Commento 11, 22, 25 e 29 maggio e 2 giugno Testimoniate con coraggio
Messaggio del 11 maggio 2015 (Ivan)
Cari figli, anche oggi desidero nuovamente invitarvi a pregare in questo tempo per le mie intenzioni,
per i miei piani che desidero realizzare con la mia venuta qui. Pregate, cari figli, e siate perseveranti
nella preghiera! La Madre prega con voi e intercede per tutti voi presso suo Figlio. Grazie, cari figli, per
aver anche oggi risposto alla mia chiamata.
Messaggio del 22 maggio 2015 (Ivan)
Cari Figli, oggi vi vedo anche felici, desidero che siate felici perché io vi porto la gioia. Portate questa
gioia agli altri, io vi porto anche la pace, siate apostoli miei della pace, in questo mondo inquieto.
Vivete voi stessi questa pace per poter testimoniare ed essere un riflesso della Pace agli altri. Cari figli
desidero che ognuno di voi sia un mio segno, il segno della mia presenza; perciò vi invito siate
perseveranti, siate pazienti, pregate, pregate intensamente. La Madre prega insieme a voi e
intercede presso suo figlio per ciascuno di voi. Grazie cari figli, perché anche oggi avete risposto alla
mia chiamata.
Messaggio del 25 maggio 2015
Cari figli! Anche oggi sono con voi e con gioia vi invito tutti: pregate e credete nella forza della
preghiera. Aprite i vostri cuori, figlioli, affinché Dio vi colmi con il suo amore e voi sarete gioia per gli
altri. La vostra testimonianza sarà forte e tutto ciò che fate sarà intrecciato della tenerezza di Dio.
Io sono con voi e prego per voi e per la vostra conversione fino a quando non metterete Dio al primo
posto. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
Messaggio del 29 maggio 2015 (Ivan)
Cari figli, anche oggi desidero invitarvi a pregare per i miei pastori nella Chiesa. Pregate, cari figli,
affinché accolgano me, accolgano i miei messaggi e vivano i miei messaggi. Perché siano
portatori dei miei messaggi in questo mondo stanco. Cari figli, essi, fortificati dallo Spirito Santo e
dalla fede, siano portatori del Santo Vangelo ed evangelizzatori nelle famiglie! Pregate, cari figli,
per i miei pastori e siate perseveranti nella preghiera. Grazie per aver risposto anche oggi alla mia
chiamata.
Messaggio del 2 giugno 2015 (Mirjana)
Cari figli, desidero operare attraverso di voi, miei figli, miei apostoli, per radunare alla fine tutti i
miei figli là dove tutto è pronto per la vostra felicità.
Prego per voi, perché possiate convertire con le opere, perché è giunto il tempo delle opere di
Verità, di mio Figlio. Il mio amore opererà in voi, mi servirò di voi. Abbiate fiducia in me perché tutto
quello che desidero, lo desidero per il vostro bene, il bene eterno creato dal Padre Celeste.
Voi, figli miei, apostoli miei, vivete la vita terrena in comunione coi miei figli che non hanno
conosciuto l’amore di mio Figlio, che non mi chiamano “Madre”, ma non abbiate paura di
testimoniare la Verità. Se voi non temete e testimoniate con coraggio, la Verità trionferà
miracolosamente.
Ma ricordate: la forza è nell’amore. Figli miei, l’amore è pentimento, perdono, preghiera, sacrificio e
misericordia. Se saprete amare, convertirete con le opere, consentirete alla luce di mio Figlio di
penetrare nelle anime.
Vi ringrazio!
Pregate per i vostri pastori: essi appartengono a mio Figlio, Lui li ha chiamati. Pregate affinché
abbiano sempre la forza e il coraggio di risplendere della luce di mio Figlio.
Ci sono dunque stati ben cinque messaggi in questi ultimi trenta giorni a Medjugorje:
- quello del 25, che riveste un carattere di ufficialità e di sintesi,
- quello del 2, che approfondisce la grave questione della presenza cristiana dentro il mondo
contemporaneo,
- e quelli straordinari di Ivan, dove la Madonna ci offre come dei 'flash' su alcuni aspetti urgenti.
Tutto ciò mostra il carattere sinfonico del grande lavoro di annuncio, di catechesi, di chiarimento e
di esortazione che è in atto a Medjugorje da 34 anni. Come abbiamo detto più volte, si tratta di un
corpus dottrinale di straordinario valore sia teoretico che pratico, un insieme di testi che non
trovano eguale in nessun autore della nostra epoca, al di fuori delle rivelazioni cristologiche alle
più grandi mistiche e dei più elevati documenti del magistero della Chiesa.
Venendo dunque ai cinque ultimi messaggi, si impone una osservazione fondamentale sulla quale
vogliamo soffermarci in questo nostro commento.
L' osservazione riguarda un richiamo contenuto nei due messaggi nodali del 25 e del 2 e concerne
un aspetto di grandissimo peso oggi nella vita della Chiesa e nella sua presenza nel mondo
contemporaneo. Possiamo dire che la Madonna interviene quasi a sorpresa a fare chiarezza su
una questione molto dibattuta oggi all'interno del mondo cristiano. La questione è questa: come
cristiani dobbiamo intervenire nel dibattito pubblico su determinati comportamenti, leggi, ideologie
e disvalori che si diffondono nel mondo civile o laico? I nostri valori etici sono un aspetto interno
della vita della Chiesa o riguardano l'intera società? Le comunità cristiane devono occuparsi solo
di evangelizzazione religiosa o devono anche annunciare i valori etici nel mondo? I famosi valori
non negoziabili o inalienabili valgono anche per la società civile o solo per che si converte alla
fede cristiana? Esiste veramente una 'legge naturale' scritta da Dio nel cuore di ogni uomo? La
Chiesa deve ancora richiamare questa legge naturale a tutti gli uomini? Non dovremmo lasciare
tutti liberi di aderire personalmente o meno ai valori etici senza volerli difendere con le leggi civili di
ispirazione cristiana? Dobbiamo lasciar fare alla società le leggi che vuole, anche in questioni
cruciali come la vita umana e la famiglia, o dobbiamo esigere che siano rispettate determinate
verità ontologiche, quali la sacralità della vita di ogni uomo e il valore inalienabile della famiglia
fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna? In particolare, di fronte allo sterminio legalizzato
di milioni di bambini con l'aborto di Stato, dobbiamo lasciar fare aspettando tempi migliori in cui
liberamente i cittadini decideranno di rispettare la vita, oppure dobbiamo darci da fare per salvare
gli innumerevoli indifesi che non vedono rispettato il loro diritto a vivere e venire alla luce?
Il mondo cattolico appare diviso su queste questioni di grande importanza. Da una parte stanno
coloro che sostengono la necessità di intervenire per richiamare la società al suo dovere
indiscutibile di salvaguardare la vita e la famiglia, dall'altra la sempre più numerosa schiera di sigle
cattoliche ufficiali che operano la cosiddetta 'scelta religiosa', cioè la decisione di occuparsi solo di
questioni religiose e della vita interna delle loro associazioni, riservandosi di fare qualche
articoletto di commento sugli orientamenti della società, ma senza mai intervenire operativamente
dentro di essa a difendere i principi etici che pure hanno un fondamento religioso.
Basta guardare a quello che sta accadendo in questo momento storico con la questione del
'gender' e del 'matrimonio omosessuale' con annesso 'utero in affitto' a 'adozioni gay': chi scende
in campo nel mondo cattolico? Chi interviene dentro il dibattito sociale e politico? Se non ci fosse
un movimento spontaneo e imprevisto come quello delle 'Sentinelle in piedi', cui partecipano molti
credenti, saremmo di fronte ad un'assenza pressochè totale dell'associazionismo cattolico,
compreso quello dei grandi movimenti ecclesiali sorti nella seconda metà del Novecento.
Sembrava ad alcuni che anche la Madonna di Medjugorje non prendesse posizione su questa
questione o fosse anch'essa in linea con la 'scelta religiosa' operata dal mondo cattolico. In realtà,
si poteva capire benissimo da tutti i suoi messaggi e da alcuni in particolare che non era affatto
questa la sua posizione, la quale, occorre ribadirlo, è sempre stata quella della piena adesione al
magistero della Chiesa; e tale magistero non ha mai avuto dubbi sulla grave necessità per tutti i
credenti in Cristo di testimoniare pubblicamente tutte le verità della fede, comprese quelle etiche,
specialmente quando la società fosse caduta in gravissimi errori morali e comportamenti
inaccettabili e tragici. Non a caso una buona parte delle lettere encicliche dei pontefici di tutta la
storia e del Novecento in particolare è sempre stata dedicata all'intervento su questioni etiche
decisive per la società del loro tempo. Teorizzare oggi il silenzio della Chiesa su queste questioni
significa contraddire tutto quello che la Chiesa stessa ha sempre fatto nella sua storia, in
obbedienza al comandamento di Cristo, il quale in tutti i suoi insegnamenti evangelici, compresi
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quelli più teologicamente elevati di Giovanni, ha sempre inserito le questioni etiche decisive per la
vita dell'uomo e l'esistenza vincolante per tutti gli uomini dei comandamenti divini, tanto che nel
commiato finale prima dell'Ascensione ha ricordato agli Apostoli il dovere di "fare discepoli tutti i
popoli … insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato" (Mt 28). Egli in sostanza ha
detto con chiarezza che uno può essere religioso fin che vuole, fino ad esser capace di fare
miracoli, ma se aderisce o collabora all'iniquità non potrà mai entrare nel Regno di Dio: "In quel
giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo
nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti
prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che
operate l’iniquità!”" (Mt 7).
E come non inserire tra gli 'operatori di iniquità' quanti uccidono i bambini prima della nascita e
distruggono le famiglie e consegnano i neonati nelle mani di chi insegna loro a vivere contro
natura?
Chi dunque si aspettava che la Madonna assecondasse il silenzio su queste cose si sbagliava di
grosso. E questi ultimi messaggi lo hanno chiarito in maniera inequivocabile, dando semmai un
ulteriore slancio all'intervento su queste cose: Ella infatti ha chiamato in causa la forza dell'amore,
che supera quella del solo dovere morale di intervenire. Ma vediamo le sue parole precise:
[…] Dio vi colmi con il suo amore e voi sarete gioia per gli altri. La vostra testimonianza sarà forte e
tutto ciò che fate sarà intrecciato della tenerezza di Dio.
Voi, figli miei, apostoli miei, vivete la vita terrena in comunione coi miei figli che non hanno conosciuto
l’amore di mio Figlio, che non mi chiamano “Madre”, ma non abbiate paura di testimoniare la Verità.
Se voi non temete e testimoniate con coraggio, la Verità trionferà miracolosamente. Ma ricordate:
la forza è nell’amore. Figli miei, l’amore è pentimento, perdono, preghiera, sacrificio e misericordia. Se
saprete amare, convertirete con le opere, consentirete alla luce di mio Figlio di penetrare nelle
anime.
Le indicazioni sono chiare e si riconducono a tre passaggi fondamentali.
1. "non abbiate paura di testimoniare la verità", "testimoniate con coraggio", "la vostra
testimonianza sarà forte". Ciò vale proprio nell'ambito della società, che la Madonna descrive
come la situazione esistenziale che abbiamo in comune con coloro che non hanno conosciuto
Cristo: è dunque proprio in questa situazione che bisogna testimoniare la verità. La ragione è
evidente: chi non ha conosciuto Cristo ha bisogno di conoscerlo e di conoscere il suo
insegnamento, altrimenti è ben difficile che possa trovare la strada per vivere secondo la verità;
quindi noi cristiani siamo tenuti a far conoscere con coraggio ciò che Cristo ci ha insegnato.
2. "Se voi non temete e testimoniate con coraggio, la Verità trionferà miracolosamente". E'
verissimo. Pensiamo cosa succederebbe se tutti i gruppi cattolici italiani, con i loro vescovi,
intervenissero sistematicamente a chiedere giustizia: se si trovassero a migliaia davanti agli
ospedali delle grandi città, dove si fanno gli aborti, e pregassero il Rosario e chiedessero a gran
voce di non uccidere più, se facessero altrettanto ogni settimana davanti al Parlamento, se
intervenissero a gran voce nella società a tutti i livelli, se facessero adorazioni Eucaristiche e
S.Messe per questa intenzione, se s diffondessero opuscoli, volantini, manifesti, filmati, se
invocassero con con tutto se stessi il rispetto della legge scritta da Dio nel cuore di ogni uomo …
Cosa succederebbe? Quello che ha detto la Madonna: la Verità trionferebbe miracolosamente. Io
l'ho visto accadere tante volte nei miei studenti. Certo, se siamo noi a non crederci, se ci da
fastidio fare qualcosa, se non vogliamo disturbare la società, se ci spaventiamo per i primi quattro
urli dei sostenitori dello sterminio, se non abbiamo fede, tutto procede come prima.
3. "Ma ricordate: la forza è nell’amore. Figli miei, l’amore è pentimento, perdono, preghiera,
sacrificio e misericordia. Se saprete amare, convertirete con le opere, consentirete alla luce di mio
Figlio di penetrare nelle anime". Questa precisazione è molto bella e deve essere capita bene.
Amare infatti non significa attenuare o addolcire o annullare l'intervento nella società. Anzi, amare
significa intervenire con più ardore, con più passione, con più intelligenza, con più chiarezza, con
più luminosità, con più capacità di convertire. Si vede subito se uno interviene per amore: non nel
fatto che non urla quando c'è da urlare, ma nello scopo che persegue e nella radicalità con cui lo
persegue. L'amore infatti è definito dall'oggetto a cui tende e dalla dedizione che ad esso si dà. Se
intervieni per salvare le vite degli innocenti, l'amore ti porta ad essere indomabile e disposto a
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grandi sacrifici. E' chiaro dunque che se noi cattolici italiani non ci muoviamo per salvare la vita e
la famiglia è perché non abbiamo amore. Inutile fare tanti giri di parole.
"L'amore è pentimento, perdono, preghiera": ecco, la prima cosa da fare pubblicamente è
piangere; noi cattolici dovremmo piangere, piangere, piangere, per i sei milioni di bambini uccisi
anche attraverso la nostra indifferenza e complicità col mondo e con la cultura dominante. La
seconda cosa è chiedere perdono a Dio e a tutta la Chiesa, per la nostra accidia. La terza cosa è
supplicare Dio che intervenga, che ci converta, che cambi l'orrore che abbiamo creato. "E'
sacrificio e misericordia": è il sacrificio di mettersi al lavoro, duramente, per salvare il bene; è la
misericordia di chi, avendo ricevuto il perdono da Dio, lo offre a tutti coloro che hanno sbagliato,
chiedendo loro di pentirsi.
"Se saprete amare, convertirete con le opere": l'amore mette in azione, fa fare iniziative, interventi
culturali, sociali, legislativi, caritativi. Se si ama si cambiano le leggi inique. Come al tempo del
Nazismo: chi ha amato gli Ebrei, si è dato da fare per contrastare le leggi razziali finchè sono state
tolte. Immaginate uno che avesse detto agli Ebrei: "Vi voglio tanto bene, vi amo, ma non voglio
intervenire perché siano tolte le leggi razziali contro di voi, voglio rispettare il volere della
maggioranza che vuole uccidervi" … Chi ama si mette all'opera. Se no non ama. Chi ama Dio e le
sue creature non dovrà darsi da fare con tutta la Chiesa perché siano abrogate le leggi abortiste?
O assisterà indifferente allo sterminio dei bambini di Dio?
Ringraziamo dunque la Madonna e … mettiamoci al lavoro con Lei.
Omni Die
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Commento 11, 22, 25 e 29 maggio e 2 giugno