Testimonianze inviate al giornale “La Repubblica”. ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 1. SI FA LA FAME Da che nel 1999 mi sono Laureata in architettura e nel 2001 ho conseguito un master in informatica,la mia vita,anziché migliorare ha definito un tracollo sistematico ;ossia i contratti non esistevano piu',il lavoro nero a 9 euro all' ora per circa venti o meno ore settimanali,hanno garantito il mio sostentamento,parificato al tenore di vita terzomondista.Nonché attraverso collaborazioni a progetto un' assoluta mancanza di retribuzione costante:ossia i soldi non si sa mai quando arrivano. Questa é a la mia esperienza che spero e voglio cambi al piu' presto per garantire almeno a mé stessa un sostentamento. silvia di SILVIA MARTINELLI - 36 - insegnante 2. L'ESPERIENZA DI UNA MIA AMICA... La mia amica e' una ex. cococo. Adesso ha un contratto a progetto che le scadra' a febbraio e guadagna in tutto 11000 euro netti all'anno. Ha 38 anni circa, laureata e single. Se avesse un figlio il contratto a progetto sparirebbe. nel suo ufficio ci sono tre caste. Le assunte, Le interinali e quelle in body rental. Per lei passare dall'inferno del body rental al purgatorio delle interinali sarebbe un salto epocale. Ogni anno verso la fine del contratto a progetto iniziano le tensioni, non si sa se rinnoveranno, deve fermarsi per almeno 15 giorni senno' l'ispettorato del lavoro...., non devi chiedere soldi in piu' perche' credimi noi facciamo l'impossibile per voi e cosi' via. Tu vorresti lottare per avere 50, 100 euro in piu' al mese ? Ed ecco che l'azienda ti toglie i buoni mensa (o meglio, non te li toglie, semplicemente te li fa pagare) o ti trasferisce fuori sede. In pratica sposta il livello del disagio verso il basso e i tuoi sforzi per soddisfare i tuoi bisogni da propulsivi in avanti diventeranno difensivisti dei miseri diritti acquisiti. http://impiegato.ilcannocchiale.it di Sandro Spera - 35 - IT 3. CO.CO.CO O A PROGETTO: NESSUNA DIFFERENZA Buongiorno, per mia fortuna da due anni sono assunta a tempo indeterminato presso un'azienda di servizi. Questo dopo circa due anni e mezzo (nemmeno troppi, mi rendo conto) di gavetta tra interinale, stage infiniti e il mitico co.co.co. Quest'ultimo una fregatura colossale: gli stessi doveri di un lavoratore impiegato ma nessun diritto. Sottolineo nessuno: gli orari da rispettare sono gli stessi, staordinari obbligatori non retribuiti, ferie non pagate e nemmeno ti puoi scegliere quando prenderele, lo stipendio netto uguale o inferiore a quello di un lavoratore dipendente ma senza contributi. Il contratto a progetto? è la stessa identica cosa, perchè gli imprenditori si inventano progetti di lavoro inesistenti, fittizi e allo scadere degli stessi se ne inventano un altro. Un pura ipocrisia. Come si possono gettare le basi di un'economia solida se i giovani vivono perennemente una situazione di precariato? come si può richiedere un finanziamento per una macchina, una casa, dato che hai contratti di breve brevissima durata? di Cristina Ancona - 29 - marketing 4. CONSULENTE INFORMATICO Salve, lavoro in co.co.co. dal 2000 ed ora sono passato ad un co.pro. Secondo il mio parere personale e la mia esperienza professionale questa riforma non fa che complicare le cose a tutto svantaggio del lavoratore. Non diminuisce affatto il sommerso e posso assicurare che nel settore nel quale opero questa riforma ha causato il ricorso forzato da parte della maggior parte delle persone alla p.iva con notevoli svantaggi per il lavoratore che di fatto diventa del tutto autonomo ma nei fatti e' costretto a sottostare a condizioni tipiche del dipendente(ad es. il rispetto rigido degli orari di lavoro imposti dal datore di lavoro). Inoltre vorrei anche evidenziare il fatto che questi rapporti di lavoro nel campo dell'information technology e delle telecomunicazioni sono solo molto raramente diretti, nella maggior parte dei casi tra collaboratore e cliente finale sono interposte una o piu' societa' di lavoro ad interim e/o grosse societa' che gestiscono grandi commesse per conto delle grosse telco. Auspicherei uno studio di settore completo ed approfondito per portare alla luce questi fatti troppo a lungo celati e che hanno prodotto e producono danni inimmaginabili Cordiali Salut di Giuseppe Vita - 36 - telecomunicazioni 5. SOLO PER ABBASSARE IL COSTO DEL LAVORO Niente tredicesima, nè quattordicesima, zero accantonamenti TFR, contributi per la pensione?hahahahaa!!!! Se un giorno mi manderanno via (quando gli pare,mica si tratterebbe di licenziamento!)non potrò nemmeno chiedere il sussidio di disoccupazione. Questa forma di contratto è solo una truffa legalizzata: il costo del lavoro per il datore si dimezza, il lavoratore deve comunque rispettare(nel mio caso come in quello degli altri) un orario di lavoro, alla faccia della flessibilità. E se un giorno mi ammalassi? Niente malattia. E se rimanessi incinta (peggio di una malattia nel mondo del lavoro)? Sisuramente il PROGETTO al quale lavoro ...puff!!! Svanirebbe all'improvviso, e io mi ritroverei in mezzo alla strada col pancione. Mi sento in balia degli eventi, senza alcuna difesa, mentre il mio datore di lavoro si arricchisce sempre più... di angela barone - 30 - new economy 6. FUTURO Mi ritengo fortunato, in quanto ho un contratto a tempo indeterminato. Mi chiedo pero' lo stato come crede che possa fare un ragazzo o una ragazza che voglia costruirsi una famiglia, comprare una casa o avere figli, sapendo che il suo futuro lavorativo e' appeso ad un contratto a tempo, che quando va bene non supera i 12 mesi. E poi??? Forse sara' rinnovato??? Tutte queste precarieta' fanno si che i giovani restino sempre di piu' emarginati dal reale mondo del lavoro. di Andrea Gallucci - 30 - IT 7. COCOCO, MENO PRENDO E PIÙ FO La splendida Repubblica.it chiede di raccontare questa esperienza. Non posso, perché ho un capetto dietro che mi controlla di piero ciccone - 34 - telefonia 8. SFRUTTAMENTO INDISCRIMINATO sono un ex co.co.co. e acnhe co.co.pro., ora per cause di forza maggiore(se voglio continuare a lavorare!) sono passato a partita iva. Secondo me, questi sono solo strumenti per le aziende e gli imprenditori. perchè? io ero in un azienda aassunto a tempo indeterminato. alla comparsa di questi contratti, mi hanno prima licenziato (eravamo in meno di quindici). Poi prima mi hanno ripreso con contratto di collaborazione, poi a co.co.pro. e attualmente a partita iva. Che potevo fare??? o questo, o non lavorare affatto. (quando non gli servirò, arrivederci e grazie.) Certo che per un' azienda è il massimo, il poter disporre di un lavoratore così!!!!!! Intanto io, non avendo uno stipendio fisso, non posso chiedere un finanziamento, non posso avere un mututo, non posso cadere malato, sltrimenti non vegno pagato, non posso andare in ferie, che non vengo pagato. Questa la chaimano flessibilità, a me sembra più una sorta di schiavitù legalizzata! di pix fax - 40 - informatico 9. CHE FINE HANNO FATTO I MIEI CONTRIBUTI DA CO.CO.CO. ? Salve per mia fortuna oggi sono un lavoratore dipendente con regolare contratto a tempo indeterminato.Ma per 8 mesi ho lavorato presso una azienda di telecomunicazioni con contratto di "co.co.co" io sapevo che avevo una mia posizione all'inps (percepivo regolare busta paga) ma dopo due anni ho scoperto che i contributi (pochissimi) che mi spettavano non sono stati versati. Che posso fare? Giovanni di Accetta Giovanni - 26 - telecomunicazioni 10. LA CADUTA DELLE ILLUSIONI Mi meraviglio di leggere di fior di laureati che all'estero darebbero la paglia a molti dei loro colleghi (specie anglosassoni) in fatto di preparazione e idee che si abbassano a fare da servi ai padroni ignoranti dell'imprenditoria italiana (che tra l'altro e' destinata a sparire per la concorrenza estera, specie cinese, nonostante qualche urlatore ora voglia i dazi doganali per proteggere qualcosa che non c'e'). Ma che aspettate a cercarvi un lavoro onorevole e dignitoso fuori dall'Italia? La vostra prima sconfitta e' proprio questa, nell'accettare regole assurde pur di restare nell'ex-belpaese. In bocca al lupo a tutti, meglio straniero fuori che corpo estraneo in patria. di Fiorello Manfredonia - 36 - ricercatore 11. VOCE ANOMALA Sono una voce anomala nel grande mare dei co.co.co. Sviluppo siti internet. Ho cominciato la mia collaborazione con ---- SpA, azienda leader nel proprio settore, nel 1999. Al termine del contratto, l'azienda mi proponeva di essere assunto. Rifiutai e da allora rinovo i anno in anno, garantendomi una maggiore entrata mensile e una maggiore elasticita' nei tempi. Non è all'ordine del giorno cacciarmi. Un altro che facesse il mio lavoro, costerebbe di più. Dal canto mio, ora lavoro da casa recandomi presso la sede solo raramente. Significa più tempo a disposizione, maggiore elasticità negli orari, meno spreco di carburante, meno persone sulle strade. Anche perchè nelle aziende si comunica spesso tra un ufficio e l'altro via email. Che io aprissi una partita IVA sarebbe sconveniente per entrambi: lo posso evitare in quanto la mia collaborazione con ---- ha un carattere quasi esclusivo. Che anche all'interno della stessa azienda dove lavoro ci siano -e sono la maggioranza- finti contratti a progetto che in realtà sono contratti di lavoro dipendente in grigio, è la realtà. Ma finchè gli ispettorati del lavoro fanno finta di niente, alle aziende conviene e lo spacciano per normale. di Filiippo Volpe - 35 - Internet 12. Non si può lavorare così!! Il datore di lavoro ti usa(sfrutta)quando servi per poi scaricarti quando non ha più bisogno.Che pagliacciata! L'elasticità di cui tanto si parla viene solo richiesta(al lavoratore)e mai concessa(dell'azienda). Esperienza tante....Prospettive ZERO.... Non scherziamo! Saluti di Omar Bortesi - 13. CO.CO. CHE? Sono stato un co.co.co. nell'epoca in cui la prestigiosa stampa nazionale raccontava che quello era il marchio delle nuove professioni. Sembrava fosse un guaio non averlo! Ho iniziato a lavarare nel settore più precarizzato d'Italia: l'informazione. Dopo quattro anni circa, ho proseguito nell'odissea speranzosa di essere al centro del nuovo mondo, entrando nella stanza attigua della comunicazione professionale, dove la precarietà, invece, è la norma. Undici anni di spostamenti, adeguamenti, chili di cravatte e brevi periodi di inattività. Posso dire di aver anche guadgnato bene, di aver avuto la fortuna di capire se ero adatto o meno a fare quel lavoro. Lo ero. Nel 1999 alla scadenza dell'ennesimo contratto, ho deciso di ricominciare da zero. Da cinque anni mi occupo di tutt'altro e ho un contratto a tempo indeterminato. Certo, guadagno di meno. Però non corro tutti i giorni con i curricula in mano. Certo, mi posso permettere di mandar a quel paese il mio titolare, anche se non mi chiamano più dottore. Posso alzarmi la mattina e non pensare alle promesse di rinnovo, posso invece cercare di cambiare qualcosa dentro la mia azienda. Oppure cercare altrove: legge 30 permettendo ... di Francesco Forbino - 43 14. FINCHÈ LA BARCA VA La mia esperienza non è direttamente legata al co.co.co. Problema: Io ho 29 anni e lavoro da dieci. Ho cominciato negli alberghi come cameriere con contratto di "apprendistato al lavoro", successivamente come cassiere con contratto di formazione, attualmente faccio il barista con contratto interinale rinnovabile ogni 2-3 mesi. Domanda: Calcolando che in dieci anni nessuno mi ha offerto un contratto a tempo indeterminato, quante possibilità ho di trovarmi vecchio e senza un lavoro che mi permetta di sopravvivere? Soluzione: no comment Un ringraziamento speciale al Cav. S. B. per la sua integerrima correttezza morale e limpidezza d'animo. di Simone Garagiola - 29 - ristorazione 15. SOLO SFRUTTAMENTO ho lavorato come Co.Co.Co. in un internet point, in un residence turistico e in un call centre. Per farla breve, è un lavoro a cottimo,paga da fame, niente ferie, niente malattie pagate, orari a discrezione del boss, e, ovviamente, licenziamento in tronco non appena si paventava la possibilità di "lavoro dipendente". Nessuna autonimia, una sorta di servità della gleba. Niente liquidazione. Ora sono disoccupato. E nei guai, perchè l'affitto non è flessibile, è implacabile. di Marco Ottanelli - 39 - servizi 16. COMPETITIVITÀ SULLE SPALLE DELLA POVERA GENTE Ora vi racconto come si è "evoluta" l'azienda per cui lavoro: eravamo in tre lavoratori dipendenti. Ora, io quella con maggiore anzianità (20anni di servizio e maggior stipendio) sono stata licenziata, i colleghi sono stati contretti a dare le dimissioni e gli è stato proposto un bel contratto a progetto. L'azienda, con meno di 15 dipendenti e quindi SENZA TUTELE, sicuramente dal 1 dicembre sarà (?) più flessibile e competitiva. L'Italia e tre suoi cittadini decisamente NO! Io sono disoccupata, i colleghi ... precari! EVVIVA la Legge Biagi e le sue OPPURTUNITA' di crescita!. Roberta di Roberta Pozzobon - 38 - informatica 17. MANAGER Sono a capo di una struttura che si occupa di formazione ed in particolare quella finanziata da Fondo Sociale Europeo. Al momento dell'entrata in vigore del limite delle collaborazioni occasionali a 5.000 euro (e 30 giorni lavorativi) e del contratto a progetto al posto della co.co.co. mi sono trovato costretto a rinunciare a varie persone non disponibili a passare a p.iva. Il peso amministrativo complessivo non mi consentiva piu' di proseguire un'attivita' con lo stesso importo se non facendo passare i collaboratori ad una gestione con p.iva. Alla fine chi ci ha rimesso e' stata l'azienda che ha perso il know how e il personale (soprattutto quello piu' giovane) che non si e' reso disponibile a diventare un'autonomo. di Vav 1 - 26 - formazione 18. IO GIÀ DA 10 MESI CONTRATTO A APROGETTO Buongiorno a tutti, questa mattina sono rimasta stupita della notizia data, su tutti i GR, sulla fine dei CO.CO.CO., perchè per me il tempo del Co.co.co. è finito già da 10 mesi, e si è aperto il tempo dei L.A.P. (lavoratori a progetto), beh non è cambiato molto, anzi nulla: paga giornaliera, niente ferie, niente malattia pagata, niente garanzie ne tutele, stipendio misero... non ho nulla di più da aggiungere. di Claudia Rossi - 31 - servizi 19. SEMPRE PEGGIO già i cococo precedenti erano solo una maniera per far pagare meno tasse ai datori di lavoro e senza alcuna garanzia per il lavoratore che si trova (anche un banale lavoro di segreteria) a non avere ferie e malattia pagate nè alcuna certezza del domani e adesso è anche peggio. Almeno con il cococo precedente potevo essere pagata come lavoro di segreteria durante il periodo in cui lavoravo ma non c'era un progetto di un corso. Adesso devo aspettare che parta un corso e magari mi salterà anche il cococo e sarò costretta ad aprirmi una partita iva. E non mi si dica che ho altre scelte perchè non ce ne sono. In giro cercano solo al di sotto di una certa età per i contratti di formazione ecc. Inoltre con questo cococo ancora più di prima te lo sogni che ti venga fatto un prestito o un mutuo. Insomma sempre peggio per quanto mi riguarda. di eliana matania - 37 - formazione 20. ANALISTA PROGRAMMATORE Dopo aver perso il lavoro con moglie e figlio a carico, a causa del fallimento della mia azienda, è stato l'unico modo per poter salvare una situazione disastrosa. Ora sono tornato dipendente nella società per la quale ho lavorato come co.co.co. per 2 anni! Contributi persi, malattia non pagata, ferie inesistenti... altro che precarietà! di Daniele Carluccio - 40 - Chimica 21. STESSA SITUAZIONE Confermo quanto detto da Pix Fax, con la sola eccezione della partita IVA, che non ho aperto. Se questo è progresso! di Saverio Miligi - 32 - informatico 22. Nel 2000 dopo 13 anni passati presso un'industria farmaceutica in Roma sono stato messo in cassa integrazione e poi licenziato (nessuno purtoppo è intervenuto a darci una mano)poichè è stato deciso di chiudere l'attività produttiva. Dal 2000 ad oggi ho una vita da precario,sono passato dal co.co.co alla partita I.v.a. come un professionista, ma di professionista ho poco poichè lavoro per un call center.Ormai sono 4 anni che ogni giorno di malattia non mi viene pagato, che se voglio fare dei giorni di vacanza non vengo pagato (PER QUESTO MOTIVO NEGLI ULTIMI 4 ANNI HO FATTO BEN 30 GIORNI DI FERIE...MENO DI DIECI GIORNI ALL'ANNO)che a scadenza del co.co.co non prendo un soldo di liquidazione...Insomma, che futuro mi posso creare?Su quali base far crescere il mio futuro?Oggi ho 39 anni, quanto posso resistere "precariamente"?Se perdo il lavoro a 40 anni chi mi riassume? di claudio piacentin - 23. CONSULENTE WEB Come attività secondaria arrotondavo con consulenze web occasionali o co.co.co. Al momento dell'entrata in vigore della Legge Biagi sia io che altre persone nella mia stessa situazione non hanno ottenuto il rinnovo del contratto. Motivo: troppi oneri (fiscali e gestionali) per l'impresa. di Vav 2 - 26 - Informatica 24. SOLO CHIACCHERE mi hanno da poco rinnovato il contratto e sono passata da co.co.co a a co.co pro stesso trattamento economico (meno male) crollo verticale delle tutele no maternità (notare che mi è stato rinnovato il nuovo contratto dopo il mio rientro dalla maternità che era contemplata nel mio vecchio contratto co.co-co), idem per l'infortunio mentre la malattia me l'hanno concessa solo dopo lunghe trattative e sbuffando a più riprese e niente di più. più che un rafforzamento delle tutele nel mio caso è stata una perdita. Mi avevano anche proposto l'apertura della partita iva come alternativa, offerta che noin ho accettato per ovvi motivi. sto cercando un altro lavoro. di emanuela losi - 33 - formazione 25. MANCANO I CONTROLLI Sono stata a lungo un co.co.co. Ora sono un lavoratore a tempo determinato con contratto in scadenza. Per quello che vedo da tempo sull'applicazione sia dell'una che dell'altra tipologia contrattuale (co.co.co. e co.pro) confermo la sensazione diffusa che il contratto a progetto non faccia che peggiorare la situazione per il lavoratore, rispetto al co.co.co. Di fatto in entrambi i casi questi contratti rappresentano un modo per celare quelle che in buona sostanza sono vere e proprie posizioni assimilate al lavoro dipendente per i doveri, ma non per i diritti. In piccole aziende, dove il datore di lavoro è il "padrone" della situazione, i giovani o accettano le condizioni proposte al limite della legalità e con corrispettivi economici che fanno ridere, oppure sono tagliati fuori dal mondo del lavoro. E' scoraggiante pensare che non si faccia nulla per disincentivare l'abuso di tali posizioni contrattuali. Mancano i controlli. di Patrizia Isaija - 30 26. MATURITÀ SCIENTIFICA Ho lavorato come interinale con co.co.co e con il progetto.Cosa dire il mondo dei call center è un mondo di sfruttamento giovanile dove capacità, cultura e umanità non vengono prese in considerazione.Numbers... cantava una canzone anni 70.Numeri, solo numeri da cancellare quando non servono e da spremere quando servono.Il contratto a progetto è solo un modo per continuare ad usare i giovani senza garantire loro il ben che minimo futuro.Non credo in questa formula come non credevo alle precedenti.La formula da cambiare è in parlamento di Fabrizio Gualtieri - 36 - call center 27. SCANDALO! Voglio dire due cose. Io sono stato cococo` per un anno e cocopro` per un altro anno, e adesso diventero` un consulente esterno per la semplice ragione che per quanto alla mia azienda interessi il mio lavoro, non hanno comunque voglia di assumermi. Ovviamente tutta la storia della collaborazione e dei "progetti" e` stata una emerita messinscena, visto che tanto il lavoro quanto la modalita` con cui viene svolto sono assolutamente identici a quelli dei dipendenti. E poi si parla tanto di flessibilita`, ma perche` noi dobbiamo essere flessibili quando invece banche e finanziarie non lo sono per niente? Perche` se voglio cambiare macchina mi tocca pagarla in contanti? Perche` se dico che sono un cococo` a una banca, chiedendo un mutuo, quelli mi rispondono sempre "perepe`"? di Oscaruzzo - - 30 - Telecomunicazioni 28. LAVORO SENZA DIGNITA', TACITA ABITUDINE ITALIANA Denunciare lo scandalo del co.co.co. mi pare una ipocrisia: tutti sanno, nessuno si scandalizza e il futuro si prospetta semplicemente come una rimanipolazione lessicale del problema. Chi utilizza i contratti atipici per gli insegnanti delle scuole civiche sono addirittura i Comuni: si lavora con orari assurdi - io insegno pianoforte da anni ormai -anche 7/8 ore di fila si insegnamento diretto in rapporto singolo, senza pause, senza ferie e malattie, orari precisi al minuto giacche' ogni allievo paga per la sua ora, assoluto precariato giacche' ogni anno puoi essere sostituito senza nessun preavviso, le assenze dal lavoro devono essere recuperate, i contributi sono minimi e gli stipendi appena accettabili per sopravvivere. Che dire di piu'. Sarei felice che la nostra categoria di laureati venisse trattata con maggiore rispetto sia professionale sia dal punto di vista dei diritti del lavoratore, ma mi pare che la situazione possa solamente peggiorare. Auspico che l'argomento possa essere trattato in maniera piu' diffusa, magari anche in tv, giacche' il nostro specifico sommerso non compare in nessuna statistica, e offro volentieri la mia collaborazione a riguardo. Grazie di Nico Antonio Pintus - 42 - insegnante 29. PSICOLOGA DEL LAVORO Totale assenza di autonomia nella gestione degli orari e nell'organizzazione del lavoro. Sottovalutazione delle capacità e delle competenze ed utilizzo di queste per compiti non richiedenti specifiche competenze(di certo non una laurea). Totale assenza di certezze sulla stabilità del rapporto di lavoro. Ho deciso di troncare il rapporto di lavoro in seguito alla promessa, non mantenuta, di un contratto di altri sei mesi per occuparmi della selezione. Improvvisamente è venuta meno questa opportunità e mi è stato proposta una occupazione da "segretaria" da svolgere la sera in un edificio che rimaneva vuoto ed in luogo isolato. Mi si chiedeva di fare il giro degli uffici e dei bagni per controllare l'effettivo spegnimento di luci e pc. Di spostare il tappeto davanti al portone d'entrata e chiudere i locali inserendo anche l'allarme! L'attività prevedeva una raccolta quote di partecipazione al corso di formazione, di cui ero "tuor",ed un lavoro fisico di spostamento per ben due volte di banchi e sedie. I dirigenti sapevano benissimo che, nonostante l'apparenza e il buono stato di salute, avevo problemi di salute dovuti ad una malattia genetica. La società per cui lavoravo è cattolica! di Paola Scarnato - 31 - Risorse Umane 30. LAUREATO CON MASTER N.D.R. lavoratore a progetto in consulenza presso terzi: -il progetto generalmente e' fasullo, si limita ad indicare un'attività generica - si è comunque vincolati ad un orario - niente straordinari retribuiti (cioè li fai ma non te li pagano) - nessuna garanzia di continuare il lavoro a fine contratto - niente ferie - niente mutua - niente permessi - niente preavviso in caso di "licenziamento" - paga identica o quasi ad un lavoratore dipendente - se il cliente si stufa di te: sei fuori - se la "tua" ditta si stufa di te: sei fuori - se litighi con la suocera del capo: sei fuori. - nessun contratto nazionale di appartenenza (se devi andarti a lamentare con qualcuno non sai da chi andare ne con chi scioperare) - i contributi versati nella "cassa separata" non si sa che fine faranno. i conti fateli un po' voi.... di emiliano viecca - - informatica/web ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 31. LA BEFFA DELLA PENSIONE Lavoro da oltre 15 anni come Co.Co.Co (prima si chiamavano con un altro nome) come bibliotecaria, 16 ore alla settimana. Il datore di lavoro mi ha sempre trattato equamente, in base alla legge. La più grossa fregatura l'ho ricevuta da non so quale governo di sinistra che ha reso obbligatori i contributi INPS, però in una gestione separata che non potrò sommare ai versamenti fatti come lavoratrice dipendente ed al riscatto laurea. Per di più mi hanno detto che, siccome lavoro poco e verso poco, non avrò nemmeno diritto ad una pensione. Per fortuna che é stato un governo di sinistra a fregarmi in questo modo!! Piera Malpeli di Malpeli Piera - 50 - Scuola 32. QUALCUNO CREDE CHE... ...con questa riforma ci saranno + diritti? Che i co.co.co si trasformeranno a valanga in assunzioni? Ho fatto co.co.co. e, tanto per dire quanto in realtà il mio lavoro fosse inquadrato, mi facevano timbrare il cartellino (cosa illegale). Ma penso che non mi avrebbero assunta con il passaggio alle collaborazioni a progetto.. La precarietà nel settore web-grafica è quasi la regola, e le prospettive non mi sembrano migliorare con questi nuovi contratti. di Ilaria Chelavora - 27 - web 33. E' MEGLIO IL LAVORO NERO Tanto i diritti non esistono nemmeno con questi contratti che altro non sono che lavoro in nero legalizzato!! La mia società di informatica mi obbliga perfino a lavorare durante alcune festività senza pagarmi e senza concedermi delle ore di recupero, siamo ai limiti,anzi il limite è già stato superato da un pezzo,spero presto di andarmene e di dire addio a queste "famose" società di informatica AGUZZINE e a questi VERGOGNOSI CONTRATTI DI LAVORO. La vera scommessa è di riuscire a non andare in rosso coi soldi in banca!! Signori al governo (tutti, maggioranza ed opposizione) vi auguro tutto il male possibile. di Simone 1 - 24 - informatica 34. 2 ANNI lavoro da 2 anni presso una Università (non dirò quale). Faccio 8 ore al giorno tutti i giorni e, come tutti i miei colleghi (una ventina) veniamo pagati ogni 4 mesi. La mia esperienza dal punto di vista lavorativo è molto buona (ho imparato un sacco di cose), dal punto di vista contrattuale davvero pessima. Grazie Andrea di Andrea cescon - 29 - università 35. TROPPI CO.LLOQUI POCHE CO.NQUISTE TANTE CO.NTRADDIZIONI zero contratti ma solo progetti.... contraddittori blandi e ambigui.... escamotage perfetto alla disoccupazione... temporeggiare con un progetto che fa rima con precarierà assoluta 29 anni laureata specializzata e con le carte in regola (mi avevano illuso) per "buttarmi" nel mondo del lavoro.... avevano dimenticato di aggiungere che il mondo del lavoro è ormai l'isola che non c'è e noi tanti piccoli peter pan.. armatevi di coraggio e fantasia ragazzi perchè per noi "progettisti" non ci sono finanziarie che tengano ne prestiti ne soldi ne case ne macchine...."splendidi progetti" da terminare in tempi "assolutamente determinati"...in appartamenti squallidi uffici stressanti metropolitane piene palestre economiche e discount fin troppo decenti allora...popolo di progettisti: fantasia per disegnare le ali e coraggio per volare! in bocca al lupo una piccola "campanellino" di antonia fiorelli - 30 - turismo 36. LAUREA IN MATERIE LETTERARIE Lavoro per oltre 5 anni in un ente semi pubblico denominato ARPAT Agnzia Regionale per l'Ambiente a Firenze. Esce dopo qualche anno un concorso con lo stesso profilo prof. Sapendo che io possedevo quel titolo di studio l'ente mi discrima e decide di chiedere Lettere e no Materie Letterarie nel bando essendo a conoscenza del mio titolo di studio. Faccio il concorso e vengo escluso dopo la prima prova perchè dicono che il mio titolo di studio non soddisfa le richieste del bando. Ho un Master in Direzione e Management delle Biblioteche, esperienza di lavoro decennale nel campo. Nel bando concorso per parasubordinato arrivai primo.Allora per essere sfruttato avevo i titoli. Adesso mi si è escluso per un cavillo. Sfruttato all'epoca, sbeffeggiato oggi. Per un vuoto legislativo ho perduto un posto per il quale almeno moralmente avevo tutti i diritti per partecipare . Vergogna!!! di Daniele Montagnani - 39 - BIBLIOTECA 37. SCHIAVISMO LEGALIZZATO!! Questa che riporterò non è la mia esperienza ma quella vissuta da mia moglie la quale ha lavorato per 3 anni presso una società del settore accessori moto svolgendo a tutti gli effetti l'incarico di responsabile di programmazione produzione, o meglio era titolare dei doveri e delle responsabilità di tale incarico, ma non dei meriti. Il contratto un co.co.co rinnovato di anno in anno nonostante le promesse di una prossima quanto imminente assunzione a tempo indeterminato (per 2 anni la stessa solfa). Naturalmente lei come molti dei suoi colleghi di lavoro (tutti ingegneri)contrattualmente inquadrati con co.co.co erano tenuti a rispettare orari di lavoro ben precisi (come un dipendente), con il minimo dello stipendio paragonabile ad un contratto di formazione (800 Euro mensili), ma naturalmente con tutte le altre caratteristiche di un co.co.co. Situazioni del genere ne ho viste tantissime e personalmente penso che quel genere di contratti siano un mezzo molto potente in mano ad un datore di lavoro che ti voglia tenere in pugno. Tutti doveri nessun diritto, a tutti gli effetti per me un'esempio lampante di "SCHIAVISMO LEGALIZZATO"..... SALUTI di Ferro Riccardo - 32 38. THE NEVER END STORY Ciao Preferirei mantenere l'anonimato per non avere problemi futuri in ambito lavorativo, visto che la legislazione attuale di quelli come me i cosidetti co.co.co o co.co.pro se ne infischia. Lavoro da tre anni in questo settore e sempre inquadrato con questa tipologia contrattuale, senza ferie pagate, malattie, tredicesime..., tfr e quant'altro possa identificare un lavoratore dipendente. Nell'ambiente di lavoro non puoi alzare la testa perchè l'indomani ti ritrovi fuori la porta, con il badge disabilitato ad entrare senza conoscere in anticipo le motivazioi. Se ti presenti in banca per avere un mutuo per l'acquisto di una casa ti ritrovi rispondere picchè, stessa cosa se vuoi fare un acquisto a rate tipo automobile. Cosa sarà del nostro futuro visto che non solo il solo a trovarmi in questa situazione? Come può un giovane avviare una famiglia in queste condizioni?? Gradirei una risposta dal sottosegretario Sacconi visto che giustifica l'esistenza di tali contratti infischiandosene delle problematiche legate ai contorni. Sempre per Sacconi, lo farebbe lavorare lei un suo familiare in queste condizioni? Grazie di Ted Mobisa - 32 - Informatica 39. SIAMO TUTTI NELLA STESSA BARCA Nel cinema il lavoro è di solito a t.d.: si viene collocati per la durata del film. Ma quando si lavora per 14 ore circa al giorno e si fanno le giuste amicizie di persone che apprezzano la tua abnegazione allora sì che il lavoro è pressochè garantito x tutto l'anno! Poi sono rimasta incinta: e chi vuole assumere una segretaria con già una pancia di 4 mesi?! Eh no: rischi di affaticarti, ma poi, sopratutto, servono persone disponibili 24 ore su 24! Per non parlare dopo la nascita della bimba sono riuscita ad ottenere per la preparazione di un film di poter tornare a casa per le 19.30! Va bene, per due mesi si può anche fare...! Infine: incinta della seconda bimba, reclutata per un film che non si fa + a Milano ma a Roma, quindi niente lavoro... nuova proposta di lavoro ma incinta non va bene. Vivo a Milano da 2 anni e non è facile trovare qualcosa che sai fare senza che nessuno ti conosca! Quindi II gravidanza senza lavoro, senza contributi x la maternità (devi lavorare il 7° mese ma se non sei assunta come si fa?!)e con una casa che non ci fa ottenere il contributo del comune! Ora ho fatto 2 lavori in rai e sono in attesa di una nuova chiamata che manca da maggio! di Federica Costantini - 35 - prod. cinema e regia tv 40. ....E LA STORIA CONTINUA. Si cambia lasigla ma il succo è uguale.I co.co.co dovevano servire per far emergere il lavoro nero ma sono diventati una scusante per legalizzare il lavoro nero..Ne sono deluso.Comunque da circa 5 hanni ci sono dentro...Tengo duro e vado avanti.... di alessandro desideri - 26 - informatica 41. Sono una laureata in Scienze dell'Educazione.Dal 2001 al 2003 ho lavorato per una cooperativa sociale come co.co.co. perchè la quantità di ore lavorate settimanalmente era molto variabile e spesso non tale da poter garantire uno stipendio dignitoso con un contratto da dipendente. Mi occupavo di un doposcuola per bambini delle elementari e di un progetto giovani. Quello che mi dava più fastidio era il non poter contare sulla retribuzione in caso di malattia e di non avere le ferie pagate. Senza contare che, qualora la cooperativa avesse perso l'appalto, sarei rimasta senza lavoro.Come si può progettare il proprio futuro quando non si percepisce uno stipendio fisso e non si gode di quelle garanzie che ai dipendenti spettano, per fortuna, di diritto?Chi vuol fare l'imprenditore sa che andrà incontro a certi rischi, ma gli si prospettano anche buoni guadagni, ma chi vuole rimanere dipendente che deve fare?E'giusto che a tanti giovani lavoratori di oggi vengano negate quelle conquiste sindacali per cui hanno lottato i loro genitori? di Elena Pasqualetti - 28 - sociale 42. RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA VITA E LA NOSTRA FAMIGLIA (PRESENTE E FUTURA). Grazie a Dio, e non agli uomini, sono un dipendente a tempo indeterminato. Naturalmente dico alla redazione che nome e cognome sono inventati per ovvi motivi. Dico però che tutti gli strumenti cosiddetti di flessibilizzazione del mercato del lavoro sono solo delle panzane e, purtroppo, una moderna frusta per tenere gli schiavi al passo. Non sono di sinistra. Nè tantomento di estrema sinistra. Ma percepisco, mi rendo conto che siamo in pochi, che la svolta liberista che ha imprisso la nostra classe pseudodirigenziale ci riporta agli inizi dell'ottocento, ossia della rivoluzione industriale. Percepisco, cioè, che il mondo è già cambiato e che questi "signori" si sono presi la nostra vita presente e futura. Allora basta: non è possibile che la ricchezza prodotta si traduca in rendita di capitale automaticamente, mentre chi contribuisce a produrla sempre deve vivere a tratti. Questi si stanno bevendo il nostro presente ed hanno già prenotato le bottiglie di vino del nostro futuro. La coscienza che dovrebbe nascere è quella di una fortissima risposta civile a questa situazione drammatica: smontare le imprese e far fare gli imprenditori a chi ha anche una coscienza sociale. di ritorno indietro - 37 - industria 43. NON LE RINNOVO IL CONTRATTO E IO VADO IN VACANZA....... Ho lavorato con un co.co.co. per la seconda azienda italiana del settore costruzioni e grandi appalti. Dopo quasi un anno di onarato "servizio" il mio capo, una persona di nobili natali per altro!!!!, mi avverte alle 19 sulla porta che lui andava in vacanza in barca a vela e a me non mi rinnovava il contratto. Risultato mi sono trovata a spasso dalla sera alla mattina... Lavoratori di serie B? Magari..... Non cambi e non cambierà nulla anche con il co.pro. Il mio attuale contratto è stato già tramutato ma a poche decine di giorni dalla scadenza non so se me lo rinnoveranno! Sindacatiiiiiiiiii dove siete???????????? di Francesca D'Esposito - 35 - ong diritti umani 44. CAMBIA SOLO IL NOME Già, le intenzioni, le promesse di un passaggio dal co.co.co ad una vera forma contrattuale sono solo vuote parole e lo si è già visto...ho lavorato per due anni e mezzo per una società di consulenza e quando ci fu il passaggio da co.co.co. a progetto, è cambiato solo il nome del contratto. Le società si inventano di tutto pur di nn assumerti! Chiesi di essere assunta e mi prospettarono una differenza mensile di stipendio superiore ai 300 euro in meno, affermando che costava troppo assumere... In più, formalmente nn ero vincolata ad orari e a giornate, ma era solo una facciata: dovevo firmare ogni giorno e la giornata lavorativa doveva essere di 8 ore. Non cambierà assolutamente niente. E ora che sono riuscita a trovare un lavoro da dipendente, è come se i precedenti anni nn avessi lavorato perchè i contributi nn si sommano...che mi ridiano allora i soldi che ho versato! Parlano sempre di flessibilità, ma a me sembra precarietà allo stato puro...ma d'altronde, bisogna pur mangiare e allora si accetta qualsiasi cosa, anche perchè tanto è l'unica cosa che ti viene offerta! di Federica DM - 26 - consulenza 45. SFRUTTAMENTO DEL 21° SECOLO Non ho mai lavorato come co.co.co., però ho visto da vicino molti miei amici. La realtà è molto semplice: si tratta di lavoro subordinato con gli stessi doveri e meno diritti. Uno solo dei miei amici ha avuto il coraggio di denunciare questa situazione, ottenendo, con l'aiuto dei sindacati, un discreto risarcimento dal datore di lavoro. Il rapporto di lavoro, però, era irrimediabilmente compromesso. Chi, a diferenza di questo mio amico, non ha altre speranze di trovare lavoro, deve accettare supinamente, ieri i co.co.co., oggi i co.pro. e domani chissà... Nella realtà che conosco io, il cambiamento da co.co.co. a co.pro. non ha sortito il benché minimo effetto tangibile: guide museali, animatrici e cassiere firmano un foglio leggermente diverso, ma restano a svolgere un lavoro subordinato non considerato né remunerato come tale. Come corollario, il mobbing è una costante, vista la precarietà del contratto. Il co.co.co. (o surrogati) può andar bene per teen-ager in cerca delle prime lirette, non per padri di famiglia. Chi si chiede del perché del crollo dei consumi, indaghi su queste persone, costrette, a 30 anni e più, a dipendere dai soldi di mamma e papà. di Marko Germani - 30 - turismo/musei 46. AD MAIORA Laurea in Giurisprudenza ed esperienza nel settore della formazione professionale. Co.co.co praticamente da sempre, la società con cui collaboro da due anni adesso mi ha "gentilmente" obbligata ad aprire Partita Iva. Naturalmente nessuna possibilità di contrattare sul lordo che è rimasto uguale. Il netto si abbasserà sensibilmente e comunque non potrò sfruttare la mia posizione di free-lance perchè la società pretende pure l'esclusiva! Vorrei fare un bambino, avere la possibilità di sviluppare un mio progetto personale, ma mi rendo conto che nello scenario in cui ci muoviamo devo, tutto sommato, ritenermi una privilegiata ad avere uno stipendio regolare e "un posto fisso"...(?) Ad maiora di Bruna Ambrosecchio - 34 - Formazione professionale 47. POTERE CONTRATTUALE Il contratto co.co.co è tutto sommato un modo di disciplinare alcune tipologie di lavoro non inquadrabili altrimenti. E' stato un buon esperimento ma la grande falla che si è aperta riguarda il potere contrattuale: a chi ne era provvisto è andata bene, a tutti gli altri è toccato un posto di lavoro vacante e sottopagato. In generale la contrattualistica privata ha un senso civile solo nel momento in cui il potere contrattuale è lo stesso da entrambe le parti: così è raramente stato in Italia ad oggi, periodo di recessione e difficoltà nel trovare lavoro, le aziende utilizzano queste forme contrattuali per risparmiare sulla manodopera. Il contratto a progetto, poi, aumenta il potere contrattuale dell'azienda perchè non è più legato ad una mansione, ma ad un progetto. L'azienda ha un potere di ricatto notevole nel momento in cui la capacità contrattuale del lavoratore è minima. Tutto ciò è una considerazione valida nel momento in cui questa tipologia contrattuale non mascheri una dipendenza, come accade nella maggioranza dei casi. di Sergio Martino - 25 - Informatica 48. STUDENTI E CO.CO.CO Sono uno studente lavoratore con contratto co.co.co, rientro nella fascia di coloro ai quali il contratto è stato rinnovato sino ad ottobre prossimo. Fino ad ora il co.co.co è stato l'unico in grado di garantire la giusta flessibilità per chi come me deve lavorare per sostenersi ma non vuole che il lavoro diventi impegno esclusivo a scapito dello studio. Per intenderci io ho lavorato,fino ad ora, quanto ho voluto nei periodi distanti dagli esami ed ho potuto tranquillamente astenermi dal farlo quando avevo da studiare ciò mi ha consentito di non diminuire il mio rendimento accademico riuscendo comunque ad avere un lavoro capace di garantirmi un sostegno economico. Allo scadere del mio contratto io non sarò disponibile a passare ad un altro contratto, magari parttime, perchè non mi garantirebbe la giusta flessibilità di cui uno studente ha bisogno ne tantomeno ad un contratto a progetto perchè questo richiederebbe la fissazione di una data di scadenza e di un monte ore da realizzare entro quella data costituendo dunque una contrazione della flessibilità. Francamente ritengo ovvio l'aumento del lavoro sommerso. di Marco Crusafio - 24 - Centro scommesse 49. MA QUALI CONTRATTI A PROGETTO? NON È CAMBIATO NIENTE! Sveglia! E' cambiata la forma, ma non la sostanza... le aziende trovano ogni tipo di escamotage per mantenere i rapporti parasubordinati. Avevo un Co.Co.Co. fino all'anno scorso, adesso è "teoricamente" un Co.Pro. In realtà faccio nove/dieci ore al giorno presso la sede aziendale, timbro il cartellino, non ho garanzia su ferie/malattie, tralasciando i contributi. E' a tutti gli effetti lavoro dipendente, senza i vantaggi del medesimo. di Alessandro Capochino - 28 - web 50. POSITIVA? si e no, da un lato puo' rendere le persone piu' professionali perche' ricercare un posto di lavoro vuol dire controntarsi spesso con altre persone del tuo livello..quindi la reputo una cosa positiva (sempre se uno ha voglia di competere). Dall'altra parte questa competivita' rende il lavoro piu' stressante e ansioso. Ci voglio far ammalare di ansia? Sta per uscire un nuovo farmaco apposta? Io non ho mai avuto la fortuna di un contratto a tempo ind. ma chi lo aveva e ne e' uscito con un co.co.pro e' disperato. Chi ha mutui. Chi ha famiglia. Chi non ha nulla e vuole progettare un futuro? su che base lo fa? ipoteca la casa dei familiari? ..che poi sarebbe il mio caso, ma non lo faro' mai cosi' sto seriamente pensando di emigrare e non in europa . E infine quando vedi piu' istituti di credito che bar...beh non fai che prefedere una pessima sopravvivenza. di Gico . - 27 - Consulente Informatico 51. OPERATORE P.C. Ho lavorato 2 anni con questo contratto, l'ente era l'Istituto zooprofilattico di Portici.Scaduti i due anni non mi hanno rinnovato piu' il contratto. Fine della storia. Mi sono ritrovato senza nulla! Vorrei vedere se qualche figlio di un politico favorevole a questi contratti ha fatto esperienze del genere...viva l'Italia di Gaetano De Vivo - 31 - sanitario 52. CO.CO.CO. NELLE SCUOLE PRIVATE Per legge le scuole paritarie (scuole private equiparate in tutto e per tutto alla scuola pubblica) possono assumere a co.co.co. fino al 25% del proprio personale docente. Ti fanno firmare un contratto in cui si dichiara, ovviamente, che non c'è nessun rapporto di lavoro dipendente nè vincolo di orario. Solo che, essendo una scuola, tu hai le tue ore nei tali giorni, più vincolato di così... di Marco Franceschin - 27 - scuola-università 53. Per quanto il co.co.co fosse un contratto lavorativo deprecabile, quanto meno permetteva di lavorare, ora con questa trasformazione di co.co.co in contratto a progetto, ho già visto un sacco di giovani andare a casa perchè non sempre è possibile delineare un progetto credibile. ma che cosa si aspettavano che da co.co.co fiorissero assunzioni??? piùttosto ora non assumono più. Grazie. di Samantha Panaroni - 28 - informatica giuridica 54. DOTTORE Ma siamo sicuri che ci sia una differenza essenziale tra i lavori a progetto e i cococo? Se si, quale? g. di Gianluca Lamanna - 28 - studente 55. E IL TEMPO INDETERMINATO? Mi sono buttato con passione nella ricerca scientifica perche' pensavo fosse un ramo fondamentale per il progresso della Nazione. Ho fatto tutto l'iter classico dei ricercatori: dottorato, borse di studio, pubblicazioni e cosi' via. Negli ultimi anni ho avuto un co.co.co. durante il quale mi sono anche specializzato in tecnologie all'avanguardia, molto richieste nella biologia molecolare. tutto quello che ho rimediato e' un contratto a termine che prolunga il mio precariato di altri 5 anni. Vorrei comprare una casa, anche piccola, ma ho difficolta' a fare un mutuo. La passione per il mio lavoro e' ancora forte, ma comincio a essere stanco di vivere alla giornata, senza poter programmare niente. Spesso mi chiedo che faro' dopo i 40 anni, che si avvicinano inesorabili... di Pasquale De Luca - 37 - ricerca 56. MA CHE CAMBIA? Una grande riforma? lavoro più garantito? ci credo poco.... Basterà mettere gli obiettivi giusti, raggiunti gli obiettivi si farà un nuovo contratto, e così via.... Per fortuna che nel frattempo ai dipendenti gli "ciucciano" il TFR nei fondi d'investimento...... comunque: "va tutto bene, bene, bene!" di Ciccio Pasticcio - 57. CHE GIUNGLA! Anche io (come il Sig. Cescon) lavoro presso un'importante Università da 3 anni e mezzo, prestando puntuale servizio tutti i giorni per 6 ore (altro che flessibilità...!), e non vi dico le "giungle contrattuali" che mi sono state proposte e che naturalmente ho "dovuto" sottoscrivere: - ti pago ora ma lavori domani - ti pago domani ma mi lavori ora - ti pago tot mesi in una volta sola (sai che trattenute!!)e poi lo spalmiamo sui prossimi... Sembrerà assurdo e ridicolo, ma non sono MAI stata in grado di dire "quanto prendo al mese", con una busta paga diversa ogni mese!Cosa dico ora!?...Mi aspetto di tutto e di più...la fantasia non ha limiti e chissà quale sarà la prossima formula contrattuale...!! di Samantha Ori - 26 58. ACCOUNT MANAGER(LAUREATO IN ECONOMIA INTERNAZIONALE CON MASTER A LONDRA) Non ci resta che piangere a tutti noi lavoratori precari CoCo a progetto e cosi via, nn puoi chiedere un Mutuo non puoi chiedere un finanziamento non puoi costruire un futuro bisogna vivere alla giornata sperando in tempi migliori !!!!!!! e' veramente triste eppure le aziende ancora nn capiscono che questi tipi di contratti stanno portando al tracollo dell' economia italiana ma come possono pretendere gli imprenditori italiani che un ragazzo come me e tutti gli altri che si trovano nelle mie stesse condizioni diano il massimo delle sue capacita' con le condizioni contrattuali in cui ci troviamo!!!!!!! nn si hanno stimoli!!!!perche' dare il massimo per persone che ti stanno sfruttando, purtroppo bisogna accettare questi tipi di contratti altrimenti resti senza una lira perdono senza un euro!!!!!!! vorrei una casa ,vorrei una famiglia vorrei dei figli. In tv sento che la famiglia e' importante bisogna tutelarla e aiutarla ma come possiamo creare una famiglia in queste condizioni!!!!!!!mi fa rabbia quando sento queste cose in TV. Per farmi coraggio in me stesso dico "il dono piu' bella della Vita e' la Vita Stessa" ma in queste condizione e' difficile!!!! di gennaro borrelli - 34 - informatica 59. CAMBIAR TUTTO PERCHÈ NON CAMBI NIENTE... Laureato bene e con master serio, lavoro da 3 anni in una società di servizi, prima come cococo e adesso come cocopro. Già l'acronimo suggerisce che non cambia niente, come sempre in Italia: fatta la legge, trovato l'inganno... Vi risparmio le consuete (sacrosante) lamentele di quelli come me: le vedo già ampiamente descritte qui da altri miei consimili... Due cose mi fanno veramente schifo: che la Società - e non credevo mi sarei mai ridotto a usare maiuscole da sociologo improvvisato, ma tant'è - reclami flessibilità da un lato per (dice) poter funzionare meglio e che dall'altro neghi poi ai "flessibili" un mutuo per la casa o un pagamento rateale per un'auto... Seconda cosa: chi per sua sventura finisce nel gorgo dei cococo (o pro che dir si voglia), col cavolo che ne esce: si sprofonda in questo limbo grigio e non se ne esce più, a meno delle solite amicizie... E tutto questo perchè uno strumento utile, pensato come salutare "cuscinetto" per le imprese e per l'emersione dal sommerso (risata), è diventato invece un modo di procurarsi risorse di qualità a bassissimo costo... Viva l'Italia. di Tantum Ergo - 33 - Servizi 60. PRENDIAMO IL BUONO... Fortunatamente lavoro a tempo indeterminato, dopo anni di lavoro in nero. Ho cambiato lavoro all'inizio dell'anno, ed anche il precedente era a tempo indeterminato. Il lavoro che svolgo, mi consente di conoscere la categoria dei co.co.co molto bene, considerando che il 75% dei miei colleghi, ha quel tipo di contratto. Il co.co.co credo sia uno strumento in parte utile, solo quando non sia possibile abusarne. Come fermare l'abuso ? La mia idea è quella di rendere i co.co.co. o i co.pro utilizzabili solo da gente al di sotto di una certa età. E' un tipo di contratto che va bene per chi è alle prime armi, senza esperienza, e che tutela l'azienda da tanti problemi. Sinceramente credo sia giusto anche per un'azienda tutelarsi, e spesso un periodo di prova non è sufficiente ad accorgersi della 'bonta' di una persona. Ma arrivati ad una certa età, diciamo 25 ? 30 ?, dovrebbe non essere piu' possibile utilizzare certe forme di contratto, in quanto una persona dovrebbe ( teoricamente ) : - Avere più esigenze di un 20enne - Avere più esperienza di un 20enne - Avere più conoscenze di un 20enne e la professionalità e l'esperienza andrebbero sempre pagate. di Giuseppe Rossi - 30 - IT ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 61. NON HO PAROLE CON LA RIFORMA DEI CO.CO.CO C'E' STATA UNA CRESCITA EPONENZIALE DELLE APERTURE P.IVA SI PUO' CONSTATARE IL DATO ALLE CAMERE DI COMMERCIO,OPPURE LEGGERE QUALCHE QUOTIDIANO DI INFOMAZIONE ECONOMICA,MA IL DATO SICURO SI EVINCE NEL PASSA PAROLA TRA QUELLE PERSONE CHE SI TROVANO IN QUESTA SITUAZIONE (DAL NORD AL SUD E DA EST AD OVEST). MA CASO STRANO SOLO AL SOTTOSEGRETARIO SACCONI NON RISULTA. SE LUI AVESSE UN CONTRATTO DA CO.CO.CO OPPURE UNA P.IVA IN UNA AZIENDA PRIVATA LO AVREBBERO GIA' LICENZIATO(POCO EFFICENTE). MA LUI NON HA QUESTI PROBLEMI, IL SUO "SACCONI" E' PIENO E NON CORRE NESSUN RISCHIO. NON E' PENSABILE DI PIANIFICARE IL FUTURO CON DELLE CONDIZIONI CONTRATTUALI COME QUESTE (CHE CELANO UN VERO E PROPRIO LAVORO SUBORDINATO). SAI CHE BELLO SE TI DEVI PROPORRE ALL'ETA' DI 40/41 ANNI X INIZIARE UN NUOVO RAPPORTO DI LAVORO (AVENDO GIA'DUE BAMBINI).SPERO CHE VADA TUTTO X IL MEGLIO IN FUTURO, ME LO AUGURO X TUTTI, MA NELL'IMMEDIATO SPERO CHE PERSONE COME SACCONI ABBIANO IL BUON SENSO DI NON PARLARE ANZICHE' PRENDERCI IN GIRO. P.S. CARO SACCONI SE NON TI RISULTA O LAVORI MALE OPPURE HAI DEI PORTABORSE A P.IVA (EX CO.CO.CO) CHE NE HANNO PIENE LE SCATOLE...... di Conte Diego - 37 - I & T 62. VERGOGNOSO Il sottosegretario al welfare che dichiara che del fenomeno delle p.iva a lui non gli risulta . Che commento si può fare ????? C'è solo tanta tanta rabbia . Ne renderà conto un giorno a Dio , si perchè affermare questo è grave , è vero ci sono tante cose gravi oggi nel mondo , ma affermare certe cose ricoprendo un ruolo del genere (questi signori sono pagati dalla collettività per risolvere problemi legati allo stato sociale , invece che arroganza). Ignorare una cosa del genere ? Ma allora a cosa servono i sottosegretari al welfare ? Affermare queste cose equivale quasi a dire che nel lavoro non ci sono problemi . Tipico berlusconianismo !!!!!!! di francesco russo - 63. CO.CO.CO Assurdo... sfruttati ed ora ancora di piu' con i contratti a progetto... Pazzesco... di marco pieroni - 30 - IT 64. PRECARIATO E FASI DI VITA. Anno 2002, in piena crisi, a seguito di cambiamento di azienda (e città), finisco disoccupato grazie all'uso improprio del periodo di prova. Mi ritrovo a partire per il viaggio di nozze senza piu' lavoro, ed ad affrontare poi il mondo del precariato in un periodo economico buio e di per sé abbastanza insicuro. Anno 2004: Dopo due anni di CoCoCo, sei mesi di Partita IVA, grazie alla professionalità, alle capacità, e alla voglia di lavorare, finalmente vengo nuovamente assunto a tempo indeterminato uscendo così dal precariato. Cosa ho capito? Esistono tempi (giovani) in cui il precariato non ti affligge, ma ti fa crescere e capire che il lavoro non è un diritto, è un bene che va coltivato. Esistono tempi in cui il lavoro è la tua vita, ed avere un lavoro precario significa avere una vita precaria. di Gabriele Garzi - 30 - Telecomunicazioni 65. CAMBIA COSA? No scusate, non scherziamo. Davvero volete farci credere che cambierà qualcosa? Ho 32 anni, laurea, master, due lingue, lavori e lavoretti infiniti, l'ultimo dura da 3 anni. Tutti i giorni, 9 o 10 ore. Contratti (quando ci sono) di ogni genere, nessun diritto, mai. Quindi devi essere la più brava, lavori sempre più degli altri e sempre pronta a fare tutto. Come me(spesso peggio) sta messa tutta la generazione dai 40 in giù. Prezzi alle stelle, nessun diritto, lavori sottopagati. E' un'emergenza sociale e non abbiamo nessun referente, tanto per i sindacati siamo un problema marginale. Un salto indietro nella storia di 50 anni. Rischiamo il posto perchè chiediamo cose che un tempo erano il programma della destra dc. In spagna (un tempo simile a noi) mi hanno offerto il doppio secco di quanto prendo di media adesso (900 euro al mese). Avrei anche dei diritti. Me ne vado. Come me tanti altri. Tanti saluti a quelli che un tempo si chiamavano 'sinistra' e 'sindacati'. di precaria doc - 32 - informatica 66. NON CAMBIA NULLA Nell'ambiente TV e cinema esiste già il dicorso "a progetto". Per le persone che si intende tenere (come con i cococo prima) si inventano progetti e scadenze. Mettiamo che serva una segretaria, ad esempio, le si fa un contratto legato ad una trasmissione televisiva che dura un anno. Se finisce la si lega ad un'altra trasmissione tv, magari già iniziata, e si va avanti. In pratica la ragazza è una cococo ma risulta legata di volta in volta a specifici progetti. di Marcello Mazzilli - - Comunicazione 67. IL CONTRATTO A PROGETTO ANCHE PER I POLITICANTI Mi rivolgo alla classe politica nella sua interezza (tanto siete tutti fatti della stessa pasta): cosa ne pensate di sostituire i vostri tanti (troppi) immeritati vantaggi con un bel "Contratto a progetto trimestrale"? Vorrei farvi provare, almeno per una volta, la sensazione di paura che ha uno che come me deve riuscire a tirare avanti una famiglia senza poter pianificare a medio/lungo termine. E non ho macchina lussuosa, ville, barche, scorta, pensione assicurata (lista separata)... HO SOLO MAGGIORE PRECARIETA'. Grazie a voi. di Luca Nonposso - 28 - Informatica 68. Rispondo al telefono,ascolto le voci di persone diverse,eppure uguali,accomunate dal fatto di aver usufruito dei servizi gestiti dall'azienda presso la quale lavoro. Hanno richiesto tramite un sms suonerie,giochi,sfondi,oppure si sono inconsapevolmente abbonati,e ogni settimana ricevono,pagandoli sempre suonerie,loghi e via dicendo. L'azienda cresce,il futuro promette guadagni. Per loro ovviamente,non per noi,che rispondiamo al telefono,per 6 ore,4 o 5 giorni a settimana,sabato e domenica compresi,per 420 euro netti al mese. Dobbiamo essere flessibili,affabili e pure un po' abili.Capita che chiama qualcuno incazzato come una bestia,che grida siete degli imbroglioni,questi servizi mangiano soldi a tradimento,ma noi lo dobbiamo ammansire,addomesticare.Non lo possiamo insultare,non possiamo elargire consigli. Lo dobbiamo capire,il cliente.Il cliente e' nostro amico,quasi ci vuole bene. Lui paga,muove capitale,ingrassa le tasche dell'azienda,e se noi ci comportiamo bene con lui,esprimendogli affetto,lui ci vorra' ancora piu' bene,spendera'ancora i suoi soldi,ci donera',ricambiato,amore. di eugenio cappello - 27 - call-center 69. CHE MERDA nn manca la certezza solo nel lavoro... cosi le case, costano troppo, bisogna condividerle in tre quattro per camera... e poi i rapporti umani ne risentono tantissimo, come si puo' cercare sicurezza nelle persoine che ci vivono accanto, se tutti viviamo nella stessa barca, su un mare di merda? di solo schifo - 26 - televisione 70. Io ho lavorato un anno come co.co.co senza contributi ad 1.200.000 al mese. La piu' brutta esperienza lavorativa in termini economici della mia vita ma c'era un ambiente simpatico. di Paolo Michele De Filippo - 71. CO.CO.CO............ Sono stato assunto con un contratto co.co.co. presso una agenzia di viaggi di Roma. Premetto che faccio questo lavoro da 15 anni, e mi sono ritrovato con un impiego dove il datore di lavoro aveva il coltello dalla parte del manico, e io nessun tipo di diritto... Finito il nostro rapporto lavorativo, mi ha semplicemente stretto la mano e... Arrivederci e grazie!!! Truffa legalizzata!!! di john spena - 38 - turismo 72. INFORMATICA PRECARIA Gran parte dei miei colleghi informatici lavora con forme contrattuali precarie. Le conseguenze sono evidenti: non è possibile avere un mutuo una malattia seria comporta la perdita del posto di lavoro non vengono pagati gli straordinari, visto che il contratto non prevede orari alla scadenza del contratto la trattativa è fra il dipendente e il datore di lavoro, quindi non è posibile fare causa comune con gli altri lavoratori una donna non ha maternità in definitiva ogni decisione a lungo termine viene rimandata indefinitivamente, si decide della propria vita soltanto per il periodo che manca alla fine del contratto. di Luca Guidi - 30 - Ricerca universitaria 73. "RIVOLUZIONE?" Io, onestamente, mi domando perchè non scoppi una "rivoluzione". Le lamentele delle nuove generazioni sono sacrosante. Pensioni e TFR saccheggiate per pagare pensioni e rendite di posizioni a "nonni e genitori". Un mercato del lavoro fiacco, pietoso e deprimente, nessun tipo di riconoscimento di professionalità e meriti. Tutto stantio, fermo e puzzolente. Solo mi chiedo se non sarebbe il caso di incazz...pardon..arrabbiarsi un po' di più? Che dite? di Guglielmo De Sanctis - 32 - comunicazione 74. LICENZA MEDIA Buongiorno, io non rientro in quella fascia di lavoratori Co.Co.Co, ma posso dire che la mia situazione sfiora il ridicolo. In pratica lavoro da 17 anni per una SRL che produce software. Nella mia carriare lavorativa su 17 anni di servizio sono 15 anni che opero presso cliente, strettamente legati al mondo bancario. Sono sistemista /analista tecnico funzionale presso il più grande istituto bancario italiano. La banca fattura una società terza che a sua volta gira il dovuto alla società per cui opero. In pratica da 2 mesi non vengo pagato nonostante sia presente al pezzo e per le mie prestazioni la banca paghi a giornata. Sono io a tutti gli effetti che pago i miei capi e non viceversa. La società per cui opero senza proferire parola ha deciso di posticipare a data da decidersi i pagamenti. Credo che il tutto sia irregolare ma essendo una società con pochissimi dipendenti non abbiamo sindacti interni. di Enrico Migliare - 38 - Commercio 75. RAGIONERIA ho lavorato per 6 anni all'interno di uno studio commerciale in cui ho visto il mio datore di lavoro eludere la normativa dei CO.CO.CO in una manier abominevole..... i collaboratori avevano un orario d'ufficio dal lunedi' al venerdi' dalle 9 alle 18 .... i collaboratori venivano pagati a seconda dei giorni e delle ore che effettivamente lavoravano .... sottopagati naturalmente....... è una VERGOGNA che si possa approfittare in questa maniera di persone che come me sono sottoposte o sono state sottopposte a SUBORDINAZIONE nel vero senso della parola ma nascosta dietro la parola CO.CO.CO....... sono delusa da questo Stato che dice di creare posti di lavoro ma in effetti si lavorano alcuni mesi durante l'anno e poi?????? io che mi vorrei creare una famiglia come posso fare se grazie a questi contratti non posso nemmeno prendere un mutuo per comprarmi casa perchè le Banche non me lo passano... Vorrei tanto parlare con il Sig. Berlusconi che io ho votato e avere una risposta e........ un lavoro a tempo indeterminato ......... di elena ridolfi - 26 - amministrativo 76. UNA GRANDE BUFFONATA Ho lavorato tre anni come collaboratore in un'agenzia. La cosa interessante è che dovevo rispettare un orario ben preciso, come una persona assunta, ma senza nessuna tutela. In realtà sono assunzioni camuffate, che permettono ai datori di lavoro di pagare meno tasse e di mandarti via quando vogliono con una semplice stretta di mano. (senza nessun tipo di liquidazione) Se non ti sta bene, trovano un altro... Ora ho un contratto a progetto ed è la stessa cosa. Devo rispettare un orario preciso anche se nel contratto è previsto il contrario. E dura solo 3 mesi. di Riccardo ____ - 27 - grafica 77. LAVORATE SCHIAVI...SIAMO TORNATI AL MEDIOEVO!!! Preambolo: preferisco non dare il mio nome...sai in una dittatura. co.co.co? co.co.pro...chicchiricchi !!!! Ma secondo Voi è questo il modo di far progredire un Paese? Ah si in Italia servono 50.000 laurati...ovviamente basta che non chiedano un stipendio... anche perche' non serve visto che se vai a chiedere un servizio allo Stato non te lo fa pagare (ahahahahah)... ... provate ad andare in una ASL... e vedrete come sarete curati !!!! Ma si...facciamo in modo che gli (ehm, ehm) imprenditori (ma bisogna proprio chiamari tali?) continuino a mettere nel proprio salvadanaio ricchezze ingenti, che non facciano circolare il denaro in Italia...anzi lo portano all'estero dove c'e' manodopera da un dollaro al giorno. L'Italia mi fa schifooooooo! ...e sono un lavoratore dipendente. di Stefano XXX - 30 - Roma 78. CHE DIRE ANCORA? Ho lavorato per più di tre anni a prestazioni occasionali per una holding (così una volta era per una società e una voltà per un'altra, ma sempre dello stesso gruppo...), poi sono passato ad altre prestazioni part time (prostituti del lavoro...), per approdare al CoCoPro. Anzi, al secondo in un anno, per la stessa azienda, per lo stesso tipo di lavoro, ma, effettivamente, a progetto (inizio e fine dell'attività abbastanza certi) Perchè due contratti? Per non pagare le ferie durante il mese di agosto, come ai dipendenti... L'economia non va, la gente non spende... Quali soldi? Oggi ci sono, pure pochi, e domani? Cosa spendo se non sono nemmeno sicuro se domani ne guadagno? E in queste condizioni chi ci da credito? Portare i genitori a garante per affittare un appartamento? E con queste premesse, con queste prospettive, come possiamo lavorare con entusiasmo e passione per quello che facciamo quando, almeno io ma credo anche molti altri, ci sentiamo solamente "formiche operaie". Tu o un'altro va bene lo stesso... Che dire ancora? L'unico vero contratto a tempo indeterminato, con ferie e contributi, l'avevo trovato in Francia. In un'azienda che ha fallito dopo sette mesi... di Marco Menorello - 31 - servizi 79. IL VIZIO ITALIANO DI FARE LE COSE A METÀ Ho avuto un contratto cococo durato circa un anno e mezzo, ma prima di questo ero stato un paio d'anni con contratti di collaborazione occasionale (ufficialmente). Il problema di questi contratti è che la totale mancanza di controlli li rende un'arma invincibile nelle mani dei datori di lavoro. Io, che ho una professionalità ben definita (sono giornalista specializzato in un ambito molto specifico, una sorta di nicchia della nicchia) ho potuto contare su una forza contrattuale: lavoro per te per tot lordo annuale, se no vado da un altro. Come cococo prendevo 36.000 euro lordi (nè una fortuna, nè una miseria), e anche se in realtà ero un dipendente con obbligo di rispettare gli orari d'ufficio, lavoravo con una certa libertà (se avevo bisogno di due ore per una commissione avvisavo e le prendevo). Ma quante persone hanno la fortuna di trovarsi in una situazione "a basso tasso di illegalità" come quella che ho vissuto io? Perchè della riforma Biagi questo governo applica solo la parte che impone flessibilità e precarietà, e non quella che offre sostegno economico e formativo a chi rimane senza lavoro? Credono forse che un Paese possa fondare la sua competitività su questi giochini? di Alberto Dell'Orto - 80. Mia sorella è impiegata da ormai quasi due anni in una società di servizi: tutti i giorni fa 8 ore come un normale dipendente; viene pagata su base mensile (che implica il riconoscimento di 3 settimane di ferie e il pagamento dei giorni di malattia, nel caso si dovesse assentare). Cosa è cambiato da due anni a questa parte e, soprattutto con il contratto a progetto? Prima veniva pagata mensilmente in ritenuta d'acconto, ora viene pagata periodicamente con un "nuovo" contratto a progetto. Che ne sarà della sua pensione, della liquidazione, della possibilità di chiedere un mutuo o di una maternità? di patrizia de giorgi - 81. COSA FARÒ DA GRANDE? Sono laureata in lettere da due anni, ho seguito fiduciosa corsi post laurea allettata dalla possibilità di trovare lavoro tramite i tanto di moda stages che offrono solo lavoro gratis alle aziende e pubblicità ai corsi e rarissime possibilità di assunzione a chi li fa. Terminata la fase stage, sono entra nella fase lavoro con "contratto", se così si possono chiamare i co.co.co o contratti a progetti che dir si voglia... "contratti" grazie ai quali non avremo mai una pensione, ci sentiremo sempre in biblico fra "l'oggi un lavoro ce l'ho ma domani?" e pensando in maniera più spicciola non potremmo mai accendere un mutuo o comprare una macchina. Insomma arrivati a trenta e passa anni saremo ancora dipendenti dai nostri, forse più fortunati, genitori che qualche diritto e garanzia in più l'hanno avuta e utilizzata per pensare al loro e nostro futuro. Ma noi, a queste condizioni, che fururo abbiamo? E che futuro potremo mai offrire a un eventuale figlio? Dicono che noi italiani siamo un popolo di mammoni... certo con un mondo del lavoro così inespugnabile è davvero difficile riuscore ad essere indipendenti e poter iniziare una vita per conto proprio senza avere le spalle ben coperte. di Elena F - 29 - segreteria 82. Tutti i miei colleghi ex co.co.co. e anche qualcuno dei dipendenti della mia azienda sono stati "trasformati" in partita iva (ovviamente a loro spese). La non ripetibilità dei contratti a progetto sembra di fatto essere disincentivante per le aziende, mentre il ricorso alla partita iva risulta essere il ricorso più ovvio. di Franco Occelli - 43 - Servizi 83. LAUREA Ciao, Non cambierà niente con il nuovo co.pro, sicuramente quel poco che cambierà sarà in peggio... attualmente lavoro per una società che mi subaffitta ad un'altra società, la quale mi subaffitta ad un'altra società ancora, la quale ha un contratto di assistenza informatica con l'ente presso il quale svolgo effettivamente la mia opera... Tenuto conto di ciò.. mi sapreste dire quante persone ci guadagnano sul mio lavoro? Quanto dovrei guadagnare se fossi assunto direttamente dall'ente presso il quale svolgo la mia opera? Il mio stipendio forse sarebbe quasi il doppio... E ovviamente... guai a lamentarsi... Un saluto a tutti di lavoratore fregato - 34 - informatica 84. A ME È CAPITATO IL CONTRARIO MA LA COSA NON CAMBIA Nel senso che che mi era stata promessa l'assuzione (ovviamente a voce) e dopo sei mesi mi è stato detto.. "non ti assumiamo ma puoi diventare un collaboratore coordinato e continuativo" ho fatto due conti e (abbastanza arrabbiato) ho detto ok allora "sono n euro per 14 mensilità (che avrei preso in caso di assunzione) eccetera eccetera", loro mi guardano e dicono.. "na.. n euro per 12 mensilità... ah dimenticavo.. c'è da andare da un cliente a lavorare a Milano" per la serie.. o prendi il lavoro o prendi qualcos'altro.. Mi sono iscritto cococo per qualche mese e poi me ne sono andato in un posto dove mi hanno assunto.. Sfruttatori.. di Mio Nome Mio Cognome - 85. TITOLARE Ho avuto co.co.co. nelle mie aziende e devo dire di essermi trovato bene. Ad oggi è sempre più difficile riuscire a far quadrare i conti. Nel 2003 avevo 12 dipendenti e 2 co.co.co. Preferisco pensare il meno possibile a quanto costa ad un piccolo imprenditore come me avere questi dipendenti, meno male che c'erano i co.co.co. Credo che sia vero che qualche co.co.co. era solo un dipendente che costava meno (certo non è il mio caso). Ma dove sta scritto che in Italia "rubare" sia solo un diritto del governo?? di Enrico Buselli - 30 - bar/ristoranti 86. É GIUSTO EMIGRARE PER EVITARE UNA VITA PRECARIA E SENZA UN FUTURO STABILE? Mi chiamo Lorenzo Moroni, ho 28 anni e vivo da due anni in Olanda, dove sono impiegato come ricercatore presso un istituto universitario. La mia decisione fu presa in seguito al mancato impiego in Italia, nonostante una assidua ricerca protrattasi per un anno e mezzo dopo la mia laurea. Le continue risposte che mi venivano date a seguito dei colloqui fatti erano del tipo: "Lei ha un ottimo curriculum, ma non avendo lavorato prima nel mio gruppo non mi fido ad offrirle l'unico posto disponibile: preferisco darlo ad uno dei miei studenti"; o ancora: "il suo curriculum é prettamente orientato alla carriera universitaria. Cerchi lí, perché qui non abbiamo posto per lei". Cosí quando mi fu offerta una posizione in uno stato estero, dicisi di accettare. Una migliore proposta contrattuale, un maggior stipendio, migliori condizioni di inquadramento sociale, e soprattutto una posizione stabile, senza progetti a termine. Mi chiedo se ció sia giusto e se non si possa impedire in qualche modo la fuga dal proprio paese, dalla propria famiglia e dai propri amici, per avere una prospettiva di vita migliore. Purtroppo non penso ció sia possibile in tempi brevi. di Lorenzo Moroni - 28 - Ricercatore 87. RESPONSABILE COMMERCIALE laureato in economia con master. sono co.co.co. da almeno 5 anni. Ma faccio il direttore commerciale. Le aziende ti dicono o contratto annuale o triennale co.co.co. con netto piu' alto. il problema è che invece del 40% verso il 17. e la pensione...Inoltro lavoro 10 ore al giorno. che schifo di fabrizio pieri - 88. RAGIONIERE INFORMATICO Il mio curriculum termina ' sono impaziente di proseguire il cammino profes.le acquisendo esperienza'..ma de chè! si dice a Roma, con i miei contratti finti Co.Co ( perchè erano tutt'altro!!) esperienza zero, mortificazioni tante, soldi pochi, una farsa i contributi infatti non da diritto allo stato di disoccupazione e figuriamoci della pensione!(certo che sono scesi i sooccupati, li stanno ammazzando a suon di strani contratti!). Il mio ultimo rapporto di lavoro di mesi 6, finito a giugno, era del tipo ' a progetto' peggio!! tutto quel che deve esserci non è stato rispettato a partire da 'che tipo di progetto'?? boh!! ero obbligato agli orari, rimproveri se svolgevo di testa mia; ma io avrei dovuto rispondere a me stesso del mio fare!, poi una cosa disgustosa mi hanno imposta la clausola che se avessi deciso di sciogliere il contratto senza un preavviso di 45 gg avrei pagato un risarcimento di €1500,00. Ho saputo che 6 mesi di questo contratto produce circa 3 mesi di contributi e NO alla disoccupazione; ancora non trovo lavoro e continuo a campare sulle spalle di mamma monoreddito!! è un divertimento vivere!! meno male che ci sono le parolaccie.. tante e gratuite!! di boffa diego - 23 - amministrativo 89. BRIEF REMARK ON NEW ITALIAN REGULATIONS hello, it surprises me very much this regulation is being passed in Italy right now. This country clearly is going towards a Russian or even Asian work model. Italians were supposed to do the opposite, invest in research, design, hi-tech, planning, etc. This direction is absent here that is why I say you are on a downward spiral. It surprises me. Unfortunately Italy is not at all like the US where a worker on a very short term contract can jump up and develop his own business. In the US there are many ways, banks would invest on your capabilities, foundations are active, it is easy to start a business. In short, flexibility wins overseas but is going to kill Italy. This makes me sad. Giuseppe Turani has been writing on this matter extensively, and I enjoy his readings. But, apparently, no one is listening. di Tony Morrison - 38 - design 90. QUANDO SI MANGIA, NON SI HA FAME. MINISTRO WELFARE NON SERVI. VAI A CASA. Siamo stanchi........ Ministro ancora per poco.... di gius fa - 27 - IZS. Sicilia ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 91. Porto l'esempio di mia moglie. Lei, laureata in architettura, lavorava con un co.co.co in uno studio di architettura d un geometra. Quando è saltata fuori stà riforma il capo ha deciso che sarebbe stato troppo rischioso trasformare il cococo in cocopro perchè se un'ispezione rivela che si tratta di un modo di mascherare una forma di lavoro subordinato scatta l'obbligo di assunzione. Così l'ha costretta ad aprire la partita IVA, ma quel che è peggio è che ha lasciato i conributi inps a carico suo. Approfittando poi della scarsa dimestichezza con la novità della partita iva ha poi ingannato mia moglie facendogli credere che lo stipendio fosse al netto dell'iva, quando invece l'iva è risultata essere a suo carico. Oltre al (doppio) danno la beffa... mia moglie ora lavora in un'altra azienda (con cocopro). Secondo me dovrebbero esserci dei limiti fissati per legge, per esempio un contratto di consulenza dovrebbe dare uno stipendio almeno del 20% maggiore dell'equivalente lavoro dipendente di Mattia Mascoli - 27 - progettazione edilizia 92. ADDIO AL CREDITO solo una cosa sarà certa...lavoro precario equivale a reddito precario....e le banche faranno prestiti a tassi maggiori quasi da strozzini...grazie berluscò..grazie sindacati di Luigi Tocci - 93. Ce' poco da raccontare i fatti parlano da soli. Non ce' futuro. Niente progetti, niente futuro, niente matrimonio, chi puo' compra la macchina, (a rate è ovvio) altri la moto, altri neanche quelle perche' non riescono a mantenerle, altri vengono lasciati dalle mogli per andare a letto con chi ha il Ferrari e puo' permettersi il lusso di portarle a cena fuori, altri non possono neanche fidanzarsi perche' non hanno il coraggio di dire che hanno un contratto a progetto. di Mario CO.CO.CO - 30 - Assicurativo/Bancario 94. STESSI PROBLEMI PER CHI NON È CO.CO.CO. Sono socio fondatore di una Cooperativa operante nel campo informatico. Alcuni ragazzi (spesso molto preparati) ci chiamano per sapere se c'è bisogno di collaborazioni e dobbiamo rispondere di no, anche se il lavoro ci sarebbe. Il guaio, nel nostro caso, è che il molto lavoro porta pochissimi introiti anche a noi che "possediamo" una piccola azienda, che costa moltissimo mantenere. Anche io dopo cinque anni di sacrifici non posso permettermi nemmeno un'auto usata, tantomeno una casa. Figuriamoci come si può pensare a eventuali "collaborazioni" o assunzioni. Purtroppo temo che il peggio debba ancora arrivare, quando tutta la mia generazione che adesso vive in parte sulle spalle dei genitori dovrà fare i conti con le proprie forze. Purtroppo siamo arrivati al punto in cui l'intero sistema si sta inceppando su se stesso e il lavoro, ahimè, non c'è per tutti, preparatissimi o meno. di Sergio Carta - 32 - Informatica 95. FLESSIBILITÀ IN ITALIA? La flessibilità funziona in quei paesi dove: - c'è molto lavoro e non l'eterna recessione - i bravi vengono premiati e STRAPAGATI - i datori di lavoro selezionano i lavoratori per le loro capacità e non per amicizia o convenienza personale - la qualità dei lavoratori richiesta è alta - l'Università funziona e forma bene le persone, non regala la laurea a tutti - chi guida il paese cerca di ottenere prestigio internazionale (che significa maggiore possibilità di lavoro per i propri cittadini) - le aziende cercano di guadagnare fette di mercato mondiale, non di rubacchiare soldi ai propri concittadini - si può vivere anche ricevendo stipendi a singhiozzo (tutto è flessibile, non solo il lavoro) - la maggior parte delle ricchezze del paese NON sono proprietà solo di qualche "fortunato" e della sua schiera di amici/parenti/ etc. etc. - la precarietà è sempre esistita e quindi non ci sono disuaguaglianze sociali clamorose tra chi è precario (=giovane e sfigato) e chi no (= meno giovane o raccomandato) - la classe manageriale è composta da persone capaci e non da arrampicatori sociali che scaricano sugli ultimi livelli tutte le loro responsabilità. Può funzionare da noi? di giulio robini - 28 - informatica 96. LAUREA IN SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE (5 ANNI, 110 SU 110) precario ma fortunato. Oggi lavoro come precario, senza prospettive di trasformazione del contratto da contratto a progetto in contratto a tempo indeterminato. Ho acquisito competenze professionali nella comunicazione d'impresa con anni di esperienza significativa (in società leader in Italia e nel mondo). Mi sono laureato con il max dei voti, ho progettato la comunicazione per la più grande Facoltà di Scienze della Comunicazione d'Europa (Roma), progetto la comunicazione per società multinazionali (clienti della società in cui lavoro)...e sono un dipendente con il rischio dell'imprenditore. Sono un ex Co.Co.Co., corri corri corri. Corro a lavorare, saluti e buona vita a tutti. Mauro di Mauro Matiddi - 35 - comunicazione d'impresa 97. PRESA IN GIRO Figurarsi... da co.co.co. a Partita IVA... stipendio dimezzato, ancor meno responsabilita' da parte del datore di lavoro. E tocca pure sentirsi dire che la P.IVA conviene (dal capo e dai colleghi assunti), perche' "scarichi" l'Iva... Mah! Beata ignoranza! di Alessia Firuzzi - 29 - web design 98. FATTA LA LEGGE TROVATO L'INGANNO co.co.co. da sette anni ora collaboratore su un progetto che non esiste. Fatta la legge trovato l'inganno.... Chi verifica che il progetto sul quale lavora il collaboratore sia vero e con tutte le caratteristiche previste dalla legge? Una frase di Carlo Maria Martini dice "Temo che la flessibilità venga imposta come ricatto, pena l'espulsione che si traduce in precarietà. Una persona ha bisogno di riferimenti e stabilità per costruire il proprio futuro" Se davvero si voleva eliminare lo sfruttamento dei collaboratori e l'abuso dei contratti di collabrazione bastava introdurre l'elemento tempo. Non più di due anni poi assunzione o impossibilità per l'azienda di assumere in futuro altri collaboratori. di Mario Torres - 36 - terzo settore 99. Che le collaborazione coordinate econtinuative siano terminate da quanto mi risulta è solo una questine lessicale.I nuovi contratti a progetto non sono altro che le stesse collaborazioni di prima con una picoola modifica nell'oggetto del contratto.Così è stato nel mio caso:una facile correzione contrattuale,niente di più.Niente è cambiato.Come prima non posso accendere un mutuo.Quale banca si fiderebbe di uno come me che assicura uno stipendio solo per un pogetto?se la conoscete ditemelo. Comunque, in ambito lavorativo io mi reputo molto fortunato. Nel mio caso infatti la tanto ambita "flessibilità" viene applicata in entrambi i sensi. Ovvero i miei datori di lavoro mi chiedono di lavorare di più, ed io lo faccio, a patto però che quando si deve lavorare di meno la mia presenza in ufficio diminuisce. Grazie a un pò di sforzo programmatico in questo modo posso svolgere più lavori simultaneamente. Sono infatti titolare di due contratti co.co.co. (ops! a progetto!). Ma, come dicevo sono estremamente fortunato, nella maggioranza dei casi dietro quelli che dovevano essere i contratti innovativi di lavoro ci sono contratti tradizionalissimi dove, inutile dirlo,la flessibilità è univoca. di m m - 29 100. CO.CO.CO CHE PASSIONE!! La mia ditta mi ha assunto con co.co.co dal dicembre 2001.. poi ha cambiato ragione sociale.. così, il limite di rinnovi, è andato a farsi benedire.. poi sono passata a co.pro.. nell'aprile del 2003 e adesso (luglio 2004) mi hanno fatto aprire la partita iva.. e il contratto a tempo indeterminato me lo sogno!!! Questo vale per me e per gli altri 30 sventurati mie colleghi!!! Bella idea, questi contratti.. davvero bella idea! L'unica cosa positiva è che non ho mai passato un giorno a casa... e comunque eventuali giorni di malttia o ferie, mi sono stati pagati... sono stata proprio fortunata... li devo pure ringraziare!!!! di sara baldari - 29 - informatica 101. SI ALZA L'ALIQUOTA FISCALE NEI NUOVI CONTR. A PROGETTO!!! ...Che si chiamino co.co.co o contratti a progetto, la morale è sempre la solita: PRECARIATO. Le prospettive sono sempre le solite!!....Hai periodicamente una spada sulla testa che rischia di cadere!!...la differenza nella nuova riforma sta' solo nell'aliquota fiscale (più alta!!): come "promesso" dal Berlusca'...SI PAGA PIU' TASSE con i nuovi contratti a progetto, in cambio del solito precariato, dei soliti diritti (nessuno!!), e nell'essere sempre soggetto di una POLITICA DEL RICATTO!!. Ve lo dico io che ho avuti e autoredatti ben 6 (sei) contratti di questo tipo in un anno e mezzo di lavoro presso il medesimo ente...pensate un po'..parastatale!!....e i contributi versati vanno e andranno sempre al vento!!persi!!...domanda: COS'E' IL LAVORATORE OGGI????!!...risposta:M..DA! Buona Fortuna.. ..e sprattutto..Buon Lavoro!!! Fabio di Fabio Fabio - 29 - Statistica 102. Non cambierà nulla. Io il Contratto a Progetto ce l'ho già da quasi un anno, ma è sempre la solita solfa. Rinnovi ogni tre/sei mesi, come prima. Nessuna prospettiva di passare ad un contratto migliore (a tempo indeterminato). Nessuna prospettiva di un aumento di stipendio. L'unica prospettiva è quella di diventare consulente, con un contratto che, nella teoria, non scade mai, ma senza altri benefici. Con il Contratto a Progetto hai tutti i doveri del dipendente, ma nessun diritto. Con questa formula, e con tutte le altre fantasie della Legge 30 (vedi il Lavoro a Somministrazione), questo governo non ha fatto altro che far diventare la precarietà, un principio di legge. Ave. di Fabrizio Olati - - Comunicazione 103. CO.CO.CO?? NON PIU' GRAZIE Ho lavorato dal 1997 a fine 2002 con un contratto CO.CO.CO. presso uno studio tecnico di Mestre, la mia collaborazione “occasionale” quindi è durata 5 anni per otto ore al giorno tutti i giorni. Dopo sei mesi di insistenze sono riuscito a farmi assumere con un contratto di formazione (i 5 anni di CO.CO.CO. non sono stati ritenuti come utili alla mia formazione, o forse costavo meno allo studio) della durata di 2 anni. Il finale? Sei mesi prima della scadenza del contratto sono stato licenziato in tronco (motivazione lo scioglimento dello studio solo dal punto di vista burocratico) e ho dovuto cercare un nuovo lavoro. Per fortuna vivo in una regione dove è ancora possibile trovare una occupazione. Da un anno e mezzo lavoro con contratto a tempo indeterminato in una grossa azienda del vicentino, con molta piu’ tranquillità sul mio futuro e qualche soldo in piu’ del passato di MARCO TOMASI - 26 - industria 104. UNA VITA PRECARIA Faremo la fine dell'Argentina... questo è il leitmotiv del momento. Sono d'accordo. Dal 1999 collaboro con una casa editrice, correggo bozze e preparo indici. Il lavoro è a domicilio, con partita Iva, nessun obbligo di alcun tipo per l'editore. Una figlia all'università, un marito che lavora nel sociale (responsabile per una cooperativa delle attività lavorative in una comunità). Questa, anche se pare incredibile, è una situazione ideale rispetto al periodo in cui ero dipendente Fiat. Essendo delegata sindacale, gli ultimi due anni lavorativi li ho trascorsi da sola in un ufficio senza lavoro. Il termine mobbing allora non esisteva, ma la situazione eccome! Per dieci anni ho collaborato con mio marito a restaurare mobili, senza autonomia e senza paga... Il marito padrone non lo consiglio. I diritti delle donne in questo paese non esistono... Grazie per l'opportunità che mi date per raccontare la mia storia. leggo sempre la repubblica. sono anche redattrice di un mensile che si chiama "daleggere", lavoro volontario, naturalmente. ciao a tutti i precari d'Italia (repubblica fondata sul lavoro nero). di noemi negro - 54 - editoria 105. COCOCO --> COCOPRO --> E POI? Lavoro 8 ore al giorno, 8:00-17:00 5 giorni la settimana, niente ferie pagate, niente malattia, contratto rinnovato ogni 3 mesi. Questa è la situazione fino al 24/10. Oggi ho firmato il CO.CO.PRO. e non è cambiato niente, a parte qualche riga sul contratto che indica un fantomatico progetto inesistente. L'assunzione dal Committente o dal Cliente rimane un sogno, non è possibile fare progetti per il futuro visto l'incertezza contrattuale. Come me ce ne sono tanti in Italia, per forza non si fanno figli, non si comprano case, non si spende. Non si può costruire sul nulla, e senza un contratto decente i soldi rimangono in banca in caso di malattia o impossibiità a lavorare per qualche tempo. E l'economia ristagna, e Silvio ci dice di spendere, che ce li dia lui i soldi! Il mio contratto il 31/12 scade e non so cosa verrà dopo. Per il momento ringrazio di avere un lavoro e mando giù gli abusi e le battute velenose dei dipendenti, tanto loro un contratto ce l'hanno oltre alla nostra invidia. Non ricordano però di essere stati nella nostra situazine fino a pochi mesi fa. Smemorati o vigliacchi? Io intanto cerco tra gli annunci all'estero e studio inglese, non si sa mai... un co.co.pro. di Anonimo Anonimo - 25 - I.T. 106. Ho lavorato per 4 anni con un contratto Co.co.co. Quest'anno sono stata costretta ad aprire la P.IVA, con un "o lavori da libero professionista o fuori dal lavoro.Questo mi ha comportato spese di commercialista, tasse,inps, e a fine mese facendo i calcoli.......non si riesce a vivere. Sono sposata da un anno, con il desiderio di aumentare la famiglia......ma.....questo mi comporterebbe la perdita del lavoro o non guadagnare per circa cinque mesi.....e le spese di casa, il mutuo (che per averlo eravamo per le banche dei mendicanti.....garanzie....ma su cosa) chi li paga? Sono stata costretta con la febbre a 40 ad andare a lavorare per non perdere la giornata........questa è vita!!!! Paura del futuro......che per noi giovani non esiste.Una legge che non ha tutelato noi giovani. di Carla Rossi - 31 - IT 107. SEGRETARIA sono circa 5 anni fra contratti di lavoro tempo det, prestazioni occ con ritenuta d'acconto, 2 contratti co co co e uno a progetto. la mia vita è sempre precaria non sono necessaria all'azienda ma non posso prendere ferie o permessi perchè ci sono i turni di apertura e chiusura. Anche le ferie vengono prima le altre e poi io, per non parlare delle tredicesime e quattrordicesime che non prendo. Nella mia azienda anche gli operai i fattorini e personale pulizie sono nella stessa mia situazione. premetto che sono laureata e che ho una ottima esperienza A febbraio ci sarà la solita routine della scadenza del contratto e vediamo quale altro progetto... a chi fa bene questo stato di cose? all'economia che deve riprendersi alle persone che devono acquistare dignità, ai lavoratori che devono aver fiducia nelle istituzioni? di giuseppina aloisi - 43 - servizi 108. MATURITÀ TECNICA Sono Angelo ho 36 anni subito dopo aver conseguito la maturita,ho fatto il sevizio militare al termine subito dopo cominciò la mia vita da precario che ad oggi non si è conclusa.Da 13 anni ho lovorato sempre nella pubblica amministrazione ad oggi la mia situazione è rimasta invariata.Non sono di ruolo non ho un contratto di lavoro ne una busta paga non posso fare una pratica per un finanziamento,sono sposato è fra qualche mese diventerò padre questa è l'unica mia certezza.Ma per lo stato sono un lavoratore detto A.S.U (attività socialmente utile)lavoratore con solo cotributi figurativi ciò significa che ai fini pensionistici non valgono nulla,il futuro non so cosa sia! ANGELO da PALERMO. di Angelo Pillitteri - 36 - impiegato 109. DISOCCUPATO A VITA Salve, la mia esperienza è stata totalmente negativa per questa tipologia di contratto, in quanto il lavoro da informatico nettamente in crisi non consente continuità di garanzia, e per lavorare sono sceso a compromessi terribili. Mi è capitato di dover lavorare in due occasioni con la febbre per 4-5 gg durante l'ultimo anno e senza mai andare in ferie tranne per la chiusura dell'azienda a ferragosto. Ora sono disoccupato da 3 mesi e per le aziende sono considerato vecchio, la disperazione mi sta costringendo ad emigrare a Toronto in Canada per lavoare 6 mesi come cameriere. Ma che razza di democrazia è la nostra?..non ci sono più garanzie, non posso neanche azzardarmi a chiedere un mutuo e non ho casa..non posso sposarmi e fare tante cose che in passato erano più semplici fare..ho fatto 12 colloqui di lavoro negli ultimi mesi senza risultati..ma adesso è troppo ho fatto domanda di cittadinanza Canadese tanto in Italia non ci sono più speranze..con questa sinistra all'opposizione il governo attuale rimarrà altri 15 anni... di Michele Spaccone - 34 - Informatica 110. ..SE L'AVESSERO FATTO.. se il governo avesse fatto una riforma così al tempo dei nostri genitori sarebbe scoppiata la rivoluzione.. e invece noi??? beh ieri c'è stato il derby, e col decoder digitale terrestre e il telefonino nuovo che ce frega????????????????????????????? che schifo.....! di Marco Marco - 29 - INFORMATICA 111. Lo scorso luglio sono stato assunto presso un touroperator operante su tutto il territorio nazionale con la mansione di operatore call-center/booking con un contratto a proggetto della durata di 3 mesi. Dopo circa 20 gg lavorativi, sfortunatamente, sono stato operato al polmone sinistro a seguito di un pneumatorace spontaneo. L'operazione è perfettamente riuscita ma a causa della lunga degenza (25 gg) al mio rientro ho visto il mio bel contrattino praticamente stracciato. E questa è la maggiore tutela per i lavoratori? di Alberto Arena - 23 - Turistico 112. Ho lavorato per circa 2 anni con contratto co.co.co, ma effettuavo gli stessi orari e le stesse mansioni dei dipendenti, ovviamente con tutti i disagi del co.co.co. Ho perso 2 anni di tfr, contributi, sono stato malato e non pagato Saluti di serafino ultimo - 113. UN GRANDE COMODO PER LE AZIENDE. Il co.co.co. ed i suoi derivati si dimostrano essere solo un cuscino su cui oggi la maggior parte delle aziende (di sicuro quelle informatiche) si appoggiano. Lavori per loro 3 mesi, 6 mesi, uno o anche due anni ... poi arrivederci e grazie. Poi saranno problemi tuoi a trovarne un altro. Quando hai 20 anni va bene ma quando di anni ne hai 36, sei sopsato, hai dei figli e volendo un mutuo non so quanto sia bello. Provate a chiedere un prestito o peggio ancora un mutuo e dire che lavori a co.co.co ... Che futuro possiamo costruirci così? Caro Ministro forse lei questi problemi non li ha e forse neanche i suoi più vicini cari ... di Emanuele Panariello - 36 - Informatica 114. SIAMO ALL'ALTEZZA ????? Ho 30 anni lavoro per una multinazionale americana come programmatore, a gennaio finirà il contratto. Sostanzialmente mi chiedo come sia possibile che persone intelligenti come programmatori e altri consulenti siano riusciti ad avere contratti peggiori dei metalmeccanici ........... Mi spiego?? di Giulio Riggio - 30 - IT 115. L'EUROPA OFFRE TANTE OPPORTUNITA'. MEGLIO MUOVERSI DOVE LE COSE VANNO MEGLIO! Ho concluso la mia vita di Co.Co.Co. un anno e mezzo fa quando ho deciso di far le valigie e di venire a farmi un dottorato in Scozia. La situazione era chiara. Con la promessa di un contratto a tempo indeterminato imminente e che non e' mai arrivato, mi rinnovavano il contratto ogni 4-5 mesi, tenendomi a lavorare a tempo pieno e con una retribuzione minima. Dopo 2 anni di Co.Co.Co, quando ho scoperto che, nel caso avessi perso il lavoro, non avrei ottenuto nessun sussidio di disoccupazione, ho capito che era ora di cambiare aria e di non farmi prendere piu' in giro. Guadagno piu' ora da studente che prima da lavoratore! Sono sicuro che e' facile per qualsiasi azienda inventarsi innumerevoli progetti a termine per avere nuovi collaboratori. Quando finisco i miei studi penso di rimanere a lavorare qui o comunque in qualche altro Paese Europeo. Ho capito che in Italia le cose non cambieranno. L'Italia e' un bellissimo Paese ma nel lavoro siamo ancora alla presistoria. Paragono i diritti di un lavoratore scozzese e di uno italiano e dal punto di vista lavorativo mi vergogno del mio Paese! Un consiglio. L'Europa offre tante opportunita'. Meglio muoversi dove le cose vanno meglio! di Raffaele De Nicola - 31 - ricerca 116. E' UNA FREGATURA Possibile che nessun sindacalista si sia reso conto che questo è solo un metodo per avere lavoratori dipendenti meno pagati e meno tutelati? Quanti veramente svolgono un lavoro così "libero da vincoli ed orari?". Io faccio 8 ore e più in un ufficio, e devo essere presente, non inventarmi le cose... Nessuna liquidazione, nessuna tutela e i contributi non possono essere unificati con quelli dei miei precedenti lavori come dipendente, possibile che nessuno si sia accorto che è una fregatura? di Babi Emilia - 49 - servizi per grandi media 117. NESSUN FUTURO Lavoro nel campo informatico, fino a qualche anno fa tutto andava per il meglio un contratto a tempo indeterminato con una giusta retribuzione, ora invece lavoro con un contratto a progetto che mi scade a dicembre non so se mi verrà rinnovato e con orari di lavoro assurdi a volte anche superiore alle 10 ore. Nessun diritto mi è concesso e se solo minimamente penso ad una maternità devo allontare subito questo pensiero perchè rischio di non essere più sul mercato. Se non lavoro non posso pagare il mutuo, come posso risolvere il tutto senza rinunciare a niente???? La mia voce si aggiunge alle altre ma vedo che comunque nessuno ci ascolta......... di S E - 29 - Informatica 118. L'assunto che esistano obiettivi aziendali è fasullo o meglio inesistente. L'organizzazione stessa del lavoro non ha formato lavoratori e manager in tale direzione. Chi crede di aver trovato la giusta formulazione per la collaborazione continuativa si è ispirato a modelli (LL.PP., edilizia, aatività a commesse) che poco hanno a che fare con la quotidianità lavorativa di uffici, studi etc. dove non sempre si opera su di un progetto ma piuttosto si ricopre un ruolo, una mansione in supporto ad altri. In conclusione sempre più persone senza lavoro, soggette a vessazioni e ricatti, esposte a supervisori meschini ed incompetenti . di L P - 119. DALLA PADELLA ALLA BRACE i contratti a progetto sono stati equiparati al livello fiscale dei cont. a tempo indeterminato. io sono un "Progettista".... senza tredicesima, senza quattordicesima, senza ferie pagate, senza tfr, senza incentivi, senza sicurezza futura, senza credito in banca... si parla tanto di aiuti alle famiglie... certo fate una vita da single... paga qui paga li etc etc... di alessandro alessandro - 29 - privato-pubblico 120. E SI LAMENTANO Io non capisco nulla di politica ma ho la sensazione che i grandi trust economici, la destra, i DS ed i sindacati ci abbiano fregato, ci abbiano fregato il futuro, il benessere, le garanzie, la possibilità di sognare e far avverare i nostri sogni, la vita. Ed osano lamentarsi che qualcuno accoppi un giuslavorista! di Hernan Kolber - 27 - Coop. Servizi Video ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 121. Tutte le imprese vogliono la flessibilità dicendo che la certezza è un lusso ed oggi dobbiamo abituarci alla precarietà, poi chiedono infrastrutture ed incentivi dallo Stato per le imprese: cari signori la precarietà dovte tenervela anche voi! Poche certezze portano a pochi progetti per il futuro, poche famiglie e poi pochi figli, infine pochi consumatori e poca crescita del reddito familiare (prima o poi i figli comincieranno a lavorare, anzi, facciamo in modo che comincino presto). Questa è una recessione strutturale e non contingente, non è un momento che passerà ma un futuro che la cecità delle aziende (grandi o piccole che siano) e dei politici (ecco il guaio di avere come falsi politici degli uomini da Azienda) contribuisce a costruire. Incredibile ma vero ha cominciato ad accorgersene in maniera incredibilmente troppo superficiale la Caritas in uno dei suoi ultimi convegni: ditemi voi se tra sindacati e politici non deve esserci nessuno che riesce a vedere una cosa di questo genere! In fondo in fondo nessuno oggi fa programmi più lunghi di 5 o 6 anni (guarda caso una legislatura: il tempo in cui i glutei di un politico occupano la tanto agognata poltrona). di Riccardo Mereti - 122. è un vero schifo, ritrovarsi a 33 anni ad andare avanti con contratti e contrattini senza poter in alcun modo pianificare la propria vita, poi si lamentano che la gente non fa figli(se ne escono con i contributti una tantum per figlio). La chiamano evoluzione del mercato del lavoro(per me il termine corretto e involuzione) spero che la tendenza al precariato si attenui perchè continuando su questa strada si rischia di tornare allo scontro sociale acceso. Non si può pensare di risollevare l'economia di un paese semplicemente buttando la croce addosso ai lavoratori. di Gennaro di - 33 - informatica 123. LAUREA IN ECONOMIA E COOMERCIO qullo che doveva e poteva essere un modo per agevolare l'ingresso di nuova forza lavoro in una fase critica del ciclo economico si è trasformata in uno strumento in mano ai datori per comprimere il costo del lavoro e ampliare i profitti. I beneficiari (teorici), noi, abbiamo ottenuto grande predarità e incertezza sul futuro. Soprattutto, a fronte di una condizione di flessibilità e mobilità che necessariamente, oggi e domani, contraddistingue, ed è giusto, il mondo del lavoro, tutto ciò che ci sta intorno non sista adeguando di conseguenza. il sistema bancario e il previdenziale, tanti altri aspetti della vita non sono cambiati di una virgola. Regole e logich sono rimaste al vecchio sistema pubblico impiego-posto fisso, e per cmprare un computer a rate ci serve la garanzia di mamma e papà (quando ci sono..) di valerio ricci - 28 - ricerca applicata 124. DA CO.CO.CO A CO.CO.PRO(T): RAPIDA DISCESA VERSO L'IGNOTO... Entrata nel mondo dell'informatica come Co.Co.Co. mi sono sempre ritenuta piuttosto fortunata, al confronto di tanti altri precari.Contratto a tempo indeterminato, ferie e malattie pagate, buoni pasto (dopo un paio d'anni di gavetta)e stipendio non alto, ma che, con qualche rinuncia, mi ha sempre permesso di vivere dignitosamente. Ma, effettivamente, la vita per una precaria non può essere così "facile"...allora togliamo le ferie e le malattie pagate. D'accordo. Lo accetto (non ho molte alternative: quale busta sceglie?La busta "A" Nuovo contratto giornaliero, o la busta "B" licenziamento? ).Un anno e mezzo senza ferie venendo a lavoro anche con la febbre.Sperando di ammalarmi nei weekend o durante le feste comandate. Ma la pacchia finisce(?)ed ora, con il nuovo FANTASTICO contratto Co.Co.Pro(T) mi hanno abbassato lo stipendio(di circa duecento euri-prima ne guadagnavo poco più di 900),mi han tolto i buoni basto e la scadenza del contratto è da datarsi per dicembre. Regalo di natale?Beh, sì.Ho ferie e malttie pagate. La società mi ha fatto capire che a dicembre potrebbero anche abbassarmi ulteriormente lo stipendio.Tra un pò dovrò PAGARE per lavorare? Grande riforma del lavoro. di Valentina Massarelli - 26 - informatico 125. CO.CO.CO Ciao a tutti. Sono Michele e lavoro presso l'Università di Bologna da ormai 6 anni di cui 3 a tempo determinato e 3 come co.co.co.Da quando lavoro come co.co.co le cose sono un "pò" cambiate poichè mi pagano ogni e 3 mesi (e a volte ogni 4) e lavoro molto più di quando ero a tempo determinato (nonostante non sono un dipendente, ma lavorando comunque allo sportello e essendo da solo, devo comunque garantire il servizio). Alcuni giorni fa, parlando con il mio "capo", ho fatto presente che ho molto lavoro (a differenza di alcuni colleghi a tempo indeterminato che li vedo spesso fuori dal loro posto o magari mi sbaglio e sono "più veloci e bravi" del sottoscritto nello svolgere i loro compiti) e mi è stato risposto che nessuno mi obbliga e mi trattiene a stare lì se non sono contento, che la porta è aperta. E così come un "cagnolino" fedele al padrone sono tornato nel "mio gabbiotto". Gli studenti mi cercano perchè svolgo il lavoro in maniera professionale ma anche perchè ci credo in quello che faccio e anche perchè hanno capito che sono ormai una razza rara (non so alla fine se è un pregio o un difetto) perchè sono molto disponibile (chissà perchè, eh?) Ciao Michele di michele psotti - 32 - università 126. DALLA PADELLA ALLA BRACE 2 il sindacato si batte per noi???? è la prima associazione che applica queste forme contrattuali ai suoi collaboratori.... di alessandro alessandro - 29 - privato-pubblico 127. ARCHITETTO In italia, la liberazione del mercato del lavoro significa la legalizzazione del nero. La prima volta che mi fu sottoposto un contratto fu a seguito di una visita della guardia di finanza. la settimana dopo, spunta un contratto "off-shore", dove io risultavo l'affituario di uno spazio all'interno dei locali dell'azienda. Anticipavo trimestralmente l'affitto (cioé parte del mio stipendio) e chi si è visto non si vedeva più. Poi i famosi co-co-dé. Ma risultavano ancora troppo onerosi per i poveri datori di lavoro. Quindi tutti in partita iva. Il datore di lavoro (sono un professionale) l'iva se la scala, e non paga nemmeno la ritenuta poiché sono a regime agevolato. Chi incamera questi vantaggi? Certo non io, io l'IVA la pago, eccome. Ma lo stipendio non è certo aumentato... A 32 anni, vivo a sussistenza. Fra iva e imposta sostitutiva, fanno 30% di imposte. Poi Inarcassa. tutto per una misera pensione che non vedrò mai Ma non riesco mai a risparmiare abbastanza per vedere il mare, per non parlare di solcarlo in barca (a remi). di peter nonce - 32 - architettura 128. DALLA PADELLA NELLA BRACE... Lavoro presso uno studio professionale da più di 2 anni come ragioniera. Ho rinnovato per 2 volte il mio cococo con la falsa promessa del mio datore di lavoro di trasformare il mio contratto in formazione lavoro o a tempo indeterminato. L'ultima volta il mio datore di lavoro mi ha detto :"non voglio farti il contratto perchè non voglio pagare i contributi.Perchè vuoi il contratto? Che differenza fa?". Come se un cococo equivalesse ad un vero contratto! Il tipo di lavoro che svolgo è da contratto a tempo indeterminato: orario 9-18, dal lunedì al venerdì e lavoro di routine. Il cococo prevede una flessibilità che nella realtà non esiste: se non vengo non mi paghi. Lui pretende che non mi assenti mai. Mi domando: il contratto "a progetto" prevede una data e un obiettivo ben definito, col lavoro che svolgo quale sarebbe la data e quale la finalità, visto che è un lavoro di routine? Ma alla fine si troverà l'escamotage per fregarci di nuovo...fatta la legge trovato l'inganno. Non cambierà nulla con in più l'illusione di aver risolto il problema. Perchè non prevedono controlli contrattuali, indagini sul posto di lavoro...dimenticavo siamo in Italia, il paese dei Balocchi. di Annarita Del Gaudio - 31 - Contabilità 129. DALL'INGHILTERRA UNA NOVITA' Sembra che da Londra sia in arrivo una nuova versione del precariato: il Co.Co.Fucked. In Italia ci si aspetta un grande successo della nuova formula, viste come vanno le cose. di Brian Adams - 30 - scommesse 130. DOTTORE Sinceramente, leggendo queste mail sento solo un piangersi addosso tipico di un Italia che pensavo non esistesse più. Mi sono laureato a mentre lavoravo in un azienda a Milano in co.co.co., pagando affitto luce tel e facendo un sacco di sacrifici, lavoravo di giorno e studiavo di notte, per tre anni ho fatto anche tre lavori, mi sono messo i soldini da parte senza stare ad inveire contro nessun governo, senza vivere alle spalle di nessuno e da un anno gestisco una mia azienda cooperativa che sta dando ottimi risultati e grande soddisfazioni, anche se per pagare i miei dipendenti il primo anno non ho fatto vita, non ho praticamente preso lo stipendio. In quasi tutta Europa non esistenè la liquidazione, nè le ferie pagate, nè tredecesima nè quattordicesima eppure vanno avanti lo stesso ! Sveglia ragazzi che l' assistenzailismo degli anni 70-80 è finito ! rimobccatevi le maniche ! di michele tenuto - 29 - informatica 131. Noi non possiamo uscire allo scoperto, non abbiamo tutele, non possiamo dire chi siamo saremmo licenziati in tronco non ve lo dimenticate, noi non esistiamo ne per lo stato ne per le banche e forse nemmeno per la società. Un saluto da questi milioni di fantasmi. di dgsdfhbdfgnd dgnbdfgcgbn - 132. FATE ATTENZIONE!!!! POLITICI??...CI AVETE ROTTO IL C...ZO!! LA GENTE SI E' STANCATE DI ESSERE PRESA IN GIRO.VOGLIAMO LAVORARE IN REGOLA CON LA POSSIBILITà DI CHIEDERE UN MUTUO O DEI FINANZIAMENTI COME TUTTE LE PERSONE "NORMALI" DEL MONDO LE QUALI AVENDO FAMIGLIA VOGLIONO CREARSI UN FUTURO E UNA SICUREZZA!! STATE MOLTO ATTENTI CHE LA GENTE SI è STANCATA....CI SARà RIVOLUZIONE CONTRO LO STATO BUGIARDO!! P.S. ALMENO TI PAGASSERO ADEGUATAMENTE...MANCO I QUELLI TI DANNO!! VERGOGNA IL MIO PENSIERO è LO STESSO DI ALTRE 1.000.000 DI PERSONE E ANCHE PIù di G C - 30 - Sistemista 133. COMMERCIALISTA Insegno informatica presso enti ed istituti in co.co.co. e sono allo stesso tempo studente universitario. Ora mi viene chiesto di aprire p.iva, a novembre per poi incassare a luglio del prossimo anno. Devo farmi fare la dichiarazione dei redditi dal commercialista di quest'anno, ovviamente del prossimo e pagargli la retta mensile per 9 mesi movimentando il mio profilo di forse un paio di fatture. Ma con questa nuova cocopro che spinge i datori di lavoro a richiedere la p.iva per lavorare, non e' forse un po' troppo sbilanciata dalla parte dei commercialisti che hanno tariffe per imprese o per professionisti affermati??? Ovviamente le centinaia di persone che si vedono costrette a diventare "liberi professionisti" per mangiare e non per creare un business redditizio non fruiscono di sconti? E i fautori della legge, hanno provveduto ad un vademecum per poter districarsi da soli nel labirinto delle scartoffie fiscali? Credo proprio di no. Ora vado dal commercialista a pagargli una consulenza, questo mese mi mettero' a dieta. Grazie. di stefano ambroset - - informatica 134. PERITO INFORMATICO tra il vecchi co.co.co ed il nuovo contratto a progetto non cambia in pratica niente, a 28 anni mi ritrovo ancora sempre nella stessa situazione di precariato, imbossibile chiedere un mutuo in banca, impossibile pensare ad un futuro che vada oltre la scandeza del contratto. Un disastro per i giovani. di Giuseppe Felisso - 28 - Informatica 135. ADESSO SONO IN GERMANIA Ho lavorato 2 anni per un ente regionale in Italia, a Bologna, li guadagnavo qualcosa di piu´ di adesso ma: -l´affitto mi costava di piu´ (e convivevo con altre persone mentre adesso ho un monolocale). -non c´era alcuna prospettiva per il futuro (o meglio c´era solo per chi aveva qualcuno che gli ´copriva´ le spalle), mentre adesso sto facendo un dottorato. -il costo della vita era piu´ alto. -Non avevo contributi e tantomeno tredicesima. - Qui mi passano anche il dentista. Come esperienza personale posso dire che i contratti da precario (o come li definisce il nostro beneamato presidente del consiglio: FLESSIBILI) vanno bene solo per chi ha le spalle coperte e puo´ contare su chi gli fa la casa e su chi lo raccomanda per un posto di lavoro strapagato in un prossimo futuro; questo perche´ in Italia non conta la meritocrazia ma solo le raccomandazioni (sia nel pubblico sia nel privato). Inoltre devo aggiungere che tutti i miei amici che hanno cominciato a lavorare quando io sono andato all´universita´ (solo perche´ ero piu´ bravo di loro a scuola) adesso hanno un lavoro a tempo indeterminato e prendono piu´ di me, dato che nel 1997 nessuno pensava di applicare la riforma biagi. di M Padova - 28 - ricerca 136. NULLA DI BUONO Appena finito gli studi in ingegneria informatica ed automatica del marzo del 2002 ho sempre e solo ricevuto offerte da parte di società con la formula Co.Co.Co. All'inizio per un giovane studente abituato ad avere poche lire in tasca, i 1000,00 Euro netti a fine mese sembravano davvero una bella cosa. Purtroppo non avevo messo in conto una bella stretta di mano e un calcio nel sedere ogni 3 mesi di media per contratto. L'amarezza nell'abbandonare un progetto, amici o forse meglio colleghi di lavoro e luoghi dove porterò sempre nel cuore. Il continuo viaggiare e il continuo doversi aggiornare e migliorare ha portato in me una sfiducia e delle serie preoccupazioni, perchè se un domani non andassi piu' bene a nessuno o se non fossi piu' competitivo al 1000X1000 io sarei destinato a morire di fame... I contratti a progetto non credo che saranno meglio, anche perchè le società di qualsiasi settore già ci stanno sguazzando da tempo... Spero solo che non saremo la nuova Argentina a breve. di Pasquale Barbarino - 28 - ITC 137. SCUOLA MEDIA SUPERIORE - STUDENTE UNIVERSITARIO Sto lavorando nel settore informatico grazie al CO.CO.CO. da circa 4 anni con contratti con l'università degli studi di Genova e varie aziende. Purtroppo con il fatto che non esisterà più questo contratto di lavoro ho dovuto aprire la partita iva per continuare a lavorare per pagarmi l'università. di Enrico Carlo Arillo - 25 - Informatico 138. COCOCO'!!! COCOPRO....UN ALTRO POLLAIO? L'italia non cambia ma neanche gli Italiani. Lavorate 11 ore al giorno senza avere l'idea di un futuro nelle vostre mani. Mi dispiace. Condividevo la stessa sorte, vivevo nel "belpaese" senza avere la minima possibilita'per godermelo...proprio come voi. Uno stip da fame con l'affitto da pagare che assorbiva il 70% delle mie entrate. No maccchina, ristorante qualche volta, Vacanza?? Ahahaha!!! Italia= Puttana con il riso in viso. Ho mollato tutto. Lavoro le stesse ore, guadagno 30 volte di piu' che in Italia. Sono stato in grado di dire alla mia ragazza "ci sposiamo?" in meno di due mesi. IL tutto grazie ad un altro scenario: Inghilterra. Lavoro a progetto (VERO) e paga da professionista (VERA) no Partita Iva o coglionate del genere. 1 ora per aprire una Limited, senza notai, avvocati o altri sanguisughe grazie alla quale emettere fatture e pagare le tasse. Espatriate gente! Divorziate dalle/dai consorti che tradiscono...appunto l'Italia. Concludo...in due ore sono di ritorno in Italia...pronto per godermela come non avrei mai potuto, ma con la serenita' e la solidita' finanziaria che in "nord africa" sono sconosciute. Meditate: l'Europa e' dietro casa. di Giovanni Fattori - 35 - Bancario 139. Che dire del co.co.co? Un disastro, un vero e proprio delirio. Niente contributi, niente malattia, niente ferie, niente TFR, niente tredicesima, stipendi che sfiorano il ridicolo (520 Euro netti!!!), nessuna garanzia, nessuna certezza, solo precariato e insicurezza. Questo è il trattamento che ho avuto per circa 5 anni in una agenzia web. E per fortuna che è definito nuovo mercato, si è vero nuovo mercato, ma degli schiavi. di Massimiliano Galbusera - 47 - internet 140. collaborazioni a progetto....mi viene da ridere cosa cambia dalle co.co.co.? ho 20 e per un anno ho lavorato presso una ditta in centro a milano, ero collaboratrice a progetto ma di certo non mi facevano lavorare per quello che c'era scritto sul contratto, prendevo 500, facevo ore di straordinario ero classificata come tutti gli impiegati facevo normale orario di lavoro. dopo un lungo ed estenuante anno di lavoro me ne sono andata. quindi cari miei stati attenti perche sono tutti furbi..... di claudia sgroi - 141. MERCENARI Sono stata free lance con partita IVA, poi co.co.co e dio sa che altro per undici anni in Italia, settore pubblicita' e comunicazione. Professore a contratto all'Universita', tra le altre cose. Del domani non c'era mai certezza. Come scrisse una volta qualcuno sul Manifesto, noi co.co.co avevamo la stessa tutela che ricevevano i mercenari nel rinascimento, quando il capitano di ventura lanciava loro un sacchetto pieno di monete senza nemmeno scendere da cavallo. Poi sono venuta in Olanda. Contratto a termine per sei mesi + tre mesi con una NGO. Dal 1 gennaio 2005 disoccupata ancora, ma con uitkering (sicurezza sociale) per 6 mesi col 70% dello stipendio. Pago il 38% di tasse, in Italia ne pagavo il 52%. Rimpiango molto del mio paese, ma almeno qui ho sei mesi per cercarmi un altro lavoro. di Martina Valdetara - 35 - comunicazione 142. Dal dizionario Treccani- "copro" [dal greco "sterco"] - Primo elemento di parole dotte nel quale significa "sterco", "feci" o indica relazione con le feci. Da cococo a co.pro, sempre peggio insomma... di andrea rota - 33 143. CORSI E RICORSI Ho 41 anni,lavoro da quando ne avevo 14, ma ho solo 15 anni di contributi.Perchè?lavori estivi (3 mesi su 12)poi prest.occasionali (1 ricevuta all'anno, zero contrib);poi p.IVA per lavorare x uno studio profess. Poi l'assunz. a t.i. stipendio al minimo sindacale, le ore straord regalate! Poi altri 2-3 lavori sempre a t.i. (che fortuna!). Ho una sorella di 31: primi anni sempre e solo lavori in nero, da chi? da PROFESSIONISTI!!!!! (veterinario, dentista, agenzia immobiliare) In nero,no cococo,no prest occ,no p.IVA,o in nero o niente! Poi cococo per una coop.(la cooperazione, solidarietà,mutuo soccorso,che belle parole!) Poi t.d. 3 mesi lavori, stacco. 2 mesi lavori, stacco (livello più basso che si può, sempre quello). Tra me e mia sorella differenza di età 10 anni: peggioramento 1000%. Tutto quello che è stato conquistato dai lavoratori negli anni passati lo stiamo perdendo tutto. Rimane un grande punto interrogativo Che fare per dare voce e affrontare questo disastro umano, sociale, che mette in pericolo il futuro di tutti?!Occorrerà ben che ci tiriamo su le maniche a cominciare dai sindacati, non raccontatecela più, per favore, dite "ci siamo sbagliati" e riprendiamo dal 92. di MGrazia Valeriani - 41 - spettacolo 144. LA NON TUTELA Salve sono una giovane donna con una laurea, una specializzazione e un master.Lavoro da 5 anni per il gruppo IBM, prima borsista e poi dipendente a tempo indeterminato di un consorzio IBM a napoli. Dopo circa tre anni mi viene detto che IBM ha deciso di chiudere i consorzi per cui il mio rapporto a tempo indeterminato si esaurisce, ma no mi devo preoccupare perchè nel frattempo che si fa la fusione tra i vari consorzi e società del gruppo mi Faranno un Co.Co.Co per poi passare a tempo indeterminato nella società incorporante. Alla scadenza del Co.Co.Co non è possibili ancora fare l'assunzione e rimandano alla fine del 2003 Ma nel frattempo mi suggeriscono di trasferirmi a Roma. Sapete cosa poi è stato fatto della mia assunzione? Semplice è stata trasformata in un rapporto di collaborazione con partita Iva.Io da sempre lavoro ogni giorno per 365 giorni all'anno facendo un lavoro di responsabilità e di direzione. Ora aspettero la fine dell'anno quando arrivera la scadenza del contratto a PIVA e vedremo se mi sbatteranno fuori. di tessy Ambrosio - 34 - Consulenza 145. Il contratto a progetto meglio di un co.co.co? ma stiamo scherzando? hanno cambiato nome ad un abuso che il nostro tanto amato legislatore consente ai datori di lavoro da quasi 10 anni! Sono una progettista che maschera il tanto agognato lavoro dipende. Lavoro dalla 9 alle 18 con vincoli di SUBORDINAZIONE e ORARIO. Solo che non ho diritto alla malattia,non ho diritto alle ferie, non avrò diritto alla maternità e neanche al TFR. Vorrei comprare casa ma il primo requisito richiesto in banca è un lavoro a tempo INDETERMINATO. Per cortesia quindi, cari politici, non proclamate la fine degli abusi, perchè ne avete appena consentito un altro. Con un nuovo nome. di marzia remigi - 146. il nome è fittizio (il mio capo legge repubblica)... sarò breve..... 33 anni commerciale passo da un cococo a p.iva.....che svolta.......questa riforma mi sembra un pochino avventata. Intanto togliamo il cococo poi chi vivrà vedrà.... se un azienda non mi ha fatto un contratto come dipendente prima, perchè dovrebbe farlo ora? il discorso è stato "sapete ragazzi con la nuova riforma non ci sono + cococo dovreste aprire la p.iva...." tradotto o bevi o affoghi. pace all'anima del prof. biagi, ma questa ideuzza se la poteva risparmiare. se l'obiettivo era quello di far emergere il sommerso o la finta collaborazione creso non sia stato raggiunto. in cambio abbiamo migliaia di imprese in più.....questo è il nuovo miracolo italiano di mr.banana....ooops...bandana. più irpef per tutti di pinco pallo - 33 - informatica 147. Si va dalla padella alla brace. Anche i CoCoCo erano nati per dare una botta alla botte ed una al cerchio infatti poi hanno dato solo la botta al cerchio cioè a noi poveri cristi! Lavoro nell'informatica e sono super sfruttato ovvero non mi pagano per un lavoro altamente specializzato quasì quasi sembrerebbe che sia meglio andare a mungere vacche!!! E poi l'informatica... è un ritrovo per tutti! Va benissimo il pane per tutti ma quanti sono veramente qualificati per lavorarci??? Il lavoro a progetto: un modo per tirare a campare per i disgraziati e per far risparmiare chi i soldi ce li ha! di Giuseppe AINO - 32 - Informatica 148. MA FINO A QUANDO? Ciao, ma fino a quando ci dobbiamo tenere tutto ciò? Come ha già detto qualcuno, tutti i diritti che i lavoratori hanno acquisito con lotte e sacrifici, sono stati cancellati in un istante! E la cosa che fa più paura e che il popolo è indifferente. Basta infatti che abbiamo il pallone, il grande fratello e il cellulare, che ce ne frega! Con l'aiuto dei media ormai ci hanno condizionato tutti! RIFLETTIAMOCI!!!!!!!!!!!!!!! di pix fax - 40 - informatico 149. AGENTE DI VIAGGIO una vita sospesa .... eterno finto occupato e da oggi niente di diverso..... -occupazione a tempo con finto progetto -nessun futuro di crescita professionale -nessuna opportunità di sviluppare una propria vita ( casa , famiglia, figli, ecc) roberto di roberto lanza - 30 - turismo 150. CO.CO.CO. DA NOVE ANNI ho 48 anni e sono co.co.co da nove anni. Per me con il nuovo contratto non cambierà nulla, anzi forse peggiorerà qualcosa in quanto legheranno il contratto ad una manifestazione da organizzare e questa potrebbe essere anche della durata di sei mesi mentre prima il contratto si rinnovava automaticamente ogni anno. Vengo trattata a tutti gli effetti come lavoratore dipendente nel senso che ho le ferie pagata la tredicesima e la quattordicesima. Il mio orario di lavoro è dalle ore 9 alle ore 18, l'unica differenza è che non maturerò mai una pensione. Non posso pensare alla mia situazione lavorativa senza arrabbiarmi perchè questo tipo di contratto ha dato la possibilità alle Aziende di stipulare contratti co.co.co al posto di quelli a tempo indeterminato e con il nuovo contratto prevedo che sarà ancora peggio. di LUIGINA POLINI - 48 - organizzazione eventi ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 151. MIA MOGLIE... Mia moglie è sempre stata assunta coi COCOCO xchè la sua ditta voleva evitare maternità sgradite. Ora è incinta di 4 mesi e le hanno prospettato di non rinnovare il contratto, anzi! Le hanno detto di sentire i sindacati per prorogare di un anno il contratto CO.CO.CO. che adesso ha...che vergogna. I sindacati e la sinistra dovrebbero combattere queste sitiuazioni che degradano la persona umana invece di occuparsi di Berlusconi e delle sue stupidagini!!! di manuel sant - 29 - sicurezza 152. PURCHASE ACCOUNT ANALYST Dopo un misera laurea in lingue (misera poiche' considerata tale dai datori di lavoro) mi sono ritrovato con un contratto co.co.co per un anno. La prospettiva era di essere licenziato ogni anno ad agosto ed essere riassunto a settembre per qualche anno. In banca ho chiesto una carta di credito o un bancomat e mi hanno riso in faccia quando gli ho detto che ero un co.co.co., figurarsi un mutuo. Poi non mi vengano a parlare di sindrome di peterpan, che lo stipendio era talmente bassoche mi bastava appena per uscire la sera. Ora ho trovato lavoro nel Regno Unito contratto a tempo ind. pensione privata pagata benefits etc etc. come tutti i miei colleghi del resto. Il mercato si evoluto e chiede piu' flessibilita? Balle! di Roberto Straffi - 29 - industria siderurgica 153. LAUREA IN ECONOMIA + MASTER (ENTRAMBI) PRESSO LA "MITICA" BOCCONI Lavoratore a progetto dal 10/2003 ALA Assicurazioni S.p.A. (Gruppo SARA Assicurazioni) – Milano Area Marketing e Sviluppo Commerciale ideazione e commercializzazione di polizze collettive Collaboratore (co. co. co.) dal 3/2003 al 10/2003 Performing S.p.A. – Milano Consulente Organizzativo analisi e mappatura dei processi organizzativi con il software ARIS gestione della conoscenza aziendale Stage (durante Master) dal 7/2002 al 9/2002 RAS S.p.A. – Milano Analista Organizzativo analisi, modellazione e riprogettazione dei processi organizzativi Impiegato ad interim dal 2/2002 al 3/2002 OTIS S.p.A. – Cernusco sul Naviglio (Mi) Controller analisi mensile della redditività delle singole commesse aziendali Collaboratore (co. co. co.) dal 3/2001 al 12/2001 EDS Italia S.p.A. – Milano Management Reporter redazione mensile dei report sulla gestione del Gruppo EDS in Italia Stage dal 5/2000 al 11/2000 MEDIOSIM S.p.A. – Milano Tesoriere gestione liquidità e operatività su mercato monetario ed obbligazionario SI PUO' ANDARE AVANTI COSI' ????????? di Rocco Di Rella - 33 - assicurazioni 154. QUESTA É L'ITALIA DI SILVIO Il mio contratto scade a dicembre.......bel regalo di Natale!!!!! Ovviamente niente tredicesima. Festeggeró il Natale pensando che saró disoccupata da gennaio, almeno fino al prossimo contratto. Il mio datore di lavoro festeggerá pensando a quanti soldi ha risparmiato grazie a me e agli altri con un contratto come il mio. I ricchi si arricchiranno sempre di piú e noi poveri neolaureati verremo trattati da schiavetti senza diritti. Questa é l'Italia di Silvio. di Rosanna Rosanna - 26 155. Un modo comodo di lavorare dove il costo aziendale viene riconosciuto completamente senza andare a finire nei folli contributi pensione che comunque non restituiranno nulla di un impiego dipendente. Da migliorare ed incentivare con degli scarichi di costi più interessanti. Giudizio: poisitivo. Saluti Alberto di Alberto Gozzini - 43 - Informatica 156. SPERO CHE PRESTO IL MONDO SOCIALE SI SFASCI.. GRazie a tutti delle vostre testimonianze. Ache io sono lavoratore a progetto e purtroppo dovro continuare per ancora tanto tempo. non riesco a trovare un lavoro di nessun tipo che non sia a progetto. Il primo posto in fabbrica ma a tempo indeterminato lo predno anche se fosse una fonderia o una conceria. sono sdegnato da come ci sfruttano, speculano sul nostro terrore di rimanere senza lavoro e senza soldi e sicurezza economica. Spero solo che lo stato si sfasci presto, a livello di guerra civile e che possano morire nel modo più truce tutti i nostri aguzzini e chi li spalleggia. se continua cosi arriveremo a fare una specie di rivoluzione francese parte seconda. non si può vivere cosi e state tranquilli che non mi suicido per nessuno, piuttosto ne accoppo quanti più posso. buona fortuna a tutti! di Carmine Parente - 28 - information tecnology 157. DIPENDE TUTTO DA NOI Il Co.co.co non è morto e non morirà. Lavoro da due anni con forme di lavoro atipico. Ho passato un anno e mezzo con la lettera d'incarico, e da cinque mesi mi hanno fatto il Co. Pro., che poi a progetto non è, perchè il mio contratto è stato legato a programmi spalmabili su progetti differenti: lavoro impiegatizio classico travestito da lavoro a progetto. Ho visto un po' di tutto in questi anni: - ragazze rimaste incinte e buttate fuori; - ragazzi chiamati a fare il civile e buttati fuori (e mai richiamati); - ragazzi strizzati come spugne e salutati con una pacca sulle spalle; - partite iva fiorite come funghi, - una società che su 100 dipendenti ha il 50% di collaboratori e affini. So che un po' ovunque è così. Chi cerca lavoro in questo periodo viene accolto con qualunque aberrazione di Co. Pro. che nessuna autorità sanziona. E con la legge nuova la situazione è peggiorata, perchè non c'è limite allo sfruttamento. Forse la responsabilità è solo nostra. Forse basterebbe fare un mega scipero: e poi i nostri mega-dirigenti che non producono un centesimo di valore sarebbero costretti a lavorare. Forse... intanto che ci oroganizziamo scusatemi l'anonimato. Mario Rossi di Mario Rossi - 27 - F.a.D. 158. ME NE VADO Ho 25 anni, quasi laureata in architettura; ho già lavoratto a progetto (leggi in nero!) e dopo 6 mesi dalla fine del rapporto lavorativo, ho dovuto minacciare i miei datori di denunciarli se non mi avessero dato quello che mi spettava. Io non ho ancora trovato qualcuno che lavori davvero a progetto, sono tutte delle coperture per lavori in reltà subordinati. Vorrei che Silvio vennisse con me a cercare una casa, a chiedere di aprire un conto corrente, a comprare qualsiasi cosa a rate... poi gli chiederei se ritiene ancora che questa sia flessibilità o precarietà! Amo molto il mio paese ma me ne andrò all'estero, non posso nemmeno sognare qui! CIAO ITALIA! di Giulia Franzini - 25 - ???? 159. INGEGNERE IL CO.CO.CO. E' UNA MODALITA' DI LAVORO PER GIOVANI (SOTTO I 30 ANNI) CHE POSSONO PERMETTERSI DI SPENDERE QUALCHE ANNO (DUE O TRE) NELLA PRECARIETA' FACENDO IN QUESTO MODO UN PO' DI ESPERIENZA NEL MONDO DEL LAVORO, PURCHE' RINUNCINO A TUTTO IL RESTO: L'ACQUISTO DI UNA CASA, LA PIANIFICAZIONE FAMILIARE, LA STESSA CARRIERA LAVORATIVA; NON DIMENTICHIAMOCI CHE COLUI CHE LAVORAVA IERI COME CO.CO.CO. OGGI MOLTO PEGGIO CON CONTRATTO A PROGETTO ALL'INTERNO DELL'AZIENDA NON CONTA NIENTE, QUINDI NESSUNA POSSIBILITA' DI CRESCITA. di giovanni miglio - 37 160. NON È CAMBIATO NULLA A me da Gennaio mi fanno contratti a progetto esattamente come se fosse un co.co.co. Se non ci stai non lavori. Anzi ora le società hanno anche qualche vantaggio in più. Chi ci rimette siamo noi giovani senza un futuro certo. di Victorio Storm - 26 161. Solo una domanda:quanti figli dei grandi "pensatori-politici" hanno un contratto a termine con o senza agenzia interinale.... La mia laurea?Nel cassetto...sei anni di precariato presso Enti pubblici e privati poi finalmente un contratto fisso...siamo un "esercito" di persone che "non vive"...perchè? Presto detto:chi fa un mutuo per una casa a colui/e che ha un co.co.co od anche un contratto a termine?Chi fa un semplice finanziamento per l'acquisto di un auto (che è indispensabile per andare al lavoro!).Chi da in affitto una casa sempre allo stesso soggetto?? Certo coloro che hanno "invetato" questo sistema di lavoro non si pongono il problema...i LORO FIGLI NON HANNO QUESTO PROBLEMA! E' un vero schifo...mi voglio mettere anche dalla parte degli industriali che pensano "ma se faccio un acquisto di personale sbagliato lo devo tenere tutta la vita???" Giusta osservazione...ma riflettiamo esistono di certo modalità per tutelare i datori di lavoro ma anche i lavoratori...ed invece che cosa sta succedendo??Indovinate chi viene SEMPRE penalizzato? Noi giovani siamo al collasso.. Politici:se veramente tenete al nostro Paese prendete provvedimenti per noi che siamo il futuro di alessandra alessandra - 162. PERITO TURISTICO Buongiorno a tutti, da ormai un anno lavoro in un'agenzia viaggi di Milano, l'incubo del contratto a progetto inizia da allora. Ho cercato di far cambiare idea al mio titolare, in quanto come tutti, vorrei un contratto solido, che mi identifichi, che mi permetta di avere quei diritti che i lavoratori devono avere. Ma costa troppo, ci sono troppe spese, troppi contributi, non si può fare, non conviene. E quindi o accetto la copertura del contratto a progetto, che chiaramente maschera il contratto di lavoro subordinato, e il mio titolare non avrà tutti i costi che gli comportei o mi cerco un altro lavoro, e chissà che contratto mi proporranno. Non so se questo è il luogo giusto, ma vorrei davvero complimentarmi con chi ha voluto questa flessibilità del lavoro. Tutto è a favore del datore di lavoro e niente a favore del lavoratore, se non la fantastica possibilità di cambiare lavoro ogni 2 mesi...non è in fondo quello che tutti sognamo? Complimenti davvero, dare il via a forme di illegalità come questa...i ns politici lo sanno, non dovrò spiegarglielo io che hanno creato un modo perchè gli imprenditori raggirino meglio la legge. Grazie, veramente. di Deborah Amati - 26 - agenzia viaggi 163. CO.CO.CO. NELLA P.A. Ho una laurea, un master, due qualifiche professionali, 43 anni e sette anni di precariato tra cui un paio come tempo determinato, il resto come co.co.co. nella P.A. pagata da schifo, nessun benefit ed orari allucinanti, anche parlando col sindacato la risposta è stata <ringrazia di avere un lavoro>, ciò nella magnifica Bologna...ma come dire, mai il detto 'tutto il mondo è paese' trova un suo perchè. Mi chiedo il senso di questa riforma e chi ne trae i benefici, considerando che il magggior numero di co.co.co. è nella Pubblica Amministrazione e mai questi saranno assunti, nè tantonemo vi saranno concorsi che potrebbero reinglibarli considerando i blocchi delle varie finaziarie che si sono susseguite. Il futuro? non esiste di gi effe - 43 - P.A. 164. HO LAVORATO PER QUASI 6 ANNI CON UN CONTRATTO CO.CO.CO. ORA LAVORO OGNI TANTO E MI FANNO UNA RITENUTA D'ACCONTO, IN QUANTO LA MIA AZIENDA NON PUO' PERMETTERSI DI SOSTENERE I COSTI DEI NUOVI CONTRATTI. CERTO IL CO.CO.CO. NON ERA IL MASSIMO, MA CERTAMENTE ADESSO E' PEGGIO DI PRIMA, SPECIALMENTE ALLA MIA ETA'. DESIDERO CHE NON VENGA PUBBLICATO IL MIO NOME. GRAZIE di ELIANA TOSCHI - 45 - EDITORIA 165. MA QUALE CO.CO.CO. Laureato in Ingegneria, sono stato il Responsabile Qualità e di molto altro in una industria di materie plastiche. Il mio predecessore nello stesso posto era assunto a tempo indeterminato, a me invece fu fatto il famigerato Co.Co.Co. che, come tutti sanno, serve solo a mascherare il lavoro dipendente senza rischi e con un bel risparmio per il datore di lavoro. Ovviamente mi si diceva sempre che dopo un non quantificabile periodo di prova sarei stato assunto a tempo indeterminato, ma dopo due anni non è cambiato niente e alla prima occasione ho cambiato lavoro, trovando un bel co.pro. , sai che differenza...... Comunque dato l'andazzo generale sono stato trattato abbastanza bene perchè le ferie (molte) e la malattia erano sempre pagate. Adesso vediamo che succede alla scadenza del co.pro, qui già si dice che per l'assunzione si deve aspettare qualche mese per non far capire che il co.pro era la solita furbata, il che equivale a dire "per qualche mese lavori in nero"..... di Gianluca Sutera - 32 - Industria 166. LAUREA IN SCIENZE POLITICHE INTERNAZIONALI Due borse di studio complete , uno a diciassette anni e una a diciannove, una in Canada, una in Inghilterra. premio di migliore studente dell'anno, laureato a 21 anni. Tre lingue parlate allo stesso livello: Italiano, Inglese, Spagnolo. OCCUPAZIONE: call center a barcellona, perche' nei call center in Italia non mi hanno neanche considerato. Troppo giovane, troppo qualificato, troppi grilli in testa. restare in Inghilterra sarebbe stata l'opzione migliore, ma dopo 5 anni nel freddo canadese e inglese avevo bisogno di un po' di "sole, cuore, amore" mediterraneo. pensavo che il nepotismo e' istituzionalizzato in questo paese. Sono riuscito dopo mille telefonate a parlare con una parlamentare italiana che mi ha confessato "io assumo solo persone che conosco o parenti di amici: cosi' ho una garanzia". Evviva le pari opportunita'. oh, un'altra chiamata in arrivo: "E2K helpdesk buongiorno, come posso esserle utile"..... how long, how long must we sing this song, how long, how looooong..... di Alessandro Valera - 22 - cococo 167. DOTTORESSA IN LETTERE ero un co.co.co, lo sono diventata nel 2002, allora poteva anche star bene come condizione, venivo dall'università dove avevo fatto un dottorato di ricerca; ma con il tempo, con l'acquisiione di capacità e professionalità e soprattutto con l'aumento delle responsabilità ambivo ad avere di più. Oggi sono un co.co.pro., e oltre al nome sono cambiate tante altre cose. Lavoro come se fossi dipendente, guadagno pochissimo rispetto a quanto lavoro, supero le 8 ore lavorative a causa dei tanti impegni e facendo un conto arrivo ad avere 6.50 euro all'ora!!! Non male se guardo chi non lavora. Non posso comprare a rate una macchina, non posso comprare una casa, non posso fare nulla che richieda un finanziamento. La mia fortuna sta in mio marito, che ho sposato tre mesi fa a 33 anni, che fortunatamente ha un contratto a tempo indeterminato, ma facciamo quotidianamente i conti con le spese. Non un cinema in più, mai un teatro, le mostre selezionatissime, l'arredo essenziale. Sono certa che se avessi saputo tutto questo non avrei speso tempo e denaro nello studio prima per la laurea e poi per il dottorato. Oggi ho una professionalità ma non ho alcuna sicurezza di poterla applicare. di Sandra Leonardi - 33 - editoria 168. LAUREA Ma questi signori che esaltano le "magnifiche sorti e progressive" dei lavori a tempo determinato non si rendono conto che non si ha diritto al credito (per comprarsi un computer o un muutuo per sposarsi) in quanto se ci si presenta in banca dicendo che si ha un lavoro ma a tempo determinato un calcio in c... è ciò che più facilmente si riesce a rimediare. Insomma ci si sente nulli, allo sbando, insicuri e si ha paura, tanta paura del futuro. Una paura che ti immobilizza, ti rende triste e incapace di reagire. Un'ultima cosa A PROPOSITO DELLA PRESUNTA DIMINUZIONE DELLE TASSE: a noi non interessa e non interessa al 90% della popolazione italiana la quale con cento euro in meno di tasse all'anno non risolve certo il probelam dei tanti figli disoccupati che vedono NEL BLOCCO DELLE ASSUNZIONI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE la chiusura irragionevole, assurda di uno Stato al grido di dolore di tanti giovani disoccupati. Voglio pagare le tasse, più tasse avendo però un'entrata sicura nel tempo e le garanzie sociali di cui hanno goduto i notri padri ma che a noi ci sarà inevitabilmente preclusa. di Giovanni Pasca - 29 169. PERITO AZIENDALE CORRISPONDENTE IN LINGUE ESTERE Buongiorno a tutti...anche se di giorni buoni da quando sono entrato a far parte del mondo del lavoro ne ho vissuti ben pochi.E' dall'anno 2000 che sono alla ricerca del vero lavoro del lavoro della vita....si perchè forse diversamente dai miei coetanei,io ho come primo obiettivo quello di costrurmi una famiglia. Costrursi una famiglia dal mio punto di vista significa,comprare una casa e poter affrontare le normali spese per crescere un futuro figlio,a quanto sembra pero' questo concetto di famiglia non è valido per tutti,dato che gli illustrissimi politici e componenti dello stato, pensano che il tutto sia fattibile con un misero stipendio o paghetta di 730€ al mese. Navigando su internet,mi sono fatto prendere la fantasia di cercare una ipotetica casa,ovviamente dopo accurate ricerche a Roma e Provincia ho "notato"che una casa minima non costa meno di 150000€. Ora dato che per dare un anticipo alla banca non mi basterebbero tre vite con questa Paghetta,ho cercato un finanziamento del 100%!C'è solo un piccolo problema,prendendo un mutuo di 150000 e pagandolo in 30 ANNI,dovrei pagare 746€ ogni mese fino all'età di 53 anni!Ditemi se questa è vita!?Un saluto da un RAGAZZO D'OGGI. di Fabio Romani - 23 - Informatica 170. ESPERIENZA SENZA UN FUTURO I problemi nascono quando le aziende camuffano con questo contratto quello che dovrebbe invece essere un contratto a tempo determinato. E cioè obbligano il lavoratore Co.Co.Co. a rispettare orari, tempi e modi degli altri lavoratori. Tutto questo senza alcuna garanzia di continuità del lavoro, senza ferie, senza malattia e con la "forza" di un rapporto di sudditanza da un padrone. I problemi diventano ancor più giganti quando si ha famiglia. Nessuna banca apre mutui con un Co.Co.Co.. Nessuno è disposto ad aiutare una mina "vagante" come un lavoratore di questa specie. E dall'oggi al domani puoi essere sbattuto fuori senza tante giustificazioni e neppure senza un TFR. Questa situazione rallegra tante aziende, nella possibilità finalmente di usare una persona a livello del tutto "strumentale", al bisogno, secondo l'andamento del mercato globale. E' una sconfitta però della società civile. I "nuovi" contratti a progetto sono la stessa minestra. Inutile dire che se oggi è questo il mercato del lavoro, se questo è il welfare, il futuro può soltanto preoccupare. A.D. di Andrea Debiasi - 29 - Informatica 171. LAUREA IN SCIENZE STATISTICHE ED ECONOMICHE Collaboro da 2 anni in una PA, il mio contratto scade a fine 2004 e il rinnovo è in forse a causa della Riforma sulle co.co.co e del decreto taglia spese. Vivo a Bologna, condivido l'appartamento con altri ragazzi e pago 360,00 euro al mese (ne guadagno 1000,00)per una camera. Una settimana fa volevo acquistare a rate una lavatrice da 200,00 euro, naturalmente mi è stato negato il finanziamento! Figuriamoci se volessi acquistare una macchina o addirittura una casa e formare un a famiglia. Ormai sono laureato da 3 anni e sto prendendo in seria considerazione l'idea di accantonare la laurea e cercarmi un lavoro di basso profilo, pur di avere una maggiore stabilità economica. Cerco sempre di pensare in positivo, ma vi assicuro che ciò è difficile soprattutto quando ti accorgi che i tuoi sogni, forse, rimarranno tali!!!!!!!! di Davide Sacchetti - 28 - Pubblica amministrazione 172. VITA DURA Non vorrei fare un resoconto degli ultimi anni della mia vita passati da un contratto Co.Co.Co. ad un altro, per poi arrivare alla Prestazione occasionale di lavoro, ma dico soltanto che la situazione con i contratti a progetto non è cambiata per niente. E ' una vergogna che gente ormai adulta e con esperienza sia costretta a fare ancora vita da precari, senza la POSSIBILITA' DI FARE PROGETTI SULLA PROPRIA VITA. di Maria-Grazia Busato - 173. E QUESTO NON È ANCORA NIENTE. Purtroppo le cose andranno peggio, perchè arriveranno flotte di extracomunitari, che si accontenteranno di poco(anche perchè il ricavato viene mandato nei paesi d'origine che in rapporto è tanto)mentre per l'Italiani costretti alla partita iva, verrà applicato lo studio di settore mirato a far pagare piu tasse.Meno tasse(per i ricchi), più pensione (per i poveri settatacinquenni con meno di 5500E annue),più occupazione (per gente che si accontenti di poco anzichè stare senza far niente!!)ecc. Si sta cambiando la costituzione,si recintano le spiaggie ecc. Questo grazie ai Ns. grandi governanti(dx ed sx)che pensano spesso ad aumentarsi lo stipendio(il più alto del mondo e ovviamente secondo inflazione reale) tagliando i fondi a sanità, trasporti, sociale e quant'altro.E i sindacalisti COSA FANNO? pensano a raggiungere lo STATUS di politici (Cofferati, Marini, d'Antoni ecc)dando un calcio e lasciando da parte chi li ha permesso di arrivare li..Resta 1 sola cosa da fare "saper votare" e non farsi abbindonare da false promesse. RIFLETTIAMO,gente, riflettiamo. di ANTONIO Cerquella - 41 - metalmeccanico 174. LAUREA SCIENZE NATURALI chissa', "co.pro": l'etimologia deriva da "kopros" = escrementi della societa'? una coincidenza? sono precaria da 7 anni nella stessa P.A. , dove ho firmato 10 contratti di lavoro subordinato mascherato da libera professione. laurea con 110/100 e lode, esperienza all'estero, corso perfezionamento post lauream, inutile abilitazione all'insegnamento (assunzioni bloccate salvo pochi fortunati chiamati nel 2001), 35 anni, ultimi ovuli che non credo impegnero' in una maternita': non c'e' futuro, ma solo presente. Questo non e' piu' un paese giusto. le cococo hanno iniziato a prendere quota con D'Alema, purtroppo non ce la possiamo prendere solo con l'attuale governo. spero che gli italiani si rendano conto di quanti giovani sono disperati/ rassegnati e non possono permettersi una vita normale, nonostante abbiano le capacita' per meritarsi quacosa di piu' dalla vita. scusate ma preferisco non firmarmi per esteso, fra pochi mesi vorrei ricevere il rinnovo, lo capite no? Annalisa di Annalisa Tom - 35 - P.A. 175. PERCHE' NESSUNO FA NIENTE? Mi vengono i brividi nel leggere le vostre esperienze. Io per fortuna non sono mai stato un COCOCO, ne' lo saro mai credo se non cedero' alla tentazione di tornare nell'ex bel paese. Qui in Olanda le condizioni di lavoro sono IMMENSAMENTE migliori. Se sei un ragazzino ti pagano decentemente, e prima o poi ti assumono. Senza parlare delle protezioni sociali. E senza parlare dell'assenza di ladri. Qui dal dentista si paga 16 euro per una otturazione. Perche' nessuno fa niente? Perche non si scende in piazza come facevano i nostri genitori? E' verissimo che un certo posto di lavoro non e' un diritto divino, ma il lavoro PER SE' e' un diritto, perche' se non lavori non vivi. Il lavoro da' dignita'! Non fatevi fregare da quelli che dicono "E' naturale, ormai e' cosi". NO, NON PUO' FINIRE COSI', non e' mai stato cosi', ci deve essere un'altra vita, DOVETE ORGANIZZARVI e RIBELLARVI!!! E smetterla di votare per gli Schifani, i Borghezio, quelli che la sparano grossa e poi ve lo mettono nel culo! di Rosso Scarlatto - 35 - IT 176. SOLO NOI POSSIAMO CAPIRE.. Leggendo alcuni racconti mi sono immedesimata in ognuno di noi, lavoratore a progetto o co.co.co, che riesce ad andare avanti solo con una famiglia alle spalle che possa garantire per un mutuo o per le rate di una macchina. La considerazione che ho sempre fatto riguarda le indagini sugli italiani mammoni che a 30 - 35 anni stanno ancora a casa con i genitori. Mi chiedo come possiamo decidere di farci una nostra vita di uscire dal guscio e "volare" da soli se non abbiamo alcuna certezza per il futuro, se non possiamo contare su uno stipendio sicuro. La mia speranza è di vedere trasformato il mio co.co.pro in un contratto vero per poter cominciare ad essere realmente indipendente. di V. L. - 27 177. PRECARIATO Da 4 anni sono assunto presso una società di Roma con contratti co.co.co e progetto della durata di 6 mesi. Lavoro come se fossi assunto a tempo pieno e indeterminato ma sulla carta non è cosi. Le società e le aziende hanno fatto un uso spropositato di questo contratto di lavoro, del resto non gli si può dare la colpa se lo Stato permette loro questo. La mia situazione è precaria, non ho diritto alle ferie, alla 13esima, ai giorni di malattia pagati. Ho famiglia, vorrei comperarmi la casa ma non posso perchè le banche non concedono mutui a "noi precari". Spero che qualcosa cambi presto, stanno tagliando le gambe ai giovani, ed è difficile mettere su famiglia. di Diego Mattioli - 25 - Information tecnology 178. DIPLOMA Sono partito con un contratto co.co.co dal lontano 1996,da allora sempre con la stessa azienda,settore vendita,centinaia di clienti da seguire,al telefono,di persona,in tutto il territorio nazionale.Dal 1999 mi viene trovato "fisicamente" un posto in ufficio:scrivania,computer,telefono,orario come i dipendenti.Alla fine del 2003 ricevo lettera di fine contratto,con la proposta di un rapporto di agente di commercio con tutte le caratteristiche dello stesso:dimostro che,con le provvigioni proposte,non sarebbe possibile per nessuno riuscire a lavorare e a vivere.Mi viene inviata lettera che annulla la precedente ed il rapporto prosegue fino a questi giorni.Nuova lettera di avviso della scdenza del contratto,proposta(non scritta)di assunzione come dipendente,dò il mio assenso anche ai compensi propostimi....poi più nulla!Oggi,25 ottobre,sono praticamente un abusivo in ufficio,ma ancora nessuno trova il coraggio di dirmi"basta,non ti vogliamo!"Chiedo:come è possibile che milioni di persone possano non avere alcuna tutela? di Valter Giglietti - 56 - assicurativo 179. PROVIAMO A PENSARE perchè non provate a pensare che il problema non è il co.co.co ma del sistema bancario in generale? perchè visto che il co.co.co è ufficializzato le banche non ne prendono atto? perchè queste istituzioni, che sono dei rapinatori legalizzati, non si adeguano ai tempi come tutti noi abbiamo dovuto fare? io lavoro in prorpio, quindi partita iva, figlio di operaio, certo non ho messo su una industria, ma data la mancanza di lavoro con assunzioni mi sono industriato e rischiando del "mio" ho aperto una attività, i co.co.co mi hanno dato la possibilità, nel tempo, di far lavorare un pò di persone, in altro modo non avrei potuto farlo. Invece di lamentarci dovremmo pensare a delle soluzioni questo è l'errore della sx volendo dare per scontato che alla dx non interessi farci vivere bene... di dario sionario - 180. DOTTORATO DI RICERCA La precarietà uno scandalo, co.co.co o contratto a progetto che sia. Basti dire che per mantenermi sono costretta a fare 4 lavori differenti, alcuni dei quali pagati pochissimo. Ma dall'anno prossimo potrei essere pure disoccupata, perché scadranno tutti i miei contratti e non ho alcuna garanzia sul futuro. E quel poco che guadagno, se ne va in tasse. Possibile che su di noi sono applicate le stesse aliquote fiscali di chi ha un lavoro fisso, se non addirittura maggiori? Senza contare che diventa pressocché impossibile pianificare la propria esistenza, mettere su famiglia e cose del genere. Perché i costi della crisi devono essere scaricati esclusivamente sulle giovani generazioni? Perché non possiamo accedere agli stessi diritti dei nostri genitori? Per diritti intendo cose banali, come pensione, casa, e soprattutto il diritto all'indipendenza economica, a crearsi una famiglia, ad avere un minimo di certezze, cose che alla nostra generazione sembrano negate. Non siamo abbastanza sindacalizzati? Forse che i diritti sono una risorsa a disponibilità limitata, già consumati dalle generazioni precedenti, e quindi a noi sono rimaste solo le briciole? Siamo una generazione inutile? di Giovanna Filosa - 31 - Ricerca e formazione ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 181. SIAMO TUTTI PRECARI Da diversi anni sono co.co.co. e le nuove norme le aggireranno con una partecipazione in società puramente formale. Nesun automatismo di recupero dell'inflazione,e sempre sotto il ricatto del mancato rinnovo. Non parliamo della pensione.... Secondo voi, se perdo il posto a 50 anni, poi cosa devo fare? E' un gigantesco errore della sinistra, e il buffo è che sia Berlusconi a metterci un freno. E il bello è che ad ogni riforma, si equiparano i doveri rispetto ai dipendenti, ma non i diritti. Quasi che le colpe della situazione fossero dei collaboratori stessi. di Cippa Lippa - 42 - Informatica 182. LA PARTITA IVA Molti di noi da cococo sono stati trasformati in liberi professionisti, indotti dai datori di lavoro e dalla nuova legge ad aprire la partita IVA (pare il 26%). Anche se, in gran parte, svolgiamo attività di nominale "consulenza" siamo in realtà sempre sottoposti a un regime mascherato di lavoro subordinato. Con il 'regime agevolato' possibile per coloro che non avevano già la PI, non vi è la percezione di quanto si guadagnerà alla fine dell'anno. Il tutto con il rischio di trovarsi con accordi di collaborazione che terminano e in assenza di un vero profilo da "liberi professionisti". Ecco la situazione. di Anonimo "professionista" - 37 - Informazione 183. CO.CO.CO USA E GETTA Buon giorno vi racconto una storia che per motivi di privacy non citerò nè l'azienda nè le persone coinvolte. Dopo 5 anni di contratti a tempo determinato per un lavoro di media qualifica, la signora X si è trovata senza impiego in quanto l'azienda le ha fatto notare che dopo tutti questi anni sarebbero costretti ad assumerla qualora si intendesse continuare il rapporto di lavoro. Ma per ragioni di "budget" l'assunzione non è una via praticabile e pertanto si è "costretti" a non rinnovarle più il contratto. Morale: quello che una volta era un metodo per iniziare nel mondo del lavoro oggi è diventato un sistema che conviene incredibilmente alle aziende. Queste cambiano regolarmente personale di bassa e media qualifica garantendosi comunque il lavoro ma non dovendo più assumersi i costi. In pratica conviene investire poche settimane nel "training" di una nuova persona che ti dura 4-5 anni e che poi mandi via per una nuova apprendista mantenendo, così, sempre i salari bassi. di Aureliano Gentile - 35 - libero professionista 184. DIPLOMA i contratti CO.CO.CO. o contratti a progetto non permettono di pianificare nulla nella vita. E' tutto PRECARIO !!! uno schifo !!! Ciao di Claudio Claudio - 30 - pa 185. LA MIA VITA DA CO.CO.GRA. (COLLABORAZIONE CONTINUATIVA GRATUITA) Magari avessi visto un Co.co.co nella mia esperienza lavorativa. Magari all'orizzonte s' intravedesse un contratto a progetto. Uno stage. O più semplicemente un rimborso spese. Se la vita in azienda è dura, quella nella redazione di un giornale è, a tratti, umiliante. Il mio caso non è quello che cercate voi oggi, ma è un altro esempio di lavoro precario, senza diritti, e con troppe incertezze. Non voglio sottrarmi alla famosa "gavetta" ma non voglio neanche perdere la mia dignità. Ho una laurea, un master in giornalismo economico, ho lavorato a Milano, a Roma e a Napoli. Ovunque la stessa storia. Ogni mese chiedo soldi a casa per lavorare. Soldi per la benzina, per il parcheggio, per il pc portatile, per le piccole trasferte..e se la mia famiglia non potesse? Dovrei rinunciare al sogno della mia vita. A ciò per cui ho investito tutte le mie energie e il mio tempo. I giornali non parlano mai del popolo di giovani collaboratori che per passione sono disposti a tutto. E su questo ci giocano in tanti. Se parlate di lavoro e di sfruttamento allora raccontate anche cosa succede nei giornali e nelle tv. Questo meccanismo farà perdere per strada entusiasmo, talenti ed energie. di manuela giuliano - 24 - Giornalismo 186. DIPLOMA Fondamentalmente non cambia nulla. Sono stata Co.Co.Co negli anni addietro e da fine maggio 2004 ho un contratto a progetto come consulente programmatore. Sono convinta del fatto che continui ad essere lavoro nero legalizzato, in quanto non ho diritto a ferie pagate, se sto a casa per malattia mi decurtano la giornata, non avrò la tredicesima a dicembre... è vero che la mia busta paga è leggermente più alta di quella di un collega regolare a pari livello, ma il mio surplus non va certo a coprire i due mesi (ferie e tredicesima)che non percepisco, e contate che non considero neanche il tfr... Per carità, di questi tempi è meglio di niente... tuttavia avevo lavorato per un mese tramite interinale con contratto a tempo determinato: la differenza di tutto ciò che ti spetta se hai un contratto "classico" è abissale! Stefania di stefania audisio - 29 - informatica 187. BEL MIGLIORAMENTO!!!!! ....che dire....il contratto a progetto è simile ad un co.co.co..niente tredicesima, niente TFR e soprattutto niente diritto alla maternità, o meglio, alle minime condizioni discriminanti che conosciamo bene tutti.... oddio è vero che la legge Biagi avrà creato posti di lavoro...ma a quale prezzo... Ho quasi 30 anni, sposata e con la voglia di fare un figlio, ma con la consapevolezza che se accadrà, molto probabilmente non avrò il contratto rinnovato...scusate...ma a me pare una vera tristezza. di Francesca Francesca - 29 - impiegata 188. UN DISASTRO Non era proprio il momento di riformare il lavoro con la crisi che c'è in giro. Applicare tali contratti nel settore informatico è impossibile: 1) le tariffe non giustificano più il lavoro (in una città come roma ci si rimette costano di più i spostamenti) 2) i ruoli non sono chiari puoi fare il programmatore,il consulente strategico, scrivere requisiti, o l'esperto di un prodotto 3) ci sono penali se abbandoni e trovi un agoniato lavoro che ti consenta di vedere il futuro almeno a 6 mesi un anno 4) devi stare preso il cliente (puoi fare un lavoro alla volta) 5) lavori circa 20 ore a settimana compreso sabato e domenica 6) i tempi e le penali ti fanno lavorare qualche mese gratis 7) ti pagano quando paga il loro cliente (forse dopo un anno) 8) c'è crisi non hanno i soldi quindi nelle migliori delle ipotesi se non gli fai causa ti danno metà di ciò che hai stabilito I contratti a progetto non permettono di fare progetti privati, guadagni pochissimo, se perdi il lavoro fai la fame, non puoi fare un mutuo comprare nulla a rate, non te la senti di mettere al mondo un figlio, sei fermo e muori piano piano. Saluti di Break Byte - 36 - Informatica 189. Ho iniziato a fare il co.co.co. dopo la laurea ma adesso lavoro come analista finanziario presso una grossa assicurazione. Leggo tanti piagnistei di gente che forse appena uscita di casa non ha la mamma che cucina e lava. Non hanno la principale qualita' che porta ad andare avanti nella vita; la capacita' di soffrire a di lottare. Anche a me non piaceva la situazione ma ho guardato avanti e non mi sono perso d'animo. Un saluto a tutti Fede di Federico Angrisano - - Assicurazione 190. FINALMENTE LE ABOLISCONO. Rappresentano un contratto con il quale il datore di lavoro può fare il bello ed il brutto tempo.. Mentre il lavoratore pensa che si tratti di una forma contrattuale assimilata al lavoratore dipendente in realtà non ha nessun diritto e può essere messo alla porta in appena 1 o 2 mesi.. di Marco Cedola - 35 - Consulenza 191. io credo che il vero problema non sia il contratto (co.co.co o co.pro o p.iva) ma la disparità tra i diritti che hanno alcuni e i soli doveri che hanno altri come se a parità di lavoro ci fossero lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. Quando studiavo economia una delle regole fondamentali per la gestione macroeconomica di uno stato era l'equità. Quindi o tutti dipendenti o tutti co.co.co., non due categorie diverse. saluti. di carlo bianchi - - informatica 192. PUAH. 37 anni, 17 in informatica. 1° lavoro 1 negozio di pc,dopo i 45 gg di prova proposta assunzione se consegno lettera di dimissioni firmata senza data.Benvenuto nel mondo del lavoro.Poi x anni contratti di collab.occas. come coriandoli,media 2 mesi,paghe offensive,esposto ai capricci del mobber di turno.Poi,obbligata,la P.IVA.Fiscalmente sono un'azienda,lavorativamente rimango precario obbligato al 918 come 1 dipendente con straord. "obbligatorio" non pagato,testimone di continuo e frustrante nepotismo scavalcante.Non sembra cambiare e allora riskio: tutta la famiglia garante per 1 mutuo,530 euro/mese,compro una casa subito fuori Roma (costano meno).Ieri ho saputo ke l'azienda non mi rinnoverà il contratto,scade il 31/12,solita storia: riparte il mitragliamento di CV,solita processione di telef. ad amici e parenti.La vergogna dell'elemosinare aiuti,raccomandazioni,è svanita da anni.La sensazione di ansia h24 è mia compagna da 1 decennio,il sistema nervoso è assuefatto al timore di perdere la casa.Il riskio d'impresa è stato abusivamente caricato completamente sulle spalle dei lavoratori,torniamo alla situazione dei minatori inglesi del primo 800. Cosa diavolo ci state facendo? di Leonardo Curzia - 37 - informatica 193. ITALIANI BRAVA GENTE NESSUNA GARANZIA PER IL FUTURO, SOTTOPAGATI, SENZA FERIE, PERMESSI E MALATTIA, DOBBIAMO RACCOMANDARCI PER PROLUNGARE I NOSTRI CONTRATTI PER 3 MESI,MI CHIEDEVO SE PER CASO STIAMO PARLANDO DI UN PAESE DEL TERZO MONDO? NO,NON VI SBAGLIATE, SIAMO NEL SESTO PAESE PIU' INDUSTRIALIZZATO AL MONDO CIOE' L'ITALIA, PAESE BUONO, CHE FA BENEFICENZE IN TUTTO IL MONDO, CHE SI PERMETTE IL LUSSO DI INVIARE SOLDATI NEI PAESI BISOGNOSI... MA A NOI ITALIANI CHI CI PENSA? MAH...PERO' SIAMO TUTTI COSI' BUONI NOI ITALIANI, E IN FONDO UN PO' CE LA MERITIAMO QUESTA SITUAZIONE E CI MERITEREMO IL TRACOLLO CHE FAREMO TRA QUALCHE ANNO, ESATTAMENTE COME I NOSTRI CUGINI ARGENTINI... SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA AAAAAA di F S - 29 - INFORMATICA 194. LAST IN, FIRST OUT Lavoro da 10 anni: 5 o 6 volte (ho peso il conto!)con contratto a tempo determinato, due CFL, 1 Co.co.co., 2 contratti da interinale. Nella mia vita sono sempre andata a dormire con un countdown alla scadenza del contratto di lavoro del momento,sognando di essere confermata(se mi trovavo bene) o pensando a come cambiare(nel caso contrario). Delusione,amarezza,rabbia, sconforto,stanchezza:credo siano pienamente plausibili,no? E invece mi sento dire "Adesso per VOI GIOVANI è così,vi dovete abituare all'idea":idiozie e ipocrisie perchè non è così per TUTTI i giovani. E'a NOI giovani in queste condizioni che non è dato avere sogni e speranze,visto che a NOI lavoratori precari,per dirne una,non finanziano neanche un frullatore. Ci hanno calpestato la dignità,siamo sempre gli ultimi arrivati e primi ad essere mandati via. Tra due mesi compio 30 anni; e tra 3 "scade" (per l'ennesima volta) il mio futuro. di Senza Matricola - 29 - Quale dei tanti? 195. NERO Io invece faccio di una categoria oscura, ne ex co.co.co e collaboratore a progetto o partita iva, ma vivo nel nero + assoluto, ormai da quasi 3 anni, 9 ore al giorno continuative per 900 euro al mese...sinceramente il mio futuro per ora lo vedo nero.... di Alessio Paganello - 26 - comunicazione 196. NEL MONDO DELLA CULTURA... L'ente culturale senza fini di lucro per cui lavoro si è "messo in regola" dal punto di vista delle collaborazioni già a gennaio del 2004. I trenta e passa co.co.co che lavoravano nell'ente sono diventati tutti collaboratori a progetto o a programma, a seconda delle - supposte - mansioni. In realtà, ovviamente, non è cambiata una virgola. Aggirare i divieti posti dalla nuova legge è facilissimo: basta suddividere il lavoro in tranche, dare a ognuna un nome diverso, affidando all'exco.co.co delle funzioni nominalmente diverse... et voilà, siamo al punto di partenza. L'ente culturale per cui lavoro, non avendo ovviamente gli introiti necessari per assumere tutti i trenta e passa collaboratori, si arrampicherà anche sugli specchi per inventarsi delle formule alternative. Per noi precari, la vita non cambia di una virgola: NON possiamo ugualmente pianificare la nostra esistenza più della durata di un contratto, versiamo i contributi all'INPS che chissà se rivedremo... io, nello specifico, non posso avere i figli che vorrei perché non ho la certezza di poterli allevare decentemente... ma va tutto bene, continuiamo così, facendo finta che viviamo nel migliore nei mondi possibili!! di V. B. - 28 - Cultura 197. ILLUSIONE Ho lavorato per 13 anni a tempo indeterminato in una ditta privata nel settore delle infrastrutture per telecomunicazioni. Da un anno lavoro a partita IVA con contratto a progetto presso una società di progettazione. Beh, cosa dire...non ho più tredicesima, non ho più straordinari pagati, non ho più TFR. Ammetto che ho fatto di mia volontà questa scelta (per problemi personali). Penso semplicemente che ci stanno illudendo con la storia della "flessibilità" (più lavori diversi=più accrescimento professionale). Ci hanno assuefatti a questo stato di cose poichè non ci sono alternative, o così o così Mi ricordo però che una volta i sindacati si facevano valere per molto meno. di Vladimiro Nigro - 198. PROPRIO LA SINISTRA Ho fatto il co.co.co per circa 2 anni dopo aver lavorato da dipendente a tempo determinato per tre anni nel Sud. In pratica da un giorno all'altro mi sono ritrovato collaboratore, anche se di fatto continuavo ad essere un dipendente. E pensare che il presidente della società si spaccia(va) per uno di sinistra. Risultato: adesso mi ritrovo al Nord. Per fortuna, grazie alla mia laurea e alla mia volontà, sono riuscito a difendermi bene (tempo indeterminato, stipendio alto, auto aziendale, cellulare). La cosa che più mi fa rabbia è pensare che proprio mentre era al governo la sinistra sono stati introdotti i co.co.co per mascherare dei rapporti di lavoro dipendente. Mi dite cosa ne sarà di chi non è in grado di fare un lavoro qualificato? Wal Mylord di Wal Mylord - 35 - Consulenza Aziendale 199. L'ENNESIMA BOIATA E' finita "L'era dei Co.co.co.", ora comincia un'era nuova, un'era di rivoluzione: l'era dei "contratti a progetto"! C'e' voluto un grande impegno per cambiare nome alla deprimente realta' lavorativa del nostro bel Paese. Praticamente tra i due tipi di contratti intercorre la stessa differenza concettuale esistente tra "false promesse", "menzogne" e "demagogia". Ora mi sento piu' sollevata! La mia esperienza? In breve, dopo un anno di tirocinio trascorso a lavorare un minimo di otto ore al giorno senza nemmeno un rimborso spese, mi sono occupata di formazione professionale: altri tre anni di contratti rinnovati di 5 mesi in 5 mesi, per poi essere congedata senza uno straccio di spiegazione. Risultato? Ho fatto armi e bagagli e sono partita per gli States, dove sto studiando -non si finisce mai- ma con tutt'altre prospettive. Tornero' in Italia? Chissa', forse prima o poi si, ma per il momento non mi manca! di Sabrina Bruschetti - 33 - formazione/selezione 200. CONTRIBUTI BUTTATI? Ho avuto un contratto "co.co.co" per 6 anni, dopodichè ho iniziato un rapporto di lavoro dipendente. Mi sono informato presso l'INPS dell'eventuale possibilità di convertire i contributi versati alla gestione separata in contributi di lavoro dipendente, disposto anche a versare un conguaglio se necessario. La risposta è stata negativa, questi contributi saranno conteggiati come integrazione della pensione di lavoro dipendente, ma non contano come anzianità, quindi io per l'INPS ho iniziato a lavorare a 29 anni. Sarò un pensionato con una bella integrazione ma molto, molto vecchio. di Alberto Toselli - 31 - amministrazione 201. Io ho un contratto a progetto e ne sono contenta... mi piace la società e la tipologia di lavoro. Quindi sembrerebbe tutto ok? Peccato però che il contratto a progetto (anche se il reddito è medio-alto) le banche non ti "concedono" la carta di credito (provate a chiedere la mastercard di bancoposta tramite la deutsch bank)... provate a chiedere un mutuo... Se si vuole spingere verso questa tipologia di contratti si deve anche garantire che le persone che hanno questi contratti possano avere gli stessi diritti/servizi degli altri. di Paola Lucantoni - 202. NEGATIVITÀ DELLA SITUAZIONE DEI GIOVANI Non sono una cococo, ho un contratto a progetto per alcune statistiche nel settore pubblico. Mi trovo bene in quest'ambito, spero di riuscire ad entrarvi a tempo indeterminato! Il punto è che le leggi sul lavoro, come ormai sanno anche i sassi, non garantiscono quasi nulla ai giovani, i quali non possono pensare ad un futuro serio e solido: troppa incertezza! I ragazzi come me devono appoggiarsi alle risorse economiche di genitori e nonni, con conseguente perdita di dignità e autonomia personale, anche se le famiglie si dicono felici di aiutarci. Sarebbe auspicabile un ritorno ai contratti tradizionali, con garanzie e tutto il resto. La Cina rischia di mangiarci? Sta a noi impedire alle aziende di andare a fare troppi affari all'estero, con conseguente sfruttamento della manodopera rumena, cinese ecc! Quanti posti di lavoro sono andati persi in Italia per la famosa delocalizzazione? Troppi. Cordiali saluti. di M. Elena ABBATE - 29 - pubblico 203. LA COLPA E' NOSTRA La colpa e' solo nostra smettiamola di piangerci addosso e facciamo le unica cosa sensata che rimane da fare rimanere in casa fino a 60 anni. Perche devo lavorare io per far ingrassare qualche signorotto delle mie braghe,che ci mettano i loro figli, io ho scelto la fame mi spezzero' ma riesco a guardarmi allo specchio tutte le sere di Senza Nome - 31 - terzo settore 204. PER ME NON E' CAMBIATO NULLA........ Lavoro da 3 anni per agenzia che mi fornisce lavoro per un grosso ed importante Tour Operator Italiano. Da maggio 2004 ho un contratto progetto, e sinceramente non vedo la differenza con il co.co.co. che avevo prima. Alla fine vengo pagata poco di piu' ( ma nel mio lavoro e' normale venga aumentato lo stipendio ogni 6 mesi) ecome prima no 13esina, no ferie pagate...insomma un lavoro che non ti da' la chance di goderti la vita. di Elena Alessandri - 30 - Turismo 205. LAUREATA è uno schifo!ma al Ministro Saccone non interessa come del resto non interessa a nessuno che partecipa alla vita del governo italiano di certo nessuno al Quirinale o alla Camera è un CO.CO.CO.!Non ci sarà nessun rinforzo delle tutele non prendiamo in giro,almeno siate LEALI,non abbiamo il diritto di stare male, di fare un figlio e neanche di comprare casa perchè per le banche è come se non lavorassi!Non parliamo della Pensione!il governo non tutela se non se stesso e lavorare non appartiene più ai diritti costituzionali! il CO.PRo è una chimera perchè abbiamo tutti orari fissi e contratti che non si rinnovano, la precarietà incombe! sono indignata! la speranza è che il governo non inventi qualcosa di peggiore! Sacconi invece di ripulire il bacino delle co.co.co.ripulisca la sua coscienza! e gli ispettori non controlleranno diciamoci le cose come stanno! è una vergogna ma nessuno ha la coscienza e l'umanità per ascoltarla veramente! di pina giatti - 28 - formazine 206. DOTTORESSA IN LETTERE In realtà non capisco bene tutto questo parlare della fine dell'era co.co.co. e l'inzio di quella a progetti Biagi: perchè cambia qualcosa? Nell'uno e nell'altro caso si tratta sempre di forme che permettono ai datori di lavoro di eludere tutti i diritti dei lavoratori, di continuare vergognosamente a passare da progetto e progetto, come da co.co.co a co.co.co., anzi semmai è peggiorato! Parola di chi non ha MAI avuto altro tipo di contratto. di Giada De Marchi - 31 - ufficio stampa 207. NESSUN DIRITTO TANTI DOVERI. Mi sono laureata a 24 anni con il massimo dei voti e ho iniziato a fare L'assistente volontaria (tanto lavoro, nessun diritto,tanti doveri e piccole corvéés da assolvere). Dopo 5 anni senza vedere neanche 1000lire ho deciso che non potevo continuare e ho cambiato strada. Ho fatto la venditrice porta a porta in attesa di trovare qualcosa di meglio. Sono passati 6 anni e ho trovato un lavoro in cui sono stata assunta a tempo determinato e poi per esigenze dell'azienda mi hanno trasformato in interinale...Poi L'azienda ha chiuso e mi sono trovata per strada. Ho trovato lavoro in un'altra azienda che dopo un po' a mandato tutti a casa e così la successiva. Sono stata a 37 anni 2 anni a spazsso e alla fine ho dovuto accettare un contratto co.co.co. Le stesse tasse di un dipendente, ma niente ferie, niente buoni pasto, niente malattia, niente liquidazione, niente pensione. In compenso trattata come una a cui si fa la grazia di farla lavorare altrimenti starebbe x strada e quindi sfruttata negli orari e nelle prestazioni. Xché in fondo se a 41 anni non mi sono collocata la colpa è solo mia! di elisa serafini - 41 - relazioni esterne 208. LAUREA E MASTER Sono una laureata in lettere, ho un master in economia internazionale e parlo 5 lingue...da oltre 4 anni "collaboro" con partita IVA e con contratti prima di collaborazione (con obbligo alla esclusiva!)e poi ora a progetto (ma non dovrebbero essere solo per i cococo!?)con un'agenzia di internazionalizzazione....che vince gare internazionali perché presenta il mio cv... Che dire, sono 4 anni che periodicamente devo difendere i miei diritti di precaria...ovvero, entrare e uscire quando voglio, fare le ferie estive o di natale come dico io oppure non andare in ufficio un giorno..... In realtà, tutti questi tipi di contratti sia da cococo che da cocopro, che le partite iva altro non sono che escamotage per non assumerci, per farci lavorare come schiavi e ricattarci...ci tengono buoni poiché ogni dicembre c'è la spada di damocle...la scadenza del contratto....che pena! di Roberta Paravani - 39 - cooperazione internaziona 209. DALL'ESTERO... Grazie a tutti per queste testimonianze. Io ho 30 anni, e da 4 vivo all'estero. Avevo deciso di partire perche non vedevo in Italia prospettive di lavoro legate al merito, ma piuttosto alle conoscenze, modo attraverso il quale non mi piace fare carriera.... Mi manca tanto l'Italia, la famiglia, gli amici... ma non si vive solo di sentimenti, e all'estero mi sento realizzata per l'aspetto lavorativo. Ogni tanto mi viene in mente di tornare... ma non appena leggo della situazione italiana rinsavisco! Sono d'accordo con chi dice che ci vuole una rivoluzione sociale, per il bene dell'Italia, un Paese pieno di risorse umane sfruttate e sottopagate. Basta! Saluti a tutti di Wata Shi - 30 - ricerca 210. UN'ESPERIENZA POSITIVA Sono stato collaboratore dal 1998 al 2003, ora sono dipendente. La mia è stata un'esperienza positiva, venivo pagato bene, nessun vincolo di orario, ma si trattava di una posizione specializzata, non facilmente sostituibile. Il vero rammarico riguarda i contributi: la gestione separata INPS è un furto legalizzato, l'impossibilità di ricongiungere i versamenti con quelli da lavoro dipendente un imbroglio bello e buono. I contratti a progetto (e le collaborazioni) funzionano per i lavoratori che hanno un minimo di potere contrattuale; non dovrebbero mai essere usati per assumere segretarie e camerieri, come purtroppo succede. di Liberio Folengo - 33 - Ricerca ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 211. CO.CO.COSA?! Leggo un intervento di chi dice che l'epoca dell'assistenzialismo è finito, mi sta benissimo, ma da qui allo sfacelo a cui stiamo andando incontro ce ne passa! Nella mia "carriera" di lavoratrice ne ho viste tante, dal lavoro in nero, alla collaborazione occasionale con orario di entrata e uscita, per approdare al co. co. pro... il tutto fino a dicembre... e poi? La partita Iva? Chissa...ma tanto ormai ci sono abituata: in questi pochi anni mi sono dovuta reinventare e riambientare varie volte, sempre con l'ansia del lavoro a scadenza, sempre col pensiero che con la mia laurea in lettera l'importante era trovare un lavoro per potersi mantenere, i sogni di universitaria meglio lasciarli nel cassetto a prendere polvere! Peccato che anche a me piacerebbe essere tutelata almeno un po'e sapere che c'è un marigne di possibilità per poter lottare e pensare di poter chiedere di più, invece di chinare ogni giorno la testa e ringraziare di avere in mano almeno un "co.co.pro"!!! di Micia Gattai - 29 - produzione televisiva 212. HA FATTO COCOCO MA NON SONO UN COCOCO Ho un lavoro a tempo indeterminato da più di venti anni, però mi capita di avere co.co.co per singole lezioni a corsi di formazione. Attenzione, nei numeri dei cococo ci sono tanti come me, oppure pensionati, che solo marginalmente fanno co.co.co. (le amministrazioni pubbliche li fanno anche se le prestazioni sono chiaramente occasionali, tanto per non "rischiare"). Nel mio istituto di ricerca, privato, c'è un ampio comitato scientifico di docenti universitari... tutti pagati come cococo per un gettone l'anno. QUindi, occhio a generalizzare. Per quattro anni ho avuto un incarico dall'Università, come cococo (120 ore all'anno pagate per un milione e sei lordi l'anno). Per me è tutto in più, quindi non ho obiezioni al mio trattamento, neanche al fatto che mi fanno pagare dei soldi in più come contributi: però sarebbe molto più logico se mi aumentassero l'aliquota fiscale togliendo la scocciatura di dover fare calcoli astrusi per contributi farsa. Sarebbe giusto invece che i cococo veri potessero congiungere questi contributi a quelli di lavoro dipendente, se mai ne troveranno uno. In generale comunque, la "flessibità" è una intollerabile rigidità introdotta nella vita della gente di Franz frankus - 48 - ricerca 213. COCOCO ANCHE NEL PUBBLICO lavoro da pochi mesi per l'agenzia del demanio, le cose sono esattamente uguali a quelle di un impiego privato, stesso trattamento, con la variante che in più ci sono i raccomandati. stessa precarietà, ormai sono 6 anni di Salvatore Giuliano - 30 - informatica 214. E ADESSO? L'era del Co.co.co sarà anche finita, ma adesso cosa ci aspetterà?! Me lo chiedo tutte le volte che mi presento ad un colloquio. Ho iniziato a lavorare subito dopo il liceo e son sempre stato rimbalzato da un'azienda all'altra (anche GRANDI aziende) pur compiendo un ottimo lavoro! Loro (giustamente) tiran l'acqua al proprio mulino... tanto lo possono fare, lo permette la legge!! Con me , come con altre migliaia di lavoratori, hanno sfruttato una legge che permetteva loro di risparmiare assumendo a tempo determinato per poi, a fine contratto, dimenticarsi di tutto il buon lavoro che una persona compie. Perchè è così!! Quando riesci ad entrare con un Co.co.co. ce la metti tutta per dare il meglio di te, perchè vuoi quel lavoro!! Ti serve! Ed invece?! Un ricircolo di menti e braccia fresche che permette loro di risparmiare denaro, pur dovendo riniziare da capo con ogni lavoratore!! Se il mondo gira così, quali possono essere le speranze di un giovane 22enne come me che si sente DAVVERO poco tutelato!! Grazie di Daniele Santori - 22 - Grafica pubblicitaria 215. CHE FINE FARÒ? Sono co.co.co da 4 anni presso una società multinazionale milanese, circa 300 dipendenti di cui neanche il 50% assunto, orari da dipendente e postazione di lavoro fissa. Ad oggi 25 ottobre, NON MI E' ANCORA STATO DETTO COSA NE SARA' DI ME. Vi sembra normale???? Hanno avuto un anno per pensarci... che schifo! di g g - 30 - comunicazione 216. MATURITÀ CLASSICA Sono stata fortunata. ho un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato... praticamente un sogno. dopo 8 anni di precariato il colpaccio: 2 anni di contratto formazione e poi l'assunzione: tredicescima, quattordicesima, ferie pagate, maternità, diritti. Mi sono sposata un anno fa, mio marito, laureato in giurisprudenza, era ed è tuttora disoccupato. Il mutuo, i finanziamenti, tutto possibile grazie alla mia busta paga. Nei mei trascorsi da precaria ho sempre avuto un solo pensiero fisso: "ma perché glielo permetto?" e sono riuscita a darmi solo una risposta: "perché se giro il culo io c'è la fila a prendere il mio posto a condizioni ANCHE peggiori". E' questo il punto, siamo così disperati che senza nemmeno accorgercene ci mettiamo l'uno contro l'altro. Se al posto di precario non aspirasse un esercito di disoccupati le cose sarebbero diverse. Quanto ci vorrà per capirlo? E il sindacato in questa fase ha mancato completamente: nessuna risposta, nessuna forma organizzativa efficace. Quanto al lavoro di mio marito... lasciamo stare, per ora nemmeno precario. di Rita Romagnoli - 28 - Ricerca economica 217. GIORNALISTA Lavoro da 12 anni in una importante emittente radiofonica. Redazione giornalistica ed organizzazione eventi speciali; inutile dire che si è impegnati moltissimo. Sabati, domeniche, Natale, Pasqua, Capodanno...Non mi ammalo quasi mai, fortunatamente. Il mio compenso ammonta a 1.450 euro, cui vanno detratte le spese relative a Inpgi, automobile e il pranzo fuori casa (mediamente 5 euro). Restano si e no mille euro, senza tredicesima. Gli straordinari non esistono e il lavoro extra non viene conteggiato. Ho diritto a 10 giorni di ferie retribuite l'anno e mi vengono fatti pesare come un regalo cui non avrei diritto. Mi dicono che, essendo giornalista e iscritta all'Inpgi, resterò Co.Co.Co: per me non cambia nulla. Sento parlare dell'importante ruolo dei sindacati in Italia e sorrido caustica. Divento caustica anche quando subisco scioperi perchè gente assunta con regolare contratto non ottiene aumenti di stipendio. Scusate: quelli come me cosa dovrebbero fare? Mettere a ferro e fuoco le città? Siamo deboli, indifesi, poveri e nessuno ha interesse a rappresentarci. W l'Italia. di Claudia Martini - 32 - giornalista 218. LAUREA Sono un fortunato dipendente con contratto a tempo indeterminato, soddisfatto della propria posizione e del proprio lavoro. Ciò non toglie che la barca è una e per tutti la medesima. E le cose che non vanno ci sono eccome. Al povero signor Biagi è stata attibuita in toto una riforma di cui nessuno sa in realtà cosa egli ne pensasse, ma fa comodo attribuire una riforma indegna ad un martire. Da che mondo è mondo inoltre a maggiori rischi sostenuti dovrebbero corrispondere più soldi. Invece la situazione è paradossale. Lavoro a tempo determinato. Pochissime tutele. Finito il contratto tanti bei punti di domanda. Bene, la logica vorrebbe o una retribuzione alemeno doppia rispetto a chi ha la certezza della prossima mensilità, o AMMORTIZZATORI SOCIALI EFFICIENTI, che tutelino il lavoratore nel momento in cui il lavoro viene a mancare, e che quindi gli permettano un tenore di vita dignitoso (mutuo, figli, bollette ecc...). E invece niente di tutto questo. Sinceramente è uno schifo e penso che non dovrebbero esistere distinzioni tra noi, perchè i privilegi (si fa per dire) che abbiamo ci verranno tolti domani se continuiamo con la filosofia del non sono affari miei. di a contratto a tempo indeterminato - 35 - IT 219. SCHIAVI DEL NUOVO MILLENIO il contrratto dei cococo come l'acronimo stesso non è altro che creare nuovi galline/polli da struttare e poi spennare per fare un buon brodo sociale. L'esperienza di tutti i lavoratori figli di nessuno è sempre uguale sfruttati, mal trattati, sottoposti ad uno stres psicologico che la nostra società riconoscerà e pagherà tra un pò di anni. Avere 33 anni e non avere fututo sociele è una cosa che mi fa andar fuori di testa, scoprire che la società premia e ammira non chi merita ma solo i figli di coloro che anno e sempre più vogliono, il lavorare per questi piccoli uomini con poche idee e tanta boria di papà. Le parti sociali che si incontrano solo per dividersi il poco potere che rimane e pensano al loro fututo, e dei propri figli, in politica, che pensano solo a svendere i diritti dei lavoratori acquisiti a caro prezzo e crearsi quella personale nicchia di benessere personale. Odio questo stato di cose che mette i figli contro i padri e non ci si rende conto che il burattinaio sta ridendo alle nostre spalle. di angelo morra - 33 - assicurativo 220. DALL'INGHILTERRA CON RANCORE Subito all'estero appena laureato. Un po' per imparare l'inglese, un po' per spirito d'avventura... solo per poco, pensavo. E invece... 3 anni in Iralnda, cavalcando l'onda del boom economico e finanziario, ora sono al secondo anno a Londra. Quì siamo ad anni luce dalla situazione che sento esserci giù a casa. La prestazione professionale qualificata (in qualsiasi campo) è altamente riconosciuta e sopratutto retribuita. Non sento tanto il bisogno di sindacati quì in quanto la paga è sufficente per potermi permettere una vita comoda, una casa, vacanze, e una pensione privata. Cosa voglio di più? Tornare a casa. ecco cosa voglio. Ma tutto ciò che sento e leggo mi fa tremare le gambe. Che fare? mollo tutto e torno da mamma? certo lei sarebbe solo contenta! Mah... aspettiamo ancora un po' e vediamo se cambia qualcosa... Italia: di giorno ti penso di notte ti sogno... ma che incubi!!! Mario Londra di Mario Stablum - 31 - Architetto 221. Vi scrivo la mia esperienza di consulente per un'azienda IT. Dopo aver collaborato come cococo mi è stato chiesto di aprire partita iva per continuare a lavorare, questo mi comporterà di essere soggetto agli studi di settore oltre a non avere le ferie pagate , pensione da pagare in proprio... mandato a casa se dovessi ammalarmi, insomma l'ennesimo schifo italiano. Complimenti. di Anonimo Italiano - - 222. salve, e le vittime dello stage? Bassa manovalanza che viene fatta lavorare gratis, e per cui l'azienda percepisce un compenso dalle università? il massimo livello di perversione del sistema di daniela stagista - - editoria 223. GEOMETRA Una volta diplomata faticavo ad inserirmi nel campo del lavoro così mi sono rivolta alle agenzie interinali che mi hanno fornito occupazione per circa 4 anni. Per cronaca devo dire che sono stata abbastanza fortunata poichè sono stata spesso oggetto di contratti a medio/lunga scadenza ed ho lavorato per delle grandi aziende. Dopo anni di lavoro interinale, è arrivato il momento di crisi...mi sono ritrovata con il forte desiderio (quasi ossessione) di diventare un'assunta a tutti gli effetti, di abbandonare il precariato per permettermi finalmente di creare qualcosa di mio, una casa, una famiglia, fare progetti per il futuro e perchè no, di svegliarmi finalmente la mattina senza fare il conto alla rovescia dei giorni che mancavano alla fine del contratto. Purtoppo l'azienda per la quale ho lavorato i miei ultimi 2 anni di interinale con l'11 settembre è entrata in riduzione personale così ho dovuto cercare di dare forma al mio desiderio altrove e fortunatamente ce l'ho fatta. Lavoro per un ente pubblico e nel mio piccolo ho potuto realizzare alcuni dei miei desideri. di Loredana Mazzone - 26 - impiegata pubblica 224. CONDIZIONI DI LAVORO ALL'ESTERO Ci sarebbe veramente molto da dire a questo proposito. Purtroppo non ho molto tempo adesso perche sono al lavoro, eppure mi urge di condividere qualche pensiero con voi vittime del ridicolo sistema italiano. In anzi tutto, per rispondere al msg di Michele Tenuto intitolatosi "Dottore", volevo dirti che contrariamente a quello che hai scritto, esistono le ferie pagate in diversi paesi europei - e il caso dell'Inghilterra dove lavoro e vivo da qualche anno. Qui ti assumono e se vogliono si licenziano dopo 24h - almeno le imprese non hanno paura ad assumere personale, e se vali qualche cosa, se hai idee e sei capace nel tuo lavoro, allora cresci e non rimane il co.co.co.co.co.co.co del portinaio. Onestamente penso per chi e' in italia che dovete ribellarvi o andarvene. L'Italia rimane il piu bel e antico paese al mondo ma lo si vede sopprattutto quando si tratta di cercare lavoro o di farsi una strada nella vita. Certo bisogna rimboccarsi le maniche, pero la presa per il culo ha un limite - e mi sembra che troppo spesso viene oltrapassato! in bocca al lupo! di Luca Turconi - 24 - Commerciale 225. LAUREA IN SOCIOLOGIA INDIRIZZO COMUNICAZIONE E MASS MEDIA ho letto molti degli articoli sulla realtà del precariato e concordo con chi pensa che l'italia ormai sia avviata sulla strada dell'Argentina, ma secondo me stiamo semplicemente e allegramente scivolando verso l'Africa sia come condizioni economiche, che sociali che anche climatiche. Un bellissimo paese del terzo mondo che fa finta di essere europeo.La Spagna che intanto ci fa ciao, dopo anni di regime franchista in cui versava in condizioni peggiori delle nostre. Sono stato qualche giorno a barcellona: è un altro pianeta. La gente è sorridente, piena di vita, allegra e si diverte perchè vive bene, in buone condizioni sia sociali che economiche. Il lavoro c'è, sicuramente più di qua. Mi chiedo come mai ancora sto qui in Italia, paese che comunque ammiro per la bellezza, ma non per il modo in cui persone come me che hanno studiato anni e anni vengono considerate e trattate. Mi sono trovato come unica possibilità quella di fare l'animatore per bambini: mi sento uno sbandato nella mia terra d'origine, sostenuto solo grazie alla fatica e aio sacrifici dei miei genitori. VERGOGNA A TUTTI QUELLI CHE OGNI GIORNO CI COSTRINGONO A VIVERE IN QUESTA CONDIZIONE. di Andrea Lucarini - 30 - dipende cosa mi offrono 226. LAUREA IN LETTERE Sono ancora co.co.co. perchè, lavorando in un consorzio interuniversitario, io e i miei colleghi siamo stati fatti passare amministrativamente sotto una delle università socie (ente pubblico che può mantenere ancora questo tipo di contratto); tuttavia prima di questo "escamotage" ci avevano proposto la partita IVA con immediata nostra sollevazione e successiva rinuncia a questa soluzione. Considerando che un collaboratore difficilmente verrà assunto (a me l'hanno detto chiaro e tondo) penso che la legge Biagi non cambierà praticamente niente, con l'aggravante che il contratto a progetto sa tanto di vecchia "prestazione occasionale", in cui, a seconda della lettura che si fa della legge, può rientrare tutto e niente. E' un "progetto" ricevere e gestire migliaia di telefonate in un call-center? E' un progetto una segreteria didattica? Qualsiasi attività ha un inizio e una fine, basta saper giocare con le parole e vedrete che i vecchi co.co.co. diventeranno a progetto, senza che nessuno controlli e, quel che è più grave, che qualcuno venga assunto. In sintesi, continuerà l'attuale situazione di PRECARIETA' che fa comodo ai datori di lavoro e che sta distruggendo una generazione. di Alessandra Delogu - 36 - internet 227. RIUNIAMOCI E FACCIAMO NOI UNO SCIOPERO GENERALE! Laureato, masterizzato, lavoro in un comune settore biblioteca con un contratto perfettamente regolare che si chiama "cantiere scuola lavoro", in realtà lavoro come un qlsiasi dipendente pubblico, timbro il cartellino e senza il "mio" apporto il servizio non esisterebbe.Naturalmente non ho ferie pagate, se m'ammalo non sono pagato e addirittura pur lavorando mantengo lo status giuridico di "disoccupato"...che schifezza!Ma maroni, Saccone, Treu, Bossi, Fini, Prodi lo sanno?Hanno mai lavorato?Hanno mai pagato un affitto o comprato qlsa a rate?E' una vergogna italiana, da far scoppiare una guerra civile.Perchè non riunire tutti noi cococo o "flessibili" e proclamare il nostro primo sciopero generale?E poi l'italiano mammone, che non se ne va di casa, che non consuma più...Basta!Basta ipocrisia! e anche voi dei giornali e dei media, svegliatevi e dateci voce!!! di pellizza da volpedo - 31 - pubblico 228. T.D. RAI non ho capito nulla di questa nuova modalita di contratto, le voci dei corridoi Rai diffondono note inquietanti, di difficile decifrazione in quanto a volte esasperate, tipo: niente piu ferie, niente piu tfr, etc. ma sara'tutto vero"? cosa ci aspetta nei fatidici primi giorni di settembre al momento della firma del solito contratto di otto mesi??? Andrea di andrea tinari - 37 - RAI 229. Da marzo lavoro con un contratto Co.Co.pro in un'importante azienda italiana. A 24 anni la laurea, poi contratti a tempo determinato, un master e adesso ancora precarietà. Non sono contraria a priori a questa forma contrattuale perchè in alcuni casi rappresenta un modo per avere un'opportunità in più....in un momento storico di difficoltà. Non sono avvilita o incazzata solo perchè credo che prima o poi riuscirò a trovare un lavoro e un contratto più stabile. Ma resto preoccupata. A vivere la condizione peggiore, in presenza di contratti di questo tipo, sono i lavoratori meno qualificati: il mondo del lavoro non ha bisogno solo di "scenziati" e laureati! Insomma, come sempre, sono i più deboli a subire gli effetti negativi derivanti dall'applicazione distrorta di questa forma contrattuale. di Agata Francesca - 28 230. STESSI DOVERI NESSUN DIRITTO Rispondendo allo scritto del Sig. Angrisano io la madre l'ho perduta dall'età di 21 anni e da 10 sono fuori casa guadagnandomi lo stipendio per pagarmi l'affitto dunque non è paura di lottare o di far sacrifici che mi spingono a criticare il mio contratto di Co.Co.Co.bensì la consapevolezza che si tratta di uno strumento che permette alle Aziende di assumere personale a prezzo ribassato in quanto a tasse e diritti pretendendo però gli stessi doveri di chi era assunto a tempo indeterminato. Risultato? Nessuna sicurezza, nessuna certezza per il futuro, pensione da ridere, niente TFR e niente tredicesima. Però dovevo rispettare l'orario di aperura, non potevo permettermi di ammalarmi, ferie a discrezione tanto non pagate. Scusi Sig. Angrisano se insisto, forse Lei non ne aveva bisogno ma guardi che con un Co.Co.Co la Banca non ti fa un mutuo per la casa e non puoi comprare a rate un auto, un computer e neppure un elettrodomestico!!!! Ci scusi, Sig. Angrisano, se non ci piace farci sfruttare e se abbiamo almeno una dignità, ma il Contratto a Progetto non farà che ripetere gli errori del Co.Co.Co e grazie alla Sinistra che l'ha adottato e alla Destra che l'ha mantenuto! di ROBERTO BONOMI - 31 - ASSICURAZIONI 231. LA BEFFA, L'UMILIAZIONE LA PRIVAZIONE DEL FUTURO. Studiare per essere preparati al mondo del lavoro, per avere un titolo, per amore della cultura, per provare ad essere migliori, studiare per avere una "chance" in più in un mondo fatto di caos e di diritti calpestati? Faticare, prendersi una laurea, fare corsi,costruirsi un cv di tutto rispetto, investire DENARO, TEMPO, ASPETTATIVE, ne vale la pena?... quando ti ritrovi con meno di 700 euro al mese a fare i conti per mangiare, per mettere benzina, per vestirti adeguatamente (visto che ti mandano in riunione con Ministri e Ambasciatori!)per pagare le bollette e tutto il resto...ti dici: la donna delle pulizie guadagna di più. Era meglio non studiare.Non posso sposarmi non posso avere una casa, neanche in affitto, non posso avere 1 figlio, non avrò la pensione e non dormo la notte quando scade il contratto. Ci sfruttano per risparmiare,contiamo meno delle bestie. CI VIENE NEGATO IL FUTURO E CI VIENE RESO INVIVIBILE IL PRESENTE. Faccio 200 km al giorno per venire a guadagnare questa miseria. Non è lavorare che ci spaventa ma la mancanza di speranze che ci rende sempre più deboli. Grazie per aver parlato di noi. Non lasciateci soli. di federica Ruzzier - 27 - Relazioni internazionali 232. LAUREA 6 anni fa ho lavorato con co.co.co a £60000 giornalieri. Cominciamo a dire che con i co.co.co non si è incrementata l'occupazione semmai molti imprend. hanno optato per questa forma di contratto per poter lucrare maggiormante senza essere sottoposti a nessuna regola nei confronti del malcapitato, il più delle volte posto in sutuazioni di ricatto orari lunghi e stipendi da fame. LE conquiste fatte in tal senso con tante lotte, buttate di un sol colpo nel cesso. Contratt. a prog. qual'è la differ. dal co.co.co.? Di solito li rinnavano mese per mese, ti dovrebbero pagare il triplo (poichè lavoro temporaneo rispetto a chi è regolarm. assunto) invece ti danno si e no la metà, se ti ammali ti licenz., se protesti ti licenz., se vai in matern. ti licenz., non ci sono ammrtizz. sociali per chi viene licenz. nessuna tutela e nessun diritto e una vergogna sotto gli occhi di tutti ma nessuno ne parla, non se ne fotte nessuno a partire dai politici,sindacati, giornalisti ecc tutti uniti da un solo motto:"l'importante è che il mio stomaco sia pieno".Daltra parte ci si deve rassegnare siamo nel paese dove ci si indigna per un rigore non concesso e dove impera il grande fratello!!! di Daniele D'Acri - 37 - informatica 233. E' un sistema che mantiene lo stato di un elite..solo chi ha i soldi alle spalle puo' pagarsi un master..per ottenere un lavoro (ormai i lavori si comprano..non si trovano). Solo chi ha i soldi alle spalle puo' permettersi stages non rimborsati. Solo chi ha i soldi alle spalle puo' non perdere il controllo di fronte all'incertezza piu' totale del futuro. E gli altri? Se la maggior parte di noi si regge in piedi solo grazie all'appoggio dei nostri genitori...la prossima generazione su chi cazzo fara' affidamento?? Fra una decina d'anni staremo ai livelli dell'Albania!! di Francesco Zanzi - 27 234. NON SEMPRE CO.CO.CO MA ANCHE PEGGIO Ho avuto l'esperienza di due co.co.co per Laboratori di scrittura all'Università di Palermo e attualmente, da circa 8 mesi lavoro sempre all'Università, ma tramite agenzia interinale, con contratti che si rinnovano ogni tre mesi circa, con una qualifica inferiore al mio grado d'istruzione e in un settore amministrativo dove mi occupo anche di Biblioteca e catalogazione. In passato sono stata precaria nel mondo della scuola privata e pubblica come supplente di storia e filosofia, ho avuto qualche incarico trimestrale, e ho partecipato ad un P.I.P piano d'inserimento professionale in una casa editrice. Che dovrei dire? Ho 38 anni un buon curriculum di studi, una ulteriore formazione di redattore editoriale, ma un'esperienza professionale degradante ed umiliata dalla beffa della flessibilità. di Dora Cinà - 235. PRECARIATO MON AMOUR la mia storia, comune a molti, sembra essere quella di un karma del precariato. Mi laureo in corso, in economia, in una prestigiosa universita' milanese... per un anno lavoro prima come collaboratore occasionale poi cme co.co.co in un istituto di ricerca privato e poi non contento ritorno all'accademia per un dottorato... cosa mi aspettera' alla fine? collaborazioni a progetto! speriamo... il timore e' che per come vanno le cose non arrivino nemmeno quelle... E' bello vivere in un sistema dove copiamo gli altri solo per cio' che fa comodo ad alcuni e per mettere pezze provvisorie e troppo corte agli errori del passato. E' vero che il precariato e' comune a molti paesi ma non ci siamo mai chiesti a quanto ammontano i salari altrove? a quali aono gli ammortizzatori sociali? e non mi si tiri fuori la favola del costo della vita... di Ricercatore Precario - 27 - ricerca 236. IL LAVORATORE PAGA ANCHE GLI ONERI RIFLESSI Nell'ultimo co.co.co., stipulato a marzo 2004, l'amministrazione universitaria mi ha addebitato anche gli oneri riflessi a carico della stessa, pertanto avendo sottoscritto un contratto di 1000,00 euro lordi ricevo un netto di 599,00 anziché degli 840,00 attesi... Si può fare anche questo? Può il lavoratore pagare anche quello che spetta alle amminstrazioni. Oppure una clausola contrattuale di questo tipo è da ritenersi vessatoria??? Popolo dei co.co.co. illuminami! di Vito La Ghezza - 35 - ricerca 237. NON è BELLO FARE DEI RESOCONTI purtroppo sono arrivata dopo quattro anni di lavoro all'interno di una redazione, sommata a varie altre collaborazioni, a vedermi negata alcuna possibilità di essere inserita all'interno del corpo lavorativo regolare. dopo aver lavorato negli anni passati anche sabati e domeniche, a volte le sere, senza ferie riconosciute, figuriamoci le trasferte, senza previdenza in regola, ora la proposta che mi viene fatta, esattamente al pelo della scadenza dei rinnovi è quella di aprire la partita iva...quindi la porta alla precarietà e alla negazione della mia professionalità. c'è in me troppa amarezza per farsi prendere dallo sconforto, questo paese non merita gli sforzi di noi giovani. la società non fa nulla per motivarci, non esiste nessuno scrupolo da parte dei datori di lavoro, e nemmeno lo straccio di un garante istituzionale che possa difendere i nostri diritti in questa imposta fase di passaggio. nulla che protegga o a cui far riferimento. siamo tornati ad essere in balia degli eventi, come i contadini del Medioevo, sperando che la grandine non sia troppo inclemente di p k - 31 - giornalista 238. CATTEDRA CON PARTITA IVA La mia esperienza di lavoro, laurea in ingegneria elettronica e militare alle spalle, è cominciata con decine di colloqui senza esito. Ho fatto anche una puntatina in Olanda dove, tramite manpower, ho trovato subito un lavoretto come tecnico riparatore di PC. Ma il clima, il posto e tutto il resto era triste, così sono tornato a Roma. Sono stato contattato da un istituto tecnico privato che mi ha offerto una prestigiosa cattedra di Sistemi. L'unica cosa buffa è che ho dovuto fare la partita iva, con un reddito stimato di 6 milioni annui, senza nemmeno sapere cosa fosse. Di buona mattina mi sono recato all'ufficio competente dove, come fosse un certificato qualsiasi, mi sono munito dell'ingombrante status di lavoratore autonomo (il commento dell'impiegato è stato: se per ogni starnuto apriamo una partita iva...), ce l'ho tutt'ora e non so nemmeno se un giorno mi procurerà dei guai. La mia storia ha un lieto fine, in quanto di lì a poco ho trovato un lavoro, al minimo sindacale metalmeccanico, ma a tempo indeterminato, da programmatore. Ci sono riuscito in quanto ho "abbassato la cresta". In seguito ho cambiato e migliorato lavoro. Ora è venuta la famiglia e una bellissima bambina. di franco boggi - 35 - elettronica 239. LAUREA IN SOCIOLOGIA INDIRIZZO COMUNICAZIONE E MASS MEDIA BENVENUTI NEL TERZO MONDO! quanto tempo perso sui libri...quanti esami fatti per nulla...quanta differenza quando sono stato in inghilterra e mi sentivo finalmente contento e realizzato, in un paese civile...quante delusioni...poveri noi, siamo nati in un paese bellissimo, proprio come è bellissima l'Argentina, la Tunisia, la Corea del Sud....saremo costretti anche noi a salire sulle zattere? di ANDREA LUCARINI - 30 - ANIMAZIONE 240. L'INCOGNITA DEL MIO FUTURO Ho 36 anni sono 10 anni che lavoro come grafica nella pubblicità, i miei contratti di lavoro sono stati fin dall'inizio con ritenuta d'acconto. Poi ho trovato un'agenzia pubblicitaria molto lontana da casa, con cui ho collaborato per sei anni con il contratto Co.Co.Co. mi sono licenziata perchè, alettata, avevo trovato lavoro come grafico nella mia città con lo stipendio più cospicuo. Purtroppo mi hanno mandato via perchè avevano poco lavoro. Il mio problema è un'altro: sono vedova da 2 anni con una bambina minorenne non recepisco nessuna pensione da mio marito, perchè anche lui, laureato nel '98 , lavorava come Co.Co.Co. e di conseguenza i contributi pagati sono inconsistenti per poter maturare una pensione. Attualmente sto cercando lavoro di tutti i tipi (anche nei call-center) ma è difficile, bisogna aver pazienza... Vorrei fare una domanda, perchè non esiste una tutela per questi tipi di lavoro? Perchè noi grafici, indispensabili nell'editoria e nella pubblicità, siamo considerati come ultima ruota del carro e sfuttati con cinismo? Devo ringraziare la mia famiglia se riesco a vivere dignitosamente. di Ilaria Ferrari - 36 - Grafia pubblicitaria ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 241. TRUFFA ALL'ITALIANA Per 4 anni sono stato co.co.co. presso 2 enti di formazione distinti, con orari, doveri, e responsabilità (ma non certo diritti) da dipendente. Certo potevo formalmente gestirmi il lavoro, gli orari ecc, come volevo ma era "sottinteso" che se avessi sgarrato non ci sarebbe stato alcun rinnovo. Dopo 4 anni è spuntato il contratto a progetto e la situazione si è fatta pesante. E sì Signori miei, perchè se fino a quel momento per lo meno avevo un fisso mensile e per quei 6 o 12 mesi che ero sotto contratto in fondo lo stipendio a fine mese arrivava, con contratto a progetto nemmeno quello era più garantito mensilmente, perchè i soldi arrivavano a fine progetto, però la presenza era richiesta ogni giorno, quindi per alcuni mesi non si vedeva un euro, poi all'improvviso magari arrivavano i compensi. In più non c'erano mai garanzie di avere il numero suffìciente di progetti che garantissero uno compenso decente...alla fine ho dovuto lasciare quel lavoro. Ora ho cambiato totalmente e finalmente lavoro come dipendente. Oltre tutto lo stipendio era UGUALE a quello di un dipendente...I nostri politici dovrebbero avere almeno il buon gusto di Tacere. di ex-Professionista consapevole - 35 - formazione 242. TENER DURO, MA PER QUANTO? Distinta redazione, durante l`universita` ho usufruito dei co.co.co e mi sembravano perfetti per finaziare i miei studi(dal postino, alla maschera al cinema, all`operaio generico,ecc.), ma ora che sono laureato mi sono reso di quanto rendano precaria la vita, per non parlare dei nuovi co.co.pro dove per alcuni settori non hanno un obiettivo definibile, come previsto dalla legge. Sono alla ricerca di lavoro da due anni, vivo in un paesino in provincia di Treviso, ma nemmeno nell` (ex)opulento nordest si sfugge alla trappola. Tutti lavori non qualificati e per pochi mesi, a volte ottenuti tramite le agenzie interinali che, pur di avere un guadagno, ti inviano in aziende allo sbaraglio senza informazioni adeguate. Ultima esperienza 3 mesi come cassiere in banca, la filiale e` stata ridimensionata e cosi`alla scadenza tante grazie e a casa. A 29 anni vorrei cominciare a costruirmi un futuro per me e la mia ragazza, divenire indipendente dai miei genitori, che stanno pagando gia` un mutuo per la casa, ma non lo vedo possibile...abbiamo perso i diritti lavorativi, cosa possiamo fare ora??????????????? Diego De Nardi di diego de nardi - 29 243. GRAFICO Premessa: 25 anni, il mio primo lavoro è stato a tempo indeterminato e lo è tutt'ora....da 3 anni. Faccio grafica e animazione web. - Ho letto molte delle vostre lettere e nn posso che essere solidale con voi...con lo schifo che c'è in giro e con lo schifo che arriverà sempre di più se nn si cambia davvero. -Unica nota: In molti siete arrabbiatissimi con Berlusconi...ma io mi sono sempre chiesto una cosa:"LO AVETE VOLUTO VOI...CHE, MOLTISSIMI, LO AVETE VOTATO CREDENDO ALLE FALSE SPERANZE CHE DAVA, AI FALSI SOGNI CHE PROMETTEVA...MA DICO IO...SI PUO' DAVVERO CREDERE A CERTE COSE...EVIDENTEMENTE SI, E ORA SE NE VEDONO LE CONSEGUENZE"... questa è solo la mia opinione ad uno dei tanti temi che stanno davvero cambiando in peggio la nostra vita. di Giacomo rebecchi - 25 - Informatico 244. TUTTO CIÒ E LEGALE? Ho lavorato per 4 anni con contratto co.co.co. dal luglio del 2000 al luglio 2004 di tipo annuale tacitamente rinnovabile di anno in anno. Il mio datore di lavoro me lo ha proposto (imposto) all'epoca, motivandolo come uno strumento vantaggioso sia per me (netto più alto) e sia per lui (costi minori). Con il pretesto della scadenza dei contratti co.co.co. non più rinnovabili, mi è stato stipulato ora un contratto a progetto di soli 4 mesi (scadenza 30 Ottobre 2004)chiaramente con un compenso minore adducendo motivazioni legate al mercato. Il contratto a progetto è ancora una volta un modo per nascondere una collaborazione subordinata a tutti gli effetti. A tutt'oggi (25 Ottobre) non so quali sono le intenzioni future della azienda. E' chiaro che se lo stato permette tutto questo non ci si può aspettare che un datore di lavoro non ne approfitti sopratutto in una situazione di mercato attuale particolare. Vorrei sapere a chi rivolgermi per sapere se questo comportamento aziendale sia legittimo o mi trovo di fronte ad un datore di lavore disonesto e senza scrupoli. di Vincenzo Anonimo - 43 - Informatica 245. E LA PENSIONE? A 45 anni mi sono improvvisamente trovato fuori dal mondo del lavoro, dopo aver raggiunto 26 anni di contributi Inps da lavoro dipendendente ( riscatto della laurea compreso). Mi hanno fatto rientrare prima con 2 Co.co.co, ed ora con partita Iva. Verso regolarmente i contributi INPS sulla cassa speciale a ciò dedicata, ma i contributi non sono cumulabili con i precedenti.E'giusto? Andrò mai in pensione da vivo? Andrea Zito - Roma di Andrea Zito - 48 - credito 246. TECNICO IN TELECOMUNICAZIONI 1)Io non sono un co co co ma un ex capo di produzione è devo dire che tale forma di lavoro è il peggiore in assoluto. Vorrei sapere solo in quale articolo della nostra costituzione è scritto che due lavoratori sedutti allo stesso tavolo a fere lo stesso lavoro uno deve avere come paga base 12.5 Euro ora e L'altro 6.00 Euro ora 2) Voglio rispondere al Sig. F. A.che adesso fa l'analista per le assicurazioni. Quanti contratti fa la sua assicurazione in percentuale ai co co co il giorno che saranno tutti come lore Lei non farà piu analisi. Come lei dice bisogna munirsi di buona volontà, con due conti le dimostro che non basta : Un co co co o similare che da Aquila deve andare a Roma spende la seguente cifra. Autostrada 6.7 E x 2 = 13.4 E Benzina / Gasolio 20.0 E Usura Auto 3.0 E TOtale 36.4 E X 20 gg 728 E Esattamente quello che guadagna in un mese !! Ma prendi L'autobus Peccato perchè il co co co deve fere i turni di notte!! E il paninno ?Peccato non sei un dipendente non ti tocca. Saluti Franco Gramenzi di franco gramenzi - 56 - Aerospaziale 247. Non sono un co.co.co. Me ne scuso se occupo questo posto indebitamente, ma vorrei sottoporre una riflessione che secondo me è importante. Abbiamo cambiato in pochi anni una realtà lavorativa per creare la quale ci sono voluti decenni, in nome della globalizzazione, sfida mondiale che ci avrebbe schiacciato. Abbiamo distrutto grandi ed importanti aziende (ENEL, SIP ...) invece di ottimizzarle e farle diventare competitive, in nome di un nuovo mercato in cui tutti avevano il diritto di entrare e dividersi i proventi. Abbiamo introdotto l'Euro, con consegnente dimezzamento reale delle retribuzioni. Il risultato qual'è ? Siamo più poveri, impreparati a diventare "imprenditori" di sé stessi. Incapaci di trovare certezze, spesso anche di poter pensare al futuro in maniera meno ansiosa e più fiduciosa. Incapaci di trovare un equilibrio, se non nell'italica capacità di sapersi arrangiare. di Andrea Moneti - 248. 10 ANNI DA COCOCO Contratto di collaborazione coordinata e continuativa, è sufficiente questa scritta per riempire uno “pseudo” contratto per il resto scarno di moltre altre voci. La sensazione di precarietà che mai ti abbandona, aumenta con il passare degli anni in modo inversamente proporzionale alla retribuizione che percepisci mensilmente. Sì perché il dato preoccupante, di questo tipo di contratto è che si adegua con estrema rapidità alla situazione contingente. La differenza con un contratto “normale” è che questo si muove, anche se a volte dopo estenuanti trattative, nella direzione di un aumento salariale. Con questo tipo di contratto, due sono le difficoltà maggiori che si incontrano; una di ragione esterna al lavoro, ovvero l’accesso al credito, e l’altra di natura interna, ed è il caso delle donne in gravidanza che spesso e volentieri devono abbandonare il loro posto, senza ricevere in cambio nessuna garanzia per un rientro futuro. Ci sarebbe molto altro da dire, ma lo spazio non lo consente. La sensazione però è che il nuovo Contratto a Progetto non si discosti molto dal suo predecessore. Il tempo dirà… di ilario teti - 35 - editoria 249. MA CHE BELLO ! <<Voi lavoratori interinali non dovreste avere diritto alle ferie , andate gia' in ferie quando termina il contratto!>> parole della mia responsabile dell'agenzia di lavoro interinale per cui lavoro. Lei naturalmente e' blindata dal suo contratto a tempo indeterminato. voto: 10 Tra due settimane scade il mio contratto di lavoro ,saro' per l'ennesima volta disoccupato. A parole mi era stato garantito un rinnovo , a parole , i fatti sono stati ben altri, due giorni fa la bella notizia : <<non ci sono nuovi progetti in ballo , dobbiamo tagliare le spese...e bla bla .. comunque lei ha fatto un buon lavoro ,le auguro buona fortuna >> solita roba insomma e con una bella pacca sulle spalle sono stato accompagnato fuori dall'ufficio dopo due anni di onorato servizio ,cosi', come nulla fosse . voto : 10 e lode con scroscio di applausi Fino a quando con quella stessa pacca sulle spalle non potro' pagare la cassiera del supermercato e la mia padrona di casa, penso che ci sia qualche incongruenza in questo sistema. io me ne vado in Sud america qui non riesco a costruire niente li probabilmente neppure ma almeno lo faccio al caldo! Paolo di Paolo Persico - 28 - farmaceutico 250. IMPIEGATO AMMINISTRATIVO Ora sono dipendente a tempo indeterminato, ma per tre anni e mezzo sono stato Co.Co.Co. presso la medesima amministrazione. Con mia grande delusione i contributi versati (andavano alla cassa artigiani) e l'anzianita' di lavoro (sono 3,5 anni di lavoro dipendente, come ora...) non sono buoni per il nuovo ente previdenziale (inpdap.) Questo e' assurdo in una situazione (legge Dini) che mi chiede 40 anni di contributi (piu' di una vita...)e 65 anni di eta'per la pensione. La non trasferibilita' della contribuzione e' tanto piu' assurda in quanto per me varra' il calcolo "contributivo" (ovvero avro' per quanto ho dato). Non riconoscere poi i 3,5 anni di anzianita'di servizio prestato presso il medesimo datore e con le medesime funzioni e'una grave incongruenza! Questo e' il mio consuntivo di una legge demagogica e tecnicamente mal fatta ! Meno male che viene cancellata, ma il Parlamento dovra' necessariamente correggere in un non lontano futuro le storture che ha comunque lasciato a tantissimi giovani della mia epoca. di binda stefano - 27 - regione lazio 251. PROGETTISTA/PROGRAMMATORE rispondo al signore che si riferisce all'italia dei frignoni. forse ha ragione a definire mediamente l'italiano un po' frignone ma quello pero' di cui non si tiene presente quando ci confronta con l'europa/mondo-industrializzato e' che gli stipendi mediamente negli altri paesi sono doppi o tripli a parita' del costo della vita. Nei paesi anglosassoni ad esempio non ce' 14 ne 13 ne assistenzialismo ma tutto il sistema funziona perche' e' costruito intorno ad un sistema che tiene in considerazione paghe, tasse e servizi. Qui da noi il problema non e' chi devi pagare (pubblico/provato) ma quante volte lo devi fare per fruire di un servizio (altro che taglio alle tasse). Qui da noi si paga sempre 2 volte e bisogna sperare d'entrare nella lobby dei fortunati dove i costi per il mantenimento diventano insignificanti. Ad esempio come per i fondi pensione si dovra' continuare a pagare il debito del pubblico e pagarci anche la privata (2 pensioni al prezzo di una). C'e' chi puo'... e chi no... di Luca Picello - 27 - informatica 252. PER TRE VOLTE HO DETTO SII!! Non sono co.co.co, ma finisce in questi giorni l'era dei 380 contrattisti a tempo determinato l 104/02 assunti per il voto degli italiani all'estero presso le sedi diplomatiche italiane sparse nel mondo. Dopo aver vissuto lo stress dei rinnovi di contratto 3 volte per periodi da 6 mesi, ci troviamo oggi al capolinea, L'esperienza che posso descrivere e' la seguente, nell'impiego a tempo si vive lo stress dell'imprenditore, e la frustrazione del dipendente. Cordiali saluti Enrico Portello di Enrico Portello - 38 - pubblico impiego 253. RISPOSTA A ROBERTO BONOMI Non ho assolutamente generalizzato ma mi sembra che essere un co.co.co. sia meglio che essere disoccupato. Lo sono stato anch'io e non mi piaceva. Confermo che molta gente e' stata abituata male (a non lottare) dai genitori (non parlo necessariamente di te). Io mi sono anche trasferito all'estero per trovare un lavoro. Molta gente in questo forum pretende di averlo sottocasa. di Federico Angrisano - 254. LA MIA VITA A CO.CO.CO Evviva! dopo 8 anni di tribolazioni, umiliazioni, prese per il fondoschiena sono stato assunto a tempo indeterminato nel campo che volevo io. E' stata dura, ho lavorato per anni come Co.co.co, a nero, con paghe ridicole e orari impossibili, cercando di imparare dalle persone accanto a me. Dicono che la schiavitù è stata abolita ma delle volte mi sono sentito tale. Soltanto con l'aiuto della mia famiglia sono riuscito ha raggiungere questo obbiettivo. di Dave C. - 30 - web 255. FORSE NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE Salve Io sono un giovane web master che penso abbia fatto l'esperienza opposta a molti di voi: A 23 anni, dopo essemi laureato in legge, mi è stata proposta la possibilità di lavorare presso un'importante azienda del settore informatico, come "apprendista del lavoro". Durante tale periodo che ha la durata di tre anni anche se nel contempo l'apprendista compie i fatidici 24 anni, mi sono adoperato per guadagnarmi la fiducia del datore di lavoro (missioni fuori regione con un semplice rimborso delle spese, cosa ovviamente illegale in quanto l'apprendista deve stare ad apprendere e non a fare progetti presso grandi clienti.) Alla fine del contratto, nonostante ripetute promesse di rinnovo sono stato "licenziato". Ora collaboro con un' azienda della mia città a p.iva, non avrò i miei contributi, se mi ammalo non percepirò niente, ma per lo meno a parità di "sicurezza reale"(visto che anche prima mi dicevano che il mio contratto era da considerarsi a tempo indeterminato) guadagno molto di più ed ho una relativa flessibilità. Spero che possiate fare anche voi una esperianza simile di Emanuele Piacentini - 28 - Informatica 256. COL COCOCO CI VADO QUASI IN "PENSIONE"! Sono antica: il mio primo contratto cococo risale a 15 anni fa. E negli ultimi 15 anni di lavoro, ho avuto solo una volta un contratto "regolare": a termine, per un anno. Seppur laureata, ad alta professionalità, mi ritrovo a 42 anni senza alcun diritto ad alcuna pensione (all'inps mi hanno riso in faccia). Grazie al cielo, ora ho un altro contratto a termine. Ma una cosa è certa: non accetterò mai un contratto a progetto. C'è un limite anche al calpestare la propria dignità. di barbara anonima - 42 - Pubblicità 257. SENZA VOCE cito dal messaggio 217 > >Scusate: quelli come me cosa dovrebbero fare? Mettere a >ferro e fuoco le città? > Forse sarebbe il caso.. peccato che se i coco scioperano si ritrovano senza lavoro. Più facile scioperare se hai il posto garantito a vita. Però se tutti ci fermassimo per qualche giorno forse si darebbe una reale misura al problema.. di none none - 25 - comunicazione 258. NON MI SENTO PIÙ SOLA Magra consolazione, lo so, ma oggi porterò con me altre voci che incarnano quello che penso ogni momento della mia avvincente giornata lavorativa. Sono anche io una "co.co.pro", frustrata del lavoro poco qualificante che fa, incerta sul suo futuro ( a dicembre fine del contratto!) ma soprattutto stufa di tutte queste prese in giro. Ognuna delle persone che ha scritto ha detto cose verissime, e sarebbe bello pensare che se tutti noi dicessimo NO una volta per tutte a questa vergogna, tutti insieme riusciremmo a cambiare lo stato delle cose. Del resto come diceva Nanni Moretti "Ma l'affitto chi lo paga?"... perchè tanto se io dico NO, altri cento dopo di me saranno pronti a dire si alle mie stesse condizioni, quindi tanto vale che sia io a turarmi il naso e prendere quel lavoro ( se me lo danno) e quei quattro soldi al posto di qualcun'altro. Perchè poi continuano a mentirci in maniera così spudorata? Il fenomeno della partita IVa è cosa nota a tutti! Per non parlare del fatto che gravidanza e malattia non sono contemplati come diritti... ma che siamo robot? Vabbè basta, buona giornata da co.co.pro a tutti... in fondo almeno il nome è cambiato, no?;-))) di Elena di Troia - 29 - segreteria/produzione 259. MI OFFRONO SOLO COLLABORAZIONI Ho 37 anni, due figli, un affitto e una moglie da mantenere con uno stipendio da co.co.co. presso una società editoriale di 13,000 euro annuali, non ho tredicesima, quattordicesima e per fortuna grazie ad un accordo con la società ho le ferie pagate (mica male vero?). Cerco di cambiare lavoro, ma quello che mi offrono è sempre questo benedetto contratto di collaborazione. Addirittura in un noto giornale di sinistra mi è stato offerto un contratto del genere. Passano gli anni, e mi ritrovo senza pensione e con il rischio di essere licenziato in qualsiasi momento. A volte penso che il crimine potrebbe rendere di più, ma poi guardo i miei figli, che mi danno una grande forza e ritorno sui miei passi facendomi ritornare ad essere ottimista per il futuro. Ma la cosa che mi da più fastidio é che chi ha inventato questo tipo di contratto è al sicuro con delle ottime retribuzioni, diritti, pensioni e così via... Facciamolo per tutti questo tipo di contratto almeno non mi sentirò diverso. di Michele lupoide - 37 - Editoria 260. BELL'AFFARE Ma quale miglioramento e miglioramento! Ma non prendiamoci in giro, ho una ragazza che lavora con un contratto a progetto, è pagata proporzionalmente meno di un operaio e non è per nulla tutelata. Io lo sono da più di due anni e sono nella stessa situazione. Ora ci stiamo comprando una casa, nella speranza, ahimè molto vana, che questi contratti si trasformino in assunzioni a tempo indeterminato. Ma mi chiedo io che banca mi farà il mutuo!? Che futuro potrò mai avere continuando ad avere questo tipo di contratto? Ho idea che sia, come è stato per il co.co.co., una presa in giro e un vantaggio solamente per i datori di lavoro, che in questo non hanno vincoli praticamente di alcun tipo. Le aziende non si comportano MAI come credono i nostri governanti, e non puoi neanche far valere i tuoi diritti perchè rischi di perdere anche il posto di lavoro tanto sudato. Concludendo se ti sta bene è così, sennò prendiamo qualcun altro. Ringrazio per lo spazio dedicatomi e porgo cordiali saluti. di Andrea De Pinto - 24 - informatica 261. TANTO C'E' LA PARTITA IVA... Non vi preoccupate, tanto c'e' la partita IVA. In campo IT va per la maggiore, ma si tratta come al solito di uno stratagemma per non assumere. Ho mille e mille esempi di "Liberi professionisti" o "consulenti" che hanno un orario tale e quale a quello dei dipendenti, un solo cliente (spesso per periodi superiori all'anno), 12 fatture l'anno e stop. Ah, niente 13ma, 14ma, malattia, ferie, tutto a carico del lavoratore. Per il datore di lavoro il 4% (spesso trattato nel prezzo al giorno) e il 20% come sostituto di imposta. Lavoro precario e l'ennesimo modo per spostare il rischio di impresa sui lavoratori anziche' su chi imprende. di Partita Iva - 35 - IT 262. QUESTI CONTRATTI DOVREBBERO ESSERE TENUTI MOLTO PIù SOTTO CONTROLLO IN 5 ANNI NESSUNO è MAI VENUTO NELLA MIA AZIENDA A VERIFICARE CHE IL MIO LAVORO ERA DA CONSIDERARSI A PROGETTO, INOLTRE LA COSA PIù GRAVE è, COME SAPPIAMO BENE, CHE VIENE SFRUTTATO QUESTO CONTRATTO PER QUALSIASI TIPO DI LAVORO E CHE DOPO MOLTI ANNI A FINE RAPPORTO OLTRE AD AVERE UNA PENSIONE MOLTO PIU BASSA DI UN LAVORATORE ASSUNTO A TEMPO INDETERMINATO NON CI SPETTERA' NESSUN TFR. SPERO CHE IL MONDO DEI LAVORATORI DIPENDENTI NON CONTINUI A PERDERE SEMPRE PIU I DIRITTI CHE CON TANTA FATICA AVEVAMO RAGGIUNTO. di ROMINA FERRINI - 263. OUTING! Giornalisti, reddattori, grafici e collaboratori di Repubblica, quanti di voi sono co co co o futuri co pro? La Repubblica è un giornale che leggo, ma un dubbio mi sorge: e voi? Tutti a posto con la coscenza? Sono proprio curioso. Chi è senza peccato... Comunque, co pro anch'io. PS: Prossima evoluzione di questa tipologia contrattuale, da co.pro a co.pro.fago... dopo avercela fatta spalare ci resterà solo quella per mangiare. di Alberto Margiotta - 264. MA CHE RABBIA Mi viene una gran rabbia a vedere quanta gente come me ha dovuto e deve lottare per un posto fisso. Da pochissimo ho raggiunto il sogno di un tempo indeterminato, non chiedendo nulla di più rispetto alle condizioni che mi hanno proposto perchè, come dice il mio responsabile "ti abbiamo dato tanto a farti il contratto a tempo indeterminato"...ho sempre lavorato sodo, sono laureata ma ho fatto ogni genere di mestiere, dalla cameriera all'operaia in fabbrica, ho fatto l'interprete per il tribunale e l'impiegata per un ente di formazione lavoro. Non mi sono tirata indietro davanti a niente. Non si rendono conto che così ci tagliano le ali davanti al futuro. Come poter pensare a una casa, una famiglia se non si sa se un mese dopo si può pagare la rata del mutuo (ammesso che te lo diano) o dar da mangiare ai tuoi figli? di Angela Dipo - 25 - Impiegata 265. NOMI DIVERSI, STESSO CONTRATTO (ANZI, PEGGIO) Salve, secondo me non cambia nulla se non in peggio. Nel senso che moltissime ditte stanno costringendo (come si fa? col terorrismo psicologico ovviamente, se non accetti ti rendono la vita impossibile) i dipendenti a passare da un contratto a tempo indeterminato a uno a progetto. E le nuove assunzioni non avvengono più a tempo indeterminato bensì a progetto. Il che significa: possibilità di essere licenziati immediatamente e senza giustificazioni, contributi previdenziali da versare a parte, giorni di ferie non pagati, giorni di malattia idem. In conclusione, se non vai a lavorare o ti ammali non guadagni, non hai versamenti all'INPS, ti cacciano a piacimento. Vi sembra una grande trasformazione in positivo? Questa è la manna per le aziende! di Michela Stantini - 22 - Informatica 266. GRAFICA Sono stata anch'io classificata come una CO.CO.CO, per ben tre anni ho lavoro presso la redzione di un famoso settimanale TV presso una ancor ben più nota casa editoriale...e devo dire che ho vissuto per ben 3 anni con un grande senso di precarietà, senza un futuro ben preciso davanti. Ho resistito quasi tre anni durante i quali il contratto mi è stato rinnovato no so quante volte...non le ricordo più ormai, nessuna garanzia...niente ferie..diritti ben pochi..doveri tanti. Si era trattati come una categoria minore, soprattutto dai colleghi, non mi sono mai sentita valorizzata per ben tre anni non ho mai avuto l'impressione di avere una prospettiva davanti a me..e alla fine me ne sono andata. Come me in quella azienda ce ne erano più di trecento e chissà quanti ce ne sono ancora oggi... Ora fortunatamente mi tengo ben stretta il mio contratto a tempo indeterminato..ora il futuro mi sembra un pò più sicuro di Monica Pattarini - 25 - Grafica 267. AL SIG. ANGRISANI...RIFLETTIAMO Sig.Angrisani, posso essere d'accordo con Lei quando dice "alcune persone piangono ma vorrebbero il lavoro sotto casa..."ecco vorrei fare un appunto:per andare all'estero e "tentare la strada" bisogna anche conoscere un pò "la lingua del paese..." ora Le vorrei far notare che non tutte le persone hanno avuto nella loro vita la possibilità di acquisire un grado di istruzione tale da poter "affrontare" questo passo...ma non per questo mi sembra giusto che tali persone debbano schiavizzati!Le industrie o il mondo del lavoro in generale ha anche bisogno di persone meno acculturate intellettualmente ma che sappiano ed abbiano volgia di lavorare manualmente...questo però non deve diventare un'arma per penalizzare le persone forse meno fortunate che hanno avuto minori possibilità nella vita. Anche perchè se le aziende continuano a rinnovare i contratti di tali dipendenti co.co.co o similari sicuramente hanno necessità di queste persone...per cui c'è poco da criticare chi "non si sposta da casa"...spesso TANTI non hanno possibilità...riflettiamo prima di parlare e soprattutto prima di condannare... Grazie di Laura laura - 268. DUE CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO MA NIENTE MUTUO Laureata con lode ho trovato lavoro nel mio campo dopo tre mesi grazie ad una sostituzione di maternità che poi è diventata un contratto a tempo indeterminato. Ciò mi ha permesso di andare a vivere in affitto col mio ragazzo non appena anche lui a gennaio scorso non ha trovato un lavoro, anche se con un co.co.pro. A giugno, dopo estenuanti ricerche, ha finalmente trovato un lavoro a tempo indeterminato.Fortunatissimi decidiamo di cercare un bicamere da acquistare in provincia, ma lasciando perdere il capitolo prezzi immobili, la brutta sorpresa arriva dalle banche: neanche con due contratti a tempo indeterminato ti concedono il mutuo senza un garante; serve infatti che entrambi si lavori da almeno un anno con tale tipo di contratto. Sappiate dunque che gli ostacoli non finiscono mai per la nostra generazione. E cmq permettetemi di suggerirvi una riflessione: il problema a monte è la globalizzazione. Noi costiamo troppo rispetto ai milioni di braccia disposte a lavorare 10-12 ore al giorno per molto meno rispetto a quanto un imprenditore deve corrispondere a noi in Italia. Sarò pessimista ma credo che si sia imboccata una strada a livello planetario da cui sarà difficile uscire. di Jenny Bassa - 27 - mktg&comunicazione 269. CHE FINE FARANNO QUEI VERSAMENTI? Ho lavorato come co.co.co dal 1996 al 1998. E' inutile dire che si lavorava su tutto e con orari da .... (10 ore e più) e non sul singolo progetto come previsto dalla legge. Finalmente riesco ad uscire da questa situazione e dopo due anni mi accorgo che l'Inps non trova i miei versamenti del 1997. Vado alla sede di appartenenza con le ricevute delle fatture firmate con le quali percepivo il mio compenso e da dove si evincono le quantità di versamento effettuato da me e dal datore di lavoro; risposta: "mi porti delle copie dei versamenti effettuati", (io, non ho più contatti con questa persona) e non so ancora come farò a recuperare quei versamenti? Poi non si parla assolutamente di niente per quanto riguarda la situazione di questi soldi. Che fine faranno? Verranno inseriti in altri fondi (tipo lavoratore dipendente) o altro. Speriamo di capirlo al più presto. di salvatore fiore - 35 - consulenza tecnica 270. PHD IN FISICA Da qualche anno svolgo un corso a contratto per l'Università "Federico II" di Napoli. Il corso equivale in ore a metà di un corso semestrale e mi impegna per circa due mesi, piu' le sessioni di esame. Il compenso (ricordo il valore in lire, non viene incrementato da quattro anni) e' di tre milioni e mezzo lordi, dei quali, tolte le tasse ed i contributi (che vanno nella gestione separata INPS, quindi non me ne faro' mai niente), mi restano si' e no 1000 euro. Confrontato con quanto guadagna un professore universitario di ruolo per svolgere lo stesso corso, e' ovviamente niente. Inoltre non ho diritto di voto nel Consiglio di Corso di Laurea. Per fortuna ho un altro lavoro, per cui questo co.co.co. e' solamente integrativo. Conosco pero' qualche collega che e' costretto a campare solo di corsi a contratto, in attesa che "forse", "un giorno" esca qualcosa di meglio. Tutta questa precarieta' secondo me crea solamente disinteresse nel lavoro che si sta svolgendo, aumenta l'egoismo nei rapporti interpersonali e fa venir voglia (soprattutto ai piu' capaci) di andare all'estero. Anche perche' in Italia il merito viene raramente premiato. di Luca Lista - 35 - Università ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 301. A ME MI HAN LASCIATO A CASA mi han lascaito a casa per non cambiarmi contratto. di lorenzo squarza - 30 - grafico 302. C'È PIÙ TUTELA SU PLUTONE Dopo la laurea, un anno di ricerca disperata del lavoro. Alla fine arriva. Co.co.co. Impossibile essere assunti. Niente maternità, niente ferie, niente permessi. E poi si lamentano che non si fanno figli...con il contratto a progetto cosa dico a mio figlio? "Amore, il mese prossimo non mangi perchè alla mamma non rinnovano il contratto?" Si è pagati solo per i giorni di lavoro EFFETTIVO. Per qualsiasi forma di pagamento rateale, c’è bisogno di una firma di garanzia. Se fossi una banca, non mi concederei un prestito. Il mutuo? Fantascienza. Il TFR? Non esiste. Non ci sono orari. Gli straordinari? Una forma di vita aliena. Un’ultima cosa: io ho già un contratto a progetto. Vi svelo la cruda verità: nessuna differenza. E’ tutto tragicamente identico. di Ania P. - 28 - Comunicazione 303. VUOLE UN FINANZIAMENTO!?!? Questo è quello che, un po' di tempo fa, mi dissero all'ufficio finanziamenti di una grossa catena di mobili a basso costo. Cercavo, io interinale da 2 e il mio fidanzato apprendista da 4 anni, di mettere su casa (in affitto, ovvio) e chiaramente non avevo proprio tutti i soldi per i mobili, per quanto economici fossero. Risultato: impossibile avere un finanziamento anche su una cifra irrisoria di 2.000 euro. Se non ci fosse stato lo stipendio consolidato (per quanto inferiore al mio!) di mia madre non avremmo potuto comprarci manco un letto ... Stessa risposta ricevette mio fratello che, benché assunto a tempo indeterminato in un'azienda solida, lo era da troppo poco tempo. E' pazzesco: ma che si deve fare per iniziare una vita autonoma? O uno c'ha i genitori alle spalle che ti fanno da garanzia per qualunque cosa, o stai fresco. Hai voglia a dire che i giovani italiani sono mammoni! E chi se lo può permettere di andare a vivere da soli!Ora sono stata assunta e mio marito pure ed è proprio come immaginavo quando ero interinale: la tua vita cambia. Per quanto lo stipendio possa non soddisfarti, tieniti stretto il tuo posticino, che magari una sedia POANG te la riesci a comprare! di stefania saia - 29 - informatica 304. RAGIONIERE PROGRAMMATORE Lavoro da tre anni nel campo dell'informatica presso una banca romana, tutti giorni timbro il cartellino, non ho ferie, non ho malattie però ho una bella partita iva che mi aspetta sempre puntuale. Il problema è che vengono legalizzati questi soprusi, noi precari non abbiamo neanche la possibilità di dire la nostra perchè nessuno di noi è indispensabile e basta poco per ritrovarsi fuori dalla porta, il nostro lavoro serve solo a pagare le pensioni ma non la nostra quella degli altri, noi la nostra non l'avremo mai. di Andrea Anonimo - 24 - Informatica 305. BASTA LAMENTARCI: E' ORA DI AGIRE Stesse esperienza, stessa trafila, stesso trattamento riservato a tutti voi. Cinque anni nello stesso posto di lavoro con la "promessa" del tempo indeterminato: il 18 dicembre del 2003 mi hanno comunicato che ero fuori dal primo gennaio. Come notate siamo in tanti ed io sono stanca di sfogarmi, dobbiamo organizzarci e farci sentire in maniera clamorosa. Se qualcuno di noi organizasse una manifestazione sono convinta sarebbe un successo, altro che 1 milione di persone!! spero qualcuno raccolga la mia proposta... Ciao di alessandra caruso - 30 - comunicazione 306. ADDAPASSAANUTTATA Come sopra di Caesar Califfo - 22 - GEAS 307. Ho lavorato per due anni come cococo. In principio le cose andavano bene. Ero in una società che mi mandava a fare consulenza e guadagnavo il doppio di oggi, ma erano gli anni della bolla e tutto era esagerato. Poi la crisi: la società presso la quale ero consulente mi tagliò. Ero disoccupato. Dopo 4 mesi trovai lavoro a Perugia. Anche li cococo ma con un mese di prova (in nero). Dopo il primo mese mi resi conto che 800 euro non erano sufficienti per vivere li, così chiesi invano un aumento. Feci le valigie ma non vollero pagarmi: dovevo terminare i lavori. Alla fine ci accordammo. Promisi loro di completare tutto a casa e così fu ma mi pagarono solo 350€ dicendo che avevano sbagliato il bonifico. Il resto dei soldi li avrei ricevuti dopo 6 mesi. Un giorno scoprii che assumevano nuovo personale, allora pensai "soldi ne hanno adesso" e andai al sindacato. Li mi convinsero a fare una vertenza. Partirono le prime raccomandate. I 'perugini' dissero che non mi avrebbero più pagato e al momento di procedere con la vertenza il sindacato avvertì che probabilmente avrei perso. Ho rinunciato ai soldi. Lavorare così non ti permette di fare programmi per il futuro. Tutto è incerto. di Romualdo rossi - 36 - internet 308. COCOCO... AMORE MIO! che dire? la collaborazione a progetto e' una beffa: se rimanessi incinta potrei starmene a casa ben 5 mesi senza stipendio e poi tornare subito per non perdere il posto! non ho buoni pasto, anzi alla mensa aziendale pago di piu' perche' sono esterna! i colleghi ricevono un premio per un progetto al quale ho lavorato anche io... e io non prendo nulla! non ho la tredicesima. mi sento piu' un computer che una persona: il contratto lo firmo con l'ufficio acquisti e non con le risorse umane! dal punto di vista della crescita professionale cosa vedo? IL NULLA!!! 28 anni, laurea, tre anni di esperienza nel campo IT (tre co.co.co e 12 mesi di stage... non di piu' solo perche' la legge ora lo vieta!!!) per le prospettive lavorative cosa vedo: IL NULLA!!! continuero' a fare la co.co.co. Il fatto che ora si chiami collaborazione a progetto non significa NULLA: hanno cambiato il nome e basta! di Erika Anonima - 28 - IT 309. FURTO GENERAZIONALE Sono stato co.co.co per due anni, sposato con un figlio ed un altro in arrivo, adesso sono stato assunto a tempo indeterminato. Leggendo alcune dei molti messaggi mi sono reso conto che la mia generazione in particolare ,ma non solo, è stata vessato da quello che è un vero e proprio furto. Troppi co.co.co sono giovani e spesso di grandi capacità professionali stanno alimentando il mercato del lavoro in difficoltà per diversi motivi che io non conosco. Fatto sta che oltre a diversa e diffusa ingiustizia sociale,(leggi lavoratori statali, che rispetto molto, ma che vivono e lavorano in un altro mondo)forse con isoldi risparmiati da un contratto a tempo indeterminato (che non sono molti) qualcuno, anzi molti, ci si sono fatti grassi. Con i co.co.co non solo le imprese risparmiano ma come bonus hanno il vantaggio di disgragare l'organizzazione dei lavoratori, che così possono essere ricattati molto più facilmente,visto che anche il sindacato se ne disinteressa. Credo proprio che sia il momento di agire. Ciao a tutti. di Fabio Angeli - 29 - Discografico 310. PER TOTO' RIINA Meno male che ci sono i beoni come te, che non hanno mai sentito parlare della legge Biagi e delle indegne modifiche che l'attuale governo vi ha apportato, fino a snaturarne l'essenza, senza però cambiarne il nome. Meno male, almeno qualche sorriso riuscite a strapparmelo. Grazie beoni. di Enrico Martini - 26 - finanza 311. PRECARIETÀ Non mi firmo e non mi interessa firmarmi, ma vi posso assicurare che entriamo in un mondo ancora più precario. Le cose non cambiano e l'incertezza per un futuro non ci sta. Arriveremo tutti a 60 e più anni che non avremo una pensione se non te la sei creata da solo. Ma come se posso perdere il posto il giorno dopo? lo sapete che se uno si apre tramite assicurazione una pensione integrativa per tre anni è costretto a pagare? Se non paga perde tutto? Che culo scusatemi il termine, ma allora se io per 2 anni e mezzo verso una bella somma e perdo il posto perdo tutto? Non ci sono più le sicurezze per un futuro, crearsiuna famiglia ma fatemi il piacere. Ciao un cococo non per niente felice di XXX XXXX - 30 312. LA MIA VITA DA CO.CO.CO. So tre anni che cerco de mettemene du euro da parte.....ma invece che metteli da parte me tocca pure chiede a mi padre de pèrestamme qualche spicciolo pe campa' fino a fine mese... Ma se po' vive cosi'? C'ho 27 anni e: NON ME POSSO SPOSA' NON POSSO COMPRAMME CASA NON POSSO (figuramose)FA UN FIJO NON POSSO ANNA' A COMPRA' DA MAGNA' AL SUPERMERCATO E ME TOCCA 'NTOSSICAMME AR DISCOUNT NON ME POSSO FA MANCO UN CESSO DE FIAT NON ME POSSO FA MANCO NA CEPPA DE MOTORETTA SI ESCO DU SERE A SETTIMANA ME TOCCA ANNA' A MAGNA' ALLA CARITAS C'HO 27 ANNI...I MIEI M'HANNO FATTO A 24....MA COME CACCHIAROLA SE FA A CAMPA' COSI'? E DULCIS IN FUNDO....ME METTONO PURE AR GABBIO SE ME SCARICO 'N MP3 PERCHE' ME DICONO CHE I CD VANNO CMPRATI....OK DOMANI ME VADO A COMPRA' UN CD E NON MAGNO PE' 5 GIORNI GIANNIIIIIIIIIIIIII!!!!!! MA COME SI FA A NON ESSERE OTTIMISTI!!!!!! MAVVAFF........ di lorenzo Lorenzo - 27 - sistemistico - informatic 313. SCIOPERO! Secondo me non sarebbe una cattiva idea: SCIOPERO GENERALE DEI PARASUBORDINATI, è l'unico modo per far sentire la nostra voce e il nostro malcontento. di Stefano Valentini - 31 - servizi 314. A PROPOSITO DI CO.CO.CO. Sono un'imprenditrice ma scrivo da utente. Società come la Telecom utilizzano in modo massiccio questi tipi di contratto. Ne risulta personale impreparato e demotivato. La Telecom è uno sfascio totale e, a mio avviso, deriva proprio dal non aver assunto personale con un contratto normale. Sono mandati allo sbaraglio, senza neppure un corso di formazione e di conseguenza combinano veri disastri. Io non assumerei nessuno con un contratto co.co.co. o similari perchè le persone non si sentono parte dell'azienda e, quando è possibile, il cliente si indirizza altrove. Per me sono tipi di contratto che alla lunga danneggiano l'azienda. di Utente Arrabbiato - 59 315. CONSULENTE INFORMATICO Sto lavorando da 1 anno e mezzo per una azienda di consulenza come co.co.co., la quale mi ha "allocato" su un progetto presso una grossa società informatica. L'esperienza si riassume così: - Stipendio dimezzato - Nessuna sicurezza per il futuro - Niente ferie - Niente malattia Ma c'è di peggio! Non ho alcun tipo di rapporto con l'azienda che mi ha fatto il contratto, la quale si limita a versarmi lo stipendio (regolarmente con 1 mese di ritardo). E adesso viene il bello! L'azienda presso la quale svolgo il lavoro indice delle gare di appalto per la fornitura di consulenti e si è così abituata alla presenza degli "esterni" (leggi precari) che, quando un contratto scade e una nuova società (che ha vinto la nuova gara) subentra aLLA vecchia fornitrice (il cui contratto è in scadenza), al consulente viene chiesto di "passare" all'azienda che ha vinto la nuova gara!! In questo modo il personale rimane lo stesso e si evita di fare formazione a nuove risorse!! In altre parole SI DISPONE DI PERSONALE CHE DAL PUNTO DI VISTA DEL LAVORO SVOLTO E' UN DIPENDENTE A TUTTI GLI EFFETTI, MA CONTRATTUALMENTE E' UN PRECARIO A VITA!! di Paolo Carchedi - 36 - consulenza 316. C'ERA UNA VOLTA UNA PICCOLA GALLINA... C'era una volta una piccola gallina, c'era una volta una piccola gallina, c'era una volta una piccola gallina che voleva che voleva lavorare e dopo uno due tre quattro cinque sei sette anni... e dopo uno due tre quattro cinque sei sette anni di duro lavoro e tante prese per il c... la piccola gallina fece un bell'ovetto urlando Co.Co.Pro! Dedicato a tutti i nostri cari politici, di ogni forma e colore che continuano a trattarci come delle galline prive del ben dell'intelletto quando, ahimè,l'intelletto la maggior parte di noi ce l'ha eccome ma son costretti a viver come bruti e a non seguir virtute e canoscenze perchè rischierebbero di smascherare l'altrui stupidità! di gallina dalle uova d'oro - 29 - agricolo 317. IL NOME È UNA GARANZIA! COPRO. APPUNTO. di Luigi Piccioni - 30 - Servizi 318. SIGNORI, RIFACCIAMO TUTTO non si tratta tanto di discutere del co.co.co. quanto del sistema che l'ha prodotto. è un sistema marcio, per usare un eufemismo. è il sistema che ci ha scaraventati al 47esimo posto della classifica di competitività, dopo il BOTSWANA. Ripeto: BOTSWANA. Non è un'allucinazione visiva: avete letto bene. Questo dramma nazionale induce sempre più giovani italiani, tra cui il sottoscritto, a fare armi e (sempre più modesti) bagagli e andare a gudagnarsi il pane all'estero. Prevengo l'obiezione "pane...e caviale": è indubbio che gli stipendi bruxellesi sono scandalosi, ma è molto più scandaloso lasciare giovani brillanti senza alcuna prospettiva di lavoro e di una vita degna di questo nome. L'Italia può rimettersi sulla retta via, ma per fare questo deve innanzitutto ristrutturare il proprio sistema educativo e cominciare ad investire seriamente nella ricerca scientificotecnologica. Faute de quoi, possiamo fare ciaociao con la manina all'Europa. di gian andrea fucigna - 36 - istituzioni 319. AIUTO il mio è un quesito per esperto (legale) in materia. il contratto sottoscritto tra le parti nel quadro della collaborazione in argomento con varie clausole come il preavviso di cessazione rapporto hanno validità o cessano con la cessazione di questo istituto? di claudio zilio - 60 - auto 320. Finchè alle aziende verrà data la possibilità di sfruttare i giovani con collaborazioni sottopagate, senza tredicesima, ferie, straordinario, malattie, esse lo faranno. Così come continueranno a sfruttarli con gli stages, perchè è comodo passare da uno stagista all'altro, senza pagare mai nessuno. E' la legge che sbaglia e la maggior parte degli imprenditori ne approfitta perchè ha la possibilità di farlo. Sono poche le aziende oneste. Se venissero eliminati i vantaggi che stagisti e collaboratori portano alle aziende, forse qualcosa cambierebbe. di Anonima .. - 25 - pubblicità 321. NELLE VESTI DI UN DATORE DI LAVORO Lavoro in una società di servizi in qualità di responsabile del personale. Tra le mie tante mansioni spesso me ne viene affidata una che potrebbe interessare al dibattito in corso: mi si chiede di inventare progetti, sottolineo inventare, per contratti appunto a progetto. Devo dire che non si tratta di una mansione molto difficile, basta solo un pò di inventiva e di accortezza per eludere le norme dettate dalla legge. A chi vogliamo dare la colpa di tutto questo? Ai datori di lavoro? Io rispondo: in parte. E spiego subito il perchè. Perchè sebbene sia riprorevole un comportamento del genere, è altrettanto riprorevole l'inerzia degli organi preposti al controllo, ed ancora più riprorevole l'azione del legislatore che ha architettato una legge che è una vera presa per i fondelli soprattutto laddove è vaga ed incerta sul punto focale, ossia sul progetto. E' con sommo rammarico che affermo che la precarietà del lavoro (io posso ritenermi fortunato ad avere un contratto a tempo) è e sarà per molto la nostra condizione perenne. Prima o poi però i nodi verranno al pettine,spero solo che tutto ciò non avvenga in maniera repentina ed imprevista (vedi Argentina) di Nicola Gogol - 29 322. MOBILITAZIONE DI MASSA Non ho molto da dire, i racconti si commentano da soli. La sinistra, da sempre a tutela dei lavoratori, e perche' no anche delle classi dirigenti, si dovrebbe svegliare una buona volta con enormi mobilitazioni di massa. Annullare questa giungla lavorativa, dove a pagare sono sempre i giovani, futuro della nazione. Piu' lavoro sicuro per tutti, piu' consumi. Solo cosi' si salverebbe l'economia. Speriamo solo che le menti non partoriscano altre idee per affossare sempre di piu' anni di lotte. Io sono nel mio...futuro, quello dei giovani e' nero. di CARMINE FORMISANO - 57 - elettrici 323. Ciao A tutti, io mi chiamo Daniela e da un anno e mezzo lavoro a milano in una società di consulenza informatica. Il mio contratto fortunatamente è a tempo indeterminato... lo è stato fin da subito!!.. ma essendo siciliana vorrei tornare nella mia patria...A causa di queste nuove forme di contratto non mi posso permettere il lusso di tornarmene a casa mia . Sono costretta a vivere con uno stipendio basso ma quantomeno tutelata dai licenziamenti senza giusta causa e per quanto riguarda le malattie. questa è la mia storia!.. ciao Daniela di Daniela Margiotta - 28 - IT 324. LAUREA IN FISICA Ho lavorato nella ricerca per qualche anno andando avanti con co.co.co di qualche mese o al massimo 1 anno.Purtroppo si sa che nella ricerca i fondi scarseggiano,così sono passata al privato,ma anche qui i co.co.co. hanno continuato a perseguitarmi, anche se con un minimo vantaggio:una durata di 3 anni!Non so quanti se ne sono accorti,ma chi ha avuto un co.co.co superiore a 6 mesi o a un anno avrà notato che tra le innumerevoli beffe di questo contratto,ogni 6 mesi per questioni di leggi nuove si ha una diminuizione notevole del netto in busta paga.Personalmente con uno stipendio di poco più di 1000 euro mensili ho avuto una diminuizione netta da dicembre 2003 di circa 100 euro e da giugno 2004 di circa 40 euro(in tutto 140 euro in meno).Naturlamente il datore di lavoro non sarebbe neanche tenuto a fare l'adeguamento,in quanto la diminuizione non dipende da lui ma dalle nuove leggi!Inoltre a breve il mio contratto verrà cambiato con quello a progetto:ma che cambia?Potrò fare un mutuo?E poi dicono che il lavoro in nero è ILLEGALE e si lamentano della fuga dei cervelli!!!Non so,ma intorno a me tutto aumenta senza senso con l'euro..e il mio stipendio NETTO DIMINUISCE!!!VIVA L'ITALIA! di Laura Laura - 32 - Hi Tech & Engineering Pro 325. COCOCO COCOPRO: LAVORARE SENZA DIRITTI Buongiorno, leggendo gli articoli dei giornali rabbrividisco: fine l'era dei cococo, tutto cambia e migliora. Mah, sono molto preplessa e soprattutto preoccupata: terminata l'univesità nel 1999 ho lavorato come cococo: retribuzione bassa (800 euro netti per un impegno di 40/50 ore settimanali) vincoli di orario fortissimi come quelli di un lavoratore subordinato, la preoccupazione di non ammalarsi, di non poter accedere a nessun tipo di finanziamento: €6.000 per l'acquisto di una Punto usata, la concessionaria non ha voluto vedere nemmeno la busta la paga appena ha saputo che ero cococo. Ora, dopo 5 anni ho cambiato azienda e la mia situazione e migliorata sono un dipendente, chiedo al governo di fare una riflessione seria: cosa significa flessibilità dei lavoratori e come trasportarla nel mondo reale quando la banca per concerdere il mutuo chiede l'ipoteca sulla casa (monolocale) e la firma di un garante!! Inoltre: il lavoratore è ricattato o accetti il cococo oppure resti senza lavoro e ora cosa accadrà? Speriamo che un pò di saggezza e serietà nell'affrontare le problematiche del mondo del lavoro pervadano la classe politica italiana Grazie per l'attenzione di Ida Camilot - 31 - terzo settore 326. CINQUE ANNI DA CO.CO.CO. E ORA...I CONTRIBUTI VERSATI CHE FINE FANNO? Prima di vincere un agognato quanto sudatissimo posto da ricercatore in un ente pubblico di ricerca, ho lavorato, come moltissimi colleghi, come precario, accettando contratti semestrali e annuali di collaborazione coordinata e continuativa (Co.Co.Co.). Tralascio il fatto che, anni dopo, ho scoperto che un datore di lavoro si era "scordato" di versare delle quote INPS, e che quindi ho dei "buchi" nella storia contributiva. Quello che più mi indigna è il fatto che gli anni da co.co.co., una volta assunto a tempo indeterminato, 'scompaiono' e non possono essere nè conteggiati al fine della pensione (sono nella famosa 'gestione separata' dell'INPS, non cumulabile con la gestione ordinaria), nè tantomeno riscattati ai fini della pensione o del TFR. Quindi, dopo la laurea e il dottorato di ricerca (che posso riscattare, volendo) ho un bel buco di 4 anni in cui ho lavorato, ma non maturato pensione. Quanti Co.Co.Co. sanno che fine fanno i loro contributi? di Andrea Guiotto - 36 - ricerca pubblica 327. INFANGATO IL RICORDO DI BIAGI NESSUNO più assume. Mettiamocelo bene in testa. NESSUNO. Solo Lavoro a Progetto. Il pensiero della Casa delle Libertà in materia lo conosciamo, cosa farebbe Prodi se vincesse le elezioni? Mr. Prodi, ci fa sapere qualcosa? P.S. Credo che la memoria del Prof. Biagi sia infangata dalla legge cui è stato dato il suo nome.....non potendo credere che un luminare del diritto del lavoro potesse partorire 'sto mostro! di x x - 328. FERMIAMOCI bisogna ribellarsi nn piangere noi italiani siamo un popolo solidale ognuno pensa a i .......della serie io sto bene che me importa degli altri!!!!!leggo tutte queste email di ragazzi a tempo indeterminato che condividono il ns sconforto ...ragazzi miei nn basta anche Voi dovete aiutarci!!!!!facendo presente ai Vs capi che andare avanti in questo modo portera' il declino della societa' intera .....purtroppo questo nn avviene la misericordia nn ci serve A tutti i co.co co.co.pro fermiamoci !!!!!! ribelliamoci !!!!!!!! di rino borrelli - 33 - commerciale 329. OPPORTUNITÀ DI LAVORO Sono piuttosto sorpreso della quantità di lamentele che ho letto in questo forum. Diciamo che ha scritto chi aveva da lamentarsi, o riteneva di averne, mentre si è astenuto chi ruteneva le co.co.co. una opportunità e non uno strumento di schiavizzazione. Vorrei ricordare che le co.co.co. nacquero da un governo di cento sinistra con l'intento di far emergere la enorme quantità di lavoro nero. Era, ed è stata, quindi una opportunità per quegli imprenditori che per anni, VISTA L'ONEROSITA' DEI CONTRATTI DI SUBORDINAZIONE, hanno applicato ad ampie mani il lavoro nero. Chiedo allora ai tanti che si lamentano delle poche tutele offerte dal contratto di co.co.co. : quali tutele offriva il lavoro nero? Direi quindi di non denigrare l'unica alternativa valida al lavoro nero, apprezzando invece l'opportunità di lavoro avuta grazie a questo contratto e la possibilità di lavorare acquisendo formazione sul lavoro (mi riferisco in particolar modo al mondo dei call center) che spvente si è tramutata in contratti a tempo indeterminato. Certo, il contratto di subordinazione è il meglio, ma nell'impossibilità di ottenere il meglio, cosa resta? di fabio d'atanasio - 34 - call center 330. LAUREATA IN LINGUE STRANIERE la mia vicenda non riguarda un trascorso di Co.co.co me la nuova forma sostitutiva "il contratto a progetto". da poco piu di un mese lavoro presso una società di servizi per aziende, e come assunzione mi è stato proposto: 1) partita iva, 2) contratto a progetto, con un compenso è di 9 euro ora lordi. Ho optato per l'ex Co.co.co, e mi è stato presentato un contratto dove su un punto mi pongono il "patto di non concorrenza" per 2,5€nei 9, per 2 anni dopo la cessazione, e una penale di 100.000€ nel caso di violazione. Ma è mai possibile? stefania di enzo cappilati - 27 - servizi ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 271. IL CO CO CO NON HA FATTO L'UOVO 4 volte co co co senza fare un uovo,e molto tempo libero.L'ottimismo è il fetore della vita.Se non appartieni a un mondo dove si tessono relazioni,sei un disadattato.In questa magica realtà,le relazioni non si tessono ma i fili vengon mossi. Tutti personaggi in cerca di un autore? No.Identità negata. ."So che nulla sono se non l'ombra di un volto imperscrutabile nell'ombra"(Pessoa). Questo sarà l'Anno Zero.Si ricomincia,è difronte al carroarmato del piccolo de'La vita è bella',odo Benigni:"Comincia il gioco,chi c'è c'è".E'agli occhi di ogni bambino che noi siamo ,il carro spara,stavolta.Bruciamo i simboli ma salviamone i valori,perchè i simboli dei bambini sono i valori,e noi 'Umani'siamo bambini,fra 'quelle' detrazioni e distrazioni di massa. Ridi Pagliaccio,ridi e fai piangere noi. Sono disgustato,mi hanno prodotto e consumato insipidamente. E 'se questo è un uomo'?Dove lo mettiamo? Precipitiamo la Storia sempre più in fondo nel Nulla. Cosa sia il Nulla ? Pensateci e datevi una risposta.Sul co co co,non ho nulla da dire...alle elementari si chiamava 'sottrazione'. di Giovanni Carnemolla - 33 - informatica 272. ANDIAMO TUTTI A RUBARE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Quasi trent'anni, famiglia, un figlio, lavoro nell'informatica da circa 5 anni con i soliti contratti 'SOLA' come li chiamo io, cioe' Co.Co.Co., ultimamente la mia societa' si e' superata: mi ha passato a Consulenza con Partita Iva. Cioe' la sostanza non cambia, NESSUN DIRITTO, come nei Co.Co.Co., ma in piu' adesso debbo anche pagare l'IVA, il commercialista ecc ecc ...e tutto questo per la ridicola cifra di 65 € LORDI al giorno !(e ci tengo a sottolineare che l'ente dove lavoro, paga oro la mia consulenza alla mia societa'!) Amo il mio lavoro, mi da' soddisfazione, ma a queste condizioni io non c'e' la faccio, e tutto questo grazie allo stato che non ci tutela affatto... forse sono troppo impegnati a tutelare gli statali (con tutto rispetto per la categoria),ma che in alcuni casi non sanno nemmeno accendere un PC, eppure hanno piu' diritti e vantaggi che doveri ! QUESTA E' L'ITALIA !! CHIEDO al MINISTRO DEL LAVORO cosa debbo fare, io non arrivo a fine mese, e non do' quello che vorrei dare alla mia cara famiglia !! DEBBO FORSE ANDARE A RUBARE ? Tanto in questo paese va' avanti solo chi e' furbo! Faccio gli auguri a tutti coloro che sono nelle mie stesse condizioni. di F R - 29 - Informatica 273. LAUREA IN LETTERE Sicuramente la possibilità di lavorare qui al Sud è celebrato come un evento, e così è stato quando mi hanno offerto di lavorare all' Ufficio I.A.T. di Castrovillari. Purtroppo con l'andare dei mesi mi sono resa conto che questo contratto non mi lasciava alcuna possibilità di crescita professionale e mortificava ogni diritto, duramento conquistato, dei lavoratori. Ironia della sorte, la tanto celebrata "Legge Biagi", non cambierà niente nel panorama lavorativo dei Co.Co.Co.. L'unica novità è il nome: Contratto a Progetto. Per il resto, almeno per ciò che mi riguarda: nessuna malattia, né maternità o ferie. Il trattamento economico è da terzo mondo, ma questo dipende dall'Ente e dal Comune. La verità è che noi siamo come Co.Co.Co. dei lavoratori di serie C e con la Legge Biagi lo continueremo ad essere. Questo governo è stato capace solo di trovare un nuovo nome alla nostra categoria. GRAZIE. di Mariarosaria Abalsamo - 37 - turismo 274. SERVIRÀ? A chi organizza il forum: sarà utile tutto questo? Non ho letto un solo messaggio positivo... la grande maggioranza della gioventù italiana vive la tragedia del lavoro... e gli imprenditori la gioia dello sfruttamento legalizzato... che schifo.. di Giada Anonimo - 29 - formazione 275. Non è semplice Raccontare in 20 righe la paura che ogni giorno si ha di poter essere mandato via senza nemmeno preavviso, la paura di ammalarsi, la paura di richiedere qualche giorno di ferie, la paura di poter perdere il lavoro e dover mantenere 2 bimbi, tutto questo nella "stupenda" riforma Biagi non c'è scritto.Bisogna sottostare al proprio padrone senza aver diritto a nulla e se qualcosa non ci sta bene ci cacciano via, tanto un altro che accetta tutto lo trovano sempre...Adesso è cambiata la dicitura di questa sottospecie di contratti ma il succo è sempre lo stesso, favorire le aziende e sfruttare il lavoratore al massimo e senza dargli nessuna arma per reagire e chiedere solo quello che ti spetta, nient'altro. Se prima c'era qualche azienda che era disposta ad assumerti a tempo indeterminato, ora ciò non accade più, perchè pagare ad un dipendente i contributi, gli assegni familiari se posso farlo lavorare di più dandogli meno e tenerlo perennemente sotto ricatto? Hanno riformato il mondo del lavoro, bella caz...ta. Si dice che dovremmo fare più figli, ma chi ci tutela se non mi spettano nemmeno gli assegni familiari con questo contratto? di Luca Errico - 23 - Information Technology 276. GLI SCHIAVI DEL 2000 E' così che mi sembra veniamo trattati! Che dire a riguardo? Nulla di più di quanto scritto precedentemente dai miei colleghi. Posso aggiungere che dal canto mio ho già esperito un principio di azione legale contro i miei datori di lavoro che pretendono da me gli oneri del dipendente ma non me ne riconoscono le peculiarità (pagamento ferie, malattia, infortunio etc. etc.). Addirittura mi sono trovata coinvolta in una trattativa di lavoro che mi interessava soprattutto perchè speravo di guadagnare un pò di più e quando di fronte al contratto a progetto truffa ho deciso di tirarmi indietro sono stata minacciata! Questo perchè loro perdevano la commessa! Trattata come una ladra solo perchè ho temuto il peggio cambiando padrone! Spero di trasferirmi a lavorare all'estero, sono sicura che verrò trattata meglio! E vi assicuro che il mio lavoro mi piace molto! Peraltro a 38 anni nessuno mi fa il mutuo per comprare casa ma pago 750 euro di affitto al mese! Non posso avere prestiti perchè non ho la busta paga e non ho lo stesso datore di lavoro da almeno tre anni! Quest'Italia mi sta sempre più stretta e mi piace sempre meno!In bocca al lupo a tutti! di mpia i. - 38 - informatica 277. E' la stessa cosa! Cambia nome, stessa fregatura. Attualmente lavoro a un progetto senza fine, che conta una decina di clienti. Ma se non servo più sono ancora carne da mecello. Gianni di Gianni Olivieri - 278. CO.CO.CO FA LA GALLINA. Siamo 2 ragazzi che lavorano in una società di "informatica?"Volevamo,con queste parole,testimoniare la nostra rabbia...Sono 2 anni che ormai subiamo le ingiustizie di questi contratti che la nostra società sfrutta a suo piacimento,caricandoci di doveri da dipendenti e privandoci di qualsiasi diritto!Continuando così,nulla si potrà programmare nella nostra vita...i nostri curriculum,sono ormai sparsi per tutta l'italia,ma senza raccomandazione,in italia,non si va da nessuna parte.Chiediamo alle istituzioni un intervento urgente per porre fine a questo scempio e offrirci una visione del futuro migliore,offrendoci piu' garanzie nel lavoro,e togliendo la possibilità a questi papponi di riempire la loro già gonfia pancia con le nostre fatiche.Speriamo che queste nostre parole vengano prese in considerazione da qualcuno per risolvere i problemi di questa generazione abbandonata a se stessa.Distinti saluti Fabio e Alessandro di Alessandro/Fabio Asta/Romani - 23 - Informatica 279. ANCH'IO CO.PRO !!!! Ciao a tutti! mi presento: - laureata in ingegneria, - tesi all'estero presso una famosa multinazionale - voto di laurea 110 e lode. Il mio profilo professionale???? Faccio parte dell'esercito dei CO.PRO. Che cosa ne penso ? E' un modo per fare rispiarmare le aziende. Svolgiamo a tutti gli effetti il lavoro di un dipendente, senza benefit, senza tredicesima. e non provate a chiedere di piu'... vi verra' dato il consiglio di non dare tanto per scontato il rinnovo del vostro contratto! xxx di Vanessa Anonima - 28 - IT 280. ABUSO... il co.co.co. è un ottimo contratto per lavori veri part-time, studenti, coloro che intendo integrare il reddito nel tempo libero, per chi deve fare periodi di apprendistato... solo che i cari imprednitori italiani hanno trasformato tutto ciò come sostituto del alvoro a tempo determinato, scaricando il rischio di fare impresa sui poveri precari... nessuno vigila, ovviamente, e quindi chi tace acconsente... di yy yy - 34 - yy 281. LA STRATEGIA DEL MINISTERO... ...non penso che sia stata quella di fare una bella indagine chiedendo ai Co.co.co. cosa pensavano della possibilità di introdurre co.co.pro. e quindi, eventualmente, introdurre il nuovo contratto. Un lavoro inventato da chi quel lavoro non l'ha mai fatto... E pensare che sarebbe bastato fare come Repubblica: una bella indagine sulle aspettative dei lavoratori e dei datori di lavoro. Ed invece niente di tutto ciò. Peccato. La generazione dei nostri padri si è già mangiato tutto e a noi resta ben poco. P.s. Io sono un lavoratore a tempo indeterminato e leggendo le vostre esperienze riesco a dare ancora più valore a quello che ho. di Massimiliano --- - 30 - Impiegato 282. SAREMO MAI GRANDI? Quand'ero studente all'università sognavo il mondo del lavoro, poter essere completamente indipendente e gestire i guadagni in maniera intelligente...Poi sono finito nel tunnel del co.co.co e del contratto a progetto. Indipendente? Ma da cosa. Con questi contratti non potrò mai decidere di comprare una casa, nessuno concederebbe mai un mutuo a persone con un contratto così precario. Già è stato molto difficile farsi concedere un pagamento rateale per una lavatrice da 400€, ma è possibile? Quando alla tenera età di 65 anni sarò stufo di lavorare, riuscirò a sopravvivere con la pensione, se mai ci sarà? E dove lo mettiamo il TFR? Non ci resta che piangere, sperare che arrivi il treno con Leonardo da Vinci e farci dare un passaggio nel paese dei balocchi!!!! EVVIVA l'ITALIA di Giuliano koren - 30 - grafica/fotografia 283. Il contratto a progetto come soluzione? Direi decisamente di no: 1- lo stipendio non è mensile ma arriva quando il lavoro è concluso o al massimo in un paio di tranches (magari dopo 6 mesi in cui ti sei arrangiato a vivere a spese dei genitori) 2- il progetto spesso non c'è, sul contratto ne è riportato uno fasullo e ci si ritrova a dover svolgere qualsiasi mansione sia necessaria nel posto di lavoro (fare fotocopie, rispondere al telefono ecc.) 3- alla scadenza del contratto si rischia di sentirsi dire che il progetto non è stato terminato (sì vabbè, ma quale? E soprattutto come si fa a decidere quando un progetto è concluso? Teoricamente si potrebbe andare avanti all'infinito con modifiche ed integrazioni a discrezione del capo) 4- spesso si finisce per essere obbligati a presentarsi a lavoro tutti i giorni in orario di ufficio pur non essendo contrattuariamente obbligati a farlo. Questa è stata la mia esperienza e purtroppo di molti altri. di architetto sfruttato - 27 - libera professione 284. Collaborazioni e contratti a progetto sono la stessa cosa, il contratto a progetto può essere rinnovato all'infinito; anche le collaborazioni spesso erano legate a progetti, non cambia nulla. Ciao. di Massimo Bellucci - 285. PENSIONE....COSA È ? Ho già letto un'esperienza simile alla mia: dopo ventisette anni (riscatto del servizio militare compreso) di contributi INPS e dieci anni di gestione speciale (che ridere...) dopo aver cominciato a lavorare a 19 anni e non avere ancora finito, mi sono sentito dire che devo lavorare fino a 65 anni perchè non essendo i due periodi di lavoro cumulabili, ho maturato il diritto alla pensione ma non il diritto a riscuoterla !! Mi chiedo non solo se sia giusto (la giustizia da noi è cosa personale di chi è chiamato a dirimere e non è uguale per tutti) ma soprattutto se sia morale obbligare a lavorare per 46 anni una persona che vede già in pensione gente che ancora aveva i pantaloni corti quando ha mosso i primi passi nel mondo del lavoro. Lascio perdere il discorso della più o meno costrizione ad accettare un CoCoCo per chi come me non aveva più l'età adatta ad una assunzione subordinata, ma ritorno sul fatto che non si possano cumulare i periodi riscuotendo quanto di diritto, sia tanto o poco, e sulla ilarità che l'INPS attraverso i suoi referenti mostra nei confronti di chi lo fa notare. di GIORGIO ANONIMO - 56 286. PROPOSTA Agli informatici volevo dire che nonostante le apparenze abbiamo un forte potere contrattuale. Provate ad immaginare cosa succederebbe se tutti scioperassimo lo stesso giorno. Io lavoro nel settore pubblica amministrazione come co.pro e vi assicuro che se tutti i co. pro qui da me scioperassero sarebbe un bel casino per i servizi che dipendono dal nostro lavoro. Che ne dite? Magari è un metodo per farci sentire e fare in modo che la nostra categoria, per la quale non esiste nemmeno un albo professionale, venga almeno presa in considerazione. Pensateci. di mp i - 38 - informatico 287. LAUREA BREVE ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN buongiorno, io lavoro da tre anni nel settore della grafica/pubblicità e ho sempre percepito 800 euro snza mai aumento 800 e basta ma già lo dice il datore di lavoro, sono in contratto co.coco. ma sono più dipendente di u ndipendente assunto i nregola nel senso: orario fisso 9-18.30 ferie solo quando chiude l'azienda, malattia non pagata nel senso che prendo sempre e solo 800 euro, strordinari e tanti non pagati per chiedere un'ora/mezzagiornata è un massacro, pensione??????se me la spiegate, opportunità giovanili? nessuna,nessun mutuo nessun affitto nessuna possibilità di mettersi in proprio nonostante ho i mezzi anche per affrontare la concorrenza... quindi chi gentilmente mi può spiegare che fine posso fare? purtroppo non posso mollare questo posto perchè da altre parti è uguale e non essendo ricco sono obbligato a lavorare senza permettermi di stare fermo neanche un mese... sperando i nuna spiegazione nonostante le poche informazioni date vi ringrazio e saluto stefano di stefano zanini - 26 - pubblicità 288. CO.CO.CO ah si.....co.co.co, o meglio ora contratto a progetto, non e'il futuro per i giovani, io ho avuto il co.co.co per 2 anni, molte aziende lo utilizzano solo per fare bene a se stessi, alla fine io ho fatto lavoro subordinato con un orario da rispettare e non mi sono stati versati i contributi, il co.co.co dovrebbe essere libero da orari, ma essere pagato bene per tutto quello che manca, e'la rovna dei giovani, non siamo per nulla tutelati di Catia MAngo - 27 - impiegata 289. MEMORIA STORICA Visto che gli italiani hanno la memoria corta, mi piacerebbe solo ricordare a tutti quando è iniziato questo macello... Io ho cominciato a lavorare nel 1982, e all'epoca esisteva solo il contratto a tempo indeterminato. Poi fu introdotto il contratto di formazione lavoro, e vabbè (io grazie a Dio ero fuori anche da quello). Ma chi dobbiamo veramente ringraziare per aver sfasciato tutto il sistema di garanzie del lavoro è il Dott. Treu e il suo famigerato pacchetto, che qualche Solone fallito del centrosinistra ancora si ostina a voler difendere. Ricordiamocelo quando questi signori ci chiederanno un (sacrosanto) voto di cambiamento. Stavolta niente cambiali in bianco ! di carlo ferraro - 41 - informatico 290. PERSI I PIÙ ELEMENTARI DIRITTI DEI LAVORATORI... Non ho fatto esperienza con il co.co.co ma sono nel pieno di un contratto a progetto. E' una presa in giro pazzesca, viene individuato un progetto sul contratto ma tutti sappiamo che in realtà non è così. In realtà si deve andare in ufficio tutti i giorni e lavorare secondo i doveri del lavoro subordinato ma senza averne i diritti (tredicesima, ferie, ecc.) Le aziende ci sguazzano in questo sistema e la cosa assurda è che nessuno le controlla. Basterebbe mettere un ispettore del lavoro per una settimana davanti al mio ufficio e vedrebbe che tutti i contratti a progetto come me in realtà si recano al lavoro tutti i santi giorni. Ribellarmi? Certo, peccato che ho bisogno anche di questo schifo! Amo il mio lavoro ma la sto pagando veramente cara di Mr daem - 32 - informatica 291. INGEGNERE SENIOR LAUREATO E IMMEDIATAMENTE ASSUNTO NELLO STESSO LUOGO DOVE HO SVOLTO LA TESI. DA UN'ANNO SONO INTERANALE, NON HO CERTEZZE SUL PROSSIMO ANNO SE NON IN VIA INFORMALE, SU CARTA IO HO UN POSTO ASSICURATO FINO AL 31 DICEMBRE. PER POTER PRENDERE IN AFFITTO UN APPARTAMENTO HO DOVUTO CHIEDERE CORTESEMENTE AL PADRE DELLA MIA RAGAZZA DA FARMI DA GARANTE, VISTO CHE A PARTE I QUASI 15.000 EURI L'ANNO NETTI, NON POSSO AUTOGARANTIRMI. NEANCHE PER UN PRESTITINO IN BANCA. E PER L'ANNO PROSSIMO PROBABILMENTE SARA' UGUALE. UNICO PREGIO: SE OGGI MI ROMPO DEFINITIVAMENTE LE SCATOLE, GLI DICO: CIAO, DA DOMANI NON MI VEDETE PIU'. MAGRA CONSOLAZIONE, EH! di MATTIA CALLIGARIS - 27 - FERRARI AUTO 292. TESTIMONIANZA CONTRO CORRENTE Salve, so che posso attirare le ire di molti però credo che piangersi addosso sia superfluo, sono convinto per esperienza personale che bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare in prima persona senza sperare troppo in co.co.co, co.co.pro ed affini, mettersi in gioco talvolta comporta molto sacrificio e coraggio, per certi versi è meglio stagnare nella palude. Bisogna prendere atto che nessuno ti regala nulla, credo che tutto faccia parte del "gioco delle parti" scopo di un imprenditore è fare profitto, questa regola è vecchia quanto il mondo...il mio modesto consiglio è darsi da fare in prima persona, ci sono tanti esempi positivi.. di Raf Vallone - 35 - informatica 293. UN AFFARE ! -un contratto che entra su un pezzo di cartaigenica -8 ore al giorno minimo -straordinari non pagati perchè ovviamente un cococo non dovrebbe farli -malattia ? -tfr ? -scatti ? - etc Mi lamento per coloro che non si lamentano, c'è chi riesce a far finta di niente, aumentando così la fatica di chi, come noi lotta anche per loro. Voglio sperare che non sia tempo buttato via...il nostro futuro ? di lavoratore rossi - 27 - automazione industriale 294. LAUREA LETTERE ma perchè è cambiato qualcosa sempre sfruttati siamo senza malattia, ferie, maternità, TFR, pensioni. Ma hanno fatto i contratti a progetto e intanto gli imprenditori guadagnano e i politici ci fanno fessi. di TONI BETTINI - 34 - call center 295. NIENTE DI NUOVO SOTTO IL SOLE Mi unisco al coro delle lamentele. Fino allo scorso anno avevo una co.co.co. a scadenza annuale; da quest'anno ho un co.pro. che nella sostanza non cambia nulla nelle mie condizioni lavorative e di certo non mi ha dischiuso le porte dell'assunzione a tempo indeterminato!: per fortuna lavoro per una ditta più seria di molte altre che mi paga la malattia e le ferie ma per tutta la maggior parte delle persone che non hanno la mia fortuna la "riforma Biagi" (spiace che ad una persona uccisa anche per colpa dell'inadempienza dello Stato per cui lavorava sia dato il nome di una riforma cosi poco riforma!)non ha rappresentato neanche un minimo miglioramento. di M. B. - 34 - servizi 296. BENVENUTI NELL'ERA DELL'OTTIMISMO Cominciai nel 2003 con P.IVA e 50.000 al giorno (+IVA) Subito dopo Berlusconi venne Dini ed il suo 10% di INPS. Venne Prodi con la tassa sull’Europa: i lavoratori autonomi a parità di dichiarazione dei redditi pagheranno una aliquota più alta ! Tanto si sa che i lavoratori autonomi evadono tutti e intanto io vado avanti, un lavoratore autonomo non lo assume nessuno, è troppo comodo con la Partita IVA aperta. Arriva l’epoca ulivista dei co.co.co., del lavoro interinale e ad un tratto scopro lavoratori più precari di me, il fatto non mi rende orgoglioso. Infine ecco Mr B, io oggi mi trovo con mia moglie in maternità che ha paura a chiedere il part time (lavora in una azienda con meno di 15 dipendenti, non sono obbligati ad accettare), sua madre lavorerà ancora fino al 2010 grazie alla riforma delle pensioni meno male che c’è il contributo di 1000 euro per i secondogeniti, credo proprio che ne faremo un altro di figlio. Preciso : sono un lavoratore autonomo ma lavoro 40 ore a settimana, ho un orario fisso, dei superiori e tanti colleghi (alcuni subordinati) che sono dipendenti, sono quello che si dice un lavoratore parasubordinato. di Claudio S. - 34 - Informatico 297. TANTO PRIMA O POI AFFONDEREMO TUTTI:LAVORATORI,AZIENDE,GOVERNO Io scrivo da ex Co.Co.dè e da ex CFL.Non so cosa sia stato peggio.Nel primo caso mi hanno mandato a casa perchè lavoravo nella stessa azienda di mio marito (?) Nel secondo, poichè ero incinta non mi hanno rinnovato il contratto, dopo che con il mio bel pancione ho lavorato fino a 10 ore al giorno e in condizioni non prorpio sicure, se vogliamo dirla tutta.Per tre mesi ho chiesto all'azienda (un corriere internazionale)di farmi sapere l'esito del contratto, mica si per forza, ma si o no.Beh mi è stata consegnata la lettera di arrivederci e grazie 4 ore prima della scadenza del contratto.Adesso mi ritovo con una laurea in economia in tasca e una bimba a casa.Ma la cosa peggiore sono le umiliazioni delle porte chiuse in faccia solo perchè si ha una bambina.La mia bimba è comunque fortunata perchè c'è lo stipendio di mio marito, ma se ciò non fosse stato? Ah dimenticavo,AL MIO POSTO ATTUALMENTE LAVORANO DUE INTERINALI PART TIME.Spero che tutte queste aziende che utilizzano questi sotterfugi legali, prima o poi affondino insieme a questo governo.Non parliamo poi delle cose vergognose che accadono al Sud.Buste paga fasulle e lavoro nero a go go... di gabriella b - 298. MA CHE DOVEMO FA? 34 anni, laureato da 8, fidanzato da 9 , lavoratore CO.CO.CO per tre anni, partita iva da due, pendolare Napoli Roma da sempre mi pare ....... con 250 mila KM su una macchina di quattro anni. Mutuo, tredicesima, malattia..... un miraggio. Mi scade il mese prossimo l'ultimatum che mi ha dato la mia ragazza, o la sposo o mi lascia. Che devo dare????? AIUTOOOOOOOOOOO di antonio mergellina - 34 - Informatica 299. MA SICURI CHE SIAMO IN DEMOCRAZIA?????? E' UNA VERGOGNA!UN PAESE DOVE NON C'E' LA TUTELA DEL LAVORO, NON E' UN PAESE DEMOCRATICO. E PARLO DI LAVORO VERO,NON DI QUESTE PRESE IN GIRO!!!!!!!!!!! di gabriella b - 300. E ADESSO? Flessibilità, lavoro atipico ... ho gioito quando ne ho sentito parlare la prima volta. Pensavo fosse la soluzione a tanti problemi, a tante situazioni difficili ... al lavoro nero. Il tempo è passato e le cose sono cambiate ... in peggio. Inutile rielencare cosa non va? Lo hanno fatto in tanti prima di me, ma ... "repetita iuvant" Partita IVA, INPS, NIENTE FERIE, NIENTE MALATTIA, NIENTE TFR, NIENTE BUONI PASTO, NIENTE TELEFONO AZIENDALE, NIENTE RIMBORSO SPESE, NIENTE DI NIENTE. Solo lavoro e "ringraziamenti" per chi ce lo offre. A chi giova? Alle aziende e alla Pubblica Amministrazione che ne abusa attraverso le S.p.A. che controlla. E ai lavoratori "atipici"? Giova anche a noi ... o così o a casa di S. C. - 40 - consulenza alla P.A. ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 331. MI AVEVANO PROMESSO UN POSTO A TEMPO INDETERMINATO!!! E' dal 2001 che lavoro in una societa' che si occupa di Comunicazione come Co.co.co. Il mio compito e' sempre stato quello di gestire, coordinare e supervisionare l'aggiornamento mensile di un sito sponsorizzato da una Soceta' Farmaceutica. Inizialmente malgrado avessi un contratto co.co.co sono stata sottoposta ad un orario di lavoro di 8 (800 euro nette al mese) con la promessa di assunzione a tempo indeterminato. Ho rinunciato cosi' a tanti lavori occasionali che a mano a mano mi venivano offerti (tipo supplenze a scuola) perche' il mio capo non gradiva la mia assenza dal lavoro anche solo per mezza giornata. Figuriamoci la malattia ... andavo a lavoro anche con l'influenza, visto che la malattia non era contemplata nel mio contratto ... avrei perso soldi. Il 23 ottobre 2003 il mio capo, non avendo la possibilita' economica di assumermi come aveva promesso, mi leva l'obbligo delle 8 ore al giorno, lasciandomi libera di gestirmi il mio tempo, con un cellulare!!! Oggi (23/10/04) mi dice che non ha piu' bisogno di me..... Io mi sento piu' fallita che mai, perche' in tre anni e' come se non avessi fatto niente, solo sacrifici e pochi soldi!!!! Grazie per lo sfogo! Valentina di Valentina Falcioni - 31 - Farmaceutico 332. DEL RESTO... ...hanno mantenuto la promesse: un milione di posti di lavoro (che poi uno lo assumano 4 volte non era specificato) di babe bertossi - 25 - info 333. FUTURO ROSEO E ASSICURATO 6 contratti da marzo. Sono la paladina del milione di posti di lavoro! Dopo una laurea quinquennale, un master e uno stage mi trovo al sesto contratto a progetto, il più lungo e anche il più remunerato. E dovrei anche esserne contenta. Peccato che il 21 marzo 2005 tutto finisca e che dal 22 io sia di nuovo alla ricerca spasmodica di un lavoro, regolare o irregilare (cerco solo del vile denaro che mi faccia mangiare...). Peccato che a sostenere i bei discorsi contro il lavoro nero non ci siano azioni definitive e serie. Ahi voglia a creare CoCoPro e ad inveire contro i poveri giovani che si accontentano di tutto pur di lavorare... Dovremmo essere noi giovani ad inveire, invece chiniamo il capo e continuiamo a lavorare con la febbre e a temere di chiedere qualcosa, perchè, come dice il mio capo: "il tuo lavoro vorrebbero farlo in tanti. Dovresti ringraziare Iddio perchè sei stata scelta e invece ti lamenti!". Ancora a capo chino mi allontano e penso: vado in vacanza, mollo tutto e cerco la fortuna su un'isola caraibica deserta, dove finanziamenti e licenziamenti non sussistono. Poi torno in me e schiaccio il bottone per inviare un altro Curriculum, che non si sa mai! di Maria Chiara Rossi - 27 - Consulente P.A. 334. Dopo la laurea, 2 anni di cococo e poi l'agognato tempo determinato, che dovrebbe, in un paese civile, portare, prima o poi all'assunzione. Ma arriva la legge "cosidetta" Biagi (non sono sicura che lui l'avrebbe firmata così com'è) e dall'alto arrivano ordini precisi: ridurre al minimo i contratti a t.d e fare tutte collaborazioni a progetto, per evitare vertenze. Si torna indietro, non solo per i ticket, le ferie, la malattia, la pensione... non ci sono limiti di giornate, limiti previsti dai cococo, quindi posso essere obbligata a venire in ufficio tutti i giorni lavorativi del mese e a lavorare a casa anche quelli festivi! Con la cococo non mi volevano aprire nemmeno un conto corrente... figuriamoci con la copro... Sto preparando una bella vertenza e mi rassegnerò a essere mobbizzata lavorando da segretaria con lo stipendio da tecnico... stipendio che purtroppo pagherete anche voi, essendo io impiegata in un ente para-statale. Insomma, in un modo o in un altro paghiamo tutti... sempre e comunque... che tristezza... di Eva Kant - 335. DOPO 6 ANNI ... Sono stato sei anni co.co.co. Oggi lavoro in Spagna, almeno ho un contratto fisso e 15 mensilità. Lavoro la metà e guadagno di piú. di giacomo pierini - 34 - editoria 336. VOGLIO TROVARE UN SENSO A QUESTA VITA Non direi che è cambiato molto da co.co.co a progetto. Mi domando se i figli dei parlamentari lavorano con questi contratti. Siamo pagati male in maniera saltuaria senza sicurezze di rinnovo. Siamo senza futuro. Lavoro da quando avevo 25 anni. A 35 vivo ancora con altre due ragazze in casa. Ho di mio solo una stanza in affitto. La mia vita sentimentale è sempre stata minata dalla precarietà e dall'incertezza del lavoro perché ho sempre conciuto ragazzi terrorizzati dal futuro, destabilizzati, insicuri. Così che cosa costruiamo? Viviamo alla giornata. Non sapete cosa significa vivere senza prospettive. E pensare che io ho sempre studiato e continuo a studiare. Ho una laurea, una specializzazione e un master. Che non mi servono a meritare un futuro stabile. Ma non è vero che il nostro problema è che non abbiamo speranze . Speriamo che cambi tutto. Che i lavoratori tornino ad avere delle garanzie. Che il lavoro torni ad essere un diritto. Che la nostra costituzione torni ad avere un senso. In fondo si tratta della nostra vita e dovremmo essere noi a decidere come viverla. Non dovremmo subire le scelte di chi non ci sa garantire neanche i più elementari diritti di sopravvivenza. di Melissa Lo Bianco - 35 - archivista 337. STO SVUOTANDO IL CONTO IN BANCA Fino a due anni fa ero dipendente (contratto a tempo indeterminato) di una nota società di informatica che, in piena crisi economica, ha "invitato" a dimettersi circa 50 persone, con 15 mensilità di indennità. Ho trovato lavoro solo aprendo la Partita IVA e dovendo pagare INPS, IVA e commercialista, senza ferie pagate, senza indennità per malattia (15 giorni passati a casa dopo un incidente stradale non me li ha rimborsati nessuno), TFR, tredicesima e quattordicesima, senza rimborso spese o buoni pasto .. senza niente di niente, per pagare le tasse su ciò che guadagno ho praticamente finito (in due anni) i soldi che avevo preso dalla liquidazione. Ma l'Italia non era una Repubblica democratica fondata sul lavoro? La democrazia è poco evidente quando i vantaggi delle riforme sono tutti e soli degli imprenditori. In bocca al lupo a tutti. Daniela di Daniela Daniela - 30 - Informatica 338. LA SINISTRA ERA A GUARDARE LE TV DI BERLUSCONI ...e per la "coerenza" di Bertinotti il paese e' stato consegnato a una banda di malfattori. Io manderei al muro non solo i malfattori, ma anche un bel po' di pseudo-intellettuali di sinistra che vendono aria fritta e intanto si fanno la barca alla faccia dei loro votanti morti di fame e co.co.co. Come dire, bastonati e pure cornuti. Contenti voi... di cicciuzzo cozza - 35 - peschereccio 339. CO.CO.CO.COCCODÈ! Sono 4 anni che lavoro da dopo la laurea e sono passata dal Co.co.co al contratto a progetto, col risultato che sono sottopagatissima, a dicembre mi scade, il settore è in crisi, non ci sono (quasi) più clienti e probabilmente mi dovrò cercare un altro bel contratto a progetto...tutela per il lavoratore zero assoluto...tante grazie Governo! di claudia albizzati - 30 - comunicazione 340. ME NE ANDRÒ A CO.CO.PRO. Eccomi qui. Ho un lavoro a tempo indeterminato, pagato bene, con solidissime prospettive per il futuro. Sono stimato e il lavoro che faccio mi piace moltissimo. Eppure a breve mi licenzierò e continuerò a fare quello che faccio ora ma con un contratto a progetto. Unica cosa: lo farò da casa. Infatti a differenza di molti, ho cambiato proprio per questo motivo, non riesco più a vivere a Roma, me ne torno in luoghi più tranquilli e collaborerò da lì. Ovviamente spero che mi rinnovino il contratto quando scadrà...... di F. Z. - 32 - I.T. 341. LICENZA MEDIA LAVORO IN CO.CO.CO DA 6ANNI E IL CONTRATTO A PROGETTO PROPOSTO ORA E' UGUALE SE NON PEGGIO.CHIARAMENTE E' STATO UN CO.CO.CO TRATTATO CON VINCOLI DI ORARIO PRESENZA FISSA ECC...QUESTI CONTRATTI INVECE DI AIUTARE CREANO SOLO DISEQUILIBRIO FRA IL RAPPORTO LAVORO E DIPENDENTE. IL DIPENDENTE SERIO SI SENTE CMQ IN OBBLIGO A DARE RISPETTO LAVORATICO PRESENZA ECC... MA DALLA PARTE DEL DATORE NON E' MAI LA STESSA COSA, COME COMPENSO BUSTA PAGA, COME OBBIETTIVI MAI STILATI O VOLUTAMENTE NON CHIARI ECCC... IL DATORE ESIGE STESSA RESPONSABILITA PUR NON ESSENDOCI ASSUNZIONE. NON E' POSSIBILE CHE SI POSSANO CREARE LE CONDIZIONI PER CUI GENTE ONESTA CHE VUOLE LAVORARE NEL GIUSTO EQUILIBRIO VENGA TRATTATA COSI, DAL DATORE DI LAVORO E DALLO STATO CHE NON TUTELA QUESTE ILLEGALITA. FAI LA LEGGE, BEN VENGA, MA FAI CONTROLLI XCHE' VENGA RISPETTATA E IL LAVORATORE NON PERDA IL POSTO DI LAVORO O QUANT'ALTRO. ALLA FINE ANCHE IL PROGETTO RIMANE UN CONTRATTO USATO PER BYPASSARE TASSE ECC... di ELISA BRAGAZZI - 32 - INFORMATICA 342. INGEGNERE Siamo soltanto cifre nelle statistiche. Che vanno su. Vorrei che gli idio*i che leggiferano leggessero queste denuncie. E la smettessero di alzare i numeri con i contratti CO.CO.CO. o le lauree brevi... di Frank Zappa - - IT 343. LAUREA IN SCIENZE INTERNAZIONALI E DIPLOMATICHE Esperienza di collaborazione coordinata e continuativa di 1 anno. Paga bassissima, in rapporto prendevo di più quando lavoravo per una cooperativa, soprattutto se rapportato all'impegno ed alle responsabilità. Per la mia formazione mi piacerebbe lavorare nella pubblica amministrazione, ma aquale prezzo? Per fortuna che ho avuto una famiglia ed una ragazza alle spalle, altimenti il precariato di rovina, soprattutto a livello mentale. Ma come abbiamo potuto ridurci cosi'? Eh? Sapete che cosa ho fatto...sono emigrato in francia, quest'anno! Faccio una specie di master che mi costa 1/10 dei master che mi avevano proposto in italia!Ed è altamente professionalizzante. Non chiedo assistenza, ma dignità. Qui per ora l'ho trovata. La speranza é di poter un giorno tornare a casa, con la possibilità concreta di farsi una famiglia e vivere in maniera dignitosa. Ciao a tutti. Ps: Ma dove stiamo andando?!!! Per fortuna che siamo cittadini d'Europa e possiamo spostarci!!!! di Daniele Melli - 25 - consulenza pubblica ammin 344. MAI PIU' CO.CO.CO Un lavoratore autonomo, mi ha promesso nel 2001 un lavoro con contratto formazione. Appena licenziata dal mio lavoro precedente di cassiera in un supermercato che non mi soddisfava, mi ha informato che mi avrebbe assunto come segretaria co.co.co. che tanto era uguale. 10 ore al giorno di lavoro, tanto l'orario è flessibile - niente ferie - niente malattia - niente tredicesima - niente t.f.r. niente mutui - niente affitto -solo obblighi . Il co.co.co era uno strumento che in mano a dei balordi del genere diventava una tortura per tanti ragazzi volenterosi e disponibili. Ora lavoro sì a formazione da un vero professionista serio, che ha creduto nella mia formazione insegnandomi tantissimo e che tra un mese mi assumerà a tempo indeterminato perchè crede in quello che faccio e in quello che produco. di Agnese Mazzola - 28 - studio legale 345. CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NULLA! Dopo due anni da Co.Co.Co. sono diventato Co.co.Pro.a gennaio 2004, si può dire che la mia azienda sia all'avanguardia, non è cambiato nulla di nulla, se non peggio: il reddito mensile è diventato molto variabile (ad Aprile e Agosto non ho avuto 1 euro in busta paga!!!), l'aliquota è cresciuta da 14 a 17,8., l'orario è esattamente quello di un dipendente (se non peggio!), il carico di lavoro è aumentato e lo stipendio è rimasto lo stesso. E' ora di finirla: cosa aspettano i sindacati a far qualcosa anche per noi, non solo per i dipendenti ai quali tutto è dovuto? E' anche grazie a loro che noi ci troviamo in questa situazione!!!! di Samuele Dall'Olio - 30 - formazione 346. LAUREA Ho lavorato come Co.Co.Co. per 2 anni. E per 800 euro al mese (laureata). Molti miei amici lavorano ancora così e hanno 30 anni o più. Esperienza "instabile"e frustrante!Qualcuno dovrebbe comprendere cosa significhi non sapere se si lavorerà il mese successivo; Non poter chiedere un finanziamento;Non poter chiedere un mutuo;non vedere un futuro se non ci si appoggia ai genitori o a chi ha un contratto "stabile". Molto frustrante...I giovani, che sono il futuro, sia nel lavoro sia nella società, sono in realtà le persone con meno stabilità di tutti!Come fa a "girare" l'Economia?E' uno strumento molto pericoloso.INVITEREI ad evitare di lasciarlo in mano alle aziende che se ne servono nel modo sbagliato. Le collaborazioni a Progetto sono solo una variante. di Morena Sena - 27 347. DIPLOMATO - TITOLI VARI Ho vissuto per molti anni, dal 1986, l'esperienza del precariato sotto altre forme e denominazioni, come tutte le esperienze già lette, nessuna possiblità di godersi la vita e i soldi guadagnati, nessuna possiblità di determinare il proprio futuro ecc. ecc. Dal 2000 ho un lavoro fisso ed è tutta un'altra vita, la differenza è abbisale soprattutto nella tranquillità. Finalmente a 43 anni ho la possibilità di vivere e di poter decidere di sposarmi e di avere figli, insomma di fare una vita normale. Io sono stato fortunato ma gli altri? Ci sono mie ex colleghi di precariato che se la passano malissimo, alcuni per motivi di obsolescenza hanno perso definitivamente quel poco che avevano, erano diventati di peso... Ci dovrebbero essere delle regole, le posizioni lavorative dovrebbero ad un certo punto diventare definitive, oppure dare dei vantaggi ai concorsi, qualsiasi cosa ma non si può buttare via una persona. di Alessandro Sica - 47 - pubblico 348. A PICCOLI PASSI (SOPRATTUTTO SCONFITTE) Il mio status di co.co.co è durato dal 1998 al 2004 – contratti di 15 gg., un mese, un anno, sei mesi, ogni volta rinnovabili. Alla fine del mese riceverò il primo cedolino da dipendente. Come tutti, la pretesa delle otto ore tutti i giorni (e molto straordinario, se avesse senso questo termine rispetto agli atipici), il ricatto ai primi segni di indisciplina. Lo stipendio: da un milione-e-seicento-mila-lire (da farsi bastare per trasferta e pasti) ai 1.100.00 euro (ottenuti lentamente, faticosamente) del 2004. Pago l’affitto, non ho figli. Forzando la mano e dopo spiacevolissime discussioni mi sono conquistata (anche perché c’era continuità di rapporto, da anni, con le stesse persone) qualche diritto in fatto di ore lavorative. I più giovani nemmeno sanno cosa spetta loro, quali sono (o almeno quali erano) i diritti dei lavoratori, oggi manca soprattutto la consapevolezza dei diritti, la pretesa del rispetto delle regole (è proprio su questo che le aziende fanno il lavoro sporco). Prima di andare a trattare singolarmente, parlate tra di voi, con le colleghe e i colleghi, mettete in comune le vostre esperienze e provate, insieme, a farvi rispettare come persone e come lavoratori. di maria frais - 38 - editoria 349. MASSIMO RISCHIO = MINIMO GUADAGNO Cosa si può dire del CoCoCo ? Quando al venerdì alle 12 scopri che il tuo rapporto terminerà alle 17 dello stesso giorno, e che per far valere le clausule che garantiscono 30 o 60 gg di preavviso servirebbe un'azione legale con conseguente fine di ogni possibilità futura di contratto in un ambiente quanto mai ristretto. Ovviamente hai lavorato una media di 10-12 ore al dì spesso con reperibilità notturna, sab e dom compresi, ma pagato per 8 che diamine... Con il contratto a progetto cambia la sostanza ma di fatto resta tutto come prima. Finché si mascherano assunzioni di fatto con formule che favoriscono solo le aziende che fanno del "body rental" uno sfruttamento a tappeto che speranze ci sono di un impiego duraturo e pagato il giusto ? Quando il body rental sarà messo fuorilegge, istituita una categoria degli informatici a cui servirà un adeguato titolo di studio per potersi iscrivere, terminerà la politica del consulente mascherato da dipendente ??? Chi dobbiamo ringraziare per questo ? I consulenti forzati o le Società che sfruttano il Body Rental (sia chi li richiede che chi ci fa un mercato). Che succederà quando si avvicineranno i 60 anni senza pensione o quasi?? di Enrico Magi - 45 - Informatica 350. DAL CO.CO.CO. AL PROGETTO Sono stata assunta nel 2001 con un contratto di lavoro co.co.co. in cui come tutti sanno non vengono riconosciute ferie, malattia, maternità, tredicesima, scatti di anzianità, prima ancora che diventasse legge a tutti gli effetti e cioè a luglio il mio contratto si è trasformato ed è diventato a progetto, cosa è cambiato? Niente anzi, come molti credo la tanto venerata flessibilità di cui si è parlato è una vera chimera perchè anche se nero su bianco non esistono orari obbligatori nella realtà l'obbligo c'è. Il rischio? una lettera di preavviso di 30 giorni per rescindere il contratto che come tutti sanno si può sciogliere con una lettera di preavviso e senza una causa certa. Data la mia età posso ringraziare il governo del fatto che mai diventerò mamma. di donatella daggiano - 35 - editoria 351. IL VERO SCANDALO E' che a 35 anni uno e' "vecchio" per cambiare lavoro o iniziare un lavoro diverso. Che il Governo fornisca a tutti i lavoratori "vecchi" una pastiglia di cianuro gratuita cosicche' la questione possa essere risolta in via definitiva e senza pesare sulla comunita' che produce. di Carletto Ancelotti - 45 - pallonaro 352. MANIFESTAZIONE!!!!!!!! LEGGO TUTTE QUESTE TESTIMONIANZE E NON POSSO NON RICORDARE QUANDO ANCHE IO ERO UN CO.CO.CO. SCENDIAMO SUL SERIO IN PIAZZA, OGNUNO CON LA SUA STORIA IN MANO...O, PERCHè NO, RACCOGLIAMO TUTTE QUESTE STORIE E QUELLE DI TUTTI COLORO VOLESSERO UNIRSI E SPEDIAMOLE A CASA DI TUTTI QUESTI BRAVI SIGNORI. FACCIAMOGLI CAPIRE CHE GLI ITALIANI NON STANNO A GUARDARE E CHE SE ANCHE CADIAMO COL SEDERE PER TERRA, CI RIALZIAMO SEMPRE...PIù ORGOGLIOSI DI PRIMA. MANIFESTIAMO CON LA DIGNITA' DI CHI SI SENTE LAVORATORE...NON SCHIAVO!!! di simona petraccone - 27 - impiegata 353. GIANNI!!!! Gianni....Gianni, pronto mi senti! Ah si ecco, scusa sono un pò rincoglionito! Gianni sto leggendo sul sito di repubblica che oggi i giovani sono tutti Co.Co.co. Coproco, coccodè; insomma ti ricordi ai nostri tempi, quando c'erano i contratti a tempo determinato, quando i genitori di questi ragazzi che scrivono con uno stipendio campavano la famiglia, e si poteva piano piano acquistare una casa? Oggi invece con due stipendi si fa la fame gianni! Non possono sposarsi e fare figli, manco prendere un fido per comprarsi una Punto, ma coooome si fa a non essere Ottimisti Gianniiiii!?! Come si faaaaaa!?! di Luigi Piccioni - 30 - servizi 354. EVOLUZIONE DELLA SPECIE Da CO.CO.CO a CO.PRO (oggi) a CO.PRO.FU.GO (Domani) di COCOCO C - 355. BEFFA, ILLUSIONE, SFRUTTAMENTO Da 3 anni informatica in un call-center. Da 3 anni ho un ruolo 'fisso' e utile, ma per loro devo continuare ad essere la solita precaria. Nulla di nuovo con il nuovo contrattuccio a progetto, che poi non fa capo a nessun vero progetto e di diverso dal co.co.co. ha solo il nome. Non gli va proprio di fare lo sforzo di assumermi, e gli anni passano... Sogno di riuscire a sposarmi e avere almeno un figlio, e mi struggo a pensare che se continua così perderò il treno per sempre... Mi sento umiliata, presa in giro da un'azienda che male non va e da leggi che evidentemente glielo permettono. Permettono di prendere in giro migliaia di vite giovani e meno giovani, tenendole al chiodo per motivi di pura sopravvivenza per mesi o per anni, senza nessuna certezza per il domani. Fermi, lì, con le ali tarpate, senza dignità e senza diritti. E pure col terrore che se alzi il sopracciglio neanche te lo rinnovano, il contrattino... Temo ritorsioni, per questo non mi firmo, scusate. di Anonima XX - 36 - CALL-CENTER 356. SIAMO TUTTI LIBERI PROFESSIONISTI... Lavoro in una società di consulenza da quasi tre anni e fino a dicembre del 2003 avevo un contratto co.co.co. A dicembre dello scorso anno i partner hanno modificato tutti i contratti e ci hanno tramutati in tanti "finti liberi professionisti"...abbiamo dovuto tutti aprire la partita IVA con la conseguenza che i costi si sono lievitati, le garanzie sono diminuite e noi siamo rimasti comunque a tutti gli effetti dei bravi "dipendenti". Spero che l'Italia si risvegli presto dall'incubo- berlusconiano. Saluti a tutti di C M - 28 - consulenza di direzione 357. AVEVO UN CONTRATTO A TI Avevo un contratto a tempo indeterminato, poi un giorno il commercialista della mia azienda ha consigliato ai miei donatori di lavoro di far fallire la società, riassumere tutti a co.co.pro da un'altra società i cui soci sono coperti da una società fiduciaria (legge del 2003 che permette alle società fiduciarie di diventare dei veri propri prestanome--per inciso la mafia non ha più bisogno di questi ultimi basta pagare una fiduciaria ed e' tutto legale). Già ma per far fallire l'azienda l'imprenditore perde i cespiti allora che fare.... un bel falso in bilancio (tanto male che va devi solo pagare una multicina). Inoltre se fallisce l'azienda l'imprenditore non deve nemmeno pagare il TFR al fantastico dipendente a cui viene decurtato sia il contratto e sia 5 anni di tfr. Mi piacerebbe ribbellarmi al mio donatore di lavoro che se ne va spasso sul mio tfr diventato una fiammante Mercedes che fa tre kilometri con un litro di benzina ma non ci riesco perchè nemmeno la legge mi permette di denunciare costui... allora spero vivamente che un giorno mi sveglio leggo il giornale e scopro che quel nano mafioso per palazzo chigi non ci sia mai passato.... di maroni harottoi...oni - 32 - IT 358. COCOCO IO VADO, ANZI RESTO... I contratti cococo spariscono, anzi restano. Collaboro da oltre 10 anni con un ente pubblico, per questi la legge Biagi non prevede cambiamenti. Quindi tutto come prima. Maaa??? meglio o peggio. Direbbe il saggio meglio prima. Si per fortuna, visto che al peggio non vi è limite, rimango un povero cococo in via di estinzione ( magari da tutelare). Non sono costretto ad aprire partita iva e il datore di lavoro partecipa con 2/3 alla mia previdenza e alla mia povera pensione!!!! Ma per quanto potrò-potremo continuare?? Ho la fortuna di avere una retribuzione dignitosa, ma senza garanzie e assistenza sanitaria nonchè assicurativa. Sapete x es. che nel sindacato è normale assumere personale con tutte le forme previste dai nuovi contratti, anche (ex) co.co.co. . Non vi sembra strano???? E tutti gli impieghi nel 3° settore???? o nella cooperazione e assistenza di base???? Anche li tanti ex co.co.co che ora cosa faranno???' Termino lanciando l'idea di una grande mobilitazione nazionale di tutti gli ATIPICI fuori da sindacato e senza di esso, per rendere visibile la nostra situazione. EX COCOCO DELLA PENISONA UNIAMOCI di pier angelo bonazzoli - 36 - multimedia 359. C'È POCO DA DIRE C'È POCO DA DIRE! nel 98% dei casi un lavoratore co.co.co e ora co.co.pro per il datore è equiparato al lavoratore dipendente ma costa meno, stessi obblighi, orari ecc. ecc., e inoltre lo sapete che un lavoratore cococo cosa si trova se viene licenziato dopo anni di lavoro? NIENTE !!!!!!! LIQUIDAZIONE = 0,00 euro CONTRIBUTI = 0,00 euro (non si sa a tutt'oggi se quel poco che viene versato sarà restituito!!!!!!!!!!) FERIE E PERMESSI NON GODUTI = ah ah ah ah (ti ridono in faccia) TOTALE = 0,00 euro !!!!!!! e non è che ti diano uno stipendio più alto per farti una pensione integrativa eh ?! MA POI PRETENDONO CHE CONSUMIAMO E CHE SPENDIAMO PER FAR GIRARE L'ECONOMIA :) col c***o !!! PORTERETE L'ITALIA A FAR LA FINE DELL'ARGENTINA !!!! ma tanto che ve ne frega a voi, ve ne potete sempre andare a fare un giro in yacht ! POLITICI : VERGOGNATEVI !!!!!!!!!!!! di geppo giappi - 30 - terziario 360. DA CO.CO.CO. A CHE.CHE.CHE. eddai di mario mario - 33 - creativo ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 361. I NOMI!! I nomi, per favore i NOMI di chi ha inventato questa nuova forma legale di schiavismo!! E poi ricordiamoceli quando dobbiamo andare a votare (che è l'unico diritto che per ora ci è restato, in attesa che la casa delle libertà..ahahahahahahah..che ridere..libertà di stare a casa e di vivere al limite della sussistenza..dicevo...che la casa delle libertà ci toglierà). A onor del vero dovremmo scrivere ad un certo sig. Treu (della sinistra...ma sarà davvero di sinistra?) che è stato il propugnatore di questi ignobili contratti e chiedergli il conto di tutte le pene che questo forum sta raccogliendo. di Anonimo Incazzato - 28 - Produzione 362. FORTUNA E FUTURO mi sto facendo il sesto anno di contratto annuale. i primi tre da cococo. gli altri sostanzialmente lo stesso. mi rendo conto che è molto di più di quello che hanno tanti altri. probabilmente guadagno molto di più di tanti altri. eppure ogni anno il futuro ha una scadenza. gli utlimi mesi lavori male perché sei teso. avresti bisogno di una prospettiva a lungo termine, specie nella ricerca di base. qui i risultati si vedono dopo anni e anni. non, come dice qualche cretino, con pochi mesi di investimento. la ricerca è fatta così. dopo sei anni nessuna prospettiva possibile, l'università blindata e fatta a pezzi da un governo che non ne capisce assolutamente niente, che fa le scelte più miopi immaginabili, il privato che non ha nessuna idea di cosa significhi rischiare per innovare. ora vivo. ma a un figlio che gli dici, quando ti iniziano a tremare le gambe perché forse fra un mese non hai da mangiare? nessuno ha capito che l'unico profitto buono è quello umano in uno stato democratico? che l'unico vantaggio vero è quello dell'individuo sociale? mah... di Alberto Unapietra - 34 - ricerca 363. DOTT.SA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE (108 SU 110) Credo che il contratto co.co.co sia il male del secolo per noi giovani. Sottopagati e illusi dai datori di lavoro che si trovano personale valido e capace ma tenuto sempre sul filo del rasoio. La precarietà diffusa ci fa accettare qualunque cosa. "Non me ne vado via da dove sono perchè so quel (poco) che lascio e non so quel che trovo" ecco come siamo costretti a ragionare. I contrattini da 6 mesi sono una grande incognita, mille lavori, raramente nel settore di studio, che non danno continuità e vere basi. Per non parlare poi della previdenza sociale, nemmeno tra 5 vite potremmo permetterci una pensione dignitosa. Sono laureata brillantemente da un anno, in un settore che pareva una "chicca", la formazione continua, con particolare attenzione alla formazione a distanza. In Toscana non c'è richiesta per chi ha il mio titolo, eppure indirettamente lavoro nel settore, con un part-time...a 4€ l'ora... un part-time da 335e al mese. Grazie a Dio ho i miei genitori. Ma domani? Anni fa speravo di essere sposata alla mia età... Il mio ragazzo non sta messo molto meglio di me. E dovrei avere fiducia in chi taglia fondi a scuola, sanità e previdenza? Non ci resta che piangere! di Laura Irtanucci - 26 - formazione degli adulti 364. COLLABORAZIONI ALLA RADICAL-CHIC Novembre 2001, a Milano. “Assunto” come “caporedattore” presso uno studio editoriale dopo quattro anni di collaborazioni nel settore delle pubblicazioni turistiche: virgolette d’obbligo perché il tutto avveniva rigorosamente senza contratto, con la mia partita IVA a garantire al tutto una patina di regolarità. A Capodanno 2002 mi venne un febbrone da cavallo, il 2 non tornai in ufficio e quando mi alzai dal letto, due giorni più tardi, scoprii che prima di chiamarmi sul cellulare, chiedendomi con fare minaccioso delucidazioni sulla mia assenza (peraltro comunicata la mattina del 2) il titolare aveva provato a telefonarmi una ventina di volte! Tutto questo per mano di due soggetti (il suddetto e la gentile consorte) fieramente di sinistra, che se sapessero che Mediaset tratta i propri dipendenti in questa maniera, avrebbero la faccia di c**o di andare a marciare in piazza: nessuno tocchi i diritti dei lavoratori (altrui)! Due mesi più tardi, con il “contratto” ormai prossimo alla scadenza, ebbi la fortuna di trovare un lavoro a tempo indeterminato, ma al momento di andarmene non ebbi quanto mi spettava: ne recuperai metà dopo aver intentato una causa. di L. M. - 35 - marittimo 365. GRAZIE A TUTTI I POLITICI, A TUTTI I SINDACATI Cari compagni di sventura, non dobbiamo solo ringraziare l'attuale S-Governo, ma anche quelli di prima, che hanno ignominiosamente calato le brache in tutti i campi: istruzione, lavoro, sanità, servizi pubblici. COCOCO, COCOPRO sono solo la prosecuzione dei contratti di formazione-lavoro e di inserimento creati da altri. La logica è la stessa. Dobbiamo anche ringraziare i sindacati, naturalmente, che tutelano solo chi il lavoro l'ha già a tempo indeterminato. E non ci raccontino che stanno facendo qualcosa anche per noi: non si vede niente di concreto e il futuro è sempre piu' buio. Per quanto riguarda il lavoro precario siamo pero' in bella compagnia, anche nel tanto mitizzato nord Europa hanno miriadi di contratti uguali a quelli che ci appioppano in Italia. Un'ultima cosa: molti di quelli che ora legiferano e pontificano sulle magnifiche e progressive sorti della autoimprenditorialita', della flessibilita', avevano fatto il 68 e il 77. Mi sa che aveva ragione Pasolini... Tanto, dall'alto delle loro cadreghe, ben salde, non cambiera' nulla, nemmeno per i loro figlioli: queste elite politicoculturali sanno sempre come perpetuarsi. A spese nostre, logicamente. di P B - 37 - Università-docenze 366. Da quasi 5 anni lavoro all'estero...dopo che mi avevano offerto contratto a tempo determinato (1 anno) a Norcia per 700 euro con vitto e alloggio pagato. (Non male pensavo allora) Una laurea in Lingue...parlo tedesco e inglese fluentemente. Non tornerei in Italia manco morta. Ho iniziato in un call center in Irlanda per una compagnia aerea e oggi lavoro come IT (computers) support per la stessa compagnia a Londra. Se domani me ne voglio andare qui trovo lavoro in capo a due settimane. CoCoCo? qui non sanno manco cosa sia. L'interinale lo farei in quanto guadagnerei ancora di piu. Certo ho fatto il sacrificio di lasciare il mio paese. Ah e qui se volessi diventare insegnante mi pagano pure il corso (650 pound al mese di borsa di studio). Qui gli insegnanti li cercano disperatamente. Sapete che vi dico? Non e' la cuccagna ma piu' civile dell' Italia di sicuro, almeno non sputo il sangue dieci ore al giorno gratis o quasi. Daniela Ortu Londra di Daniela Ortu - 32 - Computer 367. LAUREA E MASTER Laureata a pieni voti, tre lingue straniere all'attivo e appassionata di nuove tecnologie, prendo la palla al balzo (si fa per dire) e mi trasferisco a Roma per uno stage prestigioso presso un Ministero. Niente rimborso spese per tre mesi (nemmeno i buoni pasto); per prolungare la permanenza mi chiedono di aprire la partita iva. Stoltamente, accetto. Compenso: 500 euro lorde al mese. Oggi, dopo essere fuggita da quell'ambiente basato sulle raccomandazioni, ho un master alle spalle. Un titolo in più che mi ha permesso di ripetere la splendida esperienza della "stagiare" senza rimborso spese (i buoni pasto, quelli sì però) e che mi porterà nella migliore delle ipotesi ad un contratto a progetto di qualche mese. Come dice Tonino Guerra, evviva l'ottimismo. di Angela Deli - 25 - comunicazione 368. A 29 ANNI TROPPO VECCHIO PER LAVORARE........................................... Ciao, il mio contratto co.co.co e' scaduto da 3 mesi. Facevo il programmatore. In giro mi sento rispondere che sono troppo vecchio (29 anni!!!!) e che preferiscono assumere ragazzetti under 24 per proporre contratti di formazione lavoro. Adesso io che faccio? Dove vado a 29 anni? Mi sembra di fare il gioco della sedia..che quando la musica finisce tutti si siedono...chi rimane senza sedia paga pegno. Ed io lo sto pagando...ed anche caro. Paolo di Paolo Cagnetti - 29 - informatica 369. HO FINITO L'OTTIMISMO Riflessione: contratto a progetto, superbonus per non andare in pensione, sindacati che tutelano solo i lavoratori a tempo indeterminato, aziende che per abbassare i costi (leggi lavoro) vanno all'estero, istituti di statistica di Marte, cattolicesimo propinatore della sofferenza, politici porta-portiani alla ricerca di un singolo voto, televisioni asservite al volere del Governo, opposizione impegnata a masturbarsi mentalmente. Frase tipica di poltico "I giovani sono il nostro futuro", appunto il vostro non il loro! di alessandro vencent - 35 370. LAUREA il problema è che la nostra generazione sta vivendo singolarmente questo DRAMMA (dramma sì...perchè quando non puoi costruirti una vita sulla base di prospettive minime di questo si tratta) e ha delegato passivamente ai politici il compito di agire "per il nostro bene". La democrazia ha gli strumenti adatti per modificare un determinato stato di cose (sindacati, partiti, movimenti e associazioni) ma noi abbiamo più o meno volontariamente abdicato dallo svolgere un ruolo generazionale che ci imponeva di opporci a determinati processi sociali. Purtroppo la verità è che ci hanno divisi l'uno dall'altro, costringendoci ognuno a coltivare il rispettivo orticello nella speranza di qualche miglioramento prossimo venturo che ovviamente non arriva. Temo quindi che un po' tutti, dopo anni di contratti "deboli" e mortificazioni professionali e umane,ci stiamo progressivamente rassegnando a questo stato di cose. Ma anche chi è venuto prima di noi ha le sue belle colpe. Ci hanno venduto come una "grande novità" una sostanziale presa di giro... di alessio b. - 29 - telecomunicazioni 371. CO.CO.CO DOVUNQUE VO Ho lavorato co.co.co. per svariati anni e in situazioni diverse. Sorvolo sulle diverse e mi soffermo sul periodo trascorso in ARCI Solidarietà Lazio a gestire progetti educativi con persone svantaggiate (rom, ragazzi ad alto rischio sociale, etc.) per conto del Comune di Roma. Cinque anni terminati nel 1998 quando, in attesa di un figlio, sono andata 'in maternità' al settimo mese di gravidanza con un dono di 300.000 lire per il corredino. Grazie a questa FORTUNATA CIRCOSTANZA mio figlio ha trovato subito posto in un nido comunale dove è stato ben accudito, e dal 1999 io lavoro da insegnante...precaria. Però prendo i contributi (per quale pensione?). Però mio figlio mi assicura una detrazione fiscale. Però prendo l'assegno INPS perché rimango almeno tre mesi l'anno senza stipendio. Però a settembre mi sono ammalata, e una settimana di influenza mi è costata una settimana di retribuzione. Sono una signora e commento alla francese, 'merde alors'. di Ambra Prearo - 46 - Educazione 372. MOVIMENTO POLITICO Ho casualmente intercettato questo libro di testimonianze e non riuscivo a smettere di leggere. Si deve fare qualcosa: -Repubblica "può e deve" raccogliere queste testimonianze e pubblicarle (se non tutte, almeno in gran parte) sul quotidiano oppure farne un libretto ed allegarlo; la gente deve sapere, rendersi conto, capire che quella intrapresa non e' la strada giusta; e' moralmente inaccettabile e assolutamente controproducente per il futuro economico del Paese; -i co.co.co o futuri lavoratori a progetto devono inventarsi una forma di lotta che puo' essere di due tipi: manifestazioni pubblica -per es. 1 novembre 2004 Tutti i Santi a Roma- (che poi potrebbe sfociare in uno sciopero dalle prestazioni) e creazione di un movimento politico che sappia presentarsi alle elezioni con l'unico scopo di cancellare questa vergogna.Siccome potrebbe essere l'ago della bilancia alle prossime elezioni avrebbe una forza persuasiva notevole. O mi sbaglio? Ho aperto una casella postale: scrivete a [email protected] di pro cococo - 373. CE L'HO FATTA !!! Ho fatto praticamente 1 anno da co.co.co: la ditta dove lavoravo prima mi aveva "scaricato" e, dopo 3 mesi di disoccupazione, mi sono accordato con un'altra software house ma, al momento di firmare il contratto d'assunzione.... sorpresa: leggo "contratto di collaborazione continuata". Da principio sono rimasto sconcertato (i patti parlavano di "periodo di prova", non di collaborazione) ma il datore di lavoro, cripticamente, mi disse: "se vali, un giorno capirai...". Ho dunque vissuto questo rapporto come uno stimolo a migliorarmi continuamente (anzi, continuativamente), non fosse stato altro che VOLEVO (con tutte le mie forze) avere le ferie, contributi decenti, (almeno) la tredicesima, la malattia... volevo, insomma, AVERE UN FUTURO DA PERSONA "NORMALE" (e menomale che stipulai il mutuo sulla casa quando ero dipendente!). Dopo 10 mesi, finalmente, ecco la "vittoria": il titolare mi ha licenziato da co.co.co ma mi ha assunto come dipendente e (finalmente) mi ha svelato il segreto: "in realtà volevo solo vedere se eri determinato nel tuo lavoro, perchè avresti potuto <fingere di valere> per uno, due, tre mesi ma non per un anno". di Filippo Stilli - 35 - Informatica 374. NON È CAMBIATO NIENTE in realtà oggi non è cambiato proprio nulla se non il nome; infatti qualcuno mi spieghi la differenza tra un co.co.co. ed un lavoro a progetto. Sono percaso aumentati i diritti dei lavoratori parasubordinati? Forse è più difficile nascondere una qualsiasi altra attività all'interno delle mansioni che descrivono un "progetto"? Forse è più difficile inserire clausole vessatorie all'interno di un contratto a progetto? La risposta è sempre NO. Entrabi le tipologie di contratto si prestano bene a mascherare un vero e proprio lavoro subordinato senza naturalmente comprendere diritti e garanzie. di Fabio Sabbadini - 31 - informatica 375. laureato a pieni voti+master. ho lavorato per 5 anni in un SINDACATO, senza contratto, con partita IVA a 800 euro lordi al mese. Quando non gli sono più servito mi hanno buttato fuori senza neanche una buonuscita. Ora lavoro da 2 mesi in una p.a.: il contratto ancora non c'è e non ho nemmeno visto un centesimo! sempre la stessa storia: dai il max della disponibilità sperando che prima o poi qualcuno se ne accorga, ma l'unica cosa che ottieni è un bel calcione! NON SE NE PUò PIù!!! di a c - 29 376. QUESTIONE DI ATTEGGIAMENTO. IL LORO Li ho letti quasi tutti i messaggi, perché mi hanno insegnato a essere scrupolosa. E io ho voluto impararlo fin da piccola. Male. Avrei dovuto essere realmente flessibile (con la mia vita) a partire dalla fine dell'università. Decidere di andare in Canada a inseguire il mio sogno. Mi sono laureata molto bene, ho lavorato per diversi anni nell'editoria con disciplina. Redazione chiusa, dizionario finito, niente spazio per nessuno. Quindi co.co.co con enti locali. Da questo pacchetto ho imparato che la cultura gestita dai governi locali è pura fantasia. Poi una insperata ribellione. Un anno a Roma molto ben pagata a fare cose 'divertenti e importanti' per la cultura. Ora ho scelto una via professionale nuova e vergine, soprattutto per il mio cervello. Vi chiedo: quanti secondi ormai ci mettete a mandare a fare in culo quanti (amici e non solo analisti del lavoro) vi dicono una volta di più 'ma cosa vuoi fare da grande'? di Carmen xxx - 36 377. GESTIONE SEPARATA???? Ad un certo punto della mia vita, quando ero già cinquantenne, grazie alle magnifiche qualità dell'imprenditoria del Nord Est mi sono ritrovato a dover accettare, pur di campare io e la mia famiglia, un contratto co.co.co. L'amministratore delegato della dittà giustificò tale tipo di contratto con il fatto che un colloquio non basta per assumere una presona con una certa tranquillità; è meglio conoscersi per qualche mese. E' però da notare che, pur essendomi allontanato per alcuni anni da quel settore, ero stato sempre considerato uno dei pochi esperti di quei materiali. Alla fine il mio periodo da co.co.co è durato solo sette mesi perchè poi sono stato assunto a tempo indeterminato. Grande è stata la mia sorpresa quando mi sono recentemente informato sulla mia situazione previdenziale ed ho scoperto che quei sette mesi non concorrono alla mia anzianità previdenziale. Trattandosi di gestione separata mi verrà data una pensione "ad hoc" quando compirò 65 anni, se sarò vivo e chissà quanto sarà visto che ho versato solo per sette mesi. Ciò che mi chiedo, però, è se tutti coloro che stanno co.co.co per qualche anno, sanno che poi non ritroveranno quegli anni nella loro anzianità di Alberto VERNIZZI - 56 - metalmeccanico 378. A ME SEMBRA CHE SIA SEMPRE LA STESSA SOLFA (= FREGATURA) !!! Sono stato CO.CO.CO. e non credo di poterlo mai scordare. Potete mettere tutti i controlli che volete. Potete cambiare il nome, trovarne uno bello ed allettante. Di SCHIAVITU' si tratterà comunque !! Questi contratti non sono "una strada di accesso al mondo del lavoro", sono semplicemente la maniera con la quale il datore di lavoro (schiavista suona meglio) ottiene ciò che vuole spendendo poco ed avendo tra le mani una persona che non può "permettersi" la libertà di avere un'opinione. Adesso si tratta di fare un progetto ... portarlo a termine ... poi non servi più !!! Per favore, mi spiegate la differenza ?? La verità è che in Italia chi vuole lavorare stenta a restare a galla e chi non fa nulla è sulle poltrone più importanti. Per favore, cominciate a cambiare i contratti dei parlamentari ... mi sentirò meno preso in giro. Lo zucchero per buttar giù la pillola non funziona più ... trovate una cosa nuova e più efficace. Viva l'Italia, il paese dei balocchi per alcuni, e dei cachi per gli altri. Massimo di Massimo ?? - 32 - Research 379. LAUREA IN ECONOMIA E COMMERCIO + MASTER IN ECONOMIA DEL TURISMO Sono passata dall'essere una co.co.co. ad una lavoratrice a progetto... Volete sapere qual'è la differenza? NESSUNA ovvero la solita precarietà che non consente di progettare il futuro. E così mi ritrovo a 30 anni con lavoro che allo stato attuale durerà fino alla fine dell'anno e senza sapere ancora se da gennaio il mio conto in banca potrà continuare a beneficiare dei miseri 1.000 euro mensili (che è sempre meglio che niente) oppure no. Mi piacerebbe raccontare agli onorevoli Ministri cosa vuole dire lavorare a progetto...eh si... mi piacerebbe proprio!!! LAVORO PER TUTTI di Giorgia Tanzi - 31 380. LAUREA DI PRIMO LIVELLO E' davvero il colmo!Io sono stata e sono co.co.pro...nella PUBBLICA AMMINISTRAZIONE!Ma vi rendete conto???Adesso lo Stato non solo non assume più, ma lui per primo usa la precarietà: direi che ai "diritti dei lavoratori" possiamo dare proprio l'estrema unzione...Ma non vi ho detto tutto: lo stato fa anche grossi problemi per il pagamento! Mi ci vedreste a fare causa al tal ufficio della Presidenza del Consiglio dei Ministri?(il che non vuol dire affatto che io decida di non farlo ). Ma una cosa mi fa molta tristezza: l'aver realizzato, per esperienza personale, quanto molti di noi sfigati non osino mai alzare la voce, ma, come le canne al vento si pieghino al volere del capo e non abbiano il minimo coraggio di unirsi ai colleghi e, magari arrivando a qualche compromesso nelle strategie e nelle idee, alzare la voce insieme. Ma i nostri nonni,bisnonni, come facevano???vi ricordate quelle foto in bianco e nero, nei libri di storia, di quelle masse di diseredati, magari analfabeti, ma con una grande voglia, speranza, e anche rabbia di cambiare il mondo e di far trovare ai loro figli e nipoti un mondo migliore? Noi per quanto ancora ci lamenteremo con la coda tra le gambe?Bah.. E'31 di Elena Luise - 31 - pubblica amministrazione 381. UN ESERCITO DI SFRUTTATI, ANCHE NEL PRIVATO SOCIALE Da strumento per facilitare l'accesso al mercato del lavoro, nei fatti i contratti di collaborazione sono diventati uno strumento di marginalizzazione dei lavoratori, soprattutto giovani, che di colpo si trovano a formare una nuova classe sempre più estesa di lavoratori con scarsi diritti, temporanei e facilmente ricattabili dai datori di lavoro. Da noi in Romagna, come penso ovunque, è diventata ormai la prassi utilizzare i contratti di collaborazione per mascherare forme di lavoro subordinato; i controlli sono scarsissimi. Da noi questo sistema di sfruttamento è molto di ffuso nel settore turisticoalberghiero e nelle imprese cooperative. Una mia conoscente viene occupata con un cotratto a progetto da una cooperativa sociale (il mappamondo)addirittura come badante per gli anziani!!! E il tutto alla luce del sole. di giovanni fenestrini - 34 - privato sociale 382. DISOCCUPATO IN ITALIA O LAVAPIATTI A LONDRA? questa l'alternativa tra cui ci siamo trovati a scegliere io e un mio amico subito dopo la laurea...lui è partito a lavorare come cameriere in un ristorante cinese a dublino per tutto l'inverno...io invece per ora ho deciso di non partire...per andare fuori ci vuole comunque un profilo specifico per cui, lo dico per esperienza diretta...andare allo sbaraglio non conviene!! di Andros Andros - 30 383. SETTE MESI "NEL NIDO" Nel grigio e freddo inverno sestese dell'anno scorso,mi aggiravo perplessa e sconsolata da giovanissima neolaureata,per le vie della città toscana dove risiedo,alla ricerca di una opinabile collocazine lavorativa.....quando,avvicinatami quasi per scrupolo alla sede dell'ufficio scolastico del Comune, offrii il mio pur modesto curriculum all'impiegata presente quella mattina. Quel giorno,probabilmente,la congiunzione degli astri mi era favorevole,contrariamente al solito; e, al vedermi comparire esitante, ma decisa a nascondere l'imbarazzo sotto uno dei più smaglianti sorrisi,la responsable ai servizi educativi,spalancando gli occhi che esprimevano un' espressione tra le più sbalordite e compiaciute, mi comunicò:Ma guarda caso!! Proprio ieri si è licenziata un'educatrice!! Parlerò di te al dirigente del nostro ufficio, e poi ti faremo sapere. Poco dopo, mentre speranzosa mi avviavo e percorrere la salita che porta a casa mia squilla il mio cellulare: ero stata assunta cone educatrice per le sostituzione gioranaliere negli asili nido con contratto Co.Co.Co. che dire dell'esperienza è stato un gioco-lavoro per me piacevolissimo ma irripetibile di silvia caccetta - 25 - servizi educativi 384. TUTTE BUGIE Il governo pensa che non sia un tipo di lavoro subordinato... non è così. La maggior parte di giovani che accetta un contratto del genere ha bisogno di lavorare. Si lavora ad orari e spesso senza un progetto allegato al contratto. Abusi a cominciare a stipulare contratti di collaborazione di questo tipo, continueranno, basta inventarsi un progetto abbastanza verosimile che permette al datore di lavoro di non pagare il lavoratore quello che giustamente gli spetta (mutua ferie eccc.) di cristina depeccati - 32 385. DOTTORE IN GIURISPRUDENZA Per anni ho lavorato a 600 euro lordi al mese emettendo regolare fattura (e tra IVA e ritenuta d'acconto se rimaneva qualcosa di sicuro non era abbastanza per vivere). Per non parlare dell'INPS che ad oggi ammonta a quasi il 18%!!!! Grazie al cielo oggi sono assunta come dipendente a tempo indeterminato. Ho però fatto un'amara scoperta: tutto ciò che in questi (sei) anni ho pagato all'INPS come contributi previdenziali non solo non si cumulano con quelli che andrò a pagare come dipendente ma non sono neppure rimborsabili. Se li è incassati lo Stato e basta. Grazie Stato! di C. F. - 32 - giuridico 386. BELLA IDEA (MAGARI) MA NEL TERRITORIO SBAGLIATO Collaborazioni a progetto... per carita', una bella idea (una volta accettata la tiritera delle problematiche odierne del lavoro etc...) poter fornire la propria prestazione anche a piu' di un contraente... mi chiedo pero' se il signor Biagi (e quelli prima di lui, anche a sinistra e tra i sindacati), vivesse in Svezia... no perche' qualcuno glielo poteva dire "caro Sig. Biagi, guardi che per fornire gia' una sola prestazione, in posti come il Sud d'Italia, bisogna conoscere parecchi santi, perche' sa', non e' che funzioni proprio per meritocrazia - per fornirle piu' volte a piu' contraenti, bisogna proprio conoscere l'intero paradiso"... Speranze? Dice un detto "chi di speranza campa, disperato muore" di m m - 36 - informatica 387. "L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL (NON) ESSERE......" Il non essere, perchè con i contratti "co. co. co." non si era lavoratori, ma si era schiavi, nelle mani delle società che ne facevano abuso, sottopagando e umiliando i lavoratori sotto la velata (neanche tanto, talvolta) minaccia di una fine lavorativa in qualsiasi momento e senza alcuna regola! Ti costringevano a qualsiasi richiesta senza alcuna gratificazione.Personalmente penso di aver fatto un mix del peggio che si può volere nel campo lavorativo definito "regolare", e cioè lavorare in una micro cooperativa (di disonesti e truffaldini) che applicavano questo tipo di contratto....tralascio tutte le angherie vissute, dico soltanto che dopo una causa per il mancato pagamento di parecchi stipendi pur avendo tutte le ragioni non ho più visto un euro e non lo vedrò mai più il lavoro l'ho dovuto cambiare e pace!GRAZIE a tutti quelli che permettono l'esistenza di contratti e coop. del genere....p.s. spero che i nuovi contratti "a proggetto" non siano così, ma onestamente lo temo. In bocca al lupo a tutti!!!! di Andrea Sc... - 30 - Arte 388. LIBERE PROFESSIONI? A chi fa l'avvocato in uno studio giganteso nemmeno si addice l'etichetta co.co.co. La legge prevede che una profesisone intellettuale sia incompatibile con ogni forma di subordinazione, pena la cancellazione dall'albo. Allora ecco stuoli di impiegati, che sono iscritti agli albi, che fanno gli assistenti degli avvocati che sono soci dei grandistudi, unici veri liberi professionisti. Il problema è che i tuoi capi non ti permettono alcun contatto con i clienti e si riservano il diritto di silurarti domattina tutti i giorni dell'anno! di m. p. - 28 - avvocato 389. BASTA LASCIARSI SFRUTTARE leggendo queste pagine sono rimasta allibita, non pensavo che la situazione lavorativa in Italia fosse diventata così. mi sono laureata ad aprile e durante l´università ho fatto lavoretti (propaganda, traduzioni, palestre, ripetizioni, barista e così via). oggi, a 24 anni e fresca di laurea ho la grandissima fortuna di essere in Germania con una borsa di studio molto buona (per 12 ore settimanali mi pagano fin troppo), faccio l´assistente di lingua italiana, la scuola mi ha persino prospettatato la possibilità di assumermi il prossimo anno, l´ebay ed altri uffici simili mi hanno già offerto un contratto (rifiutato, purtroppo, avendo già firmato il contratto come assistente ). Insomma, mi va di lusso. Ma perchè sono andata via. Ma certo non potevo rimanere a Roma a lamentarmi che non c`è lavoro o ad accetare un co. co. co. Sapevo che la situazione lavorativa all´estero era migliore e me ne sono andata. Qui addirittura mi hanno proposto un master gratuito (vi rendete conto, gratuito?). Tornare in Italia? hahahaha!!! di daniela all´ estero - 24 - insegnamento 390. FINANZIAMENTO ACQUISTO LAVATRICE Un solo piccolo esempio: richiesta di finanziamento per acquisto di una lavatrice, valore 400€. NEGATO. di alberto spallone - 40 - edilizia ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 391. NIENTE DIRITTI, SOLO DOVERI... Purtroppo nella mia vita ho avuto la sfortuna di lavorare con contratto a progetto e non mi sentirei di augurarlo al mio peggior nemico. Pur non prevedendo il contratto la mia presenza sul luogo di lavoro, ero costretto a recarmi in loco ogni giorno, in quanto, in caso contrario, avrei potuto dire addio all'impiego. Inoltre non avevo ne` ferie ne` malattia. A tutto cio` va aggiunto che lo stipendio retribuitomi era paragonabile con quello di un lavoro part-time, mentre io ero occupato full-time, e sebbene il tipo di contratto preveda una paga paragonabile a quella di una consulenza esterna. Inoltre il progetto era inesistente e nessun datore di lavoro si fa scrupoli a inventarsi progetti, pur di risparmiare sulle assunzioni. Insomma basta con queste ipocrisie, questi contratti sono una vergogna, e ci si sente presi in giro e sfruttati gia` dal momento in cui si firma (e bisogna pure fare attenzione a quello che si firma, che ci si puo` pure itrovare a dover pagare delle penali!!!). di R G - 27 - Informatica 392. RIMPIATAO DI UNA CO.CO.CO Sono una co.co.co da ben 2 anni e 6 mesi.Pensavo: "gia' il nome dice tutto" ma grazie a questa tipologia di contratto mi son permessa i miei "capricci" e di mettere da parte qualche soldo per il mio matrimonio (fra solo 10 mesi.....aiuto). Dal 30 Settembre sono entrata in questo nuovo mondo di Lap (anche questo un nome stranissimo)pensavamo che le cose potessero mogliorare ed invece tenetevi forte: guadagno 0,40 centesimi di euro a caricamento ( mi occupo di data entry). Non ci sono parole per definire una situazione del genere mi sono ritrovata a rimpiangere il mio vecchio contratto da Co.co.co.......anche il suono era piu'simpatico!!!!!!!!!!!! di Marcella Damiata - 27 - telecomunicazioni 393. LAUREA IN SOCIOLOGIA Sono un cococo praticamente da 8 anni chiaramente non continuativi) xkè altrimenti che lavoratore flessibile sarei?Dico flessibile e non "precario" sennò il nostro beneamato cavaliere s'incazza e snocciola i dati sulla disoccupazione calati nettamente sotto il suo pontificato. Lui nemmeno immagina cosa possa significare sentirsi frustrato (nel non riuscire a trovare un'occupazione stabile, non degna del titolo di studio),depresso (pensando anche al suicidio), impotente a costruirsi una vita normale come ce l'hanno tutti (a sposarsi ed avere una famiglia con figli, perchè tanto un mutuo x la casa nessuno te lo passa). Vorresti gridare al mondo lo sdegno che ti pervade e che la notte non ti fa dormire, ma poi ti volgi intorno e vedi solo indifferenza di quelli che ce l'hanno fatta (hanno un lavoro e di te se ne strafregano!). Dei sindacati che non hanno avuto il coraggio di fare proposte decenti così come dei partiti politici che hanno fatto della tutela delle fasce deboli il loro cavallo di battaglia. DOVE SIETE? LO SAPETE CHE UN COCOCO UNA VOLTA FINITO IL CONTRATTO SE STA FERMO 3 O 4 MESI NON GODE DEL SUSSIDIO DI DISOCCUPAZIONE? E QUINDI E' COSTRETTO A VIVERE DI ARIA? di ciccio creta - 37 - sociale - pubblico 394. PENSATECI BENE !!! Ciao, leggendo i commenti di molti di voi , mi rendo conto di quanto possa essere difficile andare avanti senza uno stipendio certo. Ma e' la mentalita' di molti che deve cambiare , perche' se e' vero che la precarieta' aumenta deve pure essere vero che le condizioni economiche debbano fare lo stesso. In America non esiste il contratto a tempo indeterminato , eppure tutti lavorano , comprano casa etc etc. Se gli imprenditori vogliono avere la possibilita' di poter decidere di mandare la gente via quando non ne hanno piu' bisogno , allora che paghino di piu' chi per loro lavora e non ha un posto fisso. Avete un lavoro precario e allora fatevi pagare meglio altrimenti !!!! di recordman recordman - 34 - IT 395. SE POI CI SI METTE ANCHE LA MORATTI... Allora: una laurea breve, 3 anni di CO CO CO in un'azienda che non c'entrava niente con quello che ho studiato. ci riprovo,mi licenzio, naturalmente niente liquidazione, prendo un'altra laurea e vinco un concorso come borsista ricercatore all'università: 2 anni di mobbing da parte della setta di comunione-liberazione e paga da fame; finiti i due anni niente rinnovo perchè mancano i fondi e di concorsi nemmeno il miraggio. Torno alla vecchia azienda, vecchia paga e nuovo contratto: contratto a progetto, una vera e propria rivoluzione......ma vaff... ma faccio bene o male a sognare una casa e un bambino con la mia ragazza? forse dovremmo essere tutti single per arrivare a fine mese. che non mi vengono a tirare fuori ancora la storia degli italiani mammoni perchè a 30 anni sono ancora a casa coi genitori!!! un GRAZIE a La Repubblica per questo spazio che ci ha regalato. di tomaso papi - 29 396. Lavoro da quasi cinque anni nell'editoria e ho avuto nell'ordine: contratto di collaborazione saltuaria (1 anno: no comment!), co.co.co. per sei mesi poi passato a contratto di assunzione a tempo determinato per 12 mesi; co.co.co; co.co.pro. In una parola: niente! Niente che sia spendibile sul piano pratico per acquistare una casa, niente che sia duraturo (ho cambiato quattro posti di lavoro), niente che sia davvero progettuale e lungimirante dal punto di vista professionale. Che professionalità ci può essere in un rinnovarsi di continuo per adattarsi alle esigenze dei nuovi datori di lavoro e delle nuove tipologie editoriali? Per fortuna ora ho trovato uno studio "serio", dove poter cresce sia professionalmente sia umanamente, comunque a costo di sacrifici: non avere le ferie retribuite, non avere permessi retrobuiti, non avere straordinari retribuiti al 135%... ma, udite, udite! in caso di eventuale gravidanza il mio posto di lavoro è garantito per 160 giorni! questa sì che è una gran riforma! di Chiara Visconti - 30 - editoria 397. LAUREA IN GIORNALISMO - SPECIALISTA IN PUBBLICITÀ Io sono in Italia dal 1995, ho fatto diversi lavori in questi anni, l'ultimo un contratto a progetto per 2 mesi e il penultimo un co.co.co. per 1 anno e mezzo. Prima lavoravo come operaia nelle pulizie a tempo indeterminato e ho cambiato lavoro per migliorare a livello economico e a livello culturale e professionale, solo lo ho potuto farlo diventando co.co.co. fino a quando e arrivato il termine del contratto, dopo ho trovato solo uno a progetto per due mesi. Adesso sto cercando disperatamente qualsiasi lavoro, ma mi trovo con quest'altra problematica: cercano solo fino a 35 anni. Cosa dovremmo fare quelli che abbiamo più di 35, visto che abbiamo da pagare affitti, bollette, ecc, ecc? Grazie per darci questa possibilità di raccontarci. di RAYSA DOMINGUEZ - 39 - disoccupata 398. MA AVETE PROVATO A STARE DALL'ALTRA PARTE ? due persone co.co.co che riuscivano a svolgere benissimo il proprio lavoro , non ho mai approfittato , non ritengo si siano sentiti precari , la gestione orari , ferie ,acquisti lavoro l'hanno sempre gestita loro . Il cococo mi dava la possibilità di avere meno preoccupazioni , anche economiche , alla gestione di queste due persone . Si parla di "contratto a progetto" . Ebbene il mio è spendere il meno possibile , avere personale soddisfatto , lavorare anche io di meno e guadagnare di più. E' un progetto malsano ? Andate avanti voi allora e ricordateVi ! non aspirate a diventare imprenditori , una volta abbassata alla sera la saracinesca della vostra azienda , il lavoro continua a darvi preoccupazione ed ansie soprattutto ora che non ce n'è . Ciao dalla VALTELLINA di Giulio Salvi - 46 - turistico 399. CO.CO.CO E CO.CO.PRO. FASULLI Ho letto moltissimi post. sono un consulente che per lavoro assume persone; ho stilato qualche co.co.co, ma non molti, perchè nella maggioranza dei casi si prefigurava chiaramente un lavoro subordinato. facciamo un pochino di chiarezza: il co.co.co è un prodotto del centro sinistra, e a dire il vero, tutti noi addetti ai lavori, ai tempi fummo colti da sommo stupore; avremmo potuto capire un governo di centro destra, ma da un governo di centro sinistra ................... questi sono fatti, incontrovertibili. dai post traspare molta ignoranza (nel senso buono della parola, cioè non conoscenza) sulle regole che gestivano i co.co.co ed ora i lavori a progetto. leggo di 10-12 ore al giorno: il co.co.co e soprattutto ora il progetto è svincolato da qualsiasi tipo di orario; il co.co.co deve dare il risultato per cui è stato stilato il contratto, punto e basta, non importa come. leggo di gente con partita iva che bolla la cartolina: nessun problema, lavoro subordinato. quanta gente con partita iva fattura ad un solo committente: lavoro subordinato. continua ........... di G B - - CONSULENZA 400. CONTINUA CO.CO.CO E CO.CO.PRO FASULLI io lo so che molti datori di lavoro hanno struttato, a torto, questo marchingegno (ripeto parto della sinistra, chissà poi perchè)e non mi sono mai piegato a stilare contratti chiaramente fasulli, anche per sicurezza del datore di lavoro. per questo ho anche perso alcuni clienti. io ripeto sempre, nelle riunioni che faccio con i clienti, che se la signorina CO.CO.CO mi comunica, se vuole, che alle 14 va dalla estetista, la signorina va dall'estetista: punto e basta. senza vincolo di orario cosa vuol dire? se la signorira che ho assunto con contratto co.co.co per fare la contabilità, la impiego a fare la centralinista: lavoro subordinato, senza ombra di dubbio. quanti di voi co.co.co sono stati invitati nell'azienda in cui lavorano a partecipare a riunioni interessanti tutti i lavoratori dipendenti? molti, di sicuro. lavoro subordinato: non c'entrano nulla con le regole che attengono al lavoro subordinato. e così di seguito. vi posso garantire che, nel privato, almneno il 95% dei vecchi co.co.co non possono essere trasformati a progetto. non esiste progetto. continua .......... di G B - - consulenza 401. CONTINUA E FINISCE CO.CO.CO E CO.CO.PRO FASULLI leggendovi, ripeto, mi rendo conto che almeno il 99% di voi era un lavoratore subordinato mascherato. volete un consiglio? se avete un contratto, fatelo valere. se è fatto male (senza tutte le clausole previste per tali contratti) non vale: automatico il passaggio a lavoro subordinato. un altro consiglio? ispettorato del lavoro (Direzione provinciale del lavoro, come si chiamna ora) mai i sindacati. perchè? perchè i co.co.co furono un parto della sinistra (con l'appoggio silente dei sindacati). saluti, e non disperate. di G B - - consulenza 402. CAMBIERÀ QUALCOSA? FORSE IN PEGGIO... Ho 27 anni. Vivo in una città del sud. A sud di nessun nord. Sono una persona estremamente colta, intelligente e capace. Professionalmente sono corretto ed ineccepibile grazie ad un curriculum nutrito e diversificato. Sono stato Co.co.co per anni. e la mia esperienza è stata assolutamente negativa. Tuttavia per ragioni di bisogno ho accettato le mille angherie ed i mille sacrifici che questo tipo di contratto comporta(va): nel posto in cui vivo difficilmente si riesce a trovare lavoro se non si hanno spinte forti. Anche avendo preparazione e buona volontà da vendere (anche e soprattutto ai raccomandati figli di politici ed altri piccoli e grandi potenti). La fine di questa tipologia di contratto apre nuovi scenari e nuove prospettive. Ma per chi? La legge Biagi(con tutto il rispetto per la sua memoria) non mi sembra abbia risolto grandi cose. L'idea che mi sono fatto è che esiste la precisa volontà dei governi, in accordo con lobby più o meno grandi, di mantenere uno status quo che rende il massimo del profitto ai "padroni". Ciò è possibile perché i diritti dei lavoratori sono calpestati in modo legale: meno tutele meno spese. Non vorrei sbagliarmi, ma credo che cambierà ben poco. di Angelo Armentano - 27 - socioeducativo/culturale 403. LE AZIENDE CHE FINE FAREBBERO SE TUTTI I PRECARI INCROCIASSERO LE BRACCIA? Ovviamente una laurea (in architettura, come molti compagni di sventura), ed un MASTER! ...oltre a vari corsi professionali. Dopo aver passato un anno con contratti in prestazione occasionale a 5 Euro l'ora LORDI (tipico degli studi di quei falliti degli architetti!) ho deciso di fare un master che sicuramente mi avrebbe permesso di fare un grosso salto di carriera....un bel contratto a progetto! Mi sconcerta come tra politici, sindacti e industriali non ci si renda conto dell'enorme problema che si creerà in futuro....molta gente senza una pensione, che dovrà essere mantenuta dallo stato o dai propri figli, che non avrà fatto perchè quando era giovane non aveva la possibilità neanche di andare a vivere per conto proprio....i consumi si ridurranno sempre più, il mercato immobiliare avrà un tracollo e via di seguito. E poi ci si viene a dire che non ci sono abbastanza laureati in italia (volutamente con la i minuscola!!!)....ma se il "bel paese" non è in grado di smaltire quei pochi che già ci sono. Tutti che si lamentano, ma chi C...o ha votato Berlusconi? Era chiaro dall'inizio che con lui si sarebbe arrivati allo sfascio! PUBBLICATE GLI ARTICOLI!!! di Catia Borsotto - 30 - Servizi 404. LAUREA IN SOCIOLOGIA BENVENUTI NELLA REPUBBLICA DELLE BANANE! leggo con molto interesse gli interventi di tutte queste persone laureate, che hanno studiato per poi ritrovarsi o disoccupati o precari come mi trovo io adesso....ma lo sapete, i ragazzi di colore che spesso popolano le nostre spiagge sono anch'essi laureati, costretti ad emigrare da paesi dove il Governatore Locale ( tipo il nostro Magnate Silvio) si arricchisce costringendoli alla schiavitù.... l'Italia è sulla stessa scia di paesi come il Congo o la Guinea Bissau? O più semplicemente sta diventando un lembo dei paesi del Maghreb? Vorrei che a questa domanda rispondesse chi ci prende per il culo ogni giorno pensando di parlare con dei cretini...scusate per questo mio sfogo e un grazie alla Repubblica" di Andrea Adriani - 30 405. RISPOSTA A DI RECORDMAN RECORDMAN 34 - IT Vorrei soltanto invitare recordman recordman - 34 - IT a riflettere su un piccolo particolare che sembra del tutto sfuggirgli....in America e' vero che non esistono contratti a tempo indeterminato....e' vero che comunque tutti lavorano ma a differenza che in Italia una persona che sappia fare il proprio lavoro non ha problemi a rivendersi sul mercato del lavoro anche a 50 anni o di piu'.....non credo che in Italia sia proprio la stessa cosa. Quindi noi saremo pronti ad accettare un lavoro flessibile quando anche il mercato del lavoro sara' pronto ad accettare un'eta' flessibile. Magari se guardassero alla professionalita' e all'esperinza oltre che all'eta'. Quando guardiamo all'estero cerchiamo di vedere le cose nella loro completezza non solo quello che ci fa comodo. A proposito io vivo ( per motivi di lavoro of course) da tre anni a New York e dopo una laurea, un Phd e 3 anni di esperienza all'estero in uno dei piu' prestigiosi istituti di ricerca sul cancro, se volessi tornare in Italia solo contratti a tempo determinato potrei avere........ sempre se sono fortunata visto che ho gia' compiuto i 37 anni di eta'. di Monica Di Giacomo - 37 - ricerca scientifica 406. ESSERE PRECARI NON E' BELLO Ho avuto una esperienza di co.co.co e posso assicurarvi che non e' stata piacevole. Questi contratti non ti permettono di avere nulla e ti costringono a essere sfruttato. Qualcuno scriveva che nei paesi anglosassoni (USA-UKIRELAND-AUSTRALIA) nessuno lavoro a tempo indeterminato, io ho vissuto in UK sono d'accordo ma chiedete che tipo di sussidio ricevono dallo Stato i senza lavoro. Basta guardare anche solo la Francia. Lasciamo stare il discorso pensioni dei lavoratori italiani e dei co.co.co in particolare. Questi contratti non sarebbero mai dovuti nascere servono ai governi di destra o di sinistra a dimostrare che la disoccupazione cala!!! Sarebbe meglio avere un mercato del lavoro con meno occupati ma con delle tutele mentre oggi abbiamo piu' occupati con molti giovani precari e senza professionalità perche' non puoi creartela cambiando sempre lavoro. La Leggi Biagi incentiva il part-time ma noi giovani dopo una laurea e un master vogliamo lavorare nel nostro paese e non come molti andare in un altro spesso anglossasone per trovare uno straccio di occupazione. di piero bertino - 28 - IT 407. PERITO IN ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI Alla fine del 2001 mi diplomo con il massimo dei voti (100/100); nonostante le enormi difficoltà economiche, mi iscrivo all'università con la speranza di trovare qualche lavoro per poter sostenere la mia famiglia: tutto inutile; la mia posizione militare (rinvio per motivi di studio) non piace ai datori di lavoro che gentilmente ti congedono con un "le faremo sapere" un bel niente. Nel 2004 la svolta: il servizio di leva obbligatorio è abolito; a luglio del 2004 riesco ad ottenere un contratto a progetto da un'azienda per l'assistenza di PC. Al colloquio: "Ovviamente il contratto a progetto le permette di gestire il suo tempo, può lavorare mezze giornate, non venire sia per un motivo che per l'altro senza giustificazioni ma tenga presente che all'azienda serve una persona presente dalle 8 alle 18 dal lunedì al venerdì. Controlli la sua condotta altrimenti saremo costretti ad orientarci verso altre figure professionali". A questo punto mi chiedo: dov'è questo lavoro alla luce del sole? E i contributi INPS? Semplice, non vengono riconosciuti nonostante le trattenute. E l'università? La devo abbandondare per diventare un precario? di Gennaro Esposito - 22 - Assistenza tecnica 408. NON SONO MAI STATO UN CO CO CO Salve a tutti. La mia esperienza lavorativa ha avuto come molte esperienze lette un percorso travagliato, però nonostante questo non sono mai stato un co co co. Ho vissuto però tutte le forme possibili di contratto a tempo e ancora non ne sono uscito: sono stato un bracciante agricolo, uno stagionale, un CFL, un interinale, un dipendente a tempo determinato. Nella sfortuna posso dire di avere quasi sempre avuto, comunque, i contributi pensionistici, le ferie, la malattia ed anche 14 mensilità. Fra un lavoro e l'altro qualche corso di formazione e decine di colloqui. Adesso sono qui a leggere i vostri racconti e a riassumere il mio. Per quanto mi riguarda cerco di non abbattermi e di sfruttare tutte le risorse ed opportunità disponibili: mi sono iscritto di nuovo all'università, sto valutando la libera professione e continuo a fare colloqui: cavolo, prima o poi bisognerà sfangarla!!!!!! Buon sfangamento a tutti Francesco Tambini Ravenna di Francesco Tambini - 34 - chimica 409. DIPLOMA DI PERITO TECNICO INDUSTRIALE CAPOTECNICO PER L'INFORMATICA Finisce il Co.Co.Co., inizia il Contratto a Progetto. Cambiano i nomi, ma la sostanza è sempre quella. Creare schiere di lavoratori senza garanzie, senza prospettive future e senza diritti. Con i contratti a progetto ( progetti reali o camuffati? ), inizia una nuova era... le aziende assumeranno sempre piu' a basso prezzo rendendo simili a schiavi i pochi lavoratori degni di tale nome. - Zero Garanzie su assunzioni future in azienda - Zero Garanzie su pagamenti puntuali - Zero Aumenti/ Scatti - Zero contributi INPS - Zero Diritti ( se ti ammali...non vieni pagato) - Zero Ferie ( ?_? guadagni 4 lire e vuoi pure farti una vacanza? ) Benvenuti nell'era della Globalizzazione e dell'Ottimismo. *Uno che in 6 anni ha cambiato 3 aziende* di M. D. - 29 - Informatica 410. Nei miei due anni da co.co.co ho lavorato una media di di 910 ore al giorno, e nei miei 1.100 euro al mese per i quali svolgevo diverse mansioni, dalla ricercatrice, alla traduttrice e interprete ecc...erano inclusi anche i compensi per viaggi di lavoro all'estero comprensivi del fine settimana. Sempre sotto il ricatto di una rapida rottura della collaborazione. Scappata da questo lavoro, che comunqe mi piaceva malgrado i ritmi a cui si potevano permettere di sottopormi, ho scelto per bisogno e perché affine a miei studi un lavoro presso un'altra azienda che mi ha imposto l'apertura della partita iva come unica forma di collaborazione.Sono diventata una libera professionista in ufficio 8 ore al giorno, a lavorare per la stessa azienda. Ho cercato altri lavori, ma le proposte contrattuali erano le stesse.Ora vivo da un mese in spagna. Ho un contratto normale come quelli di una volta ho cercató di spiegare che in Italia c'é la flessibilitá, il CoCoCo,il lavoro atipico, il lavoro a progetto. Mi guardano con un sorrisino compassionevole. Belle idee italiane, perché che che si dica della flessibilitá in Europa, non ho mai visto in tanto viaggiare condizioni occupazionali simili. di simona marelli - 33 - ricerca/educazione 411. HA RAGIONE GB E' proprio vero: al peggio non c'e' mai fine. Dice giustamente GB che il centro-sinistra partorì il "mostro" dei CoCoCo. GB ha ragione: fu durante gli anni del centro-sinistra che si inventò questa figura contrattuale aberrante. Adesso il centrodestra ha partorito il "figlio del mostro", il LAP. Perfetto, così siamo passati al lavoro da 10/12 ore e per giunta pagato meno. Ma voi che solo e sempre vi lamentate, quando "tirerete fuori le palle" di rifiutare contratti di m... di questo tipo e fare piuttosto la fame e non vendervi per un misero pezzo di pane? Io l'ho fatto, voi no. Quando finalmente aprirete gli occhi che vi stanno inc... a sangue con la scusa del "lavorare meno lavorare tutti"? Dovete volete che arriviamo a dover "pagare per lavorare"? Cari "Fratelli d'Italia" siete talmente ciechi e imbevuti di illusioni che avete creduto a quel bellimbusto del Berlusca e al suo fottuto "1.000.000 di posti di lavoro". Ben vi sta, così imparate a credere, come Pinocchio, alle bugie. Bravi, vi siete meritato il "Paese dei Balocchi". Da 7 anni ho lasciato l'Italia. Sapete perchè: mi ero proprio rotto i c.... di vivere in mezzo a tanti poveri illusi. Ben vi sta, ve lo siete meritato!!! di Vincenzo Sfregola - 45 - Telesales 412. in base a quale logica si pensava che, al termine, i contratti di co.co.co. si sarebbero trasformati in contratti a tempo indeterminato, in un sistema con l’articolo 18 e tutti i vincoli che conosciamo? In realtà il lavoro italiano è ostaggio della assoluta mancanza di volontà e di capacità riformatrice, degli uni e degli altri. Anzi, di un’assoluta volontà conservatrice. La maggioranza non solo non riesce a fare una riforma, ma quando mette mano alla normativa, le buone intenzioni si traducono in una controriforma, che rende più difficile assumere, lavorare e produrre legalmente. Bel “contratto con gli italiani”. L’opposizione e il sindacato, “tanto peggio tanto meglio”, preferiscono mantenere le proprie rendite di posizione, divide et impera: da una parte – e sempre in minor numero – i garantiti, dall’altra, e sempre più numerosi, i non garantiti. Ringrazio Michele De Lucia dei radicali per lo spunto datomi. di claude degas - 413. POVERA GENTE DI SINISTRA Ma perche' nessuno se la prende con Treu, che per primo diede l'avvio a questa "rivoluzione copernicana"? Gli altri hanno solo adattato quanto c'era di esistente alle "esigenze" dei datori di lavoro, che i soldi per la barca o le mignotte li hanno sempre ma per i propri lavoratori mai. E che vi aspettavate? Ma perche' la sinistra non e' insorta contro Treu a suo tempo? E che ci voleva a capire che molti avrebbero girato la storia a loro vantaggio? Ma perche' non urlate e gettate pomodori contro Bertinotti, che ha poi consegnato il Paese nelle mani di un branco di avventurieri mercenari? Eh no, cari...se ragionate cosi, se e' sempre colpa degli altri, allora il banana e i suoi sgherri governeranno ancora per 20 anni. Cominciate con un po' di aurocritica e un po' di pedate nelle palle ai vostri contaballe. di ferruccio acquaviva - 35 - ricerca 414. DIPLOMA Io sono co.co.co. da 5 anni. E dato che lavoro nel pubblico impiego, prevedo che lo sarò per chissà quanti anni ancora, dato che proprio "il pubblico" non ha adottato le norme riguardanti il "contratto a progetto".... ergo... resterò co.co.co. a vita... a 600 euro al mese con 36 ore lavorative settimanali e a svolgere lavoro subordinato... propria una meraviglia il mio futuro. di Cristina Catania - 32 - Statale 415. C'E' DI PEGGIO... Ma come possono dire che questi co.co.pro, lap o come altro cavolo si chiamano, siano stati creati per difendere i lavoratori dagli abusi del co.co.co? Io ho visto, ve lo giuro, contratti a tempo indeterminato (ripeto, INDETERMINATO), trasformarsi in collaborazioni a progetto, con esplcito invito a porre le dimissioni per variare il contratto, pena il licenziamento. Per fortuna non è il mio caso, ma vi assicuro che si tratta di un fenomeno che comincia ad essere molto diffuso... E' grottesco: questa formula verrà sempre più utilizzata per "sommergere" il lavoro, e non per far emergere quello in nero. di P S - 32 416. NOTO CHE OGNI VOLTA CHE SI TIRA IN BALLO TREU... ...il post misteriosamente sparisce dopo pochi minuti. Che brava gente che siete, il co.co.co. e' ancora poco per voi. La schiavitu' vi meritate! Non dubitate, il berlusca vi dara' anche quella, aspettate fiduciosi. di ferruccio acquaviva - 67 - pensionato 417. CHI LAVORA VERRA' PREMIATO ebbene si, il mondo sta cambiando sotto ai nostri occhi, e non tutti se ne vogliono rendere conto. Sinceramente,penso che il contratto a tempo deterimato sia una cosa sana e giusta, per tutti coloro che nel lavoro ci mettono impegno e passione. Pensate a quelle persone che lavorano con il posto fisso e che non fanno niente tutta la giornata, pensate ai raccomandati che dicono di lavorare e invece vanno in giro per i corridoi degli uffici e perdono tempo a prendere il caffe.Beh con i contratti a progetti e a tempo determinato, lavora solo chi veramente vuol lavorare, e chi invece non ha intenzione di impegnarsi si rende conto che quella non è una strada che porta a lungo. Io parlo in base alla mia esperienza, e mi rendo conto che lavorando a progetti fa sentire le persone senza la sicurezza del posto fisso, però è anche vero che rende meno noioso il proprio lavoro, ci si rimette sempre in discussione,e soprattutto è sempre piu difficile trovare persone che guadagnano senza lavorare. Andrea di Andrea Alfonsini - 29 - ingegneria 418. È UNA STRANA E BRUTTA STORIA! che dire? la mia è una di quelle storie che sembrano fatte in fotocopia. Bhe,tutte le tipologie dell' atipico le ho provate partendo dall' apprendistato, passando per un co.co.co. e arrivando a far parte del popolo delle P.Iva.Lavoro soltanto dal 2001 eppure mi pare una vita, ho cambiato 3 aziende e 3 città. Media: 1 lavoro e una città per anno; ma perchè il governo non le fa queste belle statistiche, invece di dare letteralmente i numeri? A fine anno scade la mia "prestazione professionale", si dice che ce ne sarà un'altra,ma... e intanto i sogni e i progetti rimengono tali con il solo particolare mutevole degli anni che passano. Sei consapevole che non potrai fare neanche un'infinitesimo di quello che sono riusciti a fare i tuoi e il tuo morale sprofonda...e che sconforto provo all'idea che quando dediderò di farmi una vita e una famiglia le porte del lavoro si chiuderanno!Anni di battaglie per ottenere il diritto alla maternità, alla salute e a una vita dignitosa sono andate a farsi friggere! di Valentina Larcinese - 27 - IT 419. Ho iniziato a lavorare subito a tempo indeterminato. La societa' per cui lavoravo, pero' e' fallita, non per mancanza di lavoro ma per un manipolo di squali che per soldi hanno buttato in strada circa 40 persone in cambio di "nuove aperture sul mercato". Ho quindi trovato un nuovo impiego come CO.CO.CO. Mi avevano promesso il tempo indeterminato dopo sei mesi (fesso io che ci ho creduto). Solo dopo aver rifiutato in modo "arcigno" l'ennesimo rinnovo e aver minacciato di lasciare a meta' il progetto di mia competenza, hanno cambiato idea. A me e' andata bene (e non e' detta l'ultima parola), ma a tanti altri meno fortunati? In quel periodo ho comunque dovuto rinunciare all'idea del matrimonio e dell'acquisto della casa: quale istituto di credito si fida di un CO.CO.CO??? Si puo' essere costretti ad avere una vita propria a 30/35 anni, quando va bene? Bella fine quella del conte Ugolino! Almeno lui per condanna di Dante ha avuto di che rosicchiare in eterno e non "a tempo"... he he he Saluti a tutti e grazie per lo spazio!!! di g g - 32 - informatica 420. COME LAVORARE A NERO Quattro anni di co.co.co alle spalle, dieci ore di lavoro al giorno senza permettersi giorni di malattia o di ferie, perchè quelli non erano pagati. Ringraziamo solo quelle associazioni a delinquere che sono i sindacati che hanno sempre avuto paura di impugnare un contratto ridicolo. Meglio lavorare in nero almeno quei pochi soldi non vengono tassati da ritenute d'acconto. Ma purtroppo oggi le aziende offrono solo questa minestra o la mangi o te ne rimani a casa. di BuG X - ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 421. SIG. Ho lavorato sino a qualche mese fa in centri di ricerca/sondaggi. Ciò che posso dire dopo circa 7 anni di lavoro precario o Co.Co.Co è che questi tipi di contratti rappresentano per il lavoratore il max strumento di sfruttamento, l'azzeramento dei diritti. E' fantastico perchè non ti sgridano, non urlano, non ti rimproverano, ti lasciano semplicemnte a casa in un secondo. Ho visto certe scene che non vorrei più rivedere: anziani con qualche anno di pensione messi in strada, ragazzi cacciati via perchè senza alcun motivo non andavano a genio ed altri cacciati per futili motivi. Credo che stiano scomparendo i diritti dei lavoratori. La cosa che comunque mi allieta ? La stragrande maggioranza dei miei colleghi sono studenti e quindi persone in un certo modo razionali ed in molte discussioni è emerso e sta emergendo un fattore molto importante: il non commissionare mai lavori a chi ha dipendenti di questo tipo, perchè ? Semplice, dopo periodi di pura angoscia ed ansia (si parla di anni)in cui non sapevi che oggi c'eri e domani no il 99% svolgeva il suo lavoro nel peggior modo possibile a scapito della qualità/attendibilità. Ringrazio Repubblica x lo spazio concessomi. di Marco Venerando Roberto - 30 - laureando 422. ESTERO Chi lo ha detto che nei paesi anglosassoni non esistono contratti a tempo indeterminato? Sono nel Regno Unito da due anni ed ho cio' che viene chiamata una "permanent position"...il mio contratto non ha alcuna scadenza. La differenza con l'Italia e' che se faccio qualche baggianata sul lavoro mi licenziano in tronco ed i sindacati non possono fare niente per un'eventuale riassunzione. Cio' mi sembra equo, nel senso che se lavoro bene il mio datore di lavoro fara' di tutto per tenermi, mi paghera' corsi di aggiornamento e riempiro' il curriculum a sue spese. Forse il motivo per cui le aziende non danno contratti a tempo indeterminato in italia e' proprio perche' poi e' quasi impossibile licenziare. Per concludere, nel Regno Unito non e' possibile discriminare un lavoratore in base all'eta'. Credo non sia neanche possibile fare un annuncio di assunzioe citando un tetto massimo di eta'. Lo so che il tutt oe' facilmente aggirabile dalle aziende, ma mi sembra un bel principio. di Roberto Straffi - 29 - industria 423. ECCO IL MILIONE DI POSTI DI LAVORO NB: vorrei che questo mio commento rimanesse anonimo. GRAZIE. Ai tempi della propaganda berlusconiana sul rilancio dell'occupazione in Italia il Cavaliere promuoveva sè stesso con il miraggio della creazione di un milione di nuovi posti di lavoro. Eccoci quindi dinanzi al miracolo compiuto, ovvero la creazione di nuove opportunità lavorative che consistono nell'annullamento dell'identità di ogni singolo lavoratore, negandogli un qualsiasi futuro e speranza. La mia fidanzata cerca assiduamente un lavoro fisso, ma tutto ciò che riesce a trovare sono solo contratti a termine o peggio contratti di collaborazione secondo i quali se ti ammali sei perduto, dove vieni pagato miseramente e non ti puoi permettere nemmeno di immaginare un avvenire dignitoso. Io mi ritengo fortunato in quanto dipendente pubblico (lavoro in un grosso ospedale del nord Italia) ma anche io ho fatto la mia gavetta presso gente che letteralmente e cinicamente ti sfrutta negandoti qualsiasi necessità e facendo del subdolo ricatto la propria politica aziendale. Ecco quindi avveratosi il grande miracolo italiano... niente più ferie, contributi versati, festività pagate e diritto alla malattia. di Mauro Comistasio - 38 424. DIETRO AL 90% DEI CO.CO.CO C'È UN LAVORO DA DIPENDENTE...SMASCHERIAMOLI Ragazzi, parlo da fortunato. Ho un contratto a tempo indeterminato presso una compagnia più che solida…anche io lavoro duro…ma con un’altra tranquillità e spirito. Anche io, quattro anni fa, sono stato CO.CO.CO…sapete come è andata a finire? Ho fatto una bella causa al mio datore di lavoro (ma aveo già in mano l’altro contratto), ho incassato un po’ di quattrini (dati in beneficenza…alla faccia del mio ex padrone). Dietro ogni “contratto” di CO.CO.CO ho similari…si nasconde sempre un abuso di qualche furbo di turno…e spesso e volentieri è estremamente facile dimostrare la truffa (io la considero tale…anche se da un punto di vista squisitamente giuridico non è così) con seri dolori per l’azienda o il padrone. In bocca al lupo a tutti…da uno che può capire perché ha vissuto parte di ciò che è scritto in questi commenti. di Massimo Variatione - 33 - CREDITO 425. DEUTSCHLAND! Io ho appena finito un dottorato senza borsa in Germania, ovvero di borse ne ho avute ma esterner, nel resto del tempo (2 anni) ho lavorato CO.PRO per la seconda compagnia mondiale di comunicazione con sede in Germania svolgendo un lavoro di telefonista in un servizio di una azienda monopolista di sistemi operativi. Bhe la situazione è stata questa: part time orizzontale con turni flessibili, assicurazione sanitaria e pensionistica, 28 giorni di ferie pagate, bonus natalizio, contratto semestrale con obbligo di comunicazione 6 settimane prima della scadenza, incremento di stipendio del 3% ogni sei mesi e retribuzione netta sufficiente a mantenere casa, auto, ricerca (autofinanziata), svago e periodici viaggi in italia in aereo! La Germania da lungo tempo non è più il paese della cuccagna, ma essere lavoratore ha ancora un significato è permette ancora di mantenere una dignità. A me ha permesso anche di terminare gli studi senza fare debiti, anzi... ecco, quanto potranno beneficiarne gli studenti in italia di questi contratti co.pro? vogliamo parlarne, e di quanto posizionaranno il lavoratore che ne sarà soggetto al di sopra della soglia di povertà, ne vogliamo parlare? Tschüß! di massimiliano livi - 30 - Ricerca 426. UN EX ITALIANO Cari imprenditori. Ma davvero pensate che continuando a sfruttare i lavoratori con contratti a termine, mal pagati e posti sotto ricatto farete la fortuna di voi stessi? Davvero pensate che il precariato, l'insoddisfazione e lo scarso potere di acquisto di una persona vi renderanno ricchi? E tutti quei prodotti che state realizzando a costo zero chi li comprerà? Io, con il mio contratto a termine non potrò mai acquistare una delle vostre case, una delle vostre automobili e non andrò mai in vacanza in uno dei vostri bellissimi alberghi, perchè non mi date la sicurezza economica e la serenità mentale per poterlo fare. Allora, considerato che voi e i vostri "amici" politici non siete mai stati disposti a mettervi una mano sulla coscienza, io mi sono messo una mano in tasca, ho raccolto gli ultimi spiccioli e sono andato via dall'Italia...con immensa gioia. di Gianluca Esposito - 30 - informatica 427. TORNEREMO AD EMIGRARE COME UNA VOLTA... Come altri che hanno scritto, anch'io vivo e lavoro all'estero, da 4 anni. In Francia i contratti a tempo determinato sono esattamente come quelli a tempo INdeterminato (stessi diritti e doveri) solo che devono avere data d'inizio e fine e possono essere rinnovati una sola volta o trasformarsi in tempo indeterminato. In caso di non rinnovo né assunzione indeterminata, alla fine il lavoratore percepisce una liquidazione corrispondente al 10% della somma di tutti gli stipendi guadagnati con quel contratto. Con un contratto di minimo 3 mesi, se poi non si trova subito un lavoro, si ha diritto ad almeno altrettanti mesi di sussidio disoccupazione corrispondente a circa il 70% dello stipendio. Più si lavora, più si allunga il periodo di diritto al sussidio. Questi contratti vengono spesso usati per missioni o progetti a breve durata, per sostituire delle assenze per maternità o a volte per "testare" i lavoratori prima di assumerli a tempo indeterminato. In Francia, secondo la mia esperienza personale e di conoscenti miei, il lavoratore è generalmente rispettato e non umiliato come in Italia. E infatti sempre più italiani emigrano. E' inquietante. Che ne sarà dell'Italia ? di Elena Testi - 31 - Fotografia 428. Lavoro per un agenzia web di Milano. Che dire? tutti con almeno 4 anni di co.co.co e ora ? tutti a partita iva o altrimenti finisce la fiaba. La legge ha le sue colpe, ma anche i suoi piccoli meriti, per esempio quello di smascherare chi ci guida, che se messo alle strette non ha indugi nello scegliere guadagni maggiori e declinare ogni responsabilità verso i propri "cari fidati responsabili collaboratori dipendenti". Come d'improvviso l'equilibrio si rompe , l'incanto svanisce, i miei occhi ci vedono. Il principe è un drago senza coda, i cavalieri sono schiavi con spade di latta. di stefano andreoli - 429. ANDIAMO VERSO LA ROVINA!!!!!! Ho letto un po' le storie di tutti quei ragazzi che hanno avuto la sfortuna di incappare nelle nuove forme di contratto "flessibili" che tanto spopolano in questo momento. Io ho la fortuna (a questo punto è proprio il caso di dirlo) di averla scampata, ma ho la mia ragazza che affronta quotidianamente questi problemi. In due anni è già alla terza azienda di telecomunicazioni come lavoratrice call center. Matematicamente dopo tre rinnovi contrattuali (Alcuni anche di soli 20 giorni),non viene più richiamata. Si è arrivati al punto che prima che le venga fatta una proposta di lavoro, le viene prima chiesto se ha già avuto un contratto per quell'azienda!!!!!!!!! Signori politici e riformatori (Sia di destra che di Sinistra tanto sono tutti della stessa razza!!!)allora come la mettiamo???? Chi pagherà le pensioni future visto che i giovani d'oggi sono ormai alla sbando in tutti sensi.....chi comprerà una casa...o un auto...??? Era questo il famoso "1000000 di posti di lavoro" promessi dal Berluska??? Arrivare a questo numero è facile in periodo elettorale tanto ogni co.co anche se assunto 10 volte al mese conta per 10 assunzioni!!!!!!!! Buona fortuna a tutti! Ne avremo tutti bisogno! di Filippo Sereno - 26 - petrolifero 430. ANCHE SE LA VITA Mi alzavo la mattina alle 06:00 per essere al lavoro alle 09:00. La mia titolare mi teneva in negozio fino alle 19:30. Dovevo solo lavare i capelli e spazzare pe terra. Oggi lavoro nel retro con i suoi clienti. Questo è il Co.Co.Co. Saluti di Sara Panebianco - 21 - parrucchiera 431. TRADUTTORE FRANCESE-INGLESE lavoro da 7 mesi presso un call-center di telecom come co.co.co. ora co.co.pro. cosa è cambiato? nulla a parer mio. stesse condizioni, medesime prospettive. Vorrei farmi una famiglia, avere dei figli ed acqusire una certa sicurezza per il futuro. Come raggiungere questi obbiettivi con un lavoro che non è lavoro, ma una forma o brutta copia di chi si ostina a chiamarlo tale? Una presa in giro, un fallimento per la società moderna. Svolgo il mio impegno lavorativo come chiunque altro e chiedo gli stessi diritti di chiunque altro, nè più ne meno. Un mutuo, un finanziamento, un acquisto importante resteranno per me una chimera, una speranza mai una certezza. di marco ficarra - 31 - call center 432. Non è ancora finita la mia esperienza da co.co.co., infatti lavoro ancora con questo inquadramento in una scuola statale... di immissione in ruolo non se ne parla, ma non si parla ormai di niente in questo settore lavorativo, anzi non si parla mai dei co.co.co. della scuola. Distinti saluti. di nicla pirro - 40 - scuola 433. ....NON HO SCORDATO Laurea in giurisprudenza, funzionario pubblico, ma in questa "meravigliosa" Italia trovo assurdo dovermi autodefinire "privilegiato". Sono ormai lontani i tempi in cui suonavo le tastiere a feste e matrimoni per raggranellare qualche soldo, ma non ho dimenticato il senso di precarietà che provavo ogni volta che capivo che con questa strada non potevo permettermi di "progettare il mio futuro". Le gravi colpe - SI' GRAVI E PROFONDE COLPE ANCHE IN SENSO MORALE - di chi ha inventato questi famigerati "nuovi rapporti di lavoro", oltre che quella di mantenere le persone in uno stato di indigenza sono almeno 3: 1) fare apparire il diritto al lavoro, che è un DIRITTO della persona che le conferisce dignità (Costituzione - forse ancora per poco ahimè - docet) quasi una sorta di privilegio riservato a pochi (con tutto ciò che consegue in termini di tristi ed italianissimi "appoggi" e slealtà e sciacallaggi vari tra colleghi tutti nella stessa condizione); 2) distruggere nei giovani la speranza nel futuro migliore, la molla che muove la voglia di andare avanti; 3) creare una generazione di persone che in vacchiaia avranno gravi problemi economici. Vi sono vicino, per quanto possa servire. di Francesco Argiolas - 39 - pubblico-amministrativo 434. USATI E SFRUTTATI ! Sono utilizzato dalla Corte dei conti di Palermo sezione di controllo dal 1990. Prima con una legge regionale che ha reintrodotto il precariato, poi dal 1996 come LSU e dal 2002 con contratto Co. co. co. Quest'ultima forma contrattuale mi ha visto privare dei diritti fondamentali, come le ferie e la malattia. Il mio compenso attuale e di circa 670 euro mese per un impegno lavorativo di 78 ore al mese. Quindi sono costretto a farne molte in più per garantirmi il riposo compensativo da utilizzaare eventualmente in caso di malattia. Purtroppo la legge Biagi non include il pubblico impiego tra i suoi obbiettivi e quindi rimarrò co. co. co. Senza diritti e sottopagato in una pubblica amministrazione che con 2 sue sentenze del 1995 condannava l'utilizzo di questi contratti per mascherare un lavoro subordinato. di Giuseppe Amante - 42 - Pubblico impiego 435. LAUREATO IN SCIENZE FORESTALI Ho iniziato a lavorare con i famosi co.co.co in una scuola ad Oristano per circa 7 mesi (dove mi hanno pagato regolarmente) e subito dopo ho avuto un contratto all'università come consulente (con richiesta di apertura della partita iva). è andato tutto bene per circa 7 mesi periodo in cui è scaduta la prima trance del contratto. Dal primo gennaio ad oggi invece non ho ancora percepito neanche un soldo anche se col lavoro non mi sono fermato un solo giorno. Il problema non sono le forme di contratto che vengono proposte ma chi deve erogare i soldi (nel mio caso sono fermi in un ente pubblico). Tutti se ne approfittano perché vedono le carenze di lavoro che ci sono in giro o e così o niente e di tanto in tanto mi propongono contratti ancor meno vantaggiosi (bella cosa la laurea!!!) P.S. gradirei non venisse pubblicato il mio nome nell'eventualità che questo sfogo possa interessare per qualche articolo Grazie. di Stefano Nieddu - 29 - tecnico forestale 436. RAGIONIERA Ero con contratto indeterminato fino ad 1 anno fa, ma poi la ditta si è trasferita e nella mia città si trova solo ed esclusivamente co.co.co. E così sono entrata a far parte della precarietà. Mio marito ne è uscito dopo 4 anni quando ci sono entrata io, ma solo grazie ai nostri genitori abbiamo una casa, perchè senza 2 stipendi "fissi" di comprare casa neanche per sogno, i mutui non si danno. Ora che vorremmo farci una famiglia, dei figli, io come futura madre non avrò nessun diritto, ed in più lavoro co.co.co. per l'università il che significa che il co.co.pro. non è applicabile a me. A gennaio avrò un lavoro? Come pensano di rilanciare l'economia del paese, quando bisogna stare attenti anche quando compri il pane perchè non ci sono soldi, e non sai se li hai il mese dopo? Grazie per il bel futuro che ci è stato dato. di serena grigioni - 33 437. Egregi Signori, sono assunta dal mese di maggio come responsabile di una reception all'interno di una grande azienda torinese nel settore automotive con un contratto a progetto rinnovato di mese in mese. Quello che mi chiedo è: non è possibile che la mansione di receptionist sia considerata un progetto, e che , per giunta, io abbia firmato un contratto nel quale la mansione descritta era la seguente: manutentore tecnico (chiaramente perchè, non essendo la mansione di receptionist considerabile un progetto, si è dovuto in qualche modo fare apparire sulla carta qualcosa di differente). Gradirei conoscere il Vs. parere a riguardo ed eventualmente, visto che la cosa non mi pare del tutto legale, come fare valere le mie ragioni. Nel ringraziarvi per l'attenzione saluto cordialmente. E.R. di elena rossi - 30 - automotive 438. COCOCO.... Qui nel comune dove lavoro l'Amministrazione usa i co.co.co per far entrare "gli amici degli amici" della dirigenza che in poco tempo vengono passati da CO.CO.CO a Figure di alta specializzazione per poi metterli "quasi" fissi per alcuni anni (dai 3 o 5), con la scusa che il personale esistente non è aggiornato ( ovviamente la stessa amministrazione non fa aggiornamenti per il personale in quando deve giustificare che noi non siamo preparati,per poter assemere AMICI esterni oltretutto in categorie quasi da capiuffici o dirigenza e noi restiamo ai livelli bassi) Succede anche questo purtroppo! Grazie alla Sinistra e anche alla Destra per questo fantastico mondo lavorativo di MASSIMO Bonci - 43 - P.A. 439. IN NORD EUROPE SI VIVE MEGLIO Ho lavorato al customer care american express a roma nel 1997 circa, vicino Via Cola di Rienzo Roma. Che tristezza, eravamo accalcati uno con l`altro seduti sempre in posti diversi. Il management non era di aiuto e noi che facevamo centinaia di telefonate al giorno, non autorizzati a dare il ns nome, offrendo carte di credito a tutte le ore, compresi pranzo e cena. Stufo di un lavoro cosi disorganizzato, son partito per Amsterdam. L`inglese lo conosco bene l`ho studiato 3 anni a Londra. Nelle prime 3 settimane ad Amsterdam trovai un lavoro al customer care a Hewlett Packard. Come dire un altro pianeta, stipendio triplicato, quasi 3 milioni delle care vecchie lire, professionalita impressionante. Quasi 3 anni dopo a causa della crisi economica persi il posto insieme a 8.000 persone. Ho lavorato in altri settori, ultimamente anche per il Cirque du Soleil part-time come pr, ed ora sono a At&t mi occupo di problemi con internet. Il nord europa offre lavoro, una societa che funziona, servizi disponibili, l`autobus osserva la tabella degli orari posta ad ogni singola fermata. Mi manca Roma ma non voglio vivere in miseria, e circondato da politici buffoni e corrotti. Grazie M.I. di Mario Iaciofano - 32 - customer care 440. RE: SERGIO : "MA AVETE PROVATO A STARE DALL'ALTRA PARTE ?" Ci sono stato dall'altra parte, per 5 anni, facevo firmare contratti precari, cercavo di convincere l'amministratore a cambiare la contrattualistica senza successo, gestivo ragazzi che lavoravano benissimo ma che erano frustrati dalla loro precarietà, non è bello non avere diritti, non poter comprare un'auto, una casa, non poter fare progetti di famiglia, non è bello avere amici lavoratori di serie A con ferie, malattia, tredicesima e dover andare a lavorare con la febbre, io sono stanco, sto cercando lavoro all'estero, l'Italia comincia a starmi stretta, troppi padroncini, pochi imprenditori veri, mia moglie pure vuole andar lontano, la politica non da mai risposte, centrodestra e centrosinistra hanno investito solo nella precarietà (elasticità ? Non prendiamoci in giro l'elasticità non interessa a nessuno è la libertà di licenziare che si vuole) negli ultimi 10 anni, senza ammortizzatori sociali, non voglio trovarmi a 50 anni con un contratto trimestrale a perdere il posto per un ragazzetto che accetta di fare straordinari non pagati (tanto lui non ha famiglia a casa da mantenere) e cadere nella disperazione... non vedo futuro in Italia Saluti di Claudio S. - 34 - Informatico 441. LAUREANDO IN SCIENZE POLITICHE Le mie illusioni, preoccupazioni e relative disillusioni, sono ben descritte nelle righe introduttive a questo form. Negli ultimi anni ho sempre collaborato con aziende che mi hanno prestato ad altre, le quali facevano i propri affari affidando tutto in outsourcing (quanto spreco di ricchezza con tutti questi passaggi). Praticamente ho fatto fare i soldi agli altri, come spesso succede per le "ultime ruote del carro". Adesso per non perdere il posto in cui mi ritrovo, sono costretto ad aprire partita IVA. Sarà la volta buona, o il colpo di grazia definitivo? di Lorenzo Peruzzi - 29 - informatico 442. UNA VITA DA CO.CO.CO Ho 50 anni riuscirò ad avere il piacere di firmare un contratto,andare in ferie senza problemi,prendere per la prima volta la tredicesima ecc.ecc. Ho paura che resterà solo un sogno, un utopia e quantaltro...... di ANNA MARIA ANNECCHIARICO - 50 - informatica 443. CAPO PROGETTO Gentile redazione ho 35 annie per una decina circa ho lavorato con contratti di consulenza (co.co.co.) nel settore informatico. L'unica differenza sostanziale tra un contratto co.co.co. ed uno a progetto è l'ulteriore insicurezza che quest'ultimo produce.Mi spiego. Se prima una società ti faceva un contratto di consulenza doveva specificare il periodo , dando almeno per qual periodo una certezza di lavoro. Ora i contratti a progetto hanno tolto anche qust'unico vantaggio nei confronti del lavoratore. Il contratto è vincolato al progetto , per cui , finito il progetto al datore di lavoro non serve neppure piu' la scusa per mandarti via , anzi , se il progetto va male tu te ne vai prima, se va bene te ne vai comunque. Insomma un'ulteriore insicurezza caricata sulle spalle dei lavoratori. Tralaltro i contributi maturati con questi contratti sono solo una parte , e , devono successivamente essere riunificati per la gestione unica dell'inps. Inoltre le banche non fanno mutui. Queste nuove forme di contratto comprese nella tanto declamata legge Biagi si comportano piu' o meno allo stesso modo. La flessibilità non fa altro che scaricare totalmente la precarietà sul lavoratore. di Paolo Licci - 35 - informatica 444. FLESSIBILITÀ / PRECARIETÀ Per tre anni sono andato avanti a lavorare con contratti co.co.co. / co.co.pro.(ultimo contratto). Quelle sigle tradotte vogliono dire solo una cosa. Lavorare in modo stakanovista, aver addosso un persistente senso d'incertezza, e non poter aver voce in capitolo. Risultato, stress, ansia, retribuzione modestissima rispetto alla mole di lavoro che si è costretti ad affrontare per "guadagnarsi" la riconferma! di Davide Torinese - 24 - sviluppo software 445. ALTRO CHE ARTICOLO 18... Ho lavorato 1 anno e 7 mesi come Co.Co.Co e adesso ho perso i contributi di quegli anni avendo cambiato contratto. Per mia fortuna, mi tocca dire, in quanto adesso almeno ho un contratto a tempo indeterminato. Desidero sottolineare che l'attuale inetto governo è colpevole di aver riformato in senso - ancora e sempre - precario il contratto Co.Co.Co ; ma l'opposizione è colpevole di aver creato una tipologia contrattuale, quella parasubordinata, che annulla tutti i diritti dei lavoratori: ferie non pagate, malattie non pagate (sic!), licenziamenti facili molto tempo prima della riforma dell'articolo 18. Sinistra, vergogna! di Marco Trombino - 33 - IT 446. LAUREA Prima co.co.co., poi, quasi subito, partita IVA. In totale, ora fanno 6 anni di lavoro "parasubordinato". Ma va bene: maggiore responsabilità, maggiore libertà (anche se a volte pare una libertà fittizia), probabilmente anche maggiori guadagni. Molte meno tutele, e l'ipotesi di una gravidanza futura è affidata al buon cuore del mio datore di lavoro. Il problema, secondo me, non sono i contratti a progetto. Il problema è un mercato "bloccato", blindato, che ci richiede flessibilità a senso unico (noi siamo flessibili da anni, il mercato non lo è mai stato). Il problema sono "gli altri contratti", quelli a tempo indeterminato, che in un contesto come quello italiano diventano il nostro unico scopo, che una volta ottenuto nessuno "molla" più. Perchè la precarietà è troppo svantaggiosa, e troppo facilmente si trasforma in disoccupazione. Il problema è che i contratti a termine "finiscono" soltanto, e non ricominciano mai. Che è molto difficile (troppo) cambiare lavoro, che è difficile quasi quanto trovarne uno (se non di più: avendo un lavoro si è naturalmente più esigenti, e lo sfruttamento palese non lo si accetta più). Speriamo che la salute ci assista, e andiamo avanti così. di Ila Ila - 31 - Informatica 447. NON SOLO GIOVANI !!!! Salve, ho letto con piacere molte delle esperienze qui riportate ma mi sembra di ravvisare una tendenza erronea: credere che i Co.Co.Co ed ora i Co.Pro siano utilizzati solo per sfruttare i giovani. Ebbene io ho 45 anni, da tre mi sono licenziato da una ditta in cui lavoravo da 13 anni ed ora anche nel mio settore ho trovato solo contratti a tempo, sempre sei mesi di sfruttamento totale e poi un saluto. La realtà è che gli Imprenditori Italiani non investono più nel personale e questa è la causa del sorpasso dell'industria straniera nei confronti di quella Italiana. Assumere sempre e solo personale a tempo determinato per scaricare su di loro pesi e responsabilità ed errori di lavoratori precedenti vuol dire perdere inesorabilmente in qualità del prodotto finale dunque...tanti auguri a tutti i Provinciali imprenditori italiani!!!!! di Antonio Gentile - 45 - MODA 448. IMPOTENTI E SFRUTTATI...CIOÈ IN REGOLA! L'esperienza del co.co.co mi manca, io sono passata dai lavoretti in nero e con tenuta d'acconto del 20% durante gli studi universitari, alla disoccupazione, interrotta da stages e tirocini (= lavoro 9 ore giornaliere gratis), a lavori a tempo determinato con agenzia interinale che non c'entravano niente con i miei studi ma che mi erano almeno retribuiti, ad un corso fse, dove con la scusa che tanto sei disoccupato e non paghi si permettono di farti lezioni scadenti e inutili, come se il tuo tempo non avesse valore. Ma alla fine anche io ce l'ho fatta, dopo due anni dalla laurea in Scienze Ambientali e una specializzazione ho finalmente trovato lavoro! Naturalmente lavoro con contratto co.co.pro., fatto di due mesi in due mesi (ormai è un anno)e niente contratto durante agosto. Lavoro come consulente ambientale, a orari estenuanti, per 800 € al mese netti. Neanche a dirlo sono a 300 Km da casa, quindi affitto da pagare, senza avere la certezza di dover rimanere in questo posto, perchè ogni 2 mesi non so cosa mi riservi li futuro. Per fortuna il lavoro mi piace, ma troppe sono le incognite e le cose che non si capiscono, e spesso mi sento impotente e sfruttata. Ed è tutto in regola. di Antonia Spagnuolo - 28 - ambiente 449. A leggere il vostro articolo sembra proprio che scrivete cose di cui non sapete nulla. Ma avete mai provato a lavorare con uno di questi contratti? Sapete cosa vuol dire? Avete idea dell'insicurezza che produce? E poi si parla di fare figli , ma come , se le banche con questi contratti neppure ti considerano! Fareste meglio ad informarvi prima di scrivere simili articoli ; sempre che la realtà vi interessi , cosa di cui inizio ad avere forti dubbi! Ma se la società considera i giovani come una cosa su cui scaricare tutti i suoi problemi (perchè questo fanno i contratti a progetto , scricano i problemi del lavoro sui giovani), cosa vi aspettate poi da loro? Che ve ne siano grati? Voi dovreste garantire l'informazione , e invece fate solo demagogia. di Stefano sartoni - 450. LAUREA Il peggior modo di garantire il futuro ad una persona. Il miglior modo per ricattare/sfruttare il "dipendente" co.co.co. Io mi sono sposato da poco, sono assunto a co.co.co. e con ia moglie stiamo pensando ad un figlio, ma a marzo che mi scade il contratto?, potrei andare tranquillamente a fare il barista, e non c'era bisogno di laurearsi per fare il barista!!!! di Goldrake73 Actarus - 31 - IT ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 451. CAMBIA POCO...O NULLA Sono di Salerno, ai tempi del boom dell'IT ho lavorato come co.co.co. a Milano. Ci poteva anche stare, con così tanta richiesta era facile trovare lavoro. Anche se non mi pagavono i contributi INPS, dichiaravano di meno e facevano giochi di prestigio con la finanza (per la cronaca mi sono arrivati i controlli dell'agenzia delle entrate, mi fanno perdere giornate di lavoro, etc., vorrei sapere se hanno controllato anche le carte del mio ex-datore di lavoro...). Adesso che sono ritornato a casa, e fortunatamente sono dipendente di azienda privata, vedo la desolazione che c'è dalle mie parti, ragazzi in gamba laureati che vengono scartati per preferire amici di qualche politico (destra e sinistra sono uguali) e in qualche raro caso costretti a fare co.co.co. a 900 euro al mese. Senza concorrenza e senza lo Stato che ci tutela, cococo o co.pro. cambia poco...o nulla. E' inutile che arrivano aiuti se controllori e richiedenti sono marci dalla testa. Chi paga le conseguenze sono i giovani, i lavoratori, i disoccupati. di Dino Lupo - 32 - IT 452. FURTI LEGALIZZATI Mi chiamo leonardo duranti, sono ingegnere e ho avuto negli ultimi 4 anni varie forme di co.co.co. Necessariamente sono dovuto passare ad una forma di collaborazione con partita iva non tanto perchè obbligato, ma quanto perchè è l'unica seria alternativa al lavoro subordinato. Non entro nel merito sull'utilizzo che viene fatto dei contratti a collaborazione,sulle condizione di lavoro dei collaboratori, che già è stato ampliamente descritto, ma voglio sapere che fine fanni i contributi se pur minimi che versiamo sulle casse dell'INPS???? Difficilmente potranno constituire base sulla quale determinare una futura pensione e allora per chi pagiamo? Questo modello sociale sta creando dei conflitti generazionali che non hanno ragione di essere ma non posso fare a meno di ossevare che i nostri contributi da co.co.co. non servono altro che a sostenere un sistema che sta usufruendo di garanzie che non ci saranno mai riconosciute. di leonardo duranti - 28 - progettazione 453. A leggere le esperienze mi ritengo fortunato: ultimi 3 anni e mezzo da CO.CO.CO. ma molto particolare. Oltre lo stipendio avevo 1 mese di ferie pagate, malattia, 13a e 14a e tutte le gratifiche varie. Tranne che il TFR. Che la datrice di lavoro ci ha sempre corrisposto ("a nero" come 1 regalo non previsto). Ora passo ad 1 contratto normale a tempo indeterminato ma x tenere me ha dovuto scaricare 1 collega xkè i kosti di gestione diventano insostenibili. Io giovane con 3 anni e mezzo d'esperienza le costo quasi 26.000 €uro!!! Possibile non ci sia un modo x tagliare le spese senza ke il lavoratore ci rimetta??? Auguro a tutti 1 titolare come la mia, ke x renderti felice piuttosto va a perderci di tasca propria. Naturalmente se se dai il max... di Davide ********* - 28 - commercio 454. Lati positivi:stipendio a fine mese.Lati negativi:niente tredicesima, niente buoni pasto,niente pausa pranzo,niente congedo matrimoniale,niente incentivi,niente formazione che spetta invece ai dipendenti, contributi minimi,ansia e speranze a fine anno per gli esiti della finanziaria sul rinnovo dei contratti.C'è solo una sicurezza precaria di avere uno stipendio a fine mese, ripeto,ma la differenza con i colleghi si sente e pesa!Ad es.,loro partecipano a corsi di formazione spesati e noi no; per sposarmi ho dovuto chiedere le ferie!Flessibilità dell'orario?Non direi proprio:o ti adegui o ti prendono di mira!La condizione di "precario" toglie molti diritti che spettano ai lavoratori e toglie soprattutto quella parola in più che hanno i lavoratori "inquadrati":il rischio per il precario che vuole far valere i propri diritti è quello di rimenere fregato perchè non ha la stessa tutela riconosciuta agli altri.Lo stipendio?Me lo guadagno facendo lo stesso lavoro del collega inquadrato: qualcosa in più!E' proprio così per il datore:AVERE LO STESSO RISULTATO A COSTI RIDOTTI.Io parlo dei co.co.co "qualunque", perchè poi ci sono anche quelli STRAPAGATI:5000 euro al mese... e bravo lo Stato! di susy breglia - 455. E SE QUALCUNO INIZIASSE A RIBELLARSI? Ciao, e se iniziassimo a ribellarci? A ribellarci a questo stato di cose? Ho letto di tante lamentele(tutti!), ma nessuno che proponga una qualche forma di ribellione. Eppure leggendo vedo che ci sono persone capaci e intelligenti. Se lo STATO(formato ormai da imprenditori), ha trovato questo modo per sfruttarci, pensiamo noi un modo per ribellarci.Siamo in tanti, tantissimi. E se venissimo fuori a protestare, bloccando la forza lavorativa? Pensateci, in quanti siamo, e cosa succederebbe se uscissimo fuori dalle nostre paure................... di pix fax - 40 - IT 456. TV SPAZZATURA Stiamo perdendo tutti i diritti che i nostri padri hanno conquistato in tanti anni di lotte di fabbrica e sindacali,e non stiamo lasciando che le briciole ai nostri figli. Il bello è che tutto questo sta avvenendo sotto gli occhi di tutti però l'unico occhio che funziona meglio è quello del "grande fratello" e di tanta altra "TV Spazzatura" (comandata per lo più dal nostro presidente) che parla di tutto tranne che dei veri problemi degli Italiani. Siamo al Limite!!!...oltre c'è il baratro!! di Alessio Alessi - 30 - informatico 457. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Lavoro da circa 10 anni per una pubblica amministrazione: tre anni come sviluppatore di software e 7 anni come amministratore di un centro di calcolo. Attività svolta presso il datore di lavoro senza impiego di risorse proprie. Retribuzione a scadenze regolari. Come amministratore addirittura un registro presenze con obbligo di firma. Cococo, direbbe chiunque. Invece i primi cinque anni di prestazioni occasionali e il resto partita-iva. Ora sono in attesa di rinnovo di contratto e devo stare zitto senno' addio rinnovo. Tempi medi di attesa rinnovo: da due a nove mesi (ovviamente non retribuiti). Tempi medi di pagamento fatture: da uno a sette mesi. Sicuramente la mia retribuzione sarebbe assolutamente gratificante e comunque in linea con i prezzi di mercato per la pubblica amministrazione. Non sono invece in linea se si considerano i tempi morti dei rinnovi e dei ritardati pagamenti. di stefano scardigli - 40 - informatica 458. LAUREA IN INFORMATICA Dal 1999 lavoro per un ente pubblico prima con contratti a tempo determinato e poi con co.co.co. Ho avuto due gravidanze per fortuna, ma con una grande fatica, ho potuto lavorare fino al nono mese e poi restare a casa con le figlie per 4 mesi e mezzo. Sono tornata al lavoro senza poter usufruire di permessi per l'allattamento, nè malattia per me o per le figlie. In teoria dovremmo essere svincolate da orari ma in pratica non è assolutamente così. Alcune mie colleghe non sono state così fortunate, una gravidanza un po' problematica ha fatto sì che non percepissero stipendio per mesi e questo proprio nel momento del bisogno ovviamente; per fortuna è stato conservato il posto di lavoro. Non abbiamo ferie (ci fanno la grande concessione di 15 giorni l'anno) e badate bene io lavoro per una pubblica amministrazione. Per non parlare dell'acquisto di una casa, mio marito è un libero professionista e quindi un mutuo ci viene erogato solo se ci fa da garante uno dei genitori (mi sembra una profonda ingiustizia e poi dicono che gli italiani non cercano una propria indipendenza). Non spero assolutamente nel famoso posto fisso ma vorrei più garanzie anche per una futura pensione. Grazie di Francesca Orzieri - 35 - ente locale 459. IMPRENDITORI DI SE STESSI Diplomato a pieni voti nel 1987 inizio subito a cercare lavoro per difficoltà in famiglia. Ero convinto di valere qualcosa, ma tutte le domande di lavoro cadevano nel vuoto con promesse che non venivano mantenute (prima il militare, poi le lingue,...c'era sempre qualcosa che non sapevo/avevo fatto e i raccomandati si sistemavano uno dopo l'altro!). Anni di cococo, lavoro nero, temporaneo, a chiamata... accettavo di tutto pur di guadagnare qualche liretta finchè ho capito che per realizzare qualcosa dovevo spostare l'obiettivo...non dovevo più chiedere lavoro, ma, aperta la partita IVA nel 94, offrivo ciò che sapevo fare. Incredibile, ma vero...il mondo del lavoro si è schiuso davanti a me...ho iniziato a collaborare con piccole società che offrivano il mio lavoro alle grandi che a loro volta lo giravano a enti, ministeri, ecc. Sono entrato in contatto con multinazionali e ho iniziato a VALUTARE PROPOSTE DI ASSUNZIONE presso di loro. Mi sono ritrovato a rifiutare assunzioni a tempo indet. finchè è arrivata quella giusta (auto aziendale, assicurazione personale H24, ecc.).Forse ho avuto culo, ma cercate di usate IVA per demolire il muro che separa i giovani dal mondo del lavoro serio di Andrew e il fido ciccetto - 36 - informatica 460. LAUREA Tre anni da cococo e ora un futuro a progetto, con la riforma non e'cambiato niente.Non c'erano tutele prima non ci sono ora. Lavoro 8-9 ore al giorno come un dipendente ma non lo sono, niente straordinari per esempio se mi ammalo fatti miei, se la malattia dura troppo vengo sostituito. Nessuna banca mi concede mutui addirittura la stupidissima carta soci di un noto supermarket mi e' stata rifiutata perche'non ho un reddito sicuro. La macchina, usata, me l'hanno comprata i miei, sa con 850 euro al mese e una parvenza di vita indipendente e'difficile permettersi extra, per non parlare di matrimonio e figli. I miei genitori a 31 anni erano sposati avevano me, due lavori e una casa da finire da pagare. Io non ho nulla neanche la speranza di un futuro diverso. Tra 40 anni saro'un pensionato da 170 euro al mese. di Dario Esposito - 31 - Azienda 461. LAUREA IN SCIENZE POLITICHE Durante gli anni di studio ho lavorato presso un cal center con un contratto co.co.co.. Dato che ero studente quel tipo di contratto mi andava anche bene, ma la realtà per la maggiorparte delle persone che erano la dentro era ben diversa. Per quanto si continua a sostenere che la maggioranza dei lavoratori co.co.co. siano: studenti o giovani laureati, la realtà è ben diversa, infatti, nel cal center in cui ho lavorato, numerose erano le donne e gli uomini di mezza età. Queste persone dovendo mantenere una famiglia, non hannoun minimo di certezza; niente malattia, niente tredicesima, niente straordinari, niente ferie pagate ed in fine un compenso da fame, con il timore fondato d'essere lasciato a casa senza un minimo di salario anche per lunghi periodi. Il co.co.co. per gli studenti può anche andare bene, daltronde non si discosata poi molto dal lavoro in nero per quelle mancanze a cui sopra ho accennato, ma per chi ha famiglia è un disastro presentato sotto forma di salvezza!!!! di Antonio Della Corte - 28 - disoccupato 462. PER PIX FAX PIX FAX HA RAGIONE...DOBBIAMO RIBELLARCI! ANCHE IO HO ESPRESSO LA MIA OPINIONE IN PROPOSITO (VEDI MESSAGGIO N 352) E' ORA DI MUOVERCI!!!! di simona PETRACCONE - 27 - impiegata 463. DOTTORE SIMPATICO E ALLEGRO Il mio pensiero e' che non ci devono essere dipendenti, ma che tutti siano lavoratori autonomi, "manager di se stessi": se il lavoro va bene buon per me, altrimenti cambio lavoro... Qualcuno potra' obiettare che se non ho abbastanza soldi non mi compro la casa; la casa la comprano quelli che ce li hanno (anche se, se sono tutti come me chi se la compra la casa?), e scommetto che si abbasseranno i prezzi. L'importante e' essere tutti nella stessa situazione. Per me e' brutto dichiararsi dipendente (vuol dire che dipendo da qualcuno). Io non voglio dipendere da nessuno: posso lavorare con quest'azienda, se non mi piace me ne trovo un'altra. E se nessuno mi assume (anche a tempo determinato), certamente non muoio di fame, almeno in italia. Siamo abbagliati dai lavori statali, ma destra o sinistra al governo secondo me non cambia niente, non ci sono piu' posti liberi, non ci sono piu' soldi al governo. Se nessuno mi assume come piace a me vorra' dire che mi metto a fare qualche lavoro in proprio. Ciao. di G G - 29 - qualunque 464. LAUREA IN GIURISPRUDENZA Dal 7 gennaio 2004 lavoro con un contratto a progetto (co .pro) che ha sostituito il mio vecchio co.co. Ma vi posso assicurare che è una farsa. IL lavoro che svolgo è un lavoro subordinato: 1) nel contratto c'è scritto che devo seguire 2 progetti, ma ne seguo molti molti di più ( e poi non sono progetti veri e propri ma attività lavorative della società) 2) ho un orario di entrata e uno di uscita (9 - 18 quando va bene!) quindi l'autonomis del lavoro è una farsa! 3)vigono tutti i criteri di subordinazione a fatti, anche se a parole ai miei capi piace dire che sono una collaboratrice 4) non ci sono speranze di assunzioni con un contratto a tempo indeterminato 5) lo stipendi arriva sempre in ritardo Pensate veramente che le cose possano cambiare con i pro. co? sveglia! flessbilità=farsa di Mirella Bertolli - 27 - servizi 465. FLESSIBILITA' = PRECARIETA' Sto sbirciando da qualche minuto questo spazio concessoci da Repubblica per condividere racconti, impressioni e riflessioni sulla situazione lavorativa di noi precari, dei giovani in generale e dell'intero mondo del lavoro italiano: non mi sembra sia un quadro positivo anzi, veramente vergognoso e e scandaloso. Ma la cosa più scandalosa è che ad accorgersene sembriamo solo noi imputati mentre per i politici e gli imprenditori va tutto bene, aumentano i posti di lavoro, migliorano le condizioni lavorative... ma in mano a chi stiamo??? A gente che crede ancora al paese dei balocchi e ai lucignoli che offrono leccalecca al miele avvelento?!? di uno qualunque - 28 - informatica 466. COME ESSERE IN VACANZA Per vari motivi è successo che "quando ero giovane", finita l'università, avevo un ottimo lavoro, fisso e ben retribuito. Poi mi sono ritrovata, per fare cose più interessanti, a contratti da "consulente", pagati meglio apparentemente, ma che voleva dire precariato totale. No malattia, no ferie, no maternità, no pensione... Poi ho avuto contratti per l'estero, e su questo vorrei mettere l'accento: il cooperante in italia è come se facesse il libero viaggiatore. Ho passato anni a lavorare in Africa, e per il mio paese risulto come se fossi stata in vacanza. Niente pensione, niente riconoscimenti. Anzi: se cerco di tornare in Italia, non conto niente. Nessun riconoscimento professionale. Se invece lavoro per UE, guadagno bene. Non è edificante. Mi fa vergognare del mio paese, che stimola ancora la fuga dei cervelli. Ho scritto molto in proposito, anche dal Ciad dove mi trovo ora, soprattutto in occasione del rapimento delle Simone, mie colleghe. Si trova tutto al pagina del Ciad, nel mio sito internet: www.silviamontevecchi.it Arrivata alla mia età come precaria, non mi resta che continuare. Altri paesi riservano ben altri trattamenti ai loro espatriati. cari saluti. silvia di Silvia Montevecchi - 42 - cult educ cooper internaz 467. IL MITO DEL POSTO "FISSO" C'era una volta il posto fisso..... che ti permetteva di avere delle "tranquillità" dal punto di vista economico. Purtroppo l'economia è cambiata, ed è cambiata anche la flessibilità del lavoro. Nel mio settore, quello informatico, i contratti a progetto sono diventati quasi trainanti, anche se da poco. I nuovi contratti ti permettono di guadagnare su carta di più, ma a conti fatti guadagni quasi come prima (versando tutte le tasse e i contributi inps). Il problema più grave, secondo me, è che devi stare sempre e continuamente alla ricerca e con la preoccupazione che domani non lavori. Questi sono contratti che vanno bene per professionisti che non hanno molti problemi a cambiare ed a cercare nuovi posti, ma per la stragrande maggiornaza dei lavoratori precari, che sono quasi tutti ragazzi, che devono assicurarsi un futuro e fare investimenti su di esso, francamente, non sono tranquillo, anche perchè per poter pagare meno tasse poi si è costretti a ricorrere ai soliti trucchi...... ma in fondo che importa..... tanto il governo mica persegue gli evasori.....!!!!! di Lino Marinelli - 27 - Informatica 468. I pupazzi sono i personaggi del videogame "Call Of Duty".. le "repliche" dei personaggi dei videogames vengono realizzate quando il gioco ha molto successo quindi c'e' ben poco da scandalizzarsi. C'e' da scandalizzarsi per altro.. di tamburo tamburo - 39 - disoccupato 469. CAMBIO LAVORO E SETTORE OGNI 3 MESI E HO...46 ANNI Come dico nel titolo, dopo essere stato licenziato da primo livello commercio nel 99, vado a Roma (sono di Palermo) ci sto 5 anni e da lì, con moglie e figli accumulo 16 (dico sedici) incarichi diversi in 5 anni. Sono passato dal co.co.co. all'interinale, dalla fatturazione all'assunzione (finta) normale con licenziamento a tre mesi meno un giorno. Sono tornato a Palermo, stanco, avvilito stressato, disoccupato, ma laureato. Continuo a lottare. di VINCENZO SCALIA - 46 - TUTTI 470. MAGARI QUALCUNO SE LO MERITA PURE... ... a giudicare da quanti mettono il "Titolo di studio" nel campo qui' in alto, che' invece è riservato al "Titolo" del messaggio. Fior di laureati, per non capire neanche come si compila un modulo... Se il modulo è poco chiaro, invece, prendetevela con l'Editore, che stipendia persone per farli (o ci sono collaboratori sottopagati anche nell'editoria?) di Alberto ************ - 471. DIPLOMA volevo sostenere la proposta di pix fax, sono pienamente convinta che se ci fosse un unità nel lottare contro questo nuovo modo di sfruttarci, sicuramente potrebbe cambiare qualcosa. una volta si cercava di sfruttare il proletariato.. vigeva l'alienazione in fabbrica come fosse una sorta di dovere per chi volesse lavorare senza specializzazione, cioè per l'operaio. ora si è trovato un modo per sfruttare anche il lavoratore un po' più istruito e professionale, ma questo non cambia, come avrei lottato per le ingiustizie di allora lo farei per quelle di oggi. sono una " libero professinista" ma vi assicuro che di libero vedo proprio poco, tranne il fatto che ho dovuto aprire una partita iva con uno stipendio di 800 euro ( pago il 47% di tasse).. COMUNQUE CHE NESSUNO OSI DIRE CHE DA QUANDO E' AL GOVERNO HA DIMINUITO LA DISOCCUPAZIONE... PERCHE' QUESTA SPECIE DI TRUFFA SAREBBE UN LAVORO?? Provate voi a comprare casa con un contratto che scade ogni anno. Chica di laura aggio - 21 - optimatica 472. FLESSIBILITÀ E IDENTITÀ Io, in una flessibilità vera, ci starei bene. Mi piace cambiare, mi piace spostarmi, sono giovane e ho paura di una vita "tutta nello stesso luogo di lavoro", almeno in questo momento. In più, sono una precaria felice, di quelle che si possono gestire davvero il lavoro e che hanno comunque le ferie pagate. Ci sono tre cose, però, che non mi vanno: che la flessibilità sia monodirezionale, che valga per il datore di lavoro, ma non per il lavoratore. Che non ci sia stata data la possibilità di scelta fra percorsi alternativi (più "movimentati" o "tradizionali", in base alle convinzione e alle attitudini delle persone!) Ma soprattutto, che ci abbiano tolto la negoziazione collettiva. Questo è il male peggiore. Ci hanno tolto una "coscienza di classe" che assomigliava più all'identità che all'ideologia, lasciandoci da soli a contrattare la nostra vita con un datore di lavoro che può essere socialmente responsabile oppure un predatore, è solo questione di fortuna e del caso. Solo trovando una "coscienza comune", che vada al di là delle personali soddisfazioni o frustrazioni, secondo me, possiamo difendere la nostra nuova (volente o nolente) identità di lavoratori... di I. L. - 26 - ricerca 473. PRECARIO DENTRO Formalmente non sono stato mai un co.co.co, ma precario sì. Esistono tante forme di precariato e io ne ho vissute diverse. Per 9 anni ho lavorato da autonomo con partita IVA, in realtà passavo le giornate in attesa di una telefonata che mi desse la possibilità di svoltare il prossimo mese. Ho avuto dei contratti a tempo determinato. Mi è capitato anche di lavorare gratis, come investimento personale pensavo, come prova per vedere se vai bene, mi dicevano gli altri. Due volte sono stato licenziato senza una giusta causa (ma con un finto giustificato motivo, quello della riduzione di attività) semplicemente perché, da rompiballe che sono, non piacevo al padrone (in uno dei due casi il padrone era una donna, tanto per dire che l'arroganza e l'egoismo non hanno sesso). Ora lavoro come dipendente in una azienda dall'ambiente sereno ma rimango precario dentro perché so che in un sistema come questo la mia stabilità dipende dalla precarietà di qualcun'altro, in qualche parte del pianeta. di Claudio Moscogiuri - 43 - formazione 474. DIPLOMA SOno 5 anni che lavoro presso la stessa azienda con questo tipoo di contratto, ricevendo 10 mesilità (perchè quando l'azienda chiude anch'io non ho diritto di percepire nulla, per cui per me, le vacanze di Natale e l'Estate, sono un vero incubo). Questo è solo un modo per tenere sempre in bilico le persone che non faranno mai abbastanza... COrdiali saluti LUISA di Luisa Passaro - 24 - informatica 475. CÙ CÙ CO CO CO! Co.Co.Co. chi l'ha mai visto? Nessuno, a parte una società molto grossa, si è mai sognato di farmi un contratto co co co.Gli studi di architettura si basano sulla stretta di mano e sull' elusione contributiva, contando sull' inesistenza dei famosi controlli incrociati.Non venitemi a dire che non è vero perchè quattro anni e mezzo di lavoro nello stesso ufficio fatto passare per collaborazione occasionale ne sono la prova, insieme ad un'altra decina di collaborazioni simili da me svolte.Possibile che non si accenda una luce rossa all'agenzia delle entrate?Ora non potendo più farla passare per collaborazione occasionale, prevedo che mi obbligheranno ad aprire una partita iva, deisamente poco conveniente per me che non ho uno studio mio, ma che continuo a lavorare da paradipendente mascherato da libero professionista.In Italia,l'illegalità è premiata. di alberto paolotti - 40 - architetto 476. VOGLIO USCIRE DAL TUNNEL La mia esperienza è quella di molti altri. Lavoratore prima dipendente, all'uscita di questi contratti co.co.co. ci fu richiesto di dimetterci (pena la chiusura dell'azienda) e di firmarli. Da allora non è cambiato l'orario di lavoro, le mansioni, gli obblighi. Ma non abbiamo + diritto a ferie, malattie, congedi. Adesso vogliono farci firmare i contratti a progetto. Se ne inventeranno sicuramente uno e poi ci faranno svolgere le mansioni di sempre!!! io sto provando ad uscire dal tunnel, mando curricula, contatto aziende, provo ad inventarmi un lavoro imprenditoriale. Ma non vedo la luce. L'unica soluzione è quella di abbandonare la mia città e cercare fortuna altrove, magari all'estero. Ma questo significherebbe mollare, scappare, fuggire. Allora mi chiedo se lottare può essere la soluzione. Creare un nostro sindacato, qualcuno che dia voce ai nostri problemi. Per questo dico: "co.co.co. di tutta Italia, uniamoci". Fuggire è facile, restare e combattere è molto + difficile!!! di Partita Iva - 32 - informatica 477. SCUSATE...C’È UN ALTRO PUNTO DI VISTA Perché in Italia la situazione è questa? I sindacati sono l’altro potere da combattere. Non ci sarebbe necessità di ricorrere a capriole contrattuali se il mercato del lavoro fosse regolamentato in altro modo, se uno stipendio da 600 euro non costasse in realtà 1200 al datore di lavoro e il lavoratore non avesse tutti i diritti mentre al datore di lavoro spettano solo doveri e rischi d’impresa. In altri paesi non esiste una legge sulla gravidanza come la nostra che si rivela contro producente perché poi non assumono le donne, in altri paesi non si danno garanzie del cavolo al lavoratore ( che poi viene a lavorare un giorno sì e 3 no, per un brufolo sul naso) ma si danno servizi, asili nido aperti dall’alba alla sera, vicino ai posti di lavoro se non dentro. In altri paese un dipendete che ruba, ruba da noi non lo puoi neanche licenziare senza correre il rischio di una causa di lavoro; da noi non puoi licenziare un nullafacente senza correre il rischio di doverlo riassumere, grazie ai sindacati e ai tribunali del lavoro. E’ grazie a queste ridicolo eccesso di garantismo che adesso siamo tutti con il culo per terra. Io ho 42 anni, non sono mai stata assunta da nessuno, non ho mai voluto. Ho aperto la partita Iva a 18 anni, oggi sono laureata, ho una specializzazione e mi sto prendendo la seconda laurea, mi mantengo da sola da quando andavo alle superiori e non sto nella merda. Le ferie? Me le faccio quando voglio in ragione degli impegni di lavoro che ho assunto, i figli di Sara A. - 40 - libera professionista 478. ASPETTANDO GODOT Rivoluzione sarà!! Creeremo un partito e faremo il culo a questi stronzi degli industriali e del governo!! Per prima cosa è necessario creare un sito internet su cui possiamo iscriverci tutti e poi ci cordiniamo. se c'è qualcuno in grado di creare un sito mi scriva al mio indirizzo [email protected] Siamo circa tre milioni, con le nostre famiglie possiamo arrivare al 20% dell'elettorato. creeremo degli gruppi di studio per capire come effettuare una riforma del lavoro che ci dia gli stessi diritti di quelli a tempo indeterminato! Facciamo sentire la nostra voce, basta con lo sfruttamento!! Ma bisogna agire! Esisterà pure un Co.Co.Co in grado di costruire un sito in poco tempo!! Le nostre pene non dureranno più di un anno!! Ve lo garantisco di Alessandro del Piero - 27 - Consulenza 479. RETRIUBUZIONI Quando sono usciti i co.co.pro. pensavo sarebbe stata una cosa positiva per chi come me si vedeva imbrigliato in contratti a collaborazione semestrale. i contratti a progetto non sono reiterabili all'infinito e quindi aprono la porta ad assunzioni vere e proprie. Ma c'è un ma: la retribuzione lorda rimane la stessa e ciò vuol dire che se adesso netti prendo 900 euro, fra un po'diverranno 600 + o -. Il tutto per una pensione che sappiamo benissimo non arriverò mai prendere (non c'è certo bisogno di elencare i problemi dell'inps) e senza possibilità alcuna di farmene una privata: da novembre non avrò nenache i soldi per piangere! La novità non è quindi bella, è brutta. Si pensa addirittura di farci passare a partita iva come i dirigenti, solo che costoro prendono 10 volte (dieci) più di noi e hanno quindi il liquido per pagare le tasse. Sono furente! di massimo dell'aringa - 30 - terzo settore 480. SCUSATE...C’È UN ALTRO PUNTO DI VISTA 2° Le ferie? Me le faccio quando voglio in ragione degli impegni di lavoro che ho assunto, i figli? due e me li godo perché molto del mio lavoro posso farlo da casa. Certo non ho mai cercato un lavoro che mi garantisse, ho cercato opportunità di interesse economico e pratico ed ho offerto qualcosa a chi mi pagava, in termini di capacità che io potevo garantire e che volevo pagate quanto mi stava bene che fossero pagate. Il punto è una commessa a progetto o anche co.co.co è ridicolo, ma ancor più ridicolo è per un commerciante assumere tre commesse, con quello che costano farebbe meglio a chiudere perché dovrebbe lavorare? per passare lo stipendio a tre giovani donne? Un imprenditore deve fare il suo mestiere, la Caritas l’assistenza. Il suo mestiere è produrre utili, non posti di lavoro. Per farlo ha bisogno di personale, che deve costare ragionevolmente tanto quanto basta perché l’impresa abbia un senso, il lavoro prodotto un prezzo decente di vendita, il servizio erogato un giusto costo. Non è colpa dei datori di lavoro è colpa di un sistema garantista che deve finire, in altri paesi ( vedi tutti quelli che scrivono dall’estero) non c’è mai stato non nei termini mafiosi sindacali come in Italia. di Sara A. - 40 - libera professionista ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 481. NON TUTTE LE SITUAZIONI SONO UGUALI! Come al solito, è tutto un lamentarsi! Non nego che ci siano situazioni critiche, precarie etc., ma non tutte sono così. Nel mio caso (datore di lavoro), validissimi dipendenti con gli anni sono dipentati sempre più "professionisti" e quindi il passaggio al co.co.co., con la possibilità di collaborare autonomamente dal proprio domicilio, avendo più tempo libero a disposizione e possibilità di organizzare meglio la propria vita, direi che è stato un passaggio naturale. Oggi, la cessazione dei co.co.co. non impone ma, a mio avviso, rende altrettanto ovvia l'apertura della partita IVA. Insomma, se si è dei professionisti competenti, quale è il problema? di Maurizio Conte - 47 - Formazione 482. I SINDACATI VADANO IN PENSIONE 32 anni appena compiuti, un matrimonio appena iniziato, un lavoro nel campo della sicurezza, ma... ecco la sorprsa, CoCoCo che divente CoCoPro. Ebbene, come tanti, anche io sono nelle stesse condizioni, inutile elencare una riforma che a mio avviso non ha senso, lancio soltanto un allarme che sicuramente porterà allo sfascio un già precario sistema. In tutto questo la mia domanda è una sola ossia come mai nessuno si ribella?? e dove sono i sindacati che avevano promesso battaglia sulle riforme del lavoro?? Evidentemente sono stati accontentati con chissà quale promessa (o mancetta) e ciò non fa alto che confermare quello che fino ad ora era solo un sospetto a discapito di chi lavora duramente per arrivare a fine mese. Cari utenti, siamo al capolinea, è ora di rimboccarsi le maniche e mandare a casa queste persone che non fanno altro che prenderci in giro, piegandosi ad ogni riforma che viene varata. Cari sindalisti, è ora che andate in pensione le vostre povere iniziative sono finite, è tempo di cambiare, largo ai giovani. di bixio +++++ - 32 - sicurezza 483. TUTTE LE PROFESSIONI CHE RICHIEDONO KNOW-HOW Se andate all'estero piu' si va avanti con gli studi piu' si ha la possibilita' di una carriera remunerata e in definitiva soddisfacente. Perche' in Italia paradossalmente piu' si studia piu' si viene penalizzati nel mondo del lavoro? Perche' una laurea in ingegneria, chimica, fisica (per non parlare di quelle umanistiche) e' considerata carta straccia? Ma siamo sicuri che i politici e gli industriali abbiano a cuore veramente lo stato del Paese? Andando avanti cosi' usciremo dalla schiera dei paesi di primo piano, senza contare che dipenderemo sempre piu' dai brevetti e dalle patenti che si sviluppano all'estero e che ci costano un sacco di soldi in diritti. di alberto tromba - 40 - sciatore 484. RESPONSABILE QUALITÀ Vero! penso che, la flessibilità mi abbia consentito di fare esperienze differenti sempre attraverso CoCoCo. Ora sono un laureato che ricopre un ruolo importante in azienda con contratto a progetto. E domani? La pensione? La sicurezza? (si pensi in caso di malattia, infortunio) E le donne? (non hanno più tutele, in caso di maternità etc..) bene ...!!! complimenti allo stato che non garantisce e tutele i diritti dei cittadini e non rispetta le conquiste fatte nell'ultimo trentennio. se il futuro è uguale a precarietà, allora non si faccia retorica se in italia non si fanno figli (come es.) ......... si pensi che non è più possibile prendere un impegno a lungo termine a livello economico. Se l'evoluzione è in questo senso.... allora in bocca in lupo a tutti i lavoratori.......!!!!!!!!!!!! di francesco conti - 30 - ingegneria 485. SONO STATA "ASSUNTA" NEL 2002 COME CO.CO.CO. CON UNO STIPENDIO CALCOLATO A COTTIMO, PIU' LAVORAVO PIU' GUADAGNAVO. OGGI A ME E ALLE MIE COLLEGHE, NELLA STESSA SITUAZIONE, VENGONO OFFERTE DUE POSSIBILITA': -PARTITA IVA SEMPRE LAVORANDO A COTTIMO -CONTRATTO DI 7° LIVELLO CON STIPENDIO TALMENTE BASSO DA RISULTARE UN PART-TIME, MA LE ORE LAVORATE RIMARREBBERO 8. INOLTRE IL CONTRATTO E' A TEMPO DETERMINATO DI UN ANNO RINNOVABILE UNA VOLTA SOLA COME PER LEGGE. IL DATORE DI LAVORO NATURALMENTE SPINGE VERSO LA SCELTA DELLA PARTITA IVA E PER IL NOSTRO TIPO DI LAVORO IL CONTRATTO A PROGETTO NON E' POSSIBILE. ALLA LUCE DI QUESTE BELLE NOVITA' CERCHEREMO UN ALTRO LAVORO CON LA SPERANZA VANA DI TROVARE CONDIZIONI MIGLIORI. GRAZIE LEGGE BIAGI!! di TIZIANA PEDDIS - 30 - INFORMATICA 486. 30 MESI La mia esperienza in qualità di Co.Co.Co. è durata 30 mesi!Provenivo da una precedente collaborazione e l'allettante offerta dell'azienda nella quale lavoro è stata: "ti facciamo fare sei mesi di stage e poi ti assumiamo a tempo indeterminato....". Ai sei mesi di stage è seguito un Co.Co.Co. con 4 rinnovi e durato 30 mesi!Un'odissea fatta di umiliazioni, di promesse non mantenute, di ricatti e soprusi!Solo di fronte alla minaccia di una denuncia e di una vertenza la vicenda si è conclusa positivamente...... di Salvatore Nardi - 30 - Risorse Umane 487. FACCIAMO UNA PROVA? FAcciamo una prova? ci fanno contratti da uno, due, tre mesi? bene: prendiamocci le ferie dal 20/12 al 7/01 quest'anno. tutti. se tutti non lavoriamo perderanno tanti soldi da non poter dire "mandiamoli a casa". se tutti andiamo via l'italia si fermerà per qualche mese (mettete via un po di risorse) e poi capiranno. preferisco diventare povero e poi ripartire che questa eutanasia lavorativa. sembra quasi che debba dire grazie che mi fanno lavorare. L'italia è una repubblica fondata sul lavoro. se non c'è lavoro per me non c'è repubblica. FAcciamo cadere tutto. io non ho niente. sono i padroni che hanno le aziende. i soldi persi sono i loro. a me danno l'elemosina. mi arrangierò. pensatecci. non è completatmente sbagliato. per una volta dobbiamo avere il coraggio di essere qualcosa altrimenti saremmo niente per tutta la vita. di carmine parente - 27 - infromatica 488. CI SONO SITUAZIONI PEGGIORI DEI COCOCO !?! Nel 1999 lavoravo in Telecom Italia e sono stato avvicinato da una societa' d'informatica che mi ha proposto di lavorare con loro. Ho accettato e mi hanno proposto un contratto di associazione in partecipazione, giustificandolo come il loro modello contrattuale. Il risultato e' stato che mi sono trovato coinvolto in una gigantesca operazione di elusione contributiva e fiscale ! Synergia 2000 occupa oggi quasi 700 persone, con varie forme contrattuali, ma per lo piu' con contratti di associazione in partecipazione, con il vantaggio dell'elusione dei contributi all'INPS (non dovuti) e dell'IVA (non dovuta). L'IRPEG viene proditoriamente scaricata sul dipendente. Ma la cosa non finisce qui: l'associato in partecipazione non riceve effettivamente parte degli utili dell'azienda, ma una sorta di stipendio giornaliero, in forma di anticipazione degli utili e di rimborso (in nero), che ovviamente e' sospeso quando il dipendente non sta lavorando presso un cliente, cosa possibile dato che l'attività prevalente dell'azienda e' di body-rental presso altre aziende. Il contratto ha inoltre scadenza annuale e quindi il licenziamento e' semplice ed immediato. Cosa che e' puntualmente avvenuta ! di Alberto Strobbia - 48 - Informatica 489. LAUREA IN GIURISPRUDENZA Rispondo all'intervento n. 455 (pix fax).Se qualcuno di noi avesse la "potenza" di fare qualcosa per cambiare lo stato attuale delle cose, non credo che farebbe parte del nostro gruppo, ti pare? Il problema è grosso! CHI DI VOI HA LA FORZA "POLITICA" (PERCHE' DI QUESTO SI TRATTA)DI INIZIARE QUESTA BATTAGLIA? Che abbia inizio, allora:per quanti sono i disoccupati e i co.co.co o l.a.p.si potrebbe mettere su un partito! Questo offerto da Repubblica è un ottimo canale per aggregarsi e portare le nostre voci in Parlamento o dinanzi ai Mass Media. Pensateci...e fatemi sapere* di stefy B. - 32 - P.A. 490. UNA GRAN BELLA ESPERIENZA! Volevo solo dire che la mia esperienza con i co.co.co è stata bellissima! Sono segretaria di un'Azienda che produce scarpe a Treviso, grazie all'introduzione dei contratti co.co.co abbiamo fatto lavorare 23 ragazzi da tutte le parti d'Italia! Li ho frequentati tutti e 23, fuori e dentro l'Azienda, siamo usciti insieme, ci siamo divertiti un mondo, ci siamo voluti bene, abbiamo fatto sesso. Di questa esperienza mi rimane un bambino di 1 anno e 3 mesi. Cosa vuoi di più dalla vita? di Elena Bottarella - 28 - Bancario 491. MI FLETTO MA NON MI SPIAZZO Tutto giusto, il mercato è cambiato ci vogliono flessibili, competitivi, appassionati ed identificati con la nostra "azienda". Siamo altamente specializzati con lauree, master e corsi vari, ma nel contempo anche ignoranti, ci parcheggiamo nelle università perchè il lavoro è sempre più distante. Se posso accettare la flessibilità come scelta personale non credendo al posto fisso, esigo uno stato sociale che dia le stesse garanzie al dipendente e al "flessibile". Uno stato sociale equo per tutti, un sistema economico e bancario flessibile, come flessibile è il lavoro. Non tollero le agenzie interinali.Ho fatto l'architetto con paghe da fame , da 14 anni sono una cococo in diverse aziende. Il mio lavoro è interessante lo sarà di meno quando sarò anziana e non avrò una pensione. Il mio stipendio a mala pena mi fa arrivare al 20 del mese, i figli crescono e con loro anche la nostra incertezza.La legge Biagi se nelle intenzioni voleva avvicinarci all'Europa non ha tenuto conto di quanti utilizzano questa legge per tenerci in loro potere.Ribellarci? Ma se neanche andiamo a votare! Informiamoci per poter scegliere, per smascherare chi ci vuole ignoranti o peggio ignavi. Saluti comunisti. di I Z - 42 - formazione 492. GRAZIE BIAGGI E D'ANTONA... Ero un pilota di aerei un giorno la visita medica rivela una malformazione al cuore che nessuno mai aveva scoperto e a 34 anni mi ritrovo per strada, dopo varie ricerche trovo lavoro con contratto co.co.co, senza ferie, senza cassamutua se lavori ti pago altrimenti no, a 900€ se sto male non mi pagano quindi vado a lavorare ma discuto con i colleghi che giustamente mi invitano a rimanere a casa ma ho bisogno dei soldi, cosi' si ammalano anche loro ma loro li pagano ugualmente....tre giorni a casa x malattia...ma che do da mangiare alla mia famiglia???... Con questo tipo di contratto non si da modo di crearsi una vita o una famiglia... di federico rossi - 36 493. TANTE IDEE...COSÌ IRREALIZZABILI!!! Dal 2000 sono un CO.CO.CO vivo lontano da casa, da Salerno a Roma, pensando di riuscirmi a fare un futuro (matrimonio, casa, figli...) come hanno fatto i miei genitori, ma più passa il tempo e più mi rendo conto che senza un lavoro a tempo indeterminato non si potrà mai realizzare tutto ciò. Vuoi comprare l'auto nuova?...no sei co.co.co(non ti accettano il finanziamento), vuoi comprare un terreno per il futuro...non puoi...; I GRANDI NON SI RENDONO CONTO CHE COSì SI FERMA L'ECONOMIA, PERCHè IO, COME CIRCA 3.500.000 DI PERSONE IN ITALIA, NON POSSO COMPRARE NULLA... che realizzi la mia vita. Saluti. di vittorio facenda - 23 - Informatica 494. LAUREA IN ECONOMIA Ho lavorato alcuni mesi per la Deloitte, una grossa società di revisione, anche 11 ore al giorno, con rimborsi miseri. Utile per imparare, ma stra-sfruttata...Poi ho cambiato tipo di lavoro, meglio retribuito e meno duro! di Rosalia Buonocuore - 27 495. LAUREA IN LETTERE Lavoro da quasi 5 anni e avrò avuto finora avuto oltre una quindicina di contratti co.co.co. per attività nel campo della formazione e dell'orientamento professionale. In almeno la metà dei casi le aziende presso cui ho prestato la mia opera non avrebbero potuto farmi questo contratto, ma uno di assunzione vera e proipria viste le condizioni (non segnate in contratto) alle quali ero sottoposto: orari rigidi di lavoro, numerose ore eccedenti a quelle stabilite, rinnovi continui dello stesso contratto (ma con indicazione diversa). Ritengo si sia abusato troppo dei co.co.co. e ora si stia abusando in egual modo dei contratti a progetto (che per le aziende sono la stessa cosa ma solo con un nome diverso). Siamo senza tutele di alcun genere (ci è anche vietato ammalarci) e senza alcuna garanzia di poter vedere trasformato il nostro contratto in un'assunzione a tempo indeterminato. Ci consentono di lavorare, sì, ma fin quando siamo ancora giovani. Dopo i 45 anni chi ci offrirà più una collaborazione? Se le cose non cambieranno ritengo (e come me tantissimi altri amici e colleghi nella mia stessa situazione) che il nostro futuro (e quello dei nostri figli) non sarà roseo. Grazie di Giusepe Fabiano - 31 - Formazione/Orientamento 496. LA GIUSTA SCUSA! Dopo la laurea ho svolto uno stage presso una multinazionale leader nel CRM. Dopo 9 mesi, la dirigenza dell’azienda mi propose di rimanere, ma con il Co.co.co. Questa, a dir loro, doveva essere la rampa di lancio per una carriera luminosa. Ovviamente, mi venne fatto subito presente, che pur seguendo un progetto, dovevo soggiacere alle stesse regole (orario, ferie, permessi, malattia, ecc.) applicate ai lavoratori con contratto a tempo determinato! Questo contratto era la scusa per avere un lavoratore dipendente a tutti gli effetti. La giusta scusa s’è ripetuta dopo tre anni. Questa volta non con il settore pubblico. Stessi vincoli, stesse regole da rispettare, ma “vantaggi” zero! Quanto dovrò aspettare per compre casa, visto che con tale contratto nessuno concede mutui? Quanti dovrò lavorare, visto che tutto quello che sto facendo da anni, sicuramente, non avrà valore? Quante volte mi dovranno tremare i polsi alla scadenza del contratto, nella speranza che esso venga rinnovato? Quali sicurezze avrò mai nella mia vita, se il lavoro è di per se instabile? Queste sono le perplessità alla giusta scusa; la scusa che in molti usano per arricchirsi alle spalle dei lavoratori! di Paolo Berretta - 30 - Marketing&Comunicazione 497. IMPIEGATA Da cinque anni ho un co.co.co lavoro in un istituzione pubblica 40 ore alla settimana (nel produttivo nord-est)prendo una miseria di stipendio e solitamente i rinnovi contrattuali (a gennaio) sono talmente "difficoltosi" (diciamo così) che da gennaio a maggio-giugno si sta senza stipendio in attesa di firmare il contrattino. Per ora la possibilità che si trasformi in contratto a tempo indeterm. non c'è proprio.. beh io ho 30 anni sono laureata e pago un affitto: secondo voi sono contenta? molti penseranno che sono c......a ma se cerco qualcos'altro poi mi propongono di nuovoun co.co.co... di maria rossi - 30 - istituzione pubblica 498. LAUREA Siamo due co.co.co. e lavoriamo per un comune della provincia di Bari nel settore cultura. In teoria dovremmo essere due lavoratrici autonome ma nei fatti svolgiamo lo stesso lavoro dei dipendenti comunali con gli stessi orari, i rientri pomeridiani e la copertura del servizio al pubblico e sicuramente con più scrupolosità. A differenza di loro però non abbiamo alcun tipo di diritto: ferie, malattia, aggiornamento. Premesso che la nuova legge Biagi non si applica alle pubbliche amministrazioni e quindi per noi non cambia niente, come si potrebbe adattare il tipo di contratto a progetto per il nostro lavoro? Vorremmo confrontarci con altri co.co.co. di pubbliche amminisrazioni. di vanna neve - 33 499. 15 GIORNI ho lavorato in un call center a torino con un contratto da tirocinante per tre mesi. un contratto vergongoso proposto dalla nuova legge biagi. gli universitari possono essere assunti per 3 mesi senza ferie, malattia, permessi e null'altro. quando ho finito sono passati 15 giorni e un'agenzia interinale legata al call center mi ha chiamato per lavorare di nuovo. mi hanno fatto un mirabolante contratto di 15 giorni. non penso che tornerò più a lavorare lì, anche perchè farsi prendere in giro ed iniziare a lavorare per 15 giorni un venerdì e finire un lunedì è davvero il massimo. speranze? nessuna, nè un lavoro fisso, nè una casa, nè una pensione. spero solo che i miei gfenitori abbiano messo da parte abbastanza per comprarmi un monolocale e non finire in mezzo ad una strada... di alessandro pini - 23 - call center 500. LAUREA IN STORIA Quando facevo il liceo, era il 1989, fu coniato per la mia generazione l’epiteto di “generazione x”. Non ho mai capito bene cosa volesse dire fino a quando non sono stato costretto, pur di lavorare e avere una vita mia, a firmare contratti di Co.Co.Co. uno dopo l’altro, per cinque anni, pur essendo un normalissimo lavoratore dipendente. Ora passo a Co.pro. e, per inciso, mi verrebbe da chiedere a chi conia gli acronimi di avere almeno un po’ di rispetto, firmare contratti che sembrano una scureggia non fa piacere a nessuno! Comunque a vivere ai margini del mondo del lavoro, senza diritti e senza tutele, ci si può abituare. Quello che genera odio e risentimento è l’aver chiaro, adesso, l’epiteto di quindici anni fa: “generazione x” significa che sui nati dal 1970 al 1975 questo paese ha fatto una croce sopra: cancellati. di simone valentini - 33 - comunicazione pubblica 501. ARCHITETTO credo che questo genere di contratti hanno dato la via al fallimento dell'inps. di Hussein Khirfan - 31 - architettura 502. CHI LO PAGA IL MUTUO AI PRECARI? Sono ormai più di 10 anni che lavoro e sempre con contratti a termine, generalmente di 1 anno. Nel 2000 vinco un concorso per titoli all'ISFOL (l'istituto che questo Governo ha definito "un covo di comunisti") e ottengo un contratto di 6 anni!!!Finalmente un pò di tranquillità ma anche questa a termine. Mio marito ha continuato con collaborazioni annuali presso enti di ricerca privati e ad oggi è passato dal Co.Co.Co. al contratto per progetto. Viviamo a Roma e nonostante i prezzi folli degli immobili, siamo riusciti a comprare una casa grazie al forte sostegno delle nostre famiglie e grazie al mio contratto, ma fra 2 anni questo scadrà e nell'Istituto hanno già iniziato ad operare dei tagli al personale quindi non abbiamo un futuro roseo davanti a noi. Siamo alle soglie dei 40 ed abbiamo un bellissimo bambino di 4 anni (nato dopo lunga riflessione sul nostro futuro e nella consapevolezza che la strada sarebbe stata tutta in salita)il mutuo è ventennale e negli ultimi tempi sempre più spesso mi chiedo: chi ha concepito questo tipo di contratti flessibili ha riflettuto sulle conseguenze sociali che ne sarebbero derivate? Sicuramente aveva un posto fisso e non aveva un mutuo!!!! di Franca Fiacco - 38 - ricerca 503. Ho lavorato dal 1981 al 1986 come co.co.co prima come impiegato amministrativo poi come gestore delle procedure informatizzate presso il C.E.D. della Zona C.O.N.I. Totocalcio di Bari(attualmente il C.O.N.I.non è più il gestore dei giochi pronostici),per cui tutto il periodo lavorativo svolto presso l'ente suddetto non mi è stato riconosciuto ai fini pensionistici.Anni questi che mi sarebbero serviti sopprattutto adesso, che non ho più occupazione,data l'età e dopo aver lavorato nel periodo 1986-2003 come responsabile sempre presso il C.E.D.in questione con le varie aziende che si sono succedute nella gestione delle procedure informatizzate inerenti i giochi pronostici. di Tommaso Lorusso - 46 - settore informatico 504. NON CAMBIA NIENTE Dopo 2 anni da cococo con i classici 12 mesi di stipendio e con versamenti pensionistici irrisori, sono passato al tanto osannato Contratto a Progetto. Risultato: NON CAMBIA NIENTE. Stesso stipendio, stessi contributi versati, stessa precarieta', stessi interrogativi su futuro, pensione, ferie ecc ecc.... Solo sulla carta e' cambiato qualcosa; ora nel mio contratto sono specificati i famosi "progetti" che devo seguire, molto vaghi e molto variabili nella realta. Fatta la legge trovata la gabbola!!! di francesco acquistapace - 31 - progettazione 505. DEDICATO AI BAMBINI ITALIANI CHE NON POSSONO NASCERE, Ciao a tutti, Vi scrivo da Parigi e volevo raccontarvi come funziona in francia : - IL LAVORO A ORE É PROIBITO - IL CONTRATTO DI LAVORO É OBBLIGATORIO, A TEMPO DETERMINATO (MAX 1 ANNO E MEZZO) O INDETERMINATO - DOPO 4 MESI DI CONTRATTO HAI DIRITTO A UN SUSSIDIO DI DISOCCUPAZIONE (58% STIPENDIO LORDO) FINO A 2 ANNI ESISTE UNO STIPENDIO MINIMO PER TUTTI, ANCHE PER CAMERIERI E LAVAPAIATTI (SMIC, CIRCA 1000 EURO) - SE HAI DIRITTO DI VIVERE QUI E NON HAI DIRITTO A AVERE IL SUSSIDIO ESISTE COMUNQUE UN MINIMO VITALE MENSILE PER TUTTI (RMI, CIRCA 500 EURO) - GLI UFFICI DI DISOCCUPAZIONE NON SONO LURIDI SCANTINATI MA SPAZI ATTREZZATI, CON CONSIGLIERI, INTERNET ECC. (VEDERE IL SITO ANPE.FR) Non ho simpatie particolari per i Francesi ma vi posso assicurare che se ci fosse un quarto del " sistema italiano " qui scenderebbero tutti in piazza incazzati neri fino a cambiare le cose ! L’italia é il paese dove si fanno meno figli al mondo, il paese europeo dove si spende più per le pensioni e meno per la previdenza sociale. L’italia é il paese della vergogna perché il sistema italiano " é aiuto dei genitori a vita e/o raccomandazioni (salvo eccezioni). Mi sbaglio? di del bono maurizio - 37 - architettura 506. UNA GENERAZIONE SENZA FUTURO, UNA VITA SENZA SPERANZA Co.co.co...chi ha avuto questa esperienza, almeno ha provato qualcosa di "legale", anche se senza futuro. La mia invece, è stata quella del "nero".Subito dopo la laurea in economia, risalente ormai a 6 anni fa, cominciai a fare marketing per una piccola impresa pubblicitaria, ma il progetto del proprietario non era "cresciamo insieme e poi ci regolarizziamo" come mi fu promesso, ma "io mi sistemo sulle tue spalle".Una volta capito l'inganno, lasciai quel posto, e da allora sono passato dalle mani di uno sfruttatore all'altro. Leggendo poi in tutte le inserzioni che cercavano persone con un "Master", e che la laurea ormai valeva come il due di picche, decisi di regalare quel pò di risparmi che avevo, ad un centro studi. E così, uscii da quel master con 3 mesi passati a lavorare a gratis in banca, un pezzetto di carta in più e molti soldi in meno. Infine, lasciato pure dalla mia ragazza che "ambiva ad un uomo di successo", ho imboccato il tunnel senza fine, non della droga, che almeno porta alla morte, ma della "promozione finanziaria". Superato il difficilissimo esame, ora sono promotore finanziario, sempre senza un euro e senza futuro, vista la crisi del settore. di Franco Russo - 34 - Risparmio gestito 507. MOSCA BIANCA ? Lavoro in "flessibilità" da 9 anni, da quando cioè dopo tre mesi di prova per una società ero al bivio tra un contratto di Formazione (CLF) o un contratto di consulenza con P.IVA. Ho scelto il secondo, meno garantito ma più retribuito, era anche il momento d'oro del settore informatico. Da allora ho lavorato per diverse società mantenendo quasi sempre alta la mia retribuzione, conoscendo nuove realtà e continuando nella formazione personale (corsi, certificazioni), ho rifiutato 4 offerte di assunzione dai clienti per i quali lavoravo, perchè psicologicamente mi sentivo meno libero. In flessibilità riesco a gestire meglio il mio tempo, riesco a portare avanti più lavori, e sono tranquillo anche con il mutuo da pagare nonostante oggi mediamente un contratto duri dai tre ai sei mesi. Non credo di essere nè un alieno nè una mosca bianca, ma credo che prima ancora della forma contrattuale io abbia scelto la strada giusta nella scelta di puntare tutto su me stesso e sulla mia formazione, in questo modo infatti riesco molto facilmente a trovare offerte, e cosa forse straordinaria sono io a scegliere e non ad essere scelto. di Francesco Montani - 31 - Informatica 508. LE ZONE "GRIGIE" Di contratti co.co.co ne ho fatto tanti anch'io per i miei clienti. Il problema è che una zona "grigia" che permettesse all'imprenditore un certo grado di elasticità è comunque necessario. Non si può di punto in bianco passare dal tutto al niente. Qualcuno è vero se ne è approfittato. Ma li stessi ora non è vero che assumeranno; faranno solo ingrossare il popolo delle partite Iva. Mi raccontano infatti di zone d'Italia con aziende medio-grandi dove questo è puntualmente successo!!! E poiché, data la congiuntura sfavorevole, le aziende non vogliono davvero "ingessarsi" oltremisura, finirà che tanti che almeno avevano un lavoro "incerto" ora rimaranno a casa. Occorre quindi reintrodurre una maggiore gradualità nel sistema e concedere maggiori sgravi contributivi alle imprese nonché la tanto auspicata defiscalizzazione dell'IRAP. Il momento quindi per partire di punto in bianco con questa riforma non mi sembra essere il migliore. di Fabio Felici - 42 - dottore commercialista 509. IO, CITTADINA BELGA Sono belga e da 5 anni vivo a Salerno perche il mio fidanzato è di qui. Per sopravvivere, ho fatti diversi lavori (ho lavorato anche per 400.000£ al mese full-time in un agenzia immobiliare). Poi, sono passata da un lavoro al nero a un lavoro con un co.co.co! Adesso,a 28 anni, vorrei tanto trovarmi un piccolo monolocale (purtroppo i miei 670 euro mensili non mi permettono l'affitto medio di 450 euro al mese qui). Adesso il mio contratto di co.co.co. mi è stato rescisso (si dice così?) e mi hanno messo su un "contratto PIP". Che devo fare? che posso dire? niente.. se non voglio perdere il mio lavoro. Quando sono arrivata, pensavo che la vita (lavorativa) sarebbe come a Bruxelles (che avrei potuto prendere un appartamento, una macchina..)!Ma la gioia di essere vicina comunque al mio fidanzato e i nostri progetti insieme sono più forti di questi stupidi contratti... di Sran Daljit - 28 - traduzione 510. IN NOME DELLA FLESSIBILITÀ Un anno di Co.Co.Co.(da marzo 2001 a feb 2002)poi assunto dalla stessa con contratto a tempo indeterminato L407 art. 8/9 dopo 3 anni a marzo di quet'anno la società per la quale svolgevo consulenza in sub-appalto presso varie grosse aziende italiane mi contatta per assumermi direttamente previo mie dimissioni volontarie. Decido di accettare, in quanto il titolaredell'azienda che mi assume è il cognato del titolare dell'azienda da cui mi dimetto. Premetto che L'imprenditore in questione é proprietario di diverse aziende operanti sul territorio nazionale, e da aprile 2004 mi assume con contratto a tempo indeterminato di 5° livello,Ora il bello dopo 45 gg.il 01 luglio alle 9 di mattina mi dice che non avevo superato il periodo di prova (terminava il 30/06/04)da premettere che il mio impiego era presso (l'ente una grossa azienda di carattere nazionale con ordine fino al 31/12/04)Colpo di scena per rispettare l'ordine che loro avevano con questa grossa azienda mi hanno proposto un contratto a progetto scadenza al 31/12/04 con un'altra delle loro aziende. E il mio non superamento della prova?Perché farmi dimettere?Mi chiedo é questa la flessibilità di cui le aziende hanno bisogno? di Vincenzo Mirabella - 34 - ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 511. LAUREA IN SCIENZE POLITICHE VECCHIO ORDINAMENTO sono una co.co.co. o come dice una mia amica, nella stessa condizione, una gallinella. lavoro in un ufficio universitario, mi rinnovano il contratto ogni 6 mesi, ho provato un concorso pubblico per tempo determinato, ma non tengono conto dell'esperienza lavorativa di co.co.co. mi trovo bene. i colleghi, assunti, a volte si dicono invidiosi della mia libertà: niente cartellini da timbrare, niente orari, nessun capo. replico che non ci sono nemmeno ferie retribuite, giorni malattia, tredicesima, prospettive per programmi futuri (mutuo casa, auto, nemmeno un frigorifero). ma a questo, dato che le forze mi sostengono, non do ancora importanza, la cosa che più mi fa male è la consapevolezza di essere un lavoratore di serie B, non solo per la poca qualifica delle mansioni che mi affidano "sai, com'è, non so per quanto resti quindi non posso affidarti progetti importanti" ma soprattutto perchè non faccio parte di un ufficio, di un gruppo, sono un outsider, non partecipo ai regali di compleanno, alla pausa pranzo, nemmeno alla pausa caffé. vorrei tanto, un giorno, ritrovarmi nella posizione di sottovalutare il mio diritto al lavoro, ma è un treno che credo non passerà più. Emanuela di emanuela fabbri - 26 - pubblica amministrazione 512. LA STORIA CONTINUA Mi sono laureata nel 1986 con il massimo dei voti in ingegneria.I primi 5 anni post-laurea li ho passati con collaborazioni a progetto con l'Università (di fatto co.co.co), praticamente gratis e con tante promesse.... che hanno arricchito solo chi stava a capo dei progetti. Sono passati circa 20 anni e non mi sembra che sia cambiato molto. Ora lavoro in un ente pubblico: invece che continuare a essere presa in giro ho preferito un lavoro da dattilografa, ma sicuro. di PATRIZIA DE IULIS - 43 - ente pubblico 513. CHE FINE HA FATTO LA "CENTO SALVI"? Già, che fine ha fatto l'unica proposta di un reddito minimo garantito in Italia? I nostri fratelli precari d'oltralpe usufruiscono di un reddito di cittadinanza per difendersi da disoccupazione, licenziamenti, precarietà, flessibilità, difficoltà di inserimento sociale(?). Noi come facciamo? Tempo fa due politici nostrani, Cento e Salvi appunto, buttarono giù un documento "ad hoc" sul reddito minimo garantito, una proposta di legge che ci facesse sentire più vicini all'Europa. Ne avete saputo più nulla? Neanche la solita zuffa in Palamento. Ecco, ci sono, è un reality: giovani, (2030)laureati e specializzati= "precari": ELIMINATI! Partecipiamo in tantissimi ormai e abbiano conservato il brutto vizio di mangiare tutti i giorni e desiderare un futuro da adulti. Sogni! Prova invece Co.coPro. apri la tua partita IVA, non avrai bisogno di ferie, malattie. No avrai nessun desiderio di una casa, di una famiglia, di procreare. Sei un essere flessibile. Non capivo il perchè di tutto questo, poi ho letto un libro:"Precari,storie di vita tra lavoro" (Andrea Tiddi) e me ne sono fatta un'idea. Svegliamoci! di paola tiberi - 32 - formazione 514. RAGIONIERE Salve sono Matteo e ormai e' da cinque anni che lavoro alla Magnetek SpA come co.co.co, finalmente questo ridicolo nome e' sparito! Ora spero in un'immediata assunzione, perche' di questa precarieta' ne ho piene le palle! Saluti Mugnaini Matteo di Matteo Mugnaini - 25 - Contabilita' 515. ALTRO CHE GIOVANI ED INESPERTI ! Entrai nella nuova azienda dopo 24 anni di lavoro in IBM dove avevo ricoperto ruoli diversi. Da sistemista a sales man di Software per mezza Italia, a operation manager per sud europa-africa e middle east. Sono laureato. La nuova azienda era un consorzio di giganti sia pubblici che privati, aveva come obiettivo realizzare progetti di ricerca internazionali di successo utilizzando le nuove tecnologie applicate ai beni culturali e all'ambiente. Il mio ruolo ufficiale (scritto sul biglietto da visita) era di responsabile dell'organizzazione e dei sistemi informativi. Prevalentemente scrivevo, promuovevo, negoziavo a Bruxelles e coordinavo i progetti. Progetti che duravano da uno a due anni e mezzo e che coinvolgevano partner di diversi paesi europei. La Commissione europea aveva me come unico responsabile dei progetti. Ne avevo portati a successo 3. Avevo ottenuto un assistente di supporto. Dopo tre anni di lavoro non mi è stato rinnovato il contratto per beghe della dirigenza. Risultato: non sono potuto andare in pensione nel 2001 e dovrò attendere fino al 2008, ora faccio l'imprenditore. Il danno provocato con i CO.CO.CO è enorme anche per i vecchi professionisti! di Fabrizio Fassio - 55 - Progetti EU 516. SPERO POSSANO ESSERE UTILI.............. Spero vivamente che tutti questi messaggi possano essere utili a Repubblica e perchè no anche ad altri quotidiani per scrivere un bell'articolo in prima pagina che possa far vedere a tutti e proprio tutti la situazione dei giovani d'oggi e dei giovani di domani! Ho 23 anni e da 3 anni e mezzo lavoro con contratti a 6 mesi con ansie e nervosismi allo scadere del contratto. Conosco un'amica che ci si sta ammalando (alcuni penseranno esagerata) perchè come tanti ha dato tanto e da ancora tanto e tra meno di una settimana sarà messa fuori dalla porta ... lo possono fare! E' questo che vogliono? Le nevrosi della gente? Vogliono gente demotivata e demoralizzata? ...... ebbene credo che ci stanno finalmente riuscendo! di Simona ------------- - 23 - I&T 517. LAUREATA IN ECONOMIA - PIENI VOTI Mi sono laureata in Aprile in una delle più prestigiose università (private) italiane, non ho (ancora?) esperienza di co.co.co o co.pro. ma sono già al secondo stage non retribuito! Persino con questa umiliante formula, da me e da tanti altri accettata solo perchè "fa curriculum" e perchè stare senza fare assolutamente nulla è, se possibile, ancor più alienante, vengono pretese assoluta dedizione e puntualità, come se fossi una normale dipendente! La direttrice del posto dove stavo prima se ne andava a spasso per intere mattinate ma poi mi riprendeva se arrivavo con CINQUE minuti di ritardo! Comunque ho deciso che questo è il mio ultimo stage:da dicembre GIURO che piuttosto che SUBIRNE un altro farò la cameriera,e invito ufficialmente tutti coloro che sono nella mia condizione a fare lo stesso, a meno che non vi siano VERE, PROVATE E REALI prospettive di assunzione nel breve termine e almeno UNO STRACCIO DI RETRIBUZIONE, e che diamine! Per fortuna il mio fidanzato è ingegnere, assunto a tempo indeterminato e se presto potremo costruire qualcosa insieme sarà solo grazie a lui e al suo lavoro... ve lo immaginate se mi fossi innamorata di un LAUREATO IN LETTERE o di un CO.PRO.? di I. M. - 24 - Comunicazione 518. UN ANNO DA CO.CO.CO mi chiamo pino ,ho 38 anni,faccio l'assicuratore da 17 anni. dall'87 al 2002 sono stato lavoratore autonomo,poi la mia azienda mi ha proposto di ricoprire un altro ruolo ( prima ero agente,ora responsabile di un 'agenzia ). in questo passaggio l'azienda mi ha fatto fare un anno il ,2003, da cococo.ora da gennaio di quest'anno sono stato assunto con un contratto regolare. e' stata una cosa strana in quanto non e' stato chiaro il motivo per cui non mi abbiano assunto direttamente ,se non quello economico,comunque e' finita bene . non sono soddisfatto del mio guadagno prima ,durante ed ora ma questo e' un'altro problema...............cordiali saluti di pino cembali - 38 - assicurazioni 519. COMMENTO I COMMENTI Stendo un velo pietoso sull'intervento 490, qui non si tratta di ostacoli ai rapporti sociali con i colleghi. Potrei essere d'accordo con l'intervento 481, che dice che se uno è professionista, con un know how, si può un domani aprire la partita iva, o comunque lavorare come libero professionista anche da co.co.co.In linea di principio è giusto,i professionisti privati non hanno ferie pagate o malattia...ma secondo me il problema è centrato in un altro punto. Io posso rinunciare al posto fisso,posso accettare con benevolenza il concetto moderno di flessibilità...ma se qsto concetto è unilaterale, cioè flessibilità per il datore di lavoro, non mi sta bene. Dietro i co.co.co. spesso si celano situazioni di sfruttamento di lavori di professionisti, che dovrebbero essere retribuiti molto, ma molto di +.è questo che è sbagliato,che non ci siano tipologie contrattuali,tariffari, limiti allo sfruttamento. Io potrei tranquillamente lavorare come co.co.co, beneficiando della libertà ma anche di uno stipendio equo per il servizio che sto effettuando.E i sindacati non hanno potere in tutto questo, perchè le trattative vengono fatte tra il lavoratore e il datore, senza intermediari.. di Antonella Cartier - 28 - ambiente 520. "FINTI CONTRATTI" Certo, non è consolante leggere tutti i vostri messaggi. Purtroppo anche io sono precaria dal 2001 ma con un "fintocontratto" una sorta di co.co.co. mascherata da borsa di studio..solo che non ho un minimo di contributi! Insomma un contratto del tutto illegale!Però per uno stipendio si accetta anche questo! E tutto questo in un ente Pubblico! Ma come è possibile che non ci siano controlli sui contratti? Non c'è rispetto per le persone! Per non parlare del pubblico impiego...dove chi lavora veramente sono molto pochi! Il bello è che cercano di far apparire tali contratti come vantaggiosi per la maggiore flessibilità! E i NOSTRI diritti di lavoratori (e di donna)dove sono finiti? Confido in un futuro migliore! Un saluto a tutti voi...e scusate per lo sfogo! Roby di Roberta Racca - 30 - Ente Pubblico 521. LAUREA Eccomi, sto per firmare ancora. Sono quasi alla fine del mio cognome, manca una lettera... Cosa faccio? E' il quarto contratto in undici mesi, la quarta volta che firmo condizioni che so già non saranno rispettate. Da loro. Niente orari sulla carta, in realtà orari inflessibili. Niente subordinazione, no, schiavismo e ricatti, con diffuse minacce di anticipo della conclusione del contratto. Perché accetto tutto questo, perché il mio tempo e la mia vita devono valere così poco? Che paese è quello che si fa chiamare addirittura "patria", e per i suoi figli non ha in serbo che l'incertezza, la sfiducia, la condanna alla precarietà non solo economica ma del sentire quotidiano tutto? Siamo deboli! Siamo figli debolissimi!Come hanno fatto a renderci così mansueti, così inetti di fronte alla tristezza che hanno creato? Eppure eccomi qui a firmare, che alternativa ho, oggi? Penso a me o ai miei ex colleghi, a come abbiamo accettato tutto, a come abbiamo negato la nostra dignità... Quanto si può andare avanti, ancora? Allora fermo la mano e pronuncio questa frase: "Ho cambiato idea". Il mio cuore si apre. Non so cosa farò domani, oggi voglio sentire tutta la mia precaria libertà. di Davide Ariasso - 32 522. UNA DOMANDA A QUEL SACCENTONE DI CIAMPI Caro presidente, visto il suo recente appello agli italiani a "far girare l'economia con gli acquisti" mi spiega come fanno gli italiani ad acquistare se con 900 euro al mese pro-capite (quando va bene) devono pagare il mutuo della casa, le bollette, l'auto, il cibo e pure la pensione integrativa (nonche' la sanita' privata in un futuro prossimo) e magari mandare a scuola uno o due figli? Grazie della risposta (e spari meno minchiate, per favore, si vede che lei non ha mai avuto di questi problemi e parla tanto per dare aria alla bocca). di Fausto Beccalossi - 35 - impiegato 523. DEPRESSIONE Ormai è 2 anni che vado avanti con un cococo, ora mi verrà trasformato in co.pro...ma cosa cambia? assolutamente niente stessa vita e stesso precariato. Ormai la speranza di comprarsi una casa o addirittura di sposarsi muoiono grazie a queste leggi inutili e devastanti per l'economia....e non lamentatevi se i consumi sono a zero chi volete che compri macchine mobili ecc????? di r LB - 27 - ente pubblico 524. LAUREATO SCIENZE AMBIENTALI Sono un laurato in Scienze Ambientali; ho fatto due anni di COCOCO in Comune a 1200 euro al mese (no 13ma, no malattie, poche ferie, no corsi...), poi mi hanno fatto passare a PIVA (ma non mi serve: non ho nulla da scaricare!!!!!). Siccome ho delle posizioni non concordi con quelle del mio dirigente, alla fine del contratto annuale mi manderanno via (pressioni,mobbing....); ho spedito curricula in giro, non mi hanno risposto, non posso mettermi in proprio perchè non avendo un albo, non posso firmare i progetti (che normalmente faccio x il Comune con firma del dirigente). Alla fine penso cha a 29 anni farò 1 master (anche se non so bene come mantenermi)per cercare di cambiare qualcosa. Bello No? E l'affitto, le spese, la macchina,...CHI LE PAGA? di pippo salvi - 28 - ambiente 525. Ieri ci hanno chiamati al sindacato e ci hanno chiesto se il contratto così ci va bene. Il problema è che questo tipo di contratto non dovrebbe neppure esistere, qua siamo tornati indietro di trent'anni, non abbiamo più diritti, il nostro lavoro viene quotidianamente svalutato. Siamo hamburger cotti a puntino per una catena di fast food, non esseri umani e Berlusconi ci viene a dire che ha creato posti di lavoro. Eccoli i nuovi posti di lavoro, lavori un mese e il datore ti può ricattare come e quando vuole, minimo di assistenza sanitaria, le ferie alcuni neppure le hanno. Questo è un paese democratico? Ho forti dubbi. di Marino Buzzi - 526. MA COME SI FA??? sono un consulente di direzione aziendale, 33 anni, dirigente. guadagno bene. vedo però molti altri amici, la cui situazione è: - sposati (30-35 anni) - laureati - che vivono in una città - che guadagnano in due 1.800 euro/mese con contratti Co.Co.Co. - che non hanno diritto a ferie - che non hanno diritto a malattia - che non maturano la pensione - che pagano 1.000 euro/mese di affitto per un bilocale in una zona assolutamente normale - che rischiano dall'oggi al domani di non poterlo pagare più - che hanno 800 euro/mese per mangiare, vestiti, scarpe, bollette, condominio e pizza e cinema una volta alla settimana - che non hanno la famiglia alle spalle - che non avranno mai da parte 50.000 euro di anticipo per pensare di comprare una normalissima casa - che non potranno mai pensare a mettere al mondo un figlio, perchè la mamma non potrebbe prendersene cura altrimenti non pagherebbero più l'affitto Mi chiedo: è una situazione media o io conosco tutti trentenni laureati in queste condizioni ??? Io gli dico sempre: andatevene. siete europei , non italiani. gli altri stati offrono molto di più. oppure andate a vivere in un paesino degli appennini... di Paolo C. - 33 - consulenza 527. TECNICO DI LABORATORIO BIOMEDICO E' da 4 anni che ho il cococo e adesso ho il cocopro la mia vita è una vita da precario e sembra che con le nuove disposizioni di contratto non cambierà niente. Meglio andare a raccogliere i pomodori...........! di pasquale di perna - 29 - ricerca scientifica 528. SVEGLIAMOCI!!!! Non è possibile avere questa flessibilità senza una garanzia minima di reddito per i perdiodi di inoccupazione. Non è socialmente sostenibile, i politici italiani lo vogliono capire una buona volta!? L'Italia è l'unico paese europeo senza un ammortizzatore sociale per tutti nella forma di sussidio o reddito minimo, e perfino l'unico paese europeo dove la flessibilità coesiste con la discriminazione anagrafica, che è semplicemente assurdo!!! Da sempre lo stato italiano affida alle famiglie (i genitori, i nonni) il compito di ammortizzatore sociale e il risultato è sotto gli occhi di tutti: un paese di immaturi, di vecchi, di giovani senza figli e senza speranza. Quando i beni accumulati dalla generazione passata saranno finiti a noi nati tra gli anni 60 e 70 non resterà niente!!! 'E tempo tempo di smettere di lamentarci e di farci la guerra tra poveri. Agiamo insieme, facciano pressione a livello locale, scriviamo email ai politici, facciamoci sentire insomma, dimenticando il nostro sterile individualismo per riappropiarci del nostro futuro. di Maria Rossi - 529. W IP CO.CO.CO. Dai su, non lamentiamoci troppo... Il Co.Co.Co è un contratto fantastico!!! Ti fa sentire indipendente dal tuo capo (la subordinazione non è certo quella dei dipendenti); anche se di fatto hai giorni ed orari come un dipendente puoi illuderti di fare come vuoi e di poter permetterti una vacanza anche a febbraio. Ma soprattutto, non ti rende schiavo della tua vita: se domani decidi che il tuo futuro è in Nuova Zelanda, non devi temere di lasciare chissà che cosa...Fai la borsa e vai! Insomma W i Co.Co.Co, W il precariato. (F.to Emiliano, Ing. Elettronico 110/110 in 5 anni, sotto Co.Co.Co. da 2 anni e mezzo e in procinto di firmare per i prossimi 6 mesi...in cerca di lavoro fisso) di emiliano micaloni - 27 - spazio 530. GIORNALISTA Dopo tre anni passati a lavorare sodo e in nero per un emittente televisiva, stanco oltremodo dei continui rinvii che il commercialista della suddetta azienda continuava a interporre tra me e la firma di un contratto a tempo indeterminato, decido di aspettarlo all'uscita dell'azienda, nel parcheggio. Con un pugno dritto in faccia lo mando a piagnucolare al tappeto e me ne vado. Morale: dopo due giorni questo mi chiama a casa e mi propone il tanto agognato contratto a tempo indeterminato. 1300 euro mensili, 13sima, 14sima, ferie, previdenza, etc etc. Se tornassi indietro lo rifarei, ma mi sono spesso chiesto in che cazzo di paese vivo se sono dovuto andare a prendermi ciò che mi spettava con la violenza. Arrivedervi. Gustavo Martini - Giornalista di Gustavo Martini - 35 - telecomunicazioni 531. CHE TRISTEZZA!! Se mi chiedete quale sia il mio + grande desiderio, vi rispondo in1parola:INDETERMINATO!! QuantoMiPiacerebbe,nn riesco a fare progetti, a pensare al futuro, nn posso convivere nè sposarmi, men che meno azzardarmi a desiderare un bimbo,adesso dove lavoro è vietato, tra poco mi scade una specie di contratto, x essere assunta (SE HO FORTUNA)NON devo avere progetti (nè matrimonio,nè casa) il consiglio è arrivato "velato"..ma forte e chiaro!!ovviamente sono capitata x caso nell'ufficio attuale dove sono TUTTI raccomandati ed io che sono 5 anni che lavoro, nn ho mai avuto la fortuna di "conoscere" nessuno..a oggi posso solo continuare a sperare, anche se ogni volta è sempre + frustrante e ogni esperienza sempre + fallimentare, intanto gli anni passano e a 30 anni forse sarò ancora così, se mi permettete "questo sistema fa proprio schifo"e la legge Biagi nn porta da nessuna parte senza nessun cambiamento per i lavoratori CO.CO.CO!! GRAZIE X LO SPAZIO CONCESSOMI. ALESSANDRA di alessandra mercuri - 24 - impiegatizio 532. FUGA DAL WEB! A 37 anni,1 laurea e 2 master, mi ritrovo, e lo dico con orgoglio,a lavorare con una miseria di stipendio, nel settore pubblico. Cambiare? Certo, per tornare nel settore privato, magari nel mondo del web (ero nella redazione di Caltanet s.p.a-gruppo Caltagirone) dove, come co.co.co, lavoravo a turni (graziata la notte perché senza auto),con 1 e poi 2 giorni di riposo ogni tot giorni lavorativi (non necessariamente ogni 5),compresi pasqua, 25 aprile e 1° maggio,senza straordinari e con la generica promessa di un rinnovo trimestrale, prima, e di un contratto a tempo indet. settore METALMECCANICO(!!!), poi.Questi i ritmi di lavoro: entro la mezz'ora dalla "consegna", la news doveva essere pubblicata e corredata da 2 foto. In pratica un incubo, tradotto in calendario settimanale con turni assegnati personalmente dai capo-redattori (2 giornalisti del Messaggero e del Mattino). E infatti più importante di tutto era scrutare la loro faccia, dalla quale capivi che la tua sorte dipendeva dal loro umore, dalla simpatia che ispiravi loro ma purtroppo non esattamente dal lavoro svolto, che ignoravano del tutto.E quando è finita senza un motivo ho detto "grazie" a chi ha inventato il co.co.co! di Annamaria Di Zazzo - 37 - Enti Pubblici 533. LA MIA ESPERIENZA Dopo due stage sono finalmente riuscita a trovare un lavoro retribuito. Naturalmente con un contratto di collaborazione a progetto, che mi dovrebbe dare una retribuzione più interresante rispetto a quella di un lavoratore dipendente e consentirmi di gestire il mio tempo come meglio credo. La realtà? Sono una dipendente a tutti gli effetti, tranne per il fatto che non mi posso ammalare, le mie ferie non sono retribuite, i permessi per le visite mediche sono una concessione che mi viene generosamente data e non un mio diritto, così come non ho quello di ammalarmi o di prendermi un giorno di ferie, perchè non ho nemmeno quelle (solo in agosto quando chiude l'azienda). Ah, il grande stipendio sono 850 euro al mese. Io sì che mi sento tutelata dalla legge Biagi! di giovanna annoni - 31 - editoria 534. NATO PRECARIO Noi siamo in due a fare i precari! Conviviamo da quattro anni e mezzo, e abbiamo anche un figlio di un anno e mezzo da tirar su. Io son partito da un contratto cococo 5 anni fa e da allora ho attraversato tutte le forme contrattuali possibili, la mia compagna pure. Adesso siamo approdati entrambi ad un contratto a progetto, "tutto ancora da definire". Mio figlio non lo sa ma anche lui è un precario, perchè le persone che lo amano e da cui dipende lo sono. Però c'è un'altra cosa che non sa, che lui è il futuro, mentre gli squallidi burocrati che ci governano sono già il passato. di Roberto Barraco - 34 - ICT 535. CHE BELLA DIFFERENZA!!!!! Non c'è molta differenza, almeno nel mio caso, tra un Co.co.co e un Co.pro, anzi una sì, io ho un contratto a progetto per la metà della retribuzione, l'altra è addirittura a partita iva e ho detto tutto!!! Queste sono le condizioni, prendere o lasciare, e se mi ammalo - si fa per dire non mi paga nessuno. Almeno la consapevolezza di non avere vincoli di orario o obbligo di subordinazione. Tutte balle perchè velatamente ti obbligano a rispettare le regole. Che tristezza!!!!!! di Clara Guidozzi - 39 - commercio 536. ATTACCHI STRUMENTALI ... era il 1997 quando un' Azienda rifiuto' di farmi una contratto co.co.co “obbligandomi” di fatto all'apertura di una partita IVA … questo perche' pare che alcuni TG “vendano” queste notizie come nuove. L'introduzione dei contratti co.co.co credo sia stato un fatto negativo per il mondo del lavoro anche se oggi se ne contano piu' di due milioni. Trovo sbagliato e strumentale da parte della sinistra “difendere” i co.co.co in quanto “migliori” dei nuovi contratti “a progetto”. Stiamo parlando a mio avviso di quale sia la cosa “peggiore”, se quella vecchia di dieci anni o la nuova. Abbiamo in Italia un mercato del lavoro molto “statico”, nel quale un lavoratore ha poche (e a seconda delle regioni, a volte pochissime) possibilita' di inserimento; ed e' cosi' che la perdita di un lavoro, anche precario e mal regolato, assume i contorni di un dramma. Un co.co.co non e' nulla (provate a entrare in banca …) basta leggere i post precedenti. L'idea del lavoro “a termine” o a “progetto” non e' sbagliata ma e' una formula che per funzionare ha bisogno di un mondo lavorativo meglio regolato e piu' “dinamico”. E' su questo che dovrebbero discutere e lavorare i nostri politici. di Eta Zeta - 36 - ricerca 537. Mi chiamo Loredana Porfido ho lavorato per una società che si occupa di assistenza universitaria e recupero anni scolastici dal 1999 fino all'inizio del 2004,naturalmente con questo fantomatico co.co.co., nonostante facessi l'insegnante sia per studenti universitari (per cui può essere anche concepito questo tipo di contratto) che per ragazzi di scuola superiore,seguendoli per l'intero anno scolastico.Alla fine l'unica cosa che ho ottenuto è che quando sono rimasta incinta mi hanno lasciato letteralmente a casa e non mi hanno dato più le docenze.Mi hanno lasciato un incarico di telemarketing in cui comunque richiedevano 4 ore obbligatorie al giorno per 350 € lorde quando il bambino aveva tre mesi .Ora fortunatamente ho trovato un altro lavoro come impiegata dove sono assunta a tempo indeterminato ma dove non posso usare la mia laurea .Tutto sommato mi è andata bene di Loredana Porfido - 33 538. ESISTONO VERAMENTE I COCOCO? Dopo aver lavorato 2 anni per una azienda come dipendente, sono "passato", diciamo cosi', a un contratto di cococo. Cambiamenti: Netto mensile: nessuno Ore lavorative: nessuno Dipendenza: nessuno Risparmio per l'azienda: notevole Dopo un anno e mezzo di vane promesse ho cambiato azienda per ridiventare dipendente a tempo indeterminato. Vorrei capire se chi ha inventato il cococo vive in italia o da qualche altra parte. Se avessi continuato a essere cococo non avrei potuto neanche comprare un televisore a rate. di Davide La Mantia - 35 - Formazione e consulenza 539. A TUTTI I LAUREATI Vi siete chiesti come mai le vostre professionalità sono cosi poco richieste? E forse perchè vi siete laureati in discipline di cui il mondo del lavoro non ha assoluto bisogno! Purtroppo, se volete un lavoro sicuro, vi dovrete rassegnare a fare meno i fighetti ed andare a lavorare in fabbrica. fare l'operaio o la cameriera non e' meno dignitoso di cercare invano un impiego come quadro aziendale. Come mai gli immigrati trovano subito lavoro? certo lavorare e' fatica........ di SIMONE DIEGOLI - 29 - COMMERCIANTE 540. Ho iniziato a lavorare come co.co.co. a metà maggio del 2003.All'inizio mi sembrava un sogno.Poi ho capito... trovi sempre il furbo che ti scarica il lavoro con la scusa che lui ha molto + da fare di te,ha bisogno di 1 pomeriggio libero per visita medica,ha il figlio malato e altre scuse.Qualcuno, lecchinando il Responsabile è riuscito ad avere la concessione di 2 pomeriggi liberi la settimana,che recupera caricando le ore sulle trasferte che si offre di fare,che costituiscono circa mezzo stipendio in più al mese;gli altri,con tariffa oraria + bassa,devono lavorare a tempo pieno per garantire il risultato,anche il suo,nei tempi stabiliti. Fin dal I° momento mi sono state affidate responsabilità delle quali non si era parlato in sede di colloquio (era stato specificato che la retribuzione oraria che si potevano permettere di offrirmi era la più bassa sul mercato),ho cercato di rendere al meglio sperando in 1 aumento, ma nulla.A settembre assumono 1'altra persona per €2 in + all'ora.Mi sono sentita umiliata e svilita.La scorsa settimana siamo stati visitati dagli ispettori del lavoro,speravamo...ma hanno fatto finta di nulla.Le leggi dovrebbe farle chi si trova nella ns situazione... di Maria Speranza Pirisi - 38 - Formazione professionale ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 541. DA UN ANNO ALL'ALTRO... Ho iniziato il mio dottorato di ricerca all'inizio del 2004, con molte, troppe aspettative, dopo sei anni di studi in ingegneria meccanica. Ora sono un borsista, co.co.co a tutti gli effetti, ma lo spirito resta quello dello studente, con uno "stipendio" di un lavoratore part time. Le prospettive per il futuro sembrano essere alquanto instabili. Gli sbocchi professionali nell'ambito della ricerca, dopo un dottorato, sono molto flebili, mi è già stato detto, i posti da ricercatore sono limitati nelle università italiane...unica possibilità andarsene dall'Italia. E così ora mi trovo in Giappone per due mesi per il mio primo soggiorno all'estero, per prendere i contatti forse per il mio cupo destino. Se i nostri cari politici riuscissero di tanto in tanto ad accendere qualche fiammella, almeno per vedere il sentiero un passo avanti a noi. di Stefano Pieri - 26 - Ricerca 542. L'ESPERIENZA CONTINUA Ho iniziato a lavorare con un co.co.co nel 1998 dopo una srie di occasionali. Ho cambiato varie aziende muovendoni in Italia, ed il contratto è sempre stato lo stesso. La riforma? Non mi ha cambiato la vita. A parte l'enfasi messa la situazione per gli ex collaboratori è sempre la stessa.Precarietà, pseudo autonomia e impossibilità di pianificare il futuro a brevissimo. La flessibilità del mondo del lavoro non passa esclusivamente creando una classe di nuovi indigenti. di Gian Franco Graziano - 35 - formazione 543. INPS La più grande delusione è stata scoprire che l'inps separa la cassa dei contributi dei co.co.co da quella dei contributi "normali". Risultato? gli anni di contributi versati vengono riconosciuti solo in parte e solo se i contributi co.co.co. sono di almeno 5 anni... Chi, come nel mio caso, ne ha fatti di meno ha regalato soldi all'istituto e perso 4 anni di anzianità contributiva di Fabrizio Pittalis - 28 - informatico 544. HO CEDUTO ALLA RACCOMANDAZIONE Figlio di un noto libero professionista negli anni dell'idealismo giovanile ho scelto di non seguire le orme di mio padre per una strada tutta mia. Con la mia laurea al massimo dei voti, 6 lingue parlate, esperienze all'estero, nell'epoca della new economy, senza raccomandazione, ho lavorato per 3 anni in una web agency, guadagnando anche bene e partecipando a progetti interessanti. Poi il padrone, incassati alcuni miliardi dalla vendita di una quota della società ad una banca, si è comprato il Porsche ed il SUV, si è dato uno stipendio miliardario e in 1 anno e mezzo ha portato la società in bancarotta (la società, non lui, che ancora gira in Porsche). Inutile dire che le successive ricerche di un lavoro decente si sono rivelate vane. Messo da parte l'orgoglio, ho accettato la "segnalazione" per un colloquio in una grande azienda. Adesso, assunto, ho uno stipendio decoroso, il mio capo è contento e la mia carriera va avanti con buone prospettive in ambito internazionale (una garanzia di un futuro almeno all'estero anche quando faremo la fine dell'Argentina). Conclusione: io ci ho provato a fare da solo, ma qui che tu sia preparato o no, contano purtroppo solo le conoscenze. di Anonimo Raccomandato - 32 - Industria 545. CO.PRO O COPROS??? Dal greco "copros"....sapete tutti vero cosa significa, non sto qui a dirvelo io... Finiremo tutti li'...comunque. di Mario Rossi - 546. LE COSE CHE PREOCCUPANO I NOSTRI POLITICI In Senato una proposta per "salvare la Fiat 500": riduzione bollo e libera circolazione nei centri urbani. Ma è scontro. La difesa: è un'icona della nostra storia e ce ne sono pochissime. L'accusa: inquina come 300 citycar e ne circolano ancora più di 600 mila. E' giusto 'aiutare' la 500? Commento: ecchediamine, queste sono le cose che contano in Italia! E gli altri pagano, tra le altre cose, anche se hanno l'auto verde e balle varie! Chissa' a chi giova questo salvare la Fiat 500...meglio non pensarci. Siamo al crollo dell'Impero, si salvi chi puo'. di fabio smezzega - 40 - pagliaccio 547. IMPIEGATO Ho provato a leggere un po' dei racconti scritti e ho pensato che in un paese "civile" , solo una sequela di lamentele e problemi riportati cosi' fedelmente indurrebbero chi governa a porre un qualche rimedio . Invece qui da noi ormai lo sdegno non fa piu' parte del quotidiano . Io al momento non ho di questi problemi ,cococo, coccode, copro (tra l'altro qualche sigla meno ironica i nostri scienziati giuslavoristi non avrebbero potuta inventare ? ) , ma poiche' questo andazzo fa tanto , tantissimo comodo alle aziende che fanno il bello e il cattivo tempo (cari amici mi dicono che a volte basta indispettire con un nonnulla un "capo" leggermente permaloso e si viene mandati via a fine contratto , senza preavviso e tantomeno spiegazioni). Altro guaio e' che questi nuovi e orribili modi di lavorare sono condivisi da tutti i nostri politicanti e quindi davvero non c'e' da stare allegri per il futuro . Se qualcuno davvero cominciasse a riprovare un senso ... di vergogna ? Io , continuo a sperare che le cose possono cambiare .... ma c'e' troppo troppo troppo egoismo . In bocca al lupo a noi tutti .... di Pasquino Pasquini - 39 - telecomunicazioni 548. LAUREATO IN SOCIOLOGIA mi è stato offerto di aprire P.I. ;sono in trattativa per lo meno per il tempo determinato part-time di valter clarucci - 51 - gestione personale 549. ...PARLARE AL VENTO: SENTITE QUA! ...senza considerare che mentre noi siamo qui a farci rodere, c’è chi promulga (di soppiatto e senza discussioni, ma con la complicità di TUTTI i partiti) leggi che: - prevedono rimborsi elettorali che dal 2002 sono di 5 euro x ogni cittadino iscritto nelle liste (basta avere 18 anni...e nel 1999 erano “appena” 3.400 vecchie lire), per un costo totale alla collettività (noi che li votiamo) di circa 250 milioni di euro, - si riducono l’iva sulle spese elettorali al 4%, - si assegnano stipendi e privilegi più alti in assoluto in TUTTA Europa (circa 11.000 euro lordi al mese + qualsiasi cosa vi venga in mente GRATIS)...e gli europarlamentari tedeschi ne prendono “solo” 7.000! Ma chi ci vuole andare a votare nel 2006 o prima...? Per cambiare cosa? Gente che verrà rimpiazzata da altri farabutti TUTTI d’accordo x sistemare le loro cose? di piero berci - 29 550. DIPLOMA sindacato mi chiedo giorno dopo giorno è vero che i politici pensano a leggi e leggine per farsi i fatti loro, ma il sindacato che nasce come tutela del lavoratore dove cazzo era e dove cazzo è visto il malcontento generale.....a tutti un grosso in bocca alla precarietà di antonio orlando - 35 - pubblico impiego 551. Rispondo a Del Bono Maurizio che scrive dalla Francia (intervento 505). Condivido in pieno le tue riflessioni, vorrei tanto un bambino, anzi, se non temessi per il mio lavoro ne farei 10! ma qui già al primo ti mettono a casa, e ti liquidano con un "grazie ma sei diventata più un problema che altro per noi". ma come si fa ada andarsene senza nulla in tasca?vorrei...ma dove vado a sbattere la testa se non conosco nulal e nessuno del posto in cui arrivo? per nn paralre dei problemi con la lingua. di stellina 79 - 25 552. COME FARE A PROGETTARE UN FUTURO?? Finalmente anche i Co.co.co o Co.co.pro (perchè sinceramente non vedo la differenza!!) hanno una occasione per raccontare la loro vita appesa ad un filo. Non è solo una questione lavorativa: incarichi mediocri, orari allucinanti, niente ferie, niente malattia, niente maternità, niente PENSIONE e molta discriminazione!!!! il fatto è che la vita di un Co.co.co è NIENTE FUTURO!! Lavoro da 18 anni di cui 7 come Co.co.co (fino allo scorso aprile). Questi 7 anni di inferno in cui, secondo il governo, non ho naenche il diritto alla pensione! (ma perchè in quei 7 anni le tasse non le ho pagate??) E chi ancora pensa che i Co.co.co siano solo giovani alle prime armi che entrano così nel "mondo del lavoro" legga l'età delle persone che scrivono!!!!!!!! di Francesca Tiberti - 37 - informatica 553. CO CO CO ho lavorato al call center delle pagine gialle per 2 settimane come co co co ormai quasi 5 anni fa... paga indecente con i turni anche di notte, orari comunicati 2 ore prima, non si poteva consumare il pasto all'interno dei locali ma si doveva andare per forza fuori... e che supponenza e arroganza da parte dei responsabili e dirigenti! sarebbero questi i nuovi occupati? senza tutele senza contratto senza diritti? viva l'europa ... di ANNA M. - 30 - call center 554. DIPENDE MOLTO DA CHI HAI ATTORNO.... Anche io sono una Co.co.co.ma da poco tempo.Mi sono laureata in geologia senza iscrizioni fuori corso.Poi 2 anni in studio di geologi (papa' e figlio...vi lascio immaginare).Mi pagavano all'ora (5 euro)e ogni volta era sangue del loro sangue e spesso abbassavano la cifra.Una sola ricevuta di prest occasionale all'anno, "senno' si capisce che saresti cococo..." .Ho poi trovato un lavoro che nulla c'entra con la geologia, l'impiegata, ma era a tempo indeterminato.Mi sentivo tranquilla.I capi erano padre e figlio (e di nuovo vi lascio immaginare...)urla, insulti, mai un complimento.Un giorno mi dicono:"da domani non venire più,le vendite sono calate e dobbiamo risparmiare sul personale, se migliora ti richiamiamo." Le vendite sono riprese ma non mi hanno mai richiamato.Sono stata in aspettativa non pagata per 7 mesi, poi ho chiesto il licenziamento per poter fare un lavoro a tempo det (3 mesi splendidi).Ora sono COCOCO in università, prospettive di inserimento zero, ma c'è un ambiente di lavoro bellissimo, gente buona e gentile.Volevo dirvi che non credo piu' a niente, a me è finito male anche un lavoro a tempo indeterminato! Risparmiate piu' che potete.E'l'unica nostra pensione!!!!! di Jessy James - 29 - attualmente P.A. 555. PRATICAMENTE LAVORO SUBORDINATO Ho lavorato 8 ore come un vero lavoratore dipendente. Anche se devo dire che una certa "flessibilità" c'è stata. Lo considero un ottimo strumento per l'inserimento al lavoro se non fosse sfruttato per non assumere e pagare i contributi. di G G - 32 - servizi di ingegneria 556. CONTRATTI SOLA rispetto per le persone morte , ma Biagi era veramente un' incompetente in fatto di lavoro. di marco silvestri - 557. LAUREA LINGUE E LETTERATURE STRANIERE MODERNE Da quasi 3 anni sono cococo e forse ora divento un'interinale... di Rossana Valivano - 35 - Nautica 558. PERCHE' ASSUMERE DIPENDENTI FISSI? Mettetevi nei panni di un imprenditore o di un manager. Me lo dite perché dovreste assumere qualcuno come dipendente fisso? Il modello organizzativo dell'azienda "flessibile e snella" è semplice: tenere un nucleo ridotto di dipendenti fissi e gestire il resto del lavoro con contratti estemporanei, a 3-6 mesi se va bene a 1 anno. Se l'imprenditore ha una persona a termine, sa che quello "schizza al lavoro": è più produttivo perché teme il mancato rinnovo di contratto. Ecco io ho cominciato 4 anni fa come cococo oggi sono libero professionista e lavoro per grandi aziende (e per fortuna devo dire che mi pagano bene), ma per il resto la mia situazione è precaria come quella di un cococo. E' secondo me ammissibile e giusta l'idea "ti paghiamo tanti soldi >>> no posto fisso", ma a statistiche è dimostrato che il reddito medio degli atipici è inferiore rispetto al reddito medio dei dip fissi. Il conto non torna. Penso peraltro che il futuro lavorativo della nostra società dovrà passare per vie diverse da quelle del "mercato del lavoro". Oggi è palese che funziona male sia il vecchio concetto legato al posto fisso, sia l'attuale liberalizzazione che massacra le vite delle persone. di Giorgio Biondi - 32 - consulente aziendale 559. COORDINIAMOCI Rivoluzione sarà!! Creeremo un partito e faremo il culo a questi stronzi degli industriali e del governo!! Per prima cosa è necessario creare un sito internet su cui possiamo iscriverci tutti e poi ci cordiniamo. se c'è qualcuno in grado di creare un sito mi scriva al mio indirizzo [email protected] Siamo circa tre milioni, con le nostre famiglie possiamo arrivare al 20% dell'elettorato. creeremo degli gruppi di studio per capire come effettuare una riforma del lavoro che ci dia gli stessi diritti di quelli a tempo indeterminato! Facciamo sentire la nostra voce, basta con lo sfruttamento!! Ma bisogna agire! Esisterà pure un Co.Co.Co in grado di costruire un sito in poco tempo!! Le nostre pene non dureranno più di un anno!! Ve lo garantisco di Alex Montano - 27 - consulente 560. MA QUALCOSA DI BUONO C'ERA... Nel lontano 1989,per specializzarmi dopo un diploma magistrale assolutamente inutile,feci un corso professionale di gestione del personale/diritto del lavoro/ecc. Già all'epoca esistevano i Co.co.co,solo che se ne parlava come di tipologia di contratti utilizzati dalle aziende per "lavoratori",particolari:persone che offrivano la loro alta professionalità acquisita in modo molto simile ai consulenti,nei locali o sedi delle aziende stesse. Magari poche ore alla settimana,in modo però continuativo e,appunto,coordinato con lo staff interno all'azienda. Ne risultava una forma molto elastica di lavoro:non impegnava le aziende e i "professionisti",non costava un'esagerazione per le aziende,e pur nella libertà di rescissione riusciva a garantire stabilità per la continuità dell'apporto professionale (il valore aggiunto del know-how e della "memoria storica" aziendale). Certo,negli anni tutti ne hanno abusato,e inquadrare una commessa di negozio,o un fattorino,o un giardiniere..è stato certamente un atto illecito. Il risultato,come spesso succede in Italia,è che invece di inasprire controlli x l'esatta applicazione,hanno abolito del tutto una forma contrattuale in cui c'era del buono. di Anna Del Sere - 35 - industria abbigliamento 561. beh, finiti i nostri rapporti lavorativi...ed ora. I nostri contributi versati dove andranno.......forse meglio prima? Al nero e senza tasse? Io ho aperto PIVA...spero di continuare.... Ci uniamo noi ex cococo? Siamo tanti. francesco di francesco francesco - 44 - commercio 562. L'ITALIA IN FALLIMENTO Mia moglie sopravviveva con un contratto Co.Co.Co, poi rinominato in Co.Pro. In sostanza non cambia niente. Lo statuto dei lavoratori che e' stato faticosamente conquistato negli anni '70, non vale in questa tipologia di contratti, con tutti i problemi conseguenti (per esempio: maternita', mallattia, ferie). Il problema e' che le aziende, le cooperative, ed ora anche gli enti locali, ne stanno abusando, per poter avere degli schiavi che lavorano ad un costo basso (forse simile a quello dei cinesi), lavorando comunque 40 ore alla settimana e con controllo degli orari di ingresso e di uscita, in barba alla legge stessa! Siccome questi nuovi contratti stanno trovando il favore di tutti quelli che devono assumere dei lavoratori, il caro Governo non si e' accorto che mandera' cosi' in fallimento l'intero paese. Diminuzione delle nascite (causa mancata possibilita' di avere la maternita'), fallimento totale dell'INPS, siccome i contributi che versano le aziende per i Co.Co.Co/Co.Pro sono irrisori e l'INPS non riuscira' ad incassare sufficienti contributi per pagare le pensioni. Aumento delle tasse per cercare di coprire le voragini che si andranno a formare. Conclusione FALLIMENTO! di Renzo Rossi - 35 - Impiegato 563. IGNORANZA O FURBIZIA INPS? Dato che siete un giornale e credo ci siano persone più esperte di me e più dotte di me che lavorano presso di voi, vorrei una piccola informazione prima che vada alla mia sede inps di Salerno e faccia saltare tutto, con le parole ovviamente, ritengo di avere un timbro di voce talmente alto da farmi sentire fino a Roma. Scusate, ma con la riforma Dini non siamo passati ad un modello di pensione di tipo contributivo, cioè più verso e più mi ritroverò in vecchia? Mi sbaglio, se non mi sbaglio a questo punto mi dite che cambia se io ho versato 4 Anni di contributi e poi per un mio problema l'anno successivo mi sono fermato? Cambia solo il fatto che i signori dell'inps non hanno tempo da perdere per fare due conti? Questo discorso non regge per cui l'Inps faccia la separazione dei contributi versati faccia quello che vuole, ma non mi vengano a dire che quei contributi li ho persi! I contributi che verso come Co.Co.Co o come collaborazione a progetto sono contributi per cui non ho intenzione di far ingrassare i signori dell'INPS. di Aldo Pagano - 33 - Informatico 564. TELECOM ma l'esercito di cococo di telecom che fine fara'? di Paola De Paoli - 30 565. CO.CO.CO. VETERINARI DEL MINISTERO DELLA SALUTE Prima del 2001 eravamo assunti con dei decreti ministeriali ora (dal 2001)siamo Co.Co.Co. Siamo circa 120 veterinari tra Roma e la periferia(40 in più dell'anno scorso) Noi svolgiamo le stesse mansioni,gli stessi orari, con le stesse responsabilità dei colleghi di ruolo,con la grande differenza di uno stipendio notevolmente inferiore, niente tredicesima e lo stesso viene corrisposto mediamente con 3- 4 mesi di ritardo.Ci sono colleghi che occupano lo stesso posto da più di 15 anni(sempre precari) Il Ministero così, con questi incarichi, che dovevano essere una eccezione in un momento di emergenza sanitaria supplisce alla cronica carenza di organico. Altra differenza dai colleghi di ruolo sono i corsi di aggiornamento che organizza il Ministero a cui Noi non possiamo partecipare. di teresa faccini - - 566. PERCHÈ LASCIARSI SFRUTTARE? Leggendo i vari racconti, mi sono sentita improvvisamente privilegiata.fresca di laurea, borsa di studio in Germania come assistente di lingua italiana . mensilità più che soddisfacente per 48 ore mensili. E non solo. Avendo già avuto esperienze lavorative a Berlno, posso dirvi che qui non si sognerebbero mai un co.co.co. qui con un part-time ti mantieni (intendo anche affitto e bollette), anche se lavori per solo un mese poi hai diritto a 400 euro mensili di disoccupazione (se non hai famiglia a carico). Io, che non sono il massimo della qualificazione (ho una laurea in lingue) ricevo offerte da Ebay e dalla Vodafone tedesca avendo messo il c.v. in rete- Un sogno? No, realtà. Non è facile andarsene via da casa, ma sembre meglio che rimanere e lamentarsi. di daniela feri - 24 - istruzione 567. DOTTORESSA IN SCIENZE DELLA PRODUZIONE ANIMALE 1 anno e mezzo di: precarietà, nessuna autonomia, orari impossibili, niente ferie, niente pensione e.... stipendio da fame oltre che 50.km. al giorno di rischi e di consumi. Dal 31-12-04 sarò "licenziata" e i 44 esami tra quelli di laurea e quelli di una successiva specializzazione saranno come buttati al vento. Che delusione il mondo del lavoro!...no. il Mondo in se stesso. di selvaggia batistoni - 27 - laboratorio di analisi 568. PRECARIA ...ANCH'IO ho 37 anni. Solo leggendo questi post mi rendo conto davvero di essere assimilabile alla categoria dei PRECARI. Avevo chiuso gli occhi, pensando.."i precari sono altri..." ed invece..in effetti: da due anni e piu lavoro in un'azienda nella quale sono entrata grazie ad una partita iva, chiusa per assoluta inconvenienza e, quel che peggio, a seguito di promesse di assunzione. Sono passati due anni: nessuna assunzione, lavoro in nero. Conto sulla clemenza del datore di lavoro se mi ammalo e, prego Dio, che, quando ad agosto l'azienda va in ferie, mi venga riconosciuto qualcosa. Ora, qui si parla di libri in tribunale e la sottoscritta, da un mese e piu non riceve lo "stipendio"...L'assunzione ..chi ci spera piu'? raffaella di raffa b - 569. LAUREA Non solo co.co.co Che vi credete che un dipendente fisso, a tempo indeterminato, di 5° livello, lavoratore da 4 anni, in un'azienda che lavora e fa dei bei fatturati, e che prende un netto di 1.050 euro, sia meglio di tanti contratti a tempo determinato? Chi cerca il posto fisso sa a che cosa va incontro? Comunque, siamo messi male. Saluti di gerry perry - 31 - Servizi 570. MEDIA EXECUTIVE Dopo aver completato un Master di 1400 ore in MARKETING E COMUNICAZIONE D'IMPRESA (a MI) nel giugno '02, ho collaborato con una multinazionale del settore nella sede filiale di FI. In settembre dello stesso anno ho scoperto di essere incinta: la mia gravidanza è stata "percepita" dal manager (peraltro donna!) come una vera e propria malattia. A gennaio '03 i poteri divinatori del mio capo si sono concretizzati in una ischemia dell'arcata temporale che mi colpì proprio durante l'orario di lavoro. La mia storia professionale è finita qui.. come da contratto; fortunatamente non la gravidanza finalizzata con successo (ho una bimba bellissima di 18 mesi!). Rimane da capire se un contratto Co.co.co che operativamente si configurava come un regolare contratto a tempo determinato.. obbligo di rispetto dell'orario "d'ufficio", giustificazione delle assenze etc etc.. potesse legalmente risolversi così come accaduto. Mi rimane la gioia della maternità e l'enorme difficoltà di riavviare la mia vita professionale. Saluti RG di Rosy Gentile - 30 - media planning ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 571. TROPPA PRECARIETÀ MA ANCHE TROPPO PESSIMISMO. Salve, sono un lavoratore a "progetto" da 4 anni; prima lavoravo a tempo indeterminato e guadagnavo così poco per il lavoro che facevo (responsabile software di una grande azienda) che ho deciso di fare il consulente per raddoppiare il mio stipendio. Quando lavoravo a tempo indeterminato il mutuo non me lo concedevano perché il mio stipendio era irrisorio. Oggi io, come tanti miei colleghi, viaggiamo sui 2000 euro netti al mese e ciò mi consente di mettere a risparmio circa la metà. In questo modo, insieme alla mia compagna (libera professionista per scelta) abbiamo messo da parte una discreta somma per acquistare un piccolo appartamento, senza mutuo e senza debiti. Certo, si tratta di un bilocale, ma meglio così che 100 mq e 200.000 euro di debiti! Non voglio criticare chi ha problemi, però credo che se per un quarantenne con famiglia a carico sia un problema il cococo, per un ragazzo sia una manna dal cielo perché prima di queste collaborazioni si stava a casa! Secondo me in Italia c'è una mentalità sbagliata tra i giovani: piuttosto non metteteci 10 anni per laurearvi!!! di Mirko Bagli - 34 - IT 572. ECLISSI ARTICOLO 18, ECLISSI DELL'INDETERMINATO Non preoccupatevi cari amici, appena il governo abolirà l'articolo 18 inizierà la rapida fine dell'indeterminato. In breve diventeremo tutti precari: e sarà l'inizio di una nuova era... di Paolo Lehnus - 33 - informatico 573. DA MANUALE Nel culmine del sapere e del piacere lavorativo, con anni di dirigenza riconosciuti, finalmente con molto più da dare all'azienda ed al mercato che da ap-prendere, mi sono imbattuto, a quasi cinquant'anni, in un mercato povero d'idee e di coraggio, che ha ritenuto la mia esperienza di eccessivo costo e, di conseguenza, degna di essere presa in considerazione solo a nuove possibili condizioni di mercato, ovviamente al ribasso. Prima "cococo" poi "a progetto" ed infine "a Partita IVA": da Manuale, obbligatorio. Dovrò, tra gli altri beneficiati, lavorare almeno altri sedici anni osservando inesperti arroganti alla guida di aziende bisognose d'altri e d'altro. Confindustria potrebbe aiutare se stessa ed i suoi interlocutori politici ad una più lungimirante politica del lavoro. Per molti anni ancora avrei voglia di entusiasmarmi ad un progetto, come tutti, credo; ma non se il progetto è al ribasso. Attenzione, poiche se si tolgono l'entusiasmo e le speranze ai giovani ed ai saggi... di Paolo Bacchioni - - Management 574. ALL'INIZIO ERA UTILE Il primo contratto Co.Co.Co mi lo proposero nel 92. un broker di assicurazioni. Una SpA più grande degli uffici dove io (allora 28enne) avevo lavorato da produttore, subagente etc. Il primo anno non resi un granchè ma familiarizzai con ambiente e lavoro. Mi rinnovarono comunque. Il 2^ e 3^ anno ottenni buoni risultati. Mi iscrissi al Corso Broker a mie spese - del resto lo fa per Lei, mi dissero - bello e faticoso 25 sabati a Milano: diedi l'esame e fui Iscritto all'albo. Frequentando il corso conobbi un paio di persone con cui nacquero propositi di collaborazione. Era il 95. Andai in azienda a dire che me ne andavo da un concorrente. Resta mi dissero, ti facciamo dipendente. "Figuriamoci, sono anni che faccio l'autonomo, il consulente... che me ne faccio di timbrare il cartellino?" Bene la prendiamo come funzionario. Così fu. nel 99 cambiai azienda ma sempre con contratto a tempo indeterminato. Non voglio fare il didattico, ma ora mi rendo conto che occorre utilizzare il contratto co.co.co per rispondere alle aspettative di chi paga, ma anche per... farsi crescere le ali! E poi ci vuole un po' di fortuna .. io ne auguro un pochino a tutti quelli che meritano. di Roberto BUTICCHI - 40 - Assicurazioni 575. LA MASCHERA DELL'UOMO AGIATO Co.co.co prima, interinale poi. Partito dalla Campania alla volta di Roma, non per realizzare sogni ma per afferrare un pò di dignità. Ogni mattina metto giacca, cravatta e sorriso e rappresento un'azienda vincente ed in salute. La sera torno nel mio costosissimo appartamento in affitto, un seminterrato umido e senza luce di 40 mq, guardo la mia ragazza, che lavora con Partita Iva per 700 miserabili euro al mese, e ci diciamo che in fondo c'è chi sta peggio. "In fondo c'è chi sta peggio", una frase che non sentirete mai in bocca a chi sta veramente bene. di Luca Asburi - 31 576. DOTT.ARCHITETTO dicevo mi fate pena ma c'è molto di peggio: i cantieri di lavoro del comune di torino.Con un sistema vessatorio all ennesima potenza si assicurano vario personale, dal manovale al laureato tutti a 30,89 euro al giorno + 3,89 per il pranzo, senza nessun diritto anzi devi anche seguire l'orario di 35 ore settimanali con tanto di cartolina, schiavi a 700 euro al mese se lavori tutti i giorni senza perderne uno.mi direte perchè ho accettato visto che se farlo o no son fatti tuoi, è lunga da spiegare ma l'ultima impresa di costruzioni mi ha lasciato dei ricordi ancora peggiori.Mansioni odierne :sportello catasto ,numero verde,aggiona file, relazioni tecniche tipo amianto ,progettini del c. ecc.e adesso arriva qualcuno a dirmi che fai? beato te ,é ilSUPERIORE aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaggghhhhhhhhhhhhhhhh di nicola mitola - 44 - oggi catasto decentrato 577. DIVANI E FIGLI Sono tre anni che lavoro nella stessa azienda con un contratto di co.co.co prima e da co.pro. ora. Mi viene rinnovato di anno in anno; il "progetto" sul quale lavoro va avanti grazie ad un dipendente e più o meno 9 collaboratori (fissi). Mio marito ha 32 anni e lavora da 5 come co.co.co. E gli stipendi, come sapete tutti, non vanno sicuramente a compesare gli aspetti negativi di questi contratti che qui non posso elencare (1200 caratteri non bastano). Sono tre anni che vorremmo comprare il divano...ma chi ci fa un pagamento rateale? ancora non sento fortissimo il desiderio di martenità, posso ancora aspettare...e per fortuna, perchè se davvero sentissi che è il momento di fare un figlio sarei ancora più incazzata. Siamo una forza lavoro molto nutrita e indispensabile. Eppure non abbiamo futuro, non possiamo fare bambini e non avremo una pensione. Siamo schiavi; purtroppo non confido nemmeno nella sinistra...semmai dovesse un giorno andare al governo. Per ora vivo alla "giornata" il più serenamente possibile. Mi auguro che noi schiavi del 2000 riusciremo ad organizzarci e far sentire la nostra voce. Intanto INDIGNAMOCI! di nera nera - 31 - privato 578. LA FORMAZIONE NON CONTA Ho una laurea con 110/110, un dottorato di ricerca, un master in produzione multimediale. Lavoro per 5,50 euro lordi nell'editoria con un contratto a progetto (ex cococo, la musica è sempre quella però). Sono precario da quasi 8 anni, tra collaborazioni occasionali, cococo, copro. Almeno dove sono ora il compenso arriva ogni mese, in passato sono stato anche mesi senza. Fino a quando devo formarmi? La formazione come panacea della precarietà è una vulgata senza senso, che lo sappia anche il signor Fassino: le imprese vogliono solo spendere poco; meglio se lavori gratis colla scusa che ti stai formando... Qui ci vuole solo un atto di forza legislativo che obblighi le imprese, con le buone o con le cattive, a non ricorrere più al precariato. Basta e avanza il contratto a tempo determinato, come flessibilità. E soprattutto: dateci un reddito di cittadinanza, universale e slegato dalla prestazione, per essere meno ricattabili. http://invisibili.altervista.org/ di Giampaolo Squarcina - 34 - Editoria 579. SAN PRECARIO, AIUTACI TU! Graphic designer trentenne. Ho sostenuto molti colloqui con molte agenzie del “settore”, srl, spa, snc, sas, quelle a cui interessavo mi hanno sempre offerto il cosidetto co.co.co. Adesso le regole del gioco, perché non può che essere un gioco per taluni, sono cambiate. Adesso c’è il co.co.pro. ma pro per chi? Non certo per chi non ha ferie pagate, giorni di malattia, tredicesima, ma deve comunque essere subordinato a qualcuno che ti fa capire che DEVI essere presente tutti i giorni e per di più ti “chiede” di essere flessibile nell’orario senza pagarti gli straordinari. Flessibile? Ancora di più? Contratto a pro-getto, un progetto che ci viene affidato per le nostre competenze e che noi bravi lavoratori pur di portare a casa la cosidetta pagnotta dobbiamo svolgere senza le certezze dovute, perché si sa per sopravvivere si deve almeno mangiare! Ma i nostri di progetti? Io lavoratore precario, in equilibrio tra il nulla e la presa in giro, non ho diritto ad una casa, una pensione, un futuro? Devo per forza affidare il mio futuro ad un Santo che neppure esiste? E intanto rimango allibita dalla falsità resa pubblica di chi dice che il co.co.pro è finalizzato all’assunzione! Mi domando se questo termine esista ancora nel vocabolario Italiano. di Chiara Mazzotta Epifani - 30 - Graphic Design 580. LE AZIENDE NON SONO MOSTRI Mi occupo di Risorse Umane in un'azienda IT. Ho letto molti commenti e volevo fare alcune riflessioni. Di fatto, la prassi nelle aziende è la questa: i vecchi co.co.co. vengono sostituiti con i nuovi co.pro., senza alcun cambiamento per i lavoratori e, in fondo snaturando le intenzioni (belle ma utopistiche) della Legge Biagi. Risultato ? Stessa "precarietà" e maggiori vincoli x le aziende, in un momento di mercato praticamente statico da qualche anno. Se questa è la soluzione pensata dal ns governo x dare maggiore flessibilità al mercato del lavoro, bè... lascia molto a desiderare! Comunque,è inutile piangersi addosso e soprattutto credo che ciascun individuo abbia sempre la possibilità di scegliere. Perciò basta con questo vittimismo dei collaboratori e con questa demonizzazione delle aziende! Imparate a scegliere meglio i vs datori di lavoro e se non vi piace la vs azienda, cercatene un'altra fino a quando non ne avrete trovato una seria !!! PS: la ns azienda non fa co.pro e le persone vengono inserite o come dipendenti o come P.I. - non saremo certo gli unici... PS2: perchè i sindacati non scendono in piazza x i collaboratori, anzichè x il falso problema dell'articolo 18 ? di francesca moggi - 31 - informatico 581. SALVATE LA 500 CON I CONTRIBUTI DEI LAVORATORI A PROGETTO DOVE ANDRANNO A FINIRE I SOLDI DEI NOSTRI CONTRIBUTI VERSATI IN GESTIONE SEPARATA? di F S - - Informatica 582. 3 ANNI CO.CO.CO COME LAVORATORE FISSO Ho lavorato per tre anni come Co.Co.Co.. a tutti gli effetti ero un lavoratore fisso: dal lunerdí al venerdí, dalle 9 alle 5. la flessibilitá ce l'ha solo l'azienda per non doversi sobbarcare i conrtributi e gli oneri di un dipendente anche determinato. alla fine sono risucito a strappare un contratto dipendente ma in un'altra azienda. di Dario Favaro - 583. VITA DA ASPIRANTE RICERCATRICE... Sono passata tra borse di studio e assegni negli ultimi 6 anni: ho cambiato 4 contratti e non ci sono prospettive all'orizzonte. Mi sono sposata grazie al lavoro fisso di mio marito altrimenti chi me lo concedeva il mutuo per la casa? Adesso alla mia eta' non ho speranze di essere assunta nel privato e forse meno di ottenere un posto fisso come ricercatore. Sono preoccupata al pensiero di avere un figlio: con un mutuo, se non trovo lavoro alla fine di quest'ultimo contratto, come faremo? E poi dicono che c'e' la crisi della famiglia... di Valentina Rizzi - 31 - ricerca 584. E' SPAVENTOSO! Mi limiterò a commentare le parole dei miei "colleghi geneazionali" e non, in quanto la mia "storia lavorativa" sarebbe solo una semplice e deprimente ripetizione di quanto già espresso qui sotto. Laurea, master, lingue, esperienze di lavoro all'estero e poi il grande salto nel buio... il rientro in Italia! Sinceramente non pensavo di essere in così buona compagnia e devo dire che quasi mi sento fortunato. Ed è proprio quello che non devo fare altrimenti si fa il gioco di chi fa i propri interessi sulla solidarietà del mondo dei poveri "Cocoprofili" (dal greco sguazzanti nella merda e non amanti!) Trovo spaventosa questa indifferenza a livello istituzionale, questo menefreghismo che in termini da codice della strada definirei "omissione di soccorso". Ma non si rendono conto che il trionfalismo con cui si è annunciato il passaggio dai Co.co.co ai Co.pro è di un'ipocrisia tipicamente da regime, quando si cerca di nascondere al popolino la realtà dei fatti.Abbiate almeno un minimo di dignità: non prendeteci in giro. E fare una capatina tra i guadi putridi del vostro popolino, cercando di capire un po' meglio i veri problemi dei vostri umili sudditi? Non dimenticatevi l'auto blu.. di Giacomo Giargia - 33 - Ambiente 585. CO. PRO. MA... Francesco 26 anni, laureato, Contratto a Progetto, il mio Capo mi tiene per le palle... (Spero che questa espressione non sia offensiva) Sono convinto che l'azienda potrebbe permettersi di farmi un contratto decente ma, probabilmente, a Lui piace tenermi per i testicoli. Il contratto a progetto è un altro strumento di potere nelle mani di chi, di potere, ne ha già troppo. di francesco corsi - 26 - IT 586. FINCHÈ CÈ VITA C'È SPERANZA dal 1974 ho sempre avuto la fortuna di lavorare con contratti a tempo indeterminato con aziende private, nel 1997 vengo messa in mobilità (az.chimico farmaceutica) e nel nov.97 con CONTRATTO co.co.co inizia la mia collaborazione con l'università con mansioni amministrative presso il DIP. di Ingegneria. In ufficio siamo in due il Segretario Amm.vo ed io. A parte il guadagno (poco più di 1 milione al mese) il lavoro è interessante e piacevole, ho instaurato ottimi rapporti con i docenti e viene apprezzata la mia efficienza. Il mio contratto viene rinnovato di anno in anno. Nel 2002 faccio due concorsi per entrare con contratto a tempo determinato di 5 anni. Dal Dicembre 2003 sono dipendente con contratto a termine di 5 anni dell'università. Finirò quando avrò 55 anni mi chiedo a quell'età cosa potrò ancora fare. Credo che i Contratti a tempo determinato abbiano sostituito i co.co.co. E non c'è molta differenza, la cosa piu frustrante e che pur avendo tutti i doveri del dipendente a tempo indeterminato non hai gli stessi diritti, non puoi essere eletto nei vari organismi, non puoi far carriera, e non puoi fare progetti a lunga scadenza, visto che dopo 5 anni sei a spasso. di Piera De Francesco - 51 - università 587. niente finisce chè tutto si trasforma! In sei anni ho cambiato cinque posti di lavoro e nonostante una laurea in scienze della comunicazione, due lingue e buone conoscenze informatiche non ho ancora assaporato quel frutto proibito chiamato: assunzione a tempo indeterminato... ma esisterà ancora?? Tra collaborazioni occasionali, agenzie interinali e lussuose società di recruitment nessuno più viene assunto sul serio, ma solo preso simpaticamente in prestito. In fondo è normale perchè mai prendersi l’impegno di costruire un rapporto fisso quando è possibile usare e buttare via ad oltranza. Avevo dei sogni e volevo realizzarli, ma ogni volta che mi risvegliavo ero in un altro posto a fare un'altra cosa con altre persone. Così un giorno anziché sognare per risvegliarmi dove non so, ho smesso di sognare ed ho iniziato a non dormire più la notte ma a lavorare. No, non sono un deeJay, o uno scrittore maledetto, faccio solo il tecnico. In pratica da due anni passo le mie notti e week-end a controllare il traffico della rete. Ora se questa è l’elasticità di cui tanto si parla, penso proprio che io mi irrigidirò sempre più!! un saluto speciale ai precari della notte. Roberto di Roberto da pazz - 588. In risposta a "Mirko Bagli - 34 - IT": Beato te che da Co.Co.Co. guadagni 2000 euro io ne prendo solo 911....e il mutuo non me lo posso permettere.... di Francesca Flavi - 30 - relazioni pubbliche 589. UNA VITA DA PRECARI... E LA PENSIONE? Vorrei rispondere al Sig. Mirko Bagli: caro Mirko, io sono un ingegnere di 32 anni che si è laureato in ingegneria elettronica alla Federico II (molto semplice ingegneria elettronica lì...)alla veneranda età di 25 anni, impiegandoci 6 anni, uno in + della norma; ho anche frequentato un master alla facoltà di Los Angeles in California per 6 mesi: lei dice che i contratti co.co.co erano una manna dal cielo! Ma come si permette! Per fortuna ho firmato solo contratti a tempo indeterminato a Napoli, ma adesso, se volessi cambiare e restare a Napoli con la stessa tipologia di contratto, troverei il DESERTO! Apriamo tutti gli occhi: ormai a Napoli e nel mezzogiorno il Lavoro, quello vero che dà la possibilità di formare una famiglia, comprare una casa dignitosa, di diventare Uomini, NON ESISTE +! E' una situazione indecorosa, una tortura generazionale quella che stiamo affrontando noi giovani, sono molto preoccupato per i ragazzi che si stanno laureando adesso, troveranno il deserto fuori dall'università, un ambiente pieno di insidie e che li condannerà ad una vita da precari, senza nemmeno mettere da parte i contributi pensionistici (vedi nuova normativa sul TFR, legge dell'agosto2004). di francesco alberighi - 32 - IT 590. CHE TRISTEZZA IL CO.CO.CO!MEGLIO VOLONTARIO Sono uno studente di Lingue e Letterature Straniere di Genova.Mi trovo adesso in Germania.Sto lavorando in un Istituto per Stranieri per un progetto del Servizio di Volontariato europeo. Ho letto alcune decine di storie raccontate in queste pagine e non mi sento molto ottimista per il mio futuro lavorativo (nella mia vita ho lavorato finora solo in nero in un bar), per questo dico:viva il Servizio di Volontariato Europeo, grazie al quale ho conosciuto decine di persone da tutto il mondo.Peccato stare qui solo 7 mesi. E se la situazione del lavoro in Italia rimane cosí, io dico:bye bye Italia (anche se i miei genitori sentono molto la mia mancanza quando sono all´estero). di Massimiliano Schiliró - 23 - Studente universitario 591. COORDINIAMOCI Ciao tutti, leggo tutte queste email e mi viene rabbia sono anche io nella stessa situazione e mi trovo a Milano!!!!! allora invece di lamentarci perche' nn ci incontriamo tutti per andare a protestare nei luoghi dovuti, a far sentire la ns voce visto che dovrebbero essere i sindacati a difenderci ma tutti noi sappiamo benissimo come ci tutelano!!!!!!!!! Questo e' il mio email [email protected] scrivetemi cosi iniziamo a formare tutti insieme un coordinamento in questo modo iniziamo ad AGIRE invece di piangere!!!!!! di gennaro borrelli - 34 - commerciale/informatica 592. DIPLOMA Ragazzi è ora di finirla, scendiamo in piazza e cacciamo tutti questi politici ladri, anche a costo di usare il bastone, che siano di destra o di sinistra pensano solo al loro stipendio, alla loro barca, alla loro villa, alla loro sedia, da Bertinotti a Fini, via tutti. Fanno schifo pensano solo a nuovi metodi per sfruttarci e rubarci i nostri pochi soldi. Chiedetevi come mai nessuno di loro si è comprato le obbligazioni Parmalat o Argentina? Non restiamo chiusi nelle case a guardare quelle scifezze di programmi alla tv che ci propinano per rincoglionirci ad hoc!!!! Noi facciamo i Co.co.co e i commercianti vanno in giro con i fuoristrada da 50000 euro, e si lamentano che non spendiamo, brutti stronzi che hanno raddoppiato i prezzi, creiamo gli spacci per abbassare i prezzi, diamoci da fare!! di Leon Alberto - 48 - Informatica 593. RESPONSABILE EXPORT Ho 50 anni, ho lavorato per 27 anni inninterrottamente facendo tutta la trafila, fino ad essere dirigente e poi mi sono trovato fuori dal giro. 4 lingue, esperienze internazionali e di internazionalizzazione, disposto ad andare ovunque. Ma a 50 anni non ti vuole più nessuno. Sei troppo poco controllabile, capisci troppo, costi troppo. Dopo un anno di telefonate, fax, colloqui, perdite di tempo da qualche mese do una mano ad una piccola azienda. Non sono neanche cococo. Ho la mia bella partita iva che serve solo per far finta di essere un libero professionista. E mi ritengo fortunato di riuscire a sbarcare il lunario. Fino a quando? E' questo il futuro che ci aspetta tutti? Ciao di Non sono ancora Da buttare - 50 - Non lo so 594. NON SOLO I GIOVANI Ma a volte non è solo un problema dei giovani. Ero dirigente di una società internazionale. Arriva il momento della crisi. Io ho poco più di 50 anni e mi viene chiesto di rinunciare al rapporto di lavoro dipendente in cambio di una cosiddetta buonauscita. Se accetto mi viene anche promesso un contratto di lavoro da consulente con una retribuzione pari a un quarto di quella di prima. Sono in questa Società da più di 15 anni e accetto. di irene dones - 53 - comunicazione 595. DOTTORE DI RICERCA Uno scandalo! molti dei migliori cervelli di questo schifo di paese se ne vanno per colpa di questo contratti del cazzo di Anonimo Anonimo - 33 - Ricerca 596. EX CO.CO.CO. Architetto 38 anni, ex CO.CO.CO. Quando pensavo al futuro: 1)la carrierea da libero professinista, Per avere un incarico pubblico devi avere avuto già altri 2 incarichi pubblici, e soldi da investire. Io ho un incarico pubblico e pochi soldi. Per incarichi privati devi "conoscere", non conosco. 2) Architetto dipendente, rarissimi i contratti "normali" (mai trovati). 3) dipendente nella pubblica amministrazione Ho fatto vari concorsi in tutta italia, risulto idoneo ma tra i primi non assunti. 4)Abilitato all'inseganmento nelle scuole medie superiori, sono in graduatoria e ci restero' a vita. Insegnamento universitario, 7 euro/ora lordi e poche speranze di assunzione. Lavoravo da architetto co.co.co. con responsabilità per circa 1500 euro/mese lordi ma non tutti i mesi. All'estero non ci credono e non arrivano a capire. Da sei mesi lavoro come uno schiavo e qui dicono che sono mal pagato. Ho un contratto a tempo indeterminato, guadagno 2000 euro/mese netti, mi sono comprato un appartamento e vorrei un figlio, MI SONO TRASFERITO IN FRANCIA e non parlavo francese. Avevo una grande passione per il lavoro e l'architettura, ma mi é passata la voglia. di Alberto coccoco - 38 - Architettura 597. CADONO LE ULTIME BALLE DEL GOVERNO Rinviato il taglio delle tasse che il banana ha promesso da mesi, per non dire da anni. Cosa significa? Significa che non si puo' fare, senno' va tutto a rotoli, ma non hanno il coraggio di dirlo. E continuano a fare i pinocchi, con 20 milioni di coglionazzi forzidioti che continuano a pendere dalle loro labbra, qualsiasi cazzata dicano o promettano. di flaviano torri - 40 - detective 598. CONSULENTE INFORMATICO Non e' facile la mia condizione da tre anni vivo con un contratto di associazione in partecipazione con apporto di prestazione lavorativa da parte dell'associato. Cos'e'? Si parla tanto di Co.co.co ma anche noi associati abbiamo diritto a ben poco. Praticamente ci vengono pagati solo i giorni in cui lavoriamo, non abbiamo diritto a ferie o recuperi dei giorni festivi, permessi universitari, permessi studio, nessun premio, nessuna tredicesima o quattordicesima mensilita', non abbiamo diritto ai buoni pasto, e soprattutto siamo assoggettati al volere del cliente a cui siamo stati ceduti in consulenza, che spesso ci tratta come merce dando giustamente priorita' assoluta ai dipendenti che fanno il nostro identico lavoro. E sapete per licenziarci la nostra ditta quandi mesi prima ci deve avvisare? Solamente un mese, e non e' tenuta a farci conoscere la causa! Ah dimenticavo tutte queste condizioni implicano l'obbigo di stare bene fisicamente, perche' se ti senti male NON VIENI PAGATO !! A queste condizioni non riesco a mettermi una rata sulle spalle senza che mi padre non garantisca con la sua busta paga (visto che noi non ne abbiamo)e la paura di non poter pagare e' costante ogni mese di Luca Cavaleri - 25 - Information Technology 599. CO.CO.CO... IL GALLO HA CANTATO TRE VOLTE!!! Luciano, 26 anni, laureando in Scienze dell'Educazione, giornalista pubblicista da quattro anni, prima redattore in un quotidiano locale, poi collaboratore per un mensile nazionale, addetto stampa del centro universitario sportivo e per la fondazione Exodus di Cassino, collaboratore e successivamente redattore di un settimanale locale, addirittura direttore responsabile per 10 mesi e fondatore di un free press che stampa 15mila copie, varie collaborazioni con un docente universitario ecc... ecc... da sempre Co.Co.Co!!! Non ho mai guadagnato più di 450/500 euro al mese. Mi domando: quando me la faccio una famiglia, una casa, un'automobile ecc.... Politici di centrodestra e di centrosinistra ateci un lavoro, un vero lavoro!!! di Luciano De Leo - 26 - giornalismo 600. MA CHE LO FATE A FARE..TANTO SI SA CHE I POSTI BUONI VANNO AI RACCOMANDATI inclusi VOI CHE SIETE UNA MASSA DI RACCOMANDATI SCHIFOSI....POVERA LA MIA ITALIA...IN MANO AD UNA CLASSE GIORNALISTICA MEDIOCRE ANZI SCARSI di jghgg ljl;kjlkhjlk - 25 - hkjhgkjhoi ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 601. MATURITÀ SCIENTIFICA ho 38 anni, sono passato da un tempo indeterminato ad un co.co.co. poi 10 mesi senza lavorare, adesso mi propongono on co.co.pro. cos'altro mi devo aspettare di peggio? di carmine salamone - 38 - tecnologico 602. NEL MONDO C'E' TANTO LAVORO DA FARE Pensiamo ai bambini di strada in Brasile, sono li' che aspettano di essere aiutati. Piuttosto che lavorare da schiavo, imparo il portoghese e do' una svolta alla mia via, andandomene via. Faro' almeno qualcosa di utile con delle soddisfazioni per avere aiutato della gente. di fabrizio terragli - 40 - alternativo 603. PERITO NAUTICO Cari Amici, Sono oltre venti anni che lavoro all'estero con contratti tipo CO-CO-CO o meglio Collaborazione a Progetto, nel bene e nel male di questi contratti, ho avuto e ho le mie soddisfazioni e questo dovuto a me stesso e non grazie ad altre persone, siamo sinceri il posto a vita non esiste più. In Italia purtroppo siamo ancora alle prese con questa utopia del lavoro sotto casa, le otto ore di lavoro o anche di meno, per poi non parlare dei concorsi per il posto di lavoro,grazie ai nostri politici e sindacati che all'estero ci ridino dietro. I tempi sono cambiati, dobbiamo adattarci e accettare quel contratto di lavoro anche se a tempo determinato o indeterminato, l'importante e' di accedere nel mondo del lavoro e acquisire esperienza e farsi valere. di PLACIDO xxxx - 48 - Industriale/navale 604. SOLIDARIETÀ AI PRECARI faccio l'avvocato e difendo i lavoratori. voglio semplicemente esprimere tutta la mia solidarietà a tutte le persone costrette a questo umiliante livello di precarietà. e poi barbara palombelli si lamenta del fatto che i trentenni di oggi vivono ancora a casa con i propri genitoti; e poi buttiglione si lamenta del fatto che ci siano pochi matrimoni e ancor meno bambini nati all'interno degli stessi. ragazzi, il problema è che le aziende voglio solo guadagnare di più e sulle spalle dei poveri lavoratori; i soldi ci sono, se a persone dell'attuale gruppo dirigente italiano vengono garantiti stipendi del valore di quello di tronchetti provera. semplicemente, a nessuno va di distribuire equamente reddito. un augurio. antonio. di antonio pironti - 32 - avvocato 605. AIUTO HO BECCATO UN ALTRO CO.CO.CO carissimi, ne ho beccati tantissimi in soli 4 anni di lavoro. CO.co.co sinonimo di precarieta', tristezza, sfruttamento giovanile e poverta'. Il co.co.co ci ha insegnato ad essere piu' flessibili, piu' forti, piu' spericolati. Voglia una vita spericolata voglio una vita da co.co.co di lucia brocato - 31 - cooperazione internaziona 606. NON È VERAMENTE FINITA... Invio questa segnalazione perchè credo che l'era dei Co.co.co. non è realmente finita almeno fino a quando non verranno equiparti i costi contributivi per unità di lavoro dei nuovi contratti di lavoro a progetto ai rapporti di lavoro di tipo subordinato. Infatti le aziende preferiranno sempre rischiare un rapporto di lavoro a progetto simulato piuttosto che assumere il lavoratore con contratto di tipo subordinato come del resto avveniva con la vecchia CO.Co.Co .Il lavoratore potrà soltanto successivamente proporre un ricorso per accertare la vera natura del rapporto e sottoporsi all'alea del giudizio. Naturalmente tale valutazione è valida solo per i rapporti di lavoro subordinati mascherati dal progetto e non per i veri rapporti parasubordinatio autonomi che statisticamente sono la minoranza e caratterizzati da alte professionalità. di EMANUELE FERRETTI - 26 - terziario 607. CO.CO.COME FREGARE I GIOVANI...... Ciao a tutti. La mia esperienza e altre esperienze fra familiari ed amici sono sempre stata caratterizzate da ben pochi successi. Credo che finche in Italia ci sarà voglia di fregare le persone ci sarà sempre un governo ladro nel confronto delle aziende , aziende ladre nei confronti dei dipendenti e noi che cerchiamo ancora di sopravvivere onestamente e di non diventare ladri noi stessi. Mi spiace tanto ma la soluzione per me è arrivata solo quando ho deciso di cercare lavoro all'estero dove (fra l'altro)l'euro non è ancora arrivato. Ora sono quasi 3 anni che lavoro nel regno unito e non mi posso assolutamente lamentare. Fratelli e amici che ho lasciato in Italia passano ancora da un contratto all'altro. Spero che non sia solo uno nuovo nome per una vecchia fregatura. di Giovanni Me - 25 - Informatico 608. MANDIAMO A CASA BERLUSCONI Dimeniticavo... Alle prossime elezioni abbiamo una grande possibilità, non facciamoci fregare dalle bandane e dai proclami del milione di posti di lavoro! Io sono del sud e lo vedo come stiamo ROVINATI, con tanti ragazzi laureati che se ne devono andare a Nord per sopravvivere, altrimenti al sud si rischia a arrivare a 40 anni senza mai aver lavorato seriamente!!!! A casa il governo delle bandane! A casa chi si allea con la lega, con i razzisti imbecilli di Bossi! A casa chi illude gli elettori! A casa chi governa per i propri affari e si dimentica dei giovani del Sud!!! Sapete la Banda Berlusconi, la B.B., cosa ci ha proprinato alla fine dell'estate 2004? La modifica del trattamento del TFR e la sua destinazione ai fondi pensionistici in caso di silenzio assenso: in pratica la Banda Berlusconi ha fatto passare in silenzio il provvedimento e se entro 4 mesi i lavoratori non inviano una diffida al datore e all'INPS si vedranno defaudati del diritto di usufruire del TFR! Una cosa pazzesca!! Italiani, aprite gli occhi!!!! Pubblicatela grazie, altrimenti anche voi fate parte della B.B. di francesco alberighi - 32 - IT 609. MI HANNO GIÀ SCRITTO IN 20 COORDINIAMOCI Questo era il messaggio: "Rivoluzione sarà!! Creeremo un partito e faremo il culo a questi stronzi degli industriali e del governo!! Per prima cosa è necessario creare un sito internet su cui possiamo iscriverci tutti e poi ci cordiniamo. se c'è qualcuno in grado di creare un sito mi scriva al mio indirizzo [email protected] Siamo circa tre milioni, con le nostre famiglie possiamo arrivare al 20% dell'elettorato. creeremo degli gruppi di studio per capire come effettuare una riforma del lavoro che ci dia gli stessi diritti di quelli a tempo indeterminato! Facciamo sentire la nostra voce, basta con lo sfruttamento!! Ma bisogna agire! Esisterà pure un Co.Co.Co in grado di costruire un sito in poco tempo!! Le nostre pene non dureranno più di un anno!! Ve lo garantisco" Mi ha scritto anche uno sviluppatore web (Matteo), continuate ad inviarmi le vostre adesioni al mio indirizzo -Siamo tutti giovani, abbiamo la forza per cambiare questo paese e questa classe dirigente di vecchiume!! di Alex Montano - 27 - consulente 610. IN RISPOSTA A MIRKO BAGLI Il post di Mirko Bagli ha descritto una situazione lavorativa quasi ideale. Il tema però, è troppo delicato per essere affrontato con le singole "riuscite" esperienze professionali. Allora chiedo a Mirko; se un azienda (che utilizza co.co.pro) trova difficoltà nel reperire nuovi progetti la prima cosa che fà è quella di darsi da fare per trovarne altri e nel frattempo pagare un "inutile" lavoratore? o mandarlo a casa per poi richiamarlo appena il mercato si muove?. Credo che la risposta sia scontata. E nel frattempo l'ipotetico lavoratore come campa? perchè c'è da farsi questa domanda, caro Mirko. Siccome lo scenario che ti stò descrivendo non appartiene alla fantascienza di Isaac Asimov ma alla quotidianità nostrana non puoi non vedere il problema. Se tu ed il tuo incredibile pedigree di lavoratore non ti avessero consentito di stare a galla cosa avresti fatto per comperarti casa?. P.s Scusa la vena polemica ma non riuscivo a nascondere il mio disappunto di Fabio Manfredi - 35 - informatica 611. RISPOSTA AL SIG. MIRKO BAGLI Sig.Bagli sono felice di aver sentito finalmente una voce "fuori dal coro" ma non si può generalizzare dicendo non impiegate 10 anni per laurearvi...perchè molti dei giovani che hanno scritto si sono brillantemente laureati nei tempi previsti (alcuni anche prima)ma per loro sfortuna non possono (in virtù della loro professione) fare il consulente come Lei...provi a riflettere prima di giudicare...mi spiega come un giovane laureato in chimica o biologia (per es.) che dedica la propria vita alla ricerca medica...(proprio quella che serve anche ai fortunati come Lei...dove si studiano le nuove cure farmacologiche...ecc..)possa fare il consulente o l'imprenditore???Riflettere...dico solo questo riflettiamo...perchè non sempre i risultati individuali possono essere utilizzati come esempio.Molti di "voi arrivati" sono esempi positi per i giovani ma ricordate che non tutti hanno la "possibilità" di fare ciò..ma non per questo devono essere schiacciati dal sistema "lavoro". Grazie di LAURA LAURA - 612. PRECARI Tutti siamo ormai un po precari. Nel lavoro, nella vita. La casa come la salute, come il lavoro, sono diritto di pochi, la tranquillita' un privilegio concesso a gocce. Sono un RSU di Telecom. Lavoro tutti i giorni gomito a gomito con la precarieta'. Quella che si alza con me la mattina, quella che lavora al mio gomito. Almeno 800 euro al mese costa un affitto di casa in una citta' come Roma. Quasi gli stessi che guadagna un lavoratore CO.CO.CO (e non), in qualsiasi settore sia impiegato. Su questo in effetti, e' stata abolita la differenza di classe. Dall'impiegato al commesso, passando per l'operaio, sono riusciti a livellare precarizzando la nostra vita, tutti i salari: 1000 euro (sono un inguaribile ottimista). Una miseria. Democraticizzazione della precarieta'. Almeno su questo siamo un po tutti uguali. Ma i posti di lavoro aumentano. Ci dicono. E aumentano il consumo di psicofarmaci, aumentano le separazioni, le famiglie non piu' famiglie, aumenta l'incertezza, la voglia di fuggire, la necessita' del riscatto e la speranza di vivere l'evasione del "Grande Fratello". Quanto affanno per capire cosa succede...eppure e' sotto gli occhi di tutti. Eppure lo sappiamo tutti. di marco vitelli vitelli - 34 - telecomunicazioni 613. ANCHE QUEST'ANNO È GIÀ NOVEMBRE... anche quest'anno è già novembre e si avvicna il momento in cui a testa bassa, sentendomi umiliata di elemosinare un diritto andrò dal direttore a spegargli e ricordargli che il mio contratto come ogni anno è in scadenza e se ha pensato a cosa vogliamo fare. mi risponderà non ti preoccupare, ne parlo al prossimo CDA, e dopo il CDA scoprirò di che morte dovrò morire... o vivere, comunque senza poter discutere il compenso, calato come sempre dall'altro della munificenza della direzione, senza rimborsi spese per i viaggi da acsa a qui, senza il buono-pasto dei dipendenti, senza il buono-salute che la ditta elargisce ai diepndenti per esami e visite mediche private. Ah, questo è un ente che si occupa di sostenere la ricerca, di assistere i bisognosi, di tutelare l'ambiente, il patrimonio culturale, la famiglia......non ecrto quella dei collaboratori! di d. g. - 41 - ricerca 614. NELLA MIA AZIENDA I CO.CO.CO. SONO STATI COSTRETTI A PASSARE A PARTITA IVA Sono ingegnere informatico e lavoro per quest'azienda da quasi tre anni. Oggi che il CO.CO.CO. non esiste più la politica aziendale è stata quella di obbligare le persone a passare a partita iva con lo stesso lordo annuo(pena la fine della collaborazione e quindi del lavoro). La mia azienda si compone di circa 200 persone (di cui più della metà erano CO.CO.CO.) e solo sei dei contratti sono stati trasformati a progetto, tutti gli altri sono diventati (obbligatoriamente) a partita iva. Questo mi sembra un bell'abuso e nessuno controlla questo tipo di situazione. Se avessero veramente voluto che i CO.CO.CO. diventassero a progetto, avrebbero dovuto introdurre dei controlli sulle aziende per monitorare le variazioni delle tipologie di contratto. Io non ho mai provato a rivolgermi ai sindacati, perchè qualcuno dei miei colleghi lo ha fatto e si è sentito rispondere che i sindacati non si occupano dei collaboratori. Ora mi domando:"ma il compito dei sindacati qual è?" perchè non lottano contro queste situazioni di abuso? ...io credevo tutelassero i lavoratori! ...o forse noi (ormai ex CO.CO.CO.) non abbiamo diritti? di Marco D. - 36 - Informatico 615. Anni e anni di lotte per ottenere quei diritti che dovrebbero essere più umani che lavorativi, e poi.....eccoci qui a vivere alla giornata! Un vero e proprio disastro! Un dramma per chi cerca una casa....non potrà mai averla una casa! O paghi l'affitto tutta la vita, oppure fai trent'anni di debiti a 700 euro al mese di mutuo(sempre che tu abbia un contratto a tempo indeterminato). E se sei un precario? Stipendio raddoppiato, ma.....NO FERIE, NO MALATTIA, NO TREDICESIMA, NO MUTUI...NO TUTTO! CHE DISASTRO! di Dario --- - - Informatica 616. RISPOSTA A "PERITO NAUTICO" Salve Sig. Perito, nessuno contesta il fatto che il lavoro indeterminato sia in estinzione (ma su questo si potrebbe aprire un Forum...), però la disperazione di chi da anni è succube di questo contratto risiede nel fatto che nè Banche nè Finanziarie di alcun genere riconoscono la validità di tali contratti per concedere mutui e prestiti anche ridicoli!!!!! Se è vero che tali sono i contratti del futuro il Governo (di qualsiasi colore) si impegni a far accettare anche dalle banche e Finanziarie tali contratti altrimenti non lamentiamoci se il commercio e gli acquisti in Italia si stanno letteralmente azzerando!!! Comunque chi ha un Co.Co.Co o un Co.Pro ed è tenuto a rispettare degli orari fissi sappia che può denunciare il proprio datore di lavoro perchè si tratta di un autentico abuso. Saluti e in bocca al lupo a tutti!!!! di Fabio Bacchiego - 31 - Assicurazioni 617. Co.co.co.....co.co.co... questa è la proposta di lavoro... ma dove? in un pollaio??? e invece no, in un posto di lavoro rispettabile dove tutti i ragazzi "co.co.co." sperano di avere al più presto un contratto "più serio"... A scadenza rimangono tutti fuori la porta... e allora? e allora siamo tutti QUA.QUA.RA.QUA. di Paola e Sabrina xxx - 618. Eccomi qua, ricercatrice in Italia, finita anche io nella selva dei co.co.co.(polli che fanno uova con contratto a termine). Come non riternermi fortunata, io che per anni ho lavorato senza alcun compenso! Già allora i miei capi mi spiegavano quanto fossi fortunata rispetto a chi restava a casa. Figuriamoci che ora mi pagano anche un po', affinché io mi diverta a fare ricerca! Anche io nell'esercito di chi deve essere sempre in salute (ma sì, i capi ci concedono qualche influenza stagionale, ma il cielo ci protegga da malattie più serie!), e delle donne che devono rinunciare al desiderio di maternità, a meno di non sposare un uomo benestante e di potersi permettere di restare a casa. Poi i precari non sono proprio come gli altri, diciamo la verità. Le riunioni sono per "quelli di ruolo" e nei congressi (quando si riesce a partecipare) come presentarsi? Be', però siamo liberi, non c'è obbligo di orario, basta portare a termine un progetto. A meno che i capi non invitino gentilmente alla presenza quotidiana. Per fortuna, però, ogni mese firmiamo un foglio in cui dichiariamo di aver svolto il nostro lavoro senza obblighi contrattuali, né vincoli di orario. Che bella cosa la libertà! di Francesca S - 34 - ricerca 619. Una decina di anni fa questi contratti schifosi li avevo visti solo in Sicilia ed erano illegali ora invece hanno legalizzato questi contratti e sicilianizzato l'Italia. Invece di lamentarvi ricordatevi di queste schifezze quando andate a votare. di Rolando Scleba - 620. A ME È ANDATA BENE Lavoro nella stessa agenzia di comunicazione da oltre 4 anni. da altrettanti vivo da sola a Milano. Tutto questo periodo è stato un rinnovo perenne dello stesso co.co.co, fino ad aprile: miracolosamente assunta (chiaramente a fronte di revisione del mio stipendio netto). Non aspiro al posto di lavoro a vita, ma adesso posso sognare di entrare in banca e provare a chiedere un mutuo, o più banalmente comprarmi una lavatrice a rate (senza presentare anche il cedolino stipendio dei genitori...). Di sicuro le mie prospettive si ampliate. Molto peggio è andata a tante figure junior: prima i contratti duravano in media 6 mesi, oggi a progetto 2...una precarietà troppo esasperata. Finchè le altre istituzioni non si adegueranno all'esistenza di questi contratti, ai giovani che entrano nel mondo del lavoro non potrà che rimanere tanta amarezza e frustrazione. di elena lambertucci - 30 - comunicazione 621. LAUREA IN ECONOMIA E COMMERCIO Sono indignato per come si evolve il mercato del lavoro e come si sfruttano i giovani dandogli poche prospettive di crescita e poca fiducia in se stessi. Sono un 29 enne laureato in Economia e la precarietà si fa sentire non solo a livello contrattuale ma soprattutto a livello di qualità del lavoro. Il sottoscritto è umiliato dalle mansioni che gli vengono affidate e dalla poca disponibilità dell'imprenditore alla formazione professionale. Paradossalmente, essere precario , non ti fa sentire incatenato a questo sistema marcio e senza anima. Andrea di ANDREA CALA - 29 - commercio 622. DICIAMO LA VERITÀ Il co.co.co. il co.co(? per cosa starà sto secondo "co"?)pro. e tutti i "co" che ci sono stati e che verranno sono come il lenzuolo insaguinato esibito fuori dal balcone, in epoche non troppo lontane, il giorno dopo il matrimonio. Testimonianza di una verginità presunta e finalmente esternata ed esternabile. Quale fosse poi la verità lo sapevano tutti o quasi. La verità è che dietro a queste sigle ci sta un padrone che abusa dei dipendenti (che di questo status subiscono solo le angherie e non possono accampare alcun diritto) e che si para il posteriore dallo stato, che fa finta di non sapere che i "progettisti" ex "coordinati" sono gli ex lavoratori in nero. Insomma, una cosa stile "terra dei cachi". E come sempre il rapporto tra zucchina e ortolano ricalca i soliti vecchi schemi. Certo che siamo arrabbiati, ma non basta certo a trovare una soluzione, non credete? di Rollo Tomasi - 39 - formazione informatica 623. NON SO COME DIRLO.... Anche io facevo parte del modo dei COCOCO. Personalemnte devo ringraziere questo tipo di contratto che ,anche se con modalità più vicine ad un rapporto di schiavitù che uno lavorativo, mi ha permesso di acquistare una professionalità che altrimenti non sare mai riuscito ad ottenere e che adesso vendo a caro prezzo.Il problema e che, se il progetto proposto "arricchisce" (professionalmente) chi lo esegue ci si può anche stare, ma un contratto a progetto per ,(esempio) operaio generico in catena di montaggio (non me ne vogliano),oppure lavoratore stagionale( esempio settore alberghiero) non ha senso.Ad oggi non ho un posto "fisso" nel senso che sono un consulente, ma non mi posso lamentare. Bisognerebbe mettere una norma per classificare i progetti ai quali si può applicare questo contratto; farli diventare una sorta di contratto di formazione temporaneo ed impedirne la reiterazione non motivata da effettive esigenze de "PROGETTO". Ma forse chiedo troppo. di Guido nn - 28 - Informatica-->PA 624. RAGAZZI PERDETE TEMPO Raga ma lo capite o no che vi stanno cacciando fuori dall`Italia....e si ragazzi non ve la prendete...io sono scappato otto anni fa...l`Italia mi manca da morire ma finche` avremmo questa classe politica...ahi...ahi...faccia ridere l`Europa e il Mondo...Raga no raccomandata no lavoro...e si cari e` cosi`....io la casda in`Italia la sta comprando grazie ai soldini guadagnati all`estero grazie Italia grazie Signori politicanti corrotti...guardate se non avevo niente da perdere avrei fatto la Brigata Rossa...siete voi che portate la gente a fare le brutte cose...un bacione alla mia Italia e alla Mia Sicilia Guido Bulla New York di Guido Bulla - 30 - Informatica 625. MI HANNO SCRITTO IN 30 - ECCOVI IL SITO http://it.groups.yahoo.com/group/cococo_italia/ Questo era il messaggio: "Rivoluzione sarà!! Creeremo un partito e faremo il culo a questi stronzi degli industriali e del governo!! Per prima cosa è necessario creare un sito internet su cui possiamo iscriverci tutti e poi ci cordiniamo. se c'è qualcuno in grado di creare un sito mi scriva al mio indirizzo [email protected] Siamo circa tre milioni, con le nostre famiglie possiamo arrivare al 20% dell'elettorato. creeremo degli gruppi di studio per capire come effettuare una riforma del lavoro che ci dia gli stessi diritti di quelli a tempo indeterminato! Facciamo sentire la nostra voce, basta con lo sfruttamento!! Ma bisogna agire! Esisterà pure un Co.Co.Co in grado di costruire un sito in poco tempo!! Le nostre pene non dureranno più di un anno!! Ve lo garantisco" Mi ha scritto anche uno sviluppatore web (Matteo), continuate ad inviarmi le vostre adesioni al mio indirizzo -Siamo tutti giovani, abbiamo la forza per cambiare questo paese e questa classe dirigente di vecchiume!! di Alex Montano - 27 - consulente 626. BASTA BERLUSCONI, MA ANCHE PRODI NON SCHERZA Sono il primo a dire che è ora di basta. Silvio se ne deve tornare a fare l'imprenditore. Ma non dimentichiamoci del lavoro interinale, chi vi è SOGGETTO STA' PEGGIO di noi collaboratori, e questo "fantistico" contratto l'ha introdotto il nostro Prodi. Forse è davvero ora di creare un centro di potere che faccia capo ai lavoratori "subordinati"!!!!!! di massimo dell'aringa - 30 - terzo settore 627. UN MESSAGGIO PER REPUBBLICA Scrivo alla redazione di Repubblica:oltre a pubblicare i nostri mortificanti racconti, pensate di fare qualcosa? Vorrei suggerire di presentare un'iniziativa concreta, pubblicarla e chiedere la nostra adesione.Sarò la prima a partecipare se si potrà portare il nostro caso in televisione!Credo molto nella forza e nel potere dei Mass Media! di stefy B. - 32 - P.A. 628. CI SONO ANCHE QUELLI FURBI C'è un altra categoria di co.co.co./co.co.pro. Questi sono quelli furbi (perchè i furbi ,si sa, sono da tutte le parti). Quelli che lavorano nelle pubbliche amministrazioni. esempio. Il dirigente del settore A prende a progetto il figlio del dirigente B il quale prende la nipote di A e la moglie di C il quale prende il moroso della figlia di B e via dicendo. si forma così una catena di amici, amici degli amici amici degli amici degli amici...(leggi:mafia). Dopo che queste persone sono rimaste a progetto nella P.A. per un paio d'anni si fa un "bando pubblico" per l'assunzione a tempo indeterminato ma vengono richiesti requisiti talmente specifici che praticamente possono partecipare coloro che hanno avuto contratti a progetto. Infatti quando ci sono questi concorsi entrano solo loro. Questo è un ottimo sistema per aggirare i concorsi pubblici e per mettere sedute solo le persone "Gradite". In barba alla professionalità e a tutte le belle parole che qualcuno ha voglia di sprecare. di Stefania XXX - 629. VOGLIO UN PO' DI SICUREZZA Ho 30 anni, sono laureata in lettere e ho la specializzazione come bibliotecaria. Sono anni che le biblioteche, con notevoli svantaggi anche per loro si servono di precari di cooperative (in modo da non poter sembrare lavoro subordinato a tutti gli effetti). Ho contratti di lavoro che danno grande sicurezza, data la loro durata di 6 mesi, 1 anno al massimo. Tutte le biblioteche in cui ho lavorato hanno bisogno di personale, ma i concorsi sono bloccati e così le assunzioni nelle biblioteche private: il lavoro c'è ma mancano i fondi. Io mi chiedo se sempre e solo nel settore della cultura manchino i fondi. Mi chiedo se è logico che io che sono precaria debba insegnare il lavoro a chi è regolamente assunto. Mi chiedo se e per quanto tempo ancora dovrò lavorare a cottimo, credevo che i nostri antenati a inizio secolo avessero lottato contro il lavoro a cottimo. Mi chiedo ancora se a tutti va bene considerato che i miei colleghi non si lamentano mai con i datori di lavoro e accettano sempre tutte le condizioni proposte (anche quelle inaccettabili) peggiorando la condizione di tutti. di ANONIMA BIBLIOTECARIA - 30 - Biblioteche 630. PER PERITO NAUTICO credo che non hai ben chiaro cosi significhi flessibilità..... non è il desiderio di avere il lavoro sotto casa o anche non è il non avere un contratto flessibile.... credo che tu confonda il termine FLESSIBILITà E PRECARIETA di alessandro alessandro - 29 - privato pubblico ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 631. ALZIAMO LA TESTA BASTA STARE BUONI PER PAURA DI PERDERE IL POSTO DI LAVORO, TANTO VI POSSO ASSICURARE CHE SAREBBE LORO A PERDERCI SENZA DI NOI, DOVE TROVANO QUALCUNO CHE LAVORA SENZA MALATTIA E SENZA FERIE, DI SICURO NON SI METTERANNO A FARLO COLORO CHE HANNO UN POSTO A TEMPO INDETERMINATO.DUNQUE CI SONO LAVORI E PORSONE DI SERIE A E DI SERIE B,COME AL SOLITO... E' PROPRIO VERO LA STORIA SI RIPETE!!!BEH FACCIAMOCI SENTIRE E UNIAMOCI! CI SARA' GENTE CHE CONTINUERA' A DIRE CHE LE PERSONE SI LAMENTANO TROPPO, E SU QUESTO PUNTO POSSO ESSERE ANCHE D'ACCORDO, BASTA PAROLE... MANIFESTIAMO IL NOSTRO MAL CONTENTO CON AZIONI DI PROTESTA, CHE PER UNA VOLTA SIANO GLI ALTRI A STARE IN GINOCCHIO. VORREI DIRE AD ALEX MONTANO CHE HA TUTTO IL MIO SOSTEGNO E CHE CHIUNQUE VOGLIA CREARE UNA VOCE UNANIME DI PROTESTA PUO' TROVARE IN ME UNA FORTE ALLEATA. di CHICA GUEVARA - 21 - INFORMATICA 632. IL CO.CO.CO. Il mio rapporto con il co.co.co. non è stato piacevole. Io avevo tutti i doveri di un impiegato, ma i miei diritti erano ben diversi: non avevo ferie pagate, non avevo buoni pasto, non potevo essere malato. Ora sto discutendo un contratto a proggetto, "che Dio ce la mandi buona!". di Daniele Olivari - 22 - Informatica 633. INTERINALE, COCOCO E NIENTE LAVORO sono laureato da 4 anni inglese, pc, brillantezza, laurea a 23 anni = niente alle aziende non serve gente in gamba, ovunque si va il lavoro è solo un pezzettino facile facile... alle aziende serve solo risparmiare sul costo del lavoro e tenersi flessibili = contratti precari nessuno offre più un tempo indeterminato, ne un cfl(neanche nei mesi precedenti) ringraziamo il nostro stato e la legislazione sul lavoro di mark hope - 27 - finanza e controllo 634. FACCIO L'IMPRENDITORE FLESSIBILE Lavoro dal 1990. Non ho mai avuto un contratto degno di questo nome. Le mie aspirazioni si sono sempre scontrate con carriere dove non conta chi sei, ma chi conosci. Ho aperto la partita IVA e adesso gioco su due tavoli, libero professionista (pseudo, perchè faccio consulenze solo a 2 società)e imprenditore/venditore dei suoi servizi, per non perdere opportunità con chi mi obbliga ad avere la p.IVA (TV naz.). Insomma sono un "imprenditore flessibile". Siamo i meno fortunati, tra i 30 e i 40 con un lunghissimo curriculum fatto di collaborazioni occasionali, collaborazioni coordinate e continuative, contratti a tempo determinato, lavoro interinale, contratti d’agenzia, e corsi di de-formazione senza sbocchi: esperienze che dobbiamo considerare solo transitorie se non vogliamo lasciare sul terreno della flessibilità la nostra professionalità. Mi difendo guadagnando poco e scegliendo solo bei progetti. Ma al fisco regalo il 70% di ogni mia fottuta fattura lorda (il 52% di inps e irpef + il 18% circa di Iva perchè noi intellettuali non abbiamo un cavolo da scaricare). Mi restano 30 euro ogni 100 a cui potete sottrarre i costi fissi. E ho tanta voglia di lasciare questo paese di m...a. di Alessandro Flex - 38 - Comunicazione 635. APPELLO DI ASCOLTO PER ALEX MONTANO ciao Alex volevo prima cosa darti la mia piena adesione... volevo solo dirti che non riesco a mandarti un e-mail perche' da dove lavoro non si possono mandare e-mail.. per cui il mio appoggio che arriva da Milano te lo do' da questo spazio di REPUBBLICA. SONO SICURA CHE ANCHE UNA PERSONA IN PIU' SIA IMPORTANTE PER LA NOSTRA BATTAGLIA, PERCHE' TUTTI NOI SIAMO STUFI DI TENERE BASSA LA TESTA PER PAURA DI PERDERE ANCHE QUESTA PRECARIETA', QUESTA FORMA DI RICATTO A CUI SIAMO OGNI ANNO SOTTOPOSTI. di chica guevara - 21 - informatica 636. PRECARIA DA UNA VITA 2 lauree, una specializzazione, 3 master e non so nemmeno io quanti corsi formativi alle spalle. Risultato? Un contratto precario da 10 anni (prima da co.co.co e poi tempo determinato) nello Stato e zero possibilità di ottenere un mutuo, fare un figlio, comperarmi qualcosa a rate. Penso di ritirarmi in Tibet a fare meditazione zen per il resto della mia vita. di giulia croci - 30 637. LAVORI IN SVIZZERA Qui da noi in Svizzera il lavoro fisso e a vita non esiste da un pezzo. Ogni datore di lavoro ti può licenziare in qualsiasi momento (con un termine di preavviso fissato nel contratto, tipicamente tre mesi) e senza dover dare nessuna giustificazione. Nonostante questo (o forse PROPRIO per questo) le cose vanno benissimo. I datori di lavoro sono flessibili, possono adeguarsi al mercato del lavoro, possono assumere anche per brevi periodi e, guarda caso, il tasso di disoccupazione è meno del 4%! Era ora che anche l'Italia desse un po' di flessibilità alle proprie aziende! Certo che per i lavoratori non c'è più la garanzia del posto di lavoro a vita, ma è il prezzo da pagare. Vista la mia esperienza in Svizzera, non solo sono disposto a pagare tale prezzo: PRETENDO DI PAGARLO e qualunque partito provasse ad introdurre un sistema con posto di lavoro a vita, verrebbe immediatamente bocciato alle urne! Dovete solo abituarvi al nuovo sistema! di A. A. - 32 - Informatica 638. LAUREA ho un contratto interinale...fino a dicembre in mezzo a tutto questo schifo di mondo (lavorativo e non solo) mi sembra già di avere vinto la lotteria, almeno i buoni pasto me li danno!non potrò mai comprare una casa...ma nel lavoro dicono o no che è importante la flessibilità? ragazzi miei, tutto andrà meglio...tanto peggio di così... di samantha sorrentino - 28 - impiegata 639. MATURITÀ TECNICA Il co.co.co l'unico vero contratto per "POLLI", in questo mondo di "carnefici" del lavoro. Personalmente lavoro per tre-quattro mesi all'anno, mi devo considerare una persona occupata? di lorenzo cherubba - 30 - metalmeccanico 640. HO RICEVUTO MOLTE EMAIL, ISCRIVETEVI ALLA MAILING LIST Questo era il messaggio: "Rivoluzione sarà!! Creeremo un partito e faremo il culo a questi stronzi degli industriali e del governo!! Per prima cosa è necessario creare un sito internet su cui possiamo iscriverci tutti e poi ci cordiniamo. se c'è qualcuno in grado di creare un sito mi scriva al mio indirizzo [email protected] Siamo circa tre milioni, con le nostre famiglie possiamo arrivare al 20% dell'elettorato. creeremo degli gruppi di studio per capire come effettuare una riforma del lavoro che ci dia gli stessi diritti di quelli a tempo indeterminato! Facciamo sentire la nostra voce, basta con lo sfruttamento!! Ma bisogna agire! Esisterà pure un Co.Co.Co in grado di costruire un sito in poco tempo!! Le nostre pene non dureranno più di un anno!! Ve lo garantisco" Mi ha scritto anche uno sviluppatore web (Matteo), continuate ad inviarmi le vostre adesioni al mio indirizzo -Siamo tutti giovani, abbiamo la forza per cambiare questo paese e questa classe dirigente di vecchiume!! per iscrivervi visitate http://it.groups.yahoo.com/group/cococo_italia/ di Alex Montano - 27 - consulenza 641. DIPLOMA DI RAGIONIERE Buongiorno a tutti... Io sono uno dei pochi fortunati ad avere avuto l' opportunità di avere un contratto a tempo indeterminato. La mia storia è un po diversa...condivido pienamente con tutti coloro che dicono che oggi esiste la precarietà... Voglio raccontare la mia... Lavoro in un azienda informatica del sud(come si sa il settore non naviga in buone acque!!!) ed il nostro bel "CAPO" ha pensato bene di trattarci un po come animali...Mi spiego; Ci mandano in trasferta in condizioni poco dignitose cercando di risparmiare il cent. non si possono chiedere aumenti...insomma fanno in modo da farti dimettere. Purtroppo come posso leggere dai vs messaggi (e come ben sappiamo tutti) se volessi cambiare lavoro o azienda mi troverei anche io nella vs stessa situazione e ciò mi spaventa. Morale della favola...TUTTI E DICO TUTTI APPROFITTANO DELLA SITUAZIONE E ,COME LA VEDO IO, DOBBIAMO SOFFRIRE PER CAMPARE!!! SONO CON VOI E CONDIVIDO LA VOSTRA LOTTA ASSOCIANDOMI PIENAMENTE!!! di Marco Valenti - 32 - Informatico 642. I COSIDETTI "BUONI" Dopo anni di impegno nel mondo dell' associazionismo con contratti del tutto precari, ho trovato lavoro in una associazione molto nota in Italia dove, per motivi economici mi è stato proposto il contratto a progetto. Fin qui, nulla di male, si sa che nel mondo del non-profit non girano sicuramente molti quattrini, ma almeno, si suppone che esista la solidarietà e la correttezza. Nulla di tutto ciò: dopo un anno di lavoro sono stata scaricata con la scusa che non c' erano le possibilità di trasformare il mio contratto a progetto in co.co.co. (faccio notare, neanche una assunzione a tempo indeterminato, ma CO:CO:CO!), come la legge prevede. Il bello è che mentre mi dicevano questo, si avvicendavano persone a fare i colloqui nell'ufficio della responsabile del personale. il risultato è stato che ora la mia posizione la ricopre la migliore amica della figlia della direttrice della associazione. Altre posizioni sono ricoperte da perfetti incapaci e improvvisati "professionisti del non-profit", che hanno, come una, il papino consigliere di un ministro. Vorrei far sapere quanto siano ipocriti, sfruttatori e nepotisti e quanto abusino di questi contratti, quelli che difendono i deboli. di Serena Calvi - 31 - non-profit 643. SEMPRE PEGGIO oramai il modo di lavorare è cambiato precari a vita e per rendere la vita più frizzante ci sono le famose rate .AH ora si che siamo tutti contenti grazie tante!!! di fabio gises - 30 - informatico 644. MA LE CO.CO.CO. NON SONO STATE INSERITE DA UN GOVERNO DI CENTROSINISTRA? Già è proprio vero , il governo Prodi con ministro del lavoro TREU. Beh direi che molti commenti nel forum che danno la colpa al governo dovrebbero essere tramutati in un "j'accuse" contro il centrosinistra, colpevole di avere voltato le spalle alla gloriosa classe operaia. Buonasera a tutti di Matteo Ripamonti - 34 - INFORMATICA 645. PER A.A. CHE LAVORA IN SVIZZERA Fare un paragone tra l'Italia e la Svizzera non mi sembra assolutamente possibile. Una mia compagna d'Università, di nazionalità svizzera, dopo la laurea ha tentato disperatamente di trovare un lavoro a Bologna per poter rimanere in Italia, nella città che amava. Non c'è riuscita, e alla fine si è dovuta rassegnare a tornare nel paesino natale, dove peraltro l'attendeva una cattedra d'insegnamento praticamente sicura, con uno stipendio che - neanche a dirlo - è più di tre volte quello di un professore italiano che insegna da vent'anni, e con famiglia a carico. Quindi mi pare evidente l'assoluta insensatezza di un paragone tra la flessibilità svizzera e quella all'italiana... Non parlo della mia esperienza perchè troppo simile a quella di tante altre donne sui trent'anni che hanno già scritto qui le loro storie. di Pulce Salterina - 31 - televisione 646. LAUREA DI SECONDO LIVELLO Il mio primo contratto di lavoro è stato il famoso co.co.co. accettato per forza con tanto di trasferimento in un'altra città, Roma, per poter almeno cominciare a lavorare. La mia società non ha perso tempo, in un secondo momento mi ha obbligato ad aprire la partita iva, pena la perdita del lavoro!!!! La verità? La mia situazione economica è ulteriormente PEGGIORATA!!!! Non è sicuramente questo il modo giusto per aiutare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro,così ci costringono a fare la fame durante la gioventù e a trascorrere una vecchiaia in povertà!!! Aiuto!!! di Rossella Cipriani - 32 - informatico 647. ANALISTA FINANZIARIO E' sempre la stessa storia: chi e' bravo diventa co.co.co. e chi e' figlio di qualcuno gli riservano i "posti fissi"!!! Ho vissuto questa situazione un po di tempo fa, e alla fine l'unica cosa fa fare e' stato andare in Inghilterra: qui senza conoscere nessuno e solo con le mie forze, ho imparato la lingua ho preso un master e ora lavoro come analista finanziario alla General Motors!! In Italia, l'unica cosa che mi hanno proposto e; stata procacciatore di affari per una banca locale!! Che Schifo!!!! di giancarlo pepe - 31 - Finanza 648. MA QUANDO ARRIVERA' IL CONTRATTO INDETERMINATO HO 20 ANNI E CON QUESTO CONTRATTO NON POSSO SPERARE A NIENTE... di MARTINA BRACCESI - 20 - COMMERCIALE 649. PER GIULIA CROCI >2 lauree, una specializzazione, 3 master e non >so nemmeno io quanti corsi formativi alle >spalle. Forse se invece di prendere 2 lauree, 3 master e mille corsi formativi alle spalle, tu avessi impiegato il tuo tempo a cercare un lavoro stabile, a quest'ora l'avresti trovato. Voi laureati proprio non avete capito niente. di Matteo Giusti - 25 - INFORMATICA 650. X PULCE SALTERINA L'unico paragone che non si può fare tra Italia e Svizzera è proprio quello che fai: riguardo lo stipendio! Bisognerebbe parlare di costo della vita, contributi sociali, cassa malati, tasse, orari di lavoro, vacanze, ecc, ma è troppo complicato e si andrebbe fuori tema! Per quello che riguarda la sicurezza del posto di lavoro, invece, il paragone ci sta eccome! Da noi l'idea stessa di lavoro garantito a vita è assurda! Sappiamo benissimo di poter venir licenziati in qualsiasi momento (con alcuni mesi di preavviso) e va bene così! Questa flessibilità permette alle ditte di essere forti e dinamiche e, in ultima analisi, permette a noi dipendenti di avere un posto di lavoro non garantito, ma fisso! di A. A. - 651. io mi inserisco nella giungla dal due novembre. la cosa carina è che il mio contratto prevede solo il pagamento delle ore in guardia attiva (la parte minima) mentre le ore superiori alla quaota fissata (ed è facile superarla...) non sono nè rimborsabili nè pagate... di luca bertolaccini - 31 - sanità 652. PRECARI APAT Salve siamo i 400 precari dell'APAT Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i Servizi Tecnici Nella nostra Agenzia (unico esempio in un' Italia delle P.A.) dove convivono in-felicemente: 400 tempi indeterminati con 2 tipologie di contratto uno Comparto Ricerca e uno Comparto Ministeri e poi.. Co.co.co Co.co.pro Tempi determinati a 7 mesi Ex art. 7 ovvero collaboratori con partita IVA CFL (rinnovati illegalmente per anni) I problemi dei precari sono quelli di tutti voi ossia niente mutuo (nonostante una favolosa convenzione per gli "altri" con i mutui BNL e INPDAP), nessuna possibilità di mettere sù famiglia (nonostante convenzioni con asili nido, campi scuola, acquisto di libri di testo), niente buoni pasto, sfruttati ben bene con orari di lavoro come e più degli altri e con responsabilità come e più degli altri.Tutto sotto l'occhio attento e vigile del Ministero dell'Ambiente. Insomma APAT un'oasi felice della precarietà ! di Santi Precari - - tutti i dipartimenti APAT 653. PERCHE NESSUNO CHIEDE IL REFERENDUM SULLA LEGGE TREU- BIAGI?? Carissimi amici leggo i vostri messaggi e mi riconosco in molti di voi, abbiamo chi piu chi meno tutti gli stessi problemi, lo stesso senso di sconforto e poca fiducia nel futuro. Alcuni si lamentano del fatto che a livello politico il nostro disagio e´poco sentito e questo me lo posso spiegare dicendo che la nostra situazione fa comodo a molte potenti corporazioni Chi ne tra maggior vantaggio sono le imprese in quanto hanno minori costi e maggiore flessibilita, ma anche il settore pubblico se ne avvantaggia che non e´piu costretto ad assumere a tempo indeterminato La classe dirigente e i politici compiacenti sono riusciti a creare uno scontro fra generazioni, tra noi e nostri genitori, facendo credere a quest´ultimi che i loro privilegi si possono mantenere solo se vengono a noi negati senza pero menzionare il fatto che il nostro disagio alla fine ricade comunque sulle famiglia,(unico ammortizzatore sociale rimasto) Questo a mio avviso spiega perche anche i partiti piu sensibili alle problematiche del lavoro e i sindacati non raccolgono pienamente la nostra protesta, perche cosi facendo pensano di proteggere quella che e´ la maggioranza dei loro iscritti o elettori di Gianluca Selva - 28 654. La mia esperienza da Co.co.co. e' durata poco. Iniziata nel luglio 2000, e' finita nel maggio 2001 perche' la societa' poi mi ha offerto un contratto a tempo indeterminato. Per questo nulla da dire. La cosa che pero' mi ha scandalizzato e'stata la dichiarazione dei redditi. Eterna studente e nulla tenente, sono stata l'unica nella mia famiglia a versare dei soldi al fisco. In famiglia, tutti assicurati regolarmente da anni con stipendio fisso da anni , proprietari di appartementi, macchina ecc. hanno ricevuto dei soldi dallo stato....Io no!!! Ok, loro hanno il mutuo da pagare....ma per me e' stata veramente una beffa!!!!!!!! Da non credere!!!!! E il mio stipendio era nella media....basso!!!! di Alessandra Miatto - 33 - tecnologico 655. EPPURE IO HO UN SOGNO Ci considerano dei Cervelloni, ci chiamano nerd, talvolta siamo un po' bizzarri, siamo quelli i cui genitori non saprebbero spiegare il lavoro che facciamo, quando siamo noi a spiegarlo ci godiamo sguardi di ammirazione, siamo titolati, certificati, skillati, medagliati, sebbene siamo giovani i nostri curriculum sembrano scritti da Asimov. Facciamo un lavoro usurante, ogni due anni resettare e imparare tutto da capo, rimettersi in gioco, continuare a studiare, creare un mondo di molti neppure sospettano l'esistenza, questo ci fa sentire speciali, ma sappiamo che non potremmo continuare fino ai 65 anni. Non è biologicamente possibile. Sì, noi lavoratori del settore IT/ITC, siamo le menti pesanti di questa società: oggi, senza di noi, non si muove foglia. Eppure, eppure, siamo proprio noi ad essere i meno tutelati, i più bistrattati, siamo tutti co.co.co, co.co.pro o facciamo fattura. Quelli che sono assunti non hanno contratti collettivi, non hanno sindacati, non appartengono a nessuna categoria. Amiamo il nostro lavoro, ma un giorno questo non ci basterà più. Eppure, io sogno il giorno in cui prenderemo coscienza del ns potere: FERMANDOCI UN GIORNO, FERMEREMO IL MONDO. di Miao Mio - 33 - IT 656. PER MATTEO GIUSTI "Voi laureati proprio non avete capito niente". No, abbiamo capito che e' inutile ragionare con ignoranti come te. By the way, senza ingegneri, fisici, chimici etc. (ossia laureati, caro mio) non esisterebbero la tastiera, le connessioni, le teorie fisiche, i materiali e molti dei programmi stessi e algoritmi che usi e che ti fanno guadagnare la pagnotta. Ma evidentemente tu sei uno cresciuto a videogiochi e con la mentalita' del praticone, che e' la stessa che portera' alla rovina l'Italia. Quindi queste cose non le capisci proprio. di Fiorenzo Zordan - 35 - chimico 657. IL MESTIERE PIÙ ANTICO DEL MONDO laurea in architettura 110/110 Lode e menzione Operatrice call centre Sky speranze di lavoro al Sud = ZERO per lavorare part Time al Nord occorrerebbe uno stipendio di almeno 1200 euro / mese e per tutti i mesi. forse sarebbe meglio intraprendere la più antica professione del mondo!! ma è contro i miei principi morali Stanno creando una generazione di schiavi senza diritti e senza speranze !! di Roby Napoli - 25 - Call center Sky 658. Salve, anche io ho lavorato come co.co.co. in una grande azienda italiana (DE AGOSTINI). All'inizio il contratto era di sei mesi, poi mi è stato rinnovato per un anno intero, dopodichè l'azienda ha pensato bene di mandar via tutto il personale precario. In teoria il personale ci diceva che il contratto era libero e che potevamo andare in ufficio quando credevamo e anche lavorare da casa. In pratica la mole di lavoro era talmente tanta che seguivamo il normale orario di lavoro dei dipendenti. Quindi abbiamo lavorato come dei dipendenti senza le stesse garanzie, ovviamente. Buonasera Elena da Roma di ELENA NESPOLI - 32 - IMPIEGATA 659. SIAMO TUTTI CO.CO.CO. Ciao, nella mia azienda siamo TUTTI co.co.co. o meglio lo eravamo. Da circa un anno abbiamo il contratto a progetto, ma ovviamente non è cambiato nulla. Doveri di un dipendente e nessun diritto. Ridicoli biglietti da visita dove ognuno di noi è "responsabile" del proprio settore, di un settore fantasma come i nostri posti.... siamo in ricerca perenne, se qualche anno fa avremmo dato molto per chi ha scoperto e valorizzato le nostre capacità, oggi ce ne freghiamo, ci sentiamo solamente usati. Persone di 40 anni, con famiglia, in questo stato da sei anni! Dove andremo da vecchi? Il mio ultimo CV l'ho mandato per un posto in Cameroun...... di Orty B. - 38 - grafica editoria 660. COME COSTIPARSI CORDIALMENTE Continuo a collaborare continuamente, con conseguente sforzo di intelletto da tempo e mi chiedo quanti vantaggi consistenti ho già raggiunto... insomma tutto lo studio precedente, che avrebbe dovuto solidificare le fondamenta del mio lavoro si sono sgretolate con l'impatto al mondo del lavoro-o-del-non-lavoro. In tutto questo farfugliare, si fatica a trovare un filo rosso, che conduca il mio ragionamento da qualche parte. Questo mio vagare(vogare), apparentemente senza, sc(o)(am)po, non è un semplice esercizio di stile, ma si spinge più oltre. Del resto, questa è la migliore metafora della condizione di Co.Co.Co, ma ora posso ritornare alla razionalità, già perchè da questo momento non dovrò più fare 12 ore al giorno per una manciata di euro, da oggi sarò un collaboratore a progetto! Urrà! Urrà! Urrà! non so...ma se comincio ad annusare l'aria intorno a me, allargo bene le narici e tiro su di naso per sentire con certezza, che aria tira sento come un odore di bruciato, che proviene dalle mie parti basse, esattamente dal fondo...e non so perchè ma ho come l'impressione, che in qualche modo qualcuno o qualcosa mi ha nuovamente inc...oraggiato! di Davide Bressanin - 27 - comunicazione ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 661. RESPONSABILITÀ DEI SINDACATI il netto e drammatico divario attuale delle fasce iperprotette (gli assunti a tempo indeterminato di varie tipologie, basti citare banalmente ferrovie, amministrazioni pubbliche e così via) che accentuerà ancor più la tensione sociale in una lotta all'arma bianca alla caccia disperata di questi posti sempre più rari è dovuto in buona parte ai nostri bravi sindacati. Cgil Cisl e Uil continuano a fare lotte accanite solo per le fasce già privilegiate (art. 18 ecc) e non fanno niente per i Cococo, per le partite Iva forzate (io sono un tapino di questi)e precari vari. Perchè? Perchè la loro base associativa è data in gran parte da pensionati e lavoratori col posto fisso ovviamente. Ma questi bei dirigenti sindacali considereranno che un giorno, calando gradualmente i pensionati, restringendosi la fascia di lavoratori col posto fisso, se non si mettono a considerare anche i precari avranno (giustamente) pochissimi iscritti? di Fix Big - 34 - ricerca 662. Io ero un Co.Co.Co di quelli buoni.. Raggiunti i 39 anni di contribuzione, spaventato dalle continue esternazioni di governanti poco intelligenti me ne andai in pensione di anzianità, come "lavoratore precoce" non avevo neppure "finestre" da rispettare. Ma di fare il pensionato non ne avevo voglia, per cui mi cercai un lavoretto Co.Co.Co..ho una buona professionalità, l'ho trovato, probabilmente "grattandolo" ad un giovane..Ho fatto il Co.Co.Co per due anni, pagando le tasse che c'era da pagare (che scemo, poi hanno condonato..) e qualche soldarello l'ho guadagnato. Ora mi hanno detto che non si puo' piu', sparisce il Co.Co.Co. e devo lavorare "a progetto"..in realtà, a me non cambia nulla, ma da come la capisco per i giovani è (se possibile) ancora peggio.. di Luciano Lanzi - 58 - Informatico 663. PER FIORENZO ZORDAN In merito alla disputa laureati e non, la trovo assurda, io credo che il commento contro Croci "voi laureati non avete capito niente" credo significi "Il fatto di avere una laurea non ti fa avere piu' diritti rispetto a chi non ne e' in possesso"...tutto qui. Io credo che ogni persona possa essere di aiuto nella societa' indipendentemente dal titolo di studio. Avere una laurea non vuol dire essere inteliggente!!! di Elettra Pertini - 30 - Avvocato 664. LE PAROLE A VOLTE NON SERVONO... MEGLIO I FATTI A pochi giorni mi toccherà firmare il nuovo contratto a PROGETTO, dopo averne firmati 5... Si sono quasi ormai cinque anni che vivo nel precariato. Senza un'auto, senza casa...SENZA FUTURO! Il paradosso è che conduco un lavoro da dipendente (con orari, timbro il cartellino, i permessi e ferie devo richiederli), il fatto è che per i giorni di malattia e ferie non sono retribuiti. La pensione ormai è un miraggio... il Contratto a Progetto è soltanto un cambio di nome perché la forma del contratto rimane, in quanto è stato pensato per sfruttare i ragazzi e dopo un paio d'anni buttarli in strada. di "Che" Guevara - 25 - Informatica 665. LAUREATO IN SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI Io ho fatto un corso di laurea breve: si chiama Laurea in Sistemi Informativi Territoriali.Figura che lavora prettamente nella PA, quando ci sono concorsi (nel pubblico si riesce a prendere in Co.co.co 1000-1200). Il privato, invece, sviluppa molte soluzione per lae PA, e io ho trovato lavoro come tecnico S.I.T./G.I.S. presso la Datapiano srl (Ve),per €620 al mese+buono pasto. Solo dopo tre medi sono riuscito a farmi rimborsare l'abbonamento dell'autobus. Finito la commessa mi hanno lasciato a casa. Cioè dopo un anno di lavoro, precisamente, il 31 agosto, tanto i cococo sarebbero stati validi fino ottobre. Ci mangiano molto sopra i privati, e spesso svolgi solo digitalizzazioni di piani regolatori,l'unico modo per tutelarsi è vincere un concorso (e spesso viene data precedenza ad altre persone.. e non proprio a quelle più capaci). Nel pubblico il sistema si raggira con meno facilità forse. Grazie ai contratti atipici si è solo incrementata la precarietà e l'insicurezza. Io alla fine ho finito per fare l'impiegato, e anche qui ho avuto un prendere o lasciare non proprio coerente con la legge. Almeno dovrei lavorare con continuità,ma non ho più aspettative di crescita. di francesco Bertacco - 28 - Informatica-GIS-SIT 666. RISPOSTA - LAVORI IN SVIZZERA Caro A. A., tu parli bene dall'alto del tuo lavoro precario in Svizzera: ma forse non ti sovviene che lì, innanzitutto, i salari sono forse un tantino più alti che qui in Italia. In seconda battuta, forse non hai valutato che qui, in Italia, con un contratto a progetto, non è possibile acquistare neppure un cavolo di pc. Due anni fa avevo un contratto interinale (che è addirittura più garantista del co.pro.) e quando dovetti acquistare un pc per scrivermi la tesi (quindi mi era indispensabile, e non lo facevo per capriccio) decisi di farlo a rate e tasso zero, dato il mio stipendio interinale da nababbo: ebbene, alla fine il finanziamento lo accese mio fratello, fortunato titolare di contratto a tempo determinato!!!ripeto: forse lì da te in Svizzera si vive bene, perchè la consuetudine ormai vi ha dotato di strumenti commerciali con i quali non dovete scontrarvi, ma con cui potete interagire. Ma qui, caro A.A. ( a proposito:come mai non ti firmi? Dato che abiti in svizzera ti assicuro che non verremo a rimproverarti!), e col Co.Pro. si vive male...te lo assicuro!! di Stefano Carsi - 31 - customer care 667. FIGLI DI UN DIO MINORE Ci troviamo in equilibrio su un filo di lana, con un fucile puntato alle spalle e tanta povera gente che da sotto soffia per farti cadere e prendere il tuo posto, che tanto di meglio non c'è. Solo un pazzo o un disperato (profilo della maggior parte di noi) potrebbe accettare tanta incertezza e rischi : la risoluzione dei problemi e i mezzi necessari sono a carico nostro, non possiamo ammalarci o infortunarci più di 30 giorni in 2 anni, non è prevista formazione professionale, non abbiamo diritto di sciopero per non ledere gli interessi del committente...... la lista è lunga come il naso di chi fa credere che tutto ciò dà DIGNITA’ a chi trova sulla sua strada un “contratto a progetto” detto anche “progetto a contratto limitato” di Ernesto Hasta-Siempre - 39 - Informatica 668. DIPLOMA io ho un lavoro a tempo indeterminato e mi ritengo fortunato ad averlo. secondo me il lavoro flessibile puo essere utile (come ingresso nel mondo del lavoro)ma non deve essere la soluzione per il problema occupazione e come minimo il sistema (mutui, acquisti a rate ecc.ecc.)dovrebbe uniformarsi e svecchiarsi!!!!quando si lotta per i diritti dei lavoratori sono sempre in prima fila e mi fa inkazzare il fatto che molti(anche i flessibili) siano indifferenti quando si sciopera e dicano "tanto e' tutto uguale e non cambia niente".i diritti conquistati con le lotte sindacali li stanno smontando pezzo per pezzo e tra un po non ci restara' piu niente!cerchiamo tutti di non essere indifferenti perche' rischiamo tutti di perdere i diritti e le tutele(o di non poterne mai avere)alla fin fine non si lavora mica per la gloria no????ciao a tutti!!!! di j p - 26 - telecomunicazioni 669. FF dsaaaaaaa di prova prova - 5 - dsaf 670. Due anni di CoCoCo come alla catena di montaggio: ore e ore al telfono, con attrezzature malfunzionanti (e clienti arrabbiati che aspettano in linea), con le pause cronometrate che arrivano dall'alto, le multe per i ritardi, i turni che possono venire cambiati in qualunque momento, senza il diritto di ammalarsi, di volere una casa, di restare incinta, di iscriversi a un sindacato, di far le ferie. Una vertenza di parte del personale verso l'azienda si è risolta a nostro favore, più o meno.Adesso ho un contratto a progetto con un'altra azienda: a prima vista sembra la stessa schifezza. di B B - 671. ATTENZIONE AI CO.CO.PRO. CO. CO. CO. per circa due anni e mezzo. Da luglio 2004 assunto con contratto a tempo determinato di sei mesi con scadenza dicembre 2004. I limiti del co co co, inaccettabile per questo, è che ti rende un lavoratore meno uguale degli altri: meno diritti a parità (se non di più) di prestazione offerta. La precarietà non è di per sè un male assoluto: può attivare delle energie atte a migliorare le proprie capacità, obbliga a non sedersi su quanto conseguito, spinge ad interrogare continuamente il mercato del lavoro e quindi ad aggiornare di continuo il proprio profilo professionale. La riprova di quello che dico l'ho riscontrata su me stesso nel momento in cui ho firmato il mio primo contratto a tempo determinato di sei mesi: almeno ora per sei mesi ho pari diritti rispetto ai miei colleghi. Attenzione ai co co pro: nel mio ultimo contratto era contenuto un progetto così vago e così indefinito che nei fatti si rivelava essere un co co co a tutti gli effetti. Nella sostanza si delineava una fattispecie che nessuna delle tante previste dalla legge Biagi sarebbe in grado di disciplinare. Scommettiamo? Grazie dell'opportunità che ci offrite con questo forum. Cordiali saluti. di Donato Cappiello - 30 - credito 672. CARI ITALIANI Cari amici, Veramente me dispiace la situazione che ce in Italia, io come metà straniero che sono veramente mi sento male di vedere a tanta gente brava, anzi, bravissima in queste condizione, non ce nulla di piu brutto che non avere fiducia al futuro, ma bisogna dire cari, che voi, noi, tutti abbiamo colpa, quanti di voi hanno votato Berlusconi ?, solo perché è il presidente del Milan, quanti de voi volevano fare il “wanna be” di quello la?. Si cari la situazione è brutta ma sedersi a guardare il big brother e la De Filippi sicuramente non è la soluzione. Usate la testa, per trovare una soluzione si non e per voi, per i sui figli, si possono averli perché adesso anche quello è un lusso per i ricchi. di Alfonso Camporese - 33 - commerciale 673. E POI? Sono laurenda in legge.L'esperienza sarà quella futura a cui mi sto avvicinando.Adesso mando il mio curriculum e aspetto.Mi guardo intorno e vedo un grande vuoto:stipendi bassi, lavori non proporzionati alle competenze,poche offerte e raccomandati di ogni genere.Nessun futuro certo e nessuna possibilità di poter formare una famiglia.Con due stipendi,io e il mio ragazzo impiegato da due anni non potremmo fare un mutuo...Ho studiato la riforma del lavoro e no,non ci siamo,sono stati superati tutti i limiti:con la scusa di snellire il mercato ne è stato generato uno nuovo,un pavimento su cui hanno passato troppa cera.Privo delle elementari sicurezze che sono necessarie ad un lavoratore.E pensare che la riforma era stata pensata per noi giovani! di Roberta Romei - 26 674. EQUITÀ, PERCHÈ IL LAMENTISMO ASSOLUTO È STERILE E BANALE sono sempre quello che addita anche i sindacati per il precariato senza alcuna protezione sociale, ma come penso ci siano tante cose che non vanno dalla parte sindacale, imprenditoriale e delle norme che si sono introdotte (l'iniziatore fu comunque un governo di Centro sinistra), così sono contrario al lamentismo passivo e lacrimoso. Io per primo lavoro tanto, troppo e senza sicurezze, ma leggo tra questi interventi delle mail non propositive, solo di lamento passivo, per il sud, per Berlusconi, per ogni ragione. Certo che le cose non vanno, ma ci si rimbocchi le maniche! La manna dal cielo non arriva se uno non è raccomandato, quindi ci si attivi a capirne i motivi e a prendere delle contromisure, ognuno nel proprio piccolo. Quelle lamentele piagnucolose non servono da sole, piangersi adosso fa parte di una cultura passiva e "mammona" tipica di noi italiani, e ancor più di alcune parti d'Italia, che non cambierà lo stato delle cose, nè tantomeno la sensibilità (quasi insignificante di fatto) dei sindacati a questi temi. di fix big - 34 - ricerca 675. TASSE E PRECARIETÀ sono ricercatore universitario in un laboratorio di biotecnologie e dopo due anni di prestazioni gratuite ho visto nel co.co.co. un mezzo per riuscire ad otterere una qualche forma di retribuzione. la mia è una posizione di una certa responsabilità e per così dire indispensabilità. tuttavia i contratti (ne ho stipulati 2 in 2 anni) mi sono sembrati da usurai: oltre al ridotto riconoscimento economico per l'attività svolta (10.000 euro lordi per un anno) l'Università ha ben pensato di accollarmi tutti gli oneri fiscali, sia quelli a carico mio che a carico dell'ente, vedendomi così ridotta la cifra dello stanziamento non dico del 40% ma quasi. contemporaneamente devo svolgere un altro lavoro, altrimenti chi "campa"? va bene elasticità e mobilità nel lavoro...ma questi contratti mi sono sembrati troppo precari e troppo tassati. di Michele Di Stefano - 31 - ricerca 676. CHE VITA GRAMA !! La vita è dura: troppo dura ed il futuro non ci riserva nulla di buono. Troppa precarietà, troppi raggiri !! Noi, intendo dire la mia neo famigliola (siamo solo in tre), tutti i mesi facciamo i salti mortali per riuscire a MANGIARE !! Ma vi pare possibile ciò ? Mio marito lavora part-time solo da gennaio di quest'anno (ma per circa due anni è stato precario) ed io lavoro a tempo indeterminato (meno male !!) Mi sento persino in difetto nel lamentare la nostra situazione in paragone a quanto ho letto in alcuni dei vostri messaggi !! Dovre andremo a finire ?? UN AUGURIO A TUTTI. Debora di Debora Bertogliatti - 36 - commercio 677. SEMPRE UGUALI Cambia la sigla aumentano le limitazioni, ma è sempre la stessa storia, DANNO +BEFFA, solo un modo per alcuni imprenditori FURBI di eludere il fisco e di non pagare la gente adeguatamente, MA PENSATE che nel famoso co co co fosse del tutto denunciata la retribuzione reale??? CAZZATE solo cazzate, gente che lavora le stesse ore di una qualsiasi altro lavoratore a tempo indeterminato che prende gli stessi soldi di un lavoratore subordinato con la differenza di non avere, NE MALATTIA, NE FERIE pagate, NE TREDICESIME O QUATTORDICESIME CHE SIANO (visto che questi contratti investo anche il settore commercio, e da poco anche il bancario). Uno si paga anche la sua parte di contributi con il buon 730, ma cosa vuoi di più dalla vita??? Una damigiana di LUCANO CHE MI UBRIACO, perchè è l'unico sistema per vivere felici in un'ITALIA di IPOCRITI. di Anonimo Anonimo - 25 - IT 678. RISPOSTA AD A.A:-32-INFORMATICA Volevo dare delle delucidazioni al sig. A.A.-32-infomatica che scrive dalla Svizzera. Sono fermamente contrario alle tue opignoni epresse perchè l'Italia è l'Italia e la Svizzera è la Svizzera (voglio dire che quello che va bane a voi, necessariamente non può esselo a noi). Prima di tutto rileggiti BENE le altre-mail, 2°in Italia se non hai un posto di lavoro fisso non PUOI ACCEDERE A NULLA: MUTUI E FINAZIAMENTI VARI, ergo non puoi costruirti una vita tua (nemmeno le filiali delle banche SVIZZERE ti concedono aiuti) 3°per tua info. gli imprenditori italiani e non solo ci stanno marciando sopra con questi contratti, dato che uno stipendio medio di questi lavoratori e di 600 €. 4°per il mercato del lavoro se hai una età superiore a 35 anni sei vecchio e nessuno ti vuole; per non parlare se sei donna. Avrei altri mille motivi da elencati, ma credo che questi bastino,e la prossima volta prova a pensare prima di scrivere. Ps. per tua info. sono assunto a tempo indeterminato, ma sono a totale sostegno dei precari, perchè un domani potrei finire (anche tu, si fa prest finire dalle stelle alle stalle) nelle stesse condizioni. di massimo codar - 30 - elettronica 679. LICENZA MEDIA ho lavorato per circa due anni a contratti rinnovabili finchè un giorno ho avuto un infortunio sul lavoro e ho scoperto troppo tardi che l' assicurazione prevista dal contratto era una miseria e ho inoltre perso il lavoro perchè non mi hanno più rinnovato il contratto, secondo loro dovevo mettermi in malattia e starci per un paio di giorni. di simone paoletti - 32 - trasporti 680. ASSUNZIONE... Nel momento dell'uscita della Legge Biagi, i miei fantastici datori di lavoro mi hanno comunicato che avrei continuato a recepire lo stesso stipendio ma nn avrei piu recepito Busta Paga.. Ovvero: Lavoro nero. Dopo anni di sacrificio (ho un affitto da pagare)mi sono licenziata di punto in bianco, so che è circa un anno che cercano qualcuno che mi sostituisca, ma nessuno riesce a tenere i ritmi e le personalità dell'ufficio. Ma io sono stata ripagata. sono andata all'estero a imparare una lingua straniera ed insegnare italiano in diverse scuole. e al mio rientro mi aspettava un contratto a tempo INDETERMINATO in un'altra società, con stipendio minore, ma con la possibilità di andare finalmente in malattia... di Cecilia Donetti - 28 - turistico alberghiero 681. SETE DI CONOSCENZE.... Ciao a tutti...io ho un contratto a tempo INDETERMINATO ad 4 anni, settore ICT. A parte l'ovvia solidarietà all'amico del nuovo partito, volevo dirvi che Co.Co.Co, Co.Co.Pro o Coccode' la solfa è sempre quella: siamo in ITALIA! Un paese dove la MERITOCRAZIA non è mai esistita ne mai esisterà. Chiunque abbia fatto colloqui a scopo di assunzione conosce perfettamente quella affabile sensazione di presa per i fondelli...sensazione derivante dal fatto che, se vuoi arrivare da qualche parte non importa ne chi sei, ne cosa fai, ne cosa sai...piuttosto...CONOSCI CHI??? Eh gia'...andiamo avanti a presentare parenti e amici ai datori di lavoro...io faccio un favore a te e tu lo fai a me! Co.co.co o indeterminato cosa cambia? Comunque sia se vuoi vivere qui ti tocca conoscere qualcuno! Questa è la verità. In bocca al lupo per tutto ragazzi e.... <<NON TI PREOCCUPARE, TI CHIAMIAMO NOI!>> ;) di ANDRE (SEMPRE IO...) - 28 - ICT 682. MATURITÀ SCIENTIFICA Stato vergogna! Non ascolti la voce di questi cittadini? Non ascolti chi reclama quel diritto che è contemplato nella Costituzione? Noi abbiamo diritto al lavoro! Noi abbiamo diritto ad una casa ! Noi abbiamo diritto ad una macchina! Noi abbiamo diritto ad una vita normale! Noi vorremmo progettare il nostro futuro! E tu, tu, hai dei doveri che come troppo spesso oggi succede, dimentichi di rispettare. Cari compagni ringraziamo tutti questo stato e questo governo, volutamente menzionati con l'iniziale minuscola, che hanno attuato una riforma del lavoro degna dei loro cervelli, minuscoli! Adesso un grazie vero a Zucconi e a Repubblica che ci permettono di far sentire il nostro grido troppo spesso strozzato. Ciao Incazzato nero. di raffaele iovenitti - 27 - Amministrazione universit 683. TUTTE PALLE,NN NE POSSO + OK, le cose anche se sono le stesse possiamo chiamarle con un nome diverso: crema di mais=polenta, meticcio=bastardino....co.co.co=collaborazioni a progetto...ancora una presa in giro. Ho accettato il mio primo cococo 1 anno e mezzo fa (dopo averne rifiutati a decine!), ci eravamo accordati per 6 mesi di cococo e poi se andava bene all'azienda assunzione: tanto x cominciare i mesi sono diventati 8 poi ok assunzione...bene!...ma piano a cantar vittoria: un mese fa il mio capo dice che costiamo troppo perciò o "collaborazioni a progetto" o a casa....e nn è che ha intenzione di riassumermi (che sarebbe lo scopo di questo nuovo contratto). Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno portato il modello americano in Italia...gra cosa congratulazione! di L B - 28 - grafica pubblicità 684. Vivo e lavoro in Irlanda da 4 anni e non ho mai cercato direttamente lavoro in Italia. Prima di partire comunque ricordo di aver ricevuto un'offerta di contratto co.co.co da parte di un'azienda che mi contatto' per il solo fatto che parlo bene inglese....ancora rido (!!!). Mi dispiace veramente per la situazione corrente. Un consiglio: andatevene all'estero, investite tempo e un po' di denaro per imparare una lingua e in Italia tornateci da turisti in estate e a Natale... Fed. di Federico Germondani - 32 - Finanza 685. AMICI ITALIANI Ciao amici scribo dalla Espagna e lego di tanta gente che se lamenta e dole. Ma io chiero a voi tutti ma porche' ve ne rimanete in Italia? Perfino in Espagna siamo messi mejo. Anche i Portuguesi che sono i gitanos d'Europa ve fanno le scarpe tra poco tiempo. Hola e buena suerte. di Guillermo Minguez - 38 - comercio 686. RISPOSTA FIX BIG oK..HAI RAGIONE,CARO FIX BIG...DAI,SIAMO TUTTI PIU'ì PROPOSITIVI,CHE FINCHè C'è VITA C'è SPERANZA....DAI...MI DICI CHE POTREI FARE NEL MIO PICCOLO?TE NE PREGO, HO PROPRIO BISOGNO DI QUELLE PROPOSTE CHE...OOOPS, TU PROPRIO NON HAI LASCIATO! di STEFANO CARSI - 687. ETA' PENSIONABILE Buongiorno , ho una questione da sottoporre essendo stato un cococo per 5 anni e 26 anni di contributi versati come dipendente .Pare che i 5 anni accumulati come cococo non influiscano nell'anzianita' lavorativa:e perchè mai? E' vero che la contribuzione ha un peso diverso, ma e' pur vero che l'INPS ha avuto un cliente per ben 31 anni. Oggi sto lavorando in Svizzera ,per cui avro' un'ulteriore conteggio da effettuare ,anche se in virtu' degli accordi bilaterali in questo caso l'anzianita' verra' riconosciuta, ma non accetto il principio precedente . Come intendono le autorita' gestire tutti coloro che hanno fatto parte della grande famiglia cococo, e che come nel mio caso hanno avuto una doppia contribuzione? Grazie di Riccardo Bianchi - 52 - finanziario 688. Sará RIVOLTA!!!!!!!! La gente é stanca, ha fame! Finirá cosí, come é giá avvenuto nella storia! di Rosanna Rosanna - 26 - Lingue straniere 689. La cosa che avvilisce più di tutto è l'impotenza di fronte all'arroganza dei "datori di lavoro". Credo che la legge 276/03 meglio nota come "riforma Biagi" debba essere rivista ponendo dei limiti ad es. al numero di collaboratori che una azienda può assumere in relazione al numero di dipendenti 'veri'; inoltre si dovrebbere proibire ad una azienda di rinnovare questa forma contrattuale alla stessa persona per più di due-tre anni, ci deve essere una prospettiva di assunzione seria entro un termine predefinito. Credo anche che ci dovrebbero essere delle tabelle di riferimento per le retribuzioni, è ridicolo lasciare il compenso alla contrattazione tra le parti: non vedo infatti quale forza contrattuale può avere un lavoratore che si sta inserendo nel modo del lavoro! Se le aziende richiedono flessibilità devono essere disposte a pagare i rischi di precarietà che il lavoratore corre. Infine esorto i dipendenti 'veri' a non sottovalutare come problemi altrui queste questioni: la legge Biagi, a fronte delle pur legittime richieste di flessibilità provenienti dal mondo dell'impresa, ha incrinato profondamente il concetto dei "diritti acquisiti". Nessuno si deve più considerare al sicuro. di Mirko Anarchè - 690. COMPILAZIONE DEL MODULO c'è una moltitudine di laureati che piangono che non riesce neanche a compilare un modulo elementare: nel campo TITOLO non dovete mettere la vostra brillante laurea con voto e titolo della tesi ma l'argomento che volete trattare. per tutti quelli che si lamentano ma almeno compilano il modulo in modo corretto, dico semplicemente che condivido le preoccupazioni, e anche se non faccio parte del mondo dei precari scenderei in piazza a manifestare con voi se ci fosse una rivolta. a tutti quelli che vorrebbero il posto fisso per fare un mutuo dico: state tranquilli con 1000€ al mese di busta paga a meno di non avere il 50% del capitale in anticipo (considerando i prezzi odierni delle case)il mutuo non te lo fanno comunque di Daniela Geri - 31 - assicurazioni ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 691. LA CACCIA GROSSA Cari lettori, proprio ieri ho scritto qui un articoletto x dirvi la mia esperienza. Il mio contratto scade questo venerdì e oggi, parlando col datore di lavoro, è venuto fuori che non si rinnova perchè non c'è mercato. Mi occupo di corsi di formazione a distanza, la mia passione, il mio settore di studi. Mi sono laureata lo scorso anno in Scienze della Formazione a Firenze, con 108/110, sono una delle poche elette che è riuscita a far parte del mondo della Formazione a Distanza, seppur per breve periodo, ma non basta. In Toscana non c'è il minimo mercato o cultura della formazione continua per il lavoratore. Nessuno spende per formare il dipendente eppure tutti ci vogliono giovanissimi, formatissmi ma non troppo sennò devono pagarci adeguatamente, sia mai! - ed esperienziatissimi. E' un'Italia allo sfacelo, e direi che ci sta bene se la gente vota questo governo di ladri. Ma quelle decisioni ricadono sulla gente onesta, me compresa. Da lunedì comincio a cercare 1 nuovo lavoro! 1 altro co.co.co..ups!!Collaborazione a progetto! Ho 26 anni, i miei mi pagano le rate dell'auto, vorrei almeno convivere col mio fidanzato. Vorremmo 1 figlio 1 domani. E invece? ZERO% FUTURO. di Laura Irtanucci - 26 - Formatrice 692. DIPLOMA DI RAGIONIERE PROGRAMMATORE Salve a tutti, volevo dire che oggi la situazione non è delle migliori, io fortunatamente ho un contratto a tempo indeterminato e guadagno bene. Per ottenere queste condizioni però ho dovuto lavorare molto, non immaginate quanto e alla fine sia perchè il mio settore è uno dei migliori, sia perchè ho sbagliato poco nel fare le mie scelte ... mi sono trovato in una buona condizione.. quindi volevo suggerire a TUTTI di non perdersi d'animo. Sperando che la situazione migliori.. continuate a dare il massimo delle vostre possibilità e anche se vi pagano poco non fa niente.. perchè lo fate per voi per poter poi cogliere la vostra occasione. di Anonimo Anonimo - 26 - I.T. 693. Ho 35 anni, una laurea e praticamente da sempre lavoro come co.co.co. Da due mesi ho un nuovo lavoro ed è sempre la stessa solfa, il boss sta ancora decidendo che tipo di contratto GLI CONVIENE FARMI... Pensate un po' vorrei anche sposarmi e avere un figlio...AHAHAHAHAHA!!!! di Neola Anonima - 35 694. RISPOSTA PER GUILLERMO MINGUEZ M'ha fatto troppo sorridere la tua risposta........ Comunque ragazzi il problema non è lavoro a tempo indeterminato o meno, vogliono la flessibilità ??? ben venga, ma cominciamo a pagarla come si deve sta gente o NO??? di anonimo anonimo - 25 695. LAUREA Sono un ragazzo, da pochissimo laureato, che l'anno scorso ha sperimentato il famoso mondo del CO.CO.CO. (ma che bel pulcino è nato). Volevo avvisare i futuri lavoratori che bisogna lottare affinchè questa forma di sfruttamento moderna del lavoro cessi. La mia esperienza è stata pessima, ma non tanto la mia personale, ma quella dei miei colleghi. Infatti nell'azienda dove lavoravo, Domini Affari Vl. Monza 239 Milano, tutti i lavoratori sono assunti con il Co.Co.Co. Questa scelta è stata fatta dai due soci (l'azienda è piccolina,circa 20 dipendenti) che hanno pensato bene di risparmiare e di sfruttare un pò i ragazzi. infatti ammettevano apertamente di aver fatto quella scelta per poterci licenziare da un momento all'altro e per non pagarci le ferie o le malattie, per evitare che qualcuno facesse il finto malato (peccato che se uno lo è veramente e deve portare a casa lo stipendio è costretto ad andare anche con la febbre). Lo stipendio era di 750 euro al mese che purtroppo non era mai quello perchè bastava stare a casa 1 giorno che già diventavano 710 (pensa se uno si ammala per 1 settimana). Il bello è che i soci ringraziavano Berlusca per questa opportunità di guadagno. di Pablo dr - 23 - giornalismo 696. SVEGLIA!! Siamo in 14, vogli arrivare a 100 entro stasera!! ISCRIVETEVI!!! http://it.groups.yahoo.com/group/cococo_italia/ di Alex Montano - 697. DAL CO.CO.CO. AL COPRO PASSANDO PER L' IVA Quattro anni fa arrivò finalmente la laurea, e il giorno dopo il primo co.co.co.. Poi c'è stata una borsa di studio, un assegno di ricerca ed infine, per poter essere pagata, mi fu chiesto di aprire la partita iva...e partita iva fu. Adesso finalmento ho il tanto sospirato CONTRATTO A PROGETTO! Dopo averlo sottoscritto e letto per bene mi sono resa conto che in quattro anni sono praticamente tornata al punto di partenza: il contratto a progetto è praticamente uguale al co.co.co..Ed ormai non sono nè delusa nè arrabbiata, ma semplicemente avvilita e sfiduciata in tutto quello che potrà venire in futuro. Infatti al massimo ci sarà il rinnovo del COPRO...ma non sicuramente una casa, l'indipendenza, una famiglia...insomma una vita! di paola fersi - 30 - consulenza-servizi 698. MA COME CI COMPRIAMO UNA CASA?!? vorrei chiedere ai genialoidi che hanno fatto la legge sui Co.CO.CO. di spiegare ai giovani d'oggi come devono fare per farsi fare il mutuo dalle banche per comprare la casa o l'auto!!! E poi si lamentano che in Italia i giovani non vanno via di casa, non si sposano e non fanno figli!!! Ma mi spiegate come possono fare tutte queste cose se non hanno un lavoro fisso?!? se hanno un lavoro che al massimo gli da 800 euro al mese e non è garantito per il mese successivo?!? di Pablo dambrosi - 23 - giornalismo 699. NOT SO BAD... Single, non laureato, 6 anni in aziende romane come sistemista: il CoCoCo mi ha facilitato gli inizi. Sono stato usato come dipendente: nessun problema. Ho rifiutato poi la dipendenza per contrattare salari che mi facessero arrivare senza pensieri a fine mese. Non ho preteso corsi d’aggiornamento ma ho imparato da solo e sempre a mie spese. Mi sono guadagnato ogni giorno in ogni condizione, quando un dipendente si sarebbe messo in malattia (ho passato mesi in ospedale per una grave malattia, tornando al lavoro appena potevo). Da diplomato precario sono stato spesso guardato con sufficienza dai dipendenti: ma ne ho visti molti, ritenuti intoccabili, sbattuti fuori a scoprire che avevano perso competitività. Ho visto gente lamentarsi di tutto, ma bravissima a scappare fuori alle cinque, per poi stupirsi di vedere preferito chi stava fino a tardi a completare il lavoro. Non sempre questo è stato ricompensato, ma accade così nella vita quotidiana: quasi tutto dipende dalla tempra individuale, i contratti c'entrano poco. Penso poi che quelli a progetto peggioreranno la situazione, a vantaggio di chi ha una scusa in più licenziare chi non serve (o magari fa di tutto per non servire). di Renny Byron - 34 - Informatica 700. C’È UN PROGETTO CHE CI UNISCE, questo il nostro slogan. Un progetto tra il precedente co.co.co. e una futura, grande, misteriosa incognita. Per noi popolo di lavoratori semi trasparenti, quasi opachi. In ufficio siamo i più visti…poche ferie, pochissimi permessi, tanti straordinari. E se non lo puoi fare? Bhe, tra poco finisce il tuo contratto…tanto vale dichiarare una malattia stranissima, che ha orari d’ufficio e viene e passa in giornata perché altrimenti….niente paga!! Stiamo crescendo imparando a mentire e meglio menti più sei apprezzato. Nelle buste paghe siamo opachi. Per i sindacati inesistenti. Per le aziende i più brillanti! E poi ci si stupisce del fatto che i giovani: - adorano la pigrizia - non si vogliono assumere responsabilità (ammesso che si abbia la possibilità di scelta) - non si sposano - non fanno figli …ma i nostri padri e le nostre madri come si sarebbero comportati? IO PER IL REFERENDUM DI ABROGAZIONE DELLA RIFORMA BIAGI CI STO! E VOI? RICORDATE: C’È UN PROGETTO CHE CI UNISCE. di Lina Topo - 701. SFRUTTAMENTO NEGLI STUDI PROFESSIONALI Attualmente sono in contratto di formazione, ms sono stato co.co.co. La situazione negli studi professionali è estremamente grave. La legge e gli ordini professionali tutelano gli ingegneri e gli architetti titolari di incarico, ma nessun diritto hanno i giovani ing. arch. e geom. che fanno tutto il lavoro. Servirebbe un nuovo sindacato che lotti, ma i lavoratori sono diffusi e non facilmente aggregabili. Un lavoro a tempo indeterminato e tutelato promuove la serenità tra le persone, la nascita di famiglie e dunque la possibilità di crescita di uno stato che investe sul suo futuro. di Preca Riato - 27 - ingegnere civile 702. TERMINOLOGIA Ciao a tutti... Che desolazione.... certo che gli stessi termini (co.co.co. richiamano alla mente il famoso pennuto e CoPro significa CACCA) non sono dei più felici. E' un mondo che va sempre più a rotoli. Si, di carta igienica... di Luigi da Pisa - 703. LAUREA IN FILOSOFIA sono 4 anni che lavoro con i co.co.co...Ma adesso mi sono stancato...si, stancato di avere sempre la paura di ammalarmi o di non misurarmi la febbre, perchè o ce l'ho a 40 o a 36 sempre a rispondere al telefono sto...cambia la denominazione, ma la sostanza è sempre quella: continuo a fare l'impiegato, prendo quanto un impiegato (anche se dovrei prendere almeno il doppio dei 980 euro per 20 gg lavorativi), ma non ho tfr - ferie - malattie e per una pensione?!Non posso fare un mutuo, una finanziaria... vi racconto l'ultima: ieri gli chiamo alla responsabile del personale per chiedere se ci sono "novità" - risposta:«sempre a chiedere state, ci tocca prima sistemare gli andicappati e poi se ne parla, c'è tanta gente che non ha lavoro...t'assicuro che stai bene - se dovessi vedere tutti i problemi vostri a quest'ora avrei fallito!!! di disperato-ero disperato-sono - 32 - informatico 704. COSA SI PUO' FARE? Il quadro che emerge, dalla lettura di questi messaggi, e' drammatico. Occorre che il governo, "qualunque governo", prenda dei provvedimenti, come: 1) Creazione di un fondo che garantisca l'accesso al prestito ai lavoratori a tempo determinato, non solo per l'acquisto di beni base quali abitazione e mezzi di trasporto, ma anche per avviare un'attivita' in proprio, sola speranza di riscatto. 2) Un fondo per garantire un minimo di retribuzione ai lavoratori in malattia o in maternita'. 3) Possibilita' di cumulo dei diversi tipi di contributi 4) Regole precise che vincolino il datore di lavoro su: 4a) percentuale massima di collaboratori a tempo determinato rispetto alle risorse complessivamente impiegate 4b) modalita' di pagamento chiare, a scadenze ben definite 4c) obbligo di comunicare con adeguato preavviso l'eventuale rinnovo del contratto (forse una formula tipo quella adoperata dalle assicurazioni: in mancanza di comunicazione, implicito rinnovo) 5) Una semplificazione del meccanismo di versamento delle imposte, onde evitare i commercialisti. Non e' giusto togliere ai poveri per dare ai ricchi. Il governo deve difendere tutti, ma soprattutto i piu' deboli. di Tiziano Bruno - 34 705. LAUREA Sempre con orari impossibili, sempre Libero Professionista per 6 anni Ed ora che cerco di nuovo lavoro mi sento dire da tre mesi che:"Tanto per un ingegnere non c'è problema a trovarlo". Solo che cercano neolaureati da sottopagare. Sei anni di esperienza in questo momento sono solo un handicap. di Mario anonimo - 36 - Edilizia 706. CAMERIERE A PROGETTO?? Dove lavoro, un Pub, prima dell'introduzione dei co.co.co su 25 dipendenti 10 eravamo a contratto e 15 circa a nero , col passare del tempo potevi se qualcuno a contratto si licenziava ottenere il suo posto. Adesso a contratto siamo rimasti in 3 , gli altri 22 sono a co.coc.co (recentemente a nero).A cosa è servito?Che senso ha un contratto di collaborazione per un cameriere? Se non lavori come e quando dice il datore,viene chiamato un'altro. In 5 ANNI NON HO MAI VISTO UN CONTROLLO. Tutto questo ha fatto emergere si il lavoro nero e quindi "maggiori" entroiti per lo Stato che stà annaspando,ma il conto lo abbiamo pagato noi disgraziati rinunciando alle ferie pagate, al trattamento di fine rapporto, alla liquidazione, agli scatti di anzianità e alle varie maggiorazioni(tipo festivo e notturni) che il contratto di categoria prevede. MA COMUNQUE SIA SEMBRA CHE NON IMPORTI NIENTE A NESSUNO...VA BENE COSÌ..MI GIRO IN TORNO E LA GENTE FA FINTA DI NON VEDERE E SI CHIUDE NEL SUO GUSCIO A VEDERE IL GRANDE FRATELLO E LA DE FILIPPI....A VOLTE MI VERGOGNO DI ESSERE ITALIANO. di Andrea Bastianelli - 30 - turismo 707. RAGIONIERA ho lavorato per ben 2 anni con un contratto Co.Co.Co in una grande società di recupero crediti "Fabbri e Rizzoli Libri e Grande Opere", ma dopo circa due anni sono stata elegantemente sbattuta fuori, perche' in gravidanza al 6° mese. Mi sono naturalmente presa le mie soddisfazione ma sono stata a casa per oltre due anni e mezzo (chi mai avrebbe assunto una donna con un bambino di pochi mesi!!) Fortunatamente ora lavoro per una grande societa edilizia ed ho un contratto regolare (anche se sono rimasta ad un figlio solo!!) Penso sia comprensibile!! una donna che lavora presso un privato non gode degli stessi benefici di cui godono le donne che lavorano per le pubbliche amministrazioni. Bhe! a me è andata cosi!!! di tiziana laloni - 39 - commerciale 708. RESPONSABILE VENDITE Da due anni lavoro con il contratto co.co.co. e devo dire che e' una presa in giro perche' il mio datore ha dichiarato sul contratto di darmi uno stipendio di 300.00 euro e risulto lavorare 2 /3 ore al giorno . La sottoscritta invece lavora tutta la giornata nel negozio ,praticamente gli porto avanti da sola l'attivita' , ricevo da prima 150.00euro + il 2% su tutto il fatturato del mese (praticamente x arrotondare con lo stipendio dovrei vendere 5000.00 /6000.00 euro di merce ) ma la cosa piu' importante e' che devo accontentarmi di quello che mi da senza fiatare altrimenti se non mi conviene quella e' la porta posso andare via perche' come mi disse all'inizio nessuno ti obbliga .E con il contratto a progetto e' ancora peggio. Purtroppo questa e' la nostra realta' qui nel meridione. Cambiate tutto fate che nessuno possa maltrattarci così. di sabrina lenzini - 30 - informatico 709. LAUREATA IN BIOLOGIA E SPECIALIZZATA IN PATOLOGIA CLINICA Sono stata una Co.co.co dal settembre 1993 al marzo 2002, con contratti rinnovabili ogni 3, 6, massimo 10 mesi insomma è stato un incubo! Mi sono sposata nel 2001, ma fino ad allora se non era per la busta paga di mio marito, non avrei mai potuto fare um mutuo! Nel 2002 è stato fatto un regolare concorso (x ricercatore) per avere un contratto biennale, quindi a tempo determinato. Allo scadere dei 2 anni è stato rinnovato fino al 2006. Ho una bimba di 20 mesi e sicuramente mi sento più tutelata, ma ancora oggi non posso dire di avere un posto sicuro....nel 2007 che fine farò? Ciao a tutti di Maria Pirillo - 39 - ricerca 710. LAUREANDO IN GIURISPRUDENZA Ma quale progetto ma quale collaborazione ma quali soldi ma quale new economy ma quale europa ma quale america ma quale italia ma quale ricchezza ma quali risorse ma quale sinistra ma quale destra ma quale giornale ma quale fantasia ci vuole per avere non dico tanto ma mille euro al mese??Non voglio un ingaggio da pilota di formula uno o da giocatore di serie A ne da dirigente telecomitalia o wind o fastweb o direttore di un giornale o di una banca,uno stipendio minimo da morto di fame e invece nulla,il buio totale.Il mio ingaggio lo volete sapere?? Una serie di co.co.co. che mi hanno garantito quasi un anno di lavoro,quindi potro' pagarmi le tasse universitarie mangiare una pizza il sabato e sognare le hawaii di voi ricchi!!!Ma soprattutto lavorando otto ore per giorno dal lunedi al venerdi posso pure prendere 30 per esame all'universita'?Penso di no e studiando legge capisco come voi ricchi raggiriate noi poveri con la speranza di offrire un posto in paradiso per tutti ,ma quello ahimè speriamo che non lo riservino a voi potenti che avete creato la "new economy". di mario mascalchi - 27 - call center 711. CREDEVO FOSSE UN SUONO ONOMATOPEICO ERA UN CEROTTO PER MALATI GRAVI. tra i mille incroci della vita quello del 2001 corrispose ad una domanda: vuoi tu smettere di essere "inquadrato" ed aderire al mondo dei cococo? chiarito che non fosse un suono, e raccolte tutte le informazioni che suggerivano di non accettare, accettai. e fu triste. la natura del cococo in un contesto in cui ci si ritrova unico esemplare non è il massimo. non lo è l'atteggiamento dei manager che infischiandosene dei diritti del non lavoratore che si è, ti sottolineano gli orari, i ritardi e il resto, come i dipendenti -veri-.non volendo sputare nel piattino semivuoto in cui ho mangiato, credo che per alcune categorie lavorative la soluzione cococo fosse adatta. purtroppo in un confrontro di classe la legge era pensata per andare incontro all'imprenditoria e a chi la carriera la poteva incanalare in un contesto consulenziale al 95% ed ai disoccupati il 5%. la cura per la malattia del lavoro in un paese come il nostro forse non esiste. l'italia assomiglia ad un malato gravissimo che cerca di curarsi con dei fantastici cerottini e del mercurio cromo. che si autoaccusa della sua storia e guarda ferma e con disappunto al passato, non affrontando la realtà, anzi sbattendoci le corna di Mario Filippo - 37 - commerciale 712. NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI SI PUÒ COLTIVARE L'ILLEGALITÀ Attualmente disoccupata dopo 15 anni nella pubblica amministrazione 6 tra questi in co.co.co sostenendo servizi al pubblico con orario da dipendente ma senza ferie e senza mutua e senza ticket restaurant nè sicurezze, con un dirigente che ci trattava come spazzatura, aspettando - come diceva la funzione pubblica CGIL, la nuova amministrazione e i concorsi che avrebbero messo a posto 120 coolaboratori atipici!Questa forma di contratto era già illegale per come veniva applicata ma chi doveva vigilare ed eventualmente fare delle vertenze erano gli stessi soggetti che usufruivano dei nostri servigi....Per sanare la situazione il Comune ha indetto tre concorsi per totali 4 posti a tempo determinato!Gli enti pubblici continuano a tutt'oggi a disattendere la legge. di cristina Franchini - 39 - servizi 713. SEGNALAZIONE Dal 15 al 19 novembre 2004 si svolgeranno le elezioni del Comitato Amministratore della Gestione Separata per i lavoratori autonomi che esercitano un’attività professionale o di collaborazione coordinata e continuativa. L’Inps sta inviando a tutti gli iscritti una lettera per informarli delle elezioni... per il seguito dell'articolo andate alla pagina http://www.inps.it/informazioni/template/informazioni1.asp? UrlPag=inps_comunica/Elezioni_parasubordinati.htm&ind=8 per vedere le info della cgil umbria a proposito: http://www.cgilumbria.it/index.php?action=show&type=news &id=884 di Samira Bianca - - sociale 714. LAUREA co.co.co. è stato il primo contratto di lavoro che ho avuto. Dopo 3 anni da co.co.co., l'azienda per la quale lavoro, che è una GRANDE azienda italiana, non ha potuto, per ovvii motivi, riconfermarmi il contratto co.co.co. Ora ho un contratto detto da Lavoratore Autonomo. Ho dovuto aprire la partita iva, pago molte più tasse per cui, l'aumento di stipendio accordatomi è solo fittizio, perchè in realtà i soldi in più servono per pagare le tasse, e, come se non bastasse, la busta paga di circa 1000 euro, mi viene accreditata non ogni mese ma ogni 2 se non 3 mesi...Insomma paradossalmente mi ritrovo a rimpiangere il co.co.co. che, quantomeno, mi garantiva una busta paga fissa al mese netta e già decurtata delle tasse. La cosa che mi preoccupa è che l'essere laureata non mi serve quasi a nulla, e che a 30 anni vivo in una condizione di triste precariato per cui non posso pensare nè a comprarmi una macchina, nè al sogno di una casa mia, nè ad una famiglia tutta mia... Dunque vivo per lavorare. Ma non dovrebbe essere il contrario??? di Stella Rossi - 30 715. mi vien da ridere.... Art. 1 della Costituzione Italiana: L'Italia è una Repubblica democratica, (S)fondata sul lavoro. di ciccio melanza - 716. PROPOSTA DI TIZIANO Tiziano, in effetti nelle tue proposte c'è qualcosa di buono (cmq già il fatto di essere propositivo..). Il problema, però, è che "nessun" governo troverà le risorse economiche per assicurare quanto dici. Inoltre non sono convinto che sia giusto. Mi spiego meglio: la flessibilità dovrebbe servire ad aiutare le imprese. Fino a qui mi può stare bene, sono daccordo che più imprese significa più lavoro. Ma chi dovrebbe pagare i costi sociali (ma anche ad esempio i fondi di garanzia o infortunistici che tu proponi) che questa flessibilità comporta? Non credo che sarebbe giusto riversarli sull'intera comunità, perchè alla fine da una parte ci sarebbe chi per risparmiare su imposte e prevvidenza dei dipendenti si mette in tasca i quattrini e dall'altra chi fa le cose fatte bene che deve sostenere anche i costi sociali dei primi. In pratica temo che finirebbe all'italiana: si premia il più furbo. Facendo così prima o poi finirà che resteranno solo i furbi. Credo che abbiamo bisogno di 2 profondi cambiamenti nel nostro paese: 1. Certezza del DIRITTO e della PENA (regole chiare e uguali per TUTTI) 2. Metterci in testa che le tasse sono un BENE di tutti e per tutti. di Miao Mio - 33 - IT 717. FATE CAUSA non sono un avvocato, ma mi sembra di ricordare che, se il lavoro simil autonomo - tipo co.co.co. - è, in realtà, lavoro dipendente a tutti gli effetti, ma mascherato, c'è la possibilità di fare causa, chiedendo gli arretrati contributivi, il tfr, la differenza rispetto ai valori del contratto nazionale di lavoro corrispondente, etc. se si viene cacciati, o se c'è la possibilità di trovare un altro posto analogo, bisogna attaccare - e fare male: conosco chi l'ha fatto. di pablo lisi - 718. SIAMO DESTINATI A SOPPERIRE -- NON SAPETE FARE ALTRO CHE LAMENTARVI Abbiamo lanciato questa mailing list tre ore fa per raccogliere il maggior numero di sottoscrittori in modo da muoverci in modo adeguato per cambiare le nostre vite!! Risultato 15 iscritti!!! Non sapete fare altro che lamentarvi!! non avete spirito di iniziativa!! siamo destinati a soccombere nelle mani della nostra classe politica, fatta di ladri e menefreghisti!! Se stasera non si arriva ad almeno 100 iscritti cancello il gruppo di Alex Montano - 27 - consulente 719. IN PIU' CI PRENDONO ANCHE IN GIRO... Concordo in pieno con Pablo dambrosi. Premetto che pure io mi trovo sulla stessa fragile barca in un mare in burrasca di chi ha un contratto co.co.co. o co.pro. Laurea in ing. informatica costretto ad aprire la partita iva x poter lavorare. E' proprio vero: ci devono spiegare come un precario (chiamiamolo come volete: cococo cocpro p.iva ecc...) possa accedere ad un prestito, anche ridicolo per potersi comprare anche un semplice divano. Figuriamoci un mutuo. E poi, quello che proprio non sopporto è sentirsi preso in giro dal classico sociologo di turno che bolla la nostra generazione (ho 30 anni) come un esercito di mammoni che non vuole schiodarsi da casa di mamma'... vorrei vedere lui al mio posto cosa sarebbe in grado di fare! Comunque sono fiducioso in un futuro migliore qua in Italia, a dispetto di chi non vede l'ora di andarsene via in cerca di fortuna. Il futuro del nostro paese dipende anche da noi e penso che valga la pena rimanere qua e lottare x i nostri diritti. di Andrea Ventura - 30 - ICT 720. SCONCERTO SENSORIALE Come molti racconti, che mi hanno preceduto, anch io sono una lavoratrice a progetto, per me questo è il primo anno, visto che ho 4 anni e mezzo di contributi, percepiti fortunatamnete, attraverso il contratto co.co.co.(l'unica nota positiva) Oggi, a 20 giorni dalla firma del mio contratto, lavorerò fino al 30 dicembre del 2005, del mio futuro ne potrò parlare il 30 di novembre (termine ultimo per darmi una comunicazione per il rinnovo contratto). Posso anche passare su un lavoro a durata stabilita, ma una parte del mio contratto mi "obbliga" a non lavorare per nessun altro, quindi devo tenermi quello che ho e se volessi arrotondare, lavorando per altri "regolarmente", non posso! Dovrò accontentarmi del lavoro in nero! Ma come si fa a non essere ottimisti. di alessandra mammucari - 29 - comunicazione ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (912 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:09:00) 721. MA CHI L'HA VOTATO? Storie incredibili quelle che raccontate voi tutti, ma purtroppo vere. Io sono ancora (per fortuna!) uno studente, mai lavorato come Co.Co.Co. ma solo come stagionale per tirare su qualche soldo. Le vostre parole lasciano un grosso amaro in bocca, e non una ma 700 volte, tanti sono i vostri racconti! Ormai io sto finendo la mia laurea (una vecchia in un inutile Facoltà, quella di Lettere e Filosofia)e sto arrivando nel momento in cui bisogna e si vuole sganciarsi dalle sicurezze e comodità per costruirsi una propria vita. Ma se il futuro che si profila è ancora peggio di quello che descrivete voi, cosa sarà di noi giovani? Il sogno di una casa, di una famiglia, di un futuro insomma, come potrà essere attuabile? L'Italia è il paese dei furbi, gli imprenditori ci campano su questi contratti e benedicono politici come quelli attuali che in tutti i modi sponsorizzano contratti dove i diritti dei lavoratori siano sempre meno tutelati, dove il privato riesca a surclassare e subissare il pubblico... MA ALLORA MI VOLETE SPIEGARE CHI CAVOLO LI HA VOTATI? E' da 3 anni che cerco risposte ma non le trovo!E non mi sembra ci siano milioni di imprenditori in Italia... un saluto a tutti di Ale Roldo - 23 - Studente 722. CHE DIFFERENZA FA? Ecco in breve la mi esperienza di co.co.co: appena conseguito il dottorato di ricerca in Scenze Farmaceutiche ho avuto un contratto con l'Universita' subordinato a un progetto di ricerca per tre mesi. In pratica lavoravo le mie 40 ore settimanali per una cifra che togliendo tasse e trattenute varie scendeva sotto i 500 euro mensili. Quale sara' la differenza con i contratto a progetto? Ora sono a Washington con una borsa di studio finanziata dal governo americano. Piu' di contrattini e progettini vari mi preoccupa che la ricerca italiana, in gran parte unicamente accademica, si indirizza sempre piu' verso il precariato. Nonostante tutto nel frattempo mi sono sposato e col sostegno di mia moglie non sono assolutamente disposto a rinunciare ai miei sogni solo per questa continua aria di incertezza che si respira nel lavoro. di Roberto Adamo - 30 - chimico farmaceutico 723. LA VERITA' La verita'e'che qui tutti ci lamentiamo del lavoro che facciamo, chi si e'stufato del rispondere al telefono, chi di scaricare i pacchi, chi di lavorare da qualcuno e non essere ancora milionario....ma il succo del discorso non era lamentarsi del tipo di contratto?...domanda, il co.co.pro e'stato introdotto per modificare in meglio il co.co.co oppure e'una nuova forma di contratto?.....la risposta e'che e'sempre stato cosi',il precario ora e'il mercato mica i contratti che ci sono sempre stati.Prima col Co.co.co si potevano prendere persone a fare lavori come il segretariato o l'help desk spacciandoli per collaborazioni occasionali, ora sono diventati progetti e la cosa praticamnte non cambia perçhe'la gabola la si trova sempre, prima pero'non c'erano contributi pagati, si compilava una ritenuta d'acconto e basta, altro che INPS o IRPEF....era meglio cosi'??.....a me non sembra, ora viene data una busta paga e il netto e'al netto dei contributi, uno poi il lavoro a tempo indetrminato se lo puo'sempre cercare mentre lavora a progetto, anzi, meglio cosi'non sta fermo mentre cerca, smettiamola di dire fesserie. Ciao a tutti! di lamia idea - - Informatica 724. OPPORTUNITÀ SOLO A METÀ Opportunità per tutti, basta imparare e impegnarsi. Peccato che, dopo 6 anni di co.co.co.(ho iniziato durante l'università per perfezionare le competenze)e prestazioni a partita Iva (aperta pressoché per obbligo altrimenti niente contratto...), di fronte alla possibilità di passare a contratto subordinato, l'Ente con cui collaboro abbia deciso di appaltare all'esterno il servizio... con preghiera che ci riassumano, ovviamente sempre da esterni (P.Iva per la precisione). Direi che il co.co.co. ha rappresentato l'avvio di una profesisone di cui sarà difficile trasformarla in lavoro subordinato, anche perché tra blocco delle assunzioni per pubblico impiego e limiti temporali dei fondi europei penso che nessuno voglia rischiare una contratto per sostenere chi lavora nel sociale (reinserimento lavorativo di ex detenuti e persone a rischio povertà). Speriamo bene non so' che altro dire... alla pensione non voglio pensare per adesso, altrimenti mi metto a piangere; trovo profondamente ingiusto che il Governo versi migliaia di euro ad un 63enne che resta a lavoro mentre io se voglio riscattare i miei anni di Università devo versare all'INPS circa 45 mila euro!!!): "riscatto" o "usura"? di giovanni bini - 31 - terzo settore (ONLUS) 725. ISOLA SEMIFELICE ciao a tutti, volevo portare la mia tesitmonianza di ex co.co.co. e di attuale consulente a partita iva. Beh cominiciamo dalla semifelicità: nella mia azienda ferie e malattie mi sono sempre state pagate e lo sono tuttora. Certo rimangano alcuni problemini: Buoni pasto? TFR? 13° e (ahahah) 14°? tutte cose mai viste Lo stipendio é quasi da fame ( considerando che sono un fuori sede in una grande metropoli... ) mi chiedo che fine faranno i versamenti INPS fatti da cococo nel caso trovassi mai un lavoro a tempo indeterminato? Possibilità di avere mutui? forse basterà mostrare l'Unico (come fanno d'altra parte tutti i liberi professionisti...) ma con questio prezzi delle case e nessun risparmio messo da parte (non so voi ma io non ce la faccio) chi ti darà il 100%? in defintiva non programmo il mio futuro e vivo alla giornata ... mah staremo a vedere.... peggio di così é difficile che vada.... di MAX &co - 30 - comunciazione 726. PRECARI E NON il 31/12/2004 scade il mio contratto di lavoro: lavoratore dipendente di una cooperativa che lavora da 5 anni per una pubblica amministrazione con mansioni di accoglienza al cittadino ecc...Con i tagli della finanziaria non sappiamo se ci saranno i soldi per proseguire la nostra collaborazione. In più, mio marito, lavoratore dipendente a tempo indeterminato di una vetreria, non risquote lo stipendio da qualche mese perchè non ci sono più soldi, non ci sono vendite, non ci sono più clienti americani...Non è solo un problema per i precari, ma anche per i lavoratori con un contratto "normale" perchè sta andando tutto a rotoli!!!! Come faremo a progettare il nostro futuro? Ad avere un bambino/a di A. P. - 27 - u.r.p. di una P.A. 727. LAUREATO Da prima di laurearmi lavoro come Co.Co.Co. Ormai ne ho cambiati parecchi, alla ricerca di una professione (si può dire?) ed una professionalità che mi avrebbero permesso una certa soddisfazione personale ed agiatezza economica. Non auto sportive e modelle per l'aperitivo si intende, ma "semplicemente" la possibilità di decidere liberamente della mia vita: dove abitare, con chi. Coltivare interessi. Risultato: ho quasi quarant'anni, metà dei quali vissuti in precarietà (povertà) economica, sono tornato a vivere con i genitori, perchè con lo stipendio non riesco a pagare un affitto, sono single, senza figli, non leggo, non viaggio e lavoro più di trecento giorni all'anno per più di dieci ore al giorno, se mi ammalo non mi pagano e non ho ferie. Questi i fatti, privi di commenti. Quelli li lascio a voi. di Gionata Qualunque - 37 728. INGEGNERE GESTIONALE Sono un ex COCOCO già da da 10 mesi, come regalo la "mia società" mi ha fatto diventare "libero professionista", e cioè mi sono dovuto aprire una partita iva, rimanendo precario come prima se non di +. A compricare le cose si aggiunge anche il momento poco propizio che il mondo IT sta attraversando, con la preoccuopazione che anche questo posto precario mi venga tolto, guadagnatomi nella mia regione (Sicilia), con una dissocupazione che raggiunge oltre il 10%, e il pensiero che solo i "miei colleghi" dipendenti saranno tutelati ed io, che sono in attesa di un piccolino, sono alla mercè di un destino molto incerto per me e il mio futuro "piccolino". E' molto triste tutto ciò, penso che lascerò la mia amata Sicilia, terra arida e priva di ogni opportunità per una "terra più opulenta" e piena di opportunità, per non farvi più ritorno. Ing. Ezio Mistretta di Ezio Mistretta - 33 - IT 729. QUADRO DESOLANTE (1) Buonasera a tutti, ho letto molti dei tristi messaggi lasciati in questo forum e mi permetto di tirare le seguenti conclusioni (preciso che non sono un co.co.co ma solidarizzo pienamente con chi è rimasto invischiato in questo sistema): 1) la natura dei co.co.co è stata svilita nella loro applicazione pratica perchè essi sono stati, nei fatti, lo strumento per eludere l'assunzione di persone a tempo determinato/indeterminato; 2) questa patologia del sistema non ha trovato alcun correttivo di tutela, né legislativa (come ad esempio nel sistema francese, nel quale i contratti a termine dopo un certo periodo di tempo vengono automaticamente trasformati in contratti a tempo indeterminato) e né amministrativa (pochi o nulli i controlli del Ministero del Welfare); pochi, infine, gli sbocchi di tutela giudiziale, vuoi per la elevata frammentazione dell'universo co.co.co., vuoi per il "ricatto" singolarmente esercitato dai -disonesti- datori di lavoro; (continua...) di El Indio - 29 730. LAVORO NERO ENTI PUBBLICI ti fanno presentare un progetto dove risulta che lavori 12,5 ore a settimana, e poi diventano 25-30. siccome LORO sono in ritardo con i tempi chiedono una proroga di 4 mesi alla fine del progetto, in cui tu devi lavorare gratuitamente "altrimenti ne chiamiamo un altro". Scaduti i 4 mesi a far cose che non c'entravano niente con il tuo contratto, hanno ancora il coraggio di chiederti di lavorare gratis. Dopo un anno, dopo un nuovo contratto avuto previ 3 mesi di lavoro gratis, ti vengono a recriminare sul lavoro svolto un anno prima (dovevano pubblicare una ricerca ma non l'hanno letta per un anno e adesso non sanno a chi affidarsi). Io me ne sono andato, e questo che racconto è solo la cosiddetta punta dell'iceberg di quel che m'è accaduto. E non ero nell'edilizia: lavoravo per un Comune! Vergogna! di pier paolo flammini - 731. X 691 detto molto sommessamente, fra noi, (già da me scritto ieri), i co.co.co. sono stati una invenzione dell'ultimo governo di sinistra. cosa c'entra questo? così, per precisione. di G b - 732. TERZA MEDIA Sono 10 anni che lavoro come co.co.co.che dire non mi va neanche di commentare.Non cambierà nulla,perché al sistema fa comodo così. Quindi è inutile che continuano a vendere sogni.Spero un giorno di avere giustizia.VERA di silvano cotana - 49 - commercio 733. ARCHITETTO Collaboro presso uno studio prefessionale da 12 anni, non ho mai comprato nulla a rate per paura del mio eterno preceriato. di elisabetta de rosa - 39 - tecnico 734. FINTI CO.CO.CO VERO LICENZIAMENTO Da due settimane sono a casa dal lavoro per "rescissione unilaterale del contratto a progetto" da parte dell'azienda per cui lavoravo. Per un anno e mezzo ho svolto lavoro redazionale per un importante portale Internet di proprietà di una compagnia telefonica del nord-ovest, con ben tre contratti distinti (stage trimestrale, collaborazione occasionale trimestrale, contratto a progetto annuale). Orario di lavoro rigorosamente fisso obbligo di firma in entrata uscita e pausa pranzo, funzioni, compiti e responsabilità esattamente identiche a quelle dei lavoratori subordinati ma nessuna tutela, contributi ridicoli, nessuna garanzia per il futuro. A metà settembre è cambiata la proprietà dell'azienda e le vittime sacrificali sono stati i 7 collaboratori a progetto (alcuni in azienda da 3 anni!), salvi al momento i 130 dipendenti. Interpellato un avvocato stiamo ora procedendo per vedere riconosciuti i nostri diritti di "lavoratori subordinati di fatto" licenziati illegittimamente. Una battaglia difficile ma che credo valga la pena combattere contro un mondo del lavoro che non è più disposto a investire un euro sui giovani e che ha perso ogni rispetto verso i lavoratori. di Marco Armellino - 27 - editoria multimediale 735. QUADRO DESOLANTE (2) (segue) 3) la tanto decantata "flessibilità", oltre a essere solo a senso unico, sta producendo gravissimi danni sociali, perchè sta creando un'intera generazione di precari che forse, per la prima volta, vivrà complessivamente peggio dei loro padri: purtroppo non è esagerato l'utilizzo del concetto "nuovo schivismo"; 4) di questo stato di cose è responsabile l'intera classe politica italiana, con la grave complicità dei sindacati che, dietro l'anacronistica difesa ad oltranza dei pensionati e dei lavoratori a tempo indeterminato, non hanno ancora capito che le lotte sindacali del 3° millennio passano per la difesa dei precari, lavoratori a tutti gli effetti ma che evidentemente vengono considerati di "serie B" anche da chi dovrebbe difenderne le ragioni; 5) l'Italia continua a rimanere Italietta, senza troppe distinzioni tra Nord e Sud: in particolare, fa rabbia il fatto che nessuno spieghi che il miracolo Nord-Est si basa anche sulla "schiavitù da co.co.co" (oltre ad una massiccia evasione fiscale). Alla redazione di Repubblica un grazie per lo spazio e il consiglio di continuare a raccogliere queste testimonianze (potrebbero dare la sveglia a qualcuno). Saluti Indio di El Indio - 29 736. Sono 4 anni che lavoro a collaborazione... prima co.co.co. oggi a progetto ma il succo non cambia!Il guaio è che invece di sparire oggi sempre più servizi in questo settore si avvalgono di un contratto privo di diritti..e carico di responsabilità. E' il contratto di chi ha bisogno di lavorare e non può aspirare ad altro... di Adriano Loiodice - 28 - socio-assistenziale-educa 737. VIVERE NELL'INCUBO DI NON AVERE L'ANNO PROSSIMO UN LAVORO Lavoro dal marzo 2000 per l'Università di Palermo.Per il primo anno il contratto era di tipo subordinato anche se rinnovato ogni sei mesi. Poi sei mesi senza contratto e quindi solo contratti di collaborazione. Nell'ultimo, quello che mi stanno rinnovando per il 2004 2005 è stato introdotto un articolo in cui si chiarisce che queste prestazioni d'opera non si possono e/o potranno trasformare in contratti di tipo subordinato.Che futuro mi aspetta? Che garanzie posso offrire ai miei figli lavorando a singhiozzo? Di disoccupata naturalmente perchè se non ci saranno finanziamenti ad hoc alla fine del 2005 non mi verrà più rinnovato il contratto. Non mi resta che sperare che succeda qualcosa di veramente grosso un cataclisma socio, polico, culturale e perchè no anche naturale( anche la natura alla fine si ribellerà) che spazzi via tutte le ingiustizie di questo mondo. di maria rosaria cani - 44 - università 738. MA COSA FINISCE? finisce l'era delle co.co.co...... ma cosa finisce? Al posto di un contratto all'anno mi ritrovo con una decina o più di contratti a progetto, ma non cambia niente.... di Alessandro Forzoni - 33 - formazione 739. IMPUGNATE/LOTTATE/NON DATEVI PER VINTI Ragazzi, mi occupo di gestione del personale (consulenza del lavoro) e chiaramente a proposito di co.co.co. e co.pro ne ho viste di tutti i colori; il mio consiglio è, appena potete (cioè se vi lasciano a casa all'improvviso e quindi non avete nulla da perdere), di impugnare il contratto, di denunciare questi c.d. imprenditori, di dimostrare che eravate dipendenti facendo loro cacciare fuori tutti i soldi che hanno risparmiato sulla vostra pelle (e i soldi li hanno, state tranquilli); tentate, provare non costa nulla, è ora che certa gente la pianti di sfruttare il prossimo; la speranza è che il prossimo governo introduca almeno delle limitazioni nella durata, con obbligo di trasformazione in contratto di lavoro subordinato dopo, che ne so, almeno 6 mesi di co.pro... ciao e coraggio alessandro di Alessandro e basta - 37 - risorse umane 740. LAUREA IN INGEGNERIA Tutte le mie esperienze lavorative sono sempre state legate a contratti atipici, dal CoCoCo alla prestazione occasionale, dal tempo determinato all'interinale. Da una fase iniziale (e l'inquadramento contrattuale come un problema minore) gli anni passano, le delusioni per mancate assunzioni aumentano, si cambiano più datori di lavoro ma non cambia la precarietà del rapporto; vedi i colleghi poco più anziani di te che hanno altri diritti, ti accorgi che per te la pensione sarà un miraggio.. cominci a sentirti un lavoratore di serie B, e nell'ufficio in cui lavori passa un muro invisibile che ti separa dagli altri! Le difficoltà affiorano nei momenti delle ferie, quando il tuo contratto scade il 31 luglio e te lo vogliono rinnovare dal 1 settembre.. oppure quando il giorno stesso della scadenza del contratto non ti hanno ancora detto se sei indispensabile per l'azienda oppure no! E' così dopo 4 anni di onorato servizio nei contratti atipici arriva anche la beffa dell'INPS che mi invita a votare i rappresentanti CoCoCo presso tale ente (il giorno in cui sono stati cancellati!). Ma passiamo al futuro: lavoratore autonomo, imprenditore di me stesso in un mondo del lavoro da pescecani. di Giovanni Fiocca - 31 - sicurezza sul lavoro 741. ATTENZIONE Ragazzi, il webmaster di repubblica cancellera` presto questo messaggio. Quindi affrettatevi ad iscrivervi sul sito di gruppo http://it.groups.yahoo.com/group/cococo_italia/ Mau di Mau Mau - 26 - ricerca 742. NON PERDIAMO LA SPERANZA cari colleghi,mi sento da un lato solidale e dall'altro in imbarazzo. Sono soidale perche' capisco che chi lavora in un call center o magari non ha una formazione spendibile veramente e' trattato da schiavo e in imbarazzo perche' nonostante una laurea ed una specialita' ho sempre lavorato da precaria ma queste situazioni di sfruttamento non le ho mai vissute, anzi in 5 posti di lavoro cambiati PER MIA SCELTA sono sempre rimasta in ottimi rapporti coi miei ex capi e a volte ho fatto il doppio lavoro (vecchio+nuovo). Gli stipendi sono stati vari, uno anche altissimo.Quello che pero' ho sempre fatto e'RISPETTARE I CONTENUTI DEL CONTRATTO(ho un bimbo di tre anni e le ore e i giorni di assenza me li gestisco senza problemi).Mio marito e' TD pero' simo andati via di casa a 26 anni...noi speriamo che la situazione migliorera' e nel frattempo non ci facciamo calpestare (mi sembra questo il problema VERO: RISPETTO delle persone e dei contratti!). nel frattempo per i piu' pessimisti dico:...ma vi iscrivete al gruppo COCOCO_italia o NO? mica le cose cadono dal cielo! bisogna organizzarsi per portare avanti le giuste istanze! ciao, Monica di monica lanzoni - 36 - pa 743. SENZA CONTRATTO Ho collaborato con una società per circa 8 mesi con un contratto di Co.Co.Co e finito il lavoro mi hanno lasciato a casa.Dopo 3 mesi mi hanno richiamata perchè avevano ancora bisogno di me promettendomi un contratto a progetto...che sono 4 mesi che sto aspettando di firmare...e inoltre di mese in mese mi comunicano se il mese successivo lavorerò ancora...mi hanno cque già detto che a dicembre non lavorerò,riprenderò a gennaio...grazie tante e Buon Natale anche a voi...alcuni hanno la 13°...e io non lavorerò neppure...e sapete perchè?Non perchè non ci sia lavoro ma per non dover essere un onere all'ufficio amministrativo che sarebbe costretto a ricalcolare il mio stipendio in base ai giorni di effettivo lavoro... di Nina B. - 25 - marketing 744. ALLA MIA ETA' ANCORA DEVO LAVORARE Sono 10 anni che lavoro con contratto Cocococo, per questo ho anche dovuto abbandonare gli studi e limitarmi a fare il ragioniere programmatore, non ho potuto farmi una bella villa, un macchinone da dirigente e potermi permettere di mangiare una bella pizza tutte le settimane. Nessuno mi ha fatto il mutuo e devo chiedere quasi l'elemosina per comprarmi le sigarette. Basta sono stufo di fare il co co co co. Me ne vado. di Luciano Perlotta del Zep - 74 - amministrazione 745. I GIORNALI PARLANO POCO DEI GIORNALISTI Il settore dei giornalisti è uno tra i settori dove i Co. co. co. sono la prassi. Con grande beneficio per gli editori, ma si è dato il via al precariato dialgante e alla qualità in ribasso dei giornali o riviste. Come è possibile che proprio i mezzi di comunicazione ifacciano finta di ignorare la propria condizione-struttura interna fondata sui contrattini senza peso? L'Italia è un paese dove gli anziano comandano. Mentre le giovani teste si accontentano dei Co.co.co. O vanno via. Si apra il dibattito sui Co.co.co nel mondo della stampa. A presto. di Samuele Giustra - 27 - Giornalista 746. LA GRANDE TRUFFA Con la Legge Biagi si è portato il colpo definitivo allo statuto dei lavoratori.Le aziende per anni hanno agito nella più bieca illegalità attraverso "contratti atipici" , l'Ulivo e successiv. il CdL hanno reso legale tale pratica malsana dando praticamente mano libera ai ns pseudo imprenditori/speculatori e quindi di ritornare ad u Italia anni 50 senza diritti ne' protezioni sociali.Guardate bene...tutte le principali aziende italiane , dalle telecom all'energia passando per il manifatturiero operano con una forza lavoro della quale + del 30% è composta da co.co.co , falsi consulenti , interinali ecc. ecc. : una vera vergogna.Le conseguenza si avvertiranno fra 20/30 quando le nuove famiglie non avranno pensioni con le quali vivere e , soprattutto , non potranno fungere da reale ammortizzatore sociale quali sono oggi.Spero che qualcuno rifletta seriamente a questo scempio perpretato ai danni dei giovani lavoratori facendo una vera riforma del mercato del lavoro.Tutto ciò , inoltre , porta ad una spaccatura alla base dei lavoratori tra chi ancora gode di qualche tutela e chi di tutele non riesce proprio ad immaginarsele...Ringrazio Repubblica per lo spazio concessomi. Grazie di Mario Simba - 40 - terziario 747. DIPLOMA DI PERITO COMMERCIALE. Non mi riguarda direttamente,ma nella mia azienda in 9 anni di lavoro, ho visto passare migliaia di ragazzi pieni di speranza e ricchi di competenze...ebbene, la Vodafone non ne' ha tenuto nemmeno uno!!!...a scadenza contratto tutti a casa e vai con una nuova tranche di disperati...Assumi competenze che saranno vanificate, senza la benche' minima prospettiva di un futuro migliore. Che Dio ci aiuti. Gabriele di gabriele migliaccio - 31 - TLC 748. CREATIVITÀ figli miei e precari tutti, augurate lunga vita (e relativa pensione) a noi genitori e ai vostri nonni .... In pratica non cambia niente (se non in peggio) ma lorsignori ci hanno dimostrato che esiste anche un welfare creativo: dal frivolo co-co-co siamo passati al piu' serio co.copro (dal greco "copros" = merda) E ce n'e' per tutti .... di maria rossi - 54 - lav.autonomo 749. D.LAUREA ING. DELLE INFRASTRUTTURE Da CoCoCo a CoPro di fatto la sostanza non cambia! Il datore di lavoro tende sempre ad "assumere" ottenendo il massimo e garantendo il minimo, al fine di pagare quante meno tasse possibili! In Italia un dipendente costa troppo ma ci sono tanti Collaboratori che non avranno mai pensione o ferie e che pur di sbarcare il lunario sono pronti (leggasi costretti) a sobbarcarsi una situazione che definire paradossale è troppo poco. Secondo me la collaborazione è per molti datori la via di fuga per legittimare un lavoro nero: si firma un contratto e poi si scopre che le mansioni e gli orari sono altra cosa... credo che in Italia siano all'incirca questi i ragionamenti che vanno x la maggiore... se poi vogliamo spostarci al sud, di certo la situazione non puo' che essere peggiore... mi chiedo solo una cosa: a parte l'euro, cosa ci accomuna agli altri Paesi della Comunità Europea? Sarebbe bello se potessimo "copiare" qualcosa di costruttivo ed edificante... La mia esperienza? Insegno e mi occupo di IT (per oltre 10 ore al giorno) senza prospettive per il futuro, nè economiche (attendo ancora le mensilità di Maggio) nè di crescita! In bocca al lupo a tutti i CoCoCo e CoPro d'Italia :) di Nicola De Fazio - 32 - IT / formazione 750. ANCORA SULLA SVIZZERA Per riprendere e precisare il discorso di A.A. sulla Svizzera, volevo dire che se da un lato sono d'accordo con A.A. nel affermare che in Svizzera le cose vanno molto meglio che in Italia, grazie a mio avviso al sistema di governo eccezionale e unico in Europa basato sui referendum e all'assenza del posto a vita, d'altro lato mi sembra ultra evidente che il nuovo sistema italiano è LONTANISSIMO da quello svizzero e per questo sono solidale con tutti i lavoratori che protestano in questo forum. In Svizzera, abbiamo diritto alla malattia (fino a tre giorni non si deve nemmeno presentare il certificato medico ! ti credono sulla parola), alle ferie pagate (20 giorni l'anno + le festività di Natale sono recuperate durante l'anno), alla pensione, al congedo non pagato (perchè no, per un viaggio, un corso di studi che non ha niente a che fare con il lavoro, il matrimonio) e da poco anche a 14 settimane di maternità (prima erano 8). Se si resta disoccupati, allora c'è l'assicurazione che vi garantisce il 70-80% del salario secondo la condizione famigliare per circa 500 giorni. Insomma altro che adeguarsi al nuovo sistema, RIBELLATEVI Vi vogliono schiavi! Coraggio... di Anna Anna - - (908 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:03:10) 751. MA CHI LEGGE QUESTI MESSAGGI? Carissimi, mi aggiungo a tutti voi per sottolineare lo sdegno per quella che e' una colossale presa per i fondelli... Un insulto all'intelligenza! Non cambiera' nulla perche' il sistema cosi' com'e' e' troppo comodo... Vogliamo parlare dei co.co.co (o co.co.pro che dir si voglia) e degli interinali nel pubblico? Sono - e rimarranno - il sistema per sfruttare giovani con competenze e tanta buona volonta' a prezzi assolutamente scontati... Io (laurea in giurisprudenza (110/110) + titolo di avvocato + master, etc.etc. etc.) ho lavorato come interinale per 1000 euro al mese (... a Milano!!!!). Sapevate che come interinale il contratto termina a luglio e ricomincia a settembre? Cosi' le ferie di agosto non pesano sulle casse pubbliche... Bello, no? A me sembra assolutamente scandaloso!!!!! MA NON SI VERGOGNANO? SPERIAMO CHE QUALCUNO (a parte noi...) LEGGA QUESTI MESSAGGI. Firmato: F.P. di Francesca (F) Paltenghi (P) - 33 - relazioni internazionali 752. IL PESO DELLE PAROLE Si scrive legge Legge Biagi ( Oggi ) o pacchetto Treu (ieri) si legge "CAPORALATO" Si scrive Flessibilità , si legge "PRECARIETA'" Perchè agli industriali piace la flessibilità ma quando gli stessi sono banchieri quest'ultima viene allontanata con fastidio? Le bollette non sono flessibili cosi' come i costi di una famiglia..... Spero che ciò faccia meditare---di Cesare Chiulli - 35 - IT 753. PERCHÉ ASSUMERE A TEMPO INDETERMINATO? Cococò, Copro, e tutti i rapporti di lavoro "flessibili" (solo da una parte), lanciano un messaggio chiaro alle imprese. Anche alle più piccole: perchè assumere qualcuno pagandolo il doppio di quello che lo si pagherebbe da cococò? Il mercato del lavoro si sta destrutturando con danno di tutti e i nostri GRANDI ECONOMISTI ITALIANI (a destra come a sinistra) non riescono a pensare di meglio che smantellare ogni forma di stato sociale relegandolo a una pura forma di carità per i casi più disperati e non ad un diritto che può far avanzare la società. Il resto è chiaro: una piccola o media impresa fattura centinaia di milioni esclusivamente con lavoratori cococò. I proventi vanno ovviamente all'imprenditore, che non li reinveste nell'azienda, ma accumula capitale privato, e il governo glielo detassa. Così si crea ricchezza? No. Si crea esclusivamente disagio e voglia di radicalizzare lo scontro sociale. I politici in buona fede dovrebbero capirlo. di Roberto Cococò - 32 - Giornalismo 754. QUELLI DEL COCOCO... da due anni ho una piccola casa editrice. partito con 5 cococo dopo 8 mesi ne ho assunte due (tempo indeterminato); sono molto brave. degli altri 3 due erano delle persone giovani cui la scuola non aveva dato alcuna base (e non vedo perche' dovessi dargliela io con i soldi miei) e la terza era una persona mediocre. nell'ultmo anno le cose vanno benino e ho affiancato alle 2 indeterminate 6 contratti a progetto. 4 persone si sono rivelate di basso livello e non le ho rinnovate. due, molto brave(e credo con molto lavoro anche da altre aziende) mi hanno cordialmente detto che guadagnano molto di piu' e stanno molto meglio a non dipendere da nessuno. In effetti sono tanto brave quanto care, ma ne vale la pena. le persone di alto livello purtroppo sono rare. ora sto partendo con un altro gruppo di persone. spero di trovare dei collaboratori di livello per lo meno accettabile perche' la ricerca continua e' stressante e porta via un sacco di tempo. riflessione: non sara' che forse ci vorrebbe anche un po' di autocritica? e che magari le persone precarie dovrebbero poste non assumono +!quindi... di Massimiliano Cetta - 39 - editoria 755. SPERIAMO DI ANDARE VIA......PRIMA DI MORIRE Leggo gli altri messaggi e per certi versi mi rincuoro, mal comune......; certo che tutto questo è triste, un paese alla deriva imprenditori incapaci, nessun investimento in formazione e nuove tecnologie ( in qualunque altro paese prenderei il doppio di stipendio), microaziende gestite da cocainomani esaltati, licenziamenti( quando uno è assunto) a tutto spiano, precarietà a vita per altri, nessun riconoscimento per gli studi svolti, stipendi da morti di fame......onestamente non vedo domani unica soluzione andarsene......ma dove? ogni posto va bene......che tristezza.... Grazie per lo sfogo di Enrico ALOHA - 31 - INFORMATICA 756. LE RATE DELLA LAVASTOVIGLIE Ho sempre lavorato, in settori e tempi diversi, come co.co.co. Durante l'ultimo anno come consulente commerciale. Era un vero co.co.co perchè non avevo obblighi di orario o di subordinazione e la cosa mi andava bene. Ma quando ho voluto acquistare una lavastoviglie del valore di duecentosettanta euro che poteva essere finanziata in undici rate da ventisette euro l'una, nonostante guadagnassi mediamente (perchè in realtà il lavoro era a percentuale) quasi duemila euro al mese, mi sono visto rifiutare la richiesta di finanziamento e ho dovuto pagarla in contanti. di Dennis Calabrese - 30 - commerciale 757. CARO MASSIMILIANO CETTA (754) Il settore dell'editoria è il peggiore dei settori... chi lo conosce sa benissimo (e se pensa il contrario o è in malafede o scende dalla montagna con la piena) che un ragazzo che inizia a scrivere con un cococo viene pagato "a numero di battute" con compensi pari a 2-max.10 E. lordi, spese a suo carico, e se magari ha intenzione di mantenersi da solo non riuscirebbe a far fronte a qualsivoglia spesa. Secondo, viene lasciato allo sbando a imparare la professione da solo, (che spesso non fa nemmeno male) senza alcun appoggio, rischiando perfino delle querele (se fa il suo mestiere bene, e non si limita alle marchette). Dunque, da una scrittura "a cottimo" il giornalismo non guadagna certo in qualità e in nuove voci disinteressate e obiettive. Dunque: non resta che impegnarsi e tenere duro per qualche anno, finché si scopre che i giornali (quotidiani) non assumono nemmeno in prospettiva fra dieci anni (se non qualche raro caso di parentela e ruffianamenti che ledono la dignità professionale e umana). Altro che autocritica... è un dato di fatto! Cococo uguale bassa qualità, e in più favorisce la creazione di due tipi di lavoratori: chi l'ha trovato 10 anni fa e chi lo trova ora. di Giorgio Pelosi - 29 - giornalismo 758. LAUREA IN LINGUE ORIENTALI Laureatomi 110/110 e lode a 24 anni in Giapponese mi sono ritrovato all'indomani della laurea di fronte ad una difficile scelta: il precariato (lo si chiami Co.co.co o a contratto) per qualche periodo in attesa della chiamata per la leva o la ricerca di un lavoro all'estero. Bene, mi è bastato mettere un annuncio su internet e dopo pochi giorni sono stato chiamato da una multinazionale a lavorare in Olanda. Certo, il lavoro di helpdesk tecnico può non essere definito il massimo ma mi ha dato la possibilità di approfondire le mie conoscenze linguistiche, tecniche e manageriali e piano piano mi sono fatto conoscere all'interno dell'azienda, senza dovermi piegare alla volontà di nessuno. Oramai vivo in Olanda da un anno, ho ricevuto un aumento ed una nuova posizione di maggior responsabilità dopo appena sei mesi di lavoro e se provo a lavorare oltre l'orario previsto (9-17,30) mi guardano tutti come se fossi un marziano!!Coraggio e guardatevi attorno, le possibilità sono infinite!! di Loris Scarpa - 24 - IT 759. PER ENRICO ALOHA "Microaziende gestite da cocainomani esaltati" Hahaha! Grazie per la risata, sei un grande. Una definizione cosi' merita una medaglia. Io quando feci un colloquio per un posto di chimico mi stressarono 1 ora sul fatto che 1) lo spazio di lavoro deve essere tenuto pulito e 2) lavorare con le donne e' difficile perche' sono gelose dei loro segreti e pettegole. Non ho mai saputo in cosa consistesse di preciso il lavoro in se', ma credo che quelli che mi hanno fatto il colloquio facessero uso di allucinogeni o peggio. Fai la valigia, ovunque e' meglio che qui. di Fiorenzo Zarrillo - 35 - ricerca 760. "Insomma, che Lei una lavoro vero, non l'ha mai fatto.." questa la domanda retorica e beffarda che mi sentii porgere qualche tempo fa ad un colloquio di lavoro. No, se con lavoro vero intendiamo un posto con contratto a tempo indeterminato e tempo pieno. La forma contrattuale che più si è avvicinata è stato un incarico triennale dell'università, a tempo parziale. Dimenticavo, sono psicologa e, al giorno d'oggi, disoccupata. Da quando cioè è terminata la ricerca per cui ho lavorato come co.co.co. per più di due anni con contratti, mediamente di sei mesi in sei mesi. Fortunatamente, sono una persona sufficientemente ottimista, per cui non mi sono mai fatta assalire dall'ansia da fine contratto. Ciò non toglie che ora, con una figlia di nove mesi, io sia in ricerca di una lavoro; che in termini di probabilità, dato il mio ambito, sarà un co.co.pro. a tempo parziale, senza permessi retribuiti, nè ferie, nè starordinari, nè mutua. Ma fortunatamente sono una persona sufficientemente ottimista da sapere anche che mia figlia non si ammalerà, che mia madre sarà ancora disponibile ad accudirla e che il tempo delle ferie è così lontano, che cadrà nel mio prossimo periodo di disoccupazione. di Brunella Ruffa - 761. PER DANIELA GERI "COMPILAZIONE DEL MODULO" Mi scusi Daniela, volevo farle notare che forse è stata troppo critica nei confronti dei laureati che hanno scritto il titolo di studio nel campo Titolo del form (modulo di compilazione). Io mi occupo quotidianamente della realizzazione e progettazione di suddetti form.. e le assicuro che sarebbe stato meglio scrivere "Titolo del mesaggio" piuttosto che scrivere solo Titolo. Se una persona ha la laurea non vedo perchè non debba sbagliare quando la descrizione di un dato è ambigua. Per il resto sono daccordo con lei. Un saluto a tutti. di sviluppatore web - 26 - telecomunicazioni 762. CREARE NUOVO STATO SOCIALE IN FUNZIONE DEI NUOVI RAPPORTI DI LAVORO Sono Architetto, e ho lavorato per diversi anni come Co.Co.Co. Quello che mi stupisce come fino adesso in Italia esistevano solo due forme di rapporto di lavoro:Imprenditore o dipendente, infatti lo stato sociale attuale è fondato sul capofamiglia dipendente protetto dal sistema. Questo ha funzionato benissimo fino a 10/15 anni fa. Ora in una società libera un giovane dovrebbe decidere che tipo di rapporto di lavoro instaurare, ma questo da fastidio a molti. Questa consapevolezza,non è utile sia agli interessi della confindustria, e sia a quelli del sindacato perchè non in linea ai suoi interessi di tipo collettivo.Così mi sono trovato abbandonato o non aiutato da entrambi le parti, da una parte sfruttato, e dall'altra ingnorato perchè la mia libertà di iniziativa non rientra nelle logiche dei contratti nazionali. Quindi entrambi le parti hanno interesse a mantenere questo stato sociale non fondato sulla liberta individuale ma dalla appartenenza a gruppi sociali. Ecco... ora sono solo, senza mezzi... nè di avere un prestito per iniziare un'attività... nè avere una forma di copertura sociale in quanto non dipendente... di Paolo Foggetti - 36 - Architetto 763. DIPLOMA DI MATURITÀ CLASSICA. LAUREANDO IN SOCIOLOGIA [1] Inutile dilungarsi sugli svantaggi, ormai “svelati”, dei contratti atipici: rispetto al lavoro nero impongono oneri fiscali per finanziare “diritti acquisiti” che noi parasubordinati non godremo mai. Io ho cambiato 7 lavori in 8 anni; leggo di sputasentenze che ci rinfacciano di essere amorfi, querimoniosi, di non protestare mai con chi comanda. Io l’ho fatto: nel 2003 coi miei colleghi interinali, tutti operai specializzati come me, abbiamo scioperato per avere maggiori tutele (sciopero organizzato dalla “Triplice”); a nessuno di noi è stato rinnovato il contratto alla scadenza. Sindacati desaparecidos. 2004, nuovo lavoro più “prestigioso”, ho scioperato ancora (per l’art.18). Nessuna ritorsione. Unico assente in un ufficio di 60 persone. Reazioni: chi mi commiserava come un illuso idealista e chi mi guardava come un eroe(!). Non li biasimo: ragazzi prossimi alle nozze che per ottenere un mutuo hanno ipotecato la casa; magari col papà pensionato come garante per le banche; o le rate da pagare della macchina. E per chi dall’entroterra pontino fa 200Km per raggiungere RM tutti i giorni, l’auto è una necessità non un lusso. Qualcuno mi pare dicesse vogliamo il lavoro sotto casa. di Massimo Skazzo (di ROMA) - 30 - Servizi 764. 2 PARTE Non è gente che si può permettere di rischiare il posto! Io almeno non ho rate da pagare. Non consumo. Non spendo. Non aspiro. Non“vivo”. Leggo poi di qualche “imprenditore” che ci invita a mettersi nei suoi panni (mai che legga il contrario!). Il mio “capo” (perché nel mio lavoro, modestia a parte, sono bravo) quasi scusandosi di non potermi assumere, mi ha proposto di costituire una coop. e entrare a far parte del consorzio dove vendo i miei servizi da mercenario del flessibile. Ma per far impresa servono capitali e io non ne ho: chi me li dà?!?Le banche?Il Nano di Arcore? La Mafia? A dir il vero basterebbero40.000euro: il profitto è sicuro; io lo so: appalti e commesse li gestisco di persona; i soldi li tocco con mano. Ma non mi posso permettere di investire40.000euro a fondo perduto: per alcuni sono spicci, per me i sacrifici di una vita! I padroni rischiano?!? Io non credo che si faccia l’imprenditore per masochismo, ma per profitto. A conti fatti, il rischio di un imprenditore vale migliaia di euro, quello di un cococo800euro al mese! Indipendentemente dalle entrate dell’azienda. Almeno il mio“capo”(che mi paga il doppio) mi dice grazie; x me è già qualcosa. di Massimo Skazzo - 765. PROIEZIONISTA chiaramente la mia esperienza da co.co.co è stata un passaggio obbligato.spero di non ripeterla dal momento che con questo tipo di contratto si hanno prevalentemente doveri e pochi diritti.credo che la mia azienda mi rinnovera'il contratto questa volta con un tempo indeterminato:ne avro' diritto visto che ho 40 anni e ho lavorato sempre"in nero"? di sonia d'amato - - cinema 766. Sono stato un"co.co.co"per anni e conservo un ricordo bellissimo solo per le numerose amicizie che questa occupazione mi ha concesso.Oggi rifarei sicuramente un'esperienza simile ma solo per arrotondare quel guadagno attuale che,per via del carovita e soprattutto in una grande metropoli come Milano,non mi è di certo sufficiente per tirare eventualmente avanti sino alla fine di ogni mese.Il"contratto a progetto"è il degno erede di quella che non è di certo una scelta su cui puntare il rilancio occupazionale di un'intero Paese.E' un'errore pensare che si tratti di una realtà che,come dimostrano gli stessi Call Centers o istituti di indagini statistiche, punta soprattutto su giovani studenti, casalinghe o pensionati:c'è anche chi non trova altre alternative per via di un'età che non lo rende competitivo nel mercato del lavoro!.Oggi abbiamo a che fare con un mare di "opportunità",ma per costruire seriamente un futuro di ottimismo e speranza di miglioramento per ciascuno di noi "precari",ci vogliono casomai "certezze" di posti di lavoro a tempo indeterminato magari anche dopo un lungo periodo di gavetta iniziale. di ROBERTO PREDELLI - 767. SFRUTTATI, MORTIFICATI, RAGGIRATI E "DULCIS IN FUNDO" DERISI DAI MEDIA Avete mai visto quei servizi che dipingono noi giovani italiani come degli eterni "Peter Pan"? E quel film che ci ritrae a 40 anni ancora a casa con mamma e papà? Io sono un ragazzo che fa due lavori e sinceramente sentire la solita solfa che noi giovani non abbiamo voglia di lavorare mi irrita non poco. La verità è che noi lavoriamo più di un lavoratore assunto con contratto a tempo indeterminato. Il nostro stipendio raggiunge a stento gli €800, ovvero il costo medio mensile di un appartamento in affitto in una grande città. La nostra situazione lavorativa è precaria, quindi non c'è certezza del domani...e non possiamo fare progetti a lunga scadenza (matrimonio, figli, acquisti a rate, etc). Non possiamo neanche richiedere un mutuo per comprare una abitazione: le banche ci riderebbero in faccia vedendo il nostro contratto Co.Co.Co. Non possiamo stare male, non possiamo andare in ferie e ammesso e non concesso che arrivassimo alla pensione, prenderemmo una cifra più bassa di una persona che non ha mai lavorato! Insomma ci negano un esistenza normale e dignitosa. Che tristezza!!! P.S. Grazie per questo spazio repubblica.it!!! di Michelangelo Congiu - 32 - Informatica 768. DIPLOMA COMMERCIALE Dopo essere stata una lavoratrice in nero,sono diventata una co co co, contratti finiti a luglio..ripresi a settembre/ottobre..sospesi a novembre...ripresi a gennaio..paga oraria euro 4.60....per 20 ore settimanali....tanto per sopravvivere........grazie pacchetto treu...grazie legge biagi....una vergogna. linda cima di linda cima - 58 - telecomunicazioni 769. LAUREA E' UN'INSULTO ALL'INTELLIGENZA DELL'UOMO SI VERGOGNINO TUTTI I GOVERNI, DI SISTRA E DI DESTRA CHE, PER FAR VEDERE CHE CON LORO IL LAVORO E L'OCCUPAZIONE E' CRESCIUTA, HANNO PARTORITO UNA LEGGE SIMILE CHE VITUPERA ED ANNULLA IL LAVORO E I LAVORATORI di S. S. - 34 770. DIPLOMA COMERCIALE risposta a lettera 754 di massimiliano cetta - editoria Caro signore se non si è bravi - nelle telecomunicazioni non si potrebbe lavorare - telecamere che ti seguono anche quasi nel bagno...coch...che ti controllano alle spalle - un modo di dare lavoro da aguzzini. Lei nomina le poste ...come se parlasse del passato....ma nulla è cambiato...ancora assumono con lo stesso sistema...cambia solo il colore. linda cima di linda cima - 58 - telecomunicazioni 771. RIFLETTERE UN PÒ SULL'APPLICAZIONE DELLE REGOLE Ciao a tutti, io sono un ingegnere meccanico che lavora in uno studio tecnico. Dopo 7 mesi di contratto a progetto hanno deciso di assumermi a tempo indeterminato, quindi non ho granchè da lamentarmi. Ho notato però, grazie a molti colloqui fatti in precedenza due aspetti: - le aziende parlavano di contratto a progetto senza mai poi voler definire questo reale progetto, in pratica era lavoro dipendente; -le aziende ti offro lo stesso stipendio netto di un dipendente, ricordatevi che i dipendenti hanno tredicesima, ferie e TFR. Piccola critica nei confronti dei miei colleghi lavoratori: le regole ci sono, sta a voi farle rispettare. Secondo la mia esperienza, i datori di lavoro tentano subito di fare i furbi, ma smettono anche presto se vedono che non sei fesso. Tutto ciò è stato confermato da chi alla CGIL mi diede spiegazioni. Ciao a tutti e buona fortuna. BT di b t - 30 - studio tecnico 772. CO.CO.CO. E CO.CO.PRO. MASCHERATI dopo l'inutile laurea in legge comincio contratti di collaborazione coordinata continuativa che vengono rinnovati con cadenza molto variabile 3,6,7,11,12 mesi per circa 3 anni..la formula è soft, nel senso che lavoro come gli altri dipendenti(orario, gerarchie...etc altro che autonomia!) non ho ferie ma generosamente mi vengono pagate, in pratica lavoro come dipendente pur non essendolo ma mi vengono accordati alcuni diritti dei dipendenti senza esserlo (solo rimborso chilometrico e straordinario). adesso mi viene proposto un contratto di collaborazione a progetto ma non è cambiato nulla continuo a fare il dipendente mascherato ..mi hanno giurato che sarà l'ultimo e dopo sarò assunto "regolarmente"..mah..chi ci crede? problemi particolari non ne ho ma se dovessi pagare l'affitto o un mutuo o dovessi mantenere un figlio o se mi ammalassi le prospettive sarebbero nere. non credo che il professor Biagi intendesse così la riforma del lavoro, il governo ha stravolto la sua idea che voleva essere l'opposto di ciò che si verifica adesso...regolarizzare il lavoro di tanti giovani e non che lavorano come dipendenti senza esserlo. B.M. di B. M. - 30 - servizi 773. MATURITÀ ARTISTICA Beh, per quanto mi riguarda, il mio co.co.co. lo reputai una grande vittoria (attualmente non lo sono più), perché fu il risultato di una vertenza sindacale, visto che nonostante le mie otto ore per più di un anno, ero "inquadrato" con (udite udite) prestazione occasionale (lavoravo a testate ad uscita settimanale, come può essere occasionale???). Sì, con l'intervento del sindacato (cgil) il capo fu costretto a regolarizzarmi, poi arrivò l'ispettorato e poi l'imps a sanzionare, tuttavia dubito che abbia imparato la lezione. Il punto è che se si vuole, pretende, dal lavoratore flessibilità, allora la si deve pagare e profumatamente, si deve permettere a chi non ha malattia e ferie previste dal contratto di "riservarsele" privatamente. Flessibilità? Certo ma da tutte e due le parti, maggior compenso... La mia opinione è che purtroppo nel dare un mezzo per risparmiare ad un datore si ha già la sicurezza MATEMATICA che esso lo utilizzerà e, tra i mezzi per risparmiare, utilizzerà quello per lui più vantaggioso a prescindere dall'etica a questo allegata. Anche nelle grandi aziende. Adesso contratto a progetto? Legge Biagi? Ma Biagi sarebbe contento? (Non Enzo ovviamente, che non lo è..) di Saro cp - 28 - Pubblicitario 774. AMMINISTRATORE Grazie a questo contratto abbiamo potuto assumere un ex dirigente di una multinazionale che mai ci saremmo potuti permettere e che ora dopo due anni di COCOCO è nostro direttore commerciale e membro del CDA, ovvero nuovamente un COCOCO quali sono tutti glia amm.ri delle aziende. Stesso dicesi per altri due collaboratori con cui si sono fatti dei progetti ed impostate delle reciproche scommesse, poi vinte. Entrambi con contratti da ben oltre 40.000 euro e con reciproca soddisfazione. La flessibilità è un gran valore e le aziende serie sono in grado di sfruttarla e premiarla economicamente. di BRUNO DAL MAS - 38 - INFORMATICA 775. CO.CO.CO COPRO ECC Lavoro da 3 anni nel pubblico impiego con contratto formazione e lavoro.Premessa per ribadire che il precariato esiste dappertutto.Ma questa è un altra storia. Piuttosto volevo riflettere sul ruolo delle donne co.co.co o copro. Si fa un gran parlare del problema in Italia della crescita zero. Ma mi dite come fà una coppia a pensare minimamente di mettere al mondo un filgio con contratti del genere?Chi assume una donna che da un momento all'altro può rimanere incinta e quindi "costringere un azienda a conservarle il posto? asta con la demagogia e si faccia una seria politica per la famiglia in Italia. di Salvatore Policastro - 29 - Pubblico 776. MORTO UN CO.CO.CO SE NE FA UN ALTRO. Con questa voglio solo informarvi che i co.co.co. non sono morti, si sono solo trasformati. Chi faceva questo genere di contratti erano piccole ditte, come quella dove lavoro io, e nel farli usavano la scusa che i contratti regolari per dipendenti costano troppo. Beh ora hanno eliminato il cococo, ora c'è il contratto a progetto. Cosa cambia? Nulla. Nella mia ditta hanno licenziato chi era in co.co.co. (tutti) e poi li hanno riassunti in contratto a progetto. Quando scadrà il contratto a progetto li licenzieranno e li riassumeranno.. la storia andrà avanti così per sempre. I soldi che ci danno sono minimi (massimo 1000 euro netti) e non abbiamo tredicesima o premi vari. Non abbiamo nulla in mano e non possiamo dire nulla perchè alla fine ci servono quei soldi per vivere. Io dopo essere stato co.co.co sono stato assunto con contratto di formazione, solo per saltare il militare. Ora, a gennaio, mi rimetteranno con contratto a progetto. Questi contratti sono una disgrazia e non c'è nessun tipo di controllo.. Non sappiamo più che pesci pigliare.. di Enrico Serena - 24 - edilizia 777. COCOCO SCORCIATOIA PERFETTA Trovo i contratti di CoCoCo un'idea grandiosa e spero che le norme attuali si riducano ad una modifica più di forma che di sostanza. Gli anni 70/80 hanno introdotto una tutela del lavoratore che - pur partendo da principi legittimi - è esagerata e finisce, unita all'elevatissimo costo del lavoro imposto dal fisco, per frenare l'imprenditoria e quindi per danneggiare tutti. Molte aziende sono riuscite a creare occupazione passando dai CoCoCo che poi sono stati trasformati in assunti regolari, senza questa scorciatoia non ci sarebbe stato lo stesso risultato ed il numero di disoccupati risulterebbe oggi molto più elevato. Certo sarebbe più giusto eliminare i CoCoCo ed attuare una revisione legislativa più ampia ed una tassazione più ridotta, ma questo è molto complicato e lungo, quindi ben venga questa soluzione tampone. di Gianni Torchiani - 34 - informatica 778. RISPOSTA A 753 Non sarà invece che alle aziende grandi e piccole fa un gran piacere questa ignobile forma di contratto? E perché no poi? in questo modo si può sfruttare la gente e ricattarla come si vuole. Esistono persone mediocri e altre di grande professionalità, il contratto è tutta un'altra cosa. Il Co.Co.Pro è ai limiti della legalità oltre che della moralità, certo che a chi deve pagare meno contributi, a coloro che possono licenziare senza pensarci due volte, alle persone che possono rifiutare assistenza medica e ferie questo tipo di contratto va benissimo. Alla fine noi lavoriamo in questo modo solo perché è l'unico modo che abbiamo di lavorare, altrimenti sai che calci nel sedere vi daremo e sarebbero tutti meritati. Con questo contratto la nostra professionalità viene annullata per non parlare della nostra dignità di persone e di lavoratori. Non venite a dire che così è meglio, vorrei vedere voi al nostro posto. di Marino Buzzi - 779. ERA IL 754 NON IL 753 Chiedo scusa il messaggio precedente era rivolto al titolare della piccola casa editrice, il messaggio era il 754 non il 753. di Marino Buzzi - 780. LAUREA IN SC. BIOLOLGICHE Ciao a tutti! Anch'io faccio parte dell'allegra combriccola dei cococo!! Sono invalido civile e lavoro in un ente statale con questa tipologia di contratto ormai da 12 anni, con moglie e figlio a carico. L'unica mia fortuna e' che il mio capo mi concede senza problemi tutti i giorni liberi di cui ho bisogno ed ha sempre fatto in modo di rinnovarmi il contratto. Ecco, forse da questo punto di vista non posso certo lamentarmi, visto che da 12 anni a questa parte la situazione lavorativa in Italia e' vistosamente peggiorata, anche grazie alle scelte scellerate di questo assurdo governo! di Fabrizio Mattei - 36 - Ricerca biomedica ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (908 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:03:10) 781. Onestamente, per quanto mi riguarda sono stata Co.Co.Co. per tre anni presso un ente pubblico ed è stata un'esperienza formativa importantissima. Sono laureata in scienze politiche, ma al momento di trovare lavoro nessuno mi prendeva in considerazione per il solo fatto di avere un titolo di studio.........neppure nell'interinale! Per cui non mi sento di criticare in maniera assoluta una formula contrattuale che mi ha permesso di cominciare a lavorare, guadagnare e formarmi come "lavoratore"; prendevo circa € 1.200,00 al mese, uno stipendio di tutto rispetto (non so quanto si aspettano di guadagnare i giovani laureati alle prime esperienze!!!)adesso sono impiegata a t.d. (cat. D1) e non guadagno un centesimo di più!!!!!; non avevo ferie nè malattia, ma al momento della nascita di mia figlia ho ricevuto una cospicua indennità dell'INPS che viene riconosciuta a tutte le Co.Co.Co. che diventanno mamme! di Maria Alessia Carlucci - 30 - impiegata a t.d. 782. Ho letto molti interventi. Io faccio parte della schiera dei fortunati, cioe' di quelli assunti a tempo indeterminato nel lontano 1996. Laureata in Lettere oltre 10 anni fa, perfezionamento e master. Stipendio netto di 1000 euro. L'unica cosa che ho capito e' che TUTTI siamo sottopagati, demotivati, sfruttati e che le sicurezze economiche sono ormai un bene che nessuno puo' permettersi. La laurea e' diventata quasi un handicap perche' non solo non e' riconosciuta, ma le mansioni lavorative sono cosi' generiche che tutti possono fare tutto e niente. Nel mio piccolo ho sempre ritenuto che tutti co.co.co o tempi indeterminati dovessero avere gli stessi diritti, ma non e' cosi' perche' in una grossa azienda il co.co.co e' visto come il ragazzetto esterno che tra un po' scade. Quindi inutile insegnar il lavoro ma e' meglio sfruttarlo e sottopagarlo tanto tra un po' lavorera' un altro co.co.co. La "colpa" e' anche dei sindacati interni alle aziende. Sono approssimativi, incompetenti, faciloni e d'accordo con l'azienda stessa pur di conservare il loro piccolo feudo sindacale. di beatrice rendani - 33 - telecomunicazioni 783. I CO.CO.CO. sarebbero stati uno strumento formidabile per far emergere situazioni di fatto illegali (leggasi "lavoro nero"), se non avessero finito per diventare in molti casi una loro legittimazione. Mi spiego meglio: in molti casi (non in tutti, fortunatamente) il "datore di lavoro" non si è attenuto alle norme che regolano il contratto, una tra tutte quella che non vincola il lavoratore a prestare la propria opera in un luogo determinato e secondo orari regolari e definiti. Parliamoci chiaro, in molti casi i CoCoCo erano di fatto dei dipendenti, ma dipendenti senza diritti e senza tutela: sotto la minaccia (non tanto sottile e velata) di vedersi sbattuti fuori senza preavviso, in molti casi sono stati costretti a lavorare fino a 15 ore al giorno (sic!) e senza né ferie né malattia. Parlo per esperienze raccontate da amici (tutti nel settore ICT) ed anche per l'esperienza di mia moglie. Un incubo. Adesso lei è stata assunta, dopo un concorso, con contratto a due anni: dovrebbe lavorare 6 ore al giorno +2 rientri pomeridiani, di fatto lavora 12 ore al giorno (e meno male che lavora nella P.A.!!). Questa volta la velata minaccia è: niente figli o addio rinnovo. di Luca S. - 34 - P.A. 784. TROPPA PAURA Mi sono licenziato a gennaio04, lavoravo da + di 6anni con contratto indeterminato, dopo altri 7anni di indeterminato in altra ditta ed ora sono contento, finalmente. Lavoro a progetto, lavoro la meta' di prima e guadagno il doppio. Il mio non e' un lavoro comune,questo e' vero,lavoro per multinazionali nel campo della ricerca marina,vedi gas,petrolio, cavi telefonici e via dicendo. Non ho laurea, solo diploma. L'offshore e' un lavoro di sacrifici(lunghi periodi in mare senza contatti familiari), sono sposato, non ho figli per scelta. La troppa paura del titolo e' riferita a quelle persone che ambiscono al lavoro sotto casa, che non sono disposte a muoversi, trasferirsi, viaggiare, staccarsi dalle gonne della mamma, che li lava, li stira, e li soggioga. E' difficile per un laureato accettare di guadagnare stipendi da fame, concordo, ma il mondo e' veramente pieno di opportunita', rimanere fossilizzati, o aggrappati a richieste di comodita'stanziale e' da debosciati. A tutti i fifoni/mammoni: muovete le chiappe e prendete di petto il mondo del lavoro, se avete timore della mobilita' sara' propio quella ad impedirvi di muovervi. Auguri a tutti, Fabrizio di Fabrizio Occhiena - 38 - geofisica ricerca marina 785. IVA FORZATA Laureata Ingengeria edile a roma con 110/110, iscritta albo ing. abilitazione alla 494/96, conoscenza software ecc inviai e contiunuo tutt'ora ad inviare curriculum a studi di ingegneria e architettura e imprese edili, risultati raggiunti: pre conoscenza di amici un co.co.co che poi si rivelò una trattativa privata allucinate da cui sono scappata, mansione svolta: disegnatrice. Ancora per conoscenza ho lavorato per lo studio del mio professore con collaborazione saltuarie. Sempre per conoscenza, ho lavorato in un negozio arredamento, 2 anni come udite udite, "disegnatore tecnico" (contratto commercio netto in busta 981) + promessa di non sposarmi, prospettive professionali nulle. Volendo fare l'ingegnere edile ho aperto ora per ovvie ragioni P.I., piccoli lavoretti qua e là, mi chiedo tutt'ora cosa farò da grande; in compenso ho assistito più volte allo scarto di curriculum di donne con la motivazione: "età fertile!".....Vi basta o devo continuare?? Ingegnere Donna di Livia Piccoli - 32 - Ingegnere edile 786. Ho 31 anni sono laureata in lingue. Durante gli anni dell'università ho sempre lavorato, in nero. Poco dopo la laurea ho avuto il primo rapporto di lavoro con un contratto di collaborazione occasionale durato un anno. Nel gennaio 2002 ho trovato un nuovo lavoro, regolato da un contratto co.co.co. Nonostante la "flessibilità" del mio contratto, andavo in ufficio 5 giorni su 7 dalle 9 alle 18, se stavo a casa ammalata non mi veniva data una lira, idem nelle tre settimane di agosto in cui l'ufficio era chiuso. Gli straordinari (tanti) non mi venivano pagati, ma (almeno questo) potevo utilizzarli come ferie. Delle 7 persone fisse dell'ufficio, solo due erano assunte a tempo indeterminato. E, guarda caso, erano quelle che facevano meno straordinari e più ferie. Inoltre, con un contratto part time, prendevano i miei stessi soldi... Da poco mi sono licenziata: ho dovuto dare un preavviso di un mese, di liquidazione neanche a parlarne, e in più avevo 60 ore di straordinari non ancora recuperati, svaniti nel nulla. Adesso ho dei lavori come collaboratrice occasionale, ma so che in questo modo non avrò mai diritto a una pensione decente: sarò costretta, quindi, ad aprire una partita iva. di Claudia Bonaro - 31 - editoria 787. MA IL CO.CO.CO ED IL CO.PRO .... Capisco che un'azienda non voglia e non debba ,a mio parere, assumere una persona senza conoscerla professionalmente. Ma i vecchi contatti di formazione non bastavano? La persona la tenevi un anno o due a tasse dimezzate poi se veramante ti serviva l'assumevi. In Italia si tende a complicare il semplice. Abbiamo l'indole dei sotterfuggi ma come si dice : "Il pesce puzza dalla testa". di Marcello Esposito - 27 - Programmatore 788. DIPLOMA COMMERCIALE per 778 - MARINO BUZZI CONDIVIDO QUELLO CHE SCRIVE - SIAMO NELLE STESSE CONDIZIONI DI QUANDO LAVORAVAMO IN NERO NON CERTO PER NOSTRA VOLONTA'...NOI DONNE RARAMENTE VENIVAMO ASSUNTE PER PAURA CHE RIMANESSIMO IN CINTA.....SIAMO RIMASTE PRECARIE....A DIFFERENZA DEL BOZZOLO PUBBLICO CON ASSUNZIONI POLITICHE....LE UNICHE PROTETTE.....VEDI I 9000 ESUBERI DELLE POSTE O ALITALIA ....RAI.....ECC.ECC. UNA VERGOGNA CHE ANCORA DURA... CITTADINI DI SERIE A ....CONTRO SERIE B......... linda cima di linda linda - 58 - telecomunicazioni 789. LA FINE DI TANTE OPPORTUNITÀ La fine del cococo rappresenta per me la fine di tante opportunità che non potrò sfruttare più. Alla scadenza del mio contratto, ovviamente non rinnovabile, la prevista 'trasformazione' in dipendente era talmente svantaggiosa da non poter essere presa in considerazione. L'ipotesi più probabile? La partita iva. La legge così com'è non credo sia molto utile, il lavoro dipendente è ancora troppo costoso per le aziende. di Matteo Grube - 33 - ICT 790. IN UN GIORNO SOLO 30 ADESIONI! SVEGLIA!! Questo il testo del messaggio di ieri "Rivoluzione sarà!! Creeremo un partito e faremo il culo agli industriali e del governo!! Per prima cosa creeremo un sito internet su cui possiamo iscriverci tutti e poi ci coordiniamo. Siamo circa tre milioni, con le nostre famiglie possiamo arrivare al 20% dell'elettorato. creeremo degli gruppi di studio per capire come effettuare una riforma del lavoro che ci dia gli stessi diritti di quelli a tempo indeterminato! Facciamo sentire la nostra voce, basta con lo sfruttamento!! Ma bisogna agire! Le nostre pene non dureranno più di un anno!! ma non dobbiamo metterci nelle mani dei governi nè di destra nè di sinistra (sono la stessa schifezza!!)" Abbiamo bisogno di tutti in 30 non si va da nessuna parte iscrivetevi http://it.groups.yahoo.com/group/cococo_italia/ di Alex Montano - 27 - consulente 791. TUTTI IN TELEVISIONE SCRIVETE A : [email protected] PROPONETE DI DEDICARE UNA SERATA A QUESTO PROBLEMA CHE COINVOLGE CENTINAIA DI PERSONE* UN'UTILE INIZIATIVA PER PORTARE IL CASO IN TELEVISIONE....FINALMENTE!!! di STEFY B. - 32 - P.A. 792. LAUREA Io fortunatamante ancora di collaborazioni non ne ho avute ma da quando mi sono laureata in scienze politiche circa 3 anno e mezzo fa , ho sempre collezionato contratti a termine e da 2 anno e mezzo lavoro tramite le agenzie interinali.Al momento sono impiegata commerciale all'interno di un distributore di prodotti informatici da circa 15 mesi con due mesi di buco ,gennaio scorso e agosto 2003, perche' mi era scaduto il conratto e ovviamente nessuno te lo rinnova ad agosto quando si va in ferie , e a gennaio sono rimasta a casa perche' non si sapeva se mi avrebbero ripreso o meno.poi e' andata bene perche' da febbraio fino al 31/12/2004 soro' dove sono ora .Ma mi sta gia' salendo l'ansia di di fine contratto, a pensare di dover passare un altro Natale senza sapere come sara' il mio futuro lavorativo del 2005 mi distrugge.E poi le prospettive sono quelle di un co.co.pro.Ma io voglio come milioni di altri giovani, pianificare il mio futuro, ma come faccio se non so di poter disporre di un reddito sicuro?Me lo farei spiegare da chi ha attuato le nuove leggi, vi assicuro che gradirei volentieri un incontro con quelle persone!!!!!!un in bocca al lupo a tutti i precari.Giorgia di giorgia poletti - 30 - azienda informatica 793. MATURITÀ CLASSICO-LINGUSTICA lavoro da 6anni usufruendo di forme contrattuali cosiddette "atipiche", ora il mio inquadramento si è trasformato in un contratto a progetto, guadagno 4.16 euro "lordi" l'ora, e come orari effettuo un vero e proprio lavoro dipendente, sono infatti controllata e ripresa (se ritardo ecc ecc.) da un capo che lavora nell'ufficio a fianco al mio, il quale una mattina tramite mail ci rende partecipi di un "memorandum disciplinare", che vi riporto (magari un un altro msg perchè qui non c'entra) per far "capire" che l'unico vantaggio di questa forma contrattuale,la flessibilità,non sappiamo nemmeno cosa fignifichi ...e se VOGLIAMO CONTINUARE A LAVORARE..O è COSI' O NIENTE! che dire..... di sara cresci - 26 - telecomunicazioni 794. Prima esperienza lavorativa: Co.co.co nel Comune di Bologna, poche prospettive ma apparentemente tanti soldini per un neo laureato. Dopo pochi mesi ho trovato un'occasione per occupare le ore libere che mi rimanevano e così ho accettato una seconda collaborazione ma questa volta a Padova. Così ho trascoso un anno su e giù fra queste città sempre alla ricerca di un'occasione migliore. Poi è arrivata la riforma e a Padova da co.co.co. sono passato "a progetto" ma a parte il nome nient'altro è cambiato! Dopo altri tre mesi: stesso contratto ma a tempo pieno a PD. Ora mi prospettano un tempo determinato per un anno. Un obiettivo, quello di poter godere dei diritti di una lavoratore dipendente, l’ho raggiunto... vedremo il seguito! di Claudio Papaleo - 27 - Energetico 795. LAUREA Dopo 9 anni di CO.co.co nel 2001 ho iniziato la mia attività autonoma con partita iva. I primi 2 anni sono stati molto difficili, poi è iniziata una crescita lenta. Adesso mi sento un uomo libero e vedo il passato con una certa rabbia per un lavoro svolto da dipendente senza alcuna tutela tanto vale fare l'imprenditore........ di Paolo Polverosi - 38 - consulenza 796. DIFFICILE FARE PROGETTI ANCHE A BREVE SCADENZA ! COCOCO:sulla carta non vincolo d'orario e di subordinazione.Di fatto,lavoro quotidiano presso il cliente,gli orari sono quelli dei suoi impiegati,+2/3h. x un totale di non - di 10h effettivamente lavorate al dì,a volte anche di sab. o dom.(x attività ke potevano bloccare l'operatività in altri gg).I festivi lavorati non pagati ma recuperati con giornate di assenza.E il prezzo del tuo lavoro non lo fai tu! Parente stretto del COCOCO è il consulente a P.I. modalità spesso proposta da coloro per cui si lavora.Stesse regole di cui sopra,qualche euro in + xchè le tasse sono differenti;ti pagano il giorno lavorato,pagamento a 60gg datafattura finemese:di fatto poi i gg diventavano 90.E ogni 3mesi devi anticipare 2 mesi di IVA già fatturata (ma non ancora incassata).Contratti scritti? Manco a parlarne: semplici lettere d'incarico con visibilità tri-semestrale(quando và bene).Malattia e Ferie sono assenze e quindi non pagate.Contributi,INPS etc. te li paghi tutti come un vero libero professionista ma il prezzo del tuo lavoro non lo fai tu! Ma il lavoro ti piace! Adesso sono impiegato amm.vo liv.B3: il lavoro non mi soddisfa ma ho un contratto a t.ind. e posso fare un mutuo x la 1° casa. di Andrea Monaci - 36 - Informatica - Reti 797. Ho iniziato la mia esperienza come Co.co.co nel lontano 1992. Allora non esisteva tale inquadramento, ma le regole erano simili. La ricerca di un'attività che desse ampi margini di autonomia mi spinse ad una scelta del genere; raggiunsi lo scopo che mi ero prefisso: un lavoro essenzialmente autonomo, con retribuzione commisurata all'impegno e, soprattutto, ai risultati. Ho interrotto l'esperienza, che considero tutto sommato positiva, per divergenze con l'azienda a cui fornivo i miei servizi. L'unica nota negativa: la scarsa tutela; a cui si è cercato di ovviare dal 1996 in poi con l'introduzione del contributo pensionistico. Non si tenne in considerazione, però, che molti Co.co.co, me compreso, hanno una storia contributiva alle spalle, da lavoratori dipendendenti o presso altre gestioni Inps; in conseguenza di ciò non è stata prevista la cumulabilità dei contributi di gestioni diverse. Ora mi ritrovo alcuni anni con contributi Inps da lavoratore dipendente e alcuni anni da Co.co.co con la conseguente penalizzazione ai fini contributivi. Ciò non è corretto perchè le annualità di lavoro che ho prestato valgono come quelle di ogni altro lavoratore. Perchè una tale disparità? di Sergio Di Matteo - - 798. IL MEMORANDUM DISCIPLINARE DI UNA CO.CO.PRO "la presente per ricordarvi le regole basilari da seguire durante lo svolgimento del vostro lavoro:1.E'obbligatorio slogarsi da intranet in pausa pranzo:tutti i full time devono slogarsi 1 ora;in caso di ritardo la pausa pranzo deveessere concordata con il sottoscritto,non potrà essere inferiore a 20/30 min(tempo minimo necessario per mangiare ed andare a prendere un caffè).Chi non effettua un orario full time ha ugualmente l'obbligo di slogarsi in pausa pranzo.vi informo che le modifiche effettuate sul sito intranet hanno finalmente ripristinato le funzionalità di controllo;da ieri quindi,(come già in passato),verrà monitorato il log degli operatori per verificare ci"irregolarità".Dobbiamo garantire la continuità del servizio anche durante l'orario di pausa pranzo;le pause quindi saranno così suddivise: S.:12.30 - 13.30 F.13.00 - 14.00 F.13.30 - 14.30 2.Lo stato del telefono deve essere sempre "DISPONIBILE",L'invio di un email, o il semplice invio di un fax non sono attività di una complessità tale da giustificare lo stato di non disp.4.Ricordo a tutti l'importanza del rispetto degli orari;il servizio parte alle ore9.00 per tutti.Confido nella responsabilità di tutti voi" di sara cresci - 26 - telecomunicazioni 799. L'ESIGENZA DI UN PROGETTO mi rivolgo a quella parte di insoddisfatti dal mondo del lavoro formato da laureati "recenti" (a cui appartiene anche il sottoscritto). il problema di questa fascia di persone, un vero esercito, è MOLTO spesso il fatto di credere che una laurea in tasca voglia dire elevazione sociale e economica DI DIRITTO. l'innegabile crisi del mondo del lavoro diventa troppo spesso una scusa che nasconde la totale o parziale assenza di un progetto personale. un progetto a lunga scadenza che comprenda sacrifici, sfruttamenti e tutto il resto porterà comunque, nell'arco di POCHI anni a risultati tangibili. un manager di una holding inglese ama dire definire così la formula del successo personale: 10% attitudine, 90% sudore. la mia opinione è questa: il mondo del lavoro ha bisogno di competitività, la legge biagi vuole questo. è giusto che chi si impegna abbia successo e chi non lo fa sprofondi. il problema è che c'è poco spazio alla competitività quando un buon 70% dei migliori posti di lavoro sono già in tasca di figli di papà o raccomandati vari. la realtà è questa. la legge biagi è giusta. sono gli italiani che non la sanno usare. di Matteo Guzzinati - 29 - praticante commercialista 800. DOTT.SSA LINGUE STRANIERE Due anni di co.co.co io e altre tre mie colleghe, vita da dipendente regolare con straordinari, trasferte, tutto forfaitizzato etc...etc... ora è finita e non siamo assunte ma ci è stato proposta l'apertura di un cooperativa arl. Con il mercato del lavoro che c'è oggi..chi ha il coraggio di rifiutare un offerta?? Sempre piu precarie..... In bocca al lupo a tutti 3 ex co.co.co di elisa cristofori - 30 - impiegata 801. È SEMPRE LA STESSA FREGATURA! Sono stato co.co.co. per un anno, e nello scorso dicembre sono diventato un lavoratore a progetto. Differenze? NESSUNA. A parte il fatto che il "progetto" è una totale buffonata, mi impongono il rispetto di orari e direttive (come se avessi un contratto a tempo indeterminato), non mi pagano gli straordinari, non godo di ferie retribuite, non riceverò TFR, se mi ammalo per più di 30 giorni o se il Direttore del Personale ha la luna di traverso l'azienda può licenziarmi con una semplice lettera e 30 giorni di preavviso, non ho buoni pasto, non godrò mai di una pensione, nessuna Banca mi concede un mutuo, ed ovviamente non posso fare alcun serio progetto di vita. E adesso....trattengo il respiro fino al prossimo rinnovo contrattuale! di Anonimo Romano - 33 - credito 802. In questo momento sono molto lontana dalla mia Italia, mi trovo esattamente a Macau nel sud della China e sto lavorando come Chef in un ristorante italiano. Faccio il cuoco da sette anni e ho avuto quattro anni fa una esperienza come co.co.co.. Come stipendio avevo una percentuale sui guadagni, e questo non era male anche perchè mi spronava a migliorare sempre di piu' il mio lavoro. La nota negativa erano la malattia e le ferie, non pagate. Ma adesso il problema in Italia non è solo questo. In reltà ce ne sono troppi. La poca affidabilità, la precarietà, la non fiducia nelle donne come forza lavoro, lo sfruttamento (ho lavorato per quattordici ore al giorno per sei giorni alla settimana per sole mille euro al mese), una classe politica allucinante (non importa se di destra o di sinistra).....ma anche noi lavoratori spesso non portiamo un buon esempio: Mesi interi trascorsi in malattia a casa per un raffreddore o per addiruttira niente...a volte troppo mammoni, e incapaci di una minima iniziativa, andiamo al lavoro solo per lo stipendio..dovremmo tutti farci un esame di coscienza, cercare di migliorare noi stessi e poi migliorare la nostra società, soprattutto per i nostri figli. di francesca angori - 26 803. RISPOSTA A 723 Certo, si può sempre cercare un lavoro a tempo indeterminato mentre si fa un lavoro a progetto... quando l'hai trovato fammelo sapere, e soprattutto dimmi come hai fatto a fare i colloqui, visto che in teoria non hai orari e non sei dipendente, ma di fatto entri in ufficio alle 9.00 ed esci alle 18.00 (quando ti va bene)... A proposito... immagino che tu non debba fare mutui o pagare qualcosa a rate... di viviana cocopro - 29 804. Ho lavorato con contratto CO.Co.Co per ben 5 anni e mi sembrava una soluzione ragionevole lo stipendio era di 1.050,00 euro al mese 8 ore lavorative ( anche se il contratto non prevede una presenza costante nel posto di lavoro). Mi è stato detto dalla Direzione che questo era la migliore soluzione possibile essendo il nostro un settore in crisi e che non avrei trovato nulla di meglio dato che gli stipendi di questo settore sono i più bassi in assoluto. Straordinari e tanti sabato mattina naturalmente a gratis, ferie però retribuite (almeno questo)paura e angoscia ogni qualvolta desideravo fare una settimana di ferie ( da contratto non mi spettavano). Risultato? Ho cambiato lavoro adesso ho un contratto a tempo indeterminato molto ben retribuito, gli straordinari sono pagati in busta (come è giusto che sia perchè lavorare gratis non piace a nessuno)e la persona che mi ha sostituito ha attualmente un contratto in regola (ha picchiato i piedi) sottopagato. Ovviamente la liquidazione non c'è stata e pensate in 5 anni di lavoro quanto sarebbe stata....Svegliatevi! Il lavoro di chiunque va regolarizzato pagato, è una questione di rispetto!! di antonella rossi - 35 - turismo 805. QUANDO IL CO.CO.CO. RAPPRESENTAVA UNA TUTELA Sono controcorrente. Nel mio piccolo studio di consulenza alla PMI, il co.co.co. era una vera tutela per le nostre risorse. Il business ha molti alti e bassi: parte un progetto e ci sono i soldi, ne chiude uno e siamo in bolletta. I consulenti esperti lavorano come liberi professionisti; per i giovani il co.co.co. era un legame professionale almeno sufficente ad ottenere la carta di credito che nel nostro lavoro è vitale perché permette di anticipare le spese. Non abbiamo accesso al credito bancario perché non abbiamo immobilizzazioni a garanzia: senza flusso di cassa, dopo due mesi non è possibile pagare gli stipendi anche in presenza di contratti futuri. A questo si aggiungono le difficoltà nell'essere pagati, particolarmente dal settore pubblico. Il co.pro. non risolve il problema perché fa riferimento a progetti che possono essere i più disparati per durata, flusso economico o partecipazione della risorsa specifica. Ora tutti i junior passano al ruolo di professionisti a partita IVA e non ne sono fiero. Il co.co.co aiuta le piccole aziende professionali e vorrei tornasse, magari stabilendo una maggiorazione minima (+15-20%) della retribuzione rispetto al tempo indeterminato. di Leonello Marselli - 42 - Consulenza direzionale 806. LE RETRIBUZIONI DEVONO INCLUDERE IL RISCHIO! Come tutti laureata, come tutti, da sempre con contratti a termine, o cococo, oppure simpatiche proposte tipo" stai un po' in nero, e poi vediamo", con datori di lavoro che ti fanno notare come fosse un regalo, che in busta paga hai un sacco di ferie non godute...." un bel regalo eh? Sei contenta?".. Ora, naturalmente, partita IVA. Alternative? Ma il problema è il livello delle retribuzioni. Se il datore del lavoro risparmia, il vantaggio deve essere ripartito con il dipendente, in modo che il rischio di essere cacciati dopo poco, sia controbilanciato da una retribuzione adeguata. La flessibilita', in linea teorica significherebbe anche questo. Che chi si assume il rischio viene pagato anche per quello. E invece si vedono dipendenti sempre piu' tutelati dai sindacati, che di noi non sanno che farsene, e non ci citano nemmeno. Che errore! Come si fa a pagare gente che non sa dove finira' domani, 1000 euro al mese? E poi parlano di sostenere la domanda...non capiscono che se uno non ha soldi per campare non spende? Tutto questo è il risultato della totale assenza di una seria politica economica. manca una strategia e il risultato, nel tempo, sara' l'instabilita' sociale. di maria costanza candi - 31 - giornalismo 807. EROI Eroe: "Essere mortale dotato di virtù eccezionali o vissuto in maniera eccezionale, e consacrato dopo la morte al rango di divinità."(Enciclopedia Encarta) Comincio a credere che i veri eroi siete voi. Quelli che pur subendo sopprusi ogni giorno, trovano sempre la forza per svegliarsi la mattina e sottoporsi alle ingiustizie quotidiane. Quelli che dalle esperienze negative hanno imparato ad essere umili, coscenziosi e altruisti. Quelli che pur essendo stati presi a schiaffi dalla vita, in fondo riescono ancora ad amare e a sperare. I migliori auguri a tutti voi, Antonio Anonimo di Antonio Anonimo - 808. ho lavorato con i famosi contratti co.co.co, non meno di un anno fà è come tutti è andata male. Sono stata assunta per tre mesi (i famosi tre mesi con rinnovabilità contrattuale)presso un centro medico polispecialistico diagnostico con la qualifica di impiegata (nonostante una laurea, e promesse iniziali diverse) con i famosi contratti co.co.co.ebbene quando la mia vita da un punto di vista lavorativo sembrava assumere una prospettiva interessante sono stata licenziata così come prevdeva il contratto iniziale, senza una spiegazione valida. di Carolina Sellitto - 29 - Impiegata 809. E' da ieri che continuo a leggere diverse testimonianze...di più o meno fortunati, io penso di non piangermi addosso, ogni giorno cerco di migliorare in ambito lavorativo...non tutti i co.co.co. sono da 1200.00 euro al mese. Io guadagno 650.00 euro al mese con un co.co.co. a tempo pieno e sono laureata. Vedete cosa posso fare...arrivo appena a fine mese quando non sforo...quasi sempre!!!!! di R LB - 27 - pubblico impiego 810. RISPOSTA A FABRIZIO (784) Caro Fabrizio, sono assolutamente d'accordo con te. Ho lavorato in Inghilterra, Paese dove la parola "disoccupazione" non esiste, dove la parola "flessibilità" assume il suo vero significato, dove i giovani guardano con "entusiasmo" al proprio futuro. In confronto all'immobilismo che esiste nella mia città mi è sembrato di sognare. Purtroppo però non siamo degli atomi indipendenti...nella vita ci sono delle persone di cui ci dobbiamo occupare e che non possiamo abbandonare. Non ci resta che stringere i denti in questo Paese, sperando in un miracolo o nel prossimo Governo di turno. Ti chiedo quindi di non parlare di mammoni/fannulloni o che ne so, non tutti hanno la possibilità di prendere in mano la propria vita come vorrebbero. di Elisabetta xxx - 27 - organizzaz. congressuale ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (908 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:03:10) 811. MAI LICENZIATO NESSUNO Nel discorso di fine anno il titolare della mia azienda ha dichiarato orgoglioso di non avere mai licenziato nessuno (costituita da tre soci). Fattura 500 mila euro l'anno e occupa solo ragazzi cococo "intercambiabili" che non appena trovano di meglio sono costretti ad andarsene perché non hanno una minima prospettiva di assunzione. Ci credo che non ha mai licenziato nessuno. Da quando ci sono i cococo ha lavorato solo con questi contratti. Controlla le e-mail, (anche quelle personali), applica gli stessi orari di un lavoratore a tempo indeterminato e non paga nemmeno i turni di notte e le ore di lavoro fatte in più. Ma come fa un'azienda che lavora solo con contratti cococo a tenere aperto sempre e a qualsiasi ora? Ma non ci sono controlli? Cosa fanno quelli dell'ispettorato del lavoro? Anzi, esiste un ispettorato del lavoro? Sarebbe ora di imbrigliarli questi imprenditori che chiedono sempre e non danno mai... anche perchè guadagnano, eccome. di Lorenzo c. - 25 - Comunicazione 812. NON REGGERA' A LUNGO.... Il sistema andra' a farsi benedire, si tornera' al medioevo, quando la gente non avra' piu' soldi neanche per mangiare, prendera' d'assalto le ville di quelle persone incompetenti che stanno al governo e allora si' che sara' vera rivoluzione!!! Berluska, occhio che la gente e' stanca.... di Picchio Picchio - 27 - IT 813. CHE POSSIAMO FARE? Ho 29 anni, sono laureata dal ’99 ed ho 2 master. Durante questi anni ho sempre cercato lavoro e mi sono state offerte possibilità di breve durata con contratti di collaborazione. Due anni fa dopo lo stage mi è stata proposta una collaborazione saltuaria per realizzare una piattaforma informatica che sarebbe servita per corsi di lingue on line per dipendenti di grosse imprese. Guadagnavo 700 euro al mese (e come me molti altri laureati) senza pensare che la collaborazione saltuaria veniva rinnovata ogni trenta giorni per un periodo di tempo che ha alla fine superato di gran lunga i tre mesi previsti dalla legge. E noi cosa potevamo fare? Una vertenza sindacale? Adesso lavoro da circa un anno in un laboratorio di ricerca universitario con un contratto di collaborazione a progetto. Faccio di tutto (come sempre dal ’99) non rispettando minimamente le mansioni previste dal contratto. Vedendo il continuo turn over ed i colleghi che se ne vanno (o meglio vengono mandati via senza spiegazione ne motivazioni valide) siamo costretti ad assecondare il sistema per evitare di uscire dalle grazie di chi ci dispensa del lavoro quotidiano rispettando orari lavorativi improbabili (flessibilità?), effettuando straordinari non retribuiti, evitando in tutti i modi di mancare dal posto di lavoro (anche per visite o per malattia) per non creare motivi di lamentela, ecc. Praticamente viviamo nel terrore di essere per qualche illogico motivo eliminati come pedine di una scacchiera che premia solo di valeria doveri - 20 - ricerca 814. L`ITALIA MI MANCA UN CASINO PERO`.................................. Buongiorno Ragazzi Io sono un ragazzo Catanese che vive da otto anni negli Stati Uniti o meglio viaggio tra l`inghilterra e gli stati uniti.....con una Laurea in informatica,appena finito i miei studi ho spedito CV in tutta Italia...Risposte nessuna nemmeno a dirmi grazie abbiamo reicevuto il suo CV ma il suo profilo non ci interessa... il motivo e` perche` non conosco nessuno in`Italia...ve ne` dovete fare una ragione ragazzi questa e` l`Italia da Nord a Sud non c`e` nessuna differenza credetemi!!!!....io sono attaccatissimo all`Italia pero` obbiettivamente bisogna ammettere che non c`e` spazio per i talenti veri DEVI AVERE LA RACCOMANDATA...oppure aspettare per un periodo di tempo indefinito finche` non trovi un lavoro sottopagatissimo :-)))))...e che non ti porta a nessuno sbocco professionale...Vedo l`Italia da lontano e soffro perche` so nel profondo del mio cuore che l`Italia non cambiera` mai..e cosi` o ti mangi sta minestra o ti butti dalla finestra :-))))))....Ragazzi fatevi coraggio fate le valigie e via volate via...non fatevi deprimere dal sistema ITALICO...se avete qualcosa da offrire non pensateci due volte tanto all`estero non bisogna viverci per sempre... di Guido Bulla - 30 - Informatica 815. 32 anni, laureato, masterizzato, vivo e lavoro a Roma ormai da 5 anni: CO.CO.CO. ieri, CO.PRO. oggi. Naturalmente, divido l’appartamento dove abito con altre persone. Del resto percepisco circa 1200 € al mese (neanche pochi per carità…). Il lavoro (per mia fortuna) ce l’ho vicino casa, la fidanzata piuttosto lontana, la famiglia lontanissima. In un anno percepisco – a esagerare, 10 mensilità (agosto non è retribuito, dicembre ce l’ho pagato fino al venti del mese, mentre a gennaio il contratto non comincia mai, per i soliti e annosi motivi, prima del 15). Da spalmare in 12 affitti. A conti fatti, in un anno riesco a mettere da parte circa 50€ al mese. Se non fosse che ad oggi ne devo già 1350 al dentista, mi verrebbe quasi da sorridere. di geremia ferri - 32 - servizi da rifondare 816. Laureata in Scienze Politiche, con tesserino da giornalista, dopo un anno dalla Laurea....NON CI CREDERETE...mi assumono a tempo indeterminato in una azienda sociale. Non vi dico il livello dell'azienda...depauperante a livello culturale e sociale, un'impreparazione generale che mette i brividi e fa paura, una smodata voglia di fare carriera schiacciando chiunque -e siamo una cooperativa sociale!!!- e senza nessuna competenza. Incompetenze e Impreparazione tali che mi deprimono: e se sei brava, ti levano dalle mani tutte le proposte che ti arrivano da altri Uno schifo. Questo è l'ultimo mese che lavoro per loro. Me ne vado e provo a fare la giornalista...sarà più difficile, avrò proposte di CoCoCo, ma almeno lavoro da sola, mi misuro con me stessa e con gente un pò più preparata. Ci provo e se va male, torno indietro...c'è sempre tempo per tornare indietro. di Anna Bocchi - 27 817. La Doxa di Milano, il famoso istituto d'indagini di mercato costringe chi diventa team leader ad aprire la partita IVA. Si passa da un contratto co.co.co, previsto per l'intervistatore, ad essere liberi professionisti. Dove si è visto un libero professionista alle dirette dipendenze della gerarchia dirigenziale superpagata e garantita. Si hanno gli stessi vincoli d'orario, il pagamento a ore risulta al netto pari se non inferiore a quello dei co.co.co. Ecco come si aggirano le leggi. Altro che legge Biagi. Le imprese già pagavano poco e vogliono pagare sempre meno. di Marco Rossi - - 818. CO.CO.CO E INPS Co.co.co da 9 anni con 24 anni alle spalle di lavoro dipendente, sono pienamente d'accordo con l'intervento 797 ed altri precedenti. l'Inps ci dovrebbe dare la possibilità di unire i due periodi di versamenti per il raggiungimento dell'età pensionabile. di nella veronese - 52 - Commercio 819. CO.PRO. = SCHIAVITÙ A febbraio ho trovato impiego in una società romana a 683 E / mese 8 ore al giorno 5 gg la settimana ed il mio lavoro era rivenduto a società come BDR a cifre da capogiro il progetto definito "pagine asp", diritti 0, subordinato ed in più quando ho chiesto alla CGIL come far valere i miei diritti ho dovuto fare lo spelling del Co.Pro. perchè non ne sapevano nulla!! Ho anche chiamato il numero verde del welfare e la signorina mi ha fatto notare che non potevo provare di essere COSTRETTO a fare un lavoro da dipendente. Ora lavoro con contratto Interinale a gennaio scade e poi.. l'incertezza. Ho scritto alle iene a mi manda rai tre a Maurizio costanzo a striscia la notizia a Ciampi al parlamento europeo ( l'unico che ha risposto asserendo che non è affare loro ) ed ancora oggi sento parlare di carta dei diritti dei cittadini Europei !?! Quali diritti ho ? Ho solo il dovere di pagare tasse su tasse! di Cybhunter - - 27 - IT 820. DOTTORE DI RICERCA Sono anch’io Co.Co.Co in una pubblica amministrazione, mi occupo principalmente di normativa comunitaria in materia di gestione e tutela delle acque. Vorrei effettuare alcune precisazioni riguardo alla nota numero 781: il contratto TD (tempo determinato) prevede degli emolumenti diretti ed indiretti che il contratto CoCoCo di solito non contiene e che la scrittrice (Maria Alessia Carlucci) non ha menzionato. Tra questi: il trattamento di fine rapporto, la tredicesima mensilità, i buoni pasto (che nell’amministrazione presso cui io presto servizio ammontano a 6,84 €/giorno lavorativo) il compenso detto produttività e inoltre versamenti pensionistici pari a circa il doppio rispetto a quelli effettuati per il CoCoCo. Non entro nel merito delle coperture per maternità, perché non le conosco nel dettaglio. Concordo sul fatto che i contratti detti atipici hanno permesso di smuovere il mondo del lavoro e consentono a molti di ottenere occasioni altrimenti inesistenti. Ho l’impressione che nel futuro ci saranno sempre meno contratti a tempo indeterminato e sempre più contratti a termine, per i quali bisognerebbe però garantire almeno le medesime condizioni economiche percepite dal personale di ruolo. A.Lanfranco – naturalista PhD di Anna Lanfranco - 37 - amministrazione pubblica 821. È FINALMENTE FINITA COL CO.CO.CO. SENZA PROSPETTIVE Lavoro nella scuola pubblica da 7 anni come impiegato amministrativo, e finalmente dal 1 settembre scorso ho ottenuto l'assunzione a tempo determinato dopo diverse supplenze e 6 contratti annuali (del tipo che hanno ispirato l'istituzione dei Co.co.co.), e veramente ne avevo ormai la nausea di quegli inutili contratti annuali che mi privavano di ogni diritto e mi negavano ogni prospettiva futura in quanto seppure lavoravo in continuazione ero pur sempre un "precario" e francamente se quest'anno non fossi riuscito ad ottenere la nomina a tempo indeterminato ma l'ennesima nomina annuale, mi sarei licenziato ed avrei tentato altra strada perchè ormai lo sconforto per il blocco delle assunzioni mi aveva demotivato, ero ormai stufo di lavorare come personale di serie B accanto a personale di serie A che aveva solo avuto la fortuna di non andare incontro a "blocchi di assunzioni" e francamente guadagnare lo stesso di un T. indeterminato (stipendio base)ma non avere neanche la possibilità di accendere un mutuo per acquistare la prima casa e dover pagare onerosi affitti, mi causava ansia e domotivazione, ma per la scuola l'incubo continua per molti che sono tutt'ora "supplenti annuali"!!!! di Corrado Campanella - 39 - scuola 822. Il tempo delle vacche grasse è finito da un pezzo per lun apolitica scellarata perpetuata in anni addietro fatti di sprechi, gent emandata in pensione dopo 5 anni e politici arricchitisi e di cui non importa un accidente del popolino. I valori si sono così appiattiti, che oggi a momenti avere o non avere una laurea non fa quasi differenza. Purtroppo. Ma è anche vero che c'è molta gente che col fatidico pezzo di carta in mano pensa che tutte le porte gli debbano essere aperte col lavoro sotto casa, stipendio sui 3-4 mila euro, ferie pagate, più tredicesima e quattordicesima. ovviamente mezzora per la sigaretta e il caffè. Esistono, garantito, persone del genere. Oggi vige una regola per tutti: pedalare e pedalare.L'arma vincente è avere inziativa e sapersi muovere. Perchè le opportubità ci sono basta saperle coglierle e interpretarle.La concorrenza di risorse umane è tanta che riuscire a tirare a campare è un risultato. Senza perdere tempo in associazioni, aggregazioni e mille parole che lasciano il tempo che trovano. Ognuno deve ovviamente cercare il lavoro più consono alle sue attitudini, ma senza aspettare che passi chissà quale treno dorato. di Andrea Loi - 30 - Internet /grafica 823. SALDATORE VENETO Mi go fatto la seconda elementare e dopo go impara' a saldare. So tacare de tuto, leghe con leghe e anca no. No go mai fadiga' a trovare lavoro anca se no so ne' lesare ne' scrivare e ciapo 2000 euri al mese quando anca no de piu'. Se te voi fare schei in Italia l'unica roba sensata che te poi fare xe lassar perdare la laurea a forse anca la scola superiore. Tanto chi che comanda ga si e no la tersa media e i ciapa paura se uno xe massa studia'. Ora vago a saldare, ciao a tuti. di antonio solda' - 35 - saldatura pesante 824. TRA I POCHI FORTUNATI.... Ho 26 anni, lavoro da 8 anni e non ho mai concluso ingegneria. Sono assunto a tempo indeterminato da 4 anni, prima avevo la partita IVA e lavoravo come consulente. La domanda è: perchè io in questi 8 anni non ho mai avuto problemi a trovare lavoro e anzi, spesso mi sono trovato nella situazione di dover rifiutare delle offerte? Occupandomi anche di selezione del personale, la risposta mi è chiara. Molti ingegneri pretendono di arrivare e farsi assumere a tempo indeterminato, a cifre che non esito a definire deliranti (totali inesperti che pretendono 1200€..), la maggior parte di loro NON vuole fare trasferte che nel nostro lavoro sono essenziali, molti non sono disposti a spostarsi nemmeno tra Genova (città nella quale vivo) e Milano.. Insomma, la sostanza è questa: Co.Co.Co. o Co.Co.Pro o quant'altro, l'essenziale è l'esperienza accumulata; esperienza che, se unita ad una certa dose di spirito d'iniziativa e d'abilità commerciale, può successivamente essere rivenduta a caro prezzo. Ho iniziato guadagnando 700€ al mese, ora ne guadagno 2000€ e ho prospettive di continua crescita, e non sono più bravo di altri, semplicemente mi so vendere. Saluti Claudio Di Stefano di Claudio Di Stefano - 26 - Consulenze d'ingegneria 825. E SE COMINCIASSIMO AD APRIRE QUELLE DANNATE SCATOLE CINESI? Lavoro da 3 anni come tecnico informatico per una piccola società che procaccia risorse umane a più grandi società informatiche.Cosa facciamo?Forniamo la nostra collaborazione tecnica a grandi e rinnomate società private e addirittura ad enti statali per conto di altrettanto importanti società informatiche, ma non siamo dipendenti nè dell'una nè delle altre.Come funziona?Noi entriamo e ci presentiamo ai clienti come tecnici di quella grande società alla quale hanno dato in appalto l'assistenza.La realtà è invece che la società che riceve l'appalto,non volendo neanche lei assumere dei dipendenti,cede in sub-appalto il lavoro ad altre società che a loro volta si rivolgono a società ancora più piccole, con un numero di dipendenti sempre minore a 15 elementi (per ovvi motivi), con lavoratori assoggettati da doveri ed orari tipici di un contratto a t.i. ma con i diritti che prevede un CoCoPro (quando non in nero), ovvero inesistenti.Risultato? Le grandi società risparmiano sui dipendenti ma paradossalmente sborsano ingenti somme,gli imprenditori si mettono in tasca bei soldi ed i lavoratori vengono pagati male e tardi (pensate ai giri di soldi!)e privati di ogni diritto. Giudicate voi! di Mauro Laurenti - 25 - Tecnico informatico 826. Approfitto di questo spazio per chiedere una informazione: se un giorno anche noi "poveri" co.pro. finalmente raggiungessimo l'agognato tempo indetermianto, sarà possibile cumulare i contributi versati nella gestione separata con quelli di un fututo lavoro dipendente? Potete darmi indicazioni sulla normativa vigente? Grazie. A proposito, sono co.co.co da 4 anni e con la legge Biagi sono diventata...co.pro! Che conquista!!! di Marina Vinci - 827. RISPOSTA AL MESSAGGIO 811 (LORENZO C.25 COMUNICAZIONE) Ma guarda, che dire, hai ragione!Anche nella mia ex ditta, quella che mi aveva assunto a tempo indeterm poi messa in aspettativa non pagata e costretta a chiedere il licenziamento (vedi msg 554),si vantano tutt'ora di non aver mai licenziato nessuno.Ci credo, la gente o se ne va da sola, o chiede di andarsene.Ti portano all'esasperazione!Poi ti senti sempre uno che spilla quattrini, un peso, un barbone che chiede sempre soldi e non fa niente.La ditta incassa, loro guadagnano e tanto, merito di tutti i lavoratori.Ma poi darti lo stipendio (minimo sindacale) è troppo! Io non so, forse sarei cosi' anch'io se fossi un imprenditore.Ma forse no, bisogna esserci portati alla bastardaggine e a non fare i conti con la propria coscienza alla sera, nel letto prima di dormire. Ciao a tutti! Un bacio! di Jessy James - 29 - attualmente P.A 828. Ho letto i vari racconti e condivido l'idea di chi si chiede,dove e SE',esiste un sistema di controllo da parte dell'Ispettorato del Lavoro o chi x esso;credo che l'assurdo sia che molti di questi contratti CO.CO.CO.sono stati applicati a persone che sono regolarmente in pensione,e che quindi con questa "barzelletta"non hanno mai lasciato il proprio posto di lavoro,sottraendo alla già precaria situazione lavorativa,posti occupazionali,esonerando in modo definitivo le probabilità d'impiego da parte di giovani o meno giovani che si trovano senza occupazione.Questa testimonianza Vi arriva da Napoli,lasciando alle VS.conclusioni con quale amarezza si vivono i soprusi consigliati dai Legislatori,e come si è sbigottiti,alla continua costatazione della latitanza delle Istituzioni. di anna amato - 829. SUPERIORE ITF, GRAFICA, OPERATORE SOCIO ASSISTENZIALE, LAUREANDA Dopo sette anni di contratto a tempo indeterminato ho deciso di cambiare e ho lavorato per un anno e mezzo con una cooperativa sociale di roma in un progetto di assistenza domiciliare ai malati di alzahimer con contratto cocopro. sono rimasta incinta e, appena la cooperativa ha saputo la notizia, mi ha sospeso dall'incarico dicendo che non ero affidabile e non mi ha più fatto lavorare. mi sono ritrovata senza stipendio da un giorno all'altro; inoltre, il minimo di copertura maternità che viene erogato solo dopo il parto è calcolato sulla media delle entrate degli ultimi dodici mesi. essendo stata sospesa al quarto mese di gravidanza, con cinque mesi di scopertura, la maternità diviene un assegno simbolico. grazie co.co.co. e chi li ha inventati di maria cristina cocopro - 37 - terziario 830. DIPLOMA No ho nulla di più da aggiungere a quello che Voi, esaurientemente, avete evidenziato nei Vs. articoli sull'argometo. Semplicemente io da 3 anni e mezzo ho un contratto CO.CO.CO, trasformato ora a Progetto, avendo, però, TUTTI gli obblighi di un lavoratore dipendente senza usufruirne dei benefici.Questa è la sorte di chi non fa parte dei grandi numeri (leggi Fiat Alitalia ecc.). Vi dirò che mi sono sempre chiesta perchè noi lavoratori del privato, inteso come piccole Aziende, siamo considerati di serie B e, quindi, poco e mal tutelati(a differenza degli Statali tanto e ben tutelati).Forse se gli Organi preposti fossero più attenti(3 anni di CO.CO.CO con busta paga mensile e contributi sempre dello stesso importo e all'Inps non puzza!) riusciremmo a far valere i ns. diritti. Grazie, saluti. di SABRINA CENTRONE - 38 - commercio 831. REDDITO DI CITTADINANZA PER TUTTI sono un cococo da anni:lavoro in progetti nazion., region. e comun. come operatore di strada e cioè progetti in cui il lavoro autonomo è prevalente. Mi piace il lavoro anche se i lavori del sociale sono malpagati(agli op. soc.,dopo 25 mesi di ritardo hanno rinnovato il contratto con un aumento di 80 euro,ora il contratto è di nuovo scaduto) C'è anche la mentalità dell'operatore-volontario al quale però è richiesto un continuo aggiornamento, per migliorare la propria professionalità (Es. gli operat. che lavorano con le "devianze" psichiche e sociali non vengono supportati e tutelati adeguatamente). Poi c'è il problema del contratto di cococo: minima indennità di malattia e di infortunio, no ferie pagate, no Tfr, contributi per la pensione dimezzati e una volta finito il contratto tutti per strada, alla ricerca di un nuovo lavoro. Unica soluzione: costringere i vari governi a riconoscere ai cococo e altre categorie un reddito mensile di cittadinanza nei tempi di lavoro e non lavoro che dia la possibilità ai precari di vivere decentemente, rendendo accessibili, con costi limitati i servizi pubblici e privati(sanità, trasporti, beni di prima necessità,telefono,energia elettrica,gas) di andrea danzi - 34 - sociale 832. SIAMO DIVENTATI MACCHINE CHE PRODUCONO SOLDI...AD ALTRI.... La nostra visione del futuro così è molto chiara .....faremo mutui e rate a vita anzi con il nuovo contratto vivremo alla giornata se continuano con gli aumenti neanche la mattinata riusciremo a vivere.In italia stanno esagerando, mi sa che scappo in un isola deserta e li so che la mia gionata la gestisco io e non altri ............ di john ohm - 30 - informatico 833. DIPLOMA ITC Ciao a tutti, Io ho lavorato con contratto Co.co.co fino a maggio poi per fortuna sono passato ad un contratto migliore.Vorrei dire che dopo tanti tentativi circa 3 anni fa mi sono reso conto che per iniziare a lavorare questa era l'unica via... e così ho iniziato.Ora cambia il nome del contratto ma le perplessità,l'incertezza e l'instabilita' di questa forma di contratto resta.La mia speranza più grande?Via Berlusconi e avanti con un nuovo governo e nuovi tipi di contratto che tutelino di più i lavoratori. Ciao, Nello di Aniello Marra - 25 - Informatica 834. IL CORAGGIO DI VALICARE LE ALPI Laureata in Lettere col massimo dei voti e la lode, un diploma di conservatorio, ho lasciato l'Italia il mese di giugno 2000, dopo vari e inftruttuosi tentativi di ottenere un qualsiasi lavoro che potesse meritare la qualifica di dignitoso. Oggi vivo a Parigi. Giugno 2004: ho vinto un concorso statale in Francia, entrando al CNRS (corrispondente del CNR italiano); ho la certezza che potrò dedicarmi alla ricerca scientifica per il resto della mia vita. Salario più che interessante, aumenta regolarmente ogni anno. Ho comprato una casa, trasloco tra due giorni. Ma soprattutto, mi sto abituando a considerare le cose basiche della vita di una persona (lavoro, casa, vacanze, viaggi) come eventi normali e non come pseudo miracoli riservati ad una ristretta cerchia di eletti. Mi sento di consigliare di lasciare l'Italia a tutti coloro che abbiano ancora dubbi. Questa patria ingrata non riconoscerà mai il talento dei suoi figli, è inutile sperare. Andate all'estero a farvi una vita decente, e tornate in Italia per vedere la famiglia, per le vacanze o anche solo per fare shopping, vedrete quanto è salutare approfittare del meglio senza dover subire il peggio... di Angela Tullio - 32 - ricerca 835. DIPLOMA RAGIONIERE In quanto neo-diplomata, l'azienda mi assume con contratto di apprendistato, 3° liv., durata tre anni. La legge sull'apprendistato dice che un lavoratore non può fare due apprendistati sulle stesse mansioni, però non vieta all'azienda, allo scadere del contratto, di riassumerti di nuovo come apprendista facendo figurare che lavori in un ufficio diverso con mansioni diverse. Così, dopo tre anni da apprendista di 3° livello, siccome alla scadenza del contratto non avevo ancora 25 anni, mi riassumono con un nuovo contratto di apprendistato di 2° livello (ossia ho fatto un passo indietro). I sindacati hanno chiuso non uno ma cento occhi, permettendo all'azienda di praticare questo iter con tutti gli apprendisti, che a essere precisi sono stati più di venti. Dopo qualche mese, all'ennesima ingiustizia subita, vado personalmente a litigare con il direttore generale: mi ha dato ragione e mi ha firmato un contratto a t. indet. Ho avuto fortuna: poteva anche dirmi, come viene detto a tanti, "quella è la porta". E che ne è di tutti quelli che non hanno il coraggio di andare a lamentarsi di persona o che non possono permettersi di correre il rischio? di malacorda : - 25 - 836. DIPLOMA SCUOLA SUPERIORE Ecco la mia esperienza di persona non più giovane. Ho lavorato per circa 20 anni come dipendente presso un privato "despota"; nel momento in cui credevo che la mia vita forse sarebbe terminata in quel lager, ho trovato un lavoro con contratto co.co.co. poi dopo 3 anni divenuto co.co.pro. Certo qualsiasi altra cosa, al tempo, sarebbe andata bene,per uscire fuori da quella situazione, ma oggi mi trovo in un grande bell'ambiente lavorativo, ma sempre con una spada di Damocle sulla testa. Sapete benissimo della crisi dell'editoria e naturalmente dalle nostre parti questa si è fatta sentire molto. Ho due figli, un mutuo sulle spalle e nel momento in cui la difficoltà si farà più grande per la mia società, cosa sarà di me? A 44 anni chi ti prende più? Certo che dopo circa 25 anni di esperienza è triste essere sconfitti da un sistema sbagliato, tu ce l'hai messa tutta, ma le istituzioni hanno cercato di affondarti. Tutela zero, pensione non ne parliamo (i miei 25 anni di contributi versati che fine faranno?), tutto un punto interrogativo. Ritengo che arrivati ad una certa età non si dovrebbe vivere più con le incertezze del futuro! Invece così è! Che schifo! di Sara Proietti - 44 - editoria 837. ASSURDITÀ DEL 2004 CARO editore 754...... se il tuo capo è un co.pro e la società per cui lavori (ovvero la società che ti fa i contratti da più di 2 anni) non sa cosa sai fare, cosa fai e in che modo... come la mettiamo???? di co pro - 28 - ingegneria 838. CHE DESOLAZIONE!!!!!!!!!!! salve, 24 anni laureato, masterizzato...ma è sempre la solita solfa...non sono ancora entrato nel mondo dei CO.PRO. ma penso che questa sorte malsana mi toccherà molto presto..ormai la laurea è come il diploma e il master come una laurea...debole!!!!!!! mando CV, mi propongono stage(è quello che sto facendo adesso)nn mi assumeranno e sarò di nuovo punto e a capo...nn ricordo il N° dell'intervento..ma sono d'accordo con chi dice che i laureati che si rivolgono al privato si dividono in due tipologie..chi ha trovato un lavoro 10 anni fa...e chi nn lo troverà adesso(!?!)...nn vorrei essere fatalista ma temo che questa situazione di collasso generale nn cambierà e saremo costretti a emigrare all'estero!!!!SOLIDARIETà A TUTTI!!!! di attilio de caprio - 24 - risorse umane 839. X ME IL CO.CO.CO È STATA LA SALVEZZA! sono nato povero e nn sono laureato. Vivevo a genova e nn trovavo lavoro,poi nel 2000 mi ha preso,come co.co.co,una ditta di milano. Nessuno voleva impegnarsi con contratti + seri con me ke nn potevo fornire nessuna sicurezza(avevo un know-how molto basso). Poi nel lavoro mi sono impegnato ed ora ho i contratti a progetto rinnovati ogni 6mesi e da 2anni con 21gg di lavoro guadagno 3000€ netti/mese! Il co.co.co. è stato l'UNICO modo x cambiare il mio futuro!X me è bello ke esistano 2tipi di contratto: - quelli SICURI x chi vuole vivere sicuro/tranquillo - quelli A RISCHIO x chi vuole davvero impegnarsi senza paura di rimanere disoccupato: Xchè una ditta dovrebbe mandarmi a casa se le faccio fare soldi? Cmq so ke i contratti a rischio sono belli da fare soprattutto dove hai la scelta di tante aziende,es.Milano xchè in certi Paesi è facile trovar lavoro?visto ke negli ultimi tempi vado spesso a Londra,la risposta mi sembra ovvia: i contratti lì spesso sono molto precari(senza sindacati ke nn permettono il licenziamento nemmeno delle persone ke RUBANO;vedi Malpensa):il lavoro te lo danno subito e lo stipendio è buono ma se nn rendi,ti spediscono a casa di ottimista ma non sognatore - 28 - consulente informatico 840. VITA PRECARIA Lavoro dall'86 come grafica, dipendente fino al '91 anno in cui l'agenzia di Pubblicità chiude. Così divento free-lance, che fa molto figo ma vuol dire solo lavorare esattamente come un dipendente con orari ecc. ma con P.IVA pagando profumatamente il commercialista, niente contributi, malattia ecc. Nel 2001 ho fatto un figlio e naturalmente sono stata sostituita SUBITO con un grafico + giovane - esperto e costoso, ma + competitivo yeah, che non si assenta per l'inserimento al Nido! Io però il Nido lo devo pagare (tanto!) + mutuo, bollette ecc. x fortuna mio marito è dipendente con stipendio non esaltante ma almeno costante! Adesso lavoro come co.co.pro x un'azienda su un progetto interessante ma che termina a dicembre e con esso il mio contratto. Il lavoro è stimolante, ho meno spese di una P.IVA e non sono soggetta a orari. Bello! Ma di rinnovo o altri progetti x ora non se ne parla, siamo a fine ottobre e il vuoto che ho di fronte mi mette non poca ansia! Non vedo vantaggi in questa precarietà o la competizione che le ruota intorno, la trovo solo demotivante e ritengo sia negativa anche x la qualità del lavoro. Lasciamo perdere poi la qualità della vita: una vita precaria. di Gianna Stantini - 41 - pubblicità ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (908 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:03:10) 841. HO LAVATO I CESSI DA COCOCO ED ORA STO COMPRANDO UNA SECONDA CASA Ho 30 anni, ho iniziato a lavorare in piscina lavando bagni e pulendo piani vasca dai capelli di signore imbellettate avevo un CoCoCo. Quello che guadagnavo in quegli anni (ne avevo 21) l'ho investito in un viaggio post laurea di 4 mesi all'estero per imparare l'inglese. Dal mio ritorno ho sempre lavorato, mi sono comprato una casa da solo con un mutuo importante ed ora sto progettando di comprarne un'altra per garantirmi una rendita superiore dall'affitto. Lavora a tempo indeterminato da 5 anni ma vi assicuro che lavoravo più di 12 ore al giorno in una società disgraziatamente gerarchica. E'vero la laurea non serve a trovare lavoro o meglio non dovrebbe essere quello l'obiettivo del proprio studio ma solo la cultura personale. Chi non vuole cultura non studi e vada a lavorare...anche perchè siamo pieni di laureati mediocri che cercano lavori ultra retribuiti. Incominciate a rimboccarvi le maniche e vedrete che tutto vi sarà riconosciuto. I cococo e i cocopro sono occasioni per fare esperienza e per farvi conoscere. Se valete andrete avanti altrimenti altro cocopro. di Loris Batacchi - 30 - Credito 842. DAI COMPITI A CASA AI COMPITI IN UFFICIO E' iniziato tutto con uno stage: impari, scopri, progetti. 4 mesi, no 12 così impari di più, scopri di più, progetti di più (gratis, è chiaro). Sei brava e lo vedono, sei sveglia e ti lodano, ma non hanno più bisogno di te. Potrebbero dirtelo ed invece aspettano che tu ti accorga di essere di troppo e mestamente vada via. Poi l'interinale: 3+3, 1+1, etc, somme mai uguali a 12 (e un anno risaputamente è composto da 12 mesi, periodo in cui devi mangiare, dormire, sopravvivere, possibilmente non sotto un ponte...). Poi uno spiraglio nel buio: il Lavoro, quello della vita, quello per cui hai sopportato esami su esami all'università. co.co.co di un anno, 700 euro al mese (fortunata, rispetto alle risibili cifre di cui ho letto), 8 h al dì (12 tra A/R), nessuna assenza neanche per controlli medici, nessun riconoscimento professionale, nessun elogio, solo 'compiti' da fare (non scherzo, il Kapo mi faceva fare i compiti in ufficio quando non c'era nient'altro da fare: non potevo stare a casa, dovevo presidiare l'ufficio e il telefono e fare i compiti...). Ci sarebbero ancora un altro co.co.co e un determinato, ma il peggio è passato, adesso sto bene e spero... di nausicaa silla - 27 - servizi 843. CHE BRUTTA ESPERIENZA!!!!!!!!! E' la prima volta che lavoro sotto forma di co.co.co. Ho sempre lavorato con contratto a tempo indeterminato ma poi le cose sono cambiate e adesso mi ritrovo precario. La sensazione più brutta la provo quando si avvicina la scadenza del contratto e la tensione sale alle stelle perchè ho sempre il timore che non mi venga rinnovato.Per non parlare dei diritti negati ai quali siamo sottoposti:niente malattia, niente ferie retribuite, niente tfr e niente tredicesima. Mi chiedo ma perchè tutto questo? perchè lo stato non incentiva veramente quanti (pubblico o privato) vogliono assumere realmente dei dipendenti?Inoltre lavorare come co.co.co per una pubblica amministrazione è ancora più deleterio. La cosa che non sopporto è che ci si trova con una famiglia sulle spalle a cui pensare ma ci si sente impotenti e frustrati. marco da palermo di marco corsale - 33 - pubblica amm.ne 844. SIG. Quello che più mi spaventa in questa strana Italia, è la normalità con la quale vengono valutati i compensi che le persone percepiscono dal proprio lavoro. Leggendo i vari contributi lasciati dai lettori, la costante è sempre la stessa: si criticano le mansioni, gli ambienti di lavoro, le situazioni, ma mai (o quasi) gli stipendi, che vengono considerati normali. Addirittura c'è chi parlando di 1200 euro al mese definisce "neanche poco, per carità" tale compenso. Ma cherziamo? In Italia gli stipendi sono da fame, considerato l'alto tenore di vita che l'Italiano, volente o nolente, è costretto a tenere; che si riesce fare con 1200 euro al mese? NIENTE! a meno che non si viva con i propri genitori, e allora forse..... Io percepisco uno stipendio più alto di questa soglia, ma (sono un informatico) faccio di tutto per lavorare le mie 8 ore al massimo senza concedere un' unghia di più, anzi...e questo per 2 motivi: 1) la vita personale è molto più importante del lavoro e dei "capi" 2) pretendo di essere pagato profumatamente per qualunque lavoro dovessi svolgere, dal più umile al più qualificato, perchè tutti sono utili alla società. La vita è una sola, cococo a cacaca, godiamocela. di francesco poliziani - 44 - informatica 845. DIPLOMA DI GEOMETRA Sono impiegato presso un Ente Pubblico, non economico, con un contratto Co.Co.Co, dal 1/10/1998. Il contratto è sempre stato annuale e veniva rinnovato di anno in anno (addirittura nel 1999 di 6 mesi in 6 mesi) per complessivi 7 rinnovi. Ben 6 anni di impiego precario con versamento di contributi ridotti alla gestione separata dell'INPS. In precedenza, dal 1996 al 1998, ero stato assunto, dopo regolare concorso, con contratto a tempo determinato, quale Assistente di Amministrazione presso l'Ufficio Tecnico dello stesso Ente. Grazie a quell'esperienza ho avuto la possibilità di ottenere il Co.Co.Co. Per fortuna mi hanno sempre trattato bene sul lavoro, sia i colleghi che i superiori. La ventilata possibilità di trasformare il rapporto, c'è sempre stata, ma purtroppo non s'è mai concretizzata. Credo sia puerile sottolineare il fatto che ho sempre svolto attività di impiegato (come chi aveva regolare contratto collettivo di lavoro) ma purtroppo il Co.Co.Co. era l'unico mezzo per poter continuare a lavorare nell'Ente mascherando la mia attività subordinata con una attività senza vincolo di subordinazione. O mangi la minestra o ti butti dalla finestra, io non avevo scelta! Erasmo di Erasmo Nuccitelli - 35 - Pubblica Amministrazione 846. X CLAUDIO DI STEFANO "Occupandomi anche di selezione del personale, la risposta mi è chiara. Molti ingegneri pretendono di arrivare e farsi assumere a tempo indeterminato, a cifre che non esito a definire deliranti (totali inesperti che pretendono 1200€..)". Se vai in UK uno che esce dall'Universita' (tutti laureati a 22 anni qui...) prende un salario-base di 20.000 sterline lorde annue (esempio, per fare l'insegnante). Tolte le tasse, uno prende 1330 sterline mensili (piu' tredicesime etc.). Posta la sterlina a 1.45 sull'euro, questo fa 1930 euro al mese, che e' ben di piu' dei 1200 euri che ti scandalizzano tanto. E non e' che qui la vita costi tanto piu' che in Italia, dopo l'Euro. Morale: sono e' in Italia che gli stipendi sono da fame e la balla dell'esperienza mancante a voi piace tanto per giustificare paghe da fame e schiavitu'. di antonio solda' - 35 - saldatura pesante 847. CAMBIATE L'ITALIA Avevo sentito delle storie su questi contratti a termine senza diritti, ma non mi immaginavo che il fenomeno fosse così diffuso e così sofferto. Sono sconcertato. Io, dopo la laurea in ingegneria chimica, ho deciso di cominciare un dottorato in Nord Europa, nella stessa università dove sono stato studente di scambio. Al momento il mio contratto è formalmente a tempo determinato (ma comunque quadriennale, d'altra parte deve pur essere legato al tempo necessario per completare il PhD), 2200€ circa al mese, casa comprata dopo un anno di risparmio (con mutuo assistito dal comune, viva il nanny state). L'ambiente di lavoro è splendido, si lavora "alla tedesca" (cioè si fatica meno che in Italia ma si conclude molto di più), probabilmente perché qui di fancazzisti nell'amministrazione non se ne trovano. È un fattore culturale, qui il lavoro si fa. Vivo in un paese giudicato il migliore del mondo per qualità della vita dall'Onu, e che ha il primo posto nella libertà di stampa al mondo secondo Reporters Sans Frontières, contro il 41o dell'Italia. In breve: cambiate l'Italia... con un altro paese. Io, ora, non potrei mai concepire di lavorarci. Mi vengono i brividi al solo pensiero. di Federico Zenith - 27 - Ricerca (dottorato) 848. CI VOGLIONO CERTEZZE! A giorni dovrei firmare un contartto a tempo determinato di un anno dopo lavoro nero e lavoro interinale a due anni e mezzo dalla laurea in economia bancaria e assicurativa. Certo molto piu` fortunato di un Co.co.co. ma non senza problemi.Chi e`disposto ad erogarmi un finanziamento per l'acquisto di un auto? Chi e` disposto ad erogarmi un mutuo per la prima casa? Senza contare che non so se alla scadenza del contratto riusciro` ad essere indipendente, se nel frattempo non trovo qualcosa di meglio. I politici dicono che si devono rilanciare i consumi per dare una scossa all'econoimia. Senza discutere su come il governo pensa di rilanciare i consumi, mi domando chi puo` permettersi di spendere e non risparmiare per far fronte ad un futuro cosi` incerto. Uno dei motivi per cui l'economia giapponese ristagna da anni e`l'incertezza sul futuro. Ci vogliono certezze e tutele per chi con il proprio lavoro contribuisce al benessere della nazione (e degli imprenditori!!). di A. Goggiano - 29 - import/export 849. X FEDERICO ZENITH Mi contatti? Ti devo chiedere qualcosa a proposito del nord europa. Ciao [email protected] di fiorenzo - - 35 - chimica 850. Avevo 51 anni, l'azienda viene assorbita e trasferita a Milano, risultato a casa! Dopo 31 anni e 1 settimana di contributi vedo sfumare l'obbiettivo pensione. Ora devo aspettare i 60 anni, e questi sette anni? Come vivo? Ne ho lavorati 2 da co.co.co. ma non valgono per l'anzianità, ne 13ma, ferie, TFR, e tutto quello che è sacrosanto per un lavoratore. Comunque sia o co.co.co. oppure co.pro. sempre truffa legalizzata è! Dove sta la legge che protegge i lavoratori? La legge Biagi, ma non prendiamoci per i fondelli!!! Intanto gli imprenditori si arricchiscono sempre più, evadono sempre più, e noi tiriamo a campare sempre più. Abbiamo dei governanti arroganti e sicuri di farla franca, sempre. Chi li spaventa? Nessuno, neanche Bin Laden!! A tutti un augurio di buon proseguimento, e speriamo ardentemente una rimonta di moralità, di umanità, di amore fraterno, e soprattutto non facciamoci ingannare da tutte le pubblicità che ci vorrebbero spingere al consumismo, ormai da consumare c'è soltanto il nostro fegato! di Josiane Bonafede - 53 - Impiegata 851. Sono uno fortunato: ho un contratto a tempo indeterminato strappato ormai sei anni fa. Ma è una fortuna dimezzata; la mia compagna, con cui vorrei costruire un futuro, non riesce ad avere nulla di più che accordi in nero, contrattini a progetto o schifezze simili. L'aggravante è che di lavoro per lei ce n'è poco, quindi il suo reddito è piuttosto discontinuo. Meno male che c'è il mio, certo, ma non ho uno stipendio da manager o da bancario e vivendo insieme i soldi bastano appena. Non possiamo pianificare l'acquisto di una casa, meno che mai di mettere al mondo dei bambini (con quali tutele per la mamma?). Questo era il futuro del mondo del lavoro di cui ci parlavano? Forse non vogliamo arrenderci alla realtà perchè è troppo tragica, ma in un attimo, in maniera sibillina, hanno cancellato secoli di lotte, di conquiste, di dolore e di sacrifici (anche umani). Non c'è più niente, tutto è stato riportato indietro agli albori della prima rivoluzione industriale, con il plauso degli imprenditori. Intanto il Papa e il presidente Ciampi raccomandano ai giovani di costruire famiglie e mettere al mondo bambini... di Lord Brummel - 852. X ANTONIO SOLDA' Scusa, tu sostieni che qui la vista costa quasi come in Inghilterra? Un posto dove le sigarette costano 7€ al pacchetto e per un toast e un bicchiere di birra a pranzo spendi 10-12€? Ah, non sapevo che anche qui girassimo su questi prezzi..a pranzo mangio con 6, 7€ di solito.. Io non giustifico nè paghe da fame nè altre cose simili, nè soprattutto forme di para-schiavitù. Sto solo sostenendo che spesso la gente non trova lavoro perchè avanza richieste e pretese che hanno dell'assurdo. Io a 18 anni ho preso su e sono stato 8 mesi a lavorare a Taranto, a 20 ho passato 17 mesi in giro per il mondo tra Cile, Ungheria e Algeria. A 23 sono stato in Russia per quasi un anno. E ora tutte queste esperienze vengono pagate oro. Il mercato del lavoro sicuramente non offre grandi possibilità, di questo ne siamo tutti consci e non ci vuole una particolare abilità deduttiva per evincerlo dalla vita quotidiana, e soprattutto io non pretendo d'avere la risposta e la soluzione a tutto. Limito le mie considerazioni al mio ambito lavorativo e posso assicurare che se le aziende hanno molte colpe, anche i lavoratori non sono da me spesso. Claudio Di Stefano di Claudio Di Stefano - 26 - Consulenze d'ingegneria 853. CHE TRISTEZZA valentina, 26 anni, precaria. Non sono un cococo ma ho un assegno di ricerca anche se la tipologia contrattuale è la stessa ( no maternità, no malattia, no tredicesima, no inecntivi in cambio di una autonomia lavorativa e una flessibilità di orario e spazio che mi è negata). Dai molti racconti mi rendo conto che sebbene la mia situaizone non sia felicissima esistono dei casi disperati, di abusi gravissimi e illegali. perchè continuare a tacere ??? certe situazioni sono veramente da denuncia all'ispettorato del lavoro..tanto più che abbiamo firmato un contratto che l'unica cosa che tutela è l'indipendenza lavorativa. Paura di protestare, io penso che se nessuno accettasse queste condizioni i datori di lavoro sarebbero costretti a cambiarle, ad accettare quei pochissimi diritti che noi precari possiamo pretendere. Non accettimao troppo queste infauste condizioni, se continuiamo a farlo per la paura di perdere il psto di lavoro daremo solo la possibilità ai datori di lavoro di continuare a farlo. Svegliamoci. di valentina c - 26 - ricerca 854. CO.NGRATULAZIONI PRO.DI! Laureato in Psicologia del Lavoro, attualmente in tirocinio e cassiere il fine settimana, disgustato più che da cococo e da copro per principio perché vorrebbe un posto fisso, dalla mancanza delle tutele più elementari che i nuovi e i vecchi contratti portano con sè. Il mio pensiero: il 90% dei lavoratori sono sfruttati, sottopagati e, di conseguenza, incontrano grosse difficoltà a vivere la propria vita in modo decoroso e ottimistico. E di questo, non scordiamocelo, dobbiamo ringraziare anche i Prodi, i D'Alema e i Cofferati, primi artefici di una flessibilizzazione del mercato del lavoro tanto stimolante nella teoria quanto deleteria nella pratica. Le uniche speranze:entrare in buoni rapporti con il datore di lavoro,oppure diventare imprenditori (forse sarebbe più facile, ma io non riuscirei a sfruttare le persone e questo, nel 2004, è da considerarsi come un grosso DIFETTO). Un modo per ribellarsi: limitare il più possibile il nostro consumismo indotto, nessun sindacato, nessun organismo istituzionale e soprattutto nessun governo avrà interesse a fermare la disgregazione dei diritti del lavoratore attualmente in atto. Colpiamoli nel loro portafoglio! Ciao a tutti Stefano di Stefano Romano - 28 - formazione 855. MA GLI INTELLETTUALI DI SINISTRA, QUELLI VERI, CHE FINE HANNO FATTO? Dove sono finite quelle figure che negli anni, nei secoli, precedenti tessevano per una società migliore. Che premevano per una vita migliore su scuola, sanità lavoro per dare alla gente, anche quella più povera, una dignità. La riduzioni dell'orario di lavoro non è una follia, che ne discutano questi intellettuali, francesi tedeschi italiani americani inglesi e così via. Il computer, se nessuno se ne è accorto ha modificato il mondo del lavoro in modo più drastico di come lo modifico il motore nella rivoluzione industriale. E poi è necessario rimoralizzare la società chi ruba allo stato deve finire in galera (falso in bilancio). Vietare programmi televisi nocivi (che li faccianno vedere dalle 3 alle 6 di notte) Costanzo Show w tutti quelli della moglie). E poi rivalutare la famiglia che rimane l'unica ricchezza delle periferie delle grandi città, se non vogliamo vedere i bambini nei cassonetti dell'immondizia a rovistare. Cancellare i cattivi esempi dalle TV vedi puttane intervistate per analizzare non so che cosa /(Moana Pozzi). Libertà non è poter scegliere, ma saper scegliere, quindi è necessario rivalutare l'educazione dei giovani. Grazie di roberto leone - 48 856. VOCE FUORI DAL CORO... Ho 27 anni, un contratto da dirignete, una decina di amici e amiche di età comptresa tra i 27 e i 33 anni esattamente nelle stesse condizioni. Sono ragazzi in gamba, che come me sono andati via di casa a 18 anni e che come me lavoravano di giorno e studiavano la notte per pagarsi l'università. Si sono fatti un culo come una capanna e continuano a farselo anche oggi, dopo che si sono comprati il macchinone. E non sono figli di papà, per nulla. Ora, io lavoro quotidianamente, con sei cococo, laureati e che hanno 5 anni più di me. Sembrano turisti giapponesi appena scesi dall'autobus del viaggio organizzato. Metà del tempo lo passano su internet e metà a chiedere cosa devono fare. Magari io ho avuto sfiga e i miei cococo sono gli unici sfaticati in un universo di ragazzi intelligenti, volenterosi e tanto sfortunati. Magari i miei amici fanno 3000 euro al mese perchè nelle loro aziende i loro capi sono stupidi. Però mi domando: Non è che magari se ti pagano 750 euro al mese è semplicemente perchè il tuo lavoro vale tanto? E se il tuo datore di lavoro ha così bisogno di un contratto che gli consenta di licenziarti, non è che magari un motivo c'è? di alberto gaudente - 27 - consulenze 857. X CLAUDIO DI STEFANO "Io a 18 anni ho preso su e sono stato 8 mesi a lavorare a Taranto, a 20 ho passato 17 mesi in giro per il mondo tra Cile, Ungheria e Algeria. A 23 sono stato in Russia per quasi un anno". Mentre tu gironzolavi per il mondo, nello stesso lasso di tempo, la gente si laurea in fisica, chimica, ingegneria spesso con enorme fatica visto come funziona qui il sistema universitario, che e' penoso. Ed e' grazie a loro (ma di lingua anglofona) che abbiamo la tecnologia che ci permette di girare per il mondo da giovani e di scrivere vaccate al PC. Dopo anni di umiliazioni (perche' studiare in italia significa essere umiliati dal primo all'ultimo esame) uno pretende un ritorno economico. Tu saprai viaggiare, gli altri sanno usare la testa. Per i prezzi in UK, molta roba e' a piu' buon mercato che in Italia. La birra e le sigarette che tu citi non sono certo essenziali alla vita e costano anche perche' (vedi cicche) lo stato vuole penalizzare "cattive abitudini". di antonio solda' - 35 - saldatura pesante 858. Oggi un altro tuffo al cuore... sette anni dalla laurea e tutti lavori precari co co co o/e a progetto (svolti anche durante corso di studi). Ho appena ricevuto la notizia che a fine dicembre finirà il mio lavoro. Mi chiedo che cosa inventerò adesso, visto che non abito più con i miei e che anche mio marito è senza lavoro. E pensare che mi ritengo una persona seria che ha sempre studiato e lavorato con impegno! Coraggio, si ricomincia !!! ... e Buon Natale !! di V BS - 33 - informatica-editoria 859. RESPONSABILE COMMERCIALE Ho lavorato sette anni in Tour operator con il famigerato CO Co Co e quando sono andato via mi hanno detto " Arrivederci e grazie!". A quel punto mi sono mosso legalmente e gli ho fatto causa.Dopo circa tre anni ho vinto e pian pianino mi hanno cominciato a pagare. Il punto è che , purtroppo, di questi casi ne esistono a migliaia e molti lavoratori sono costretti ad accettare questo tipo di rapporto subbendo, alle volte il mobbing allo stato puro. A chi interessano queste storie? Nessuno ci tutela se non alcuni avvocati UMANI che credono ancora nella giustizia. Grazie Fulvio Fanelli di Fulvio Fanelli - 46 - Turismo 860. Forse uscirò un po' dal tema co.co.co. però volevo far notare che la flessibilità ti porta a pagare più tasse. L'anno scorso ho cambiato quattro lavori (nessun co.co.co. ma contratti a tempo determinato). Nei singoli CUD presentati per la dichiarazione dei redditi erano già presenti le regolari trattenute, ma la somma dei 4 CUD mi ha fatto passare di scaglione e a maggio 2004 mi sono dovuta pagare 850€ di tasse! giuro che non ho redditi oltre quello da dipendente!! per fortuna ora lavoro e con 900€ al mese sono riuscita a pagarmele in 4 "comode" rate da più di 200€ al mese (stringendo molto la cinghia). La stessa cosa accadde a mia madre qualche hanno fà subendo l'ennesimo fallimento della fabbrica in cui lavorava come operaia e poi è stata assunta da un altra che è fallita 6 mesi dopo. L'anno scuccessivo si dovuta pagare più di 600 mila lire di tasse per aver presentato 2 CUD anche se in mobilità e senza lavoro. W LA FLESSIBILITA' di LUCIA REX - 28 861. LAUREANDA Da tre anni ho un Co.co.co presso un' università siciliana, rinnovato ogni anno...Leggo gli altri racconti e mi accorgo che tutto il mondo è paese...lavoro infatti 6 ore al giorno con due rientri settimanaliper 5 giorni settimanali. Incarichi di responsabilità, ma mai, dico mai un grazie...faccio anche. altro che collaborazione! lo "strardinario": vado via quando va via il dirigente per il quale lavoro...Lavoro senza che siano stati stabiliti i reali compiti: quello che appare nel mio contratto non è quello che realmente faccio! Però lo faccio da tre anni perchè mi dicono magari prima o poi facciamo uscire il concorso per un tempo indeterminato e allora che faccio mollo? di viviana politi - 26 - amministrazione 862. DIPLOMA Sono un Analista programmatore elegantemente definito freelance, ovvero lavoro a P.I. per poter portare la pagnotta a casa dove mi aspetta una bimba di 3 e una moglie che per fortuna ha già un suo lavoro. La scelta della P.I. (partita iva) è stata necessaria per poter lavorare retribuito quasi onerevolmente, l'ho fatto perchè non volevo cadere in un co.co.co, perchè assunzioni serie da minimo 1.200€ mese non se ne vedono molte in Toscana.Pisa; il cambiamento di 'nome' nel mio settore, penso che sia deleterio, in quanto è caratteristica peculiare del settore lavorare a progetto, questo significa aver trovato la scusante ufficiale per pagare da fame le persone. Ricordatevi datori di lavoro, che l'informatica sarà sempre di più il motore delle aziende, dell'Italia, e gli INFORMATICI dovete trattarli bene economicamente e non prenderli in giro, non fate orecchie da mercante con i giovani di oggi . di Gabriele Neo - 38 - Informatica 863. DI NECESSITA' VIRTU' Io credo che il co.co.co. sia stato, e sarà, perché il contratto a progetto cambia poco, il vero strumento contrattuale per l'introduzione dei giovani nel mercato del lavoro.Con questo non voglio dire che sia una soluzione soddisfacente, non tutelando sufficientemente il lavoratore né sul piano "contrattuale", né tanto meno sul piano assistenziale e previdenziale. Però, è ormai palese che il mercato del lavoro richiede professionalità specializzate, e solo per queste si concedono le garanzie di un contratto a tempo determinato e le adeguate retribuzioni. Quindi, le strade che si presentano sono due: o si investe individualmente su formazione e professionalità, oppure si inizia a fare esperienza attraverso dei rapporti di lavoro che costano meno alle imprese. Purtroppo la nostra generazione, quella che va dai 30 ai 40 anni, sconta drammaticamente l’impreparazione al nuovo scenario, oltre al fatto che avrà delle pensioni da fame. di Michele D.S. - 35 864. ASSISTENTE DATI ho un contratto a progetto di maria elena pennisi - 38 - informatico 865. In Risposta a Loris Batacchi. Come ti permetti di ergerti cosi' al di sopra degli altri? Ti sei mantenuto interamente agli studi con un CO. CO. CO.? Hai potuto investire i soldi guadagnati in un viaggio all'estero per imparare l'Inglese poiche' probabilmente avevi di che mangiare e pagare un fitto. Pensa a quelle persone che non possono coltivare il loro otium literarium, per le quali la Laurea e' una speranza di miglioramento, oppure l'unico modo di accedere ad un lavoro migliore. Non sputare sentenze... di Salvatore Bruno - 866. RISPOSTA A 856 Ma come ti permetti brutto arrogante solo perchè ti è andata bene ti senti sto ca220 e sbeffeggi gli altri, il mondo del lavoro è uno schifo! Io lavoro seriamente e mi sento mortificato al solo pensiero che tirare su un dominio windows 2000 fare policy (GPO, OU) curare relazioni con ISP, configurare il router cisco soho 800, verificare aggiornamenti e bug, installare patch fornire assistenza HD ad utenti che pensano al PC come ad un tostapane non vale neanche 700 euro al mese. Guardati allo specchio e chiediti se in vita tua ti sei mai sentito offeso come tu, ti sei permesso di offendere tutti coloro che non sono riusciti a trovare un impiego degno di questo nome. di Claudio Gori - 27 - IT 867. DOTTORANDO Ho 29 anni, laureato in Chimica con 107/110, ho seguito la mia ragazza all'estero cercando un dottorato di ricerca. L'ho trovato due anni fa a Grenoble e mi ha anche evitato di fare il servizio militare. Ho un buon stipendio, l'ambiente di lavoro é tranquillo e gratificamente, scientificamente ad ottimo livello. Vi racconto un storia: qualche tempo fa venne quassu una commissione del nostro amato governo incaricata di verificare l'operato dei riceratori italiani a Grenoble. In un indegno discorso, l'indegno presidente di questa indegna commissione disse, cito testuali parole:" Lavorate, non pensate se L'Italia puo fare qualcosa per voi ma se voi potete fare qualcosa x il vostro paese". Se é cosi che il nostro governo intende trattare con la gente come noi( i "Laureati") allora tutti voi potete fare qualcosa x il vostro paese, ANDATEVENE. di Gianluca Cioci - 29 - RICERCA 868. SENTIAMOCI TUTTI PIU' EUROPEI Sono d'accordissimo con le valutazioni di Federico Zenith. Sentiamoci tutti piu' europei che italiani. In altri Paesi europei chi vale, produce, da risultati viene apprezzato e pagato. In Italia questo succede raramente. Un contratto co co co o pro puo' andare bene come prima esperienza, le aziende non possono marciarci sopra. Ma si sentono in diritto di farlo perche' tanto c'e' tanta gente in disperata ricerca di lavoro e poca offerta. Le cose in Italia non vanno, non c'e' niente da fare. Noi giovani non possiamo aspettare di piu'. In molti Paesi europei ci si laurea a 22 anni, non si fa servizio militare obbligatorio da decenni (altro anno rubato) e si forma un famiglia entro i 25 anni. In Italia questo non ci e' concesso, non perche' siamo mammoni ma perche' non c'e' una entrata adeguata. Visto? il sistema non funziona. Credetemi in altri Paesi europei (del Nord) tutto questo non esiste. Oggi poi e' facile viaggiare con le compagnie low cost e tornare a casa con pochi soldi. Un Roma Londra in aereo costa meno di Roma Milano in treno. Spostiamoci allora. Sentiamoci tutti piu' europei. Abbiamo tutti i diritti, a partire dal lavoro. Io l'ho fatto e ne sto vedendo i risultati! di Mauro Rossi - 31 - ricerca 869. E' TUTTO 1 SCHIFO! E' tutto uno schifo.. non posso fare 1 mutuo perchè sono precario, non posso comprare 1 macchina perchè non mi fanno le rate perchè sono precario. Invece di assicurarci il futuro lavorativo, il governo non ci permette di avere una vita normale, ma sempre con la paura di restare senza lavoro! Basta! di Marco Valenti - 30 - informatica 870. X LORIS BATACCHI SCENDI DAL PIEDISTALLO SI VEDE DA COME SCRIVI CHE SEI UN PARACULATO ... SEI STATO ASSUNTO A 25 ANNI MA QUI C'E' GENTE CHE DOPO 6 8 10 ANNI ANCORA E' IN CO.CO.CO QUESTO NON L'HAI ANCORA CAPITO E VIENI A SCRIVERE DI RIMBOCCARSI LE MANICHE MA COSA CREDI DI LAVORARE SOLO TU ....TIRATELA DI MENO VA di luca cimolino - - ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (908 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:03:10) 811. MAI LICENZIATO NESSUNO Nel discorso di fine anno il titolare della mia azienda ha dichiarato orgoglioso di non avere mai licenziato nessuno (costituita da tre soci). Fattura 500 mila euro l'anno e occupa solo ragazzi cococo "intercambiabili" che non appena trovano di meglio sono costretti ad andarsene perché non hanno una minima prospettiva di assunzione. Ci credo che non ha mai licenziato nessuno. Da quando ci sono i cococo ha lavorato solo con questi contratti. Controlla le e-mail, (anche quelle personali), applica gli stessi orari di un lavoratore a tempo indeterminato e non paga nemmeno i turni di notte e le ore di lavoro fatte in più. Ma come fa un'azienda che lavora solo con contratti cococo a tenere aperto sempre e a qualsiasi ora? Ma non ci sono controlli? Cosa fanno quelli dell'ispettorato del lavoro? Anzi, esiste un ispettorato del lavoro? Sarebbe ora di imbrigliarli questi imprenditori che chiedono sempre e non danno mai... anche perchè guadagnano, eccome. di Lorenzo c. - 25 - Comunicazione 812. NON REGGERA' A LUNGO.... Il sistema andra' a farsi benedire, si tornera' al medioevo, quando la gente non avra' piu' soldi neanche per mangiare, prendera' d'assalto le ville di quelle persone incompetenti che stanno al governo e allora si' che sara' vera rivoluzione!!! Berluska, occhio che la gente e' stanca.... di Picchio Picchio - 27 - IT 813. CHE POSSIAMO FARE? Ho 29 anni, sono laureata dal ’99 ed ho 2 master. Durante questi anni ho sempre cercato lavoro e mi sono state offerte possibilità di breve durata con contratti di collaborazione. Due anni fa dopo lo stage mi è stata proposta una collaborazione saltuaria per realizzare una piattaforma informatica che sarebbe servita per corsi di lingue on line per dipendenti di grosse imprese. Guadagnavo 700 euro al mese (e come me molti altri laureati) senza pensare che la collaborazione saltuaria veniva rinnovata ogni trenta giorni per un periodo di tempo che ha alla fine superato di gran lunga i tre mesi previsti dalla legge. E noi cosa potevamo fare? Una vertenza sindacale? Adesso lavoro da circa un anno in un laboratorio di ricerca universitario con un contratto di collaborazione a progetto. Faccio di tutto (come sempre dal ’99) non rispettando minimamente le mansioni previste dal contratto. Vedendo il continuo turn over ed i colleghi che se ne vanno (o meglio vengono mandati via senza spiegazione ne motivazioni valide) siamo costretti ad assecondare il sistema per evitare di uscire dalle grazie di chi ci dispensa del lavoro quotidiano rispettando orari lavorativi improbabili (flessibilità?), effettuando straordinari non retribuiti, evitando in tutti i modi di mancare dal posto di lavoro (anche per visite o per malattia) per non creare motivi di lamentela, ecc. Praticamente viviamo nel terrore di essere per qualche illogico motivo eliminati come pedine di una scacchiera che premia solo di valeria doveri - 20 - ricerca 814. L`ITALIA MI MANCA UN CASINO PERO`.................................. Buongiorno Ragazzi Io sono un ragazzo Catanese che vive da otto anni negli Stati Uniti o meglio viaggio tra l`inghilterra e gli stati uniti.....con una Laurea in informatica,appena finito i miei studi ho spedito CV in tutta Italia...Risposte nessuna nemmeno a dirmi grazie abbiamo reicevuto il suo CV ma il suo profilo non ci interessa... il motivo e` perche` non conosco nessuno in`Italia...ve ne` dovete fare una ragione ragazzi questa e` l`Italia da Nord a Sud non c`e` nessuna differenza credetemi!!!!....io sono attaccatissimo all`Italia pero` obbiettivamente bisogna ammettere che non c`e` spazio per i talenti veri DEVI AVERE LA RACCOMANDATA...oppure aspettare per un periodo di tempo indefinito finche` non trovi un lavoro sottopagatissimo :-)))))...e che non ti porta a nessuno sbocco professionale...Vedo l`Italia da lontano e soffro perche` so nel profondo del mio cuore che l`Italia non cambiera` mai..e cosi` o ti mangi sta minestra o ti butti dalla finestra :-))))))....Ragazzi fatevi coraggio fate le valigie e via volate via...non fatevi deprimere dal sistema ITALICO...se avete qualcosa da offrire non pensateci due volte tanto all`estero non bisogna viverci per sempre... di Guido Bulla - 30 - Informatica 815. 32 anni, laureato, masterizzato, vivo e lavoro a Roma ormai da 5 anni: CO.CO.CO. ieri, CO.PRO. oggi. Naturalmente, divido l’appartamento dove abito con altre persone. Del resto percepisco circa 1200 € al mese (neanche pochi per carità…). Il lavoro (per mia fortuna) ce l’ho vicino casa, la fidanzata piuttosto lontana, la famiglia lontanissima. In un anno percepisco – a esagerare, 10 mensilità (agosto non è retribuito, dicembre ce l’ho pagato fino al venti del mese, mentre a gennaio il contratto non comincia mai, per i soliti e annosi motivi, prima del 15). Da spalmare in 12 affitti. A conti fatti, in un anno riesco a mettere da parte circa 50€ al mese. Se non fosse che ad oggi ne devo già 1350 al dentista, mi verrebbe quasi da sorridere. di geremia ferri - 32 - servizi da rifondare 816. Laureata in Scienze Politiche, con tesserino da giornalista, dopo un anno dalla Laurea....NON CI CREDERETE...mi assumono a tempo indeterminato in una azienda sociale. Non vi dico il livello dell'azienda...depauperante a livello culturale e sociale, un'impreparazione generale che mette i brividi e fa paura, una smodata voglia di fare carriera schiacciando chiunque -e siamo una cooperativa sociale!!!- e senza nessuna competenza. Incompetenze e Impreparazione tali che mi deprimono: e se sei brava, ti levano dalle mani tutte le proposte che ti arrivano da altri Uno schifo. Questo è l'ultimo mese che lavoro per loro. Me ne vado e provo a fare la giornalista...sarà più difficile, avrò proposte di CoCoCo, ma almeno lavoro da sola, mi misuro con me stessa e con gente un pò più preparata. Ci provo e se va male, torno indietro...c'è sempre tempo per tornare indietro. di Anna Bocchi - 27 817. La Doxa di Milano, il famoso istituto d'indagini di mercato costringe chi diventa team leader ad aprire la partita IVA. Si passa da un contratto co.co.co, previsto per l'intervistatore, ad essere liberi professionisti. Dove si è visto un libero professionista alle dirette dipendenze della gerarchia dirigenziale superpagata e garantita. Si hanno gli stessi vincoli d'orario, il pagamento a ore risulta al netto pari se non inferiore a quello dei co.co.co. Ecco come si aggirano le leggi. Altro che legge Biagi. Le imprese già pagavano poco e vogliono pagare sempre meno. di Marco Rossi - 818. CO.CO.CO E INPS Co.co.co da 9 anni con 24 anni alle spalle di lavoro dipendente, sono pienamente d'accordo con l'intervento 797 ed altri precedenti. l'Inps ci dovrebbe dare la possibilità di unire i due periodi di versamenti per il raggiungimento dell'età pensionabile. di nella veronese - 52 - Commercio 819. CO.PRO. = SCHIAVITÙ A febbraio ho trovato impiego in una società romana a 683 E / mese 8 ore al giorno 5 gg la settimana ed il mio lavoro era rivenduto a società come BDR a cifre da capogiro il progetto definito "pagine asp", diritti 0, subordinato ed in più quando ho chiesto alla CGIL come far valere i miei diritti ho dovuto fare lo spelling del Co.Pro. perchè non ne sapevano nulla!! Ho anche chiamato il numero verde del welfare e la signorina mi ha fatto notare che non potevo provare di essere COSTRETTO a fare un lavoro da dipendente. Ora lavoro con contratto Interinale a gennaio scade e poi.. l'incertezza. Ho scritto alle iene a mi manda rai tre a Maurizio costanzo a striscia la notizia a Ciampi al parlamento europeo ( l'unico che ha risposto asserendo che non è affare loro ) ed ancora oggi sento parlare di carta dei diritti dei cittadini Europei !?! Quali diritti ho ? Ho solo il dovere di pagare tasse su tasse! di Cybhunter - - 27 - IT 820. DOTTORE DI RICERCA Sono anch’io Co.Co.Co in una pubblica amministrazione, mi occupo principalmente di normativa comunitaria in materia di gestione e tutela delle acque. Vorrei effettuare alcune precisazioni riguardo alla nota numero 781: il contratto TD (tempo determinato) prevede degli emolumenti diretti ed indiretti che il contratto CoCoCo di solito non contiene e che la scrittrice (Maria Alessia Carlucci) non ha menzionato. Tra questi: il trattamento di fine rapporto, la tredicesima mensilità, i buoni pasto (che nell’amministrazione presso cui io presto servizio ammontano a 6,84 €/giorno lavorativo) il compenso detto produttività e inoltre versamenti pensionistici pari a circa il doppio rispetto a quelli effettuati per il CoCoCo. Non entro nel merito delle coperture per maternità, perché non le conosco nel dettaglio. Concordo sul fatto che i contratti detti atipici hanno permesso di smuovere il mondo del lavoro e consentono a molti di ottenere occasioni altrimenti inesistenti. Ho l’impressione che nel futuro ci saranno sempre meno contratti a tempo indeterminato e sempre più contratti a termine, per i quali bisognerebbe però garantire almeno le medesime condizioni economiche percepite dal personale di ruolo. A.Lanfranco – naturalista PhD di Anna Lanfranco - 37 - amministrazione pubblica 821. È FINALMENTE FINITA COL CO.CO.CO. SENZA PROSPETTIVE Lavoro nella scuola pubblica da 7 anni come impiegato amministrativo, e finalmente dal 1 settembre scorso ho ottenuto l'assunzione a tempo determinato dopo diverse supplenze e 6 contratti annuali (del tipo che hanno ispirato l'istituzione dei Co.co.co.), e veramente ne avevo ormai la nausea di quegli inutili contratti annuali che mi privavano di ogni diritto e mi negavano ogni prospettiva futura in quanto seppure lavoravo in continuazione ero pur sempre un "precario" e francamente se quest'anno non fossi riuscito ad ottenere la nomina a tempo indeterminato ma l'ennesima nomina annuale, mi sarei licenziato ed avrei tentato altra strada perchè ormai lo sconforto per il blocco delle assunzioni mi aveva demotivato, ero ormai stufo di lavorare come personale di serie B accanto a personale di serie A che aveva solo avuto la fortuna di non andare incontro a "blocchi di assunzioni" e francamente guadagnare lo stesso di un T. indeterminato (stipendio base)ma non avere neanche la possibilità di accendere un mutuo per acquistare la prima casa e dover pagare onerosi affitti, mi causava ansia e domotivazione, ma per la scuola l'incubo continua per molti che sono tutt'ora "supplenti annuali"!!!! di Corrado Campanella - 39 - scuola 822. Il tempo delle vacche grasse è finito da un pezzo per lun apolitica scellarata perpetuata in anni addietro fatti di sprechi, gent emandata in pensione dopo 5 anni e politici arricchitisi e di cui non importa un accidente del popolino. I valori si sono così appiattiti, che oggi a momenti avere o non avere una laurea non fa quasi differenza. Purtroppo. Ma è anche vero che c'è molta gente che col fatidico pezzo di carta in mano pensa che tutte le porte gli debbano essere aperte col lavoro sotto casa, stipendio sui 3-4 mila euro, ferie pagate, più tredicesima e quattordicesima. ovviamente mezzora per la sigaretta e il caffè. Esistono, garantito, persone del genere. Oggi vige una regola per tutti: pedalare e pedalare.L'arma vincente è avere inziativa e sapersi muovere. Perchè le opportubità ci sono basta saperle coglierle e interpretarle.La concorrenza di risorse umane è tanta che riuscire a tirare a campare è un risultato. Senza perdere tempo in associazioni, aggregazioni e mille parole che lasciano il tempo che trovano. Ognuno deve ovviamente cercare il lavoro più consono alle sue attitudini, ma senza aspettare che passi chissà quale treno dorato. di Andrea Loi - 30 - Internet /grafica 823. SALDATORE VENETO Mi go fatto la seconda elementare e dopo go impara' a saldare. So tacare de tuto, leghe con leghe e anca no. No go mai fadiga' a trovare lavoro anca se no so ne' lesare ne' scrivare e ciapo 2000 euri al mese quando anca no de piu'. Se te voi fare schei in Italia l'unica roba sensata che te poi fare xe lassar perdare la laurea a forse anca la scola superiore. Tanto chi che comanda ga si e no la tersa media e i ciapa paura se uno xe massa studia'. Ora vago a saldare, ciao a tuti. di antonio solda' - 35 - saldatura pesante 824. TRA I POCHI FORTUNATI.... Ho 26 anni, lavoro da 8 anni e non ho mai concluso ingegneria. Sono assunto a tempo indeterminato da 4 anni, prima avevo la partita IVA e lavoravo come consulente. La domanda è: perchè io in questi 8 anni non ho mai avuto problemi a trovare lavoro e anzi, spesso mi sono trovato nella situazione di dover rifiutare delle offerte? Occupandomi anche di selezione del personale, la risposta mi è chiara. Molti ingegneri pretendono di arrivare e farsi assumere a tempo indeterminato, a cifre che non esito a definire deliranti (totali inesperti che pretendono 1200€..), la maggior parte di loro NON vuole fare trasferte che nel nostro lavoro sono essenziali, molti non sono disposti a spostarsi nemmeno tra Genova (città nella quale vivo) e Milano.. Insomma, la sostanza è questa: Co.Co.Co. o Co.Co.Pro o quant'altro, l'essenziale è l'esperienza accumulata; esperienza che, se unita ad una certa dose di spirito d'iniziativa e d'abilità commerciale, può successivamente essere rivenduta a caro prezzo. Ho iniziato guadagnando 700€ al mese, ora ne guadagno 2000€ e ho prospettive di continua crescita, e non sono più bravo di altri, semplicemente mi so vendere. Saluti Claudio Di Stefano di Claudio Di Stefano - 26 - Consulenze d'ingegneria 825. E SE COMINCIASSIMO AD APRIRE QUELLE DANNATE SCATOLE CINESI? Lavoro da 3 anni come tecnico informatico per una piccola società che procaccia risorse umane a più grandi società informatiche.Cosa facciamo?Forniamo la nostra collaborazione tecnica a grandi e rinnomate società private e addirittura ad enti statali per conto di altrettanto importanti società informatiche, ma non siamo dipendenti nè dell'una nè delle altre.Come funziona?Noi entriamo e ci presentiamo ai clienti come tecnici di quella grande società alla quale hanno dato in appalto l'assistenza.La realtà è invece che la società che riceve l'appalto,non volendo neanche lei assumere dei dipendenti,cede in sub-appalto il lavoro ad altre società che a loro volta si rivolgono a società ancora più piccole, con un numero di dipendenti sempre minore a 15 elementi (per ovvi motivi), con lavoratori assoggettati da doveri ed orari tipici di un contratto a t.i. ma con i diritti che prevede un CoCoPro (quando non in nero), ovvero inesistenti.Risultato? Le grandi società risparmiano sui dipendenti ma paradossalmente sborsano ingenti somme,gli imprenditori si mettono in tasca bei soldi ed i lavoratori vengono pagati male e tardi (pensate ai giri di soldi!)e privati di ogni diritto. Giudicate voi! di Mauro Laurenti - 25 - Tecnico informatico 826. Approfitto di questo spazio per chiedere una informazione: se un giorno anche noi "poveri" co.pro. finalmente raggiungessimo l'agognato tempo indetermianto, sarà possibile cumulare i contributi versati nella gestione separata con quelli di un fututo lavoro dipendente? Potete darmi indicazioni sulla normativa vigente? Grazie. A proposito, sono co.co.co da 4 anni e con la legge Biagi sono diventata...co.pro! Che conquista!!! di Marina Vinci - 827. RISPOSTA AL MESSAGGIO 811 (LORENZO C.25 COMUNICAZIONE) Ma guarda, che dire, hai ragione!Anche nella mia ex ditta, quella che mi aveva assunto a tempo indeterm poi messa in aspettativa non pagata e costretta a chiedere il licenziamento (vedi msg 554),si vantano tutt'ora di non aver mai licenziato nessuno.Ci credo, la gente o se ne va da sola, o chiede di andarsene.Ti portano all'esasperazione!Poi ti senti sempre uno che spilla quattrini, un peso, un barbone che chiede sempre soldi e non fa niente.La ditta incassa, loro guadagnano e tanto, merito di tutti i lavoratori.Ma poi darti lo stipendio (minimo sindacale) è troppo! Io non so, forse sarei cosi' anch'io se fossi un imprenditore.Ma forse no, bisogna esserci portati alla bastardaggine e a non fare i conti con la propria coscienza alla sera, nel letto prima di dormire. Ciao a tutti! Un bacio! di Jessy James - 29 - attualmente P.A 828. Ho letto i vari racconti e condivido l'idea di chi si chiede,dove e SE',esiste un sistema di controllo da parte dell'Ispettorato del Lavoro o chi x esso;credo che l'assurdo sia che molti di questi contratti CO.CO.CO.sono stati applicati a persone che sono regolarmente in pensione,e che quindi con questa "barzelletta"non hanno mai lasciato il proprio posto di lavoro,sottraendo alla già precaria situazione lavorativa,posti occupazionali,esonerando in modo definitivo le probabilità d'impiego da parte di giovani o meno giovani che si trovano senza occupazione.Questa testimonianza Vi arriva da Napoli,lasciando alle VS.conclusioni con quale amarezza si vivono i soprusi consigliati dai Legislatori,e come si è sbigottiti,alla continua costatazione della latitanza delle Istituzioni. di anna amato - 829. SUPERIORE ITF, GRAFICA, OPERATORE SOCIO ASSISTENZIALE, LAUREANDA Dopo sette anni di contratto a tempo indeterminato ho deciso di cambiare e ho lavorato per un anno e mezzo con una cooperativa sociale di roma in un progetto di assistenza domiciliare ai malati di alzahimer con contratto cocopro. sono rimasta incinta e, appena la cooperativa ha saputo la notizia, mi ha sospeso dall'incarico dicendo che non ero affidabile e non mi ha più fatto lavorare. mi sono ritrovata senza stipendio da un giorno all'altro; inoltre, il minimo di copertura maternità che viene erogato solo dopo il parto è calcolato sulla media delle entrate degli ultimi dodici mesi. essendo stata sospesa al quarto mese di gravidanza, con cinque mesi di scopertura, la maternità diviene un assegno simbolico. grazie co.co.co. e chi li ha inventati di maria cristina cocopro - 37 - terziario 830. DIPLOMA No ho nulla di più da aggiungere a quello che Voi, esaurientemente, avete evidenziato nei Vs. articoli sull'argometo. Semplicemente io da 3 anni e mezzo ho un contratto CO.CO.CO, trasformato ora a Progetto, avendo, però, TUTTI gli obblighi di un lavoratore dipendente senza usufruirne dei benefici.Questa è la sorte di chi non fa parte dei grandi numeri (leggi Fiat Alitalia ecc.). Vi dirò che mi sono sempre chiesta perchè noi lavoratori del privato, inteso come piccole Aziende, siamo considerati di serie B e, quindi, poco e mal tutelati(a differenza degli Statali tanto e ben tutelati).Forse se gli Organi preposti fossero più attenti(3 anni di CO.CO.CO con busta paga mensile e contributi sempre dello stesso importo e all'Inps non puzza!) riusciremmo a far valere i ns. diritti. Grazie, saluti. di SABRINA CENTRONE - 38 - commercio 831. REDDITO DI CITTADINANZA PER TUTTI sono un cococo da anni:lavoro in progetti nazion., region. e comun. come operatore di strada e cioè progetti in cui il lavoro autonomo è prevalente. Mi piace il lavoro anche se i lavori del sociale sono malpagati(agli op. soc.,dopo 25 mesi di ritardo hanno rinnovato il contratto con un aumento di 80 euro,ora il contratto è di nuovo scaduto) C'è anche la mentalità dell'operatore-volontario al quale però è richiesto un continuo aggiornamento, per migliorare la propria professionalità (Es. gli operat. che lavorano con le "devianze" psichiche e sociali non vengono supportati e tutelati adeguatamente). Poi c'è il problema del contratto di cococo: minima indennità di malattia e di infortunio, no ferie pagate, no Tfr, contributi per la pensione dimezzati e una volta finito il contratto tutti per strada, alla ricerca di un nuovo lavoro. Unica soluzione: costringere i vari governi a riconoscere ai cococo e altre categorie un reddito mensile di cittadinanza nei tempi di lavoro e non lavoro che dia la possibilità ai precari di vivere decentemente, rendendo accessibili, con costi limitati i servizi pubblici e privati(sanità, trasporti, beni di prima necessità,telefono,energia elettrica,gas) di andrea danzi - 34 - sociale 832. SIAMO DIVENTATI MACCHINE CHE PRODUCONO SOLDI...AD ALTRI.... La nostra visione del futuro così è molto chiara .....faremo mutui e rate a vita anzi con il nuovo contratto vivremo alla giornata se continuano con gli aumenti neanche la mattinata riusciremo a vivere.In italia stanno esagerando, mi sa che scappo in un isola deserta e li so che la mia gionata la gestisco io e non altri ............ di john ohm - 30 - informatico 833. DIPLOMA ITC Ciao a tutti, Io ho lavorato con contratto Co.co.co fino a maggio poi per fortuna sono passato ad un contratto migliore.Vorrei dire che dopo tanti tentativi circa 3 anni fa mi sono reso conto che per iniziare a lavorare questa era l'unica via... e così ho iniziato.Ora cambia il nome del contratto ma le perplessità,l'incertezza e l'instabilita' di questa forma di contratto resta.La mia speranza più grande?Via Berlusconi e avanti con un nuovo governo e nuovi tipi di contratto che tutelino di più i lavoratori. Ciao, Nello di Aniello Marra - 25 - Informatica 834. IL CORAGGIO DI VALICARE LE ALPI Laureata in Lettere col massimo dei voti e la lode, un diploma di conservatorio, ho lasciato l'Italia il mese di giugno 2000, dopo vari e inftruttuosi tentativi di ottenere un qualsiasi lavoro che potesse meritare la qualifica di dignitoso. Oggi vivo a Parigi. Giugno 2004: ho vinto un concorso statale in Francia, entrando al CNRS (corrispondente del CNR italiano); ho la certezza che potrò dedicarmi alla ricerca scientifica per il resto della mia vita. Salario più che interessante, aumenta regolarmente ogni anno. Ho comprato una casa, trasloco tra due giorni. Ma soprattutto, mi sto abituando a considerare le cose basiche della vita di una persona (lavoro, casa, vacanze, viaggi) come eventi normali e non come pseudo miracoli riservati ad una ristretta cerchia di eletti. Mi sento di consigliare di lasciare l'Italia a tutti coloro che abbiano ancora dubbi. Questa patria ingrata non riconoscerà mai il talento dei suoi figli, è inutile sperare. Andate all'estero a farvi una vita decente, e tornate in Italia per vedere la famiglia, per le vacanze o anche solo per fare shopping, vedrete quanto è salutare approfittare del meglio senza dover subire il peggio... di Angela Tullio - 32 - ricerca 835. DIPLOMA RAGIONIERE In quanto neo-diplomata, l'azienda mi assume con contratto di apprendistato, 3° liv., durata tre anni. La legge sull'apprendistato dice che un lavoratore non può fare due apprendistati sulle stesse mansioni, però non vieta all'azienda, allo scadere del contratto, di riassumerti di nuovo come apprendista facendo figurare che lavori in un ufficio diverso con mansioni diverse. Così, dopo tre anni da apprendista di 3° livello, siccome alla scadenza del contratto non avevo ancora 25 anni, mi riassumono con un nuovo contratto di apprendistato di 2° livello (ossia ho fatto un passo indietro). I sindacati hanno chiuso non uno ma cento occhi, permettendo all'azienda di praticare questo iter con tutti gli apprendisti, che a essere precisi sono stati più di venti. Dopo qualche mese, all'ennesima ingiustizia subita, vado personalmente a litigare con il direttore generale: mi ha dato ragione e mi ha firmato un contratto a t. indet. Ho avuto fortuna: poteva anche dirmi, come viene detto a tanti, "quella è la porta". E che ne è di tutti quelli che non hanno il coraggio di andare a lamentarsi di persona o che non possono permettersi di correre il rischio? di malacorda : - 25 836. DIPLOMA SCUOLA SUPERIORE Ecco la mia esperienza di persona non più giovane. Ho lavorato per circa 20 anni come dipendente presso un privato "despota"; nel momento in cui credevo che la mia vita forse sarebbe terminata in quel lager, ho trovato un lavoro con contratto co.co.co. poi dopo 3 anni divenuto co.co.pro. Certo qualsiasi altra cosa, al tempo, sarebbe andata bene,per uscire fuori da quella situazione, ma oggi mi trovo in un grande bell'ambiente lavorativo, ma sempre con una spada di Damocle sulla testa. Sapete benissimo della crisi dell'editoria e naturalmente dalle nostre parti questa si è fatta sentire molto. Ho due figli, un mutuo sulle spalle e nel momento in cui la difficoltà si farà più grande per la mia società, cosa sarà di me? A 44 anni chi ti prende più? Certo che dopo circa 25 anni di esperienza è triste essere sconfitti da un sistema sbagliato, tu ce l'hai messa tutta, ma le istituzioni hanno cercato di affondarti. Tutela zero, pensione non ne parliamo (i miei 25 anni di contributi versati che fine faranno?), tutto un punto interrogativo. Ritengo che arrivati ad una certa età non si dovrebbe vivere più con le incertezze del futuro! Invece così è! Che schifo! di Sara Proietti - 44 - editoria 837. ASSURDITÀ DEL 2004 CARO editore 754...... se il tuo capo è un co.pro e la società per cui lavori (ovvero la società che ti fa i contratti da più di 2 anni) non sa cosa sai fare, cosa fai e in che modo... come la mettiamo???? di co pro - 28 - ingegneria 838. CHE DESOLAZIONE!!!!!!!!!!! salve, 24 anni laureato, masterizzato...ma è sempre la solita solfa...non sono ancora entrato nel mondo dei CO.PRO. ma penso che questa sorte malsana mi toccherà molto presto..ormai la laurea è come il diploma e il master come una laurea...debole!!!!!!! mando CV, mi propongono stage(è quello che sto facendo adesso)nn mi assumeranno e sarò di nuovo punto e a capo...nn ricordo il N° dell'intervento..ma sono d'accordo con chi dice che i laureati che si rivolgono al privato si dividono in due tipologie..chi ha trovato un lavoro 10 anni fa...e chi nn lo troverà adesso(!?!)...nn vorrei essere fatalista ma temo che questa situazione di collasso generale nn cambierà e saremo costretti a emigrare all'estero!!!!SOLIDARIETà A TUTTI!!!! di attilio de caprio - 24 - risorse umane 839. X ME IL CO.CO.CO È STATA LA SALVEZZA! sono nato povero e nn sono laureato. Vivevo a genova e nn trovavo lavoro,poi nel 2000 mi ha preso,come co.co.co,una ditta di milano. Nessuno voleva impegnarsi con contratti + seri con me ke nn potevo fornire nessuna sicurezza(avevo un know-how molto basso). Poi nel lavoro mi sono impegnato ed ora ho i contratti a progetto rinnovati ogni 6mesi e da 2anni con 21gg di lavoro guadagno 3000€ netti/mese! Il co.co.co. è stato l'UNICO modo x cambiare il mio futuro!X me è bello ke esistano 2tipi di contratto: - quelli SICURI x chi vuole vivere sicuro/tranquillo - quelli A RISCHIO x chi vuole davvero impegnarsi senza paura di rimanere disoccupato: Xchè una ditta dovrebbe mandarmi a casa se le faccio fare soldi? Cmq so ke i contratti a rischio sono belli da fare soprattutto dove hai la scelta di tante aziende,es.Milano xchè in certi Paesi è facile trovar lavoro?visto ke negli ultimi tempi vado spesso a Londra,la risposta mi sembra ovvia: i contratti lì spesso sono molto precari(senza sindacati ke nn permettono il licenziamento nemmeno delle persone ke RUBANO;vedi Malpensa):il lavoro te lo danno subito e lo stipendio è buono ma se nn rendi,ti spediscono a casa di ottimista ma non sognatore - 28 - consulente informatico 840. VITA PRECARIA Lavoro dall'86 come grafica, dipendente fino al '91 anno in cui l'agenzia di Pubblicità chiude. Così divento free-lance, che fa molto figo ma vuol dire solo lavorare esattamente come un dipendente con orari ecc. ma con P.IVA pagando profumatamente il commercialista, niente contributi, malattia ecc. Nel 2001 ho fatto un figlio e naturalmente sono stata sostituita SUBITO con un grafico + giovane - esperto e costoso, ma + competitivo yeah, che non si assenta per l'inserimento al Nido! Io però il Nido lo devo pagare (tanto!) + mutuo, bollette ecc. x fortuna mio marito è dipendente con stipendio non esaltante ma almeno costante! Adesso lavoro come co.co.pro x un'azienda su un progetto interessante ma che termina a dicembre e con esso il mio contratto. Il lavoro è stimolante, ho meno spese di una P.IVA e non sono soggetta a orari. Bello! Ma di rinnovo o altri progetti x ora non se ne parla, siamo a fine ottobre e il vuoto che ho di fronte mi mette non poca ansia! Non vedo vantaggi in questa precarietà o la competizione che le ruota intorno, la trovo solo demotivante e ritengo sia negativa anche x la qualità del lavoro. Lasciamo perdere poi la qualità della vita: una vita precaria. di Gianna Stantini - 41 - pubblicità ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (908 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:03:10) 841. HO LAVATO I CESSI DA COCOCO ED ORA STO COMPRANDO UNA SECONDA CASA Ho 30 anni, ho iniziato a lavorare in piscina lavando bagni e pulendo piani vasca dai capelli di signore imbellettate avevo un CoCoCo. Quello che guadagnavo in quegli anni (ne avevo 21) l'ho investito in un viaggio post laurea di 4 mesi all'estero per imparare l'inglese. Dal mio ritorno ho sempre lavorato, mi sono comprato una casa da solo con un mutuo importante ed ora sto progettando di comprarne un'altra per garantirmi una rendita superiore dall'affitto. Lavora a tempo indeterminato da 5 anni ma vi assicuro che lavoravo più di 12 ore al giorno in una società disgraziatamente gerarchica. E'vero la laurea non serve a trovare lavoro o meglio non dovrebbe essere quello l'obiettivo del proprio studio ma solo la cultura personale. Chi non vuole cultura non studi e vada a lavorare...anche perchè siamo pieni di laureati mediocri che cercano lavori ultra retribuiti. Incominciate a rimboccarvi le maniche e vedrete che tutto vi sarà riconosciuto. I cococo e i cocopro sono occasioni per fare esperienza e per farvi conoscere. Se valete andrete avanti altrimenti altro cocopro. di Loris Batacchi - 30 - Credito 842. DAI COMPITI A CASA AI COMPITI IN UFFICIO E' iniziato tutto con uno stage: impari, scopri, progetti. 4 mesi, no 12 così impari di più, scopri di più, progetti di più (gratis, è chiaro). Sei brava e lo vedono, sei sveglia e ti lodano, ma non hanno più bisogno di te. Potrebbero dirtelo ed invece aspettano che tu ti accorga di essere di troppo e mestamente vada via. Poi l'interinale: 3+3, 1+1, etc, somme mai uguali a 12 (e un anno risaputamente è composto da 12 mesi, periodo in cui devi mangiare, dormire, sopravvivere, possibilmente non sotto un ponte...). Poi uno spiraglio nel buio: il Lavoro, quello della vita, quello per cui hai sopportato esami su esami all'università. co.co.co di un anno, 700 euro al mese (fortunata, rispetto alle risibili cifre di cui ho letto), 8 h al dì (12 tra A/R), nessuna assenza neanche per controlli medici, nessun riconoscimento professionale, nessun elogio, solo 'compiti' da fare (non scherzo, il Kapo mi faceva fare i compiti in ufficio quando non c'era nient'altro da fare: non potevo stare a casa, dovevo presidiare l'ufficio e il telefono e fare i compiti...). Ci sarebbero ancora un altro co.co.co e un determinato, ma il peggio è passato, adesso sto bene e spero... di nausicaa silla - 27 - servizi 843. CHE BRUTTA ESPERIENZA!!!!!!!!! E' la prima volta che lavoro sotto forma di co.co.co. Ho sempre lavorato con contratto a tempo indeterminato ma poi le cose sono cambiate e adesso mi ritrovo precario. La sensazione più brutta la provo quando si avvicina la scadenza del contratto e la tensione sale alle stelle perchè ho sempre il timore che non mi venga rinnovato.Per non parlare dei diritti negati ai quali siamo sottoposti:niente malattia, niente ferie retribuite, niente tfr e niente tredicesima. Mi chiedo ma perchè tutto questo? perchè lo stato non incentiva veramente quanti (pubblico o privato) vogliono assumere realmente dei dipendenti?Inoltre lavorare come co.co.co per una pubblica amministrazione è ancora più deleterio. La cosa che non sopporto è che ci si trova con una famiglia sulle spalle a cui pensare ma ci si sente impotenti e frustrati. marco da palermo di marco corsale - 33 - pubblica amm.ne 844. SIG. Quello che più mi spaventa in questa strana Italia, è la normalità con la quale vengono valutati i compensi che le persone percepiscono dal proprio lavoro. Leggendo i vari contributi lasciati dai lettori, la costante è sempre la stessa: si criticano le mansioni, gli ambienti di lavoro, le situazioni, ma mai (o quasi) gli stipendi, che vengono considerati normali. Addirittura c'è chi parlando di 1200 euro al mese definisce "neanche poco, per carità" tale compenso. Ma cherziamo? In Italia gli stipendi sono da fame, considerato l'alto tenore di vita che l'Italiano, volente o nolente, è costretto a tenere; che si riesce fare con 1200 euro al mese? NIENTE! a meno che non si viva con i propri genitori, e allora forse..... Io percepisco uno stipendio più alto di questa soglia, ma (sono un informatico) faccio di tutto per lavorare le mie 8 ore al massimo senza concedere un' unghia di più, anzi...e questo per 2 motivi: 1) la vita personale è molto più importante del lavoro e dei "capi" 2) pretendo di essere pagato profumatamente per qualunque lavoro dovessi svolgere, dal più umile al più qualificato, perchè tutti sono utili alla società. La vita è una sola, cococo a cacaca, godiamocela. di francesco poliziani - 44 - informatica 845. DIPLOMA DI GEOMETRA Sono impiegato presso un Ente Pubblico, non economico, con un contratto Co.Co.Co, dal 1/10/1998. Il contratto è sempre stato annuale e veniva rinnovato di anno in anno (addirittura nel 1999 di 6 mesi in 6 mesi) per complessivi 7 rinnovi. Ben 6 anni di impiego precario con versamento di contributi ridotti alla gestione separata dell'INPS. In precedenza, dal 1996 al 1998, ero stato assunto, dopo regolare concorso, con contratto a tempo determinato, quale Assistente di Amministrazione presso l'Ufficio Tecnico dello stesso Ente. Grazie a quell'esperienza ho avuto la possibilità di ottenere il Co.Co.Co. Per fortuna mi hanno sempre trattato bene sul lavoro, sia i colleghi che i superiori. La ventilata possibilità di trasformare il rapporto, c'è sempre stata, ma purtroppo non s'è mai concretizzata. Credo sia puerile sottolineare il fatto che ho sempre svolto attività di impiegato (come chi aveva regolare contratto collettivo di lavoro) ma purtroppo il Co.Co.Co. era l'unico mezzo per poter continuare a lavorare nell'Ente mascherando la mia attività subordinata con una attività senza vincolo di subordinazione. O mangi la minestra o ti butti dalla finestra, io non avevo scelta! Erasmo di Erasmo Nuccitelli - 35 - Pubblica Amministrazione 846. X CLAUDIO DI STEFANO "Occupandomi anche di selezione del personale, la risposta mi è chiara. Molti ingegneri pretendono di arrivare e farsi assumere a tempo indeterminato, a cifre che non esito a definire deliranti (totali inesperti che pretendono 1200€..)". Se vai in UK uno che esce dall'Universita' (tutti laureati a 22 anni qui...) prende un salario-base di 20.000 sterline lorde annue (esempio, per fare l'insegnante). Tolte le tasse, uno prende 1330 sterline mensili (piu' tredicesime etc.). Posta la sterlina a 1.45 sull'euro, questo fa 1930 euro al mese, che e' ben di piu' dei 1200 euri che ti scandalizzano tanto. E non e' che qui la vita costi tanto piu' che in Italia, dopo l'Euro. Morale: sono e' in Italia che gli stipendi sono da fame e la balla dell'esperienza mancante a voi piace tanto per giustificare paghe da fame e schiavitu'. di antonio solda' - 35 - saldatura pesante 847. CAMBIATE L'ITALIA Avevo sentito delle storie su questi contratti a termine senza diritti, ma non mi immaginavo che il fenomeno fosse così diffuso e così sofferto. Sono sconcertato. Io, dopo la laurea in ingegneria chimica, ho deciso di cominciare un dottorato in Nord Europa, nella stessa università dove sono stato studente di scambio. Al momento il mio contratto è formalmente a tempo determinato (ma comunque quadriennale, d'altra parte deve pur essere legato al tempo necessario per completare il PhD), 2200€ circa al mese, casa comprata dopo un anno di risparmio (con mutuo assistito dal comune, viva il nanny state). L'ambiente di lavoro è splendido, si lavora "alla tedesca" (cioè si fatica meno che in Italia ma si conclude molto di più), probabilmente perché qui di fancazzisti nell'amministrazione non se ne trovano. È un fattore culturale, qui il lavoro si fa. Vivo in un paese giudicato il migliore del mondo per qualità della vita dall'Onu, e che ha il primo posto nella libertà di stampa al mondo secondo Reporters Sans Frontières, contro il 41o dell'Italia. In breve: cambiate l'Italia... con un altro paese. Io, ora, non potrei mai concepire di lavorarci. Mi vengono i brividi al solo pensiero. di Federico Zenith - 27 - Ricerca (dottorato) 848. CI VOGLIONO CERTEZZE! A giorni dovrei firmare un contartto a tempo determinato di un anno dopo lavoro nero e lavoro interinale a due anni e mezzo dalla laurea in economia bancaria e assicurativa. Certo molto piu` fortunato di un Co.co.co. ma non senza problemi.Chi e`disposto ad erogarmi un finanziamento per l'acquisto di un auto? Chi e` disposto ad erogarmi un mutuo per la prima casa? Senza contare che non so se alla scadenza del contratto riusciro` ad essere indipendente, se nel frattempo non trovo qualcosa di meglio. I politici dicono che si devono rilanciare i consumi per dare una scossa all'econoimia. Senza discutere su come il governo pensa di rilanciare i consumi, mi domando chi puo` permettersi di spendere e non risparmiare per far fronte ad un futuro cosi` incerto. Uno dei motivi per cui l'economia giapponese ristagna da anni e`l'incertezza sul futuro. Ci vogliono certezze e tutele per chi con il proprio lavoro contribuisce al benessere della nazione (e degli imprenditori!!). di A. Goggiano - 29 - import/export 849. X FEDERICO ZENITH Mi contatti? Ti devo chiedere qualcosa a proposito del nord europa. Ciao [email protected] di fiorenzo - - 35 - chimica 850. Avevo 51 anni, l'azienda viene assorbita e trasferita a Milano, risultato a casa! Dopo 31 anni e 1 settimana di contributi vedo sfumare l'obbiettivo pensione. Ora devo aspettare i 60 anni, e questi sette anni? Come vivo? Ne ho lavorati 2 da co.co.co. ma non valgono per l'anzianità, ne 13ma, ferie, TFR, e tutto quello che è sacrosanto per un lavoratore. Comunque sia o co.co.co. oppure co.pro. sempre truffa legalizzata è! Dove sta la legge che protegge i lavoratori? La legge Biagi, ma non prendiamoci per i fondelli!!! Intanto gli imprenditori si arricchiscono sempre più, evadono sempre più, e noi tiriamo a campare sempre più. Abbiamo dei governanti arroganti e sicuri di farla franca, sempre. Chi li spaventa? Nessuno, neanche Bin Laden!! A tutti un augurio di buon proseguimento, e speriamo ardentemente una rimonta di moralità, di umanità, di amore fraterno, e soprattutto non facciamoci ingannare da tutte le pubblicità che ci vorrebbero spingere al consumismo, ormai da consumare c'è soltanto il nostro fegato! di Josiane Bonafede - 53 - Impiegata 851. Sono uno fortunato: ho un contratto a tempo indeterminato strappato ormai sei anni fa. Ma è una fortuna dimezzata; la mia compagna, con cui vorrei costruire un futuro, non riesce ad avere nulla di più che accordi in nero, contrattini a progetto o schifezze simili. L'aggravante è che di lavoro per lei ce n'è poco, quindi il suo reddito è piuttosto discontinuo. Meno male che c'è il mio, certo, ma non ho uno stipendio da manager o da bancario e vivendo insieme i soldi bastano appena. Non possiamo pianificare l'acquisto di una casa, meno che mai di mettere al mondo dei bambini (con quali tutele per la mamma?). Questo era il futuro del mondo del lavoro di cui ci parlavano? Forse non vogliamo arrenderci alla realtà perchè è troppo tragica, ma in un attimo, in maniera sibillina, hanno cancellato secoli di lotte, di conquiste, di dolore e di sacrifici (anche umani). Non c'è più niente, tutto è stato riportato indietro agli albori della prima rivoluzione industriale, con il plauso degli imprenditori. Intanto il Papa e il presidente Ciampi raccomandano ai giovani di costruire famiglie e mettere al mondo bambini... di Lord Brummel - 852. X ANTONIO SOLDA' Scusa, tu sostieni che qui la vista costa quasi come in Inghilterra? Un posto dove le sigarette costano 7€ al pacchetto e per un toast e un bicchiere di birra a pranzo spendi 10-12€? Ah, non sapevo che anche qui girassimo su questi prezzi..a pranzo mangio con 6, 7€ di solito.. Io non giustifico nè paghe da fame nè altre cose simili, nè soprattutto forme di para-schiavitù. Sto solo sostenendo che spesso la gente non trova lavoro perchè avanza richieste e pretese che hanno dell'assurdo. Io a 18 anni ho preso su e sono stato 8 mesi a lavorare a Taranto, a 20 ho passato 17 mesi in giro per il mondo tra Cile, Ungheria e Algeria. A 23 sono stato in Russia per quasi un anno. E ora tutte queste esperienze vengono pagate oro. Il mercato del lavoro sicuramente non offre grandi possibilità, di questo ne siamo tutti consci e non ci vuole una particolare abilità deduttiva per evincerlo dalla vita quotidiana, e soprattutto io non pretendo d'avere la risposta e la soluzione a tutto. Limito le mie considerazioni al mio ambito lavorativo e posso assicurare che se le aziende hanno molte colpe, anche i lavoratori non sono da me spesso. Claudio Di Stefano di Claudio Di Stefano - 26 - Consulenze d'ingegneria 853. CHE TRISTEZZA valentina, 26 anni, precaria. Non sono un cococo ma ho un assegno di ricerca anche se la tipologia contrattuale è la stessa ( no maternità, no malattia, no tredicesima, no inecntivi in cambio di una autonomia lavorativa e una flessibilità di orario e spazio che mi è negata). Dai molti racconti mi rendo conto che sebbene la mia situaizone non sia felicissima esistono dei casi disperati, di abusi gravissimi e illegali. perchè continuare a tacere ??? certe situazioni sono veramente da denuncia all'ispettorato del lavoro..tanto più che abbiamo firmato un contratto che l'unica cosa che tutela è l'indipendenza lavorativa. Paura di protestare, io penso che se nessuno accettasse queste condizioni i datori di lavoro sarebbero costretti a cambiarle, ad accettare quei pochissimi diritti che noi precari possiamo pretendere. Non accettimao troppo queste infauste condizioni, se continuiamo a farlo per la paura di perdere il psto di lavoro daremo solo la possibilità ai datori di lavoro di continuare a farlo. Svegliamoci. di valentina c - 26 - ricerca 854. CO.NGRATULAZIONI PRO.DI! Laureato in Psicologia del Lavoro, attualmente in tirocinio e cassiere il fine settimana, disgustato più che da cococo e da copro per principio perché vorrebbe un posto fisso, dalla mancanza delle tutele più elementari che i nuovi e i vecchi contratti portano con sè. Il mio pensiero: il 90% dei lavoratori sono sfruttati, sottopagati e, di conseguenza, incontrano grosse difficoltà a vivere la propria vita in modo decoroso e ottimistico. E di questo, non scordiamocelo, dobbiamo ringraziare anche i Prodi, i D'Alema e i Cofferati, primi artefici di una flessibilizzazione del mercato del lavoro tanto stimolante nella teoria quanto deleteria nella pratica. Le uniche speranze:entrare in buoni rapporti con il datore di lavoro,oppure diventare imprenditori (forse sarebbe più facile, ma io non riuscirei a sfruttare le persone e questo, nel 2004, è da considerarsi come un grosso DIFETTO). Un modo per ribellarsi: limitare il più possibile il nostro consumismo indotto, nessun sindacato, nessun organismo istituzionale e soprattutto nessun governo avrà interesse a fermare la disgregazione dei diritti del lavoratore attualmente in atto. Colpiamoli nel loro portafoglio! Ciao a tutti Stefano di Stefano Romano - 28 - formazione 855. MA GLI INTELLETTUALI DI SINISTRA, QUELLI VERI, CHE FINE HANNO FATTO? Dove sono finite quelle figure che negli anni, nei secoli, precedenti tessevano per una società migliore. Che premevano per una vita migliore su scuola, sanità lavoro per dare alla gente, anche quella più povera, una dignità. La riduzioni dell'orario di lavoro non è una follia, che ne discutano questi intellettuali, francesi tedeschi italiani americani inglesi e così via. Il computer, se nessuno se ne è accorto ha modificato il mondo del lavoro in modo più drastico di come lo modifico il motore nella rivoluzione industriale. E poi è necessario rimoralizzare la società chi ruba allo stato deve finire in galera (falso in bilancio). Vietare programmi televisi nocivi (che li faccianno vedere dalle 3 alle 6 di notte) Costanzo Show w tutti quelli della moglie). E poi rivalutare la famiglia che rimane l'unica ricchezza delle periferie delle grandi città, se non vogliamo vedere i bambini nei cassonetti dell'immondizia a rovistare. Cancellare i cattivi esempi dalle TV vedi puttane intervistate per analizzare non so che cosa /(Moana Pozzi). Libertà non è poter scegliere, ma saper scegliere, quindi è necessario rivalutare l'educazione dei giovani. Grazie di roberto leone - 48 856. VOCE FUORI DAL CORO... Ho 27 anni, un contratto da dirignete, una decina di amici e amiche di età comptresa tra i 27 e i 33 anni esattamente nelle stesse condizioni. Sono ragazzi in gamba, che come me sono andati via di casa a 18 anni e che come me lavoravano di giorno e studiavano la notte per pagarsi l'università. Si sono fatti un culo come una capanna e continuano a farselo anche oggi, dopo che si sono comprati il macchinone. E non sono figli di papà, per nulla. Ora, io lavoro quotidianamente, con sei cococo, laureati e che hanno 5 anni più di me. Sembrano turisti giapponesi appena scesi dall'autobus del viaggio organizzato. Metà del tempo lo passano su internet e metà a chiedere cosa devono fare. Magari io ho avuto sfiga e i miei cococo sono gli unici sfaticati in un universo di ragazzi intelligenti, volenterosi e tanto sfortunati. Magari i miei amici fanno 3000 euro al mese perchè nelle loro aziende i loro capi sono stupidi. Però mi domando: Non è che magari se ti pagano 750 euro al mese è semplicemente perchè il tuo lavoro vale tanto? E se il tuo datore di lavoro ha così bisogno di un contratto che gli consenta di licenziarti, non è che magari un motivo c'è? di alberto gaudente - 27 - consulenze 857. X CLAUDIO DI STEFANO "Io a 18 anni ho preso su e sono stato 8 mesi a lavorare a Taranto, a 20 ho passato 17 mesi in giro per il mondo tra Cile, Ungheria e Algeria. A 23 sono stato in Russia per quasi un anno". Mentre tu gironzolavi per il mondo, nello stesso lasso di tempo, la gente si laurea in fisica, chimica, ingegneria spesso con enorme fatica visto come funziona qui il sistema universitario, che e' penoso. Ed e' grazie a loro (ma di lingua anglofona) che abbiamo la tecnologia che ci permette di girare per il mondo da giovani e di scrivere vaccate al PC. Dopo anni di umiliazioni (perche' studiare in italia significa essere umiliati dal primo all'ultimo esame) uno pretende un ritorno economico. Tu saprai viaggiare, gli altri sanno usare la testa. Per i prezzi in UK, molta roba e' a piu' buon mercato che in Italia. La birra e le sigarette che tu citi non sono certo essenziali alla vita e costano anche perche' (vedi cicche) lo stato vuole penalizzare "cattive abitudini". di antonio solda' - 35 - saldatura pesante 858. Oggi un altro tuffo al cuore... sette anni dalla laurea e tutti lavori precari co co co o/e a progetto (svolti anche durante corso di studi). Ho appena ricevuto la notizia che a fine dicembre finirà il mio lavoro. Mi chiedo che cosa inventerò adesso, visto che non abito più con i miei e che anche mio marito è senza lavoro. E pensare che mi ritengo una persona seria che ha sempre studiato e lavorato con impegno! Coraggio, si ricomincia !!! ... e Buon Natale !! di V BS - 33 - informatica-editoria 859. RESPONSABILE COMMERCIALE Ho lavorato sette anni in Tour operator con il famigerato CO Co Co e quando sono andato via mi hanno detto " Arrivederci e grazie!". A quel punto mi sono mosso legalmente e gli ho fatto causa.Dopo circa tre anni ho vinto e pian pianino mi hanno cominciato a pagare. Il punto è che , purtroppo, di questi casi ne esistono a migliaia e molti lavoratori sono costretti ad accettare questo tipo di rapporto subbendo, alle volte il mobbing allo stato puro. A chi interessano queste storie? Nessuno ci tutela se non alcuni avvocati UMANI che credono ancora nella giustizia. Grazie Fulvio Fanelli di Fulvio Fanelli - 46 - Turismo 860. Forse uscirò un po' dal tema co.co.co. però volevo far notare che la flessibilità ti porta a pagare più tasse. L'anno scorso ho cambiato quattro lavori (nessun co.co.co. ma contratti a tempo determinato). Nei singoli CUD presentati per la dichiarazione dei redditi erano già presenti le regolari trattenute, ma la somma dei 4 CUD mi ha fatto passare di scaglione e a maggio 2004 mi sono dovuta pagare 850€ di tasse! giuro che non ho redditi oltre quello da dipendente!! per fortuna ora lavoro e con 900€ al mese sono riuscita a pagarmele in 4 "comode" rate da più di 200€ al mese (stringendo molto la cinghia). La stessa cosa accadde a mia madre qualche hanno fà subendo l'ennesimo fallimento della fabbrica in cui lavorava come operaia e poi è stata assunta da un altra che è fallita 6 mesi dopo. L'anno scuccessivo si dovuta pagare più di 600 mila lire di tasse per aver presentato 2 CUD anche se in mobilità e senza lavoro. W LA FLESSIBILITA' di LUCIA REX - 28 861. LAUREANDA Da tre anni ho un Co.co.co presso un' università siciliana, rinnovato ogni anno...Leggo gli altri racconti e mi accorgo che tutto il mondo è paese...lavoro infatti 6 ore al giorno con due rientri settimanaliper 5 giorni settimanali. Incarichi di responsabilità, ma mai, dico mai un grazie...faccio anche. altro che collaborazione! lo "strardinario": vado via quando va via il dirigente per il quale lavoro...Lavoro senza che siano stati stabiliti i reali compiti: quello che appare nel mio contratto non è quello che realmente faccio! Però lo faccio da tre anni perchè mi dicono magari prima o poi facciamo uscire il concorso per un tempo indeterminato e allora che faccio mollo? di viviana politi - 26 - amministrazione 862. DIPLOMA Sono un Analista programmatore elegantemente definito freelance, ovvero lavoro a P.I. per poter portare la pagnotta a casa dove mi aspetta una bimba di 3 e una moglie che per fortuna ha già un suo lavoro. La scelta della P.I. (partita iva) è stata necessaria per poter lavorare retribuito quasi onerevolmente, l'ho fatto perchè non volevo cadere in un co.co.co, perchè assunzioni serie da minimo 1.200€ mese non se ne vedono molte in Toscana.Pisa; il cambiamento di 'nome' nel mio settore, penso che sia deleterio, in quanto è caratteristica peculiare del settore lavorare a progetto, questo significa aver trovato la scusante ufficiale per pagare da fame le persone. Ricordatevi datori di lavoro, che l'informatica sarà sempre di più il motore delle aziende, dell'Italia, e gli INFORMATICI dovete trattarli bene economicamente e non prenderli in giro, non fate orecchie da mercante con i giovani di oggi . di Gabriele Neo - 38 - Informatica 863. DI NECESSITA' VIRTU' Io credo che il co.co.co. sia stato, e sarà, perché il contratto a progetto cambia poco, il vero strumento contrattuale per l'introduzione dei giovani nel mercato del lavoro.Con questo non voglio dire che sia una soluzione soddisfacente, non tutelando sufficientemente il lavoratore né sul piano "contrattuale", né tanto meno sul piano assistenziale e previdenziale. Però, è ormai palese che il mercato del lavoro richiede professionalità specializzate, e solo per queste si concedono le garanzie di un contratto a tempo determinato e le adeguate retribuzioni. Quindi, le strade che si presentano sono due: o si investe individualmente su formazione e professionalità, oppure si inizia a fare esperienza attraverso dei rapporti di lavoro che costano meno alle imprese. Purtroppo la nostra generazione, quella che va dai 30 ai 40 anni, sconta drammaticamente l’impreparazione al nuovo scenario, oltre al fatto che avrà delle pensioni da fame. di Michele D.S. - 35 864. ASSISTENTE DATI ho un contratto a progetto di maria elena pennisi - 38 - informatico 865. In Risposta a Loris Batacchi. Come ti permetti di ergerti cosi' al di sopra degli altri? Ti sei mantenuto interamente agli studi con un CO. CO. CO.? Hai potuto investire i soldi guadagnati in un viaggio all'estero per imparare l'Inglese poiche' probabilmente avevi di che mangiare e pagare un fitto. Pensa a quelle persone che non possono coltivare il loro otium literarium, per le quali la Laurea e' una speranza di miglioramento, oppure l'unico modo di accedere ad un lavoro migliore. Non sputare sentenze... di Salvatore Bruno - 866. RISPOSTA A 856 Ma come ti permetti brutto arrogante solo perchè ti è andata bene ti senti sto ca220 e sbeffeggi gli altri, il mondo del lavoro è uno schifo! Io lavoro seriamente e mi sento mortificato al solo pensiero che tirare su un dominio windows 2000 fare policy (GPO, OU) curare relazioni con ISP, configurare il router cisco soho 800, verificare aggiornamenti e bug, installare patch fornire assistenza HD ad utenti che pensano al PC come ad un tostapane non vale neanche 700 euro al mese. Guardati allo specchio e chiediti se in vita tua ti sei mai sentito offeso come tu, ti sei permesso di offendere tutti coloro che non sono riusciti a trovare un impiego degno di questo nome. di Claudio Gori - 27 - IT 867. DOTTORANDO Ho 29 anni, laureato in Chimica con 107/110, ho seguito la mia ragazza all'estero cercando un dottorato di ricerca. L'ho trovato due anni fa a Grenoble e mi ha anche evitato di fare il servizio militare. Ho un buon stipendio, l'ambiente di lavoro é tranquillo e gratificamente, scientificamente ad ottimo livello. Vi racconto un storia: qualche tempo fa venne quassu una commissione del nostro amato governo incaricata di verificare l'operato dei riceratori italiani a Grenoble. In un indegno discorso, l'indegno presidente di questa indegna commissione disse, cito testuali parole:" Lavorate, non pensate se L'Italia puo fare qualcosa per voi ma se voi potete fare qualcosa x il vostro paese". Se é cosi che il nostro governo intende trattare con la gente come noi( i "Laureati") allora tutti voi potete fare qualcosa x il vostro paese, ANDATEVENE. di Gianluca Cioci - 29 - RICERCA 868. SENTIAMOCI TUTTI PIU' EUROPEI Sono d'accordissimo con le valutazioni di Federico Zenith. Sentiamoci tutti piu' europei che italiani. In altri Paesi europei chi vale, produce, da risultati viene apprezzato e pagato. In Italia questo succede raramente. Un contratto co co co o pro puo' andare bene come prima esperienza, le aziende non possono marciarci sopra. Ma si sentono in diritto di farlo perche' tanto c'e' tanta gente in disperata ricerca di lavoro e poca offerta. Le cose in Italia non vanno, non c'e' niente da fare. Noi giovani non possiamo aspettare di piu'. In molti Paesi europei ci si laurea a 22 anni, non si fa servizio militare obbligatorio da decenni (altro anno rubato) e si forma un famiglia entro i 25 anni. In Italia questo non ci e' concesso, non perche' siamo mammoni ma perche' non c'e' una entrata adeguata. Visto? il sistema non funziona. Credetemi in altri Paesi europei (del Nord) tutto questo non esiste. Oggi poi e' facile viaggiare con le compagnie low cost e tornare a casa con pochi soldi. Un Roma Londra in aereo costa meno di Roma Milano in treno. Spostiamoci allora. Sentiamoci tutti piu' europei. Abbiamo tutti i diritti, a partire dal lavoro. Io l'ho fatto e ne sto vedendo i risultati! di Mauro Rossi - 31 - ricerca 869. E' TUTTO 1 SCHIFO! E' tutto uno schifo.. non posso fare 1 mutuo perchè sono precario, non posso comprare 1 macchina perchè non mi fanno le rate perchè sono precario. Invece di assicurarci il futuro lavorativo, il governo non ci permette di avere una vita normale, ma sempre con la paura di restare senza lavoro! Basta! di Marco Valenti - 30 - informatica 870. X LORIS BATACCHI SCENDI DAL PIEDISTALLO SI VEDE DA COME SCRIVI CHE SEI UN PARACULATO ... SEI STATO ASSUNTO A 25 ANNI MA QUI C'E' GENTE CHE DOPO 6 8 10 ANNI ANCORA E' IN CO.CO.CO QUESTO NON L'HAI ANCORA CAPITO E VIENI A SCRIVERE DI RIMBOCCARSI LE MANICHE MA COSA CREDI DI LAVORARE SOLO TU ....TIRATELA DI MENO VA di luca cimolino - - ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (908 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:03:10) 871. I PADRI E I FIGLI Procedo in ordine sparso.Leggendo vengo presa da un senso di decadenza inesorabile.Per noi - bambini nei rampanti anni ottanta,nutriti da famiglie in gran parte arroganti e orgogliose della scalata sociale,cresciuti con il culto nelle magnifiche sorti e progressive del nostro Paese,dando per scontato che la democrazia, la ricchezza,la giustizia e il successo ci fossero dovuti-pensare di tornare indietro è inaccettabile.Ci dicevano che il nostro fosse il migliore dei mondi possibili e il capitalismo il modello economico vincente.Eppure il dubbio doveva venirci(ricordate mani pulite?):troppo di tutto,garanzie,tutela,diritti,erano gli anni del magnamose tutto,finchè dura...La ricchezza dei molti si basava sulla disonestà di tanti e non solo dei politici!Paghiamo ora per i nostri "padri" assenteisti,falsi invalidi,baby pensionati,in malattia per un mal di testa,per tutti i disonesti che hanno approfittato dei diritti acquisiti e che ora nostro lavoro permette di mantenere.In un sistema equo,sarebbe stato un pegno d'onore;sono invece consapevole che ci hanno lasciato solo le briciole.Oltretutto il comunismo è morto e il capitalismo ha generato dei mostri..Che fare? di Ste Ste - 27 - cococo PA 872. PER ALBERTO GAUDENTE NON MERITERESTI NEANCHE UNA RISPOSTA... Ma non resisto: Devi sapere che raramente un datore di lavoro paga in base a quello che riceve.Pagare da' sempre fastidio, a tutti, specialmente a chi piu' ne ha. E' mia personale esperienza. UNO CHE SCRIVE COME HAI SCRITTO TU, SEMPLICEMENTE SI FA ODIARE. E CON ME HAI RAGGIUNTO LO SCOPO. CIAO SUPERUOMO! di jessy james - 29 - P.A. 873. PER 856 ALBERTO GAUDENTE Certo, ora tutti coloro che hanno un contratto Co.Co.Co sono dei fannulloni incompetenti e se guadagnano una miseria è perché se lo meritano mentre tu, e tutta la tua banda di superman, siete dei grandi che fanno carriera perché hanno grandi qualità. Non credere di essere l'unico laureato ad aver lavorato. Ho cominciato a quattordici anni, ho lavorato 13 ore al giorno, facevo un lavoro che detestavo e tutto per mantenermi all'università. Ora mi ritrovo con un contratto del cavolo e di certo non perché sono un incompetente ma perché non c'è nessuna possibile alternativa. Prova a pensare a coloro che vivono in posti con poche aziende, credi che possano fare carriera così facilmente? Credi che a un imprenditore freghi qualcosa se devi mandare avanti una famiglia o se devi fare i salti mortali per arrivare a fine mese? Questo contratto è fatto ad ok per loro, altro che flessibilità qua sei fregato sotto ogni punto di vista. Prendi le donne per esempio, non hanno diritto neppure alla maternità. I diritti delle persone non vengono tutelati e i sindacati fanno decisamente poco, per non parlare della sinistra che in Italia è una favola ormai. Ti faccio i miei complimenti uomo in carriera di Marino Buzzi - - 874. SECONDA PARTE ma ti assicuro che c'è gente che sa fare a lavorare costretta a farlo per due lire e senza nessun diritto. In questo paese la gente ha lottato per ottenere un minimo di garanzie ora va tutt a rotoli e non dare la colpa ai lavoratori. Siamo sin troppo colpevolizzati da questo sistema senza bisogno dei tuoi consigli da grande uomo. di Marino Buzzi - 875. CONSULENTE solo alcune parole. forse ha pure ragione che chi si fa tanto il culo come una capanna, lavora il giorno, studia la notte e si compra il macchinone ha dei meriti....ma putroppo, avendo provato estero per 6 anni e 1 Italia, devo dirvi che esiste una modalità di vita in cui non è necessario farsi il culo come una capanna, che esitono leggi per tutelare donne madri (anche sole....), che non è necessario pregare per andare in vacanza, che le modalità di lavoro e interazione nell'ambiente di lavoro sono piacevoli.....beh, insomma leggete i racconti di chi lavora all'estero. Io, per me, ho deciso che la vita non deve essere per forza farsi il culo come una capanna, ne esiste una e solo una...e....poi, mi dite quanti ne spendete in cure varie ed eventuali per stress ed effetti collaterali...boh...non so che dirvi, io torno al Nord, nei paesi scandinavi, in Italia ci torno per le vacanze, buon proseguimento a tutti! a chi scrive che i suoi COCOCO stanno in rete, chiedo a lui come ci è arrivato in questo forum.....e come ha trovato il tempo per parteciparvi.... di chiara gobbi - 32 - informatica 876. COLLABORATORE A PROGETTO (CIOE' A COTTIMO) Non sono mai stato un cococo, ma ho fatto qualche esperienza come lavoratore "a progetto". Mi sono laureato in Lingue quasi 3 anni fa, ho una buona conoscenza del pc e parlo 4 lingue. Da Bari, mia citta' natale, sono andato a Roma per lavorare come traduttore . Sono riuscito a ottenere qualche incarico, ma talmente saltuario e miserrimo da non permettere la sopravvivenza. Per di piu', alcuni dei salari che mi sono dovuti non mi sono ancora stati corrisposti. Allora ho provato a cercare un lavoro qualsiasi. Ho avuto diverse offerte per lavorare "a progetto" nei call-center: il salario medio per un lavoro full-time era dai 250 ai 500 al mese... alla fine ho iniziato a lavorare in uno di questi, ma non c'erano ne' fisso ne' malattie, e si veniva pagati per quanti contratti si riuscivano a concludere telefonicamente. La media piu' alta da me riscontrata fra i colleghi era di 2 al di', quindi il salario medio era di 6 euro lordi al giorno... Dopo una settimana ho lasciato. Ora sono in Irlanda, dove guadagno 1500 euro al mese, e la vita sotto molti aspetti e' meno cara che a Roma. Consiglio ai miei coetanei di lasciare quanto prima l'Italia di Berlusconi, un vero inferno dei lavoratori. di Fabio De Leonardis - 27 - IT 877. A TUTTI QUELLI CHE ..sostengono che noi laureati e masterizzati vogliamo troppo! Ma state bene? Lavoro da 4 anni e prendo 780 euro al mese in co.pro!!!!! Tutto quello per cui ho studiato lo vedo fare solo dai miei capi e basta!ke ci escludono (a me e alle mie colleghe) da qualsiasi progetto interessante. Scusate se oso chiedere di più! Scusate se aspiro almeno a 1000 euro al mese! scusate se mi rimbocco le maniche senza dire nulla e gradirei solo un minimo di stima in più. Scusate se non è quasi possibile cambiare (l'altro giorno sono andata a un colloquio e questi avevano 100 candidati da esaminare per 1 posto da 1000 euro!). Scusate se molti come me non sono fortunati (o paraculati) come voi...di gente brava ce n'è in giro parecchia, di persone fortunate un po' meno di questi tempi. Tenetevi stretta la vostra fortuna e non sputate sentenze! La fortuna non corrisponde sempre alla bravura...è la prima cosa che ho imparato agli esami universitari! In bocca al lupo a tutti gli sfigati come me! di eva kant - 30 - com 878. NO SPERANZE D'accordo con il discorso di presuntuosi e asini laureati che pretendono chissà quanto solo perchè han studiato anni e anni all'Università, però l'umiliazione non è il quantum (leggi netto)del co.co.co. E' proprio il tipo di contratto che è umiliante, perchè vuol dire che il datore di lavoro non saprà se sbarazzarsi di te alla scadenza. Io vengo da 2 co.co.co., uno a Milano, un altro a Napoli, dove addirittura non mi veniva neanche prorogato con firma(è obbligatorio..). Sono solo stanco, veramente stanco. Sposarsi? 29 anni...Vorrei...davvero...Ma come? di Herman Hesse - 29 - Informatica 879. VITA DA CANI finalmente ce ne siamo liberati, non ne potevamo piu, in qunto erano contratti che ne beneficiavano solo i datori di lavoro con i loro sotterfugi fiscali e noi a pagare e a sperare che le cose migliorassero dal punto di vista lavorativo( con contratti a tempo indeterminato, sigh quanto penare ) e da un punto di vista economico. La speranza che con questi nuovi non sia la stessa cosa e/o un'altra scappatoia per i nostri caporioni.Saluti di pasquale carbone - 35 - sanità 880. PER ALBERTO GAUDENTE Una prima considerazione. Se hai 27 anni e un contratto da dirigente (posizione che normalmente - e giustamente - si raggiunge dopo i 40) i casi sono 2: o hai avuto qualche "spintarella" o sei un grandissimo leccaculo. Ma veniamo al punto: cosa ti aspettavi di trovare per 750 auro al mese? Rita levi Montalcini??? Se il personale è precario/malpagato/senza diritti e tutele non sarà MAI motivato a dare all'azienda qualcosa di più dello stretto necessario!! Anzi, cercherà di fare meno di quello che gli è chiesto e passerà il suo tempo su internet a CERCARE UN POSTO CHE GLI GARANTISCA UN FUTURO!!! Ma tu cosa dirigi? IL TRAFFICO????? di Paolo Carchedi - 36 - informatica 881. PERCHE' NULLA CAMBI, TUTTO DEVE CAMBIARE... Cococo, cocopro, dipendente: che differenza fa se comunque il tuo datore di lavoro puo' licenziarti quando e come vuole? A proposito: qualcuno si e' accorto che "COCOPRO" e' semplicemente il nuovo nome dato al COCOCO ? Nei fatti cambia solo il nome e un progettino di una pagina da allegare al contratto. RIDICOLO !! di Giovanni De Robertis - 882. QUANTOMENO PIÙ DIRITTI, NO...? laurea e titolo (avvocato),dopo dieci anni di collaborazioni in campo istituzionale, chiamate con i nomi più disparati,(utili a mascherare sempre la stessa minestra), collaborazione occasionale che dissimula una continuativa, co.co.co. che a sua volta nasconde un rapporto di impiego fino....al grande, epocale "cambiamento" del contratto a progetto, mi chiedo: non basterebbe, come primo passo verso la garanzia di un minimo di futuro per questo nostro paese, che così strenuamente vogliamo difendere dall'invasione dello straniero, almeno stabilire l'obbligo, per i datori di lavoro, di prevedere ferie, malattia, maternità e tfr seppure a tempo determinato? E' pura fantascienza? siamo lavoratori senza diritti, se non quello di andarcene. non vedo un particolare impegno dei sindacati, o forse mi sbaglio... i nostri figli (sempre se ne avremo) non potranno certo contare sul sostegno che la generazione precedente sta fornendo a noi. bella la flessibilità a senso unico.... di giovanna tenda - 36 - istituzioni 883. COCOCO = INESPERTI ???? Beh, per chi crede che i CoCoCo siano solo giovani inesperti... Ho quasi 10 anni di esperienza, per di più in un settore informatico di nicchia come i Database, Data Warehouse etc etc. Eppure negli ultimi 4 anni non ho trovato altre alternative che CoCoCo o P.IVA, perché nell'informatica praticamente nessuno assume dal 2001 e le Società che cercano persone sono tutte Società di Consulenza. Comunque l'equazione esperienza = maggio guadagno almeno nell'informatica non funziona, dato che ad ogni contratto che si cambia dimuisce il compenso. A meno che non ti chiamino per cercare inutilmente di rimettere in sesto un progetto nato male e destinato comunque a fallire in partenza, per poi prendertela con te che non sei stato all'altezza. di E M - 45 - informatica 884. UN CASO "FORTUNATO" .... (?) ho iniziato a lavorare nel 1999 per un'azienda(s.r.l.)di servizi conto terzi, perlopiù help desk telefonico a cernusco S/N (abito in provincia di varese!) con contratto di co.co.co. per 1 anno in seguito al quale sono stata assunta con contratto di formazione lavoro per 18 mesi pagata 1.750.000 lire da cui dovevo detrarre mensilmente 200.000 lire per spese di viaggi ( tempo speso per i trasporti 1 ora e 45 andare e idem a tornare) senza rimborso alcuno,nemmeno ticket pasto.Alla scadenza mi hanno assunto a tempo indeterminato . Appena in tempo! l'anno successivo hanno bloccato le assunzioni..mi ritengo "fortunata" solo per il fatto che ho un contratto a tempo indeterminato pur prendendo poco più di 900 euro (da cui devo detrarne 100 per i viaggi e arrangiarmi come posso per mangiare perchè non abbiamo nemmeno i buoni pasto) , essendo a rischio di imminente obbligatorietà turnazioni 24 x 7 ( notturni /festivi) e impegando circa 3 ore al giorno per andare/tornare dall'ufficio. Cerco da tempo di avvicinarmi a casa ma , se non sei professionista in qualcosa, l'alternativa è solo quella di tornare precaria dopo 6 anni di lavoro alla età ormai "avanzata" di 28 anni! di giada pellizzari - 28 - commercio 885. DIMENTICATE CHE LA SINISTRA HACREATO IL CO CO CO Sono stato per 2 anni con cococo. Fortunatamente sono in Svizzera e mi sto ripagando questa ingiustizia. Si dimentica, purtroppo, che VISCO (ministro nella scorsa legislatura di sinistra) ha creato questo contratto-truffa. Creato da quelli che si definiscono i paladini del lavoro "giusto" e che stupidamente nel 2006 andrete a rieleggere. BRAVI! Questa è l'equazione: LAVORO FLESSIBILE-ARTICOLO 18-INPS+FONDI PENSIONE=PIU' SODI E LAVORO PER TUTTI QUELLI CHE VOGLIONO LAVORARE E MENO PARASSITI IN GIRO. CREDETEMI! di mimmo coco - 28 - Finanza 886. ALBERTO GAUDENTE.... SPERO TU FACCIA PER PROVOCARE.... ma non e' che magari pagare uno 750 euro al mese(!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) non e' il modo migliore per motivare qualcuno? Io adesso ho 29 anni e un contratto da dipendente. Lo stipendio e' buono ma io non mi dimentico dei 4 anni passati da cococo. Puo' anche andare bene come modalita' di ingresso nel mondo del lavoro (meglio di uno stage non retribuito) ma puo' essere questa la forma predominante di contratto di lavoro? Si chiama lavoro atipico e nella fascia 25-35 anni piu' del 30% dei contratti sono di questa natura: altro che atipico. Ti tolgono le certezze e la voglia di fare una vita come l'hanno avuta i tuoi genitori, che si sono fatti il culo ma avevano almeno la possibilita' di comprare casa (vogliamo parlare del mercato immobiliare) e di decidere di farsi una famiglia... che tristezza. pero' il primo errore da evitare e' quello di continuare a concepirsi come singoli: anche il lavoro atipico ha delle costanti, se si fa gruppo si e' un po' piu' forti (non magari col singolo datore di lavoro, ma come possibili richieste al legislatore). che ne dite? di marta gallina - 887. CHE SCHIFO!!!! Buondì vorrei solo sfogare la mia deluione per i co.co.co, ossia per i famosi contratti che facevano vedere la luna nel pozzo che non c'è, dopo una vita(ne ho 29 di anni) spesa per lo studio ho faticato tanto per laurearmi facendo i lavori più umili e degradanti, alla fine della mia carriera universitaria vengo assunta da un centro polispecialistico medico con il famoso contratto co.co.co. Tutto sembrava diverso finalmente un guadagno degno, finalmente si realizzavano dei sogni avendo + certezze, infatti con il mio attuale marito cominciamo a costrutire il nostro futuro.Ma dopo tante promesse, e numerosi sacrifici(il posto di lavoro distava circa 3ore di mezzi da dove abito) vengo sbattuta fuori dopo tre mesi(perchè cosi citava il contratto ho il rinnovo oppure la fine)senza una ragione logica per meglio dire (la ragione io la sapevo ma non volevo capacitarmene perchè sembrava assurdo io non avevo conoscenze per restare eravamo state assunte in 5, + 13 che avevano la scadenza il 23 dicembre, tutte riconfermate io no) di Carolina Sellitto - 29 - Impiegata 888. Caro Berlusconi......dopo aver lavorato tre anni con contratti a tempo determinato ho da poco cominciato un co.co.pro. per un anno ed ho subito capito quanto poco questi tipi di contratto tutelino il lavoratore.Sono un chimico. Il progetto è finalizzato allo sviluppo di nuovi prodotti....mi chiedono di dargli quasi la luna.....se non riuscirò nell'intento penso che mi liquideranno. Ho quasi 30 anni e sono una donna. Chi mi vorrà più tra qualche anno? Ho cercato anche lavori impiegatizi, ma non vado bene, perchè non ho la qualifica giusta. Mi ritengo fortunata perchè ho la possibilità di contare ancora sui miei genitori ma sono molto sfiduciata per il mio futuro, e una famiglia quando potrò formarla? Francesca di Francesca Bertolini - 29 - chimico-ricerca sviluppo 889. COLLABORATORE A PROGETTO 2 (continua) La cosa che mi fa incazzare, poi, e' vedere imbecilli totali come Fini o Maroni (che meriterebbo di essere mandati a pulire i cessi "a progetto") spacciare panzane come "il calo della disoccupazione in Italia" senza guardare al tipo di occupazione che creano. Da quando ho finito l'universita' ho fatto una miriade di lavori e lavoretti, e il mio primo contratto "vero" l'ho avuto qui all'estero. Quando ero a Bari, ho lavorato per 8 mesi per un giornale, e sebbene fossi un dipendente vero e proprio, risultavo come un "collaboratore occasionale". Per non parlare del sottobosco dell'ipersfuttamento, come il volantinaggio, 10 ore al giorno per poi prendere 15 euro, o la raccolta dell'uva e dei pomodori nelle campagne... E tutto questo anche grazie ai D'Alema e ai Prodi, che hanno aperto la strada che poi Berlusconi ha portato fino in fondo. Il risultato e' che se prima dall'Italia fuggivano i ricercatori, ora fuggono anche tante persone non specializzate. Non avete idea quanti italiani lavorano qui in Irlanda, e tutti sono trattati e pagati molto meglio che in patria. Ribadisco, lasciate che i lavori a progetto se li vadano a fare loro, i signori Fini, Maroni e Berlusconi. di Fabio De Leonardis - 27 - IT 890. POLITICA C'hanno fregato! di Vico Fiorani - 30 - Servizi 891. PER C.DI STEFANO E ALBERTO GAUDENTE Come vi permettete di parlare con tanta presunzione e arroganza!? Avete letto almeno alcune delle storie? Improbabile che siano tutti lavativi e incompetenti non credete? Trovare un lavoro soddisfacente non è solo questione di impegno. Dovreste scusarvi. di Maya M - 26 - Impiegata-Con laurea892. LA COLPA È DEI SINDACATI E DI CHI LI INVOCA Laurea con lode,master,senza amicizie "influenti",ho accettato per anni infiniti CoCoCo senza futuro,60-70 ore a settimana per 500 euro al mese,lontana 1000km da casa.Avevo uno scopo,IMPARARE a fare bene ciò che a un'azienda può essere utile.Oggi ho partita IVA per MIA scelta, mi divido fra 4 attività e ne devo rifiutare continuamente di nuove per mancanza di tempo.Lavoro da casa,guadagno bene perchè le aziende per cui lavoro non devono versare contributi astronomici e non sono costrette a SPOSARMI per sempre.Non ho nulla di garantito,ferie,1314esime, neppure il futuro,ma sta a me preoccuparmene:risparmio,investo in fondi pensione,continuo a studiare ed esplorare possibilità.Non sono Superwoman ma una persona responsabile.Non ho mai chiesto ai sindacati,al "sistema",di tutelare i miei interessi.Ho costruito un rapporto di fiducia con i miei "clienti",io non fregherò loro,loro non fregheranno me.Questa FLESSIBILITA' reciproca sta facendo la loro e la mia fortuna.Un sistema di vincoli, di tutela degli incapaci e degli sfaticati DISTRUGGE IL MERCATO DEL LAVORO,ROVINANDO LA VITA di chi è onesto,capace,ha voglia di fare.Il lavoro per tutti diventa il lavoro per nessuno. Pensateci. di tullia c - 32 - marketing 893. DIRIGENTE - GAUDENTE!!! Finalmenteeee...UNA VOCE FUORI DAL CORO!!! Peccato che per essere fuori dal coro tale voce abbia dovuto fare a meno dell'uso del cervello! Sì perche' Lei in questo paese puo' farsi il culo che vuole, ed essere bravo quanto vuole...ma sicuramente questo non puo' garantirLe un posto da dirigente! Le ricordo che siamo in ITALIA...paese noto nel mondo per la gestione MERITOCRATICA dei ruoli, partendo dai politici in giu'. Qui non gliene frega niente a nessuno del lavoro...l'unica cosa che interessa è l'INCASSO...a scapito di chiunque. E lei si vanta di essere un dirigente di 27 anni??? Dopo una dura università??? sicuramente si sarà laureato presso un ente STATALE, vero???.... Continui a leccare, mi raccomando, che con i paraculi gia' utlizzati e il resto, sicuramente tra pochi anni potrà ambire alla successione del nostro caro e amato Premier!!! (che culo!) Sicuramente Lei e i suoi 10, 20 amici-dirigenti-ingamba siete i migliori, e avete diritto a tutto...Noi poveri 1000 deficienti non vogliamo capire che siamo tutte teste di cazzo e quindi diritti non ne abbiamo! SI VERGOGNI IMBECILLE PARACULATO!!! di Diabolik sempre io - 28 - ICT 894. LA TERRA PROMESSA... Dopo aver vissuto in estremo oriente per 1 anno e mezzo, ho deciso di tornare, in quanto la vita era diventata impossibile sul lavoro. Non so bene perché, ma sono stata vittima di un mobbing sfrenato e vedevo l’Italia come la terra promessa. Ovviamente quando sono tornata non è stato tutto rose e fiori. Nonostante parli bene l’inglese e una lingua orientale e abbia fatto una bella esperienza all’estero, ho dovuto fare un corso di perfezionamento per poi fare uno stage inutile, trovare un lavoro come traduttrice per tre mesi e, finalmente, un lavoro da co.co.co. per 1 anno nella pubblica amministrazione! Il contratto scade tra poco ed il mio capo, dopo essersi meravigliato del mio interesse a rimanere nel caso di un rinnovo del contratto (“ma tu potresti trovare un lavoro migliore e pagato meglio”) mi ha detto carinamente di iniziare a cercare qualcos’altro. Mi accade spesso di ripensare al periodo passato all'estero con nostalgia, è vero mi trattavano male, spiavano la mia vita privata, ma almeno avevo uno stipendio buono e sicuro e potevo fare dei progetti che superassero i tre mesi. di Kuris V. - 30 - pubblica amministrazione 895. VERGOGNA Vedo che in Italia si passa dalla padella alla Brace !!!! Dai CO.Co.CO. alle assunzioni per progetti determinati. Ma in Italia per poter vivere fare un mutuo, comprarsi una macchina di seconda mano fare dei figli bisogna per forza Rubare, spacciare o fare rapine a mano armata ???? Io vivo da due anni in Francia e ho trovato il PARADISO !!!! Qui sono 20 anni più avanti come coperture sociali, ambiente di lavoro e vita. Si lavora ma ci si sa anche divertire....e molto !!!!!! POVERA ITALIA Un laureato non riesce nemmeno a superare i 1000 € quando qui prenderebbe 3 volte tanto. PANSATECI.... di GINO RICCI - 32 - CHIMICA 896. PER TULLIA - SUPEWOMAN ma tipo, che fai? ......fantastica......... di giovanna tenda - 36 - istituzioni 897. LAUREA IN ECONOMIA non ho letto tutti gli interventi precedenti quindi scusate se ripeto cose già dette, ma non sopporto tutta questa propaganda governativa neoliberista sulla sparizione dei cococo ecc ecc.: il co.pro. non è altro che la legittimazione giuridica del co.co.co., un contratto che per anni si è retto in piedi per gli unici e inequivocabili interessi della parte datoriale, privo di ogni forma di tutela previdenziale e reale tipiche del lavoro subordinato classico ex art 2094 codice civile. Nessuna tutela quindi per i lavoratori e totale asservimento alle necessità aziendali. Ora, siccome nel 95% dei casi il cococo era usato in maniera fraudolenta per celare rapporti di lavoro subordinato (vedasi la copiosa giurisprudenza in materia), il governo B ha deciso di legittimarlo, senza aggiungere NULLA in materia di diritti minimi che già non spettasse ai lavoratori, nemmeno sul versante economico (nessun accenno ai minimi tabellari dei CCNL). Si è quindi legalizzata una tipologia contrattuale utilizzata a sproposito e a totale scapito del lavoratore. Ora i datori di lavoro sono più tranquilli di prima, (quasi) al sicuro da possibili cause di lavoro. Viva l'Italia! di P CORRADI - 36 - privato sociale 898. Bisognerebbe mettere freno a tutte quelle (troppe) società che tassativamente assumono SOLO con contratti CoCoCo. Nel settore IT purtroppo questo è lo standard... o CoCoCo o niente. Ci sono troppe società di consulenza gestite da 2 o 3 persone la cui attività non è che quella di reclutare gente da distribuire in giro x contatti a progetto. Ma dove sono finite le assunzioni? Tragedia... :( di Roberto Roni - 32 899. E BRAVA TULLIA 892 Sei stata veramente brava, complimenti! Però per favore datti una regolata. Lo sai che il mondo è vario e che non si può essere tutti uguali...? Brava Tullia! tu si! Che conosci bene il mondo! di Gianni Cerquoni - 32 - Marketing 900. GRAZIE Sono stato un webdeveloper freelance per 3 anni, iniziai che ancora studiavo all'università. Sono poi stato assunto da una società che opera nel web come co.co.co. per soli 6 mesi dopodiché ho ottenuto il CFL e alla scadenza confido in una vera assunzione. Diciamo che devo ritenermi fortunato, ma quello che vorrei dire è un'altra cosa. Sono giovane, e vivo a casa con i miei. Dunque non ho la necessità per ora di comprare casa, mentre per finanziare una spesa consistente posso contare sulla garanzia dei miei genitori. I problemi vengono per chi è avanti con l'età. E credo che la causa vera della crisi economica dell'Italia sia proprio questa. Come possiamo sperare che i consumi riprendano se nessuno ha più la certezza di avere un futuro? Possibile che tutti fanno finta di non capire questa cosa? Altro che tagli alle tasse e favolette simili! Qui serve la sicurezza.. altrimenti le stesse aziende che abusano dei contratti anomali si troveranno a chiudere i battenti perché il mercato ristagna. Mi domando: se non mettiamo i lavoratori in condizione di spendere, come speriamo di salvare l'economia? di Emanuele Colonnelli - 24 - informatica web ECONOMIA La vostra vita da Co.co.co. (908 interventi, ultimo alle 27-10-2004 14:03:10) 901. PER ALBERTO GAUDENTE. .... ho letto gli altri Post, ed effettivamente Alberto Gaudente (post N° 856), non meriterebbe nemmeno risposta, ma ha scritto concetti talmente stupidi, semplicistici e arroganti, che una cosa gliela voglio chiedere. Riepilogando: Dirigente a 27 anni, stipendio altissimo, amici, nemmeno a farlo a posta, bravissimi, e super-pagati, tutto questo mi suscita una curiosita': MA CHI CONOSCI ? Si, Insomma voglio dire, ... a chi hai leccato il culo ??? La tua Arroganza e' paragonabile a quei tripponi capi di aziende che prendono 400-500 euro al giorno per le prestazioni di un co.co.co. o co.pro o meglio schiavo senza diritti e solo doveri, per poi pagare il suddetto schiavo 60-70 schifosi euro al giorno, .... e che poi ti dicono : "Mi spiace ma per l'aumento e' un momentaccio, c'e' crisi !". Ma quanto dura sta' crisi ??? So' vent'anni che mi sento dire che c'e' crisi !!!!!!!! NO COMMENT !!!!!!!!! di F. R. - 29 - Informatica 902. NOI VOCI FUORI DAL CORO dopo aver scritto un intervento fuori dal coro, leggo gli attacchi a chi ha scritto fuori dal coro...Alberto Gaudente & co. Anch'io ho moltiamici tra i 28 e i 34 in posizioni da dirigente o consulenti ben pagati: non paraculati, laureati (anche di università pubbliche!) ma il culo come una capanna, quello se lo sono fatto tutti. Se hanno dovuto rinunciare alle ferie un Natale lo hanno fatto. Un'esperienza all'estero mal pagata e lontana dalla mamma non se la sono fatta scappare (una lingua e l'esperienza sono oggi pagate oro, scrive qualcuno). NON FORTUNATI, NE' RACCOMANDATI, ma con VOGLIA DI LAVORARE e DISPOSTI AL SACRIFCIO. Leggo anche di chi si sta comprando la seconda casa ed è partita lavando cessi. Brava! Complimenti di cuore. Voi che urlate contro questa gente, insinuate chissà quali raccomandazioni, invocate Prodi, Berlusconi, i giornali, gli intellettuali, il Papa... ma quando arriva il momento della vostra personale responsabilità? delle vostre scelte? è questo che insegnate ai vostri figli? VERGOGNATEVI. All'estero (vero, verissimo, sperimentato di persona) farsi il culo come una capanna non serve neanche tanto, basta lavorare il giusto per avere una vit di tullia c - 32 - marketing 903. DR IN INFORMATICA Dopo aver visto una "ingegnera" dove faccio consulenza e dopo aver saputo il suo stipendio (non sa fare niente, forse sa accendere il computer) mi metto dalla parte del "padrone" che assume solo a tempo determinato/progetto in maniera tale da tenere sempre e solo le persone che valgono e che in questa maniera lavorano il doppio, perchè devono far vedere che meritano un altro progetto. Forse a me non va così male però non mi piace chi si lagna troppo. Se non vi va bene potete sempre farvela la vostra azienda e mettervi dall'altra parte: cosa fareste voi? L'unica vera fregatura nel mondo lavorativo è l'INPS, pachiderma con più buchi che un groviera. e lasciate perdere il mitomane gaudente! quello è il suo sogno: 27 anni, 3000 euro al mese, dirigente d'azienda...ne conosco anch'io un paio di quelli ma la proprietà dell'azienda è del padre. bella fatica di Franco G - 29 - Informatica 904. LAUREANDO INFORMATICA ( IMPIEGATO ) il co.co.pro ha solo cambiato le abitudini dei Datori di Lavoro.. ..infatti ora perdono le ore con i loro commercialisti per capire come giustificare la presenza di una persona in un dato periodo.. addirittura.. .. il mio datore ( Momentaneo ) ha detto che NON SI SENTIVA TUTELATO con questo tipo di contratto .. perchè avrei potuto fare assenze e lui mi avrebbe dovuto pagare lo stesso..questo perchè sono stato con l'influenza tre giorni.. e in tutto il periodo di lavoro ( 6 mesi ) ho FATTO SOLO questi 3 giorni di assenza! (mi vien solo da ridere!! ) il co.co.pro. come il co.co.co. è uguale al "NERO" legale!! speriamo in meglio e poi per l'imprenditore SUPEREROE.. ma i soldi per iniziare l'attività te li ha dati il culo??? ah! ho capito BATTEVI!! persone di poco conto!! un saluto a tutti di Lele G - 29 - Informatica 905. Non ho nessuna laurea e non me ne vergogno, ho sempre lavorato sodo esattamente come oggi e il commento qui sopra (2 commenti fa) mi offende un bel pò: non ho potuto finire gli studi perché i miei genitori avevano bisogno di aiuto, e quindi non me ne importa un fico secco se la laureta disperata ha potuto fare la bella vita dello studente fino anche a prendere il master... meglio per lei. Detto questo, a casa mia chi si merita di lavorare é la gente che nel portafoglio, oltre ad un minimo livello di competenza ha solo la sua umiltà e tanta voglia di fare anche per pochi euro al mese (io lavoro almeno 12 ore al giorno e "campo" con 700 euro al mese, se mai volessi un figlio dovrei vendermi l'anima) per cui credo che sventolare la propria laurea come scusa per avere un lavoro sia quantomeno fuori luogo, ma classico atteggiamento del tipico arrogante filocapitalista che crede che il mondo sia ai suoi piedi o nei piedi che lecca.. Non so quanto si potrà ancora andare avanti con questo sistema, si fa fatica a vivere e non si vede nemmeno l'ombra di un futuro, siamo nati con l'austerity e cresciuti nel lusso degli anni 80, ora siamo tornati alle origini e dobbiamo darci da fare di una precaria - 26 - grafica 906. IL DANNO OLTRE LA BEFFA Primo contratto post laurea, il mio nuovo ingresso nel mondo del lavoro (da 20 a 24 anni ero stato tenente nell'esercito): call center RBS - Roma, co.co.co. Lavoro per SKY e comincio subito a "capire". Vedo colleghi (anche madri con figli) al telefono per 16gg non retribuiti perché "in formazione" e un mese dopo mandati a casa, rimpiazzati da altri operatori "in formazione". Io lavoro da agosto a dicembre, senza ferie nè malattie. Il 14 dicembre il datore di lavoro ci offre una grande cena per festeggiare il Natale (un po' in anticipo..). Dopo 4-5 giorni infatti ci viene detto <<l'attività è terminata, tutti a casa, ma state sereni! Dopo la befana vi richiamiamo>>. Nulla fino a febbraio. Richiamati in 5 (su 100) per lavorare su Autostrade, dopo 15gg mi mettevano di nuovo a "riposo", senza un giorno di preavviso. Fine. A maggio mi chiama il call center UNICAB, stesso contratto. Lavoro 12 giorni (campagne elettorali telefoniche). Finite le elezioni, a casa. Poi più nulla. Ora lavoro per Telecom con interinale E-Work di 3 mesi. Il terzo giorno mi rompo una caviglia. Non mi pagano la malattia perché non ho fatto 30gg. con loro; l'INPS non paga perché nel 2004 ero solo un co.co.co. di manlio serreti - 32 - call center 907. FRA 30 ANNI L'ITALIA SARÀ PIENA DI BARBONI Per i co.co.co. non c'è speranza, sono degli schiavi. Lavorano 10 ore e hanno contributi per 2 ore. Molte volte lavorano in 100 e iscritti all'INPS o INAIL sono solo 10, alle ditte presentano i documenti falsificati cambiando il nome del lavoratore. Ho lavorato anche come dirigente per cooperative e so come funziona tutto. La mia società è fallita con 25 miliardi di IVA evasa e contributi non versati a circa 2000 dipendenti per 2 anni. Ora si cambia nome "lavoro a progetto" ma la sostanza è uguale, saranno sempre degli schiavi senza ferie, tfr, malattia e chi non accetta viene cacciato, sotto un'altro. Dov'è Bertinotti e tutti i soci? A fare gli onorevoli! I lavoratori facciano il loro dovere, per poi ribaltare tutti questi Sindacati i quali li hanno letteralmente rovinati. Domanda: "Come può un commerciante assumere una commessa, la quale ha 37 giorni ha disposizione fra ferie, festività e quant'altro? per poi non parlare di maternità. Ho avuto negli anni '80 un'attività commerciale con 14 dipendenti, quando sono riuscito a venderla ho vinto al superenalotto.Auguri a tutti. Paola Rossi di Paola Rossi - 57 908. PER ALBERTO GAUDENTE E TULLIA C. Va bene, smetto di lamentarmi e vi faccio i complimenti. Voi siete riusciti ad avere una vita lavorativa che vi soddisfa vi gratifica, vi da' soldi in abbondanza. Bravi! Ma sbagliate tono, non potete scrivere cosi' arroganti, maleducati e offensivi. Dite solo: Noi ci siamo riusciti! e non intendete che voi siete i migliori ed era ovvio che prima o poi ce la facevate. Avete avuto tanto tanto tanto culo, e un santo in paradiso che ha premiato i vostri sforzi.Ma noi sfigati ce l'abbiamo, e ce la stiamo mettendo, tutta e meriteremmo qualcosa anche noi. Ciao di Jessy James - 29 - PA