DICIOTTOOTTOBRE2014
Ma ci pari...chi cci pozzu iri sempri appressu?
di Antonino Bencivinni
I
l senatore Antonio D'Alì è clamorosamente rientrato dopo meno di un anno
nell'alveo di Forza Italia dove militava
dal 1994 e da dove era uscito nel 2013 aderendo al Nuovo Centro Destra di Alfano.
Fatti del senatore e di chi nel passato gli ha
dato il voto. Ma sono anche fatti dei partannesi e dei cittadini del territorio perché
D'Alì, piaccia o non piaccia, è stato punto di
riferimento per cose concrete da fare per il
Belice, non ultimi i recenti finanziamenti di
cui tanto si è riempito la bocca il sindaco
di Partanna, Nicola Catania che, grazie alla
disponibilità e all'apertura del sen. D'Alì e
di altri parlamentari del Centrodestra, ha
potuto, da coordinatore dei sindaci del Belice, far sentire la voce del territorio in alte
sfere. Da qui l'inevitabile vicinanza-amici-
zia politica di Catania nei confronti di D'Alì
che, stando nell'Ncd, poteva non dispiacere a Catania e ad altri sindaci della zona.
Ora però il ritorno nella cellula madre ha
messo in difficoltà il sindaco di Partanna
che probabilmente potrebbe decidere di
abbandonare il senatore ai suoi destini politici da non mescolare con i suoi.
Toponomastica
Piazza Rocco Chinnici (il sistema delle terrazze)
I
l paese d’origine non può morire nella nostra memoria, come nei ricordi di coloro
che vi hanno vissuto i momenti più esaltanti della loro vita, indelebile nei pensieri se
se ne apprezzano la grazia e la delicata armonia, ma anche nelle eccelse lodi di cui sono
pregne le liriche vernacolari o nelle ricercate
descrizioni degli angoli più reconditi, delle curate volumetrie, ma soprattutto degli ambiti
che il tempo, inesorabile, non è
riuscito a scalfire. Allo scrittore
Franco Caracci dei primi del secolo scorso tornano struggenti
le trepidanti vie delle lontananze nel ricordo di un paesetto in
collina che a primavera si culla
tra batuffoli biancorosa di fiori
di mandorlo, con le sue case
linde che sanno di gelsomino
e spigonardo o all’ombra dei
cortiletti dal fogliame fitto di
pergolati bassi. Vede passare
anche i contadini per le vie quasi mulattiere,
bruciati dal sole, con addosso fasci di legna
e cesti di verdure; portano pure l’odore della
terra smossa, mentre piano piano, laggiù sul
mare selinuntino, il sole degrada al tramonto,
divenendo un grande disco di fuoco.
Altri tempi! Un paese ignoto, senza ombra di
dubbio, alle giovani generazioni. A due passi
dalla vecchia “stazione delle corriere”, da qualche anno scomparsa, in pieno centro storico,
svetta maestosa, seppur un po’ discosta, una
piazza che un tempo doveva rifulgere in tutta
la sua bellezza, secondo l’originario proget-
to e l’ideazione architettonica. E’ intestata al
“pretore” Rocco Chinnici tanto caro alla popolazione di Partanna dove ha lasciato un segno rimarchevole del suo passaggio di uomo
semplice ed esemplare. Muore a Palermo la
mattina del 29 luglio 1983 vittima della criminalità mafiosa, in un barbaro attentato in via
Pipitone Federico, insieme ai due agenti della
scorta e al portiere dello stabile in cui abitava.
La piazza si raggiunge attraversando
tutta la via Cavour, incastonata sonnacchiosa e un po’ celata prima di arrivare al vicolo Battaglia. Originariamente
ideata come costruzione di vari piani
rialzati, un sistema di piccole terrazze
intercomunicanti con ampie scalinate
che consentono l’accesso ai vari anditi,
ognuno dei quali arricchito da essenziali panchine marmoree, un tempo di
indubbio gusto estetico e grazia stilistica. Le pareti più a nord presentano progetti di fontanili e vasche, intervallati da
luci incassate nelle parti mediane e ricercati
rivestimenti in travertino che degradano fra flessuosi porticati. L’ambiente è
ingentilito dalla generosa presenza di
arbusti ornamentali che s’intonano con
la struttura in modo armonico ed equilibrato: dalle appariscenti jacaranda della
famiglia delle Bignoniaceae con infiorescenze dal blu al viola porpora, agli esili
lecci delle Fagaceae, le longeve querce
sempreverdi e poi i pioppi tremuli, ficus
e immancabili alberi di ulivo.
Oggi la piazza, purtroppo, versa in uno
Il prossimo numero sarà in
edicola il 15 novembre 2014
Copertina del mese scorso
Periodico di informazione
Iscrizione al Registro dei Giornali periodici
del Tribunale di Marsala n. 168 del 31/12/2007
DIRETTORE RESPONSABILE
Antonino Bencivinni
Stampa Grafiche Napoli Campobello di Mazara
Tel. 0924 912366
EDIZIONI LUX MULTIMEDIA
Via Mazzini n. 7 - PARTANNA tel. 0924 924360
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2
stato di degrado abnorme, costellata da stagnante sporcizia, assurgendo a tratti a deposito di immondizia. Le pareti hanno tutte
le luci divelte e deturpate da atti vandalici e
mostrano sgraziati graffiti di vecchia realizzazione, con messaggi che riportano ai melensi
titoli dei libri di Moccia, intervallati da smisurati cuori infranti e giuramenti di eterni amori. Dulcis in fundo, nella piazza sono allocati
parti di attrezzi agricoli, stazionano vetture di
privati cittadini e carcasse di vecchi elettrodomestici ad uso e consumo di qualche artigiano locale. L’amore per la propria terra è un
concetto universale che travalica gli angusti
confini del nostro vissuto. Cesare Pavese, il
grande scrittore delle Langhe, affermava che
un paese vuol dire non essere soli, sapere che
nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa che ci accomuna, che anche quando non
ci sei resta ad aspettarti. Ma la storia segreta
dell’infanzia di tutti è fatta soprattutto dei
sussulti e degli strappi che ci hanno sradicato
dal reale. Ed è per questo che uno si stanca e
cerca di mettere radici, di farsi terra e paese, perché il suo
operato valga e duri qualcosa
di più che un comune giro di
stagione, rispettando e custodendo in ogni frangente il
proprio ambiente, per perpetuarlo civilmente nel tempo e
consegnarlo integro alle generazioni che verranno.
Antonino Pellicane
Sommario del n. 9
TOPONOMASTICA - Piazza Rocco Chinnici (Il sistema delle terrazze)
p.
2
CASTELVETRANO - Ospedale visitato ripetutamente dai ladri
p.
3
CASTELVETRANO - 10 Ottobre 2014 – In memoria di Rosario Di Bella
p.
4
ECONOMIA - C'era una volta...il finanziamento fiduciario
p.
9
STORIA LOCALE - La biblioteca comunale di Partanna un’istituzione di 140 anni
p. 10
TASSE LOCALI - Tia, Tarsu,Tares, Imu, tasi, tari, trise e per ultima la Iuc. Evviva!
p. 11
STORIA LOCALE - Partanna, Piazza Benvenuto Graffeo
p. 12
CATTOLICA ERACLEA - il Gemellaggio Italo-Francese
p. 14
GIOCHI E PASSATEMPI
p. 16
DICIOTT0OTTOBRE2014
Castelvetrano
Don Undari parroco della Chiesa Madre Ospedale visitato ripetutamente dai ladri
L
’Unità pastorale Chiesa Madre- San Giovanni Battista di Castelvetrano ha un nuovo parroco:
don Giuseppe Undari che
ha lasciato l’incarico di Vicario generale della Diocesi di
Mazara del Vallo, per tornare
nella sua città. Alla messa di
ingresso del nuovo arciprete
hanno preso parte Il Sindaco
di Castelvetrano Felice Errante, il Presidente del Consiglio
Comunale, Vincenzo Cafiso,
ed alcuni componenti della
Giunta Municipale e del Consiglio Comunale. La messa,
che è stata officiata da mons.
Domenico Mogavero, si è
celebrata in Chiesa Madre.
“Sono tornato con piacere a
frequentare la nostra splen-
L
dida Chiesa Madre proprio
per manifestare la gioia per il
prestigioso incarico assegnato al nostro concittadino don
Giuseppe – ha detto il Sindaco – Padre Undari, che già in
passato era stato per molti
anni parroco della Chiesa di
San Giovanni, ha dimostrato
di avere a cuore le esigenze
dei fedeli ed ha saputo portare avanti molte iniziative,
una per tutti l’impegno per
il riavvio dei lavori presso
la chiesa di San Domenico.
Nell’auspicare una proficua
collaborazione con la Civica
Amministrazione, rinnoviamo le nostre congratulazioni
per il prestigioso incarico, ed
un mio personale in bocca al
lupo”.
N
ella notte tra il 7 ottobre
e l'8, ignoti si sono introdotti nel reparto di Oncologia che si trova al quinto piano
dell’ospedale “Vittorio Emanuele
II” di Castelvetrano rubando diversi
computer.
Nella notte tra lunedì 6 e martedì 7 ottobre sempre i soliti ignoti si
sono introdotti nello stesso reparto
asportando alcuni televisori.
Tra sabato (4 ottobre) e domenica notte ancora ignoti hanno rubato alcuni computer negli uffici amministrativi dell’ospedale ed altri
computer nella sede della Fisiatria
della medicina di base.
Praticamente c’è stato un furto pressoché ogni notte, con una
temerarietà che non bada alla
presenza notturna di centinaia di
persone tra degenti e personale
dell’Ospedale, né alla inevitabile
maggiore attenzione delle forze
dell’ordine soprattutto dopo i primi furti. Nei mesi scorsi oggetto
dell’attenzione dei ladri era stata la
farmacia da cui erano stati prelevati medicinali molto costosi.
Non c’è bisogno di essere scienziati per capire che il sistema di sicurezza dell’ospedale fa acqua da
tutte le parti e che occorra almeno
dotarlo di un sistema di allarme e
di videocamere di sorveglianza da
porre in ognuna delle numerose
uscite della struttura ospedaliera
stessa nella quale è stato ampiamente dimostrato che non è difficile introdursi. In caso contrario il
passo successivo potrebbe essere
non solo la “visita” ad altri reparti,
ma anche quello della messa a rischio della stessa sicurezza dei degenti.
Servizio sperimentale "Pedibus"
’iniziativa sperimentale "Pedibus", seguita dal vicesindaco Marco Campagna, nasce nell’ambito delle politiche di
mobilità sostenibile programmate dalla Civica Amministrazione. Il pedibus è una forma di trasporto scolastico per gli
alunni delle elementari che vengono accompagnati a piedi a
scuola da adulti con le stesse modalità (percorsi, fermate) dello
scuolabus. In pratica, i bambini, anziché prendere l’autobus o
lo scuolabus, alla fermata si aggregano ad una comitiva guidata da alcuni addetti giungendo fino a scuola, e compiendo
il percorso inverso ritornando a casa. La programmazione e la
sperimentazione del Pedibus prevede un’attenta e condivisa
fase preparatoria tra tutti i soggetti coinvolti; l’Amministrazione quindi invierà ai dirigenti scolastici, per favorirne la diffusione tra le famiglie, un questionario per conoscere le abitudini di spostamento degli alunni nel percorso casa-scuola-casa
e valutare il consenso che può riscuotere questo progetto ai
fini della effettiva organizzazione logistica. “Il progetto Pedibus è un servizio gratuito di accompagnamento pedonale dei
bambini, già adottato in altre città italiane – afferma l’assessore
Campagna - ed è un modo sano, sicuro, divertente ed ecologico per andare a scuola e tornare a casa. Ovviamente prevede
il coinvolgimento di adulti e di volontari che garantiranno la
sicurezza dei bambini e potrebbe essere un modo per arginare
quei fenomeni di sosta selvaggia che si verificano davanti le
scuole, ed un nuovo concetto di mobilità sostenibile, che speriamo attecchisca, per vivere la città in modo eco-sostenibile”.
Un problema resta però: in giornate di pioggia o particolarmente rigide, come si fa a far capire ai bambini e ai loro genitori che per andare a scuola c'è il pedibus e non l'autobus!
OLEIFICI ASARO dal 1916 srl
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Olive siciliane e olio extravergine d'oliva
3
Continua l'opera
di "recupero" dei
ricordi del preside
Antonio
Ferri,
relativi a momenti
particolari della vita
di Castelvetrano.
Le foto si trovano
anche nel sito www.
giornalekleos.it .
Castelvetrano
S
DICIOTTOOTTOBRE2014
Importanza dei ricordi
ono convinto che i nostri ricordi belli o brutti, non devono essere cancellati.
Questa convinzione sta alla base dell'esigenza di restituire, sopra tutto, agli
alunni che hanno frequentato il “G.B.Ferrigno”, anni 92/1993 - 2005/2006,
una serie di ricordi fotografici. Le foto mi sono state donate da un carissimo amico
scomparso Franco Stella. Chi dovesse riconoscersi dovrà annotare il numero della
foto e recarsi al Centro Contabile Calia in via Manzoni,46/48 tl. 092445788 e farne
richiesta. Le foto saranno consegnate gratuitamente. In caso di foto di gruppo potrà
essere richiesta la stampa formato 10 x 15 al costo di 0,20 cad. (Antonio Ferri)
L'angolo del rimatore
G
iovedì sera (9 ottobre)
ci ha lasciati per una
vita migliore il “grande”
prof. Rosario Di Bella, docente
apprezzato del Liceo Classico
“G. Pantaleo” di Castelvetrano,
in pensione da tanti anni (ed
ora più che novantenne), ma
sempre attivo e presente negli
eventi culturali della Città. Lo vogliamo
ricordare come collaboratore del giornale Kleos per il quale curava, "L'angolo
del rimatore", rubrica di sue poesie che firmava con Salario del
Brio, nom de plume che il prof.
Di Bella si era dato, anagrammando il suo stesso nome e
cognome. Nel rispetto della sua
volontà, continueremo, come
se fosse ancora con tutti noi, a
pubblicare nei prossimi numeri
di Kleos, gli ultimi suoi scritti che ancora ci rimangono e che lui stesso ci ha
amorevolmente consegnato.
Rosario Di Bella
POESIA E PROSA
(De re coquinaria)
Fosca è l'aria iemale ed impietoso
squassa pioppi e cipressi il vento argeste,
e squallido m'appare ed accidioso
il paesaggio. Ed ho freddo. Eppure queste
("Scusa, Sarino...Attenti, l'acqua bolle!
Flora, è pronto quel trito di cipolle?")
E
son le giornate a me quanto mai grate,
perché mi fan sentire in armonia
con la natura, poi che raggelate
sento le fonti d'ogni mia energia.
("Il dentice, Regina, è già nel forno?
Gianfranco, pensa tu per il contorno".)
Ma ecco: un raggio timido di sole
traluce per i nembi. E' come un raggio
di speranza. Ed il cuore più non vuole
il triste inverno. Vecchio, su, coraggio!
("Ancora sale? Non ce n'è bisogno!"
"Va bene questa mousse?" "Agata, è un sogno!")
La vita è ancora bella se le viole
del pensier t'invia Làlage in omaggio.
(E se in cucina, come far si suole,
di questo e di quel piatto prendi assaggio,
anziché declamar: gli strozzapreti
qui sono più importanti dei poeti.)
Castelvetrano, Delia, Villa Pignatelli,
1 febbraio 1999
Salario del Brio
10 Ottobre 2014 – In memoria di Rosario Di Bella
' questo un giorno molto triste. Una frase che puo’ sembrare scontata
e banale; ma non è così. Perché la parola “triste” è la piu’ adatta a caratterizzare questo giorno, perché é la più adatta ad esprimere che oggi
non è possibile alcuna gioia, alcuna letizia. E c’è un che di crudele in questo
giorno, se penso che fino a ieri, con amici comuni, si parlava di festeggiare
il compleanno di Rosario Di Bella, che sarebbe avvenuto il 12 ottobre, a soli
tre giorni dalla sua morte. E se dovessi scegliere un giorno per ribadire che
non è possibile abituarsi alla morte, per quanto scontata essa possa apparire, per quanto a contatto con essa si possa essere come nel mio caso, per
il lavoro che svolgo, sceglierei questo giorno. Non è possibile abituarsi alla
morte, perché essa sottrae; e può diventare spaventosa quando, sottraendo, giunge a togliere tutto, finanche la memoria di ciò che è stato. Ma è vinta, è battuta quando paradossalmente essa stessa genera immortalità. Ed è
immortale colui che morendo resta; resta nel cuore e nella mente degli altri,
non soltanto perché depositario di affetti familiari, e quindi “oggetto”, ma
perché soggetto di insegnamento, esempio, riferimento, in una sola parola
“maestro” al quale si guarda con animo sicuro. Tutto questo è e sarà Rosario
Di Bella. Quanto di quello che dirò apparirà a molti scontato e superfluo!
Troppo noto l’uomo come marito, padre, cittadino e come insegnante sotto
la cui guida si sono foggiate intere generazioni di studenti. Troppo nota la
sua straordinaria cultura, la sua eleganza, la sua signorilità.Troppo nota la
sua capacità, ascoltandolo, di rapirti e di stupirti. Ho un’ammirazione sconfinata per quest’uomo. E chiedendomi, come spesso mi chiedevo, il perché
di questo sentimento nato in me fin dai primi incontri e da allora durato
con forza, mi veniva subito e sempre in mente una parola, oggi molto in
disuso, che esprime una enorme quantità di valori che è: Umanesimo. E
devo a Rosario Di Bella se “umanesimo” è divenuto in me senso profondo di
concezione dell’esistenza, che si eleva di gran lunga sul senso, più semplice
e più comune, di ”umanita" che è propria di ogni uomo come natura umana
o come essere sociale e civile, proprietà non sempre assoluta, ma spesso
relativa alla presenza degli altri. Si può essere infatti generosi e benevoli
con i propri familiari ma indifferenti con gli estranei. Umanesimo invece significa uomo, nella sua totalità di valori umani, storici, sociali come livelli altissimi ai quali si può giungere solo con lo studio e la conoscenza dei grandi
4
maestri di vita. Ed è in Sarino Di Bella che io ho visto personificato il vero
modello di ciò che ”umanesimo” vuole significare, rivelandomi soprattutto
quale sia la prerogativa fondamentale perché questa concezione dell’uomo
e della vita possa compenetrarsi intimamente e indissolubilmente in noi,
farsi in ognuno di noi anima e corpo. Questa prerogativa che Sarino Di Bella
mi ha svelato è l’umiltà. Com’era possibile, mi chiedevo, che un uomo di tale
levatura morale, culturale, sociale, un uomo che avrebbe potuto innalzarsi
su piedistalli per noi irraggiungibili, si presentasse non come personaggio,
quale pure poteva pretendere di essere, ma come persona in mezzo agli altri, piena di curiosità, di capacità, di ascolto, di compianto e compiacimento, cioè di umana partecipazione, capace di apparire al contempo maestro
e amico, padre e fratello. Nel marzo del 2013 Sarino, come mi concedeva di
chiamarlo, mi telefonò per affidarmi la presentazione di alcune sue pagine
in versi e in prosa per una delle sezioni del libro di prossima pubblicazione
che raccoglierà parte dell’opera di Rosario Di Bella e di Salario del Brio (suo
acuto pseudonimo) come poeta, scrittore, saggista, critico, traduttore. Fu
il panico, ma anche un grande onore che mi consentì il privilegio di conoscere Sarino Di Bella in vesti straordinarie. In quegli scritti viveva un animo
nobilissimo, vivevano di poesia le piccole cose, il quotidiano, l’intimo, il recupero memoriale dell’infanzia e della giovinezza. Una poesia sommessa,
voluta su un’ingenuità ironica, priva di enfasi romantica, dai toni sfumati
di un Di Bella ora sognatore, ora podista malcapitato, ora conviviale come
nella malinconica “a cena col barolo”; un Di Bella che si cimenta, da par suo,
nei metri e nei generi più disparati. Ed è riferendomi a questa raccolta che
vorrei leggervi, per concludere, la lirica che Sarino scrisse in morte del fratello Manlio dal titolo “…In perpetuum, frater, ave atque vale”
Da una siderale lontananza
In quella luce vivida ti vedo,
mi riappari e solare mi sorridi
e ti vorrei fermare al consueto
nel barbàglio del raggio che improvviso nostro colloquio. Ma non posso. Il sole
squarcia le dense nuvole che aduggiano
è già scomparso e plumbeo torna il cielo,
l’umido cielo di questo mattino
ed io sono un ricetto di mestizia.
invernale, ed il cuore fanno triste.
Non ci sei più, non ci sei più, fratello…
Tino Traina
DICIOTT0OTTOBRE2014
Castelvetrano - La pagina del "Ferrigno"
Progetto Ferrigno 2014/2015
Una cultura condivisa sulla funzione e
sul valore della Scuola è quello che noi,
con la collaborazione delle risorse che
operano nel nostro territorio, vogliamo
realizzare. E’ necessario ricostruire la percezione dell’importanza dell’istruzione di
cui il Ferrigno ha fatto da sempre una realtà viva e dinamica.
In questo nuovo Anno Scolastico, nuove ambizioni e nuovi obiettivi ci impegnano in toto.
• La promozione del benessere economico, dell’occupazione e della mobilità
sociale;
• La promozione dell’uguaglianza mora-
le dei cittadini;
• Una vita personale realizzata.
Apprendere è un modo di conoscere la
vita e, nello stesso tempo, di viverla. A tal
fine, vogliamo portare un’idea di scuola
aperta all’Europa ma, nel contempo, radicata nella comunità di appartenenza, stabilendo un forte legame con le Istituzioni
locali e con le realtà economiche territoriali.
La responsabilità della crescita dei nostri alunni vuole che la nostra scuola sia
aperta a tutti; che costituisca quella frontiera educativa su cui convergono tensioni e dinamiche proprie del nostro sistema
sociale. La nostra scuola è l’agorà, in cui
la persona realizza se stessa e costruisce
il senso del Noi, il luogo d’incontro con
l’altro, di dialogo, di disciplina e di lavoro.
Ecco perché ci presentiamo, puntualmente ed annualmente, a Voi e vogliamo dirVi
di noi. Siamo parte di questo territorio e,
soprattutto, siamo quelli che cercheremo
di migliorare il nostro territorio, offrendo gli strumenti più efficaci e nutrendo i
giovani di quella linfa che noi siamo soliti
appellare “l’intelligenza e la cultura del sapere fare”.
Ad maiora semper
Il Nostro viaggio a Londra e Dublino
La nostra esperienza a Londra è iniziata giorno due settembre,
in tarda mattinata. Il primo impatto con la città ci ha un po’ scossi, tutto era diverso dalla nostra terra: clima più rigido, vita frenetica, traffico sconsiderato!
Abbiamo imparato a muoverci, utilizzando metropolitana e
autobus, poiché le nostre case erano situate nelle zone periferiche e ogni mattina ci recavamo in centro per andare a scuola.
Durante la nostra permanenza, abbiamo seguito un corso di lingua inglese, con il successivo conseguimento della certificazione. Nel tempo libero abbiamo trascorso delle giornate visitando
piazze, monumenti e parchi, accompagnati dai professori e talvolta dalla guida. Siamo rimasti particolarmente colpiti da ”Camden town”, un quartiere caratterizzato da mercatini vari e gente
particolarmente bizzarra e stravagante. Abbiamo trascorso meravigliose settimane colme di emozione: un’esperienza fantastica che difficilmente dimenticheremo.
Il gruppo: Viola Leonardo, Garzia Giada, Cascio Marica, Benevento Davide Luciano, Pisciotta Stefano, Gagliano Asia, Scilipoti
Valeria, Seidita Valeria, Indelicato Laura, Italiano Giuseppe, Falcetta Salvatore, Russo Michele, Falzarano Rossana, Palminteri Roberta, Pizzolato Antonella.
Le nostre esperienze
Eccoci qua!...
Noi studenti della II C ITC ci accingiamo a intraprendere un
nuovo anno scolastico segnato dalla precedente e fruttuosa
esperienza con i tablet. Tali strumenti ci hanno condotto a sviluppare un metodo di studio diverso e più efficace. Abbiamo conseguito ottimi risultati, ma il più soddisfacente è stato il lavoro di
storia. All’inizio scrivere “la storia”, ci sembrava un’impresa folle,
ma pian piano ci siamo resi conto che era un vantaggio poiché ci
dava la possibilità di personalizzare e adeguare il lavoro secondo
le nostre capacità e il nostro metodo di studio. Inoltre, tutti siamo
riusciti a raggiungere qualità come la sicurezza, la disinvoltura e
l’efficacia crescendo da un punto di vista responsabile, psicologico e culturale. Concludiamo con una frase di Nelson Mandela: “L’educazione è il grande motore dello sviluppo personale. E’ grazie
all’educazione che la figlia di un contadino può diventare medico, il figlio di un minatore il capo miniera o un
bambino nato in una
famiglia povera il presidente di una grande
nazione. Non ciò che
ci viene dato, ma la capacità di valorizzare al
meglio ciò che abbiamo è ciò che distingue
una persona dall’altra.”
Michelle Favoroso e
Francesca Bono IIC ITC
Il mio primo anno all’I.t.c. “Ferrigno”
Tutto è iniziato il mio primo giorno di scuola all’ I. T.C. Il mio stato d’animo oscillava tra l’ansia e l’euforia, dovevo ancora orientarmi, familiarizzare con nuovi regolamenti e nuove abitudini, nuovi compagni
e nuovi insegnanti; ero un po’ spaesata fra tutte le voci e i nuovi volti.
Con il passare dei giorni, delle settimane, dei mesi mi sono sempre
più inserita, integrata, entusiasmata e oggi sono sempre più convinta
e soddisfatta della scelta fatta, per questo voglio raccontarvi la mia
esperienza Mi sono ambientata molto presto, ho conosciuto persone nuove con cui adesso ho un ottimo legame d’amicizia, ho trovato
dei professori veramente in gamba, pronti ad aiutare e sostenere in
qualunque difficoltà e circostanza noi alunni, sempre nel rispetto delle regole. La mia è una scuola intraprendente con nuove iniziative e
progetti per i ragazzi, divertenti e nello stesso tempo molto istruttivi.
Riguardo la sperimentazione dei tablet dello scorso anno l’ho trovata molto originale, nello stesso tempo efficace nel far apprendere in
maniera interattiva e coinvolgente i contenuti delle varie discipline.
Usare la tecnologia moderna collegata alla didattica è istruttivo e divertente. Andare a scuola tutto l’anno non è risultato per niente pesante o noioso.
Desidero trasmettere
agli studenti del Ferrigno questo mio entusiasmo e augurare
a me stessa e a tutti
quanti un BUON ANNO
SCOLASTICO.
Sonia Signorello 2° A
7
Programma Operativo Regionale 2007 IT161PO011 FESR Sicilia
A SCUOLA DIGITALE GRAZIE AL FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE
Si è conclusa la fase di realizzazione dei progetti cofinanziati dal FESR ( annualità 2013/2014) presentati dall’ Istituto di Istruzione
Secondaria Superiore “Francesco D’Aguirre“ di Salemi e dalla scuola aggregata “Dante Alighieri” di Partanna e destinati alle varie
sedi di Salemi, Santa Ninfa e Partanna. I laboratori, autorizzati dal MIUR, attuano la digitalizzazione della scuola che da tempo il
MIUR promuove e che è volta a modificare gli ambienti di apprendimento anche attraverso l’integrazione nella didattica delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Grazie al finanziamento del POR - FESR della Regione Sicilia (Bando10621 del 2012),
sono stati realizzati, nelle diverse sedi dell’Istituto, i seguenti ambienti di lavoro e di studio tecnologicamente attrezzati:
Istituto “D’Aguirre” di Salemi
Obiettivo A Promuovere e sviluppare la Società dell'informazione e della conoscenza nel sistema scolastico
Azione 2 Dotazioni tecnologiche e laboratori multimediali per le scuole del secondo ciclo;
Cod.A-2-FESR06_POR_SICILIA-2012-566
“Segreteria 2.0”; “Classico 2.0"; “ Tecnico 2.0”; “Professionale 2.0"
I progetti hanno permesso di acquisire postazioni informatiche per la segreteria e tablet per la didattica 2.0 destinati al Liceo classico e
l’Istituto Tecnico di Salemi e il Professionale di Santa Ninfa.
Istituto Professionale di Santa Ninfa
Obiettivo B Incrementare il numero dei laboratori per migliorare l'apprendimento delle competenze chiave, in particolare quelle matematiche, scientifiche e linguistiche.
Azione 4.B Laboratori di settore per gli istituti tecnici
Cod.B-4.B-FESR06_POR_SICILIA-2012-206
“Laboratorio integrato di impianti: “ Energie rinnovabili”
“Laboratorio integrato di impianti: Sperimentazione di automazione industriale”
“Laboratorio integrato di impianti: Casa Domotica
Istituto Tecnico di Partanna Obiettivo B Incrementare il numero dei laboratori per migliorare l'apprendimento delle competenze chiave, in particolare quelle matematiche, scientifiche e
linguistiche.
Azione 4.B Laboratori di settore per gli istituti tecnici
cod. B-4.B-FESR06_POR_SICILIA-2012-211
“LIM in ogni classe”
“Laboratorio di Fisica e Chimica”
Sistema dei Licei e Istituto Tecnico di Partanna
Obiettivo A Promuovere e sviluppare la Società dell'informazione e della conoscenza nel sistema scolastico.
Azione 2 Dotazioni tecnologiche e laboratori multimediali per le scuole del
secondo ciclo
“Classe 2.0-1b”; “Classe 2.0-1a"; “ Classe 2.0-1c”; “Classe 2.0-2a"
Cod. A-2-FESR06_POR_SICILIA-2012-574
I progetti hanno permesso di acquisire I-pad per la sperimentazione della didattica 2.0.
Il finanziamento assegnato per i suddetti progetti ammonta a €.299.493,34
L’acquisizione di questi laboratori e strumentazioni digitali, spiega il Dirigente Scolastico dell’IISS “ D’Aguirre” Prof.ssa Francesca
Accardo, permetterà la sperimentazione di una didattica innovativa ed interattiva a favore degli allievi e dei docenti della scuola che
potranno formarsi, aggiornarsi e contestualmente pianificare le proprie attività didattiche servendosi delle più moderne tecnologie.
Il DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof.ssa Francesca Accardo
Economia
C'era una volta...il finanziamento fiduciario (A pensar male degli altri si commette peccato ma spesso …)
DICIOTT0OTTOBRE2014
C
'era una volta ...... l'assegno trasferibile.
Chi ha oltrepassato gli "anta" ricorderà benissimo, persino con una punta di nostalgia, quanto era più semplice la vita qualche lustro fa.
Ci si ingegnava nell'intraprendere attività
economiche con molta naturalezza e semplicità nonostante le difficoltà connaturate
con la funzione di amministrare un'azienda.
Bastava avere una buona idea di impresa,
unita alla credibilità personale, la giusta tenacia e caparbietà ed il business era avviato.
L’Italia diventa una tra le più importanti potenze occidentali subito dopo gli anni
Sessanta. Le piccole e medie imprese, soprattutto del settore manifatturiero, sono state
la colonna portante della nostra economia
che ha fatto sognare parecchie generazioni.
Le aziende, soprattutto le piccole (che sono
numericamente quelle che maggiormente
contribuiscono alla ricchezza del paese), “intraprendevano” creando ricchezza, lavoro e
contribuendo a fare forte il prodotto “Italia”.
La fonte primaria del finanziamento iniziale
era rappresentato soprattutto dal cosiddetto
“credito fiduciario”.
Con un pizzico di nostalgia tutti ricordiamo quello che fu per tante generazioni il
principale strumento di pagamento. C'era
una volta ......... l'assegno bancario di conto
corrente trasferibile. Cos'è?
È stato un titolo di credito con circolazione
fiduciaria riscuotibile a vista. Tecnicamente
esso è un titolo di credito che incorpora un
diritto con contenuto economico e dà la possibilità di esigere la prestazione che è indicata sul titolo stesso. Per circolazione fiduciaria
si intende che la persona che accetta l'assegno si fida della persona che lo ha emesso.
Perché oggi tale strumento non è più utilizzato come prevalente mezzo di pagamento?
Una delle risposte possibili, forse quella più
verosimile, è che, a norma di legge, il titolo
può essere emesso, per importi superiori a €
999,99, solo con la l’apposizione della clausola “NON TRASFERIBILE”. L’intrasferibilità ne
ha ridotto fortemente l'uso corrente. Perché?
Oggi il beneficiario non può più trasferirlo
con l’apposizione della firma di "girata" ma
può solo versarlo in banca. Tale limitazione
ha compromesso la sua funzione di mezzo
per ottenere “credito fiduciario” tra gli ope-
ratori economici. Prima di tale limitazione,
Il beneficiario lo accettava in pagamento in
quanto sapeva di poterlo utilizzare, a sua
volta, per pagare le proprie obbligazioni "girandolo" al proprio creditore. La facilità di
circolazione del titolo generava economia.
Volumi di affari basati essenzialmente sulla
fiducia personale tra gli operatori economici.
Credito non "istituzionalizzato" che non
passava dalla tipica gestione delle banche.
Credito quindi a costo zero. Perché ciò è accaduto?
Dapprima lo Stato, al fine di contrastare
l'evasione fiscale, ha introdotto un limite
alla circolazione del contante e alla sua libera trasferibilità. Con il contante si sono
posti limitazioni anche ai titoli che lo rappresentavano. Assegni, libretti di deposito
del risparmio per importi superiori a 999,99
€uro devono essere obbligatoriamente non
trasferibili e quindi nominativi. La motivazione, nobile, annunciata con enfasi fu quella
di colpire l’evasione fiscale ed il riciclaggio
di denaro sporco. Vorremmo che fosse chiaro. Noi siamo con lo Stato di diritto. Siamo
totalmente dalla parte delle legge e vorremmo che fosse definitivamente sconfitta la
criminalità organizzata, sia di stampo mafioso che economico-finanziaria. E con essa,
ovviamente, fosse inesorabilmente colpita
l’evasione. Oggi ci limitiamo semplicemente ad una costatazione. I risultati prodotti
sul piano della lotta all’evasione non sono
francamente entusiasmanti. Il crimine organizzato, sia di stampo mafioso che economico-finanziario, seppur risultati importanti si
sono registrati, non possiamo dire di averli
sconfitti. Ma siamo certi che limitare l’uso
della trasferibilità degli assegni sia decisivo
per la lotta all’evasione fiscale e al crimine?
Non sarebbe stato più semplice consentire la
trasferibilità con il semplice accorgimento di
obbligare di apporre, ad ogni firma di girata,
gli estremi identificativi del documento di riconoscimento ed il codice fiscale del girante
per risalire con certezza all’autore della girata medesima? Con tale rimedio si sarebbe
garantito il fine. No. Invece ci hanno raccontato altre cose. Lo Stato ha obbligato tutti
ad utilizzare la moneta elettronica. Carte di
credito, carte di debito, bancomat, bonifici.
Il cittadino non può più disporre liberamente del frutto dei propri sacrifici, dei soldi che
con grande fatica è riuscito a portare a casa.
Le banche sono le depositarie di tutti i
nostri averi. Sappiamo bene, ormai internet
ci aiuta ad essere bene informati, che moltissime banche sono sull’orlo del fallimento.
Sappiamo bene cosa è successo ad alcuni
Istituti di credito americani. Parecchie banche italiane non stanno meglio. Riportiamo il
parere di un esperto, un economista di fama
internazionale, il prof. Bruno Amoroso, professore emerito all'Università di Roskilde, in
Danimarca:
“La fase attuale ha avuto inizio a fine 2012
con il rastrellamento dei pochi risparmi ancora in giro mediante l’imposizione del conto in banca anche ai pensionati con 1000
euro al mese; seguito dalla legge che impone il trasferimento delle informazioni su
tutti i contocorrenti all'Agenzia delle entrate
e dalla Direttiva Barnier in corso di approvazione al Parlamento europeo, che introduce
a livello europeo la norma sperimentata a
Cipro – e cioè che in caso di fallimento bancario sono i risparmiatori a pagare e non più
i governi o la BCE. Si prepara a fine anno il
fallimento delle maggiori banche europee
e quindi il prelievo sui conti dei risparmiatori. Su quello che accadrà poi si è espresso
con chiarezza il ministro Saccomanni che ha
di nuovo aperto alle “cartolarizzazioni” e ha
dichiarato finita l’era delle banche per dare
il benvenuto al “sistema finanziario ombra”.
Insomma, la Troika (In politica europea con il
termine troika, dal russo тройка, trojka, terzina, ci si riferisce all'organismo di controllo
informale costituito da rappresentanti della
Commissione europea, della Banca centrale
europea e del Fondo monetario internazionale) è di nuovo al lavoro. La BCE e la Commissione stanno preparando il sacco dei risparmi, mentre il FMI fa lo stesso in parallelo
specializzandosi su come far pagare ai cittadini il “debito estero” degli Stati.”
Questa era un’intervista rilasciata ad ottobre del 2013 (fonte http://www.beppegrillo.
it/2013/10/figli_di_troika.html).
Probabilmente abbiamo esagerato con la
fantasia. Mah…. a pensar male degli altri si
fa peccato ma spesso ci si indovina (Cit. Giulio Andreotti).
Gaspare Magro - Victor Di Maria
dottori Commercialisti
Le farmacie di turno dal 18 ottobre al 9 novembre 2014
Partanna
Santa Ninfa
Castelvetrano
Campobello
di Mazara
Salemi
Vita
Gibellina
Salaparuta
Poggioreale
Mazara del
Vallo
18 ottobre
Ciulla N.
Dallo
Di Prima
Tummarello
Spina
Caputo
Gerardi
Di Giovanni
Barracco
19 ottobre
Ciulla N.
Dallo
Ferracane
Tummarello
Spina
Caputo
Gerardi
Di Giovanni
Calabrese
25 ottobre
Rotolo
Barbiera e Conf.
Ferracane
Parisi
Aleci S.
Pandolfo
Cusumano
Siragusa
Calabrese
26 ottobre
Rotolo
Barbiera e Conf.
Giardina
Parisi
Aleci S.
Pandolfo
Cusumano
Siragusa
Caravaglios
1 novembre
Galante
Dallo
Giardina
Pace
Mangogna/Aleci V.
Caputo
Gerardi
Di Giovanni
Caravaglios
2 novembre
Galante
Dallo
Ingrassia
Pace
Mangogna/Aleci V.
Caputo
Gerardi
Di Giovanni
Giubilato
8 novembre
Dia
Barbiera e Conf.
Ingrassia
Tummarello
Rubino
Pandolfo
Cusumano
Siragusa
Giubilato
9 novembre
Dia
Barbiera e Conf.
Gagliano
Tummarello
Rubino
Pandolfo
Cusumano
Siragusa
Grimaudo
9
Storia locale
DICIOTTOOTTOBRE2014
la biblioteca comunale un’istituzione
di Nino Passalacqua
Anelito di Biblioteca pubblica
Quando, nel settembre del 1873, in sede
di discussione del Bilancio di previsione
per l’anno 1874, la Commissione Comunale
Istruzione Pubblica presenta la proposta di
creare un capitolo per la istituzione di una
Biblioteca comunale, il Consiglio vota il relativo stanziamento di £ 2.000 all’unanimità.
Una siffatta decisione sta a dimostrare certamente il grado di lungimiranza della classe
dirigente partannese dell’Ottocento e nasce
forse dal desiderio di coprire il vuoto lasciato
dalla soppressione delle biblioteche conventuali. Tanta euforia, però, si scontra ben presto con la dura realtà. Il “piano d’arte”, infatti,
commissionato all’ing. Coci “per la costruzione di una stanza per Biblioteca nel Convento
di San Francesco” e della relativa suppellettile, prevede una
spesa di £ 5.000,
di cui £ 1.686,78
per la parte muraria e £ 3.313,
22 per la parte
lignea destinata
alla scaffalatura. Una spesa,
quindi, di gran
lunga superiore allo stanziamento previsto
in Bilancio. Per
superare l’ostacolo, in Consiglio Partanna - Chiesa e Convento di S. Francesco
Comunale viene
fatta la proposta di utilizzare gli scaffali della
Biblioteca del Convento dei Padri Cappuccini, da poco ceduto al Comune dal Governo.
La proposta, però, viene scartata in quanto
tali scaffali “non sarebbero applicabili perché
troppo piccoli e troppo vetusti”. Viene, invece, accolta la proposta del dr. Paolo Patera di
ricorrere allo stratagemma “che la spesa si
ripartisse per le spese in muratura nel bilancio 1873 e per quelle in legname nel bilancio
1874”.
Nasce la Biblioteca Comunale
Si dà, quindi, inizio ai lavori di muratura,
mentre si cercano altre vie per reperire le
somme necessarie alla costruzione degli
scaffali e all’acquisto di opere librarie. La soluzione più a portata di mano sembra quella di rivolgere un’istanza alla Deputazione
Provinciale per ottenere un sussidio, con la
motivazione che il Comune non ha potuto acquistare alcun libro per mancanza di
fondi “a causa della fallanza (fallimento) del
Contabile”, così come riporta una deliberazione del Consiglio Comunale dell’ottobre
del 1874. Non si ha notizia, purtroppo, degli
esiti di tale richiesta, né tanto meno dell’andamento dei lavori. Gli atti tacciono fino al
1888. Nel settembre di quell’anno, finalmente, il Sindaco, dr. Paolo Patera, rende noto
che, “dopo lungo attendere”, la Giunta può
esprimere la sua soddisfazione “d’innalzare
questo segno visibile e concreto del pensiero umano con l’aprire alle intelligenze del
pubblico una comunale biblioteca”. Tutto
lascia pensare, quindi, che quelle difficoltà
finanziarie cui fa cenno la delibera del 1874,
se rallentano, come è facilmente intuibile, i
10
lavori relativi all’approntamento della Biblioteca, tuttavia non li smorzano del tutto e che
nei quattordici anni che intercorrono fra il
1874 ed il 1888 si proceda comunque alla sistemazione del locale, alla costruzione degli
scaffali e all’acquisto di libri.
Intitolazione a Dante Alighieri
Nell’inaugurare “la comunale biblioteca”, il
primo pensiero della Giunta, per bocca del
Sindaco, dr. Paolo Patera, è quello di “farne la
dedica ad un illustre personaggio”. Ad unanimità, quindi, viene deciso di “metterla sotto
gli auspici del padre della letteratura nazionale, dedicarla, cioè, al Divino Alighieri”. E
ciò, sia in segno di omaggio al più grande
poeta nazionale “quanto come felice augurio
che gli studi abbiano ad essere sempre più
di sprone al miglioramento del nostro vivere
civile”. Degne di nota sono in quel contesto
le espressioni che il Sindaco pronunzia, non
senza una vena di voluta magniloquenza, in
lode di Dante, “grande e maschia figura di
poeta, di pensatore e di cittadino”, colui che
“col suo immenso ingegno seppe elevarsi a
tanta altezza da sintetizzare con dialettica
impareggiabile tutto il pensiero italiano”, e
le cui opere rimangono “come un faro che
arde e rischiara tutta la vita nazionale”, Per
rendere ancor più tangibile tale intitolazione, poi, viene deliberato l’acquisto di un
ritratto del Poeta, per l’importo di £ 50, da
esporre “nel vestibolo della sala d’ingresso
a vista di chi entra”.
Biblioteca … itinerante.
Il riferimento ad un “vestibolo” fa capire che ancora nel 1888 la Biblioteca è allocata in almeno due sale del Convento di S.
Francesco. Quando più tardi, infatti, viene
trasferita nell’ex Oratorio della Gancia (oggi
adibito a Sala Consiliare) essa avrà a disposizione soltanto un unico ambiente, anche se
certamente più vasto delle due precedenti
sale. Alla Gancia la Biblioteca si ferma per almeno un decennio, fino all’ottobre del 1904,
durante il quale periodo viene rifornita di un
gran numero di opere, quali, ad esempio, “La
geografia universale” di C. Cantù o “La storia
della rivoluzione di Messina” di F.Guardiano,
e di varie “associazioni” (abbonamenti) a
pubblicazioni periodiche. Purtroppo, la mancanza di un bibliotecario, a cui si crede invano di porre rimedio con l’affido della struttura ad un circolo di cultura, crea disservizio e
disordine. Né la situazione viene migliorata
trasferendo, appunto nel 1904, la Biblioteca
all’interno del Palazzo Municipale, nella sala
della Giunta. Che, anzi, in occasione di tale
trasferimento vengono “persino scompaginati i volumi di una stessa opera e ciò specie
per quanto riguarda numerose pubblicazioni in fascicoli”. Comunque, malgrado i ripetuti trasferimenti e la cronica mancanza di
un vero e proprio bibliotecario, l’attività di rifornimento di libri non si arresta. Risultano in
quegli anni acquistate numerose opere, soprattutto edite dall’Unione Tipografica Editrice Torinese (nota oggi come UTET), quali,
ad esempio, l’”Enciclopedia delle arti e delle
scienze”, acquistata “molti anni or sono “, di
cui nel maggio del 1905 si provvede ad una
necessaria integrazione con “alcuni fascicoli
mancanti”. In tal modo, il patrimonio librario
nell’ottobre del 1905 viene conteggiato in
“più di 4.000 volumi”.
Riordinamento della Biblioteca
L’iniziativa più meritoria di quel periodo,
però, è senz’altro il progetto di riordino della
Biblioteca affidato dalla Giunta, retta da Girolamo Calandra, al prof. Girolamo Palermo
Patera. Questi, in due successivi periodi estivi, del 1905 e 1906, sostituisce “un vecchio
ed incompleto indice per autore” con un
nuovo “indice” diviso per materia in modo da
distribuire tutte le opere in undici “cataloghi:
1) Lettere, gramatica e filosofia; 2) Classici
latini e greci; 3) Enciclopedie e dizionari; 4)
Collezioni diverse; 5) Storia civile ed ecclesiastica, Etnografia, Geografia ed Archeologia; 6)Ascetica, Oratoria sacra, Agiografia;
7) Teologia dommatica e morale, Patristica,
Liturgia; 8) Opuscoli diversi; 9) Politica, Ius
civile ed economica, Economia politica; 10)
Scienze naturali, Medicina, Scienze occulte;
11) Matematica ed industrie”. Per questo suo
improbo lavoro, “mercé il quale la Biblioteca
Comunale di Partanna - come orgogliosamente afferma il Sindaco, avv. Nicolò Patera - risulta ordinata come le più moderne
del regno”, il Palermo Patera, viene ricompensato con l’onorario di £ 250 e, più tardi,
addirittura, insignito del titolo onorifico di
“Bibliotecario Comunale Onorario”, sia per
ricordare “l’opera assidua e la singolare competenza del predetto valoroso insegnante”,
sia per consentirgli “sotto tale veste, ad invigilare nell’opera compiuta e curarne con
autorevoli consigli il continuo e progressivo
incremento”.
Acquisti e donazioni
Un incremento che non trova soste e che si
concretizza con l’accoglimento delle offerte
di vendita di libri o di “associazione” a riviste
periodiche (ricorrente quella con la Casa Editrice Vallardi) da parte di rappresentanti di
Case Editrici o addirittura da parte di privati.
E’ questo il caso, riportato in un verbale di
Giunta del 1905, della “proposta di vendita
da parte del sig. Benedetto Pisciotta di alcuni libri pervenutigli da una recente eredità”.
Nel settembre del 1906, però, un fatto inedito viene a scuotere la vita della Biblioteca e forse a provocarne indirettamente una
svolta sul piano organizzativo. In quei giorni, il sac. prof. Francesco Riggirello decide di
donare al Comune tutti i libri pervenutigli in
eredità alla morte del padre, un noto avvocato, per essere destinati alla Biblioteca. Egli
chiede soltanto che in memoria del defunto
genitore lo scaffale nel quale verrà conservato il suddetto patrimonio porti l’intitolazione
“libri dell’avv. Antonino Riggirello”. Durante
la seduta del Consiglio Comunale tenuta per
l’accettazione della donazione, in cui il Sindaco avv. Nicolò Patera, lodare l’atto generoso del Riggirello esprimendo “sentite azioni
di grazie al donatore”, il dr Battaglia, consigliere di opposizione, interviene raccomandando all’Amministrazione che “la Biblioteca
sia aperta agli studiosi”.
Nasce il “distributore di libri”
Una raccomandazione, quella del Battaglia,
che, per uno strano gioco del destino, varrà
come impegno per se stesso. Questi, infatti,
pochi mesi dopo viene eletto Sindaco ed in
tale veste nell’ottobre del 1907, forse me-
di
DICIOTT0OTTOBRE2014
140
anni
more delle sue sollecitazioni polemiche in
favore della Biblioteca, propone l’istituzione
di una figura impiegatizia che comprenda
“anche” il ruolo di bibliotecario: viene prevista, cioè, la figura anomala di “applicato alla
Biblioteca e al Catasto” con assegno annuo di
£ 250 annue oltre ad un quarto dei proventi
del Catasto, fino a quel momento corrisposti
per metà al Segretario comunale. Malgrado
le proteste pretestuose dell’opposizione, che
ritiene tale posto “non necessario e di carattere facoltativo” (avv. P. Molinari) o addirittura illegittimo in quanto toglie al Segretario
quel quarto di proventi catastali (avv. Nicolò
Storia locale
…
portati
Patera), l’istituzione del posto di “catastaro
e distributore di libri della Biblioteca” viene
approvato con 16 voti favorevoli e 7 contrari. Non trascorrono che pochi mesi, il tempo
di vedere approvata dalla Giunta Provinciale
Amministrativa la relativa delibera, e la Giunta nel marzo del 1908 invita il Consiglio a fissare le norme per il relativo concorso (“avere
almeno conseguito la licenza elementare,
avere tenuto costantemente buona condotta, essere di maggiore età”) e il giorno 11 del
mese successivo lo bandisce, assegnando
agli eventuali aspiranti un termine di 10 giorni per presentare domanda di ammissione.
bene
Scaduti i termini, viene presa in esame l’unica domanda prodotta dal sig. Giovanni Giliberti, che risulta fornito di “frequenza della
5° classe dell’antico Ginnasio Comunale”, titolo di gran lunga superiore a quello minimo
della licenza elementare prescritta per l’ammissione al concorso. Il Giliberti, pertanto,
viene assunto per un quadriennio, cioè sino
al 31/12/1912, con assegno di £ 300 annue,
oltre ¼ dei proventi per diritti catastali. Per
la prima volta, in tal modo, anche se in forma
“promiscua”, viene assicurato un pressoché
regolare servizio bibliotecario.
Tasse locali
Pubblichiamo un articolo del nostro Batman sui numerosi balzelli che siamo costretti a pagare ora e nei prossimi mesi, articolo
informativo che è stato pubblicato il 13 luglio scorso nel nostro sito www.giornalekleos.it dove in pochi mesi ha registrato poco
meno di 1000 visualizzazioni. Lo riproponiamo, per il successo riscontrato, pure ai lettori del Kleos cartaceo.
L
Tia, Tarsu,Tares, Imu, tasi, tari, trise e per ultima la Iuc. Evviva!
a nuova imposta introdotta nella
legge di stabilità 2014 (Iuc) ingloba
tasse e tributi dovuti in relazione alla
casa (IMU) e alla produzione di rifiuti (ex
TIA E TARSU E TARES).
La IUC, all’inizio era stata battezzata con il
nome di TRISE, poi nel maxi-emendamento
del governo approvato in Senato, ha assunto la denominazione di IUC (imposta unica
comunale). In realtà, di unico ha ben poco,
se non l’unicità di incidere fortemente sulle
proprietà immobiliari. Si tratta di tre tributi,
con diverse discipline e con diversi adempimenti. Ma analizziamo le varie componenti IUC, cercando di delineare un quadro
completo sulle tasse sulla casa 2014.
La “vecchia IMU” (imposta municipale
propria-che doveva scomparire) rimane
quale componente patrimoniale della nuova IUC, si continuerà a pagare oltre che sui
fabbricati e sulle aree fabbricabili anche sui
terreni agricoli (ad eccezione di quelli esenti
per decreto ministeriale). L’IMU non è dovuta sulle abitazioni principali (non di lusso),
sugli alloggi sociali, sugli immobili adibiti a
ricerca scientifica degli enti non commerciali. Chi deve pagarla? Il proprietario o chi
vanta un diritto reale di godimento. Come
si determina la base imponibile dell’IMU?
Si parte dalla rendita catastale dell’immobile, si rivaluta e si moltiplica la somma ottenuta per i coefficienti previsti dalla legge
in base alla diversa tipologia immobiliare.
L’aliquota base è pari al 7,6 per mille. Cosa
può decidere il Comune? Di aumentarla o
diminuirla da un minimo del 4,6 per mille
ad un massimo del 10,6 per mille. Dal 2014
non ci sarà più la possibilità di applicare le
detrazioni soggettive per i figli conviventi
di età inferiore a 26 anni, come invece, era
previsto fino al 2013. Esiste la facoltà, invece, per i comuni di considerare direttamente adibita ad abitazione principale: quella
di proprietà di anziani e disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o
sanitari, a condizione che l’unità abitativa
non risulti locata; quella concessa in comodato a parenti in linea retta entro il primo
grado (comunque per una quota fino a
euro 500 oppure nel caso in cui il nucleo
familiare del comodatario abbia un reddito ISEE non superiore a 15.000 euro annui).
E per coloro che hanno una casa, ma non
hanno un lavoro? Devono pagare. Allo Stato è riservato il gettito IMU, derivante dagli
immobili ad uso produttivo classificati nel
gruppo catastale D, calcolato ad aliquota
standard dello 0,76 percento. Il versamento
dell’IMU va effettuato in due rate da pagare
entro il 16/06 ed il 16/12.
La seconda componente della IUC, è la
TASI (tributo servizi indivisibili), a carico
sia del possessore sia dell’utilizzatore dell’immobile, e serve a coprire
i costi relativi ai servizi indivisibili
comunali (strade, illuminazione;
polizia municipale ect), individuati con delibera da ciascun
consiglio comunale, specificando i costi per ciascun servizio da finanziare. La base imponibile della Tasi, che si applica
a aree fabbricabili e fabbricati,
incluso l’immobile principale,
ad eccezione dei terreni agricoli, si calcola con le stesse regole
valide per l’IMU. Devono pagare
i
possessori e i detentori (quindi anche gli
inquilini) degli immobili di riferimento. Gli
inquilini devono contribuire in una misura
tra il 10% e il 30%, in base a quanto disposto dal Comune. L’1 per mille rappresenta
l’aliquota base. La somma di Tasi e IMU non
può per legge superare il 10,6 per mille.
Per il 2014 l’aliquota Tasi non potrà superare il 2,5 per mille. Il comune potrà alzare
l’aliquota di un altro 0,8 per mille nel caso
di agevolazioni all’abitazione principale
che possano equiparare il carico della Tasi
a quello dell’IMU sull’immobile principale.
Ma la tassazione sulla prima casa non doveva scomparire? Oppure si trattava solo
di uno spot elettorale? In ogni caso, il comune, con deliberazione del consiglio comunale, può ridurre l’aliquota fino all’azzeramento. Per i comuni che hanno inserito/
inviato la delibera di approvazione delle
aliquote e delle detrazioni TASI nel portale federalismo del Ministero delle Finanze,
entro il 23 maggio 2014, viene confermato
il pagamento in 2 rate al 16 giugno e al 16
dicembre, sulla base delle aliquote e detrazioni approvate dal comune stesso. Per
i comuni che non hanno inserito/inviato
la delibera entro il suddetto termine, ma
provvederanno ad inviarla entro il 10 settembre 2014, il versamento della prima
rata TASI viene posticipata al 16 ottobre e
la seconda rata confermata al 16 dicembre.
Nel caso in cui entro il 10 settembre, il comune non avesse ancora inserito/inviato la
delibera, l’imposta sarà dovuta applicando
l’aliquota di base pari all’1 per mille e sarà
versata in un’unica soluzione il 16 dicembre 2014.
L’ultima componente IUC è la
TARI (tributo servizio rifiuti), che
è destinata a finanziare i costi del
servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore dell’immobile. La Tari
è quindi la nuova tassa sui
rifiuti, che sostituisce la TARES, la TIA, la vecchissima
TARSU: si deve applicare a
tutti gli immobili che producono rifiuti urbani, mentre sono
escluse le superfici che producono rifiuti speciali e le aree scoperte pertinenziali. Essa si compone di
una quota fissa, che copre i costi fissi del
servizio, e una variabile, che dipende dalla
fruizione del servizio da parte del cittadino.
Come si paga? Le utenze domestiche pagano in base ai metri quadrati e al nucleo
familiare, mentre le altre anche in base agli
indici medi di produttività dei rifiuti (oltre
che in base ai metri quadri). Poco importa
se la casa è disabitata, se non vi sono tutte
le utenze (acqua, luce, gas) attive o se vi è
poco arredamento, in ogni caso, se i locali per regolamento (approvato sempre dal
consiglio comunale) sono idonei a produrre rifiuti, il contribuente deve pagare, e
poco importa se poi la spazzatura si accumula, e la spazzatrice non passa. Le tasse
sono tasse e vanno pagate! Per la Tari è il
Comune che deve decidere se modificare
le scadenze indicative previste dalla legge.
Occorre evidenziare che tutto ciò che nel
Belice pagheremo a titolo di TARI rappresenta però una partita di giro che i Comuni
dovranno liquidare a favore di Belice Ambiente che, nonostante i grandi proclami, è
ancora in vita.
Batman
11
Piazza
Storia locale
di Domenico De Gennaro
DICIOTTOOTTOBRE2014
Benvenuto
feo…….quindi lungi da riguardarsi come un fatto
di prepotenza baronale, deve al contrario riguarIl Corso Maggiore è stato sistemato, così come darsi come esercizio del diritto di proprietà, che
oggi lo vediamo, nella seconda metà del XIX se- competea alla famiglia Grifeo”. Questa lettera del
colo. In molti tratti, il piano della strada è stato 28 aprile del 1873 trovò un feroce oppositore in
abbassato e ciò lo si può osservare sulle facciate consiglio comunale nella persona di Giuseppe
degli edifici monumentali esistenti lungo il suo Todaro-Patera. Nel verbale, redatto dal segretario
asse: le fondamenta dei portali d’ingresso dei pa- comunale, articolò il suo intervento in maniera
lazzi Todaro-Molinari, Pisciotta-Calandra ed il molto dettagliata e tese a dimostrare le ragioni
del Comune nel diritto di abbattere,
campanile di san
per la pubblica utilità, lo stagnone daFrancesco con il divanti al castello; le idee contrarie di
rimpettaio Orfanomantenerlo in vita, per il Sindaco, non
trofio Renda-Ferrari
avevano nessun valore legale e “consesono state visibilguano da un’ ignoranza completa tanto
mente abbassate. Nel
delle disposizioni delle leggi civili ed
piano generale di
amministrative, quanto della diplomaquesta sistemazione
zia feudale, delle costituzioni del regno
rientra anche la piaze della nostra patria”. Il consigliere Toza antistante il seidaro-Patera manifestava che tutti in
centesco
ingresso
Partanna, in misura diversa, avevano
monumentale del caoccupato il suolo pubblico, costruendo
stello Grifeo. Partansulle vie pubbliche “scarpe e scale sia
na nel 1873 contava
incavandovi cisterne e latrine. Or se si
17.644 anime, era goammette ad una transazione, che è vievernata dal sindaco e
tata dalla legge, io stesso, dice il signor
da trenta consiglieri
Todaro, io stesso farò arrestare le opere
comunali; tutte le denel corso maggiore, appena giunti incisioni prese in consinanti la mia casa; imperocchè per
glio comunale dovevano
essere Partanna - Cippo commemorativo di Maddalena Grifeo ben due secoli la mia famiglia trovasi d’avere occupato il suolo pubratificate ed apblico e costruito quel selciato che
provate dalla Deputazione Provinciale di stanza
nella città di Trapani. Nel consiglio comunale del tutti vedete”. La concessione fatta dal conte Rug19 aprile del 1873, presieduto dal sindaco e pre- gero a Giovanni Graffeo era solo a titolo di ususidente Giuseppe Patera-Giliberti, segretario Be- frutto e che questo doveva essere rinnovato
nedetto Napoli, venne affrontato un argomento all’erede con l’investitura di principe e che gli pomolto importante che scatenò un’animata e co- teva essere revocato qualora il feudatario si renriacea discussione: la sistemazione della Piazza deva “reo di fellonia” e non adempiva agli obbliCastello e Gesù e Maria. Il Corso Maggiore era sta- ghi giurati nell’investitura. Il Todaro asseriva che il
to sistemato quasi interamente, mancava solo la “comune esisteva pria del feudo e che il castello
parte adiacente il castello, che rimaneva ad un li- era dentro il comune e non il comune dentro il
vello più alto e “vedesi ingombra di terreni, d’im- castello”, smentiva poi l’antichità dello stagnone
mondezza, e coperta d’ortiche, quindi (il sindaco) riferendo che esisteva massimo da settanta od otinvita il consiglio perché senza indugio e senza tant’anni e che lo “ricordano i nostri padri ancora
esitazione votasse la sistemazione di detta piazza vivi”, proseguiva ancora il Todaro: “ad ogni modo
e l’abbattimento dello stagnone che le sta sotto”. quel fabbricato, a qualunque epoca rimonti, non
Venuta a conoscenza della questione, che si stava darà mai un diritto alla signora Grifeo, imperocper affrontare in seno al consiglio comunale, ché la piazza sotto cui esso fu costruito sempre è
Maddalena Grifeo, che abitava nel castello, inol- stata posseduta dal comune ed addetta ad uso
trò una lettera al Sottoprefetto del Distretto di pubblico”.Continuava asserendo che i padroni
Mazara. In questa missiva la nobildonna rivendi- della città nel tempo avevano solo arrecato dancava la proprietà della piazza ed asseriva che da no e che non avevano “mai regalato un’opera che
tempi immemorabili e “propriamente dall’epoca possa menomamente rammentarci, come qualin cui il conte Ruggero concesse a Giovanni I Graf- che volta i nostri tiranni vogliono essere munififeo il territorio di Partanna, il gran palazzo, o sia il centi”. Dopo tutta questa disquisizione riconobbe
castel baronale, con tutti suoi accessori, esistenti comunque come la signora Grifeo non volendosi
nel comune di Partanna e fra predetti accessori, vi opporre ai diritti comunali, ritenesse necessaria la
é un piano o sia largo, ove esiste sotto, uno spazio sistemazione della piazza. La principessa Grifeo
stagnone, con segni visibili esterni, che servirà chiese al comune di Partanna un congruo indenalla raccolta di acque piovane, che vi si raccoglie- nizzo in lire 300 prima di abbattere lo “stagnone”
vano per irrigare un grandioso giardino tuttora e rinunciò a qualsiasi diritto che aveva sullo staesistente”. La stessa Grifeo lamentava che il mu- gnone e ad eventuale danno derivante dall’abnicipio vagheggiava l’idea di abbassare quello battimento dello stesso e dalla sistemazione della
spiazzo, abolendo lo stagnone e lasciando “in so- medesima piazza(lettera 20 luglio 1873 di Madspeso la facciata del castello per mettere a livello dalena Grifeo). Risulta evidente dalla lettura degli
una rimota ed insignificante via, ed al certo, il atti come fosse vivace la discussione in consiglio
principio della pubblica utilità, cui debba cedere comunale e come l’abolizione della feudalità nel
la proprietà privata, non ritrova nella specie veru- 1820 avesse portato alla rimozione di qualsiasi tina applicabilità…..in ogni evento il proprietario more nei confronti dei Signori di Partanna. L’unita’
dovrebbe prima di ogni fatto essere indennizzato d’Italia si era conclusa da appena un decennio e
ai sensi di legge…. perché prima di esistere il co- quindi era crollata la cortina di ferro che protegmune di Partanna, il territorio con tutti suoi ag- geva l’aristocrazia feudale e che per secoli l’aveva
gregati era stato concesso alla famiglia Gri- resa libera di attuare il “mero e misto imperio”. La
Graffeo
società contadina si sganciava dai rigidi schemi
feudali e di lì a poco, nel 1898, si sarebbe celebrato il primo Congresso Socialista, sotto l’egida di
Filippo Turati, che poneva le basi per la liberazione dalla schiavitù feudale dei contadini che, seppur lentamente, andavano acquisendo diritti negati per molti secoli. E’ da rigettare il concetto del
Todaro in consiglio comunale, che definisce i Grifeo tiranni
ed avari
per non
avere regalato mai
u n ’o p e r a
alla città.
Ricordiamo
che
l’impianto
stradale
esistente
nel centro
storico della città, è
opera dei
Grifeo, dovuto allo
“ius aedificandi” risalente
al
1500; ricordiamo il
convento
del Carmine adibito
ad ospedale sin dal
1400 e che
dava ricovero già allora a molti che oggi
diremmo
"e x t ra co munitari";
la facoltà di
Medicina e
Te o l o g i a
fondata
Partanna - Benvenuto Graffeo
dentro le
mura del
castello sin dal 1700 per coloro che avessero voluto studiare; il monte di Pietà annesso all’Ospedale
della città ed adiacente la chiesa di sant’Antonio
abate sul Corso Maggiore; la grandiosa Chiesa
Madre; il Castello che, con l’attuale museo del
Basso belice, sicuramente per i cittadini del terzo
millennio possono rappresentare un ottimo incentivo al turismo. Certamente il sentimento del
Todaro-Patera, di affermare la supremazia e l’autonomia dell’autorità comunale era molto forte,
ma per verità storica, prima è nata la feudalità e
nel suo contesto si è affermata la nascita dei comuni. Ricordiamo ancora che i Grifeo ebbero l’assegnazione del territorio di Partanna nel 1139 da
parte di Ruggero II con diploma scritto in greco
antico e lingua saracena nel 1179, oggi conservato in casa Turrisi-Grifeo. Di Maddalena Grifeo, attualmente rimane un cippo commemorativo nel
5° campo del cimitero monumentale della città
che io stesso nella qualità di Assessore ai Beni Culturali, sindaco, l’on.le Culicchia, ho fatto restaurare.
Mentre andavamo in stampa un grave lutto ha investito il nostro collaboratore Vito Piazza che ha perso la sorella. A lui
vanno le condoglianze di tutta la redazione di Kleos.
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DICIOTT0OTTOBRE2014
Partanna
Catania: "L'Unione dei Comuni deve funzionare o va sciolta"
I
l sindaco di Partanna Nicola Catania è stato eletto il 14 ottobre scorso presidente dell’Unione dei Comuni della Valle
del Belice (che comprende oltre che Partanna i paesi di
Gibellina, Santa Ninfa, Salaparuta e Poggioreale).
Catania ha immediatamente dichiarato che per quanto
riguarda l’Unione o si cambia o è meglio scioglierla. Questa
la dichiarazione nella sua interezza:
“In continuità con la gestione passata – ndr. tenuta l’anno precedente da Rosario Fontana, sindaco di Gibellina, –
mi attiverò assieme al resto della giunta dell’Unione – ndr.
formata dagli altri sindaci – per potere attuare un’attività
di rilancio dell’Unione dei Comuni attraverso un piano am-
piamente condiviso, essendo unanimemente d’accordo sul fatto
che troppe occasioni sono fallite e troppe opportunità non sono
state colte al punto da far considerare oggi
tale aggregazione con un bilancio fallimentare. Pertanto abbiamo già condiviso con i
colleghi sindaci di esprimere una forte azione
politico-amministrativa per potere sfruttare al
meglio le tante opportunità che un’aggregazione come l’Unione dei Comuni deve necessariamente cogliere. Se così non fosse tanto
varrebbe procedere ad un suo scioglimento
immediato al fine di evitare oltre alla beffa anche il danno”.
PARVA FAVILLA
La Tasi, questa sconosciuta
La chiamano Tasi e la traducono in Tassa sui Servizi Indivisibili (o Invisibili?). Essa “riguarda i servizi comunali rivolti alla collettività”. Così afferma il Sindaco nel suo “programma … nel periodo luglio 2013 – giugno 2014”. Mi si consenta una
prima osservazione. A parte l’erroneo utilizzo del termine “programma” (programma = progetto), per riempire le
pagine si son dovuti arrampicare sugli specchi ricorrendo a piccoli sotterfugi del tipo “cosa faremo” o alla “appropriazione
indebita” di finanziamenti già ottenuti dalla precedente Giunta, quale ad esempio i lavori di restauro della Chiesa Madre e altro
ancora. Ci mancava solo che fra le “cose fatte” si includesse anche … la benefica pioggia invernale o il bel sole estivo. Quanto alla Tasi,
due o tre domande mi frullano per la mente. Perché mai il Sindaco nel presentarla non dichiara apertamente qual è l’aliquota applicata
dal Comune di Partanna? E dire che sproloquia per circa 50 righe. E inoltre, dato per scontato che quelle elencate nelle tabelle, e non altre,
siano le esigenze prioritarie dei partannesi (d’altronde, “cu cumanna fa liggi”!), siamo proprio certi che le somme indicate a piè di ogni singola
tabella siano bastevoli per realizzare le opere previste? Siamo proprio sicuri, ad esempio, che con 105 mila euro circa si possa contemporaneamente sistemare la villa Lentini; impiantare un ascensore nel Palazzo Comunale; “manutentare” la Biblioteca, il Palazzo Calandra,
gli orologi e il Teatro Montagna; ripristinare vari impianti di illuminazione e acquistare attrezzature per la Fiera del Bestiame e per il
Cimitero? Mi sa tanto che le varie tabelle siano altrettanti specchietti per le allodole, al fine di impressionare favorevolmente il
contribuente. Il quale contribuente pagherà, certo che pagherà. Tanto è sicuro che se le opere elencate non saranno
realizzate, le tasse versate per i “servizi indivisibili” (e non per altro!) gli saranno rimborsate nella misura in
cui l’Amministrazione verrà meno agli impegni assunti. O no, signor Sindaco?
preziosi e idee regalo
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DICIOTTOOTTOBRE2014
Provincia di Agrigento
Cattolica Eraclea: il Gemellaggio Italo-Francese
di Enzo Minio
C
hi l’avrebbe mai detto che il comune di Cattolica Eraclea, ricco
di storia, di beni ambientali ed
archeologici, potesse far gola ai francesi che intendono trascorrervi l’estate e
qualche altro periodo dell’anno. Per tale
ragione si sono incontrati nelle settimane scorse i responsabili della civica amministrazione e della Pro Loco siciliana
con i colleghi d’oltr’Alpe per approfondire i rapporti di collaborazione tra le due
comunità che hanno avviato un progetto di scambi, oggi in itinere.
Si è conclusa in Francia, nel dipartimento della Somme e nella regione della Picardie, a circa 100 chilometri sopra
Parigi, a nord, verso il Canale della Manica, la prima fase di un prossimo gemellaggio amministrativo, culturale, scolastico e turistico tra il comune di Cattolica
Eraclea, la Pro Loco cattolicese e ben 26
piccoli comuni francesi che fanno parte
dell’Unione dei Comuni Bocage Hallue.
La comunità cattolicese è stata rappresentata in Francia dal sindaco Nicolò
Termine, dal presidente della Pro Loco
Giacomo Spoto, dall’ex primo cittadino
Nino Aquilino e da Girolamo Rizzuto, che
ha abitato nella Somme e che ha tenuto
i contatti in questi mesi tra le due comunità.
I rappresentanti cattolicesi si sono incontrati con i sindaci francesi, gli assessori e altri consiglieri comunali della comunità di Bocage, con il presidente del
consiglio generale Christian Manable ad
Amiens e con alcuni dirigenti scolastici
locali per programmare durante la prossima primavera uno scambio di alunni
di scuola media tra le due comunità.
C’è stato il tradizionale scambio di
doni e di targhe tra le due comunità
a testimonianza che si vuole costruire
una Europa non delle nazioni, ma dei
popoli che ancora non si conoscono,
nonostante l’Unione Europea e la moneta unica dell’euro.
Alcuni sindaci, tra cui quello di Vaux
en Amienios Daniel Leleu e il presidente dell’Unione dei Comuni Bocage Hallue Claude Deflesselle, nonché
Marc Vignolle e Bernard Binoist, hanno già annunciato che tra la primavera
Cattiolica Eraclea - La cerimonia del gemellaggio italo-francese
e l’estate prossima verranno in vacanza
in Sicilia con un soggiorno ad Eraclea
cattolicesi in Francia dove saranno ospiMinoa e chiederanno ai produttori cattati presso le famiglie che restituiranno
tolicesi di volere far conoscere l’olio, le
la visita dei loro figli entro l’anno scolastimandorle, le arance, il vino e i dolci sui
co. Le autorità cattolicesi hanno visitato scuole, impianti sportivi, centri
culturali, località turistiche in tutta
la regione della Somme da Amiens
a Villiers Bocage e a Saint Valery sur
Somme. Sono state pure a Thiepval
per visitare il Memorial del Circuito
del Ricordo con i cimiteri della prima
guerra mondiale che ha fatto 11 milioni di morti di 25 paesi del mondo
e ben 14 milioni di feriti. Ad Amiens
sono state ricevute dal presidente
del Consiglio Generale, Christian
Manable, che nei giorni scorsi, tra
l’altro, è stato eletto senatore della
Repubblica di Francia. A fare gli onoCattolica Eraclea - Il brindisi tra le autorità italiane e francesi
ri di casa per delegazione cattolicese
è stato Daniel Leleu che per due anni
consecutivi
è stato a Cattolica Eraclea e
mercati francesi del dipartimento della
ad Eraclea Minoa, in vacanza.
Somme, in occasione delle fiere tradizionali, locali e provinciali.
E’ previsto un viaggio degli studenti
Cultura popolare
L'abbanniata
B
andire, dar pubblico avviso gridando o cantando,
vendere all’incanto la mercanzia, imbonimento, è la
traduzione che si può dare in italiano al vocabolo siciliano “abbanniata” o “vanniata”.
Una volta la merce era conservata “nta li scaffiati” (negli scaffali) dei negozi o delle botteghe; a richiesta del compratore,
il negoziante o il bottegaio, prelevava la merce e la consegnava. Il sistema di vendita “merce vista e gradita” è subentrato intorno agli anni ’60 con l’arrivo dei supermercati.
In alternativa c’era il venditore ambulante, che portava la sua mercanzia su una cassettina messa a tracolla, su una bicicletta o su un
carrettino spinto a mano o trainato dall’asinello. L’ambulante ed il
bottegaio, tramite “l’abbanniata” (l’imbonimento), che significa letteralmente: rendere buono, stimolavano il compratore ad acquistare. “La robba abbanniata è mezza vinnuta”, “lu putiaru socc’avi
abbannia” sono dei proverbi dei vecchi tempi, che si riferiscono a
tale sistema di vendita.
Così, i venditori, per meglio essere ascoltati, ma seguendo anche
antiche tradizioni, spesso improvvisavano un canto con melodia
araba. Ne ricordo uno cantato da un venditore di sale: “megghiu
di l’ogghiu ci voli / e ci voli lu sali. / Sali haiu / iu vi vinnu lu sali”.
Un’altra “abbanniata” caratteristica che ricordo è quella improvvisata da un venditore di veleni per topi: “Assa pigghia, assa mancia,
la camula pei topi”.
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Questi canti spesso rassomigliavano allo stile di canto dei
carrettieri, cha a loro volta provenivano dai canti arabi. Alcuni studiosi musicologi, infatti, hanno abbinato questo genere di canto fra quelli popolari.
Ma c’era anche “lu tammurinaru” che, suonando il suo tamburo per richiamare l’attenzione della gente girava per le vie
del paese e, ad ogni crocevia si fermava e “abbanniava”, annunciando la vendita di un certo prodotto. Si trattava della prima
forma di pubblicità della storia.
Vito Marino
Soluzione del cruciverba di p.13 del n. 8 (settembre 2014) di Kleos
DICIOTTOOTTOBRE2014
Le nostre ricette
ARANCINE
a cura di Ina Venezia
Musica
Ingredienti: 1 kg di riso, 85 g di burro, poco più della metà di un dado, 30 g di sale, 2 foglie
di alloro, 2 bustine di zafferano, 2,5 l di acqua.
Per friggere: farina, acqua, un pizzico di sale, pangrattato.
Per farcire: ragù o prosciutto e formaggio (tipo fontina o
la classica mozzarella).
P
ortate a bollore l’acqua con tutti gli ingredienti, tranne il
riso. Versate il riso, mescolate, aspettate qualche minuto
finché l’acqua non avrà ripreso il bollore. Spegnete, coprite e aspettate che il riso si raffreddi. A quel punto il riso avrà
assorbito l’acqua e raggiunto un punto di cottura ottimale.
Formate le arancine farcendole al centro con il ripieno preferito.
Preparate una pastella liquida con acqua, farina e un pizzico di
sale. Ricoprite con essa le arancine, rotolatele nel pangrattato e friggetele.
D
Due Ottobre, Festa dei Nonni
a qualche anno si celebra anche la
Festa dei Nonni fissata per il due
ottobre. A Partanna è stato il Plesso
Fontana della Scuola Materna che ha festeggiato i numerosi "nonni" presenti.
Per l'occasione Nonna Mita Li Vigni ha recitato una poesia dedicata proprio ai nonni:
Li niputeddi
Li niputeddi sunnu angileddi
Cchiù li talii e cchiù li vidi beddi
Si 'un n'hai chista cumpagnia
Ti pigghia 'ncoddu la malincunia.
Quannu si cu iddi ti succedi
di scurdari puru li to' peni.
La vita a ridiri ti torna
mentri di gioia ogni cosa s'orna;
puru tu, torni picciliddu
e pi accuntintarili iochi a mucciareddu.
Attornu pari tuttu 'na gran festa
La casa risona di li vuci
E mentri la iurnata scurri lesta
'nni lu cori ti lassa tantu duci
Nonna Mita Li Vigni
a cura di Salvo Li Vigni e Pinob
1. Saint Motel – My type
2. Sia - Chandelier
3. Ed Sheeran – Don’t
4. Queen & Michael Jackson – There
must be more to life than this
5. Megan Trainor – All about that bass
6. Mapei – Don’t wait
8. Dear Jack – Ricomincio da te
Lucy
9. Ligabue – Siamo chi siamo
Lucy di Luc Besson, con Scarlett Johansson, Morgan Freeman, Amr Waked, Choi Minsik; Usa - Francia, 2014; colore, durata 90’; azione.
La vita ci è stata donata un miliardo di anni fa, che ne abbiamo fatto?". Con questa domanda si apre l’ultimo film del regista francese Luc Besson, al cinema dal 25 settembre.
Lucy (Scarlett Johansson) è una ragazza americana che studia a Taiwan. Raggirata dal
proprio ragazzo, viene rapita da un boss coreano, Mr. Jang (Choi Min-sik), il quale, insieme ai
suoi scagnozzi, la cattura e le immette nello stomaco un pacchetto di droga da contrabbandare. La rudimentale operazione, però, non tiene al sicuro
l’oscura sostanza nel corpo di Lucy che inizia ad assorbirla, acquisendo nuove e incredibili capacità cerebrali. Il film prova a mostrare i limiti intellettuali dell’uomo, capace di sfruttare solo il 10% del potenziale mentale e, allo
stesso tempo, la sua inadeguatezza ad un uso di maggiore livello. Lucy, non
si capisce se per fortuna o per disgrazia, arriva progressivamente al 100% e
nemmeno il neuroscienziato Samuel Norman (Morgan Freeman) trova spiegazioni o soluzioni appropriate al caso. È tutta una corsa verso l’ignoto, infarcita di eccessivi effetti speciali atti a riempire i vuoti di una narrazione povera
di dialoghi brillanti. Il finale tenta un’insoddisfacente quanto vana riposta
alla domanda iniziale, accompagnato dalla voce fuori campo di Lucy: «la vita
La locandina del film
ci è stata donata un miliardo di anni fa, ora sapete cosa farne».
Elenia Teri
"
10. Enrique Iglesias - Bailando
Dj Club Chart
a cura Alemix dj
1. Lilly Wood & The Prick and Robin Schulz Prayer In C
2. David Guetta ft Sam Martin - Lovers On The Sun
3. Kiesza - Hideaway
4. Calvin Harris ft. John Newman - Blame
5. Jason Derulo feat. Snoop Dogg - Wiggle
6. Enrique Iglesias - Bailando
a cura del dr. Francesco La Rocca
Ci dissi lu sceccu a lu mulu: semu nati pi dari lu culu.
L'asino dice al mulo: siamo nati per sgobbare.
Il proverbio sottolinea la convinzione, molto diffusa nel passato, dell'ineluttabilità del proprio
destino e della difficoltà a cambiare condizione: chi è nato per fare lavori umili e di fatica, infatti,
è destinato a continuare a farlo.
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Discovery Dance
Parade
7. U2 – The miracle
Film - Le nostre recensioni
Antichi Proverbi belicini
Le 10 canzoni più programmate
dal 18 settembre al 15 ottobre 2014
7. Stromae - Papaoutai
8. Pitbull - Fireball
9. Clean Bandit - Extraordinary
10. Duke Dumont - Wont look back
DICIOTT0OTTOBRE2014
Giochi e svago
Qualche passatempo tra una lettura e l’altra
(Lucio Bencivinni)
ORIZZONTALI: 1. Sportello dell’armadio - 5. Carne cotta a fuoco vivo - 10. Tessuto a trama molto rada e sottile - 15. Comune in
provincia di Agrigento - 17. Producono suoni intensi e prolungati con frequenza variabile - 18. Benevento - 19. Il primo uomo 20. Intensa campagna pubblicitaria - 22. Beni, ricchezze - 23. Comune in provincia di Cosenza - 24. Bologna - 25. Ciascuno degli
anelli che i serpenti formano quando si
avvolgono su se stessi - 26. Combattimento, duello - 27. Nulla Osta Sicurezza - 28. Organo propulsore di navi e aeromobili - 29. Cantautore italiano - 30.
Nella pallavolo è l’azione difensiva che
i giocatori di una squadra oppongono
alle schiacciate di un avversario - 31.
Primo stadio di insetti soggetti a metamorfosi - 32. Città della Sardegna - 33.
Etichetta apposta su prodotti commerciali - 34. Un saluto nell’antica Roma 35. Bastoni usati nella lavorazione del
lino e della canapa per separare le fibre
tessili da quelle legnose - 36. Persona
tanto somigliante a un’altra - 37. NordOvest - 38. Strumento musicale a fiato
- 39. Limpida, nitida - 41. Ghiandola
endocrina - 42. Figura della mitologia
greca - 43. Simbolo chimico dell’indio
44. Si esibisce nell’arena durante una
corrida - 46. Antica città greca sita sulla
costa sud-occidentale della Sicilia - 48.
Gracile, delicato - 49. Vino liquoroso
prodotto nella provincia di Trapani 50. Continente della Terra.
VERTICALI: 1. Nel gioco del lotto è la combinazione di due numeri estratti sulla stessa ruota - 2. Avverbio - 3. Trento - 4. Ancestrale
- 5. Tirchia, spilorcia - 6. Parti legnose dell’albero - 7. Riserva Generale Orientata - 8. Zoo senza capo - 9. Veicolo agricolo - 10. Grosso
recipiente di terracotta - 11. Il cane di Ulisse - 12. Donne colpevoli - 13. Simbolo chimico dello zinco - 14. Dispersione di minutissime
particelle in un gas - 16. Pianta sempreverde - 17. Momentanea interruzione di un’attività - 20. Razzo luminoso di segnalazione - 21.
Veicoli che viaggiano su rotaie - 22. Il punto più alto - 23. Adatti, adeguati - 24. Vento freddo di tramontana - 25. Ceppo linguistico
di origine indoeuropea - 26. Giocatore di pallacanestro - 27. Frazione del comune di Paceco - 28. Sostanza costituita da gomma
vulcanizzata - 29. Popolo polinesiano - 30. Principale porto dell’Eritrea - 32. Struttura portante di un’imbarcazione - 33. Attrice italiana - 35. Punteggio di alcune discipline sportive - 36. Mobile su cui ci si siede - 38. Casa automobilistica tedesca - 39. Il Guglielmo
leggendario eroe svizzero - 40. Nella mitologia greca era figlio di Anchise e di Venere - 41. Istituto per la Ricostruzione Industriale 42. Mia in latino - 43. Istituto Tecnico Industriale - 45. Simbolo chimico dell’osmio - 46. Strada Statale - 47. Simbolo del nanosecondo.
L'artista del mese
SAINT MOTEL – My type
di Salvo Li Vigni
C
ari lettori Kleossiani, questo mese vi propongo un gruppo
indie rock americano di Los Angeles, la cui musica è stata
descritta in diversi modi, da "dream pop" a "prog indie".
La band è composta da A/J Jackson (voce/chitarra), Aaron Sharp
(chitarra solista), Dak (basso) e Greg Erwin (batteria). Stiamo parlando dei Saint Motel. In effetti il loro ultimo pezzo, “My type", non
è una novità assoluta, essendo stato rilasciato nello scorso giugno,
ma solo adesso sta trovando il successo che merita ed è pure difficile che passi inosservato. Infatti le sonorità prettamente anni '70,
risaltano subito all’orecchio.
Ma ciò che più mi ha colpito sono i video. Ebbene sì, i video. Infatti i Saint Motel hanno deciso di realizzarne due: uno ambientato
negli anni '70, con camicie a fiori ed ambientazioni stile Starsky e
Hutch, e un secondo che è un vero tributo all'Italia, a Raffaella Carrà e allo storico programma Milleluci. Nel video, grazie ad un abile
fotomontaggio, il cantante A/J Jackson balla insieme ad una splendida e giovanissima Carrà.
17
DICIOTTOOTTOBRE2014
Salute
Vaccino, un efficace presidio contro le malattie o un’inutile fonte di rischi?
C
i stiamo avviando molto spediti al mese di novembre, che
come tutti noi sappiamo è il mese delle vaccinazioni. E come
al solito sempre la stessa domanda risuonerà tra le mura domestiche di giovani genitori, di anziani, o di qualsiasi persona che
semplicemente vorrebbe risparmiarsi la solita antipatica e sofferente settimana di influenza: conviene vaccinarsi? Mai come adesso
quest’argomento è attuale e fortemente dibattuto, in quanto sono
addotte valide ragioni teoriche sia da una parte che dall’altra. Innanzitutto è bene ricordare come la storia dei vaccini rappresenta il
trionfo della medicina sulle malattie. Grazie alle
vaccinazioni infatti sono state debellate malattie
che hanno causato in passato tantissimi morti,
dalla “rabbia” alla “poliomelite”, al “tetano”, fino
ad arrivare ai nostri giorni, con l’ideazione e la
produzione di marca italiana, del vaccino contro
l’ebola, che più che una certezza al momento
rappresenta una speranza. Le vaccinazioni contro Difterite, Tetano, Poliomielite ed Epatite B
sono state introdotte come obbligatorie, e l’obbligatorietà permane tuttora. Dunque che le vaccinazioni siano utili lo dicono i numeri. Esistono
malattie, come il vaiolo, che sono praticamente
scomparse dalla faccia della Terra, tanto che non
si procede più alla vaccinazione. È vero peraltro che i vaccini stessi
possono causare, in alcuni casi, effetti collaterali gravi, tanto che è
previsto uno specifico risarcimento da parte dello Stato in caso di
danno da vaccino. Il primo effetto collaterale cui si può andare incontro nella vaccinazione è lo shock anafilattico, ossia una grave forma di allergia in cui l’organismo reagisce immediatamente al corpo
estraneo immesso nell’organismo causando una abnorme risposta
immunitaria che può causare broncospasmo fino ad arrivare alla
morte. È inutile dire che la percentuale che si manifesti tale evento
è ampiamente sotto lo zero (un caso su un milione). Purtroppo oltre
alle conseguenze acute, possono manifestarsi conseguenze a lungo
termine, che possono portare a gravissimi danni: sono riportati casi
di meningite asettica, convulsioni, patologie autoimmuni e gravi
forme di neuropatie, in cui il sistema immunitario è talmente tanto
stimolato ed iperproduttivo da attaccare gli stessi tessuti neuronali,
riportando danni talvolta irreversibili.
Un'indagine condotta dall’Osservatorio Nazionale sulla salute
dell’infanzia e dell’adolescenza, riporta che il 23 % dei genitori teme
che gli effetti immediati dei vaccini possano essere rischiosi, un altro
18 % preferisce evitarli ritenendo probabili conseguenze negative
per il futuro dei propri figli. L’indagine riporta anche una relativa
ignoranza da parte dei genitori sull’esistenza stessa di alcuni vaccini:
il 60% sceglie il vaccino per morbillo, parotite e rosolia, ma solo uno
su due vaccina i figli contro lo pneumococco e meno di uno su tre
per il meningococco C, rispondendo negativamente alla domanda
sulla conoscenza dell’esistenza di tali patologie. Dunque nell’era dell’informazione la popolazione si “rifugia”
sull’esperienza del pediatra o del farmacista nell’affrontare determinati argomenti, e comunque rimane molto
restia nell’utilizzo dei vaccini non obbligatori, arrivando
ad un picco minimo nel caso dei vaccini anti-influenzali, scelto solo nel 10% dei casi. Inoltre c'è un buon 35%
di mamme e papà che non disdegnano di provare la
vaccinazione antinfluenzale con metodi alternativi, ad
esempio con l'omeopatia! A tal riguardo i miei assidui
lettori sapranno sicuramente il mio giudizio sull’argomento per cui mi astengo da ogni ulteriore commento… In questa disaffezione giocano sicuramente un
ruolo le resistenze dei genitori che, poco informati sui
vaccini, finiscono a volte per credere alle tante dicerie che circolano
sul conto di questi presidi di prevenzione: il 5%, ad esempio, li considera semplicemente inefficaci. Il 90% dei genitori va su internet per
trovare informazioni sui vaccini e anche se il 70% è a conoscenza
dell'esistenza di siti certificati e qualificati dove trovare notizie corrette, in rete si possono trovare siti anti-vaccinazioni che riferiscono
di pericoli oggettivamente preoccupanti: i vaccini sono stati accusati di provocare l'autismo, malattie autoimmuni, sclerosi multipla
e altre patologie neurologiche, perfino tumori. Nonostante non ci
siano prove reali e documentate e anzi, sia invece certo il beneficio
delle vaccinazioni per sventare i ben più certi rischi derivanti dalle
malattie che combattono, tuttora quattro genitori su dieci si fanno
bloccare dalla paura. L'”antidoto” a questi infondati timori può essere proprio il pediatra, a cui rivolgersi per chiarire dubbi e incertezze.
upim
Fabrizio Barone
Via Nicolò Tortorici - PARTANNA (TP)
Reparti: Uomo, Donna, Accessori, Bambino, Casa, Intimo Donna
Orari: lun-sab 8:00 - 20:30; domenica 9:00 - 13:00; 16,30 - 20:00
L'upim si trova all'interno del
18
DICIOTT0OTTOBRE2014
Numeri
ATTREZZATURE PER L'AGRICOLTURA
utili
Professionisti, titolari di negozi, bar, aziende, ecc.
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Libri
Un'estate di novità librarie alle Scuderie del Castello
a cura di Antonino Pellicane
"IL PIACERE DELLA LETTURA”
di Giuseppe Petralia
E’ perfettamente inutile disquisire e interrogarsi sulla grande valenza della lettura perché un
libro è per antonomasia il cibo quotidiano della
mente, l’alimento fondamentale della nostra vita,
constatata la sua funzione di motore portante
della crescita culturale e intellettiva. Asseriva Aidan Chambers che leggere non comporta solo la
decodificazione dei segni tracciati sulla carta, ma
consente di poter vivere infinite vite e storie, immergersi e riflettere sulle vicende virtuali dei personaggi, al fine di
comprendere meglio noi stessi.
Giuseppe Petralia, mio caro e prezioso amico, amava visceralmente i libri, infatti, la lettura ha permeato totalmente il suo vissuto quotidiano. L’attività di giornalista, che portava avanti instancabilmente con la collaborazione per alcune testate regionali e
quella di pubblicista per “Il Giornale di Sicilia”, insieme alla grande
passione per i best seller, hanno caratterizzato la sua interiorità, lo
studio e gli affetti più reconditi.
Oggi, grazie all’azione accorata di un gruppo di amici, vede la
luce, purtroppo postuma, la stupenda pubblicazione “Il piacere
della lettura”, ossia un libro che contiene le recensioni e le interviste fatte on line ai maggiori rappresentanti del panorama letterario
contemporaneo, con particolare attenzione agli scrittori di gialli, di
noir, ma soprattutto per i grandi romanzieri, oltre ai saggisti e alle
opere di divulgazione storico-politica. I lavori recensiti da Giuseppe
Petralia insieme alle intelligenti e curate interviste offrono gli strumenti necessari per avvicinare i lettori alla conoscenza delle novità
librarie in modo consapevole ed esaustivo, presentano le possibili
chiavi interpretative delle opere, mettendone in luce le peculiarità stilistiche, oltre a contestualizzarle all’interno di più ampi filoni
letterari. Se per Borges leggere è più nobile che scrivere, Peter Bichsel conveniva che la scrittura e la lettura sono entrambe esercizi
solitari, pertanto, tutta la letteratura altro non è che una forma di
solidarietà fra le due solitudini e, in tale contesto, “Il piacere della
lettura”, collocandosi agevolmente nel variegato panorama della
cultura, consente meglio di controllare le nostre passioni e dare
respiro a quell’amena follia che è la vita.
“SCRITTI A MANO”
AA.VV.
Prodotto da un laboratorio di scrittura, sapientemente curato da Beatrice Monroy, “Scritti a mano”
è una raccolta di racconti-brevi di AA.VV., data alle
stampe per i tipi di Navarra Editore. Quello che unisce i giovani scrittori è l’ostinata insistenza che traspare nel provare a riconciliare gioia e sofferenza
nel tessuto della vita odierna, pertanto gli ambienti descritti come le vicende che ruotano all’interno delle loro narrazioni sono luoghi dell’anima e della memoria,
un’aria che si respira, un modo di essere e di guardare il mondo.
Ogni storia è il tragicomico resoconto delle problematiche attuali,
veri drammi sociali che trasformano il corpo e la psiche delle persone e vanno dal disagio giovanile alla solitudine degli anziani,
passando attraverso le vicissitudini dell’integrazione nel tessuto
sociale. Tutti i personaggi vengono fotografati nel loro essere, in
quel punto della vita che è oltre il confine del non ritorno, ossia
vite sospese o intrecciate, cariche di interrogativi, tutte confezionate con maestria ed arte. La vecchiaia e la solitudine, l’incertezza
del futuro e il dolore della detenzione, l’abominio sui minori e sulle donne sono raccontati con una prosa elegante e netta, talvolta
con il velo dell’ironia che attenua la voragine oscura della quotidianità, spesso celata sotto l’abituale scorza della passività e dell’indifferenza. Tutto sommato un lavoro encomiabile, in cui emergono le
buone capacità dei narratori, ma soprattutto la loro sensibilità di
acuti osservatori della società odierna.
"IL CANCRO DELLA CORRUZIONE”
di Claudio Mungivera
Dalla vicenda della Banca Romana del 1888
all’inchiesta Saredo di Napoli, dallo scandalo INGIC
nella gestione delle imposte di consumo, fino al
ciclone di Mani Pulite che spazzò via la cosiddetta
Prima Repubblica, l’Italia ha visto il susseguirsi di
un fiume di illeciti oltre all’abnorme sistema delle
tangenti che per anni ha mantenuto un’intera classe politica nello squallore della corruzione. Il saggio
“Il cancro della corruzione” di Claudio Mungivera
ripercorre la tappe più significative della lotta alla corruzione, guidando il lettore in modo semplice e chiaro sui meccanismi di prevenzione e repressione con un puntuale excursus sui grandi episodi di corruttela avvenuti in Italia, talvolta, in un passato non molto
lontano. Opera di grande interesse, coinvolgente e curata sotto
l’aspetto documentale, dà l’opportunità di approfondire le cause
dell’illegalità, il turpe ricorso al guadagno illecito o l’accettazione
del sopruso e della violenza privata, della precaria salvaguardia dei
diritti, soprattutto quelli che investono la sfera della quotidianità e
in particolare il mondo della scuola, della sanità e del lavoro, fino al
diritto di vivere con dignità.
L’opera è un’attenta analisi storica di quel “cancro” che, talvolta, si
intreccia strettamente con l’inamovibilità di taluni dirigenti e funzionari i quali, approfittando di quelle regole morte, fatte passare
per “procedure”, riescono a nuotare nella palude senza rispondere
del loro operato e degli obiettivi alla base della convivenza civile.
Nella seconda parte del saggio vengono divulgate quelle problematiche contemporanee di cui la cronaca giornalmente ci
fa conoscere i risvolti più emblematici con le loro ripercussioni
sull’ambiente: lo smaltimento dei rifiuti in Campania e le ecomafie,
la Terra dei fuochi e i roghi tossici. Appurato che in Italia la corruzione è la più alta fra tutti i Paesi occidentali, la ricerca delle cause non può fermarsi solo alla malavita organizzata, dimenticando
quei fattori come l’inefficienza della macchina giudiziaria, la legislazione farraginosa ed ambigua o la stagnante burocrazia, che
hanno fatto affievolire il più efficace antidoto alla corruzione, ossia
la condanna di coloro che non rispettano le regole. Nonostante il
quadro impietoso e desolante del fenomeno, espressione di una
casta malata, dedita ad insaziabile frenesia di accumulo e di guadagni, il messaggio di congedo è un grido di speranza e di fiducia,
l’auspicio di un risveglio dell’interesse collettivo per poter riaffermare i valori portanti di civismo e il rispetto delle regole del vivere,
additando la strada dello sviluppo nella legalità.
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Unione Europea
Fondo Sociale Europeo
Con l’Europa investiamo nel vostro futuro!
Programmazione Fondi Strutturali 2007/2013
Programma Operativo Nazionale “ Competenze per lo Sviluppo”
Azione: C1 Interventi per lo sviluppo delle competenze chiave (comunicazione nelle lingue straniere)
C-1-FSE-2014-424
Soggiorno linguistico a LONDRA a.s.2014/15
“Learning English Abroad 1 e 2”
LʼI.I.S.S. “ M. Cipolla” di Castelvetrano premia il merito.
Mercoledì 1 ottobre, sono rientrati in sede 31 studenti frequentanti il quarto e
il quinto anno dellʼIISS “M. Cipolla” di Castelvetrano dopo 3 settimane di soggiorno studio svoltosi a Londra
grazie a due progetti , “Learning English Abroad 1 ” e “Learning English Abroad 2”, finanziati dal Fondo
Sociale Europeo Programma Operativo Nazionale azione C1-FSE-2014-424. Il Dirigente Scolastico, dott.ssa
Gaetana Maria Barresi ha espresso grande soddisfazione per questa iniziativa che ha premiato i ragazzi che
si sono distinti per merito, impegno e titoli acquisiti nel corso dellʼanno scolastico. Durante le tre settimane di
soggiorno svoltosi dallʼ 11 settembre al 1 ottobre, i due gruppi, accompagnati da docenti della scuola, hanno
avuto modo di frequentare un corso di lingua inglese della durata di 60 ore per potenziare le loro competenze
comunicative e conoscere gli aspetti più significativi della cultura inglese. Al rientro in Italia, gli studenti
sosterranno esami linguistici per lʼacquisizione delle Certificazioni Europee della lingua inglese di livello B2
presso Enti Certificatori esterni alla scuola e riconosciuti dal MIUR .
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