BINARI SENZA TEMPO
programma per l’esercizio di un “Museo Dinamico” della Fondazione FS Italiane
Quattro spettacolari linee ferroviarie, tra la natura e l’arte, per i treni storici della Fondazione FS
Italiane.
Quattro tratte ferroviarie ad alto valore storico e paesaggistico, per la bellezza dei territori attraversati dai
tracciati e per i manufatti, spesso arditi, che vi insistono.
Vecchie linee che, oggi prive di servizi di trasporto pubblico locale, sono state individuate per entrare
a far parte di un vero e proprio “museo dinamico” che la Fondazione FS Italiane intende preservare e
valorizzare:
- la “Ferrovia del Lago”: da Palazzolo sull’Oglio a Paratico/Sarnico sulle rive del Lago d’Iseo;
- la “Ferrovia della Val d’Orcia”: da Asciano a Monte Antico nell’incantevole paesaggio delle “Crete
Senesi” ;
- la “Ferrovia del Parco”: da Sulmona a Castel di Sangro, la seconda ferrovia più alta d’Italia -dopo il
Brennero- passando per Roccaraso e i boschi della Majella.
- la “Ferrovia dei Templi”: da Agrigento Bassa a Porto Empedocle, tra i Templi della Magna Grecia,
Patrimonio Unesco.
Rete Ferroviaria Italiana, socio fondatore della Fondazione FS Italiana, garantirà, in regime di economia,
la manutenzione delle quattro linee deputate all’esercizio turistico per consentire il transito di convogli a
bassa velocità e far rivivere emozioni e ritmi di altri tempi.
La Fondazione ricercherà partnership con gli Enti o le Associazioni locali, al fine di commercializzare
itinerari inconsueti della nostra bella “provincia italiana”, poco conosciuti ma ricchissimi di attrattive.
Sui binari correranno affascinanti treni composti da rotabili storici della Fondazione FS Italiane, che viaggeranno a calendario e che potranno anche essere noleggiati per gite “su misura”.
Locomotive a vapore, carrozze in legno primi ‘900, “Littorine”: saranno questi i mezzi che condurranno
i visitatori tra il verde, l’arte e la bellezza del nostro Paese.
Senza fretta di arrivare, perché lo spettacolo è il viaggio stesso e quello che scorre dal finestrino...
Quattro itinerari nella bellezza della Provincia Italiana.
La Fondazione FS Italiane è stata costituita il 6 marzo 2013 dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane per
preservare e consegnare integro, a vantaggio anche delle generazioni future, il Patrimonio di storia e di
tecnica del trasporto ferroviario in Italia.
Da Maggio consolida la propria missione, valorizzando alcune tratte “dedicate” ai treni storico-turistici,
fuori dai grandi nodi ferroviari o dagli itinerari ad intenso traffico.
Un’anteprima di cosa il viaggiatore potrà scoprire a bordo dei treni, ancora funzionanti, che hanno fatto
la storia del Paese.
PALAZZOLO SULL’OGLIO - PARATICO / SARNICO
Palazzolo sull’Oglio-Paratico / Sarnico.
La “Ferrovia del Lago”, aperta all’esercizio nel lontano 1876 e chiusa al traffico
viaggiatori regolare dal 1969, è sopravvissuta fino ad oggi grazie ad un servizio,
unico in Europa, di trasporto lacustre
delle “sale ferroviarie” (le ruote dei treni) che venivano prodotte dalla ex-ILVA
di Lovere (BG) e poi caricate su speciali
carri merci. Questi ultimi , posti su chiatte mosse da un rimorchiatore venivano
scaricati nello scalo lago di Paratico da dove, agganciate a treni merci, raggiungevano destinazioni
europee. Cessato il traffico merci a metà anni ’90,
la ferrovia è rimasta attiva per treni storici e turistici organizzati dall’Associazione “Ferrovia Basso
Sebino” in collaborazione con Ferrovie dello Stato.
La linea, lunga 9 km, si sviluppa quasi interamente all’interno del Parco dell’Oglio, esattamente sul
confine tra le provincie di Bergamo e Brescia, per
poi confluire sul lago d’Iseo. La peculiarità di questa
tratta è quella di consentire ai viaggiatori di raggiungere il Lago, con treni a vapore diretti da Milano o
altre città Lombarde.
ASCIANO - MONTE ANTICO
Asciano-Monte Antico. La “Ferrovia della Val d’Orcia”, lunga 51 km, è stata chiusa al servizio viaggiatori regolare nel 1994 ma è sempre rimasta attiva per treni speciali, diesel o a vapore, risultando la tratta
italiana più percorsa da rotabili storici. Si snoda attraverso il paesaggio di incomparabile bellezza della
Val d’Orcia e delle Crete senesi, attraversando zone ad elevato interesse turistico come Montalcino o il
Monte Amiata. Il territorio, poco antropizzato, è noto, tra le altre attrattive, per le diverse fonti termali
e per le pregiate coltivazioni
di uva che danno il celebre
“Brunello di Montalcino”. La
linea fu aperta nel 1872 per
assicurare il collegamento
tra Siena e Grosseto prima
della realizzazione della linea
diretta e più veloce passante
per Buonconvento, aperta
solo nel 1927.
SULMONA - CASTEL DI SANGRO
Sulmona-Castel di Sangro. La “Ferrovia del Parco”, lunga 76 km, ha visto la sospensione del servizio viaggiatori regionale nel 2010 e, da allora,
solo la circolazione di alcuni treni turistici. Si
tratta di un vero e proprio capolavoro dell’ ingegneria ferroviaria. E’ parte della linea SulmonaCarpinone-Isernia, completata nel 1897, e, per
interventi infrastrutturali, interrotta ad oggi tra
Carpinone e Isernia. Dai 350 metri sul livello del
mare della città di Sulmona il binario “attacca” i
fianchi della montagna e conduce, in solo 25 Km,
ai 950 metri di Cansano. Numerosissime le opere
d’arte che la qualificano come linea ad alto valore tecnico-ferroviario e paesaggistico. La ferrovia attraversa infatti il Parco nazionale della Maiella e tocca note località di soggiorno come Roccaraso. A
Rivisondoli-Pescocostanzo si raggiungono i 1268 metri, conferendo all’amena stazioncina, prossima
all’altopiano, il primato di secondo punto
più elevato della rete FS dopo il Brennero.
Boschi e panorami stupendi, dalla Majella al Gran Sasso d’Italia, con una varietà di climi e di vegetazione che sono
valsi alla Ferrovia del Parco anche l’appellativo di “Transiberiana d’Italia”. Aperta
nel 1892 fino a Cansano e poi per tappe
successive fino a Isernia, subì danni durante il secondo conflitto mondiale tanto che il ripristino si concluse solo alla fine degli anni ’50.
AGRIGENTO BASSA - PORTO EMPEDOCLE
Agrigento Bassa-Porto Empedocle.
La “Ferrovia dei Templi”, lunga 10
Km, costituisce un unicum nel suo
genere in quanto parte della tratta
attraversa il Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, dichiarato dall’UNESCO “Patrimonio
dell’umanità”. Aperta nel 1874 e sospesa al traffico regolare nel 1978, ha
visto sporadiche circolazionidi treni
storici e turistici fino al 2012. Nel
2001 è stato sperimentato un traffico viaggiatori regolare con elettromoctrici ALe582 che non ha avuto
seguito. Presenta una suggestiva fermata denominata “Tempio Vulcano” nel mezzo del Parco, proprio di
fronte all’omonimo Tempio e a pochi metri dallo storico giardino della Kolymbethra, con una splendida
vista su tutta la valle e sui Templi di
Castore, Polluce e della Concordia.
La linea, che trova la sua terminazione nel parco ferroviario di Porto
Empedocle Centrale, ha un elevato
potenziale turistico grazie anche al
porto marittimo di Porto Empedocle e alla costa agrigentina. La piccola fermata terminale di “Succursale”
rappresenta, tra l’altro, una appendice estrema a sud-ovest della Sicilia,
della Rete ferroviaria nazionale.
Scarica

Maggiori informazioni