QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
8 Comuni
l’Altopiano
La voce degli
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
N. 291 - ANNO XI - EURO 1,50
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
SABATO 4 APRILE 2009
Il PIRUEA di Asiago torna a far discutere
Gios: “Inaccettabile continuare a costruire”
Dopo la lettera dell’urbanista Guardalben, si infiamma il dibattito sul piano di recuper urbano
Marketing turistico
I Comuni al Voto
Il primo passo è conoscere e
amare l’Altopiano
Bilancio di cinque anni a Foza
Alessio Oro: “Abbiamo dato più
pagina 11
sicurezza al paese”
Un giardino pensile
sul Nordest
Contro la Mafia
Da Asiago a Napoli per
costruire giustizia
pagina 4
ENEGO
GALLIO
pagina 9
Rossi e Paccanaro non trovano
un accordo per le candidature
pagina 5
Rigoni Stern
Una scuola e una
mostra dedicate
allo scrittore,
ma non
ad Asiago
Il Ministro Meloni:
“Presto incontrerò i
giovani altopianesi”
pagina
6 e 17
pagina 6
Concorso Fotografico
Tutti i colori dell’inverno
Grafica Altopiano
Pag. 13
Sci Alpino
Giulia Gianesini
regina dello
slalom gigante
Pag. 23
CAMPIONI DI IERI E DI OGGI
Arnaldo
Forte
Ex portiere
dell’Inter
pag. 27
Polemiche sul
“Progetto
Marcesina”
La minoranza
chiede un
referendum
Pag. 19
pag. 3
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Sabato 4 aprile 2009
l’Altopiano
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Andrea Gios risponde alle critiche di Vittorio Guardalben
ATTUALITA’
Nello
scorso
numero
dell’Altopiano, nelle lettere al
direttore, è stata pubblicata una
lettera di Vittorio Guardalben
che criticava l’atteggiamento del
sindacoAndrea Gios nei confronti
del PIRUEA considerato invece
dall’urbanista un’opera meritevole
e che avrebbe garantito alla comunità opere pubbliche tuttora
mancanti. A scatenare le ire di
Guardalben, un’intervista del sindaco Gios ad un’emittente locale
in cui il primo cittadino aveva affermato che il piano prevedeva
300.000 invece di 30.000 metri
cubi di nuovo edificato.
Sindaco Gios ha scatenato
nuovamente le ire funeste…
“Evidentemente un errore di cui
mi scuso, anche perché è palese
che già 30 mila sono un’enormità, figuriamoci 300.000. Non
avevo certo la volontà di trarre in
inganno nessuno. Ma la questione su cui discutere non è certo
questa. Vorrei, innanzitutto, precisare che in linea di principio lo
strumento del PIRUEA è certamente interessante per le Amministrazioni Comunali, in quanto
finalizzato, con il concorso di risorse pubbliche e private, alla
riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale di parti del territorio comunale. Si tratta, infatti,
di una normativa che, se applicata correttamente, e se calata in
una opportuna pianificazione urbanistica, può portare interessanti
vantaggi per l’ente pubblico e per
il privato. Pertanto, in linea di principio, non mi sento di muovere
alcuna critica alla legge regionale
che ha istituito la possibilità di realizzare i PIRUEA. Ho criticato,
invece, il PIRUEA presentato dall’Amministrazione Gattolin congiuntamente a due delle principali
società immobiliari della nostra
Città; quel particolare PIRUEA,
propagandato tramite l’opuscolo
“Fare centro” (divulgato con
grande enfasi da Gattolin e dalle
immobiliari coinvolte) che, dopo
ampio ed esaustivo approfondimento, è stato categoricamente
“bocciato” dagli asiaghesi con il
voto di cinque anni fa. Credo non
valga la pena in questa sede ritornare sulle ragioni che mi hanno
spinto a proporne la bocciatura
in quanto si tratterebbe di argomentare su temi ampiamente
noti.”
“Una continua ed inarrestabile
cementificazione è inaccettabile”
Capitolo chiuso quindi …
“Anzi, mi stupisce e preoccupa il
fatto che, avvicinandosi la tornata elettorale, persone considerate
vicine alle principali immobiliari
operanti nel nostro territorio, tornino a caldeggiare l’idea di quel
PIRUEA: non vorrei che qualche
nostalgico personaggio della nostra Città pensasse di tornare a
proporre quel PIRUEA nella
denegata ipotesi di un proprio
successo elettorale sull’onda,
magari, degli auspici di qualche
operatore economico del ramo
(ovviamente in caso di un mio
insuccesso elettorale). Quanto alle
opinioni espresse dal Sig. Vittorio
Guardalben nella lettera pubblicata
dal Giornale dell’Altopiano, non
le ritengo assolutamente
condivisibili laddove difendono il
PIRUEA voluto ed approvato da
Gattolin, semplicemente perché
non tengono in considerazione il
contesto nel quale si sarebbe dovuto inserire né gli equilibri generali dell’operazione prospettata.”
Ma il sig. Guardalben è stato
un funzionario regionale in
materia urbanistica quindi
parla con cognizione di causa
..
“Il Sig. Vittorio Guardalben è certamente un esperto di urbanistica e, se non erro, ha ricoperto il
ruolo di dirigente del Dipartimento Urbanistica e Beni Ambientali
in Regione Veneto negli anni ottanta e novanta: gli anni “ruggenti” dello sviluppo edilizio (forse più
corretto sarebbe definirlo “boom”
edilizio), gli anni in cui qualcuno
riteneva che le idee di modernità
e di sviluppo economico, si dovessero coniugare con il costruire e l’edificare. Il Sig. Guardalben
è, in buona sostanza, uno dei principali artefici di quelle scelte urbanistiche che hanno antropizzato
a dismisura la nostra Regione e
che, a mio avviso, rappresentano un modello di sviluppo inadeguato ed assolutamente non
proponibile per il presente ed il
futuro. Ritengo che un modello
di sviluppo territoriale (sociale,
economico ed urbanistico) il cui
propellente debba essere riconosciuto nella continua ed
inarrestabile cementificazione, oltre che nel conseguente spreco
ininterrotto di aree verdi, sia ancora meno accettabile e sostenibile nelle aree di montagna ed in
particolare nel nostro Altopiano.”
La lotta alla cementificazione
è diventato oramai un suo cavallo di battaglia, anzi se me lo
permette, quasi un ossessione
…
“Alla prova dei fatti, quel modello
di sviluppo è stato abbandonato
anche a livello regionale ed il cosiddetto “Terzo Veneto” che si è
ispirato alla “Carta di Asiago” e
che è stato trasposto nel PTRC
presentato poche settimane fa (il
nuovo piano regolatore della Regione Veneto) è in netta
contrapposizione con le scelte urbanistiche, eccessivamente
invasive, effettuate negli anni in cui
il Sig. Guardalben ha diretto l’urbanistica regionale. Appare, infatti, evidente che la nuova pianificazione della Regione Veneto ha
come finalità proprio il
raggiungimento di un nuovo modello di sviluppo, che superi quello negativo e non sostenibile fin
qui perpetuato, capace di preser-
vare le risorse rimaste e di riorganizzare e riqualificare un territorio già così densamente
urbanizzato e nel quale molto
spesso gli insediamenti risultano
generalmente privi di qualità estetica, funzionale e sociale.”
Quindi continuerà su questa
linea ..
“Mi conforta sapere che la maggiore sensibilità ambientale ed il
rigoroso approccio all’urbanistica
espresso dalla mia amministrazione abbiano incontrato larghi
consensi da parte dei cittadini e
dei turisti e trovo sufficientemente eloquente il fatto che a
sostegno delle teorie invasive
improntate al continuo sviluppo edilizio maturate ed applicate negli anni in cui il Sig.
Guardalben dirigeva l’urbanistica regionale siano rimasti
soltanto pochissimi operatori
del settore immobiliare e qualche irriducibile ed ostinato politico locale.” Gerardo Rigoni
RELAZIONE DI SINTESI SULLA
FATTIBILITA’ DEL P.I.R.U.E.A.
(Piano Integrato di Recupero Urbanistico Edilizio Ambientale)
Premesso che l’Urbanistica è una
Scienza esatta che si articola su 3
parametri: VOLUMETRIAVIABILITA-VERDE, la condizione affinchè tale operazione abbia
successo è che i 3 parametri siano tra loro in perfetto equilibrio.
Nella fattispecie:
VOLUMETRIA - Un’operazione
urbanistica oculata crea strutture
tipologiche in assonanza con il
contesto nel quale vengono calate, poiché esse determinano una
“pressione urbanistica” che non
potrà essere poi corretta ad esecuzione ultimata, devono essere in
linea con le tipologie già presenti
in un contesto urbano e soddisfare le reali esigenze territoriali e
abitative, finalizzate a chi realmente abita e fruisce il contesto.
Le U.M.I. (Unità Minime di Intervento) non si identificano solo
in superfici lorde di pavimento,
bensì sono elementi il cui
dimensionamento deve tenere conto delle esigenze di unitarietà di
progettazione e realizzazione del-
l’intervento sotto il profilo strutturale,
tecnicoeconomico,architettonico ed urbanistico. Le tipologie strutturali, devono quindi considerare la
proprietà pubblica, la proprietà
privata, la proprietà privata
equiparabile al pubblico nelle giuste proporzioni: da ciò deriva che
4.860 mc. di edilizia residenziale
di proprietà comunale (non destinata a scopi turistici) a fronte
di 23.775 mc. di edilizia residenziale privata, creano uno sbilanciamento notevole nell’equilibrio
da perseguire. Pertanto, le
estrapolazioni volumetriche volte a giustificare interventi di maggiore o minore peso, non hanno
senso in queste operazioni, poiché se la previsione del Piano in
oggetto prevede 300.000 mc.
essi, sempre 300.000 mc. rimangono. Pretestuoso, parlare di
soli 23.775 mc. di edilizia residenziale privata…
Di fatto stupisce leggere sulla
relazione illustrativa al progetto
(prot. 1325 del 28/01/04-pag. 16)
che i nuovi residenti teorici saranno 8, mentre i nuovi turisti teorici saranno 350
L’inserimento di volumi non facenti parte della tradizione storico culturale (struttura destinata a
palazzetto dello sport) oltre a danneggiare lo stesso contesto ambientale, crea precedenti
morfologici a rischio di essere ripetuti, caratterizzando nel futuro
l’ambiente in maniera caotica ed
incoerente; atteso anche quanto
riportato dal progettista a pag. 7
circa le regole edilizie: “…questa
parte di città ha una unità formale
tipologica insediativa che merita
di essere tutelata e tramandata: di
questa unitarietà non può dunque
far parte la tipologia usata per il
palazzetto con funzionalità
polisportive”. VIABILITA’- Nell’intervento in esame, verranno
posti in essere 225/250 nuovi posti
auto, senza tenere conto della attuale inadeguata viabilità e dell’impatto nei periodi di alta stagione.
VERDE - Il progetto P.I.R.U.E.A.
liquida la problematica indicando
alcuni tipi di essenze da
piantumare senza specificarne
quantomeno la quantità.
Doveroso fare una considerazione sulla reale fattibilità del Piano.
Particolare attenzione va rivolta
all’aspetto idro-geologico dell’area. La relazione IdraulicaIdrogeologica (più volte aggiornata), nella sua ultima stesura, pur
non essendo esaustiva, riporta i
gravi rischi di esondazione a carico dell’area, tanto che il
progettista così si esprime in
merito nella conclusione (pag.
70): “I costi comunque rilevanti
non possono essere imputati al
solo ambito P.I.R.U.E.A./Aree
Nord, in quanto non di specifica
pertinenza. E’ probabile che lo
studio in oggetto debba avere
contributi speciali per la sua
realizzabilità”. E’ evidente che
quanto sopra, rende l’operazione
antieconomica per l’Amministrazione Comunale e per la stessa
comunità asiaghese. Un’ultima
considerazione va fatta sulla reale necessità e coerenza delle opere pubbliche come indicate nelle
UMI 1 e 7e verificare se veramente la città ha bisogno di un
laghetto, che verrebbe inserito
proprio nel contesto a rischio
esondazione con la conseguente
necessità di regimentare le acque
con costi enormi, così come la
realizzazione di una piazza lastricata, funzionale solamente al
P.I.R.U.E.A. e priva di
connotazioni tipologiche locali. La
riqualificazione PARZIALE dell’acquedotto inoltre, non risolve i
problemi della città ma solo dell’intervento in esame; le altre opere sono solamente un
adeguamento di impianti sportivi
esistenti, che avrebbero in parte
la loro replica nel nuovo
palazzetto polifunzionale.
Ci troviamo pertanto di fronte ad
opere di alto costo ma di scarsa
ricaduta sociale e in netto contrasto con le linee guida dell’attuale PTRC del Veneto.
Arch.Leonardo Brugiotti
(Collaboratore dello Studio Zevi
di Roma e Consulente Tecnico
del Tribunale di Bassano del Grappa)
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Sabato 4 aprile 2009
l’Altopiano
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Asse Cortina-Asiago, le affinità elettive
ATTUALITA’
Dopo la missiva dell’Assessore di Cortina di alcune settimane fa, andare a leggere
il loro P.A.T. si è reso necessario, per meglio comprenderne problematiche e prese di
posizione. Quanto alle costruzioni, sono vietati già da 30 anni
nuovi volumi residenziali;
quanto alle prime case, il Comune bellunese ha deciso che
costruirà la casa e la darà in
affitto ai residenti a prezzo
equo o con la formula del “diritto di superficie”. Allo scopo, ha iniziato ad acquisire terreni e a sbloccare i Pua (piani
urbanistici attuativi). Il Consiglio Comunale di Cortina del
19 marzo scorso, ha inoltre
bocciato la possibilità di costruire nuove seconde case su terreni agricoli, come previsto
dalle norme regionali vigenti,
per cui chi dispone di una
volumetria agricola fino a 300
mc., può cambiarne la destinazione d’uso, in residenziale.
Per il futuro della montagna veneta si propone un nuovo modello di sviluppo economico
basato sulla soft economy, col recupero di un turismo meno pesante e diffuso sul territorio
Ma per le seconde case in
genere, testuale: “Ce ne sono
anche troppe e non intendiamo realizzarne nessuna di
nuova.” Per la ricettività alberghiera: ampliamento e
ammodernamento dell’esistente, non più al passo coi tempi; realizzazione di strutture
pseudo-alberghiere, come gli
agriturismi; creazione di nuovi
posti-letto nelle categorie minimo 3 stelle.
Anche se noi siamo sempre
considerati i parenti poveri,
oggi loro non sono più i parenti
ricchi. Ricchi, casomai, sono
rimasti, con alterne fortune,
solo i frequentatori, non gli abitanti. Anzi, pensando che Cortina è lontana da tutto, il fenomeno del pendolarismo, che
per quanto triste, qui consente
la sopravvivenza di migliaia di
persone, lì non è attuabile. Per
il resto, i fatti parlano da soli e
l’invecchiamento della popolazione (che da 8.300 abitanti, si
attesta a 5.000 compresi i finti residenti foresti, per questioni fiscali) è dovuto al forzato
allontanamento dei giovani che
non trovano sbocchi professionali, proprio come i nostri.
L’azienda storica era quella
turistica, che con un calo di
presenze alberghiere di quasi
100.000 unità in pochi anni, ha
provocato anche lì, il restringersi delle opportunità di impiego. Inoltre, a differenza
dell’Altopiano, che gode di un
Sapor d’acqua natìa
“Il pesce respira sott’acqua”
C’è un’espressione che serpeggia sovente tra le righe del
Papa - teologo Benedetto XVI:
“allargare la ragione”.
Un’espressione usata come
monito, come diagnosi, come
invito rivolto a quegli uomini
che nutrono ancora la passione di osare l’inedito nella cultura odierna. Ma invitare ad
allargare significa, perlomeno,
tenere più di qualche indizio
che richiami la chiusura, la
pesantezza, il senso di prigionia. Il teologo Henri de Lubac
amava dire che il cristianesimo aveva portato una freschezza di vita nella tristezza
dell’Impero Romano: forse è
la medesima impresa che sta
tentando dalla cattedra di Pietro il Santo Padre. Che sia una
cultura triste e un pensiero
debole quello in cui viviamo
non è una novità: quasi
c’abbiamo fatto il vezzo a sentircelo ripetere. Eppure quando il Santo Padre lo ribadisce
- dopo averci riflettuto per anni
da teologo - la levata di scudi
è garantita. Tra la lectio
magistralis di Regensburg e la
riflessione sull’uso del preservativo in occasione del recente
viaggio in Africa ci sta una
piccola collezione di ambiguità
sulle quali ci si è dati appuntamento per screditare la sua
parola. Lungi dall’essere occasionali intoppi di percorso
e surclassando l’onda di coloro che gridano troppo facilmente al complotto, forse la
questione abita una dimensione più sottile e, quindi, comprensibile se letta in profondità.
Si parte dal dilemma che ani-
ma ogni sana forma di teologia: di fronte alla sfide lanciate dalla post-modernità, può la
teologia rimanere ancora barricata nella sua essenza
dogmatica o è chiamata a correre il rischio di rivestirsi anche di un carattere affettivo,
cioè di mostrare il lato amabile del cristianesimo fatto sì di
verità e di bontà ma anche di
bellezza? Dal canto suo, il
mondo è ancora capace di lasciarsi denunciare dalla Chiesa nella sua modalità di ordinare il cuore dell’uomo? In
questa prospettiva - per sua
natura feconda ed evangelica
- sembra che oggi la Chiesa
sia gentilmente invitata a tendere al minimo, a smettere la
sua forma di denuncia (che
non è sinonimo di ingerenza),
a starsene fuori dalle grandi
manovre che riguardano l’esistenza: alla persona del Santo
Padre sembra si voglia imporre un pensiero di relativismo
etico, di dittatura del postmoderno. Quasi che - come
preannunciava Paolo di Tarso
al “figlio” Timoteo - rifiutata
la verità per volgersi alle favole, si cerchi maestri che dicano quello che si vuol sentir
dire. Ma nessun rapporto maestro - alunno trasmette la verità con tale pedagogia. In realtà il pensiero di Papa
Ratzinger potrebbe essere letto in un’ottica non solo di dogmi da rispettare, bensì di uno
stile nuovo da assumere. Nel
Vangelo il contenuto è presto
detto: la vicinanza del Regno
di Dio, l’esigenza della conversione, la Risurrezione. Sullo stile lo stesso Cristo spazia
dai sandali, al bastone passando per la bisaccia e i calzari:
ne riconosce l’importanza
fino ad entrare nei particolari.
“Stile” è una parola chiave che
abita oggi la teologia. Chi riflette su questa dimensione si
pone una domanda molto precisa: nella cultura d’oggi, che
vede nella globalizzazione una
nuova religione, hanno ancora forza d’attrazione e di presa i misteri fondanti e fondamentali del cristianesimo? La
sfida che anima tale corrente
di riflessione è di tratteggiare
uno stile che, salvando il
copyright della sua origine,
non per questo cessi d’essere
umanamente valido. Cioè di
saper parlare all’uomo di ogni
tempo: e in questo senso la
teologia è chiamata ad entrare
nelle pieghe della cultura per
interpellare lasciandosi interpellare.
Che, di per sé, è una situazione di meravigliosa collaborazione perchè nelle strade del
finito e del tempo si cerca le
tracce dell’Infinito e dell’Eterno. Un po’ il gioco del pesce
con l’aria: il pesce cerca l’aria
dentro l’acqua. Se volesse respirare senza l’acqua morirebbe. L’aria nell’acqua, Dio nel
mondo. Tenerli uniti è l’unico
modo per non fraintendersi.
Don Marco Pozza
afflusso turistico “mordi e fuggi” tutti i week-end, lassù,
molte attività commerciali e
ricettive, fuori stagione sono
chiuse. C’è inoltre una carenza di infrastrutture (golf, strade, parcheggi, strutture sportive) adeguate alla fama della
località. Queste le osservazioni
degli amministratori cortinesi
nel loro preliminare ai P.A.T,
che come quello di Asiago,
ricalca le direttive regionali
del P.T.R.C sulle tematiche
della montagna veneta. Da
pagina 28 della relazione conclusiva sulla concertazione/
consultazione del P.T.R.C si
legge “...proporre un nuovo
modello di sviluppo economico basato sulla soft economy,
col recupero di un turismo
meno pesante e diffuso sul
territorio; aderire al Protocollo delle Alpi; favorire il
ripristino delle praterie alpine; favorire la riattivazione
delle malghe storiche; prevedere norme meno restrittive
che consentano ai privati il
recupero del patrimonio edilizio esistente;
favorire la realizzazione di strutture turistico-ricettive e ampliamento delle esistenti in
area SIC e ZPS zone
ad
alta
naturalità - per una
gestione oculata del
flusso turistico senza
turbare gli habitat del
sito; blocco di tutte le
espansioni edilizie per
le seconde case; moratoria
alla costruzione di seconde
case in attesa dell’approvazione di un piano paesaggistico
per l’Altopiano, a seguito delle indicazioni date dalla “Consulta Proprietà Collettive dai
Comitati per la Ricostituzione
delle Regole o vicinie
dell’Altopiano”. Le scelte degli amministratori locali, come
dei cortinesi, vanno in questa
direzione, rispettando appieno
le regole dettate dalla Regione.
Beppa Rigoni Scit
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Quindici giorni di cronaca
Sequestrati due cani
Rottweiler
Due cani rottweiler, di 7 e 11
anni, regolarmente iscritti all’anagrafe canina, sono stati
lasciati liberi di circolare per la
contrada, tanto da spaventare i
residenti nella zona e i passanti
che,
con
numerose
segnalazioni, hanno denunciato il fatto.
Dopo gli appelli, soprattutto di
anziani che temevano di essere
aggrediti, il padrone, un pensionato sessantunenne di
Asiago, E. R., residente in via
Villa Rossi, è stato denunciato
per non aver rispettato un’ordinanza del sindaco che gli imponeva di tenere i due cani all’interno della proprietà.
Le prime segnalazioni sulla presenza all’esterno dell’area privata dei due rottweiler risalgono a circa un anno fa e nei confronti del pensionato erano
scattate nei mesi scorsi anche
alcune contravvenzioni per
«omessa custodia e malgoverno di animali».
Il provvedimento di sequestro,
emanato dal Gip di Bassano del
Grappa, è scattato sabato nella
villa dell’uomo, dopo che i carabinieri della stazione di
Asiago, assistiti dai veterinari
dell’Ulss 3, si sono presentati
con in mano un provvedimento della magistratura
bassanese. I due cani, maschi
di grossa taglia, sono stati
portati in un canile di Pove del
Grappa.
Spacciava fumo, condannato giovane asiaghese.
Un anno e nove mesi di re-
clusione e una multa di 6 mila
e duecento euro, con la condizionale.
E’ questa la sentenza del Tribunale di Bassano del Grappa
nei confronti di Roberto
Gianesini, 24 anni, di Asiago,
arrestato qualche settimana fa
dalla squadra mobile di
Vicenza e dall’anticrimine del
commissariato di polizia di
Bassano.
Il giovane era stato processato per direttissima per detenzione e spaccio di sostanze
stupefacenti. Grazie ad una
soffiata in merito a presunti
traffici illeciti, era scattato un
mandato di perquisizione nei
confronti del giovani, ex campione di salto, Gianesini, bloccato di primo mattino all’uscita di casa, nascondeva negli
slip alcuni panetti di fumo.
La perquisizione ha portato
poi al ritrovamento, in una
valigia nascosta nella cantina
della casa dei nonni, di 3,5 chili
di fumo. La polizia ha sequestrato anche un cellulare, un
libretto postale, 500 euro in
contanti e un ovulo di hashish
con principio attivo molto elevato. La “merce” era destinata al mercato altopianese e
bassanese.
Enego, furto in tabaccheria:
patteggia
un anno di reclusione e
300 euro di multa.
E’ Dino Dalla Palma, 41 anni,
di Enego è comparso davanti
al giudice e per il furto messo
a segno giovedì 26 marzo alla
tabaccheria di Sergio Doro,
ad Enego, ha patteggiato per
direttissima un anno di reclusione e 300 euro di multa.
Verso le 14.30 il Dalla Palma
era stato visto uscire dalla tabaccheria con un fagotto. Era
entrato mandando in frantumi una vetrina e si era
impossessato di 300 euro in
contanti prelevati dalla cassa,
di schede telefoniche, gratta
e vinci e pacchetti di sigarette. Subito allertati, i Carabinieri
della locale stazione avevo
raggiunto il ladro predisponendone la carcerazione.
Ora Dalla Palma è stato scarcerato, ma ha l’obbligo di presentarsi quotidianamente dai
Carabinieri.
Assolti dopo sette anni
Un’inchiesta lunga sette anni,
risoltasi ora con un
proscioglimento.
L’anno era il 2002. Due agenti della polizia locale di Asiago
furono visti da alcuni colleghi
e da altre persone trascorrere
del tempo nei bar o in alternativa nell’abitazione privata di
uno dei due, mantenendo però
l’uniforme addosso. Tale circostanza indusse a credere
che i due vigili non stessero
prestando regolare servizio. I
due, infatti, finirono sotto indagine per truffa ai danni del
Comune. Al termine del processo, però, è arrivato il
proscioglimento perché il fatto non sussiste: secondo il
giudice, infatti, non ci fu dolo,
poiché entrambi avevano maturato diverse ore di straordinario. I due agenti sono quindi stati scagionati da ogni accusa.
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Sabato 4 aprile 2009
l’Altopiano
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Cronaca di un viaggio fatto per capire e testimoniare
ATTUALITA’
Fare “1,2,3…100 passi da
Asiago a Napoli per costruire giustizia”. E’ stata questa
l’intenzione per la quale, in
ventiquattro dai vari paesi
dell’Altopiano, ci siamo recati in Campania per manifestare la nostra solidarietà
verso vittime e loro familiari
barbaramente uccisi dalle
mafie italiane. Per tutto il
gruppo, in prima battuta solo
in parte informato e toccato
dal problema mafia che sembrava non toccarci, questo
viaggio ha rappresentato
un’esperienza unica per le
conoscenze, le riflessioni, le
emozioni, i valori che ci ha
trasmesso e che ci porteremo tutti appresso negli anni
a venire. Giunti a Casal del
Principe dopo un estenuante
viaggio lungo tutto lo stivale
d’Italia, abbiamo subito percepito il calore col quale il
A Napoli per costruire giustizia
Ventiquattro asiaghesi in Campania alla giornata contro le mafie promossa da “Libera”
Mezzogiorno accoglie chi
viene da lontano e condivide
gli stessi valori di rispetto del
prossimo, delle istituzioni, della legalità, tutti in conflitto
con i disvalori proposti dalla
camorra, che si infiltra in tutte le attività politiche, economiche, sociali per arricchire
i propri leader e che elimina
tutti gli ostacoli di fronte a se,
come don Peppe Diana, il
parroco del paese ucciso
quindici anni fa , che riteneva che il nome Casalesi non
fosse quello del famoso clan
camorrista di Casal del Principe, ma fosse solo il nome
del popolo di questa piccola
città alle porte di Napoli. La
solidarietà nei confronti delle vittime da parte del popolo dei casalesi, che in massa
ha sfidato la camorra aprendo le proprie finestre alla legalità, ha fatto breccia pure
nel nostro cuore di donne e
uomini del nord, a volte un po’
rude e ricco di false credenze verso la gente del sud ma
spesso aperto a cambiare
rotta.
Da questo punto ci siamo
quindi svestiti dai nostri pregiudizi nei confronti del meridione e della mafia, che
grazie al discorso-lezione di
don Ciotti, fondatore dell’associazione Libera, organizzatrice dell’evento, abbiamo
capito imperversa anche al
nord e pure ad Asiago: il nostro paese è infatti addirittura citato nel celebre
“Gomorra” di Roberto
Saviano, dove si ritiene esserci mafia in campo edile.
Anche se la nostra comprensione dei problemi del sud
non è da tutti i settentrionali,
c’è qualcuno delle nostre terre che ha recepito il grido di
L’Archivio Storico “apre gli armadi”
Dal 18 al 24 aprile chiunque
recandosi all’Archivio di Stato di Vicenza potrà ottenere
gratuitamente copia del foglio
matricolare di un proprio avo,
basterà rendere noti al personale preposto le generalità
e l’anno di nascita
Non sono in molti ad esserne a conoscenza, eppure
presso tutti i capoluoghi di
provincia sono conservate le
registrazioni relative ai militari che hanno prestato servizio di leva nel secolo scorso e in quello prima ancora.
Per quanto riguarda il nostro
territorio è l’Archivio di Stato di Vicenza a custodire i
ruoli di migliaia di soldati che
hanno servito la patria durante in vari conflitti in cui l’Italia ha partecipato. Si tratta dei
fogli matricolari dei maschi
residenti nei Comuni della
provincia, le cui classi di nascita sono comprese tra il
1850 e il 1929. L’iniziativa,
proposta dagli uffici di via
Borgo Casale e sostenuta
dalla
Sovrintendenza
Archivistica (Ministero per i
Beni Culturali e Ambientali),
è denominata “Soldato di
leva, classe…” e rientra nel
progetto “XI settimana della cultura 2009”.
La
documentazione
consultabile è così articola-
ta: Sommario di Leva, classi
degli anni dal 1848 al 1891,
con lacune per il 1877, 1878,
1881, 1888. Ogni anno è compreso in un unico registro,
non corredato da indici
alfabetici;
Lista di estrazione per
mandamenti, classi degli anni
dal 1873 al 1924, con diverse lacune per gli anni 1876,
1877, 1880, 1881, 1882, 1888.
I mandamenti erano Asiago,
Arzignano, Barbarano,
Bassano del Grappa, Lonigo,
Marostica, Schio, Valdagno e
Vicenza;
Ruoli matricolari delle classi
dal 1850 al 1907, con diverse lacune per gli anni 18501872. Corredati da rubriche
alfabetiche, nei ruoli sono segnati soltanto coloro che hanno effettivamente prestato
servizio militare.
Va da sé che per una più veloce ricerca sarebbe indispensabile conoscere la data
esatta di nascita, dal momento che le leve sono organiz-
zate, com’è noto, per classi,
cioè per anni di nascita.
Nel caso si debba partire nella ricerca solo da scarni dati,
l’Archivio diventa fonte efficace per individuare il Comune di provenienza dell’avo e
altre utili informazioni. Questi documenti contengono,
infatti, tutti i dati relativi alla
persona chiamata a svolgere
il servizio militare, paternità
maternità comprese. Interessanti sono ovviamente pure
il curriculum che ha seguito
ogni soldato durante il servizio di leva, le campagne di
guerra con date e luoghi di
combattimenti, la destinazione ai vari corpi di appartenenza e le motivazioni con
cui i più valorosi si guadagnarono le medaglie al valore.
Gli orari in cui l’ufficio di via
Borgo Casale n. 91 è aperto
pubblico sono: sabato ore
8.15 – 13.30, lunedì e venerdì ore 8.15 – 13.45, martedì
mercoledì giovedì ore 8.15 –
18.30.
Daniel F.
Sul depliant usato
dall’Archivio di Stato
vicentino per informare
dell’iniziativa è riportato un
estratto del foglio matricolare
del sergente alpino Mario
Rigoni Stern, scopriamo così
che il “nostro” Mario faceva
di secondo nome Flavio. Vi
sono inoltre riportati alcuni
dati del suo stato di servizio e
la motivazione che gli fruttò
la medaglia d’argento.
aiuto della Campania, spesso strozzato ed inascoltato: è
il caso di suor Rita, religiosa
vicentina che a Caserta ha
fondato Casa Rut e
NeWhope, rispettivamente
un luogo di accoglienza e una
cooperativa tessile, che si
pongono come obiettivo il
reintegro nella società di ex
lucciole uscite dal giro e lontane dai loro ex ricattatori,
spesso a stretto contatto con
la camorra.
Dopo queste giornate siamo
così potuti entrare a Napoli
con una buona conoscenza
del problema mafia e con una
coscienza forgiata per affrontare le toccanti testimonianze dei familiari delle vittime. Gli uccisi della camorra e delle altre cosche sono
stati spesso persone semplici, ma eroi del nostro Paese
spesso dimenticati, che hanno tutti in egual modo lo stesso merito di aver portato
avanti il valore della legalità,
caposaldo dello stato di dirit-
to e di aver sacrificato il loro
bene più prezioso, la vita, per
tentare di sottrarlo dal controllo delle mafie.
Ultimo grande atto del nostro
cammino per costruire giustizia è stata la giornata in
memoria delle vittime delle
mafia lungo le vie di Napoli,
il 21 marzo, primo giorno di
primavera, giornata simbolica di speranza e rinascita. Il
grido di 150 mila giovani da
tutte le parti d’Italia forse non
avrà sconquassato i secolari
equilibri delle mafie, ma forse queste si sono rese conto
che tutta l’Italia della legalità, che è l’unica Italia esistente, sarà sempre acerrima nemica e spietata
cacciatrice di tutte quelle
persone che appartengono
alla mafia o gli sono vicine.
La rabbia nei confronti di
queste e al contempo la solidarietà nei confronti delle vittime, ci ha portato sino in
Piazza del Plebiscito. Lì don
Ciotti, assieme ai familiari
delle vittime ed alle autorità
politiche e giuridiche, ha chiuso la manifestazione, dopo la
lettura dei nomi delle cinquecento vittime delle mafie, “liberando” la bellezza dei giovani onesti e puliti che hanno invaso la piazza sotto lo
slogan dell’evento che rappresentava
questo
ideale,”L’etica libera la bellezza”. Qualcuno forse dirà che
siamo stati dei “bravi ragazzi”
ad andare a Napoli per quest’evento, qualcuno ci farà i
complimenti per il sacrificio di
questo viaggio svoltosi esclusivamente per manifestare i
nostri valori, ma non meritiamo nulla di tutto ciò: come
dice don Ciotti, abbiamo fatto
solo “il nostro dovere” di buoni cittadini, i complimenti vanno a chi se li merita veramente, coloro che sono morti perché, credendo di fare come noi
il loro dovere sono andati oltre
il semplice adempimento dei
loro compiti, oltre la loro vita.
Giacomo Frigo
La mafia, problema di tutti
Giovedì 19 marzo decine di
migliaia di persone a Casal
di Principe per ricordare don
Peppino Diana assassinato
dalla camorra. Un evento
storico. Talmente storico che
sui quotidiani nazionali italiani ha meritato uno spazio a
pagina 21 su Repubblica e a
pagina 24 sul Corriere, in
compenso lo stesso evento
storico è apparso in prima
pagina su “El Pais”, uno delle principali testate spagnole. Un’inadempienza che dovrebbe indignare chiunque
ami la giustizia, la legalità, il
giusto. Una mancanza che è
segnale di un atteggiamento
pericoloso, un “non ci riguarda” che fa il gioco proprio
delle mafie. Lo ha sottolineato Roberto Saviano mercoledì 25 ad un speciale “Che
tempo che fa” dicendo “perché il male trionfi basta che
le persone del bene facciano niente”. Perché il male
trionfi basta che le persone del bene facciano niente, è opportuno ripetere il
concetto. Bisognerebbe scriverlo sui muri, occorrerebbe
farlo imparare a memoria,
necessiterebbe farlo oggetto di discussione nelle scuole perché responsabilizza tutti indistintamente. E’ un tutti
dentro, o sei di qua o di la,
non lascia spazio alla mediazione. Se fai finta di nulla, se
non ti impegni, se non ti informi allora sei complice del
male, permetti che il male
prevalga. Saviano ha detto
anche un’altra cosa importante “quello che i clan temono di più è che si parli di
loro”. Perché parlando di
loro li si conosce, li si identifica, il male che li circonda
diventa evidente. Si torna
quindi all’informazione, all’informarsi. Ma cos’è mafia? La definizione migliore
lo dà lo storico Paolo
Pezzino: “La mafia è una
forma di criminalità organizzata che non solo è attiva in molteplici campi illegali, ma tende anche ad
esercitare funzioni di so-
vranità su un determinato
territorio … in grado di
poter operare “in proprio”
imponendo anche alla
classe dirigente la propria
mediazione.”
Una definizione che fa uscire la mafia da confini territoriali dove una certa mentalità vuole ancora rilegarli.
Perché le mafie sono un problema nazionale ed internazionale. I loro capitali provenienti dalle attività illecite invadono, anzi inquinano, le
economie di molte realtà piccole e grandi. Il concetto di
“mafia” non si può circoscrivere alla sola associazione a
delinquere per accaparrare
appalti, per imporre estorsioni, nel traffico di armi e droga. E’ rappresentato soprattutto dalla corruzione, politico e sociale, che investe tutto il nostro paese. Informarsi ed informare è ora il compito nostro, è la responsabilità dei ragazzi scesi a Napoli.
Altrimenti il loro viaggio, il
loro impegno risulterà vano.
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Sabato 4 aprile 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
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Elementi di Marketing turistico - Rubrica a cura di Andrea Cunico Jegary
Uno splendido giardino da
conoscere e valorizzare con un
occhio alla storia e uno al domani
Da oltre un anno seguo il blog locale Radio Monte Katz, forse
intervenendo un po’ troppo. Lo trovo uno strumento di discussione importante, libero. Pur con momenti alti e altri “anonimi”,
questo blog aperto a tutti ha raggiunto una certa rilevanza come
dimostrano anche le attuali 150.000 visite circa. Per chi non
abbia dimestichezza con internet dirò che è un po’ come fare
filò, anche se magari sei lontano. Lo stesso Billarman, il padrone della stalla diremo, governa quotidianamente il blog pur vivendo a Londra. Mi ha spiegato Sergio Bonato che muoversi
per il mondo ed avere il cuore in altopiano è, storicamente, l’attitudine della nostra gente, dei “cimbri”. In questi filò ho trovato
spazio per cercare di raccontare di come sia irreale e paradossale che il nostro territorio abbia perduto la sua secolare
autodeterminazione, la capacità cooperativistica e federalistica.
Ovvero la sua capacità progettuale. Insomma, di come si sia
persa quella visione di insieme del divenire del territorio, lo stesso che ha fortemente connotato nei secoli la federazione e la
Reggenza. Quello che ci manca è l’umiltà di riconoscere gli
errori, il saper fare un passo indietro, il riappropriarci dell’antico
formidabile patrimonio di tradizioni di governo con cui oggi potremmo ripensare la gestione del territorio: dalla passata fase
silvo-pastorale alla nuova ambientale-turistica. Questo scrivo
su Radio Monte Katz, e lo so, mi si da del visionario. «...Ma,
allora?» dirà qualcuno. E’ che ho appena letto tre cose che mi
hanno fatto davvero pensare. Sono, allo stesso tempo, lontane
tra loro ed insieme assolutamente coese…
Un territorio ad alta vocazione turistica
La prima: MANIFESTO PER LA METROPOLI
NORDEST, di Gigi Copiello, classe 1950. E’ di Velo d’Astico,
proprio sotto il Costo diremo. «Mi venne da dire che ero
stato in cima al Summano e avevo visto l’America. L’America avevo visto, altro che Venezia! (...) Addio paesi, addio campagne. Come a Los Angeles, dissi, tra un po’ di
tempo (...).» Si tratta di un libro davvero breve, poco meno
di 100 pagine. L’ho riletto un paio di volte. Copiello ha quasi
60 anni. Come a lui stesso piace ricordare con straordinaria
autoironia, non ha «ancora finito di studiare filosofia a Padova». Appena tornato da un viaggio in California, una domenica mattina, in una conferenza a Vicenza con tanto di Sindaco, se ne esce con questa “visione” del Nordest come fosse
l’America. E’ stato in cima il Summano, ha osservato la pianura che partendo dalla nostra pedemontana diventa il mitico
Nordest. E l’ha “vista” come se fosse Los Angeles, la
megalopoli orizzontale californiana. Accade poi che durante
la conferenza racconti in pubblico di questa visione, sorprendendo per primo proprio se stesso. Ne scrivo qui perché mi
capita la stessa cosa ogni qualvolta salgo a piedi sul Sisemol
o sul Katz. Guardo la nostra conca ondulata fondersi all’orizzonte. A mattino con il Grappa (di cui si vede ad occhio nudo
la sagoma dell’Ossario) a sera con le Piccole Dolomiti. Uno
scenario antico. Quando sono lontano, immerso nel lavoro
frenetico, é questo che “vedo” chiudendo gli occhi alla sera:
un continuo di laiten (declivi, pendii, rive) incise da stallecapannoni, campanili, condomini, file di stoan platten (le antiche lastre di pietra allineate a confine), sciami di villette.
Un territorio ad alta vocazione turistica dal valore storicoambientale inestimabile. Un tesoro che non sappiamo più difendere. Un giardino pensile sul ricco Nordest.
cognitivo, «Più ponti, meno campanili» esorta Sergio Bonato.
E’ un buon inverno, nevica. Le categorie economiche unite
alzano i calici e augurano buone feste (L’Altopiano, 25 dic
08, pag 4). Va tutto bene. E si auspicano «future collaborazioni per il bene dell’Altopiano». Ma va tutto bene dove?
Dov’è la progettualità io chiedo? Quale tavolo aperto c’è a
cui siedano da una parte Confindustria, Coldiretti,
Confartigianato, Confcommercio, eccetera e dall’altra le
pubbliche amministrazioni? Ma poi, perchè quello che da oltre un decennio in «altre località» si chiama marketing territoriale, qui si chiama «per il bene dell’Altopiano»? Sembra
un buon nome per una lista elettorale.
Per il bene dell’Altopiano…
La seconda cosa che mi ha davvero colpito è che, tardivi ma
buoni, alcun segnali arrivano inaspettati e rassicurano chi si
sente dare del visionario: il direttivo provinciale della Coldiretti
scrive una Lettera-aperta al presidente della Regione Veneto
Galan sulla tutela ambientale: «TROPPE CASE DEI TURISTI. L’AGRICOLTURA SI RIBELLA. STOP ALLA DISTRUZIONE DEL TERRITORIO. NON E’ CON I SOLDI DELLA SPECULAZIONE EDILIZIA CHE I COMUNI COSTRUISCONO IL FUTURO». Anche il sindaco Gios
va in questa direzione, penso tra me e me, e non meno il PAT
anticipato in questi giorni, e anche quello di Gallio. Ancora la
Coldiretti «(...) l’eccessiva urbanizzazione va a ridurre la
qualità del territorio che poi è l’unico motivo di attrazione del turismo. È evidente che se non saremo in grado di preservare il territorio che i nostri padri ci hanno
lasciato anche la maggior fonte di reddito del nostro
Altopiano ne risentirà in modo grave ed i turisti si orienteranno verso altre località che meglio di noi stanno operando per mantenere ciò che di più prezioso hanno.» Mi
dicono anche che so solo criticare, allora ho voluto scrivere
per dire: finalmente, giusto, grazie, forza, non fermatevi. Il
tema quindi è, veramente, la centralità della dialettica turismo-ambiente: io non ho dubbi su questa visione del divenire
del comprensorio. Purtroppo, quando la Prima Guerra Mondiale ha interrotto violentemente il corso della nostra storia,
ha interrotto anche un passaggio dalla centralità dall’economia silvo-pastorale a quella turistica che allora iniziava a dare
i suoi primi frutti. Oggi prevale un forte egocentrismo
Tutti per la stessa strategia
Ancora una “visione”: un tavolo a cui siedano categorie e
pubbliche amministrazioni, la consapevolezza, finalmente, da
parte dei decisori dell’urgenza per la costituzione di un centro servizi marketing e comunicazione territoriale, una Consulta per il Marketing Territoriale Altopiano di Asiago 7 Comuni che funga da Centro di Ricerca e Sviluppo per il rilancio
di un turismo rispettoso dell’ambiente, sostenibile, competitivo.
Uno nuovo scenario in cui i Comuni, i loro uffici e assessorati
al turismo, lo IAT, il Consorzio Turistico ecc. ecc. continuino
a coprire i loro attuali rispettivi ruoli. Ma a coordinare tutto ci
sia finalmente (ma è tardissimo) un organismo competente,
partecipato, in grado di sviluppare visione e progettualità d’insieme. A partire proprio dalla riorganizzazione e comunicazione di quegli invidiabili valori che rappresentano l’unicità
dell’altopiano. Una “visione” di marketing condivisa, l’obiettivo di dare rilevanza all’offerta (valori e competitività di
marca), una strategia di valorizzazione prodotto-comunicazione (inscindibili nel turismo) competitiva. Una vera “Reggenza” per il turismo in grado di sviluppare finalmente
marketing e comunicazione adeguati. E’ l’azienda-altopiano
che deve tornare competitiva. Nel marketing - ci lavoro da
30 anni - bisogna saper predisporre con coerenza le condizioni più favorevoli e poi aspettare il responso del mercato.
Gli strumenti (soldi) ci sono, manca la “nostra” progettualità
(agire per obiettivi condivisi). Progettare il futuro significa
autodeterminazione e condivisione di un piano di marketing
territoriale: non è un qualcosa che può arrivare da fuori, non
si può demandare “attaccandoci” ai trentini o ad un
megadistretto del turismo veneto o ubriacarci di Montagna
Cimbra per dimenticare. Non puoi neppure andare all’IKEA
e ordinare un tot di km2 di marketing territoriale. Puoi solo
essere umile, imparare da quelli più bravi (Nereo Stella lo
fece), sederti attorno un tavolo, fare l’inventario di quello
che hai, individuare i tuoi vantaggi strategici rispetto alla concorrenza, valorizzare la tua unicità, cooperare per ripartire
da dove la storia ci ha lasciati. A colpi di Skoda 305 novanta
anni fa, a gettate di cemento fino solo a ieri (spero).
Consapevolezza e senso di appartenenza
La terza cosa è Sleghe Downtown che davvero ringrazio per
avermi risposto su Radio Monte Katz: «Ma Jegary, (...) finchè
la gente normale non farà proprio l’assunto che il territorio è un
suo proprio bene personale non cambierà nulla perchè non avrà
percezione del mancato guadagno conseguente ad uno sfruttamento indistinto ed indisciplinato. Bisogna che prima la gente
capisca l’importanza del territorio in cui vive, e percepisca il
rischio che questo habitat corre. Altrimenti la promessa di sviluppo puntuale con fondi per rattoppare degli impianti di risalita
inutili farà sempre presa...». Sleghe Downtown, lo so che è
proprio come dici tu, lo so che bisogna che prima la gente capisca l’importanza del territorio in cui vive. Ed oggi ho anche la
consapevolezza, pesantissima, che nemmeno un gigante ineguagliabile come Mario Rigoni Stern abbia fatto pienamente
lukha (breccia, varco) tra i suoi paesani. Cosa possiamo fare?
Per me c’è solo l’ottimismo della ragione. Proviamo - almeno in
questo - a non girare la testa dall’altra parte, leggiamo, scriviamo, parliamo, partecipiamo, passiamo parola. Cerchiamo di non
essere inutili, come ripeteva Stern. Il rapporto dell’Altopiano
con la realtà del turismo è oggi difficile. Lo è nella misura in cui
l’altopianese è a disagio con se stesso: come sentirsi protagonisti in una realtà socioeconomica così contraddittoria? Sembra si
faccia apposta a non portare in primo piano le positività. Abbiamo più storia di autonomia e confederazione noi che gli Stati
Uniti, perché allora non lo scriviamo agli ingressi dell’Altopiano?
Perché non abbiamo un’unica tabellazione coordinata, un unico
marchio “sette teste”, con testo in cimbro, italiano, tedesco e
inglese per offrire e offrirci lo straordinario patrimonio di
toponomastica dell’altopiano? Perché non abbiamo, come in
«altre località», una rete di percorsi pedonali intercomunali? Per
la nostra natura stessa di altopiano nessuna delle «altre località»
potrà mai offrire una rete pedonale (mobilità dolce) da centro a
centro. Questo vantaggio competitivo, assolutamente ignorato,
rappresenta l’assoluta unicità del nostro territorio. Saliamo ogni
tanto sul Sisemol, sembra che l’etimo stesso suggerisca approssimativamente un “da dove si vede la conca” (Prof. Danillo
Finco, Gallio toponomastica e microstoria). O saliamo sul Katz,
meno di un’ora a piedi dalle vetrine di Corso 4 Novembre,
mulattiera già esistente, ma ai turisti non dobbiamo farlo sapere... Osserviamo meglio e facciamo tesoro di quello che già
abbiamo ma che non “vediamo”?: laiten, stoan platten, pèchlelen,
bègalen, khéssele... Estate ed inverno, niente auto, niente impianti, niente impatto. C’è già tutto, basta dare un senso alle
cose. Da queste piccole grandi cose parte il senso di appartenenza. Che a sua volta genera positività, a partire dall’orgoglio
di essere noi la storia, di essere noi “protagonisti” e non
“vittime” del turismo. Piccoli successi in questo senso generano grandi ritorni sociali, con ritorni economici diffusi
e l’avvio di circoli virtuosi che in pochi anni ci restituirebbero la leadership che ci meritiamo. Per contro, arroganza e saccenza, come in ogni realtà lavorativa, creano solo
emarginazioni. L’individualismo e i decisionismi alimentano circoli viziosi, le negatività emergono irricevibili, fino
alla perversione sociale di condividere il disprezzo verso
“el xaleto” e trovare in questa complicità il “nostro” unico
punto di aggregazione.
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Sabato 4 aprile 2009
l’Altopiano
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“Giorgia Meloni presto ad Asiago”
ASIAGO
La volontà di incontrare i giovani dell’Altopiano è stata espressa dallo stesso Ministro per la
Gioventù durante un incontro con Roberto Rigoni in occasione del congresso nazionale del Pdl
Pizzeria Ristorante Rendola:
un ventaglio di proposte anche
per i momenti più importanti
Numerose iniziative promozionali, un’attenzione
particolare nell’offrire anche un’alimentazione idonea a chi soffre di specifici problemi, il rinnovo a livello organizzativo, ed
ecco che il Centro Rendola
con le sue molteplici peculiarità si sta confermando
sempre più un punto di riferimento per le varie esigenze della clientela. I locali del ristorante pizzeria
nello specifico si stanno
rivelando un’ottima opportunità d’incontro per momenti conviviali e ricreativi. “Il ristorante è stato rinnovato sotto vari aspetti –
spiega Pino Carraro, direttore della struttura – dai
cuochi al menù, nel quale
si privilegiano i prodotti locali, i piatti riscoperti dall’antica
tradizione
dell’Altopiano, facendo
nel contempo l’occhiolino
alle esigenze della nuova
cucina, cercando però
sempre di sostenere e
preferire ciò che offre il
territorio. Il ristorante e la
pizzeria sono certificati
per la somministrazione
di alimenti senza glutine,
con tutte le attenzioni necessarie verso chi soffre
di celiachia, ma anche
per i diabetici che possono gustare la pizza
ipocalorica al kamut.
Proponiamo un menù
specifico per bambini, e
l’ampia sala ben si presta per compagnie numerose e vari tipi di ricorrenze, con la possibilità di terminare le serate
divertendosi al Bowling e
Il direttore Pino Carraro
nella sala giochi, approfittando delle promozioni
proposte con cadenza
regolare. La pizzeria è
spesso preferita per festeggiare i compleanno
di bambini e ragazzini,
ma anche di giovani e
adulti”. L’esperienza acquisita dall’apertura fino
ad oggi, dopo un periodo
che potremmo quasi definire di rodaggio, permette al locale di proporsi
per qualsiasi ricorrenza
e cerimonia: matrimoni,
battesimi, comunioni,
cresime, anniversari,
cene aziendali. “La direzione – continua Carraro
– ha un occhio di riguardo particolare per coloro
che intendessero festeggiare nei locali i loro momenti più sentiti, dedicando speciale attenzione alla buona riuscita
sotto i vari aspetti”. Il
Centro Rendola è anche
albergo - garnì, con una
formula molto pratica per
i periodi di bassa stagio-
ne: i clienti vengono forniti di una card che offre
la possibilità di avere una
riduzione del 10% scegliendo di pranzare o cenare nel ristorante pizzeria, senza vincoli di orari
o di farlo in modo fisso,
e con l’opportunità della
scelta diretta dal menù
della cucina e della pizzeria. Nel negozio Tipicamente Asiago, spaccio
del Caseificio Finco di
Enego, è possibile inoltre
acquistare prodotti tipici
locali, souvenir e tante
idee regalo. Citiamo, le
specialità prodotte da Tipicamente
Asiago:
confetture, marmellate,
miele, biscottini e piccola pasticceria, sospeck
(l’esclusiva sopressa
con speck). Il Centro
Rendola è in Via Rendola
41 ad Asiago, per qualsiasi informazione è possibile contattare lo 0424
464148.
Servizio Redazionale
Una partecipazione al congresso nazionale del Pdl tenutosi a Roma il 27, 28 e 29
marzo 2009, l’incontro con il
ministro per la gioventù
Giorgia Meloni e l’invito a venire in Altopiano.
Nasce così, grazie al vice sindaco di Asiago Roberto
Rigoni, la possibilità che l’onorevole Meloni entro breve termine, possa salire ad Asiago
per incontrare i giovani
dell’Altopiano. “Nella nostra
breve, ma proficua chiacchierata – racconta Rigoni – il
ministro, che ha espresso un
vivo apprezzamento per il percorso intrapreso dalla Città di
Asiago verso le necessità dei
suoi giovani, ha manifestato la
volontà di venire ad
Asiago per illustrare ai
nostri ragazzi le opportunità
offerte dai programmi recentemente elaborati dal Governo a favore del mondo giovanile; opportunità che vanno
nella direzione di favorire la
qualificazione del tempo libero dei giovani, delle attività
aggregative e dell’espressività giovanili in campo artistico,
culturale e economico;
del potenziamento delle attività di scambio con l’estero e la
realizzazione di
progettualità in
ambito europeo;
del miglioramento dell’utilizzo dei nuovi
strumenti di comunicazione e
l’offerta informativa; dell’ampliamento
delle possibilità
formative e di
istruzione e
l’orientamento
Roberto Rigoni con Giorgia Meloni
lavorativo; della
promozione della partecipazione del giovane di Asiago non mancherà di
alle forme di volontariato e del conferire la giusta rilevanza
servizio agli altri, sviluppando anche sotto il profilo dell’inforla cultura della solidarietà”. “E’ mazione ai nostri giovani”.
stato poi sottolineato – conti- In relazione poi alla questione
nua il vice sindaco - l’intendi- giovani e politica, nel suo inmento del Governo di soste- tervento Giorgia Meloni, ha
nere l’avvio dei giovani all’at- sottolineato come soltanto il
tività imprenditoriale median- 5% dei parlamentari sia under
te l’erogazione di prestiti 35 mentre quelli eletti negli enti
d’onore, opportunità, quest’ul- locali, dove ci sono le prefetima, di grande interesse per renze e i voti devi andarteli a
le aree in difficoltà come il no- prendere uno per uno, siano
stro Altopiano in cui sempre invece 27.000, oltre il 20% del
più difficilmente i giovani rie- totale, ancora troppo pochi per
scono a trovare un’idonea oc- garantire un vero ricambio
cupazione lavorativa. Molte e generazionale della nostra
rilevanti opportunità alle quali classe dirigente.
Stefania Longhini
l’Amministrazione Comunale
Si presenta la “Summer School”
A luglio un corso intensivo a Bruxelles in Istituzioni e Politiche della UE
La Regione del Veneto, mettendo a frutto l’esperienza e i
contatti sviluppati in oltre undici anni di presenza a Bruxelles, intende organizzare, proprio nella capitale belga, dal 13
al 31 luglio 2009, la prima edizione della “Summer School”
in Istituzioni e politiche della
UE: un corso intensivo sull’Unione Europea rivolto a giovani neolaureati veneti. Il corso si propone come un approfondimento
ed
un
completamento ad una formazione accademica nel campo
degli studi europei, con un approccio allo stesso tempo teorico e pratico. Due i caratteri
fondamentali della “Summer
School”: l’alto livello dei
relatori (in prevalenza funzionari delle istituzioni UE, ma
anche professionisti del settore)
e il fatto che il essa sarà completamente gratuito per i partecipanti; obiettivo: quello di approfondire le tematiche riguardanti
il funzionamento delle Istituzioni
Europee, affrontare le principali
politiche comunitarie, capire il
processo legislativo e fornire una
base teorica e pratica di
europrogettazione e tecniche di
lobbying. Le lezioni saranno tenute per la maggior parte in italiano; alcune saranno in lingua
inglese. L’iniziativa é, peraltro, in-
serita nel progetto attivato da
qualche anno dal Comune di
Asiago dal titolo “I giovani incontrano l’Europa”, per tale
motivo, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Asiago ha
organizzato un incontro di presentazione della “Summer
School” per il giorno venerdì 10
aprile alle ore 18,30 presso
la sala consiliare del Comune al
fine di illustrare detta
grande opportunità offerta ai giovani veneti per la prossima stagione estiva ed eventualmente
prevedere forme di sostegno
economico per coloro che
fossero interessati a parteciparvi.
Una scuola dedicata a Rigoni Stern
La sala della pizzeria-ristorante
A Montecchio Precalcino ci
sarà una scuola dedicata
Mario Rigoni Stern. Il Consiglio dell’Istituto Comprensivo Statale “C. Goldoni” di
Villaverla e di Montecchio
Precalcino, con il parere
unanime del collegio dei docenti, ha infatti deciso di intitolare la nuova sede della
scuola Primaria unica allo
scrittore asiaghese. La cerimonia di inaugurazione è
fissata per sabato 4 aprile.
Mario, si sa, non era uno
scrittore comune, era un
uomo che amava trasmettere i suoi valori, che andava
nelle scuole, in tutte le scuole
dalle elementari alle università, e insegnava con parole
semplici, che andavano dritte
al cuore quelle cose che sono
universali e comprensibili da
tutti: la pace, la fratellanza e
l’amore per la natura. Anche
per questo, la giunta comunale di Montecchio aveva
sostento questa idea di intitolare una scuola per onorare la
memoria di uno scrittore
vicentino conosciuto nel mondo e di un grande uomo che
ha esaltato proprio quei valori di cui oggi si ha tanto bisogno. Una scuola nel
nome del “Sergente” vale
più di un monumento, perché quella memoria sarà ricordata quotidianamente
dai cittadini di domani e
darà, giorno per giorno, la
possibilità agli insegnanti di
ricordare il valore della solidarietà.
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Sabato 4 aprile 2009
ATTUALITA’
l’Altopiano
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Un defibrillatore al Pronto Soccorso
in ricordo dell’Adunata 2006
Festa del Papà alla Scuola
dell’Infanzia Beata Giovanna
Quest’anno abbiamo
deciso di “ fare una
festa speciale ai
papà”. Ci abbiamo
pensato e ripensato:
condivisa l’idea con
i bambini che, contenti, hanno cominciato a imparare
canzoncine con
Saiko e a preparare con le
maestre un portachiavi con
cuore rosso e fotografia inclusa. Per loro niente è troppo bello per la mamma e il
papà. Intanto il tempo passava mentre ci siamo chiesti
che cosa si aspettavano i
papà. Cosa avrebbero gradito dopo una giornata pesante di lavoro? Abbiamo pensato che fossero i Re per i
loro bambini e che meritassero di essere incoronati.
Quando? A che ora? Le
19,00 potevano andare. Dunque prepariamo l’invito ed
escludiamo le mamme! Fulmini e saette, l’avrebbero
presa a male? Perché lasciare a casa le mamme a riposare ( o libere di mangiare
una pizza tra amiche)? La
festa doveva essere un momento magico per bambino/
a e papà, esclusivo invitare i
papà a scuola ad una festa
tutta per loro, averli solo per
sé poteva essere una bella
sorpresa.
Però le 19,00 sono l’ora di
www.giornalealtopiano.it
cena quasi e allora che problema c’è? Prepariamo un
buffet, senza portare i generi
di consumo da casa, come
sempre si fa all’asilo. Ci sono
venuti incontro gli sponsor (
Caseificio Pennar, Stagionatura formaggi Rigoni, Cantina S. Bartolomeo da
Breganze) che con regali e
sconti ci hanno dato un grande aiuto. Tutto in silenzio perché tutto restasse una sorpresa, anche se già le voci correvano. Arriviamo al Menù:
formaggio stravecchio, soppressa, vino bianco, rosato,
rosso. Mancava qualcosa, le
torte salate, preparate da volontarie interne ed esterne
alla scuola con fantasia, per
assecondare i gusti. Eravamo a buon punto, le idee
c’erano tutte, via ai preparativi. Un invito a forma di corona
reale,
il
confezionamento del portachiavi, le ultime prove di canti
e poesia. Arriva il 19 sera, le
maestre partono con l’allestimento, il formaggio da tra-
sformare in scaglie, la
soppressa da affettare,
i panini da confezionare, le patatine da sistemare, i succhi da approntare e le tovaglie
blu, regalate proprio in
tempo da Stefano
Cappelletti………
Tutto pronto per i primi invitati, questa volta sono
i papà, accompagnati dai
bambini e guidati anche,
quelli che a scuola non hanno mai messo piede.
Incoronazione istantanea ad
opera delle maestre, prima di
andare nel salone, dove i bambini si sono sistemati per cantare. Sono proprio in tanti,
coloriti dal caldo ma anche un
po’ dall’emozione. E si guardano grandi e piccoli, si godono questa festa personale, sia
pure condivisa con tanti altri
papà e bambini. Poi si mescolano nel salone davanti alle tavole imbandite, si guarda, si
sceglie, si assaggia e per fortuna, si gradisce. Evviva, gli
sponsor! C’è tempo per una
chiacchiera tra uomini con un
buon bicchiere di vino. Il tempo passa allegramente e velocemente quando qualcuno già
comincia a salutare, ringraziando. I papà escono dalla scuola
da re incoronati, scortati da
principesse e principi, orgogliosi. E’ finita la festa, resterà
un bel ricordo?
L.d.G.
L’Adunata degli Alpini
tenutasi ad Asiago nel
2006 continua a riservare cose inaspettate per
gli altopianesi. L’ultima
sorpresa fatta dalle Penne Nere in ordine di tempo è stata la donazione
di un defibrillatore
semiautomatico al Pronto Soccorso. Con una
semplice cerimonia tenutasi sabato 28 marzo all’Ospedale di Asiago, gli
Alpini dell’Altopiano e
una rappresentanza degli Alpini della Valle
dell’Astico, alla presenza
del Presidente Nazionale
ANA, Corrado Perona,
hanno consegnato il nuovo
defibrillatore. Un gesto che
vuole ricordare, ed
omaggiare, il grande lavoro profuso dal personale del
Pronto Soccorso durante
l’Adunata Nazionale delle
Penne Nere del 2006. “Un
segno di amicizia e di stima
verso voi che avete vegliato su di noi durante l’Adunata” ha detto Perona. Il
defibrillatore semiautomatico
è uno strumento indispensabile per intervenire in caso di
improvvisi arresti o
fibrillazioni cardiache, utilizzabile, in diverse situazioni,
anche da personale non medico perché semiautonomo.
“Questo strumento va a
completare la dotazione del
pronto soccorso di Asiago e
di questo molti residenti ma
anche turisti vi saranno grati” ha commentato il direttore generale dell’asl 3 di
Bassano Valerio Alberti nel
ricevere il defibrillatore dal
presidente della sezione
Monte Ortigara Massimo
Bonomo.
G.R.
Tutte le medaglie delle Adunate degli Alpini in un grande quadro
Per gli alpini
che arrivano ad
Asiago, fare
una tappa al
Wunderbar che
si trova nel
Piazzale degli
Eroi, proprio ai
piedi del Sacrario, viene spontaneo. Coloro
che vi sono entrati recentemente hanno
potuto ammirare un grande quadro, veramente originale e dai tanti
significati. E’ il dono che
Mirka, assieme al marito
Gianmario, si è vista fare a
Natale da mamma Margherita, che con pazienza e
impegno ha dato vita a
un’opera scaturita da anni
di frequentazione delle
Adunate Nazionali degli
Alpini, da una grande passione per l’appuntamento
annuale e per la vita alpina: vi sono infatti appese
tutte le medaglie realizzate
a ricordo dell’evento, dal
primo appuntamento del
1920 tenutosi sull’Ortigara,
fino all’edizione dello scorso anno a Bassano del
Grappa. Attaccato alla parete vicino a un’opera altrettanto originale ed unica,
una lunga tavola in legno
con le firme di tantissime
penne nere passate di lì in
occasione dell’Adunata del
2006, il quadro ha già suscitato l’ammirazione e i
complimenti
di tantissima
gente, tanto
che Mirka ha
pensato di
rendere un
pubblico ringraziamento
attraverso il
giornale a
mamma Margherita. “Dal
1958 in poi
– dice – i
miei genitori
hanno partecipato a tutte
le adunate, prima per lavoro con la loro bancarella di ricordini a tema, e
ultimamente per piacere,
perché l’appuntamento
per loro è diventato nel
tempo irrinunciabile.
Anno dopo anno non si
sono lasciati sfuggire
l’occasione di acquistare
le medaglie dell’evento,
riuscendo nel tempo a
reperire e collezionare
anche quelle precedenti.
E così lo scorso Natale ho
avuto la graditissima sorpresa di ricevere in dono
il quadro per la quale
mia madre si è molto impegnata, pur di portare a
termine la sua idea benché non stesse bene a
causa di un infortunio. Il
quadro ha una grande
valore affettivo, molti significati diversi, sia perché mio padre Amedeo è
stato alpino, e lo stesso
mio marito Gianmario,
che per il posto
in cui abbiamo
la nostra attività”. Amedeo e
Margherita Pozza,
originari
di
Lusiana, se li ricordano in molti
sull’Altopiano perché per diversi
anni sono stati
presenti al mercato di Asiago con il
banco di articoli
tirolesi da loro pro-
dotti. Spostatisi poi in
Trentino, hanno continuato
l’attività di confezione e
vendita ambulante, fino a
trasferirsi vent’anni fa in
Val di Fassa, a Campitello
dove hanno un negozio. In
Trentino si sono ambientati
molto bene, e grazie al loro
lavoro sono apprezzati e
conosciuti, Amedeo lì lo
chiamano “Babbo Natale”
per la lunga caratteristica
barba che si è lasciato crescere da quando venticin-
que anni fa è nato il nipote
Marco, figlio di Mirka e
Gianmario. E dunque con
l’occasione di questo “grazie” rivolto da figlia, genero e nipote attraverso il nostro giornale, siamo convinti
che più di qualcuno abbia
avuto piacere nel ritrovare
su queste pagine i due simpatici coniugi che era abituato a vedere al lavoro
ogni sabato, nel banco di
fronte al bar Nazionale.
Silvana Bortoli
Amedeo e Margherita Pozza
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Sabato 4 aprile 2009
SCUOLA
I due studenti dell’istituto alberghiero di Asiago, accompagnati dal prof. Quarise
hanno partecipato a Limana,
nel bellunese, alla terza edizione di “Cioccolando”
“Dolcenera d’oriente” è il
nome della preparazione
con cui due studenti della
quinta classe dell’Istituto
Alberghiero di Asiago si
sono aggiudicati il “Gran
Prix Chocolate Cake” a
Limana, in provincia di
Belluno. Enrico Villanova e
Paolo Silvestri, entrambi di
Lusiana, accompagnati dall’insegnante
Corrado
Quarise hanno partecipato
al concorso a livello regionale alla cui finale erano
state ammesse tre scuole
(oltre a quella asiaghese anche le alberghiere di Adria e
di Castelfranco), che si è tenuto nell’ambito della manifestazione “Cioccolando”
organizzata dal maestro
cioccolataio Mirko Dalla
Vecchia, in collaborazione
con numerosi enti, tra cui la
Regione Veneto. La golosissima kermesse, giunta alla
terza edizione, si è tenuta nei
giorni 13, 14 e 15 marzo, con
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
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Enrico e Paolo si aggiudicano
il Gran Prix chocolate cake
L’insegnante
Corrado
Quarise,
Enrico
Villanova e
Paolo Silvestri
una nutrita serie appuntamenti, dalla gara di torte per
le casalinghe, al Gran-prix
chocolate-cake per gli istituti alberghieri del Veneto,
dalla tappa regionale del
Campionato Italiano baristi,
fino a un originale torneo di
scacchi. Ma ha fatto parlare
di sé anche a livello nazionale per l’impresa, andata a
buon fine, di conquistare il
record della scultura di cioccolato più grande del mon-
do ed entrare nel Guinness
dei primati: da un blocco di
cioccolato da cinquecento
quintali Della Vecchia ha ricavato le Tre Cime di
Lavaredo. Nel concorso riservato agli istituti alberghieri, i due ragazzi della scuola
di Asiago hanno avuto
settantacinque minuti di tempo per preparare un dessert
al cioccolato e presentarlo
con la relativa decorazione,
partendo da cacao e ciocco-
lato, escludendo loro surrogati. Ciò che serviva per ornare la preparazione poteva
essere preparato in anticipo,
per questo hanno pensato di
realizzare una statua in cioccolato per la quale si sono
avvalsi della collaborazione
dello scultore asiaghese
Massimo Fracaro. Il dessert
sottoposto al giudizio della
giuria composta pasticceri,
giornalisti e rappresentanti
della Federazione Italiana
Cuochi, consisteva in una
mousse di cioccolato bianco
e scuro, aromatizzato con
zenzero e pepe dello Sichuan,
tutto glassato con glassa nera
a specchio e montatura composta appunto dalla statua in
cioccolato contornata da vari
fiori in zucchero tirato. “Per
arrivare alla messa a punto
definitiva della preparazione – raccontano Enrico,
Paolo e il loro insegnante ci sono voluti diversi giorni
di lavoro, con numerose prove e sperimentazioni che
hanno portato poi a realizzare il prodotto che è stato
giudicato il migliore tra
quelli in concorso”. Una bella soddisfazione, che ha premiato l’impegno e la creatività dei due giovani
studenti,
entram bi
con una
grande passione per
la professione
che stanno imparando. Enrico, che
racconta
come la nonna avesse fatto la
pasticcera in America, predilige preparare prodotti di pasticceria, tanto da concentrare la propria fantasia e inventiva quasi esclusivamente in
questo settore; Paolo ama la
cucina in generale, con una
predisposizione per il pesce. “I
buoni risultati – commenta il
professor Quarise – sono sem-
pre il frutto di un giusto equilibrio tra tecnica e fantasia”.
Enrico e Paolo, che hanno ricevuto i complimenti di preside, insegnanti e compagni,
desiderano a loro volta, attraverso il giornale, ringraziare la
scuola, il preside e il professor
Quarise per avere dato loro
questa importante opportunità.
Silvana Bortoli
A scuola si insegna l’uso
responsabile dell’acqua
Iniziativa della Provincia per l’educazione sul risparmio di un bene prezioso ed esauribile
Creare la necessaria coscienza
per avere cura di quello che ci
circonda e per aiutare a preservare la natura. Dovremo impegnarci tutti. A cominciare per
esempio dall’educazione sul risparmio dell’acqua. Ne sprechiamo troppa, ogni giorno, ed
è necessario che tutti si mettano in testa che non è un bene
inesauribile. Ben venga dunque
l’iniziativa dell’assessore alle
Risorse idriche della Provincia
di Vicenza Paolo Pellizzari che
ha promosso nelle scuole superiori vicentine un corso di risparmio dell’acqua. Già da novembre l’assessore sta incontrando gli studenti degli istituti
superiori per illustrare loro lo
stato ecologico dei corsi d’acqua vicentini, ma per stimolarli
anche ad un uso più responsabile di una risorsa che, se pure
nel nostro territorio si trova in
abbondanza, è per sua natura
esauribile. L’Istituto Pertile di
Asiago ospiterà le lezioni in
questo mese, ma gli alunni,
quelli di seconda in modo particolare, stanno già lavorando da
tempo sull’argomento. “C’è
grande interesse da parte dei ragazzi – sottolinea l’Assessore
Pellizzari - per tutto ciò che riguarda la salvaguardia dell’ambiente, dalle energie alternative
alla gestione dei rifiuti. Con particolare attenzione all’acqua, naturalmente, all’uso che se ne fa,
allo spreco, spesso, ma anche
ai piccoli accorgimenti quotidiani che ognuno di noi può adottare per farsi testimone di una
nuova cultura di rispetto dell’ambiente”. Una cultura che
l’Assessorato Provinciale sta
promuovendo a tutti i livelli, organizzando incontri con le associazioni di categoria, ma puntando soprattutto sui più giovani. Si va dall’installazione dei
miscelatori di flusso nei rubinetti
e nelle docce di casa
all’insaponarsi sotto la doccia o
spazzolarsi i denti con il rubi-
netto chiuso. Dall’annaffiare i
fiori con acqua già utilizzata per
lavare frutta e verdura all’utilizzo di lavatrice e lavastoviglie
a pieno carico. “Azioni quotidiane –spiega Paolo Pellizzariche devono diventare buone
abitudini per rispetto non solo
dell’ambiente, ma anche delle nostre tasche, visto che anche in
termini economici la differenza
tra uso e abuso di acqua si vede
in bolletta a fine anno.” Le lezioni
dell’Assessore Pellizzari si inseriscono in una più ampia attività
della Provincia di Vicenza che si
pone i seguenti obiettivi: migliorare lo stato ecologico dei corsi
d’acqua; garantire l’uso sostenibile delle risorse idriche e la
possibilità di fruizione; perseguire il riequilibrio del bilancio
idrico delle falde; favorire la riduzione dell’inquinamento delle acque;
promuovere
condivisione dell’informazione
e diffusione della cultura di salvaguardia dell’acqua.
Un corso per imparare a gestire pensieri e emozioni
“Io e gli altri nel gioco della vita” è il titolo di un corso, in tre lezioni, di psicologia e spiritualità dell’India che
sarà tenuto dal professor
Fabio Manfredi e dalla dottoressa Natalina Morlin del
Centro Studi Bhaktivedanta
– Accademia di scienze tradizionali dell’India. Appuntamento nelle serate del 15, 22
e 29 aprile, dalle 20.30 alle
22.30 nella sede degli Alpini
di Asiago in via Ceresara. Il
corso serve ad imparare a
gestire pensieri, emozioni e
sentimenti per riscoprire un
più elevato benessere interiore e sviluppare armonia
e gioia nelle relazioni. I temi
che verranno affrontati
sono: l’uomo tra identità
illusoria
e
società
conflittuogena; l’immagine
dell’io e il volto della personalità; affinità carmiche e
relazioni familiari ed affettive; la gestione della crisi
e il superamento del conflitto; il complesso di inferiorità; il problema della solitudine e lo sviluppo dell’amore;
tecniche di visualizzazione
meditativa. Per informazioni
e prenotazioni rivolgersi alla
dottoressa Morlin 349/
8652896 o 0424/462386 o al
dottor Fabio Manfredi 338/
602729.
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Sabato 4 aprile 2009
GALLIO
Con l’avvicinarsi di aprile
si risveglia la natura, si risveglia la voglia di fare e
si risveglia anche la politica soprattutto adesso con
l’avvicinarsi delle elezioni
amministrative previste per
giugno. A Gallio, dopo un
periodo di corteggiamento,
le due liste di minoranza
pare abbiano deciso di non
confluire in un unico soggetto.
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
9
Iniziano le manovre politiche
per le amministrative di giugno
A Gallio, quasi certamente, le due liste di minoranza non confluiranno in unico gruppo
“Dobbiamo prendere atto
con dispiacere che anche
questa volta non è stato possibile unire le due liste di minoranza che nel 2004 si erano presentate alle elezioni –
commenta Pino Rossi della
lista Noi di Gallio e le sue
Contrade - E’ necessario
chiarire perché questa unione non è possibile nonostante fosse sollecitata da molti
concittadini. E’ noto in paese a tutti che per Augusto
Paccanaro l’aspirazione
massima sarebbe quella di
poter fare il sindaco e non
sarebbe quindi stata possibile nessuna unione se il
candidato sindaco non fosse stato lui. Dopo un confronto all’interno della nostra lista abbiamo concordato di formulare una pro-
posta che prevedeva la
candidatura a sindaco di
Paccanaro e la lista dei dodici aspiranti consiglieri, sei
provenienti dalla nostra lista e sei provenienti dalla
lista che lo aveva già appoggiato e in caso di vittoria una rappresentanza
paritetica nella futura giunta. Ricordiamo a tutti che
la nostra lista ha applicato
un turn-over fra i vari candidati consentendo a sei
candidati di fare esperienza amministrativa. Ci è stato solamente riferito che
nell’ipotesi di una lista congiunta potrebbero trovare
posto soltanto due, tre
candidati nostri, cosa
inaccettabile.”
Gerardo Rigoni
Trenta (e lode!) per la Pro Loco Gallio Arriva internet veloce
Hanno lavorato
Il gruppo cacciatori di Gallio
sodo il presidente
Carlo Schivo, tutto il
direttivo e i collaboratori della Pro
Gallio, insediatisi circa un anno fa, lavoro ripagato dalla
soddisfazione di essere riusciti in questi primi dodici mesi
di attività ad organizzare un numero
molto consistente di
eventi fra i più svariati. Una trentina,
circa, e altrettanti sono quelli o un aiuto di qualsiasi tipo
in programma nel corrente a qualcuno, sia socio che
anno. “Grazie agli sponsor, non, non ci sono mai stati neai quali vorrei esprimere gati. Vorrei inoltre sottolineaparticolare riconoscenza, e re come si sia sempre lavorato
al contributo comunale, sia- anche in buon accordo con
mo riusciti a ben gestirci l’Ufficio Turistico del Comueconomicamente – commen- ne. Certo non è stato semplice
ta il presidente – e con la col- gestire tutto, ci sono voluti dei
laborazione di tante perso- sacrifici, ma ne è valsa la pena.
ne ci siamo potuti organiz- Fa molto piacere anche rilezare dal punto di vista pra- vare il grande numero di
tico, mettendo in piedi ma- tesserati, circa centosessanta
nifestazioni di buon livello. i soci, che prevediamo potranSono contento perché quan- no raggiungere quest’anno le
do è stata chiesta una mano duecento unità”. Una
Norina e Marino Baù con Carlo Schivo
Slalom con la slitta al Sisemol
sbirciatina al calendario delle manifestazioni per i prossimi mesi
permette di vedere come anche
nel futuro, stagione estiva soprattutto, saranno numerosi e vari gli
appuntamenti: musica di tutti i
generi in piazza, una gara di ski
roll in salita, le majorette in occasione della Festa dell’Ortigara,
spettacoli di magia, sfilate di
cavalli, un’importante sfilata di
moda con abiti da sposa, lo
spettacolo di Bmx acrobatiche,
una gara dimostrativa di trattori dragster, e tanto altro ancora. Ma l’appuntamento più
vicino è quello tradizionalissimo per il paese: il “Tiro dei
Ovi” che si tiene a Pasquetta.
Il 13 aprile si ripeterà dunque
l’originale gara, con gruppi di
ragazzi che dal sagrato della
chiesa lanceranno uova sode
colorate sulla sottostante piazza, sfidandosi in tiri di lunghezza e precisione. Quello che si
contendono in particolare è
l’onore di scrivere i propri soprannomi sul trofeo che rimane perennemente esposto.
Saranno milleottocento le uova
da lanciare, in palio per in vincitori gustosi premi, il primo è
un uovo gigante da 5 chili; ma
ci saranno anche appuntamenti collaterali per continuare, finita la gara, la festa in piazza,
e una lotteria a favore del Centro parrocchiale. Dando invece uno sguardo a quelli che
sono stati gli eventi fin qui programmati nel 2009, merita sicuramente una citazione la
Festa di S. Valentino, patrono
di Gallio assieme a S.
Bartolomeo, manifestazione
una volta molto sentita e partecipata che si era poi persa
nel tempo, e che è stata
riproposta con grande successo. Nel pomeriggio al Sisemol
si è tenuta una simbolica gara
con i bob e le slitte, con i partecipanti che, da soli, in coppia e o anche in più persone,
si sono sfidati nel portare a termine nel più breve tempo possibile un percorso a slalom. E’
stata poi premiata la slitta più
caratteristica, con una scelta
difficile per la giuria, alla fine
ha prevalso il Gruppo Cacciatori di Gallio che oltre a essere il più numeroso aveva addobbato a tema la propria slitta. Alla sera poi grande successo della gara di ballo liscio
(vinta da Marino e Norina Baù
di Stoccareddo), seguita alla
cena all’Hotel Concordia: ottanta i presenti, ma il doppio le
richieste, per motivi di spazio non
è stato possibile accettare tutti.
Le richieste sono andate oltre
qualsiasi aspettativa, tanto che
per il prossimo anno la Pro Loco
già pensa di coinvolgere più locali per la cena, scegliere la palestra per la gara di ballo e, nel
pomeriggio, integrare con gare
di fondo e di salto dal trampolino.
Silvana Bortoli
Entro settembre 2009, cittadini e aziende di Grancona,
San Germano dei Berici, San
Pietro
Mussolino,
Crespadoro, Altissimo,
Lusiana Lugo di Vicenza,
Calvene, Conco, Foza,
Enego e Gallio potranno finalmente navigare, comunicare e farsi conoscere in
internet. Finisce dunque per
i 12 Comuni l’isolamento
telematico che aveva spinto
qualche comunità persino a
una corposa raccolta di firme per sensibilizzare gli amministratori comunali sulla
questione. “Grazie al sostegno fattivo della Regione
Veneto – sottolinea l’Assessore Provinciale all’Innovazione Andrea Pellizzari – essi
beneficeranno degli interventi previsti dal bando di gara
per permettere la diffusione
rapida e veloce del servizio
di connettività in Banda Larga”. Ad aggiudicarsi l’appalto, la ditta Aria che coprirà
questi territori con tecnologia wimax, ovvero con trasmissione di onde radio. Aria
è anche la società che ha
vinto l’appalto nazionale del
Ministero competente per la
copertura con tecnologia
wimax di tutto il territorio nazionale. Non ci saranno antenne e neppure la necessità di collegamenti telefonici.
Semplicemente un box da tenere in casa e collegare a
una presa della corrente, con
evidenti vantaggi anche per
l’impatto ambientale, bassissimo. “Questi Comuni – continua Pellizzari – rientrano in
due parametri precisi: ovvero all’interno dell’obiettivo 2
sulle aree svantaggiate sotto il profilo infrastrutturale e
all’interno di quelle aree caratterizzate dal fallimento di
mercato. E’ vero, io ho la fila
dei Comuni che mi chiedono
di poter aderire a questo accordo, ma il bando stabiliva
condizioni precise. Vedremo
se vi saranno bandi futuri”.
Anche per questo i costi sono
sicuramente contenuti. Per
le famiglie vanno dai 15 ai
20 euro al mese a seconda
della velocità di navigazione, niente attivazione e navigazione libera 24 ore al
giorno. Per le imprese invece dai 25 ai 30 euro al
mese, sempre a seconda
della velocità di navigazione, con un surplus di 300
euro per l’attivazione.
8
Sabato 4 aprile 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
10
I “cuchi” primi attori a Canove
ROANA
La Sagra dei Cuchi di
Canove in questi ultimi anni
ha raggiunto una nuova dimensione, incrementata e
arricchita con l’allestimento
di un programma completo
di intrattenimenti, di un variegato stand gastronomico, il
tutto al coperto di un tendone. Ma restano sempre i
fischietti in terracotta il simbolo delle giornate di festa
che coincidono con la ricorrenza del patrono. E allora
non si poteva non pensare a
valorizzare e dedicare maggiore spazio e attenzione anche a questi piccoli capolavori. Significativo in questo
senso è l’appuntamento che
si tiene ogni 2 anni e che nel
2009 arriva alla sua nona
edizione: la Biennale Internazionale del Fischietto in Terracotta, organizzata dal Comune di Roana con l’Associazione “Amici del Museo
dei Cuchi di Cesuna”, manifestazione che oltre a ravvivare la secolare sagra di
La sagra del 25 aprile propone il “Borgo della Ceramica”, la 9^ Biennale del Fischietto in Terracotta
e la costruzione di un forno di carta per la cottura dei manufatti preparati dai ragazzi delle elementari
Canove, ha il merito di La costruzione di un
rivalutare un’antica forno di carta
arte che si perde nella notte dei tempi,
quella dei maestri
cucari, le cui radici
sono nella cultura popolare, anche in quella dell’Altopiano. Si
tratta di un concorso
aperto ai maestri
cucari di tutto il mondo, i cui partecipanti
con le loro opere danno vita a un’esposizione che continuerà
fino a settembre, dapprima (25 aprile – 17
maggio) nel Palazzo
Municipale di Canove
e poi (1 giugno – 30
settembre) nelle sale
del Museo dei Cuchi di mentare gradualmente i parCesuna. La Biennale, che tecipanti alla rassegna, quasi
abbina la festa popolare al- duecento nel 2007. Quest’anl’esposizione di veri capola- no la Pro Loco di Canove e i
vori, si è rivelata fin dai suoi coniugi Valente del Museo
inizi una felice combinazione, dei Cuchi hanno pensato di
tanto che ad ogni nuovo ap- allargare l’interesse verso i
puntamento si sono visti au- fischietti con due nuove ini-
30 anni dalla prima Messa Cimbra
Particolare solennità sarà
data alla Messa Cimbra in
programma a Mezzaselva il
lunedì
di
Pasqua,
Ostarmentag, dato che sono
trent’anni che questa tradizione è cominciata in quel
lontano 10 aprile 1979. Si è
trattato allora di un piccolo
avvenimento staordinario,
perché erano pochi anni che
la liturgia cattolica aveva cominciato a usare la lingua italiana, dopo il rinnovamento
portato dal Concilio Vaticani
II, e dopo che la trasformazione culturale aveva cominciato a rivalutare l’importanza dei dialetti e delle lingue
minoritarie. Come è stato
scritto in quello storico libretto che pubblicava il testo
della Messa in lingua cimbra
, essa è stato “ il frutto di un
lungo e minuzioso lavoro di
un gruppo di persone che
hanno voluto esprimere le
parole sante della Messa
con la loro antica e ancor
vivente tradizione “. Quella prima Messa è stata presieduta da Mons. Luigi
Sartori, nativo di Roana e
presidente dei teologi italiani, che ogni anno è tornato
a Mezzaselva il lunedì di
Pasqua fino all’anno prima
della sua scomparsa
(2007), portando un contributo di cultura che molti
hanno apprezzato. Quest’anno la Messa sarà presieduta
da
mons.
Giandomenico Tamiozzo,
autore dei testi e della musica della Messa , che è diventata un momento frequente di culto nei paesi
dell’altopiano in diverse occasioni festive. Da alcuni
anni la Messa viene interpretata dal Coro Cimbro di Roana
e di Mezzaselva ed è diventata anche un DVD per coloro
che vogliono conoscere questa testimonianza di preghiera e
di cultura, specialmente per gli
emigranti, ma anche per i turisti
attenti alla tradizione culturale
dell’altopiano. Sergio Bonato
ziative, di una saranno
principali protagonisti i
ragazzi delle classi di
quarta elementare di
Canove. Gianfranco
Valente incontrerà gli
alunni a scuola per spiegare loro il magico mondo dei fischietti in terracotta, la loro storia e
simbologia, i metodi e i
“segreti” per realizzarli, e i ragazzi prepareranno i loro cuchi che
saranno poi cotti il pomeriggio del 25 aprile in
un apposito forno di
carta che verrà costruito in piazza a Canove.
Il forno di carta, che ricorda le tende degli indiani, verrà preparato
innanzitutto
con
un
castelletto di mattoni sui quali
verranno poste delle grate di
terra refrattaria e su queste
si disporranno i manufatti da
cuocere, poi si fascerà tutto
con la legna e si pianteranno
dei pali in circolo come facevano gli Indiani d’America quando costruivano le loro
capanne. I pali verranno fasciati con fogli di giornale
spalmati di argilla liquida; su
un lato del forno che assumerà una forma conica si
costruirà un piccolo tunnel
con mattoni sui quali si appoggeranno lastre di terra
Il cuco 2009
refrattaria: è il fornello, ed il
forno sarà pronto. Ci vorranno una serie di procedimenti precisi per accenderlo
e farlo funzionare, e dopo circa quattro ore dall’accensione le pareti cominceranno
a crollare, facendo apparire gli oggetti cotti che sembreranno tizzoni di brace
ardente: questo momento,
che avverrà quando sarà
ormai buio, è il più suggestivo. Il pomeriggio del 25
aprile alle ore 16 in Municipio si terrà l’inaugurazione della 9^ Biennale Internazionale del Fischietto in
terracotta, alle 17.30 in
piazza verrà acceso il forno di carta costruito in mattinata, e alle 22 sarà aperto. Per tutto il giorno, sempre in piazza, verrà propo-
sta l’altra novità di quest’anno “Il Borgo della Ceramica” una sagra nella sagra, con la presenza di una
decina di espositori, mostra
e vendita di cuchi ma anche di altre opere e manufatti di produzione artigianale. Non mancherà naturalmente il cuco simbolo del
2009, quello commissionato dalla Pro Canove all’artista ceramista Diego
Poloniato di Nove: una simpatica tartaruga che andrà
ad arricchire le tante collezioni di questi piccoli capolavori. Per gli appassionati di
filatelia si ricorda che anche
quest’anno, in concomitanza
con l’inaugurazione della
Biennale si produrrà l’Annullo Filatelico Speciale.
Silvana Bortoli
Cesuna
La Spezia: un’amicizia lunga 25 anni
Nata tra i gruppi alpini e mantenuta attraverso la musica
1971, Adunata Nazionale
degli Alpini a Cuneo. In quell’occasione i gruppi degli alpini di Cesuna e quelli di La
Spezia si trovano vicini di
accampamento e nei giorni
della kermesse fanno amicizia, si scambiano prodotti locali, si invitano a vicenda nelle proprie tende per bere un
bicchiere di vino e cantare
insieme. Finita l’Adunata finito tutto, tutti tornano a casa
dai rispettivi impegni, famiglia,
vita. Non questa volta però:
l’amicizia continua, si rafforza, cresce. Cresce tanto che
in seguito si consolida attraverso un gemellaggio tra le
bande musicali di Migliarina,
La Spezia e Vezzano Ligure
con quelle di Chiuppano e
Cesuna. Un gemellaggio fra
montagna e mare, legati dalla musica e che ha finito per
coinvolgere le comunità intere. Gli scambi di doni, le visite per rinsaldare quanto costruito nel tempo, la partecipazione reciproca nelle rispettive festività. Dal 1983
centinaia di ragazzi, famiglie
e gruppi folcloristici hanno
visitato l’Altopiano grazie a
Gabriele Castellani, instancabile promotore di iniziative tra
le due realtà e direttore della
banda musicale “Giacomo
Puccini”di La Spezia. L’ultima “apparizione” degli amici spezzini è stata durante il
Carnevale Roanese. Oltre
alle bande musicali liguri,
hanno partecipato dei gruppi
folcloristici liguri e, per riscaldare gli animi infreddoliti dalle
temperature di quei giorni abbondantemente sotto lo zero,
altri spezzini hanno preparato un buffet con i loro prodotti tipici conditi con la loro
simpatia. “Saremo nuovamente a Cesuna il 30 e 31
maggio prossimi per il
festeggiamento annuale del
gemellaggio che lega i nostri
paesi - dice Castellani – Diamo appuntamento a tutti gli
amici vecchi e nuovi al nostro ritrovo divenuto oramai
tradizione, all’Albergo Belvedere, dove la signora Miriam
e tutta la sua famiglia oramai
ci hanno addottati come fratelli e sorelle.”
Gerardo Rigoni
A Roana dal prossimo anno scuolabus gratuito
Con recente deliberazione di
G.C. , al fine di garantire il
diritto allo studio degli studenti frequentanti le Scuole
Sec. di 1° grado di Cesuna e
Mezzaselva, nel prossimo
anno scolastico, l’Amministrazione Comunale di Roana
garantirà l’utilizzo dello
scuolabus comunale in forma
gratuita o, in alternativa,
provvederà ad erogare un
buono scuola pari a 100,00
euro per ogni studente, a prescindere dal reddito del nucleo familiare. I moduli per
accedere all’iniziativa saranno distribuiti nel corso del
prossimo anno scolastico a
tutti gli studenti residenti nel
comune di Roana ed iscritti
alle scuole secondarie di 1°
grado (medie) di Cesuna o
Mezzaselva.
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Sabato 4 aprile 2009
l’Altopiano
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COMUNI AL VOTO - FOZA
«Abbiamo dato più sicurezza al paese»
Non sciolgono interamente le
riserve il primo cittadino di
Foza, Giovanni Alessio Oro,
ed il capogruppo di minoranza Carlo Lunardi. Anche se
voci di corridoio parlano di
una ricanditatura a sindaco
per Oro e di una nuova entrata nell’arena politica per
Lunardi pare che i tempi non
siano ancora maturi per delle conferme ufficiali. Accontentiamoci, almeno per il
momento, di quelle ufficiose.
Sindaco Oro, una domanda a freddo, intende
ricandidarsi? «Devo ancora sciogliere qualche riserva.
Comunicherò la mia decisione a giorni». Che cosa ha
fatto in questi cinque anni
per Foza? «Abbiamo predisposto un rendiconto che
sarà reso pubblico nel giro di
poco tempo. L’attenzione si
è incentrata particolarmente
sulle periferie e la viabilità,
la messa in sicurezza delle
strade ed il rifacimento dell’illuminazione pubblica».
Tutto già realizzato? «I lavori sono stati appaltati quindi
per maggio-giugno potremo
vedere nuovi punti luce».
Altro? «Abbiamo completato il parco giochi, consegneremo a breve i lavori degli
spogliatoi del campo sportivo e, fiore all’occhiello di
questa amministrazione, il
completamento del museo
che raccoglie la storia del
nostro comune, dall’economia, all’emigrazione, alla
grande guerra. Si tratta di un
lavoro collegato con le opere che andremo a realizzare
in montagna per il recupero
delle
trincee,
dei
camminamenti e delle gallerie». Per il rilancio turistico dove avete speso maggiori forze? «Guardi credo
che il museo possa essere un
buon punto di partenza. Ovviamente va tenuto conto che
non ci troviamo in un grande
periodo per il turismo, la crisi economica si fa sentire
anche su questo settore però
seminare qualcosa per il
rilancio culturale può essere
uno strumento importante».
Qual è stata una delle sue
maggiori conquiste? «La
certificazione Emas è stata
una delle nostre conquiste;
nonostante le resistenze burocratiche dell’ente siamo
riusciti ad ottenere la
certificazione». Cos’ha
comportato? «Che siamo
riusciti ad individuare le falle
e correre ai ripari. È uno
strumento molto importante
per il comune. Un paese certificato Emas è un paese che
si muove su parametri ben
precisi». La questione
Melette e la possibilità di
creare
un
grande
comprensorio, sogno o
possibile futura realtà?
«E’ un problema ventennale
che riguarda solo l’aspetto
economico.
Servono
finanziamenti di cui la Regione non dispone. Se non si
crea una società che coinvolga pubblico e privato non se
ne esce». Qualora, sciolte
le
riserve,
dovesse
ricandidarsi a sindaco,
quali sarebbero le priorità per Foza? «La priorità è
l’economia, con dei disoccupati in casa gli altri problemi
passano in secondo piano.
Credo pertanto che prima di
tutto dobbiamo dare particolare attenzione al sociale con
la messa a regime di progetti in itinere». Il suo cavallo
di battaglia di cui va fiero? «L’installazione della
videosorveglianza. Abbiamo
La minoranza: “Hanno lavorato poco”
avuto problemi di furti e dopo
l’installazione delle telecamere, con la possibilità di verifica fino a venti giorni successivi, non ci sono stati più problemi di vandalismi e ruberie.
Un dato importante sulla sicurezza del paese». Qualcosa su cui il paese è carente? «Abbiamo sofferto il problema della viabilità provinciale ma ora siamo riusciti a
sbloccare dei finanziamenti
che erano bloccati in Provincia e a breve inizieranno i lavori di rettifica e messa in sicurezza di alcuni tratti stradali». Un’ultima domanda,
c’è qualche opera pubblica che le piacerebbe realizzare se riuscisse ad attingere a qualche fonte di
finanziamento? «Più che
realizzare opere pubbliche
punterei sul ripristino ed il rifacimento di alcune strutture
come la canonica e le scuole
(dove, in quest’ultima, stanno partendo dei lavori di messa a norma). Prima di tutto
però partirei dalla messa in sicurezza delle strade di periferia perché chi abita lontano dal centro sa cosa vuol
dire il disagio di strade malmesse. Ecco, se dovessi
ricandidarmi, partirei nuovamente dalle periferie».
Luigi Frigo Bettinado
Schella Marzo e le altre attività della Pro Loco
Sabato 21 marzo a Foza, la
Pro Loco ha organizzato l’addio all’inverno, iniziativa proposta per la seconda volta
dopo il successo dello scorso
anno. Prima ci si è ritrovati
nella palestra comunale per la
pizza e poi si è svolta la sfilata
per le vie del paese con i bambini che, ben attrezzati di lunghe file di bandotti di latta, hanno fatto un allegro fracasso.
La serata è poi proseguita con
la distruzione dell’inverno rappresentato da una
gigantesca “vecia” posta sopra fronde di abete, innalzata nel cortile
sterrato dietro la palestra e bruciata in un
grande falò che ha riscaldato l’atmosfera e
rallegrando i molti presenti. Tutti poi sono
rientrati in palestra per
la cioccolata e il vin brulè offerti dalla Pro Loco. Anche a
Carnevale erano state organizzate delle feste alle quali hanno
partecipato molti bambini. Sempre molto attiva dunque la Pro
Loco di Foza guidata dal presidente Stefano Lunardi e formata
da un buon gruppo di volontari,
una decina dei quali è sempre
presente nelle varie manifestazioni organizzate per il paese.
Questo gruppo si è costituito cin-
que anni fa e ha sempre lavorato con impegno migliorando continuamente la sua organizzazione e la sua attività. “Vorrei sottolineare – dice soddisfatto il presidente, ringraziando quanti hanno collaborato per la buona riuscita delle feste – che i componenti della Pro Loco, nonostante
i loro impegni privati, si prestano
con sacrificio, costanza e soprattutto cooperazione per dare
un’immagine sempre migliore
del paese di Foza”. Foza
ha sempre potuto vantare
anche in passato gruppi di
persone di buona volontà
che si sono impegnati attivamente per la Pro Loco
e fra tutti si ricorda in modo
particolare Lino Contri che
è stato, con il suo costante
lavoro, la figura di riferimento in tante occasioni.
Paola Cappellari
Consigliere Lunardi, da
ex sindaco di Foza, dopo
cinque anni in minoranza,
ha
intenzione
di
candidarsi nuovamente al
ruolo di primo cittadino?
«No. Entrerò in una lista ma
non come sindaco». Secondo lei di cosa ha bisogno
Foza? «Ha bisogno di
un’amministrazione che abbia
voglia di lavorare e non di apparire». Cioè si è lavorato
poco? «Pochissimo. L’unica
cosa che è stata fatta, e che
ancora deve essere completata, è il museo di guerra e
dell’emigrante. Dopo cinque
anni ancora non si riesce a
completarlo». Mancanza di
fondi? «Fondi ce ne sarebbero fin troppi, mancano le
idee». Qualcosa sarà pur
stato fatto…opere pubbliche, viabilità? «Avevano promesso di sistemare tre quarti
delle strade del comune ma
hanno asfaltato solo qualche
tratto, per la messa in sicurezza non ho ancora visto nemmeno un metro di guard rail e
di opere pubbliche concretamente realizzate, tolta la sistemazione del cimitero, non abbiamo visto altro. Inoltre il progetto per l’ampliamento del
cimitero l’avevamo già fatto
noi con la precedente amministrazione, bastava solo
appaltare i lavori, solo che il
geometra da noi scelto non
andava bene all’attuale sindaco che ha preferito rifare tutto
da zero con ingenti costi per le
casse comunali». Pagato il
doppio… «Esatto, progetto
pagato doppio». I rapporti
con quest’amministrazione
insomma proprio rosei non
sono. Come mai? «E come
potrebbero esserlo? Se pensiamo che hanno creato un sacco di contenziosi giudiziari con
ditte private che volevano lavorare a Foza. È emblematico
anche il fatto che Oro, diventato sindaco, abbia tolto l’acqua della fontana probabilmente solo perché l’avevo realizzata io». Cosa è stato fatto per
il turismo? «Le solite sagre e
le solite mostre che vanno bene
per il mese di Agosto. Ma per
tutto il resto dell’anno? Non hanno mai pensato di aprire un dialogo con Marchesi per vedere
cosa si sarebbe potuto fare con
le Melette o ampliare fino a Foza
il centro Fondo di Enego». Se
lei dovesse entrare nella futura maggioranza quali sarebbero le priorità? «Stiamo
stilando un programma che renderemo pubblico a giorni in cui
spiegheremo ufficialmente alla
cittadinanza che cosa la nostra
lista è intenzionata a fare nel
caso venissimo eletti». Esiste
qualche possibilità per collegarsi alle Melette? «L’unica
possibilità, e concordo con quanto detto da Paccanaro, è quella
di un intervento pubblico che permetta di attingere a finanziamenti.
Avevo iniziato l’iter ma questa
amministrazione ha bloccato
tutto». Un aspetto di Foza
che le sta a cuore? «Sicuramente la gestione del sociale
che in questi ultimi cinque anni
ha lasciato parecchio a desiderare. Non sono certo sufficienti due pranzi all’anno per i
nostri anziani». Altro? «Oro
ha suonato la grancassa per
l’ottenimento
della
certificazione Emas quando io
stesso avevo recuperato la
certificazione ambientale
Iso14000, fatta decadere perdendo soldi pubblici che erano
stati spesi per ottenerla. Considerato che non ci sono grandi differenze tra le due non si
capisce perché abbia fatto perdere la Iso14000 già ottenuta
per ripartire da zero».
L.F.B.
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l’Altopiano
Sabato 4 aprile 2009
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Il ritrovo dei Ronzani a Lusiana
LUSAINA
Una bella festa con 85 partecipanti provenienti dall’Altopiano, dalla pedemontana, ma anche
da fuori regione - Il più anziano è Giuseppe “Bepi Buri”, il più giovane il piccolo Elia
CONCO
Le mille virtù del tarassaco
Torna a Conco la rassegna enogastronomica
Viene chiamato con nomi diversi a seconda delle località:
dente di leone, cicoria matta o
selvatica, barba del signore,
piscialletto, e altri ancora. Da
noi il tarassaco è comunemente chiamato “pisacàn” o “salata de campo”. La pianta
spontanea tipica che cresce a
primavera, in un certo modo è
anche il simbolo del cambio di
stagione, della natura che si
risveglia dopo l’inverno, e si
offre puntualmente ai tanti,
soprattutto donne ma anche
uomini, che amano andare nei
campi per raccoglierla e gustarla in tutta la sua bontà, lessata e condita o arrostita in
padella. A questo semplice ma
eccezionale prodotto della terra , da quattro anni a Conco
viene dedicata una rassegna
enogastronomica, nell’ambito
di un progetto di promozione e
valorizzazione del territorio. E’
stato il sindaco di Conco Roberto Trotto a fare gli onori di
casa nella sala della biblioteca
comunale al momento della
presentazione dell’edizione
2009 della rassegna, diventata importante per il comune
montano per il rilancio
dell’enogastronomia
imperniata su un’ erba
officinale dalle molteplici proprietà. Per illustrarne le numerose virtù è intervenuto
l’erborista
Antonio
Cantele, che ha spiegato
come il tarassaco sia un
medicinale naturale, le cui
foglie possono venire utilizzate come depurativo
dell’organismo e i fiori per
fabbricare un ottimo miele. Dalle radici di questa
pianta solare, che offre immagini suggestive con le sue
grandi distese gialle, è possibile ricavare un decotto molto
utile alla salute. Fabio Zampieri
dell’Ascom di Marostica ha
ribadito l’intenzione di far conoscere gli abbinamenti
enogastronomici legati al
tarassaco anche fuori provincia, mentre Jury Sellaro, presidente dei commercianti di
Conco, ha sottolineato che lo
sforzo dei ristoratori è rivolto a
promuovere, attraverso la qualità del servizio, una cucina di alto
livello ad un prezzo accessibile a
tutti. “Un prodotto naturale da
sempre presente nelle nostre
cucine – si legge nel depliant della
manifestazione – che oggi viene riproposto con nuovi
abbinamenti di sapori per
un’esaltante esperienza culinaria”. E saranno gli chèf di
cinque locali della zona a dare
sfogo alla propria creatività per
proporre durante le serate della
rassegna, dal 3 aprile al 22
maggio, i menù che esalteranno il tarassaco. Ma il prodotto
celebrato dai ristoratori di
Conco potrà essere gustato
anche in sorprendenti e inaspettate variazioni “dolci”, grazie all’originalità delle creazioni della Pasticceria Cortese,
che oltre a presentare durante
le serate di gala presso i vari
ristoranti il dessert “Mousse al
Tarassaco”, in questo periodo
produce deliziosi biscottini e
una squisita torta al tarassaco.
Dopo il primo appuntamento affidato alla Pizzeria Bar
Bruschetteria La Rondinella (3
aprile), sabato 18 la tappa sarà
al Ristorante La Torre a
Fontanelle; toccherà poi al Ristorante Mille Luci di Rubbio il
25 aprile; il 2 maggio di scena la
Trattoria al Tornante in Contrà
Stringari; si torna a Rubbio l’8
maggio al Rubens Stube Fest,
mentre la serata finale spetterà al Ristorante Pizzeria Bar
Paninoteca da Maino di Via
Cappellari. Alla manifestazione partecipa anche l’Albergo
Ristorante “Al Cappello” di
Piazza S. Marco, che propone
in occasione della rassegna un
menù degustazione.
E.Z – S.B.
Rimpatriata dei Ronzani
per la seconda festa di tutti
coloro che portano questo
cognome. L’appuntamento ha visto gli omonimi ritrovarsi prima in chiesa a
Lusiana per la messa e
poi tutti a convivio al ristorante “Alla Rosa” di Velo
di Lusiana dove sono stati
rinsaldati vincoli di amicizia e parentela. Alla festa
hanno preso parte 85 persone provenienti da
Lusiana, ma molti sono
giunti anche da Milano,
Pordenone, Brendola,
Thiene, Calvene, Sarcedo e
paesi limitrofi. Tra i festanti
anche il più anziano dei
Ronzani, nonno Bepi Buri di
99 ani e il più giovane, Elia di
20 mesi figlio di Walter
Ronzani. Secondo una ricerca degli storici, il cognome
Ronzani sembra derivi dal
cimbro rhon haus che significa “uomo del bosco”. I primi
Ronzani si insediarono nella
contrada omonima e diedero
il nome alla borgata alle pendici del monte Xausa. Da una
ricerca su Internet risulta che
i Ronzani risiedono in 151 comuni in Italia e molti abitano
anche all’estero dove sono
emigrati. A Casalecchio sul
Reno, in provincia di Bologna, sorge un grande magazzino denominato “Galleria
Ronzani”, ubicato in via
Ronzani 7. Negli anni Settanta, in Emilia probabilmente, si
produceva la “Birra Ronzani”
e a Bologna si possono ancora trovare le lattine ricercate
dai collezionisti.AConegliano
Veneto risiede l’avvocato
Ronzani, docente universitario,
ex senatore della Repubblica,
uno dei maggiori esperti italiani di diritto fallimentare, ecclesiastico e sportivo che attualmente ricopre la carica di presidente
della Camera di conciliazione del
CONI.
Nella foto, al ristorante “Alla
Rosa” di Velo il più anziano Giuseppe Ronzani “Bepi Buri” e il
pià giovane Elia Ronzani di 20
mesi.
I cittadini giudicano i 5 anni di amministrazione
Il gruppo “Laboratorium” (libera associazione di cultura civica e sociale) ha promosso due incontri per mettere a fuoco i risultati dell’attività politica dell’ultimo quinquennio. Per conoscere l’azione intrapresa dall’attuale Amministrazione comunale di Lusiana, il sodalizio ha avviato una raccolta di schede sulle quali i cittadini possono esprimere il proprio parere su quanto messo in
pratica dagli attuali amministratori. Sulla base dei giudizi espressi nelle schede (che possono anche
essere inviate per posta elettronica all’indirizzo e-mail: [email protected]), giovedì 23
aprile, nella sala del cinema Comunale, alla presenza della maggioranza e minoranza consiliare, saranno
resi noti i risultati dell’indagine e sarà avviato un dibattito sulle proposte che saranno girate alla nuova
Amministrazione comunale dopo la consulta elettorale delle amministrative di maggio.
E.Z
Torna la Via crucis di fiammelle
Il gruppo che ama ripristinare le
vecchie tradizioni riproporrà nella
serata di venerdì santo la Via
crucis di fiammelle. Negli ultimi
anni la coreografia di lumini non
è andata in scena a causa delle
cattive condizioni atmosferiche.
L’accensione degli oltre 500 lumini ricavati da gusci di chiocciola gigante con dentro uno stoppino imbevuto di petrolio e im-
mersi nell’olio di oliva avviene nel
momento in cui la processione
del Venerdì Santo si snoda da
Lusiana verso Vitarolo per tornare nuovamente in chiesa
arcipretale per chiudere il rito
pasquale che ricorda la crocifissione di Gesù. E’ una suggestiva coreografia di lumini, realizzata sul versante nord del monte Xausa, un disegno che
ripercorre le ultime ore di Gesù
che dall’orto degli Ulivi sale fino
al Calvario. Il disegno ricostruisce l’orto degli ulivi in località
Pernechele. Salendo verso
contrada Ronzani viene posta
una croce per ricordare una delle
cadute del Signore e sulle Roste
vengono poste le tre croci (una
di Gesù e due dei ladroni) con
sopra il cielo stellato. E.Z.
Gara di tresette al Puffele
Verrà allargata la strada dei Gonzi”
Con un programma di lavori stradali intento a toccare un pò tutte le contrade, il Comune di
Conco vuole cercare di dare una sistemata a tutte le strade comunali. Dopo le contrade Ronchi
e Spelonchetta, ora tocca alla contrada Gonzi dove il Comune ha previsto un intervento che
prevede l’allargamento stradale di un tornante nella località. Attualmente lo spazio di manovra
sul tornante in questione risulta piuttosto limitato perché la strada è posta sul un ripido pendio e
per la mancanza totale di protezioni laterali. Il progetto prevede quindi la demolizione di una
porzione del muro di contenimento e lo sbancamento di terreno a monte della carreggiata per
allargare la curva. La scarpata sarà adeguatamente livellata e rifilata in modo da avere una superficie
sicura e priva di materiale sdrucciolevole che potrebbe invadere la carreggiata. Infine saranno realizzati dei cordoli in calcestruzzo e posati delle cunette stradali per completare l’opera ritenuta necessaria
non solo ai fini della praticità di manovra ma anche per motivi di sicurezza.
G.R.
La quindicesima gara di tresette svoltasi al ristorante “Puffele” ha visto insediarsi al primo
posto del podio una coppia di Foza formata da Riccardo Oro e Antonio Gheller. Che hanno
battuto in una finale combattuta Giovanni Zanettin e Antonio Vedovello di Marostica. Terza
coppia, su 32 in gara, il duo Alessio Baù e Bruno Tagliaro che hanno prevalso sull’accoppiata
formatala dai maladensi Gigi e Damiano Bergozza. E.Z.
Settino, Ilo e Puina battono tutti
Fiabe nelle cave, aperte le iscrizioni
Anche quest’anno l’Associazione Culturale Zoing!, con il patrocinio del Comune di Conco,
della provincia di Vicenza e della Regione Veneto, bandisce il
concorso per la partecipazione
alla nona edizione del Festival
Veneto della Fiaba Animata Fiabe nelle Cave, che avrà luo-
go presso le Cave di Rubbio dal
12 luglio al 9 agosto. L’edizione
2009 ha come tema “Storie di
Stelle e di Mondi Lontani”. Il
Festival è rivolto a tutte le scuole
di teatro e di drammaturgia, agli
attori, autori e registi emergenti
e professionisti, e alle Compagnie teatrali presenti sul territo-
rio nazionale e prevede la presentazione di spettacoli teatrali
per bambini. Le domande di partecipazione dovranno pervenire
entro il 22 giugno tramite mail all’indirizzo
di
posta
[email protected] con oggetto
“Iscrizione Fiabe nelle cave
2009”
Carlo Schivo (Ilo) e Albino Segafredo (Puina) di Gallio hanno sbaragliato il campo a Lusiana
dove hanno centrato il primo posto del podio nella gara svoltasi alla “Locanda Centrale Etnic
bar” di via Roma. Seconda piazza per due lusianesi: Sandro Broglio e Sandro Cantele. In
quarta fila l’accoppiata Rigoni Fortunato (Ciui) e Rigoni Gilberto (Ciba) di Asiago. In quarta
fila ancora una coppia lusianese formata da Mario Busa e Sergio Boscardin. E.Z.
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Sabato 4 aprile 2009
ENEGO
l’Altopiano
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Ricco finanziamento per Marcesina
ma…non mancano le polemiche
Sul progetto di riqualificazione della piana la minoranza chiede un referendum
Fa discutere il progetto per
la riqualificazione e
valorizzazione turistica, ambientale, naturalistica dell’area transfrontaliera della
piana di Marcesina, recentemente presentato, per il
quale l’Amministrazione
Eneghese ha ottenuto un
importante finanziamento
dalla Provincia Autonoma di
Trento e dalla Regione
Veneto: 3.150.048 euro.
Un contributo cospicuo per
un progetto importante ed
articolato, che punta a
riqualificare un ampia zona,
dove corre il confine con il
Comune di Grigno con il quale Enego ha appunto collaborato per giungere al frutto
finale. Il progetto individua
10 siti, nell’ambito della Piana, dove verranno apportati
degli interventi per migliorare la viabilità (non asfalto,
ma materiali ecologici) favorire lo sviluppo e la conoscenza sotto il punto di vista
naturalistico, ambientale, storico, favorendo attività ludico
sportive sia estive che invernali. Parcheggi attrezzati per
sosta auto e camper, aree
attrezzate per i pic-nic anche
coperte, servizi igienici,
recupero delle testimonianze
storiche legate in particolare
alla Grande Guerra, restauro
del Forte Lisser con allestimento di uno spazio museale.
Strade per migliorare i collegamenti, segnaletica e
cartellonistica didattico illustrativa. Ma l’iniziativa sembra
non piacere a tutti. In questi
giorni infatti a Enego si chiacchiera a riguardo di una lettera, a firma “Il Gruppo di Minoranza”, inviata agli amministratori, ma anche affissa in
paese. La missiva, in sintesi,
rivolge una dura critica al Sindaco Rodeghiero e alla sua
Giunta, circa quello
che tutti per brevità
definiscono: “Il progetto di Marcesina”,
Nella lettera, l’opposizione critica i lavori
che sono previsti nella piana, ovvero i parcheggi, circa 1000 per
auto e camper, le aree
attrezzate per questi
ultimi che prevedono
servizi igienici con relativi scarichi e raccolta di spazzatura. Il
gruppo vede in ciò una
sorta di “urbanizzazione” della piana, un abuso della proprietà collettiva, un intervento
dannoso.
L’Opposizione inoltre si chiede: perché l’amministrazione
non si occupa di altri lavori, in
altri ambiti, decisamente
prioritari per il paese; perché
non dirotta parte del finanziamento per lavori più importanti.
A chiusura infine, invita gli
eneghesi tutti a prendere posizione contro il progetto e di
partecipare al consiglio comunale che si dovrebbe svolgere
martedì prossimo 7 aprile, avvertendo che al Sindaco sono
già state inviate delle interpellanze a risposta scritta e una
mozione con richiesta di referendum.
“La leggo come un’offesa
personale questa critica – afferma palesemente contrariato il sindaco Igor Rodeghiero
- qui tutti stiamo facendo del
nostro meglio, non stiamo fermi un attimo, lavoriamo seriamente per cercare contributi
e per rivalutare il paese in tutti
i modi. L’attività che abbiamo
svolto in un anno parla per noi,
abbiamo ottenuto contributi
che mai in tanti anni si erano
visti, molti finanziamenti sono
a fondo perduto, insomma un
capitale da far fruttare per gli
eneghesi ed il loro territorio, e
non siamo impegnati solo a
Marcesina…..”.
La minoranza si lamenta
che del progetto non avete
messo al corrente, né loro
né la popolazione di Enego,
se non a cose fatte .
“Chi è o è stato amministratore sa benissimo che è molto
difficile seguire tutti i bandi o
comunque le opportunità per
ottenere dei contributi dai vari
enti, quando poi vengono resi
pubblici, il tempo a disposizione per presentare il progetto è
davvero pochissimo. Nei primi giorni dello scorso mese di
agosto è uscito il bando per il
finanziamento in base alla legge Dallai - Galan, già una fortuna riuscire a coglierlo, per la
presentazione del progetto poi,
c’era un solo mese. Neanche
il tempo di parlare fra noi, e
coinvolgere il nostro amico
confinante Grigno, che ci siamo buttati nel progetto lavorando, senza esagerazioni, giorno
e notte. Perché poi presentare
un progetto di riqualificazione
e valorizzazione di Marcesina?
Perché per attirare l’attenzione, e quindi cogliere il finanziamento, o meglio avere maggiori possibilità, occorreva un
grande progetto, su una zona
ampia, importante, che poi
coincideva con uno dei nostri
obiettivi primari, e siamo convinti che questo progetto porterà ad una importante svolta
il paese, che sarà sicuramente rivalutato. Siamo arrabbiati, ma non per questo
demorderemo, e andremo
avanti ancora più determinati,
per trovare aiuti per il paese e
la sua gente.
Questa lettera, questi atteggiamenti sono un ostacolo allo
sviluppo ed alla riqualificazione
delle nostre zone, inoltre cosa
fondamentale, il finanziamento per Marcesina, ci è stato
dato con uno scopo preciso, in
base al progetto preciso, non
sono soldi che possono essere
dirottati per altro.
Il progetto ha ottenuto il finanziamento perché rappresenta
un ottimo lavoro, soprattutto
un lavoro che rispetta l’ambiente, la valorizzazione del
territorio, non significa stravolgere, significa piuttosto
riqualificare ciò che già c’è,
con opere che abbiano il minimo impatto ambientale. Vogliamo migliorare la viabilità,
ma le strade in Marcesina non
saranno asfaltate, si useranno
impasti naturali e le strade rimarranno bianche; le zone da
pic nic eviteranno assalti sconsiderati e i wc chimici alimen-
tati da piccoli ed
ecologici pannelli
solari faranno in
modo che i boschi
di
Marcesina non
siano più ridotti a
lattrina”. “Noi
siamo preoccupati e vogliamo
che la gente sia
partecipe alle
scelte politiche e
anche noi vogliamo capirne di più
– afferma dal
canto suo Alfonso Meneghini
della minoranza - ecco perché
abbiamo presentato ben 4 interpellanze al Sindaco, tre delle quali hanno a che fare con il
discorso di Marcesina, una sulla questione dell’impianto di
produzione di energia elettrica
alimentato a biomasse in località Pianello, che è stato ritenuto non adeguato…..un vero
e proprio spreco, dal nostro
punto di vista.
Voi
parlate
di
“urbanizzazione”
di
Marcesina, ma omettete di
citare gli interventi “storici” ad esempio?
“Sì parole esagerate forse, ma
vogliamo che tutti abbiano la
chiara consapevolezza che in
ben 10 punti di Marcesina sono
previsti interventi, ampliamenti,
lavori insomma che entrano nel
cuore di un territorio bellissimo perché ancora intatto. Noi
non siamo contrari a tutto il progetto, alcune cose ci vanno benissimo, ad esempio
l’asfaltatura della strada che
porta alla grotta di Ernesto, tutti
gli interventi sui siti storici, come
sistemazione delle trincee, del
forte Lisser dove troverà posto un museo, non abbiamo
omesso nulla nella lettera, solo
abbiamo messo ciò che secondo noi non và.
Non crediamo che la “sistemazione” di Marcesina e migliorare la sua ricettività aiuterà il paese. La maggior parte dei frequentatori della piana, arriva dalla strada che proviene da Asiago, il tratto di strada della Valgadena, Primolano
- Enego è sempre più una strada considerata brutta, scomoda, non è consigliata nelle mappe dei pullman. Il suo ampliamento, per noi sarebbe una
vera, necessaria, priorità. E’ la
scarsa e malmessa viabilità
che ci isola ancor di più.
Rispolverare il “progetto
neve” per collegare la località
Frizzon direttamente a
Marcesina, anche questo meriterebbe attenzione.
E’ un grande importante finanziamento
quello
per
Marcesina, certo non vogliamo perderlo, ci mancherebbe
altro, però vogliamo capire
perché non sono stati presentati progetti che prevedevano
interventi in altri ambiti, che
secondo noi meritano più attenzione,Foto
come:
locadi sviluppo
Paolo Basso
le, istruzione, infrastrutture e
reti di trasporto. Speriamo che
nel prossimo Consiglio Comunale, previsto per il 7 aprile,
importante perché verranno
presi in considerazione i bilanci, la gente partecipi numerosa, come invitiamo a fare nella lettera, e che ci siano date
delle chiare spiegazioni.
Oltre alle interpellanze infatti,
per le quali aspettiamo risposte scritte, abbiamo presentato al Sindaco anche una mozione, con richiesta di referendum, perché Marcesina è
Proprietà Collettiva, e spetta
a tutti la decisione se intervenire con lavori per mega
parcheggi oppure utilizzare
quelle risorse per altro”.
Stefania Simi
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Sabato 4 aprile 2009
l’Altopiano
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La lista nozze: un vantaggio per gli
sposi, una comodità per gli invitati
La lista nozze, inizialmente poco benvista da alcuni
perché ritenuta inopportuna, con l’idea quasi di imporre una scelta, ha poi preso sempre più piede per
quelli che sono i suoi vantaggi, che riguardano sia
gli sposi che i loro invitati:
permette di evitare probabili doppioni, dà la possibilità di ricevere solo regali
graditi, e chi fa il regalo risparmia tempo e imbarazzo. Assieme a Frezza, vogliamo in questo spazio
puntare i riflettori sulla lista
nozze per quanto riguarda
gli elettrodomestici, grandi
e piccoli, tv color, hi fi.
Come funziona? Gli sposi
concordano un incontro per
fare in tutta calma le proprie scelte, secondo esigenze di vario tipo e gusti
personali. Viene stilato un
elenco che rimarrà poi nel
negozio in visione degli invitati che saranno informati dagli sposi di questa possibilità. Il tutto senza impegno, senza vincoli per gli
sposi che potranno in qualsiasi momento chiedere di
togliere dalla lista un oggetto
che hanno già ricevuto, e
non saranno obbligati a
completarla, nel caso non
ricevessero tutte le cose
scelte. Da parte degli invitati c’è la tranquillità di fare
un regalo gradito perché
scelto da chi lo riceverà,
orientandosi in base al
budget a disposizione. E’
possibile mettersi in gruppo tra amici e parenti, per
acquistare le cose più costose, o fare il regalo singolarmente, che può essere anche un semplice pensiero, ma sicuramente gradito. Facciamo un esempio, con i moderni tv color
LCD o Plasma, in vetta alla
“classifica” dei regali più
gettonati: sono belli esteticamente, ce ne sono di tutte le dimensioni, poco ingombranti e facilmente
inseribili in stanze diverse,
cucina, soggiorno, camera.
Possono essere neri, grigi,
ma anche bianchi o
rossicci, sicuramente
fanno arredamento, ma
perché possano adattarsi nelle loro varie caratteristiche al luogo in cui saranno posti, devono essere scelti dai destinatari del
regalo. Lo stesso vale per
gli elettrodomestici più
grandi, come lavatrici o
asciugatrici per i quali possono subentrare problemi
di spazio, mentre per i piccoli elettrodomestici ( ce
ne sono di tutti i tipi e per
tutti gli usi!) è fondamentale che siano conformi a
quelle che sono le abitudini di chi li userà. Una lista
“tipo” comprenderà, oltre ai
televisori (oggi se ne prevedono da subito più di uno) i
prodotti per la visione di film,
l’impianto stereo Home Cinema, il forno a microonde, la
gamma di piccoli elettrodomestici per la cucina di uso
quotidiano o saltuario, gli articoli per stirare, dal normale
ferro alle caldaie, all’asse di
vario tipo. Da Frezza c’è inoltre una buona scelta di prodotti Foppa Pedretti, sempre
apprezzati perché belli e robusti. E l’elenco potrebbe
continuare a lungo, ma aggiungiamo solo che per gli
Venerdì 3 Aprile
Pizzeria Bar Bruschetteria
la Rondinella
Via Bressani, 14 – Tortima di
Marostica - tel. 0424 709421
Sabato 18 Aprile
Ristorante alla Torre
Piazza 1° Maggio, 10
Fontanelle di Conco
tel. 0424 709023
sposi che stilano la lista di
nozze oltre a riservare un proprio omaggio, Frezza garantisce un servizio completo
senza costi aggiuntivi di consegna a domicilio e installazione, oltre che la sicurezza
dell’assistenza nel tempo.
Per qualsiasi maggiore informazione ci si può rivolgere
da Frezza, il più grande negozio di elettrodomestici
dell’Altopiano, strada Asiago
– Gallio. Servizio redazionale
Sabato 25 Aprile
Ristorante Mille Luci
Contrà Rossi, 17 – Rubbio di Conco
tel. 0424 709433
Sabato 2 Maggio
Trattoria al Tornante
Contrà Stringari, 23 – Conco
tel. 0424 700069
Venerdì 8 Maggio
Rubens Stube Fest
Contrà Rossi, 10 – Rubbio di Conco
tel. 0424 709012
Venerdì 22 Maggio
Ristorante Pizzeria Bar
Paninoteca da Maino
Via Cappellari, 12 – Conco
tel. 0424 704023
Menù degustazione
all’Albergo Ristorante
“Al Cappello” Piazza S. Marco
132 – Conco
Il dessert “Mousse al Tarassaco”
presentato durante le serate è
una creazione della
PASTICCERIA CORTESE
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Sabato 4 aprile 2009
l’Altopiano
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Cristalli, plissé e pizzo per gli abiti da sposa
Molto “in” i guanti lunghi, torna il bianco ottico. Per l’uomo lo stile classico è sempre da preferire.
Continuano le nostre “quattro chiacchiere” con Marina
Lanza, giornalista di
Sposabella, e questa volta
parliamo di un argomento tra
i più sentiti: l’abito, per la sposa ma anche per lo sposo.
Quali sono le principali
tendenze per lei? “Partendo dalla silhouette, rispetto
alla moda dell’anno scorso,
rimane lo stile impero, ma a
vita alta, che ora è associato
anche a una linea più
sciancrata, che slancia maggiormente. Stabile anche il
modello a sirena (aderente
fino al ginocchio e con la
parte finale della gonna che
si apre, per permettere il passo) difficile da portare, ma
che valorizza tantissimo il fisico di chi se lo può permettere. Nelle ultime collezioni
ci sono delle variazioni meno
attillate e con maggiore
vestibilità, e sono molto apprezzate. Grande boom per
gli scivolati in raso bianco,
quasi da sera, stile diva anni
‘40: anche questi sono spietati nell’evidenziare i rotolini,
ma sono i più sensuali in assoluto. Non per nulla questo
tipo di modello, proprio in
bianco, è stato indossato da
diverse star, per il ritiro degli
ultimi Gloden Globe e Oscar.
Stabile la redingote, ovvero
l’abito intero classico,
sartoriale, con corpino aderente, vita stretta e gonna
svasata. In leggero calo il
duo romantico di bustier e
gonna ampia. Il trend più
nuovo è il D’Annunziano:
in seta leggera, con linee
morbide a sacchetto, scollatura quadrata o a “V”,
in avorio o in colori polvere e inserti di pizzo antico
(o effetto anticato)”.
Parliamo di dettagli e
accessori. “Si sta mettendo in risalto la parte
“alta” dell’abito, specie lo
scollo, con spalle nude o
con decori di volant, volute, fiocchi, ricami, drappeggi, incroci e applicazioni di cristalli. A proposito
Sfilata di sposi di “casa nostra” - Foto Andrea Bergamaschi
di cristalli, sono loro i protagonisti di questa stagione: i
più attuali sono quelli grossi,
effetto-gioiello, anche ricoperti in voile. Le altre parole
d’ordine sono: plissé e pizzo.
Il plissé è utilizzato sia in versione fluida, che in quella che
crea delle sculture sartoriali,
un po’ alla Capucci. Il pizzo
più attuale, oltre al
d’Annunziano, è quello molto spesso, tipo macramè, “ru-
….Consigli per l’acquisto!
Marina Lanza ci offre anche una piccola anticipazione di
un’inchiesta che si trova sul numero di Sposabella in edicola in questo mese di aprile.
“Il 90% delle future spose va a scegliere il proprio
vestito chiedendo “un abito semplice” – commenta
MarinaPuò sembrare strano, ma il concetto di “semplicità” è molto
diverso per ciascuna. L’ideale sarebbe che, prima, le ragazze si informassero almeno un po’ e sapessero descrivere a grandi linee il tipo di abito che sentono più loro (romantico, minimale, impero o a sirena...) e, soprattutto, che
siano già in grado di comunicare il tono della cerimonia (se
in chiesa o in comune), la stagione in cui si sposano e il tipo
di ricevimento (se tradizionale, in grande stile o campestre). E poi, affidarsi allo stilista che sarà così in grado di
cogliere i loro desideri, la loro personalità e mostrar loro il
modello che maggiormente le valorizza”.
S.B.
bato” dalle passerelle di Pret
à Porter. Vanno anche le gonne con balze grandi, che cadono morbide. Accessorio
molto “in”, i guanti lunghi, ma
attenzione! Una volta in chiesa (o in comune) vanno tolti
prima del rito e messi
sull’inginocchiatoio a fianco
del bouquet, per poter maneggiare il messale e indossare
la fede. Per quanto riguarda
il colore, come nuance è confermato l’avorio e c’è un
ritorno sempre maggiore
del bianco ottico. Piacciono anche il giallo
paglierino, molto luminoso, e il rosa tenue. Ultimamente si da considerazione al “lato B”, anche
perché, durante il rito nuziale, la sposa mostra per
lo più il dorso. Quindi, ci
sono abiti molto lineari
davanti ma con la schiena evidenziata da intrecci di stringhe o di catenegioiello sul nudo. Oppure
la gonna può avere un
drappeggio particolare,
un volant, un gioco di pannelli o l’applicazione di fiori
di seta. Anche le scarpe
mettono in evidenza tallone
e tacco, con fiocchi, effetti
metallici e cristalli, specie
se l’abito arriva al ginocchio, come succede spesso
per le nozze in comune”.
E per lui? “Per l’uomo è
tutto più semplice, anche se
spesso le mode propongono
dei diversivi che se in
sintonia con il gusto dello
sposo permettono qualche
trasgressione. In generale,
meglio che si mantenga sul
classico, con un completo
scuro (grigio o blu, mai nero,
con tasche a taglio e con
pantaloni lisci, senza pence
e senza risvolti) o un mezzo tight (giacca grigia su
gilet, camicia con polsi per
gemelli e pantaloni
gessati). Bene la cravatta
regimental o in tinta unita,
anche plastron. Le scarpe
solo nere e stringate, le calze
nere o grigio scuro.
Assolutamente mai lo smoking, né per lo sposo, né per
gli invitati, mentre il tight va
indossato solo per matrimoni
molto solenni, e per tight si
intende il completo con la
giacca con le code, gilet avo-
rio o grigio perla, camicia con
gemelli, plastron e pantaloni
gessati, e va portato rigorosamente con cappello e
guanti di camoscio chiaro
(che si toglierà anche lui, una
volta in chiesa)”.
Silvana Bortoli
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Sabato 4 aprile 2009
l’Altopiano
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ARTE
L’arte latino americana in mostra a Lusiana
“Un modo per avvicinare un
po’ di più l’America Latina
all’Italia”. Così Juan Saravi
Platero, che la cura e la sta
portando in giro per il bel
paese, definisce la mostra
d’arte latino americana
“Nuestro Norte es el Sur”.
Un’esposizione di pittura e
scultura che a Pasqua aprirà i battenti al Palazzon di
Lusiana. Giunta proprio dal
cuore dell’America Latina,
questa mostra approda in
Altopiano dopo aver toccato
Borgo Maggiore (San Marino), Riccione, Padova,
Montegrotto Terme (PD),
Chioggia-Sottomarina (VE)
e Piove di Sacco (PD)e, a
febbraio, Schio. Essa raccoglie una selezione di alcuni tra
i più famosi artisti di alcuni
Paesi del vasto continente
sudamericano: Argentina,
Cile, Costarica, Nicaragua,
Paraguay,
Uruguay,
Venezuela, Perù, Colombia,
Equador, Brasile, Cuba. Le
loro opere trasportano in una
dimensione in cui la natura è
costantemente protagonista
assieme all’uomo e anzi costruisce lo sfondo esplicito o
implicito dell’esistenza. Non
mancano in alcuni di questi
autori i riferimenti alle culture afro- caraibiche e a quelle
ancestrali precolombiane,
come pure le ricerche pittoriche contemporanee più avanzate, nelle quali comunque è
sempre
presente
un
cromatismo intenso e talvolta drammatico. I paesaggi e
tutto il calore delle terre dell’America Latina si fanno
dunque strada a Lusiana nelle creazioni artistiche che
sono espressione di un’arte
comunque di radice popolare, non elitaria, intrise di tradizione autoctona e di influenze accademiche. La
mostra si svolgerà dal 9 al 13
aprile e sarà aperta anche
sabato 18 e domenica 19
aprile (orario 10.00-12.30//
16.00-19.30). L’iniziativa
gode del patrocinio del Comune di Lusiana, delle ambasciate dell’America Latina, del Consolato Onorario
del Cile in Vicenza, della
Spett. Reggenza dei Sette
Comuni, del Consorzio turistico Asiago 7 Comuni e della Rete Museale Alto
Vicentino, con l’appoggio
anche dell’Ascom. L’inaugurazione è fissata alle ore
17.00 del giorno 9 aprile con
un brindisi a base di vino
cileno messo a disposizione
da un rivenditore locale.
“Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno creduto in
questa iniziativa, anche la
Banca di Romano e Santa
Caterina, e Lusiana che mi
ha accolto a braccia aperte
– afferma Juan Saravi
Platero – Alcune delle opere sono infatti in mostra fuori dal Palazzon, per esempio
presso il negozio d’arredamento Pozza Mobili, un
modo per coinvolgere maggiormente tutta la popolazione locale”.
L’11 maggio parte la nuova raccolta differenziata
Come trattare Il rifiuto umido organico
Va da solo, depositato temporaneamente negli appositi contenitori sottolavello da 10 litri e buttato chiuso in sacchetti biodegradabili
La nuova raccolta che sarà
in vigore nell’Altopiano di
Asiago dall’11 maggio si propone di riorganizzare il servizio rifiuti, di aumentare la percentuale di riciclaggio, di migliorare la qualità delle diverse frazioni raccolte, di creare
consapevolezza circa l’impatto che comportamenti individuali e sociali hanno sull’ambiente che ci circonda.
Con tale operazione Etra ha
voluto valorizzare il patrimo-
nio naturalistico, che sta alla
base dei maggiori investimenti di chi vive l’Altopiano (turisti e residenti).
Una delle principali novità riguarda il rifiuto umido organico, cioè quello costituito solo
da materiali biodegradabili:
scarti di cucina (alimenti
avariati senza confezione, gusci d’uovo, fondi di caffè, filtri
di tè, pane vecchio, piccoli ossi,
ecc.); fiori recisi; salviette e
fazzoletti di carta usati. Con-
chiglie e gusci di molluschi sono
invece estranei alla tipologia
(vanno nel secco non
riciclabile).
Questo tipo di rifiuto dovrà essere inserito in sacchetti biodegradabili: sacchetti in materbi o appositi sacchetti di carta,
che all’interno dell’abitazione è
possibile depositare temporaneamente negli appositi contenitori sottolavello da 10 litri.
In questo modo tutto il materiale raccolto, sacchetti com-
INCONTRI INFORMATIVI PER LA POPOLAZIONE
presi, può essere trasformato
e quindi recuperato.
Etra fornisce gratuitamente
una prima dotazione di sacchetti biodegradabili, che poi
potranno essere acquistati
presso una serie di negozi convenzionati, a un prezzo molto
favorevole (7 centesimi l’uno).
L’umido verrà d’ora in avanti
raccolto separatamente dagli
altri rifiuti, e quindi non potrà
più essere conferito negli stessi
contenitori dedicati al secco
non riciclabile. All’esterno dell’abitazione il rifiuto umido organico dovrà essere portato
nei contenitori carrellati stradali, dotati di serratura da aprire con apposita chiave. La
chiave verrà data in dotazione
a ogni utenza domestica e a
ogni piccolo produttore.
La cittadinanza sarà informata di questa, come delle altre
innovazioni, tramite una comu-
nicazione inviata per
posta, partecipando a
una serie di serate coi
tecnici, e al momento
di ritirare il kit per la differenziata presso gli
Etra Point, i punti di distribuzione del materiale allestiti sul territorio.
L’umido pulito, vale a
dire il rifiuto organico
correttamente differenziato e conferito in sacchi biodegradabili, pesa
un terzo di tutti i rifiuti prodotti
nelle nostre case. È un rifiuto
di cui ci vogliamo liberare in
fretta, ma rappresenta anche
una preziosa risorsa.
Nell’impianto di trattamento
gli scarti organici – triturati
e ripuliti – vengono infatti trasformati
da
alcuni
microrganismi chiamati
“decompositori”, che mangiano ciò che per tutti gli al-
tri è scarto. Il processo di decomposizione produce alla
fine energia elettrica (tramite conversione del biogas
originato dai rifiuti) e il
compost, un ottimo concime naturale che viene utilizzato da contadini e
florovivaisti.
Ecco perché è importantissimo differenziare il più possibile e senza impurità.
Raccolta dell’umido in sacchetti biodegradabili
Il rifiuto umido organico dovrà essere raccolto
separatamente dalle altre tipologie di rifiuto.
È il rifiuto costituito solo da materiali biodegradabili:
• scarti di cucina (alimenti avariati senza confezione, gusci d’uovo, fondi di caffè, filtri di tè, pane vecchio, piccoli
ossi, ecc.);
• fiori recisi;
• salviette e fazzoletti di carta usati.
Questo tipo di rifiuto dovrà essere conferito in sacchetti
biodegradabili, ovvero in sacchetti in mater-bi o in appositi sacchetti di carta, nei contenitori specifici distribuiti sul
territorio, dotati di serratura da aprire con apposita chiave.
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Sabato 4 aprile 2009
CULTURA
Dopo il successo della
mostra dedicata agli abiti e ai costumi del Tirolo
Storico, esposizione che
ha totalizzato 12.386 visitatori, il Centro Documentazione Luserna vuol
far conoscere ad un largo
pubblico la storia dell’attività venatoria nelle Alpi
come fenomeno culturale e
sociale, oltre che economico, che ha accompagnato
la storia delle popolazioni
di questa terra.
Oltre ad informare circa il
sistema
di
gestione
faunistica esistente nella
Provincia di Trento, si vuole contribuire a sviluppare
una cultura del rispetto
dell’ambiente naturale e
dei suoi abitanti. Non a
l’Altopiano
caso la mostra viene dedicata a Mario
Rigoni Stern, recentemente scomparso
e amico della comunità cimbra di
Luserna: lo scrittore di Asiago, appassionato cacciatore
ed amante della
montagna, ha lasciato passi indimenticabili della
sua poesia in alcune opere memorabili come “Il bosco
degli Urogalli”,
“Storia di Tönle”,
“Uomini, boschi e
api”, “Il libro degli
animali”, “Sentieri sotto
la neve”.
La mostra – studiata con
suggestive ambientazioni
e diorami in cui verranno rappresentati nel loro
e non delle nostre montagne; “Documenti e foto della Grande Guerra” è un approfondimento di Germano
Remigi, che presenta una
serie di testimonianze
cartacee relative a personaggi e fatti della Guerra.
Infine la mostra “
Là
dove
riposano......i cimiteri di guerra “ ; è
una mostra a cura
di Giuseppe Stella,
Giancarlo Marini,
Valter e Luca Borgo, si tratta di immagini in bianco e nero
di numerosi cimiteri,
sacrari e ossari principalmente del Veneto e del
Trentino. Inaugurazione venerdì 3 Aprile alle ore 20.00,
orario apertura 3-4 aprile ore
9/12 e 15/19, 5 aprile ore 9/
20. Zugliano, via G. Marconi
tel. 0445.368987
Il nuovo Quaderno di cultura cimbra
dedicato al maestro Patrizio Rigoni
E’ dedicato al naturalista
Patrizio Rigoni il nuovo
quaderno di Cultura
Cimbra edito dall’Istituto
di Cultura Cimbra di
Roana. Oltre ad un ricordo doveroso del maestro
elementare e grande conoscitore dell’Altopiano
proposto dal presidente
dell’Istituto di Cultura
Cimbra Sergio Bonato e
dal dirigente scolastico
Francesco Tognon, il
quaderno riporta alcuni
brani degli scritti di
Rigoni dove emerge tutto
il suo amore per la sua
terra dagli studi delle ricchezze
naturali
altopianesi “non sono
che un testimone” alle
preoccupazioni per il futuro “c’è stata dell’anar-
17
Il cacciatore delle Alpi, a Luserna
una mostra dedicata a Rigoni Stern
A Zugliano tre mostre per
ricordare la guerra sulle Pre Alpi
In occasione dell’Adunata Alpina
Interzonale che si
terrà a Zugliano,
presso la Sala riunioni comunale saranno esposte tre
mostre fotografiche
inerenti a luoghi e
avvenimenti della
Grande Guerra.
“Un anno tra le nostre
montagne”a cura di Loris
Giacomuzzo, è il primo dei
temi, si tratta di una serie
di foto a colori di targhe, lapidi e cippi del primo conflitto mondiale e di panoramiche dei luoghi di battaglia
www.giornalealtopiano.it
chia e della violenza nell’uso del territorio con un
consumo e uno spreco di
cui ci pentiremo”.
Il quaderno passa poi al
ricordo di un altro grande altopianese che, nonostante la vita lo abbia
portato lontano dalla
sua terra, lasciava
emergere con forza
l’amore incondizionato per l’altopiano
in ogni suo scritto e
pensiero, il teologo
mons. Luigi Sartori, che
sarà ricordato anche il
Lunedì di Pasqua durante la messa cimbra, liturgia fortemente voluta
proprio da Sartori.
Dopo alcuni articoli
sull’antica parlata
offerti da Danilo
Finco, Remigio Geiger e
Pierangelo Tamiozzo,
Gustavo Burat ricorda la
storia di Dolcino e Margherita paragonandola
alla resistenza montanara di oggi contro lo sfruttamento e
l’invasione
di attitudini non
c e r t o
montanare.
G.R.
ambiente naturale gli animali dei boschi - fornirà
dati scientifici per descrivere
il
patrimonio
faunistico delle terre
dolomitiche e alpine, dando particolare rilievo anche alle specie scomparse e alle specie che stanno tornando e soprattutto facendo capire quali
sono le “specie protette”
e “specie particolarmente protette” presenti nei
nostri boschi, in modo
tale da sensibilizzare
l’opinione pubblica su
questo
tema.
A
completamento dell’esposizione saranno organizzati numerosi eventi
correlati che si svolgeranno nel periodo estivo:
conferenze ed escursioni
sul territorio. Il programma dettagliato sarà reso
noto nel corso del mese di
marzo 2009. La mostra
verrà inaugurata lunedì
13 aprile 2009 ad ore
1 6 . 0 0 e re s terà aperta
fino a lunedì 2 novembre
2009. Riaprirà nel periodo 26 dicembre 2009 – 6
gennaio 2010. E’ possibile fin d’ora prenotare visite guidate per gruppi alla
mostra e al paese telefonando al numero 0464789638 oppure scrivendo
all’indirizzo
e-mail
[email protected]
Hola Pelacodes, un libro da...ridere
In libreria da qualche settimana il libro del commercialista vicentino,
Assiduo frequentatore dell’Altopiano da 40 anni, Claudio Roncaccioli
“Sono un “ragazzaccio”
di 54 anni dall’anima inquieta e dallo spirito tendenzialmente libero.
Sono nato a Vicenza dove
vivo con mia moglie e i
nostri tre figli. Appartengo all’orribile banda dei
cinquantenni, mai cresciuti, che amano vestirsi
ogni giorno in jeans e
scarpe da ginnastica.
Sono laureato in economia e commercio ed esercito la professione di dottore commercialista. Alle
spalle le esperienze di giornalista pubblicista e di professore di economia
aziendale”. E’ in questo
modo semplice che Claudio
Roncaccioli si presenta sull’ultima di copertina di “Hola
Pelacodes” il suo primo libro
di recente pubblicazione.
Poche righe sintetiche, in stile
giornalistico, che riassumono
efficacemente i tratti salienti
della sua vita ai quali, tra le
tante cose che non traspaiono, dobbiamo aggiungerne
assolutamente una: il suo
amore per l’Altopiano, dove
ha casa, in quel di Treschè
Conca, da 40 anni. Affezionato a questi monti e a ciò
che offrono si dichiara, come
tanti, “incazzato!” nel consta-
tare come il cemento abbia
mangiato una bella fetta di
questo meraviglioso ambiente naturale. Parliamo di lui
per presentare il suo libro agli
altopianesi.
“Un libro – dichiara subito
onestamente – che non parla per niente dell’Altopiano
(non ho riportato le mascalzonate che ho fatto
a Treschè Conca!), ma
che mi piacerebbe gli
amici altopianesi conoscessero solo per puro
divertimento, nient’altro.
L’intento con cui l’ho
scritto è proprio questo:
dare buon umore, a me
per primo, e a quelli che
vorranno leggerlo. E poi
per dare ai giovani d’oggi uno spunto di riflessione sul divertirsi con
poco”.
Un libro di mascalzonate dunque, compiute in
una vita dall’autore insieme ad alcuni amici di
sempre, tutti “Peacoe”
cioè cazzeggiatori di professione, incapaci, a
quanto pare, di smettere. Pagine goliardiche
“che – dice il Prof. Mario Pavan, scrittore e
giornalista - rappresentano un riassunto chiaro
degli anni che furono di tutti
noi. Ricordi, avventure e
goliardate nelle quali molti si
ritroveranno. Pagine alle quali affidare anche la possibilità di un dialogo ulteriore, di
una comunicazione tra noi (i
vecchi ormai) e loro: i giovani, i nostri figli”.
S.L.
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Sabato 4 aprile 2009
l’Altopiano
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Record di tesserati per le rassegne
cinematografiche al Lux di Asiago
Gli abbonati, tra Cineforum e Cinemedie, sono stati oltre mille
La gente dell’Altopiano ha
riscoperto il piacere di andare
al cinema? Stando ai numeri registrati dal Cinema Lux di
Asiago sembra proprio di sì.
Sarà grazie alla scarsa programmazione televisiva che poco
offre in fatto di novità, o alla
stagione particolarmente fredda e nevosa, fatto sta che le recenti rassegne “Cineforum” e
“Cinemedie” hanno avuto più
di mille tesserati, un vero record
che ha confermato la tendenza
di continua crescita di abbonati rilevata negli ultimi 5 anni. Ma
il merito va soprattutto alla varietà e alla convenienza delle
proposte, volte a soddisfare il
maggior numero possibile di
spettatori. La rassegna
Cineforum, i cui iscritti sono
stati circa settecento, ha
esordito con lo storico film di
casa nostra “I Recuperanti”, in
onore al suo regista Ermanno
Olmi e al Leone d’Oro ricevuto
a Venezia come premio alla carriera. E’ stata poi arricchita da
uno spettacolo teatrale in anteprima e da una serata in cui sono
stati proiettati filmati storici
dell’Altopiano, registrati negli
anni ’40-’50-’60, mentre l’ultimo
appuntamento ha visto la proiezione del pluripremiato “The
Millionaire”, vincitore di 8
Oscar su 10 candidature. “Un
doveroso regalo – commentano i responsabili del Lux – per
premiare la fedeltà dei nostri
tesserati”. Ventidue film, da ottobre a marzo, con un costo di
quaranta euro per le tessere a
prezzo intero, che si abbassa a
35 per i gruppi aziendali, 25 euro
per gli studenti, 20 per gli
ultrasessantenni, e con l’ecce-
Chiara Stefani e Barbara
Rodeghiero, ospiti del nostro
spazio dedicato ai 10 anni dei
Rispaar, sono le “architetteballerine” con in comune il loro
lavoro, una grande passione
per il ballo e un profondo amore e rispetto per l’Altopiano.
E’ stata Chiara, nei “Rispaar”
dalle origini del gruppo, fra un
disegno e un progetto, a invitare Barbara a unirsi alla compagnia di amici che nell’intento di continuare a portare in
scena spettacoli di cabaret a
scopo benefico avevano deciso di dare vita all’attuale associazione no profit. Entrambe fanno parte del “corpo di
ballo” del gruppo, perché tutte e due sono molto attratte
da tutto quanto è movimento
a ritmo di musica. Quello in cui
non si trovano propriamente
d’accordo è il quantificare il
numero di corsi fatti per imparare a ballare il liscio e le danze latino-americane: una dice
“alcuni”, l’altra “numerosi”…
per trovare un compromesso
diremo che di lezioni ne hanno prese il giusto numero per
lanciarsi, sia in pista che sul
zionale possibilità per
Sean Penn
gli studenti delle privincitore come
migliore attore per
me tre classi delle sufilm Milk
periori che, grazie alla
collaborazione del Comune di Asiago, possono acquistare la tessera a soli 5 euro, promozione che ha fatto
crescere il totale dei
tesserati anche perché gli ottanta studenti che hanno sottoscritto l’abbonamento sono stati spesso accompagnati dai
familiari, tesseratesi a loro vol- prevedere due proiezioni nelta. Da ricordare inoltre che tutti lo stesso pomeriggio”. Non
i tesserati hanno diritto al prez- mancano poi altre interessanti
zo ridotto per la programmazio- proposte, come la minirassegna
ne normale durante tutto l’an- gratuita di film cristologici
no, che va da ottobre, mese di “Inafferrabile Gesù”, realizzata
inizio del cineforum, all’ ottobre in collaborazione con il
successivo. Al cinema ci va professor Andrea Manzardo,
gente di tutte le età, più donne insegnante all’Istituto di Istruche uomini, numerose sono le zione Superiore di Asiago: nelcompagnie di amici o colleghi le serate del 1 e 3 aprile sono
che decidono di passare la se- stati proiettati rispettivamente
rata guardando insieme un film, “I giardini dell’Eden” di Alescon un picco di giovani il ve- sandro d’Alatri e “7 km da
nerdì sera. “La tendenza di Gerusalemme” di Claudio
questi ultimi anni – commen- Malaponti, regista presente al
tano al Lux – ha visto tanti ra- dibattito dopo la proiezione del
gazzi scegliere di venire al ci- film. Anche i numerosi iscritti a
nema invece di passare la se- Facebook come gruppo del Cirata al bar. La decisione di of- nema Lux, hanno potuto godefrire l’opzione di tre serate, re recentemente di una proiemercoledì (ore 20.35), giove- zione ad ingresso gratuito, ridì e venerdì (ore 20.45), per- trovandosi in compagnia per
mette di gestirsi meglio in caso assistere a “Il bambino con il
di altri impegni ricorrenti. pigiama a righe”. A maggio sarà
Anche
la
rassegna riproposta l’ormai consueta ras“Cinemedie” proposta il saba- segna “Maggio da Oscar”, cinto pomeriggio grazie alla col- que film scelti tra le pellicole più
laborazione delle scuole me- premiate, a quindici euro; in
die, ha visto un boom di iscrit- programma la proiezione di
ti, circa trecentocinquanta, “The Reader” (miglior attrice
tanto che è stato necessario protagonista), “Milk” (miglior
attore protagonista), “The
Wrestler” (candidato per miglior attore e attrice non protagonista, vincitore del Leone
d’Oro come miglior film e di 2
Golden Globe come miglior attore), “Il curioso caso di
Benjamin Button” (miglior
scenografia, miglior trucco, migliori effetti speciali), “L’ospite
inatteso” (candidato per miglior
attore). “Vorremmo scusarci
con i tesserati e tutti gli utenti
– dicono i responsabili della
sala cinematografica – per il
disagio che hanno dovuto subire a causa dei lavori di
ristrutturazione del bar, in
particolare quelli di congiunzione al cinema, che a
causa della polvere hanno
costretto a volte a chiudere
anche il servizio di bar interno. Per la prossima rassegna
i lavori saranno ultimati,
dando così una opportunità
aggiuntiva agli spettatori.
Altra innovazione che sarà
probabilmente messa a punto, viste anche le numerose
richieste, la proiezione dei
film in 3D, spesa che va però
rinviata a un futuro non ancora programmabile, visto gli
alti costi attuali del proiettore digitale e degli appositi
occhialini. Ricordiamo infine anche la sala del Grillo
Parlante, che spesso fa da
supporto nelle programmazioni cinematografiche, ma
soprattutto è sempre attiva e
attrezzata come sala conferenze, a disposizione per incontri, dibattiti, convegni,
spettacoli e manifestazioni in
genere”.
Silvana Bortoli
Freida Pinto,
protagonista di
The Millionaire
sarà la prossima
Bond Girl
Natale con i tuoi e
Pasqua con chi vuoi…
La sera del 12 aprile alle ore 21
nella sala Consiliare del Municipio di Canove, l’associazione
Artemusica di Roana propone il
concerto di Massimiliano
Motterle. Una sorpresa pasquale
solo per quel pubblico che non
ha mai avuto l’occasione di ascoltarlo, ma il pianista lombardo da
quando si è diplomato nel 1994 al
conservatorio Giuseppe Verdi di
Milano, è risultato vincitore di
ben 21 concorsi nazionali ed internazionali tenendo concerti in
Austria, Belgio, Francia, Svizzera,
Spagna, Svezia, Ungheria e Stati
Uniti e suonando con orchestre
prestigiose quali la Liszt Chamber
Orchestra, la Hungarian Matav
Symphony Orchestra, l’Orchestra
di Valencia, l’Orchestra Sinfonica
Chiara e Barbara: “Ma quanto ci piace ballare!”
palcoscenico, senza sentirsi
proprio dei “dilettanti allo
sbaraglio”! “Certo – dicono
– si cerca sempre di dare il
meglio, ma senza perdere di
vista quello che è alla base
di tutto, ovvero il divertimento, il che vuol dire che ci si
può cimentare in qualcosa
senza pretendere di farlo
come dei professionisti. Se
perdessimo questo spirito nel
far le cose, allora non saremmo più <Rispaar>”. Lo spettacolo di cui hanno un ricordo particolare è il penultimo,
“Il locale dei locali”, che ha richiesto, con la presentazione
di danze latino-americane un
impegno maggiore del solito,
e dove Barbara è stata anche protagonista di un
numero da solista, interpretando
“La
fumadora”. Hanno entrambe partecipato a
un laboratorio teatrale, ma Chiara dice di
non sentirsi portata
per recitare, mentre a Barbara
non dispiacerebbe, ma è dubbiosa sull’impatto che potrebbe avere farlo su un palco di
fronte a un pubblico numeroso. “E comunque – dicono –
impegnarsi, oltre che nei balletti in altri numeri degli spettacoli richiederebbe un tempo maggiore, difficile da conciliare con le altre
nostre occupazioni”. Dicevamo che
l’affinità fra
le due è
anche
nella buona conoscenza
dell’Altopiano e nel contributo che danno alla sua tutela:
Chiara fa parte del Gruppo
Speleologico e Barbara è componente del CAI con incarico
nella Commissione TAM (Tutela Ambiente Montano), e
non disdegna di scrivere delle osservazioni, facendole
presente a chi di dovere, per quanto
riguarda il buon
uso del nostro
territorio.
Una con-
cezione dell’Altopiano che
potrebbe sembrare in contrasto con il loro lavoro, e che
invece si riflette anche in
esso. Tornando ai Rispaar,
Chiara ne ha portato in alto
il nome anche in tv, quando
ha partecipato con Paola
Rampazzo ed Ezio Pesavento
(“passati” tra una ventina di
componenti) al programma
“Uno contro Cento” presentato da Amadeus, nelle puntate riservate alle associazioni. Riuscì a vincere 900 euro,
che, tolte le tasse, diventarono 750 e che contribuirono a far “cassa” per le attività benefiche del gruppo. E
un altro merito che non possiamo non riconoscerle, è
quello di aver dato l’input
per il numero dell’ultimo
spettacolo rivelatosi il
più sorprendente in assoluto: il TgTremendo.
Accennando a suo fratello
Giovanni,
caporedattore del
della RAI e la Cincinnati Symphony
Orchestra. Massimiliano Motterle,
già presente l’estate scorsa a Roana
come accompagnatore al pianoforte
degli allievi del laboratorio di violino tenuto da Fulvio Luciani, con
quest’ultimo tornerà ad esibirsi
sull’Altopiano, l’8 agosto a
Cesuna, in occasione della nuova stagione concertistica estiva.
Nel concerto di Canove il pianista si cimenterà con le musiche
di Chopin e Liszt, autori tra i suoi
preferiti, inseriti più volte nelle registrazioni dei suoi tre CD finora
prodotti
(www.massimilianomotterle.com).
Al termine del concerto, come
sempre ad ingresso libero, un
piccolo rinfresco.
Giovanni Rattini
T G 3 Ve n e t o , l ’ i d e a di
imperniare il nuovo spettacolo dei Rispaar sulla televisione, è nato lo spunto che, sviluppandosi, ha portato alla
registrazione del telegiornale negli studi di Venezia, con
il contributo della giornalista Maria Pia Zorzi, affiancata da uno strepitoso Daniele Paganin nei panni di
Peppino Mordegan. Chiara e
Barbara sono tentate infine
di dirci una mezza parola su
quello che sarà un prossimo
appuntamento dei Rispaar,
ma poi… non si sbottonano!
L’unica cosa che siamo riusciti a recepire è che a breve
ci sarà una nuova occasione per divertirsi con uno
spettacolo del gruppo, non
quello a cadenza biennale (il
cui “turno” sarà nel 2010),
ma un altro appuntamento,
di cui vi informeremo non
appena possibile. “Possiamo solo dire – concludono
Chiara e Barbara – che ci saranno delle sorprese veramente d’effetto”.
Silvana Bortoli
Campioni di ieri e di oggi
8
In porta a Crotone
l’Altopiano
Sabato 4 aprile 2009
www.giornalealtopiano.it
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Insieme a Benito Lorenzi detto “Il veleno”
Arnaldo Forte: una vita di passioni
Dal suo amore giovanile per il salto con gli sci al suo lavoro come benzinaio accanto alla sua famiglia, passando per la Grande Inter
La sua è una storia avvincente, ricca di passione e di colpi di scena. Un racconto che
parte negli apparentemente lontani anni
Quaranta e ambientato in una Asiago tanto
diversa quanto uguale
a ora. E’ l’inizio della
carriera sportiva di
Arnaldo Forte, classe
’31, nato e vissuto per
gran parte della sua
vita nel capoluogo
altopianese.
Arnaldo, oggi un attivo
settantottenne, conosciuto ad
Asiago per la sua lunga attività (cessata peraltro da pochi
anni) di benzinaio al distributore Agip, ha avuto infatti un
passato da glorioso atleta.
All’età di dieci anni, tra le fila
dei Figli della lupa, si appassionò per il salto con gli sci,
sulla scia del fratello Enrico
(tra le glorie della disciplina) e
seguito sempre dall’altro fratello, Gianni. Si pensi che allora praticavano questo sport
altri venti ragazzini della sua
stessa età. Nel 1949, il salto
lo portò a Cortina, ai campionati italiani, dove si classificò
quinto. Per motivi di studio,
Arnaldo dovette trasferirsi a
Verona, dove frequentò l’Istituto Don Bosco, fortunato
spettatore dei suoi primi passi
nella disciplina che gli ha dato
le più grandi soddisfazioni; ha
alla fine della sua
carriera.
Con la squadra,
allora in serie C,
giocò ben cinque campionati,
che ricorda con
un sorriso velato di nostalgia,
non soltanto per
l’indubbia importanza dell’esperienza a livello sportivo.
Infatti, fu proprio a Crotone
che incontrò Eda, una splendida donna destinata a cambiargli la vita più del pallone e della
gloria calcistica. Risale a questa epoca la partita che tutt’oggi ricorda con grande simpatia:
giocò contro il Siracusa, allora
primo in classifica, e la sua
squadra, ultima, vinse la prima
di ben venti straordinarie partite consecutive!
Tra una parata e un’altra, tra
acciacchi alle ginocchia e alla
schiena e rotture alla testa,
Arnaldo stava però meditando
dentro di sé la decisione di lasciare la carriera sportiva. Fu
così che, all’età di ventotto
anni, l’aitante giovane decise di
sposare la sua Eda e trasferirsi
ad Asiago per lavorare: allora la
professione del calciatore non
era ben retribuita e il nostro portiere preferì la sicurezza per una
nuova famiglia, preferì l’amore al calcio.
Il matrimonio con Eda
iniziato proprio lì a giocare a
calcio, ruolo portiere, in un
campetto fatto di sassi, dove
puntualmente si faceva male.
Allora aveva diciassette anni.
La prima squadra che lo ingaggiò come titolare fu l’Adria,
allora team in vista di promozione. E’ ad Asiago, durante
una partita dell’Asiago Calcio,
che Olivieri (celebre giocatore, allora allenatore dell’Inter)
lo notò e lo portò nella
prestigiosa squadra milanese,
che allora si allenava all’Arena.
Conobbe così il mondo
calcistico, allora senz’altro più
ingenuo e certamente più genuino, venendo a contatto con
personalità sportive di spicco
come il già citato Olivieri e
Benito Lorenzi, meglio noto
come Veleno. La sua storia,
però, era appena cominciata;
qualche anno più tardi, approdò al Crotone, dove giocò fino
Di questa decisione non si sente affatto pentito: nella sua voce
si scorge soltanto serenità, un
connubio perfetto tra l’orgoglio
sportivo (che ha comunque trovato compimento nella prima
parte della sua vita) e la gioia di
una vita familiare goduta
appieno, con una sensibilità
degna di un grande uomo.
Fu così che iniziò a occuparsi
del distributore Agip di Asiago,
impiego per cui tutti noi lo conosciamo, diventando una figura irrinunciabile: quella del
benzinaio accorto, socievole,
una presenza fissa e immancabile. Negli anni, ha allargato la
sua famiglia: alla nascita della
figlia Patrizia è seguita quella di
Domenico (meglio conosciuto
come Mingo). E tra un pieno e
l’altro, in una vita regolare, immersa in una magica normalità, nel 1986, è nata anche la
nipote Silvia, tuttora la sua gioia.
Davanti a un caffè, Arnaldo ricorda con spensieratezza le
diatribe con il figlio, noto
juventino; “Ha iniziato ad appassionarsi al calcio sulla mia
scia, ma sapete perché non tifava Inter? – ci ha raccontato
divertito l’ex portiere – Quand’era piccolino, stavamo guardando una partita dell’Inter e
lui, per esultare a un goal della mia squadra è caduto dalla
sedia; da allora ha cambiato
squadra!”.
Con il figlio Mingo ha condivi-
Con la nipote Silvia
so, oltre che il lavoro, anche
questa grandissima passione,
tanto che all’età di quattro anni
già gli insegnava a giocare; più
in là con gli anni, Arnaldo si è
rimesso in porta soltanto per
giocare con le vecchie glorie e
con il figlio, il più gradito compagno di squadra. Attualmente, il signor Forte è un pensionato molto impegnato: fa parte
dell’Unione Scacchistica di
Gallio, gioca a scacchi con gli
amici in Patronato e si reca tutti
i giorni al bar Sport, luogo d’incontro per parlare di calcio e
vedere qualche partita in compagnia.
E, anche se non gioca più, da
buon sportivo fa lunghe passeggiate, perché per lui è proprio lo sport che, con la passione che accende nell’animo,
dà la vita: un’esistenza che, nel
suo caso, non è stata soltanto
ricca di grandi soddisfazioni
carrieristiche, ma anche
impreziosita da una bella famiglia, per lui la più grande passione, tra un salto con gli sci e
una leggendaria parata.
Martina Rossi
Inizia con questo numero una nuova rubrica che si propone di dare spazio alle glorie dello sport altopianese e alle
giovani promesse del territorio.
Chiunque avesse da rispolverare qualche vecchio trofeo,
da ricordare la carriera sportiva passata o anche raccontare esperienze attuali può contattare il numero 3487043765
o mandare una e mail all’indirizzo di posta elettronica
[email protected]
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Sabato 4 aprile 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
20
Vipers ad Asiago per i playoff?
Quando il ghiaccio non c’è…i
Vipers ballano, anzi pattinano.
Forse. O almeno questa sarebbe
l’intenzione del sindaco Andrea
Gios, che proprio in questi giorni
ha rilanciato con forza la sua idea
di portare, finalmente, l’hockey
inline ad Asiago per i playoff del
campionato di serie A1, al via dal
2 maggio prossimo. Dove? Allo
stadio Odegar, “casa” delle discipline del ghiaccio ed in modo
particolare sacra dimora
dell’Asiago Hockey.
« Onestamente sono rimasto un
po’ deluso dalla posizione di
Fabio Forte (presidente degli
Asiago Vipers) – racconta Gios
– che ha finora fatto cadere nel
vuoto la mia proposta, esprimendo il suo pensiero e le sue
perplessità anche attraverso
l’opuscolo (Ottoruote, ndr) pubblicato dalla sua società. Se il
problema può essere rappresentato dallo spostamento e dalla
posa della pista, magari si può
ovviare mediante l’acquisto dei
metri quadrati di “mattonelle”
necessari per coprire interamente la superficie. Sono davvero convinto che quella di giocare all’Odegar sia una soluzione fattibile ed importante per gli
Asiago Vipers. Innanzitutto perché ci sarebbe la possibilità di
sfruttare per la prima volta il fat-
tore campo, il fattore Asiago,
coinvolgendo finalmente la
gente dell’Altopiano. E poi perché disputare le partite qui ad
Asiago potrebbe garantire una
buona entrata per la società.
Credo che i Vipers possano far
affluire almeno 1500 persone
alle partite. Infine, ritengo che
la presenza dei Vipers
all’Odegar potrebbe anche essere il primo passo importante
per iniziare a ragionare su una
cooperazione tra loro e
l’Asiago Hockey. Vorrei davvero vedere queste due società lavorare insieme; la mia opinione
è che le due realtà possano essere compatibili. Ecco perché mi
aspetto ci sia un’apertura da
parte dei Vipers verso questo
progetto. Sarebbe importante
aprire un dialogo ».
Qualcuno, però, potrebbe pensare che questa sia una soluzione alternativa al palasport.
« E sbaglia – prosegue Gios –
perché il palasport è importante per Asiago. Come già illustrato un po’ di tempo fa proprio
attraverso il vostro giornale,
esiste una copertura finanziaria
di 4 milioni di euro per una struttura con una pista di 20 metri
per 40. Per ospitare manifestazioni internazionali, tuttavia,
servono una pista più grande ed
anche altri 2 milioni di euro. Ormai se ne riparlerà dopo le elezioni, ma lo sport, su cui questa
amministrazione ha investito
molto secondo le proprie possibilità, è un elemento fondamentale. Soprattutto per la crescita
dei nostri giovani, dei nostri figli. La zona del Millepini dovrà
essere un polo dei giovani, dove
sport e cultura possano trovare
la loro ideale dimensione ».
Fin qui la voce dell’amministrazione. Ma che ne pensa l’altra
parte coinvolta nella questione?
Contattato, Fabio Forte si è così
espresso: « Come ho scritto nell’editoriale, ribadisco che la
proposta mi affascina, anche se
la vedo di difficile attuazione,
in particolare per aspetti tecnici e di logistica. Tutto sommato,
lo smontaggio della pista
(balaustre incluse), il trasporto
della stessa da Via Cinque
all’Odegar e la posa non rappresentano un problema, ma
una volta lì bisogna capire e
trovare la soluzione migliore
per fissare le sponde in modo
che possano realmente reggere
gli urti. E questo senza forare la
superficie del fondo dello stadio
(sotto ci sono le serpentine dell’impianto di raffreddamento). A
questo si aggiungano poi altre
questioni, come ad esempio la
collocazione della pista stessa:
centrata perfettamente, vicina
alle panchine, in un angolo?
Tutte cose che andrebbero verificate “sul campo”. E poi i costi. Bisogna anche capire, attraverso dei preventivi, se le spese
“vive” di questa soluzione superino quelle di continuare a
giocare in pianura (le alternative sarebbero Cittadella o
Bassano, ndr) ». Scartata seccamente, invece, l’ipotesi di sfruttare
l’intera
superficie
dell’Odegar. « Giocare sul 30 x
60 metri – spiega Forte – non fa
parte della natura di questa disciplina. Sarebbe come giocare a calcio all’aeroporto.
Anche la FIRS (la federazione internazionale) sta spingendo per un ridimensionamento delle piste (l’ideale è
il 25 metri x 50, ndr). E poi
acquistare le “mattonelle” (il
costo si aggirerebbe sui 20
mila euro) che servirebbero
per coprire i metri quadrati
mancanti sarebbe una spesa
inutile per il Comune. Detto
questo, sono favorevole e disponibile ad un incontro con
il sindaco Gios e confido nell’aiuto del Comune attraverso una vera e propria collaborazione per trovare una
soluzione, non solo mediante autorizzazioni ». Insomma,
alla fine l’apertura al dialogo
e al confronto, invocata dal
sindaco Gios, è arrivata e sembra essere un positivo punto
di partenza.
Stefano Angonese
Hockey Inline emminile
Pink Vipers ancora in pista, inizia il campionato
“Bello essere ancora qui dopo tre anni. I nostri segreti? Il gruppo e tutte le persone che ci seguono e ci coccolano”
Era l’estate del 2006, quando un gruppetto di ragazze avevano dato inizio, nonostante lo scetticismo
generale, alla prima realtà
hockeystica femminile
sull’Altopiano. Le Asiago
Pink Vipers. Per molti dovevano essere una meteora, un “fenomeno”
passaggero destinato ad
esaurirsi presto. E, invece,
nella primavera di tre anni
dopo queste ragazze stanno per sbocciare nuovamente, complici anche alcuni importanti nuovi ingressi nel “gruppo”. Un
tecnico in più, Maurizio
Schivo, che affiancherà
Ricky Forte e tre giocatrici di spessore e qualità
provenienti dall’hockey su
ghiaccio: Silvia Toffano, Linda
De Rocco e la giovanissima
Agnese Tartaglione. Tutte fresche dello scudetto con
l’Agordo. Nuova energia per alimentare le speranze rosanero.
« In tutta sincerità non pensavamo di esser ancora qui dopo
tre stagioni – ammettono Monica Pesavento e Marika Pertile,
due delle “original Pink” – ma
siamo felici ed orgogliose di esserci riuscite. Uno dei segreti è
stato senza dubbio il gruppo. E
non è una frase fatta, ve lo assicuriamo. Certo, gli alti e bassi
ci sono e ci saranno sempre, è
ovvio, ma nel corso di questa
avventura si è instaurato un
rapporto di amicizia che va oltre gli impegni in pista. Il gruppo è stato importante soprattutto all’inizio, quando per molte
di noi era la prima esperienza
in una realtà sportiva. Non è
facile allenarsi due volte la settimana e poi aspettare dodici
mesi prima di poter giocare la
prima partita ufficiale contro
una squadra femminile. E qui
grande merito lo hanno avuto
anche Ricky (Forte), l’allenatore che ha portato avanti il progetto, e molte altre persone che
gravitano attorno ai Vipers e
che ci hanno sostenuto in questi anni: dal presidente ai dirigenti, passando per giocatori e
tecnici. Insomma, ci siamo sempre sentite un po’ coccolate e a
loro va il nostro più sincero ringraziamento ». Rifareste tutto
daccapo? « Sempre! ». Tuona
Marika Pertile. Anche la capitana
è d’accordo: « Certo che lo rifarei, per tutti quei motivi (gruppo, amicizia, …) che abbiamo
già citato in precedenza ».
Il 2009 punta ad essere un’annata importante e significativa nella
giovane storia di questa squadra,
ma anche in quella dell’hockey
inline femminile. Campionato
nuovo di zecca, con dieci formazioni suddivise in tre gironi, ma,
soprattutto, per la prima volta un
torneo vero, con un girone di andata e ritorno srotolato lungo un
mese e mezzo, prima del gran finale concentrato negli ultimi due
weekend di maggio.
Le rosanero, che quest’anno
possono contare anche su di uno
sponsor principale (la Assicura
Asiago), sono state inserite nel
gruppo “A” con il Torino, campione d’Italia in carica, Padova e
Monleale.
« Era l’anno giusto per cambiare qualcosa – dicono le due
rosanero – inserendo qualche
elemento in grado di farci
compiere il salto di qualità e
di darci quello stimolo in più
a migliorarci, come singoli,
come gruppo. E nelle amichevoli di queste settimane è stato così. Avere Silvia, Linda ed
Agnese è molto importante
per noi. Quest’anno l’obiettivo dev’essere ambizioso: arrivare alla “Final Four” scudetto, migliorando quindi il
quinto posto del 2007 e del
2008. In caso contrario sarebbe una grande delusione,
inutile girarci attorno. Non
sarà facile, ma ci proveremo.
Per quanto riguarda il movimento, speriamo questo sia il
vero punto di partenza. Non
è stato semplice organizzare
questo campionato, ma ora
ci siamo e se riusciremo a superare questa “prova” allora potremo programmare il futuro di
questa disciplina, perché è indispensabile arrivare ad aumentare gli incontri tra squadre femminili. Giocare in Serie B o nelle giovanili, come accade un po’
dappertutto, non è certo la stessa cosa. C’è bisogno di far crescere l’inline femminile ».
Il debutto, questo fine settimana, sarà di quelli da far tremare i
polsi, visto che sulla pista di casa
arriveranno le campionesse piemontesi. Due anni fa, al primo incrocio, finì 23-1 per il Torino, con
la prima rete ufficiale delle Pink
realizzata da Lonia Segafredo.
L’anno scorso il passivo fu più
contenuto (10-0), ma a novembre, in un torneo disputato ad
Asiago, le rosanero furono sconfitte “solo” per 5-3. Insomma, un
impegno improbo, ma le nuove
Pink sapranno certamente dare
battaglia.
« La squadra è pronta – assicurano Monica e Marika – e non
potrebbe essere altrimenti.
Dobbiamo partire forte e cercare di sfruttare le prime due
partite in casa. Dobbiamo provare a sorprenderle ».
Una settimana dopo il derby
con Padova e quindi la prima
trasferta, a Monleale. « Con
Padova è una gara sentita. Ci
sarà un bel confronto tra le
nostre compagne provenienti
dal ghiaccio e quelle che hanno irrobustito la formazione
patavina. Non mancherà poi
quel pizzico di pepe dovuto
alla
presenza
nelle
biancorosse di una nostra ex.
Sarà una bella sfida. Come
quella con il Monleale, formazione giovane che conosciamo
meno e proprio per questo merita massima attenzione. Abbiamo ancora nella mente la
lezione di un anno fa con il Catania ».
Certo, l’obiettivo comune e
principale è il campionato e quel
quinto posto da migliorare, ma
in questi mesi si lavora anche
per una maglia azzurra al Mondiale di Varese (le ragazze, però,
dovrebbero giocare nella vicina Chiasso). Per la prima volta,
infatti, l’Italia in rosa sarà presente all’appuntamento iridato.
Il c.t. scelto dalla Federazione è
Renato Vaccarino, tecnico del
Torino. Ci sarà spazio per un
tocco di rosa Vipers al Mondiale?
« Sarebbe bello – concludono
le due Pink – anche se non sarà
semplice. Certamente la partita con il Torino sarà una vetrina importante per tutte noi, per
essere magari prese in considerazione per un’eventuale
chiamata. Se sarà così, noi saremo pronte ».
Stefano Angonese
foto Luca Forte
Il calendario del girone delle Asiago Pink Vipers
Andata
1a giornata (4 aprile 2009 – ore 16)
Assicura Asiago Pink Vipers – Draghi Torino
2a giornata (18 aprile 2009 – ore 16)
Assicura Asiago Pink Vipers – Ghosts Padova
3a giornata (26 aprile 2009 – ore 18)
Sportleale Monleale – Assicura Asiago Pink Vipers
Ritorno
1a giornata (2 maggio 2009 – ore 18)
Draghi Torino – Assicura Asiago Pink Vipers
2a giornata (7 maggio 2009 – ore 21)
Ghosts Padova – Assicura Asiago Pink Vipers
3a giornata (16 maggio 2009 – ore 16)
Assicura Asiago Pink Vipers – Sportleale Monleale
8
Sabato 4 aprile 2009
Parlare di questo mondiale sul
piano squisitamente tecnico e
dei risultati quando ancora si
è a metà strada e quando i giochi possono ancora trovare se
non
stravolgimenti
quantomeno importanti e rilevanti cambiamenti mi è sembrato sbagliato o quantomeno
inopportuno. Le valutazioni sul
torneo, specialmente quelle riguardanti risultati e squadre
con un evidente particolare
interesse per quanto avranno
saputo fare i nostri azzurrini,
le faremo insieme, dopo, a
bocce ferme, pardon, a dischi
fermi, senza pattini e bastoni,
né panchine o spogliatoi, con i
protagonisti a tutti i livelli di questa kermesse.
Non può mancare però, dopo
due “speciali”, una pagina dedicata a questo evento, importante sotto il profilo squisitamente
sportivo (un mondiale è sempre
e comunque avvenimento di prestigio che dà visibilità e che resta negli annali, nelle schede,
nelle statistiche, ecc.) ma forse
oserei dire ancor più da punto di
vista sociale. La macchina
organizzativa ha coinvolto e sta
coinvolgendo a vario titolo decine, centinaia di persone ed anche per coloro che il fatto l’hanno vissuto dall’esterno, è stato
modo per esserne spettatori,
e non solo allo stadio.
Questi gruppetti di ragazzi, ri-
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
Si conculde il Mondiale U18
Bilanci e commenti sul prossimo numero
gorosamente nella divisa del loro paese indossata con orgoglio,
stanno vivacizzando la
nostra cittadina con la
vivacità dei colori e
della gioiosa freschezza dei loro 18 anni;
quelle bandiere del
mondiale
che
garriscono al vento
stanno dando colore e
vivacità al centro cittadino, così come i
“cespugli”
di
bandierine colorate e
le locandine che fanno bella mostra di sé nelle vetrine di esercizi e negozi.
Nonostante la pioggia “malvagia” che ha voluto guastare e
smorzare i toni di quella sfilata che avrebbe voluto esserne gioioso e frizzante preludio
ed introduzione, la cerimonia
inaugurale di sabato scorso
comunque non ha mancato di
essere momento sentito e vissuto, con tanta gente dell’intero mondo dello sport
altopianese a sottolineare l’importanza dell’avvenimento;
con le parole di Mario Lievore,
presidente del Comitato Organizzatore, per ribadire il perché
di questo avvenimento ed il
grazie a chi l’ha reso possibile;
con le presenze di tante autorità sportive (dal delegato FISG
per l’hockey ghiaccio, Karl
Linter, alla presidente del Comitato Regionale Veneto FISG,
Nadia Bortot, ed al presidente
provinciale del CONI,
Umberto Nicolai), civili (in
primis il <padrone di casa> e
Sindaco di Asiago, Andrea
Gios, ed il suo assessore allo
sport, Guido Carli), politiche,
Scacchi
militari, della scuola e delle categorie economiche; con la
partecipazione di campioni del
calibro di Enrico Fabris e Luca
Stefani, interpreti del pattinaggio di velocità, e della freschissima campionessa italiana di
slalom gigante Giulia
Gianesini; con il Charmain della manifestazione, lo svedese
Christer Englund, a far issare
la bandiera della Federazione
Internazionale ed a
dichiarare aperti i
Campionati; con le
centinaia e centinaia di persone accorse sugli spalti a questo festoso vernissage, una festa durata
l’intera serata con la
festa del palato grazie ai piatti offerti ai
presenti.
Non è tempo di bilanci, dicevo, ma
merita sottolineare la
soddisfazione di vedere l’Odegar vibrare sulla spinta dell’entusiasmo
e del tifo di tanta, tanta gente,
compresi i gruppetti di tifosi
(verosimilmente genitori, parenti ed amici dei giocatori)
delle varie nazionalità, con tan-
21
to di maglie, sciarpe e berretti,
rumorosi e frizzanti. Domenica sera la statistica delle presenze data alla Federazione Internazionale è stata di 1700
spettatori solo per la gara dell’Italia con la Lettonia; dopo le
prime due giornate, la media
partita di spettatori per le sei
gare giocate è di oltre 800 persone. Un vero successo!
Sabato giornata conclusiva con
la disputa delle ultime tre partite:
Danimarca - Lettonia
alle 13.30
Giappone - Francia alle
17.00
Austria – ITALIA alle
20.30
Durante l’intervallo del match
dell’Italia verrà fatta l’estrazione della lotteria a premi; al termine della gara la cerimonia di
chiusura del Mondiale con le
premiazioni a squadre e giocatori con cui si spegneranno i
riflettori e si chiuderà il sipario
sul terzo mondiale asiaghese.
Cesare Pivotto
Al termine dei Mondiali e a conclusione della stagione di
hockey, mercoledì 8 aprile alle ore 20.30 allo stadio del
ghiaccio di Asiago torna l’hockey anni 80, con una formazione delle “vecchie glorie” dell’Asiago che incontrerà
l’Alleghe. Vi aspettiamo numerosi
CARTE
A Sasso Gianni e Moreno Baù
vincono la tradizionale gara di tresette
Circolo Scacchistico Altopiano 7 Comuni
Domenica ci si gioca la promozione
Tutto in un pomeriggio, quello di domenica 5 aprile, a
partire dalle ore 14.30.
Il Circolo Scacchistico
Altopiano 7 Comuni sogna
l’impresa e sogna il salto di
categoria. Ma per riuscirci
dovrà “dare scacco” al
Giorgione, che, imbattuto,
guarda tutti dall’alto al basso
nel girone 2 del campionato
“promozione” Veneto. « Sono
loro i favoriti – dice Alessio
Cogo, in ballottaggio per un posto in quarta scacchiera – ma
ce la giocheremo fino in fondo ».
A Castelfranco Veneto, teatro
dell’ultimo atto della stagione,
agli altopianesi serve solo vincere. Ci proveranno Vinicio Rigoni,
Marco Baschirotto, Paolo Lodi
e, probabilmente, Ettore
Maino, favorito nel ballottaggio su Luciano Villanova ed
Alessio Cogo.
La classifica dopo il quarto
turno: Giorgione 6 punti (individuali
9)
Circolo
Scacchistico Altopiano 7 Co-
muni 4 punti (individuali 8),
Grifone Arzignano 3 punti (individuali 6,5), Arzignanese
Arzignano * 2 punti (individuali
6), Valbrenta Marostica 1 punto
(individuali 2,5). * una partita
in più
S.A.
Anche a Sasso non mancano le tradizionali gare di tresette, che richiamano un buon numero di
appassionati, fra questi molti i giovani. Nell’ultima edizione svoltasi al Bar Brusamolin hanno
partecipato sedici coppie, che hanno dato vita alle caratteristiche partite alla presenza di numerosi
sostenitori. A spuntarla alla fine sono stati Gianni Baù e Moreno Baù, seguiti da Manuel Baù e Eros
Baù, terzi classificati Luigino Rossi e Gianni Speranza, e quarti Gilberto Rossi e Bruno Baù.
Terminate le gare spaghettata per tutti e festeggiamenti in allegria.
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Sabato 4 aprile 2009
l’Altopiano
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Fondisti dello Sci Club 6 Campanili
protagonisti agli Studenteschi di Folgaria
IMMOBILIARE STELLA – ASIAGO calcio a 5
Le ultime due partite di campionato
decisive per l’accesso ai play-off
Dopo una lunga striscia positiva, costellata da 4 vittorie
consecutive ed un pareggio,
la squadra asiaghese e’ incappata in un’inaspettata
sconfitta nel corso dell’ultimo turno di campionato, giocato giovedì scorso in trasferta, contro la compagine
vicentina del Team Vicenza,
una formazione che si e’ dimostrata di ben altra consistenza e caratura rispetto alla
modesta compagine che era
stata facilmente sconfitta dall’Immobiliare Stella Asiago
nella partita disputata ad
Asiago nello scorso mese di
dicembre, in occasione della
terzultima partita del girone
di andata.
Decimata da una lunga serie
di infortuni, la squadra
asiaghese e’ andata subito in
svantaggio e, anche a causa
di due autogol malamente
subiti, non e’ mai riuscita a
prendere
le
misure
dell’agguerrita e grintosa formazione di Vicenza, che ha
vinto la partita con il risultato
di 4 ad 1.
Saranno quindi le ultime 2
partite casalinghe ad aprire
la strada per gli eventuali
play-off, incontri che l’Immobiliare Stella Asiago dovrà
necessariamente cercare di
vincere ad ogni costo.
L’accesso ai play-off sarebbe sicuramente un traguardo di grande prestigio per la
compagine di Asiago, considerato che la squadra e’ stata velocemente approntata e
schierata ai blocchi di partenza solo pochi giorni prima
dell’inizio del campionato
MSP – girone B di Vicenza,
in cui primeggiano compagini ed atleti di grande valore
ed esperienza.
Il prossimo appuntamento,
decisivo per il futuro della giovane squadra asiaghese, e’
fissato per giovedì 9 aprile
alle ore 21,15 al Centro Sportivo Comunale – Palestra
Ipsia di via Cinque, in cui
l’Immobiliare Stella Asiago
ospiterà la forte compagine
dello Scledum di Schio, attualmente terza forza del campionato, comunque sempre
con l’obbiettivo di vincere per
continuare a cullare i sogni
di qualificazione.
Alessandro Cunico
Alla fine di una soddisfacente
stagione invernale quattro atleti dello Sci Club 6 Campanili,
settore fondo, si sono qualificati per la fase finale dei Campionati Nazionali Studenteschi
di Folgaria, dopo aver brillantemente superato le selezioni
provinciali e regionali. Le gare,
in tecnica classica, si sono svolte giovedì 12 e venerdì 13 marzo nella splendida località di
Passo Coe. Nella giornata di
giovedì erano in programma le
competizioni a squadre, in gara
anche i rappresentanti dell’Istituto di Asiago “Reggenza Sette
Comuni” con i seguenti ottimi
risultati : in campo femminile,
le cadette Brenda Pangrazio e
Sara Strazzabosco (6 Campanili) e Maria Cherubin (Sci
Club 2 A) hanno conquistato
la medaglia d’argento alle spalle del terzetto della scuola di
Sappada. Medaglia d’argento
anche per la squadra maschile
con protagonista Mosele Marco. Nella giornata conclusiva
di Venerdì 13 si sono svolte le
gare di staffetta e il Veneto ha
dominato la scena sia in campo femminile che maschile.
Tra le ragazze (3 giri da 3 chilometri), la prima squadra del
Veneto (di cui faceva parte l’atleta Maria Cherubin) ha conquistato il primo posto davanti
a Lombardia 1 (a 28",3), mentre sul terzo gradino del podio
è salita la seconda squadra
Il terzetto “Veneto 1” medaglia d’oro nella staffetta.
Da sinistra Carlet Alessandro, Mosele Marco e Parini Filippo
veneta, giunta a 1’18"2 composta per 2/3 dalle atlete del 6
Campanili Brenda Pangrazio e
Sara Strazzabosco.
In campo maschile (4 km a frazione), grazie ad un’eccellente
prova di Marco Mosele (6 campanili), Filippo Parini (2 A) e
Carlet Alessandro (Sci Club
Orsago), il terzetto del Veneto
1 ha rifilato 25"5 secondi alla
Lombardia mentre il Piemonte1, terzo all’arrivo, è risultato
staccato di 43"6.
Buon piazzamento anche per
Giada Tessari nelle staffetta a
tecnica libera.
R.C.
La squadra medaglia d’argento nella gara per Istituto
composta (da sinistra) da Strazzabosco Sara, Cherubin Maria
e Pangrazio Brenda,
Calcio
In piena corsa l’attività del Motor Club
Il Campionato mondiale di
Formula Uno ha appena preso il via, ma i componenti del
consiglio direttivo del Motor
Club Altopiano 7 Comuni i
“motori” hanno iniziato a scaldarli già da un po’. Dopo l’assemblea dei soci per il rinnovo
delle cariche, con la conferma
di Leandro Scaggiari come
presidente, Ivano Rigoni vice
presidente, Armando Fontana di Bologna, la Festa di fine
segretario, il consiglio si è riu- mondiale di F.1 e Moto GP. Nonito per stilare il programma vità di quest’anno, la gita di metà
di attività e manifestazioni del novembre alla Fiera della moto
2009, presentandolo poi in oc- e della bici a Milano. “Visto che
casione della consueta cena il Motor Show di Bologna con
organizzata prima dell’avvio il tempo ha tralasciato proprio
del campionato. Il Motor Club le moto – spiegano Leandro
pianifica numerose manifesta- Scaggiari e Armando Fontanazioni, anche non strettamente abbiamo pensato di organizlegate ai motori, come il tradi- zare questo nuovo appuntazionale Torneo di
freccette, giunto alla
14^ edizione, che si
terrà il 17 aprile al Toi
di Camporovere. Anche per il 2009 verranno organizzate le
partecipazioni ai gran
premi di go-kart di Ala
(Trento) e di Altavilla
Vicentina, il Torneo di
Vincitrici pronostici
Bowling al Centro 2008: Chiara Confortin
Rendola, la gita in pull- (Moto GP) - Nalato
man al Motor Show Cinzia (Formula 1)
mento per visitare la rassegna
che, partita in sordina, è diventata la più grande d’Italia, riunendo appassionati di
vari sport. Ed è probabile che,
grazie all’interessamento di un
amico, nel contempo possa
essere abbinata una visita al
Salone storico dell’Alfa
Romeo, aperto al pubblico
solo su invito”. Il Motor Club
offre inoltre ai soci e
simpatizzanti altre opportunità: il coordinamento di gite in auto
o pullman per assistere ai Gran Premi Italiani di F1 e Moto GP,
una costante informazione tramite un notiziario, la segnalazione
di manifestazioni e
rally in programma nel
vicentino, seguendo
questi ultimi anche in
qualità di commissari di gara.
Per i soci inoltre la segreteria
del club è a disposizione per la
compilazione delle pratiche
per auto e moto da iscrivere
all’ASI , usufruendo di numerosi benefici. Il Club si sostiene grazie agli sponsor, al
tesseramento dei soci e a qualche surplus che arriva dall’organizzazione di alcune manifestazioni. “Anche quest’anno – continuano Scaggiari e
Fontana – siamo soddisfatti
del numero dei tesserati, un
centinaio di cui molti non
altopianesi, destinati ad aumentare perché l’iscrizione
è sempre possibile. Ci fa piacere inoltre il fatto che spesso venga apprezzata la qualità dell’organizzazione di alcuni eventi, come il raduno delle Ferrari, confermando che
con la nostra attività contribuiamo anche a pubblicizzare l’Altopiano”. Altra opportunità per i soci del Motor Club è il
gioco dei pronostici, che coinvolge numerose persone di tutte le
età. Nell’ultima edizione a risultare vincitrici sono state la giovanissima Chiara Confortin
(Moto GP) e Cinzia Nalato (Formula 1).
Silvana Bortoli
CLASSIFICHE E PROSSIMI IMPEGNI.
Prima categoria Girone “C” (aggiornata alla 10a giornata di ritorno): S. Vito di Leguzzano punti 51, S. Fortunato 45, Elleesse ed Azzurra Sandrigo 43, Pove 42, Scledum
41, Summania 36, S. Eusebio 32, Canove 31, Travettore 28,
Breganze 27, Dueville 26, Mussolente 25, Cassola S. Marco 24, Poleo Aste 19, Angarano Azzurra 16.
Prossimi turni: 5 aprile (ore 16) Canove-Dueville; 19 aprile
(ore 16) Canove-Cassola S. Marco.
Seconda categoria Girone “E” (aggiornata alla 10a
giornata di ritorno): Alto Astico Posina * punti 48, Lugo
Calvene 44, Orsiana 43, Malo * 42, Torre Valli * e Careciupan
37, Costabissara 35, S. Giorgio Perlena 34, S. Vitale
Castelnovo 32, S. Tomio 31, Cà Trenta * 28, Cosfara e
Montecchio Precalcino 25, Concordia * e Valdastico 24,
Asiago * 22. * una partita in meno
Prossimo turno: 5 aprile (ore 16) Careciupan-Asiago; 19
aprile (ore 16) Asiago-Montecchio Precalcino.
Seconda categoria Girone “F” (aggiornata alla 10a
giornata di ritorno): Carmenta punti 53, Cartigliano * 51,
S. Anna 50, Juventina Laghi 41, Campese 40, Giovanile
Ezzelina 38, Vallonara e Bp ‘93 35, Spf 33, Lusiana Conco
32, S. Croce Bassano 30, Junior Valbrenta * e S. Vito
Bassano 26, Campolongo 25, Arsenal Cusinati e Colceresa
MPM 16. * una partita in meno
Prossimi turni: 5 aprile (ore 16) Colceresa MPM-Lusiana
Conco; 19 aprile (ore 16) Lusiana Conco-Giovanile Ezzelina.
Terza categoria Girone “Bassano” (aggiornata alla 10a
giornata di ritorno): Union 98 Borso punti 67, Eurocalcio
60, Quinto Vicentino 52, Longa ‘90 e Cusinati 50,
Pedemontana e Real Stroppari 36, Fellette * 34, Aurora S.
Giuseppe * 29, Palladiana Vigardolo 25, Gallio 24,
Marchesane 22, Villaggio S. Lazzaro * 21, Virtus Colceresa
18, S. Pietro Rosà 17, Fortitudo Bassano * 11. * una partita in meno
Prossimi turni: 5 aprile (ore 16) Eagles Pedemontana-Gallio;
19 aprile (ore 16) Gallio-Cusinati.
Nota: le partite delle formazioni altopianesi potrebbero subire variazioni di luogo.
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Sabato 4 aprile 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
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Campionati italiani assoluti di sci alpino e sci nordico
SPORT
Giulia Gianesini (Fiamme
Oro) è la nuova campionessa italiana di slalom gigante.
Chi è passato nei giorni scorsi
per il centro di Gallio ha potuto notare in Piazza Italia dei
lunghi striscioni tricolore con
delle belle gigantografie della sciatrice, con dediche varie che palesavano tutta la
soddisfazione dei suoi familiari, mamma Laura e papà
Gastone, che proprio nella
piazza centrale del paese
hanno il loro negozio, dei tanti
amici e dei fans. E’ successo tutto sulla pista Costabella
all’Alpe Cermis, negli asso-
L’Altopiano ritrova due campioni
Nello stesso giorno sono arrivate due medaglie: Giulia Gianesini conquista l’oro in gigante
e Sergio Rigoni ottiene l’argento nella spettacolare Team Sprint in tecnica classica
luti di sci alpino Giulia
Gianesini ha battuto le
altoatesine delle Fiamme
Gialle Manuela Moelgg di
otto centesimi e Denise
Karbon di 47. La vede
l’altopianese delle Fiamme
Oro subito all’attacco. Con
un tempo di 57"46 ottiene la
miglior performance di manche con 44/100 di margine
sulla “finanziera” Manuela
Moelgg e 58 su Camilla Alfieri (Esercito). Denise
Karbon è a 62/100. Nella
manche conclusiva, la pista
della Val di Fiemme sembra
sorridere a Manuela Moellgg
dopo aver realizzato un
1’00"85 tempo inferiore all’
1’01"06 fatto segnare da
Denise Karbon. Giulia
Gianesini, con tecnica e temperamento giusti, arriva prima con otto centesimi di
scarto e vince il suo primo e
sicuramente meritato, visti
l’impegno, il talento e la tenacia che ha sempre saputo
mettere in pista, quest’anno
in modo particolare.
‘’Dopo l’argento 2006 sono
riuscita a vincere il primo titolo italiano assoluto - ha dichiarato a caldo Gianesini e l’ho fatto battendo fior fior
Son tornati dopo dieci anni
i Campionati Lusianesi
Nella piana di
Granezza, a Monte
Corno di Lusiana, si
sono svolti sabato 14
marzo i Campionati
Lusianesi di sci nordico, ovvero sci di
fondo, intitolati al “1°
Trofeo Gruppo Alpini Cantele Gabriele
Lusiana”.
La manifestazione,
che per più di tre decenni venne organizzata dai
Gruppi Sportivi comunali e
nella quale si tenevano anche i
campionati di sci alpino, fu interrotta circa dieci anni or sono,
a causa di mancanza di neve
ed in seguito per il mancato
adeguamento degli impianti di
risalita delle piste.
Ma la nostalgia al ricordo di
quelle giornate di sport e di festa, andata ad intromettersi anche all’interno del Consiglio
Direttivo del gruppo Alpini, ha
fatto scaturire l’idea di riprendere almeno in parte l’iniziativa, atta soprattutto a coinvolgere i giovanissimi atleti
Lusianesi impegnati in questa
disciplina meravigliosa, ma che
per sacrificio e tenacia viene
classificata fra le più dure delle
discipline sportive. Una pratica sportiva peraltro tipicamente alpina, basta ricordare i
Ca.STA che ogni anno vengono organizzati dalla Sede Nazionale.
Una quarantina di appassionati
fondisti di ogni età hanno aderito con molto entusiasmo alla
manifestazione, preparandosi
con cura alla sfida che seppure
in forma amichevole, non può
mai tralasciare lo spirito agonistico e competitivo.
Ventuno concorrenti, suddivisi
in cinque categorie maschili e
femminili, compresi fra gli anni
2001-1995, hanno disputato la
gara a cronometro, a tecnica libera, nei vari percorsi
prestabiliti, sotto il continuo incitamento e innumerevoli applausi dei genitori e del numeroso pubblico presente; incredibile la grinta e lo spirito sportivo dimostrato dai mini atleti in
gara di appena sette/otto anni
di età. E’ seguita quindi la gara
a staffetta a coppie che ha visto i concorrenti della categoria adulti sfidarsi su un anello di
un chilometro da ripetersi per
cinque volte con il cambio ad
ogni tornata, un avvincente carosello percorso ad elevato ritmo di gara durato per una mezzora.
Alla fine, presso la Baita
M.Corno, alla presenza del
Capogruppo
Francesco
Galvan, del Vice Fortunato
Ronzani, alcuni Consiglieri del
Gruppo e del presidente della
Pro Loco, Fabio Ronzani, la
meritata premiazione degli atleti fino all’ottavo classificato di
ogni categoria, con trofei, pergamene, medaglia ricordo per
tutti…e tanti applausi.
R.R.
Le classifiche
Cat. anno 2001: 1° Cortese
Kevin -2° Bertacco Daniele - 3°
Bertuzzi Daniel
Cat. anno 2000-1999-1998
maschile: 1°Meneghini Luca 2°Cantele Alberto - 3°Ronzani
Kristian - 4°Bagnara Simone 5°Minuzzo Daniele. Cat. 20001999-1998 femminile: 1aPozza
Alice - 2aAva Valentina - 3a
Frezza Anna. Cat.1997-19961995 maschile: 1° Marolla
Riccardo - 2° Michelon
Gianantonio - 3° Ronzani
Cristian - 4°Bagnara Fabio - 5°
Minuzzo Mattia - 6° Ronzani
Emanuele. Cat.1997-19961995 femminile: 1 a Cantele
Marta - 2 a Busa Sofia - 3 a
Cantele Elisabetta.
Staffetta a coppie cat. Adulti:
1aBusa Gianfranco in coppia
con Ronzani Daniele.
di campionesse.
La prossima stagione il mio obiettivo sara’ quello di
riuscire ad entrare
con regolarita’ fra
le top 30 di Coppa’’.
Grande la gioia e
l’entusiasmo per
questo risultato
non solo a Gallio,
ma
in
tutto
l’Altopiano che
spera di aver trovato, dopo quelli di
Lorena Frigo e di
Fabrizio Tescari,
un nuovo nome da
incitare e capace
di far tornare
grande nel nostro
territorio la passione per lo sci alpino. Anche per Sergio Rigoni,
impegnato a Slingia, Alto
Adige, nella sessione conclusiva, i Campionati Italiani “assoluti” hanno riservato una
bella soddisfazione. Il promettente altopianese della
“Forestale”, in coppia col
bergamasco Renato Pasini,
nella spettacolare team
sprint in tecnica classica è
riuscito ad ottenere la medaglia d’argento e il suo
primo podio in carriera.
Giornata dunque da incorniciare dunque per lo sci
altopianese e in particolare
per i responsabili dell’Us
Asiago Sci società che ha
il merito di aver “allevato”
questi due campioni.
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Sabato 4 aprile 2009
l’Altopiano
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PALLAVOLO
Finali provinciali, U16 definiti i concorrenti
Il 5 aprile inizia la sfida per il titolo - Secondo posto al Volley Cesuna U20 nell’Open femminile
Dalle semifinali dello scorso
weekend sono usciti i nomi
delle squadre che si contenderanno il titolo di Campione Provinciale U16. Ecco allora il programma delle sfide accolte per l’occasione
da P.G.S. Pallavolo Cesuna
e Slegar Volley Asiago: al
Palazzetto di Roana scenderanno in campo per le finali
maschili prima le formazioni dell’A.D.Pol. Cornedo e
Torrebelvolley che si contenderanno il terzo gradino
del podio e, a seguire,
U.S.D. Altair Vicenza e Schio
Sport s.r.l. per la finale per
il primo posto. Ad Asiago, al
Palazzetto IPSIA di Via Cinque, si fronteggeranno invece le formazioni per l’assegnazione del titolo femminile: Più Sport Vicenza e Volley
Sottoriva saranno le prime a
tastare il parquet cittadino
per l’attribuzione del terzo
posto, mentre subito dopo
sarà il turno di Joy Volley
Vicenza e Pallavolo Bassano
affrontarsi per la finale per
il primo posto. Entrambe le
competizioni avranno inizio
alle 15,30 di domenica 5
aprile, le premiazioni, invece, avranno come unico palcoscenico il Palazzetto dello Sport di Roana dove al
termine degli incontri si concentreranno le squadre. Anche in questa occasione è
stato molto significativo
l’apporto degli sponsor della Polisportiva Comune di
Roana, Cassa Rurale ed Artigiana di Roana – Consor-
zio fra i Caseifici
dell’Altopiano di
Asiago – Rigoni di
Asiago, sempre pronti a rispondere alle richieste di collaborazione. Nel frattempo
rimangono aperti i
fronti dei campionati
disputati dalle squadre locali: il CesunaCaseificio Pennar,
maschile di 2^ divisione, continua il
cammino dei playoff
che determineranno le
promozioni in 1^ divisione. Sconfitto nella seconda giornata
disputata sabato 22 a
Thiene contro la Fulgor 3 a
0, parziali di 25-13, 25-17 e
25-18, il Cesuna è pronto al
riscatto e nella terza giornata fra le mura amiche,
supportato da una buona
cornice di pubblico, ha la
meglio sulla formazione
dell’A.S.D. Volley Nove con
il punteggio di 3 a 1. Questo
risultato consente al Cesuna
di muovere finalmente la
classifica e raggiungere
Thiene e Santa CroceBassano a quota 3. Molto più
lontana, però, la zona promozione con U.S. Castello di
Arzignano, Altair e P.S.F. di
Vicenza già a 9 punti che
cercano di prendere il largo.
Per l’Holz Volley Cesuna,
formazione femminile di 2^
Divisione, una settimana
dura quella da cui è appena
uscita: tre consecutive partite contro le squadre al ver-
tice del girone B che potevano segnare una svolta nelle
ambizioni di promozione alla
categoria superiore. La prima sfida di cui rendere conto è stata quella di mercoledì 18 contro il Rosà Packing
‘90: una partita da
cardiopalma, degna dello
scontro fra due delle migliori
formazioni del campionato,
intensa e combattuta tanto
da portare le squadre al tiebreak prima di conoscere
quella vincente. Al termine
dei cinque set è il Cesuna ad
imporsi 3 a 2, con parziali
di 24-26, 25-16, 25-14, 2426 e 15-8. La successiva trasferta di Angarano di sabato
21 dimostra rivelarsi più
proibitiva delle premesse,
contro una squadra che fa
di costanza e concretezza la
propria arma migliore, meritandosi appieno il secondo
posto in classifica. Per il
Cesuna si è rivelata determinante l’assenza di Tatiana
Panozzo, solido centrale in
attacco e muro, ed il malaugurato infortunio della
palleggiatrice
Alessia
Salmaso, la cui uscita ha
condizionato anche emotivamente il resto della squadra.
Buona, comunque, la prestazione generale del Cesuna che
riesce a contenere gli assalti
delle padrone di casa fino alla
fine dei set; nonostante ciò è
l’Angarano ad avere la meglio
aggiudicandosi i 3 punti in palio: 3 a 0 il finale, con parziali
di 25-22, 25-22 e 25-21.
Nel terzo incontro di mercoledì 25 la sfida casalinga è
quella con l’U.S. Astico di
Lugo. Ancora una volta è il
tie-break a decretare il vincitore dello scontro: dopo i primi due set a favore degli ospiti
il Cesuna torna a farsi sotto
riuscendo a prevalere fino alla
metà del 5° set quando il Lugo
interrompe sul 7-8 la serie
positiva del Cesuna. Un paio
di palle sbagliate e qualche
punto fortunato alla fine fanno la differenza per portare il
risultato finale nel taccuino
degli ospiti. 2 a 3 il finale della partita, parziali di 22-25, 1825, 25-21, 25-16 e 12-15,
nella quale si segnalano le eccellenti prestazioni dei centrali,
Barbara Stella e Tatiana
Panozzo, ottimamente servite da Alessia Salmaso in regia.
Al termine della 17^ giornata la classifica del Girone B
è guidata dal Cogollo con 50
punti e Angarano a 45, seguono Lugo e Rosà a 36; il
Cesuna è 5° a 31.
Nel campionato Open femminile AICS il Volley Cesuna
U20 aggiunge un’altra perla
alla collana di vittorie messe
da parte nella regular season:
anche nell’ultima giornata
del giocata nella trasferta di
Altissimo contro il C.G. Max
porta a casa un successo
pieno 0-3, con parziali di 1725, 21-25 e 16-25. Una partita vinta senza particolari problemi, con la laterale Marta
Costa, in particolare serata di
vena, che merita gli onori della
cronaca. Secondo posto al sicuro, quindi, grazie alle 15 vittorie e sole 3 sconfitte che consentono al Cesuna di raggiungere quota 46 punti dietro lo
Sporting Alto Vicentino di
Chiampo a 52. Meritata pausa
pasquale, quindi, per la squadra di Glenda Forte e compagne, in attesa del primo turno
di play-off che prevede l’eliminazione diretta della perdente;
l’avversario sarà il G.S. Costo
di Arzignano piazzatosi 5° in
campionato.
L’Happy Hippo Volley Cesuna,
Campionato AICS U14, resta
l’unica formazione a disputare
una gara casalinga prima delle
vacanze pasquali. L’allenatrice
Beatrice Pesavento allora coglie
l’occasione per chiamare a raccolta tutti i tifosi per sostenere
la squadra nella sfida al vertice
del campionato programmata
per questo sabato 4 aprile alle
18,30 al Palazzetto di Roana. Il
prestigioso avversario sarà la
Pallavolo Arzignano, primo in
classifica a 51 punti, mentre il
Cesuna insegue al secondo posto a 41 con una partita da recuperare.
Boom di iscrizioni al Volley Asiago Altopiano
Seppur nato da meno di un
anno, il Volley Asiago
Altopiano, che per la presente stagione sportiva si allena
e disputa le partite casalinghe presso la palestra della
Ragioneria di Asiago, già affronta campionati di varie
categorie: Gioca-Volley (1,2,
e 3 elementare), Mini-Volley
(4, 5 elementare, 1
media), Under 16 ed Open.
L’Under 16 ha concluso in
modo trionfale la regular
season, vincendo il proprio
girone provinciale, e ha appena conquistato l’accesso
alle semifinali provinciali battendo ai quarti con un doppio 3-0 le parigrado dello
Zugliano. L’abbinamento
per la semifinale e’ ancora
da stabilire, in attesa che
Perlena e Antares Vicenza
giochino gara 3 dei quarti,
mentre Recoaro e Chiampo
sono gia‘ sicure.
La speranza delle ragazze
Volley Asiago e dei loro
coach Ulisse Munari e Alessandro Siviero e’ di ripetere
il roboante risultato dell’anno scorso quando raggiun-
sero la finalissima
provinciale
dell’Under 14 contro lo Sporting di
Arzignano. L’impegno e le novità tecniche introdotte negli allenamenti, intensificati in questo
periodo in palestra,
non lasciano dubbi
sulle reali intenzioni della squadra!
C’ è però sempre
avanti a tutto la gioia di stare assieme,
che tra i vari momenti di
amicizia e comunione, vedrà
tra poco la partecipazione
della squadra alla tre giorni
di Beach Volley nazionale
sulle spiagge di Bibione.
Dopo tanta neve ed un duro
anno scolastico, cosa c’ è di
meglio della sabbia, del mare
e del gioco con altri 2500 atleti da tutta Italia per rilassarsi in vista della volata di
fine stagione ?
Le Open di coach Luciano
Panozzo invece sono ancora alle battute finali della
regular season del loro lun-
go campionato. L’obbiettivo
immediato è ritornare a ranghi completi dopo una stagione d’esordio difficile a
causa di lunghe assenze per
malattia, impegni scolastici
(alcune ragazze studiano in
pianura) e di lavoro. Per
molte delle Open il campionato di quest’anno è stata la
prima esperienza di pallavolo
agonistica, giocata spesso
contro squadre composte da
ragazze con gia’ molti anni
di esperienza alle spalle. Questo non ha fatto però venire
meno l’entusiasmo e la soli-
darietà tra le ragazze, che
hanno costituito un gruppo
dai legami molto forti dentro e fuori la palestra, e che
ha ambiziosi obbiettivi per la
prossima stagione sportiva
dove non dovrà più scontare lo scotto dell’esordio agonistico.
Non meno soddisfazioni per
il Volley Asiago Altopiano
sono arrivate dal settore Gioca-Volley e Mini-Volley. Partiti con un leggero ritardo
dovuto all’organizzazione
logistica della nuova società, in meno di due mesi si è
costituito un folto gruppo di giovani atleti
(foto), una ventina dai
sei agli undici anni seguiti dagli allenatori
Lucio Plebs, Alessandro
Siviero, Ulisse Munari e
Marica Valentini.
I giovanissimi atleti cominciano
già
a
familiarizzare agevolmente con i palloni studiati dalla Federazione
per questa fascia di età,
a sviluppare un eccellente coordinamento
motorio attraverso giochi ed
esercizi studiati appositamente, e ad imparare le tecniche
di base della pallavolo durante gli allenamenti che si svolgono alla palestra della Ragioneria ogni Lunedì e Mercoledì dalle 17 alle 18. E
come se non bastasse, iniziano anche ad arrivare i primi risultati. Infatti, qualche
Domenica fa, il 22 Marzo,
si e’ svolto a Valdagno il raduno Mini-Volley Marzo
2009 e il Volley Asiago si e’
presentato all’appuntamento
con il proprio gruppetto
(Angelica,
Federico,
Giorgia, Matilde, Melissa,
Michele, Rebecca e Sana, insieme a un nutrito contorno
di genitori) a questa splendida giornata di festa e di
amicizia organizzato dall’Associazione Italiana Cultura e
Sport (AICS) in collaborazione con la societa’ Sporting
Alto Vicentino. Superato lo
scoglio iniziale dell’esordio,
l’Asiago, che per regolamento si e’ dovuta dare un
nickname e, data la provenienza, la scelta e’ ricaduta sulle
“Marmotte”, ha portato a
casa 2 vittorie su 5 incontri;
risultato di tutto rispetto considerando che questi piccoli
pallavolisti si sono affacciati
al mondo della pallavolo non
piu’ di due mesi fa’! Il prossimo appuntamento delle
“Marmotte” e’ fissato per Domenica 26 Aprile 2009, mentre Domenica prossima 5
Aprile sara’ la volta dei giovanissimi (1a, 2a e 3a elementare) che a Nogarole Vicentino
se la vedranno con i pari eta’
nella manifestazione GiocaVolley “Uova in Festa”.
8
Sabato 4 aprile 2009
l’Altopiano
“La pluralità linguistica
va sempre tutelata”
Sull’articolo di Franco Sella, commenti anche dalla Francia
In seguito all’articolo del
signor Sella, apparso sul
Giornale dell’altopiano, mi
permetto, in quanto lettrice fedele al vostro giornale, di dare un mio semplice parere riguardo la
scelta della seconda lingua comunitaria da parte
dei genitori, all’ingresso
della scuola media per il
prossimo anno scolastico.
Sono fr ancese ed insegnante d’inglese in una
scuola media francese. Ho
imparato lo spagnolo e non
l’italiano come seconda lingua, poi più tardi il tedesco.
Mi sono accostata all’italiano per meglio gustare i
libri di Mario Rigoni Stern
e per avere l’opportunità di
incontrare quest’Europeo
di altissimo valore e che
ammiro tuttora .....Io non
ho altre origini se non quelle francesi dal 1675....
Eppure mi sento più europea rispetto alla mia cittadinanza francese. Ciò che
mi ha profondamente sconvolta nelle dichiarazioni di
questo consigliere è la sua
presunzione nell’orientare
la scelta dei genitori; sono
stupita poiché qui, nessun
comune si permetterebbe di
proferire parola sulla scelta delle lingue nelle nostre
scuole medie. L’equilibrio
linguistico è certamente fragile, ma la pluralità linguistica va in ogni caso tutelata e di conseguenza anche la scelta.
Se lo spagnolo,qui, ha il
sopravvento dopo l’inglese,
l’italiano ha al suo attivo
una sezione completa e il
tedesco, una mezza sezione.
Per capire questi dati, è significativo sapere che nel
sud della Francia, abbiamo
un’altissima percentuale di
alunni provenienti da flussi
migratori italiani e spagnoli. Per noi, voi rimanete i
cugini di primo grado uniti
grazie alla storia. Al mio
avviso,trovo raccapricciante, anche se l’altopiano dista
da
qui
780
chilometri(55O dai confini),
di abbandonare l’insegnamento del francese, la quale lingua è stata modellata
su quella latina e presenta
perciò similitudini con l’italiano. Ciò potrebbe rappresentare una carta vincente
per i giovani alunni in formazione. Ma lungi da me,
il pensiero di difendere a
spada tratta la lingua
francese...Sono una semplice docente di inglese !
Un’ultima osservazione :
sapete che nel gruppoclasse che porterò con me
ad Asiago in ottobre 2009,
ci sono due alunni provenienti da Enego e Lusiana,
curioso, no ?
Eppur vero che queste famiglie non potevano scegliere altre mete come la
Germania nel secolo scorso.
Mi permetto di aggiungere
umilmente che sarebbe opportuno favorire scambi
culturali in una ampio raggio di paesi europei piuttosto di contrapporre le lingue. Sarebbe un vero arricchimento per i nostri studenti.
Richiedo quindi la pari dignità delle lingue per continuare un gemellaggio iniziato 5 anni fa con la Scuola
Media di Asiago con il contributo dello stesso Comune affinché questo legame
continui ad esistere Tra
questo angolo del Veneto e
la terra provenzale. Cordiali
saluti. Élisabeth Groelly
13/03/09.
France
(PACA).
www.giornalealtopiano.it
“Col Piruea solo un’ulteriore
distruzione del territorio”
Mi trovo in netto disaccordo
con quanto espresso dal sig.
Vittorio Guardalben, urbanista, nell’ultimo numero de
l’Altopiano, circa il
P.I.R.U.E.A. Ritengo – e
non credo sia un punto di vista solo personale – che la
contropartita della realizza-
Nome: Rita
Cognome: Frigo
Figlia di: Lucio e Anna
Nata a: Venezia il 9 dicembre
1985
Residente a: Canove di
Roana
Laureata il: 26 marzo 2009
Facoltà: Scienze Giuridiche
Tesi: “Le indagini
necroscopiche: norme di
riferimento e prassi
consolidate”
Tantissimi auguri di Buon Compleanno a LORENA, MARCO,
LAURA, GEGE’, CLAUDIA, PAOLA.
I vostri amici, Concat.
Dalle ore 8.45 di sabato 4
alle ore 8.45 di sabato 11 aprile
ASIAGO: Farmacia Rossi sas del dr. Adelchi
Zuccato – Viale Matteotti
Dalle ore 8.45 di sabato 11
alle ore 8.45 di sabato 18 aprile
CANOVE: Farmacia del
dr. Leonardo Bosio – Via Roma 33/a
CONCO: Farmacia della dr.ssa Monica Federici
Piazza S. Marco, 23
Direttore responsabile: Stefania Longhini
Segretaria di redazione: Silvana Bortoli
Hanno collaborato:
don Marco Pozza, Daniel Finco, Ilario De Guio,
Alessandro Cunico, Giulia Panozzo, Sergio Bonato,
Virginia Gianello, Aurora Carli, Alessandro Siviero,
Paola Cappellari, Giacomo Frigo, Leonardo Brugiotti,
Luciana Del Giudice, Renato Cuffolo
Responsabile grafico e impaginazione: Fabrizio Favaro
Impaginazione: Davide Degiampietro - Grafica Altopiano
Foto: Foto Bergamaschi - Archivio Giornale
Stampa: Centro Stampa delle Venezie
Via Austria, 19/b - 35217 Padova
ne sarebbe inevitabilmente
conseguita. Il richiamo, in
chiusura del ridondante contributo del sig. Guardalben, al
macellaio e alla carne da
macello è l’esempio più appropriato per questo genere
di interventi urbanistici.
Avv. Maurizio Rossetto
Lunedì 9 marzo 2009
Carlotta Rodeghiero, già
dottoressa
in Economia e
Commercio,
ha conseguito la laurea
specialistica in Banca e
Finanza con il massimo
dei voti 110/110 e lode.
Congratulazioni
Sabato 4 aprile 2009
In redazione:
Cesare Pivotto, Luigi Frigo Bettinado, Egidio Zampese,
Martina Rossi, Gerardo Rigoni, Stefano Angonese,
Stefania Simi, Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit
zione del predetto famigerato piano non vada
quantificata in moneta (peraltro fuori corso), ossia in 9
miliardi di vecchie lirette, o,
ancora, in opere pubbliche
non costruite, bensì vada misurata in termini di definitiva
distruzione del territorio, che
I neolaureati dell’Altopiano
l’Altopiano
L’Altopiano srl - Società unipersonale
Via Monte Sisemol ,9 - 36012 Asiago (Vi)
Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002
presso il tribunale di Bassano del Grappa
Telefono servizio lettori: 348 - 3138606
Telefono servizio abbonati 338 -1460517
Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517
E-mail: [email protected]
[email protected]
25
Domenica 5 aprile
ASIAGO: Q 8 – Località Mosele
FOZA: TOTAL – Via Lazzaretti 24
Domenica 12 aprile
ASIAGO: ESSO – Via Verdi 62
ENEGO: SHELL – Via Roma
Lunedì 13 aprile
ASIAGO: AGIP – Via Verdi
LUSIANA: IP – Via Europa, 50
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8
Sabato 4 aprile 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
26
Da sabato 4 a venerdì 17 aprile 2009 - Il 4 aprile è il 94° giorno
del Calendario Gregoriano, mancano 271 giorni alla fine dell’anno.
Sabato 4 S. Isidoro
Domenica 5 Domenica delle Palme
Lunedì 6 S. Diogene
Martedì 7 S. Giovanni
Mercoledì 8 S. Dionigi
Giovedì 9 S. Maria
Venerdì 10 S. Terenzio
Sabato 11 S. Stanislao
Domenica 12 Pasqua
Lunedì 13 Dell’Angelo
Martedì 14 S. Abbondio
Mercoledì 15 S. Annibale
Giovedì 16 S. Lamberto
Venerdì 17 S. Roberto
Un santo per volta: S. Stanislao:
Nacque nei pressi di Cracovia dai
nobili Belislao e Bogna: avviato alla
carriera ecclesiastica, studiò presso
la scuola della cattedrale di Gniezno
(per un certo periodo, sede
primaziale della Polonia) e a Parigi. Fu ordinato sacerdote dall’arcivescovo di Cracovia Lamberto Zula, che gli affidò la comunità di Czembocz, dove si guadagnò la fama di pastore onesto e zelante, e lo nominò poi canonico del capitolo metropolitano, predicatore della cattedrale e vicario diocesano generale.
Nel 1072, alla morte dello Zula, Stanislao venne desigato quale
suo successore, ma accettò l’elezione solo dopo la richiesta di
papa Alessandro II. Entrato in aperto contrasto con il re Boleslao
II l’Ardito (secondo gli Acta perché ne aveva pubblicamente
denunciato la vita dissoluta), venne fatto assassinare dal sovrano mentre celebrava la messa nella chiesa di San Michele: il
suo corpo, mutilato e dato in pasto ai cani dagli emissari di Boleslao,
venne recuperato dai canonici, sepolto in San Michele e poi
traslato nella cattedrale del Wawel di Cracovia (1088). Venne
solennemente canonizzato ad Assisi da papa Innocenzo IV il 17
agosto 1253, è patrono principale della Polonia e il suo culto è
particolarmente vivo anche in Lituania, Bielorussia, Ucraina e
negli Stati Uniti.
Eventi a breve scadenza: giovedì 16 aprile ore 20.30.
Teatro Comunale – Torcegno (Valsugana): presentazione
del libro “Bestia e sapone, la guerra dell’alpino Giovanni Pacher”,
interverrà l’autore Davide Modena. Si è inaugurata venerdì 13
febbraio - e rimarrà
aperta sino al 14 giugno - la nuova mostra
allestita presso il Museo
storico italiano della
Guerra di Rovereto,
una nuova interessante
mostra dal titolo ’’Parole come armi - La
propaganda italiana
nella Prima guerra
mondiale”. Orari di visita: dal martedì alla domenica, ore 10.0018.00. Chiuso il lunedì.
Per informazioni: tel.
0464/438100
Successe il: 6 aprile 1912, all’età di 57 anni moriva il poeta
Giovanni Pascoli. Fu il quarto di dieci figli; trascorse la propria
infanzia nella vasta tenuta dei principi Torlonia, dove il padre era
fattore. Il 10 agosto 1867, giorno di San Lorenzo, il padre venne
ucciso mentre tornava a casa in calesse. Questo episodio lasciò
una traccia indelebile nella sensibilità del poeta e verrà rievocato in molti componimenti tra cui “X agosto” e “La cavalla storna”. L’incancellabile ricordo del padre ucciso lo portò ad una
desolata visione dei rapporti sociali ed alla convinzione che la
morte incombe sugli uomini (un esempio di ciò lo si vede nella
bellissima poesia “Il bolide”). Una catena di sventure familiari
sembrò avvalorare questa pessimistica visione: la morte della
sorella maggiore, dell’amata madre e dei fratelli Luigi e Giacomo. Terminati gli studi liceali, il Pascoli si iscrisse alla Facoltà di
Lettere a Bologna dove insegnava Giosuè Carducci, di cui fu
successore alla medesima cattedra. Nel 1883 iniziò una lunga
carriera di insegnamento in qualità di docente di latino e greco
nei licei, iniziò a scrivere le prime liriche di “Myricae” e iniziò la
propria attività di poeta in latino. Dal 1895 pubblicò una serie di
poemetti che poi intitolò “Poemi conviviali”. Ampia fu la sua
produzione poetica; oltre alle raccolte già citate ricordiamo: “Canti
di Castelvecchio”, “Odi e inni”, “Poemi italici”. Notevolissimi e
spesso veri capolavori furono i “Carmina”, cioè i poemetti latini.
La Ricetta del mese: Pasqua, è tempo di ricette a base di
agnello e capretto, ecco quindi che andiamo a proporre l’agnello agli asparagi. Pronta in 45 minuti, porzioni per 2 persone, ingredienti: 500 g di
asparagi, 1 scalogno, 2 cucchiai d’olio
extravergine di oliva, pepe, 250 ml di brodo vegetale, sale, 300 g di polpa di agnello, 2 spicchi
d’aglio, 1 rametto di rosmarino,mezzo bicchiere
di vino bianco. Preparazione: lavare accuratamente gli asparagi sotto acqua corrente, rimuovere la parte bianca del gambo, raschiarli con un
coltello non troppo affilato facendo molta attenzione a non toccare le punte, fragili e delicate.
Tagliare i primi 2-3 cm di punta ed affettare il
gambo nello spessore di mezzo centimetro di spessore. Scaldare il brodo. Mettere in una padella lo
scalogno tritato finemente, metà olio e farlo ben
dorare su fiamma vivace. Unire gli asparagi, una grattugiata
di pepe e far cuocere per qualche minuto a fiamma vivace.
Unire un mestolo di brodo vegetale, coprire e cuocere a fiamma media per 10 minuti circa. Se il fondo di cottura dovesse
asciugarsi troppo unire altro brodo vegetale. A fine cottura
regolare di sale.
Nel frattempo ridurre la polpa di agnello a cubetti facendo
molta attenzione a che non ci siano piccoli ossicini. Mettere
in un’altra padella il restante olio, l’aglio spellato e farlo dorare su fiamma vivace. Unire l’agnello, il rosmarino ben lavato e tamponato con carta da cucina, e cuocere per qualche minuto a fiamma vivace. Unire il vino, abbassare la fiamma e cuocere per 15-20 minuti a fuoco basso. Trascorso il
tempo indicato alzare la fiamma, far ben rosolare, unire gli
asparagi, mescolare e lasciar insaporire qualche minuto, quindi
regolare di sale e servire con un’abbondante macinata di
pepe.
Proverbi legati a questo periodo dell’anno: Riva april
coi fiori, coi poeti e i cantautori. Tuti i scrive e tuti i sona,
semo un popolo de mona.......
In april la prima tonisada sveia el bosco e la vecia
indormensada.
Aprile piovoso ano frutuoso.
Aprìl, aprileto, ogni dì un raméto.
In april ogni josa un baril
In april el ventesel el ga da vegner.
April fredolin, molto pan e poco vin.
Per tutto april no te allegerir.
April sparagaio, majo seriesaio
Chi in april pota la vigna, la vendemmia ghe sará matrigna
Aprile infiora e majo se ne onora
ARIETE
Urano, in aspetto importante con Saturno e con
Giove, potrebbe prendervi la mano, facendovi fare qualche imprudenza d’amore o di spesa. Prima di prendere una iniziativa
non priva di rischi, contate fino a dieci e poi tacete, mantenendo
un atteggiamento disponibile, ma non succube alle novità.
L’amore apre nuove prospettive, sfavillanti ma costose.
TORO
Non vi mancano di certo né le idee né le occasioni per farvi valere sul posto di lavoro, dove, se ritenete di aver
fatto il vostro dovere, potete chiedere un maggior riconoscimento del vostro impegno. Nell’amore non avete bisogno di
parlare: basta uno sguardo per farvi capire da un partner molto
devoto. Ma se così non è, parlate chiaro.
GEMELLI
Valorizzando Giove tuttora nel vostro segno, adesso in aspetto positivo con Saturno e Urano, potete mettere a
segno un progetto impegnativo. Sia l’amore che il lavoro sono
sotto una buona stella: sta a voi saper prendere le redini di un
destino che non attende che un vostro cenno per darvi le soddisfazioni che meritate.
CANCRO
Venere ha appena abbandonato il vostro segno,
lasciando una piacevole atmosfera di serenità e sicurezza in voi
stessi: mettete a frutto i doni del destino, puntando a tutto ciò
che ha un valore pratico, come il lavoro e il denaro. Nel mettere
ordine, troverete nuovi interessi, sia d’amore che di lavoro, sui
quali iniziare a riflettere, senza ancora decidere.
LEONE
Il Sole, Mercurio e Marte tuttora nel vostro segno garantiscono l’efficacia della vostra azione coraggiosa che
deve però puntare al massimo realismo: vuol dire che potete
tenere nel giusto conto anche le opinioni contrarie alle vostre,
saprete discernere ciò che vale da ciò che è da evitare. Soprattutto per quanto riguarda amore, sesso, acquisti di lusso.
VERGINE
Tenete nel giusto conto le sollecitazioni di Giove,
che prossimamente sarà toccato da Venere e che promette bene
nell’amore, nei soldi e perfino negli investimenti di lusso. Nel
lavoro e nei rapporti di amicizia potete dimostrarvi comprensivi,
aiutando generosamente chi sa sollecitare la vostra sensibilità.
Nel rapporto di coppia la situazione è in evoluzione.
BILANCIA Siete tentati da qualche capriccio, ma Saturno
nel vostro segno consiglia di rinunciare. Avete infatti l’occasione di centrare un obiettivo importante, specie dal punto di vista
del lavoro e delle finanze: non rinunciatevi di fronte a qualche
ostacolo imprevisto, che Urano non si stanca di porvi di fronte.
La prudenza è vincente.
SCORPIONE I vostri desideri vi inducono ad agire facendo
quel che vi dettano il cuore e la fantasia, senza preoccuparvi
della reazione di qualcuno che non vi capisce, e che saprete
convincere. Se vi resta ancora un’illusione, è il momento di riconoscerla: basterà per evitare di subire le conseguenze, specie
d’amore, settore nel quale conviene vigilare.
SAGITTARIOPotete volgere a vostro favore Giove, Saturno e
Urano, operando con tempismo sia in materia d’amore che nelle
finanze: in tutti e due i settori siete in grado di cambiare ciò che
non vi soddisfa, prendendo coraggiosamente un’iniziativa che
potrebbe imprimere la giusta direzione a cose che non vi hanno
mai convinto, ma che avete sopportato con pazienza.
CAPRICORNO
Sentite il bisogno di novità e potete soddisfarlo concedendovi una tregua dalla abitudini, dedicando
più attenzione a ciò che si solito trascurate. Se è la vita di relazione, non vi manca il favore del destino, che vi offre incontri
stuzzicanti, tra i quali occorre saper scegliere il meglio. Senza
però cedere alle lusinghe dell’apparenza, che spesso inganna.
ACQUARIO Gli astri vi tentano a nuove eccitanti occasioni
che sono a portata di mano: potete scegliere se vivere il favore
del destino nell’amore e nel sesso o se, invece, vi conviene
puntare a qualcosa di più sostanzioso, come il denaro o i riconoscimenti nel lavoro. Perfino la gola vi tende un tranello, ma
potete concedervi un’eccezione alle regole.
PESCI
Novità piacevoli sono in arrivo, ma non è il caso
di sollecitare niente e nessuno, specie nell’amore, se avete appena intravisto una nuova eccitante passionalità. Se invece
siete single, evitate di buttarvi a capofitto in un’esperienza che
potrebbe costare più di quanto rende, e fatevi desiderare, ricordando, come dice il proverbio, che in amore vince chi fugge.
Il Giornale pubblica le Vostre lettere!
Inviatele a: Giornale dell’Altopiano
e-mail: [email protected]
Per favorire il lavoro della redazione sarebbe
preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle
Poste n.3 36012 Asiago
Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere
devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si
riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o
non accettare eventuali testi di cattivo gusto.
I Nat-pensieri
di Nicolò Caimi
per altri Nat-pensieri: www.aspassoconnat.it
8
l’Altopiano
Sabato 4 aprile 2009
L’Altopiano d’inverno27
fra terra e cielo
www.giornalealtopiano.it
1°
Viviamo in un posto meraviglioso. Lo sappiamo. Lo pensiamo ogni volta che ammiriamo uno squarcio di paesaggio, che restiamo incantati a
guardare un tramonto, ogni
volta che camminiamo per i
nostri boschi, sulle nostre cime,
e abbiamo modo di perderci
negli spazi immensi tra cielo e
terra, come di osservare piccoli e incantevoli particolari della
natura. Avessimo avuto bisogno di un’ulteriore conferma di
tutto ciò, questa ci arriva prepotentemente dalle immagini
che i nostri lettori appassionati
di fotografia hanno voluto regalarci per il nostro nuovo concorso fotografico.
Le foto giunte all’indirizzo
[email protected]
relative alla stagione invernale
sono quasi cento. Non potendo pubblicarle tutte, la giuria ha
concordato di mostrarvi in questa bella pagina le prime quindici classificate, rinviandovi al
nostro
sito
www.giornalealtopiano.it per
poter ammirare le altre (con la
gentile richiesta di darci il tempo necessario per inserirle tutte!). Vi ricordiamo che il nostro concorso continua ed entro il 21 giugno attendiamo i vostri scatti che ci raccontano i
colori della primavera in
Altopiano. Grazie a tutti per le
belle emozioni, complimenti
e…continuate a partecipare
numerosi. Stefania Longhini
4°
3°
2°
7°
6°
5°
13°
11°
9°
12°
10°
8°
15°
14°
8
Sabato 4 aprile 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
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4 aprile 2009