Direzione Didattica 1°Circolo
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Anno scolastico 20122013
IL PRESENTE DOCUMENTO È STATO ADOTTATO DAL CONSIGLIO DI CIRCOLO
in data 20/12/2012
INDICE
PREMESSA
Parte prima
I PRINCIPI
Parte seconda
L’ ORGANIZZAZIONE
Parte terza
LE AZIONI FONDAMENTALI
Parte quarta
I RAPPORTI SCUOLAEXTRASCUOLA
Introduzione
Pag. 3
Finalità
Pag 5
Valori ispiratori
Pag 6
La valutazione
Pag. 7
Profili formativi – scuola infanzia
Pag. 9
Traguardi per lo sviluppo delle competenze- scuola
infanzia
Carta pedagogica condivisa- scuola infanzia
Pag. 10
Pag. 12
Profilo formativo in uscita - scuola primaria
Pag. 14
Traguardi per lo sviluppo delle competenze- scuola
primaria
Regolamento di disciplina – scuola primaria
Pag. 15
Pag. 19
Organico e funzioni
Pag. 26
Uno sguardo ai numeri
Pag. 27
Le nostre scuole
Pag. 28
Direzione e Segreteria
Pag. 29
Plessi e tempi scuola- infanzia
Pag. 30
Plessi e tempi scuola- primaria
Pag. 32
Gli Organi Collegiali
Pag. 34
Continuità verticale e azioni di raccordo
Pag. 37
Una cultura che valorizza tutte le abilità
Pag. 39
Potenziamento linguistico e matematico
Pag. 46
Accoglienza alunni stranieri
Pag. 52
Il contesto socio-culturale
Pag. 54
Rapporti scuola- Ente locale
Pag. 55
Rapporto Scuola- Famiglia
Pag. 58
Patto educativo
Pag.. 59
Parte quinta
L’ARRICCHIMENTO
dell’ OFFERTA FORMATIVA
I progetti del Circolo
Pag. 63
L’attività motoria e sportiva in età scolare:
GIOCOSPORT
Pag. 68
ALLEGATO 1
ALLEGATO 2
Impianto curricolare: obiettivi e azioni disciplinari
Schede illustrative dei progetti
INTRODUZIONE
Il Piano dell’Offerta Formativa è il documento programmatico che definisce gli obiettivi formativi
nonché gli indirizzi strategici e operativi del nostro Circolo Didattico.
Esso è dunque la descrizione del nostro modo di educare e di operare.
Nasce dalla riflessione sulla nostra esperienza, e permette di realizzare un’alleanza educativa tra
scuola e famiglia:
-
evidenziando le scelte educative;
-
ponendosi come strumento di apertura verso il contesto ambientale;
-
garantendo l’unitarietà dell’insegnamento per evitare la dispersione delle esperienze,
dei saperi e per comporre un chiaro quadro formativo.
-
coordinando l’utilizzo dei servizi presenti nella scuola e nel territorio.
Sul piano strettamente didattico, il P.O.F. si propone di essere il punto di riferimento per i docenti e
per le famiglie degli alunni che possono trovare in esso le motivazioni per scelte importanti e
consapevoli.
La sua caratteristica è quella di orientare la capacità progettuale a tradursi in termini di efficacia
educativa e didattica.
Alle famiglie degli alunni che si iscrivono al primo anno della scuola dell’Infanzia e alle classi
prime della scuola Primaria viene distribuito un opuscolo informativo , il “POFFETTINO” che
riassume le scelte educativo didattiche e organizzative del nostro Circolo.
SCUOLA
P.O.F
TERRITORIO
COMUNI, PROVINCIA, REGIONE
ENTI PUBBLICI E PRIVATI
FAMIGLIA
STUDENTI
PARTE PRIMA
FINALITA’
Nella consapevolezza che l’esperienza scolastica sia un tempo di alto significato, perché la scuola è
luogo d’incontro, di sviluppo e di crescita della persona, la nostra offerta formativa vuole essere una
concreta opportunità per formare saldamente ogni bambino sul piano cognitivo, culturale e sociale.
LA NOSTRA SCUOLA:
si impegna verso i bambini affinché acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari a
selezionare in modo critico ed autonomo le informazioni provenienti dalla realtà, in modo tale che
ciascuno sia in grado di elaborare metodi che li orienti nelle scelte.
si impegna a creare un luogo accogliente che favorisca relazioni positive che si concretizzino in
comportamenti accoglienti, solidali, e rispettosi.
si impegna a rispettare e valorizzare le specificità individuali, sociali e culturali di ciascun
alunno all’interno di un percorso di inclusione e integrazione.
si impegna nel processo di costruzione di una positiva immagine di sé, nella prospettiva di
formare cittadini del mondo consapevoli delle loro radici e tradizioni, aperti al confronto con le
tante culture, proiettati al tempo che verrà .
si impegna a delineare un percorso formativo unitario, in grado di integrare i saperi e di
trasferirli nel quotidiano, ricomponendo i grandi oggetti della conoscenza e superando la
frammentazione delle discipline.
si impegna a realizzare la collegialità, la condivisione di scelte, la circolarità
dell’apprendimento e una sinergia di azioni tra scuola, famiglie e territorio, nel reciproco rispetto
dei diversi ruoli e degli ambiti educativi.
VALORI ISPIRATORI
Valori educativi
Si esplicano in una visione dell’altro come soggetto che, nella sua fisionomia personale, costituita
da esperienze, affetti, valori, bisogni, relazioni, cultura di provenienza, memoria e tradizione,
assume centralità primaria in ogni atto della Scuola.
Viene pertanto rigettata ogni forma di discriminazione e valorizzata la diversità di ciascuno.
Valori pedagogici
Si enucleano dal principio di sviluppo dell’autonomia della persona.
Ispirano l’azione educativa e si pongono l’obiettivo di dare voce e dignità alla molteplicità dei
linguaggi e alle plurime forme in cui si esprime “l’intelligenza delle cose” nelle differenti
modalità di apprendimento affinché tutti gli alunni sappiano orientarsi con spirito critico nella
complessità del mondo caratterizzato dal rapidissimo evolvere di ogni forma di conoscenza.
Valori didattici
I valori didattici si concretizzano nelle scelte che i docenti traducono in azioni didattiche
intenzionali orientate ad un percorso formativo degli alunni attivamente e direttamente coinvolti
nella costruzione dei saperi fra essi collegati che consentano loro di acquisire gli strumenti
necessari ad un apprendimento autonomo e continuativo.
I valori individuati, già presenti nella tradizione educativa del Circolo, si sostanziano e si
rafforzano attraverso l'autonomia amministrativa e progettuale dell’ istituzione scolastica che
persegue obiettivi di qualificazione della propria offerta formativa.
LA VALUTAZIONE
Profili valutativi del rendimento scolastico
L'azione del valutare è un atto di responsabilità e di conoscenza che precede, accompagna i percorsi
curricolari e stimola al miglioramento continuo.
Essa coinvolge consapevolmente insegnanti ed alunni ed ha la caratteristica della provvisorietà e
della dinamicità.
La valutazione è un elemento di tutela
della qualità dell’Offerta Formativa del nostro Circolo.
FONDAZIONI DEL VALUTARE
SENSO DEL VALUTARE
I docenti di questo Istituto valutano per:
- valorizzare le conquiste e l’impegno;
- rendere consapevoli delle proprie possibilità e delle proprie difficoltà;
- riconoscere l’acquisizione delle conoscenze e il livello delle competenze;
- verificare le procedure, i contenuti e gli strumenti adottati al fine di stimolare
un atteggiamento di impegno e interesse.
TEMPISTICA
Si valuta secondo le seguenti cadenze:
- quotidianamente,
- a cadenza periodica (a discrezione del docente),
- al termine I° - II° quadrimestre,
avendo cura di comunicare ai bambini i progressi e la necessità di consolidare alcuni
apprendimenti in tempi ravvicinati alle prove.
LE PROVE
Durante l’anno scolastico 2012-2013 verranno somministrate agli alunni della scuola
primaria:
- prove di valutazione interna riferite agli apprendimenti linguistici e matematici, concordate
ed elaborate all’interno degli incontri di programmazione per classi parallele.
- Nel mese di maggio (7 -10), come previsto dalla normativa vigente, verranno somministrate
agli alunni delle classi 2^ e 5^ le prove INVALSI, per le rilevazioni nazionali dei livelli di
apprendimento degli studenti in italiano e matematica e del sistema educativo di istruzione.
PROCEDURE VALUTATIVE
L’attribuzione dei voti viene espressa in decimi e fa riferimento alla
tabella comparativa specifica per ogni disciplina in cui ogni voto decimale
corrisponde ad elementi chiari (vedi Profili valutativi del rendimento scolastico
costruiti dal Gruppo Ricerca, condivisi e adottati dal Collegio dei Docenti ).
I docenti concordano sull’uso di valutazioni non al di sotto dei 5 decimi, in quanto, la
maturazione personale e le abilità cognitive in questa particolare fascia d’età, sono ancora in
fase evolutiva e non si riterrebbe formativa una valutazione ulteriormente negativa.
Vengono pertanto utilizzati i voti che vanno dal cinque al dieci.
Data la peculiarità dei primi anni della scuola primaria, la valutazione cinque decimi sarà
riferita ai soli casi di particolare gravità.
ASPETTI DELLA VALUTAZIONE
La valutazione viene riferita a:
acquisizione delle conoscenze;
livello delle competenze;
interiorizzazione delle conoscenze e elaborazione personale;
applicazione e impegno.
percorso processuale di insegnamento-apprendimento
N.B. Per quanto concerne il comportamento, i docenti convengono nel servirsi di una
valutazione a partire preferibilmente dai 6 decimi, poiché i comportamenti più negativi si
riferiscono di solito a disadattamenti conclamati o a patologie riconosciute e queste
situazioni costituiscono casi che andranno valutati singolarmente
Documenti
La valutazione trova la sua sintesi nel documento quadrimestrale di valutazione che fissa
annualmente le tappe dell’itinerario formativo dell’alunn0.
PROFILI FORMATIVI E
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO
DELLE COMPETENZE
SCUOLA DELL’INFANZIA
Profilo formativo in uscita
Il bambino/a al termine della Scuola dell’Infanzia sarà in grado di:
essere consapevole del proprio corpo, della propria personalità e dello stare con gli altri;
saper leggere, capire, interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio ed altrui ed
esprimersi e comunicare attraverso esso;
comunicare con i differenti linguaggi espressivi e provare piacere nella fruizione del
patrimonio artistico;
conoscere il funzionamento della lingua ed utilizzarla in tutte le sue funzioni e forme
necessarie per: esprimersi in modo personale, relazionare con gli altri, conoscere la realtà;
esplorare la realtà ed organizzare le proprie esperienze attraverso l’ordine, la
spazio e il tempo.
misura, lo
SCUOLA DELL’INFANZIA
Traguardi per lo sviluppo delle
competenze
IL SE’ E L’ALTRO
Il bambino
-conosce se stesso con le proprie esigenze e i propri sentimenti;
-impara a star bene e a sentirsi sicuro nell’affrontare nuove esperienze;
-si confronta con punti di vista diversi e avverte la necessità di regole condivise per gestire i
contrasti;
-sa seguire regole di comportamento e assumersi responsabilità;
IL CORPO e il MOVIMENTO
Il bambino
-è autonomo nella cura del corpo e nell’alimentazione;
-si orienta e si muove con destrezza, anche in mezzo agli altri, in uno spazio conosciuto;
-utilizza con proprietà gli schemi motori di base, anche in risposta a sollecitazioni precise.
IMMAGINI, SUONI, COLORI
Il bambino
-segue ed ascolta racconti narrati con codici diversi;
-esplora i materiali e li utilizza con creatività nel gioco;
-esplora le possibilità offerte da linguaggi musicale, gestuale, pittorico-plastico e multimediale;
-si impegna per terminare il proprio lavoro.
I DISCORSI E LE PAROLE
Il bambino
-sviluppa la padronanza della lingua italiana e amplia il lessico;
-comunica pensieri, bisogni, pone domande, esprime emozioni attraverso il linguaggio verbale;
-ascolta e racconta storie vere e inventate;
-riflette sulla lingua, gioca con le parole, con le rime, con i suoni e i rumori.;
-mostra curiosità nei confronti della scrittura come forma di comunicazione.
LA CONOSCENZA DEL MONDO
Il bambino
-raggruppa, ordina, confronta e misura secondo criteri diversi;
-si orienta nello spazio conosciuto;
-si orienta nel tempo della vita quotidiana, nel passato recente e nel futuro immediato;
-osserva i fenomeni naturali, ha cura degli organismi viventi e prova interesse per gli strumenti
tecnologici;
- esplora con curiosità, pone domande e descrive le sue esperienze.
CARTA PEDAGOGICA CONDIVISA
dalle scuole dell’infanzia del 1° Circolo
Da alcuni anni le insegnanti dei plessi dell’infanzia progettano insieme un percorso didattico di
Circolo su un tema di interesse comune.
Questa modalità di lavoro sottolinea il carattere unitario del percorso formativo che le nostre scuole
intendono promuovere, pur nel rispetto della specificità di ogni realtà scolastica (bambini, spazi,
risorse ecc.) e delle competenze di ogni insegnante.
Sono previste quindi periodiche occasioni di incontro, di scambio e quindi di crescita nella certezza
che il giusto punto di partenza può essere solo la totale condivisione di quelle che si ritengono
essere
LE TRE COLONNE PEDAGOGICHE PORTANTI DI UN PROGETTO DIDATTICO:
IDEA DI BAMBINO: le insegnanti credono fortemente che il bambino al quale ogni giorno
si relazionano sia prima di ogni altra cosa un soggetto di diritti inalienabili, che sia un individuo
unico ed irripetibile, con una storia personale e delle esperienze di vita che lo rendono quello che è,
un bambino che va accolto, ascoltato a cui “va dato tempo”, un soggetto attivo, curioso,
competente, che va messo in condizione di essere protagonista attivo del suo processo di crescita e
di apprendimento. Un bambino che comunica sempre qualcosa di sé: con il linguaggio verbale, non
verbale e a volte con il suo silenzio, un bambino che va considerato sempre nella sua globalità, nella
sua interezza di mente, corpo, emozione e sentimenti.
IDEA DI RELAZIONE: consapevoli del fatto che il concetto di relazione implichi un
movimento di “andata e ritorno”, le insegnanti credono fortemente nel carattere di reciprocità della
relazione; ovvero nel fatto che mettersi in relazione significhi anche mettersi in discussione e che
nel momento in cui due soggetti (in questo caso l’adulto e il bambino) si relazionano, entrambi
usciranno da questa esperienza “modificati”, in quanto ognuno avrà preso qualcosa dell’altro e dato
all’altro qualcosa di sé.
Nella scuola la relazione è al centro di tutte le esperienze in quanto comunità di individui (adulti e
bambini), pertanto è doveroso dare il giusto rilievo anche al rapporto tra gli adulti, che
rappresentano la comunità educante e sono investiti di un’enorme responsabilità. Dal loro modo di
relazionarsi nasce il clima della scuola, l’aria che si respira, l’esempio che viene dato; ribadiamo
pertanto gli atteggiamenti che riteniamo essere consoni ad un corretto modo di rapportarsi all’altro,
sia esso il bambino o l’ adulto: rispetto, ascolto, apertura, disponibilità a mettersi in discussione,
mediazione, collaborazione, prendersi cura, empatia.
IDEA DI SCUOLA: la famiglia e la scuola sono le principali agenzie educative per il
bambino, è pertanto fondamentale per il bene del bambino stesso che tra queste ci sia, nel reciproco
rispetto dei ruoli, un rapporto di collaborazione, di condivisione e di scambio.
Una scuola quindi, quella in cui crediamo, aperta: alle famiglie e al territorio.
La scuola è una comunità inserita in un determinato contesto territoriale e ne rappresenta una
spaccato, ne è parte integrante.
Da questo deriva l’importanza che questa assuma un atteggiamento di apertura per consentire al
territorio di entrare a scuola attraverso i suoi rappresentanti: nonni, contadini, bottegai, esponenti di
musei, biblioteche, ecc…e allo stesso modo alla scuola di uscire nel territorio per conoscere e farsi
conoscere.
Una scuola quindi che rappresenta la realtà territoriale e la cittadinanza, quindi anche una scuola
dell’ accoglienza e dell’integrazione: di soggetti diversi e di culture diverse, ma “vicine”.
Aperta fuori ma anche aperta dentro, una scuola che apre le porte delle sue sezioni per attuare
progetti di lavoro di intersezione: laboratori, atelier, sottoprogetti, ecc…
La scuola in cui crediamo è anche una scuola che ha forti legami con i gradi scolastici che la
precedono, l’asilo nido e che la seguono, la scuola primaria; con i quali progetta percorsi di
continuità educativa a livello curricolare e significative esperienze di raccordo.
SCUOLA PRIMARIA
Profilo formativo in uscita
Al termine della scuola primaria l’alunno sarà in grado di :
SAPERE
interagire nelle diverse situazioni comunicative utilizzando linguaggi
scientifici:
produrre elaborati relativi alle discipline presenti nel percorso formativo.
SAPER PENSARE
ricavare da più contesti le informazioni necessarie all’elaborazione
di sintesi;
trasferire e collegare competenze relative a più ambiti disciplinari.
SAPER FARE
agire in attività laboratoriali;
progettare e creare.
SAPER ESSERE
valorizzare se stessi e gli altri ;
mettere in atto comportamenti di autonomia e collaborazione nel rispetto
delle regole;
essere consapevoli delle proprie capacità.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO
DELLE COMPETENZE
al termine della classe terza
ITALIANO
•
•
•
•
Avvalersi della lettura quale risorsa
Sapersi porre in modo attivo nell’ascolto.
Saper comunicare in diversi contesti il proprio pensiero, anche per iscritto.
Avvalersi delle principali funzioni morfosintattiche della lingua
INGLESE
•
•
Ascoltare, comprendere ed utilizzare espressioni utili in contesti ludici.
Interagire in semplici situazioni comunicative reali.
MUSICA
•
Capire che esiste un linguaggio musicale
ARTE E IMMAGINE
Saper utilizzare varie tecniche grafiche e pittoriche, manipolare materiali plastici, di
recupero e cartacei a fini espressivi.
•
SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
•
•
•
•
Saper gestire il proprio corpo nelle varie situazioni di gioco/sport.
Saper giocare rispettando le regole che il gioco implica.
Rispettare e valorizzare la personalità dell’alunno e le proprie capacità.
Creare situazioni gratificanti positive
STORIA
Organizzare temporalmente e spazialmente dati e informazioni.
Avvalersi delle informazioni desunte dall’esperienza e dall’osservazione.
•
•
GEOGRAFIA
Sapersi orientare nello spazio in base a punti di riferimento diversi.
Rapportarsi all’ambiente con la consapevolezza che nel tempo il territorio si trasforma.
•
•
MATEMATICA
Numero
•
Avvalersi del lessico specifico della disciplina e delle procedure di calcolo per
risolvere contesti problematici.
Spazio e figure
•
Saper trasporre le forme geometriche presenti nello spazio sul piano
bidimensionale.
Relazioni, misure, dati e previsioni
•
Saper leggere un evento ricorrendo a dati di statistica e probabilità.
SCIENZE
•
Saper utilizzare il metodo sperimentale.
TECNOLOGIA
•
Utilizzare in modo appropriato e finalizzato oggetti e strumenti.
RELIGIONE
•
•
Scoprire l'importanza dell'aiuto reciproco, della collaborazione e delle regole per vivere
bene insieme agli altri.
Comprendere che per i Cristiani il mondo è opera di Dio.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO
DELLE COMPETENZE
al termine della classe quinta
ITALIANO
•
•
•
•
•
Prestare attenzione in diverse situazioni comunicative individuandone gli scopi.
Leggere con modalità diverse testi di vario tipo cogliendone caratteristiche e funzioni.
Comunicare in diversi contesti il proprio pensiero, argomentandolo significativamente.
Riconoscere i diversi testi di genere letterario.
Cogliere dagli eventi le informazioni essenziali.
INGLESE
•
•
•
Ascoltare e comprendere espressioni utili in situazioni comunicative reali.
Comprendere e utilizzare semplici messaggi orali e scritti con lessico e strutture noti su
argomenti familiari.
Rilevare diversità culturali in relazione alle abitudini di vita, alle festività e alle tradizioni.
MUSICA
•
•
•
Cantare seguendo le regole corali
Riconoscere i parametri del suono
Distinguere i vari generi musicali
ARTE E IMMAGINE
•
•
Conoscere gli elementi caratterizzanti di produzioni artistiche provenienti da periodi e
culture diverse.
Individuare e conoscere le molteplici funzioni che l’immagine svolge sia a livello
informativo che a livello emotivo.
SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
•
•
•
•
•
Saper gestire il proprio corpo nelle varie situazioni di gioco/sport.
Saper giocare rispettando le regole che i giochi sportivi implicano, svolgendo un ruolo
attivo.
Sapersi esprimere con il corpo affinando le capacità coordinative generali e speciali.
Rispettare e valorizzare la personalità dell’alunno e le proprie capacità.
Creare situazioni gratificanti e positive.
STORIA
•
•
Collocare nel tempo gli eventi, individuando i possibili collegamenti tra fatti storici e
caratteristiche geografiche di un territorio
Leggere la realtà locale per scoprire radici storiche antiche classiche e cristiane.
GEOGRAFIA
•
•
Comprendere il rapporto fra lo spazio vissuto e quello rappresentato.
Stabilire relazioni tra più serie di fenomeni.
MATEMATICA
Numeri
•
•
•
•
Progettare percorsi per risolvere contesti problematici
Operare con i numeri naturali, decimali e con le frazioni.
Utilizzare strategie logiche e di calcolo mentale
Conoscere e usare diversi sistemi di misura.
Spazio e figure
•
Conoscere le proprietà delle figure geometriche piane e operare con esse varie
trasformazioni
Relazioni, misure, dati e previsioni
•
Utilizzare grafici e tabelle per raccogliere, classificare, elaborare dati.
SCIENZE
•
Conoscere gli elementi essenziali per la vita, le loro trasformazioni e il loro
utilizzo.
TECNOLOGIA
•
Comprendere e mettere in atto le corrette procedure per risolvere vari tipi di problemi.
•
Avvalersi di competenze tecnologiche e informatiche per dare risposta funzionale ed
efficace ad un compito.
RELIGIONE
•
•
•
Capire che Dio dona il suo Spirito affinché gli uomini trovino il coraggio di testimoniare
Gesù.
Cogliere il messaggio di Gesù contenuto nei Vangeli.
Comprendere l'importanza delle religioni nella storia.
N.B. Nella sezione “ALLEGATO 1” è riportato l’impianto curricolare (con gli obiettivi e le azioni
disciplinari), oggetto annuale di revisione, in quanto la scuola è un’entità dinamica soggetta a continui
cambiamenti.
REGOLAMENTO DI DISCIPLINA
Scuola primaria
Il presente regolamento è ispirato alle finalità educative proprie della nostra scuola e orientato
al rispetto per le persone, al rafforzamento del senso di responsabilità, ai valori della legalità,
della collaborazione, al recupero.
Art. 1 – Principi e finalità
1. Il presente Regolamento, in ottemperanza al Regolamento dell'Autonomia delle Istituzioni
scolastiche, emanato con il D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275, individua i comportamenti che
denotano mancanze disciplinari e stabilisce le relative sanzioni.
E' coerente con il Piano dell'Offerta Formativa adottato dal Circolo.
2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educative e tendono al rafforzamento del senso
di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all’interno della scuola.
3. La responsabilità disciplinare è personale, pertanto gli alunni saranno sentiti prima di essere
sottoposti a sanzione disciplinare. L’infrazione disciplinare connessa al comportamento non
influisce sulla valutazione del profitto.
4. La libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui
personalità in nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente.
5. Le sanzioni sono temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare e ispirate al
principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello
scolaro e, in ragione della sua giovane età, tendono a favorire la riflessione e la costruzione
del senso del limite, della responsabilità, dell’adesione alle regole di convivenza.
6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano l’allontanamento dalle lezioni sono adottati
dal Consiglio di Interclasse, alla presenza delle diverse componenti; quelli che comportano
l’allontanamento oltre i 15 giorni e l’esclusione dalla valutazione e dallo scrutinio finale, sono
adottati dal Consiglio di Circolo.
Art. 2 – Disposizioni disciplinari
1. Si considerano come violazioni lievi:
a) presentarsi alle lezioni in ritardo;
b) disturbare ripetutamente lo svolgimento delle lezioni impedendo ai compagni di
seguire con attenzione;
c) non portare a termine il lavoro a causa di scarso impegno o disattenzione
d) non fare i compiti assegnati per casa
e) provocare verbalmente i compagni
2. Si considerano come mancanze gravi:
a) utilizzare il telefono cellulare durante l’orario scolastico;
b) sporcare, danneggiare le proprie cose, quelle altrui, quelle della scuola; non
rispettare il cibo durante la ricreazione o la mensa;
c) non osservare le prescrizioni degli insegnanti;
d) mancare di rispetto con atteggiamenti e/o parole al Dirigente Scolastico, ai Docenti,
al personale non docente, ai compagni;
e) assumere un comportamento di arroganza e insubordinazione con gli adulti;
f) assumere comportamenti verbalmente e fisicamente aggressivi verso i compagni
g) reiterare un comportamento scorretto.
3. Si configurano come mancanze gravissime:
a) sottrarre beni o materiali a danno dei compagni, del personale scolastico,
dell’istituzione scolastica;
b) compiere atti di vandalismo sulle cose altrui e della scuola;
c) insultare e umiliare i compagni; costituisce aggravante il fatto che il comportamento
sia diretto a persone diversamente abili o se le offese si configurano come razziste;
d) sottrarre deliberatamente cose ai compagni, agli operatori, alla scuola senza
restituirle;
e) compiere ripetutamente atti di violenza fisica sui compagni;
f) provocare lesioni ai compagni e al personale;
g) non osservare le disposizioni interne relative alla salvaguardia della propria e
dell’altrui sicurezza (correre a velocità eccessiva all’interno dell’Istituto, manomettere
gli estintori, etc.);
h) compiere atti che mettono in pericolo l’incolumità delle persone;
i) raccogliere e diffondere testi, immagini, filmati, audio e videoregistrazioni allo
scopo di danneggiare altre persone.
Art. 3 - Violazioni e sanzioni
1. Le mancanze previste nell’art. 2.1 sono sanzionate dal docente che le rileva con il
rimprovero/ammonizione orale e/o scritto.
Il rimprovero scritto viene riportato nel registro di classe e ne vengono informate le famiglie
tramite comunicazione sul diario o sul quaderno. Tale comunicazione deve essere
controfirmata da un genitore.
Dopo la terza ammonizione, lo scolaro che continua a tenere un comportamento scorretto, può
essere richiamato dal Dirigente Scolastico insieme ai genitori e quindi punito con i
provvedimenti di cui agli articoli successivi.
2. Le mancanze gravi di cui all’art. 2.2 vengono sanzionate con ammonizione scritta da
parte dei docenti della classe, riportata nel registro di classe e comunicata per iscritto alla
famiglia che controfirma per presa visione.
La mancanza di cui alla lettera a) dell’art. 2.2 comporta anche la consegna del telefono
cellulare all’insegnante o al Dirigente che lo conserverà fino al ritiro dello stesso da parte di
uno dei genitori dello/a scolaro/a.
3. Le sanzioni dell’ammonizione orale e scritta di cui ai precedenti punti 1. e 2. possono
essere sostituite o accompagnate in modo accessorio da provvedimenti educativi miranti al
rimedio del danno, alla riflessione e al ravvedimento.
L’efficacia dei provvedimenti sanzionatori di cui all’art. 2.1 e 2.2, è condizionata dalla
immediatezza e tempestività della reazione: queste sanzioni, tenuto conto della finalità
educativa e dell’età degli allievi, per essere da loro comprese e concorrere alla modifica dei
comportamenti, saranno il più possibile immediate e “vicine” ai comportamenti irregolari, in
modo tale da far percepire all’alunno il rapporto causa-effetto (comportamento irregolaresanzione).
4. Nel caso di reiterazione delle mancanze gravi dell’art. 2.2. e le mancanze gravissime
previste dall’art. 2.3, il Dirigente Scolastico comunicherà alla famiglia, per iscritto, che la
reiterazione delle condotte già contestate e sanzionate da parte dei docenti, potrà prevedere
sanzioni più gravi, fino all’allontanamento dalle lezioni (ma con obbligo di frequenza) fino a
15 giorni.
Art. 4 – Comunicazione di avvio del procedimento; contestazione di addebito e
audizione in contradditorio
Per le sanzioni che comportano l’allontanamento dalle lezioni e che devono essere comminate
dal Consiglio di Interclasse, va data comunicazione dell’avvio del procedimento alla famiglia
dello scolaro, da parte del Dirigente Scolastico, anche attraverso vie brevi (posta elettronica
certificata, raccomandata a mano, fax, fonogramma).
Nella comunicazione vengono contestati gli addebiti, vengono fissati la data dell’audizione in
contraddittorio e il termine di chiusura del procedimento.
Gli addebiti contestati debbono fondare su circostanze precise documentali, testimoniali o
fattuali.
Lo scolaro ha diritto di essere ascoltato dal Dirigente Scolastico, e dai docenti di classe,
congiuntamente. Dell’audizione viene redatto verbale a cura di persona incaricata dal
Dirigente Scolastico.
Il Dirigente Scolastico, nel tempo intercorrente tra la comunicazione del procedimento e
l’audizione, potrà comunicare con i genitori al fine di tentare una concertazione con essi degli
atteggiamenti comunicativi e comportamentali da tenere verso lo scolaro.
Ciò allo scopo di ricercare la coerenza educativa ottimale tra scuola e famiglia.
Nel caso in cui nell’evento rilevante ai fini disciplinari siano stati coinvolti altri allievi in
qualità di parti lese, essi e le loro famiglie devono essere avvisati dell’apertura del
procedimento come controinteressati.
A seguito dell’audizione, potrà seguire, con decisione assunta a maggioranza:
a. l’archiviazione del procedimento, qualora non si ravvisino elementi certi di rilevanza
disciplinare; il dirigente scolastico ne darà comunicazione scritta a tutti gli interessati.
b. la rimissione degli atti al Consiglio di Interclasse per il pronunciamento sul
provvedimento disciplinare da assumere.
Art. 5 - Assunzione del provvedimento disciplinare a cura del Consiglio di Interclasse
Il Consiglio di Interclasse viene convocato entro il termine minimo di cinque giorni
dall’audizione in contraddittorio.
In seduta, viene acquisito il verbale di audizione. Nella deliberazione della sanzione, deve
essere specificata in modo dettagliato la motivazione che ha portato al provvedimento.
La comunicazione del provvedimento disciplinare assunto viene data alla famiglia dell’alunno
interessato dal Dirigente Scolastico, in forma scritta. La comunicazione deve riportare gli
estremi della deliberazione, l’entità della sanzione e le eventuali sanzioni accessorie, la
motivazione, la decorrenza e la durata della sanzione, i termini e l’organo presso cui adire
eventuali impugnazioni.
Il provvedimento disciplinare è immediatamente esecutivo.
Art. 6 I danni arrecati al patrimonio vanno sempre risarciti da parte dei responsabili,
secondo a normativa vigente.
Art. 7 La sanzione dell’allontanamento dalle lezioni sarà sempre assunta “con obbligo
difrequenza”.
Nel periodo in cui il minore è allontanato dalle lezioni, sarà vigilato da insegnanti della scuola
o collocato in altre classi della scuola e impegnato in attività legate ai provvedimenti
accessori.
Art. 8 Gli effetti dei provvedimenti disciplinari sono limitati all’anno scolastico di
riferimento.
Tuttavia, nel caso in cui le mancanze passibili di allontanamento dalle lezioni siano state
compiute alla fine delle lezioni o durante la sospensione estiva, è possibile fissare la
decorrenza e il termine della sanzione nei primi giorni dell’anno scolastico successivo.
In caso di trasferimento ad altro istituto anche in corso d’anno o di passaggio ad altro grado di
scuola, la sanzione viene comunicata al nuovo istituto che potrà disporne l’assolvimento.
Art. 9 Nel caso in cui si iscrivesse alla scuola un alunno proveniente da altro istituto e
quest’ultimo comunicasse una sanzione pendente, il Dirigente Scolastico ne darà esecuzione
nei termini fissati dall’Istituto di provenienza.
Art. 10 - Impugnazioni
Contro i provvedimenti assunti dal Consiglio di Interclasse, è ammesso reclamo scritto entro
15 gg. dalla comunicazione del provvedimento al Dirigente Scolastico, in qualità di
Presidente.
Il Dirigente Scolastico convoca il Consiglio di Interclasse che ha emesso il provvedimento
che si pronuncia in merito al reclamo. Il Dirigente Scolastico entro 30 giorni dal ricevimento
del reclamo, comunica all’interessato le conclusioni assunte dal Consiglio.
Art. 11 – Pubblicità
Il presente regolamento sarà affisso all’Albo della scuola in via permanente.
Approvato dal Consiglio di Circolo nella seduta del 29/11/2010
PROVVEDIMENTI EDUCATIVI MIRANTI ALLA RIFLESSIONE, AL RAVVEDIMENTO E
AL RIMEDIO DEL DANNO
MANCANZA
Disturba in classe sé, i
compagni, il
lavoro (va in giro, parla, urla,
canta)
Non porta a termine il lavoro
Non rispetta le cose altrui
Provoca i compagni
Sporca o danneggia le proprie
cose, suppellettili, arredi e
cose altrui
Non fa i compiti a casa
Insulta, umilia i compagni
Non osserva le prescrizioni
degli
insegnanti
Assume talvolta
comportamenti
aggressivi verso i compagni
Assume un atteggiamento
arrogante e di
insubordinazione con gli adulti
Picchia i compagni con
frequenza
Assume atteggiamenti di
prepotenza, arroganza,
vessazione verso i compagni
PROVVEDIMENTO
Circle time
Assegnazione del lavoro non fatto per
casa
Circle time
sostituire l’oggetto altrui danneggiato
Circle time
espletare servizi di responsabilità
Circle time
Sostituire gli oggetti danneggiati
Pulire dove sporcato, riordinare dove
messo a soqquadro
Comunicazione alla famiglia
Assegnare il lavoro non fatto durante
i momenti di riposo a scuola
Gioco di ruolo
Comunicazione alla famiglia
Scuse pubbliche
Prestare aiuto ad altri compagni
Ammonizione orale
Comunicazione alla famiglia
Scuse pubbliche all’insegnante
Punizione riflessiva: lettura,
commento o produzione di testi
pertinenti.
Circle time
Scambio di ruolo
Comunicazione alla famiglia
Scuse pubbliche
Attività di contenimento
Ammonizione orale
Comunicazione alla famiglia
Scuse pubbliche all’insegnante
Punizione riflessiva: lettura,
commento o produzione di testi
pertinenti.
Circle time
Gioco di ruolo
Comunicazione alla famiglia
Scuse pubbliche
Prestare aiuto ad altri compagni
Comunicazione alla famiglia
Scuse pubbliche
Sostituire le cose danneggiate
Punizione riflessiva: lettura,
commento o produzione di testi
Chi lo impartisce
Insegnante che rileva la
mancanza
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
Danneggia e/o distrugge cose
della scuola e del giardino
Sottrae cose ai compagni e non
le restituisce.
pertinenti.
Ammonizione orale
Comunicazione alla famiglia
Scuse pubbliche
Sostituire le cose danneggiate
Punizioni riflessive: lettura,
commento o produzione di testi
pertinenti.
Ammonizione orale
Comunicazione alla famiglia
Scuse pubbliche
Sostituire le cose danneggiate
Punizioni riflessive: lettura,
commento o produzione di testi
pertinenti.
“
“
PARTE SECONDA
UNO SGUARDO AI NUMERI…
Il 1° Circolo Didattico
di Santarcangelo
è frequentato da 1171 alunni.
E’ composto da
4 plessi di scuola dell’infanzia: “Drago”, “Flora”, “Giardino Incantato” e “Margherita”
3 plessi di scuola primaria: “M. della Pasqua”, “M. Pascucci”, “L. Ricci”.
Nelle nostre scuole operano 33 docenti di scuola dell’infanzia e 65 di scuola primaria, di cui 12 di
sostegno, 4 specialisti di Lingua Inglese e 5 di Religione Cattolica.
La Direzione e la Segreteria hanno sede in via D. Felici, 45 (sopra la scuola
dell’infanzia “DRAGO”).
Il Dirigente Scolastico reggente, Maria Teresa Mariotti, è presente nei giorni:
• martedì,
• giovedì,
• sabato.
Il Dirigente riceve su appuntamento (contattare la segreteria didattica).
Gli uffici sono a disposizione dell’utenza per fornire informazioni sul funzionamento
della scuola e per rilasciare attestati e certificati.
L’orario di apertura degli uffici al pubblico è il seguente:
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
dalle ore 7.45 alle ore 8.30
dalle ore 12.30 alle ore 13.20
dalle ore 7.45 alle ore 8.30
dalle ore 12.30 alle ore 13.20
dalle ore 7.45 alle ore 8.30
dalle ore 12.30 alle ore 13.20
dalle ore 7.45 alle ore 8.30
dalle ore 12.30 alle ore 13.20
dalle ore 7.45 alle ore 8.30
dalle ore 12.30 alle ore 13.20
dalle ore 7.45 alle ore 8.30
dalle ore 12.30 alle ore 13.20
dalle ore 14.30 alle ore 17.30
PERSONALE ADETTO ALLE FUNZIONI DEI SERVIZI SEGRETERIA
Ricci Patrizia
Ricci Roberta
Leggio Concetta
Amati Iride
Molari Marina
Lucchi Marina
Paglierani Claudio
Berti Loredana
Dirigente Servizi Generali Amministrativi
Area personale sc. primaria
Area amministrativa contabile- Funzione vicaria D.S.G.A.
Area alunni
Area personale sc. Infanzia e ATA
Area protocollo - Supporto area personale
Area alunni
Area servizi generali- supporto area alunni
PLESSI E TEMPI
SCUOLA INFANZIA
La scuola “ Drago ” è dotata di:
- 1 ampio giardino,
lavanderia,
- 3 sezioni organizzate in angoli,
biblioteca di plesso
- 1 cucina,
- 1
- 1
attrezzata
L’edificio che ospita il plesso “ Flora ” offre
ambienti spaziosi e illuminati da ampie vetrate. E’
dotato di:
-
un grande giardino con giochi da esterno
4 sezioni organizzate in angoli,
bagni per bambini,
- un ufficio,
un salone,
- un bagno adulti
una cucina,
- un bagno per
8.00-16.00
da lunedì a sabato
L’ingresso anticipato (ore 7,45) E’ concesso solo
per reali motivi lavorativi
La scuola è situata al centro della frazione di San
Vito ed è dotata di:
- un ampio giardino in comune con la scuola
primaria, arredato con numerosi giochi da
esterno,
- due sezioni organizzate in angoli legati ai centri
di interesse,
- un ampio salone,
- una lavanderia,
- una cucina,
- un bagno per adulti,
La struttura dell'edificio scolastico ha la forma di un
fiore ( da cui il nome della scuola). Nella scuola sono
presenti:
- 4 sezioni attrezzate con vari angoli gioco, - un
ripostiglio ad uso pers. ATA
- ingresso adibito a guardaroba;
- un ufficio;
- una biblioteca con prestito a casa;
- due bagni
per adulti, di cui uno
8.00-16.00
da lunedì a sabato
L’ingresso anticipato (ore 7,45) E’ concesso solo
per reali motivi lavorativi
PLESSI E TEMPI SCUOLA
La scuola Maria Pascucci si trova in centro, sulla piazza
Ganganelli.
E’ dotata di:
- 24 aule,
- 3 aule- mensa
- 1 aula multimediale,
- un’aula docenti
- 1 aula magna,
- 1 aula pre - post scuola,
- giardino
- palestra
- biblioteca alunni
PRIMARIA
8.00-12.30
da lunedì a sabato
8.00-13.00+
un giorno 8.00-16.00
8.00-16.00
da lunedì a venerdi’
La scuola dista 1Km. dal centro di Santarcangelo.
E’ situata in una piacevole palazzina ad un piano nella frazione di
San Bartolo.
E’ dotata di:
- 5 aule,
- ampio ingresso,
- biblioteca con due postazioni informatiche,
- giardino
8.00-13.00
da lunedi’ a sabato
La scuola dista 3 Km. da
Santarcangelo.
E’ situata al centro della frazione di San Vito, in uno stabile
su due piani
E’ dotata di:
- 9 aule, un bagno per disabili
- 1 aula “ dei sensi ” -polifunzionale,
- una palestra - giardino
- un laboratorio informatico
8.00-13.00+
un giorno 8.00-16.00
8.30-13.00
da lunedì a sabato
GLI ORGANI COLLEGIALI DELLA
SCUOLA
“ L e dimensioni della collegialità e
della circolarità critica delle esperienze
attivano e promuovono
Collegio docenti
professionalità e competenze
altrimenti sommerse o disperse ”
E’ composto da tutti gli insegnanti che operano nella scuola ed è presieduto dal Dirigente
Scolastico che sceglie al suo interno due collaboratori.
Si riunisce più volte all’anno su convocazione del Dirigente Scolastico.
Elabora il Piano dell’Offerta Formativa.
Nomina i componenti delle commissioni, le figure-obiettivo, i referenti di plesso.
Propone i viaggi di istruzione e le uscite didattiche.
Individua le risorse esterne ed interne del Circolo.
Decide i criteri di ripartizione dei fondi d’Istituto.
Delibera i criteri di assegnazione dei fondi dell’Autonomia.
Delibera i criteri di utilizzo delle ore di compresenza.
Delibera la ripartizione delle ore di impegno extracurricolare dei docenti.
Valuta il piano dell’Offerta Formativa e le attività didattiche.
Valuta l’operato delle Figure Obiettivo
Decide e approva i progetti e le sperimentazioni.
Consiglio di interclasse-intersezione
E’ composto dagli insegnanti di classe e dai genitori eletti come rappresentanti di classe o di
sezione.
Ha il compito di:
individuare percorsi didattici adeguati, fare proposte inerenti le strategie formative, i viaggi
d’istruzione, le uscite;
valutare l’andamento didattico, esprimere pareri sull’adozione dei libri di testo, affrontare e
cercare soluzioni alle problematiche interne della classe o sezione.
Viene di norma convocato bimestralmente.
Consiglio di Circolo
E’ l’organo di gestione del Circolo e resta in carica 3 anni.
E’ composto dai rappresentanti dei genitori, degli insegnanti e del personale ATA, eletti; il
Dirigente Scolastico ne fa parte di diritto.
Di norma il Presidente è un genitore.
Nel suo seno elegge una Giunta Esecutiva che cura la preparazione dei lavori del Consiglio stesso
e ne coordina l’attività, la programmazione e le proposte dei vari Organi Collegiali e predispone il
Bilancio preventivo e il Conto Consuntivo che viene presentato dal Responsabile Amministrativo.
Il Consiglio di Circolo può indire assemblee aperte a tutti i genitori della scuola.
Definisce gli orari delle lezioni adattandole alle particolare esigenze ambientali delle singole
Scuole.
Concede in uso ad Associazioni Culturali, Sportive, Ricreative i locali scolastici e la palestra per
attività che vadano a vantaggio della cittadinanza.
Approva i viaggi di istruzione e le uscite didattiche.
Formula i criteri per la formazione delle classi e delle sezioni.
Approva l’acquisto dei materiali e dei sussidi didattici.
Approva i Bilanci.
Assemblea genitori
E’ composta da tutti i genitori degli alunni che frequentano la classe o sezione con la presenza
degli insegnanti di classe/ sezione.
Elegge entro il mese di ottobre i suoi rappresentanti che faranno parte del consiglio di classe o
sezione.
Fa proposte inerenti ai bisogni e alle problematiche della classe, collabora nel rispetto dei
reciproci ruoli (insegnanti e genitori hanno ruoli diversi e non sovrapponibili) al raggiungimento
degli obiettivi della Scuola e alla progressiva responsabilizzazione del bambino.
Utilizza in modo proficuo i tempi e le modalità degli incontri.
E’ informata della programmazione curricolare ed extracurricolare e dei traguardi formativi.
Viene messa al corrente sulla valutazione dei traguardi curricolari e formativi e sugli argomenti
oggetto di disanima nel consiglio di classe.
Viene convocata dagli insegnanti all’inizio dell’anno scolastico e tutte le volte, nel corso
dell’anno, che se ne ravvede la necessità. Può essere convocata anche dai rappresentanti di classe
e dal Dirigente Scolastico.
PARTE TERZA
CONTINUITA’ VERTICALE e
AZIONI DI RACCORDO
“ L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici
anni, pur abbracciando tre tipologie di scuola
caratterizzate ciascuna da una specifica identità
educativa e professionale,
è progressivo e continuativo ”
Indicazioni Nazionali –
4 settembre 2012
Al fine di garantire il diritto dell’alunno ad un percorso formativo organico e condiviso,
il nostro Circolo, annualmente, prevede incontri tra:
docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria
docenti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado.
Gli incontri hanno come obiettivi:
- prevenire le difficoltà di passaggio da un ordine all’altro di scuola,
- creare aspettative positive verso il nuovo ambiente scolastico
- condividere progetti ed iniziative comuni,
- condividere strategie metodologiche e didattiche
- organizzare azioni di raccordo.
Tutte le azioni intraprese dalla Scuola sono coordinate dalle docenti Branducci e Gerosa,
individuate dal Collegio dei Docenti, a cui è stata assegnata la Funzioni Strumentali relativa all’
AREA 1 – P.O.F.
In particolare per l’anno scolastico 2012-2013 si intende consolidare strategie precedentemente
sperimentate:
INFANZIA- PRIMARIA
CONTINUITA’ VERTICALE
PRIMARIA- SECONDARIA 1°
GRADO
CONTINUITA’ VERTICALE
- Incontro tra i docenti dei due ordini scolastici
- Confronto, per gruppi di discipline (lettere-
per individuare il contenuto delle azioni di
matematica- lingua straniera), sui contenuti, gli
raccordo e per organizzare il calendario di
obiettivi educativo -didattici e le metodologie
attuazione.
adottate all’interno dei due ordini scolastici;
- Ricerca elementi di continuità tra i campi di
- Condivisione di esperienze destinate ad
esperienza della scuola dell’infanzia e le aree
avvicinare gli stili formativi e a creare un
disciplinari della scuola primaria.
linguaggio professionale comune.
- programmazione del momento di accoglienza
per rendere sereno il primo ingresso nella nuova
realtà scolastica
AZIONI DI RACCORDO
AZIONI DI RACCORDO
- Presentazione da parte dei docenti della scuola
- Presentazione da parte dei docenti della scuola
primaria degli alunni e scambio di informazioni
primaria degli alunni e scambio di informazioni
sul livello di maturazione raggiunto dai bambini.
sugli aspetti socio relazionali e sulle competenze
- Visita degli alunni della scuola dell’infanzia
disciplinari degli stessi.
alla scuola primaria.
- Visita degli alunni della scuola scuola primaria
- Realizzazione da parte degli alunni della
alla scuola secondaria di primo grado.
scuola dell’infanzia di un oggetto che verrà
- Partecipazione da parte degli alunni delle classi
utilizzato nei primi giorni della scuola primaria.
quinte a una lezione-tipo all’interno delle aule
L’attività viene svolta all’interno delle classi
della classi prime di scuola secondaria di primo
prime in modo da far sperimentare ai più piccoli
grado.
il nuovo contesto scolastico.
- Open - day
- Open- day
UNA CULTURA CHE VALORIZZA
TUTTE LE ABILITA’
PERCORSI INDIVIDUALIZZATI O PERSONALIZZATI IN RISPOSTA AI BISOGNI DEGLI
STUDENTI IN SITUAZIONE DI DISABILITA’ CERTIFICATA
“ L’inclusione è un diritto fondamentale ed
è in relazione con il concetto di “appartenenza”.
Le persone con o senza disabilità possono interagire alla pari.
Un’educazione inclusiva permette alla scuola di riempirsi di qualità:
ciascuno è benvenuto e tutti riescono a comprendere che le diversità sono
un arricchimento…”
Andrea Canevaro
L’obiettivo centrale del nostro progetto di inclusione è finalizzato:
alla condivisione di tempi, di spazi, di gruppi di pari;
alla condivisione dei contenuti disciplinari intesi come strumenti di integrazione e non solo
come informazioni da comprendere e da ricordare;
alla condivisione di esperienze e progetti socializzanti e di arricchimento per tutti;
alla individualizzazione o personalizzazione dei percorsi di studio
alla valorizzazione delle abilità e dei punti di forza degli alunni a noi affidati
L’azione didattica ed educativa si realizza, in modo continuativo, in un clima di condivisione tra
tutti i docenti (curricolari e di sostegno) della classe, degli aspetti progettuali, delle responsabilità e
degli interventi congiunti, secondo i criteri del “sostegno diffuso”.
Il piano dell’offerta formativa, la programmazione di classe, il piano educativo individualizzato e il
progetto di vita non sono pezzi distinti, ma parti di un’unica costruzione, di un unico progetto di
inclusione che non esclude nessuno e che rivolge lo sguardo al futuro.
N.B. Nel sito del nostro Circolo sono riportate le tappe che caratterizzano il percorso di
certificazione.
IL PERSONALE SCOLASTICO
PER L’INTEGRAZIONE
Le diverse professionalità che sono presenti nella scuola e collaborano per garantire agli alunni
diversamente abili l’integrazione migliore possibile sono:
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Facilita l’in tegrazione garantendo un’efficiente organizzazione delle risorse presenti all’interno
della scuola.
Inoltre:
- garantisce la riservatezza degli atti,
- mantiene i contatti con le insegnanti dei plessi scolastici, ponendo particolare attenzione al
processo e al livello di integrazione dell’alunno,
- facilita le attività di sostegno e cura l’organizzazione delle risorse presenti nella scuola
- redige atti amministrativi
DOCENTE REFERENTE AREA HANDICAP E DISAGIO
Il Dirigente scolastico, su delibera del Collegio Docenti, nomina un insegnate referente rispetto
al’area Handicap e Disagio, quale funzione strumentale al POF per la gestione dei processi di
integrazione degli alunni in situazione di handicap e per il coordinamento degli operatori del
sostegno (docenti, educatori…)
Il docente referente svolge le seguenti mansioni:
- cura gli adempimenti formali, secondo le indicazioni della norma, e, in particolare coordina
i calendari degli incontri fra operatori scolastici, operatori sanitari, famiglie.
- partecipa con il Dirigente scolastico ai tavoli tecnici
- organizza e gestisce le problematiche relative all’handicap a livello di Istituto.
- presiede il G.L.H.I (se delegato dal Dirigente scolastico), il G.L.H.O, la Commissione
Handicap e Disagio e stende i verbali degli incontri.
- Mantiene i contatti e avanza proposte al C.E.T. (Centro Educativo Territoriale) che si
occupa della formazione dei docenti
- Diffonde e promuove iniziative di formazione, opportunità educative e pratiche didattiche
proposte dalle agenzie culturali del territorio.
- Coordina i progetti di integrazione, gli interventi di supporto, l’acquisto di materiali e
sussidi a favore degli alunni diversamente abili, sulla base delle risorse economiche
disponibili.
- Informa ed aggiorna il Dirigente scolastico e il collegio:
o sull’andamento generale,
o sui progetti di informazione e aggiornamento sui temi del disagio e dell’handicap e
delle difficoltà di apprendimento, e
o sui progetti di integrazione
L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO
All’insegnante di sostegno compete una particolare attenzione all’integrazione dell’alunno con
disabilità nelle attività di classe, assicurando le necessarie mediazioni progettuali, didattiche,
relazionali, organizzative.
L’insegnante di sostegno:
-
controlla la documentazione in entrata e predispone quella in uscita.
osserva attentamente l’alunno e annota elementi rilevanti e importanti
costantemente si confronta con i docenti della classe
redige il P.E.I e compila il P.D.F in collaborazione con gli insegnanti di classe
propone e progetta con i docenti curricolari e gli esperti progetti di integrazione
stabilisce un rapporto “privilegiato” con l’alunno e la sua famiglia
collabora nell’assistenza
aiuta e sostiene sia l’alunno, sia il gruppo classe in cui è inserito
facilita l’apprendimento attraverso metodologie mirate
predispone strumenti “facilitatori”
attua il monitoraggio di progetti
DOCENTI CURRICOLARI
Rappresentano le figure fondamentali per realizzare l’integrazione scolastica, poiche il bambino con
disabilità è prima di tutto un alunno della classe!
I docenti curricolari:
- accolgono l’alunno nel gruppo favorendo l’integrazione
- articolano i percorsi curricolari, utilizzando metodologie il più possibile fruibili da tutti gli
alunni.
- collaborano nella gestione delle dinamiche relazionali- redigono il il P.E.I e il P.D.F in collaborazione i docenti di sostegno
- praticano, con i colleghi, il sostegno diffuso,
- partecipano ai G.L.H.O
GLI EDUCATORI COMUNALI
L’educatore comunale è un operatore, destinato dall’Amministrazione Locale, tramite cooperative,
che coopera con i docenti di classe e di sostegno per favorire l’integrazione, l’acquisizione di
competenze, le dinamiche relazionali, la conquista di autonomie in base al progetto predisposto.
L’assegnazione del monte ore settimanale degli educatori comunali è effettuata dal Dirigente
Scolastico, sentito il parere della Commissione Handicap e Disagio, sulla base delle risorse
assegnate dal Comune di appartenenza.
L’assegnazione di tale personale tiene conto delle competenze, delle disponibilità e dell’eventuale
continuità del progetto educativo.
COLLABORATORI SCOLASTICI
Il collaboratore scolastico assume compiti di responsabilità, secondo la normativa vigente
(C.C.N.L.16 maggio 2003, art.47) in relazione all’assistenza di base, intesa come:
- ausilio materiale durante gli spostamenti nei locali della scuola
- ausilio materiale per le attività di cura alla persona, nell’uso dei servizi igienici e nella cura
dell’igiene personale
GRUPPI DI LAVORO
DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA
GRU PPO di LAVORO per l’HANDICAP di ISTITUZIONE SCOLASTICA
(G.L.H.I. L.104/92)
Il G.L.H.I. è costituito dal Dirigente Scolastico ed approvato dal Collegio dei Docenti entro il mese
di novembre.
E’ composto da:
Dirigente Scolastico
Figura strumentale- Referente area Handicap e disagio
Rappresentanti insegnanti curricolari ed di sostegno
Rappresentanti genitori di alunni disabili e non
Operatore dei servizi ASL
Il G.L.H.I. si riunisce, di norma, due volte per ogni anno scolastico in seduta plenaria:
- seduta iniziale per osservare la situazione dell’anno scolastico ( numero alunni diversamente
abili, presenza docenti sostegno ed educatori comunali, necessità didattiche ed assistenziali,
progetti di integrazione, sussidi …)
- seduta finale per verificare la realizzazione di quanto progettato e per avanzare eventuali
ipotesi per il successivo anno scolastico.
GRUPPO di LAVORO OPERATIVO di SINGOLO ALUNNO (G.L.H.O.)
Il G.L.H.O. rappresenta l’unità interprofessionale che opera in modo collegiale per definire ed
aggiornare il Profilo Dinamico Funzionale e il Piano Educativo Individualizzato.
E’ composto da:
Dirigente Scolastico
Figura strumentale- Referente area Handicap e disagio
Insegnante di sostegno
Insegnanti curricolari
Altre figure ritenute significative per l’integrazione scolastica (educatori…)
Genitori dell’alunno
Specialisti dei servizi ASL referenti per l’alunno
Il G.L.H.O. si riunisce, di norma, due volte per ogni anno scolastico (prima seduta: entro dicembreseconda seduta entro fine maggio)in seduta plenaria.
Il gruppo di lavoro confronta esperienze, integra conoscenze e competenze, individua scelte
educative condivise che scaturiscono dai bisogni e dalle possibilità dell’alunno a partire dal Profilo
Dinamico Funzionale.
LA COMMISSIONE HANDICAP E DISAGIO
Il Dirigente, durante il collegio dei docenti di settembre, su proposta del Collegio stesso, formalizza
i docenti componenti della Commissione.
La nostra Commissione è composta da:
Docente funzione strumentale
Docenti di sostegno e di classe della scuola dell’infanzia e primaria.
Si occupa di:
- integrazione degli alunni con disabilità
- sostegno al lavoro dei docenti
- passaggio di informazioni e di materiali utili
- collaborazione con le agenzie educative presenti sul territorio
- progetti di integrazione
- verifica dell’efficacia degli interventi.
TAVOLI DI LAVORO TECNICI
Al fine di ottimizzare le risorse disponibili sul territorio e di realizzare una rete di interventi
integrati, i Comuni promuovono, sulla base delle richieste pervenute dalle istituzioni scolastiche,
Tavoli di Lavoro Tecnici, con l’obiettivo di valutare e quantificare gli interventi per l’integrazione
degli alunni in situazione di handicap.
Del tavolo tecnico fanno parte:
un rappresentante del Comune di residenza degli alunni in situazione di handicap,
un rappresentante dell’A.S.L.
il Dirigente Scolastico interessato e/o il docente Figura referente dell’area Handicap
Il Tavolo tecnico, sulla base di un attento esame della situazione scolastica e delle necessità di ogni
singolo alunno in situazione di handicap, si impegna a destinare educatori, attrezzature e ausilii a
supporto dell’attività educativo-didattica.
STRUMENTI DI LAVORO
IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
(P.E.I. L.104/92 – C.M. 258/83 – C.M. 250/85)
E’ il documento nel quale vengono descritti, sulla base:
•
di una lettura attenta della diagnosi funzionale,
•
dell’individuazione delle capacità dell’alunno e
• di un’accurata analisi delle risorse organizzative e professionali della scuola
gli interventi didattici, riabilitativi e sociali predisposti per l’alunno in un determinato periodo di
tempo (di norma annuale) ai fine dell’attuazione del diritto all’educazione e all’istruzione.
E’ redatto, dopo un confronto con gli operatori sanitari dell’ASL e con la famiglia, dal personale
insegnante di sostegno e curricolare, preferibilmente, i entro i primi due mesi di frequenza
scolastica. Viene consegnato in segreteria nella seconda decade di dicembre.
Il P.E.I., nel corso dell’anno scolastico, può subire eventuali adeguamenti, poiché modificabile è il
percorso formativo di insegnamento-apprendimento.
La valutazione conclusiva acquista significato in rapporto alla verifica dei risultati attesi riportata
nel P.E.I
ELEMENTI COSTITUTIVI DEL P.E.I.
-
Scheda raccolta dati dell’alunno
Gruppo di lavoro
Analisi della situazione di partenza
Obiettivi
Risorse fruibili
Elementi negativi da fronteggiare
Organizzazione
Criteri di verifica
IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (P.D.F. L.104/92)
E’ il documento, successivo alla diagnosi funzionale, che indica le caratteristiche fisiche, psichiche,
sociali ed affettive dell’alunno e pone in rilievo le potenzialità e le capacità, gli interessi, e le
situazioni problematiche rispetto alle seguenti aree:
•
Autonomia personale
•
Autonomia nelle relazioni
•
Sviluppo dell’identità
• Apprendimento
E’ redatto, dopo un confronto con gli operatori sanitari dell’ASL e con la famiglia, dal personale
insegnante di sostegno e curricolare .
Viene aggiornato ogni qualvolta il gruppo di lavoro ne valuti la necessità e, obbligatoriamente, al
termine di ogni ciclo scolastico (scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo
grado). Il P.D.F. è la base essenziale per la successiva formulazione del P.E.I.
CONTINUITA’
Al termine del ciclo della scuola primaria, nel momento di passaggio alla scuola primaria di primo
grado i docenti dei due ordini di scuola, unitamente ai genitori, realizzano un progetto di continuità
per favorire e facilitare l’ingresso dell’alunno nel nuovo contesto scolastico.
Il percorso può prevedere visite guidate alla futura sede scolastica, in corso d’anno, con il gruppo
classe,momenti di permanenza, partecipazione e condivisione di attività nella nuova scuola.
Si effettuano colloqui tra docenti dei due ordini scolastici e con i genitori per raccogliere
informazioni preliminari sul bambino e per attivare percorsi utili all’integrazione.
RAPPORTI CON IL TERRITORIO
La nostra scuola collabora ed intrattiene proficui rapporti con gli Enti locali, le Associazioni
culturali e le Istituzioni presenti nel territorio (ASL, Centro Autismo- Rimini-, Servizi Sociali,
Centro Ritardo Mentale, Centro per le Famiglie, C.E.T…)
PROGETTI DI INTEGRAZIONE
Un’altra importante risorsa della nostra scuola è costituita dai percorsi di integrazione che, ogni
anno, vengono attivati (compatibilmente con la disponibilità economica) avvalendosi della
professionalità di esperti esterni.
Gli interventi per l’integrazione seguono queste strategie:
-
scelta di tematiche ed esperienze vicine alla realtà e alle potenzialità del bambino con
disabilità;
-
aggancio alle attività disciplinari;
-
attuazione di interventi rivolti all’intero gruppo classe o a sottogruppi di compagni per
favorire l’integrazione;
-
acquisizione di abilità manuali e cognitive da parte di tutti gli alunni.
Generalmente vengono prediletti percorsi caratterizzati da un linguaggio trasversale e universale
intrinseco (arte, musica, motricità ed espressività corporea…) che favoriscono un approccio
educativo qualificante, la condivisione di esperienze motivanti e significative “alla portata di tutti” e
che presuppongono un’alta probabilità di successo.
POTENZIAMENTO LINGUISTICO e
MATEMATICO
La Scuola dell’Infanzia rappresenta il luogo elettivo per cogliere le modalità di espressione delle
difficoltà di apprendimento; il terreno più fecondo per la prevenzione e la progettazione di
interventi educativi e didattici strettamente legati alle specifiche problematiche individuali.
Nella Scuola Primaria il bambino si avvia al processo di apprendimento della letto-scrittura, è
quindi importante individuare i processi che caratterizzano queste acquisizioni e le problematiche
ad esse inerenti, quali: disgrafia, disortografia, dislessia, discalculia.
La rilevazione precoce delle difficoltà non consiste in una segnalazione, ma costituisce il primo
passo per la progettazione e la realizzazione del programma di potenziamento e adeguamento delle
strategie didattiche al fine di attivare al meglio le risorse del bambino.
Prima viene attivato un intervento, maggiori sono le possibilità di recupero.
L’attività di osservazione nella Scuola dell’Infanzia riguarda i bambini dell'ultimo anno mentre
nella Scuola Primaria sono coinvolti i bambini delle classi prime e seconde. Tale osservazione è
interessata alla rilevazione delle componenti di base dell’apprendimento linguistico e numerico e
viene effettuata in modalità giocosa da parte di insegnanti interne alla scuola e debitamente formate.
Per le insegnanti delle classi coinvolte viene attivato un percorso di formazione al fine di
individuare strategie didattiche utili alla realizzazione in classe di specifici laboratori finalizzati al
potenziamento delle competenze linguistiche e numeriche di tutti i bambini.
SCUOLA DELL’INFANZIA
Dall'anno scolastico 2010/2011 nel primo Circolo di Santarcangelo è partito, a livello sperimentale,
il progetto Potenziamento Domini Specifici (PDS), il cui obiettivo principale è quello di far sì che
tutti i bambini che escono dalla scuola dell'infanzia ed iniziano il loro percorso nella scuola
primaria abbiano raggiunto, il più possibile, lo stesso livello di competenze .
La scuola dell'infanzia persegue tale obiettivo attraverso momenti di osservazione rivolti ai bambini
di cinque anni, finalizzati all'individuazione di possibili necessità di potenziamento. Individuati
eventuali bisogni si procede alla progettazione e alla realizzazione di percorsi ludici e didattici
diretti all’intero gruppo di bambini di cinque anni. Tutte le attività vengono proposte sotto forma di
gioco in quanto è il canale preferenziale attraverso il quale il bambino apprende, tanto da essere il
metodo principe della scuola dell'infanzia.
Le aree entro le quali si muove il P.D.S. sono quella linguistica e quella matematica, i metodi
seguiti e le attività che vengono proposte si fondano sull’idea di bambino come globalità di mente e
di corpo e sull’intenzionalità di coinvolgerlo sempre nella sua interezza.
CANTO…E CONTO!
La giornata educativa della scuola dell’infanzia è scandita da un susseguirsi di situazioni che
consentono al bambino di acquisire un controllo sul “trascorrere del tempo”.
Vengono solitamente distinti in momenti di routines , riguardanti la cura di sé e del proprio corpo
(che favoriscono l’acquisizione dell’autonomia personale) e momenti di attività didattica (che
includono situazioni di gioco libero e guidato e che favoriscono l’acquisizione di competenze e lo
sviluppo socio affettivo e relazionale).
Entrambi i momenti descritti sono caratterizzati da una forte connotazione educativa e
rappresentano vere e proprie occasioni di apprendimento, il bambino è attivo e protagonista nella
sua interezza; ciò significa che una netta distinzione tra le due situazioni non è possibile farla in
quanto i momenti didattici sfociano in quelli di routines e viceversa.
Un esempio può esserlo ”l’angolo della parola”, un appuntamento quotidiano per i bambini della
scuola dell’infanzia, in cui ci si ritrova tutti insieme al mattino per fare lo spuntino della frutta. Qui
che si gioca, si canta, si compila il calendario del tempo e delle presenze, si imparano filastrocche,
poesie, si ascoltano storie ed ogni bimbo racconta di sè.
Molte delle canzoni e dei giochi che si propongono consentono loro, giocando, di acquisire
importanti competenze correlate a quelle aree che, nella scuola primaria, verranno definite
linguistica e matematica.
I bambini imparano così a giocare con i fonemi, le sillabe, le parole, le rime e le storie; si
avvicinano al concetto di quantità, imparano a dare un nome ai numeri, a ordinarli, a seriarli.
Nella scuola dell’infanzia si gioca tanto, ci si diverte, si canta e… cantando si conta!
SCUOLA PRIMARIA
Il compito principale della nostra scuola è quello di coltivare l’amore dell’apprendere, la gioia ed il
gusto di imparare. Ovviamente la gioia di imparare non è contraddetta dalla fatica dell’apprendere.
Il nostro compito più importante non è solo quello di insegnare quanto quello di:
a) valorizzare la voglia di apprendere che i bambini portano con sé
b) coltivare questa voglia di apprendere
c) incrementare questa innata curiosità umana.
Noi insegnanti, consapevoli che ogni figura, che ruota intorno al bambino (genitori, educatori,
operatori...), ha un ruolo fondamentale nel processo di apprendimento, all'inizio di ogni processo di
insegnamento ci domandiamo sia se la proposta e la nostra modalità di relazione sostiene la sete, la
voglia, la gioia di imparare che il bambino porta con sé, sia che cosa possiamo fare per coltivare e
incrementare l'amore di sapere.
In un secondo momento, nell'esprimere una valutazione, poniamo particolare attenzione a
considerare la competenze e non la persona, perchè ogni nostra parola, ogni nostra considerazione,
positiva o negativa, ha un peso incisivo sulla costruzione dell'autostima da parte di ogni bambino, il
quale ha bisogno degli adulti significativi (genitori, educatori, operatori...) come specchio e come
conferma della percezione di sé.
Da alcuni anni, nel nostro Circolo le insegnanti di scuola primaria svolgono una particolare attività
volta al riconoscimento e alla prevenzione delle problematiche legate alla letto-scrittura e al calcolo,
in continuità con l’azione didattica della scuola dell’infanzia.
Questo progetto è maturato nella convinzione che, individuare tempestivamente eventuali difficoltà
di apprendimento, aiuti tutti gli alunni a sviluppare le abilità strumentali necessarie nei primi due
anni di scuola primaria.
La sempre maggiore numerosità degli alunni, la minor presenza di docenti in una stessa classe e la
necessità di aiutare tutti gli studenti, che in particolari momenti possono presentare delle difficoltà
di apprendimento, ha portato le insegnanti ad interrogarsi, confrontarsi e ricercare nuove possibili
strategie di rinforzo.
Pertanto, all’interno del Circolo, sono nati gruppi di studio e di approfondimento e si sono attivati
corsi di formazione condotti da esperti.
Contemporaneamente, a livello nazionale, è stata richiesta l’istituzione di una figura referente per
le difficoltà di apprendimento (definita Referente Dislessia) con il compito di supportare il lavoro
delle insegnanti, organizzare gli interventi e mantenere i rapporti con le agenzie educative del
territorio, i servizi sanitari e le famiglie stesse.
È diventata buona prassi, nelle prime e seconde classi del Circolo, la messa in atto di un
monitoraggio periodico su tutti gli alunni, per rilevare eventuali carenze da compensare con
adeguate attività di potenziamento, sia in ambito linguistico che matematico.
I PERCORSI
ITALIANO
MATEMATICA
1
Nell’ultimo anno della scuola d’infanzia e nei
L’apprendimento della matematica spesso
primi due anni della scuola primaria le abilità
comporta difficoltà per molti alunni e una sfida
metalinguistiche, tra cui anche la
complessa, anche se stimolante, per noi
consapevolezza fonologica, assumono una
insegnanti.
grande importanza nell’apprendimento del
Il numero è sicuramente uno dei concetti
linguaggio scritto.
Per imparare a leggere e a scrivere bisogna
matematici più difficili e complessi anche se, fin
prima saper riflettere sul linguaggio parlato,
da molto piccoli, tutti ci troviamo a dover “ fare
porre attenzione alla sua forma, al suo aspetto
i conti” con il mondo dei numeri. Il numero fa
sonoro, saperne manipolare le sue parti
parte della nostra vita in modo così profondo
indipendentemente dal suo significato, saperci,
che anche i bambini ne fanno uso ancora prima
in poche parole, giocare.
di sapere che cos’è. Ritroviamo il numero
Questo vuol dire avere consapevolezza della
ovunque.
struttura superficiale del linguaggio ed essere in
grado di identificarne le componenti
“intelligere”, ossia capire, interpretare,
fonologiche (sillabe-fonemi).
Possiamo distinguere la consapevolezza
fonologica in globale e analitica.
La
consapevolezza
L’Intelligenza numerica è la nostra capacità di
ragionare attraverso i numeri e la quantità.
La ricerca psicologica dimostra che nasciamo
è predisposti all’intelligenza numerica tanto
presente nei bambini in età prescolare, a partire quanto a quella verbale: i neonati e i bambini di
dai
quattro
indipendentemente
fonologica
anni,
e
globale
si
sviluppa pochi mesi sono in grado di percepire la
dall’apprendimento della numerosità di un insieme visivo di oggetti in
lingua scritta; quella analitica invece è indice modo immediato, senza il bisogno di contare.
dell’avvenuta esposizione al codice alfabetico
e quindi è parte del processo di apprendimento Questa capacità è innata, quindi presente fin
della lingua scritta.
dalla nascita di ogni essere.
I bambini della scuola dell’infanzia esprimono
questa consapevolezza di tipo globale
Essa richiede un potenziamento del dominio
attraverso:
specifico, in fase di maggiore sensibilità, che si
·
Il riconoscimento e la produzione di
colloca tra i 4.5 e i 5.5 anni. Ecco che la scuola
rime.
dell’infanzia ha una funzione importantissima,
·
·
La divisione in sillabe di parole e
non solo per quanto riguarda il potenziamento,
l’unione di sillabe per formare parole.
ma anche per la prevenzione
Il riconoscimento in parole diverse di
sillaba iniziale uguale.
·
La capacità di esprimere giudizi sulla
lunghezza di una parola.
I bambini della scuola primaria, oltre a
consolidare questa consapevolezza di tipo
globale, ne sviluppano una di tipo analitico
attraverso:
·
La divisione in fonemi di parole e
l’unione di fonemi per formare parole.
·
Il riconoscimento in parole diverse di
fonemi iniziali-finali uguali.
·
La capacità di esprimere giudizi sulla
lunghezza di una parola.
Pertanto tutte le attività che coinvolgono il
linguaggio verbale e che stimolano le
competenze linguistiche dei bambini sono
fondamentali tanto nella scuola dell’infanzia
quanto nei primi anni della scuola primaria.
Per tale motivo è compito di tutte le insegnanti
porre attenzione allo sviluppo del linguaggio di
ogni bambino e segnalare eventuali difficoltà
che emergono durante il processo di
apprendimento.
STRUMENTI DI LAVORO
Al fine di offrire alle famiglie una sempre migliore qualità e innovazione didattica, da alcu ni anni
all’interno del nostro Circolo, vengono sperimentate azioni didattiche di osservazione delle
competenze degli alunni, utili a qualificare il processo di insegnamento-apprendimento e a
predisporre, eventualmente, percorsi di potenziamento.
Tali attività, divenute oramai “buone prassi”, vengono svolte in continuità tra la scuola dell’infanzia
e la scuola primaria, sia in ambito matematico che linguistico.
Questo percorso, supportato dalle attività didattiche quotidiane delle insegnanti e dall’ausilio di
prove strutturate, ha una duplice finalità:
• offrire maggiori opportunità di successo scolastico a tutti gli alunni, sostenendo nei docenti
l’atteggiamento di attenzione e di ricerca verso percorsi didattici mirati ed inclusivi.
favorire, in situazioni di criticità, l’intesa e la collaborazione tra scuola e servizi sanitari, che stanno
alla base della nostra azione educativa.
In seguito è importante che sia l’insegnante sia i genitori si confrontino in modo sereno e costruttivo
poiché insieme sono tenuti, una volta ottenuta una eventuale relazione di DSA, a compilare un
Piano Didattico Personalizzato (PDP) che non penalizzi il bambino e che si fondi sulle sue
capacità.
Tale piano, infatti, deve aiutarlo a sviluppare delle strategie utili che gli permettano di lavorare in
classe perseguendo i medesimi obiettivi dei compagni ed esprimendo tutte le sue competenze anche
attraverso l’individuazione di adeguati ausili e strumenti compensativi e dispensativi. Solo un piano
di lavoro concordato ed una didattica inclusiva possono permettere al bambino di affrontare gli
apprendimenti con la massima serenità.
N.B.Nel sito del nostro Circolo Didattico sono riportate le tappe del percorso, i riferimenti
legislativi e le caratteristiche dei disturbi specifici di apprendimento.
ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI
La Funzione strumentale per l’intercultura presente nel Circolo Didattico collabora con i docenti dei
plessi per facilitare l’integrazione di alunni di altra nazionalità nel nostro sistema scolastico e sociale,
favorendo un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni.
In particolare si occupa e preoccupa di
Accogliere gli alunni neo-iscritti;
raccogliere una serie di informazioni sull'alunno e sul suo percorso scolastico;
articolare un colloquio con il bambino, avvalendosi, laddove ne colga la necessità, di un
mediatore linguistico;
predisporre/revisionare le prove d'ingresso per alunni neo-arrivati;
avanzare proposte di assegnazione alla classe;
facilitare la conoscenza della nuova scuola;
osservare l'alunno nel contesto scolastico;
proporre materiali didattici utili per l'aggiornamento dei docenti;
attivare laboratori in collaborazione con Associazioni territoriali;
monitorare i progetti.
I LABORATORI LINGUISTICI
I laboratori mirano ad ottenere una più attiva partecipazione al lavoro didattico, a consentire il
raggiungimento dei livelli di apprendimento della classe corrispondente all’età anagrafica e a fare in
modo che i problemi linguistici non condizionino le relazioni, soprattutto all’interno del gruppo
classe.
DESTINATARI: Alunni non italofono che frequentano la scuola primaria, ai quali vengono
somministrate delle prove di ingresso che valutano il livello di conoscenza della lingua italiana.
OBIETTIVI:
Facilitare l’apprendimento dell’italiano (L2) e l’acquisizione degli strumenti e delle competenze
linguistiche e culturali che favoriscano l’integrazione
Favorire la cultura della reciprocità intesa come rispetto, scambio, interazione.
PARTE QUARTA
L CONTESTO SOCIO-CULTURALE
DI SANTARCANGELO di ROMAGNA
TERRITORIO
CITTA’
ECONOMIA
POPOLAZIONE
Santarcangelo è una cittadina
bella e importante della
provincia di Rimini, situata
sulla via Emilia.
Il Comune comprende il
centro e numerose frazioni ad
alta densità
Il paese ha saputo mantenere
la fisionomia e l’atmosfera
particolare di un grande
borgo e un forte legame con
il proprio passato e le proprie
tradizioni.
Ne sono testimonianza i suoi
monumenti e gli eventi, le
fiere, le feste che tramandano
l’identità “cittadina” e
romagnola.
Il territorio santarcangiolese, nel
tempo, si è trasformato da zona
rurale ad area urbana a causa
dell’adiacenza con Rimini,
provincia che ha fornito un
impulso di forte espansione
urbanistica e commerciale.
Tale cambiamento ha dato
impulso allo sviluppo e
all’espansione di piccole e
grandi imprese artigiane ed
attività commerciali.
Le favorevoli condizioni
economiche offerte dal territorio e
l’affluenza di cittadini extracomunitari e non, hanno portato
ad un sostanziale cambiamento
della precedente situazione socioculturale.
Le famiglie presenti sul territorio
sono quindi diversificate tra loro,
per estrazione culturale, per
numero dei componenti, per
provenienza.
Tuttavia, il tessuto sociale così
diversificato, pur nella sua
complessità, ha da sempre
rappresentato una risorsa per la
convivenza e la reciprocità.
RICHIESTE ALLA SCUOLA
Istruzione e formazione
delle nuove generazioni
Percorsi finalizzati a
ricomporre un’identità
culturale e sociale condivisa.
Tempi scuola adeguati alle
esigenze del territorio.
RISPOSTE DELLA SCUOLA
Organizzazione a favore: - del
percorso educativo e di
apprendimento di ogni
bambino;
- delle esperienze di gruppo;
- delle opportunità di
arricchimento.
Valorizzazione del rispetto:
- di sé
- degli altri
- dell’ambiente.
Educazione alla convivenza
attraverso la valorizzazione
dell’identità e delle radici
culturali di ciascuno
Collaborazione con gli Enti
Locali e il mondo
dell’associazionismo per creare
e realizzare progetti che
arrichiscono l’offerta formativa.
RAPPORTI SCUOLA- ENTE LOCALE
“Nell’ambito delle comuni finalità educative e
nel rispetto delle specificità istituzionali, la
Scuola e l’Ente Locale intendono realizzare un
Sistema Formativo Integrato come
predisposizione e sviluppo di percorsi
formativi funzionali all’orientamento dei
giovani, degli adulti, dell’intera comunità”
La nostra scuola mantiene costanti rapporti di collaborazione con gli Enti presenti sul territorio, in
particolare con l’Amministrazione Comunale.
Nel presente anno scolastico, la scuola ed gli Enti locali cooperano per arricchire l’offerta scolastica
di iniziative importanti per far conoscere il territorio, le sue risorse, i suoi problemi e le sue
peculiarità ai bambini di oggi.
All’interno del Consiglio di Circolo, inoltre, è presente anche un rappresentante dell’Ente locale e
vi è costante collaborazione nelle funzioni di tipo amministrativo riguardanti:
la convenzione per l’attuazione del servizio di assistenza educativa, finalizzato al sostegno
degli alunni diversamente abili
l’assicurazione del servizio mensa per gli alunni della Scuola dell’Infanzia e Primaria
l’assicurazione del servizio trasporto per gli alunni
l’organica collaborazione con i Servizi Sociali per scambio di informazioni riguardanti
alunni con particolari problematiche e disagio socio-culturale
Le iniziative congiunte, per l’a.s. 2012-2013, riguardano le seguenti attività organizzative
didattiche:
PROGETTO PEDIBUS organizzato dal Comune, con lo scopo di creare un modo alternativo
ed ecocompatibile di recarsi a scuola, individuando dei percorsi assistiti a piedi attraverso il
quartiere.
BIBLIOTECA COMUNALE:
• incontri con l’autore,
• visite guidate in biblioteca,
• momenti di lettura di albi illustrati, organizzati per i bambini frequentanti le scuole
dell’infanzia,
• esperienze di gioco e di lettura organizzate presso le scuole dell’infanzia e primarie di tutto
il Circolo,
• corsi di formazione rivolti ai docenti
PROGETTO EDUCAZIONE STRADALE: organizzato in collaborazione con la Polizia
Municipale di Santarcangelo. E’ finalizzato a sensibilizzare i ragazzi al rispetto responsabile
delle regole che tutelano la sicurezza sulla strada all’interno di un sistema organizzato: E’
rivolto ai bambini del circolo dagli otto ai dieci anni. Vengono trattati argomenti relativi al
comportamento dei pedoni e dei ciclisti. Al termine del percorso è previsto il rilascio del
patentino (del pedone e del ciclista
PROGETTI E LABORATORI legati ai MUSEI COMUNALI : a cura del MET, il museo
degli usi e costumi della gente di Romagna e del MUSAS, legato alla storia di Santarcangelo.
Sono proposti laboratori (in parte gratuiti, in parte con un piccolo contributo) e visite guidate
per far conoscere ai bambini il nostro paese. Anche la Pro Loco offre visite gratuite nelle
grotte di Santarcangelo per le classi del Circolo.
Le scuole dell’infanzia del circolo hanno instaurato dal 2011 un rapporto di collaborazione
con il Museo Etnografico di Santarcangelo, in particolar modo con il direttore Mario Turci,
che da allora accompagna le insegnanti nella stesura e nello svolgimento del progetto
educativo-didattico di circolo (a carattere pluriennale) sulla tematica della narrazione. Il
Museo ha ospitato nello scorso mese di giugno la mostra del progetto dell’a.s. 2011/2012
“C’era una volta…un viaggio”, attualmente esposta presso la biblioteca comunale di Poggio
Berni.
PROGETTO “ ZAFFIRIA”: a cura di Zaffiria, centro permanente per l’educazione ai Mass
Media, sono proposti ai bambini laboratori sulla multimedialità e sui mezzi di comunicazione,
per far loro capire la complessa società multimediale nella quale vivono.
PROGETTO “ IO CON GLI ALTRI” a cura della Consulta comunale delle associazioni di
volontariato e delle cooperative sociali di Santarcangelo di Romagna, finalizzato a far
conoscere ai ragazzi delle scuola primaria le diverse attività dalle associazioni locali e di
avvicinarli ai valori della solidarietà e dell’impegno sociale.
PROGETTO MUSICALE condotto da esperti della scuola comunale “G. Faini” di
Santarcangelo, rivolto agli alunni delle classi 4^ e 5^ del plesso M. Pascucci e a tutti gli
alunni del plesso “L. Ricci”.
RAPPORTI SCUOLA- FAMIGLIA
La famiglia è vista come “contesto primario di apprendimento” e, secondo quanto la Costituzione
Italiana prevede, “alle famiglie spetta il compito e la responsabilità per la crescita e l’educazione dei
figli”.
Alla Scuola spetta il compito di conoscerla per costruire un rapporto di collaborazione reale e
fattivo, nel rispetto dei diversi ruoli, che faciliti la crescita integrale ed
armonica degli alunni.
Per tanto la nostra Scuola:
INTENDE creare un clima relazionale positivo e propositivo con le famiglie
CONSIDERA importante instaurare un dialogo costruttivo basato sull’ascolto, sul confronto e
sulla collaborazione con l’utenza
SOLLECITA la partecipazione dei genitori alla vita scolastica dei propri figli
GARANTISCE un’adeguata informazione su tutte le attività promosse e sul processo di
apprendimento degli alunni attraverso:
ASSEMBLEE DI SEZIONE /CLASSE: rappresentano momenti privilegiati di discussione
generale in cui le famiglie vengono messe a conoscenza degli obiettivi formativi, delle
iniziative, dei progetti e dei criteri di valutazione
COLLOQUI INDIVIDUALI (quadrimestrali): rappresentano un momento di scambio di
informazioni riguardo lo sviluppo relazionale, affettivo del bambino, i suoi ritmi di
apprendimento ed eventuali situazioni di disagio.
Su appuntamento o su richiesta la Famiglia o la Scuola può richiedere ulteriori momenti di
confronto per comunicazioni di particolare rilevanza.
CONSIGLI di INTERSEZIONE/ INTERCLASSE composti dai docenti delle
sezioni/classi/plessi e dai rappresentanti eletti dai genitori. (Cfr. ORGANI COLLEGIALI).
CONSIGLIO DI CIRCOLO: composto da Dirigente scolastico, rappresentati eletti tra le
componenti genitori, docenti, personale ATA. (Cfr. ORGANI COLLEGIALI)
GIUNTA ESECUTIVA: eletta in seno al Consiglio di Circolo. (Cfr. ORGANI
COLLEGIALI).
Da alcuni anni all’interno dei nostri plessi scolastici si è costituito un Comitato Genitori che
promuove autonomamente iniziative a favore della scuola.
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parte prima - Direzione Didattica 1°Circolo