anche le armi
chimiche”. “Sì, ma per quanto tempo
ancora potrà cucinare Antonella Clerici?”.
“Ahah”.
“No, penso che sarebbe una guerra di
trincea, la nostra”. “Oh beh, allora vinceremmo: hai mai visto le buche che ci sono
a Roma?”
ORE 13.0 Intervistato dalla Gazzetta dello Sport (il quotidiano di cronaca rosa
che se non esistessero le scommesse e
Twitter avrebbe una foliazione di quattro pagine), spiega perché le Olimpiadi
di Sochi sono state un successo: “Merito
dello slogan «Son tutti Sochi col cu*o
degli altri». Inoltre, tutte le nostre atlete hanno vinto senza fare ricorso a pratiche dopanti, e ne troverete conferma
tra quattro anni, quando gareggeranno
tra gli uomini”. Dimenticate anche le
polemiche con l’Italia. “Sì, mi hanno
detto che c’è stato un individuo vestito
in maniera eccentrica e truccato da
donna che ha attirato l’attenzione
quando è venuto qui a Sochi. Luxuria?
No, parlavo di Carolina Kostner”.
ORE 18.01 Riceve una visita a sorpresa
in casa da Ban Ki-Moon, segretario
generale delle Nazioni Unite. “Sa, io
guardavo sempre i cartoni animati di
sua sorella Sailor”, lo accoglie Vladimir
con una battuta tipica del miglior cabaret russo. I due, a colloquio, si trovano
d’accordo sui motivi per cui ora sarebbe
necessaria una guerra tra Russia e
Ucraina: 1) Un sacco di badanti italiane
potrebbero andare ad assistere i vecchi
ucraini; 2) Natasha Stefanenko ha promesso che, se vince la Russia, a fine stagione si spoglia; 3) Su Twitter impazza
l’hashtag #ucrainastaiserena 4) Finalmente si capirà se si dice Ucràina o
Ucraìna 5) Putin non vede l’ora di sentire ancora Tiziano Crudeli urlare “ANDRIY
SHEVA SHEVCHENKO! ANDREINO L’HA
MESSA!”.
M
algrado l’arresto,
pochi giorni fa, di un
gruppo di secessionisti determinati a
compiere atti eversivi pur di
ottenere l’indipendenza del
Veneto dall’Italia, Matteo
Renzi ha invitato il Paese a
rimanere sereno. Anzi, di più.
L’ultimo tweet del presidente
del Consiglio recita addirittura: #Italiastaiserenissima.
L’ottimismo di Renzi appare
tuttavia eccessivo, soprattutto alla luce della scoperta, da
parte di LiberoVeleno, di un
vero e proprio manuale
d’istruzioni in cui, oltre alla
trasformazione di un trattore
agricolo in un carro armato,
sono descritte in maniera dettagliata altre inquietanti azio-
ni terroristiche che i cosiddetti “venetisti” potrebbero
accingersi a compiere.
Lo scoop messo a segno dal
nostro giornale ha inoltre
portato alla luce l’esistenza di
una vera e propria guida per
realizzare il kit del perfetto
secessionista veneto, quasi
una sorta di supereroe serenissimo: un equipaggiamento
che, come potrete vedere,
rende a tal punto inavvicinabili dagli altri esseri umani
da consentire una secessione
non soltanto dall’Italia ma
dal resto del mondo. Documenti che fanno correre un
brivido nella schiena e che
dovrebbero instillare qualche
preoccupazione anche nel
nostro premier.
Dal manuale illustrato
2
3
4
5
kit del perfetto venetista
1 - Cappello e maglietta da gondoliere
2 - Maschera e mantello, il tradizionale
travestimento veneziano
Modificare una gondola seguendo lo schema riportato
nella figura in modo da ricavarne un potente sottomarino
da guerra
3 - Gatto randagio da portare sempre con
sé come strumento di attacco e di difesa
(in onore dei vicentini “magnagati”)
4 - Brasolara d’ordinanza da “tagliare”
per rifocillarsi nelle pause dei lavori di
taroccaggio del trattore (come da intercettazioni telefoniche)
5 - Pantaloni mimetici e stivali da zappatore modello “Tanko”
Mettere in vendita palle di vetro con la neve, aventi per
soggetto un sito di Venezia, da cui si sprigioni una
sostanza velenosa che, diffondendosi nell’aria, provochi
la morte di chi acquista il souvenir
Costruire potenti bombe carta, da adoperare per azioni
intimidatorie, utilizzando i modelli di pagamento della
dichiarazione dei redditi
SPECIALI
Domenica 6 aprile 2014
25
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Secessionismo ruspante
Gli A-Team
della Laguna
L
di Adelmo Monachese
a matematica non è
un’opinione, la geografia a quanto pare
sì. Ventiquattro separatisti veneti vengono arrestati per aver costruito un
carro armato modificando
un escavatore che, secondo
loro, doveva servire per
un’azione dimostrativa. I
peggiori terroristi della storia: i primi a voler utilizzare
a scopi militari un mezzo
agricolo con una trovata
alla A-Team (telefilm al
quale devono essersi ispirati), mentre tutti i terroristi del mondo, attrezzati
all’uso delle
armi
più
moderne e
micidiali che
esistano, cercano di passare inosservati
come poveri agricoltori. Se volevano
dare vita ad una mossa
eclatante con probabili sviluppi violenti, invece della
ruspa-armata avrebbero
potuto portare in piazza
San Marco una vecchia
stronza alla guida del Suv
di suo marito e farle fare
un’inversione a U.
In un’intercettazione uno di
loro si dice fiducioso dell’arrivo della mafia. Cosa si
aspettavano? Forse il carburante per il trattore da guerra. Purtroppo per loro è stata sgominata l’organizzazione mafiosa-petrolifera
della famiglia Cosentino.
“Q8 sono io” diceva uno
dei Cosentino, aumentando
la confusione geografica:
prima i criminali si sostituivano allo Stato, ora assumono lo status di ambasciata di altri paesi, nello specifico un emirato arabo in
carne e ossa. Naturale poi
che Google Street View faccia danni in giro per l’Italia.
In questi giorni gli è stata
recapitata una multa da un
milione di euro risalente al
2010.
Se Equitalia applicasse lo
stesso criterio che applica ai
comuni mortali, per una
multa con due anni di ritardo sui pagamenti dovrebbe
pignorare a Google tutta la
sezione Immagini.
La motivazione della sanzione, inoltre, potrebbe
creare un precedente:
le auto di Google
hanno fotografato tutta l’Italia
e gli italiani
senza rispettarne la privacy, con questo
criterio però
dovremmo multare anche tutti i
turisti cinesi.
Il mondo è diventato troppo piccolo, e le missioni
nello spazio si moltiplicano
e con loro la confusione:
una missione italiana ha
trovato in Encelado, una
delle più piccole lune di
Saturno, un oceano potenzialmente capace di ospitare la vita. Visto che la missione è partita dalla Sapienza di Roma, se l’acqua si
rivelerà potabile questo
renderà l’oceano lunare una
propaggine degli acquedotti di Roma? La scoperta ha
attirato i complimenti dalla
comunità scientifica internazionale ma rimane il
dubbio che quelli della
Sapienza non abbiano mandato un’esplorazione a
930.402.129.309 chilometri
di distanza per cercare altre
forme di vita ma altre forme di parcheggio.
MILANI
ITALIA
di Maurizio Milani
I
I consili di Dragan
Tuo criminale slavo di fiducija
A
mici, ma io dico: cosa c’è di più importante di libertà?
Forse soldi. E prostituzione. E a essere proprio pignoli anche cilindrata di machina (mia BMW ha altisima). Però libertà entra sicuramente in prime cinque
posizioni di cose più importanti di nostra breve e criminale
vita. Tra popoli di est ci si intende, voi sapete. E’ per questo
che io ho sempre subafitato mia cantina ad amici di Romania, Serbia, Albania, Moldavia… Solo a ungheresi io non
ho mai subafitato perché loro sempre guarda filmini porno
ad alto volume e vicini chiama polizia e poi è casino. Da
pagine di LiberoVeleno io da mia solidarietà a grande popolo veneto di nord-est in rivolta: viva i serenissimi e viva la
libertà cari letori!
Anche ogi, come speso, io deve fare confesione. Prima di
tuto mi volevo scusare con i pasegeri di ultima coriera abusiva che io ho organizato da Catanzaro a Timisoara.
Camion si è fermato ad alteza di Slovenia e amici pasegeri
hano dovuto spingere fino a Romania. Poi ancora io ameto:
sì, ho aiutato ardenti e coragiosi indipendentisti di nordest. Io ho procurato tratore per tanko, dopo che ho lui rubato a coltivatori estensivi di marijuana turchi. Io ho procurato cannone di 12 milimetri che doveva esere montato su
tanko, dopo che ho lui rubato in deposito cinese di razi
abusivi di capodano.
In efeti, e questo è grande gosip esclusivo, proietili di tanko erano formulati per saltare in aria e formare nell’aria un
leone di S.Marco fucsia (altri colori cinesi non aveva, purtropo). E perché Dragan ha fato tuto questo? Sempre per
amore di libertà! Ora che vedo loro in carcere, lacrima mi
scende su guancia con barba incolta. Perché loro prigionieri di guera. Perché loro uomini senza machia e senza paura.
Perché loro padri e madri di famiglia, amici, che lavora in
picole-medie imprese sofocate da tase di governo italiano
ladrone. E perché loro avevano me ordinato partita di fucili
da Rusia che avrebe me frutato 30.000 sacchi, amici. E questo è l’amaro prezo di libertà.
eri stavo dipingendo il tramonto. Ero per strada. Viene vicino
un drogato con il cane. Mi fa: “Si
ricorda Argo, il cane di Ulisse?”.
Io: “E allora?”.
Lui: “Questo è il 157 esimo erede in
linea diretta del cane di Ulisse, lo
vuole?”.
Io: “Ok. Me lo dia, per il prezzo ci
mettiamo d’accordo domani”.
Lui: “Non c’è problema”.
Appena è andato via ho preso il
cane e sono andato al mio bar. Qui
abbiamo fatto un tunnel che parte
dal bar e arriva sotto i camerini
della Scala. Sempre ieri siamo saltati fuori dal pavimento e abbiamo malmenato cantanti e ballerini del prestigioso teatro. Il Comune ci ha dato ragione. Infatti
anche a noi sarebbe piaciuto fare
quel lavoro lì, ma da bambini nessuno ci ha detto: “Ragazzi, se
andate avanti a fare i cretini così
senza esser di sinistra vi troverete
a una certa età senza pensione e
senza lavoro”.
Traduzione: se fate i cretini (cioè i
cabarettisti) fatelo dicendo di
essere comunisti. Così diventerete
miliardari. Altrimenti sarete ridotti a prendere 40 euro al pezzo su
una rivista (LiberoVeleno) che è
bella ma non bellissima. Anche
perché non è di sinistra, se no era
bellissima.
26
SPECIALI
Domenica 6 aprile 2014
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Il ruolo fondamentale della donna nelle strategie eversive
Camicie rosa della rivoluzione
di Gemma Gaetani
segue dalla prima pagina
(...) Le “cuscino in faccia” saranno
adoperate come proiettili umani per
i carrarmati. Perfette anche le straniere (non si deve dimenticare il
principio dell’integrazione, che giustamente le parifica alle italiane).
Occhi a palla, orribili seni oblunghi
come melanzane da cinque chili
l'una che arrivano alle ginocchia già
a vent’anni o piattumi toracici stile
“tavola da surf”, panzone tali da
essere scherzosamente soprannominate dagli amici della cumpa “più
panza che manza”, manocce piccole
e sudate, sorrisi da ebeti dementi su
visi ottimi per farci pisciare il cane,
nasi da scrofa, labbra così sottili che
sembrano fessure di sportelli bancomat, orecchie tanto a sventola che
potrebbero essere utilizzate come
appendini per le borse al ristorante,
culoni sformati, spalle cadenti e a
triangolo, dentature ipertrofiche che
la gente ne ferma per strada le portatrici chiedendo “Come cazzo hai fatto a infilarti in bocca il Colosseo??”:
ogni difetto è buono per essere sfruttato. E, ringraziando Dio, è pieno di
racchie che ne possiedono più
d’uno! Come organizzarle, per un
corretto uso? Facile. Dopo il setaccio
sul territorio, il tramortimento a
mezzo pistola elettrica, esse andranno trascinate alla base militare per i
capelli, ammassate una sull’altra,
rese vogliose come cagnoline in calore tramite massiccia somministrazione di ecstasy, infine posizionate nei
camion di munizioni umane che
affiancheranno i tanki al momento
dell’attacco. Andranno sparate a raffica e, ovviamente, NUDE. In questo
modo il nemico, durante l’assalto al
palazzo del potere che si vuole espugnare, oltre l'offensiva d'un bombing
di colpi che sono concretamente
Aridatece Baffone
Sanremo, servire colazioni, pranzi,
cene. Abbigliate con uniformi ad
hoc, come body con fessure capezzolari e guêpière, catsuit aperti e in
rete, deliziosi vestitini da infermierine sexy e da segretarie molto maliziose, scarpe con tacchi a spillo altissimi (utili anche a ciecare gli occhi o
pugnalare il cuore di eventuali e
improvvisi infiltrati nemici), facilmente acquistabili nei sexy shop on
line. A golpe avvenuto, poi, esse
festeggeranno, in una fantastica
mega orgia, i vincitori. Basta maschilismo! Perché la donna va trattata
bene, anche nel coup d’État.
di Giovannino Guareschi (a cura di Egidio Bandini)
TURISMO IN ITALIA
- No pasaran!
materici, subirà un contemporaneo
shock visivo-emotivo che gli farà
soltanto urlare “Piovono cesse e
sono eccitatissime! Scappiamo!”.
Seconda categoria: le belle. Ad esse
andrà il nobile compito di assistere i
rivoluzionari, di supportare i Che
Guevara nostrani nel miglior modo
possibile.
Splendide geishe, esse saranno
impiegate, nell’accampamento militare, per eseguire massaggi alla
schiena, bagni in tinozza con latte
d’asina e spugne naturali, sventolamento di foglie di palme, intonazione di rilassanti canzoncine dei primi
STORIELLE FISCALI
- Hanno degli immobili: bisogna aumentar loro l’imposta sul reddito
SETTIMANALE DI SATIRA AUTARCHICA Fondato da Francesco Borgonovo e Alessio Di Mauro COLLABORANO Egidio Bandini, Ottavio Cappellani, Gianni Caputo, Dragan,
Gemma Gaetani, Flavio Gipo, LaFont, Walter Leoni, Giovanni Longoni, Michelangelo Manente, Maurizio Milani, Mauro Modenese, Simone Morano, Panif, Giuseppe Pellegrini, Giuseppe
Pollicelli, Scronda, Mariateresa Stella CONTATTI [email protected] - twitter @liberoveleno
Ida Magli, un manifesto per «Difendere l’Italia»
Al «Photofestival» la personale di Virgilio Fidanza
«Mentre gli scandali quotidiani e la frattura tra cittadini e istituzioni rendono più evidente la disgregazione del
sistema politico italiano ed europeo, Ida Magli mette in luce il mutamento epocale che la nostra democrazia
sta vivendo: la rappresentanza è morta, e ciò significa la fine dei vecchi partiti hanno fatto sprofondare l’Italia
nella corruzione». Questo il contenuto di Difendere l’Italia, (Bur) nuovo libro-manifesto di Ida Magli.
- In occasione dell’ottava edizione del PhotoFestival, circuito espositivo dedicato alla fotografia
d’autore che coinvolgerà dal 29 Aprile al 16 Giugno 2014 le più importanti gallerie d’arte e gli spazi
espositivi milanesi, FourPoints by Sheraton Milan Center ospiterà la personale di Virgilio Fidanza
intitolata Shangai - il Bund - la Fotografia. L’inaugurazione è il 9 aprile.
Il caso
Il «libro sospeso», beau geste che salva l’editoria
Come i «caffè pagati» della tradizione napoletana, si diffonde l’uso di donare volumi agli sconosciuti
Una moda virtuosa acclamata da Twitter che realizza il sogno di Borges sul contagio della letteratura
Il romanzo di Barbolini
.
CUORI DI CARTA
A sinistra, libreria dalla raccolta
fotografica di Richard Mansel per
la serie «What Would be Your
Perfect Home Library?». Sotto,
copertina di David Golder romanzo di Irène Némirovsky, pubblicato nel 1929. In basso, una
caricatura di J.L. Borges, ex bibliotecario e teorizzatore della
condivisione libraria [web]
::: FRANCESCO SPECCHIA
 Accadde come in uno di quei
racconti rarefatti di Paul Auster.
Un piccolo bancario sconosciuto
s’infila in una piccola libreria milanese - Il mio libro - in un giorno di
pioggia. Chiude l’ombrello. Lustra
gli occhiali appannati. E assiste alla
presentazione di un volumetto di
culto - David Golder , il capolavoro
francese, colpo di sciabola di Irène
Némirovsky-. Poi, soddisfatto, con
un gesto lento, l’uomo passa alla
cassa e compra il libro. In due copie.
Sorride, un po’ imbarazzato, alla libraia: «Questo lo acquisto a condizione che domani lo regali a un
cliente, a chi vuoi tu. Io ho deciso di
regalarlo alla prima persona che sarebbe entrata in libreria e così è stato...». La «prima persona entrata»
pochi istanti dopo è una sciura di
una certa età. Una di quelle simpaticamente volenterose, che vagano
un po’ spesate tra la jungla degli
scaffali aggrappandosi allo sguardo
del commesso. La sciura si ritrova il
David Golder tra le mani inanellate,
si commuove del gesto; e, a sua volta, acquista due copie di un altro libro, assicurandosi che venga donato ad un altro sconosciuto avviluppato anch’egli in quella potente catena di Sant’Antonio letteraria.
E così, da una settimana, in quella
piccola libreria milanese, talmente
minuscola da essere ribattezzata «la
scatola di lillà» per le sue pareti catarifrangenti, frotte di lettori compulsivi, o di flaneur della carta stampata, o di semplici passanti, possono
essere omaggiate di un libro pagato
da un precedente, generoso, cliente.
E senza sentirsi in dovere di ricambiare. Anche se, in realtà, dopo ricambiano sempre. Dice Cristina Di
Canio, proprietaria di Il mio libro:
«Quel giorno l’ho passato a fare da
tramite per scambi di libri fra sconosciuti e ho pensato all’hashtag. Ora
so che altre librerie lo stanno adottando, benvenga. Da quel mercoledì al sabato ho venduto molti libri
sospesi, una primavera della carta».
In sei giorni, dunque, i libri passati di
mano in mano, con questo sistema
di munifica matrice partenopea, sono stati oltre cinquanta. Il quotidiano Italiaoggi segnala che «è proprio
come il caffè sospeso, ma la differenza principale è che Il mio libroha
creato un hashtag (la parola chiave
su Twitter) diventato un esempio di
marketing virale. #librosospesoè apparso fino a due giorni fa in 1.099
tweet in appena sette giorni di esistenza, e ha avuto oltre 3 milioni di
impression: è comparso 3 milioni di
volte nelle timeline degli utenti. In
un momento in cui la crisi ammazza
l’acquisto, e in cui le librerie soprattutto indipendenti si liofilizzano; e
in un Paese dove i libri sfornati
all’impazzata ed invenduti servono
ormai a rimpolpare il business della
resa per i soli distributori; be’, questo è un evento incoraggiante. Un
virus benefico. Che rimanda, per
certi versi, all’utopia della letteratura condivisa di J.L.Borges.
Il quale Borges, bibliofilo incallito, (nel 44 scrisse,
come tributo ai libri sui
libri La Biblioteca di
Babele: «...a rigore,
basterebbe un solo
volume, di formato
comune, stampato
in corpo nove o in
corpo dieci, e composto d'un numero
infinito di fogli infinitamente sottili») era pure bibliotecario della
biblioteca di Buenos
Aires. E riteneva che i libri dovessero
essere divorati, scorticati, inalati anche e soprattutto dal popolo, dalla
povera gente che non poteva acquistarli.
E l’idea del «libro sospeso» è da
applauso, potrebbe salvare l’editoria. È fascinosa, anche soltanto per
chi - come il sottoscritto - vivrebbe le
sue confuse giornate tra risme di
carta gioiosamente impilate in scaffali con la mansione di lettini da psicanalisi. Qui non si danno i libri gratis. Te li pagano persone di cui non
sai nulla. Di cui non hai mai visto il
volto, ignori i gusti, non conosci speranze e delusioni, nè
opinioni politiche. Ma si
parte sempre
dal
concetto
che chi ami
i libri sia
comunque
abitato da
una buona
coscienza.
Tra
l’altro,
questa non è
un’iniziativa nuovissima. Era nata,
anni fa, dalla Libreria Ex Libris Cafè
di Michele Gentile a Polla, provincia
di Salerno. Ma in quel caso si poteva
arrivare al donatore, con la stessa
fregola dei bambini adottati alla ricerca del padre naturale. Il «donatore» acquistava due libri, uno per sé,
l'altro per un ragazzo «sconosciuto
dai 10 ai 18 anni». Il libro acquistato
era consegnato dal libraio a un
ragazzo che si doveva recare in libreria nei successivi sette giorni. Se il donatore voleva sapere a
chi fosse andato il volume «sospeso», poteva chiedere alla libreria, di persona o
per mail. Una trafila
abbastanza complicata. Meglio non sapere chi ha maneggiato il
libro che ti apre il sorriso. Meglio sperare
che il contagio
si diffonda..
La fine del mondo
inizia a Modena
tra follie e calambour
::: PIER MARIO FASANOTTI
 Signori miei, che baraonda. Sullo sfondo c’è l’ideadella finedelmondo, cheproduce squassamento di situazioni e di persone.
In ogni caso in questo singolare ultimo romanzo di Roberto Barbolini, si muovono, disarticolati come marionette teatrali, più personaggi, veri, inventati, morti e viventi di
quanti si aggirino nel saliscendi dell’inferno e
purgatorio danteschi. A confronto la periferia
di Dubai pare il palio di Siena. Nel romanzo
L’uovo di Colombo(Mondadori, 268 pagine,
19 euro), Barbolini, definito dalla critica «il
Fellini della scrittura», corre senza freni, obbediente solo alla cinghia lessicale, dottissima ed elegante: battute, sferzate tipicamente
di marca emiliana, situazioni in agguato,
schiettezze spadellate in faccia. Del resto
l’autore è fatto così, capace di interrompere
un proprio eloquio per dare fiato a un calembour che lo acchiappa all’instante. Aria di disfacimento dei costumi, luoghi comuni sparati a raffica: impossibile ignorarli. Contro le
meschinerie paraculturali di una cittadina,
Modena, pur sua città, assurta a emblema
dell’Italia che si sta immeschinendo e blatera
copioni triti dietro maschere consunte. La
prima pagina del romanzo, antiminimalista e
picaresco, è dedicata all’arrivo della star più
ambita in quanto è così difficile averla tra i
mortali curiosi, affamati e pure da giganti
scomparsi come Luciano Pavarotti. È lo scrittore Eugenio Blafardi, alias Michele Odasi, in
incognito. Quel che fa notare è la straordinaria somiglianza con l’attore David Niven, senza il marchio dei baffetti sottili.
«Il vampiro arrivò in città» inizia Barbolini
«Alto dinoccolato, elegante… con un vago
accetto transilvanico». Il portiere gli indica
l’ascensore. Lui rifiuta e sale le scale portandosi dietro una Samsonite di pelle consunta.
Poi scompare. Si farà vedere nel mercato della piazza grande. Invisibile inizio di una catastrofe che arriva da due direzioni. Dal cielo,
con i colombi che saettano come stukas, lanciando bombe stupide, e dal sottosuolo così
poco dostoievskijano. Con una tale sovrabbondanza di comparse questo affresco-romanzo pare deragli. Ma il baricentro è forte.
Si gonfiano le vene dell’invidia. Contro «gli
scrittorelli italiani». Ma perché tanto successo? si chiede il sindaco, perché gli italiani sono
così pomposi? Annota Barbolini, che talvolta
depone la frusta: «Il punto è proprio questo:
l’eterna psicologia dongiovannesca dei latini,
che annusano ovunque odor di femmina».
Inesorabile la vendetta dei colombi, ma soprattutto la rivincita delle fogne: la merda che
avanza, a ritmo dannunziano: «E verrà il giorno che una pioggia di merda dai tetti di questa
città scatenerò l’Apocalisse...».
28
SPETTACOLI
Domenica 6 aprile 2014
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
FANTASY AL POTERE
Tutti pazzi per il Trono di Spade
«Ma nessuno sa cosa succederà»
L’attesa è finita: dal 9 aprile su Sky Atlantic il 4° capitolo della saga insanguinata
I protagonisti in Italia: «Un trionfo di pubblico perché racconta l’avidità umana»
I tre protagonisti
de «Il Trono di
Spade» in visita a
Milano: Liam Cunningham (Davos
Seaworth), Sophie
Turner e Maisie
Williams (rispettivamente Sansa e
Arya Stark) [web]
::: TOMMASO LABRANCA
 Il fantasy è un genere narrativo simile alla musica metal o
all’Arte Povera: o ci sei dentro o
non riuscirai mai a recepire le
emozioni di una saga, capire i significati di una sedia rovesciata
e, soprattutto, distinguere le differenze in un monoblocco di
chitarre elettriche sferraglianti.
Per i profani, il fantasy si riduce a lotte sanguinose nelle brume tra gente vestita di pelliccia
con nomi impossibili da pronunciare, mentre in cielo svolazza almeno un dragone. Se si
compie un passo in più e si supera questa visione superficiale si
potrà finire ammaliati da questi
racconti infiniti che si distendono anche in quadrilogie per un
totale di migliaia di pagine. E anche di stagioni televisive. Del
Trono di Spade, per esempio,
tratto dal ciclo Cronache del
ghiaccio e del fuoco scritto da
George R. R. Martin, sono previste otto stagioni. Tre sono già andate in onda con un buon seguito, la quarta inizierà il 9 aprile sul
nuovo canale Sky Atlantic, trasmessa in contemporanea con
l’America. L’hanno presentata a
Milano qualche giorno fa tre dei
molti protagonisti di questo lavoro corale, Liam Cunningham,
che interpreta Davos Seaworth,
Sophie Turner e Maisie Williams, sorelle nella fiction, rispettivamente Sansa e Arya
Stark.
Grande attesa
L’attesa dei fan è simile sui
due lati dell’Atlantico e nessuno
sa cosa potrà accadere. Poche
sono le notizie trapelate e del tutto marginali ai fini della storia.
Come il nome della band musicale che viene scelta per un cameo in ogni stagione. L’anno
scorso toccò a Will Champion, il
batterista dei Coldplay, quest’anno agli islandesi Sigur Rós.
«La produzione fa di tutto per
evitare che si possano diffondere
notizie sulla sceneggiatura e gli
spoiler che qualcuno mette in giro sono sempre inaffidabili.
Inoltre è inutile basarsi sui libri,
in quanto Martin non ha ancora
finito di scrivere la sua saga. I
suoi spunti sono sviluppati da
una squadra di sceneggiatori»,
precisa Cunningham. Maisie va
oltre: «Quando i fan mi fermano
per strada e mi chiedono cosa
succederà negli episodi futuri io
rispondo che non lo so. Perché
nessuno di noi legge la sceneggiatura completa, ma solo le parti che ci riguardano. Ignoriamo
del tutto cosa è stato fatto dagli
altri attori in location lontanissime tra loro come possono essere
la Croazia, l’Islanda e Malta. E
poi io non ho nemmeno letto i
romanzi di Martin, anche se a
grandi linee so cosa raccontano».
La ragazza è giustificata anche
dal fatto di essere giovanissima,
Gwendoline Christie nel ruolo di Brienne di Tarth [web]
Nel cast del terzo capitolo
E la Christie finisce negli Hunger Games
 Passa da un fantasy all’altro Gwendoline
Christie, l’attrice che ha interpretato Brienne di
Tarth, l’imponente guerriero de Il Trono di Spade,
e che ora farà parte del cast dell’ultimo episodio
della saga di Hunger Games. Il ruolo era stato inizialmente assegnato all’attrice Lily Rabe, che ha
dovuto farsi da parte a causa di altri impegni professionali. Ora, Christie assumerà la parte del comandante di Lyme, un leader della ribellione proveniente dal Distretto 2 che ha vinto un’edizione
passata degli Hunger Games. Alta e forte, Christie
sembra ricoprire perfettamente i panni del feroce
comandante. Hunger Games: Il Canto della Rivolta (in inglese Mockingjay), scritto da Danny
Strong e diretto da Francis Lawrence, uscirà diviso in due parti rispettivamente il 21 novembre
2014 e il 20 novembre 2015. Il regista Francis Lawrence ha iniziato a girare i due film di Atlanta nel
mese di settembre e concluderà entro la primavera nei pressi di Parigi e Berlino. Nel frattempo,
Lionsgate si sta battendo per sostituire il grande e
compianto Philip Seymour Hoffman (che interpretava il ruolo del capo stratega Plutarch Heavensbee) con degli effetti compiuterizzati.
compirà 17 anni a giorni, e il ciclo
di Martin ha dei momenti non
proprio per educande, essendo
molto esplicito in certi momenti
di sesso e violenza. Ma sarebbe
folle volerne concentrare qui la
trama.
Mondo immaginario
Diciamo solo che siamo in un
mondo immaginario suddiviso
in due continenti. Nella parte occidentale di questa terra, nella
capitale chiamata Approdo del
Re, c’è il Trono di Spade la cui
conquista è causa di lotte tra le
grandi famiglie, soprattutto i
Lannister,iBaratheone gli Stark.
Non ci sono confini chiari tra
amici o nemici, buoni o cattivi.
Come in un governo di grandi alleanze le cose cambiano ogni
giorno, soprattutto in seguito ai
matrimoni tra membri delle diverse famiglie. Al punto che la
prima stagione della serie era
stata lanciata in America con lo
slogan «I Sopranos nella Terra di
Mezzo».
«Per qualcuno nel serial ci sono fin troppi matrimoni», risponde Cunningham. «Non
posso anticipare se ve ne saranno anche in futuro. Ma sono
sempre divertenti. In Irlanda diciamo che ogni banchetto di
matrimonio serve a farne nascere altri». Perché Liam Cunningham è irlandese e mi mostra
anche il passaporto quando, con
una gaffe, lo prendo per americano. «Non ho nulla contro gli
americani. Ne ho conosciuti anche di degni. Circa quattordici»,
chiosa con umorismo alla Wilde.
Però ha lavorato con gli americani per la realizzazione di questa serie che, come tutto il fantasy, pur non avendo alcuna precisa collocazione temporale, fa
pensare al Medio Evo, un periodo che negli Usa non conoscono
molto bene. E lui, attore europeo, si è dedicato a una preparazione storica prima di girare?
«Gli americani hanno un’idea
stravolta di Medio Evo, come ha
dimostrato Walt Disney nei suoi
film pieni di castelli del tutto inventati», dice Cunningham.
«Prima di affrontare le mia parte,
non ho voluto assolutamente
leggere niente sul periodo. Perché il fantasy non è ambientato
nel Medio Evo, è astorico pur essendo eterno in quanto racconta
quelle lotte che nascono
dall’avidità umana verso il potere. Cose raccontate da sempre,
dalla tragedia greca a Shakespeare fino alle attuali storie ambientate a Wall Street».
Questa componente di gioco
crudele per la conquista del trono si è persa nel passaggio dal titolo originale, The Game of Thrones, a quello italiano in cui il riferimento a un trono di spade fa
pensare a un mondo tutto maschile. Che ne pensano due delle
protagoniste femminili, come le
sorelle Stark?
Terribile vendetta
«Non è proprio così», risponde ancora una volta Maisie Williams, mentre Sophia Turner
continua silenziosa a divorare
patatine. «Non credere che nella
storia ci siano solo uomini che
combattono mentre le donne se
ne stanno alla finestra ad attenderli. Arya, il mio personaggio,
era ancora molto piccola nella
prima stagione, crescendo si è
caricata sempre più di odio verso
i Lannister e pronta a consumare
la sua vendetta. Arya è un maschiaccio, una ribelle. È stata la
prima bambina ad avere ucciso
una persona in tutta la saga. È
una che sin da piccola ha vissuto
in mezzo a gente che lotta e si
odia. E io stessa sul set devo sempre essere cupa e imbronciata,
SPETTACOLI
Domenica 6 aprile 2014
29
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Lo scrittore ispiratore della serie tv
IL NUOVO TOLKIEN
Due milioni di copie vendute solo in Italia
Ora George R.R. Martin lancia un prequel
::: TOMMASO LABRANCA
concentrata sul mio obiettivo
vendicativo. In ogni scena sono
impegnata a litigare o a gridare
con qualcuno. Tanto che a volte
mi domando: “Ma mi farete ridere prima o poi?”».
La risposta, ammesso che ve
ne sia una, non si può dare. L’im-
perativo su tutti i forum mondiali dedicati al Trono di Spade è
sempre lo stesso: chi sa, non parli. Tra le tante decapitazioni, le
uccisioni, le battaglie e i fiumi di
sangue che scorrono nella serie,
lo spoiler resta il crimine più grave.
L’attesa quarta stagione del suo lavoro più
celebre inizierà il 9 aprile su Sky Atlantic, ma
 George R.R. Martin ha tutto per essere i fan del ciclo che attendono queste nuove
uno scrittore di fantasy esemplare: è prolisso, puntate troveranno una doppia soddisfazioimmaginifico al punto da inventarsi un in- ne anche in libreria. Mondadori, in occasiotero mondo allo stesso tempo così vicino e ne dell’evento televisivo, pubblicherà il
così distante dal nostro,
quarto tomo delle
e un’aria da gnomo,
Cronache del ghiaccio
degna della copertina
e del fuoco, saga cui
di un disco dei Gentle
Martin lavora dall’iniGiant, band britannica
zio degli anni 90, bendi prog, stile musicale
ché il primo episodio
che ha avuto sempre
sia stato pubblicato
stretti legami con il
nel 1996. Fu proprio il
fantasy. Martin è la
quarto volume, uscito
mente che ha creato il
nel 2005 e intitolato A
ciclo Le cronache del
Feast for Crows, a far
ghiaccio e del fuoco da
esplodere il fenomeno
cui è stata tratta la traMartin, portandolo al
sposizione televisiva Il
primo posto delle clasTrono di Spade, alla
sifiche editoriali. La
cui sceneggiatura colversione italiana di quel
labora, modificando
libro fu pubblicata da
la trama dei suoi stesMondadori in due volusi libri, aggiungendo e
mi distinti, Il dominio
togliendo personaggi.
della regina, nel 1996, e
Martin è nato coL’ombra della profezia,
me sceneggiatore tenel 1997. Allo stesso
levisivo e ha firmato
tempo, l’8 aprile arriveanche alcuni episodi
rà in libreria un testo di
di una serie di culto
Martin inedito da noi, Il
come The Twililight Uno del libri di George R.R. Martin [web] cavaliere dei sette regni,
Zone, da noi tradotta
(Mondadori, 336 pagine,
come Ai confini della realtà. Nonostante le 18,50 euro). Si tratta di un vero e proprio prenumerose richieste, si era sempre opposto a quel delle Cronache che potrà però essere
una riduzione cinematografica della sua letto senza problemi anche da chi non coopera proprio perché i tempi ridotti di un nosce il resto della saga.
film lo avrebbero costretto a tagliare troppo.
Il libro era atteso da anni dai «martiniani»,
La televisione, invece, gli ha dato la possibi- ovvero i molti fan italiani dello scrittore amelità di distribuire il suo racconto in un pro- ricano che nel nostro Paese ha venduto oltre
getto che alla fine sarà lungo 80 ore.
due milioni di copie.
History Channel:
i divieti della Bibbia
Non tatuarsi, non mangiare
frutti di mare, non dedicarsi
all’astrologia e che la donna
non si vesta da uomo. È la Bibbia a stabilirlo. Secondo alcune interpretazioni religiose la
Bibbia contiene ben 2 mila
norme di vita da rispettare.
«Come Bibbia comanda», una
serie attraverso la quale scopriremo le regole e i divieti più
curiosi dettati nelle Sacre
Scritture, sarà in onda da domani 7 aprile ogni lunedì alle
22 su History, canale 407 di
Sky.
Angelus e visita pastorale:
Papa in diretta su Tv2000
Tv2000, in collaborazione con
il Ctv, seguirà tutti gli appuntamenti più importanti e le celebrazioni presiedute da Papa
Francesco. Oggi domenica 6
aprile, in diretta da Piazza San
Pietro, andrà in onda alle 12 la
recita dell’Angelus. Mentre nel
pomeriggio sarà trasmessa in
diretta la visita pastorale alla
Parrocchia romana San Gregorio Magno alla Magliana, a
partire dalle ore 17.45. E mercoledì, come di consueto,
Tv2000 trasmetterà da Piazza
San Pietro l’Udienza Generale
di Papa Francesco a partire
dalle 9.40.
30
Domenica 6 aprile 2014
PALINSESTI
Domenica 6 aprile 2014
RAI UNO
RAI DUE
RAI TRE
CANALE 5
ITALIA UNO
RETE QUATTRO
LA 7
6.30
7.25
8.00
6.00
7.55
7.10
7.05
7.25
7.55
7.55
10.00
10.30
10.55
12.00
12.20
13.30
14.00
16.10
16.15
16.55
18.50
20.00
20.35
20.40
21.25
21.30
23.35
0.40
1.05
UnoMattina
In Famiglia.
Buongiorno Benessere
- Tutti i colori della
salute "Ospite
Fabrizio Frizzi"
A sua immagine
Dalla Chiesa
Sant'Anna in Sala
Consilina (Salerno)
Santa Messa
Da Piazza San Pietro
Recita dell'Angelus
Linea verde "Tra
Ventimiglia e Nizza"
TG1
L'Arena. Condotto da
Massimo Giletti
Che tempo fa
TG1
Pole Position
Automobilismo,
Mondiale Formula 1
2014 Da Sakhir Gran
premio del Bahrain:
gara (Diretta)
L'eredità.
Condotto
da Carlo Conti
TG1
Rai TG Sport
Affari tuoi.
Condotto
da Flavio Insinna
Carosello Reloaded
Prima tv Un medico in
famiglia 9 "La guerra
dei pop-corn"
"Il colpo della strega"
con Lino Banfi
Speciale TG1
Settimanale del TG1
TG1 Notte XXI Secolo -Testimoni
e protagonisti
8.15
9.05
10.30
11.30
13.00
13.30
13.40
13.45
15.40
17.05
17.10
18.10
18.50
19.35
20.30
21.00
21.45
22.40
1.00
1.20
1.50
Lassie "La civetta"
"L'inferno"
con Tommy Rettig
Voyager Factory
Il nostro amico Charly
"Poesia e verità"
"Arco e Napoleone"
con Ralph Schicha
Cronache animali
Mezzogiorno
in famiglia.
TG2
TG2 Motori
Meteo 2
Quelli che aspettano
Quelli che il calcio.
Condotto da Nicola
Savino con Massimo
Caputi, Daniele Tombolini, Ubaldo Pantani
TG2 L.I.S. - Meteo 2
RaiSport
Stadio Sprint
Rai Sport 90° Minuto
Automobilismo,
Mondiale Formula 1
2014 Da Sakhir
Gran premio del
Bahrain: gara (Sintesi)
Countdown
"Una caduta mortale"
con Sebastian Ströbel
TG2 - 20.30
Prima tv N.C.I.S.
"Anton e Marie"
con Mark Harmon
Prima tv Hawaii
Five-0 "Felice Giorno
del Ringraziamento"
con Alex O’Loughlin
La Domenica Sportiva
«Calcio e Formula 1»
TG2
Sorgente di vita
Meteo 2
9.45
10.40
11.10
11.30
12.00
12.25
12.55
13.25
14.00
14.30
15.00
15.05
17.05
19.00
20.00
20.10
22.45
23.45
23.55
L'amore segreto
di Madeleine
(Drammatico, 1950)
con Ann Todd, Norman
Wooland, Ivan Desny.
Regia di David Lean.
Correva l'anno
TeleCamere. Condotto
da Anna La Rosa.
Regia di Fabrizio
Borelli
TGR Estovest
TGR RegionEuropa
TG3
TGR Mediterraneo
Rai Educational 12 Idee per la crescita
Fuori Quadro
"Pericolo, paura
e catastrofe"
TG Regione - TG3
In 1/2 h. Condotto da
Lucia Annunziata
TG3 L.I.S.
Le "Classiche del Nord"
Ciclismo, Giro delle
Fiandre 2014 (Diretta)
Kilimangiaro - Come è
piccolo il mondo
TG3 - TG Regione
Blob
Che tempo che fa
"Ospiti Novak
Djokovic, Paolo Nutini,
Giovanni Toti, J-Ax,
Diodato, Flavio Caroli".
Condotto da Fabio
Fazio con Filippa
Lagerback.
Novità Glob Diversamente italiani
"Prima puntata".
Con Enrico Bertolino
TG3
TG Regione
8.00
8.45
8.50
10.10
10.20
11.30
12.00
13.00
13.40
14.00
18.50
20.00
20.40
21.10
23.15
0.15
0.45
Prima Pagina
Traffico Meteo.it
TG5 Mattina
TGCom
Le frontiere
dello spirito
Speciale:
Rodolfo Valentino,
la leggenda
La vita
dei mammiferi
Le storie
di Melaverde
Melaverde
TG5 - Meteo.it
L'arca di Noè
Domenica Live.
Condotto
da Barbara d’Urso
Avanti un altro.
Condotto
da Gerry Scotti
TG5 - Meteo.it
Paperissima Sprint.
Condotto
da Juliana Moreira
con il Gabibbo
Matrimonio a Parigi
(Commedia, 2011)
con Massimo Boldi,
Anna Maria Barbera,
Enzo Salvi. Regia di
Claudio Risi.
TGCom - Meteo.it
(all'interno)
Grande Fratello Riassunto
TG5 Notte Rassegna Stampa Meteo 5
Paperissima Sprint.
Condotto
da Juliana Moreira con
il Gabibbo (Repl.)
8.35
8.55
10.35
12.25
13.00
14.00
14.25
16.35
18.30
19.00
21.30
0.30
Til Death - Per tutta la
vita con Brad Garrett
Tom & Jerry
Scooby-doo: L'isola
degli zombi (Animazione, 1998) Regia di
Jim Stenstrum.
Air Bud 4 - Una
zampata vincente
(Commedia, 2002) con
Jeffrey Ballard, Jason
Briden, Jay Brazeau.
Regia di Robert Vince.
Studio Aperto Meteo.it
Sport Mediaset - XXL
Grande Fratello
Due fratelli (Avventura, 2003) con Guy
Pearce, Freddy
Highmore, JeanClaude Dreyfus.
Regia di Jean-Jacques
Annaud.
Animals United
(Animazione, 2010)
Regia di Reinhard
Klooss, Holger Tappe.
Studio Aperto Meteo.it
La mummia
(Avventura, 1999) con
Brendan Fraser, Rachel
Weisz, John Hannah.
Regia di S. Sommers.
Lucignolo 2.0.
Condotto da Marco
Berry, Enrico Ruggeri
The Cave Il nascondiglio del
diavolo (Horror, 2005)
con Cole Hauser,
Morris Chestnut,
Eddie Cibrian. Regia
di Bruce Hunt
8.25
9.25
10.00
10.50
11.30
12.00
13.00
13.55
14.35
15.35
18.55
19.35
20.30
21.15
23.15
23.20
1.50
TG4 Night News
Mediashopping
Zorro
"Un cavallo
per Miguel" con
Duncan Regehr
Magnifica Italia
I Santi Lo splendore del
divino nel quotidiano
Dalla Chiesa delle
Anime Sante L'Aquila Santa Messa
Pianeta mare
TG4 - Meteo.it
Pianeta mare
Ricette all'italiana
Donnavventura
Zorro "Le meraviglie
del progresso" con
Duncan Regehr
Quella sporca dozzina
(Guerra, 1967)
con Charles Bronson,
Donald Sutherland,
Ernest Borgnine. Regia
di Robert Aldrich.
TG4 - Meteo.it
Il segreto
Tempesta d'amore
Prima tv
La Bibbia
“Il tempo dell'esilio"
"Il Messia" Con Keith
David, Darwin Shaw
CineFestival R4
L'agguato
(Drammatico, 1996)
con Alec Baldwin,
James Woods,
Virginia Madsen.
Regia di Rob
Reiner. Con Keith
David, Darwin Shaw
TG4 Night News
CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE
SATELLITI
FILM
SPORT
TELEFILM
Rai 4
Rai 5
19.15 Yuppies 2
Con Christian De Sica SCC
19.20 East is East
SCU
Con Om Puri
19.25 Hotel Transylvania SCF
19.30 10 regole per fare
innamorare
Con Vincenzo
Salemme
SCH
20.40 Zenon, la nuova
avventura
Con Kirsten Storms
DY
21.00 Scusa, mi piace tuo
padre
Con Hugh Laurie
SCP
21.00 The Grey
Con Liam Neeson
SCM
21.00 Agorà
Con Rachel Weisz
SCU
21.00 Infelici e contenti
Con Renato Pozzetto SCC
21.00 Cercasi disperatamente tribù
Con Richard Dreyfuss SCF
21.10 La memoria
del cuore
Con Rachel McAdamsSCH
21.10 Faster
Con Dwayne Johnson SC1
22.40 Closer
SCP
Con Jude Law
22.40 Miracolo di una notte
di inverno
Con Hannu-Pekka
Björkman
SCF
22.45 Occhio alla
Perestrojka
SCC
Con Jerry Calà
22.55 Elysium
Con Matt Damon
SC1
23.00 Gone Baby Gone
Con Casey Affleck SCM
23.00 Killer Elite
Con Jason Statham SCH
19.30 Sollevamento pesi,
Europei 2014 Da Tel Aviv
62 kg Uomini (Dir.) ES
20.00 Rubrica sportiva
Sky Calcio Prepartita
(Diretta)
SP1
20.20 Basket, Serie A
2013/2014 EA7
Emporio Armani
Milano- Acqua
Vitasnella Cantù (D)RS1
20.30 Automobilismo, Ferrari
Challenge 2014 Monza:
Trofeo Pirelli Gara 2
(Replica)
SP2
20.45 Calcio, Serie A 2
013/2014
32a giornata Parma Napoli (Diretta)
SP1
20.45 Biliardo, Snooker China
Open 2014 Da Pechino
Finale (Differita)
ES
21.00 Golf, US PGA Tour 2014
Shell Houston Open:
giornata finale (Dir.) SP3
21.30 Basket, NBA 2013/2014
Los Angeles Clippers Los Angeles Lakers
(Diretta)
SP2
21.20 Strega per amore
"Roulette russa"
FR
21.35 I fantasmi di casa
Hathaway "Un pauroso
pigiama party"
NCK
21.50 I Jefferson "Former
Neighbors"
FR
21.55 Anthology Criminal
Minds
"All'inferno e ritorno" FC
22.00 I fantasmi di casa
Hathaway
NCK
22.00 Castle - Detective tra
le righe "Il viaggiatore
del tempo"
FL
22.00 Life Bites
DY
22.25 I Jefferson
FR
"Jenny's Low"
22.25 The Sleepover Club DY
22.25 Agents of S.H.I.E.L.D.
F
"Il pozzo"
22.50 Anthology Criminal
Minds "Senza nome,
senza volto"
FC
22.50 The Sleepover Club
"L'uccellino in gabbia" DY
22.55 Grey's Anatomy
"Qualcuno che una volta
conoscevo"
FL
21.10 Dexter "Chimica"
"Argentina"
con Michael C. Hall
23.15 Fearless (Azione, 2006)
con Jet Li, Shido
Nakamura, Betty Sun.
Regia di Ronny Yu.
21.15 Indagine su Giorgione
22.20 Cool Tour Arte.
Condotto da Michela Moro
23.10 Io non sono qui (Musicale,
2007) con Christian Bale.
Regia di Todd Haynes.
LEGENDA
C
CN
D
ES
DY
Cult
Cartoon Network
Discovery Chan. HD
Eurosport HD
Disney Channel
HD
DOCUMENTARI
RAGAZZI
20.55 Prima tv Cosmos.
Odissea nello spazio
"La percezone
NGC
dell'universo"
21.00 Enigmi alieni "Reliquie
extraterrestri"
THC
21.30 Marchio
di fabbrica
D
21.55 Novità - Prima tv
Stupidi al quadrato
"Cavalcate pazze" NGC
21.55 Enigmi alieni
"Il pianeta rosso"
THC
19.25
19.30
19.35
19.55
20.15
20.20
20.40
21.00
21.25
21.30
21.55
Adventure Time
CN
Spongebob
NCK
I Simpson
F
NCK
Spongebob
Lo straordinario
mondo di Gumball CN
Spongebob
NCK
CN
Regular Show
I Simpson
F
American dad
F
Lo straordinario
mondo di Gumball CN
Adventure Time
CN
Canale disponibile anche in alta definizione
F - FR Fox HD - Fox Retro
FC Fox Crime HD
FL
Fox Life
MGM Metro Goldwyn Mayer
NCK Nickelodeon
NGC
SC1
SCC
SCF
SCH
National Geo.HD
Cinema 1 HD
Cinema Comedy HD
Cinema Family HD
Cinema Hits HD
SCM Cinema Max HD
SCP Cinema Passion HD
SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD
SKU Sky Uno
THC The History Channel
Rai Storia
21.15 Eco della Storia
22.15 Crash - Contatto impatto
convivenza
Rai Movie
21.15 Cinderella Man Una ragione per lottare
(Drammatico, 2005) con
Russell Crowe. Regia di
Ron Howard.
23.35 Trappola d'amore (Drammatico, 1994) con Richard
Gere, Sharon Stone. Regia
di Mark Rydell.
Cielo
21.15 Ciclo fenomeni virali 40
Days and Nights (Azione,
2012) con Alex Carter.
Regia di Peter Geiger.
22.45 Stop & Gol Night
Iris
21.05 Power - Potere (Drammatico, 1986) con Richard
Gere, Julie Christie. Regia
di Sidney Lumet.
23.05 Onora il padre e la madre
(Drammatico, 2007) con
Philip Seymour Hoffman.
Regia di Sidney Lumet.
10.00
10.55
11.40
13.30
14.00
14.40
16.40
18.10
20.00
20.30
21.10
21.30
0.00
31
Omnibus. Condotto
da Andrea Pancani,
Alessandra Sardoni
L'aria che tira Il Diario. Condotto
da Myrta Merlino
Otto e mezzo.
Condotto da Lilli
Gruber (Repl.)
Condominio
(Commedia, 1990) con
Carlo Delle Piane,
Leda Lojodice, Ottavia
Piccolo. Regia di Felice
Farina.
TG La7
TG La7 Cronache.
Condotto da Bianca
Caterina Bizzarri
Draquila - L'italia che
trema (Documentario,
2010) Regia di Sabina
Guzzanti.
The District
"Un giovedì da eroi"
"Inverno russo" con
Jonathan LaPaglia
L'ispettore Barnaby
con Neil Dudgeon
TG La7
Crozza nel paese delle
meraviglie. Condotto
da Maurizio Crozza
Fuori gabbia. Condotto
da Gianluigi Paragone
(Dir.)
La Gabbia. Condotto
da Gianluigi Paragone
(Dir.)
Fast Food Nation
(Drammatico, 2006)
con Greg Kinnear,
Wilmer Valderrama,
Esai Morales. Regia di
Richard Linklater.
CLASS TV
Class TV
(Canale 27 del digitale terrestre)
16.00 Capital. La Sfida.
Condotto da Claudio
Gallone
19.00 Law & Order
con Sam Waterston
20.40 Il cavaliere elettrico
(Commedia, 1979) con
Robert Redford. Regia di
Sydney Pollack.
Class Cnbc
(Canale 507 di Sky)
16.45 Art TV
18.00 Sapori&Profumi
21.40 My Tech
Class Horse
(Canale 221 di Sky)
20.05 Special Class:
Saut Hermès
20.50 CSI 5* Casas Novas
La Coruna
CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE
Joi
Action
Mya
21.15 The Big Bang Theory
"La topologia del
sospensorio"
"La sublimazione barbarica" con Johnny Galecki
22.05 Mom
23.00 Due uomini e mezzo "Solo
tre parole" "Manipolazione e incubazione"
con Charlie Sheen
21.15 Prima tv Covert Affairs
"Il prigioniero" con Piper
Perabo
22.00 Revolution "Tre amici"
con Tracy Spiridakos
22.50 Grimm "El Cucuy"
con David Giuntoli
23.40 Covert Affairs
"Il prigioniero"
con Piper Perabo
21.15 Prima tv
The Originals
"Il nuovo re"
con Joseph Morgan
22.05 Pretty Little Liars
"Lo specchio ha tre facce"
con Lucy Hale
22.55 Parenthood
"Un viaggio per mamma"
con Peter Krause
Premium Cinema
Studio Universal
Premium Calcio
21.15 Shutter Island (Thriller,
2009) con Leonardo Di
Caprio, Mark Ruffalo, Ben
Kingsley. Regia di Martin
Scorsese.
23.35 Nemico Pubblico n.1 L'ora della fuga (Thriller,
2009) con Vincent Cassel,
Mathieu Amalric. Regia di
Jean-François Richet.
21.15 Evita (Musicale, 1996)
con Madonna,
Antonio Banderas,
Jonathan Pryce.
Regia di Alan Parker.
23.35 Disastro A Hollywood
(Commedia, 2008) con
Robert De Niro, Sean
Penn, Catherine Keener.
Regia di Barry Levinson.
14.50 Serie A Live
15.00 Calcio, Diretta
Premium Serie A
17.00 Serie A Live
19.00 Highlights serie A
19.30 Serie A Live
20.45 Calcio, Serie A
2013/2014
Posticipo 32a giornata
Parma - Napoli (Diretta)
Generali porta i campioni in piazza
Ricorso ok, Cellino può comprare il Leeds
Estero: Atletico a fatica, Barça e Real ok
Panatta, Lucchetta, Chechi e Ciccio Graziani sono i protagonisti di
«Banca Generali Un campione per amico», iniziativa che verrà presentata domani alle 11.30 al Circolo Aniene di Roma. Fino a fine
maggio, i grandi sportivi incontreranno i bambini in 10 piazze d’Italia
Massimo Cellino ha vinto il ricorso contro la Football Association e
potrà comprare il 75% del Leeds. La Fa inizialmente lo aveva dichiarato
persona «non adatta e corretta» per la multa di 600mila euro ricevuta
per il mancato pagamento dell’Iva sull'acquisto di una barca.
Senza Diego Costa, all’Atletico Madrid basta un gol di Raul Garcia
per battere il Villarreal e tenere la testa della Liga. Non mollano
Barcellona (3-1 col Betis) e Real (0-4 alla Real Sociedad). Primo ko
in campionato per il Bayern: 1-0 in casa dell’Augsburg.
:::
Il pallone di Luciano
L’«ignorante» Marotta
sa leggere la classifica
::: LUCIANO MOGGI
 La lepre bianconera inizia a mostrare i
primi segni di fatica. Ma dopo la sconfitta di
Napoli, la Juve è riuscita comunque a conquistare una preziosa vittoria contro il Lione in
Europa League. È il segnale definitivo per il
campionato: la Signora non mollerà.
Perché se le tante partite e gli infortuni limitano il gioco e la manovra degli uomini di
Conte, i campionissimi della capolista hanno
ancora grinta da vendere, quella del loro allenatore, deciso a lottare su ogni punto fino
alla fine della stagione e quella di una società
che ha tanta fame di trofei dopo i torti subiti.
Nessun dubbio dunque su chi vincerà il campionato, mentre la Signora potrebbe pagare
la sforzo nella rincorsa alla coppa.
Soprattutto perché l’Europa League presenta due avversarie molto più mature in
campo internazionale di quanto non siano la
Roma e il Napoli. Una è il Benfica che ha
completato il processo di crescita interrotto
con le tante beffe nel finale della scorsa stagione. L’altra è il Basilea, squadra abituata a
regalare sorprese anche in Champions: saranno due avversarie scomode sulla strada
del trionfo nella finale allo Stadium.
A proposito del Napoli, la vittoria al San
Paolo ha portato con sé un lungo strascico
inopportuno. Gli azzurri hanno festeggiato
sicuramente in modo non pertinente un risultato prestigioso ma che non cambia il volto della classifica. Marotta lo ha fatto notare
con sottile ironia e De Laurentiis jr ha approfittato per dagli dell’«ignorante». È un peccato che i vertici dei partenopei non sappiano
guardare in prospettiva le cose: vedrebbero i
17 punti che separano la squadra di Rafa Benitez dalla vetta. Ed è un peccato, perché tra
le due formazioni sul campo non c’è una tale
distanza, ma è soprattutto colpa dei passi falsi dell’allenatore spagnolo. Il Napoli invece
dovrà accontentarsi del terzo posto in questa
stagione, visto anche il risultato della Roma
contro il Parma e l’impegno che attende i
giallorossi a Cagliari. Agli azzurri servirà invece una grande prestazione per battere un
buon Parma, frenato nell’entusiasmo dagli
ultimi risultati negativi. I partenopei potrebbero fare un favore al Milan, lanciato all’inseguimento dell’Europa League: sarebbe un
grande risultato per una squadra che ha dimostrato tutti i limiti del proprio organico in
questa stagione, ma che tuttavia si ritrova a
soli cinque punti dalla qualificazione alle
coppe. I rossoneri devono però stare attenti a
un bel Genoa lanciato in un derby a distanza
a centro classifica con la Sampdoria (che va
all’Olimpico in casa della Lazio).
E l’Inter? La storia è sempre la stessa, i difetti anche: la squadra di Mazzarri è mal assemblata e senza identità. Ci ha pensato Icardi a fare la differenza, un giocatore spesso criticato ma dal valore indiscutibile. Poi son tornati i soliti incubi difensivi che allontanano i
nerazzurri dall’Europa League (la concorrenza - vedi Verona - è sempre più agguerrita).
Si accende la lotta retrocessione che vedrà
proprio la Juve protagonista con tutte le ultime tre della classe. Conterà soprattutto il
calendario e quindi il Livorno non è di certo
fortunato ad affrontare i bianconeri già domani. Sperano di poter accorciare la distanza
il Catania, in casa contro il Torino, e il Sassuolo, impegnato sul campo dell’Atalanta
protagonista di una bella serie di risultati positivi.
Mauro Icardi (21 anni)
autore di una doppietta
inutile contro il Bologna. Nel riquadro Bruno Arena dei Fiki d’India, tornato al Meazza
dopo la malattia [Ansa, LaPresse]
A SAN SIRO 2-2
Harakiri Inter
La doppietta di Icardi illude i nerazzurri, raggiunti 2 volte dal Bologna (follia
di Rolando). Poi Milito si fa parare il 1° rigore stagionale. E il Meazza fischia
INTER
(3-5-2)
::: HANDANOVIC 7: riflesso incredibile su Christodoulopoulos, ma poi
il tiro «invisibile» di Pazienza gli passa
sotto la mano. Miracolo nel finale.
::: ROLANDO 4: vince il «premio
Guarin della serata». Disastro.
::: RANOCCHIA 6:preciso e sicuro.
Perché è rimasto fuori a Livorno?
::: JUAN JESUS SV: distorsione al
ginocchio in uno scontro di gioco. E
la sua uscita cambia il match (dal 29’
pt Samuel 6: lavoro d’esperienza).
::: D’AMBROSIO 5.5: tanta corsa
ma pochi risultati sulla fascia destra.
Divino Jonathan, perché hai abbandonato l’Inter? (dal 8’ st Kovacic 6: si
danna per impressionare il tecnico).
::: ALVAREZ 6: vivacità, accelerazioni e tanto sacrificio, ma i fischi di
San Siro puniscono ogni suo errore.
Difficile giocare così.
::: CAMBIASSO 5: trova la testa di
Icardi su un tiro che poteva valere il
pari. Complice dell'errore di Rolando
(dal 34’ st Milito 4: sbaglia il rigore
decisivo).
::: HERNANES 6.5: le uniche vere
intuizioni della serata passano dai
suoi piedi. Icardi esulta e ringrazia.
::: NAGATOMO 5.5: brutto ma efficace. Non è un giudizio estetico sul
giapponese, ma solo sul cross che
porta al vantaggio. Imperdonabile
invece l’ingenuità su Garics
nell’azione del pari.
::: PALACIO 5.5: sembra poter
spaccare il mondo ogni volta che il
pallone gli capita sui piedi. Ma non è
la sua serata.
::: ICARDI 7.5: tweet, cuoricini,
magliette e pettegolezzi. E, dopo tanti
pali, finalmente una serata da prota-
::: FRANCESCO PERUGINI
MILANO
«Abbiamo bisogno di andare in Europa»: l’ordine di Thohir arriva forte e
chiaro prima del match col Bologna. E l’Inter - dopo aver applaudito per
l’ultima volta Chivu - risponde: azione di Nagatomo dopo 6’, cross basso e
deviazione di Icardi. I nerazzurri dominano per 25’, ma non concretizzano evengono beffatiancora: Garicssi liberasulla fascia,miracolo diHandanovicsuLazaros masullaribattutadiPazienza(deviata daCristaldo)il
portiere non può nulla. La ripresa ha dell’incredibile: Icardi fa doppietta
con un gran tiro, poi Rolando regala il 2-2 a Kone scivolando in area. Come
la cometa di Halley, arriva il primo rigore stagionale per fallo su Palacio,
ma Milito sbaglia. Come si dice «Pazza Inter» in indonesiano?
gonista assoluto. Forse ha capito che
solo con le reti può farsi perdonare le
«Wandate»: e con perle come quella
del 2-1 può conquistare Milano.
BOLOGNA
(3-5-2)
::: CURCI 7: l’avvio è di quelli da incubo, ma poi si riscatta e para il rigo-
Roma senza vittorie a Cagliari dal ’95
Garcia fa il pieno di realismo:
«Voglio il -5, ma la Juve è lontana»
::: DOMENICO SECONDI
ROMA
 Bisogna andare a Cagliari, dove la Roma non vince dal 1995. Cioè
da quando in panchina urlava Carletto Mazzone e a battere i sardi ci
pensava Daniel Fonseca. E al Sant’Elia ci sarà quel diavolaccio di Daniele
Conti, quello che non perde occasione per dare un dispiacere a papà
Bruno (5 reti ai giallorossi, vittima preferita del centrocampista). Come
se non bastasse non mancano gli acciacchi di Totti (ma il Pupone ci sarà
come Maicon) ad agitare la vigilia della squadra di Rudi Garcia.
Ci sarebbero insomma tutti gli ingredienti per affidarsi alla scaramanzia, ma l’allenatore romanista prova a girare il problema alla capolista: «La Juventus è e resta la favorita, per lo scudetto e per vincere l’Europa League. Faremo in modo che domani (oggi, ndr) alle 17 lo scarto sia
di 5 punti: noi dobbiamo fare il nostro e aspettare», la sfida del francese,
«manca un punto per la Champions? Vogliamo esserlo in modo diretto:
per il primo posto non abbiamo il destino nelle nostre mani, per il secondo sì. Ma abbiamo già ridato l’orgoglio e il sorriso ai nostri tifosi e ai
nostri giocatori: era un obiettivo molto più importante della classifica».
re.
::: ANTONSSON 6: contiene i rari
inserimenti di Alvarez dalle sue parti.
::: NATALI 6.5: l’unico in grado di
contenere Icardi, con le buone e le
cattive (sfiora il giallo). I compagni
non lo imitano.
::: MANTOVANI 5: si perde Icardi
sul gol. Poi sfiora il pari e sembra ripetersi, ma ci ricasca e concede una punizione pericolosa dal limite all'argentino. Deconcentrato.
::: GARICS 6.5: almeno per metà il
gol è merito del suo tacco a beffare
Nagatomo.
::: PAZIENZA 6.5: nella sera in cui
l'Inter si abbandona al possesso palla, sembra andare in difficoltà in fase
di copertura. Decide allora di buttarsi
all'attacco: inizia e conclude l'azione
di uno strepitoso pareggio (che gli
viene scippato da Cristaldo).
::: KHRIN 5.5: ex di turno, non imita i colleghi dal passato nerazzurro di
Livorno. Intimidito (dal 26’st Acquafresca sv).
::: CHRISTODOULOPOULOS 7: il
migliore del Bologna, ma da settimane. Lotta, corre innescando i contropiedi, tira impegnando Handanovic.
Sarà l’ultimo greco ad arrendersi alla
retrocessione.
::: CECH 5: quantità (poca) in mezzo al campo (dal 15’ st Morleo 5.5:
non cambia ritmo da quella parte).
::: KONE 6: una sfilza di errori nella
prima mezzora, prende coraggio con
tutta la squadra. E ringrazia Rolando
per il gol forse più importante della
stagione (dal 44’ st Perez sv).
::: CRISTALDO 5.5: la cosa migliore? La copertura della visuale di Handanovic sul tiro di Pazienza. Con una
deviazione impercettibile si prende il
merito della rete, non la sufficienza.
SPORT
Domenica 6 aprile 2014
33
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
CHIEVO KO 1-0
Un derby dai Toni alti
L’Hellas rivede l’Europa
Sfida equilibrata, decide il 16° gol del bomber azzurrabile
Scaligeri a un punto dal 6° posto, mussi in zona pericolo
::: VANNI ZAGNOLI
nistro prodigioso all’incrocio.
Alla ripresa, Iturbe dà uno
strattone con due accelerazioni
e una bordata, il portiere del
Chievo para anche su Romulo e
Toni. Radovanovic e compagni
restano in piedi sino al 16° gol
del campione del mondo, record scaligero in serie A sottratto al mitico Gianni Bui. Paloschi, Thereau, Sardo e Radovanovic avvicinano il pari, ma fra
Capuleti e Montecchi non può
finire a tarallucci e vino.
VERONA
INTER-BOLOGNA
2-2
RETI: 6’ pt e 18’ st Icardi, 35’
pt Cristaldo, 28’ st Kone.
INTER (3-5-2): Handanovic; Rolando, Ranocchia,
Juan Jesus (29’ pt Samuel);
D'Ambrosio (8’ st Kovacic),
Alvarez, Cambiasso (34’ st
Milito), Hernanes, Nagatomo; Palacio, Icardi. All. Mazzarri.
BOLOGNA (3-5-2): Curci;
Antonsson, Natali, Mantovani; Garics, Pazienza, Khrin
(26’ st Acquafresca), Christodoulopoulos, Cech (15’st
Morleo); Kone (44’st Perez),
Cristaldo. All. Ballardini.
ARBITRO: Mazzoleni.
NOTE: ammoniti Mantovani, Ranocchia.
 Nel 2002 il Chievo vinse il
derby di ritorno e contribuì alla
retrocessione del Verona, stavolta l’Hellas prova con grande
forza a far rotolare i cugini del
quartierino dentro al fiume Adige della serie B. All’andata vinse
la squadra di Corini, stavolta è
punita da un gol fortunoso a
metà ripresa: cross da destra di
Cacciatore, Toni addomestica
la palla, rimbalza su Dainelli e
poi la mette dentro, facendo
esplodere quasi tutta la passionalità della terra di Romeo e
Giulietta.
Sugli spalti non più di 12mila
spettatori, colpa del rincaro voluto dal Chievo, così centinaia
di tifosi del Verona sono rimasti
fuori dal Bentegodi per protesta
o più comodamente davanti alla tv. I soldi sono sempre stati un
tema spinoso per Luca Campedelli, unico presidente professionistico italiano che da anni
non comunica spettatori e incasso. Quei 28 euro per una curva restano esagerati anche con
il senno di poi, perchè nel primo
tempo la partita ha ritmo basso,
con guizzi improvvisi, ma si sta
Luca Toni (36 anni) [Ansa]
CHIEVO-VERONA 0-1
lontani dalle porte.
Obinna va in uno contro uno
su Maietta (il calabrese è l’orgoglio di Mandorlini, che ha l’etichetta di anti-sudista) ma sbaglia il tiro. I clivensi puntano
molto sugli schemi da calcio
piazzato, spingono un po’ ma
sono pericolosi solo con l’acciaccato Hetemaj. Al 26’ l’occasione da urlo, Romulo conferma di valere la nazionale, centra
da destra per Toni, che di testa
anticipa l’amico Dainelli (suo
compagno a Brescia, Firenze e
Genova), Agazzi merita il Milan
smanacciando in corner. Allo
scadere Hallfredsson festeggia
il rinnovo sino al 2017 con un si-
Rete: 18’ st Toni.
Chievo (4-3-1-2): Agazzi 7; Frey
5,5, Dainelli 5, Cesar 5,5, Dramè 6
(1’ st Sardo 6); Radovanovic 6, Rigoni 5,5, Guarente 5,5 (30’ st Pellissier 5,5); Hetemaj 6; Obinna 5
(14’ st Thereau 6), Paloschi 5,5. All.
Corini 5,5.
Verona (4-3-3): Rafael 6; Cacciatore 6,5, Maietta 6,5, Moras 6,
Agostini 6; Romulo 6,5 (38’ st Sala
6), Donadel 6,5, Hallfredsson 6,5
(38’ st Donati sv); Iturbe 7, Toni 7,
Marquinho 6 (33’ st Marques 6).
All. Mandorlini 6,5.
Arbitro: Tagliavento.
Note: ammoniti Hetemaj, Frey,
Marquinho, Donadel.
0-1
2-2
JUVE
ROMA
NAPOLI
FIORENTINA
INTER*
PARMA
ATALANTA
VERONA*
LAZIO
TORINO
MILAN
SAMPDORIA
GENOA
UDINESE
CAGLIARI
CHIEVO*
BOLOGNA*
LIVORNO
SASSUOLO
CATANIA
81
73
64
52
50
47
46
46
45
42
42
41
39
38
32
27
27
25
21
20
34
SPORT
Domenica 6 aprile 2014
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Basket/EA7-Cantù
::: MILANO
Un sorso di Vitasnella:
l’Armani cerca vendetta
contro l’armata italiana
 Chiamare Milano-Cantù una
sfida fratricida è quasi riduttivo dopo
152 partite tra le 2 formazioni. Lo diventa letteralmente per i fratelli Gentile (foto LaP), figli del grande Nando
avversari in quella che si annuncia un’altra serata da
tutto esaurito al Forum (ore 20.30, diretta RaiSport1).
Il 21enne Alessandro guida da capitano la corazzata EA7: prima in classifica a +6 proprio su Cantù, Sie-
na (impegnata con Sassari) e Brindisi
(che va a Montegranaro) a cinque turni dalla fine della regular season. Con
lui Melli, Hackett e il meglio del basket italiano che ha umiliato pochi
giorni fa i campionissimi del Barcellona in Eurolega. Dall’altra parte il
maggiore Stefano, 25enne cervello dell’Acqua Vitasnella a forte impronta made in Italy. E braccio destro
di Pietro Aradori, miglior realizzatore italiano della
stagione (14.9 a partita) e compagno-rivale proprio
del fratellino in Nazionale.
Milano non ha mai perso al Forum, Cantù non
sbaglia un derby: doppio successo su Varese (84-68 la
scorsa settimana) e pure un pesante 87-72 rifilato
all’EA7 alla Mapooro Arena, ultimo ko in campionato
delle scarpette rosse prima di 15 successi di fila in
campionato. «Sulla carta abbiamo il ruolo di vittima
sacrificale: questo è un grande stimolo», la sfida di
coach Sacripanti. «La gara contro Cantù è densa di significati» la risposta del milanese Banchi.
F.PER.
GP DEL BAHRAIN
È Formula Mercedes: 7 frecce nei primi 10
Pole Rosberg ma i motori tedeschi esaltano pure Williams e Force India. Kimi 5°, Alonso 9°, flop Red Bull
::: MATTEO SPAZIANTE
MANAMA (BAHRAIN)
 Nel tramonto di Manama Ferrari e Red
Bull restano al buio. A splendere è soltanto la
Mercedes, che prosegue nel suo dominio assoluto sulla stagione 2014 della Formula 1. Dominio certificato dalle qualifiche del gp del
Bahrain, dove la casa di Stoccarda piazza 7 dei
suoi 8 motori nelle prime 10 posizioni, tenendo
ben lontani tutti gli altri.
La pole è però affare dei più forti, cioè della
squadra-madre: dopo la doppietta di Hamilton
stavolta è il turno di Nico Rosberg di partire dalla
prima casella in griglia (1’33”185). Merito anche
di un errore dell’inglese nell’ultimo giro disponibile, una piccola sbavatura che ne ha compromesso il tempo (1’33”464). Il tedesco può
così festeggiare la pole numero 5 della sua carriera (raggiunto il padre Keke). Alle loro spalle si
inserirebbe Daniel Ricciardo (1’34”051), che
continua a stupire sulla Red Bull, se non fosse
per una penalità di 10 posizioni, con l’australiano che partirà 13°. Così dopo i due piloti «ufficiali», troviamo Valtteri Bottas (Williams, 1’34”247)
e Sergio Perez (Force India, 1’34”346), entrambi
spinti sempre da un propulsore Mercedes.
Il primo dei «normali» è quindi Kimi Raikkonen (1’34”368), quinto con la Ferrari numero 7,
vicino a Perez ma ad oltre un secondo da Rosberg. E dire che il finlandese aveva rischiato
grosso sia in Q1 che in Q2, salvandosi all’ultimo.
Dopo il ferrarista ancora altre tre vetture motorizzate Mercedes, cioè quelle di Button (McLaren, 1’34”387), Massa (Williams 1’34”511) e Magnussen (McLaren, 1’34”712), che completano
il quadro delle 7 auto targate Germania tra le
prime 10, un ulteriore miglioramento rispetto
ad Australia (6 su 10) e Malesia (5 su 10). A dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto a Stoccarda,
dove hanno saputo creare un motore adatto a
qualsiasi pista e al top sia come velocità che come consumo di carburante, vero fattore in questa stagione.
Dove i tedeschi sono riusciti, c’è però chi ha
quasi clamorosamente fallito. Come la già citata
Ferrari, che non può essere soddisfatta dal risultato di Raikkonen, figurarsi per quello di Fernando Alonso, che chiude nono soltanto grazie
alla retrocessione di Ricciardo, con un tempo
altissimo (1’34”992, è l’unico che si è peggiorato
tra Q2 e Q3 anche per un calo di motore). Che la
rossa avrebbe sofferto si sapeva, visti i minori
cavalli a disposizione e quindi la minor velocità
di punta (e in un circuito con 4 rettilinei influisce
molto), ma in pochi si aspettavano che Alonso
potesse chiudere così lontano. E oggi le rosse rischiano di arrivare ad un minuto di distacco dal
vincitore, considerando il secondo a giro in meno rispetto alle Mercedes.
Se il vice-campione del mondo va male, chi
ha alzato il trofeo la scorsa stagiona va addirittura peggio. Sebastian Vettel infatti è addirittura
rimasto fuori dalla Q3 (seconda volte su tre qualifiche), chiudendo 10° anche lui per la penalità
a Ricciardo. Proprio il confronto con il nuovo
compagno di squadra rende chiare le difficoltà
del tedesco, ancora sopravanzato in griglia e decisamente più lento. E sembra mancare anche
la fiducia: «In gara potremmo andare un po’ più
veloci, ma non è detto». Se cercavano la rivoluzione, in F1 l’hanno trovata: non dominano più
Vettel e Alonso, ma le Mercedes.
Gli orari: oggi alle 17.00 gara, diretta tv su
SkySportF1 Hd e Rai 1.
La Mercedes del tedesco
Nico Rosberg (27 anni)
sul circuito del
Bahrain. Oggi partirà
in pole davanti al compagno di scuderia Lewis Hamilton (29 anni)
[Ansa, LaP]
Tennis, Coppa Davis
Troppo Murray per l’Italia (e per Fognini)
Lo scozzese vince il proseguimento con Seppi e affonda il doppio azzurro in 4 set. Per la semifinale oggi serve un’impresa
::: NICOLA BORGHI
NAPOLI
 Sul tennis azzurro, dove per una
notte il sole è rimasto alto senza tramontare, si sono addensate nubi nere
quando si è palesato lui, Andy Murray.
Lo scozzese, numero 8 al mondo, è stata la nuvola di Fantozzi sulle speranze
dell’Italia: con lo scozzese in campo, la
Gran Bretagna ha ribaltato la situazione del quarto di Coppa Davis. Adesso è
in vantaggio 2-1: per passare il turno,
l’Italia ha bisogno di un’impresa i cui
contorni sono più nebulosi della già citata nuvola.
Andy come Achille, l’eroe che prima
se ne sta in disparte a guardare i suoi
compagni capitolare, poi interviene in
soccorso e mette in fuga i nemici. Murray è soprattutto questo: il top player
che regge pressioni, tensioni e destini
della Corona. Lo si è visto soprattutto
nel singolare, nella prosecuzione del
match contro Seppi interrotto venerdì
per oscurità. Murray ha condotto la
gara con perizia, immemore delle difficoltà del giorno precedente. E Seppi è
stato affossato pian piano: è stato subito breakkato nel secondo set (terminato 7-5), per poi cedere nel terzo 6-3.
Fabio Fognini calmato da capitan
Barazzutti durante
il doppio [Ansa]
Non ci aspettavamo miracoli dall’altoatesino, ma che almeno costringesse Murray a rimanere più tempo in
campo, questo sì.
Così nessuno si è sorpreso quando
l’Achille british si è presentato pure nel
doppio, in coppia con Fleming. Rinunciare all’uomo di punta sarebbe
stato un azzardo. Del resto Barazzutti
ha fatto lo stesso ragionamento: Bolelli
affiancato da Fognini, anche se le con-
dizioni del ligure, come visto venerdì,
erano a dir poco approssimative.
È stato questo a fregare l’Italia: il Fognini dimezzato. Troppi errori, pochi
vincenti, poca convinzione nei punti
chiave. Venerdì contro Ward se l’era
cavata, complice la bassa caratura del
livello dell’avversario, ieri è stato
l’anello debole del duo: finché Bolelli
ha spinto e tenuto botta, l’Italia è rimasta in partita. Quando pure il bologne-
se è calato, si è spenta la luce.
Le difficoltà di Fognini si sono viste
soprattutto alla battuta: nei primi due
set, ha perso tre servizi. L’ottavo gioco
del primo parziale è stato simbolico in
questo senso: sul 40-0 e servizio Fognini, gli azzurri si sono liquefatti, perdendo game e set. È stato così che si è
creata la grande frattura con i britannici, che sono scappati sul 6-3 6-2. La
reazione di orgoglio nel terzo set legittimava i sogni di rimonta, perché finalmente gli azzurri strappavano il servizio agli avversari e chiudevano il parziale sul 6-3. Sembrava la svolta, perché nel quarto set ci sono stati due
nuovi break azzurri, poi subito cancellati. E sul 5-4 Italia la resa: otto punti
consecutivi dei britannici e match
chiuso (7-5 l’ultimo set).
Cosa ci resta oggi, se non sperare nel
miracolo? Ma Fognini deve tornare
Fognini per impensierire Murray, poi
Seppi chiuderà con Ward.
Brutte notizie per il tennis azzurro
arrivano pure dagli Stati Uniti: Sara Errani è stata eliminata ai quarti del torneo di Charleston dalla 17enne Bencic, numero 140 al mondo. 4-6 6-2 6-1
il punteggio, con la Errani che nel terzo
set finisce in lacrime.
SPECIALI
Domenica 6 aprile 2014
35
QUOTIDIANO
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
EDUTAINMENT. Contenuti accattivanti proposti con strumenti efficaci, divertenti e stimolanti nell’uso
Nasce il portale per l’educazione alimentare
LARA LUCIANO
Numeri veramente
preoccupanti, quelli del sovrappeso e dell’obesità in
Italia – ‘interessano’ il 32.8%
dei bambini tra gli 8 e i 9 anni, il 20.9% di quelli fra i 10
e i 15 e il 41.9% degli adulti
- che hanno unito Fondazione Italiana per l’Educazione
Alimentare (FEI) e Abbott
nel progettare e presentare
questa settimana a Milano
un innovativo strumento didattico per i ragazzi dagli 11
ai 14 anni. L’obiettivo è promuovere la cultura della sana nutrizioneal fine di aiu-
tarli a fare scelte consapevoli
per crescere e mantenersi in
salute. Il programma “NUTRIZIONE: PRENDIAMOCI
GUSTO!” è progettato su
una piattaforma
digitale. Una vera e propria enciclopedia della
sana alimentazione con schede didattiche,
test di auto valutazione e un videogioco edutainment tutto
italiano, dal titolo
“HUNGRY
KIDS”. L’intero
programma educativo è disponibile gratuitamente online e compatibile con qualsiasi computer, smartphone
o tablet. «Abbiamo avuto
‘HUNGRY KIDS’, IMPARARE GIOCANDO
È un videogioco edutainment tutto italiano, disponibile gratuitamente on-line per PC e scaricabile per smartphone e tablet sui principali APP STORE (Apple, Android). Giocando
con “HUNGRY KIDS”, i ragazzi potranno divertirsi e sfidarsi in competizioni “all’ultimo
morso”, imparando nello stesso tempo a dosare
in maniera corretta carboidrati, proteine, glucidi con un’attenzione all’esercizio fisico e a
una sana attività sportiva.
Un momento
della presentazione
del Progetto
della FEI alla Provincia
di Milano
l’idea del videogioco “Hungry Kids” spiega - Stefano
Zangara, Direttore Risorse
Umane Abbott in Italia - sviluppato in collaborazione
con FEI e N3 per offrire un
programma innovativo e sti-
molante al fine di educare
gli adolescenti e non solo alla cultura della corretta nutrizione». «Educare è molto
più che informare - afferma
Giorgio Donegani, Presidente Fondazione Italiana per
l’Educazione Alimentare significa fornire motivazione
e strumenti per modificare
le proprie abitudini. Il programma “NUTRIZIONE:
PRENDIAMOCI GUSTO!”
parla ai ragazzi utilizzando
il loro linguaggio e incentivando il loro protagonismo
per imparare divertendosi a
gestire le proprie scelte di
benessere».
Cosimo Paga presenta risultati e progetti di BMS
A 5 anni dalle 3:32 di quel tragico 6 aprile 2009
Cosa ‘bolle in pentola’
nella lotta all’epatite C
Per ricordare L’Aquila
anche un film di Dompè
ISABELLA SERMONTI
simo Paga, Antiviral, Oncology & Pain Senior Disease Area
Una strana malattia, Head di Bristol-Myers Squibb
che si prende solo… con il Italia – sta facendo grandi
sangue: è infatti causata da un progressi. L’impegno della rivirus che ‘aggredisce’ il
cerca di BMS è focalizfegato ed è trasmeszato su molecole in
so per contatto difase di sviluppo
retto con sangue
avanzato per ofed emoderivati
frire ai pazienti
infetti. Ed è quasi
con epatite C il
‘per sempre’: quamassimo valore
si il 90% delle perpossibile. Al centro
sone affette da epadella nostra pipeliCosimo Paga
tite C non elimina sponne c’è daclatasvir
taneamente il virus e diventa (DCV), un inibitore speriinfetto cronico. Secondo l’Or- mentale del complesso di reganizzazione Mondiale della plicazione NS5A, che è stato
Sanità il 20% dei pazienti con studiato in più di 5.500 paepatite C cronica svilupperà zienti come parte di terapie
la cirrosi e nel 25% di questi di combinazione basate su
ultimi pazienti può progredire più antivirali ad azione diretta
in tumore del fegato. Eppure (DAA). Daclasavir ha mostrala ricerca «ormai concentrata to un basso profilo di interasoprattutto nelle aziende far- zione farmaco-farmaco, il che
maceutiche – conferma Co- supporta il suo potenziale uso
in regimi multipli di trattamento e in pazienti con comorbilità. Oltre al processo di
revisione regolatoria accelerata concesso dall’EMA a daclatasvir, nel 2014 anche la
Food and Drug Administration (FDA) ha concesso la
Breakthrough Therapy Designation al regime sperimentale DCV Dual di BristolMyers Squibb (daclatasvir e
asunaprevir) come terapia di
combinazione nel trattamento dell’infezione da HCV genotipo 1b. E già nel 2013 anche il regime sperimentale
tutto orale 3DAA di BristolMyers Squibb (daclatasvir/
asunaprevir/BMS-791325)
aveva ricevuto la Breakthrough Therapy Designation, che ha aiutato a velocizzare l’avvio del Programma di
fase III UNITY, attualmente in
corso».
Milano. Dal 16 al 25 maggio evento di Omeoart per Boiron
L’arte al servizio della salute e della felicità
Si chiama “Salute Felicità” l’evento
ideato da Omeoart, Associazione Culturale
nata nel 2006 in seno a Boiron Italia, filiale
della multinazionale farmaceutica leader
mondiale dell’omeopatia, grazie all’impulso
di Christian Boiron, Direttore Generale
dell’omonimo Gruppo, che da anni si dedica con passione alla felicità, all’arte, e naturalmente alla salute, mission primaria
dell’azienda. L’evento, che si terrà a Milano
dal 16 al 25 maggio presso lo spazio espositivo “GARAGE Milano”, ha come obiettivo
quello di promuovere e condividere una riflessione sulla Salute e sulla Felicità. Ma in
che senso Salute e Felicità? Francesca Bianucci, curatrice di eventi d’arte, ha invitato
oltre 70 artisti, fra cui maestri di fama consolidata e giovani talenti del panorama artistico internazionale, a offrire la propria libera e personale interpretazione del binomio Salute-Felicità. La mostra, a ingresso
libero, presenta opere inedite appartenenti
a differenti settori dell’arte: pittura, scultura, fotografia, architettura, collage, arte tessile, grafica, arte frattale, arte digitale, packaging art, vinylismo, fumetto, poesia, poesia visuale, installazione. L’evento si articolerà attraverso un fitto calendario di workshop, atelier e laboratori artistici (a ingresso gratuito, su prenotazione) per adulti e
bambini, che si svolgeranno all’interno della sede espositiva. (IS SER.)
Dal 16 al 25 maggio: dalle 10:00 alle 22:00 • Venerdì 23 maggio: dalle 18:00 alle 22:00
GIOIA TAGLIENTE
È proprio la forza, la voglia di normalità di questa città
che viene raccontata nel cortometraggio ‘3:32’, la cui sceneggiatura nasce dai ricordi dei
collaboratori Dompè, primi
protagonisti dei progetti di responsabilità sociale
del Gruppo biofarmaceutico italiano.
“L’idea del progetto
3:32 ha visto la partecipazione dei collaboratori Dompé
che operano nel sito
produttivo e nel
Un fotogramma
Centro di Ricer- del cortometraggio
ca dell’Aquila,
che sono state la vera anima
del cortometraggio offrendo le
proprie testimonianze per realizzarne la sceneggiatura spiega Nathalie Dompé, Responsabile Corporate Social
Responsibility Dompé - dalle
loro parole traspare l’orgoglio
di una città e di un’azienda che
non ha voluto fermarsi, proprio grazie alla forza di volontà
di chi vi lavora, e che a poche
settimane dal sisma ha ripreso
appieno la propria attività. Anche grazie a questa comunione
d’intenti, che ha visto coinvolti
tutti i collaboratori Dompé, il
sito continua a crescere in un
settore, quello delle biotecnologie, di grande potenziale per
lo sviluppo economico e per
l’affermazione dei talenti professionali di questo territorio”.
Il cortometraggio è un filmato
di speranza che fa rivivere in
chiave leggera il dramma del
terremoto, protagonisti un
nonno che dialoga con un
bambino, testimonianza di
quanto sia necessario ricordare
quello che è stato. «A prestare
la propria voce al nonno è
un’icona del nostro cinema come Giancarlo Giannini - prosegue Nathalie Dompé - e grazie al lavoro sapiente del Centro Sperimentale di Cinematografia dell’Aquila, oggi
come azienda siamo in grado di offrire una nuova testimonianza di quello che
è accaduto alla vita delle
nostre persone, nelle loro
case, nei loro affetti e di come si possa (si debba!) saper reagire, saper sperare,
saper ricostruire, per il bene di tutti e soprattutto delle
generazioni future». «Ho accolto con grande piacere la possibilità di prestare la mia voce per
questo cortometraggio che racconta uno degli avvenimenti
che più ha segnato la storia recente del nostro Paese» conclude Giancarlo Giannini.
Aritmia cardiaca che colpisce in Italia 1 milione di persone
Nuovi anticoagulanti per la fibrillazione atriale
Ogni anno almeno dei 200 mila casi di
ictus almeno 36 mila, secondo le stime, sarebbero imputabili alla fibrillazione atriale.
Le terapie non sono sempre ‘al meglio’, e questo è dovuto spesso ai limiti della profilassi
farmacologica finora utilizzata (antagonisti
della vitamina K), tanto che in questa patologia il numero dei pazienti con maggior bisogno clinico non soddisfatto è tra il 50 e il
65% del totale. Oggi sono disponibili anche
nel nostro Paese i nuovi anticoagulanti orali,
come il rivaroxaban, dabigatran e apixaban,
più maneggevoli e sicuri, in grado di miglio-
rare la qualità di vita dei pazienti e trovare un
punto di incontro tra questi e i loro medici.
Non richiedono controlli ematici, sono somministrati a dosaggio fisso, hanno scarsissima
probabilità di interazioni con alimenti e altri
farmaci, presentano ridotto rischio di emorragie cerebrali rispetto alla terapia tradizionale. Questi trattamenti sono una risposta
più efficace per la prevenzione dell’ictus,
quantificabile in circa 11.000 casi evitabili all’anno, che corrisponderebbero a un risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale di circa
230 milioni di euro per anno. (GI TAGL.)
Redazione: [email protected]
Domenica 6 aprile 2014
23
24
Domenica 6 aprile 2014
Domenica 6 aprile 2014
25
26
Domenica 6 aprile 2014
36
Domenica 6 aprile 2014
[GUIDA AGLI EVENTI]
[SOLIDARIETÀ DAL PIRELLONE]
I NUMERI DI IERI
Capannoni, palazzi e atenei
Le discoteche del Salone
:::
:::
:::
:::
MASSIMO DE ANGELIS a pagina 43
3 rapine
45 borseggi
35 furti in appartamenti e negozi
25 furti a bordo di auto
:::
:::
:::
:::
2 scippi
10 truffe
5 furti di autovetture
10 arresti
L’assessore leghista in carcere
visita agli indipendentisti
SERVIZIO a pagina 38
Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]; Pubblicità: SYSTEM24, via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano; Tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214
Stanziati 170mila euro in arrivo dal Viminale
Tram gratis per 400 immigrati. Paghiamo noi
Il Comune regala la tessera Atm ai profughi ospitati in città. Fdi e Lega: «Per i cittadini solo aumenti, scelta assurda»
:::
Il commento
GIULIANO INCONTRA BERGOGLIO E LO INVITA PER L’ESPOSIZIONE
STRANIERI ANCHE I TRANVIERI
COSÌ L’IDENTITÀ DI MILANO
CONTINUA A SGRETOLARSI
::: GILBERTO ONETO
 Per anni hanno salmodiato il mantra degli
stranieri che vengono a fare i lavori che gli italiani
rifiutano. Oggi apprendiamo che i nostri non vogliono più guidare i mezzi pubblici milanesi, che
rigettano l’idea di fare il tramviere. Eppure quella
del manètta è stata per più di un secolo una delle
mansioni più ambite e rispettate della città. Il manètta era una figura autorevole cui era addirittura
proibito rivolgere la parola. Lui guidava e lasciava
il posto solo per riattivare uno scambio bloccato
con un arnese che incuteva il rispetto di una spada
fiammeggiante. Al bigliettaio erano lasciate le incombenze meno nobili, come gestire i passeggeri
(il mitico «avanti c’è posto»), smascherare i portoghesi e cacciare chi si appendeva al predellino.
Cose scomparse da tempo per avanzamenti tecnologici o per degrado sociale. Tram e tramvieri a
Milano hanno sempre avuto una forte carica simbolica: la pulizia e la puntualità dei mezzi sono stati un forte marcatore di civiltà ed efficienza; si
sprecano i modi di dire che hanno per protagonisti i tram: dall’attaccarsi, al nonno con le ruote. Il
colore dei tram è uno dei segni più forti del paesaggio urbano, dal giallino delle origini al verde burocratico, dall’arancione iettatorio fino alla riesumazione del giallino nella speranza di un improbabile ritorno ad antiche dignità. C’è di più: i mezzi erano anche in qualche modo un segno di potere. Chi controlla tram e rotaie è padrone della città:
da qui scioperi, blocchi e barricate. Nell’estate del
1922 gli squadristi fascisti sostituiscono i tramvieri
in sciopero preannunciando la marcia su Roma;
nel 1944 la stessa operazione fallisce (166 vetture
fracassate su 800 uscite dai depositi), anche in
questo caso anticipando gli eventi politici. Adesso
qualche bello spirito ha deciso che gli stranieri regolari e i rifugiati possano partecipare ai concorsi
per diventare autisti dell’Atm. Viene facile pensare
al risvolto simbolico: molte vetture sono state vendute agli americani e ora i manètta saranno foresti. Milano si sgretola e i disoccupati indigeni possono attaccarsi al tram.
 Saranno circa 400 gli immigrati che potranno viaggiare
gratis sui mezzi pubblici milanesi. È il risultato dell’accordo
firmato tra Palazzo Marino e il
Viminale per gli stranieri che arrivano in città e fanno richiesta
d’asilo. Contro il provvedimento, che si rinnova di anno in anno dal 2009 e avrà un costo di
170mila euro, insorge l’opposizione: «Chi ci dice che sono veramente profughi, e non semplici irregolari?», si chiede l’ex
vicesindaco Riccardo De Corato di Fdi. E storce il naso anche
Stefano Bolognini, assessore
provinciale alla Sicurezza della
Lega: «Pisapia fa passare l’idea
che Milano sia la città per chi
vuole vivere d'espedienti». Dal
Pd replicano: «Polemiche strumentali».
ROBERTO PROCACCINI a pagina 39
Pisapia chiede la grazia al Papa: visita l’Expo
.
 Il sindaco Giuliano Pisapia incontra in Vaticano Papa Francesco insieme ai rappresentanti
dell’Anci e lo invita a venire al più presto a Milano:
«Spero di accoglierlo presto nella nostra città, come è
accaduto per il suo predecessore Benedetto». La
speranza del primo cittadino è che Bergoglio possa
visitare l’esposizione universale del 2015. «Incontrare Papa Francesco è stata una grande emozione» ha
aggiunto il primo cittadino arancione. «Mi ha colpito
il suo viso solare, il sorriso aperto, la semplicità con la
quale riesce a interpretare il suo ruolo di guida della
Chiesa e a far sentire a tutti la sua vicinanza». [Ansa]
I pm: da Brivio condotta allarmante
Video degli abusivi per rispondere ai genitori
«Mediava con la ’ndrangheta»
Ma il sindaco Pd di Lecco non lascia
Lo Zam contro le mamme del parco
«Siete ignoranti e intolleranti»
 Il Pd lecchese è nei guai per
una storiaccia di ’ndrangheta e affari.
Il sindaco di Lecco, Virginio Brivio,
non è indagato ma il suo comportamento è giudicato «allarmante» dagli
inquirenti perché avrebbe avuto
contatti con alcuni presunti esponenti delle cosche. Il primo cittadino,
che Umberto Ambrosoli aveva scelto
::: MARIANNA BAROLI
nel 2013 come presidente del «comitato del Patto civico», si difende: io
sempre corretto, non mi dimetto. E
assicura di non aver saputo nulla dei
Coco Trovato, la famiglia in odore di
’ndrangheta che nell’operazione ha
visto finire in manette Mario Trovato, fratello dello storico boss Franco.
MATTEO PANDINI a pagina 38
 Ormai tra lo Zam e le
mamme del parco delle Basiliche
è uno scontro a colpo di video.
Youtube è il campo di battaglia
principale tra il centro sociale
abusivo che ha occupato l’ex
scuola fatiscente di via Sant’Eu-
L’indagine riaperta dalla compagna del killer
Confessa dopo otto anni l’omicidio del socio
 Un cold case risolto otto anni dopo, con una confessione piena. La mattina del 4 maggio 2006 il corpo di
Matteo Musso, un ex dipendente comunale di 63 anni,
fu trovato in via Chiesa Rossa 191. Era stato ucciso la notte prima con dieci coltellate all'interno della baracca dove viveva e lavorava come custode di un parcheggio per
camper e camion. Una storia strana, che dopo un anno
di indagini senza risultato fu archiviata. Nessuno in procura o in questura faceva più domande su quell'omicidio irrisolto che sarebbe rimasto un cold case chissà per
quanto tempo. Ma lo scorso marzo le parole di una donna hanno rimesso in moto gli agenti della Squadra mobile di Milano, che ieri hanno fermato il presunto assas-
sino dopo un interrogatorio in cui ha confessato le sue
responsabilità ai pm Alberto Nobili e Gianluca Prisco.
È ricominciato tutto da questa frase riportata a metà
marzo dalla donna: «Il mio compagno potrebbe aver
ucciso Musso. Mentre mi picchiava ha detto che mi
avrebbe fatto fare la stessa fine di Matteo».Il suo compagno si chiama Giampaolo Ferrari, 42 anni, molti precedenti per droga, rapina e maltrattamenti proprio nei
confronti della convivente. Due anni fa Ferrari è stato
anche arrestato per questo reato e condannato a 8 mesi,
ma ciò non gli ha impedito di continuare a picchiare la
sua donna, che è anche madre di suo figlio di 10 anni.
SALVATORE GARZILLO a pagina 41
storgio e le mamme che ogni
giorno si dicono costrette a tollerare lo scempio creato dai giovani
dello Zam. Dopo la canzoncina
delle mamme, ieri è arrivata la risposta targata centro sociale. Lo
slogan? «L’ignoranza crea intolleranza». I ragazzi dello Zam (...)
segue a pagina 41
38
CRONACA
Domenica 6 aprile 2014
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Il primo cittadino di Lecco
BORDONALI (LEGA)
«Legami fra le ’ndrine
e il sindaco renziano»
Ma lui non si dimette
Visita in carcere
dell’assessore
ai secessionisti
Contatti tra esponenti dei clan e Virginio Brivio (non indagato)
I pm: condotta allarmante. La difesa: «Io corretto, non lascio»
::: MATTEO PANDINI
 Il Pd lecchese è nei guai per
una storiaccia di ’ndrangheta e affari. Il sindaco di Lecco, Virginio
Brivio, non è indagato ma il suo
comportamento è giudicato «allarmante» dagli inquirenti. Il primo cittadino di Valmadrera è stato
arrestato con l’accusa di corruzione. Un consigliere comunale del
capoluogo è in manette - con altre
otto persone - e dovrà rispondere
di associazione a delinquere di
stampo mafioso. È un’inchiesta
choc quella battezzata «Metastasi» e che approfondisce l’infiltrazione delle cosche nel Lecchese.
Un’inchiesta che ferisce il Pd. Brivio è una colonna del partito in
Lombardia. Il consigliere in manette, Ernesto Palermo, è stato
eletto coi democratici. Il primo cittadino di Valmadrera Marco Rusconi ha vinto le elezioni con una
lista civica di centrosinistra sostenuta dal partito di Renzi.
Gli inquirenti hanno scoperchiato una rete di contatti inquietante tra politici locali, membri
della prefettura di Lecco, imprenditori e presunti boss. Sotto la lente sono finiti i lavori per il lido di
Parè, Valmadrera, che facevano
gola alla criminalità organizzata
ma che la prefettura aveva bloccato sentendo puzza di ’ndrangheta.
Per questo le cosche avrebbero
utilizzato il consigliere Palermo:
grazie ai suoi contatti col sindaco
Brivio cercavano di avere informazioni. Il primo cittadino di Lecco, inoltre, veniva contattato per
esercitare pressioni sul municipio
di Valmadrera, il cui sindaco
avrebbe intascato una tangente
da 5mila euro. In una intercettazione ambientale, Palermo riferisce che Brivio era a conoscenza
del ruolo dei Coco Trovato. Il sindaco lecchese nega e giura di essere «una brava persona». È vero come notano gli inquirenti - che
s’è interessato di un appalto ma «è
stata solo un’ingenuità» risponde
lui, perché «ho solo accolto la richiesta di un consiglio». E assicura
di non aver saputo nulla dei Coco
Trovato, la famiglia in odore di
’ndrangheta che nell’operazione
ha visto finire in manette Mario
Trovato, fratello dello storico boss
Franco. Dopo l’altolà della prefettura, secondo gli inquirenti «nonostante la delicatezza della vicenda e la caratura dei personaggi
coinvolti», Brivio aveva preso contatti con l’ufficio del prefetto girando poi le informazioni a Palermo. Il comportamento del sindaco pd è definito dagli inquirenti
«privo di rilievo penale» ma
tutt’altro che opportuno. Perché
«senza avere dirette competenze
istituzionali e ben consapevole
dei collegamenti mafiosi prospettati a carico dei privati coinvolti
(...) cerca di raggiungere con la sua
mediazione un compromesso
.
MOTORE DELLA CAMPAGNA DI AMBROSOLI
Virginio Brivio è diventato sindaco di Lecco battendo il leghista
Castelli; a sinistra è con Umberto Ambrosoli, candidato al Pirellone per il centrosinistra, che lo ha scelto come presidente del
«Patto civico per la Lombardia» nella campagna del 2013 [Ftg.]
economico» per sbloccare l’appalto. È quanto si legge a pagina
345 dell’ordinanza di custodia
cautelare. Brivio non intende dimettersi. Il Pd è imbarazzato e ha
ammesso che candidare Palermo
«è stato un errore», pur ricordando che poi era confluito nel gruppo misto. E Rusconi? «Non risulta
accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso ma di
corruzione» hanno balbettato i dirigenti locali del Pd. Il resto della
coalizione conferma la fiducia
nella giunta. La Lega chiede che
il graffio
Benedetto perimetro
Anche Libero ha avuto rapporti con il sindaco Pd di Lecco. Fu
proprio Virginio Brivio, allora presidente del comitato dei garanti, a firmare nel novembre 2012 la lettera con cui il nostro Fabrizio Biasin veniva escluso dalle primarie di centrosinistra per il
Pirellone. «Esiste un perimetro valoriale del patto civico» tuonava il primo cittadino Pd, «eventuali provocazioni o candidature
con ispirazioni differenti non riceveranno l’investitura del comitato». Grazie al «perimetro valoriale» di averci tenuto alla larga...
Brivio si dimetta. «Tutti i sepolcri
imbiancati della sinistra dovrebbero rivedere il loro atteggiamento» nota l’ex ministro (sconfitto alle comunali proprio da Brivio) Roberto Castelli. E Marco Osnato,
consigliere comunale di Fratelli
d’Italia a Milano, attacca: «Siamo
sicuri che Brivio si dimostrerà la
brava persona che dice di essere.
Però quando uscirono notizie simili su esponenti di centrodestra notizie che mesi dopo si sono rivelate infondate - alcuni di noi
erano stati lapidati dalla sinistra».
Visita in carcere ai secessionisti. L’assessore alla Sicurezza, protezione civile e
immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali e il vicepresidente
del Consiglio regionale
lombardo Fabrizio Cecchetti si sono recati ieri
mattina al carcere di Canton Mombello a Brescia per
incontrare i sei indipendentisti bresciani arrestati nei
giorni scorsi. «Non si tratta
di un'azione isolata - ha dichiarato Simona Bordonali
- Faremo sentire a queste
persone la nostra vicinanza
e il nostro sostegno in maniera costante. Vedere persone innocue, padri di famiglia in galera con a carico
accuse così pesanti mette
davvero i brividi. Durante
l'incontro ci hanno chiesto
di farci portavoce del loro
desiderio di non essere abbandonati e di invitare tutti
coloro che comprendono la
situazione a inviare lettere
in carcere».
E quello di ieri è stato «un
incontro utile per ascoltare
il dolore e al tempo stesso la
forza d'animo di queste
persone» anche per Fabrizio Cecchetti. «Ho voluto
manifestare la mia solidarietà e il mio affetto nei
confronti di gente che di
fatto è stata privata della
propria libertà personale a
causa di un'opinione e di
un ideale», ha detto Cecchetti, che ha poi assicurato: «Terremo monitorata la
situazione e non faremo calare il silenzio su questi arresti».
Il convegno azzurro in via Corridoni
Forza Italia lancia la sfida a Pisapia. «Ora al lavoro per trovare il candidato»
 Gran pienone a Milano all’auditorium della Provincia in via Corridoni
per l’avvio della campagna elettorale
per le Europee di Forza Italia. Anche se
il clima, in vista della sentenza del 10
aprile che rischia di mettere fuori gioco
il leader Silvio Berlusconi per sei mesi (e
dunque rendergli difficile la campagna
per le Europee), era abbastanza teso.
Dopo la conferenza stampa a Palazzo Marino dove la coordinatrice lombarda, Maria Stella Gelmini, ha lanciato
il guanto di sfida al sindaco Giuliano Pisapia («Lui è sindaco del quadrilatero,
noi torneremo nelle periferie», è il grido
di battaglia), ieri in via Corridoni è stata
la volta dei big del partito. C’erano il
nuovo leader, ex giornalista Mediaset,
Giovanni Toti, l’ex ministro Paolo Romani, gli eurodeputati Lara Comi e Licia Ronzulli, la deputata Sara Ravetto
(che si è sentita male per il caldo, ma è
stata soccorsa da Alberto Zangrillo). Sul
palco c’era anche, con capelli biondo
platino, la candidata alle europee Iva
Zanicchi, il sindaco di Pavia Alessandro
Cattaneo, il coordinatore cittadino e
consigliere Giulio Gallera. Di passaggio
anche l’ex coordinatore lombardo, Mario Mantovani, secondo alcune voci insoddisfatto perché non ha avuto l’ok sul
suo candidato per il parlamento europeo Marco Alparone. Naturalmente
non mancavano i consiglieri comunali
(Fabrizio De Pasquale, Alan Rizzi, An-
:::
L’INCONTRO
CORSA ALLE EUROPEE
Ieri a Milano all’auditorium della Provincia di via Corridoni si è radunato
tutto il popolo berlusconiano per il
lancio della campagna elettorale per
le elezioni europee. Presenti i big del
partito, i candidati alle Europee mentre Silvio Berlusconi, appena uscito
dall’ospedale, è intervenuto con una
telefonata
LA TELEFONATA
L’ex premier Silvio Berlusconi è intervenuto con una lunga telefonata,
dando consigli su come raccogliere
voti. «Il porta a porta», «la catena di
Sant’Antonio», e soprattutto puntare
sugli «anziani» che sono la maggior
parte in Italia
drea Mascaretti) provinciali (Bruno Dapei) e regionali di Forza Italia.
Tema del giorno, però, più che le Europee e il dibattito su «euro sì euro no» è
stato il fuori onda registrato da Repubblica tra Toti e Gelmini ieri nella sala
Brigida a Palazzo Marino. Una chiacchierata in confidenza, captata dalla telecamera, in cui si parla di Silvio Berlusconi. E soprattutto della sua preoccupazione per la sentenza del 10 aprile,
Militanti milanesi di Forza Italia [Fotogramma]
quando i giudici dovranno scegliere se
condannare il leader degli azzurri ai
servizi sociali o agli arresti domiciliari.
«Nel fuori onda diciamo cose che sono
di pubblico dominio», ha replicato Toti
ai giornalisti. «Del resto sono preoccupato anch’io e alcuni milioni di elettori
italiani per una sentenza che non dovrebbe esistere» ha aggiunto Toti.
«La nostra posizione nei confronti di
Berlusconi è chiara ed emerge anche da
quel fuori-onda in cui c’è una preoccupazione sincera, umana e politica per il
presidente Berlusconi», ribadisce la
Gelmini. Un po’ di preoccupazione si
respira anche tra i rappresentanti locali
di Forza Italia. Soprattutto per la sfida
di sindaco nel 2016. «Senza un candidato, dove andiamo?», dice il giovane
Pietro Tatarella, consigliere comunale
di Fi.
M.RAV.
CRONACA
Domenica 6 aprile 2014
39
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Stanziati 170mila euro in arrivo dal Viminale
Abbonamenti Atm gratis per 400 immigrati
Il Comune regala le corse sui mezzi pubblici ai profughi. Fdi e Lega: «Per i cittadini solo aumenti, scelta assurda»
::: ROBERTO PROCACCINI
 Abbonamenti gratis sui
mezzi pubblici milanesi per
circa 400 immigrati. Palazzo
Marino ha firmato infatti anche per il 2014 l’accordo con il
Ministero degli Interni per
l’accoglienza degli stranieri
che arrivano in città e fanno
richiesta d’asilo. Accordo che
si traduce in uno stanziamento di 170mila euro (coperti dai
fondi pubblici del Viminale)
per fornire le tessere dell’Atm
ai profughi ospiti del capoluogo lombardo.
Il provvedimento è contenuto in una determina dirigenziale che approva l’accordo tra il Comune e il ministero guidato da Angelino Alfano. Il Comune, secondo la
convenzione, deve garantire
un centro polifunzionale in
grado di offrire diversi servizi
agli stranieri: «Assistenza generica alla persona, fornitura
di pasto completo» – recita il
documento approvato dalla
direzione Bilancio, «intrattenimento degli ospiti, assistenza sanitaria e beni di conforto». Inoltre, si garantisce «la
possibilità per gli ospiti di avvalersi del servizio di trasporto urbano per assicurare loro
il collegamento tra le sedi del
centro» prosegue il documento – «e partecipare alle attività
di cui possono beneficiare».
L’intesa complessiva con i
servizi per i profughi è stata
sipulata per la prima volta nel
2009, quando al governo c’era
il centrodestra, e poi rinnovata anno per anno anche dal
centrosinistra. Negli ambienti
dell’attuale opposizione, però, si contesta l’opportunità di
far viaggiare gratis centinaia
di extracomunitari: «Quando
si è dovuto ritoccare più volte
all’insù il tariffario Atm» protestano in coro i partiti - «le
priorità diventano altre».
«È un provvedimento in linea con quanto fatto finora da
questa
amministrazione»
commenta Alessandro Morelli, consigliere comunale per la
Lega Nord. «Anche chi ha poco, deve pagare, mentre si
aiutano in nome dell’accoglienza i soliti amici, rom e
stranieri». L’esponente del
Carroccio punta il dito contro
l’intera politica perseguita
dalla giunta Pisapia: «Alimentano una sorta di lotta di classe. Il fondo di sostegno straordinario all’affitto è stato destinato nel 70%dei casi a stranieri, mentre chi guadagna
21mila euro lordi l’anno - non
certo una cifra astronomica deve pagare l’addizionale Irpef».
Riccardo De Corato, consigliere per Fratelli d'Italia ed ex
vicesindaco di Milano, vuole
vederci chiaro sul riconoscimento degli aventi diritto alla
tessera Atm gratuita. «Chi ci
dice che sono veramente profughi, e non semplici irregolari?» ammonisce l’ex vicesindaco. «Ho chiesto più volte
all’assessore Majorino che
pubblichi la documentazione,
ma non ho ricevuto risposta.
:::
IL CASO
VIA COLA DI RIENZO
I no global
scesi dal tetto
dopo 4 giorni
I NUMERI
Sono 400 gli immigrati, richiedenti asilo, che potranno circolare gratis sui mezzi
pubblici di Milano. Palazzo
Marino ha firmato l’accordo
con il ministero degli Interni
per l’accoglienza degli stranieri che arrivano in città e
fanno richiesta d’asilo
L’ACCORDO
L’accordo con il ministero si
traduce in uno stanziamento
di 170mila euro (coperti dai
fondi pubblici del Viminale)
per fornire tessere dell’Atm
ai profughi ospiti del capoluogo lombardo
I PRECEDENTI
L’intesa complessiva con i
servizi per i profughi è stata
sipulata per la prima volta
nel 2009, quando al governo
c’era il centrodestra, e poi
rinnovata anno per anno anche dal centrosinistra
Il riconoscimento dello status
di profugo lo fa la Prefettura
da dove lo straniero entra in
Italia. Vogliamo vedere le carte. Chi ci assicura che chi si
presenta come siriano o eritreo non bari? Avranno la meglio i furbi». Il centrosinistra,
dal canto suo, rivendica la
scelta. Rimanda le accuse al
mittente Andrea Fanzago,
consigliere a Palazzo Marino
per il Pd. «Sono polemiche
strumentali – sostiene -. Portiamo avanti un’intesa col Viminale stipulata per la prima
volta da una giunta di centrodestra”. Secondo l’esponente
Richiedenti asilo arrivati a Milano e Provincia negli anni scorsi [Ftg.]
 Chi ci dice che sono veramente
profughi e non semplici irregolari?
“
RICCARDO DE CORATO (FDI)
 Pisapia fa passare l’idea che
Milano sia la città per chi vuole vivere
d’espedienti
STEFANO BOLOGNINI (LEGA)
 Polemiche strumentali, la giunta
ha attenzione per tutte le povertà
ANDREA FANZAGO (PD)
.
del Partito democratico, «i nominativi degli stranieri aventi
diritto ce li fornisce il ministero dell’Interno, mentre è pretestuoso dire che non ci muoviamo nel contrasto alla crisi
quando abbiamo approvato
un fondo da 5 milioni di euro
contro la povertà».
Di altro avviso è Stefano
Bolognini, assessore provinciale alla Sicurezza eletto con
la Lega Nord. «Pisapia fa passare l’idea che Milano sia la
città per chi vuole vivere d'espedienti, attraendo qui persone che poi sarà molto difficile allontanare».
Sono scesi dal tetto dell'Ardita pizzeria del popolo, ieri
mattina, i due manifestanti
che da 4 giorni erano rimasti lì
in segno di protesta. I due erano saliti sulla sommità dello
stabile occupato di in via Cola
di Rienzo all’alba di mercoledì, quando le forze dell’ordine
avevano sgomberato per la
seconda volta - la prima era
stata a giugno dell’anno scorso - l’edificio occupato, una
casa di ringhiera abbandonata già teatro di una prima occupazione nel febbraio 2013.
L’intervento della polizia aveva generato tensioni e scontri
con gli occupanti. I due manifestanti in questione si erano
arrampicati sul tetto dell’edificio, dal quale avevano iniziato un fitto lancio di oggetti
contro le forze dell’ordine. Altre quattordici persone, tutte
maggiorenni, erano state
portate in questura e per
quattro di loro, due ragazzi e
due ragazze con precedenti
specifici, era scattato l’arresto. Lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale i
reati contestati. Venerdì i
quattro arrestati - tra i quali vi
è anche un cittadino di nazionalità francese - sono stati
scarcerati. Ai quattro è stata
applicata la misura restrittiva
dell’obbligo di firma.
Sportivi in rivolta
E la giunta arancione nega i ticket ai 14mila atleti della maratona
 A cosa serve avere i mezzi pubblici
gratuiti durante una maratona?I vertici
di Comune e Atm devono essersi posto
questa domanda quando hanno deciso
di negare, per la prima volta quest’anno,
i biglietti gratuiti per i mezzi di trasporto
pubblico. Edizione da record, quella che
oggi alle 8.30 parte da Rho Fiera per arrivare al Castello Sforzesco. Sono oltre
14 mila, infatti, gli iscritti a questa quattordicesima edizione di uno degli appuntamenti podistici più amati dai milanesi. Ma quest’anno, per gli iscritti alla
corsa, ecco la novità: metro, tram e autobus saranno a pagamento per tutta la
giornata. Una decisione presa forse per
la crisi, ma che comunque fa stornare il
naso agli atleti e a quei milanesi che speravano di trascorrere una giornata diversa per Milano. Un segnale negativo
per una città come Milano che vorrebbe
somigliare e rapportarsi sempre di più
con grandi capitali come Londra, e che
fa arrossire l’amministrazione davanti a
una figuraccia fatta anche a confronto
con la capitale, Roma, che offre viaggi
gratuiti ai partecipanti delle maratone
che si tengono all’ombra del Colosseo.
Milano quest’anno non ce l’ha fatta, ticket a pagamento e nessun comunicato
ufficiale a spiegare le motivazioni di
questa scelta. A commentare con sdegno la situazione è Marco Osnato, capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Marino per cui “il taglio dei biglietti gratuiti
:::
LA MARATONA
I NUMERI
Sono oltre 14mila gli iscritti alla SuisseGas Milano Marathon, arrivata alla
sua quattordicesima edizione
IL PERCORSO
Il percorso della maratona, per la prima volta nella sua storia, è identico a
quello dell’anno scorso: i runners partiranno alle 9.15 da via Buonarroti, vicino alla Fiera di Rho, mentre l’arrivo,
dopo un percorso che si snoda tra la
zona San Siro e corso Sempione, è
previsto in piazza Castello dopo i canonici 42,195 chilometri
LA POLEMICA
Per la prima volta quest’anno l’amministrazione cittadina e Atm hanno negato i biglietti gratuiti per i mezzi
pubblici durante la manifestazione,
che permetterebbero di facilitare gli
spostamenti per i partecipanti
LA ALTRE CITTÀ
Garantire lo spostamento gratuito
con i mezzi pubblici durante manifestazioni come la SuisseGas Milano
Marathon è prassi non solo in altre
metropoli europee ma anche in Italia:
oltre a Londra, anche Roma assicura
mezzi di trasporto gratis
La corsa dell’anno scorso [Ftg.]
è un fatto gravissimo”. Per Osnato “è assurdo che la città che deve ospitare Expo
accolga in questo modo indegno una
manifestazione ormai riconosciuta a livello internazionale”. Assurdo, per il
consigliere “non abbracciare con le dovute agevolazioni i podisti e i partecipanti alla maratona”. Colpevoli, non sono i dirigenti dell’azienda, ma anche i
vertici del Comune che “pensano che
sia tagliando i ticket gratuiti che si aggiusta il bilancio Atm”. Per Osnato, la soluzione, è invece “una politica più oculata,
fatta di investimenti strategici e di tagli
nei rami dirigenziali ormai secchi”.“Ieri,
intanto, tutta la zona era bloccata, da
Foto Bonaparte alle vie più piccole e
adiacenti” ha commentato il capogruppo di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale
“questo è stato un involontario esempio
di quello che succederà quando il Castello Sforzesco verrà pedonalizzato”.
“Oltre allo sdegno per l’assenza dei biglietti Atm gratuiti” ha concluso De Pasquale “invito l’assessore Maran a un
po’ di buon senso e a prendere in considerazione l’allarme dei commercianti e
dei cittadini preoccupati per una zona
che diventerà invivibile”.
M. BAR.
40
Domenica 6 aprile 2014
CRONACA
Domenica 6 aprile 2014
41
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
L’assassinio al Gratosoglio
CANCELLATE 400 SCRITTE IN VIA FRASCHINI
Picchia la compagna
e confessa il delitto
commesso otto anni fa
Auto nel canale
Morti 2 giovani
nel Mantovano
Due ragazzi sono morti e un
terzo è in coma dopo che
un’auto si è rovesciata durante
una retromarcia in un canale.
Il bilancio dell’incidente, avvenuto nella notte tra venerdì
e sabato nel Mantovano, sarebbe potuto essere peggiore.
Erano in sette, infatti, tutti tra i
17 e i 19 anni, i passeggeri della
Clio che, forse per una manovra errata del conducente, è
terminata con le ruote posteriori nel canale Navarolo, vicino a Sabbioneta. L’auto, fermata da un muretto, avrebbe
compiuto una rotazione di 180
gradi finendo, sottosopra,
nell’acqua. Per Paolo Tia, 20
anni e Cristiano Frodale, 18
anni, non c’è stato nulla da fare. Gli altri cinque ragazzi sono
ricoverati in gravi condizioni
negli ospedalidi Mantovae Vicomoscano. Uno di loro è tenuto in coma farmacologico
per le gravi lesioni riportate.
L’uomo arrestato per aver ammazzato a coltellate il socio nel 2006
Il caso riaperto dalle minacce alla donna: «Ti uccido come Matteo»
::: SALVATORE GARZILLO
 La mattina del 4 maggio
2006 il corpo di Matteo Musso,
un ex dipendente comunale di
63 anni, fu trovato in via Chiesa
Rossa 191. Era stato ucciso la
notte prima con dieci coltellate
all'interno della baracca dove viveva e lavorava come custode di
un parcheggio per camper e camion. Una storia strana, che dopo un anno di indagini senza risultato fu archiviata. Nessuno in
procura o in questura faceva più
domande su quell'omicidio irrisolto che sarebbe rimasto un
cold case chissà per quanto tempo. Ma lo scorso marzo le parole
di una donna hanno rimesso in
moto gli agenti della Squadra
mobile di Milano, che ieri hanno
fermato il presunto assassino
dopo un interrogatorio in cui ha
confessato le sue responsabilità
ai pm Alberto Nobili e Gianluca
Prisco.
È ricominciato tutto da questa
frase riportata a metà marzo dalla donna: «Il mio compagno potrebbe aver ucciso Musso. Mentre mi picchiava ha detto che mi
avrebbe fatto fare la stessa fine di
Matteo». Il suo compagno si
chiama Giampaolo Ferrari, 42
anni, molti precedenti per droga, rapina e maltrattamenti proprio nei confronti della convivente. Due anni fa Ferrari è stato
anche arrestato per questo reato
e condannato a 8 mesi, ma ciò
non gli ha impedito di continuare a picchiare la sua donna, che è
anche madre di suo figlio di 10
anni. Dopo l'ennesimo pestaggio la compagna si è presentata
di nuovo in questura, stavolta
per denunciare anche le minacce di morte. Gli elementi raccolti
hanno permesso alla polizia di
chiedere la riapertura del caso, a
cui sono seguite nuove intercettazioni e interrogatori. Venerdì è
:::
LA VICENDA
COLD CASE
Nel maggio 2006 viene ritrovato in via Chiesa Rossa, al
Gratosoglio, il corpo senza vita
di Matteo Musso
ARCHIVIAZIONE
Il caso viene archiviato nell’ottobre 2007 senza colpevole
INDAGINI
A marzo il caso si riapre perché
la compagna di Giampaolo
Ferrari racconta che durante
l’ennesimo pestaggio l’uomo
avrebbe detto «ti faccio fare la
fine di Matteo», riferendosi all'omicidio di Musso
stato il turno di Ferrari, che già
all'epoca dell'omicidio fu ascoltato ma non indagato. Non gli è
andata altrettanto bene la seconda volta: dopo un lungo colloquio con i pm ha confessato
tutto, ripetendo l'ammissione
anche davanti ai suoi avvocati
Angelo Colucci e Salvatore Verdoliva.
«L'ho ucciso perché mi ha of-
Graffiti ripuliti
dai cittadini
Il «No Graffiti Day» invade il
Gratosoglio. Ieri i volontari
del comitato di residenti «Le
Terrazze», insieme all’Associazione Nazionale Antigraffiti, sono scesi in strada
per contrastare il degrado
delle scritte vandaliche,
sempre più diffuse in più
parti della città. Più di 400
scritte sono state rimosse su
un lato del Residence Arcobaleno in via Fraschini [Ftg.]
feso», ha raccontato. A Musso
sarebbe stata fatale una battuta
banale scappata nel corso di una
lite col vecchio amico, che in
quel momento era sotto l'effetto
di alcol e cocaina. «L'ho colpito
con un coltello che avevo portato con me», ha spiegato il sospetto. Dieci pugnalate, quattro delle
quali fatali. Poi è scappato, lasciando Musso nella baracca
VIALE ORTLES
.
dove si era trasferito a causa dei
problemi economici. I due si conoscevano da tempo, Musso,
originario di Catania, era amico
della famiglia del suo aggressore
e, secondo gli investigatori,
avrebbe condiviso anche qualche piccolo affare di droga, come
dimostrerebbe la presenza di sostanza da taglio nel capanno della vittima. Era finito in quel tugu-
rio da circa un anno e i giornali si
erano occupati della sua storia di
ex comunale finito in miseria.
«Mi ha rovinato il divorzio - aveva raccontato - e con la mia pensione di mille euro non posso
permettermi l'affitto di una casa». L'unica cosa che gli restava
era Nico, un cane corso di 7 anni,
che quella sera non riuscì a difendere il proprio padrone.
I no global: no alla richiesta di sgombero
Lo Zam contro le mamme del parco: «Siete ignoranti»
::: segue dalla prima
MARIANNA BAROLI
.
(...) hanno deciso di rispondere con un
loro spot, autoprodotto all’interno del
centro sociale, al video musicale creato
dalle mamme-fatine del parco e dal rapper Neuro, che in questi giorni sta spopolando tra i residenti nella zona di piazza Vetra. Sono ormai mesi che i genitori e
i residenti chiedono all’amministrazione
di intervenire con pugno duro per sgomberare il centro sociale nato all'interno
dell'ex scuola. I giovani del centro socia-
L’INCIDENTE
le, nel loro video, si dipingono come eroi
innocenti che ripuliscono un luogo abbandonato e lo aprono al pubblico. In
pochi minuti raccontano però le attività
che si svolgono all’interno dello spazio
autogestito, mostrano l'orto, la palestra
di roccia, ma anche il tanto discusso bar
e l’area giochi per bambini. Come in
ogni spazio non mancano poi i concerti
e le iniziative di solidarietà: un vero e
proprio centro sociale ormai avviato. E a
chi li accusa, come le mamme, di aver
portato il degrado e il rumore nel quartiere, i ragazzi di Zam rispondono spie-
gando che dove c’era il vuoto ora ci sono
spazi sociali gratuiti e aperti a tutti. Perché sono proprio gli stessi giovani a sottolineare che lo Zam è «una realtà fatta di
fatica, auto-organizzazione, creatività e
messa in gioco quotidiana». Il resto? Becere lamentele di una destra bigotta non
aperta al cambiamento. «Noi intanto
continuiamo a chiedere l’intervento del
Prefetto - ha affermato il consigliere di
Fdi, Riccardo De Corato - dove l’amministrazione, Pisapia e la De Cesaris dormono, dovranno intervenire le autorità».
Il dormitorio
intitolato
a Enzo Jannacci
È intitolata a Enzo Jannacci,
da ieri pomeriggio, la casa
d'accoglienza per i senzatetetto di viale Ortles. In tanti
hanno voluto partecipare
alla cerimonia dedicata
all’artista milanese scomparso lo scorso anno. Sul
palco allestito nel giardino
della struttura si sono alternati una quarantina di artisti e amici di Jannacci per
una festa proseguita fino a
sera, tra aneddoti e le canzoni più celebri del cantante.
Tra i presenti Gino e Michele
e il gruppo di Smemoranda.
A scoprire la nuova targa
della casa di accoglienza sono stati il figlio di Jannacci,
Paolo, il vice sindaco Ada
Lucia De Cesaris e gli assessori Pierfrancesco Majorino
e Filippo Del Corno. Non c'era invece il sindaco Giuliano
Pisapia, a Roma per un incontro con Papa Francesco.
42
CRONACA
Domenica 6 aprile 2014
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
TuttoMilano
Mercati
Domani
■ PISANI DOSSI - Via Pisani Dossi - zona 3
■ EUSTACHI - Via Eustachi - zona 3
■ PONTI ETTORE - Via Ponti Ettore - zona 6
■ FAUCHE' - Via Fauchè - zona 8
■ SAN MARCO - Via San Marco - zona 1
■ GARIGLIANO - Piazza Minniti - zona 9
■ ARPINO - Via Ferrieri - zona 7
■ SANTA TERESA - Via Santa Teresa - zona 5
■ CAMBI - Via Cambini - zona 2
■ TRECHI - Via Trechi - zona 9
■ GRATOSOGLIO SUD - Via Saponaro - zona 5
■ MOMPIANI - Via Panigarola - zona 4
■ CESARIANO - Viale Elvezia - zona 1
■ ZAMAGNA - Via Zamagna - zona 7
■ DE PREDIS - Via J. da Tradate - zona 8
Martedì
■ GHINI - Via Ghini - zona 5
■ A. VENEGONi - Via A. Venegoni - zona 7
■ KRAMER - Via Goldoni-Via Kramer - zona 3
■ BARIGOZZI - Via A. Mazzucotelli - zona 4
■ SAN MINIATO - Via San Miniato - zona 9
■ MORETTO DA BRESCIA - Via Reni - zona 1
■ B. MARCELLO - Via B. Marcello - zona 3
■ STROZZI - Via Strozzi - zona 6
■ PALMI - Via Forze Armate - zona 7
■ BONOLA - Via A. Cechov - zona 8
■ VASARI - Via Vasari - zona 4
::: le lettere
Il bando dei buoni pasto
Buche e dossi irregolari. Ecco come si presenta viale Romagna: una tra le strade più
trafficate della città. Non capisco perché in
Comune nessuno intervenga con lavori di
rifacimento del manto stradale, visto che il
tratto è stato spesso teatro di tragedie con
incidenti mortali.
Sara Battistini
e.mail
VIA CHAVEZ
Basta con i rumori molesti
Proseguono i bagordi tra via Padova e via
Chavez. Ma perché nessuno interviene?
Mario Cambi
e.mail
Commenta anche
su Fb e su Twitter
@liberomilano
ANTEO SPAZIOCINEMA
14.45-16.40-18.35-20.30-22.30
11.00
11.00-15.00-16.45-18.30-20.30-22.30
11.00-15.10-17.40-20.10-22.30
15.30-17.50-20.15-22.30
11.00
APOLLO SPAZIOCINEMA
GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390
Nymphomaniac - Volume 1
13.00-15.00-17.30-20.00-22.30
Ida
13.00-15.00-16.50-18.40-20.30-22.30
Yves Saint Laurent
13.00-15.30-17.50-20.15-22.30
The Special Need
13.00-18.40-22.30
La luna su Torino
15.00-16.50-20.30
Noi 4
13.00-15.40-18.10
20.10-22.30-V.O.SOTT.
Lei
ARCOBALENO FILMCENTER
VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002
15.00-17.15-19.30-21.40
15.30-18.15-21.00
15.00-17.15-19.30-21.40
VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0248003901
15.40-18.20-21.00
Smetto quando voglio
ARLECCHINO
VIA S. PIETRO ALL'ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903
Father and Son
BELTRADE
15.15-17.40-20.05-22.30
Khumba
Tim Hetherington: dalla linea del fronte
14.30
16.00
CENTRALE MULTISALA
VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826
CINEMAX SAN CARLO
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
VIA ENRICO MOROZZO DELLA ROCCA, 12 - TEL. 02 48199689
Tarzan
12 anni schiavo
14.45-16.45
18.45-21.30
COLOSSEO
V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903
Storia di una ladra di libri
14.45
Nymphomaniac - Volume 1
17.30-20.00-22.30
Captain America: The Winter Soldier
14.45-17.20
Storia di una ladra di libri
19.55-22.30
Divergent
14.30-17.10-19.50
Captain America: The Winter Soldier
22.30
Ti ricordi di me?
15.00-16.50-18.40-20.30-22.30
Yves Saint Laurent
15.30-17.50
20.00-22.30
Lei
DUCALE MULTISALA
PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002
Nymphomaniac - Volume 1
Yves Saint Laurent
Divergent
Quando c'era Berlinguer
Lei
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-17.15-19.20-21.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-19.20
17.00-21.40
ELISEO MULTISALA
VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903
In grazia di Dio
Lei
Quando c'era Berlinguer
Il pretore
GLORIA MULTISALA
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.15-17.40-20.05-22.30
15.30-17.50-20.20-22.30
CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908
Captain America: The Winter Soldier
18.10-20.20-22.45
VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802
I corpi estranei
ODEON - THE SPACE CINEMA
16.00-18.00-20.00-22.00
VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111
Divergent
12.05-15.05-18.05-21.15
Captain America: The Winter Soldier
12.10-15.10-18.10-21.20
Ti ricordi di me?
12.40-15.00-17.20-20.00-22.20
Mr. Peabody e Sherman
12.10-14.30-16.50
Non buttiamoci giu'
22.00
Ti ricordi di me?
19.30
Divergent
19.05-22.10
Captain America: The Winter Soldier 3D
19.10-22.15
Tarzan
12.10-14.30
Non buttiamoci giu'
17.20-19.40
Lei
22.00
Cuccioli - Il paese del vento
12.40-14.50-17.00
Amici come noi
12.50-15.10-17.30-19.50-22.10
300 - L'alba di un impero
12.20-14.50-17.20-19.50-22.20
Storia di una ladra di libri
13.00-16.00-19.00-22.00
ORFEO MULTISALA
VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039
Captain America: The Winter Soldier
14.45-17.20-19.55
Captain America: The Winter Soldier 3D
22.30
Mr. Peabody e Sherman
15.15
Storia di una ladra di libri
17.30-20.00-22.30
Divergent
14.30-17.10-19.50-22.30
PALESTRINA
VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 026702700
VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592
Saving Mr. Banks
A proposito di Davis
11.00
11.10-14.20-16.15
MEXICO
VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732
ARIOSTO
Non è assolutamente condivisibile - faccio
riferimento all’articolo pubblicato su Libero
il 26 marzo - il messaggio che Cobes, l’associazione di categoria di Confindustria, ha
fatto passare dopo l’aggiudicazione ad Edenred del bando per la gestione dei ticket dei
dipendenti del Comune di Milano. Ho letto
di una «decisione grave, si configura per i
cittadini un danno erariale di 5 milioni di
euro» perché non si sarebbe tenuto conto di
offerte più vantaggiose «rispettivamente del
10% e del 4,9%». E un capogruppo dell’opposizione ha detto «cercheremo di capire
cosa c’è dietro». Dietro c’è solo la pretesa di
far pagare i 5 milioni ai pubblici esercizi
milanesi che poi effettuano il servizio. Si
sarebbe trattato di una vera e propria tassa
aggiuntiva perché per garantire parità di servizio con un’offerta aggiudicata al massimo
ribasso, devi scaricare i costi su qualcun altro. Cioè, gli operatori dei pubblici esercizi
che, chiedo a Cobes, mi pare siano anch’essi
cittadini. Bene ha fatto il Comune a considerare anche il livello di servizio per i propri dipendenti. La spending review - ce lo ha
ricordato il Presidente Napolitano - si applica con un minimo di intelligenza.
Lino Stoppani
Vicepresidente Confcommercio
e presidente Epam (Associazione pubblici esercizi)
A spasso con i dinosauri
Mr. Peabody e Sherman
Allacciate le cinture
MILANO
14.50-17.30-20.10-22.30
16.30-18.45-21.00
12 anni schiavo
PLINIUS MULTISALA
VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103
Captain America: The Winter Soldier
Storia di una ladra di libri
Divergent
Ti ricordi di me?
Mr. Peabody e Sherman
Allacciate le cinture
Allacciate le cinture
Non buttiamoci giu'
UCI CINEMAS BICOCCA
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-17.50-20.30
15.30-17.50-20.10-22.30
15.30-17.30
20.20-22.30
15.30-17.50
20.20-22.30
VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960
Storia di una ladra di libri
14.00-16.50-19.45-22.40
Captain America: The Winter Soldier
11.25-14.30-18.30-21.40
Divergent
16.15-19.25-22.35
Tarzan
14.00
Ti ricordi di me?
15.00-17.35-20.05-22.20
Amici come noi
14.25-17.20-20.10-22.30
Captain America: The Winter Soldier
11.25
Il pretore
14.40-17.00-20.05-22.25
Lei
14.00-16.50-19.55-22.45
Nymphomaniac - Volume 1
14.30-17.10-19.50-22.20
Divergent
14.05-17.10-20.15
La bella e la bestia
11.05-14.35-17.15
Need for Speed
22.45
Yves Saint Laurent
19.50
Captain America: The Winter Soldier
21.10
Cuccioli - Il paese del vento
11.10-14.50-16.50
Non buttiamoci giu'
19.00
Nottetempo
11.00-14.00-16.50-19.45-22.50
The Lego Movie
11.30-14.20
12 anni schiavo
16.45-19.40-22.40
Divergent
11.05
300 - L'alba di un impero
14.20-17.25-20.00-22.35
Divergent
15.45-19.00-22.10
Ti ricordi di me?
11.15
piazzale Lotto. Da sabato 22 marzo al 15 luglio
2014. Via Gavirate: per lavori cantiere M5. Il traffico in direzione centro città viene deviato sull'itinerario Gignese, Caprilli, Lotto.Traffico difficoltoso
in: Viale Forlanini Enrico (tratto da Repetti a
Cavriana): traffico difficoltoso in entrambi i sensi di
marcia. Termine lavori previsto: 30 aprile 2015. S.S.
33 Del, Via Gallarate, Molino Dorino: traffico difficoltoso in ingresso dal Comune di Pero e dalla
Tangenziale Ovest, per modifica della viabilità, nell'ambito dei lavori Expo 2015. Probabili accodamenti nella fascia oraria 07.00 - 09.30. Termine
previsto: 31 dicembre 2014. Attenzione: Oggi
6 aprile 2014, salvo avverse condizioni meteo,
è prevista la chiusura al traffico (definitiva) di via
Cristina Belgioioso, con deviazione di tuttoil traffico
veicolare in entrata e uscita da Milano.
La collezione Munari
tra pittura e scultura
PALAZZO MARINO
Turno diurno
(dalle ore 8,30 alle ore 21,00)
■ CENTRO v. Larga, 6; v. Dante, 17; c.so Genova, 27. ■ NORD v. S. Lopez,
3; p.le Maciachini, 24; v. Forni, 34; v.le Suzzani, 273; v. Pellini, 1; v.le Monte
Grappa, 7. ■ SUD c.so Lodi, 19; v. Alamanni, 2; v.le Tibaldi, 15; v. De
Ruggiero, 8. ■ EST p.za Duca d'Aosta, 4; v. Stradivari, 1; v.le Monza, 226; p.za
Martesana, 4; v. Atene, 2; v. Crescenzago, 36; c.so Plebisciti, 7; p.za Cinque
Giornate, 7; v. Varsavia, 4. ■ OVEST v. Vetta d'Italia, 18; v. Giambellino, 64;
p.za T. Olivelli, 1; v. Monte Rosa, 27; v. Paravia, 75; v. Quarenghi, 21/23; v.
R. di Lauria, 22; v. Paolo Sarpi, 62.
Turno notturno
(dalle ore 21 alle ore 8,30)
v. Boccaccio, 26; p.za Cinque Giornate, 6; c.so Magenta, 96; p.za Clotilde,
1; Ripa di Porta Ticinese, 33; C.so P.ta Ticinese, 50 v.le Zara, 38; v. Stradivari,
1; v.le Lucania, 10; c.so S. Gottardo, 1; v. Buonarroti, 5; v. Canonica, 32; v.le
Ranzoni, 2. p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45.
Aperte 24h: p.za Duomo, 21; Stazione Centrale (Gall. Delle partenze);
Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); v. R. Di Lauria, 22; v.le Testi, 90;
::: appuntamenti
Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi.
Buche e strade dissestate
Nymphomaniac - Volume 1
Storia di una ladra di libri
Lei
■ PASCARELLA - Via Pascarella - zona 8
Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected]
sottolineando nell’oggetto: “lettere a LiberoMilano”. Via posta vanno indirizzate a:
LiberoMilano - viale L. Majno 42 - 20129 Milano; via fax al n. 02.999.66.227.
CITTÀ STUDI
Yves Saint Laurent
Roma citta' aperta
Ida
Father and Son
Quando c'era Berlinguer
Tarzan
■ PAPINIANO - Piazza Sant’Agostino - zona 1
Chiusura al traffico: Viale Lodovico Scarampo: rallentamenti causa lavori stradali per Metropolitana
linea 5 secondo tratto. Termine dei lavori previsti
per il l’inizio del 2015. Via Nicola Fabrizi: Chiusura
al traffico della per l'effettuazione di strada di collegamento "Zara-Expo" - Termine dei lavori previsto: 30/11/14. Piazza XXIV Maggio: chiusura al
traffico delle vie Gorizia/Manusardi/Scoglio di
Quarto/Ascanio Sforza, che verranno disposte a
fondo chiuso. Sulla Cerchia dei Bastioni il traffico
sarà difficoltoso causa modifica della viabilità.
Termine lavori 30 settembre 2014. Via Vigliani
intersezione p.le Lotto sarà chiusa al traffico per
lavori metro 5 (realizzazione scale nuova stazione).
Il traffico verrà deviato all'intersezione con via
Albani sui seguenti itinerari: 1- via Masaccio - via
Monte Bianco - piazzale Lotto; 2 - via Veniero -
Farmacie
Rassegna sul design
a Palazzo Reale
ARTE È in corso, al Museo
del Novecento, la personale
«Munari Politecnico». La
mostra, curata da Marco
Sammicheli, è il racconto di
un
artefice
poliedrico
dell’arte italiana ed europea.
Le opere provengono, in
gran parte, dalla collezione
di Bruno Danese e Jacqueline Vodoz che nella molteplice veste di amici, collezionisti, editori e industriali, hanno sostenuto e incentivato,
per decenni, l’artista a sperimentare vari linguaggi. Infatti, Bruno Munari utilizzava pittura, scultura, collage,
installazioni luminose, opere su carta e sperimentazioni tecniche per spingere la
propria ricerca artistica in
territori di confine. E la mostra accompagnerà il pubblico ad indagare sulla voracità intellettuale e il conseguente sfogo espressivo del
designer.
EVENTO Domani mattina, nella suggestiva location
di Palazzo Reale, si svolgerà
la cerimonia di presentazione di «100% Original Design». La mostra, curata da Elle Decor e allestita presso la
Sala delle Conferenze sino al
27 aprile, racconta la storia
del design attraverso una selezione di 100, tra gli oggetti
più significativi, creati dal
secondo dopoguerra ad oggi
e che hanno cambiato profondamente il nostro vivere
quotidiano. Minimo comune denominatore: la ricerca
in ambito di design. Non sarà la solita rassegna dove
l’oggetto di design viene
presentato come un’opera
d’arte. L’iniziativa vuole essere un percorso esperienziale, gioioso e ludico, studiato per coinvolgere gli appassionati di design con
percorsi inediti e racconti
per immagini.
MUSICA Ci sarà un personaggio d’eccezione della
musica italiana, al Teatro
Dal Verme di Milano. Ornella Vanoni si esibirà nello
spettacolo «Un filo di trucco
un filo di tacco». In quello
che è il suo ultimo tour, l’artista milanese presenterà i
grandi successi di una carriera lunga 60 anni. Fondendo musica e recitazione, la
Vanoni interpreta brani, tra
grandi classici e cover, del
suo ultimo album «Meticci
(Io mi fermo qui)», raccontando con sincera ironia tutto ciò che ha vissuto in 60
anni di musica e spettacolo.
Ad accompagnarla sul palcoscenico della Sala Grande,
ci sarà la sua band: Eduardo
Hebling al basso e contrabbasso, Paolo Vianello al pianoforte e alle tastiere, Placido Salamone alla chitarra e
Eric Cisbani alla batteria e
percussioni.
______________________
Oggi, via Marconi 1
Ingresso: 3-5 euro
______________________
Domani, ore 11.30, p.zza Duomo
Ingresso libero
Domani, ore 21, Teatro Dal Verme
Ingresso: 30-50 euro
Mr. Peabody e Sherman
11.30-14.40-17.10-19.40
Captain America: The Winter Soldier 3D
22.10
Captain America: The Winter Soldier
16.15-19.30-22.40
Supercondriaco - Ridere fa bene alla salute
22.15
Captain America: The Winter Soldier 3D
15.50-19.05
UCI CINEMAS CERTOSA
Cuccioli - Il paese del vento
Non buttiamoci giu'
Ti ricordi di me?
Mr. Peabody e Sherman
Yves Saint Laurent
14.00-14.35-17.05
19.10-21.45
14.30-17.00-19.20-21.40
14.10-16.35
19.10-21.50
LISSONE
UCI CINEMAS LISSONE
VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960
VIA MADRE TERESA - TEL. 892.960
Cuccioli - Il paese del vento
11.30
Divergent
14.00-17.15-20.30
Captain America: The Winter Soldier 3D 11.30-14.50-18.15-21.20
Captain America: The Winter Soldier
16.30-19.30-22.35
Cuccioli - Il paese del vento
14.30-17.00
Divergent
11.15-19.10-22.25
Ti ricordi di me?
11.30-14.45-17.30-19.45-22.00
Captain America: The Winter Soldier
14.00
Mr. Peabody e Sherman
11.25-14.00-17.00
Non buttiamoci giu'
20.10-22.30
Storia di una ladra di libri
11.10-14.10-17.00-19.50-22.40
11.30-14.50-17.20-20.00-22.30
Amici come noi
Divergent
15.00-18.00-21.20
Amici come noi
11.30-15.20-17.40-20.10-22.40
Storia di una ladra di libri
11.30-14.25-17.10-19.55-22.40
Mr. Peabody e Sherman
11.30-15.00-17.20
Captain America: The Winter Soldier 3D 11.15-15.30-19.00-22.00
Captain America: The Winter Soldier
13.45-16.45-19.40-22.35
Captain America: The Winter Soldier
11.30-15.00-18.00-21.30
Divergent
11.15-16.45-19.40-22.35
La bella e la bestia
14.20
Nymphomaniac - Volume 1
11.30-14.50-17.20-19.50-22.20
Cuccioli - Il paese del vento
11.30-14.20-16.20-18.20
Need for Speed
22.30
Non buttiamoci giu'
20.20
Ti ricordi di me?
11.30-15.10-17.30-20.00-22.20
300 - L'alba di un impero
19.45-22.20
SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA
VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300
Rocco e i suoi fratelli
Samsara
15.00
HINTERLAND
ASSAGO
VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960
18.30-21.00
UCI CINEMAS FIORI
MAGENTA
CINEMATEATRO NUOVO
VIA SAN MARTINO 19 - TEL. 0297291337
Cuccioli - Il paese del vento
Lei
16.30
21.15
MELZO
ARCADIA MULTIPLEX
Allacciate le cinture
20.00
Ti ricordi di me?
11.30-14.40-17.20-22.30
Cuccioli - Il paese del vento
14.00-17.10
Divergent
19.20-22.25
Storia di una ladra di libri
11.10-14.10-17.00-19.50-22.35
300 - L'alba di un impero
11.20-14.30-17.20-20.00-22.30
Captain America: The Winter Soldier
11.20-16.40-19.40-22.35
Mr. Peabody e Sherman
14.20
Divergent
11.20-15.20-18.30-21.45
Ti ricordi di me?
19.55
Cuccioli - Il paese del vento
11.30-14.50
Divergent
17.00
Non buttiamoci giu'
20.00-22.10
Amici come noi
11.30-15.00-17.30-20.00-22.15
Captain America: The Winter Soldier
14.10-22.00
Mr. Peabody e Sherman
11.30-17.10
Captain America: The Winter Soldier 3D 14.00-17.00-19.25-22.20
VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444
C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445
VIA CORTELONGA 4 - TEL. 039323788
BELLINZAGO LOMBARDO
ARCADIA
Storia di una ladra di libri
15.10-18.00-20.50
Non buttiamoci giu'
14.10-22.40
Divergent
14.50-16.30-17.40-20.00-21.10-22.25
Mr. Peabody e Sherman
15.00-17.20-20.10
Captain America: The Winter Soldier
14.40-16.20-17.30-19.50-21.00-22.35
Ti ricordi di me?
14.00-16.10-18.15-20.20-22.50
Il pretore
20.15
Yves Saint Laurent
14.35-17.50-22.30
Quando c'era Berlinguer
17.00-19.55
Nymphomaniac - Volume 1
14.30-17.10-20.05-22.45
Amici come noi
14.20-22.55
CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE
VIA TURATI, 62 - TEL. 892111
Divergent
Storia di una ladra di libri
Mr. Peabody e Sherman
300 - L'alba di un impero
Divergent
Amici come noi
Captain America: The Winter Soldier
Captain America: The Winter Soldier 3D
Captain America: The Winter Soldier
La Vanoni in concerto
al Teatro Dal Verme
15.00-18.15-21.30
15.45-18.45-21.45
14.10-16.35
19.30-22.00
16.00-19.10-22.20
17.00-19.30-22.00
14.30-17.35-20.45
16.00-19.00-22.10
15.30-18.25-21.20
Storia di una ladra di libri
14.40-17.50-20.50
Mr. Peabody e Sherman
14.50-17.40
Captain America: The Winter Soldier
14.30-17.20-20.00-22.40
Captain America: The Winter Soldier 3D
15.00-21.10
15.10-17.00-18.00-19.50-21.00-22.30
Divergent
MONZA
MULTISALA CAPITOL
VIA A. PENNATI 10 - TEL. 039324272
Yves Saint Laurent
Nymphomaniac - Volume 1
15.30-17.50-20.15-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
MONZA
MULTISALA METROPOL
VIA CAVALLOTTI 124 - TEL. 039740128
Divergent
Ti ricordi di me?
The Lego Movie
Captain America: The Winter Soldier
Mr. Peabody e Sherman
MONZA
Storia di una ladra di libri
Quando c'era Berlinguer
PADERNO DUGNANO
VIA OSLAVIA, 8 - TEL. 029189181
Quando c'era Berlinguer
Yves Saint Laurent
The Special Need
I corpi estranei
PADERNO DUGNANO
VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250
15.00-18.00-21.00
17.50-20.10-22.30
15.00
17.30-20.00-22.30
15.00
MULTISALA TEODOLINDA
15.00-17.30-20.00-22.30
15.30-17.50-20.10-22.30
AREA METROPOLIS
14.45-17.00-19.15-21.30
15.00
17.15-21.00
19.00
LE GIRAFFE
Mr. Peabody e Sherman
10.30-14.30-16.30
Divergent
19.15-22.00
The Lego Movie
11.00-15.00
300 - L'alba di un impero
17.00-19.15-21.30
Captain America: The Winter Soldier
10.40-15.30-18.10-21.00
Non buttiamoci giu'
11.15-14.40-16.50-19.15-21.30
Captain America: The Winter Soldier 3D
11.20-14.00-16.45-19.30-22.15
Storia di una ladra di libri
14.00-16.40-19.15-22.00
Amici come noi
10.50-15.15-17.30-20.30-22.45
Divergent
10.40-14.15-17.10-20.00-22.50
La bella e la bestia
11.00-14.15-16.30-19.00
Il pretore
21.15
______________________
Cuccioli - Il paese del vento
10.40-15.00
Need for Speed
17.20
47 Ronin
20.00
Allacciate le cinture
22.40
Divergent
15.30-18.15-21.00
Ti ricordi di me?
10.50-15.40-17.50-20.30-22.30
Captain America: The Winter Soldier
14.20-17.10-20.00-22.50
PIOLTELLO
UCI CINEMAS PIOLTELLO
VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960
Non buttiamoci giu'
11.15-17.45-22.40
Tarzan
15.15
Yves Saint Laurent
20.00
Nymphomaniac - Volume 1
11.10-14.10-17.00-19.40-22.20
Mr. Peabody e Sherman
11.10-15.00-17.20-19.45
Ti ricordi di me?
20.00-22.30
Captain America: The Winter Soldier 3D 11.30-15.30-18.30-21.30
Captain America: The Winter Soldier
14.45-18.00-21.00
Storia di una ladra di libri
11.05-14.00-17.00-19.50-22.40
Captain America: The Winter Soldier
11.00-16.30-19.30-22.30
Divergent
11.30-16.30-19.30-22.30
Amici come noi
11.15-14.00-16.10-18.20-20.30-22.40
Divergent
14.30-17.30-20.30
Divergent
11.00-15.30-18.30-21.30
Ti ricordi di me?
11.20-14.30-17.30
12 anni schiavo
22.15
Cuccioli - Il paese del vento
11.05-14.30-17.30
47 Ronin
19.45-22.30
11.15-14.40-17.05-19.45-22.15
300 - L'alba di un impero
ROZZANO
THE SPACE CINEMA ROZZANO
C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111
Divergent
15.50-18.55-22.05
Ti ricordi di me?
14.15-16.35-18.50-21.10
Captain America: The Winter Soldier
14.30-17.30-20.30
Storia di una ladra di libri
15.30-18.30-21.30
Divergent
14.25-17.35-20.40
Amici come noi
15.05-17.25-20.00-22.30
Cuccioli - Il paese del vento
15.15-17.25
Non buttiamoci giu'
19.45-22.10
Mr. Peabody e Sherman
14.40-17.00
300 - L'alba di un impero
19.20-21.50
Supercondriaco - Ridere fa bene alla salute 14.10-16.55-19.30-22.20
Ti ricordi di me?
15.20-17.20-19.55-21.15
Captain America: The Winter Soldier
16.00-19.00-22.00
Captain America: The Winter Soldier
15.10-18.15-21.20
Divergent
14.55-18.05-21.15
SAN GIULIANO MILANESE
MOVIE PLANET
S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.)
Mr. Peabody e Sherman
Amici come noi
Divergent
Storia di una ladra di libri
Captain America: The Winter Soldier
Ti ricordi di me?
SESTO SAN GIOVANNI
C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547
15,00-17,20
20,00-22,30
16,30-19,45-22,30
14,30-17,20-19,50-22,30
16,30-19,45-22,30
15,00-17,20-20,00-22,30
SKYLINE MULTIPLEX
The Lego Movie
11.15-15.20
Quando c'era Berlinguer
17.30-20.00-22.30
Belle e Sebastien
11.15-17.35
Nymphomaniac - Volume 1
15.00-20.00-22.35
Ti ricordi di me?
11.15-14.10-16.10-18.15-20.20-22.35
Divergent
13.45-16.35-17.40-19.25-20.40-22.15
Captain America: The Winter Soldier
14.15-17.00-19.45-22.30
Mr. Peabody e Sherman
11.15-14.30-16.30
The Special Need
18.30-20.30-22.30
Cuccioli - Il paese del vento
11.15-14.00-15.50
Tarzan
11.15-14.10-16.15
Amici come noi
18.20-20.30-22.35
Storia di una ladra di libri
11.15-14.20-17.00-19.40-22.20
Captain America: The Winter Soldier 3D 13.30-16.15-19.00-21.50
CRONACA
Domenica 6 aprile 2014
43
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
il Prodotto
CHEESECAKE
La torta al formaggio
divide in cucina
americani e inglesi
::: TOMMASO FARINA
Guida agli eventi
Università, capannoni e palazzi
Le discoteche milanesi del Salone
Dalla Statale ai magazzini di Lambrate: ecco i party più esclusivi con dj e archistar
::: MASSIMO DE ANGELIS
 Non solo mostre e incontri: anche gli eventi saranno il cuore della
settimana milanese del design. Ogni
location del capoluogo lombardo verrà coinvolta: dal capannone in disuso
all’elegante palazzo nobiliare, passando per showroom, musei e night
club. Si inizia domani all’Università
Statale in via Festa del Perdono con la
presentazione del progetto «Nuove
idee per la città». A illustrarlo l’architetto Daniel Libeskind, l’artista Marina Abramovich, l’art director Giulio
Cappellini, la presidente Expo Diana
Bracco e il rettore Gianluca Vago. Seguirà nel cortile d’onore dell’Ateneo il
brindisi inaugurale, un concerto e dj
set fino a mezzanotte. Contemporaneamente all’Orto botanico di Brera
verrà inaugurata la scenografica installazione «Giardino geometrico»,
con arredi speciali disegnati dal guru
Piero Lissoni e superfici verticali scultoree alternate a padiglioni leggeri.
Martedì 8 aprile si entra nel vivo
della kermesse. Al calar del sole nella
chiesa sconsacrata di San Carpoforo
andrà in scena l’atteso cocktail party
per i 250 anni della maison Baccarat,
con un pregevole allestimento di designer internazionali tra lampade, vasi e cristalli. Imperdibile anche l’inaugurazione della mostra «Solid Senses», organizzata dalla Civiltà del
marmo di Carrara all’interno di uno
spazio industriale a Lambrate. Al termine si esibirà David Bryan, cofondatore del gruppo Bon Jovi, che suonerà
uno strumento decisamente unico,
un pianoforte a coda avvolto da una
silhouette di marmo pregiato, capace
di conferire sonorità inconfondibili.
Mercoledì 9 gli appuntamenti glamour sono nel cuore di Milano. In
piazza della Scala, nel quartier generale della griffe Trussardi, sarà illustrata la prima collezione d’arredo
per la casa. Divani, stoffe e tessuti ispirati alla tradizione milanese. A pochi
metri di distanza, nello storico museo
Bagatti Valsecchi di via Gesù, apertura mondana della retrospettiva «Un-
told» curata da Rossana Orlandi, con
opere di famosi artisti e la sponsorizzazione del marchio parigino Vionnet.
Giovedì 10 aprile un tripudio di
eventi. Nella cornice del Conservatorio ambrosiano sarà mostrato l’ultimo modello della Toyota tra giochi di
luce, installazioni orientaleggianti e la
presenza dell’inossidabile dj Mamy
Rock, la più anziana del mondo alla
consolle con le sue 72 primavere.
Chiusura in bellezza alla balera Venezia, vicino a corso Buenos Aires, per il
folkloristico party di Maurizio Cattelan in onore della rivista Toilet Papere
del celeberrimo Dito love. Il divertimento è assicurato.
 Inghilterra e Stati Uniti, diceva George
Bernard Shaw, sono due nazioni separate da
una lingua comune: differiscono in tutto, o
quasi, le rispettive culture, specialmente culinarie. In quest’ultimo campo, c’è una specialità
che demarca la diversità d’approccio dei due
Paesi. Peccato come, come nel caso della lingua, sia la stessa ricetta: la cheesecake. La cheesecake inglese è morbida, freschissima al gusto:
non viene cotta e si presta a essere mangiata
fredda, magari decorata da fragoloni. La cheesecake americana, la più famosa al mondo, è
invece cotta. È di consistenza più soda, e anche
a temperatura ambiente non tende a sformarsi.
La base, in entrambi casi, è costituita da un «cream cheese», cioè un formaggio
fresco spalmabile. In
Italia è invalso l’uso di
ricotta o altri ingredienti più nostrani, tuttavia la ricetta originale
prevede il cream cheese.
La cheesecake col cream
cheese si può gustare, a Milano, anche da American Donuts, una specie di santuario della
ciambella che abbiamo visitato nella storica sede di via Sirtori, mentre oggi v’indirizziamo al
secondo punto vendita (via Settembrini 26, tel.
02 29525777). È un simpatico negozio che rievoca, almeno in parte, l’atmosfera dei «diner»
americani degli anni Cinquanta-Sessanta, e
cerca di servire le stesse specialità, in primis i
dolci. Ecco dunque la cheesecake (25 euro al
kg), proposta in varie versioni: è dolce e ghiotta
il giusto. Per chi è a dieta non va bene, ma un
peccato di gola ogni tanto si potrà commettere,
no? Qui si vende anche la specialità della casa: la
ciambella statunitense (2 euro), sia normale sia
con varie glasse e granelle. Molto divertente.
Domenica 6 aprile 2014
Scarica

commenta su www.liberoquotidiano.it